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Foglio settimanale della Parrocchia Beata Vergine Assunta San Giorgio su Legnano Domenica 26/03/2017 Recapiti: don Antonio Parroco: tel 0331-401051; fax 0331 412482 don Andrea: 338-7874881/Suore:0331 402174/Oratorio: 0331 401570 www.parrocchiadisangiorgio.com/ [email protected] RADIO SOTERA (parrocchiale) FM HZ 89,100 collegata con RADIO PUNTO (San Vittore Olona) FM HZ 88,150 CALENDARIO LITURGICO Domenica 26 marzo 2017 IV DI QUARESIMA S. Messe ore 17.30-8.00-10.30-17.30 Lunedi 27 Feria h 8.30 Morelli Rodolfo/Gianni/Mariangela/ Bisante Giuseppe e genitori/Coniugi Scutari/ Marcarelli Carlo Martedi 28 Feria h 8.30 Chiodini Giorgio e Cristina Mercoledi 29 Feria h 8.30 h 20.30 Coniugi Mario e Angela/Umberto e Ernestina/Jemoli Teresita/don Luigi Bollati Giovedi 30 Feria h 8.30 Cascassi Giacomina/Riga Rocco Venerdi 31 Feria aliturgica h 8.30 VIA CRUCIS h 17.00 Via Crucis ragazzi h 21.00 ASCOLTO DELLA PAROLA Sabato 01 Sabato h 17.30 Legnani Marcellino/Fam. D’Adda e Caiani/Meraviglia Giampaolo e moglie/ Belloni Maria/Candiani Maria e fam. /Radice Giancamillo/Paiè Carlo/Meroni Marco Domenica 02 DI LAZZARO V di Quaresima h 8.00 Landi Guido/Fornara Giuseppe/Belli Paola/Zanella Antonella h 10.30 Colombo Aldo/Valenti Giuseppe/ Chiapparini Angelo Renato (della Scuderia AR Chipparini) h 17.30 Zanardi Elvira/Alberto Anno 17 N° 30 La Parola della Domenica Gv 9,1-38b È la domenica della gioia perché la luce di Cristo, venuto nel mondo, ha reso noi, suoi discepoli, figli della luce. La luce della fede, che abbiamo ricevuto nel battesimo, deve diventare sempre più viva. Il tema di fondo di questa domenica è costituito dalle parole di Gesù: "Io sono la luce del mondo; chi segue me non cammina nella tenebre". Gesù è venuto ad illuminarci, a dare un senso alla nostra vita. Senza la fede, camminiamo al buio. La cultura moderna, secolarizzata e a volte atea, non dà risposte agli interrogativi pro- fondi dell'uomo. Di fronte al senso della vita e alla morte non sa cosa dire. Un atteggiamento frequente oggi diffu- so, riguardo alla luce di Cristo, è l'indifferenza, il disinteresse per le cose dello spirito. Troppo immersi nelle cose materiali perdiamo di vista l'orizzonte spirituale e soprannaturale. Inoltre se riconosciamo la luce di Cristo ne viene di conseguenza che dobbiamo imitare Cristo e cambiare vita. La fede non consiste solo nel credere intellettual- mente ad alcune verità astratte, ma nello stabilire con Gesù un rapporto di amore, di fiducia, di obbedienza. La proposta del vangelo di oggi non è un messaggio, ricco di verità e di luce, ma "una persona" che è la verità e la luce. Siamo chiamati alla fede non per avere qualche idea in più, ma per vivere di Cristo, amare e imitare Cristo. Orari apertura CHIESA PARROCCHIALE 7.00 - 12.00/ 15.00 - 18.30 Anno Pastorale 2016/17 Educarsi al pensiero di Cristo Maria, speranza e aurora di salvezza del mondo intero Il confessionale non è una tintoria, serve la vergogna del peccato Il perdono è un “mistero difficile da capire”. Il Papa ripercorre la Parola del giorno con cui, dice, la Chiesa ci fa “entrare in questo mistero”, la grande “opera di misericordia di Dio”. La grazia della vergogna, primo passo verso il mistero del perdono E il “primo passo”, spiega Francesco, è la “vergogna” dei propri peccati, una “grazia” che non possiamo “ottenere da soli”. E’ capace di provarla il “popolo di Dio” triste e umiliato dalle sue colpe, come narra nella prima Lettura il profeta Daniele; mentre il protagonista del Vangelo di oggi non riesce a farlo. Si tratta del servo che il padrone perdona nonostante i grandi debiti, ma che a sua volta poi è incapace di perdonare i suoi debitori. “Non ha capito il mistero del perdono”, sottolinea Francesco, riportando i fedeli alla quotidianità: “Se io domando: ‘Ma tutti voi siete peccatori?’ – ‘Sì, padre, tutti’ –‘E per avere il perdono dei peccati?’- ‘Ci confessiamo’ – ‘E come vai a confes- sarti?’- ‘Ma, io vado, dico i miei peccati, il prete mi perdona, mi dà tre Ave Maria da pregare e poi torno in pace’. Tu non hai capito! Tu soltanto sei andato al confessio- nale a fare un’operazione bancaria a fare una pratica di ufficio. Tu non sei andato vergognato lì di quello che hai fatto. Hai visto alcune macchie nella tua coscienza e hai sbagliato perché hai creduto che il confessionale fosse una tintoria per chiudere le macchie. Sei stato incapace di vergognarti dei tuoi peccati” Nel confessionale non rubare un perdono finto, ma essere coscienti della mi- sericordia divina Dunque il perdono ricevuto da Dio, la “meraviglia che ha fatto nel tuo cuore” prose- gue il Papa, deve poter “entrare nella coscienza”, altrimenti “esci, trovi un amico, un’amica e incominci a sparlare di un altro, e continui a peccare”. ”Soltanto io posso perdonare se mi sento perdonato”: “Se tu non hai coscienza di essere perdonato mai potrai perdonare, mai. Sempre c’è quell’atteggiamento di voler fare i conti con gli altri. Il perdono è totale. Ma soltanto si può fare quando io sento il mio peccato, mi vergogno, ho vergogna e chiedo il perdono a Dio e mi sento perdonato dal Padre e così posso perdonare. Se no, non si può perdonare, ne siamo incapaci. Per questo il perdono è un mistero”. Il servo, protagonista del Vangelo, sottolinea ancora il Papa, ha la sensazione di “essersela cavata”, di essere stato “furbo”, invece non ha capito la "generosità del padrone". E quante volte, afferma Francesco, "uscendo dal confessionale sentiamo questo, sentiamo che ce la siamo cavata", questo non è ricevere il perdono, rimarca, ma è "l’ipocrisia di rubare un perdono, un perdono finto”. Perdonare sempre e con generosità “Chiediamo oggi al Signore la grazia di capire questo ‘settanta volte sette’. Chiedia- mo la grazia della vergogna davanti a Dio. E’ una grande grazia! Vergognarsi dei propri peccati e così ricevere il perdono e la grazia della generosità di darlo agli altri perché se il Signore mi ha perdonato tanto, chi sono io per non perdonare?”. IO SONO LA LUCE DEL MONDO

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Foglio settimanale della Parrocchia Beata Vergine Assunta San Giorgio su Legnano

Domenica 26/03/2017

Recapiti: don Antonio Parroco: tel 0331-401051; fax 0331 412482

don Andrea: 338-7874881/Suore:0331 402174/Oratorio: 0331 401570

www.parrocchiadisangiorgio.com/ [email protected]

RADIO SOTERA (parrocchiale) FM HZ 89,100 collegata con

RADIO PUNTO (San Vittore Olona) FM HZ 88,150

CALENDARIO LITURGICO

Domenica 26 marzo 2017

IV DI QUARESIMA

S. Messe ore 17.30-8.00-10.30-17.30

Lunedi 27 Feria

h 8.30 Morelli Rodolfo/Gianni/Mariangela/Bisante Giuseppe e genitori/Coniugi Scutari/Marcarelli Carlo

Martedi 28 Feria

h 8.30 Chiodini Giorgio e Cristina

Mercoledi 29 Feria

h 8.30 h 20.30 Coniugi Mario e Angela/Umberto e Ernestina/Jemoli Teresita/don Luigi Bollati

Giovedi 30 Feria

h 8.30 Cascassi Giacomina/Riga Rocco Venerdi 31 Feria aliturgica h 8.30 VIA CRUCIS h 17.00 Via Crucis ragazzi h 21.00 ASCOLTO DELLA PAROLA

Sabato 01 Sabato h 17.30 Legnani Marcellino/Fam. D’Adda e Caiani/Meraviglia Giampaolo e moglie/Belloni Maria/Candiani Maria e fam. /Radice Giancamillo/Paiè Carlo/Meroni Marco Domenica 02 DI LAZZARO V di Quaresima h 8.00 Landi Guido/Fornara Giuseppe/Belli Paola/Zanella Antonella h 10.30 Colombo Aldo/Valenti Giuseppe/Chiapparini Angelo Renato (della Scuderia AR Chipparini) h 17.30 Zanardi Elvira/Alberto

Anno 17 N° 30

La Parola della Domenica Gv 9,1-38b È la domenica della gioia perché la luce di Cristo, venuto nel mondo, ha reso noi, suoi discepoli, figli della luce. La luce della fede, che abbiamo ricevuto nel battesimo, deve diventare sempre più viva. Il tema di fondo di questa domenica è costituito dalle parole di Gesù: "Io sono la luce del mondo; chi segue me non cammina nella tenebre". Gesù è venuto ad illuminarci, a dare un senso alla nostra vita. Senza la fede, camminiamo al buio. La cultura moderna, secolarizzata e a volte atea, non dà risposte agli interrogativi pro-fondi dell'uomo. Di fronte al senso della vita e alla morte non sa cosa dire. Un atteggiamento frequente oggi diffu-so, riguardo alla luce di Cristo, è l'indifferenza, il disinteresse per le cose dello spirito. Troppo immersi nelle cose

materiali perdiamo di vista l'orizzonte spirituale e soprannaturale. Inoltre se riconosciamo la luce di Cristo ne viene di conseguenza che dobbiamo imitare Cristo e cambiare vita. La fede non consiste solo nel credere intellettual-mente ad alcune verità astratte, ma nello stabilire con Gesù un rapporto di amore, di fiducia, di obbedienza. La proposta del vangelo di oggi non è un messaggio, ricco di verità e di luce, ma "una persona" che è la verità e la

luce. Siamo chiamati alla fede non per avere qualche idea in più, ma per vivere di Cristo, amare e imitare Cristo.

Orari apertura CHIESA PARROCCHIALE

7.00 - 12.00/ 15.00 - 18.30

Anno Pastorale 2016/17

Educarsi al pensiero di Cristo

Maria, speranza e aurora di salvezza del mondo intero

Il confessionale non è una tintoria, serve la vergogna del peccato

Il perdono è un “mistero difficile da capire”. Il Papa ripercorre la Parola del giorno con cui, dice, la Chiesa ci fa “entrare in questo

mistero”, la grande “opera di misericordia di Dio”.

La grazia della vergogna, primo passo verso il mistero del perdono

E il “primo passo”, spiega Francesco, è la “vergogna” dei propri peccati, una “grazia” che non possiamo “ottenere da soli”. E’ capace di provarla il “popolo di Dio” triste e umiliato dalle sue colpe, come narra nella prima Lettura il profeta Daniele; mentre il protagonista del Vangelo di oggi non riesce a farlo. Si tratta del servo che il padrone perdona nonostante i grandi debiti, ma che a sua volta poi è incapace di perdonare i suoi debitori. “Non ha capito il mistero del perdono”, sottolinea Francesco, riportando i fedeli alla quotidianità: “Se io domando: ‘Ma tutti voi siete peccatori?’ – ‘Sì, padre,

tutti’ –‘E per avere il perdono dei peccati?’- ‘Ci confessiamo’ – ‘E come vai a confes-sarti?’- ‘Ma, io vado, dico i miei peccati, il prete mi perdona, mi dà tre Ave Maria da pregare e poi torno in pace’. Tu non hai capito! Tu soltanto sei andato al confessio-nale a fare un’operazione bancaria a fare una pratica di ufficio. Tu non sei andato

vergognato lì di quello che hai fatto. Hai visto alcune macchie nella tua coscienza e hai sbagliato perché hai creduto che il confessionale fosse una tintoria per chiudere

le macchie. Sei stato incapace di vergognarti dei tuoi peccati”

Nel confessionale non rubare un perdono finto, ma essere coscienti della mi-sericordia divina

Dunque il perdono ricevuto da Dio, la “meraviglia che ha fatto nel tuo cuore” prose-gue il Papa, deve poter “entrare nella coscienza”, altrimenti “esci, trovi un amico,

un’amica e incominci a sparlare di un altro, e continui a peccare”. ”Soltanto io posso perdonare se mi sento perdonato”: “Se tu non hai coscienza di essere perdonato mai

potrai perdonare, mai. Sempre c’è quell’atteggiamento di voler fare i conti con gli altri. Il perdono è totale. Ma soltanto si può fare quando io sento il mio peccato, mi vergogno, ho vergogna e chiedo il perdono a Dio e mi sento perdonato dal Padre e

così posso perdonare. Se no, non si può perdonare, ne siamo incapaci. Per questo il perdono è un mistero”.

Il servo, protagonista del Vangelo, sottolinea ancora il Papa, ha la sensazione di “essersela cavata”, di essere stato “furbo”, invece non ha capito la "generosità del

padrone". E quante volte, afferma Francesco, "uscendo dal confessionale sentiamo questo, sentiamo che ce la siamo cavata", questo non è ricevere il perdono, rimarca,

ma è "l’ipocrisia di rubare un perdono, un perdono finto”.

Perdonare sempre e con generosità “Chiediamo oggi al Signore la grazia di capire questo ‘settanta volte sette’. Chiedia-

mo la grazia della vergogna davanti a Dio. E’ una grande grazia! Vergognarsi dei propri peccati e così ricevere il perdono e la grazia della generosità di darlo agli altri

perché se il Signore mi ha perdonato tanto, chi sono io per non perdonare?”.

IO SONO

LA LUCE

DEL MONDO

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Domenica 26 marzo

QUARTA DI QUARESIMA

Ogni giorno proponiamo la Santa Messa delle 8.30 e per coloro che

lavorano la possibilità di celebrare la Messa feriale

oltre che la domenica il Mercoledi alle 20.30

In Quaresima i Venerdi sono aliturgici. Invece della celebrazione

della Messa al mattino alle 8.30 celebreremo la Via Crucis,

alle ore 17.00 via Crucis per bambini e genitori,

alle ore 18.30 Vespri per Ado e Giovani in Oratorio

Venerdi 24 marzo ore 21.00 la preghiera del Vespro con

I’Adorazione della Santa Croce e l’ascolto della Parola in

preparazione alla Visita del Papa alla nostra Diocesi.

Ricordiamo il magro nei venerdi di Quaresima e magro e digiuno il

primo e l’ultimo venerdi.

Per LA PREGHIERA PERSONALE E FAMILIARE proponiamo il libretto

“L’AMORE non avrà mai fine” contemplando l’Icona della Trinità e

dell’Amoris Laetitia. Il libretto lo puoi ritirare sulla bacheca in fondo

alla chiesa (se vuoi puoi lasciare un’offerta nella cassetta “Carità di Quaresima)

La CARITA’ DI QUARESIMA finalizzata al progetto di solidarietà

“dalla strada alla scuola” per i ragazzi di Gibuti. I ragazzi riceveran-

no un salvadanaio in cui mettere le RINUNCE.

Per gli adulti è possibile usare l’apposita cassetta posta in chiesa.

Venerdi Santo 14 aprile ore 21.00 VIA CRUCIS PER LE VIE DEL PAESE (dal Centro Parrocchiale alla chiesa del Crocifisso)

In questa occasione sarà possibile vedere i quadri della Via Crucis della chiesa del

Crocefisso restaurati e inseriti in una nuova cornice

Oggi (domenica) pomeriggio in OSL a Canegrate

Open Day Calcio S.Giorgio 1998 per tutti i bambini

Martedì 28 marzo ore 21 in Oratorio:

Consiglio dell'Oratorio

Sabato 1 aprile ore 10.30 in chiesa

Ultimo incontro "patente alla Messa" per i bambini di

Quarta elementare

Sabato 1 aprile ore 19 in OSL a Canegrate

Cena e Serata per i ragazzi di 2-3media!!!

Domenica 2 aprile INCONTRO FAMIGLIE TERZA ELE-

MENTARE 10.30 Messa

A seguire : Laboratorio BIMBI-GENITORI

Pranzo (iscrizione in segreteria dal sig Renato entro

venerdì 31/3)

Sabato 8 aprile ore 19.15 in OSL

Ritrovo GIOVANI per andare alla TRADITIO SYMBOLI in

DUOMO!!!

Domenica 9 aprile INCONTRO FAMIGLIE QUARTA

ELEMENTARE 10.30 Messa

A seguire: Incontro per bambini e genitori

Pranzo (iscrizione in segreteria dal sig. Renato entro

venerdì 7/4)

Domenica 9 aprile ore 15 in Oratorio

Catechismo Famiglie SECONDA ELEMENTARE

Domenica 9 aprile ore 18 in OSL a Canegrate

Incontro di formazione per tutti i 18-19enni parteci-

panti alla settimana estiva di servizio al quartiere

Z.E.N. di Palermo + Cena

ISCRIZIONI CAMPEGGIO Oggi (domenica) 26 marzo dalle 16 alle 17 in Oratorio

Ultima possibilità di iscrizione

Dalla Vita comune dei ragazzi e ragazze del 2001 e 2002

Per noi la Vita comune è una bella esperienza che ti fa chiede di gestirti in modo un po' più autonomo

rispetto a quando sei a casa. Inoltre ti chiede di colla-borare attivamente perché la gestione della casa, dei

pasti e del riordino che è tra le tue mani. Ci è stato chiesto, rispetto al solito, anche un di più nella condi-visione dei propri spazi, tempi: l'amicizia (tra l'altro è stato questo il tema delle nostre riflessioni serali) è il segreto, cioè scoprirsi tutti dentro lo stesso cammino

volendosi bene come si è.

TOMMASO, un adolescente verso il Battesimo

Oggi (domenica 26 marzo) Tommaso Frattini, un ra-gazzo di 1 superiore del nostro Oratorio, compirà il

primo passo pubblico verso il Battesimo(Comunione e Cresima) al quale si sta preparando con la partecipa-zione al catechismo coi suoi coetanei già da tre anni (oltre ad alcuni incontri vissuti con tutta la sua fami-

glia) e ora con una preparazione al significato del Sacramento, sia a livello liturgico sia ecclesiale. La preparazione immediata prevede almeno due

momenti vissuti con la comunità durante la celebrazione eucaristica domenicale.

Tommaso si è avvicinato alla fede grazie ai suoi amici, ad Alessandro in particolare, che sarà padrino di Bat-tesimo insieme alla sua nonna Loredana. Questo è un

segno bello per il nostro Oratorio. Accompagniamo con la preghiera Tommaso e la sua famiglia. A Dio piacendo celebreremo i Sacramenti

dell'Iniziazione Cristiana di Tommaso Domenica 28 maggio nella Messa con le Cresime dei ragazzi.

PARADOSSI DEL NOSTRO TEMPO 26. Un tempo si diceva: “Liberaci dalla morte improvvisa”, perché si auspi-cava di prepararsi, anche con i sacramenti, alla morte, cioè all’incontro con il Signore. Oggi, invece, si desidera una morte rapida. Non si accetta l’agonia, la lunga malattia. La società ci obbliga ad avere una vita sana, attiva e allora si fa fatica a sopportare la sofferenza, soprattutto quando si perde l’autonomia e la capacità di essere attivi. Ormai la gente – anche quella che si proclama cristiana – fa fatica ad accettare la malattia, la sof-ferenza, il processo del morire, la morte… Quest’ultima viene nascosta, camuffata; al malato viene negata la consapevolezza di quanto sta per accadergli, nell’illusione e nella speranza che “non se ne accorga”. In real-tà lui stesso se ne rende conto e può manifestare sensi di angoscia che richiedono anche un accompagnamento umano, psicologico e medico ol-tre che spirituale. In camera mortuaria si vede molta velocità nell’affrontare il post-mortem, si gestisce tutto in fretta da parte dell’agenzia mortuaria. Così facendo, però, si evita l’elaborazione del lutto, che spesso viene rimosso e rimandato alla prossima morte con cui, presto o tardi, ci si dovrà confrontare. Che cosa fare allora? Occorre educarci ed educare alla morte, al morire. Questo ci permette di prepararci a lasciare il mondo, accompagnati all’incontro con il Signore. Poi ci attende quello che la Chiesa insegna a chiamare “paradiso”, un luogo di comunione con il Signore, una realtà misteriosa e trascendente, un “oltre” molto simile, an-che se diverso allo stesso tempo, al nostro stare insieme, qui sulla terra. Una comunione spirituale. La comunione dei santi.

ORATORIO ESTIVO Arriva questa settimana nelle scuole

elementari e medie il volantino di presentazione.

Lo trovate anche sul sito della parrocchia e sulla

pagina facebook

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La prima volta che ho varcato la porta di un Oratorio avevo 6 anni, era quello del mio paese dove sono nato e cresciuto

(poco). Il mio Oratorio si chiamava S. Giovanni Bosco e S. Chiara. Fino alla quarta elementare sono stato convinto che S. Chiara fosse la moglie del signor S. Giovanni Bosco. Che meraviglia l’Oratorio! C’era di tutto: il calcio balilla, il ping pong, e quando ti veniva sete c’era anche un bar. Solo che l’unica bevanda disponibile era la gazzosa, c’era qualche bambino che ne beveva tre o quattro ogni pomeriggio e verso le 17 si sfidavano con una gara di rutti. Oltre alla sala del bar c’erano altre innumerevoli stanze, ma la cosa straordinaria era il campo da calcio in erba da 11 giocatori! L’unico problema è che li sopra

ci giocavamo in 280, ossia tutti i bambini dai 6 ai 13 anni del paese. Le porte erano fatte con i maglioni o i cappotti am-monticchiati; quando alla sera si andava a casa spesso si ritornava con gli indumenti di un altro. L’arbitro di quelle decine di partite che si svolgevano contemporaneamente sul campo, il don, alle ore 17 fischiava la fine delle competizioni e ci tra-scinava tutti e 280 nella cappella. Lì abbiamo imparato i Dieci comandamenti, i sette vizi capitali, le 4 virtù teologali, tutti tranne Martignoni che faceva confusione tra speranza e temperanza, la quale invece apparteneva alle virtù cardinali, assie-

me alla giustizia, la prudenza e la fortezza; per non parlare dei 10 comandamenti che ne sapeva solo 3. Allora l’arbitro, che poi era anche il barista, che poi alla fine era anche il prete, don Giancarlo, si innervosiva e diceva che

Martignoni, nonostante fosse un somaro, forse anche lui sarebbe andato in Paradiso: perché in Paradiso, diceva don Gian-carlo non ci vanno solo i Santi, ci vanno anche i somari, l’importante che avessero il cuore buono. Verso la quarta elemen-tare tutti noi ragazzi del paese abbiamo capito che S. Giovanni Bosco non era il marito di S. Chiara, e che quella S messa davanti al nome e cognome stava per Santi. Verso la terza media abbiamo intuito che l’Oratorio non era di proprietà di

San Giovanni Bosco e di Santa Chiara, ma era semplicemente dedicato a loro. Tutti lo abbiamo capito tranne Martignoni che, in quanto somaro, è quasi sicuro che reincontrerà don Bosco in Paradiso. Quando i bambini della mia generazione

andavano all’Oratorio, la loro giornata tipo era pressapoco organizzata così: ore 8.20 inizio delle lezioni a scuola, ore 13.20 fine delle lezioni, ore 13.30 tutti i 280 ragazzi del paese erano con le gambe sotto il tavolo di una delle nonne, la quale ave-

va preparato la pastasciutta al sugo (la pasta al pesto nelle località dell’alto milanese negli anni 60 doveva ancora essere inventata), ore 13.50 tutti i bambini avevano già finito di mangiare ed erano davanti alla porta dell’oratorio.

Tutti tranne Gervasoni che stava facendo il tris di pastasciutta. Ore 14 don Giancarlo apriva la porta dell’oratorio, tutti sce-mavano dentro urlando a più non posso. Il don, era abituato, li contava ad uno ad uno anche se correvano come Candreva e Perisic (non ce n’erano di juventini nel nostro oratorio, il don diceva che andavano tutti all’inferno). Alla fine ne manca-vano sempre 2: Gervasoni e Martignoni, arrivavano verso le 14 e 20, Gervasoni sempre più grasso e Martignoni che ripassa-va ad alta voce le virtù teologali. Con un calcio nel sedere il don li spingeva dentro poi chiudeva la porta con un catenac-

cio. Tutti i bambini stavano li dentro al sicuro fino alle ore 18, nessun pericolo si sarebbe abbattuto su di loro tranne i calci del don. Il don del mio oratorio aveva quasi sempre la faccia imbronciata e tutti i bambini pensavano che il buon Dio non

gli avesse distribuito il sorriso. Ma quando, 2 volte l’anno, don Giancarlo apriva la porta del teatrino, il suo viso si illumina-va, diventava affabile e smetteva perfino di dare calci e insultare Martignoni.

Don Giancarlo amava più Pirandello e Goldoni di San Pietro e Paolo, ed il suo sogno era creare una compagnia teatrale amatoriale: ci riuscì ed io debbo la fortuna di aver scoperto il gioco meraviglioso del teatro grazie a lui. Ero uno dei 3 bam-bini che dovevano recitare nella commedia che si sarebbe rappresentata per la fine dell’anno scolastico, servivano un bim-bo piccolissimo, uno grasso e uno smemorato. Divenne anche un trio famoso in paese: Poretti Gervasoni Martignoni. Mi

ricordo che nelle prove ridevamo a crepapelle senza riuscire a fermarci, proprio come quando succedeva in Chiesa durante la Messa; allora don Giancarlo doveva darci qualche scapellotto per farci smettere, proprio come faceva in Chiesa. Dopo

una settimana passata a ridere e a prendere scapellotti, il don ci portava in teatro e ci faceva salire sul palco dove recitava-mo a memoria quello che avevamo letto. A recitare assieme a noi c’erano anche diversi adulti, uomini e donne, che rideva-no a crepapelle e il don doveva guardarli negli occhi per farli smettere. Dopo 2 giorni di prove, alla domenica sera si faceva

lo spettacolo a cui assisteva tutto il paese con sindaco e parroco seduti in prima fila. Come attore nella compagnia filo-drammatica dell’oratorio ho preso parte a tre spettacoli: in uno facevo un extraterrestre, poi un indiano Cheyenne e infine

un cavernicolo. Quando c’erano gli oratori i genitori non avevano bisogno di assumere le tate e di iscrivere i figli ai corsi di judo, karate,

nuoto, inglese, tennis, rugby ed equitazione. Il don era la tata di tutti i ragazzi del paese. Tutti lo temevano, ma si sentiva-no al sicuro quando c’era lui, anche quando si andava in pullman a fare la gita sulla Grigna: lui correva avanti e indietro

lungo il serpentone dei ragazzi per assicurarsi che ci fossero tutti, che nessuno dicesse parolacce; ogni tanto menava qual-che scapellotto, ma così, bonariamente, come fanno i cani dei greggi che abbaiano non per spaventare, ma per far sentire

alle pecore che c’è qualcuno che le protegge. Una volta, quando ebbe spedito a casa tutti i ragazzi tra i 6 e 15 anni, che ave-vano urlato, cantato e, alcuni, vomitato sui 3 pullman della gita al Sacro Monte di Varese; quando tutto era ridiventato

silenzioso, l’autista vide che il don si era addormentato sull’ultima fila del pullman. Dormirono tutti e due fino alle 6 del mattino seguente poi l’autista accese il pullman, passarono al Circolone a bere un caffè corretto e il don corse in Chiesa

perché c’era da celebrare la Messa prima. (Tratto da Avvenire)

"PROGETTO EDUCATIVO DELL'ORATORIO" Sono in distribuzione dei questionari che vi chiediamo di compilare e poi restituire nelle cassette poste in

chiesa, in asilo e in oratorio. In fondo alla chiesa trovate i questionari: prendete quello corrispondente a voi; ce n'è uno per i bambini e ragazzi, uno per i giovani e uno per gli adulti.

Vi ringraziamo per la collaborazione.

HA GIA’ COMPILATO IL QUESTIONARIO? MANCA IL TUO!!! AFFRETTATI! GRAZIE!

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COPPIE DI SPOSI L’incontro è aperto a tutte le coppie di sposi che vogliono

condividere con altre coppie il loro cammino cristiano

L’ultimo sabato del mese coincide con la venuta del papa

L’incontro mensile viene spostato a Sabato 01 aprile con

le stesse modalità:

Messa 17.30/Cena condivisa/Riflessione

Gli interessati trovano la scheda per la riflessione sul sito della parrocchia

PELLEGRINAGGIO A FATIMA E

SANTIAGO DI COMPOSTELLA

Incontro per il saldo della quota, la consegna del

programma definitivo, le ultime notizie tecniche

Giovedi 06 aprile ore 21.00 in Oratorio

per coloro che hanno aderito alla proposta

Orari delle confessioni Ogni giorno dopo le Messe/ Sabato dalle 8.30 alle 10.30 e dalle 15.30 alle 17.00 Alla bisogna chiedere ai sacerdoti

CARITA’ DI QUARESIMA

Grazie ai partecipanti alla

“CENA POVERA” di

sabato 18 marzo abbiamo

raccolto € 480,00 a

sostegno dei ragazzi di

strada di Gibuti.

Domenica 09 aprile 2017

DELLE PALME La Chiesa fa memoria dell’ingresso di Gesù in Gerusa-

lemme. E’ la domenica che introduce nella SETTIMANA SANTA in cui si celebra la Passione,

la Morte e la Risurrezione di Gesù. Faremo la processione di Ingresso di Gesù e la benedi-zione dell’ulivo partendo da quattro punti diversi del

paese portando l’ulivo, cantando e pregando. Ognuno si trovi nel gruppo della zona in cui

abita per partire alle ore 10.10

1. Piazza IV Novembre/via dei Donatori/XXV Aprile/Dante/Roma/ Chiesa parrocchiale

2. Via Visconti di Modrone/Gerli/Piazza Mazzini/Manzoni/Chiesa parrocchiale

3. Via don Sturzo/Montegrappa/Cadorna/Garibaldi/Viscarda/Roma/Chiesa parrocchiale

4. Via Magenta/Marzabotto/Roma/Chiesa parrocchiale.

Arriveremo sul sagrato della chiesa e inizieremo alle 10.30 la S. Messa con la benedizione degli ulivi e

l’ingresso solenne all’interno della chiesa. L’ulivo sarà distribuito da alcuni incaricati

dopo la Messa sul sagrato della chiesa. Chi desidera può lasciare un’offerta per la parrocchia.

Raccomandiamo fin d’ora la presenza di tutti fin dall’inizio della processione nei quattro punti di

partenza e in particolare sollecitiamo la presenza dei ragazzi che saranno guidati dalle Suore, dalle

catechiste e da alcuni cantori. CI INTRODUCIAMO COSI’ NELLA SETTIMANA SANTA PER

MEDITARE E VIVERE I MISTERI DELLA VITA DI GESU’.

CHIERICHETTI Domenica

02 aprile ore 10.30

RITO DI AMMISSIONE E

VESTIZIONE DEI NUOVI

CHIERICHETTI

Sono ragazzi e ragazze dalle

elementari fino all’adolescenza

(nelle solennità anche qualche giovane generoso) che si rendono

disponibili a servire all’altare nelle celebrazioni liturgiche.

I nuovi sono cinque e il gruppo è composto da 20 ragazzi/e effettivi.

Responsabile del Gruppo è suor Micaela alla quale si possono

rivolgere ragazzi e ragazze che vogliono impegnarsi in questo

prezioso servizio per la parrocchia. Grazie a tutti.

Domenica 02 aprile ore 17.00 In Oratorio

spiegazione del TRIDUO PASQUALE/Pizza

Mantenere le strutture,

un impegno di tutti DI MARIO DELPINI, vicario generale

L’inaugurazione del nuovo oratorio è stato un trionfo: applau-si per gli architetti, ammirazione per l’impresa, grazie a tutti

per la generosità dei contributi. Insomma un entusiasmo generale.

La settimana successiva il Girolamo che abita in oratorio più che a casa sua notò uno scarico intasato. Pensò: «Qualcuno

ci penserà». E il bagno si allagò. In autunno il grande platano del cortile scaricò le sue foglie

sulle grondaie. Tutti hanno visto cadere le foglie. Hanno pen-sato: «Qualcuno ci penserà». Alla prima pioggia l’acqua stra-

ripò dalle grondaie e si infiltrò a rovinare i muri nuovi con macchie indelebili.

Finita la festa della banda, raccolsero avanzi e stoviglie e le accumularono in un’aula. Pensavano: «Li lasciamo qui. Qual-cuno ci penserà a liberare l’aula». E fu così che i ragazzi di quinta cambiarono l’aula di catechismo perché l’altra «era

occupata». Nessuno ha mai saputo bene come sia andata, fatto sta che a un certo punto una finestra risultò scardinata e non chiude-va più. Qualche gioco scemo ha prodotto il danno e i protago-nisti si sono detti: «Non diciamo niente a nessuno. Qualcuno

si accorgerà e ci penserà». E il primo acquazzone allagò il locale.

Quando don Luigi presentò l’elenco delle spese previste per la manutenzione straordinaria dell’oratorio, necessaria a ripa-

rare i danni, i suoi consiglieri gli dissero: «Ma come? ancora soldi per l’oratorio nuovo? Noi non voglia-

mo saperne niente. Ci pensi lei!».

PER MANO PERCORSO DI CATECHESI PER GENITORI E BAMBI-

NI FINO A 6 ANNI DOMENICA 02 aprile ore 15.30 PREGHIERA

GIOCO A SORPRESA/Merenda

SCUOLA PER L’INFANZIA Domenica 02 aprile i genitori dei bambini propongono la vendita di fiori. Il ricavato

servirà a finanziare l’acquisto di tavolini e sedie per il parco gioco del cortile della scuola