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RASSEGNA TEATRALE IN PIEMONTESE TEATRO BAUDI DI SELVE VIGONE VIA VICOLO DEL TEATRO 1 F I D A S A D S P O N L U S Z O N A V I Comune di Vigone

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RASSEGNA TEATRALE IN

PIEMONTESE

TEATRO BAUDI DI SELVE

VIGONEVIA VICOLO DEL TEATRO 1

FIDAS ADSP ONLUS ZONA VI

Comune di Vigone

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Doriana Nasi Capozona VI

Vice Presidente Fidas Adsp

“ L’opera umana più bella è di essere utile al prossimo ”

E’ sulla base di questo pensiero di Sofocle che un

gruppo di amici della Fidas Adsp ha deciso di

realizzare una rassegna teatrale in piemontese.

Perché questa scelta? Perché abbiamo pensato che la

nostra mission non sia solo quella di offrire ai

cittadini ed ai donatori di sangue la possibilità di

effettuare i prelievi “sottocasa”, ma anche quella di

coinvolgere quest’ultimi in alcuni momenti di

svago. Perché in un’epoca di comunicazione globale,

di sistemi telematici, di internet parlare di lingua

piemontese? Perché portare in scena questa forma di

teatro definita da alcuni come di serie B? Perché

nella lingua piemontese possiamo ritrovare la

nostra storia, le nostre origini, i nostri usi, i nostri

costumi, le nostre tradizioni. Perché questa lingua

con i suoi suoni e la sua musicalità ci fornisce quelle

certezze della nostra provenienza, delle nostre

radici alle quali siamo e saremo ancorati. Che cosa

ci aspettiamo da questo nostro progetto? In primo

luogo di farVi divertire e, poi, di raccogliere un buon

numero di fondi da devolvere alla Federazione

Malattie Rare Infantili dell’Ospedale Regina

Margherita perché crediamo che il vero piacere del

dono sia tutto nell’immaginazione della felicità del

destinatario.

Un progetto di

Zona VI

Dona il sangueSalva una vita

FIDAS – ASSOCIAZIONE DONATORI SANGUE PIEMONTE Via Ponza, 2 - 10121 Torino, Italia – www.fidasadsp.it

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Claudio Restagno

Sindaco di Vigone Comune di Vigone

“ La vostra felicità è nel bene che farete, nella gioia

che diffonderete, nel sorriso che farete fiorire, nelle

lacrime che avrete asciugato!” Non so se la Fidas

avesse in mente queste parole di Raul Follereau

quando ha pensato ad alcuni piccoli ospiti del

Regina Margherita ed alle loro famiglie: sta di fatto

che i nostri donatori di sangue ancora una volta

hanno saputo stupirci per la loro sensibilità e

generosità. Senza grandi proclami, in punta dei

piedi come è loro abitudine, e questa volta con un

pizzico di “Piemunt…”. A loro l’augurio di un

grosso successo dell’iniziativa, a noi l’invito a

sostenerla con la nostra presenza ed altrettanta

generosità.

CHI SIAMO

La Federazione Malattie Rare Infantili (FMRI) è un

organismo di collegamento e coordinamento che si

pone l’obiettivo di sostenere e di aiutare nelle loro

attività le associazioni di volontariato che si

occupano delle malattie rare. Intende favorire e

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facilitare le iniziative scientifiche e culturali, fornire

una consulenza bio-psico-sociale relativa alle

disabilità annesse e connesse alle malattie rare,

nonché elargire un’informazione capillare tramite

l’organizzazione di convegni, seminari ed eventi

pubblici di vario genere, e con pubblicazioni a

carattere scientifico e divulgativo. Intende inoltre

promuovere e valorizzare l’identità e la specificità

del volontariato come risorsa della persona umana

e come espressione della gratuità del servizio

nell’ambito sociale e della solidarietà. Attraverso

una consolidata rete di contatti stabilita con il

Tavolo Tecnico per le Malattie Rare della Regione

Piemonte e Valle D’Aosta e con i professionisti

afferenti ai Centri e i Reparti ospedalieri della Rete

Interregionale per le Malattie Rare del Piemonte e

Valle d’Aosta, propone l’adozione agli organi

istituzionali competenti di provvedimenti

legislativi e normativi a favore dei pazienti e dei

loro familiari.

LE MALATTIE RARE

All’interno della Comunità Europea vengono

definite “malattie rare” quelle patologie, fortemente

disabilitanti, che hanno una prevalenza inferiore a 5

persone ogni 10.000 abitanti. La bassa prevalenza

però non significa che le persone disabili affette da

malattia rara siano poche. Si tratta, infatti, di un

fenomeno che colpisce milioni di persone in tutta

Europa, centinaia di migliaia di pazienti in Italia.

L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS)

stima che il numero di malattie rare conosciute e

diagnosticate oscilla tra le 7.000 e le 8.000.

La rarità di tali patologie fa si che i pazienti che ne

sono affetti sperimentino maggiori problematiche

rispetto ai pazienti affetti da patologie comuni. Le

difficoltà che essi incontrano riguardano sia

l’aspetto diagnostico e di carenze di precise

informazioni anche tra gli operatori sanitari non

specialisti in tali patologie, sia la carenza di

opzioni terapeutiche – in particolare farmacologiche

- sia l'impatto emotivo e il vissuto di isolamento

che affligge i pazienti e i loro familiari.

Oltre a queste disabilità, si tratta spesso di

malattie che minacciano la vita dei pazienti, che

sono cronicamente debilitanti e disabilitanti a

livello bio-psico-sociale. Le persone colpite da

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malattie rare raccontano spesso delle complicazioni

che affrontano ad essere ascoltate, informate e

indirizzate verso strutture mediche competenti, ad

ottenere una corretta diagnosi e una terapia

appropriata, oltre a un servizio adeguato di

continuità assistenziale, con il risultato di un

enorme spreco di tempo, di energie e di denaro,

privato e pubblico.

LE NOSTRE INIZIATIVE

- E’ attivo uno “Spazio di ascolto, formazione e

orientamento” per le malattie rare e la disabilità,

nato dalla volontà espressa dai pazienti, dai loro

familiari e dalle associazioni con l'obiettivo di

aiutarli ad uscire dall'isolamento sociale,

consentendo loro un miglior utilizzo delle strutture

sanitarie e di quanto messo a disposizione dagli enti

pubblici e dal volontariato sociale. Nello specifico,

lo Sportello intende offrire: al paziente, alla

famiglia e alle associazioni un punto di riferimento

a cui rivolgersi per manifestare i propri bisogni in

termini bio-psico-sociali ed esistenziali, ricevere

risposte adeguate al fine di ottenere una diagnosi

corretta, una terapia appropriata e un servizio

adeguato di continuità assistenziale; al personale

medico-sanitario il collegamento funzionale e

scientifico con le Strutture della Rete delle Malattie

Rare quale strumento in grado di assicurare un

approccio complessivo ai bisogni del paziente e per

mettere in atto una cura globale.

- Elargizione di borse di studio annuali per la

ricerca scientifica relativa alle malattie rare.

- Partecipazione a eventi pubblici per la

sensibilizzazione della popolazione in merito alle

problematiche vissute dalle persone affette da

malattie rare e dai loro familiari.

- Pubblicazioni a carattere scientifico e divulgativo.

Il Presidente

Prof. Alberto Musso

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SABATO 9 MARZO 2013 ORE 21.00

Una commedia comicissima tratta dal celebre testo “Finestre sul Po”, che sarà molto apprezzato dal pubblico amante del genere teatrale del grande Erminio Macario. La storia pone al centro un maldestro, squattrinato e chiacchierone prete di campagna che è travolto dalla esuberante personalità degli altri personaggi in un caleidoscopio di situazioni ESILARANTI . Tra pulsioni umane e doveri religiosi, teneri affari di cuore e giochi audaci di passione gli toccherà, suo malgrado esser testimone …… ed a Don Fedele arriveranno tanti guai… in processione!!!!

La commedia, nelle varie edizioni proposte dalla Compagnia, è prossima alle 90 repliche e ha varcato anche i confini della nostra regione: in Veneto, in Valle d’Aosta ed in Lombardia.

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SABATO 16 MARZO 2013 ORE 21.00

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SABATO 6 APRILE 2013 ORE 21.00

ANTEFATTO: Alfredo è un ragazzo sveglio ma timido, succube della

madre vedova e despota che vuole a tutti i costi condizionargli la vita. Per sfuggire a questa sorta di gabbia, Alfredo va a vivere da solo. La madre,

dapprima si oppone, poi, per non compromettere il rapporto col figlio, acconsente, a patto di poterlo aiutare, almeno all'inizio, visto che Alfredo non ha lavoro, pagandogli l'affitto e una colf che lo aiuti nelle faccende di

casa. In realtà, Matilde si procura, in questo modo, un'arma per ricattare Alfredo e, contemporaneamente, mette in casa sua un'informatrice

(Virginia) pagata più per riferire quello che il figlio fa o medita di fare,

che per svolgere le faccende di casa. Virginia è una vecchia gobba, scorbutica a tratti maleducata, indisponente e senza paura, che,

inizialmente, esegue alla perfezione il lavoro che Matilde le ha affidato. Infatti, Matilde viene a scoprire che Alfredo ha una fidanzata, reale motivo per cui il ragazzo ha voluto andarsene di casa, e la cosa la manda

prima in depressione e poi in bestia. Viola, è una ragazza moderna, completamente emancipata, decisa ma dolce, con idee molto chiare sul

futuro e sul suo ruolo nella vita di Alfredo. I contrasti con Matilde sono

inevitabili. Utilizzando Virginia, Matilde insinua in Alfredo dubbi su dubbi nei confronti di Viola, facilitata in questo dal fatto che la ragazza è

un'hostess. Alfredo è innamorato di Viola ma, alla fine, decide di

lasciarla; il tarlo della gelosia e del dubbio lo fa stare troppo male. Lo fa, però, mandandole un SMS mentre lei è in viaggio in Argentina che

dovrebbe durare un paio di mesi. Nel frattempo, Matilde non perde tempo e inserisce nella vita di Alfredo una ragazza di sua fiducia, facilmente manovrabile: Petunia, ex compagna di elementari di Alfredo,

da sempre innamorata del ragazzo.

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SABATO 20 APRILe 2013 ORE 21.00

La commedia, ambientata in un’abitazione

benestante della Torino degli anni ’30, racconta le

vicende famigliari di Felice Carognèt e sua moglie

Erminia, già vedova di Cesare Capissa. In casa

Carognèt, Erminia e la serva Rosa non fanno altro

che parlare della “buonanima di Cesarin”,

ricordandolo e lodandolo in continuazione, ma con

l'arrivo del notaio Bertot di Aosta si verrà a

scoprire che il defunto, in vita, non era poi

quell'esempio di virtù come veniva descritto dalla

moglie. Cesarin Capissa infatti, per motivi di

lavoro, conduceva una vita parallela ad Aosta con

una “seconda moglie" che rimasta anche lei vedova

va ad abitare nello stesso palazzo di Erminia.

Diventa così facile immaginare che tutto questo

comporterà una serie di equivoci strappa risate.

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SABATO 11 MAGGIO 2013 ORE 21.00

Commedia brillante in tre atti in lingua piemontese (tratto

da “ Le Pillole d’Ercole” di Maurice Hennequin e Paul

Bilhaud)

Angelica e Luciano sono due giovani sposi che desiderano

ardentemente un figlio che non arriva. Su consiglio del dott.

Lavira, amico di Luciano decidono di sottoporsi ad una

cura termale adatta allo scopo alle terme di Montecatini.

Ma una vecchia storia, che Luciano aveva ormai

dimenticato viene improvvisamente alla luce nella persona

di un marito geloso. Il dott. Lavira escogita una soluzione

per salvarlo, tenendo la moglie all’oscuro di tutto. Come

però accade il rimedio è peggiore del male, e non va com’era

previsto. La vicenda si dipana quindi attraverso una serie

di situazioni divertenti e di equivoci causati dalla presenza

di coloriti personaggi soprattutto complicata dall’esistenza

di strane pastiglie “ medicinali”.

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SABATO 25 MAGGIO 2013 ORE 21.00

L’ òmdal fior an boca

(Traduzione in lingua piemontese dall’omonimo

atto unico di Luigi Pirandello)

Sinossi

Con questo lavoro breve, Pirandello compie una formidabile investigazione sulla fragilità umana e contemporaneamente sulle tecniche di sopravvivenza che gl’individui riescono ad escogitare pur di mettere in scacco il male che li affligge. Nel contempo mette a nudo le difficoltà di relazione che l’indifferenza, l’incomprensione, la superficialità o l’amore suscitano, in questi casi, nei rapporti interpersonali.

La traduzione in piemontese, con buona pace dei linguisti ben pensanti, da un lato risponde alla necessità di dimostrare con una provocazione, a chi si ostina a considerare il teatro dialettale esclusivamente come teatro-farsa, una sorta di valvola di sfogo di bassa lega contro le difficoltà del quotidiano, che il teatro “dialettale” può anche essere altra cosa; dall’altro, dimostrare che un testo, se valido, può essere rappresentato in qualsiasi lingua poiché sono i contenuti ad essere importanti e non la lingua utilizzata per esprimerli. Questa semmai può essere importante come elemento di completezza culturale rispetto al luogo in cui si recita.

Përsonagi e ator

L ’ombra Paòla Aime Ë l cambrè Luis Marmò Ël pacific aventor Valterinò Ciaton L’òm dal fior an boca Vitòrio Aime Tradussion e Regia Vitòrio Aime

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J’ATOR

BUON

DIVERTIMENTO !!

www.tipografiaedelweiss.it