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69 Fase 2 Itinerario turistico e percorso urbano Nella seconda fase del progetto è stato proposto ai piccoli compagni d’avventura di affrontare un percor- so turistico ed una visita nel proprio quartiere, “rigorosamente” guidati da persone con disabilità. L’esperienza vissuta ha consentito di guardare con “altri occhi” la realtà circostante e di “scontrarsi” non solo con le barriere architettoniche, ma soprattutto con le barriere culturali…le più difficili da abbattere! Nella descrizione dei percorsi riportati in questa sezione, l’attenzione è stata focalizzata sulle condizioni di accessibilità dei luoghi visitati, così come i ragazzi hanno potuto osservare, rilevare e sottolineare.

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Fase 2 Itinerario turistico e percorso urbano

Nella seconda fase del progetto è stato proposto ai piccoli compagni d’avventura di affrontare un percor-

so turistico ed una visita nel proprio quartiere, “rigorosamente” guidati da persone con disabilità.

L’esperienza vissuta ha consentito di guardare con “altri occhi” la realtà circostante e di “scontrarsi” non

solo con le barriere architettoniche, ma soprattutto con le barriere culturali…le più difficili da abbattere!

Nella descrizione dei percorsi riportati in questa sezione, l’attenzione è stata focalizzata sulle condizioni

di accessibilità dei luoghi visitati, così come i ragazzi hanno potuto osservare, rilevare e sottolineare.

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Alla scoperta di Villa Adriana

Informazioni storiche tratte dalla guida “Villa Adriana” di Benedetta Adembri - edizione Electa - 2003

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Adriano: un uomo ed un Imperatore dalla complessa personalità

Adriano nacque nel 76 d.C. probabilmente ad Italica, presso Siviglia (Spagna). Alla prema-

tura morte del padre, egli fu accolto ed allevato dall’Imperatore Traiano, cugino paterno.

Adriano fece una rapida carriera militare, entrando nel 101-102 d.C. nello Stato Maggiore

dell’Esercito; successivamente, fu nominato Tribuno della plebe, pretore ed infine

Governatore di diverse province dell’Impero.

Con la morte di Traiano, avvenuta nel 117 d.C., Adriano venne eletto Imperatore. La sua

salita al trono non fu senza contrasti: dovette scendere a patti con il Senato e fare conces-

sioni all’Esercito affinché gli diventasse fedele.

Intorno al 100 d.C. sposò Vibia Sabina, figlia della nipote di Traiano; il matrimonio non fu

molto sereno e l’Imperatore arrivò ad affermare che, se fosse stato un comune cittadino,

avrebbe divorziato. Alla morte di Sabina (137 d.C.), Adriano venne persino sospettato del-

l’uccisione della moglie: l’accusa mostra quanto fosse scarso il suo favore presso il popolo.

Adriano morì solo e malato a Baia (località che si trova a sud di Napoli) nel 138 d.C.

A causa del profondo astio provato dai Senatori verso di lui, Antonino Pio - figlio adottivo

di Adriano - riuscì con difficoltà ad ottenere gli onori della divinizzazione per l’Imperatore

defunto.

Le fonti letterarie definiscono Adriano allo stesso tempo prodigo ed avaro, tollerante ed

iroso, alla mano nei confronti delle persone umili, ma anche ombroso ed incostante nelle

amicizie. La versatilità della sua complessa personalità si manifesta anche nell’attività di

architetto, alla quale si dedicava progettando edifici di forma insolita.

La sua attività politica fu volta essenzialmente a ristabilire la pace, allontanandosi dalle

spinte espansionistiche dell’età traianea. Sotto di lui l’Impero acquistò una unitarietà, che

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andava oltre la composizione multietnica e si fondava su una floridezza economica sottoli-

neata da una certa autonomia delle province. Si impegnò per migliorare le vie di comuni-

cazione, aumentando il numero dei porti e delle città, incrementando così i commerci e

favorendo la mobilità delle persone. Alle città, forse spinto dal fatto di essere un “provin-

ciale”, dedicò particolare attenzione: costruì palestre, templi, scuole, officine e fontane per

garantirne una maggiore vivibilità.

Notizie sulla Villa

Villa Adriana, situata nelle vicinanze di Tivoli (Roma), è

un vastissimo complesso di edifici che l’Imperatore fece

realizzare tra il 118 e il 138 d.C. per stabilirvi la propria

residenza.

La scelta dell’area rispondeva ad alcuni requisiti fonda-

mentali:

- Roma era facilmente raggiungibile, anche per via fluviale

risalendo l’Aniene;

- la zona era provvista di numerose cave da cui estrarre

materiali per la sua costruzione (travertino, pozzolana,

tufo etc.);

- il passaggio dei quattro acquedotti principali che riforni-

vano Roma consentiva di alimentare terme e fontane.

Villa Adriana si ritiene coprisse un’area di almeno 120

ettari; oggi ne sono visitabili circa 40. La sua estensione e

la sua magnificenza non trovano termini di confronto in

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tutta l’antichità.

La riscoperta della Villa, frequentata da artisti durante il Medioevo e da umanisti quali

Flavio Biondo, che per primo la identificò come residenza dell’Imperatore Adriano, avven-

ne intorno alla metà del Cinquecento. Nei secoli successivi fu teatro di “scavi di rapina” ad

opera delle varie famiglie nobili alternatesi nella proprietà dell’area.

Fu solo con l’Unità di Italia, grazie all’interessamento del sovrintendente Pietro Rosa, che si

arrivò all’acquisizione al Demanio della maggior parte dell’area archeologica, ed ebbero

così inizio ricerche sistematiche di carattere scientifico.

Osservazioni generali sulle condizioni di accessibilità

- Assenza di ausili per facilitare la visita dell’area archeologica da parte di persone con disa-

bilità (ad esempio: macchinette elettriche, elettroscooter, sedie a ruote, sistemi di orienta-

mento per persone con limitazioni visive)

- Mancanza di segnaletica sui possibili itinerari da percorrere e sulle caratteristiche fisiche

degli stessi. I pannelli informativi, inoltre, sono collocati soltanto in prossimità dei luoghi o

degli edifici di interesse. La loro conformazione, infine, li rende di difficile lettura per le

diverse tipologie di visitatori (esempio: bambini, persone su sedia a ruote, persone con dif-

ficoltà visive)

- Limitata presenza di punti di seduta rispetto all’estensione dell’area.

Complessivamente, il percorso della “parte bassa” si estende su un terreno pianeggiante e

nella maggior parte dei punti di interesse sono state posizionate passerelle e rampe di

legno. Tali soluzioni fanno sì che, in generale, il percorso si possa considerare accessibile

con aiuto.

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I punti del percorso proposto

1) Il Plastico

Il grande Plastico, realizzato nel 1956

dall’Architetto Gismondi, mostra come dove-

va apparire la zona ai tempi dell’Imperatore

Adriano, con tutti gli edifici completi di ogni

loro elemento. Nella ricostruzione figurano

anche gli edifici esterni all’area archeologica,

attualmente in terreni privati.

Alcune note sulle condizioni di accessibilità

- L’ingresso principale della Sala del Plastico pre-

senta alcuni gradini; seguendo il perimetro della

costruzione, le persone su sedia a ruote possono

entrare da un ingresso alternativo accessibile, uti-

lizzato anche dalla maggior parte dei visitatori

- Il corridoio intorno al Plastico è di dimensioni

sufficienti per la mobilità di persone su sedia a

ruote

- Il Plastico è posto ad una altezza tale che le per-

sone su sedia a ruote ed i bambini ne hanno una

buona visibilità

- All’esterno della Sala il terreno è in terra battuta

e ghiaiaPercorso per raggiungere l’ingresso alternativo al Plastico

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2) Il Pecile

Le mura, che incontriamo entrando nel comples-

so degli Scavi, sono ciò che rimane del grande

Quadriportico, che racchiudeva un giardino con

piscina centrale.

Secondo un’iscrizione rinvenuta nel ’700, le

dimensioni del lato nord del Portico (quello anco-

ra visibile, poiché é rimasto l’intero muro di spina

alto 9 metri), sono state concepite in funzione di

una passeggiata salutare di tre chilometri consi-

gliata dai medici per la digestione (la lunghezza

del portico di circa 430 metri andava, quindi, per-

corsa per sette volte).

Alcune note sulle condizioni di accessibilità

- Il terreno si presenta in terra battuta. In caso di

pioggia si creano pozzanghere e tratti fangosi che

ostacolano la fruibilità del percorso

- Il perimetro della piscina è contornato da una

siepe e da una staccionata. Tali elementi costitui-

scono una barriera visiva, che impedisce di

cogliere nella sua interezza il bacino d’acqua ed il

paesaggio retrostante, limitando ed alterando

l’approccio con questo luogo di introduzione allaStruttura del pannello informativo

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Villa. La staccionata costituisce, tuttavia, una

sorta di corrimano per l’appoggio di persone

con difficoltà nella deambulazione

- Alla fine del tratto con staccionata è da rile-

vare la mancanza di segnalazione sull’itinera-

rio percorribile

3) Edificio con Tre Esedre

L’edificio prende il nome dalle Tre Esedre

(pareti di forma semicircolare) con portico e

giardino che delimitavano, probabilmente,

una sala da pranzo estiva posta alle spalle di

un atrio interamente occupato da una fonta-

na trapezoidale, circondata da canali e deco-

rata con dodici sculture.

Alcune note sulle condizioni di accessibilità

- Il percorso, soprattutto nella parte iniziale è

piuttosto disconnesso. All’interno, invece,

una serie di passerelle e di rampe in legno

consentono il passaggio ed il superamento di

salti di quota, anche a chi utilizza la sedia a

ruote

Interno Edificio con Tre Esedre

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4) Le Piccole TermeNonostante il nome, le Piccole Terme eranouno degli ambienti più lussuosi della Villa,forse frequentato dallo stesso Imperatore. Ilsuo interno era ricoperto da marmi di variocolore e diversa provenienza. Le PiccoleTerme, di modeste dimensioni, si sviluppava-no intorno ad una ambiente centrale ottago-nale illuminato da grandi finestre.Tutti gli ambienti termali erano essenzial-mente costituiti da apodyterium (spogliato-io), laconicum (ambiente per sauna), calida-rium (piscina calda), tepidarium (piscina tie-pida) ed infine frigidarium (piscina fredda),oltre alla palestra ed ambienti minori.

Alcune note sulle condizioni di accessibilità- Una passerella in legno, dotata di corrima-no, consente di visitare anche l’interno delleTerme senza alcuna difficoltà- Il terreno si presenta in pendenza all’entratae soprattutto all’uscita delle Piccole Terme,ove alcune radici che affiorano in superficieostacolano la percorribilità del tratto a perso-ne su sedia a ruote

Interno delle Piccole Terme

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5) Il Vestibolo e le Cento Camerelle

Il Vestibolo era costituito da una serie di

ambienti e giardini di passaggio tra il Pecile

ed il Canopo e collegato con i due complessi

termali delle Piccole e Grandi Terme; dal

Vestibolo, forse, si doveva accedere ad un

tempietto dedicato al culto familiare.

Una strada basolata lo raccordava al livello

superiore delle Cento Camerelle.

Le Cento Camerelle si presentano come una grande spianata dove corre una strada in ciot-

tolato, affiancata lateralmente da alcuni passaggi scavati ad un livello inferiore. La strada

conduceva al Vestibolo del Palazzo ed era percorsa dall’Imperatore e dai cortigiani. Da

notare è la forma ad anello della strada, che si

percorreva, anche allora, in un unico senso di

marcia.

Sul lato destro della spianata è presente una

costruzione con tante aperture e piccoli

ambienti identici tra loro: le “Cento

Camerelle”. Probabilmente furono costruite

per una funzione strutturale (i diversi livelli

della Villa avevano bisogno di architetture di

sostegno), ma poi si ipotizzò che fossero

Il Vestibolo

Le Cento Camerelle dall’alto

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sfruttate anche come alloggi della servitù (da

qui partono i criptoportici, ovvero strutture

sotterranee di collegamento, che conducono

in tutti i locali di “servizio” della Villa), o come

magazzini per lo stoccaggio delle merci.

Alcune note sulle condizioni di accessibilità

- Dalla zona delle Cento Camerelle non si può

accedere direttamente al Vestibolo per la pre-

senza di alcuni gradini. Le persone su sedia a

ruote devono necessariamente costeggiare

l’Edificio con Tre Esedre e passare attraverso

le Piccole Terme

6) Il Museo

L’Antiquarium fu costruito appositamente

per conservare le sculture rinvenute intorno

alla grande vasca del Canopo. Per la sua vici-

nanza al complesso, si decise di sfruttare la

casa colonica del ’700 ricavata da una delle

numerose sostruzioni (edifici con funzionali-

tà di sostegno) della Villa, anche se l’umidità

del luogo, ne ha reso necessaria una ristruttu-

razione. Gradini che ostacolano l’accesso diretto

dalle Cento Camerelle al Vestibolo

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Il Museo raccoglie sculture rinvenute in altre

zone della Villa (Afrodite Cnidia dal Ninfeo,

Athena dalle Terme con Heliocaminus, Hera

dalla Piazza d’Oro) e alcuni ritratti imperiali

anche di epoche diverse da quella adrianea

(Adriano giovane e, del III secolo, il ritratto di

Giulia Domna e il busto di Lucio Vero).

Recentemente sono stati rinvenuti ed esposti

all’esterno del Museo i resti di una Sfinge.

Alcune note sulle condizioni di accessibilità

- Per accedere ai piani alti del Museo, gli unici

visitabili, occorre percorrere un tratto in sali-

ta, in asfalto ed intervallato da piccoli dossi

rompitratta

- Sia all’ingresso che all’uscita dell’edificio

dell’Antiquarium vi sono piccoli dislivelli rac-

cordati con rampe

- Le descrizioni delle opere esposte sono ad

altezza adeguata per la lettura di persone su

sedia a ruote

Verso il Museo: i dossi rompitratta

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7) Il Canopo

Il Canopo è forse l’elemento più rappresenta-

tivo di Villa Adriana. Prende il nome dal cana-

le che collegava la città di Canopo, sita sul

delta del Nilo, ad Alessandria.

I resti sono probabilmente di una grande coe-

natio estiva (sala da pranzo), come ci suggeri-

sce lo stibadio (o letto per banchetti) posto

nel monumentale ninfeo ad esedra (Serapeo).

La vasca é lunga 119 metri e larga 18 metri. Le

statue che si vedono lungo le sue sponde sono

copie di sculture greche o egiziane. Anche se

la costruzione di questo monumento risale

alla prima fase di edificazione della Villa (nel

123 d.C. circa), si pensa che Adriano abbia

ordinato una sua ristrutturazione intorno al

134 d.C. in onore di Antinoo, un giovinetto

conosciuto dall’Imperatore durante il suo

viaggio in Egitto, annegato nel Nilo in circo-

stanze misteriose e successivamente diviniz-

zato da Adriano.

Alcune note sulle condizioni di accessibilità

- Per raggiungere l’area del Canopo occorre

L’area del Canopo

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attraversare un tratto sconnesso, ma comun-

que percorribile anche da persone su sedia a

ruote

- Lungo il percorso vi sono dei punti luce a

terra non segnalati o protetti, che possono

costituire un ostacolo ed un pericolo per

tutti i visitatori

- Il pannello informativo della zona è posto

quasi “esternamente” al percorso principale

- I “corridoi” laterali della piscina sono in

piano e da questi si può raggiungere senza

troppi problemi il Serapeo

Prima di intraprendere la via del ritorno, si

potrebbe fare una piccola deviazione in dire-

zione del Pretorio, in modo tale da visitare

dall’esterno parte delle Grandi Terme.

Alcune note sulle condizioni di accessibilità

- Per raggiungere la zona del Pretorio, occor-

re superare un tratto in pendenza e con ter-

reno piuttosto disconnesso (reso maggior-

mente impraticabile nei periodi di intense

piogge, che creano solchi sul terreno)Verso il Pretorio

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8) Le Grandi Terme

Le Grandi Terme erano collegate alle Piccole

Terme da un corridoio sotterraneo e differi-

vano dalle prime sia per dimensione che per

minore originalità architettonica. I pavimen-

ti, in gran parte conservati, sono in mosaico

bianco, eventualmente bordato da fasce nere

e le pareti erano rivestite di intonaco anziché

di marmi, caratteristiche che fanno supporre

per questo edificio una destinazione per il

personale addetto alla Villa.

L’area, nei periodi estivi, è oggi utilizzata per

rappresentazioni teatrali e spettacoli in gene-

re.

Alcune note sulle condizioni di accessibilità

- L’area è visitabile grazie alla presenza di una

rampa di accesso. Quest’ultima non è ben

raccordata con il piano di arrivo per la pre-

senza di una muratura antica, che determina

una notevole sconnessione nel piano di per-

correnza

- La pavimentazione presenta piccoli disli-

velli nei passaggi tra i diversi ambienti

84Interno delle Grandi Terme

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9) La Sala dei Filosofi e Teatro MarittimoIl Teatro Marittimo è preceduto da un’imponen-te sala absidata in cui compaiono 7 nicchie, dovesi ipotizza fossero collocate le statue dei settesaggi dell’antichità (da qui il nome di Sala deiFilosofi). Alcuni ritengono si trattasse di unabiblioteca, ma più accreditata pare sia l’ipotesi diuna Sala di Consiglio (le nicchie sarebbero stateconcepite in realtà per ospitare un ciclo statua-rio raffigurante la famiglia imperiale). Dalleaperture sulla parete est si può ammirare ilTeatro Marittimo, simbolo delle innovative concezioni architettoniche della Villa. Un ampiocanale circolare delimita un’isola artificiale, sulla quale si posa un edificio anch’esso circolare,preceduto da un colonnato; due strutture girevoli in legno facevano da ponte e permettevanodi superare il fossato. E’ stata identificata in questa costruzione una residenza minore, forse laprima residenza dell’Imperatore, quando la Villaera ancora in costruzione.

Alcune note sulle condizioni di accessibilità- Il percorso per accedere alla Sala dei Filosofi èin salita e piuttosto disconnesso- Il Teatro Marittimo si può ammirare dalleaperture poste nella parete della Sala dei Filosofi,anche se i resti della pavimentazione non con-sentono una comoda ed ampia visione dello spa-zio da parte di persone su sedia a ruote

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La Sala dei Filosofi

Affaccio verso il Teatro Marittimo

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L’esperienza di un percorso quotidiano di quartiere:

dalla Scuola a Villa Lais

I ragazzi sono stati guidati all’osservazione attenta degli elementi che accompagnano un

normale itinerario quotidiano, per individuare gli elementi di disturbo, di difficoltà e di

pericolo, o di agevolazione, di comodità e di sicurezza per i nostri spostamenti.

La presenza di persone con la sedia a ruote, la considerazione delle problematiche legate

alla mancanza o alla debolezza della vista e alle difficoltà di orientamento sono stati gli

strumenti utilizzati per superare l’abitudine agli ostacoli, la consuetudine alle difficoltà e

alla invivibilità dell’ambiente costruito, e per affinare la sensibilità alle esigenze fondamen-

tali delle persone.

Come si svolge un abituale percorso lungo un marciapiede, quali ostacoli incontriamo, cosa

succede se vogliamo attraversare la strada, quali rischi normalmente e banalmente corria-

mo e come potrebbero essere semplicemente evitati, aumentando anche la gradevolezza e

la bellezza complessiva delle nostre strade?

Come migliorare l’orientamento per chi ha problemi di vista, per i distratti o per i bambi-

ni, rendendo un percorso visibile e riconoscibile, piuttosto che una striscia di marciapiede

concessa dalle automobili?

Queste sono state le considerazioni fatte con i ragazzi lungo il cammino, in un percorso di

normale difficoltà urbana che, partendo dalla Scuola “Gianni Rodari” ci ha condotto verso

Villa Lais.87

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Esempio di rampa di raccordo tra il piano stradale

ed il marciapiede: oltre a non essere sempre presenti,

spesso questi raccordi non corrispondono alle strisce

dell’attraversamento pedonale

Pavimentazione tattile per l’orientamento delle persone non

vedenti e l’esempio di inciviltà di chi parcheggia davanti alla

rampa di accesso al marciapiede

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Esempio di un marciapiede ingombrato da oggetti impropri:

le motociclette

Rampa estraibile per l’accesso all’autobus89

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Interno dei giardini di Villa Lais 90

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Il Bancomat non è accessibile a persone su sedia a ruote…

…ma anche a chi non si distingue per altezza!!!91

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Da grande farò l ’architetto!

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