Fasc 1 1. parte - artex.firenze.it ricerche e... · 4 i.- tipologia di cliente f.- tipo di accordo...
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LA GALLERIA D’ARTE BRITANNICA
COME VEICOLO DI PROMOZIONE E COMMERCIALIZZAZIONE DI PRODOTTI DI ALTO ARTIGIANATO ARTISTICO TOSCANO
- RICERCA DI MERCATO-
FASCICOLO 1
2
L’indagine è stata coordinata da ARTEX – Centro per l’Artigianato Artistico e Tradizionale della Toscana Per l’impostazione metodologica dell’indagine e del rapporto finale Artex si è avvalsa della società De Plano Consulting nelle persone di: Daniele Calamandrei Susanna Milani
La progettazione e realizzazione del catalogo “Galleria” è stata curata da: Daniele Calamandrei – De Plano Consulting Patrizia Guerrieri – Artex Sabrina Sguanci - Artex (progetto grafico)
La desk research e la somministrazione dei questionari sono state effettuate da: Francesca Fei – De Plano Consulting Susanna Milani – De Plano Consulting
La stesura del rapporto finale è stata curata da: Daniele Calamandrei – De Plano Consulting Susanna Milani – De Plano Consulting
Si ringrazia Toscana Promozione per aver reso possibile l’indagine Aprile 2006
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INDICE 1.- IL MERCATO DELL’ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA: L’INQUADRAMENTO
DEL SETTORE
1.1.- IL CONCETTO D’ARTE: UNA DEFINIZIONE
1.2.- IL MERCATO DELL’ARTE CONTEMPORANEA
1.3.- GLI OPERATORI DEL MERCATO DELL’ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA
2.- LA SEGMENTAZIONE DELL’OFFERTA DI ARTIGIANATO ARTISTICO TOSCANO 3.- LA SEGMENTAZIONE DEL SETTORE DELLE GALLERIE D’ARTE 3.1.- COSA SI INTENDE PER “GALLERIA D’ARTE”? LA DEFINIZIONE DEI “CONCETTI”
1. PRIMA VARIABILE DI SEGMENTAZIONE: TIPO DI AUTORE
2. SECONDA VARIABILE DI SEGMENTAZIONE: CONTEMPORANEITA/NON CONTEMPORANEITA’
3. TERZA VARIABILE DI SEGMENTAZIONE: LO STILE
4. QUARTA VARIABILE DI SEGMENTAZIONE: SPECIALIZZAZIONE TIPOLOGICA/MERCEOLOGICA
3.2.- I SEGMENTI IDENTIFICATI E LE LORO CARATTERISTICHE
3.2.1.- IL RAPPORTO CON IL MERCATO
3.2.2.- GLI SPAZI ESPOSITIVI
3.3.- LA SCELTA DEI SEGMENTI TARGET
3.4.- UNO ZOOM SUI SOTTOTIPI DEI SEGMENTI TARGET
1. GALLERIA D’ARTE CONTEMPORANEA
2. GALLERIA DI DESIGN
3. GALLERIA D’ARTIGIANATO
3.5.- SEGMENTI DI DOMANDA E SEGMENTI DI OFFERTA: UNA IPOTESI DI UNIONE
4.- LA GALLERIA D’ARTIGIANATO: LE CARATTERISTICHE DEL MODELLO
BRITANNICO
4.1.- IL MERCATO DELL’ARTIGIANATO INGLESE: UN INQUADRAMENTO ECONOMICO DEL SETTORE
4.2.- CARATTERISTICHE DEL MODELLO DI “CRAFT GALLERY” E IDENTIFICAZIONE DELLE SUE
SOTTOARTICOLAZIONI
A.- LA GALLERIA D’ARTIGIANATO È UN INTERMEDIARIO?
B.- COSA TRATTA UNA GALLERIA D’ARTIGIANATO?
C.- CHE MERCEOLOGIA VIENE PROPOSTA DI PIÙ?
D.- CHE STILE HA L’ARTIGIANATO ARTISTICO PROPOSTO?
E.- GALLERIE “DI SCOPERTA” O “GALLERIE DI MERCATO”?
F.- QUAL È LA PROVENIENZA GEOGRAFICA DEGLI ARTISTI PROPOSTI?
G.- SECONDO QUALI CRITERI LA GALLERIA D’ARTIGIANATO SCEGLIE L’ARTISTA?
H.- COME COMUNICA LA GALLERIA D’ARTIGIANATO?
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I.- TIPOLOGIA DI CLIENTE
F.- TIPO DI ACCORDO COMMERCIALE CON L’ARTISTA
G.- PREZZO
4.3.- LE DIVERSE TIPOLOGIE DELLA “CRAFT GALLERY” INGLESE: SINTESI DELLE CARATTERISTICHE E
DEFINIZIONE DELLE CONDIZIONI DI ACCESSO
4.3.1- GLI ATTORI DEL MERCATO DELL’ALTO ARTIGIANATO ARTISTICO
4.3.2.- LA PRODUZIONE: LE TIPOLOGIE DI ARTISTA
4.3.3.- LA DISTRIBUZIONE DIRETTA: LE FIERE PER ARTISTI
4.3.4.- LA DISTRIBUZIONE INDIRETTA: I TRE MODELLI DI GALLERIA D’ARTIGIANATO
A.- IL MODELLO DELLA “FINE CRAFT GALLERY”
B.- IL MODELLO DELLA “GALLERIA DI ALTO ARTIGIANATO ARTISTICO”
C.- IL MODELLO DELLA “COMMON CRAFT GALLERY” 5.- VALUTAZIONI CONCLUSIVE
5.1.- CONDIZIONI PER ACCEDERE AL MERCATO DELLE GALLERIE D’ARTE E POTENZIALITÀ
D’INGRESSO
5.2.- IL RUOLO DI ARTEX
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1.- IL MERCATO DELL’ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA: L’INQUADRAMENTO
DEL SETTORE
1.1.- IL CONCETTO D’ARTE: UNA DEFINIZIONE
Da sempre le categorie principe del mercato dell’arte comprendono dipinti, grafiche
e sculture:
- “contemporanei”: dagli anni ’50 ai giorni nostri (artisti viventi),
- “moderni”: dalle avanguardie del
primo Novecento al secondo
dopoguerra,
- “Ottocento” e “Old Master o alta
epoca”: dall’età medievale al
Neoclassicismo.
Questi comparti rappresentano oggi
quasi il 50% degli scambi. Il resto del
mercato è determinato per circa il 30%
da mobili e complementi d’arredo
antichi, moderni e di design
contemporaneo, mentre il restante
20% delle compravendite deriva da
gioielli, orologi da collezione sia
antichi che moderni e da tappeti
(Graf.1).
Negli ultimi anni il concetto
d’”arte” si è decisamente
ampliato e così le offerte degli
operatori e gli interessi degli
investitori: anche le più recenti
espressioni artistiche di fine
millennio iniziano ad avere
mercato, così come i giovani
collezionisti. Solo per fare
qualche esempio sono già
oggetto di aste internazionali il
settore della fotografia
d’autore, quello dei poster
cinematografici e pubblicitari,
Categorie d’arte TRADIZIONALI
Alta epoca
Moderna
Pittura, scultura, grafiche
Contemporanea
Gioielli e orologi da collezione
Antico
Moderno
Mobili e complemento d’arredo
Contemporaneo
Tappeti
Categorie d’arte NUOVE
Fotografie d’autore
Poster cinematografici e pubblicitari
Bambole e giocattoli d’epoca
Artigianato Artistico Contemporaneo
Graf. 1: Ripartizione del numero di vendite di beni artistici in Italia per tipologia (valori %) Fonte: Elaborazione dati Lcba, Nomisma, 2005
scultura9%
disegni7%
pittura30%
mobili32%
altri oggetti 22%
Tab. 1: La composizione del mercato dell’arte: categorie nuove e categorie tradizionali
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delle bambole e dei giocattoli d’epoca. Questo progressivo ampliamento ha coinvolto
anche il settore dell’artigianato artistico e tradizionale1, sempre più assimilabile e
riconducibile al concetto d’arte e, in particolare, al concetto d’“arte moderna e
contemporanea” (Tab.1).
1.2.- IL MERCATO DELL’ARTE CONTEMPORANEA
In un mercato che a livello internazionale muove circa 30 miliardi di euro tra scambi
pubblici e privati, l’Italia è interessata per una piccola parte stimabile intorno ai 350
milioni di euro2 annui. Rispetto al mondo dell’arte nel suo complesso, poi, l'arte
moderna e contemporanea è un piccolo mercato paragonato a altri mercati
maggiormente di massa. Si stima che esistano oggigiorno circa 50.000
professionisti dell'arte in tutto il mondo che si occupano di arte moderna e
contemporanea. Questo è un numero estremamente piccolo considerando che si
possono trovare spazi espositivi in quasi il 50% delle 193 nazioni esistenti. Inoltre,
nonostante le sue modeste dimensioni, il mercato dell'arte attraversa tutto il globo,
specialmente se si pensa a Pablo Picasso, Andy Warhol e a altri famosi artisti.
Esaminando poi la “rappresentatività” delle gallerie (dove per “rappresentatività” si
intende che una certa galleria promuove attivamente un artista lungo un periodo di
tempo e cioè per più di una semplice esposizione) rispetto a quasi 50000 artisti, i
risultati sono alquanto interessanti: il 33% degli artisti sembra non avere una
galleria rappresentativa. Oltre il 50% sono rappresentati in un solo paese e solo il
13% sono rappresentati in 2 o più paesi. Se si tiene presente che alcuni paesi quali
Austria, Germania, Liechtenstein e Svizzera vanno a creare una sorta di "vicinato
culturale", e successivamente si osserva il numero degli artisti rappresentati in più
di 3 paesi, si scoprirà che solo il 3,3% artisti (viventi e non) sono realmente
internazionali3.
1 Di artigianato artistico non esiste una definizione univoca e spesso essa appare declinata in modo diverso in Italia rispetto ai principali paesi europei. Nel panorama nazionale può essere utile riferimento quello adottato dalla Regione Toscana con la L.R. 58/99 che lo identifica nelle creazioni, produzioni e opere di elevato valore estetico o ispirate a forme, decori, stili e tecniche che costituiscono elementi tipici del patrimonio storico e culturale, (…) tenendo conto delle innovazioni che, nel compatibile rispetto della tradizione artistica, da questa prendono avvio e qualificazione nonché le elaborazioni connesse alla loro realizzazione; tali lavorazioni vengono svolte prevalentemente con le tecniche manuali, ad alto valore tecnico professionale, con l’ausilio di apparecchiature, ad esclusione di processi di lavorazione interamente in serie. (…). 2 Monti S., “Investire in arte”, Il Caos Management, n° 5 2004. 3 Fonte: http://www.artfacts.net/index.php/pageType/contact/lang/6.
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1.3.- GLI OPERATORI DEL MERCATO DELL’ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA
Il mercato dell’arte moderna e contemporanea è caratterizzato dalla presenza di
una pluralità di soggetti, così come schematizzato nella Figura 1.
L’artista colloca la sua
produzione sul mercato
attraverso due canali di
vendita: i committenti
(privati e pubblici/collettivi)
e le gallerie (o i mercanti
d'arte). Nel primo caso il
rapporto artista-compratore
è diretto, siano essi
committenti privati
(collezionisti o occasionali
compratori) o pubblici (musei, fondazioni, enti pubblici e religiosi), mentre nel
secondo caso, le gallerie d'arte private operano come intermediari tra l’artista e gli
acquirenti. Un ulteriore soggetto che opera attivamente sul mercato è
rappresentato dalle case d'asta, che collocano sul mercato opere provenienti in
prevalenza dai collezionisti privati.
Da segnalare che un ruolo non marginale, soprattutto nella promozione e diffusione
del mercato è rappresentato da critici d'arte, media e cataloghisti.
Tenuto conto che l’obiettivo specifico della presente ricerca è legato al mondo delle
gallerie, pare utile soffermarsi a descrivere con maggior livello di dettaglio quegli
attori che in maniera più o meno diretta ne interessano e influenzano l’attività e in
particolare:
- I COMMITTENTI PRIVATI: COLLEZIONISTI
In linea generale si constata che la clientela privata si rivolge al mercato
dell’arte moderna e contemporanea con sempre maggior attenzione, nel
tentativo di conciliare l’esigenza di realizzare un buon investimento con il
desiderio di appagare il proprio senso estetico, il piacere della contemplazione,
l’appartenere a un sistema elitario. All’interno della clientela privata un ruolo
determinante è giocato dai collezionisti, riconducibili a due tipologie: i
collezionisti propriamente detti ed i collezionisti "a tempo"4. I primi acquistano
perché interessati all'arte, per il piacere di vivere con le opere, di conoscere gli
artisti e di vedere le mostre. Per questi collezionisti la ridotta profittabilità
4 Cfr: Locatelli Biey M, Zanola R., “Il mercato delle sculture in Italia”, Aedon Rivista di arti e di diritto, n°2, 1999
ArtistaGALLERIA
Musei eFondazioni
Case d’asta
CommittentiprivatiFiere
ArtistaGALLERIA
Musei eFondazioni
Case d’asta
CommittentiprivatiFiere
Fig. 1: Gli operatori del mercato dell’arte moderna e contemporanea
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dell'investimento in arte è più che compensata dal piacere estetico che essi
traggono dal possesso dell'opera, il cosiddetto "dividendo estetico".
Nella seconda tipologia rientrano i nuovi ceti economicamente emergenti, quelli
che acquistano le opere come status symbol e/o come investimento
commerciale con aspettative finanziarie. Questi collezionisti sono quelli che, da
un lato, rendono attivo il mercato, ma dall'altro fanno salire o scendere i prezzi
in modo imprevedibile. Sono acquirenti che non seguono nel tempo il mercato
dell'arte, ma si allontanano da questo, comperano altre cose e
conseguentemente fanno prima salire e poi scendere i prezzi. La loro presenza
determina un aumento illusorio della domanda con un conseguente aumento dei
prezzi, cui seguono periodi di contrazione degli stessi quando questi collezionisti
abbandonano il mercato.
- LE FIERE INTERNAZIONALI
Le grandi fiere nazionali e internazionali sono un osservatorio importante
dell'arte, capaci di attirare l'interesse di operatori e di collezionisti. Esse si
propongono come obiettivo quello di rafforzare la qualità artistica delle opere, di
ampliare l'internazionalità del mercato e di favorire i contatti tra i diversi
operatori. Generalmente queste fiere hanno settori differenti per l'arte antica,
moderna e contemporanea.
Alcune strutture fieristiche offrono in consultazione un sito Internet mirato a
diffondere informazioni sulle attività svolte nell'ambito della fiera. Tuttavia, gli
unici dati disponibili on-line, oltre a quelli di carattere generale sulla fiera, sono
il numero dei visitatori, quello degli espositori, la loro provenienza ed in alcuni
casi i nominativi degli artisti presentati dalle gallerie.
Dall'analisi della Tabella 2 emerge come Artissima ed Arte Fiera, le due
manifestazioni che si svolgono in Italia, registrino una notevole presenza di
galleristi, del tutto in linea con le più importanti fiere internazionali. Per contro,
in Italia la presenza del pubblico, così come degli operatori, è inferiore ai valori
registrati all'estero. Tuttavia, l'interpretazione dei dati è solo parziale, dal
momento che nessuna fiera è in grado di comunicare la percentuale delle opere
vendute, i dati sui prezzi di vendita e sul fatturato globale realizzato nel corso
della manifestazione.
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Fiera Citta' Periodo Paesi presenti
Gallerie presenti
Gallerie italiane
% gallerie italiane sul totale
Visitatori
Arte Fiera
Bologna Gennaio 10 209 141 67% 40.000
MiArt Milano Marzo 11 192 57 30% n.d.
ITA
LIA
Artissima Torino Novembre 7 152 78 51% 21.000
Arco Madrid Febbraio 36 287 15 5,2% n.d. Art Brussels
Brussels Aprile 20 132 19 14% 32.782
Art Basel Basilea Giugno 30 272 13 4,7% n.d. Art Forum Berlin
Berlino Settembre 25 119 1 0,8% 37.000
Frieze Art Fair
Londra Ottobre n.d. 160 9 5,6% 30.000
FIAC Parigi Ottobre n.d. 235 14 6% n.d.
Art Cologne
Colonia Novembre 26 292 9 3% 72.000
EU
RO
PA
Collect Londra Febbraio 9 40 2 5% 10.000
The Armony Show
New York
Marzo 25 162 8 5% 40.000
Art Basel Miami
Miami Dicembre
Usa, America Latina, Europa,
Asia
155
4 2,5% 33.000
EX
TR
AEU
RO
PA
SOFA Chicago Novembre 11 98 4 4% 34.000
- LA CASA D’ASTA
Nel mercato dell’arte moderna e contemporanea le case d'asta svolgono un
ruolo chiave, non solo perché rappresentano un luogo naturale di incontro tra
domanda e offerta, ma anche per la loro capacità di garantire la
commercializzazione delle opere d'arte in tempi brevi, oltre a fornire servizi
finanziari agli acquirenti. Esse fungono al contempo da “borse” e “investment
bank”: le sedute nelle quali vengono aggiudicate una dopo l’altra decine di
opere a prezzi altisonanti sono il momento più noto, ma rappresentano la fine di
un lungo lavoro che la casa d’asta compie, valorizzando l’opera proposta da un
venditore attraverso un attento lavoro di documentazione, di attribuzione e, se
necessario, di restauro. La Casa, quando è possibile, cerca di inserire l’opera nel
contesto migliore, magari attendendo che venga tenuta una mostra o battuta
un’opera importante dello stesso autore. Quando lavora con il privato la casa
d’asta svolge un lavoro simile a quello di una banca, che accompagna una
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“matricola” alla quotazione in borsa. Quando, però inizia l’asta, la Casa assume
un altro ruolo, quello di “mercato”, cercando di garantire il miglior incontro
possibile fra domanda e offerta: elemento sostanziale per la salvaguardia del
mercato. Inoltre, le case d'asta sanno anticipare le tendenze che si
trasformeranno in vere e proprie mode, data la loro capacità di cogliere sia pure
impercettibili segnali di interesse del mercato. In campo internazionale le grandi
case d'asta - Sotheby's e Christie's - operano prevalentemente sulle piazze di
Parigi, Londra e New York, mentre in Italia le città più importanti sono Milano e
Roma. Esse offrono in asta diverse tipologie di opere al fine di verificare
l'eventuale apprezzamento da parte dei collezionisti, e, in base al grado di
entusiasmo suscitato, decidono se valga la pena o meno di ripetere
l'esperimento. Infatti, non va dimenticato che le case d'asta sono notoriamente
avverse al rischio e quindi gli artisti e le opere qualitativamente valide tendono
a rimanere nel mercato, mentre quelli meno "buoni" vengono scartati .
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2.- LA SEGMENTAZIONE DELL’OFFERTA DI ARTIGIANATO ARTISTICO TOSCANO
Per capire se la galleria d’arte può considerarsi un canale commerciale interessante
per una qualche tipologia di artigiani di alto artigianato artistico toscano è
necessario identificare dei criteri che consentano di suddividere l’universo degli
artigiani in segmenti omogenei. A tal fine, tenendo ben presente l’obiettivo a cui
tendere, sono state individuate quattro variabili di segmentazione:
- caratteristiche della lavorazione
- caratteristiche della proposta di prodotto
- immagine del produttore
- sue potenzialità interpretative.
La scelta di queste variabili è stata dettata dal fatto che nei settori artistici i relativi
prodotti tendono a differire soprattutto soprattutto nella loro valenza simbolica
piuttosto che in quella d’uso. Nei segmenti più elevati, poi, ciò che diviene oggetto
del mercato passa dall’essere semplicemente il prodotto, al binomio indissolubile
opera/artista, fino a giungere alle situazioni tipiche da “arte contemporanea”, dove
nel binomio assume predominante importanza il valore “personale” dell’artista,
prima ancora delle caratteristiche specifiche dell’opera.
Le quattro variabili precedentemente elencate derivano pertanto proprio dalla
centralità degli argomenti “prodotto” e “autore” nella caratterizzazione dei differenti
segmenti di offerta. La dimensione “prodotto” si caratterizza in base al modo in cui
è lavorato e alla sottostante valenza simbolica e di proposta; l’autore invece
assume specifiche connotazioni in base al modo in cui si propone e alla personalità
che infonde nelle sue interpretazioni. Ecco quindi riassunte le ragioni sottostanti alla
scelta delle quattro variabili sopra elencate. Le due dimensioni sono fra loro
strettamente interdipendenti: i tratti di personalità e di interpretazione
determineranno il livello qualitativo dei prodotti; questi contribuiranno a narrare
l’artista e a costruirne l’immagine.
Entrando maggiormente nel merito delle variabili, si può dire che il modo in cui un
prodotto è lavorato incide molto sul suo essere “unico” o meno fino a divenire
“standard”. Tuttavia il carattere di unicità del prodotto dipende altresì dal tipo di
interpretazione che l’autore ha effettivamente profuso nell’opera. In altre parole
l’unicità dipende anche dal fatto che il prodotto che ne scaturisce sia frutto di una
personale/specifica attività di ricerca tale da renderlo differente da ogni altro
prodotto o sia all’opposto frutto di una pedissequa applicazione di canoni
tradizionali o consolidati o noti. A questo proposito si può dire che l’opera d’arte si
caratterizza per un grado molto elevato di unicità, essendo l’unico prodotto che
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fuoriesce da uno specifico processo di lavorazione manuale e intellettuale. Al tempo
stesso, nella sua massima valenza artistica, il requisito di unicità è rafforzato dal
fatto che l’opera presenta tratti di assoluta originalità, sia nel panorama
complessivo delle opere d’arte, che nel repertorio personale dell’autore che l’ha
realizzata. Ovviamente ciò non esclude che anche all’interno del mercato dell’arte
possano trovare efficace collocazione opere dal minor grado di unicità, purché
costituiscano sempre un’interpretazione autentica di un autore.
Il tipo di interpretazione che un autore profonde in una specifica opera deriva dai
criteri di lavoro che egli ha nel tempo elaborato e dai suoi tratti di personalità
generale. Questi danno vita ad una sorta di modello interpretativo personale che
guiderà il produttore in ogni suo specifico lavoro. Tuttavia il modello darà vita ogni
volta ad opere uniche, differenti, in virtù della peculiarità degli stimoli e delle
possibilità offerti dalla specifica situazione di lavoro.
Il modello interpretativo adottato dall’autore nel tempo tenderà a plasmare anche il
modo in cui l’autore stesso sarà generalmente percepito dal mercato. In quello
dell’arte il modo in cui l’autore sarà percepito diverrà elemento determinate del
valore dell’opera. Pertanto, ritornando alla dimensione “autore” essa è
variabilmente caratterizzata sia dai tratti di personalità dello stesso, dal suo grado
di originalità, ma anche dal modo in cui l’autore si propone al mercato e costruisce
la sua immagine personale/aziendale.
Riguardo al modo di proporsi al mercato si può a sommi capi distinguere chi
persegue un’immagine di “artista”, da chi “maestro artigiano”, da chi di “brand”
aziendale non legato ad una specifica persona (impersonale). Chi si propone come
artista differisce dal maestro artigiano nel fatto di essere maggiormente impegnato
in un percorso di affermazione del sé e del suo nome all’interno del settore di
mercato specifico dell’arte contemporanea, partecipando ad esempio a mostre
collettive e personali e frequentando il mondo delle gallerie d’arte. Il maestro
artigiano è maggiormente centrato sulla sua creazione e sulla capacità del suo
prodotto di incontrare i gusti dei clienti, piuttosto che di cercare di anteporre la
fama del proprio nome. Il maestro artigiano è prima di tutto un soggetto che sa
effettuare al meglio certi tipi di lavorazione. L’artista può sbizzarrirsi in più
lavorazioni senza necessariamente essere eccellente sul piano tecnico. Per lui è più
importante l’emozione che riesce ad imprimere nell’opera piuttosto che la sua
buona realizzazione. Il maestro artigiano invece tende ad applicare le buone regole
di lavorazione che possono al tempo stesso imbrigliarlo sul piano della creatività.
Per quanto riguarda l’azienda impersonale, vi è in questo panorama quella protesa
ad affermare il proprio brand e che appare per molti tratti assimilabile ad un’artista,
sebbene orientata ad affermarsi in un mercato differente, con un’immagine diversa.
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Vi è tuttavia nel panorama delle aziende impersonali anche quella somigliante al
maestro artigiano, largamente centrata sulla qualità del proprio prodotto piuttosto
che impegnata per l’affermazione del proprio brand.
Le caratteristiche di personalità dell’autore si traducono nella sua capacità di
conferire una propria specifica impronta e una certa originalità alle sue opere. La
propria impronta può variabilmente caratterizzarsi a seconda che l’autore tenda ad
ispirarsi in modo più o meno marcato a canoni tradizionali, ad altri modelli
consolidati o viceversa si cimenti in un percorso di massima originalità.
In sintesi le variabili di classificazione dell’offerta di artigianato artistico e la loro
declinazione intrinseca sono riportate nella tabella 3.
Tab.3.: Variabili di segmentazione dell’offerta
1. prodotto unico d'artista
2. prodotto unico indifferenziato (immagine standard)
3. piccola serie di alto livello ed indifferenziata
A = caratteristiche
della lavorazione
4. prodotto di serie standard
1. prodotto di ricerca
2. riedizioni di collezioni moderne
3. riedizioni storiche
B = caratteristiche
proposta di prodotto
4. ispirato a produzioni storiche o tradizionali
1. artista
2. maestro artigiano
C = immagine del
produttore
3. impresa impersonale
D = potenzialità
interpretative
(margine di
differenziazione)
da 0= bassa o nulla capacità distintiva sul prodotto a 5= alta
capacità interpretativa e di personalità sul prodotto
Dalle diverse combinazioni delle quattro variabili sono stati ricavati i segmenti di
offerta descritti nella scheda sottostante. Ciascuno di essi pare rappresentativo di
gruppi nei quali possono essere distribuiti gli attori produttivi che compongono
l’universo dell’artigianato artistico toscano. In pratica, quindi, il processo di
segmentazione effettuato serve a delineare i tasselli che compongono il mondo
dell’artigianato artistico toscano e a predisporre un’idonea base di lavoro per capire
quali di questi tasselli interessano e quali invece risultano poco significativi rispetto
all’obiettivo dell’indagine.
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I SEGMENTI di OFFERTA IDENTIFICATI
Artista contemporaneo di ricerca: Soggetto che produce prodotti unici differenziati, improntati ad una propria e caratteristica personalità artistica, sulla base di una personale attività di ricerca, che si propone al mercato come un artista e secondo una elevata capacità interpretativa e di personalità di prodotto
Artista contemporaneo su temi storici: Soggetto che produce prodotti unici differenziati, improntati ad una propria e caratteristica personalità artistica, sulla base di una personale attività di ricerca ispirata tuttavia a soggetti e temi storici, che si propone al mercato come un artista e secondo una elevata capacità interpretativa e di personalità di prodotto
Designer: colui che sviluppa proposte di design, sulla base di una costante attività di ricerca e in virtù di capacità interpretativa e di una identità marcate. Le proposte possono trovare espressione produttiva in piccole serie di alto livello. A tale segmento appare riconducibile anche l’azienda che promuove la creazione di proposte di designer sia interni che esterni, curandone la produzione e la riedizione.
Maestro artigiano di ricerca: Impresa artigiana che gravita attorno alla personalità del titolare, che produce prodotti unici più o meno differenziati o in piccole serie di alto livello, eseguiti sulla base di elevate capacità tecnico-manuali, riconducibili alla personalità artistica dell'artigiano, sebbene tale personalità non sia così affermata come quella di un artista, realizzati sulla base di una personale attività di ricerca oppure ri-editando collezioni moderne oppure rivisitando tecniche e stili tradizionali, appartenenti al patrimonio produttivo della sua impresa, che si propone al mercato come un artista o come artigiano, ma secondo una capacità interpretativa e di personalità di prodotto non molto elevata.
Maestro artigiano tradizionalista: Impresa artigiana che gravita attorno alla personalità del titolare, che produce prodotti unici non ben differenziati, come riproduzioni fedeli di pezzi della storia produttiva di un territorio o che si ispirano alla cultura artigiana del passato, eseguiti sulla base di elevate capacità tecnico-manuali e secondo una capacità interpretativa e di personalità di prodotto non elevata, non ben riconducibili alla personalità artistica dello specifico artigiano o artista, proprio perché tale personalità non è molto affermata e riconoscibile.
Azienda artigiana di ricerca: Azienda che produce prodotti unici più o meno differenziati o in piccole serie di alto livello, eseguiti sulla base di elevate capacità tecnico-manuali delle proprie maestranze, non riconducibili alla persona di un maestro in particolare, ma alla complessiva identità aziendale, realizzati sulla base di una sistematica attività di ricerca oppure ri-editando collezioni moderne, appartenenti al patrimonio culturale aziendale, tuttavia secondo una capacità interpretativa e di personalità di prodotto non molto elevata come quelle delle aziende di alto design.
Azienda artigiana tradizionalista: Azienda che produce prodotti unici non ben differenziati, come riproduzioni fedeli di pezzi della storia produttiva di un territorio o che si ispirano alla cultura artigiana del passato, eseguiti sulla base di elevate capacità tecnico-manuali delle proprie maestranze, non riconducibili alla persona di un maestro in particolare, ma alla complessiva identità aziendale, sebbene tale identità non sia così ben affermata sul mercato e ben riconoscibile anche a causa di capacità non elevate di interpretare il soggetto storico, interne all'azienda.
Maestro o azienda artigiana di basso livello: Impresa artigiana che produce prodotti unici o in piccole serie, indifferenziati, che si ispirano alla cultura artigiana del passato, eseguiti sulla base di buone capacità tecnico-manuali delle proprie maestranze, sulla base di una modesta capacità interpretativa del soggetto storico tale da rendere non riconoscibile il prodotto dell'impresa e da non affermare un'elevata identità aziendale
Questi segmenti consentono di rappresentare l’intero universo produttivo artistico
toscano. Fra essi è possibile individuarne una parte che potenzialmente può trovare
collocazione nel mercato delle gallerie d’arte. Tuttavia all’interno dei segmenti di
offerta potenzialmente interessati al mercato dell’arte occorrerà procedere ad una
segmentazione ancora più “fine” e ciò lo si farà a partire dal capitolo successivo,
sulla base di una segmentazione del mercato delle stesse gallerie d’arte.
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3.- LA SEGMENTAZIONE DEL SETTORE DELLE GALLERIE D’ARTE
3.1.- Cosa si intende per “Galleria d’Arte”? La definizione dei “concetti”
Dall’esame di molteplici casi di spazi espositivi e commerciali, italiani ed esteri, che
si autodefiniscono “gallerie d’arte” emergono con chiarezza forti differenze nel
concetto di base. Riuniti sotto il generico termine “galleria d’arte” si trovano attività
commerciali profondamente diverse per tipologia di artista trattato, specializzazione
merceologica, mission, target di clientela di riferimento e modalità di promozione e
comunicazione.
Ciò considerato, i termini chiave per una segmentazione delle gallerie d’arte sono a
nostro avviso rappresentati dall’ARTISTA trattato e dalla SPECIALIZZAZIONE
TIPOLOGICA/MERCEOLOGICA. Per quanto riguarda l’artista esso può essere
declinato in base a:
- il tipo di autore (i tipi corrispondono ad alcuni segmenti di offerta individuati nel
capitolo precedente);
- il fatto che sia vivente o meno
- il suo stile
A ben vedere, infatti, esiste un elemento comune a tutti i possibili concetti di
galleria che serve anche e soprattutto a definire una netta linea di demarcazione
rispetto ad ogni altra forma di canale commerciale: la galleria è uno spazio
espositivo e commerciale in cui si promuove l’artista e non il prodotto. E’ per
questo che si ritiene opportuno, al fine di pervenire ad una prima classificazione e
segmentazione del concetto di “galleria d’arte”, partire dall’analisi delle possibili
declinazioni del termine “ARTISTA”.
1.- Prima variabile di segmentazione: TIPO di AUTORE
Partendo dalla definizione più generalista per cui “è considerabile artista colui che
svolge con l’ingegno, e secondo regole dettate dall’esperienza e dallo studio,
un’attività umana finalizzata a creare opere a cui si riconosce un valore estetico”,
rientrano nel concetto sia le attività legate alle cd. “arti maggiori” (pittura, scultura
e architettura) che quelle legate alle “arti minori” (oreficeria, miniatura, ceramica,
etc.).
L’autore interessato dal mercato delle gallerie d’arte non riguarda tutti i segmenti di
offerta individuati nel capitolo precedente, ma solo quelli che corrispondo a:
16
- un’alta capacità dell’autore di esprimere la propria personalità nelle sue opere,
distinguendo in tal senso chi si ispira ad uno stile strettamente personale ed
originale, da chi all’opposto tende affidarsi a modelli maggiormente
convenzionali
- una sufficiente riconoscibilità individuale ovvero il prestigio che l’artista si è
guadagnato in un suo circuito di estimatori e tale da conferire maggior valore
all’opera, indipendentemente dalla sua qualità o dalle caratteristiche
realizzative.
Sulla base di questi due principi, nell’universo dei segmenti delle produzioni
artistiche individuati nel precedente capitolo, gli autori che possono trovare spazio
nei circuiti delle gallerie d’arte in senso ampio sono:
l’artista (in senso stretto)
il maestro artigiano
il designer
Questi tre segmenti presentano possibilità di mercato assai differenziate all’interno
di quello generale delle gallerie d’arte e ciò in dipendenza di:
- Criteri di scelta dell’acquirente: quando nel processo decisionale d’acquisto una
componente che incide fortemente sulla scelta del prodotto è il valore della
firma dell’artista, si crea spazio solo per l’ “artista in senso stretto”; viceversa,
un “maestro artigianato” ha maggiori possibilità quando il prodotto viene scelto
non per il nome ma per le caratteristiche qualitative ed estetiche. Dal punto di
vista della valenza della propria firma il designer risulta assimilabile all’artista.
- Criteri di scelta del gallerista: nella maggior parte delle gallerie si privilegia
l’inserimento di “artisti in senso stretto” piuttosto che di “maestri artigiani”. Ciò
è più evidente in quelle gallerie che trattano arti figurative dove la definizione di
“artista” è spesso più restrittiva tanto da arrivare a casi estremi in cui il
“maestro artigiano” è considerato escluso dal concetto di artista. Il designer
occupa spazi limitati all’interno delle gallerie d’arte. Egli risulta presente in modo
intensivo all’interno del segmento delle gallerie di design e in via marginale nelle
gallerie d’arte contemporanea e in particolare nel caso di designer ben
affermati.
- Meccanismi di costruzione del prezzo: mentre per l’”artista in senso stretto”
(quando già affermato) la variabile prezzo è spesso già determinata dal
mercato: nel senso che esiste una “quotazione di mercato” delle opere che può
variare nel tempo anche grazie al livello, all’intensità e al tipo di promozione
svolta dal gallerista e dalle case d’asta, che facendo “cultura” su quell’artista
17
possono incrementarne la domanda; nel caso del “maestro artigiano” il prezzo
del prodotto verrà determinato tenendo conto della quantità e qualità della
manodopera impiegata, del tipo di materiali, delle tecniche di lavorazione
utilizzate, dell’essere fatto a mano e del valore che ha l’essere pezzo unico.
Infine, per quanto riguarda il designer il prezzo non è riconducibile a quello della
sua idea, quanto al prezzo di mercato dell’oggetto di serie e che lui ha ideato.
Solo rispetto a sue autonome creazioni, che non entrano in un processo di
produzione industriale, si applicano meccanismi di formazione del prezzo
analoghi a quelli dell’opera di artista in senso stretto.
- Funzione d’uso del prodotto finito: se consideriamo l’insieme (molto consistente)
degli artisti contemporanei che fanno ricerca negli ambiti delle installazioni, dei
mixed media e del complemento d’arredo, pare abbastanza chiaro il fatto che
spesso l’artista non ha un obiettivo finale già definito, tanto da non mirare a
realizzare un prodotto con una specifica funzione d’uso. Il valore dell’opera non
si sostanzia nel “servire a qualcosa” bensì nel “comunicare qualcosa”. Tale modo
di ragionare risulta del tutto antitetico rispetto al comune e naturale processo
produttivo seguito dal “maestro artigiano” che, partendo da un obiettivo chiaro
di tipologia di oggetto e di relativa funzione d’uso (es.: costruire un centrotavola
con certe caratteristiche di forma, dimensione, colore, etc..), si concentra sulla
scelta delle migliori materie prime e sull’applicazione di tecniche artigianali per
arrivare alla realizzazione di un manufatto il cui valore sarà quantificato
soprattutto valutando l’abilità tecnico-manuale del suo autore. L’”artista”,
infatti, partendo da materie prime costituite da oggetti o materiali con una
funzione d’uso spesso del tutto estranea a quella dell’opera che vanno a
comporre, li riassembla e riutilizza, stravolgendone la logica funzionale secondo
meccanismi
interpretativi che
fanno emergere la
personalità e
l’espressività
dell’autore (a titolo di
esempio si riportano
due foto di opere
rappresentative di
tale logica).
Il designer viceversa
appare, più delle altre due tipologie di operatori, maggiormente centrato sulla
funzione d’uso dell’oggetto. Ciò vale tuttavia esclusivamente per le sue creazioni
Fonte: Nostre foto ad Arte Fiera Bologna (Edizione 2006)
18
destinate alla produzione industriale. Viceversa, per ciò che attiene alle sue
creazioni prettamente “artistiche” la funzione d’uso dell’oggetto tende a perdere
rilevanza.
- Il carattere di unicità dell’opera: L’unicità è termine fondamentale di valore
dell’opera e di sua scelta nei diversi circuiti di gallerie. Per l’artista è la sua
personalità, l’originalità di ogni interpretazione che rende essa stessa unica. Per
il maestro artigiano il carattere di unicità appare attenuato essendo riconducibile
alla cura e alla qualità della sua personale lavorazione di un singolo pezzo. Nel
caso dell’opera del designer essa non ha valenza di pezzo unico; l’unicità è
riconducibile alla sua idea, mentre l’oggetto è frutto di una produzione seriale. Il
designer ha necessità, diversamente dall’artista in senso stretto e dal maestro
artigiano, di un mezzo di traduzione dell’idea in oggetto. Questo mezzo è
generalmente rappresentato dall’azienda di design che, oltre a dare concreta
realizzazione all’opera, funge anche da “editore” e mezzo di affermazione
dell’artista. In un certo senso, il designer necessita di un operatore intermedio
aggiuntivo rispetto alle altre due figure e che qualche volta coincide con
un’azienda di sua proprietà. Per queste caratteristiche, quindi l’oggetto di design
trova collocazione nella galleria di design. Tanto più il designer acquisisce
prestigio e riconoscibilità, quanto più tende ad assomigliare alla figura
dell’artista in senso stretto e in virtù di questo a guadagnarsi spazi maggiori
nelle gallerie d’arte, ivi incluse quelle d’arte contemporanea. In tal caso, la sua
presenza in tali ambiti avverrebbe attraverso realizzazioni artistiche, totalmente
frutto della sua opera manuale e magari riconducibili ad ambiti di espressione
diversi da quelli per lui abituali (vedi le fotografie di Ettore Sottsass ecc.).
L’azienda di design, in quanto editore contribuisce, come si è detto, in modo
determinante all’affermazione artistica del designer, tanto più è elevato il
prestigio dell’impresa.
Riepilogando il concetto di autore nel mondo delle gallerie d’arte in senso lato può
essere così scomposto:
TIPO DI AUTORE
ARTISTA in senso stretto
MAESTRO ARTIGIANO DESIGNER
19
2.- Seconda variabile di segmentazione: CONTEMPORANEITA’/NON
CONTEMPORANEITA’
La seconda variabile per la segmentazione del mondo delle gallerie d’arte
concerne il carattere di “contemporaneità” o meno dell’artista. Tale fattore è
evidentemente e notoriamente importante nella pittura, tanto che si ripercuote
fortemente anche in differenti quotazioni e forme promozionali di un’artista
moderno rispetto ad uno contemporaneo. È tuttavia importante anche nelle altre
forme d’arte, tanto che, ai fini di una corretta classificazione dei diversi segmenti di
“galleria” è opportuno distinguere gli artisti viventi (artisti e maestri
“contemporanei”) da quelli deceduti (artisti e maestri “moderni”).
L’artista moderno diventa riferimento importante anche per quella parte
dell’universo di gallerie d’arte riconducibile alle gallerie di antiquariato e di
modernariato. Per queste assume valenza, prima ancora dell’artista, il carattere
dell’opera e la sua epoca di realizzazione. In particolare è riconducibile alla galleria
d’antiquariato l’opera risalente a più di 50 anni fa e per quella di modernariato
l’oggetto con un’età compresa fra i 20 e i 50 anni.
L’“azienda di design” in quanto titolare di diritti su opere di designer può inoltre
riprodurre nuove edizioni di lavori di designer moderni consentendo quindi all’opera
di rivivere nella contemporaneità, ma solo attraverso la galleria di design.
Ne deriva così la seconda articolazione della variabile “artista”.
Tipo di autore
Contemporaneità ARTISTA in senso
stretto MAESTRO ARTIGIANO DESIGNER
Moderno
Contemporaneo
Nella tabella precedente, le celle in tonalità più chiara sono riferibili a situazioni in
cui le opere oggetto di mercato non possono essere frutto di produzioni nuove
ovvero concernono prodotti usati. Viceversa ciò che è frutto di produzione corrente
è interessato solo dalle celle di colorazione più intensa.
3.- Terza variabile di segmentazione: lo STILE
La terza variabile di segmentazione, ultima a comporre il profilo dell’artista, chiama
in causa lo STILE delle produzioni. A tal fine lo stile tende a caratterizzarsi sulla
base del tipo di elaborazione che sta dietro all’idea di opera: si va da opere che si
20
caratterizzano per il fatto di essere frutto di una personale e sperimentale attività di
ricerca, a quelle che si ispirano a tecniche e stili tradizionali o storici. Nel caso del
designer, per definizione, esso realizza opere sulla base di una costante e personale
attività di ricerca.
ARTISTA
ARTISTA in senso stretto MAESTRO ARTIGIANO DESIGNER
contemporaneo moderno contemporaneo moderno contemporaneo moderno
Di
ricerca
Tradizionalista
/ su temi
storici
Di
ricerca
Tradizionalista/
su temi storici Di ricerca
Ivi inclusa la
riedizione di
collezioni
storiche*
* Quello della riedizione di collezioni storiche è un processo che fa parte della logica produttiva ordinaria
dell’azienda di design e riguarda sia le opere del designer contemporaneo che di quello che nel frattempo
è venuto a mancare.
4.- Quarta variabile di segmentazione: SPECIALIZZAZIONE TIPOLOGICA/
MERCEOLOGICA
Come già premesso nella definizione generale, l’artista può proporre opere afferenti
a molteplici aree tipologiche. Al tempo stesso le gallerie tendono a presentare
un’offerta specializzata in determinate tipologie di opere e/o determinati materiali.
La specializzazione tipologica e/o merceologica può muovere all’interno delle aree
individuate nello schema seguente:
PITTURA SCULTURA DISEGNO STAMPE MOBILI FOTOGRAFIA MIXED MEDIA INSTALLAZIONI GIOIELLERIA
CERAMICA VETRO
ARTIGIANATO/ OGGETTISTICA LEGNO PIETRA ARGENTO ALTRI METALLI TESSUTI
21
3.2.- I SEGMENTI IDENTIFICATI E LE LORO CARATTERISTICHE
Intersecando le 4 variabili precedentemente individuate si identificano una serie di
segmenti (es: artista contemporaneo di ricerca che propone opere di pittura).
Partendo dal presupposto che segmenti ritenuti omogenei o affini potranno essere
accorpati per andare a definire un unico segmento di “galleria d’arte” e tenendo
presente che alcune combinazioni, potenzialmente riconducibili a segmenti, saranno
escluse a priori perché ritenute impossibili o poco significative, sono emersi 6
diversi concetti di “galleria d’arte” (vd. Tabella 4) e in particolare:
1.- galleria d’arte contemporanea: spazio espositivo e commerciale che
promuove artisti (e in qualche raro caso maestri artigiani) contemporanei che
presentano opere di pittura, scultura, disegno, stampe, fotografia, mixed media e
installazioni con stile improntato sia alla ricerca che, molto più raramente, alla
tradizione o alla riproposizione di temi storici.
2.- galleria d’arte moderna: spazio espositivo e commerciale che promuove
artisti (e in qualche raro caso maestri artigiani) non viventi che presentano opere di
pittura, scultura, disegno, stampe, fotografia, mixed media e installazioni.
3.- galleria d’antiquariato: spazio espositivo e commerciale che promuove artisti
e maestri artigiani non viventi attraverso opere di pittura, scultura, disegno,
stampe, mobili, gioielli e complemento d’arredo che hanno un’età superiore ai 50
anni.
4.- galleria di design: spazio espositivo e commerciale che promuove artisti,
designer (e in qualche raro caso maestri artigiani) contemporanei che propongono
per lo più mobili o complementi d’arredo con uno stile fortemente orientato alla
ricerca. Talvolta sono presenti riedizioni di collezioni storiche di oggetti progettati da
famosi designer non più viventi.
5.- galleria d’artigianato: spazio espositivo e commerciale che promuove artisti,
designer e maestri artigiani contemporanei che propongono gioielli e complementi
d’arredo con stile improntato sia alla ricerca (in maniera prevalente) che alla
tradizione (in maniera marginale) o alla riproposizione di temi storici.
6.- galleria di modernariato: spazio espositivo e commerciale che promuove
artisti, designer e maestri artigiani moderni presentando mobili, gioielli e
complementi d’arredo di età compresa fra i 20 e i 50 anni.
22
Tabella 4.- I CONCETTI di GALLERIA D’ARTE
Artista
Tipo di autore
ARTISTA (in senso stretto) DESIGNER MAESTRO ARTIGIANO
Contemporan.
Contemporaneo
(vivente) Moderno
(non vivente) Contemporaneo
(vivente) Moderno
(non vivente) Contemporaneo
(vivente)
Moderno (non
vivente)
Stile
Di Ricerca Tradiz./ su temi storici
Di Ricerca Riedizione. di
collezioni storiche Di Ricerca
Tradiz./ su temi storici
PITTURA SCULTURA A. DISEGNO STAMPE MOBILI A.
B.
A. A.
B.
FOTOGRAFIA MIXED MEDIA INSTALLAZIONI
GIOIELLERIA CERAMICA VETRO LEGNO PIETRA ARGENTO ALTRI METALLI
Sp
eci
alizz
azi
on
e T
ipo
log
ica/
M
erc
eo
log
ica
ARTIGIANATO/ COMPLEMENTO D’ARREDO
TESSUTI
A. B.
A.
A. B.
= GALLERIA d’ARTE CONTEMPORANEA
= GALLERIA d’ARTE MODERNA
= GALLERIA di ANTIQUARIATO
= GALLERIA di DESIGN
= GALLERIA d’ARTIGIANATO
= GALLERIA di MODERNARIATO
= Segmenti impossibili o poco rilevanti
Per tutte le gallerie si tratta di opere nuove. Nel caso di gallerie d’antiquariato e di modernariato si fa riferimento ad opere usate, secondo la seguente distinzione generale: A. Opere con età compresa fra 20 e 50 anni B. Opere con età superiore a 50 anni
23
Come mostra la Fig.2,
l’importanza di essere
riconosciuto o riconoscibile
come “artista” ai fini
dell’accesso nella galleria
d’arte varia in base al tipo
di galleria considerata ed
è:
- massimo nelle gallerie
d’arte moderna e
contemporanea
- minimo nelle gallerie
d’antiquariato.
Escludendo
parzialmente l’ambito
della pittura, infatti, nel
mercato antiquariale
l’attenzione è concentrata sulle caratteristiche del prodotto (epoca, stato di
conservazione, rarità, stile, materiali, ..) più che su quelle del produttore che,
peraltro, in molti casi è anonimo.
3.2.1.- IL RAPPORTO CON IL MERCATO
La segmentazione svolta, andando a lavorare su caratteristiche legate all’offerta
proposta, ha tracciato un quadro d’insieme che riteniamo utile arricchire
considerando il rapporto tra la galleria ed il consumatore d’arte. In particolare, per
ciascuno dei segmenti target è interessante capire quali sono le tipologie di clientela
a cui si rivolge, che tipo di promozione svolge e con quali canali. Le differenze che
emergeranno saranno elemento di conferma delle differenze sottese ai diversi
concetti di galleria identificati e serviranno ad acquisire le informazioni necessarie a
tracciare un quadro completo delle principali tipicità di ciascun segmento.
Fig. 2: Grado d’importanza dell’artista nei diversi segmenti di galleria
Galleria d’artigianato
Galleria di design
Galleria di modernariato
Galleria d’arte
moderna e contemporanea
Galleria d’antiquariato
L’importanza dell’essere riconosciuto
o riconoscibile come “artista” ai fini
dell’accesso in galleria cresce man mano che si sale verso il vertice
della piramide
Galleria d’artigianato
Galleria di design
Galleria di modernariato
Galleria d’arte
moderna e contemporanea
Galleria d’antiquariato
Galleria d’artigianato
Galleria di design
Galleria di modernariato
Galleria d’arte
moderna e contemporanea
Galleria d’antiquariato
L’importanza dell’essere riconosciuto
o riconoscibile come “artista” ai fini
dell’accesso in galleria cresce man mano che si sale verso il vertice
della piramide
24
Per capire chi è l’interlocutore di riferimento della galleria d’arte è opportuno capire
in primo luogo, come è composta la domanda complessiva di beni artistici.
Dall’elaborazione di dati inerenti il volume di acquisti di beni artistici effettuati in
Italia nel 2004 e resi disponibili dal Laboratorio sul Commercio dei Beni Artistici di
Nomisma, emerge una possibile
scomposizione della clientela di
riferimento in quattro segmenti
“dominanti”
- collezionista5: Appassionato
d’arte, più o meno fidelizzato
rispetto ad una specifica
galleria, presenta in genere un
elevato livello culturale con
significative e specifiche
competenze in ambito artistico
e dispone di un’alta capacità di
spesa. E’ spinto all’acquisto dal
valore artistico dell’oggetto e
soprattutto dalla sua
rarità/unicità,
- cliente occasionale: non caratterizzabile per una precisa connotazione socio-
demografica, è spinto all’acquisto dal valore emozionale dell’oggetto e dalla sua
valenza decorativa più che dal valore artistico,
- operatore commerciale: si tratta del mercante o del gallerista che acquista con
finalità puramente commerciali,
- investitore: amante dell’arte, abbastanza incline al rischio e dotato di notevole
capacità di spesa, è spinto all’acquisto dalle prospettive di crescita del valore
economico dell’opera nel medio-lungo termine.
Tali segmenti sono classificabili come “dominanti” in quanto, in termini di incidenza
sul volume totale degli acquisti del settore, la loro somma copre quasi il 90% del
mercato complessivo (Graf.2).
A questi si affiancano tre segmenti “marginali”:
- collezionista “a tempo” (speculatore): fortemente orientato al rischio, dotato di
notevole capacità di spesa e tendenzialmente disinteressato al valore artistico
5 Per un approfondimento del concetto di “collezionista” e delle sue diverse declinazioni si rimanda al cap.5 del presente rapporto di ricerca.
Graf. 2.: La scomposizione del volume complessivo di compravendite di beni artistici fra le diverse tipologie di clientela Fonte: Ns. elaborazione su dati Lcba, Nomisma 2004
Collezionista/privato37%
Investitore15%
Mercante/Gallerista
21%
Speculatore2%
Cliente Occasionale
15%
Altro1%
Musei e fondazioni
6%
Casa d’asta3%
25
dell’opera, compra per status symbol e/o per investimento commerciale con
aspettative finanziarie di breve termine.
- musei e fondazioni
- casa d’asta
Per tracciare un quadro di massima del profilo della clientela servita dalle diverse
tipologie di galleristi, andiamo ad assegnare, sulla base di quanto rilevato in sede di
intervista diretta e telefonica, a ciascuno dei segmenti di galleria identificati i cluster
di clientela più pertinenti e significativi (Tab 5)6. La diversa intensità di grigio è
proporzionale all’importanza rivestita dal segmento di clientela rispetto alla tipologia
di galleria di riferimento.
G. d’arte contemporanea
G. d’arte moderna
G. antiqu.to
G. design
G. artigianato
G. modern.to
Collezionista
Cliente occasionale
Operatore Commerciale
SEG
MEN
TI
DO
MIN
AN
TI
Investitore
Speculatore
SEG
MEN
TI
MARG
INALI
Museo
La prima considerazione è necessariamente legata alla figura del Collezionista che
risulta essere il segmento di primario riferimento per tutte le gallerie, tranne la
galleria d’antiquariato, con un peso assolutamente preponderante nelle gallerie
d’arte moderna e contemporanea. Ciò ha delle ripercussioni importanti sulle
modalità di promozione e comunicazione utilizzate da questi due segmenti di
gallerie che assumono dei caratteri tanto tipici da connotare un particolare tipo di
approccio al mercato che potremmo definire “approccio artistico”. In pratica, tutta
la promozione ruota attorno alla figura dell’artista, alla sua personalità e capacità
espressiva. L’artista viene fatto conoscere alla critica e al pubblico attraverso
eventi, organizzati all’interno della galleria e destinati ad un pubblico molto
selezionato, a cui vengono invitati prevalentemente “esperti” di settore, siano
questi collezionisti già clienti, critici d’arte o opinion leader del settore. In altri
termini, l’evento, di cui quasi sempre si tiene memoria grazie alla pubblicazione di
un catalogo, ha la funzione primaria di sostenere il processo di accreditamento
6 Le indicazioni offerte dalla tabella rappresentano la sintesi delle rilevazioni dirette e telefoniche effettuate su un campione nazionale ed europeo di circa 100 gallerie appartenenti a segmenti eterogenei.
Tab.5: Tipologie di clientela serviti dai diversi segmenti di galleria
26
dell’artista, contribuendo ad innalzarne la notorietà e le quotazioni, e viene
scarsamente utilizzato a fini commerciali, cioè come mezzo per incontrare nuovi
potenziali clienti. Ciò delinea un ulteriore tratto distintivo delle gallerie d’arte
moderna e contemporanea che le differenzia fortemente dagli altri segmenti:
condotte da galleristi con comprovate competenze artistiche, esse svolgono un
ruolo di filtro e selezione delle opere sia sul piano qualitativo che su quello creativo.
Tale funzione, espletata secondo meccanismi riconosciuti e standardizzati, rende il
gallerista punto nodale del mercato: egli non solo partecipa al processo di
valorizzazione dell’opera d’arte, ma assicura che non perda valore una volta
rivenduta nel mercato secondario. Pertanto, per ogni artista che voglia progredire
professionalmente nel mercato dell’arte contemporanea è determinante e
imprescindibile entrare sotto l’ala protettiva di un gallerista.
In sintesi, nella galleria d’arte moderna e contemporanea il rapporto col mercato
risulta caratterizzato dai seguenti tratti:
- forte attenzione alla fidelizzazione dei collezionisti acquisiti attraverso attività e
servizi (es: ricerca personalizzata di particolari opere, inviti nominativi agli
eventi, …) che aiutino a stabilire e consolidare un rapporto di fiducia fra cliente e
gallerista
- la diffusa presenza di servizi di perizia e stima, unita ad una profonda e
aggiornata conoscenza del valore di mercato attuale e prospettico degli artisti
trattati, è sintomatica di una crescente attenzione al pubblico degli investitori e
degli speculatori (che dopo i collezionisti rappresentano i target di maggior
interesse (Tab.5)). Interessante in questo senso il rapporto che alcuni affermati
galleristi europei hanno instaurato con quegli istituti di credito che propongono
alla loro migliore clientela un servizio di “art investment”
- sul fronte dello sviluppo di nuovi clienti l’obiettivo primario è conquistare
collezionisti che comprano in altre gallerie più che avvicinare clienti occasionali:
il mezzo migliore per raggiungere questo fine è la partecipazione a fiere di
settore
- il marginale interesse al cliente occasionale e poco competente in materia è
dimostrato dallo scarso sostegno offerto dalla galleria al processo di crescita
della cultura artistica dei neofiti. La rarità di incontri su temi “base” dell’arte
contemporanea, la selettività adottata negli inviti agli eventi e la stessa
conformazione degli spazi espositivi sono solo alcuni degli elementi che
comprovano questo orientamento.
Rispetto alla clientela servita, è la galleria d’antiquariato il segmento che presenta
le maggiori differenze rispetto alle gallerie d’arte moderna e contemporanea.
27
Questa tipologia di galleria è tendenzialmente orientata ad un pubblico di fascia
medio-alta che, pur amante dell’arte, spesso non dispone di competenze specifiche
e matura la decisione d’acquisto attratto dal valore estetico dell’oggetto e dalla
convinzione che il bene d’antiquariato costituisca una delle migliori alternative per
diversificare i propri investimenti. L’eterogeneità del cliente potenziale, un approccio
“passivo” al mercato che si sostanzia nello scarso utilizzo di strumenti promozionali
volti a rendere lo spazio commerciale anche punto di incontro e di scambio
culturale, uniti alla scarsa centralità della figura dell’artista rendono la galleria
d’antiquariato il segmento più periferico rispetto al concetto di “galleria” fin qui
declinato. Tanto che in realtà molti spazi commerciali che si autodefiniscono
“gallerie d’antiquariato” risultano essere, rispetto ai criteri di analisi adottati,
semplici negozi. Secondo la nostra interpretazione, infatti, si può correttamente
parlare di “galleria d’antiquariato” solo nei casi in cui:
- l’antiquario è considerabile di fascia medio-alta per competenza ed esperienza
- gli oggetti in vendita, in quanto rappresentativi di mano d’artista, hanno un
valore unitario medio-alto
- si rileva una specializzazione in una certa epoca o in un certa area merceologica
- si forniscono servizi/garanzie aggiuntive rispetto a quelle riscontrabili in un
“ordinario” negozio di antiquariato
Nonostante siano molto più centrate sulla figura dell’artista di quanto non accada
nell’antiquariato e siano rivolte ad una clientela composta in buona parte da
collezionisti, le gallerie di modernariato, rappresentative di un universo in
espansione anche se ancora piuttosto limitato, adottano un approccio al mercato in
tutto e per tutto assimilabile a quello della galleria antiquaria. Anche in questo caso,
quindi, la linea di demarcazione fra “negozio” e “galleria” può risultare labile. Si
parla di “galleria” quando:
- gli oggetti di modernariato risultano fortemente selezionati
- vi si trovano prevalentemente oggetti firmati e di design
- gli oggetti hanno un loro “significato” e una loro storia
Le gallerie di artigianato e quelle di design, infine, rivolgendosi ad una clientela
composita, fatta in prevalenza di collezionisti e clienti occasionali, adottano un
approccio al mercato similare, decisamente più dinamico e “customer oriented” che,
pur non perdendo di vista la valorizzazione del valore artistico dei prodotti offerti, si
focalizza sul cliente e lavora su quei servizi che possono servire a soddisfarne i
bisogni manifesti e a stimolarne i bisogni latenti. Anche se rimandiamo
l’approfondimento del modello della galleria d’artigianato al successivo cap.4, gli
elementi caratterizzanti il suo approccio al mercato sono riconducibili a:
28
- un ricco calendario di eventi realizzati negli spazi interni della galleria. Aperti
anche ad un pubblico inesperto, hanno il triplice scopo di animare lo spazio
vendita per acquisire nuova clientela, far acquisire visibilità agli artisti emergenti
e contribuire al processo di riconoscimento dell’artigianato artistico come forma
d’arte contemporanea
- variegata gamma di servizi di consulenza e assistenza alla clientela
- programmi di educazione culturale attuati attraverso incontri, dimostrazioni e
vendita di libri e riviste di settore volti a potenziare il fenomeno del
collezionismo di alto artigianato artistico
- spazi espositivi che grazie all’ingresso libero, all’arredamento estremamente
accogliente, alla accattivante disposizione delle opere, aumentano il tempo di
permanenza del visitatore all’interno della galleria
- gamma di articoli che coprono ampie fasce di prezzo in modo da avvicinare
all’acquisto anche una clientela meno esperta o con capacità di spesa non
troppo elevata.
In sintesi, rispetto al rapporto con la domanda, i sei segmenti di galleria identificati
si presentano raggruppabili in tre coppie ciascuna delle quali adotta un diverso
“approccio al mercato” e, conseguentemente, diverse modalità di promozione e
comunicazione:
ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA
ARTIGIANATO E DESIGN ANTIQUARIATO E MODERNARIATO
Tipo di approccio al mercato
ARTISTICO
CUSTOMER ORIENTED
PASSIVO
Servizi
Si: legati più al valore artistico ed economico dell’opera che non al valore estetico/decorativo (es:stime)
Si: legati più al valore estetico/decorativo dell’opera che non al valore artistico ed economico
Pochi o assenti
Eventi
Si: orientati a potenziare la notorietà dell’artista
Si: orientati ad acquisire nuova clientela
Pochi o assenti
Altre forme di comunicazione
- Sito: si
- Brochure di presentazione della galleria: spesso
- Cataloghi degli artisti: sempre
- Sito: si
- Brochure di presentazione della galleria: molto frequente brochure con calendario eventi
- Cataloghi degli artisti: raramente
- Sito: raro
- Brochure di presentazione della galleria: rarissimo
- Cataloghi artisti: no
29
3.2.2.- GLI SPAZI ESPOSITIVI
Anche alla luce delle considerazioni appena fatte risulta palese la presenza di
sostanziali differenze fra i sei segmenti in termini di organizzazione degli spazi
vendita, layout espositivo, arredamento e illuminazione. Pur consapevoli del fatto
che all’interno di ciascun segmento non esiste un modello di spazio espositivo a cui
tutti si conformano, diamo rappresentazione fotografica di spazi interni di gallerie
che risultano piuttosto rappresentativi del segmento di appartenenza.
- Galleria d’Arte Contemporanea
Dimensioni: molto variabili, ma
difficilmente inferiori agli 80
mq.
Arredamento e interni:
minimalisti in stile molto
moderno. Frequente la scelta di
pareti bianche e pavimento in
parquet.
Illuminazione: studiata
accuratamente con giochi di fari
finalizzati a dar risalto alle
singole opere
Layout espositivo: pochi
oggetti, esposti in modo
piuttosto distanziato alle pareti
o su cubi di sostegno. Gli ampi
spazi liberi delineano un
percorso espositivo molto
simile a quello di una mostra
Atmosfera: trasmette il senso
del lusso ed inibisce la visita
del cliente occasionale e del
semplice curioso
30
- Galleria d’Arte Moderna
Dimensioni: molto variabili,
anche se tendenzialmente
minori della galleria d’arte
contemporanea
Arredamento e interni:
l’arredamento è fatto dalle
opere esposte. Pareti e
pavimenti, spesso sono
concepiti in stile moderno
anche se non mancano casi
di ambienti che recuperano
un gusto più classico con
pareti dai colori più caldi e
greche al soffitto.
Illuminazione: studiata
accuratamente e finalizzata
a dar risalto alle singole
opere
Layout espositivo: ospitando per lo più quadri, anche questo tipo di galleria presenta ampi spazi liberi
che delineano un percorso espositivo molto simile a quello di una mostra
Atmosfera: analogamente alla galleria d’arte contemporanea, trasmette il senso del lusso ed inibisce la
visita del cliente occasionale e del semplice curioso
31
- Galleria d’Artigianato
Dimensioni:
difficilmente gli spazi
espositivi sono molto
ampi, si va dai 50 ai
150 mq.
Arredamento e
interni:
l’arredamento è fatto
dalle opere esposte.
Mensole o cubi di
sostegno, quasi
sempre bianche e di
design minimalista
servono a costruire
isole destinate a
singoli artisti
Illuminazione:
massima attenzione
è destinata
all’illuminazione, di
frequente realizzata
con fari orientabili di
design.
Layout espositivo e
atmosfera: il
percorso del
visitatore si snoda
attraverso isole
espositive. La
maggior quantità di
oggetti esposti e
l’assenza dei grandi
corridoi tipici della
galleria d’arte
contemporanea
rendono l’atmosfera
più accogliente,
contribuendo ad
avvicinare alla
galleria anche il
visitatore
occasionale o poco
esperto.
32
- Galleria d’antiquariato
Dimensioni: estremamente variabili
Arredamento e interni: l’arredamento
è fatto dalle opere esposte. Pareti di
colori caldi e pavimenti, spesso
recuperano uno stile classico, in linea
con il tipo di offerta proposta.
Illuminazione: raramente si rileva
attenzione al modo di illuminare gli
oggetti. Spesso il locale viene
illuminato utilizzando direttamente
lampade e lampadari d’epoca che
sono in vendita.
Layout espositivo e atmosfera: il
modo di disporre gli oggetti è una
delle principali variabili per distinguere una galleria da un negozio di antiquariato: alla casuale e spesso
caotica disposizione degli oggetti tipica del negozio, infatti, si contrappone una maggiore attenzione e
cura da parte della galleria. Nonostante ciò, difficilmente le opere sono disposte nel rispetto di un criterio
(es. suddivisione per epoche o stili, distinzione per aree tipologiche, etc..) per non far perdere al
visitatore in senso della ricerca e della scoperta e conferire all’ambiente un’atmosfera calda e
accogliente.
33
3.3.- LA SCELTA DEI SEGMENTI TARGET
Dato che la ricerca in oggetto è volta ad indagare le potenzialità delle galleria d’arte
italiane ed europee (soprattutto inglesi) come veicolo di promozione e
commercializzazione di prodotti di artigianato artistico toscano di alto livello, il
grado di analisi dei diversi concetti di galleria appena identificati sarà differenziato
in base al livello di interesse di ciascuno dei segmenti rispetto al nostro obiettivo. In
particolare, dato che elemento comune dell’offerta che vogliamo testare è il fatto
che si tratta di oggetti NUOVI, la prima scrematura avverrà in base a questo
parametro. Pertanto, verranno considerati “marginali” alla nostra attività di ricerca i
segmenti: galleria d’arte moderna, galleria di modernariato e galleria di
antiquariato.
Ne discende che possono essere considerati segmenti “target”, secondo un ordine
di crescente interesse (rappresentato dall’intensità del colore della tabella
seguente):
galleria d’arte contemporanea
galleria di design
galleria d’artigianato
ARTISTI E MAESTRI VIVENTI /
PRODUZ NUOVE DI AZIENDE DI DESIGN
ARTISTI E MAESTRI DECEDUTI /
PRODUZ USATE DI AZIENDE DI DESIGN
galleria d’arte contemporanea galleria d’arte moderna
galleria di design galleria di modernariato
galleria d’artigianato galleria d’antiquariato
3.4.- UNO ZOOM SUI SOTTOTIPI DEI SEGMENTI TARGET
Per ciascuno dei tre segmenti target verrà approfondita l’analisi provando a
verificare l’esistenza di sottotipologie particolarmente significative ai fini
dell’obiettivo della ricerca. A tal fine si procederà segmentando i 3 tipi di galleria in
base a:
livello e tipo di specializzazione: l’interesse a suddividere le gallerie in base
alla specializzazione merceologica e geografica è motivato dal fatto che:
una galleria specializzata in aree tipologiche molto distanti dall’oggetto della
nostra offerta o in aree affini ma legate a una specifica provenienza geografica
sarà meno propensa a prendere in considerazione l’inserimento di prodotti di
alto artigianato artistico toscano, rispetto ad una despecializzata o specializzata
in tipologie affini o aperta ad un’offerta di respiro internazionale
tipologia di artista e titolarità della galleria: tale suddivisione ha un duplice
obiettivo:
34
- escludere le gallerie gestite direttamente dall’artista o dal maestro
- capire che tipo e che livello di offerta è preferibile sottoporre alla galleria e
se ci può essere un potenziale interesse anche verso maestri artigiani meno
noti
1.- GALLERIA D’ARTE CONTEMPORANEA
Tipo di specializzazione
Tipologia di artista Nessuna
specializzazione
Tipologica (se c’è specializzazione,
questa concerne la pittura)
Geografica Tipologica e geografica
Artista (o maestro) titolare della galleria (promozione diretta)
L’artista o maestro titolare della galleria presenta opere di diverse aree tipologiche7
L’artista o maestro titolare della galleria è specializzato in pittura
------------ --------------
Solo artista affermato
Solo artisti noti di diverse aree tipologiche e di diversa provenienza geografica
Solo artisti noti specializzati in pittura
Solo artisti noti di una precisa nazione o regione
Solo artisti noti di una precisa nazione o regione specializzati in pittura
Solo artisti emergenti
Solo artisti emergenti di diverse aree tipologiche e di diversa provenienza geografica
Solo artisti emergenti specializzati in pittura
Solo artisti emergenti di una precisa nazione o regione
Solo artisti emergenti di una precisa nazione o regione specializzati in pittura
Artisti affermati ed emergenti
Sia artisti noti che emergenti di diverse aree tipologiche e di diversa provenienza geografica
Sia artisti noti che emergenti specializzati in pittura
Artisti noti ed emergenti di una precisa nazione o regione
Artisti noti ed emergenti di una precisa nazione o regione specializzati in pittura
Nel caso della galleria d’arte contemporanea vengono considerati sottoinsiemi
interessanti soprattutto i segmenti di galleria che risultano despecializzati, in cui la
titolarità della galleria non coincide con l’artista promosso e che promuovono anche
artisti emergenti. Ciò scaturisce dalle seguenti motivazioni:
- anche se la galleria d’arte contemporanea non tratta, se non in maniera
marginale, il complemento d’arredo, è ipotizzabile un maggior grado di apertura
ad introdurre nuove aree tipologiche in quelle gallerie che presentano
“assortimenti” più trasversali e non legati ad uno specifico territorio
- difficilmente il gallerista che promuove se stesso sarà interessato ad aprirsi ad
altri artisti diversi
7 Limitatamente a quelle definite per il segmento “arte contemporanea” nella tabella 4 e cioè: pittura, scultura, disegno, fotografia, mixed media, installazioni
= sottoinsiemi interessanti
= sottoinsiemi parzialmente interessanti
35
- visto il basso livello di notorietà all’estero degli artigiani che compongono
l’offerta toscana che vogliamo promuovere, è auspicabile rivolgersi a galleristi
propensi ad accogliere anche artisti emergenti
2.- GALLERIA DI DESIGN
Tipo di specializzazione
Tipologica/Merceologica
Tipologia di artista Nessuna
specializzazione mobili complemento
Geografica Tipologica e geografica
Artista, designer (o maestro) titolare della galleria
L’artista, designer o maestro titolare della galleria presenta opere di diverse aree tipologiche8
L’artista, designer o maestro titolare della galleria è specializzato in mobili
L’artista, designer o maestro titolare della galleria è specializzato in complemento
--------------
--------------
Solo artisti e designer affermati
Solo artisti/designer noti di diverse aree tipologiche e di diversa provenienza geografica
Solo artisti/designer noti specializzati in mobili
Solo artisti/designer noti specializzati in complemento
Solo artisti/designer noti di una precisa nazione o regione
Solo artisti/designer noti di una precisa nazione o regione specializzati in mobili o complemento
Solo artisti e designer
emergenti
Solo artisti/designer emergenti di diverse aree tipologiche e di diversa provenienza geografica
Solo artisti/designer emergenti specializzati in mobili
Solo artisti/designer emergenti specializzati in complemento
Solo artisti/designer emergenti di una precisa nazione o regione
Solo artisti/designer emergenti di una precisa nazione o regione specializzati in mobili o complemento
Sia artisti e designer affermati che artisti e designer emergenti
Artisti e designer noti e emergenti di diverse aree tipologiche e di diversa provenienza geografica
Artisti e designer noti e emergenti specializzati in mobili
Artisti e designer noti e emergenti specializzati in complemento
Artisti e designer noti e emergenti di una precisa nazione o regione
Artisti e designer noti ed emergenti di una precisa nazione o regione specializzati in mobili o complemento
Nel caso della galleria di design vengono considerati sottoinsiemi interessanti i
segmenti:
despecializzati, in cui la titolarità della galleria non coincide con l’artista
promosso e che trattano anche artisti/designer poco noti
specializzati in complemento d’arredo (nelle diverse accezioni: ceramica, vetro,
legno, etc.) e in cui la titolarità della galleria non coincide con l’artista
promosso.
8 Limitatamente a quelle definite per il segmento “design” nella tabella 4 e cioè: mobili e complemento d’arredo in genere.
= sottoinsiemi interessanti
= sottoinsiemi parzialmente interessanti
36
Ciò scaturisce dalle seguenti motivazioni:
- se per i soggetti che compongono la nostra offerta, la galleria di design può
essere un canale commerciale interessante limitatamente a quella parte che
propone uno “stile moderno”, (cioè artisti, designer e maestri che svolgono
un’attività “di ricerca”), per il gallerista ci potrà essere un potenziale interesse alla
nostra offerta solo se despecializzato sia per area tipologica che geografica o
specializzato in complemento d’arredo indipendentemente dalla provenienza
territoriale. Tutto ciò a patto che la titolarità della galleria non coincida con l’artista
promosso e che la galleria non ospiti solo nomi noti.
3.- GALLERIA D’ARTIGIANATO
Livello e tipo di specializzazione
Tipologica/merceologica9
Tipologia di artista Nessuna
specializz.ne
Gioielleria Ceramica Vetro Legno
Geograf. Tipologica e geografica
Artista, designer (o maestro) titolare della galleria
L’artista, designer o maestro presenta opere di diverse aree tipologiche10
L’artista, designer o maestro titolare della galleria è specializzata in gioielli
L’artista, designer o maestro della galleria è specializzata in ceramica
L’artista, designer maestro titolare della galleria è specializzata in vetro
L’artista,designer, o maestro titolare della galleria è specializzata in legno
---------- -------------
Solo artisti/ designer affermati
Solo artisti/designer noti di diverse aree tipologiche e di diversa provenienza geografica
Solo artisti/designer noti specializzati in gioielli
Solo artisti/ designer noti specializzati in ceramica
Solo artisti / designer noti specializzati in vetro
Solo artisti /designer noti specializzati in legno
Solo artisti/ designer noti di una precisa nazione o regione
Solo artisti/ designer noti di una precisa nazione o regione specializzati in una specifica area del complemento o in gioielli
Solo artisti/ designer emergenti
Solo artisti/ designer emergenti di diverse aree tipologiche e di diversa provenienza geografica
Solo artisti/ designer emergenti specializzati in gioielli
Solo artisti/ designer emergenti specializzati in ceramica
Solo artisti/ designer emergenti specializzati in vetro
Solo artisti/ designer emergenti specializzati in legno
Solo artisti/ designer emergenti di una precisa nazione o regione
Solo artisti / designer emergenti di una precisa nazione o regione specializzati in una specifica area del complemento o in gioielli
Sia artisti/ designer affermati che emergenti
Sia artisti/ designer noti che emergenti di diverse aree tipologiche e di diversa provenienza geografica
Sia artisti / designer noti che emergenti specializzati in gioielli
Sia artisti / designer noti che emergenti specializzati in ceramica
Sia artisti / designer noti che emergenti specializzati in vetro
Sia artisti / designer noti che emergenti specializzati in legno
Sia artisti/ designer noti che emergenti di una precisa nazione o regione
Sia artisti/ designer noti che emergenti di una precisa nazione o regione specializzati in una specifica area del complemento o in gioielli
= GALLERIE D’ARTIGIANATO A TEMA
Nonostante sia abbastanza evidente che, per le caratteristiche che lo
contraddistinguono, il segmento delle “gallerie d’artigianato” sia nel suo insieme
9 Rispetto al complemento d’arredo si precisa che sono state prese in considerazione le aree di specializzazione più frequenti (ceramica, vetro, legno), escludendo altre potenziali aree di specializzazione come l’argento, la pietra o il tessuto in quanto rappresentative di realtà numericamente molto limitate e quindi considerabili marginali ai fini del presente lavoro. 10 Limitatamente a quelle definite per il segmento “artigianato” nella tabella 1 e cioè: complemento d’arredo in genere e gioielleria.
37
indubbiamente il più appetibile rispetto al tipo di offerta proposta, pare comunque
opportuno analizzarne i micro-segmenti più interessanti che risultano essere quelli:
despecializzati e in cui la titolarità della galleria non coincide con l’artista
promosso.
specializzati nelle diverse tipologie di complemento d’arredo e in cui la titolarità
della galleria non coincide con l’artista promosso: questo sottoinsieme
comprende quelle che potremmo chiamare le gallerie d’artigianato “a tema”
Inoltre, anche se nell’artigianato il concetto di “notorietà” assume connotazioni
diverse che nell’arte contemporanea, anche in questo caso pare preferibile
indirizzare la nostra offerta verso galleristi che danno spazio anche ad artisti
emergenti.
Per chiarezza proviamo a riassumere nello schema seguente le precedenti
considerazioni, dando per acquisita l’esclusione di tutti i sottosegmenti di galleria in
cui la titolarità dello spazio coincide con l’artista promosso e la predilezione per
galleristi che promuovono anche nomi meno noti.
Fig.4: I micro-segmenti potenzialmente più significativi per prodotti toscani di alto artigianato artistico
Micro-segmenti significativi
Galleria d’arte contemporanea
Despecializzate per area tipologica e per area geografica
Galleria di design
Despecializzate per area tipologica e per area geografica
Specializzate in complemento d’arredo (non legato a un preciso territorio)
Galleria d’artigianato
Despecializzate per area tipologica e per area geografica
Specializzate in complemento d’arredo in genere (non legato a un preciso territorio)
A TEMA: Specializzate in una specifica area del complemento d’arredo (ceramica, vetro, legno) o gioielleria (in tutti i casi non legate a uno specifico territorio)
38
3.5.- SEGMENTI DI DOMANDA E SEGMENTI DI OFFERTA: UNA IPOTESI DI UNIONE
Sulla base dei risultati della segmentazione, proviamo adesso ad affiancare a
ciascuno dei segmenti-target di galleria identificati i segmenti di offerta più idonei.
Segmenti di offerta rappresentativi degli artigiani toscani Segmenti di
domanda Segmenti coerenti Segmenti marginali
Segmenti incoerenti
- artista contemporaneo di ricerca
- maestro artigiano di ricerca
- designer
Galleria d’arte contemporanea
- artista contemporaneo su temi storici
- maestro o azienda artigiana di basso livello
- azienda artigiana di ricerca
- azienda artigiana tradizionalista
- maestro artigiano tradizionalista
- designer
- artista contemporaneo di ricerca
Galleria di design
- maestro artigiano di ricerca
- azienda artigiana di ricerca
- artista contemporaneo su temi storici
- maestro artigiano tradizionalista
- azienda artigiana tradizionalista
- maestro o azienda artigiana di basso livello
- artista contemporaneo di ricerca
- designer
- maestro artigiano di ricerca
- artista contemporaneo su temi storici
Galleria d’artigianato
- maestro artigiano tradizionalista
- azienda artigiana di ricerca
- azienda artigiana tradizionalista
- maestro o azienda artigiana di basso livello
39
4.- LA GALLERIA D’ARTIGIANATO: LE CARATTERISTICHE DEL MODELLO
BRITANNICO
A differenza del mercato italiano dove nell’universo delle gallerie d’arte si assiste ad
un indiscusso predominio dei segmenti dell’arte moderna-contemporanea e
dell’antiquariato ed il fenomeno della galleria d’artigianato risulta poco sviluppato e
con caratteristiche difficilmente modellizzabili, nel mercato inglese (o più in
generale del Regno Unito) si rileva una presenza significativa di gallerie
“specializzate” in artigianato, sia nell’accezione più vasta sottesa al termine “craft”
che in quella più restrittiva di “contemporary fine craft”.
Il fenomeno è di origine piuttosto recente, tanto che difficilmente gallerie di
questo tipo hanno alle spalle oltre i dieci-quindici anni di attività, e si esplica
attraverso un preciso format distributivo, articolabile in sottogruppi che presentano
caratteristiche piuttosto omogenee e ben riconoscibili.
Per fare chiarezza ed evitare facili fraintendimenti legati alla mancanza, anche in
Inghilterra, di un’univoca definizione del concetto di artigianato, precisiamo che ai
fini della nostra ricerca si è concentrata l’attenzione all’analisi del sistema
distributivo legato al mercato del “contemporary fine CRAFT o artigianato artistico
contemporaneo”: unica parte dell’artigianato assimilabile, secondo buona parte
della critica, al concetto di “contemporary fine ART” (Fig.5).
Secondo quanto stabilito dall’Arts Council England è considerabile appartenente a
tale categoria un’opera:
- all’avanguardia, rappresentativa del più alto standard del mondo artigiano
- innovativa per l’utilizzo dei materiali e originale sul piano estetico
- che non rappresenta solo la firma dell’artista, ma che dimostra un approccio di
ricerca e implica un coinvolgimento della critica
Fig. 5: I diversi concetti di artigianato
Manufatti in ceramica, vetro, metallo e materiali tessili; mobili e gioielli
Manufatti progettati e realizzati da un designer-maker vivente e prodotti come pezzi unici o in piccola serie
Contemporary
fine craft
Contemporarycraft
Craft
FINE ART ???
APPLIED ART
L’opera è frutto di stimoli intellettuali dell’artista e non è destinata all’uso
L’opera realizzata èfinalizzata ad uno specifico uso, facendo leva sul design elevato e sulla creativitàdell’artista
Manufatti in ceramica, vetro, metallo e materiali tessili; mobili e gioielli
Manufatti progettati e realizzati da un designer-maker vivente e prodotti come pezzi unici o in piccola serie
Contemporary
fine craft
Contemporarycraft
Craft
FINE ART ???
APPLIED ART
L’opera è frutto di stimoli intellettuali dell’artista e non è destinata all’uso
L’opera realizzata èfinalizzata ad uno specifico uso, facendo leva sul design elevato e sulla creativitàdell’artista
40
Pertanto, i dati che seguiranno sono stati rilevati, mediante interviste dirette e
telefoniche, su un campione rappresentativo di galleristi d’artigianato operanti nel
Regno Unito (con un particolare focus sul mercato inglese), scelti in modo casuale,
escludendo però le gallerie legate in maniera prevalente all’artigianato di medio-
basso livello e concentrandosi su quelle che presentano nell’offerta manufatti di
“artigianato artistico”11.
L’elaborazione dei questionari12 servirà a tracciare un quadro analitico di questo
format ed ad identificarne sottoarticolazioni, caratteristiche, specificità, meccanismi
di funzionamento e fattori critici di successo. L’interpretazione dei risultati sarà utile
per capire il livello di potenziale interesse di questa tipologia di galleristi alla
promozione prodotti di artigianato artistico italiani e per provare a definire e
circoscrivere le condizioni di accesso a questo mercato, cioè in particolare:
- i criteri più efficaci da adottare nella selezione degli artisti toscani e nella
costruzione di proposte di offerta mirate e attraenti
- le caratteristiche stilistiche che il prodotto di alto artigianato artistico toscano
dovrebbe avere per risultare appetibile al gallerista
- i criteri di costruzione di un catalogo di offerta e gli obiettivi di comunicazione a
cui deve tendere (esaltare la personalità dei singoli? Valorizzazione l’identità
territoriale di appartenenza? Evidenziare le complementarità del gruppo
identificato?)
- gli elementi essenziali da indicare e valorizzare nella scheda di presentazione dei
singoli artisti in modo da rispondere ai principali criteri di selezione adottati dal
gallerista
- le modalità commerciali più coerenti da proporre (conto vendita?, acquisto?)
4.1.- IL MERCATO
DELL’ARTIGIANATO INGLESE: UN
INQUADRAMENTO ECONOMICO DEL
SETTORE
Il mercato dell’artigianato
rappresenta un florido settore
dell’economia inglese, con un
volume d’affari annuo stimato in
circa £ 883 milioni. Circa 32.000
gli artigiani-artisti che si
11 Per la composizione del campione si rimanda all’Appendice F. 12 Il questionario strutturato somministrato al campione è riportato nell’Appendice E.
Gallerie d’arte contemporanea
n° 1170
Gallerie e Shop
di artigianato contemporaneo
n° 512
Gallerie di artigianato artistico
contemporaneoriconosciute dal
Craft Counciln° 152
Gallerie d’arte contemporanea
n° 1170
Gallerie e Shop
di artigianato contemporaneo
n° 512
Gallerie di artigianato artistico
contemporaneoriconosciute dal
Craft Counciln° 152
Fig. 6: Gallerie di artigianato e d’arte contemporanea inglesi: dati numerici a confronto
41
rivolgono ad un bacino d’utenza di oltre 11 milioni di individui, di cui quasi sette
milioni di clienti effettivi13 (il 17% della popolazione inglese adulta) e circa quattro
milioni e mezzo di clienti potenziali14. Risulta pertanto evidente la potenzialità di
crescita del settore, stimabile in circa il 63% ed attuabile agendo sia sulla
fidelizzazione della clientela attuale che sullo sviluppo di quella potenziale.
Per sfruttare tale potenzialità occorrerebbe agire in primo luogo proprio sul sistema
distributivo che, secondo unanime convinzione dei “produttori”, appare sia
sottodimensionato sul piano qualitativo che migliorabile su quello qualitativo.
Circoscrivendo l’analisi al solo artigianato artistico, le cifre si riducono vistosamente
sia in termini di numero di artisti-artigiani che sul piano della distribuzione e della
clientela attuale e potenziale. Solo per dare un’idea di massima delle proporzioni si
consideri che circa l’85% del totale degli artigiani inglesi sono “artigiani generici”,
cioè soggetti con aspirazioni artistiche modeste, più concentrati ad esaltare la loro
capacità tecnico manuale che non la loro personalità e capacità espressiva,
sconosciuti come nomi al mondo della critica e del collezionismo. Sul piano della
distribuzione, invece, su oltre 500 galleristi di artigianato circa il 30% sono
riconosciuti dal Craft Council come distributori di artigianato artistico
contemporaneo.
4.2.- CARATTERISTICHE DEL MODELLO DI “CRAFT GALLERY” E IDENTIFICAZIONE DELLE
SUE SOTTOARTICOLAZIONI
a.- La galleria d’artigianato è
un intermediario?
La prima domanda posta al
campione intervistato serve a
stabilire in che misura nel mondo
delle gallerie d’artigianato l’artista
adotta un approccio di vendita
diretta al mercato, gestendo una
galleria di sua proprietà e in che
misura, invece, il gallerista svolge
un ruolo di “intermediario” rispetto
al mercato di riferimento.
Anche se non mancano forme interessanti di gestione diretta in cui più artisti
aggregati in forma di cooperativa o di associazione si propongono al mercato con 13 La cifra fa riferimento al numero di persone che hanno già acquistato un pezzo di artigianato non necessariamente contemporaneo. 14 I dati riportati sono tratti da: Mc Auley, Fillis, “Making it in the 21st century: a socio-economic survey of crafts activity”, Craft Council, 2003.
7%
89%
4%
Il titolare coincide conl’artista trattato
il titolare non coincidecon l’artista trattato
la galleria proponeopere del titolare e dialtri artisti
Graf. 3: Il Titolare della galleria e l’artista coincidono?
42
una loro struttura commerciale (per le caratteristiche di funzionamento di questo
tipo di gallerie si rimanda alla scheda 1), nella stragrande maggioranza dei casi
(quasi il 90%) la galleria svolge un ruolo di intermediazione (Graf.3). Tenuto conto
della composizione del campione, la prima conclusione che ne deriva è che
tendenzialmente la galleria che tratta “artigianato artistico” si configura
come distributore.
Diversa e opposta la conclusione che si può trarre studiando l’universo delle gallerie
che trattano “artigianato generico”: in questo ambito, infatti, è molto presente il
fenomeno della vendita diretta, realizzata dall’artigiano mediante propri
shop/laboratori (che comunque spesso si autodefiniscono “gallerie”).
Scheda 1.- La Galleria-cooperativa o Membership Gallery Forma Giuridica Cooperativa o associazione fra artisti
Mission
Promuovere le opere di artisti britannici con un ottica più orientata al prodotto
che non al mercato
Criteri di reclutamento
degli artisti
Gli artisti vengono selezionati dai membri secondo parametri di valutazione
ben definiti
Fonte di ricavi
- Quote di adesione
- Vendita di opere
- In alcuni casi possono ricevere finanziamenti dall’ Arts Council England,
autorità locali o agenzie per lo sviluppo regionale.
Tipo di offerta
Frequente specializzazione in un settore merceologico (es: ceramica)
Eventi
Si: per ogni evento viene realizzato anche un catalogo
Promozione
Fiere e poco altro. In media una galleria con un giro di affari pari a £500,000
spende £5,000 in promozione.
Accordo commerciale
Acquisto dai soci
Clientela
Collezionisti e amanti dell’arte, oltre a nuovi clienti (occasionali) acquisiti in
Fiera
Esempi
"Contemporary Applied Art”- London, “Contemporary Ceramics”-London
Livello di nostro
interesse per
l’inserimento di
artigianato artistico
toscano
BASSO: ciò soprattutto in virtù del fatto che la mission di questa tipologia di
galleria risulta fortemente legata alla promozione di artisti quasi
esclusivamente NAZIONALI
b.- Cosa tratta una galleria d’artigianato?
Partendo dal presupposto ovvio (derivante dai criteri di scelta utilizzati) per cui la
totalità dei galleristi del campione propongono un’offerta strettamente legata alle
aree tipologiche tipiche del concetto di “artigianato” e cioè: complemento d’arredo e
43
gioielli, ciò che interessa conoscere è quanto è rigorosa la specializzazione rispetto
a queste aree.
In pratica ci siamo chiesti: nelle gallerie di questo segmento si trova solo
artigianato (nelle sue diverse forme) o c’è un’apertura anche verso altre aree
tipologiche? Il dati rilevati mostrano un livello di specializzazione tipologica
intermedio, dettato dal fatto che circa il 40% degli intervistati (Graf. 4) ha
dichiarato di ospitare nel proprio assortimento anche le aree della pittura e della
scultura. Marginale invece la presenza di mobili e fotografia, presenti nelle gallerie
solo in circa il 15% dei casi.
La presenza di “contaminazioni” con aree tipologiche tipiche delle “fine art” può
indurre a ritenere il fenomeno della “craft gallery” come semplice estensione o
appendice del consolidato e diffuso concetto di galleria d’arte moderna e
contemporanea, contraddicendo l’assunto di partenza secondo cui la galleria
d’artigianato britannica rappresenta un modello distributivo a sé, ben
riconoscibile e distinguibile e che si rapporta al mercato secondo logiche e
meccanismi diversi rispetto a quelli tipici delle gallerie d’arte moderna e
contemporanea. Ciò è vero solo in parte e cioè per quella prima sottoarticolazione
del generico concetto di “craft gallery” che chiameremo “fine craft gallery”. Tale
tipologia di galleria parte dall’assunto secondo il quale l’alto artigianato artistico può
considerarsi parte integrante dell’arte contemporanea e conseguentemente può
essere promosso e commercializzato secondo le medesime logiche. Pertanto, tali
gallerie utilizzano un approccio più centrato sull’artista e sulla sua valorizzazione
che non sullo sviluppo della clientela. Fortemente concentrati più sull’esposizione
100 700
Alta specializzazione Media specializzazione Bassa
specializzazione Nessuna specializzazione
Massima specializzazione - ognumo tratta una
sola tipologia)
Massima despecializzazione - tutti trattano tutte le tipologie
281,5
44,440,7
18,5
7,414,8
55,6
100,0
0,0
20,0
40,0
60,0
80,0
100,0
120,0
pittura scultura fotografia installazioni mobili gioielli complementod’arredo
Graf. 4: La specializzazione tipologica nelle gallerie
400 Valore intermedio
44
delle opere che non sulla loro diretta commercializzazione, presentano una struttura
logistica, delle forme promozionali e un’offerta di servizi alla clientela molto simili a
quelle di una galleria d’arte contemporanea.
In realtà esiste un consistente numero di gallerie nel campione che, dichiarando
una loro esclusiva specializzazione nell’ambito del complemento o della gioielleria,
definiscono un secondo gruppo di gallerie, che chiameremo di “alto artigianato”,
le quali, presentando una mission centrata sul cliente, hanno una conformazione
logistica, un tipo di approccio al mercato e un sistema di comunicazione che delinea
precisi elementi di specificità del modello “galleria d’artigianato”.
Dopo aver terminato l’elaborazione dei dati dei questionari somministrati, si
avranno tutti gli elementi per tracciare un profilo analitico delle due tipologie di
“craft gallery” identificate a cui si accompagneranno esemplificazioni di alcuni casi
reali presenti a Londra.
c.- Che merceologia viene proposta di più?
Un’interessante prospettiva di osservazione della attività della macrotipologia della
“craft gallery” è data dal tipo di materia prima prevalentemente trattata. Tale
analisi, oltre che per inquadrare ancor meglio la composizione “tipica” dell’offerta,
serve per capire se esiste o meno una tendenza a specializzarsi nella promozione e
vendita di particolari materiali. La nostra rilevazione si è basata sull’individuazione
di otto famiglie merceologiche ritenute maggiormente rappresentative e in
particolare: ceramica, vetro, argento, legno, pietra, prodotti tessili, metallo e
gioielli.
Come mostra il grafico 5, si rileva una tendenza molto marcata a specializzare
l’assortimento nelle aree della ceramica e del vetro: segnalati come merceologia
trattata rispettivamente dal 65,4 e nel 30,8% degli intervistati. Viceversa, fatta
eccezione per i gioielli, che per molti versi rappresentano un universo a sé e che
sono presenti in una galleria su cinque, emerge una sostanziale despecializzazione
e un interesse piuttosto marginale per gli altri materiali considerati: legno, metallo,
argento, prodotti tessili e pietra. Ciò è testimoniato dalla forte frammentazione di
risposte e da percentuali medie dell’ordine dell’8%.
L’alta specializzazione merceologica risulta essere un tratto tipico di un cospicuo
numero di gallerie appartenenti al segmento precedentemente identificato come
“gallerie di alto artigianato artistico” che chiameremo “gallerie d’artigianato a
tema”.
Progettate e strutturate attorno ad uno specifico materiale, di solito ceramica o
vetro, e costruite secondo una logica molto simile a quella del “concept store”, esse
45
rappresentano a nostro
avviso la forma più evoluta
del modello distributivo della
“craft gallery”.
Fortemente “customer
oriented”, sono realizzate
secondo una logica di
marketing esperenziale
finalizzata a soddisfare al
massimo le esigenze del
collezionista abituale e a
appassionare gradualmente
il cliente occasionale.
Queste gallerie si
concentrano, oltre che
sull’assortimento “tematico”
(che attraversa l’intero
mondo della ceramica e del
vetro permettendo la
coesistenza di opere con
una precisa funzione d’uso
con opere di valenza
puramente decorativa), sul perfezionamento del modo in cui le diverse componenti
dell’offerta (personalità degli artisti, servizi di consulenza al cliente, prodotti di
100 1000
Alta specializzazione
Massima specializzazione - ognumo tratta una
sola tipologia)
Massima despecializzazione -tutti trattano tutte le tipologie
550
Valore intermedio
180,8
Bassa specializzazione Nessuna specializzazioneMedia specializzazione
30,8
65,4
7,711,5
3,87,7
26,9
3,87,7
15,4
0,0
10,0
20,0
30,0
40,0
50,0
60,0
70,0
vetro
cera
mica
arg
ento
legno
pie
tra
pro
dotti
tess
ili
gio
ielli
meta
llo
misto
altro
Graf. 5: Distribuzione delle gallerie di artigianato per materia prima prevalentemente trattata.
Fig. 7: Esempi di gallerie A TEMA “Flowgallery”- Londra
“Contemporary Ceramics”- Londra
46
informazione) sono fuse in modo da far vivere al visitatore-cliente un’esperienza
complessiva accattivante e stimolante, con caratteri di unicità e di forte identità. Il
risultato è uno spazio multifunzione dove cultura, arte e artigianato si completano
tra loro in maniera ottimale.
Sul piano logistico ciò si concretizza in:
- spazi espositivi accoglienti e non molto ampi (in media dai 60 ai 120 mq.),
arredati in modo spesso minimalista per far risaltare al massimo le opere
esposte, in cui viene proposto un percorso espositivo suddiviso in isole destinate
ai singoli artisti
- eventi e dimostrazioni che servono ad aumentare le occasioni di visita alla
galleria del cliente fidelizzato e ad avvicinare ed attrarre il cliente potenziale
- uno spazio lettura in cui, proprio come in una libreria, si possa far cultura sul
prodotto e agevolare il processo di apprendimento della materia attraverso
cataloghi, pubblicazioni e riviste specializzate.
d.- Che stile ha l’artigianato artistico proposto?
Altro elemento caratterizzante il modello della “craft gallery” è la forte
“specializzazione stilistica”, tanto che in quasi il 90% dei casi le gallerie
scelgono artisti che adottano un approccio “di ricerca” (graf. 6) e di
sperimentazione, proponendo opere dallo stile moderno.
Significativa, comunque, anche la
presenza del “tradizionale”,
rilevabile in media in una galleria
su cinque e comunque molto
raramente rappresentato in
maniera esclusiva. Scarse,
invece, le opportunità di
inserimento di produzioni che
rieditano o rivisitano collezioni
88,9
18,5
7,4
0,0
10,0
20,0
30,0
40,0
50,0
60,0
70,0
80,0
90,0
100,0
di ricerca tradizionale riedizioni storiche
100 300200
valore intermedio
114,8
Massima specializzazione - ognumo tratta una
sola tipologia
Massima despecializzazione - tutti trattano tutte le
tipologie
Media specializzazione Bassa specializzazione Nessuna specializzazioneAlta
specializzazione
Graf. 6: Stile dell’artigianato proposto
47
storiche.
Ciò induce a concludere che in termini di stile esistono due tipologie di galleria:
- quella specializzata in artisti “di ricerca” (fenomeno prevalente)
- quella stilisticamente despecializzata che ospita sia artisti “di ricerca” che artisti
“tradizionalisti” (fenomeno residuale).
Anche questo dato conferma l’interesse spiccato del gallerista verso espressioni
artistiche fortemente ancorate alla personalità dell’autore, alla sua capacità di
innovare e di sperimentare, più che alla sua capacità tecnico-manuale (tipica del
maestro artigiano).
e.- Gallerie “di scoperta” o “gallerie di mercato”?
L’universo complessivo delle gallerie d’arte contemporanea viene spesso scomposto
in due macrotipologie: le “gallerie di scoperta” e le “gallerie di mercato”. Le prime
sono specializzate in giovani emergenti. In questo caso sono i giovani artisti che di
solito si propongono al gallerista, ma a volte è il gallerista stesso che riceve
segnalazioni da parte dei colleghi o del mondo dei critici. Generalmente, l'autore
lascia le opere in conto vendita al gallerista, cui è garantita una provvigione in caso
di vendita. Tuttavia, è anche possibile che il gallerista acquisti le opere dell'artista
ad un prezzo inferiore al prezzo di mercato qualora intenda seguirlo nel tempo. In
questo caso spesso ne diventa l'esclusivista. Le “gallerie di mercato”, altresì, sono
specializzate in autori già affermati (generalmente di età compresa tra 50 i 60 anni)
o in grandi maestri (gallerie storiche).
Per cercare di capire se
tale suddivisione, tipica
del mondo delle “fine
art”, può trovare
applicazione anche
nell’ambito della galleria
d’artigianato si è
Graf. 7: Livello di notorietà dell’artista proposto
100 500
Nessuna specializzazione
Massima specializzazione - ognumo tratta una
sola tipologia)
Massima despecializzazione - tutti trattano tutte le tipologie
Alta specializzazione Media specializzazione Bassa specializzazione
300188,5
84,6 84,6
0,0
7,711,5
0,0
10,0
20,0
30,0
40,0
50,0
60,0
70,0
80,0
90,0
Artisti affermati Artisti emergenti Maestro artigiano Designer affermati Riedizioni dicollezioni moderne didesigner affermati ooggetti di designer
emergenti
48
formulata una domanda specifica, tenendo conto della suddivisione del concetto
generico di artista fatta nella fase iniziale del presente lavoro.
L’analisi dei dati mostra con chiarezza l’inapplicabilità della suddivisione fra “gallerie
di scoperta e gallerie di mercato” al segmento della galleria d’artigianato, all’interno
del quale risulta molto basso il numero di galleristi specializzati solo in artisti
emergenti o solo in artisti affermati. La formula vincente e decisamente prevalente
sembra invece essere costituita da un’offerta composta da entrambe le
categorie: l’intermediazione di opere di artisti affermati, consente al gallerista di
cimentarsi nella ricerca e promozione di giovani emergenti, mitigando però il forte
rischio sotteso ad una pura attività di “scouting”. Marginale, ma comunque
significativa sia la presenza del designer affermato, che la presenza di oggetti che
costituiscono riedizioni di collezioni di designer famosi o opere di designer
emergenti. Emblematico, infine, il fatto che nessuna galleria, nemmeno fra quelle
“di scoperta”, abbia dichiarato di promuovere maestri artigiani.
La specializzazione in soli artisti affermati è riscontrabile più facilmente nel
sottogruppo delle “fine craft gallery”, mentre le gallerie “d’alto artigianato” si
contraddistinguono proprio per la contestuale promozione di artisti emergenti e
artisti già noti.
f.- Qual è la provenienza geografica degli artisti proposti?
Dato che uno dei fini della presente ricerca è capire se la galleria d’artigianato
europea (e inglese in particolare) possa costituire un nuovo e appetibile canale
commerciale per il prodotto di alto artigianato toscano, risulta determinante capire
quanto pesa sull’universo di riferimento l’insieme delle gallerie che adottano un
criterio di “specializzazione territoriale”, ospitando solo artisti residenti nella
regione o nel Paese in cui ha sede la
galleria. I dati rivelano una buona
apertura internazionale, in quanto in
media solo una galleria su tre lavora
esclusivamente con l’offerta nazionale,
mentre i restanti 2/3 dell’universo
ospitano anche (o soltanto) artisti
internazionali (Graf.8).
Fatti salvi due casi in cui l’essere
“internazionale” significa concentrarsi su
artisti di uno specifico paese diverso da
Graf. 8: Provenienza geografica degli artisti
solo nazionale30%
solo regionale4%
nazionale e internazionale
62%
solo internazionale
4%
49
quello in cui ha sede la galleria15, il resto dei galleristi propone e seleziona artisti di
nazionalità molto eterogenee. Riteniamo tale dato suscettibile di una duplice
lettura. Se da un lato l’apertura internazionale fa ipotizzare un potenziale interesse
verso produzioni italiane, dall’altro la frequente presenza di una forte
frammentazione territoriale nella compagine degli artisti trattati fa desumere un
interesse del gallerista più rivolto all’individuo in sè che non all’identità territoriale
che esso rappresenta attraverso le sue opere.
Una forte specializzazione territoriale, talvolta riconducibile alla sfera regionale e
locale è, invece, elemento caratterizzante di quel sottogruppo, identificabile come
“common craft gallery”, volontariamente contemplato in maniera marginale nel
nostro campione, che tratta “artigianato generico”. Tale universo, pur essendo
numericamente il più consistente, risulta, sia per il tipo di offerta proposta che per
la chiusura verso gli artisti internazionali, di scarso interesse ai fini del presente
lavoro.
g.- Secondo quali criteri la galleria d’artigianato sceglie l’artista?
Nel macrouniverso delle gallerie d’artigianato non esiste un criterio unitario
prevalente nella scelta dell’artista da inserire in galleria. La selezione spesso
scaturisce dalla combinazione di diversi elementi legati soprattutto alla personalità
dell’artista, alla capacità di proporre oggetti unici e al suo percorso professionale
(Graf. 9). Meno rilevante l’utilizzo delle segnalazioni di critici e il livello di
“rappresentatività” all’interno di altre gallerie, criteri questi maggiormente utilizzati
nell’ambito delle gallerie d’arte moderna e contemporanea.
Da non sottovalutare l’influenza nel processo di scelta del puro gusto personale del
gallerista che, pur utilizzato in un ambito molto ristretto di casi, rappresenta
elemento del tutto soggettivo che costituisce un’ipotetica barriera all’entrata
difficilmente arginabile.
Queste informazioni offrono indicazioni preziose per capire come costruire una
scheda di presentazione dell’artista che offra al gallerista tutti gli elementi di
valutazione necessari:
- percorso professionale: nella scheda di presentazione dovranno essere date
precise indicazioni, oltre che sul percorso formativo, sulle esperienze dell’artista
in termini di mostre personali e collettive
15 Un esempio è la galleria “Cultural Connection” di Londra fondata nel 1998 con lo scopo di promuovere in Inghilterra l’artigianato artistico danese e del nord Europa.
50
Foto dell’artista
In bianco e nero di ottima qualità
ANAGRAFICA - nome artista - indirizzo - cap - città - telefono - cellulare - fax - e-mail - sito web
Formazione (indicare sinteticamente, in poche righe, qual è stato il percorso di formazione dell’artista)
Personali - organizzatore, luogo, data, Elencare gli eventi e manifestazioni d’arte dedicate all’artista in modo esclusivo
Collettive - organizzatore, tema dell’esposizione, luogo, data elencare gli eventi e manifestazioni d’arte collettive a cui l’artista ha partecipato
- personalità e distintività: dopo aver selezionato un gruppo di opere
particolarmente rappresentative, dovrà esserne spiegato il loro valore legato al
fatto di essere pezzi unici frutto di un’attività personale di ricerca e di
interpretazione dell’artista
- ogni opera presentata dovrà essere corredata dalle seguenti informazioni:
Foto dell’opera A colori di qualità professionale e in alta risoluzione
TITOLO Indicare il titolo attribuito
MATERIALE Indicare sinteticamente il/i materiale/i con cui è realizzata l’opera
LAVORAZIONE Indicare sinteticamente la tecnica di lavorazione utilizzata
MISURE Indicare le dimensioni dell’opera: h x …..
PREZZO Indicare il prezzo di vendita al produttore
VALORE Indicare il prezzo finale al pubblico per uso assicurativo
Graf. 9: Criteri di scelta dell’artista
63,2 63,2
15,8
42,1
10,5
21,1
10,55,3
21,1
0
10
20
30
40
50
60
70
La personalità La distintività(propone
oggetti unici)
La tecnica Il percorsoprofessionale
N° di galleriein cui è
presente
Provenienzageografica
Segnalazionedi critici
Gustopersonale del
gallerista
Altro
51
h.- Come comunica la galleria d’artigianato? Gli Eventi
Eccezion fatta per le gallerie di
antiquariato e di modernariato,
tutti gli altri segmenti di galleria
d’arte sono accomunate dall’utilizzo
dell’evento nello showroom come
strumento di promozione
dell’offerta. Anche la galleria
d’artigianato sposa in pieno tale
filosofia di comunicazione,
progettando eventi che possono
avere diversi tipi di connotazione:
- singoli - collettivi - a tema territoriale - a tema merceologico
La realizzazione di eventi rappresenta un’ulteriore ed interessante variabile per
connotare il concetto di “galleria d’artigianato” e distinguerlo da quello di “negozio”.
Le motivazioni che inducono il gallerista ad adottare questa forma di comunicazione
sono molteplici e riconducibili sia alla promozione dell’immagine della galleria che
alla promozione della sua offerta:
- l’evento crea l’occasione per far visitare la galleria più volte di quanto il cliente
abituale potrebbe fare spontaneamente
- consente di proporre
alla clientela opere
sempre nuove senza
costringere il
gallerista ad
effettuare rotazioni
dell’assortimento
troppo frequenti
- rappresenta
un’occasione per far
cultura sull’artista,
per aumentare
l’interesse della
critica e per
agevolare le relazioni
Graf. 10: N° di eventi in un anno
carattere stagionale
4%
non risponde
19%
il numero di eventi non è quantificabil
e47%
da 4 a 64%
da 1 a 34%nessuno
0%
oltre i 722%
Fig. 8: Esempio di brochure con il calendario eventi
“Contemporary Ceramics”- London
52
e i contatti fra i diversi attori del settore
- offre contenuti utili per poter attuare una promozione “dinamica” della galleria
che può farsi conoscere alla clientela con brochure di presentazione del
calendario eventi, sicuramente più attrattive della semplice brochure
istituzionale (Fig. 8)
- offre i contenuti per predisporre una comunicazione in fiera sempre aggiornata
- consente al gallerista di promuovere artisti emergenti con costi relativamente
contenuti
Il numero di eventi realizzati in una anno varia da galleria a galleria e non ci sono
dati sufficienti per poter quantificare un dato medio attendibile. Ad ogni modo
sembra che nella maggior parte dei casi venga realizzato in media un evento ogni
mese e mezzo-due mesi (Graf. 10).
Le fiere
Diversamente dagli altri segmenti, la
“craft gallery” non sembra un
operatore particolarmente propenso
ad utilizzare la fiera come strumento
di promozione della propria attività.
A parte “Collect” (Londra, febbraio),
unica fiera specializzata
esclusivamente nel “contemporary
decorative art and applied arts
sector”, a cui ha partecipato circa la
metà del campione indagato,
difficilmente questo tipo di gallerie
partecipa a più di due fiere l’anno. Il
motivo risiede con tutta probabilità proprio nella mancanza di fiere di settore
specialistiche. Come si può desumere dall’analisi dei siti delle fiere menzionate dal
campione di intervistati, infatti, si tratta di fiere d’arte moderna e contemporanea
che contemplano al loro interno anche l’artigianato artistico. Per motivi
strettamente legati alla loro stessa definizione, a questo tipo di fiere partecipano
solo le “fine craft gallery”.
Nella tabella sottostante proviamo a dare indicazione delle principali fiere del Regno
Unito che rientrano nella casistica descritta.
più di due7%
nessuna4%
163%
27%
partecipazione occasionale
4%
non risponde15%
Graf.11: N° fiere in un anno
53
Tab.6: Fiere d’arte moderna e contemporanea a cui partecipano anche le “craft gallery”:
Nome Fiera Data Sede Tel Sito Settore Note ART LONDON FAIR 2006
18-22 Gen 2006
LONDRA Business Design Centre, Islington
+44(0)20
7288 6456
www.londonartfair.co.uk
Arti visive, artigianato artistico contemp.
GLASS SELLERS'S PRIZE EXHIBITION
6-30 Sett 2005
LONDRA 7 The Leathermarket, Weston St
+44(0)20
7403 2800
www.glass-sellers.co.uk
Vetro artistico
AAF Contemporary Art Fair (Affordable Art Fair)
16 - 19 March 2006. Park,
Londra
www.aafnyc.com
Arti visive, Artig.artistico contemp.
fiera itinerante: ogni anno ha luogo in più città internazionali: New York, Londra, Bristol, Melbourne, Sidney
Le foto che seguono, relative agli stand allestiti in diverse fiere di settore da una
galleria londinese appartenente al segmento delle “fine craft gallery”, la “Sarah
Myerscough Gallery”, mostrano chiaramente come vi sia un adattamento
dell’offerta presentata in base al tipo di fiera. In altri termini, pur trattando pittura,
scultura e complemento d’arredo, la galleria ha scelto di presentare:
a Collect (fiera specializzata solo in fine craft) solo alto artigianato artistico
a Art London (fiera che ospita sia fine art che fine craft) sia artigianato artistico
che arte contemporanea
a London Art Fair (fiera specializzata in fine art) solo arte contemporanea
Ciò induce un’osservazione non banale: l’analisi svolta in fiera non è sufficiente per
tracciare il profilo generale di una galleria e definirne il segmento di appartenenza.
Lo stand di Collect (2006): solo opere di “contemporary fine craft”
J Paul Fennell Ondule 14,5x14,5 cm £ 820
Christian Burchard Exposed 30 x 18 cm £1,780
Philip Moulthrop Ash Leaf Maple 8x19 cm £700
Jonathan Keep porcelain clay and glaze 38 x 36 cm £1400
54
Lo stand di Art London (2004): sia opere di “contemporary fine craft” che di “contemporary fine art”
Lo stand di London Art Fair 2006: solo opere di “contemporary fine art”
55
Come si comunica in fiera
Nonostante ci siano fiere in cui risultano contemporaneamente presenti gallerie
d’artigianato e gallerie d’arte contemporanea, appare molto palese un utilizzo
completamente diverso degli strumenti di comunicazione e promozione dell’offerta.
Anche sotto questo profilo, la galleria d’arte contemporanea si mostra fortemente
accentrata sulle personalità dei singoli artisti, promuovendoli verso il pubblico
attraverso singoli cataloghi, più o meno strutturati e non necessariamente editati,
spesso molto eterogenei per layout, forme, dimensioni, etc. (come si può vedere
dalla foto sottostante). Viceversa, nel contesto fieristico, la “craft gallery”, pur
lavorando sulla promozione degli artisti, sposta l’attenzione più sui singoli oggetti
che non sulle singole personalità e sulla storia professionale dei loro autori. In altri
termini c’è una minor concentrazione sulla persona e una maggior attenzione alla
valorizzazione della valenza decorativa degli oggetti. Nella pratica, ciò si traduce
nella mancanza (totale o parziale) di strumenti di comunicazione degli artisti-
artigiani strutturati in forma singola o collettiva, lasciando spazio solo alla presenza
di brochure volte ad informare sul calendario eventi che sono programmati dalla
galleria per i mesi successivi.
Pertanto, elemento comune a tutti gli espositori di fiere di questo tipo resta
l’assenza di forme congiunte di promozione degli artisti: emblematico in tal
senso il fatto che nessuna galleria (né d’artigianato, né d’arte contemporanea) si
promuova attraverso un catalogo collettivo degli artisti trattati.
i.- Tipologia di cliente Partendo dal solito presupposto secondo il quale l’opera di alto artigianato artistico
è assimilabile all’arte contemporanea, per identificare tutti i target di clientela delle
Fig. 9: Come comunica in fiera la galleria d’arte moderna e contemporanea
La forma più strutturata: un catalogo per artista La forma più destrutturata: una dispensa per artista
Fonte: nostre foto da Arte Fiera Bologna, 2006.
56
varie tipologie di “craft gallery” pare opportuno partire dall’analisi delle tipologie di
clientela tipiche della “contemporary fine art gallery”. In questo settore, nella
maggior parte dei casi parlare di clientela privata equivale a parlare di
“collezionista”. Chiaramente sono diverse le motivazioni sottese alla scelta di
collezionare arte contemporanea. Alcuni collezionano per investire, ma solo in pochi
casi questo è il motivo principale. Molti collezionisti hanno la consapevolezza che
collezionare è un impulso al limite dell’ossessione. Alcuni assaporano il potere che
riescono ad esercitare dominando il mondo dell’arte ed “accumulando”, così,
patrimonio culturale. Altri, invece, sono attratti dall’ebrezza di riuscire a “scovare”
nuovi talenti e dalla sfida di riuscire, con astuzia, ad anticipare nei tempi i propri
rivali. Sono stimolati dal rischio di fare investimenti comprando opere che la gente
comune non riesce a capire ed apprezzare. Infine c’è il fattore “empatia” che
caratterizza il rapporto tra collezionista, artista ed operatore.
Tutti i fattori elencati interagiscono fra di loro e concorrono a differenziare i
collezionisti per gusti e tendenze. In Inghilterra, il mercato attuale dell’arte contemporanea d’avanguardia può essere
immaginato come una piramide (Figura 10) al cui apice si trova una ristretta
cerchia di collezionisti internazionali fidelizzati e di alto livello. Si tratta di
collezionisti che hanno disponibilità economico-finanziarie elevate e tempo da
dedicare alla ricerca di opere d’arte contemporanea d’avanguardia. Molti operatori
di settore affermano che la maggior parte delle vendite avviene sul mercato estero
dove si trovano i collezionisti
internazionali più importanti. E’
significativo il fatto che molti
collezionisti che abitano in
Inghilterra spesso provengono da
altre parti del mondo come ad
esempio l’Asia, il Medio Oriente,
l’America e l’Europa. Negli ultimi
dieci anni, tuttavia, si è registrata
una notevole espansione nel
mercato locale, tanto che molti
esperti di settore ritengono che
questa nicchia di mercato,
composta da figure professionali
Fig. 10: Le diverse tipologie di collezionista d’arte
Collezionisti internazionali fidelizzati e di
alto livello
Collezionisti fidelizzati
Collezionisti occasionali
COLLEZIONISTI
AMANTI dell’ARTE
Collezionisti internazionali fidelizzati e di
alto livello
Collezionisti fidelizzati
Collezionisti occasionali
COLLEZIONISTI
Collezionisti internazionali fidelizzati e di
alto livello
Collezionisti fidelizzati
Collezionisti occasionali
COLLEZIONISTI
Collezionisti internazionali fidelizzati e di
alto livello
Collezionisti fidelizzati
Collezionisti occasionali
COLLEZIONISTI
Collezionisti internazionali fidelizzati e di
alto livello
Collezionisti fidelizzati
Collezionisti occasionali
COLLEZIONISTI
AMANTI dell’ARTE
57
eterogenee: avvocati, industriali, medici, liberi professionisti etc., anche se
relativamente piccola, abbia una potenziale e considerevole capacità di crescita ed
espansione16.
Sotto a questa categoria si trova una fascia più ampia di collezionisti fidelizzati,
mentre al livello ancora inferiore della piramide si trovano tutti i collezionisti
occasionali.
Entrambe queste fasce sono abbastanza ristrette ed altrettanto variegate. Ne fanno
parte soggetti che partecipano regolarmente alle mostre d’arte contemporanea e
che detengono una capacità finanziaria sufficientemente consistente da permettergli
di acquistare opere d’arte. Alcuni iniziano a comprare opere d’arte “sicure” o più
accessibili sul piano economico per avventurarsi in un secondo momento in aree più
rischiose e sperimentali. Non di rado appartengono al mondo dell’arte o sono
“provetti” artisti che ammirano e desiderano acquistare opere dei loro simili.
Quale tipo di rapporto sussiste tra chi compra arte contemporanea e il mercato?
Normalmente i collezionisti sono ben inseriti nel settore ed hanno contatti
consolidati con gli operatori e gli artisti. Spesso la competizione tra collezionisti
rispetto ad artisti affermati è aspra e c’è astio nei confronti degli operatori che
cercano di mantenere alta la reputazione degli artisti vendendo le opere più
significative solo a collezionisti di prestigio.
Nei livelli più bassi della piramide, dove si trovano gli acquirenti meno fidelizzati, il
rapporto con il mercato cambia. Questa tipologia di cliente, configurabile come
semplice “amante dell’arte”, necessita la creazione di un rapporto di fiducia con le
gallerie, attuabile attraverso il processo di accompagnamento educativo-culturale
che esse possono
mettere in atto
mediante eventi,
pubblicazioni,
consulenza diretta.
In altri termini,
l’amante dell’arte,
per poter maturare
una decisione
d’acquisto, necessita
di appoggiarsi a
“operatori-mentori”.
Visto che spesso
16 Cfr.: Buck L., “Market Matters: the dynamics of the contemporary art market”, ottobre 2004.
Graf. 12: I target di clientela delle “craft gallery”
88
4
16
8
16
4 4
64
0
10
20
30
40
50
60
70
80
90
Collezionista Amantedell’arte
Investitore Clienteprivato sucommessa
Cienteoccasionale
Corporateclients
Museo OperatoreCommerciale
58
sono spinti dal desiderio di seguire nuove tendenze e dalla voglia di sviluppare una
sensibilità artistica che li “elevi” culturalmente e socialmente, costituiscono un
bacino estremamente interessante su cui lavorare, ma ancora poco considerato nel
mercato dell’arte contemporanea. E’ infatti piuttosto radicato in questo segmento di
clienti un sentimento di alienazione dettato dalla convinzione che l’approccio del
sistema-gallerie nei loro confronti sia poco amichevole ed intimidatorio, tanto che
gli operatori sono spesso accusati di non invogliare abbastanza questa tipologia di
potenziali acquirenti e di non fornire un adeguato servizio di assistenza pre e post-
vendita.
Ne discende che molti amanti dell’arte restano acquirenti “potenziali” di arte
contemporanea, mentre chi compra preferisce farlo in gallerie più piccole ed
informali o direttamente dall’artista17.
Il cliente privato della “craft gallery”
L’analisi dei target di domanda “privata” legati all’arte contemporanea è utile per
capire:
affinità e differenze fra i target di domanda di artigianato artistico e arte
contemporanea
quali segmenti della clientela di arte contemporanea possono essere interessanti
per la galleria d’artigianato
Come dimostrano i dati riportati nel grafico 12, è evidente che la galleria
d’artigianato si indirizza in massima parte ad una clientela “privata”, fatta
soprattutto di collezionisti e amanti dell’arte, mentre in termini percentuali hanno
valore residuale le categorie rappresentate da altri operatori commerciali, clientela
aziendale e da clienti pubblici (come musei e gallerie statali). Nonostante ciò, come
vedremo più avanti, è opportuno non sottovalutare il ruolo della clientela pubblica,
non tanto per la redditività che può generare quanto per l’importanza che riveste
nel processo di accreditamento intrapreso dal gallerista e dall’artista.
Seguendo un ragionamento analogo a quello fatto per l’arte contemporanea, anche
nell’artigianato artistico le diverse tipologie di utenza sono sintetizzabili in uno
schema piramidale che consente un’immediata visualizzazione di analogie e
differenze fra i due settori. Pur essendo anche in questo caso composta
prevalentemente da collezionisti e amanti dell’arte, la piramide mostra chiaramente
una presenza quantitativamente molto più consistente dei secondi rispetto ai primi
e la totale assenza del segmento dei “grandi collezionisti”. La spiegazione è
facilmente riconducibile all’ancora basso livello di riconoscimento (e quindi alla
17 Eventi londinesi come ARTfutures, Affordable Art Fairs o come la recente Fresh Art Fair (dedicata ad artisti neodiplomati) sono punti di incontro molto importanti il segmento degli “amanti d’arte”, così come sono molto frequentati gli open studio.
59
scarsa presenza) dell’artigianato artistico nel dibattito culturale e artistico che di
fatto inibisce la nascita e il consolidamento di forme di collezionismo
particolarmente spinte.
Come mostra la Fig. 11, la base della piramide è rappresentata dai clienti
occasionali: una tipologia assente nel settore dell’arte contemporanea. Si tratta di
un cliente che spesso matura la decisione d’acquisto del prodotto d’artigianato
artistico stimolato più dalla valenza decorativa dell’oggetto e dal suo significato
emozionale che dalla sua espressività artistica. Inesperienza, scarsa cultura
artistica e un amore per l’arte (nell’accezione più ristretta del termine) ancora poco
sviluppato rendono il “cliente occasionale” poco adatto alla frequentazione di
gallerie che adottano un approccio fortemente orientato all’artista (“fine craft
gallery”). Viceversa, questo segmento rappresenta un bacino molto significativo e
ben valorizzabile, agendo su leve più strettamente commerciali (es: layout dello
spazio espositivo, servizi consulenziali, etc..) per le gallerie di “alto artigianato” e
per le “common craft gallery” (ambito in cui, peraltro, tale tipologia di cliente è in
assoluto la prevalente (Fig. 12).
Dato che l’acquisto di artigianato artistico rappresenta spesso la prima tappa di
avvicinamento del cliente al mondo dell’arte contemporanea, si può ipotizzare una
sorta di percorso evolutivo che porti il cliente occasionale a divenire collezionista
(Fig.13). La realizzazione di un simile percorso, indotta da un mix di servizi
educativi e consulenziali che ruotino tutti attorno al concetto di “far cultura
sull’artista”, consentirebbe di far salire il volume d’affari del settore, stabilizzare il
Fig. 11: Confronto fra i target di clientela di Arte Contemporanea e Alto Artigianato
ARTE CONTEMPORANEA ARTIGIANATO ARTISTICO
Collezionisti fidelizzati
COLLEZIONISTI
AMANTI dell’ARTE
Collezionisti occasionali
CLIENTI OCCASIONALI
Collezionisti fidelizzati
COLLEZIONISTI
AMANTI dell’ARTE
Collezionisti occasionali
CLIENTI OCCASIONALI
Collezionisti internazionali fidelizzati e di
alto livello
Collezionisti fidelizzati
Collezionisti occasionali
COLLEZIONISTI
AMANTI dell’ARTE
Collezionisti internazionali fidelizzati e di
alto livello
Collezionisti fidelizzati
Collezionisti occasionali
COLLEZIONISTI
Collezionisti internazionali fidelizzati e di
alto livello
Collezionisti fidelizzati
Collezionisti occasionali
COLLEZIONISTI
Collezionisti internazionali fidelizzati e di
alto livello
Collezionisti fidelizzati
Collezionisti occasionali
COLLEZIONISTI
Collezionisti internazionali fidelizzati e di
alto livello
Collezionisti fidelizzati
Collezionisti occasionali
COLLEZIONISTI
AMANTI dell’ARTE
60
fatturato e aumentare i margini dei galleristi che potrebbero contare su un livello di
fidelizzazione sempre crescente.
Muovendo in questa direzione si riequilibrerebbero i pesi della piramide verso una
struttura simile all’arte contemporanea.
In altri termini, per arrivare ad un simile risultato occorrerebbe spingere i galleristi
ad adottare un approccio che sia congiuntamente “artistico” e “customer oriented”,
cioè che:
- lavori sulla personalità degli artigiani in modo da elevare il designer-maker a
ruolo di artista e a farlo riconoscere come tale, assimilandolo ad un artista di
arte contemporanea,
- provi ad aumentare l’interesse della critica con mostre ed eventi che
gradualmente avvicinino all’artigianato artistico il mondo dei grandi collezionisti
- lavori sul cliente con servizi e attività che lo educhino all’arte e, inducendolo ad
appassionarsi, ne agevolino il passaggio a collezionista
Il cliente pubblico della “craft gallery”
Un’ ulteriore conferma del fatto che l’artigianato artistico di alto livello possa essere
avvicinato sempre più al concetto d’arte è data dal crescente fenomeno delle
acquisizioni da parte di musei o gallerie pubbliche.
Riuscire a vendere un’opera di artigianato artistico a una istituzione pubblica offre
benefici a tutti gli attori del mercato:
-
Collezionisti fidelizzati
COLLEZIONISTI
AMANTI dell’ARTE
Collezionisti occasionali
Collezionisti
fidelizzati
Collezionisti fidelizzati
COLLEZIONISTI
AMANTI dell’ARTE
Collezionisti occasionali
Collezionisti
fidelizzati
Collezionisti fidelizzati
COLLEZIONISTI
AMANTI dell’ARTE
Collezionisti occasionali
CLIENTI OCCASIONALI
Collezionisti fidelizzati
COLLEZIONISTI
AMANTI dell’ARTE
Collezionisti occasionali
CLIENTI OCCASIONALI
Collezionisti fidelizzati
COLLEZIONISTI
AMANTI dell’ARTE
Collezionisti occasionali
CLIENTI OCCASIONALI
Collezionisti fidelizzati
COLLEZIONISTI
AMANTI dell’ARTE
Collezionisti occasionali
CLIENTI OCCASIONALI
Fine Craft Gallery Alto Artigianato Gallery Common Craft Gallery
Fig. 12: La clientela delle tre tipologie di “craft gallery” a confronto
61
- per l’artista significa ottenere un riconoscimento che gli permette di aumentare
in maniera vertiginosa la sua notorietà e riconoscibilità nel mondo della critica,
- per la galleria rappresenta una garanzia di aver promosso e gestito con
successo la carriera di un artista,
- nel momento in cui un’opera viene acquistata da un soggetto pubblico
importante, il suo status “artistico” viene enfatizzato da un aumento del valore
monetario. In pratica, i meccanismi di valutazione si svincolano dal valore
intrinseco del materiale con il quale l’oggetto viene realizzato e dalla qualità
della manonera impiegata, consentendo così a tutti gli operatori di applicare e
incassare margini più alti.
La crescita di interesse da parte delle collezioni pubbliche verso il settore è
confermata dai dati resi noti dall’ufficio stampa del Craft Council dopo la chiusura
dell’edizione 2006 di Collect, dove si sono registrate importanti vendite a soggetti
quali: National Museums of Scotland, the Fitzwilliam Museum, the Koch Collection
in Switzerland, Middlesborough Institute Museum of Art and the V&A.
Gli stadi evolutivi del cliente d’alto artigianato artistico
CLIENTE OCCASIONALE
CLIENTE OCCASIONALE EVOLUTO
AMANTE dell’ARTE
COLLEZIONISTA
Guarda alle caratteristiche FUNZIONALI e/o DECORATIVE
Guarda agli aspetti SIMBOLICIdell’oggetto (riconosciuti come tali dall’individuo)
Guarda al valore ARTISTICO dell’oggetto (riconosciuto come tale dal mercato)
Oltre agli aspetti simbolici e al valore artistico, guarda alla RARITA’ dell’oggetto
Il passaggio da uno stadio ad un altro può avvenire solo nel momento in cui si consolida la convinzione che l’alto artigianato artistico deve essere considerato parte dell’arte contemporanea
Gli stadi evolutivi del cliente d’alto artigianato artistico
CLIENTE OCCASIONALE
CLIENTE OCCASIONALE EVOLUTO
AMANTE dell’ARTE
COLLEZIONISTA
Guarda alle caratteristiche FUNZIONALI e/o DECORATIVE
Guarda agli aspetti SIMBOLICIdell’oggetto (riconosciuti come tali dall’individuo)
Guarda al valore ARTISTICO dell’oggetto (riconosciuto come tale dal mercato)
Oltre agli aspetti simbolici e al valore artistico, guarda alla RARITA’ dell’oggetto
Gli stadi evolutivi del cliente d’alto artigianato artistico
CLIENTE OCCASIONALE
CLIENTE OCCASIONALE EVOLUTO
AMANTE dell’ARTE
COLLEZIONISTA
Guarda alle caratteristiche FUNZIONALI e/o DECORATIVE
Guarda agli aspetti SIMBOLICIdell’oggetto (riconosciuti come tali dall’individuo)
Guarda al valore ARTISTICO dell’oggetto (riconosciuto come tale dal mercato)
Oltre agli aspetti simbolici e al valore artistico, guarda alla RARITA’ dell’oggetto
Il passaggio da uno stadio ad un altro può avvenire solo nel momento in cui si consolida la convinzione che l’alto artigianato artistico deve essere considerato parte dell’arte contemporanea
Fig. 13: L’evoluzione del cliente
62
f.- Tipo di accordo commerciale con l’artista
Non ci sono procedure
commerciali standard che
caratterizzano il modo di agire
degli operatori della distribuzione.
Anche nelle gallerie più
strutturate, visto il rapporto
molto personale che intercorre fra
gallerista e artista, spesso gli
affari vengono condotti in modo
informale e si basano sul principio
di fiducia reciproca. Nella
maggioranza dei casi (Graf. 13),
e soprattutto quando si parla di artisti emergenti, le opere non vengono acquistate
dal gallerista, ma sono prese in conto vendita (soprattutto quando vengono
utilizzate per mostre ed eventi all’interno della galleria). Questo è un altro elemento
che distingue il concetto di “galleria” da quello di punto vendita al dettaglio
tradizionalmente inteso.
A ben guardare però il crescente interesse che si rileva nel mercato inglese rispetto
al prodotto di alto artigianato artistico contemporaneo come parte integrante del
concetto di “arte contemporanea”18 sta portando ad un graduale cambiamento nel
rapporto contrattuale che lega il gallerista all’artista. Così come avviene nel mondo
delle gallerie d’arte moderna e contemporanea, infatti, il gallerista che tratta
artigianato artistico in alcuni casi comincia a svolgere il ruolo di vero e proprio
“venture capitalist” del settore: talvolta investendo direttamente nell’acquisto
delle opere di artisti in cui crede, più spesso dedicando tempo e spazio per
promuovere un autore, sensibilizzando e facendo cultura sulla clientela potenziale
attraverso eventi, pubblicazioni e partecipazione a fiere. Pertanto, vista la tendenza
in atto, nelle “fine craft gallery” e “gallerie d’alto artigianato artistico” parlare del
gallerista come semplice intermediario può risultare riduttivo.
La Galleria inglese “Francis Raeymaekers”, per esempio, sostiene economicamente
gli artisti emergenti permettendo loro di realizzare oggetti con materiali preziosi,
aspettandosi un ritorno finanziario da questi “investimenti” entro 3 anni.
La prassi del conto vendita, invece, resta fortemente radicata nelle “common craft
gallery”. L’acquisto diretto da parte del gallerista avviene raramente e solo nei
confronti dei designer-artisti che si sono affermati all’interno della galleria stessa
generando un buon giro d’affari.
18 Cfr.: De Moubray A., “Collecting contemporary decorative arts”, Apollo Magazine, 2005.
Conto vendita52%
Acquisto 24%
Sia conto vendita che acquisto
24%
Graf. 13: Tipo di accordo commerciale con l’artista
63
g.- Prezzo
Sia dalle verifiche dirette che dalle interviste telefoniche effettuate su gallerie di
artigianato inglesi emerge con chiarezza una forte eterogeneità nel prezzo delle
opere proposte. Nella medesima galleria possono facilmente coesistere manufatti
da poche centinaia di sterline con opere che ne costano diverse migliaia. Pur non
sottovalutando gli anomali meccanismi che regolano la formazione del prezzo nel
mercato delle arti e la loro conseguente incidenza nel determinare tale
eterogeneità, la spiegazione principale sembra risiedere nella frequente coesistenza
all’interno della stessa galleria di artisti emergenti con artisti affermati.
Nonostante ciò, la fascia media di prezzo nelle “common craft gallery” risulta
decisamente più bassa rispetto alle altre sottoarticolazioni di “craft gallery”. Tale
fenomeno, strettamente motivato dal livello di artigianato trattato, costituisce un
ulteriore e utile elemento per discernere tale tipologia di galleria dalle altre forme di
galleria d’artigianato.
Fortemente variegato risulta essere anche il meccanismo di costruzione del mark-
up. Le commissioni applicate dalle gallerie sulle opere, infatti, variano
notevolmente in base a diversi fattori tra i quali:
1. “Età” della galleria. Una galleria appena inaugurata applica commissioni sul
prezzo di vendita piuttosto basse (generalmente intorno al 33%), ma entro 15-
18 mesi dall’apertura tende ad aumentare gradualmente la commissione fino ad
attestarsi intorno al 50%.
2. Ubicazione della galleria. E’ importante anche il luogo dove si trova fisicamente
la galleria (se in città piuttosto che in zone decentrate): al centro di grandi città
le commissioni possono arrivare fino al 300%.
3. Condizione giuridica della galleria. Le gallerie pubbliche19 applicano commissioni
decisamente più basse, di solito pari al 30-35%, rispetto alle gallerie con una
gestione totalmente legata al mercato.
4. Tipo di prodotto venduto e prezzo di vendita all’ingrosso. Il Craft Council ha
stilato delle linee guida che regolano i prezzi al dettaglio basandosi sui prezzi di
vendita all’ingrosso. Ad esempio, per gioielli il cui valore è inferiore a £100 la
commissione arriva fino al 130%, mentre è pari al 60% se il valore del gioiello
supera £6,000. Le commissioni su prodotti realizzati con tessuti e metalli sono
pari al 110% se il prezzo all’ingrosso è inferiore a £500, mentre al 30% se il
prezzo all’ingrosso supera £10,000.
Una galleria che acquista direttamente i prodotti applica in media una
commissione del 100% sul prezzo all’ingrosso.
19 Si tratta di soggetti commerciali di natura pubblica che operano come gallerie d’artigianato con lo scopo primario di promuovere e sostenere artisti emergenti o neo-diplomati. Il Craft Council ha recentemente inaugurato a Londra due gallerie che seguono questa logica.
64
4.3.- LE DIVERSE TIPOLOGIE DELLA “CRAFT GALLERY” INGLESE: SINTESI DELLE
CARATTERISTICHE E DEFINIZIONE DELLE CONDIZIONI DI ACCESSO
4.3.1.- GLI ATTORI DEL MERCATO DELL’ALTO ARTIGIANATO ARTISTICO
Al fine di sintetizzare tutte le informazioni raccolte proviamo a costruire uno schema
riassuntivo del sistema distributivo dell’alto artigianato artistico (Fig.14).
Tale schema non ha la pretesa di essere esaustivo: esistono, infatti, ulteriori forme
distributive “dirette” (cioè, nelle quali l’artista vende al cliente senza appoggiarsi ad
un intermediario) che non sono contemplate perché, oltrechè considerabili poco
rilevanti in termini di volumi scambiati, risultano poco significative rispetto agli
obiettivi del presente lavoro20. Il riferimento, in particolare è agli “open studio” e
alla “vendita on-line”21.
21 Si parla di “Open Studio” quando un gruppo di artisti decide di aprire i propri laboratori contemporaneamente ed al pubblico accettando regole comuni. Ci sono società che mettono a disposizione gli spazi (studios) e forniscono servizi accessori. Cfr: www.artspace.org.uk. Indubbiamente, si tratta di un fenomeno in crescita che in un anno ha fatto registrare in Inghilterra 150.000-200.000 visitatori per un volume di affari pari a £1,5 milioni. In crescita anche il numero di designer-artisti che vendono tramite il proprio sito. Si passa da sofisticati siti di e-commerce (dove i compratori selezionano i prodotti, li pagano e stabiliscono i tempi e modalità di consegna) a siti più semplici dove è possibile vedere alcuni esempi realizzati dall’artista per poi, successivamente, contattarlo.
Fig. 14: Il sistema distributivo dei prodotti di alto artigianato artistico nel modello inglese
Artista di altoartigianato
Cliente privatoFiera per artisti
Es: chealsea craft fair
Galleria d’artigianato
(come intermediario)
Galleria d’artigianato
(vendita diretta)
“Fine craft gallery” “Gallerie alto artigianato”
“Common craft”
Fiera per gallerieEs:Collect
“Membership gallery” di proprietàdel singolo artigiano
Artista di altoartigianato
Cliente privatoFiera per artisti
Es: chealsea craft fair
Galleria d’artigianato
(come intermediario)
Galleria d’artigianato
(vendita diretta)
“Fine craft gallery” “Gallerie alto artigianato”
“Common craft”
Fiera per gallerieEs:Collect
“Membership gallery” di proprietàdel singolo artigiano
65
Come già anticipato è utile
ribadire, inoltre, che nel
mercato inglese l’insieme di
“artisti di alto artigianato
artistico” rappresenta solo il
15% del totale degli artigiani
(Graf. 14). Il restante 85%,
infatti, è costituito dalla
categoria “artigiani generici”:
soggetti con aspirazioni
artistiche modeste, che nè si
propongono come “artisti”, nè
non sono riconosciuti dal
mercato e dalla critica come tali. Essi hanno come obiettivo primario la
commercializzazione dei loro manufatti attraverso i loro laboratori o attraverso le
“common craft gallery” e non sono interessati a migliorare il livello qualitativo ed
espressivo delle loro produzioni per inserirsi nella sfera dell’alto artigianato artistico.
Questo dato è indicativo della forte scrematura che si va ad operare studiando solo
il mercato dell’alto artigianato artistico, considerabile un mercato di nicchia se
messo a confronto con il mondo dell’artigianato nel suo complesso.
4.3.2.- La produzione: le tipologie di artista
Per capire meglio quali sono i tratti distintivi dell’artista di nostro interesse ed
identificarne una sorta di percorso evolutivo, è opportuno suddividere l’insieme
degli “artisti di artigianato artistico” in tre categorie:
1.- ARTISTI AFFERMATI: Rappresentano l’”elite” del settore (le cosiddette “firme”):
cioè, soggetti che hanno acquisito un alto livello di notorietà nel mondo
dell’artigianato e del collezionismo, analogo e comparabile a quello di famosi artisti
di arte contemporanea. Organizzano di frequente mostre personali, partecipano a
eventi internazionali importanti ed espongono in musei e gallerie nazionali. Pur
manifestando orgoglio per la loro abilità artigianali, adottano un approccio più
orientato a mantenere e incrementare il riconoscimento della critica che non alla
pura commercializzazione. Il prezzo delle loro opere è determinato secondo logiche
similari a quelle del “contemporary fine art sector”. La loro produzione è
prevalentemente rivolta ad un pubblico internazionale.
2.- ARTISTI in PROGRESS: Si tratta di artigiani-artisti che si trovano a metà
carriera e che sono conosciuti per l’approccio avanguardista delle loro creazioni. I
loro lavori iniziano ad interessare in una prima fase il collezionista privato e
artisti emergenti
5%
artisti in progress
3%
artisti affermati
7%
artigiani generici85%
Artisti di artigianato artistico
Graf.14
66
successivamente i collezionisti istituzionali. Anch’essi sono più interessati ad
inserirsi nel mondo dei critici piuttosto che alla vendita. La produzione è rivolta sia
al pubblico nazionale sia al pubblico internazionale.
3.- ARTISTI
EMERGENTI: Si tratta
normalmente di neo-
diplomati che si
affacciano sul mondo
dell’artigianato artistico
e cercano di entrare nel
secondo segmento
(artista in progress),
esaltando la loro
capacità espressiva con
un approccio votato alla
ricerca e alla
sperimentazione. Il loro
raggio commerciale
risulta circoscritto ad
una scala regionale e
nazionale.
Il grafico 15, oltre a
sintetizzare i tratti distintivi di ciascuno dei segmenti di “artigiani-artisti”, diversi
per aspirazioni, approccio al mercato, canali commerciali e mercati di sbocco,
identifica anche il naturale percorso evolutivo tendenzialmente seguito dall’artigiano
che ha ambizioni di artista e che si propone al mercato come tale: da artista
emergente a artista in progress fino ad arrivare ad artista affermato. Tale percorso
di accreditamento dura in media 7 anni.
4.3.3.- La distribuzione indiretta: i tre modelli di Galleria d’artigianato
Lasciando da parte gallerie d’artigianato guidate dall’artista in forma individuale o
associata (“membership gallery”), che risultano poco interessanti ai fini del
presente lavoro, proviamo a riunire tutte le informazioni raccolte sinora in modo da
declinare più in dettaglio le caratteristiche delle 3 tipologie di “craft gallery”
identificate.
Graf.15: il percorso evolutivo dell’artista di alto artigianato
Tradizionale
Di RicercaBasso
Alto
Stile
Gra
do
di acc
red
itam
en
to
Mercato di destinazione
Internazionale Nazionale Regionale Locale
Artisti affermati
Artisti in progress Artisti emergenti
Artigiani generici
Tradizionale
Di RicercaBasso
Alto
Stile
Gra
do
di acc
red
itam
en
to
Mercato di destinazione
Internazionale Nazionale Regionale Locale
Artisti affermati
Artisti in progress Artisti emergenti
Artigiani generici
Stile
Gra
do
di acc
red
itam
en
to
Mercato di destinazione
Internazionale Nazionale Regionale Locale
Artisti affermati
Artisti in progress Artisti emergenti
Artigiani generici
67
A.- Il modello della “Fine Craft Gallery”
Il modello della “Fine Craft Gallery”
Mission Far ottenere all’artigianato artistico la stessa riconoscibilità e lo stesso valore dell’arte contemporanea (anche in termini di prezzi)
Età Spesso si tratta di gallerie d’arte moderna e contemporanea sul mercato da molti anni che hanno allargato di recente la loro attività all’artigianato artistico
Elementi caratterizzanti - Riconoscono l’artista che lavora con l’artigianato artistico come parte dell’arte contemporanea e lo promuovono secondo la stessa logica
- Utilizzano modalità gestionali e promozionali IDENTICHE a quelle della Galleria d’ARTE CONTEMPORANEA
- Presentano un’offerta che combina arte contemporanea (pittura e scultura) con alto artigianato artistico
Approccio al mercato APPROCCIO “ARTISTICO”
Essendo centrate sull’ARTISTA sono più orientate alla valorizzazione dell’artista che non allo sviluppo della clientela. Pertanto, sono fortemente focalizzati all’esposizione delle opere che non alla loro diretta commercializzazione.
Competenze del gallerista
ALTE e Specialistiche
Spesso lo stesso gallerista è stato o è anche lui artista Rapporto artista-gallerista
Il rapporto artista-gallerista è molto stretto. Il gallerista è il “manager” dell’artista, è colui che lo accompagna nel percorso di carriera, tanto che in alcuni casi richiede un “accordo di esclusiva”
Specializzazione per area tipologica
BASSA Nella maggioranza di queste gallerie c’è una commistione di “fine art” e “fine craft”
Specializzazione merceologica
MEDIO/BASSA Raramente si riscontrano esempi di gallerie “a tema”, anche se le merceologie trattate non sono mai molto numerose
SPE
CIA
LIZZAZIO
NE
Specializzazione territoriale
VARIABILE Generalmente significativa l’apertura al mercato internazionale, anche se non mancano casi di gallerie che promuovono solo artisti della nazionalità di appartenenza
Tipo di artisti - Artisti e designer che operano prescindendo dalla funzione d’uso del prodotto
- Non rappresentati i maestri artigiani
N° medio di artisti
20-40
ARTIS
TI
Livello di notorietà dell’artista
Soprattutto AFFERMATI
Fiere SI: anche di arte contemporanea
CO
MU
NIC
.NE
Eventi SI: con l’obiettivo di far conoscere meglio l’artista al pubblico e alla critica
68
Tipo di cliente - Collezionisti fidelizzati e occasionali
- Amanti dell’arte
- Pochi clienti occasionali (di solito incontrati in Fiera)
- Aziende
Criticità del modello - Ritorni finanziari bassi in quanto sono ancora bassi i prezzi delle opere di alto artigianato artistico
- Ancora insufficiente il coinvolgimento della critica
- Mancanza di sostegno culturale: non c’è un’educazione all’artigianato sufficientemente sviluppata
- Il numero di collezionisti non è ancora tale da garantire una certa stabilità di fatturato
- Bassa rappresentatività dell’artigianato artistico nelle collezioni pubbliche
Servizi alla clientela Legati più al valore artistico dell’opera che non alla sua valenza emozionale o decorativa:
- expertise
- certificato di autenticità
- ricerca di opere particolari su richiesta del collezionista
Quante sono 50-70 unità
Esempi a Londra - Sarah Myerscough
- Scottish Gallery
69
“Fine craft gallery”: Case study n°1
Sarah Myerscough (Londra)
15-16 Brooks Mews, off Davies Street, Mayfair, London, W1K 4DS tel: 020 7495 0069 email:[email protected] sito: www.sarahmyerscough.com
LE CARATTERISTICHE DELLA GALLERIA “Sarah Myerscough”
Età della galleria: 7 anni (rispetto all’età questa galleria rappresenta un’eccezione)
Mission: promuovere opere di artisti inglesi affermati ed emergenti sia appartenenti al mondo dell’arte contemporanea (in maniera prevalente) che a quello dell’alto artigianato artistico
Elementi caratterizzanti: Riconosce l’artista che lavora con l’artigianato artistico come parte dell’arte contemporanea e lo promuove secondo la stessa logica.
Approccio al mercato: “approccio artistico”
Competenze del gallerista: Alte. Prima di fare la gallerista la titolare lavorava come consulente d’arte cercando di incoraggiare le imprese ad acquisire un atteggiamento attivo verso il collezionismo di arte contemporanea.
Specializzazione per area tipologica: Medio-bassa, c’è una commistione di “fine art” e “fine craft”
Specializzazione merceologica:
Medio-Bassa: gli oggetti di artigianato artistico trattati sono di ceramica, porcellana, legno e altri materiali
SP
EC
IALIZ
Z.N
E
Specializzazione territoriale:
Alta: sono promossi prevalentemente artisti inglesi
Gli spazi interni alla galleria
70
N° medio di artisti: nel 2006 sono presenti in galleria: 12 artisti di arte contemporanea (soprattutto pittura) e 17 artisti di artigianato artistico
AR
TIS
TI
Livello di notorietà dell’artista: sia affermati (in maniera prevalente) che emergenti
Fiere del 2006:
- Collect per l’artigianato artistico
- London Art Fair per l’arte contemporanea
Fiere anni precedenti:
- Art London per artigianato artistico e arte contemporanea
CO
MU
NIC
AZIO
NE
Eventi:
In galleria:
in media 6 ogni anno fra personali ed eventi a tema (es: astrattismo)
Interessante la sperimentazione di eventi in cui si mescolano artisti di artigianato ad artisti di arte contemporanea)
In altre gallerie:
Nel 2006 parteciperà ad alcune esposizioni nelle gallerie di New York, con lo scopo di promuovere gli artisti inglesi sul mercato internazionale.
Tipo di cliente:
- Collezionisti fidelizzati e occasionali
- Amanti dell’arte
- Pochi clienti occasionali (di solito incontrati in Fiera)
- Aziende
Servizi alla clientela:
- possibilità di rateizzazioni
- servizio di “art consulting” rivolto soprattutto ad aziende
- molto attiva la realizzazione di lavori SU COMMESSA22 per: collezionisti e aziende
Per l’attività di consulenza e la gestione dei lavori su commessa, la galleria si avvale di figure specializzate in storia dell’arte: ciò conferma la vocazione più “artistica” che commerciale della galleria
22 Vengono realizzate opere anche su commessa: il cliente incontra l’artista, discute del progetto e quando dà il nulla osta a procedere, deposita una caparra confirmatoria pari ad un terzo del valore dell’opera. Segue un secondo incontro durante il quale l’artista espone varie ipotesi di lavoro al cliente. Il cliente sceglie la proposta che gli piace. L’opera viene realizzata e se il cliente è soddisfatto e “approva” il lavoro, pagherà i rimanenti 2/3.
Esempi di quadri realizzati su commessa per un’azienda
71
“Fine craft gallery”: Case study n°2
Scottish Gallery – Edimburgo -
Aitken Dott Ltd. Est. 1842 16 Dundas Street Edinburgh EH3 6HZ Telephone 0131-558 1200 Fax 0131-558 3900 sito: www.scottish-gallery.co.uk
Gli spazi interni alla galleria
LE CARATTERISTICHE DELLA GALLERIA “Scottish Gallery”
Età della galleria: è una galleria storica fondata nel 1842
Mission: promuovere opere di artisti (soprattutto scozzesi) affermati ed emergenti sia appartenenti al mondo dell’arte contemporanea che a quello dell’alto artigianato artistico
Elementi caratterizzanti:
Riconosce l’artista che lavora con l’artigianato artistico come parte dell’arte contemporanea e lo promuove secondo la stessa logica.
Nonostante ciò, sia sul piano gestionale-organizzativo che su quello del layout espositivo viene mantenuta una netta separazione fra le aree dell’arte contemporanea e artigianato:
- Layout: piano terra per l’artigianato e primo piano per l’arte contemporanea
- Organigramma: esistono 2 direttori “di area” che fanno capo al direttore generale della galleria
Approccio al mercato: “approccio artistico”
Competenze del gallerista: Alte. Tutti i membri dello staff dirigente hanno una formazione e un percorso professionale fortemente legato alla storia dell’arte.
72
Specializzazione per area tipologica: Medio-bassa, c’è una commistione di “fine art” e “fine craft”
Nell’area arte contemporanea: è specializzata in pittura di artisti scozzesi del XX secolo, pur trattando anche pittura contemporanea
Nell’artigianato artistico: è despecializzata
Specializzazione merceologica:
Bassa: gli oggetti di artigianato artistico sono molto eterogenei: gioielleria, argenti, vetro, scultura, tessile e legno.
SP
EC
IALIZ
ZA
ZIO
NE
Specializzazione territoriale:
Alta: sono presenti prevalentemente artisti scozzesi
N° medio di artisti: Maggiore rispetto al numero medio del segmento: nel 2006 sono presenti in galleria: 18 artisti scozzesi del XX secolo, 18 artisti d’arte contemporanea (per lo più pittori) e 18 artisti di artigianato artistico
AR
TIS
TI
Livello di notorietà dell’artista: sia affermati che emergenti
Fiere del 2006:
- Collect per l’artigianato artistico
- Art London 2006 per artigianato artistico e arte contemporanea
CO
MU
NIC
AZIO
NE
Eventi:
In galleria:
in media 1 evento al mese fra personali ed eventi a tema (es: la tecnica del taglio applicata a differenti materiali: carta, vetro, stoffa, metallo: vd. foto sottostante)
Tipo di cliente:
- Collezionisti fidelizzati e occasionali
- Amanti dell’arte
- Pochi clienti occasionali (di solito incontrati in Fiera)
Servizi alla clientela:
- Stima: servizio di valutazione e consulenza.
- Valutazioni: consulenza legale e consulenza mirata allo studio delle esigenze di mercato. Possibilità di attivare assicurazioni/polizze personalizzate.
- Servizio vendita: assistenza vendita, ricerca di opere particolari su richiesta del collezionista e attività su commessa
- Consulenza: staff di esperti in grado di consigliare investimenti, certificare la validità delle opere, gestire il patrimonio, gestire le successioni ereditarie, comprare e mettere all’asta.
73
B.- Il modello della “Galleria d’alto artigianato artistico”
Il modello di “Galleria d’alto artigianato artistico”
Mission
Promuovere la conoscenza e la vendita di oggetti di alto artigianato artistico in spazi commerciali accoglienti e animati.
Età Si tratta di un fenomeno recente: difficilmente queste gallerie hanno più di 10/15 anni
Elementi caratterizzanti Cercano di avvicinare al settore anche i neofiti attraverso:
- eventi e seminari
- vendita di libri e riviste specializzate
- servizi educativi e consulenziali
Strutturano lo spazio vendita secondo logiche di marketing esperienziale al fine di avvicinare nuova clientela e fidelizzare la vecchia
L’attenzione del gallerista è meno centrata sull’artista (rispetto a quanto accade nelle “fine craft”) e più sugli oggetti proposti
Approccio al mercato APPROCCIO COMMERCIALE
Sono centrate sul CLIENTE: sono più orientate alla soddisfazione dei bisogni della clientela che non alla valorizzazione dell’artista. Pertanto, utilizzano gli eventi in galleria secondo una logica più commerciale che non espositiva al fine di fidelizzare la clientela già acquisita e svilupparne di nuova.
Competenze del gallerista
ALTE
Conoscono molto bene le opere che presentano, avendo alle spalle una preparazione specifica nel campo della storia dell’arte, tanto da essere in grado di adottare un approccio di vera e propria “consulenza e assistenza personalizzata” al collezionista
Rapporto artista-gallerista
Il rapporto artista-gallerista è meno stretto che nel caso delle “fine craft gallery”: raramente si riscontrano accordi di esclusiva.
Specializzazione per area tipologica
ALTA
Si tratta di gallerie specializzate in alto artigianato artistico contemporaneo e/o gioielleria
Specializzazione merceologica
ALTA
spesso decidono di concentrarsi su un unico materiale, dando vita alle c.d. “Gallerie a tema”
SPE
CIA
LIZZAZIO
NE
Specializzazione territoriale
BASSA
Significativa l’apertura al mercato internazionale
Tipo di artisti Artisti e designer che adottano un approccio di tipo sperimentale pur mantenendo spesso l’attenzione alla funzione d’uso dell’oggetto che vanno a comporre
N° medio di artisti
40-50 (anche se si può arrivare a punte di ordine molto superiore)
ARTIS
TI
Livello di notorietà dell’artista
Sia Affermati che emergenti
74
Fiere In Europa solo COLLECT
Fuori Europa: SOFA (Chicago)
CO
MU
NIC
.NE
Eventi SI: con l’obiettivo di aumentare le occasioni di contatto con la clientela per vendere di più
Tipo di cliente In Galleria:
- soprattutto COLLEZIONISTI (tanto che spesso aprono su appuntamento)
- acquirenti internazionali
- corporate buyers/interior designer
Alle Fiere:
- anche clienti occasionali
Criticità - Ritorni finanziari bassi in quanto sono bassi i prezzi delle opere di alto artigianato artistico
- Ancora insufficiente coinvolgimento della critica
- Poche mostre in musei per educare e avvicinare un numero maggiore di collezionisti
- Poca rappresentatività dell’artigianato artistico nelle collezioni pubbliche
- Concorrenza di: upmarket department e fine art galleries
Servizi alla clientela Legati più al valore emozionale e decorativo dell’opera che non al suo valore artistico:
- Consulenza nella scelta dell’oggetto e nella sua collocazione (in funzione di: budget, ambiente di destinazione, obiettivo (es: arredamento, investimento, etc..)
- Collaborazione con architetti e interior designer
- Produzioni su commessa
Caratteristiche e servizi della struttura
Molto vicina alla logica del “concept store”
- Arredamento minimalista e grande attenzione all’illuminazione
- Spazio “culturale”: vendita libri e riviste specialistiche e/o sala lettura
- Spazio “educational”: per seminari e incontri
- Talvolta c’è il laboratorio integrato nella struttura vendita
- Cafè interno (non frequente)
Quante sono Attualmente un centinaio, ma il numero sta crescendo moltissimo
Esempi a Londra - Lesley Craze
- Clack Beck at Adrian Sasson
- The Metal Gallery
75
“Galleria d’alto artigianato artistico”: Case study n°1
Lesley Craze Gallery
33 - 35a Clerkenwell Green London EC1R 0DU Email: [email protected] Sito: www.lesleycrazegallery.co.uk
LE CARATTERISTICHE DELLA GALLERIA “Lesley Craze Gallery”
Approccio al mercato: “approccio commerciale”
Specializzazione per area tipologica: Alta
Nell’ambito della gioielleria si segnala una sezione dedicata ai matrimoni
La galleria offre una selezione unica di gioielli per le nozze acquistabili con la consulenza di uno staff di professionisti. La galleria ha una collezione permanente di anelli nuziali ed un gruppo di designers in grado di realizzarne su ordinazione.
Specializzazione merceologica: Media
Gli oggetti di artigianato artistico variano dai gioielli ai prodotti tessili a manufatti in metallo. Non si configura come una galleria a tema
SP
EC
IALIZ
ZA
ZIO
NE
Specializzazione territoriale:
BASSA: Significativa l’apertura al mercato internazionale
N° medio di artisti:
nel 2006 la galleria rappresenta addirittura 120 artisti: - 48 per la gioielleria - 34 per i mixed media - 2 per articoli in metallo - 36 per tessile
AR
TIS
TI
Livello di notorietà dell’artista: sia affermati che emergenti
Fiere del 2006: - Collect - Architectural Biennale - German Jewellery Exhition
CO
MU
NIC
AZIO
NE
Eventi:
in media 1 evento al mese volto sia alla promozione di nuovi talenti che alla valorizzazione di artisti affermati.
Generalmente si tratta di “personali” anche se talora si realizzano mostre incentrate su specifiche tecniche o stili presenti in giro per il mondo.
Di ogni evento viene fatta una pubblicazione, poi commercializzata via Internet o nel bookshop interno alla galleria.
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Tipo di cliente: - Collezionisti fidelizzati e occasionali - Aziende
Servizi alla clientela:
Realizzazione su commessa
Il servizio serve per venire in contro alle esigenze e richieste della clientela
I designer possono lavorare su ordinazione e lo staff della galleria è in grado di consigliare, suggerire e formulare soluzioni adatte a tutti, sia che si tratti della realizzazione di un regalo che di una commessa più ampia. Non ci sono costi aggiuntivi per il servizio di consulenza, budget e data di consegna possono essere stabiliti anche all’inizio dei lavori.
Libreria
4 cataloghi riportano i più importanti eventi organizzati nel passato e sono un importante punto di riferimento per studenti e collezionisti. Possono essere acquistati in galleria, per telefono e per posta elettronica.
Bookshop All’interno della galleria è presente un bookshop
Esempi di gioielleria
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C.- Il modello della “Common Craft Gallery”
Il modello di “Common Craft Gallery”
Mission Promuovere e vendere manufatti, prevalentemente di alto artigianato artistico, di designer-artisti regionali e locali
Elementi caratterizzanti Cercano di differenziarsi dalla grande distribuzione come l’IKEA e da prodotti di artisti che si limitano ad essere dei semplici produttori di souvenirs destinati ai turisti.
Approccio al mercato Approccio “commerciale”, scarsamente marketing oriented
Competenze del gallerista
Medio-basse: nella maggioranza dei casi le competenze derivano più dall’esperienza sul campo che non da un percorso formativo strutturato
Rapporto artista-gallerista
Soprattutto quando il rapporto è nella fase iniziale, il gallerista prende in conto vendita gli oggetti dall’artista
Specializzazione per area tipologica
ALTA
Tendenzialmente trattano solo complemento d’arredo di matrice artigianale (alto artigianato artistico e artigianato comune). Raramente trattano anche arte contemporanea
Specializzazione merceologica
BASSA
difficilmente sono specializzate in una precisa area merceologica
SPE
CIA
LIZZ.N
E
Specializzazione territoriale
ALTA
sono promossi artisti regionali e locali, difficilmente sono ospitati artisti internazionali
Tipo di artisti
Maestri artigiani con stile improntato alla ricerca e alla tradizione
N° medio di artisti
Variabile ma tendenzialmente alto (si può arrivare addirittura a 120-150). L’elevato numero di artisti rappresentati mostra quanto in questo tipo di galleria sia meno stretto il rapporto gallerista/artista A
RTIS
TI
Livello di notorietà dell’artista
Prevalentemente artisti-artigiani emergenti o che hanno acquisito un livello di notorietà in scala regionale
Fiere Molto raramente
CO
MU
NIC
.
Eventi SI: con l’unico l’obiettivo di aumentare le vendite
Tipo di cliente - Amanti dell’arte
- Clienti occasionali residenti vicino alla galleria
- Turisti
Criticità - Sono vulnerabili alla moda e alle variazioni dei gusti del mercato.
Servizi alla clientela Pochi e scarsamente strutturati: la galleria lavora secondo le logiche tipiche del negoziante
Caratteristiche della struttura
- Spesso sono ubicate fuori dai centri urbani in contesti rurali
- Presentano assortimenti molto numerosi, disposti nello spazio vendita senza un criterio rigoroso
- L’atmosfera molto accogliente e familiare è spesso improntata a uno stile rustico/country
Quante sono Circa 350 in tutto in Regno Unito
Esempi in Inghilterra Primavera (www.primavera.uk.com) e Cambridge (www.cambridgegallery.co.uk).
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4.3.4.- Le Fiere
A.- Le fiere per artisti La partecipazione a Fiere di settore rappresenta per il designer-maker un momento
importante e talvolta imprescindibile per ragioni molto diverse:
la presenza in alcune importanti fiere è utile nel processo di accreditamento
dell’artista
rappresenta non solo un’ottima occasione di farsi conoscere sul mercato ma
anche un’ottima opportunità per aumentare fortemente le occasioni di vendita
diretta
consente di conoscere galleristi interessati a promuovere e commercializzare le
loro opere
Non tutte le fiere però rivestono la stessa importanza, tanto che in Inghilterra, si è
soliti distinguere le Fiere d’artigianato “selezionate” da quelle “non selezionate”:
Fiere selezionate
Si tratta di fiere dove gli artisti vengono selezionati da una giuria secondo una serie
di criteri ben definiti e sulla base della qualità dei prodotti.
L’esempio più rappresentativo è dato da Chelsea Craft Fair, fiera londinese
organizzata dal Craft Council nel mese di ottobre dal 1979. Per partecipare alla
mostra, che ha una durata di due settimane e che è in assoluto considerata l’evento
leader nel settore dell’artigianato contemporaneo del Regno Unito, gli artisti sono
sottoposti alla selezione di una giuria che viene rinnovata ogni anno. A fronte di 220
stand vengono raccolte in media circa 900 richieste di partecipazione provenienti
anche dall’estero. Tale evento, infatti, risulta molto ambito anche dagli artisti non
londinesi perché rappresenta la più grossa opportunità per farsi conoscere nel
florido mercato londinese.
Fiere NON selezionate
In queste fiere non viene effettuata una selezione rigorosa dell’artista, che
generalmente acquista uno spazio espositivo con una finalità puramente
commerciale. Negli ultimi anni questo tipo di fiere è esploso portando alla
saturazione del mercato. La qualità della maggior parte di questi eventi è scadente
a causa della mancanza di selezione e della conseguente presenza di artigiani non
professionisti.
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B.- Le fiere per le gallerie: COLLECT
Ispirata al modello statunitense di SOFA (Chicago) (Mostra Internazionale di oggetti
scultorei e “arti funzionali”), Collect23 è la prima e unica fiera europea dedicata a
galleristi che trattano artigianato artistico contemporaneo di alta gamma.
Di recente costituzione (la prima edizione ha avuto luogo nel 2004), la fiera,
organizzata dal Craft Council, si pone l’obiettivo primario di avvicinare il mercato
dei collezionisti e degli appassionarti d’arte a quella parte dell’artigianato artistico
che per qualità, design e capacità espressiva può essere assimilato all’arte
contemporanea.
La scelta della sede espositiva, il Victoria & Albert Museum di Londra, sottende
l’ulteriore obiettivo degli organizzatori di affermare la capitale inglese come luogo
d’incontro privilegiato non solo per il mercato dell’arte contemporanea ma anche
per quello dell’alto artigianato artistico contemporaneo.
Ottimi i risultati finora registrati dalla manifestazione, giunta quest’anno alla sua
terza edizione. Nella prima edizione, in soli quattro giorni sono stati registrati
10.000 ingressi con un giro d’affari stimato nell’ordine di 1 milione di sterline: il
94% degli espositori ha venduto a nuovi acquirenti, il 73% dei quali risulta essere
straniero.
Il crescente successo della manifestazione pare riconducibile a diversi motivi:
- Unicità dell’evento: in Europa non esiste nessun altro format fieristico destinato
all’alto artigianato di alta gamma
- Centralità di Londra nel mercato dell’arte in genere e dell’arte contemporanea in
particolare
- Location: il Victoria & Albert Museum rappresenta una sede prestigiosa e
centrale
- Dimensione medio-piccola: la scelta di ospitare una quarantina di galleristi
europei accuratamente selezionati, oltre a consentire allestimenti e atmosfere
che rendono Collect più simile ad una mostra che non ad una fiera, permette al
visitatore dei tempi di percorrenza non eccessivamente impegnativi
- Scelta degli espositori: Le gallerie vengono selezionate da una giuria di esperti
sulla base di rigidi criteri24 che rappresentano per il potenziale acquirente un
elemento di garanzia tuttaltro che trascurabile.
23 Per un approfondimento sulle modalità di partecipazione all’evento si rimanda alla scheda tecnica in Appendice B. 24 Tra i criteri di valutazione stabiliti è utile precisare che vengono considerati “oggetti contemporanei”, e quindi ammissibili in mostra, solo quelli realizzati dopo del 1990.
80
4.4.- LA GALLERIA D’ARTIGIANATO: VERSO UN MODELLO EUROPEO? I DATI DI “COLLECT”
ll campione indagato mediante interviste dirette effettuate nell’edizione 2006
“Collect” (svoltasi a Londra dal 9 al 13 febbraio 2006) è composto da 34 gallerie
europee (più una proveniente dagli USA), per la metà inglesi, tutte partecipanti alla
manifestazione. La scomposizione del campione in base alla nazione di
appartenenza dei galleristi mostra una presenza significativa delle gallerie olandesi
e, anche se in misura minore, di quelle tedesche (Graf.16).
Grafico 16: Paese di origine delle gallerie di Collect
L’elaborazione dei dati rilevati con la somministrazione del questionario, posta a
confronto con i risultati ottenuti dalle analisi svolte sul solo mercato britannico, si
rivela utile per capire se il modello di galleria d’artigianato inglese presenta tratti di
specificità e in che modo si differenzia da altre gallerie d’artigianato transeuropee.
La prima differenza significativa si rileva sul piano della specializzazione tipologica:
nelle gallerie inglesi si constata un livello di specializzazione intermedio che, come
spiegato in precedenza, introduce e spiega il fenomeno delle “fine craft gallery”,
cioè di quelle gallerie che, presentando contaminazioni con aree tipologiche tipiche
delle “fine art”, seguono processi gestionali e modalità promozionali analoghe a
quelle della galleria d’arte contemporanea. Tale fenomeno sembra disperdersi
andando ad indagare il campione di gallerie rappresentativo di una pluralità di
nazioni europee dove il livello di specializzazione tipologica tende decisamente a
innalzarsi (Graf. 17). Ne discende che il modello di “fine craft gallery” sembra
essere tipicamente inglese.
Sede della galleria
32
6
18
21 1 1 1
0
2
4
6
8
10
12
14
16
18
20
Germ
ania
Italia
Olan
da
Ingh
ilterra
Danimarca
USA
Svezia
Scoz
ia
Svizz
era Inghilterra
50%
Svezia3%
USA3%
Danimarca6%
Scozia3%
Svizzera3%
Germania9%
Italia6%
Olanda17%
81
Un altro elemento di differenza fra gallerie inglesi e gallerie europee emerge
rispetto ai criteri di scelta dell’artista. Come mostra il Graf. 18, anche nell’universo
europeo delle gallerie d’artigianato non esiste un criterio unitario prevalente nella
scelta dell’artista da inserire in galleria. La selezione spesso scaturisce dalla
combinazione di diversi elementi legati soprattutto alla personalità dell’artista, alla
capacità di proporre oggetti unici e al suo percorso professionale. Ciò che cambia è
l’ordine di importanza dato ai criteri citati: nel modello europeo, infatti, il percorso
professionale dell’artista risulta il criterio di scelta dominante. Inoltre, maggior peso
viene dato all’unico criterio di selezione puramente soggettivo: il gusto personale
del gallerista, menzionato da quasi una galleria su cinque.
In sintesi si può concludere che esiste un modello europeo di “galleria d’alto
artigianato” che sembra particolarmente presente nel mercato olandese e tedesco.
Graf.17: Specializzazione tipologica: gallerie inglesi e gallerie europee a
100 700
Bassa specializzazione Nessuna specializzazioneAlta
specializzazione Media specializzazione
(massima specializzazione - ognuno tratta una sola tipologia
d tti )
400(massima
specializzazione - ognuno tratta una sola
tipologia produttiva)
Valore intermedio177,1
100 700
Alta specializzazione Media specializzazione Bassa
specializzazione Nessuna specializzazione
Massima specializzazione - ognumo tratta una
sola tipologia)
Massima despecializzazione - tutti trattano tutte le tipologie
281,5
Gallerie inglesi
Gallerie europee
17,114,3
11,4
28,6
2,9
11,4
5,7
17,1
11,4
0,0
5,0
10,0
15,0
20,0
25,0
30,0
La p
erso
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à
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ici)
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nala
zion
edi
critici
Gus
tope
rson
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del
galle
rist
a Altro
Graf. 18: Criteri di scelta dell’artista
82
5.- VALUTAZIONI CONCLUSIVE
5.1.- Condizioni per accedere al mercato delle gallerie d’arte e potenzialità
d’ingresso
I risultati della desk research combinati con i dati emersi dalle interviste sul campo
portano a concludere che per le tipologie artigiane rappresentate da Artex, la
possibilità di trovare nelle gallerie d’arte inglesi un valido interlocutore commerciale
esiste solo rispetto al segmento delle gallerie d’artigianato.
Ma non basta: non tutte le tipologie di gallerie d’artigianato, infatti, sono appetibili.
Le “common craft”, configurandosi come poco più che negozi d’artigianato, non
rappresentano un canale interessante né per le fasce più “alte” dell’offerta toscana,
né per quelle più “basse”. Le motivazioni sono riconducibili rispettivamente al fatto
che:
- presentando assortimenti spesso caotici che combinano l’artigianato generico di
basso livello con oggetti di alto artigianato, rappresentano un canale distributivo
non adatto ad esaltare il carattere di esclusività e di prestigio dell’offerta
prodotta dalle fasce più alte degli artisti toscani,
- all’opposto, essendo ben lontane dalla logica del prezzo “simbolico” (tipica del
mercato dell’arte contemporanea), queste gallerie non hanno la possibilità di
applicare mark up sufficienti a recuperare i costi che l’artista toscano
potenzialmente interessato (cioè quello di fascia più bassa) dovrebbe sostenere
per entrare in quel mercato.
Fig. 15.- Stima del n° di gallerie potenzialmente interessanti per l’artista toscano
“Fine craft G.” + “G. Alto
artigianato”chiuse al mercato
internazionale
50 unità
“Fine craft G.” + “G. Alto artigianato”
aperte al mercato internazionale
100 unità
“Common craft Gallery”
360 unità
Segmento potenzialmente interessante per i segmenti di offerta toscana di fascia alta
= insieme delle “craft gallery”512 unità
“Fine craft G.” + “G. Alto
artigianato”chiuse al mercato
internazionale
50 unità
“Fine craft G.” + “G. Alto artigianato”
aperte al mercato internazionale
100 unità
“Common craft Gallery”
360 unità
Segmento potenzialmente interessante per i segmenti di offerta toscana di fascia alta
= insieme delle “craft gallery”512 unità
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Pertanto, di fatto risultano potenzialmente appetibili solo i format più evoluti del
modello della “craft gallery” e cioè quelli della “fine craft gallery” e della “galleria
d’alto artigianato”, che contano complessivamente circa 150 unità in tutto in
territorio britannico.
Peraltro questo bacino potenziale si riduce di un ulteriore 30%, arrivando a circa
100 unità, se escludiamo quelle gallerie che per mission trattano solo artisti
britannici25 (Fig 15).
Di queste 100, circa 70 (le cd. “Gallerie d’alto artigianato”) rappresentano un
fenomeno recente, essendo state costituite ex novo negli ultimi 10-15 anni, mentre
le altre 30 (“fine craft gallery”) si sono formate per effetto di un processo di
integrazione/allargamento di tipologie di prodotto da parte di gallerie d’arte
contemporanee preesistenti.
Tenuto conto che il numero medio di artisti promossi nelle due tipologie di gallerie
si attesta attorno ai 40, si stimano in circa 4000 gli artisti attualmente
rappresentati, di cui un’ampia parte inglese e la restante parte internazionale.
Dato che il potenziale di crescita del mercato stimato nel medio-lungo periodo è del
60% e di fatto, soprattutto a Londra, le nuove aperture di gallerie di alto artigianato
sembrano in costante crescita, si può verosimilmente ipotizzare che a tendere le
gallerie interessanti potrebbero divenire circa 160.
A fronte di ciò nel medio-lungo termine gli artisti presenti potrebbero aumentare di
circa 2400 unità. Stante la quota di mercato attuale in mano agli artisti inglesi, la
crescita di artisti internazionali potrebbe attestarsi attorno alle 1200-1300 unità.
La cifra, in valore assoluto piuttosto appetibile, acquisisce opposta connotazione se
si considerano i seguenti aspetti:
- ad oggi la quota di mercato detenuta da artisti italiani è assai modesta
- sono molto pochi gli artisti italiani che hanno iniziato sul mercato inglese quel
percorso di accreditamento che è conditio sine qua non per acquisire visibilità e
conseguentemente attivare scambi e far salire i margini
- il mercato si presenta fortemente autoreferenziale: c’è una forte chiusura verso
artisti esteri ancora poco conosciuti e accreditati nel mercato britannico (tanto
che, come si può leggere nel Fascicolo 2, la percentuale di galleristi che, a
25 Anche rispetto al bacino delle “common craft gallery”, stimato attorno alle 360 unità, occorre considerare che una buona parte dovrebbe essere comunque esclusa a priori perché costituita da gallerie che non rappresentano intermediari, ma vendono direttamente le opere dell’artigiano che spesso ne è il titolare.
84
fronte della presentazione di un catalogo esemplificativo dell’offerta toscana, ha
manifestato un ipotetico interesse a valutarne la proposta è inferiore al 10%)
Con queste premesse in pratica è come se ci trovassimo di fronte all’eventualità di
attivare un percorso promozionale partendo quasi da zero. Ne discende che anche
l’aspettativa risulta piuttosto bassa: i ritorni di mercato in termini di artisti toscani
inseriti in gallerie inglesi nell’arco del medio-lungo periodo possono stimarsi, nella
più rosea delle previsioni, in un numero assai limitato di artisti (non più di 10).
In un mercato che funziona secondo meccanismi complessi e identifica percorsi di
inserimento molto strutturati, occorre tener conto anche di un’altra serie di
condizioni, legate al processo di accreditamento, che devono essere assolte e che
chiamano in causa l’artista in quanto singolo individuo:
- la promozione è ad personam e richiede la presenza diretta e partecipe sul
mercato inglese dello stesso artista. Per le gallerie, proposte collettive hanno
poco appeal; è meglio che sia il singolo a proporsi. Il gallerista inglese, infatti, è
abituato a valutare le singole individualità: pertanto, non sembra esserci valore
aggiunto nel presentare aggregazioni di artisti che possano essere
rappresentativi di una precisa identità territoriale
- Il processo di endorsment si compie mediamente nell’arco di circa 7 anni.
Pertanto, un’artista già affermato nel proprio mercato, che voglia inserirsi in
quello inglese, deve mettere in conto un percorso promozionale di tale durata
- Affinché la penetrazione del mercato estero sia profittevole, l’attivazione del
suddetto percorso è imprescindibile. Finchè l’artista non è inserito nel circuito
della critica inglese, infatti, il meccanismo di creazione del prezzo resta vincolato
alle logiche dell’artigianato e non consente di sfruttare gli alti margini ottenibili
quando l’opera è considerata “opera d’arte”
- Per compiere questo percorso di accreditamento ci sono delle tappe
fondamentali che vanno realizzate. Oltre all’organizzazione di mostre personali o
collettive in gallerie pubbliche e private, è necessario che l’artista partecipi ad
alcune fiere che gli permettano di acquisire sempre maggiore visibilità e
riconoscibilità. A queste manifestazioni è riconosciuta una diversa efficacia: le
più efficaci sono quelle organizzate dal Craft Council, tuttavia molto selettive e
dure da penetrare.
- Fra le fiere del Craft Council esiste una gerarchia: Chelsea come momento per
divenire conoscibili ai galleristi; Collect come momento in cui i galleristi rendono
riconoscibile l’artista al pubblico. Ne consegue che per un artista che voglia
inserirsi sul mercato inglese obiettivo importante sarebbe quello di trovare
spazio in Chelsea Craft Fair
85
Supponendo che, una volta valutato il quadro settoriale e le i suoi possibili scenari
evolutivi, l’artista toscano sia disponibile ad accettare tutte le fasi che regolano il
percorso di accesso al mercato, egli potrà intraprendere tale percorso solo se è in
grado di soddisfare in partenza i seguenti requisiti:
1. deve proporsi come “artista in senso stretto”: rispetto all’offerta complessiva di
Artex sono da escludere una serie di segmenti (azienda artigiana tradizionalista
e di ricerca, maestro artigiano di basso livello, etc..)
2. deve essere riconosciuto come artista dal mercato di attuale riferimento
3. deve avere alle spalle un book di presentazione non solo delle opere ma anche
delle mostre a cui hanno partecipato e soprattutto della rassegna stampa su di
loro
4. deve predisporre uno “strumentario promozionale” coerente con le logiche del
mercato inglese (catalogo, brochure, scheda presentazione prodotti)
5. deve essere disposto ad adottare una logica di condivisione del rischio: il
meccanismo dl conto vendita, infatti, risulta molto radicato nel mercato inglese,
soprattutto rispetto ad artisti emergenti
6. deve essere disponibile a far visionare al potenziale distributore le opere dal
vero anziché in fotografia, partecipando a fiere specializzate e selezionate come
Chealsea craft fair
7. deve rendersi disponibile ad incontrare personalmente il distributore. Ciò in virtù
dello stretto rapporto interpersonale che abitualmente si viene a creare tra
gallerista e artista (ben diverso da quello tra produttore e distributore in
qualsiasi altro settore).
5.2.- Il ruolo di Artex
Alla luce di quanto sinora emerso ritiene poco opportuno che Artex si attivi per
organizzare e coordinare in qualche galleria inglese eventi promozionali che
coinvolgano raggruppamenti di artisti toscani, mentre all’opposto si reputa
estremamente sensato che si adoperi nel fornire consulenza e assistenza all’artista
interessato ad investire nel proprio percorso promozionale sul mercato inglese. Ciò
potrebbe concretizzarsi, per esempio:
- in un supporto all’artista nella messa a punto di corretti strumenti di
presentazione e promozione di se stesso e della propria offerta
- nello svolgimento di un ruolo di “garante” istituzionale rispetto al livello di
qualità ed esclusività dell’artista introdotto sul mercato inglese, in modo da
agevolarne il processo di accreditamento
86
- nel creare le premesse di ingresso di un qualche artista toscano in Chelsea,
utilizzando tutte le leve, anche politiche o di scambio, possibili.
Tutto ciò a condizione che vengano rispettate alcuni vincoli di base:
- vengano proposti “artisti in senso stretto”, con un loro percorso già
sviluppato e su questo si sia rigorosi, magari negoziando con il Craft Council
una selezione di un ventaglio più ampio di artisti
- Non venga finanziata la partecipazione degli artisti alla Chelsea Craft Fair
(qualora tale obiettivo sia raggiunto), poiché render loro possibile tale
accesso è un grande servizio reso che dovrebbe essere in qualche modo
riconosciuto dall’artista.
Ad di là di come si deciderà di procedere sul mercato inglese, sembra interessante
provare a sondare il livello di interesse rispetto all’offerta toscana rappresentata da
Artex, in altri mercati europei dove sia rilevabile un modello commerciale simile a
quello descritto, ma dove altresì si riscontri una maggior grado di apertura verso
artigiani-artisti internazionali che non hanno completato quel processo di
“endorsement” che li rende assimilabili a tutti gli effetti ad artisti di arte
contemporanea.
Dalle indagini effettuate, fra i mercati europei potenzialmente più adatti si
evidenziano quello tedesco e olandese.
Data la recente apertura dell’ufficio di Toscana Promozione a Francoforte, potrebbe
risultare interessante utilizzare tale struttura per ospitare in un periodo
particolarmente attivo per il mercato (identificato nella fine di agosto 2006, in
concomitanza con “Tendence”) una “Galleria d’Artigianato” composta da un gruppo
selezionato di artisti toscani da sottoporre all’attenzione dei galleristi tedeschi.
Tali artisti dovrebbero essere selezionati tenendo conto dei criteri identificati dalla
ricerca già svolta e proposti al mercato secondo logiche coerenti con le aspettative
del gallerista.
L’operazione, oltre a consentire di promuovere in maniera originale il nuovo ufficio
di Toscana Promozione, permetterebbe di studiare più da vicino un nuovo mercato
e, grazie alla disponibilità fisica dei prodotti (molto più efficace di un catalogo)
darebbe modo di misurare in maniera molto chiara il tipo di interesse del gallerista
tedesco rispetto all’offerta proposta.