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PERIODICO DI APPROFONDIMENTO DELL’AUSER NAZIONALE ONLUS 1 GENNAIO FEBBRAIO 2016 UN 2016 DA AFFRONTARE CON DETERMINAZIONE 2: Il saper fare. Auser presenta le sue buone pratiche 4: Coltivare relazioni: 25 anni di Auser in Emilia Romagna 5: Dal carcere al volontariato 6: Torna a Trieste l’iniziativa “impariamo ad essere nonni fantastici 2.0” 8: Mi chiamo Adua

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PERIODICO DI APPROFONDIMENTODELL’AUSER NAZIONALE ONLUS

1GENNAIOFEBBRAIO

2016

UN 2016 DA AFFRONTARE CON DETERMINAZIONE

2: Il saper fare. Auser presenta le sue buone pratiche4: Coltivare relazioni: 25 anni di Auser in Emilia Romagna5: Dal carcere al volontariato

6: Torna a Trieste l’iniziativa “impariamo ad essere nonni fantastici 2.0”8: Mi chiamo Adua

IN QUESTO NUMERO

AUSER INFORMA

EDITORIALE Un 2016 da affrontare con determinazione 1

FOCUS Il saper fare. Auser presenta le sue buone pratiche 2

AUSER RACCONTA Coltivare relazioni: 25 anni di Auser in Emilia Romagna 4

Dal carcere al volontariato 5

Torna a Trieste l’iniziativa “impariamo ad essere nonni fantastici 2.0” 6

VI RACCONTO LA MIA STORIA Mi chiamo Adua 8

LA VOCE DELLE DONNE 9

SPAZIO AI CORRISPONDENTI 10

NOI AUSER 13

Direttore responsabileGIUSY COLMO

Hanno collaborato a questo numeroANNALISA BOLOGNESI, GIOVANNA CAVAROCCHI,ENZO COSTA, LOREDANA CZERWINSKY DOMENIS,MARICA GUIDUCCI, FABIO PICCOLINO, ADUA ROCCHI

Direzione, redazione, amministrazioneVia Nizza, 154 - 00198 RomaTel. 068440771 - Fax [email protected] www.auser.it

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Impaginazione e stampaO.GRA.RO. Roma

EditoreAUSER NAZIONALE - ONLUS

Aut. Trib. N. 00195/91 del 09/04/91Distribuzione gratuita

La foto di copertina èstata scattata a Padovada Franco Piacentini,presidente regionaleAuser Veneto

Abbiamo aperto il 2016 con la pre-sentazione della pubblicazione “IlSaper Fare, viaggio nell’Italia dellaSolidarietà. Le buone pratiche del-l’Auser”. Lo abbiamo fattonella convinzione che cono-scerci meglio e farci cono-scere migliora la nostracapacità di agire e, contem-poraneamente, diventa unsegno di rispetto per ilgrande lavoro che le nostrevolontarie e i nostri volontariogni giorno realizzano. L’ini-ziativa che si è svolta aRoma il 20 gennaio è statamolto partecipata e, devosottolineare, apprezzata siaper i contenuti che per la fre-schezza delle testimonianzedei nostri volontari. Un lavoroimportante che dà continuitàalla scelta di investire nel raf-forzamento della nostra iden-tità e nella conoscenza diquello che è oggi Auser. Non potevamo iniziare me-glio il 2016, un anno che siprospetta pieno di attività, diimpegni e di stimoli, pro-viamo a ripercorrerli as-sieme. Il primo impegno al qualetutti siamo chiamati a colla-borare perché si realizzi è la pubbli-cazione del secondo bilancio socialedell’Auser. Tutte le nostre strutturesono impegnate a raccogliere i datidella propria attività e a trasmetterliattraverso l’applicativo informatico oil cartaceo alla struttura nazionale.L’obiettivo è molto alto: riuscireentro aprile/maggio a realizzare il bi-lancio sociale 2015. Abbiamo inoltrein corso due importanti ricerche, unagià avviata con un questionario dalloSpi Cgil sull'alimentazione delle per-sone anziane che vede l'Auser co-protagonista nella realizzazione della

seconda e terza fase, l'altra è unanuova indagine sulle case di riposoavviata dall'Auser e che, molto pro-babilmente, verrà completata da in-

dagini mirate dello Spi, della Cgil,della Funzione Pubblica e della Fil-cams. Sono due ricerche che pun-tano a mettere a fuoco e a realizzareuna negoziazione a tutto campo chepunti a migliorare la qualità dellavita delle persone anziane. Siamoinoltre impegnati a rilanciare l'atti-vità e l'utilità di "Abitare e Anziani"e a far diventare l'esperienza di"Abitare Solidale", maturata in AuserToscana, un servizio nazionale.Il 2016 dovrà essere anche l'anno incui il nostro applicativo informaticounico va a regime, solo così avremo

tutti a disposizione uno strumentotecnologico importante che farà di-ventare l'Auser una associazione mo-derna, all'avanguardia, più efficace

ma soprattutto trasparente.Sarà anche l'anno in cui pun-teremo a realizzare una cam-pagna per il tesseramentoorientata alla crescita dei no-stri associati, definiremoobiettivi che impegnerannotutte le nostre strutture. Realizzeremo nel mese diAprile una giornata nazio-nale, a Bologna, sulla ricor-renza dei 70 anni del votoalle donne in Italia, e all'ini-zio di Ottobre la "Città cheApprende" a Firenze. Saràinoltre l'anno in cui avvie-remo il IX Congresso nazio-nale dell'Auser, unoccasione per ridiscuterel'attualità del nostro progettosociale e organizzativo, perriattualizzare il nostro Sta-tuto, per rinnovare il nostrogruppo dirigente, per rilan-ciare la nostra azione so-ciale. Sul versante legislativocontinueremo a lavorare per-ché la Riforma del Terzo Set-tore valorizzi il legameassociativo e non sia ecces-

sivamente sbilanciata sul modello diimpresa sociale, ma soprattutto la-voreremo perché il disegno di leggesull'invecchiamento attivo, deposi-tato qualche giorno fa, da noi forte-mente voluto e orientato, facciatutto il suo iter e diventi legge entrol'anno.Sono tutti obiettivi importanti e am-biziosi, come vedete il lavoro non cimanca, ma io sono sicuro che, con ilcontributo di tutti, l'Auser riuscirà avincere anche queste importantisfide.Buon Anno a tutte e a tutti.

1EDITORIALE

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Un 2016 da affrontare con determinazioneEnzo Costa, presidente nazionale Auser

È stata la loro giornata, un grandeevento nazionale dedicato intera-mente ai volontari dell’Auser perdare voce alle tante e diverse espe-rienze di volontariato che vengonorealizzate in tutte le regioni italiane.Il titolo di questo incontro, avvenutoil 20 gennaio a Roma, nella sededella Cgil nazionale, è stato Il saperfare. Viaggio nella solidarietà. Lebuone pratiche dell’Auser, dal titolodi una pubblicazione, a cura dell’Au-ser nazionale, che raccoglie 40 pro-getti esemplari di volontariato Auserin differenti ambiti di attività: aiutoalla persona, immigrazione, que-stioni di genere, ambiente, rapporto

tra generazioni, cultura e apprendi-mento, beni comuni, welfare di co-munità, turismo sociale. Gli interventi dei volontari sono statiintrodotti dalla mia relazione che hariflettuto sulle ragioni attuali del-l’agire del volontariato laico: “Per noiè questo il senso dell’essere un’asso-ciazione di volontariato, il principioche ci distingue dalle società filan-tropiche e caritatevoli: la profonditàdella relazione che si instaura conl’altro. Il volontariato autentico nonpuò che essere una strada a doppiosenso. Si dà e si riceve molto. Sap-piamo per esperienza che il dononon pone su un piano di parità chi

offre e chi riceve. Essere volontario -all’opposto - significa esercitare lapropria cittadinanza attiva spintidall’impulso di restituire giustizia. Ildono che il volontario fa non è un og-getto materiale, ma è se stesso, ilsuo tempo, la sua dedizione ossiaqualità etiche e personali”. Subitodopo la relazione introduttiva, moltivolontari si sono succeduti al micro-fono per raccontare uno specificoprogetto, o buona pratica, nella qualehanno creduto, investito il propriotempo, il loro saper fare per tentaredi migliorare le condizioni di benes-sere di una comunità o per offrire allepersone in condizioni di debolezza o

2 FOCUS

AUSER INFORMA

Il saper fare. Auser presenta lesue buone praticheMarica Guiducci, presidenza nazionale Auser

un momento della presentazione a Roma del libro Auser dedicato alla buone pratiche

disagio sociale e psicologo strumentiper rafforzare la propria identità.Concetta Fanelli, Claudia Barbero,Irene Nonnis, Antonella Laruccia, Ti-ziana Lorini, Luigi Pecorelli, Marian-gela Zani, Luigi Ferrari, NataleAlessandrini, Claudia Righetti, RosaRomano sono i nomi dei volontariche con i loro racconti hanno deli-neato la qualità e il senso dell’agiredell’Auser nel territorio in relazionecon persone di diverse età e origine.Dalle loro parole è venuto fuori il ri-tratto di un’Associazione nella qualeil saper fare è una condizione fon-dante e indispensabile. Intendendoper saper fare la capacità di costruireattraverso il volontariato progetti so-ciali e culturali in grado di incidereanche a lungo termine nelle condi-zioni delle persone. Progetti con unaforte carica innovativa e tendenti atrasformare la realtà presente. È ilcaso delle buone pratiche in cui sicerca di coinvolgere i destinatarinella ricerca della soluzione al pro-prio problema, aiutandoli ad avereun ruolo attivo e informandoli sugliobiettivi del programma di cui sono iprotagonisti. Come nel Teatro conl’Altro, di Vicchio in provincia di Fi-renze, uno straordinario esempio diinclusione attraverso la partecipa-zione nel quale i genitori di ragazzidisabili, insieme ai loro figli e ai vo-lontari dell’Auser hanno messo suuna compagnia teatrale nella qualeciascuno si occupa di ogni cosa dallascenografia alla recitazione. Oppure,i progetti in favore dei migranti e deirifugiati nei quali si cerca di offrire aqueste persone gli strumenti per me-glio orientarsi in una fase dramma-tica della loro vita, facendo da pontecon i servizi pubblici o insegnandoloro la lingua italiana al fine del rico-noscimento del permesso d’asilo. E ancora, le buone pratiche di wel-fare di comunità come in Sentinelledella Fragilità, a Taranto e in FattiMandare dalla Mamma, a Genova,nelle quali si fa leva sulla solidarietàe sulla attenzione vigile degli abi-tanti di interi caseggiati e quartieri.In progetti come Aule Verdi. L’ortodelle lune, vien fuori una crescentesensibilità dei volontari dell’Auserverso il tema della sostenibilità am-bientale, con la coltivazione di orti

didattici da parte di studenti in-sieme ai loro insegnanti e genitori.Non è mancata la rappresentazionedella storica sensibilità dell’Auserverso il drammatico problema dellaviolenza di genere con la descrizionedel Centro Veneto Progetti donna,costituito nel lontano 1990 da partedi un gruppo di donne per sostenerealtre donne che sono a rischio ohanno subito violenza domestica.C’è poi un altro tema storico perl’Auser quello dell’antica amiciziache lega l’Associazione al popolo Sa-harawi con il racconto di una bellaesperienza di accoglienza di bam-bini del Sahara Occidentale da partedel circolo di Rivello in provincia diPotenza. Infine, non poteva mancareil diritto al benessere, con la descri-zione dell’impegno dei volontari adorganizzare per le persone più sole efragili periodi di vacanza in localitàmarine. È questo il progetto VacanzeSerene, portato avanti dall’Auser diOristano. La lunga carrellata di pro-getti di volontariato si è conclusacon una tavola rotonda moderata dalgiornalista di Rai Tre Giovanni An-

versa alla quale hanno preso parteoltre al presidente dell’Auser EnzoCosta, Ivan Pedretti, della segreteriadel sindacato dei pensionati Cgil,Stefano Cecconi della Cgil nazionalee Marco Binotto ricercatore dell’Uni-versità La Sapienza di Roma. La ta-vola rotonda è stata l’occasione perragionare sul futuro del volontariatotra la riforma in atto del Terzo settoree i cambiamenti sociali e demogra-fici che investono l’Italia. In particolare, i relatori si sono soffer-mati sulla necessità di politiche e in-vestimenti economici per costruireun sistema di welfare universaleanche attraverso l’apporto delle as-sociazioni del Terzo settore. In conclusione Enzo Costa ha ricor-dato come la risorsa più preziosadell’Auser siano i suoi 46 mila volon-tari e la varietà e ricchezza delle sin-gole esperienze locali, ciascunadelle quali nata dalla comprensionedei bisogni del territorio e dall’in-staurarsi di un rapporto profondo e di reciproco scambio tra i volontarie le persone che ricevono un sostegno.

3FOCUS

AUSER INFORMA

4 AUSER RACCONTA

AUSER INFORMA

“Auguri ad Auser Emilia Romagnaper i suoi 25 anni di attività. Rappre-sentate una preziosa realtà del TerzoSettore, uno straordinario giacimentodi partecipazione, inclusione e soli-darietà che racchiude da semprel'anima migliore della nostraregione.” E' questo il messaggio cheil Ministro dei Beni Culturali DarioFranceschini ha lanciato ad Auser inoccasione dei festeggiamenti del suo25° compleanno. Una grande giornata di festa che havisto riempirsi, nella mattinata disabato 30 gennaio, il Palazzetto delloSport di Ferrara, con più di millevolontari da tutta la regione. Suglispalti anche molti Sindaci e rappre-sentanti delle Amministrazioni locali,segno delle importanti collaborazioniinstaurate da Auser nei territori, alservizio delle comunità. Mentre nelparcheggio esterno al Palazzetto unavera e propria distesa di automezzidell'associazione per testimoniare ilgrande impegno di Auser nelle atti-vità di trasporto sociale eaccompagnamento dei cittadini piùbisognosi. Impegni resi possibili grazie ad oltre12mila volontari attivi che svolgonoogni anno più di 2 milioni di ore diattività, percorrendo più di 7 milionidi chilometri al servizio dei più debolie della comunità intera. Ma i dati, seppure importanti, nonbastano da soli a raccontare un patri-monio fatto soprattutto di relazioni,sorrisi, ascolti, abbracci, strette dimano. Beni non misurabili, ma inesti-mabili, perché generano solidarietà,coesione e crescita della responsabi-lità collettiva.E proprio tutto questo valore oggipurtroppo rischia di essere messo indiscussione, a fronte di due spiace-voli vicende che potrebbero minare lacredibilità dell'intera associazione,con il pericolo che a farne le spese

siano poi i cittadini più fragili e soli.Quella di Ferrara, infatti, non è unalocation scelta a caso. Jolanda diSavoia, comune della provincia ferra-

rese, è insieme a Budrio (Bologna)uno dei due territori in cui Auser èstata accusata di non farevolontariato, ma lavoro subordinato, eche il rimborso spese ai volontarifosse in realtà una paga oraria. “Si tratta di un'accusa che, oltre adessere irricevibile, è per noi unagrande fonte di dolore – ha commen-tato il Presidente regionali FaustoViviani, durante la festa dell'associa-zione – Ma noi, che siamo resistenti eresilienti, confidiamo nella giustizia, enon ci faremo certo abbattere da que-sti problemi. Anzi stiamo cercando di

fare tesoro degli errori che in buonafede si possono commettere, perinnovare e proseguire nella nostraesperienza”.

E' chiaro però che serve l'impegno ditutti, del terzo settore, delle Istituzionie degli altri attori sociali per costruireinsieme nuovi percorsi per salvaguar-dare, in piena trasparenza e nelmassimo rispetto delle normative,questo prezioso patrimonio dellacomunità.Un interesse e una disponibilità cer-tamente testimoniati dagli importantiospiti che, intervistati dal giornalistaRai Nelson Bova, hanno scelto diprendere parte all'iniziativa di AuserRegionale. Dal Sindaco di FerraraTiziano Tagliani, al Presidente di AnciDaniele Manca, alle ParlamentariPatrizia Maestri e Cecilia Guerra, alPortavoce del Forum Luca De Paoli, alSegretario Regionale della CGIL Vin-cenzo Colla, alla Vicepresidente dellaRegione Elisabetta Gualmini, fino alPresidente Nazionale di Auser EnzoCosta, a cui sono state affidate le con-clusioni della mattinata. “Auser nasce da un'intuizione bellis-sima, quella di valorizzare i saperi, lecapacità, l'esperienza delle persone

Annalisa Bolognesi

Coltivare relazioni: 25 anni di Auser in Emilia RomagnaMille volontari al Palazzetto dello Sport di Ferrara

volontari provenienti da tutta la regione per la festa dei 25 anni di Auser Emilia Romagna

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AUSER INFORMA

La storia di Antonio (il nome è difantasia) è una di quelle che fannoriflettere. Siciliano, oggi ha quaranta-sette anni e la maggior parte diquesti li ha passati in carcere. Una brutta strada imboccata quandoera molto giovane: una carriera difurti e illegalità iniziata molto presto,che lo ha portato a finire dentro conuna certa continuità.Antonio non pensa troppo alle conse-guenze delle sue azioni e si senteinvincibile; è così che in galeracomincia a conoscere il mondo dellamalavita, quello vero, quello dellamafia siciliana. “Una volta in carceresi stava tutti insieme, non è comeoggi che i detenuti sono divisi, e iragazzi come me erano affascinati daquelli “importanti”. Ci sentivamo“grandi” ed eravamo attratti dai gua-dagni facili e dalla bella vita”.Una vera e propria affiliazione, che loporta su una strada ancora piùbrutta: Antonio diventa un soldato diCosa Nostra, con tutte leconseguenze che questa scelta com-porta. Ben presto ne paga leconseguenze: nel 1990 vienearrestato con l’accusa di associazionemafiosa. La condanna è di sedicianni, e Antonio inizia a girare le car-ceri di mezza Italia.“All’inizio non ero ancora pentitodelle mie scelte. In tutte le prigioni incui venivo trasferito gli altri detenutimi rispettavano e questo mi faceva

sentire importante. Facevo lo spac-cone. Solo più tardi ho capito che eratutto un bluff”. Gli anni dentro passano al rallenta-tore. E il tempo per ragionare, perpensare a quello che si è fatto nellavita, è l’unica cosa che non manca. Il cambiamento però, arrivaattraverso l’istruzione; fuori dal car-cere Antonio non era andato a scuolae decide di recuperare il tempo

perso. Comincia con la licenza ele-mentare, poi passa alle medie, fino aprendere il diploma da geometra. Adaiutarlo in questo percorso ci sono i

volontari e i professori. Figure chenella sua vita, fino a quel momentonon esistevano e che invece, via via,acquistano un ruolo fondamentale.Antonio inizia a guardare il mondoda una prospettiva diversa. Inizia aconoscere e a capire di essere stato,fino a quel momento, dalla parte sba-gliata. “Nell’ambiente in cui sonocresciuto, non c’era spazio per tuttoquesto. Solo confrontandomi con loro

ho capito cosa significa avere unavita normale, andare a lavorare perguadagnare uno stipendio, starebene con gli altri, conoscere, fare del

Fabio Piccolino

Dal carcere al volontariatoLa storia di Antonio, passato dalla mafia siciliana alla cura degli anziani grazieall’Auser Voghera

AUSER RACCONTA

non più giovani e trasformarle in unarisorsa per la comunità – ha sottoli-neato Enzo Costa – oggi il contestosociale in cui viviamo èprofondamente cambiato e, con que-sto, anche la nostra associazione. Glianziani sono aumentati rispetto alresto della popolazione, e sonoaumentati anche i giovani che scel-gono di avvicinarsi al volontariato.

Ma i nostri obiettivi sono e restanoquelli di mettere al centro le comu-nità, con i loro bisogni e i loro saperi,e valorizzare le persone e lerelazioni”. E proprio in un'ottica di incontro trasaperi e generazioni la festa si èchiusa con una bellissima sorpresa:un gruppo di bimbi di una scuola pri-maria di Rimini ha preparato per tutti

gli intervenuti dei sacchetti con semidi girasole. Una testimonianza con-creta del bellissimo progettointergenerazionale di cura degli orti,che Auser, in collaborazione conalcune scuole elementari, da tempoporta avanti nel territorio riminese,ma anche un modo originale per por-tare, nelle zone più grigie delle nostrecittà, fiori, colori, profumi e speranza.

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Anche quest’anno riparte l’iniziativa“Impariamo ad essere nonni fanta-stici 2.0”, promossa in partenariatodall’Auser – Università delle Liberetàe dall’Unicef - sezione di Trieste. La proposta di una serie di incontriper imparare a fare i nonni talvoltalascia perplessi. La risposta più fre-quente è: non mi serve, ho tirato su imiei figli, saprò seguire ancorameglio i miei nipoti. Ma ad unariflessione successiva più d’uno allafine ammette che essere nonni egenitori non è la stessa cosa, che il

ruolo è diverso, che non è pensabileche oggi si possa prendere comemodello i propri nonni o i proprigenitori. Riconoscono che è necessa-rio essere in grado di recuperare edaggiornare alcune strategie efficaciusate dai nonni di una volta, ma chemolte devono essere ideate, escogi-tate ex novo. In una parola i nonni dioggi devono dimostrare di possedereuna notevole dose di flessibilità efluidità mentale, di essere in grado diriciclarsi, di inventarsi la maniera diinterpretare il ruolo di nonni 2.0.

Gli incontri - non delle conferenze –sono stati ideati come dellechiacchierate tra nonni per avviareassieme un percorso di riflessione,per scoprire le specificità dell’essernonni e per riconoscere le sfidelegate a questo ruolo. Sono previsticinque momenti, con cadenza men-sile. Nel primo incontro, venerdì 15gennaio, si è riflettuto su comediventare nonni significhi aprirsi aduna esperienza nuova, essere coin-volti non solo nella semplice custodiadel nipote, ma nel suo impegnativo

volontariato. Sono stato in contattocon persone straordinarie che mihanno insegnato tanto”. Il passato non si cancella e gli anniscorrono inesorabili, ma Antonio hadentro di sé una forza nuova, inedita. Verso la fine del suo percorso peni-tenziario viene trasferito a Voghera,in provincia di Pavia. Qui, grazie ad una convenzione tra ilcarcere e l’Agenzia provinciale perl’orientamento il lavoro e laformazione, Antonio entra in contattocon il punto d’ascolto Auser; negliultimi mesi di detenzione, gli ven-gono concessi dei permessi di 12 oreda passare in associazione. Quiconosce i volontari e gli utenti della

struttura e si dà da fare. “All’Auser ho trovato una famiglia emi hanno fatto sentire accettato findal primo giorno”.Dopo qualche mese la sua pena fini-sce. Antonio è stato in carcere per 26lunghi anni e il mondo di fuori è com-pletamente diverso da quello che halasciato. All’Auser di Voghera però sadi poter trovare una casa.“Uscire di galera dopo tutti questianni non è per niente facile. Ma lamia fortuna più grande è aver trovatol’Auser. Qui ho conosciuto personeche non mi giudicano e che mivogliono bene, persone che non guar-dano al passato ma solo al presente,persone che mi incoraggiano e che

hanno fiducia in me”. Antonio vieneall’Auser tutti i giorni e lavora sodosu tutto quello che c’è da fare: siste-mare, pulire, cucinare, mettere inordine il giardino. Le attività nonmancano così come è grande il desi-derio di ricominciare, di costruireuna vita nuova. “Voglio ripartire dazero, come quando ero ragazzino e soche qui posso farlo”. È così che Antonio ha deciso ditagliare i ponti col suo passato e dinon tornare più in Sicilia. “Non bisogna avere paura di cam-biare. Tante persone che fanno dellescelte sbagliate credono di non poterpiù tornare indietro, ma la mia storiainsegna che è possibile ripartire”.

Loredana Czerwinsky Domenis

Torna a Trieste l’iniziativa “impariamo ad essere nonni fantastici 2.0”

AUSER RACCONTA

Auser Voghera collabora da alcuni anni con Apolf,Agenzia provinciale per l’orientamento, il lavoro e la for-mazione di Pavia. Luciana, volontaria del puntod’ascolto di Auser Voghera, ci spiega che si tratta di unaccordo che ha come obiettivo il reinserimento di per-sone sottoposte a provvedimenti dell’autorità giudiziariaattraverso attività personalizzate e individuate aseconda delle reali necessità della persona presa incarico. Auser si è resa disponibile inizialmente nell’ospi-tare detenuti, che non hanno famiglia sul territorio,durante la fruizione di permessi giornalieri: il tempo cheil detenuto trascorre presso la struttura svolgendo atti-vità di volontariato è un tassello fondamentale per la

ripresa di contatti sani con la società e per la ricostru-zione di legami, sociali e affettivi in un ambientepositivo e non giudicante. Nel caso di Antonio e diun’altra persona, si è realizzato un percorso diinclusione sociale che ha visto Auser farsi carico degliutenti anche nella fase della dimissione dal carcere,momento particolarmente cruciale se vissuto senzasostegno. Gli utenti hanno trovato presso la strutturasolidi punti di riferimento, sostegno, ospitalità e amici-zia. Luciana è molto soddisfatta del lavoro svolto finora.“Siamo felicissimi del rapporto che abbiamo instauratocon queste persone. I loro sguardi dicono tutto: credo dinon aver mai conosciuto persone così umane”.

7AUSER RACCONTA

AUSER INFORMA

processo di crescita, però in unaposizione nuova, diversa da quellagenitoriale, perché è differente ilcontesto sociale, ma soprattutto èdiverso il ruolo che spetta a genitorie nonni. Il 5 febbraio si è trattatodell’aspetto relazionale, del sapersimettere in sintonia comunicativa edaffettiva con il nipote, ma si è affron-tato anche le perplessità dei nonni difronte all’isolamento, all’incomunica-bilità, indotta una volta solo datelevisione e playstation, ora accre-sciuta e potenziata da computer,tablet e iphone con cui abilmentesmanettano talvolta anche i bimbipiccolissimi. Gli ultimi tre incontriaffrontano delle tematiche proposte

dai nonni stessi lo scorso anno e chetendono ad ampliare l’ambito diriflessione dal rapporto nonno-nipotealla costellazione delle altre personeche amano il bambino o il ragazzino,che ruotano attorno a lui e con lequali è opportuno imparare a muo-versi in sintonia per aiutarlo - tuttiinsieme - a crescere al meglio.Gli incontri saranno condotti dallasottoscritta già docente di Pedago-gia Sperimentale e Psicologia delloSviluppo e dell’Educazione pressol’Università degli Studi di Trieste eora vicepresidente dell’Auser APSregionale e responsabile del settore“Apprendimento permanente”.Gli incontri a ingresso libero si ter-

ranno nella sede dell’Auser in viaSan Francesco 2 a partire da venerdì15 gennaio con inizio alle ore 17. Avendo le due realtà organizzatrici(Auser e Unicef) una rete sociale svi-luppata capillarmente in ambitoregionale, si è iniziato ad avviarel’esperienza anche in altre realtàregionali: nelle Valli del Natisone inprovincia di Udine si sono avviati gliincontri coi nonni nei Comuni diSavogna, San Leonardo e San Pietro,mentre a febbraio inizieranno analo-ghi incontri rivolti ai nonni diMonfalcone.

Per informazioni Università delleLiberetà tel. 040.374.78.208

8 VI RACCONTO LA MIA STORIA

AUSER INFORMA

Sono nata in una famiglia di conta-dini poveri e ho manifestato da subitola volontà di non far parte di quelmondo, perché “costrinsi” gli adulti atrasferire mia madre, dopo tre giornidi doglie inconcludenti, all’ospedaledi Massa Marittima, dove medici eforcipe mi fecero vedere la luce. Laseconda affermazione è venuta qual-che anno dopo. Seppi che chi avevastudiato molto, fino ad un diploma,poteva evitare di fare le faccendedomestiche. La prima elementare miaiutò a capire che quella era la miastrada. Mio padre, congedato dal ser-vizio militare e rientrato a casa, midisse che mi avrebbe fatto studiarefinché non mi avessero bocciato.Accettai la sfida; il dovere scolasticoera molto più leggero che il dovere dibadare alle bestie. La mia buonavolontà negli studi aveva un obiettivopreciso: abbandonare la campagna,priva di luce elettrica e di acqua cor-rente potabile e soddisfare ildesiderio di apprendere per trasmet-tere agli altri il mio sapere. I sacrificinon furono pochi, economici per imiei genitori, “fisici” per me: la scuoladistava oltre sei chilometri da casa enon c’erano mezzi pubblici ditrasporto; la stessa bicicletta servivasolo per i primi due. Allora quasi nonli sentivo: era mio dovere percorrerequella strada per raggiungere il mioobiettivo e tanto bastava: assai piùpesante alzarmi, in estate, primadell’alba per far pascolare il bestiame.Dopo l’esame di maturità, lottandosempre con le ristrettezze economi-che ottenni il permesso di iscrivermiall’università, a Firenze: in certi mesile medicine per il mio babbo costa-vano quanto la mia retta. Al quartoanno ebbi una supplenza annuale perla scuola di Avviamento Professionalea Follonica, dove abitavo, supplenzarinnovata per un anno; poi due annialla Scuola Media di Gavorrano efinalmente laurea e abilitazione all’in-segnamento in meno di sei mesi.Tornai, da insegnante, nel liceo clas-sico dove ero stata alunna e lì rimasi

fino alla pensione, eccezionfatta per l’anno di straordina-riato in ruolo vissuto alClassico di Ferrara: un annodavvero straordinario perchévivevo in albergo (niente fac-cende domestiche) ed avevocolleghi con cui scambiare opinioni,fare passeggiate, frequentare spetta-coli. Rientrata in famiglia, tornai alpendolarismo abituale fino al 1986quando, morto mio padre a maggio,ad agosto scoprii di avere un tumoreovarico. Mi ripresero per i capelli, madovetti abbandonare l’insegnamentoed ottenni la pensione con sentenzadel tribunale di Roma nel 1989. Dueanni dopo vidi a Follonica la nascitadell’Auser, nella forma del Filo d’ar-gento e capii subito che… era statoinventato per me. Fu uncambiamento radicale: l’isolamentoda pendolare era finito. Entrai a farparte di una Associazione apartiticaed aconfessionale che chiedeva aipropri iscritti quanto potevano daresecondo le proprie competenze e lapropria disponibilità. A me sembròdi veder realizzato quel verso diTerenzio che mi aveva conquistatofin dall’adolescenza “Homo sum,humani nihil a me alienum puto”(Sono un uomo, niente di ciò che con-cerne l’umanità può essermiestraneo). L’Associazione mi rimbor-sava perfino i viaggi! Ebbi la fortunadi trovare un gruppo di collaboratorimotivati quanto me e competentinella propria professionalità. Rifiutaienergicamente la presidenza del“Filo” perché non sapevo a cosaandavo incontro con la responsabilitàlegale; non potei però rifiutare com-piti di rappresentanzacomprensoriale, regionale e perfinonazionali che mi consentirono dimuovermi fra Firenze e Roma conpuntate in Emilia, in Veneto in Ligu-ria, in Umbria. Partecipai aprogrammi RAI e ad incontri culturaliinter-associativi, interregionali eaddirittura internazionali (progettoMentoring).”Costretta” infine ad

accettare la presidenza del “Filo” aFollonica, nominai immediatamentetre o quattro vicepresidenti, ciascunocon compiti specifici, perché le deci-sioni collegiali mi piacciono più diquelle individuali, cui pure non misottrassi. Negli incontri istituzionalievitai di prendere la parola, per nonripetere concetti già espressi da altri,restavo in disparte, ma accettai congioia l’invito a leggere poesie e prose,scritte da soci Auser, dinanzi a plateeaffollate e in luoghi prestigiosi dellecittà toscane, perfino nell’AulaMagna dell’Università di Firenze,dove, da studentessa, non avevo maiosato mettere piede. Dopo più diventi anni di vita piena e gratificante,ho dovuto rinunciare gradualmente atutti gli incarichi del “Filo” perché lamia salute me lo ha imposto: “deficitdi attenzione”, hanno sentenziato imedici. Non conoscevo questa locu-zione, così come non conoscevo ilneologismo “discalculia” di recenteinvenzione, ma da cui sicuramentesono stata affetta nel periodo scola-stico e che oggi mi impedisce diseguire temi di natura economica enon solo. Perdo il controllo, do inescandescenze se mi presentanopochi numeri, perfino se si tratta dellaprova del nove. Mantengo la tesseradell’Auser per gratitudine e, fedele alsuo Statuto, dò quanto posso, cioè, dacasa, faccio lavoretti che possonoessere usati nella pesca dibeneficenza per l’autofinanziamento:attualmente raccolgo linguette metal-liche da lattine di bibite e scatolamevario che, con l’uncinetto, trasformoin monili, portavasi, borsette ecc.Tengo viva la tradizione di un lavoroartigianale antico che, attraverso ilriciclo, garantisce un’innovazioneinteressante.

Adua Rocchi

Mi chiamo Adua

Firenze, Palazzo Vecchio. Adua Rocchi in primo piano

9LA VOCE DELLE DONNE

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L’osservatorio Pari Opportunità diAuser Lazio si è dato l’obiettivodi valorizzare e mettere in co-mune tutte le iniziative che i sin-goli Auser della regionerealizzano nelle giornate dedicatealle donne. Senza nulla toglierealla specificità di ciascun territo-rio ma per dare continuità esenso all’azione di ognuno sisono insieme individuate le datein cui tutte noi organizziamo ini-ziative: il 2 ottobre, giornata mon-diale della nonviolenza, il 25novembre giornata mondiale con-tro la violenza alle donne, 14 feb-braio “one billion rising” giornata dirivolta delle donne contro l’abuso e losfruttamento, l’8 marzo giornata in-ternazionale della donna, e 2 giugno2016 a 70 anni dal voto alle donne.Per creare continuità e memoria si èdeciso di pubblicare il “Quadernodelle Pari Opportunità di AuserLazio” e di far uscire il numero “0” inoccasione del primo appuntamento il25 novembre 2015.La prima giornata è stata affidataall’Auser di Civitavecchia/Cerveteri.Nel quaderno si è scelto di pubblicarei volti (quando disponibili) e le storiedi tutte le 95 donne uccise da gennaioa ottobre 2015 e di dedicare questovolume a Claudia Ferrari, nipote diuna nostra volontaria di Latina:A Claudia e… a tutti quelli che l’-hanno conosciuta, viene spontaneoricordare il suo sorriso, la sua dol-cezza e soprattutto la sua riserva-tezza che erano gli elementicaratterizzanti la sua persona. Maisapremo se la sua vita fosse rose efiori, ma la solarità e l’ottimismoerano il cardine del suo carattere edella sua visione della vita. Il lavoro e l’amore per le sue duebambine alimentavano la voglia di vi-vere fino a quel mattino di sole dell’11giugno 2015 quando la vita di Clau-dia è stata tragicamente fermata.

Queste le date: nata 30/10/1977morta11/06/2015.Si è poi scelto di aggiungere un’altradonna, non uccisa, ma massacrata dibotte dal suo fidanzato e ridotta astato vegetativo, Chiara, di Cerve-teri, figlia di una signora rumena cheincontravamo la mattina quando fa-cevamo uscire il cane, una vicina di casa.A Chiara Insidioso, 19 anni, massa-crata di botte e ridotta in fin di vitadal fidanzato. A distanza di quasidue anni, dopo vari interventi Chiaraè in uno stato appena vigile condanni permanenti e irreversibiliall’80% del cervello. Il mostro è statocondannato senza attenuanti inprimo grado a 20 anni, il 4 Novembreè iniziato il processo di appello. Haottenuto uno sconto di pena, nes-suno sconto c’è per Chiara e la suafamiglia che praticamente vivono unvero e proprio ergastolo di sofferenza.

Per la copertina è stata scelta l’imma-gine di “Susanna e i vecchioni” qua-dro dipinto nel 1610 da ArtemisiaGentileschi che aveva voluto rappre-sentare nella Susanna la propria con-dizione di giovane donnaquotidianamente insidiata da uominilascivi; forse l’uomo con i capelli scuri(troppo giovane per essere chiamato“vecchione”) si può identificare con

Agostino Tassi il pittore che nelmaggio 1611 la stuprò. L’ultimadi copertina rappresenta il cra-tere di Eufronio patrimoniodell’umanità trafugato nel 1971ed esportato illegalmente negliUsa, tornato in Italia nel 2006 ericollocato nel luogo d’origine, ilmuseo di Cerveteri. A Claudia eChiara è stato dedicato non soloil quaderno, ma la giornata del25 novembre 2015 che a Cerve-teri all’interno di palazzo Ruspoliha visto il coro tutto al femmi-nile “Donne tra le note” accom-pagnare le riflessioni e le letture

dei brani scelti insieme a Giulia Can-navò per ricordare che la violenza hamolti volti, colpisce le donne giovanie le anziane, le donne italiane e le im-migrate, le donne ricche, e le povere,le donne colte e le ignoranti. Il qua-derno è stato per noi il programmadella giornata e alterna brani duri, pe-santi (Reut Amit “non ha mai alzatoun dito contro di me”, “lettera allamadre” di Rajaneh, “io sono Malala”)a poesie di Alda Merini, a testi appa-rentemente leggeri (“però mi vuolebene” del quartetto Cetra, o “VecchiaRoma”), riproducendo il ritmo dellaserata dato dalla bravissima maestraAnna De Santis, Direttrice del coro.Ilsindaco di Cerveteri, Alessio Pa-scucci, ha aperto l’iniziativa ringra-ziando l’Auser per ciò che fa e perché“riempie di contenuti i locali dell’am-ministrazione che altrimenti restereb-bero sterili contenitori di vuoto”, ed èpoi rimasto fino alla fine ad ascoltarele voci di volontari Auser e di stu-denti dell’Istituto Mattei che si susse-guivano nelle letture dei brani.L’Auser Nazionale con Vilma Nicolinici ha gratificato venendo ad assisteree apprezzando il nostro lavoro testi-moniato anche dalla sala piena di gio-vani e adulti. La sorpresa finale èstato il video “METAMORFOSI, Nonchiamarmi amore”.

Giovanna Cavarocchi, Coordinatrice Osservatorio Pari Opportunità Auser Lazio

Donne per le Donne. Il nostro 25 novembre 2015

10 SPAZIO AI CORRISPONDENTI

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10 SPAZIO AI CORRISPONDENTI

Domodossola. Una nuova sede per i25 anni di Auser

Con un’unica manifestazione l’AuserVco ha celebrato lo scorso 20 novem-bre ben tre appuntamenti: i 25 annidella fondazione, l’inaugurazione dellanuova sede del Vco e di quella localein via Mauro 47. Caterina Festa, pre-sidente provinciale, ha ricordato i nu-merosi servizi offerti dall’associazioneper gli anziani e per contrastare la so-litudine. Nel 2014 le ore prestate dai115 volontari attivi sono state oltre28.000, 13 le auto impegnate nei tra-sporti sociali che hanno percorso piùdi 181mila chilometri ed effettuato6000 servizi. Numerosi i presenti al-l’evento, fra questi il sindaco, il par-roco, i rappresentanti del sindacato edel mondo del terzo settore. Presentialla manifestazione anche un gruppodi studenti della classe coinvolta nelcorso di nonni in internet ed il presidedella scuola dove si svolgono le le-zioni. A chiudere l’iniziativa il presi-dente nazionale Enzo Costa che haricordato le tre fragilità della nostrasocietà: “i giovani che non trovano la-voro, gli anziani che rimangono sem-pre più soli, la povertà legata anche aiflussi migratori” .

A Palermo lezioni di salute e benessereGrande successo all’Università Popo-lare Leonardo Da Vinci di Palermo deicorsi teorico-pratici di Salute e Benes-sere che permettono agli utenti di ap-prendere nozioni al fine di evitare

comportamenti o abitudini potenzial-mente errati e dannosi per la salute.Fra gli argomenti trattati, nozioni dimaterie quali anatomia, fisiologia,scienze motorie adattate e compen-sative, naturopatia, per garantirel’adozione di corretti stili di vita e sa-lutistici. Presso la nostra realtà siamoriusciti a garantire, da oltre due anni emezzo e regolarmente, lo svolgimentodi tre ore settimanali di lezioni teori-che e tre di attività motoria adattata ecompensativa. In modo completa-mente gratuito. Abbiamo strutturatol’attività partendo dai bisogni indivi-duali degli allievi con un laboratorioposturale e funzionale che permet-tesse l’individuazione delle aree di ri-schio. Tramite consulenze specificheposturali e Test Motori abbiamo valu-tato le condizioni funzionali generali,fino a somministrare test funzionalimotori per verificare le capacità diforza e resistenza organica. Per duevolte la settimana (3 ore ) abbiamosomministrato esercizio correttivo etraining funzionale e già nel periodoprimaverile ci siamo” riappropriati “degli spazi pubblici verdi praticandoall’aria aperta, con i numerosi beneficiche ciò comporta. Oltre al benesserefisico ed alla salute le lezioni hannocostituito momenti di grande aggre-gazione e socialità tra i partecipantistimolando l’adozione di uno stile divita dinamico e attivo, enfatizzarnel’aspetto dinamico legato al movi-mento.Massimiliano Squillace

Pisogne (BS). Anziani che tornano ascuola (di sicurezza)

43 volontari Auser hanno seguito lelezioni formative di Daniele Fenarolisul tema della sicurezza. “Sono unvolontario Auser – racconta- e for-mare una persona alla sicurezza sullavoro è da qualche anno parte dellamia professione e della mia espe-rienza in Auser come formatore perla sicurezza. Nel 2015 nacque l’ideadi predisporre dei corsi di forma-zione relativi alla sicurezza sul lavoroper i volontari Auser. L’idea venneaccolta in maniera estremamente fa-vorevole, vista la mole di effettivo la-voro che i volontari dell’attività Filod’Argento effettuano quotidiana-mente. Avere un’idea chiara di qualesia il quadro giuridico e quali siano iloro doveri, i loro diritti e responsabi-lità in ordine ai compiti svolti risul-tava essere di assoluto interesse evalore per tutti i volontari. Alla lucedi questo si è deciso di procederecon quattro incontri divisi in duegiornate dove poter da una parteesporre il quadro normativo, e dal-l’altra risultava essere di vitale im-portanza il confronto con glioperatori. Il risultato è stato oltreogni aspettativa, sia umanamenteche intellettualmente tutti i volontaricoinvolti si sono dimostrati assoluta-mente fonte di riflessione. Nel 2016sono già in programma altri incontriper entrare più nello specifico deisingoli ruoli svolti dai volontari. Lasperanza è che sempre più il volon-tario diventi una figura non solo ca-pace di donare tempo e energie alprossimo, ma anche consapevole delproprio ruolo all’interno del tessutosociale e delle organizzazioni in cuipresta servizio”.

“Questo spazio è gestito direttamente da voi lettori.

Potete inviare le vostre notizie e lefoto alla redazione di Auser Informascrivendo a: [email protected]

A Certaldo (FI), le generazioni si incontrano

“Pomeriggi da passare insieme nel2016”, l’Auser di Certaldo punta agliincontri fra le generazioni, allo scam-bio fra giovani e anziani. Il gruppo diragazzi coinvolti nelle attività, con iltempo è cresciuto e si è consolidato.C’è Francesco, fisioterapista, che haavviato un corso di rilassamento mu-scolare, un altro Francesco, agro-nomo, insegna ad eseguire in modoperfetto gli innesti sulle piante dafrutto e le rose, oltre a presentare unnuovo metodo per la potatura delleviti. Poi c’è Donia, psicologa edesperta in burraco. Verrà inoltre pre-sentato un corso per lavorare a ma-glia, dove giovani e meno giovani simescolano. L’Auser proseguirà congli incontri interculturali con scambidi saperi e sapori, e le volontariesono a disposizione per aiutare lemamme straniere ad affrontare imille problemi del quotidiano. Le ini-ziative andranno avanti per tuttal’estate, per regalare momenti disvago a chi in vacanza non può andare.

Roma. Addio a Claudia FerrautoLa nostra cara compagna e amicaClaudia Ferrauto, colpita da un’ine-sorabile malattia, ci ha lasciati. Il suoricordo di volontaria combattiva,piena di energia e di voglia di fare,sempre pronta a lanciarsi in nuovesfide, con tanta voglia di impegnarsiin tutte le nostre battaglie civili, nonci lascerà mai. Il suo impegno, comevolontaria nei Musei di Roma ed in-segnante di italiano presso la scuoladi lingua per stranieri di Roma, erainarrestabile. Aveva anche intra-preso un percorso di formazione per

sviluppare un progetto di cohousingsociale degli anziani di Roma. Neitempi della malattia il suo rammaricoera proprio non riuscire più a dare ilsuo contributo a queste attività, machiedeva sempre, si informava dicome andavano le cose, sempre at-tenta a mandare i suoi saluti a tutti.Il nostro cordoglio ai familiari è vivo epartecipe, e il suo ricordo non tra-monterà mai.Con commozione, a nome di tutti ivolontari, la presidente dell’AuserLazio Linda Moroni.

Padova. Anche l’Auser alla marciaper la pace

Nell’ambito della “giornata mondialedella Pace”, anche a Padova si è svol-ta la marcia della Pace, alla quale hapartecipato una delegazione Auserguidata da: Antonio Barchesi, Silva-na Ciscato, Franco Piacentini.

Ci ha lasciato Stefano Zambolini,fondatore di Auser Venezia

È scomparso a 73 anni, dopo l’aggra-varsi delle sue condizioni di salute,Stefano Zamboli, volto storico delsindacalismo veneziano, a lungo rap-presentante sindacale della Cgil nella

fabbrica dove lavorava, era poi di-ventato un dirigente del sindacatodei pensionati e fondatore e primopresidente dell’Auser di Venezia. Unaffettuoso abbraccio alla famiglia,agli amici e a tutte le persone che glihanno voluto bene.

Floridia (SR). Auser dona libri alla biblioteca

Cerimonia di consegna degli ottolibri per l’infanzia che abbiamo do-nato alla biblioteca di Floridia. La ce-rimonia alla quale erano presenti glialunni delle terze classi della scuolamedia “A.Volta “ di Floridia i docentidelle materie letterarie, il Sindaco, ilPresidente provinciale Auser FrancoDi Priolo si è conclusa con la lettura,da parte di Tina Pellegrino, di alcuniarticoli della Costituzione Italiana. Glistessi articoli sono stati commentatidall’avvocato Carmelinda Giuliano. Mirko Garofalo

L’originale cartolina di Natale di Auser Firenze

11SPAZIO AI CORRISPONDENTI

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12 SPAZIO AI CORRISPONDENTI

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Francavilla Fontana (BR). Donazio-ne di materiale didattico e di consu-mo alla scuola primaria “FalconeBorsellino”

Il “Centro Auser di Francavilla Fon-tana”, che quest’anno ha compiuto20 anni di attività, lo scorso 20 di-cembre 2015, durante la serata di so-cializzazione “Aspettando il Natale”,ha donato al I° Istituto ComprensivoFalcone-Borsellino una fornituracompleta di materiale didattico e diconsumo: gomme, matite, pennarelli,colori, fogli da disegno, ma anchecarta igienica e rotoloni. È un gesto che il Centro Auser, orga-nizzazione attivissima sul territoriocon tantissime iniziative di carattereculturale, sociale, ricreativo, di volon-tariato, ha ritenuto di dover effet-tuare per contribuire in modoconcreto al buon funzionamentodella scuola in un periodo storico ditransizione in cui tagli di spesa espending review determinano unacarenza di fondi e un ritardo nellaloro erogazione. Questo rappresentaa nostro parere un importante mo-mento di cittadinanza attiva dove sivengono ad incrociare due mondiparalleli che però hanno parecchipunti in comune e tante necessità: ilmondo del volontariato ed il mondodella scuola. Un modo per permettere alla nostraAssociazione che si occupa di ap-prendimento permanente e socializ-zazione degli adulti e degli anziani,di dare una mano concreta adun’Istituzione che si occupa dei piùpiccoli. Il nostro gesto rappresenta una goc-cia nell’oceano rispetto alle tante ne-cessità che la Scuola presenta, masperiamo e ci auguriamo che anchealtre associazioni culturali, di volon-tariato e sportive che utilizzano i lo-cali comuni, le palestre, i teatrinidelle scuole o di qualsiasi altra Istitu-

zione, possa ricambiare in qualchemodo l’ospitalità offerta. Cogliamo l’occasione inoltre per rin-graziare l’Amministrazione Comu-nale, il Dirigente Scolastico e l’interoConsiglio d’Istituto per l’opportunitàche ci dà nel poter utilizzare il saloneper le nostre seguitissime attività disocializzazione. Angelo Lupo, presi-dente del Centro Auser

Auser dona un dispositivo per ossi-genoterapia alla Pediatria dell’ospe-dale di Imola

Lunedì 14 dicembre l’ Unità Opera-tiva di Pediatria e Nido dell’Ospedaledi Imola ha ricevuto la gradita dona-zione di un apparecchio per ossige-noterapia ad alti flussi di ultimagenerazione, consegnato alla pre-senza del personale da alcuni rappre-sentanti della sfida del cuore, la garadi kart a scopo benefico che si tieneall’autodromo di Imola ad inizio giu-gno. Insieme a loro anche personalitàdi Auser e di Unindustria che hannocontribuito insieme ed hanno per-messo l’acquisto dell’apparecchia-tura. “Aiuterà a sostenere il respiro ea migliorare l’ossigenazione, ridu-cendo i tempi di ricovero, degli oltre50 piccoli pazienti con bronchioliteche curiamo ogni anno”, spiega Mar-cello Lanari, Direttore della Pediatria.Quando abbiamo saputo che al-l’Ospedale serviva questa attrezza-tura non abbiamo perso tempo”ricorda la Presidente di Auser ImolaLucia Leggieri, mentre Deanna Zac-cherini, organizzatrice della Sfida delCuore, aggiunge “è praticamente im-possibile nominare tutti gli sponsorle persone che ci aiutano, ai quali vala nostra più profonda gratitudine,ma quest’anno, oltre all’Auser che èpartner storico, un ringraziamentoparticolare va ad Unindustria.

Una benemerenza per meriti sociali

Auser Volontariato Tavazzano conVillavesco ha ricevuto, dalle mani delsindaco Giuseppe Russo, la beneme-renza civica per meriti sociali. At-tualmente l’associazione guidata daGianluigi Rossi (subentrato a PietroGiberti) conta 141 associati, di cui 25sono volontari dediti ai servizi delFilo d’Argento. Tali servizi, in con-venzione con l’amministrazione co-munale, lo scorso anno hannoassorbito 3550 ore per assistenza alloscuolabus, distribuzione di 3240pasti a domicilio agli anziani, tra-sporto ai presìdi ospedalieri per cureo visite, accompagnamento di porta-tori di handicap ai centri specializ-zati e/o di sollievo, trasportoscolastico di minori disabili.Il cocoordinatore Sig.Turati

Thiene (VI). Solidarietà e accoglienza

Il nuovo pulmino di Auser “La Solidarietà”

Nuovo Pulmino del Circolo Auser “LaSolidarietà” di San Martino di Ve-nezze (RO). Un nuovo strumento peressere vicino agli anziani del territo-rio e alle persone che ne hanno biso-gno. La consegna è stata anchel’occasione per festeggiare il 23°anno di attività del circolo.

13NOI AUSER

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“Questa rubrica ospita immaginio scritti realizzati da soci e

volontari delle nostre associazioni.Mandate il vostro contributo alla redazione scrivendo a: [email protected]

““C’è tanto lavoro da fare. Spero di riuscire a ricambiare la fiducia che mi avete dato rappresentando al meglio ipensionati e gli anziani. Ce la metterò tutta” ha scritto Pedretti sul suo profilo Facebook. Subentra a Carla Cantoneoggi impegnata a Bruxelles nel ruolo di Segretario Generale della Ferpa.

Auguri di buon lavoro a Ivan Pedretti, nuovo SegretarioGenerale dello Spi Cgil, eletto a Roma lo scorso 3 febbraiodall’Assemblea Generale.

Consiglio agli anziani, ai miei amici anziani, a quelli come me, a noi stessi, di stare dentro la vita, stare dentro anche alla vita politica: pesare, contare, parlare. Comunicare. Non chiudersi dentro casa, cercare di uscire.

Pietro Ingrao(dall’intervista rilasciata all’Auser nel 2005)