festa del libro 2011

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Intervengono: ENAIATOLLAH AKBARI, protagonista del libro TOMMASO MONTEFUSCO, dirigente scolastico VINCENZO DENICOLÒ, sindaco di Triggiano FRANCESCO CRUDELE, sindaco di Capurso MICHELE LAPORTA, sindaco di Cellamare LUIGI LAMPIGNANO, sindaco di Valenzano ROSELLA SANTORO, responsabile Presidio del libro Cartesio

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in occasione della festa del libro 2011 presso i Licei Cartesio si svolge l'incontro con Enaiatollah Akbari, protagonista del libro nelmare ci sono i Coccodrilli.

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Intervengono: ENAIATOLLAH AKBARI, protagonista del libro TOMMASO MONTEFUSCO, dirigente scolastico VINCENZO DENICOLÒ, sindaco di Triggiano FRANCESCO CRUDELE, sindaco di Capurso MICHELE LAPORTA, sindaco di Cellamare LUIGI LAMPIGNANO, sindaco di Valenzano ROSELLA SANTORO, responsabile Presidio del libro Cartesio

L a storia: esemplare, ma anche unica, eccezionale per la qualità di chi l’ha vissuta e portata fin qua. Inizia un po’ di tempo prima del 2001: Enaiatollah ha dieci anni circa – ma ancora oggi non sa la sua età, perché la suo villaggio

non c’era anagrafe e si va a memoria, più o meno - è di et-niahazara, minoranza forse di origine mongola, vessata sia dai Pasthun che dai Talebani, vive nel villaggio di Nava a sud di Ka-bul, in una splendida valle che per lui è tutto il mondo conosciu-to. La storia tragica afghana porta a Nava i talebani. È odio, violenza, oppres-sione: la famiglia di vive nel terrore, e così la madre di Enaiatollah fa la più dolorosa delle scelte: portarlo via, in Pakistan e abbandonarlo lì. Meglio l’incertezza di un bambino solo in terra straniera, che la certezza che diven-ti assassino o assassinato nel suo paese. Enaitollah, non capisce bene il perché, lo capirà anni dopo: intanto è lì solo, ha 9 anni e si deve arrangiare e sopravvivere. Di capitolo in capitolo, di paese in paese: Enaiatollah racconta, Geda mette le parole in fila, quasi diventando traspa-rente: la sua qualità letteraria è fatta anche dell’empatia col suo personaggio-persona – solo ogni tanto dei corsivi di domande e risposte trai due rivelano l’operazione - Geda del resto è abituato all’ascolto, ha raffinato la sua voca-zione letteraria anche in anni di educatore con i bambini disa-giati. E così lascia che la voce della sua scrittura diventi la voce di Enaiatollah. Noi lettori così attraverso gli occhi di questo bam-bino di 10 anni viaggiamo con lui. Lo seguiamo. In Pakistan, a fare lavoretti e il venditore ambulante, poi a pa-garsi la fuga verso l’Iran, dove lavorerà come muratore clande-stino, col terrore della polizia, di morire soffocato in un doppio-fondo di tir, poi la fuga, il sogno dell’Europa, la Turchia, in una Istanbul inospitale e poi ancora, remare su un canotto in mare aperto, disperati con la paura dei coccodrilli nel mare, verso le coste della Grecia e via così, l’Italia, il presente e la forza d’ani-mo, l’allegria di un ragazzo oggi italiano. La particolarità di questo libro e di questa storia – e in qualche modo della persona che la racconta come della persona che la scrive – è il fatto che il vissuto si dispiega nel libro come una vera avventura, di quelle arcaiche e mitiche, romanzo di viaggi verso l’ignoto: “Nel mare ci sono i coccodrilli” è un po’ Omero, è un po’ Oliver Twist, un po’ Pinocchio. Ma un po’ di più, perché è verità ed è il presente. La qualità del libro è nel resti-tuire la verità di una storia grave e al tempo steso avvincere il lettore con la leggerezza dello sguardo di bambino.

Libro perfetto per tutti – e infatti vola in testa alle classifiche. Un resoconto non di un giornalista – e nemmeno di uno scrittore che s’è fatto nel frattempo straniero – ma esperienza intima e “live” di una vita, la vita di una persona che sarebbe stata uno degli “invisibili” che vivono vicino attorno a noi – e nel libro Enaiatollah racconta dei tanti afgani clandestini in Italia che incontra al suo arrivo a Roma. Se non ci fosse stato a completarlo uno scrittore che non solo sa scriver bene, ma possiede quella che Barthes avreb-be chiamato “etica della forma letteraria” oggi non avremmo

questo libro unico, senza genere perché li contiene tutti. Letteratura sperimentale non tanto nella retori-ca, quanto nella posizione verso la vita di chi scrive. Enaiatollah ha trovato in Fa-bio un amico e questa amicizia è una sorta di operazione artistica a suo modo originale. Stanno accompa-gnando il libro, le presentazioni di-ventano una sorta di seguito in pro-gress e vivente a questa storia che nel libro si ferma a Torino, dove Enaiatollah ora vive. Non è un libro edificante, è un libro che mostra dal

vivo come è la vita dentro una storia che contiene tutti i colo-ri. L’amicizia: Enaiatollah si farà nel viaggio molti amici, quelli che ti danno tutto e non chiedono niente e che poi saluti con un abbraccio e via e non rivedrai mai più. Diceva il personaggio di finzione Holden Coulfield che “ un libro ti piace se dopo averlo letto ti viene voglia di telefona-re all’autore”. Qui si può fare di più: oltre all’autore Fabio Geda, si può incontrare direttamente il personaggio. Che è una perso-na. Ti risponderà un giovane neo-italiano che si chiama Enaiatol-lah Akbari e che oggi studia e lavora, mantiene tre famiglie in Afghanistan e si incazza se vede i suoi anici italiani fumarsi, con una canna, l’equivalente di tre stipendi del suo paese. Un 21 en-ne che vuole raccontare, far sapere perché tutti abbiano in mente cosa accade in certe parti del mondo. Un 21enne che ama la scuola, diverso dai suoi amici italiani anche perché a lui l’han-no chiusa i talebani armati e gli hanno fucilato davanti il suo amato maestro. Enaiatollah oggi è come tanti ragazzi di 21 anni, ma anche diverso. Ha un sacco di storia alle spalle, ma anco-ra fame di futuro. Lasciatevi dunque contagiare. Prendete il largo, nel mare forse ci sono coccodrilli, forse ci sono le balene, ma se vi lascerete andare, se muoverete verso colonne d’Ercole senza sapere se quelle esistono veramente, con un decimo del suo coraggio e della sua determinatezza approderete anche voi alla vostra nuova patria, che è già qui, è l’altro a fianco a voi e al quale, invece di girarvi, chiederete: “chi sei da dove vieni? Hai bisogno di aiuto”?.