FEDERAZIONE Gestire un Ordine Approvata la riforma: richiede … · 2010. 4. 17. · Registrazione...

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Anno 2 - Numero 6 - Giugno 2009 Registrazione Tribunale n. 580 del 21 dicembre 2007 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 335/2003 (conv. in L. 46/2004) art. I, comma I. Roma /Aut. n. 46/2009 - ISSN 1974-3084 Approvata la riforma: nuove regole dal 2010 PREVIDENZA Gestire un Ordine richiede formazione FEDERAZIONE

Transcript of FEDERAZIONE Gestire un Ordine Approvata la riforma: richiede … · 2010. 4. 17. · Registrazione...

  • Anno 2 - Numero 6 - Giugno 2009Registrazione Tribunale n. 580 del 21 dicembre 2007 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 335/2003 (conv. in L. 46/2004) art. I, comma I. Roma /Aut. n. 46/2009 - ISSN 1974-3084

    Approvata la riforma: nuove regole dal 2010

    PREVIDENZA

    Gestire un Ordinerichiede formazione

    FEDERAZIONE

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  • I(dDhv

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  • Editoriale › Il viaggio verso la meta inizia adesso - di Gianni Mancuso

    La Federazione › All’Ordine serve una riforma riparatricedi Gaetano Penocchio› La gestione dell’Ordine richiede una formazione continua› Sono andato ad Algherodi Laurenzo Mignani› Continuare a correre sulla tangenzialedi Roberta Benini› Non è più tempo di affidare la sicurezza alle carte

    La Previdenza › L’Enpav al giro di boadi Giovanna Lamarca› L’importanza del sistema “a ripartizione”di Ruggero Benassi› Il 2008 si è chiuso con un utile di 16,6 milioni di Giuseppe Zezze› Come sono bravi i figli dei veterinari!di Giorgio Neri› Glossario investimenti

    Formazione › Formazione Veterinaria: un’esperienza entusiasmante di Erika Ester Vergerio

    Nei fatti › La professione veterinaria (tutta) dipende dalle apidi Giuliana Bondi e Eva Rigonat› Il dolore negli animali e l’algologia veterinariadi Giorgia della Rocca

    Ordine del giorno › I Veterinari Pubblici costano davvero troppo?di Germano Vellini › Rivitalizziamo la vita dell’Ordine - di Massimo Favilla› Una convenzione per la macellazione speciale d’urgenzadi Stefano Zanichelli› Io faccio il tifo per il Ministro Brunetta - di Mario Campofreda

    Spazio Aperto › La Scivac ha festeggiato 25 anni di aggiornamento scientificodi Antonio Manfredi› Audizione in Senato sulla medicina non convenzionale veterinariadi Francesco Longo

    Lex veterinaria › La Cassa di previdenza non può disporre la cancellazione dall’Albodi Maria Giovanna Trombetta

    In 30 giorni › Cronologia del mese trascorso - di Roberta Benini

    Caleidoscopio › Un DPM Specialist per un “atleta metabolico”

    www.enpav.itwww.fnovi.it

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    anno 2 n. 6giugno 2009

    In copertina:(Senza titolo)di Stefano Cenerini Da: Flickr Veterinari Fotografihttp://www.flickr.com/photos/vetmed123/3361972341/

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    editorialeGradualità, equilibrio tra sostenibilità ed adeguatezza, solidarietà tra le diversegenerazioni di iscritti, particolare attenzione ai giovani che entrano nella pro-fessione. Sono queste le linee alle quali ci siamo ispirati per la riforma approva-ta il 13 giugno. Una riforma importante, in grado di assicurare la sostenibilitàall’Enpav e di garantire pensioni adeguate alle future generazioni.

    Il risultato, più che soddisfacente, lo si deve al lavoro di tutti: Cda, delegati, dirigenza ed iscritti che inuna fitta rete di scambi, partecipando a riunioni e convegni e anche semplicemente con proficui contat-ti telefonici, lettere, mail hanno permesso di modulare un impianto normativo aderente alle esigenze ealle caratteristiche della Cassa e il più condiviso possibile, che andrà a gravare in maniera equilibrata sul-le diverse coorti di iscritti.

    Uno degli aspetti più qualificanti della riforma è il superamento della pensione di anzianità e di vecchiaia,con la creazione di una pensione unica e flessibile che consente di andare in pensione tra i 60 e i 68 an-ni, con almeno 35 anni di contributi. Questo potrà assicurare pensioni più congrue, quando il professio-nista lascerà l’attività. Una modifica resa ancora più necessaria alla luce dell’aspettativa di vita e del nu-mero notevole di nuovi pensionati che dal 2023 dovrebbero attestarsi attorno ai mille all’anno.

    La gradualità della riforma, a fronte di impegni ben più onerosi proposti da altre Casse, la si può rile-vare anche dall’innalzamento del contributo soggettivo di mezzo punto annuo nell’arco di 16 anni, co-sì da passare dal 10% al 18%. Diversamente da altri Enti, non sono stati previsti incrementi del contri-buto integrativo.

    Il risultato raggiunto non è da considerarsi una meta finale. Dobbiamo continuare a confrontarci alla ri-cerca di miglioramenti possibili modulati sui rapidi cambiamenti della società moderna. Ed è per questoche i contatti e i confronti debbono continuare, arricchendo il patrimonio di esperienza di tutti gli iscritti.

    La riforma, che ora passa all’approvazione degli organi di controllo, e che ogni tre anni verrà monito-rata attraverso lo strumento del bilancio tecnico attuariale ed eventualmente corretta, garantisce effet-ti positivi sull’architettura previdenziale nel suo complesso, migliorandone tutti gli indicatori e assicu-rando agli iscritti adeguate prestazioni pensionistiche per molti decenni a venire.

    E di questo primo risultato possiamo essere legittimamente soddisfatti.

    Gianni MancusoPresidente Enpav

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    Il Parlamento ci riprova e avvia l’esame disette proposte di riforma delle professio-ni, sette pdl, tutte corpose (qualcuna tocca ad-dirittura le sessanta pagine), nessuna davveronuova (qualcuna ha già transitato da una legi-slatura all’altra), alcune molto buone, altre adir poco irritanti.Ma prima di affrontare articoli e commi, do-vremmo compiere un esercizio di onestà intel-lettuale e chiederci se esista una sincera vo-lontà riformatrice fra i professionisti. E an-cora se esista un bisogno davvero autentico diriformare l’Ordine. E, fatto questo, dovremmochiarirci la differenza che passa tra riforma-re le professioni e riformare l’istituto ordi-nistico. Non sono la stessa cosa.

    Alle prime domande risponderemmo con sin-cerità se ammettessimo che la spinta endoge-na al cambiamento non è mai stata sufficiente-mente energica. Ci sono molte spiegazioni;una di queste è che i professionisti sono unacategoria relativamente nuova e non abba-stanza coesa, un’altra è che i professionisti non

    sono naturalmente predisposti ai cambi di rot-ta (anche perché ogni posizione conquistata,intellettuale e materiale, è costata molta fatica)e un’altra ancora è che nutrono una diffidenzainnata verso chi decide per loro (non a caso sidicono “liberali”). Quanto agli Ordini, per troppo tempo si sonoadagiati sul ruolo notarile, anche perché nessu-no ha mai chiesto loro di fare di più. Poi sonoarrivati i “liberalizzatori” che hanno rim-piazzato l’ordine con il disordine, col risul-tato che adesso, più che di interventi di rifor-ma, dovremmo parlare di interventi di “ripara-zione”. I danni sono consistenti. La necessitàdi un intervento legislativo adesso, piùche in passato, è reale e sentita. Il Parla-mento non troverà professioni apatiche,ma col dente avvelenato. E noi saremo fraqueste.

    La differenza fra riformare le professioni e gliOrdini è presto detta: le prestazioni professio-nali, nel pubblico come nel privato, sono atti-vità produttive basate su un sapere intellettua-

    All’Ordine serve una riforma riparatriceAuspichiamo una Legge quadro che delimiti la cornice giuridica delle profes-sioni, rimedi ai danni causati dalle liberalizzazioni, riabiliti il diritto nazionalenei confronti di una malintesa superiorità comunitaria e lasci ai singoli ordi-namenti professionali la definizione delle proprie regole.

    di Gaetano Penocchio*

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    1 GiovanniLeonardi(MinSal)

    2 MarinaCalderone

    (Cup)

    3 GaetanoPenocchio

    (Fnovi)

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    le specializzato, che ha un costo economicomolto elevato. Esse rappresentano dunque unbene economicamente rilevante per chi lo of-fre e per chi ne beneficia. Le professioni hannoil pieno diritto di essere riconosciute come ter-za forza economica del Paese attraverso pro-prie rappresentanze associative e sindacali.Una buona legge di riforma deve consen-tire ai professionisti di valorizzare la loroproduttività sul mercato dei servizi profes-sionali, nei confronti della Pubblica Ammini-strazione, delle imprese e dei cittadini, e develegittimare l’interesse economico senza prete-stuose accuse di anticoncorrenzialità.Pensiamo ad esempio alla definizione dimodelli organizzativi dell’attività con l’in-dividuazione di forme societarie che age-volino l’aggregazione delle risorse. È questauna lacuna del nostro ordinamento da colma-re al più presto. Andrebbe consentita la crea-zione di società tra professionisti (Stp) su basepersonale o anche di capitale, ma in cui la pre-stazione comporta sempre la diretta responsa-bilità del prestatore d’opera intellettuale anchequando il mandato è collettivo ed escludendoil socio di puro capitale. Le Stp non sarannoimprese. La prestazione nel caso della profes-sione medica veterinaria non discenderà daun obbligo di risultato ma di mezzi, tutta-via la copertura assicurativa in caso di respon-sabilità civile professionale dovrebbe essere in-coraggiata.

    L’Ordine riformato sarà un Ordine più attrezza-

    to a garantire ai cittadini che le legittimeaspirazioni economiche del professionistanon scadano nel mercantilismo e si manten-gano entro la cornice deontologica dell’indi-pendenza di giudizio, dell’autonomia, dellacorrettezza, della responsabilità individuale,della preparazione disciplinare e della compe-tenza esclusiva. L’Ordine si fa garante di unpatto costituzionalmente sancito fra il profes-sionista e il cittadino, un patto fiduciario che invirtù del sapere del primo e del bisogno del se-condo (asimmetria informativa) si fonda sullalealtà. Questo patto si chiama “pubblico in-teresse”. Mercanteggiarlo, abusarlo o tradirlodeve comportare per l’Ordine di esercitare conpiena dignità istituzionale il suo ruolo o avran-no ragione quanti continuano ad accusarlo diessere un ente inutile o a scambiarlo per unosportello reclami. L’Ordine è un mediatore fra la collettivitàe i professionisti e in questo ruolo deve sa-persi adeguare alle esigenze di una società inrapida trasformazione riacquistando credibilitàe autorevolezza. Come? Per cominciare riap-propriandosi dei suoi strumenti istituzio-nali a cominciare dalle tariffe minime. E quiva riaffermato il diritto nazionale su quello co-munitario ricordando che non esiste alcunfondamento nella legislazione comunita-ria che dica che le tariffe obbligatorie sonovietate. Quando è lo Stato a fissarle per il tra-mite di un Ministero, le tariffe non rappresen-tano in alcun modo una “intesa”. Il dirittoAntitrust alloggi altrove.

    LE PROPOSTE DI LEGGE

    Dallo stage formativo di Alghero (v. pagg. seguenti) iltema “Ordini Professionali: chi siamo e cosa facciamo” pas-sa alle Commissioni riunite Attività Produttive e Giustiziadella Camera. Qui è iniziato l’iter di esame di sette pdl: C.3 Iniziativa popolare (Cup) - C. 503 Siliquini - C. 1553Vietti - C. 1590 Vitali, C. 1934 Froner - C. 2077 Formi-sano - C. 2239 Mantini. www.camera.it

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    Le tariffe andranno liberamente stabilite dalmercato, nel rapporto professionista-cliente,ma l’Ordine dovrà avvalersi di minimi in-derogabili per evitare lo scadimento al ribas-so delle prestazioni ad opera di operatori nonqualificati. La regolamentazione dell’acces-so alla professione non è uno strumento di di-fesa corporativa ma un obbligo verso il profes-sionista che sempre più sarà chiamato a dimo-strare abilità specializzate e di elevata qualifi-cazione. Il test d’ingresso, il percorso accade-mico, il tirocinio, l’esame di Stato non sonoabbastanza professionalizzanti. L’Ordine puòe deve essere coinvolto nelle fasi dell’ac-cesso per garantire ai cittadini che gli abi-litati lo sono a ragion veduta e non per

    prassi. Lo stesso dicasi per l’aggiornamen-to permanente.

    In conclusione, vedremmo di buon gra-do una Legge quadro, che rimedi ai dan-ni causati dalle liberalizzazioni, che diale direttive di principio, lasciando poi al-le singole professioni il compito di auto-regolamentarsi. Se il Legislatore sapràarrivare a questo sarà un grande succes-so. Il resto, modestia a parte, abbiamodimostrato di saperlo fare da soli.

    *Presidente Fnovi

    I professionistiper le

    consulenzeaziendali

    Agronomi,Agrotecnici,Forestali e

    Veterinari insiemenella

    Fondazione per i servizi

    di consulenza in agricoltura

    www.fnovi.itFondAgri

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  • In platea 73 Ordini e

    130 presenze,fra colleghi e personale

    amministrativo.

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    La gestione dell’Ordine richiede una formazione continuaAd Alghero, la Fnovi ha riunito il Consiglio Nazionale per quattro giorni diintensa attività formativa. Preparazione, capacità gestionale e competenzaamministrativa, sono indispensabili a chi guida la massima espressione isti-tuzionale della professione.

    “Ciò che dobbiamo imparare a fare lo im-pariamo facendolo”. Nasce così, seguendouna delle massime di Aristotele, lo stage for-mativo (accreditato Ecm) organizzato ad Al-ghero dalla Fnovi, dal 3 al 6 giugno. La prima giornata si è aperta parlando propriodi Ordini e di riforma (Marina Calderone, Gae-tano Penocchio e Giovanni Leonardi), passan-do per la responsabilità civile dei consiglieri(Luigi Gili), e quindi arrivare alla gestione de-gli Albi (Roberta Benini). La seconda giornataha trattato delle attività gestionali, ammini-strative e contabili (Angelo Niro e Luca Mar-cheggiano) e del procedimento disciplinare(Clemente Giorgio Grosso, Maria GiovannaTrombetta e Carlo Pizzirani). La formula del“question time” ha garantito alla plateauna partecipazione attiva.Dopo queste intense giornate, gli Ordininon saranno lasciati soli. Un segno tangibiledel supporto della Fnovi è il Manuale per lagestione degli Ordini Professionali presen-

    tato da Carla Bernasconi, Sergio Apollonio eCarlo Pizzirani: deontologia, etica, pubblicità,consenso informato ed Ecm (Luisa Garau). Per il confronto con le altre istituzioni dicategoria sono intervenuti Luca Bertani(Onaosi), Gianni Mancuso, Giovanna Lamarcae Luca Coppini (Enpav). Si è quindi parlato dicomunicazione (Beppe Severgnini, LaurenzoMignani e Michele Lanzi), alla presenza dellastampa regionale. Lo stage si è chiuso con l’approvazione delBilancio preventivo del 2009 (da annotareche la scelta di Alghero ha comportato costi in-feriori di quelli richiesti dalla Capitale) e con ilComitato Centrale impegnato a rispondere su“tutto quello che vorresti sapere dalla Fnovi”.

    È l’inizio di una stagione di formazionecontinua e di dialogo permanente con Viadel Tritone, all’insegna della competenzadi tutto il corpus ordinistico veterinario.

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    Sono andato ad Alghero.Un’altra cronaca…

    Dopo la lettura su 30giorni del mio “pezzo” dal titolo “Sono andato a Ro-ma”, e quell’altro, “Sono andato a Napoli”, vi aspettavate “Sono andato adAlghero”?

    Ebbene sì, ci sono andato e in aereo.L’ho tenuto in aria con una serie di Pater, Ave,Gloria. Ho proprio paura, una paura fobica.Mi disse il presidente: “Ad Alghero avremoBeppe Severgnini, lo scrittore, e tu che sei il no-stro scrittore, lo affiancherai”.Mi vennero i sudori.Mi vennero a mente due immagini.La prima, quella che sotto Natale, quando sidevono, per buona creanza e tradizione, man-dare i bigliettini bene augurali, in famiglia midicono: “È impegno tuo, non sei il nostro scrit-tore?”.La seconda quello che ogni tanto mi dice il mioamico Fonso (ve lo ricordate, vero Fonso?):“Hai fatto una dura vita di onesto lavoro e nes-suno te lo ha riconosciuto, adesso che hai scrit-to due boiate sei diventato famoso”. Ma, a di-re il vero, mi sono sentito orgoglioso e misono detto che da grande vorrò apparte-nere al Comitato Centrale della Fnovi.

    Quindi ho avuto il felice compito di accom-pagnare Beppe Severgnini nel suo inter-vento. A quei pochi che non lo conosconosuggerirò che questo nostro gradito ospite edatteso maestro è uno dei giornalisti più noti inItalia e all’estero, scrittore, cultore della lingua,anzi ironico poliziotto della lingua, primo atto-re ed autore del forum www.corriere.it/sever-gnini.Ha tenuto lezioni alla Bocconi di Milano, al Tri-nity College di Dublino, ad un College nel Ver-mont con un nome così strano che non lo scri-vo per non fare figuracce, ha tenuto conferen-ze davanti a traduttori ed interpreti dell’UnioneEuropea a Bruxelles, ma le attività che Beppe

    Severgnini ricorda con più affetto sono i corsidi scrittura che ha tenuto in diverse scuole me-die e licei. Si trova a suo agio con tutti, mamolto di più con i giovani che ancora hannofacoltà d’incamerare nozioni. Maestro nel co-municare, sa dire e farsi ascoltare. Ha comun-que un difetto, è appassionato di calcio e tieneper l’Inter. Io che difetti non ne ho, tifo per tut-te le squadre che giocano contro l’Inter sia incampo nazionale che europeo.

    Perché il Beppe era ad Alghero con noi? Datempo abbiamo convenuto che noi, Medici Ve-terinari siamo capaci e bravi in tutto, ma siamocarenti nel comunicare e questo fatto ci privadella giusta e meritata visibilità. Nelle evenien-ze sanitarie è molto più facile che la stampa,sia cartacea che quella di rete, avvicini ed inter-visti, non il Medico Veterinario, ma il luogote-nente dei Nas, se non l’allevatore, se non il bio-logo, se non il direttore di una associazioneanimalista, se non la zia che abita alla porta ac-canto e che ogni mattina sparge mangime peri piccioni sul marciapiede e sul sagrato dellaparrocchia facendo infuriare Don Emilio che neavrebbe già abbastanza del riso ben auguran-te negli sposalizi.

    Beppe ci ha fatto una lezione ed insegna-to come inserirsi nel giusto modo di comu-nicare ed essere primi attori nel mondo deimedia aggredendo la notizia.Beppe ci ha insegnato la regola del P.O.R.C.O,ossia prima di redigere una notizia si deve Pen-sare, Organizzare, Rigurgitare, Correggere,Omettere.Beppe ha un casino di neuroni, è riuscito a ca-

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    di Laurenzo Mignani*

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  • 12 30giorni - il mensile del medico veterinario / giugno 2009

    1 LaurenzoMignani

    Chairman dellasessione “Come

    Comunicare”

    2 BeppeSevergnini ha

    suggerito aiveterinari la

    regola delP.O.R.C.O.

    pire e a rispondere a tutte le nostre domande.Anzi, ci ha fatto anche i complimenti, meravi-gliandosi del nostro sapere e della correttezzaed univocità dei nostri intenti, ossia di voler co-munque e sempre dare la corretta percezionedi ciò che noi siamo veramente ed inoltre di vo-ler fornire all’opinione pubblica informazioniscientificamente corrette per impedire ai massmedia di combinare pasticci.Il suggerimento ultimo è quello di disporre diun ufficio stampa o, ancora meglio di dispor-re di un professionista che sappia comunicaree di usare di più i siti internet per produrre lenotizie. Ha convenuto con noi che non basta sapere fa-re bene il proprio lavoro, è importante anchefarlo conoscere.Durante la lezione-dibattito sono intervenutianche giornalisti della stampa e delle reti tele-visive locali che hanno dato risalto alla nostrapresenza in Sardegna.

    Il pomeriggio è passato velocemente. E abbia-mo salutato Beppe. I giorni del Convegno so-no passati velocemente. I Presidenti e gli Am-ministrativi si sono confrontati sulle diverse te-matiche proposte ed hanno ampliato le loroconoscenze. Ogni Convegno è migliore delprecedente.

    Tutti hanno convenuto che a Roma, invia del Tritone, c’è una buona squadra: èda qualche anno che si stanno distri-buendo i numeri da applicare bene in vi-sta sulle maglie.Siamo a buon punto.E siamo forti e giochiamo bene.

    *Revisore dei Conti Fnovi

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    Beppe Severgnini ha iniziato la sua lezio-ne magistrale al Consiglio Nazionale conun approccio molto diretto.Ha subito elencato alcune situazioni a noi bennote e che determinano l’altrettanto notosconforto: scavalcati in materia di salute pub-blica dai cuochi, spesso alle prese con irrazio-nali quanto preparate frange di animalistiestremi, compensati da un bicchiere di alcoli-co… Alla fine dell’elenco, Severgnini ha ini-ziato con le domande: “Ma siete sicuri dinon fare qualcosa che favorisca questa man-cata comprensione? Non siete forse fautori diuna certa tolleranza verso i colleghi che possafar pensare ad una sorta di corporativismo? Epoi cosa volete? Visibilità? Considerazione so-ciale? Prestigio? La corretta valutazione diquello che fate?”.È innegabile che spesso siamo professio-nalmente molto preparati ma non siamocapaci di creare la notizia, di “aggredire”con comunicazioni che giochino d’anticipo eche non siano solo rettifiche, precisazioni o

    smentite. Risentiamo di una certa “immatu-rità” mediatica anche perché nessuno, tantomeno l’università, ha pensato di insegnarci acomunicare il nostro sapere.

    La terapia d’urgenza non può che esse-re un ufficio stampa in grado di piazza-re le notizie, supportato da esperti nellediverse aree, disponibili a dare rispostein tempi brevi, nelle sedi dalle quali poii giornalisti attingono. Se è vero che ilweb può essere veicolo di disinforma-zione, è però altrettanto vero che Inter-net può diventare un alleato preziosonella diffusione di informazioni corretteche diano il giusto risalto alla nostraprofessione.

    Severgnini non ha giustificato i suoi colle-ghi e ha riconosciuto che non tutti i giornalistisono professionali e con esperienza, che tuttiinvece risentono della tirannia imposta daitempi di impaginazione e dalla velocità deiflussi di notizie.

    In chiusura, il giornalista ci ha affidato cin-que regole che hanno i nomi di altrettanticalciatori. La quinta è nata dall’aneddoto rac-contato in sala da un Presidente: “Una troupetelevisiva aspettava un collega davanti all’am-bulatorio, altri giornalisti stazionavano davantia casa sua, allora per risolvere la situazione gliho detto di restare in auto e di continuare acorrere sulla tangenziale…” Anche a Severgni-ni è sembrato un buon consiglio…

    *Relazioni esterne, Fnovi

    Continuare a correre sulla tangenzialeNessuno ci ha insegnato a comunicare la nostra competenza. Eppure siamopreparati e dobbiamo riuscire a trasformare il nostro sapere in “notizie”. Daicampi di calcio, Severgnini ha preso per noi cinque regole da veri campionidella comunicazione.

    di Roberta Benini*

    CINQUE REGOLE DA CAMPIONI

    1. Bisogna prendere l’iniziativa ovvero gio-care d’anticipo (Samuel)

    2. L’ufficio stampa deve contare su un ve-terinario che fa il giornalista (e non ilcontrario) (Cambiasso)

    3. Bisogna fare notizia (Mourinho)4. Costruire un vivaio: l’Università inserisca

    la comunicazione nel piano di studi(Moratti)

    5. Continuare a correre sulla tangenziale (Zanetti)

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    Non è più tempo di affidare la sicurezza alle carteSicurezza alimentare e legalità non si discutono. Come non si discutono la di-gnità e l’efficacia della professione veterinaria. La Fnovi apre un confronto a360° con il Ministero sulla legislazione del farmaco veterinario.

    La Fnovi ha chiesto un confronto al Mini-stero sulla legislazione del farmaco vete-rinario. La richiesta è nata dalle difficoltà se-gnalate dai veterinari impegnati sul territorio,sia come liberi professionisti che come dipen-denti pubblici, nell’applicazione del DecretoLegislativo 6 aprile 2006, n. 193 (“Attuazionedella direttiva 2004/28/CE recante codice co-munitario dei medicinali veterinari”) e del De-creto Legislativo 16 marzo 2006, n. 158 (“At-tuazione della direttiva 2003/74/CE, concer-nente il divieto di utilizzazione di talune so-stanze ad azione ormonica, tireostatica e del-le sostanze beta-agoniste nelle produzioni ani-

    mali”). Queste difficoltà attraversano tut-te le fasi d’attuazione delle leggi, dallasomministrazione del farmaco al controllodel dettame legislativo passando per leregistrazioni.

    È un fatto che la complessità e la delicatezzadella materia abbiano sviluppato nel tempo unsistema estremamente complicato che si èespresso in un alto numero di tipologie di pre-scrizioni possibili, di registri esistenti, di obbli-ghi diversificati tanto da richiedere innumere-voli chiarimenti espressi oltre che con circolariapplicative, con altrettante note ministerialinon sempre recepite dai dipendenti pub-blici e spesso non conosciute dai liberi pro-fessionisti e privati cittadini. Questa situa-zione ha portato a prefigurare il rischio di unasterile burocratizzazione delle operatività, spo-stando la sostanza da un effettivo controllo ditutto il processo dell’uso consapevole dei pre-sidi farmacologici, alla compilazione di una do-cumentazione inutile e ripetitiva.

    E quando la carta è molta, tende a dimi-nuire il rapporto fiduciario tra l’allevato-re e il suo veterinario, tra il veterinarioL.P. e il collega dipendente e tra quest’ul-timo come pubblico Ufficiale e l’allevato-re. Il solo controllo cartaceo di tutte le azien-de come previsto per legge richiederebbe ri-sorse inestimabili con il risultato di metteretutte le ASL, indistintamente e sempre, nellacondizione di inadempienza. I piani delleazioni delle ASL che prevedono controlli acampione, in realtà non soddisfano il dettamelegislativo. L’evasione dalle regole è spessouna scappatoia percorsa, per stanchezza, datutti gli attori.

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    Cercare di fare chiarezza semplificandoquesto impianto non è solo necessario,ma anche doveroso al fine di metteretutti gli operatori nelle condizioni disvolgere la loro funzione, Libero profes-sionale o Pubblica, allevatoriale o veteri-naria, in un sistema credibile che evitistati d’animo da sfiducia motivata e vis-suta sul campo.

    Tutto quanto sopra analizzato non può essereattuato senza la presenza e la collaborazionedi due elementi fondamentali: il veterinarioaziendale ed un’autorità sanitaria prepa-rata ed informata. Per far questo è necessa-rio un grandissimo salto culturale da parte del-le due anime della veterinaria italiana: la pub-blica e la privata con un impegno maggioredella prima nella modernizzazione dei control-li ed una presa di responsabilità della seconda.In questo contesto diventa inderogabilel’ufficializzazione della figura del veteri-nario aziendale quale direttore sanitario

    dell’allevamento.Questo passaggio deve essere percepito comeun prerequisito senza il quale non può esistereun sistema credibile di farmacosorveglianza.

    È necessario impostare un sistema di controlliche abbiano cura di “verificare le diagnosi” perdebellare il fenomeno della somministra-zione di farmaci ad un animale con prescri-zione a quello sano che non rischia il ma-cello. Fenomeno questo segnalato tra i bovinima anche nelle scuderie in cui convivono equi-di DPA e non-DPA (e dove un solo non-DPA fada serbatoio farmaci per tutti gli altri).

    La Fnovi è certa di poter contare su tut-ta l’attenzione del Ministero e propriocon il Ministero ha deciso di continuarequell’impegno formativo che nel mesedi agosto la vedrà distribuire 33.200 co-pie della rivista 30giorni contenente unpercorso di aggiornamento sul farmacoveterinario.

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  • 16 30giorni - il mensile del medico veterinario / giugno 2009

    L’Enpav al giro di boaUna riforma orientata alla gradualità, alla sostenibilità, all’adeguatezza e allasolidarietà intergenerazionale. È questa la linea vincente uscita dall’Assem-blea Nazionale dei Delegati. Con il via libera dei Ministeri vigilanti, la riformapotrebbe avere piena efficacia già nel 2010.

    Una riforma “epocale” come l’ha definita ilpresidente Gianni Mancuso, che produrrà isuoi effetti positivi sulla vita della Cassa

    nel lungo periodo. Sabato 13 giugno 2009, i95 delegati votanti hanno approvato il nuovoregolamento, con 92 voti favorevoli, 1 contra-rio e 3 astenuti.A questo risultato si è arrivati dopo quasi dueanni di serrato confronto in cui iscritti, delega-ti e amministratori, hanno partecipato consuggerimenti, riflessioni e modifiche, utili adassicurare una riforma equilibrata, e che ponel’Enpav tra i primi cinque Enti dei profes-sionisti ad essersi incamminato verso unanuova stagione. È il risultato di un intensolavoro di contatti e di scambi che hanno vi-sto il presidente Mancuso e il vice presidenteTullio Paolo Scotti, assieme a tutto il Consigliodi Amministrazione, impegnarsi in numerose

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    ENTRATA IN VIGORE

    Le modifiche approvate dall’AssembleaNazionale dei Delegati lo scorso 13 giugnoavranno decorrenza dall’1/1/2010, an-che se l’efficacia è subordinata all’ap-provazione da parte dei Ministeri vigi-lanti ai quali saranno trasmesse per gliadempimenti di competenza prescritti daldecreto legislativo n. 509/1994.

    di Giovanna Lamarca*

    1 GianniMancuso

    2 GiovannaLamarca

    3 Tullio PaoloScotti e

    AlessandroLombardi

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  • 30giorni - il mensile del medico veterinario / giugno 2009 17

    “missioni” tra gli iscritti di tutta Italia (Oristano,Catania, Verona, Teramo, Milano, Ravenna, Al-ghero, Rimini, ecc.), per promuovere una co-noscenza approfondita della proposta di rifor-ma, oggi approvata e che, dopo le verifiche daparte degli organi di controllo, potrebbe en-trare già in vigore dal 1 gennaio 2010.Per rendere ancora più meditata e condivi-sa l’importante decisione, i delegati sonostati invitati a Roma, il venerdì precedente l’As-semblea, ad un ennesimo confronto chiarifica-tore, in cui sciogliere gli ultimi dubbi.

    IL CONSUNTIVO 2008

    Dopo l’approvazione della riforma, anche il se-condo punto all’ordine del giorno, la delibera-zione sul conto consuntivo 2008, è passataquasi all’unanimità con un solo voto contrarioed un astenuto su 95 votanti.Dopo l’approvazione del Bilancio, ha preso laparola il presidente della Fnovi, GaetanoPenocchio, che ha rilevato con soddisfazioneil “sentire comune” della sala. “Non c’è Cassasenza Ordine, ha aggiunto poi, ribadendo lanecessità degli Ordini, contrariamente a certastampa male informata, i quali hanno la inso-stituibile funzione di strutturare le professioni,garantendone la qualità e la regolarità”.

    Ha preso la parola poi Alessandro Lombardi,già Presidente Enpav per dieci anni, che ha vo-luto manifestare l’orgoglio di aver contribuitoad una grande giornata dell’Ente.

    Il presidente Mancuso, nel porre fine ailavori, ha preannunciato tra sei mesi unConvegno unitario Enpav e Fnovi da te-nersi in Abruzzo, a dimostrazione dellastraordinaria e proficua sinergia che datempo è stata impressa alla Cassa e allaFederazione degli Ordini dei veterinari.

    Prima di dare inizio alla discussione fina-le e alla votazione, il presidente Mancu-so ha voluto ricordare con un minuto disilenzio i colleghi scomparsi, SebastianoTarantini - che ha fatto parte del Consi-glio di Amministrazione dell’Enpav rico-prendo sia il ruolo di vice presidente chedi consigliere, oltre ad essere stato dele-gato della Provincia di Sassari - e Dona-tangelo De Leso, delegato della Provin-cia di Benevento.

    LA RIFORMA

    Il Presidente ha sintetizzato i punti più qualifi-canti della riforma. Quello che ha tenuto so-prattutto a sottolineare è la necessità di in-tervenire in anticipo con riforme di ampiorespiro, in modo da coniugare l’esigenzadella sostenibilità di lungo periodo dei

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    I CONTRIBUTI

    • L’aliquota del contributo soggettivopassa gradualmente dal 10% al 18%con un aumento di mezzo punto per-centuale all’anno.ll raggiungimento della percentualemassima prevista si avrà in 16 anni.

    • L’aliquota del contributo integrativoresta ferma al 2%.

    • La misura minima del contributo in-tegrativo aumenta annualmente dellasola inflazione, e non è più correlata al-l’incremento del contributo soggettivominimo.

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  • 18 30giorni - il mensile del medico veterinario / giugno 2009

    conti finanziari con quella dell’equità de-gli iscritti. Il risultato è una riforma che garan-tisce la sostenibilità dei conti dell’Ente nel lun-ghissimo periodo e mantiene livelli adeguati dipensioni, rendendo più equo il rapporto tra lacontribuzione versata durante la vita lavorativaattiva e l’ammontare della prestazione pensio-nistica percepita.Elemento importante di cui si è dovuto tener

    conto nell’individuare le leve da attivare con lariforma, è stata l’analisi demografica degliiscritti. I dati mettono in evidenza che (all’incir-ca intorno all’anno 2020) il numero dei pen-sionati crescerà sensibilmente ed in pochianni, per poi stabilizzarsi su numeri più eleva-ti di quelli attuali. Un dato che, assieme all’a-spettativa di vita che si è allungata, soprattut-to con l’incremento della popolazione femmi-nile, notoriamente più longeva, graverà in ma-niera notevole sulle prestazioni pensionistiche;mentre l’aumento degli iscritti contribuenti si èstimato che continuerà ad aumentare in modocostante. Questo fenomeno implica che si de-ve affrontare per tempo questo picco dipensionamenti, creando idonee riserve.

    LA NUOVA PENSIONE

    PENSIONE DI “VECCHIAIA ANTICIPATA”

    REQUISITI DI ACCESSO- tra 60 e 68 anni di età- almeno 35 anni di iscrizione e contribu-

    zioneVengono applicate percentuali di neutra-lizzazione dell’importo della pensionecorrelate agli anni di anticipazione dellaquiescenza.Nessuna riduzione viene applicata nelcaso in cui si vada in pensione con 40 an-ni di iscrizione ed almeno 60 anni dietà.È sempre possibile mantenere l’iscri-zione all’Albo professionale anche do-po il pensionamento.

    L’introduzione dei nuovi requisiti è previstanell’arco temporale di 8 anni.

    AGEVOLAZIONI PER I GIOVANI

    REQUISITI PER ACCEDERE AL BENEFICIOPrima iscrizione all’Albo professionale deimedici veterinari in età inferiore ai 32 anni.

    I CONTRIBUTI DOVUTIPer il 1° anno di iscrizione, non sonodovuti i contributi minimi (soggettivoed integrativo e di maternità)A partire dal 2° anno di iscrizione, è do-vuto il contributo di maternità per interoed i contributi minimi soggettivo ed inte-grativo nella seguente misura:- 33% per il secondo anno- 50% per il terzo e quarto anno

    È IMPORTANTE SAPERE CHE:Il periodo non coperto da contribuzionerimane utile unicamente ai fini dell’acquisi-zione del diritto alla pensione, ma non an-che per la misura dello stesso. L’iscritto hafacoltà di riscattare detto periodo attraver-so il pagamento in 12 rate mensili del con-tributo dovuto per l’anno in cui viene ri-chiesto il riscatto medesimo.Per primo anno di iscrizione si deve in-tendere: anno effettivo.

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    aUna riforma quindi necessaria che l’Enpav in-tende finanziare in maniera graduale, parten-do dal 10% di aliquota del contributo sogget-tivo e aumentando con mezzo punto annuo fi-no ad arrivare al 18% nell’arco di 16 anni. Due sono gli obiettivi che hanno ispirato ilcomplesso articolato della riforma: la distri-buzione degli oneri tra tutti gli iscritti e la gra-dualità dell’entrata in vigore delle modifiche piùincisive. È stata inoltre prevista la possibilità di

    andare in pensione con un’età compresatra 60 e 68 anni ed un’anzianità contributi-va di almeno 35 anni, e nel contempo di po-ter mantenere l’iscrizione all’Albo professionale.Un’opportunità importante questa offerta aquanti, lavoratori “usurati” tra tutti, scelgano diandare anticipatamente in pensione e di conti-nuare l’esercizio della libera professione.Altro punto qualificante della riforma èquello dedicato ai giovani che entrano nellaprofessione. A loro è riservato un trattamento difavore, con benefici per il primo anno, in cui sa-ranno esentati dal pagamento dei contributi mi-nimi obbligatori e con una riduzione dell’onerecontributivo del 33% per il secondo anno e del50% per il terzo e quarto anno. Una riformache punta sui nuovi veterinari sui qualipoggerà in gran parte il futuro dell’Enpav.

    *Direttore Generale Enpav

    GLI SCAGLIONI DI REDDITO E LE PERCENTUALI DI RENDIMENTO

    Gli scaglioni di reddito utili per il calcolo della pensione sono stati ridotti a 3(prima erano 4).Sono state modificate le percentuali di rendimento.Il reddito annuo pensionabile è stato innalzato a 60.600,00 euro(da 36.700,00 euro) da rivalutare annualmente in base all’inflazione.

    È IMPORTANTE SAPERE CHE:Tali correttivi saranno applicati secondo il principio del pro rata temporis: ai fini del calcolo della pensione siterrà conto delle aliquote e degli scaglioni di reddito vigenti al momento della maturazione delle diverse an-zianità iscrittive all’Enpav.

    SCAGLIONI E ALIQUOTE PER IL CALCOLO DELLA PENSIONE ENPAV A PARTIRE DAL 2010

    quota A (*) quota B (**) quota C (***)

    scaglioni fino a aliquote scaglioni fino a aliquote scaglioni fino a aliquote

    I 36.700 2,00% I 20.200 1,80% I 20.200 1,50%

    II OLTRE 0,00% II 30.100 1,54% II 40.400 1,45%

    III 35.250 1,29% III 60.600 1,20%

    IV 36.700 1,03% OLTRE 0,00%

    OLTRE 0,00%

    (*) per le anzianità maturate sino al 31/12/2001.(**) per le anzianità maturate a partire dall’1/1/2002 al 31/12/2009.(***) per le anzianità maturate a partire dall’1/1/2010.

    LA PENSIONE DI INVALIDITÀ

    L’importo della prestazione pensioni-stica spettante a chi accede al trattamen-to di invalidità sale all’80% (attualmente èpari al 70%). È prevista una riduzione del 50% dellamisura del contributo soggettivo mini-mo dovuto dal pensionato di invalidità.

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  • 20 30giorni - il mensile del medico veterinario / giugno 2009

    Al termine dell’Assemblea, a lavo-ri ultimati, il collega AlessandroLombardi, attuale consigliere e pre-sidente Enpav nelle precedenti duetornate, con voce commossa, haesclamato: “Ricordatevi Colleghi,quella odierna è una data storica peril nostro Ente, ma lo è anche per laveterinaria italiana!”.Applausi numerosi hanno salutatoquesta forte e significativa frase, maè indispensabile spiegare ai Colleghidelegati di recente nomina (mi siapermesso, essendo ben da 36 anniche, con diversa veste, partecipo inin-terrottamente alla vita del nostro En-

    te di previdenza e assistenza), gli antefatti di una strategia costante nei consigli di ammi-nistrazione. Già al convegno “Palermo 2000” si decise, fra le altre modifiche, per la ridu-zione dal 2 all’1,8 della percentuale di rendimento per il calcolo della pensione, in quan-to l’eccessiva generosità del sistema “a ripartizione” ne aggravava la “sostenibi-lità”.Già allora era opinione diffusa che il cattivo stato di salute della previdenza italiana sia delsettore pubblico, sia di quello privato potesse essere superato solo con cambiamenti di ca-rattere “strutturale” da affrontare ovviamente con gradualità. In particolare, il MinisteroDini - Amato, anche per risanare il gravoso debito pregresso INPS-INPDAP, approvò, dopoestenuanti trattative, il passaggio al sistema “a capitalizzazione” introducendo il me-todo contributivo ed abbandonando - salvo diritti acquisiti - il sistema “a riparti-zione” con il metodo del calcolo retributivo. Per le giovani leve si trattò di un quasi di-mezzamento pensionistico.E, ope legis, gli Enti previdenziali privati di nuova istituzione adottarono il sistema “a capi-talizzazione”. La scelta fu accorta: ciò che sembrava impossibile è diventato fattibile per-mettendovi e consentendoci - una volta approvata la riforma - una pensione adeguata intermini di redditività rispetto alla contribuzione versata, avendo già come base una buonasituazione patrimoniale destinata gradualmente a migliorare nei prossimi sedici-diciottoanni, anche con quei ritocchi che i bilanci tecnici triennali evidenzieranno come necessari. Aver mantenuto il sistema di gestione “a ripartizione” è una grande affermazioneper la veterinaria Italiana, raggiunta non solo con impegno e perseveranza, ma con l’u-nità di intenti e la coesione delle due più importanti componenti professionali presenti nelConsiglio di Amministrazione, unitamente all’apporto determinato dalla dirigenza e dallostudio attuariale.

    Ruggero BenassiComponente del Collegio Sindacale Enpav

    L’IMPORTANZA DEL SISTEMA “A RIPARTIZIONE”

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    aL’esercizio 2008 si è chiuso con un utile di16,6 milioni di euro portando così il patri-monio netto dell’Ente a circa 250 milioni dieuro. L’attuale consistenza patrimoniale copreesattamente 9,54 annualità delle pensioni inessere al 31/12/2008. Tale indice rappresentala solidità di medio periodo dell’impianto pre-videnziale complessivo. Dal 2001 al 2008, lacrescita del patrimonio netto è stata del110%.

    Il 2008 è stato attraversato da una crisieconomica profonda e globale. In Italia, ilGoverno, attraverso l’art. 15, comma 13, delD.L. 29 novembre 2008, n. 185 (cosiddetto de-creto anti-crisi), ha concesso ai soggetti chenon adottano i principi contabili internazionalila facoltà di valutare i titoli dell’attivo circolan-te (destinati alla negoziazione), anziché al valo-re di mercato, in base al loro valore di iscrizio-ne risultante dal bilancio al 31/12/2007, ovve-ro al costo d’acquisto se acquistati nell’eserci-zio in corso alla data di entrata in vigore dellanorma. Il CdA dell’Enpav si è avvalso della de-roga prevista per i titoli dell’attivo circolante el’effetto economico della mancata svaluta-zione è stato di 2,6 milioni di euro.

    Il Consiglio, inoltre, nel rispetto del principio diprudenza, ha ritenuto opportuno accantonareal fondo oscillazione titoli un importo di5,6 milioni di euro, allo scopo di neutraliz-zare la perdita ipotetica, rilevata al31/12/2008 ma non effettivamente realizzata,sui titoli immobilizzati non a capitale garantito.Se e nella misura in cui tali titoli recupererannoin futuro il loro valore, le ragioni dell’accanto-

    namento verranno meno e tale onere figurati-vo, sostenuto a carico del bilancio 2008 a sco-po meramente prudenziale, rappresenteràun provento straordinario.

    *Direzione Amministrativa Enpav

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    L’esercizio 2008 si è chiuso con un utile di 16,6 milioni

    Limitato l’impatto negativo della crisi economica mondiale sui risultati di bi-lancio dell’Ente, grazie al decreto anticrisi e agli interventi prudenziali decisidal Cda. La riforma rafforzerà la solidità patrimoniale.

    di Giuseppe Zezze*

    Il grafico rappresenta l’andamento del-l’utile d’esercizio nel periodo 2001-2008. Per il 2008 sono stati riportati duevalori. Il primo (linea continua), corrispon-dente all’utile di bilancio e comprensivo,quindi, dell’accantonamento deciso dalCdA a scopo unicamente prudenziale. Il se-condo (linea discontinua), equivalente al-l’utile teorico che si sarebbe realizzato sen-za accantonare al fondo oscillazione titolil’importo di 5,6 mln di euro. Se per il 2008considerassimo quest’ultimo valore, cioè iltratto discontinuo del grafico, risulterebbeevidente la flessione meno pronunciata del-l’utile e perciò il limitato impatto negati-vo della crisi economica mondiale suirisultati di bilancio dell’Ente.

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  • Si sa, i figli “so’ pezz’e core”! Tra i motividi orgoglio più frequentemente addottidai genitori c’è il rendimento scolastico deifigli. A chi non è mai capitato, ascoltando ilparente o l’amico che elenca con enfasi i votidei propri pargoli, di trovarsi nella delicata si-tuazione di soppesare la propria reazione inmodo da controbattere efficacemente con leperformances della propria famiglia senza nelcontempo creare un incidente diplomatico?A me è capitato però anche di scorrere la clas-sifica dei partecipanti all’assegnazione delleborse di studio bandite dall’Enpav e di pensa-re: “Caspita come sono bravi i figli dei veteri-nari!”. Preciso che ho due figli entrambi “pri-mi della classe”, ma quando leggo che (ultimagraduatoria approvata, risalente al

    18/12/2008), per esempio, la bravissi-ma Mariagiulia Bertocchi da Bre-

    scia ha ottenuto negli anniintermedi della scuola

    superiore la mediadel 9,56 e che ilprimo degli idoneinon vincitori dellaborsa di studio hacomunque conse-guito la media del8,25 le mie legit-time aspettativedi genitore didue figli cheavendo 8 e 12anni ancora fre-

    quentano la

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    a22 30giorni - il mensile del medico veterinario / giugno 2009

    Come sono bravi i figli dei veterinari!Per fortuna la borsa di studio dell’Enpav ha anche fini solidaristici e quindi imigliori non possono vincere per due volte consecutive. Il che comporta unallargamento della platea degli aventi diritto. E buone speranze per i figli ditutti.

    scuola dell’obbligo cominciano a venire me-no: riuscirà la famiglia Neri ad essere al-l’altezza dei figli dei colleghi quando arri-verà il suo momento? Domanda che perqualche anno è destinata a rimanere senza ri-sposta in quanto hanno titolo a concorrereall’assegnazione delle borse di studio so-lo i figli degli iscritti o pensionati dell’En-te che frequentano gli anni intermedi del-le scuole superiori, che hanno sostenutol’esame di maturità o che frequentanol’università, e che hanno conseguito unavotazione media almeno pari, rispettiva-mente, a 7,50, a 83/100 e a 27/30.Comunque a favore della famiglia Neri inter-vengono due fattori. Infatti la borsa di studiodell’Enpav oltre che la finalità di incentivareagli studi e ad un miglior rendimento scolasti-co ha anche fini solidaristici per cui chi ha giàconseguito il sussidio l’anno precedente nonpuò partecipare anche a quello successivo. Ciò,intuitivamente, comporta un allargamento del-la platea degli aventi diritto. Inoltre nel tempoil numero delle borse di studio messe a di-sposizione ed erogate dall’Enpav è pro-gressivamente aumentato di anno in annoper cui dalle 71 del 2003 si è passati alle184 del 2007 e del 2008.Per chi invece avesse più certezze del sotto-scritto genitore e volesse far concorrere le pro-prie creature all’assegnazione delle borse distudio il consiglio è di cominciare quantoprima a raccogliere la documentazione. Perquanto riguarda la famiglia Neri ne riparliamonel 2011.

    *Delegato Enpav, Novara

    di Giorgio Neri*

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  • 30giorni - il mensile del medico veterinario / giugno 2009 23

    DOMANDA ENTRO IL 30 SETTEMBRE 2009

    Il bando per le borse di studio 2009 è stato approvato dal Consiglio d’amministrazione dell’Enpav il 12 giu-gno. La domanda di partecipazione dovrà essere inviata all’Enpav entro e non oltre il termine peren-torio del 30 settembre 2009 (a tal fine farà fede la data di invio).

    Per la sua presentazione dovrà essere utilizzato il modulo predisposto dall’Ente e disponibile presso i suoi ufficie gli Ordini provinciali dei medici veterinari o scaricabile dal sito Enpav all’indirizzo web http://www.enpav.it/mo-dulistica/prestazioni_borsa_studio.pdf.

    Ad esso dovrà essere allegata, anche mediante autocertificazione, la seguente documentazione:a) certificato di stato di famiglia rilasciato in data non antecedente a sei mesi; b) fotocopia del tesserino di co-dice fiscale del richiedente; c) certificato (autocertificabile mediante compilazione dell’apposita sezione del mo-dulo di domanda) rilasciato dalla segreteria della scuola o Università (attestante: per le scuole superiori la rego-lare frequenza, la votazione riportata e la qualifica di studente non ripetente; per l’Università la data di immatri-colazione, gli esami previsti dal piano di studi per l’anno accademico 2007/2008, le votazioni conseguite e la da-ta in cui sono stati sostenuti i detti esami); d) dichiarazione sostitutiva di certificazione (già prevista nel modulodi domanda) dalla quale risulti il reddito complessivo lordo del nucleo familiare dichiarato ai fini Irpef per l’annod’imposta 2008; e) indicazione delle modalità prescelte per la liquidazione del sussidio (già prevista nel modulodi domanda), nel caso di assegnazione della borsa di studio.

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  • 24 30giorni - il mensile del medico veterinario / giugno 2009

    -L-LeverageIndica il rapporto fra il totale dei debiti di un’impresa e il valore del-la stessa impresa ai prezzi di mercato.

    LiquiditàCapitale a disposizione di un’azienda per operare sul mercato perinvestimenti, acquisizioni eccetera.

    -M-Mercati EmergentiSi definiscono così i mercati finanziari dei paesi in via di sviluppo. Imercati finanziari di questi paesi sono immaturi se paragonati aquelli dei maggiori centri finanziari mondiali. Questi mercati offro-no notevoli opportunità di ottenere elevati rendimenti, ma sono ca-ratterizzati da un elevato grado di rischio e volatilità.

    MinusvalenzaAmmontare economico negativo (perdita) risultante da una vendi-ta di un’attività ad un prezzo inferiore a quello d’acquisto.

    MTAMercato Telematico Azionario: Mercato in cui si negoziano contrat-ti di compravendita relativi ad azioni, obbligazioni convertibili, war-rant e diritti d’opzione.

    MTOMercato telematico delle opzioni.

    MTSMercato telematico dei titoli di stato dove le negoziazioni avven-gono attraverso un’organizzazione di operatori non aperta alpubblico.

    -N-NAVNet Asset Value. Termine utilizzato per indicare il valore di unfondo comune di investimento al netto di tutti i costi di gestio-ne (il NAV dei fondi italiani è nettizzato anche della componen-te fiscale).

    -O-ObbligazioneÈ un titolo di credito che rappresenta una parte di debito acceso dauna società per finanziarsi. Garantisce il rimborso del capitale piùun tasso di interesse.

    Obbligazione ConvertibileUn titolo a reddito fisso che può essere convertito in un periodo ditempo stabilito, in azioni di natura diversa (ordinarie, privilegiate ecc).

    Obbligazioni Con WarrantTitolo a cui è abbinato un warrant che permette al titolare di otte-nere un certo numero di azioni della stessa o di altre società entrouna certa data ad un prezzo determinato.

    Obbligazioni IndicizzateObbligazioni il cui tasso di interesse varia al variare di un determi-nato indice; offrono ai sottoscrittori meccanismi di difesa contro laperdita di potere d’acquisto della moneta.

    Obbligazioni Strutturate Sono tutte le obbligazioni abbinate ad altri strumenti finanziari.

    OpzioneStrumento finanziario con il quale si ha la facoltà di acquistare (opzio-ne call) o di vendere (opzione put), un determinato quantitativo del-l’attività sottostante a un prezzo prefissato, alla data di scadenza (Op-zione Europea) o entro la data di scadenza (Opzione Americana).

    Opzione Esotica Opzioni di recente nascita, con peculiarità diverse da quelle delleopzioni classiche.

    -P-PILProdotto Interno Lordo - È il valore della produzione di beni e ser-vizi realizzati all’interno di un Paese, cui vengono sottratti i consu-mi intermedi e aggiunte le imposte indirette sulle importazioni. Ilperiodo di tempo di riferimento è l’anno civile.

    PlusvalenzaUtile positivo dato dalla differenza tra prezzo d’acquisto e quello divendita dei titoli.

    PortafoglioIndica collettivamente tutti i titoli mobiliari posseduti da un investi-tore, e quindi, anche un elenco dettagliato di tali investimenti.

    Private EquityCon il termine private equity ci si riferisce ad “operazioni” che han-no come oggetto l’investimento nel capitale azionario di societànon quotate in borsa e che presentano un’elevata capacità di gene-rare flussi di cassa costanti e altamente prevedibili, ovvero importan-ti tassi di crescita potenziale. Il fondo si propone di disinvestire nelmedio-lungo termine realizzando una plusvalenza dalla vendita del-la partecipazione azionaria. Gli investimenti in private equity rag-gruppano un ampio spettro di operazioni, in funzione sia della fasenel ciclo di vita aziendale che l’azienda target attraversa durante l’o-perazione di private equity, sia della tecnica di investimento usata.

    Pronti Contro TermineContratto con il quale un risparmiatore si assicura il rendimento dicerti titoli obbligazionari grazie all’impegno di riacquisto di unabanca o di una società finanziaria.

    PutDiritto di vendere una determinata quantità di titoli o un indice en-tro/a una determinata scadenza a un prezzo prefissato.

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  • 30giorni - il mensile del medico veterinario / giugno 2009 25

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    Formazione Veterinaria:un’esperienza entusiasmante

    La piattaforma dell’Izsler di Brescia offre un bilancio più che positivo dell’ap-prendimento a distanza. Gli iscritti a Formazione Veterinaria hanno avuto unacostante crescita. Dopo il benessere animale sarà la volta dell’anagrafe equi-na, della macellazione e del farmaco veterinario.

    di Erika Ester Vergerio*

    Attiva dal mese di ottobre, dopo un periodo disperimentazione, Formazione Veterinaria, lapiattaforma dell’Izsler di Brescia, ha prodotto6.000 ore di lezione. Gli iscritti sono passati dai220 degli esordi ai 1.014 del mese d’aprile. Il Corso sul benessere degli animali in alleva-mento, da gennaio di quest’anno, è accessibi-le on line anche agli operatori del settore zoo-tecnico. L’interesse generale sull’argomen-to ha portato gli organizzatori a consenti-re l’accesso alla piattaforma anche a di-scenti di varia estrazione professionale: tragli iscritti si contano ricercatori, tecnici di igie-ne, studenti di veterinaria e anche qualche nonaddetto ai lavori, culturalmente interessato al

    tema del benessere animale. Il corso è stato fi-nora portato a termine da 400 discenti. Degliattuali iscritti, 954 stanno seguendo il corsoonline, 60 in autoformazione integrata.

    GRADIMENTO E USABILITY

    La piattaforma e il corso sono stati accolti mol-to bene, come dimostrano il gran numero die-mail di apprezzamento inviate all’indi-rizzo di supporto della [email protected] e il son-daggio condotto da 30giorni (v. 30giorni dimaggio, n. 5, 2009).

    WWW.FORMAZIONEVETERINARIA.IT

    Formazione veterinaria èla piattaforma LMS (Lear-ning Management Sy-stem) ideata e realizzata dalCentro di referenza naziona-le per la formazione in sanitàpubblica veterinaria dell’Isti-tuto Zooprofilattico Speri-mentale della Lombardia e

    dell’Emilia Romagna di Brescia. Il sistema è nato in collaborazione con il Ministero del La-voro, della Salute e delle Politiche Sociali e con la Fnovi, che ha anche messo a disposizio-ne l’anagrafica dei veterinari. Il grafico mostra la crescita di iscritti on line dalla finedi dicembre 2008 (220) al picco di fine aprile 2009. Il salto in avanti si è registrato giàad inizio gennaio (696 iscritti) per salire progressivamente ai 963 di fine marzo e raggiun-gere poi il top dei 1014 iscritti.

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  • 26 30giorni - il mensile del medico veterinario / giugno 2009

    La piattaforma on line permette al discente diseguire le lezioni in qualsiasi momento e daqualsiasi postazione così da poter organizzare lostudio in base alle necessità lavorative e ai tem-pi di apprendimento. Molti discenti hanno pre-ferito sostenere i questionari di verifica ancorprima di seguire le lezioni, potendo testare lapreparazione pregressa e focalizzare gli argo-menti sui quali concentrare l’impegno dell’ag-giornamento. L’autoformazione è stata invecescelta da quanti non disponevano di un pc. Inalcuni casi l’entusiasmo è stato tale da pro-curarsi un computer per seguire il corso an-che on line.I discenti online hanno contattato [email protected] in seguito all’impossibi-lità di loggarsi (56 interventi) o per richiedereuna nuova password (88 interventi). In altricasi i discenti hanno segnalato l’impossibilitàdi visualizzare le lezioni in video, una diffi-coltà presto risolta attraverso il down-load di un plug-in aggiuntivo del brow-ser, cioè del programma utilizzato dal pc pernavigare in rete. I discenti dell’autoformazionehanno contattato il supporto principalmentein seguito a difficoltà incontrate nella format-tazione del testo d’iscrizione o di risposta aitest o per richiedere che il materiale didatticofosse inviato ad un indirizzo postale diverso daquello noto.

    I PROSSIMI CORSI

    Formazione veterinaria ospiterà, solo in ver-sione online, un secondo percorso formati-vo e-learning: “La legislazione nel settoreippiatrico”. I docenti affronteranno il temadescrivendo in che modo la recente riformainciderà sull’attività pratica del veterinario eponendo l’accento sull’importanza di unostrumento come l’anagrafe nel monitoraggioe nella prevenzione delle malattie infettiveequine oltre che nella sicurezza degli alimen-ti. Seguiranno altri due percorsi formativi or-ganizzati dall’Izsler, in collaborazione con ilMinistero del lavoro, della salute e delle poli-

    tiche sociali: uno dedicato a farmacovi-glianza e farmacosorveglianza ed un al-tro sul benessere animale alla macellazio-ne. La formazione a distanza non sarà la panaceadi tutti i mali né sostituirà la formazione fron-tale, ma di certo rappresenta un’opportunitàche, quando ben progettata e ben funzionan-te, evidenzia la sua peculiare efficacia.Nel raccogliere l’entusiasmo dei colleghi, chiscrive, impegnata in prima persona in que-sto progetto, ricambia la soddisfazione deimille utenti di Formazioneveterinaria.

    *Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell’Emilia Romagna

    Il discente partecipa al corso e-learningmediante una registrazione basata sulogin e password. Le lezioni possonoessere seguite in audio-video e powerpoint; gli argomenti consentono ap-profondimenti con diversi strumenti(faq, glossario, bibliografia, link, fo-rum, materiale in download, ecc.). Perpartecipare con la modalità dell’au-toformazione integrata, il discente de-ve iscriversi al corso inviando un sms alsistema d’iscrizione e attendere che glivenga inviato via posta ordinaria il ma-teriale cartaceo che integra gli attipubblicati su 30giorni.

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  • 30giorni - il mensile del medico veterinario / giugno 2009 27

    La veterinaria sta all’apicoltura come l’in-farto all’evidenza di una ferita. Invisibile.In una società votata alla coscienza del dram-ma in funzione della sua rappresentazione perimmagini, nemmeno l’ammonimento di un ge-nio riesce a scalfire la convinzione, mutuata dailuoghi comuni, che l’apicoltura sia un settoredi nicchia.

    È bene chiarire subito che si sta parlando diecosistema a rischio, ossia del “valore dell’apecome impollinatrice che ha surclassato quellodi qualsiasi altra attività apistica, visto che la re-sa delle api in produzione agricola è dalle 10alle1000 volte superiore alla resa in prodottiapistici,… potendo l’impollinazione far decu-plicare la resa a seme di una coltura”.1

    “Non esisterebbe raccolta commerciale di: albi-cocco, castagno, ciliegio dolce, mandorlo, me-lo, pero, pesco, susino, erba medica, favino, gi-nestrino, lupinella, trifoglio, veccia, aglio, aspa-

    rago, bietola, broccolo, cavoli, cavolfiore, ver-za, cipolla, cocomero, melone, pastinaca, por-ro, prezzemolo, ravanello, rutabaga, sedano,senape, zucca, zucchino, cetriolo, melone2 …in assenza di impollinazione incrociata.Ossia, senza le api.

    Questo deve farci riflettere sul fatto che “sen-za apoidei l’80% delle piante che vivono sulnostro pianeta sarebbe a rischio di sopravvi-venza, con conseguenze catastrofiche...”3,

    La professione veterinaria (tutta) dipende dalle api

    Albert Einstein disse: “Se l’ape scomparisse dalla faccia della terra, all’uomonon resterebbero che quattro anni di vita”. Se oggi possiamo mangiare car-ne e verdure ed esercitare la professione di veterinari sugli “animali che con-tano”, lo dobbiamo agli insetti pronubi.

    di Giuliana Bondi* e Eva Rigonat**

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    1Le Api. Biologia, allevamento, prodotti.Aut. A. Contessi - Ed. Edagricole.2Idem.3L’ape nella rete. L’importanza dell’ape per ilmantenimento dell’ecosistema. Aut. Gianlu-ca Bedini - Univ. Pisa - Dip. Coltivazione e Di-fesa Specie Legnose.

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  • 28 30giorni - il mensile del medico veterinario / giugno 2009

    pertanto nessuna attività zootecnica po-trebbe essere intrapresa venendo a man-care ogni foraggio, mangime, granaglia.Se oggi noi possiamo mangiare carne e verdu-re e esercitare la professione di veterinari su-gli "animali che contano" lo dobbiamo quindiagli insetti pronubi!

    E, certo, le api producono anche il miele, lapappa reale, la propoli, tutti alimenti per l’uo-mo. E si parla di sicurezza alimentare.

    Tutto questo oggi è messo a rischio dal bennoto fenomeno della “moria delle api”. E siparla di sanità animale.

    Produzione agricola, ecosistema e sicurez-za alimentare dipendono dunque forte-mente dalla salute delle api della quale nonsolo allevatori, agricoltori e veterinari sono re-sponsabili, ma anche e soprattutto le politicheagricole e sanitarie che dovrebbero darsi l’o-biettivo di mantenere efficiente la rete ecologi-ca a garanzia dell’equilibrio globale per la salu-te del pianeta.

    La sanità animale in campo apistico ècertamente materia di competenza ve-terinaria purtroppo sino ad oggi da noitrascurata e perciò lasciata in balia delmondo agricolo e di figure di dubbiaformazione, con i risultati che si vedono.

    Non si vuole in questo articolo trattare i temiveterinari dell’apicoltura; altri seguiranno inmerito. Si vuole invece da un lato richiamareall’importanza del proprio ruolo, la profes-sione veterinaria, sia essa libero professionaleche dipendente, nella consapevolezza e con-vinzione che sia depositaria, per formazionepeculiare, di una competenza e di una profes-sionalità insostituibili, da rivendicare e di cuiriappropriarsi in tutte le diramazioni della so-cietà, laddove ce ne sia bisogno, per la salva-guardia dell’apicoltura, della zootecnia tutta edell’ambiente, quindi della vita.

    Dall’altro, si vuole richiamare alla necessità che

    tale prestazione professionale, senza la qualenon c’è futuro per l’apicoltura, sia supporta-ta da scelte politico programmatiche di in-vestimento delle risorse a tutti i livelli, dal-le Asl alle Regioni, passando per le Province efino al Governo, sia in sanità pubblica, in agri-coltura che nell’ambiente.Il rinnovato impegno pubblico genererà inoltreuno sbocco libero professionale per la veterina-ria, credibile e vitale, in un settore la cui eti-chettatura contiene un errore ormai palesedi definizione laddove indica l’apicolturacome “attività di nicchia”.

    Vorremmo concludere con una frase diRudolf Steiner, lapidaria quanto efficacealla comprensione del loro ruolo e delnostro: “Le api sono ben più importantiper la natura che pensiamo, l’uomo sen-za api non potrebbe vivere e non per lamancata impollinazione delle mele oper l’assenza di miele ma per i misteridella natura assai più profondi”.

    *Med. Vet. AUSL 7 Siena**Med. Vet. ASL Modena

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  • 30giorni - il mensile del medico veterinario / giugno 2009 29

    È stato appurato che tutti gli animali, daimolluschi agli uccelli, dai rettili ai mammiferi,posseggono le componenti neuroanatomichee neurofisiologiche necessarie per la trasduzio-ne, la trasmissione e la percezione degli stimo-li nocivi. È anche stato stabilito che nell’uomoe negli animali nocicettori e fibre nervose sonovirtualmente identici. In sostanza, non c’è om-bra di dubbio che anche gli animali sianoin grado di percepire il dolore a livello co-sciente e non solo come stimolo riflesso.Pertanto è lecito supporre che, come avvienenell’uomo, negli animali la percezione del do-lore sia commisurata all’intensità dello stimoloalgico: più esso è intenso (traumi estesi, chirur-gie invasive, processi infiammatori che coinvol-gono vaste aree o organi particolarmente ricchi

    di nocicettori) più il dolore percepito è forte edebilitante.

    IL CONTROLLO DEL DOLORE

    Il dolore è una condizione da non sottova-lutare, poiché oltre a indurre sofferenza estress nei nostri animali ne può ritardare laguarigione. Un adeguato controllo del doloredovrebbe pertanto rappresentare uno dei prin-cipali obiettivi del medico veterinario, nell’otti-ca di migliorare la qualità della vita, la rispostaalla terapia e il tempo di sopravvivenza dei pro-pri pazienti. In effetti, negli ultimi anni il controllo del dolo-re negli animali da affezione è diventato am-

    Il dolore negli animali e l’algologia veterinaria

    Oltre a indurre sofferenza e stress, il dolore può ritardare la guarigione neglianimali. Ecco perché un adeguato controllo è fondamentale. Il Centro di stu-dio sul dolore animale della Facoltà di Perugia nasce con finalità di ricerca edi formazione.

    di Giorgia della Rocca*

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  • 30 30giorni - il mensile del medico veterinario / giugno 2009

    piamente riconosciuto quale componente es-senziale delle cure veterinarie. L’aumento del-le conoscenze in campo medico-veterina-rio nonché la sensibilità dei proprietari ri-guardo la sofferenza dei propri animali ha in-fatti fatto muovere molti passi avanti in questocampo.

    I PROTOCOLLI ANALGESICI

    Ciononostante, alcune ricerche relativamenterecenti hanno evidenziato come gli analgesicisiano ancora poco utilizzati nella pratica veteri-naria generale, soprattutto in alcune specieanimali.Le cause di ridotta applicazione di proto-colli analgesici da parte dei veterinari pos-sono essere riconducibili alla mancanza di co-noscenze approfondite di neurofisiologia del

    dolore e caratteristiche farmacocinetiche e far-macodinamiche degli analgesici, alla difficoltàdi riconoscere la presenza di stati algici e di de-terminarne l’intensità in individui non verbaliz-zanti, al limitato numero di molecole registratee disponibili come analgesici; e ancora: al desi-derio di garantire l’immobilità dell’animale do-po un intervento, alla paura dei potenziali ef-fetti collaterali propri degli analgesici (es. de-pressione cadiovascolare da oppioidi e gastro-nefro-tossicità da FANS), resi peraltro più pro-babili stante lo stato patologico a cui si accom-pagna lo stato algico, all’esistenza di pregiu-dizi sull’uso di farmaci analgesici, soprat-tutto per quanto riguarda gli oppioidi nel-la specie felina, alla scarsità di dati scientificiche dimostrino che il sollievo dal dolore neglianimali abbia effetti benefici, alla scarsa attitu-dine dei clinici, soprattutto nei confronti dispecie da reddito.

    GLI OBIETTIVI DEL CESDA

    Il CeSDA si prefigge di omogeneizzare e coordinare le ini-ziative scientifiche, culturali e didattiche nel campo delleproblematiche connesse al dolore animale, principalmente conl’obiettivo di: promuovere e coordinare l’attività di ricerca, sia metodo-logica che applicativa, sul riconoscimento del dolore (cercandogli strumenti più appropriati inerenti alla semeiotica del dolo-re) e sul trattamento di svariate condizioni algiche nelle diver-se specie animali;coordinare l’attività di ricerca e di informazione tra i varipartecipanti in modo finalizzato;favorire lo scambio di informazioni e materiale tra ricer-catori del settore, anche in collaborazione con altri istituti,

    con organismi di ricerca nazionali e internazionali e con laboratori di ricerca di enti pubblici e privati;avviare e finalizzare i rapporti con gli operatori periferici nel campo della ricerca applicata e della di-dattica;favorire discussioni interdisciplinari sull’argomento;fornire strumenti di intervento scientifico e metodologico più appropriato nel campo della ricerca,della didattica e della attività clinica assistenziale;promuovere percorsi formativi multidisciplinari, training e attività seminariali nell’ottica di responsabi-lizzare gli operatori sanitari nel settore dell’algologia.

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  • IL CESDA

    Nel tentativo di colmare alcune di queste ca-renze, presso la Facoltà di Medicina Veteri-naria dell’Università degli Studi di Perugiaè stato istituito il Centro di Studio sul Do-lore Animale (CeSDA), con finalità di ricer-ca e di formazione.Nei suoi primi passi il CeSDA vede coinvolti do-centi della Facoltà di Medicina Veterinaria e diMedicina e Chirurgia (date le numerose analo-gie tra animali e pazienti umani in merito alleproblematiche riferibili al riconoscimento deldolore in soggetti non verbalizzanti), nonchéveterinari liberi professionisti e altre figure pro-fessionali esperte. Col tempo ci si prefigge dicoinvolgere docenti di altre Facoltà, sia Italianeche estere, ed ulteriori collaboratori esterni, al-lo scopo di creare un network per lo svolgi-mento di studi sul tema e la stesura di lineeguida terapeutiche.

    LA SITUAZIONE INTERNAZIONALE

    Mentre a livello internazionale esistonogià delle associazioni che si occupano spe-cificatamente di dolore animale - come l’I-VAPM (International Veterinary Academy ofPain Management) negli Stati Uniti, e un grup-po di lavoro della IASP (Internatinal Associationfor the Study of Pain) in Europa - in Italia nonerano ancora mai stati creati gruppi di ricerca oassociazioni che si occupassero specificata-mente dell’argomento. È nostra speranzadunque che con l’istituzione del CeSDA sipossa dare il via alla crescita di una nuovadisciplina: l’algologia veterinaria.

    *Dipartimento di Patologia, Diagnostica e Clinica Veterinaria

    Facoltà di Medicina Veterinaria, Università degli Studi di Perugia

    http://centri.unipg.it/cesda/

    30giorni - il mensile del medico veterinario / giugno 2009

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  • 32 30giorni - il mensile del medico veterinario / giugno 2009

    I Veterinari Pubblici costano davvero troppo?

    Afta e aviare dovrebbero parlare da sole, ma per il fatto che queste malattienon si sono manifestate, per alcuni, sono la dimostrazione che non serviamo.Se proseguiamo la ritirata, al nostro pensionamento non esisterà più una sa-nità con i veterinari.

    I Colleghi del Ssn, qualunque sia la Regio-ne di appartenenza, sentono costante-mente un ritornello, quasi un intercalare:“Voi veterinari costate troppo”. Parlando disoldi, non si può che parlare del rapporto co-sto-beneficio e, con alcuni esempi, cercherò didimostrare come questa diffusa affermazionesia più di ordine ideologico che frutto di pon-derata analisi.

    FORTUNATA COINCIDENZA?

    L’epidemia aftosa del 2001 costò 8,5 miliardidi sterline, pari a 13 miliardi di euro, tra dannidiretti e indiretti, l’abbattimento di oltre 6 mi-lioni di capi di bestiame e l’esportazione del-l’afta in Irlanda, Francia, Olanda. Nel 2007 ilreplay, con un danno di 3 milioni di euro algiorno per la mancata esportazione di carne edanni collaterali.L’Italia, importatrice netta di fessipedi oltre cheluogo di transito per altri Paesi, ha registrato

    l’ultima epidemia di afta nel 1993, risoltasi inpochi mesi con relativamente pochi casi, men-tre l’Inghilterra ha mantenuto accesi i roghi per221 giorni. Dal momento che non abbiamopiù avuto l’afta dal ’93, è probabile chequalcuno pensi che in questi anni non cisia stato nessun lavoro da parte dei vete-rinari e che l’assenza di focolai di afta epizoo-tica sia stata solo una “fortunata coincidenza”.

    PRINCISBECCO, NON ORO

    L’influenza aviare in Italia nel 2006 è a di-re poco emblematica. Nel settore avicoloprofessionale non è stato registrato nessun fo-colaio di influenza aviare ad alta patogenicità.Ma l’insistenza mediatica aveva creato una si-tuazione tale che nessun comunicato del Mini-stero della Sanità e degli esperti, nonché lamancanza in letteratura di prove di trasmissio-ne della malattia con carni e uova, erano riusci-ti a riportare alla normalità i comportamentidei cittadini che avevano contratto gli acquistidi alimenti di origine avicola in modo abnormee irrazionale.

    Non ho idea della genesi di questa malattiamediatica, ma si è “trascurato l’evidenza epi-demiologica”. Si continuava a vendere prin-cisbecco per oro fino senza che a nessunovenisse in mente di controllarlo sulla pie-tra di paragone.Immagino che anche in questo caso i veterina-ri fossero troppi e siano costati troppo, vistoche il risultato è frutto della favorevole con-giuntura astrale e non del lavoro tecnico effet-

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    di Germano Vellini*

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  • 30giorni - il mensile del medico veterinario / giugno 2009 33

    tuato... Quanto alle misure di biosicurezza, mi-sure tecniche di vigilanza e controllo da partedei colleghi pubblici e privati, si è trattato ov-viamente di scenografia visto che il tutto è sta-to frutto di una fortunata coincidenza.

    IL SSN E GLI “SCRITTURALI”

    Dopo i costi non si può tralasciare l’evidenzasanità in Italia: durata della vita e la sua qualitàspecie nella tarda ètà. Egregi colleghi, la presti-giosa rivista the Lancet ci ha posto ai vertici inEuropa per la durata della vita e per la qualitàdella vecchiaia.Questo traguardo non è un fatto improv-visato ma è frutto di quasi un secolo di la-voro sanitario, culturale, globale.

    Vedendo l’attuale tendenza lascia stupiti che aquesto traguardo si sia arrivati senza check listed elettronica varia, ma utilizzando la antiqua-ta visita clinica e, cosa inaudita, chiamando lepersone per nome e cognome e non per codi-ce fiscale. C’è veramente da chiedersi comesi sia arrivati ad avere un’età media cosìragguardevole con gente che non facevacheck list, non usava il computer e non di-mostrava tutto… Alla fine, anche se agli“scritturali” non piace, si devono confrontarecon il conguaglio finale: durata e qualità dellavita. Tutto il resto sono “merendine”.

    Il Sistema Sanitario Nazionale, lo dimostrano30 anni di attività, non teme né emergenze, né

    routine. Qualche Collega o altri saprebbero dir-mi perché dovremmo tendere verso sistemi chesi sono dimostrati capaci di prepararci ad unavecchiaia peggiore dell’attuale e una più pre-coce morte pagando spesso in termini econo-mici un costo maggiore?

    La Sanità italiana, cosa pubblica pereccellenza, con i suoi medici e veteri-nari ed altre figure professionali, pub-bliche e private, costano davverotroppo? Sarebbe interessante avereuna risposta…

    *Consigliere dell’Ordine dei veterinari di Piacenza

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  • 34 30giorni - il mensile del medico veterinario / giugno 2009

    Rivitalizziamo la vita dell’OrdineDue domande, tre priorità. Il presidente Massimo Favilla indica a 30giorni leesigenze professionali più sentite in quel di Novara. Il rilancio delle relazioni ela ricerca di nuovi sbocchi professionali sono una priorità locale e nazionale.

    PRIORITÀ PROVINCIALI

    1. Aggregazione degli iscritti attraversosistemi di comunicazione che stimolinol’interesse comune, superino i gap inter-generazionali e tra i diversi segmenti pro-fessionali.

    2. Recupero da parte dell’Ordine della vi-sibilità pubblica, in funzione della promo-zione professionale dei medici veterinari.

    3. Necessità di rappresentare un riferi-mento verso sbocchi professionaliesterni alla concezione tradizionale su cuisi articola la professione, ossia verso ambitimultidisciplinari nei quali la Categoria faticaad inserirsi.

    PRIORITÀ PER LA FNOVI

    1. Maggior coinvolgimento dei Consiglidegli Ordini in manifestazioni pubbliche sutemi d’attualità, riunioni di studio, seminariecc. interni alla Fnovi, in modo da favorirescambi e contatti che contribuiscano a rivi-talizzare le istituzioni provinciali, troppo iso-late e spesso poco motivate.

    2. Individuazione di sbocchi professionaliesterni alla concezione tradizionale in cuisi articola la Veterinaria, in ambiti multidisci-plinari nei quali la Categoria fatica ad inserir-si e avviare iniziative finalizzate all’apertura dinuove aree di competenza nonché al recupe-ro di segmenti professionali perduti.

    3. Potenziamento della figura del MedicoVeterinario Pubblico e Privato convenzio-nato attraverso iniziative di pubbliche rela-zioni gestite dalla Fnovi (ad esempio me-diante un apposito Ufficio), che promuova-no la conoscenza delle attività professionalisvolte e ne tutelino la preminenza del ruoloe del merito, con particolare riguardo alla si-curezza alimentare, di fronte alle ormai trop-po frequenti invasioni mediatiche di Istitu-zioni, che comunque rivestono compiti im-portanti ma differenti e certamente nonscientificamente al livello di quelli erogati daiServizi delle Asl, a tutela del consumatore.

    *Presidente Ordine dei veterinari di Novara

    di Massimo Favilla*

    Da sinistraa destra:

    Elena Costanti,consigliere

    Alberto Borella,consigliere

    Giorgio Neri,vicepresidente

    Massimo Favilla,presidente

    Luigi Carella,tesoriere

    Gilberto Mancin,revisore dei

    contiIvana Giacomini,

    segretario

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  • 30giorni - il mensile del medico veterinario / giugno 2009 35

    Il Macello di Parma, l’Ordine dei Veterinari, leorganizzazioni professionali agricole, l’Apa, laCopal e le organizzazioni cooperative agricoledella provincia si sono accordate per favorirel’attività di macellazione d’urgenza di bo-vini che si trovino in stalle situate nel ter-ritorio provinciale e che per esigenze di be-nessere animale non siano trasportabili al ma-cello.

    L’obiettivo è di offrire un sollievo economicoagli allevatori e definire, per la carne derivatadalla macellazione d’urgenza, un percorsocommerciale governato dalla normativasanitaria. Il Servizio Veterinario della Asl diParma ha espresso parere favorevole sulla con-venzione. L’Ordine dei veterinari di Parma l’hasottoscritta anche ravvisando delle opportu-nità di servizio per i liberi professionisti.

    Il personale veterinario libero professionista,con incarico esterno, sarà coinvolto per esegui-re a chiamata da parte dell’allevatore, visite an-te mortem sui bovini da macellare. Il costo saràsostenuto dal Macello di Parma. Nel caso di esito positivo della visita, ilMacello di Parma si impegna, senza oneri perle parti aderenti la convenzione, a mettere adisposizione proprio personale per le opera-zioni di stordimento, dissanguamento del bo-vino, direttamente presso la stalla nonchéper il carico della carcassa su camion me-diante verricello ed invio a Parma per la macel-lazione da eseguirsi nelle successive due ore.In caso di esito favorevole della visita post

    mortem, la carcassa sarà valutata dal macellodi Parma per un prezzo minimo garantito di0,50 centesimi al kg peso morto più Iva resi al-l’allevatore. In caso di esito sfavorevole, la car-cassa sarà fatturata ai fini della distruzione per100 euro più Iva.

    Le parti firmatarie si sono costituite in Comita-to applicativo della convenzione, con sedepresso l’Amministrazione provinciale, per veri-ficare l’andamento delle attività, aggiornare gliaccordi e dirimere le eventuali controversie.

    *Presidente Ordine dei veterinari di Parma

    Una convenzione per la macellazione speciale d’urgenza

    La gestione delle macellazioni speciali d’urgenza è un adempimento obbliga-torio in osservanza delle norme sanitarie. È tuttavia motivo di disfunzione or-ganizzativa negli allevamenti e rappresenta un onere economico. L’Ordine deiVeterinari di Parma ha sottoscritto una soluzione operativa.

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    di Stefano Zanichelli*

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  • 36 30giorni - il mensile del medico veterinario / giugno 2009

    Io faccio il tifo per il Ministro BrunettaQueste brevi riflessioni che hanno la consapevolezza di essere semplici chiac-chiere in libertà, raccolgono un comune modo di sentire ampiamente diffusotra tanti colleghi che sono convinti che cambiare si può, anzi si deve.

    Diciamola tutta, il recupero di efficienzanel pubblico impiego, quindi anche di al-cuni settori della sanità, necessita di unaradicale cura rigenerativa che a partire dal-l’approccio mentale determini successive mo-difiche di norme, contratti di lavoro e regola-menti. Certamente non ci potrà essere nessunsostanziale rinnovamento se non sarà sostenu-to alla base da un’ampia condivisione.

    Lo dico in premessa, per consentire a chi nonritiene di poter condividere l’argomento diquesto articolo affinché possano rapidamentepassare alla lettura del prossimo, io faccio iltifo per il Ministro Brunetta. Ovviamente miriferisco esclusivamente al tentativo dirinnovamento e recupero di efficienzadella Pubblica Amministrazione, sebbenesia convinto che non sia sufficiente l’azione

    politica di un ministro per modificare un “Si-stema modello”, consolidato nei decenni e ta-rato non per rispondere alla soddisfazione deicittadini utenti fruitori dei Servizi, ma articola-to e ramificato per coltivare il consenso perscopi diversi.

    Oggi tutti ritengono che non sia più accettabi-le lo scandalo dei concorsi che non seleziona-no il merito, che la carriera non sia dettata dal-la qualità del lavoro prodotto, dalla capacità edai risultati, che i premi di produttività non pre-miando nessuno mortificano soprattutto chilavora con impegno.

    È indispensabile e necessario intervenire permodificare lo stato delle cose. Per recuperareefficienza in tale sistema occorre cambiare leregole e gli strumenti di governo delle politicheper la gestione del personale, dettare nuove re-gole nella “filiera decisionale” nel rapporto trapolitica ed istituzione. Nel SSN spetta allaPolitica (con la p maiuscola) definire il pia-no di assistenza ed affidarne l’applicazio-ne ai Direttori Generali. Questi, pur se di no-mina politica, rappresentano il più alto livelloistituzionale nel campo della sanità, sono chia-mati ad assolvere la loro funzione di manageraltamente qualificati al servizio della comunitàcui sono assegnati per rispondere alla “mis-sion” ricevuta.

    Orbene, sappiamo che ciò avviene assai dirado perché le attuali regole vincolano il man-dato dei Direttori esclusivamente alla valutazio-ne politica dei partiti escludendo ogni ruolo e

    di Mario Campofreda*

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  • 30giorni - il mensile del medico veterinario / giugno 2009 37

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    ovalutazione alla collettività fruitrice dei servizi.Anche le organizzazioni sindacali ritengo deb-bano farsi carico di una profonda riflessione, te-nendo ferme e salde le componenti di tutela esalvaguardia dei diritti dei lavoratori ma supe-rando funzioni di cogestione e di pareri vinco-lanti, dettati spesso da norme contrattuali, sudecisioni economiche ed organizzative. Pareriche spesso determinano, nel pubblico impiego,un corto circuito gestionale tra ruoli tesi a rap-presentare interessi dei lavoratori, produttori diservizi, ed interessi dell’utenza fruitrice.

    Non da ultimo il cambiamento deve ri-

    guardare anche noi operatori di sanitàpubblica in cui l’attuale sistema ha inculcatol’insana ma realistica convinzione che soltantola tutela politica o sindacale può garantire pri-vilegi o carriera. Occorre definire regole certeper rispondere della qualità del lavoro, dei ri-sultati prodotti con la consapevolezza di poterguadagnare credito ed aspettative perché valu-tati da un sistema non collegato solo all’orga-no politico aziendale ma anche dai destinatariutenti dei servizi.

    *Presidente Ordine dei veterinari di Caserta

    ABORTO E STERILIZZAZIONE A BRINDISI

    Giudizio negativo sulla con-venzione tra l’Azienda Sanita-ria Locale BR1 e il Comune diCisternino (BR) per “l’esecuzio-ne di interventi chirurgici disterilizzazione su cani di pro-prietà con gravidanza indesi-derata”. L’hanno espresso il presi-dente della Fnovi e il presidentedell’Ordine dei veterinari di Brindi-si, Ernesto Camassa, in una notacongiunta indirizzata anche al sot-tosegretario Francesca Martini e al

    presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola. Importanti le criticità del progetto segna-late: le modalità di accertamento e di certificazione della gravidanza, le problematichemediche quali le alterazioni allo stato di benessere dell’animale e le eventuali complica-zioni conseguenti a questa stravagante pratica chirurgica, eseguita in corrispondenza deltermine della gravidanza, periodo in cui risulta evidente al proprietario lo stato di gravi-danza. Perplessità sono state espresse anche sulle modalità di esecuzione della delibera. Si leggeinfatti che la consulenza specialistica sarà svolta dal personale del Servizio Veterinario“Area A” Sanità animale al di fuori dell’orario di servizio e che i proventi incassati (risul-ta assunto un impegno di spesa pari a Euro 5.838,00), saranno ripartiti riconoscendo il20% all’Asl BR (compresa IRAP); il 10% al Dirigente Responsabile del Servizio VeterinarioArea Sanità Animale; il 10% al Responsabile Randagismo; il 50% ai Dirigenti Veterinariesecutori degli interve