Festa del Ciao · 2020. 4. 6. · mente, l’attesa di un mondo migliore. Esso non può ca-dere dal...

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a speranza e l’attesa sono un binomio in- scindibile, in quanto non c’è speranza per ciò che si ha già o che è in atto, mentre essa nasce e cresce proprio nel desiderio di qualcuno o di qualcosa. È per questo, a mio avviso, che nel motto odierno “tut- to e subito”, vi è insito il germe della disperazione. Sappiamo, infatti, come non sempre sia possibile il tutto e il subito. Bisogna saper attendere con molta pazienza, perché ogni cosa giunga a suo tempo e sia gustata compiutamente. n’assemblea attenta e coinvolta ha parte- cipato alla celebra- zione del 17 settembre 2005, un evento importante per tutta la parrocchia, che ha visto radunati intorno al ve- scovo Gino Reali molti del- la comunità del Sacro Cuo- re: il quinto anniversario della dedicazione della chie- sa. All’inizio della solenne li- turgia il nostro parroco, don Giuseppe, ha dato il benve- nuto al Vescovo affermando che la giovane comunità, nella sua chiesa che compie cinque anni, ha comunque partorito alla fede cristiana ben 638 bambini. Ha poi sottolineato la bellezza di accogliere il proprio Pasto- re come segno di affetto e di diocesanità, in quanto una parrocchia non può bastare a se stessa. Mons. Reali, nella sua ome- IN COMUNIONE TESTIMONI DI SPERANZA Ottobre 2005 - Anno VIII - n° 39 Festa del Ciao Ladispoli - via dei Fiordalisi, 14 - Tel. 069946738 - www.parrocchie.it/ladispoli/sacrocuore - e-mail: [email protected] DEL S ACRO C UORE DI G ESÙ ATTESA E SPERANZA: A BRACCETTO CON LA PAZIENZA di don Giuseppe Colaci segue a pagina 2 segue a pagina 5 RICORDARE PER RINGRAZIARE di Luciano Cazzato L MA CHE CENTRA L’URAGANO KATRINA? di Aldo Piersanti U Perchè non si attenda invano... FONDARE BENE LA SPERANZA a pagina 2 LA SPERANZA È L’ULTIMA A MORIRE a pagina 3 QUANDO UNA SPERANZA PUÒ ACCENDERE LA VITA a pagina 3 SPERANZA E ATTESAa pagina 4 17 settembre 2005: UN COMPLEANNO DA RICORDARE a pagina 5 Parrocchia: CANTIERE APERTO! a pagina 5 Settefrati 7-14 agosto: CAMPO FAMIGLIA, UNA SETTIMANA DI PALESTRA... a pagina 6 GMG 2005: ESPERIENZA STUPENDA DELL’ANIMA E DEL CUORE a pagina 6 Il campo estivo ragazzi: RACCONTO DI UNA SPERANZA COMPIUTA a pagina 7 Gruppo adolescenti: LA SPERANZA IN UNA REALTÀ NUOVA CHE STA PER NASCERE a pagina 8 GALATEO LITURGICO E NORME DI BUONA EDUCAZIONE a pagina 9 Catechisti: FAMIGLIA DI FEDE a pagina 10 I NOSTRI CRESIMANDI a pagina 10 ANIME IN CIELO CHE INTERCEDONO PER NOI a pagina 10 PROGRAMMA EVENTI a pagina 12 i fronte alle immagi- ni di New Orleans penso che non dob- biamo ritenerci “sazi” di giustificazione parlando di sfortuna, di “castigo divi- no”, di calamità “naturali”, ma forse riconoscere che il tutto avviene in conseguen- za del comportamento del- l’uomo su questo pianeta. L’economista Jeremy Rifkin, presidente della Fon- dazione On Economic Trends, ha dichiarato: «Gli Stati Uniti sono stati colpiti dall’effetto serra e non da un semplice uragano. In queste ore la Casa Bianca sta nascondendo all’opinio- ne pubblica mondiale ciò che la comunità scientifica internazionale ha previsto da anni, cioè che il surri- scaldamento del pianeta è dovuto allo scellerato mo- dello di sviluppo neoliberi- sta». Sviluppo neoliberista che trova fondamento nel con- sumo sfrenato di merci e D segue a pagina 4 Le Sante Messe FESTIVE: Sabato: ore 18,30 Domenica: ore 9,00; 11,00 e 18,30 sono in Chiesa (Via dei Garofani) FERIALI (dal lunedì al venerdì) Ore 8,30 e 18,30 sono in cappella (Via dei Fiordalisi, 14)

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Page 1: Festa del Ciao · 2020. 4. 6. · mente, l’attesa di un mondo migliore. Esso non può ca-dere dal cielo, ma va co-struito con tenacia e pazien-za. È quest’attesa paziente che

a speranza e l’attesasono un binomio in-scindibile, in quanto

non c’è speranza per ciò chesi ha già o che è in atto,mentre essa nasce e cresceproprio nel desiderio diqualcuno o di qualcosa. Èper questo, a mio avviso,che nel motto odierno “tut-

to e subito”, vi è insito ilgerme della disperazione.Sappiamo, infatti, come nonsempre sia possibile il tuttoe il subito. Bisogna saper attendere conmolta pazienza, perché ognicosa giunga a suo tempo esia gustata compiutamente.

n’assemblea attentae coinvolta ha parte-cipato alla celebra-

zione del 17 settembre 2005,un evento importante pertutta la parrocchia, che havisto radunati intorno al ve-scovo Gino Reali molti del-la comunità del Sacro Cuo-re: il quinto anniversariodella dedicazione della chie-sa.All’inizio della solenne li-turgia il nostro parroco, donGiuseppe, ha dato il benve-nuto al Vescovo affermandoche la giovane comunità,nella sua chiesa che compiecinque anni, ha comunquepartorito alla fede cristianaben 638 bambini. Ha poisottolineato la bellezza diaccogliere il proprio Pasto-re come segno di affetto e didiocesanità, in quanto unaparrocchia non può bastarea se stessa. Mons. Reali, nella sua ome-

I N C O M U N I O N E T E S T I M O N I D I S P E R A N Z A

Ottobre 2005 - Anno VIII - n°39Festa del Ciao

Ladispoli - via dei Fiordalisi, 14 - Tel. 069946738 - www.parrocchie.it/ladispoli/sacrocuore - e-mail: [email protected]

D E L S A C R O C U O R E D I G E S Ù

ATTESA E SPERANZA:A BRACCETTO CON LA PAZIENZA

di don Giuseppe Colaci

segue a pagina 2 ▼segue a pagina 5 ▼

RICORDARE PER RINGRAZIAREdi Luciano Cazzato

L

MA CHE CENTRAL’URAGANOKATRINA?di Aldo Piersanti

U

Perchè non si attenda invano...FONDARE BENE LA SPERANZA

a pagina 2▼

LA SPERANZA È L’ULTIMA A MORIRE a pagina 3 ▼QUANDO UNA SPERANZA PUÒ ACCENDERE LA VITAa pagina 3 ▼SPERANZA E ATTESAa pagina 4 ▼17 settembre 2005:UN COMPLEANNODA RICORDARE a pagina 5 ▼Parrocchia: CANTIERE APERTO! a pagina 5 ▼Settefrati 7-14 agosto:CAMPO FAMIGLIA, UNA SETTIMANADI PALESTRA... a pagina 6 ▼

GMG 2005:ESPERIENZA STUPENDA DELL’ANIMAE DEL CUORE a pagina 6 ▼Il campo estivo ragazzi:RACCONTO DI UNA SPERANZACOMPIUTA a pagina 7 ▼Gruppo adolescenti: LA SPERANZA IN UNA REALTÀ NUOVA CHE STA PER NASCERE a pagina 8 ▼GALATEO LITURGICO E NORME DIBUONA EDUCAZIONEa pagina 9 ▼Catechisti: FAMIGLIA DI FEDE

a pagina 10 ▼I NOSTRI CRESIMANDI

a pagina 10 ▼ANIME IN CIELO CHE INTERCEDONOPER NOI a pagina 10 ▼PROGRAMMA EVENTI

a pagina 12 ▼

i fronte alle immagi-ni di New Orleanspenso che non dob-

biamo ritenerci “sazi” digiustificazione parlando disfortuna, di “castigo divi-no”, di calamità “naturali”,ma forse riconoscere che iltutto avviene in conseguen-za del comportamento del-l’uomo su questo pianeta.L’economista JeremyRifkin, presidente della Fon-dazione On EconomicTrends, ha dichiarato: «GliStati Uniti sono stati colpitidall’effetto serra e non daun semplice uragano. Inqueste ore la Casa Biancasta nascondendo all’opinio-ne pubblica mondiale ciòche la comunità scientificainternazionale ha previstoda anni, cioè che il surri-scaldamento del pianeta èdovuto allo scellerato mo-dello di sviluppo neoliberi-sta».Sviluppo neoliberista chetrova fondamento nel con-sumo sfrenato di merci e

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segue a pagina 4 ▼

Le Sante MesseFESTIVE:

Sabato: ore 18,30 Domenica:

ore 9,00; 11,00 e 18,30 sono in Chiesa

(Via dei Garofani)

FERIALI (dal lunedì al venerdì)

Ore 8,30 e 18,30 sono in cappella

(Via dei Fiordalisi, 14)

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Speranza e Attesa

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La VoceSupplemento di:

notiziariodi Porto-Santa Rufina

Direttore responsabile:✠ Antonio Buoncristiani

Direttore editoriale:don Giuseppe Colacitel. 06 9946738

In redazione:Marisa Alessandrini,Emanuela Bartolini,Rossella Bianchi,Anna De Santis,Aldo Piersanti, Silvana Petti,Maurizio Pirrò, Marco Polidori.

Hanno collaborato:Luciano Cazzato,Gian Domenico DaddabboEmanuele Rossi.

Stampato su carta riciclata

da:Printamente s.n.c.Via G. Tamassia, 40 - Romawww.printamente.it

Il giornale è stato chiuso il 30 Settembre 2005.

Autorizzazione del Tribunale di Roma n. 179/2001

Distribuzione gratuita

i luccichii e il frastuono.Esso langue nell’ansia di ciòche ha e potrebbe perdere; edi ciò che chiaramente ètemporaneo e non potrà du-rare a lungo.Eppure nonostante l’ariditàdi una tale situazione, si im-pone ancora, prepotente-mente, l’attesa di un mondomigliore. Esso non può ca-dere dal cielo, ma va co-struito con tenacia e pazien-za. È quest’attesa pazienteche riaccende e nutre la spe-ranza. Quindi è l’impegno afare di questo tempo unospazio di preparazione rea-le alla vita eterna, che so-

stanzia l’anelito verso il fu-turo.Appare evidente come lacultura del “tutto e subito”non sia amica della speranzae degli atteggiamenti inte-riori ed esistenziali ad essacollegati.Di qui i tanti gesti di dispe-razione intorno a noi e nelmondo!È partendo da questa neces-sità di ridare forza e conte-nuti alla speranza - in quan-to attesa delle cose future,realizzate dall’uomo macompiute da Dio - che du-rante questo anno pastoralerifletteremo sul tema: Nella

nostra parrocchia, come te-stimoni della speranza inGesù Risorto.Cioè, tenteremo di viverecome testimoni “della spe-ranza che è in noi”, col sor-riso e la serenità propri dichi si fida e si affida al Si-gnore, poi cercheremo dicoinvolgere altri in questanostra storia cristiana, im-pegnativa, ma sempre entu-siasmante. La storia di quel-li che da Dio sono chiamati“dalle tenebre alla sua am-mirabile luce” (1 Pt 2,9).Perciò buon cammino insie-me durante l’anno pastoraleche apre.

continua da pagina 1 ATTESA E SPERANZA: A BRACCETTO CON LA PAZIENZAPerciò, la speranza l’attesae la pazienza, sono un trino-mio inscindibile, necessario,non solo per i paesi poveri,ma anche per il mondo co-modo e sazio, dei paesi ric-chi.Dice il vescovo di Palestri-na mons. Sigalini: “Proprioper gli eventi di portatamondiale legati a calamitànaturali, per le quali anchegli stati più potenti sono co-me fuscelli alla deriva, peril terrorismo che si insinuanelle vite concrete, destabi-lizzandole con una pauraesistenziale, per la constata-ta inconsistenza della nostrasicumera di fronte alla vita,il mondo occidentale è a uncollasso di speranza”.Dunque è un mondo insod-disfatto e triste, nonostante

ino ad alcuni anni fa,la mentalità comuneera condizionata dal-

l’illimitata fiducia nel pro-gresso. Forte la presunzio-ne di costruire, da soli, ilproprio futuro.Nonostante i fallimenti, nel-l’uomo cresceva l’ottimi-smo per le cose conquistatecon facilità, spesso effime-re, accanto alla diffidenzaper ciò che da sempre rendegrande l’essere umano: fon-dare la propria vita su un va-lido progetto futuro. La no-stra epoca vive invece un’e-norme crisi. Siamo passatidal mito dell’onnipotenzadell’uomo costruttore dellastoria a un altro mito sim-metrico e speculare, quellodella sua totale impotenza di

fronte alla complessità delmondo, ai nuovi virus, allafuria degli elementi, al ter-rorismo. Oggi il futuro nonoffre nessuna garanzia; lerelazioni interpersonali sistrutturano secondo criteridi utilità; l’autorità degliadulti è messa in discussio-ne da giovani che non ne ri-conoscono l’opera verso unbene comune.Si avverte preoccupazioneper la progressiva omologa-zione in tal senso, il cristia-no, spesso, sembra perden-te poiché la società lo av-versa nelle scelte che vannoverso Dio. Basti pensare al-l’attualissimo dibattito tramondo politico e santa sedea proposito dei pacs. Quindiil buonsenso, i bei principi,

i valori di un tempo sonosempre più rari. Grazie aDio coloro che riescono avedere un po’ oltre non sirassegnano e non si lascia-no intimidire. Vivono nellasperanza che, con l’impegnocostante, i risultati prima opoi verranno.È necessario essere prota-gonisti della propria vitanon rimanendo fermi ad at-tendere.Gesù ha portato un messag-gio nuovo che ha scossoprofondamente le nostre co-scienze; chi lo ascolta e losegue ritroverà un coraggioaudace che lo renderà capa-ce di scelte impegnative.Con questa certezza nelcuore si allontaneranno leinsicurezze e le paure, ilpercorso sarà imprevedibilema carico di belle promes-se. Con l’esempio di Gesùche, sulle rive del lago di Ti-beriade, scelse quattro pe-scatori, i quali lasciaronoogni cosa per seguirlo, noi,forti del suo amore, inna-morati del suo esempio, cer-cheremo di coinvolgere nelnostro progetto chiunque in-contreremo lungo il cammi-no. Solo così saremo certi dinon aver atteso invano.

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Perché non si attenda invano...FONDARE BENE LA SPERANZAdi Silvana Petti

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a mancanza di fedenon dipende da undifetto di prove, ma

da un difetto di buona vo-lontà. Ci sono prove suffi-cienti per chi vuole crederementre l’incredulo non ri-cerca le ragioni per crederema le giustificazioni per ilsuo non voler credere. Lasua coscienza ha già sceltooptando per la soluzione piùcomoda, quella che non im-pegna, che non fa domande,che non ricerca, che nonspera. La speranza, soprat-tutto, è parte integrante dicolui che crede perchè ave-re fede significa avere fidu-cia in Dio, affidarsi a Dio. Ecome può un cristiano nonnutrire la speranza? Coluiche spera è paragonabile adun rocciatore che inerpican-dosi su una parete liscia diroccia pianta i suoi chiodi acui fissa la corda che lo sor-

reggerà e loproteggeràdalla cadutanel baratro,consentendo-gli di giunge-re sulla vettas u p e r a n d otutte le av-versità. In trent’annidi professio-ne, oltre chenella mia vi-ta personalee familiare,la speranza è,e continua adessere, gran

parte della mia quotidianità.Chiunque di noi non puòsfuggire alla croce. Le av-versità, le contrarietà, le in-comprensioni, le sofferenze,sia fisiche che spirituali, so-no il nostro pane quotidia-no. E a cosa serve impreca-re o ribellarsi? Non cambianulla. La speranza, invece,ti aiuta, ti porta sollievo, tirende più facile il camminoterreno. Ad un certo punto

avremo la sensazione chenon siamo noi a portare lacroce ma la croce a portarenoi. Cosa farebbe il malatose non nutrisse grande spe-ranza nel medico e nelle suecure? Spesso mi capita divedere i visi di tutti queimiei pazienti che hanno af-frontato la malattia congrande dignità e forza d’a-nimo. Proprio da loro, hoappreso che la speranza è lastampella che sorregge enon fa sprofondare nel pes-simismo più nero. Sarebbe-ro tante le storie da raccon-tare, tutte ricche di umanità,di amore per il prossimo, difede ma anche di dispera-zione trasformatasi, permezzo della speranza, insopportazione ed accetta-zione. Uno su tutti: Silvio,mio amico. Affetto da unmale terribile, mi chiese diinformarlo passo passo sul-l’evoluzione della sua ma-lattia senza nasconderglinulla, neppure nel momen-to estremo. Nel rispetto del-la sua dignità, così feci. Permesi accettò e partecipò alprogramma terapeutico, avolte sembrava che fosse luia sorreggere me e tutti i suoifamiliari. Ma, purtroppo, lasituazione dopo lunghe edolorose terapie per ritar-darne l’epilogo, precipitò.Fedele alla promessa, lo mi-si a conoscenza dello stadiodella malattia. Il suo viso,che fino a quel momento erarimasto impassibile, si con-

trasse in una smorfia di do-lore e disperazione. La ve-rità nuda e cruda stava perannientarlo più di quantonon stesse facendo il male.Ebbi un’improvvisa illumi-nazione, mi ripresi imme-diatamente e gli raccontaiuna pietosa bugia. Ed eccoche il suo viso si rasserenòe mandò un profondo sospi-ro di sollievo: avevo di nuo-vo infuso in lui la speranza.Dopo volle anche riconci-liarsi con il Signore. Per cer-ti versi era guarito. Dunque

non è vero che la speranza èl’ultima a morire, perché es-sa supera la morte. Se ungiorno dovesse capitare ame, direi ai miei colleghi:raccontatemi tutto quelloche volete, io ci crederòsempre, non toglietemi lasperanza.

LA SPERANZA È L’ULTIMA A MORIREdi Maurizio Pirrò

QUANDO UNA SPERANZA PUÒ ACCENDERE LA VITA...di Emanuela Rossi

L

nella delicatezza diun particolare mo-mento che la speran-

za può toccare le corde giustedella vita ed infiammare lepassioni spente del nostroanimo. È nell'abbaglio del-l’illusione che spesso affi-diamo i nostri desideri per-ché li tramuti nella realtà chevorremo poter vivere. In al-cune situazioni scopriamoche non ci resta che sperare...Nella vita di tutti i giorni unboccone amaro vorremmopoterlo trasformare in unapietanza appetitosa. L'uomospera.. e nutre la volontà dipoter cambiare gli ingra-naggi più arrugginiti di unavita a volte complicata. È unsentimento, la speranza, unbrivido che ci dà una gran-de possibilità: l'occasione ditramutare l'esistenza in qual-cosa di straordinario.L'amore è speranza; il ri-congiungimento di un amo-re è speranza. Il futuro èsperanza.Si spera anche per questio-ni inutili. Nella cerchia deivizi e dell'egoismo umanoc'è perfino spazio per una"speranza materiale", ma

sperare per la benevolenza,per la giustizia fra gli uomi-ni, per un amore fraterno,per il perdono, ha un saporepuro e dolce. L'attesa di unevento si unisce alla fedeprofonda di ognuno. L'atte-sa di un bambino unisce an-cora di più chi già si ama.Per un bambino la speranzaè quella di poter diventaregrande, per una adulto èquella di poter tornare in-dietro con il tempo.Ma non si finisce mai disperare...

Quando si è tristi attendia-mo con trepidazione il mo-mento in cui torneremo asorridere. A volte sperare inpositivo non può far altroche addolcire le paure delnostro cuore.

È

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na luce incerta vaman mano sbiadendoil buio della notte.

Cani abbaiano senza convin-zione al passaggio di qual-cuno. È ora. Inizia la mianuova giornata. Con uncaffè, caldo e fumante, chemi offre l’occasione per get-tare, dai vetri, uno sguardosul mio giardino.Volano i miei pensieri, su alidi gabbiano, ora. Si posanosu questa bambina che staper nascere.Non so nulla di lei. Non laconosco. Come saranno isuoi occhi?Provo a immaginare, senzasuccesso, la sua faccina.Ma tutti i bambini del mondohanno la faccina dei bambiniche ho avuto io.Un paffuto Pierpaolo che sioffende e si lamenta sempre,una dolcissima Claudia cheriesce a fare su comando “gli

occhi arrabbiati”, un grazio-so Francesco a cui, se ridetroppo viene il singhiozzo.E ora questa nuova bambi-na…Ancora un sorso di caffé…forse ho messo poco zucche-ro… è un po’ amaro…Bisognerà volerle bene…siamo la sua famiglia, noi. Sì,ma non solo per questo.Bisognerà volerle bene… unbambino che nasce è la vo-lontà del Signore che si com-pie. Si, ma non solo per que-sto.Bisognerà volerle bene…perché un bambino in unacasa porta sempre gioia. Si,ma non solo per questo.Guarda, quella rosa laggiùsta fiorendo ancora… e ilmio caffé è quasi finito nel-la tazza, ma io sento che c’èancora qualcosa da defini-re…Una bambina sta per nasce-

re, e io mi sento così dispe-ratamente in ritardo. Non misento nella situazione, comeinvece capita sempre di sen-tirmi.Non mi sento più in prima li-nea, è come una capitolazio-ne. È come se stessi abdi-cando.Quanto è difficile questo mionuovo ruolo… io dovrò es-serci, non posso sparire, co-me invece vorrei.Si, ma… chissà come saran-no i suoi occhi?La mia curiosità è anche lamia speranza. Speranza difarcela. Ad accettare, supe-rare gli ostacoli, accoglierefra le braccia, amare…Accidenti… si è fatto tardi.Basta, girovagare col pen-siero. Devo andare. E, mentre richiudo furtiva-mente la speranza nel miocuore, mi avvio incontro alnuovo giorno.

SPERANZA E ATTESAdi Marisa Alessandrini

U

nello sfruttamento delle fra-gili risorse naturali, nella lo-gica delle “leggi di merca-to” e dell’immediato profit-to, nella competizione comeunico rimedio per la qualitàdei servizi, che pone l’indi-vidualismo dell’uomo alcentro della società, a disca-pito di una visione comuni-taria in cui sentirsi cittadinicoinvolti, partecipi e re-sponsabili in un villaggioglobale. Possiamo fare qualcosa permodificare questo sistema? Vorrei cercare delle risposteevitando un’analisi socio-economica, ma semplice-mente invitando ciascuno achiedersi: “Che cosa possofare io concretamente nellamia vita quotidiana di fron-te ai fatti che ci vedono sem-pre più coinvolti in modopassivo… è possibile reagi-re?” In attesa che “i grandi” e“gli altri” si muovano, eccoqualche risposta prendendo

spunto da un documentodall’ass. Beati i costruttoridi Pace (www.beati.org):ConosciNon accontentarti del-l’informazione che descrivele emergenze, ma ricerca lecause.Incontra e dialoga con te-stimoni di realtà, culture ereligioni diversi.Riduci i consumi• Va a fare la spesa con unfoglietto delle cose necessa-rie, non cedere alle offertedella pubblicità• Investi per consumare me-no energia possibile in ca-sa. • Fa’ la raccolta differen-ziata e impegnati che vengarealizzata. • Tratta l’acqua come ri-sorsa preziosa.

• Usa il televisore saltuaria-mente, come il ferro da sti-ro e la lavatrice.• Muoviti il più possibile inbicicletta e con i mezzi pub-blici.• Scoraggia l’uso delle autonelle città intasate e inqui-nate.Sposta il denaro• Nel lavoro non barattare,in cambio di più soldi, le re-gole e i diritti tuoi e dei tuoicompagni.• Attivati per fare trasferirei fondi degli enti locali, del-la tua diocesi, della tua par-rocchia alla banca etica.Compra bene• Compra i prodotti che ti

servono imparando a leg-gere le certificazione

per sapere da dovevengono, come sono

stati ottenuti e da chi sonocommercializzati.• Partecipa a campagne dipressione rivolte a societàcommerciali che violano si-stematicamente i diritti dailavoratori e offendono l’am-biente.• Dai importanza al consu-mo critico e al commercioequo. • Rifiuta i prodotti transge-nici per salvaguardare la di-versità come patrimonio ditutta l’umanità.Condividi• Organizza l’uso collettivodall’automobile. • Metti a disposizione la tuacompetenza nella banca deltempo. • Impegna il tuo tempo libe-ro per stare a fianco di am-malati, di chi è solo, di chisoffre il disagio psichico.Fa festa• Celebra la vita con rico-noscenza. Contempla volti,cielo, mare, monti, piante eanimali e falli conoscere aibambini: da loro impara lasorpresa e l’incanto dellabellezza. • Non spingere sempre oltrel’oggetto dei tuoi desideri,accetta i limiti tuoi e deglialtri.

Qualcuno potrà obiettareche questi “consigli” di vitaquotidiana sono una forza-tura come soluzione allecausa dell’uragano Katri-na… ben vengano perples-sità e dubbi, anche se il mioparere è che il nostro com-portamento influisce nonsoltanto sull’ambiente masull’uomo; così le guerre, lemalattie e le ingiustizienord-sud: sono sempre piùconvinto che siano conse-guenza dei nostri gesti quo-tidiani.Concludo con una frase delmissionario p. Alex Zano-telli che forse racchiude inmodo conciso il mio pen-siero:CHI COMPRA VOTAVotate ogni volta che fate laspesa, ogni volta cheschiacciate il telecomando,ogni volta che andate inbanca: sono voti che dateal sistema!

continua da pagina 1 MA CHE CENTRA L’URAGANO KATRINA?

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Attività

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nel tempo, che riporta allamemoria volti e opere ditanti uomini di buona vo-lontà, essa oggi apre a tutti,come un abbraccio caloro-so e accogliente, la sua uni-ca navata di forma circolare

e palesa la suavocazione all’ac-coglienza ancheall’esterno. Cosìla voce discretadelle sue campa-ne si fa breccia,cuore dopo cuo-re, fino a ricorda-re quanto, anchein questa partedella Ladispoli“oltre ferrovia”,sia visibile e co-statabile la manodel Signore.Siamo qui a fe-steggiare la ricor-renza, certo, ma anoi tutti, di que-sta comunità so-prattutto, nonsfugge che daqualche parte èben visibile ilcartello di “lavo-

ri in corso”. Come possia-mo, infatti considerare con-cluso un progetto di Dio? La storia, soprattutto quellanostra, ci ha insegnato cheogni risultato conseguito èstato la base per un succes-sivo trampolino di lancio.In questo senso, il nostroaugurio di oggi va alle ne-cessarie fatiche che ci aspet-teranno per continuare quel-lo che in realtà non abbia-mo mai interrotto. Ma noi di questa comunitàsiamo a vezzi a rimboccar-ci le maniche. Ciò fa partedel nostro DNA e in questosenso forse non ci costeràfatica.Grazie a quanti hanno volu-to essere con noi a festeg-giare questo giorno, un gra-zie particolare al nostro ve-scovo Gino e alla Vice-sin-daco di questa città, Rosa-ria Russi.E grazie a tutti coloro chevorranno far proprio il ri-chiamo a continuare unitil’edificazione di questachiesa del Sacro Cuore diGesù.

lia ci ha spiegato quanto siaimportante per una comu-nità ricordare il giorno del-la dedicazione della chiesa,una festa grande quanto ilNatale e la Pasqua.In realtà, se ci pensiamo be-ne, la parrocchia ci segue findal giorno in cui diventiamosuoi figli attraverso il batte-simo e non ci abbandonamai, anzi, ci dona i sacra-menti, accompagnandoci neivari momenti felici e tristidella vita.Io penso che sia stupendofar parte di una comunità,poter dire: questa è la miaparrocchia; qui posso co-struire insieme agli altri lastoria della mia vita; poterdire ai propri figli: qui papàe mamma si sono sposati, tihanno battezzato, hai rice-vuto la tua prima comunio-ne, così anche i tuoi figli po-tranno continuare una vita difede, piantare le proprie ra-dici nel tempio di Dio e farcrescere l’albero genealogi-co di questa grande fami-glia, appartenendo ad unacomunità.Il Vescovo, come abbiamosentito, ci ha detto di essererimasto contento per la par-tecipazione della nostra co-munità, che con il coro hainnalzato il suo canto a Dio.Stiamo crescendo insiemegiorno per giorno, ma que-sto non basta, bisogna pun-tare sempre più in alto, enon fermarsi. Insieme.

arissimi tutti, oggi ricorre il quin-to anniversario del-

l’inaugurazione della nostrachiesa del Sacro Cuore diGesù.Nata da un progetto lontano

verrà sostituito con una bel-la struttura in alluminio evetro multistrato. Sicura-mente sarà più confortevolee silenziosa a vantaggio del-la qualità celebrativa.Durante queste quattro set-timane la S. Messa domeni-cale verrà spostata nel salo-

ne polivalente opportuna-mente attrezzato, rimarran-no invece, regolarmente incappella le celebrazioni fe-riali delle 8,30 e 18,30.

on è solo un modo didire, per sottolineareche dobbiamo co-

struirci continuamente comecomunità d’amore e d’acco-glienza, ma è anche unarealtà. Infatti dal 24 ottobreprossimo a fine novembre2005 la chiesa parrocchialeresterà chiusa per l’ultima-zione della copertura del lu-cernario. Questo era statoapprontato velocemente conun telaio in ferro e pannelliin policarbonato, ma da su-bito ha dato problemi di sta-bilità e di sicurezza. Perciò

17 SETTEMBRE 2005:UN COMPLEANNO DA RICORDAREdi M. A.

PARROCCHIA: CANTIERE APERTO!di G.C.

C

N

continua da pagina 1

RICORDARE PER RINGRAZIARE

UNA COLOMBA SOPRA LA VETRATAL’immagine di una colombasimbolo dello Spirito Santoverrà presto posizionata incima alla vetrata della nostrachiesa.

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SETTEFRATI 7-14 AGOSTO:CAMPO FAMIGLIA, UNA SETTIMANA DI PALESTRA...a cura di alcune “giovani famiglie”

na settimana fuoridal mondo, senzacellulari che potesse-

ro squillare a tutte le ore,senza televisione, pubblicità,senza tutto ciò che normal-

mente è presente nella vitaquotidiana di una famiglia.La settimana trascorsa dallefamiglie della parrocchia delSacro Cuore di Gesù di La-dispoli è stata un momento,forse troppo breve, in cuiognuno ha potuto rimanerein silenzio ad ascoltare i bi-sogni del proprio cuore e de-dicarsi a tempo pieno alloSpirito. Una settimana diesercizi spirituali che hannosicuramente accresciuto laforza ed il desiderio di co-noscere Dio. Un periodoformativo in cui ciascuno haassaporato l’importanza delfare comunità oltre le pro-prie conoscenze ed amiciziedi sempre. È stata una setti-mana trascorsa in chiesa conDio: la palestra aperta a co-

loro che amano curare lospirito oltre al proprio cor-po.In tutto questo la casa sale-siana situata nei pressi delcomune di Settefrati, im-mersa e circondata dal ver-de delle montagne del par-co nazionale d’Abruzzo, èstata senza dubbio il luogopiù idoneo a soddisfare lenostre esigenze spirituali. Non di meno possiamo direa favore dell’allenatore spi-rituale don Giuseppe Cola-ci, “il mister” che attraver-so le quotidiane catechesi hareso meno incomprensibileil messaggio di vita conte-nuto nelle sacre Scritture. Tuttavia abbiamo constata-to che la preparazione atle-tico-spirituale di base deipartecipanti era manifesta-tamene disomogenea: c’erachi a stento conosceva l’esi-stenza dei salmi e chi invecesapeva parlare con citazioniin latino e di diritto canoni-co. Ma anche così “il mi-ster” ha saputo scaldare imuscoli del cuore e portaretutti a comprendere la gran-dezza del mistero dell’Eu-carestia: il tema centrale delcampo famiglie 2005.È stato bello vedere come,lontani dallo “stress cittadi-no”, in quel piccolo angoloverde di mondo abbracciatodai monti, lo Spirito Santoci abbia riscaldato il cuore erallegrato l’anima, facen-

doci scoprire il ca-lore dell’amore diDio all’insegna del-l’accoglienza reci-proca. Ognuno dinoi si è fatto “brac-cia”, “gambe”, “te-sta” e “mano” diquell’unico corpoche è “la Chiesa”.E comeogni favo-la che nonmanca diavere unamorale eun inse-gnamento,anche que-sto campodi famiglievuole ren-dere un in-segnamen-to e un impegno di vita: “attraverso il sacramentodell’Eucarestia portare Dionella mente, nelle parole enelle azioni di ogni giorno.”Ringraziamo pertanto donGiuseppe e tutti gli organiz-zatori per averci permessodi vivere questa grande

esperienza.È indiscutibile che la setti-mana di preghiera trascorsainsieme a tante altre fami-glie ci abbia fatto bene alcuore, ricordandoci che, seil corpo non può essere tra-scurato, altrettanto non pos-siamo essere indifferenti al-

le esigenze dell’anima.

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gni giovane spera diimparare molto da unevento come la Gior-

nata Mondiale della Gio-ventù, soprattutto chi vi par-tecipa per la prima volta, co-me è accaduto a molti gio-vani della parrocchia del Sa-cro Cuore di Gesù lo scorsoagosto a Colonia. Come giovane posso dire checiò che principalmente ci siaspetta dalla GMG è l’in-contro con il Signore anchenelle difficoltà (essendo unpellegrinaggio può succede-re qualsiasi imprevisto), neimomenti più felici e nellenuove amicizie. È vero che vi si va col desi-derio di divertirsi e incontra-

re persone nuove,ma è anche veroche gli spazi dipreghiera e ri-flessione sono ilfulcro di ogniGMG. Secondome sono istantidella giornata in-dispensabili perfermarsi un atti-mo a pensare acosa si sta facen-do, domandarsicome migliorare irapporti con gli al-tri, cercare stimoliper condurre me-glio la propria vitae provare a capirecosa il Signore

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GMG 2005: ESPERIENZA STUPENDA DELL’ANIMA E DEL CUOREdi Gian Domenico Daddabbo

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coloratissimostriscione sucui era ripor-tato lo slogan“Nel giornodel Signore inostri gior-ni”, ci ha immediatamentecalati nella tematica sceltaper il campo. Tutto è co-minciato con la visione diun cartone animato intitola-to “Alla ricerca di Nemo”.Intorno a questa storia si èvissuta a pieno ogni dimen-sione della vita di campo:dalla preghiera al gioco, al-l’attività di animazione, alservizio. È la storia di un pesce pa-gliaccio e di suo figlio. Que-sti, bisognoso di vivere nuo-ve avventure, si trova ad ab-bandonare il padre e affron-tare i pericoli dell’oceano.

conclusione di unanno pastorale fati-coso, ma ricco di

esperienze significative, ac-cumulata la giusta energia,l’equipe della pastorale gio-vanile si è ritrovata a pro-gettare il campo estivo per ibambini della nostra parroc-chia. Così il 24 luglio scor-so un bel gruppo di bambinie di animatori, ha intrapre-so il viaggio verso una nuo-

va avventura. I piccoli era-no ignari di tutto (program-ma, luogo, attività) perchéanche sorprenderli rientravadella programmazione; noiadulti gasati quanto basta,ma con in testa la convin-zione di voler offrire loro lapossibilità di vivere una set-timana di impegno, pur nelgioco e nel divertimento, euna gioiosa esperienza diamicizia in un ambiente sa-

no. Appenaarrivati a Ca-maldoli, neipressi di Arez-zo, in un bel-lissimo casaleimmerso nellaricca vegeta-zione toscana,i cuochi ed al-cuni animato-ri ci hanno ac-colto amore-volmente. Un

Dopo svariate peripezie idue si incontrano, rinnovatinella loro unione. È Marlin -il padre naturalmente - a ri-schiare tutto per suo figlio:è lui il primo ad andare acercarlo. È un po’ la nostrastoria di figli di Dio, conti-nuamente cercati da Lui perAmore. Un amore che nonattende né si fa attendere,ma è sempre proteso versol’amato; supera ogni incli-nazione alla sedentarietà eall’immobilismo e contrad-distingue ogni cristiano cheprofessa di attendere fidu-cioso il Signore. Nei campiestivi, gli addetti ai lavori losanno, si sperimenta tutt’al-tro che la sedentarietà el’immobilismo. Lo ricorde-ranno molto bene i nostrifanciulli, come quando èstato loro proposto di fareuna passeggiata verso l’ere-mo di Camaldoli (ciò chenon sapevano era che quel-l’eremo distava circa 10km!) La meta era certa malontana, eppure si è andatiavanti comunque, anche seciò ha comportato la faticae la stanchezza. Come nellavita: chi non si ferma adaspettare è colui che va in-contro al suo futuro e pre-para le basi perché quel chedesidera si avveri. È l’au-gurio che vorrei rivol-gere a tutti i giova-ni, in particola-re ai nostri ra-gazzi del gruppogiovani e aglisplendidi bam-bini che hannovissuto con mequesta irripetibi-le avventura.

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IL CAMPO ESTIVO RAGAZZI:RACCONTO DI UNASPERANZA COMPIUTA di Rossella Bianchi

vuole da noi. La GMG, sianella preghiera che nello sva-go, è qualcosa che cambia lavita. Di certo non si può sco-prire subito, dopo il ritornoda un simile pellegrinaggio,se si è cambiati o meno. Losapremo solo con il tempo ela riflessione personale. Co-munque anche il confronto

con chi ha già vissutoesperienze simili si rivelasicuramente molto utile,soprattutto per crescere neldialogo, poiché la rifles-sione personale da solanon basta. Alla fine del nostro pelle-grinaggio, sua santità Be-nedetto XVI ci ha detto:

“Portate agli al-tri la gioia diquest’esperien-za!”. Anchesvolgere questamissione aiutaad instaurare ildialogo. Si puòiniziare raccon-

tando le proprie emozioni, vi-cissitudini, le nuove amici-zie…; il passo successivo èinvitare alla riflessione spie-gando il significato di un’im-magine, una frase o una pa-rola che ci ha colpito di piùdurante l’ascolto delle ome-lie e delle catechesi. Da quando mi hanno parlatodella GMG, ho sempre pen-sato che fosse un’occasioneunica al mondo. Effettiva-mente l’ho potuto riscontra-re in ogni momento di pre-ghiera, nelle celebrazioni eu-caristiche, nell’ospitalità del-la gente del posto; tutto ciò

ha suscitato in noi ragazzi unsentimento di comunione chesi fa particolarmente fortequando si sta a contatto di-retto con gli altri, come du-rante la Messa internazionalesul Lungoreno, il saluto delSanto Padre a tutti i giovaniriuniti sulle sponde del fiumee la veglia a Marienfeld. Ora, come i Magi che, dopoaver adorato il Bambino,“per un’altra strada feceroritorno al loro paese”, cosìnoi della GMG dobbiamo,con gli insegnamenti di Ge-sù, cambiare in meglio il per-corso della nostra vita.

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i siamo ragazzi! Pro-viamo a far nascereun gruppo parroc-

chiale di adolescenti (14-16anni) e pre-adolescenti (12-13 anni). Sicuramente unasfida, perché la nostra par-rocchia non ha una tradizio-ne in questo senso, ma an-che una speranza: riuscirenell’intento di coinvolgerequesti ragazzi che ricercanose stessi prendendo le di-stanze dagli adulti, con unlinguaggio tutto loro. Il lin-guaggio del corpo che si ac-compagna a quello dell’abi-to, oppure quello dei graffi-ti metropolitani, cui solo lo-ro hanno accesso, o ancora,attraverso il computer percercarsi, incontrarsi e co-municare, al riparo dalle in-trusioni. Già, perché capitache i genitori tendano ad es-sere intrusivi: hanno il ti-more di perdere il controllodei figli e di vederli allonta-nare. Mentre le richieste piùfrequenti da parte degli ado-lescenti riguardano l’auto-nomia e la ricerca di nuovispazi, vietati ai genitori(scrivere il diario personaleo chiudersi nella propriastanza sono esempi di que-ste esigenze).È arrivato il momento distaccarsi dalla famiglia emuovere i “primi passi” al-l’esterno per “sperimentar-

si” con i coetanei. Ognunolo fa in tempi e con moda-lità diverse. Chi con spaval-deria, chi più timidamente,chi dopo i primi tentativi sirichiude, ma a tutti, prima opoi, accade qualcosa cheporta a cambiare. Si tenta diuscire dal “guscio” familia-re.In una società sempre piùvecchia – e l’Italia in parti-colare è diventata una dellenazioni più vecchie d’Euro-pa – ai giovani si chiede po-co o nulla. Men che meno dicimentarsi, come hanno fat-to i loro genitori, sui granditemi sociali o politici comela pace e la guerra, l’ugua-glianza, la democrazia, i di-ritti delle minoranze, dei po-veri o degli emarginati. Sic-ché, fatalmente, i giovani fi-niscono per sentirsi super-flui; hanno difficoltà a tro-vare modelli esterni e, a po-co a poco, si ritirano tra diloro, nel gruppo. Oscillanotra il desiderio di essere vi-sibili superando confini, bar-riere, e limiti imposti dall’e-sterno, dal mondo “adulto”,anche per scoprire chi si èdavvero e la voglia di scom-parire, essere invisibili,quando li assale il senso diinadeguatezza che blocca omaschera. Tuttavia esistono ragazzi“impegnati”, che hanno ca-

pito che la vita è una cosaseria, ma non seriosa, che sipuò vivere con gli altri an-che al di fuori da logiche dipotere e prevaricazione…che si può marciare per lapace e non solo camminaresul viale…Di questo e tante altre cose,noi che ragazzi siamo stati esiamo ancora nel cuore enello spirito, non vorremmotanto parlare, quanto… fare,insieme a tutti coloro che ri-sponderanno al nostro invi-to. Abbiamo in mente unprogetto ambizioso, fattodi tempo da condividereall’insegna della sco-perta e dell’allegria,lontano dalla noia edalle chiacchierevuote. Però perrealizzarlo abbia-mo bisogno diTE. Sì, propriodi te che staileggendo, dai 12anni in su! Serientri nell’età

L’“ODIO” ALL’ADOLESCENZA(Mi si accusa che la mia parola odio sia troppo forte, ma è tra virgolette. In realtà è l’amore che provo per queste cose che sono state stravoltenella loro natura)

Odio gli adolescenti quando si svegliano alle 3 del pomeriggio guar-dando nel vuoto.Odio la loro puzza di piedi dentro le Nike marce e i pantaloni sottol’ombelico che strisciano sotto la suola delle scarpe, con le mutandein vista. Odio i loro “cioè”, “tipo” o “cosa?”. Odio il loro happy hour, gli spinelli e le 5 birre con la pizza. Odio “questo libro è una m...a, la scuola è uno schifo”.Odio il motorino distrutto appena comprato, con sotto il sellino unmondo di cose appiccicaticce (bollo, assicurazione, lattine, olio motoree maglietta sudata). Odio il casco appena appoggiato in testa. Odio le facce dei professori quando dicono “è intel-ligente ma non si applica”.Odio il gruppo, gli amici, il branco, che contapiù di qualsiasi genitore. Odio i loro modelli, MTV e tutto quello che c’èdentro. Odio “e allora vado via di casa”.Odio l’adolescenza che non passa, e a volte dura tuttala vita.

Ma odio soprattuto la mia generazio-ne che gli ha tolto la speranza, la fi-ducia e i valori nei quali credere e per i quali ègiusto crescere.

Beppe Grillo

adolescenziale potrai parte-cipare alle nostre iniziative;insieme a te scopriremo co-sa ami e da CHI sei amato…ma se invece avessi supera-to da un pezzo i 16 anni ri-corda che in parrocchia c’èposto per tutti e ci piacereb-be allargare la nostra equipecon la collaborazione di‘giovani dentro’, di buonavolontà!Insieme vorremmo offrire ainostri ragazzi occasioni pre-ziose di crescita e di espe-rienze formative con i coe-tanei, aiutando i genitori adassecondare il desiderio dei

figli di ‘avventurarsi’ ingruppo anche senza diloro, valorizzando tuttociò che può rappresen-

tare un’occasioneimportante di aper-

tura al mondoesterno e sce-gliendo insiemeai ragazzi le for-mule più adattea ciascuno.

GRUPPO ADOLESCENTI:LA SPERANZA IN UNA REALTÀNUOVA CHE STA PER NASCEREdi Marco Polidori ed Emanuela Bartolini

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• Ricordati di santificare ladomenica e le feste coman-date. “Il cristiano non puòvivere senza l’Eucaristia do-menicale”.• Abbi rispetto del luogo edel clima di preghiera.• Preparati, anche mental-mente, a vivere bene l’e-sperienza di Chiesa, quindiarriva alla celebrazione conqualche minuto di anticipo,raccogliendoti alla presen-za di Dio.• Evita tutto ciò che può di-strarti e distrarre gli altri:spegni il cellulare, non tiserve per parlare col Signo-re.• Non commentare e nonchiacchierare, mantieni unclima di silenzio (esso fa-vorisce l’incontro con Dio).• Vestiti adeguatamente, non

Viviamo purtroppo in un periodo storico di crescente perditadella pratica cristiana e di fede spesso solo teorica. Per-tanto riteniamo che non si debba dare più nulla per scontato,neanche per quanto concerne il comportamento in chiesa.Ecco allora alcune indicazioni per vivere la celebrazionenel rispetto di tutti, favorire la partecipazione dei fedeli al-la preghiera comunitaria, per condurli a fare esperienza diDio.

GALATEO LITURGICOE NORME DI BUONA EDUCAZIONEIN CHIESA

si va da una persona impor-tante con abiti discinti.• Non masticare il chewinggum (è grave maleducazio-ne).• Mantieni il silenzio anchesul sagrato (lo spazio anti-stante la chiesa), senza fu-mare o fare altro che possadisturbare all’interno chiprega.• Nelle ricorrenze particola-ri (battesimi, prime comu-nioni, cresime, matrimo-ni…) è bene ricordare aiparenti e a tutti gli invitatiche coloro i quali non desi-derano pregare e vivere lacelebrazione possono rag-giungervi al termine, nelluogo del ricevimento e/odel banchetto. Non è neces-sario che si trascinino inchiesa per sopportare e far-

si sopportare.• È sempre buona norma da-re esempio di maturità e dipadronanza di sé, anchequando non si è coinvoltipienamente.Rispondere e cantare insie-me ed avere la stessa postu-ra del corpo (seduti, in pie-di…), sono segni visibili dicomunità e sintonia fra tuttii presenti.

Ricorda che nella celebra-zione si è tutti protagonisti(secondo il proprio ruolo)ma senza protagonismi.È bello fare ciò che si vuo-le, ma la convivenza civile ecristiana, come la libertà delprossimo, richiedono che cisi sappia dare delle regole

di buona educazione e le sisappia rispettare sempre ecomunque.Non costringete i sacerdotiche presiedono la preghieraa riprendervi o rimprove-rarvi: ciò sarebbe una mor-tificazione per tutti e una ca-duta di stile della stessa ce-lebrazione.Vivendo sul serio e meglio ilnostro impegno cristiano eliturgico riusciremo ad ele-vare di molto il tono dellenostre liturgie… e ciò a van-taggio di tutti e per la cre-scita spirituale di molti.Facciamo in modo che lenostre assemblee di cultosiano veri incontri di fede,di comunione e di lode aDio.

PROMEMORIA PER FOTOGRAFI E VIDEO OPERATORI

1. Ricordate che il vostroservizio è molto secondarioal confronto del mistero diDio che si celebra.2. Preparatevi bene alla ce-lebrazione per poterne se-guire lo svolgimento concalma e padronanza. 3. Non siate invadenti einopportuni nei gesti e neimovimenti.4. Non si può salire sul pre-sbiterio, cioè, lo spazio rial-zato riservato unicamente aisacerdoti e a coloro chesvolgono un ministero nellaLiturgia.5. Un buon fotografo sa es-serci senza farsi troppo no-tare (non è lui il protagonistadell’evento celebrato).6. Nelle celebrazioni parti-colari (di prime comunioni

e cresime), dove è previstoun unico operatore, invitatodalla parrocchia, non è per-messo che ve ne siano altria disturbare ed intralciarneil lavoro.7. Non puntare sulla quan-tità ma sulla qualità delleimmagini, quindi poche eben studiate. 8. Le ripresesono vietatedurante laLiturgia del-la Parola ela Preghieraeucaristica,dove debbo-no regnare ilmassimo si-lenzio, ri-spetto e at-tenzione.

IL PARROCODon Giuseppe Colaci

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La Voce con un po’ di sentimento

e ultime settimane diquesta poco assolataestate, hanno visto la

scomparsa di due care per-sone, volti noti nella comu-nità parrocchiale del SacroCuore di Gesù: AnnamariaGariboldi (deceduta il 28agosto) e Isa Parisi (dece-duta il 16 settembre).Le ricordiamo con affetto ecommozione. La prima apprezzata per lasua preparazione culturale,ma anche per l’acutezza digiudizio e di critica. Unagrande innamorata di GesùCristo e della sua Parola,tant’è che per anni è statal’anima motrice del gruppo“Ascolto del Vangelo”. Si èpreparata all’incontro colsuo Signore in maniera edi-ficante, ricevendo i sacra-menti, e si è spenta serena-mente. Lascia in tutti colo-ro che l’hanno conosciuta edapprezzata il ricordo di unadonna appassionata dellaVerità e capace di disimpe-gnarsi dal superfluo per cer-care sempre l’essenziale.Commentando la sistema-zione della statua di GesùBuon Pastore in via deiFiordalisi, sussurrò la frase:“Che nessuno passi senzasentirsi chiamato!”. Chia-mati dalla misericordia delPadre, chiamati alla Vita! Èil suo testamento più bello!La seconda, Isa Parisi, è sta-ta una meteora nella vita diquesta parrocchia, essendopassata per pochi anni, ep-pure la sua permanenza halasciato una traccia indele-

bile. La ricordano molti inperenne attesa… dell’arrivodel parroco, o di un’amica,di un servizio da svolgere odi un gesto di affetto e di unsorriso, oppure, semplice-mente di un caffè…La cara Isa, era un’animabella, della freschezza di unabambina, a volte anche ca-pricciosa e impertinente…ma sempre presente e di-sponibile.Dopo aver piegato tanti nu-meri del nostro giornale LaVoce, ora potrà ascoltareun’altra voce quella dei co-ri angelici, nella beatitudinedi Dio e nell’abbraccio eter-no con la sua mamma As-sunta, che tanto le mancava.Sicuramente anche in cieloavrà un posto tra i primibanchi, come lo aveva nellanostra chiesa.

Nel ricordarle chiediamo lo-ro l’intercessione pressoDio per la parrocchia chehanno tanto amato, affinchési avvicini ancor più ad es-sere comunità ad immaginee somiglianza di quella delCielo.

ANIME IN CIELO CHE INTERCEDONO PER NOIdi G.C.

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LEONINA (ISA) PARISI

atechista: una parola,meglio forse, una vo-ce attraverso cui si

rivela la Parola.La prima considerazionedev’essere quella di sentirsidinanzi ad una missione. Ri-pensiamo alla storia dellasalvezza, ai primi grandipersonaggi mandati da Dio;alle parole ad Abramo:“Esci dalla tua terra”, a Mo-sè: “Va’ e libera il popolo”.Dio opera mandando. AncheGesù era un missionario:“La parola che io vi annun-cio, non è mia, ma del Padremio che mi ha mandato”.Essere catechisti significaessere scelti da Cristo.Prima che un desiderio per-sonale è un mandato affida-to, una vocazione che non sipuò vivere con presunzioneo leggerezza. È necessarioessere sempre animati dallagioia per nutrire una similefiducia, dalla speranza dimigliorare sempre, dallo stu-pore nel vedere che, attra-verso di noi, la parola del Si-gnore cresce nel cuore degliuomini e delle donne di do-

mani, e anche dalla consa-pevolezza dei nostri limiti.Non si può lasciare al “giàfatto!” o al “più di così!”,ma avere la spinta a serviresempre al meglio. Essere inparrocchia è già un gesto digrande fiducia e di speran-za. Il continuare rimboccan-dosi le maniche richiede unafiducia e una speranza al-trettanto grandi.Nel linguaggio cristiano siparla spesso di amore, per-ché tutto va fatto per amoree non per interessi di alcuntipo: se stiamo in chiesa èper il desiderio di progredi-re nella fede, anche quandoqualcosa non ci soddisfa.Bisogna sperimentare l’es-serci, non per cercare qual-cosa dagli altri, ma per unavita di comunione, dove nonc’è altra finalità se non quel-la di essere insieme. Propriocome in una famiglia dovesi vive insieme senza alcu-na condizione se non quelladell’amarsi. Ecco la nostrasperanza all’inizio di que-st’anno, unita agli auguri re-ciproci di buon lavoro.

Catechisti:FAMIGLIA DI FEDEdi Anna De Santis

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Giulio CrucianiAlessandro Di MartinoSimone DominiciClaudia FunariSimone LandiniDaniele Marconi Tommaso ManticelliGiorgio ParisRoberto PatriarcaManuel SassoAlessandro ScafiPaolo Sirio ScimiaGianluca Testani

omenica 9 ottobre 2005, ricevono la Cresima, i se-guenti ragazzi. Un grazie particolare alle brave ca-techiste che li hanno preparati: Adriana, Cristina,

Floriana e Silvana.

Carmen ZaccariaCaterina ZaccariaGiulia ZibelliniIlaria AntonazzoValerio Baccini Eleonora BocchiDebora BugliazziniAlessandra CarraraSimone D’alùRomolo Figlia Chiara ItriGessica LicheriAlessandra Maggi

Valerio SalvatoLorena VirtuosoValentina ZabottiFederica De BarberiAlessandro Santella Sabrina SantellaDamiano Attorre Davide De MarcoIlvi DedaGiuseppe Emanuele Frisone

Nicolò FrisoneVeronica LuddiMattia Parente Marco ZummaroDaniele Marini Giorgia MariniClaudio MannaFabrizio CartesianiSimone Liberanome

I NOSTRI CRESIMANDI

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La Voce con un po’ di sentimento

RIPOSANO IN PACE

✠ ANNUNZIATA ROMITELLIdeceduta il 15 maggio 2005

✠ MARIA BEATRICE MARCUCCIdeceduta il 16 maggio 2005

✠ GIANFRANCO MONTANIdeceduto il 6 giugno 2005

✠ EFISIO TOCCOdeceduto il 15 giugno 2005

✠ LINO PIERSANTIdeceduto il 21 giugno 2005

✠ LORENZINA RUSSOdeceduta il 5 luglio 2005

✠ GABRIELLA LUCARELLIdeceduta il 3 luglio 2005

✠ GIUSEPPINA ARCERIdeceduta il 24 luglio 2005

✠ VINCENZO LA TORREdeceduto il 9 agosto 2005

✠ GUGLIELMA SANTELLIdeceduta il 9 agosto 2005

✠ LINA SALVATORIdeceduta l’11 agosto 2005

✠ ANNAMARIA GARIBOLDIdeceduta il 28 agosto 2005

✠ FRANCO PAFFETTIdeceduto il 2 settembre 2005

✠ MAURIZIO CACCIAGLIdeceduto il 13 settembre 2005

✠ LEONINA (ISA) PARISI deceduta il 16 settembre 2005

✠ MARIA ANNA MATTEA NOLASCOdeceduta il 20 settembre 2005

GRATI AL SIGNORE

♥ SABRINA GIUNTAe ANDREA ZICCHImatrimonio il 21 maggio 2005

♥ CRISTINA PACCADUSCIO e PIETRO DE SANTISmatrimonio il 21 maggio 2005

♥ GIGLIOLA DI LORENZI e MAURO VENDITTImatrimonio il 28 maggio 2005

♥ CHIARA VANNOZZI e ENRICO BRINCHI GIUSTImatrimonio l’11 giugno 2005

♥ NORVELA FALASCAe FABIO ATTASImatrimonio il 12 giugno 2005

♥ GIULIA LA TORRE e MIROSLAW PIOTR SIKORAmatrimonio il 2 luglio 2005

♥ STEFANIA MORASCAe GABRIELE GIGANTEmatrimonio il 3 settembre 2005

♥ ROSSELLA CHIERAe FABRIZIO MANCINImatrimonio il 10 settembre 2005

♥ ROBERTA SPACCINI e ANGELO LUTTAZImatrimonio il 24 settembre 2005

♥ DANIELA GIOVANNETTI e FRANCO DOMINICI25° di matrim. il 1° giugno 2005

♥ ROBERTA MAURO e ANGELO DE CARO 25° di matrim. il 22 giugno 2005

♥ LILIANA CIOCCARI e GIORGIO PASCUCCI 50° di matrim. il 26 giugno 2005

♥ CARMELA ZACCARIAe ANTONIO IAZZETTA50° di matrim. il 24 luglio 2005

♥ MARINA OCCHIGROSSI e GIOVANNI CIAMPA25° di matrim. il 6 settembre 2005

♥ CATERINA NOVELLI e UMBERO MAFFONGELLI25° di matrim. il 21 settembre 2005

♥ TANIA FABRIZI e FABIO GRANDI25° di matrim. il 25 settembre 2005

RINATI IN CRISTO

★ ERNESTO FLAMMINIbattezzato il 4 giugno 2005

★ CHIARA GIACALONEbattezzata il 4 giugno 2005

★ MASSIMILIANO MINATIbattezzato il 4 giugno 2005

★ SIMONE AGOSTINIbattezzato il 5 giugno 2005

★ AURORA BONINIbattezzata il 5 giugno 2005

★ GABRIELE FUSCObattezzato il 5 giugno 2005

★ ROBERTO JAHNELbattezzato il 5 giugno 2005

★ GIAMMARCO NAVARRAbattezzato il 5 giugno 2005

★ ILENIA VANNOLIbattezzata il 5 giugno 2005

★ LUNA MENGARELLIbattezzata il 5 giugno 2005

★ ALESSIO CUSCITObattezzato il 12 giugno 2005

★ GABRIELE GUIDOLOTTIbattezzato il 12 giugno 2005

★ SAMUELE LUCARELLAbattezzato il 12 giugno 2005

★ ANGELO PIGAbattezzato il 12 giugno 2005

★ LETIZIA STORANIbattezzata il 12 giugno 2005

★ MATTEO ANGARIbattezzato il 18 giugno 2005

★ VALERIO PICARDIbattezzato il 18 giugno 2005

★ AURORA SCAFFIDIbattezzata il 18 giugno 2005

★ CATERINA SILVESTREbattezzata il 18 giugno 2005

★ MARIA SOLE DI GIAMBERARDINObattezzata il 19 giugno 2005

★ CRISTIANO FALCETTAbattezzato il 19 giugno 2005

★ CRISTIAN PURPIbattezzato il 19 giugno 2005

★ MICHELA SEBASTIANIbattezzata il 19 giugno 2005

★ VIOLA DI GIOVANNIbattezzata il 25 giugno 2005

★ GABRIELE MILANIbattezzato il 25 giugno 2005

★ SIMONE VACCARGIUbattezzato il 25 giugno 2005

★ NOEMI FORLINObattezzata il 26 giugno 2005

★ LINDA FORTEbattezzata il 26 giugno 2005

★ RITA CALZETTAbattezzata il 26 giugno 2005

★ VITTORIA ROMANObattezzata il 26 giugno 2005

★ ELEONORA IACONIbattezzata il 3 luglio 2005

★ GIULIA PUGLIATTIbattezzata il 3 luglio 2005

★ MANUELE BALDIbattezzato il 10 luglio 2005

★ GIULIA FERRAZZAbattezzata il 10 luglio 2005

★ MATTIA MAROTTAbattezzato il 10 luglio 2005

★ SOFIA MAROTTAbattezzata il 10 luglio 2005

★ LEANDRO RISSObattezzato il 24 luglio 2005

★ GIULIA CANALEbattezzata il 6 agosto 2005

★ VALERIO FABRIZIbattezzato il 6 agosto 2005

★ ALESSIA MONARCAbattezzata il 7 agosto 2005

★ ALESSIO CARUSObattezzato il 4 settembre 2005

★ ANDREA CUNSOLObattezzato il 4 settembre 2005

★ SANDRO CUNSOLObattezzato il 4 settembre 2005

★ ALESSIO PASQUALIbattezzato il 4 settembre 2005

★ ILARIA DASCAbattezzata il 17 settembre 2005

★ GIULIO CESARE GRAVOTTAbattezzato il 17 settembre 2005

★ DAVIDE RAGGIObattezzato il 17 settembre 2005

★ EDOARDO EMILI battezzato il 17 settembre 2005

★ RICCARDO SCALERAbattezzato il 18 settembre 2005

★ GIORGIA FEROCI battezzata il 25 settembre 2005

★ MICHELA GAGLIARDINIbattezzata il 25 settembre 2005

★ NICOLE METTAbattezzata il 25 settembre 2005

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Page 12: Festa del Ciao · 2020. 4. 6. · mente, l’attesa di un mondo migliore. Esso non può ca-dere dal cielo, ma va co-struito con tenacia e pazien-za. È quest’attesa paziente che

Programma Eventi

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PARROCCHIA SACRO CUORE DI GESÙ – LADISPOLI

FESTA DEL CIAODomenica 16 OTTOBRE 2005

“IN COMUNIONE TESTIMONI DI SPERANZA”

È ormai il tradizionale appunta-mento di apertura dell’anno pasto-rale e catechistico, dopo l’incontrocol Papa (sab. 15 ottobre), sarà an-cora più entusiasmante ritrovarciper un pomeriggio di colori, giochie gioia.

Vi aspettiamo tutti domenica 16 ot-tobre prossimo, con il seguente pro-gramma:

15, 00: appuntamento nello spazio ester-no su via dei Fiordalisi, iscrizio-ne e Gioco di accoglienza.

16,00: S. Messa in chiesa con la bene-dizione dei bambini-ragazzi e in-carico ufficiale ai catechisti eeducatori pastorale giovanile.

17,00: suddivisione in gruppi e grandecaccia al tesoro.

18,30: rinfresco finale (non dimenticatedi portare qualche alimento e be-vanda).

30 SETTEMBRE E 1° OTTOBRE CONVEGNOECCLESIALE DIOCESANO SU:“LA PARROCCHIA: ESPERIENZA DI COMUNIONE”

Un programma molto fitto ha tenuto im-pegnati circa cinquecento convegnisti nel-l’Assemblea ecclesiale svoltasi al Centropastorale diocesano de La Storta, nei gior-ni venerdì 30 settembre e sabato 1° otto-bre, scorsi.Grande attenzione nel seguire le relazio-ni di mons. Marcello Semeraro, vescovodi Albano; mons. Domenico Sigalini, ve-scovo di Palestrina e del dr. Luca Dio-tallevi, sociologo, come molto coinvolgi-menti sono stati i gruppi di studio e la ta-vola rotonda.Non sono mancati puntuali spazi di pre-ghiera che hanno intervallato le giornate.Nella celebrazione eucaristica conclusi-va di sabato sera, mons. Gino Reali, ve-scovo diocesano presidente di tutto ilConvegno, ha istituito lettori e accoliti al-cuni uomini aspiranti al diaconato per-manente.Tutte le cinquantatre parrocchie della no-stra Diocesi di Porto – Santa Rufina, era-no rappresentate, oltre che dai loro pre-sbiteri, da alcuni fedeli designati rispet-tivamente da ciascun parroco.Sicuramente è stata una bella esperienzadi Chiesa diocesana. Ora alle parrocchieil compito di attuare nella vita particola-re sul territorio, le interessanti linee rice-vute. Non tutto sarà immediatamente tra-ducibile in realtà, ma almeno si è ricevu-to uno stimolo ulteriore per provarci.

(G.C.)

A BREVE L’USCITA!!!!

SABATO 15 OTTOBREI BAMBINI DI PRIMA COMUNIONEIN PIAZZA S.PIETRO COL PAPA

Un evento voluto espressamente dal Papa,sua santità Benedetto XVI, che nell’Ange-lus Domini di domenica 12 giugno scorsoaveva affermato: “il 15 ottobre prossimo, aDio piacendo, terrò in Vaticano uno spe-ciale incontro di catechesi con i bambini, inparticolare di Roma e del Lazio, che durantequest’anno hanno ricevuto la Prima Comu-nione”.In ossequio a questo desiderio anche la no-stra diocesi, si è mobilitata per interveniread un appuntamento così speciale.Oltre ai biglietti d’ingresso gratuiti sono adisposizione dei foulard con lo slogan:“L’Eucaristia accende la nostra gioia”,da ritirare in curia vescovile.La parrocchia del Sacro Cuore di Gesù èpronta, con un piccolo esercito giovane efestante di quattro pullman, a partecipare…guardate bene in piazza S.Pietro dalle 17,00alle 19,00, è riconoscibile sotto lo striscio-ne: “LADISPOLI Sacro Cuore di GesùCOL PAPA”. (G.C.)

INDICAZIONI PASTORALIPER LA BUONA

PREPARAZIONE E CELEBRAZIONEDEL MATRIMONIO CRISTIANO

DIOCESI SUBURBICARIADI PORTO – SANTA RUFINA

CALENDARIO 2005/06È in uscita il calendario del-l’anno pastorale 2005/06con tutti i principali appun-tamenti della Comunità par-rocchiale.Nelle riflessioni seguirà iltema dell’anno: “In comu-nione testimoni di speran-za”. È un modo bello e co-lorato di avere in casa un“pezzo” di parrocchia. An-che per non dire... «non losapevo!».

copertina non definitiva

NOI CI SPOSIAMOSarà pronto a breve il sussi-dio per i fidanzati: “Noi cisposiamo, indicazioni pa-storali per la buona prepara-zione e celebrazione del ma-trimonio cristiano”. Unostrumento facile e comple-to... per sapere di più e sa-pere come “muoversi”, pri-ma e durante la celebrazio-ne del matrimonio... perchéno, anche dopo.

LLLLaaaaddddiiiissssppppoooollll iiii ---- VVVViiiiaaaa ddddeeeeiiii FFFFiiiioooorrrrddddaaaallll iiiissss iiii ,,,, 11114444tttteeee llll .... 00006666 9999999944446666777733338888

CCCCAAAALLLLEEEENNNNDDDDAAAARRRRIIIIOOOO PPPPAAAASSSSTTTTOOOORRRRAAAALLLLEEEE 2222000000005555////2222000000006666