Fioritovaincarcere: “Nontroverògente peggiorechenelPdl”€¦ · Regione Lazio: per Franco...

4
REGIONI ILLAZIOGATE Fioritovaincarcere: “Nontroverògente peggiorechenelPdl” LaProcura:pericolodifugaereiterazionedelreato L’ultimoshowdiErBatman:“Urlolamiainnocenza” Franco Fiorito nel suo appartamento ai Parioli poco prima dell’arresto Svolta nell’inchiesta sugli sperperi al Gruppo Pdl della Regione Lazio: per Franco «Batman» Fiorito, accusato di peculato, si aprono le porte del carcere. E lui, fedele al suo ruolo di politico estroverso fi- no all’eccesso, si attacca al te- lefonino e straparla con i gior- nalisti finché non gli strappa- no letteralmente l’apparec- chio dalle mani. Non s’era mai visto un politico che si fa pren- dere le impronte digitali e in- tanto scandisce: «Urlo forte la mia innocenza». Oppure, un attimo prima di entrare a Re- gina Coeli: «Non ho paura del carcere. Sono un uomo forte e mi sento innocente, sono cer- to che verrà dimostrato. E poi in carcere non credo che tro- verò gente peggiore di quella che ho frequentato in regione e nel partito, anzi». Finisce malissimo, insom- ma, la convivenza dentro il Pdl laziale. Con gli insulti. Se Fiorito grida che in carcere troverà persone migliori di quelle che ha incontrato nel suo partito, gli risponde per le rime Renata Polverini (in un’intervista: «Ci sono perso- ne qui dentro che non vorrei mai più incontrare sulla mia strada») oppure il coordina- tore regionale Vincenzo Piso (in conferenza stampa per ri- badire che lui non è indagato: «Se non fossi stato coordina- tore regionale, non sarei in questo casino. Non sarei sta- to io a dover chiamare questi nobiluomini per capire cosa stava accadendo»). Piso, tra Gasparri e Cicchit- to che annuiscono, annuncia anche che Fiorito è fuori dal partito. Espulso. E la decisio- ne viene dall’alto. Angelino Al- fano infatti addirittura plaude che la magistratura abbia ar- restato uno dei suoi: «L’arre- sto arriva in tempo per impe- dire a Fiorito una ribalta tele- visiva che stava irresponsabil- mente cavalcando. Il suo com- portamento ci ha fatto male». La giornata più nera di Fiori- to si chiude dunque in una cella di Regina Coeli, attendendo un interrogatorio che ci sarà do- mani, controllato a vista dalla polizia penitenziaria perché è da persone così sopra le righe che possono venire i gesti più disperati. Resta però nell’aria l’eco delle sue ultime parole. «L’ordinanza - dice mentre gli fanno la foto segnaletica - si ba- sa su un ipotetico pericolo di fu- ga e sul fatto che essendo anco- ra consigliere e presidente della commissione Bilancio potrei non so come reiterare il reato, cosa impossibile essendo io non più presidente di una commis- sione ufficialmente sciolta e di un consiglio dichiarato sciolto». Invia al giornalista dell’Ansa un sms con la faccetta che ride: «Avete fretta di vedermi in car- cere?». Risponde a un altro: «Mi stanno per prendere le impron- te digitali. Se vuole la faccio parlare con un finanziere...». L’ordinanza del gip Stefano Aprile - che ordina il fermo per «rischio di fuga, inquinamento delle prove e reiterazione del reato» - l’ha letta tutta d’un fia- to. Ci sono passaggi che l’avran- no ferito. «Di certo non me l’aspettavo - dice del suo arresto - e non credo che sia giusto. Ma sono sereno e credo che dimo- strerò la mia innocenza». Fino all’ultimo parlotta con l’avvocato Carlo Taormina, che è disorientato dall’arresto quanto il suo assistito. «Ha det- to che troverà in carcere per- sone migliori di quelle del Pdl - dice l’avvocato, minaccioso verso un Pdl che troppo presto ha scaricato il vulcanico Bat- man - perché ha notato una di- stanza dei vertici del partito dalla sua posizione. Questi sol- di che provenivano dalla Re- gione spesso tracimavano ver- so spese di carattere nazionale, quindi alla fine vedremo chi è senza peccato». Scrive il gip che il capogrup- po confondeva i fondi del parti- to con il suo portafogli privato. Ed è impressionante il saldo: 1 milione 380 mila euro transita- ti dalla cassaforte ai suoi conti correnti in due anni. Poi c’è tut- Il segretario Alfano: «La ribalta televisiva stava diventando irresponsabile» FRANCESCO GRIGNETTI ROMA Lo sfogo al telefonino Non ho paura di affrontare il carcere. Sono un uomo forte e mi sento innocente, del tutto estraneo alle accuse. E sono certo che alla fine verrà dimostrato to il resto, dai fuoristrada alla villa del Circeo, ai documenti finiti nel tritacarte di casa. Quando esplode lo scanda- lo, imperversa su giornali e tv con una strategia mediatica che il giudice Aprile, parago- nandolo al senatore Domenico Lusi, bolla così: «Interventi a chiaro contenuto mistificato- rio e alto potenziale di inqui- namento probatorio... Propa- lazioni inquinanti».

Transcript of Fioritovaincarcere: “Nontroverògente peggiorechenelPdl”€¦ · Regione Lazio: per Franco...

Page 1: Fioritovaincarcere: “Nontroverògente peggiorechenelPdl”€¦ · Regione Lazio: per Franco «Batman» Fiorito, accusato di peculato, si aprono le porte del carcere. E lui, fedele

REGIONIIL LAZIOGATE

Fioritova incarcere:“Non troverògentepeggiorechenelPdl”LaProcura:pericolodi fugaereiterazionedelreatoL’ultimoshowdiErBatman:“Urlo lamia innocenza” Franco Fiorito nel suo appartamento ai Parioli poco prima dell’arresto

Svolta nell’inchiesta suglisperperi al Gruppo Pdl dellaRegione Lazio: per Franco«Batman» Fiorito, accusato dipeculato, si aprono le portedel carcere. E lui, fedele al suoruolo di politico estroverso fi-no all’eccesso, si attacca al te-lefonino e straparla con i gior-nalisti finché non gli strappa-no letteralmente l’apparec-chio dalle mani. Non s’era maivisto un politico che si fa pren-dere le impronte digitali e in-tanto scandisce: «Urlo forte lamia innocenza». Oppure, unattimo prima di entrare a Re-gina Coeli: «Non ho paura delcarcere. Sono un uomo forte emi sento innocente, sono cer-to che verrà dimostrato. E poiin carcere non credo che tro-verò gente peggiore di quellache ho frequentato in regionee nel partito, anzi».

Finisce malissimo, insom-ma, la convivenza dentro ilPdl laziale. Con gli insulti. SeFiorito grida che in carceretroverà persone migliori diquelle che ha incontrato nelsuo partito, gli risponde perle rime Renata Polverini (inun’intervista: «Ci sono perso-ne qui dentro che non vorreimai più incontrare sulla miastrada») oppure il coordina-tore regionale Vincenzo Piso(in conferenza stampa per ri-badire che lui non è indagato:«Se non fossi stato coordina-tore regionale, non sarei inquesto casino. Non sarei sta-to io a dover chiamare questinobiluomini per capire cosastava accadendo»).

Piso, tra Gasparri e Cicchit-to che annuiscono, annunciaanche che Fiorito è fuori dalpartito. Espulso. E la decisio-ne viene dall’alto. Angelino Al-fano infatti addirittura plaudeche la magistratura abbia ar-restato uno dei suoi: «L’arre-sto arriva in tempo per impe-dire a Fiorito una ribalta tele-visiva che stava irresponsabil-

mente cavalcando. Il suo com-portamento ci ha fatto male».

La giornata più nera di Fiori-to si chiude dunque in una celladi Regina Coeli, attendendo uninterrogatorio che ci sarà do-mani, controllato a vista dallapolizia penitenziaria perché èda persone così sopra le righeche possono venire i gesti piùdisperati. Resta però nell’arial’eco delle sue ultime parole.«L’ordinanza - dice mentre gli

fanno la foto segnaletica - si ba-sa su un ipotetico pericolo di fu-ga e sul fatto che essendo anco-ra consigliere e presidente dellacommissione Bilancio potreinon so come reiterare il reato,cosa impossibile essendo io nonpiù presidente di una commis-sione ufficialmente sciolta e diun consiglio dichiarato sciolto».Invia al giornalista dell’Ansa unsms con la faccetta che ride:«Avete fretta di vedermi in car-

cere?». Risponde a un altro: «Mistanno per prendere le impron-te digitali. Se vuole la faccioparlare con un finanziere...».

L’ordinanza del gip StefanoAprile - che ordina il fermo per«rischio di fuga, inquinamentodelle prove e reiterazione delreato» - l’ha letta tutta d’un fia-to. Ci sono passaggi che l’avran-no ferito. «Di certo non mel’aspettavo - dice del suo arresto- e non credo che sia giusto. Ma

sono sereno e credo che dimo-strerò la mia innocenza».

Fino all’ultimo parlotta conl’avvocato Carlo Taormina, cheè disorientato dall’arrestoquanto il suo assistito. «Ha det-to che troverà in carcere per-sone migliori di quelle del Pdl -dice l’avvocato, minacciosoverso un Pdl che troppo prestoha scaricato il vulcanico Bat-man - perché ha notato una di-stanza dei vertici del partito

dalla sua posizione. Questi sol-di che provenivano dalla Re-gione spesso tracimavano ver-so spese di carattere nazionale,quindi alla fine vedremo chi èsenza peccato».

Scrive il gip che il capogrup-po confondeva i fondi del parti-to con il suo portafogli privato.Ed è impressionante il saldo: 1milione 380 mila euro transita-ti dalla cassaforte ai suoi conticorrenti in due anni. Poi c’è tut-

IlsegretarioAlfano:«Laribaltatelevisivastavadiventandoirresponsabile»

FRANCESCO GRIGNETTIROMA

Lo sfogo al telefonino

Nonhopauradiaffrontareil carcere.Sonounuomoforteemisento innocente,del tuttoestraneoalleaccuse.Esonocertochealla fineverràdimostrato

to il resto, dai fuoristrada allavilla del Circeo, ai documentifiniti nel tritacarte di casa.

Quando esplode lo scanda-lo, imperversa su giornali e tvcon una strategia mediaticache il giudice Aprile, parago-nandolo al senatore DomenicoLusi, bolla così: «Interventi achiaro contenuto mistificato-rio e alto potenziale di inqui-namento probatorio... Propa-lazioni inquinanti».

Page 2: Fioritovaincarcere: “Nontroverògente peggiorechenelPdl”€¦ · Regione Lazio: per Franco «Batman» Fiorito, accusato di peculato, si aprono le porte del carcere. E lui, fedele

Se non ci fosse da piangere, perlo sperpero di denaro pubbli-co, ci sarebbe da ridere. Le«dichiarazioni» con cui Fran-co Fiorito giustifica le sue «ru-

berie» sono a dir poco stralunate e «in-credibili», connotate da «un’inappagatae spregiudicata sete di arricchimentopersonale», come scrive il gip StefanoAprile nella sua ordinanzadi arresto, surichiesta del procuratore aggiunto Al-berto Caperna e il sostituto AlbertoPioletti. Dal «pagamento in contanti di200 mila euro» per completare l’acqui-sto della villa al Circeo, «il cui costocomplessivo sull’atto notarile risulta di600 mila ma in realtà fu di 800 mila eu-

ro, come dimostrano le quietanze fir-mate dalla venditrice», spiegato come«frutto del risarcimento ottenuto damio padre a seguito di una causa di la-voro intentata allaBrowingWinchesterdi cui era dirigente».Alla spesadi 2milae 623 euro in «accessori per bagno im-piegati nella sededel partito diAnagni eFrosinone e stoffa per le tende da ap-porre nelle medesime sedi» e al «triploversamentomensile di 4.190 euro, per ilcumulo di indennità del ruolo di capo-gruppo e presidente di commissione bi-lancio oltre a quello di consigliere».

Tutto falso. Tutto smentito da docu-menti e testimonianze raccolte dal Nu-cleo valutario della guardia di Finanza.Senza tralasciare la distruzione di provecontro di lui: nella casa di Fiorito in viaMicheli «sono stati rinvenuti frammentidi fatture nel tritacarte e nella pattumie-ra». Il gip evidenzia che «Fiorito ha tra-sferito o ha ordinato di trasferire (i suoicapi segreteria Pierluigi Boschi e BrunoGalassi sono indagati in concorso con luiper peculato, ndr) a proprio favore dalconto corrente numero 401372093 delgruppo regionale Pdl la complessivasomma di 1 milione e 357mila euro».

Fin qui «le ruberie accertate», poi c’ètutto il resto. Sì, perché Fiorito dal giu-gno 2010 al luglio 2011 ha «movimenta-to sui due conti Pdl 6 milioni di euro» enon è escluso che si scoprano ulterioriammanchi in «favore di Fiorito che hainteso, sin dall’inizio della consiliatura,le sovvenzioni pubbliche come il pro-prio personale “portafoglio”». Lo hafatto, per esempio, il 13 febbraio scorsoquando ha comprato un fuoristrada delvalore di 35 mila euro. Chissà, forse gliserviva per affrontare la storica nevica-ta che in quei giorni ha colpito Roma elaCiociaria, sua terra d’origine e bacinoelettorale. Lo ha fatto quando ha usato isoldi nostri per «l’acquisto di una cal-daia Joannes, valore 1.815 euro, per lavilla al Circeo». Lo ha fatto il 25 luglioscorso, quando sospeso dall’incarico dicapogruppo «ha intestato a sé il costo-so Suv Bmw, per l’importo complessivodi 46.349 euro già in larga parte pagatodal Pdl (con un bonifico di 2.896,50 euroal mese) e la Smart precedentementeassegnata alla segretaria». Il suo, in-somma, era un «utilizzo incontrollato»di carte di credito, carte bancomat e as-segni, tanto che «molte spese, persona-

li e voluttuarie per quanto si è finora po-tuto verificare, non trovano corrispon-dente giustificazione contabile». E se traquelle nei negozi spiccano «1.010 euro daHermes, 500 euro da Montblanc, e 4.993euro da Unieuro», ancora più impressio-nante è la quantità di bonifici e assegni.Scrive ancora il gipAprile: «Ai 134 bonifi-ci nazionali per un importo pari a 1 milio-ne e 17mila euro devono aggiungersi i bo-nifici esteri pari a 339.492 euro». Ancheper quando riguarda gli «assegni emessisul conto Pdl, i numeri sono imponenti:oltre 130 per un valore di 369 mila e 149euro» mentre le «carte di credito sonostate utilizzate per un totale di 184 mila e400 euro,mentre allo sportello sono statiprelevati contanti per 121 mila e 350 euroe pagamenti con bancomat corrispondo-no a 26.804 euro». Si tratta «di cifre la cui

somma è di molto superiore a quella dieuro 237.898,95 che risulta dai 51 docu-menti fiscali, peraltro non rinvenuti inoccasione delle perquisizioni, ma prodot-ti dallo stesso Fiorito». E ancora: c’è il so-spetto che anche la villa al Circeo (a par-te di 200 mila euro in contanti) sia statacomprata con i soldi del partito. Siindaga anche sull’apparta-mento in corso d’acquisto aMentone. Ricco il patri-monio immobiliare diFiorito: 11 case, 1 barcapiù 3 appartamenti «inuso». L’inchiesta conti-nua anche per «megliodelineare il ruolo di Bo-schi e Galassi e per indivi-duare eventuali ulteriori re-sponsabili».

GRAZIA LONGOROMA

Lericevutenel tritacarteultimamossadisperata

Tragli acquisti spuntaun fuoristradaper i giorni della nevicata aRoma

I NEGOZIHermeseMontblanc

ma figuraanchelaspesadaAuchan

IL PATRIMONIOL’excapogrupporisultaproprietariodi 11 case

in Italiaeall’estero

Franco Fiorito, consigliere regionale del Lazio per il Pdl, arrestato ieri

1,4milioni di euro

I fondi che, secondol’accusa, Fiorito ha

trasferito sui suoi contipersonali193

bonificiIl totale delle operazioni

bancarie eseguite daFiorito per svuotare i

conti del Pdl

8,5milioni di euro

A tanto ammontavanoi fondi assegnati al Pdl e

depositatiin due conti correnti

La cartadi credito

Nei documentidella Procura

figurano anche idettagli della carta

di credito: Fioritoha bruciato oltre

10 mila euroin tre settimane

TOTALE

10.300,54

Page 3: Fioritovaincarcere: “Nontroverògente peggiorechenelPdl”€¦ · Regione Lazio: per Franco «Batman» Fiorito, accusato di peculato, si aprono le porte del carcere. E lui, fedele

ReportageTEODORO CHIARELLI

INVIATO A BOLOGNA

Definirlo un blitz è un’esagera-zione. Mai «visita» è stata piùannunciata di quella che ieri

ha visto protagonista la Guardia di Fi-nanza nel palazzo «american style»della Regione Emilia Romagna a Bo-logna. L’arrivo delle Fiamme Gialleera attesa da giorni in Viale Aldo Mo-ro, almeno da quando la Procura haaperto un’inchiesta, prima soloconoscitiva, e ora per pecula-to contro ignoti. Le speseallegre dei consiglieri re-gionali, le interviste apagamento (con soldiovviamente pubblici)sulle tv locali, i viaggiall’estero «all inclusi-ve», sono da settimanenel mirino del procura-tore capo Roberto al-fonso, del suo aggiuntoValter Giovannini e deipm Antonella Scandellari eMorena Plazzi, coadiuvati dacinque uomini del Nucleo di poli-zia tributaria. «E’ una cosa annuncia-ta», ripete sconsolato il presidentedella Regione, Vasco Errani,.

Quello che non si aspettano i consi-glieri, è che la «visita» avvenga du-rante i lavori dell’assemblea regiona-le. Viene notificata l’acquisizione didocumenti da prelevare poi nei pros-simi giorni. In un viavai di giornalistiche escono e rientrano più volte dal-l’aula, mentre cresce il brusio fra iconsiglieri. Il pool di investigatori nonarriva indubbiamente in punta di pie-de. Sceglie il giorno di massima visibi-

lità, con l’aula in seduta. Chiede la do-cumentazione contabile e anche extra-contabile delle spese fatte da tutti igruppi consiliari con i contributi dellelegge regionale 32 dell’8 settembre ’97,sia nella legislatura attuale che in quel-la precedente (2005-2010).

Il bello è che proprio ieri il consiglioera stato convocato per discutereun’ulteriore riduzione, a partire dal2013, dei costi della politica, che l’As-semblea qui ha tagliato nel preventivo2012 e anche per il sisma (due milioni

alle zone colpite), senza contare i vitali-zi aboliti dal 2015. La risoluzione, vota-ta all’unanimità, non è altro che la ver-sione riveduta e corretta dell’ordine delgiorno uscito giorni fa dalla conferenzadei capigruppo. Aggiunge, su propostadell’Italia dei Valori e del Movimento 5Stelle, l’intenzione di «pubblicizzarel’intera documentazione relativa allespese dei gruppi», anche per gli anniprecedenti e tutto on line.

Non solo, il documento dà mandatoall’Ufficio di presidenza di realizzare

quattro riforme con una legge regiona-le: la trasparenza, la verifica dei bilancidei gruppi attraverso la Corte dei Con-ti; la riduzione del 30% delle risorse as-segnate a gruppi, commissioni e strut-ture speciali; l’azzeramento delle spesedi rappresentanza.

Si dirà, e qui a Bologna lo pensano intanti: facile agire ora, dopo che i buoisono scappati. Racconta GiancarloMazzuca, giornalista, a lungo direttoredel Resto del Carlino e attualmenteparlamentare del Pdl: «Nel 2008 ho

scritto un libro insieme ad Aldo Forbiceintitolato “I faraoni”. Vi si denunciava-no le spese pazze delle regioni. Anchedi quelle oggi di moda come il Lazio e lamia povera Emilia Romagna. Ad esem-pio raccontavo degli allegri viaggi in gi-ro per il mondo dei consiglieri regionalia spese dei contribuenti grazie al “Co-mitato Emiliani Romagnoli all’estero”.Si attacca sempre il Parlamento, ma sisono perse di vista le vere magagne diun federalismo perverso. Un discorsotrasversale a tutti i partiti».

Ma dove è finita la Bologna del buongoverno, la città «rossa» e opulentacantata da Guccini («Bologna è una ric-ca signora che fu contadina, benessere,ville, gioielli... e salami in vetrina»)? E’proprio affondata nel ridicolo dei viaggia sbafo con l’amante dell’ex sindacoFlavio Delbono? E il mito dell’Emilia fe-lix? In frantumi anche quello? Mazzucaè disincantato: «L’Emilia Romagna èuna ex regione modello. Ha vissuto peranni sulle glorie passate. E’ finalmentearrivato il momento di guardare in fac-cia la realtà. Anche se fa male».

Eppure ieri, incuranti di essere sullatolda del Titanic, alcuni consiglieri fa-cevano i sostenuti. Parlavano di sgarbo.Insomma, quei finanzieri piombati lìproprio durante la seduta: ma dove èfinito il rispetto per la dignità dell’aula?Un bel problema. Infatti i capigruppo diPd e Pdl, Marco Monari e Luigi Villanihanno espresso «dolore e dispiacere».Tanto i bolognesi, gli emiliani e i roma-gnoli lo capiscono da soli se la dignitàdell’aula è offesa dai finanzieri a cacciadi prove di reato oppure da chi abusadel consenso degli elettori per il pro-prio tornaconto. Ma tant’è.

Poi c’è anche chi tuona, come il grilli-no Giovanni Favia: «Sono due anni cheponiamo il problema, ma siamo stati di-leggiati». Chissà, forse è per questo,perché non lo stavano a sentire, che an-dava anche lui in tv pagando per farsiintervistare.

Irrompe laFinanzaE l’assembleasi indigna

Seduta interrotta, sequestrati i documenti sulle spese dei gruppi

30per cento

La proposta di riduzionedei fondi assegnati ai vari

gruppi avanzatadall’ufficio di presidenza

EMILIAROMAGNA

Page 4: Fioritovaincarcere: “Nontroverògente peggiorechenelPdl”€¦ · Regione Lazio: per Franco «Batman» Fiorito, accusato di peculato, si aprono le porte del carcere. E lui, fedele

6 .Primo Piano .LA STAMPAMERCOLEDÌ 3 OTTOBRE 2012

U

REGIONIGLISVILUPPI

PIEMONTE

Sul tagliodigettonie forfaitil consiglio fadietrofrontDovecomandalaLegatornailcentralismo:“MeglioaspettareMonti”

TravoltoA sinistra Maurizio

Lupi dei Verdi-Verdi,l’uomo simbolo

dell’uso disinvoltodei soldi pubblici daparte di molti consi-

glieri regionaliin Piemonte

MAURIZIO TROPEANOTORINO

«Non si poteva decidere subi-to? Perché aspettare Monti?».La domanda che Davide Bono,rivolge al Consiglio regionaledel Piemonte, fa parte certo lapropaganda dei M5S contro lacasta ma racconta anche ladifficoltà di applicare la largaautonomia legislativa di cuigodono le regioni quando cisono da tagliare i costi dellapolitica. Il Piemonte si è mos-so in epoca non sospetta ma il«tavolo» dei tagli è stato instand by per quasi un anno. Eadesso per cancellare i gettonidi presenza (almeno gli ottofissi garantiti a tutti e i 3000chilometri sempre rimborsa-ti) si decide di aspettare le in-dicazioni del governo Monti. Ein stand by finisce anche il ta-glio del 20% dei fondi ai grup-pi, un milione e mezzo di euro,su cui era stata raggiuntaun’intesa di massima.

Roma deciderà domani, suimput della conferenza delleRegioni, e in due settimane ilPiemonte applicherà quellenorme o andrà oltre. Ieri, co-

munque, l’assemblea regionale,con il solo voto contrario di Mi-chele Giovine (il consigliere deiPensionati sotto processo per lefirme false), ha cancellato l’au-tocertificazione. La madre dellarimborsopoli, quasi 600 milaeuri pagate nel 2011. Adesso aiconsiglieri che parteciperannoa sagre di paese, spettacoli emanifestazioni sul territorio inrappresentanza della Regione

non sarà più pagato il gettone dipresenza e il rimborso chilome-trico. Risparmi previsti: 450mila euro. Tagliati anche i voliin Europa e in Italia, altri 485mila euri di risparmi.

Un passo importante. I tagliincidono sul portafoglio deiconsiglieri regionali. Ma perfarli «occorreva uno scandaloche mina alle fondamental’esperienza del regionalismonel nostro paese?», si chiede il

capogruppo del Pd, Aldo Re-schigna. Il timore di Reschi-gna è che i provvedimenti ap-provati «siano giusti, ma tar-divi, e per questo non permet-teranno il recupero del rap-porto con i cittadini, non sa-ranno sufficienti a combatterel’antipolitica presente nellasocietà piemontese».

E così? Valerio Cattaneo, ilpresidente del Consiglio regio-nale la spiega così: «Ci siamofatti carico del problema di ri-durre i costi della politica attra-verso la condivisione di tutti igruppi. Un metodo che in dueanni è riuscito a dare frutti im-portanti: 16 milioni di rispar-mio già adottati più quelli di ie-ri». Cattaneo ha lavorato astretto contatto con il governa-tore leghista, Roberto Cota:«Noi siamo partiti prima di Ro-ma, siamo stati i primi in Italiatanto che altre regioni ci hannoseguito. Qui non c’è un’impo-stazione da basso impero». Eaggiunge: «Si sta dando una ri-sposta politica con la «P» maiu-scola in collaborazione tramaggioranza e opposizione. Èuna risposta di tutta l’istituzio-

ne ai cittadini. I partiti si sonoimpegnati ad approvare la leg-ge in due settimane».

Tutto vero., compreso il fattoche la cancellazione dell’auto-certificazione sia stata votataanche dai «re» dei rimborsi co-me Roberto Boniperti e Mauri-zio Lupi. Ma è chiaro che difronte ad una marea di indigna-zione che monta i grillini hannobuon gioco ad attaccare. Lo faDavide Bono: «Questo ravvedi-mento tardivo sembra avvenireper pressione mediatica e popo-lare e non per scelta politica».

Difficile dargli torto. E alleforze politiche che si battono

contro il governo tecnico Bonoripete: «Perché aspettare Mon-ti?». Eleonora Artesio, capo-gruppo della Fds, risponde così:«Noi ci siamo mossi tra i primieppure non siamo in gara perpuntarci al petto una meda-glia». La vendoliana Monica Ce-rutti (Sel) non ci sta: «A diffe-renza dei 5 Stelle noi ci siamomossi in una logica costruttivae non distruttiva». Mario Ca-rossa, capogruppo leghista, av-verte: «Fomentando l’antipoliti-ca si vuole commissariare la li-bertà della gente demolendo leRegioni, ultima istituzione elet-ta democraticamente».

Bottaerisposta

L’aulacancellaautocertificazionieviaggi:risparmiper900milaeuro

SiamopartitiprimadiRoma:quinonc’èun’impostazionedabasso impero

Valerio Cattaneopresidente consiglioregionale Piemonte

Sipotevaedovevafaredipiù:nonbastaacombatterel’antipolitica

Aldo Reschignacapogruppo PdRegione Piemonte

U