Filosofia ed economia Per alcuni autori c’è un rapporto stretto Il primo nome che viene in mente...

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Filosofia ed economia alcuni autori c’è un rapporto stretto primo nome che viene in mente è Karl Marx Ma prima di lui anche Adam Smith, il padre dell’economia, autore della Teoria dei sentimenti morali Più di recente John Maynard Keynes, autore del Trattato sulla probabilità remo che questo vale anche per Alfred Marshall

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  • Filosofia ed economia Per alcuni autori c un rapporto stretto Il primo nome che viene in mente Karl Marx Ma prima di lui anche Adam Smith, il padre delleconomia, autore della Teoria dei sentimenti morali Pi di recente John Maynard Keynes, autore del Trattato sulla probabilit Vedremo che questo vale anche per Alfred Marshall
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  • Alfred Marshall (Cambridge 1842 Cambridge 1924)
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  • 1861-65: Avviato agli studi classici a Oxford in preparazione alla carriera ecclesiastica, lascia Oxford e va a Cambridge a studiare matematica. Si laurea come second wrangler 1868-1877: lettore di economia al St. Johns College, Cambridge 1877: si sposa con Mary Paley e deve lasciare lincarico 1877-1885: va ad insegnare economia politica al College universitario di Bristol 1885-1908: torna ad insegnare economia politica a Cambridge 1870: viaggio in Germania. Coltiva interessi filosofici 1875: Viaggio in America. Studia il protezionismo e visita Oneida
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  • Marshall autore centrale nella storia del pensiero economico Comunemente considerato uno dei protagonisti della rivoluzione marginalista accanto a Jevons, Menger e Walras Il pi grande economista purosangue che sia mai esistito Keynes, p. 213 La rivoluzione prende il nome dal considerare lequilibrio al margine fra vantaggi e svantaggi, costi e ricavi
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  • Stanley Jevons, Teoria dell'economia politica 1871 Carl Menger, Principi fondamentali di economia politica 1871 Lon Walras, Elementi d'economia politica pura 1874 I Principi di economia di Marshall escono nel 1890 ma i manoscritti (editi da Whitaker) risalgono agli anni 70 Tre scuole: austriaca (da Menger) di Losanna (da Walras) di Cambridge (da Marshall, Jevons non fa scuola) La sostituzione di political economy con economics. Leconomia una scienza, non unarte In realt lopera di Marshall esce dopo
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  • Superamento delleconomia ricardiana che privilegia le condizioni dellofferta, della produzione e si basa sul costo di produzione (teoria del valore-lavoro) Sua sostituzione con una spiegazione del prezzo centrata sullo scambio, sullutilit dei beni che ne determina la domanda Quelli che sono ritenuti i tratti comuni: (per Marshall non troppo) In realt Marshall pi vicino alla scuola classica degli altri marginalisti (Keynes, pp. 195-96) Leconomia non parte dai bisogni. Le attivit vengono prima
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  • La metafora pi nota di Marshall quella delle due lame di un paio di forbici: Discutere se il valore sia regolato dallutilit o dal costo di produzione sarebbe altrettanto ragionevole quanto discutere se, di un paio di forbici, sia la lama superiore o quella inferiore che taglia un foglio di carta (Principi, libro V, cap. 3) Il concetto ben illustrato dal grafico pi noto
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  • Equilibrio dellindustria -----570 A un prezzo minore la domanda maggiore, ma difetta lofferta. A un prezzo maggiore lofferta maggiore, ma difetta la domanda
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  • Scarpe (y) e cappelli (x). Prezzo: 1 paio di scarpe = 2 cappelli ( linclinazione della retta). Il mio reddito 16 cappelli (o 8 paia di scarpe) La retta di bilancio va da 8 paia di scarpe a 16 cappelli. Nel mezzo ho varie combinazioni: 7 paia di scarpe (y) e 2 cappelli (x), 6y e 4x, 5y e 6x, 4y e 8x Equilibrio del consumatore Prezzo=utilit marginale
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  • La curva di indifferenza dice che pi x possiedo, meno ne desidero. Se possiedo 8 paia di scarpe e 2 cappelli ho la stessa utilit che se possiedo 5 paia di scarpe e 6 cappelli oppure 3 paia di scarpe e 12 cappelli. Lequilibrio nel punto in cui lutilit marginale uguale al prezzo. In questo caso 5 paia di scarpe e 6 cappelli
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  • La curva di offerta coincide con la curva dei costi marginali La curva di domanda orizzontale, al prezzo dato assorbe tutto Non ci sono problemi di domanda: limpresa piccola rispetto al mercato. Per Marshall non proprio cos Equilibrio del produttore limpresa concorrenziale Prezzo=costo marginale
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  • Alcuni tratti distintivi: Scuola austriaca (Menger, von Wieser, Bhm-Bawerk) Scienza della scelta, ruolo della conoscenza e dell'incertezza Poca matematica: aristotelismo di Menger Conservatorismo sociale. Friedrich von Hayek Scuola di Losanna (Walras e Pareto) Equilibrio economico generale Modello meccanico Scuola di Cambridge Equilibri parziali (ceteris paribus) Letta spesso come unapprossimazione allequilibrio generale, pi utile da un punto di vista pratico
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  • Marshall il padre della scuola di Cambridge Spinge ed aiuta John Maynard Keynes, figlio di un amico e collega, John Neville Keynes, a dedicarsi alleconomia La fine del laissez-faire di Keynes nello spirito di Marshall Dopo Keynes, la scuola keynesiana: Joan Robinson, Kahn, Kalecki, Austin Robinson Lobituary testimonia laffetto di John Maynard per il maestro e lo stretto rapporto tra i due Noi ci fermiamo alla vecchia scuola di Cambridge
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  • Antologia divisa in 6 parti: I testi sono prevalentemente di Marshall, ma anche di suoi allievi diretti (Pigou, Chapman e Lavington) e indiretti (Andrews). Sono ordinati in ogni singola parte per anno di pubblicazione 1) il metodo 2) lanalisi 3) la moneta 4) leconomia industriale 5) leconomia del benessere 6) economia e societ
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  • Premessa: Il giovane Marshall e i suoi studi filosofici e psicologici Laureato in matematica, entra a far parte di un circolo filosofico di Cambridge, il Grote Club Il circolo deriva il suo nome da John Grote, fratello dellutilitarista George, storico della Grecia. IL METODO Autore della Exploratio Philosophica, idealista, John Grote vede la filosofia come una discussione continua
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  • Gli succede nella cattedra di Filosofia morale, e nella presidenza del Club, Frederick Denison Maurice, il socialista cristiano Grote muore nel 1866. Il Club, che presiedeva, diventa noto con il suo nome Ne fanno parte, tra gli altri, il filosofo morale Henry Sidgwick, autore de I metodi delletica, e il filosofo della probabilit John Venn. Pi tardi William Kingdon Clifford, amico intimo di Marshall, matematico e filosofo. Muore a 34 anni
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  • Marshall entra a farne parte nel 1867 ed preso dai temi in discussione Insegna economia a Scienze morali ma, come dir da vecchio: Insegnavo economia ma respingevo con indignazione linsinuazione che fossi un economista. Sono un filosofo, che vaga in una terra straniera. Andr a casa presto Leconomia non mi avrebbe mai fatto alzare alle 5 del mattino, farmi il caff e lavorare per 3 ore prima della colazione e prima che arrivassero gli allievi di matematica, ma la filosofia lo fece
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  • Ma credeva che il benessere materiale fosse una precondizione per lesercizio delle pi elevate facolt umane (Keynes: Obituary) Intorno al 1871-72, mi dissi che era giunto il tempo di decidere se dedicare la mia vita alla psicologia o alleconomia. Passai un anno nel dubbio preferendo sempre la psicologia per il piacere della caccia. Ma leconomia cresceva ogni giorno di pi per urgenza pratica Gli rimase sempre un retro-pensiero, come dir da vecchio: Se potessi ricominciare da capo, mi dedicherei alla psicologia. Leconomia ha troppo poco a che fare con ideali (Keynes, p. 190) Lo appassionano soprattutto gli studi psico-filosofici sulla mente umana
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  • Fino a che punto le condizioni di vita delle classi lavoratrici bastano ad assicurare una pienezza di vita? Uomini pi anziani e pi saggi mi dissero che le risorse della produzione non permettevano di offrire alle grandi masse lozio e lopportunit di studiare e che avevo bisogno di studiare economia politica. Seguii il loro consiglio e mi considerai un viandante nella regione dei puri fatti, augurandomi di poter presto tornare ai rigogliosi campi del pensiero puro (Keynes p. 160)
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  • da P. Groenewegen: A Soaring Eagle: Alfred Marshall 1842-1924 Il santo patrono (Keynes, p. 190) Gli occhi penetranti e le ali irrequiete dellaquila erano spesso richiamati a terra per compiere il voto del moralista Keynes, p. 161
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  • Limportanza delleconomia deriva anche dal fatto che ha un ruolo fondamentale nello studio delluomo e nella formazione del carattere: Leconomia da un lato uno studio della ricchezza e dallaltro, il pi importante, una parte dello studio delluomo. Infatti il carattere delluomo stato plasmato dal suo lavoro quotidiano e dalle risorse materiali che egli ottiene con quel lavoro, pi che da qualsiasi altra influenza, salvo quella dei sui ideali religiosi. I moventi religiosi sono pi intensi di quelli economici, ma raramente la loro azione diretta copre una parte cos grande della vita (Principi, libro I, cap. 1, introduzione)
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  • A testimonianza degli interessi filosofici ci rimangono 4 papers di Marshall letti al Grote Club La posizione di fondo dichiaratamente idealistica Ma la componente idealistica come unaggiunta a una spiegazione del funzionamento della mente umana che ricalca lassociazionismo di Bain la cui spiegazione definita molto vicina alla verit Lesito levoluzionismo, come dir nel 1875 Lelemento a priori relativizzato
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  • Ne rifiuta lestensione alla psicologia che portava a negare la self-consciousness Marshall riconosce la legittimit delluso che ne fa Darwin nellOrigine delle specie Il principio della parsimonia, che pu farsi risalire al rasoio di Ockham discusso da Hamilton e da Mill Il primo, discusso nel marzo 1867, The law of parcimony (sic) Mill lo usa per mostrare che i fenomeni mentali si possono spiegare con lesperienza e non c bisogno di ricorrere allautocoscienza
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  • Lapproccio dichiaratamente idealistico richiamato dal titolo del secondo paper: Ferriers proposition one James Frederick Ferrier un filosofo idealista scozzese La prima proposizione del suo Institutes of Metaphysics afferma la realt e lirriducibilit dellautocoscienza: Insieme a qualsiasi cosa unintelligenza conosca, come fondamento e condizione della sua conoscenza, deve avere qualche cognizione di s stessa
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  • Data lautocoscienza, tutto il resto spiegabile in forma meccanica Perci la spiegazione di Alexander Bain very near the truth Da qui il terzo paper, Ye machine, che una ricostruzione meccanica del funzionamento della mente E il primo pezzo dellAntologia Ve lo presento con 3 mie figure che riproducono il funzionamento dei meccanismi mentali I fenomeni della mente umana possono essere spiegati per mezzo di agenti meccanici pi lautocoscienza
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  • Il circuito pi semplice: la sensazione a 1 produce lidea di sensazione A 1 che, per tentativi ed errori, attiva lidea di azione B 1, cui segue lazione di risposta b 1 1) a 1 -A 1 -B 1 -b1
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  • Qui non c azione di risposta efficace diretta. Lidea di sensazione A 1 tenuta in moto dal desiderio di B 1 - mette in moto lidea di azione B 2, da qui lazione b 2, che cambia il mondo e produce una nuova sensazione a 2, da cui la corrispondente idea di sensazione A 2. Da qui si pu attivare lidea di azione B 1 che attiva lazione b 1, risposta adeguata alla sensazione a 1 2) a 1 -A 1 -B 2 -b 2 - variazione del mondo- a 2 -A 2 -B 1 -b 1
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  • Quando nessuno dei due circuiti del primo livello si chiude, il segnale passa al livello superiore dove agisce il reasoning (forecast) 3) a 1 -A 1 - 1 - 2 -B 2 -b 2 - variazione del mondo- a 2 -A 2 - 2 - 1 -B 1 -b 1 Prevedo cosa avviene se produco lazione b 2 e quindi la eseguo di proposito (attivando il circuito 2 -B 2 -b 2 ), rendendo cos possibile lazione b 1 (attraverso 1 -B 1 -b 1 ) che la risposta adeguata
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  • Il carattere della macchina la sua capacit di guardare lontano, di perseguire obiettivi di lungo periodo Lesempio dellautoma che gioca a scacchi che Marshall riprende da Babbage Il carattere dipende da tempo di connessione delle terminazioni nervose Unaltra eventualit che il cambiamento del mondo che rende possibile lazione b 1 non possa effettuarlo la macchina e debba attendere che si verifichi
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  • Nellattivit di routine la macchina si affida ad azioni automatiche che sono immagazzinate nelle azioni riflesse e negli istinti che ha acquisito in precedenza. Quando si presenta una situazione nuova che questi automatismi non sono in grado di trattare, la macchina tenta variazioni accidentali, finch non si imbatte in una che funziona, direttamente o per via indiretta. Se tutte queste contrivances falliscono, e lo stimolo persiste, la macchina ricorre a un circuito mentale superiore in grado di prevedere le conseguenze dellazione prima di decidere quale compiere.
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  • Le contrivances che hanno avuto successo, in uno dei due circuiti cerebrali, non solo restaurano lequilibrio, ma diventano parte del comportamento normale della macchina, cambiando il modo in cui essa agir in ogni futura circostanza La ripetizione rende sempre pi semplice compiere qualsiasi nuova azione, finch essa non viene immagazzinata come un nuovo istinto La selezione naturale il prodotto di agenti puramente meccanici I tre concetti-base: variazione, selezione, eredit (qui nellistinto) La variazione la principale fonte del progresso (Principles)
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  • Introduce un nuovo livello di causalit: ogni azione dipende dal carattere e lentamente modifica il carattere, crea nuovi automatismi Il carattere (Samuel Smiles) coincide con la capacit di guardare lontano e di aspettare Come il chess automaton di Babbage (nellAutobiografia) Concetti che si applicano allindividuo ma anche a unimpresa, a unistituzione Anche in questi casi si hanno automatismi, innovazione, selezione ed ereditariet
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  • Questo modello ricorrente e centrale negli scritti marshalliani Quando discute di organizzazione industriale nei Principi in una lunga nota fa lesempio del funzionamento del sistema nervoso: La parte che il ragionamento sistematico (machinery of thought) rappresenta nella produzione del sapere rassomiglia alla parte che le macchine (machinery) rappresentano nella produzione di merci (Principi, appendice C)
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  • Per esempio, quando un uomo prova a pattinare per la prima volta, deve porre tutta la sua attenzione a mantenere lequilibrio, il suo cervello [cerebrum] deve esercitare un controllo diretto su ciascun movimento e non gli resta molta energia mentale da dedicare ad altre cose. Ma dopo molta pratica lazione diventa semiautomatica, i centri nervosi locali si assumono quasi tutto il lavoro di regolare i muscoli e, lasciato libero il cervello [cerebrum], luomo pu tener dietro a tutto un ordine di idee indipendente. V probabilmente una specie di burocrazia organizzata dei centri nervosi locali, p. 158
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  • Gli ordinamenti che dovrebbero regolare leconomia interna di una manifattura sono fondati su principi di pi profondo fondamento di quanto si sarebbe potuto credere e possono essere utilmente impiegati nel preparare la strada ad alcune delle pi sublimi investigazioni della mente umana Sulla economia delle macchine e della manifattura 1832 Analogie con Babbage:
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  • A differenza che nellequilibrio economico generale non si parte mai da zero. C sempre un sottoinsieme stabile sul quale si innesta un cambiamento localizzato La dialettica innovazione/routine sempre allopera in tutti i sistemi: individui, imprese, organizzazioni Queste autorit locali mandano segnali al centro, ma se non c niente di nuovo il centro non interviene Quando per c da fare qualcosa di nuovo, come imparare a pattinare allindietro, il centro interviene. Gli automatismi acquisiti in precedenza sono indispensabili per il nuovo compito (capitale di forza nervosa)
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  • Lultima parte di Ye Machine descrive il processo di educazione della macchina attraverso lesperienza Linguaggio Numero Geometria Scienze naturali Arti Limiti nellassenza della capacit di astrazione: -1 non gli accessibile Educazione morale: simpatia
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  • Il rapporto che c tra il modello giovanile di Ye machine e lorganizzazione industriale profondo Marshall fa il percorso inverso, dalla mente alla macchina: La pratica rende perfetti; cio la pratica permette che unoperazione la quale dapprima sembrava difficile, si compia dopo un p di tempo con uno sforzo relativamente lieve, e tuttavia molto meglio di prima. La fisiologia spiega in certa misura questo fenomeno (Principi, libro IV, cap. 9) Ricordate Babbage: Gli ordinamenti che dovrebbero regolare leconomia interna di una manifattura sono fondati su principi di pi profondo fondamento di quanto si sarebbe potuto credere e possono essere utilmente impiegate nel preparare la strada ad alcune delle pi sublimi investigazioni della mente umana
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  • Importanza delleducazione generale, si riusa sempre. Sviluppare le facolt E un diverso programma di ricerca. Se salta tutto, un sistema non funziona pi. Ladattamento sempre parziale, la statica parte della dinamica (Dardi) Lequilibrio parziale non un approssimazione allequilibrio economico generale dovuta a realismo, come spesso si ritiene Diverso dal modello delluomo economico, che non cambia. Anche Marshall adotta il calcolo come guida allazione, ma il suo un soggetto che varia nel tempo Il modello di Ye machine anche un modello generale dellagente economico
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  • Allepoca primeggiavano le scienze matematiche e fisiche. Lo sviluppo delle scienze biologiche ha messo al centro il concetto di crescita organica Errore delleconomia classica: Non ignorare i fatti ma ritenere luomo una quantit costante, p. 46 Il ruolo dei socialisti che, seppur vittime di rapsodie selvagge hanno visto la perfettibilit delluomo (Owen), e si sono resi conto che la miseria dei poveri causa della loro miseria Segue la prolusione del 1885 quando assume la cattedra di economia politica a Cambridge
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  • La scienza economica come organo, strumento logico, o cassetta di strumenti (box of tools) che aiuta a ragionare su motivazioni misurabili Smith: consapevolezza dellequilibrio tra il desiderio di possedere una cosa e gli sforzi necessari a produrla, p. 48 Leconomia non un corpo di verit concrete, ma un meccanismo che aiuta a scoprire queste verit, simile alla meccanica teorica, p. 50
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  • Non egoistico, le motivazioni dellagire sono le pi diverse, non necessariamente la ricchezza materiale Luso pratico della teoria solo negativo: mi dice cosa non si pu fare, p. 55 Luomo economico di Marshall lelemento di calcolo dei pro e contro in un contesto dato Essenziale che sia qualcosa di trasferibile e misurabile. I titoli nobiliari potrebbero svolgere la stessa funzione se lo fossero, pp. 49-50 Luso della moneta per misurare desiderio e sforzi un accidente
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  • 1. Auguste Comte: Non si deve separare leconomia dallo studio della societ nel suo complesso Difesa della scienza economica da 2 critiche La sociologia al culmine delle scienze del pensiero positivo Non parte dallindividuo isolato come leconomia Se esistesse una scienza sociale unificata, leconomia sarebbe ben lieta di trovare riparo sotto le sue ali, p. 54
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  • La risposta di Marshall a Comte: La mente umana non dispone di altro metodo di indagine che la scomposizione dei problemi complessi, p. 54 Ma essa non esiste. Per ora per trattare i problemi nel loro insieme ci affidiamo al senso comune Leconomia consente di trattare in modo scientifico una parte del problema ed di aiuto al senso comune
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  • 2. Critica ispirata dalla scuola storica tedesca: rifiutare tutte le teorie e studiare i fatti La vecchia scuola storica Wilhelm G. F. Roscher, Karl G. A. Knies e Bruno Hildebrand preceduta da Friedrick List La nuova scuola Gustav Schmoller meno radicale Il Methodenstreit (Menger-Schmoller) di quegli anni Marshall ha un giudizio positivo degli esponenti della scuola storica: Essi hanno contribuito pi di chiunque altro ad allargare le nostre idee, p. 56
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  • Marshall: La nostra risposta che i fatti da soli sono muti, p. 56 A List riconosce il merito di aver inserito leconomia nel movimento generale della scienza, ispirato alla biologia, p. 46 Tuttavia la tesi radicale che si possa fare a meno della teoria, che si preteso ricavare dai loro scritti, che sbagliata Deduzione e induzione vanno insieme. Significativamente a questo proposito cita con approvazione Schmoller, nota 9 di La distribuzione e lo scambio
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  • Lurgenza del problema della povert. Fiducia nelle possibilit di miglioramento della classe lavoratrice Occorre pi ricchezza e una sua migliore distribuzione, p. 62 Il compito delleconomia creare le opportunit di una vita dignitosa, sconfiggere la miseria Il limite della collocazione tra le scienze morali: studi metafisici. Invece occorre spirito scientifico, p. 61 La parte finale si apre con una dichiarazione di guerra
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  • Distribution and Exchange 1898 E la risposta a un breve articolo di Hadley che critica la teoria della distribuzione dei Principi Espone le linee generali del contenuto dei 6 libri dei Principi in successione dedicando particolare attenzione a problemi di metodo Presupporrebbe la conoscenza dei Principi. La nostra lettura dellarticolo concentrata sui problemi metodologi, che in esso hanno un ruolo centrale
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  • Applicazioni limitate della matematica, corte e semplici, p. 67 Analogia con la fisica nelle fasi iniziali del ragionamento economico, con la biologia negli stadi pi avanzati Uso del cteris paribus nello stato stazionario Si applica meno allo stato attuale. Viviamo una fase transitoria: felice intervallo in cui non vale la limitazione delle risorse prevista da Malthus
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  • Il problema proprio il contrario: il progresso che impedisce che le stesse condizioni si ripetano Anche in meccanica i sistemi evolvono (le catastrofi), ma i cambiamenti sono solo di quantit Non cos per levoluzione sociale che crescita organica I due sensi di equilibrio, meccanico e biologico, tra le forze organiche della vita e della decadenza, p. 71 Non abbandonare troppo in fretta quello meccanico
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  • La Mecca delleconomista la biologia economica piuttosto che la dinamica economica, p. 72 Luso del c teris paribus e il problema dei rendimenti crescenti, che lo rende inapplicabile nel lungo periodo I limiti delluso della matematica Il rischio dei giocattoli scientifici, p. 77 Il concetto di impresa rappresentativa, p. 75 Strategia e tattica, meccanica e biologia, pp. 72-73
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  • Significativa una lettera del 1906 allallievo Bowley che, come Keynes, proveniva da matematica. Suggerisce di dividere il lavoro in 6 tappe: (1). Usa la matematica come un linguaggio abbreviato, piuttosto che come un motore di ricerca (2)Tieniti ad essa finch non hai finito (3) Traduci in inglese (4) Illustra con esempi che sono importanti nella vita reale (5) Brucia la matematica (6) Se non riesci nel punto 4, brucia 3. Questultimo quello che ho fatto spesso
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  • Il problema del tempo: lelemento tempo, in cui risiede la difficolt principale di quasi tutti i problemi economici (Principi, libro III, cap. 4) Natura non facit saltum (Spencer, Hegel, Cournot) Le curve di offerta presentano problemi Nel breve periodo i costi sono crescenti (ma vedi Andrews) E implicito che si riferiscono a un certo periodo di tempo, nota 8
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  • I Principi sono volume introduttivo (dalla quinta edizione, prima addirittura vol. I). Quindi vi trovate solo la meccanica, non la biologia Analogia con la fisica nelle fasi iniziali del ragionamento economico, con la biologia negli stadi pi avanzati Spesso Marshall letto come Principi + chiacchere
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  • LANALISI Il luogo classico il libro 5 dei Principles: Relazioni generali di domanda, offerta e valore Ho scelto il testo principale da Industry and Trade perch pi sintetico (quindi richiede attenzione) libro 2, cap. 1 Ladeguamento della produzione alla domanda in un mercato aperto Libro 2 concorrenza Libro 3 monopolio Non viste come due forze opposte che necessariamente si escludono
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  • Le situazioni reali di mercato sono intermedie: Ogni impresa, anche in regime di concorrenza, ha un mercato particolare. Marshall parla di monopolio parziale (p. 94) Costo monetario di produzione da Costo reale di produzione Esempio: il lavoro giovanile Elemento Tempo Rilevante soprattutto dal lato dellofferta Lofferta (e la domanda) come flussi, non stocks
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  • La curva rossa la curva di offerta. Laltra la curva di domanda Sullasse delle x ho le quantit, su quello delle y i prezzi 100200300400500 Q P Linversione degli assi. Attenzione al lato dellofferta
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  • Il concetto di elasticit: Le variazioni in percentuale della domanda in risposta a variazioni in percentuale di prezzo Keynes, p. 199 P654321P654321 Q 0100200300400500 600
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  • La formula (Dx/x) / -(Dy/y) Se quando il prezzo cresce del 10% la domanda cala del 10% lelasticit 1 Cio variazioni percentuali della quantit (DQ/Q) rapportate a variazioni percentuali del prezzo (DP/P). Il segno meno sta a indicare che quando il prezzo cresce la quantit domandata cala Se quando il prezzo cresce del 10% la domanda cala del 20% lelasticit 2 Se la domanda cala solo del 5% lelasticit 0,5 Ovvero(DQ/Q) / - (DP/P)
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  • E regola generale che un aumento della domanda faccia crescere il prezzo Invece laumento dellofferta agisce sul prezzo in diverse direzioni Il prezzo aumenta nel breve periodo. Poi intervengono altri fattori Economie interne ed economie esterne Non possibile attribuire esattamente i costi a un determinato prodotto Ogni impresa produce molti prodotti, che hanno costi in comune Distinzione costi primi costi comuni. Si possono isolare e attribuire a un prodotto solo i costi primi
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  • Prodotti congiunti (es: frumento e paglia) I costi comuni diventano primi o speciali se ragiono sul lungo periodo Ma in genere sono possibili variazioni nei rapporti in cui sono prodotti Esempio: lana, carne e pelle; anche paglia e frumento Se sono prodotti in un rapporto fisso il prezzo dipende solo dalla domanda Conclusione: c una certa correlazione tra costo e valore anche riguardo a tali prodotti, p. 92
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  • Impianto una macchina che serve per tre prodotti. Come ripartire la spesa? Nessun mezzo diretto di dividere tutti i costi Dividerlo in base ai risparmi che ottengo nella produzione di ciascuno di essi. E quello che farebbe la concorrenza Prodotti connessi. In genere si producono insieme: Locomotive e motrici
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  • Concetto di equilibrio flessibile In continuo movimento Lequilibrio non un punto di arrivo E inconcepibile un adattamento perfetto. Forse non nemmeno desiderabile. Affari perfettamente stabili produrrebbero uomini poco migliori di macchine, p. 94
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  • Al centro c il tema dei rendimenti crescenti che presenta un problema apparentemente insolubile se si considera valere per la singola impresa. Marshall sottolinea subito la diversit tra impresa e industria Lanalisi dellequilibrio meccanico non funziona. Induce a pensare al monopolio, nota 4 (Cournot) Il secondo testo tratto dal libro V dei Principi Poche pagine, molto dense
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  • 100200300400500Q P Limpresa che si trova in questa condizione espande la produzione finch il mercato non pi concorrenziale e la curva di domanda si inclina negativamente Al solito, la curva rossa la curva di offerta, in questo caso a rendimenti crescenti. La curva celeste curva di domanda di un mercato perfettamente concorrenziale
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  • 1)Intanto, come gi detto, Marshall ne limita lapplicazione al lungo periodo Aneroidi a forma di orologi, p. 96 (ma cos? Andrews) 2) Concetto di impresa rappresentativa 3) Limpresa non si trova mai davanti una curva di domanda perfettamente concorrenziale: mercato particolare Come far fronte al problema posto dai rendimenti crescenti? Strategia delle imprese: costi primi-costi supplementari
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  • I problemi economici sono presentati imperfettamente quando vengono trattati come problemi di equilibrio statico, e non di sviluppo organico, p. 99 Il trattamento statico definito unintroduzione necessaria a una trattazione pi filosofica della societ come organismo, necessaria perch offre finitezza e precisione di pensiero Rapporto equilibrio statico-sviluppo organico. Uso consapevole e limitato degli strumenti dell'analisi di equilibrio. Rischio dei giocattoli scientifici, p. 99
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  • Un aumento della scala di produzione ha portato a una riduzione del prezzo di offerta. Cosa accade quando la moda passa e il prezzo di domanda si riduce? p. 103 Il testo successivo lAppendice H, legata al cap. 12, da cui tratto il testo precedente. Qui trovate la matematica (in appendice, come sempre) Il concetto di margine perde di significato in caso di rendimenti crescenti, p. 102
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  • Caso 2) Il nuovo prezzo di domanda ridotto superiore al nuovo prezzo ridotto di offerta. Si pu avere un'espansione della produzione pari a 10 volte quella di partenza prima che la discesa del prezzo di domanda raggiunga quella del prezzo di offerta (come prima o poi avviene). Un nuovo equilibrio si instaurato, nota 2: equilibri stabili e instabili Caso 1) Il nuovo prezzo di domanda inferiore al ridotto prezzo di offerta reso possibile dallo sviluppo della produzione a rendimenti crescenti. In questo caso la produzione si contrae e si torna pi o meno alla situazione di prima
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  • A e C sono stabili, B instabile perch se aumenta appena la produzione il prezzo di offerta inferiore al prezzo di domanda e la produzione cresce fino a L (se si riduce appena, scende fino a H). Le frecce indicano la direzione del movimento della produzione con equilibrio stabile in H e L
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  • Irreversibilit delle curve di domanda e di offerta: certe abitudini al consumo non si perdono anche quando il prezzo sale Soprattutto miglioramenti nella produzione si conservano anche se la scala di produzione si riduce, p. 104 La curva non torna indietro lungo lo stesso percorso, nota 6 E la linea tratteggiata della figura che parte da T
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  • Come calcolare le spese ? In una situazione statica il problema non c': il costo pu essere calcolato dividendo le spese per il numero dei beni prodotti. Ma in una situazione non statica, il valore dei beni capitali dipende dal reddito che producono. Quindi si ragiona in circolo se si vuole andare dal costo al prezzo. Curva delle spese particolari, nota 10 Serve a chiarire la problematicit delle curve di offerta La curva di offerta una curva o non una curva? Rappresentazione tridimensionale con la variabile tempo, nota 8
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  • La curva SS necessariamente ascendente perch i produttori di un dato momento sono disposti su di essa con i produttori a costi minori a partire da sinistra MP sono le spese del produttore che produce la OM-esima unit. QP la rendita del produttore della OM-esima unit
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  • Larea SFA la rendita complessiva del produttore, DFA la rendita del consumatore (ci torniamo pi avanti) Diversamente dalla normale curva di offerta, si presuppone che la produzione sia sempre OH
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  • Due testi: Il primo di Marshall specifico sui rimedi alle fluttuazioni del livello dei prezzi Il secondo pi generale di Pigou. Conviene partire da questultimo Il valore della moneta in termini di merci dipende dalle stesse leggi della domanda e dell'offerta che determinano il valore di ogni bene Il testo di Pigou si occupa della domanda di moneta. L'offerta riguarda la produzione di metalli e, quando c moneta cartacea, il comportamento delle autorit monetarie LA MONETA
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  • Conviene partire dal paragrafo 9, in cui la formula della teoria quantitativa esposta e messa a confronto con la formula usata da Pigou Formula della teoria quantitativa: MV= T Generalmente scritta MV=PT La quantit di moneta (M) moltiplicata per la velocit di circolazione (V) uguale al numero delle transazioni (T) moltiplicato per il valore medio della singola transazione ( ), cio per il livello dei prezzi
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  • Detta cos non una teoria, ma una tautologia, uno schema logico da cui non si esce Diventa teoria quando si assume, come fa la teoria quantitativa, che V sia costante, per cui, a parit di T, ne consegue che e M sono direttamente proporzionali Lorigine della teoria quantitativa della moneta si perde nella notte dei tempi Nicola Copernico, Sulla coniazione delle monete 1526: La moneta perde di valore soprattutto quando ne viene aumentata troppo la quantit Jean Bodin, I sei libri dello Stato, 1576: princeps a nummorum corruptela debet abstinere
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  • Una formulazione lucida nel saggio On money di Hume: Si apre cos. La maggiore o minore abbondanza di moneta senza importanza; infatti i prezzi delle merci sono sempre in proporzione con la quantit della moneta Laumento dei prezzi nel 500 attribuito allafflusso di oro dallAmerica
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  • Lapparato logico proposto da Pigou diverso, ma, come spiega sempre nel paragrafo 9, perfettamente coerente con la teoria quantitativa. Pigou pone due domande: Come si stabilisce il valore della moneta? E in termini di cosa? Alla seconda risponde: in termini di merci, ridotte a ununit, p. 129 Alla prima, che si stabilisce nel modo usuale con cui si stabilisce il valore delle merci, cio in base alla domanda e allofferta
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  • Pigou segue il Marshall delle lezioni e di un manoscritto del 1871 citato da Keynes e pubblicato da Whitaker negli Early Economic Writings, On Money Marshall considera la velocit di circolazione un concetto astratto Per spiegare il valore della moneta preferisce partire dalle ragioni per cui la moneta domandata Il motivo principale invocato la disponibilit in contanti (ready command over commodities) (Keynes, p. 181) Il saggio di Pigou sviluppa la stessa idea
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  • Perch deteniamo moneta? Per questi motivi teniamo una parte k della ricchezza reale R (delle risorse, dice Pigou) in moneta. Poniamo che sia il 10%. La quantit di moneta M moltiplicata per il suo valore unitario P - che linverso del P(che Pigou designa con ) della formula della teoria quantitativa - cio il valore complessivo della moneta PM, sar uguale a questa quota della ricchezza, kR. Cio PM=kR, ovvero P=kR/M Se kR costante, PM un iperbole equilatera, p. 130. Se aumenta la quantit di moneta M, in proporzione diminuisce il suo valore Pigou elenca due motivi: comodit di acquisti e sicurezza, p. 130. Motivo transattivo e precauzionale
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  • La moneta M detenuta dai cittadini viene scomposta nella proporzione detenuta in contante (c) e in quella detenuta in conti bancari (1-c). La seconda richiede meno contante perch alle banche basta tenere una proporzione del totale per essere in grado di far fronte agli obblighi verso i depositanti. [c+h(1-c)] La formula completa diventa P=kR/M[c+h(1-c)] Pigou passa poi ad analizzare ciascuna delle variabili che compongono lequazione
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  • R: Quanto maggiore R tanto maggiore la domanda di moneta R cresce con lo sviluppo. Aumentano le risorse, ma se lelasticit della domanda minore di 1, NO. La spesa complessiva, PQ, si riduce Se P si riduce del 20% e Q aumenta solo del 10%, R si riduce
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  • Interessante lanalisi di k, delle ragioni che abbiamo per detenere moneta anzich impiegare le risorse in usi produttivi o nel consumo. Come detto sono due Se ci aspetta che i prezzi scendano (deflazione) si ha un incentivo a detenere moneta Se ci si attende che aumentino (inflazione) avviene lopposto, p. 134 Se le opportunit di guadagno da investimento crescono, si riduce l'incentivo a detenere moneta 1) Comodit: poter fare acquisti 2) Sicurezza: evitare il rischio di trovarsi senza moneta in caso di bisogno
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  • [c+h(1-c)] Dallequazione P=kR/M[c+h(1-c)] segue lanalisi 1)di c, cio delluso di assegni, compensazioni bancarie e strumenti che riducono luso di moneta legale effettiva 2)di h, cio delle ragioni per cui le banche detengono moneta, che sono le stesse per cui la detengono gli individui (comodit e sicurezza)
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  • La teoria quantitativa ha come concetto centrale V, che un concetto statistico Pigou rivendica che la sua teoria, facendo perno su k, centrata sui motivi che gli individui hanno per detenere moneta, sulla domanda di moneta Al movente transattivo e precauzionale Keynes aggiunger quello speculativo, qui adombrato nelle situazioni di variazione dei prezzi
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  • Il testo di Marshall mira a stabilizzare il valore della moneta per contrastare landamento ciclico delleconomia Leconomia moderna caratterizzata da contratti a lungo termine che impegnano al pagamento di valori nominali il cui valore reale soggetto a variazioni Le variazioni del valore della moneta sono di breve e di lungo periodo Pi drammatiche quelle di breve periodo, che non sono influenzate dalla produzione di oro e dipendono dallandamento delleconomia. Si evitano stabilizzando leconomia Le variazioni di lungo periodo provocano destabilizzazione
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  • La proposta fissare uno standard di potere dacquisto che sia stabile e corregga le deviazioni dovute allalterazione del valore della moneta. Indicizzazione Quando i prezzi salgono e leconomia va bene il valore reale dei costi fissi si abbassa. Il contrario avviene quando i prezzi calano. I salari reali si muovono in senso contrario a come dovrebbero (crescono quando leconomia va male, calano quando va bene), p. 117 e p. 121 Il bimetallismo un rimedio inefficace
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  • ECONOMIA INDUSTRIALE (IV LIBRO) Teoria dellorganizzazione. Lorganizzazione come quarto fattore della produzione. Rapporti con la biologia Marshall guarda al sistema industriale come a un organismo che cresce e si sviluppa Limiti dellepoca: riferimento alleugenetica e alle razze umane Linvito a guardare oltre, a quegli aspetti che segnano pi direttamente il progetto marshalliano di scienza e di riforma sociale Organizzazione e conoscenza
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  • Rapporto storico biologia-economia Unit di azione fondamentale tra le leggi della natura nel mondo fisico e quelle nel mondo morale, p.143. Darwin nellautobiografia fa riferimento a Malthus: Nellottobre del 1838 lessi per diletto il libro di Malthus sulla popolazione e, essendo preparato ad apprezzare la lotta per l'esistenza che dappertutto all'opera per i miei studi di lunga data delle abitudini degli animali e delle piante, fui subito colpito dallidea che, nelle condizioni di lotta allesistenza cui ogni essere sottoposto, le variazioni vantaggiose tendessero a essere conservate e quelle sfavorevoli a essere distrutte. Il risultato poteva essere la formazione di nuove specie. Avevo dunque ormai una teoria su cui lavorare
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  • Ruolo di Smith attraverso lo zoologo Milne-Edwards Negli Elementi di zoologia (1837) scrive: Il principio che sembra aver guidato la natura nella perfettibilit degli esseri , come si pu vedere, proprio uno di quelli che hanno avuto la pi grande influenza nel progresso della tecnologia dellindustria umana, la divisione del lavoro Nella Introduzione alla zoologia generale (1851) aggiunge: nel perfezionare gli organismi la Natura ha seguito il principio cos ben sviluppato dagli economisti moderni, ed in queste opere cos come nelle produzioni delle arti meccaniche che si vede limmenso vantaggio che risulta dalla divisione del lavoro
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  • Infine, nelle voci Organizzazione e Nervi del Dizionario classico di storia naturale (Strasburgo, 1827) sostiene che la vita degli organismi superiori si differenzia da quella degli inferiori proprio per lintroduzione della divisione del lavoro: Il corpo dei polipi pu essere paragonato a una di quelle officine in cui ciascun lavoratore impiegato a compiere operazioni simili... Quando al contrario la vita comincia a manifestare fenomeni pi complicati... certi organi presentano una struttura particolare. La vita dellindividuo, invece di essere la somma di un numero maggiore o minore di elementi identici, risulta da atti essenzialmente differenti prodotti da organi distinti... pi numerose e sviluppate sono le facolt dellorganismo, maggiore il grado al quale spinta la diversit di struttura e la divisione del lavoro che ne consegue
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  • Darwin fu influenzato direttamente dagli economisti nel valutare il vantaggio che deriva dalla specializzazione. Spinta alla differenziazione che porta alla formazione di una nuova specie. Ma nellOrigine delle Specie fa riferimento a Milne-Edwards, meno controverso Il tema sar generalizzato da Spencer nella sua teoria della differenziazione e integrazione che connette levoluzione biologica, psicologica e sociale Schweber: Darwin and the political economists: divergence of character. Journal of the History of Biology
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  • La differenziazione segue le orme della divisione del lavoro smithiana, con il supporto delle dottrine neurofisiologiche. La specializzazione aumenta le capacit: la pratica rende perfetti A questo sviluppo si accompagna l'esigenza del coordinamento tra le parti separate, che in economia offerto dal mercato, dallo sviluppo dei trasporti, dal sistema del credito Marshall usa l'espressione >, che di Spencer, e che Darwin fece propria nella quinta edizione dell'Origine delle Specie, come equivalente alla selezione naturale
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  • Marshall la usa per discutere levoluzione delle forme di organizzazione sociale La teoria della 'sopravvivenza del pi adatto' deve essere interpretata con cura, p. 144 Non sono gli organismi che beneficiano l'ambiente a sopravvivere. E non detto che la lotta per la sopravvivenza dia vita ad organismi benefici, p. 144 Ma benefici all'ambiente sono utili e necessari. La specie che depaupera l'ambiente muore. Ruolo della cooperazione nel garantire sopravvivenza: Kropotkin Il salto all'uomo il carattere conscio del sacrificio dell'interesse individuale. Questo rafforza le chances di sopravvivenza, pp. 145-46.
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  • Quelli che ho chiamato i quartolibristi: Brian Loasby Giacomo Becattini e i suoi allievi Stanley Metcalfe Precedente smithiano Rapporto Smith-Darwin (via Milne-Edwards) e Darwin (Spencer)-Marshall Economia e biologia Organizzazione e conoscenza. Il capitale consiste in gran parte in organizzazione e conoscenza. La conoscenza la nostra pi potente macchina della produzione. Lorganizzazione aiuta la conoscenza, Introduzione libro IV; pp. 237-38
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  • La sopravvivenza del pi adatto premia qualit accidentalmente associate a quelle che creano un vantaggio Sistema delle caste. Aveva qualcosa di positivo per la sopravvivenza se si imposto dappertutto in una fase della storia, sebbene avesse difetti: il sacrificio dell'individuo agli interessi della societ, p. 147 Il sistema delle caste superato, ma nella moderna suddivisione in classi permane il difetto Gli organi si rafforzano con l'uso. La frequenza di un esercizio che crea piacere rafforza gli organi che lo producono Qs. come la legge per la sopravvivenza perch tende ad impedire agli animali di provare molto piacere nell'esercizio di funzioni che non contribuiscono al loro benessere, p. 149 Ma l'uomo ha un grado maggiore di libert
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  • dunque necessario studiare con diligenza se l'attuale organizzazione produttiva non possa essere vantaggiosamente modificata in modo da accrescere le possibilit da parte di coloro che appartengono ai gradi inferiori dell'attivit produttiva, di adoperare le facolt mentali latenti, di trarre piacere dall'uso di esse e di rafforzarle mediante l'uso; poich si deve respingere come priva di valore l'asserzione che se un cambiamento simile fosse stato benefico, sarebbe gi stato prodotto dalla lotta per l'esistenza. prerogativa umana di esercitare un controllo limitato ma effettivo sugli sviluppi naturali, mediante la previsione del futuro, e preparando la strada per il passo successivo, p. 149
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  • Secondo brano. La pratica rende perfetti e la similitudine neurofisiologica Per esempio, quando un uomo prova a pattinare per la prima volta, deve porre tutta la sua attenzione a mantenere lequilibrio, il suo cervello [cerebrum] deve esercitare un controllo diretto su ciascun movimento e non gli resta molta energia mentale da dedicare ad altre cose. Ma dopo molta pratica lazione diventa semiautomatica, i centri nervosi locali si assumono quasi tutto il lavoro di regolare i muscoli e, lasciato libero il cervello [cerebrum], luomo pu tener dietro a tutto un ordine di idee indipendente. queste connessioni possono considerarsi come una specie di capitale di forza nervosa. V probabilmente una specie di burocrazia organizzata dei centri nervosi locali, p. 158
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  • Economie esterne ed economie interne Le prime rimandano al concetto di distretto industriale Differenza uomo-macchina Principio di Babbage: la divisione del lavoro consente di eseguirlo con quella esatta quantit di capacit e di forza che richiesta per la sua esecuzione, p. 156 I vantaggi della divisione del lavoro sono evidenti nel lavoro manuale; per quello mentale meno: il campo di studi deve essere ampio allinizio, prima della specializzazione. Esempio del medico, p. 153 Smith: rapporto divisione del lavoro - invenzione delle macchine
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  • Il terzo brano di questa parte dellAntologia tratto da Sydney Chapman: L'industria tessile del Lancashire. Uno studio sullo sviluppo economico, 1904, scritto su suggerimento diretto e con la supervisione di Marshall. E' considerato lo studio classico di un caso classico. Nata nel 300 a Manchester, libera dai regolamenti corporativi, l'industria tessile si era sviluppata nei secoli. Dalla lana e seta al cotone. Sviluppo di industrie sussidiarie che usano prodotti chimici. Oltre 600.000 addetti in una miriade di piccole e medie imprese di 300 tipi diversi. Il concetto di distretto industriale si fa risalire a Marshall tanto si usa il termine Marshallian Industrial District (Becattini) Le connessioni fra imprese richiedono conoscenza, crescono con l'esperienza, stimolano innovazioni e sono incoraggiate dalla vicinanza geografica e culturale
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  • Il testo di Chapman sul distretto del cotone molto tecnico. Linvito a leggere la matrice filosofica marshalliana del discorso Le ragioni che tengono unite o separano fasi diverse della lavorazione dipendono in primo luogo dalle competenze richieste Filatura e tessitura: la seconda richiede capacit commerciali che non sono richieste nella prima. Questo porta alla separazione, pp. 163-64 Se la rifinitura eseguita dalla fabbrica che produce il tessuto, i modi in cui pu essere effettuata sono limitati, se la rifinitura fatta altrove, il tessuto acquistato da qualsiasi produttore rappresenta potenzialmente una maggiore variet di beni finiti, p. 167
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  • Disintegrazione industriale lungo due linee, p. 165: 1)di fase, di processo 2)di prodotto La seconda dettata dall'esigenza del controllo di qualit (prodotti di eccellenza). In questo caso unimpresa tiene unite le fasi per evitare che inavvertitamente, a causa di alterazioni nella mistura o di lavoro inferiore in qualche fase, possa accadere che la qualit dei loro prodotti sia in qualche caso ridotta e di conseguenza siano danneggiati i loro mercati Per la prima tutto chiaro: Le straordinarie economie legate alla specializzazione dei processi tendono a presentarsi non appena lorganizzazione dellindustria in grado di mantenere un contatto sufficiente tra i processi separati, poich la divisione del lavoro implicata dalla specializzazione dei processi risponde a principi fondamentali, p. 166
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  • Quali sono i limiti della dimensione d'impresa? Bilanciamento dei vantaggi e degli svantaggi, dei costi di coordinamento interni e di quelli di ricorrere al mercato esterno. Nel distretto i secondi sono minori e c' spazio per le piccole e medie imprese Rispetto alla grande impresa, la piccola crea un ambiente che accresce la conoscenza, incoraggia il cambiamento, offre molte alternative e modi diversi di affrontare un problema: le piccole imprese sono i migliori educatori delliniziativa e della versatilit, che sono le fonti principali del progresso industriale (Industria e commercio, p. 249). Il concetto chiave che spiega il fenomeno dei distretti industriali quello di economie esterne di localizzazione (diverse da quelle generali di settore), ottenibili mediante la concentrazione di parecchie piccole imprese di natura simile in localit particolari Principi, libro IV, cap. 10
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  • La nuova geografia economica I clusters di Michael Porter: i vantaggi dellagglomerazione Atmosfera industriale (Industry and Trade): i misteri dellindustria non sono pi tali; come se stessero nellaria si respirano nell'aria e i fanciulli ne apprendono molti inconsapevolmente (Principi, libro IV, cap. 10) Knowledge communities I distrettualisti italiani, Giacomo Becattini in testa. Senso di appartenenza, radici sociali del distretto. Una comunit locale che prende parte alla divisione internazionale del lavoro, che si specializza. Il concetto di sistema locale
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  • Il distretto industriale nasce come una comunit locale che si specializza in un certo tipo di prodotto; il cluster nasce come unagglomerazione territoriale di imprese che si dedicano ad una certa produzione [...] Nel primo caso noi vediamo la trasformazione di una societ locale; nel secondo la distribuzione spaziale di imprese che producono beni correlati (Becattini, cit. Fabio Sforzi: Il distretto industriale: da Marshall a Becattini Pensiero economico italiano, 2008, n. 2) Lo studio sul campo Prato (tessile), Santa Croce (pelle), Poggibonsi (mobili)
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  • Lanomalia dello sviluppo italiano del secondo dopoguerra se si assume la grande impresa come sinonimo di modernit e sistema avanzato di produzione Un sistema produttivo particolarmente adatto a differenziare il prodotto secondo le richieste di una domanda di prodotti di qualit, non totalmente standardizzati Un fenomeno non solo italiano La Spagna
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  • Seguono nellAntologia due brevi brani tratti da Industry and Trade, unopera di Marshall che ha avuto una lunga gestazione ed uscita solo nel 1919 Considerata meno importante dei Principi, meno teorica, ma in realt ricca di spunti che hanno un preciso contenuto teorico, direi filosofico Il primo brano tratta della consuetudine, del suo ruolo positivo purch non sia rigida, sia aperta al cambiamento. Ma il cambiamento che non si innesta su qualcosa di consolidato, di consuetudinario, erratico. E il modello di Ye machine: routine-innovazione
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  • La standardizzazione industriale svolge lo stesso ruolo della consuetudine, solo che deliberata Standardizzazione particolare e generale
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  • Secondo brano. A sua volta composto da brevi brani Espansione verticale e orizzontale. Tendenza alla crescita delle dimensioni dimpresa Ma la standardizzazione rinnova di continuo possibilit e ruolo del piccolo produttore Il piccolo pu vendere prodotti standardizzati senza problemi e, ci che pi importante, dispone di pezzi standardizzati a poco prezzo e il suo lavoro diventa relativamente sempre pi importante (il coltellinaio e la grande acciaieria), p. 180 Esempio dellindustria Carnegie con le strutture in acciaio: prima i ponti poi le parti di edifici
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  • La standardizzazione delle parti componenti determina maggiori economie ed in pari tempo di minore ostacolo al progresso di quella di strutture complesse, p. 178 2. Richiama alla mente i vantaggi delleducazione generale rispetto a quella specifica ***: Quella capacit generale che si pu trasferire da un mestiere allaltro aumenta ogni anno di importanza rispetto alla capacit manuale e alle cognizioni tecniche che sono specializzate ad un dato ramo di attivit, Principles, libro VI, cap. 5, p. 758 1. E di speciale significato rispetto alla lotta tra le imprese giganti e quelle di dimensioni modeste, p. 178
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  • Spiega perch un giocatore di cricket impara presto e bene a giocare a tennis (libro IV, cap. 6) Daltra parte quando linsieme degli automatismi necessari cresce di numero e di peso linnovazione si allontana: Lestensione dei metodi standardizzati tende generalmente ad aumentare la subordinazione dello spirito creatore ai vasti aiuti capitalistici nellottenere uno sbocco per le sue attivit, p. 179 Machinery and life (1901) traccia un parallelo tra material machinery e machinery of thought
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  • Too much scaffolding too little building Too much machinery too little life Nel testo trovate il riferimento a Aristotele e Newton che avrebbero molto da imparare se nellaldil incontrassero un mediocre studioso dei nostri giorni. Non tutto a vantaggio del nostro tempo perch ha uninfluenza deprimente: prima di esercitare le capacit creatrici c da aspettare, da accumulare molta conoscenza standardizzata
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  • Larticolo di Frederick Lavington***, che insegna economia a Cambridge, sviluppa temi di Industry and Trade Le forze che spingono alla disintegrazione verticale (e allintegrazione orizzontale): concentrazione delle facolt umane su un ambito di compiti limitato. Ne seguono limpiego di a) processi uniformi e continui b) potenti strumenti di produzione Le forze che operano in controtendenza. a)Cause tecniche: interdipendenza tecnica dei prodotti, dei processi di produzione e dei processi mentali che li guidano, p. 190 b)Individualit del prodotto (ceramiche Wedgwood) c)Possibilit di impianto bilanciato
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  • La relazione dialettica tra standardizzazione e meccanizzazione da un lato e innovazione e trasformazione dallaltro Questultima massima quando liberata dai compiti della prima. (Liberare abilit mentale, Lavington. Dare spazio alla creativit del piccolo produttore, Marshall e Chapman) E il modello della mente, ed un modello evolutivo Alle quali sono da aggiungere: 1)La limitatezza del mercato 2)Lo sviluppo della scienza del management
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  • Larticolo di Philip Andrews del 1951*** Andrews allievo di un allievo di Marshall, Macgregor, e insegna a Oxford Con i rendimenti crescenti, in regime di concorrenza perfetta, non c equilibrio Ricostruisce cosa successo della teoria marshalliana. La teoria dellimpresa (concorrenza monopolistica) ha eliminato la teoria dellindustria
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  • Marshall non ha una teoria della concorrenza perfetta La domanda limitata (mercato particolare). Ma questo non fa scomparire il concetto di industria
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  • Contrasto tra equilibrio della singola impresa e equilibrio dell'industria. L'industria marshalliana un insieme di imprese che hanno lo stesso know-how e le potenzialit per produrre una gamma di prodotti diversi che caratterizzano l'industria. Ad es. motori elettrici. Pur se le singole imprese producono motori diversi, sono esposte alla concorrenza quando i prezzi di un certo motore crescono. Il prezzo di lungo periodo concorrenziale, copre appena i costi medi di produzione *** L'espansione della seconda a costi ridotti cozza con l'esigenza di attribuire costi crescenti alla prima. Risultato: buttata a mare l'analisi industriale, rimane l'equilibrio della singola impresa su basi marginalistiche: costi crescenti, pp. 195-96
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  • La concorrenza di Marshall implica, per prodotti identici, prezzi identici che coprono appena il costo medio, non implica domanda illimitata (perfettamente elastica) al prezzo in vigore, p. 198 Le imprese hanno una produzione differenziata, ma appartengono alla stessa industria nella misura in cui possono coprire lofferta dei rispettivi prodotti, pp. 198-99 Lofferta coperta da imprese diverse, alcune imprese vendono sottocosto, hanno costi maggiori delle imprese affermate, perch sono troppo vecchie o troppo giovani (si aspettano di coprire i costi quando sono entrate), p. 201 Limpresa rappresentativa quella la cui dimensione e le cui opportunit possono essere presi come lobiettivo su cui si appuntano gli sforzi dei nuovi entrati, p. 202
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  • Nel breve periodo c' un insieme di produttori in condizioni diverse. Il concetto di impresa marginale non dice nulla, come invece avverrebbe se prendessi la curva delle spese particolari come curva di offerta (p. 203), cosa che Marshall esplicitamente rifiuta
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  • Quando passa all'equilibrio della singola impresa Marshall non vuole abbandonare gli strumenti dell'analisi marginale e afferma che l'impresa nel breve periodo spinge la produzione fino al punto in cui il prezzo copre il costo marginale crescente, p. 204 Traccia curve di offerta simili alle curve di domanda, ma sa bene che non c' il fenomeno dei rendimenti decrescenti neppure nel breve periodo. Si dibatte in un pelago concettuale perch attratto dall'impiego dell'analisi marginale, ma consapevole che non funziona. Parla di difficolt matematiche, ma sono logiche, pp. 204-06
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  • Quando parla dei mercati fa riferimento al grano e alla pesca, che sono effettivamente mercati in cui non c', dal punto di vista del singolo produttore, problema di limitazione della domanda. Pu spingere la produzione al massimo, p. 206 Non cos nel settore manifatturiero. Marshall se ne accorge e lo accenna (p. 85 dell'antologia); quello che Andrews dice espressamente a p. 207, attribuendo questa teoria a Marshall con una citazione dal suo maestro Macgregor Ma quando tratta dei rendimenti crescenti che lo strumento analitico gli si sgretola tra le mani. Il prezzo non ha rapporti col costo marginale
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  • Per Andrews non posso trovare l'equilibrio dell'impresa isolandola dal mercato. Ci che un'impresa fa dipende da cosa fanno gli altri, non dalla sua curva di domanda e di costo. I mercati sono strutture informative. La via d'uscita della teoria postmarshalliana stata concentrarsi sull'equilibrio dell'impresa, con modelli di concorrenza definiti: perfetta, imperfetta, monopolio. Si abbandonato il concetto di industria C' sempre un eccesso di capacit produttiva. Un'impresa pronta in condizioni normali a soddisfare una domanda extra allo stesso prezzo, p. 208. Il prezzo un segnale che scoraggia competitori potenziali
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  • p qq1q1 D La curva a gomito di Hall e Hitch (1939) mostra che non ho neppure una curva di domanda per la singola impresa presa da sola, p. 209 Se unimpresa aumenta il prezzo, nessuno la segue e perde una quota elevata di mercato Se lo abbassa, anche le altre lo abbassano e la quantit domandata cresce di poco p1p1 ***
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  • Segue un resoconto di cosa accaduto tra le due guerre. Il pensiero di Marshall stato abbandonato, e con esso il concetto di industria - a favore di una teoria dellequilibrio della singola impresa che opera in un mercato non perfettamente concorrenziale Il dibattito, che si svolge sullEconomic Journal, comincia con un articolo di Sraffa del 1926, nel quale insiste sulla difficolt di assumere rendimenti crescenti in condizioni concorrenziali In sintesi Andrews afferma che la singola impresa ha rendimenti crescenti nel breve periodo, non nel lungo perch in esso attraversa un ciclo. E lindustria (o limpresa rappresentativa) che ha rendimenti crescenti nel lungo periodo
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  • Lo sbocco la teoria della concorrenza imperfetta (Joan Robinson), o monopolistica (Edward Chamberlin) in cui la curva di offerta a rendimenti crescenti della singola impresa ammissibile perch confrontata con una curva di domanda inclinata negativamente Si conclude con il simposio del 1930, cui partecipano, Shove, Robertson, allievo di Marshall che ne prende le difese invitando ad abbandonare la matematica, e Sraffa, il quale conclude che la teoria di Marshall che deve essere abbandonata Prosegue con lintervento di Robbins del 1928 che nega lutilit del concetto di impresa rappresentativa
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  • Ho detto dei quartolibristi. Per contrasto ecco cosa scrive Lionel Robbins professore della London School of Economics Noi tutti abbiamo provato un senso quasi di vergogna per le incredibili banalit di molta della cosiddetta teoria della produzione: le tediose discussioni delle varie forme di coltivazione diretta dei campi, di organizzazione di fabbrica, di psicologia industriale, di istruzione tecnica, eccetera..... Si confronti solamente la magistrale fluidit del libro quinto dei Principles di Marshall, che tratta di problemi che sono strettamente economici nel nostro senso, con le fiacche insulsaggini sui concimi e gli splendidi caratteri che si possono trovare tra i domestici di gran parte del libro quarto per capire linsidioso effetto di un modo di procedere che apre la porta allintrusione del dilettante di studi di tecnologia in una discussione che dovrebbe essere puramente economica
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  • ECONOMIA DEL BENESSERE Associata al nome di Pigou, allievo di Marshall, che nel 1920 pubblica The Economics of Welfare Due distinte tradizioni: quella di Cambridge, che ammette confronti interpersonali di utilit, e quella paretiana che non li ammette Matrice marshalliana dei concetti-base anche se Marshall meno incline di Pigou a favorire lintervento dello Stato. Ne vede i costi Marshall ha sempre in vista il carattere, lo sviluppo delle facolt, e come il reddito e la spesa contribuiscono allo scopo
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  • LAntologia evidenzia i punti di contatto tra i due autori. Ma rimane un contrasto di fondo Marshall interessato non tanto a ottenere un massimo di utilit in un dato contesto come Pigou ma allevoluzione del sistema (Dardi: Marshall on welfare: or: the utilitarian meets the evolver , 2010) Nei commenti a Wealth and Welfare di Pigou (opera che precede The Economics of Welfare) scrive che Pigou sopravvaluta le possibilit del metodo statico Il punto di partenza delleconomia considera la spinta allazione indipendentemente dal suo valore: lamore per la virt sta sullo stesso piano del desiderio di cibo gradevole. Questo vale nellimmediato. Nel lungo periodo hanno effetti diversi sul carattere e perci interessano leconomista
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  • La rendita del consumatore, pp. 222-23 Spende 14 (7x2) Il beneficio che ne trae la somma di quanto sarebbe disposto a pagare: 20+14+10+6+4+3+2=59 Disposto a comprare 1 a 20 2 a 14 3 a 10 4 a 6 5 a 4 6 a 3 7 a 2 La rendita del consumatore 59-14=45
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  • Fig. 3, nota 1, p. 229: Al prezzo CO si vende OH. Larea ODAH la soddisfazione totale del consumatore. Larea OCAH quanto paga Larea CDA la rendita del consumatore Se prendo lOMesima unit ha una rendita PR. La somma dei PR la rendita totale Marshall avverte che cos non si tiene conto del fatto che la stessa somma di denaro rappresenta quantit diverse di soddisfazione per diverse persone
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  • Primo terreno: costo di produzione 9, produzione 12; prezzo unitario 9/12=0, 75 Si fa ricorso a un secondo terreno: costo di produzione 12, produzione 12; prezzo unitario 1 Con il prezzo salito a 1, il primo terreno ottiene una rendita di 0,25 per unit di prodotto, in totale 3. Non appartiene n al capitalista n al lavoratore ma al proprietario del suolo Non entra a far parte del costo di produzione, che determinato dai costi di produzione sul terreno marginale, che non d rendita La spiegazione della rendita dovuta a Ricardo
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  • Marshall lo generalizza come si vede in Certe specie di rendita: Rendita del consumatore Rendita del produttore Rendita del risparmiatore Per i macchinari le rendite del breve periodo scompaiono nel lungo, trasformandosi in costi di produzione. Diverso il caso della terra, pp. 241-42 Due precisazioni per la rendita del consumatore: 1)Non possiamo sommare le rendite di beni diversi se sono sostituti parziali (t e caff). La somma della perdita distinta di ciascuno di essi minore della loro perdita congiunta 2)Conosciamo la curva di domanda solo in prossimit del prezzo effettivo. Ma questo basta per i principali scopi (tassazione)
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  • Confronti interpersonali di utilit. Le due economie del benessere: 1) Marshall e Pigou ammettono confronti interpersonali, sia pure allingrosso 2) Pareto non li ammette Per Pareto gli interventi giustificati sono quelli che aumentano il benessere di qualcuno, senza ridurre quello di nessun altro. E la definizione di ottimo paretiano. La trovate a p. 249 Per i confronti interpersonali non disponiamo del criterio della scelta, p. 249 Marshall (p. 224, p. 235) e Pigou sostengono la redistribuzione del reddito
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  • Pigou largomenta pi a lungo e ne fa la seconda proposizione fondamentale delleconomia del benessere. La prima che un aumento del reddito aumenta il livello di soddisfazione della societ Marshall adotta lipotesi di Daniel Bernoulli (p. 227): La soddisfazione che si ricava da un aumento del reddito proporzionale alle variazioni percentuali del reddito. Implicazioni per il gioco dazzardo e per lassicurazione Tono moralista del paragrafo 6. Comprare cose ben fatte, non per lo sfoggio
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  • Il secondo testo introduce unaltra considerazione a giustificazione dellintervento pubblico e contro la tesi che lequilibrio di mercato produca sempre la massima soddisfazione possibile La fig. 4 (nota 4) mostra che, quando lindustria opera a rendimenti decrescenti, una tassa sul prodotto produce sempre un introito che minore della perdita sommata della rendita del consumatore e di quella del produttore. Per un premio vale il contrario: il suo costo superiore al beneficio complessivo che ne deriva
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  • Con lipotesi semplificatrice di una imposta uniforme su ciascuna unit di merce (s-s ha la stessa forma di S-S) si ha Rendita del consumatore: vecchia CDA, nuova cDa Rendita del produttore: vecchia CSA, nuova csa. Sommati vecchio SDA (CDA+CSA), nuovo sDa (cDa+csa). Se sommo alla seconda limposta cFEa (=sSEa) ho un totale minore del precedente di aAE
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  • Per il premio lopposto: s-s la nuova curva S-S la vecchia Sommate le due rendite erano sDa (cDa+csa). Ora sono SDA (CDA+CSA). Il premio RCAT (=sSAT). Se al nuovo sottraggo il premio da pagare ho un totale minore del vecchio di TaA
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  • In questo caso un premio produce benefici che superano il costo Facciamo lesempio con un premio di 10 scellini Aumenta la rendita del consumatore in modo tale da poter prelevare da questa fonte il premio necessario ad accrescere la produzione Sembrerebbe quindi confermato che lequilibrio del mercato produce la massima soddisfazione. Ma il ragionamento non vale per unindustria che opera in regime di rendimenti crescenti
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  • E 1 il nuovo equilibrio. Il costo del premio 1500 scellini (150x10) La rendita del consumatore, che era 2000 (area del triangolo 80- 120-E, cio 40x100/2), diventa 4500 (area 60-120-E 1, cio 60x150/2) e copre abbondantemente il premio.
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  • Il saggio di Pigou unesposizione sintetica e chiara degli scopi e dei principi delleconomia del benessere. Trad. it in Federico Caff: Saggi sulla moderna economia del benessere 1956. Libro principale in cui esposta la teoria di Pigou: Leconomia del benessere, 1920 Il concetto guida quello di soddisfazione, che pu essere letto come utilit Questo non significa che lutilit o soddisfazione sia sempre da preferire. Alcune soddisfazioni sono migliori di altre, in termini di bont intrinseca e quindi da preferire, p. 245 Per questo una situazione che offre maggiore soddisfazione pu essere peggiore di una che ne offre una minore.
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  • Il problema gi affrontato da Mill, filosofo utilitarista, che per sembra buttare a mare lutilitarismo quando introduce piaceri di diverso livello, alcuni superiori, e perci non confrontabili A noi interessa solo lapplicazione del concetto alleconomia. Rimane vera la conclusione importante che anche se una soluzione produce il massimo di soddisfazione, non possiamo dire che migliore in assoluto, neppure per Pigou Il problema : possiamo confrontare le soddisfazioni? Abbiamo un metro, come per la lunghezza? No, e per questo non abbiamo la possibilit di dare un valore cardinale alle soddisfazioni
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  • Ma questo non significa che non possiamo confrontarle e dare loro un ordinamento Pigou cita Russell (p. 248) per chiarire la differenza tra cardinalit e ordinalit. E fa riferimento alla scelta individuale come criterio di confronto: se scelgo A rispetto a B, vuol dire che la soddisfazione che A mi procura maggiore di quella di B Invero posso sbagliarmi, la scelta misura il desiderio, e il desiderio non soddisfazione. Ma se mi sbaglio e mi pento della scelta, questo non fa che confermare il fatto che le soddisfazioni possono essere confrontate Pigou passa poi ad esaminare casi diversi, mondo a bene unico e mondo a pi beni. Non mi soffermo nel dettaglio su tutti i passaggi, salvo ricordare che limpiego della moneta avvicina il secondo al primo
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  • Per quanto riguarda i confronti interpersonali di utilit, invece, non disponiamo del test della scelta. Come procedere? La questione importante per lEconomia del Benessere. Poich se non possibile confrontare le soddisfazioni di individui diversi, una gran parte di questa materia gravemente compromessa. Non ci impedito invero di dire che, se una persona possiede qualcosa in pi e nessuno possiede niente in meno, il benessere dellintero gruppo, nella misura in cui i loro desideri non sono cambiati, aumentato. Ma ci impedito di dire qualsiasi cosa sulle implicazioni di trasferimenti tra persone pi ricche e pi povere. Chiedersi se sono in effetti possibili confronti inter-personali di soddisfazioni o utilit non pertanto una questione oziosa, p. 249
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  • Pigou consapevole che la sua posizione non logicamente impeccabile, ma si basa su due assunti che da un punto di vista pratico ritiene siano sostenibili 1) La sostanziale uguaglianza degli individui, per cui poveri e ricchi non appartengono a due stirpi diverse 2) Lutilit decrescente del reddito (pp. 258-29), che cosa diversa dallutilit decrescente di un singolo bene, ma che pu essere assunta come vera (ipotesi di Daniel Bernoulli)
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  • Pigou analizza anche gli effetti di assuefazione e la retroazione che la soddisfazione ha sul desiderio, in alcuni casi attenuandolo (labitudine crea assuefazione) e quindi riducendo leffetto utilitaristico dellottenuta soddisfazione Pigou consapevole che una parte del reddito desiderata per scopi di distinzione sociale, quindi se aumento il reddito di tutti in proporzione questa quota di soddisfazione non aumenta, p. 255 Ma in generale laumento del reddito accresce la soddisfazione, soprattutto fino ad una soglia che consente lacquisizione di un tenore di vita adeguato Quanto detto vale per il singolo individuo e anche per gruppi di persone, per esempio una nazione
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  • Lassuefazione crea anche difficolt ad avvalersi di nuove possibilit. Il povero pu essersi abituato a dormire per strada, e se gli rendo disponibile un reddito maggiore allinizio pu non sapere come usarlo. Magari stava meglio prima. Ma lassunzione che dormire al caldo sia meglio pu essere fatta, almeno come criterio generale per lindividuo medio Da qui il doppio scopo delleconomia del benessere. Aumentare il livello di soddisfazione a) aumentando il reddito complessivo e b) redistribuendolo a vantaggio dei pi poveri
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  • Questo ragionamento non dice nulla a chiunque creda che le persone che ora sono ricche sono di un tipo diverso da quelle che ora sono povere, perch hanno, nella loro natura intrinseca, maggiori capacit di godimento veri Herrenvolk di qualit superiore. Per quanto mi riguarda comunque non vedo ragione per credere a cose di questo genere. Se siamo daccordo sul fatto che i membri rappresentativi dei due gruppi sono pi o meno molto simili, vale largomento ricavato dalla legge dellutilit decrescente, p. 258 Pigou sostiene che la diseguaglianza in s reca danno alla felicit, p. 258 Il libro di Richard Wilkinson e Kate Pickett (2009): La misura dell'anima. Perch le diseguaglianze rendono le societ pi infelici esamina indicatori che sono associati positivamente all'uguaglianza: aspettative di vita, mortalit infantile, mobilit sociale, maternit in et minore, omicidi, popolazione carceraria, stato delle donne
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  • Un effetto di cui Pigou invita a tener conto la riduzione dellaccumulazione e degli incentivi, dovuti per esempio alla tassazione progressiva, che pu avere effetti negativi sul reddito complessivo della societ. Linvito, come in Marshall, a muoversi con la dovuta cautela, p. 260 Ha fatto molto discutere in questultimo periodo Il capitale nel XXI secolo, di Thomas Piketty, che mostra come le diseguaglianze, ridotte nel periodo centrale del Novecento, siano riesplose negli ultimi decenni e tornate ai livelli dell800 Lidea centrale di Piketty che in condizioni normali r>g, cio il saggio di rendimento della ricchezza, r, maggiore del saggio di crescita, g. Si avuta uneccezione nel secondo dopoguerra, con le rovine delle Due Guerre e con saggi di crescita molto alti. Quando g alto, la ricchezza accumulata conta meno
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  • La critica di Ronald Coase, premio Nobel per leconomia nel 1991, in The problem of social cost, 1960 Il ragionamento di Pigou questo: quando c divergenza tra costo privato e costo sociale - per es. danni ai raccolti dovuti al passaggio di una ferrovia occorre addebitarne alla ferrovia la responsabilit in modo da far coincidere il costo privato con il costo sociale La risposta di Coase che quando i costi di transazione sono nulli costo privato e costo sociale coincidono Es. Il rumore di un pasticciere che danneggia un dottore che ha messo su un ambulatorio vicino al pasticciere Se il danno che procura maggiore del beneficio che ne ricava pu essere compensato per non fare pi rumore
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  • Coase mostra che addebitare a chi provoca un danno il costo del danno non necessariamente la soluzione che massimizza il risultato Esempio: Una ferrovia organizza due corse al giorno al costo annuo di 50 luna con una produzione di servizi di 150 per la prima corsa sola e 250 per le due corse Ciascuna delle due corse giornaliere produce un danno di 120. Se la ferrovia responsabile smette di fare il servizio (costo della prima corsa 50 + 120 = 170 ricavo 150) Il risultato emerge anche se il pasticciere ha diritto a fare rumore Occorre per che i costi di transazione siano nulli
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  • Se la ferrovia non responsabile possiamo immaginare che parte del terreno sia lasciato incolto perch il danno di 120 non lascia margine di guadagno. Supponiamo che sia ridotta la produzione agricola per un valore di 160 I fattori della produzione trasferiti in altro settore danno un valore prodotto inferiore a 160, poniamo 150 Complessivamente ho questo risultato: 250 (le due corse) - 100 (il costo) - 120 (il danno ai terreni coltivati) - 160 (il valore del mancato raccolto) + 150 (il valore prodotto nel settore in cui si sono trasferiti i fattori) 250-100-120-160+150=20. Ho quindi un guadagno rispetto alla situazione in cui la ferrovia responsabile
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  • ECONOMIA E SOCIETA Un liberale riformista attento ai problemi del lavoro, in contatto con i dirigenti sindacali. Membro della Royal Commission on Labour 1891-94 Del socialismo apprezza gli ideali, lo spaventa la tendenza alla burocrazia, la mancanza di stimoli alliniziativa individuale Due testi ai quali ho dovuto rinunciare per ragioni di spazio Il primo il discorso inaugurale al XXI congresso del movimento cooperativo, Ipswich 1889. Tradotto di recente nel volume a cura di Antonio Zanotti, Alfred Marshall: Scritti sulleconomia cooperativa
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  • Quale il problema? La direzione efficace: Marshall in Industria e commercio: raramente ha fatto parlare bene di s, un esercito comandato da un comitato Occorre prontezza nella direzione, abilit imprenditoriale, che deve essere pagata, ma questo contrario ai principi della cooperazione Marshall un sostenitore del movimento cooperativo, parla di grande fede, esalta la figura di Robert Owen Per contro uneccessiva centralizzazione Offre un quadro esaustivo delle tesi di Marshall sulla cooperazione e della loro evoluzione
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  • A differenza di Mill, mette in rilievo anche altre forme di cooperazione possibili: compartecipazione ai profitti, associazioni di produttori come nei distretti La cooperazione tende a fiorire nei settori dove prevale la routine (es. il commercio), ha effetti positivi, alimenta nobili ideali, ma lestensione ne richiede di pi alti di quelli esistenti Le cooperative di consumo possono avere successo perfino con una dirigenza di secondordine [detto a Ipswich, davanti proprio a quei dirigenti] Lobiettivo elevare le qualit dei lavoratori (gentlemenizzazione, neologismo di Zanotti)
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  • Il secondo Lacqua come elemento della ricchezza nazionale E un testo che anticipa temi di economia ambientale Lacqua il classico bene pubblico e risorsa che segnala i problemi ambientali Mostra il fatto che le stime del reddito danno una nozione errata della ricchezza di un paese: lacqua entra a far parte del reddito se e nella misura in cui scarsa, quindi costa. Se abbondante non entra nel computo del reddito, ma evidentemente d una ricchezza maggiore, unutilit maggiore
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  • Il primo testo di questa parte dellAntologia una conferenza giovanile tenuta al Moral Science Club di Cambridge nel novembre del 1875, di ritorno dal suo viaggio in America dove si era trattenuto per 5 mesi Visit fabbriche e comunit comunistiche, con in mente il Tocqueville della Democrazia in America, alla ricerca dello spirito americano, che cerca dove Tocqueville non lha cercato, nel mondo del lavoro e della produzione Tocqueville avvertiva il rischio che la democrazia causasse eccessivo centralismo, come era avvenuto in Francia.
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  • Se egli ha sopravvalutato la dimensione di questo pericolo in America in particolare, penso che abbia potuto fare ci come conseguenza del non aver considerato di sua competenza esaminare minuziosamente linfluenza che il lavoro quotidiano degli uomini esercita sul loro carattere. Questa influenza stata, io credo, in genere sottostimata, p. 265 Il titolo che ho scelto il titolo di un libro di Becattini che raccoglie suoi saggi su Marshall: Industria e carattere (in Whitaker Some features of American industry) ; cio come il lavoro influisce sul carattere delle persone, le cambia, plasma la natura umana che non immutabile
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  • LAmerica caratterizzata da dinamismo, mobilit, autonomia individuale. Si cambia occupazione di frequente, alla ricerca del meglio, di dimostrare le proprie capacit diventando ricchi, p. 268 Lato negativo: esposto alla disonest, perch cambia sempre le persone cui si rapporta e la reputazione non gli serve a nulla: La moneta un bene pi facile da trasportare di quanto lo sia unelevata reputazione morale, p. 269 Il lavoro pi importante di tutto, perch assorbe il tempo maggiore della vita Dove serve esperienza e disciplina, il posto di lavoro non occupato da un americano ma da un teutonico, p. 268
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  • La funzione educativa del sindacato, pp. 270-71 Il rischio la chiusura corporativa; il lato positivo uneducazione repubblicana, uno spirito patriottico che insegna a guardare agli interessi del gruppo, non del singolo Insegnamento precluso al lavoratore americano, p. 270-71 Neanche la cooperazione fiorisce in America, pp. 271-72. Perdita morale Sono tutti aspetti di quella che Hegel chiama libert oggettiva e che sono assenti in America In un colloquio con Keynes pochi giorni prima della morte, Marshall sottolinea linfluenza determinante che Le lezioni di filosofia della storia hanno avuto su di lui (Keynes, p. 160, n.) Influirono grandemente (non gradatamente) su di lui (Keynes, p. 160)
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  • Ci sono due fattori principali di crescita etica. Descriverei il primo come una pacifica modellatura del carattere in armonia con le condizioni dellambiente circostante, pp. 273-74 Una societ in cui questo fattore prevale nelle sue forme pi elevate la patria dellimmedesimazione simpatetica, dellentusiasmo pieno di grazia, di splendidi ideali. In essa fiorir ci che ritengo intenda Hegel per libert oggettiva., p. 274 Laltro fattore lo descriverei come leducazione di una ferma volont attraverso il superamento delle difficolt. Questa volont non scorre disattentamente in conformit con le condizioni dalle quali circondata, ma sottopone ogni particolare azione al giudizio della ragione
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  • Il progresso etico consiste in questi due fattori ma essi in generale non sono progrediti insieme, p. 275 Rapporto sfera della produzione-etica: di vitale interesse per coloro che come me si stanno avvicinando a quel credo etico che in sintonia con la dottrina dellevoluzione, p. 275 La prima fiorisce in Europa, la seconda in America, che stanno in un rapporto simile a quello tracciato da Hegel tra Grecia e Roma, India e Persia, p. 274 Il libero arbitrio della volont delluomo sar liberato dalle costrizioni esterne: una tale societ sar il regno del vigore, di un entusiasmo forte ma controllato, di grandi ideali. In essa fiorir ci che ritengo intenda Hegel per libert soggettiva.
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  • Il secondo testo Where to house the London Poor, pubblicato nel 1884 sulla Contemporary Review con titolo leggermente diverso A Londra c il problema della sovrappopolazione e della mancanza di aria fresca Le spinte contrastanti che nel tempo hanno portato alla concentrazione e al decentramento delle attivit industriali. Oggi ferrovie e telecomunicazioni consentono di dislocare lattivit produttiva fuori dalle grandi citt Esempio della filanda di Saltaire e anche delle piccole citt tessili specializzate del distretto cotoniero (labbiamo visto leggendo Chapman)
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  • Il testo mise Marshall in contatto con due movimenti riformatori: a) la Society for Promoting Industrial Villages, del reverendo Henry Solly, che nel manifesto di costituzione del 1885 cita una lettera di sostegno di Marshall, che ne fu socio. La societ non ebbe seguito, ma fu un precursore del secondo movimento b) il movimento delle citt-giardino, che nasce nel decennio successivo. Ebenezer Howard, nel suo Tomorrow: A Peaceful Path to Real Reform (1898), diventato poi Garden Cities of Tomorrow (1902) fa ripetutamente esplicito riferimento a questo articolo di Marshall, che a sua volta prese parte ad iniziative di sostegno del movimento delle citt-giardino.
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  • Avrei dovuto proseguire il testo di una frase: Alla fine ci guadagnerebbero tutti, ma soprattutto i proprietari degli immobili e le ferrovie connesse con linsediamento Howard la prende come spunto per suggerire il modo di evitare questo risultato, e critica Marshall perch non lha visto: comprare la terra prima che il suo valore sia aumentato dalla migrazione e evitare cos che laumento del valore della terra vada a vantaggio di pochi Le due citt-giardino costruite in Inghilterra seguendo i principi di Howard sono Letchworth, disegnata da Robert Unwin (1903), e Welwyn Garden City (1920) Gli stessi principi hanno ispirato il New Towns Act del 1946
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  • Il terzo e ultimo testo sviluppa le note per un discorso tenuto ad una cena della Royal Economic Society nel gennaio del 1907, pubblicato sullEconomic Journal Parte segnalando laccordo degli economisti sul metodo e sulle principali teorie economiche, per dire che leconomia scienza Ma il testo affronta altri temi, problemi di carattere morale: gli scopi e gli ideali. Prima di tutto lo spreco, il consumo che non contribuisce a migliorare la qualit della vita ma serve solo come segno di distinzione sociale Secondo Marshall, la fase storica attuale caratterizzata da una momentanea sospensione della legge dei rendimenti decrescenti che deve essere messa a frutto
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  • Il ruolo delle utopie, il rischio dei progetti affrettati, p. 287 Cos lo spirito cavalleresco: il successo economico desiderato come prova delle capacit individuali. Pu essere sostituito da criteri meno dispendiosi, ma serve comunque un indicatore Difesa delliniziativa privata, contro il grigiore del collettivismo, p. 291 La falsa alternativa collettivismo o laissez faire, p. 292 Frasi che anticipano il Keynes de La fine del laissez-faire Smith era contro lintervento pubblico perch lo stato era corrotto, e quando interveniva danneggiava sempre i pi poveri
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  • Dal suo tempo le cose sono migliorate e Mill ha difeso lintervento dello stato in vari campi Nuovi compiti dello stato Pianificazione urbanistica Controlli di qualit, per esempio il latte, ma non rimpiazzare la produzione privata, p. 295 Il ruolo della conoscenza e delliniziativa privata per svilupparla, p. 296
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  • I fallimenti delle esperienze collettiviste non sono dovuti a questioni tecniche, ma al fatto che gli individui non hanno raggiunto quel livello di idealit e di disinteresse che li faccia partecipare allo sforzo comune senza invidia. Chi si sente trattato male, e spesso succede, non ha via duscita in un regime collettivistico La cavalleria economica manca in entrambi i casi nel nostro mondo e nel collettivismo (p. 299) - ma nel collettivismo indispensabile in misura elevata Ruolo dellopinione pubblica: apprezzare limpegno, il lavoro, linventiva, pi che la ricchezza in s, accrescere la cav