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16 Notizie dalle categorie, dalle associazioni, dai territori...... Abitare & Anziani: Seminario “Standard edilizi e urbanistici per l'invecchiamento attivo................................................................................pag. 7 CGIL - SUNIA: Incontro “Da Catanzaro a Lamezia: i tanti bisogni dell'abitare, tra problematiche e prospettive" .............................................pag. 8 Dai territori: Emilia Romagna: graduatoria del bando per progetti destinati a dare una casa protetta alle donne vittime di violenza; Lazio: Firma primo stralcio del Progetto “Rigenerare Corviale”; Lazio: circolare esplicativa su rigenerazione urbana e recupero edilizio di cui alla L.R. 7/2017; Sicilia: Convegno: "Consumo di suolo zero- Lavoro, sviluppo e rilancio dei centri storici, delle periferie e delle aree urbane".........................................pag. 9/10 La Legge di Bilancio ha confermato, con alcune modifiche, i bonus fiscali per interventi abitativi, per proprietari e condomini, introducendo nuove agevolazioni: ristrutturazioni, risparmio energetico, interventi antisismici, acquisto di mobili, risistemazione dei giardini, possibilità di cedere l'agevolazione al condominio o ad altri privati. (Agenzia delle Entrate)....................pag. 4 La mobilità su ferro vede muovere ogni giorno 5,51 milioni di persone e cresce il numero dei pendolari, ma aumentano anche le differenze tra le regioni e quelle sulla rete ferroviaria, segnata da una parte dai successi dell’alta velocità e dall’altra dai tagli agli intercity e da treni regionali spesso vecchi e lenti. Dal 2002 la priorità degli investimenti è andata verso strade e autostrade, solo per il 13% alle città, mentre è proprio nelle aree urbane che si concentra la domanda di mobilità delle persone. (Legambiente, Rapporto Pendolaria)...............pag. 5 Dall'Annuario Statistico: il 2018 un anno nero per i terremoti, in un Paese dove prevalgono comuni di piccole dimensioni. Inquinamento, clima e rifiuti sono le principali preoccupazioni degli italiani sull’ambiente. Ancora in calo la popolazione residente. Migliora la percezione per la situazione economica ed aumenta lievemente la spesa familiare media per consumi. L'incidenza della povertà assoluta cresce tra le famiglie numerose con figli minorenni (Istat, Annuario Statistico Italiano).......... Pag 6 Col Bando periferie Comuni e Città Metropolitane hanno ottenuto risorse per attuare azioni integrate spesso già a uno stadio avanzato di progettazione. E' auspicabile che le procedure di progettazione, gara, affidamento e realizzazione, si compiano secondo le aspettative e che gli interventi si realizzino nei tempi e nelle modalità previste dal bando. Ciò che deve essere evitato è che problemi nei meccanismi di erogazione dei finanziamenti o nel passaggio dagli studi di fattibilità alla concreta esecuzione dei lavori, ritardino gli interventi …........ pag. 1 Le infrastrutture verdi nei territori urbanizzati, che sempre più necessitano di interventi di mitigazione delle opere antropiche, sono l’investimento più economico e efficace per contrastare inquinamento e cambiamenti climatici, con molti vantaggi: miglioramento della qualità dell’aria, maggiore resilienza, aumento del benessere collettivo. Per trasformare le città privilegiando infrastrutture verdi e aree naturali serve una pianificazione attenta e integrata, che guardi ai centri urbani nella loro interezza e preveda scelte accurate e consapevoli......... pag. 2 Il tema delle demolizioni degli edifici abusivi è da tempo al centro del dibattito politico. A ottobre 2016 è stato attivato un Fondo da 10 milioni di euro utilizzati dal Ministero dell’Ambiente per anticipare ai Comuni le risorse necessarie a demolire edifici abusivi situati in aree a rischio idrogeologico. Il ddl Bilancio 2018 ha istituito un fondo di 5 milioni di euro per ciascuno degli anni 2018 e 2019, finalizzato all’erogazione di contributi ai comuni per l’integrazione delle risorse necessarie agli interventi di demolizione di opere abusive................................................ pag. 3 Periodico mensile a cura di Laura Mariani - Area Politiche per lo Sviluppo - CGIL nazionale Febbraio - 2 - Newsletter Febbraio - 2 - Newsletter POLITICHE ABITATIVE E PER LO SVILUPPO URBANO POLITICHE ABITATIVE E PER LO SVILUPPO URBANO

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Notizie dalle categorie, dalle associazioni, dai territori......

Abitare & Anziani: Seminario “Standard edilizi e urbanistici perl'invecchiamento attivo................................................................................pag. 7

CGIL - SUNIA: Incontro “Da Catanzaro a Lamezia: i tanti bisognidell'abitare, tra problematiche e prospettive" .............................................pag. 8

Dai territori: Emilia Romagna: graduatoria del bando per progettidestinati a dare una casa protetta alle donne vittime di violenza; Lazio: Firmaprimo stralcio del Progetto “Rigenerare Corviale”; Lazio: circolare esplicativasu rigenerazione urbana e recupero edilizio di cui alla L.R. 7/2017; Sicilia:Convegno: "Consumo di suolo zero- Lavoro, sviluppo e rilancio dei centristorici, delle periferie e delle aree urbane".........................................pag. 9/10

La Legge di Bilancio ha confermato,con alcune modifiche, i bonus fiscaliper interventi abitativi, per proprietari econdomini, introducendo nuoveagevolazioni: ristrutturazioni, risparmioenergetico, interventi antisismici,acquisto di mobili, risistemazione deigiardini, possibilità di cederel'agevolazione al condominio o ad altriprivati. (Agenzia delle Entrate)....................pag. 4

La mobilità su ferro vede muovere ognigiorno 5,51 milioni di persone e cresceil numero dei pendolari, ma aumentanoanche le differenze tra le regioni equelle sulla rete ferroviaria, segnata dauna parte dai successi dell’alta velocitàe dall’altra dai tagli agli intercity e datreni regionali spesso vecchi e lenti.Dal 2002 la priorità degli investimenti èandata verso strade e autostrade, soloper il 13% alle città, mentre è proprionelle aree urbane che si concentra ladomanda di mobilità delle persone.(Legambiente, Rapporto Pendolaria)...............pag. 5

Dall'Annuario Statistico: il 2018 un annonero per i terremoti, in un Paese doveprevalgono comuni di piccoledimensioni. Inquinamento, clima e rifiutisono le principali preoccupazioni degliitaliani sull’ambiente. Ancora in calo lapopolazione residente. Migliora lapercezione per la situazione economica

ed aumenta lievementela spesa familiare mediaper consumi. L'incidenzadella povertà assolutacresce tra le famiglienumerose con figliminorenni (Istat, AnnuarioStatistico Italiano).......... Pag 6

Col Bando periferie Comuni e Città Metropolitane hannoottenuto risorse per attuare azioni integrate spesso già auno stadio avanzato di progettazione. E' auspicabile che leprocedure di progettazione, gara, affidamento e realizzazione, sicompiano secondo le aspettative e che gli interventi si realizzinonei tempi e nelle modalità previste dal bando. Ciò che deveessere evitato è che problemi nei meccanismi di erogazione deifinanziamenti o nel passaggio dagli studi di fattibilità allaconcreta esecuzione dei lavori, ritardino gli interventi …........pag. 1

Le infrastrutture verdi nei territori urbanizzati, che semprepiù necessitano di interventi di mitigazione delle opereantropiche, sono l’investimento più economico e efficaceper contrastare inquinamento e cambiamenti climatici, conmolti vantaggi: miglioramento della qualità dell’aria, maggioreresilienza, aumento del benessere collettivo. Per trasformare lecittà privilegiando infrastrutture verdi e aree naturali serve unapianificazione attenta e integrata, che guardi ai centri urbani nellaloro interezza e preveda scelte accurate e consapevoli.........pag. 2

Il tema delle demolizioni degli edifici abusivi è da tempo alcentro del dibattito politico. A ottobre 2016 è stato attivato unFondo da 10 milioni di euro utilizzati dal Ministero dell’Ambienteper anticipare ai Comuni le risorse necessarie a demolire edificiabusivi situati in aree a rischio idrogeologico. Il ddl Bilancio 2018ha istituito un fondo di 5 milioni di euro per ciascuno degli anni2018 e 2019, finalizzato all’erogazione di contributi ai comuni perl’integrazione delle risorse necessarie agli interventi didemolizione di opere abusive................................................ pag. 3

Periodico mensile a cura di Laura Mariani - Area Politiche per lo Sviluppo - CGIL nazionale

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1 Notizie

Piano Periferie e Agenda Urbana

le valutazioni dei Comuni

Col Bando periferie Comuni e Città Metropolitane hanno ottenuto risorse per attuare azioni integrate spesso già a uno stadio avanzato di progettazione. Forse anche a questo è da ricondurre la sceltadel Governo di finanziare tutti i progetti presentati,

Con il Bando periferie pubblicato nelmaggio del 2016 le città hanno formu-lato progetti di rigenerazione urbanache integrano interventi fisici di trasfor-mazione e riqualificazione a interventiimmateriali di welfare, innovazione so-ciale, sviluppo economico. I 2.177 inter-venti previsti dai 120 progetti candidatiinteressano il territorio di 445 Comuniitaliani (considerando i 348 Comuni in-teressati dai progetti delle Città Metro-politane) per una popolazione comples-siva pari a 22.913.218 abitanti.Il Bando prevedeva originariamentel’allocazione di risorse pari a 500 milionidi euro. Sono stati presentati progetti daparte di tutti i capoluoghi di Provincia edella quasi totalità delle Città Metropoli-tane, che hanno cumulato una richiestadi finanziamenti per un ammontarecomplessivo pari a due miliardi e 61 mi-lioni di euro, tanto che il Governo hascelto di finanziare tutti i progetti pre-

sentati, aggiungendo ulteriori risorse.Il co-finanziamento a carico dei Co-muni (che complessivamente supera1,7 miliardi di euro) è ripartito in modoarticolato rispetto alle diverse fonti:272 milioni derivano da risorse deiComuni, 488 milioni da altri finanzia-menti, 905 milioni da investimenti pri-vati. Ulteriori 116 milioni di Euro deri-vano da altre fonti di finanziamento. I Comuni auspicano che le proceduredi progettazione, gara, affidamento,realizzazione, si compiano secondo leaspettative, che le amministrazioni lo-cali utilizzino bene le risorse e che gliinterventi si realizzino nei tempi enelle modalità previste dal bando.Questo potrebbe innescare un proces-so virtuoso che partendo dalla cono-scenza profonda dei problemi delleperiferie e passando per la definizionedelle priorità, porta alla creazione diun'Agenda urbana nazionale che con-

sentirebbe anche al nostro Paese dicambiare passo nell’approccio alla rige-nerazione urbana, per superare la logicadel bando occasionale e dare vita a unprogramma aperto che coordina e pro-muove una progettualità integrata e as-siste i Comuni aiutandoli a sfruttare tuttele leve finanziarie attive trasformandolenel vero moltiplicatore di cui le risorsestraordinarie possono diventare il sem-plice innesco. Ciò che deve essere assolutamente evi-tato è che problemi nei meccanismi dierogazione dei finanziamenti o tempilunghi nel passaggio dagli studi di fattibi-lità alla concreta esecuzione dei lavori,ritardino o blocchino l'esecuzione degliinterventi lasciando sul territorio, comela stessa ANCI ha dichiarato “un panora-ma di opere incompiute e di comunità in-debolite, come purtroppo è già accadutoin passato per analoghi grandi program-mi nazionali di rigenerazione urbana”.

ANCI e Urban@it hanno analizzato i 120 progettipresentati per il Bando Periferie

Il Dossier individua alcuni ambiti prevalenti in cui ricondurre gli interventi.Il 14,8% dei progetti sono relativi alla riqualificazione, trasformazione,bonifica delle aree dismesse. Si tratta sia di edifici che hanno perso ilproprio uso precedente (ex industrie, caserme, ospedali) che di areenon edificate che si configurano come brown fields per il ruolo svolto inpassato e poi venuto meno (ex aree ferroviarie, ex terreni industriali).Il 13,8% sono volti alla riqualificazione dello spazio pubblico: interventidi restyling, ripavimentazione, abbattimento di barriere architettoniche earredo urbano di piazze, marciapiedi, aree mercatali.Il 12,6% dei progetti riguardano l'ambito mobilità e trasporto pubblicolocale. Un ulteriore 4,5% va a coprire progetti di mobilità ciclabile.L'11,7% affronta la domanda abitativa: edilizia residenziale pubblica,social housing e modelli innovativi di co-housing.A conferma della grande articolazione degli interventi, troviamo poi una lista molto lunga di "problemi urbani" chevengono affrontati dai progetti: lo sviluppo economico e il lavoro (realizzazione di spazi di co-working, l’attivazionedi incubatori di start-up, la realizzazione di spazi produttivi per l’artigianato e l’industria 4.0); la scuola(riqualificazione degli edifici scolastici, efficienza energetica, messa in sicurezza, cura delle aree verdi); l'inclusionesociale, la cultura, lo sport, la sicurezza del territorio.

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3 Notizie

Infrastrutture verdiper città sostenibili

gli Urban Green Infrastructure Awards

Le infrastrutture verdi urbane sono l’investimento più economico e efficace per contrastare inquinamento e cambiamenti climatici, con molti vantaggi: miglioramento della qualità dell’aria, maggioreresilienza, aumento del benessere collettivo.

I benefici ottenibili da infrastrutture ver-di nei territori urbanizzati, che semprepiù necessitano di interventi di mitiga-zione delle opere antropiche, proven-gono non solo dalla realizzazione digrandi parchi urbani, ma anche damicro interventi (tetti verdi, giardini dipioggia, canalizzazione drenante) talida limitare allagamenti in caso di fortipiogge, ridurre il deflusso delle acquepiovane, purificare l'aria, mitigare latemperatura, migliorare l'estetica distrade e marciapiedi,

Tra le molte buone pratiche, a Copena-ghen un intervento di riqualificazionedel vecchio impianto di trattamento deirifiuti lo ha trasformato di una strutturaricreativa per la comunità, ricoperta diverde. Ma anche progetti a lungotermine per migliorare il benessere e laresilienza dei centri urbani, come aLondra, con il progetto 100 PocketParks, che ha previsto la realizzazionedi 100 nuovi parchi in 26 quartierisparsi per la città, e il più recente pianoNational Park City.

Sicuramente per trasformare le città inottica sostenibile, privilegiando le infra-strutture verdi e le aree naturali serveuna pianificazione attenta e integrata,che guardi ai centri urbani nella loro in-terezza e che preveda delle scelte ac-curate e consapevoli. Queste scelte sono state oggettodell’edizione 2017 degli Urban GreenInfrastructure Awards, rivolto a ideeinnovative incentrate su infrastruttureverdi come mezzo per rigenerare igrandi centri urbani del mondo.

I progetti di infrastrutture verdi vincitori degli Urban Green Infrastructure Awards

BoxSCAPE – Sofia: è una soluzionemodulare, un vecchio container da 20mq, con pareti modulari e tetto verde.L'idea è di installare la struttura in areeinutilizzate della città o all’interno di parchiurbani, con lo scopo di farli diventare pic-coli spazi ricreativi o destinati agli eventi.Da smontare, spostare e rimontare.

Life Natural – Saragozza: è un pianourbanistico di rigenerazione, mira aproteggere la biodiversità e migliorare laconnettività tra i siti di rete Natura 2000e altre aree naturali della città, attraver-so il ripristino di fiumi, foreste e steppe.Ha effetto su tutte le decisioni municipa-li, incluso lo sviluppo urbano.

London Bridge Green Grid – Londra:è un piano che ha come obiettivo latrasformazione del quartiere LondonBridge in un distretto verde, attraverso larealizzazione di aree naturali, nuovialberi, percorsi pedonali e ciclabili einfrastrutture verdi in ogni progetto ediliziopubblico e privato che verrà approvato.

Unire le sfide del cambiamento climatico con quelle del disagio abitativo

Dopo gli edifici green di Milano, Nanjing, Utrecht, Tirana, Losanna,Parigi, troverà posto ad Eindhoven il prossimo Bosco Verticale chetramite l’utilizzo della prefabbricazione, la razionalizzazione di alcunesoluzioni tecniche e quindi l’ottimizzazione delle risorse, sarà il primoprototipo di Bosco Verticale destinato ad alloggi sociali, unendo le sfidedel cambiamento climatico con quelle del disagio abitativo. Ogni appartamento avrà una metratura di meno di 50 mq e disporrà diun albero, 20 cespugli e 4 mq di terrazzo. L’edificio di 19 piani misurasulle facciate ospiterà 125 alberi e 5.200 tra arbusti e piante. Si tratta diun ecosistema con oltre 70 specie vegetali differenti in grado dicontrastare l’inquinamento atmosferico, grazie alla capacità degli alberidi assorbire oltre 50 tonnellate di anidride carbonica ogni anno.Tr

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2 Notizie

Territorio e abusivismo edilizio

le misure nel DDL Bilancio

Il tema delle demolizioni degli edifici abusivi è da tempo al centro del dibattito politico. Il ddl Bilancio 2018 ha stanziato10 milioni di euro per la demolizione degli edifici abusivied istituito una banca dati centralizzata per il monitoraggio dell’abusivismo.

Lo scorso anno la Conferenza delle Re-gioni ha segnalato una serie di problemiche bloccano le demolizioni, tra le qualimancanza di risorse, carenza di perso-nale, tempi dei ricorsi. A ottobre 2016 èstato attivato un Fondo da 10 milioni dieuro (previsto dal Collegato Ambientealla Legge di Stabilità per il 2014) utiliz-zati dal Ministero dell’Ambiente per anti-cipare ai Comuni le risorse necessarie ademolire edifici abusivi situati in aree arischio idrogeologico. La Legge di Bilancio 2018 ha istituito unfondo di 5 milioni di euro per ciascunodegli anni 2018 e 2019, finalizzato all’ero-gazione di contributi ai comuni per l’inte-grazione delle risorse necessarie agli in-terventi di demolizione di opere abusive.

Un decreto del Ministro delle infrastruttu-re e dei trasporti, di concerto con Ministrodell’ambiente, Ministro dei beni e delle at-tività culturali e del turismo e Ministrodell’economia e delle finanze, definirà icriteri per l’utilizzazione e la ripartizionedel fondo. I contributi sono erogati sullabase delle richieste corredate della docu-mentazione amministrativa e contabilerelativa alle demolizioni da eseguire.I contributi rappresenteranno un cofinan-ziamento che integrerà le risorse già a di-sposizione dei Comuni: dal 1° gennaio2018 i Comuni potranno destinare i pro-venti dei titoli abilitativi edilizi e delle san-zioni in materia edilizia ad una serie diinterventi, tra cui le demolizioni degli im-mobili abusivi.

Per garantire la miglior attuazione di que-sto articolo, entro tre mesi dalla data dientrata in vigore della Legge di Bilanciopresso il Ministero delle infrastrutture edei trasporti, sarà realizzata la banca didati nazionale sull’abusivismo edilizio, dicui si avvalgono le amministrazioni stata-li, regionali e comunali nonché gli ufficigiudiziari competenti. Gli enti, le ammini-strazioni e gli organi a qualunque titolocompetenti in materia di abusivismo edili-zio sono tenuti a condividere e trasmette-re le informazioni relative agli illeciti ac-certati e ai provvedimenti emessi. In casodi tardivo inserimento dei dati nella bancadi dati nazionale si applica una sanzionepecuniaria fino a euro 1.000 a carico deldirigente o del funzionario inadempiente.

Istat: 19,6 costruzioni abusive ogni 100 autorizzate nel 2016, in lieve calo rispetto alle 19,9 del 2015

L’Istat, nel Rapporto Bes 2017, mette in luce che durante la crisi economica,che ha portato al crollo della produzione edilizia, l’incidenza dell’ediliziaillegale è più che raddoppiata tenendo conto che nel 2007 la proporzioneera di 9 costruzioni abusive ogni 100 autorizzate. I livelli del fenomeno, che si distacca nettamente daquello dei Paesi Unione Europea, restanopreoccupanti nelle regioni del Centro, dove si stimache nel 2016 le nuove costruzioni residenziali abusiveequivalgano a quasi un quinto di quelle autorizzate, eancor più nel Mezzogiorno, dove la proporzione sfiorail 50%. Gli indici sono particolarmente elevati inMolise, Campania, Basilicata, Calabria e Sicilia (tuttiampiamente superiori alla media del Mezzogiorno).L’impatto dell’abusivismo sul tessuto urbanistico siconferma devastante anche perché efficaci politiche dicontrasto faticano ad imporsi. L’inerzia amministrativa,alimentata dal timore di parte della classe dirigente diuna perdita di consenso, rende di fatto impraticabili sularga scala le procedure di abbattimento e nonconsente l’evasione delle oltre cinque milioni dipratiche di condono edilizio ancora pendenti. Aspetto da non sottovalutare, perché consentirebbe diindividuare una volta per tutte i manufatti non sanabilie che devono essere demoliti.

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4 Studi e ricerche

Legge di bilancio 2018: “pacchetto casa”La Legge di Bilancio ha confermato, con alcune modifiche, i bonus fiscali per interventi sulle abitazioni, sia per proprietari che per condomini ed introdotto nuove agevolazioni: ristrutturazioni, risparmio energetico,interventi antisismici, acquisto di mobili, risistemazione dei giardini, possibilità di cedere l'agevolazione alcondominio o ad altri privati.

Sui bonus fiscali la CGIL ha espressopiù volte le proprie valutazioni. I bonusper la riqualificazione energetica e la ri-strutturazione edilizia vengono infattiprorogati ma non resi strutturali: un qua-dro regolatorio certo e stabile è al con-trario essenziale per la pianificazionedegli interventi, per incentivare investi-menti nel settore edilizio, fortemente col-pito dalla crisi, con conseguenti positivericadute occupazionali. Agire in direzione di un'edilizia di qualità,legata al recupero, all’efficienza energe-tica e alla sicurezza antisismica puòconcorrere a rilanciare l’economia inter-na insieme a una riduzione dei consumienergetici e dell’inquinamento. Il Cresme ha stimato che nel 2016 il cre-dito di imposta per le ristrutturazioni el’ecobonus hanno generato 28,2 miliardidi euro di investimenti, con un incremen-to del 12,3% sul 2015, e attivato 419mila posti di lavoro tra diretti e indotto.Tra 2007 al 2016, gli anni della crisi, i la-vori di manutenzione straordinaria in-centivati con il credito di imposta sonostati pari a 190 miliardi di euro. Tantoche oggi il 79% del valore della produ-zione del settore edilizia si deve alla ri-qualificazione del patrimonio esistente. Gli incentivi fiscali sono stati forse l’uni-co motore positivo per l’edilizia, oggipossono concorrere al rilancio del setto-re anche grazie al nuovo "sismabonus"che consente detrazioni sino all'85% deicosti sostenuti.

L'Agenzia delle Entrate, sul suo organo ufficiale Fisco Oggi, ha fatto il punto sulle modifiche introdotte dalla Legge di bilancio 2018 nell'ambito del “pacchetto casa”.

Risparmio energetico: è prorogata al31 dicembre 2018 la detrazione del65% per spese relative agli interventi diriqualificazione energetica degli edifici.La detrazione è ridotta al 50% per lespese, sostenute dal 1º gennaio 2018,relative all’acquisto e posa in opera di fi-nestre comprensive di infissi, di scher-mature solari e di sostituzione di impiantidi climatizzazione invernale con impiantidotati di caldaie a condensazione conefficienza almeno pari alla classe A diprodotto (sono esclusi gli interventi disostituzione di impianti di climatizzazio-ne invernale con impianti dotati di calda-ie a condensazione con efficienza infe-riore alla classe A di prodotto). La detra-zione del 50% si applica anche alle spe-se sostenute nel 2018 per l’acquisto eposa in opera di impianti di climatizza-zione invernale con impianti dotati di ge-neratori di calore alimentati da biomassecombustibili, fino a un valore massimodella detrazione di 30mila euro.La detrazione è del 65% per sostituzio-ne di impianti di climatizzazione inver-nale: con impianti dotati di caldaie acondensazione di efficienza almeno parialla classe A di prodotto e contestualeinstallazione di sistemi di termoregola-zione evoluti, appartenenti alle classi V,VI oppure VIII; con impianti dotati di ap-parecchi ibridi, costituiti da pompa di ca-lore integrata con caldaia a condensa-zione, assemblati in fabbrica ed espres-samente concepiti dal fabbricante perfunzionare in abbinamento tra loro; congeneratori d’aria calda a condensazione.Introdotto un nuovo tipo di agevolazioneper acquisto e posa in opera di micro-cogeneratori in sostituzione di impiantiesistenti, fino a un valore massimo delladetrazione di 100mila euro, a condizioneche gli interventi producano un risparmiodi energia primaria pari almeno al 20%.La possibilità di cessione del creditocorrispondente alla detrazione vieneestesa anche a interventi di riqualifica-zione energetica sulle singole unità im-mobiliari e non più circoscritta a quellirelativi alle parti comuni degli edifici con-dominiali. Per queste ultime, se ricadenti nelle

zone sismiche 1, 2 e 3 finalizzati con-giuntamente alla riduzione del rischiosismico e alla riqualificazione energeti-ca, spetta una detrazione dell’80%, segli interventi determinano il passaggio auna classe di rischio inferiore, dell’85%,se determinano il passaggio a due classidi rischio inferiori. In tal caso, la detra-zione è ripartita in 10 quote annuali dipari importo e si applica su un ammon-tare delle spese non superiore a 136mi-la euro moltiplicato per il numero delleunità immobiliari di ciascun edificio.Gli Istituti autonomi per le case popo-lari (Iacp) possono beneficiare di tutte ledetrazioni per gli interventi di riqualifica-zione energetica (e non più solo di quel-le sulle parti comuni che danno diritto adetrazioni maggiorate del 70% e 75%).

Bonus ristrutturazioni: è prorogata al31 dicembre 2018 la detrazione del50% per interventi finalizzati al recuperodel patrimonio edilizio.Le detrazioni potenziate previste per gliinterventi antisismici possono esserefruite anche dagli Istituti autonomi perle case popolari (Iacp)

Bonus mobili: è prorogato al 31 dicem-bre 2018 il bonus per l’acquisto di mobilied elettrodomestici finalizzati all’arredodi immobili ristrutturati. La detrazionespetta solo in riferimento agli interventidi ristrutturazione iniziati a decorrere dal1° gennaio 2017.

Bonus verde: per il 2018 viene introdot-ta una detrazione del 36% per le spesesostenute (nel limite massimo di 5milaeuro) per interventi di “sistemazione averde” di aree scoperte private di edificiesistenti, unità immobiliari, pertinenze orecinzioni, per gli impianti di irrigazione ela realizzazione pozzi e di coperture averde e di giardini pensili.

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5 Studi e ricerche

Legambiente: Rapporto PendolariaNel 2017 i pendolari che usano il servizio ferroviario regionale sono aumentati di 11mila unità al giorno, mentre le persone che ogni giorno prendono le metropolitane nelle cittàdi Milano, Roma, Napoli, Torino, Genova, Brescia e Catania, sono aumentate di 22mila unità.

In particolare, 2milioni e 841mila pas-seggeri usufruiscono del servizio ferro-viario regionale, oltre 2milioni e 672milaogni giorno prendono le metropolitane. E' quanto emerge da Pendolaria, il Rap-porto annuale di Legambiente. Secondoil rapporto, ai successi dell’Alta Velocitàmaturati in questi anni, si affianca unasituazione del trasporto regionale diffici-le, anche per la riduzione dei treni Inter-city e dei collegamenti a lunga percor-renza (-15,5 dal 2010 al 2016) con uncalo del 40% dei passeggeri e la diminu-zione dei collegamenti regionali (-6,5%dal 2010 al 2016), a seguito dei tagli rea-lizzati nel 2009 dal Governo Berlusconi.In alcuni casi, c’è il peggioramento delservizio con disagi e disservizi comeaccade sulla Roma-Lido di Ostia, lineasuburbana gestita da Atac, dove si èregistrata una riduzione del 45% deipasseggeri passati da quasi 100.000 trastudenti e lavoratori negli scorsi anni a55.000. Oppure sulla Circumvesuviana:sulle tre storiche linee suburbane diNapoli dal 2010 al 2016 si è registratoun calo dell’offerta di treni del 30%.

Anni segnati dalla chiusura di 1.323,2km di linee ferroviarie. Eppure, dove siinveste nella cura del ferro il numero deipendolari cresce, come in Lombardia,Friuli Venezia Giulia, Abruzzo, EmiliaRomagna, Trentino, Puglia. Preoccupala situazione complessiva del Meridione.Al sud circolano meno treni, i convoglisono più vecchi e più lenti.Differenze e disuguaglianze sono daindividuare, secondo Legambiente, neglierrori compiuti in questi anni nelle politi-che dei trasporti e nel modo diverso concui le Regioni hanno gestito il serviziodopo il trasferimento delle competenzenel 2001, con tagli ai servizi ferroviari eaumento del costo dei biglietti in quasitutte le Regioni.Negli ultimi anni, per Legambiente icambiamenti portati dal ministro Delriostanno dando i loro frutti, con risorse peril rinnovo del materiale rotabile ferrovia-rio e su gomma nelle città, in un pianometropolitane che permetterà di aprirecantieri in diverse aree urbane, con il ri-pristino delle detrazioni fiscali per gli ab-bonamenti al trasporto pubblico locale eferroviario, e altri interventi per le ferro-vie merci e la sicurezza sulla rete. Posi-tiva anche l'entrata in esercizio di nuovitreni grazie agli investimenti del Gover-no, di alcune Regioni e di Trenitalia.I finanziamenti statali per le infrastrutturerestano la nota dolente. Dal 2002 ifinanziamenti hanno premiato per il 60%gli investimenti in strade e autostrade esolo per il 13% le reti metropolitane.

Secondo Legambiente "la prossima legi-slatura dovrà affrontare la questione del-le risorse per garantire un aumento delservizio, con più treni per dare rispostaalla domanda dei pendolari e offrireun’alternativa all’auto, e la realizzazionedi nuove linee di metro, tram e ferroviemetropolitane. Perché dal 2002 ad oggila priorità degli investimenti è andataverso strade e autostrade solo per il13% alle città, mentre è proprio nellearee urbane che si concentra la doman-da di mobilità delle persone”.Le cinque proposte di Legambiente perrilanciare il servizio ferroviario regionale:1. Continuare la “cura Delrio” con unruolo più incisivo del ministero delle In-frastrutture e Trasporti che deve diven-tare il regista di una nuova politica deitrasporti in Italia che coinvolga Regioni,Comuni, concessionari e imprese. 2. Più treni sulle linee ferroviarie facen-do diventare il servizio più competitivo,potenziando nelle città l’offerta lungo ledirettrici nazionali e urbane più impor-tanti e nelle aree del Paese, come alSud, dove è del tutto inadeguata.3. Dare priorità agli investimentiinfrastrutturali nelle città perché è neigrandi centri urbani che si gioca la sfidafondamentale della mobilità italiana.4. Una politica per riportare i treni al sud,attraverso interventi che riducano i tempidi percorrenza e nuovi treni.5. Nel bilancio dello Stato esistono le ri-corse per un salto di qualità nel servizioferroviario, perché ogni anno diversi mi-liardi di Euro vengono destinati ai sussi-di all’autotrasporto, dalle tariffe autostra-dali che continuano a crescere senzacontrolli per la gestione di opere pubbli-che, e da recuperare da investimentisbagliati in grandi opere e cantieri auto-stradali e dal bilancio delle Regioni chedevono rilanciare il trasporto su ferro.

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6 Studi e ricerche

ISTAT – Annuario StatisticoDall'Annuario Statistico: il 2018 un anno nero per i territomoti, in un Paese dove prevalgono comuni di piccole dimensioni. Inquinamento, clima e rifiuti le principali preoccupazioni degli italiani sull’ambiente.

Territorio - Il 2016 è stato caratterizzatoda un’intensa attività sismica, la maggio-re degli ultimi trent’anni, concentrata so-prattutto nelle regioni Marche, Umbria,Lazio e Abruzzo. Qui sono localizzati gliepicentri dell’87% dei sismi di magnitu-do superiore a 3.0. Nel complesso, sonostati 140 i comuni colpiti dagli effetti del-la sequenza sismica, compresi quellicolpiti dalle scosse del 18 gennaio 2017,con epicentro in provincia de L’Aquila.Nel nostro Paese prevalgono i comuni dipiccole dimensioni: il 46,3% non superai 20 chilometri quadrati di superficie e il69,9% ha una popolazione pari oinferiore a 5 mila abitanti. Negli ultimianni, gli incentivi all’accorpamento deicomuni ne sta riducendo il numero,sceso da circa 8.100 a 7.998.Il 67,8% dei comuni italiani ha un bassogrado di urbanizzazione e raccoglie ap-pena il 24,1% della popolazione. I comu-ni ad alta urbanizzazione sono invecesolo il 3,4% ma vi risiede il 33,4% dellapopolazione totale.Tra il 2011 e il 2016, diversamente daquanto accaduto nel decennio 2001-2011, i centri capoluogo registrano unnuovo incremento demografico, in alcunicasi maggiore di quello delle loro cintureurbane di primo e secondo livello.

Ambiente ed energiaNel 2016 inquinamento dell’aria, cam-biamenti climatici, produzione e smalti-mento dei rifiuti si confermano i problemiambientali che hanno suscitato maggio-re preoccupazione negli Italiani; trafficoe difficoltà di parcheggio sono i proble-mi maggiormente sentiti dalle famigliecon riguardo alla zona in cui risiedono.Temperature e precipitazioni sono in li-nea con l’andamento climatico degli ulti-mi anni: la scarsità di precipitazioni del

trimestre autunnale 2016, proseguital’anno seguente, e le alte temperatureestive hanno concorso al forte deficitidrico del 2017.Nel 2015 ogni cittadino residente in uncomune capoluogo di regione ha consu-mato in media 266 litri di acqua potabileal giorno. Per garantire questo livellosono stati immessi in rete 425 litri perabitante al giorno. Nel complesso, leperdite idriche totali nelle reti dei comunicapoluogo di regione ammontano al37,5% del volume immesso in rete.La forte dipendenza dall’estero perl’energia è una delle caratteristiche delnostro Paese: nel 2015 le importazionihanno registrato un aumento del 9,8%,pari a 156,8 milioni di Tep (tonnellateequivalenti di petrolio). Il fotovoltaicoconferma il suo ruolo di traino per la cre-scita delle fonti rinnovabili in Italia, an-che se la loro incidenza nel 2015 (comegià nell’anno precedente) si colloca a li-velli più bassi rispetto al picco del 2013.

Popolazione e famiglieAl 31 dicembre 2016 la popolazione re-sidente in Italia ammonta a 60.589.445persone, oltre 76 mila in meno rispettoall’inizio dell’anno. Nel 2016, il saldo na-turale negativo si riduce, dopo quasi undecennio, passando da -161.791 a-141.823; le iscrizioni anagrafiche cre-scono molto, passando da +31.730 a+65.717 ma, pur raddoppiando, non rie-scono a contrastare il saldo naturale ne-gativo. Il saldo con l’estero è positivo epari a 143.758 persone, in aumento ri-spetto all’anno precedente.Al 1° gennaio 2017 la popolazione stra-niera residente ammonta a 5.047.028persone, l’8,3% del totale dei residenti,con un incremento rispetto all’anno pre-cedente dello 0,4% (20.875 persone), ildoppio di quello registrato a inizio 2016.Nel 2016 continua il calo delle nascite (-12.342 nati), che si attestano a 473.438,i decessi, 615.261, diminuiscono di32.310 rispetto all’anno precedente.L’Italia resta uno dei paesi più vecchi almondo, con 165,3 persone con 65 annie più ogni cento con meno di 15 anni.Aumentano le famiglie composte da una

sola persona (da 20,5 a 31,6%) e si ri-ducono quelle di cinque o più compo-nenti (da 8,1 a 5,4%).

Condizione economica, vita quotidia-na e consumi delle famiglieNel 2016, il quadro della soddisfazionedella popolazione mostra segnali di mi-glioramento rispetto al 2015: con riferi-mento alla propria situazione economi-ca, continua a diminuire la quota di fami-glie che la giudicano in peggioramento,mentre aumenta la quota che la consi-derano invariata e di quelle che si di-chiarano soddisfatte.Come nell’anno precedente, al migliora-mento della percezione della situazioneeconomica corrisponde un lieve aumen-to della spesa media mensile familiare,che da 2.499,37 euro del 2015 passanel 2016 a 2.524,38 euro. Le famigliecomposte da soli stranieri spendono, inmedia, circa mille euro in meno di quellecomposte da soli italiani (1.582,94contro 2.590,59 euro); la loro spesa siconcentra su beni e servizi essenziali, inparticolare sulla spesa alimentare(21,0% del totale, contro 17,6% dellefamiglie di soli italiani) e sulla spesa perl’abitazione (38,0% rispetto a 35,7%).Nel 2016, le famiglie in condizione di po-vertà assoluta sono 1,6 milioni, per untotale di 4,7 milioni di individui (il 7,9%dell’intera popolazione). Le famiglie chevedono peggiorare le loro condizioni ri-spetto all’anno precedente sono quellenumerose, soprattutto coppie con 3 opiù figli minori (da 18,3% del 2015 a26,8% del 2016). L’incidenza di povertàassoluta più elevata fra i minori (12,5%)e raggiunge il suo minimo fra le personedi 65 anni e più (3,8%).

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Quando la vita di donne e uomini anzianeè ostacolata da "quell’insieme di barriere edilizie eurbanistiche", qualità e piena partecipazione alla vita sociale vengono meno.

Giovedì 11 gennaio a Roma, il seminario organizzato da Abitare e Anziani, l'associazione che ha come promotoriCGIL, SPI CGIL, FILLEA CGIL, SUNIA e AUSER, è stato l'occasione per una riflessione sulla adeguatezza deglistandard edilizi e urbanistici alle esigenze dell’invecchiamento attivo così come indicate dall’Oms, con la finalità diprodurre indirizzi per l’iniziativa vertenziale territoriale e attivare interlocuzioni di merito ai vari livelli istituzionali.Attualmente in Italia vivono 12 milioni di persone che hanno un’età superiore ai 65 anni. Tra questi quasi 10 milionivivono in case di proprietà, ma il 70% di queste ha più di 50 anni, mentre nel 20% dei casi sono ancora più vetuste, esolo il 10% è stato realizzato dopo il 1992. Questo comporta una serie di problematiche strutturali legate all’agibilitàdegli stabili, che, seppur in buone condizioni, sono dotati di impianti vecchi, fuori norma in materia di sicurezza e incui sono presenti barriere architettoniche di ogni tipo, rendendo necessari interventi di messa in sicurezza.Nonostante la popolazione anziana risulti per larga parte proprietaria della propria abitazione, la dilagante povertàreddituale rende difficile e spesso impossibile sostenere i costi necessari per un piano di interventi di questo tipo. Leabitazioni, inoltre, nel 37% dei casi risultano troppo grandi per un anziano solo, gli impianti di riscaldamento nel 7%dei casi risultano assenti, il 19% degli anziani utilizza apparecchi singoli, come stufe elettriche o a gas.Anche l’accessibilità degli stabili è essere ridotta e carente: nel 76% delle case con anziani manca addirittural’ascensore. E una casa senza ascensore per un anziano diventa un carcere, un luogo da cui è impossibile uscire senon con l’aiuto di terzi e vivendo enormi difficoltà. Nel 2014 700mila persone hanno dichiarato di aver subito unincidente domestico, e oltre un terzo degli incidenti (36%) ha riguardato una persona di 65 anni o più, costretta avivere in una condizione abitativa inadatta alle proprie necessità e spesso pericolosa.Attualmente un quarto della popolazione mondiale risulta avere più di 65, secondo uno studio del 2015 dell’OCSE, nel2050 gli anziani saranno 2,4 miliardi nel mondo. Anche la concentrazione della popolazione cambia: secondo leprevisioni nel 2050 il mondo sarà solo per un terzo rurale (34%), e per due terzi urbano (66%), un fenomeno cheribalta la situazione abitativa del XX secolo. Un processo di trasformazione di grandissima portata, di cui risentirannoprevalentemente bambini e anziani e che avrà importanti conseguenze sulle politiche di welfare ambientale, chevanno ripensate nell’ottica di queste previsioni. Per questo l’abitabilità, all’interno di città e comunità sostenibili, vieneconsiderata uno degli obiettivi per lo sviluppo sostenibile dell’agenda ONU, da raggiungere entro il 2030.Un processo di trasformazione che sta coinvolgendo anche il nostro Paese, uno dei più longevi del pianeta. Laprevisione demografica Istat 2017 per l’Italia delinea, infatti, uno scenario che vedrà il Paese perdere nel 2065 10milioni di abitanti (scendendo così a 53 milioni), mentre gli anziani aumenteranno, così come è in aumento la vitamedia, che crescerà fino a 86,1 anni e fino a 90,2 anni, rispettivamente per uomini e donne. Ogni due persone, unaavrà più di 65 anni (passando così dai 24 milioni del 2015 ai 33 del 2065).Nonostante ciò, i bisogni della popolazione anziana nonsono al centro delle azioni delle Istituzioni, comedimostra il mancato aggiornamento del DM 1444/1968sugli standard urbanistici. E' necessario pensare a nuovimodelli abitativi per rispondere ai profondi cambiamentiin atto, partendo dalla relazione degli anziani con ilcontesto della casa e del quartiere, nell’ottica della lorocrescente esigenza di domiciliarità, della necessità diaffrontare la rarefazione dei servizi di prossimità,dell’importanza di avvalersi di tecnologie che migliorinoqualitativamente la vita nell’abitazione. Tutto questo nell’ottica di un’edilizia residenziale socialea 360° che consenta di percepire le esigenze dellepopolazione in modo totale e completo, e di risponderead esse iniziando a riconvertire il patrimonio abitativoesistente in un progetto di rigenerazione urbana chevalorizzi i bisogni dei cittadini anziani. Obiettivi che sipotranno raggiungere solo lavorando per promuoverepolitiche abitative di lungo respiro, programmi finalizzatiall’adeguamento delle abitazioni degli anziani pereliminare le barriere architettoniche, rendere più fruibili glispazi di vita attrezzandoli con impianti domotici etecnologici che rispondano ai loro bisogni di autonomia.

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CGIL e SUNIA a Catanzaro

hanno discusso con Aterp e istituzioni sui tanti bisogni dell'abitare,

tra problematiche e prospettive

“Da Catanzaro a Lamezia: i tanti bisogni dell'abitare, tra problematiche e prospettive", è’ stato il tema dell’incontroorganizzato dalla CGIL e dal Sunia a Catanzaro, al quale hanno partecipato il segretario del Sunia Calabria AntonioSpataro, il segretario della Cgil Catanzaro Lamezia Raffaele Mammoliti, il presidente del consiglio comunale diCatanzaro Marco Polimeni, il presidente della Provincia di Catanzaro Enzo Bruno, il commissario straordinariodell'Aterp Calabria Ambrogio Mascherpa, la dirigente del settore politiche per la casa della Regione Calabria MarisaGiannone e il segretario nazionale del Suina Daniele Barbieri.Per l’occasione è stato inoltre inaugurato il nuovo sportello del SUNIA di Catanzaro presso la struttura della CGIL sitain Salita Piazza Roma.

Il segretario generale del Sunia, Daniele Barbieri, si è soffermato in modo particolare sulle novità introdotte dallalegge di stabilità 2018: "Purtroppo la legge approvata di recente non prevede una serie di cose che noi, ma anche leorganizzazioni sindacali dei lavoratori, avevamo richiesto. Sono due le questioni prioritarie: la prima riguarda ilrifinanziamento del fondo di sostegno alla locazione che non prevede per il 2018 nessuno stanziamento, lo prevedeinvece per il 2019-2020 ma si tratta di una cifra ridicola, 20 milioni. E poi il finanziamento di un piano straordinario diedilizia sociale che riteniamo debba essere di medio-lungo periodo per aumentare l'offerta di alloggi a canone socialeche oggi è decisamente scarsa". Per il segretario nazionale del Sunia le regioni del sud meritano una attenzioneparticolare ed è quindi necessario un intervento dello Stato per l'edilizia residenziale pubblica senza il quale saràdifficile affrontare l'emergenza abitativa.Il commissario straordinario dell'Aterp Calabria, Ambrogio Mascherpa, ha messo l'accento sui risultati ottenuti aseguito della sottoscrizione del protocollo siglato alla fine del 2016 in prefettura a Catanzaro tra Comune, Regione,Aterp, Questura e Prefettura per contrastare il fenomeno delle occupazioni abusive degli alloggi di ediliziaresidenziale pubblica, che sta dando i suoi frutti con la consegna di alloggi popolari agli aventi diritto. Meno di unmese fa, infatti, 12 famiglie hanno ricevuto altrettanti appartamenti in viale Isonzo a Catanzaro, 8 a Decollatura."Questa dovrebbe essere la normalità; il problema restano i fondi. La scelta di accorpare le 5 Aterp provinciali è statavincente e questo ha sicuramente dato nuova linfa al sistema delle politiche abitative. Tra Natale e Capodanno sonostati stanziati dal Ministero circa 350 milioni di euro, di cui 10 milioni dovrebbero toccare alla Regione Calabria".L'augurio dell'Aterp è che si possa procedere alla sottoscrizione del protocollo di legalità anche nelle altre cittàcalabresi per consentire il censimento e la successiva consegna degli alloggi popolari nel più breve tempo possibile.La dirigente del settore politiche della casa della RegioneCalabria, Marisa Giannone, ha annunciato l'avvio deilavori dell'osservatorio regionale sull'emergenza abitativa:"Bisogna conoscere il patrimonio e finalmente siamoquasi pronti per avviare un percorso con Comune e Aterpche ci consentirà di conoscere la condizione reale didisagio. Questo si rifletterà sulla programmazione futuradella Regione e anche sul miglioramento abitativo dicoloro che hanno diritto e fanno richiesta di un alloggio".

L'impegno del Sunia"Con questo incontro - ha spiegato il segretario generaledel Sunia Calabria, Antonio Spataro, vogliamomantenere alta l'attenzione sulle diverse problematicheche riguardano le occupazioni abusive ma anche irisvolti dell'accordo territoriale sottoscritto a Palazzo DeNobili lo scorso mese di ottobre tra Comune eassociazioni dei proprietari e degli inquilini, perl'applicazione dei contratti a canone concordato, perandare incontro anche alle esigenze degli studentiuniversitari". Per Spataro inoltre il protocollo sottoscrittoin Prefettura si è rivelato uno strumento efficace mal'azione va portata aventi a tutela delle centinai difamiglie che hanno fatto domanda per gli alloggi diedilizia residenziale pubblica, verificando anche lepermanenze irregolari.

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Emilia Romagna: casa protetta alle donne vittime di violenzaSedici progetti destinati a dare una casa protetta alle donne vittime di violenza sono entrati in graduatoria, a seguito diun bando di 640 mila euro, che la Regione aveva aperto lo scorso ottobre, destinandolo ai Comuni e loro Unioni delterritorio emiliano-romagnolo. Si tratta di interventi che vanno dal pagamento del canone di affitto per un anno, aldeposito cauzionale per sottoscrivere il contratto di locazione, fino alle spese per i gli allacciamenti di luce e gas. Quello dell’autonomia abitativa è un problema molto sentito dalle donne vittime di maltrattamenti e rientra negliobiettivi del Piano d’azione straordinario contro la violenza sessuale e di genere (previsto dal decreto ministeriale del25 novembre 2016) e dal “Piano regionale contro la violenza di genere”, il principale strumento che la Regione si èdata per rafforzare la rete di prevenzione, protezione e sostegno alle donne vittime di violenza.Progetti finanziati: Unione dei Comuni della Bassa Romagna, progetto “Una casa per noi”, 37 mila euro; Comune diCattolica, progetto “Liberadonna”, 16 mila euro; Comune di Reggio Emilia, progetto “Casa mia”, 85.600 euro; UnioneTerre di Castelli, progetto “La violenza non abita qui”, 24 mila euro; Città metropolitana di Bologna, progetto “Insiemeper… una casa per te”, 107 mila euro; Comune di Parma, progetto “Ce la faccio da S.O.L.A., 50 mila euro; UnioneRubicone Mare, progetto “Donne in movimento. Supporto a percorsi di fuoriuscita dalla violenza per ritrovarel’autonomia”, 36 mila euro; Comune di cento, progetto “Welcome home”, 35 mila euro; Unione della Romagnafaentina, progetto “Ricomincio da me”, 39 mila euro; Comune di Ferrara, progetto “Casa dolce casa”, 26 mila euro;Comune di Piacenza, progetto “Kairos, 43 mila euro; Comune di Rimini, progetto “La casa che vorrei”, 40.800 euro;Comune di Modena, progetto “Dalla violenza all’autonomia abitativa”, 15.300 euro; Unione dei Comuni del distrettoceramico, progetto “Ricomincio da me”, 15 mila euro; Comune di Ravenna, progetto “A.D.A. - Autonomia donneabitativa”, 56 mila euro; Comune di Cesena, progetto “A un passo dall’autonomia”, 12 mila euro.

Lazio: Progetto “Rigenerare Corviale”Il 2017 si è concluso con la firma messa del primo stralcio delConcorso Internazionale "Rigenerare Corviale", vinto nel 2015.Obiettivo, puntare ad una nuova e migliore qualità urbana evivibilità del complesso che oggi si presenta come un edificioenorme e scollegato con il resto della città e del paesaggio. Ilprogetto è stato frutto di un processo partecipativo, coinvolgendoassociazioni e realtà presenti nel territorio.Per trasformare il lavoro finora svolto, in qualcosa di realmente concreto, occorre iniziare e poi completare i lavori. Eper farlo bisogna trovare i fondi per finanziare i successivi stralci funzionali visto che mancano ancora 14 milioni sui25 previsti dal progetto di riqualificazione. Finora ha investito solo la Regione Lazio, ma i promotori auspicano chepossa intervenire anche il Comune. Altrimenti il progetto di rigenerazione urbanistica, resterà incompleto.

Lazio: circolare esplicativa su rigenerazione urbana e recupero edilizioSul Bollettino ufficiale della Regione Lazio n. 2 del 4 gennaio 2018 è stata pubblicata la Deliberazione 19 dicembre2017, n. 867 “Approvazione circolare esplicativa: "Indirizzi e direttive per l'applicazione delle "Disposizioni per larigenerazione urbana ed il recupero edilizio" di cui alla legge regionale 18 luglio 2017, n. 7". I “Programmi di rigenerazione urbana” possono essere proposti ai Comuni da privati e associazioni consortili direcupero urbano. La premialità per il rinnovo del patrimonio esistente, opere pubbliche e cessioni di aree aggiuntivearriva fino al 35% della superficie lorda esistente (40 nel caso in cui la superficie sia ridotta almeno del 10% a favoredella superficie permeabile). Andrà indicata la quota almeno del 20% di alloggi di edilizia pubblica e sociale.Ambiti territoriali “urbani” di riqualificazione e recupero edilizio potranno essere individuati dai Comuni per consentireinterventi di ristrutturazione edilizia e urbanistica o di demolizione e ricostruzione, con una volumetria o una superficielorda aggiuntiva al massimo del 30%.. Sono possibili cambi di destinazione d’uso e delocalizzazioni e previstepremialità aggiuntive del 5% se si farà ricorso a concorsi di progettazione. Le disposizioni sugli “ambiti” diriqualificazione e recupero edilizio non si applicano agli insediamenti urbani storici individuati come tali dal Ptpr.Saranno permesse ristrutturazioni edilizie o demolizioni e ricostruzioni con un incremento fino al 20% dellavolumetria o della superficie lorda esistente (per gli edifici produttivi fino al 10% della superficie coperta). La norma èestesa alle aree agricole e, a certe condizioni, alle strutture ricettive all’aria aperta. Gli interventi diretti non sarannoconsentiti negli insediamenti urbani storici. Cinema e centri culturali polifunzionali potranno godere di premialità fino al20%.. All’interno di teatri, sale cinematografiche e centri culturali saranno consentiti cambi di destinazione d’uso finoal 30% per attività commerciali, artigianali e per servizi.Negli strumenti urbanistici generali vigenti potranno essere previsti, per interventi per l’efficienza energetica e ilmiglioramento sismico, ampliamenti del 20% della volumetria o della superficie utile esistente degli edifici adestinazione residenziale, per un incremento massimo di 70 metri quadrati. Anche con un corpo edilizio separato, sepossibile o se non si compromette “l’armonia estetica del fabbricato”. Nelle zone colpite dal terremoto gli ampliamentipotranno essere autorizzati anche in un altro lotto dello stesso comune, ma non in zona agricola.

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Sicilia: vertenza casa-territorio-ambienteLa Cgil apre con la Regione e con l’Anci la vertenza casa-territorio-ambiente, con unapiattaforma che mette assieme i temi dell’abitare, della salvaguardia del territorio e dellavoro. L’iniziativa è stata lanciata a Catania nel corso del convegno: "Consumo di suolozero- Lavoro, sviluppo e rilancio dei centri storici, delle periferie e delle aree urbane"."In un contesto critico come quello siciliano - ha detto il segretario generale della Cgilregionale, Michele Pagliaro - la questione dell’abitare assume un significato particolare.Sotto una stessa voce ci sono infatti un diritto fondamentale, l’impulso che una politicaadeguata può dare a un settore anticiclico come l’edilizia, la tutela e la salvaguardia delterritorio con tutto ciò che può significare in termini di occupazione. Per questo puntiamoa una contrattazione multilivello su questi temi, mirando allo sviluppo e al rilancio deicentri storici, delle periferie e delle aree urbane e contemporaneamente a ridurre ilconsumo del suolo, attivando anzi processi di rigenerazione”.Secondo i dati forniti da Salvatore Lo Balbo, responsabile del dipartimento territorio della Cgil Sicilia, la Sicilia è unadelle regioni che con un +7,18% ha contribuito di più al consumo di suolo. In generale, in Italia, dal 1950 al 2011 lapopolazione è cresciuta del 28% ma la cementificazione del 166%.. Nonostante questo ci sono milioni di persone,anziani, giovani, famiglie, per cui la casa e un abitare dignitoso non sono garantiti. In Sicilia 130 mila degli oltre 1,7milioni di edifici a uso abitativo sono vuoti o inutilizzati. Ad essi vanno aggiunti gli immobili pubblici oggi sottoutilizzati.In questo contesto l’obiettivo, per la Cgil, deve essere fare rivivere i centri storici e recuperare le periferie conl’adozione di provvedimenti adeguati affinché non si continui a consumare suolo, a lasciare abbandonati immobilipubblici e privati ma anche a non utilizzare l’immenso patrimonio immobiliare sequestrato o confiscato alle mafie”. Al dicembre 2015 i beni immobili confiscati in via definitiva risultano essere, secondo i dati del ministero dellaGiustizia, 5.000 e 153.397 i beni e beni immobili sequestrati, esclusi i terreni. Il 50% di questi è in Sicilia. La Cgil propone che visto il complessivo fallimento gestionale il patrimonio immobiliare sottratto alla mafia vengagestito tramite gli ex Iacp o le società immobiliari pubbliche creando una sinergia operativa tra gli uffici misure diprevenzione dei tribunali e l'Agenzia nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati econfiscati alla criminalità organizzata (Anbsc). Ma anche l’accelerazione e l’incremento delle attività di ristrutturazione,rigenerazione ed efficienza energetica del patrimonio immobiliare pubblico e dei quartieri relativi. L’incremento diofferta di case popolari, oltre che attraverso i beni confiscati, può essere ottenuto con l’acquisizione di immobili sulmercato. La Cgil sollecita inoltre piani di decementificazione di tutte le aree sensibili e fragili del territorio. In Siciliaogni anno si contano 34 mila frane di cui 22 mila attive, che richiamano all’esigenza di interventi di salvaguardia delterritorio. La Sicilia ha un’enorme patrimonio di risorse umane, dai forestali, ai lavoratori dell’edilizia e degli enti diservizio all’agricoltura, che possono essere utilizzati in coerenza con gli obiettivi che segnaliamo. Per la Cgil, lavertenza lanciata, mette insieme gli interessi di chi lavora e quelli dei cittadini interessati a vivere in un’area urbananon degradata, sicura e a costi proporzionati al reddito di un lavoratore dipendente, di un pensionato o di un giovaneche decide di staccarsi dalla famiglia.I lavori del convegno sono proseguiti tra il dibattito sulla rigenerazione urbana sostenibile, presieduta dalla segretariaregionale della Cgil Sicilia, Mimma Argurio e coordinato dal segretario generale di Cgil Catania, Giacomo Rota. Il segretario della Fillea Cgil Sicilia, Franco Tarantino, ha assicurato che “non c’è alcuna contraddizione tra l’esigenzadi infrastrutture necessarie allo sviluppo della Sicilia e la necessità di avviare la rigenerazione urbana”. La segretariadel Sunia Sicilia, Giusi Milazzo, ha ricordato come la soluzione del problema casa possa trovarsi proprio nellariqualificazione degli edifici dismessi, delle aree sottoutilizzate e nei quartieri degradati: “La Sicilia ha 200 milioni difondi ex Gescal da utilizzare per ottenere nuove case popolari proprio grazie alla riqualificazione dell’esistente.L’esigenza di case non è dunque un alibi per nuove costruzioni”. Il segretario dello Spi Sicilia, Maurizio Calà, vede neimodelli di housing sociale per gli anziani anche il riscatto sociale di chi sa sfruttare al meglio gli spazi disponibili, persconfiggere la solitudine della terza età ma anche la cementificazione. Il capo di gabinetto delle Infrastrutture allaRegione, Salvatore Lizzio, ha sottolineato l’assenza di normative specifiche. Con gli interventi dell'urbanista Vezio DeLucia, del responsabile dell'Area monitoraggio e analisi integrata trasformazioni territoriali e analisi integrata usosuolo, processi desertificazione dell'Ispra, Michele Munafò e del professore di Urbanistica dell'Università di Firenze,Alberto Ziparo, i lavori della seconda parte si sono concentrati sulla necessità di rivedere il disegno di legge relativo alconsumo di suolo, di saper leggere tra i pericoli di una imminente densificazione urbana travestita da innovazione, etra gli interessi immobiliari che vedono città come Catania fare i conti con ben 135 mila alloggi vuoti.Il convegno è stato concluso dalla segretaria nazionale Gianna Fracassi, che ha sottolineato come il dibattito suconsumo di suolo e rigenerazione urbana non sia oggetto di discussione parlamentare ed è, dunque, “di fatto assentedall’agenda politica di questo Paese. Gli interventi sulla questione sono stati discontinui e non hanno trovato risorsenelle politiche generali. La Cgil crede invece che bisogna ripartire dai bisogni della persona, anche puntando allarigenerazione fisica dei centri storici che paradossalmente stanno diventando periferici rispetto ai bisogni dei cittadini.In questo momento poi, i luoghi del degrado dove è assente lo Stato, sono il terreno dove si nutrono i nuovi fascismi.Chiediamo dunque una strategia nazionale ed un impegno continuativo”.

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Fonti e utilizzate per questo numero:Adnkronos, Agenzia delle Entrate, ANCI, ANSA, Urban@it, ISTAT, Legambiente, Ministero delle Infrastrutture eTrasporti, Ministero dello Sviluppo Economico.

Siti internet: casa e clima, edilizia e urbanistica, edilizia e territorio, Governo, Regioni.

Contributi di:Abitare & Anziani, SUNIA,

Febbraio 2018 - 2 - Newsletter POLITICHE ABITATIVE E PER LO SVILUPPO URBANOPeriodico mensile di informazione e approfondimento Area delle Politiche per lo Sviluppo - CGIL nazionale

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