FEDERAZIONE ITALIANA CANOA KAYAK nuova … · competizioniprnicipail, è satta me ssaa punto la...

44
1 SOMMARIO L’Angolo pag. 2 di Andrea Argiolas La preparazione immediata alla gara aspetti teorici, metodologici e pratici di Vittorio Amisano pag. 3 L’efficacia della pagaiata: meccanica e biomeccanica della canoa Guazzini Marco & Mori Massimo pag. 15 FEDERAZIONE ITALIANA CANOA KAYAK Direttore Luciano Buonfiglio Direttore responsabile Johnny Lazzarotto Comitato di redazione Andrea ARGIOLAS Coordinatore di Redazione Marco Guazzini Direzione e Redazione Federazione Italiana Canoa Kayak “Nuova Canoa Ricerca” Viale Tiziano, 70 - 00196 Roma Segreteria di redazione Matteo LUCENTE Numero 63/64 Aut. Trib. Roma n. 232/2006 del 8/6/2006 Fotocomposizione e stampa MP CENTRO s.r.l. Piazza Vinci, 57 00139 Roma nuova CANOA RICERCA Anno XVII - n. 63/64 Aprile/Maggio 2008 La Pubblicazione Tecnico – Scientifica della Federazione Italiana Canoa Kayak è aperta a tutti i contributi (articoli, studi, ricerche, ecc...) che fanno riferimento ai molteplici aspetti sia della scienza che della tecnica con particolare riferimento alla disciplina canoistica. Gli interessati possono inviare i loro articoli su supporto magnetico/ottico o e-mail a: NUOVA CANOA RICERCA – Federazione Italiana Canoa Kayak – Viale Tiziano, 70 – 00196 Roma – e-mail: [email protected] La pubblicazione è subordinata al giudizio insindacabile del Comitato di redazione della rivista. Gli articoli pubblicati impe- gnano esclusivamente la responsabilità dell’Autore; quelli non pubblicati non vengono restituiti. Tutti gli articoli inviati devono contenere: Titolo, Nome e Cognome dell’Autore, breve curriculum dell’Autore stesso, devono essere accompagnati da un abstract, formulato in modo semplice e chiaro, della lunghezza non superiore alle 10 righe.

Transcript of FEDERAZIONE ITALIANA CANOA KAYAK nuova … · competizioniprnicipail, è satta me ssaa punto la...

Page 1: FEDERAZIONE ITALIANA CANOA KAYAK nuova … · competizioniprnicipail, è satta me ssaa punto la fase chiamata “Preparazione Immediaat allaG ara” (PIG). E ssa rappr- e senta l’ul

1

SOMMAR IO

L’ Angolo pag. 2di Andrea Argiolas

La preparazioneimmediata alla gara aspetti teorici,metodologici e praticidi Vittorio Amisano pag. 3

L’eff icacia della pagaiata:meccanica e biomeccanica della canoaGuazzini Marco& Mori Massimo pag. 15

FEDERAZIONE ITALIANA CANOA KAYAK

DirettoreLucianoBuonfiglio

Direttore responsabileJohnnyLazzarotto

Comitato di redazioneAndreaARGIOLAS

Coordinatore di RedazioneMarcoGuazzini

DirezioneeRedazioneFederazioneItalianaCanoaKayak“NuovaCanoaRicerca”Viale Tiziano,70 - 00196Roma

Segreteriadi redazioneMatteoLUCENTE

Numero63/64

Aut. Trib. Roman. 232/2006del 8/6/2006

Fotocomposizionee stampaMP CENTROs.r.l.PiazzaVinci, 5700139Roma

nuovaCANOA

RICERCA

AnnoXVII - n. 63/64Aprile/Maggio 2008

La PubblicazioneTecnico– Scientificadella FederazioneItaliana CanoaKayakè apertaa tutti i contributi (articoli, studi,ricerche,ecc...)chefannoriferimentoai molteplici aspettisia della scienzachedella tecnicacon particolare riferimentoalladisciplinacanoistica.

Gli interessatipossonoinviare i loro articoli su supportomagnetico/otticoo e-mail a: NUOVA CANOARICERCA–FederazioneItaliana CanoaKayak– Viale Tiziano,70 – 00196Roma– e-mail: [email protected]

La pubblicazioneèsubordinataal giudizioinsindacabiledelComitatodi redazionedella rivista.Gli articoli pubblicatiimpe-gnanoesclusivamentela responsabilitàdell’Autore; quelli nonpubblicatinonvengonorestituiti.

Tutti gli articoli inviati devonocontenere:Titolo, NomeeCognomedell’Autore,brevecurriculumdell’Autorestesso,devonoessereaccompagnatida unabstract,formulatoin modosemplicee chiaro,della lunghezzanonsuperiorealle 10 righe.

Page 2: FEDERAZIONE ITALIANA CANOA KAYAK nuova … · competizioniprnicipail, è satta me ssaa punto la fase chiamata “Preparazione Immediaat allaG ara” (PIG). E ssa rappr- e senta l’ul

Archiviate conle elezionile travagliatevicendee le polemiche,chesolitamente accompagnanoquestimomen-ti di crisi, con rinnovato impegnoe il giustoentusiasmo, ci siamo messi nuovamenteal lavoro, per chiudere nelmodomigliore un quadrienniocaratterizzatoda importanti successi sportivi e da una forte espansione di tutte leattività, compresequelle delCentro Studi RicercaeFormazione.

Cosìdopo unapausapiù lunga del previsto, finalmente, riprendiamola pubblicazionedella rivista dedicataaitecnici, chetra gli “addetti ai lavori” sono quelli che svolgono la fondamentaleazionedi insegnarele nostre bel-lissimediscipline, per poi accompagnare i nostri ragazzia “r egattare” dal “Canoagiovani” fino alle più importan-ti competizioni internazionali,chequest’anno, appare inutile ricordarlo, sarà l’ Olimpiade.

Olimpiade, chesemprepiù si presenta caricadi aspettativeedi tensioni, equi il riferimentononèsolo di carat-tere sportivo: la cronacadi questi giorni, infatti, ci imponedelle ri flessioni, alle quali personalmentenonintendosottrarmi.

Dicosubito, persgombrareil campodaqualsiasi equivoco, chesonoassolutamentecontrario a qualsiasi formadi boicottaggio, compresa quella, prospettata da alcuni governanti di importanti nazioni, di disertare la cerimoniainaugurale.Sono invececonvinto cheil modomiglioredi esportare la democraziaetutti i vantaggiderivanti daque-sto sistema, compresoquellodi garantire il dirit to all ’autodeterminazionedei popoli (autonomiao indipendenza),sia il dialogo, la volontà di trattare e l’i ntegrazionenella comunità internazionale. Oggi solo in questomodosonopossibili , senza inutili spargimenti di sangue, le necessarie trasformazioni cheporteranno tanti stati sulla stradadelle ri forme,che tutti auspichiamopossaessere intrapresaanchedalla Cina, cheancorastenta ad uscire da unregimetotalitario.

Guardando il passato, nonè possibile non ricordare l’in consistenzadei boicottaggi incrociati fatti in occasio-nedelleOlimpiadi di MoscaeLosAngeles,messiin atto reciprocamentedai dueblocchi, durantegli strascichi dellaguerra fredda. Furono solounacastrazionedel movimento sportivo/olimpico:un’occasioneperduta perdialogare,per aggregaregiovani di nazioni, idee,etnie e religioni diverse.

Seèvero che in Afghanistan, dopo oltre28 anni di guerra, la pacedeveancora venire,a cosaèservito boicot-tare l’Ol impiadeorganizzata dalla Russia, allora UnioneSovietica?Al riguardo,nonèneancheconsolantepensa-re all ’i nconsistenza delle altre azioni più omenobellichemesse in atto per liberarequelpaese,prima dall’i nvasio-nesovietica epoi dai talebani.

Chi proponeoggi la diserzionedel più importanteevento sportivo planetario, quellocheperaverdirit to a par-teciparvi presupponeanni di allenamenti e faticheda partedei migliori atleti, sachesi tratta anchedelpiù grandeevento mediatico e, per questoe soprattutto per questo, intende usare la sua risonanza per dubbie finalità, pursapendoche,dopo tantorumore,le coseverosimilmente resterebbero comeprima o peggiodi prima.

Serealmente si vuol far qualcosaper il Tibet e la sua autonomiao addirittura la suaindipendenza, è necessa-rio comprendere che le strade da battere sono altre, quelle che,senzatanti polveroni, portano all’obi ettivo. Alriguardo,giova ricordarecheattualmentela Cina, a tutti i livelli, èungigantedell’economia mondiale,beninseri-ta nel contestodeimercati, i cui rapporti con il mondooccidentale,oggi giustamenteindignatoper le violazioni deidirit ti delle popolazioni tibetane,sonocostanti, giornalieri , e i cui effetti sonosotto gli occhidi tutti: basta recarsiin un grandemagazzinoe vedere quanti prodotti di ogni categoria merceologicahanno il fatidico marchio “ madein china”. Perquesto,le possibilità di far pressionesuPechino sonomolteplici ecircoscriverle al solo evento olim-picoappare, senon inopportuno,quantomeno riduttivo.

Personalmentee,considerata anchela nota diffusaqualchegiorno fa delPresidenteLucianoBuonfiglio, riten-goopportunoche la nostra federazione,nelle sedi opportune, facciavalerequestetesi, chenonpossono esserecon-fusecon il lavarsi le manio, peggio, con il girare la testadalla parte oppostaa quella di unascenanondi nostrogradimento. Al contrario, si tratterebbedi una scelta consapevolee responsabile, capacedi rimettere ordineallecosee lasciare cheognunoassumai ruoli giusti, quelli chegli competono.

Mai comein questi casi le strumentalizzazioni o i ricatti appaionofuori luogoeancormenosonoefficaci.Soprattutto, quando sonoin ballo interessienormi, quando si haa chefareconequilibri interni di nazioni impo-

nenti e potenti, quandoi risvolti economici fanno impalli dire ancheil gigantescobusiness legatoalle olimpiadi, ègiustoche lo sport faccia levasui suoi ideali, che non possonoesserediversi da quelli dell’oli mpismo ri fondato:uguaglianza, tolleranza, lealtà e, soprattutto, pace.

2 FICK

L’ANGOL Odi AndreaArgiolas(ResponsabileCentro StudiRicerca eFormazione)

Page 3: FEDERAZIONE ITALIANA CANOA KAYAK nuova … · competizioniprnicipail, è satta me ssaa punto la fase chiamata “Preparazione Immediaat allaG ara” (PIG). E ssa rappr- e senta l’ul

3NUOVA CANOA RICERCA n. 64

Vittorio Amisano

LA PREPARAZIONE IMM EDIATA ALLA GARAASPETTI TEORICI, METODOLOGICI E PRATICI

La condizionefondamentaleper raggiun-gere il successonello sport è di presentarsinellamassimaformaall’appuntamento con legarepiù importanti.Proprio per preparare in modoottimale le

competizioni principali, è stata messa apunto la fase chiamata “PreparazioneImmediata alla Gara” (PIG). Essa rappre-senta l’u ltimo ciclo altamente specificoprima della gara, decisivo per l’acquisizio-nedella massima forma sportiva in discipli-ne di prestazione (atletica leggera, nuoto,sci nordico, pattinaggio di velocità, solleva-mento pesi,…) (Lehnert 1994)maancheinsport di situazione come il judo (Heinisch2004).L’ efficacia di questa direzione è stata

dimostrata da valutazioni, condotte inGermania, sulla metodologia di allenamentoesulla prestazionedi atleti partecipanti agare

olimpiche.I migliori avevanoseguito unapreparazio-

ne finalizzata esattamente alla gara stessa,mentre colorocheavevanofallito evidenzia-vanoerrori di programmazioneche li aveva-no portati in forma troppo presto (Lehnert1994).Il presente articolo discuterà l’argomentodella PIG dal punto di vista sia teorico siametodologico. Inoltre, sarà espostoe discus-so un esempio pratico di suacostruzione erealizzazionein unpianodi lavoroindividua-lizzato.Questa parte riguardal’esperienza condot-

ta nel 2004 con l’atleta Alberto Ricchetti,allora appartenente alla Canottieri città diOmegna, in preparazione ai CampionatiItaliani Senior 2004 in occasione dei qualiconquistò i titoli italiani sulle distanze dei200,500e1000metri.

Nella programmazioneannualedell’a llena-mento, la preparazionealla garapiù impor-tante della stagionesi realizza nell’ultimociclo di allenamentoprima della gara stessadenominato “Preparazione immediata allagara”(PIG).LaPigha lo scopodi costruire lamassima forma e di prepararel’atleta allecondizioni concretedella competizioneattra-verso l’ applicazione di contenuti altamentespecifici di natura psico-biologica, tecnica,tattica e organizzativa.Nell’articolo sonoillustrati i principi teorici della PIGedesami-nati i problemi, i compiti e gli obiettivi di

ordine metodologico e pratico che devonoessere affrontati nella suaorganizzazione.Infineè espostoe discussoun esempio prati-co di suacostruzione e realizzazione in unpiano di lavoro individualizzato sviluppatodall’autoreper la preparazionedi un atleta diélite.I risultati ottenuti concordano congli studie le ricerche internazionali chehanno dimo-strato la validità di questo modello di pre-parazione nel favorire la massima perfor-mance in coincidenzacon lagarapiù impor-tante.

In tr oduzione

Abstr act

Page 4: FEDERAZIONE ITALIANA CANOA KAYAK nuova … · competizioniprnicipail, è satta me ssaa punto la fase chiamata “Preparazione Immediaat allaG ara” (PIG). E ssa rappr- e senta l’ul

4 FICK

La Pigè la parte del periododi garaduran-te laquale si svolgela preparazioneallecondi-zioni concrete della garapiù importante dellastagione (Lehnert 1994) (Schnabel1998)(Guazzini 2000). L’obiettivo èquello di porta-real più altorendimento enelmomento giustole qualità psico-morali, fisiche,tecniche, tatti-che per raggiungere lamassima forma sporti-vaeottenerei risultati migliori (Lehnert1994,Platonov 2004).La suaorganizzazioneè statastudiata dalla

scuola tedescasoprattutto sotto l’aspettometo-dologico (struttura, compiti, obiettivi, mezzi,caratteristicheedinamicadelcarico,...)edaglistudiosi nord-americaniperquanto riguardainparticolare le reazioni psico-biologiche del-l’organismo nella fase di scarico pre-gara(tapering) perdeterminarela giusta entità deicarichi e la durataottimaledel recupero.La Pig ha un’organizzazione relativamente

autonomarispettoaquelladegli altri periodi dellastagione(Platonov2004).Tuttavia,i rapporti conlefasi precedenti rimangonostretti perchéalcunecondizioni indispensabili per realizzare i suoicontenuti si formano prima (Neumann 1995,Heinisch2004, Issurin e al. 2002) come le basiaerobicheper la costruzionedi un elevatometa-bolismo energetico e lo sfruttamento ottimaledell’ossigeno(Neumann1995).Ciò che determina la specificità e l’unicità

della Pigdipendeda (Lehnert 1994):• Elevatogradodi correlazionetra i carichi, imezzidi allenamento, la struttura e le condi-zioni complessedella gara. (componenticon-dizionali, tecniche, tattiche, psichiche,ambientali, organizzative,…).• Coincidenzatemporale della dinamicadegliadattamentidi organi e sistemi biologici chedevono raggiungere l’ot timale interazioneall’epoca della gara. Questo sincronismo

dipendedallacorrettasuccessionecronologica(“dominanzacronologica” ) nella somministra-zione dei singoli stimoli di allenamento inquanto le varie componenti del carico richie-dono tempi diversi per incidere sull’aumentodella prestazione (fenomenoconosciuto come“Trasformazione”). I carichi a caratteregene-rale impieganopiù tempoamanifestare la loroefficacia,mentrequell i speciali hannoun’azio-nepiù rapidasulla crescitadella forma.• Capacitàdi tolleraregrandicarichi di lavoronettamentesuperiori aquell i dei periodi prece-denti per realizzare il ‘caricomassimoefficacetollerabile individualmente’ .• Stabilità dello stato di forma che riflette losviluppo delle capacità dacui dipendela pre-stazione (parametri energetici, psicologici, tat-tici, coordinativi, biomeccanici,…) e che inatleti di livello internazionale aumenta in coin-cidenzacon il miglioramento dei loro risultati(Tschiene2002)• Dosaggio del recupero chenella Pig assumeunagrande importanzaal fine di:- eliminare i rischi di esaurimento energeti-

coedi incidenti;- consentire la ricaricaenergeticaepsichica

per tollerarepicchi di carico massimali ;- favorire l’assimilazione dei carichi di

allenamento e la loro trasformazione inaumento della forma e della prestazione(Platonov2004).• Preparazione alle condizioni ambientali eorganizzative nelle quali si svolgerà concreta-mente la gara, quali: fuso orario, temperatura,umidità,altitudine,frequenzadelleprove, carat-teristiche degli impianti e delle attrezzature,(avversari, pubblico, giornali, televisione,…).Individualizzazione della preparazione qualepresupposto della realizzazionedi tutti i fatto-ri precedenti.

PARTE PRIM ATEORIA eMETODOLOGIA della PREPARAZIONE IMM EDIATA alla GARA

1. Defini zione, Caratteristiche eObiettivi

Page 5: FEDERAZIONE ITALIANA CANOA KAYAK nuova … · competizioniprnicipail, è satta me ssaa punto la fase chiamata “Preparazione Immediaat allaG ara” (PIG). E ssa rappr- e senta l’ul

5NUOVA CANOA RICERCA n. 64

I compiti dellaPig sonoquelli di sviluppare,aduno stadiosuperiore rispettoagli altri perio-di, i seguentipresuppostidellaprestazione:• Lo sviluppo proporzionatodelle capacitàcondizionali generali e specificheper ottene-re la massimasinergia tra i sistemi funziona-li (Heinisch2004- Neumann1995).• La preparazione tecnica indirizzata aaumentarela stabilità, il rendimento e l’adat-tabilità del gestodi gara.• La preparazione tattica finalizzata acostruire unacondotta di garaeffi cace carat-terizzata sia dalla stabilità sia dalla variabi-lità delle soluzioni.• La preparazionepsicologica per formareuna disponibilità ottimale alla competizione(Lehnert 1994,Schnabele al. 1998,Weineck

2001)• La costruzionedella preparazionecomples-sa di gara e delle capacità di regolazioneestabilizzazionedelmovimentochesi ottengo-noconesercitazioni complesse(di garaegaredi preparazione).• La ricercadello statodi completa rigenera-zione psico-fisica (supercompensazione) almomento dell’inizio della gara (Martin e al.1997).• L’analisi del livello attuale di prestazioneutilizzandoprovedi gara, garedi controllo eanalisi di videoregistrazioni con eventualielaborazioni al computer.• Il controllo continuodelle reazioni dell’or -ganismo dell’atleta al lavoro al quale è sotto-posto.

La Pig è unafaserelativamenteautonomadalresto della periodizzazione. Puòcompren-dereun solo mesociclo (durate di tre-cinquesettimane) oppureessereun vero e propriomacrociclo organizzato in mesocicli o fasi(Platonov2004).La durata va da 4 a 8 settimane e deve

corrispondereal tempo minimo necessarioagli stimoli allenantiperprodurreadattamen-ti efficaci. (Neumann1995,Tschiene2002).Al tri fattori che incidono sulla durata sono(Lehnert 1994):

- la prevalenzadel tipo di carico utilizzato:mezzi generali richiedonotempi più lunghiditrasformazione rispettoa quelli specifici e digara;- il periododella stagionein cui si colloca

la Pig: a fine della stagionesaràpiù lungaperla necessitàdi impiegarecontenuti più globa-li e di base; a inizio stagionesarà più breveperchési userannoattività più specifiche;- l’esperienzagià maturata dagli atleti;- il luogodella gara- dall’ importanza della gara

2. Compiti della Preparazione Immediata alla Gara

3. Struttur a (durata - fasi - contenuti ) della Preparazione Immediata alla Gara

Page 6: FEDERAZIONE ITALIANA CANOA KAYAK nuova … · competizioniprnicipail, è satta me ssaa punto la fase chiamata “Preparazione Immediaat allaG ara” (PIG). E ssa rappr- e senta l’ul

6 FICK

0

20

40

60

80

100

5 4 3 2 1

settimane

%

Vol. Tot. Nuoto

Vol. tot. Atl. Leg

Intensità Nuoto

Intensità Atl. Leg.

Figura 1 – Dinamica del volume e dell’intensità nel nuoto e nell’atletica leggera (Lehnert , 1994 – modificato) FASI

Rigenerazione Costruzione della Prestazione

Costruzione Globale della Prestazione

Stabilizzazione della Prestazione

Introduttiva di rigenerazione psico-fisica. Recupero dai traumi Mezzi: generali Valutazione funzionale Durata: 4-7 gior-ni Volume basso Intensità: livello aerobico

Costruzione dei presupposti: - condizionali gene-rali e specifici - tecnico-tattici Volume: molto ele-vato Intensità: medio-elevata in crescita graduale Durata: 14-16 gior-ni per 27-32 ore settimanali

Costruzione della prestazione di gara: - sviluppo presupposti condizionali specifici (capacità anaerobica) - perfezionamento tecnico e tattico - portare al massimo la capacità di tollerare il carico - aumento dei carichi specifici e di gara con inserimento di carichi aggiuntivi - tre picchi di carico elevato seguiti da 2-3 giorni di rigenerazione Volume in diminuzione Intensità massima Durata: 10-12 giorni per 22-27 ore settima-nali

Massima prestazione Recupero completo Sinergia tra motivazione, tecnica, tattica e condizione fisica al fine di: - acquisire massima fiducia in se stessi - sviluppare la sicurezza sull’efficacia della propria azione - sentire di possedere le energie per affrontare le richieste di gara Durata: 10-12 giorni per 8-10 ore settimanali

Figura 2 - Struttura delle fasi e contenuti principali della Pig secondo Heinisch ( 2004 - modificata)

Fasi Durata Obiettivi Mezzi Tipo di Carico 1. di recupero 1 settimana Riposo attivo psico-fisico Generali

Sport compensatori Volume medio Intensità scarsa

2. Di costruzio-ne

2-3 sett. Sviluppo singole capacità condizionali, tecniche, tattiche Picco di carico del volume Nella 3a settimana cresce molto l’intensità

Esercizi speciali condizio-nali, tecnici e tattici

Volume elevato Intensità media. Nella 3a settimana si rag-giunge il massimo carico

3. Formazione risultato

1-2 sett. Costruzione della presta-zione sportiva complessa

Esercizi di gara. Esercizi generali di com-pensazione

1a sett.: Carico ancora elevato ma volume in calo2a sett.: Volume basso Intensità gara

Tabella 1 - Fasi e contenuti della Preparazione Immediata alla Gara (Lehnert 1994 - modificato)

Il periodo dell a Pig è diviso in fasi chesecondoi vari Autori, variano daduequat-tro. La loro dinamica complessiva per glisport ciclici di resistenza è esposta nellatabella 1 e nell a fi gura1 (Lehnert1994).

Un esempio di Pig per gli sport di situa-zione (judo) è presentato da Heinish(2004). La struttura si divide in 4 fasi delladurata complessiva di circa 6 settimane(tabella 2)

4. Le fasi della Pig

Page 7: FEDERAZIONE ITALIANA CANOA KAYAK nuova … · competizioniprnicipail, è satta me ssaa punto la fase chiamata “Preparazione Immediaat allaG ara” (PIG). E ssa rappr- e senta l’ul

7NUOVA CANOA RICERCA n. 64

Nella letteratura anglosassonesi definisce“tapering” (o ‘taper’) la fasedi riduzionedelcarico di lavoro attuata primadella gara.Dopounperiododi preparazionealla gara,

unoscarico (tapering) di unoo duesettimanedovrebbeprecederela competizione finale.Durantequestoperiodosiail volumesial’in-tensità sono ridotte e non più di dueallena-menti intensiper settimanadovrebberoesse-re inclusi; nella seconda settimana non

dovrebbero essere inclusi esercizi di forza(Chambers 1997).Le variabili che possono essere manipolate

sono(Hawley eal. 1998):ladurata, lafrequen-zadegli allenamenti, l’ intensità e il volume.Diversi tipi di taperingsonostati studiati nei

loro effetti fisiologici e psicologici per capirela loro influenza sulla performance al fine distabilirne la giustadurata e la quantità ottima-le di riduzionedei vari componenti del carico.

Mujika e al. (2004) riassumonole princi-pali modifiche fisiologiche associate con iltaper e la loro relazioneconla prestazione:- sistema cardiorespiratorio: aumento del

consumo di O2 a velocità sub massimali(maggiorrendimento);rimangonoimmodifi -cati la Fc di riposo,submassimale emax, lapressionearteriosae le dimensioni cardiache;- sangue: aumentanola partecorpuscolare,

il volumedegli eritrociti, l’emoglobinae l’e-matocrito. Si verifica un bilanciopositivo traeritropoiesi eemolisi cheprobabilmentecon-tribuisceal miglioramentodella prestazione;- metabolismo: aumentala concentrazione

massimaledi lattato; diminuisceo rimaneinva-riata quella a intensità submassimali; il glico-genomuscolare aumentaprogressivamente;siriducono i livelli di creatinchinasi, segno delrecupero dallafaticaedaidannimuscolari pro-vocati dall’allenamentoprecedente;- sistema ormonale: si modificanofavore-

volmentealcuni indici correlatialla prestazio-necomeil rapporto testosterone: cortisolo;- sistema neuromuscolare: aumentano la

forza,la potenzadeimuscoli e l’attività deglienzimi ossidativi;- aspetti psicologici: migliora l’umoree la

capacitàdi rilassamento; diminuisconole ten-sioni, la depressione e le complicazionisomatiche Migliora l’autovalutazione delleproprie condizioni fisiche, la qualità delsonno e la capacità di concentrazione;

aumenta la tolleranzaallo sforzo.Questemodificheassociateal taper avvengo-

no contemporaneamentee giustifi cano la lororelazionecon l’ incremento delleprestazioni.Hawleyeal., (1998) riepilogano lecaratteristi-

chechedeveavereuntaperper essereefficace:- durata: la più produttivaè di 7-14 giorni;oltre i 21 giorni diventa ineffi cace;- volume: la riduzioneè nell’ordine dell’80-90% e avviene gradualmente o a step; negliultimi tre giorni prima della garasi riduce azero;- intensità: dovrebbe essere mantenuta a

livello pre-taper o leggermente incrementataper conservaregli adattamenti acquisiti ecom-pensareladiminuzionedel volume;tuttavia, inuna ricerca(Rietjenseal. 2001),ciclisti sotto-posti ad una riduzionedel volume, della fre-quenza delle sessioni e dell’int ensità per 21giorni (meno 50%, meno20%ea livello dellasoglia del lattato meno 5%, rispettivamente),hanno mantenuto gli adattamenti funzionaliguadagnati nell’ allenamento precedente);- frequenza delle sessioni di allenamento:

non dovrebbeesserediminuitapiù del 20-30%oltre la quale si assiste a un decremento dellaperformance(v. ancheMujika eal. 2002).Inoltre, il taperdeveessere ritagliato sulle

esigenzedi ogni singoloatleta.In un taper benorganizzato, gli atleti pos-

sonoaspettarsi un miglioramento delle pre-stazioni di circa il 3%.

5 . Il Tapering

Effetti e caratteristiche del tapering

Page 8: FEDERAZIONE ITALIANA CANOA KAYAK nuova … · competizioniprnicipail, è satta me ssaa punto la fase chiamata “Preparazione Immediaat allaG ara” (PIG). E ssa rappr- e senta l’ul

8 FICK

La programmazionedella Pig presentavala diff icoltà di avere due gare decisive, adistanzadi 15giorni unadall’altra, cheavreb-beropotuto disturbarsiavicenda. Si decisedidareuguale importanzaad entrambe le com-

petizioni edi conseguenzasi optòperottene-reunsolo picco di formachedaMergozzo siprolungassefino Milano.Il periodofu strutturato comeunmesociclo

unico, suddiviso in 8 microcicli settimanali;

2. Struttura della Preparazione Immediata alla Gara

Componenti del Carico Gior-ni

Generali Speciali Di Gara

Lunedì Pomeriggio: Forza max Mattino: Potenza lattacida

Pomeriggio: Resistenza alla velo-cità

-

Martedì Pomeriggio: Fondo lento Pomeriggio: Ritmi gara 500 m

Mercoledì Pomeriggio: Forza po-tenza

Mattino:Velocità aerobica massima (Vam) Pomeriggio: Resistenza alla velocità -

Giovedì Pomeriggio: Fondo medio e soglia anae-robica

Pomeriggio: Partenze

Venerdì Pomeriggio: Forza resi-stente

Pomeriggio: Resistenza alla velocità Mattino: Ritmi gara 1000 m

Sabato - - Mattino: Percorsi 500- 1000 m Fondo lento

Domenica - Mattino: Fondo lento e Medio Tabella 3 - Distribuzione dei componenti del carico di lavoro nel microciclo settimanale

In questasecondapartesaràillustratoediscus-soun esempiodi Pig costruitae realizzataper lapreparazione dell’atletaAlberto Ricchetti, di 19anni, ai Campionati ItalianiSenior di Milanodel25-26settembre2004, inoccasionedeiquali vinsei titoli italianinei 500m, 1000me200m., dopoavervinto quindici giorni primaanchei titoli dei500e1000Under 23di Mergozzo.Essafu l’ultima fasedi unapianificazio-

neannuale i cui contenuti principali furono:

- l’aumento del caricodi lavoro rispettoaglialtri anni;- la diminuzione del volumedelle esercita-

zioni generali (corsa e nuoto) al fine di averepiù tempo per le uscite in acqua, soprattuttodurante l’annoscolastico.Furono stabiliti, inoltre, come obiettivi da

raggiungere i tempi in K1 attorno a 1’40” nei500mea3’40” nei 1000m. per tentaredi vin-cerealmeno un titolo nazionale.

1. Premessa

PARTE SECONDAPREPARAZIONE IMMEDIATA alla GARA - ESPERIENZA PRATICA

Componenti del Ca-rico Distanze Parametri del Carico (esempi)

Potenza lattacida 150-200-250 m 2-3 (3x200 m – R 3’) R 8’ Resistenza alla velocità 100 m-15”/20” 6-8 x 100 m – R 100 m Velocità aerobica massima 500 m

1000 m 2-4 a +15/20 % time target 500 m - R 4’/6’ 2-4 a + 5/10% time target 1000 m - R 4’/6’

Ritmi gara 500 200-300 - 400 2-3 (3/4 rip. – R 3’/4’) R 8’/10’ Ritmi gara 1000 200-300-400-500 m 2-3 (2/4 rip. – R 3’/4’) R 8’/10’ Soglia anaerobica 2000 4-5 rip. a Fc ~ 175 – R 3’ Fondo medio 6 -8km Fc ~ 160 Fondo lento 10-18 km Fc < 150 Tabella 4 - Parametri dei singoli componenti del carico in barca

Page 9: FEDERAZIONE ITALIANA CANOA KAYAK nuova … · competizioniprnicipail, è satta me ssaa punto la fase chiamata “Preparazione Immediaat allaG ara” (PIG). E ssa rappr- e senta l’ul

9NUOVA CANOA RICERCA n. 64

iniziò giovedì5 agostocon un microciclo diquattro giorni introduttivi, di ripresa, a caricorelativamentebasso (canoae forza). Lunedì 9agostoiniziò la preparazioneeffettiva.

Andamentodelcarico - La vicinanzatem-porale dall’i nizio della preparazione allaprima garacostrinsesubito a partire con uncarico elevato sia per l’intensità sia per ilvolume.Quest’ultimoraggiunsevelocementeil picconelsecondomicrociclo, perpoi dimi-nuire progressivamentefino alla fine, tranneun piccolo rimbalzo nel settimo microcicloconfunzionedi richiamo; l’i ntensità continuòad aumentare fino al quinto microciclo, perpoi stabilizzarsi vicinoal massimo(figura2).Le settimaneprimadelle duegarefurono discarico relativo, conla quantità ridottaal 35e80% rispettivamente,mentre l’intensità fumantenutamolto alta.

Struttura del Microciclo settimanale - Ilmicrociclo di carico comprendeva10unitàdiallenamento (il lunedì,mercoledìevenerdìleseduteeranodue).La scelta di svolgeresolotreallenamentidoppidipesedallagiovaneetà(19anni) edal fatto chel’i ntensità molto altarichiedeva tempi di recuperopiù lunghi. Innuotatorifrancesidi elevatolivello si è nota-to che i miglioramentinell’ambito della sta-gione correlavano significativamente conl’intensitàmanoncon il volumeela frequen-za(Mujika eal. 1996).Nei microcicli di sca-rico c’era unasolasessionegiornaliera.

a. Componenti specifici del carico: la lorodistribuzionee la loro dinamicanel microci-clo settimanale sonoillustratenella tabella 5e nelle figure 3 e4.

Contenuti e Mezzi(tabella 3) - Si utilizza-rono in gran parte esercitazioni in canoaacaratterespecificoe di gara.I mezzi generalisi limitaronoagli esercizi di forza inseriti trevolte a settimana.

0

10

20

30

40

50

1 2 3 4 5 6 7 8

Microcicli

Km

Gara

Anaer. Latt.

Anaer. Alatt.

Pot. Aer.

Cap. aer.

Figura 4 -Dinamica dei km dei singoli componenti del lavoro in barca

Cap. aer.

Pot. Aer.

Aner. Alat.

Anaer. Latt.

Gara

Figura 3 – Distribuzione tra i singoli componenti del volume totale del lavoro in barca

0,0

20,0

40,0

60,0

80,0

100,0

1 2 3 4 5 6 7 8

Microcicli

% Volume %

Intensità

Componenti del Carico - Km

Micro ciclo Gara Anaer.

lattac. Anaer. alattac.

Pot. aero-bica

Cap. aero-bica

1 0 0 0 0 47 2 8,1 4,5 0,8 9 46 3 9,1 4,7 0,8 10,6 33 4 11,1 5,2 1,2 16,2 24 5 9,1 2,5 0,8 12,5 16 6 4 1,4 1,3 2,3 21 7 5,8 3,7 1,6 12,5 8 8 1 1,4 0,3 2,3 5

Tot. 48,2 23,4 7,4 65,4 200 % 58,2 19,0 2,0 19,0 58,2

Totale Km 344,4 Tabella 5 - Distanze in Km dei singoli componenti

del carico specifico in barca

Figura 2 - Dinamica del volumeedell’ intensità nella Pig

Page 10: FEDERAZIONE ITALIANA CANOA KAYAK nuova … · competizioniprnicipail, è satta me ssaa punto la fase chiamata “Preparazione Immediaat allaG ara” (PIG). E ssa rappr- e senta l’ul

10 FICK

g ( )Forza Massima Resistenza alla Potenza

Inizio kg

Fine kg Metodo ed Esercizi Metodo ed Esercizi

Spinte Metodo %1RM Esercizi

Serie Ripetizioni

Pause

Meto-do

%1RM Esercizi

Serie Ripetizioni

Pause 130 126

Trazioni braccia

50 48

Sforzi ripetuti 85-90

Spinte

Trazioni braccia

Set 4-6 Rip. 4-6 Pausa 3’

Dinamico-esplosivo 50-60

Spinte o Pieg. br.

Traz. br. o

Tirate

Set 4-6 Rip. 15-20 Pause 3’

Tabella 6 – Parametri dell’allenamento alla forza massima e alla resistenza alla potenza

Forza Resistente Valori Test

Eserci-zi

I-nizio

kg

Fi-ne

kg

Metodo %1RM Esercizi Se-

rie Ripet.

per serie Pause

Spinte con kg 60 n° 44 51 Spinte

Trazioni braccia n° 22 27

Statico-dinamico

20-30 Tirate

2-3 3 x 30”-40”

Tra le rip.: 1’ Tra le serie: 10’

Tabella 7 – Parametri dell’allenamento alla forza resistente

Le figure5 e6 descrivonola dinamicadelvolume e dell’intensità in un microciclo dicarico (3°) e di scarico(7°) rispettivamente.Nella tabella 8 sonoriassunti i risultati otte-nuti da Alberto Ricchetti in occasione deiCampionati italiani U23eSenior 2004

b. Componenti generali del caricoIl carico generalefu limitato all’allena-

mento della forza che si protrasse fino alquintomesociclo, poi fu sospesoper consen-tire il verificarsi degli effetti ritardati(Weineck2001).Le sedutesettimanali furono tre (tabelle 6

e 7). Fu utilizzatoil tipo di contrazionedina-mico concentrico, a diverse velocità esecuti-ve,cheè ritenutoil più indicato perla prepa-razioneimmediataalla gara (Weineck 2001).La forzamassima all’inizio del mesociclo

si attestava già su valori ritenuti adeguati,mentre quelli della forza resistente, benchégià buoni,potevanoessereincrementati ulte-riormente.Si inserì ancheunasedutadi forzadinamica veloce per svilupparela resistenzaalla potenza(Bompa2001).Per la resistenza

Figura 6 - Dinamica del carico nel 7° microciclo (sca-rico)

F

0

20

40

60

80

100

120

lun mar mer gio ven sa do

giorni

%Volume %

Intensità %

Figura 5 - Dinamica del carico nel 3° microciclo

0

20

40

60

80

100

120

lun mar mer gio ven sa dogiorni

% Volume %

Intensità %

Page 11: FEDERAZIONE ITALIANA CANOA KAYAK nuova … · competizioniprnicipail, è satta me ssaa punto la fase chiamata “Preparazione Immediaat allaG ara” (PIG). E ssa rappr- e senta l’ul

11NUOVA CANOA RICERCA n. 64

La preparazione immediata alla gara sidimostrò uno strumento molto efficace perfar coincidere il momentodi massima formacon il periododelle gareprincipali. Lo statodi grazia raggiunto permise ad AlbertoRicchetti di ripeterepiù volteprestazioni rav-vicinate di elevato livello (11 gare in duegiorni nei campionatiSenior, compresele trein K2 200nel quale giunsequarto) e di rag-giungeregli obiettivi prefissati.I risultati ottenuti dimostrano gli effetti

positivi sulla prestazione:- di cheunasostanzialeeprogressiva ridu-

zionedel volume(circadell’85%) e il mante-nimento dell’intensità a livelli alti ;- dell’aumento del carico specifico e di

gara necessario per la formazione di adatta-menti psicofisici specializzati;- del mantenimentodei livelli di resistenza

aerobica (capacità e potenza) realizzati neicicli precedenti per favorire la capacità direcuperaree disputareal meglio più gare instretta successione(Neumann1995);- di adeguatiperiodi di recupero;- di tre allenamentidoppi per ogni micro-

ciclo di carico, data la giovaneetà del ragaz-zo, la sua indole e il carico al quale è statosottoposto (Mujika e al. 1996).La prevalenza fu dataall’attività in barca

per rispettare la specifici tà del periodo,men-tre a secco si lavorò solo sulla forza.

alla forza si usò il metododefinito ‘statico-dinamico’ (Selujanov 2002) basato su unritmoesecutivodinamicomolto lento,un’am-piezzamolto limitatadel movimento (15°) e

angoli articolari piuttosto chiusi (per il gomi-to, ad. es., tra 90 e 75°) in modo damantene-re il muscolo sempre in tensione e giungereall’affaticamento completo (esaurimento).

DISCUSSIONE

1.Aspetti generali

- Forzamassima - Nel corsodelmesociclosi ebbero le seguenti variazioni: spinte -3,15%, trazioni bracciaconzavorra-4%(v. tab.6).Si utilizzò il metodo degli “sforzi ripetuti”

(v. tab. 7) che risulta utile sia per il manteni-mentodellaforzamassimasiapersollecitarelaresistenzaalla forzamassima;inoltre, richiedetempi di recuperobrevi (Cometti1989) e,quin-di, hamenoinflussi negativisulle capacità dicarico specifico nei giorni successivi.Forza veloce esplosiva (v. tab. 6) - Il suo

sviluppo si indirizzò verso la resistenza peressere più vicino alle richieste di garanellaquale i gesti potenti devonoessere reiteratinel tempo. E’ noto chequesto tipo di lavoromigliora la sincronizzazione dell e unitàmotorienonchéil reclutamentodi unmaggiornumero di fibre in un tempominoree, simul-taneamente,la coordinazioneintrae intermu-scolare, fattori molto importanti nella fasedipartenza (Bompa2001).Forza resistente (v. tab. 7) - Fu sviluppata

2. L’all enamento della forza

CAMP. IT. U23 11- 12 sett. CAMP. IT. SENIOR 25-26 sett. FASI K1 500 K1 1000 K1 500 K1 1000 K1 200

BATT. 1° 1’46”00 1° 3’52”20 1° 1’47”06 1° 3’55”28 1° 38”13 SEMIF. - - - - 1° 1’57”96 - - 1° 39”14 FINALI 1° 1’44”80 1° 3’41”40 1° 1’45”28 1° 3’48”68 1° 36”23 Tabella 8 – Risultati conseguiti da Alberto Ricchetti nei Campionati Italiani U23 e senior 2004

Page 12: FEDERAZIONE ITALIANA CANOA KAYAK nuova … · competizioniprnicipail, è satta me ssaa punto la fase chiamata “Preparazione Immediaat allaG ara” (PIG). E ssa rappr- e senta l’ul

12 FICK

Il suoallenamentoe il suoperfezionamen-to furono focalizzati soprattutto sugli aspettiquantitativi (applicazionedi forza, lunghezzadel colpo, scorrimento della barca, ...) e sualcuni dettagli nella fase di svincolo e diallungoe menosu quelli qualitativi perchéquesti ultimi corrispondevano abbastanza

benecon il modello ideale di tecnica.Le esercitazioni eranoeseguite anche dopo

l’allenamento, in condizionidi faticafisicaener-vosasiaperfavorire laformazionedi engrammidinamici eil loro successivoconsolidamentosiaperricreare il suocomportamento in condizionidi stresscomein gara(Martin 1997).

con il metodo“statico-dinamico” propostodaSelujanov(Selujanov2002) già utilizzatoconvantaggio in un mesociclo precedente.Secondol’autore,hai seguenti effetti positivi:- produce ipertrofia e aumento della forza

delle fibre lentee della loro capacità di pro-durreacido lattico;- provoca la trasformazionemetabolica

delle fibre veloci IIb glicolitichein IIa glico-liti che-ossidative e l’aumento della quantitàdi mitocondri e di enzimi mitocondriali;- aumentala capacità ossidativa di tutti i

tipi di fibremuscolari;- diminuisce la partecipazionedella glico-

lisi anaerobicaalla produzionedi energiae faaumentareil livello dellasoglia anaerobica;- mantiene intatte le caratteristiche delle

fibreveloci IIb e la loro capacitàdi forzarapi-da. (v. anche: Verchoshansky 1992; Martin1997;TrappeeCostil l 1998; Degortes2002).Dopo 4 settimane di applicazione di questo

metodo, si riscontrarono le seguenti variazioninellaforzaresistente: spinteconkg60+15,9%;trazioni bracciaacarico naturale+22,7%.

3. L’al lenamentodella tecnica

Le fu datamolto importanzaattraverso ilcoinvolgimento dell’atleta nelle scelte degliobiettivi e nella costruzionedell’allenamentoal fine di motivarlo e orientarne l’attività(Schnabel1998)(Martin eCoe1997).Questofavorì anche la sua responsabilizzazione el’ autonomianella gestionedel programma.Si lavorò per formareun autocondiziona-

mentomentalepositivo diretto rinforzarel’au-tostimae le capacitàvolitive; questoprocessosi sviluppò sul colloquio continuo con l’alle-natore chea suavolta stimolava quello inte-riore dell’atleta per dirigerlo all’ autoanalisi,

alla ricerca del senso più profondo del suoimpegnoeall’ottimismo.Si fecero esercizi di visualizzazione delle

condizioni di garain cui l’atletadovevaprimaricrearementalmente le tensioni e l’ ansia cheaccompagnano tali eventi per poi trovare icomportamenti idonei perrisolvere i problemi(ades., tecnicheperdiminuire l’ansia in par-tenza, tatticadi gara, respirazione…);Si impostò unatattica di gara con apposite

esercitazioni direttea trovarelamiglior distri-buzionedello sforzo così daavereprecisi rife-rimenti per il comportamento da tenere.

4. La preparazionepsicologica

I tempi ottenuti nelle due gare diCampionato non corrisposero pienamenteagli obiettivi prefissati. Rispetto ai preceden-ti migliori risultati dellastagione, si registra-

ronole seguenti variazioni:- 500m: +1,19% (1’43”56 a Caccamo vs

1’44”80 agli U23),- 1000m: -3,31%(3’48”98 di Mantovavs

5.Analisi dei risulta ti

Page 13: FEDERAZIONE ITALIANA CANOA KAYAK nuova … · competizioniprnicipail, è satta me ssaa punto la fase chiamata “Preparazione Immediaat allaG ara” (PIG). E ssa rappr- e senta l’ul

13NUOVA CANOA RICERCA n. 61-62

Quantoèstatoillustrato èunesempiocon-creto di preparazione immediataalla garasucui riflettereai fini di esperienzesuccessive.Una valutazione a posteriori mette in lucealcuni aspetti che potrebberoessere oggettodi eventuali modifiche,comeades.:- accentuazioneulterioredel carico (volu-

mee intensità) di garae lattacido, diminuen-do,nelcontempo,i Kmpercorsiafondolentoemedio giàampiamenteutili zzati nei periodiprecedenti (Tschiene1985);- nei microcicli di carico,unadiversa alter-

nanza tra i giorni a carico elevato,daintensifi-carenell ’intensitàenelvolume,equelli di sca-

rico relativo nei quali intensità e volumedovrebbero essere ancorapiù ridotti; inoltre,distanziaredi più i giorni di caricoelevato inter-calando più sedutemedio-bassedi recupero;- aumentare il carico gara e lattacido nei

primi nei duegiorni dei microcicli di scarico;- inserire nel penultimomicrociclo, a circa

10 giorni dalla gara, una giornata di caricoancorapiù intensoalla quale far seguire piùsedutedi ripristino a caricomedio-basso;- organizzareil microciclo suunperiododi

10-15 giorni per poter articolare meglio ladistribuzionedel caricoe dei singoli compo-nenti.

3’41”40 agli U23).Si può ipotizzare, tra le cause, uno o più

dei seguenti fattori: stressfisico e ansiadacompetizione (aMilano in duegiorni disputò11 gare) e, nelle qualificazioni, necessitàdinon spingere sempreal massimo per rispar-miarele energie.Si può pensare,inoltre, che, due gare

importanti molto vicineunaall’altra eaffron-tateentrambecol massimoimpegno,abbiano

creato qualchedisturbonei meccanismi rego-latori dell’atletaa livello psicofisico. In nuo-tatrici di livello internazionale è stato trovatocheunweekenddi intense competizioni cau-sava sintomi di overtraining acuto conaumento della frequenza cardiaca minima emassima e dell’accumulazione del lattato ediminuzione della mobilità delle spalle edella potenzaaerobica e anaerobica. (Griffine al. 1997).

6. Valutazione finale

Page 14: FEDERAZIONE ITALIANA CANOA KAYAK nuova … · competizioniprnicipail, è satta me ssaa punto la fase chiamata “Preparazione Immediaat allaG ara” (PIG). E ssa rappr- e senta l’ul

14 FICK

BIBLIOGRAFIA

Bompa, T. O. (2001)Periodizzazionedel-l’allenamento sportivo. Calzetti-MariucciEditori, PerugiaChambersD. (1997)Coaching.Theart and

thescience.Key Porter Books, TorontoCometti G. (1989)Lesmethodesmodernes

de muscolation, Tome 1 et 2, Presse del’U niver-sitédeBourgogne, DjionDegortes N. (2002) L’al lenamento del

mezzofondo, in: Il Manuale dell’A llenatoredi AtleticaLeggera,parteprima.FederazioneItaliana di Atletica Leggera, Centro Studi eRicerche,RomaGriffin, A., Unnithan, V. B. (1997)

Physiological effects on intense swimmingcompetition on elit e female swimmers.MedicineandSciencein SportsandExercise,Usa; 29(5),Supplementabstract 1617Guazzini, M (2000) L’ allenamento del

canoista evoluto – Nuovi orientamenti.Edizioni Pegaso,FirenzeHowley J, Burke L. (1998) Peak

Performance.Training and nutritional strate-giesfor sport.Allen &Unwin, AustraliaHeinischH.D. (2004) Lapreparazioneimme-

diatamente precedente la gara nel judo. SdsRivista di cultura Sportiva, Roma; 62-63: 55-61Issurin V, Shkijar V. (2002)La struttura a

blocchi del-l’allenamento.SdsRivista di cul-tura Sportiva, Roma; 56: 6-9Lehnert A. (1994) La preparazione alle

gare importanti. Sds Rivista di culturaSportiva, Roma; 30: 26-33Martin D, Carl K, Lehnertz K. (1997)

Manualedi teoria dell’all enamento.SocietàStampaSportiva,RomaMartin D, CoePN. (1997)Better training

for distance runners. Human Kinetics,Champain,ILMujika I. eal. (1996)Trainingcontentand

its effects on performancein 100 and200mswimmers.In J.P.Troup,A. P.Hollander,D.Strasse,S.W. Trappe,J.M. Cappaert,& T.A.

Trappe(Eds.),BiomechanicsandMedicineinSwimmingVII . (pp.201-207).Mujika eal. (2002)Physiological andper-

formance responses to 6-day taper in middle-distance runners: influence of training fre-quency. Int J SportsMed.; 23 (5): 367-73Mujika e al. (2004)Physiological changes

associated with the pre-event taper in ath-letes. SportsMed.; 34 (13): 891-927Neumann G. (1995)Aspetti medico-spor-

tivi dellapreparazioneallegarenegli sportdiresistenza. SdsRivista di cultura Sportiva,Roma; 32: 50-55Platonov V. N. (2004) L’organizzazione

dell’a llenamento e dell’attività di gara.Calzetti-Mariucci, PerugiaRietjens e al. (2001)A reduction in train-

ing volumeand intensity for 21daysdoesnotimpair performance in cyclists. Br J SportsMed.; 35: 431-434Schnabel G, Harre D, Borde A. (1998)

Scienzadell ’allenamento.Arcadia,Vignola,MOTrappeS, Costill D e al. (1998) Effect of

swim taper on human single muscle fibercontractile properties. Med Scie SportsExerc., Usa30 (5), Supplementabstract 220Tschiene P.(1985)Il ciclo annualedi alle-

namento. Sds Rivista di cultura Sportiva,Roma; 2, 14-21Tschiene P. (2002) Alcuni aspetti della

preparazionealla gara. SdsRivista di culturaSportiva, Roma; 54: 20-27Trainer’s Digest. (2002) Intervista a

Selujanov V. N. Sds Rivista di culturaSportiva, Roma;; 54: 42-44Verchoshansky J. V. (1992) Un nuovo

sistemadi allenamentonegli sportciclici. SdsRivista di culturaSportiva, Roma; 27 : 33-45Weineck J. (2001)L’allenamentoottimale.

Calzetti-Mariucci, Perugia

Vittorio Amisano– Diplomato Isef,docente di EducazioneFisica

Page 15: FEDERAZIONE ITALIANA CANOA KAYAK nuova … · competizioniprnicipail, è satta me ssaa punto la fase chiamata “Preparazione Immediaat allaG ara” (PIG). E ssa rappr- e senta l’ul

15NUOVA CANOA RICERCA n. 64

Guazzini Marco & Mori Massimo

L’ EFFICACIA DELL A PAGAIATA:MECCANICA E BIOMECCANICA DELLA CANOA

Gli autori affrontano gli aspetti primaridella tecnica nella canoa in acqua piatta,facendoil punto sullasituazioneattualedelleconoscenze,anchesulla basedei lavori epub-blicazioni che hanno segnatodelle lineemetodologichein Italia e all’estero.Vengonoanalizzate in sequenzale forze in gioco nelkayake nella canadese,gli aspetti idrodina-mici più importanti, i principi di dinamicacheregolanoi movimenti in acquacon l’an-damentodelladecelerazionesenzapropulsio-

ne, lameccanicadella pagaie tradizionali edacanadese e di quelleelicoidali. Sulla basediquestapremessavengonoespostevarie consi-derazioni di tipo biomeccanico, analizzandoin maniera dettagliata i fattori del rapportofrequenza-forza applicata-lunghezza delcolpo e quelli fra fase aerea e fasein acquaesoffermandosi sull’esigenza, spessodimenti-cata, del sincronismo fra tempodi permanen-za della pala in acquaemoto pulsante (velo-cità) della canoa.

L’esperienza pratica sul campo,ci indicache sull’argomento “tecnica”, esistono dasempre molte divergenzedi opinione. Gliargomenti più dibattuti sono: la lunghezzadella propulsione (grado di estensione delbraccio all’attacco, punto esattodi estrazio-ne); la dinamicadellaspintadi gambe(gradodi uniformità e sincroniacon la passata inacqua); l’azioneo traiettoria del braccio alto(verticalità, incrocio,linearitàdellapagaiata);la qualità della torsione(gradodi sincroniacontrazione-spinta);la dinamicadel colpo intermini di continuitàdellapropulsione(colpostaccato, colpo rotondo). A volte alcunedivergenze sono generate da una nonapprofonditaconoscenzadelle leggi fisichechespiegano la materia.Sedaunaparte,nonesisteunmodello uni-

versaledi tecnicamatanteindividualizzazio-ni legate a fattori strutturali, funzionali, men-tali e livelli diversidi istruzionetecnica, dal-l’alt ra,notiamoconfrequenzaalcuniparame-tri di efficacia (economicità) ricorrenti inatleti di altissimolivello. Questi parametri, in

lineaconprincipi fisici fondamentali, riduco-no al minimo le resistenze idrodinamicheaumentandol’efficienzapropulsiva. Taleeffi -cienzapropulsiva èottenibile dall ’atleta, solorendendo il movimento stabile nella suaforma, cioè nella sua struttura o immagineesterna(visiva-uditiva), ma flessibilenei par-ticolari, cioè nei contenuti legati all’i mmagi-ne interna cinestesica del movimento.L’effi cienza propulsiva si ottiene agendo sutre fattori:• fisiologico, ottimizzando la coordinazio-

ne intra e intermuscolare (quantità di lavoro,formazionedi automatismi con risparmio dienergia);• biochimico, ottimizzandoe rendendopiù

specifichele reazioni chimiche;biomeccanico, ottimizzandola tecnica.• La misurazionedell’effi cacia propulsiva

ha subito una graduale evoluzione, graziesoprattutto all’utiliz zo di metodi e strumentisempre più precisi. Negli anni ’70-‘80, lepochericerchepubblicatealivello internazio-nale,venivanoeffettuate valutandoparametri

ABSTRACT

Intr oduzione

Page 16: FEDERAZIONE ITALIANA CANOA KAYAK nuova … · competizioniprnicipail, è satta me ssaa punto la fase chiamata “Preparazione Immediaat allaG ara” (PIG). E ssa rappr- e senta l’ul

16 FICK

relativi ai singoli colpi, comefrequenza, lun-ghezza totaledel colpo, lunghezza del brac-cio di leva di trazione, tempo di durata dellafasein acqua,forzaapplicata in KgoN (spin-ta e trazione), potenza compiuta in Kgm/s(documenti sovietici1977-1980,in: Beaudoue coll., 1987).Molto importante,a livello teorico, è stata

negli anni ’ 80, la scuola “americana”(Plagenhoef,1979; Mann&Kearney, 1980;Logan&Holt, 1985),chesi è orientata preva-lentementesull’analisi della pagaia conside-rata comeuna leva e sulle sueapplicazionipratiche.A partiredalla finedegli anni ’80, l’effica-

cia della pagaiataè stata valutata anche, met-tendo in relazionela forza applicata con illavoro svolto in Kgm o la potenza in Kgm/s(Boiko, 1987)o con la velocità (accelerazio-ne)della canoa(Beaudoue coll. 1987),avvi-cinandosi quindi al concetto di rendimento(lavoroprodottodalsistema/energiaspesadalcanoista).In Italia, parallelamente all’ evoluzione

seguita in campo internazionale, l’orienta-mentometodologicoè statosegnatodaalcu-ni lavori e pubblicazioni.Colli-Faccini-Perri-Corvò(1988),collabo-

raronoalla nascitadi un concetto definibilecome“avanzamentoper colpo”, analizzandoil parametro “metri perpagaiata” , in unostu-dio sulla valutazionefunzionaledel canoista.Colli-Faccini-Schermi-Introini-Dal Monte

(1990), sempresulla valutazione funzionaledel canoista, proposero la determinazionedellacapacitàdi lavoromassimo perpagaiata“Joule/colpo”, elaborandounconcetto propo-stodaBoiko (1987)in unostudio sulla forzaapplicatanel kayak e canadese.Mori (in: Guazzini, 1990),espose i princi-

pi fondamentali della dinamica che stanno

alla base del sistema canoa-pagaia-canoista,affermandocheperincrementare lavelocitàènecessario un rapportoottimale fra vari fatto-ri quali frequenza di pagaiata, lunghezza delcolpo efficace, forza applicata, tipo di scafo,formadella pagaia.Perri-Toth-Merli-Filippa-Cardente (1992),

analizzando le gare dell ’Olimpiadi diBarcellona ’92, mostrarono che i miglioripiazzamenti presentavano un rapporto otti-male fra frequenzadi pagaiata e avanzamen-to per colpo in metri.Colli- Introini-Schermi (1993), misero a

punto unostrumento “l’e rgokayak”, daappli-care alla pagaia, per rilevare i vari parametridel colpo (forza applicata, tempo di duratadelle fasi aerea e in acqua, frequenza dipagaiata, tipologiedi pagaiata, rendimento).Perri - Beltrami - Di Giuseppe - Sacchi

(1996), analizzarono statisticamente le garedi velocità delle Olimpiadi di Atlanta, conparametri di garae del colpo comeintertem-po, potenza, frequenza di pagaiata,metri/colpo, Kgm/colpo, concludendo che latendenza era quella di migliorare l’effi caciadi ogni singolo colpo, mantenendo stabile lafrequenzadi pagaiata.Mori (in: Guazzini, 2000),confermando i

principi di dinamica e biomeccanica espostinel 1990, ampliò le conoscenze con alcuniprincipi fondamentali di idrodinamica, illu-strandoinoltre, la meccanicadelle pagaie tra-dizionali e di quelle elicoidali .

Obiettivo di questo lavoroè fare il puntosulleconoscenzeattualiin temadi meccanica(dinamica, idrodinamica) e biomeccanicadella canoa, creando un dibattito teso adacquisire maggiori competenze tecniche suun argomento da sempreal centro di intensidibattiti.

Page 17: FEDERAZIONE ITALIANA CANOA KAYAK nuova … · competizioniprnicipail, è satta me ssaa punto la fase chiamata “Preparazione Immediaat allaG ara” (PIG). E ssa rappr- e senta l’ul

17NUOVA CANOA RICERCA n. 64

a)Sulla canoa(Figura1):1) Forzadi resistenzaall’avanzamentooForzadi trainoidrodinamicoR, esternaal sistema.Al le velocità relative della canoa, è datasoprattuttodalla resistenzad’onda,legataallalunghezzadello scafo, e in percentuale mino-re, dalla resistenzadi attrito dell’acquasulloscafo, che dipende, invece,dalla superficiebagnata, dallo stato della superficie, dallostratolimite, dallaviscositàdinamicadel flui -do, e dal quadrato della velocità. In percen-tuali ancorainferiori, sonopresentinelkayak,la resistenzadi appendice(timone),soprattut-to quandoquestoè in azione,la resistenza discia, di vortice;2)ForzepropulsiveT1 (perattritodel sederesulsedile) eT2 (spintadeipiedisulpuntapiedi);3) ForzaP, datadal pesodel canoista, vestia-rio, pagaiae canoa(P1 pesosul sedere, P2peso dei talloni sul fondodella canoa),equi-li brata dalla spinta PA (Principio di

Archimede),chedefinisceil volumeimmerso(nelle canoe da velocità circa 90 -100 li tri,considerando il pesodel canoista fra 78 e 88kg), la superficie bagnata, l’affondamento ela larghezzaal galleggiamento.

b) Sul canoista (Figura1):1)Tutte le azioni chedannooriginealla forzaT di traslazione, applicata al baricentro delsistema(G);2)ResistenzaR1 dell’aria sul corpo,general-mente bassamachepuòdiventare importan-te conventi forti e contrari.

c) Sulla pagaia (Figura1):1) Forzadi appoggio A della pala sull’acquaequindi –A dell’ acquasulla pala (Principio diazioneereazione-3° Principiodelladinamica);2) Forzadi trazioneorizzontaleTo.3) Forzadi trazioneverticaleTv.4) Forzadi spintaorizzontaleSo.5) Forzadi spintaverticaleSv.

PROCEDURA METODOLOGIC AAnalisi e interpretazionedei dati attuali

Bilancio delle forzenel Kayak

FIGURA 1 – Bilancio delle forzenel kayak.P: pesodel sistemacanoista-canoa-pagaia(P1:a livello dellenatiche;P2:a livello dei talloni); PA: principio di Archimede;G: baricentrodel corpo;T: forzepropulsive(T1: a livello delsedile;T2: spintasul puntapiedi);R: resistenzaidrodinamica;R1: resistenzadell’aria;TO: trazioneorizzontale;TV:trazioneverticale; SO:spintaorizzontale; SV: spintaverticale;A: forzadi appoggiodellapalasull’acqua(O-V: vet-tori componenti); -A: forzareattiva dell’acquasullapala(principio di azione-reazione).

Page 18: FEDERAZIONE ITALIANA CANOA KAYAK nuova … · competizioniprnicipail, è satta me ssaa punto la fase chiamata “Preparazione Immediaat allaG ara” (PIG). E ssa rappr- e senta l’ul

18 FICK

La pagaia da kayak rappresenta a nostroavviso, unalevadi terzo genere, un po’ par-ticolare, perchéil fulcro, cheè rappresentatodalla pala in acqua, non è stabile ma simuove in maniera più o meno rilevante(cedevole), a secondachesi tratti di pagaiea“resistenza” o pagaie a “portanza” , nellequali questomoto èmolto limitato.Lamobilità del fulcro complica lo studio del

fenomeno, ma comunque è sempre possibilefareunbilancio fraA, Ft (trazione) eFs(spinta).Partendodalconcettocheai fini propulsivi, sono

fondamentali T1 e T2 (in definitiva la lorosommaT, sforzotrasmesso),sonostati fatti deglistudi suFt eFs,eperbuonisincronismi fraspin-ta e trazione,nonchéperbraccidi levaH = 2h,risulta Ft = 2Fs,comeill ustratonellaFigura2,e rilevato da vari autori. E’ inoltre importantedirecheacausadellamobilitàdel fulcro, il rap-porto Ft/Fsèvariabile, indipendentementedaHeh.Talevariabil itànonesisterebbeinunalevaafulcro fisso,nellaqualequindi si avrebbero rigo-rosamente rapporti fissi fraFt eFs,perrapportifissi fraH eh (dacui Ft = 2Fs, seH = 2h).

Le forze applicate sulla pagaia (Ft, Fs,azione-reazione) dipendonoanchedalla lar-ghezza dell’ impugnatura. Infatti, più ladistanzafra le 2 impugnatureègrandeequin-di minore è la distanza dall’im pugnaturaal“centrodi portanza”della palain acqua,epiùla trazionesaràvantaggiosa(dominantesullaspinta), ma per controminore sarà anche lalunghezza della presa avanti, quindi il van-taggio ottenuto ridurrebbein questo caso, lalunghezzadella levaavanti.

Diventa necessario quindi, trovare unadistanzaottimale fra impugnaturae“centro diportanza” dellapala in acqua, o percomodità,fra impugnaturae inizio della pala cioèango-lo di congiunzionedei 2 bordidella pala stes-sa, che rappresenta il limite massimo diimmersione.Alcuni ricercatori americani (Plagenhoef,

1979;Mann&Kearney, 1980)hannointrodot-to il concetto di “fulcro aereo”, punto deltutto virtuale,attornoal quale ruotala pagaia

La pagaia: leva di 3° genere particolare

FIGURA 2 – Lapagaiadakayak.S: distanzadell’impugnatura;H: bracciodi levadellaspinta(SO-SV); h: bracciodi levadellatrazione(TO-TV).

Page 19: FEDERAZIONE ITALIANA CANOA KAYAK nuova … · competizioniprnicipail, è satta me ssaa punto la fase chiamata “Preparazione Immediaat allaG ara” (PIG). E ssa rappr- e senta l’ul

19NUOVA CANOA RICERCA n. 64

in aria, ben visibile sul piano sagittale conimmagini accelerate. Da questo concettoderivacheun fulcro alto generaunalunghez-za del colpo maggiore(trazionedominante),mentreun fulcro bassogeneraunalunghezzadel colpo minore (spinta dominante).Logan&Holt (1985) in modomeno convin-

cente, hannoaddiritturaipotizzato che il ful-cro della levadi 3° genere, fosserappresenta-to dalla manodel braccio alto, chedovrebberimanere il più stabile possibile, conminimoavanzamento orizzontale e quindi ridottaspinta del braccio alto, per evitare l’anticipodella spintasulla trazione.

Bilancio delle forzenella canoacanadese

a)Sulla canoa (Figura3):1)Forzadi resistenzaall’avanzamentooForza

di traino idrodinamicoR, esternaal sistema.E’ molto simile a quella del kayak con la

differenza che è assentela resistenza diappendice,per la mancanzadel timone.2) Forze propulsive T1 (per attrito del

ginocchio di appoggio),T2 (spinta del piedeanteriore);3)ForzaP, datadal pesodelcanoista,vestia-

rio, pagaia e canoa,(P1,pesosul ginocchiodiappoggio, P2 peso sul piede anteriore, P3appoggio del piedeposteriore),equilibratadallaspintaPA (Principio di Archimede),chedefini-sceil volumeimmerso(nellavelocitàcirca95-105 litri , considerando il pesodel canoista fra78-88kg), la superficie bagnata, l’affondamen-to e la larghezzaal galleggiamento.

b) Sul canoista (Figura3):1)Tutte le azioni che danno origine alla

forzaT di traslazione,applicata al baricentrodel sistema(G);2)ResistenzaR1, dell’aria sul corpo, più

importante rispetto a quella del kayak per lamaggioresuperficiecorporeaesposta,soprat-tutto conventi forti e contrari.

c) Sulla pagaia (Figura3):1) Forza di appoggioA della pala sull’ac-

qua e quindi –A dell’acqua sulla pala(Principio di azione e reazione-3° Principiodella dinamica).2) Forza di trazioneorizzontale To.3) Forza di trazioneverticale Tv.4) Forza di spintaorizzontaleSo.5) Forza di spintaverticaleSv.

FIGURA 3 – Bilancio delle forzenellacanoacanadese.P: pesodel canoista-canoa-pagaia(P1:sul ginocchio;P2:sul piedeanteriore;P3:sul piedeposteriore); PA: principiodi Archimede;G: baricentrodel corpo;T: forzepropul-sive (T1: sul cuscino; T2: sul piedeanteriore);R: resistenzaidrodinamica;R1: resistenzadell’aria; TO: trazioneorizzontale; TV: trazioneverticale;SO:spintaorizzontale;SV: spintaverticale;A: appoggiodellapalasull’acqua(O-V: vettori componenti); -A: forzadell’acquasullapala(principio di azione-reazione).

Page 20: FEDERAZIONE ITALIANA CANOA KAYAK nuova … · competizioniprnicipail, è satta me ssaa punto la fase chiamata “Preparazione Immediaat allaG ara” (PIG). E ssa rappr- e senta l’ul

20 FICK

Concetti di idrodinamica degli scafi

Nella velocità l’ aspetto idrodinamico haun’importanzaprimaria a differenza di altrisettori (discesa, slalom, canoapolo) dove lafruibili tà (maneggevolezza, manovra, abi-lità, stabili tà) hanno importanzaalmenopariall’id rodinamica.La progettazionedi unoscafo dal punto di

vista idrodinamico deve sempre partire daun parametro iniziale che è la velocità rela-tiva (Vr o quoziente di Taylor) di esercizioche lo scafo dovrà raggiungere, e che serveamettereaconfronto i vari scafi dal puntodivista del numero di ondeemesse.La velocità relativa è data dalla formula:

Vr = V/√L , dove V è la velocità in nodi (1nodo=1 miglio marino/h cioè 1,853Km), eL la lunghezzain piedi (1 piede=30,48cm).Con un semplice calcolo, risulta chiaro chenella canoasu acquepiatte il Vr è intornoa2, a secondache si faccia unagara di fondoo di velocità pura (C1 fondo-Vr 1,60; K1fondo-Vr 1,90; K1 500-Vr 2,35; K1 200-Vr2,60).Gli scafi , quindi, dovrebbero essere leg-

germente diversi per le duegare.Le resistenze che uno scafo incontra nel

suo avanzamento sonodi diverso tipo:-1) Resistenza d’onda (Ro), dovuta al

moto ondosolongitudinale prodotto dallapressione dello scafo che avanza control’acqua. Per le Vr relative alla canoa, èaccettabile ma con apprezzabili incertezze,la formula di Taylor cioèRo = 0,527 Cf PV 4/L2, dove Cf è il coefficientedi finezzadello scafo (rapporto fra volumedi carenaeprodotto affondamento, lunghezza e lar-ghezza al galleggiamento), P è il disloca-mento in tonnellate, V la velocità in nodi, Lla lunghezza al galleggiamento in metri. Ilsistema di onde generatedalle imbarcazioni(sia dalla prua che dalla poppa), è di 2 tipi:

onde divergenti (laterali) all’asse dell’i m-barcazione con creste inclinate; onde tra-sversali, con creste perpendicolari alla mez-zeria;-2) Resistenza d’at tri to (Ra), dovuta

all’ attr ito dell ’acqua sulla superficie delloscafo, e per la quale vieneuniversalmenteadottata la formula di Froude cioè Ra =0,297 f d S V1,825 in Kg, dove f è uncoeffic iente dipendente dalla lunghezza,d èla densità del fluido (1 per l’acquadolce),Sè la superficie bagnatain mq,V è la velocitàin nodi;-3) Resistenza di appendici (Rap),

dovuta alla resistenza offerta da timoni,derive, chiglie, alettoni;-4) Resistenza di scia (Rs), dovuta dalla

caduta di pressione e dalle turbolenzechesicreano dietrolo scafo;-5) Resistenza di vort ici (Rv), dovuta

alle depressioni che si creanosullo scafodopola sezionemaestra;-6) Resistenza dell’ari a (Rar) , dovuta

all’ impatto dell’aria sullo scafo e sulleattrezzature.In base alle loro Vr, gli scafi vengono

divisi in tre grosse categorie:- Scafi dislocanti , per Vr fino a 1,34;- Scafi semidislocanti o semiplananti,

per Vr da 1,34a 2;- Scafi plananti, per Vr oltr e 2.Il contributo alla resistenza totale, delle

varie resistenze varia con l’aumentare dellaVr; fino al valore di 0,7-0,8 (scafi dislocan-ti) abbiamo una resistenza di attrito preva-lente a quella d’onda, ma da quel valore inpoi, la resistenza d’onda aumenta in manie-ra sostanziale, superando di gran lungaquella di attrito. Infatti per Vr intorno a 2,relative alla canoa, le resistenze sono così

Page 21: FEDERAZIONE ITALIANA CANOA KAYAK nuova … · competizioniprnicipail, è satta me ssaa punto la fase chiamata “Preparazione Immediaat allaG ara” (PIG). E ssa rappr- e senta l’ul

21NUOVA CANOA RICERCA n. 61-62

suddivise:-75%Resistenza d’onda;-15%Resistenza d’attrito;-10% Somma delle altre resistenze (di

appendice,di scia, di vortice, dell’aria).Le formedegli scafi sono molto diversea

seconda delle categorie di appartenenza,poiché sono assai diversi i tipi di resistenzeallevarieVr. In generenelle basseVr (petro-liere) prevale la resistenza d’attrito (Ra),mentre nellealteVr (scafi off-shore), preva-le la resistenza d’onda(Ro).Alcuni studi hanno messo in evidenza

alcuni elementi geometrici (semiangolo diapertura, posizione relativa fra centro dispinta e baricentro) ed alcuni coefficienti(soprattutto quello prismatico) che sono daottimizzare a secondadelleVr.Boiko (1987) effettuo uno studio sulla

forzaapplicatanel kayakecanadese,parten-do da una formula derivante da studi diidrodinamica effettuati dall’autore stessoaddirittura nel 1972, e dei quali non cono-sciamo sederivano daprovedi trascinamen-to o da elaborazione teorica. La formulasulla quale Boiko, impostò il suo studio era:F=S V2 C, dove F erala resistenzafrontaledella canoa in Kg, S la sezione traversaledello scafo, V2 il quadrato della velocitàdella canoa,C il coeffi cientedi penetrazionedella canoa; essendo C, costante per molte

canoee S legato al pesodel sistema canoa-canoista-pagaia, l’autore semplifi cò la for-mula, scrivendo cheR è legata ai duepara-metri: peso del sistema (kg) e velocità alquadrato (V2).I principi di Boiko, furono utili zzati da

Colli e coll. (1990) in unostudio sulla valu-tazione funzionale del canoista,arrivandoadindividuare il parametroJoule/colpo/kg.I valori di resistenza, sonostati riveri-

ficati con le imbarcazioni attuali , in unolavoro svolto presso la vasca navaledel l’I NSEAN di Roma (Lagala-Colli-Introini, 2007, dati personali non pubbli-cati).Valori di resistenza (F) furono rilevati

anchedaMori (1991,dati personali nonpub-blicati) in uno studiodi progettazionedi unK1 per la FICK. Dalle prove effettuate suscafi in assetto libero, risultaronoi dati ripor-tati nel Grafico 1. Come si vede i risultatisonoabbastanzadispersi e risentonoin modosensibile sia del modello di kayak che delpeso atleta-attrezzatura-canoa. In altre espe-rienze dello stesso studio si evidenziava che,a parità delle altre condizioni, la resistenzavariavain maniera molto rilevante, con l’as-setto iniziale. La conseguenzadi questi risul-tati si concretizzanelladifficoltà di tracciareundiagrammaresistenza-velocitàeancorpiùadareunaformamatematicaaquestarelazio-

Grafico 1 - Resistenza F(V). Confronto fra le imbarcazioni

22,252,52,7533,253,53,7544,254,54,7555,255,55,7566,256,56,7577,257,57,7588,258,5

2,75 3 3,25 3,5 3,75 4 4,25 4,5 4,75 5

V (m/s)

R (Kg)

Stinger 72kg

Cleaver 72kg

Cleaver 92kg

Stinger 92kg

Page 22: FEDERAZIONE ITALIANA CANOA KAYAK nuova … · competizioniprnicipail, è satta me ssaa punto la fase chiamata “Preparazione Immediaat allaG ara” (PIG). E ssa rappr- e senta l’ul

22 FICK

w w w . f e d e r c a n o a . i t

Insieme per Vincere

aams

Page 23: FEDERAZIONE ITALIANA CANOA KAYAK nuova … · competizioniprnicipail, è satta me ssaa punto la fase chiamata “Preparazione Immediaat allaG ara” (PIG). E ssa rappr- e senta l’ul

23NUOVA CANOA RICERCA n. 64

w w w . f e d e r c a n o a . i t

Insieme per Vincere

aams

Page 24: FEDERAZIONE ITALIANA CANOA KAYAK nuova … · competizioniprnicipail, è satta me ssaa punto la fase chiamata “Preparazione Immediaat allaG ara” (PIG). E ssa rappr- e senta l’ul

24 FICK

ne. Se analizziamo il Grafico 2, ottenutocomemediastimata delle varie misurazionieffettuate, si possonofare alcuneconsidera-zioni. Il diagramma completo presenta uno“scalino” intornoa 3,10m/s, seguito da unadeflessione intornoa 3,5m/s, rappresentativila condizione in cui la secondacrestadell’on-dadi prua,raggiungela poppa.In questacon-dizione (velocità di dislocamento massima)lo scafo è “ in scia a sestesso”, ricevendounaiuto all’avanzamento dal proprio moto.Abbandonatal’onda di poppa, lo scafo subi-sce un forte incremento di resistenza. Sevogliamo rappresentarein formamatematicasemplice questacurva, si devononecessaria-menteintrodurredelle approssimazioni, cheportanoalla formulaeai risultati rappresenta-ti nel Grafico 3, nelquale vengono confronta-ti i dati misurati con dati ipotetici derivantidall’equazione F=0,65 V1,5057. Se ci limi-tiamo invece,astudiare i dati relativi al trattodi curvasopraal “gradino” o deflessione, che

è il tratto di normale impiego del K1 (3,5m/s=4’45”/km), si ottiene invece, unaformu-la polinomialedi grado 5 (F=3,10478V5 –60,9634 V4 + 475,73 V3 – 1843 V2 +3544,69V -2705,31.Elaborazionematemati-cadi Galligari Alessandro)il chenonstupisceperchélaresistenzatotale è lasommadi varieresistenze, le cui principali hanno esponente2 (attrito) e 4 (onda).Tali provedi trascina-mento, cheportaronoa risultati molto affida-bili per l’epoca,grazie alla libertàdi variazio-ne spontanea dell’assetto (per l’azione dellaportanzaedell’ondaemessa) degli scafi eallaprecisionedegli strumenti di misura(cella dicarico e tachimetro), non furono comunquedel tutto soddisfacenti, perché non in grado(comedel resto tuttele provedi trascinamen-to senza canoista) di riprodurreil beccheggioe lo “scodinzolo”, dovuti alla discontinuità easimmetria dell’azione della pagaia. Infatti,scafi con poppamolto larga, che al traino sierano dimostrati eccellenti, in gara si sono

Grafico 2 - Media stimata delle misurazioni

00,5

11,5

22,5

33,5

44,5

55,5

66,5

77,5

88,5

9

0 0,5 1 1,5 2 2,5 3 3,5 4 4,5 5

V (m/s)

R (Kg)

Grafico 3 - Confronto fra valori misurati e valori calcolati con equazione: F=0,65 V1,5057

0123456789

0 1 2 3 4 5

V (m/s)

R (Kg) V.misuratiV.calcolati

Page 25: FEDERAZIONE ITALIANA CANOA KAYAK nuova … · competizioniprnicipail, è satta me ssaa punto la fase chiamata “Preparazione Immediaat allaG ara” (PIG). E ssa rappr- e senta l’ul

25NUOVA CANOA RICERCA n. 64

molto ridimensionati, perchéalle alte velo-cità, ancheper l’azionemenocomposta del-l’atleta,l’aff ondamento istantaneo,durantelafase attiva della pagaiata, da parte di unapoppalarga, ”trascina” più acqua di quantononfaccia unapoppasottile.Attualmentela tendenzadominanteèquel-

la di sceglierescafia strutturasemidislocante(carenatonda),di progettazionerelativamen-te semplice, sottili, con elevati pescaggi,instabili, velociecongrandicapacitàdi acce-lerazione (ottima partenza),ma altrettanta

evidente perdita di velocità (decelerazione)nella faseaerea. Esistonodavari anni, anchestudi sugli scafi semiplananti (carenapiatta oa “v” ), chenecessitano di progetti più com-plessi, pescanopoco, sonopiù larghi equindisono più stabili. Questi scafi raggiungonoelevate velocità maaccelerano conunacertadifficoltà e quindi devono essere mantenuticostantemente in planata.I loro punti di forzasono resistenza d’onda teorica più bassaemantenimentodella velocità nella fase aerea(“scivolata”).

1. Lo studio del moto di un corpo si fapartendo dalla seconda equazione fon-damentale della dinamica, che puòessere interpretata in duemodi:

2. F = ma, cioè una forza F applicata adun corpo di massa m, gli imprimeun’accelerazione a, proporzionale allasua intensità.

F ∆ t (impulso di forza)= m ∆ v (variazio-ne della quantità di moto), cioè “ l’i mpulsoche una forza comunica ad un corpo in uncerto tempo, è uguale alla variazione dellaquantitàdi moto cheessosubisce, nello stes-so tempo”. Questa formula equivale a :F=m∆v/∆t, mav/t=a, quindi: F=ma.Prendendo in considerazione la prima

interpretazione, e considerando solo la dire-zione del moto, chiamando F lo sforzo chefa avanzare lo scafo e (R + R1) le resistenze,avremo: F – (R+R1) = m a, chepuò esserescritta anchecome: F = (R+R1) + m a.Dal momento che F differisce da T solo

per azioni parassite chepossono esserepre-senti durante la trasmissionedel moto, siasul puntapiedi che sul sedile, l’equazioneprecedente può essere scritta anche: T –(R+R1) = ma, o anche: T = (R+R1) + ma.Risulta chiaro quindi che la forza F o T,

oltreavincere la resistenzaal moto puòdareun’accelerazione. Infatti, all’in izio del motodi una canoa, R eR1 sonobassee il sistemapuò accelerare, ma con l’aumentare dellavelocità, R + R1, aumentano notevolmentecome abbiamo visto, fino a quando nonavremo: F = R + R1, e nonvi sarà più acce-lerazionealmenorispetto allavelocitàmediaraggiunta.In effetti il motodi unacanoaè un conti-

nuoaccelerare e decelerare,a causa dell’al-ternarsi della fase acquatica con quellaaerea; infatti, durante la faseacquatica F èmaggiore di R + R1, e si haun’accelerazio-ne, mentre durante la fase aerea rimangonosolo R + R1, e il sistema decelera (vediTabella 1). E’ evidenteche se non dovessispendere una parte di F per riaccelerare ilsistema, essaequilibrerebbeR + R1aunvalorepiù ele-

vato cioèad unavelocitàmaggiore.Le prove di decelerazione senza propul-

sionedisponibili in letteratura, sono scarsis-sime. In passato (Guazzini1990; 2000) cisiamo basati su dati di origine tedesca(Flunker, 1986, in: Beaudoue coll., 1987)che mostravano misurazioni effettuate sucanoecon scafi sorpassati e soprattutto con

Nozioni di dinamica

Page 26: FEDERAZIONE ITALIANA CANOA KAYAK nuova … · competizioniprnicipail, è satta me ssaa punto la fase chiamata “Preparazione Immediaat allaG ara” (PIG). E ssa rappr- e senta l’ul

26 FICK

metodiche e strumenti non troppo precisi(probabilmente suanalisi video).Attualmente l’evoluzione degli strumenti

(“Ergokayak”) ci permette di analizzare

l’andamento della decelerazione, utilizzan-do dati acquisiti con maggiore precisionescientifi ca (Tabella 1).Buoni risultati si ottengono quindi, quan-

do la velocitàmassimae media sonomoltovicine, poichéminori sonole accelerazioni.Ciò è valido sia per ogni ciclo di pagaiatache nella condotta di gara totale (le varia-zioni di ritmo all’ interno delle garehannosolo scopi tattici), perché il massimo rendi-mento si ottieneconil minimo rallentamen-to durante la fase aerea (“scivolata” per

inerzia del sistema). Da questo punto divista gli scafi pesanti (K2 e K4) sono favo-riti poiché la loro inerzia tende amantenerecostante la velocità; inoltre la frequenza deicolpi èmaggiore chenelle barche singole, equindi le fasi aeree sono più brevi. Il piùsvantaggiato è, invece, il C1, per motiviinversi.

La pagaie dacanadeseequelle tradiziona-li dakayak, si comportano comeunqualsiasicorpochesi muovein un fluido, incontrandounaresistenza(Rp) pari a: Rp = Cpe Y SV2 , doveCpeè il coefficientedi penetrazio-nedellapala, dipendentedalla suaforma,Y èla viscosità del fluido, S è la superficie cheessa espone frontalmente al moto (sezionemaestra), V2 è il quadratodellavelocità (concui la pagaiasi muovein acqua).Non potendo intervenire su Y, possiamo

invece variareR (e quindi lo sforzo efficaceFe), variandoCpeeS,chedipendonodal tipo

di pagaia, eV , chedipende, invece, damol-tissimi fattori(pagaia, scafo, tipo di voga, tipo di gara,

caratteristichedelcanoista). In altreparoleuncerto carico Fe,si puòottenere come reazio-neadunaresistenzaR, chepuòessereottenu-taconpiccoli valori di CpeeSegrandivelo-cità in acqua, oppurecongrossi valori di CpeedSepiccole velocità in acqua.Gli effetti però,sonodiversi. Nel secondo

casoinfatti, la pala si muovepoco in acquaeposso sfruttarla per “agganciarmi e tirarmiavanti”. Nel primo caso invece, la pala

K1 a vel 4,03 m/s (2'04"/500) K1 a vel 4,62 m/s (1'48"/500) Tempo dallo

stop (ms) Vel

(m/s) % dalla

vel.iniziale Tempo dallo

stop (ms) Vel

(m/s) % dalla

vel.iniziale 0 4,03 0 4,62

200 3,74 -7,20% 200 4,16 -9,96% 400 3,58 -11,17% 400 3,82 -17,32% 600 3,51 -12,90% 600 3,67 -20,56% 800 3,44 -14,64% 800 3,56 -22,94%

1000 3,37 -16,38% 1000 3,49 -24,46% C1 a vel 4,46 m/s (1'52"/500)

Tempo dallo stop (ms)

Vel (m/s)

% dalla vel.iniziale

0 4,46 200 3,89 -12,78% 400 3,39 -23,99% 600 3,05 -31,61% 800 2,9 -34,98%

1000 2,78 -37,67%

Tabella 1. Andamento della decelerazione.Testeseguiticonaccelerometria assiale (“Ergokayak-2”)raggiungendo unadatavelocità emantenendola posizionesenzapropulsioneper3”(K1“Nelo-Vanquisch” e“Scorpion”-C1 “Plastex-“Olimpia”).(Colli-Introini, 2004,dati personalinonpubblicati,modificati).

Meccanica e biomeccanica delle pagaieda canadesee tradizional i da kayak:il concetto della “re sistenza”

Page 27: FEDERAZIONE ITALIANA CANOA KAYAK nuova … · competizioniprnicipail, è satta me ssaa punto la fase chiamata “Preparazione Immediaat allaG ara” (PIG). E ssa rappr- e senta l’ul

27NUOVA CANOA RICERCA n. 64

“fugge” velocemente,creandoungranmovi-mento di acqua nella direzione oppostaall’i mbarcazione,ma peggiorando le condi-zioni per spingereavanti la stessa. Si devenotarechesela canoanonèabbastanzavelo-ce, tenere la pagaia “ferma”, fa diminuiremolto la frequenzadei colpi. E’ per questochein partenza, quandola canoaè ferma,peri primi 3-4colpi, la pagaiaarretravisibilmen-te, alzando molti spruzzi, manifestazione,questa, che deve assolutamente scomparirequandosi è in velocità.

Lasuccessionedellevarie fasi èla seguente:1. nella fasedi immersionela pala ha uncarico progressivamente crescente.Perché il carico cresca velocemente lapala deve avere una forma adeguata,cioè una giusta inclinazione rispetto almanico, in modo da entrare in acquasenza spruzzi, indice, questo ultimo difiletti fluidi chenon si “attaccano”subi-to alla pala, ma inizialmente “cavitano”(Figura 4). Inoltre, la pala deve esseresuffici entemente larga da consentire

subito l’applicazionedi uncaricoelevato,manon tanto da trovare eccessivo ostacoloall’i mmersione.2. All ’i nizio della fase propulsiva, inizial’arretramento della pala, con forma-zione di pressione sulla faccia dellapala stessae di una forte depressione,accompagnata da vortici, sul dorso.Questa faseè inizialmente assai insta-bile e può presentareuna caduta dicarico dovuto alla “indecisione”del-l’acqua compressa sulla faccia dellapagaia, sul versodaprendere (destro osinistro) per sottrarsi alla compressio-ne. In un sistema equilibrato l’ acquadovrebbe uscire in parti uguali dai duelati, ma in realtà è praticamente impos-

sibile posizionare subito la pala nelmodo ideale previsto dalla sua forma(quadrata, a goccia, a goccia asimme-tricanel kayak, pentagonalenellacana-dese). Per dare all ’acquauna direzionepredefini ta di fuga, a volte, è statointrodotto nella pala un deflettore cen-trale (anche chiamato spigao costola),che indirizzandoil flusso acquosometàa destra e metà a sinistra, rende lapagaia più stabile, complicandoun po’l’estrazione. Dopo questa fase instabi-le, il carico si mantiene abbastanzacostante, per poi finire in unafasesem-pre meno positi va, nella fase di estra-zione. Nella canadese, la maggioresuperficie della pala, la possibili tà di

FIGURA 4 – Immersioneconpaledakayak tradizionali.Sel’ inclinazionedellapalanonèottimale,si verificauna“cavitazione” dei filetti fluidi (B), conscarsamessain pressionedella pala.(da:Guazzini,2000)

Page 28: FEDERAZIONE ITALIANA CANOA KAYAK nuova … · competizioniprnicipail, è satta me ssaa punto la fase chiamata “Preparazione Immediaat allaG ara” (PIG). E ssa rappr- e senta l’ul

28 FICK

lavoro con la pagaia verticale, l’azione distabili zzazione dall’al to verso il basso delbraccio alto, permettono carichi decisamen-te più elevati.3.Nella fasedi estrazione,la pagaia hauna

posizionein acqua, con unacomponen-te orizzontale di avanzamento semprepiù piccola, ed unaverticale (cheabbas-sala poppa) sempre più grande(Figura5). Questa fase è troppo estesarispetto

all’i ntera passata, ed inoltre proprio perabbreviare questa fase,la pagaiadeveessereestratta dall’acqua con un moto “parassita”del braccio, cioèconunosforzochenonpar-tecipaalla propulsione.Nella canadese, inol-tre, la timonata,riduceulteriormente la velo-cità, rappresentando una “ frenata”.Attualmente la ridotta larghezzadelle cana-desi, permette all ’atleta di pagaiare moltovicini all’asse sagittale del sistemacanoa-canoista (diminuzionedel braccio), riducen-do il momentodi rotazione,equindi anchelatimonata in fase di estrazione, che avvienequando la mano è davanti all’anca. Taleazione generaminoreresistenza idrodinami-caemaggioreavanzamento (Figura 6).

FIGURA5 – Lacomponenteorizzontale dellapagaiata(o) nellafasedi immersione(1), equellaverticale(v) nellafasedi estrazione (2) e la loro distanza (b1, b2) dal centro di spinta (c), sono responsabili del beccheggionellacanoa canadese.

FIGURA 6 – La riduzionedella larghezzadellecanoecanadesi,conconseguente riduzionedelladistanza(b) dallalineadi pagaiataall’asselongitudinaledellacanoa,riduceil momentodi rotazione(Mo) e la resistenzaidrodinami-ca,migliorandol’avanzamentodellacanoa.

Page 29: FEDERAZIONE ITALIANA CANOA KAYAK nuova … · competizioniprnicipail, è satta me ssaa punto la fase chiamata “Preparazione Immediaat allaG ara” (PIG). E ssa rappr- e senta l’ul

29NUOVA CANOA RICERCA n. 64

Le pagaie elicoidali svolgonoil loro com-pito, in maniera totalmente diversa dallepagaie tradizionali. Infatti unavolta esauritala fasedi immersione,si comportano sostan-zialmente come l’ala di un aereo, o comeun’elica o un timone,sfruttando,quindi, unprincipio fisico diverso rispettoalle pagaieprecedenti. Un’ala non ha sostentamentose

non è investita da un fluido in movimento enon presenta una certa incidenza rispetto alfluido stesso.Cioèun’ala di formasimmetri-ca (peresempio il timone),sehal’asseparal-lelo al moto, non esercita nessun sostenta-mento ma si limita a dividereil fluido in dueflussi distinti ed a generare una resistenzaall’avanzamento(Figura7a).

Quando l’ala presentainvece, una certaangolazione rispetto al fluido, la divisionedei due flussi esercita una doppia azione:sul dorso, si verifi ca un calo di pressione

mentre sullaparte inferiore dell’ ala la pres-sione aumenta. I due effetti si sommano edil risultato è quello rappresentato nellaFigura 7b.

Ad unapressioneN, chesi puòconsidera-reperpendicolareall’assedi simmetria,corri-spondeunacomponente P, chesolleval’ala,detta“portanza”, ed unacomponenteR, cherappresentala resistenzaall’avanzamento.Una buona ala deve possedere (chiara-

mente) un elevato P,conunbassoR. I valoridi PeR, si possonocalcolarecon le seguen-

ti formule:P= ½Cp d A V2

R = ½Cr d A V2

doved è la densitàdel fluido,A è l’areadella sezionemaestra,V2 è il quadrato dellavelocità del fluido contro l’ala (o timone),mentreCp eCr sonocoeffi cienti chedipen-donodalla formadell’a la e dalla sua inclina-

FIGURA 7a– Se l’ alahal’asseparallelo al moto(Va), dividesemplicementeil fluido in dueflussi,generandounaresistenzaall’avanzamento (R, nella figura applicataal baricentroG). (da:Guazzini,2000)

FIGURA 7b– Se l’ala presentaunacertaangolazionerispettoal fluido, la divisionedeidueflussi generaunapres-sionenella parte inferioreeunadepressionenellapartedorsale,consommadei dueeffetti (N) eproduzionedi unacomponente(P) detta “portanza”chesolleva l’ala, pur rimanendopresentela componenteR. (da:Guazzini,2000)

Meccanica della pagaia elicoidali: il concetto della “port anza”

Page 30: FEDERAZIONE ITALIANA CANOA KAYAK nuova … · competizioniprnicipail, è satta me ssaa punto la fase chiamata “Preparazione Immediaat allaG ara” (PIG). E ssa rappr- e senta l’ul

30 FICK

FIGURA 8 – Immersionepagaiekayakelicoidali. La forma particolaredel marginedi questepale,determinauningresso in acquatangenteaVR. VS: velocitàdi spostamento(orizzontale).VA: velocitàdi affondamento(vertica-le) della pala. (da:Guazzini,2000)

FIGURA 9 – Unavolta in acqua la pala,si disponespontaneamentein posizione“alare”, descrivendounatraietto-ria divergente(B) rispetto al kayak.(da:Guazzini,2000)

zione rispetto al fluido. Evidentementeunabuonaala per presentare un buon rapportoP/R deveavereunbuonrapportoCp/Cr.Descrivendo dettagliatamente l’azione di

unapagaiaa “portanza”, si notachela fasediimmersionenon presentadifferenzesostanzia-li con lepagaiea“resistenza”,senonperi van-taggi legati alla formapiù razionale che con-sentedi eseguirepiù facilmenteun ingresso inacqua tangente alla velocità Vr (Figura 8).Si hacosì l’ assenzadi spruzzi masoprattuttouna crescita più veloce del carico. Esaurita

questa fasela pagaiaviene tirata, edessendoasimmetrica rispetto al manico, si disponespontaneamentein posizione“alare”(Figura9)descrivendoin acquaunatraiettoriadivergen-te rispetto al kayak,macon unagrossacom-ponente di forza nel senso dell’avanzamento.Il risultato di questa azioneèchela pagaia insostanzanonarretramasi allargarispetto alloscafo e contemporaneamente si ha unarota-zioneattornoadun punto cheè all’i ncirca alivello della superficie dell’acqua. Inoltre infasedi uscita la pagaiasi presenta in posizio-

Page 31: FEDERAZIONE ITALIANA CANOA KAYAK nuova … · competizioniprnicipail, è satta me ssaa punto la fase chiamata “Preparazione Immediaat allaG ara” (PIG). E ssa rappr- e senta l’ul

31NUOVA CANOA RICERCA n. 64

Freq/min Tempo fase acqua (ms)

Tempo fase aerea (ms)

Tempo pagaiata totale (ms)

% tempo in acqua /tempo totale

Kayak 66 476 433 909 52% 74 445 366 811 55% 82 421 311 732 58% 91 396 263 659 60% 97 376 243 619 61%

104 360 217 577 62% 115 330 192 522 63% 122 316 176 492 64% 130 303 159 462 66%

Canadese 58 580 454 1034 56% 60 572 428 1000 57%

Tabella 2. Dati riferiti a tempi registrati con“Ergokayak”,suvarieprovemassimalidi 150metri (rec.3’),eseguitisucanoisti di alto livello (2 kayak,1 canadese). (Colli, Introini, 2004,dati personalinonpubblicati)

ne molto vantaggiosa,incontrandopochissi-maresistenzanell’estrazione.Il carico massimoapplicabile può essere

grande in entrambi i tipi di pagaia (bastaaumentare Cpe, S o V, nella formula vistaprecedentemente) ma il miglioramento delrendimento consenteuna propulsione moltopiù regolare e fluida, con minori cadutedivelocità dello scafo nelle fasi transitorie(ingresso, estrazione,faseaerea),e per con-

fermare ciò basta guardare fi lmati attuali efilmati di venti anni fa, quando i beccheggierano molto più accentuati. Infine è impor-tante ricordare, che la muscolatura lavorameglio, perché il particolare moto dellapagaia facilita l’impiego dei soli muscoli deltronco e permetteal braccio di tirarein posi-zione ergonomica(vicino al tronco), con ilsolo avambraccio che viene tirato in fuoridalla pagaiastessa.

Analizzando i dati della Tabella 1 e 2, èpossibile fare alcune considerazioni che

riguardano sia l’aspettomeccanico-idrodina-mico chequello biomeccanico:

• La decelerazioneè tanto più evidentequantopiù veloceè la canoa(R=kV2,7).All e frequenzedi gara (90/120) granparte della velocità (70-100%) vienepersa nei primi 180-200 millisecondi,della faseaerea.

• La faseaerea ha una durata variabile aseconda della frequenza e della velocitàdel colpo in acqua,ma comunquecherimane fra 150 mil lisecondi circa (a 130colpi) e500millisecondicirca(a60colpi);

• Dal puntodi vistapuramentemeccanico(idrodinamico) sarebbepiù effi cace una

pagaiata il più possibile continua, senzainterruzioni fra le fasi in acqua, per eli-minaretutte le decelerazioni;

• Dal puntodi vista biomeccanico, ciò nonè possibile per la presenza di due lati dipropulsioneedi unafasedi cambio daunlato all ’altro (faseaerea), durante laqualeil braccio di spintarecupera la lunghezzaefficace (rilassandogli antagonisti cioè imuscoli della trazione) per la successivaentrata in acqua. Questa fasedifficilmen-te può effettuarsi con tempi inferiori a180-200 ms, nel kayak e 380-400 ms

Meccanica e biomeccanica della pagaiata

Page 32: FEDERAZIONE ITALIANA CANOA KAYAK nuova … · competizioniprnicipail, è satta me ssaa punto la fase chiamata “Preparazione Immediaat allaG ara” (PIG). E ssa rappr- e senta l’ul

32 FICK

nellacanadese.A confermadi questo èneces-sario osservarela tecnicaalle alte frequenze,oltre 120 nel kayake oltre 70 nella canadese,nellequali la faseaereaè inferiorea180mse400msnella canadese, e doveil gesto vienecompiutoin manieraincompleta, cioèsenza ilrecuperodella lunghezzaefficace;Durantela faseaerea, acausadellarapidità

di decelerazione, un’esigenza primaria delcanoistaè il recuperodella lunghezzaeffica-cenonchécoordinare unmovimento più cor-retto, che rappresentano quindi il vero obiet-tivo dellamaggioreominoreduratadella faseaerea e che è legato a fattori individuali(antropometrici, neuro-muscolari).I parametridinamici, quindi, sui quali è

possibile agirepercercaredi ottenereelevatavelocità conmoto il più possibile uniforme,sonocostituiti daun rapporto ottimale fra:forza applicata (F)/ lunghezza efficacedella pagaiata (L)/frequ enza dei colpi (N).Questo rapportovaria daatleta ad atleta, poi-ché è in relazione alle capacità muscolari eallemisureantropometriche, dascafo ascafo,dagaraa gara, e deveessereottimizzatoconl’al lenamento. Il tipo di scafo inoltre, devepresentarebassaresistenzaall’avanzamento esoprattutto esserein gradodi mantenere la“scivolata” durantela faseaerea, in manieraimportante.Analizziamo ora i vari parametri del rap-

porto,dal punto di vistabiomeccanico.La forza F, relativa all’im pulso di forza

(I=F ∆ t) applicataalla pagaia, è legata a varifattori principali, fra cui rivestonoimportanzafondamentalequelli tecnici cioè in chemodolavorala pala in acquaedin misuraridotta,eil tempo di esecuzione della fase in acqua(rapidità del colpo).Per aumentare l’impulsodi forzaapplicata alla pagaia, possiamoagiresui duefattori del rapporto e cioè su un cor-retto lavorodellapala in acquaesull’aumen-to della rapidità del colpo stesso. Perché la

pala possa svolgere un lavoro in acqua piùefficacepossibile, è indispensabile che:• la pagaia entri velocemente in pressioneed esca velocemente dall’acqua, fattorientrambi legati allasuaforma(formadelbordoe superficie superiore; inclinazio-nedella pala rispettoal manico; superfi -cie vicino al manico) maanchealla sen-sibilità dell’a tleta, poiché unamessainpressione della pala tardiva, può esserecausatadaunaspintaanticipatasulla tra-zione;

• la pagaia venga“verticalizzata” veloce-mente, non solo durante la propulsionema anche nell’ultim a parte della faseaerea, fino ad un angolo ottimale dellapala sul piano frontale di circa 65-70°(sul piano frontale la pagaia copre ilbraccio). Tale azione favorisce il rag-giungimento della posizione “alare”della pala in acqua, indispensabile per laportanzadella pala perchéoffre la mag-giore superficie della pala alla direzionedel moto;

• vengasvolta un azione di contrasto delbraccio alto cheaccompagnala torsionesenza che avvengaun lavoro di spinta(L=F s), fino al passaggio della manodavanti al viso. In tal modosi evita l’an-ticipo della spintasulla trazione, fattoreresponsabiledi riduzionedi carico;

• le gambe compianoun’azione di spintadecisa, omogenea e sincronacon tutta lapassata in acqua, iniziando nello stessoistante dell’immersionee terminandounattimo primadell’estrazione.

La traiettoria che la pala segue in acqua,intesocomeangolorispetto al pianosagittale,dipendedalla formadella pala in particolaredel ricciolo (spessoredel profilo) più o menogrosso.Generalmentetaleangoloè intornoai30°/40°maè evidentecheseil ricciolo dellapalaèpiù grosso, l’effetto portantesaràmag-

Page 33: FEDERAZIONE ITALIANA CANOA KAYAK nuova … · competizioniprnicipail, è satta me ssaa punto la fase chiamata “Preparazione Immediaat allaG ara” (PIG). E ssa rappr- e senta l’ul

33NUOVA CANOA RICERCA n. 64

gioree la traiettoriasaràpiù apertaversol’e-sterno (angolooltre 40°),mentre se il riccio-lo saràpiù piccolo (minoreeffetto portante),la traiettoriasaràpiù vicinaalla canoaconunangolominoredi 35°. Puòessereunabuonasoluzione utilizzare una pala che riesce adeffettuare una traiettoria parallela e moltovicinaall’ondadi scia.Perquanto riguardalarapidità dellafasein acqua,ènecessario con-siderarechesia questo parametro cheancorpiù la faseaerea,aumentanoconl’aumentaredellavelocitàdellacanoa. E’ importanteinol-tre, ricordare che se aumenta il parametrorapidità del colpoa bassefrequenze, aumen-terà inevitabilmenteladuratadellafaseaerea(variando il rapporto%) e l’impulsodi forzaconseguentementenonpotràaumentare.La lunghezza L del colpo efficace. La

lunghezza del colpo è di fondamentaleimportanzaperchépiù avantisi riesceapren-dere l’ acqua e più lungo risulterà l’avanza-mento della canoa(Velocità avanzamento=Frequenza colpi x Lunghezzacolpo)semprechela pagaianonarretri in acquariducendoin tal modo la lunghezzae il movimentosiabiomeccanicamente coordinato.La lunghez-zaefficacedel colpoèdefinibilecome“partedel colpo in grado di produrrepropulsionequindi accelerazionedella canoa”. E’ inevita-bilmente più breve dell’intera passata, per-chénoncomprendeduemomenti importantidella passata in acqua, come la messa inpressionedellapala (immersione),checomeabbiamo visto è legata alla suaforma e allasensibilità dell’at leta,e lo svincolo,chedeveessereveloce (non ritardato) per non creareresistenze di vortice e quindi calo di carico.Esaurita l’ azionedi contrastodelbraccio altocheaccompagnala torsionedelbusto,duran-

te l’estrazionee la faseaerea,il braccioaltoconun lavorodi estensionedovrebberecupe-rare la lunghezza della leva del braccio,importante per la lunghezza efficace dellapropulsione.La frequenza dei colpi al minuto N. E’

inversamenteproporzionale alla forza appli-cata e all’ampiezza del gesto. Risente di fat-tori individuali fisiologici, muscolari (qualitàdelle fibre)e antropometrici (lunghezzadellaleva). L’angolazionedellepalee la lunghezzadella pagaia incidono in maniera consistentesu tale fattore. L’angolazionedelle pale inci-de sul grado di rotazione della pala sinistraprimadell’immersione. In praticapiù l’ango-lo è grande (70-80°)maggiore dovrà esserel’estensione del polso destro in uscita, conconseguente rotazione della pala durante lafase aerea prima dell’im mersione a sinistra.Viceversa se l’angolo molto piccolo (>60°),minore dovrà essere la rotazione del polsodestro dopo l’estrazione, però, comecontro-partita sarò costretto ad un abbassamento delbraccio “di spinta”, conconseguentemaggio-redifficoltàdi verticalizzazionee“appoggio”della pala sull’acqua.La variazione del rap-portofaseaerea/fasein acquaalle diversefre-quenze, ci mostrachese il canoista necessitadi frequenzepiù alteperesigenzeagonistiche(velocità) o muscolari, minore sarà la faseaerea e più vantaggioso risulterà un angolopiù piccolo. L’angolazioneottimaledellepaleè quindi un compromesso e attualmente èintornoai 65° (62°/68°).Anche la lunghezzadellapala, incide in manieraconsistentesullafrequenza dei colpi, aumentando la possibi-lità di lunghezzaefficace. La lunghezza otti-male è neimaschi 2.15/2.19e nelle femmine2.10/2.13.

Page 34: FEDERAZIONE ITALIANA CANOA KAYAK nuova … · competizioniprnicipail, è satta me ssaa punto la fase chiamata “Preparazione Immediaat allaG ara” (PIG). E ssa rappr- e senta l’ul

34 FICK

Rapport o ottimale faseaerea-fasein acqua

La perditadi velocitàdiminuisceinmanie-raevidenteconl’aumento della frequenzadeicolpi e la relativa diminuzionedella duratadella fase aerea; questo non vuol dire chebastaaumentare la frequenzaper raggiungereelevati risultati perché, comeabbiamo visto,al di sotto di unadeterminataduratadellafaseaerea,diventamolto diffici le (biomeccanica-mente) recuperarela lunghezzadel gesto. Laduratadella faseaerea ottimale sarà quindi

quella chepermette di recuperare la lunghez-za efficacedel colpo e soprattutto rappresen-ta un fattore individualelegato alle caratteri-sticheneuro-muscolari e antropometriche.Il tempo di duratadella fase in acqua è

legato alla velocità della canoa(oltre cheallafrequenzadei colpi). Sela canoaèpiù velocecome nel caso dei K2 o K4, avrò minoretempo per avanzare cioè per “agganciarmiall ’acqua e tirarmi avanti” . E’ importante

Tabella 3.Probabile andamento delladuratadellefasiin acquaearianelkayak,conperdita% dellavelocitàduran-te la fase aerea alle varie frequenzedi pagaiata,relativealla velocitàdi 4,03m/se 4,62m/s.

Freq/min Tempo ogni pagaiata(ms)

Tempo fase acqua(ms)

Tempo fase aria(ms)

% tempo in acqua/tempo totale

Perdita%vel. fase aerea a vel.4,03m/s

Perdita%vel. fase aerea a 4,62m/s

60 1000 503 497 50%62 968 494 474 51% 64 938 485 453 52% 66 909 476 433 52% 68 882 467 415 53% 70 857 460 397 54% -11,17% 72 833 452 381 54% 74 811 445 366 55% 76 789 438 351 55% 78 769 433 336 56% 80 750 427 323 57% -9,43% -13,85% 82 732 421 311 58% 84 714 415 299 58% 86 698 410 288 59% 88 682 404 278 59% 90 667 399 268 60% -8,44% -11,90% 92 652 393 259 60% 94 638 385 253 60% 96 625 379 246 61% 98 612 373 239 61%

100 600 369 231 62% -7,94 -11,26% 102 588 365 223 62% 104 577 360 217 62% 106 566 355 211 63% 108 556 349 207 63% 110 545 343 202 63% -7,20% -9,96% 112 536 338 198 63% 114 526 333 193 63% 116 517 328 189 63% 118 508 323 185 64% 120 500 319 181 64% -6,45% -9,09% 122 492 316 176 64% 124 484 313 171 65% 126 476 309 167 65% 128 469 306 163 65% 130 462 303 159 66% -7,58%

Page 35: FEDERAZIONE ITALIANA CANOA KAYAK nuova … · competizioniprnicipail, è satta me ssaa punto la fase chiamata “Preparazione Immediaat allaG ara” (PIG). E ssa rappr- e senta l’ul

35NUOVA CANOA RICERCA n. 64

però, che il canoistariescaad avanzare inmaniera parallela alla velocità della canoa,poiché se la rapidità dell’avanzamento èsuperiore alla velocità della canoa, la pala inacquanonstaràfermamaarretreràspostandoacqua, riconoscibiledal “vuoto” (vortici) suldorso della pala e una piccola onda dallaparte della concavità. La durata di questotempo disponibile,determina una certa fre-quenzae una conseguentefase aerea. Ladimostrazionedi ciò deriva dalla necessitàdimantenerela frequenzadei K4 di livello alto(cioèpiù veloce) a 125-130colpi.In sintesi, a secondadel tipo di pagaia che

io adotterò,della rapidità del colpo e dellafrequenza,potròaverei seguentieffetti dina-mici sul colpo:Kayak-pagaia tradizionale, colpo rapido in

acqua.A bassefrequenze,scarsamessain pres-sionedella pala,allungamentodellafaseaereaconaumento decelerazione,arretramentodellapala in acqua, riduzioneforzaapplicata.Adaltefrequenze, probabile non recuperodella lun-ghezzadelcolpo,durantela faseaerea, peggio-re estrazione;Kayak-pagaiatradizionale, colpo

lento inacqua.A bassefrequenze,buonamessain pressionedellapala,allungamentodellafaseaerea con aumento decelerazione, “colpoagganciato”, maprobabile elevatapermanenzain acqua della pala in estrazione.Ad alte fre-quenze, faseaerea troppo breve conmancatorecupero della lunghezzadel colpo;• Kayak-pagaia elicoidale, colpo rapido inacqua. A basse frequenze, discretamessain pressionedella pala per la suaforma,allungamento della fase aerea conaumento decelerazione, probabile arre-tramento della pala in acqua, riduzioneforzaapplicata.Ad alte frequenze, proba-bile non recupero della lunghezza delcolpo,durantela fase aerea;• Kayak-pagaia elicoidale, colpo lento inacqua. A basse frequenze, ottima messain pressione della pala, allungamentodella fase aerea con aumento decelera-zione,colpo benagganciato ma probabi-le permanenza in acqua eccessiva dellapalaconritardo in estrazione.Ad alte fre-quenze, faseaereatroppobreveconman-cato recupero della lunghezzadel colpo;

Tabella 4. Probabile andamento delladuratadelle fasi in acquae aria nellacanadese, conperdita% dellavelocitàdurantela faseaereaalle variefrequenzedi pagaiata,relativealla velocitàdi 4,46m/s.

Frequenza/min Tempo ogni pagaiata(ms)

Tempo fase acqua(ms)

Tempo fase aria(ms)

% tempo acqua/tempo totale

Perdita%vel. fase aerea a vel.4,46m/s

40 1500 652 848 43% 42 1429 644 785 45% 44 1364 636 728 47% 46 1304 628 676 48% 48 1250 620 630 50% 50 1200 612 588 51% -29,82% 52 1154 604 550 52% 54 1111 596 515 54% -28,70% 56 1071 588 483 55% 58 1034 580 454 56% -26,46% 60 1000 572 428 57% 62 968 564 404 58% -23,99% 64 938 556 382 59% 66 909 548 361 60% -21,52% 68 882 540 342 61% 70 857 532 325 62% 72 833 524 309 63% -18,39% 74 811 516 295 64%

Page 36: FEDERAZIONE ITALIANA CANOA KAYAK nuova … · competizioniprnicipail, è satta me ssaa punto la fase chiamata “Preparazione Immediaat allaG ara” (PIG). E ssa rappr- e senta l’ul

36 FICK

• Canadese,colporapidoin acqua. A bassefrequenze,allungamentodella fase aereaconaumentodecelerazione,buonamessain pressione della pala per la suaformama probabilearretramentodella pala inacqua.Ad alte frequenze, probabile nonrecupero dell a lunghezza del colpo,durante la faseaerea;• Canadese, colpo lento in acqua. A bassefrequenze,ottima messa in pressionedella palaperla suaforma,allungamentodella fase aerea con aumento decelera-zione,“colpo agganciato”, ma probabilepermanenzain acquadella pala in estra-zione.Ad alte frequenze, faseaerea trop-pobreveconmancatorecupero della lun-ghezzadel colpo.La misurazionedel rendimento (effi cienza

propulsiva) infine, rivestegrandeimportanzadal punto di vista metabolico, ma meno daquellopuramentetecnico.Il rendimento èugualea:Potenzasviluppa-

ta(P)/Potenzaspesa(E). La potenzasviluppa-tadipendeda:P= F(R)V, esi esprimein watt(Joule/sec). Infatti P=L/t dove L=F(in N oKg*9,8)s (spostamentoin m), e si esprimeinJoule (Newtonm). Nel nostro caso L=R(N oKg) s(m),quindi P=Rs/t (mas/t=V) dacui P= RV, edi conseguenzaV=P/ReR=P/V.Boiko, nel suo articolo del 1987 (da cui

hannopresospunto variepubblicazioni e lineemetodologiche), descrisseper primolamisura-zionedellaforzanellacanoa,utilizzandoi prin-cipi fisici sopra descritti. Infatti, partendodal-l’esempio di un canoista di 80 kg che volevaraggiungere la prestazionedi 1’50” sulla garadel K1 500metri, riteneva necessario per rag-giungere talevelocità di 4,5m/s (500m/110s),vincereunaresistenzadi 7,8kg (almetro), pro-durreunlavoro totaledi 3900kgm(fino acirca20anni fa, il lavorovenivaespressoancoraconquestaunità di misura,poi sostituitadaiJoule),derivantedalprodotto fra forzaperspostamen-

to (7,8*500). La potenzaespressa dal canoistain questione deriva dal lavoro/tempo (3900kgm/110s=35 kgm/s)o dalla forzadi resisten-zaper lavelocità(7,8 kg * 4,5m/s=35Kgm/s).Ipotizzando che il canoista in questioneabbialasua frequenzaottimaledi garaa120 colpi alminuto,nelpercorsoverranno battuti220colpitotali, con i quali sarà possibile determinare illavoro/colpo (3900 kgm/220colpi=17,7 kgmcolpo). Con questi saràpossibile anchestabili -reil lavoro/colpodi partenza,sapendocheque-sti ultimi sono superiori mediamente del 1,4(17,7*1,4=24,8kgm). Per individuarele varieintensità degli allenamenti specifici, Boiko,proponevainoltre, di associareallevarie inten-sità di allenamento (dal 50 al 90%della maxprestazione), una diversa lunghezza e durata,del percorsodi allenamento. Per esempio, perallenareil soli tocanoistadi 80kg,al 50%dellamax prestazione, calcoliamo il 50% dellapotenza max di gara (35 kgm/s), cioè 17,5kgm/s, che corrispondea 4,8 kg (F) e 3,6m/s(V). Quindi calcoliamo la lunghezza del per-corsodi allenamentoconla formula: l=V t=3,6m/s (110s *2)=792 metri. Quindi perallenarsial 50% dellamax prestazionedi gara sui 500,era necessario effettuarepercorsi di 792metriin 220 secondi.Per la resistenza idrodinamica sonostate

universalmenteadottatele formule (Beaudoue coll., 1987): R (resistenza) = k V2; P(potenza) = k V3, che comunqueci lascianoalcuni giustificati dubbi,date leconsiderazio-ni precedenti (Mori, 1991) sulla difficoltà aquantificare l’esponentedella velocità (V) edi conseguenza il “k”, soprattutto per l’i m-possibilità di riprodurre artificialmente, leazioni del canoista che producono beccheg-gio e scodinzolo.La potenza spesa (E) è quantificabile,

misurandol’O2 consumato (sapendoche1 LO2 min=350Watt). Sappiamo che il rendi-mento fisiologico nella canoa è 16-18%

Page 37: FEDERAZIONE ITALIANA CANOA KAYAK nuova … · competizioniprnicipail, è satta me ssaa punto la fase chiamata “Preparazione Immediaat allaG ara” (PIG). E ssa rappr- e senta l’ul

37NUOVA CANOA RICERCA n. 64

(Colli e coll., 1993),mentrenel ciclismopuòarrivare al 24-25%.Il rendimento meccanicomuscolarecioè quanti newton di forzaappli-cata alla pagaia, vengono trasmessi allacanoa, è del 43%circa.Suquesto argomento,Colli-Introini (2006)

hannoeffettuato molte ricerchesul campo,misurandoil costoenergetico (C) in J/m/kg,dimostrando che il C a ritmi gara diventasempre più efficace, con l’aumentare dellivello del canoista.

Il rendimento può essere migliorato quin-di, in duemodi:• aumentando la potenza espressa, tramitela preparazionecondizionalemetabolica;• riducendo l’energia spesa, nel nostrocaso la resistenza all’avanzamento, ren-dendopiù efficace la tecnica e arrivandoa sostenere le stesse velocità con consu-mi inferiori o velocità superiori con lostesso consumo,che rappresenta sicura-mente il sistemapiù economico.

Il raggiungimento di elevateprestazioni è ilrisultatodi vari fattori quali allenamentocondi-zionalecongrandi volumieelevateintensitàmasoprattutto di unatecnicaottimale.L’obiettivo principale della pagaiata deve

essere l’avanzamentoil più possibile uniformeedefficace. Perquesto è necessariounadeter-minatalunghezzadelgestotecnico, senzaarre-tramento dellapalain acqua,cheriduce la lun-ghezza del lavoro e quindi l’avanzamento.E’importante, inoltre che la “pulsazione delcolpo” (tempo di permanenza della pala inacqua)siaperfettamentecoordinataconla“pul-sazione dell’oscillazione della velocità dellacanoa” (che determina tale tempo). Si devonoevitare inoltre, azioni scorrette cheaumentanole resistenze idrodinamiche,come la tardivamessain pressione della pala(“aggancio” nonefficace perarretramento dellapala in acqua) ola frenataper ritardo nell’estrazionedellapala.L’ottimizzazionedi unatecnicaefficace,otte-

nutagrazieall’util izzodi determinati angoli bio-meccanici e di unacorretta dinamicadel colpo,permettedi raggiungerevari obiettivi, quali:• maggiore applicazione di forza, legata aduna lunghezza efficace propulsiva, rapiditàesecutiva, angoloottimale della pagaia sulpiano frontale, e efficace trasmissione delmovimentoconunaspintadi gambedecisa,

omogeneaesincrona,attuata con unacate-nacineticacheiniziadallaspintadelpiedeeprosegueconil troncofino al braccio;• riduzione delle resistenze idrodinamiche,velocità di messa in pressionedella pala,angolo ottimale di portanza della pala inacquarispettoall’ assesagittaledellacanoa,mancanzadi anticipo della spintasulla tra-zione,estrazioneveloce legataad un verti-calizzazioneottimaledellapagaia;• rapporto ottimale tra faseaerea e fase inacqua, ricercato migliorando la sensibil itàdell’atleta con l’obiettivo principale direcuperare durante la fase aerea, la lun-ghezza efficacedel colpo, necessaria perl’ incremento dell’avanzamento, e ottenutarilasciando i muscoli agonisti dellapagaia-ta (trazione).La misurazione del rendimento infine, è un

parametro decisamenteimportantedalpuntodivista metabolico, ma non in gradodi rilevarequalesia l’erroreogli erroritecnici determinan-ti, per l’i ndividuazionedei quali rimaneinsosti-tuibile l’analisi della pagaiataconvideocamera,in considerazionedei concetti tecnici espressiinquesto articolo. Sarebbe pertanto interessanteverificarequali siano i parametri tecnici di effi -cacia, comuni in atleti chemostrano un ottimorendimentoequindi unottimocostoenergetico.

Conclusioni

Page 38: FEDERAZIONE ITALIANA CANOA KAYAK nuova … · competizioniprnicipail, è satta me ssaa punto la fase chiamata “Preparazione Immediaat allaG ara” (PIG). E ssa rappr- e senta l’ul

38 FICK

Beaudou A., Cezard J.P., Chapuis M.,Frossard C., Olive E. (1987) Pratique duCanoe-Kayak, Ed.Vigot, Paris.BoikoV.V. (1987) Zelenapravliennoierazvitie

dvigatelnoichsposovnostei celoveca,Fizkul’turai sport,Mosca. (traduzione in linguaTedesca,acuradi TschieneP., Francoforte,1988).Colli R., Faccini P.,Perri O., Corvò (1988)

La valutazionefunzionaledel canoista(2° rap-porto), CanoaRicerca,Anno III, n: 7.Colli R., Faccini P., SchermiC., Introini E.,

Dal MonteA. (1990) Valutazionefunzionaleedallenamento del canoista, SdS,Coni, Roma,anno IX, n°18.Colli R., Introini E., Schermi C. (1993)La

valutazione del rendimento in canoa(ErgokayakII parte),CanoaNews, annoII, n:2.Colli R., Introini E. (2004) Dati personali

nonpubblicati.Colli R., Introini E. (2006)Dall’allenamento

fisiologico all’allenamento della tecnica: ilruolo fondamentale del costo energetico,NuovaCanoaRicerca,annoXVI, n° 61/62.Guazzini M. (1990) Canoa-Kayak.

L’allenamento del canoista, EdizioniMediterranee,Roma.

Guazzini M. (2000) L’ allenamento delcanoistaevoluto, Edizioni Pegaso, Firenze.Lagala, Coll i R., Introini E. (2007)Dati per-

sonali non pubblicati.LoganS.M., Holt L.E. (1985)The flatwater

kayakstroke, National Strenght&ConditioningAssociationJournal, Vol.7, n°5, Lincoln.Mann R.V., Kearney J.T. (1980)

Biomechanical analysis of the olympic styleflatwater kayak stroke, MedicineandSciencein sport and exercise, Washington, USA,vol.12, n°3.Mori M. (1991)Dati personali nonpubblicati.Perri O., Toth A., Merli D., Filippa M.,

Cardente M. (1992) Barcellona ’92-Canoavelocità aCastelldefelds,CanoaRicerca,annoVII , n: 26.Perri O., Beltrami C., Di Giuseppe G.,

Sacchi R. (1996) Giochi della XXVIOlimpiade. I numeri d’oro di Atlanta.Analisitecnica comparata nel settorevelocità, CanoaRicerca,anno XI, n°42.Plagenhoef S. (1979) Biomechanical

analysis of olympic flatwater kayakingand canoeing, Researchquartely, USA,vol.50, n°3.

BIBLIOGRAFIA

Diplomato ISEF, Laureato in Pedagogia,indirizzo psicologico, Laureato in Scienzemotorie, Allenatore di 4° livello Europeo,Staff esecutivo Centro Studi FICK,

Professorea contratto di Tirocinio di canoa(T.T.D. Sport individuali ), Corso di LaureaSpecialisticain ScienzaeTecnicadelloSport,Firenze.

Guazzini Marco

Ingegnere meccanico, Professore diTecnologiameccanica nella Scuola seconda-

ria 2° grado,Istruttoredi Canoa, varie voltecampioneItaliano enazionale nella discesa.

Mori Massimo

Page 39: FEDERAZIONE ITALIANA CANOA KAYAK nuova … · competizioniprnicipail, è satta me ssaa punto la fase chiamata “Preparazione Immediaat allaG ara” (PIG). E ssa rappr- e senta l’ul

39NUOVA CANOA RICERCA n. 64

FEDERAZIONE ITALIANA CANOA KAYAKCentro StudiRicerca eFormazione

ORGANIGRAMM A 2008

Consigliere Responsabile: AndreaArgiolas

Segreteria: MatteoLucente

COMI TATO SCIENTIFI COFrancoAscani, Alberto Concu, Roberto Colli, Antonio DeLucia,

FrancescoLagala,Renato Manno

COMMISSIONE RICERCA - FORMAZION E (Gruppo di Lavoro)MauroBaron,MauroBorghi,AntonioDeLucia,Paolo Crepaz, MarcoGuazzini,

Elisabetta Introini, Francesco Salvato, Dino Sangiorgio

STAFF ESECUTIV IFormazione

• Corsoallenatori: Marco Guazzini (coordinatore didattico); Mauro Baron (settoreslalom),ElenaColajanni (area Biomedica),Elisabetta Introni (areaVelocità e Maratona), Dino SangiorgioeRodolfoVastola, (settoreCanoapolo), GianAlberto Vietti (settorediscesa)

• Corsodi SpecializzazioneFormazione e autoformazioneVelocità:Antonio De Lucia (coordinatoredidattico) ElisabettaIntroini, Ezio Caldognetto, Marco Guazzini eGianmarcoPatta (coordinatori)

• Corsi Territoriali: Marco Guazzini, Pino Scarpellino; Pietro Cozzini; Patrizia Bacco (disabili)

Pubblicazioni, Rivista NuovaCanoaRicerca e sito federale (Comitato di redazione)MarcoGuazzini (coordinatore redazionale); JonnyLazzarotto (direttoreresponsabile); AndreaArgiolas(Consiglio Federale); Alberto Concu,AntonioDeLucia (ComitatoScientifico)

RAPPORTI E CONVENZIONI CON UNIVERSITA’ E ISTITUTI DI RICERCA (Referenti)

RobertoColli (Universitàdi Torvergata); CesareBeltrami (Universitàdi Brescia eCasalmaggiore);AlessandroRognone(Universitàdi Pavia); MarcoGuazzini (Università di Firenze); PietroCozzini(Università di Parma)MauroTontodonati (Università di Torino); SergioTomadini (UniversitàdiUdine);AndreaArgiolas,StefanoFratta(Universitàdi Cagliari);FrancescoLagala(Insean)

Page 40: FEDERAZIONE ITALIANA CANOA KAYAK nuova … · competizioniprnicipail, è satta me ssaa punto la fase chiamata “Preparazione Immediaat allaG ara” (PIG). E ssa rappr- e senta l’ul

40 FICK

Nell’ambito di unapolitica di sviluppo ilCentro Studi, con tutti i collegamenti e leimplicazioni trasversali a tutte le attività,assume un ruolo di primaria importanza.Promuovere la conoscenza, la ricerca e laformazione, rappresentaun investimento egaranzia di risultati futuri non solo sul ver-sante sportivomaanchesuquello organizza-tivo e gestionale.Secondounavisione globale, i contenuti,

gli argomenti, le materie da approfondiresonotante,non soloperchéla nostra federa-zioneabbraccia più discipline,maancheper-chétante sonole variabili capaci di determi-nareuna prestazione, un risultato o comun-queinfluenti ai fini dell’e fficienzae l’effic a-cia delleazioni.

In un contesto come il nostro ricco ditematichedaindagareesviluppare,oltrechedi saperi dadiffondere,mapoverodi risorse(soprattutto finanziarie), è necessario opera-re delle scelte e darsi delle priorità portandoeffettivamente a termine i progetti avviati,ossia conseguendogli obiettivi programma-ti. Pertanto, tenuto conto che lo scopo pri-mario non può cheindividuarsi nella cresci-taesviluppodellenostredisciplinesportive,risulta fondamentale individuare i tanticampi d’azione, mentrenel proporre le atti-vità e i progetti da finanziareappare impre-scindibile ottimizzare le risorse umane emateriali, favorendo le sinergie, privilegian-do azioni capaci di rispondere ad importantiesigenze reali .

ATT IV ITÀ DEL CENTRO STUDI RICERCA E FORMAZI ONEIndiriz zi programmatici 2008

Premessa

Al fine di poter avere un contributo divalore, in considerazionedelladiverse disci-pline strettamenteconnesse alla pratica dellacanoa,vieneistituito unorganodi “ indirizzo”multidisciplinare, denominato ComitatoScientifico , composto da membri di presti-gio, vicini al nostrosport.Questo comitato,in grado di promuovere e appoggiare lenostre attività anchein ambienti importanti,quali il mondoaccademico, quello delle atti-vità produttive,delleprofessioni, hail compi-to di dareindirizzi, promuovereiniziative eaccordi con istituzioni accademiche,validarele ricerche e, più in generale, svolge anchecompiti di controllo e garanzia sulle azioniposte in esseree di particolarerilievo.In stretto rapportocon questo Comitato e

con le istituzioni federali (presidente, consi-glio, direzionesportivae segreteria) opera il

Gruppo di Lavoro Ricerca e Formazione,composto dacollaboratori professionali, daunarappresentanza di tecnici coordinatoriprovenienti da tutte le discipline (velocità,slalom/discesa, polo), da un membro dellaequipemedico sanitar ia, daun tecnico spe-cializzato in attività disabili e da un mae-stro di canoa. I compiti del Gruppodi lavo-ro,le cui attività sono coordinate dalCoordinatore tecnico scientifi co (del qualesi parlerà successivamente), sono essenzial-mente progettuali ed internealle finali tà d’i -stituto del Centro Studi, quindi da riferirsiallo sviluppodelleconoscenzeealla loro dif-fusione. Questo Gruppo deve programmaretutte le tappe dei vari percorsi formativi ed’aggiornamento; deve operare sempre perfavorire il supportoscientifico e la reciprocaintegrazione con il Centro Federale, le

OrganizzazioneGenerale

Page 41: FEDERAZIONE ITALIANA CANOA KAYAK nuova … · competizioniprnicipail, è satta me ssaa punto la fase chiamata “Preparazione Immediaat allaG ara” (PIG). E ssa rappr- e senta l’ul

41NUOVA CANOA RICERCA n. 64

Squadre e i Centri di Riferimento TecnicoRegionali. Nel corso di quest’anno dovràlavorare alla revisione dei percorsi forma-tivi, dei contenuti e delle metodologie daadottare nei corsi Istruttori, allenatori emaestri da organizzarenel prossimo qua-dr iennio. Infine propone accordi con leUniversità o altre istituzioni operanti in tutti icampi della ricercautili alle nostredisciplinesportive. Al riguardo vengono segnalatealcune possibili collaborazioni con leUniversità e le Facoltào i Corsi di Laurea inScienzeMotorie, come:l’attivazionedi corsiin discipline canoistiche;i protocolli per l’u-tilizzo di personalee laboratori; gli incarichidi ricerca, consulenzao supportotecnico –metodologico - tecnologico; l’assegnazioneeil finanziamentodi borsedi studio a laurean-di o laureati; gli stagedi tirocinio o analoghipercorsi formativi.Il Coordinatore tecnico scientifi co, oltre

ad essere il principale responsabile delGruppodi lavoro,svolgeil ruolo di collega-mentotra il Comitatoscientifico, Il gruppodiLavoro, gli Staff esecutivi e la segreteriafederale..Il funzionamentooperativo del Gruppodi

Lavoro prevede più articolazioni ulteriori,denominate Staff Esecutivi, dove operano,secondocriteri flessibili, nella composizionee nelle funzioni, un numero limitato di com-ponentiancheappartenentialGruppodi lavo-ro stesso, supportatida personalefederaleconcompetenzespecificheedi tipo informa-tico.All’int ernodelGruppodi Lavoroe in par-

ticolare degli Staff esecutivi possonoopera-re anche gli eventuali titolari di progetti,borsedi studio, formatori o altri collaborato-ri interni (tecnici)o esterni, comunquesottoil controllo del Gruppo di lavoro e delCoordinatore tecnicoscientifico, o in subor-dinedi unodei responsabili degli staff even-

tualmente attivati.Per quanto attieneal sistema formativo e,

segnatamente, facendoriferimento ai percor-si previsti per conseguirele diversequalifichedi tecnicoe il collegato meccanismodei cre-diti, si prevedono alcunemodifiche su pro-posta del Gruppo di lavoro.Al fine di perseguire la finalità di incre-

mentare il livello e la professionalità deitecnici maggiormenteimpegnati (Referentitecnici regionali, Formator i, allenatori diPoli di specializzazioneo di società operan-ti ad alto livello), nel coso di quest’anno, siprevede l’attivazione di un percorso for-mativo integrato e supplementare r ispettoall’i ter già previsto. Talepercorsosi ipotiz-za struttur ato sia per arr icchire le compe-tenzetecnichedei partecipanti, cheper svi-luppare anchegli aspetti connessi alla for -mazionea alla didattica, anche a livello didocenzeo attività di formazioneper i corsiIstruttor i o allenatori. A questa attivi tàformativa di alt o li vell o, diretta dalCoordinatore tecnico scientific o, sarannoammessi giovani tecnici suddivisi nelle trediscipline (Acqua piatta, Acqua Mossa,CanoaPolo). L’attività si prevede di dura-ta annuale e con un notevole periodo ditiroci nio pressole squadreagonistiche.Anchelo statusdi Formator e, conalcune

variazioni e estensioni (Maestri eDisabilitò),viene confermato, fermo restando le indica-zioni di cui al puntoprecedentee chesemprepiù, essendo prioritario legare la formazionealle attività sul campo,dovràcoincidere conquello delReferentetecnico regionale. .Per il prossimo futuro, un ulteriore

passo in avanti potrebbeessere l’isti tuzio-ne presso il nostro centro federale di unascuola permanente di formazione, con uncalendario annualedi attività. Una struttu-ra in pianta stabile capacedi assolvere concontinuità i bisogni interni ma anche in

Page 42: FEDERAZIONE ITALIANA CANOA KAYAK nuova … · competizioniprnicipail, è satta me ssaa punto la fase chiamata “Preparazione Immediaat allaG ara” (PIG). E ssa rappr- e senta l’ul

42 FICK

grado di proporsi come ente erogatore diattività formative anche nei confronti dienti esterni.Le modalità di aggiornamento:costose e

nonsemprefunzionali alle specificheesigen-ze dei vari settori, in futuro, sempre più,dovrannosvolgersianchein momenti forma-tivi indetti nell’ambito di appositi spazi atema, come: a margine di manifestazionisportivo, in occasionedi raduni di squadrenazionali e, a livello periferico, attraversounreale funzionamento dei Centri diRiferimento. Quest’anno, essendo anchetr ascorso il periodo solitamente dedicatoall’aggiornamento degli allenatori, l’atti -vità di aggiornamento verrà organizzatapresso i Centri di Riferimento TecnicoRegionali, opportunamente raggruppati esupportati dalle strutture tecniche nazio-nali. Tale aggiornamento sarà dedicato siaagli istruttor i cheagli allenatori esarà sud-diviso per specialità.Tutta l’ attività di formazione dovrà ten-

dereall’ autofinanziamento,cononeriacari-co di chi si forma o delle rispettive societàdi appartenenza, salvo diverse indicazionichepotrannoanche prevederel’interventoeil sostegno federale: comeper i corsi inte-grati di alto livello, o il sostegno di settoriparticolari (Canadese e Donne) o nei con-fronti di tecnici/società particolarmentemeritevoli.Viene ribadita l’importanza crescente che

si intende dare ai Centri di Rifer imentoTecnico Regionali e ai Poli di Specializ-zazione, struttureterritoriali in collegamentoconl’organizzazionecentrale. In questestrut-tureoperano sia i Formatori chei Referentitecnici regionali incarichi che,comedetto, èauspicabile possono essereassegnati ancheallastessapersona. . Il funzionamentodi que-steorganizzazioniègarantito dafinanziamen-ti erogati in relazioneall’attività svolte, con i

proventi derivanti dalle quotedi partecipa-zioneai corsi Allievi Istruttori ed Istruttori oaltre attività formative e di aggiornamentoorganizzate e dal tesseramento dei Tecnicioperanti in regione. A supporto di questestrutture territoriali per lo sviluppo dellediverse discipline, verranno nominati anchetecnici nazionali di collegamento con Centridi RiferimentoAl finedi garantireunsupporto omogeneo,

ancheperla gestioneautonomadi test valuta-tivi , e/o attività di ricerca eventualmente col-legate, ai Centridi Riferimento è stata forni-ta unadotazioneminimadi attrezzature tec-niche, che comunque verrà ulteriormenteintegrata.Particolare importanzadovràesserepostanellacondivisionetra tutti i soggetti e leunità organizzative, centrali e periferiche, didati e lavori, sfruttandoepotenziandole pos-sibilità della “ rete”, in parte già sperimentatenella formazioneadistanza.Pertanto le risorse finanziarie destinate a

formazionee aggiornamento devonotrovarecoperturain corrispondenti entratee, in misu-ra e modalità da definire, dovranno esserecanalizzate verso i comitati regionali , ancheper finanziare le attivi tà dei Centri diRiferimento Tecnico. In tal modo maggiorifondi saranno destinati alla ricerca e all’ap-plicazionepratica degli studi.Ripartirti nel 2007 i corsi di formazione

per il conseguimentodel titolo di Maestrosia Fluviale che dallo scorso anno è statoanche esteso alla speciali tà di Canoa daMare,nel corrente anno l’attivtà di forma-zione ri servata ai maestri sarà circoscri ttaall’aggiornamento.D’intesa con il Comitato Ital iano

Paralimpico,, essendo stato espletato nel2007, il corso di formazioneper Formatoriregionali per Canoa Disabili , nei comitatidoveèpresenteil formatoreregionale specia-lizzato e dovesono in programma i corsi per

Page 43: FEDERAZIONE ITALIANA CANOA KAYAK nuova … · competizioniprnicipail, è satta me ssaa punto la fase chiamata “Preparazione Immediaat allaG ara” (PIG). E ssa rappr- e senta l’ul

43NUOVA CANOA RICERCA n. 64

all ievi istruttori e istruttori dovrannoessereinseriti moduli formativi adhoceserichiesto,a livello di corsi ostruttori, potrannoessereancheattivati corsi per conseguirela qualifi -ca, Istruttorespecializzatiper i Disabili.Per completare le esigenze di crescita di

tutto il movimento e in particolare per

favori re l’obiettivo di consolidare e otti -mizzare il ruolo delle società e le compe-tenzedi chi ha responsabilità organizzativee gestionali al loro interno, si prevedeanche nel 2008, così come fatto nel 2007,l’or ganizzazione di un corso r iservato aidiri genti di società o di organoper ifer ico.

PIANO ANNUALE DI FORMAZIONE

2008 Corso di Formazione Referenti tecnici regionali e Formatori

(durata Annuale – Corso a carattere nazionale)

Corsi di aggiornamento allenatori ed Istruttori (organizzazione su base Interregionale)

Corsi Allievi Istruttori (Regionali)

Corsi Istruttori (Regionali)

Corso di Formazione per Dirigenti Sportivi Corso Allenatori

(nazionale da verificare numeri – eventuali conferme o riapertura termini) Simposio Tecnico Internazionale

(Congresso ICF)

Corso di aggiornamento Maestri (per specialità – Mare / Fiume)

Corsi presso Università

Page 44: FEDERAZIONE ITALIANA CANOA KAYAK nuova … · competizioniprnicipail, è satta me ssaa punto la fase chiamata “Preparazione Immediaat allaG ara” (PIG). E ssa rappr- e senta l’ul

44 FICK

INDICAZIONI PER GLI AUTORILa rivista “NuovaCanoaRicerca”è apertaa tutti i contributi (articoli, studi,ricerche,ecc.)cheabbianounacertarilevanzaper la scienzae la cultura sportiva,conparticolareriferimentoalla sportdellacanoa.Gli interessati possonoinviareil materialedapubblicare,via e-mail,a:[email protected],oppurein formacartaceao susupportomagnetico (CD, floppy disk) a: NuovaCanoaRicerca,FederazioneItalianaCanoaKayak,VialeTiziano70,00196Roma.Il testo deveessere riportato su un numeromassimodi 20 cartelle, 25 righe, 60 battute,interlinea1,5, formato“Word”, max 30.000caratteri.Le paginedevonoesserenumerate.Eventualifigure,grafici, foto, dovrannoesserenumerati e inseriti nel testo.L’articolo dovràriportareCognome,Nomeebrevecurriculumdell’autore.L’articolo deveessere strutturatonel seguentemodo:• Abstract, max 20 righe(circa1500caratteri), comprendentelo scopodellaricerca,il metodousato,il somma-rio dei risultati principali.Nondevecomprenderele citazionibibliografiche.

• Introduzione,naturaescopidelproblema,principalipubblicazionisull’argomento,metodousatoerisultatiatte-si dalla ricerca.

• Metodologia seguita: ipotesi, analisi e interpretazionedati, grafici, tabelle,figure, risultati.• Conclusioni. Principali aspetti conclusivi,applicazioniteoricheepratichedel lavoro.• Bibliografia,solo degliautori citati nel testoconin ordine:Cognome,Nome,annodi pubblicazione,titolo, rivi -sta, numero della rivista,pagineo casaeditrice,città, selibro.

La pubblicazioneè subordinataal giudizio delComitatodi Redazione.