Fasto e Bellezza Universali Capodanno a Palermo · La Magia della Musica. ... della sua storia...

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Fasto e Bellezza Universali Capodanno a Palermo 30 dicembre - 2 gennaio Nel 2018 Palermo è Capitale Italiana della Cultura, suggello di una rinascita che l’ha vista tornare tra le grandi cià d’arte, sempre più accogliente e apprezzata dai visitatori. Ma il suo sguardo è rivolto all’intero Mediterraneo, culla delle civiltà che hanno definito la sua anima. Nel 1992, dopo le stragi di Capaci e di via d’Amelio, l’esercito presidiava le strade della cià, oggi a occupare vie e piazze del centro storico sono ciadini e turis. Da allora la cià ha vissuto un profondo cambiamento, e il 2018 è stata una tappa fondamentale di questo lungo percorso: da capitale della mafia a Capitale Italiana della Cultura. Ma Palermo non è una cià europea ma una cià mediorientale in Europa: Palermo è Istanbul, Gerusalemme, Beirut; per i suoi legami che uniscono la cià alle grandi civiltà del Mediterraneo. Ed è stata la sua anima meccia a valerle l’iscrizione nella lista del Patrimonio Mondiale da parte dell’Unesco, che nel 2015 ha riconosciuto il valore dei suoi monumen arabo- normanni, sincresmo di elemen bizanni, islamici e lani. E basta alzare lo sguardo, camminando, per vedere ques processi storici riassun nelle targhe che indicano alcune vie del centro, con scrie in italiano, ebraico e arabo. PROGRAMMA domenica 30 dicembre - Partenza in bus per Fiumicino ed imbarco su volo di linea per Palermo. All’arrivo incontro con la guida e giro panoramico della cià. Prima tappa sarà il Parco della Favorita: nato nel 1799 per volere di Ferdinando IV di Borbone tra le paludi di Mondello e il Monte Pellegrino, fu adibito ad area di caccia e terreno per sperimentazioni agricole. Oggi è un grande polmone verde: lungo i viali di Ercole e di Diana si succedono olive e giardini d’agrumi. Sosta alla piana dei Colli per ammirare la Palazzina Cinese, superbo esempio dell’amore per l’esoco. Percorreremo poi viale della Libertà fino a raggiungere il Foro Italico, lo storico lungomare riportato negli ulmi anni all’anco splendore. Dopo aver superato Porta Felice, maestosa struura che si erge all’ingresso nella cià dal lato della marina, raggiungeremo via Lincoln per ammirare gli edifici neoclassici dell’Orto Botanico. Sistemazione in hotel, cena e pernoamento. lunedì 31 dicembre - Dopo la prima colazione passeggiata per ammirare alcuni tra gli oratori più belli della cià, dove tra Seicento e Seecento Giacomo Serpoa ha portato l’arte dello stucco a livelli eccelsi, lasciando capolavori che coniugano devozione e sensualità, spiritualità e ostentazione. Il momento più alto della sua maturità è senza dubbio l’Oratorio di San Lorenzo nel quarere della Kalsa, la ciadella forficata erea durante la dominazione araba. In questo spazio, a fianco della chiesa di San Francesco, era conservata una delle più belle opere di Caravaggio: la Navità. Nel 1969 il quadro fu rubato e ora al suo posto si vede una copia, ma la visita all’oratorio rimane comunque una delle più emozionan esperienze che l’arte può regalare a Palermo: grandi figure femminili, allegorie delle Virtù crisane, conquistano lo sguardo grazie alla loro conturbante bellezza materiale, quasi carnale. Altre imprescindibili regie di Serpoa si ammirano nell’Oratorio di Santa Cita, che ospita uno dei cicli di sculture più belli dell’arsta. In un teatrino, vero e proprio quadro tridimensionale, si assiste alla straordinaria ricostruzione della baaglia navale di Lepanto, in cui è esaltato il ruolo della Madonna nella vioria che nel 1571 liberò l’Europa dall’incubo saraceno. Tu’intorno un tripudio di amorini, pu e statuine dà vita ai Misteri del Rosario. Raggiungeremo poi Piazza Marina, quasi interamente occupata dal Giardino Garibaldi che ospita l’albero più grande della cià: un gigantesco ficus che ha la caraerisca di svilupparsi in larghezza, anziché in altezza. Per fare ciò i rami, allargandosi, fanno cadere vere e proprie colonne che ramificano al suolo. Qui la natura si fa opera d’arte e diventa architeura. La piazza è diventata da alcuni anni uno dei luoghi di ritrovo più frequenta della cià. Possibilità di degustare le specialità piche palermitane, cibi di strada, panelle, crocchè, pani ca’ meusa, gli arancini di riso e lo sfincione. Visita a Palazzo Mirto, che costuisce uno splendido esempio di dimora nobiliare del Novecento, con ancora gli arredi originali e le suppelleli seecentesche. Tappa successiva sarà il Mercato del Capo, il più anco e caraerisco della cià, animato dalle cosiddee “abbanniate”, cioè dai chiassosi richiami dei venditori che, con il loro colorito accento locale, cercano di arare l’interesse dei passan. Qui si trova la Chiesa dell’Immacolata Concezione, un autenco gioiello del barocco fiorito palermitano. L’austera e sobria facciata non lascia immaginare la ricchezza degli interni: una speacolare visione di marmi policromi, stucchi e piure. Cena in ristorante e pernoamento in hotel. La Magia della Musica

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Fasto e Bellezza Universali

Capodanno a Palermo30 dicembre - 2 gennaio

Nel 2018 Palermo è Capitale Italiana della Cultura, suggello di una rinascita che l’ha vista tornare tra le grandi città d’arte, sempre più accogliente e apprezzata dai visitatori. Ma il suo sguardo è rivolto all’intero Mediterraneo, culla delle civiltà che hanno definito la sua anima. Nel 1992, dopo le stragi di Capaci e di via d’Amelio, l’esercito presidiava le strade della città, oggi a occupare vie e piazze del centro storico sono cittadini e turisti. Da allora la città ha vissuto un profondo cambiamento, e il 2018 è stata una tappa fondamentale di questo lungo percorso: da capitale della mafia a Capitale Italiana della Cultura. Ma Palermo non è una città europea ma una città mediorientale in Europa: Palermo è Istanbul, Gerusalemme, Beirut; per i suoi legami che uniscono la città alle grandi civiltà del Mediterraneo. Ed è stata la sua anima meticcia a valerle l’iscrizione nella lista del Patrimonio Mondiale da parte dell’Unesco, che nel 2015 ha riconosciuto il valore dei suoi monumenti arabo-normanni, sincretismo di elementi bizantini, islamici e latini. E basta alzare lo sguardo, camminando, per vedere questi processi storici riassunti nelle targhe che indicano alcune vie del centro, con scritte in italiano, ebraico e arabo.

PROGRAMMAdomenica 30 dicembre - Partenza in bus per Fiumicino ed imbarco su volo di linea per Palermo. All’arrivo incontro con la guida e giro panoramico della città. Prima tappa sarà il Parco della Favorita: nato nel 1799 per volere di Ferdinando IV di Borbone tra le paludi di Mondello e il Monte Pellegrino, fu adibito ad area di caccia e terreno per sperimentazioni agricole. Oggi è un grande polmone verde: lungo i viali di Ercole e di Diana si succedono oliveti e giardini d’agrumi. Sosta alla piana dei Colli per ammirare la Palazzina Cinese, superbo esempio dell’amore per l’esotico. Percorreremo poi viale della Libertà fino a raggiungere il Foro Italico, lo storico lungomare riportato negli ultimi anni all’antico splendore. Dopo aver superato Porta Felice, maestosa struttura che si erge all’ingresso nella città dal lato della marina, raggiungeremo via Lincoln per ammirare gli edifici neoclassici dell’Orto Botanico. Sistemazione in hotel, cena e pernottamento.lunedì 31 dicembre - Dopo la prima colazione passeggiata per ammirare alcuni tra gli oratori più belli della città, dove tra Seicento e Settecento Giacomo Serpotta ha portato l’arte dello stucco a livelli eccelsi, lasciando capolavori che coniugano devozione e sensualità, spiritualità e ostentazione. Il momento più alto della sua maturità è senza dubbio l’Oratorio di San Lorenzo nel quartiere della Kalsa, la cittadella fortificata eretta durante la dominazione araba. In questo spazio, a fianco della chiesa di San Francesco, era conservata una delle più belle opere di Caravaggio: la Natività. Nel 1969 il quadro fu rubato e ora al suo posto si vede una copia, ma la visita all’oratorio rimane comunque una delle più emozionanti esperienze che l’arte può regalare a Palermo: grandi figure femminili, allegorie delle Virtù cristiane, conquistano lo sguardo grazie alla loro conturbante bellezza materiale, quasi carnale. Altre imprescindibili regie di Serpotta si ammirano nell’Oratorio di Santa Cita, che ospita uno dei cicli di sculture più belli dell’artista. In un teatrino, vero e proprio quadro tridimensionale, si assiste alla straordinaria ricostruzione della battaglia navale di Lepanto, in cui è esaltato il ruolo della Madonna nella vittoria che nel 1571 liberò l’Europa dall’incubo saraceno. Tutt’intorno un tripudio di amorini, putti e statuine dà vita ai Misteri del Rosario. Raggiungeremo poi Piazza Marina, quasi interamente occupata dal Giardino Garibaldi che ospita l’albero più grande della città: un gigantesco ficus che ha la caratteristica di svilupparsi in larghezza, anziché in altezza. Per fare ciò i rami, allargandosi, fanno cadere vere e proprie colonne che ramificano al suolo. Qui la natura si fa opera d’arte e diventa architettura. La piazza è diventata da alcuni anni uno dei luoghi di ritrovo più frequentati della città. Possibilità di degustare le specialità tipiche palermitane, cibi di strada, panelle, crocchè, pani ca’ meusa, gli arancini di riso e lo sfincione. Visita a Palazzo Mirto, che costituisce uno splendido esempio di dimora nobiliare del Novecento, con ancora gli arredi originali e le suppellettili settecentesche. Tappa successiva sarà il Mercato del Capo, il più antico e caratteristico della città, animato dalle cosiddette “abbanniate”, cioè dai chiassosi richiami dei venditori che, con il loro colorito accento locale, cercano di attirare l’interesse dei passanti. Qui si trova la Chiesa dell’Immacolata Concezione, un autentico gioiello del barocco fiorito palermitano. L’austera e sobria facciata non lascia immaginare la ricchezza degli interni: una spettacolare visione di marmi policromi, stucchi e pitture. Cena in ristorante e pernottamento in hotel.

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La Magia della Musica

martedì 1 gennaio - Colazione in hotel e in tarda mattinata partenza per Cefalù. Arrivando da occidente la si vede dal suo lato migliore, cogliendo in uno sguardo, ancor prima di mettervi piede, quel connubio tra arte e mare che l’ha resa celebre. È infatti arrivando da Palermo che si ammira la sua cartolina più immortalata, con i campanili gemelli della cattedrale ai piedi del promontorio della Rocca disseminato di oleandri e agavi, e il mare nella dolce curva della baia. Quel mare che è sempre stato la grande risorsa di Cefalù: un tempo come fonte di sostentamento per i pescatori, oggi come principale attrazione turistica. Visita al Duomo, una delle chiese più belle e grandiose di Sicilia. Massiccio quanto basta a fungere anche da fortezza, ma al contempo leggiadro e raffinato, è un edificio di rara bellezza, soprattutto nella parte esterna che rispecchia l’originale stile normanno. All’interno domina, dal catino dell’abside, il bellissimo mosaico del Cristo Pantocreatore, realizzato da un ignoto maestro bizantino. Passeggiata tra le case del centro storico, con i vicoli che si insinuano tra le basse abitazioni color ocra e bianco, i piccoli cortili affollati di rampicanti. Qua e là occhieggiano le edicole votive che una fede semplice adorna di fiori e ceri, mentre si aprono scorci pittoreschi sulle antiche mura che orlano l’abitato ancor per molti tratti. E poi ovunque ristorantini, pasticcerie e negozietti di artigianato. Rientro a Palermo e possibilità di assistere al Concerto di Capodanno al Teatro Politeama. Cena e pernottamento in hotel.mercoledì 2 gennaio - Dopo la prima colazione passeggiata nel centro storico. La città si presenta come un intreccio sorprendente di ricchezze artistiche e monumentali a testimonianza della sua storia millenaria. Centro geografico è l’ottagonale piazza dei Quattro Canti, che segna l’incrocio tra via Maqueda e l’antico Cassaro, dividendo la città nei tradizionali quattro mandamenti. Passeggiando avremo modo di ammirare la splendida chiesa normanna della Martorana e Piazza Pretoria, con la cinquecentesca Fontana della Vergogna, così definita dai palermitani per la scabrosità delle sue sculture. Visita alla maestosa e scenografica Cattedrale dell’Assunta, di epoca normanna, che conserva le tombe di Federico II e di altri sovrani della casata di Svevia. Possibilità di visitare Palazzo Abatellis, storica dimora signorile oggi sede della Galleria Regionale della Sicilia. Nelle sue sontuose sale è sistemata una preziosa raccolta di opere d’arte dal Medioevo al Barocco. Tra i tanti capolavori ricordiamo: l’Annunziata di Antonello da Messina, che raffigura la Vergine “sorpresa” nell’attimo in cui riceve l’annuncio divino, e il grandioso affresco quattrocentesco del Trionfo della Morte. Nel pomeriggio trasferimento all’aeroporto per il volo di ritorno. Arrivo a Fiumicino e rientro in bus.

La struttura che abbiamo scelto per il nostro soggiorno è il Grand Hotel et des Palmes, storico albergo nato nel 1856 come residenza privata dei re del Marsala, la famiglia Ingham-Withaker. Trasformato in hotel nel 1874, ai primi del Novecento viene impreziosito dagli interventi liberty dell’architetto Ernesto Basile che, nella hall monumentale e nella Sala del Caminetto, realizza un soffitto in legno simile a quello che decora un ambiente di Montecitorio. Nel corso del XX secolo è frequentato da nomi illustri della politica, della finanza e della nobiltà, che spesso lo scelgono come seconda dimora. Qui Richard Wagner trova l’ispirazione per completare il suo Parsifal e qui soggiornano personaggi famosi dell’arte e dello spettacolo, tra cui Renato Guttuso e Maria Callas.

Quota di partecipazione € 860,00 Supplemento singola € 150,00 La quota comprende: Viaggio in bus per l’aeroporto di Fiumicino A/R • Volo di linea Fiumicino-Palermo A/R • trattamento di mezza pensione in hotel 4 stelle • Servizio bus e guida per le visite in programma • Assicurazione medico-bagaglio • Accompagnatore La quota non comprende: Tasse aeroportuali € 100,00 • Eventuale tassa di soggiorno • Biglietto platea al Teatro Politeama: € 70,00 poltronissima - € 60,00 poltrona • Quanto non citato nella voce “la quota comprende”

PRENOTAZIONI URGENTISSIME CON ACCONTO DI € 350,00