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EDITORIALE Filo Diretto Per far sentire la vostra voce scrivete a: FENAPRO C.so Venezia, 49 20121 Milano www.fenapro.it La relazione sull’andamento del mercato offerta da NPD nel corso del Cosmoprof ha purtroppo ribadito la drammaticità del momento attraversato dal nostro canale. La flessione registrata nel 2008, specie nella seconda parte dell’anno, si è accentuata nei primi mesi del 2009. Su tutti, preoccupa il calo dello skincare ma ancor più quello del mass, in quanto indicativo di un diminuito afflusso di clientela nel selettivo. Dalla riunione della FEDP è risultato evidente come anche a livello europeo il selettivo registri un calo generalizzato, trovandosi alle prese con i problemi di sempre: l’aumento dei prezzi e la richiesta di cifre da capogiro, soprattutto. In chiusura vorrei ringraziare personalmente Sogecos per l’accoglienza che ha riservato ai profumieri nel corso del Cosmoprof; anche la sessione convegnistica e di talkshow è stata particolarmente brillante. I dati a consuntivo sulla manifestazione incoraggiano senza dubbio a proseguire sulla scia del cambiamento iniziata quest’anno. Pagine Gialle FENAPRO Pagine Gialle NOTIZIE DALLA FEDERAZIONE NAZIONALE PROFUMIERI

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La relazione sull’andamento del mercato

offerta da NPD nel corso del Cosmoprof ha

purtroppo ribadito la drammaticità del

momento attraversato dal nostro canale. La

flessione registrata nel 2008, specie nella

seconda parte dell’anno, si è accentuata nei

primi mesi del 2009. Su tutti, preoccupa il

calo dello skincare ma ancor più quello del

mass, in quanto indicativo di un diminuito

afflusso di clientela nel selettivo. Dalla

riunione della FEDP è risultato evidente

come anche a livello europeo il selettivo

registri un calo generalizzato, trovandosi

alle prese con i problemi di sempre:

l’aumento dei prezzi e la richiesta di cifre da

capogiro, soprattutto. In chiusura vorrei

ringraziare personalmente Sogecos per

l’accoglienza che ha riservato ai profumieri

nel corso del Cosmoprof; anche la sessione

convegnistica e di talkshow è stata

particolarmente brillante. I dati a consuntivo

sulla manifestazione incoraggiano senza

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Premio alla professionalità eopportunità di riqualificazionelavorativa. Così la XVII edizione deLa Rosa D’oro, sponsorizzata daArden con un’innovativa formula diselezione ‘make-up stage’.

Un’occasione per far conoscere la propriaprofessionalità e, al contempo, ‘spiccare ilvolo’, trovando una nuova occupazione oconsolidando l’attuale, nei tempi incertidella congiuntura. È la cifra dell’odiernaedizione del concorso La Rosa D’oro, in occasione del Cosmoprof di Bologna.Manifestazione organizzata da Fenapro,con il consigliere Giorgio Migonepresidente della commissione eAlessandro Giurisato della segreteria,sponsorizzata da Elizabeth Arden esostenuta da Imagine, nella giuria con Raimonda Boriani, giornalista edesperta di comunicazione.

La vetrina delle competenze“Valorizzare la professionalità delpersonale agli occhi del pubblico è lafinalità originaria de La Rosa d’Oro. Ideatae sostenuta per anni dall’impegnodell’amico e collega di Fenapro MarioBoriani”, esordisce Giorgio Migone allasua 14esima edizione. Oggi i profumieri cicredono un po’ di più, invitando lecommesse a partecipare, dimentichi dellapaventata rivendicazione in caso divittoria. Come attesta l’esperienza diLaura Giacomini: diploma universitario diTecnico Cosmetologo, con una tesi su‘Radicali liberi e processo di senescenzacutanea’, da esaminanda è diventata

di Raimonda Boriani

esaminatrice, grazie alla vittoria del 2006 e all’entrata nel team di Arden. Così Laura, che finalmente ritira il premio vinto tre anni fa, commenta l’evento: “Per me il concorso è stato un giro di boa, un simbolo di cambiamento. È stato emozionante rivivere lo statod’animo delle candidate. A tutte consiglio di non aver paura abuttarsi, ma di cogliere le opportunità chela vita professionale, e personale, offre”.Caso analogo, ci auguriamo, per la neoeletta, Barbara Acampora, ex commessade La Gardenia, ora in cerca di lavoro. “Ho già preso contatti con la vincitrice e ci sono buone probabilità d’inserirla nel team delle nostre profumerieSbraccia”, rivela Migone. Che suggerisce:“Per il futuro sarebbe interessantecoinvolgere le sedi regionali dellafederazione, con selezioni intermedie efinale a Bologna, ipotizzando di esportareil modello all’estero, in una sorta dicampionato europeo”.

Lo sponsor innovaArden ha vivacizzato la selezione con unstage di make-up. All’interno di una dellesale della fiera è stato allestito un cornerprofumeria, dotato di espositore trucco emodelle che rappresentavano clienti dietà diverse. Nella prova, un trucco veloce,supervisionato da Yves Hajjar, nationalmake-up artist del marchio; domande suvendite aggiuntive di cosmetici, a cura diLaura Giacomini, cosmetologa e beautyconsultant; quesiti su capillari e profumi;analisi puntuale della comunicazione,verbale e non, svolta da RaimondaBoriani. “Nel 2006 (anno della

precedente sponsorizzazione) l’esame èstato molto teorico – commenta Hajjar.Testando, invece, la familiarità con ilmake-up, che sovente affolla i cassettidelle profumerie, s’incrementa lapassione delle commesse, quindi levendite di trucco e dei cosmetici acorredo”. D'altronde “Elizabeth Arden dasempre fa della formazione, interna edesterna, un punto di forza”, sostiene ilgeneral manager Marco Ficarelli nelmotivare l’investimento ne La Rosa d'Oro.“Che, per noi, ha l’obiettivo di stimolareuna professionalità attenta alle esigenzedel consumatore. Per questo abbiamopuntato su una versione più pragmatica ecoinvolgente. La filosofia del marchio, tral’altro, prevede la conoscenza teorica, masi focalizza anche su elementi dell’‘indicedi professionalità’, con conoscenze dicomunicazione, tecniche di vendita ebody language. Già quest'anno BeautySkin Tour, programma di formazione‘tailor made’ sui clienti, è incentrato nontanto sul prodotto quanto sullaconsumatrice alla quale è rivolto, mirandoa sviluppare nelle commesse laconsapevolezza delle parole e delleargomentazioni specifiche da utilizzare inbase a età (corsi differenziati per targetgroup), stile di vita e attitudini delleclienti”.

Le vincitrici viste da vicino 1° classificata: Barbara Acampora,

32 anni, diploma all’Istituto Professionaleper il Commercio, ex commessa LaGardenia di Cassino (FR).

Era un sogno che coltivavo da tempo,dopo che l’anno scorso, nonostante fossistata ammessa, ho dovuto rinunciare aparteciparvi per rispettare ai turni dinegozio. Dedico il premio a mio padre cheè mancato 9 anni fa, da quando sonoentrata in profumeria, invogliatadall’assidua lettura di Cipria. Micomplimento con l’organizzazione che ha

fatto sentire tutte protagoniste. Ringrazioin particolare Alessandro Giurisato di Fenapro per la sua accoglienza egentilezza. In questo momento, dopo cheè scaduto il contratto di sostituzionematernità, non ho un lavoro. Per cuiincrocio le dita e spero nel futuro!

2° classificata: Lucia Danieli,27 anni, diploma in estetica, estetista ecommessa della profumeria Dalia(Ingrocosmesi) di Gallipoli (LE).

Appena letto del concorso su Imagine,Maria Cristina Galati e io abbiamo inviatole risposte al questionario, sperando che

La Rosa d’Oro Esperimento riuscito! Le finaliste al Concorsosono state sottoposte aun test pratico di trucco,sotto la supervisione di Yves Ajjar, make-upartist di Elizabeth Arden.

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almeno una venisse accettata. E invecesiamo state selezionate entrambe. Per meè stata una rivincita, in un periodopersonale e professionale non troppo

felice. Rivincita, dicevo, che mi ha ridatola giusta carica. Porto a casa più fiducia emotivazione, grazie anche alsuggerimento dei presenti che mi hannoincoraggiato a fidarmi più di me stessa. Alritorno, sono stata festeggiata da amici eparenti, nonna compresa, titolari e clientidella profumeria, dopo aver messo invetrina premio e attestato.

3° classificata: Laura Bonino,40 anni, laurea in Biologia especializzazione in Scienze e TecnologieCosmetiche, responsabile profumeriaLimoni Auchan a Olbia.

Stefania Pistolesi, Rosa d’Oro uscente, mi ha spinto a partecipare. Sono l’unicadella famiglia che lavora con Limoni dopo la cessione dell’azienda. Che, tral’altro, mi ha fatto rinunciare a unprogetto, studiato per la tesi dispecializzazione, relativo alla formula diun dopo sole con elicriso e mirto. Il test è stato soddisfacente: perfettal’organizzazione, ottima l’idea della prova trucco. Come suggerimento,approfondirei anche altri assi prodotto ecomunicazione, che i tempi serrati hannofatto un po’ trascurare. Comunque, mi sono divertita ed è stata un’esperienzaumana impagabile!

✱ dopo levincitrici, ecco unabella carrellata delle finaliste del concorso.““

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Le 20 finalisteNome e cognome Insegna commerciale LocalitàBarbara Acampora libera professionista Cassino FR

(ex La Gardenia)Gigliola Altana Limoni Olbia OTVirginia Benni La Gardenia Livorno LIMargherita Bonello G.B.P. Fea Asti ATLaura Bonino Limoni Olbia OTSilvana Chiommino Profumeria Dabbene Palermo PALucia Danieli Ingrocosmesi Gallipoli LEFilomena D'eramo Pieffe Profumi Sulmona AQDonatella Fenice Tomas Veman Milano MIMariangela Ferraro Mercedes Sanremo IMMaria Cristina Galati Ingrocosmesi Gallipoli LEElena Galli Profumerie Twin Vignola MOLoredana Leo Profumeria Eterea Calimera di LecceCristina Madella Amedei Bandini Milano MIJessica Mangiapane Seminati Mariano

Comense COMonica Mazzacani Profumeria Franca Lunata LUPatrizia Mazzotta Profumerie Mirage Messina MEDaniela Miserendino Arena Barranco Palermo PASabrina Rossi Sabbioni Faenza RADora Tedesco Profumerie Tedesco Andria BA

��Suggerimenti per il futuro

• Approfondire ogni asse prodotto e i temi dellacomunicazione. • Coinvolgere tutte le regioniitaliane con tappe intermedie e finale a Bologna.• Esportare la dinamica del concorso, creando uncampionato europeo.

��InnovazionePROVA PRATICA DI TRUCCO• Incrementa la sicurezza nella vendita• Potenzia la passione per il make-up• Facilita il sell out del trucco• Aumenta il cross-linking dei cosmetici

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Sylvie Cagnoni di NPD ha presentatola consueta indagine sull’andamentodel mercato nel 2008 (-6,8% avolume). Anticipando anche qualchedato sull’inizio 2009. Tutti icomparti soffrono, la cura in testa.

Il motore dell’economia rallenta, i consumicalano, l’indice di sfiducia degli italiani sale.È un paese in difficoltà che lotta persuperare la crisi, quello tratteggiato daSylvie Cagnoni di NPD nel corso dellaconsueta presentazione dedicataall’andamento delmercato selettivo nel2008. Ad ospitare l’evento, patrocinato daFenapro, intitolato “I numeri della bellezzain Italia”, è stato come di consueto ilCosmoprof di Bologna. Importante ricordare che dallo scorso annoNPD ha ampliato il panel distributivo diindagine, triplicandolo da 300 a 900 porte.Negli ultimi mesi il numero è ulteriormentesalito a 1400 porte, con l’inserimento direaltà come Coin e La Rinascente. Si può dire quindi, che il campionerappresentativo abbracci ora il mercatonella sua totalità, rimandando unafotografia più puntuale e realistica deirisultati di sell out nel canale selettivo.

di Giovanna Maffina - foto: Fernando Arias

Cresce la sfiduciaQuando le cose vanno male, il primo a salireè l’indice di sfiducia dei cittadini, che sul finiredel 2008, secondo l’istituto SIAE ha toccato iminimi storici. Non potrebbe esserealtrimenti, stante una situazione economicain cui tutti gli indicatori danno segnali dicedimento. Il 2008 è stato l’anno dellagrande impennata dei prezzi, conun’inflazione sostenuta che è andata poi viavia calando tanto da far intravvedere unfenomeno deflattivo, tipico dei periodi dicrisi. Per quel che riguarda il selettivo, nel2008 solo 4 mesi si sono chiusipositivamente. E non va meglio negli altrimercati monitorati da NPD: Francia,Germania e USA, interessati dalla stessadinamica negativa con perdita diconsumatori da un lato e prezzi in crescitadall’altro. A farne le spese è soprattutto loskincare, negativo in tutti e tre i mercati.Negli USA inoltre va segnalata la flessionedel segmento alcolico, che perde il 6%perché penalizzato dalla tendenza‘fragrance free’ (senza profumo) inespansione oltreoceano. Per contro invece ineconomie emergenti come Cina e Messico ilsettore registra incrementi a due cifre.

-1,3% a valore con +6% dei prezziTornando all’Italia, ecco un primo datoallarmante: il settore registra un –1,3 a valore,a fronte di un aumento dei prezzi pari al+6%, e perde a volume il 6,8% (- 7 milionidi pezzi). La flessione è vistosamenteaccelerata a fine anno. Basti un dato tra glialtri: in dicembre l’ammontare degliinvestimenti pubblicitari è sceso del 25%. A ridare ossigeno ad un dicembre nero sonostate fortunatamente le ultime due

settimane, quelle in cui s’è venduto di piùsecondo una logica ‘last minute’.

Skincare: farmacia +4% Comparando il peso dei lanci 2008 vs 2007non si registrano differenze. A scendere èstato invece il peso delle novità sul sell-out.In termini di prodotto, invece, si registra ilrecord negativo dell’alcolico, la cui quota èscesa per la prima volta sotto la soglia del25% e la flessione dello skincare – lacategoria di prodotto più penalizzata nel2008 – il cui peso sul totale mercato èpassato dal 38,7% al 36%. A incalzare il selettivo nel segmento deltrattamento viso è la farmacia, cui ilconsumatore italiano riconosce moltaserietà, specie per la presenza delfarmacista, che reputa una figuraprofessionale cui dare fiducia. Questo canalenel 2008 è infatti cresciuto del 4% in questocomparto perché si è mosso brillantementein termini di comunicazione, con unimportante lavoro di riposizionamentodell’immagine. Così facendo ha sottrattoconsumatori alla profumeria, la quale a suavolta per invertire il trend deve lavorare percomunicare in modo più incisivo.

Tiene il make up grazieall’innovazioneRicapitolando: male il profumo, peggio lacura viso, ma discretamente il make-up, il cuipeso sul totale mercato è passato dal 24,3%al 25% grazie al grande dinamismo dell’areaviso e occhi. Fortemente sofferente è invecerisultata essere l’area labbra, che scontal’assenza di reale innovazione. Quello delmake-up è forse il segmento che piùefficacemente evidenzia la brillanteperformance di realtà locali, come Collistarin Italia (peraltro prima anche neltrattamento) e Mac negli USA. Nel comparto fragranze invece il mercatocontinua ad essere ovunque dominato daigrandi classici. La flessione generalizzata diconsumi nel comparto spinge le aziende a

intensificare le offerte promozionali, specie icofanetti, in crescita in tutte le aree, make-up escluso.

Anche il mass soffre nel 2009E il 2009 com’è iniziato? Ad un gennaiosostanzialmente piatto rispetto al 2008(+0,3%) sono seguiti un febbraio e un marzoin forte flessione (rispettivamente –6,7% e–9%). Soltanto il trattamento viso in febbraioè sceso dell’11,4%. In pesante flessione anche il mass, che pesacirca il 50% sul totale volume del settore,con un –15.2% che indica chiaramente laflessione del traffico in profumerie. Certo,sulla performance negativa di marzo inparticolare potrebbe aver inciso il calendariodelle festività, ma tale considerazione noncambia di molto le cose. Un primomonitoraggio dei prezzi sembrerebbeconfermare la dinamica al rialzo giàregistrata nel 2008, smentendo così ledichiarazioni di non aumento di alcune case.Cos’altro aggiungere?

Corsi di formazione Fenapro-Sicc: iscrivetevi!Ne abbiamo già parlato più volte: Fenapro, in collaborazione conSICC, ha messo a punto il primo di una serie di incontri formativiindirizzati a chi lavora nel selettivo. Si chiamerà The FragranceExperience, sarà riservato alle fragranze e condotto da docentiSICC altamente qualificati. Si svolgerà nell’arco di 3 giorni.L’impatto decisamente positivo che la notizia del programmaformativo Fenapro-Sicc ha avuto sui primi profumieri interpellaticonferma l’esigenza imprescindibile di andare in questa direzione.Ma è anche vero che per realizzare questo progetto bisognacontare su un’adesione importante, per questo vi invitiamo acontattare la segreteria Fenapro per avere tutti i dettagli del caso.Collegandovi al sito Fenapro (www.fenapro.it) troverete anche ilpiano didattico della prima fase, dedicata al profumo, TheFragrance Experience’, che si dovrebbe indicativamente svolgere acavallo tra maggio e giugno. Come già anticipato la volta scorsa ilraggiungimento di un certo quorum – fissato intorno ai 15-20partecipanti - sarà premessa indispensabile al suo svolgimento.Dunque, iscrivetevi, iscrivetevi, iscrivetevi!

Sylvie Cagnonimanager beauty NPD

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La cultura di consumo delle italianeche acquistano prodotti di bellezzaè stata oggetto di un’indagineeffettuata da Nielsen e presentataal Cosmoprof.

Quante sono le donne che frequentano laprofumeria? Quante quelle che invecepreferiscono gli altri canali per acquistare iloro prodotti di bellezza? E qual è il profilodi entrambe? Le risposte vengono daNielsen, cui è stata commissionata daUnipro e dal Gruppo vendite in profumeriala ricerca: “Il vissuto della Profumeria inItalia - Abitudini d’acquisto nel canaleprofumeria”. L’obiettivo, come anticipato,è stato quello di approfondire icomportamenti delle donne acquirenti diprodotti per la cura della persona (igienepersonale, trattamento corpo e viso, make-up e profumi) nel canale profumeria,attraverso un’indagine quantitativaeffettuata su 7.500 soggetti di etàsuperiore ai 19 anni e rappresentativi di un

universo di quasi 20 milioni di donne. Ilperiodo di rilevazione è stato lo scorsomese di luglio.

19 milioni le donne che acquistanoprodotti di bellezzaQuante sono le donne che acquistanoprodotti di bellezza? Oltre 19 milioni,rappresentative del 78% dell’universofemminile del nostro paese, tra cui 10.654acquirenti di profumeria (esclusiviste enon) e 8.864 acquirenti esclusive di altricanali, che risultano così suddivise perarea geografica: nord-ovest 25%, nord-est22%, sud 29%, centro 24%. Un universoche ha abitudini d’acquisto variegate, chepuò frequentare più canali per i propriacquisti così come preferirne in esclusivasoltanto uno. Andando nel dettaglio scopriamo infattiche questo universo si divide in tre sotto-universi: le esclusiviste della profumeria(29%, pari a 5.730 mio), le esclusivistedegli altri canali (46%, pari a 8,864 mio),le sovrapposte che frequentano sia l’unoche l’altro canale (25%, pari a 4.924 mio).Lecito chiedersi allora dove acquistano ledonne oltre al selettivo.

I canali concorrentiÈ presto detto: al supermercato (34%),all’ipermercato (21%), in farmacia (14%),presso il reparto profumeria dei grandimagazzini come Upim e Standa (13%), inerboristeria (12%). Il 10% invece preferiscele vendite porta a porta o con catalogooppure via internet e per posta (10%). Un altro 10% predilige spacci aziendali ecentri estetici, mentre l’8% si recatendenzialmente nei reparti d’alta

profumeria dei grandi magazzini comeRinascente e Coin. Ma come si rapportanoesclusiviste di altri canali e sovrapposte neiconfronti dei canali concorrenti allaprofumeria? La maggior parte tra loropredilige acquistare i prodotti di bellezza alsupermercato (33% delle sovrapposte;34% delle esclusiviste di altri canali),seguito dall’ipermercato (30% dellesovrapposte; 21% delle esclusiviste di altricanali) e dalla farmacia, dove èinteressante notare la forbice che siverifica tra le sovrapposte – che nel 28%dei casi orientano i loro acquisti versoquesto canale – e le esclusiviste (14%).Analogamente si registra un cospicuodelta con riferimento all’erboristeria, benpiù frequentata dalle sovrapposte (22%)che dalle esclusiviste di altri canali (12%).

11 milioni di donne scelgono la profumeriaPrendiamo ora in esame le acquirenti dellaprofumeria. Le esclusiviste, naturalmente,ma anche coloro che all’acquisto nelselettivo associano acquisti in altri canali(sovrapposte). Insieme formano un nutritoesercito di 10.654 mio di persone,rappresentative del 43% dell’interouniverso femminile italiano. Andando inprofondità scopriamo che il 27% si reca inprofumeria almeno una volta al mese(heavy); il 55% da due a sei volte l’anno(medium) e il 18% una volta all’anno omeno (light). La loro segmentazione perfascia territoriale? Le heavy sono per lopiù concentrate nelle regioni centrali (33%contro 26% del nord-est, 27% del sud e21% del nord-ovest). Va però segnalatoche, per contro, le medium abitano per lopiù le regioni del nord (nord-ovest 59%,nord-est 58%), seguite da sud (56%) ecentro (49%); le light provengono invecesoprattutto dal nord ovest (20%), seguiteda centro (18%), sud (17%) e nord-est(16%). Tra le heavy, lo ‘zoccolo duro’ dellaprofumeria, che frequenta il canale almenouna volta al mese, il 32% è esclusivista e il

20% è sovrapposto; tra le medium (da 2 a6 volte l’anno), il 52% è esclusivista e il59% è sovrapposto; tra le light (1 voltaall’anno o meno) il 16% è esclusivista, il21% è sovrapposto.

2008 vs 2007: aumentano lefedelissime del selettivoTra il 2007 e il 2008 questo universo di10.654 mio di donne ha rallentato oaumentato la frequenza del canale? Per il16% è diminuita, per il 72% è rimastastabile e per il 12% è aumentata. Lafrequenza è diminuita soprattutto per lelight, con un saldo negativo rispetto al2007 del 26%, mentre è aumentata per leheavy (+9%) ed è rimasta sostanzialmenteinvariata per le medium (-1%). Andando più nel dettaglio, la frequenza divisita per le esclusiviste si è mantenutasostanzialmente stabile nel 72% dei casi, èdiminuita per il 15% e aumentata per il13%. Analogamente è andata per lesovrapposte, con una frequenza stabile nel72% dei casi, diminuita nel 18% eaumentata nel 10%.

Tradizionali: vincenti per profumi,consiglio e assortimentoQuali sono i prodotti più acquistati? Laprofumeria tradizionale e quella selfservice rimangono nettamente il canalepiù utilizzato e anche il preferito perl’acquisto di profumi, seguite nell’ordine,ma a lunga distanza, da supermercato,erboristeria, ipermercato, repartiprofumeria dei grandi magazzini, ecc. Nel caso della profumeria tradizionale, leconsumatrici ci vanno volentieri perchéoffre un migliore assortimento di marche ec’è un professionista che consiglia e che dàfiducia. Chi invece frequenta di più laprofumeria self-service, ne apprezza ilmiglior rapporto qualità-prezzo, il migliorassortimento di prodotti e la comodità.Mentre al supermercato si tendeprincipalmente ad andare, oltre che per ilmiglior rapporto qualità-prezzo, anche per

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l’economicità della media dei prodotti eper abitudine.

Per il make up meglio il self serviceE per quanto riguarda il make-up, qualisono i canali più frequentati? In testa c’è laprofumeria self-service (40%), seguita daquella tradizionale (26%), dalsupermercato (20%) e dall’ipermercato.Distanziati tutti gli altri canali. Laprofumeria tradizionale piace perché,ancora una volta, offre un migliorassortimento di marche, c’è unprofessionista e propone prodotti dimiglior qualità. Quella a self-service invecerisulta convincente per l’assortimento diprodotti e marche, mentre il supermercatoe l’ipermercato per l’economicità. È interessante notare come, per quantoriguarda il supermercato, di quel 20% chefrequenta il canale, solo l’8% lo fa per unaquestione di preferenza rispetto ai canalicompetitor, tutte le altre ci vanno percomodità.

Skin care: conta la fiducia ma anche il prezzoDiversamente va per il trattamento viso.Qui le preferenze d’acquisto cadono sullaprofumeria self-service, tallonata dasupermercato, ipermercato, profumeriatradizionale e farmacia. Distanziati invecegli altri canali. La self-service è preferitaper il miglior rapporto qualità-prezzo, lacomodità, il maggior assortimento diprodotti e di marche, mentre latradizionale tende ad essere scelta per lapresenza del professionista e perchédispone di un’offerta che risponde adesigenze specifiche. E la farmacia? Incontra i favori delpubblico per la presenza delprofessionista, perché ha specialità peresigenze specifiche, offre prodotti dimigliore qualità ed è in generale il canaleche dà più fiducia. Ancora una volta,economicità e comodità sono i fattori dipreferenza del supermercato.

Trattamento viso: la farmaciacomunica meglioComplessivamente, rispetto al 2007, nel2008 la profumeria è stata menofrequentata dalle acquirenti di skincare peril viso. Come mai? La comunicazione, nonsufficientemente incisiva, ha giocato il suopeso non c’è dubbio. In questo momento lafarmacia sta comunicando meglio. E il trattamento corpo? In questo caso ilcanale preferito risulta essere ilsupermercato, seguito da ipermercato,profumeria self-service, profumeriatradizionale, farmacia e erboristeria. A talriguardo è interessante notare come tracoloro che utilizzano il supermercato,soltanto la metà lo ritiene il canalepreferito mentre gli altri lo scelgono percomodità ed economicità. In chiusura l’igiene personale, dove il supermercato e l’ipermercato sono in cima alle preferenze, seguiti dalleprofumerie, prima self-service poitradizionali e dalle farmacie.

Punti di forza della profumeriaAlla luce di quanto emerso dall’indagine,come lavorare in futuro per far entrare piùgente nei propri negozi? Pur continuando alavorare sullo ‘zoccolo duro’ - le heavvy -con una strategia conservativa, bisognainvestire al massimo sulle medium, cioè sucoloro che si rivelano trasversali nellescelte di canali, con una strategia d’attacco.Come? Naturalmente facendo leva su queivalori unanimemente riconosciuti al canale:la qualità, il consiglio, l’assortimento e lafiducia. È un impegno complesso eimportante in termini di investimento maassolutamente necessario se si vuoleriguadagnare terreno. La costruzione del valore, certamente giàefficace nel segmento alcolico e nel make-up, ha però margini di miglioramento nelloskincare, su cui si può e si deve lavorare dipiù per costruire meglio il propriovantaggio competitivo sui competitor. Acominciare dalla comunicazione.

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La rivisitazione del contratto, surichiesta dellaFederazione Europea,sta per entrare nel vivo. Con ilcontributo dei diversi paesi.

Questione di poco davvero e i vertici FEDP– capitanati dal presidente in carica AndreaMalinverno – incontreranno i membri dellaCommissione CE per discutere deldocumento relativo alla revisione delRegolamento UE relativo all’applicazioneart 81). Paragrafo 3) del Trattato CE acategorie di accordi verticali e praticheconcordate. Al centro del dibattito leproposte FEDP, che vanno nella direzionedi individuare un modello giuridico cheriesca di nuovo a difendere il ruolo delcanale. Nel documento si ribadisce lanecessità di rivedere alcuni punti degliesistenti documenti contrattuali, non piùaderenti ai tempi. L’impatto chel’imposizione della cifra d’affari minima hasui distributori deve ad esempio rivalutato,suggerendo soluzioni quali l’abbassamentodi tale cifra, la differenziazione per marca,la rateizzazione. Si chiede inoltre che sianodefinite precise forme di coesistenza tra la

vendita al dettaglio che utilizza la tecnicadel libero servizio e quella della vendita adistanza, ritenendo incompatibile con lacommercializzazione dei beni di lusso levendite via internet e le vendite a liberoservizio, quando esse non rappresentinoforme integrate all’attività di vendita che siesercita nel negozio di tipo tradizionale.Anche per il travel retail si invocano preciserestrizioni. In generale i produttori devonoessere obbligati a rispettare le regole chescaturiscono dagli accordi verticali e dallepratiche concordate, attenendosi a regolecondivise che diano ai distributori unagaranzia generale sulla salvaguardia deiloro investimentiil che, in parole povere,significa, niente mercati paralleli o mercatigrigi e niente pratiche discriminatorie senon preannunciate con congruo preavviso.

Andrea Malinverno, PRESIDENTE IN CARICA

DELLA FEDP – ITALIA

Stiamo attivamente lavorando affinché lacommissione UE analizzi al più presto labozza di lavoro contenente le richieste perrivedere il Regolamento d’Esenzione sugliaccordi verticali, che scadrà il prossimo anno.Durante l’incontro intendiamo discutere

assieme a loro delle proposte contenute intale documento, che vanno nella direzione diindividuare un modello giuridico che riesca dinuovo a difendere il ruolo del canale, ritenutosostanziale alla creazione di valore delprodotto cosmetico (cura, trucco, fragranze).Nel documento si ribadisce la necessità dirivedere alcuni punti degli esistentidocumenti contrattuali, non più aderenti aitempi. L’impatto che l’imposizione della cifrad’affari minima ha sui distributori va rivisto erivalutato, suggerendo soluzioni qualil’abbassamento di tale cifra, ladifferenziazione per marca, la rateizzazione.Questo affinché i criteri qualitativi prevalganosu quelli quantitativi.

Michel Trifaux BENELUX

In quest’area risulta vincente il pensiero diquelle imprese di distribuzione chesostengono la relazione con il cliente. Certo, ilpeso delle catene è importante ma ad averela meglio continuano ad essere i retailer cheinvestono nel servizio. Il momento, inutienegarlo, non è dei migliori. Molti piccoli hannoabbassato la saracinesca, la dinamica deipezzi è al rialzo e la forzatura sulel cifred’affari continua a costituire un problemaserio per tutti. Ora contiamo sulla visibilità esulla forza della Federazione Europea per farvalere i nostri diritti!

Veljko Marton, EX IUGOSLAVIA

Anche il nostro è ormai diventato territorio diconquista per le catene. Da quando Douglasha comprato la catena IRIS, aprendo aZagabria un punto vendita di oltre 1000 metri

quadrati, la concentrazione del mercato si èfatta ancor più evidente. La propensioneall’acquisto di prodotti griffati che si registranella popolazione è quella tipica dei paesi invia di sviluppo: i luxury brand vengonopreferiti perché sinonimo di ricchezza eprestigio. Sono a tutti gli effetti degli statussymbol, insomma. Molta gente acquistacosmetici di marca magari rinunciando acose più sostanziali! A dettar legge sono igrandi retailer: Douglas, Sephora, Limoni,Muller e Martimex mentre gli indipendenti sivanno via via assottigliando. A rimanere sonoi migliori. Tanto che la gente più ricca snobbale catene, che ritiene troppo popolari epreferisce i retailer indipendenti che neglianni hanno lavorato sull’immagine dei loronegozi, rendendoli lussuos e più somiglianti asalotti che a punti vendita moderni.

Martin Hittaller AUSTRIA

È evidente che anche il nostro paese risentadella crisi in atto. Il selettivo ha persorelativamente poco, circa il 3%, ma lasituazione non sembra proprio volgere almeglio e questo inizio 2009 conferma latendenza al ribasso. Si entra meno inprofumeria e scende lo scontrino medio. Lecatene spopolano con un 70% di qdm emolte di loro – mi riferisco anche ad insegneaustriache - negli ultimi anni hanno apertopunti vendita nei paesi dell’est in via disviluppo. Una fonte di reddito importante peril nostro paese è il turismo, di cui anche ilselettivo tende a beneficiare in modoimportante. Il turismo fortunatametne hacontinuato a crescere, anche nel 2008.

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Fenapro piange le vittime del sisma in AbruzzoFenapro è vicina ai colleghi abruzzesi così duramente colpiti dalterremoto. Riportiamo il testo della lettera inviato al presidentedell’Ascoprof de L’Aquila, sig La Chioma. “A nome mio, delSegretario Generale e di tutto il Consiglio Direttivo, voglioesprimere il cordoglio e la solidarietà di tutta la categoria a tutti icittadini colpiti dal terribile sisma. Il terremoto che ha colpito laprovincia de L’Aquila ha prodotto effetti devastanti, oltre che aicivili, anche alle imprese che operano nel territorio, peraltro giàduramente provate dalla crisi economica che ha investito il nostropaese. Nel ribadirLe la nostra vicinanza e partecipazione, La pregodi estendere i sentimenti di più profondo cordoglio in particolare aiprofumieri ed ai loro familiari che fossero stati colpiti negli affettipiù cari. Ovviamente ci uniremo a tutte le iniziative di aiutointraprese da Confcommercio e non mancheremo di esercitareogni possibile pressione sulle istituzioni nazionali e sui fornitori perfinalizzare gli interventi ed i benefici alla rinascita del sistema delleimprese aquilane. Con vicinanza e affetto”. La Federazione hainoltre inviato una comunicazione a tutte le aziende produttricicon una richiesta di moratoria dei pagamenti rivolta a tutti iprofumieri della zona colpita dal sisma.

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con il prodotto incriminato, per esseresubito rimborsati. La svista è costata al distributore 200mila euro: a tanto ammontava infatti ilvalore della merce incriminata. Tanto di cappello, comunque, perché èintervenuto istantaneamente, cercandodi tutelare in ogni modo la clientela.La vicenda, come già accennato, cade in un momento certamente non facileper la catena nazionale, finita di recentealla ribalta della cronaca televisiva peraver messo in cassa integrazione unasessantina di dipendenti in seguito alla chiusura di uno dei due poli logisticidel bolognese.

Il retailer ha prima messo invendita e poi velocemente ritiratodal mercato una partita dicosmetici cinesi, risultatirischiosi ai controlli qualitàeffettuati in un secondo tempo.

Che la Cina, i cinesi, le cineserie, stianoimperversando è fatto risaputo. Nonpassa giorno, o quasi, in cui non ci sitrovi alle prese con prodotti contraffattidi provenienza asiatica, così comesuccedere che contraffatti non siano manon siano stati sottoposti ad alcuncontrollo qualitativo, per appurare sesiano o no innocui per la salute. A cadere nella trappola, per una svistacui ha perlatro velocemente postorimedio, è stato il retailer Limoni, già nell’occhio del ciclone per ledrammatiche vicende di cassaintegrazione di cui tutti saretecertamente a conoscenza. Lo scorso mese di marzo l’insegna hadovuto ritirare in fretta e furia da alcunipunti vendita una partita di cosmetici,profumi e trucchi, che sono risultatinocivi da una serie di test effettuatisuccessivamente alla lorocommercializzazione. Da dove arrivavala merce? Ma dalla Cina naturalmente.

Una svista da 200.000 euroSemplice misura cautelativa? Lasciapensare il contrario la velocità con cui lacatena ha ritirato i prodotti, avvisando(con tanto di cartelli e foto affissi in ogninegozio) coloro che avevano giàacquistato di recarsi nel punto vendita

Elmar Keldenich GERMANIA

E’ come se in Germania il settoreviaggiasse a due velocità e funzionassemolto meglio nelle grandi città che neipiccoli centri. Complessivamentecomunque si sono persi parecchi clienti,specie nella fascia media, mentre quellaalta continua a crescere. Nei primi mesi del2009 il selettivo ha dato qualche segnale diripresa, ma è ancora troppo presto perparlare di rimonta. Staremo a vedere. Latendenza di molti retailer è quella diampliare l’assortimento associando aigrandi marchi dei brand di nicchia, èevidente però che si tratta di una sceltastrategica delicata, non certo alla portata ditutti. Scegliere di trattare marchi pococonosciuti presuppone molto knowhow epersone dedicate. Non tutti si possonopermettere di investire in nuove risorse.

Dieter Wolf GERMANIA

È vero, il selettivo sta riprendendoleggermente quota ma si tratta per ilmomento di segnali troppo deboli per poterparlare di effettiva ripresa. A pesare moltosull’economia nazionale è la drammaticasituazione in cui versa il compartodell’industria meccanica, storicamente moltoforte in Germania. Quel che è interessantenotare tuttavia è che i piccoli profumieriindipendenti resistono molto meglio aicontraccolpi della crisi mentre il mass market,invece, è sofferente.

David Frank Atkinson INGHILTERRA

Il nostro è storicamente il paese dei grandi

department stores, con una presenza assailimitata della profumeria tradizionale. Stiamoattraversando anche noi un momento didifficoltà anche se il mercato sta dando lievisegnali di ripresa. Lo stesso mercatoimmobiliare sta riprendendo. Proprio come inGermania, il mercato della bellezza sembranon risentire nei grandi centri mentre nellepiccole città le vendite sono molto diminuite.È interessante però notare come il pensierogenerale sia positivo, siamo tendenzialmenteottimisti e la crisi ci spaventa relativamente.Certo se i media non creassero tutto questoallarmismo, le cose andrebbero molto meglio!

Robert Leygues FRANCIA

Che dire? La situazione del seletitvofrancese non è certo brillante. La crisi si stafacendo sentire proprio come in Italia ma lecose non stanno andando così male come imedia vogliono farci credere. Anche l’indicedi disoccupazione è molto contenuto. Non èla prima volta che la nostra economia mostramomenti di debolezza, è successo anche conl’aumento del prezzo del petrolio, con laguerra in Irak: è fisiologico, superato lo shocksi risale pian piano la china. Il selettivofrancese ha mani e piedi legati dalle stesseproblematiche dei colleghi italiani. Su tutte,l’imposizione di cifre d’affari davveroirraggiungibili vista la difficile situazione dimercato. Certo, l’idea di affrancarsi dai grandimarchi è per certi punti di vista stimolante,ma allo stato attuale delle cose irrealizzabile.Perché? Le cifre da capestro ci impedisconodi veicolare energie e risorse su brand magarimolto interessanti ma ‘da allevare’.

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