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Fondi UE 2014-2020 per un Piano energetico post-carbon in Sicilia Autore: Diego Gandolfo

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Fondi UE 2014-2020 per un Piano energetico

post-carbon in Sicilia

Autore: Diego Gandolfo

1. Il quadro dei Fondi e i finanziamenti Europei della programmazione 2014-2020 in Sicilia 2. I risultati del PO FESR 2007-2013 nel settore energetico 3. L’energia nel PO FESR 2014-2020 4. L’energia nel PSR 2014-2020 5. L’energia negli altri Fondi indiretti 6. L’energia nei fondi diretti

Introduzione Il seguente studio è volto all’identificazione degli strumenti europei di finanziamento che saranno a disposizione della Sicilia nel periodo 2014-2020 a supporto di un programma energetico post-carbon. In particolare, è stata fatta una ricognizione delle opportunità di finanziamento nei seguenti temi:

- riqualificazione ed efficientamento energetico - smart grid - decarbonizzazione del settore agricolo - installazione di impianti rinnovabili - trasporto sostenibile - sistemi di accumulo.

Il presente studio si propone, per la prima volta, di fornire un quadro completo e organico delle risorse alle quali la Sicilia potrà attingere per implementare un piano strategico di transizione verso un’economia post-carbon e di sostenibilità energetica. All’interno di questo studio saranno presentati i finanziamenti nell’ambito di due tipologie di Fondi europei:

• Fondi indiretti, gestiti dai Ministeri o dalla Regione Siciliana atraverso l’articolazione dei suoi Dipartimenti;

• Fondi diretti, gestiti dalla Commissione Europea. Per ciascuna delle fonti di finanziamento verranno esplicitati:

- dotazione economica; - tipologia di progetti finanziabili; - modalità di accesso; - beneficiari.

Lo studio è suddiviso in 6 capitoli. Nel primo verrà presentata una panoramica dei finanziamenti 2014-2020 utilizzabili dalla Sicilia. Nel secondo sarà fatta un’analisi della spesa dei Fondi 2007-2013 nell’ambito dell’energia, con particolare riferimento al PO FESR 2007-2013. Il terzo e il quarto si concentreranno sui finanziamenti previsti per il settore energetico e della mobilità sostenibile dal PO FESR 2014-2020 e dal PSR 2014-2020, rispettivamente impegnati a finanziare le infrastrutture e le imprese e il comparto rurale. Il quinto capitolo esporr invece le opportunità di finanziamento inserite dagli altri programmi indiretti (FSE, FEAMP, PON e programmi di cooperazione territoriale) Infine, il sesto capitolo indagherà le risorse disponibili all’interno dei Programmi a gestione diretta.

1. Il quadro dei Fondi UE nella programmazione 2014-2020 in Sicilia I nuovi fondi europei 2014-2020 sono senza dubbio un’opportunità irrinunciabile per la Sicilia. Considerando che già ben 2 anni della programmazione sono stati persi senza neanche un bando per ritardi e incapacità, e che la nuova programmazione secondo il Regolamento (UE) n. 1303/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio avrà termine nel 2023, la Sicilia a conti fatti avrà 7 anni di tempo per utilizzare queste risorse. Si tratta di oltre 10 miliardi di euro, che deriveranno dai seguenti fondi: - FONDO EUROPEO DI SVILUPPO REGIONALE (FESR), che finanzia le infrastrutture, gli incentivi alle imprese, gli interventi nel settore ambientale ed energetico, turistico e culturale, l'innovazione. - FONDO SOCIALE EUROPEO (FSE), che finanzia interventi nel settore sociale, formativo, occupazionale, educativo, sostenendo le fasce più deboli della società. - FONDO EUROPEO PER LO SVILUPPO RURALE (FEASR), che finanzia interventi di sviluppo rurale (investimenti delle imprese, agricoltura biologica, insediamento di giovani agricoltori, ecc...), erogato attraverso Programmi di Sviluppo Rurale (PSR) a livello regionale; - FONDO EUROPEO PER GLI AFFARI MARITTIMI E LA PESCA (FEAMP), che si propone di sostenere i pescatori nella transizione verso una pesca sostenibile, aiutare le comunità costiere a diversificare le economie, finanziare progetti che creano nuovi posti di lavoro e migliorano la vita nelle regioni costiere, agevolare l'accesso al credito. FESR, FSE, FEASR e FEAMP nella programmazione 2014-2020 vengono denominati Fondi Strutturali e di Investimento Europei (SIE) e sono regolati attraverso un unico quadro normativo organico (Regolamento 1303/2013).

Fondi Strutturali (FESR e FSE) +

Fondi di Investimento (FEASR e FEAMP) -------------------------------------------------------

Fondi 2014-2020

Qui di seguito la dotazione per ciascun fondo per la programmazione 2014-2020 gestito direttamente dalla Regione Siciliana: PO FESR – 4,6 Miliardi PO FSE – 820 Milioni PSR FEASR – 2,1 Miliardi FEAMP Sicilia – 118,1 Milioni

Oltre ai 7,6 miliardi, che verranno gestiti direttamente dalle strutture delegate dalla Regione (denominate “Autorità di Gestione”), la Sicilia potrà attingere anche alle risorse derivanti da specifici Programmi Operativi Nazionali (PON), alcuni dei quali rivolti soltanto alle regioni del Sud. Ecco i PON 2014-2020 che interesseranno il territorio siciliano: PON Per la Scuola – competenze e ambienti per l’apprendimento – 3 Miliardi PON “Sistemi di politiche attive per l’occupazione” - 2,1 Miliardi PON “Inclusione” - 1,2 Miliardi PON “Citta Metropolitane” – 892 Milioni PON “Governance e Capacita Istituzionale” - 827 Milioni PON “Iniziativa Occupazione Giovani” – 1,5 Miliardi PON “Ricerca e innovazione” - 1,3 Miliardi PON “Imprese e Competitivita” – 2,4 Miliardi PON “Infrastrutture e reti” – 1,8 Miliardi PON “Cultura e Sviluppo” – 491 Milioni PON “Legalita” (ex PON Sicurezza) – 337 Milioni In questo modo, attraverso i già citati PON, la Sicilia avrà la possibilità di assorbire ulteriori miliardi di euro per le scuole, le infrastrutture della mobilità e dell’energia, le città metropolitane (Palermo, Catania e Messina), le imprese, le università e i centri di ricerca, i Grandi Attrattori turistici e culturali, i soggetti del terzo settore. Inoltre, la Sicilia sarà interessata dai seguenti programmi di cooperazione transfrontaliera: PO Interreg “Italia-Malta 2014-2020” – 51,7 Milioni PO “Italia Tunisia 2014-2020” – 37 Milioni Programma Adriatic-Ionian – 118 Milioni Programma MED – 276 Milioni Programma Interreg-Europe – 359 Milioni Nei primi due programmi di cooperazione la Sicilia sarà l’unico partener italiano di Tunisia e Malta e si occuperà anche della gestione dei Programmi attraverso il Dipartimento per la Programmazione. Negli altri Programmi di cooperazione, invece, la Sicilia è interessata insieme a numerosi altri partner europei. Infine, oltre ai fondi indiretti sin adesso analizzati, denominati “indiretti” proprio perché passano dalla gestione dalla Regione, la Sicilia potrà attingere alle risorse dei “fondi diretti”, i cui bandi (nel gergo denominati “call for proposal”) vengono emanati direttamente dalla Commissione Europea, sia direttamente che attraverso le sue agenzie. Tale tipologia di fondi ha l’obiettivo di finanziare specifici settori. I fondi diretti vengono erogati sulla base di Programmi dedicati ad una moltitudine di tematiche differenti, per esempio:

. l'istruzione e la formazione, dove interviene il Programma Erasmus+, che può finanziare scambi di giovani, eventi formativi, mobilità dei giovani all’estero, ecc...

. la ricerca e l'innovazione dove interviene il Programma Horizon 2020, che finanzia progetti di ricerca e innovazione sia nel mondo delle Università che delle imprese (piccole medie o grandi)

. l'ambiente, dove interviene il Programma LIFE, che finanzia soluzioni innovative a problemi ambientali o climatici (come l’inquinamento idrico, la protezione delle coste, il risparmio energetico, la gestione dei rifiuti, ecc...)

. la cultura, dove interviene il Programma Creative Europe, che finanzia eventi culturali che coinvolgono più partner a livello europeo o distribuzione di opere letterarie tradotte in più lingue

. il senso di cittadinanza europea, dove interviene il Programma “EUROPA PER I CITTADINI”, che finanzia gemellaggi e reti tra città d’Europa

. le PMI, dove interviene il Programma COSME, che finanzia tante iniziative a favore delle imprese, come agevolazioni nell’accesso al credito, progetti di cooperazione tra imprese in particolari settori, promozione dell’imprenditorialità dei giovani, ecc...

E’ utile sottolineare che i fondi diretti non finanziano interventi di valenza prettamente locale, ma si concentrano su iniziative di respiro europeo. Questo significa che un progetto, per aspirare ad essere sostenuto dai fondi diretti deve, coinvolgere più partner a livello europeo (solitamente minimo 3 partner), avere un “valore aggiunto europeo" e non avere un carattere “strutturale”. In generale, i Fondi diretti finanziano infatti interventi per lo più "immateriali", come gli scambi europei, l’applicazione di pratiche innovative, i progetti di cooperazione scientifica, e sono orientati alla “produzione di conoscenza”, alla sensibilizzazione e alla costruzione di rapporti di collaborazione e di reti europee.

2. I risultati del PO FESR 2007-2013 nel settore energetico Prima di analizzare in che modo la nuova programmazione 2014-2020 potrà intervenire sul settore energetico della Sicilia, appare utile capire in che modo sono stati utilizzati i precedenti fondi UE 2007-2013 nel settore energetico. In particolare, questo studio si vuole soffermare sul PO FESR 2007-2013, dotato inizialmente di 6,5 miliardi ma poi ridotto a 4,3 miliardi, tramite il Piano di Azione Coesione. Quali progetti sono stati finanziati con i fondi europei nel settore energetico? Cercheremo di affrontare la questione scendendo nel dettaglio del FESR e delle linee di intervento dedicate all’energia, utilizzando i dati contenuti negli ultimi documenti ufficiali a disposizione, in particolare il Rapporto Annuale di Esecuzione 2015 per il PO FESR. E’ importante sottolineare che la valutazione della qualità della spesa sia compito ufficiale del “Rapporto Finale di Esecuzione” 2016 e del “Rapporto di Valutazione finale”, che saranno redatti soltanto a chiusura del Programma secondo le procedure. Il PO FESR prevedeva ben sette assi prioritari. Ciascun asse era poi articolato in obiettivi specifici, a loro volta declinati in obiettivi operativi, i quali raggruppavano le cosiddette linee di intervento, sulle base delle quali venivano avviate procedure volte all’emanazione dei bandi. Ecco di seguito i 7 Assi: 1 - “Reti e collegamenti per la mobilità”; 2 - ”Uso efficiente delle risorse naturali”; 3 - “Valorizzazione delle identità culturali e delle risorse paesaggistico-ambientali per l’attrattività e lo sviluppo”; 4 - “Diffusione della ricerca, dell’innovazione e della società dell’informazione”; 5 - “Sviluppo imprenditoriale e competitività dei sistemi produttivi locali”; 6 - “Sviluppo urbano sostenibile”; 7 - “Governance, capacità istituzionali e assistenza tecnica”. In particolare l’Asse 2 abbracciava finanziamenti per 4 settori differenti: energia, settore idrico, dissesto idrogeologico e rifiuti. Allo specifico settore energetico erano dedicate le seguenti linee di intervento:

2.1.1 - Favorire la produzione di energia da fonti rinnovabili (50,2 milioni)

2.1.2 - Sostenere l'incremento dell'efficienza energetica (160,8 milioni)

2.1.3 - Adeguare e completare le reti di distribuzione metanifera (74,7 milioni)

Tali linee di intervento hanno avuto degli scarsissimi risultati di spesa fino al 2015. Basta notare, per esempio, la capacità di spesa al 31 dicembre 2014 per rendersi conto di come nei primi 6 anni di programmazione 2007-2013, effettivamente iniziata nel 2009, il corretto utilizzo dei fondi europei nel settore dell’energia fosse completamente ignorato dal Dipartimento preposto all’attuazione del PO FESR, ossia il Dipartimento dell’Energia. Le percentuali di 29%, 25% e 0% non lasciano spazio ad alcun dubbio circa l’incapacità di attivazione di progetti da parte della Regione nel settore energetico.

Tabella 1 - Importi impegnati ed erogati Asse 2

Stessa lentezza anche nell’utilizzo degli strumenti di ingegneria finanziaria. L’asse 2 aveva conferito complessivamente agli strumenti di ingegneria finanziaria risorse per un importo pari a 54.868.359 euro che corrispondevano al 5,89% della dotazione complessiva d’asse. Le risorse sono state utilizzate per la costituzione del fondo di partecipazione Jessica Sicilia e derivavano dagli obiettivi 2.1.1 per un importo di 14.506.954 euro e 2.1.2 per un importo di 40.361.405 euro. Il fondo di partecipazione Jessica Sicilia, dopo aver accontanato una quota pari a circa il 3,95% per il pagamento delle commissioni di gestione e dopo aver selezionato Iccrea Banca Impresa S.p.A. quale gestore del Fondo di Sviluppo Urbano per l’efficienza energetica e per la produzione di energia rinnovabile, ha erogato allo strumento finanziario 53.228.399 € di risorse provenienti dall’asse 2. Al 31 dicembre 2013, il Fondo di Sviluppo Urbano per l’efficienza energetica e per la produzione di energia rinnovabili aveva sottoscritto due contratti per un importo complessivo di 11.080.000 € ed aveva erogato risorse per un ammontare complessivo di 4.546.447 euro. Scendendo nel dettaglio, ecco le linee di intervento nel settore energetico finanziate nell’ambito dell’Asse 2: - linea di intervento 2.1.1.1 “Costituzione di filiere produttive regionali nel campo delle fonti rinnovabili” oggetto di revoca dei finanziamenti inizialmente ammessi (perchè non erano partiti secondo i tempi corretti) - linea di intervento 2.1.1.2 “Sostegno alla produzione pubblica di energia da fonti rinnovabili in favore di aree produttive”, costituito da:

• un finanziamento al Fondo Jessica per 14,5 milioni, che ha finanziato interventi di efficientamento energetico nelle scuole e nei Comuni

• un bando multilinea finalizzato alla concessione delle agevolazioni agli Enti Locali ed altri soggetti pubblici per impianti di produzione di energia (eolica, solare, termica, biomasse, ecc..) pubblicato sulla GURS n. 11 del 05/03/2010, che ha attinto € 40.000.000,00 dalla Linea di intervento 2.1.1.2 ed € 20.000.000,00 dalla linea di intervento 2.1.2.A – Azione A (ex 2.1.2.1), la cui graduatoria finale è

stata pressoché annullata per “’illegittimità insanabile della quasi totalità delle procedure di selezione delle ESCO per violazione, in sintesi, dei principi comunitari di trasparenza, concorrenza e massima partecipazione dei concorrenti” (nota dell’Organismo Intermedio del 10/11/2014) http://www.euroinfosicilia.it/graduatorie/energia-da-fonti-rinnovabili-graduatorie-definitive-istanze-ammissibili-decreto-di-approvazione-delle-agevolazioni-agli-enti-locali-ed-altri-soggetti-pubblici/

- Linea di intervento 2.1.2.1 (poi divenuta 2.1.2.A), sulla quale erano attive tre procedure: 1) il finanziamento del Fondo Jessica per un importo di € 40.361.404,60 interamente versato e certificato; 2) un Bando Multilinea di cui abbiamo già trattato precedentemente; 3) l'avviso pubblico del Dipartimento Programmazione di invito a manifestazione di interesse da parte degli enti locali riuniti in coalizioni territoriali (PISU/PIST) relative alle line 2.1.2.1 e 2.1.2.2. Per quanto rigaurda la Linea di intervento 2.1.2.1 nella II Finestra dell’Avviso, a fronte delle graduatorie definitive approvate con DDG n. 36 del 3 febbraio 2012, che vedevano 24 progetti ammessi per 14,719 M€, un unico intervento risultava finanziato al 31 dicembre 2014. Per 4 interventi, per i quali nonostante il lungo lasso di tempo trascorso non sono state trasmesse le progettazioni esecutive richieste, dopo avere avviato e concluso nei termini i procedimenti ex L.R.10/91 e s.m.i, erano in corso di adozione i provvedimenti di revoca del finanziamento concedibile. Al 31 dicembre 2014, risultavano 4 interventi finanziati per un totale di 3.120.800,00. I restanti 16 interventi della Provincia di Palermo (per un totale di € 6.859.520,00) avevano ottenuto la proroga fino al 31/03/2015 per potersi avvalere della ESCO per la cui individuazione è stata esperita la gara. http://www.euroinfosicilia.it/graduatorie/linea-dintervento-2-1-2-1-ddg-n-784-del-29-dicembre-2011-di-approvazione-graduatoria-provvisoria-di-merito-nellambito-dellasse-vi-sviluppo-urbano/ Nella III Finestra dell'Avviso, con DDG n. 125 del 24/4/2013 era stata approvata la graduatoria definitiva costituita da 7 progetti ammissibili a finanziamento per 5,05 M €. Per n. 1 intervento è stato emesso il provvedimento di estromissione dal finanziamento, i restanti n. 6 interventi della Provincia di Palermo hanno ottenuto la proroga fino al 31/03/2015 per potersi avvalere della ESCO per la cui individuazione è stata esperita la gara. http://www.euroinfosicilia.it/graduatorie/asse-vi-sviluppo-urbano-sostenibile-approvazione-graduatoria-definitiva-progetti-presentati-linea-dintervento-2-1-2-1-seconda-fase-terza-finestra/ Per quanto riguarda la Linea di intervento 2.1.2.2, nella II Finestra dell'Avviso, a fronte delle graduatorie definitive, approvate con DDG n. 35 del 3 febbraio 2012, che vedevano 8 progetti ammessi per 4,35 M€. Al 31 dicembre 2014 risultano finanziati n. 4 interventi per € 288.000 e sono state erogate risorse dalla Regione per € 144.000; per n. 4 interventi sono stati emessi decreti di estromissione dal finanziamento concedibile. http://www.euroinfosicilia.it/graduatorie/dip-to-dellenergia-po-fesr-2-1-2-2-pubblicazione-del-decreto-di-approvazione-graduatoria-definitiva-di-merito-relativa-a-manifestazioni-dinteresse-da-parte-degli-enti-l/

Per quanto riguarda la III Finestra dell'Avviso, con DDG n. 124 del 24.4.2013 è stata approvata la graduatoria definitiva costituita da un unico intervento ammissibile (Comune di Malfa) a contributo per € 831.200, per il quale, nel mese di ottobre 2014, è stato perfezionato il decreto di estromissione dal finanziamento concedibile per la mancata produzione dei progetti esecutivi. http://www.euroinfosicilia.it/graduatorie/asse-vi-sviluppo-urbano-sostenibile-approvazione-graduatoria-definitiva-dei-progetti-presentati-linea-dintervento-2-1-2-2-seconda-fase-terza-finestra/ - Linea di intervento 2.1.3 una sola procedura la cui attuazione è affidata al Dipartimento dell’Energia ed era destinata al completamento della rete di distribuzione del metano, specie nell'ambito di aree industriali, centri urbani minori e marginali, sistemi produttivi. Con DDG n. 226 del 14/06/2013, registrato alla Corte dei Conti il 7 agosto 2013, è stata approvata la graduatoria definitiva costituita da n.18 progetti ammessi e tutti finanziabili per 74,5 milioni di euro.

http://www.euroinfosicilia.it/graduatorie/approvazione-graduatoria-definitiva-e-integrazione-relativa-allavviso-pubblico-completamento-delle-reti-metanifere/

In sintesi, come fa notare il Rapporto Annuale di Esecuzione 2015, si può parlare di insuccesso dei bandi nel settore dell’efficientamento energetico, dovuta all’impossibilità degli Enti Locali di far fronte al cofinanziamento richiesto pari al 20% del costo ammesso dell’operazione. L’ultimo Rapporto Annuale di Esecuzione 2015 infatti segnalava: la “persistente mancanza di una efficace azione di gestione delle procedure di attuazione degli interventi da parte dello stesso Dipartimento”. Si segnala inoltre che, sempre secondo quanto riportato dal Rapporto Annuale di Esecuzione 2015, l’unico dato positivo era quello relativo alla quota di energia elettrica da fonti rinnovabili, dove la Sicilia, passando dal 2,6% del 2005 e il circa 15% del 2012, risulta tra le regioni italiane che l’ha incrementata maggiormente.

Menzione speciale merita uno strumento dedicato al tema dell’efficientamento energetico: il Fondo di Partecipazione Jessica Sicilia. Dopo la sua costituzione avvenuta in data 19 novembre 2009, esso ha proceduto nel corso del 2010 e 2011 alla selezione dei Fondi di Sviluppo Urbano previsti dalla strategia di investimento. In particolare, i Fondi di Sviluppo Urbano selezionati e finanziati dal Fondo di Partecipazione Jessica Sicilia sono stati:

. Il Fondo di Sviluppo Urbano multisettoriale, gestito da Equiter S.p.A attraverso la società FRUS S.r.l. che ha ricevuto dal fondo di partecipazione €90.323.451;

. Il Fondo di Sviluppo Urbano per l’efficienza energetica e per la produzione di energia rinnovabile, gestito da ICCREA Banca Impresa S.p.A. e Sinloc e che ha ricevuto dal fondo di partecipazione €53.228.399.

Con riferimento al fondo di Sviluppo Urbano focalizzato sull’efficienza energetica e la produzione di energia rinnovabile, l’obiettivo contrattuale per il 31 dicembre 2014 prevedeva una erogazione del 90% delle risorse ricevute. Tuttavia al termine del 2014, il gestore del fondo aveva sottoscritto contratti solo per un valore complessivo di circa 11,1 milioni di euro, erogando risorse per 4,5 milioni di euro.

Infine, il tema dell’energia sostebile era presente anche all’interno dell’Asse 6, che era

articolato in ben 8 obiettivi specifici e finanziava interventi volti alla promozione dell’imprenditorialità, dell’innovazione e dello sviluppo dei servizi e alla promozione della coesione sociale attraverso il miglioramento delle condizioni di vita nelle aree urbane e nei quartieri a rischio. La maggior parte degli interventi finanziati è stata attivata attraverso inviti a manifestare interesse da parte degli enti locali riuniti in coalizioni territoriali per la promozione dei PISU/PIST . Nell’ambito di quest’asse sono stati finanziati i seguenti progetti relative al tema dell’energia e del trasporto sostebile:

• 18 progetti ammessi per un importo di 41.982.063 euro a valere sulla Linea di intervento 6.1.1.A (a) Interventi di riqualificazione integrata, con criteri di qualità architettonica ed edilizia sostenibile, per l’insediamento, l’incubazione ed il rafforzamento di funzioni e servizi urbani e metropolitani, anche tramite riuso di strutture esistenti o forme di comodato del patrimonio immobiliare pubblico in disuso

• 21 interventi di “Adozione di sistemi di certificazione ambientale e di tecnologie per risparmio energetico idrico e per produzione di energia da fonti rinnovabili nei centri di servizio pubblico e negli enti fieristici”

• 10 Incentivi alla redazione di piani della mobilità e per lo sviluppo del car sharing • 3 progetti di Incremento della dotazione di piste ciclabili • 4 interventi di Potenziamento di sistemi di mobilità pedonale per persone con

disabilità sensoriali • 11 Azioni di recupero e tutela della qualità dell’aria nelle aree urbane, di cui 4

caduti e revocati (Canicattì, Modica, Ragusa e Caltanissetta) e il resto già realizzato (Messina, Bagheria, Sciacca, Acireale, Caltanissetta, Catania per due progetti e Gela).

Oltre al PO FESR 2007-2013, si ricorda che sul settore energetico siciliano è intervenuto anche il Programma Operativo Interregionale Energie Rinnovabili e Risparmio Energetico 2007-2013 (POI Energia). Con una dotazione finanziaria di 1,071 miliardi di euro, ha finanziato 1.887 progetti di amministrazioni pubbliche e imprese delle Regioni Convergenza (Calabria, Campania, Puglia, Sicilia). Gli investimenti realizzati con le risorse del Programma hanno riguardato: l’efficientamento energetico e la produzione di energia da fonti rinnovabili, il sostegno agli investimenti, il potenziamento della rete, la realizzazione di studi e la valutazione del potenziale di sviluppo energetico. Il programma ha registrato fortissime difficoltà nell’attuazione, dovute soprattutto ad incapacità di tipo amministrativo, che hanno determinato ritardi e difficoltà nella spesa. Qui è presente il resoconto dell’attuazione del POI Energia con riferimento anche ad una lista di interventi finanziati in Sicilia.

http://www.poienergia.gov.it/images/VolumePOIEnergia.pdf

3. L’energia nel PO FESR 2014-2020 In questo capitolo ci occuperemo in modo dettagliato dei prossimi finanziamenti per il settore energetico e della mobilità sostenibile previsti all’interno PO FESR 2014-2020, che ha riservato allo specifico tema dell’energia oltre un miliardo di euro. Una dotazione elevatissima, soprattutto considerando che tutto il PO FESR, con i suoi 10 Assi, ha a disposizione 4,3 miliardi di euro. L’Asse 4 “Energia e Qualità della vita” è quello dedicato la risoluzione delle questioni legate alla produzione ed all’uso dell’energia. Le finalità prioritarie sono la riduzione dei consumi energetici degli edifici pubblici regionali e delle imprese e integrazione di fonti rinnovabili; l’incremento della quota di fabbisogno energetico coperto da generazione distribuita; il miglioramento dello sfruttamento sostenibile delle bioenergie.

Tabella 2 - Dotazione per Asse nel PO FESr 2014-2020

Tale dotazione economica, come emerge nel PO FESR 2014-2020, è giustificata da 5 priorità.

Priorità 4a - Promuovere la produzione e la distribuzione di energia da fonti rinnovabili

Negli ultimi anni in Sicilia si sono registrati alcuni progressi nel campo delle energie rinnovabili coprendo il 20,1% del fabbisogno regionale con energia rinnovabile (2,5% nel 2005) e producendo il 6,8% dell’energia fotovoltaica nazionale. La scelta di questa priorità deriva dalla necessità di incrementare il contributo delle fonti rinnovabili prevalentemente in un’ottica di autoconsumo. L’attenzione è rivolta alla produzione di energia termica da fonte rinnovabile rispetto alla quale la Sicilia sconta un certo ritardo. Il contributo delle bioenergie al mix energetico regionale ha un ruolo assolutamente residuale, mentre potenzialmente, la possibilità di sfruttare risorse endogene appare di

Asse prioritario Sostegno dell'Unione

Contropartita nazionale

Finanziamento totale %

1. Ricerca, sviluppo tecnologico e innovazione 342.889.179 114.296.393 457.185.572 10

2. Agenda Digitale 256.942.723 85.647.574 342.590.297 8

3. Promuovere la Competitività delle Piccole e Medie Imprese, il Settore Agricolo e il Settore della Pesca e dell Acquacoltura

500.902.885 166.967.628 667.870.513 15

4. Energia sostenibile e Qualità della vita 816.902.272 272.300.757 1.089.203.029 24

5. Cambiamento climatico, Prevenzione e gestione dei rischi 221.479.774 73.826.591 295.306.365 6

6. Tutelare l ambiente e promuovere l'uso efficiente delle risorse 372.608.981 124.202.994 496.811.975 11

7. Sistemi di Trasporto Sostenibili 512.764.653 170.921.551 683.686.204 15

9. Inclusione Sociale 161.992.534 53.997.511 215.990.045 5

10. Istruzione e Formazione 153.829.396 51.276.465 205.105.861 4

AT. Assistenza Tecnica 78.118.621 26.039.542 104.158.163 2

Totale 3.418.431.018 1.139.477.006 4.557.908.024 100

notevoli dimensioni. Da recenti studi emerge che le risorse primarie sono ampiamente presenti sul territorio siciliano, ma per una loro valorizzazione energetica si richiede la realizzazione di investimenti che consentano di superare le criticità e di cogliere le opportunità che il settore offre.

Priorità 4.b - “Promuovere l’efficienza”

I consumi di energia elettrica delle imprese dell’industria sono, in percentuale del PIL, notevolmente più alte in Sicilia che in Italia (77,3 contro 43,3 nell’industria). Pur riflettendo le diversità nei mix settoriali, questo dimostra la rilevanza della selezione di questa priorità, nell’ambito di una finalità generale di lotta al cambiamento climatico e promozione di un’energia competitiva, sostenibile e sicura. L’interesse da parte delle imprese siciliana alle tematiche di innovazione tecnologica e di efficientamento energetico è dimostrato in questi mesi dall’elevato numero di domande che sono state presentate a seguito dei bandi del MISE, “Investimenti innovativi” ed “Efficienza energetica” nelle Regioni Convergenza. I risultati che si intendono ottenere sono relativi alla riduzione dei consumi energetici e delle emissioni climalteranti delle imprese che parteciperanno al programma.

Priorità 4c - Sostenere l'efficienza energetica, la gestione intelligente dell'energia e l'uso dell'energia rinnovabile nelle infrastrutture pubbliche, compresi gli edifici pubblici, e nel settore dell'edilizia abitativa

In Sicilia, i consumi di energia elettrica per illuminazione pubblica nei centri abitati, misurati in GWh per superficie dei centri abitati in km2, sono molto superiori alla media nazionale (42,7 contro 30,6), evidenziando la necessità di contenerli. Sulla base di stime nazionali, gli interventi di efficientamento energetico su edifici pubblici consentono di ottenere risparmi del 18% per i consumi termici e del 23% per la parte di energia elettrica. Gli interventi di efficientamento energetico nel settore della PA possono consentire una riduzione dei consumi energetici di oltre il 30%. Il risultato che si intende raggiungere attraverso l’adozione di questa priorità è quello di ridurre di almeno il 25% i consumi energetici delle strutture pubbliche (edifici) sottoposte ad intervento di efficientamento energetico. Per la pubblica Illuminazione l’obiettivo è di abbattere di almeno il 30% i consumi energetici del settore, limitatamente agli impianti oggetto di intervento con i fondi FESR.

Priorità 4d - Sviluppare e realizzare sistemi di distribuzione intelligenti che operano a bassa e media tensione

La selezione di questa priorità è associata all’opportunità di realizzare “reti intelligenti” per ridurre le interruzioni accidentali lunghe del servizio elettrico regionale (attualmente 5 interruzioni medie per utente contro le 2 nazionali), incrementare la quota di fabbisogno energetico coperto da generazione distribuita realizzando dei sistemi di distribuzione intelligenti e, nello stesso tempo, creare le basi per la realizzazione di città "Smart" rivolte all’eco sostenibilità dello sviluppo urbano, alla diminuzione di sprechi energetici ed alla riduzione drastica dell’inquinamento grazie anche ad un miglioramento della pianificazione urbanistica e dei trasporti. Relativamente alla riduzione delle interruzioni accidentali l’obiettivo quantitativo che ci si pone è raggiungere il valore medio Nazionale per utente pari a 2,3 e contribuire all‘incremento del numero di utenti produttori di energia elettrica da fonti energetiche rinnovabili collegati a sistemi di reti intelligenti.

Priorità 4e - Promuovere strategie di bassa emissione di carbonio per tutti i tipi di

territorio, in particolare per le aree urbane, inclusa la promozione della mobilità urbana multimodale sostenibile e di misure di adattamento finalizzate all'attenuazione delle emissioni

Nelle città siciliane, l’uso di mezzi pubblici di trasporto è largamente inferiore alla media nazionale — nel 2011, il numero di passeggeri che si sono serviti del TPL nei comuni capoluogo di provincia, rapportati al numero per abitante, è pari a 45,4, contro un valore nazionale di 227,6. Anche i posti-km offerti dal TPL nei capoluoghi di Provincia, espressi in migliaia per abitante, sono inferiori alla metà del corrispondente valore nazionale. L’utilizzo di mezzi pubblici di trasporto in Sicilia, misurato dalla percentuale di occupati, studenti e scolari, utenti di mezzi pubblici sul totale delle persone che si sono spostate per motivi di lavoro e di studio e hanno usato mezzi di trasporto, è in Sicilia del 14,6% contro il 19,6% nella media nazionale. La selezione di questa priorità si associa quindi alla necessità di tutelare la qualità dell’ambiente urbano e la salute dei cittadini con un deciso intervento a favore della mobilità sostenibile.

Ecco le specifiche Azioni previste dall’Asse 4 per le quali verranno emanati i bandi.

Azione 4.5.2 Realizzazione di impianti di trattamento, sistemi di stoccaggio, piattaforme logistiche e reti per la raccolta da filiera corta delle biomasse

L’azione sosterrà interventi finalizzati allo sfruttamento sostenibile delle bioenergie, escludendo qualsiasi sostegno che comporti la generazione di energia attraverso la produzione di bio-combustibili derivanti da produzione agricola dedicata. In questo ambito la produzione di energia sarà favorita prioritariamente da una gestione attiva delle foreste, in modo da garantire l’avvio di filiere corte.

Il contributo del FESR si limiterà alla realizzazione di impianti di trattamento, sistemi di stoccaggio, piattaforme logistiche e reti per la raccolta da filiera corta delle biomasse. Le tecnologie agevolabili sono quelle relative a impianti per la produzione a piccola scala di energia elettrica, termica e/o bio-combustibili (da materiale di scarto) anche in ciclo combinato.

A titolo esemplificativo, sul piano delle produzione energetica saranno finanziabili tecnologie impiantistiche che hanno raggiunto maturità di mercato quali, ad esempio: centrali termiche con caldaie alimentate a cippato/pellets (potenza massima di 1 MW), impianti per la produzione di biogas dai quali ricavare energia elettrica o termica (potenza massima di 1 MW, piccola cogenerazione/trigenerazione da ligno-cellulosiche/biogas/oli vegetali. Saranno finanziabili anche gli impianti ausiliari connessi alla installazione delle tecnologie precedentemente menzionate e gli eventuali interventi di adeguamento delle strutture necessarie al funzionamento degli impianti.

Sul piano delle opere connesse al funzionamento della filiera della biomassa saranno finanziabili impianti di raccolta, cippatura, pellettizzazione e stoccaggio di biomasse agro-forestali.

Destinatari: Intera collettività regionale

Territorio di riferimento: Intero territorio regionale con focus sulle aree interne

Beneficiari: Regione, Enti locali e loro società, Soggetti pubblici, Enti pubblici, partenariati pubblico-privati anche attraverso ESCo, imprese.

Dotazione: 35.000.000 euro

Di cui importi destinati a strumenti territoriali: 18.400.000 euro

Centro di responsabilità per l’attuazione: Dipartimento Regionale dell’energia

Procedure da attivare: procedure a sportello per la realizzazione di impianti di trattamento, sistemi di stoccaggio, piattaforme logistiche e reti per la raccolta di filiera corta delle biomasse ‐ operazione a regia (Avviso ad evidenza pubblica)

Criteri di selezione dei progetti

La produzione di bioenergia sarà sostenuta in conformità con i criteri di sostenibilità secondo il dettato della Direttiva CE 2009/28, attuata con il Decreto Legge del n.28 del 3 marzo 2011 e successive modifiche, e secondo le raccomandazioni della Commissione COM/2010/11 in materia di sostenibilità delle biomasse solide e gassose per la produzione di elettricità e calore, ed escludendo qualsiasi sostegno alla produzione di biocombustibili derivanti da produzione agricola dedicata. L’approvvigionamento deve essere realizzato con biomassa prodotta in porzioni di territorio site entro un raggio di 70 km dall'impianto di utilizzo e la loro localizzazione sarà determinata a seguito di specifico censimento degli impianti già esistenti, da svolgere nel corso dei lavori finalizzati all''aggiornamento del PEARS.

Al fine di rispettare le previsioni della direttiva 2008/50/CE non verranno realizzati interventi in aree che già superano i valori limite fissati per la protezione della salute umana, inoltre per concorrere agli obiettivi di riduzione delle emissioni di PM gli impianti (fino ad 1MW) dovranno essere conformi alla Direttiva 2009/125/CE. Non è previsto il finanziamento per impianti di taglia superiore ad 1 MW.

La selezione delle operazioni relative a questa tipologia di azione avverrà mediante avviso pubblico a sportello differenziando le due tipologie di soggetto beneficiario (pubblico e privato).

Il principio guida generale prescelto per la selezione delle operazioni che riguardano gli impianti per la valorizzazione energetica della biomassa è quello del maggior contributo agli obiettivi energetici misurati attraverso l’indicatore di riduzione di emissioni di CO2 e di altre emissioni climalteranti per unità di costo.

Il principio guida generale prescelto per la selezione delle operazioni che riguardano gli impianti di trattamento, lo stoccaggio, le piattaforme logistiche e le reti per la raccolta da filiera corta delle biomasse è quello della fattibilità amministrativo/tecnico/economica desumibile da uno studio di fattibilità che dimostri l’esigenza dell’impianto o della struttura, in coerenza con la disciplina comunitaria e nazionale vigente sullo sviluppo delle fonti rinnovabili.

Gli interventi afferenti alla priorità di investimento saranno anche attuati, infine, tramite gli strumenti relativi all’approccio integrato territoriale, nonché tramite la procedura

dedicata al cluster di città che hanno elaborato un Piano Strategico e/o un Piano Integrato di Sviluppo Urbano (PISU) nel precedente periodo di programmazione, caratterizzate in genere da dimensione demografica tra i 30.000 ed i 50.000 abitanti.

4.2.1 Incentivi finalizzati alla riduzione dei consumi energetici e delle emissioni di gas climalteranti delle imprese e delle aree produttive compresa l'installazione di impianti di produzione di energia da fonte rinnovabile per l'autoconsumo, dando priorità alle tecnologie ad alta efficienza

L’azione riguarda l’incentivazione di interventi finalizzati alla riduzione dei consumi energetici nelle strutture e nei cicli produttivi delle micro, piccole, medie e grandi imprese attraverso l’introduzione di innovazioni di processo e l’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili per l’autoconsumo.

Nell’ambito di questa tipologia di intervento saranno agevolati, a beneficio delle imprese con sede nella regione, anche gli audit energetici - preordinati agli interventi veri e propri di efficientamento energetico - da intendersi come procedura sistematica finalizzata a ottenere un'adeguata conoscenza del profilo di consumo energetico di una attività o impianto industriale e a individuare e quantificare le opportunità di risparmio energetico sotto il profilo costi-benefici e gli interventi di efficientamento energetico e utilizzo delle fonti rinnovabili per autoconsumo. Gli audit energetici dovranno tener conto delle pertinenti norme europee o internazionali. Non sono in ogni caso agevolabili nell’ambito di questa tipologia di azione gli audit energetici delle grandi imprese, obbligatori ai sensi della direttiva 2012/27/UE.

Di seguito si riportano alcuni esempi puramente indicativi di interventi da realizzare al fine di ridurre i consumi energetici nei cicli produttivi: installazione di motori elettrici a più elevata efficienza, installazione di inverter su motori elettrici, sostituzione di caldaie a tecnologia obsoleta, installazione di inverter su compressori, forme di refrigerazione a minor dispendio energetico, il recupero di cascami termici, impianti di generazione combinata di energia elettrica/calore/freddo(cogenerazione/trigenerazione ad alto rendimento di potenza elettrica massima pari a 1 MW), unità di micro-cogenerazione ad alto rendimento, impianti di produzione energetica da fonti rinnovabili per autoconsumo.

Possono rientrare in questa tipologia di azioni anche interventi non strettamente connessi con la riduzione dell’intensità energetica dei cicli produttivi propriamente detti, ma anche dei consumi complessivi delle imprese beneficiarie mediante, ad esempio, isolamento termico degli edifici al cui interno sono svolte le attività economiche (es. rivestimenti, pavimentazioni, infissi, isolanti, materiali per l’eco-edilizia, coibentazioni compatibili con i processi produttivi), razionalizzazione, efficientamento e/o sostituzione dei sistemi di riscaldamento, condizionamento, alimentazione elettrica ed illuminazione,

sostituzione di sistemi di illuminazione con lampade efficienti e sistemi di controllo, anche se non impiegati nei cicli di lavorazione funzionali alla riduzione dei consumi energetici.

Destinatari: Intera collettività regionale

Territorio di riferimento: Intero territorio regionale

Beneficiari: Micro, piccole, medie e grandi imprese

Dotazione: 37.000.000 euro

Centro di responsabilità per l’attuazione: Dipartimento Regionale dell’energia

Procedure da attivare: Procedure a sportello per l'adozione di soluzioni tecnologiche per la riduzione dei consumi energetici delle reti di illuminazione pubblica, promuovendo installazioni di sistemi automatici di regolazione (sensori di luminosità, sistemi di telecontrollo e di telegestione energetica della rete)

Criteri di selezione dei progetti

I criteri saranno declinati con riferimento alle procedure di attivazione previste (bandi, manifestazioni di interesse, acquisizione di servizi) prevedendo un’articolazione diversificata. Nella selezione delle operazioni sarà, inoltre, garantito il rispetto delle direttive comunitarie sugli appalti pubblici e del regolamento comunitario in materia di aiuti di stato, così come di tutte le altre normative vigenti a livello nazionale e comunitario.

Il principio guida generale prescelto per la selezione delle operazioni è quello del maggior contributo agli obiettivi energetici misurati attraverso l’indicatore di riduzione di emissioni di CO2e di altre emissioni climalteranti per unità di costo.

Tale aspetto sarà valutato attraverso audit energetici, che saranno preordinati agli interventi veri e propri di efficientamento energetico. L’auditing energetico potrà essere oggetto di agevolazione da parte del Programma laddove non espressamente richiesto dalla normativa vigente.

L’applicazione del criterio sarà opportunamente modulata nell’ambito di classi dimensionali o altri parametri specifici al fine di consentire un equo

accesso alle opportunità di finanziamento da parte di una platea di beneficiari differenziati per caratteristiche dimensionali e strutturali. La ripartizione delle risorse finanziarie per tipologia di beneficiario prevede una percentuale massima di assegnazione del 25% per le grandi imprese.

Si prevede di intervenire ad integrazione dell’analoga azione del PON Imprese & Competitività. In particolare, come previsto dal Programma Operativo Nazionale saranno previsti tavoli di confronto istituzionale con funzioni di coordinamento operativo. Inoltre, si ricorrerà alla sottoscrizione di accordi per l’attuazione unitaria o congiunta delle azioni.

4.1.1 Promozione dell’eco-efficienza e riduzione di consumi di energia primaria negli edifici e strutture pubbliche: interventi di ristrutturazione di singoli edifici o complessi di edifici, installazione di sistemi intelligenti di telecontrollo, regolazione, gestione, monitoraggio e ottimizzazione dei consumi energetici (smartbuildings) e delle emissioni inquinanti anche attraverso l’utilizzo di mix tecnologici, installazione di sistemi di produzione di energia da fonte rinnovabile da destinare all’autoconsumo

L’azione riguarda interventi finalizzati alla riduzione dei consumi di energia primaria e all’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili per l’autoconsumo su edifici pubblici più energivori (es., ospedali,uffici della PA, etc.).

Di seguito si riporta, a titolo indicativo, una serie di esempi di interventi che potranno essere realizzati.

Interventi involucro edilizio: isolamento termico del solaio di copertura e delle pareti opache perimetrali; Sostituzione degli infissi (per esempio, doppio o triplo vetro); schermature solari esterne sulle facciate Sud e Sud-Est/Sud-Ovest.

Interventi impiantistici: sostituzione del generatore di calore con uno ad alta efficienza (e.g. caldaie a condensazione); adozione di impianti di climatizzazione (es. pompe di calore) con coefficienti di prestazione elevati; adeguamento del sistema di regolazione dell’impianto di climatizzazione (e.g. valvole termostatiche); miglioramento dell’efficienza energetica dell’illuminazione interna, possibilmente con l’impiego della luce naturale, e delle aree perimetrali; installazione di sistemi intelligenti di telecontrollo, regolazione, gestione, monitoraggio e ottimizzazione dei consumi energetici (smartbuildings); Installazione di impianti di generazione combinata di energia elettrica/calore/freddo (cogenerazione/rigenerazione ad alto rendimento di potenze inferiore a 1 MW).

Interventi di fonti energetiche rinnovabili: installazione di impianti fotovoltaici, solari termici, di solar cooling, geotermici e micro-eolici. Gli impianti per la produzione saranno di piccola taglia e dovranno rispondere al requisito della funzionalità al soddisfacimento esclusivo del fabbisogno del bene efficientato.

Tutte le tipologie di strutture oggetto di intervento infrastrutturale e/o di ammodernamento impiantistico, saranno oggetto di diagnosi energetiche, sulla base delle quali individuare le azioni che consentiranno di ridurre i consumi energetici tenendo conto anche di una valutazione costi-benefici.

Nell’ambito di questa azione, con finalità dimostrative, si prevede che si potranno realizzare anche azioni pilota sull’edilizia pubblica abitativa relativamente alla riqualificazione energetica (secondo i parametri tecnici di edifici ad energia quasi zero) e all’utilizzo di fonti rinnovabili secondo i parametri tecnici di edifici ad energia quasi zero (Direttiva 2010/31/UE). La scelta di tale ambito e della modalità tecnica di riqualificazione (energia quasi zero) che dovranno essere adottati in questa azione è legata all’importanza che l’edilizia pubblica residenziale assume sia dal punto di vista sociale che economico gestionale.

Destinatari: Intera collettività regionale

Territorio di riferimento: Intero territorio regionale (inclusi i Comuni delle Aree Interne e Aree Urbane).

Beneficiari: Regione, Enti locali e loro società, Soggetti pubblici, Enti pubblici, partenariati pubblico-privati anche attraverso ESCo

Dotazione: 275.133.273 euro

Di cui importi destinati a strumenti territoriali: 139.606.000 euro

Centro di responsabilità per l’attuazione: Dipartimento Regionale dell’energia

Procedure da attivare:

- Regia: Procedura a sportello per la promozione dell'eco‐ efficienza e riduzione di consumi di energia primaria negli edifici e strutture pubbliche: interventi di ristrutturazione di singoli edifici o complessi di edifici, installazione di sistemi intelligenti di telecontrollo, regolazione, gestione, monitoraggio e ottimizzazione dei consumi energetici (smartbuildings) e delle emissioni inquinanti anche attraverso l'utilizzo di mix tecnologici, installazione di sistemi di produzione di energia da fonte rinnovabile da destinare all'autoconsumo

- Titolarità: Procedura a sportello per la promozione dell'eco‐efficienza e riduzione di consumi di energia primaria negli edifici e strutture pubbliche: interventi di ristrutturazione di singoli edifici o complessi di edifici, installazione di sistemi intelligenti di telecontrollo, regolazione, gestione, monitoraggio e ottimizzazione dei consumi energetici (smartbuildings) e delle emissioni inquinanti anche attraverso l'utilizzo di mix tecnologici, installazione di sistemi di produzione di energia da fonte rinnovabile da destinare all'autoconsumo

4.1.3 Adozione di soluzioni tecnologiche per la riduzione dei consumi energetici delle reti di illuminazione pubblica, promuovendo installazioni di sistemi automatici di regolazione (sensori di luminosità, sistemi di telecontrollo e di telegestione energetica della rete).

L’azione riguarda gli interventi di sperimentazione e applicazione di innovazioni tecnologiche sulle infrastrutture del sistema di pubblica illuminazione finalizzate alla riduzione dei consumi energetici.

Al fine di massimizzare l’impatto dell’intervento e di superare la logica tradizionale della semplice sostituzione dei punti luce i cui benefici non sono sempre apprezzabili, le azioni di efficientamento della pubblica illuminazione dovranno essere ricomprese nel quadro del Piano di Azione per l’Energia Sostenibile degli enti locali, redatto nell’ambito dell’iniziativa “Patto dei Sindaci”.

Di seguito si riportano, a titolo indicativo alcune tipologie di intervento, finalizzate a ridurre i consumi energetici in tale settore:

- sostituzione/ammodernamento delle fonti luminose esistenti con sistemi improntati al risparmio energetico;

- installazione di sistemi automatici di regolazione intelligenti (sensori di luminosità, sistemi di telecontrollo e di telegestione energetica della rete, ecc.).

Destinatari: Intera collettività regionale

Territorio di riferimento: Intero territorio regionale (inclusi quelli ricadenti nei Comuni delle Aree Interne e Aree Urbane).

Beneficiari: Regione, Enti locali e loro società, Soggetti pubblici, Enti pubblici, partenariati pubblico-privati anche attraverso ESCo

Dotazione: 115.000.000 euro

Di cui importi destinati a strumenti territoriali: 42.741.000 euro

Centro di responsabilità per l’attuazione: Dipartimento Regionale dell’energia

Procedure da attivare: Procedure a sportello per l'adozione di soluzioni tecnologiche per la riduzione dei consumi energetici delle reti di illuminazione pubblica, promuovendo installazioni di sistemi automatici di regolazione (sensori di luminosità, sistemi di telecontrollo e di telegestione energetica della rete)

Principi guida per la selezione dei progetti

I criteri saranno declinati con riferimento alle procedure di attivazione previste (bandi, manifestazioni di interesse, acquisizione di servizi) prevedendo un’articolazione diversificata. Nella selezione delle operazioni sarà garantito il rispetto delle direttive comunitarie sugli appalti pubblici e del regolamento comunitario in materia di aiuti di stato, così come di tutte le altre normative cogenti a livello nazionale e comunitario.

La selezione delle singole operazioni sarà operata direttamente dalla Regione Siciliana per gli edifici che ricadono sotto la propria gestione diretta o nell’ambito di settori in cui la Regione esercita funzioni di vigilanza.

Per quel che concerne gli edifici delle Amministrazioni pubbliche terze rispetto all’amministrazione regionale, la selezione delle singole operazioni sarà effettuata mediante procedure comparative con accesso a sportello destinate a gruppi omogeni di beneficiari. Un supporto all’individuazione degli interventi del presente obiettivo specifico potrà essere fornito anche dai Piani d’azione (PAES) o da strumenti di pianificazione energetica di settore (quali per esempio piano di efficientamento energetico del settore sanitario regionale) approvati. Il Programma Patto dei Sindaci, attivato nell’Ottobre 2013, prevede il coinvolgimento dei 390 Comuni Siciliani e assume un ruolo strategico di supporto all’individuazione degli interventi potenzialmente ammissibili all’obiettivo tematico 4. In particolare, per gli interventi sulla Pubblica Illuminazione, l’individuazione degli interventi da realizzare si farà tenendo conto di quanto previsto nei PAES approvati

Il principio guida generale prescelto per la selezione delle operazioni è quello del maggior contributo agli obiettivi energetici misurati attraverso l’indicatore di riduzione di emissioni di CO2 e di altre emissioni climalteranti per unità di costo opportunamente parametrato rispetto a indici di priorità strategica. Tale priorità verrà definita in funzione della rilevanza strategica delle diverse tecnologie rispetto gli obiettivi di policy della Regione.

Tale aspetto sarà valutato attraverso audit energetici, che saranno preordinati agli interventi veri e propri di efficientamento energetico. L’auditing energetico potrà essere oggetto di agevolazione da parte del Programma laddove non espressamente richiesto dalla normativa vigente.

La Regione Siciliana attiverà procedure di selezione differenziate per le diverse tipologie di azioni e di beneficiari previsti.

Gli interventi afferenti alla priorità di investimento saranno anche attuati, infine, tramite gli strumenti relativi all’approccio integrato territoriale, nonché tramite la procedura dedicata al cluster di città che hanno elaborato un Piano Strategico e/o un Piano

Integrato di Sviluppo Urbano (PISU) nel precedente periodo di programmazione, caratterizzate in genere da dimensione demografica tra i 30.000 ed i 50.000 abitanti.

4.3.1. Realizzazione di reti intelligenti di distribuzione dell’energia (smart grids) e interventi sulle reti di trasmissione strettamente complementari e volti ad incrementare direttamente la distribuzione di energia prodotta da fonti rinnovabili, introduzione di apparati provvisti di sistemi di comunicazione digitale, misurazione intelligente e controllo e monitoraggio come infrastruttura delle “città” e delle aree periurbane

Con la presente azione si intende realizzare un insieme coordinato di soluzioni innovative finalizzate alla realizzazione di reti di trasporto dell’energia e apparati complementari provvisti di sistemi di comunicazione digitale, misurazione intelligente e controllo e monitoraggio (smartgrids) per rendere le città sostenibili da un punto di vista energetico-ambientale.

L’area di intervento della presente azione riguarda i tratti della rete di distribuzione in Media/Bassa Tensione per le zone che hanno un elevato numero di connessioni di impianti a FER. Inoltre potranno essere realizzati interventi sulle reti di alta tensione, limitatamente a quelli per i quali sia dimostrata la stretta complementarietà agli interventi sulla rete di distribuzione e nella misura in cui siano finanziati esclusivamente gli interventi volti ad incrementare direttamente la distribuzione di energia prodotta da fonti rinnovabili. Il potenziamento delle reti intelligenti, finanziato dal FESR, darà priorità a interventi che si inseriscono nell’ambito di progetti di smart cities e smart communities da sviluppare in sinergia con L’Asse 1 “Ricerca, sviluppo tecnologico e innovazione” e Asse 2 “Agenda digitale”.

Per raggiungere il risultato atteso, le azioni proposte si devono basare sull’uso diffuso di fonti energetiche rinnovabili (e delle relative tecnologie per l’accumulo e la gestione dell’energia) e sull’utilizzo estensivo di tecnologie ICT per la gestione avanzata dei flussi energetici rendendo i servizi della città energeticamente efficienti adattandoli alla domanda (favorendo quindi il risparmio energetico e l’uso razionale dell’energia) e alla disponibilità di energia da fonti rinnovabili, anche con il coinvolgimento consapevole dei cittadini.

Destinatari: Intera collettività regionale

Territorio di riferimento: Intero territorio regionale (con particolare riferimento ai grandi centri urbani e le isole minori)

Beneficiari: Regione, Enti locali e loro società, Soggetti pubblici, Enti Pubblici, società concessionarie del servizio di distribuzione di energia elettrica e le società concessionarie della trasmissione e dispacciamento dell’energia elettrica sulla rete

Dotazione: 90.000.000 euro

Centro di responsabilità per l’attuazione: Dipartimento Regionale dell’energia

Procedure da attivare: Procedura a sportello per la realizzazione di reti intelligenti di distribuzione dell'energia (smart grids) e interventi sulle reti di trasmissione strettamente

complementari e volti ad ncrementare direttamente la distribuzione di energia prodotta da fonti rinnovabili, introduzione di apparati provvisti di sistemi di comunicazione digitale, misurazione intellignte e controllo e monitoraggio come infrastruttura delle "città" e delle aree periurbane

4.3.2 Realizzazione di sistemi intelligenti di stoccaggio asserviti a reti intelligenti di distribuzione (smartgrids) e a impianti di produzione da FER

Per favorire l’efficientamento delle reti di distribuzione dell’energia a media e bassa tensione assicurando la continuità dell’utilizzazione dell’energia da fonti rinnovabili, la presente azione intende realizzare sistemi di stoccaggio asserviti a reti di distribuzione intelligenti e a impianti di produzione da fonti rinnovabili. Grazie alla realizzazione di sistemi di storage (stoccaggio) sempre più efficienti, sarà possibile immagazzinare l'energia elettrica prodotta quando è più conveniente o quando c'è abbondanza di fonti rinnovabili per utilizzarla quando serve.

La presente azione è strettamente correlata alla presenza di reti di distribuzione di energia elettrica intelligenti su “territori ben delimitati”, con particolare riferimento alle isole minori e i grandi centri urbani.

Destinatari: Intera collettività regionale

Territorio di riferimento: Intero territorio regionale (con particolare riferimento ai grandi centri urbani e le isole minori)

Beneficiari: Regione, Enti locali e loro società, Soggetti pubblici, Enti Pubblici, società concessionarie del servizio di distribuzione di energia elettrica e le società concessionarie della trasmissione e dispacciamento dell’energia elettrica sulla rete

Dotazione: 7.000.000 euro

Di cui importi destinati a strumenti territoriali: 7.000.000 euro

Centro di responsabilità per l’attuazione: Dipartimento Regionale dell’energia

Procedure da attivare: Procedura a sportello per la realizzazione di sistemi intelligenti di stoccaggio asserviti a reti intelligenti di distribuzione (smart grids) e a impianti di produzione da FER

Principi di selezione dei progetti

I criteri saranno declinati con riferimento alle procedure di attivazione previste (bandi, manifestazioni di interesse, acquisizione di servizi) prevedendo un’articolazione diversificata. Nella selezione delle operazioni sarà garantito il rispetto delle direttive comunitarie sugli appalti pubblici e del regolamento comunitario in materia di aiuti di stato, così come di tutte le altre normative cogenti a livello nazionale e comunitario.

In relazione alla selezione delle operazioni relative a queste tipologie di azioni le stesse verranno individuate mediante avviso pubblico a sportello o attraverso accordi di programma.

I criteri di valutazione che verranno adottati nella scelta dei progetti dovranno tenere conto dell’innovazione tecnologica della proposta progettuale, del contributo che si potrà ottenere in termini di riduzione delle emissioni climalteranti in ambito urbano e della capacità di attivare procedure di partenariato pubblico privato.

Gli interventi sulle reti di alta tensione saranno ammissibili limitatamente a quelli per i quali sia dimostrata la stretta complementarietà agli interventi sulla rete di distribuzione e nella misura in cui siano finanziati esclusivamente gli interventi volti ad incrementare direttamente la distribuzione di energia prodotta da fonti rinnovabili.

Il potenziamento delle reti intelligenti, finanziato dal FESR, darà priorità a interventi che si inseriscono nell’ambito di progetti di smart cities e smart communities da sviluppare in sinergia con L’Asse 1 “Ricerca, sviluppo tecnologico e innovazione” e Asse 2 “Agenda digitale”.

Si prevede di intervenire ad integrazione dell’analoga azione del PON Imprese & Competitività. In particolare, come previsto dal Programma Operativo Nazionale saranno previsti tavoli di confronto istituzionale con funzioni di coordinamento operativo. Inoltre, si ricorrerà alla sottoscrizione di accordi per l’attuazione unitaria o congiunta delle azioni.

Gli interventi afferenti alla priorità di investimento saranno anche attuati, infine, tramite gli strumenti relativi all’approccio integrato territoriale, nonché tramite la procedura dedicata al cluster di città che hanno elaborato un Piano Strategico e/o un Piano Integrato di Sviluppo Urbano (PISU) nel precedente periodo di programmazione, caratterizzate in genere da dimensione demografica tra i 30.000 ed i 50.000 abitanti.

4.6.1 - Realizzazione di infrastrutture e nodi di interscambio finalizzati all’incremento della mobilità collettiva e alla distribuzione ecocompatibile delle merci e relativi sistemi di trasporto

La Regione Siciliana ha intrapreso nel periodo di programmazione 2007-2013, a valere sui finanziamenti del POR FESR e su altre fonti nazionali, un ampio programma di investimenti destinati a migliorare la sostenibilità e l’efficienza dei sistemi di trasporto nelle maggiori città siciliane anche con il ricorso a Grandi Progetti. I maggiori interventi hanno riguardato, in particolare, la rete ferroviaria per l’accesso alle aree urbane e gli interventi sul Trasporto Pubblico Locale di massa a guida vincolata tra i quali il prolungamento delle tratte della Ferrovia Circumetnea nell’area metropolitana della città di Catania – (tratte Urbane Galatea – Giovanni XXII – Stesicoro e Borgo – Nesima), la costruzione di tre linee tranviarie nel Comune di Palermo.

Nel ciclo di programmazione 2014-2020, si prevede la realizzazione di operazioni relative alla crescita di sostenibilità dei sistemi di mobilità nei maggiori centri urbani della Sicilia, con specifico riferimento ad interventi:

• di completamento e potenziamento del sistema del trasporto pubblico ferroviario a basso impatto in termini d’inquinamento ambientale, acustico, atmosferico, nonché di emissione di gas serra. Queste operazioni incidono altresì sulla riduzione del traffico su gomma. Si tratta, principalmente, del completamento del sistema metropolitano a servizio dell’area di Catania, avviato nei precedenti cicli di programmazione e fortemente

integrato con la strategia di rete attuata tramite l’OT7 e, in particolare, con gli interventi di infrastrutturazione ferroviaria previsti.

• di razionalizzazione della mobilità su gomma, in particolare con la realizzazione di infrastrutture di interscambio modale finalizzate ad ospitare i terminal bus del trasporto pubblico locale e che, grazie alla stretta interconnessione col sistema della mobilità su ferro e, in particolare, con i Grandi Progetti sul sistema di trasporto di massa a guida vincolata realizzati nel ciclo di programmazione 2007-2013 quali il Sistema Tramviario di Palermo, garantiranno l'integrazione tra le diverse modalità di trasporto. Tali interventi contribuiranno a spostare quote di traffico privato verso i mezzi di trasporto collettivo riducendo conseguentemente i livelli d’inquinamento ambientale e migliorando la qualità di vita ed il benessere ambientale in ambito urbano.

Il principale riferimento di pianificazione in ambito regionale per la selezione delle operazioni è rappresentato dal Piano Regionale dei Trasporti, mentre in ambito locale i Piani Urbani di mobilità (PUM). Le modalità di selezione di tali operazioni, infatti, saranno definite in maniera tale da assicurare la coerenza delle stesse con quanto disposto nei sopra richiamati strumenti di pianificazione. L’Azione viene realizzata nelle città siciliane di maggiori dimensioni dove è appunto più alta la domanda di servizio e dove sono più elevate le esigenze di sostenibilità ambientale e riduzione dei consumi di energia.

L’Azione viene realizzata in coordinamento con il Programma Operativo Nazionale “Città Metropolitane”, nonché integrando tutte le possibili fonti finanziarie pubbliche (comunitarie e nazionali) e private (con il ricorso previsto a modalità di finanza di progetto).

Destinatari: Utenti dell’infrastruttura (lavoratori, studenti, altri cittadini, visitatori)

Territorio di riferimento: Aree urbane di maggiori dimensioni

Beneficiari: Enti locali e loro associazioni/consorzi/Unioni, Società Ferrovia Circumetnea (FCE), Rete Ferroviaria Italiana (RFI) SpA.

Dotazione: 440.000.000 euro

Di cui importi destinati a strumenti territoriali: 38.000.000 euro

Centro di responsabilità per l’attuazione: Dipartimento Regionale delle infrastrutture

Procedure da attivare: Gestione Governativa della Ferrovia Circumetnea. Gara a per realizzazione della tratta metropolitana

4.6.2 - Rinnovo del materiale rotabile

Questa azione riguarderà, nei maggiori bacini urbani della Sicilia, il rinnovamento delle flotte del trasporto pubblico con l’introduzione di sistemi e mezzi a basso impatto ambientale utilizzati per lo svolgimento di servizio pubblico collettivo anche attraverso la conversione dell’alimentazione dei mezzi con il metano ai fini della riduzione degli impatti prodotti dal sistema della mobilità nonché della crescita dell’efficienza energetica. L’intervento sarà concentrato nelle situazioni di maggiore domanda di mobilità, di gravità

delle problematiche di sostenibilità e di rischio per la salute dei cittadini.

Nello specifico, si prevede l’acquisto di nuove unità di trazione (UDT) per la Ferrovia Circumetnea, e l’avvio di un programma di rinnovo della flotta degli autobus destinati al TPL su gomma in ambito urbano e metropolitano.

Destinatari: Utenti del servizio pubblico di mobilità urbana (lavoratori, studenti, altri cittadini, visitatori)

Territorio di riferimento: Aree Urbane

Beneficiari: Amministrazione regionale, Enti locali e loro associazioni/consorzi/Unioni territoriali e/o istituzionali e loro associazioni comunque denominate e consorzi, FCE.

Dotazione: 94.000.000 euro

Di cui importi destinati a strumenti territoriali: 36.000.000 euro

Centro di responsabilità per l’attuazione: Dipartimento Regionale delle infrastrutture

Procedure da attivare:

- Rinnovo flotte del trasporto pubblico ‐ operazione a regia (Circolare) - Gestione Governativa della Ferrovia Circumetnea. Acquisto UDT ‐ operazione a

regia (individuazione diretta nel Programma)

4.6.3 - Sistemi di trasporto intelligenti

Questa azione finanzierà l’adozione, nei maggiori bacini urbani della Sicilia, di sistemi, tecnologie ed innovazioni in grado di: (a) rilevare e monitorare i flussi complessivi di traffico su modalità pubbliche e private contribuendo alla programmazione della mobilità, alla riorganizzazione dei servizi e alla promozione del trasporto pubblico; (b) migliorare la gestione della flotta del trasporto pubblico e la pianificazione del suo funzionamento, promuovere il monitoraggio, il controllo e la consuntivazione del servizio, migliorare l’accessibilità al servizio con particolare riferimento alle fasce deboli, diffondere le informazioni verso l’utenza anche con paline intelligenti e pannelli a messaggio variabile; (c) contribuire all’avvio dell’integrazione tariffaria territoriale attraverso l’introduzione di titoli di viaggio intelligenti, con l’obiettivo di qualificare il servizio di trasporto pubblico in termini di accessibilità, flessibilità e competitività.

Inoltre, si punterà al completamento e all’evoluzione del Sistema Integrato per l’esecuzione e la gestione dei progetti ITS (SI-ITS) promosso dalla Regione Siciliana per la gestione integrata dei progetti ITS realizzati nei precedenti cicli di programmazione.

Anche in questo caso l’azione dovrà avvenire nel quadro di una efficiente pianificazione del servizio pubblico urbano in direzione della qualità e dell’attrattività rispetto al mezzo privato favorendo anche l’integrazione tariffaria attraverso l’introduzione di titoli di viaggio intelligenti.

Destinatari: Utenti del servizio pubblico di mobilità urbana (lavoratori, studenti, altri cittadini, visitatori)

Territorio di riferimento: Aree Urbane

Beneficiari: Enti locali e loro associazioni/consorzi/Unioni e gestori servizi trasporto pubblico urbano

Dotazione: 5.000.000 euro

Di cui importi destinati a strumenti territoriali: 4.000.000 euro

Centro di responsabilità per l’attuazione: Dipartimento Regionale delle infrastrutture

Procedure da attivare: Finanziamento ITS ‐ Quota parte non territorializzata ‐ operazione a regina (Circolare)

4.6.4 - Sviluppo delle infrastrutture necessarie all’utilizzo del mezzo a basso impatto ambientale

Questa azione è destinata ad integrare gli spostamenti su bicicletta nei sistemi di mobilità sostenibile in comuni o aggregazioni di comuni con caratteristiche urbane. L’Azione è finalizzata alla riduzione dei carichi inquinanti del traffico urbano e promuove l’integrazione modale di diversi mezzi del trasporto collettivo. Inoltre favorisce il miglioramento del paesaggio urbano e la valorizzazione dei luoghi di rilevanza storica, culturale e naturalistica. L’Azione opera in continuità con la strategia del POR FESR 2007-2013, Obiettivo operativo 6.1.3 (Adeguare a criteri di qualità ambientale e sociale le strutture dei servizi e della mobilità urbana), Linea di intervento 6.1.3.4, in particolare nelle città interessate da Progetti Integrati di Sviluppo Urbano.

L’Azione prevede la realizzazione di tracciati ciclopedonali secondo la normativa vigente in materia di sicurezza e tutela dell’utenza. Le città obiettivo sono individuate nei capoluoghi di provincia e nelle città con popolazione non inferiore ai 30.000 abitanti e dovrà essere inserita in un intervento di sviluppo urbano sostenibile.

Gli interventi devono essere previsti nei piani urbani della mobilità e/o nei piani urbani del traffico dei singoli enti locali.

Destinatari: Utenti del servizio pubblico di mobilità urbana (lavoratori, studenti, altri cittadini, visitatori)

Territorio di riferimento: Aree Urbane

Beneficiari: Enti locali e loro associazioni/consorzi/Unioni

Dotazione: 30.600.000 euro

Di cui importi destinati a strumenti territoriali: 24.000.000 euro

Centro di responsabilità per l’attuazione: Dipartimento Regionale delle infrastrutture

Procedure da attivare: Realizzazione piste ciclabili - Operazione a Regia

Principi di selezione dei progetti

Per questa priorità di investimento, la selezione delle operazioni verrà effettuata in base ai seguenti principi:

. Inclusione degli interventi nei PUM/PUT riferiti alle aree oggetto di intervento (approvati/aggiornati secondo i requisiti di legge) aventi carattere multimodale e che prevedano misure complementari per la mobilità sostenibile.

. Rilevanza dell’operazione in relazione agli aspetti ambientali e di efficienza nell'uso delle risorse;

. Rilevanza dell’operazione dal punto di vista del soddisfacimento della domanda di mobilità sostenibile, per passeggeri e per merci;

. Piena sostenibilità e fattibilità dell’operazione, riflessa anche da una positiva valutazione dei costi e dei benefici delle infrastrutture programmate dal punto di vista finanziario ed economico;

. Compatibilità dell’intervento con la normativa in materia di Aiuti di Stato;

. Realizzabilità dell’operazione e sua messa in funzione entro le scadenze temporali della programmazione 2014-2020;

. Concorso di capitali privati alla realizzazione e gestione dell’infrastruttura;

. Capacità di contribuire alla riduzione degli spostamenti effettuati attraverso modalità di trasporto a maggiore impatto ambientale;

. Presenza di un piano sostenibile di gestione e manutenzione dell’infrastruttura, completo dell’indicazione dei servizi complementari di assistenza all’utenza che verranno assicurati dagli Enti beneficiari.

Per l’acquisto di materiale rotabile saranno applicati i seguenti criteri di selezione:

. il materiale rotabile sarà utilizzato solo per il traffico in regime di Obblighi di Servizio Pubblico (PSO) che comprenda indicazioni chiare sulla territorialità e sul miglioramento degli standard misurati con adeguati indicatori;

. l’acquisto sarà collegato ad un ampio piano di trasporto urbano che comprenda interventi infrastrutturali volti a migliorare l’attrattività del TPL rispetto al mezzo privato;

. il materiale rotabile sarà di proprietà della Regione Siciliana e reso disponibile agli operatori del servizio di trasporto ferroviario su base non discriminatoria;

. il materiale rotabile acquistato sarà selezionato non solo garantendo i requisiti minimi di emissioni previste nelle norme UE e nazionali ma anche prevedendo in fase di selezione il possesso di caratteristiche tecniche conformi alle BAT - best available technologies – disponibili sul mercato in materia.

Parte delle risorse verranno destinate alle aree urbane e attivate attraverso l’utilizzo di strumenti territoriali integrati (ITI). Gli interventi afferenti alla priorità di investimento di

riferimento saranno attuati anche tramite gli strumenti relativi all’approccio integrato territoriale.

Tabella 3 - Settore di intervento

Tabella 4 - Forma di finanziamento

Tabella 5 - Tipo di territorio

Oltre all’Asse 4, il tema dell’energia è presente in altre quattro Assi. Nell’Asse 1, dedicato alla “Ricerca, Sviluppo tecnologico e Innovazione”, all’energia si fa riferimento come uno dei temi prioritari nella cosiddetta S3 (Smart Specialization Strategy), la quale identifica le 6 traiettorie dell’innovazione, ovvero i settori verso i quali si concentreranno i fondi UE nel settore della ricerca e dell’innovazione. La S3 identifica dunque i settori (energia, smart communities, scienze della vita, agroalimentare, turismo-beni culturali, economia del mare), sui quali si concentreranno i finanziamenti dell’Asse 1, che finanzierà le seguenti Azioni:

• 1.5.1 – Sostegno alle infrastrutture della ricerca considerate strategiche per i sistemi regionali ai fini dell’attuazione della S3

• 1.1.2 - Sostegno per l’acquisto di servizi per l’innovazione tecnologica, strategica, organizzativa e commerciale delle imprese [l’azione si attua preferibilmente attraverso voucher, che raggiungano un elevato numero di imprese anche grazie ai bassi oneri amministrativi che impongono e ha come target preferenziale le imprese di modesta dimensione]

• 1.1.3 – Sostegno alla valorizzazione economica dell’innovazione attraverso la sperimentazione e l’adozione di soluzioni innovative nei processi, nei prodotti e nelle formule organizzative, nonché attraverso il finanziamento dell’industrializzazione dei risultati della ricerca [target preferenziale imprese di medie e grandi dimensioni]

• 1.1.5- Sostegno all’avanzamento tecnologico delle imprese attraverso il finanziamento di linee pilota e azioni di validazione precoce dei prodotti e di dimostrazione su larga scala.

• 1.2.1 – Azioni di sistema per il sostegno alla partecipazione degli attori dei territori a piattaforme di concertazione e reti nazionali di specializzazione tecnologica, come i Cluster Tecnologici Nazionali, e a progetti finanziati con altri programmi europei per la ricerca e l’innovazione (come Horizon 2020)

• 1.2.3 – Supporto alla realizzazione di progetti complessi di attività di ricerca e sviluppo su poche aree tematiche di rilievo e all’applicazione di soluzioni tecnologiche funzionali alla realizzazione delle strategie di S3 ( da realizzarsi anche attraverso la valorizzazione dei partenariati pubblico-privati esistenti come i distretti tecnologici, i laboratori pubblico-privati e i poli di innovazione).

• 1.3.1 – Rafforzamento e qualificazione della domanda di innovazione della PA attraverso il sostegno ad azioni di Precommercial Public Procurement e di Procurement dell’innovazione.

• 1.3.2 – Sostegno alla generazione di soluzioni innovative a specifici problemi di rilevanza sociale, anche attraverso l’utilizzo di ambienti di innovazione aperta come i Living Labs

• 1.4.1 – Sostegno alla creazione e al consolidamento di start-up innovative ad alta intensità di applicazione di conoscenza e alle iniziative di spin-off della ricerca [anche tramite la promozione delle fasi di pre-seed e seed e attraverso strumenti di venture capital]

Inoltre, anche l’Asse 3, dotato di 500 milioni dedicato alle imprese, si occuperà dell’energia, dell’eco-innovazione e dell’economia a bassa intensità di carbonio. Ecco le Azioni previste dall’Asse 3 che interesseranno il settore energetico:

• 3.5.1 - Interventi di supporto alla nascita di nuove imprese sia attraverso incentivi diretti, sia attraverso l’offerta di servizi, sia attraverso interventi di

micro-finanza – che finanzierà start up nei settori emergenti dell’economia, tra cui “eco-efficienza” ed “economia a bassa intensità di carbonio (incluso il riciclaggio dei rifiuti)”

• 3.3.3 - Sostegno a processi di aggregazione e integrazione tra imprese (reti di imprese) nella costruzione di un prodotto integrato nelle destinazioni turistiche (anche sperimentando modelli innovativi, quali, dynamic packaging, marketing networking, tourism information system, customer relationship management), che finanzierà interventi per il risparmio energetico, la sostenibilità ambientale e l’accessibilità;

• 3.1.1. - Aiuti per investimenti in macchinari, impianti e beni intangibili, e accompagnamento dei processi di riorganizzazione e ristrutturazione aziendale, che finanzierà le imprese coinvolte nei settori della S3.

• 3.6.1. Potenziamento del sistema delle garanzie pubbliche per l’espansione del credito in sinergia tra sistema nazionale e sistemi regionali di garanzia, favorendo forme di razionalizzazione che valorizzino anche il ruolo dei confidi più efficienti ed efficacy; con tali strumenti si intende in particolare fra l’altro supportare gli investimenti che favoriscano un uso più efficiente delle risorse e una riduzione delle emissioni di gas a effetto serra, quali ad esempio investimenti in materia di risparmio energetico e di sviluppo di fonti rinnovabili destinati all’autoconsumo.

Nell’Asse 6, dedicato all’ambiente e alle risorse naturali e culturali, il tema energetico è presente le Azioni seguenti:

• 6.7.1 - Interventi per la tutela, la valorizzazione e la messa in rete del patrimony culturale, materiale e immateriale, nelle aree di attrazione di rilevanza strategica tale da consolidare e promuovere processi di sviluppo, che finanzierà interventi di restauro del patrimonio culturale, materiale e immateriale, finalizzati alla conservazione e all’adeguamento funzionale, strutturale ed impiantistico anche adottando soluzioni di efficientamento energetico

• 6.6.1 Interventi per la tutela e la valorizzazione di aree di attrazione naturale di rilevanza strategica (aree protette in ambito terrestre e marino, paesaggi tutelati) tali da consolidare e promuovere processi di sviluppo, nell’ambito della quale verranno finanziati progetti come il “recupero e realizzazione di sentieristica e di altre vie e punti di accesso per le attrattività nelle aree della Rete Ecologica Regionale, reti sentieristiche e ciclopedonali di connessione esterna tra le aree protette, “Sentiero Italia-Regione Siciliana”.

L’Asse 7 è dedicato ai “Sistemi di trasporto sostenibili” e finanzierà le seguenti Azioni:

• 7.1.1 - Completare le infrastrutture strategiche relative agli archi e ai nodi della rete centrale europea ed in particolare i “Grandi Progetti” ferroviari,

concentrando gli interventi sulle 4 direttrici prioritarie che attraversano l’Italia individuate dallo schema comunitario TEN-T ed eliminando i colli di bottiglia. Nell’ambito i questa Azione verranno finanziati i seguenti grandi Progetti:

Ø Completamento del “Raddoppio ferroviario Palermo-Carini tratta urbana Bivio Oreto – Notarbartolo (Tratta A) (a cavallo)

Ø Chiusura dell’Anello ferroviario di Palermo Ø Tratta ferroviaria Ogliastrillo – Castelbuono

• 7.3.1 - Potenziare i servizi di trasporto pubblico regionale ed interregionale su tratte dotate di domanda potenziale significativa

• 7.4.1 - Rafforzare le connessioni dei centri agricoli e agroalimentari alla rete

• 7.2.2 - Potenziare infrastrutture e attrezzature portuali e interportuali di interesse regionale, ivi inclusi il loro adeguamento ai migliori standard ambientali, energetici e operativi [infrastrutture e tecnologie della rete globale]

Nell’Asse 10 è prevista la seguente Azione:

• 10.7.1 Interventi di riqualificazione degli edifici scolastici (efficientamento energetico, sicurezza, attrattività e innovatività, accessibilità, impianti sportivi, connettività), anche per facilitare l’accessibilità delle persone con disabilità, dove si prevedono interventi di riqualificazione finalizzati a migliorare anche la sicurezza statica degli edifici, la messa a norma degli impianti (elettrici, idraulici, sistemi antincendio, ecc.) e l’efficienza energetica;

Nell’Asse 11, infine, sarà finanziata la seguente Azione:

• 11.2.1 - Informazione e comunicazione, che sosterrà le attività di informazione e comunicazione sui beneficiari, sulle opportunità e sui risultati conseguiti dal PO. Nello specifico, l’Azione fa riferimento, a titolo esemplificativo, ad attività tra cui la realizzazione di campagne di informazione, educazione e sensibilizzazione dei cittadini in tema di corretto uso delle risorse ambientali, fonti rinnovabili, risparmio energetico ed idrico, promozione dell’efficienza energetica negli usi finali, protezione contro i rischi.

4. L’energia nel PSR 2014-2020

Nel PSR 2014-2020 Sicilia, che finanzierà il comparto rurale siciliano con 2,2 miliardi di euro, il tema dell’energia e della sostenibilità è considerato prioritario. Per questo motivo troviamo interventi dedicati alla produzione di energia da fonti rinnovabili in moltissime Sottomisure.

Nel comparto rurale il PSR riconosce una vera pe propria centralità del tema energetico. Tale attenzione prende le mosse da una serie di constatazioni.

Innanzitutto, si legge nel PSR, “gli investimenti volti alla diminuzione dei fattori di costo (concimi e fertilizzanti, alimenti animali, energia, acqua) sono ancora piuttosto contenuti. In Sicilia solo 700 aziende, pari allo 0,3% del totale, hanno effettuato investimenti per la produzione di energia da fonti rinnovabili, tra le quali la più diffusa in numero di impianti è quella solare (84%)”.

Inoltre, al fine di favorire il passaggio ad una economia a basse emissioni di carbonio, “il settore primario, i cui consumi di energia elettrica dal 2009 al 2012 sono passati da 35,0 a 36,0 KTep (CBI n.44), necessita interventi finalizzati alla diminuzione delle emissioni collegate all’attività agricola (produzione degli input utilizzati come fertilizzanti e pesticidi) e mediante la massimizzazione del ruolo di sink di carbonio ottenibile con tecniche colturali adeguate nonché attraverso interventi di qualificazione strutturale delle aziende agricole e delle imprese di trasformazione, in modo particolare con un maggiore ricorso a fonti di energia rinnovabili”.

Dai dati del PSR emerge poi che la bioenergia è “tra le fonti energetiche rinnovabili quella più strettamente legata al territorio, poiché concorre alla protezione dell’ambiente naturale attraverso il recupero e la valorizzazione di scarti e residui, provenienti dai settori agricolo. La produzione energetica degli impianti alimentati da biomasse provenienti dal settore agricolo e forestale nel 2011 in Sicilia risulta pari a 287,7 ktoe (CBI n. 43 Simeri GSE 2011)”.

Infine, il Psr ricorda che “nell’ambito del Progetto Biomasse Enama (2011) è stata misura per la regione la disponibilità potenziale di biomassa e la stima del potenziale effettivo. In particolare, lo studio ha evidenziato una disponibilità potenziale di: residui da colture erbacee (sostanza secca) pari a 363.364 T./anno e da colture arboree pari a 600.801 T./anno; un volume potenziale di residui da biomasse proveniente dal settore forestale pari a 884.798 m3 ; un volume di biomassa potenziale da deiezioni animale liquide pari a 4.645.453 m3 /anno e deiezioni animale solide 589.893 t/anno. Per ciò che riguarda le biomasse residuali dell’agroindustria è stato stimato il dato medio 2006/2009 pari a 265 kt per le olive e 822 kt per l’uva”.

Per questi motivi il PSR Sicilia presenta una forte attenzione al settore energetico nelle seguenti Sottomisure.

1.1 - sostegno ad azioni di formazione professionale e acquisizione di competenze

La Sottomisura, dotata di 6,7 Milioni di euro, finanzia la formazione su tematiche specifiche (tecniche di produzione a basso impatto, uso più efficiente di input e prodotti fitosanitari, metodi di produzione di energia da fonti rinnovabili) e contribuisce al miglioramento della sostenibilità ambientale dei processi produttivi.

4.1 Sostegno a investimenti nelle aziende agricole

Tale Sottomisura, tra le più importanti dal punto di vista finanziario, dotata di 424 Milioni di euro, offre un contributo fino al 70% del costo dell’investimento ammissibile.

Tra le spese ammissibili troviamo:

- realizzazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili che rispettino i criteri minimi di efficienza previsti dalla normativa vigente in materia e che siano commisurati ai fabbisogni energetici di autoconsumo. Ai fini della produzione di energia da fonti rinnovabili non si potranno realizzare impianti e utilizzare materie prime e prodotti intermedi che generano consumo di suolo destinato all’agricoltura. Nel caso di impianti il cui scopo è la generazione di energia elettrica da biomassa, i costi saranno ritenuti ammissibili solo se la materia prima è costituita esclusivamente da sottoprodotti, scarti, rifiuti, reflui zootecnici, conformemente a quanto previsto nell’AP. Tale tipologia di impianto dovrà prevedere l’utilizzo, da parte dell’azienda, di almeno il 40% dell’energia termica prodotta, nonchè soddisfare i criteri di sostenibilità applicabili stabiliti a livello nazionale e di Unione, incluso l'articolo 17, paragrafi da 2 a 6, della direttiva 2009/28/CE. Sono previsti contributi in natura ai sensi dell’art. 69 del reg. UE n. 1303/2013, limitatamente all’utilizzo di attrezzature o del parco macchine aziendale e alle prestazioni di lavoro (opere in economia), per la sola realizzazione di opere di miglioramento fondiario (sistemazioni dei terreni, impianti arborei, di regimazione delle acque, chiudende e recinzioni, ecc.); sono escluse dai contributi in natura le realizzazioni di opere edilizie;

Nell’ambito delle produzioni animali e del settore lattiero caseario troviamo tra le priorità di investimento:

- investimenti destinati al recupero, trattamento e valorizzazione di residui, rifiuti, reflui, sottoprodotti zootecnici e residui vegetali per la produzione di energia rinnovabile e per l’utilizzazione agronomica.

L’impianto di cogenerazione per la produzione di energia elettrica da biomassa di scarto deve garantire un utilizzo di energia termica di almeno il 40% dell’energia termica totale prodotta dall’impianto.

4.2 Sostegno alla trasformazione ed alla commercializzazione dei prodotti agricoli

Il sostegno della sottomisura 4.2, dotata di 145 Milioni di euro, è concesso alle imprese che si occupano di trasformazione dei prodotti agricoli e zootecnici. Tra gli interventi previsti troviamo:

- gli investimenti per il risparmio energetico e per la produzione di energia da fonti rinnovabili (impianti fotovoltaici, solari e mini-eolici; impianti di energia prodotta da biomassa da scarto (art 13 dell’807 ) che rispettino i criteri minimi di efficienza previsti dalla normativa vigente in materia e che siano commisurati ai fabbisogni energetici di autoconsumo. Ai fini della produzione di energia da fonti rinnovabili non si potranno realizzare impianti e utilizzare materie prime e prodotti intermedi che generano consumo di suolo destinato all’agricoltura. Nel caso di impianti il cui scopo è la generazione di energia elettrica da biomassa, i costi saranno ritenuti ammissibili solo se la materia prima

è costituita esclusivamente da sottoprodotti, scarti, rifiuti, reflui zootecnici, conformemente a quanto previsto nell’AP. Tale tipologia di impianto dovrà prevedere l’utilizzo di almeno il 40% dell’energia termica prodotta, nonchè soddisfare i criteri di sostenibilità applicabili stabiliti a livello nazionale e di Unione, incluso l'articolo 17, paragrafi da 2 a 6, della direttiva 2009/28/CE;

L’impianto di cogenerazione per la produzione di energia elettrica da biomassa di scarto deve garantire un utilizzo di energia termica di almeno il 40% dell’energia termica totale prodotta dall’impianto;

4.3 Interventi infrastrutturali (Azione 2)

La Sottomisura 4.3 è dotata di 80 Milioni di euro. In particolare l’Azione 2 prevede la realizzazione di infrastrutture e installazioni per la distribuzione di energia (reti da e per la holding) da fonti rinnovabili quali biomasse, solare, eolico, geotermico).

L’azione 2 ha la finalità di sostenere l’approvvigionamento di energia da fonti rinnovabili, attraverso la realizzazione di installazioni/infrastrutture per la distribuzione (da e per la holding), nonchè smart grid nelle aree rurali. Vediamola nel dettaglio.

Azione 2 – invest iment i per l e in frastrut ture per la dis tr ibuzione di energ ia :

Realizzazione della rete di distribuzione elettrica fino alle porte di ciascuna azienda consorziata/associata:

a) costruzione, acquisizione, incluso il leasing, o miglioramento di beni immobili;

b) acquisto di nuovi materiali, impianti e apparecchiature fino a copertura del valore di mercato del bene (con esclusione dei macchinari necessari per la realizzazione delle opere) ;

c) spese generali collegate agli investimenti di cui alle lettere a) e b) come onorari di professionisti e consulenti, compensi per consulenze in materia di sostenibilità ambientale ed economica inclusi studi di fattibilità. Fra gli studi di fattibilità sono da ricomprendere le valutazioni e analisi di impatto ambientale solo se collegate agli investimenti.

d) Investimenti immateriali quali acquisizione di programmi informatici finalizzati ad una gestione intelligente della distribuzione (smart grid).

Nel settore forestale le spese ammissibili sono quelle contemplate dall’art. 40 del Reg. (UE) n.702/2014:

a) costruzione, acquisizione, incluso il leasing, o miglioramento di beni immobili; i terreni sono ammissibili solo in misura non superiore al 10 % dei costi totali ammissibili dell'intervento in questione;

b) acquisto o noleggio con patto di acquisto di macchinari e attrezzature, al massimo fino al loro valore di mercato;

c) costi generali collegati alle spese di cui alle lettere a) e b), come onorari di architetti,

ingegneri e consulenti, onorari per consulenze sulla sostenibilità ambientale ed economica, compresi studi di fattibilità.

4.4 Investimenti non produttivi

La sottomisura, dotata di 50 Milioni di euro, finanzia investimenti non produttivi in:

∗ nuove fasce vegetali (per contrastare la veicolazione di elementi inquinanti verso corpi idrici limitrofi); recupero dei terrazzamenti in stato di degrado e/o dei muretti a secco

∗ realizzazione/ripristino di sentieri, piste ciclabili, percorsi naturalistici, comprese la cartellonistica; punti di approvvigionamento d'acqua e di luoghi di sosta per i fruitori; punti di osservazione per bird watching

∗ formazione di cumuli di pietrame; creazione e ripristino di boschetti, macchia mediterranea, nonche di formazioni vegetali non produttive; conservazione di alberi isolati o in filare; ripristino di zone umide, bivieri, laghetti e stagni

6.2 e 6.4 Imprese per le attivita extra-agricole nelle zone rurali

Le due sottomisure, dotate rispettivamente di 20 Milioni e 159,7 Milioni di euro, sono dedicate ai seguenti beneficiari:

∗ Persone fisiche, microimprese e piccole imprese l'avviamento di imprese che svolgono attivita extra-agricole

∗ Agricoltori o coadiuvanti familiari che diversificano la loro attivita avviando nuove attivita extra-agricole.

∗ Giovani (under 40) e donne hanno un aiuto forfettario pari a €20.000

∗ Il sostegno copre fino al 75% dell’investimento (regime de minimis - fino al massimo 200.000 euro)

∗ ZONE C e D

Le attività da avviare che possono beneficiare degli aiuti della presente sottomisura riguardano principalmente i seguenti ambiti:

- produzione di energia da fonti rinnovabile e razionalizzazione dell’uso di energia;

- attività di produzione di energia destinata alla vendita, nel rispetto degli standard di efficienza energetica e, valorizzando a fini energetici le produzioni di biomasse, sottoprodotti, scarti, residui e altre materie grezze,

- attività di raccolta di biomasse, loro trasformazione e uso per l’alimentazione di impianti per la produzione di energia e per il compostaggio;

- per le attività di produzione di energia rinnovabile, il sostegno previsto può essere concesso con gli aiuti “de minimis” con un’intensità di aiuto del 75%.

In particolare, l’operazione 6.4.b incentiva interventi per il sostegno agli investimenti per la creazione e lo sviluppo di attività extra-agricole destinate alla produzione di energia proveniente da

Potranno essere finanziati interventi per la realizzazione di impianti per la produzione, trasporto e vendita di energia e/o calore riguardanti centrali termiche con caldaie alimentate prevalentemente a biomasse legnose; impianti per la produzione di energia eolica; impianti per la produzione di energia solare; impianti per la produzione di energia idrica (microidrico); piccole reti per la distribuzione dell'energia a servizio delle centrali o dei microimpianti realizzati in attuazione della presente azione a condizione che tale rete sia di proprietà del beneficiario.

Nel caso di impianti alimentati a biomassa, la potenza degli stessi dovrà essere commisurata alle reali capacità di approvvigionamento costante della materia prima secondo i principi di sostenibilità globale dell’investimento.

L’operazione si prefigge nel complesso l’obiettivo della diversificazione verso attività di produzione di energia da fonti rinnovabili sia trasformate in azienda che vendute a terzi. nelle zone rurali.

L’operazione può concorrere all’attuazione del pacchetto start up extra-agricole in aree rurali (sottomisura 6.2). L’operazione può essere attivata anche al di fuori del pacchetto.

Tra i costi ammissibili troviamo:

- Ristrutturazione e miglioramento di beni immobili strettamente necessari ad ospitare gli impianti;

- Opere murarie, edili e di scavo per la realizzazione delle reti di distribuzione;

- Acquisto di nuovi impianti, macchinari, attrezzature e forniture per la produzione di energia compresi macchinari e attrezzature per la trasformazione della materia prima;

- Acquisto di hardware e software inerenti o necessari all'attività;

- Impianti di lavorazione di biomasse agro-forestali;

- Centrali termiche con caldaie alimentate prevalentemente a cippato o a pellets;

- Impianti per la produzione di biogas dai quali ricavare energia termica e/o elettrica;

- Impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili (fotovoltaico e minieolico) - non si potranno realizzare impianti fotovoltaici a terra;

- Impianti ausiliari finalizzati alla realizzazione delle tipologie previste ai punti precedenti e impianti di co- generazione per la produzione combinata di elettricità e calore;

- Realizzazione e/o adeguamento di volumi tecnici e strutture necessari all’attività e di

quanto necessario all’allacciamento alle linee elettriche;

- Spese generali collegate alle spese di cui ai punti precedenti nel limite massimo del 12% dell’importo dell’investimento.

Gli investimenti sono ammissibili all’aiuto alle seguenti condizioni:

- gli impianti non vengano alimentati con biocombustibili o biomasse derivanti da colture dedicate, ma solo da biomasse di scarto o provenienti dalla cura delle foreste esistenti;

- l’installazione degli impianti che utilizzano l’energia solare venga effettuata esclusivamente al di sopra di edifici;

-obbligo di produzione di ammendante organico (mediante compostaggio) per gli impianti per la produzione di biogas:saranno sostenuti esclusivamente gli investimenti che prevedono il compostaggio del digestato ai fini della produzione di ammendante organico;

-rendimento energetico dell’impianto in termini di MWh/anno termiche pari o superiore all’85%, ai sensi dell’allegato 2 al decreto legislativo n. 28/2011, esclusa la mera dissipazione;

- l’impianto deve garantire emissioni in atmosfera “poco significative” a norma del D.Lgs. n. 152/2006, art. 272, comma 1;

- l’impianto di cogenerazione per la produzione di energia elettrica da biomassa di scarto deve garantire un utilizzo di energia termica di almeno il 40% dell’energia termica totale prodotta dall’impianto;

-l’energia prodotta dagli impianti realizzati deve essere destinata in prevalenza al mercato;

- accordi di vendita (ovvero preaccordi) sottoscritti al momento della domanda che dovranno essere regolarizzati al termine dell’azione finanziata;

- l’impianto per la produzione di energia da biomassa (al di sotto di 1 MW) deve essere realizzato nel rispetto della Direttiva 2009/125/CE (Ecodesign) prevedendo l'adozione di specifici criteri di progettazione, allo scopo di ridurne l'impatto ambientale e migliorarne l'efficienza energetica.

L’importo massimo per impianto è fissato in euro €950.000.

Non è ammissibile l’acquisto di attrezzature di seconda mano nonché quanto previsto e alle condizioni sancite all’art. 13 del Reg. Delegato (UE) n. 807/2014 della Commissione.

Sono esclusi gli impianti per la produzione di energie rinnovabili che prevedono il consumo di suolo. Non si potranno finanziare impianti per la produzione di biodiesel.

Principi dei criteri di selezione:

. Fonti di approvvigionamento di biomasse e biocombustibili

. Coerenza con gli obiettivi della operazione e orizzontali (ambiente, clima e innovazione)

. Localizzazione territoriale dell’impresa

. Grado di innovazione degli impianti

. Tipologia di proponente

. Creazione posti di lavoro

. Rapporto costo/beneficio

. Azioni di mitigazione paesaggistico-ambientali

La selezione sarà fondata su un sistema di punteggio con una soglia minima al di sotto della quale le domande non saranno ammesse a finanziamento. Nel caso in cui l’operazione sia inserita nell’ambito di un Pacchetto giovani agricoltori la selezione sarà fondata su un sistema di punteggio attribuito al “Pacchetto”, derivato dai criteri di selezione relativi alle operazioni contenute nel Piano Aziendale, con una soglia minima al di sotto della quale le domande non saranno ammesse a finanziamento.

Il sostegno previsto sarà concesso con gli aiuti “de minimis” con un’intensità di aiuto del 75%. In tal caso l’importo complessivo dell’aiuto concesso ad un’impresa unica non può superare i 200.000 euro nell’arco di tre esercizi finanziari.

7.2 Infrastrutture su piccola scala

Tra i costi ammissibili della Misura, dotata di 11 Milioni di euro, troviamo:

- strade comunali e ponti

- sistema fognario e alimentazione idrica

- servizi aggiuntivi per produrre energia nei comuni rurali

- investimenti in mercati locali, spazi pubblici per la commercializzazione di prodotti tipici

- riqualificazione del patrimonio culturale naturale

- mezzi alternativi di sistemi di trasporto pubblico

Beneficiari: Enti locali ed amministrazioni, enti pubblici, partenariati pubblico-privato

∗ Contributo in conto capitale (100% della spesa ammissibile)

∗ Gli investimenti sono sovvenzionati se gli interventi vengono realizzati sulla base di piani di sviluppo dei comuni e dei villaggi rurali

∗ ZONE C e D

Tuttavia, ampliando il raggio di azione della sottomisura 7.2, l’intervento in analisi consentirà anche di concentrarsi nella realizzazione di servizi aggiuntivi per produrre e utilizzare energia rigenerativa.

Più precisamente, sarà possibile:

- realizzare reti di riscaldamento urbano per utilizzare il calore del processo degli impianti di bio-energia;

- incentivare l’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili; - realizzare impianti di produzione di energia termica alimentati da biomasse agro-

forestali locali e di impianti fotovoltaici e micro-eolici per la produzione di energia elettrica destinati al riscaldamento ed all’alimentazione di edifici pubblici che hanno una funzione di servizio alla popolazione rurale, quali scuole ospedali e simili;

La presente operazione coprirà i seguenti tipi di costo:

Per la realizzazione di impianti di energia da fonte rinnovabile:

ü realizzazione di impianti di energia da fonti rinnovabili quali ad esempio piccoli impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili (fotovoltaico e minieolico); impianti di cogenerazione alimentati con biomassa di seconda generazione, ossia proveniente da residui e scarti o energia solare per la produzione combinata di elettricità e calore. Inoltre saranno ammessi impianti di raccolta, cippatura, pellettizzazione e stoccaggio di biomasse agro-forestali e piccoli impianti di produzione e stoccaggio di bio-combustibili se strettamente funzionali alla realizzazione degli impianti sopradescritti;

ü realizzazione di servizi aggiuntivi per produrre e utilizzare energia rigenerativa nei comuni rurali (ad esempio: la creazione di reti di riscaldamento urbano per utilizzare il calore del processo degli impianti di bio-energia).

Per la realizzazione o miglioramento di spazi pubblici attrezzati da destinare ad aree mercatali, infrastrutture e interventi di qualificazione a supporto del commercio itinerante di produzioni locali tipiche e artigianali nelle zone rurali C e D:

ü investimenti in stabilimenti, ampliamento e ammodernamento delle strutture dei servizi di base ( mercati locali, spazi pubblici attrezzati);

ü costruzione, ricostruzione e riabilitazione delle strade comunali e ponti; ü costruzione, ricostruzione e riabilitazione del sistema fognario/di alimentazione

idrica, infrastruttura di gestione dell'acqua; Investimenti per la riqualificazione del patrimonio culturale e naturale; Investimenti in progetti innovativi di erogazione dei servizi ad esempio collegato con mezzi alternativi di sistemi di trasporto pubblico.

Per tutte le tipologie di investimento sono inoltre ammissibili i seguenti costi:

ü Acquisto o noleggio con patto di acquisto di macchinari e attrezzature nuovi, al massimo fino al loro valore di mercato;

ü Costi generali collegati alle spese precedenti (onorari di architetti, ingegneri e consulenti, onorari per la consulenza sulla sostenibilità ambientale ed economica, compresi studi di fattibilità);

ü Acquisizione o sviluppo di programmi informatici e acquisizione di brevetti, licenze, diritti di autori e marchi commerciali.

Per gli impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili la spesa ammessa a contributo non può essere superiore un 1.000.000 euro.

Per “infrastruttura su piccola scala” si intende un investimento il cui importo non superi 500.000 euro.

16.6 - sostegno alla cooperazione di filiera per l'approvvigionamento sostenibile di biomasse da utilizzare nella produzione di alimenti e di energia e nei processi industriali

La sottomisura 16.6, dotata di 2,3 Milioni, parte dall’assunto che l’impiego delle biomasse da utilizzare nella produzione di alimenti e di energia e nei processi industriali, oltre ad impattare positivamente sull’ambiente per effetto della riduzione delle emissioni, risulta conveniente dal punto di vista economico e rappresentano anche nuove opportunità di lavoro. L’analisi del PSR ha messo in evidenza, nel campo delle bioenergie, la carenza di aziende specializzate nella raccolta di biomasse e di piattaforme logistiche, la necessità di promuovere forme di investimento e di gestione consortile (altrimenti non economicamente sostenibili a livello di singola azienda, sia per i limitati quantitativi di biomassa derivante da sottoprodotti, sia per l’entità finanziaria dell’investimento richiesto) e di favorire investimenti tra più soggetti.

La presente sottomisura sostiene progetti di cooperazione di filiera, sia orizzontale che verticale, per l’approvvigionamento sostenibile di biomasse da utilizzare nella produzione di alimenti e di energia e nei processi industriali.

L’operazione si propone di sostenere il lavoro congiunto di due o più soggetti per l’organizzazione della fornitura di biomassa derivante dalla produzione che ogni soggetto coinvolto comunque realizzerebbe e, in linea con gli orientamenti europei, tende a migliorare la reddività delle aree agricole e forestali attraverso una gestione sostenibile. Infatti, l’uso di scarti e residui agricoli, forestali e del settore agroalimentare per la produzione di energia può contribuire a contrastare l’abbandono delle aree marginali creando nuove fonti di reddito attraverso la diversificazione delle attività e la nascita di nuove imprese.

La sottomisura copre i seguenti tipi di costo:

- costo per studi di fattibilità, stesura di piani aziendali, di piani di gestione forestale o di documenti equivalenti;

- costo dell’animazione della zona interessata. Nel caso dei poli, l’animazione può consistere anche nell’organizzazione di programmi di formazione, nel collegamento in rete tra i membri e nel reclutamento di nuovi membri;

- costi di esercizio della cooperazione, ossia quelli derivanti dall’atto della cooperazione ;

-costi diretti degli specifici progetti, ossia costi sostenuti per investimenti materiali e/o immateriali che derivano direttamente dalle attività del progetto, riconducibili, alle seguenti categorie:

. approvvigionamento, lavorazione e gestione delle biomasse;

. costi per l’acquisto o per la realizzazione di impianti espressamente previsti e motivati nella proposta progettuale (caldaie, biotrituratori, impianti di trasformazione delle biomasse in energia, ecc), costi connessi all’allacciamento dell’impianto alla rete elettrica, ed eventuali materiali di consumo o per test e prove;

. costi per la realizzazione di prototipi già previsti nel progetto proposto;

. servizi esterni, eventuali brevetti, licenze e software, connessi alla realizzazione del progetto. Nel caso di poli e reti già esistenti, che intraprendono una nuova attività, saranno ammissibili esclusivamente i costi connessi all’attuazione del progetto proposto.

I beneficiari ammissibili nell’ambito di questa operazione sono imprese agricole, singole o associate, imprese del settore agroalimentare, imprese forestali, enti pubblici ed enti gestori di proprietà collettive che si presentano sotto forma di Gruppi di Cooperazione (G.C.), di poli o reti, di nuova costituzione o già esistenti che intraprendono un nuovo progetto.

5. L’energia negli altri fondi indiretti 5.1 L’energ ia ne l PO FSE

Il PO FSE, dotato di 820 milioni di euro, finanzia le tematiche relative all’occupazione, alla formazione, educazione ed inclusione sociale, e contribuirà a consolidare il percorso di sostenibilità energetica attraverso Azioni che consistono in politiche del lavoro e della formazione. Vediamole nel dettaglio.

Tabella 6 - Piano di finanziamento del PO FSE 2014-2020 Sicilia

L’obiettivo specifico 8.5 è “Favorire l’inserimento lavorativo e l’occupazione dei disoccupati di lunga durata e dei soggetti con maggiore difficoltà di inserimento lavorativo, nonché il sostegno delle persone a rischio di disoccupazione di lunga durata”. Il PO FSE intende promuovere specifiche di misure di politica attiva e di mobilità professionale, anche attraverso il sostegno ad iniziative per l’autoimpiego e l’imprenditorialità, includendo in questo ambito anche il sostegno ad azioni di trasferimento d’azienda, in un’ottica di ricambio generazionale. Inoltre, si ritiene di primaria importanza attivare sia azioni mirate di supporto per la riqualificazione dell’offerta di lavoro, attraverso strumenti orientati al rafforzamento delle competenze e al loro riconoscimento, sia misure in grado di far emergere la domanda di lavoro, supportando il tessuto imprenditoriale locale con incentivi all’assunzione. Un ambito di intervento di ricollocazione lavorativa dei lavoratori in condizione di disoccupazione che intende privilegiare i settori economici con maggiori prospettive di crescita, quali green economy e blue economy e, più in generale, a relativa maggiore efficacia energetica.

Ecco le Azioni che verranno attivate:

- 8.5.1 Misure di politica attiva, con particolare attenzione ai settori che offrono maggiori prospettive di crescita (ad esempio nell’ambito di: green economy, blue economy, servizi alla persona, servizi socio-sanitari, valorizzazione del patrimonio culturale, ICT);

- 8.5.3 Percorsi di sostegno alla creazione d'impresa e al lavoro autonomo, ivi compreso il trasferimento d'azienda (ricambio generazionale)”;

- 8.5.4 Misure per l’attivazione e l’accompagnamento di percorsi imprenditoriali per soggetti con difficoltà di inserimento lavorativo (es. accesso al credito, fondi di garanzia, microcredito, forme di tutoraggio, anche alla pari)

- 8.5.5 Azioni di qualificazione e riqualificazione dei disoccupati di lunga durata fondate su analisi dei fabbisogni professionali e formativi presenti in sistematiche rilevazioni e/o connesse a domande espresse delle imprese.

Principali gruppi di destinatari. I destinatari delle azioni sono riconducibili ai seguenti gruppi principali: soggetti disoccupati; inoccupati; disoccupati di lunga durata, altri lavoratori svantaggiati e molto svantaggiati; lavoratori in a rischio di espulsione dal mercato del lavoro.

Tipologia di beneficiari. I beneficiari degli interventi saranno prevalentemente: imprese, enti pubblici, cooperative sociali, Istituzioni scolastiche ed università, enti di formazione, scuole ed università, enti bilaterali, Servizi per l’impiego pubblici e privati, centri per l’orientamento, soggetti accreditati per attività di orientamento, formazione professionale e servizi al lavoro, cui si possono aggiungere, per le azioni pertinenti, le rappresentanze di categoria e le pubbliche amministrazioni locali e gli enti strumentali della Regione Siciliana.

Con l’Obiettivo specifico 8.1 “Aumentare l’occupazione dei giovani”, si prevede di operare a sostegno del collocamento lavorativo dei giovani con una specifica attenzione alle professioni del cosiddetto settore green (quali ad esempio ristrutturazioni a scopo energetico e ambientale, recupero e riuso, sviluppo della filiera corta del legno, gestione dei rifiuti), del turismo e dei servizi alla persona. Rispetto alle attività formative e di tutoraggio specialistico per la creazione di nuove imprese, si sottolinea la volontà della Regione di operare in modo da sostenere l’adozione da parte dei neo imprenditori di processi di produzione innovativi e di rafforzare l’impegno nei confronti delle opportunità di impresa offerte dai settori della green e/o della blue economy.

Ecco le Azioni che verranno attivate:

- 8.1.1 Misure di politica attiva con particolare attenzione ai settori che offrono maggiori prospettive di crescita (ad esempio nell’ambito di: green economy, blue economy, servizi alla persona, servizi socio-sanitari, valorizzazione del patrimonio culturale, ICT)

- 8.1.3 Percorsi di formazione per i giovani assunti con contratto di apprendistato per la qualifica e il diploma professionale, preceduti e corredati da campagne informative e servizi a supporto delle imprese

- 8.1.4 Percorsi di apprendistato di alta formazione e ricerca e campagne informative per la promozione dello stesso tra i giovani, le istituzioni formative e le imprese e altre forme di alternanza fra alta formazione, lavoro e ricerca.

- 8.1.5 Intervento di rafforzamento delle risorse umane delle imprese attraverso incentivi all’assunzione di personale qualificato (azione di supporto al RA 3.5) in raccordo con il Ministero del Lavoro

- 8.1.6 Creazione e rafforzamento di punti di contatto per il profiling, l’accompagnamento al lavoro, l’orientamento, il bilancio di competenze e l’inserimento in percorsi di formazione ed inserimento lavorativo anche per i NEET NB: Tra le funzioni che possono svolgere i punti di contatto da evidenziare anche il profiling e l’accompagnamento al lavoro. Il profiling si introduce con la YEI, ma potrebbe interessare l’intera programmazione 2014-2020.

- 8.1.7 Percorsi di sostegno (servizi di accompagnamento e/o incentivi) alla creazione d'impresa e al lavoro autonomo, ivi compreso il trasferimento d'azienda (ricambio generazionale);

Principali gruppi di destinatari. I destinatari delle azioni saranno Giovani fino ai 35 anni. Prioritariamente NEET 15-29, giovani in cerca di lavoro, giovani inattivi, giovani disoccupati, giovani che non cercano attivamente lavoro ma sono disponibili al lavoro.

Tipologia di beneficiari. I beneficiari degli interventi saranno prevalentemente: Servizi per l’Impiego pubblici e privati, Enti pubblici, imprese, enti di formazione, cooperative sociali, Istituzioni scolastiche, università, centri di ricerca, enti bilaterali, enti strumentali della Regione Siciliana.

L’Obiettivo specifico 10.5 “Innalzamento dei livelli di competenze, di partecipazione e di successo formativo nell’istruzione universitaria e/o equivalente”, è dedicato al potenziamento del sistema degli ITS (Intelligent Tutoring System – sistemi di insegnamento tramite computer) nei settori strategici (energia, mobilità e nuove tecnologie). Attraverso gli ITS si rafforza l’offerta di quei percorsi, di istruzione superiore non universitario in grado di rispondere in termini più puntuali a fabbisogni formativi del territorio grazie alla connessione tra enti di formazione, centri di ricerca e mondo imprenditoriale. Ecco le Azioni che verranno attivate:

- 10.5.2 Borse di studio e azioni di sostegno a favore di studenti capaci e meritevoli privi di mezzi e di promozione del merito tra gli studenti, inclusi gli studenti con disabilità

- 10.5.3 Potenziamento dei percorsi di ITS, rafforzandone l’integrazione con i fabbisogni espressi dal tessuto produttivo

- 10.5.6 Interventi per l’internazionalizzazione dei percorsi formativi e per l’attrattività internazionale degli istituti di istruzione universitaria o equivalente, con particolare attenzione alla promozione di corsi di dottorato inseriti in reti nazionali e internazionali, nonché coerenti con le linee strategiche del Piano Nazionale della Ricerca.

- 10.5.11 Azioni per il rafforzamento dei percorsi di istruzione universitaria o equivalente, come orientamento, tirocini, work experience e azioni di mobilità nazionale e transnazionale volti a promuovere il raccordo fra l’istruzione terziaria e il sistema produttivo

- 10.5.12 Azioni per il rafforzamento dei percorsi di istruzione universitaria o equivalente post-lauream, volte a promuovere il raccordo tra istruzione terziaria, il sistema produttivo, gli istituti di ricerca, con particolare riferimento ai dottorati in collaborazione con le imprese e/o enti di ricerca in ambiti scientifici coerenti con le linee strategiche del PNR e della Smart specialisation regionale

Principali gruppi di destinatari. Gli interventi sono diretti a: studenti, diplomati della scuola secondaria, laureandi, laureati, dottorandi, dottori di ricerca, specializzandi, assegnisti di ricerca, docenti e ricercatori stabilizzati e non, dipendenti d’impresa, imprenditori, lavoratori autonomi e professionisti.

Tipologia di beneficiari. I beneficiari degli interventi sono: istituzioni scolastiche; organismi formativi; poli formativi; imprese, università, organismi di ricerca pubblici e privati, distretti tecnologici.

Con l’Obiettivo specifico 10.4 “Accrescimento delle competenze della forza lavoro e agevolare la mobilità, l’inserimento/reinserimento lavorativo” la Regione intende contribuire ad elevare i livelli di istruzione della popolazione adulta attraverso l’attivazione delle seguenti azioni:

- 10.4.1 Interventi formativi (anche a domanda individuale) strettamente collegati alle esigenze di inserimento e reinserimento lavorativo, prioritariamente indirizzati ai target maggiormente sensibili (over 55, disoccupati di lunga durata, cittadini con bassa scolarità) e alle iniziative di formazione specialistica (in particolare rivolti alla green economy, blue economy, servizi alla persona, servizi socio-sanitari, valorizzazione del patrimonio e delle attività culturali) e per l’imprenditorialità. Percorsi formativi connessi al rilascio di qualificazioni inserite nei repertori nazionale o regionali (anche a domanda individuale) corredati ove appropriato da azioni di orientamento

- 10.4.2 Azioni di aggiornamento delle competenze rivolte a tutta la forza lavoro (incluse le competenze digitali), compresi i lavoratori dipendenti a termine, i lavoratori autonomi, i titolari di microimprese, i soci di cooperativa, anche attraverso metodologie innovative e in coerenza con le direttrici di sviluppo economico dei territori

- 10.4.3 Interventi formativi per elevare le competenze a rafforzamento nel settore dell’energia e dell’ambiente, cultura e turismo

- 10.4.5 Sostegno alla diffusione di dottorati e borse di ricerca con caratterizzazione industriale (cofinanziati dalle imprese in risposta a una domanda di ricerca industriale e orientati all’inserimento del dottorando nell’organico dell’impresa);

- 10.4.8 Sostegno alla mobilità anche transnazionale dei ricercatori per la promozione di reti di collaborazione della ricerca anche con altre regioni europee

Principali gruppi di destinatari. Gli interventi previsti sono rivolti ai seguenti gruppi target: popolazione in età lavorativa, lavoratori occupati, imprenditori, lavoratori autonomi e professionisti, lavoratori con contratti atipici.

Tipologia di beneficiari. Gli interventi coinvolgono come beneficiari le istituzioni scolastiche , enti formativi, ITS, imprese, Università, centri di ricerca pubblici e privati, enti locali, enti strumentali della Regione.

Con l’Obiettivo specifico 10.6 “Qualificazione dell’offerta di istruzione e formazione tecnica e professionale” si intende concentrare le risorse del FSE sull’implementazione dei Poli Tecnico Professionali quale canale privilegiato per favorire l’occupazione giovanile e la competitività delle imprese nei settori considerati strategici per il sistema produttivo locale (Turismo, Nautica, Agroalimentare, Energie rinnovabili e/o Meccatronica).

Le azioni saranno tra loro strettamente integrate e funzionali ad agevolare la mobilità e l’inserimento lavorativo attraverso percorsi ideati e progettati sulla base di reali e concreti fabbisogni professionali e formativi da parte delle imprese e in linea con un sistema condiviso di qualificazione e certificazione delle competenze. In questo ambito una specifica attenzione sarà rivolta ai settori della green (come ad esempio la formazione di figure professionali nel campo della certificazione energetica, o dell’uditor ambientale, o ancora del risparmio energetico) e della blue economy (come, sempre a titolo di esempio, figure professionali nel campo della nautica o dell’area turistica legata al mare). Ecco le Azioni attivabili:

- 10.6.2 Azioni formative professionalizzanti connesse con i fabbisogni dei sistemi produttivi locali, e in particolare rafforzamento degli IFTS, e dei Poli tecnico professionali in una logica di integrazione e continuità con l’Istruzione e la formazione professionale iniziale e in stretta connessione con i fabbisogni espressi dal tessuto produttivo

- 10.6.10 Azioni volte a rafforzare le reti tra scuole, aziende enti ed Università per garantire funzioni efficaci di orientamento alle scelte formative e di lavoro e la partecipazione diretta delle imprese alla realizzazione dei percorsi formativi attraverso pratiche diffuse di alternanza e tirocinio, anche transnazionali

Principali gruppi di destinatari. Gli interventi sono diretti a: popolazione in età lavorativa, diplomati della scuola secondaria, titolari di diploma di qualifica professionale, laureandi, docenti, dipendenti d’impresa, imprenditori, lavoratori autonomi e professionisti.

Tipologia di beneficiari. I beneficiari degli interventi sono: istituzioni scolastiche e formative, Poli Professionali, imprese, università, centri di ricerca; enti strumentali della Regione.

5.2 L’energ ia ne l PO FEAMP Sic i l ia 2014-2020

Il nuovo PON FEAMP, dedicato allo sviluppo e alla salvaguardia della pesca regionale, il tema dell’energia e della sostenibilità sono cruciali e dunque ricorrenti in molte delle Misure che verranno finanziate. Il PON FEAMP Sicilia ha una dotazione finanziaria pari a circa 118,11 mln €, ossia il 20,55% della dotazione nazionale. In particolare, il PON FEAMP Sicilia si articola in 4 priorità. Vediamo nello specifico, all’interno di ciascuna priorità, quali Misure si occupano dell’energia nel settore della pesca in Sicilia.

1. Promuovere una pesca sostenibile sotto il profilo ambientale, efficiente in

termini di risorse, innovativa, competitiva e basata sulle conoscenze;

2. Favorire un'acquacoltura sostenibile sotto il profilo ambientale, efficiente

in termini di risorse, innovativa, competitiva e basata sulle conoscenze;

4. Aumentare l'occupazione e la coesione territoriale perseguendo il

seguente obiettivo specifico: la promozione della crescita economica e

dell'inclusione sociale e la creazione di posti di lavoro e fornire sostegno

all'occupabilità e alla mobilità dei lavoratori nelle comunità costiere e

interne dipendenti dalla pesca e dall'acquacoltura, compresa la

diversificazione delle attività nell'ambito della pesca e in altri settori

dell'economia marittima;

Ecco la mappa dei GAC (Gruppi di Azione Costiera) 2007-2013 che lasceranno

spazio ai FLAG nella nuova programmazione.

5. Favorire la commercializzazione e la trasformazione dei prodotti della

pesca e dell'acquacoltura;

5.3 L’energ ia ne i Programmi Operat iv i Nazional i 2014-2020 5.3.1 Il PON Scuola 2014-2020 Il “PON Scuola” è un programma plurifondo, cioè finanziato sia dal FESR che dal FSE. Rispetto alle tematiche della sostenibilità ambientale e dei cambiamenti climatici, il contributo del PON alla promozione di un’economia più efficiente sotto il profilo delle risorse, più verde e più competitiva si concretizza in maniera più evidente negli interventi (FESR) di riqualificazione ed efficientamento energetico degli edifici scolastici la cui realizzazione prevede una forte attenzione a materiali e tecniche delle costruzioni eco-friendly e a basso impatto sul cambiamento climatico. Per quanto concerne gli interventi sul capitale umano promossi dal FSE, il PON non interviene sulla formazione professionale e sulle professionalità specifiche (ad es. nel settore per l'efficienza energetica - green economy), bensì sulle competenze chiave degli studenti e sull’innalzamento dei livelli di istruzione, quale contributo irrinunciabile all’economia e alla competitività del Paese in rapporto alle politiche del lavoro per i giovani. In tale contesto, sono promosse iniziative di sensibilizzazione, di orientamento e di formazione, sia per gli studenti che per i docenti, per diffondere le conoscenze in materia di sviluppo sostenibile e la diffusione di buone pratiche anche al fine di sensibilizzare verso lo sviluppo di competenze specifiche in materia di efficienza energetica - green economy, quale opportunità di inserimento occupazionale e crescita di un’economia a basse emissioni di carbonio. L’acquisizione di competenze spendibili nel mondo lavorativo specie nei settori rilevanti per il cambiamento climatico è favorita anche attraverso il raccordo e la sinergia con il canale della formazione professionale (di pertinenza delle Regioni). Vediamo nel dettaglio le Azioni che contribuiscono al tema dell’energia e della sostenibilità.

Nell’ambito dell’obiettivo 10.6 sono promosse le conoscenze in materia di sviluppo sostenibile e la diffusione di buone pratiche anche al fine si sensibilizzare verso lo sviluppo di competenze specifiche in materia di efficienza energetica - green economy, quale opportunità di inserimento occupazionale e crescita di un’economia a basse emissioni di carbonio.

Particolare attenzione è riservata alle nuove professionalità che derivano dalla green-economy, come anche dai settori tradizionali ed emergenti legati al mare, tra cui il settore marittimo e il settore del turismo costiero. Al fine di creare le condizioni per lo sviluppo dei profili e delle competenze nei settori della green economy e dell'economia blu - anche attraverso il raccordo e la sinergia con il canale della formazione professionale - saranno attivate iniziative volte all’individuazione di percorsi formativi ad hoc e azioni di orientamento scolastico finalizzato alla scelta dei percorsi formativi e di lavoro.

Nell’ambito dell’Azione 10.7.1 avverrà il finanziamento degli interventi di riqualificazione a fini di efficientamento energetico. Circa il 15% del PON è dedicato al tema del Rinnovo di infrastrutture pubbliche sul piano dell'efficienza energetica (per una dotazione totale di 126.669.684 euro, su cui è allocata la quota imputabile agli interventi di efficientamento energetico previsti sull’obiettivo specifico 10.7.

Nell’ambito delle Azioni 10.3 si ritiene prioritario investire su coloro che hanno un basso titolo di istruzione, coloro che necessitano di recuperare le competenze di base o di integrarle con nuovi saperi (con particolare riferimento alle TIC, alle conoscenze in materia di sviluppo sostenibile - efficienza energetica - green economy) e coloro che maggiormente rischiano l’emarginazione sociale (es: corsi di alfabetizzazione per stranieri, detenuti, ecc.). Il Programma agisce in modo mirato anche su quelle azioni formative che promuovono l’invecchiamento attivo, per l’importanza di aggiornare le abilità e le competenze dei lavoratori più anziani affinché possano restare appetibili nel mercato del lavoro. Particolare attenzione è riservata all'orientamento rispetto alla scelta del successivo percorso formativo per gli adulti, alle opportunità di lavoro derivanti dalla transizione verso un'economia a basse emissioni di carbonio e alle opportunità di formazione professionale specifica.

L’azione 11.1.3 prevede azioni di formazione e qualificazione di funzionari e dirigenti scolastici in materia di efficienza energetica e organizzazione degli spazi scolastici, al fine di garantire che i temi ambientali e del cambiamento climatico siano integrato in azioni future;

Nelle Azioni 10.1 un’attenzione specifica è dedicata ai temi ambientali promuovendo azioni pilota per gli alunni nell'istruzione primaria e secondaria di sensibilizzazione sui rischi connessi al cambiamento climatico e le abitudini atte a ridurre l'impatto sul cambiamento climatico (promozione di conoscenze e diffusione di buone pratiche in materia di sviluppo sostenibile - efficienza energetica - green economy).

5.3.2 Il PON Cultura e Sviluppo 2014-2020 Il Pon Cultura e Sviluppo è dedicato agli interventi infrastrutturali a favore dei Grandi Attrattori e di supporto alle imprese nel settore culturale e innovativo. Ecco le Azioni che presentano un profilo di supporto al tema energetico. Azione 6c.1.a - Interventi per la tutela, la valorizzazione e la messa in rete del patrimonio culturale, materiale e immateriale, nelle aree di attrazione di rilevanza strategica tale da consolidare e promuovere processi di sviluppo

L’azione si realizza attraverso interventi per la tutela e la valorizzazione degli attrattori, come sopra definiti, individuati nelle regioni meno sviluppate, che riguarderanno le tipologie di seguito indicate:

. interventi di restauro finalizzati alla conservazione e all’adeguamento funzionale, strutturale ed impiantistico anche adottando soluzioni di efficientamento energetico e di mitigazione del rischio idrogeologico, ove il caso;

. realizzazione di allestimenti museali e di percorsi di visita;

. interventi per migliorare l’accessibilità e la sicurezza delle collezioni;

. acquisto di attrezzature e dotazioni tecnologiche;

. interventi per il miglioramento dell’accessibilità delle aree esterne di pertinenza degli attrattori;

. interventi per la sicurezza e vigilanza degli attrattori e delle aree esterne di pertinenza.

Qui la lista dei Grandi Attrattori sui quali saranno possibili gli interventi http://ponculturaesviluppo.beniculturali.it/index.php/programma/assi/asse-i/attrattori/sicilia/ 3.a.1a Interventi di supporto alla nascita di nuove imprese sia attraverso incentivi diretti, sia attraverso l’offerta di servizi, sia attraverso interventi di micro-finanza

Attraverso questa azione il PON intende rafforzare la competitività delle MPMI della filiera culturale e creativa promuovendo al suo interno innovazione, sviluppo tecnologico e creatività, favorendo più in generale il consolidamento dei sistemi imprenditoriali maggiormente caratterizzati dalla componente culturale presenti nelle cinque regioni.

Il PON rappresenta un’opportunità per l’amministrazione centrale di settore, in forza del suo ruolo di AdG, di svolgere un’azione di orientamento nei confronti del sistema delle imprese, verso soglie di maggiore competitività che creino accelerazione nell’integrazione tra sviluppo territoriale, cultura, creatività - nella doppia declinazione, core, tipica dell’impresa più direttamente operante nel settore culturale, e cross sector, dell’industria e

manifattura creativa.

A questo fine l’azione del PON, estesa all'intero territorio delle cinque regioni - attraverso gli accordi Operativi di Attuazione (AOA) volti a indirizzare l’intervento promosso a livello nazionale rispetto a quello di scala locale modulandolo territorialmente in coerenza, integrazione e differenziazione dal quello previsto nei POR - si incentra sul rafforzamento della capacità competitiva delle micro, piccole e medie imprese, o loro raggruppamenti, che operano/intendono operare prioritariamente nei settori “core” delle attività culturali (patrimonio storico-artistico, arti visive, spettacolo dal vivo) e delle c.d. industrie culturali (editoria, radio, tv, cinema) promuovendo processi di innovazione produttiva e organizzativa e il trasferimento di competenze e know how anche tecnologici.

L’azione sostiene iniziative innovative promosse da nuove imprese finalizzate alla realizzazione di nuovi servizi/nuovi prodotti, anche con carattere sperimentale e prototipale, in grado di valorizzare, da un lato e prioritariamente, le connessioni e relazioni interne al settore culturale propriamente detto, e, dall’altro, le sue integrazioni con il sistema delle industrie creative (Design, Ingegneria e progettazione tecnica, Fotografia, Architettura, Pubblicità e comunicazione, Informatica, software e consulenza), nell’ottica di alimentare veri e propri ecosistemi creativi.

Attraverso specifici bandi pubblici, le imprese dell’industria culturale in fase di start up saranno chiamate in modo mirato a proporre piani di investimento per la creazione/introduzione di prodotti e/o servizi, nuovi o comunque caratterizzati da aspetti o componenti di innovazione per il mercato, anche in forma di sperimentazioni e prototipi, ed ove il caso promuovendo le relazioni con il mondo della ricerca. Particolare attenzione sarà posta alla convergenza delle iniziative e progetti verso la domanda pubblica più evoluta. Le proposte dovranno essere sviluppate con riferimento alle attività economiche che compongono la catena del valore collegata alle fasi costitutive i processi di valorizzazione culturale, quali:

. Economia della Conoscenza, in tale ambito potrà essere ad esempio sostenuto lo sviluppo e/o l’applicazione di tecnologie innovative o di tecnologie chiave abilitanti – KETs per la creazione e/o l’implementazione di contenuti (dati ed informazioni) culturali e creativi in grado di accrescere, qualificare, innovare le modalità e gli strumenti di archiviazione, organizzazione, condivisione, accessibilità, e gestione ecc. delle conoscenze – dati e metadati nei vari formati - legate al settore culturale;

. Economia della Conservazione, in tale ambito potrà ad esempio essere sostenuto lo sviluppo e/o l’applicazione di processi e protocolli innovativi nel quadro delle attività conservative (restauro, manutenzione, recupero, rifunzionalizzazione, ecc.) in ragione di materiali, tecnologie, tecniche, strumenti, ecc. adottati, ed in particolare riferite a sostegno alle attività di diagnostica di monitoraggio e di analisi per la valutazione della vulnerabilità, alle attività di prevenzione e di gestione dei rischi e dei fattori di degrado, ai materiali e alle tecniche di intervento, alle soluzioni impiantistiche innovative ed energeticamente efficienti, applicate al patrimonio materiale ed immateriale, ecc.;

. Economia della Fruizione, in tale ambito potrà ad esempio essere sostenuto lo sviluppo di modalità e strumenti innovativi di offerta di beni e sistemi di beni in forma

integrata con le risorse del territorio, processi innovativi per la gestione – acquisizione, classificazione, valorizzazione, diffusione – del patrimonio culturale e risorse del territorio; piattaforme digitali, prodotti hardware e software per nuove modalità di fruizione e nuovi format narrativi, di comunicazione e promozione, estendibili anche a specifiche categorie della domanda; dispositivi ed applicazioni a supporto e assistenza di specifici target di domanda e fruizione; idee di business legate all’incremento dell’offerta collegata alla fruizione turistico- culturale, come il merchandising, ecc.;

. Economia della Gestione: in tale ambito potrà ad esempio essere sostenuto lo sviluppo di strumenti/soluzioni applicative in grado di sostenere la capacitazione e l’ingegnerizzazione delle attività di gestione di beni/sistemi di beni, attività culturali privilegiando approcci e strumenti di business management, ecc.

Principali gruppi di destinatari: Istituzioni e operatori del settore culturale

Tipologia dei beneficiari: Nuove imprese nate nell’ultimo triennio operanti nell’ambito delle attività e dei settori riferiti alle industrie culturali

Territori interessati: Sicilia, Basilicata, Calabria, Campania, Puglia

5.3.3 PON Imprese e Competitività 2014-2020 Nell’ambito del “PON Imprese e Competitività” lo sviluppo del tessuto produttivo del Mezzogiorno è realizzato attraverso interventi di natura multi/sovraregionale, differenziati territorialmente in funzione delle singole specificità regionali, afferenti a 4 Assi di intervento. In particolare però gli Assi che finanziano il tema energetico sono l’Asse 3 e l’Asse 4. Vediamoli nel dettaglio.

L’Asse III (OT 3) – Competitività PMI finanzia le seguenti Azioni:

Azione 3.2.1 - Interventi di sostegno ad aree territoriali colpite da crisi diffusa delle attività produttive, finalizzati alla mitigazione degli effetti delle transizioni industriali sugli individui e sulle imprese

Nell’ambito della presente azione sono previsti interventi di reindustrializzazione di aree di crisi industriale, spesso coincidenti con siti di interesse nazionale (SIN) di cui all’art. 252 del D.Lgs 3 aprile 2006 e individuati con Decreto del MATTM. Tali aree riguardano territori soggetti a recessione economica e perdita occupazionale di rilevanza nazionale derivante da:

. una crisi di una o più imprese di grande o media dimensione con effetti sull'indotto;

. una grave crisi di uno specifico settore industriale con elevata specializzazione nel territorio. L’azione prevede preferibilmente procedimenti di natura negoziale che portino alla definizione di piani unitari di riconversione industriale che valorizzino le potenzialità imprenditoriali locali attuali o emergenti attraverso l’individuazione di una pluralità di interventi, anche di natura non agevolativa, comprendenti il supporto a investimenti produttivi per produzioni di elevato livello qualitativo e tecnologico, accompagnati da eventuali interventi sull’offerta di servizi alle imprese esistenti, di recupero ambientale e di efficientamento energetico dei siti, di formazione, di realizzazione di infrastrutture strettamente funzionali agli interventi. I principali strumenti di intervento sono:

- Progetti di riconversione e riqualificazione industriale, da adottare mediante appositi accordi di programma, di cui all’art. 27 della L. 7 agosto 2012, n. 134, di conversione del D.L. 22 giugno 2012, n. 83 e s.m.i., ovvero strumenti analoghi (riferimento L.181/89 e smi);

- Contratti di sviluppo o altri strumenti per la concessione di agevolazioni finanziarie a sostegno di progetti di sviluppo di dimensione rilevante;

- Fondo crescita sostenibile di cui al DM 8 marzo 2013;

- Strumenti di sostegno allo start up di impresa, aventi finalità, target di destinatari e modalità attuative che capitalizzeranno, con i necessari adattamenti alle mutate condizioni di contesto socio-economico e ai diversi indirizzi prioritari di policy, le recenti esperienze maturate nell’ambito delle attuali principali fattispecie normative relative alla concessione di incentivi per l’avvio di nuove attività economiche;

- Prestiti agevolati e interventi di partecipazione al capitale di rischio a favore della

nascita, dello sviluppo e del consolidamento delle cooperative, anche erogati attraverso le società finanziarie ex legge Marcora, in grado di assicurare “rotatività” e un “effetto moltiplicatore” alle risorse stanziate dal programma, mediante la previsione di una significativo apporto di risorse private. Sarà incentivata, in particolar modo, la ristrutturazione di cooperative esistenti e la costituzione di nuove cooperative, promosse e costituite da persone che, a seguito di gravi crisi aziendali, abbiano perso il proprio posto di lavoro;

- Interventi di riqualificazione e ricollocamento professionale dei lavoratori (flessibilità FSE). L’azione interviene a sostegno di PMI, o loro raggruppamenti, siano essi poli produttivi, distretti, cluster tecnologici, filiere, catene del valore, reti, attraverso strategie che puntino a indurre la realizzazione di produzioni di elevato livello qualitativo e tecnologico, al fine di consentire l’avvio di percorsi di ristrutturazione e adattamento al nuovo contesto produttivo globale, che permettano alle imprese beneficiarie di recuperare margini di competitività e rafforzare la propria presenza sui mercati.

Azione 3.4.3 – Creazione di occasioni di incontro tra imprenditori italiani ed esteri finalizzati ad attrarre investimenti ed a promuovere accordi commerciali, ed altre iniziative attive di informazione e promozione rivolte a potenziali investitori esteri

L’azione si sostanzia in diversi interventi a cura dell’ICE:

. finanziamento di iniziative promozionali in Italia e all’estero, in grado di creare sinergie tra filiere produttive (per es. agro-alimentare, energie rinnovabili, nautica, turismo e beni culturali) e rafforzarne i rapporti commerciali con le controparti estere.

. missioni di incoming di operatori e media esteri, mediante visite presso i distretti o aree produttive affinché le imprese locali abbiano l’opportunità di entrare in contatto con potenziali partner stranieri. Le missioni di incoming saranno composte da differenti categorie di operatori esteri: giornalisti, imprenditori, buyers, esperti, architetti, accademici, investitori provenienti da paesi in cui i prodotti italiani esercitano una forte attrazione e che mostrano tendenziali economici in crescita come i BRICS. La selezione delle controparti estere sarà realizzata attraverso la rete estera degli uffici dell’ICE;

. attività sui media e sulle reti commerciali estere: tali attività saranno realizzate soprattutto in relazione a quei mercati (es. Stati Uniti e Canada) in cui l’accesso è molto regolamentato e le reti di intermediazione (importatori, distributori ecc.) svolgono un ruolo cruciale come anello di congiunzione con i consumatori. Tali iniziative prenderanno la forma di: workshop tecnici con esperti di settore, campagne sui media specializzati e social network, organizzazione di B2B con importatori e distributori, azioni sulla GDO. Sono escluse iniziative di sostegno diretto alle imprese e a carattere individuale in quanto le azioni promozionali che saranno attuate non riguardano la creazione di reti di distribuzione ex-novo o la copertura di costi che potrebbero prefigurare un aiuto all’esportazione;

. eventi partenariali: si prevede la partecipazione ad eventi fieristici e l’organizzazione in Italia, a cura dell’ICE, di eventi di partenariato in comparti strategici, allo scopo di facilitare gli accordi di subfornitura tra le PMI regionali e i grandi gruppi

stranieri.

L’Asse IV (OT 4) – Efficienza energetica è quello dedicato specificamente al tema energetico.

In particolare l’asse IV contribuisce al rilancio della competitività territoriale del Mezzogiorno mediante interventi volti a garantire il pieno dispiegamento degli effetti della “rivoluzione” della produzione di energia da fonti rinnovabili, sviluppare sistemi di distribuzione intelligenti, ottimizzare l’integrazione di generazione distribuita da FER nel sistema elettrico, favorire il rafforzamento della filiera produttiva nazionale e lo sviluppo di nuove opportunità di investimento per le PMI, migliorare la capacità di innovazione dell’industria manifatturiera di settore, contribuendo ad un accesso sicuro e a prezzi contenuti dell’energia e a diffondere una cultura del consumo energetico innovativa per comportamenti, strumenti e tecnologie adottate.

Le azioni di quest’Asse, volte alla promozione dell’efficienza energetica e dell’uso di energia rinnovabile nelle imprese e all’innovazione, sviluppo e realizzazione di sistemi di distribuzione intelligenti dell’energia, rispondono alle indicazioni strategiche di lungo periodo della strategia Europa 2020, che definisce le emissioni come volano di crescita della competitività, e del recente Libro Verde dell’UE, che ha predisposto un quadro per orientare le politiche in materia di energia e clima fino al 2030. Gli interventi, inoltre, si inseriscono nell’ambito degli indirizzi forniti dal Piano strategico dell’UE per le tecnologie energetiche (SET Plan) che, nel definire le priorità della politica energetica e climatica per il 2020, ha pianificato l’evoluzione delle infrastrutture di rete e dei sistemi energetici europei, riportando l’innovazione tecnologica al centro delle strategie per ridurre le emissioni e accelerare lo sviluppo delle low-carbon technologies.

Di seguito riportiamo le Azioni finanziate.

Azione 4.2.1. - Incentivi finalizzati alla riduzione dei consumi energetici e delle emissioni di gas climalteranti delle imprese e delle aree produttive compresa l'installazione di impianti di produzione di energia da fonte rinnovabile per l'autoconsumo, dando priorità alle tecnologie ad alta efficienza

La presente azione punta a sostenere, nel rispetto da quanto consentito dalle norme in materia di aiuti di Stato di cui al regolamento 651/2004 (che limita il sostegno per l'efficienza energetica e la riduzione del carbonio agli investimenti che vanno oltre i requisiti previsti dalla legislazione applicabile), programmi di investimento delle imprese di qualunque dimensione finalizzati a:

o il conseguimento di maggiori livelli di efficienza energetica all’interno delle strutture aziendali localizzate nei territori delle regioni meno sviluppate del paese, attraverso l’attivazione di misure di incentivazione finalizzate a sostenere la realizzazione di programmi di investimento funzionali al cambiamento fondamentale dei processi produttivi tradizionali ovvero alla razionalizzazione dell’uso dell’energia primaria nei processi produttivi;

o l’innalzamento del livello di tutela ambientale risultante dalle attività dell’impresa secondo quanto consentito dal regolamento 651/2014

o la realizzazione di impianti di cogenerazione ad alto rendimento e di produzione di energia da fonti rinnovabili per l’autoconsumo.

Con riferimento alla linea di cui al punto a) i principali interventi potranno riguardare a titolo esemplificativo e non esaustivo le seguenti tipologie:

. introduzione di sistemi di recupero del calore;

. installazione di impianti tecnologici per la produzione di energia da fonti rinnovabili per mero autoconsumo, compresi gli impianti di cogenerazione ad alto rendimento;

. introduzione di sistemi di storage energetico;

. ammodernamento e razionalizzazione degli impianti tecnologici e/o di forza motrice e/o di illuminazione e/o di riscaldamento/raffrescamento, compresa la sostituzione di macchinari ed attrezzature in condizioni di normale funzionamento con altri caratterizzati da maggiori livelli di efficienza energetica e/o minori emissioni di gas climalteranti. Gli investimenti in sistemi di illuminazione (che hanno brevi tempi di ritorno) saranno finanziati solamente nell’ambito di progetti complessivi di miglioramento dell’efficienza energetica basati su appositi audit;

. installazione di sistemi di monitoraggio dei consumi energetici e/o delle emissioni di gas climalteranti, nonché di sistemi di automazione dei sistemi di alimentazione energetica;

. innovazioni di carattere organizzativo funzionali all’incremento dei livelli di efficienza energetica all’interno dei processi produttivi (es. sistemi di gestione energetica, sostegno all’introduzione degli energy manager);

. limitatamente alle PMI, servizi di consulenza funzionali alla progettazione degli interventi di cui sopra, comprese le attività di diagnosi e di certificazione energetica. Con riferimento alle linee di cui ai punti b) e c) si prevede principalmente il ricorso allo strumento dei Contratti di sviluppo o altri strumenti per la concessione di agevolazioni finanziarie a sostegno di programmi di sviluppo di dimensione rilevante realizzati da imprese di maggiori dimensioni le quali, come messo in evidenza da una recente indagine (Energy Efficiency Report 2012 - Politecnico di Milano), sono quelle che adottano un approccio strutturato alla “gestione dell’energia”, non limitato solamente ad attività di misura e controllo dei consumi energetici, né orientato al sostenimento di investimenti di efficientamento energetico il cui driver decisionale primario sia legato all’obsolescenza impiantistica, piuttosto che con la ricerca specifica di un risparmio nei consumi e/o nei costi energetici.

Azione 4.3.1 - Realizzazione di reti intelligenti di distribuzione dell’energia (smart gr ids) e interventi sulle reti di trasmissione strettamente complementari e volti a incrementare direttamente la distribuzione di energia prodotta da fonti rinnovabili, introduzione di apparati provvisti di sistemi di comunicazione digitale, misurazione intelligente e controllo e monitoraggio, come infrastruttura delle “città” e delle aree periurbane

L’azione realizzerà, in via prioritaria sulle reti di distribuzione, modelli di gestione delle smart grid, come definite ai sensi dell’art. 2, par. 7 del regolamento (Ue) 347/2013, che prevedono, tra l’altro:

. interventi di adeguamento delle reti: interventi di adeguamento in cabine primarie[1] (AT/MT) e secondarie (MT/BT) sui sistemi di protezione, attraverso il telecontrollo per la gestione guasti, che permettono di monitorare lo stato della rete elettrica e le condizioni dei trasformatori e degli interruttori della cabina primaria e secondaria, incrementare la sicurezza della rete in presenza di elevata generazione distribuita da FER non programmabili, incrementare la potenza installabile in generazione distribuita (GD);

. installazione di componentistica avanzata: sostituzione dei trasformatori a basse perdite in modo da contenere i consumi di energia elettrica, interruttori di alta tensione, interruttori di media tensione, PLC; tali interventi favoriscono il risparmio energetico, nonché risparmi economici in bolletta legati a minori perdite;

. sistemi di acquisizione dati e controllo: software grafici che permettono, da remoto, sia la visione e gestione dei flussi energetici sulla rete e dei principali parametri elettrici, sia il controllo, monitoraggio e comando degli apparati elettromeccanici presenti nelle cabine primarie e secondarie (ad es. sistema “scada”); tali sistemi, inoltre, agevolano la risoluzione dei guasti e l’individuazione delle inefficienze;

. control center e database: permettono di accedere ed acquisire i principali indicatori della rete elettrica finalizzati alla valorizzazione e al miglioramento della qualità di servizio della rete e a fornire servizi innovativi alle utenze;

. sistemi di comunicazione: fibra, wireless, LTE, GPRS, ecc.; tali sistemi sono funzionali alla ‘smartizzazione’ delle reti;

. contatori intelligenti (smart meter): sono in grado di stabilire una trasmissione dati biunivoca fornitore/utilizzatore rendendo automatiche le procedure di fatturazione ed il rilevamento dei guasti; in prospettiva, tali contatori potranno essere in grado di fornire agli utenti in real time misure elettriche attualmente disponibili solo in forma aggregata e di esclusiva competenza del distributore;

. interventi per l’implementazione delle smart grid nelle isole minori, che permetterebbero di incrementare la reliability delle reti e la potenza rinnovabile installata in GD; attualmente, infatti, sulle isole minori si utilizzano sistemi di generazione poco efficienti ed inquinanti.

L’azione sarà implementata ricercando il coordinamento con altre opere infrastrutturali coinvolte nell’ambito dell’obiettivo tematico 2. La realizzazione di modelli di gestione di smart grid contempla, inoltre, lo sviluppo di protocolli di interazione e scambio fra imprese di distribuzione e trasmissione, per la gestione del dispacciamento congiunto delle produzioni da generazione distribuita, con particolare riguardo alla produzione da fonti rinnovabili non programmabili. Su tale punto, l’attività potrà essere svolta anche in coordinamento con i progetti avviati dall’AEEG in attuazione del Dlgs n. 28/2011.

Nel precedente periodo di programmazione, gli ostacoli incontrati nell’attuazione degli interventi sulle reti nell’ambito del POI Energie rinnovabili e risparmio energetico, hanno

riguardato principalmente i nuovi interventi (cabine primarie e storage) e non anche gli interventi sulle infrastrutture esistenti (reti intelligenti). In particolare, oltre all’elevato tecnicismo della materia da trattare, anche in relazione alla sorveglianza e controllo, nell’esecuzione delle azioni sono emerse difficoltà burocratiche connesse alle necessarie concertazioni tra amministrazioni locali e stakeholders, che hanno richiesto tempistiche considerevoli ritardando l’avvio dei lavori. Inoltre, nel corso dell’avanzamento fisico dei lavori, sono emerse difficoltà esecutive tecniche legate al coordinamento e all’allacciamento delle opere alla rete di trasmissione nazionale (RTN). La natura degli interventi e la necessaria messa in esercizio degli impianti ha fatto emergere l’esigenza di coordinare e integrare gli interventi realizzati sulla rete di distribuzione (bassa e media tensione) con interventi sulla rete di trasmissione (alta ed altissima tensione), al fine di poter dispiegare al meglio gli effetti positivi derivanti dagli interventi stessi.

Al fine di accrescere, quindi, i benefici dell’azione nel suo complesso, oltre gli interventi di smart grids sulle reti di distribuzione, il programma individua interventi sulle reti di trasmissione anche ove strettamente complementari ai primi, come l’installazione di:

o componenti e metodologie dynamic thermal rating – DTR: sistemi di monitoraggio che, mediante l’analisi dei dati rilevati e la trasmissione a distanza, consentono in maniera periodica e spontanea, in caso di superamento delle soglie prefissate, un “esercizio dinamico” della rete con conseguente riduzione delle congestioni e quindi degli oneri di dispacciamento a beneficio anche della generazione rinnovabile e distribuita;

o smart future transmission system: fibre ottiche nelle funi di guardia delle linee elettriche aeree e lungo i tracciati delle linee elettriche in cavo;

o conduttori innovativi ad alte prestazioni sulle linee elettriche aeree maggiormente compatibili con i sistemi di smart grids; componenti ed apparecchiature all’interno delle stazioni elettriche;

o dispositivi phasor measurement unit – PMU: in grado di gestire, in tempo reale, le variazioni della tensione e della frequenza del sistema elettrico anche in presenza di immissione in rete della produzione da fonti rinnovabili, in particolare non programmabili;

o sistemi di monitoraggio e registrazione eventi – MRE: componenti hardware e software -apparecchiature intelligenti, collegamenti in fibra ottica, protocolli di comunicazione standard tra diversi apparati- che consentono l’aggregazione e la remotizzazione di informazioni sullo stato di funzionamento della rete rilevate nelle stazioni elettriche in alta e altissima tensione;

o autotrasformatori di nuova generazione in stazioni elettriche (ATR).

Gli interventi previsti nell’azione contribuiranno all’attuazione del piano strategico europeo per le tecnologie energetiche (SET Plan) che la Commissione ha avviato nel 2008 come quadro di “spinta della tecnologia” per le politiche energetiche e climatiche, il cui ruolo è stato rilanciato con la COM(2013) 253 sulle Tecnologie energetiche e l’innovazione. L’introduzione di tecnologie e di sistemi di gestione intelligenti offre ampie opportunità anche sul fronte delle smart city, permettendo di implementare

soluzioni in grado di fornire risposte efficaci per sistemi tipicamente complessi, soprattutto se si pensa alla città come un insieme interconnesso di reti. Per tali ragioni, gli interventi sulle smart grid si inseriscono nell’ambito dell’iniziativa "Città e comunità intelligenti", partenariato europeo per l’innovazione (COM 2012 4701 final del 10.07.2012). Gli investimenti nelle smart grids rappresentano lo strumento prioritario individuato per raggiungere i seguenti obiettivi: a) sostituire l’energia importata (a volte prodotta con l’utilizzo di fonti fossili), con energia prodotta in loco (da rinnovabili), con i relativi effetti sulla sicurezza dell’approvvigionamento; b) consentire la valorizzazione della produzione locale di energia, eliminando gli ostacoli al pieno dispiegamento degli effetti del cambiamento dei modelli di produzione in termini di indotto socio-economico; c) produrre benefici in termini ambientali sostituendo appunto il consumo di energia da fonti fossili, che provoca le emissioni di gas climalteranti, con energia “pulita”; d) migliorare l’efficienza dell’intero sistema energetico.

Oltre ai benefici per il sistema elettrico nel suo complesso (trasmissione più efficiente e gestione ottimale dell’energia con minori perdite di rete) derivanti dalle smart grid, i gruppi di destinatari degli interventi sono piuttosto ampi e possono essere così sintetizzati in base ai benefici derivanti dagli interventi:

· consumatori e imprese: maggiore efficienza della rete e conseguenti tempistiche di ripristino dell’energia elettrica più rapide e limitazione del numero di clienti disalimentati in caso di guasti; riduzione della domanda di picco, minori perdite e, conseguentemente, tariffe elettriche più basse; maggiore conoscenza dei propri consumi e possibilità di efficientarli; riduzione della componente UC4 nelle bollette elettriche relativa alla distribuzione di energia nelle isole minori (attualmente i maggiori costi della distribuzione nelle isole minori vengono socializzati tra tutti i consumatori italiani);

. produttori di energia: maggiore integrazione di impianti alimentati da FER e possibilità di integrazione di sistemi di utilizzo dell’energia elettrica sostenibili, da cui deriva una maggiore convenienza ad investire;

. prosumers: migliore integrazione con i sistemi di generazione cliente-proprietario e conseguente visibilità dei prezzi e dei consumi in real time, da cui deriva una generale efficienza del sistema;

. aziende produttrici di componenti per le smart grids: sviluppo e sostegno al mercato relativo alla costruzione di apparecchiature e tecnologie specifiche (ICT, elettrotecniche);

. ambiente: attualmente nelle isole minori l’energia è prodotta principalmente da generatori diesel, mentre un maggior uso di impianti alimentati da FER in generazione distribuita permetterebbe un forte risparmio di combustibile con immediato beneficio ambientale e sanitario e il sostegno allo sviluppo di comunità sostenibili.

Per contro, i beneficiari dei finanziamenti degli interventi sono facilmente identificabili nei concessionari del pubblico servizio di trasmissione e distribuzione dell’energia elettrica nelle aree interessate poiché, dato l’assetto normativo del mercato elettrico italiano, nessun altro tipo di impresa, negli ambiti territoriali individuati, potrebbe farsi carico dell’investimento. Con l’avvio del processo di liberalizzazione del settore elettrico italiano, il Dlgs. 79/1999, in attuazione della Direttiva 96/92/CE concernente norme comuni per il mercato interno dell'energia elettrica, stabilisce che le attività di

trasmissione e distribuzione dell’energia sono riservate allo Stato e sono svolte in regime di concessione rilasciate dal Ministero dello sviluppo economico. Il legislatore italiano ha previsto, quindi, che i servizi di rete nel settore dell’energia elettrica vengano esercitati in regime di esclusività, sulla base di concessioni, in quanto le infrastrutture di rete sono caratterizzate da considerevoli economie di scala e da rilevanti esigenze di coordinamento.

Azione 4.3.2 - Realizzazione di sistemi intelligenti di stoccaggio asserviti a reti intelligenti di distribuzione (smart gr ids) e a impianti di distribuzione da FER.

Un ruolo sempre più rilevante sono destinati ad assumere, nell’ambito di interventi di efficientamento energetico della rete, i sistemi di accumulo dell’energia a servizio delle reti o degli impianti (sia mediante impianti di pompaggio, anche di piccole dimensioni, sia mediante sistemi a batterie).

La capacità di stoccare l'energia prodotta da FER è uno dei fronti più significativi nell'evoluzione in chiave smart della rete di distribuzione, dato che uno dei grandi limiti dell'elettricità è la difficoltà di accumularla. A differenza di altre risorse, non è possibile produrre elettricità e conservarla, ma in ogni istante deve esserci equilibrio tra consumo e produzione di energia. Attraverso i sistemi di stoccaggio sarà invece possibile immagazzinare l'energia elettrica prodotta quando è più conveniente o quando c'è abbondanza di fonti rinnovabili per usarla quando serve, favorendo, in questo modo, la piena integrazione delle FER nelle rete e il pieno utilizzo in sito dell’energia prodotta, con il vantaggio di evitare flussi intermittenti di rete.

L’azione contribuirà, quindi, ad incrementare la raccolta di generazione distribuita da fonti rinnovabili, che altrimenti andrebbe persa per il sistema. I sistemi di accumulo potranno generare i seguenti vantaggi: offrono alla rete servizi di bilanciamento, regolazione di frequenza e di tensione; scindono temporalmente la produzione e l’utilizzo dell’energia da FER; compensano l’aleatorietà della produzione da rinnovabili, consentendo di immettere in rete l’energia prodotta secondo un profilo prevedibile; riducono le perdite di produzione per congestioni di rete; consentono la gestione dei picchi di carico (peak shaving), permettono di posticipare gli interventi di potenziamento della rete e garantire la stabilità e la sicurezza della rete regolando i principali parametri elettrici.

La selezione degli interventi prioritari, nell’ambito delle due azioni afferenti a questa priorità di investimento sarà effettuata principalmente in base a due criteri che tengono conto:

. dei livelli di criticità attuali e previsti della rete elettrica nelle regioni meno sviluppate;

. del carattere anticipatorio delle operazioni rispetto alla pianificazione elaborata dai concessionari.

In relazione alla identificazione delle aree che presentano livelli di criticità della rete si fa riferimento alle informazioni che, ai sensi dell’art. 4 dell’Allegato A della delibera 99/2008 dell’Autorità per l’energia elettrica e il gas (AEEG), i gestori della rete di distribuzione e di trasmissione sono tenuti a pubblicare e aggiornare periodicamente, mediante la classificazione delle aree per grado di criticità, ossia del livello di saturazione della rete (incapacità del sistema elettrico di assorbire tutta l’energia producibile da fonti

rinnovabili). I maggiori livelli di criticità si riscontrano, infatti, nelle aree a più alta concentrazione di generazione rinnovabile non programmabile in cui sono presenti infrastrutture di rete di trasmissione e di distribuzione di energia poco adeguate.

Nello specifico, nel caso di rete in media e bassa tensione (MT e BT), il gestore individua la criticità di un’area, sulla base del rapporto esistente tra la potenza di carico minima e la somma delle potenze in immissione richieste. Tali informazioni vengono rappresentate attraverso una graduatoria di colori in base al livello di criticità, fornendo un quadro qualitativo del livello di saturazione della rete elettrica di distribuzione.

Oltre a considerare i diversi gradi critici della rete elettrica, data la possibilità di finanziare anche interventi sulle reti di trasmissione strettamente complementari alle smart grids, si tiene conto anche delle condizioni di esercizio delle cabine primarie, laddove si riscontra l’inversione di flusso, cioè si verifica il fenomeno della “risalita” di energia, dalla rete in MT verso la rete in AT.

Nel caso di rete in alta e altissima tensione (AT e AAT), il gestore fornisce informazioni e individua le linee e le aree critiche sulla rete di trasmissione. Per la selezione degli interventi prioritari si tiene, altresì, conto del livello di criticità previsto al 2020, così come indicati dal concessionario di distribuzione dell’energia, verranno cioè considerate le aree in cui sono previsti incrementi sostanziali del numero e della potenza degli impianti da fonti di

5.3.4 Il PON Metro Il Programma Operativo Nazionale "Città Metropolitane 2014 – 2020" può contare su una dotazione finanziaria pari a oltre 892 milioni di Euro. Il Programma è a titolarità dell’Agenzia per la Coesione Territoriale e supporta le priorità dell’Agenda urbana nazionale nel quadro delle strategie di sviluppo urbano sostenibile per una crescita intelligente, inclusiva e sostenibile così come dettato dalla Strategia Europa 2020. Le città metropolitane siciliane interessate dal PON sono tre: - Catania - Messina - Palermo. Le città capoluogo saranno individuate quali Autorità urbane (AU), ai sensi dell’art.7 del Reg. (UE) 1301/2013 e assumeranno il ruolo di Organismo Intermedio (OI) sulla base di un apposito atto di delega da parte dell’Agenzia per la Coesione territoriale Autorità di Gestione (AdG) del PON. L’Asse dedicato all’energia e alla mobilità sostenibile è L’Asse 2.

Le 3 Città metropolitane sono interessate da sfide comuni nel campo della sostenibilità, del risparmio energetico e della mobilità urbana che richiedono l’adozione di un approccio congiunto e coordinato anche in ragione dell’obiettivo di adottare comuni soluzioni innovative. I 3 Comuni capoluogo sono i centri nevralgici delle Città metropolitane, e costituiscono dunque l’area target principale nella quale il Programma concentra gli interventi dell’Asse 2, con benefici che si estendono agli utilizzatori delle città provenienti anche dai Comuni di cintura.

Le 3 Amministrazioni dei comuni capoluogo delle città metropolitane hanno manifestato una chiara priorità per le questioni di governo urbano legate alla mobilità sostenibile e, più in generale, ai consumi energetici e alle emissioni inquinanti e climalteranti generate dalle infrastrutture e dai servizi comunali. Peraltro, tutti i Comuni si sono già autonomamente dotati o stanno provvedendo ad aggiornare strategie e piani di intervento integrati (Piano urbano della mobilità – PUM, Piano Urbano del traffico – PUT, Piano d’azione per l’energia sostenibile – PAES, ecc.) per affrontare in modo sistematico tali sfide che necessitano di risorse aggiuntive per proseguire gli investimenti e le iniziative in essi definite.

Di conseguenza, l’Asse 2 interviene nelle tre categorie di regioni per consentire ai 14 Comuni capoluogo delle Città metropolitane, di fare fronte ai propri fabbisogni specifici in relazione ai temi in oggetto.

Per quanto riguarda le componenti più innovative e qualificanti delle strategie di settore (ad es. in materia di intelligent transport system o per il ricorso al finanziamento tramite Energy service company – ESCO), l’Asse 2 interviene per consentire a tutte le aree urbane coinvolte di partecipare ad un unico percorso, coordinato dall’Autorità di Gestione in cooperazione con i centri di competenza nazionali di riferimento (in primis, Ministero per l’Ambiente e la Tutela del Territorio e del Mare – MATTM e Ministero delle Infrastrutture e Trasporti – MIT), volto a definire metodologie comuni per l’individuazione dei fabbisogni specifici, l’identificazione delle soluzioni tecnologie e

organizzative idonee al loro trattamento, l’adozione di metodi e processi comuni di attuazione e gestione a regime dei servizi.

Ecco i risultati da raggiungere nell’ambito dell’Asse 2. Il Programma assume come obiettivo di riferimento una ulteriore riduzione del 20% dei consumi energetici nel periodo 2012-2023 in linea con gli obiettivi dei PAES e la riduzione del 18 % delle emissioni di CO2 equivalente, in linea con i nuovi obiettivi europei al 2030 e con i risultati già conseguiti dall’Italia al 2012, nel territorio dei 14 Comuni interessati. In tale contesto, il PON METRO individua il proprio campo d’azione in relazione ai consumi energetici che discendono dall’esercizio di alcuni servizi pubblici che rientrano nella diretta titolarità delle Amministrazioni comunali. In particolare, i risultati da raggiungere sono così definiti e misurati:

. la riduzione dei consumi di energia elettrica per illuminazione pubblica (GWh, Terna, 2012 - i valori di consumo, disponibili a livello provinciale, sono stati riproporzionati in funzione della popolazione residente e della superficie territoriale ipotizzando, in prima approssimazione, che tutto il consumo sia riconducibile ai Comuni), misurata in rapporto alla superficie dei centri abitati (Kmq, ISTAT). La situazione di partenza dei Comuni è la seguente (valori in GWh per 100 Kmq, anno 2012): Messina 48,8; Catania 27,4; Palermo 33,2.

. la riduzione dei consumi di energia elettrica della PA (GWh, Terna, 2011 - i valori di consumo, disponibili a livello provinciale, sono stati riproporzionati in funzione della popolazione residente) misurata in rapporto alle Unità di lavoro della PA (ULA - media annua in migliaia, ISTAT, 2011). La situazione di partenza dei Comuni è la seguente (valori in GWh/ULA, anno 2011): Messina 2,4; Catania 4,9; Palermo 3,1.

Considerando, anche in questo caso, una riduzione del 20% (assunta come riferimento), il valore obiettivo al 2023 risulterebbe di 3,1 GWh/ULA. Tale valore è identificato come target su cui mobilitare investimenti su diversi strumenti di intervento cui il programma intende contribuire con azioni attive e con risultati qualitativi di pregio (massimizzando il risparmio energetico sulla base del livello ottimale in funzione dei costi), e soprattutto con interventi che superino logiche tradizionali e frammentarie.

. la riduzione delle emissioni di CO2 del settore Combustione non industriale - riscaldamento (SNAP 02) per i settori commerciale/istituzionale e residenziale nei comuni capoluogo delle Città metropolitane (Teq. CO2/1000, ISPRA, 2012). La situazione di partenza dei Comuni è la seguente (valori Teq C02/1000, anno 2012): Messina 73; Catania 111; Palermo 143. Il target di riduzione del 18 % assume una importante valenza di mobilitazione.

Ecco le singole Azioni previste dal PON METRO nellambito energetico e della mobilità sostenibile: Azione 2.1.1: Illuminazione pubblica sostenibile

Il Programma sostiene iniziative di ampio respiro e massa critica dedicate alla sostituzione delle fonti di illuminazione con materiali a basso consumo, nonché l’ammodernamento e/o sostituzione degli impianti tecnologici per assicurare la gestione e l’esercizio intelligente dei servizi di pubblica illuminazione, anche al fine di ridurre l’inquinamento luminoso e aumentare la sicurezza degli spazi pubblici, attraverso sistemi automatici di regolazione (sensori di luminosità, sistemi di telecontrollo e di telegestione energetica della rete). Contestualmente al rinnovo di tali impianti, l’Azione sostiene l’installazione dei c.d. “pali intelligenti” (ad es. dotati sensori di monitoraggio ambientale o del traffico) in sinergia con l’Asse 1 per consentire la raccolta e il trasferimento dei dati necessari al funzionamento dei dispositivi di telecontrollo del territorio propri del paradigma Smart city.

Azione 2.1.2: Risparmio energetico negli edifici pubblici

Il Programma sostiene la ristrutturazione e riqualificazione energetica di edifici di titolarità comunale, insieme all’acquisto e installazione di sistemi intelligenti di controllo che permettano l’ottimizzazione dei consumi energetici all’interno dei medesimi edifici. Tale intervento risponde all’esigenza primaria di ridurre il consumo energetico degli edifici pubblici e di ridurre al contempo l’emissione di CO2 all’interno del territorio urbano, attraverso la selezione, sulla base del livello ottimale in funzione dei costi, di interventi esemplari su edifici più energivori. Le opere riguardano principalmente la ristrutturazione energetica sia di edifici pubblici destinati all’erogazione di servizi ai cittadini (es. immobili ad uso comunale o ad uso cittadino come piscine, centri socio-ricreativi e culturali, ecc.) sia di edifici di proprietà comunale destinati a ridurre il disagio abitativo all’interno del territorio (es. immobili di edilizia residenziale pubblica). Il Programma sostiene, inoltre, la realizzazione, ove necessario, di un approfondimento conoscitivo (audit energetico sul patrimonio) a integrazione dei PAES, per poter procedere all’individuazione più fine delle priorità d’intervento e consentire l’uscita dalla logica dell’intervento sporadico e sperimentale.

L’Azione sostiene inoltre la sostituzione degli impianti di raffrescamento, riscaldamento e illuminazione e l’installazione di sistemi di monitoraggio e controllo dei consumi energetici all’interno delle medesime strutture. L’installazione di sistemi di produzione di energia da fonti rinnovabili è consentita esclusivamente a complemento di interventi di riqualificazione energetica degli edifici.

L’Azione può integrarsi con altri interventi dell’Asse 4 legati alla realizzazione/ristrutturazione di edifici di proprietà comunale o di riqualificazione di specifici quartieri all’interno del territorio comunale.

Real izzazioni e contr ibuto ai r i sul tat i : secondo le stime preliminari effettuate, con le risorse stanziate dal programma si stima di poter riqualificare dal punto di vista energetico almeno 38.000 mq di superficie, in ragione della diversa intensità degli interventi realizzabili (sostituzione/efficientamento degli impianti, ristrutturazione energetica radicale dell’organismo edilizio, ecc.). Come già rimarcato, in considerazione delle caratteristiche di vetustà e di “inefficienza” energetica del patrimonio immobiliare comunale, le risorse messe a disposizione dal Programma non consentono di realizzare impatti di per sé risolutivi dal punto di vista della riduzione dei consumi energetici, ma possono contribuire in misura determinante all’innesco di un percorso esemplare e sistematico di efficientamento energetico. E’ possibile stimare un risparmio dei consumi energetici, direttamente riconducibile al Programma, pari a circa 9 GWh/anno, ed una riduzione di emissioni di CO2 pari a circa 400 Teq./anno.

. L’effetto complessivo di entrambe le azioni sull’indicatore di risultato relativo alla riduzione delle emissioni di CO2 è influenzato dagli investimenti relativi all’illuminazione pubblica sostenibile.

2.2 Aumento della mobilità sostenibile nelle aree urbane Assumendo come contesto di riferimento la strategia europea di contrasto all’inquinamento che fisserà un nuovo obiettivo di riduzione delle emissioni inquinanti al 2030 (-40 % rispetto ai valori del 1990), il Programma sostiene la transizione verso un modello di mobilità urbana sostenibile.

In una logica di demarcazione con i PO FESR delle Regioni, il PON METRO persegue risultati specifici:

. In tutte le categorie di regioni, il Programma sostiene la creazione di soluzioni di governo intelligente del sistema della mobilità (c.d. intelligent transport system – ITS). L’indicatore di fonte ISTAT esprime la velocità commerciale media per km nelle ore di punta del trasporto pubblico su gomma, autobus e tram a livello comunale, variabile disponibile dal 2015.

. In Sicilia, dove si evidenzia un utilizzo di TPL (Trasporto Pubblico Locale) particolarmente basso, il Programma mira a potenziare l’offerta in quantità e qualità. L’indicatore misura i passeggeri trasportati dal TPL nei comuni capoluogo di provincia per abitante, di fonte ISTAT. La situazione di partenza dei Comuni è la seguente (valori passeggeri annui per abitante, anno 2012): Messina 47,5; Catania 57,7; Palermo 42,9. Il target che il Programma assume come riferimento prudenziale è un incremento minimo del 5% rispetto al 2012, valore apparentemente circoscritto ma significativo rispetto al trend negativo registrato in molte città nell’ultimo quinquennio.

. Il Programma concorre alla riduzione delle emissioni di gas a effetto serra riconducibili al trasporto al netto del trasporto merci, stimate da ISPRA. La situazione di partenza dei Comuni è la seguente (valori Teq C02/1000, anno 2012): Messina 286; Catania 311; Palermo 629. In linea con la strategia europea al 2030, il Programma assume come target di riferimento una riduzione del 18% (stima del residuo da conseguire, a partire dal 2012, da parte dell’Italia).

. Il Programma concorre alla riduzione della concentrazione di PM10 nell’aria nei Comuni capoluogo, stimata da ISTAT sulla base del numero di giorni di superamento del limite per la protezione della salute umana previsto rilevato nelle centraline fisse per il monitoraggio della qualità dell'aria di tipo traffico. La situazione di partenza dei Comuni è la seguente (valori in giorni, anno 2012): Messina 1, Catania 10, Palermo 57. Il Programma assume come target di riferimento una riduzione del 20%.

Azione 2.2.1: Infomobilità e sistemi di trasporto intelligenti

Il Programma sostiene la realizzazione di iniziative in linea con le priorità strategiche

definite dal Piano d’azione nazionale ITS e da Agenda digitale e prevede, più in generale, l’ottimizzazione gestionale e operativa nell’ambito delle attività connesse alla regolazione del traffico e della mobilità, attraverso l’acquisizione e messa in esercizio di sistemi tecnologici e gestionali.

La strategia del programma in tema di Mobilità sostenibile identifica quali interventi prioritari quelli che prevedono l’integrazione dei dati e delle informazioni provenienti dai diversi sistemi dislocati a livello territoriale. Tali interventi sono in grado di dotare i comuni capoluogo di una unica interfaccia necessaria per creare un link senza soluzione di continuità con i sistemi fuori dall’area comunale / metropolitana nel rispetto delle linee guida della Direttiva Europea, richiamate dal Piano d’azione nazionale ITS (Intelligent Transport Systems), in particolare, il Settore prioritario 2 “Continuità dei servizi ITS di gestione del traffico e del trasporto merci”.

Tale aspetto rappresenta l’elemento determinante per la gestione degli spostamenti maggiormente critici per i comuni capoluogo, ossia quelli pendolari e di attraversamento.

I sistemi rispondono alla molteplice esigenza di controllare gli accessi e la sosta in aree urbane sensibili, fluidificare i flussi di traffico veicolare privato e collettivo e velocizzare i tempi di percorrenza, nonché facilitare la fruizione da parte dei cittadini dei servizi di mobilità a minore impatto ambientale, con il fine ultimo di ridurre l’impatto sociale e ambientale dei veicoli privati nelle aree urbane.

In ogni modo le iniziative promosse dal Programma sono identificate con un approccio incrementale volto ad assicurare miglioramenti significativi e percepibili dall’utente finale a partire dalle attuali modalità di gestione del traffico specifiche per ogni città.

Le iniziative di base, quali lo sviluppo e l’implementazione di idonei modelli di integrazione tariffaria, bigliettazione elettronica e interoperabilità dei pagamenti per i servizi di trasporto collettivo saranno svolte dalle Regioni in stretto raccordo con la programmazione regionale di settore. Il Programma sostiene iniziative volte all’implementazione di Intelligent Transport Systems di scala urbana e metropolitana quali ad esempio la realizzazione di reti capillari di sensori per la raccolta real time dei dati di traffico, il coordinamento remoto degli schemi semaforici, l’attivazione di interfacce con l’utenza su piattaforme fisse e mobile, sistemi la gestione della sota, nonché l'attivazione di zone a traffico limitato e dei correlati sistemi di controllo degli accessi e di gestione delle infrazioni.

Per le Regioni meno sviluppate, si prevede l’implementazione di Centrali integrate di controllo della mobilità in merito alle componenti Gestione semaforica, Gestione controllo accessi e Gestione sistemi di TPL, al fine di creare condizioni tecnologiche di base assimilabili a quelle delle Regioni più sviluppate, anche sfruttandone le esperienze già maturate.

Tale implementazione prevede anche interventi propedeutici quali l’infrastrutturazione tecnologica per il controllo dei varchi di accesso alle ZTL (Zona Traffico Limitato), dei passaggi non autorizzati nelle corsie preferenziali e sistemi di centralizzazione semaforica, di preferenziamento del TPL e, in generale, di monitoraggio del servizio di TPL.

A supporto delle iniziative suddette, l’Azione può sostenere la realizzazione di dispositivi di sicurezza e controllo dei flussi di traffico in galleria e semafori dotati di connettività e idonea sensoristica. Azione connessa è quella della sostituzione del parco delle lampade

ad incandescenza con quelle a tecnologia a LED anche in sinergia con gli interventi di efficientamento dell’illuminazione pubblica previsti dall’Azione 2.1.1. (“Illuminazione pubblica sostenibile”).

Real izzazioni e contr ibuto ai r i sul tat i : considerata la molteplicità delle diverse caratteristiche di partenza dei sistemi di mobilità operanti nelle città oggetto d’intervento (già documentate in un apposito assessment realizzato per la preparazione del documento di Programma), l’Azione del programma consentirà di ottenere impatti significativi che riguarderanno:

- miglioramento della qualità del servizio e delle informazioni sulla stato del traffico agli utenti finali; o aumento della velocità commerciale con sistemi semaforici adattivi e sistemi di preferenziamento (la misura massimizza i suoi output in

- caso di realizzazione di corsie riservate); o aumento della sicurezza stradale con l’inserimento di strumenti di enforcement che fungano anche da dissuasori della velocità; o riduzione dell’inquinamento atmosferico (incluso il PM10) nelle aree centrali delle città attraverso l’installazione di dispositivi automatici

- di controllo degli accessi non autorizzati e la riduzione del traffico privato; o miglioramento del servizio di TPL maggiormente orientato alle reali esigenze degli utenti e aumento dei passeggeri attraverso l’attivazione

- di politiche di bigliettazione elettronica se abbinate ad una strategia di integrazione tariffaria performante.

Azione 2.2.2: Rinnovamento e potenziamento tecnologico delle flotte del TPL

Il Programma sostiene l’acquisto di beni e di servizi dedicati al potenziamento e rinnovamento delle flotte impiegate nei servizi di trasporto pubblico locale in ambito urbano. Tali azioni rispondono all’esigenza primaria di ridurre il numero di veicoli privati circolanti nel territorio urbano attraverso servizi alternativi che concorrano allo shift modale verso il trasporto collettivo e la mobilità condivisa. Il rinnovamento e potenziamento delle flotte di trasporto collettivo su gomma e su ferro costituisce un caposaldo della strategia di riorganizzazione dei correlati servizi pubblici, già in corso sia in relazione alla governance aziendale che alla pianificazione di percorsi e linee, e considerati il generale deficit di dotazione di mezzi, inadatti ormai a sostenere la domanda potenziale e l’anzianità media del parco veicolare e dei conseguenti consumi energetici, emissioni inquinanti e climalteranti e costi di gestione. Di conseguenza il programma sostiene l’acquisizione di nuovi mezzi eco-compatibili, con attenzione alla tipologia e taglia dei veicoli in relazione ai servizi da svolgere e alle aree in cui operano (ad es. mini-bus elettrici per i centri storici o minibus per i servizi a chiamata in aree periferiche per le quali è verificata l’opportunità di riduzione delle linee fisse fuori dalle fasce orarie di maggior affluenza, ecc.), anche sostenendo l’individuazione di modelli e standard tecnici per l’acquisizione di veicoli innovativi caratterizzati da elevati rendimenti energetici e superiore efficienza operativa (es. bassi tempi di ricarica elettrica).

In particolar modo, nelle Regioni meno sviluppate l’azione mira ad adeguare l’offerta di trasporto pubblico sia incrementando il numero di mezzi che adeguandoli (attraverso mirate sostituzioni) ad elevati standard tecnologici e ambientali. A livello tecnologico i mezzi saranno dotati di una base composta da sistemi di localizzazione, tecnologie per le comunicazioni con le centrali di controllo e i livelli periferici (depositi, validatori, paline,

ecc.), validatori adeguati per la transizione alla dematerializzazione dei titoli di viaggio, sistemi di informazione e di videosorveglianza, per consentire la piena integrazione all’interno dei sistemi ITS che saranno rafforzati con l’Azione 2.1.1.

Real izzazioni e contr ibuto ai r i sul tat i : le risorse del PON METRO consentiranno di potenziare, in Sicilia, il parco veicolare dedicato al TPL grazie all’acquisto di circa 320 nuovi autobus, incrementando di circa il 18% l’offerta attuale e riducendo di circa un terzo il divario con le Regioni più sviluppate. Ciò consentirà di ridurre del 2,3% le emissioni di CO2, contribuendo in misura percepibile al conseguimento del target individuato (-18%), e di innescare l’incremento dei passeggeri trasportati dal TPL nei Comuni capoluogo delle Città metropolitane e il miglioramento della qualità dell’aria (con la riduzione della concentrazione di PM10).

Inoltre aumenteranno i livelli di servizio in termini di qualità dello stesso grazie allo sfruttamento delle informazioni e dei dati scaturenti dai sistemi ITS di cui le flotte verranno dotate. In particolare il servizio ne beneficerà sia lato utente sotto forma di informazioni puntuali e dettagliate, sia lato gestore che avrà le informazioni necessarie per poter pianificare il servizio in maniera più rispondente ai reali fabbisogni degli utenti finali.

Azione 2.2.3: Mobilità lenta

IL Programma sostiene la realizzazione di opere pubbliche, l’acquisto e installazione di beni e impianti tecnologici finalizzati a consentire la mobilità pedonale e ciclabile.

Tali infrastrutture e strumenti rispondono all’esigenza comune di ridurre il numero di veicoli pubblici e privati inquinanti impiegati negli spostamenti di breve e medio raggio e hanno funzione abilitante per la promozione di alternative valide.

Le opere riguardano la realizzazione di una rete di percorsi ciclabili e pedonali caratterizzata dalla compresenza della scala micro-locale di quartiere e una di medio o lungo raggio, di valenza urbana e metropolitana. L’Azione pertanto promuove sia interventi di arredo di quartiere volti alla creazione di aree pedonali e “zone 30” che alla realizzazione di percorsi ciclabili di adduzione ai nodi del trasporto collettivo e alle reti ciclabili di medio raggio, che interventi di rammagliatura per mettere a sistema la rete ciclabile principale o la creazione di nuovi assi portanti al suo interno.

Tutti gli interventi devono prevedere elementi di integrazione con i sistemi previsti dall’Azione 2.2.1 (“Infomobilità e sistemi di trasporto intelligenti”) nell’ottica di garantire una adeguata sicurezza e integrazione con gli altri sistemi di trasporto. Per la Sicilia, ove l’estensione delle reti di piste ciclabili è ancora circoscritta, il Programma potrà sostenere l’avvio di nuove iniziative purché integrate e funzionali alla maglia urbana del TPL.

Real izzazioni e contr ibuto ai r i sul tat i : le azioni promosse dal Programma consentiranno di realizzare circa 150 km di nuove piste ciclabili privilegiando la ricucitura dei percorsi esistenti e la connessione/integrazione con la rete del TPL. La realizzazione di nuove piste ciclabili contribuirà, inoltre, sia pure in misura limitata, alla riduzione delle emissioni inquinanti e al miglioramento della qualità dell'aria (PM10).

Azione 2.2.4: Corsie protette per il TPL e nodi di interscambio modale

Il Programma sostiene la realizzazione di opere pubbliche e l’acquisto e installazione di beni e impianti tecnologici finalizzati alla creazione o al potenziamento di corsie preferenziali protette per il TPL e nodi di interscambio modale. Nelle Regioni meno sviluppate, in particolare, è prioritario sostenere la risistemazione di assi di viabilità esistente al fine di creare sul piano strada esistente corsie preferenziali protette e controllate automaticamente, dedicate al trasporto collettivo, lungo direttrici che connettono i principali nodi di interscambio modale, in una prospettiva di rafforzamento integrato del TPL.

Si tratterà pertanto di operazioni di infrastrutturazione leggera, ad esclusivo vantaggio del trasporto collettivo e in alcun modo indirizzate a favorire la mobilità stradale privata. Per tutte le città, inoltre, il Programma sostiene interventi su hub intermodali che rispondono all’esigenza primaria di ridurre il numero di veicoli privati in ingresso nelle aree più densamente urbanizzate del territorio comunale, pertanto, sono localizzati in prossimità dei principali punti di snodo della rete di trasporto pubblico locale (nodi di adduzione).

Le opere riguardano la realizzazione di stazioni per i servizi di linea su gomma e su ferro, la creazione di percorsi pedonali protetti per l’accesso alle diverse modalità di trasporto disponibili, nonché la regolazione e l’aumento delle aree (controllate) per la sosta dei veicoli privati.

Gli interventi di risistemazione, cruciali ai fini della strategia, sono dedicati a dotare le aree interessate di molteplici soluzioni e servizi di trasporto sostenibile alternativi al mezzo privato (ad esempio servizi di car e bike sharing, charging hub ad uso pubblico su bordo strada per la ricarica dei veicoli elettrici, stalli per la sosta delle biciclette, pannelli per l’infomobilità), con attenzione per gli aspetti concernenti la sicurezza dei luoghi in orari notturni.

Le stazioni potranno ospitare postazioni di ricarica per autobus e veicoli elettrici in coerenza con l’Azione 2.2.2 e con le indicazioni del Piano Nazionale PNire (Piano Nazionale di infrastrutture di ricarica elettrica) approvato con Decreto del Presidente del Consiglio dello scorso 26 settembre 2014 (G.U. Serie Generale del 2 dicembre 2014) e le disposizioni tecniche contenute nella Direttiva Europea 2014/94/UE del 22 ottobre 2014 sulla realizzazione di un'infrastruttura per i combustibili alternativi.

Tabella 7 - Quadro degli interventi proposti dal Comune di Palermo nell’ambito del PON METRO nel settore energetico e sostenibilità – Progetto “Palermo Costa Sud”

Nel seguente indirizzo viene illustrato il quadro degli interventi da finanziare attraverso il PON Metro nel Comune di Catania http://www.governo.it/sites/governo.it/files/20160430_Patto_Catania-Scheda_interventi.pdf

5.3.5 PON Ricerca e Innovazione 2014-2020 Il “PON Ricerca e Innovazione” è dotato di 1,28 miliardi. Esso prevede due Azioni che contribuiranno a finanziare il tema dell’energia. Azione II.2 - Cluster Tecnologic In questa Azione la scelta programmatica è stata quella di prendere in considerazione un insieme limitato di priorità di investimento sulla base dei temi individuati, in accordo con la Strategia Nazionale di Specializzazione Intelligente: • Aerospazio; • Agrifood; • Blue Growth (economia del mare); • Chimica verde; • Design, creatività e made in Italy; • Energia; • Fabbrica intelligente; • Mobilità sostenibile; • Salute; • Smart, Secure and Inclusive Communities; • Tecnologie per gli Ambienti di Vita; • Tecnologie per il Patrimonio Culturale Azione II.3 - Progetti di Ricerca su Tecnologie Abilitanti (KET'S) Nell’ambito di questa Azione verrà finanziato lo sviluppo applicativo delle tecnologie chiave, le cosiddette KETs, e potrà apportare avanzamenti importanti in molti ambiti dell’innovazione sociale: • le nanotecnologie potranno giocare un ruolo chiave a forte impatto sociale (assistenza sanitaria, risparmio energetico, sicurezza, ecc.) nella catena del valore di molti ambiti applicativi, consentendo la realizzazione di processi, componenti e sistemi con migliori performance, più elevata efficienza, nuove funzionalità; • la microelettronica è divenuta già una componente basilare per lo sviluppo di dispositivi avanzati da utilizzare nei più disparati contesti della vita sociale (trasporti, energia, ecc.); • il settore dell’ICT e delle nuove tecnologie informatiche è divenuto da tempo paradigma della pervasività delle KETs in tutta la vita economica e sociale: basti pensare alla strumentazione che consente l’organizzazione, elaborazione, visualizzazione e conservazione di quantità massive di dati, i big data; • le biotecnologie, attraverso l’utilizzo di enzimi e microrganismi, consentono lo sviluppo di bioprodotti in una molteplicità di comparti (dall’agroalimentare, alla salute, al tessile).

5.4 L’energ ia ne i programmi di Cooperazione t err i tor ia le che co invo lgono la Sic i l ia La Sicilia, come abbiamo visto nel primo capitolo, è coinvolta in 5 Programmi di cooperazione europea. Si tratta del PO Italia-Tunisia, del PO Italia-Malta, Adriatic-Ionian, MED e InterregEurope. Vediamo all’interno di tali programmi che spazio occupa la questione energetica. 5.4.1 Il Programma di cooperazione Italia-Tunisia 2014-2020 Il Programma di cooperazione Italia-Tunisia 2014-2020 è dotato di 37 milioni di euro e coinvolge esclusivamente la Sicilia e la Tunisia. Al suo interno troviamo due priorità che finanzieranno il settore energetico. Obiettivo 2 – Sostegno alla formazione, alla ricerca, allo sviluppo tecnologico e all’innovazione PRIORITA’ 2.1 - Promozione e sostegno alla ricerca e all’innovazione in settori chiave Dal 2001, la Tunisia ha modernizzato il suo sistema produttivo attraverso significativi investimenti in tecnologia. I Tecnopoli rappresentano uno dei principali strumenti adottati per garantire la transizione tecnologica. La Sicilia, dal canto suo, sconta ancora oggi una debole propensione all'innovazione del sistema produttivo e su tali basi nel periodo di programmazione 14/20 la Sicilia perseguirà una strategia focalizzata su un numero limitato di ambiti tematici/tecnologici - la c.d. Strategia per la Specializzazione Intelligente. Risultati attesi: R2.1.a: Creazione e/o Rafforzamento delle reti transfrontaliere di innovazione e ricerca R2.1.b: Rafforzamento delle reti tra imprese e i ricercatori che operano nei settori chiave dell'innovazione Esempi di Azioni contemplate: • Sostegno a progetti di ricerca fra i diversi attori dell'innovazione dei due Paesi per la realizzazione di progetti di innovazione e/o trasferimento tecnologico in settori di comune interesse (es. biotecnologie, le energie rinnovabili e l'ambiente, l'agricoltura biologica , agroindustria, microelettronica) Sostegno ad azioni di valorizzazione dei risultati della ricerca, di capitalizzazione e di scambio di competenze transfrontaliere nei settori della Ricerca e Sviluppo • Sostegno ai progetti di ricerca e trasferimento tecnologico a favore delle reti di imprese appartenenti ai due contesti territoriali finalizzati alla diffusione di innovazioni di prodotto e di processo • Sostegno alla cooperazione e alla mobilità dei ricercatori tra istituti di ricerca e le imprese dei due Paesi • Supporto transfrontaliero alla formazione e allo sviluppo di capacità nel campo della ricerca e dei mestieri/ professioni emergenti legate all’innovazione tecnologica e sociale.

PRIORITA’ 3.2 - Conservazione e uso sostenibile delle risorse naturali Diversi studi scientifici confermano che Sicilia e Tunisia saranno interessate in modo similare dagli effetti dal cambiamento climatico (siccità, eventi climatici violenti, innalzamento del livello del mare). Gli effetti attesi genereranno conseguenze significative sia da un punto di vista sociale (ridotta disponibilità di acqua) che economico. Alcuni settori chiave delle economie regionali saranno fortemente influenzati (agricoltura e turismo). Nel corso dei prossimi 15-30 anni occorre mettere in campo una serie di interventi finalizzati ad adattare i territori interessati ai cambiamenti che si verificheranno. Risultati attesi: R3.2.a: Maggiore diffusione di nuove metodi alternativi nella gestione delle risorse idriche nella zona interessata dal programma R3.2.b: Nuove metodologie per: a) gestione dei rifiuti, b) riduzione del consumo energetico da fonti non rinnovabili; c) misure di promozione dell'economia circolare ; d) creazione di posti di lavoro « verdi », e) adattamento al cambiamento climatico da parte degli organismi beneficiari Esempi di Azioni contemplate: • Azioni pilota per la protezione, la riduzione, il recupero e l'uso efficiente dell'acqua in ambienti mediterranei (prevenzione, gestione delle risorse non convenzionali, mini accumulo, modelli di supporto alla decisione etc.) • Rafforzamento delle capacità, capitalizzazione di competenze, diffusione di buone pratiche e sperimentazione in materia di energia e di gestione integrata e recupero dei rifiuti • Azioni pilota e di conoscenza per l'adattamento ai cambiamenti climatici Il Programma è gestito dalla Regione Siciliana http://www.italietunisie.eu/index.php?option=com_content&view=category&layout=blog&id=182&Itemid=218&lang=it

5.4.2 Il Programma INTERREG V-A Italia-Malta 2014-2020 Il Programma INTERREG V-A Italia-Malta 2014-2020 ha invece una dotazione finanziaria complessiva pari a 51.708.438 euro. Anche tale Programma coinvolge esclusivamente la Sicilia. Al suo interno, l’asse prioritario 3 si occupa del tema della sostenibilità e potrebbe finanziare progetti legati al tema energetico: Asse prioritario 3 - Tutelare l’ambiente e promuovere l’uso efficiente delle risorse Mediante questo asse il Programma intende contribuire alla “salvaguardia dell’ambiente” e alla “sicurezza del territorio e del mare” attraverso azioni di tutela della biodiversità marina e terrestre, il sostegno alla fruizione del patrimonio naturale, iniziative per la mitigazione degli effetti del cambiamento climatico e la creazione di strumenti per l’aumento della capacità di resilienza della popolazione dell’area transfrontaliera. Con specifico riferimento alla tutela della biodiversità terrestre e marina e della fruizione del patrimonio naturale, il programma concentrerà le proprie risorse su: • interventi di ripristino degli habitat terrestri e marini; • interventi di riduzione dell’impatto negativo su flora e fauna causato dalla presenza di specie non indigene invasive; • interventi per il monitoraggio dei fondali marini e degli ecosistemi e il controllo della presenza di specie invasive; • azioni di sensibilizzazione sulla gestione e l’uso delle risorse naturali; • realizzazione di punti di accesso, osservazione, infrastrutture in luoghi di interesse e/o soggetti ad emergenze naturalistiche quali parchi, riserve e geositi. I soggetti che potranno beneficiare delle risorse del programma per realizzare le iniziative di tutela della biodiversità e fruizione del patrimonio naturale saranno: enti di ricerca, università, amministrazioni pubbliche, enti gestori di aree protette. Con riferimento alle iniziative che potranno contribuire a mitigare gli effetti del cambiamento climatico e far fronte ai vari scenari di rischio, il programma dedicherà una parte delle proprie risorse per finanziare: • interventi pilota di prevenzione del dissesto idrogeologico, dell’erosione costiera e delle aree della rete Natura 2000; • interventi per l’identificazione dei rischi sanitari dell’area e il coordinamento delle azioni congiunte; • piccole infrastrutture per il monitoraggio, la prevenzione e l’adattamento al marine hazard nonché strumentazione per l’osservazione e il monitoraggio delle condizioni meteo marine dell’area; • interventi per l’ampliamento della copertura dei sistemi di sicurezza dell’area e monitoraggio dei rischi causati da alterazioni naturali o attività umane; • creazione di sistemi di gestione delle catastrofi naturali finalizzate ad aumentare la resilienza della popolazione; • interventi per supportare le operazioni di search and rescue anche attraverso l’integrazione di modelli e tecnologie esistenti. I soggetti che potranno beneficiare delle risorse del programma per realizzare le iniziative per la mitigazione degli effetti del cambiamento climatico e far fronte agli scenari di rischio saranno: enti di ricerca, università, amministrazioni pubbliche, capitanerie di porto, autorità civili e militari, associazioni di categoria.

Il Programma è gestito dalla Regione Siciliana http://www.italiamalta.eu/it/programmazione-2014-2020.html

5.4.3 Il Programma Adriatic-Ionian

Il Programma Adriatic-Ionian è dotato di 118 Milioni di euro e coinvolge la Sicilia seppure insieme alle Regioni che si affacciano sulla costa orientale dell’Italia.

All’interno del Programma uno degli obiettivi principali è quello di agire come motore politico e centro di governance dell’innovazione per promuovere l’integrazione europea tra gli Stati partner, fare leva sulle ricche risorse naturali, culturali e umane presenti nella regione Adriatico-Ionica e rafforzare la coesione economica, sociale e territoriale nell’area di programma.

Il programma sarà incentrato su quattro priorità principali:

• regione intelligente e innovativa: promuovere le capacità di innovazione attraverso una migliore cooperazione tra imprese, ricerca e istruzione;

• regione sostenibile: promuovere la valorizzazione sostenibile e la conservazione del patrimonio naturale e culturale e proteggere i servizi ecosistemici della regione Adriatico-Ionica;

• regione interconnessa: migliorare la capacità di servizi integrati di trasporto, di mobilità e multimodalità nella regione Adriatico-Ionica;

• sostenere la governance della Strategia UE per la regione Adriatico-Ionica (EUSAIR).

Tra gli effetti previsti

• Sviluppo di un sistema di innovazione regionale per la regione Adriatico-Ionica

• Miglioramento della capacità a livello transnazionale di prevenire la vulnerabilità ambientale e la frammentazione e promuovere la salvaguardia dei servizi ecosistemici nella regione Adriatico-Ionica

• Miglioramento della capacità di servizi integrati di trasporto, di mobilità e multimodalità nella regione Adriatico-Ionica

• Rafforzamento della capacità istituzionale delle amministrazioni pubbliche e delle principali parti interessate e assistenza al progresso nell’attuazione delle priorità comuni dell’EUSAIR.

Per maggiori informazioni http://www.interregadrion.eu/

5.4.4 Il Programma MED

Nel programma MED, dotato di 276 milioni di euro, la Sicilia risulta tra i territori beneficiari dei finanziamenti.

Il Programma, in particolare, mira a promuovere la crescita nell’Area mediterranea favorendo prassi e concetti innovativi (tecnologie, governance, servizi innovativi). Incoraggerà inoltre l’utilizzazione sostenibile delle risorse (naturali o culturali), supportando l’integrazione sociale attraverso un approccio alla cooperazione integrato e basato sul territorio.

Il programma sarà incentrato su quattro priorità principali:

• Promozione della capacità di innovazione per una crescita intelligente e sostenibile più ampia

• Promozione di strategie a basse emissioni di carbonio e dell’efficienza energetica

• Protezione e promozione delle risorse naturali e culturali del Mediterraneo

• Potenziamento della governance transnazionale del Mediterraneo

Tra gli effetti previsti:

• Promozione dell’innovazione degli attori pubblici e privati coinvolti nei settori della crescita verde e blu, nelle industrie creative e nell’economia sociale, aumentando del 16 % la quota dei cluster innovativi impegnati in attività transnazionali;

• Sviluppo della capacità di gestire in modo più efficiente l’energia negli edifici pubblici, raddoppiando il numero di piani con misure di gestione energetica dei parchi immobiliari pubblici;

• Aumento dell’accesso a sistemi di trasporto sostenibile e del loro utilizzo raddoppiando la quota di piani urbani con azioni moderate per il trasporto a basse emissioni di carbonio;

• Miglioramento del 10 % del livello di sostenibilità del turismo nelle regioni costiere MED attraverso una migliore cooperazione e una pianificazione congiunta e integrata.

Per maggiori informazioni http://www.programmemed.eu

5.4.5 Il Programma INTERREG-EUROPE 2014-2020 Il Programma Interreg Europe è dotato di 359 Milioni di euro e coinvolge la Sicilia in quanto regione dell’Italia. Infatti il Programma mira ad aumentare lo scambio di esperienze, il trasferimento di buone pratiche e le iniziative congiunte tra le regioni dei 28 Stati Membri sulle tematiche dell’innovazione, delle piccole e medie imprese, dell’economia a basse emissioni “low carbon” e la protezione ambientale.

In particolare il Programma si concentra sulle seguenti 4 priorità:

- Ricerca, sviluppo tecnologico e innovazione - Competitività e piccole medie imprese - Economia “Low carbon” - Efficienza dell’ambiente e delle risorse

Per maggiori informazioni http://www.interregeurope.eu/ Nella scorsa programmazione l’unica città siciliana ad aver partecipato al Programma è stata Siracusa, con il progetto “Intherwaste” http://www.interregeurope.eu/intherwaste/

6. L’energia nei fondi diretti I fondi diretti, gedtiti direttamente dalla Commissione Europea, a differenza di quelli indiretti non finanziano interventi di valenza prettamente locale. Al contrario, essi si concentrano su iniziative di respiro europeo, che coinvolgano più partner a livello europeo (solitamente minimo 3 partner), che abbiano un “valore aggiunto europeo" e che non abbiano un carattere “strutturale”. In generale, i Fondi diretti finanziano infatti interventi per lo più "immateriali", come progetti pilota, ricerche, sperimentazioni, applicazione di pratiche innovative, progetti di cooperazione scientifica, e sono orientati alla “produzione di conoscenza”, alla sensibilizzazione e alla costruzione di rapporti di collaborazione e di reti europee. E’ una differenza molto forte rispetto ai fondi indiretti che sino ad ora abbiamo trattato. Altra differenza fondamentale riguarda la dotazione economica. I fondi indiretti, gestiti dai Ministeri (nel caso dei PON) o dalla Regione Siciliana (nel caso dei PO FESR, PO FSE, PSR e PO FEAMP) hanno una dotazione economica esclusivamente dedicata alla Sicilia. Al contrario, i Programmi diretti hanno un budget al quale concorrono tutte le regioni europee. Per questo motivo i criteri di selezione sono molto stringenti, occore dunque una solida professionalità ed esperienza, oltre che un progetto serio e ben costruito. La Sicilia risulta tra le ultime regioni italiane ad aver avuto accesso ai fondi diretti. Si tratta, dunque, di un patrimonio di risorse economiche praticamente sconosciuto alle amministrazioni comunali siciliane, come dimostrano i dati di partecipazione a progetti finanziati con i fondi a gestione diretta da parte degli Enti del Sud e delle isole (Tabella).

Tabella 8 - Enti risultati beneficiari di Fondi diretti nel periodo 2009-2012

Fonte: Camera di Commercio Italo-Belga 2012 Ci sono alcune interessanti eccezioni, come l’isola di Pantelleria, che nel 2012 insieme ad ad altri 14 partner ha vinto un bando del “7 Programma Quadro per la ricerca” con il Progetto SINGULAR, per lo studio dell’energia dal moto ondoso. Oppure i numerosi progetti vinti dalle Università di Palermo e di Catania nel campo della ricerca in settori come l’energia e l’ambiente o l’astrofisica. O ancora i 5 progetti innovativi legati al settore della mobilità sostenibile, dell’energia e dell’innovazione imprenditoriale vinti nell’ambito del Programma “Strumento PMI” di Horizon2020 https://ec.europa.eu/easme/sme-instrument-beneficiaries Ma andiamo a vedere nel dettaglio quali sono i principali Programmi a gestione diretta che intervengono sul tema dell’energia sostenibile e dell’efficienza energetica:

• Connecting Europe Facility • Horizon 2020; • Life 2014 – 2020; • gli strumenti finanziari (Elena, EEEF).

A cui si aggiungono i programmi finanziati da fondi strutturali ma gestiti con modalità simili agli strumenti a gestione diretta:

• I programmi di Cooperazione Europea, in particolare il Programma URBACT III;

• Le azioni innovative urbane 2014-2016. 6.1 Connec t ing Europe Faci l i ty Il Programma interviene a finanziare il settore dei trasporti, telecomunicazioni, energia, innovazione, infrastrutture, efficienza energetica. Il budget è di 33,2 miliardi di euro ed è diviso in due capitoli: • 26,250 miliardi per il settore dei trasporti • 1,141 miliardi per il settore delle telecomunicazioni e per il settore dell’energia Il Meccanismo per Collegare l’Europa (MCE) sostiene le reti transeuropee nei settori dei trasporti, della comunicazione e dell’energia. Il MCE sostiene lo sviluppo e l’implementazione di nuovi servizi e infrastrutture, così come l’ammodernamento di quelli esistenti. Nel settore dei trasporti sono sostenute le seguenti azioni: • eliminazione di ostacoli, ampliamento della interoperabilità nel settore della circolazione ferroviaria, realizzazione dei collegamenti mancanti e miglioramento dei settori transfrontalieri; • garanzia nel lungo periodo di un sistema di circolazione sostenibile ed efficiente attraverso la transizione verso tecnologie a basse emissioni di CO2 ed energicamente efficienti; • ottimizzazione dell’integrazione e interconnettività e innalzamento della interoperabilità dei servizi di trasporto. Nel settore energetico sono sostenute le seguenti azioni: • rafforzamento della competitività attraverso il finanziamento dell’ulteriore integrazione del mercato interno dell’energia e dell’interoperabilità transfrontaliera delle reti energetiche e del gas; • aumento della sicurezza dell’approvvigionamento energetico; • finanziamenti per lo sviluppo sostenibile ed la protezione ambientale. Nel settore delle telecomunicazioni sono sostenute le seguenti azioni: • miglioramento della competitività dell'economia europea, in particolare delle PMI; • interoperabilità delle reti dei singoli stati; • accesso a queste reti, al fine di realizzare un mercato digitale interno. Il Programma finanzia progetti attraverso strumenti finanziari e appalti pubblici. Tra i beneficiari troviamo: Università, istituti di ricerca, ricercatori, imprese, PMI, amministrazioni statali, autorità locali e regionali, associazioni, ONG. Qui il sito del Porgramma http://ec.europa.eu/digital-agenda/en/connecting-europe-facility

6.2 Horizon 2020 Horizon 2020 è il grande Programma per l’innovazione e la ricerca per il periodo 2014 – 2020 da 80 miliardi di euro. Esso raggruppa i finanziamenti europei destinati alla ricerca e all’innovazione in un unico quadro di riferimento, semplificando le procedure rispetto alla programmazione precedente dominata dal 7 Programma Quadro. Il pilastro “Sfide sociali” prevede il finanziamento di azioni e attività nei seguenti settori: • salute, cambiamento demografico e benessere; • sicurezza nutrizionale ed alimentare, agricoltura e silvicoltura sostenibile, ricerca marina, marittima e limnologica e bioeconomia; • energia pulita, sicura ed efficiente; • trasporti integrati, intelligenti ed ecosostenibili; • protezione climatica, ambiente, efficienza delle risorse e materie prime; • società integrative, innovative e riflessive; • società sicure – difesa della libertà e sicurezza per i cittadini europei. Per il biennio 2016 -2017 Horizon 2020 ha stanziato 194 milioni di euro per progetti di ricerca sul tema efficienza energetica. Particolare attenzione è dedicata a:

• “Heating and Cooling”: recupero di calore dai servizi urbani (es: dalla metropolitana ai sistemi di ventilazione) e suo riutilizzo per l’aumento dell’efficienza energetica del sistema di riscaldamento/raffreddamento del territorio/quartiere cittadino; nuove soluzioni di riscaldamento e raffreddamento utilizzando fonti di energia termica non fossile; strumenti e modelli per la pianificazione e monitoraggio dei sistemi di raffreddamento e riscaldamento;

• consumatori: cambiamenti comportamentali verso l’efficienza energetica tramite ICT;

• Industria, servizi e prodotti: valorizzazione del recupero del calore nei sistemi industriali (SPIRE).

Possono accedere ai bandi di Horizon 2020 le aziende, le università, i centri di ricerca, gli enti locali, e in generale ogni entità con sede sul territorio siciliano. Horizon finanzia a fondo perduto una percentuale che va dal 70% al 100% delle spese sostenute per la realizzazione delle attività di ricerca e innovazione nel settore energetico e ambientale. Nei seguenti link è possibile monitorare i bandi relativi ai seguenti temi: - energia http://ec.europa.eu/programmes/horizon2020/en/area/energy - dell’ambiente e cambiamento climatico http://ec.europa.eu/programmes/horizon2020/en/area/environment-climate-action - trasporti sostenibili http://ec.europa.eu/programmes/horizon2020/en/area/transport Qui il protale italiano a supporto dei potenziali partecipanti al Programma Horizon2020 http://www.apre.it/ricerca-europea/horizon-2020/ Menzione speciale merita lo “Strumento PMI”, che finanzia progetti di ricerca imprenditoriale caratterizzati da innovazione radicale. Nell’ambito di questo strumento è possibile presentare progetti che contribuiscono a creare un’economia low carbon. Qui

tutti i dettagli per partecipare alla selezione dei progetti http://www.apre.it/le-pmi-in-europa/lo-strumento-pmi/ Infine, è stato recentemente lanciato all’interno del programma europeo “Horizon 2020”, nell’ area “Energia Efficiente, pulita e sicura”, il “Project Development Assistance (PDA)” che fornisce assistenza a promotori pubblici e/o privati per dimostrare la sostenibilità e finanziabilità di progetti di investimento di dimensione variabile tra i 7,5 e i 60 milioni di euro. PDA finanzierà attività necessarie a preparare e mobilitare risorse per programmi di investimento quali studi di fattibilità, mobilitazione di comunità e stakeholders, ingegneria finanziaria, business plan, preparazione di procedure di appalto, predisposizione di schemi di finanziamento e collegamenti con fondi strutturali. I costi ammissibili riguardano lo staff interno, consulenti o specialisti esterni, viaggi e altri costi diretti a fronte dei quali potranno essere assegnati contributi a fondo perduto al 100%, di importi da 0,5 a 2 milioni di euro.

6.3 I l Programma Life 2014 – 2020 Life 2014-2020 sostiene la tutela dell’ambiente, l’uso efficiente delle risorse e la battaglia ai cambiamenti climatici. Il budget di cui è dotato LIFE, 3,4 miliardi di euro, è così suddiviso:

• 2,6 miliardi per l’ambiente • 864 Milioni per il clima.

Il sottoprogramma Ambiente si compone di tre assi: • “ ambiente ed efficienza delle risorse”, che promuove soluzioni innovative per una migliore attuazione delle politiche in materia ambientale e l’inclusione di obiettivi ambientali anche in ambiti diversi; • “biodiversità”, che promuove lo sviluppo di buone pratiche per arrestare la riduzione di biodiversità e il ripristino di servizi ecosistemici; • “pratiche amministrative e informazione nel settore ambientale”, che supporta il trasferimento di conoscenze, la diffusione di buone pratiche e dei procedimenti che si sono rivelati efficaci, così come di campagne di sensibilizzazione. Il sottoprogramma “Clima” si concentra invece sui seguenti assi: • “protezione del clima”, che promuove la riduzione delle emissioni dei gas ad effetto serra; • “adattamento al cambiamento climatico”, che supporta il rafforzamento della capacità di resistenza al cambiamento climatico; • “pratiche amministrative e informazione nel settore climatico”, che promuove la sensibilizzazione, la comunicazione, la cooperazione e l’approfondimento delle azioni per la protezione del clima e per l’adattamento al cambiamento climatico. Uno degli obiettivi di Life 2014-2020 è stimolare lo sviluppo di tecnologie innovative e di buone pratiche in grado di produrre un impatto positivo dal punto di vista ambientale in determinate aree prioritarie: acqua e ambiente marino, rifiuti, efficiente uso delle risorse, suolo, ambiente e salute, aria e ambiente urbano, foreste. Life finanzia i seguenti tipi di progetti: Progetti tradizionali, progetti integrati e progetti preparatori.

- Progetti Tradizionali: Ø Progetti di buone pratiche sono progetti che applicano tecniche,

metodi e approcci adeguati, efficaci sotto il profilo economico e all’avanguardia, tenendo conto del contesto specifico del progetto.

Ø Progetti Dimostrativi, sono progetti che mettono in pratica, sperimentano, valutano e diffondono azioni, metodologie o approcci che sono nuovi o sconosciuti nel contesto specifico del progetto, come ad esempio sul piano geografico, ecologico o socioeconomico, e che potrebbero essere applicati altrove in circostanze analoghe.

Ø Progetti Pilota, sono progetti che applicano una tecnica o un metodo che non è stato applicato e testata/sperimentato prima, o altrove, e che offrono potenziali vantaggi ambientali o climatici rispetto alle attuali migliori pratiche e che possono essere applicati successivamente su scala più ampia in situazioni analoghe.

Ø Progetti di Informazione, sensibilizzazione e divulgazione, sono progetti volti a sostenere la comunicazione, la divulgazione di

informazioni e la sensibilizzazione nell’ambito dei Sottoprogrammi per l’Ambiente e l’Azione per il clima.

- I Progetti Integrati: sono progetti finalizzati ad attuare su una vasta scala

territoriale, in particolare regionale, multi-regionale, nazionale o transnazionale, piani di azione o strategie ambientali o climatiche previsti dalla legislazione dell'Unione in materia ambientale o climatica, elaborati dalle autorità degli Stati membri principalmente nei settori della natura, dell'acqua, dei rifiuti, dell'aria nonché della mitigazione dei cambiamenti climatici e dell'adattamento ai medesimi, garantendo nel contempo la partecipazione delle parti interessate e promuovendo il coordinamento e la mobilitazione di almeno un’altra fonte di finanziamento (FESR, FEASR, ecc.)

- Progetti Preparatori, sono i progetti identificati dalla Commissione in cooperazione con gli SM per rispondere alle esigenze specifiche connesse allo sviluppo e all’attuazione delle politiche e legislazioni dell’Unione in materia di ambiente e clima. I progetti Preparatori sono previsti quest’anno solo nell’ambito del Sottoprogramma per Ambiente.

- Progetti Assistenza tecnica: i progetti che forniscono, mediante sovvenzioni per azioni, un sostegno finanziario per aiutare i richiedenti ad elaborare i progetti integrati e, in particolare per garantire che tali progetti siano conformi alle tempistiche e ai requisiti tecnici e finanziari del programma LIFE in coordinamento con altri fondi (FESR, FEASR, ecc.).

Life, a differenza degli altri Programmi diretti gestiti dalla Commissione europea, non richiede obbligatoriamente un partenariato internazionale. Le proposte possono essere presentate da soggetti pubblici e privati, quali enti locali, imprese, ONG e organizzazioni no profit stabiliti negli Stati membri dell’Ue, nei Paesi aderenti, candidati e potenziali candidati. Il tasso di cofinanziamento è compreso fra il 55% e il 100% dei costi ammissibili. Tra le novità più rilevanti anche i due “strumenti finanziari” istituiti con il nuovo Programma: il Natural Capital Financing Facility (NCFF) e il Private Financing for Energy Efficiency instrument (PF4EE). Infatti per la prima volta il finanziamento LIFE potrà essere erogato anche tramite strumenti finanziari innovativi. In particolare lo strumento finanziario pilota Private Financing for Energy Efficiency instrument (PF4EE) intende sperimentare un nuovo approccio per affrontare il tema della ridotta convenienza al finanziamento di investimenti per l’efficienza energetica. ottenuto la quota più cospicua di cofinanziamenti nel Programma Life: mediamente infatti i progetti italiani ottengono più del 20% dei fondi complessivamente disponibili. Qui il sito del Minister di riferimento per la partecipazione a progetti LIFE http://www.minambiente.it/pagina/programma-lambiente-e-lazione-il-clima-life-2014-2020

6.4.1 Fondo europeo per l ’ e f f i c i enza energe t i ca (EEEF) Il Fondo Europeo per l’Efficienza Energetica del Programma Energetico Europeo per la Ripresa (EEEF) è il principale strumento finanziario dell’Unione Europea dedicato alle energie sostenibili, lanciato a partire dal 2011. Esso nasce grazie al contributo di Commissione europea, Banca Europea per gli Investimenti (BEI), Cassa depositi e prestiti (Cdp) e Deutsche Bank, con una dotazione iniziale di 265 milioni di euro. L’obiettivo è finanziare lo sviluppo di progetti in ambito di efficienza energetica ed energie sostenibili da parte di autorità pubbliche – soprattutto amministrazioni locali – e compagnie di servizi energetici (ESCO). La strategia del fondo è stata impostata per finanziare, nell’ambiente urbano, soprattutto interventi di efficienza energetica. A questi, infatti, sarà destinato circa il 70% degli stanziamenti mentre il 20% sarà dedicato all’utilizzo delle energie rinnovabili e il 10% al trasporto pulito. Il meccanismo prevede investimenti diretti, ma anche indiretti, attraverso l’intervento di istituti di credito intermediari. I progetti che verranno finanziati riguarderanno l’adozione di misure per il risparmio energetico negli edifici pubblici e privati, lo sviluppo di sistemi combinati calore-energia ad alta efficienza, lo sviluppo di sistemi puliti di trasporto urbano, l’ammodernamento delle infrastrutture, quali l’illuminazione stradale e le reti intelligenti. Grazie al modello di finanziamento volto a creare una partnership pubblico privata (PPP), gli enti locali possono trarre grande beneficio da questo strumento in quanto gli interventi trovano finanziamento mediante partner tecnologici privati. Si possono, ad esempio, finanziare progetti per l’illuminazione delle strade e le smart grid, così come gli investimenti in energie sostenibili con un potenziale per l’innovazione e la crescita. 6.4.2 ELENA – European Local Energy Assis tance . ELENA – European Local Energy Assistance è uno strumento finanziario che sostiene progetti di efficineza energetica. Si tratta di un’iniziativa promossa congiuntamente dalla Commissione Europea e dalla Banca Europea degli Investimenti (BEI) nel dicembre 2009 per concedere finanziamenti alle autorità locali e regionali per effettuare investimenti su ampia scala nei settori dell’efficienza energetica, delle fonti di energia rinnovabili e del trasporto urbano sostenibile. Condizione chiave per l’eleggibilità dei progetti è che questi contribuiscano agli obiettivi di riduzione di CO2 fissati nel “Patto dei Sindaci”, e ai risultati da raggiungere in materia di clima ed energia dell’obiettivo 20-20-20. I programmi di investimento finanziabili possono ricadere nelle seguenti aree:

• Edifici pubblici o privati: includendo l’edilizia pubblica, l’illuminazione stradale e del traffico.

• Integrazione di fonti di energia rinnovabile negli edifici. Ad esempio: solare fotovoltaico, solare termico e biomassa.

• Investimenti nel rinnovamento, estensione e costruzione di nuove reti di riscaldamento/ refrigerazione, incluse reti a ciclo combinato (CHP), sistemi decentralizzati a ciclo combinato.

• Trasporto urbano.

• Infrastrutture locali incluse reti intelligenti, ICT, infrastrutture tecnologiche per migliorare l’efficienza energetica, arredo urbano ad alta efficienza energetica, strutture per il trasporto inter-modale e infrastrutture per il rifornimento di veicoli alimentati da fonti rinnovabili.

ELENA finanzia l’assistenza tecnica per la realizzazione di questi piani di investimento che devono avere una portata finanziaria di almeno 25 milioni di euro. L’iniziativa ELENA prevede anche la possibilità di ottenere finanziamenti (global loans) dalla BEI stessa, dal gruppo bancario KFW (tedesco), e dal 2011 dalla CEB (Banca di sviluppo del consiglio d’Europa). I finanziamenti vengono concessi attraverso intermediari finanziari locali, i quali poi possono finanziare i singoli progetti delle autorità locali.

6.5 Urbact III URBACT III ha una dotazione di 96,3 milioni di euro. Esso finanzia attività di rete, di capacity building e di capitalizzazione delle buone pratiche, fornendo un supporto importante ai policy makers e agli altri attori urbani a livello europeo, nazionale, regionale e locale. Il programma è articolato nelle seguenti tematiche:

- Integrated Urban Development: Ø Spazi abbandonati Ø Capacity building Ø Pianificazione della città Ø Cultura ed eredità Ø Vicini svantaggiati Ø Efficienza energetica Ø Ingegneria finanziaria Ø Housing Ø Low carbon Ø Pianificazione strategica Ø Mobilità urbana Ø Rinnovamento urbana Ø Sprawl urbano Ø Urbano rurale

I fondi sono destinanti a finanziare progetti promossi da città, unioni di comuni, aree metropolitane, in collaborazione con agenzie di sviluppo locali, autorità ed enti provinciali, regionali e nazionali, Università e centri di ricerca. Sono 4 obiettivi principali:

- migliore capacità di attuazione delle politiche, - progettazione di politiche, - attuazione di politiche, - sviluppo e condivisione di conoscenze.

Il cofinanziamento comunitario è compreso fra il 70% e l’80% delle spese ammissibili. Qui il sito ufficiale del Programma http://urbact.eu/

6.6 Urban Innovat ive Act ions

La Commissione europea ha lanciato l’iniziativa Urban Innovative Actions (UIA), volta a individuare e a testare nuove soluzioni che affrontino i problemi relativi allo sviluppo urbano sostenibile e che siano rilevanti a livello europeo.

L’obiettivo del bando è selezionare dei progetti sulle seguenti tematiche:

a) Mobilità urbana sostenibile

b) Integrazione di migranti e rifugiati;

c) Economia circolare

Potranno accedere al finanziamento i seguenti soggetti:

a) autorità urbane di unità amministrative locali definite, in base al grado di urbanizzazione, come cities, towns o suburbs e comprendenti almeno 50 000 abitanti; b) associazioni o gruppi di autorità urbane di unità amministrative locali definite, in base al grado di urbanizzazione, come cities, towns o suburbs e con popolazione totale minima di 50.000 abitanti; può trattarsi anche di associazioni o gruppi transfrontalieri, associazioni o gruppi di diverse regioni e/o Stati membri.

Per la presentazione della domanda si dovrà utilizzare la piattaforma elettronica di registrazione EEP (Electronic Exchange Platform) dell’UIA. La piattaforma EEP sarà disponibile su questa pagina http://www.uia-initiative.eu/en/call-for-proposals non appena verrà lanciato il bando.

Il primo bando per “Azioni Urbane Innovative” (budget da 80 milioni di euro) si è chiuso lo scorso 31 marzo e ha visto la presentazione di 378 progetti volti a identificare o sperimentare idee inedite e innovative per affrontare problematiche urbane quali: la transizione energetica; la povertà urbana; l’integrazione di migranti e rifugiati; lavoro e competenze nell’economia locale. La procedura di valutazione delle candidature è ancora in corso e si concluderà verso ottobre 2016 con il lancio di circa 20 progetti ammessi a finanziamento. Sull’integrazione dei migranti e dei rifugiati, tema focus anche della seconda call in arrivo, sono stati presentati 50 progetti sui 378 totali. Il secondo bando verrà lanciato nel Novembre 2016.

Per maggiori informazioni consultare il sito http://www.uia-initiative.eu/en/contact