FestivalNews N°01 febbraio 2013

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Pur riconoscendo a Fabio Fazio la professionalità e la serietà con cui conduce con indubbio suc- cesso popolare la trasmissione “Che Tempo che Fa”, su Rai Tre, abbiamo il timore che la scelta per il Sanremo non sia stata poi così straordinaria perché, in un momento di crisi economica e so- ciale generale, il pubblico senti- rebbe la necessità di assistere ad un Festival allegro, spensierato, che gli faccia - per una settimana - dimenticare i grossi problemi che sta vivendo. Al pubblico, du- rante un Festival della Canzone non gli andrà bene che qualcuno gli ricordi quei problemi, per que- sto - purtroppo - ha tanti altri mo- menti per farlo che non devono essere quelli del Festival. E la “faccia” di Fazio non sem- bra proprio quella più opportuna e spensierata per far dimenticare tutto ciò, viste le premesse. Il suo è un volto troppo serio, certo an- che ironico, tuttavia a chi non po- trà venire in mente che nella sua trasmissione lui quasi sempre tratta temi serissimi, spesso pre- occupanti, da un punto di vista sociale, talvolta anche depressivi. Al punto che molti degli argo- menti che affronta pesano come macigni che spaccano lo sto- maco, tanto sono veri, ma quanto sono tristi. E vedere sul palco dell’Ari- ston Fazio, ricorderà immedia- tamente quella sua posizione da Rai Tre: impegnato, coinvolto an- che troppo. Insomma non si ri- schierà di intristire ancor più il Festival? Fazio dovrà mettercela tutta per far dimenticare al pub- blico in sala e al telespettatore che lui è un personaggio “impe- gnato” culturalmente e politica- mente. E poi, in vista delle immi- nenti elezioni, quanti penseranno che quel palco possa diventare e- lemento di pensiero partitico? ui a Sanremo sono tutti preoccupati che il Festival, che parte questa sera, possa diventare uno spot pubblicitario per le imminenti e- lezioni del 24 febbraio prossimo, quando l’italico popolo andrà a votare nel tentativo di far eleg- gere un nuovo Governo. Ad es- serlo lo è in modo particolare il nuovo DG di Rai Uno Giancarlo Leone (da anni mancava a San- remo) il quale sta implorando il duetto dei presentatori affinché non gli scappi una parola in pro- posito perché potrebbe giocarsi la carriera. E il Festival. Tenere a bada Fabio Fazio non sarà un grosso problema quanto lo è, in- vece, la scatenata Luciana Littiz- zetto perché non è escluso che una parolina per, o contro, un Ber- sani, un Berlusconi ma anche un Monti, non le possa scappare. E sarebbe anche utile al fine dell’au- Quotidiano del Festival della Canzone Italiana di Sanremo • Direttore ILIO MASPRONE • E-mail: [email protected] • Anno XXIV • Numero 1 • Martedì 12 Febbraio 2013 Parte il 63° Festival con il discusso ritorno di Fabio Fazio e Luciana Littizzetto Fazio, scelta depressiva? MEDIAPARTNER MEDIAPARTNER di Veronica SENATORE di Ilio MASPRONE www.iliomasprone.com - e-mail: [email protected] L a fortunata idea del no- stro direttore Ilio Ma- prone, di creare quest’i- nedito premio per chi lavora “dietro le quinte” del Fe- stival, sembra proprio che abbia preso piede nella maniera più cor- retta. Un’iniziativa arrivata solo alla terza edizione, ma la corsa per esserci è iniziata da almeno due mesi. Si, perché tanti degli o- spiti presenti si sono accreditati fin dall’inizio dell’anno perché vogliono esserci ed hanno capito che ormai il Gran Gala del Festi- val è solo questo. Quello che si è celebrato ieri sera, infatti, nei sa- loni del più prestigioso albergo sanremese, è stato un altro mo- mento di grande aggregazione e conforto per tutti i presenti per- ché la serata si è rivelata deli- ziosa, snella, elegante e raffinata. Questo detto soprattutto dai col- leghi che solitamente non sono teneri nei giudizi altrui. Tuttavia la serata è scivolata via con gu- sto e armonia sia nel servizio che nella qualità della cena tutta pie- montese, ma soprattutto per l’ec- cellenza dei nomi che, aderendo, hanno dimostrato straordinaria si- gnorilità. La parte, diciamo, “uf- ficiale” della premiazione è sci- volata via snella e gradevole e così l’amichevole “dibattito” tra premiati e giuria, voluto dal Pre- sidente del Premio Mario Maf- fucci, che ha saputo affrontare, con esaudienti argomentazioni, l’ormai ricorrente tema della con- tinuità del Festival. Il tutto arric- chito dalla presenza della Guest Star, il cantautore ligure Franco Fasano accolto dagli addetti ai lavori con grande simpatia e ap- prezzamento. I cinque premiati di quest’anno. Segue a pag. 2 Segue a pag. 3 Q Gran Gala del Festival e 3° edizione del premio “Dietrolequinte” L a lista completa con i due brani che cante- ranno ognuno: Alma- megretta “Mamma non lo sa” e “Onda che vai”; Annalisa “Non so ballare” e “Scintille”; Chiara “L’esperienza dell’a- more” e “Il futuro che sarà”; Da- niele Silvestri “A bocca chiusa” e “Il bisogno di te”; Elio e le Sto- rie tese “Dannati forever” e “La Ricordiamo i 14 “Big” di questo 63° Sanremo Intervenendo durante un’edizione del Tg1, Fabio Fazio, conduttore e direttore artistico aveva detto: “Molti saranno sorpresi, spero, e vedrete nessun pregiudizio verso i talent. Anzi: è il pop di oggi”. Segue a pag. 2 di Alessandra LUTI I nterpretare lo spirito del tempo, questa è la forza di Sanremo che, come un grande pittore, ha saputo negli anni dipingere i fatti, i gusti e le mode musicali di un Paese in continuo cambiamento. Ma quello di quest’anno si prospetta non solo come uno spetta- colo contemporaneo – questo sarà il Festival di twitter, dei messaggini e dei commenti on line – bensì rivoluzionario, proprio come il suo pun- tuale conduttore. Per una sessantatreesima edizione orchestrata, come nel 2000, da un bravo professionista come Fabio Fazio, che per andare controtendenza ha deciso di non circondarsi di vallette tutte lustrini, ma di dividersi la scena con una compagna più che collaudata, un’efferve- scente e sempre attenta Luciana Littizzetto, puntando tutto sulla canzone italiana. Infatti, questa volta i quattordici Big in gara hanno sfornato due canzoni ciascuno (della serie “Two is megl che one”), che magari per- metteranno allo spettatore da casa di farsi un’idea più ampia di ogni ar- tista e dei suoi registri vocali. Ma, la freschezza della nuova edizione non risiede soltanto nella condu- zione, o nella scelta di un certo tipo di spettacolo, che vuole essere sem- plice e virtuoso, bensì nel fatto che molti dei nuovi brani intendono rac- contare la vita di questo secondo decennio del XXI secolo, un momento storico pieno di gioie ma anche di problemi e incertezze. E c’è, ad esem- pio, chi come Chiara Galiazzo si chiede “Il futuro che sarà” o chi come Raphael Gualazzi ragiona “Sai (Ci basta un sogno”). I Giovani ? La vera forza di Sanremo di Cristina GRIFONI I Modà. Mara Maionchi. Ilaria Porceddu. Rocco Papaleo.

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Magazine di cultura e spettacolo legato al festival di Sanremo

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Pur riconoscendo a Fabio Fazio la professionalità e la serietà con cui conduce con indubbio suc-cesso popolare la trasmissione “Che Tempo che Fa”, su Rai Tre, abbiamo il timore che la scelta per il Sanremo non sia stata poi così straordinaria perché, in un momento di crisi economica e so-ciale generale, il pubblico senti-rebbe la necessità di assistere ad un Festival allegro, spensierato, che gli faccia - per una settimana - dimenticare i grossi problemi che sta vivendo. Al pubblico, du-rante un Festival della Canzone non gli andrà bene che qualcuno gli ricordi quei problemi, per que-sto - purtroppo - ha tanti altri mo-menti per farlo che non devono essere quelli del Festival.E la “faccia” di Fazio non sem-bra proprio quella più opportuna e spensierata per far dimenticare tutto ciò, viste le premesse. Il suo è un volto troppo serio, certo an-che ironico, tuttavia a chi non po-trà venire in mente che nella sua trasmissione lui quasi sempre tratta temi serissimi, spesso pre-occupanti, da un punto di vista sociale, talvolta anche depressivi. Al punto che molti degli argo-menti che affronta pesano come macigni che spaccano lo sto-maco, tanto sono veri, ma quanto sono tristi.E vedere sul palco dell’Ari-ston Fazio, ricorderà immedia-tamente quella sua posizione da Rai Tre: impegnato, coinvolto an-che troppo. Insomma non si ri-schierà di intristire ancor più il Festival? Fazio dovrà mettercela tutta per far dimenticare al pub-blico in sala e al telespettatore che lui è un personaggio “impe-gnato” culturalmente e politica-mente. E poi, in vista delle immi-nenti elezioni, quanti penseranno che quel palco possa diventare e-lemento di pensiero partitico?

ui a Sanremo sono tutti preoccupati che il Festival, che parte questa sera, possa diventare uno spot

pubblicitario per le imminenti e-lezioni del 24 febbraio prossimo, quando l’italico popolo andrà a votare nel tentativo di far eleg-gere un nuovo Governo. Ad es-serlo lo è in modo particolare il nuovo DG di Rai Uno Giancarlo Leone (da anni mancava a San-remo) il quale sta implorando il duetto dei presentatori affinché non gli scappi una parola in pro-posito perché potrebbe giocarsi la carriera. E il Festival. Tenere a bada Fabio Fazio non sarà un grosso problema quanto lo è, in-vece, la scatenata Luciana Littiz-zetto perché non è escluso che una parolina per, o contro, un Ber-sani, un Berlusconi ma anche un Monti, non le possa scappare. E sarebbe anche utile al fine dell’au-

Quotidiano del Festival della Canzone Italiana di Sanremo • Direttore ILIO MASPRONE • E-mail: [email protected] • Anno XXIV • Numero 1 • Martedì 12 Febbraio 2013

Parte il 63° Festivalcon il discusso ritorno di

Fabio Fazio e Luciana LittizzettoFazio,sceltadepressiva?

MEDIAPARTNER MEDIAPARTNER

di Veronica SENATORE

di Ilio MASPRONE

www.iliomasprone.com - e-mail: [email protected]

La fortunata idea del no-stro direttore Ilio Ma-prone, di creare quest’i-nedito premio per chi

lavora “dietro le quinte” del Fe-stival, sembra proprio che abbia preso piede nella maniera più cor-retta. Un’iniziativa arrivata solo alla terza edizione, ma la corsa per esserci è iniziata da almeno due mesi. Si, perché tanti degli o-spiti presenti si sono accreditati fin dall’inizio dell’anno perché vogliono esserci ed hanno capito che ormai il Gran Gala del Festi-val è solo questo. Quello che si è celebrato ieri sera, infatti, nei sa-loni del più prestigioso albergo

sanremese, è stato un altro mo-mento di grande aggregazione e conforto per tutti i presenti per-ché la serata si è rivelata deli-ziosa, snella, elegante e raffinata. Questo detto soprattutto dai col-leghi che solitamente non sono teneri nei giudizi altrui. Tuttavia la serata è scivolata via con gu-sto e armonia sia nel servizio che nella qualità della cena tutta pie-montese, ma soprattutto per l’ec-cellenza dei nomi che, aderendo, hanno dimostrato straordinaria si-gnorilità. La parte, diciamo, “uf-ficiale” della premiazione è sci-volata via snella e gradevole e così l’amichevole “dibattito” tra premiati e giuria, voluto dal Pre-sidente del Premio Mario Maf-fucci, che ha saputo affrontare,

con esaudienti argomentazioni, l’ormai ricorrente tema della con-tinuità del Festival. Il tutto arric-chito dalla presenza della Guest Star, il cantautore ligure Franco Fasano accolto dagli addetti ai lavori con grande simpatia e ap-prezzamento.I cinque premiati di quest’anno.

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Gran Gala del Festival e 3° edizionedel premio “Dietrolequinte”

La lista completa con i due brani che cante-ranno ognuno: Alma-megretta “Mamma non

lo sa” e “Onda che vai”; Annalisa “Non so ballare” e “Scintille”; Chiara “L’esperienza dell’a-more” e “Il futuro che sarà”; Da-niele Silvestri “A bocca chiusa” e “Il bisogno di te”; Elio e le Sto-rie tese “Dannati forever” e “La

Ricordiamo i 14 “Big” di questo 63° SanremoIntervenendo durante un’edizione del Tg1, Fabio Fazio, conduttoree direttore artistico aveva detto: “Molti saranno sorpresi, spero,e vedrete nessun pregiudizio verso i talent. Anzi: è il pop di oggi”.

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di Alessandra LUTI

Interpretare lo spirito del tempo, questa è la forza di Sanremo che, come un grande pittore, ha saputo negli anni dipingere i fatti, i gusti e le mode musicali di un Paese in continuo cambiamento. Ma quello di quest’anno si prospetta non solo come uno spetta-

colo contemporaneo – questo sarà il Festival di twitter, dei messaggini e dei commenti on line – bensì rivoluzionario, proprio come il suo pun-tuale conduttore. Per una sessantatreesima edizione orchestrata, come

nel 2000, da un bravo professionista come Fabio Fazio, che per andare controtendenza ha deciso di non circondarsi di vallette tutte lustrini, ma di dividersi la scena con una compagna più che collaudata, un’efferve-scente e sempre attenta Luciana Littizzetto, puntando tutto sulla canzone italiana. Infatti, questa volta i quattordici Big in gara hanno sfornato due canzoni ciascuno (della serie “Two is megl che one”), che magari per-metteranno allo spettatore da casa di farsi un’idea più ampia di ogni ar-tista e dei suoi registri vocali.Ma, la freschezza della nuova edizione non risiede soltanto nella condu-zione, o nella scelta di un certo tipo di spettacolo, che vuole essere sem-plice e virtuoso, bensì nel fatto che molti dei nuovi brani intendono rac-contare la vita di questo secondo decennio del XXI secolo, un momento storico pieno di gioie ma anche di problemi e incertezze. E c’è, ad esem-pio, chi come Chiara Galiazzo si chiede “Il futuro che sarà” o chi come Raphael Gualazzi ragiona “Sai (Ci basta un sogno”).

I Giovani? La vera forza di Sanremo

di Cristina GRIFONI

I Modà.

Mara Maionchi.

Ilaria Porceddu.

Rocco Papaleo.

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Comunque il Festival della Canzone Italiana non è soltanto il palcosce-nico dei Campioni, ma anche il trampolino di lancio di nuovi volti e di nuove voci, insomma di tutti quei possibili talenti che andranno ad ar-ricchire la nostra scena musicale. E bisogna proprio dirlo che è nei Gio-vani la vera forza di Sanremo. Questi hanno superato selezioni durissime (le domande di partecipazione andavano oltre i 300 candidati), sei degli otto in gara (Andrea Nardinocchi, Antonio Maggio, Blastema, Ilaria Por-ceddu, Il Cile, Paolo Simoni) sono stati selezionati tra i sessanta convo-cati alle audizioni a fine dicembre, e gli altri due (Irene Ghiotto e Renzo Rubino), invece, sono stati scelti da Area Sanremo. Ilaria Porceddu e An-tonio Maggio già li conosciamo, entrambi hanno partecipato nel 2008 alla trasmissione televisiva X-Factor; il secondo ha trionfato con gli Aram Quartet, e vinto un contratto discografico con Sony-BMG. Anche quella di Irene Ghiotto, è una voce nota: nell’ottobre 2011 è entrata a far parte del cast di Star Academy. Il bolognese Andrea Nardinocchi è una sorta di “mutante”, che per comporre si affida ai nuovi strumenti che la tecnolo-gia digitale mette a disposizione, unendoli a innovativi quanto unici mezzi

di espressione come il “beatbox” (la produzione di suoni ritmici con la bocca), la “loopstation” (strumento elettronico che permette di registrare, mettere in loop e riprodurre vari tipi di suoni), e l’auto campionamento vocale. Il Cile è proprio la voce che ci mancava. Il toscano, con uno stile grintoso e divertente, si lascia andare sulle note di una canzone d’autore italiana sgombra di ideologie ma piena di idee. Paolo Simoni vede nella musica d’autore italiana la chiave di tutto: lo studio del pianoforte mo-derno e poi del sassofono ha arricchito la figura del giovane cantautore e-miliano. Renzo Rubino, invece, può considerarsi un “artista di strada”: il ragazzo pugliese punta tutto sulla sua forza espressiva e sull’originalità dei suoi testi, che lo portano a confezionare uno spettacolo curato in ogni aspetto. E poi ci sono i Blastema, un gruppo che si è fatto le ossa sui pal-chi dei più grandi eventi nazionali dedicati alla musica, come l’Heineken Jammin’ Festival. Questo gruppo porterà una ventata d’aria fresca all’A-riston, con l’intenzione di farsi sentire, e trasformare il Festival della Can-zone Italiana in uno spettacolo dal volto sempre giovane.

Cristina GRIFONI

Direttore Responsabile: Ilio MASPRONE - e-mail: [email protected] – Cell. 335/327111Vice Direttore: Silvana RIVELLADirezione Editoriale: Renata RIVELLACollaboratori: Dario SALVATORI, Enrica GUIDOTTI, Massimo MORINI, Mauro BOCCACCIO, Mo-nica LA PADULA, Tiziana PAVONE, Alessandra LUTI, Veronica SENATORE, Alice RINALDI, Luciano CASTRO, Cristina GRIFONI, Elena CASI, Romano LUPI, Feliciana DI SPIRITO, Ely GALLEANI, Martina CHIELLA, Silva ZANCHI.Ufficio Grafico: Paolo PINTO, Diego LUPANODirezione Artistica: Angelo GIACOBBE - Marco PERRAFotografi: PEPE’, Ercolina GALLO, Costanzo CREMONESI, Roberto GAGGERO, Luca LOMBARDIEditore: Soc. Coop. ARTE & TURISMO, Corso Orazio Raimondo 163 - 10083 Sanremo IMTel. 0184-266433 - Fax 0184-263495 - Cell. 335/32.71.11Autorizzazione Tribunale di Sanremo N° 897 del 10/04/1998

Festivalnews DailyQuotidiano del Festival della Canzone Italiana

Dalla Prima

La Giuriadel Premio2013

dience, ma non altrettanto per la Rai che mai come quest’anno potrebbe andare verso guai seri. D’altronde se alla Littizzetto to-glieranno l’argomento politica, non ci sembra che ne abbia molti altri adatti ad un Ariston. In fondo le risate le strappa con grande en-tusiasmo proprio con quei nomi: tolti quelli gli autori dei testi della “terroncina torinese” avranno il loro bel da fare. A parte que-sta seria preoccupazione, il Festi-val parte anche con il piede storto per la qualità dei cantanti scelti da

Fazio. Ricordiamo che quando è stato dato l’annuncio tanti quoti-diani sono stati severi con i giu-dizi perché non hanno visto ec-cellenti nomi di Big, molti di que-gli esclusi sono tutt’ora arrabbia-tissimi. Fazio dice di aver scelto le canzoni e non i cantanti. Dice anche che Sanremo è il Festival, è la gara della musica, dei testi e non necessariamente dei cantanti. Quindi ha privilegiato questi e le melodie, meno i grandi nomi. Dargli torto no, ma nemmeno tanta ragione perché gli applausi

in sala li strappano prima di tutto i grandi nomi in gara, poi la qualità delle canzoni. Almeno nei primi giorni. E’ vero anche che giorno dopo giorno il pubblico segue an-che i testi, resta il fatto che i nomi importanti fanno molto. Di fatto tre li ha recuperati come ospiti: Toto Cotugno, Albano e Ricchi e Poveri, adducendo al fatto che hanno fatto la storia del Festival mentre, in realtà, sono stati “ri-pescati” perché altrimenti la Rus-sia non avrebbe comperato i diritti televisivi. E siccome i tre Big in quel Paese sono straconosciuti, la Rai è stata costretta al recupero. Da stasera, prova del nove an-che per il capo progetto del Festi-val Sandra Bemporad che ritorna nella città dei fiori dopo anni di assenza. Una squadra Rai dun-que rinnovata, ma comunque pre-occupata perché il periodo non è dei più allegri, almeno dal punto di vista politico-festivaliero. Dai risultati di questa prima serata capiremo subito quale sarà l’an-damento per le altre quattro: vi-viamo dunque questo Festi-val con serenità e non pensiamo troppo alla Roma politico-parti-tica: quello si che è un altro Fe-stival...

Veronica SENATORE

Fazio-Littizzetto Giovani

PresidenteMario Luzzatto Fegiz,Corriere della Sera.

Marino Bartoletti,Giornalista Rai.

Marco Molendini,Il Messaggero.

Marco Mangiarotti,Quotidiano Nazionale.

Dario Salvatori,Critico musicale Rai Uno.

canzone monotona”; Malika A-yane “Niente” e “E se poi”; Marco Mengoni “Bellissimo” e “L’essenziale”; Maria Nazionale “Quando non parlo” e “E’ colpa mia”; Marta sui tubi “Dispari” e “Vorrei”; Max Gazze’ “Sotto casa” e “I tuoi maledettisimi impegni”; Modà “Come l’ac-qua dentro il mare” e “Se si po-

tesse non morire”; Raphael Gua-lazzi “Sai” (ci basta un sogno) e “Senza ritegno”; Simona Moli-nari con Peter Cincotti “Dr. Jekyll and Mr. Hide” e “La felicità”; Si-mone Cristicchi “Mi manchi” e “La prima volta”.Le dichiarazioni di allora di Fabio Fazio sulla presenza a Sanremo di alcuni frequentatori di Talent che prima non voleva e poi è stato co-stretto ad accettare, si sono sbiz-zarriti tanti giornali, televisioni (private) e radio. “Poteva essere giusto” è stato detto e ripetuto, “assolutamente no”, hanno detto

altri. Fatto sta che ci ritroviamo anche quest’anno con soliti ra-gazzi e ragazze che di Talent ne hanno vinti.Non volendo aggiungere altro a quanto è stato abbondantemente scritto detto e visto, per conto no-stro, questi famosi interpreti che provengono dai vituperati Talent, hanno più o meno lo stesso di-ritto di altri che - francamente - non sappiamo come a Sanremo ci siano arrivati in questa 63a e-

dizione, se dobbiamo credere a quanto ha detto Fazio che con-tano le canzoni, poco chi le inter-preta e da dove arriva. Comunque il giudizio finale parte da questa sera e solo da domani potremmo

dire se ha avuto torto o ragione sui Talent: ma anche sugli altri ov-viamente. Che poi il Talent sia il “pop” di domani lasciamolo dire ad altri...Fazio non è un esperto di musica.

I 14 “Big”

Elio e le Storie Tese.

Malika Ayane.

Raphael Gualazzi.

Daniele Silvestri.

Lo Spot televisivo.

Irene Ghiotto.

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Cominciamo dal ritorno a Sanremo della storica Signora del Festival, Sandra Bem-porad rientrata a casa con il grado nien-temeno che di Capo Progetto del Festi-val. Una responsabilità messa, però, nelle mani giuste: il suo riconoscimento è stato votato all’unanimità, così come quello di altre due Signore: Mara Maionchi, di-scografica di eccellenza, scopritrice di ta-lenti ed eccellente “mostro” di simpa-tia e sincera schiettezza; l’altra Signora è un grande e fervente comunicatrice mu-sicale: Marinella Venegoni, Inviata Spe-ciale de “La Stampa”, critica che non tra-lascia mai di pungere quando è il caso, ma lo fa sempre con riverenza e asso-luta competenza. Ma lo fa. Poi due ma-schietti, uno di questi è particolare. In-fatti si tratta del lucano Rocco Papaleo che non è propriamente un personaggio da dietro le quinte, ma tanta è la simpa-tia riscossa l’anno scorso quando ha co-presentato il Festival con Gianni Mo-randi e tanta è la simpatia con la quale stà conducendo la Campagna Pubbli-citaria di ENI, che la giuria lo ha rite-nuto meritevole lo stesso di questo rico-noscimento. In sostanza per l’organizza-zione è stato uno stratta gemma per ria-verlo ancora a Sanremo, anche perché qui rappresenta la sua bella Regione Basili-cata, per la seconda volta presente al Pre-mio. Ed infine un carissimo amico, col-lega giornalista, autore, direttore d’or-chestra e presente al Sanremo da oltre 20 anni, ma è anche produttore cinemato-grafico: si tratta di Massimo Morini, ide-atore – tra l’altro – dei “Buio Pesto”, mi-tico complesso musicale che non vuole u-scire dai confini della propria Liguria. E con Morini si aggiungono così all’Albo d’Oro del Premio altri cinque perso-naggi che contribuiscono alla crescita della storia del Festival e dello showbu-siness musicale italiano. Ricordiamo poi la giuria di questa terza edizione. Innan-zitutto il Presidente, Mario Luzzatto-Fe-giz (Corriere della Sera) è in ottima com-pagnia con il televisivo Marino Bartoletti, grande esperto di sport, ma soprattutto di musica; poi Marco Mangiarotti, condiret-tore del trittico quotidiano Il Giorno, La Nazione e IL Resto del Carlino; ed inol-tre Marco Molendini, autorevole critico ed Inviato Speciale de Il Messaggero di Roma, quinto il collega Dario Salvadori di Rai Uno, sempre molto disponibile nel dare utili suggerimenti. Un quintetto che, anche in questa terza edizione, ha fatto una scelta coerente precisa e puntuale, sotto l’attenta cura del Presidente Mario Maffuci, ex capostruttura di Rai Uno, e del Segretario del premio Fausto Taver-niti, direttore della sede Rai della Basili-cata. Domani su Festivalnews/Daily il re-soconto definitivo del Gran Gala del Fe-stival: chi c’era e chi non è venuto.

MaraMaionchiM

ara Maionchi (Bologna, 22 aprile 1941): produt-trice discografica e da un pàò di tempo personag-

gio televisivo. Attualmente viene consi-derata la figura femminile di maggiore spicco nella discografia italiana, visto che ha prodotto sia per conto di major come Sony e Warner, che in maniera in-dipendente attraverso la sua etichetta, so-stenendo tuttavia in numerose dichiara-zioni che la vera scena musicale - intensa e multisfaccettata - è all’estero e che in I-talia “si fa quel che si può”. La sua car-riera nel mondo della musica comincia nel ‘67 quando, dopo aver risposto ad una inserzione sul Corriere della Sera da parte della casa discografica Ariston Records.

Dopo aver superato il colloquio con Al-fredo Rossi, entra a far parte dello staff come segretaria dell’ufficio stampa e di-venta responsabile della promozione. I primi artisti con i quali collabora sono Ornella Vanoni e Mino Reitano. Durante il suo primo Sanremo (1968) segue, ol-tre alla stessa Vanoni (con Casa bianca), anche Mario Guarnera (Un uomo piange solo per amore) e Anna Identici (Quando m’innamoro). La permanenza all’Ariston Records dura fino al 1969 quando Mo-gol e Lucio Battisti fondano la Numero Uno e chiamano proprio Mara Maionchi a lavorare per la neonata etichetta, con il compito di gestire tutti i rapporti con la stampa, la radio e la televisione. L’e-sperienza con la coppia di autori la con-duce, nel 1975, alla Ricordi, in cui rico-pre il ruolo di responsabile editoriale. In questi anni scopre Gianna Nannini, alla quale offrirà un contratto di esclusiva. Ot-tiene ottimi risultati con Umberto Tozzi. Qualche anno più tardi diventa direttore artistico e inizia a seguire il percorso mu-sicale di Eduardo De Crescenzo, Mia Martini e Fabrizio De André. A Sanremo nel1981 è infatti con De Crescenzo che canta Ancora, celebre e celebrata can-zone. Nel 1983 le viene offerta la dire-zione artistica della Fonit-Cetra, nota casa discografica. Qui lancerà Renzo Ar-bore e collaborerà al successo di Vasco Rossi. In seguito, Mara e suo marito Al-berto Salerno, sempre nel 1983, fondano l’etichetta Nisa (la quale prende il nome dall’omonimo nome d’arte di Nicola Sa-lerno, padre di Alberto). Ha inizio una ricca e florida stagione di successi negli anni 2000, primo tra i quali quello di Ti-ziano Ferro, il quale ha iniziato una lunga collaborazione con la casa, che ha pro-dotto tre dei suoi primi album. Nel 2006, dopo ventitré anni di esperienza con la Nisa, Mara e il marito decidono di cre-are una nuova etichetta indipendente, la “Non ho l’età”, (nome che fa riferimento a Salerno, cioè la canzone che scrisse per Gigliola Cinquetti per il Festival del ‘64) con lo scopo di aiutare nuovi talenti ad e-mergere. Dopo 40 di carriera, nel 2007 le viene proposto di diventare giudice del talent show X Factor. Accetta e prende parte alle prime 4 edizioni. Dapprima viene affiancata da Morgan e Simona Ventura (prima e seconda edizione), poi da Morgan e Claudia Mori (terza) e infine da Elio, Enrico Ruggeri e Anna Tatangelo (quarta). Nel 2008 viene inserita come co-conduttrice nella puntata del sabato di un’altra trasmissione musicale, Scalo 76, presentata con Francesco Facchinetti. Nel 2009 invece, esce la sua autobiografia dal titolo Non ho l’età, edita da Rizzoli. Ne-gli ultimi anni ha puntato su alcuni artisti emergenti, tra i quali: Tony Maiello, con-corrente di prima edizione di X Factor, lo porta alla vittoria della categoria Nuova Generazione al Festival 2010 e Gerardo Pulli, vincitore della undicesima edi-zione di Amici. Nel 2010 debutta come attrice nel film natalizio di Aldo, Gio-vanni & Giacomo dal titolo La banda dei Babbi Natale, interpretando l’insopporta-bile suocera di Giovanni. Nella sesta pun-tata di X-Factor 4, Facchinetti propone il primo singolo della discografica, dispo-nibile su iTunes a partire dal 13 ottobre 2010. Il brano, un ironico remix dance che mescola l’elettronica con la voce della Maionchi, è Fantastic ed è accredi-tato a My Own Key feat. La Maionchi, con un chiaro gioco fonetico basato sul suono del cognome, ha affermato di voler devolvere in beneficenza tutta la parte del ricavato. Il singolo raggiunge la seconda posizione della Top Digital Download, la classifica ufficiale stilata della FIMI. Nel novembre 2010, è uscita la prima ap-plicazione per iPhone dedicata a Mara: Fantastic Mara. Nel dicembre 2010 par-tecipa al nuovo talent show di Canale 5

Let’s dance condotto da Claudio Amen-dola e Vanessa Incontrada. Dall’11 gen-naio 2011 è ospite fissa nella fase serale della decima edizione di Amici. Nel 2011 è inoltre selezionatrice di giovani in Festi-valshow e dall’ottobre dello stesso anno prende parte al corpo docenti di Amici, voluta da Maria De Filippi. La Maion-chi prende parte anche alla fase serale di quest’edizione. Uno dei suoi allievi (Ge-rardo Pulli) si classifica al primo posto e ottiene un contratto con la EMI. L’anno scorso, nel corso dei festeggiamenti per il santo patrono di Sanremo, San Romolo, le è stato assegnato il riconoscimento di “Amica di Sanremo” e ieri sera ha ritirato il premio “Dietrolequinte”.

Marinella VenegoniL

a piemontese per eccellenza Marinella Venegoni è conside-rata tra i critici musicali più in vista di tutto il panorama gior-

nalistico italiano. Laureata in filosofia, la simpaticissima collega, è nata nel bellis-simo paese, Crescentino, in Piazza Ca-retto il 3 aprile del 1947, proprio di fronte al Comune del quale è stata anche Sin-daco dal 1995 al 1999 per un solo man-dato concluso al termine del quale aveva deciso di non ricandidarsi. Fra le sue re-alizzazioni di quel periodo si ricordano

il complesso sportivo (bocciofila, palaz-zetto, piscina coperta), opera unica nel raggio di svariati chilometri. Poi è arri-vato il secondo mandato iniziato il 7 giu-gno 2009 in seguito alle elezioni stra-vinte con una Lista Civica di centro sini-stra denominata, come nel mandato pre-cedente, “Amare Crescentino”, composta di molti giovani affiancati tuttavia da per-sone di ampia esperienza; un misto che ha ben rappresentato in Giunta. Nella sua vita personale, fuori Piazza Caretto, Ma-rinella Venegoni, dopo una breve espe-rienza come docente di Storia e Filoso-fia al Liceo Scientifico di Borgosesia (ter-minata per la decisione di abbandonare l’insegnamento), è da lunghissimo tempo giornalista professionista presso lo sto-rico quotidiano torinese “La Stampa”. Tra l’altro la Venegoni è stata Consigliere Nazionale nel Sindacato dei giornalisti. Dagli Anni ‘80, è il critico di musica po-polare, top 5 in Italia: in questa veste ha girato il mondo, seguendo concerti e in-tervistando i maggiori esponenti del pop/rock: da Bob Dylan a Madonna, da Bono ai Rolling Stones, ma tantissimi altri ita-liani compresi. La scorsa edizione è stata Presidente della Giuria che ha assegnato il premio alla seconda edizione del rico-noscimento “Dietrolequinte”. È sposata con Mimmo Càndito, anche lui giorna-lista, qualificatissimo corrispondente di guerra nonché professore universitario. Càndito, per la prima volta nella storia del seppur giovane premio ideato da Ilio Ma-sprone “Dietrolequinte”, è stato presente alla serata di gala nella quale è stato as-

segnato questo riconoscimento che sta ri-scuotendo, anno dopo anno, grandi con-sensi di critica e di pubblico.

Massimo Morini

Vero e proprio alfiere della “li-guritudine”, Massimo Mo-rini, nato a Genova il 4 di-cembre 1967, utilizza il pal-

coscenico del Festival per promuovere la Liguria e le iniziative del suo gruppo, i “BuioPesto”. Ma Morini è molto di più. In materia di Festival rappresenta un vero e proprio recordman. Dal 1991 è presente ininterrottamente sul palco dell’Ariston. direttore tecnico in 29 edizioni tra Festi-val vero e proprio e “Sanremo Giovani”, ha diretto un totale di 138 artisti; come di-rettore d’orchestra ha partecipato a otto e-dizioni dirigendo 14 canzoni e stabilendo nel 1995, a soli 27 anni, il record di più giovane direttore d’orchestra della ker-messe canora sanremese, record battuto nella 62ª edizione da Stefano Costan-tini, classe 1991, che a 22 anni ha diretto Marco Guazzone in “Guasto”. Ancora oggi detiene il record di 22 partecipazioni consecutive al Festival. A Sanremo è stato direttore tecnico di alcuni fra i mag-giori cantanti italiani: Loredana Bertè, Mia Martini, Anna Oxa, Gianluca Gri-gnani, New Trolls, Antonella Ruggiero, Patty Pravo, Nino D’Angelo, DJ France-sco, Riccardo Cocciante, Andrea Bocelli, Christina Aguilera, Tiziano Ferro, Mietta, Gianni Morandi, Franco Battiato e Lucio Dalla e tantissimi altri Ha vinto in cin-que edizioni: in veste di direttore tecnico di Luca Barbarossa Alexia, Marco Ma-sini e di Roberto Vecchioni. Ha ottenuto inoltre due secondi posti nella catego-ria Big, due secondi posti e quattro terzi posti nella categoria Giovani, sei premi della critica e uno per il miglior arran-giamento. Nel 2003 ha diretto l’orche-stra per Alina, classificatasi seconda fra i giovani, nel 2004 per Piotta, nel 2007 per Stefano Centomo, classificatosi se-condo fra i giovani, nel 2011 per Roberto Amadè, classificatosi terzo fra i giovani. Al Festival 2009 ha diretto l’orchestra per Povia (secondo), ed è stato direttore tec-nico di Marco Masini, Tricarico, Pupo-Paolo Belli-Youssou N’Dour e France-sco Renga. Al Festival di Sanremo 2010 ha diretto l’orchestra nuovamente per Po-via, per i Broken Heart College per La fame di Camilla e per gli ospiti interna-zionali Tokio Hotel, è stato tecnico di sala di Enrico Ruggeri, Malika Ajane, più al-tri 5 giovani, tra i quali il vincitore Tony Maiello, ed è stato direttore tecnico di E-doardo Bennato. Morini ha toccato, nel 2010, 20 partecipazioni consecutive al Festival. In occasione della kermesse san-remese La Fondazione Regionale per la Cultura e Spettacolo della Regione Ligu-ria gli hanno assegnato un premio alla car-riera. Al Festival 2011 ha diretto l’orche-stra per Roberto Amadè, terzo tra i Gio-vani, ed è stato tecnico per Vecchioni (con cui ha vinto), poi Franco Battiato, Patty Pravo, etc... L’anno scorso ha diretto per i Soliti Idioti ed è stato tecnico per Renga, Matia Bazar, Emma e Zilli. Morini è il le-ader indiscusso dei “BuioPesto”, gruppo

musicale dialettale genovese che punta sull’ironia e la goliardicità, tanto nelle ri-elaborazioni di pezzi famosi, quanto nelle canzoni scritte ex novo. Da vent’anni in-fine Morini racconta il dietro le quinte sul quotidiano “Festivalnews/Daily”, diretto dall’amico Ilio Masprone.

SandraBemporadLa Signora del Festival, Sandra Bempo-rad inizia la sua carriera in Rai nel 1977 lavorando nella prima Terza Rete Radio-fonica e poi, nel 1989, a Rai Uno. Nel 1990 comincia un’altra carriera, quella della produttrice di programmi musicali, come Il Concerto di Pavarotti in Hyde Park, Notte Rock, Il Concerto del 1º Mag-gio. Prosegue la sua attività nel 1993 pro-ducendo tra gli altri Pavarotti & Friends e l’Eurofestival. Dal 1992 al 2000 è la pro-duttrice delle edizioni del Festival di San-remo e quattro anni più tardi diventa an-che capo progetto della grande manife-stazione e delle trasmissioni ad essa col-legate; quindi il Dopofestival, Sanremo estate, Sanremo si nasce e così via. Nelle edizioni del 1999 e del 2000 fa parte della Direzione Artistica del Festival della can-zone. Nel 2001 è nuovamente tra i com-ponenti della Commissione Artistica del 51° Festival di Sanremo.Che effetto le fa ricevere questo premio?«Sono sorpresa e contenta, soprattutto molto lusingata di condividerlo con illu-stri predecessori».Quale rapporto ha con Sanremo e con il Festival?«Con Sanremo ho un rapporto di o-dio e amore, come per le grandi pas-sioni della vita. Ho lavorato per la pro-duzione di almeno 13 edizioni del Festi-val e di altre manifestazioni collaterali, e sono stata capo progetto di almeno 10 e-dizioni. Quindi ho visto cambiare la città, i suoi amministratori, ho profuso molte e-nergie, speranze, fatica in questo lavoro, cercando di migliorare ogni volta i risul-tati per far crescere la manifestazione che considero una vetrina importantissima non solo della musica italiana ma anche e soprattutto uno spaccato della società i-taliana.».Qual è il ricordo più bello legato alle sue esperienze legate al Festival?«Non c’è un ricordo solo, ce ne sono molti

legati ai tantissimi personaggi con i quali ho avuto l’onore di lavorare. Per esempio le poesie scritte da Sergio Bardotti che raccontavano in 10 versi gioie e dolori di quella particolare edizione del Festival; le battute fulminanti di Raimondo Vianello; le risate a cena con Piero Chiambretti; le telefonate di Mike Bongiorno con le ri-chieste più svariate che mi coglievano sempre impreparata; l’ingorgo dei Ser-vizi di Sicurezza nel backstage quando si incontrarono Michail Gorbaciov e il fra-tello di Clinton; Valeria Marini che voleva appendersi con le ali come Piero Chiam-bretti; i cannoli alla crema mangiati di na-scosto con Luciano Pavarotti nel came-rino, ecc. ecc. ecc…».Come sarà il quest’edizione del Festival?«Sarà un Festival divertente, ironico, in-consueto, contemporaneo, elegante e con ospiti eccellenti». Cosa si aspetta dalla coppia Fazio-Littiz-zetto?«Sono due grandissimi professionisti che coniugano intelligenza a ironia, molto af-fiatati tra loro e quindi sono certa che sa-pranno riservarci grandi sorprese».

Premio “Dietrolequinte” I cinque premiati: Rocco Papaleo, Mara Maionchi,Marinella Venegoni, Massino Morini, Sandra Bemporad

Dalla Prima

Page 4: FestivalNews N°01 febbraio 2013

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Lui è un attore consu-mato, un caratterista eccezionale, uno uomo di spettacolo a tutto

tondo, insomma è un teatrante straordinario che sa calcare e ot-timizzare bene ogni scena, inter-pretare qualsiasi parte, metten-doci del suo, con il risultato che alla fine è vincente: un vero prota-gonista del palcoscenico o da die-tro una telecamera. E per queste sue eccezionali caratteristiche, al lucano Rocco Papaleo, gli viene “di diritto” attribuito, per questa terza edizione del premio “Die-trolequinte”, un riconoscimento che costituisce, per lui, una vera e propria eccezione nella trien-nale storia di questa - seppur gio-vane - manifestazione. Già, per-ché Rocco Papaleo è un perso-naggio che si è contraddistinto per essere stato più davanti alle quinte che non dietro. Ma, alla luce del grande successo personale otte-nuto durante il Festival del 2012, la giuria ha deciso di inserirlo co-munque nell’Albo d’Oro del pre-mio.Rocco Papaleo, cosa si prova ad essere una sorta di eccezione. Lei, in fin dei conti, è uno che dietro le quinte ci sta poco…

«Forse dovrei starci. Questo pre-mio è un invito a starci…».Che opinione ha dei premi in gene-rale e di questo in particolare?«Secondo me i premi hanno un doppio effetto. Da un lato sono un qualcosa di non oggettivo. Mi spiego meglio. Non sono ogget-tivi come, ad esempio, una ma-nifestazione sportiva dove esiste una classifica in base alla presta-zione fornita e, in questo senso, li prendo con un po’ di distacco. Dall’altro lato mi gongolo e mi sento gratificato come in que-sto caso. Dal premio “Dietrole-quinte” mi sento particolarmente gratificato, anche perché non ho fatto assolutamente niente per meritarlo...».Parliamo un po’ di Festival. Cosa le resta dell’esperienza dell’anno scorso?«Ad un anno di distanza riesco a vedere con maggior distacco. Uno sguardo retrospettivo più distac-cato mi permette di analizzare la situazione al di fuori delle maga-gne psicologiche del momento che, necessariamente, accompa-gnano ogni edizione del Festival. Un anno dopo mi rendo conto che è stato un bellissimo momento fatto di riflessioni profonde, quasi

terapeutiche, sul mio status. Si è trattato di un passaggio molto im-portante della mia vita, tanto dal punto di vista artistico quanto dal punto di vista umano».Alla luce dei successi ottenuti dai lei e da Arisa si può dire che quello del 2012 è stato un Festival all’in-segna della Basilicata, regione part-ner dell’edizione del premio “Die-trolequinte!” dello scorso passato, ma sarà presente comunque anche quest’anno. Per questo Festival del 2013, quale regione le piacerebbe che ci fosse?«Non riesco a percepirlo. Non ne sò tantissimo del Festival di San-remo di quest’anno. Sentimental-mente mi piacerebbe che fosse la Sardegna. Non sò se c’entra con il Festival ma è una regione che ho vissuto intensamente nell’ultimo anno, anche perché lì ho girato le riprese del mio ultimo film: “Una piccola impresa meridionale”».In base a quello che sa, che idea si è fatto del Festival di quest’anno?«Ho grande simpatia e ammira-zione per il perosnaggio Fabio Fa-zio e sono molto legato anche alla torinese Luciana Littizzetto. Se-condo me le aspettative sono ot-time e sarà un grande Festival».Questo 63° Festival della Canzone migliore o peggiore del suo?«Penso sarà migliore. Il passato è un’esperienza dalla quale at-tingere per migliorarsi sempre di più».A proposito, che voto si dà per la sua presenza a Sanremo 2012?« Un 6+»... è troppo?Assolutamente no, anzi è un po’ poco, non le pare? In fin dei conti la critica, nei suoi confronti, è stata molto, ma molto generosa…«Ho fatto bene, ma posso fare meglio. Devo essere onesto e va-lutarmi in base a quello che vedo di me in scena».La sera dell’11 (che poi è stasera) febbraio dunque sarà a Sanremo per ritirare il premio, appunto, “Dietro-lequinte”. È la prima volta che ri-torna a Sanremo dopo il Festival di Gianni Morandi dell’anno scorso?«No, sono già tornato per gli O-scar della Televisione di Daniele Piombi». In futuro ci tornerà?«Avrei tanti motivi per poterci tornare. Potrei farlo con un mio spettacolo all’Ariston o al Tenco. Dipendesse da me, a Sanremo, ci ritornerei al volo. L’anno scorso ho vissuto una grande espe-rienza al 360 gradi, molto coinvol-gente, molto stimolante. Ho co-nosciuto tantissime persone fan-tastiche, su tutti cito Salvatore dell’Hotel Globo. Siamo diven-tati grandi amici. Durante il Fe-stival dell’anno scorso è stata per me la persona più importante. E poi, proprio per il discorso che fa-cevo prima…».Quale discorso?«… quello del migliorarsi, mi pia-cerebbe tenere un mio spettacolo all’Ariston. In questo senso riu-scirei ad esprimermi meglio di quanto non sia riuscito a fare du-rante il Festival».Intanto, in attesa di uno spettacolo tutto per sé, Rocco Papaleo si gon-gola con il premio “Dietrolequinte”.Uno spettacolo di Papaleo all’Ari-ston? siamo sicuri che il nostro e-ditore ci penserò molto seriamente.

Il Rocco “nazional popolare”che ha sconvolto il Festival 2012Il popolare attore torna a Sanremo per ritirare il premio “Dietrolequinte”!

di Romano LUPI

È la prima volta che ritornaa Sanremo dopoil Festival diGianni Morandidell’anno scorso?«No, sonotornato pergli Oscar della Televisionedi Daniele Piombi».

Il premio Regia Televisiva di Rai Uno è previsto da Sanremo per il 13 marzo.

Rocco Papaleo con Ivana Mrazova.

Page 5: FestivalNews N°01 febbraio 2013

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Soc. Coop ARTE&TURISMO - Sanremo

LUNEDÌ 11 FEBBRAIOROYAL HOTEL SANREMO

Personaggi Premiati:Sandra Bemporad

Mara MaionchiMarinella Venegoni

Rocco PapaleoMassimo Morini

Giuria:Mario Luzzatto Fegiz

Marino BartolettiMarco Molendini

Marco MangiarottiDario Salvatori

Con la partecipazione di:FRANCO FASANO

Presentano:Ilio Masprone

Giorgia Moschini

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A sentire alcuni osser-vatori televisivi, la presenza al Festi-val di Sanremo di

Albano,Toto Cutugno e Ric-chi e Poveri è stato il primo se-gno di debolezza della gestione Fazio. I fatti. A novembre Fa-bio Fazio introdusse il termine “contemporaneità”, riferito al cast sanremese. Come dire: non presenteremo il cast “presunto gradito”(termine usato que-sta settimana in una intervista al settimanale “Sette”) ma al-tro. E’ la prima volta che una direzione artistica introduce un tema “alto”, mass-mediolo-gico più che musicale. Dunque quello che ci apprestiamo ad a-scoltare è un cast contempo-raneo, anche se i parametri u-tilizzati ci sfuggono. Nei rego-lamenti di qualche anno fa - sappiamo che il regolamento del Festival di Sanremo cam-bia ogni anno e anche più volte l’anno, talora anche all’ultimo minuto (ma allora è vero che è il riflesso della politica!) – do-vevano essere presenti certi re-quisiti: la pubblicazione di un certo numero di dischi, la me-dia-vendita degli stessi, “chiara fama” dei cantanti, ecc. Come sappiamo il grimaldello è sal-tato è tali comparazioni non contano più nulla, non si ri-chiedono. Requisiti annullati ma non sostituiti. Non si tratta di una liberalizzazione, bensì di

semplice comodità.E’ possibile che all’interno del cast presentato, la direzione ar-tistica si sia accorta di aver tra-scurato quei cantanti appar-tenenti al famigerato zoccolo duro, a quelli con presenze a due cifre, insomma a quegli ar-tisti che hanno fatto la storia di Sanremo. E allora, un po’ tardivamente, ecco affiorare i nomi: Albano, Toto Cutugno, Ricchi e Poveri. Meglio di così! Già, però questi cantanti a-vrebbero preferito gareggiare, giustamente, piuttosto che pro-porre la prevedibile compila-tion di vecchi successi, invece

sono stati convocati come o-spiti fuori gara, collocati in una sorta di pista ciclabile per can-tanti non competitivi. Peccato. Sarebbe stata un’ottima prova d’appello, visto che tali can-tanti (e molti altri della stessa generazione) sostengono di

esser sempre scartati con le nuove canzoni, che in tv nes-suno vuole ascoltare. Proviamo ad ascoltarle una buona volta, così decideremo se è ancora il caso di farli gareggiare o di col-locarli per sempre nel post-ka-raoke. Rimaniamo perplessi di fronte al concetto di contempo-raneità e lanciamo fieramente tre domande:Chi decide cosa è contempora-neo e cosa non lo è? Quali sono i riferimenti estetici e musicali?Tutti quei cantanti - immagi-niamo poco contemporanei - che sostengono abitualmente le sorti di tutti i programmi di

Raiuno come potremmo de-finirli? Se i già citati non con-temporanei dovessero battere in termini di ascolto e di gradi-mento i contemporanei in gara per la direzione artistica sa-rebbe una vittoria o una scon-fitta?

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Albano.

Ricchi e Poveri.

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Un Sanremo all’inse-gna della bellezza e della bravura quello che ci attende in

questo 2013, non solo per l’ele-vata qualità delle canzoni, ben due brani a testa la novità di quest’anno per i big in gara, ma anche per i prestigiosi ospiti che saliranno sul palco dell’Ariston nelle cinque serate del Festi-

val. Doveva essere un Sanremo all’insegna dell’austerity ,ma Fabio Fazio e i suoi collabora-tori sono riusciti a fare le cose in grande aumentando addirittura il numero di ospiti e chiamando all’Ariston personaggi di ele-vato spessore. Carla Bruni, A-saf Avidan, Caetano Veloso, Antony Hegarty di Antony and the Johnsons, Andrea Bocelli. E poi ancora i maestri Daniel Ba-renboim e Daniel Harding, un grande campione del calcio, Ro-berto Baggio, il ballerino Lutz Förster, gli attori Claudio Bisio e Neri Marcorè, Beppe Fiorello sono soltanto alcuni dei nomi che da questa sera vedremo su Rai Uno. Di sicuro quindi non sarà affatto un Festival in tono minore quanto a presenze “ex-tra”: per accorgersene basta sfi-lare una prima lista degli o-spiti. Confermata la presenza

I GRANDI OSPITI di QUESTO SANREMOCarla Bruni, Daniel Baremboim, Andrea Bocelli, Antony and the Johnsons, Caetano Veloso, Daniel Harding, Roberto Baggio, Eleonora Abbagnato, Lutz Förster, Asaf Avidan, Neri Marcorè, Claudio Bisio, Beppe Fiorello, Franco Cerri

di Elena CASI

Daniel Baremboim.

Beppe Fiorello.

Claudio Bisio. Carla Bruni.

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dell’ex premiere dame di Fran-cia, Carla Bruni, che presen-terà il suo ultimo album “Lit-tle French Songs”, mentre An-drea Bocelli impreziosirà la se-rata finale di sabato. Spicca poi l’arrivo di una eccezionale fi-gura dello sport del calcio come Roberto Baggio, in genere re-stio alle apparizioni televisive. Il conduttore Fazio ha spiegato le direttrici seguite nella costru-zione del suo Sanremo. Uno, l’allegria: “Il Festival è un og-getto affettuoso - ha detto - va fatto volendogli bene. Una cosa bella, fatta per stare allegri”.Gli ultimissimi preparativi fer-vono ancora nella squadra di Fa-zio e dei suoi autori per decidere in quali serate gli ospiti si alterne-ranno sul palco sanremese, ma ormai il programma può consi-derarsi definitivo. Nomi illustri nella giuria di qualità che entra in scena solo venerdì e sabato pros-

simo per decretare - insieme al televoto - il vincitore prima dei Gio-vani e poi dei Campioni. La giuria è pre-sieduta dal compositore Nicola Piovani e comprende ben dieci membri tra cui l’attore C a r l o Ver-

done, Nicoletta Mantovani, lo scrittore Paolo Giordano, l’arpi-

sta e cantante Cecilia Chilly, l’étoile Eleonora Abba-gnato, il giornalista Ste-fano Bartezzaghi e la jaz-zista Rita Macotulli.

In ogni serata poi, come da tradi-

zione, c i

sarà una presenza femminile: si comincia martedì con la top mo-del israeliana Bar Rafaeli men-tre mercoledì sarà la super mo-della di casa nostra Bianca Balti a portare la moda e la bellezza i-taliana all’Ariston. Ospiti d’ecce-zione anche per la premiazione delle canzoni dei Campioni che passeranno - nelle prime due se-rate, stasera e domani - la se-lezione e verranno proclamate all’americana da quattordici su-per proclamatori o presenters come sono stati soprannominati

da Fazio in conferenza stampa due settimane fà. Ecco chi sono: Marco Alemanno, l’ex compagno di Lucio Dalla , la tennista Flavia Pennetta, il por-tiere di pallavolo Stefano Tem-pesti, Benedetta e Cristina Pa-rodi, Vincenzo Montella, Max

Biaggi con sua moglie Eleonora Pedron, Ilaria D’Amico, Ro-berto Giacobbo, le campionesse

di scherma Elisa di Francisca, A-rianna Errigo, Ilaria Salvatori, la medaglia d’oro del tiro al piat-tello Jessica Rossi, l’attrice Mar-tina Stella e Filippa Lagerback. Queste prime tre serate del Fe-stival sono dedicate a tre grandi nomi della musica italiana. Si co-mincia stasera con Toto Cotu-gno che sarà premiato dal cal-ciatore del Torino Angelo Obinze Ogbonna. Domani sera spazio ai sempre verdi Ricchi e Poveri che saranno omaggiati da Neri Mar-corè. Giovedì sarà poi il turno di Al Bano Carrisi che riceverà il ri-conoscimento del Festival dall’at-trice Laura Chiatti. Venerdì an-cora moltissimi ospiti per la se-rata dal titolo “Sanremo Story” che rende onore al grande reper-torio sanremese e che potrebbe vedere come ospite speciale ad-dirittura il grande Pippo Baudo. Tra gli altri ospiti confermati il ventriloquo spagnolo José Luis

Moreno con il pupazzo Rockfel-ler. Sabato, serata della finale, ve-drà sul palco la presenza di An-drea Bocelli che poi eseguirà due brani del suo immenso repertorio. Tra gli ospiti stranieri è stata con-fermata la presenza del cantau-tore israeliano Asaf Avidan ed il direttore d’orchestra argentino-i-sraeliano Daniel Barenboim che potrebbe anche dirigere l’orche-stra dell’Ariston. Attesa per sa-pere se Raffaella Carrà, impe-gnata con “The Voice”, riuscirà a partecipare alla serata speciale del venerdì. Intanto i big svelano i compagni per i duetti: gli Alma-megretta hanno già annunciato che duetteranno con Clementino. Molti artisti hanno portato amici musicisti più che nomi famosi per duettare. Antonella Ruggero duetterà con i Marta sui Tubi ed Emma con Annalisa, mentre Cincotti e Molinari ospiteranno il chitarrista storico Franco Cerri.

I GRANDI OSPITI di QUESTO SANREMOCarla Bruni, Daniel Baremboim, Andrea Bocelli, Antony and the Johnsons, Caetano Veloso, Daniel Harding, Roberto Baggio, Eleonora Abbagnato, Lutz Förster, Asaf Avidan, Neri Marcorè, Claudio Bisio, Beppe Fiorello, Franco Cerri

Antony and the Johnsons Roberto Baggio.

Caetano Veloso.

Andrea Bocelli. Eleonora Abbagnato.

Neri Marcoré.

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Per la prima volta nella storia la scenografia del Festival di San-remo è affidata ad una

donna. La prescelta per que-sta edizione è Francesca Mon-tinaro, fedele collaboratrice di Fabio Fazio, nel suo curricu-lum ci sono già gli studi televi-sivi di ‘Che tempo che fa’, ‘Vie-niviaconme’ e ‘Quello che (non) ho’. Francesca Montinaro, su questo importate impegno ha dichiarato: “Sono tantissimi gli elementi da valutare: dal pub-blico agli artisti, al conduttore del programma, al messaggio che si vuole trasmettere. L’o-biettivo è coinvolgere il telespet-tatore, il pubblico che osserva all’interno dell’Ariston”. L’arti-sta con i suoi lavori si è già gua-

dagnata fan illustri: l’architetto Renzo Piano ha particolar-mente apprezzato la scenogra-fia di ‘Vieni via come’, nella fat-tispecie la proiezione delle im-magini, che spariva lasciando il teatro nudo e crudo, e anche Dario Fo è rimasto particolar-mente colpito dalle scene del programma di Fazio, definen-dole «splendide, un linguaggio nel linguaggio». E’ stata lei in-fatti ad concepire “lo schermo

immateriale”, un materiale tec-nologico da lei scoperto e a cui la Montinaro ha dato potenza espressiva usandolo nelle appa-rizioni e sparizioni dello spazio e reinventandolo come schermo di proiezione. Artista e sceno-grafa multimediale, si relaziona con mezzi espressivi diversi, la sua opera più nota “Audience” indaga il meccanismo della ma-nipolazione dell’essere umano, nella sfera intima e in quella

sociale. Assembla sacro (arte) e profano (tv) per fini concet-tuali, nella ricerca personale di un linguaggio contemporaneo diretto.Sperimenta forme di inven-zione dello spazio attraverso in-stallazioni che uniscono scul-tura e immagine, dando vita a dei veri e propri luoghi emozio-nali che coinvolgono chi li at-traversa. Le suggestioni visive con cui si esprime tendono a destrutturare la percezione che si ha di sé e degli altri, restitu-iscono la frammentarietà e la precarietà delle emozioni, delle

atmosfere interiori. Ha scelto di lavorare per la televisione come mezzo visivo immediato, quo-tidiano e macina di vanità u-mana, fondato sul rapporto delle persone con la realtà.I conduttori tv sono per lei mo-derni condottieri a capo di eser-citi di ascolto, e il segno concet-tuale visivo è l’armatura delle loro parole. Il singolo protago-nista o la massa di pubblico che animano i suoi progetti sono presenze vive, non pittoriche, come il mezzo che abitano.Il suo lavoro non ha confini re-ali o concettuali tra teatro di posa e spazi espositivi tradi-zionali, ma si sviluppa con l’u-nico intento di comunicare il proprio punto di vista, creando luoghi di riflessione per il pub-

blico. Ha innovato sicuramente il concetto di scenografia nella televisione italiana, inserendo nello spazio scenico delle vere e proprie installazioni visive, tra cui “Audience” in Albal-loscuro, “La foresta vergine” in Le invasioni barbariche, “La parola a tutti” in Vieni-viaconme, “L’occupazione” in Quello che (non) ho, “L’incom-benza” in Piazza Pulita. Con le visioni di Francesca Montinaro il Festival di Sanremo 2013 po-trebbe cambiare faccia? Segui-teci e vi sveleremo nei prossimi giorni alcune curiosità.

Francesca Montinaro, la scenografia è donnaIntervista a Francesca Montinaro, prima donna a far cadere la roccafortedel palco dell’Ariston, realizzando la scenografia del Festival targato 2013

dal Sito Web RAI

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Pippo il “GRANDE”e per ora l’unicoFin qui l’introduzione

ufficiale di Rai Uno che, dimostrando una rimarchevole sotti-

gliezza d’ingegno, si è inventata il ritorno a Sanremo del più po-polare conduttore televisivo di tutti i tempi, anche se ai punti con il grandissimo Mike Bon-giorno, che la città dei fiori ri-corderà durante il Festival sco-prendo in diretta una sua statua in pieno centro storico. Certo ci sono voluti dei cervelloni per ar-rivare a questo risultato, far sa-lire sul palco dell’Ariston una delle colonne portanti della te-levisione di Stato. Quando iniziò la carriera artistica, Giuseppe “Pippo” Baudo era un giovane laureato in giurisprudenza con un futuro da avvocato. Invece, niente arringhe in tribunale, al posto dei Codici il copione, e sul palco quella sua presenza ca-pace di “bucare” lo schermo, quella verve e quella classe che lo hanno reso per ora unico ed i-nimitabile. Ciò che Pippo Baudo ha dato e reso alla Rai lo sanno soltanto i grandi soloni dell’e-tere statale oggi in pensione, di-menticati o totalmente scono-sciuti dal grande pubblico. An-che se l’età biologica avanza, lui invece è sempre sulla breccia; dopo qualche tentennamento (e un congruo cachet) con somma eleganza si è lasciato convin-cere a ritornare nella città dei fiori che gli ha dato tanti onori e qualche dispiacere, in quella Sanremo da lui tanto amata e tanto odiata allo stesso tempo. Noi siamo certi che un rientro sanremese del mitico Pippo non mancherà di suscitare tutto l’in-teresse che merita: lui è Pippo “il grande”! Un interesse indiscusso quello degli aficionados che lo se-guono da vicino, come quello da parte dei giovani incuriositi dal fenomeno e come quello dei suoi coetanei che non provano nostal-gia, quella lasciamola cantare ad Albano, ma solo tanta ammira-zione. Quando Pippo Baudo

saliva sul palco dell’Ariston per presentare, con-durre, intrat-tenere ospiti e cantanti, già da solo riempiva la scena. Quando quelle sue lun-ghe gambe ap-parivano dalle quinte, il pub-blico in sala andava in vi-sibilio, gli ap-

plausi dell’Ariston erano tutti per lui, per la sua scioltezza che sembrava improvvisata, ma che invece era calcolata con grande professionalità nei minimi parti-colari. Non c’era artista piccolo o grande, italiano o straniero, che non ambisse a farsi presentare da lui, perché per Pippo l’arti-sta era sacro e, anche se alla fine Sanremo è solo un Festival di canzonette, Pippo lo conduceva come se si trattasse degli Oscar del Cinema o del Premio Nobel. Il Festival oggi è un fatto storico, un fenomeno che continua a reg-gere grazie ai tanti personaggi che lo hanno costruito anno dopo anno, perso-naggi come lui, come Baudo. Oggi, in quello che è rico-n o s c i u t o come il più im-p o r -t a n t e evento

canoro italiano ed europeo molto è cambiato, non sappiamo se in meglio, ma certo il Festi-val è al passo con i tempi, gli arti-sti sono diversi, tutto è diverso. Anche il pub-blico. Ma siete pronti a scom-mettere che ve-nerdì scoppierà uno spontaneo, lungo applauso ap-pena il Pippo “Na-zional Popolare” , come lo aveva battez-

zato un politico socialista facen-dolo arrabbiare, apparirà sulla scena del teatro? Se poi gli fa-ranno fare la sua entrée da solo, siamo certi che gli spettatori

gli dedicheranno una “stan-ding ovation”, tutti in piedi, per dirla all’italiana. In quel momento capiremo che la “vecchia guardia” di que-sto benedetto Festival di

Sanremo sa suscitare ancora tanta emozione e non soltanto

nei cuori delle persone di una certa età, ma anche in quelli dei giovani e giovanissimi che ne a-vranno sentito parlare dai ge-nitori o dai nonni. Già, perché Pippo Baudo è oltretutto un bel nonno, un nonno buono, gen-tile e sempre sorridente anche

fuori dai palcoscenici teatrali. Quella di Pippo è la

storia vivente di un uomo

che ha

dato talmente

tanto al no-stro Paese, da

meritarne ve-nerdì il giusto

riconoscimento, e specialmente il calore della

gente; perché è quello che lo ha convinto a tornare sul palco san-remese, in caso contrario non a-vrebbe mai accondisceso. Avete pensato bene e quindi non smet-tete di farlo, cari autori, cari nuovi dirigenti Rai, e continua a pensarci tu, caro Giancarlo Le-one, da persona competente e per bene quale sei. E vedrai che l’audience ti darà ragione.

di Ilio MASPRONE

L’eccellente conduttore televisivo perantonomasiaPippo Baudo affiancherà Fabio Fazio durantela conduzione dellaserata di venerdìprossimo, quelladedicata allacelebrazionedella storia di Sanremo. Baudo è il presentatorecon all’attivo il maggiornumero di edizionidel Festival: ben 13.La prima fu quelladel 1968, le successive si sono svolte tra gli anni ottanta e gli anniduemila (l’ultima funel 2008, non particolar-mente fortunata);grande successoottennero invece lecinque edizioni condotte tra il 1992 e il 1996,che videro emergerenomi come Laura Pausini,Giorgia, Irene Grandie Andrea Bocelli.

Giancarlo Leone, direttore generaledi Rai Uno.

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Poco prima della fine dell’anno scorso la San-remo Promotion spa, struttura turistica e com-

merciale con sede in Corso Ga-ribaldi, che in teoria (e poca pra-tica) dovrebbe gestire il Palafiori, ha cambiato il suo Consiglio di Amministrazione. Questo per-ché il Presidente uscente, Gior-gio Giuffra se ne andato sponta-neamente dopo aver lasciato un buco economico spaventoso. Al-meno questo è quanto si diceva subito dopo il suo volontario ab-bandono in attesa, però, dicono ancora, che possa ritornare. Forse nel tentativo di rimediare alla ca-tastrofe finanziaria accumulata da una gestione perdente e per non essere stato in grado di rilanciare quell’obsoleta struttura, più adatta ad un mega Parcheggio che non ad un Palazzo dei Congressi de-gno di una città con questo nome. Ma tant’è che il sanremese ormai ha assorbito anche questa piaga voluta per fini speculativi da chi ne ha, evidentemente, tratto van-taggi personali. E non di certo la città che mal digerisce quel mo-stro quasi inutile, costosissimo e

difficilmente recuperabile. Il Pa-lafiori dovrebbe essere utilizzato e gestito da competenti, ma così non è stato fin dall’inizio. D’al-tronde quando una struttura spera di vivere solo con i finanziamenti pubblici (in questo caso soldi del Comune) non ci si può aspettare altro che disastri. E così è stato, e non basterà certo un cambio di CDA a far migliorare le cose. An-che perché l’attuale Presidente, il super-manager del Royal Hotel, Marco Sarlo (chi glielo ha fatto fare...) e gli altri due ottimi com-ponenti, non solo non hanno la bacchetta magica, ma non hanno nemmeno il tempo a disposizione per tentare di recuperare il mal-tolto, figuriamoci pensare ad un rilancio. Oltretutto hanno otte-nuto dal Comune una proroga che scade a fine anno, ed un manager serio non potrà garantire proprio niente in un così breve tempo; tanto meno con 200.000 Euro di contributo pubblico annuo che serve solo a pagare gli stipendi degli impiegati attuali, messi lì da “amici” compiacenti. Ecco per-ché le cose sono destinate a rima-nere così, se non a peggiorare. E

sperare che qualcuno possa ar-rivare, oggi, con queste aspetta-tive, ad investire su Sanremo, è pura fantasia, a meno che non vi sia qualche altro strano progetto Pubblico in atto: da questa am-ministrazione ci si aspetti di tutto. Comunque è possibile che subito dopo il Festival ne vedremo delle belle. Nelle previsioni, infatti, Sanremo Promotions potrebbe sparire definitivamente così che torni tutto nelle mani del Co-mune. Allora altro che bacchetta magica? Nel frattempo, proprio,

per questo 63° Festival salva vita, il Palafiori torna ad ospitare nella settimana canora l’Evento che ri-calca il nome di “Casa Sanremo” dell’organizzatore Vincenzo Rus-solillo: l’unico che sta rischiando in proprio, ma non si sa quanto sia disposto a farlo ancora. Sette giorni durante i quali la struttura, comunque, vivrà perché all’in-terno avverrà di “tutto e di più”, cose che nell’arco dell’anno non si vedono assolutamente. L’anno scorso hanno visitato ”Casa San-remo” oltre 15.000 persone ché

non si vedono nemmeno durante tutta un’estate. Quest’anno l’orga-nizzatore intende sbalordire i visi-tatori (e gli amministratori!!) ed ha promesso tantissimi momenti di intrattenimento vario, manife-stazioni di ogni genere musicale e non soltanto, perché ha pen-sato alla gastronomia, alla moda, all’arte e alla cultura e, soprat-tutto, a produrre tanta comunica-zione. Sarà un’intensa settimana come non si vedeva da tempo: pa-rola di Russolillo; chissà se il Co-mune ne terrà conto!

Sanremo Promotions, spina nel cuore voluta dal Comune: “...e io pago” diceva Totò!

CASA SANREMO CAMPUS

CASA SANREMOCOOKING SHOW

È realizzato in collabora-zione con la Polizia di Stato che si rivolge ai tanti giovani delle scuole

liguri e non solo, invitate e coin-volte nel progetto: da sempre è un appuntamento di grande interesse informativo e formativo per quanti si avvicinano all’evento del Cam-pus. Grande attenzione sarà poi ri-volta al mondo della musica nel panorama di Internet, alle tecniche per poter scaricare audio e video in modo legale dai tanti siti esistenti, poter usufruire di informazioni senza incorrere a truffe telematiche e soprattutto utilizzare i social net-work in modo giusto. La presenza di esperti del settore messi a dispo-sizione da reparti speciali della Po-lizia di Stato, avvicinano da sem-pre il mondo dell’utenza e della tu-tela in un contesto piacevole pro-prio come quello che ci sarà a Casa Sanremo Campus in questa setti-mana festivaliera sanremese.

Sin dalla sua prima edi-zione nel 2008, Casa Sanremo ha dedicato ampio spazio al mondo

della gastronomia di qualità e ri-cercata attraverso il Cooking Show. La manifestazione, ideata da Vincenzo Russolillo e Fofo’ Ferriere, amici di una vita dedi-cata all’ideazione e produzione di eventi, una coppia che aveva già firmato nel 2001 eventi come Pa-stashow e i primi Cooking Show in contenitori come La Casa di Miss Italia, il David di Donatello e Casa Taormina.Il Cooking Show di Casa San-remo sarà un po’ il focolare della Casa, uno spazio che racconta l’I-talia non solo a tavola, ma anche attraverso racconti, aneddoti e se-greti di ogni singola regione ed o-gni singolo territorio. Una varie-gata offerta turistica ed enogastro-nomica, con tanti racconti televi-sivi che si producono ogni giorno dalle ore 10 alle 18 con quattro appuntamenti quotidiani dedicati

a 8 territori italiani. La condu-zione di questi appuntamenti affi-data a Fofo’ Ferriere, Iuliana Ie-rugan avrà la supervisione di Giu-seppe Greco che allieterà gli in-contri degli ospiti e del pubblico sanremese, si terrà al terzo livello del Palafiori.Il Festival della Cucina Italiana è il primo concorso enogastrono-mico in Italia, con l’obiettivo di promuovere le tipicità regionali i-taliane, attraverso la cucina degu-stata e raccontata.Gli Chef che potranno accedere, dovranno infatti avere la capacità di presentare prodotti tipici del territorio d’origine inseriti nella ricetta, accompagnando sapori lo-cali con le descrizioni organoletti-che e i possibili abbinamenti. In-tanto sono già confermate le pre-senze di riviste specializzate e colleghi di settore, inseriti nella giuria tecnica di valutazione. Tra i premi una vacanza per due per-sone con biglietti senza data validi per un anno.

A “Casa Sanremo Writers” domani 12 febbraio alle ore 17:00 all’interno

del concorso letterario nazio-nale, che quest’anno vede coin-volta anche la BookSprint E-dizioni, ci sarà ospite Giorgio Faletti, il pluripremiato scrit-tore che parlerà del suo ultimo lavoro “Da quando a ora”, un gran cofanetto che contiene un libro autobiografico nel quale, per la prima volta, lo scrittore di “Io uccido” si mette a nudo, at-traverso la musica e 2 cd incisi per questa occasione: il primo è Quando, una raccolta di tutto

il meglio delle canzoni di Fa-letti: quelle rese celebri da arti-sti come Mina, Milva, Gigliola Cinquetti, Angelo Branduardi e, adesso, riproposte dall’autore. E poi Ora, un album di can-zoni assolutamente inedite dove l’artista si conferma un grande autore e interprete dei nostri tempi, il tutto con gli arrangia-menti originali di Lucio Fabbri.E adesso, dall’omonimo libro, l’ultima fatica di Faletti è la sua trasposizione in uno spettacolo teatrale: “Da quando ad ora in scena”. La tournèe partirà il 19 febbraio dal teatro Puccini di Firenze.

Giorgio Falettia Casa Sanremo Writers

-PALAFIORI-

Vincenzo Russolillo.

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CASA SANREMO STYLE

Da domani, al Palafiori, il “Caffè Musicale”del 63° Festival in “diretta” su Canale Italia 127

Uno spazio speciale per i giovani acconciatori di tutta Italia è stato dedicato ad una sana

competizione tra le tante scuole d’Italia alla ricerca delle eccel-lenze del settore dell’acconcia-ture. Tanti premi prestigiosi sono stati offerti dalle aziende Sàphir Professional e Maletti Group per coloro i quali si sono aggiudicati il titolo di acconciatore emergente dell’anno 2013, portandosi a casa il trofeo di Casa Sanremo Style. Le selezioni sono state iniziate lo scorso novembre ed hanno in-teressato moltissime scuole in tutt’Italia.Mentre i candidati erano a loro volta stati selezionati a seguito di una accurata valutazione delle at-tività svolte dai ragazzi durante

tutto l’anno scolastico. A San-remo sono arrivati 250 tra ragazzi e ragazze, mentre 100 sono stati i finalisti giunti nella città dei fiori per il gran finale.La giuria era composta da: Ugo Garofalo, icona di 30 anni di Fe-stival con il marchio Rolando E-lisei; Marco Lanfranchi, respon-sabile “trucco e parrucco” del Fe-stival per Area Eventi; Vincenzo Russolillo, organizzatore di Casa Sanremo; il direttore di Shapihir Professional il Responsabile della Maletti Group. Le esibizioni si sono svolte ieri nel Salone Ranu-colo di Casa Sanremo al Palafiori.Le premiazioni ufficiali avver-ranno invece nel corso dell’immi-nente Salone Cosmoprof, il con-sueto Salone Internazionale per Acconciatori di Bologna.

Premio “CASA SAN-REMO” per il brano vincitore del 63° Festi-val della Canzone

In questa sesta edizione di Casa Sanremo, il premio che porta il nome dell’evento, sarà conse-gnato nella notte tra il 16 ed il 17 febbraio nel salotto della Casa alla canzone vincitrice. Il ricono-scimento, realizzato dal maestro orafo calabrese Michele Affidato. “Per la canzone vincitrice del Fe-stival - ci anticipa il maestro - è formato da una pietra in Agata da Geode e base in vetro; sulla base della pietra, con la tecnica della

foglia d’oro, è stato realizzato lo strumento musicale raffigurante la “Lira” con inciso anche il logo di Casa Sanremo e Radio Italia”.Il maestro inoltre, sempre nella serata del 16 Febbraio, firmerà anche i riconoscimenti nella se-rata organizzata dalla Regione Calabria che si terrà ovviamente a Casa Sanremo.“Si tratta di bassorilievi in argento con base in vetro realizzati intera-mente a mano: nel bassorilievo è stato sbalzato a rilievo il logo di Casa Sanremo, Radio Italia e te-sto dell’evento”, conclude Affi-dato.

Per il Festival di Sanremo dal salotto buono del Palafiori l’appuntamento della stilyst Anna Celestino è ormai fissato negli anni. La consulente d’immagine, qui nella città

dei Fiori da tempo dà prova del suo fantastico e-stro creativo per quanto riguarda le proposte per le nuove tendenze del look per artisti e personaggi che vogliono apparire sempre in froma. In questa setti-mana di canzoni la ritroveremo quindi impegnatis-sima nelle varie location, così come lo è in altri im-portanti appuntamenti che vanno da Miss Italia al Festival di Castrocaro, dove collabora con volti noti dello spettacolo e della moda. La lookmaker di Co-rigliano Calabro e il suo Staff, sono comunque di-sponibili e pronti a fornire consulenze e dare consi-gli utili dal Palafiori. (Nella foto la stilista Anna Ce-lestino con l’attrice Maria Grazia Cucinotta).

D al Palafiori, da do-mani, prenderà il via un inedito format te-levisivo, il «Caffè

Musicale» del Festival della Can-zone. Un nuovo programma pro-dotto in 5 puntate di 30 minuti l’una in diretta tv su Canale I-talia 127, del digitate terrestre. Primo appuntamento, quindi, dalle 14,30 alle 15, fino a sabato 16 febbraio. Il Set sarà una ta-vola imbandita per sei ospiti im-portanti i quali, dopo un brunch a base di prodotti forniti da cinque località italiane: Basilicata, Pie-monte, Campania, Sicilia e Ve-neto, daranno inizio alla prima puntata, appunto, di domani.La trasmissione è condotta dal suo ideatore, il giornalista Ilio Ma-sprone, nonché direttore di Fe-

stivalnews/Daily il quale, ogni giorno, ospiterà personaggi del mondo musicale, ma non solo, che proporranno allo spettatore di quella fascia oraria pomeridiana frammenti presi dal Festival den-tro e fuori dall’Ariston, con uno sguardo attento - attraverso im-magini in rvm - alla città per ca-pire come vivono il periodo festi-valiero sanremesi e turisti; nelle cinque puntate si alterneranno ar-tisti, musicisti, autori, giornali-sti e addetti ai lavori dell’evento più chiaccherato dell’anno, Tra i primi ospiti: il direttore d’orche-stra Massimo Morini, la show-girl Giorgia Moschini, il critico musi-cale di Rai Uno Dario Salvatori, il discografico Mario Limongelli e Vincenzo Russolillo, Patron di Casa Sanremo. L’ormai storica Ra-

diosanremo entra a far parte delle inizia-tive inserite al Pala-

fiori da ieri pronto ad ospitare le migliaia di persone che ver-ranno quotidianamente a visi-tarlo. E così anche Radiosan-remo sarà tra i media che di-vulgheranno, minuto per mi-nuto, tutto quanto accadrà nella città dei fiori e della musica fe-stivaliera. Il Patron, Mauro Bi-rocchi precisa che Radiosan-remo in contemporanea tra-smetterà anche su altre 40 radio private sul territorio nazionale, oltre alla sua SanremoWebTv che diffonderà le immagini in

striming: anche in questo caso per altrettante emittenti disse-minate in Italia ed oltre. Radio-sanremo, con i suoi dieci spi-ker professionali, dall’interno del Palafiori seguirà tutte le at-tività di “Casa Sanremo”, il salotto buono, all’interno del quale sono previsti una marea di illustri ospiti. Radiosanremo, annuncia infine che, giorno per giorno, informerà moltissimi i-taliani nel mondo considerati a-bituè dell’emittente sanremese perché la seguono durante tutto l’anno. Sintonizzatevi quindi sulle medie frequenze di Radio-sanremo e… buon ascolto; anzi buona visione.

MICHELE AFFIDATOPREMIA LA CANZONEVINCITRICE DEL FESTIVAL

SANREMO LOOK

-PALAFIORI- -PALAFIORI-

Marco Lanfranchi.

Massimo Morini.

Al Palafiori ancheRADIOSANREMO

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Le radio collegate

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Dietro le quinte, la svolta.

LA SECONDA VITADI POPI FABRIZIO

Che fine ha fatto uno dei veterani onnipre-senti al Festival di Sanremo? Popi Fabri-

zio, noto produttore tra gli addetti ai lavori di spicco (lanciò Giorgia, Antonacci e altri), nonché fratello del noto compositore abruzzese Maurizio Fabrizio, ha lasciato l’I-talia per dedicarsi ad un progetto ambizioso: aiutare i bambini po-veri del mondo a non morire di fame. Oggi, a distanza di qual-che anno, ha dimostrato ampia-mente che la sua missione è reale, concreta, sincera, nonostante si muova tra mille difficoltà. Come ci racconta lui, fare del bene non è facile. Tra i più accesi sostenitori al suo fianco, ci sono Maurizio, e l’altro fratello, lo stilista Leo Fa-brizio. Siamo andati a cercarlo, per parlare di questo progetto, delle motivazioni che lo hanno spinto a lasciare il mestiere grati-ficante del produttore e una vita a-giata, per trasferirsi con la fami-glia in Africa. Popi, a te la parola. “E’ andata così: una vacanza im-posta, un volo aereo di 9 ore che mi terrorizzava,un posto che non mi piaceva. Era il 22 Luglio 2006 e non avrei mai immaginato che sarebbe stata la svolta della mia vita. Ho imparato tante cose da allora, ma la più bella è il miste-rioso fascino di questa nostra e-sistenza, per dirla come Dai-saku Ikeda. Comunque sia l’opi-nione personale di ognuno di noi a riguardo, è che la vita è dav-vero un’esperienza senza uguali. Avevo 57 anni in quei giorni, una carriera vissuta nella musica e nella discografia per 40 anni, successi, delusioni, speranze, i-dee, contatti, amici, nemici, can-zoni soprattutto, tante canzoni. Ventotto presenze al Festival di San Remo con due vittorie e di-versi secondi e terzi posti, de-cine di primi posti nelle hit pa-rade delle vendite di dischi, gran-dissimi artisti portati al successo, due su tutti, Giorgia e Biagio An-tonacci, ma anche Rossana Ca-sale, Tiromancino, Riccardo Fo-gli e via dicendo. Ed una vita intensissima, fatta di viaggi, di incontri, di cene, di fe-ste, mai stanco, il cuore mai so-pito. Insomma ogni minuto vis-suto allo spasimo, di corsa. Ma in quei giorni di quella odiata va-canza conobbi i silenzi, i sorrisi veri, la relatività della vita, l’im-portanza degli spazi, dei colori, dei profumi ed una infinita, ma se-rena povertà e non potetti far al-tro che cadere dentro in tutto que-sto, come rapito, come attratto da una forza dolce quanto determi-nata e convincente e non mi ver-gogno a dirlo, un pomeriggio piansi sommessamente di fronte alla consapevolezza di un grande vuoto da colmare. Il Mal d’Africa, si dice generalmente; il risveglio lo chiamo io, il richiamo di lonta-nissimi ricordi ancestrali, l’inizio dell’essere umano che, pare, ebbe origine proprio in questi luoghi. Il richiamo di uno spirito affamato d’amore. Mia moglie disperata (eccone un’altra, disse, pensando a tutte le idee che continuamente

mi passavano per la testa), mio figlio incapace ancora di espri-mere un suo giudizio. In quel mo-mento erano altri i suoi pensieri. Sta di fatto che in quei giorni nac-que l’idea di un cambiamento, ma non sapevo ancora in che di-rezione. Punto fermo, trascorrere la mia vita futura in Africa. L’illu-minazione, se così vogliamo chia-marla così, avvenne in un viaggio immediatamente successivo, roba di pochi mesi dopo insomma tale era il desiderio di iniziare que-sta nuova avventura. Successe a Malindi, posto frequentatissimo da molti italiani, dove un mio a-mico mi aveva messo a dispo-sizione la sua villa per una va-canza di due settimane. Quello che successe in quelle due setti-mane ha del romanzesco; trovo la direzione del cambiamento cioè aiutare la gente povera, di-scussioni accese con mia moglie e con mio figlio, incontri illumi-nanti, oppure semplicemente pre-

disposti da una straordinaria re-gia, come tutto il resto d’altronde. Il rientro in Italia, la costituzione di una Associazione non profit, le telefonate agli amici, prima su tutte Giorgia, la cantante, la sua felicità nel sentirmi dire queste cose che finalmente non riguar-davano la musica, il suo appog-gio totale e poi altri incontri e poi Fabio Concato, anche lui en-tusiasta anche se conoscendomi bene era un poco preoccupato da tanto ardore, tanto entusiasmo, lo stesso che spesso, nella mia car-riera, mi ha procurato parecchie sofferenze, tanti dispiaceri. E via così a testa bassa, contro tutto e tutti, una locomotiva senza più freni a rotta di collo lungo la di-scesa, quella che mi avrebbe por-tato alla mia nuova esperienza, alla mia nuova vita. E così arrivò il giorno di un nuovo viaggio,

nuovi incontri e soprattutto e fi-nalmente una corsa nella savana e la scoperta di “niente”, vale a dire qualche capanna in riva al fiume, bambini tantissimi, donne diffidenti, uomini invece felicis-simi di vedermi, mani che strin-gevano le mie, che mi tiravano, quelle dei bambini che cercavano di pulirmi un neo pensando che fosse sporco. E la stessa confu-sione in testa di uno che ha ap-pena vinto un milione di euro. Sei incredulo, non sai più dov’è il Nord, non sai più chi sei, non sai se ridere o piangere o tutte e due le cose. Non chiusi occhio quella notte, non potevo, l’adrenalina era a mille, come se avessi bevuto 10 caffè tutti insieme. Ma quanta felicità nel cuore, quanto amore ritrovato e pronto all’uso.Chakama è nata così. Quello che successe negli anni successivi è qualcosa di unico, irripetibile ed indelebile anche se attraversato da tutti i colori dell’arcobaleno,

quelli luminosi e quelli scuri.Le prime riunioni con la Comu-nità sotto un albero, gigantesco, le prime decisioni, la diffidenza delle donne che diminuiva, i bam-bini che aumentavano, la spensie-ratezza diffusa in tutti ed in tutto. La gioia di vivere come quando ti innamori, come quando ti na-sce un figlio, come quando la tua coscienza si risveglia e ti invita a camminare perché la direzione è giusta. Le prime donazioni, la carta intestata, le lettere in tutta Italia, il logo, il motto. Tutto in fretta perché il prossimo viaggio era vicino. Sono riuscito a fare anche 5 viaggi in un solo anno, coinvolgendo mia moglie ,mio fi-glio, gli amici e i primi collabo-ratori. E la musica? Persa! E le canzoni? Dimenticate! E i nuovi cantanti da lanciare? Che lo fa-cesse qualcun altro. Avevo esau-

rito il mio tempo professionale. Adesso era il tempo da dedicare al mio spirito, fino alla fine. Iniziò il periodo dei volontari, la prima volta due ragazze, poi 8 poi 30, tanti ritornavano, tutti piange-vano al momento di tornare in I-talia. Un entusiasmo ed una par-tecipazione che non mi sarei mai aspettato. Piano piano però il pe-riodo pionieristico o del romanti-cismo cedette il passo alla natu-rale svolta evolutiva. Chakama ormai era una realtà, una grande realtà e, come tale, interessi ed e-

sigenze cambiarono, comincia-rono ad arrivare grandi dona-zioni, cominciarono ad arrivare fondi importanti e di fronte al de-naro, soprattutto quello raccolto con sole donazioni, tanti si tro-vano a disagio e perdono il con-trollo. A cominciare dagli stessi africani nostri amici, increduli davanti alla possibilità di guada-gnare in un mese il salario di un anno.E come sempre accade, arriva-rono anche i primi bastoni in mezzo alle gambe, dagli afri-cani e dagli italiani, che è peg-gio. Chi, come me ,è a capo di una Associazione non profit è og-getto di tanti complimenti, tanti onori ma è anche esposto a fe-roci insinuazioni, le peggiori per chi ha il cuore aperto, traspa-rente. Iniziano i malumori, le fa-zioni, le donazioni scarseggiano mentre tu sei obbligato a tenere lo stesso ritmo di sempre perché il progetto deve andare avanti, per-ché lo hai promesso a te stesso, ai tuoi familiari, agli amici ma soprattutto a loro, alla gente po-vera che non può capire certe si-tuazioni “occidentali”. Lei ha bi-sogno di te e del pane che puoi dare, giornalmente. Qualcosa si rompe nel meccanismo ma non bisogna mai mollare, guai. Que-sto il mio pensiero. Caso mai, ri-vedere la strategia ,adattarla alle nuove esigenze. E così metti in funzione il cervello più che il cuore e ti inventi una coltivazione

di aloe vera da esportare in tutto il mondo piuttosto che la produ-zione di prodotti caseari, un al-levamento di pesci tilapia piutto-sto che nuovi ed impensabili pro-getti, all’apparenza lontanissimi dal concetto di Chakama ma in-vece molto produttivi per trovare risorse a favore di Chakama.Tutto e sempre nel rispetto della massima serietà e trasparenza, in barba a tutti quelli che pensano il contrario. Sembra impossibile ma fare del bene è una delle cose più difficili da realizzare. Nella

mia ingenuità, all’inizio imma-ginavo tutti gli amici, i parenti, i conoscenti pronti ad aiutarmi. E così fu infatti, era la novità. Ma poi tutti, chi più e chi meno, sono stati riassorbiti dai loro problemi e pian piano si sono dimenticati, tranne qualche rara e splendida eccezione. Le risposte alle mie e-mail di NEWS da Chakama dimi-nuirono gradualmente fino ad es-sere oggi rarissime. Routine D’altronde non potevo e non posso pretendere che Cha-kama sia nel cuore e nell’atten-zione di tutti. Quindi, fedele al detto che dice “chi fa da sé fa per tre” ho ripreso la corsa con maggiore entusiasmo accompa-gnato da un battaglione agguer-ritissimo di straordinari ragazzi e ragazze e oggi saranno proprio loro a mandare avanti il progetto. Loro sono il futuro, loro garanti-scono il futuro con la loro dedi-zione, con la loro serietà, con il loro amore incondizionato per il prossimo. E Chakama si trasfor-merà in una grandissima fattoria a disposizione della gente di Cha-kama, un laboratorio, una scuola di vita per tutti quei ragazzi che vorranno vivere l’esperienza del volontariato (A tal proposito chi fosse interessato, può prendere visione del regolamento “Cha-kama nel Cuore”. Il volontario non deve spendere niente, ndr). E io? Io faccio come Fra Galdino, quello che nei PROMESSI SPOSI di Alessandro Manzoni andava in

giro a questuare noci per la sua confraternita. Qui le noci non ci sono e allora ho avviato un nuovo progetto per supportare Cha-kama. A giorni aprirà la prima di 3 Scuole Ufficiali di Calcio della JUVENTUS in Kenya. UN evento enorme per il Kenya dove non e-sistono scuole di calcio ufficiali, nemmeno quelle inglesi che qui sono le più famose e seguite. Un evento che ci permetterà di rac-cogliere sponsor, iscrizioni e sov-venzioni da destinare al progetto CHAKAMA. Un evento di cui si sentirà parlare molto perché per la prima volta saranno le compa-gnie commerciali africane a sup-portare un progetto benefico ita-liano. Ecco, la mia vita scorre se-rena, qui in Africa. E’ durissima ma non impossibile quando il cuore è sincero. E’ durissima per-ché nel frattempo il destino mi ha regalato un infarto, ma soprat-tutto si è preso mia moglie, ino-pinatamente, senza ragione se non quella dell’ineluttabilità pro-fonda che ci accompagna. E’ du-rissima perché nella savana e per le strade africane si respira tanta polvere, quella rossa, quella della povertà e quella di una grande i-gnoranza rappresentata da un gap di duemila anni di storia dif-ficilmente colmabile, per il mo-mento. E il difficile è proprio ca-pirsi. Qui non conoscono la pa-rola “futuro”, qui non capi-scono che puoi fare cose enormi che però ti daranno risultati e-normi magari solo dopo pochi giorni. Qui capiscono solo e sol-tanto la paga a fine giornata la-vorativa perché domani potresti essere già morto e allora perché darsi da fare per qualcosa che non ti godrai. Tanto ai figli ci pen-serà qualcun altro. Queste cose, quando impari a vivere qui, non sono fuori dal mondo ed io oggi le capisco. Per questo la mia mis-sione prosegue.E’ andata così quel 22 luglio 2006 e ancora continua ad andare così e continuerà. Il mio intento, al-lora come oggi, è quello di aiu-tare la gente povera. Sono ca-sualmente finito in Africa, ma po-teva essere dovunque nel mondo, dovunque ci fosse stato bisogno di aiuto. IL Destino mi ha messo qui perché evidentemente era qui che dovevo stare. Ci sono tante religioni nel mondo, tanti credo e tante fedi, ma tutte hanno in co-mune lo stesso pensiero: ama il prossimo tuo come te stesso. Ed è questo il mio credo.”Popi Fabrizio parla agli amici ita-liani tutti i giorni attraverso face-book, per aggiornarli sulla vita del villaggio. Le visite sul sito sono in continuo aumento, e sul social è facile incontrare addetti ai lavori che dialogano, chiedono, si con-frontano. Chi vuole può visitare il villaggio e organizzare la propria donazione una volta visionato il progetto. I volontari, come detto, non devono pagare nulla.Si può contattare Popi in diversi modi: KARIBU - MALINDI Ka-ribu Project Whit House P.O. Box 102 -Mobiles +254 705222112email: [email protected]

di Tiziana PAVONE

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La contro-programmazionedi Canale 5 e La7Q

uesta sera il debutto della 63a edizione del Festival di Sanremo e sono in molti a vo-

ler sapere come risponderanno le altre reti generaliste e, dunque, se il buon Fazio potrà beneficiare di una mancata controprogramma-zione come accaduto per le due e-dizione di Gianni Morandi e come successe l’anno precedente ad An-tonella Clerici. D’altronde San-remo è pur sempre Sanremo e il ri-schio di creare più danni ai propri prodotti che agli avversari è sem-pre dietro l’angolo. Ed è proprio per questo motivo che sia Canale 5 che La7 hanno deciso di battere in ritirata e lasciare campo libero alla settimana sanremese. Salvo varia-zioni dell’ultima ora, infatti, per il pubblico allergico ai fiori e alle canzoni non resta altro che guar-darsi film visti e stravisti.Cominciamo con l’ammiraglia

Mediaset che risponde questa sera con il film “trash” In questo mondo di ladri, commedia del 2004 diretta da Carlo Vanzina con Valeria Ma-rini, Carlo Buccirosso, Biagio Izzo e tanti altri, mentre su La7 salterà un turno Daria Bignardi con le sue Invasioni barbariche. Domani in-vece l’ammiraglia si affiderà al film Matrimonio a 4 mani mentre nella serata di giovedì proporrà il clas-sico del 1961 con Audrey Hepburn Colazione da Tiffany. Nella stessa serata Santoro preferisce non ri-schiare e così al posto di Servizio Pubblico sbarcherà in prime time Enrico Mentana con uno speciale del TgLa7 dedicato ovviamente alla campagna elettorale. Venerdì tornerà su Canale 5 VIP, creatura del 2008 di Carlo Vanzina e inter-pretato da Enrico Brignano e Mat-teo Branciamore, mentre su La7 si riposerà Maurizio Crozza, sostitu-ito per una sola serata da Gad Ler-

ner con il suo nuovo programma Zeta LLa sera della finale, invece,a prendere il posto di Italia’s got ta-lent sarà Pieraccioni con il suo Il Principe e il pirata. Saranno così felici Fabio Fazio e Luciana Littiz-zetto che potranno così beneficiare ancora una volta di una mancata concorrenza. Pensandoci bene, in-fatti, l’ultima edizione di Sanremo a vedersela con un’agguerrita con-troprogrammazione fu quella tar-gata Paolo Bonolis quando Canale 5 non rinunciò a mandare in onda marchi consolidati come Ris, A-mici, Scherzi a Parte e I Cesaroni. Proprio I Cesaroni erano reduci da una clamorosa vittoria sul Festival di Pippo Baudo l’anno precedente, la seconda sconfitta nella storia della manifestazione dopo il sor-passo del Grande Fratello 4 sull’e-dizione condotta da Simona Ven-tura nel 2004.

Andrea ROCCOLI

Con l’arrivo del Fe-stival della Can-zone torna l’appun-tamento con “RE-

ALITY FESTIVAL”... il Festi-val in tempo reale. La postazione multimediale si sposta all’interno del prestigioso HOTEL DE PA-RIS di Sanremo. Quest’anno da domani al 16 febbraio sarà RA-DIO NUMBERONE ad ospitare la troupe di TGevents, il Festival sarà raccontato in RADIO-WEB e TV! Gli “Inaffidabili” Luca Vi-scardi e Grant Benson di “Radio Numberone” tutti i giorni in di-retta da Sanremo con i protago-nisti della canzone. Ogni giorno, “SnachTV” a portata di mouse

sempre in onda su www.tgevents.it e in differita speciali approfon-dimenti a cura di TGevents Tele-vision in onda su circuito (DGT – SKY e YOUTUBE). Cantanti in gara, ospiti e curiosità raccon-tate dai protagonisti. Non man-cheranno anche quest’anno i 100 secondi di Massimo Morini, il più giovane direttore d’orchestra della storia del Festival di Sanremo e i 100 secondi di Sandro Chiara-monti La Stampa. Dichiara Marco Dottore, Resp. del progetto: se-guire il Festival ci da ogni anno una grande visibilità (più di 100 mila contatti solo sul portale) e ci permette di farci conoscere dagli addetti ai lavori , tornano tutti vo-

lentieri a trovarci, questo vuol dire che ci siamo conquistati il rispetto della kermesse e del pubblico che ci segue. Il Reality Festival, con la direzione artistica di Eccoci E-venti, ebbe inizio nel 2007 dove riprese la “settimana sanremese” della cantante “Mariangela” (cat. Giovani) cogliendone tutte le per-sonali emozioni, ansie, gioie e a-marezze, registrando tutti gli spo-stamenti, le abitudini, i compor-tamenti della stessa durante la settimana di gara. Ogni anno un e-mozione, ogni anno una sfida per seguire il Festival da più punti di vista! www.tgevents.it ... con noi sempre in onda!

Silvia ZANCHI

Parte il “Reality Festival” di Marco Dottore La Regione Liguria conil PremioLuzzati

Marco Dottore intervista il maestro Peppe Vessicchio.

La ceramica tratta dal logo e manifesto della 57° edizione, l’ultima opera del grande illu-stratore e scenografo scom-parso

Un premio della Re-gione Liguria che vuole testimoniare la vitalità della tradi-

zione della ceramica ligure e la creatività solare di un artista da sempre vicino ai giovani di ogni età”. Con questa motivazione, la Regione Liguria, assegnerà anche quest’anno, il Premio Emanuele Luzzati al vincitore della sezione Giovani del 63° Festival di San-remo, sul palco del Teatro Ari-ston, nella Città dei Fiori.La ceramica, è tratta dal logo e dal manifesto ufficiale che il grande scenografo e illustratore genovese realizzò, pochi mesi prima della sua comparsa, per la 57esima edi-zione del Festival di Sanremo, fir-mata Pippo Baudo. Praticamente l’ultima opera di Luzzati, che Baudo avrebbe voluto che conti-nuasse a presentare il Festival di Sanremo. Il premio è un’inizia-tiva ideata dalla Regione Ligu-ria, insieme con il Museo Luzzati di Genova. L’opera è stata realiz-zata nella fornace di Celle Ligure da Marcello Mannuzza, per venti-cinque anni collaboratore dell’ar-tista scomparso sei anni fa.

Dirigenti Rai all’Aristonin quarta fila?

Siamo in piena crisi per tutti, quindi anche per la Rai che quest’anno met-terà tutti i suoi alti dirigenti e pare anche gli illustri ospiti, seduti all’Ari-ston a partire dalla quarta fila. Già, perché le prime tre l’ente televisivo di stato (in che stato...) ha deciso di venderli a caro prezzo. Anzi, l’ordine di scuderia è: “chi vuole stare nelle tre prime file, si dovrà comprare il bi-glietto e pagarlo in anticipo e senza sconti”. In caso contrario si dovrà ac-contentare dalla quarta fila.Questo Festival parte male? Probabilmente no, però i sintomi delle dif-ficoltà soprattutto economiche ci sono. E a pagarne le “spese”, intanto, sono i funzionari che ripareranno il posto seduti lontano dal palco. Que-sto vale anche per il Sindaco di Sanremo, doppiamente trombato dalla li-sta del PDL? Può darsi, quanto poi agli ospiti li vogliamo vedere starsene in quarta fila. Certo i più schizzinosi potrebbero anche rinunciare e non venire per orgoglio, altri magari se li comprano trovando poi il modo di farseli rimborsare. A proposito, da chi sarà partito questo nuovo modello aziendale? E poi, durerà o sarà solo un fuoco di paglia, tanto per dare un esempio al popolino? Chi lo sa!

Piscopo Editore torna al Festival di Sanremo 2013 con le sue rivi-ste Vip ed Eva3000.

Per il decimo a n n o consecutivo, in-fatti, la casa e-ditrice ro-mana di Fa-bio Piscopo ha scelto di promuo -vere le due te-state di gossip nell’ambito dei vari eventi collaterali alla kermesse ca-nora. Innanzitutto, le riviste sa-ranno media partner ufficiali di Casa Sanremo, la struttura re-alizzata al Palafiori dal Gruppo Eventi per ospitare artisti, vip, discografici e giornalisti.In questa location si svolge-ranno varie iniziative, tra cui le esibizioni di giovani musicisti, un campus sul corretto utilizzo di internet per scaricare mu-sica, un concorso letterario e il cooking show ‘Festival della cu-

cina Italiana’, oltre ad ospitare gli studi di Radio Italia e del programma tv Caffé Musicale trasmesso da Canale Italia. Vip e Eva3000 saranno anche part-ner ufficiali del Gran Gala del

Festival, l’evento i-d e a t o

da Ilio Ma-sprone, che si svolgerà la sera dell’11 febbraio presso il Royal Hotel durante il quale sa-ranno assegnati i premi ‘Dietro le Quinte 2013’ ad alcuni perso-naggi del mondo della musica e del giornalismo. Le due riviste saranno anche o-spiti negli studi allestiti all’Ho-tel de Paris di TgEvents, il ca-nale tv sul festival trasmesso in streaming video e da una se-

rie di emittenti locali. E’ pre-vista inoltre la presenza di Vip ed Eva3000 nelle sale dell’Ho-tel Miramare dove lavoreranno i parrucchieri del make-up ar-tist Al Pacino. Infine, alcune pa-gine pubblicitarie sulle due rivi-ste saranno pubblicate sul Fe-stival News Daily, il quotidiano

gratuito che verrà distribu-

ito al Teatro Ariston, in sala stampa e nei migliori alberghi della riviera (come negli anni scorsi. La ge-stione di queste attività promo-zionali a Sanremo è stata affi-data dalla Piscopo Editore alla società di comunicazione Me-diarkè.

Silvia ZANCHI

Piscopo Editore al FestivalPer il decimo anno consecutivo la casa editrice romanadi Fabio Piscopo ha scelto di promuovere le due testatedi gossip nell’ambito degli eventi collaterali alla kermesse

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Domani inizia la 63a edizione del Festi-val della Canzone che sembra offrire

molte novità all’affezionato pub-blico che segue una delle mani-festazioni canore tra le più note e chiacchierate, anche a livello in-ternazionale. Le tante news non riguarderanno, tuttavia, solo i “nuovi” presentatori, i super o-spiti, i grandi talenti in gara, e nemmeno l’eccellente scenogra-fia del palco del Teatro Ariston. Infatti, i turisti che avranno la pos-sibilità di poter trascorrere qual-che giorno nella “Città dei Fiori”, respireranno aria di cambiamento dovuta anche all’opera di riqua-lificazione della centralissima e sempre caotica Piazza Colombo. I lavori di restyling, effettuati du-rante lo scorso dicembre, sono costati alle casse comunali circa 99mila Euro: denaro servito per il miglioramento dell’arredo ur-bano e per lo “stravolgimento” di una piazza che ormai necessitava di un cambiamento radicale. I di-sagi dovuti alla viabilità, durante

il periodo dei lavori, non sono mancati: l’eliminazione di 120 posti per le moto, non ha reso cer-tamente facile la vita dei centauri, soprattutto per la loro estenuante ricerca dei parcheggi in luoghi alternativi. L’opera di rinnova-mento però non ha accontentato proprio tutti, anzi, le opinioni dei cittadini risultano essere alquanto contrastanti. Ciò che è stata molto gradita invece, è l’installazione dei fiori (da sempre punto di forza di Sanremo), all’interno di appo-site aiuole che rendono la piazza

un po’ più gradevole. Ma cosa ne penseranno i turisti di questa “nuova” piazza? Resteranno delusi o apprezzeranno invece il tentativo da parte di questa ammi-nistrazione di offrire ai residenti e agli ospiti un cambiamento in uno stile più moderno, più attuale? Qualcuno potrà pensare che il de-naro speso poteva essere utilizzato per un eventuale prolungamento del red carpet davanti all’Ariston o, comunque, per qualche altra inizia-tiva in grado di promuovere mag-giormente il Festival investito an-

che lui dalla forte crisi? Una cosa è certa: in un modo o nell’altro il mutamento della storica piazza dei sanremaschi, essendo sotto l’oc-chio del “Grande Popolo del Festi-val”, non mancherà di suscitare in-teresse certo, ma anche qualche e-vidente disagio e un po’ di malu-more sulla scelta oggettiva operata dall’architetto che ha realizzato quest’opera giudicata modesta. Ma è anche vero che si tratta di un ri-facimento provvisorio in quanto la piazza è destinata a bel altro pro-getto futuro.

La “nuova” Piazza Colombosarà gradita alGrande Popolo del Festival?

di Alice RINALDI

Una cosa è certa:

il mutamento

della storica piazza

dei sanremaschi,

sotto l’occhio del

“Grande Popolo

del Festival”,

non mancherà

di suscitare interesse

Analogamente a quanto già realiz-zato lo scorso anno, la Sede RAI per la

Basilicataripropone l’iniziativa di un Gruppo di Ascolto (e di promo-zione) per questa edizione 2013 del Festival sanremese. Un par-terre tutto lucano nel quale tro-veranno posto avvocati, medici, geometri, pensionati, studenti, professionisti, esponenti del mondo della cultura, dell’asso-ciazionismo e dello sport. Così come ingegneri, giornalisti in-sieme con gli abbonati della RAI saranno presenti anche rappresentanti delle istituzioni. Il Gruppo di Ascolto di RAI Basilicata, in occasione di que-sto Festival di Sanremo, è orga-nizzato in collaborazione con il Conservatorio Statale di Musica “Carlo Gesualdo da Venosa” di Potenza ed è in programma sa-

bato 16 febbraio dalle ore 18,00, in coincidenza della serata fi-nale della kermesse canora. Protagoniste assolute, natural-mente le canzoni, viste e ascol-

tate in alta definizione su mega schermo dell’Auditorium RAI-Basilicata (Via dell’Edilizia, 2 Potenza) per le quali il Cri-tico Musicale Rocco Pietrafesa

spiegherà quali sono le corrette chiavi di lettura e di ascolto di una canzone, tracciando anche un quadro della storia del Festi-val che ha accompagnato il Pa-ese sui teleschermi e prima an-cora sulle radio RAI. E’ prevista anche quest’anno la partecipa-zione, già dal pomeriggio di ar-tisti e gruppi lucani che si esibi-ranno dal vivo, in un repertorio riservato alle canzoni del Festi-val. Il coordinamento organiz-zativo è curato da Eva Bonitati-bus con la direzione artistica di Antonello Lioi; a presentare l’e-vento sarà Giovanna Lioy. L’i-niziativa della sede RAI per la Basilicata, sulla falsariga delle giurie demoscopiche di molte edizioni del Festival, sarà utile anche per rinsaldare i rapporti con il territorio, facendo emer-gere così altre straordinarie re-altà umane e professionali della Terra di Basilicata.

SANREMO 2013: GRUPPO DI ASCOLTO PROMOSSO DA RAI BASILICATA

Aspettando Sanremo è il titolo dello spettacolo presentato da Eva Bonitatibus (nella foto) e Giovanna Lioy; i critici mu-sicali sono Rocco Pietrafesa e Vincenzo Izzi, la direzione artistica è di Antonello Lioy. I gruppi partecipanti: Sugar

Sound (Antonello Lioy, Gianfranco Cloralio e Donato Pace), Toni De Giorgi quartet (Bruno Pace, Leonardo Pianoforte, Serena Lotito, Peppe Sileo). I cantanti: Enzo Polito & Anna Arnone, Iole Cerminara e Fran-cesco Scorza, Danilo Vignola, Eliana Valentino & Gianni Strangio, E-lisabetta Zingariello, Filippo Nigro, Raffaele Tedesco, Rocco Mentissi, Tiziano Cillis. I ballerini: Francesca Corrado & Danilo Tarantino (Cen-tro danza Maeva). Il cabaret è il, Trio La Faina. Media Partners: Il Quo-tidiano della Basilicata, La Gazzetta del Mezzogiorno, Radio Potenza Centrale – Radio Globo l’originale e Radio Laser.

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