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H elen Morrison, un’an- ziana nubile bene- stante di Manchester (Uk), decise di mettere un’inserzione su un settimana- le per trovare l’anima gemella. Convocata dal sindaco, le venne ordinato di passare 4 settimane Combinati & contenti in manicomio per il suo “folle gesto”. La storia è vera, ma risale a un paio di secoli fa. E quello di Helen fu il primo annuncio matrimoniale della storia, uscito sul Manchester Weekly Journal nel 1727. La sua iniziativa fu con- siderata riprovevole (all’epoca, per una ricca possidente inglese dovevano bastare amici e fa- miglia nell’aiutare a trovare un marito): eppure, meno di 50 anni dopo, i giornali di Europa e Stati Uniti iniziarono a riempirsi di annunci riservati a cuori solitari in cerca dell’anima gemella. Cercansi donne Già, perché la ricerca del part- ner è una questione importante, tanto del presente quanto del passato, capace anche di cam- biare usi e costumi di una so- cietà. Ma quali erano i modi e le occasioni per incontrare “l’al- tra metà”? La letteratura anti- ca contiene moltissime storie di grandi innamoramenti e di altrettanto grandi imprese fat- te per conquistare (o tenersi) il partner. Basti pensare ai racconti mitici di Omero e della guerra di Troia, che risalgono al IX secolo a. C.: la bella Elena, moglie del re spartano Menelao, fu sedotta dal troiano Paride e fuggì con lui. Menelao pensò bene di inse- guirlo con tutto l’esercito greco, sullo sfondo di complicate vi- cende sentimentali tra uomini e dèi. Insomma, per avere una donna si era (o si sognava di es- sere) disposti a tutto. E noi ce le prendiamo! Come fece Romolo, primo re di Roma, che, stando ai racconti dello storico Tito Livio (59 a. C.- 17 d. C.), si diede molto da fare per procurare donne alla neo- nata Urbe. Al punto da rapire Professione rispettata Due sensali di matrimonio, con il tipico fazzoletto giallo, al loro convegno nazionale. Questi li ho “sposati” io! Un sensale mostra orgoglioso le foto di due giovani che ha fatto incontrare (1968). “Bacialè” a confronto A Guarene (Cn), nel 1968, si svolse il primo (e ultimo), convegno dei “bacialè” (sensali). Un tempo, per sposarsi si chiedeva aiuto al sensale. Che spesso univa coppie riuscitissime. Dossier 111 08/2008

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Helen Morrison, un’an-ziana nubile bene-stante di Manchester (Uk), decise di mettere

un’inserzione su un settimana-le per trovare l’anima gemella. Convocata dal sindaco, le venne ordinato di passare 4 settimane

Combinati & contenti

in manicomio per il suo “folle gesto”. La storia è vera, ma risale a un paio di secoli fa. E quello di Helen fu il primo annuncio matrimoniale della storia, uscito sul Manchester Weekly Journal nel 1727. La sua iniziativa fu con-siderata riprovevole (all’epoca,

per una ricca possidente inglese dovevano bastare amici e fa-miglia nell’aiutare a trovare un marito): eppure, meno di 50 anni dopo, i giornali di Europa e Stati Uniti iniziarono a riempirsi di annunci riservati a cuori solitari in cerca dell’anima gemella.

Cercansi donne●●Già, perché la ricerca del part-

ner è una questione importante, tanto del presente quanto del passato, capace anche di cam-biare usi e costumi di una so-cietà. Ma quali erano i modi e le occasioni per incontrare “l’al-tra metà”? La letteratura anti-ca contiene moltissime storie

di grandi innamoramenti e di altrettanto grandi imprese fat-te per conquistare (o tenersi) il partner. Basti pensare ai racconti mitici di Omero e della guerra di Troia, che risalgono al IX secolo a. C.: la bella Elena, moglie del re spartano Menelao, fu sedotta dal troiano Paride e fuggì con lui. Menelao pensò bene di inse-guirlo con tutto l’esercito greco, sullo sfondo di complicate vi-cende sentimentali tra uomini e dèi. Insomma, per avere una donna si era (o si sognava di es-sere) disposti a tutto.

E noi ce le prendiamo! ●●Come fece Romolo, primo re

di Roma, che, stando ai racconti dello storico Tito Livio (59 a. C.-17 d. C.), si diede molto da fare per procurare donne alla neo-nata Urbe. Al punto da rapire

Professione rispettataDue sensali di matrimonio, con

il tipico fazzoletto giallo, al loro convegno nazionale.

Questi li ho “sposati” io!Un sensale mostra orgoglioso le foto di due giovani che ha fatto incontrare (1968).

“Bacialè” a confrontoA Guarene (Cn), nel 1968, si svolse il primo (e ultimo), convegno dei “bacialè” (sensali).

Un tempo, per sposarsi si chiedeva aiuto al sensale. Che spesso univa coppie riuscitissime.

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Vicino a Cuneo c’è la fiera dei “cubiot”: un finto sensale combina coppie per giocoquelle dei villaggi vicini, nel-l’episodio ancora noto come il “ratto delle Sabine”: organizzò un finto spettacolo per la popo-lazione dei Sabini, attirando le famiglie con figlie femmine. Al segnale convenuto, le donne fu-rono rapite, assicurando così la discendenza ai Romani.

Ricchi e poveri ●●Le vicende raccontate sui libri,

comprese quelle leggendarie, parlano quasi sempre di amori “da ricchi”: il popolo vi entra quando, per un’occasione, la contadina di turno si innamora del cavaliere, o viceversa. Inoltre spesso, come nel caso di Paolo Malatesta e Francesca da Rimi-ni, che Dante cita nel V canto dell’Inferno, si tratta di amori “impossibili”, perché contrasta-no con forti controindicazioni

(politiche o economiche) dalle famiglie in gioco.

«Fino al 1800 circa, la vita e gli incontri nelle cam-pagne, dove viveva la maggior parte delle persone, si sono ripetuti quasi sempre al-lo stesso modo: si conosceva la gente del villag-gio e si incontra-vano gli altri nelle feste paesane o nel-le fiere del bestia-me» spiega Daniela Lombardi, docente di storia moderna all’Università di Pisa e autrice del libro Storia del matrimonio (Il Mulino).

Il matrimonio era, appunto, la sola via per avere un partner.

«E lo si organizzava esplicitan-do i propri interessi economici e sociali. Gli stessi che ci sono an-

cora, ma sono tenuti ben nascosti dentro di noi,

riducendo tutto a una questione che dovrebbe avere a che fare soltanto con l’amore e la passione. Senti-menti importan-

ti, certo, ma non sufficienti» avverte Lombardi.

Le famiglie co-stituivano i nuclei produttivi delle so-cietà. E questo au-

mentava il loro peso nella scelta del partner, preferibilmente della loro medesima condizione socia-le, ma anche del momento del matrimonio. «La dimensione di

un podere determinava la pos-sibilità di accogliere una nuova coppia: se il numero di bocche da sfamare non poteva crescere, ci si limitava a sposarsi... quando moriva il nonno» precisa Lom-bardi.

Rete di conoscenze ●●La situazione iniziò a cambiare

verso la fine del 1700, quando le produzioni agricole diventarono più redditizie e non era più la sola dimensione della terra pos-seduta a misurare la ricchezza.

In questa situazione prese cor-po la figura di un mestiere par-ticolare: il sensale di matrimoni. Un lavoro che in realtà era prati-cato fin da tempi molto antichi, e che era citato anche nel Corpus Iuris Civilis di Giustiniano (483- 565 d. C.) col nome di proxenèta: si trattava, a tutti gli effetti, di un

Mogli per i RomaniIl rapimento delle fanciulle sabine in un dipinto di Luca Giordano (1634-1705).

Raul Molinari ha 73 anni e nella sua vita

ci sono 400 matrimoni e 600 bambini: tanto ha infatti fruttato la sua atti-vità di “bacialè” (sensale) nel paesino di Mango (Cu-neo). «Per capire il nostro lavoro, bisogna pensare a com’era l’Italia rurale degli anni ’50 e ’60» rac-conta. «Al Sud c’era anco-ra tanta povertà, al Nord

(dove le ragazze preferiva-no l’operaio al contadino) terra buona e paesi che si spopolavano: bisognava fare incontrare questi due mondi». E Mario li ha fatti incontrare, partendo con altri “bacialè” verso il Sud.Avventura. «Avevamo una Giardinetta, quella con le portiere di legno. Abbiamo fatto migliaia di km nella polvere,

presentandoci a persone sconosciute, che a volte ci sguinzagliavano addosso i cani: ma siamo anche riu-sciti a dare una famiglia a chi la cercava, mettendo in contatto realtà che non avevano altri modi di comunicare» spiega Molinari. Capitava che le persone si scrivessero prima di incontrarsi. Ma anche che treni di ragazze

salissero fino a Mango e venissero alloggiate in un palazzo del Comune. Sguardi. «I ragazzi la sera ci passavano davanti, tornando dalla campagna. E vedevano le ragazze alla finestra» racconta Mario. E se il matrimonio non funzionava? «Molti di noi erano favorevoli al divor-zio. E questo ci ha messo contro la Chiesa...».

«Così procuravamo ragazze del Sud ai contadini del Nord»

Molinari davanti alla casa dove alloggiavano le aspiranti mogli.

Bionde e cow boy“7 spose per 7 fratelli”, film musical del 1954: matrimoni combinati nel selvaggio West.

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Anatomia dell’amoreOvidio Nasone, autore di Ars Amandi, primo “trattato scientifico” sulla seduzione.

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mediatore chiamato a conciliare anche i dissidi familiari.

«Nelle campagne i sensali ave-vano il ruolo che oggi hanno gli agenti immobiliari, ma relativo a bestiame, vino, o prodotti agri-coli. Questo li portava a cono-scere moltissime famiglie... e la loro condizione economica: così, capitava che sapessero mettere in contatto ragazzi e ragazze in età da marito, cercando di com-binare matrimoni “compatibili”, non solo in base ai portafogli ma anche ai caratteri e agli interessi dei futuri fidanzati. Proprio per questo, gran parte delle unioni procacciate da un sensale perdu-rava nel tempo» dice Lombardi.

Gente di città ●●Quella del sensale era una

professione diffusa in tutta Ita-lia: in Piemonte si chiamavano bacialè (nome che forse deriva da “baccelliere”, nel senso di “por-tatore”), in Sicilia paraninfu (dal greco, “vicino alla sposa”, quello

che materialmente la accompa-gnava nella casa nuziale)...

«Se nelle campagne svolge-vano l’attività matrimoniale co-me secondo lavoro, nelle città potevano anche farne la fonte di reddito principale: ma dai grossi centri sparirono alla fine del secondo dopoguerra» spiega Lombardi.

Nelle campagne, invece, il loro ruolo fu determinante fino agli anni ’60: come testimoniano le immagini del primo (e unico) convegno nazionale dei bacialè, tenuto a Guarene (Cuneo) il 15 settembre 1968. Gente che è riu-scita perfino a setacciare i paesini del Sud Italia per portare ragazze “da marito” nelle campagne del nord, in via di spopolamento per il boom economico delle grandi industrie nelle città (v. riquadro alla pag. precedente).

Fazzoletto e cappello ●●I sensali di matrimonio rice-

vevano un compenso in base

Un fatto poco privato

Il contratto di matrimonio in

una stampa inglese del

1700. Presenti i sensali, ma

anche gli educatori

degli sposi.

Corteggiamento sull’aiaTre cavalieri corteggiano una ragazza nel dipinto, del 1890, di Publio de Tommasi.

I sensali si occupavano di affari di cuore, ma anche di prodotti agricoli e bestiame

anche all’estrazione sociale dei due sposi: si andava dal simbo-lico fazzoletto giallo (“fucòl”, da abbinare al cappello nero), alla camicia (il regalo d’obbligo per i sensali dell’Oltrepò pavese), per arrivare a preziosi cappotti, i “paletò”.

Legami stabili ●●In nessun caso al sensale pote-

va essere attribuita la responsa-bilità del fallimento dell’unione. Fatto, del resto, abbastanza raro e ostacolato dalla quasi impos-sibilità di scioglimento del vin-colo...

«Un paraninfo esterno alla coppia e attento ai problemi materiali che la nuova famiglia poteva avere, aiutava, probabil-mente, a formare legami stabili. Al punto che, talvolta, si ricor-reva al sensale anche quando i giovani già si conoscevano, ma-gari per informare o convincere le rispettive famiglie» conclude Lombardi.●● ■

Manuale per innamoratiCome si scrivono lettere d’amore in un volumetto del 1870.

Galeotto fu il libro...... che, per Dante, fece scoppiare l’amore tra Paolo e Francesca.

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