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Ecco quali Business school si distinguono nel panorama nazionale e sono conosciute a livello internazionale per preparazione, innovazione, etica, collegamento con l’attività lavorativa e capacità di affrontare il cambiamento Chiara Osnago Gadda FORMAZIONE LAVORO i sono diversi aspet- ti da valutare prima di esprimere un’opi- nione sulle business school italiane: il trade-off tra preparazione teorica ed espe- rienza pratica, l’internaziona- lità dell’approccio, la forma- zione umana, la trasmissione di valori etici in azienda e nel contesto economico in cui si opera, la possibilità di trovare rapidamente sbocchi soddisfacenti nel mercato del lavoro. È infatti pressoché impossibile definire una sca- la gerarchica di priorità anche se, molto pragmaticamente, le difficoltà del mondo del lavo- ro in Europa tendono ad atti- rare l’attenzione sull’ultimo aspetto. In Italia, tuttavia, esisto- no alcune scuole eccellen- ti che sono particolarmente apprezzate anche all’estero, in quanto capaci di accom- pagnare studenti e aziende al miglioramento continuo, guidando la trasformazione e contribuendo alla crescita del capitale umano. Del resto, un fattore chiave per il suc- cesso delle imprese, consiste proprio nella capacità di far emergere il meglio delle per- sone, facendole sentire parte di un progetto ampio e dando loro gli strumenti giusti per raggiungere elevate perfor- mance. È questa la vera sfida per le business school moder- ne, come emerge dall’opinio- ne di un campione di 50 inter- vistati, selezionati da World Excellence tra i più autorevoli esperti del settore della for- mazione, dell’imprenditoria, delle risorse umane e dell’he- ad hunting. Professionisti in- terpellati per stilare una “pa- gella” delle 10 realtà italiane più innovative e competitive nel panorama internaziona- le. Tra i diversi parametri di giudizio presi in considera- zione: l’accesso all’impiego, l’approccio multiculturale, la qualità della docenza l’orien- tamento al problem solving, la flessibilità, l’innovazione, la vicinanza alle imprese, l’internazionalizzazione, le tecnologie applicate all’ap- prendimento, alla condivi- sione e al raggiungimento di obiettivi sfidanti. Mip Poli- tecnico di Milano gradua- C Le business school italiane

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Ecco quali Business school si distinguono nel panorama nazionale e sono conosciute a livello internazionale per preparazione, innovazione, etica, collegamento con l’attività lavorativa e capacità di affrontare il cambiamento

Chiara Osnago Gadda

FORMAZIONE

LAVORO

i sono diversi aspet-ti da valutare prima di esprimere un’opi-nione sulle business

school italiane: il t rade-off tra preparazione teorica ed espe-rienza pratica, l’internaziona-lità dell’approccio, la forma-zione umana, la trasmissione di valori etici in azienda e nel contesto economico in cui si opera, la possibilità di trovare rapidamente sbocchi soddisfacenti nel mercato del lavoro. È infatti pressoché impossibile def inire una sca-la gerarchica di priorità anche se, molto pragmaticamente, le diff icoltà del mondo del lavo-ro in Europa tendono ad atti-rare l’attenzione sull’ultimo aspetto. In Italia, tuttavia, esisto-no alcune scuole eccellen-ti che sono particolarmente apprezzate anche all’estero, in quanto capaci di accom-pagnare studenti e aziende al miglioramento continuo, guidando la trasformazione e contribuendo alla crescita del capitale umano. Del resto, un fattore chiave per il suc-cesso delle imprese, consiste

proprio nella capacità di far emergere il meglio delle per-sone, facendole sentire par te di un progetto ampio e dando loro gli strumenti giusti per raggiungere elevate perfor-mance. È questa la vera sf ida per le business school moder-ne, come emerge dall’opinio-ne di un campione di 50 inter-vistati, selezionati da World Excellence t ra i più autorevoli esperti del settore della for-mazione, dell’imprenditoria, delle risorse umane e dell’he-ad hunting. Professionisti in-terpellati per stilare una “pa-gella” delle 10 realtà italiane più innovative e competitive nel panorama internaziona-le. Tra i diversi parametri di giudizio presi in considera-zione: l’accesso all’impiego, l’approccio multiculturale, la qualità della docenza l’orien-tamento al problem solving, la f lessibilità, l’innovazione, la vicinanza alle imprese, l’internazionalizzazione, le tecnologie applicate all’ap-prendimento, alla condivi-sione e al raggiungimento di obiettivi sf idanti. Mip Poli-tecnico di Milano gradua-

C

Le business school italiane d’eccellenza nel mondo

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Le business school italiane d’eccellenza nel mondo

Imprenditorialità- Lean Professionisti

PositiveEducation

Vicinanza alle Imprese

Internazionalità

DigitalDesign

Comunicazione

Management responsabile

RiskManagement

zionali, benef iciando però dei vantaggi offer ti dalle più mo-derne tecnologie digitali. E che lo scorso gennaio, è stato sele-zionato come uno dei tre Mba digitali più innovativi al mon-do da Amba, Association of Mbas. In par ticolare, i criteri di valutazione hanno riguarda-to le caratteristiche innovative dei master e le modalità in cui viene erogato, lo sviluppo di relazioni con gli alunni attra-verso nuovi canali, i r isultati inediti e fuori dalla norma, gli aspetti creativi e di successo. Obiettivi centrati in pieno dal Flex Emba, grazie a una piatta-forma di digital learning, svi-luppata dal Mip con Microsoft

te school of busi-ness, per esempio, in quest’ultimo parametro non co-nosce competitor. La scuola sta for-temente investendo nella direzione del-lo smart learning: un portafoglio di prodotti e attività di formazione per individui e impre-se che sfruttano al meglio le potenzia-lità offer te dalle tecnologie digitali. Recentemente per esempio, una classe di 29 executive di alto prof ilo, sui 40 anni, con

in media 13 anni di esperienza in aziende di tutti i settori, dall’Ict alle telecomunica-zioni, alla chimica, alle costruzioni, ha conseguito l’Exe-cutive master in Business admini-stration, grazie al Flex Emba del Mip, il primo percorso del genere che si basa sulla modali-tà digital learning.

Un master che consente di acquisire le stesse competen-ze e il medesimo diploma dei formati Executive Mba tradi-

MARCIA IN PIÙ«L’offerta in inglese è in ulteriore crescita », dice Bruno Busacca, dean della Sda Bocconi

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Azure, attraverso la quale gli allievi possono studiare, ap-prendere e collaborare utiliz-zando gli stessi strumenti che quotidianamente sono abituati a impiegare in uff icio e a casa. Se ne compiace Andrea Siane-si, dean del Mip Politecnico, che afferma: «Noi crediamo fortemente che le tecnologie digitali possano rivoluzionare gli approcci alla formazione e al continuous learning di ma-nager ed executive, e nel futu-ro sarà sempre più for te l’esi-genza di formarsi, aggiornarsi, interagire e discutere con i

propri collaboratori in mobi-lità, ovunque ci si trovi, assi-curando la massima f lessibilità e compatibilità con la propria agenda lavorativa e i propri impegni familiari. Del resto, i progressi delle tecnologie di-gitali consentono già oggi di dare una risposta a queste esi-genze, preservando la qualità e il r igore metodologico tipici di una scuola come la nostra. Per questo Mip sta for temente investendo in questa direzio-ne: un portafoglio di prodotti e iniziative di formazione per individui e imprese che sfrutti-

no al meglio le potenzialità of-fer te dalle tecnologie digitali. Sull’onda del successo del Flex Emba, a breve verrà inaugurata la prima edizione dell’Interna-tional Flex Emba (i-Flex), com-pletamente in lingua inglese, dedicata a tutti i manager che desiderano conciliare i propri impegni lavorativi e familiari con una formazione di alto pro-f ilo che coinvolge molteplici paesi a livello mondiale». Ma anche un’altra milanese, Sda Bocconi school of manage-ment, è considerata una “best in class” nella formazione post universitaria, per l’apertu-ra mentale e, soprattutto, gli aspetti internazionali relativi a tematiche tecniche, prime fra tutte quelle della f inanza, del controlling, dell’amministra-zione e della gestione. Come ricorda Gabriele Tagi, diretto-re amministrativo di Sportello Italia nel Principato di Mona-co, con un’ampia esperienza manageriale e professionale in materia bancaria, f inanziaria e aziendale, Sda Bocconi, ol-tre a posizionarsi tra le prime 10 business school europee nel ranking executive education 2016 del Financial Times, è nella formazione su misura che raccoglie i maggiori successi, aggiudicandosi il 5° posto in Europa e il 6° al mondo. Ne conviene anche Alberto Ri-moldi, dottore commercialista, esperto di M&A e tesoriere Anti Lombardia (Associazione nazionale tributaristi italiani), che dice: «Sda Bocconi è si-curamente una di quelle realtà che negli ultimi anni ha fatto un grande lavoro di continua selezione e revisione dei conte-nuti e dei format didattici, pre-

er MIP - Politecnico di Mi-lano Graduate School of Busi-

ness, la formazione è sempre più Smart. La scuola sta fortemente inve-stendo nella direzione dello smart learning: un portafoglio di pro-dotti e attività di formazione per individui e imprese che sfruttano al meglio le potenzialità offerte dalle tecnologie digitali. Grazie alla piattaforma di digital lear-ning sviluppata con Microsoft, gli allievi possono seguire le lezioni e interagire tra di loro ovunque e in qualsi-asi momento, in una vera aula virtuale se-guita da un tutor. In particolare, il Ma-ster Flex Emba è sta-to selezionato come uno dei sei Mba più innovativi al mon-do da parte di una giuria qualificata di Amba - Association of Mbas, l’associa-zione internaziona-le che certifica gli standard qualitati-

MIP - POLITECNICO DI MILANO GRADUATE SCHOOL OF BUSINESS

La formazione a portata di click

P vi dei programmi dei Master in Business administration e an-novera - tra i suoi accreditati le scuole più importanti del mondo. Sull’onda del successo del Flex Emba italiano (da ottobre 2014 sono partite tre edizioni) a otto-bre 2016 partirà la prima edizio-ne dell’International Flex Emba i-Flex, sviluppato in smart lear-ning ed erogato completamente in lingua ingleseQueste innovazioni tecnologiche

si estendono oggi a gran parte dei percor-si formativi della MIP Management Academy e dei percorsi azienda-li su misura della divi-sione Corporate educa-tion, rendendo sempre più semplice l’accesso alla formazione. Vara-to anche l’e-commer-ce: con un semplice click si può scegliere uno dei 110 corsi bre-vi della Management Academy, un percorso executive o costruire il proprio Master in Ma-nagement su misura.

DIGITALE«Noi crediamo fortemente che le tecnologie digitali possano rivoluzionare gli approcci alla formazione», dice Andrea Sianesi, dean del Mip Politecnico

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go molto for te», dice Rimoldi, «sull’aggiornamento dei pro-grammi. Si è concentrata sulla personalizzazione della forma-zione, anche con master corpo-rate commissionati da aziende per i dipendenti, o per la for-

stando attenzione a bilanciare l’utilità pratica con i temi più innovativi nel campo del mana-gement, mettendo cioè a dispo-sizione dei manager le ricerche più avanzate e le migliori me-todologie didattiche. Il suo va-lore internazionale viene rico-nosciuto dai nostri clienti che spesso appartengono a gruppi multinazionali». Una notorie-tà derivata anche dalla serie di corsi tenuti in inglese e da una larga partecipazione di studen-ti stranieri. Orgoglioso del risultato con-seguito, il dean di Sda Boc-coni, Bruno Busacca, dice: « Il r iconoscimento deriva dai continui progressi a livello di reputazione internazionale e di presenza a livello globale. Questi progressi sono stati r i-conosciuti in tutti i principali ranking internazionali, come testimoniano le 17 posizioni guadagnate negli ultimi quat-tro anni dal nostro Mba full time. L’offer ta in inglese è in ulteriore crescita, così come la percentuale di studenti stra-nieri (in alcuni master superio-re all’80%), il prof ilo interna-zionale della faculty e la rete di par tnership con prestigiose business school. In sintesi, il raggio di azione internaziona-le della scuola è in continua espansione e rappresenta un asset di grande valore per ren-dere sempre più cit tadini del mondo i circa 12mila manager che ogni anno si aff idano a Sda Bocconi per accrescere la loro conoscenza e immaginazione». Anche 24 Ore business scho-ol viene largamente citata come eccellente, soprattutto per quanto riguarda il target dei professionisti. «La riten-

mazione di nuove risorse e svi-luppo, in par ticolare, dell’of-fer ta sul territorio rivolta al target dei commercialisti. Mol-to valido, a mio avviso, l’Mba realizzato in collaborazione con Altis-Università Cattolica,

lobal growth: da sempre una delle parole chiave dell’attività di Sda

Bocconi School of management, la cre-scita globale è oggi più che mai un dri-ver di sviluppo della scuola, declinato in contesti formativi e ambiti geografici differenziati. La conferma arriva anche dai risultati di una survey sul profilo internazionale delle principali Business School nel quale Sda Bocconi risulta al

primo posto. Un primo concreto risvolto di questa vocazione internazionale è rappresen-tato dalla Mumbai International School of Business - Misb Bocconi, nata nel 2012 con l’obiettivo di espandere l’of-ferta formativa sul mercato asiatico. Oggi il portafoglio prodotti di Misb Bocconi è composto da tre programmi formativi: il Post graduate program in business, un Mba-like, attualmente alla quinta edizione, pensato per i giovani professionisti con un’esperienza di 1-2 anni; l’International executive program in business, un Emba-like weekend-based, alla seconda edizione, per profili

SDA BOCCONI SCHOOL OF MANAGEMENT

Crescita globale e fari puntati sull’Asia

G aziendali con esperienza media di 10 anni; e l’Executive program in business analytics, programma blended di 10 mesi ora alla terza edizione.Insieme al Cbs di Copenhagen, alla Mi-chigan’s Ross School of business e alla Ceibs di Shanghai, Misb Bocconi è an-che una delle sedi del Global executive Mba, il programma rivolto ai manager internazionali che per la sua 10ª edizio-ne raddoppia i moduli asiatici e rinnova la faculty e la struttura dei corsi. Alto profilo internazionale anche per l’Executive master in Luxury manage-ment, il nuovo programma Sda Boc-coni dedicato a un settore che rivela continue prospettive di espansione ge-ografica e richiede sempre maggiore creatività, innovazione e attitudine ma-nageriale. Cinque le sedi internazionali: Milano, Parigi, Dubai, Singapore e an-cora Mumbai, con sette moduli dedicati ad altrettanti temi cruciali del luxury business, accompagnati da company visit e retail tour e alternati a moduli online. Parlando di sfide globali e di brand di prestigio non si può dimenticare la Ro-lex Mba’s conference and regatta 2016, la competizione velica organizzata ogni anno dal Sailing club Sda Bocconi in collaborazione con Rolex e lo Yacht club italiano, alla quale hanno parteci-pato quasi 400 studenti provenienti da 19 delle migliori Business school del mondo, insieme agli atleti della na-zionale olimpica italiana di vela. Alla regata, conclusasi il 2 ottobre scor-so e vinta dall’equipaggio del Mit, si è aggiunta come sempre la con-ference serale nell’Abbazia di San Girolamo alla Cervara sul monte di Portofino.

VOCAZIONE INTERNAZIONALELa Sda Bocconi è considerata tra le “best school”, soprattutto per la sua vocazione internazionale

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un percorso di alta specializ-zazione sui temi dell’innova-zione, internazionalizzazione e imprenditorialità». Cuoa business school di Al-tavilla Vicentina, che nel 2017 spegnerà le sue prime 60 can-deline, eccelle invece per un modello formativo f lessibile, adattabile alle specif iche esi-genze di aziende e persone. Il modello del Nord Est, di cui la scuola è espressione, è carat-terizzato dalla valorizzazione del saper fare, abbinato a una capacità gestionale e innova-tiva unica. Del resto, come spiega Giuseppe Caldiera, di-rettore generale di Cuoa, una

delle caratteristiche distintive della scuola è proprio il for te legame con le aziende. « Il no-stro lavoro con gli imprendito-ri», sottolinea, «ci ha portato a costruire una community mol-to vasta: sono oltre 200 i capi-tani d’impresa diplomati Mba Imprenditori Cuoa nei 10 anni dall’avvio della prima edizio-ne, e oltre 2.500 le aziende che a vario titolo lavorano con noi per la crescita del loro capitale umano e contribuiscono attiva-mente allo sviluppo e alla cre-scita della scuola. Tra i valori fondamentali del nostro Cuoa lean enterprise center, dedica-to al “pensiero snello” nato in

urante la mia car-riera di manager

in gruppi internazionali e ora come head hun-ter a capo di una società di executive search, ho compreso che esistono tre punti chiave che van-no a costituire l’ideale phisique du role del ma-nager efficace e di risul-tato: il peso e la valenza delle qualità professiona-li, delle esperienze e del know-how acquisito; le qualità chimiche ed em-patiche; la preparazione e il background scolasti-co. Mentre sui primi due punti ho ri-scontrato i casi più vari e diversi, per quanto riguarda l’education, la “va-riabilità” si riduce in modo concreto e l’attenzione viene attirata da tre diversi livelli: il diploma in un buon istituto, quindi la laurea in un’otti-

IL PARERE DI FRANCESCO FESTA DI HUNTING HEADS

Le doti richieste oggi alle business school La globalizzazione dei mercati e la forte concorrenza impongono qualità,flessibilità, preparazione e apertura mentale. Ma anche ...

ma università e infine il master in un’eccellente Business school. I tre gradi sono davvero im-portanti: un buon istitu-to, un’ottima università, un’eccellente business school formano un tris che rappresenta un via-tico, sia a inizio carriera sia in seguito, in fase di evoluzione e miglio-ramento in altre posi-zioni o aziende. Posso testimoniare che un ot-timo master in una pre-stigiosa e riconosciuta Business school è un

plus determinate durante l’analisi e la selezione, spesso, dietro specifica richiesta dell’aziende cliente. È naturale quindi che si presti estre-ma attenzione a quali siano da con-siderare “best in class”. Quello che viene oggi richiesto a una business

school di successo sono l’apertura mentale, l’approccio multicultura-le, gli aspetti internazionali relativi a tematiche tecniche, contrattuali, e negoziali, i corpi docenti e gli spea-ker di alto profilo. Devono fornire e formare una conoscenza e competen-za economica/finanziaria/di processo amministrativo/di gestione ai laurea-ti. Le scuole devono formare i mana-ger del futuro prossimo, che devono conoscere sempre meglio il business, saperlo scomporre e ricomporre con abilità scientifiche e spesso mate-matiche, sapere come valorizzarlo e rinnovarlo; avere o meglio essere in grado di acquisire rapidamente competenze sempre più trasversali, essere naturalmente portati a gestire l’interculturalità e l’intergenerazio-nalità; stimolare i processi d’innova-zione e quindi essere non solo ma-nager, ma anche imprenditori. Sono richiesti inoltre master che spaziano in settori in crescita e in nicchie di mercato non classiche, sia nell’area specialistica sia executive.La for-mazione inifine dovrebbe essere ta-gliata sulle esigenze delle imprese e aggiornata e affinata su tale richieste, risultando così molto concreta ed ef-ficace nei risultati. Francesco Festa, ceo di Hunting Heads

PLUS VINCENTE«un ottimo master in una prestigiosa e riconosciuta business school è un plus determinante durante l’analisi e la selezione», dice Francesco Festa

Toyota, c’è l’attenzione per la persona, che va messa al cen-tro, valorizzata come fonte di energia, r innovamento, creati-vità in ottica di miglioramento, crescita e contributo concreto e condiviso allo sviluppo del business. Il nostro centro è ri-uscito nell’obiettivo di contri-buire alla diffusione del pen-siero snello e, dopo 10 anni di lavoro, possiamo affermare di essere diventati un punto di ri-ferimento a livello nazionale, soprattutto per la nostra ca-pacità di sviluppare attività di r icerca, formazione, informa-zione e sensibilizzazione che tengono conto delle tecniche

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tipiche della lean e soprattutto delle competenze soft, quindi dell’approccio “giapponese” alla leadership, alla cura delle relazioni». «Tra le altre business school», aggiunge Tagi «mi pare do-veroso segnalare Luiss busi-ness school, per la vicinanza alle imprese e in par ticolare al mondo conf industriale (non a caso, è membro della Euro-pean alliance for innovation, ponendosi come obiettivo una for te interconnessione tra ri-cerca, didattica e collaborazio-ne col mondo delle imprese e delle istituzioni pubbliche), e Altis - Università Cattolica di Milano, soprattutto per l’at-tenzione che pone alla respon-sabilità sociale e ambientale delle imprese, ma anche per la diffusione a livello inter-nazionale dell’esperienza dei distretti industriali. Tra quelle con proposte eff icaci di nic-chia, è bene citare lo Ied (Isti-tuto europeo di design) data la criticità di questa expertise per l’Italia, e lo Iulm (Internatio-nal University of language and media), per l’in-novativo corso di formazione in re-lazioni pubbliche e comunicazione d’impresa. Non dobbiamo però li-mitarci a queste osservazioni. Ge-stire un’azienda, infatti, vuol dire soprattutto, essere in grado di moti-vare le persone e di trasmettere loro positività. Esiste, purtroppo, la ten-denza anche nei

migliori atenei a sottovalutare la formazione umana ed eti-ca e quindi a non valorizzare le cosiddette soft quality che rappresentano spesso lo spar-tiacque tra il successo e il fal-limento. In questo senso, mi piace citare la Scuola di Palo Alto, che ha invece decisamen-te capito che un buon manager non può non essere un buon

psicologo e un buon sociologo e che, in fondo, la crisi economica è in larga parte f iglia della dif-f idenza e quindi della mancanza di etica». Ne conviene an-che Gloria Ga-iotto, direttrice di Ecs Consul-ting, una realtà nel mondo della formazione pro-fessionale, che si occupa specif ica-

mente della preparazione del personale addetto al contatto con il cliente e alla vendita al pubblico nel settore luxury. Gaiotto, vanta una formazione alla scuola francese del gruppo Lvmh e una carriera come sto-re e city manager. « Indubbia-mente la Scuola di Palo Alto, che si occupa di formazione manageriale, è una delle più costruttive realtà attive in que-sto campo. Si percepisce, nel-la preparazione dei manager che hanno avuto questo tipo di formazione, un’attitudine non convenzionale al problem sol-ving e un’attenzione alla cre-azione di relazioni positive in cui inquadrare la propria pro-fessionalità. La sua forza de-riva dalla sua liber tà d’azione, non essendo una scuola di for-mazione accademica, ha l’in-dipendenza di poter garantire concretezza e connessione con il mondo del lavoro». Commen-ta il r isultato Marco Masella, presidente della Scuola di Palo

CORRELAZIONE«La base concettuale si fonda sulla diretta correlazione fra solidità e produttività » dice Marco Masella, presidente della Scuola di Palo Alto

MIB TRIESTE SCHOOL OF MANAGEMENT Da oltre 25 anni il Mib forma giovani talenti provenienti da tutto il mondo, qualifica manager, imprenditori e dirigenti. Sopra il direttore scientifico, Vladimir Nanut.

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e attività del Cuoa trovano il loro filo conduttore in un approccio

fortemente orientato al cliente, inteso sia come azienda sia come persona, con una vasta gamma di soluzioni part time, flessibili e combinabili in base alle spe-cifiche esigenze di ruolo o funzione, con focus sia sulle competenze tecnico-specialistiche che sulle competenze “soft”, relazionali e manageriali. Cuoa si pone quotidianamente all’a-scolto del mercato, costruendo un’of-ferta ampia e diversificata, che spazia dagli Mba e master specialistici, sia in formula part time (per imprenditori, manager e professionisti), sia full time per giovani laureati, ai corsi di breve e media durata, fortemente orientati allo sviluppo di competenze immedia-tamente spendibili in ogni contesto la-vorativo. Sono attivi knowledge center dedicati al Lean, allo sviluppo dell’im-prenditorialità, al digital business e al banking and finance, con proposte formative ed eventi di sensibilizzazio-ne che si snodano nell’arco dell’intero anno, offrendo molteplici opportunità di aggiornamento. Il 2016 segna l’av-vio della prima edizione dell’Execu-tive master in Hr management, per-corso modulare frequentabile in tre anni (date di inizio: 25 novembre e

CUOA BUSINESS SCHOOL

Alta formazione per aziende e manager

L primavera 2017). Il 6 aprile 2017 par-tirà l’11ª edizione di Mba part time In-ternational program, in collaborazione con University of Michigan. Sempre nella primavera 2017 è previsto l’av-vio della 12ª edizione del master in Lean management, con formula part time. Anche per l’Executive master in

Finance, percorso modulare frequen-tabile in tre anni, è previsto l’avvio nel primo semestre 2017 con le spe-cializzazioni dedicate al controllo di gestione e alla tesoreria. ([email protected], www.cuoa.it)

APPROCCIO AL CLIENTELa sede della busness school Cuoa è la settecentesca Villa Valmarana Morosini ad Altavilla Vicentina

Alto: «Credo che in Italia siamo ormai diventati il punto di rife-rimento per la positive educa-tion applicata alle performance aziendali. La base concettuale si fonda sulla diretta correla-zione fra la solidità delle per-sone e la produttività. La forza del nostro modello d’interven-to nelle aziende sta nell’idea di par tire dall’individuo per arri-vare a cambiare le organizza-zioni, senza per questo stravol-gerne l’assetto esistente. Una cultura incentrata sul modello manageriale positivo permette

alle risorse di mantenere alti livelli di performance anche sotto pressione. «Mi piace in-fine segnalare Iulm», conclude Gaiotto, «che si occupa pretta-mente di comunicazione e che è complessivamente un’ottima scuola, particolarmente adatta per preparare f igure professio-nali destinate a ricoprire ruoli negli uffici stampa o in comu-nicazione aziendale: la prepa-razione è eccellente, ma molto settoriale; anche Ied si occupa di comunicazione, ma ha un ta-glio più orientato al design, sia

inteso come graphic design che come fashion design. Vengono proposti anche corsi di marke-ting e comunicazione, la for-mazione offerta è certamente di buon livello». All’unanimità infine, viene fatto un cenno di grande merito, alla tradizione in ambito assicurativo di Mib Trieste school of management, da oltre 25 anni un centro in-ternazionale di alta formazione manageriale, nato su iniziativa di grandi realtà aziendali e del mondo accademico, che svilup-pa Mba, master specialistici in lingua inglese, corporate ma-ster e programmi executive cer-tif icati in Italia e all’estero, con una faculty composta da ac-cademici, consulenti e uomini d’impresa. «Da oltre 20 anni», commenta il direttore scien-tif ico Vladimir Nanut, che è anche presidente di Asfor, «in una città di nota tradizione as-sicurativa, Mib Trieste investe sulle tematiche chiave dell’in-surance e della gestione del ri-schio. Un master full-time alla 18ª edizione, un executive ma-ster a Milano con focus anche sulla f inanza, due master cor-porate per il Gruppo Generali e Allianz, corsi brevi e progetti tailormade, fanno di Mib Trie-ste un centro di eccellenza in Italia e a livello internazionale per la formazione in ambito as-sicurativo. La partnership con le più significative realtà del settore e la grande attenzione, oltre che alle competenze im-mediatamente applicabili nel quotidiano professionale, a tut-te le dimensioni delle capacità personali e della leadership, sono gli elementi chiave che caratterizzano il successo della scuola». n

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