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Foglio quadrimestrale del Museo Civico di Rovereto 34 Cari Abbonati... uesto numero di Econews è quasi una monografia dedicata alle attività che hanno preso il via con il Discovery 2009 e che ancora ci accompagnano nei mesi estivi. Nel quarantennale del primo sbarco dell’uomo sulla Luna, grande spazio viene dato alla visita a Rovereto e al Museo Civico da parte dell’astronau- ta Charlie Duke dell’Apollo 16, che il piede sul nostro satellite l’ha messo davvero nel 1972. Naso puntato verso il cielo per tutta l’estate insieme al Museo con il rin- novarsi dell’iniziativa Astrogastro, una cena a lume di stella che coniuga la cucina tipica al rifugio Malga Zu- gna con la visione del cielo stellato con i telescopi dell’Osservatorio Astronomico di Monte Zugna. Appun- tamento sullo Zugna anche per le tra- dizionali osservazioni collettive nella notte delle stelle cadenti del 12 ago- sto (vedi pag. 2-3 Gli Appuntamenti). E per approfondire le tematiche ‘lu- nari’, non perdetevi la mostra Back to the Moon - ritorno alla Luna che, unica in Italia, vi offre fino alla fine di luglio la straordinaria possibilità di vedere dal vivo un pezzo di luna – non un meteorite lunare, ma un vero e proprio campione di roccia portato sulla terra dalla missione Apollo 16 – oltre alla tuta degli astronauti del- le missioni Apollo, il fumetto di Na- than Never creato in esclusiva per l’occasione e il Lunar rover, la jeep usata dalle ultime missioni Apollo per spostarsi sul suolo lunare, funzionante e in grandezza naturale, ricostruito in maniera magistrale dalla Maran- goni Meccanica (vedi approfondimen- ti nella sezione Dentro gli eventi). Nella programmazione del cinema al Museo troverete anche, per chi se li fosse persi, i bellissimi documentari scientifici del passato Discovery. Ma non solo: per una immersione to- tale nel mondo dei fiori e delle erbe officinali, l’estate del Museo Civico propone la visita allo splendido giar- dino botanico rinascimentale presso Palazzo Baisi a Brentonico e la mo- stra Semplici di Natura. Erbe e preparazioni medicinali in farmacia ieri e oggi, sempre al Pa- lazzo Eccheli Baisi, dove attraverso libri, oggetti, strumenti di laborato- rio e video, ma anche suggestioni sensoriali, si racconta come le erbe, prima studiate da appassionati esplo- ratori e poi raccolte, diventano suc- cessivamente altrettanti preparati medicamentosi utili alla conservazio- ne della salute. Sempre restando sui temi della Na- tura e della Biodiversità, Econews presenta per la prima volta l’impor- tante ricerca ACE-SAP - Ecosiste- mi alpini e cambiamento ambienta- le: sensibilità e potenziale adattati- vo della biodiversità, coordinata dal- la Fondazione Edmund Mach e so- stenuta dalla Provincia Autonoma di Trento nell’ambito del Bando Gran- di Progetti 2006, cui il Museo Civi- co collabora insieme al Museo Tri- dentino di Scienze Naturali e all’Uni- versità della California, Davis (vedi pag 4-5 Spazio ricerca). Nei prossimi numeri vi terremo ag- giornati sui risultati di questa impor- tante ricerca che troverete anche nel sito www.ace-sap.it. Claudia Beretta Q Supplemento al Volume n. 23/07 degli Annali del Museo Civico di Rovereto giugno - settembre 2009 2 gli appuntamenti 4 spazio ricerca 6 sportello scuola 8 dentro gli eventi 13 filo diretto 15 ultima ora

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Foglio quadrimestrale del Museo Civico di Rovereto

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Cari Abbonati...uesto numero di Econews è quasi unamonografia dedicata alle attività chehanno preso il via con il Discovery2009 e che ancora ci accompagnanonei mesi estivi.Nel quarantennale del primo sbarcodell’uomo sulla Luna, grande spazioviene dato alla visita a Rovereto e alMuseo Civico da parte dell’astronau-ta Charlie Duke dell’Apollo 16, che ilpiede sul nostro satellite l’ha messodavvero nel 1972.Naso puntato verso il cielo per tuttal’estate insieme al Museo con il rin-novarsi dell’iniziativa Astrogastro,una cena a lume di stella che coniugala cucina tipica al rifugio Malga Zu-gna con la visione del cielo stellatocon i telescopi dell’OsservatorioAstronomico di Monte Zugna. Appun-tamento sullo Zugna anche per le tra-dizionali osservazioni collettive nellanotte delle stelle cadenti del 12 ago-sto (vedi pag. 2-3 Gli Appuntamenti).E per approfondire le tematiche ‘lu-nari’, non perdetevi la mostra Backto the Moon - ritorno alla Luna che,unica in Italia, vi offre fino alla finedi luglio la straordinaria possibilitàdi vedere dal vivo un pezzo di luna –non un meteorite lunare, ma un veroe proprio campione di roccia portatosulla terra dalla missione Apollo 16– oltre alla tuta degli astronauti del-le missioni Apollo, il fumetto di Na-than Never creato in esclusiva perl’occasione e il Lunar rover, la jeepusata dalle ultime missioni Apollo perspostarsi sul suolo lunare, funzionantee in grandezza naturale, ricostruitoin maniera magistrale dalla Maran-goni Meccanica (vedi approfondimen-ti nella sezione Dentro gli eventi).

Nella programmazione del cinema alMuseo troverete anche, per chi se lifosse persi, i bellissimi documentariscientifici del passato Discovery.Ma non solo: per una immersione to-tale nel mondo dei fiori e delle erbeofficinali, l’estate del Museo Civicopropone la visita allo splendido giar-dino botanico rinascimentale pressoPalazzo Baisi a Brentonico e la mo-stra Semplici di Natura.Erbe e preparazioni medicinali infarmacia ieri e oggi, sempre al Pa-lazzo Eccheli Baisi, dove attraversolibri, oggetti, strumenti di laborato-rio e video, ma anche suggestionisensoriali, si racconta come le erbe,prima studiate da appassionati esplo-ratori e poi raccolte, diventano suc-cessivamente altrettanti preparatimedicamentosi utili alla conservazio-ne della salute.Sempre restando sui temi della Na-tura e della Biodiversità, Econewspresenta per la prima volta l’impor-tante ricerca ACE-SAP - Ecosiste-mi alpini e cambiamento ambienta-le: sensibilità e potenziale adattati-vo della biodiversità, coordinata dal-la Fondazione Edmund Mach e so-stenuta dalla Provincia Autonoma diTrento nell’ambito del Bando Gran-di Progetti 2006, cui il Museo Civi-co collabora insieme al Museo Tri-dentino di Scienze Naturali e all’Uni-versità della California, Davis (vedipag 4-5 Spazio ricerca).Nei prossimi numeri vi terremo ag-giornati sui risultati di questa impor-tante ricerca che troverete anche nelsito www.ace-sap.it.

Claudia Beretta

Q

Supplemento al Volume n. 23/07degli Annali del Museo Civico di Rovereto

giugno - settembre 2009

2 gli appuntamenti

4 spazio ricerca

6 sportello scuola

8 dentro gli eventi

13 filo diretto

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Appuntamenti al MuseoLa mostra ‘Back to the Moon’, il nuovo ciclo di Astrogastro,

i film del ‘Discovery on Film’.

MOSTRE TEMPORANEE

Apertura estiva serale, ven-dom 20.00 – 22.00

Esposizione PermanenteLe collezioni.Dal dato al pensatoLe sale permanenti di zoologia, archeologia e numi-smatica.

21 maggio – 31 luglio 2009Back to the Moon.Ritorno alla LunaMostra Temporanea

2 ottobreOrsi, Halbherr, Gerola.L’archeologia italiana nel MediterraneoUna mostra temporanea sugli archeologi trentiniPaolo Orsi, Federico Halbherr e Giuseppe Gerola,con i documenti originali dei loro archivi ma anchereperti archeologici e ricostruzioni virtuali.

PLANETARIOSpettacolo standard ogni week-end ore 16.45Spettacoli per gruppi su prenotazione.

CONVEGNI, SPETTACOLI ED EVENTI

25-26 giugnoNuove frontiereper la geologia applicataNovità tecnologiche e di elaborazione illustrate conpresentazioni in Museo e dimostrazioni pratiche pressoSperimentarea.

5-10 ottobreXX Rassegna Internazionaledel Cinema Archeologico.IX premio Paolo OrsiLa Rassegna celebra il suo ventennale nell’anno incui ricorre il 150° anniversario della nascita di PaoloOrsi, in onore del quale la manifestazione roveretanaè nata nel 1990.

SUL TERRITORIO

Brentonico, Palazzo Eccheli-BaisiDa giugno a settembre, mar-dom 9.30-12.00 e 16.00-18.00.SSSSSemplici di NaturaErbe e preparazioni medicinali in farmaciaieri e oggiMostra temporanea.Il percorso, per mezzo di volumi, oggetti, strumenti dilaboratorio e installazioni video, ma anche suggestio-ni sensoriali, racconta come le erbe, prima studiateda appassionati esploratori e poi raccolte, diventanosuccessivamente altrettanti preparati medicamentosiutili alla conservazione della salute.

Giardino BotanicoBrentonico, Palazzo Eccheli-BaisiDa giugno a settembre mar – dom 9.30-12.00 e 16.00-18.00. Visite guidate ven e dom ore 17.00.

Palazzo Eccheli-Baisi31 luglio ore 20.45 (da confermarsi)presentazione del volume:La flora dei muretti del Trentino100 fiori di campagna e di città: descrizione,distribuzione, ecologia, curiositàUn riavvicinamento - sia in senso fisico che culturale -ai nostri cari, vecchi, bellissimi muri.Piccoli e preziosi ecosistemi.Proiezione immagini e incontro con l’autore AntonioSarzo.

Orme dei dinosauriLavini di MarcoVisite guidate su prenotazione

Villa romana di IseraVisite guidate su prenotazione

Il Sole dello ZugnaOsservatorio di Monte ZugnaAperto ogni terza domenica del Mese, dalle ore 14.00alle 18.00 con tre lezioni, alle ore 14.00, 15.00 e16.00.Ingresso 3,50 euro, anziani e ragazzi 2,50 euro, gra-tuito per bambini e abbonati.Per gruppi superiori alle 5 persone è richiesta la pre-notazione. Su prenotazione.

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Una notte da astronomiAlla scoperta del cielo insieme ai ricercatori del Mu-seo Civico di Rovereto, dalla cupola dell’OsservatorioAstronomico di Monte Zugna (1.620 m slm).È possibile seguire le misure astronomiche assieme alGruppo di Ricerca Monte Zugna. In particolare si os-serveranno stelle novae e simbiotiche.Solo su prenotazione; 10 euro a testa;

Una cena a lume di stella... Astrogastrodal 25 giugno al 15 ottobre, ogni giovedì seraMonte Zugna.Anche per l’estate 2009 il Museo Civico di Roveretopropone il tradizionale appuntamento con Astroga-stro, iniziativa che sa coniugare il gusto per la buonacucina alla possibilità dell’esplorazione del cielo esti-vo e delle sue meraviglie.Il programma prevede una cena tipica presso il rifu-gio Monte Zugna, seguita dall’immersione totale nel-la notte stellata all’Osservatorio Astronomico.Appuntamento ogni giovedì sera sul Monte Zugna (m.1.620 slm, a mezz’ora di auto da Rovereto, anched’estate abbigliamento caldo).Il ritrovo è direttamente sul Monte Zugna, davanti alrifugio, alle ore 20.00.La cena inizia alle ore 20.30 circa, l’osservazione delcielo alle ore 22.00 circa.Su prenotazione.

Natural languages: la Natura in lingua originaleSummer Camp estate 2009.Maso San Giuseppe, Geroli di Terragnolo (TN)I summer camp del Museo Civico di Rovereto con laMultilingual School rappresentano per i ragazzi dai7 ai 14 anni un’occasione unica per trovarsi a pienocontatto con la splendida natura del Trentino e al tem-po stesso con le lingue straniere, senza necessaria-mente dover soggiornare all’estero.Informazioni in biglietteria allo 0464 439055,su prenotazione.

2-8 agostoCampo ArcheonaturaMaso San Giuseppe, Geroli di Terragnolo (TN).Estate 2009 - Settimana di archeologia sperimentaleper ragazzi e ragazze dai 10 ai 17 anni.Quest’anno il Museo Civico di Rovereto, con la colla-borazione della Società Museo Civico, propone uncampo estivo sul tema “Il mestiere dell’archeologo”.

12 agostoNon solo stelle cadentiAll’Osservatorio astronomico di Monte Zugna esperi-menti scientifici e osservazione delle “stelle caden-ti”.Il 12 Agosto come ogni anno il Museo Civico di Rove-reto apre gratuitamente l’Osservatorio a tutti coloroche vorranno assistere a una serie di esperimenti scien-tifici collettivi e ad osservazioni in ambito astronomi-co, che si articoleranno nel corso della giornata.Dalle 15.00 a notte inoltrata .

CINEMA AL MUSEO

Un programma tutto dedicato al Discovery – per chiavesse perso i film programmati, alla Luna e allo spa-zio ad accompagnare la mostra Back to the Moon el’estate dell’anno dell’Astronomia. Da martedì a do-menica in sala Convegni, mattino ore 10.00 circa,pomeriggio ore 15.30 circa, su prenotazione. L’accessoalle proiezioni è compreso nel prezzo del biglietto d’in-gresso al Museo. Per gli abbonati l’entrata è gratuita.

30 giugno – 5 luglioMissione Esperia. Italiani alla Nasa25'

7 – 12 luglioLa conquista della Luna62'

14 – 19 luglioLa conquista della Luna30'

21 – 26 luglioCronaca dello sbarco sulla Luna di Tito Stagno30'

28 luglio – 2 agostoDalla Terra alla Luna. Mare Tranquillitatis60'

4 – 9 agostoIl futuro è nella Natura. Attacco50'

11 – 16 agostoIl futuro è nella Natura. Difesa50'

18 – 23 agostoLa tecnologia della Natura24'

25 – 30 agostoDalla serie Prehistoric Park: la femmina di Mammouth60'

1 – 6 settembreDalla serie Prehistoric Park: il ritorno del T-Rex60'

8 – 13 settembreDalla serie Prehistoric Park: il coccodrillo gigante60'

15 - 20 settembreDalla serie Prehistoric Park: insetti giganteschi60'

22 - 27 settembreDalla serie Prehistoric Park: gli uccelli preistorici60'

29 settembre – 4 ottobreDalla serie Prehistoric Park: l’antenato della tigre60'

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caChe ne sarà

del paesaggio alpino?Il mese scorso a Trento il secondo general meeting del progetto ACE-SAP

iscaldamento globale, antropiz-zazione, mutamenti climatici,perfino ‘attacchi’ da parte dispecie invasive arrivate da tut-t’altra parte del pianeta…Riusciranno i taxa più caratte-ristici dell’ecosistema alpino asopravvivere a tutto ciò, adat-tandosi a un ambiente naturaleche cambia? Che ne sarà delleverdi conifere alpine, della pic-cola fauna tipica di quest’habi-tat, delle specie che ne impre-ziosiscono la flora e di quelle chene popolano laghi e torrenti?Studiare il loro ‘stato di salu-te’, lo stress causato dai muta-menti ambientali già in corso ei margini di adattamento preve-dibili è appunto l’obiettivo delprogetto internazionale “ACE-SAP - Ecosistemi alpini e cam-biamento ambientale: sensibili-tà e potenziale adattativo della

biodiversità”. Il 7 maggio 2009al Museo Tridentino di ScienzeNaturali di Trento il secondo in-contro generale dei ricercatoricoinvolti nel progetto, che - aotto mesi dall’avvio ufficiale -può qualificarsi come uno tra ipiù importanti programmi di ri-cerca sulla biodiversità a livellomondiale.Il progetto ACE-SAP è finan-ziato dalla Provincia autonomadi Trento nell’ambito del BandoGrandi Progetti 2006. Alla ri-cerca, coordinata dalla Fonda-zione Edmund Mach, collabora-no il Museo Tridentino di Scien-ze Naturali, il Museo Civico diRovereto e l’Università dellaCalifornia di Davis, con la par-tecipazione su temi specifici delParco Naturale di Paneveggio –Pale di San Martino e dell’Uni-versità di Trento.

Il progetto si concentra su 21specie vegetali e animali carat-teristiche della diversità biolo-gica del Trentino, alcune dellequali minacciate di estinzione,utilizzando gli strumenti quan-titativi e di modellizzazione piùall’avanguardia nell’ecologia,con approcci mutuati anchedalla genomica umana.Una cinquantina i ricercatori- botanici, zoologi, genetisti,climatologi, modellisti – riuni-ti a Trento per confrontarsisullo stato di avanzamento deilavori.Nel corso dell’intera giornatasi sono alternati interventiespositivi e momenti di dibat-tito, anche critico.Rilevante l’apporto in tal sen-so del comitato consultivo in-ternazionale (Scientific Advi-sory Board: Eliot McIntire,

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caLaval University in Québec;Leonard Ferrington, Universi-ty of Minnesota; Mike Bru-ford, Cardiff School of Bio-sciences; Giovanni Vendramin,Plant Genetics Institute, SestoFiorentino).Professionalità ed esperienze dilevatura che, con apprezzamen-ti per quanto fatto finora e sug-gerimenti per la prosecuzione,hanno offerto molteplici stimoliai giovani ma qualificatissimiteam di ricerca.La sfida, sottolineata anchenell’incontro di ieri, sarà quel-la di ottenere una sintesi rispet-to a dati molto diversificati, peruna comprensione più ampia eprofonda dei cambiamenti am-bientali dovuti ai mutamenticlimatici e all’uso del territo-rio da parte dell’uomo, ma an-che alla capacità di adattamen-to delle diverse specie rispettoa queste variabili.Obiettivo finale del progetto,fornire strumenti innovativi perpoter gestire e tutelare la bio-diversità e il territorio che essacontraddistingue con nuovaconsapevolezza.

David Neale, coordinatore scientificodel progetto, presenta ACE-SAP

Sono David Neale, professore di Scienze Vegetali presso l’Universi-tà della California, Davis, uno dei dieci campus della Facoltà diAgraria dell’Università dello stato della California.Da qualche anno vengo di frequente in Trentino per lavorare con icolleghi dell’istituto agrario di San Michele ai loro progetti sul ge-noma dell’uva e della mela e recentemente con i colleghi del centrodi ecologia Alpina per studi sulla biodiversità nella regione trentina.Sono qui ora in veste di coordinatore scientifico di un nuovo proget-to che studia la biodiversità, l’ecologia, la genetica dei vegetali, de-gli animali e dei sistemi acquatici del Trentino. Il progetto chiama araccolta un vasto numero di ricercatori provenienti da quattro isti-tuzioni regionali, l’istituto Agrario di San Michele, il Centro di Eco-logia Alpina e i due musei di scienze naturali di Trento e Rovereto,oltre naturalmente a me, dell’Università della California, Davis.Il nostro scopo è quello di studiare la diversità biologica e geneticanelle popolazioni vegetali e animali oltre che dei sistemi acquaticidel Trentino. Il lavoro sarà svolto da un gruppo di ecologi e genetistiutilizzando gli strumenti quantitativi più all’avanguardia nell’ecolo-gia, con approcci mutuati anche dalla genomica umana per studiarele variazioni genetiche negli organismi.Si tratta di un grande progetto fatto di estese collaborazioni. Lasfida sarà quella di ottenere una sintesi rispetto a dati molto diversi-ficati, per una comprensione più ampia e profonda dei cambiamentiambientali in regione. Per questo abbiamo un gruppo molto forte dimodellisti e di biologi quantitativi .Come ricaduta di questo progetto, speriamo di poter fornire a chigestisce il territorio dei moderni strumenti diagnostici per valutarela salute e la condizione dell’ambiente naturale in Trentino.Sappiamo che l’ambiente sta subendo dei cambiamenti dovuti ai mu-tamenti climatici e all’uso del territorio da parte dell’uomo, ma ladifficoltà consiste nel capire quale sarà l’impatto di questi cambia-menti nel futuro, perché attualmente non abbiamo strumenti validiper farlo.Come ricaduta diretta, forniremo strumenti che potremo usare inmodo molto moderno per gestire il territorio, con un impatto davve-ro positivo per una migliore tutela e cura dell’ambiente naturale inquesta parte molto speciale del mondo.

per approfondire: www.ace-sap.it

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Discovery 2009,una vera festa della scienza

Al Museo Civico si stila un piccolo bilancio sul Discovery on Film

arà stata la presenza straordina-ria dell’astronauta moonwalkerCharlie Duke dell’Apollo 16, cheha inaugurato l’evento e che havisitato gli stand di roboticachiacchierando con i ragazzi e in-teressandosi ai loro progetti; sa-ranno anche i dieci anni di espe-rienza che la manifestazione haormai sedimentato (l’edizionezero è del 1999): sta di fatto cheil Discovery 2009, il festivalscientifico e tecnologico che ilMuseo Civico mette in campoogni primavera, quest’anno pa-trocinato dall’ASI, l’AgenziaSpaziale Italiana, ha rappresen-tato davvero una grande festa perla scienza, con una partecipazio-ne di pubblico che ha superato leaspettative con oltre 4000 pre-senze nel corso di 10 giorni den-si di mostre, eventi, conferenzepubbliche, dimostrazioni didatti-che, tavole rotonde, concerti, la-boratori, proiezioni, incontri, tut-ti di grande livello qualitativo.L’edizione di quest’anno ha pro-posto iniziative rivolte a un pub-blico di tutte le età, studenti inprimis, ma anche famiglie e pic-colissimi scienziati in erba cuierano rivolte proposte specifiche,perché la scienza deve essere dav-vero alla portata di tutti.Le scuole hanno avuto, come ognianno, lo spazio per presentare ipropri progetti scientifici neglistand messi a disposizione nellesale del Museo, e per confrontar-si, tra studenti ma anche conimportanti enti di ricerca tra for-mazione, ricerca e prodotto. Siconsolida infatti la presenza dinumerose scuole provenienti da

Saltre regioni italiane –Toscana,Lombardia, Veneto – oltre a uni-versità quali quelle di Verona edi Padova o enti come L’istitutosuperiore Sant’Anna di Pisa eprogetti internazionali come Te-recop, sostenuto dall’UnioneEuropea.Veramente interessante anche ilnucleo dei documentari. Non di-mentichiamo infatti che il Disco-very nasce nel 1999 come mo-stra di film scientifici, anche sepoi si è enormemente sviluppato

sul piano delle iniziative e delleattività. Grandi case di produzio-ne e network televisivi come LA7hanno messo a disposizione do-cumentari di grande impatto,sugli animali del passato, sullatecnologia ispirata alla natura esulla conquista dello spazio, do-cumentari che verranno ripropo-sti nella programmazione delCinema al Museo (cfr. pagg. 2-3) o di Sperimentarea.tv – nelcaso dei filmati dell’ASI - pertutti quanti non avessero avuto

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occasione di vederli durante lamanifestazione. Spettacolareanche la saletta del Cinema 3D,la prediletta, con i suoi effettispeciali, da parte dei bambini,che grazie agli speciali occhiali-ni in dotazione hanno avuto lasensazione di essere immersi neifondali marini, circondati dameteoriti o testimoni di spetta-colari eruzioni vulcaniche. Im-portanti anche gli eventi collate-rali, come ‘La luna nel pozzo’,installazione nella fontana dellapiazza del Mart dell’artistaOsvaldo Maffei e la mostra inBiblioteca ‘Vogliamo la luna’.il Discovery si è rivelato dunqueanche un importante momento dicollaborazione tra diversi enti erealtà del territorio. Le iniziati-ve e l’impegno sono stati infatticondivisi con l’APT, il Mart, laBiblioteca Civica, la LudotecaComprensoriale, il Museo Triden-tino di Scienze Naturali, lo Stu-dio d’arte Andromeda di Trentoe molti altri, prova che manife-stazioni di questo genere posso-no contribuire a consolidare re-lazioni e a costruire insieme pro-poste di grande valenza.Le giornate del Discovery, comedel resto quelle autunnali dellaRassegna del Cinema Archeolo-gico, rappresentano insommauno dei momenti di valore inter-nazionale in cui il Museo Civicoapre le sue porte non solo al pub-blico locale, ma al mondo.

Discovery 2009 si è rivelata un’iniziativa ricca di stimoli e suggestio-ni per gli studenti e per gli insegnanti che hanno partecipato nellevarie giornate. Non ci stancheremo mai di sottolineare con forza chela nostra sezione didattica è impegnata a sostenere la scuola nellaquotidiana e faticosa opera di formazione.Il programma di quest’anno ha previsto molti momenti in cui la scuo-la ha aderito con convinzione e con partecipazione costruttiva. Lemattinate del 22 e del 23 maggio con “La robotica nella scuola: for-mazione, ricerca e prodotto” sono state momenti di incontro e di con-fronto per gli Istituti della nostra provincia, per gli Istituti sparsi sulterritorio nazionale, per Enti Scolastici Regionali, Nazionali e Inter-nazionali. È con orgoglio e con soddisfazione che abbiamo registratola partecipazione prima e raccolto le proposte poi, di enti come l’IPRA-SE del Trentino, la Sovrintendenza Scolastica di Bolzano, l’Universi-tà di Verona e di Padova, la Scuola di Robotica di Genova, l’Universi-tà di Pamplona e una rappresentanza del progetto internazionale dididattica della Robotica TERECOP.Le scuole provenienti dal centro-nord dell’Italia sono state presentipresso gli stand allestiti dal Museo, con l’esposizione dei prodotti “ro-botici” realizzati durante l’anno scolastico. Questo ha favorito scam-bi d’esperienze tra coetanei e docenti di varia provenienza.Coerentemente con la strategia di individuare contenuti, attività eproposte che permettano di agire, produrre, progettare e confrontarsiabbiamo organizzato due laboratori di una intera giornata per glistudenti degli Istituti Superiori:· “Nathan Never sulla Luna” con Andrea Artusi disegnatore della

Casa Editrice Bonelli· “Immaginare la Scienza” con gli scrittori di Fantascienza della

Casa Editrice Elara.In questi laboratori gli studenti (30 per ognuno), individuati dai do-centi delle rispettive scuole in accordo con gli operatori della nostraSezione Didattica, hanno lavorato con disegnatori e scrittori con l’ob-biettivo finale (molto ambizioso) di produrre un libro di racconti e diillustrazioni.Discovery si è occupato anche delle scuole dell’Infanzia con spettacolidi animazione molto apprezzati ed è stata una vetrina per l’opera “Lacittà elettronica”, progetto didattico del Centro di Formazione Pro-fessionale Veronesi di Rovereto e del Museo Civico di Rovereto, natoda un’idea di Remo Forchini e Francesco Cocco. In questo modo in-tendiamo costruire circuiti virtuosi capaci di attivare quelle sinergieche rendono possibili i progetti, anche i più ambiziosi.

Nello Favaresponsabile sezione didattica

Discovery,una grandeoccasioneper la scuola

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Back to the Moon,ritorno alla Luna

Volete la Luna? Fino alla fine di luglio è in mostra al Museo Civico di Rovereto

Il campioneA16-60016,123Una delle grandi attrazioni del-la mostra è uno splendido cam-pione di roccia lunare raccoltonel 1972 dagli astronauti dellamissione Apollo 16 e concessoin prestito dalla NASA, l’agen-zia Spaziale Statunitense. Sitratta del campione 60016,123,del peso di circa 128 grammi,proveniente dagli altopiani lu-nari, una breccia polimicticaraccolta circa 15 metri a sud-est del luogo di allunaggio.Come tutte le brecce lunari de-

gli altopiani, è una roccia mol-to antica, circa 3 miliardi e 900milioni di anni più vecchia ri-spetto al 99,99% di tutte le roc-ce superficiali terrestri.Un ‘pezzo di luna’ affascinanteche tutti gli appassionati potran-no trovare solo qui, a Rovereto.L’astronauta Charlie Duke del-

l’Apollo 16 è rima-sto particolar-

mente col-pito nel

r ive-dereque-s t opez-

zo diroccia

che nell o n t a n o

1972 avevaraccolto insieme al

suo comandante John Joung.

Il Lunar Roving VehicleAltro protagonista della mostra,il Lunar Rover (la jeep che hasolcato la superficie lunare) ri-creato secondo i disegni origi-nali dalla eccezionale squadradi tecnici della divisione TyreMachinery dell’azienda rovere-tana Marangoni, unacopia perfetta efunzionante natanell’ambito di unprogramma trien-nale con il MuseoCivico di Rovere-to, iniziato nel2007, su varielinee di ricercarelative al setto-

re della robotica e della senso-ristica. (vedi l’articolo di appro-fondimento in questo numero diEconews)

Nathan Never‘ritorna alla Luna’Oltre ai reperti ‘spaziali’, in mo-stra a Rovereto le tavole fumet-tistiche della Bonelli Editore,con Nathan Never straordinariotestimonial di una Rovereto lu-nare – o meglio, di una Luna unpo’ roveretana, dove si ricono-scono tra le varie citazioni, lacupola del Mart, la statua diCarlo Fait ‘La preda’ della col-lezione del Museo Civico e ilcampione lunare esposto inBack to the Moon.L’autore Antonio Serra e il di-segnatore Andrea Artusi rac-contano così la presenza del per-sonaggio bonelliano nell’esposi-zione: “40 anni dallo sbarcodella Luna, 100 anni dalla na-scita del Futurismo.Due aspetti della storia e dellacultura dello scorso secolo chesolo apparentemente possonoapparire lontani da un fumettopopolare come Nathan Never.Questi eventi rappresentano, in-vece, il terreno fertile in cui si

innesta tanta parte dellafantascienza mo-

derna e

Il 2009 è un anno particolarmente rilevanteper tutti gli appassionati dell’esplorazionedel cielo in generale e dello Spazio inparticolare: si tratta infatti dell’annodedicato a livello internazionale all’astro-nomia, e inoltre in luglio, precisamente il19 – secondo il fuso orario statunitense –ricorre il quarantennale dallo storico sbarcodel primo equipaggio umano sulla Luna,compiuto da quell’Apollo 11 il cuicomandante Neil Armstrong,seguito da Buzz Aldrin,compì il mitico primopasso sulla super-ficie lunare, ‘unpiccolo passo perun uomo, un balzoda gigante perl’umanità intera’.Proprio per cele-brare al meglioquesta ricorrenza, ilMuseo Civico di Rove-reto propone una mostra-riflessione dal titolo ‘Back to theMoon – Ritorno alla Luna’, dal 21 maggioal 31 luglio 2009, mostra che prosegue oltreil Discovery on film sugli stessi temi.

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9Per approfondire con numerosi video e interviste vedi www.sperimentarea.tv

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in modo particolare diquesta testata edita daSergio Bonelli Edito-re.Le immagini, esposteal Museo Civico nellamostra 2009 dedi-cata allo sbarcosulla Luna di-m o s t r a n oquanto questesugges t ion iabbiano ispi-rato gli auto-ri della casaeditrice nellacreazione del-le loro avven-ture a fumetti.Questa storia ine-dita, realizzata ap-positamente per que-sta occasione, lo di-mostra ancora piùpienamente.In un rincorrersi di ci-tazioni e di riferimen-ti (ma sarebbe me-glio dire omaggi)al futurismo, Na-

than Never cerca di legarenarrativamente la conqui-

sta della Luna almovimento che giàall’inizio del ven-tesimo secologuardava al futu-ro aprendo oriz-zonti inesplora-ti all’arte.”Il titolo della

mostra Back tothe Moon, ha undoppio significa-to, un ritorno alpassato del-l’esplorazionelunare ma anche

un ritorno allaLuna come meta dinuove esplorazioniper lo sfruttamen-to di risorse ocome base pernuove imprese.E non solo:l’esplorazioneche è anche eprima di quella

reale, volo della

fantasia: nella mostra sarannopresenti tavole e pannelli anchededicati alla fantascienza, oltrea modelli, ricostruzioni, replichedella tuta degli astronauti Apol-lo e molto altro.Per approfondire ulteriormentel’epoca, il design, l’ambiente eil clima in cui si realizzò la con-quista alla Luna, i visitatori diBack to the Moon potranno vi-sitare a prezzo ridotto la gran-de mostra La Guerra Fredda -Cold War. Arte e design in unmondo diviso 1945-1970 alMART, il Museo di arte moder-na e contemporanea di Rovere-to, aperta fino al 26 luglio 2009.

Sono previste visite guidate, suprenotazione

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Sono passati quarant’anni daquell’indimenticabile 21 Luglio1969 quando Neil Amstrong fuil primo uomo a poggiare i pie-di sulla Luna.Nell’ambito di un programmatriennale con il Museo Civicodi Rovereto, iniziato nel 2007,su varie linee di ricerca relati-ve al settore della robotica, del-la sensoristica, dell’automazio-ne applicata anche alle temati-che naturali e delle nuove tec-nologie di comunicazione, la di-visione Tyre Machinery delgruppo Marangoni, (Marango-ni Meccanica Spa), ha costrui-to una replica del veicolo luna-re che nel 1971 fu il primo adavventurarsi sul satellite natu-rale della Terra con l’Apollo 15e contribuì all’esplorazione del-la sua superficie.La replica di questo veicolo, diforte impatto mediatico, è ilpunto di partenza per lo svilup-po di futuri progetti nel campodella meccatronica e dell’inge-gneria dei materiali. Questo

perché Marangoni crede nell’in-novazione continua e in partico-lare nell’importanza di investirenella ricerca di questi nuovi set-tori industriali.Concepito con tecnologie che ri-salivano alla fine degli Anni Cin-quanta, il Lunar Roving Vehiclesi è poi rivelato una miniera disoluzioni e di concetti validi edin ogni caso interessanti che pos-sono essere ancora oggi riferi-mento per lo sviluppo di nuovetecnologie.La ricostruzione effettuata perfini didattici dai tecnici Maran-goni si è basata su materiale tec-nico e fotografico forniti dallaNASA e ha richiesto una specia-le ricerca documentale e scienti-fica per armonizzare le informa-zioni ed alla ridefinizione di unprogetto completo. In occasionedell’inaugurazione della mostra

“Ritorno alla Luna” il 21Maggio 2009 è stato guidatodall’astronauta americanoCharles Duke, che nella missio-ne Apollo 16 del 1972 era sta-to sul Rover in qualità di navi-gatore per il pilota e coman-dante John Young.Il Lunar Roving Vehicle (LRV)originale, utilizzato nell’ambi-to delle missioni Apollo 15 (Lu-glio 1971), Apollo 16 (Aprile1972) e Apollo 17 (Dicembre1972), era stato progettato peressere trasportato sulla Luna -ripiegato in tre parti - dal mo-dulo lunare delle navicelleApollo e per trasportare poicampioni di terreno, dati edastronauti.Utilizzato per la prima volta il31 Luglio 1971, permise diampliare notevolmente la capa-cità di esplorazione della super-ficie lunare (nelle prime missio-ni gli astronauti si erano dovu-ti limitare a qualche “balzo”

Rinasce ilLunar Roving Vehicle

il Lunar RoverRinasce il Lunar Roving Vehicle, nell’ambito di un programma triennale destinato alla

ricerca e all’innovazione nel campo della robotica con il Museo Civico di Rovereto.

Immagini: courtesy NASA

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nei dintorni del modulo lunare), mentre con il lunar rover pote-rono allontanarsi di qualche chi-lometro dal punto di allunaggio.Questi veicoli erano in grado diraggiungere una velocità massi-ma di 13 km/h, ma per motivi disicurezza (la gravità della Lunaè un sesto di quella terrestre), ra-ramente superò i 4-5 km/h. Percontro, proprio la ridotta gravi-tà lunare consentì agli LRV disuperare pendenze del 30% e disaltare scarpate larghe anche 70centimetri: cose pressoché im-possibili sulla Terra. Dopo aversvolto il loro dovere, gli LRV fu-rono abbandonati sulla Lunadove si trovano tuttora. Nono-stante il loro limitato peso, sipreferì infatti trasportare in si-curezza i campioni di rocce lu-nari raccolte anziché riportarlisulla Terra. Gli LRV avevano di-mensioni paragonabili a quelle diuna nostra utilitaria. Costruiti daBoeing e General Motors, nonavevano un volante, ma una “clo-che” simile a quella degli aero-plani per imprimere la marciaavanti e indietro e la sterzata.Dovendo poi operare in un mon-do senza aria e quindi senza os-sigeno, erano azionati da motorielettrici da un 0,25 CV ciascu-no, alimentato da batterie chi-miche con autonomia di 100 chi-lometri percorsi a piena potenzae montati in corrispondenza diogni singola ruota. I sedili era-no in nailon, sagomati in modotale da accomodare gli astronau-ti rivestiti della tuta spaziale edello zaino portatile di sopravvi-venza. A causa dei sobbalzi piut-tosto violenti causati dalla bas-sa gravità lunare, gli astronautisi legavano a cinture di sicurez-za molto robuste. Un sistema dinavigazione automatica consen-tiva ai Lunar Roving Vehicle dispostarsi in sicurezza, evitandosoprattutto agli astronauti diperdersi e di dover cercare il per-

Per approfondire: www.sperimentarea.tv

corso di ritorno al verso il mo-dulo lunare (LEM) “Falcon”. Inattesa di nuove ambientazioni ecollocazioni in ambito di mostreed esposizioni, il Lunar Rover –che ha particolarmente colpitol’astronauta Duke per l’accura-tezza con cui è stato ricostruito– dopo la mostra Back to the

Moon sarà un prezioso strumen-to a disposizione delle scuole del-la regione ma anche extraregio-nali, e che verrà utilizzato per leattività didattiche nell’ambitodella robotica e dell’astronautadel Museo Civico di Rovereto.

Mario Apolloni, Marangoni Press

LRV Replicaby Marangonicaratteristicheprincipali

Veicolo 2 postiAlimentazioneelettrica (batteriericaricabili 48 Volt)Trazione 4 ruotemotrici con mozzo-motoreMozzi riduttori-globoidaliMotori a terre rare(samario e cobalto) incorrente continua adalte prestazioniSospensioni aquadrilaterodeformabile e barre ditorsioneSterzo elettrico sullequattro ruotecomandato da clocheSistema di retroazioneelettronicoallineamento ruoteChassis autoportantein tubolare quadroVelocità massima 8km/hAutonomia a pienocarico 45 minuti

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Il Mare in una stanzaAl discovery anche i piccini diventano grandi esploratori per un giorno

Oltre che dalla Terraalla Luna, anche ven-timila leghe sotto imari… Come le av-venture fantasticheimmaginate da JulesVerne, le esperienze, i documen-tari e le animazioni scientificheproposte da Discovery on film2009 hanno permesso a centi-naia di visitatori di esplorare vir-tualmente ambiti tra loro diver-sissimi: lo spazio interplanetario,gli scenari di passate ere geologi-che, le nuove frontiere della ro-botica, perfino le profondità de-gli abissi marini. E proprio ilgrande igloo azzurro del marena-rium ha attirato molta curiosità,complici l’aspetto insolito e l’evo-cativa promessa di presentare ‘ilmare in una stanza’. Promessanon delusa, per chi ha superatolo stretto accesso, si è seduto sot-to la volta del planisfero gonfia-bile (circa 5 metri di diametro)allestito in una sala al piano ter-ra del Museo Civico di Roveretoe ha accettato di lasciarsi accom-pagnare con la fantasia tra le mil-le storie che animano di vita il

Mediterraneo.È un particolare pro-iettore a delineare ilviaggio, riproducendosulle pareti della cu-pola una progressiva

immersione. Il sibilo dell’aria chegonfia il planisfero sollevandoparzialmente l’anello esterno dalpavimento accentua lasensazione di fluttuare.Lungo l’itinerario nar-rato, incontri semprediversi si accendono inuna carrellata di diapositive: pe-sci dai mille colori e dalle abitu-dini altrettanto variegate, stellemarine e cavallucci di mare, pol-pi e pesci spada, delfini e tarta-rughe. Ciascun personaggio si ca-ratterizza per le sue peculiarità,le specifiche strategie evolutive,le modalità di adattamento al-l’ambiente marino. Le storie divolta in volta raccontate dalle cu-ratrici di questa coinvolgente ani-mazione didattica – naturalistedella cooperativa Ammonite diParma – sono a misura di bambi-no, perché a loro in primo luogoè rivolta la proposta, ma rigore

scientifico e ricchezza di dettaglile rendono sorprendenti anche pergli adulti accompagnatori. L’in-treccio rivela gli equilibri delicatidi un ecosistema affascinante, masempre più minacciato. Un’occa-sione per parlare quindi con lin-guaggio semplice ed empatico ditutela dell’ambiente marino, di

conservazione dellasua ricchezza biologi-ca. Al termine dellospettacolo, il tuffo vir-tuale nell’ecosistema

del Mediterraneo è piaciuto un po’a tutti. Ma sono i piccoli spetta-tori di Discovery a dimostrare l’ef-ficacia di questa simulazionescientifica: tante le scuole elemen-tari o dell’infanzia che hanno pre-notato gli spettacoli, tanti i visi-tatori in fila, tanti i bambini tor-nati poi con mamma e papà perascoltare altri racconti di vitasottomarina o per riaccarezzarei delfini proiettati sulla cupola.Dato il successo dell’iniziativasono in progetto nuove animazio-ni, e il tema sarà una sorpresa...

Cristiana Martinelli

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L’Astronauta dell’Apollo 16Charlie Duke:

‘Torniamo sulla Luna per restarci’Uno dei dodici Moonwalker a Rovereto per la mostra del Museo Civico

erché tornare sulla Luna, a40 anni dal primo allunaggioumano? “Stavolta torneremosulla Luna per restarci, perstabilirvi una base scientifi-ca permanente, e per svolger-vi le ricerche che non abbia-mo potuto compiere 40 annifa”: così risponde CharlieDuke, uno dei 12 uomini stra-ordinari (9 ancora viventi)che hanno camminato sul suo-lo lunare, giunto in Italia –per la prima volta a Rovere-to, in Trentino – per il festi-val scientifico “Discovery onfilm”, in corso fino al 31maggio al Museo Civico diRovereto e, contestualmente,per la mostra “Back to theMoon” (fino al 31 luglio); viè esposta anche una roccialunare portata sulla Terradall’Apollo 16, proprio lamissione di Duke.“E anche per mettere a pun-to tecniche di sopravvivenzache ci serviranno nelle pros-sime missioni, più lontano”,aggiunge l’astronauta ameri-cano nella conferenza stam-pa che ha tenuto dopo l’inau-gurazione dell’evento rovere-tano; “E l’uomo vuole anda-re sempre più lontano, è nel-la sua natura voler andareoltre: la sfida oggi è oltre laLuna, la prossima tappa èMarte”.A 74 anni di età splendida-mente portati, Duke si è tolto

Charlie Duke si presenta e afferma:‘La luna è un deserto meraviglioso!’

“Sono Charlie Duke, astronauta delprogetto Apollo ai tempi dei primiallunaggi. Ho avuto il privilegio diessere il decimo uomo a camminaresulla superficie lunare. La mia mis-sione era l’Apollo 16, il mio coman-dante era John Young e insieme ab-

biamo esplorato per oltre 71 ore le montagne e glialtopiani della Luna.È stata una grandissima avventura, quella mera-viglia è ancora molto vivida nella mia mente, an-che dopo tanti anni.Nelle ore trascorse sulla Luna avevamo una mac-china, il Lunar Rover, che abbiamo guidato sullasuperficie lunare, fino a un massimo di 5 chilome-tri dal punto di allunaggio.Abbiamo visto molti aspetti meravigliosi della su-perficie lunare: è il deserto più deserto che si pos-sa immaginare, assolutamente privo di vita, e ilpensiero che nessuno fosse mai stato prima in quellaparte della Luna era entusiasmante per noi, stava-mo vedendo cose che nessun altro aveva visto pri-ma, ed eravamo molto emozionati di avere quellaopportunità.La superficie lunare è coperta da una polveremolto sottile e ovunque si cammini si lascianoimpronte.Pur essendo un deserto, è davvero bellissimo, lasuperficie è irregolare e il colore predominante èil grigio.Il contrasto tra il grigio della Luna e il nero pro-fondo del cielo è davvero notevole.Sono venuto qui in Italia, a Rovereto, come ospitedella città e del Museo Civico, per inaugurare unamostra molto speciale sul Ritorno alla Luna e sul-le missioni Apollo. Sono lieto di avere l’opportuni-tà di condividere le mie esperienze con gli amiciitaliani.È stata una grande avventura per me, mi piaceparlarne e spero che possa essere di ispirazioneper le giovani generazioni, perché si pongano obiet-tivi ambiziosi. Forse sarà proprio questa genera-zione a riportarci sulla Luna e poi su Marte!

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qui a Rovereto uno sfizio molto perso-nale: dopo quasi quattro decenni, rag-giante di soddisfazione come un ragaz-zino, ha manovrato personalmente i co-mandi di un Lunar Rover, ricostruitoin ogni dettaglio per l’occasione su pre-cise indicazioni della NASA.“Finalmente!”, ha esclamato fra gliappalusi del pubblico, guidando l’au-toveicolo sul quale aveva potuto ope-rare solo come navigatore sul suololunare, dove aveva dovuto lasciarne laguida al suo comandante di missione.L’astronauta americano si è moltocomplimentato per la precisione dellaricostruzione.Duke non ha dubbi: è Marte la desti-nazione del prossimo “grande balzoper l’umanità”.Ma la vera sfida che l’uomo vuole sem-pre vincere, ha tenuto a sottolineare,è la conoscenza scientifica: è soprat-tutto per questo che vale la pena, oggi,di tornare sulla Luna.Ma non potremo averne anche ricadu-te economiche?“Ci sono anche quelle: sulla Luna – haspiegato – potremo prendere l’Elio-3,un elemento introvabile sulla Terra enecessario per la produzione dell’ener-

gia da fusione nucleare”.Duke ha vissuto su due fronti l’avven-tura della conquista lunare: prima dalCentro di Controllo di Houston (è suala storica voce che tutti ricordiamo, cheda Terra interloquiva con i protagoni-sti del “grande balzo per l’umanità”sul suolo lunare), e poi in prima linea,quando scese lui stesso di persona sulnostro satellite.E adesso come vive questa avventuradel ritorno, vissuta da altri astronau-ti? “Ma in realtà io sono ancora den-tro questa avventura”, risponde Duke;“Alla NASA mi consultano direttamen-te, anche sui dettagli, su tutti i proble-mi che ho vissuto e sulle loro possibilisoluzioni. E per me quell’emozione èsempre rinnovata”.La presenza di Duke è stata straordi-naria per il Museo Civico e per la cittàdi Rovereto.È stato accolto con i rintocchi dellaCampana della Pace e con il Minicorodi Rovereto, e ha visitato i musei rove-retani e la città.Non sarà la Luna, ma, come afferma-to dallo stesso Duke quello in Trentinoè stato uno dei viaggi più piacevolidella sua lunga e avventurosa vita.

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oraLa città elettronica

Un’opera d’arte con materiale di recupero racconta la città come forma e concetto,tra arte e scienza, tra storia e contemporaneità

L’installazione dal titolo La cit-tà elettronica, Vita e morte del-la città di Francesco Cocco eRemo Forchini, inaugurata il 22maggio nell’ambito del Discove-ry on Film e ora parte dell’espo-sizione permanente al Planeta-rio del Museo Civico, esplora lacontaminazione tra arte e scien-za. La città elettronica è un mo-dello rappresentativo di un ag-glomerato urbano con sistemielettronici di animazione lumi-nosa e sonora.Si è realizzato un modello di cit-tà costruito con schede elettro-niche di scarto recuperate e riu-tilizzate, disposte su un pannel-lo della dimensione di m. 8.50 x2.20 animato dai dispositivi elet-tronici la cui particolarità con-siste nella modularità nell’indi-rizzamento dei comandi ottenu-ta tramite un moderno protocol-lo seriale.L’opera, oltre a contenuti esteti-ci, si propone di indagare lo svi-luppo demografico contempora-neo che ha portato alla distru-zione del concetto originario dicittà.La sua precisa forma quale di-retta emanazione dello stato so-ciale ed economico nelle sue va-rie fasi di sviluppo, si dissolve neigiorni nostri, in una dimensioneillimitata divorando l’intero ter-ritorio.Spezzato ogni vincolo e di limitee di organizzazione spaziale,quale forma espressiva della suastoria, la città ha distrutto la cit-tà. La megalopoli è una realtàdella nostra contemporaneità.

coordinamento ha contribuitoRemo Forchini. È stata realizza-ta in particolare dagli allievi delcorso di Elettronica e Meccatro-nica del Centro di FormazioneProfessionale Veronesi di Rove-reto, con la progettazione e svi-luppo hardware di Giuliano Ca-gol e lo sviluppo software di Ro-berto Andreatta. Le musiche ori-ginali sono della Fusis Orchestradi Bruce Gil e Gianfranco Grisi.L’opera è stata sostenuta e finan-ziata dal Museo Civico di Rove-reto e dalla Fondazione dellaCassa di Risparmio di Trento eRovereto.

A cura di Remo Forchini

Il grande eccessivo, l’espansionerivolta in ogni direzione comelava inarrestabile, ha bruciatoogni segno dell’identità cancel-lando, e per sempre, il significa-to della forma urbana.In questo senso si è inteso pro-durre un’opera che, pur in unadimensione estetica, sappia. con-tribuire al dibattito su un tematanto pregnante della contempo-raneità.Basta passare davanti alla strut-tura nel Planetario del Museo ela suggestiva ‘storia’ della cittàha inizio....La città elettronica, Vita e mor-te della Città, è un’opera di Fran-cesco Cocco, alla cui ideazione e

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Direttore responsabile:Franco Finotti

Condirettore:Claudia Beretta

Redazione:Claudia Beretta

Cristiana MartinelliEleonora Zen

Hanno collaborato a questo numero:Mario Apolloni

Nello FavaRemo Forchini

Cristiana Martinelli

Segreteria:MUSEO CIVICO DI ROVERETO

I-38068 Rovereto (TN)Borgo S. Caterina, 41Tel. +39 0464 439055Fax +39 0464 439487

[email protected]

www.museocivico.rovereto.tn.itwww.sperimentarea.tv

Autorizzazione Tribunale di Rovereton. 114 del 12.04.1985

Stampa (luglio 2009):Tipoffset Moschini

Rovereto - via G. Tartarotti, 62

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