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Il Progetto “Mettiamoci in Regola!”, nato dalla collaborazione tra le Regole di Villagrande e di Villapiccola, l’Istituto Com- prensivo di Auronzo di Cadore e l’Amministrazione comu- nale, si propone per il terzo anno consecutivo con una serie di iniziative didattiche molto interessanti nell’ambito della sto- ria e cultura locale e, in particolare, delle Istituzione regoliere. Una delle tappe più significative dell’anno scolastico 2014/2015 è stato l’incontro con il dott. Mario Ferruccio Belli, giornalista, scrittore, esperto di storia del Cadore. Sabato 18 ottobre 2014, presso la Sala consiliare del Muni- cipio di Auronzo, il dott. Belli ha incontrato la classe quinta della Scuola primaria di Villapiccola e tutti gli alunni della Scuola secondaria di primo grado di Auronzo. Il Dirigente Scolastico, dott.ssa Orietta Isotton, ha presentato l’incontro mettendo in evidenza l’importanza del Progetto Mettiamoci in Regola!”, di durata pluriennale, inserito nel Piano dell’Offerta Formativa del nostro Istituto Comprensivo. Le coordinatrici del Progetto, Maria Rosa Larese Filon e Ilde Pais Marden Nanon, hanno delineato il percorso realiz- zato negli anni scorsi e presentato il dott. Belli che già in pas- sato ha collaborato con la scuola di Auronzo in occasione dei gemellaggi con le scuole medie di Subiaco (Roma) e di Vaiano (Prato) e del quale sono state ricordate le interessanti lezioni sul castello di Botestagno, sulla rivoluzione del 1848 in Cadore e Pier Fortunato Calvi. Il dott. Belli ha voluto indicare il suo intervento con il titolo provocatorio “Le Regole del Cadore e di Ampezzo: reliquie venerabili o ammuffite istituzioni da rottamare?”, riservandosi di esprimere la sua opinione personale al termine dell’incon- tro. Innanzitutto il relatore ha analizzato le caratteristiche del ter- ritorio, spiegando ai ragazzi come vivevano i nostri antenati che trovavano nei boschi, nei pascoli e nei prati le risorse per sopravvivere in un ambiente naturale difficile per il clima e L’Assemblea Ordinaria della Magnifica Regola di Villapiccola è convocata per venerdì 27 marzo ore 18,00 presso Palazzo Poli. dal nome delle antiche assemblee dei capi famiglia la F aula MARZO 2015 - Numero 4 Fogli informativi delle Magnifiche Regole di Villagrande e Villapiccola di Auronzo di Cadore Croda dei Toni - Foto di Giorgio Corte Coi PROGETTO “ METTIAMOCI IN REGOLA!” Incontro con il dott. Mario Ferruccio Belli

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Il Progetto “Mettiamoci in Regola!”, nato dalla collaborazionetra le Regole di Villagrande e di Villapiccola, l’Istituto Com-prensivo di Auronzo di Cadore e l’Amministrazione comu-nale, si propone per il terzo anno consecutivo con una seriedi iniziative didattiche molto interessanti nell’ambito della sto-ria e cultura locale e, in particolare, delle Istituzione regoliere.Una delle tappe più significative dell’anno scolastico2014/2015 è stato l’incontro con il dott. Mario Ferruccio Belli,giornalista, scrittore, esperto di storia del Cadore.Sabato 18 ottobre 2014, presso la Sala consiliare del Muni-cipio di Auronzo, il dott. Belli ha incontrato la classe quintadella Scuola primaria di Villapiccola e tutti gli alunni dellaScuola secondaria di primo grado di Auronzo.Il Dirigente Scolastico, dott.ssa Orietta Isotton, ha presentatol’incontro mettendo in evidenza l’importanza del Progetto“Mettiamoci in Regola!”, di durata pluriennale, inserito nelPiano dell’Offerta Formativa del nostro Istituto Comprensivo.Le coordinatrici del Progetto, Maria Rosa Larese Filon eIlde Pais Marden Nanon, hanno delineato il percorso realiz-zato negli anni scorsi e presentato il dott. Belli che già in pas-sato ha collaborato con la scuola di Auronzo in occasione dei

gemellaggi con le scuole medie di Subiaco (Roma) e diVaiano (Prato) e del quale sono state ricordate le interessantilezioni sul castello di Botestagno, sulla rivoluzione del 1848in Cadore e Pier Fortunato Calvi.Il dott. Belli ha voluto indicare il suo intervento con il titoloprovocatorio “Le Regole del Cadore e di Ampezzo: reliquievenerabili o ammuffite istituzioni da rottamare?”, riservandosidi esprimere la sua opinione personale al termine dell’incon-tro.Innanzitutto il relatore ha analizzato le caratteristiche del ter-ritorio, spiegando ai ragazzi come vivevano i nostri antenatiche trovavano nei boschi, nei pascoli e nei prati le risorse persopravvivere in un ambiente naturale difficile per il clima e

L’Assemblea Ordinariadella Magnifica Regola di Villapiccola

è convocata per venerdì 27 marzo ore 18,00presso Palazzo Poli.

dal nome delle antiche assemblee dei capi famigliala Faula MARZO 2015 - Numero 4

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PROGETTO “ METTIAMOCI IN REGOLA!”Incontro con il dott. Mario Ferruccio Belli

per la scarsa fertilità della terra.Nonostante questi aspetti negativi, il Cadore è stato coloniz-zato fin dall’antichità e i suoi abitanti già nel Medioevo hannocominciato ad organizzarsi in Regole, cioè in “comunioni fa-miliari”, costituite dalle famiglie originarie e dai loro discen-denti.In passato c’erano molti pascoli e pochi boschi e ciò ha fa-vorito lo sviluppo dell’allevamento di pecore, capre e bovini.Pascoli e boschi erano di proprietà collettiva delle Regole:attraverso questo tipo di gestione ne è stata favorita la sal-vaguardia che la proprietà privata non avrebbe potuto garan-tire. Con il trascorrere del tempo le Regole hanno sentito l’esi-genza di mettere per iscritto le loro leggi che sono contenutenei laudi, conservati anche nell’Archivio Storico del Comunedi Auronzo, laudi che si affiancarono agli Statuti del 1338,espressione della Magnifica Comunità di Cadore, interes-sante esempio di “comune rurale”.Il dott. Belli ha concluso l’incontro tornando al titolo provoca-

torio da cui ha preso l’avvio, proponendo una terza via checi sentiamo di condividere: oggi le Regole continuano a svol-gere un ruolo molto importante nella gestione del territorio,adeguandosi alle nuove esigenze economiche e sociali, alpassaggio dall’economia agro-silvo-pastorale tradizionale adun’economia in cui il turismo, sostenibile naturalmente, haassunto una funzione determinante.Rinnoviamo al dott. Belli i ringraziamenti per il suo approfon-dimento sulle Istituzioni regoliere, con l’auspicio di poter con-tinuare anche in futuro questa preziosa collaborazione.

Ilde Pais Marden Nanon

L’Amministrazione della Regola richiede molto impegno e spesso alcuni regolieri ci danno una mano affinchè molte delleattività boschive, e non solo, vengano svolte nel migliore dei modi, perciò mi sento in dovere di ringraziare tutti coloro chededicano una parte del loro tempo alla Regola. Ringrazio anche tutti i presidenti, le Ditte boschive e Segherie che, con l’ac-quisto dei nostri lotti, ci danno l’aiuto economico necessario per andare avanti. Grazie anche alla Guardia Boschiva, GianniPais Gabriel, della cui professionalità e collaborazione ci avvaliamo da sempre.

Ricordando quanto detto nella relazione dell’anno scorso riguardo alla crisi economica in atto e al fatto che possiamo im-parare a trasformare questo brutto periodo in opportunità di crescita per il nostro territorio, stiamo cercando di capire qualepotrebbe essere il ruolo della Regola, da sempre sinonimo di collettività, che, mai come ora, sente il dovere di dare delle ri-sposte a chi vuole uscire da questo letargo economico e di intenti.A piccoli passi stiamo cercando di risvegliare la coscienza regoliera cominciando dalle generazioni più giovani; in collabo-razione con le scuole primarie e secondarie è iniziato un programma quinquennale, la cui prima parte avete avuto modo diconoscere grazie all’ampio spazio e agli articoli riportati sul giornalino della Regola.Altro passo importante è la stesura definitiva del Bando degli incentivi per le attività da svolgere sul territorio, progetto pre-sentato e nato durante la scorsa Assemblea che, speriamo, oggi trovi la vostra approvazione per avviare un percorso di op-portunità economiche, di sviluppo e miglioramento del nostro territorio.A tal proposito abbiamo organizzato tre serate didattico/informative, a scadenza settimanale, che potrebbero essere dispunto come attività finanziabili con il Bando. Degna di nota è anche la collaborazione della Regola di Villapiccola con ilCAI di Auronzo che, a fronte di un contributo per la ristampa del libro di Sammarchi “Le Dolomiti di Auronzo”, ci permette diinserire un capitolo nel quale verrà trattata la storia delle Regole dalla nascita sino ai giorni nostri; essendo un libro di largadiffusione dà l’opportunità alle Regole di essere conosciute ed apprezzate al di fuori degli stretti confini locali.

Esaudendo la richiesta dell?assemblea abbiamo, dandone comunicazione a tutti i Regolieri, provveduto all’apertura al pub-blico dell’Ufficio della Regola. L’intenzione è di far si che l’Ufficio potesse diventare un punto di riferimento e di incontro,

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RELAZIONE del PRESIDENTE della MAGNIFICA REGOLA diVILLAPICCOLA VITTORE CELLA DE DAN del 12 aprile 2014

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dove ogni regoliere venga ad esporre nuove idee e proposte per dare il proprio contributoalla crescita della collettività, si è rivelata una grossa delusione e le uniche visite si sonoavute per portare le richieste e prendere il cedolino del “Buono Scuole”. Diciamo cheper me non è stata una sorpresa, ma piuttosto una situazione preannunciata che, miauguro, in futuro possa cambiare e farmi ricredere.Per quanto riguarda le modifiche allo Statuto non siamo ancora riusciti ad avere un qua-dro complessivo sul da farsi poichè i cambiamenti devono essere valutati per poter ri-spettare i principi fondamentali del Laudo, le Leggi attuali e unire il tutto con quantorichiesto ad una Regola attiva, dinamica e con una visione ampia del futuro. Confidiamodi potervi proporre al più presto le modifiche presentate da Consiglio.

Molto apprezzata è l’iniziativa del “Buono Scuola” che dà un aiuto concreto alle famigliedegli studenti che a inizio anno scolastico si trovano ad affrontare un sacco di spese fralibri, materiale scolastico, abbonamento della corriera e molto altro, perciò contiamo dirinnovare l’iniziativa anche quest’anno.

Parlando delle attività sul territorio, oltre alle annuali operazioni di manutenzione dellestrade e recupero del legname schiantato, particolare attenzione merita la strada silvo-forestale “Val Scura Maraia”, i cui lavori sono terminati nel luglio scorso.Nei nostri progetti futuri, se la Regola di Villagrande sarà disposta a collaborare, c’è inprogramma la realizzazione della strada cha da Val Scura Alta porta al Cason di Chiarse;la baita, di proprietà della Regola di Villapiccola, è ancora in buone condizioni e sarebbeun modo per valorizzarla e, cosa più importante, si completerebbe l’accessibilità adun’ampia area fin’ora isolata.Anche questo progetto potrebbe godere dei contributi previsti dal Piano di Sviluppo Ru-rale 2014/2020.

E’ stato consegnato il Piano Decennale dei tagli, fatto in collaborazione con la Regoladi Villagrande ed il Comune e finanziato in parte da contributi regionali.

Abbiamo ripreso anche le martellate che, quest’anno, ci permetteranno di tagliare 1.800mc. suddivisi nelle zone di “Val Grassa, “Pala dell’Argentiera” e “Vizza Vecchia”.L’asta, che sarà fatta assieme alla Regola di Villagrande, è già stata fissata per il 17maggio. Quest’anno, inoltre, in seguito agli eventi atmosferici dell’inverno ci sarà unmaggior lavoro per monitorare l’intero territorio alla ricerca delle piante schiantate ed unconseguente aggravio d’oneri per il recupero e la pulizia delle aree interessate da questieventi, motivi che ci hanno portato ad intraprendere una collaborazione con il Comunee la Regola di Villagrande per il recupero di questo materiale.

Sempre assieme alla Regola di Villagrande abbiamo avuto diversi incontri con l’Ammi-nistrazione Comunale per l’interminabile questione della rivendicazione dei beni dellapartita 402, ma questo argomento sarà ampiamente trattato al punto dell’Ordine delGiorno di questa Assemblea.

Per concludere, vi prego di osservare un minuto di raccoglimentoper ricordare tutti i Regolieri defunti.

Vista dal Sentiero n° 217

Nel corso del 2013 la Regola di Villagrande ha deciso eseguire una martellata straordinaria, allestendo allo scopo 3 lottiboschivi in loc.” Collalto” e “ Brusoladi di fuori” per un totale di circa 1.000 mc. Nel mese di novembre è stata indetta l’asta relativa e i lotti sono stati aggiudicati 2 a una ditta del posto e 1 a una ditta dellavicina val Pusteria al prezzo medio di € 67,55.Il giorno 17 maggio 2014 si è svolta l’asta ordinaria del legname in maniera congiunta fra le due Regole che ha visto la par-tecipazione di 8 ditte del settore.I 7 lotti erano così distribuiti: 2 in loc. “ Valscura bassa”, 2 in loc. “ val de Bance” poi ” Pala Argentiera”, “Vizza vecchia” e“Val Grassa” per un totale di mc. 3.520 aggiudicati ad un prezzo medio di € 64,34.La ditta “Watschinger” di San Candido l’ha fatta da “padrona” aggiudicandosi ben 5 lotti, alle ditte “Doriguzzi Mario” e “Bor-toluzzi Armando” sono stati assegnati gli altri due.La ditta boschiva “Frescura Marco” si è resa disponibile ad acquistare al prezzo di € 35 senza sconti, tutti gli schianti veri-ficatisi sul territorio a causa delle abbondanti nevicate. Le due Regole congiuntamente hanno deciso di accettare l’offertaformulata.Il totale per quanto riguarda la Regola di Villagrande si aggira sui 1.200 mc.Per la Regola di Villapiccola 1.770 mc. (1.000 mc. solo a Soccento).

Nel corso del 2014 le Regola di Villagrande e di Villapiccola hanno provveduto a distribuire un certo numero di assegni aglistudenti che ne hanno fatto richiesta e a soddisfare numerose richieste di rifabbrico e di fabbisogno.

Asta del LegnameI lotti venduti nel 2013 sono i seguenti:• Lotto di Socento aggiudicato dalla ditta Widmann per € 76,37 al mc• Lotto di Ladiere aggiudicato dalla ditta Widmann per € 72,61 al mc• Lotto Val De Bance aggiudicato dalla ditta Monti s.p.a. per € 63,50 al mc• Lotto di Socento 1 aggiudicato dalla ditta Da Rin Trasporti per € 78,35 al mc

Risultato della gestione esercizio 2013

Contributi per il SocialeDi seguito i vari contributi erogati:• € 2139,00 alla Fondazione “Giovanni Maria Molin” • € 250,00 ai 15 studenti per le trasferte sul luogo di studio nell’anno scolastico/accademico 2012/13.• € 350,00 ai 13 studenti per le trasferte sul luogo di studio nell’anno scolastico/accademico 2012/13.

NOTIZIE DALLA REGOLA DI VILLAGRANDE

SCHIANTI (inverno 2013/2014)

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L’inverno 2013-2014 verrà ricordatooltre che per le copiose nevicate, per ivari blackout elettrici, per il crollo di al-cuni “tabias” e per gravi danni a infra-strutture, anche per il gran numero dialberi schiantati.

Il terreno non ha avuto modo di gelaree in concomitanza con il notevole pesodella neve (letteralmente “appiccicatasi”

sulle chiome degli alberi), si è creata inpoche ore, nella fascia altitudinale com-presa fra il fondovalle e i 1500 metri, unaserie di fattori, che ha favorito lo schiantoin massa di un numero considerevole dialberi; le nevicate successive hannocompletato il danno.

L'evento può essere consideratocome una semplice selezione naturale

dei soprassuoli forestali, manifestatasi inparte con lo sradicamento delle piantecon minori apparato radicale e chiomaposti alle estremità di fusti lunghi e sottilie in parte con la stroncatura delle piantecon legno più fragile, vuoi per un even-tuale marciume interno, vuoi per il tipo dispecie legnosa (ad es. il pino silvestre èstato, a causa della sua intrinseca fragi-lità, la specie che ha maggiormente ri-

Competenza Residui TotaliFondo Banca Intesa al 01.01.2013 40.006,43Incassi 163.552,26 115.684,57 279.236,83Pagamenti 134.751,47 61.106,74 195.858,21

Fondo Banca Intesa al 31.12.2013 123.385,05Fondo Cassa Contanti al 31.12.2013 244,72Totale Liquidità al 31.12.2013 123.629,77

Residui Attivi 181.833,11 46.154,75 227.987,86Residui Passivi 78.235,07 118.811,30 197.046,37

Avanzo di Amministrazione 154.571,26

sentito del peso della neve).

Le zone più colpite sono state:tutta la parte a monte dell'abitato diAuronzo; Val Marzon bassa; Provazei;Soccento; Sacoi; Val de Bance; Vizzavecchia; Spes da Rin; Lago verdebasso; Pala del Vecio alta; Pian deLadiere; Ladiere bassa; Palombis;Pian de le breute;

La superficie sulla quale si sono ve-rificati gli schianti è stata stimata sui1.500 ettari e il numero di piante aterra o inclinate nell’ordine delle10.000 unità, la massa è stata calco-lata in circa 4.000 metri cubi.

L'evento più rilevante è senza dub-bio quello avvenuto in loc. “Sacoi “ neiboschi di “Soccento” dove un’ enormeslavina con un fronte di 150 metri stac-catasi dalle Marmarole ha pratica-mente raso al suolo tutta lavegetazione, circa 1.000 alberi di altofusto (abeti rossi,abeti bianchi e la-rici),circa 5.000 piante di faggio, oltrea un gran numero di alberi di dimen-sioni più ridotte per una superfice sti-mata di 7 ettari circa.

Nel corso dell’anno 2014 le Regolehanno affidato a una ditta boschivadella zona il compito di recuperare perquanto possibile tutto il legname pro-veniente appunto da questi alberi.

Tutte le piante a terra, storte e stron-cate a metà altezza, che non si sonoschiantate, ma che sono rimaste peri-colanti sono state, nel limite del possi-bile, asportate mentre per il momentoquelle con la sola cima spezzata sonostate lasciate in piedi.

L' estrema dispersione degli schian-ti e tanto più le loro a volte modeste di-mensioni e commerciabilità, hanno co-stretto a fare delle scelte e stabilirequanto c'era da recuperare e quantoabbandonare sul posto.

La priorità è stata data alle aree conmaggior concentrazione di schianti ea tutti i margini delle strade silvopasto-rali.

Alcune aree di difficile accessibilitàe prive di viabilità forestale, per il mo-mento, sono state inevitabilmente tra-scurate rispetto ad altre zone piùfacilmente accessibili.

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Durante l'autunno chi ha percorso la strada che porta aMisurina, a val Marzon e a val da Rin avrà notato la presenzadi vari cantieri di diverse ditte, tutte operanti per conto diENEL DISTRIBUZIONE SPA. Infatti su richiesta di ENEL DISTRIBUZIONE SPA ed inaccordo con la Provincia di Belluno si è tenuta il giorno 6maggio 2014 presso la Prefettura di Belluno una riunione peresaminare le procedure autorizzative necessarie per l'ese-cuzione di lavori lungo le linee elettriche gravemente dan-neggiate dai noti eventi calamitosi dello scorso inverno. Per i lavori in questione l'ENEL ha stanziato, nel budgetrelativo all'anno in corso (2014), circa 10,5 milioni di euro alfine di rafforzare le linee elettriche esistenti in provincia diBelluno, riducendo al contempo il rischio che, nelle prossimestagioni invernali, si ripetano situazioni di grave disagio e didanno subite dalle popolazioni di gran parte del territoriomontano di questa provincia alla fine del dicembre 2013 edel gennaio 2014. Sono stati allestiti in provincia 75 cantieri. E' stata sottolineata l'importanza di avviare gli interventicon urgenza, è stata altresì segnalata la situazione attualedelle linee elettriche che è molto fragile in quanto le ripara-zioni sono state effettuate nel corso degli eventi calamitosi,in modo precario ed affrettato per consentire il ripristino del-l'erogazione di energia elettrica nel più breve tempo possi-bile. L' ENEL DISTRIBUZIONE SPA ha in essere con le lineeattuali una servitù di passaggio della larghezza di 10 metricon una linea da 20 KV che attraversa vaste aree boscate diproprietà delle Regole e del Comune (partita n. 402) e di nu-merosi privati. In pratica verrà interrata in parte sotto la Strada Regio-

nale 48 delle Dolomiti e in parte sotto strade silvopastoralitutta la linea da 20 Kv che dalla loc. “Giralba porta alla cabinadi Pausa marza presso Misurina, così facendo verranno “re-stituiti” alle Regole e al Comun Generale circa 9 ettari e aiprivati circa 8 ettari che non saranno più gravati dalla servitùdi passaggio e potranno riacquistare l'antico ruolo agrosilvo-pastorale. In val da Rin sono stati sostituiti n. 26 sostegni e per lalinea ci si è affidato a un diverso tipo di cavo che è in gradodi scongiurare la formazione dei manicotti di ghiaccio ( caviisolati e sostenuti da una struttura in acciaio chiamato elicord) riducendo quasi a zerola larghezza della servitù di passaggio con 2 ettari di terreno“recuperati”. In val Marzon è stato interrato solo il primo tratto di circa800 metri che dalla loc. “Ospedaletto” porta alla malga Bom-bassei e per il resto rimarrà tale e quale in linea aerea contre conduttori nudi per una lunghezza di circa 3 Km. La linea che va da Misurina a Carbonin verrà probabil-mente interrata con lo stanziamento 2015, come pure lalinea che da Misurina porta a malga Rinbianco. Anche la società “TERNA RETE ITALIA” che gestisce lelinee di alta tensione si è attrezzata e ha stanziato 3 milionidi Euro oltre che per il taglio piante fuori dalla fascia di ri-spetto anche per l'installazione di 164 contrappesi e 76 di-spositivi antirotazionali per combattere la formazione dighiaccio sui conduttori.

Sarà nostro compito vigilare affinchè sia prioritario il ri-spetto del territorio.

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LAVORI ALLE LINEE ELETTRICHE AUTUNNO 2014

'L “LARES” DE MESORINA

Il “LARES” fa parte da sempre della storia di Misurina, conosciuto da intere generazionicome “sentinella” e come punto di riferimento sia per gli abitanti del luogo che per le personeche abitualmente frequentano e amano le nostre zone: è un simbolo per tutti. Ultimamente però manifestava i segni del tempo, soprattutto impensieriva non poco lasua precaria stabilità per via del suo tronco cavo (alla base era in parte privo della cortecciaquindi vulnerabile agli agenti atmosferici e al sale antighiaccio impiegato d'inverno), al puntoche nel corso degli anni si era formata al suo interno anche una specie di incavo molto pro-fondo; vi erano pure piantati sia dei chiodi che del filo di ferro, ricordo di vecchie recinzioniper il pascolo, che ne pregiudicavano ulteriormente la stabilità. Da alcuni anni, anche se passando non lo si notava, si era inclinato al punto che la cimasporgeva, rispetto alla base, di circa 4 metri incombendo minaccioso sulla SR 48 delle Do-lomiti. Il giorno 6 febbraio 2014, nel corso di una forte nevicata, mentre mi recavo a Misurina,ho notato subito che il “lares” si era ulteriormente inclinato, per effetto di neve bagnata eabbondante che si era appiccicata dovunque. Ravvisando un pericolo immediato per lapubblica incolumità (vedi Ordinanza Comunale n. 19 del 17/03/2008) ho provveduto ad av-visare immediatamente la Soc. Veneto Strade nella persona del Sig. Corte Pause Silvio,responsabile della tratta stradale interessata, il quale si è recato subito sul posto e ne ha ri-levato anch’egli la pericolosità. In quel momento passava casualmente il Sindaco di Au-ronzo sig.ra Larese Filon Daniela e dopo una breve ma attenta valutazione si è deciso,seppur a malincuore, che l’unica maniera per mettere in sicurezza la strada era l’abbatti-mento, non riuscendo ad individuare in tempi brevi una valida alternativa per scongiurareil pericolo. Una volta eseguito il taglio si è potuto appurare che il tronco alla base racchiudeva delmarciume interno e la pianta si reggeva in piedi solo grazie a una cornice di legno esternadi circa 10 cm. di spessore, troppo poco per sorreggerne tutto il peso. Il problema era già stato sollevato da più parti anche alle varie Amministrazioni Comunalisuccedutesi nel corso degli anni passati. L'allora Responsabile dell’Ufficio Tecnico Ing. Fa-gherazzi Nicola, durante una sua visita a Misurina, ne aveva constatato anch'egli la perico-losità, prospettando delle soluzioni come per esempio un' imbracatura in cemento daapplicare alla base del tronco, piuttosto che un ancoraggio con dei tiranti in cavo d’acciaio,(operazioni possibili solamente prima dell’ulteriore inclinazione avvenuta) ma il tempo pas-sava e nessuno si era più interessato al “lares” e il problema come spesso accade era ca-duto nel dimenticatoio. Si narra che nel corso della prima guerra mondiale un militare, prigioniero austroungaricofuggendo da Misurina sia stato ucciso proprio sotto tale albero da parte delle truppe Italiane. Personalmente condivido in pieno l’”affetto” dimostrato da molti per tale albero ma la pub-blica incolumità deve sempre prevalere, anche alla luce dei vari incidenti spesso mortalidovuti a cedimenti di alberi ai quali ultimamente purtroppo stiamo assistendo. Guardia boschiva Gianni Pais De Gabriel

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L'idea di una tesi di laurea, con oggettola trasformazione di una malga, nascedal desiderio di valorizzare un patrimo-nio esistente straordinario, possibilemotore di sviluppo economico locale.La malga deve le sua conformazione ela sua localizzazione alle necessità edagli equilibri socio-economici delle co-munità alpine a cavallo fra '800 e '900.Alle esigenze di permanenza dei pa-stori e produzione casearia, riparo e cu-stodia del bestiame collettivocorrisponde una una struttura insedia-tiva bipolare casera – stallone (man-dra), che in rapporto ai differenticontesti si sviluppa secondo innumere-voli varianti.La tesi, guidata dai proff. PierAntonioVal e Massimo Rossetti dell'Università

IUAV di Venezia, ha quindi preso lemosse da una mappatura di 219 com-plessi suddivisi fra le province di Bel-luno, Udine e Pordenone, catalogatitipologicamente. Otto di questi (Antola,Mediana, Razzo, Campo, CuestaRobie Alte, Maraia, Baion, Msurina)sono stati oggetto di approfondimentotramite la realizzazione di schede tec-niche contenenti dati di ubicazione,anno di costruzione, superficie di pa-scolo, capi di bestiame monticati, fun-zioni attualmente accolte,ducumentazione fotografica, piante se-zioni e modello tridimensionale, inmodo da comprendere come di caso in

caso gli spazi interni, esterni, gli accessisiano declinati in maniera unica e spe-cifica in rapporto al contesto.E' stata scelta Malga Maraia come casodi progetto poiché essa presenta dellepotenzialità, che la rendono un casoesemplare di come il patrimonio costi-tuito dalle malghe possa essere recu-perato e impiegato come elemento disviluppo locale.Sulla base dell’analisi del sistema degliaccessi che ad essa conducono, sonostati tracciati dei percorsi che la vedonoparte di un complesso di attività ricet-tive, punti di sosta e ristoro all’interno diitinerari escursionistici, altamente fre-quentati, ma che ancora presentanopossibilità di ampliamento e integra-zione.

Questi percorsi attraverso il paesaggiodolomitico dell’alta Val d’Ansiei, poten-zialmente potrebbero costituire un veroe proprio circuito escursionistico convertici la frazione di Misurina, il rifugioCittà di Carpi, la frazione di Federavec-chia, e come centro Malga Maraia.Questo complesso diverrebbe quindifulcro e punto di appoggio per itinerariescursionistici (trekking, mountain-bi-king, alpinismo, slittino, ciaspe, moto-slitta), che rappresenterebbero già diper sé fonte di attrazione turistica, a cuisi aggiunge il ripristino della produzionecasearia, e vendita diretta al consuma-tore con possibili integrazioni date da

coltivazioni in quota e raccolta di erbeofficinali.Si è deciso quindi di intervenire sulcomplesso esistente operando alcunemodifiche alla distribuzione internadella casera. Al piano seminterrato avràluogo la produzione casearia e la ven-dita diretta, nell’ex-locale mungitura,mentre al piano primo e secondo tro-vano posto gli spazi per gestori e dipen-denti.Al complesso esistente vengono ag-giunti due volumi di nuova costruzione:un volume annesso alla casera (bar-ri-storante-reception con 58 coperti), edun volume con 5 camere ed una came-rata (16 posti letto). L’ampliamento pro-posto vuole interagire profondamentecon l’esistente ponendosi in un rapporto

di rispetto non reverenziale.Infatti il primo volume viene annessoallo spazio dedicato alla vendita, pene-trando nella struttura esistente, creandoun collegamento diretto fra questo spa-zio e le nuove sale dedicate alla risto-razione. L’ingresso principale vieneposto in questo volume, collocandosi ametà fra gli spazi dedicati ad una sostapiù breve (bar) egli spazi dedicati aduna sosta più lunga (ristorante), in cor-rispondenza della reception, da cui èpossibile uscire nel retro dell’edificio peraccedere alle camere. Si attraversacosì uno spazio interstiziale che vienepercorso due volte al giorno dagli ani-

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AMPLIAMENTO DI MALGA MARAIA

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mali provenienti dalla stalla e diretti versol’alpeggio, e viceversa.Il volume delle camere si pone a fiancodella testata della “mandra”, lasciando unospazio intermedio, un vero e proprio pas-saggio per raggiungere il pascolo a montedel complesso e i sentieri che lo attraver-sano. L’ingresso si trova fra lo spazio dedi-cato ai servizi, più prossimi alla stalla e lazona delle camere, collocate nella parte piùad est dell’edificio.I nuovi volumi, disposti secondo l’anda-mento del terreno a sud-est della malga,sono cinti da un muro perimetrale di pietrache si ferma in corrispondenza della primacampata, richiudendosi su se stesso, e de-limitando la zona centrale dell’edificio ovela struttura e le finiture sono in legno. Vienequi impiegato il sistema costruttivo total-

mente prefabbricato Steko Holz Bausystem(questo sistema permette una totale rever-sibilità dell’intervento e consente di modifi-care la disposizione dei setti murari, in unottica di trasformabilità).Si è proposto così un progetto voltato allatrasformazione di un complesso che, in as-senza di interventi, andrà incontro a un ine-vitabile declino: il pascolo, destinato acausa dell'inutilizzo o sottoutilizzo all'imbo-schimento, la casera, un'architettura testi-mone di un epoca passata, di una sapienzacostruttiva e di un rapporto rispettoso edequilibrato con l'ecosistema circostante, ca-pace di avere ancor'oggi delle grandi poten-zialità.

Sta a noi saperlo capire in tempo.

EVOLUZIONE STORICA

Grazie ad una ricerca presso l’Archivio Storico del Comune di Auronzo di Cadore, è statopossibile ricostruire per sommi capi le fasi evolutive del complesso, che hanno portatoallo stato attuale.‘800 costruzione Casone di Legno1871 Costruzione della nuova “Cascina per Pecore e Capre” (Casone e Mandra), prog. Valentino de Lorenzo1873 Ricostruzione della “tettoia sulla Mandra”1889 Concorso agrario regionale di Verona “Medaglia d’oro con lire 300 per le Cascine di Maraia Misurina e Rinbianco per importanti riduzioni delle malghe, costruzione di fabbricati, derivazioni d’acque e formazioni di prato eseguite in modo lodevole”1897 lavori di miglioramento del pascolo1900 Relazione della commissione giudicatrice dei pascoli alpini 19° premio “Ad econo- mia con 126 capre, 326 pecore. Prodotti buoni, ben confezionati, pulizia buona: il locale del formaggio vorrebbe essere più umido, quindi starebbe meglio fosse al piano terreno, come si disse altre volte.”1920 ricostruzione dopo le distruzioni della Prima Guerra Mondiale (Edificio attuale)1981 sistemazione fabbricato malga e stalle solaio in laterizio armato al piano rialzato lavori complementari: copertura in lamiera della falda minore della copertura e delle stalle (condizioni precarie delle scandole) collettore per il drenaggio in corrispon- denza del lato nord delle stalle scarifica del cortile interno, costruzione cunetta lungo il perimetro interno delle stalle concimaia in calcestruzzo2003 concessione di derivazione di acqua pubblica da sorgente ad uso potabile2005 elettrificazione (pannelli fotovoltaici e gruppo elettrogeno)

Fabrizio Zandegiacomo De Lugan

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Il 15 maggio 2014 Antonio Genova in Sala Consiliare illustraai ragazzi della Classe 2ª della Scuola Secondaria di Auronzo

le antiche pergamene conservate negli archivi storici delComune di Auronzo.

Le pergamene più antiche risalgono all’anno 1280.

Da quando ha preso l’avvio nel 2012/2013, il Progetto “Met-tiamoci in Regola!” ha proposto varie attività, tutte accoltecon interesse e partecipazione da parte di ragazzi ed inse-gnanti.I nostri esperti regolieri hanno spiegato alle classi 4^ e 5^della Scuola primaria di Reane e Villapiccola la scrittura deisegni: i ragazzi hanno mostrato una grande disinvoltura conil “fer da segnà”, impegnandosi a cercare il loro “segno deciasa” e imparando ad usare attrezzi mai visti prima, par-lando di boschi, di fluitazione del legname, della squadraturadelle “scandole” e di molto altro ancora. Sono stati ben pre-parati dalle loro insegnanti nelle settimane precedenti ai no-stri incontri: le ringraziamo di cuore per l'impegno e lapazienza!In Sala consiliare Antonio Genova ha illustrato alle classi se-conde della Scuola media le antiche pergamene conservatenell’Archivio Storico del Comune di Auronzo, facendo ancheriferimento alla Magnifica Comunità di Cadore.Quest’anno le classi III A e III B della Scuola media hannopartecipato ad un incontro di approfondimento con laprof.ssa Ilde Pais Marden Nanon sulla proprietà collettivadelle Regole e sulla sua funzione nella gestione del territorio. Le uscite didattiche ci hanno consentito di visitare il paesecon le sue particolarità, le sue storie. In autunno con la 5^ diVillapiccola siamo andati in località Giausiel, camminando suun sentiero delimitato da muretti a secco che porta al PassoSant'Antonio. In una radura quasi completamente invasadalla vegetazione, un tabià malconcio, con un grande por-tone a monte e due porticine al pianoterra, una che dà suuna piccola stalla, l'altra su una minuscola cucina ancora fun-zionante, ci ha raccontato una storia antica di pascoli e disfalci, di alberi e di acque, di filò attorno al fuoco, dopo le fa-tiche di una lunga giornata. Dalla nostra guida, la guardia fo-restale Stefano Costan, abbiamo appreso che dalla porta amonte entravano i fasci del fieno che in inverno avrebberosostentato le bestie e che d'estate servivano da letto a chi

andava a falciare l'erba.Con la collaborazione di Manuel Constantini, guardiaparcodel Parco delle Dolomiti d'Ampezzo, e di Stefano Costan, leclassi 4^ e 5^ di Reane e Villapiccola, hanno visitato la loca-lità Bombassei devastata in passato da una grande frana,poi modificata dall'uomo, abitata e coltivata. Nella zona mu-retti a secco, tabià, siepi naturali, alberi da frutto, una fontanaper uomini e animali. Lì si radunavano le greggi che i pastoriaccompagnavano d'estate in Val d'Ambata per l'alpeggio. Alritorno a valle, in autunno, trovavano riparo in un ricovero inmuratura che si è conservato in buono stato, così come ciha raccontato Paolo Zandegiacomo Mistrotione.In località Bombassei Andrea Zandegiacomo Cella ci ha de-scritto la sua azienda agricola di 4000 metri quadrati, dovecoltiva ortaggi che vende direttamente sul campo: speriamoche la sua esperienza serva da esempio e da stimolo per unrecupero del nostro ambiente! I ragazzi della classe 1^A della Scuola media hanno parteci-pato ad un laboratorio presso l’Agriturismo “Ai Lares” per ca-pire come si lavorano le carni, quali i passaggidall'allevamento alla macellazione, alla conservazione. ConLuigi Larese Filon abbiamo visitato la stalla, a tu per tu conpecore, conigli, mucche! Davide Salton, della Fattoria “Bombassei”, ha accolto la no-stra richiesta di far visitare alla classe 1^B la stalla e il labo-ratorio. I ragazzi hanno seguito le fasi della mungitura e dellalavorazione del latte. Foraggio e mungitrici, grandi pentoloni,termometri, cestini per la ricotta, mille cose e ,poi, la me-renda!Ringraziamo tutti coloro che in questi anni hanno contribuitoalla buona riuscita del Progetto “Mettiamoci in Regola!” esperiamo di poter contare anche in futuro sulla loro collabo-razione!

Ilde e Mariarosa

IL PROGETTO “METTIAMOCI IN REGOLA!”

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In maggio 2014 i bambini della Scuola Primariadi Villanova classi 4ª e 5ª

Il 30 giugno 2014a Giausiel con la classe 5ª

della Scuola Primariadi Villapiccola.

Giovedì 29 maggio 2014 Manuel Constantini,guardia parco del “Parco delle Dolomitid’Ampezzo” che ha spiegato l’ordinamentoregoliero ai ragazzi della 1ªA della ScuolaSecondaria di Auronzo.

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Il 13 novembre 2014 la Classe 5ªdella Scuola Primaria di Villanovaalle prese con i segne de ciasa.

Sabato 4 ottobre 2014 le Classi 5ª della ScuolaPrimaria di Villanova e di Villapiccola in gita inLocalità Bombassei.

il 22 novembre 2014 la Classe 1ª A della Scuola Secondaria di Auronzoin visita all’agriturismo “Ai Lares” per imparare la lavorazione delle carni

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il 29 novembre 2014 la Classe 1ª Bdella Scuola Secondaria di Auronzo

in visita alla “Fattoria Bombassei”per imparare la lavorazione del latte

Il 22 dicembre 2014 le classi 3ªA e 3ªB della Scuola Media hanno terminato ilprogetto “Mettiamoci in...Regola!” partecipando ad un incontro con la

prof.Ilde Pais Marden Nanon sul tema “La proprietà collettiva delle Regole”.

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La Regola è un’antica istituzione diffusa in Veneto,nell’area dolomitica, nella quale le famiglie originariedel luogo sono chiamate a gestire proprietà collettivedi cui sono proprietarie. Anche oggi la Regola è pro-prietaria della maggior parte dei boschi di Auronzo.Auronzo si costituì in due Regole: Santa Giustina eSan Lucano, i Santi protettori cui erano dedicate ledue chiese, ma successivamente si chiamarono diVillagrande e di Villapiccola. I regolieri erano i capifamiglia di origine auronzana, mentre i non auronzanipotevano chiedere di far parte delle Regole dopo100 anni, ossia tre generazioni.

Ogni Regola aveva usi, abitudini da osservare nel co-mune interesse, che verso il '200 vennero codificatinei laudi. Essi, ad esempio, prescrivevano che i benidella Regola fossero invendibili e indivisibili. I laudiindicavano anche la data di partenza delle muccheper i pascoli e quella del ritorno.Anche oggi le Regole collaborano alla gestione deiboschi e aiutano i paesani in vari modi, come ci rac-conta il nostro compagno di classe Luciano:“La mia famiglia appartiene alla Regola di Villa-grande. Quando i miei genitori, Claudia e Felice sisono sposati, hanno formato una nuova famiglia ehanno ricevuto un lotto di legna da tagliare, perchéavevano fondato un nuovo fuoco e ciò si ripete ognisette, otto anni.Quando si ristruttura una casa si ha diritto al le-gname per tetti, pavimenti e imposte e i genitori pos-sono usufruire anche dei diritti dei loro figli. Se si costruisce o si acquista una casa, si possonorichiedere i diritti di rifabbrico oppure il legname dacostruzione, o il corrispettivo in denaro. Tuttavia si hail vincolo di non vendere l’abitazione entro un deter-minato periodo.Gli anziani regolieri che hanno difficoltà a tagliare lalegna del lotto assegnato, possono richiedere lalegna già fatta; ai regolieri di Villapiccola viene datoun contributo per il pagamento del trattore per portarea casa la legna. Infine, ai figli dei regolieri viene datoun contributo annuale dalla prima classe elementareper le medie, le superiori e le tasse universitarie.”

LE REGOLA viste dalla classe 5ª di Villapiccola

La Classe 5ª di Villapiccola alle prese con i segne de ciasal’11 novembre 2014

I SEGNI DI CASAImmagina . . .

nei tempi lontani, ma dopo i Romani,la valle auronzanacon boschi sontuosidi abeti maestosi.

Le tane dei lupi, sopra ai dirupi,

degli orsi i rifugi,nei bui pertugi.

Non strade, non piazzenon stadi, né scuole,ma stretti sentieririsonanti di zoccoli,le scarpe di ieri.

Sul legno, sui portonidelle poche abitazioni,dei piccoli segni incisi:

un’antica scrittura auronzana,bella come quella persiana,dei Sumeri, degli Egiziani,

degli Assiri e degli Indiani.Cl. IV - Villapiccola

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DONNE DI MONTAGNAIniziamo da questo numerouna serie di approfondimentie riflessioni sulla condizionefemminile nel Cadore delpassato, attraverso i qualicercheremo di conosceremeglio alcuni aspetti relativial ruolo delle donne in unasocietà che, pur essendo pa-triarcale, rendeva indispen-sabile una stretta collabora-zione tra uomini e donne,ognuno con la propria speci-ficità.

La montagna, proprio per l’asprezza dell’ambiente naturale, è stata spesso collegata aivalori maschili della forza e del coraggio, mentre alla donna venivano associati i valoridell’umiltà e della sottomissione.La montagna era una “terra di uomini” perché loro facevano i boscaioli, i minatori, i mu-ratori, i falegnami, i fabbri, i carrettieri che erano le attività più faticose.Gli studi più recenti sulle comunità alpine hanno cambiato moltissimo questa prospettiva.Non si può certo dire che le Alpi siano state una “terra di donne” per il fatto che duranteil periodo dell’emigrazione venivano lasciate sole a gestire la famiglia con le scarse ri-sorse del territorio.Le ricerche che abbiamo realizzato a scuola nell’ambito del Progetto Ladino (Legge n.482/99-Tutela e valorizzazione delle minoranze linguistiche) soprattutto attraverso le interviste allepersone anziane del paese, ci hanno fatto capire che le nostre nonne, ma soprattutto lebisnonne, hanno affrontato una vita molto difficile e faticosa.Erano donne eccezionalmente laboriose: lavoravano la terra, badavano alla stalla, sioccupavano della fienagione, tutto questo senza trascurare i figli e le faccende dome-stiche. La loro bellezza svaniva presto a causa della durezza della vita e delle numerosegravidanze, come si può notare osservando alcune fotografie d’epoca che raffiguranodonne cadorine vissute tra la fine dell’Ottocento e gli inizi del Novecento: vestite sempredi nero, con l’espressione seria, a quarant’anni sembravano già anziane.Anche se lavoravano in casa e fuori, costrette alle attività più gravose, sacrificando lavita e ogni esigenza personale per il bene della famiglia, nella sfera domestica eranorelegate ad un ruolo subordinato rispetto all’uomo: avevano pochi diritti, solo doveri versotutti. Mentre oggi l’attenzione è rivolta principalmente alla realizzazione di sé, si occu-pavano soprattutto della realizzazione degli altri.Le donne occupavano, comunque, una posizione importante nella società alpina tradi-zionale all’interno della quale a volte godevano di un’autonomia inconsueta, ad esempio,rispetto all’area mediterranea.Tuttavia, se il mondo della montagna era degli uomini, come in tutte le civiltà contadine,nella lotta quotidiana per la sopravvivenza le donne portarono un contributo fondamen-tale grazie al loro coraggio e allo spirito di sacrificio.

Ilde Pais Marden Nanon

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Foto di Luigi Corte Coi

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BANDO per lo SVILUPPO di ATTIVITA'ECONOMICHE SOSTENIBILI in AMBITOAGRICOLO, FORESTALE ed ARTIGIANALEproposto dalla Regola di Villapiccola

Lo scopo del bando è la creazione di nuove opportunità imprenditoriali e di lavoro, conformi allo sviluppo sostenibile delterritorio, tramite azioni di sostegno al recupero delle attività agricole di montagna, specialmente quelle legate a produzionilocali, anche attraverso la ricerca e l'innovazione, la rivitalizzazione dell'artigianato artistico e tradizionale, nonché allo svi-luppo di nuove iniziative imprenditoriali collegate al patrimonio naturale e culturale. La promozione dell'autoimprenditorialitàa livello locale è il mezzo per trasformare le risorse naturali e culturalein opportunità occupazionali e di reditto per il montanaro e di offrire nuovi sbocchi alle economie locali, in particolare ai re-golieri, attraverso incentivi alla creazione o allo sviluppi di nuovi soggetti imprenditoriali.L'obiettivo della proposta è di favorire lo sviluppo e la creazione delle microimprese offrendo nuove prospettive di crescitaalle economie locali, aiutando e favorendo in particolare quei settori che trattano prodotti di provenienza agricola e forestaleo che offrono servizi legati all'agricoltura dal punto di vista ambientale, paesaggistico e culturale, visto che l’obbiettivo è ap-punto quello di sostenere la creazione e lo sviluppo di microimprese favorendo allo stesso tempo un miglioramento del ter-ritorio.

L'ufficio rimane aperto per informazioni il lunedì dalle ore 18,00 alle ore 19,00 - Tel. 0435.409912

E PER I PROSSIMI ANNI

Riassumiamo la comunicazione della Guardia boschiva Gianni Pais De Gabriel del 12 gennaio scorso riguardantelo stato attuale e gli interventi conseguenti da programmare, per la conservazione ed il mantenimento delle stradeboschive, indispensabili alla salvaguardia ed all utilizzo ottimale delle nostre foreste. Strade molto rovinate per solchi causati dall erosione dell acqua di scorrimento nella sede della strada stessa:Strada vecchia del Comelico-Lavinai; Strada Pian da Barco; Strada Ambata; Strada Ponte Malon-Col Agudo;Strada Val d Onge; Strada Stabin; Strada Pralongo-Pian de Sera; Strada Lago verde; Strada Pian de Sera-Ru-siana. Strade rovinate che, oltre all erosione da scorrimento, sono interessate da frane di diverse dimensioni e prospi-centi a rii e torrenti che necessitano di sghiaiamento:Strada Soccosta; Strada Pralongo-Soccento; Strada Soccento; Strada Tornede-L’Americana.

Risulta evidente l impegno in termini di tempo e di energie che dovrà essere posto nei prossimi anni per il solomantenimento di questo patrimonio, stimolo anche per ulteriori riflessioni e conseguenti pratiche decisioni suisoggetti fruitori di queste vie di accesso e sulle loro conseguenti responsabilità.

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PARLANDO DI REGOLECon questo numero della Faula inizia una rubrica che si propone di approfondire storiae leggi e regolamenti dell'Istituto Regoliero di Auronzo.

Chiacchierata con Mario Vecellio Salto, primo presidente della Regola di Villagrande,ricostituita nell'anno 1999, in carica per sei anni.

Alcuni cittadini regolieri, in base alla legge dello Stato n° 97 del 31/01/1994, costituirononegli anni '90, un Comitato promotore per la ricostituzione delle Regole auronzane. Abbiamo chiesto a Mario Vecellio Salto quali furono le motivazioni che li spinseroa ripristinare l'Istituto regoliero:

“Importante é stato l'esempio delle Regole d'Ampezzo che hanno delegato alla “comunanza” la gestione del territorio; poi l'attaccamento al territorio da parte dei regolieri del Comelico con la rivendicazione all'ente pubblico delle loro proprietà che ottenne come risultato l'essere tacciati da litiganti, visto che non si arrivava ad un accordo! La legge ha consentito il cambiamento della natura giuridica delle Regole del Cadore da ente di diritto pubblico a ente di diritto privato. C'era la “presunzione” che i regolieri fossero attaccati al territorio, che avessero la volontà di amministrarlo, curarlo, gestirlo, e svilupparlo al fine di consegnarlo alle future generazioni nel rispetto delle tradizioni, delle consuetudini e delle leggi vigenti”.

Quali sono i vincoli della legge dello Stato?Quali quelli della legge applicativa delle Regioni (legge 1996) per le Regole ricostituite?

“I vincoli sono l' INALIENABILITA' (le proprietà regoliere non si possono vendere), l' INDIVISIBILITA' (non si possono dividere), l' INUSUCAPIBILITA' (sui beni regolieri non sono applicabili le norme che regolano l'usucapione)”.

Questo è quanto prevede la Normativa nazionale, Legge 3 dicembre 1971, n°1102: Testo in vigore dal: 7-1-1972

Art. 11.(Patrimonio)

Il patrimonio antico delle comunioni e' trascritto o intavolato nei libri fondiari come inalienabile, indivisibile e vincolato alle attivita' agro-silvo-pastorali e connesse. Quei beni che previa autorizzazione regionale venissero destinati ad attivita' turistica dovranno essere sostituiti in modo da conservare al patrimonio comune la primitiva consistenza forestale. Solo i beni acquistati dalle comunioni dopo il 1952 possono formare oggetto di libera contrattazione; per tutti gli altri la legge regionale determinera' limiti, condizioni, controlli intesi a consentire la concessione temporanea di usi diversi dai forestali, che dovranno comunque essere autorizzati anche dall'autorita' forestale della regione.

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FESTA PER IL COMPLETAMENTO DELLASTRADA FORESTALE VALSCURA ALTA-MARAIA

Domenica 14 settembre 2014

A tutti le persone che hanno contribuito domenica 16 marzo 2014 a ripulire dalla neve il tetto diMalga Maraia, salvando la struttura da danni certi, il ringraziamento delle Regole!

Un ringraziamento anche ai volontari che hanno ripulito alcuni sentieri dai numerosi alberi caduti.

Al ritrovo conviviale per festeggiare la fine dei lavori, le Regole hanno invitato a Malga Maraia,il progettista dell'opera, l'impresa di costruzione, la ditta boschiva che ha eseguito il taglio e l'esboscodelle piante, alcuni regolieri e amici che a vario titolo hanno collaborato all'impresa.

Raffaele Vecellio Del Monego racconta che la strada passa su quello che era chiamato “'L truoi bruto”.

Proponiamo ai nostri ragazzi e non solo a loro, di trovare un nome da dare alla strada,un nome significativo magari da scovare tra i toponomi del luogo!

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ORIZZONTALI 2. torre sulla caserma di Auronzo dove si issava la bandiera: specola 6. gonna: carpeta 7. terzo giorno della settimana: mercui 9. cassettone: buro 10. al contrario anche del sole: reaman 12. terra mitica lontana: esempon 18. amministratore della chiesa: fabricer 19. insieme: aduna 20. combinare un pasticcio: pistrafer 23. imbottitura ecologic dei pagliericci: foiola 27. si fa in questo periodo con i fagioli: descosola 28. usare per la prima volta: mprimia 29. zona sopra Stabin: palombis 34. camminare sopra la neve: todol 35. sta anche nel lago: leda 36. striscia lunga e…mortale: ciapamose 37. essere molto amici…come: cuebraga 39. piccolo caldrin con manico sottile: baliedro 42. l’abbreviativo di fisarmonica: fol 44. non stirato: fifiou 45. si muovevano veloci sulle finestre: coltrine 46. aggiustano anche i tic…tac: arloere 47. con gli anni si…: fiapise 48. ferro con tante spine: reticolato

VERTICALI 1. persona poco raccomandabile: zarlatan 3. ungere oppure bastonare: ondula 4. asse economica: scorzo 5. pialla sottile per fare la battuta delle finestre: spondariola 8. con gli anni vengono fuori: magagne 9. l’inizio della matassa: bandol 11. il primo mese dell’anno: genaro 13. ciotole per il cibo o crode: ciadis 14. parte degli occhi: zee 15. sbagliare: fala 16. apprendistato: gardonado 17. prendere una gran paura: stromi 21. luogo piccolo e sporco: ciuzi 22. di solito arriva dopo i pasti: poian 24. incolto non falciato: varizo 25. sentiero da carri: biguziera 26. dare la sinistra al cavallo: bist 27. borgata di Villagrande: dandeaco 30. spaventare non solo le galline: scaturlia 31. uno dei sensi: usma 32. si dava alle mucche neomamme: beeron 33. si appendono i panni lavati a…: desgore 38: lo era “de narda”: beco 40. verbo per…equitalia: scode 41. la patrona di Villagrande al maschile: ostin 43. ex discarica dopo la diga: ciopa

SOLUZIONE CRUCIVERBA DEL GIORNALE N° 3

Regola dimissionariaIl giorno 26 gennaio 2015 il Presidente e tre Consiglieri della Magnifica Regola di

Villagrande, hanno presentato le dimissioni a seguito della lettera anonimaindirizzata al signor Giuseppe Pais Golin.

Il Collegio Sindacale come da Laudo ha indetto un’assemblea straordinariail 29 marzo alle ore 10,00 presso la Sala Consigliare

per eleggere i Consiglieri dimissionari.

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Orizzontali

5. Maltempo persistente 6. Piccoli dolci di carnevale 9. Ripidissimi prati11. Esce dalle ferite infette13. Dove...vai?15. Accessorio che copre le scarpe18. Le raccontano i bambini19. Lunghe fino al ginocchio, si usavano per camminare nella neve21. Se non è fuori è...24. Compaiono quando si ha freddo25. Tormento27. L’acetilene28. Chiudere una questione in parità29. Qui vicino31. Si aguzza quando si pensa molto33. Lo fanno le nuvole che vanno a est34. Calzature alte fino al ginocchio35. Compare quando si prende feddo alla gola36. Animale dormiglione39. A quanto pare...40. La trave sotto il “colmen”

Verticali

1. Lo è chi traffica molto 2. Freddo umido 3. Rapace notturno 4. Schiarita 7. Andare lì vicino 8. Far perdere un’abitudine10. Si formano lungo le strade quando gela12. Svegliarsi...ma non dal sonno14. Da nessuna parte16. Freddo di tramontana17. Il figlio di Dio19. Lo è una donna trasandata20. Sentiero con molti tornanti22. Ferite causate dal freddo23. Vieni...vicino a noi26. Li si usa per accendere il fuoco28. Insetto o persona lamentosa30. Sporco di fuliggine32. Andare...a zonzo37. È necessario38. La si fa sugli alberi abbattuti per controllarne la conservazione

CRUCIVERBAIN DIALETTO

a cura di Irene Larese Cella