FestivalNews N°03 febbraio 2013

24
I eri nella giornata di Ta- lent Up Academy che si è svolto al Victory Morgana c’erano il gruppo sardo “I GOLASECCA”, operai licenziati dall’Alcoa. “Gridando il TIR- RENO ci unisce e come un fiume porto un messaggio d’acqua al mare”...questo il loro grido. Non piu’ quella sensazione di isola- mento di un sardo, ma la voglia di sentirsi vivi e parte integrante di un’Italia sempre molto distratta ai problemi della propria terra. Una Sardegna martoriata dai problemi occupazionali e dal disagio sociale che ne deriva. La particolarità dei Golaseca infatti è la presenza al suo interno di 4 operai Alcoa, la gloriosa fabbrica sulcitana di al- luminio primario, figli di grandi lotte operaie, che influenzano la musica della rock band sarda: un orecchio alla musica e un orecchio al cuore della gente del Sud. Go- laseca è un progetto che sta cre- scendo pulito e senza forzature di- scografiche, il loro rock si sente li- bero e amano definirlo “FIABE- SCO”, raccontano chi sono, dove vivono e cosa non gli piace... can- tano alla loro madre terra usata, sedotta e abbandonata da uno stato puttana e dalle multinazio- nali; da qui nasce il loro ultimo la- voro “La rogna dei re”, uno spac- cato dell’Italia che non funziona. Roberto Cossu voce, Marco Ma- deddu chitarra, Stefano Etzi chi- tarra, Renato Fonnesu basso, Maurizio Tiddia batteria. D opo le polemiche della prima serata, il Festival rientra precipitosamente nei ranghi e pazienza se lo spet- tacolo ne risente un po’. La se- conda serata comincia con l’o- maggio a Domenico Modugno da parte di Beppe Fiorello, che racconta la genesi di “Volare” vestito con una giacca azzurra troppo grande per lui. L’inter- vento è un bonaiuto per la fic- tion sulla vita del cantante che andrà in onda su RaiUno lu- nedì e martedì, ma c’è un coup de theatre: al termine Fiorello si alza e si sfila la giacca, resti- tuendola a Franca Modugno, commossa, in prima fila. E’ la giacca che il marito indossava la sera di quella storica vitto- ria al Festival. Il pomeriggio in conferenza stampa Fabio Fazio ha annunciato la notizia della morte del figlio ventitreenne di Franco Gatti dei Ricchi e Po- veri, che avrebbero dovuto esi- birsi la sera e invece non ci sa- ranno. E’ d’obbligo che lo show fili via in minore e in tutta la prima parte gli unici interventi degni di nota sono ancora una volta quelli della Littizzetto, che fedele al suo personaggio di castigatrice dei luoghi co- muni bacchetta Fazio in brodo di giuggiole di fronte a Bar Ra- faeli, leggendaria fotomodella dalle fattezze venusiane. “Sono onorata di essere qui” dice la stangona sorridendo inespres- siva come la miglior Federica Felini e il pubblico a casa au- tomaticamente traduce in “Mi hanno dato una barca di soldi, Quotidiano del Festival della Canzone Italiana di Sanremo • Direttore ILIO MASPRONE • E-mail: [email protected] • Anno XXIV • Numero 3 • Giovedì 14 Febbraio 2013 Attacco frontale MEDIAPARTNER MEDIAPARTNER di Enrica GUIDOTTI SCALETTA TERZA SERATA La gara dei Big prose- gue con le 14 canzoni ammesse per volere del televoto e della Giuria della Stampa. In que- sta terza serata, però, le canzoni saranno vo- tate solo dal televoto, in base al quale verrà stilata una graduato- ria provvisoria. Dopo la prima serata sono state ammesse (non è l’or- dine di esecuzione): Marco Mengoni: L’essenziale; Daniele Silvestri: A bocca chiusa; Raphael Gualazzi: Sai (ci basta un sogno); Simona Molinari &Peter Cincotti: La felicità; Marta sui Tubi: Vorrei; Maria Nazionale: E’ colpa mia; Chiara Galiazzo: Il futuro che sarà. Si esibiranno, quindi, gli altri 4 giovani in gara, votati ancora con si- stema misto, televoto e Giuria della Stampa, per la definizione delle 2 “canzoni-artisti” am- messe alla finale di ve- nerdì 15. Stasera in scena Andrea Nardi- nocchi, Antonio Mag- gio, Ilaria Porceddu e Paolo Simoni. Tra gli ospiti Al Bano e il M° Daniel Baren- boim, che ha diretto il Lohengrin, opera che ha inaugurato la stagione scaligera lo scorso 7 dicembre. Probabile un omaggio a Wagner, nel bicente- nario della sua nascita (eh sì, lui e Verdi son nati lo stesso anno). Arrivano all’Ariston anche Roberto Bag- gio e Antony & The Johnsons, per la prima volta in tv in Italia. www.iliomasprone.com - e-mail: [email protected] Segue a pag. 2 Servizio a pag. 10 di Tiziana PAVONE Operai sardi licenziati dall’Alcoa cantano a Sanremo la loro rabbia Elio e le Storie Tese sbaragliano la concorrenza nella seconda serata del Festival. Vestiti da chierichetti, in un’allegra atmosfera da liberi tutti, fanno vedere cos’è uno show. Standing ovation per la loro “Canzone mononota”, virtuosistica lezione di musica costruita su un’unica nota. Tra gli ospiti l’ex première dame Carla Bruni, la decorativa spilungona Bar Refaeli e un Asaf Avidan da brividi che alza di parecchio il livello musicale del Festival. EMOZIONI IN UN TWEET @scristicchi: Stasera in giro mi sem- brano tutti più snob #colpadiCarlaBruni Buonanotte a tutti e gra- zie dell’affetto

description

Magazine di cultura e spettacolo legato al festival di Sanremo

Transcript of FestivalNews N°03 febbraio 2013

Page 1: FestivalNews N°03 febbraio 2013

Ieri nella giornata di Ta-lent Up Academy che si è svolto al Victory Morgana c’erano il gruppo sardo “I

GOLASECCA”, operai licenziati dall’Alcoa. “Gridando il TIR-RENO ci unisce e come un fiume porto un messaggio d’acqua al mare”...questo il loro grido. Non piu’ quella sensazione di isola-mento di un sardo, ma la voglia di sentirsi vivi e parte integrante di un’Italia sempre molto distratta ai problemi della propria terra. Una Sardegna martoriata dai problemi

occupazionali e dal disagio sociale che ne deriva. La particolarità dei Golaseca infatti è la presenza al suo interno di 4 operai Alcoa, la gloriosa fabbrica sulcitana di al-luminio primario, figli di grandi lotte operaie, che influenzano la musica della rock band sarda: un orecchio alla musica e un orecchio al cuore della gente del Sud. Go-laseca è un progetto che sta cre-scendo pulito e senza forzature di-

scografiche, il loro rock si sente li-bero e amano definirlo “FIABE-SCO”, raccontano chi sono, dove vivono e cosa non gli piace... can-tano alla loro madre terra usata, sedotta e abbandonata da uno stato puttana e dalle multinazio-nali; da qui nasce il loro ultimo la-voro “La rogna dei re”, uno spac-cato dell’Italia che non funziona.Roberto Cossu voce, Marco Ma-deddu chitarra, Stefano Etzi chi-tarra, Renato Fonnesu basso, Maurizio Tiddia batteria.

Dopo le polemiche della prima serata, il Festival rientra precipitosamente

nei ranghi e pazienza se lo spet-tacolo ne risente un po’. La se-conda serata comincia con l’o-maggio a Domenico Modugno da parte di Beppe Fiorello, che racconta la genesi di “Volare” vestito con una giacca azzurra troppo grande per lui. L’inter-vento è un bonaiuto per la fic-tion sulla vita del cantante che andrà in onda su RaiUno lu-nedì e martedì, ma c’è un coup de theatre: al termine Fiorello si alza e si sfila la giacca, resti-tuendola a Franca Modugno, commossa, in prima fila. E’ la giacca che il marito indossava

la sera di quella storica vitto-ria al Festival. Il pomeriggio in conferenza stampa Fabio Fazio ha annunciato la notizia della morte del figlio ventitreenne di Franco Gatti dei Ricchi e Po-veri, che avrebbero dovuto esi-birsi la sera e invece non ci sa-ranno. E’ d’obbligo che lo show fili via in minore e in tutta la prima parte gli unici interventi degni di nota sono ancora una volta quelli della Littizzetto, che fedele al suo personaggio di castigatrice dei luoghi co-muni bacchetta Fazio in brodo di giuggiole di fronte a Bar Ra-faeli, leggendaria fotomodella dalle fattezze venusiane. “Sono onorata di essere qui” dice la stangona sorridendo inespres-siva come la miglior Federica Felini e il pubblico a casa au-tomaticamente traduce in “Mi hanno dato una barca di soldi,

Quotidiano del Festival della Canzone Italiana di Sanremo • Direttore ILIO MASPRONE • E-mail: [email protected] • Anno XXIV • Numero 3 • Giovedì 14 Febbraio 2013

Attacco frontaleMEDIAPARTNER MEDIAPARTNER

di Enrica GUIDOTTI

SCALETTA TERZA SERATA La gara dei Big prose-gue con le 14 canzoni ammesse per volere del televoto e della Giuria della Stampa. In que-sta terza serata, però, le canzoni saranno vo-tate solo dal televoto, in base al quale verrà stilata una graduato-ria provvisoria. Dopo la prima serata sono state ammesse (non è l’or-dine di esecuzione):

Marco Mengoni:L’essenziale;Daniele Silvestri:A bocca chiusa;Raphael Gualazzi:Sai (ci basta un sogno);Simona Molinari&Peter Cincotti:La felicità;Marta sui Tubi:Vorrei;Maria Nazionale:E’ colpa mia;Chiara Galiazzo:Il futuro che sarà.

Si esibiranno, quindi, gli altri 4 giovani in gara, votati ancora con si-stema misto, televoto e Giuria della Stampa, per la definizione delle 2 “canzoni-artisti” am-messe alla finale di ve-nerdì 15. Stasera in scena Andrea Nardi-nocchi, Antonio Mag-gio, Ilaria Porceddu e Paolo Simoni.

Tra gli ospiti Al Bano e il M° Daniel Baren-boim, che ha diretto il Lohengrin, opera che ha inaugurato la stagione scaligera lo scorso 7 dicembre.Probabile un omaggio a Wagner, nel bicente-nario della sua nascita (eh sì, lui e Verdi son nati lo stesso anno). Arrivano all’Ariston anche Roberto Bag-gio e Antony & The Johnsons, per la prima volta in tv in Italia.

www.iliomasprone.com - e-mail: [email protected]

Segue a pag. 2

Servizio a pag. 10

di Tiziana PAVONE

Operai sardi licenziati dall’Alcoa cantano a Sanremo la loro rabbia

Elio e le Storie Tese sbaraglianola concorrenza nella seconda serata

del Festival. Vestiti da chierichetti,in un’allegra atmosfera da liberi tutti,

fanno vedere cos’è uno show.Standing ovation per la loro

“Canzone mononota”, virtuosisticalezione di musica costruita su

un’unica nota. Tra gli ospitil’ex première dame Carla Bruni,

la decorativa spilungona Bar Refaelie un Asaf Avidan da brividi che alza

di parecchio il livello musicale del Festival.

EMOZIONI INUN TWEET

@scristicchi:Stasera in giro mi sem-brano tutti più snob #colpadiCarlaBruni Buonanotte a tutti e gra-zie dell’affetto

Page 2: FestivalNews N°03 febbraio 2013

1234567891023456789202345678930234567894023456789402345678950234567896023456789702345678980234567899023456789100

2

Direttore Responsabile: Ilio MASPRONE - e-mail: [email protected] – Cell. 335/327111Vice Direttore: Silvana RIVELLADirezione Editoriale: Renata RIVELLA

Collaboratori: Dario SALVATORI, Enrica GUIDOTTI, Massimo MORINI, Mauro BOCCACCIO, Mo-nica LA PADULA, Tiziana PAVONE, Alessandra LUTI, Veronica SENATORE, Alice RINALDI, Luciano CASTRO, Cristina GRIFONI, Elena CASI, Romano LUPI, Feliciana DI SPIRITO, Ely GALLEANI, Martina CHIELLA, Silva ZANCHI.Direzione Artistica: Angelo GIACOBBE - Marco PERRAFotografi: PEPE’, Ercolina GALLO, Costanzo CREMONESI, Roberto GAGGERO, Luca LOMBARDIEditore: Soc. Coop. ARTE & TURISMO, Corso Orazio Raimondo 163 - 10083 Sanremo IMTel. 0184-266433 - Fax 0184-263495 - Cell. 335/32.71.11Autorizzazione Tribunale di Sanremo N° 897 del 10/04/1998

Festivalnews DailyQuotidiano del Festival della Canzone Italiana

Attacco frontaleDalla Prima

mi adatto”. Osannante il po-polo di Twitter: “Una modella che si chiama Bar è la mia donna ideale” scrivono i ma-schi, mentre il pubblico fem-minile si sforza di scorgere al-meno una doppia punta e fa la ola per la Littizzetto che la mal-tratta senza pietà: “Ciao Bar, posso chiamarti chiosco?”. A sottolineare ancora di più la dif-ferenza dell’israeliana ex di Le-onardo Di Caprio con gli esseri umani ci hanno pensato le sarte dell’Ariston, che fanno uscire Lucianina prima in camicia da notte con pratica ghirlanda di Natale appesa al collo, poi da pappagallo cacatua verde sme-raldo e infine da oblò del Ti-tanic, mentre la modella scio-rina un baby doll da infarto. Niente, non riesce a vincere il premio per il peggiore assorti-mento, che va invece ai procla-matori dei Modà, Max Biaggi ed Eleonora Pedron. Li segui-ranno altri atleti - come Jes-sica Rossi, medaglia d’oro nel tiro a volo, e la squadra fem-minile della scherma - e poi il

cuoco superstar Carlo Cracco, che provoca una valanga di “Oh sì, sfilettami, brasami, nap-pami” su Twitter. Arriva anche Carla Bruni, calda e coinvol-gente come l’agenzia delle en-trate, che in tailleur grigetto da

cantante maudit canta la super-cazzola in francese. “Manco si è degnata di mettersi un abito da sera” è il commento che serpeg-gia in sala all’Ariston e Luciana che la presenta dicendo “Que-sta è nata gnocca, è nata ricca,

si è fidanzata con il presidente della Francia, mica con un ma-donnaro di Montmartre. Ha più culo che anima ‘sta donna qua, se pesta una cacca sotto c’è un tartufo da quattro chili…” si becca una valanga di applausi.

Fazio annuncia Alberto An-gela ma arriva Neri Marcorè, che si tiene ben distante dai fi-schi di Crozza con una serie di beneducate imitazioni del di-vulgatore scientifico che coin-volgono lo stesso Fazio come spalla (la battuta top del diver-timento: “Quanto paga di Imu un emù?”). Poi, mentre il pub-blico in sala gioca a Ruzzle, im-provvisamente cambia tutto. Sul palco sale il superospite in-ternazionale della serata, il can-tante - anche lui israeliano - A-saf Avidan, autore di un tor-mentone radiofonico, “One day”, che sul palco dell’Ari-ston si trasforma in una bal-lata struggente interpretata con voce da brividi. “E’ una canzone che ascolto sempre come un im-

perativo a vivere” twitta Ro-berto Saviano, anche lui colpito dalla voce alla Janis Joplin di questo fuoriclasse che fa volare il Festival ad alta quota. Chi po-trà mai reggere il confronto sa-lendo sul palco dopo di lui? Ar-rivano Elio e le Storie Tese ve-stiti da chierichetti, ognuno con una gran fronte modellata sulla testa, e cantano una can-zone dedicata al peccato origi-nale che ben si intona con le re-centi dimissioni del Papa e l’a-ria di sbaracco generale che ne sta seguendo. “Abbiamo i vin-citori” si legge su centinaia di messaggi postati sui social, ma la vera sorpresa è il secondo brano, la Canzone Mononota, con cui gli Eelst danno una ge-niale lezione di musica al Fe-

stival costruendo tutta la me-lodia su una sola nota. Friz-zanti e sorprendenti, si sente che stanno giocando a tutto un altro sport e l’Ariston viene giù dagli applausi.“Dopo aver sentito la canzone mononota tutto il resto è su-perato” si legge sui social, con-vinti che la nuova Pippero debba stravincere. Ma c’è an-cora da sentire i quattro giovani, che nella migliore tradizione del nonnismo festivaliero si e-sibiscono quando manca dieci a mezzanotte. “Se lo guardate tutto vi restituiscono l’Imu e vi aggiungono cinque centimetri sulla carta di identità” ci hanno promesso Presta e Dose a inizio serata, e noi di ci sottoponiamo alla prova speranzosi.

Passano il turno i Blastema e Renzo Rubino

Bar Refaeli, superstar

Page 3: FestivalNews N°03 febbraio 2013

3

Ieri sera, 13 febbraio 2013, abbiamo sentito il re-stante cast dei big che ga-reggiano in questo 63° Fe-

stival della Canzone italiana. Adesso abbiamo la situazione completa e possiamo dire qual-cosa di più. Ricordiamo, ma or-mai il meccanismo si è capito, che la nuova formula del Fe-stival “fazioso” ha voluto l’e-liminazione di una delle due canzoni presentate (e ben pro-mosse) da ogni artista. Le can-zoni da portare in gara, le più votate, sono state scelte da pub-blico e critica (televoto, e giuria di addetti ai lavori (giornalisti i-scritti all’albo, accreditati al Fe-stival. Per un peso del 50% cia-scuno). Nei testi delle canoni scelte, prevalgono temi sociali e spirituali. Con un tocco di iro-nia finale. Sulle canzoni ci espri-meremo giovedì, quando le ria-scolteremo tutte senza la distra-zione di doverle prima scegliere.ModàNon passa la canzone dedicata alla figlia di Checco, COME L’ACQUA DENTRO IL MARE, che tra l’altro è persino troppo semplice per un Festival come quello di Sanremo. Se si avesse il tempo di fermarsi e pensare alla bellezze delle cose... Il tema è la morte, tema rievocato anche nella canzone di Cristicchi. E forse lui che in tv è andato a raccontare la sua vicenda personale riguardo la madre, riesce a toccarci l’anima con la prima canzone cantata. Ecco il testo.SE SI POTESSENON MORIRE Avessi il tempo per pensare Un po’ di più alla bellezza delle cose Mi accorgerei di quanto è giallo e caldo il sole Di quanto è sem-plice se piove e ti regali una fine-stra Solamente per guardare E per rendere migliore Tutto mentre fai l’amore Se avessi solo un po’ più tempo per viaggiare Frantumerei il mio cuore in polvere di sale Per coprire ogni centimetro di mare Se potessi mantenere più pro-messe E in cambio avere la cer-tezza Che le rose fioriranno senza spine Cambierebbero le cose T’immagini se con un salto si po-tesse Si potesse anche volare Se in un abbraccio si potesse scom-parire E se anche i baci si potes-sero mangiare Ci sarebbe un po’ più amore e meno fame E non a-vremmo neanche il tempo di sof-frire E poi t’immagini se invece si potesse non morire E se le stelle si vedessero col sole Se si potesse nascere ogni mese Per risentire la dolcezza di una madre e un padre Dormire al buio senza più paure Mentre di fuori inizia il temporale Se si potesse regalare Un po’ di fede a chi non crede più nel bene E gli animali ci potessero parlare Cominceremmo a domandarci un po’ più spesso Se nel mondo sono loro le persone Se potessi cammi-nare verso il cielo ad occhi chiusi Consapevole che non si smette mai di respirare Cambierebbero le cose T’immagini se con un salto si potesse Si potesse anche volare Se in un abbraccio si po-tesse scomparire E se anche i baci si potessero mangiare Ci sarebbe un po’ più amore e meno fame E non avremmo neanche il tempo di soffrire E poi t’immagini se in-vece si potesse non morire E se le stelle si vedessero col sole Se si potesse nascere ogni mese Per ri-sentire la dolcezza di una madre e un padre Dormire al buio senza più paure E poi t’immagini se in-

vece si potesse non morire E se le stelle si vedessero col sole Se si potesse nascere ogni mese Per ri-sentire la dolcezza di una madre e un padre Dormire al buio senza più paure Mentre di fuori inizia un temporale Mentre di fuori ini-zia un temporale.

Simone CristicchiDopo aver fatto qualche bella stecca sulla prima canzone, MI MANCHI, più elabo-rata della seconda, pre-senta il brano che passa l’esame e prende qual-che applauso dal pub-blico severo della sala: il nonno chede “avete poi cambiato il mondo” dai nonno, non scherzare, prendiamoci un caffè. La ballata e il tono ricor-dano molto Bersani. Sa-muele, e no il politico, per carità... LA PRIMA VOLTA(CHE SONO MORTO) La prima volta che sono morto non me ne sono nemmeno accorto Mi ero distratto solo un se-condo L’attimo dopo ero già sepolto. La prima volta che sono morto ho immagi-nato fosse uno scherzo Mi sen-tivo abbastanza tranquillo ma dopo tre giorni non sono risorto E’ successo così all’improvviso lo scorso sabato mattina il mio cuore ha cessato di battere men-tre giocavo la schedina Sono at-terrato sul pavimento come da un platano cadon le foglie non ho nemmeno avuto il tempo di dare un ultimo bacio a mia mo-glie L’ambulanza è arrivata in ri-tardo quando non c’era più niente da fare Solo chiamare le pompe funebri e organizzare il mio fu-nerale Poi prenotare la chiesa, avvisare i parenti, scrivere il ne-crologio Qualcuno mi ha tolto il pigiama, infilato il completo... Quello del matrimonio La prima volta che sono morto ho immagi-nato fosse uno scherzo Mi sentivo abbastanza tranquillo ma dopo tre giorni non sono risorto E’ cos’ che sono finito in quello che chia-mano “sonno eterno” Non è vero che c’è il paradiso, il purgatorio e nemmeno l’inferno Sembra più una scuola serale, tipo un corso di aggiornamento Dove si impara ad amare la vita in ogni singolo mo-mento Il pomeriggio passato con Chaplin, poi gioco a briscola con Pertini Ieri per caso ho incontrato mio nonno che un tempo ha fatto il partigiano Mi ha chiesto: “L’a-vete cambiato il mondo?” Nonno, dai, lascia stare... ti offro un ge-lato... La prima volta che sono morto Non me ne sono nem-meno accorto Ma ho realizzato dopo un secondo Che si stava me-glio nell’altro mondo Ma se do-vessi rinascere ancora Cosa mi importa del destino Cambierei sulla tomba la foto Con quella faccia da cretino Certo miero vi-sto un po’ pallido, pensavo fosse il neon dello specchio Il dottore me lo aveva detto: “Fumi meno... pochi alcolici...” E chi fumava... ero pure astemio... certo un po’ di sport in più... meno televisione Quante cose avrei voluto fare che

non ho fatto... Parlare di più con mio figlio... Girare il mondo con mia moglie... Lasciare quel posto aqlla Regione e vivere finalmente su un’isola... ... E vabbè, sarà per la prossima volta.

Malika AyaneRaffinata, si presenta sul palco con fiori colorati tatuati sulla schiena, e la Luciana nazionale non esita a farli notare. Le due canzoni presentate sono scritte da Giuliano Sangiorgi. Ma NIENTE non passa il turno.E SE POI (Giuliano Sangiorgi)E se poi capissi che tutto è uguale a prima e come prima mi sentissi inutile Io non ho mai pensato se anche l’abitudine è un bel posto per ritrovare me Ma senza di noi ho ancora quella strana voglia di sentirmi sola senza di noi ma non da ora se non altro per vederti an-dar via ancora E se mai cercassi te sarebbe per paura e la paura è sempre quella a vincere E tu non puoi far finta che niente sia cam-biato dopo il cuore che ho strap-pato via da te Ma senza di noi ho ancora quella strana voglia di sen-tirmi sola senza di noi ma non da ora se non altro per vederti andar via ancora Senza di noi ho an-cora quella smania di fuggire via da sola ma senza di noi chi vola? sono solo ali e piume e nient’altro ancora Certo che non ha prezzo il tempo passato insieme a spasso tra questo mondo e un altro per trovare l’universo adatto al no-stro spazio ogni giorno più stretto per contenere i sogni tutti den-tro ad un cassetto ed ecco perché scappo ora ricordo e scappo ho solo tanta voglia di sentirmi viva adesso Ma senza di noi ho an-cora quella strana voglia di sen-tirmi sola senza di noi non ora se non altro per vedermi andar via ancora Certo che non ha prezzo il tempo passato insieme a spasso tra questo mondo e un altro per trovare l’universo adatto al no-

stro spazio ogni giorno più stretto per contenere i sogni tutti den-tro ad un cassetto ed ecco perché scappo ora ricordo e scappo certo che non ha prezzo il tempo tu re-stami un pò addossoAlmamegrettaA gran bei colpi di basso e con voce rauca underground par-tono gli Alma, per dire che alla mamma che non cucinano più,

aprono scatolette. Lei non sa che tipo di futuro si costru-irà giù in città. Ma indietro non si va. “Riprendiamoci l’umanità” è lo slogan dell’altra società. La se-conda canzone Onda che vai, non pare fare presa,

tra colpi di chitarra elet-trica meditterranea e ritmo

rubato a Boy George. Del resto, gli appartiene meno

alle sue corde e i suoi mes-saggi, scritta da Federico Zam-

paglione.MAMMA NON LO SA (Almamegretta)Sono nato dove il sole brucia un po’ di più e il cielo lassù è un po’ più di blu papà lavo-rava i campi un bel giorno poi

ci siete venuti voi Dalla zappa alla catena non è come andar una mattina al mar oppure passeggiar se ti fanno mettere una bella tuta blu quello che eri non sei più Ho imparato a leggere e pure a parla’ mangio scatolette non cucino più festa del paese non ci vengo e tu? c’è il pallone alla tv Mamma non lo sa qui ci costruiranno la città porteranno tanta civiltà e pro-gresso in grande quantità no no Mamma non lo sa qui ci costru-iranno la città porteranno tanta ci-viltà siamo avanti e indietro non si va E poi un giorno mi avete detto le cose vanno male devi venirci incontro devi fare la tua parte e tante altre cose che non ho capito ancora bene e se anche volessi tornare indietro troverei il mio pa-ese che ha alzato bandiera bianca e i miei campi come deserto e il silenzio di quelli che amo Ho im-parato a leggere e pure a parla’ mangio scatolette non cucino più festa del paese non ci vengo e tu? c’è il pallone alla tv Mamma non lo sa che non è come tanti anni fa si fatica come sempre ma troppo bella questa vita qua Mamma non lo sa che non è come tanti anni fa si fatica come sempre ma siamo avanti e indietro non si va ma ma ma non lo sa ma ma ma non lo sa ma ma ma non lo sa ma ma ma non lo sa Si mamma si lo sa tutto è vanità di vanità tienimi la mano se po’ fa riprendiamoci l’umanità Max GazzèScritta insieme al fratello, I TUOI MALEDETTISSIMI IMPEGNI, nonostante sia molto orecchia-bile, a questo giro non passa. La ritroveremo dentro al disco. Con-vince di più Sotto casa. Contro i comportamenti frivoli e meschini, c’è la ricerca della sostanza e dello Spirito. Il senso immenso della vita. Ballabile come il brano di AnnalisaSOTTO CASAApra la sua porta, Faccia pre-sto... Non importa Cosa crede lei Di questo Movimento, Ma l’av-verto Che al suo posto Non ci penserei Due volte Dato l’im-minente Arrivo di Gesù Perchè

poi non torna più! Mi son reso conto Che serpeggia Tra i cre-denti Il malcontento Per la piog-gia Di mancati Appuntamenti Nei millenni, Ma si metta Nei Suoi panni... Quell’incetta Di pianeti Da salvare... Di pianeti da sal-vare! Possa la bontà Del vostro cuore Riscoprire Che la verità Si cela Spesso Dentro una persona Sola E non è tanto Il sesso a con-solare L’uomo Dal suo pianto, Ma l’amore Buono Ed il perdono Santo Del Signore. Lasci Che le spieghi In due parole Com’è fa-cile Sentire Gli echi Bassi ed im-morali Di comportamenti Frivoli e meschini Quali Certi Omini In abito da donna. La vergogna Che neanche gli animali! Apri un i-stante E ti farò vedere io Che na-sce sempre Il sole Dove Cerco Dio, In tutti I poveretti Che hanno perso Il senso immenso Della vita! Non chiedo mica Un regno Intero, Dico io... Sono un inde-gno Messaggero E cerco Dio In chi vendette Onore Per denaro E ora nel cuore Mette Un muro! Lei non si dimostra Illuminato Dalla grazia della vostra Santa Vergine Maria, Lo chiami pure, se ritiene Il capo Della polizia, Ma a chi conviene Tutta quella baraonda Se l’ozono S’è ridotto A un cola-brodo E basta Un solo Farabutto A fare in modo Che dell’uomo Non rimanga Neanche l’ombra... E poi ficcatevelo in testa: Non si viene Al mondo tanto Per godere, Ma soltanto Perchè un Bene Su-periore Ci ha creati! Apri Un i-stante E ti farò vedere io Che na-sce sempre Il sole! Dove Cerco Dio, In tutti I poveretti Che hanno perso Il senso immenso Della vita! Non chiedo mica Un regno Intero, Dico io... Sono un inde-gno Messaggero E cerco Dio In chi vendette Onore Per denaro E ora nel cuore Mette Un muro! So che sei lì Dentro... Non ti muovi. Ma ti sento! Oggi te la cavi, Si... Ma non finisce qui! In tutti I po-veretti Che hanno perso il senso immenso della vita! Non chiedo mica Un regno Intero, Dico io... Sono un indegno Messaggero E cerco Dio In chi vendette Onore Per denaro E ora nel cuore Mette Un muro!

AnnalisaPrima volta a Sanremo, emozio-nata, entra con pantaloncini corti di pizzo e canta tra i big. Con-vince tutti con Scintille e NON SO BALLARE esce di scena.SCINTILLEVolano volano i satelliti sulle for-miche piano sbiadiscono le favole quelle più antiche ma un arcoba-leno dietro al finestrino riporta qui l’estate da bambino Tornano tornano le rondini dall’uragano e dietro a un semaforo tu che a-desso appari piano come una far-falla sopra la mia mano inaspet-tata quanto attesa Come poterti dire questa mia canzone già ti ap-partiene e mi lascia di te come in un regalo di Natale la curiosità di non sapere cos’è Dritta allo sto-maco tu come un colpo di scena scivola scivola un brivido sulla mia schiena per te che forse un giorno sarai solo mia o forse solo un sogno già finito Tornano tor-nano le fantasie quelle più ardite noi ci guardiamo ma senza capire

cosa è stato sembriamo una scin-tilla non ancora accesa inaspettata quanto attesa Come poterti dire che questa mia canzone già ti ap-partiene e mi parla di te e tu con me Come poterti dire questa mia canzone già ti appartiene e mi la-scia di te come in uno scherzo a carnevale la curiosità di non ca-pire Prendimi comprami con que-gli occhi da diamante che ora scintillano e il resto ormai non conta niente riportami l’eternità in un attimo e sarò il tuo infinito in un istante Come poterti dire che questa mia canzone già ti appar-tiene e mi parla di te e tu con me come poterti dire questa mia can-zone già ti appartiene e mi lascia di te come in un regalo di natale la curiosità di non sapere cos’è cos’è cos’è.

Elio e le Storie TeseChiaramente la sorpresa della sera, gli ELST, che entrano ve-stiti da sacerdoti per mandare tutti al diavolo con DANNATI FO-REVER ! “Tu tu tu tutti insieme all’inferno Anche il governo Co co co co coi sodomiti, i moderati, i giornalisti e gli esodati Anche tu all’inferno insieme a noi, voi, lui, lei, essi All’inferno” Ma pre-cedentemente avevano affermato che “non avendo avuto tempo di preparare un brano all’altezza di Sanremo, abbiamo optato per una canzone monotona, che abbiamo sapientemente mutato in mono-nota per essere più in tema con la gara“. Risate in sala e in tutto il Paese. E se loro ci credono fino in fondo, allora è giusto che in finale ci vada proprio questa canzone.LA CANZONE MONONOTA Condurre un’esistenza di sforzi Tallonando la chimera di una melodia composita Gremita di arzigogoli rarissimi Che poi alla fine scopri Che ti mancava quella nota sola Bellissima Che sciocco non aver pensato prima Alla canzone mononota Una canzone poco nota Che si fa con una nota E quella nota è questa E’ la canzone mononota Pupi cambiare il ritmo Puoi cam-biare la velocità Puoi cambiare l’atmosfera Puoi cambiare gli accordi La puoi fare maggiore, minore, eccedente, diminuita Puoi cambiare il cantante Puoi cambiare l’argomento Puoi cantarla da solo Puoi cantarla tutti insieme con il coro Puoi farla fare all’orchestra Men-tre ti prendi una pausetta Puoi cambiare la lingua For exam-ple you can sing it in english Auf Deutsch, en francais, en e-spanol, In cinese: “Unci, dunci, trinci…” Quante cose che puoi fare Senza cambiare la nota! Puoi cambiare l’ottava Pupi cantare all’ottava bassa Puoi far finta che sia finita Ma se non sei in grado neanche Di cantare la canzone mononota Ti con-sigliamo di abbandonare il tuo sogno di cantante Se sei un can-tante virtuoso Stai attento Che qui basta che fai: “Aaah” E sei fuori La canzone mononota Che non scende a compromessi E se lo fa il compromesso è piccolo Tipo questo La canzone mono-nota Ha avuto i suoi antesignani Uno su tutti: Rossini, Bob Dy-lan, Tintarella di Luna E’ an-che facile da fischiettare Demo-cratica, osteggiata dalle ditta-ture Fateci caso: l’inno cubano è pieno di note C’è poi il samba di una nota sola Ma, se ascolti attentamente, dopo un po’ cam-bia: Jobim non ha avuto le palle di perseguire un obiettivo Non ci ha creduto fino in fondo In-vece Noi Si.

Un divertente Cristicchi,benino Malika Ayane

di Tiziana PAVONE

Page 4: FestivalNews N°03 febbraio 2013

1234567891023456789202345678930234567894023456789402345678950234567896023456789702345678980234567899023456789100

4

La simpatica “bel-lezza” di Luciana Littiz-zetto, il fascino asso-luto di Carla Bruni e la bellezza maestosa dei Bar Rafaeli. Le donne decisamente protago-niste in fatto di look della seconda serata sanremese.

Iniziamo dai presentatori:Fabio Fazio:Vestito anche stasera total black a firma di di Costume National. Anche stasera sembra un cava-liere perfetto.

Voto 8Luciana Littizzetto:Meno elegante rispetto alla prima serata i primi due abiti ma comun-que molto spiritosi. Bella nella versione dark lady nell’ultimo cambio di abito. Si veste secondo il suo personaggio in maniera spi-ritosa e simpatica.

Voto 7 e mezzo

Cantanti:ModáVestono in esclusiva abiti firmati Emporio Armani. Giovani, ele-ganti anche in jeans.

Voto 8Simone Cristicchi:Look sobrio ma elegante. Giacca e pantalone neri. Interessante lo stacco con la cravatta rossa su ca-micia bianca. I suoi capelli fanno sempre stile.

Voto 8Malika Ayane:Cambio totale di look per Ma-lika sul palco con i capelli bion-dissimi. Abito da signora vintage anni 50. Ci aspettavano qualcosa in più da lei.

Voto 6Almamegretta:Look rock dallo stile tipico della band alla prima apparizione sul

palco dell’Ariston. Carisma in-vidiabile del frontman Zampa-glione.

Voto 6Max Gazzé:Pantaloni neri e giacca lunghis-sima molto trendy e dandy. Filo dorato ai bordi della giacca che da molta luce così come la rosa gialla appoggiata sulla giacca. Scarpe “verniciosissime” come le ha definite il cantante.

Voto 8Annalisa:Short di pizzo bianco e maglia de-licata loro panna. Un vestito au-dace molto baby doll anni 50’

Voto 6Elio e le storie tese:Fantastici e divertenti come al so-lito. Cantano “Dannati forever” in versione chierichetti per poi cambiarsi di abito per il secondo brano: “La canzone mononota”.

Per questo brano camice bianche per tutti con la “mononota” nera a fare da padrona sul bianco della camicia.

Voto 10 e lode

OspitiBeppe Fiorello:Stupendamente elegante in smo-king con la giacca azzurra origi-nale di Modugno realizzata per il Festival del 1958 dalla sarto-ria di Sanremo. “Ho l’onore di indossare ed aver indossato que-sta giacca per la fiction sul grande Domenico - ha detto l’attore- gra-zie a Franca Modugno, la moglie del maestro, che me l’ha prestata per l’occasione.

Voto 10 e lodeBar Refaeli:La sua bellezza è così strabiliante che potrebbe indossare qualsiasi cosa. Per l’occasione del Festival ha scelto lo stilista Roberto Cavalli che per lei ha realizzato i 4 abiti

della serata. Il primo, abito lungo turchese che risalta gli occhi verdi della modello. Dallo stile Impero, stretto sul seno per poi scendere morbido fino ai piedi. Bellissimo il corpetto impreziosito di pietre e lo scollo squadrato. Il secondo è mozzafiato. Abito nero con pizzo e trasparenze da vera diva Hol-lywodiana. Il terzo abito è rosso intenso. Fasciante e semitraspa-rente con un’unica spallina. L’ul-timo abito di colore blu che segue le linee del corpo ed è completato da un corpetto di strass luccicanti.

Voto 10Carla Bruni:mix di eleganza e classe che le per-mettono di adottare un look sofi-sticato, giacca e pantaloni scuri, molto diverso dalle altre donne che hanno calcato il palco dell’Ariston ieri sera. La Bruni Sto arrivando! Di avere classe di potersi permet-tere anche un abito “da giorno” ed essere comunque elegante. Per al-cuni è snob, per altri semplice-mente bellissima.

Voto 9

Filippa Lagerback:Bellssima in abito nero lungo molto sensuale con corpetto che mette in risalto il suo décolleté.

Voto 8 e mezzoCarlo Cracco:Uno splendore d’uomo per la gioia delle donne innamorate di questo cuoco affascinante. Clas-sico smoking nero. Autorevole e serio come nel suo programma Masterchef.

Voto 7 e mezzoAsaf Avidan:Voce talmente ipnotizzante che distoglie completamente l’atten-zione dal look che comunque è e-legante. Completo scuro e cami-cia bianca. Bello il taglio di ca-pelli, rasati ai lati e costa bassa al centro.

Voto 8 e mezzo

Le donne protagonistedel Look

di Elena CASI

La simpatica “bellezza” della Littizzetto, il fascino assoluto della Brunicondite dalla strabiliante lucentezza di Bar Refaeli

Page 5: FestivalNews N°03 febbraio 2013

5

Soc. Coop ARTE&TURISMO - Sanremo

LUNEDÌ 11 FEBBRAIOROYAL HOTEL SANREMO

Personaggi Premiati:Sandra Bemporad

Mara MaionchiMarinella Venegoni

Rocco PapaleoMassimo Morini

Giuria:Mario Luzzatto Fegiz

Marino BartolettiMarco Molendini

Marco MangiarottiDario Salvatori

Con la partecipazione di:FRANCO FASANO

Presentano:Ilio Masprone

Giorgia Moschini

In collaborazione con

Media partner

GIO

RGIA

MO

SCH

INI

Page 6: FestivalNews N°03 febbraio 2013

6

N.05 ANNO LXV - 6 FEBBRAIO 2013 - € 1,00

NU

OV

A E

DIZ

ION

E 3000Settimanale

Can

ton

Tic

ino

: C

HF

4,0

0 -

Sviz

zera

: C

HF

4,3

0

3000

COMBATTERÒ

PER I DIRITTI

DI TUTTI

IN CARCERE:CORONA

NU

OV

A E

DIZ

ION

E

SOLO 1 EURO

L’IRRESISTIBILE ASCESA

DI CLAUDIA GALANTI

SALOTTI FESTE

MONDANITÀVACANZE

DA SOGNO:C’È SEMPRE

LEI CON IL MARITO

MILIARDARIO

LA NUOVA REGINADELLA DOLCE VITA

BELENSESTO MESE BELLA COME MAI

GARA DI SEX APPEAL TRA

BIANCA BALTI E

BAR RAFAELIGARA DI

VALLETTEA SANREMO

EVA05-01.indd 1

28/01/13 15.13

UNA DONNA NEL CUORE DI GARKO

PRENDE A SCHIAFFIUN TRONISTA

È NATA UN’AMICIZIA...

TINA CIPOLLARI

CECILIA E GUENDALINA

€ 1

,50

in It

alia

- n

. 632

an

no

XIII

- 1

2 g

enn

aio

201

2

Settimanalen. 688 anno XV 29 Gennaio 2013in Italia: € 1,00 Canton Ticino: CHF 3,90Svizzera: CHF 4,40

SOLO 1 EURO

BELEN SI RIBELLAFORTISSIMA!

UN CONTRATTO!

NON TI SPOSONON VOGLIO

VIP_688_01_Cover.indd 1

17/01/13 19.03

L’IRRESISTIBILE ASCESA L’IRRESISTIBILE ASCESA L’IRRESISTIBILE ASCESA

CLAUDIA GALANTICLAUDIA GALANTI

LA NUOVA REGINALA NUOVA REGINADELLA DOLCE VITADELLA DOLCE VITADELLA DOLCE VITA

€ 1

,50

in It

alia

- n

. 632

an

no

XIII

- 1

2 g

enn

aio

201

2

Settimanalen. 689 anno XV 5 Febbraio 2013in Italia: € 1,00 Canton Ticino: CHF 3,90Svizzera: CHF 4,40

€ 1

,50

in It

alia

- n

. 632

an

no

XIII

- 1

2 g

enn

aio

201

2

SettimanaleSettimanalen. 689 anno XV 5 Febbraio 2013in Italia: € 1,00 Canton Ticino: CHF 3,90Svizzera: CHF 4,40

MINETTIUN AMORESEGRETO

LA SINGLEPIÙ AMATA

SOLO 1 EURO

VITO E SABRINAQUEST’ANNOSI SPOSANOELI CANALIS

CORONAQUATTRO NOTTIDI INFERNO

LA FUGA E L’ARRESTODI FABRIZIO:STO BENE NON PIANGO

E ORA IL CARCERE IN ITALIA

VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1

25/01/13 11.52

UNA DONNA NEL UNA DONNA NEL UNA DONNA NEL UNA DONNA NEL UNA DONNA NEL UNA DONNA NEL UNA DONNA NEL CUORE DI GARKOCUORE DI GARKOCUORE DI GARKOCUORE DI GARKOCUORE DI GARKOCUORE DI GARKOCUORE DI GARKOCUORE DI GARKOCUORE DI GARKOCUORE DI GARKO

PRENDE A PRENDE A PRENDE A SCHIAFFISCHIAFFISCHIAFFISCHIAFFIUN TRONISTAUN TRONISTAUN TRONISTAUN TRONISTA

È NATA UN’AMICIZIA...È NATA UN’AMICIZIA...È NATA UN’AMICIZIA...È NATA UN’AMICIZIA...È NATA UN’AMICIZIA...È NATA UN’AMICIZIA...È NATA UN’AMICIZIA...È NATA UN’AMICIZIA...È NATA UN’AMICIZIA...È NATA UN’AMICIZIA...È NATA UN’AMICIZIA...È NATA UN’AMICIZIA...È NATA UN’AMICIZIA...È NATA UN’AMICIZIA...È NATA UN’AMICIZIA...

TINA TINA TINA TINA TINA

CECILIA E GUENDALINACECILIA E GUENDALINACECILIA E GUENDALINACECILIA E GUENDALINACECILIA E GUENDALINACECILIA E GUENDALINACECILIA E GUENDALINACECILIA E GUENDALINACECILIA E GUENDALINA

FORTISSIMA!FORTISSIMA!FORTISSIMA!FORTISSIMA!FORTISSIMA!FORTISSIMA!FORTISSIMA!FORTISSIMA!FORTISSIMA!FORTISSIMA!FORTISSIMA!FORTISSIMA!

N.05 ANNO LXV - 13 FEBBRAIO 2013 - € 1,00

NU

OV

A E

DIZ

ION

E

3000Settimanale

Can

ton

Tic

ino

: C

HF

4,0

0 -

Sviz

zera

: C

HF

4,3

0

“HA INFANGATO MIO FIGLIO”

LA D’URSO

CON CORONAFURIOSA

NU

OV

A E

DIZ

ION

E

SOLO 1 EURO

MARICA A EROS

NO, NON MI VA

DI SPOSARTI

ANGELINA JOLIE

UN ALTRO FIGLIO

IL MATRIMONIO

PUÒ ASPETTARE

ALESSIA VENTURA

TOMASO TRUSSARDI

AMAVA ME!

SOLO 1 EURO

LA NUOVA REGINALA NUOVA REGINALA NUOVA REGINALA NUOVA REGINALA NUOVA REGINALA NUOVA REGINALA NUOVA REGINALA NUOVA REGINALA NUOVA REGINALA NUOVA REGINALA NUOVA REGINALA NUOVA REGINALA NUOVA REGINALA NUOVA REGINALA NUOVA REGINALA NUOVA REGINALA NUOVA REGINALA NUOVA REGINADELLA DOLCE VITADELLA DOLCE VITADELLA DOLCE VITADELLA DOLCE VITADELLA DOLCE VITADELLA DOLCE VITADELLA DOLCE VITADELLA DOLCE VITADELLA DOLCE VITADELLA DOLCE VITADELLA DOLCE VITADELLA DOLCE VITADELLA DOLCE VITADELLA DOLCE VITADELLA DOLCE VITADELLA DOLCE VITADELLA DOLCE VITADELLA DOLCE VITADELLA DOLCE VITADELLA DOLCE VITADELLA DOLCE VITADELLA DOLCE VITADELLA DOLCE VITADELLA DOLCE VITADELLA DOLCE VITADELLA DOLCE VITADELLA DOLCE VITADELLA DOLCE VITADELLA DOLCE VITADELLA DOLCE VITADELLA DOLCE VITADELLA DOLCE VITADELLA DOLCE VITADELLA DOLCE VITADELLA DOLCE VITA

Settimanalen. 688 anno XV 29 Gennaio 2013in Italia: € 1,00Canton Ticino: CHF 3,90Svizzera: CHF 4,40

DELLA DOLCE VITADELLA DOLCE VITADELLA DOLCE VITADELLA DOLCE VITADELLA DOLCE VITA MINETTIMINETTIMINETTIMINETTIMINETTIMINETTIMINETTIMINETTIMINETTIUN AMOREUN AMOREUN AMOREUN AMOREUN AMOREUN AMOREUN AMOREUN AMOREUN AMORESEGRETOSEGRETOSEGRETOSEGRETOSEGRETOSEGRETOSEGRETOSEGRETO

CORONACORONACORONACORONACORONACORONACORONACORONACORONAQUATTRO NOTTIQUATTRO NOTTIQUATTRO NOTTIQUATTRO NOTTIQUATTRO NOTTIQUATTRO NOTTIQUATTRO NOTTIQUATTRO NOTTIQUATTRO NOTTIQUATTRO NOTTIQUATTRO NOTTIQUATTRO NOTTIQUATTRO NOTTIQUATTRO NOTTIQUATTRO NOTTIQUATTRO NOTTIQUATTRO NOTTIQUATTRO NOTTIQUATTRO NOTTIQUATTRO NOTTIQUATTRO NOTTIQUATTRO NOTTIQUATTRO NOTTIQUATTRO NOTTIQUATTRO NOTTIQUATTRO NOTTIQUATTRO NOTTIDI INFERNODI INFERNODI INFERNODI INFERNODI INFERNODI INFERNODI INFERNODI INFERNODI INFERNODI INFERNODI INFERNODI INFERNODI INFERNODI INFERNODI INFERNODI INFERNODI INFERNODI INFERNOVIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1

VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1VIP_689_01_Cove_definitiva.indd 1

25/01/13 11.5225/01/13 11.5225/01/13 11.5225/01/13 11.5225/01/13 11.5225/01/13 11.5225/01/13 11.5225/01/13 11.5225/01/13 11.5225/01/13 11.5225/01/13 11.5225/01/13 11.5225/01/13 11.5225/01/13 11.5225/01/13 11.5225/01/13 11.5225/01/13 11.5225/01/13 11.5225/01/13 11.5225/01/13 11.5225/01/13 11.5225/01/13 11.5225/01/13 11.5225/01/13 11.5225/01/13 11.5225/01/13 11.5225/01/13 11.5225/01/13 11.52

N.05 ANNO LXV - 13 FEBBRAIO 2013 - € 1,00

3000Settimanale

LA COPPIA VINCENTE

DEL GOSSIP!

TOMASO TRUSSARDI

AMAVA ME!TOMASO TRUSSARDI

AMAVA ME!TOMASO TRUSSARDI

TOMASO TRUSSARDI

AMAVA ME!AMAVA ME!AMAVA ME!AMAVA ME!AMAVA ME!

TOMASO TRUSSARDI

AMAVA ME!TOMASO TRUSSARDI

AMAVA ME!TOMASO TRUSSARDI

AMAVA ME!

TUTTE LE SETTIMANE IN EDICOLATUTTE LE SETTIMANE TUTTE LE SETTIMANE TUTTE LE SETTIMANE Pubb_x_FestivalNews.indd 1 01/02/13 16:00

Page 7: FestivalNews N°03 febbraio 2013

7

Oggi per cambiare un po’ vi racconto una cosa successa fuori dal teatro e non den-

tro. Come sapete è tradizione che alcune importanti radio na-zionali occupino le vetrine dei negozi accanto all’Ariston. Dalle vetrine i DJ trasmettono la loro musica diffondendola in via Mat-teotti, tentando di vincere la gara dei decibel, con lo stesso risultato che si ottiene ascoltando più can-zoni diverse tra di loro: il caos sonoro più assoluto. Anche per-ché queste radio-vetrine si tro-vano a pochi metri di distanza, una di fronte una all’altra. I passanti, sempre più numerosi man mano che il Festival entra nel vivo, passano da una all’al-tra nella speranza di vedere - un po’ come succede ad Amster-dam - spuntare i BIG del Festi-val. Quando succede che spunta un Cristicchi in una vetrina che fino ad ieri era esponeva vestiti o telefonini scoppia il pandemo-nio. Quando accade che l’atten-zione generale venga catturata da una delle radio in vetrina (im-magino accada anche ad Am-sterdam…), tutti si assiepano di fronte al negozio scattando foto su foto. I più lenti restano die-

tro, difficilmente capiscono chi c’è in vetrina e si trovano pa-radossalmente con le spalle ri-volte alla vetrina avversaria, po-sta di fronte. Ma sono i più for-

tunati se nella vetrina alle spalle spunta un BIG, poiché diven-tano loro magicamente i primi della nuova vetrina!!! Ebbene, oggi ero appena uscito dall’A-

riston quando vedo la transu-manza correre in massa verso uno dei negozi in questione. In-curiosito mi infilo per vedere se c’era qualcuno degli artisti con

cui lavoro quest’anno. Invece mi accorgo, poco alla volta, che era tutto un bluff. Non c’era nes-suno, era un falso allarme, ma tant’è che la gente continuava a

riversarsi con effetto onda scat-tando lo stesso fotografie a raf-fica. Esco dalla calca, deluso, e mi si para davanti Marco Men-goni che a fatica stava proprio raggiungendo, con i suoi promo-ter e discografici, l’ingresso della vetrina in questione. Un ragaz-zino, correndo come un pazzo per aggiungersi alla folla davanti alla vetrina-truffa, spintona vio-lentemente Mengoni per supe-rarlo, si accorge di avere esage-rato, lo prende per un braccio e gli dice: “Mi scusi…” poi, senza averlo riconosciuto, si lancia verso la folla. Morale: fuori dalla vetrina non sei nessuno. Questo ad Amsterdam non sarebbe suc-cesso.PS. Vorrei dire una cosa su E-lio e Le Storie Tese. Avete sen-tito che brano geniale è “La Canzone Mononota”? Avevo ra-gione o no? Cambi di tempo, di tonalità, di accordi, di tutto! Un brano incredibile! Ora immagi-nate Vessicchio che deve far qua-drare tutta l’orchestra dall’ini-zio alla fine. Bravissimi gli Elio, bravissimo Vessicchio e bravo Morini che sta a guardare e ad ascoltare, perché da chi maneg-gia la musica con questa abilità c’è solo da imparare.

Mi scusi...

I Look Maker al lavorosul Red CarpetNell’arco della giornata di ieri, all’interno di Casa Sanremo è stato of-ferto un servizio di “trucco e parrucco” per gli ospiti presenti. Inoltre, all’interno dello stand Saphìr, sono passati alcuni artisti che hanno rice-vuto un cadeù gentilmente offerto dall’azienda. Nel pomeriggio lo staff dei parrucchieri e degli addetti al trucco, sono stati presenti sul Red Carpet di fronte al Teatro Ariston, per una veloce perfomance dal vivo seguita da una sfilata di moda sotto lo sguardo attento e meravigliato del pubblico presente che ha dimostrato di gradire fortemente il defilè. Infine, ieri sera i nostri professionisti si sono spostati all’interno del Te-atro stesso nella postazione dello stilista del look Rolando Elisei.

Page 8: FestivalNews N°03 febbraio 2013

1234567891023456789202345678930234567894023456789402345678950234567896023456789702345678980234567899023456789100

8

Sanremo, sempre di più un Festival social e vi-rale. Impossibile sfug-gire alle news che arri-

vano dalla cittá ligure che sono presentemente costanti su tutti i social network. L’abitudine, ormai consolidata anche in Italia, di condividere sul web le proprie impressioni a caldo ha prodotto nella prima serata qualcosa come 459.262 commenti, l’86% dei quali resi pubblici attraverso Twitter e il resto su Facebook, nella fascia oraria che dalle 20 del 12 feb-braio e proseguita sino alle 2 di notte del giorno successivo.Dati impressionanti quelli rac-colti da Blogmeter, azienda le-ader nell’analisi delle conversa-zioni e delle interazioni online, che testimoniano quanto il fe-nomeno della Social Tv abbia infiammato anche la più im-portante manifestazione ca-nora italiana.I tweet sul Festival di Sanremo sono stati ben 393.043 e sono stati scritti da 79.131 “spetta-tori attivi”. Il record precedente di trasmissione più twittata era di appena un mese quando, in

occasione della partecipazione di Silvio Berlusconi a Servi-zio Pubblico, si raggiunsero 204.636 tweet con un picco di 1.885 tweet al minuto. Senza contare i tweet che gli stessi protagonisti del festival condividono in tempo reale rac-contando emozioni, sensazioni e postando anche fotografie per rendere i fan partecipi

dell’avventura Sanremese. Fa-bio Fazio ad esempio, dimostra di essere a proprio agio su Twit-ter dove ogni giorno posta foto inedite del dietro le quinte del Festival. il conduttore ha rag-giunto i 1307 follower con un profilo personale attraverso cui narra il dietro le quinte del Fe-stival di Sanremo.Luciana Lit-tizzetto invece utilizza rara-

mente il proprio profilo Twitter e conta solo 3.601 follower. En-trambi i conduttori non hanno un profilo Facebook.Se a decretare i vincitori fosse il web - Modà, Marco Mengoni, Elio e le Storie Tese: questo sa-rebbe il podio finale del Festival di Sanremo se il voto popolare venisse raccolto attraverso Fa-cebook e Twitter. I Modà infatti staccano tutti con 1.192.895 tra fan e follower, il doppio dei contatti di Marco Men-goni (578.051) e circa il 150% in più di quelli di Elio e le Sto-rie Tese. Ma Chiara Galiazzo insidia i Modà nella classifica dei fan più attivi: ha il maggior numero di follower che creano contenuti e ed è seconda nei fan che interagiscono maggior-mente. Questi sono solo alcuni dei dati raccolti da ECCE/Cu-stomer, soluzione CRM sociale di Decisyon che monitora l’en-gagement sociale e la brand re-putation dei 14 Big del Festival di Sanremo. Risultati Facebook: La classi-fica generale su Facebook è gui-data dai Modà con 1.146.764 fan, ben 4 volte quelli degli im-

mediati inseguitori, Elio e Le Storie tese che si attestano ai 345.783 tallonati da Marco Mengoni che segue a distanza ravvicinata con 309.783. Die-tro il terzetto di testa, i 200.000 fan sono superati solo da Anna-lisa Scarone, al 4° posto, mentre Max Gazzè raggiunge il quinto con 117.641; il resto dei parteci-panti si attesta sotto i 100.000.Risultati Twitter: In questo caso i dati offrono tutta un’al-tra classifica, mostrando come alcuni cantanti prediligano l’immediatezza dei 140 carat-teri per comunicare con i fan. Marco Mengoni è il capofila con 268.268 follower, il dop-pio dei secondi, Elio e le Storie Tese, che si attestano a 123.556 follower, e più del triplo della terza, Malika Ayane. Seguono poi i Moda e Daniele Silvestri al quarto e quinto posto.Ma-lika Ayane e Simone Cristic-chi trovano in Twitter il loro strumento ideale per comuni-care con i fan: per la cantante milanese i follower sono il dop-pio dei fan, mentre per il can-tante romano sono circa il 50% in più.

Con lo slogan ‘Sanremo... più social che mai’ la Rai presenta un’offerta digitale rinnovata e ricca di servizi in esclusiva per il suo pubblico e i dati di traffico della prima serata hanno pre-miato la scelta del Servizio Pub-blico di aprire al mondo di inter-net. “La prima puntata di San-remo è stata l’evento più social di sempre - ha detto Piero Gaffuri, AD di RaiNet – e indica la pre-cisa volontà della Rai di entrare nelle ‘case degli italiani’ anche attraverso Internet con prodotti innovativi, sicuri, di qualità e gratuiti”.Nel dettaglio:Sanremo (sito + video on de-mand) ha totalizzato 816.282 pa-gine viste (di cui 186mila pagine

viste i video on demand e 630mila pagine viste i contenuti testuali del sito) e 194.976 utenti unici, registrando rispetto alla prima puntata del 2012 +77% in termini di pagine viste e +97% in termini di utenti unici. Considerando an-che i dati della diretta di Rai1 su Rai.tv e sulle applicazioni Rai.tv sulle varie piattaforme, Sanremo ha totalizzato 1,2 milioni di pa-gine viste.Il traffico in termini di pagine vi-ste è così suddiviso:- 50% sito

- 31% Diretta Rai1 su Rai.tv: 393mila pagine viste ed una me-dia oraria di 36mila utenti unici (rispettivamente +30% e +34% rispetto alla diretta della 1 pun-tata della 62esima edizione)- 15% dai video on demand- 2% Diretta Rai1 su App Rai.tv iPad: 28mila pagine viste ed una media oraria di 5mila utenti u-nici- 1% Diretta Rai1 su App Rai.tv iPhone: 17mila pagine viste ed una media oraria di 2mila utenti unici

- 0.4% Diretta Rai1 su App Rai.tv Android tablet: 4mila pagine viste ed una media oraria di 687 utenti unici.Per quanto riguarda i dati della social tv, Facebook ha gene-rato più interazioni con 1.018 utenti unici registrati e 2.535 commenti, Twitter 242 utenti u-nici registrati e 668 commenti e MyRaitv 209 utenti unici regi-strati e 1.186 commenti. In par-ticolare ci sono stati oltre 79.131 utenti che hanno partecipato con almeno un tweet alla serata gene-

rando complessivamente 393.043 tweet relativi al Festival e ai suoi protagonisti, con una media di tweet al minuto pari a 1.092. Nel minuto di picco sono stati scritti 4.452 tweet. Rispetto ad altri e-venti monitorati si segnala una media di tweet per utente molto alta pari a 4,96.Il totale dei post su Facebook relativi al Festival sono stati 66.219. Il 12 febbraio l’account ufficiale di Twitter di Sanremo ha acquisito 6.526 nuovi followers, mentre la pagina ufficiale di Fa-

cebook ha guadagnato 1.726 fan. App di Rai.tv nel complesso (nu-mero di downloads e numero pa-gine viste):il 12 febbraio l’app Rai.tv ha totalizzato 206mila pagine viste su iPad (+14% sul giorno precedente), 83mila su iPhone (+20% sul giorno prece-dente) e 11mila su Android tablet (+132% sul giorno precedente).Il portale Rai ha totalizzato 7 mi-lioni di pagine viste (in linea con il giorno precedente) e Rai.tv 2,6 milioni di pagine viste (+4% sul giorno precedente).

Il Festival seguitissimo sui Social Network

di Elena CASI

La Rai e il servizio digitale

Carla Bruni duettacon Luciana LittizzettoLa Bruni a Sanremo per promuo-vere la sua ultima produzione di-scografica. “Siamo gemelle di-verse. Lei è nata gnocca e ricca”. E’ toccato alla Littizzetto rom-pere, a suo modo, il ghiaccio con la ex première dame francese, o-spite alle seconda serata del Festi-val per promuovere il suo nuovo disco. “Ha preso la chitarra e ha venduto milioni di dischi, ha detto faccio un bambino ed è nato, ha detto ‘mi fidanzo con un francese’ e ha sposato Sarkozy. Ha più culo che anima”, ha continuato Littiz-zetto che ha trascinato la Bruni in un duetto sottolineando lo stesso comune nascita (Torino) con lei alla voce e Carlà alla chitarra.

Page 9: FestivalNews N°03 febbraio 2013

9

Fin dall’inizio di questa sua terza avventura sanremese, Fabio Fa-zio ha messo in chiaro

che quest’edizione del Festi-val sarebbe stata tutta impron-tata sulla qualità delle canzoni. E quale miglior garante avrebbe potuto avere la musica se non un direttore artistico come Mauro Pagani. «Sono convinto che in giro ci sia molto più ta-lento di quanto emerge. – ha di-chiarato Pagani, a proposito di qualità della musica in un’inter-vista a Vanity Fair – È un pro-blema di tv, case discografiche ormai inesistenti e le radio che trasmettono sempre la stessa roba. Dall’altro lato, si è diffusa l’idea che fare il cantante possa far svoltare la vita. Dei sessan-tamila che vanno ai provini di X Factor, almeno 58mila sperano di fare il colpo». E proposito di talento, giudizi negativi espressi sui talent show, quest’anno, prendano parte alla kermesse festivaliera, alcuni reduci da queste esperienze: «Sono mac-chine per costruire interpreti e quindi non hanno nulla a che fare con la creatività. Spettacoli che sfornano per la tv carne ad alta avariabilità». Rispetto alla bocciatura di Morgan, il diret-tore artistico di Sanremo 2013 ha dichiarato: «Morgan lo cono-sco da tempo e lo stimo. L’unica vera regola che ci siamo dati è di scegliere sulla base dei brani e quelli di Morgan non sono pia-ciuti abbastanza. Nessuno ha avuto il posto garan-tito per meriti passati». In me-rito ai propri favoriti alla conqui-sta del gradino più alto del podio di quest’edizione di Sanremo, il musicista ha dichiarato: «Elio e le storie tese hanno superato se stessi». Nato a Chiari in provincia di Bre-scia 67 anni fa (li ha compiuti lo scorso 5 febbraio), Pagani, nei

suoi rapporti con Sanremo, è sempre stato più legato al Tenco che al Festival, tanto da essere insignito, nel 1991, della Targa Tenco per l’album “Passala bel-lezza” (ritenuto dalla giuria della rassegna dedicata alla canzone d’autore come “miglior opera prima”) e, nel 2011, del Premio Tenco come operatore culturale. Polistrumentista, compositore e produttore, ha fatto parte della PFM (Premiata Forneria Mar-coni) ma il suo nome è da sempre legato a Fabrizio De Andrè, con il

quale è entrato in contatto per la prima volta nel1970 quando, durante la registra-zione de “La buona novella”, si avvicinò al gruppo de “I Quelli”. Ma al sua storia con questa band durò poco, molto più dura-turo (sette anni) il sodalizio con la PFM. Tornando al rapporto con De Andrè, Pagani ha for-nito un contributo fondamentale nella composizione degli album “Crêuza de mä” nel 1984 (consi-derato dalla critica un capolavoro, inserito da David Byrne tra i dieci

dischi più importanti del decennio in tutto il mondo e insignito della Targa Tenco e collocato dalla rivi-sta Rolling Stones al quarto posto nella classifica dei migliori 100 album italiani di tutti itempi) e “Le nuvole” nel 1990, lavori di cui si è occupato an-che della produzione. “Crêuza de mä”, oltre ad essere insignito nell’84 della Targa Tenco come miglior album dialettale (rico-noscimento istituito per la prima

volta proprio quell’anno), è stato letteralmente reinterpretato, a vent’anni dalla sua uscita, dallo stesso Mauro Pagani, che ne ha rinnovato gli arrangiamenti. Ma il suo primo rapporto con il Festival di Sanremo risale al 1988, quando partecipò alla gara canora con il gruppo rock demenziale “Figli di Bubba” (nome ispirato al giornalista genovese, Giorgio

Bubba, noto per le sue cronache di Genoa e Sampdoria in 90° Mi-nuto) con la canzone comico-de-menziale “Nella valle dei Timba-les” (scritta dallo stesso Pagani). I “Figli di Bubba”, classificati al quattordicesimo posto della clas-sifica del Festival dell’88, era for-mato per l’occasione (oltre che da Pagani) anche da Franz Di Cioc-cio, Roberto Manfredi, Sergio Vastano, Enzo Braschi, Roberto Gatti e Alberto Tonti.

di Romano LUPI

Mauro Pagani:i Talent sono macchineper costruire interpreti e nonhanno nulla a che fare con la creatività

Page 10: FestivalNews N°03 febbraio 2013

1234567891023456789202345678930234567894023456789402345678950234567896023456789702345678980234567899023456789100

10

GOLASECCA è una band nata nel 2009, che esordì autopro-ducendosi il primo

cd con cinque brani. Li incon-triamo alla finale del concorso Talent Up tenutosi ieri al Vic-tory Morgana Bay e ideato da Marco Balestrieri. Dopo l’esi-bizione li fermiamo per par-lare con loro. Il cantante esordi-sce subito così: “Come per tutti i giovani del sud una delle cose principali della vita è il lavoro”. L’effetto è immediato: stupore. Cerchiamo di capire meglio. La formazione strumentale è u-guale a tutte le altre band. Loro si chiamano Roberto Cossu (voce), Marco Madeddu (chi-tarra) Renato Fonneso (basso), Stefano Etzi (chitarra), Mau-rizio Tiddia (batteria). Ci pro-vano, sono pronti e maturi, an-che nei discorsi dietro le quinte. Ma cosa hanno di particolare questi cinque ragazzi, che for-mano il gruppo? Pensate su cin-que elementi della formazione ben quattro sono ex operai della tanto discussa Alcoa, la tanto chiacchierata multinazionale dell’alluminio, che nella sede sarda ha licenziato tutti tranne il minimo “sindacale” (una doz-zina circa di persone). Così loro fanno parte di quei mille che

oggi non hanno più lavoro. Un lavoro duro, svolto nei forni di alluminio a 65 gradi bevendo 10 litri di acqua al giorno, e mo-rendo di tumore. Ma sperano di riavere quel lavoro. Uno di loro me lo conferma: “Mio pa-dre è orto di infarto e se ne è an-dato accompagnato da una ma-lattia legata ai polmoni”. Se non fosse morto per un motivo, ci sa-rebbe stato pronto l’altro. Lavo-rava anche lui lì. Un Paese pic-colo che offre solo quel lavoro. Adesso cercano da un anno di-gnità e lavoro, prima di tutto. La loro storia si snoda attra-verso questo punto di partenza, questa esperienza molto forte che però non li ha demotivati, anzi. Alcuni di loro hanno fami-

glia figli. Questo gruppo ha un legame forte con la terra e con il contesto in cui è nato. Ha preso forma in fabbrica, luogo dove si sono conosciuti tutti i musicisti della band. Nell’ora di pranzo si vedevano e cominciavano a parlare di canzoni. Il licenzia-mento ha dunque dato loro il tempo per realizzare sul serio la passione che occupava la loro unica ora di nutrimento. Que-sta capacità di programmare il futuro, di sperarlo diverso, ha portato i due fondatori a unirsi per scrivere testi e musica. Su you tube è possibile vedere qual-che loro video della loro prima produzione. A cui segue adesso un disco completo in cantiere. Il singolo è già un demo. Ro-

berto Cossu alla voce però è ri-masto solo perchè il suo compa-gno di avventure Marco Ma-deddu un bel giorno è emigrato a Roma, dove è stato per un anno.”Marco parte e il progetto si ferma. io divento operaio ed entro nella fabbrica di allumi-nio in Sardegna e incontro Re-nato il bassista.” In questi pochi anni, Marco ha fatto in tempo a tornare in Sardegna. Roma gli ha lasciato il segno ma lui non ci ha lasciato il cuore. Che non è poco per chi deve tornare con la valigia vuota. Il gruppo si ri-unisce presto e comincia a par-tecipare ai primi concorsi. Po-chi e tutti pieni di successo e cri-tica positiva. Dal primo con-test regionale in Sardegna fino in Sicilia, al concorso emergenti in meridione dove hanno col-pito la critica. “Ci danno ben-zina questi incontri”, spiega Cossu, parlando dell’incontro con Massimo Luca chitarrista di Battisti prima e produttore di Grignani poi. “Lui ci ha detto che abbiamo stoffa, che siamo come una Ferrari senza ben-zina e questo ci sprona perchè poco a poco ci conquisteremo l’identità che forse ci manca, ma lo faremo sapendo di vivere di luce propria. Siamo tutti figli di operai, abbiamo le spalle lar-ghe e non ci facciamo abbattere da niente, anche se sappiamo bene che lo Stato ci ha scaricati. Non ci facciamo illusioni e sap-piamo che la lotta sarà dura. Ci siamo uniti alla lotta degli altri operari, siamo in mille e quindi siamo tutti amici, e an-diamo nelle piazze, a Roma e

dove serve. Siamo con la Fiom, che forse è l’unico sindacato che può dire la sua e farsi rispettare. Nonostante sappiamo che la vita in fabbrica sia dura, noi vo-gliamo lavorare e anche se do-vessimo lavorare con la musica, ci basterebbe avere quei mille euro al mese, giusto per poter vivere. E’ così che concepiamo il mondo. Vorremmo che tutti avessero dignità con poco. I ri-sultati dell’arrivismo dell’egoi-smo, dell’avidità li abbiamo vi-sti, e li paghiamo sulla nostra pelle per colpa di altri. Non fun-ziona più niente, nè sanità, nè cultura. Ci stanno togliendo o-gni possibilità di vivere. Noi ab-biamo sperato fino all’ultimo che la fabbrica non chiudesse. Volevamo continuare ad alzarci e a guardare in faccia i nostri fi-gli, dirgli Sta tranquillo, sto la-vorando per te. Le notizie arri-vavano confuse e noi abbiamo saputo tutto in modo graduale. Sappiamo che le multinazionali fanno altri giochi, più grandi di noi, ma giocano sulla nostra pelle. Sono venuti anche i mi-nistri a trovarci, ma ti dico che da noi sono scappati con l’e-licottero perchè l’accoglienza non è proprio come se l’aspet-tavano. Tutto questo ci ha por-tato a scrivere in modo creativo. La Rogna del Re, è un singolo. Parliamo di una malattia che ti mangia a poco a poco e conta-gia i re d’Italia, i politici, le ban-che, il Vaticano dei ricchi che predica ai poveri di dare l’al-tra guancia. La delusione più grande è sentire parlare con messaggi d’amore e di povertà,

invece sappiamo degli stipendi faraonici dei cardinali e dei beni immobili infiniti. Mentre noi crediamo in Dio, voi che fate, nel frattempo? Abbiamo otto brani finiti e adesso è giunto il momento di girare un pò di piazze per farci conoscere e por-tare avanti il discorso sociale, insieme a tanti altri ragazzi. Noi parliamo della nostra terra ma-dre, come donna, come matriar-cato, come amore, come territo-

rio, parliamo della tradizione e dei nostri tempi cupi, della no-stra gente, dei Golasecca, la no-stra storia. Siamo contenti di es-sere stati qui in Liguria, a San-remo, calati nella realtà di que-sta città che non guarda solo il Festival, ma offre spazi diversi. Continueremo a spostarci per fare soprattutto live”. Per chi fosse curioso di saperne di più può cercare la loro pagina su fa-cebook (golasecca).

Operai sardi licenziati dall’Alcoaalla giornata di Talent Up Academy

di Tiziana PAVONE

Page 11: FestivalNews N°03 febbraio 2013

11

Page 12: FestivalNews N°03 febbraio 2013

12

Page 13: FestivalNews N°03 febbraio 2013

13

Page 14: FestivalNews N°03 febbraio 2013

14

Page 15: FestivalNews N°03 febbraio 2013

15

Dopo il successo di Rocco Papaleo a Sanremo lo scorso anno, quello di A-

risa l’anno precedente, la Re-gione Basilicata intende anche quest’anno sollecitare l’inte-resse e la curiosità degli opinion maker, rafforzando il proprio messaggio di invito alla sco-perta di una regione per molti aspetti ancora inedita, anche at-traverso la degustazione di pro-dotti tipici. Il gusto diviene così prefigurazione della ricchezza e varietà di un territorio, terra di ispirazione di poeti, letterati, musicisti che, se trova una sua interpretazione contempora-nea in artisti celebri, tra cui va ricordato anche Mango, ripro-pone, al contempo, la perenne attualità della straordinaria musica di Gesualdo da Venosa, “Principe dei Musici”, di cui ri-corre quest’anno il 400enario dalla morte. La Basilicata, terra

d’ispirazione, raccontata magi-stralmente da Mariolina Vene-zia nel suo felice romanzo Mille anni (premio Campiello) che è qui valorizzata dal grande ci-nema di Pier Paolo Pasolini, Salvatores, Gibson, solo per ci-tarne alcuni, si propone ad un turista esigente desideroso di autenticità e di ritrovate armo-nie come solo può offrire una terra in cui la natura regna so-vrana, estremamente variegata nei suoi paesaggi, ricca di tesori inaspettati di arte e cultura. Una regione che si propone oggi anche per vivere esperienze eccentriche come quella di fru-ire di paesaggi meravigliosi a “volo d’uccello”, imbragati su dispositivi meccanici, in tutta si-curezza, tra le Dolomiti Lucane (Volo dell’Angelo) o nel Parco del Pollino (Volo dell’Aquila a San Costantino Albanese).La scoperta della Basilicata si traduce durante tutto l’arco

dell’anno in una riappropria-zione di antichi riti e liturgie della natura, nelle tradizioni vive delle feste di molte comu-nità che celebrano, tra maggio e settembre, antichissime feste di rigenerazione del tempo e del ci-clo della natura, ampiamente il-lustrate sul portale www.basili-cataturistica.com. Ne mancano straordinari eventi dove la memoria storica si rin-nova in fastose sfilate o in e-venti carichi di tensione come la “Parata dei turchi” a Potenza il 29 maggio e la “Festa della Bruna” a Matera il 2 luglio. Forme spettacolari, frutto di contaminazioni tra diversi ge-neri artistici e raffinato utilizzo di avanzate tecnologie sceni-che, danno vita in estate ad or-mai consolidate iniziative di successo come il “Cinespetta-colo della Grancia” (a Brindisi di Montagna), “La città dell’u-topia” (a Campomaggiore) e la

“multivisione di Federico II” (nel castello di Lagopesole), mentre suggestivi interventi di light-design e di atmosfere so-nore, conducono il visitatore in un’esperienza “immersiva” a contatto con il Sacro nella “Cripta del peccato originale” a Matera. La Regione Basilicata di oggi è tutto questo e molto altro, im-preziosita dai colori e dai pro-fumi delle due coste di Mara-tea e del Metapontino e da co-munità particolarmente cordiali ed ospitali, il cui carattere trova adeguata declinazione nel gu-sto inconfondibile dei suoi vini, dall’Aglianico del Vulture al Grottino di Roccanova, a quelli della terra della Val d’Agri, ai vini doc del materano. Si tratteggiano così i principali motivi che, a ben ragione, sug-geriscono di questa terra la defi-nizione di “giardino segreto d’I-talia”.

La Basilicata a Sanremo 2013

di Marcello PITTELLA

Assessore al TurismoRegione Basilicata

I FAGIOLI DI SARCONI (IGP): lungo il fiume A-gri, e più precisamente, nel piccolo comune di

Sarconi, si coltiva un fagiolo la cui tipicità è determinata da ca-ratteristiche come il terreno sab-bioso, l’abbondante acqua per l’irrigazione, il clima costante-mente fresco. La varietà ei fa-giolo “borlotto” e “cannellino” hanno un gusto particolar-mente saporito e si distinguono per la rapidità di cottura. Molte sono le pietanze che valorizzano questo legume in una moltepli-cità di varianti. IL PECORINO DI MOLI-TERNO (IGP): il pecorino di Moliterno deve la sua bontà ad una particolare tecnica di prepara-zione e ad un contesto ambientale caratterizzato da un clima freddo-umido determinante per la sta-gionatura. Fresco di 8/10 giorni viene collocato nel fondaco, un apposito magazzino a piano terra, con il pavimento in pendenza per favorire lo scolo della salamoia. Le forme, lavate con acqua tie-pida poste nelle fiscelle e fatte scolare, subisco un processo di risalatura. Infine stagionato con continui controlli e frequenti ma-nipolazioni, fatte con l’abile tocco dei polpastrelli delle dita. Il latte di pecora, addizionato con i latte di capra, la pressatura della ca-gliata, fatta a mano, all’interno delle fiscelle (da qui l’appellativo di “canestrato”), il clima e gli am-bienti per la stagionatura determi-

nano un gusto deciso ed aroma-tico. Altrettanto famoso è il peco-rino di Filiano. I PEPERONI DI SENISE (IGP): fresco o essiccato, intero o polverizzato, il peperone rosso di Senise è utilizzato in moltissime pietanze anche perché tradizio-nalmente considerato un rimedio universale capace di prevenire e guarire ogni forma di malattia. In particolare quello “crusco”, ossia essiccato e poi sapientemente im-merso nell’olio bollente, diventa croccante e dà un inconfondibile e gustosissimo sapore. LA MELANZANA ROSSA DI ROTONDA (DOP): introdotta agli inizi del 900 nel comune di Rotonda da alcuni cittadini tornati dalla Guerra d’Africa, questa me-lanzana è molto simile al pomo-doro. Tutte le sue caratteristiche sono esaltate nel suo ambiente naturale di coltivazione, ubicato nel cuore del Parco Nazionale del Pollino. Si distingue dalle altre varietà non solo per il suo partico-lare aspetto ma soprattutto per il basso contenuto di acido cloroge-nico, responsabile dell’imbruni-mento del frutto, dalla polpa car-nosa che non annerisce a contatto con l’aria. E’ particolarmente gu-stosa e viene raccolta ad agosto e novembre.

FUNGHI E TARTUFI: la Basili-cata, detta anche Lucania proprio perché terra di boschi, beneficia di saporitissimi funghi e tartufi, tutta la Provincia di Potenza dal Vulture al Pollino, è una riserva naturale di funghi di diversa natura com-mestibili, mentre i tartufi lucani, il “bianchetto2 e lo “scorzone nero” vanno acquistando sempre mag-giore prestigio. IL MIELE: in un territorio ricco di essenze arboree e floreali non può mancare la produzione di miele, lavorato con antica espe-rienza ma con sistemi aggiornati. Come noto un miele naturale si ri-conosce anzitutto dall’odore, ben

caratterizzato e dal colore che va-ria dal biondo chiaro trasparente al bianco traslucido e dall’am-bra al bruno (come il miele di ca-stagno o di melata d’abete. Parti-colarmente conosciuti e pregiati sono in Basilicata il miele di aca-cia, di tarassaco, di tiglio, di ca-stagno e multiflora spesso anche usati nella medicina tradizionale. I SALUMI: i salumi lucani, tal-mente celebri già in epoca ro-mana da identificarsi con il nome “lucanica” di cui sembra essere stato particolarmente ghiotto Ci-cerone, sono particolarmente dif-fusi in tutto il territorio regionale che vanta un’antichissima tradi-

zione nel campo dell’allevamento dei suini. Tra i più conosciuti sono i salumi di Cancellara e Picerno. IL PANE DI MATERA (IGP): il suo aroma intenso, ricco si av-vale di una forma caratteristica a cornetto. Ha una crosta spessa e croccante ed una mollica partico-larmente morbida giallo paglie-rina, con buchi irregolari. Soffice, appena umido, all’assaggio libera tutto il sapore del grano duro: il trionfo del gusto. I VINI: L’Aglianico (DOCG) è l’espres-sione dei più antichi vitigni del Mezzogiorno. La zona di pro-duzione gravita alle pendici del Monte Vulture. Caratterizzato da un colore rosso rubino più o meno intenso, o granato vivace con ri-flessi arancione verso l’invecchia-mento, dall’odore vinoso e pro-fumo delicato con lieve sentore di fragola e lampone. Dal sapore a-sciutto, amabile, armonico ten-dente al vellutato ed equilibra-tamente tannico. La gradazione mediamente è di 12,5. Si abbina perfettamente con piatti a base di carni e va servito a 20/22°. Molte sono le produzioni e le etichette che hanno determinato il suc-cesso nazionale ed internazionale di questo pregiato vino.IL GROTTINO DI ROCCA-

NOVA (DOC): nel territorio di Roccanova, sulle colline a ridosso del Parco Nazionale del Pollino, si produce il Grottino che, tra i recenti riconoscimenti, ha rice-vuto la “Gran Menzione” al con-corso enologico internazionale di Vinitaly del 2006. La vite è una pianta che qui è cresciuta spon-taneamente tuttavia l’intervento dell’uomo è stato indispensabile e determinante per una produzione di qualità. Già intorno al 1.7000 i vitigni locali, selvatici, comincia-rono ad essere innestati con viti-gni di qualità pregiata tipo San-giovese, Barbera, Ciliegiolo per le uve rosse e Trebbiano, Malva-sia di Basilicata e Moscato per le bianche. Quattro sono le tipo-logie: “rosso”, “rosso riserva”, “bianco” e “rosato”. Nel materano sono 11 le tipolo-gie in cui si può produrre il “DOC Matera”, commercializzato oggi in 16 etichette. Il “Terre dell’Alta Val d’Agri” è la seconda DOC lucana, ottenuta da due vitigni internazionali, il Mer-lot e il Cabernet Sauvignon, è un vino particolarmente equilibrato e strutturato, di colore rosso rubino, all’olfatto è vellutato, il retrogusto è elegante ed intenso. L’unica IGP lucana rimane l’“IGP Basilicata”, con etichette che hanno ormai fatto la storia della cantina lucana. Le aziende produttrice sono circa 70. Di antica tradizione è anche l’o-lio, di cui sono celebri quello di Ferrandina, Venosa e Rapolla.

Gli ambasciatori della BASILICATAa tavola: i principali esponenti

Page 16: FestivalNews N°03 febbraio 2013

1234567891023456789202345678930234567894023456789402345678950234567896023456789702345678980234567899023456789100

16

SALTATAL’ESIBIZIONE DEI RICCHIE POVERIDramma al Festival. È stato tro-vato morto in un appartamento di Nervi, Alessio Gatti, 23 anni, figlio di Franco Gatti, il «baffo», storico membro del gruppo mu-sicale Ricchi e Poveri.Il padre ha raggiunto la casa del figlio nella tarda mattinata di ieri. All’uscita si è intratte-nuto con i giornalisti per smen-tire le voci su un’overdose che si sono diffuse in mattinata: «Mio figlio aveva il terrore degli stu-pefacenti.Si sta infangando la memoria di un ragazzo di 23 anni. Negli ultimi giorni aveva avuto pro-blemi di intestino e stomaco. Chissà, forse, è stato vittima di un attacco di cuore. Aspet-

tiamo l’autopsia». Per Gatti è dunque da escludere la pista della droga: «Mio figlio al mas-simo beveva qualche bicchiere, lavorava molto, questo sì, fa-ceva trading in borsa e in que-

sto periodo era molto stressato. Ci siamo sentiti l’altra sera, e mi aveva parlato di un’operazione finanziaria andata male.È terribile che un ragazzo di 23 anni sia morto così, mentre io

che ne ho 70 sono ancora qui. So che le regole dello spettacolo im-pongono che “the show must go on”, ma davanti a un dolore di questa portata non me la sento proprio di andare avanti».

-PALAFIORI-

E’ il volto del rap a San-remo e domani salirà sul palco dell’Ariston con il brano ‘Storia

Impossibile’: è il giovane bolo-gnese 27enne Andrea Nardi-nocchi che questo pomeriggio ha raccontato il suo Festival ai giornalisti della sala stampa ra-dio tv al Palafiori di Sanremo.Protagonista del ‘Freestyle Ba-sket’ all’età di 18 anni, Andrea è oggi l’espressione del moderno cantautorato lontano dalla musica classica. Beatbox, loopstation e campionamento vocale sono in-fatti le parole chiave del suo ta-lento riconosciuto con il successo del singolo ‘Un posto per me’ di fine agosto 2012 che lo ha consa-crato artista del mese di Mtv New Generation. Far comprendere il suo stile sarà la vera fida di San-remo.“Ero molto perplesso quando ho saputo che avrei dovuto parteci-pare a Sanremo – ha raccontato il giovane artista - Ho detto, adesso come facciamo? Poi mi sono ri-lassato e grazie all’aiuto di An-drea Mirò che sarà direttore sul palco siamo riusciti a coniugare due aspetti”.“Il rap è qualcosa che non appar-tiene alla cultura italiana – ha ag-giunto Andrea riferendosi alle dif-ficoltà di questo genere sul palco

sanremese – non è facile fare rap in italiano perchè è legato all’hip hop che arriva dagli Stati Uniti, Si riferisce a quelle situazione che non esistono realmente in I-talia. Il Festival è l’emblema della cultura italiana, le due cose coz-zano un po’. Andrea ha all’attivo delle collaborazioni con Mar-racash e Danti Two Fingerz nel suo album ma chi porterebbe sul palco? “Vorrei il amico anzi men-tore Dargen D’Amico” ha confer-mato l’artista, una presenza che potrebbe aiutarlo a superare la paura del palco di Sanremo.“La mia paura è quando mi im-magino sul palco e penso come sarà quella sera, ho una sensa-zione di angoscia, io sono lì e tutti mi guardano” ha raccontato An-drea lasciando poi aperte le scom-messe sul look che lo vedrà com-pletamente diverso domani sera al Festival. Se infatti si presenta molto semplice Andrea ha pro-messo “Aspettate domani, il look non sarà semplice”.

Il rap sul palco dell’Ariston, la sfida del giovaneAndrea Nardinocchi

L’electro swing e l’energiadi Simona Molinarie Peter Cincotti

Al Pigna Old concerti,jam session e tanti ospiti

Per Simona Molinari e Peter Cincotti hanno passato il turno con la canzone “La Felicita’. Belli e bravi, sono esplosivi sul palco. Lei, originaria dell’Aquila, ha una voce spaziale, lui è un noto jazzista statunitense.

Al Festival presentano un genere swing, anzi electro swing, ma non è musica vecchia?“E’ un genere di musica che nasce nel nord Europa, è attualissima perché suonata in discoteca dai DJ. E’ un genere che unisce il pas-sato dello swing con il futuro dell’elettronica – dice la MolinariTra le due canzoni che hanno presentato ha vinto la seconda. “La Felicità” appunto, che forse è quella che amavano meno”“Credo di aver dato meno nel primo brano perché ero molto emo-zionata, penso infatti che la scelta del secondo brano sia dovuta anche alla mia performance, alla mia tensione – confessa la Molinari - Abbiamo portati due brani in cui credevamo molto quindi sono contenta comunque”.Io amo la musica di Simona – dice il cantante americano – ho una pic-cola parte nel pezzo, sono suo ospite, ma questa musica mi arriva completamente.La loro collaborazione continua da un po’ di tempo e andrà avanti anche in altre occasione come l’Umbria Jazz “Simona chiama ed io arrivo. Non conoscevo Sanremo, ma è per me un onore essere qui. E’ com-pletamente diverso da qualsiasi cosa esista in America. Sto apprez-zando la musica e la melodia italiana”.

Il Pigna Old “bistrot” apre la Kermesse musicale con un ricco programma che va da stasera alla finale di sabato. Si propor-ranno concerti, jam session, cantautori in acustico e ospiti a sorpresa! Tutto questo nella sala “veranda” del Pigna Old,

mentre nella sala “bistrot” si potrà seguire in diretta il Festival su schermo.Stasera si esibiranno i Kno3, giovane gruppo indie Rock Italiano, con probabile ospitata a sorpresa. Giovedì 14 sarà la volta dei Black Tunes :dai primi anni ‘90, Martina Salsedo studia dal soul, blues al funky per raggiungere il leggendaria rock. Venerdì 15: “Salotto Cantautori”, composto da Muskey, Re Scatto, Nina Monti, Nico Maraja, Kekkore’ e Francesca Romana.Cantautori del bel paese che verranno a esporci i brani dai loro cd in chiave prettamente acustica.Un iniziativa indipendente creata da Vito Muschitiello.Sabato 16 gran finale con un gruppo d’eccezione Arm On Stage, ensemble composto da Folco Orselli - voce principale, chitarra a-custica ed elettrica Stefano Piro - pianoforte, tastiere Rodhes, Wur-litzer, sintetizzatore, voce e cori Claudio Domestico - chitarra acu-stica ed elettrica, armonica e voce Alessandro Sicardi – basso e con-trabbasso elettrico, chitarre e cori.

Si è aperto sotto il se-gno negativo la 63° edi-zione del Festival per-ché commercianti e al-

bergatori locali sono tutt’ora preoccupati per la diminuzione delle presenze. “Qualche anno fa nella giornata di apertura non si poteva camminare, oggi non c’è nessuno” spiega Fabri-zio, mentre rattoppa le reti da pesca. Della stessa opinione an-che il presidente della Federal-berghi, che denuncia camere vuote e biglietti della manifesta-zione invenduti. “Sembra che vogliano far morire il Festival, negli ultimi anni lo abbiamo vi-sto solo scendere” conclude Ida, che da 45 anni ha un negozio di fiori a pochi metri dal famoso teatro Ariston.

“Alberghi vuoti e biglietti invenduti”

Page 17: FestivalNews N°03 febbraio 2013

17

Radio Jeans Network è la prima radio partecipata fatta da giovani per i giovani. Un vero e proprio centro di svi-luppo formativo e di condivi-sione. Una radio che ingloba in sè tante radio: le cento sta-zioni già attive in Liguria ne-gli istituti scolastici e nei cen-tri di formazione e di aggre-gazione (più di 80 nel com-prensorio) e quelle che stanno nascendo in Italia e in Europa. Come ormai accade da quat-tro anni i ragazzi del labora-torio di giornalismo e comuni-cazione del Liceo delle Scienze Umane “Amoretti” di San-remo curato dal Professor Fa-brizio Prisco ieri pomeriggio

sono stati nella sala stampa radio tv private al secondo piano del Palafiori per intervi-stare i propri beniamini in oc-casione della 63a edizione del Festival come inviati di Radio Jeans. Questo l’elenco dei ra-gazzi dell’Amoretti che par-tecipano al progetto guidati da Fabrizio Prisco: Alice Au-rino, Chiara Contardo, Elena Copelli, Giada Trifirò, Lo-renzo D’Alessandro, Maria Pia Ciccu, Mattia da Silva Pe-reira, Giorgia Gaudino, Gior-gia Bonello, Federica Morello, Eleonora Brizio, Anna Tri-gnani, Giulia Mazzocca, Sil-vano Guadagni, Jean Carlos Dipas Chiara, Riccardo Vola.

Festival: anche quest’anno al Palafiorii ragazzi di Radio JeansNetwork

-PALAFIORI- -PALAFIORI-

PROPRIETA’ VENDEDIRETTAMENTE BILOCALI DI NUOVA COSTRUZIONEPOSTI AUTOisolamento acustico,riscaldamento centralizzato con contabilizzatori,produzione acqua calda con pannelli solari,predisposizione climatizzazione

IMPERIA PORTO MAURIZIOa mt 100 dal mare, a 50 mt dallavia commerciale, a 50 mt dai supermercati

Tel. 011.6981741- Cell 335.266154Mail: [email protected]

Solare e professionale, allegra e felice di essere al Festival. Così Maria Nazionale ha aperto il col-legamento con “La vita in Diretta” dal Casinò di Sanremo questo pomeriggio alle 16.15. Ha rice-

vuto i complimenti da Mara Venier e dai suoi ospiti, che le hanno tributato il merito di aver interpretato con classe la canzone popolare. Ha duettato con Teddy Reno, inter-pretando “Mala Femmina” e riscuotendo gli applausi del pubblico improvvisato a Porta Teatro davanti al Casinò. “Sono felice di essere qui- ha detto Maria Nazionale-“C’è un sole splendido come il Festival”. Ha poi ringraziato in chiusura di collegamento Mara Venier che mesi fa le aveva augurato di partecipare alla gara sanremese, un auspicio che

si è rivelato positivo. Maria Nazionale è fra i Campioni in gara al festival. Al suo attivo ha tredici album, la partecipa-zione al film di Matteo Garrone tratto dal libro di Roberto Saviano,”Gomorra” che le è valso una nomination ai David 2009 come migliore attrice non protagonista. All’Ariston era già stata nel 2010, in coppia con Nino D’Angelo per la can-zone “Jammo jà”. Poi, nel 2012, ha collaborato con France-sco De Gregori nel brano “Santa Lucia”e nell’album dal vivo realizzato con Ambrogio Sparagna, “Vola vola vola”. Rap-presenta una delle migliori interpreti della canzone parteno-pea. Tornerà sul palco del Teatro Ariston con la canzone “È colpa mia”, un bel brano in napoletano scritto da Peppe Ser-villo e Fausto Mesolella, scelto ieri sera con il Televoto.

Un ‘solare’ duetto per Maria Nazionale a La Vita in Diretta

Page 18: FestivalNews N°03 febbraio 2013

1234567891023456789202345678930234567894023456789402345678950234567896023456789702345678980234567899023456789100

18

La Calabria a SanremoDomani, nella splen-

dida città di San-remo, si svolgerà l’ottava edizione di

“SanremON… Calabria dentro al Festival”, organizzata e pro-mossa dall’ACS (Associazione Centro Spettacolo). A descri-vere i dettagli di una delle feste più attese dell’anno, è il presi-dente di ACS Gino Foglia.«Saremo ospiti del Morgana Victory Bay, uno dei posti più belli di Sanremo. La serata a-vrà inizio alle 20.30 e si svol-gerà nel giorno della finalis-sima delle giovani proposte. E con grandissimo orgoglio posso affermare che per l’ot-tavo anno consecutivo la ma-nifestazione è inserita nel pro-gramma ufficiale degli eventi sanremesi». Foglia spiega an-che come nasce l’idea di Sanre-mOn: «Be’ la nostra idea nac-que quando ancora non c’e-rano feste simili legate alla ma-nifestazione canora. Ma grazie alla collaborazione con l’amico Pepi Morgia direttore artistico e ideatore di “SanremOFF”, abbiamo pensato di creare uno spazio per promuovere il ter-ritorio calabrese e crotonese nello specifico. Uno spazio in cui mettere in vetrina quanto di buono abbiamo. Inoltre, pre-zioso e’ stato l’affiatamento con gli amici Fausto Taverniti, Direttore della Sede Rai di Po-tenza e Ilio Masprone editore di FestivalNews». E così, anno dopo anno, “San-remOn” è diventato un appunta-mento fisso al quale hanno preso parte fior fiori di ospiti. Anche quest’anno non sarà da meno: «Alessandro Greco, bravissimo

conduttore; I Jalisse già vinci-tori di una edizione del Festival di Sanremo; il vicepresidente nazionale delle Misericordie, Leonardo Sacco (che ritirera’ il premio per i 25 anni di attivita’ nel sociale della Misericordia di Isola Capo Rizzuto) e il dot-tor Massimo Marrelli per le novita’ apportate in ambito medico-scientifico saranno i personaggi insigniti di que-sta “attesissima” edizione di “SanremON…”. Sono questi i premiati dell’edi-zione di quest’anno ed i nostri ospiti d’onore» ha poi proseguito Foglia. La serata sarà condotta da Gianluca Ansanelli con la parte-cipazione straordinaria dell’at-trice Maddalena Caravaggi. Tra gli altri una eccezionale sfilata di

abiti, cu-rata nei mi-nimi partico-lari dalla pro-f e s s i o n a l e G i o v a n n a Giacco. An-

cora una volta, in questa nuova

avventura ci sarà il viag-gio nell’eno-

gastronomia ca-labrese in compa-gnia del titolato chef Ercole Vil-lirillo e del sales manager Ser-gio Lerro. Un percorso cu-linario e di e-leganza con prodotti di al-

tissima qualità grazie alle can-tine meridionali Iembo di Cu-tro e Albea di Alberolbello. Ci-liegina sulla torta, è il caso di ag-giungere, i “gustosissimi” e bravi barman dell’Associazione Bar Project di Rossano.«Stiamo aspettando con ansia la data del 15 febbraio, perché quello di SanremOn, assieme al Premio Meeting del Mare, sono i nostri fiori all’occhiello. Sono le manifestazioni più celebri le-gate al nome della nostra città ma soprattutto legate al nome di ACS. Come ogni anno, da-remo il massimo affinché la se-rata sia un successo, e non ab-biamo dubbi che sarà così».

di Martina CHIELLA

Massimo Marrelli

I JalisseAlessandro Greco Gianluca Ansanelli

Gino Foglia

Maddalena Caravaggi

E’ stata Luciana Littizzettoa comprare la prima rosa perl’ospedale pediatrico GasliniLa presentatrice è stata avvicinata dal vice-sindaco di Sanremo Claudia Lolli poco prima della tradizionale conferenza stampa dell’or-ganizzazione. Luciana Littizzetto acquista la prima rosa per l’Istituto Gaslini di Genova, l’iniziativa lanciata in sala stampa con l’obiettivo di racco-gliere fondi per l’ospedale pediatrico.La presentatrice, avvicinata dal vicesindaco di Sanremo Claudia Lolli poco prima della tradizionale conferenza stampa dell’organiz-zazione, ha infatti comprato una rosa. Sembra che la Littizzetto, vi-sta la buona causa dell’iniziativa, abbia pagato 20 euro per questo fiore simbolico.Un banchetto per vendere la rosa già da subito, è stato allestito in via Escoffier a Sanremo dove, fino a domenica prossima, sarà possi-bile dare il proprio contributo per il Gaslini.

“Volano” le emozionicon l’omaggio a ModugnoE’ toccato a Beppe Fiorello aprire la seconda serata del Festival con l’interpretazione di una leggenda della canzone italiana.Sul palco c’è Modugno. No, è Beppe Fiorello, ma sembra che a cal-carlo ci sia la leggenda della canzone italiana: Mimmo Modugno. E’ un Fiorello reduce dalla sua ultima fatica ‘Volare’, il film in due pun-tate che andrà in onda su Rai Uno, con il racconto della storia di Do-menico Mudugno. Sul palco passano i ricordi del passato con i brani del cantante che rivoluzionò negli anni ‘60 la musica, il modo di com-porla e cantarla. Fiorello indossa la giacca originale con cui Modugno cantò ‘Volare’ al festival e alla fine della sua interpretazione la resti-tuisce alla moglie e al figlio seduti in platea visibilmente commossi.Ma ad interrompere questa atmosfera nostalgica irrompe la top model Bar Rafaeili, che Fazio scambia per la Littizzetto trasformata. Scam-bio di battute e dopo l’ingresso della vera Littizzetto arriva immanca-bile una sua irriverente battuta: “Sono stanca morta. Ho fatto l’a-more tutta la notte con Toto Cutugno e il coro dell’Armata Rossa che ci guardava”.

Page 19: FestivalNews N°03 febbraio 2013

19

Page 20: FestivalNews N°03 febbraio 2013

20

Pubb_genn2013_BORLANDI_xFestivalNews.indd 1 04/02/13 10.02

Anche su iPad

Page 21: FestivalNews N°03 febbraio 2013

21

Un veterano del Fe-stival di Sanremo è stato per anni Mimmo Paganelli.

Nel corso delle nostre edizioni su Festivalnews ne abbiamo parlato spesso e volentieri, non solo perché accompagnava ar-tisti in qualità di direttore arti-stico della Emi, ma anche per-ché si fermava a fare salotto con gli irriducibili della notte, vi-cino alla nostra vecchia reda-zione, il dismesso Hotel Des E-trangers, per raccontare aned-doti e storie incantevoli ai pre-senti. L’ultimo ad andare via, ad ogni modo. Quando anche il portinaio Alessandro si ar-rendeva alla stanchezza. Un uomo oltre l’apparenza, che ha avuto come urgenza la comuni-cazione. Da qualche anno non lo vediamo più perché ha cam-biato vita. Si. Si è sposato. Ha lasciato la musica. E’ diven-tato scrittore in ritiro dentro il centro di sè. Ma partiamo da più lontano. Conobbi personal-mente Mimmo durante le prove in teatro, quando le prove e-rano ancora aperte ai giorna-listi e persino al pubblico. Una delle prime cose che mi confessò fu il desiderio di scrivere un li-bro in età avanzata. In tanti me lo dicono. Lui però, lo ha fatto davvero. E senza aspettare l’ar-rivo della terza età. Adesso Pa-ganelli è un libro aperto. E’ tutto scritto sul libro. Tutta la sua vita. L’unica cosa che cam-bia, è il titolo. Me ne ricordavo un altro. Quello vero è diven-tato quasi un omaggio ai clienti amici. E spiega anche questo: “Volevo lavorare dentro nei di-schi”. Dopo averlo miracolosa-mente rintracciato (ha dismesso ogni tipo di telefono e non è su facebook), mi regala alcuni spunti inediti. Mi dice “In quasi quarant’anni nel settore ho sen-tito centinaia di persone dire: <<Prima o poi scriverò un libro con quello che ricordo e le per-sone che ho incontrato>>, ma tra quelle persone c’ero anch’io e non appena ho avuto tempo da perdere l’ho fatto veramente. Quando vedevo in televisione dei video misti di artisti di ieri e oggi mi accorgevo che avevo a-vuto a che fare sia con gli artisti in bianco e nero che con quelli a colori, quindi forse, valeva la

pena di provarci. Per riuscire a ricordare i fatti con un certo or-dine ho privilegiato la cronolo-gia delle aziende con le quali ho collaborato così mi veniva fa-cile ricordare gli artisti che ho incontrato. A parte il primo ca-pitolo che mi serve da introdu-zione alla professione e l’ultimo dove scendo volontariamente dalla giostra del disco, c’è il ca-pitolo dell’Inghilterra del 1975 del quale sono molto fiero per-ché lo trovo divertente; rac-conto per esempio un piccolo a-neddoto su un bus inglese. Chi mi conosce sa che da ex batte-rista ho sempre avuto il vizio di battere il tempo ovunque, an-che in assenza di musica. Bene, un giorno salii al primo piano di un english bus e mi sedetti in prima fila a destra e cominciai piano piano a battere il tempo con i miei stivaletti di allora do-tati di ottimo tacco rumoroso, tic e tac, tac e tic cominciai una

cavalcata notevole senza ren-dermi conto che ero seduto e-sattamente sopra il malcapi-tato autista. D’un tratto sento il rumore di una persona che sale la scale a chiocciola del bus di corsa e tutto incavolato si ri-volse a me urlando strane cose che non capii, mentre tutte le altre persone presenti guarda-vano me e ridevano. Io rimasi basito ma non sapevo cosa fare visto che ancora non parlavo in-glese e smisi mi suonare i tac-chi per rimettermi a guardare fuori. Cinque minuti dopo pur-troppo senza accorgermi i miei piedi ricominciarono a rullare finché non risuonò il frastuono del controllore che risalii i gra-dini di corsa e prima che po-

tesse dirmi qualcosa io realiz-zai in una frazione di secondo che avevo rotto le scatole all’au-tista e cambiai posto al volo. Lui arrivò e vide che il posto era vuoto, mi guardò e rimase in silenzio mentre la gente que-sta volta guardava lui ridendo a crepapelle.L’avevo fregato, non capivo l’inglese ma non ero stu-

pido.” Mimmo è un fiume in piena, ama ancora comunicare. E’ sempre il ragazzo che era: “Da ragazzo a-vrei dato qualsiasi cosa per en-trare nel mondo della musica, per incontrare artisti che cono-scevo solo grazie alla televisione, ai concerti o solo per la foto sulle copertine dei loro dischi. Que-sto sogno si è avverato ed ho la-vorato affianco ai piu’ grandi. Da RINO GAETANO a VASCO ROSSI da IVAN GRAZIANI a FRANCESCO GUCCINI da RENATO ZERO a IVANO FOSSATI da LUCIO DALLA e FRANCESCO DE GRAGORI da ROBERTO VECCHIONI a FRANCO BATTIATO da MINA ai LITFIBA e molti, molti altri

personaggi dello spettacolo e non solo. La musica vista dall’interno per chi ha trascorso circa 40 anni tra una casa discografica e l’al-tra in cerca di musica buona e di qualità” Sul libro questi passaggi sono spiegati molto bene. Anno per anno.Il libro si apre così con una di-chiarazione, tutta giocata in prima persona “Oggi nella pri-mavera 2010 ho 55 anni e mi sento ancora un ragazzo pieno di interessi e curiosità ma prima di diventare un cecchio barbone che approfitta di ogni momento possibile per raccontare la mia vita accanto a grossi personaggi della musica e dello spettacolo, ho preferito scrivere questo li-bro così se qualcuno vorrà sapere qualcosa di me, se ne avrà voglia, potrà leggersi questa mia avven-tura dettagliata nel tempo. I fatti e i nomi sono assolutamente re-

ali e visto che mi sono affidato quasi totalmente alla mia memo-ria, mi scuso per eventuali im-precisioni e omissioni... Il titolo è dovuto a più di un amico che quando lavoravo alle Messag-gerie Musicali (oggi MONDA-DORI) mI chiedeva lo sconto perchè, a detta loro, io “lavo-ravo dentro nei dischi... Sono stato un “pastore di dinosauri”, una razza di artisti che rischia davvero l’estinzione...”DA TA-RANTO A BERGAMO E POI A MILANO. Il Racconto ha inizio con tratti emozionanti e passo li-rico leggero. Chi segna tutto è il destino, che colloca la nascita di un bebè in Puglia, in via Battisti, paese d’origine chiamato Modu-gno. A lui, che si chiama Dome-nico? Si, il destino lo porterà in alto, nella musica vista da den-tro. Sono tanti i ricordi di que-sto piccolo uomo che cresce con passione e continui stimoli. Pic-coli passi per imparare a scuola, per imparare la vita, per suonare

(“Imparai a suonare la batte-ria picchiando su un cuscino ri-gido con le bacchette, mentre mio fratello studiava canto e mu-sica”). Man mano che scorrono i capitoli, in ordine cronologico si fanno vivi i ricordi più remoti. Le prime scoperte di artisti d’oltre-oceano, come Bob Dylan, Joan Baez e i Pink Floyd, Ciao 2001, la ricerca verso la conoscenza di artisti tra i più disparati, anche i melodici come i nostrani Pooh.Si snodano ricordi legati al con-testo sociale, alle persone e a un tappeto sonoro che pare di udire da lontano come un eco che illu-mina la strada a ogni capoverso. Destinazione: lavorare dentro la musica. Domenico, chiamato da-gli amici Mimmo, ci riesce. Con una gran bella gavetta, partendo dai piani bassi e polverosi, con u-miltà, caratteristica che l’accom-pagnerà per la vita. Insieme ad un

carattere forte, tenace, mai sopra le righe, mai troppo sollevato da terra. Nemmeno quando arriva ai piani alti, a dirigere nelle più importanti etichette discografi-che della nostra storia musicale. A ognuna Mimmo dedica un ca-pitolo. CGD-Messaggerie Musi-cali, Ricordi, RCA, Panarecord, Peer-Southern, EMI.

-Di chi ti ricordi maggiormente? Puoi dirmi qualcosa sulla grande Mia Martini? “Nel ricordare artisti del passato il mio pensiero va a Rino Gae-tano, Ivan Graziani con i quali ho percorso qualche anno di lavoro e amicizia. Riguardo a Mia Mar-tini, posso dirti che ho lavorato con lei e con Ivano Fossati pro-prio nel periodo del loro percorso di vita insieme e non dimenti-cherò mai quando per andare in una radio di Como sbagliai strada e ci trovammo in Svizzera tar-dando poi all’intervista, per cui mi entrambi mi presero in giro

per un mese. Mia Martini l’avevo conosciutoa forse nel suo pe-riodo più bello e la ricordo come un’artista profondamente posi-tiva e solare. E poi tanti altri, la fortuna di aver conosciuto e col-laborato con grandi autori o com-positori come Gualtiero Malgoni (Guarda che luna-Tango italiano -Flamenco rock-Tre settimane da raccontare) Oppure Alberto Te-sta, Sergio Bardotti.” - Qualcuno di loro ti è rimasto a-mico?Dopo aver lasciato ho rivisto più volte Guccini e mi manca tanto il mio amico Renzo Fantini suo manager e produttore che ci ha lasciato quasi 2 anni fa. Ho rivi-sto Vasco, Vecchioni e presto in-contrerò Battiato ma prima o poi incontrerò anche altri miei dino-sauri con qualche apparizione ad un loro concerto in giro per l’I-talia.A proposito del libro l’ho detto solo a quelli che ho appena citato e solo ad un paio di colleghi Emi (e io non so come prendere que-sta notizia, ma mi tranquillizzo perchè da me dovrebbe aspet-tarsi qualche citazione sul gior-nale, ndr)MI RIPRENDO LA MIA VITA PRIMAVERA 2007 Ultimo capitolo.”Dopo i miei 17 anni alla EMI collaborando con i più grandi artisti che potevo spe-rare di incontrare mi accorsi che in azienda qualcosa era cam-biato e i miei metodi spesso stridevano con i dettami azien-dali, certe scelte artistiche Rap-Hip pop non mi interessavano così un bel giorno entrai dal mio capo, chiusi la porta e svuotai il sacco. Pensavo che dopo tanti anni dove il lavoro era sempre al primo posto mi ero perso dei pezzi di me della vita privata. Gli dissi che dopo tanti anni vo-levo privilegiare la mia vita con Daniela che avevo appena spo-sato interrompendo i miei con-tatti con il mondo della musica che tanto mi aveva dato, ma che tanto mi aveva tolto, quindi avrei lasciato l’azienda riconsegnando il mio cellulare (compreso il nu-mero telefonico) per un periodo sabbatico più o meno lungo senza lasciare recapiti a nessuno.Volevo tornare alla vita quoti-diana più semplice possibile u-sando il tempo per me e i miei cari.Svuotai piano piano il mio ufficio finché un giorno non re-galai la mia chiavetta del caffè a Nico Ambrosini che abbracciai e pregai di salutarmi tutti mentre io infilai l’uscio come se stessi uscendo in un giorno qualsiasi, ma in mente mi veniva il volto di Guccini, Vasco, Fossati, Cam-mariere, gli Stadio e via via tutti gli altri come fosse un addio.... L’ultimo capitolo in realtà sarà il destino a scrivermelo e nel rin-graziare una vita privilegiata di chi ha ha realizzato molti so-gni apparentemente impossibili, vado avanti navigando a vista... ma lassù mi è rimasto Dio...“Volevo lavorare dentro nei di-schi”, scritto da Domenico Paga-nelli (2011)

La grande promessadi Mimmo Paganelli (EMI)

di Tiziana PAVONE

DIETRO LE QUINTE LA SVOLTA

Page 22: FestivalNews N°03 febbraio 2013

1234567891023456789202345678930234567894023456789402345678950234567896023456789702345678980234567899023456789100

22

Un successo la nottedi martedì scorso al Victory

Gli ospiti del Gran Galà del Festival di lunedì scorso al Royal Ho-tel non potranno di-

menticare quanto fosse stato ricco il primo piatto del risotto al Ca-stelmagno gentilmente fornito dal Consorzio per la tutela del formag-gio Castelmagno che fu costituito dai suoi produttori il 19 giugno 1984. Alla nascita, i soci iscritti e-rano 18. Nell’anno successivo le forme prodotte e marchiate con marchio D.O.C. (denominazione di origine controllata) risultavano

essere 1800. Al censimento del 1923 si contava solamente il Co-mune di Castelmagno come co-mune di produzione, successiva-mente ed attualmente viene pro-dotto in tre comuni: Castelmagno, Pradleves e Monterosso Grana. Certamente l’ottenimento della denominazione d’origine e l’aver costituito il Consorzio di Tutela è stato uno dei presupposti in que-sti ultimi anni, dell’aumento della produzione e del miglioramento qualitativo del formaggio Castel-magno. Nel 1996,ormai in piena

Europa Unita, il formaggio Ca-stelmagno viene promosso in sede CEE con la denominazione di ori-gine protetta (DOP). E’ cambiata da allora, la fisionomia e l’età dei produttori; i primi fondatori hanno lasciato le loro aziende ai figli che nella maggior parte dei casi con-tinuano l’attività, cercando, pur tra mille difficoltà di ampliarla e strutturarla al meglio e secondo le nuove disposizioni comunita-rie. Con la nuova regolamenta-zione comunitaria il Consorzio, per legge non fa attività di vendita,

ma si occupa esclusivamente della tutela, promozione e valorizza-zione del prodotto in comune ac-cordo con l’Assopiemonte DOP e IGP, in quanto il controllo sulla conformità del prodotto, anche per una maggiore tutela del con-sumatore, viene espletato da un organismo esterno (INOQ- Isti-tuto Nord Ovest Qualità), che ha il compito di accertare la rispon-denza del formaggio ai requisiti previsti dal disciplinare di produ-zione ed in caso di esito positivo, di autorizzare l’azienda all’uso del

marchio d’origine. Siamo ormai negli anni 2000, e le previsioni di produzione,di prezzo e di richie-sta di mercato sono aumentate ri-spetto agli anni precedenti. Attual-mente in commercio esistono due tipologie del formaggio Castel-magno, ossia “Castelmagno Pro-dotto della Montagna” e “Castel-magno d’Alpeggio”; il Consorzio conta 8 soci, di cui 5 produttori e 3 stagionatori, con un totale di 40.000 forme prodotte nell’anno 2012.

Veronica SENATORE

Il CASTELMAGNO DOP PROTAGONISTA AL GALA’ DEL FESTIVAL

Una serata all’insegna della bellezza ha aperto in grande stile il dopo-festival sanremese del Morgana Victory. Così come annunciato la festa di martedì scorso in collaborazione con l’agenzia Alone ha regalato una autentica passerella di volti

noti dello show biz portando sotto i riflettori alcune delle bellezze più si-gnificative e chiacchierate del momento: non si sono certo risparmiati i flash per Raffaella Fico fasciata in un vestito corto ed apparsa in grande forma a dispetto della recente maternità e degli strascichi della relazione con Mario Balotelli. Non meno preziosa la presenza di una folgorante Nina Moric. E poi si sono generosamente prestate alle foto di fans e ad-detti ai lavori Cristina del Basso, volto (e non solo) del Grande Fratello, Sarah Nile, ex fidanzata di Corona ed ex gieffina, Monica Ricchetti e Pa-squalina Sanna ex Pupa e Secchione. L’ingresso è stato lungamente pre-sidiato da Pio e Amedeo, circondati dalla consueta rumorississima cor-nice di ultras, pronti a sollevare cori ed altri apprezzamenti ; all’internio invece le incursioni delle Iene Bugs…Il Divino Otelma non ha mancato di onorare la festa con la sua presenza eccentrica e “benedicente”La serata è culminata con una selezione musicale di Andrea Pellizzari, noto per essere il famoso Mister Brown delle Iene. Ma ancor prima dj Ben, Marco Astegiano e Davide Penna si sono alternati prestando le pro-prie selezioni anche per le perfomance della Nu Art che nuovamente porta le sue animazioni scenografiche nel cuore delle notti festivaliere.

Page 23: FestivalNews N°03 febbraio 2013

23

Marco Lanfranchi, titolare del proprio salone a Curnasco, approda ormai da undici anni all’Ariston: Cura il look delle star del mondo dello spettacolo

TREVIOLO Fare la piega con prodotti assolutamente biologici - dalla splendida riuscita e dai costi contenuti - e nello stesso tempo aiutare il Pianeta! Dopo l’alimentazione biologica ecco in primo piano anche la «cosmesi ecobiologica», che vede aziende totalmente italiane leader del settore e forti delle più qualificate certificazioni.

IL PRIMO SALONE ECOBIO ITALIANOIn particolare il mondo dell’hair stylist vede per la prima volta in Italia l’applicazione di questi prodotti per cute e capelli totalmente ecobiologici in un salone creato ad hoc proprio nella Bergamasca.

COLLOQUIO CON L’ART DIRECTORNe parliamo con Marco Lanfranchi, art director del centro acconciature «Prima visione» e noto al pubblico bergamasco e nazionale per essere spesso al seguito dei big nella kermesse canora di Sanremo. Spiega Lanfranchi «L’attenzione alla salute non solo del cliente, ma anche dell’ambiente è la filosofia che guida l’apertura di questo nuovo salone che si avvale di attrezzature e prodotti ecobiologici: dallo shampoo all’ammorbidente, dal colore alla maschera per capelli, dal latte al bagno doccia per il corpo. Anche l’acqua per lavaggi e risciacqui non è la solita acqua del rubinetto, ma è acqua denaturata e filtrata, per eliminare il calcare che opacizza il capello, e viene versata con brocche. Abbiamo persino cambiato il lessico dei diversi trattamenti - prosegue l’art director-, proprio per sottolineare l’assoluta P

RIM

A V

ISIO

NE

PA

RR

UC

CH

IER

IC

ur

A IL

Lo

ok

DeL

Le S

tAr

DeL

Mo

ND

o D

eLLo

SPe

ttAC

oLo

Irene Grandi con Marco Lanfranchi

Viale europa, 34treviolo (BG)Tel. 035 691454

Marco Lanfranchi

infospettacoli esecutivo 12.2012.indd 228 06/02/13 12.54

Page 24: FestivalNews N°03 febbraio 2013

24