Food Porn: una droga per gli occhi?

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Food Porn: una droga per gli occhi? Francesco Cambi it.linkedin.com/in/francescocambiwebmarketing/ Con Food Porn si vuole descrivere l'ossessione per un certo tipo di cibo che richiama per molti tratti un paragone con la pornografia. Che cosa rende possibile questo confronto ? https://www.youtube.com/watch?v=vD4k5iqa504 Potrebbe essere ad esempio il fatto che l'immagine di questo cibo vuole già restituire una sensazione di appagamento del corpo, della mente e dei suoi desideri più proibiti. La vista diventa quindi il senso che colma la distanza tra il nostro corpo e i nostri desideri. Le stesse raffigurazioni pongono il cibo come unico protagonista dello spazio, senza generalmente lasciare vuoto o far entrare soggetti ulteriori. In un certo senso potremmo dire con una metafora che l'ampiezza dell'immagine vuole rappresentare la nostra bocca e cibo è rappresentato come a riempirla completamente in un impeto di ingordigia. Il Food Porn è “cibo da mangiare con gli occhi” . Praticamente consiste nella presentazione (su riviste, social media o libri di cucina) di fotografie di piatti capaci di suscitare in noi un desiderio quasi primordiale. Immagini libidinose di torte al cioccolato, glasse caramellate, bistecche al sangue, spaghetti traboccanti di sugo...corpi di alimenti nei quali la rappresentazione oggettiva lascia il posto all'impiego di metafore e di iperbole per spingere al massimo l'asticella della passione alla ricerca dell'iperestesia .

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Food Porn: una droga per gli occhi?

Francesco Cambiit.linkedin.com/in/francescocambiwebmarketing/

Con Food Porn si vuole descrivere l'ossessione per un certo tipo di cibo che richiama per molti tratti un paragone con la pornografia. Che cosa rende possibile questo confronto ?

https://www.youtube.com/watch?v=vD4k5iqa504

Potrebbe essere ad esempio il fatto che l'immagine di questo cibo vuole già restituire una sensazione di appagamento del corpo, della mente e dei suoi desideri più proibiti. La vista diventa quindi il senso che colma la distanza tra il nostro corpo e i nostri desideri. Le stesse raffigurazioni pongono il cibo come unico protagonista dello spazio, senza generalmente lasciare vuoto o far entrare soggetti ulteriori. In un certo senso potremmo dire con una metafora che l'ampiezza dell'immagine vuole rappresentare la nostra bocca e cibo è rappresentato come a riempirla completamente in un impeto di ingordigia. Il Food Porn è “cibo da mangiare con gli occhi”. Praticamente consiste nella presentazione (su riviste, social media o libri di cucina) di fotografie di piatti capaci di suscitare in noi un desiderio quasi primordiale. Immagini libidinose di torte al cioccolato, glasse caramellate, bistecche al sangue, spaghetti traboccanti di sugo...corpi di alimenti nei quali la rappresentazione oggettiva lascia il posto all'impiego di metafore e di iperbole per spingere al massimo l'asticella della passione alla ricerca dell'iperestesia.

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Grandissime saturazioni, inquadrature ravvicinate, colori molto brillanti e spesso innaturali, abbinamenti spinti all'eccesso, dettagli posti in primo piano, prospettive sporgenti, inviti all'assaggio: tutte tecniche che cercano di ridurre la distanza fisica tra immagine e corpo del destinatario. Le stesse tecniche che vedono le porno star interpellare il destinatario del film con sguardi in macchina, ammiccamenti o tipiche gestualità di “apertura” verso il pubblico.

Non è importante se il “corpo” alimentare possa essere innaturale e in molti casi presentarsi irreale e artificiale. Nessuno sta a giudicare se gli ingredienti sono i migliori, perchè la fruizione è qualcosa di solamente immediato, istintivo e “proibito”. Non sono solo i corpi umani ad essere esposti nella loro innaturale perfezione, creandoci spesso complessi e desideri di essere e di volere qualcosa di diverso, ma anche i “corpi alimentari”.

Un'altra caratteristica del porno è la ricerca del proibito. Se è questo quindi a rendere un'idea ancor più desiderabile, ecco che nel Food Porn l'assaggio è talvolta negato, talvolta decisamente

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ammiccato, mentre il gusto comunque passa in secondo piano. Se l'espressione visiva dell'atto sessuale viene sempre più manifestata e rivendicata nella sua naturalezza (che non vuole essere sempre sinonimo di consapevolezza), il cibo (soprattutto se “grasso e apparentemente gustoso”) rischia di diventare un vizio proibito per eccellenza da sublimare o da trasgredire: un piacere da negarci perchè sovrastato dalla volontà di esibire i nostri corpi magri, in linea con un'idea diffusa di bellezza o un “potere” viceversa da sfoggiare, come voler essere ad ogni costo “off limits” e “over the top”. Per questo motivo raramente queste immagini durano nella nostra mente ed è per questo invece che il bisogno voyeristico le moltiplica come una droga a cui assuefarsi. In fondo è questo che possiamo definire come porno: qualcosa che preferiremmo non vedere in compagnia mentre vestiamo i nostri ruoli sociali perchè ce ne vergogniamo, ma che riserviamo alla nostra sfera privata.