FOGLIO TRIMESTRALE DELLA SEZIONE ALPINI DI ALESSANDRIA ... · Trib. di Alessandria N° 176 del...

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FOGLIO TRIMESTRALE DELLA SEZIONE ALPINI DI ALESSANDRIA “GEN. CAMILLO ROSSO” VIA LANZA 2 - 15121 ALESSANDRIA Tel. 0131 442202 Fax 0131 442202 www.alessandria.ana.it [email protected] - [email protected] Poste Italiane s.p.a. - Sped. in Abb. Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n°46) art.1, comma 1, DCB/AL Marzo ANNO XLVII N. 1 - 2015 Tiratura 1.900 copie Costo per copia 1,00

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FOGLIO TRIMESTRALE DELLA SEZIONE ALPINI DI ALESSANDRIA “GEN. CAMILLO ROSSO” VIA LANZA 2 - 15121 ALESSANDRIATel. 0131 442202 Fax 0131 442202www.alessandria.ana.it

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Marzo ANNO XLVII N. 1 - 2015 Tiratura 1.900 copie Costo per copia € 1,00

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«IL PORTAORDINI»

Anno XLVII dalla fondazione N° 1 - Marzo 2015

Presidente Bruno PaveseDirettore responsabile Gian Luigi CevaRedazione: Giorgio Barletta - Dario De Amici - Bartolomeo GamaleroItalo Semino - Fabrizio Torre - Luciano ZenatoAutor. Trib. di Alessandria N° 176 del 14-02-1967Tipografia Litografia ViscardiVia Santi, 5 Zona D4 - AL Autor. Dir. Prov. P.T. AL

Hanno collaborato a questo numero:

D. Bertin, P. Pia, I. Semino, G. Santamaria, O. Giacomini, M. Torti Ceva, R. Baldelli, E. Pestarino, M. Persano, M. Gobello, M. Venezia

Fondatore Domenico Arnoldi

Testata trimestrale dellaASS.NE NAZ.LE ALPINI SEZIONE DI ALESSANDRIA“Gen. Camillo Rosso” Via Lanza, 2 - 15121 AlessandriaTelefono e fax 0131 442202 [email protected] [email protected]

Poste Italiane s.p.a. - Sped. in Abb. Postale - D.L. 353/2003(conv. in L. 27/02/2004 n°46) art.1, comma 1, DCB/AL Tiratura 1.900 copie - Costo per copia € 1,00Il Portaordini viene inviato gratuitamente ai Soci in regola

con il tesseramento - Arretrati € 3,00 Abbonamento sostenitore € 20,00 - Abb. patrocinatore € 50.00Abbonamento benemerito € 100,00

S o m m a r i opg. 3 Il calcio del mulo

pg. 4 Colletta alimentare - Alpino da record

pg. 5 C.D.S. - Il Ritorno

pg. 6 «Zuppa Calda a Nikolajewka» - Resp. att. sportive

pg. 7 Curiosando sul web

pg. 8 - 9 L’Aquila, istruzioni per l’uso

pg. 10 Le cose ripetute.. - "Nikolajewka" - Frammenti

pg. 5 - 8 1° C. M. Speciale Grande Guerra (4° parte)

pg. 15 Alpino in trasferta

pg. 16 I lettori ci scrivono

pg. 17 Coro Montenero

pg. 18 Coro Alpini Valtanaro

pg. 18 - 22 Attività dei gruppi

pg. 23 In famiglia - 80 anni

II mm pp oo rr tt aa nn tt ee

Ci raccomandiamo espressamente a tutti coloro che hanno la pos-sibilità di inviarci testi e foto a colori in formato digitalizzato

(usando il computer per capirci) di farlo utilizzando questo formato,in quanto molte volte ci arrivano in redazione fogli di articoli eviden-temente stampati da un pc. Per cortesia se avete composto il vostro“pezzo” con un computer fateci avere il file (o per posta elettronica osu drive pen o su cd rom) per noi molto più comodo! Vi chiediamoquesta cortesia per non ripetere il lavoro di battitura da Voi già effet-tuato e che quindi ci comporterebbe un’ulteriore perdita di tempo eritardi nella spedizione del nostro periodico! Segnaliamo le caselle diposta elettronica (e.mail) della Sez. di Alessandria:[email protected] da usarsi per l'invio di comunicazioni generiche.Per qualsiasi testo, articolo o foto da pubblicare sul nostro giornale,Il Portaordini, o sul nostro sito internet www.alessandria.ana.it usaregli indirizzi [email protected] e [email protected] . Si rammentaa tutti coloro che vogliono inviare materiale per la pubblicazione sulnostro periodico sezionale che le date improrogabili entro cui dettomateriale deve pervenire alla redazione sono :N° 1 - 10 febbraio; N°

2 - 30 maggio; N° 3 - 30 agosto; N° 4 - 10 ottobre. Gli articoli o le

foto pervenute oltre le date qua sopra riportate verranno pubblicati sul

numero successivo de "Il Portaordini".

Non si accettano pezzi inviati in forma anonima, articoli e comu-

nicazioni dovranno essere corredati dal nome dell'autore e del

Gruppo di apparteneneza. Qualora l'estensore dello scritto non

intenda rendersi pubblicamente noto, oppure usare uno pseudo-

nimo, dovrà evidenziarne la richiesta dopo essersi regolarmente

firmato, la redazione provvederà in merito. Gli articoli pubblicati

esprimono il pensiero del firmatario e non automaticamente

quello del Direttore e della Redazione.

Singoli Soci e Gruppi che intendessero portare il proprio sostegnoalle attività sezionali potranno farlo con apposito versamento sul

c/c postale N° 6558487 intestato a A.N.A. Alessandria Protezione Ci-vile Alpina A. Calissano indicandone la specifica destinazione chepotrà essere: il Portaordini – Sede - Protezione Civile – Rifugio - Chie-setta Capanne di Pey. Si ricorda che le donazioni potranno essere de-tratte dalla dichiarazione annuale dei redditi citando il codice delbeneficiario: 92018140068.

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I l ca lc io de l mulo

Singoli Soci e Gruppi che intendessero portare

il proprio sostegno alle attività sezionali po-

tranno farlo con apposito versamento sul c/c po-

stale N° 6558487 intestato a A.N.A. Alessandria

Protezione Civile Alpina A. Calissano indican-

done la specifica destinazione che potrà essere:

il Portaordini – Sede - Protezione Civile – Rifugio

- Chiesetta Capanne di Pey. Si ricorda che le do-

nazioni potranno essere detratte dalla dichiara-

zione annuale dei redditi citando il codice del

beneficiario: 92018140068.

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UN'OCCASIONE PER FARTI CONOSCERE E FAR CONOSCERE I TUOI PRODOTTI

Il degrado delle città e il sempre minor senso civico sono davveroinevitabili? Non di rado piccoli episodi di comportamento non con-sono al vivere civile, di maleducazione, di mancato rispetto delle re-gole possono, in apparenza, non apparire eccessivamenteallarmanti, ma così non è. Il tollerare e la mancata protesta, a lungotermine, finiranno per far si che il malvezzo abbia a moltiplicarsi, in-gigantirsi, originando, come logica conseguenza, un inarrestabileprocesso di decadenza. Ormai da tempo il transitare per le strade diuna qualsiasi città è diventato un percorso a ostacoli quanto mai im-pegnativo. Le tracce di estemporanei spuntini e/o bevute in branco,mozziconi di sigaretta, gomme da masticare, escrementi lasciati daicani in passeggiata (pare quasi essere diventato un obbligo socialepossedere almeno un cane), colate di urina umana in angoli più omeno defilati alla vista, carte di caramella, coni gelato semismozzicatisembrano ormai far parte stabile del-l’arredo urbano. Non si dimentichino poii graffiti su monumenti e mura di pa-lazzi, l’alto rischio corso dal pedoneche, temerariamente, si avventura sullestrisce pedonali, le auto parcheggiatein doppia fila o sul marciapiede, neo-mamme che usano il passeggino aguisa di ariete sfondacaviglie degli in-cauti passanti, furbastri che con aria in-differente saltano la fila. Non si parli poidell’assoluto disuso di lasciare il postoa sedere a persone anziane, portatoridi handicap, donne incinte e tantomenoconcedere la precedenza alle stessecategorie in entrata o uscita da un qual-sivoglia locale o mezzo pubblico. La-scia sconcertati il peggioramento inmaniera esponenziale del comporta-mento dei giovanissimi, a partire dallagenerica maleducazione, passandodalla mancanza di rispetto per le per-sone e le norme sociali di comporta-mento, arrivando infine a episodi di bullismo e violenza che sipossono configurare come veri e propri reati contro la persona e lasocietà. A tutto ciò si aggiungono episodi sconcertanti derivanti dainsani giochi, generalmente giunti da oltreoceano e adottati scimiot-tescamente dai nostrani appartenenti alla webgeneration. Eccoquindi impazzare per le nostre strade il knockout game (sferrare unpugno a tradimento), Balconing: (gettarsi in piscina dai balconi),Binge Drinking (bere molti bicchieri di superalcolici tutti d’un fiato).Flambé: (darsi fuoco per sfida), Car surfing (salire sul tettuccio diun’auto in movimento, passando dal finestrino), Ghost riding (abban-donare lo sterzo della propria auto lanciata a forte velocità), Chockinggame (provocare a se o altri un inizio di strangolamento), Eyeballing

(versare della vodka negli occhi per procurarsi una vertigine), Cin-namon challenge: (ingoiare un cucchiaio di cannella in polvere senzabere acqua). Troppo semplicistico appare l’addossare la totalità dellecolpe al corrente pensiero che propone modelli “vincenti” raggiungi-bili per strade non realistiche o di dubbia moralità oppure con il disa-gio derivante dal vivere in ambiente socialmente difficile, alla precariasituazione economica in cui ci si trova, alla quasi impossibilità di tro-vare lavoro. Comportamenti questi che, secondo le tesi sostenuteda certune scuole di pensiero, porterebbero alla necessità dei gio-vani, vittime del disagio sociale, di scaricare su altri le proprie soffe-renze, rabbie e frustrazioni. Neppure si possono incolpare solamentela scuola, Internet e gli stereotipi proposti dai mass media con la ve-trina concessa a falsi idoli. L’individuo nasce in una famiglia (almenosino ad ora), se la famiglia è forte e ben strutturata certe situazioni

non si verificano. Purtroppo sono incontinua crescita i nuovi genitori chenon sanno più educare i figli: troppi vizi,troppe concessioni, troppa indifferenza,troppa tendenza a proteggere e giusti-ficare, troppa difficoltà a imporre limiti eautorità (si badi bene non autoritarismo)aggravando di fatto la già difficile situa-zione facendo perdere i valori più im-portanti. Se è su questi giovani che sideve costruire la prossima società e ilfuturo, siamo messi davvero male enon c’è speranza. Se ancora non ba-stassero i danni fatti dalle precedenticosiddette “classi dirigenti”, altri se neandranno ad accumulare. O ci si dauna regolata e la si smette con i metodiMontessori e Spock, e si comincia dav-vero a seguire i giovani, a educarli, adire dei no decisi quando serve, oppurelo scenario è davvero fosco. Per quantoriguarda poi il nostro piccolo mondo al-pino, l’annuale Adunata è alle porte,

presidenti di Sezione e capigruppo vigilino attentamente prima diiscrivere e portarsi al seguito chicchessia che di alpino hanno il cap-pello (non imfrequentemente fasullo) ma non certo il cuore. Non se-guiamo il malvezzo del livellamento verso il basso. Mala temporacurrunt, ma almeno noi Alpini proviamoci nel presentare un’immagineedificante di civiltà millenaria, di ultracentenaria storia alpina e, ma-gari, non solo nel breve volgere dell’Adunata ma possibilmente nelcorso dell’intero anno, camminare sulla strada indicataci dai nostripadri che fondarono l’Associazione con lo scopo di tenerne vive letradizioni e difenderne le caratteristiche, per cementare vincoli di fra-tellanza nati lassù dove lasciarono quel che avevano di più caro: pertutti la gioventù e per molti la vita.

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Colletta Alimentare

L'ultimo sabato del mese di novembre, ormai dal 1997, è organiz-zata la “Giornata Nazionale della Colletta Alimentare”. In quel

giorno, presso molti supermercati di tutta Italia, è possibile "fare laspesa" per i più bisognosi e consegnarla alle squadre di volontari chesi trovano all’uscita dei diversi punti vendita. Il prodotto della raccoltasarà distribuito alle oltre 8.000 strutture caritative convenzionate conla Rete Banco Alimentare che assistono 1 milione e mezzo di personeogni giorno. Pur nel perdurare della crisi, il 29 novembre u.s. in oltre11.000 supermercati i 135.000 volontari, tra i quali moltissimi gli Alpinidell’A.N.A. hanno raccolte 9201 tonnellate di alimenti, circa il 2% inpiù dello scorso 2013. Il risultato ottenuto ha messo in luce la gene-rosità e solidarietà degli italiani. Sono oltre sei milioni di persone che

in Italia soffrono la fame, un dato che non può esser sottovalutato.Non lasciamo inascoltato questo messaggio per la prossima edizionedella Giornata della Colletta Alimentare.

i. P.

Alpino da record

Cristiano Dal Pozzo l'Alpino più longevo d'Italia con i suoi101 anni compiuti il 1 dicembre u.s, da anni si reca alla

Basilica del Santo a Padova, mantenendo fede al voto fatto."Tornare a casa vivo", questa la richiesta fatta a Sant'Antonioper cui non ha mai mancato la visita sia per devozione cheper riconoscenza. Dal Pozzo ha vissuto una vita assai avven-turosa, dai campi di battaglia in Abissinia alla deportazione.Ancora lucidissimo ricorda l'orrore della guerra ma resta fe-dele, oltre che al Santo, alla divisa degli Alpini che ha servitocon onore e oggi ancora indossa orgogliosamente parteci-pando, nonostante l’età, ogni anno all’Adunata Nazionale, al-zandosi in piedi negli ultimi cento metri del percorso peronorarlo. E' un Cuore Tricolore, un Cuore Italiano.

i. P.

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Consiglio DirettivoSezionale

Come da consuetudine l’ultima riunione annuale di C.D.sezionale si tiene presso la sede di Via Lanza con se-

guente cena alla quale partecipano, per lo scambio di augurinatalizi, anche le consorti di presidente e consiglieri. Alcunipartecipanti sono intervenuti non accompagnati, probabil-

mente ligi ai dettami dalla loro, a quanto pare, neppur tropporemota origine ligure/scozzese, per cui l’intervento singolocomporta metà spesa e, secondo teoria, doppio diverti-

mento. Da queste colonne vada alle gentili signore il sentitoringraziamento dovuto alle doti di rassegnata sopportazioneper le reiterate diserzioni dei rispettivi mariti impegnati nellaconduzione della Sezione.

i. P.

Il ritorno

Iresti mortali di BOBBIO EDOARDO provengono dal cimi-tero d’Onore di Amburgo dove ha trovato dimora dopo la

sua morte avvenuta a seguito di un bombardamento duranteil suo periododi prigionianel carceredi Bielefeld( G e r m a n i a )n e l l ’ a n n o1945. Grazieall’interventodel Sig. Ro-berto Zam-boni diVerona pro-motore e di-v u l g a t o r edelle notizierelative aiCaduti diguerra siamoriusciti final-mente a ri-portare inPatria un va-loroso sol-dato. Ilmilitare enato il 4marzo 1910ed e morto il24 febbraiodel 1945Rimpatriato il28 settembre2014. La cerimonia si e svolta nella Parrocchia di San Cri-stoforo alle ore 11:00

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«Zuppa Calda a Nikolajewka»

Ormai da tre anni il Gruppo Alpini di Novi Li-

gure ricorda i Caduti Alpini novesi di tutte le

guerre, in occasione dell'anniversario della Riti-

rata di Russia, con la manifestazione «Zuppa

Calda a Nikolajewka». Come già ricordato: il ti-

tolo deriva dal diario del nostro socio Virgilio Fin-

cato, “andato avanti” nel 2003, alpino del Btg

Pieve di Teco che, durante la ritirata, per una serie

di circostanze fortuite, incontrò la colonna della

Divisione Tridentina condividendone le vicissitu-

dini e partecipando alla battaglia di Nikolajewka.

La manifestazione è iniziata nel tardo pomeriggio

di sabato 24 gennaio con la Messa di suffragio per

le “Penne Mozze” novesi; ospitati nella chiesa

parrocchiale di San Pietro, la funzione è stata of-

ficiata dal socio alpino Padre Ennio Bellocchi, ar-

ricchita dai canti del Coro Sezionale Valtanaro. La

sera, presso il teatro Comunale

“Paolo Giacometti”, il sodalizio

novese ha voluto offrire alla cit-

tadinanza lo spettacolo teatrale

«Con Dio nello Zaino» a cura di

Giancarlo Militello e Carlo

Mondatori regista ed inter-

prete.La pregevole rappresenta-

zione è l'adattamento del libro

«Padre Generoso…stammi vi-

cino muoio» raccolta dei diari

del Cappellano militare a cura di

Giancarlo Militello. Padre Ge-

neroso, al secolo Attilio Ghi-

glione da Pontedecimo

(1913-1962), frate Cappuccino,

appena ricevuta l'Ordinazione Sacerdotale, con il

grado di Tenente, ebbe il gravoso compito di

assistere spiritualmente, e non solo, gli alpini

durante il Secondo conflitto mondiale. Ini-

zialmente assegnato al Btg. Valle Arroscia du-

rante la breve campagna sul Fronte

Occidentale, successivamente trasferito al

Btg Complementi della Divisione Alpina

Julia e poi all'8° Rgt Alpini, Btg Gemona con

il quale partecipò alla campagna di Grecia.

Rientrato in Patria per malattia scampò all'af-

fondamento del piroscafo Galilea, tragedia al-

pina, nella quale perirono, fra gli altri, 21

ufficiali, 18 sottufficiali e 612 alpini del Btg

Gemona. Ancora convalescente Padre Ghi-

glione accorse in Friuli per assistere e confor-

tare i famigliari delle vittime. Col ricostituito

Btg nell'estate del 1942, Padre Generoso partì

per la Russia; durante i giorni del ripiega-

mento ebbe l'avventura di incontrare la co-

lonna della Divisione Tridentina con la quale

uscì dalla sacca. Dopo l'8 settembre non volle

abbandonare i suoi alpini e con molti di loro,

salì la montagna e partecipò alla guerra di Li-

berazione con la Brigata Osoppo. L'interes-

santissimo testo propone i diari di guerra di

Padre Generoso, relativamente alla campagna di

Grecia ed a quella di Russia, corredati da nume-

rose fotografie e cartine. Una testimonianza che

aggiunge tasselli importati e singolari ad altre già

rese sull'argomento, soprattutto per quanto ri-

guarda la campagna di Grecia, dove i nostri sol-

dati ebbero a patire sofferenze e perdite

paragonabili a quelle del fronte Russo, e tuttavia

così dimenticata! Basti pensare che, secondo il

diario, il Btg Gemona il 24 febbraio 1941 contava

un organico di 1.200 uomini, dopo un mese di

lotta accanitissima rimaneva con 1 ufficiale e 4 al-

pini ancora in grado di combattere. Gli scontri

sulla linea del Golico furono così sanguinosi da

indurre il Colonnello Camosso ad ordinare: «Vo-

glio che i miei cappellani siano sempre in primis-

sima linea. Dovete curare le salme dei vivi». E

padre Attilio Ghiglione fu sempre al loro fianco

portando cure, assistenza, misericordia e conforto:

«Padre Generoso stammi vicino...muoio». Una

rappresentazione ed un libro che ci sentiamo di

consigliare, ringraziando gli autori, la Sezione

A.N.A. di Genova, il Gruppo Alpini Altavalpol-

cevera che lo ha pubblicato.

Alpino Italo Semino

RIUNIONE DEI RESPONSABILI DELLE ATTIVITA’ SPORTIVE SEZIONALI

Sabato 22 novembrepresso la sede ANA di

Biella si è svolta la riunionedei referenti sezionali per leattività sportive. Dopo i sa-luti di circostanza da partedel padrone di casa MarcoFulcheri Presidente Sezionedi Biella, del Presidentedella Commissione SportivaNazionale ANA OnorioMiotto e delle Autorità Civilie Militari presenti si è pas-sato subito al dibattito che siè fatto caldo fin da subito. Siè parlato infatti dei campio-nati che si sono svolti nel2014 da quelli invernali alleAlpiniadi e sono emerse so-prattutto diverse “magagne”;le questioni più spinose

sono state relative all’applica-zione o meno delle varie nor-mative federali alle gareinvernali che però limitereb-bero molto la partecipazionedegli alpini “normali” a scapitodegli atleti. Qualche osserva-zione è stata fatta anche al-l’organizzazione delleAlpiniadi estive nel torneo dicalcio che è stato deludentesoprattutto per la partecipa-zione (il 2° Raggruppamentonon ha presentato la squadrae il 3° e il 4° sono stati “aiu-tati” da ragazzi del 1° per rag-giungere il numerosufficiente); nel complessoperò tutti si sono reputati sod-

(segue a pag. 7)

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disfatti ed è stato proposto di aggiungere la gara di MountainBike e di sostituire il calcio a 11 con il calcio a 5. Sono statipresentati i campionati del 2015 dai rappresentanti dei Co-muni e delle Sezioni ANA organizzatrici. Per quanto riguardai campionati invernali avranno il seguente svolgimento:15/02/2015 ad Asiago (VI) sez. Monte Ortigara Sci di Fondo- 01/03/2015 a Schilpario (BG) sez. Bergamo Sci Alpinismo- 22/03/2015 al Pian delFrais-Chiomonte sez.To-rino+Valsusa Sci Slalom men-tre quelli estivi saranno:21/06/2015 a Bedonia (PR)sez. Parma Corsa in Monta-gna a Staffetta - 05/07/2015 aGraglia (BI) sez. Biella Marciadi Regolarità - 19/07/2015 aSoligo (TV) sez. ConeglianoCorsa in Montagna. Da defi-nire ancora i campionati diTiro a Segno con carabina epistola. Si è parlato anche deiCa.STA e in accordo con ilComando Truppe Alpine sicercherà di far partecipare nel2015 delle squadre ANA allevarie gare. E’ in gestazioneanche per il 2018 una cammi-nata attraverso le frontieredella Grande Guerra divisa invarie tappe per permettere atutti di poter parteciparesenza grossi impegni. Segui-ranno comunque dettagliprossimamente. Natural-mente come nella miglioretradizione la giornata si èconclusa con un ottimo rancioalpino che ha permesso aipartecipanti di continuare lediscussioni e di confrontarsicon le varie realtà delle se-zioni più lontane.

Daniele Bertin

(segue da pag. 6)

RIUNIONE RESPONSABILI DELLE

ATTIVITA’ SPORTIVE SEZIONALI

ERRATACORRIGE

Sul precedente N°4/2014 è stato segnalatoun numero di recapito te-lefonico del Capogruppodi Felizzano DalcheccoBruno non corrispon-dente all’utente stesso.Si pubblica quindi qui diseguito la necessariamodifica : 334 1179779

Curiosando sul web

Riflessioni!! Ieri sera ad Alessandria si sono celebrati con un bel-lissimo concerto i 40 del Coro Montenero!! 40 anni...... Così

tanti , eppure rivedendo le fotografie, risentendo i canti , mi sonoritrovata indietro negli anni! 1974, l' anno in cui ho incontrato Gigied è iniziata la nostra storia e poi il matrimonio, la nascita dei figlie poi... e poi! Quante foto, quanti ricordi, immagini, raduni, con-certi... e sempre la nostra vita insieme!! Il Coro Montenero ci havisto crescere da due ragazzi un po' spensierati e incoscienti a re-sponsabili, almeno credo, genitori!! 40 di coro 40 di matrimonio!!

(segue a pag. 16)

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L’AQUILA, ISTRUZIONI PER L’USOBasilica di Santa Maria di Collemaggio - E’ il più importantemonumento religioso della città, voluta su iniziativa di Pietro An-geleri, detto da Morrone, eletto papa nel 1294 sotto il nome di

Celestino V nella stessa basilica. La facciata in pietra bianca erosa costituisce il massimo capolavoro dell’arte abruzzese. A si-nistra si apre la prima Porta Santa della storia la cui apertura siripete a cadenza annuale dal 1294. L’interno costituito di tre na-vate coperte con soffitto a travi con capriate lignee, la ricchissimapavimentazione in pietra bianca e rossa presenta un motivo cheriprende quello della facciata. In fondo alla navata destra si trovail mausoleo di Celestino V del 1517 con all’interno un’urna doratacontenete le spoglie del Santo. Preziosi affreschi impreziosi-scono le pareti e le nicchie.Piazza del Duomo - Un tempo fulcro della vita cittadina, con laCattedrale di San Massimo simbolo del volto più duro del terre-moto, ma oggi della voglia di rinascita. Fontana delle 99 cannelle - Considerata l’insegna araldica della

città. Ubicata all’interno del Borgo Rivera e di fronte alla piccolachiesa romanica di San Vito. Di altissimo valore simbolico perl’identità aquilana, in quanto ricorda la fondazione stessa dellacittà.Fortezza spagnola - L’imponente fortezza venne eretta a partiredal 1534 quando il viceré del Regno di Napoli, Pedro Álvarez deToledo, intraprese una politica di costruzione di nuove opere mi-litari e di rafforzamento di quelle esistenti. Mai utilizzata per scopibellici fu residenza del governatore spagnolo e successivamentecome alloggio per i soldati francesi nell’ottocento e tedeschi nella

seconda guerra mondiale. E’ diventata sede del Museo Nazio-nale d’Abruzzo, gravemente danneggiata dal terremoto del 2009. Palazzo dell’Esposizione – Detto anche Emiciclo, ò uno degliedifici storici più significativi della città situato sul luogo in cui an-ticamente sorgeva il. Convento di San Michele Arcangelo. Nel1888, a seguito di un progetto di riqualificazione urbanisticavenne realizzato l’attuale palazzo a esedra porticata con dodicicolonne doriche. Sino all’ultimo dopoguerra ha ospitato mostreed esposizioni. Attualmente è sede del Consiglio Regionale.Palazzo Centi - E’ considerato una della maggiori espressionidel barocco aquilano. Il palazzo è a pianta rettangolare, dispostosu tre livelli con ampia galleria d’ingresso. Fino al 2009 è statosede della Presidenza della Regione.Costa Masciarelli – Strada del centro storico che va da PiazzaDuomo alla cinta muraria. E’ inserita nel quartiere medievale pre-valentemente abitato dalla comunità ebraica locale. La via è ca-ratterizzata da un’accentuata pendenza e da una curvatura versol’interno che ne consentivano migliore difesa in caso di incursionie assedi.Monastero di clausura di San Basilio – Situato nel cuore dellacittà, costruito nel 1320 su una preesistente struttura romanica,presenta una bella facciata settecentesca ed è caratterizzato danumerose modifiche apportate nei secoli.Grotte di Stiffe – Complesso di grotte carsiche immerse nellalussureggiante vegetazione del Parco Naturale Silente Velino nelComune di San Demetrio ne’ Vestini. Hanno lunghezza superioreal kilometro e presentano varie sale, cunicoli con presenza di sta-lattiti e stalagmiti che le rendono particolarmente suggestive.Gran Sasso d’Italia – Il massiccio più alto degli Appennini òun’area ambientale tutelata con l’istituzione del Parco Nazionaledel Gran Sasso e Monti della Laga misura 50 Km, in lunghezza

e 15 in larghezza. Ha caratteristiche aspre di alta montagna conle quote maggiori che si trovano nella sottocatena settentrionale:il Corno Grande costituito di tre cime (2913-2903 e 2893 m.s.l.m)e il Corno Piccolo (2655 m.s.l.m.). Incastonato fra le tre vette checostituiscono il Corno Grande si trova il Ghiacciaio del Calde-rone, il secondo ghiacciaio più meridionale d’Europa.Campo Imperatore – La prima stazione sciistica nata sugli Ap-pennini, nota nelle storia d’Italia per essere stata l’ultima prigionedi Benito Mussolini dopo le isole di Ponza e della Maddalena. Lacamera N° 220 (già 201) dell’albergo, in cui venne trattenuto l’exCapo del Governo prima dell’operazione “Quercia” che portò allasua liberazione, perfettamente conservata con gli arredi originaliè oggi un piccolo museo assai frequentato. Sul luogo si trovanoun interessante Osservatorio Astronomico e il Giardino Botanico.Rocca Calascio con i suoi quasi 1500 metri di altitudine è il ca-

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stello più alto d’Italia e fra i più elevati d'Europa, oltre che uno

dei più antichi centri abitati dall'uomo in Abruzzo, si erge su ungruppetto di case ormai disabitate.La necropoli di Fossa – Antichissima area sepolcrale, sullasponda del fiume Aterno, copre un’area di 3500 mq. con circa500 tombe di differente tipologia (tumuli, fosse, a camera e incoppi di laterizio)Amiternum – Importante sito archeologico, antica città italicafondata dai sabini, diede i natali a Sallustio uno dei maggiori sto-

rici romani. Notevoli le testimonianze tra cui una villa d’epoca ro-mana rinvenuta nei pressi di Coppito.Alba Fucens - Massa D'Albe –Nel cuore dell'Abruzzo, sullesponde del lago Fucino, al confine con il territorio dei Marsi, nel303 a.C. venne fondata la colonia romana di Alba Fucens. Pochesono le testimonianze di epoca preistorica, mentre notevoli sonoi reperti collocabili cronologicamente in epoca romana.Santo Stefano di Sessanio - a soli 10 km dal capoluogo - unadelle cittadine più belle dell'Abruzzo: un dedalo di viuzze strettee tortuose dove il tempo sembra essersi fermato.Castel del Monte, un'altro piccolo luogo incontaminato arroccatoa quota 1346 metri: inserito tra i “Borghi più belli d'Italia”, è abi-tato da poco più di 500 abitanti ed attira i turisti per la chiesa diSan Rocco, la chiesa di S. Maria del suffragio che ospita un al-tare in legno scolpito rivestito d'oro zecchino di notevole pregioe la bellezza del paesaggio.Scanno è sicuramente tra i borghi abruzzesi più suggestivi, con

un intricato centro storico e circondato da una natura incontami-nata. Degni di nota sono il Museo della Lana e la chiesa di SantaMaria della Valle.Sulmona – Situata a ridosso del Parco Nazionale della Majellaè nota nel mondo per la secolare tradizione della produzione diconfetti e patria del poeta Ovidio. Il borgo, annoverato tra i piùbelli d’Italia offre al visitatore il Palazzo della SS. Annunziata con-siderato uno dei maggiormente significativi dell’Italia Meridionale.la Basilica di San Panfilo del 1706 è il risultato di successive stra-tificazioni architettoniche sovrappostesi all’originario tempio dietà romana. L’acquedotto medievale è l’elemento di maggior im-patto visivo della città; la struttura è composta da 21 arcate peruna lunghezza totale di 100 m. rimasta pressoché intatta neltempo.

ENOGASTRONOMIA: La radicata tradizione e l’ambiente a bas-sissimo tasso d’inquinamento consentono l’uso di prodotti dellaterra esenti da sofisticazioni e modificazioni. La cucina abruz-zese offre cibi preparati in maniera casalinga e gustosa. Il piattoforse più conosciuto sono sicuramente i “maccheroni alla chi-tarra” conditi con ragù e saporite polpette di carne trita. Fra i se-condi piatti risalta la carne di pecora con gli “arrosticini” e

“l’agnello cacio e uova”. Anche il pesce trova spazio con la “trotadel Sangro” e il “baccalà all’aquilana”, sulla costa rinomato è il“brodetto alla giuliese”. Non mancano salumi e formaggi pecoriniprodotti in maniera artigianale quali le scamorze, mozzarelle eprovoloni di Rivisondoli, la “ricotta al fumo di ginepro” di Anversadegli Abruzzi e il “caciofiore” aquilano. Fra i vini sono rinomati ilMontepulciano cerasuolo, Montepulciano rosso. Fra i bianchi ilTrebbiano, il Passerina e la Malvasia. Particolare il rosatellodella Conca Peligna di Sulmona.

(segue da pag. 8)

L’AQUILA, ISTRUZIONI PER L’USO

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Ipiù attenti fra i lettori potrebbero, giustamente, obiettare chequanto pubblicato qui di seguito sia già stato più volte ripetuto

nell’avvicinarsi i giorni dell’Adunata Nazionale. Dovendosi però, pur-troppo, annotare il ripetersi di comportamenti poco edificanti e disdi-cevoli per l’immagine della nostra Associazione si ritiene opportunorinnovare l’appello; nel contempo riconoscendo, con una punta d’or-goglio, che per la nostra Sezione ben pochi risultino gli appunti rile-vabili. Facciamoci quindi innanzitutto un bell’esame di coscienza e,se ciascuno di noi tenesse presenti poche e semplici norme, il risul-tato finale sarebbe, senza dubbio, eccellente. 1) - Il Labaro, sommoemblema associativo, deve essere salutato da tutti. Anche ai Gon-faloni dei Comuni e ai Vessilli sezionali, quando decorati di Medagliad'Oro al V.M., è dovuto il saluto. 2) - Nel corso della sfilata il salutoal Labaro, che si trova posizionato in prossimità della tribuna d'onoreed alle Autorità presenti sulla tribuna stessa, deve essere reso solodal Presidente e dai componenti il C.D.S., per tutti gli altri il saluto sirende con “l'attenti a...”. 3) - Durante lo sfilamento, si dovrà tenere ilpasso scandito da bande e fanfare, in caso contrario si assiste aduna transumanza tipo gregge. Allo scioglimento si saluti il VessilloSezionale scortato dal presidente posizionato a lato strada e poi sisciolga ordinatamente il corteo lasciando libero il passaggio alla Se-zione che segue. Si evitino abbigliamenti non consoni, quali panta-loni corti e canottiere o, comunque indecorosi. Evitare mani in tascao dietro la schiena e parlare al telefono cellulare. 4) - Si conduca,una rigorosa opera di contrasto contro i cosiddetti trabiccoli. Non si-gnificano nulla, danno fastidio al prossimo e solitamente vanno con-tro le norme del codice della strada dal quale nessuno può essereesentato. Non si lascino in giro indiscriminatamente cartacce e rifiutidiversi ma servirsi degli appositi raccoglitori. 5) - I comportamentidisdicevoli e violenti non devono in alcun modo essere tollerati nellanostra Associazione. Portare il Cappello Alpino non consente ad al-cuno a sentirsi superiore agli altri e autorizzato a un comportamentoincivile. 6) - Uno degli atteggiamenti più indecorosi è offerto daquanti eccedono nel bere. L'ubriachezza è uno dei vizi peggiori del-l'uomo, degrada e svilisce l'individuo compromettendone la dignitàpersonale e l’immagine dell’A.N.A. in generale. Occorre convincere,chi oltrepassa il limite del lecito, che il bere smodatamente non hamai reso l'Alpino più Alpino. 7) - Rispetto assoluto e cura per il Cap-pello Alpino. Sia fatto togliere ogni inutile orpello che lo renda una

sorta di ridicolo copricapo carnevalesco. Non si esiti nel vietare disfilare a chi non abbia il diritto di fregiarsene e non si adegua alledisposizioni. 8) - Rispetto per il sonno altrui, le notti e segnatamenteil sabato, molti si sentono autorizzati a infastidire il prossimo conurla, schiamazzi, canti sguaiati, trombette da stadio e rombi di mo-tore fino alle prime luci dell'alba. Sono manifestazioni di pura stupi-dità. 9) - Rispetto incondizionato per il gentil sesso. Il comportarsimaleducatamente, unito a sguaiataggini varie, offende la donna,scredita chi compie il gesto e trasforma l'Adunata in un baccanale. 10) - Rispetto per l'autorità costituita e per il nostro Servizio d'OrdineNazionale. Mancare di rispetto o, peggio, oppor- re resistenza aipubblici ufficiali, non è azione degna di un Alpino.

i. P.

LE COSE RIPETUTE AIUTANO "Nikolajewka"

Sabato 26 Gennaio a Brescia si è svolta la commemorazione diquanti settantadue anni fa non sono tornati da quella che è stata

chiamata "la campagna di Russia". Alla presenza di autorità civili, mi-litari, religiose e con un corollario di vessilli e gagliardetti che hannodato lucentezza e grandezza alla commemorazione, si è svolta la ce-rimonia. Quello che sottolineato da un applauso è rimasto nel pen-siero dei presenti, è stata una frase di chiusura del racconto delreduce Serg. Magg. Sassetti classe 1921, il quale rivolto ai rappre-sentanti dell'ambasciata russa ha raccontato che in un frangentedella ritirata lui e i suoi compagni mai hanno sparato verso i combat-tenti russi, e che i medesimi a loro volta si sono comportati allo stessomodo. C'è da riflettere... La giornata si è conclusa con la sfilata perle vie della città e con la Santa Messa.

Alp. Piergiuseppe Pia

FRAMMENTI DI STORIA"Nel '44 i Russi entrarono in Polonia e in un campo di concentra-mento trovarono il generale Reverberi. Il comandante di un'Armatarussa lo mandò a chiamare."È lei", disse, "il comandante della famosa Tridentina?"."Sì, generale. Perché?"."È stata l'unica divisione del settore Centro-Sud che ci è sfuggita. Vo-levo conoscere il comandante"."No", rettificò Reverberi, "non vi è sfuggita. È stata l'unica che nonsiete riusciti a battere".… l'unica che non siete riusciti a battere.Ricordo le parole che il generale Reverberi mi disse qualche tempoprima di morire. Ma quanto ci è costato? Qualcuno ci aveva detto diandare oltre ma il nostro cuore ci ha portati qua. Si avanzava per an-dare a baita. Allora sì che abbiamo lottato per la nostra Italia, per lenostre valli, i nostri campi, le nostre donne. Ci hanno detto che fummomeravigliosi. Forse sarà vero ma una lunga strada è stata segnata:ossa, zaini, scarponi, armi e sangue. Ora su queste cose il vento don-dola i grani."

Mario Rigoni Stern

autore foto: Luciano Eagle Stefanini

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ALPINO IN TRASFERTA

Siamo giunti agli sgoccioli del 2014, un anno intenso di attività peril nostro Gruppo Alpini che per le attività sociali che mi impegnano

in prima persona, quale parte attiva della Consulta del Volontariatodi Valenza in rappresentanza della locale Associazione Alpini. InConsulta il tempo dedicato non è faticoso pur se impegnativo e gra-tificante quando si ottengono buoni risultati. Differente e più laboriosoil tempo dedicato al nostro Gruppo Alpini particolarmente in occasionedell’annuale “Festa della tagliatella”. Per parecchi mesi ci si vede in-daffarati a discutere e organizzare per la miglior riuscita di questoevento. Durante lo svolgimento della festa, si lavora sodo ma si riescepersino a divertirsi, qualcuno si arrabbia ma, quando si sono spentele luci dell’ultima serata, calata la tensione, uno strano senso di ma-linconica tristezza coglie tutti quanti. Quest’ anno ho voluto un po’strafare e non mi sono accontentato della bellissima Adunata Nazio-nale di Pordenone, del Raduno del 1° Raggruppamento e RadunoSezionale. Il 18 settembre, insieme a mia moglie, ho fatto una leva-taccia in ore antelucane. Partenza per Malpensa e imbarco alla voltadi Catania per partecipare al Raduno del IV° Raggruppamento. E’stato questo un avvenimento al quale non avrei potuto mancare inquanto organizzato ai piedi dell’Etna e più precisamente a Lingua-glossa, a soli 7 km dal mio paese nativo. Dopo mesi di attesa, conmalcelata ansia, non appena atterrato a Catania, alzo lo sguardo in

alto e vedo l' Etna, tiro un bel respiro, e mi dico: siamo a casa. Lin-guaglossa, sembrava una piccola bomboniera, tutta infiocchettata dibandiere Tricolori, con mia gioia trovo tanti amici d'infanzia e, natu-ralmente, molti parenti. La sera di venerdì, tra schiamazzi, musica ecanti, mi capita d’incontrare il presente e il passato dell’A.N.A., i pre-sidenti Favero e Perona. Mi avvicino, stringo loro la mano e mi colpi-sce la dirompente esuberanza di Perona, più riservato maestremamente cordiale Favero. Li ritrovai entrambi la mattina del sa-bato a Piano Provenzano, dove partono le escursioni per il vulcano.Non avrei certo potuto lasciarmi sfuggire l’occasione della foto di rito,quando mai potrebbe ricapitarmi l’occasione? Le cerimonie ufficialidel Raduno sono state aperte dall’Alzabandiera seguita dall’incontrodel presidente nazionale Favero con il sindaco della cittadina etnea

alla presenza delle auto-rità locali e del presidentedella Sezione A.N.A. Sici-lia. Sono seguite la depo-sizione di una coronad’alloro in Piazza Munici-pio e la S. Messa pressola Chiesa Madre. Sul sa-grato è stato poi depostoun omaggio floreale allaMadonna della Pineta conuna spettacolare discesadal campanile della chiesastessa. La domenica, ilclou dell’evento con lagrande sfilata cui hanno preso parte il Labaro Nazionale scortato dalpresidente Favero e da alcuni consiglieri nazionali, tutti i Vessilli delleSezioni del IV° Raggruppamento e moltissimi altri provenienti da di-verse regioni d’Italia. Si è concluso qui un raduno cui ho partecipato,anche se non del Raggruppamento di mia appartenenza, al paesedove sono nato e vissuta la mia infanzia fino agli 11 anni, dove sonorimasti tanti miei ricordi. E tanti amici, fra i quali il capogruppo degliAlpini di Linguaglossa, Antonino Di Marco, che sento il dovere di rin-graziare e complimentarmi per aver saputo organizzare in una cosìpiccola cittadina, una così grande manifestazione.

Alpino Santamaria Giuseppe

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II lleett ttoorr ii cc ii ssccrr iivvoonnoo

Sono Oriana, Amica, Moglie, Sorella di Alpini. Sono titolare di un bar di campagna, quindi vivo inun paese di poche anime, dove ci si conosce tutti e, dove tutti dovrebbe essere Amici...Col ciu-

folo! In effetti è un covo di serpi. Vi spiego perché la penso così! Si parlava nel mio bar del compor-tamento reciproco fra cliente e barista.....Ebbene io so benissimo che a noi, che stiamo al di qua delbanco non è corretto essere di parte in nessuna occasione. Vuoi che si parli di sport, di politica, pet-tegolezzi vari ,ecc....Ok! D'accordo, ammetto che di sport io non sono un’esperta; tifo solo per l'ITALIA in qualunque occasione, (sono una bandiera). Di politica capisco meno ancora, a parte letasse da pagare, che comunque non hanno colore. Tutta questa premessa perché un cliente vienenel mio locale, indossa magliette inneggianti a Che Guevara, cappellini con la stella rossa e addobbivari sempre sul genere. Qual è il problema vi chiederete? Consuma, paga, si ferma cinque minuti eciao. Quello che mi fa soffrire è che lui mi contesta la bella mostra di sé che fa il Cappello Alpino dimio fratello andato avanti otto anni fa a quarantasei anni. Secondo lui dovrei vergognarmi perché ilCappello Alpino è di destra.....Vergognarmi io? Ma di che? Il Cappello di Marco è tutta la sua eredità,è di valore inestimabile! L' ho fatto anche dipingere su di una parete del mio bar....Mi chiedo tra ilmio / nostro Cappello e il suo che differenza c'è? Un abisso oppure niente, punti di vista. Per quantomi riguarda sotto quel Cappello c'era mio fratello, sotto il suo, a parte la forfora non so. Quindi nessuncolore politico me lo può togliere e, meno ancora nessuno lo può offendere. Mi chiedo inoltre: ma lagente li legge i libri? Sanno cos è la storia? Sanno chi sono gli Alpini? Non penso di dover essere ioa insegnargli il passato. Non devo essere io a dirgli che sono ragazzi morti per l'ITALIA l'unico coloreal tempo passato che vedevano era quello dei loro occhi pieni di vento e di paura, mentre eranonella steppa desolata in Russia, nel deserto Africano e sulle nostre care montagne, con l'unico pen-siero di portare a casa la pelle e il proprio Cappello; unici simboli per cui hanno combattuto.....Eallora basta !!!!Non posso urlare al bar, ma: basta!!!!!Lo scrivo qui: basta!!!!!E rispettiamolo questoCappello di chiunque esso sia soprattutto ONORE!

Giacomini Oriana

Via M. Corti 11 27030 Gambarana (PV)

iscritta al gruppo Alpini di Valenza

Sempre valido è il detto che la signorina, mamma degli intolleranti, sia non solo sempre incinta ma

pure prolifica e aggiungiamo anche senza nessuna distinzione di appartenenza politica. Notoria-

mente vi sono Alpini, che si riconoscono nei più diversi partiti di tutto quanto l’arco costituzionale,

orgogliosi del loro Cappello Alpino, iscritti all’A.N.A. e magari impegnati in prima persona nell’Asso-

ciazione oltre a innumerevoli persone altrettanto politicamente variopinte che nutrono il massimo ri-

spetto e ammirazione per gli Alpini. Nel caso in oggetto non si tratta di destra o sinistra bensì di

ignoranza nel senso più ampio del termine, derivante dal verbo ignorare, non conoscere. Il tuo cliente

dimostra infatti di non essere per nulla informato ne di Storia ne di buona creanza della civile convi-

venza dove ognuno deve essere sacrosantamente padrone del proprio pensiero. Capisco che la

tua posizione non ti permetta eccessiva possibilità d’espressione ma una educata risposta (magari

evitando di citare la forfora) formulata nello stesso modo proposto dal tuo partecipato scritto sarebbe

sicuramente giovevole al poco urbano individuo, senza la benché minima offesa.

Ignoranza storica... Precisazione

Egregio Direttore, permettimi in-nanzi tutto di ringraziare te e la re-

dazione de "Il Portaordini" per averpubblicato la mia ricerca sui Caduti Al-pini della Provincia di Alessandriadella Grande Guerra.Tuttavia sonodebitore di alcune precisazioni. Comeprevedevo l'Albo d'Oro, dal quale hotratto le informazioni, purtroppo è in-completo, prova evidente: non è ci-tato, e di conseguenza non hoelencato, la M.A.V.M. alla memoria Gi-rino don Francesco da Frassineto Po(AL), 4° Rgt Alpini, Btg Monte Le-vanna, Caduto sul M. Solarolo il 25 ot-tobre 1918. Nell'attribuzione deiCaduti ai vari Distretti militari, ho men-zionato quello di Tortona (come risultadall'Albo d'Oro), in realtà, da una ri-cerca approfondita dei "Ruoli Matrico-lari" presso l'Archivio di Stato diAlessandria, il Distretto militare fuquello di Voghera. Infine nell'asse-gnare, anche se empiricamente, i Ca-duti alle diverse Sezioni A.N.A., ultimografico della ricerca, ho commesso unerrore grossolano, ignoravo infatti cheil Gruppo Alpini del Comune di Muri-sengo (AL) appartenesse alla Sezionedi Torino, pertanto i 18 Caduti, nati inquesta località, andrebbero sottrattidalla Sezione di Casale Monferrato egiustamente attribuiti a "La Veja". Miscuso per le imprecisioni.Tanto do-vevo a te ed ai gentili lettori. Cordial-mente.

Alpino Italo Semino

Preciso come al solito il nostro Italo.

Grazie

Grazie Coro Montenero!! Grazie per le emozioni che la se-rata ci ha regalato!!

Mariangela Torti Ceva

Ritenendo giusto il non argomentare in prima persona riporto alcuni degli

innumerevoli commenti seguiti sulla rete.

Mariagrazia Cigallino Auguri ragazzi ....40 e + !!!!!! Franco e Mariagra-

zia

Enzo Versienti La felice e bella coincidenza dei 40 anni del Coro Monte-

nero di Alessandria e l'ormai prossimo, felice, imminente 40° di matrimonio

tra te Mariangela e Gigi, mi porta a fare una considerazione, una felice con-

siderazione : il Coro Montenero di Alessandria, ma i cori in genere, si iden-

tificano col e nel canto ... e il canto è gioia di vivere ; il matrimonio è il piu'

bel canto d'amore e di gioia alla vita ... è vita ... la vita !!! complimenti al

Coro Montenero e al suo Presidente Renato Ivaldi, che mi onora della sua

amicizia, per i suoi 40 anni di straordinaria vita nel canto ... Complimenti a

te Mariangela e a Gigi per i vostri 40 anni della vostra vita insieme tra pochi

mesi ... 40 anni di canto d'Amore, di Vita. Con Affetto e Amicizia: Enzo e

Annamaria

Orietta Barettoni Mariangela e Gian Luigi....un binomio.....indissolubile.

Coro Montenero, non so dire di più....poi hanno detto già tutto. Un abbraccio

affettuoso !!!!

Monica Salvati Bello aver avuto la fortuna e l'onore di incontrare te e Gigi

e di fare parte della famiglia del Coro Montenero Alessandria. Auguri di

cuore a entrambi e grazie x il vostro affetto

(segue da pag. 7)

Curiosando sul web

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CORO MONTENERO

Quando un coro come il nostro deve festeggiare un anni-versario di una qualche importanza, per l’evento “clou”

invita una formazione celebre così che la ricorrenza sia ce-lebrata in maniera adeguata e prestigiosa. E’ una scelta cheil nostro coro ha già praticato in passate analoghe ricorrenzeche, pur garantendo un ottimo successo di pubblico, co-stringe il “festeggiato” ai margini dell’evento il cui vero pro-tagonista diventa il coro ospite forte del suo prestigio e dellasua bravura. Volendo celebrare i nostri quarant’anni conqualcosa che fosse diverso sia dalle esperienze precedentisia dal classico concerto, è nata l’idea di uno spettacolo fattod’immagini, canti e con una parte recitata a rappresentare ilfilo conduttore della nostra storia. Un ulteriore tentativo èstato quello di evitare una narrazione cronologica privilegian-done una tematica che trattasse gli aspetti umani coi quali ilcoro si è confrontato in questi decenni. Affinché la cornice aquesto spettacolo fosse la migliore possibile, abbiamo sceltoPalazzo Monferrato che oltretutto forniva i supporti tecnicinecessari alla realizzazione dell’evento. Come in ogni favolache si rispetti, non potevamo non iniziare col “c’era una volta…” ri-cordando le riunioni quasi carbonare nel magazzino di proprietàdell’indimenticato Arnoldi dove l’embrione del coro mosse i primipassi, per poi passare al novembre di quel 1974 quando l’entusia-smo riuscì a vincere la paura e il Montenero (così chiamato in onore

del Gen. Camillo Rosso primo presidentedella Sezione Alessandrina) debuttò all’ora-torio del Duomo di Valenza. Pagato il tri-buto alla genesi del coro, abbiamocontinuato ricordando lo spirito alpino,l’amore, le adunate, le amicizie, le trasferte,la guerra, la memoria e infine anche gli al-pini di oggi impegnati sui diversi fronti inmissione di pace. Ciascun momento è statoillustrato con la lettura di un testo, la proie-zione di alcune immagini e naturalmente dauno o più canti. Siamo particolarmente or-gogliosi del fatto che ogni singolo momentodello spettacolo (dai testi, alle foto, ai canti)è stato scritto, creato e scelto da membridel Montenero così che quanto rappresen-tato fosse davvero esclusiva espressionedella nostra “coralità”. Ci ha supportato perla lettura l’amico Marco Visca della compa-gnia “Teatro insieme” con la quale abbiamoavviato da qualche tempo una proficua col-laborazione. Nel corso della serata non

sono mancati i momenti di riconoscimento ai protagonisti di questiquarant’anni e qui il ricordo si è fatto particolarmente commossoquando sul palco sono saliti Pino Traverso (maestro) e GiampieroBacchiarello (presidente) che per lunghi anni hanno rappresentatodue tra le figure più significative del coro, e che hanno contribuito

a scrivere una parte fondamentale della storia del Monte-nero. Non potevano concludere se non con un festoso “sulcappello” intonato anche dai coristi “pensionati” che per l’oc-casione si sono uniti a noi per condividere la gioia di questiprimi quarant’anni. Adesso possiamo dire che è stata unabellissima festa, impreziosita dalla partecipazione di un ca-loroso pubblico e da numerosi rappresentati delle Autoritàe delle Istituzioni che con la loro presenza hanno posto l’ac-cento sull’importanza del ruolo che il nostro ha assunto nellaComunità alessandrina. Ciascuno di noi ha vissuto la seratain maniera diversa, ma penso che il “tweet” postato dal piùgiovane dei coristi possa ben descrivere il nostro comunesentimento: “….sta sera ho fatto davvero fatica perché hoiniziato ogni brano con il nodo in gola, e se un anno fa mel'avessero detto non ci avrei creduto... sono un tenore primodel coro Montenero e ne sono onorato e fiero!!!!”

Coro Montenero

FESTEGGIATI I PRIMI QUARANT’ANNI

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CORO ALPINI VALTANARO

A t t i v i t à d e l Co ro14 giugno Al mattino alcuni coristihanno partecipato alla “Colletta Ali-mentare Straordinaria” organiz-zata dalla Fondazione BancoAlimentare. Anche questo unsegno dello spirito di solidarietàche anima il Coro Valtanaro. In se-rata il Coro è a Castelboglione(AT) per il concerto compreso nelprogramma della 26^ Festa Sezio-nale di Asti. Ci accoglie l’impo-nente Chiesa Parrocchiale in stileneo-bizantino, intitolata alla Ma-donna Assunta e al Sacro Cuore,che offre il pregio di una eccezio-nale acustica. Oltre al Valtanaro ilconcerto prevede la partecipa-zione del Coro Vallebelbo dellaSezione A.N.A. di Asti, con il quale si è già cantato in altre occasioni.Apre la serata il Vallebelbo con esecuzioni di livello, seguito dal Val-

tanaro che pre-senta canti al-pini, dimontagna e delfolclore. In chiusura, a cori uniti,vengono eseguiti “Signore delleCime” e l’Inno Nazionale. Applausia ripetizione con entusiasmo daparte del numeroso pubblico giuntoda tutta la Provincia.22 giugno Il Coro è in sede per laFesta annuale del Gruppo di Ales-sandria (61° di fondazione). Nelcorso della manifestazione il Sale-siano Don Claudio è stato nomi-nato, per acclamazione,Cappellanoi del Gruppo A.N.A. edel Coro Valtanaro. Quale segno di

accettazione Don Claudio ha offerto al Coro e al Gruppo un notevolenumero di bottiglie di pregiata grappa.

ATTIVITA’ DEI GRUPPIGRUPPO DI SALE

Auguri in piazza

La tattica di aggiramento era iniziata già dal 16

di agosto, festa di S. Rocco, quando ci venne

buttato lì, tra il serio ed il faceto, di rifare il vin

brulè e le caldarroste per la notte di Natale. Il no-

stro Capogruppo strabuzza gli occhi e con il suo

Savoir-faire oxfordiano manda a qual paese chi ha

osato proporre una simile eventualità. I motivi li

conoscono tutti del perché non veniva più fatta

detta manifestazione. Siamo rimasti 4 gatti “ope-

rativi” nel gruppo e il paese sappiamo già come

risponde, ignavia a partecipare. Tutti invecchiano

e il ricambio non c’è (anche se a Sale sappiamo

esserci almeno 200 alpini “dormienti”); per cui è

una fatica immane mettere in piedi il vin brulè in

così pochi. Poi arriva l’attacco frontale per otto-

bre. Veniamo convocati a palazzo Manzoni (sede

del Comune) e senza giri di parole ci viene richie-

sto in veste ufficiale da più di mezza giunta pre-

sente. Ci guardiamo negli occhi e…. : maledetta

naja, ci hanno insegnato a collaborare e ad ese-

guire e non possiamo dire di no;

e poi vogliamo anche dimostrare

a noi stessi che ci siamo ancora,

che riusciamo lo stesso seppur

contati a fare lo stesso il nostro

dovere. Il giorno del 24 per for-

tuna ci aiuta Angelo che prima

non era tra gli operativi. Sfortuna

vuole che il “bocia” ha la febbre;

accidenti Alessandro è impor-

tante: parla poco ma lavora come

un mulo. No problem, alla sera

lui è lì con noi ad incidere le ca-

stagne e ad occuparsi della distri-

buzione, da vero Alpino dice:

Presente! Per fortuna Lorenzo si

è occupato di rifornire il magazzino con bicchieri

e materiale di confezionamento. Renato fa tutto;

monta la struttura, fa il disc jockey e cuoce le ca-

stagne da solo senza l’aiuto di nessuno sul braciere

che lui stesso ha costruito giorni prima con un

fusto. Claudio tra una battuta e l’altra distribuisce

vin brulè e cioccolata calda spillandola dai nuovi

thermos appena acquistati. Anche Andrea di soli

12 anni ci aiuta incidendo un buon numero di ca-

stagne e sollevando da detto lavoro un altro alpino

che così può occuparsi di altre mansioni. Collabo-

rano anche i “veci” Avio e Sandro e poi ciliegina

sulla torta all’una di notte, direttamente dal 3° rgt

Alpini di Pinerolo, arriva con noi Sara, per noi

l’Alpina! Anche a te grazie di essere venuta ad

aiutarci. Un ringraziamento particolare al Bar

Cannone d’Oro per il cospicuo quantitativo di

cioccolata fornitoci. La fatica è stata tanta. Gli ul-

timi che finiscono di smontare vedranno il letto

alle 4 del mattino, stravolti ma cmq felici di essere

tornati a fare quello che per molti anni facevamo

in 15 almeno! Ma la soddisfazione di vedere tutti

quei ragazzi (il target era di giovani) davanti al no-

stro gazebo, per alcune ore, che a turno venivano

a rifornirsi di castagne, vin brulè e cioccolata ci

ha ripagato delle fatiche necessarie.

Gruppo Alpini di Sale

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GRUPPO DI ALESSANDRIA

IL GRUPPO DI ALESSANDRIA RINGRAZIA LA CITTADINANZA

La Città di Alessandria ha vissuto il periodo festivo senza troppi elussuosi festeggiamenti in quanto la crisi che ha colpito il nostro

Paese ha lasciato strascichi pesantissimi nella gestione degli Enti localie pertanto la sobrietà manifestata dall’attuale classe politica è un se-

gnale importante per il futuro della nostra città. Il Gruppo Alpini Do-menico Arnoldi ha raccolto positivamente il messaggio che si intonamolto bene con lo spirito che caratterizza da sempre le attività intra-prese dal Gruppo volte ad aiutare quella parte della cittadinanza chemaggiormente risente dei disagi esistenziali che oggi, a causa della

persistente crisi economica, sono ancora maggiori e in misura semprecrescente. Per questi motivi il Consiglio di Gruppo sente ancora piùpressante l’obbligo di ringraziare tutti i soci che hanno dato ampia di-sponibilità per organizzare gli eventi che hanno permesso la raccoltadei fondi indispensabili per poter dare corso alle erogazioni beneficheche contraddistinguono da anni il Gruppo di Alessandria. Inoltre, uncaloroso e affettuoso ringraziamento va alla cittadinanza che genero-samente, durante tutto il 2014 ha accolto l’invito degli Alpini alla de-gustazione delle frittelle e degli agnolotti preparati e offerti nel corsodelle numerose manifestazioni fieristiche organizzate dal Comune diAlessandria. Il netto ricavo effettuato nelle varie manifestazioni insiemeal ricavato dalle offerte raccolte nella distribuzione delle stelle alpineha permesso al Gruppo di adempiere all’impegno benefico preso al-l’inizio del 2014 con alcuni Enti alessandrini. Nel corso dell’esercizioappena concluso Il Consiglio di Gruppo ha ricevuto diverse richiestedi contributo e pertanto ha deciso di distribuire i fondi raccolti in misuraequanime tra le varie Associazioni benefiche prescelte. L’ammontaredistribuito è stato pari ad € 9.000,00 ed i beneficiari sono stati la Ca-ritas Diocesana di Alessandria, l’Associazione ONLUS “Il Sole Dentro”per i bambini autistici, la LILT di Alessandria per la ricerca sul Mesote-

lioma e come da tradizione l’ asilo Monserrato per un aiuto ai bambinipiù disagiati. Gli assegni sono stati consegnati dal capogruppo R. Bal-delli insieme ad alcuni Alpini in rappresentanza del Gruppo nel corsodi un breve incontro tenutosi presso i locali dell’ANA di Via Lanza 2 neigiorni immediatamente precedenti le festività natalizie. All’incontroerano presenti mons. Marasini accompagnato dal direttore della Cari-tas Diocesana, il sig. Peola per l’associazione Il Sorriso Dentro, i dottoriBetta e Libener per la LILT Rinnovando i ringraziamenti il Gruppo AlpiniArnoldi si augura che anche nell’anno nuovo la cittadinanza partecipinumerosa e con la solita generosità alle iniziative che verranno pro-grammate. Un cordiale saluto alpino a tutti.

Il Capogruppo

R.Baldelli

GRUPPO DI GAVI

I l r i torno

Venerdì 24 Ottobre nella Chiesa di Rovereto frazione del Comunedi Gavi, è stata celebrata una funzione religiosa con Santa Messa

alle ore 11, per ricevere i resti della salma dell'artigliere, soldato An-gelo Moncalvo, classe 1921 caduto a Monaco di Baviera il 1 marzo1945 e dato per disperso. Dopo quasi 70 anni di silenzio e di attesaè tornato alla sua terra natia, dando pace ai suoi famigliari. E' statoaccolto dai suoi cari, dagli abitanti della frazione, nonché da un coe-taneo che lo ricorda ancora, avendo fatto le elementari assieme. Unacerimonia austera ma significativa. Il canto “ Signore delle Cime “ e ilsilenzio fuori ordinanza, uniti ai ringraziamenti dei famigliari da partedi una sua nipote, ha creato commozione in tutti noi. Il corteo ha poiaccompagnato l'urna mortuaria alla tomba di famiglia nel vicino cimi-tero. Hanno partecipato alla cerimonia: lo storico Roberto Zambroniartefice della ricerca del disperso, il picchetto d'onore della Taurinensedel Nizza Cavalleria motorizzata di Bellinzago accompagnati dal Ca-pitano, l'Arma dei Carabinieri della sezione di Gavi e di Carpenetocon il Capitano Giordano della compagnia di Novi Ligure, gli Alpini ela Croce Rossa di Gavi, una rappresentanza del consolato italianodi Francoforte sul Meno, Sindaco e Consiglieri con il gonfalone delcomune di Gavi. Con un ricordo del Caduto Angelo Moncalvo e ilringraziamento a tutti i presenti alla funzione si scioglieva la manife-stazione.

Il capogruppo

Ezio Pestarino

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GRUPPO DI VALENZA

Altro che “happy hour “ o “apericena”!

Sabato 13 dicembre soci e loro familiari si sono ritrovatipresso la sede di Gruppo per l’ormai tradizionale scambio

di auguri natalizi. Ognuno ha portato il personale contributo ga-stronomico allestendo un ricchissimo e sfizioso buffet culmi-

nato con la pastasciuttata preparata da Francesco e Daniele.Quando ormai le ore piccole si stavano avvicinando e dopol’immancabile panettone, un dovuto brindisi ha degnamentecoronato un incontro di amicizia e un momento per lo scambiodi un sincero augurio, oltre che di Buon Natale, affinché il pros-simo anno sia foriero di un orizzonte migliore per ognuno dinoi, i nostri cari, la nostra Associazione, la nostra Patria che,nonostante tutto, gli Alpini amano e onorano ogni giorno.

G.C.

NOZZE D’ARGENTO CON LA MARCIALONGA

Nonostante le bizze di un inverno quanto mai mite e su un percorsodi soli 57 Km (contro i classici 70) con l’impiego di 20 cannoni, che

hanno prodotto oltre 100.000 metri cubi di neve, artificiale, il 25 gen-naio, si è regolarmente disputata la 42^ edizione della “Marcialongadi Fiemme e Fassa”. La famosa gara internazionale di granfondo a tec-nica classica che richiama migliaia di partecipanti da più parti delmondo, è stata dominatadal norvegese Asle Gjerda-len in campo maschile edall’austrica (ceca naturaliz-zata) Katerina Smutna frale donne. Ma il traguardoposto sotto lo striscioned’arrivo a Cavalese è statoonorevolmente tagliatoanche da un grande nomedel fondismo alessandrinoe alpino in particolare: PieroLenti, capogruppo A.N.A. diValenza che ha così portatoa termine la sua 25^ parte-cipazione consecutiva, untraguardo davvero invidia-bile che rende orgogliositutti noi. E vai Pippo !

gielleci

80! Ehi Follador, sicuro di nonaver sbagliato a contare?

La sede A.N.A. è al buio, silenzio tutt’intorno, Marco arriva attiratoda una plausibile scusa, infila la chiave, apre la porta, accende la

luce e si ritrova sepolto da manate sulle spalle. La sorpresa è riuscita,Paolo, suo figlio, ha fatto le cose per bene. Poi la lettura dello scrittodi Maria, che lo sopporta da una vita, gli auguri degli amici; alcunistorici e stropicciatelli dagli anni più o meno come lui, altri più recentie pimpanti ma tutti accomunati dal desiderio di fargli festa per l’ottan-tesimo compleanno; e lui si commuove. Infine, si sa, dove c’è Marcoè assolutamente impensabile possa mancare da mangiare e bere.Continua così vecchia roccia !

Gielleci

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GRUPPO DI SEZZADIO

Domenica 25 Gennaio a Castelferro per il 72° Anniversario dellaBattaglia di Nikolajewka. In una giornata bellissima di sole e con

una temperatura abbastanza gradevole, gli Alpini si sono dati appun-tamento davanti alla Chiesa di Castelferro. Dopo la funzione religiosai partecipanti in corteo hanno raggiunto il monumento ai Caduti per ladeposizione di una corona d’alloro. Un doveroso saluto con deposizionidi fiori è stato portato al Gen Re che riposa presso il cimitero di Ca-stelferro. La mattinata è continuata con un breve trasferimento in autoa Sezzadio e appuntamento per tutti davanti al cimitero per l'Alzaban-diera e deposizione corona al "Cippo di tutte le guerre". Spontanea-mente e fuori programma gli Alpini prima di recarsi in piazza aSezzadio hanno voluto portare un saluto anche al Gen. Umberto Ri-cagno presso la cappella di famiglia in quei di Sezzadio. Giunti sullaPiazza della Liberta' a Sezzadio si è conclusa la celebrazione con ladeposizione della corona al Monumento Caduti di tutte le guerre. Oltreal Vessillo Sezionale sono intervenuti i Gagliardetti dei Gruppi di Novi,Gavi, Bosio, San Cristoforo, Arquata S., Nizza M.to, Vignole B.ra, Ales-sandria, Garbagna, Felizzano, Castellazzo B.da, Ovada, Terzo, e na-turalmente il Gagliardetto del Gruppo di Sezzadio. Per la Sezioneerano presente il presidente Bruno Pavese, il vicepresidente Cassinoe i consiglieri Bisiani, Zancanaro, Persano e naturalmente il grandepresidente onorario Gobello sempre pieno di spirito e in ottima forma.Un particolare ringraziamento vada agli Alpini di Sezzadio che con illoro instancabile capogruppo Matteo Malvicino hanno organizzato

questa piacevole commemorazione. Un ringraziamento anche alleForze dell'Ordine che hanno presenziato, a tutti i cittadini che si sonouniti al nostro momento celebrativo. Un grazie anche all' Osteria degliAmici, di Sezzadio che ci hanno ospitati per il pranzo. L'appuntamentoè sicuramente confermato per il prossimo 73° anniversario.

Mauro Persano e Marco Gobello

72° di Nikolajewka

GRUPPO DI NOVI LIGURE

Giovedì 18 dicembre 2014 giornata importante per il Gruppo Alpinidi Novi Ligure: consegna ai soci del Calendario 2015 "'a baita",

successiva presentazionedel "Quaderno n.2". Nel-l'ambito della collana "Pen-nalpine" il Gruppo ha datoalle stampe questo se-condo volume "Atti Conve-gno Novi e Dintorni 1934"nel quale sono pubblicatele relazioni della Confe-renza-Dibattito, tenutasi il18 settembre 2014, in oc-casione delle celebrazioniper l'80° di Fondazione delGruppo, relatori l'Ing. Fran-cesco Melone Presidentedella Società Storica delNovese e l'Alpino Ing. Eu-genio Spigno. Del tema delConvegno e delle relazioniè già stata data notizia nelperiodico sezionale "Il Por-taordini" N° 4/2014. Nelringraziare i curatori evi-denziamo come abbianosaputo sviluppare un testo

piacevole ed appassionante soprattutto per chi voglia approfondire lastoria della città di Novi Ligure e ... degli Alpini. Per gli interessati il"Quaderno n.2" è disponibile presso la sede del Gruppo.

Alpino Italo Semino

Presentazione del "Quaderno n.2"

GRUPPO DI TORTONA

Vin Brulè di Natale

Anche quest’anno il vin brulè degli Alpini di Tortona ha scaldatoil corpo e il cuore dei fedeli e dei Frati che hanno partecipato

alla Santa Messa di Natale nella Chiesa dei Cappuccini. Il Grupporingrazia i Frati Cappuccini per l’ospitalità e i partecipanti alla festaper l’accoglienza e la generosità.

Daniele Bertin

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GRUPPO DI BORGHETTO BORBERA

Si dice che bisogna guardare “avanti” per guardare al fu-turo!!! Ma ogni tanto nella vita è importante ricordare chi è“andato avanti” Quando si perde un Grande Amico, si ri-mane addolorati, attoniti, increduli che possa essere suc-cesso. Se poi i grandi e fraterni AMICI sono due, e sonoanche le persone con cui hai condiviso moltissimi anni dellatua vita, e, oltre a quello sono anche un “grande Alpino” eun “Grande Capogruppo”, il dolore e lo sgomento si molti-plicano all’infinito. Questo è quello che è successo a noi e alnostro Gruppo. GHIARA DOME-NICO, per tutti“MECO”, classe1921, Alpinoconvinto pertutta la vita.Partecipò alla 2°Guerra Mondialein Grecia e Alba-nia. Fece ritornoa casa passandodalla Jugoslaviae Istria a piedi ocon mezzi difortuna. Moltevolte sollecitatosull’argomento,cominciava aparlarne ma su-bito si fermavadicendo “ragazzipensiamo a do-mani”.Fu sociofondatore delGruppo nel 1969. Quale ottimo falegname, fu il primo con icompianti Roveda Luigi e Belfiore Pierino a recarsi a Resiuttain Val di Resia (sopra a Moggio Udinese) per una prima vi-sita a quella che poi diventò la nostra sede. Al ritorno, conun gran sorriso, e molto contento disse “Sarebbe troppobello se la portassimo a Borghetto”. Dopo un mese la “Baita”era arrivata. Durante la costruzione, non solo vi lavorò as-siduamente, ma insegnò a tantissimi alpini come fare altrilavori, per ultimare il lavoro prima possibile. Molte volte lovedevo estraniarsi, contemplava la costruzione poi a chi eravicino a lui diceva “La nostra Baita è la realizzazione di unbellissimo sogno” e ancora “è proprio bella”. Sempre attivo,sempre presente a tutte le manifestazioni fino a quando lasalute glielo ha permesso. Grazie Domenico per i tuoi inse-gnamenti sia nel lavoro, sia nella vita che Tu da grande sag-gio quale eri affrontavi sempre con un sorriso.

FERRARAZZO VITTORIO è l’altro carissimo amico alpino chetragicamente eprematuramenteci ha lasciati. An-cora molto gio-vane classe 1945,era il nostro Capo-g r u p p o . A l p i n odella nuova gene-razione, personasempre allegra,piena di vita, mai,arrabbiato, tra-smetteva a tuttiun senso di sicu-rezza, di bontà, dirapporto schiettoe corretto dove lasincerità era la suabandiera. Anchedal letto (dopol’incidente) si inte-ressava in ma-niera accorata alsuo Gruppo preoccupandosi che tutto andasse al meglio. Lasua scomparsa improvvisa quanto impensabile, ci ha la-sciato un vuoto incolmabile. Partecipava a qualsiasi mani-festazione, era sempre davanti a tirare la corda, e con lesue parole ti invogliava a fare qualsiasi cosa. Alle AdunateNazionali, Sezionali, ai raduni locali, non mancavamai.Aveva solo un difetto: “ Era juventino” . Sua secondagrande passione dopo la penna. Se la Juve perdeva diven-tava triste, noi conoscendolo molto bene ci scherzavamomolto; ma era una tristezza momentanea che superava su-bito e si metteva a pensare a qualche miglioria da apportarealla nostra “Baita”. Prima come iscritto, poi come Capo-gruppo si è sempre comportato in modo esemplare con tuttinoi, ligio al dovere e esempio da imitare. Grazie, grazie Vit-torio, per tutto quello che hai fatto per gli Alpini, per il no-stro Gruppo e per tutti noi. Ricordandovi entrambi, tutti noici uniamo all’immenso dolore che ha colpito le vostre fami-glie; e se immenso è il vuoto che ci avete lasciato, dob-biamo cercare di colmarlo tutti assieme, pensando che siateancora qui con noi. Siamo certi che tutti e due dal Paradisodi Cantore ci aiuterete e ci darete la forza per andare avanticome sempre avete fatto nella vita terrena. Ancora grazieDOMENICO, grazie VITTORIO di aver passato parte dellavita al vostro fianco e Vi porteremo sempre nel cuore !

Gruppo Alpini di Borghetto Borbera

Ricordo di due grandi amici, con un grande cuore Alpino

ASSEMBLEA ANNUALE

Nella serata del giorno 13 Gennaio 2015, presso la “BAITA” nostra

sede di Via San Michele si è tenuta la tradizionale assemblea del

Gruppo Alpini. Moltissimi gli Alpini presenti. Dopo aver ricordato

con “un minuto di silenzio” gli Alpini andati avanti Ghiara Dome-

nico (Socio fondatore del gruppo e grande sostenitore) Ferrarazzo

Vittorio (Il nostro ultimo Capogruppo tragicamente scomparso)

e tutti gli altri Alpini che ci hanno lasciato, abbiamo discusso i vari

punti dell’Otdine del giorno. Tra i vari punti vi era anche la nomina

delle nuove cariche. Dopo fervente discussione sono stati nomi-

nati: Capogruppo: Alpino Bagnasco Carlo - Vice capogruppo Alpini

Caielli Aldo e Roncoli Gian Antonio Segretario/Cassiere Alpino

Montecucco Sergio - Consiglieri Alpini Albini Bruno, Calcagno Pa-

squale, Carrea Giuseppe, Ferrarazzo Franco, Marchesotti Remo,

Nicorelli Giuseppe, Repetti Aurelio. Revisori dei conti Alpini Franco

Sergio, Marchesotti Franco. Alle ore 11,45 dopo aver discusso e

approvato tutti i 10 punti all’ordine del giorno, ci siamo salutati

con l’impegno di proseguire l’anno in corso con grande volontà

e determinazione come per il passato.

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GRUPPO DI FELIZZANO

Il giorno 15 dicembre 2014 è mancata Pasqualina Tu-ratti, mamma dell' Alpino Giancarlo Turatti. a Lui, ed ai suoi famigliari,le più sentite condoglianze del Gruppo Alpini di Felizzano.

GRUPPO DI SOLERO

Il Gruppo Alpini di Solero e il nucleo di Protezione Civile porgono le più sentite condoglianze agli Alpini Pino Allegro per la perdita della.mamma Pierina e a Paolo Novarino per la perdita della mamma Ida.

GRUPPO DI QUATTORDIO

Il Gruppo Alpini di Quattordio partecipa al dolore dell’ Alpino PongoliFlavio per la scomparsa della Mamma sig.ra Valente Felicita dettaGina.

GRUPPO DI TERZO

Il 05/12/2014 è andato avanti l’Alpino Martini Pierino socio e consi-gliere del Gruppo. Gli Alpini e Amici sono vicini alla moglie Angela, aifigli Gabriella, Stefania, Piergiuseppe, ai parenti tutti. Si ringraziaquanti hanno preso parte alla cerimonia funebre, il vice-presidenteDalchecco e consiglieri sezionali con vessillo della Sezione, ai Gruppicon i loro gagliardetti e a tutti i presenti.

CORO VALTANARO

All’età di 95 anni è andato avanti Mario Broda, padre di uno dei cori-sti. Una rappresentanza del Valtanaro è intervenuta al Rosario di suf-fragio nella Chiesa di S. Giovanni Ev.ta.e al funerale nella Chiesa diS. Maria della Sanità al rione Orti.

GRUPPO DI ALESSANDRIA

Nel porgere le più sentite condoglianze alle famiglie, il Gruppo diAlessandria ricorda con affetto i soci andati avanti: Alpino Argano Giu-seppe, Alpino Artino Bruno, Alpino Boniti Giuseppe, Alpino QuagliaDomenico.

GRUPPO DI NOVI LIGURE

Il Gruppo Alpini di Novi Ligure esprime le più sentite condoglianze a:Socio Alpino Augusto Zedda per la perdita della moglie Silvana.Alla famiglia Pedemonte per la perdita di Giuseppe che fu nostroSocio Aggregato per molti anni sino a tutto il 2013, cognato del Socio

Alpino Sergio Robbiano.Socio Alpino Tiziano Gambini per la perdita della mamma.Socio Alpino Franco Garbarino per la perdita della mamma.E' andato avanti il Socio Alpino Angelo Grosso il Gruppo Alpini di Noviesprime le più sentite condoglianze alla famiglia.

GRUPPO DI CASTELLAZZO B.DA

Il Gruppo è vicino agli Alpini Zucca Angelo per la perdita della com-pagna Marianne, all’Alpino Vecchiatto Pier Luigi per la perdita dellamamma Maria, all’Alpino Gatti Domenico per la perdita del papàCarlo. Ad Angelo, Pier Luigi, Domenico ed ai familiari tutti le più sen-tite condoglianze.

GRUPPO DI VIGNOLE BORBERA

Il Gruppo Alpini di Vignole Borbera esprime le più fervidefelicitazioni e congratulazioni al socio alp. PIANA FEDERICO per ilriconoscimento onorifico a CAVALIERE UFFICIALE AL MERITODELLA REPUBBLICA ITALIANA conferitogli dal Presidente della Re-pubblica Giorgio Napolitano con suo decreto in data 2 giugno 2014

GRUPPO DI FELIZZANO

Il giorno 28 novembre è nato Diego, nipote dei soci Anna Maria eBeppe Gatti. Ai genitori Vanessa e Marco ed ai nonni, vanno le feli-citazioni del Gruppo Alpini.

GRUPPO DI TORTONA

Il Gruppo Alpini Tortona esprime le più vive felicitazioni all'AlpinoFrancesco Botta e alla gentile signora Alice, per la nascita dellapiccola Camilla.

GRUPPO DI NOVI LIGURE

Il Gruppo Alpini di Novi Ligure esprime le più vive felicitazioni al SocioAlpino Franco Garbarino ed ai famigliari per la nascita del nipotinoAlberto.

IN FAMIGLIA

Nuovi arrivi

Onoreficenze

Sono andati avanti

80 anni

Per una persona 80 anni non sono una vita, ma sono pur sempreun traguardo importante. Per festeggiare questa meta, che il no-

stro storico ex capo gruppo RenatoPoncino per noi “Presidente”,haraggiunto il 6 novembre scorso, ilGruppo Alpini di Quattordio ha or-ganizzato una serata a cui hannopreso parte la sua famiglia e nume-rosi iscritti al Gruppo. I festeggia-menti si sono svolti ,per agevolareil festeggiato nei suoi spostamenti,nella sala consigliare del PalazzoComunale posta al piano terra dellostorico palazzo, con festosa parte-cipazione ed entusiasmo degli invi-tati, ma soprattutto con fortecommozione di Renato che non siaspettava una così calorosa pre-senza. Per l’occasione gli abbiamo donato un piatto d’argento a ri-cordo del traguardo raggiunto, ma anche per manifestare l’amiciziaed il riconoscimento dei tanti anni spesi per il Gruppo, perché è so-

prattutto grazie alla sua tenacia e costanza che abbiamo potuto ri-strutturare il locale posto nelle cantine settecentesche del Palazzo

Comunale che attualmente è lasede del Gruppo di Quattordio emediante la sua perseveranza, neitanti anni che ha mantenuto il co-mando del Gruppo, è riuscito a tra-smettere un’impostazione allanostra piccola compagine che almomento si presenta sempre unitae compatta e risponde con tempe-stività ed efficacia alle necessitàdel paese e dell’ Associazione. Rin-noviamo i nostri auguri al “vecio “Renato perché possa per tanti annicontinuare a dispensare consigli,suggerimenti, indicazioni su tutti glieventi che hanno attinenza con la

vita associativa del nostro territorio.

Mario Venezia

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