FERRARI La flessibilità...tante, e quindi il macchinario dove per-mettere interventi veloci e...

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FERRARI

La flessibilità

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D ossierAUTOMOTIVE

Un ambiente di lavoro stimolante per i dipendenti grazie al progetto Formula Uomo. Impianti flessibili capaci di adattarsi a diverse esigenze, tra cui le linee Heller installate di recente. Ecco due dei punti di forza che Ferrari sfrutta per rafforzare la sua posizione nel settore automotive.

di Davide Davò ed Ezio Zibetti

è di serie

La ricerca di prestazioni sempre più

elevate richiede l’utilizzo di mac-

chine sempre più performanti,

che vengono sfruttate al massimo

dalle aziende per ottenere il miglior risul-

tato possibile. A ogni modo non bisogna

dimenticare che gli impianti per quanto

siano automatizzati devono essere co-

munque controllati e assistiti da persona-

le specializzato. La componente umana

quindi anche all’interno dei reparti pro-

duttivi ha ancora un ruolo di prim’ordine,

ed esattamente come la macchina neces-

sita di un ambiente di lavoro ottimale per

poter esprimere tutto il proprio potenzia-

le. Anche un neoassunto infatti se si trova

in un contesto lavorativo appagante e sti-

molante è in grado di migliorare di gior-

no in giorno la qualità del lavoro svolto.

Fortunatamente questo aspetto viene te-

nuto in grande considerazione da molte

realtà italiane grandi e piccole.

A tal proposito una delle iniziative più im-

portanti e interessanti è il progetto For-

mula Uomo di Ferrari, fortemente voluto

dal Presidente Luca Cordero di Monteze-

molo. Con questa filosofia l’azienda vuo-

le mettere al centro dell’attenzione gli

uomini che lavorano all’interno dei vari

reparti; in particolare lo stabilimento de-

dicato alle lavorazioni meccaniche è sta-

to uno dei primi a portare avanti questa

mentalità all’interno di Ferrari.

Fabbrica a misura d’uomo

«Ogni lavoratore è sottoposto a uno

stress quotidiano. – spiega Vincenzo Re-

gazzoni, Direttore Tecnologie di Ferrari

– Il nostro obiettivo è quello di ridurre

questa tensione al minimo, motivo per

cui nel nostro edificio abbiamo dedicato

grande attenzione alla climatizzazio-

ne, ai livelli di rumore che manteniamo

sotto i 70 dB, e alla presenza costante

di luce naturale nelle varie postazioni.

Facciamo il possibile per rendere il po-

sto di lavoro più vivibile e confortevo-

le». Tutto questo riguarda solo l’aspetto

ambientale di Formula Uomo, al quale

si aggiungono anche una serie di atten-

zioni e aiuti che Ferrari mette a disposi-

zione dei propri addetti nella forma di

premi legati alla positività nell’operato,

oppure offrendo la possibilità per i di-

pendenti di avere un check-up medico

per loro e per i loro figli, o ancora or-

ganizzando attività come campi estivi

in modo da assistere i figli di chi lavo-

ra in Ferrari. Parlando invece del livello

tecnico e di conoscenze degli addetti

di tutti i reparti, da alcuni anni la casa

Vista aerea della Ferrari

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di Maranello porta avanti un progetto chiamato “La Scuola dei Mestieri”: un programma di training interno durante il quale alcuni docenti interni dedicano qualche ora della propria attività alla formazione del personale. L’iniziativa è nata in seguito alla maggiore difficol-tà riscontrata negli ultimi anni da parte dell’azienda nel trovare persone con le

conoscenze tecniche richieste non solo per la meccanica, ma per tutti i reparti in generale. La Scuola dei Mestieri è stata pensata proprio per colmare queste lacune e gli ottimi risultati ottenuti finora l’hanno trasformata nel principale canale di for-mazione specialistica della società mo-denese. L’elevato livello di competenze è una prerogativa fondamentale per gli addetti che lavorano in Ferrari, perché devono essere in grado di ricoprire più ruoli e di assistere diverse tipologie di macchine e di lavorazioni. Per tale mo-tivo la casa automobilistica organizza periodicamente corsi interni tenuti dai tecnici dei vari reparti tra cui tecnolo-gie, produzione, qualità e direzione tecnica. Questi seminari, aperti a tutti i dipendenti, riguardano problematiche specifiche come per esempio l’analisi delle diverse fasi del ciclo di una testa o di un albero. «È un canale molto importante per far crescere le persone: negli ultimi due anni sotto la tutela del nostro Diretto-re delle Risorse Umane circa 100 operai sono passati dalla qualifica operaia a quella impiegatizia. – continua Regazzo-ni – La promozione è avvenuta proprio a seguito del percorso di crescita che questi

dipendenti hanno seguito con successo all’interno di una struttura che premia i più meritevoli». L’obiettivo della società quindi è quello di fornire al personale una conoscenza approfondita e riguardante più ambiti, mettendolo in condizione di poter ri-coprire più ruoli. La stessa flessibilità è richiesta anche ai macchinari installati, i quali devono poter compiere diversi tipi di lavorazione senza rallentare il proces-so produttivo.

Isole flessibili

«Il reparto meccanica di Ferrari è in gra-do di coprire tutto il ciclo delle lavora-zioni per produrre il basamento, la testa e l’albero motore. – afferma Alessandro Chiappotto, responsabile delle Tecnolo-gie di Meccaniche in Ferrari – Gli impianti installati quindi devono poter compiere svariate operazioni. Per la realizzazione delle teste cilindri per esempio eseguiamo le lavorazioni meccaniche, l’impiantaggio delle guide, la sbavatura, il montaggio dei tappi, le prove di tenuta e il mon-taggio dei cappellini; poi ci sono sistemi automatici che effettuano la sbavatura, il fissaggio dell’albero motore, l’assem-blaggio del basamento e infine sbavatu-ra e lavaggio in alta pressione. Per questo

Vista esterna dello

stabilimento Ferrari

dedicato alle lavorazioni

meccaniche

La realizzazione delle

testate cilindri dei motori

V8 è affidata a quattro

centri di lavoro

Heller H 6000

La flessibilità è di serie

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D ossierAUTOMOTIVE

motivo le macchine che compongono le

nostre linee di produzione devono essere

specializzate in determinate operazioni,

ma allo stesso tempo devono essere ca-

paci di sostituire un’altra postazione in

caso di necessità». Per questo motivo i

tecnici dell’azienda hanno reso i 24 cen-

Una delle iniziative più

interessanti è il progetto

Formula Uomo di Ferrari.

Con questa filosofia

l’azienda vuole mettere

al centro dell’attenzione

gli uomini. In particolare lo

stabilimento dedicato alle

lavorazioni meccaniche, uno

dei primi a portare avanti

questa mentalità all’interno

di Ferrari

L’automazione è particolarmente usata nel reparto

lavorazioni meccaniche di Ferrari

tri di lavoro installati il più universali e

intercambiabili possibile, e hanno deciso

di assisterli con sistemi FMS. Tali soluzioni

infatti offrono la possibilità di eseguire le

stesse lavorazioni meccaniche su macchi-

ne differenti senza bisogno di effettuare

il setup, ma semplicemente spostando

attrezzature e mandrini da una macchina

all’altra. Inoltre i sistemi FMS permettono

di saturare le macchine adattando così la

linea alle variazioni dei volumi produttivi.

Per quanto riguarda le due nuove linee di

produzione dedicate rispettivamente alle

teste cilindri dei motori V6 Maserati e alle

teste cilindri dei V8 Ferrari e Maserati, la

società ha deciso di sfruttare una soluzio-

ne equipaggiata con robot antropomorfi,

che rispetto ai sistemi FMS vanta un grado

superiore di automazione. In particolare la

linea dedicata alle teste cilindri dei motori

V6 è composta da sei centri di lavoro oriz-

zontali Heller serie H 6000 a quattro assi,

assistiti da un robot che effettua il carico

e lo scarico dei pezzi, ed è attrezzata con

sistemi di visione per il riconoscimento del

pezzo, sistemi di misura con una macchina

3D e molto altro ancora. La linea di pro-

duzione si compone di due isole, la prima

delle quali è dedicata alle lavorazioni mec-

caniche, mentre la seconda si occupa delle

operazioni di sbavatura in alta pressione,

del montaggio dei tappi in automatico,

delle prove di tenuta e della delibera. La

realizzazione delle teste cilindri dei moto-

ri V8 invece è affidata a quattro centri di

lavoro Heller serie H 6000, che vengono

gestiti come due isole separate asservite da

un unico robot ottenendo così una struttu-

ra ancora più flessibile. Oltre alle macchine

Heller e al robot, sono presenti anche una

macchina di misura e un sistema per il la-

vaggio interoperazionale che vanno a com-

pletare questa isola di lavoro. All’interno

dello stabilimento di Maranello quindi vie-

ne effettuata la lavorazione completa delle

teste cilindro, dalla sgrossatura alla finitura

dei cieli testa, passando per la barenatura

delle bancate; in pratica tutte le operazioni

necessarie per passare dal pezzo grezzo o

semilavorato al pezzo finito.

Il miglior pacchetto«La nostra capacità di seguire l’intero

ciclo produttivo dei vari componenti è

merito anche dei prodotti Heller. – conti-

nua Chiappotto – Abbiamo scelto la serie

H 6000 perché valutando la macchina in

tutti i suoi aspetti si è dimostrata il mi-

glior compromesso tra produttività, pre-

cisione e affidabilità».

I tecnici della casa italiana infatti hanno

sondato il mercato in cerca di una solu-

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zione flessibile che all’occorrenza possa

adattarsi anche all’attuale produzio-

ne dei V12 Ferrari, oltre a dedicarsi alla

produzione “standard” dei V6 e V8, sa-

turando così gli impianti e contempora-

neamente riducendo al minimo l’inter-

vento dell’operatore. Inoltre le testate

particolarmente complesse progettate da

Ferrari, dotate di quattro valvole per ci-

lindro, punterie idrauliche e predisposte

per l’alimentazione con iniezione diretta,

richiedono una macchina particolarmen-

te precisa nelle lavorazioni e in grado

di mantenere tale precisione nel tem-

po. Altra caratteristica imprescindibile è

l’affidabilità, perché un fermo macchina

rappresenta sempre un problema impor-

tante, e quindi il macchinario dove per-

mettere interventi veloci e riparazione a

tempo zero.

Analizzando tutte queste richieste, lo

staff tecnico di Ferrari ha individuato nei

centri di lavoro Heller serie H 6000 la solu-

zione più adatta. La macchina garantisce

un ampio spettro di impiego nella produ-

zione dei componenti principali dei mo-

tori grazie a un pallet di 630 mm e una

cubatura di un metro cubo. Gli aziona-

menti degli assi lineari con viti a ricircolo

di sfere e dotati di servomotori con tra-

smissione diretta assicurano un’elevata

dinamica, con una velocità di rapido di 60

m/min e accelerazioni massime degli assi

fino a 7 m/s2. Le forze lungo gli assi posso-

no superare i 20.000 N di spinta, mentre il

motomandrino da 52 kW con trasmissio-

ne diretta e una gamma di velocità che

raggiunge i 12.500 giri/min permette di

lavorare sia l’alluminio sia l’acciaio.

Un’altra caratteristica di rilievo è il tempo

di cambio utensile da truciolo a truciolo,

che varia tra i 3,8 secondi per utensili fino

a 12 kg e i 4,8 secondi se il peso raggiun-

ge i 25 kg. Questa prestazione è resa pos-

sibile dal dispositivo di cambio utensile

con doppio braccio dotato di un aziona-

mento con due servomotori, affiancato

dal magazzino portautensili a catena da

150 posti equipaggiato con un caricato-

re per gli utensili con funzionamento in

tempo mascherato.

La precisione nelle lavorazioni è garan-

tita dalla presenza di sistemi di control-

lo della temperatura che monitorano la

zona di lavoro, la linea del mandrino e

il liquido di refrigerazione effettuando

analisi e regolazioni in tempo reale. Inol-

tre è presente un sistema retroazionato

per il controllo della posizione attraverso

righe ottiche e trasduttori incrementa-

li posti direttamente sugli assi, in modo

da mantenere la precisione di posiziona-

mento e la ripetibilità dei movimenti in

ogni condizione ambientale di utilizzo.

Per quanto riguarda il controllo numerico

è stato scelto Siemens 840D solution line,

che offre molteplici potenzialità sia in

termini di programmazione parametrica

dedicata all’ambiente di produzione, sia

per quanto riguarda i nuovi azionamen-

ti Sinamics S, estremamente compatti ed

efficienti anche in termini di risparmio

energetico.

«Siamo molto contenti di questi centri di

lavoro così come del servizio di assistenza

fornito da Heller. – conclude Regazzoni

– Le performance del prodotto e la com-

petenza dei tecnici sono la testimonianza

che l’acquisto delle H 6000 per noi di Fer-

rari è stato un ottimo investimento».

La flessibilità è di serie

Fase di cambio utensile sul centro di lavoro H 6000

Struttura del centro

di lavoro H 6000