Federazione Lavoratori Pubblici e Funzioni Pubbliche ... · (di Daniele Pinna e Francesco Arena)...

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ANNO VI MERCOLEDI’ 17 febbraio 2010 N. 132 News PERIODICO DI INFORMAZIONE CULTURALE, POLITICA, SINDACALE E SOCIALE Federazione Lavoratori Pubblici e Funzioni Pubbliche MAMMA ITALIA IL DECRETO MILLEPROROGHE ANCORA TAGLI AGLI ORGANICI DEL PERSONALE IL GENERALE DI DIVISIONE CLAUDIO GRAZIANO E’ IL NUOVO CAPO DI GABINETTO DEL MINISTRO IL DECRETO MILLEPROROGHE

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2010

N. 1

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NewsPERIODICO DI INFORMAZIONE CULTURALE,

POLITICA, SINDACALE E SOCIALE

Federazione Lavoratori Pubblici e Funzioni Pubbliche

MAMMA ITALIA

IL DECRETO

MILLEPROROGHE

ANCORA TAGLI

AGLI ORGANICI DEL

PERSONALE

IL GENERALE DI

DIVISIONE

CLAUDIO GRAZIANO

E’ IL NUOVO CAPO

DI GABINETTO DEL

MINISTRO

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FLP NewsDIRETTORE:Marco CarlomagnoDIRETTORE RESPONSABILE:Roberto SperandiniCOMITATO EDITORIALE:Lauro Crispino, Roberto Sperandini,Vincenzo PatricelliSito www.flp.it e-mail: [email protected]: Via Roberto Bracco, 45 – 80133 NapoliREDAZIONE ROMANA: Via Piave, 61 – 00187 RomaEDITORE: FLP – Federazione Lavoratori Pubblicie Funzioni PubblicheRegistrazione Tribunale di Napolin. 24 del 01.03.2004Iscrizione al R.O.C. n. 12298

PROGETTO GRAFICO E IMPAGINAZIONE:FLP News

FLP News è un periodico gratuito di informazione culturale, politica, sin-dacale e sociale, dell’Associazione Sindacale FLP (Federazione LavoratoriPubblici e Funzioni Pubbliche), che informa, tutela e assiste i lavoratoriitaliani.

E’ diffuso in formato cartaceo e disponibile online. Può essere scaricatodal sito internet www.flp.it; in tale sito troverete anche informazioni ag-giornate relative ai singoli settori sindacali, nonché tutte le indicazioniper iscriversi alla FLP.

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INVESTIMENTI IN CAMPAGNE PUBBLICITARIE LOCALIZZATE

Grazie alla legge 289 e alla delibera CIPE successiva le imprese che incrementanoi propri investimenti pubblicitari in campagne su mezzi locali certificati, anche perl’anno 2006, otterranno delle agevolazioni fiscali.

Le informazioni e la modulistica per richiedere il credito d’imposta sono disponi-bili all'indirizzo dell’Agenzia delle Entrate:

Http://www1.agenziaentrate.it/dre/abruzzo/cop/bonus_pubblicita.htm

REDAZIONE ROMANA :

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Redazione:

Lauro Crispino, Vincenzo Patricelli

Collaboratori:

Gabriella Carlomagno, Nadia Carlomagno, Chiara Sernia,Elio Di Grazia, Fabio Gigante, Claudio Imperatore, DarioMontalbetti, Pasquale Nardone, Elisabetta Pechini, Gian-carlo Pittelli, Rinaldo Satolli

IL PERIODICO DELLA

FEDERAZIONE LAVORATORI PUBBLICI

E FUNZIONI PUBBLICHE

News

IL DECRETO MILLEPROPROGHEANCORA TAGLI AGLI

ORGANICI DEL PERSONALEdi Elio Di Grazia4

SOMMARIO17 febbraio 2010 - N. 132

COORDINAMENTI TERRITORIALI- LA “SICUREZZA” NELL’ARSENALE MM DI TARANTO

SOCIETA’- BRUNETTA ED IL DOPPIO INCARICO

- SIAMO TUTTI PIÙ RICCHI !!

(di Daniele Pinna e Francesco Arena)

COMPARTO SANITA’- P.A.N. PREVENZIONE ALIMENTAZIONE NUTRIZIONE

(di Elena Izzo)

POLITICA SINDACALE- NUOVA DIRETTIVA ARAN

VARIE- A COSA SERVE IL SINDACATO?

(di Giuseppina Volucello)

- MAMMA ITALIA

(di Silvia Civano)

RETROSCENA- AVATAR -IL FILM-

(di Claudio Imperatore)

L’INTERVISTA- INTERVISTA AL SEGRETARIO GENERALE DELLA FLP MARCO CARLOMAGNO

(di Maurizio Polselli)

COMPARTO MINISTERI: DIFESA- IL GENERALE DI DIVISIONE CLAUDIO GRAZIANO

E’ IL NUOVO CAPO DI GABINETTO DEL MINISTRO

- CHE FINE HA FATTO IL CONFRONTO CON LEOO.SS. SUL RIORDINO-EFFICIENTAMENTO

DEGLI ARSENALI MM?

(di Giancarlo Pittelli)

COMPARTO AGENZIE FISCALI: ENTRATE- LE PROPOSTE DELL’AGENZIA E LE NOSTRE RICHIESTE

SUL SALARIO DI PRODUTTIVITÀ 2008

(di Vincenzo Patricelli)

- LE ULTIME NOTIZIE SU INTERPELLI,ASSUNZIONI,INCARICHI DIRIGENZIALI.

COMPARTO MINISTERI: AFFARI ESTERI- FILOSOFIA STRATEGICA DEL MAE: AFRICA ADDIO?

(di Maurizio Polselli)

COMPARTO MINISTERI: GIUSTIZIA- SCIOPERO AL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA

(di Pietro Piazza e Raimondo Castellana)

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LA NUMERO UNO

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LA NUMERO UNO

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L'approvazione da parte del Senatoin data 11 febbraio u.s., del maxiemendamento sostitutivo dell’arti-

colo unico del Disegno di legge n. 1305 diconversione del Decreto Legge (DL) n.207 (il cosiddetto "decreto milleproro-ghe"), e sul quale il Governo ha postol’ennesima fiducia, contiene una normache non può non preoccupare chi lavoranella P.A. ed i “cittadini utenti”, ai quali cirivolgiamo sempre quando, appunto, par-liamo di riforma della Pubblica Ammini-strazione.

Infatti, con apposito articolo, vengonoprevisti nuovi tagli nella misura non in-feriore al 10% degli Uffici dirigenziali di

livello non generale e delle relative dota-zioni organiche ed una nuova riduzionenon inferiore al 10% della spesa com-plessiva relativa al numero dei posti con-seguenti alla rideterminazione operatadall’art. 74 della L.133/2008.

Si colpiscono quindi, indiscriminata-mente, gli organici del personalesenza una minimo confronto fra le

parti ed una politica ponderata che privi-legi i servizi e le attività istituzionali e nonsi riducono, invece, gli sprechi e le con-sulenze sulle quali assistiamo ad unasorta di “resa mediatica ed incondizio-nata” con la pubblicazione dei relativi datida parte della Funzione Pubblica.

Oltre che sui servizi per i cittadini,come abbiamo detto in prece-denza,le ricadute pesantissime

sugli organici avranno un versante ne-gativo di interesse per possibili ulterioriricadute sul personale, connesse ai per-corsi di carriera e relativi passaggi fra learee e all'interno delle aree che sono og-getto, in questi giorni, di confronto fra lePubbliche Amministrazioni e le OO.SS.Nazionali, per la definizione dei ContrattiIntegrativi di singola Amministrazione.

Oltre a ciò, dobbiamo denunciarecon forza come in molte Ammini-strazioni, oltre alla scelte di ridu-

zione degli organici, si stia passando aduna fase di forte riorganizzazione in

chiave riduttiva dei servizi resi all'interno,scegliendo forme che tendono ad un mo-dello quasi privatistico, che sembra farescuola ma che noi giudichiamo perico-loso se utilizzato massicciamente.In ogni caso, la nostra Federazione, at-traverso specifici comunicati stampa ediniziative nei singoli settori ha già stigma-tizzato queste scelte che definiamo “sba-gliate e deleterie” .

Registriamo però, non stancheremomai di ripeterlo, un Sindacato an-cora fortemente diviso e che viag-

gia in ordine sparso per quanto attiene lepolitiche rivendicative nei singoli Settori enel complesso della Pubblica Ammini-strazione. Dobbiamo recuperare, ed allasvelta, unita' di intenti e di azione!!

IL DECRETO MILLEPROROGHEIL DECRETO MILLEPROROGHEANCORA TAGLIA AGLI ORGANICI ANCORA TAGLIA AGLI ORGANICI

DEL PERSONALEDEL PERSONALEdi Elio Di Grazia

di Maurizio Polselli

INTERVISTA AL SEGRETARIODELLA FLP MARCO CARLOMAGNO

Abbiamo incontrato il SegretarioGenerale della Federazione deiLavoratori Pubblici a margine di un

incontro sugli scenari del nuovo modo difare sindacato oggi.FLP sembra presentarsi come una forzadi rottura in un panorama sindacale tra-dizionalmente stagnante come quellodella Pubblica Amministrazione.

Quali sono le priorità in questo mo-

mento per un sindacato come il vo-

stro?

La FLP è un sindacato che si propone didare un contributo decisivo alla crescitadel nostro Paese a partire da alcuni snodifondamentali che è urgente affrontare.Numerosi studi internazionali hanno indi-viduato nel rafforzamento della pubblicaamministrazione la chiave per il rilanciodei sistemi produttivi e per l’uscita dal

ciclo di crisi innescatosi negli ultimi quin-dici anni. FLP è impegnata a lavorare per trasfor-mare la Pubblica Amministrazione ita-liana in una grande forza del nostroPaese. La priorità non è di FLP ma del momentostorico che sta vivendo il nostro paese.Noi semplicemente siamo più consape-voli di altri perchè lavoriamo all’internodella Pubblica Amministrazione, ne co-nosciamo molto bene potenzialità e limiti.

Quali risultati vi proponete di raggiun-

gere nella vostra azione sindacale?

intanto bisogna riconoscere che occor-rono modelli sindacali nuovi. Uno deigrandi limiti di cui parlavo prima è costi-tuito da una lunga epoca di latitanza sin-dacale. Si sono stratificate pratiche consociative-

sindacali e parapolitiche sopra a con-trapposizioni idelogiche svuotate di ognisignificato. Oggi la sfida è duplice: da un lato bisogna che ciò che si chiamasindacato riprenda a fare sindacato e nonaltro : clientelismo, massa di manovra dioperazioni esterne, giochi di scambio sutavoli della politica, trampolino di lancioper aspiranti politici. Dall’altro occorre sbloccare il sistemadella rappresentanza puntando sulla qua-lità delle nostre proposte, sull’efficaciadell’intervento,sulla puntuale difesa delleregole del gioco. Faccio un esempio: a che servono milionidi iscritti se non vengono mobilitati maiper migliorare le proprie condizioni di la-voratore?Le nostre proposte partono dalla consta-tazione assai semplice che il migliora-

L’INTERVISTA

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mento complessivo del lavoro pubblico,della sua qualità e della sua efficacia,coincida con una esigenza diffusa pre-sente nella società moderna e offra unaprospettiva di crescita decisiva per unpaese come il nostro. Soffriamo di un de-ficit di vitamine pubbliche.

Quali sono le rivendicazioni che inten-

dete utilizzare nella vostra azione al-

l’interno del pubblico impiego?

Cominciamo da qui: qualificazione del la-voro, legalità, trasparenza dell’azione pub-blica. Se si vuole, i principi che regolano il lavo-ratore pubblico sono anche la sostanzadelle nostre rivendicazioni. E’ come per l’ecologia.

Si devono difendere i principi generalidei lavoratori perché sono la garanziasuprema del nostro ambiente di lavoroche è il pubblico, ma la difesa dell’am-biente è un dovere di tutti e gli interventipuntuali sono quelli veramente efficaci.Chi vuole distruggere l’ambiente co-mincia con il negare l’esistenza deiprincipi, ma poi brucia le foreste e in-quina il fiume sotto casa.

Gli impiegati pubblici sono sotto ac-

cusa: la vox populi li associa ai fan-

nulloni, mentre l’azione di governo,

ispirata dal ministro Brunetta, ha

prodotto novità normativa impor-

tanti. Che ne pensate?

Vorrei collegare i due aspetti della do-manda. Non mi interessa fare polemiche con ilministro Brunetta, ma individuare qualisviluppi si possano intravedere nel mo-mento attuale. La sollevazione degli organi di stampacontro il pubblico impiego è l’espres-sione di un dibattito che sfugge ai nodidella situazione che abbiamo citatoprima. Oggi in tutto il mondo sviluppato siamodi fronte a una domanda di stato che èfortis sima, basti pensare alla crisi

negli USA e all’intervento deciso daObama.Serve rafforzare l’arbitro per far giocaretutti secondo le regole. Servono garanzieper chi deve manovrare gli ingranaggicomplessi di una macchina delicata chefunziona per tutti.Invece a che e a chi serve gridare che l’ar-bitro è cornuto?

L’INTERVISTA

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La FLP è un sindacato che sipropone di dare un contri-buto decisivo alla crescitadel nostro Paese a partireda alcuni snodi fondamentaliche è urgente affrontare.

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IL GENERALE DI DIVISIONE CLAUDIO GRAZIANO E’ IL NUOVO CAPO

DI GABINETTO DEL MINISTRO di Giancarlo Pittelli

COMPARTO MINISTERI News7DIFESA

Il Generale di Divisione ClaudioGRAZIANO è il nuovo Capo diGabinetto del Ministro della Difesa

e da domani, subentra nell’incarico alGenerale Biagio Abrate, già da qual-che settimana nominato SegretarioGenerale della Difesa e Direttore Na-zionale degli Armamenti.Il Generale Claudio Graziano, giàCapo Ufficio Pianificazione delloStato Maggiore Esercito e poi Co-mandante della Brigata alpina “Tauri-nense”, in data 2 febbraio 2007 haassunto l’incarico, che ha disimpe-gnato fino a qualche giorno fa, diComandante della missione UNIFIL,che, come si ricorderà, è nata con laRisoluzione n. 425 adottata in data19 marzo 1978 da parte del Consigliodi Sicurezza delle Nazioni Unite, aseguito dell'invasione del Libano daparte di Israele (marzo 1978). Successive Risoluzioni hanno proro-gato, con cadenza semestrale, la du-rata della missione.Con la nomina del Genera le Graziano,registriamo una nuova tappa nel ri-cambio negli incarichi apical i del lanostra Amministrazione cui stiamoassistendo da qualche settimana. E’ utile ricordare, a tal riguardo, che,nel corso della riunione del 13 gen-

naio u.s.,su proposta del Ministrodella Difesa, il Consiglio dei Ministriha provveduto a conferire nuovi inca-richi di vertice così articolati:-conferma del Generale VincenzoCamporini a Capo di Stato Maggioredella Difesa fino al 3 agosto 2010(ma potrebbe essere possibile unaulteriore proroga dell’incarico);-conferimento dell’incarico di Segre-tario Generale della Difesa e Diret-tore Nazionale degli Armamenti alGenerale Biagio ABRATE, già Capodi Gabinetto del Ministro della Di-fesa, in sostituzione del GeneraleAldo Cinelli; -conferimento dell’incarico, a far datadal 25 febbraio p.v. di Capo di StatoMaggiore dell’Aeronautica al Gene-rale Giuseppe Bernardis, attuale Sot-tocapo di SM della F.A., in sostituzionedel Generale Daniele Tei, attualeCapo di SMA e oramai prossimo alcollocamento a riposo;-conferimento dell’incarico, a far datadal 23 febbraio p.v., di Capo di StatoMaggiore della marina all’ammiraglioBruno Branciforte, attuale Direttoredell’AISI (Agenzia Informazioni e Si-curezza Interna), in sostituzione del-l’ammiraglio Paolo La Rosa attualeCapo di SMM.

Ricordiamo altresì che il conferi-mento dell’incarico di Capo di StatoMaggiore dell’Esercito era già statooperato qualche mese fa dal Consi-glio dei Ministri, che lo ha attribuito afar data dal 17 settembre 2009 algen. Giuseppe Valotto, già Capo delDIPE (Dipartimento Impiego del Per-sonale dell’Esercito). Al Generale, Graziano, neo Capo diGabinetto, e dunque Dirigente dellastruttura che sovraintende alle rela-zioni sindacali di livello nazionale eche costuisce l’interfaccia con il Ver-tice politico del Dicastero, abbiamoprovveduto ad inviare un telegrammadi felicitazioni ed auguri a nome dellanostra O.S.

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CHE FINE HA FATTO IL CONFRONTO CONLE OO.SS. SUL RIORDINO-

EFFICIENTAMENTO DEGLI ARSENALI MM?di Giancarlo Pittelli

COMPARTO MINISTERI News8DIFESA

Come i colleghi ricorderanno, dapiù anni si parla della necessità diprovvedere al riordino/efficienta-

mento degli Arsenali della Marina Mili-tare. Più recentemente, con DecretoMinisteriale del 27.04.2009, è stato costi-tuito il CRAMM (Centro RiconversioneArsenali Marina Militare), al quale sonostati assegnati quattro compiti specifici:elaborare schemi di provvedimenti nor-mativi regolamentari e statutari per la co-stituzione di un Organismo pubblico agestione industriale; definire regolenuove di governance; sviluppare ipotesidi piani industriali; elaborare uno schemadi contratto di lavoro con connotazioni“industriali”. Con il predetto Organismo, si è svilup-pato nel corso di questi mesi, da giugnoa settembre, il confronto sindacale di li-vello tecnico sui contenuti e sulle propste(su molti punti non condivise da parte no-stra) che erano contenute nei documentielaborati dallo stesso CRAMM. Detto confronto si è sostanziato in tresuccessive riunioni, la prima in data 8giugno, la seconda in data 14 luglio e l’ul-tima in data del 24 settembre,alla quale,dopo l’intervento chiarificatore del Sotto-segretario Cossiga avvenuto nella riu-nione del 16.11.2009 , sarebbe dovuto

seguire un nuovo confronto che era statocalendarizzato per il 16.12.2009, cheperò non è mai avvenuto, né in quelladata né successivamente.Da un paio di mesi non si parla più delriordino degli Arsenali; l’agenda nazio-nale sembra avere smarrito questa im-portante questione; dal nostro osservatorionon ci risulta, allo stato, alcun segnale oelemento che lasci immaginare una ri-presa sollecita del confronto. Un silenzio tombale sembra caduto sullavicenda, e giustamente ci si chiede ilperché di tutto questo, anche perché, nelfrattempo, un pò di cose sono suc-cesse, e sono cose che pongono unaserie di interrogativi importanti.Tra i più recenti accadimenti, vi è la pre-visione della legge 23.12.2009, n. 191(Finanziaria 2010 )sulla prossima costi-tuzione di “Difesa Servizi SpA” , allaquale preoccupante vicenda la nostraO.S. ha dedicato tra fine 2008 e tutto il2009 una decina di Notiziari e avviato di-verse iniziative, ultima (e unica!) in or-dine di tempo la richiesta di incontro aidue Sottosegretari che, a tutt’oggi, nonha ancora avuto alcun riscontro.E mentre la SpA avanza nel quasi disin-teresse all’interno della Difesa, cresconosempre più gli interrogativi dell’ opinione

pubblica.Ci chiediamo: esiste un qualcherapporto tra il blocco (perche di questo sitratta!)intervenuto nel confronto con ilCRAMM sul riordino degli Arsenali el’imminente varo di Difesa Servizi SpA? Vuoi vedere che non erano poi così tantoperegrini i nostri dubbi circa una rela-zione o correlazione stretta tra attività dilavoro e “dote” degli Arsenali e la costi-tuenda SpA? Fantasticherie? Dubbi ingiustificati? Può anche darsi, ma la maniera miglioreper eliminare dubbi e cattivi pensieri èquella che l’A.D. riprenda immediata-mente il confronto con le O.O.S.S. nazio-nal i , d ichiar i apertamente i propriintendimenti e renda finalmente note lescelte operative.

La trattativa tenutasi presso l’Agenziadelle Entrate lo scorso 21 gennaiooltre ai passaggi dalla seconda alla

terza area prevedeva all’ordine del giornoanche l’accordo sul salario di produttività2008.Prima di entrare nel merito della trattativa,abbiamo ribadito all’amministrazione la ri-chiesta di fissare una data di convoca-zione del tavolo nazionalesulle problemati-che della Lombardia, anche perché qua-lunque accordo sulla produttività avrà bi-sogno di un passaggio regionale che nonsi può tenere certo in queste condizioni.

La nostra richiesta è stata finalmente con-divisa (cominciavamo a non crederci più)da tutte le Organizzazioni Sindacali.L’agenzia ha così assicurato che entro laprossima settimana convocherà il tavolo,come da richiesta.Siamo così entrati nel vivo della trattativae l’Agenzia ci ha riproposto pari pari l’ac-

cordo dello scorso anno, comprese alcunedistorsioni che abbiamo chiesto di correg-gere. In sintesi, le nostre richieste, alcune con-divise con altri sindacati altre no, sonostate le seguenti:destinare i soldi fissi e ricorrenti che re-stano sul fondo (a dire la verità non sonomoltissimi) a passaggi entro le aree, ri-chiesta purtroppo non condivisa da alcunasigla sindacale;rivedere la decurtazione del salario ac-cessorio per coloro che hanno riportatoprocedimenti disciplinari limitandola allo

scarso rendimento e alle condannepenali e riducendo la “punizione” daun biennio al solo anno per il quale èstata irrogata la sanzione;rivedere le somme destinate alle co-siddette indennità di front-office: laproposta dell’Agenzia porterebbe in-fatti ad un’indennità giornaliera dicirca 18-20 euro lorde per le verifi-che a fronte di non più di 4-6 europer il front-office.La FLP ha a cuore tutti i lavoratori ela loro professionalità e non ci pareche la forbice tra verifiche e front-of-fice debba essere così ampia;eliminare la possibilità, anzi il malco-stume, previsto negli ultimi due annidi cumulare nello stesso giorno l’in-

dennità di verifica a quella di capo-team (èimpossibile fare lo stesso giorno entrambele cose);prevedere un fondo unico di produttivitàper l’unità delocalizzata di Reggio Cala-bria anziché, come è successo lo scorsoanno, alimentare la giungla retributiva al-l’interno dell’ufficio con parametri diversi

per un identico lavoro; eliminare alcune voci che ci paiono francamente clientelari.Alcune delle nostre richieste pare sianostate accettate dall’Agenzia, altre rifiutate.In particolare l’Agenzia non ne vuole sa-pere di eliminare l’odiosa possibilità di cu-mulare nella stessa giornata la remunera-zione come capo team e quella per le ve-rifiche. Riteniamo che questo rifiuto la dica lungasu come l’agenzia preferisca alimentaremisure inique e clientelari piuttosto che ac-crescere l’equità e il rispetto della dignitàdi tutti i lavoratori.Qualcuno avrebbe comunque voluto fir-mare l’accordo, nonostante le chiusuredell’Agenzia; fortunatamente ha prevalsonella maggioranza il pudore e l’esigenzadi un momento di riflessione.La trattativa è stata così aggiornata al 4febbraio, data in cui speriamo ci sia mag-giore apertura da parte dell’agenzia e sipossa finalmente chiudere un accordosoddisfacente che permetta di pagare i la-voratori in tempi brevi.

LE PROPOSTE DELL’AGENZIA E LE NOSTRE RICHIESTE SUL SALARIO DI

PRODUTTIVITÀ 2008

di Vincenzo Patricelli

AGENZIE FISCALI

17 febbraio 2010

9ENTRATE

N. 132

News

LE ULTIME NOTIZIE SU INTERPELLI,ASSUNZIONI, INCARICHI

DIRIGENZIALI.

Durante le ultime trattative e a mar-gine delle stesse abbiamo acqui-sito una serie di informazioni di

estremo interesse per il personale:Interpelli: è uscito un interpello per le di-rezioni provinciali di Taranto e Brindisi ilcui bando è scaricabile da Intranet e dallaHome Page del nostro sito Internetwww.flp.it/finanze. Stavolta, a onor del vero, siamo stati in-formati già nei giorni scorsi, informal-mente, dell’uscita di questo interpello eabbiamo invitato l’agenzia a prevedereanaloghe misure per altre direzioni pro-vinciali del centro-sud che non si rie-scono a coprire nemmeno attraverso leprocedure di mobilità nazionale.Assunzioni: l’Agenzia ci ha comunicatoche, superate le emergenze nelle areecontrollo degli uffici, i vincitori del con-corso a 825 funzionari tirocinanti sarannotutti destinati, per il periodo di tirocinio,agli uffici territoriali per acquisire una for-mazione che parta dalle basi principalidella materia fiscale. La FLP Finanze ha ricordato all’Agenzial’impegno, sinora inevaso, di destinare itirocinanti del precedente concorso alleDirezioni Provinciali, in coerenza conquanto stabilito dalla norma che ne auto-rizzava l’assunzione. Ci è stato risposto che l’eventuale desti-nazione a uffici territoriali è legata ad esi-genze di formazione. Per questo chiederemo di formalizzarel’impegno a destinare questi lavoratorialle direzioni provinciali, al termine dellaulteriore formazione, nell’incontro di veri-fica sulle DP che dovrebbe essere con-vocato nei prossimi giorni.

Segnaliamo infine che è stato presentatoun emendamento al decreto mille proro-ghe tendente a completare il piano di as-sunzione previsto dall’Agenzia attraversoscorrimento della graduatoria degli idoneidel concorso a 825 posti da funzionarioanziché bandire un nuovo concorso. È un emendamento che abbiamo contri-buito a costruire, che ci trova concordi eche siamo pronti a sostenere. Incarichi dirigenziali: durante la riunionedel 4 febbraio scorso, abbiamo chiesto serispondesse a verità l’indiscrezione se-condo la quale l’Agenzia avrebbe decisodi non conferire ulteriori incarichi dirigen-ziali e affidare ad interim quelli vacanti aidirigenti in servizio.La risposta dell’agenzia è stata afferma-tiva e giustificata con l’intenzione di ban-dire al più presto un concorso per dirigenti.Quest’ultima affermazione è suonatastrana alle nostre orecchie. Che c’entra infatti, il mancato conferi-mento di incarichi con l’eventuale bandodi un concorso per dirigenti???? Noi, che siamo notoriamente maligni,l’unico nesso che cogliamo è la volontà diprocedere a un concorso che stabilizzi gliattuali incaricati e per questa ragione sipreferirebbe non costituire titoli utili ad altrifunzionari. Se così fosse, siamo certi che sarebberoben contenti i tanti beneficiati da incarichidirigenziali senza titolo, a partire da alcunisindacalisti fatti dimettere dagli incarichisindacali qualche settimana prima di con-ferire loro incarichi dirigenziali, ma siamocerti che non sarebbero contenti gli altret-tanto numerosi incaricati che hanno tutti ititoli per concorrere e vincere un concorso

e che, accomunati ai primi, vedrebberoscendere un’ombra sulla loro professio-nalità. La FLP Finanze vigilerà ed è pronta aimpugnare eventuali bandi che doves-sero contenere elementi non trasparentidi selezione.Un altro taglio al personale??? Infine, ma non in ordine di importanza,un’annotazione tutt’altro che secondariache riguarda una norma in discussionenel decreto milleproproghe che prevedeun’ulteriore taglio di personale del 10%,da farsi entro giugno 2010, che riguardasia il personale dirigente che quello nondirigente, con tanti saluti alla lotta al-l’evasione fiscale e agli “spottoni pubblicitari” come quello confezionato dall’Agen-zia delle Entrate sotto forma di pianoaziendale 2010.Se dovesse passare l’ennesimo “taglioorizzontale”, che avrebbe conseguenzedevastanti per il recupero dell’evasione,siamo pronti a scendere in piazza a so-stegno del diritto costituzionale a unfisco equo ed efficiente.

AGENZIE FISCALI

17 febbraio 2010

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N. 132

News

“La FLP Finanze vigilerà ed èpronta a impugnare eventualibandi che dovessero conte-nere elementi non trasparentidi selezione.

Non tutti gli impren-ditori piango n o ,comequelli di casa

nostra, sul latte versato.Quelli più intraprendenti eintelli g enti,infatti, cont i-nuano a progettare im-prese di largo respiro,avocazione internazionaleassociandosi magari,e condividendo esperienza,innovazione e qualità, sup-portati dai propri Governi chenon stanno certo a lesinaresui conti della spesa.Tale, per esempio, il casodel consorzio Sherritt In-ternational Corporation,Sumitomo Corporation,Korea Resources Corporation e SncLava-lin Group Incorporated che sta realiz-zando in Madagascar la più grandeminiera di nichel del pianeta. In Madagascar, dove noi, invece, abbiamodeciso di essere assenti, chiudendo, ino-pinatamente, la nostra piccola Amba-sciata, rea di danneggiare niente di menoche il Bilancio dello Stato. Gli errori connessi ad una dissennata po-litica di ridimensionamento, iniziata neglianni 90 e non ancora conclusa, rischianodi farci scomparire dalla scena internazio-nale. Le Cassandre nostrane continuano, iinfatti, a profetizzare sventure, mentre po-tenze come la Cina si stanno appro-priando dell’Africa e delle sue ricchezze,quelle vere (le materie prime per inten-derci), scavando un solco in materia di ap-provvigionamenti che tra qualche anno,con ogni probabilità, ci renderà ancora piùdipendenti di quanto non siamo e siamo

stati dai Paesi arabi per il petrolio.Nel frattempo, mentre si fa un gran parlared’internazionalizzazione dell’impresa, noichiudiamo Ambasciate e Consolati. Che sia contraddizione? Torniamo al Madagascar. L’Ambasciata era una piccola sede (de-maniale) che assicurava da quarant’annila nostra presenza nell’Oceano Indiano,dalla quale dipendeva (a costo zero) ilConsolato Onorario nell’attivissima Mauri-tius (oltre 30 aziende italiane impiegatenel campo del tessile e innumerevoli atti-vità italiane in quello turistico). Gli impiegati di ruolo erano quattro, am-basciatore compreso, e le spese, di con-seguenza, esigue, per una Potenza che siconsiderava, all’epoca, sesta nel concertodei grandi.Niente da fare. Il 1 giugno del 2000 anche quella “piccolaAmbasciata” fu raggiunta dalla sentenzacapitale.Qualcuno aveva deciso che non esisteva

“un interscambio com-merciale ” tale da giusti-ficarne la sopravvivenza. La sentenza venne ap p l i c ata immediata-mente con un furore edun accanimento scono-sciuto inambito MAE. Bisognava, forse, obbe-dire agli ordini del po-tente di turno i cuiinteressi gravitavano nelsubcont inente a m e -r icano.Oltre mille italiani che vi-vevano e operavano nel-l’Isola Rossa furonoabbandonati al propriodestino, e vane furono

proteste, lamentazioni ed interpellanzeparlamentari. Tutto cadde nel vuoto sotto l’implacabileregia dell’allora Ministro Dini, fustigatoreindefesso dei costumi altrui.

FILOSOFIA STRATEGICA DEL MAE:AFRICA ADDIO?

di Maurizio Polselli

COMPARTO MINISTERI

17 febbraio 2010

News11AFFARI ESTERI

N. 132

“Torniamo in Africa, nella spe-ranza di concorrere a cam-biare, per quanto possibile, lostato delle cose. Faremmo il nostro interesse equello del mondo intero che,per altri versi, consideriamoglobale.

La “piccola Ambasciata” fu trasformata inun “accreditamento secondario” dell’Am-basciatore d’Italia in Sud Africa che sichiedeva, costernato, come avrebbe po-tuto gestire la situazione, dovendosi giàoccupare, caso unico al mondo, di un’Am-basciata con doppia Cancelleria diploma-tica (Pretoria e Cape Town), quattroConsolati, di cui uno Generale, ed un ul-teriore accreditamento in Lesoto. Il rimedio fu peggiore del male. Si credette, infatti, di risolvere il problemaprocedendo alla nomina di “consoli ono-rari” i quali, uno dopo l’altro, furono scon-fessati dal governo malgascio che, nelfrattempo, si chiedeva di quale peccatofosse reo e, per ripicca, ritirava a sua voltal’exequatur ai suoi consoli onorari in Italia,a cominciare dalla Professoressa LilianaMosca, storica apprezzata dell’UniversitàFederico II di Napoli ed esperta di storiamalgascia. Pronta, anche in questo caso, è stata lareazione della Farnesina. Qualche parola di conforto e fascicolo ar-chiviato. Adesso, in Madagascar, non c’è più nes-suno. I nostri connazionali sono costretti arivolgersi a Pretoria, tra incomprensioni,malintesi, ritardi, inefficienze. Quando non riescono a risolvere il pro-blema per telefono, non possono fare altroche prendere l’aereo e andarci di persona,nella speranza che qualcuno li riceva eche sia in grado di leggere i documenti lo-cali, redatti in francese, in un Paese dove

gli impiegati conoscono, per lo più solo l’inglese. Anche a pensarci, sarebbe stato difficilefare peggio. Il 21 luglio 2009, il SNDMAE è stato “au-dito” (il termine è ripreso dal loro comuni-cato e dunque pietà per l’autore) sulnuovo piano di chiusure dalla Commis-sione Esteri del Senato presieduta daLamberto Dini. Ancora lui, il grande stratega delle chiu-sure. Il SNDMAE, tuttavia, ha parlato chiaro, ri-badendo il “danno politico della chiusuradi Ambasciate anche in relazione agli im-pegni assunti in ambito G8 a favore del-l'Africa e alla campagna per l'elezione alConsiglio di Sicurezza e per la sua ri-forma, nonché sulla necessità di una verarazionalizzazione del Ministero con prov-vedimenti di semplificazione amministra-tiva, contabile e normativa”, evidenziando“come a fronte di un impegno di 20 miliardidi dollari per l'Africa non solo sia inconce-pibile – e contraddittorio! - chiudere Lu-saka, ma si dovrebbero addirittura riaprirela Namibia e il Madagascar con la formuladella sede distaccata, che, con costi mi-nimi (le sedi sono demaniali), consenti-rebbe di assicurare una presenza che, sepur minima, sarebbe però sufficiente perla cura dei nostri interessi e come “presi-dio” del territorio”.Il Sindacato non ha ottenuto molto ma èpur sempre riuscito a strappare l’impegnodi un “Tavolo” sulla vessata materia.

In conclusione, la Commissione Esteri haconcordato - maggioranza ed opposizione -sulla necessità di un approfondimento da con-durre tramite la convocazione di un tavolodove si dovrebbe condurre un “approfondi-mento” sul tema. La stessa Commissione Esteri della Ca-mera si sarebbe impegnata a chiedere alGoverno il congelamento del piano di ul-teriore chiusura delle Sedi e la conte-stuale preparazione di un progetto dirazionalizzazione. Che dire ? Speriamo che “Approfondi-mento e Tavolo” non siano sinonimi dinulla. Dovremmo tutti meditare, forse, sulla cir-costanza che il nostro futuro non può pre-scindere dall’Africa né dal resto mondo, ilcui governo non dovrebbe essere un clubprivato riservato a potenti e prepotenti. Occorrerebbe, forse, un approccio moralealla visione del problema.Non saranno le armi a decidere il nostrodestino. Potrebbe essere la diplomazia, a condi-zione di accettare nuove sfide. Le parole, si sa, servono a poco, ma nondobbiamo, per questo, smettere di testi-moniare.Occorre un segnale. Torniamo in Africa, nella speranza di con-correre a cambiare, per quanto possibile,lo stato delle cose. Faremmo il nostro interesse e quello delmondo intero che, per altri versi, conside-riamo globale.

COMPARTO MINISTERI

17 febbraio 2010

News12AFFARI ESTERI

N. 132

SCIOPERO AL MINISTERODELLA GIUSTIZIA

Tanti, tantissimi anzi migliaia e mi-gliaia sono stati i lavoratori della giu-stizia che hanno aderito allo

sciopero indetto dalla FLP insieme aCGIL, UIL, ed RDB. Molte le manifestazioni che si sono svoltedavanti ai Palazzi di Giustizia nelle mag-giori città italiane, come per esempio Mi-lano, Torino, Genova, Aosta, Bergamo,Brescia, Venezia, Roma, Bologna, Napoli,Foggia, Reggio Calabria, Lecce, Catan-zaro, Benevento, Cagliari, Palermo, Cata-nia, Siracusa,Trapani ecc.I dati ad oggi pervenuti fanno registrareuna adesione allo sciopero pari a circa il70%. Grande la manifestazione tenutasi aRoma dove migliaia di lavoratori prove-nienti da tutti gli uffici giudiziari del circon-dario hanno invaso le vie cittadine checon un corteo partito da Piazza Venezia èarrivato fino a via Arenula, bloccando lacircolazione stradale da e per il Ministero.Lo sciopero è stato proclamato dalla FLP,CGIL, UIL ed RDB per rivendicare il rico-noscimento giuridico ed economico dellaprofessionalità acquisita sul campo dopotanti anni di durissimo lavoro, migliori e ac-cettabili condizioni di lavoro, nuove as-sunzioni, risorse economiche adeguate,

ma , soprattutto, per disapprovare l’ipotesidi accordo stralcio sul nuovo ordinamentoprofessionale che di nuovo ha ben poco,ma che di fatto mortifica tutti i lavoratori lidemansiona e non gli riconosce il giustoinquadramento giuridico ed economico.Lo sciopero del 5 febbraio è solo l’inizio diuna lotta che continuerà con altre forme econ altri mezzi di protesta fino a quandol’amministrazione non riconoscerà a tuttoil personale ciò che è già stato ricono-sciuto al personale delle altre ammini-strazioni e degli altri dipartimenti dellostesso Ministero della Giustizia.Inoltre si sottolinea come l’accordo sotto-scritto dalla minoranza delle OO.SS. nonsia funzionale alle esigenze di un servizioefficiente ed efficace per l’utenza.Alla manifestazione hanno dato il propriosostegno l’ANM, l’Organismo Unitario del-l’Avvocatura e diversi rappresentanti po-litici.A conclusione della giornata una delega-zione delle OO.SS. FLP, CGIL, UIL edRDB è stata ricevuta dal Capo Diparti-mento Dr. Birritteri al quale è stato chiestodi riferire al Ministro di riaprire il tavolocontrattuale, richiesta poi formalizzataanche per iscritto in data odierna.

Si informa infine che la giornata è stata ri-presa dagli organi di stampa anche stra-nieri e che alcuni video sono visionabili sulsito dell’Unità e su quello della stampaestera.

di Piero Piazza e Raimondo Castellana

COMPARTO MINISTERI

17 febbraio 2010

13GIUSTIZIA

N. 132

News

LA “SICUREZZA” NELL’ARSENALEMM DI TARANTO

La FLP DIFESA con il CoordinatoreInterregionale Pasquale BALDARI ela FLP con il Coordinatore Territo-

riale Pasquale NARDONE, consideranopositivo l’esito dell’incontro del 29 gen-naio 2010 tenutosi alla Prefettura di Ta-ranto, che ha visto la partecipazione delPrefetto di Taranto Carmela PAGANO,delle Organizzazioni Sinda-cali territoriali, della RSUArsenale-TA, deiRappre-sentanti dei Lavoratori per lasicurezza dell’Arsenale di Ta-ranto, del Direttore CO-BOLLI dell’Arsenale MMdi Taranto, del DirettoreLIPPOLIS della DIRE-ZIONE PROVINCIALEDEL LAVORO di Taranto, delDirettore GIGANTE del-l’INAIL di Taranto, del Diret-tore GALASSO dell’ISPESLdi Taranto, il ResponsabileSPARTERA dell’ARPA Pu-glia, il Responsabile SCAR-NERA dello SPESAL AUSLTA/1, incontro sollecitatodalle Rappresentanze Sin-dacali dei lavoratori per di-scutere degli strumenti edelle iniziative urgenti edimmediate da mettere incampo per ELEVARE ILLIVELLO DI SICUREZZAANTINFORTUNISTICAnell’Arsenale MM di Taranto, purtroppo,solo dopo la tragedia che ha colpito mor-talmente un dipendente civile dell’Ente, ilcollega Giovanni DE CUIA.Grande perplessità per la FLP DIFESAha rivestito l’assenza al tavolo in Prefet-tura dei Rappresentanti di MARI DI PART-TA

(in rappresentanza almeno di tutti gli Entidella Difesa siti nel comprensorio arsena-lizio), di MARIVIGILANZA (Organismo Militaredi Controllo specificatamente previsto dalDLvo 81/2008), di MARIGENIMIL-TA, diGENIO CAMPALE dell’AM di Bari, dei Sin-dacati di categoria dell’Edilizia e dei Me-talmeccanici, tutti Organismi che per un

verso o per l’altro sono direttamente inte-ressati alle problematiche antinfortunisti-che in Arsenale-TA e che comunque,dovrebbero essere convocati sin dalleprossime riunioni in Prefettura. Il Coordinatore della FLP DIFESA IR-SEritiene utile ed indispensabile la decisione

assunta dalle parti di istituire un OS-SERVATORIO, avente come cabina diregia la Prefettura di Taranto, atto a mo-nitorare il cronoprogramma del PIA-NODISICUREZZACOMPLESSIVO DELL’ARSE-NALE DI TARANTO che sarà predisposto dalDirettore dell’Arsenale-TA entro il mese di feb-braio 2010con uno specifico “GRUPPO

DI LAVORO ALLAR-GATO” e che riguar-derà tutti i rischicorrelati tra le areecantierizzate (quellesotto la diretta re-sponsabi l i tà d e lGENIO MILITAREDELLA MARINAMILITARE di Ta-ranto, di GENIOCAMPALE dell’AE-RONAUTICA MILI-TARE di Bari, delleINDUSTRIE P RI-VATE), le aree dovesi svolgono le nor-mali attività is t i tu-zionali dell’Ente (aterra ed a bordodelle UU.NN.) e learee assegnate adaltri Enti della Di-fesa sempre site nelcomprensorio arse-nalizio; La FLP DIFESA na-

zionale, nel richiamare l’AmministrazioneDifesa alle sue responsabilità in materiadi prevenzione e di sicurezza sui posti dilavoro (POLITICA DELLA SICUREZZAANTINFORTUNISTICA NAZIONALE) enel sollecitare la Sua attenzione sulla ne-cessità di una maggiore vigilanza, ha ri-

COORDINAMENTI TERRITORIALI

17 febbraio 2010

News14TARANTO

N. 132

COORDINAMENTI TERRITORIALI

17 febbraio 2010

News15TARANTO

N. 132

chiamato i Vertici del Ministero Difesasull’urgenza di aprire un TAVOLO DICONFRONTO NAZIONALE e l’avvio diuna fase di monitoraggio degli Enti, pro-prio a partire da quelli dell’area indu-striale (Arsenali della Marina e Poli diMantenimento dell’Esercito).Tra le necessità attuali e future dell’Ar-senale MM di Taranto si evidenzia che:L’Arsenale MM di Taranto, in analogia atutti gli altri Enti della Difesa, da ormaidue anni, è quasi al “collasso” per lamancanza totale di finanziamenti certisul capitolo di spesa destinato al MI-NUTO MANTENIMENTO delle strutturee delle infrastrutture non prescritte dal-l’Ispettorato del Lavoro, e pertanto afronte di risorse certe destinate all’am-modernamento dello Stabilimento, TUTTOIL RESTO VA SEMPRE DI PIÙ AL DE-GRADO; Il cosiddetto PIANO BRIN dell’ARSE-NALE di Taranto (mirato essenzialmenteper la costruzione di nuove Officine Po-lifunzionali) invece di viaggiare con unpercorso di estrema urgenza (come ini-zialmente studiato) “viaggia” attualmentecon un anno di ritardo rispetto alla pro-grammata tempistica e restando tutto in-variato, il progetto non potrà esserecompletato prima del 2012-2013 (salvoulteriori ritardi burocratici o tagli ai finan-ziamenti); Attualmente sono aperti 12 cantieri e nelcorso del 2010 se ne aggiungeranno altri10, ed altri se ne apriranno nel 2011.Altri Enti della Marina siti nel compren-sorio arsenalizio fanno parte del PIANOBRIN, e quindi soggetti anch’essi ad am-modernamento, con contestuale cantie-rizzazione di altre aree dell’Arsenale diTaranto, e con più o meno le stesse tem-

pistiche di completamento dei lavori;Le prescrizioni alle officine dell’areameccanica e dei servizi date dall’ISPET-TORATO DEL LAVORO, a tutt’oggi nonsono state totalmente eliminate e quindile aree e le attività lavorative non sonoancora ritornate alla normalità;Garantire effettivamente la massima ecompleta sicurezza a tutto il personaleche lavora o transita nel comprensorioarsenalizio non è di facile gestibilità inuna situazione del genere, non trascu-rando, fra l’altro, che lo stesso personaleè soggetto a varie tipologie di “rischi” etutto ciò, per un tempo non ben definito,ma sicuramente lungo. CONVIVERE CON IL RISCHIO NONPUO’ DIVENTARE PER TUTTI UNAABITUDINE ED UNA REGOLA, PER-CHE’ SI ABBASSA IL LIVELLO DI AT-TENZIONE ED AUMENTA IL RISCHIOPER LA SALUTE DEI LAVORATORI.La FLP DIFESA IR-SE al fianco delle ini-ziatie assunte con i l predetto os-servatorio , chiede fortemente e conurgenza alla Politica ed al Ministero Di-fesa:Il ripristino dei finanziamenti ministerialidestinati al minuto mantenimento so-prattutto delle infrastrutture non cantie-rizzate nell’Arsenale di Taranto edattualmente utilizzate per i fini istituzio-nali, al fine di evitare un peggioramentodella situazione antinfortunistica;L’utilizzo nell’immediato dei ricavi o deiservizi derivanti dalle procedure di “PER-MUTA” adottate dall’ARSENALE di Ta-ranto, per il minuto mantenimento delleinfrastrutture utilizzate per i fini istituzio-nali nell’Arsenale di Taranto ed oggi noncantierizzate e per recuperare in modopiù veloce le infrastrutture prescritte in

modo più lieve, al fine di garantire sem-pre posti di lavoro più sicuri.La FLP DIFESA ritiene che la “sicurezzae la salvaguardia della salute” in gene-rale, non può essere assicurata dalloStato solo con l’emanazione di norme le-gislative ma, fra l’altro, necessita anchedi una politica di finanziamenti certi econtinui su specifici capitoli di spesa.

proprio a risolvere questa sperequazione.Peraltro, per evitare il secondo lavoro ba-sterebbe garantire a ciascun lavoratoreuno stipendio adeguato che possa per-mettergli di condurre un’esistenza deco-rosa e dignitosa con la propria famiglia.Invece lo stipendio medio di un pubblicodipendente è di circa 1200 euro mensili(ed il ministro ha provveduto a tagliareanche il non certo ricchissimo salario ac-cessorio) e con una busta paga simile èperlomeno problematico far fronte alle esi-genze quotidiane.Alla fine degli anni 90, un ministro in ca-rica affermò che una famiglia media ro-mana poteva vivere tranquillamente con1.500.000 lire al mese quando, ad esem-pio, gli affitti medi erano ben oltre il mi-lione di lire mensili: dobbiamo forse ritenereche il professor Brunetta la pensi comelui?

e sedere nel consiglio di amministrazionedi alcune altre a volte persino concor-renti? Perché i medici del SSN possono svol-gere una seconda o una terza attività avolte addirittura in contrasto di interessicon quella principale (vedi chirurghi cheoperano anche in strutture private ) ed imedici ministeriali non possono farlo?Perché un ingegnere od un architetto odun avvocato possono insegnare e con-temporaneamente svolgere la libera pro-fessione mentre tale possibilità è negataad uguali figure professionali che lavo-rano nei ministeri?Invece di disperdere le proprie energie edividere il proprio tempo tra Roma e Ve-nezia (a proposito, ma siamo sicuri che iveneziani gradiranno avere un sindaco amezzo servizio?) il ministro Brunetta do-vrebbe dedicarsi ,tra gli altri problemi cheaffliggono la pubblica amministrazione,

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N. 132

News

Alcune settimane fa il professor Bru-netta ha lanciato l’ennesimo at-tacco contro i dipendenti pubblici,

rei questa volta di essere dediti al doppiolavoro, la qual cosa, tutto sommato, aparte la solita forma demagogica e popu-lista del nostro ineffabile ministro, si puòconsiderare come rientrante nelle sueprerogative.Quello che è sorprendente è che appenapochi giorni dopo lo stesso professor Bru-netta ha ritenuto di doversi candidare asindaco di Venezia, precisando che incaso di elezione continuerà comunque arivestire anche il suo attuale incarico go-vernativo. A questo punto il sig. Ministro ci potrebbespiegare come sia possibile vietare ad unqualsiasi dipendente pubblico, di potersvolgere una seconda attività (per lui pro-babilmente essenziale per poter garan-tire il pane quotidiano ai figli) e consentireinvece di rivestire contemporaneamentedue cariche così impegnative come mini-stro della repubblica e sindaco di unadelle maggiori città italiane.Ad un giornalista che lo stava intervi-stando in merito il ministro ha rispostoche la legge consente il doppio incarico;ebbene, questa giustificazione non ciconvince totalmente.A prescindere che la legge è fatta daiparlamentari, cioè dalle stesse personeche poi ne beneficiano, esistono ancheconsiderazioni morali e di opportunità cheavrebbero dovuto sconsigliare dal pren-dere tale decisione.E visto che siamo in tema di doppio (ed inalcuni casi triplo, quadruplo o più) lavoro,ci può spiegare l’on. Brunetta come siapossibile rivestire la carica di parlamen-tare e di libero professionista , di depu-tato e di presidente di un Ente, essereamministratore delegato di una azienda

BRUNETTA ED IL DOPPIO INCARICO

SOCIETA’

di Daniele Pinna e Francesco Arena

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N. 132

NewsSOCIETA’

SIAMO TUTTI PIÙ RICCHI !!

magnanimo, ci spiegò che i nostri eranosolo cattivi pensieri e che esistono duetipi di inflazione: quella reale, che l’ ISTATstimava all’epoca intorno al 2%, e quellapercepita, che, ci spiegarono, dava lafalsa sensazione a chi spendeva 0,50euro per acquistare ½ kg. di pasta, cheil giorno prima aveva pagato 500 lire,che i prezzi erano raddoppiati.L’ISTAT non può sbagliare, evidente-mente all’interno del paniere c’erano altremerci che avevano subito una diminui-zione di prezzo e pertanto portavano il to-tale dell’inflazione al 2% tipo aragoste ocaviale, notoriamente beni destinati aiceti medio-bassi.Questa volta, ammaestrati dalla prece-dente esperienza, non saremo così stu-pidi da strillare ai quattro venti chel’inflazione non può essere così bassacome dice l’ISTAT, che diavolo, noi nonsiamo la Grecia.Niente paura, quindi, se il prezzo delpane è arrivato a 3 euro al chilo, potremosempre risparmiare rispetto allo scorsoanno sull’acquisto di un bel cabinato da18 metri.

oltre il 15% delle autostrade del 7,5%, laTARSU volata alle stelle (in qualche co-mune l’aumento è stato del 35%).Questa ridda di aumenti fuori controllo cifa tornare alla mente il 2002, anno delpassaggio dalla lira all’euro, quando,cioè, noi poveri comuni mortali ci era-vamo convinti che commercianti senzascrupoli ed amministrazioni locali mal gui-date (un esempio per tutti il biglietto degliautobus che passò da 1000 lire ad 80centesimi di euro) avevano applicato iltasso di cambio 1000 lire = 1 euro di-mezzando, di fatto, il potere di acquistodi salari e stipendi. Ebbene, in quell’occasione il governo,

Dopo la valanga di brutte notiziedovute alla crisi mondiale, final-mente l’ISTAT ci regala l’occa-

sione per sorridere.Infatti l’istituto di statistica ha pubblicatoi dati sull’andamento dei salari e dell’in-flazione nel 2009 in base ai quali ap-prendiamo che le retribuzioni sonocresciute nel 2009 ben oltre il triplo ri-spetto all’inflazione(il 3% contro lo 0,8%).Certo, dopo aver dato un’occhiata ai ce-dolini dello scorso anno ed averli con-frontati con quelli dell’anno precedente,confessiamo che qualche dubbio ri-guardo agli aumenti salariali lo abbiamoavuto, ma poi, considerando che i datiISTAT riguardano tutto il mondo del la-voro abbiamo pensato che evidente-mente gli aumenti riguardavano altrisettori.Non ha importanza, vorrà dire che prestoverrà anche il nostro turno (però ci rim-bombano nella mente le parole dei mini-stri Tremonti e Brunetta a smorzare unpo’ del nostro ottimismo).Va bene, ma l’inflazione allo 0,80% nonce la tocca nessuno e quella si che è unanotizia capace di scacciare tutti i cattivipensieri; ma ormai il tarlo del dubbio si èinfiltrato nei nostri cervelli ed allora co-minciamo a rimuginare sul prezzo dellapasta aumentato del 40%, dell’RCA di

di Daniele Pinna e Francesco Arena

P.A.N. Prevenzione Alimentazione Nutrizione

La dieta mediterranea al centro del Convegno organizzatodall’Associazione Giuseppe Dossetti i Valori

Lunedì 14 dicembre 2009 si è tenutoin Roma presso la Camera dei De-putati – Palazzo Marini, la II giornata

del Convegno “P.A.N. Prevenzione Ali-mentazione Nutrizione Signora Dieta Me-diterranea: più di 50 anni ma non lidimostra” organizzato dall’AssociazioneGiuseppe Dossetti i Valori, impegnata suparticolari temi del settore della salute,quali le malattie rare, la ricerca sui farmaciinnovativi, gli studi di oncologia umana edanimale, l’ambiente e la sicurezza ali-mentare.Con questo evento l’Associazione si èposta l’obiettivo di avviare un dialogo ver-tente sul tema della dieta mediterranea,concepita come patrimonio culturale in-tangibile di cui l’Italia è uno dei Paesi sim-bolo, nella quale il cibo viene adassumere un valore salutistico, estetico esociale.il filo conduttore del Convegno, sottoli-neato nel primo intervento ad opera diAdolfo Panfili, delegato del Sindaco diRoma per la Sanità delle ASL, è stato il bi-nomio dieta mediterranea e salute; taletema è stato sviluppato nell’ottica dellavalorizzazione di questo modello alimen-tare come fattore di prevenzione di nu-merose malattie dell’epoca moderna,spaziando dagli aspetti dell’impatto am-bientale e delle zoonosi alimentari a quellidella sicurezza degli alimenti e della rin-tracciabilità dei prodotti.Il ruolo preventivo delle nostre tradizionialimentari è stato messo in evidenza neimolteplici interventi che si sono succeduti.Tra questi le relazioni di Laura Di Renzo,Dirigente di Ricerca dell’Istituto Nazionaleper la Dieta Mediterranea, e di GallienoMarri, membro del Direttivo della ScuolaNazionale di Medicina degli Stili di VitaFimmg – Metis, hanno compiutamente il-lustrato le evidenze di recenti ricerche se-

condo le quali l’assunzione sistematica dipasta, pane, riso, verdura e frutta, il con-sumo moderato di carni e formaggi grassi,la preferenza per il pesce azzurro e l’usodell’olio, secondo i dettami della più clas-

sica tradizione mediterranea, hanno unruolo primario nel limitare l’incidenza dimolte malattie, prime fra tutte quelle car-diovascolari.In particolare, si è sottolineato come l’ap-porto bilanciato di alimenti ricchi di fibre,antiossidanti e grassi insaturi, alla basedella dieta mediterranea, permetta di ri-durre il consumo di grassi animali e cole-sterolo con effetti positivi sulla salute.Evidenze scientifiche dimostrano, infatti,che i prodotti ortofrutticoli e le noci, ricchiin fenoli, flovonoidi, isoflovonoidi, fitoste-roli e residui bioattivi acido essenziali, for-niscono protezione dalle malattie. Nellospecifico, il consumo delle verdure è as-sociato con una riduzione del livello di co-lesterolo e del rischio cardiovascolare,mentre la frutta fornisce protezione con-tro i processi ossidativi. Si è confermatoinoltre il ruolo determinante dell’oliod’oliva nella riduzione di malattie corona-riche e nella prevenzione dell’insorgenzatumorale.Dall’intervento di Stefano Saccares èemerso però come sia fondamentale, af-finché le abitudini alimentari corrette pos-sano esplicare la loro funzione di

protezione della salute, che il valore nu-trizionale degli alimenti sia salvaguardatogarantendo prodotti in commercio al con-tempo sicuri e privi di sostanze nocive,come previsto nel “Libro bianco sulla si-curezza alimentare” emesso nel 2000dalla CE con l’obiettivo di allineare le nor-mative sull’argomento dei Paesi membri.In tale ambito non si può non dare impor-tanza alle metodiche scientifiche per as-sicurare la rintracciabilità di un prodottoalimentare illustrate da Donato Matas-sino, docente di Miglioramento Geneticodegli Animali in Produzione Zootecnica.Interessante inoltre lo spunto offerto daMauro Moresi, vicepresidente SISTAL, diattribuire alle Linee Guida per una sanaalimentazione una valenza più ampia inquanto “i benefici nutrizionali per la solasalute umana appaiono estendersi ancheall’ambiente, in virtù dei minori consumienergetici, del minore impatto potenzialesul riscaldamento globale e del migliora-mento della qualità dell’ambiente stessoper le minori emissioni in aria, acqua,suolo, etc..”.Il convegno si è concluso con l’interventodi Ranno Orazio, pediatra presso il Poli-clinico Gemelli di Roma, che nell’ambitodell’alimentazione dei bambini ha esaltatoi benefici dell’allattamento al seno da as-sicurare in via esclusiva nei primi 6 mesidi vita, come raccomandato da numerosistudi internazionali oltre che dall’OMS.In un periodo di risorse limitate dei vari li-velli di Governo e di restrizioni ai budgetdegli enti pubblici, bisognerebbe ragio-nare in prospettiva poichè investire nellasana alimentazione, alla base della dietamediterranea, consentirebbe nel tempo diaumentare lo stato di salute della popola-zione e di ridurre alcune diffuse patologiecon la conseguente contrazione dei costidella sanità a carico della collettività.

di Elena Izzo

SANITA’

17 febbraio 2010

News18

N. 132

“Con questo evento l’Associazionesi è posta l’obiettivo di avviareun dialogo vertente sul temadella dieta mediterranea, conce-pita come patrimonio culturaleintangibile di cui l’Italia è unodei Paesi simbolo

L’Aran, con nota 521 datata 25.1.2010ha emanato una Direttiva con laquale vengono ulteriormente chiariti

alcuni aspetti relativi alla composizionetrattante di parte sindacale, per altro giàaffrontati con la Delibera del Comitato Di-rettivo ARAN n. 15 del 19.3.2009.Con la nota di che trattasi, l'Aran evidenziacome condizione necessaria per la parte-cipazione sindacale ai tavoli di trattativada parte delle Federazioni maggiormenterappresentative nel Pubblico Impiego, lafirma del CCNL relativo al quadriennio giu-ridico ed al connesso primo biennio eco-nomico e richiama la possibilità che,successivamente, agli stessi “tavoli” pos-sano essere ammesse anche le sigle fir-matarie del secondo biennio economico,se differenti.Per quanto attiene, invece, le prerogativesindacali di cui ai previsti CCNQ, le stessedebbono essere ricondotte al “periodocontrattuale” di r i fer imento secondoquanto indicato a l l 'ar t .9 comma 3del CCNQ del 9 ottobre 2009 per i com-parti.E' appena il caso di segnalare come que-sta indicazione scaturisca dalla “lettura”dell'accordo Governo-Sindacati dell'aprile2009, per altro non sottoscritto da CSE edFLP, in relazione al prossimo adegua-mento triennale della vigenza contrattuale– giuridica ed economica.Si coglie l’occasione per rispondere a nu-merosi quesiti che vengono dalla periferiaribadendo quindi che NULLA E’ INNO-VATO riguardo ai soggetti sindacali chepossono partecipare alle trattative sinda-cali, sia di livello nazionale di singola am-ministrazione che di livello locale (singoloufficio/ente). In particolare, per quanto riguarda i com-parti MINISTERI e AGENZIE FISCALI lefederazioni maggiormente rappresentative

e firmatarie dei CCNL vigenti sono: FLP,FP/CGIL, CISL FPS, UIL/PA, CON-FSAL/UNSA e RDB/PI.

NUOVA DIRETTIVA ARAN SULLA COMPOSIZIONE DELLE DELEGAZIONI

TRATTANTI DI PARTE SINDACALE

POLITICA SINDACALE

17 febbraio 2010

News19

Si ribadisce pertanto che la partecipazioneai tavoli di trattativa di soggetti sindacalidiversi da quelli sopraelencati può com-

portare anchela nullità delleriunioni stessee degli accordiraggiunti, e inmerito ai qualisono chiamatia rispondere idirigenti chepermettono taliaccadimenti.

N. 132

A COSA SERVE IL SINDACATO?RIFLESSIONI DOPO

LA LETTERA ENCICLICA ‘CARITAS IN VERITATE’DI PAPA BENEDETTO XVI

Acosa serve il sindacato? Ci ri-sponde, il Sommo Pontefice Bene-detto XVI, nella sua Lettera Enciclica

‘Caritas in Veritate’, al paragrafo 25, delCapitolo secondo (Lo sviluppo umano nelnostro tempo) e la sua definizione è inchiave critica.Il Papa sottolinea che: “L'insieme deicambiamenti sociali ed economici fa sìche le organizzazioni sindacali sperimen-tino maggiori difficoltà a svolgere il lorocompito di rappresentanza degli interessidei lavoratori, anche per il fatto che i Go-verni, per ragioni di utilità economica, li-mitano spesso le libertà sindacali o lacapacità negoziale dei sindacati stessi.Le reti di solidarietà tradizionali trovanocosì crescenti ostacoli da superare”.lPapa ricorda l’esortazione della dottrinasociale della Chiesa a dar vita ad asso-ciazioni di lavoratori per la difesa dei pro-pri diritti. E la difesa dei diritti dei lavoratori, ricordail Santo Padre: ‘[…] va, pertanto, onorataoggi ancor più di ieri, dando innanzituttouna risposta pronta e lungimirante all'ur-genza di instaurare nuove sinergie a li-vello internazionale, oltre che locale’.

Il Vicario di Cristo pone, inoltre, l’accentosulla ‘centralità della ‘persona-lavoratrice’(v. Capitolo V, ‘La collaborazione della fa-

miglia umana’, paragrafo 64) e incorag-gia con un ‘richiamo urgente’, le Organiz-zazioni sindacali dei lavoratori ad aprirsialle nuove prospettive che emergono nel-l'ambito lavorativo e a liberarsi dai lacci elacciuoli del Sindacato di categoria, pro-teso verso la difesa esclusiva e privile-giata dei propri iscritti, per intraprendere,con maggiore determinazione e autono-mia, il cammino verso ‘innovative espe-rienze sindacali’ e per volgere lo sguardoanche verso i non iscritti e ‘i non rappre-

sentati’.La persona-lavoratrice è un ‘fat-tore decisivo di sviluppo’ - dichiaraBenedetto XVI - e le organizzazionisindacali sono chiamate a farsicarico dei nuovi problemi delle no-stre società. Nelle Suoi spunti di riflessione, ilSanto Padre chiama tutte le Or-ganizzazioni Sindacali, indistinta-mente, ad approfondire la loro

missione universale e il contestoglobale in cui sono chiamate ad ope-

rare e ad offrire il loro prezioso e impre-scindibile contributo d i i d e e , c o s ìsottolineando l’autonomia del loro inter-

vento, l ibero da ster i l i localismi, peresplorare l’arretratezza delle condizionisociali ed economiche in cui versano i la-voratori dei Paesi in via di sviluppo, dovei diritti sociali vengono spesso violati.Cresce la ricchezza mondiale in terminiassoluti, ma aumentano le disparità equesto è un dato insopportabile e perni-cioso per una società civile. Nei Paesi ricchi nuove categorie socialisi impoveriscono e nascono nuove po-vertà. La funzione precipua delle Organizza-zioni sindacali si sviluppa, dunque, sullapiattaforma di un contraddittorio ed è, aquesto punto, indispensabile e indifferi-

bile costruire progetti e processi politicicoerenti, compresi, condivisi e, se possi-bile, migliorati.

di Giuseppina Volucello

17 febbraio 2010

News20 VARIE

N. 132

Il sindacato è un organismonaturalmente democratico.Esso svolge una funzione diprogresso tecnico, econo-

mico, sociale e culturale edè una delle più alte formedi democrazia, di libertà e

di giustizia sociale....

Il Papa ricorda l’esortazione delladottrina sociale della Chiesa a darvita ad associazioni di lavoratori perla difesa dei propri diritti. E la difesadei diritti dei lavoratori, va pertanto onorata ancor oggi più di ieri...

17 febbraio 2010

News21 VARIE

N. 132

gnare il più possibile tutte le energie intel-lettuali qualificate, per organizzare una'Conferenza sul futuro della comunica-zione politica e sindacale’, in cui assicu-rarsi la partecipazione e l'intervento deimigliori stakeholders nel campo econo-mico, sociale, politico, frutto di uno sforzocomune e di una cooperazione realmenteglobale ed integrata.

Il sindacato è un organismo natural-mente democratico. Esso svolge una funzione di progressotecnico, economico, sociale e culturaleed è una delle più alte forme di demo-crazia, di libertà e di giustizia sociale, mala centralità della questione sociale, di-venuta mondiale, implica un maggioreimpegno nella riprogettazione globaledello sviluppo, per cui il ruolo delleO.O.S.S. va saggiamente riconsiderato.

E’, altresì, fondamentale migliorare la per-cezione della politica e del sindacato nel-l'immaginario collettivo, in quanto laconquista del consenso e della legitti-mazione rappresentano gli obiettivi chepossono essere raggiunti o conservatisolo con un operato prudente, lungimi-rante, approfondito ed attento alle istanzecomplesse promananti dalla collettività.La comunicazione politica e sindacaledeve essere patrimonio condiviso dagli in-dividui che animano e vivono il contestosociale; essa deve essere chiara, sem-plice e intellegibile, perchè si rivolge allavariopinta opinione pubblica e non a spe-cialisti o a tecnici corazzati e blindati nelleloro competenze-bunker.Sarebbero opportune vere e proprie stra-tegie di comunicazione e di dialogo con icittadini, nonché proposte di riforma con-cernenti la comunicazione politica e sin-dacale, con l ' indicazione dei 'punt iessenziali' su cui deve essere elaborato,successivamente, l'impianto di un 'Librobianco sulla comunicazione sindacale epolitica’, per una strategia di azione co-mune, globale e integrata.Come fare tutto questo? Attraverso questionari, pareri, idee, rifles-sioni, che possono essere raccolti con lacollaborazione attiva dei cittadini, quindicon il loro diretto coinvolgimento, maanche con le suggestioni e le opinioni chepossono, anzi devono, essere richieste atutte le segreterie di partito, a tutte le se-greterie, ai vari livelli, delle organizzazionisindacali. Si sente la mancanza di forti iniziativecome questa, sia a livello locale, sia a li-vello nazionale- sovranazionale ed inter-nazionale.Oltre a bilanci periodici sullo stato di avan-zamento della comunicazione speciali-stica, sindacale e politica, occorrerebbe

La persona-lavoratrice è un ‘fattoredecisivo di sviluppo’ - dichiara Bene-detto XVI - e le organizzazioni sin-

dacali sono chiamate a farsi carico dei nuoviproblemi delle nostre società. “

MAMMA ITALIA

Avolte mi soffermo a pensare alla no-stra bella Italia. La immagino comeuna forte signora, con un panno

bianco avvolto intorno al capo, i vestiticonsunti e solchi nel volto che raccontanola storia di una guerriera forgiatadal fuoco di numerose battaglie. Questa impavida matrona ha af-frontato innumerevoli ostacoli: èstata regina del mondo, haperso molti figli acquisiti, si è di-visa, si è riunificata, ha seguitola ragione con l'Illuminismo, si èabbandonata ai sentimenti con ilRomanticismo e si è fidata del-l'uomo con l'Umanesimo. E' stata rasa al suolo dopo dueguerre e si è rialzata dopo unadittatura. Ci sono stati istanti in cui predo-minava il terrore di vedere pro-sciugati i propri laghi, deviati icorsi dei fiumi e bruciate lesagge foreste. Eppure Lei, mamma Italia non siè mai data per vinta. Ha combattuto giorno dopo giorno, anno dopo anno, secolodopo secolo. Si è messa nelle mani di una po-litica che forse non era degnadella sua grandiosità, ha dato fi-ducia a predicatori di falsi idealirischiando di rimanere per sempre in gi-nocchio.Forse il suo errore è stato quello di ab-bassare la guardia, forse la situazione èpiù pericolosa adesso rispetto a quando labella Italia si vedeva piombare le bombedall'alto, dico forse perché ora non si hapiù la consapevolezza di chi sia il nemico.La propaganda è ormai troppo subdola

per poterla riconoscere e mamma Italiapare troppo stanca per cogliere ciò che dipiù infimo aleggia nell'aria. Quando chiudo gli occhi e cerco di dareun volto a questa signora la immagino

come una madre che vuole il meglio per ipropri figli.La vedo che lavora sodo per permettereloro di studiare ed avere l'istruzione ne-cessaria per affrontare il mondo globaliz-zato dotandoli delle armi richieste pervincere la prossima battaglia. Ma poi riapro gli occhi e vedo che in realtàla crisi che sta piegando la nostra bella Ita-

lia sta in realtà tagliando le gambe al fu-turo. E mi domando :” Ma come? Se davverol'Italia fosse una vera madre non permet-terebbe mai che ai suoi figli venisse a

mancare l'unica cosa che può per-metterle di rialzarsi e camminare atesta alta. Se si fanno dei tagli all'istruzionecome saranno i futuri combattentidi una guerra le cui armi sono l'artediplomatica e le penne a sfera?”.Mamma Italia un tempo non avrebbemai permesso che i suoi discen-denti fuggissero da lei per diven-tare scienziati in America oingegneri in Inghilterra. Se rifletto sul futuro mi viene ungrosso magone e con forza tentodi trattenere le lacrime che, vi-gliacche, vorrebbero fuggire via. Come vorrei rivolgermi a lei perdomandarle se ha abbastanzaforza per reagire a questo alone diipocrisia e rassegnazione. Ma avrei timore della sua risposta.Cosa mi direbbe? Dopotutto siamoun piccolo stivale di terra inglobatoin una realtà dal sapore troppoamaro. Come vorrei che questopiccolo stivale potesse calpestare ipolitici corrotti e il falso buonismodi coloro che spacciano le menzo-

gne per verità assolute. Chissà se mamma Italia ha il tacco dellostivale troppo consunto per camminareancora... dico questo perché ora la vedostrisciare e quando anche i vestiti sarannotroppo logori per coprire le sue vergognele rimarrà solo quel panno bianco che leavvolge il capo. Allora dovrà sfilarselo enascondere il volto dietro di esso...

17 febbraio 2010

News22 VARIE

N. 132

di Silvia Civano

RETROSCENA17 febbraio 2010

23Spettacolo & Cultura

N. 132

di Claudio Imperatore

AVATAR: IL FUTURODEL CINEMA?

Si può stare dalla parte dei molti,tra cui nientemeno che StevenSpielberg, che ritengono questo

film un capolavoro, oppure ci si puòschierare con la fazione opposta, quellache sostiene che questo film sia solouna scopiazzatura di Pocahontas conl’aggiunta di milioni di dollari di effettispeciali, ma su una cosa non c’è nes-sun dubbio: Avatar è un passo in avantinella storia del cinema.Costato oltre 200 milioni di dollari, ne hagià incassati più di 2 miliardi in tutto ilmondo, diventando già il film che ha in-cassato di più nella storia, e può solomigliorare, visto che le sale di tutto il pia-neta continuano ad essere piene.James Cameron sta a questa specialeclassifica come Sergej Bubka sta alsalto con l’asta: a certe cifre può arrivaresolo lui, visto che il precedente recordera il suo Titanic.Proprio il cineasta canadese è il grandevincitore di questa sfida: per più di undecennio ha tenuto nel cassetto il pro-getto di questo film, nell’attesa che letecnologie disponibili fossero all’altezzadelle sue ambizioni, fino a che i pro-gressi degli ultimi anni lo hanno convinto

che il momento fosse giunto. James Ca-meron è comunque abituato a vincere lesue sfide, da Terminator ad Aliens, da TheAbyss a Titanic, i suoi film sono semprestati un investimento sicuro.Il protagonista principale del film è ovvia-mente Pandora, un intero pianeta inven-tato dal regista: un pianeta bellissimo epericoloso, ricoperto interamente di fore-ste abitate da animali selvaggi e da unapopolazione indigena, i Na’Vi, evidente-mente ispirata dai nativi americani. L’ar-monia con la natura, il comportamentofiero, il coraggio di battersi contro forzepreponderanti e la volontà di sacrificarsiper la propria gente, tutti i caratteri che hal’icona del ‘pellerossa’ come ce lo hannodipinto in film come ‘Balla coi lupi’ o ‘Unuomo chiamato cavallo’, li ritroviamo inquesta popolazione.L’altro vero protagonista è il 3D, il futurodel cinema secondo lo stesso Cameron,anche se molti altri cineasti di fama sonopiù scettici. Con Avatar il 3D è passato dasemplice accessorio a componente fon-damentale del film, e Cameron ha piùvolte dichiarato che il film è stato pensatoe girato per essere visto con questa tec-nologia o con l’ancora più avanzato 3D

IMAX, sistema che però in Italia è pratica-mente inesistente, visto che l’unico chec’è, a Riccione, è aperto solo da aprile asettembre.Solo il tempo dirà se veramente questa èla pellicola che cambierà il modo di fare ci-nema, nel frattempo non ci resta cheaspettare il sequel, o i sequel di Avatar,che sicuramente arriveranno, come ha giàfatto capire Cameron.

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