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pag. 3 e 5 Osteoporosi l’esperto risponde - il test per scoprirla pag. 8 Piaghe da decubito i rimedi e la prevenzione pag. 19 La stevia più buona e meno dannosa dello zucchero all’interno Stop all’osteoporosi www.farmapiu.net IL MAGAZINE DEI FARMACISTI AL SERVIZIO DEI CITTADINI Periodico di informazione a cura dei Farmacisti Associati Anno 6 / n. 1 / Aprile 2013 news I consigli per curarla e nelle farmacie Farmapiù il semplice esame per valutare la salute delle ossa

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pag. 3 e 5 Osteoporosi l’esperto risponde - il test per scoprirla

pag. 8 Piaghe da decubito i rimedi e la prevenzione

pag. 19 La stevia più buona e meno dannosa dello zucchero

all’interno

Stopall’osteoporosi

www.farmapiu.net

IL MagazIne deI farMacIstI aL servIzIO deI cIttadInIPeriodico di informazione a cura dei farmacisti associati Anno 6 / n. 1 / Aprile 2013news

I consigli per curarlae nelle farmacie farmapiùil semplice esameper valutare la salutedelle ossa

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Ricordate la famosa pubblicità dello yogurt della Danone con l’attrice Stefania San-drelli che recita “Danaos più calcio per le

tue ossa”?Davvero basta un vasetto al giorno di questo

yogurt per assumere il 50% del calcio quotidiano raccomandato? O, ancora, è vero che per garan-tire la salute delle nostre ossa è bene assumere un integratore specifico di Calcio e vitamina D?

Sin da piccoli ci hanno insegnato che il Calcio fa bene alle ossa ma da solo non basta ad assicurare uno scheletro sano.

Fattori importanti sono una alimentazione equilibrata con un giusto apporto di proteine, calcio, fibre e sodio. Inoltre bisogna bere 2 litri di acqua al giorno e associare un sano stile di vita (niente fumo ed eccessivo uso di alcool) con re-golare attività fisica e adeguata esposizione al sole che assicura la sintesi cutanea della vitamina D.

Tuttavia una fisiologica perdita della massa os-sea si verifica già dopo i 35 anni, aggravata dai cambiamenti ormonali che si verificano con l’a-vanzare dell’età (menopausa) e da altre concause legate ad varie problematiche come l’ipertiroi-dismo o l’assunzione prolungata di farmaci cor-tisonici. Tutto ciò indebolisce le ossa e in alcuni soggetti porta all’osteoporosi, patologia difficile da riconoscere fino al verificarsi delle prime frat-ture. Chi è affetto da questa “malattia” ha le ossa molto fragili e piccoli traumi come una semplice caduta potrebbero provocare fratture importan-ti che interessano soprattutto polso, vertebre e femore. È una malattia fortemente invalidante ed è importante conoscere la soglia di frattura delle ossa perché una volta raggiunto e superato il valore limite le terapie che riducono l’impove-rimento della massa ossea non saranno più suffi-cienti e diventerà necessaria anche l’applicazione di misure che stimolino la formazione di osso.

Per riconoscere la condizione di rischio da oggi è possibile verificare la robustezza e lo stato di

salute delle proprie ossa con un semplice esame in farmacia.

In tutte le farmacie della Rete Farmapiù è di-sponibile l’Achilles Insight, uno dei più moderni densitometri ossei ad ultrasuoni che, attraverso lo studio del calcagno, consente in meno di dieci minuti di avere una risposta computerizzata pre-cisa e molto attendibile.

Si tratta di una metodologia non invasiva, sem-plice e assolutamente indolore, quindi sicura-mente indicata per un primo screening della po-polazione, per prevenire complicanze serie per-ché l’osteoporosi è una malattia molto più diffusa di quel che si pensa e la prevenzione è senz’altro l’aspetto più importante nella lotta a questa pato-logia. Se vi riconoscete nella categoria di soggetti a rischio di osteoporosi esaminando i fattori in-dicati in tabella, non resta che mettersi alla ricer-ca della più vicina farmacia FarmaPiù e prenotare la visita.

Osteoporosi, l’esame agli ultrasuoni per scoprirla di ernesto straziota

Meno di dieci minuti per diagnosticarla con l’analisi del calcagno

Fattori di rischio per osteoporosi• Ipogonadismo (ridotta attività delle ghiandole

sessuali: riguarda sia i maschi che le femmine)

• Alterazioni ormonali• Diabete• Menopausa precoce o prematura• Lunghi periodi di amenorrea

(mancanza delle mestruazioni)

• Magrezza• Ipertiroidismo• Eccessivo uso di alcool• Tabagismo• Vita sedentaria• Lunghi periodi di immobilizzazione• Alimentazione non equilibrata• Ereditarietà• Uso prolungato di cortisonico• Malattie croniche gastrointestinali

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E’ un medicinale a base di diclofenac che può avere effetti indesiderati anche gravi. Leggere attentamente il foglio illustrativo. Aut. del 14/01/2013

La doppia concentrazione del suo principio attivo agisce in profondità nell’articolazione per offrirti 12 ore di sollievo dal dolore. Scopri la grande gioia che c’è in 12 ore di piccoli movimenti.

12 ore di sollievodal dolore articolare.

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Osteoporosi, per prevenirla più sport e meno fumo

S econdo un’autorevole rivista scientifica in-glese l’osteoporosi è una “non malattia”. Una patologia diffusa, ma spesso difficile da rico-

noscere. Per questo abbiamo chiesto il parere di un esperto, il dottor Nicola Petruzzellis, primario del reparto di Ortopedia dell’Ospedale Generale Re-gionale “F. Miulli” ad Acquaviva delle Fonti (Bari).

Dottore, ma cos’è esattamente l’osteoporosi? “È una malattia sistemica dello scheletro caratterizzata da riduzione della massa ossea e della microarchitet-tura, ciò comporta una minore resistenza mecca-nica e quindi la predisposizione alle fratture, an-che per traumi minini”.

Come si sviluppa? “Diciamo che il tessuto osseo è in continua evoluzione nella nostra vita per al-ternanza di processi osteoformativi ed osteodi-struttivi, cioè di formazione e distruzione. Fino ai vent’anni prevale la formazione poi assistiamo ad un periodo di equilibrio mentre dai 60 anni in poi inizia la fase in cui prevale il processo distruttivo”.

Quali sono i fattori che incidono? “Nell’evoluzione osteodistruttiva hanno un peso il sesso, le abitudini di vita, il ta-bagismo, i dismetabolismi”.

Quando una persona sana fini-sce nel tunnel della malattia? “La normale evoluzione dei processi osteoformativi e osteodistruttivi con la prevalenza di quest’ultimi della età avanzata, è un processo fisiologico, che diventa una ma-lattia allorquando si manifestino le conseguenze come le fratture per traumi modesti, le deformità vertebrali e dolori diffusi a livel-lo scheletrico”.

Come si può prevenire? “Innan-zitutto curare i fattori di rischio: tabagismo e disendocrinie. Poi è bene eseguire giornalmente esercizi ginnici di mobilizzazio-

ne delle articolazioni e di bonificazione muscolare per un maggior equilibrio dinamico”.

È vero che l’osteoporosi può colpire anche sogget-ti giovani? “Sì, può accadere, ma bisogna fare una distinzione. Il soggetto giovane può essere affet-to da un’osteoporosi che non ha le caratteristiche patogenetiche dell’osteoporosi post menopausa e senile. In questo caso ci troviamo di fronte ad un disturbo della struttura proteica del tessuto osseo legato a patologia acquisite o congenite che viene definita come osteomalacia (osteomalacia renale, dell’emofilico)”.

Dottore, che tipo di incidenza ha l’osteoporosi sul no-stro territorio regionale? “È in linea col resto delle regioni italiane e meridionali. In particolare regi-striamo deformità rachidee (Cjfosi da crolli osteo-poritici), le fratture del collo del femore, le fratture spontanee del bacino. La malattia osteoporotica tuttavia è in crescendo in quanto l’età media dei pazienti è notevolmente aumentata”.

Cosa consiglia ad un malato di osteoporosi e quali sono i centri di eccellenza in Puglia? “Sicuramente mantenere l’ef-ficienza muscolare con esercizi ginnici giornalieri anche all’a-ria aperta. La cura dei fattori di rischio (tabagismo, dimetabo-lismi, obesità, alcolismo), con-trolli clinici e strumentali perio-dici (densitometrici, rx grafici) che consentano di monitore l’e-voluzione. E ancora terapie far-macologiche adeguate secondo il giudizio dello specialista. Lo studio dell’osteoporosi ha ormai coinvolto tutti i Centri Reuma-tologici e Geriatrici presenti nel-le strutture sanitarie pugliesi. Ai Centri Ortopedici, infine, il compito di curare le fratture e le deformità.

di francesco Iato

I consigli dell’esperto, il dottor Nicola Petruzzellis dell’ospedale Miulli

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Basta col mal di schiena

Non è una vita facile quella della nostra colonna vertebrale: reggere l’intero peso corporeo, adattarsi a posizioni non sem-

pre comode e confortevoli e assorbire i micro-traumi a cui siamo esposti nell’arco della giorna-ta. E al suo benessere chi ci pensa?

Per proteggerla e prevenire l’insorgenza di pro-blematiche degenerative a suo carico, è necessa-rio assicurarle un giusto e corretto riposo durante le ore notturne. Il mal di schiena, infatti, non è legato soltanto a traumi e a posizioni inadatte as-sunte durante il giorno mentre siamo a casa, in ufficio o in auto, ma anche a posture scorrette che assumiamo quando dormiamo. Il mal di schiena è solo una delle tante problematiche associate ad abitudini posturali scorrette nelle ore di riposo. Altre possibili conseguenze sono disturbi alle ar-ticolazioni, alla cervicale, al tunnel carpale, ten-diniti e infiammazioni muscolari, oltre a tutti gli effetti sul piano psicologico di un cattivo riposo quali irritabilità, ansia, stanchezza generalizza-ta, senso di spossatezza, difficoltà di attenzione e concentrazione, ecc. Dormire bene è un bisogno vitale per ognuno di noi, è ciò che ci dà l’ener-gia per affrontare la giornata, ciò da cui dipende il nostro benessere psico-fisico. La scelta di un buon sistema di riposo è fondamentale per assi-curare un buon riposo e prevenire molte proble-matiche associate al sonno.

Recenti studi hanno dimostrato che un mate-rasso troppo rigido (erroneamente chiamato or-topedico) accentua le curve naturali del corpo inducendoci ad assumere posture scorrette, pro-vocando contrazioni muscolari e dolori diffusi, come potete osservare nell’immagine che segue.

Uno troppo morbido, invece, impedisce alla colonna vertebrale il suo naturale allineamento, costringendo la muscolatura ad assumere curva-ture innaturali e posture in cui i carichi sono mal distribuiti.

Come può un sistema di riposo prevenire o attenuare il mal di schiena?

Per un riposo efficace, il materasso deve essere anatomico ossia garantire l’allineamento corret-to della colonna vertebrale, assorbendo le spor-genze (come spalla e bacino) e sostenendo l’arco lombare, in modo da ottenere il rilassamento muscolare e la riduzione del carico sui dischi vertebrali.

Per ottimizzare la qualità del nostro riposo oc-corre che a un buon materasso siano associati una doga in legno anatomica e dei guanciali specifici.

Ulteriori consigliLa posizione fetale (adagiato sul fianco con le

gambe leggermente piegate) e quella supina con un cuscino in mezzo alle gambe sono le più in-dicate perché favoriscono l’allineamento della colonna vertebrale e il rilassamento dei muscoli.

di Piero napoletanoLa prevenzione parte dal riposo notturno e dal materasso

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Le piaghe dei pazienti allettati, cure e prevenzione

Le piaghe o ulcere da decubito (del malato allettato) sono parti di pelle danneggiate da una pressione protratta che interrompe

il flusso sanguigno diretto verso una zona dell’or-ganismo. I pazienti a rischio sono quelli costretti a letto per gravi malattie, lesioni o fratture, la più comune è quella del femore. Ma vanno incontro al disturbo i malati dopo un’anestesia, un rico-vero prolungato, chi usa la sedia a rotelle o non è in grado di cambiare posizione da solo. Le piaghe da decubito possono essere classificate in quattro stadi a seconda della loro gravità e riguardano: il bacino (osso sacro e natiche), scapole e zona intorno alla colonna vertebrale, nuca e margini delle orecchie, retro delle braccia e delle gambe, delle caviglie e dei talloni.

PrevenzioneLe piaghe sono più facili da prevenire che da cu-

rare. Esse si possono formare anche se il paziente è assistito scrupolosamente. Persino la cura più

attenta non è sempre in grado di prevenire le in-fezioni della pelle, dei muscoli. L’osservazione quotidiana alla ricerca di segni da decubito sono una misura di prevenzione fondamentale. Può farla il paziente, ma soprattutto devono farla i familiari e l’assistente infermiere. Il primo pas-so è quello di consultare il medico o il farmaci-sta e l’infermiere per elaborare un piano d’azione da girare ai badanti dell’allettato. In un soggetto bloccato a letto, fate attenzione soprattutto al ba-cino, alla colonna vertebrale e ai talloni. Se è sulla sedia a rotelle, invece, verificate le piaghe in cor-rispondenza dell’osso sacro.

Cura e terapiaLa terapia delle piaghe da decubito è impegna-

tiva e la guarigione non è mai perfetta. La mag-gior parte delle piaghe al primo e al secondo sta-dio guarisce entro alcune settimane. Per le pia-ghe più gravi può rivelarsi necessario l’intervento chirurgico. Chiamate il medico se notate una

qualsiasi ferita aperta. Consulta-re uno specialista in caso di febbre, comparsa di pus con cattivo odore ed aumento della temperatura e del rossore nella pelle circostante.

Per la cura:• Cambiare spesso posizione: ogni 15 minuti circa se sulla sedia a rotelle e almeno una volta ogni due ore se a letto.• Usare speciali cuscini, materassi e letti in grado di alleviare la pressio-ne e proteggere le zone vulnerabili alle lesioni. Per le sedie a rotelle è da scegliere rivestimenti di lattice, ad aria o ad acqua; evitare i cuscini e le sedute in gomma, che comprimono la pelle. Materassi gonfiabili o a flus-so di aria risultano utili in situazioni difficili.

di fedele natuzzi I consigli giusti per familiari, badanti e infermieri

8 dillo a farmaPiù[email protected]

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• La detersione è essenziale per prevenire le infe-zioni. Lavate delicatamente con acqua e sapone non aggressivo, asciugate con attenzione tam-ponando senza strofinare e applicate una pro-tezione apposita (spray, paste e creme). Le ferite aperte devono essere pulite con una soluzione fisiologica ad ogni cambio. Evitare gli antisetti-ci come acqua ossigenata e tintura di iodio.

• Controllare l’incontinenza usando i pannoloni o farmaci.

• Rimuovere il tessuto “morto” o infetto secon-do modalità prescritte dal medico.

• Medicazioni. Sono disponibili diversi tipi di medicazioni e bendaggi: la scelta dipende dal-lo stadio in cui si trova la lesione. L’approccio è quello di tenere la lesione idratata e la pelle intorno ad essa asciutta. Per le piaghe al primo stadio si usano gli spray antimicrobici e po-trebbe non necessitare alcuna medicazione; le lesioni contaminate possono anche essere curate con una pomata antibiotica per uso to-pico. Le piaghe al secondo stadio vengono cu-rate di solito con gli idrocolloidi, medicazioni avanzate semipermeabili che trattengono l’u-midità e facilitano il rinnovamento cellulare.

Consigli per la famigliaPer molti aspetti della vita quotidiana l’anziano

può aver bisogno di assistenza, ma deve intrapren-dere alcune importanti misure preventive, tra cui:

• Smettere di fumare. L’uso del tabacco dan-neggia la pelle e rallenta il processo di guari-gione delle lesioni.

• Fare esercizio fisico. L’esercizio fisico quoti-diano migliora la circolazione, aiuta a formare il tessuto muscolare, stimola l’appetito e raf-forza tutto l’organismo. Il fisioterapista potrà consigliarvi un programma su misura.

• Farsi aiutare. Il benessere fisico ed emotivo di-pende anche dalla presenza di un sistema di supporto efficace. Non abbiate paura di chie-dere aiuto per i normali compiti quotidiani. Se un vostro famigliare è ricoverato (ospedale/casa di riposo) controllate le sue condizioni della pelle, il peso e lo stato di salute tutte le volte che andate a trovarlo. Se notate qualsiasi segno di piaghe da decubito avvisate imme-diatamente gli infermieri e il medico compe-tente.

Il viso e le mani sono le parti del corpo più esposte alle aggressioni esterne e pertanto vanno adegua-tamente curate e protette. L’inver-no con le sue intemperie, pioggia, vento, freddo, mette a dura prova la nostra pelle rendendola estre-mamente sofferente. I geloni sono l’espressione più comune di que-sta sofferenza; derivano da distur-bi circolatori (infatti più frequenti nei soggetti predisposti) e sono accentuati dagli sbalzi termici. Il passaggio improvviso dal caldo al freddo e viceversa provoca shock dei vasi capillari con conseguente arrossamento della cute, gonfiore, prurito e dolore. I geloni possono manifestarsi a livello di mani, pie-

di, orecchie, ginocchia e glutei. Le mani in particolare appaiono sec-che, screpolate, in molti casi gonfie e di colore rosso violaceo, la pelle ispessita. Come ovviare a questo antipatico oltre che antiestetico disturbo? Innanzitutto trattiamo bene le nostre mani lavandole con acqua tiepida e un detergente a ph neutro che garantisca una giu-sta idratazione; asciughiamole con cura senza lasciar traccia di bagna-to soprattutto negli spazi tra le dita per evitare la formazione di piccole ragadi e proteggiamole con una buona crema idratante da applicare preferibilmente più volte al giorno. Anche la sera prima di dormire una buona abitudine sarebbe quella di

applicare la nostra crema idratante arricchita con un cucchiaio di olio d’oliva ed uno di succo di limone che contribuiranno a rendere la nostra pelle più liscia, morbida e levigata. Invece per alleviare il do-lore e il bruciore delle nostre mani saranno utili creme a base di arni-ca, escina, calendula e ippocastano con azione antinfiammatoria, de-congestionante, emolliente, leniti-va e protettiva dei vasi capillari. An-che una sana alimentazione ricca di betacaroteni, Vit E, Vit B, Vit C e zin-co (spinaci, asparagi, carote, cavoli, broccoli, prezzemolo, peperoni) ci aiuterà a mantenere in forma i no-stri vasi sanguigni e a combattere meglio le noie invernali!

Freddo e geloni, difendiamo mani e visoRimedi naturali, consigli e creme giuste di anna tanzi

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Parassitosi, l’incubodegli animali domesticiCome curare l’inevitabile contagio dei nostri piccoli amici

di elisabetta tricarico

Così come scherzosamente un parassita è chi vive a spese di altri, i parassiti infe-stanti gli animali (o gli uomini) sono mi-

crorganismi che approfittano dell’organismo del loro ospite per vivere e riprodursi. I nostri amici a quattro zampe contraggono i cosiddetti vermi intestinali semplicemente leccando escrementi infetti di altri animali. I cuccioli inoltre, soprat-tutto se trovatelli, hanno spesso il pancino gonfio perché infettati dalle mamme sia per via tran-splacentare che durante l’allattamento.

È quasi impossibile evitare che il proprio ani-male entri in contatto con questi parassiti, che, vivendo nell’intestino, possono causare vomito, diarrea sanguinolenta, anemia e rallentamento della crescita. Alcuni sono trasmissibili anche all’uomo, e ai bambini in particolare, quando portano le mani sporche alla bocca. Il trattamen-to delle parassitosi si effettua con antielmintici per via orale, specifici per un determinato paras-sita o in formulazioni polivalenti. Sarà il Veteri-nario, dopo un esame coprologico, a indicare il farmaco più adatto. Per i cani esistono forme in

compresse o sciroppi (per i cuccioli). Un’unica somministrazione è sufficiente a uccidere sia le larve che i parassiti adulti. Essendo alcuni ver-mi trasmessi dalle mamme ai cuccioli, il tratta-mento si inizia nelle ultime fasi della gestazione e durante tutto il periodo dell’allattamento, e nei cuccioli a partire dalle due settimane di vita, se-condo un programma concordato col Veterina-rio. Le compresse si somministrano direttamen-te in bocca o frantumate nel cibo, e non è neces-sario il digiuno. È opportuno distruggere le feci delle successive 24 ore. Nel caso di infestazione di Dipylidium (un tipo di Tenia) le pulci sono coinvolte nella trasmissione delle forme imma-ture del parassita, quindi associare un buon trat-tamento repellente.

Anche per i gatti esistono prodotti polivalen-ti in compresse o paste. La somministrazione è sempre direttamente in bocca o mescolati al cibo; un’alternativa è spalmare la pasta sulla zampa. Programmiamo per i nostri animali trat-tamenti periodici, circa ogni 6mesi. Abituiamoli a non leccare o ingerire ciò che trovano a terra, feci o carne cruda. Abituiamoci noi stessi a se-guire basilari norme igieniche, non facendoci leccare mani e viso, lavandoci spesso le mani, e

non permettiamo ai cuccioli di dormire nel nostro letto.

Se volete approfondire le modalità di infestazione,

vi consiglio due video pub-blicati su YouTube, della du-

rata di pochi minuti: http://youtu.be/7A32QnmE3SQ e http://youtu.be/j8OAxfH-PxY.

10 dillo a farmaPiù[email protected]

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Omeopatia, ottimacontro stitichezza e diarreaLa guida utile per utilizzare da soli i farmaci naturali di fulvia corvasce

Il principio non è di facile comprensione. Combattere una sostanza dannosa per

l’organismo iniettandola in dosi infinitesimali per farla scom-parire. La medicina omeopatica si basa proprio su questo assun-to. Per esempio la caffeina di-sturba il sonno di tante perso-ne, ma la si impiegherà in dosi omeopatiche contro l’insonnia. I medicinali omeopatici posso-no essere assunti dai bambini anche molto piccoli, dagli adul-ti e dalle donne in gravidanza e allattamento, perché privi di effetti collaterali. Si assumono lontano dai pasti ed i più uti-lizzati sono in forma di granuli o gocce e la posologia è uguale per adulti e bambini: 5 granu-li 3 volte al giorno o 10 gocce 3 volte al giorno. Nelle fasi acute è possibile assumere 5 granuli anche ogni mezz’ora fino a di-radamento dei sintomi. Il nome del medicinale è seguito da un nu-mero che indica il grado di dilui-zione, per esem-pio 9CH.

Ecco un breve ma utile elenco di medi-cinali omeopatici che possono essere uti-lizzati in caso di di-sturbi dell’apparato gastrointestinale:

DiarreaArsenicum Album: utile in

tutte le forme di diarrea con feci brucianti (l’arsenico è ur-ticante). Per esempio il neonato che ha una scarica di diarrea e si irrita tutto il culetto e la diar-rea peggiora tra l’una e le tre di notte.

Chamomilla: utile nella diar-rea provocata dallo spuntare dei dentini che di solito si ma-nifesta tra le 21 e le 24.

Argentum Nitricum: diarrea con impellenza evacuativa, per esempio prima di una prova, diarrea da ansia. Assumere la mattina della prova 5 granuli alla 30CH ogni due ore.

Podophillum Peltatum: diar-rea acuta in vacanza, detta “del turista”. Si manifesta al matti-no verso le 4, si accompagna a rumori e movimenti intestina-li, impellenza: assumere 3 gra-nuli alla 9CH a scarica.

In tutti i casi di diarrea è ne-cessario assumere la China Rubra, medicinale omeopati-co utile per una rapida ripresa dell’organismo fortemente de-bilitato dalla perdita di liquidi biologici (5 granuli alla 9CH 3volte al giorno per 1 settima-na).

StitichezzaAlumina: è una stitichezza

senza il bisogno di andare di corpo, non c’è stimolo, pareti intestinali senza tono, l’in-

testino è come paralizzato, l’ano può essere irritato e sanguinare dopo avere evacuato. Assumere alu-mina alla 5CH, 4 granuli al giorno se necessario per alcuni mesi.

Plumbum: è una stiti-chezza dolorosa, c’è lo

stimolo ma non si riesce ad evacuare, assumere plum-

bum alla 5CH, 4 granuli al gior-no fino a risoluzione.

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ECOMEROlio purificato di fegato di squalo (Alchilgliceroli)

L’olio di fegato di squalo è un rimedio naturale dalle sorprendenti proprietà e per questo è anche denominato “oro marino”. Nel corso

dei secoli è stato impiegato dalle popolazioni costiere come medicina da impiegare in caso d’immunodefi-cienze, infezioni, allergie, per migliorare la rimargina-zione delle ferite e come ricostituente. L’olio di fegato di squalo era anche utilizzato come alimento per fa-vorire una rapida riabilitazione fisica e riacquistare le forze. Le moderne ricerche hanno confermato le stra-ordinarie qualità di quest’alimento.

Lo squalo è conosciuto come l’animale più sano, estremamente resistente al cancro e ad altre malattie, ed è insuperato in quanto a vigore e forza fisica da oltre 350 milioni di anni, nel 1922 gli scienziati isolarono un componente terapeuticamente attivo, gli Alchilglice-roli, presenti in abbondanza nel loro fegato. La ricerca attribuisce agli Alchilgliceroli le propietà di resistenza e vigore degli squali. Quando uno squalo muore, ci di-cono i biologi, è solo per “vecchiaia “.

Anche nell’uomo sono contenuti gli Alchilgliceroli, presenti soprattutto nel latte materno i quali danno ai bambini una protezione naturale dalle infezioni, come è

pure di aiuto per lo sviluppo del si-stema immunitario. Nell’olio di fegato di squalo, gli Alchilgliceroli sono presen-ti 1000 volte di più che nel latte materno, e gli adulti hanno bisogno, in proporzione, di alte dosi di Alchilgli-ceroli rispetto ai bambini per continuare a sostenere e ad accrescere le difese immunitarie.

Quando cominciamo ad invecchiare, il nostro com-plesso sistema immunitario si deteriora a causa delle condizioni in cui viviamo: abitudini non salutari, un ambiente bombardato dall’inquinamento dell’aria, del suolo e dell’acqua. Il nostro cibo è pieno di conservan-ti, pesticidi ed insetticidi. I medicinali che dobbiamo assumere, da quelli che non necessitano di ricetta, agli antibiotici o di altro genere, tutti questi indeboli-scono il nostro sistema immunitario. Esistono sostan-ze chimiche, nuove o vecchie ed introdotte ovunque, che il nostro corpo riesce a tollerare con grande diffi-coltà. Anche lo stress è un fattore importante.

L’ECOMER (olio di fegato di squalo), che è solo “cibo “nel senso più stretto del termine senza effetti col-laterali, è un supplemento nutritivo che contiene gli Alchilgliceroli in abbondanza, questi sono gli unici an-tiossidanti capaci di penetrare all’interno della cellula. La loro particolarità sta nell’efficacia con cui cattu-rano ed espellono dall’organismo quei radicali liberi

che sono già penetrati attraverso la membrana all’interno della cellula e possono pericolo-samente causare lesioni a livello cellulare. Ad

esempio, un’alterazione del DNA può scate-nare l’inizio di un cancro. Gli alchilgliceroli eserci-

tano un’influenza diretta sui macrofagi, aumentando la secrezione di più di 50 fattori di immunità, fra cui un posto importante occupano le interleuchine; ad esse-re stimolati sono anche i linfociti T-killer che hanno la funzione di distruggere i virus.

12 dillo a farmaPiù[email protected]

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Sono arrivate le nuove istruzioni per la prescrizione attraverso la ricetta elettronica del principio attivo, e le nuove funzionalita’ saranno attive dal 15 marzo. Sul Portale della Tessera Sanitaria (www.sistemats.it) è stato pubblicato il documento aggiornato delle Linee guida per l’adeguamento delle procedure in-formatiche della ricetta elettronica dopo l’entrata in vigore dell’obbligo di indicazione del principio attivo nella ricetta del Servizio sanitario naziona-le, introdotto con la legge sulla spending review. Il documento fornisce le nuove indicazioni per l’a-deguamento dei sistemi informatici da parte dei medici, delle farmacie e delle Regioni autorizzate, ai fini della compilazione della ricetta online e della trasmissione dei relativi dati. Il testo, spiega il mi-nistero, è stato elaborato tenendo conto del lavoro del Tavolo tecnico istituito presso il Ministero della Salute, con il supporto del Ministero dell’Economia e delle finanze, che gestisce il sistema Tessera Sa-nitaria, e della Sogei. Le nuove funzionalità saranno rese disponibili dal sistema Tessera Sanitaria dal 15 marzo 2013, anche per l’applicazione ‘’ricetta web’’. In attesa che vengano adeguati tutti i sistemi infor-matici, a partire da quella data un apposito mes-saggio segnalerà l’eventuale incongruenza qualora gli invii dei dati da parte dei medici e farmacisti non siano rispondenti alle modalità indicate nelle Linee guida. Ciò in ogni caso non precluderà l’acquisizione delle ricette al sistema TS. Il Ministero della Salute e il Ministero dell’Economia e delle finanze procede-ranno a monitoraggi periodici, al fine di rilevare il graduale adeguamento dei sistemi informatici da parte dei prescrittori ed erogatori alle procedure contenute nelle Linee guida.

Presto sarà prontala ricetta elettronica Il ministero della Salutediffonde le nuove regolesui principi attivi

di francesco Iato

L’ECOMER (olio di fegato di squalo) è un pro-dotto assolutamente naturale ricavato dal fe-gato di squali di alta profondità e purificato. La specie che ne rappresenta la fonte principale è il cosiddetto squalo della Groenlandia, anche conosciuto come lo «squalo dormiente» o Somniosus microcephalus. Questa popolazione di squali è particolarmente sana e abbondante e non è affatto minacciata dalla pesca in pro-fondità. Il fegato di questi animali corrisponde a circa 1/3 della dimensione e del peso dell’intero animale e può fornire fino a 220 Kg di olio, con un contenuto di Alchilgliceroli superiore al 30%.

ImpiegoL’integratore ECOMER (Olio di Fegato di Squalo)

ha le seguenti finalità:• rafforzamento del sistema immunitario;• prevenzione delle malattie allergiche;• prevenzione della riduzione della vista;• fase di ripresa dopo una convalescenza o un

periodo di forte stress;• prevenzione di disturbi legati ai fattori inqui-

nanti.Gli effetti collaterali sono praticamente nulli e

possono essere somministrati anche in conco-mitanza con altre terapie.

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Il ciclo mestruale è una sequenza di cambia-menti fisiologici, periodici, a cui la donna va incontro dalla pubertà alla menopausa. Sono

processi legati alla produzione ciclica di ormoni, regolata da diverse strutture recettoriali collegate tra loro come il S.N.C., l’Ipotalamo, l’Ipofisi e l’O-vaio.

Il ciclo mestruale si divide in:• Fase mestruale compare il flusso mestruale e

dura mediamente tra 1 e 5 giorni.• Fase follicolare o proliferativa Il follicolo matura

grazie ad un progressivo aumento degli estrogeni ed ha una durata di circa 10-12 giorni.

• Fase ovulatoria avviene lo scoppio del follicolo e la liberazione dell’ovulo maturo pronto per esse-re fecondato.

• Fase luteinica o secretiva caratterizzata dalla produzione di progesterone ad opera del corpo luteo, e che ha una durata che va dai 12 ai 16 gior-ni.

La durata varia ma richiede dai 25 ai 35 giorni.Il ciclo mestruale è spesso preceduto dalla co-

siddetta “sindrome premestruale” ricca di fastidi e disagi, tra cui: ansia, irritabilità, tristezza, ma-stodinia, mal di testa, ritenzione idrica e aumento dell’appetito.

Per fortuna le soluzioni naturali per riportare ar-monia e benessere in quei giorni esistono e vaidis-sime.

Un rimedio naturale ed efficace è l’Agnocasto. L’a-gnocasto contiene fitoe-strogeni particolarmente efficaci come gli antie-strogenici. Questa pianta ristabilisce i normali livelli di prolattina e contribuisce a mantenere in equilibrio estrogeni e progesterone. L’agnocasto riduce, quin-di, la sintomatologia della fase premestruale e il do-lore alla mammella. Inol-tre è utile nella regolazione del ciclo e per alleviare le alterazioni dell’umore e l’aggressività.

Altri rimedi utili sono i Fans come l’ibuprofene e la pillola contraccettiva, farmaci ben tollerati ma non privi di effetti collaterali. Vi sono poi una serie di regole da seguire: limitare il sale che favorisce la ritenzione idrica e i cibi grassi (burro e maionese). No a bevande con caffeina (caffè, thè, coca cola) che favoriscono la tensione al seno, l’irritabilità e gli sbalzi di umore. Bere, invece, 2-3 volte al giorno tisane calde a base di erbe. Si a frutta e pesce e ali-menti ricchi di carboidrati complessi che aiutano a mantenere costante i livelli di zucchero nel san-gue (cereali, riso, pasta, pane, legumi e patate). Si ai latticini, ma con latte parzialmente scremato e yogurt. Infine preferire spinaci, vegetali e carciofi ricchi di magnesio. L’ultimo consiglio riguarda l’attività fisica ottima per il rilascio di endorfine, sostanze naturali antidolorifiche che calano du-rante la fase premestruale.

Ciclo, il decalogo anti doloreMedicinali e rimedi naturaliper alleviare la sindrome pre-mestruale di giovanni Matarese

Agnocasto (Vitex agnus castus L), pianta arbustiva perenne che cresce spontanea nei Paesi dell’Europa meridionale, tra cui l’Italia

15Anno 6 / n. 1 / Aprile 2013news

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Dieta mediterranea, l’alleato della salute di Pina Laddaga

È la dieta l’assillo principa-le dei nostri tempi. Per-dere peso e apparire in

forma sono gli obblighi imposti ad ogni età, senza distinzioni tra sessi e condizione sociale. Le riviste pullulano di rimedi e vademecum buoni per ogni sta-gione. A tratti sembra una vera e propria “moda”. Ma come di-stricarsi tra mille consigli? Non è sempre agevole visto che alla parola dieta si associa un’im-magine negativa, la limitazione dei piaceri della tavola.

Recentemente le più gettona-te sono la dieta iperproteica, la dissociata, la low carb o l’an-tica mediterranea. Ma a guar-dar bene la parola dieta deriva dal greco diaita, ovvero “vita”, “stile di vita”, o “modo di vi-vere”. E se dovessimo scegliere quella più rispondente all’ori-gine del termine certamente la risposta è la dieta mediterra-nea. Un modo di vivere in cui il cibo diventa un potente far-maco in grado di interagire con importanti sistemi ormonali del nostro organismo. Mangiare bene, dunque, significa vivere in salute. Tra i pregi della me-diterranea c’è il basso indice glicemico (pochi zuccheri) che mantiene costante il livello di insulina. Si basa su un taglio delle calorie, la suddivisione scientifica dei pasti durante la giornata, l’integrazione di acidi grassi omega 3 e una moderata

ma regolare attività fisica.Nel 2010 l’Unesco l’ha elet-

ta patrimonio immateriale dell’umanità riconoscendola in tutto il mondo. Pomodoro, mozzarella e basilico sono gli ingredienti più rinomati e ap-prezzati del mangiare italiano e l’olio extravergine d’oliva di-venta un ottimo alleato per la salute. La nostra dieta riduce al minimo carni rosse, salumi e grassi animali, cereali raffi-nati, patate e dolci. Impone di moderare il consumo di latte e derivati, di alternare uova, pol-lo e pesce, di mangiare legumi e frutta secca ed “esagerare” con frutta fresca e verdure. Fonda-mentale è anche la crono en-docrinologia, ossia il mangiare un determinato alimento nel momento giusto della giornata. Ad esempio va bene assumere i carboidrati a colazione. Essi vengono depositati o bruciati come glicogeno nel fegato e nei muscoli e forniscono l’ener-gia sufficiente per affrontare la giornata. A cena, viceversa, producono fermentazioni inte-stinali e aumento dell’insulina. Il colesterolo assunto al mattino (le uova, ad esempio) impedisce l’ulteriore produzione da parte del fegato. A sera, invece, non fa danni perché si somma a quello sintetizzato dal fegato. Le pro-teine di qualsiasi tipo a pranzo sono più digeribili, mentre la sera è meglio il pesce. A cena

bisognerebbe, quindi, evitare carboidrati come pane, pasta, pizza, patate, dolci, formaggi, uova, carne rossa e salumi e privilegiare carni bianche, pe-sce e verdura.

Occhio anche agli stili di comportamento a tavola. Vie-tato lavorare o guardare la tv in quanto l’attenzione non si concentra su ciò che si mangia finendo per assumere più calo-rie di quelle necessarie. E allora lasciamo che il cibo sia un oc-casione per ritrovarsi con fami-glia, amici o colleghi. Per stare bene insieme agli altri e gustare i nostri prodotti, tutti, ovvia-mente, “made in Italy”.

I segreti e le regole dell’antica ricetta italiana

16 dillo a farmaPiù[email protected]

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Il primo impatto coi cosiddetti “acufeni” risa-le al mio secondo anno di laurea, il primo di lavoro in una farmacia dell’Abruzzo. Ricordo

perfettamente le grosse difficoltà ad interpretare il “caso” quando un paziente me lo sottopose in stretto vernacolo locale. Lo slang mi venne tra-dotto gentilmente dall’anziano magazziniere che si era fatto carico del mio deficit linguistico e in questo caso anche sostanziale.

Il cliente, in pratica, mi implorava di “salvarlo” letteralmente da una fastidiosa e insistente or-chestra che suonava nell’orecchio, una sinfonia tremenda in cui il ronzio di zanzara si univa ad un cicaleccio di migliaia di insetti. Mi sentì im-potente di fronte a questa iattura insoste-nibile e l’unico consiglio fu di prenotare subito una visita da un otorino con la preghiera di ritornare per far-mi sapere l’esito. Il cliente mi ascoltò e dopo il consulto con lo specialista mi riferì, sconsolato, che era affetto da acufeni. Una patologia senza scampo visto che non c’erano terapie adeguate.

Non paga del referto approfondì il caso e scoprì che le suonerie indesiderate (ronzii, fischi, ecc) partivano dall’orec-chio interno. Chi ne soffre, invece, è con-vinto che il suono persistente proviene dall’ambiente esterno. In effetti, e questo trova conferma anche oggi, il disturbo non è curabile con terapie e protocolli medi-ci riconosciuti. Spesso è di natura psico-somatico e viene anche trattato con blandi sedativi nei casi più gravi. Ad ogni modo per prevenirlo si consiglia una corretta igiene dei condotti uditivi.

Negli ultimi anni anche l’uso di applicazioni appropriate con il laser ha dato buoni risultati. Inoltre è risultato efficace anche il trattamento con shock acustici che talvolta riescono a in-terrompere il problema. La malattia, del resto, era già nota e trattata all’inizio dell’800. In un testo di Otorino trovato nella biblioteca del mio bisnonno ho scoperto con sorpresa che, laser a parte, inimmaginabile all’epoca, i consigli e le

considerazioni sugli acufeni non sono cambiati anche

a distanza di oltre un secolo.

Acufeni, come combatterei maledetti ronziiDall’800 ad oggi non esistono terapie efficaci di rosa giorgio

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Al posto dello zucchero la stevia di francesco stilo

La stevia è una pianta, originaria del Sud Ame-rica, da cui si può estrarre un dolcificante del tutto naturale e senza calorie. Dalle foglie è

estratto il rebaudioside A, un dolcificante naturale 300 volte più dolce del saccarosio. È un’alternativa naturale al saccarosio e con indice glicemico pari a zero (garantita senza zucchero e senza calorie). È adatta per i diabetici e per chi segue una dieta o semplicemente per chi vuol mettere la museruola allo zucchero. Della stevia possono essere utiliz-zate le foglie fresche (per esempio in una macedo-nia) o essiccate. Gli estratti, invece, servono per dolcificare bevande o nella preparazione di pro-dotti da forno e dolci vari con alcuni limiti (manca di volume e non caramella). La stevia ed i suoi de-rivati sono stati a lungo fuorilegge, per il sospetto che alcuni suoi costituenti fossero cancerogeni. La FAO e l’Organizzazione Mondiale della Sani-tà, però, l’hanno escluso promuovendo la pianta come un’autentica sicurezza per la salute umana. E lo testimoniano quei popoli che l’hanno impie-gata tradizionalmente per millenni. Eppure c’è grande difficoltà nella sua commercializzazione che necessita di lunghi e arzigogolati passaggi legislativi e burocratici nell’autorizzazione. Forse perché la stevia è uno sgradito concorrente com-merciale dei dolcificanti sintetici e degli edulco-ranti artificiali: aspartame, saccarina, acesul-fame, spesso non privi di effetti nocivi gravi. La stevia, al contrario, è una delle migliori piante officinali esistente. Le foglie contengono glucosidi che la rendono un dolcificante con proteine, fibre, carboidrati, ferro, fosforo, calcio, sodio, potassio, magnesio, zinco, rutin (un flavonoide), vitamina A e C ed un olio che contiene a sua volta 53 ele-menti. Le produzioni sono valutate in base ad aro-ma, sapore, aspetto e potere dolcificante. Il gusto è unico e combina il dolce ad un leggero retrogusto di liquirizia. Può essere usata in foglie fresche, fo-glie in polvere (20/30 volte più dolci dello zucche-ro) estratto in polvere (2/300 volte più dolce dello

zucchero) e concentrato liquido da estrazione acquosa e/o idroalcolica (circa 70 volte più dolce dello zucchero).

L’utilizzo dell’erba è vario. Surrogato dello zuc-chero e dei dolcificanti artificiali, ma anche usa-ta in vari prodotti alimentari. Grazie alla stevia si dolcificano caramelle, gomme da masticare, ali-menti secchi e cereali, yogurt e gelati, the, denti-frici e collutori, ma quel che sorprende è l’uso ne-gli alimenti salati, dove contribuisce ad attenuare il gusto del sale. Oltre che nell’industria alimen-tare, l’uso privilegiato è direttamente sulla tavola. Basta cospargere il cibo prescelto con le particelle della foglia che non si sciolgono e danno una sen-sazione di dolcezza più duratura ed intensa. Il tutto senza calorie e controindicazioni tanto che è consigliata per i diabetici, sog-getti in soprappeso e bambini. La stevia, infatti, non alza l’indice glicemico ed è il miglior alleato dei pro-grammi di dimagrimento. La sensazione di fame risulta ridotta quando vengo-no prese 10/15 gocce di concentrato 20 minuti prima dei pasti. La ste-via, infine, inibisce lo sviluppo della placca, contribuendo, di fatto, a preve-nire l’insorgenza di carie dentarie.

A distanza di pochi anni da quando la pianta era stata con-siderata insicura e dagli effetti sconosciuti, i consumatori europei potranno oggi usu-fruire delle proprietà della stevia, trovando in commercio appositi prodotti dolcificati.

Le straordinarie qualità dell’antica erba latino-americana

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Per migliorare l’efficacia terapeutica dei medicinali spray a spruzzo può risultare utilissimo il distanziatore. Un apparecchio

fondamentale soprattutto nei pazienti asmatici e ancor di più nei bambini.

Medici di famiglia e pediatri lo consigliano in numerosi casi visti i grandi riscontri ottenuti du-rante le terapie per inalazione. Ma vediamo come funziona e com’è fatto.

Un distanziatore per inalatori spray pre dosati è essenzialmente una camera di materiale plastico (esistono diversi modelli in commercio), con una lunghezza e diametro variabili, dotata general-mente di un’apertura in cui inserire l’inalatore spray e di una seconda apertura su cui appoggia-re la bocca.

Perché è utile?Il distanziatore migliora l’assorbimento del far-

maco direttamente nei polmoni, evitando che il medicinale (usando la boccettina direttamente in bocca) urti contro il cavo orale lasciando in quel punto gran parte del medicinale e perden-do gli effetti benefici. Tra l’altro questo anomalo assorbimento viene captato dalla mucosa orale e riversato nel sangue causando diversi effetti collatera-li. Va da sé che il distanziatore è un potente ottimizzatore del farmaco limitando al con-tempo tutte le conse-guenze negative.

Di seguito vi suggeriamo le operazioni da effet-tuare per utilizzarlo correttamente. 1. Per prima cosa prendere l’inalatore spray, ri-

muovere il cappuccio e scuotere la confezione.2. Togliere il cappuccio dal distanziatore e inse-

rirvi l’inalatore. 3. Tirare fuori l’aria e avvicinare il boccaglio del

distanziatore alla bocca. 4. Ora effettuiamo il puff e respiriamo il conte-

nuto del distanziatore per 5 secondi. 5. Passiamo a trattenere il respiro per 10 secon-

di ed espirare. Ove necessario l’operazione va ripetuta.

Dopo aver finito ricordarsi di lavare l’apparec-chio. Basta immergerlo per pochi minuti in ac-qua aggiungendo un po’ di amuchina.

L’apparecchio che facilita l’inalazione dei farmaci a spray

Il distanziatore,che bella invenzione! di antonio Marco Masi

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Daunia, l’incantevole Bovinodi rosa giorgio

Ho scoperto la Daunia grazie alla nostra Far-pas. L’acquisizione del-

la società Vem, mi portò per la prima volta in vita mia in pro-vincia di Foggia, a Lucera. La visita all’anfiteatro romano e agli imponenti resti del castello Federiciano, mi emozionarono profondamente e mi convinsi che per provare tali forti emo-zioni non era necessario af-frontare grandi viaggi. Dietro l’angolo c’è questo spettacolare scrigno, un prezioso concen-trato di storia, bellezza e natu-ra. È la dolcezza del paesaggio dell’appennino dauno, il fasci-no e il mistero di quella terra e le storie dei briganti. Spicca, tra i tanti, nella Daunia, il comune di Bovino, di origini antichissi-me. Ricco di fascino e un’auste-ra bellezza tutt’oggi splendida-mente conservata.

Bovino è al confine tra Puglia e Campania e nel corso dei seco-li ha svolto un ruolo strategico nei collegamenti tra Adriatico e Tirreno. Tracce del suo illustre

passato si ammirano nel borgo antico più volte distrutto e ri-costruito. Notiamo nelle strade tratti dell’antica pavimentazio-ne romana, e un tratto di mura di cinta anch’esse di epoca ro-mana, e nel locale Museo Civico ammiriamo steli antropomorfe, statuette di Ercole, e numerosi altri reperti che attestano le an-tichissime origini e l’importan-za che il borgo ha avuto nell’an-tichità. Che meraviglia gli oltre 800 portali in pietra, opera di scalpellini locali che abbelli-scono le facciate di altrettanti palazzetti cittadini, e le sette chiese una più antica dell’altra che sono un esempio di purissi-mo ed antichissimo stile roma-nico. Le più interessanti sono la cattedrale, risalente al 1200 e la chiesa di S. Marco, particolar-mente interessante in quanto custodisce all’interno le tombe millenarie dei vescovi della ric-chissima diocesi di Bovino.

Ma è il castello l’autentica “perla”. Si staglia maestoso e imponente con la sua torre cir-

colare Normanna, ingrandito da Fe-derico II nel 1600 venne trasformato in abitazione gen-tilizia. La famiglia dei duchi di Gue-vara potentissima, vi ha abitato sino al 1961 quando fu ceduto alla diocesi di Bovino. Attra-versando le sue sale immense, con ma-

gnifici soffitti lignei a cassetto-ni dipinti, si ha subito la certez-za che era una delle residenze nobiliari più ricche del Sud. Suoi ospiti illustri sono stati Torquato Tasso, Giovanbattista Marino, Papa Benedetto XII e Maria Teresa d’Austria.

È entusiasmante aggirarsi a curiosare nelle immense sale, perfettamente conservate, at-tualmente sede di una prezio-sissima collezione di oggetti sacri in oro e gemme. Ma Bovi-no è anche artigianato locale e gastronomia. Famose le paste fatte in casa e il pane prodotto col famoso grano duro “sena-tore Cappelli” che meritano da soli una visita “golosa”. V’è da raccontare, inoltre, il capitolo sui briganti, cacciati solo dopo l’unità d’Italia.

Fino alla fine dell’800 la cit-tadina era tristemente nota per l’assalto dei briganti. Le diligenze dell’epoca dovevano rallentare per superare le ri-pide gole di Bovino, passaggio obbligato tra Napoli e le Puglie. Zone regolarmente depreda-te con grandi rischi anche per i passeggeri. Ed in effetti sono testimone indiretta dei mi-sfatti grazie ad un documento storico della mia famiglia. Un testamento olografo di un mio antenato che, costretto per i suoi studi di Medicina a recar-si spesso a Napoli, così recita: “queste le mie disposizioni te-stamentarie se non dovessi far ritorno vivo per colpa dei bri-ganti di Bovino”.

Un viaggio mozzafiato tra storia, arte e cultura

Il Castello Ducale di Bovinodal sito www.viaggiareinpuglia.it

Bellezze di Puglia

22 dillo a farmaPiù[email protected]

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La posta dei lettoridillo a farmaPiù: la posta dei lettori

[email protected]

il magazine dei farmacisti

al servizio dei cittadini

Risponde la dr.ssa Ilaria Licciulli

Ciao, sono al settimo mese di gravidanza e mi hanno consigliato di tenere già pronta la vali-gia da portare in ospedale. Sono alla mia pri-ma esperienza e temo di dimenticare qualcosa di importante: oltre ai soliti effetti personali, biancheria ecc... cosa devo mettere nel borso-ne? Anna.

Cara neo mamma, per te occorrono:

Assorbenti post partum: per contenere le perdire molto abbondanti successive al parto, soprattutto se naturale. Per evitare che si sporchino gli slip puoi indossare le mutande usa e getta.

Coppette assorbilatte: indossate nel reg-giseno, dopo aver deterso il seno, tengono il capezzolo pulito, protetto e catturano le perdite di latte. Vanno sostituite dopo ogni poppata.

Detergente o salviettine specifiche per detergere il capezzolo: prima e dopo ogni poppata, aiutandoti con garze di cotone, il capezzolo va deterso e risciacquato con un detergente delicato e senza profumo (per non alterare l’odore naturale del seno e disturbare il lattante).

Crema o olio per la protezione del capez-zolo e la prevenzione delle ragadi: l’idrata-zione quotidiana del capezzolo, iniziando anche qualche giorno prima dell’allatta-

mento, rende morbida ed elastica la cute del seno, proteggendola da ragadi e lesioni causate dal bambino mentre allatta.

Detergente intimo: la ferita del parto e lo stress fisico a cui sono sottoposte le par-ti intime rendono necessario l’utilizzo di un detergente a ph acido, antibatterico e lenitivo.

Per una maggiore igiene: copriwater mo-nouso e spray disinfettante degli ambienti.

Per il tuo piccolo:

Biberon, succhietto, portasucchietto e kit per sterilizzare.

Detergenti corpo capelli e detergenti a ri-sciacquo. Spazzola, pettine e forbicine per tagliare le unghie ed evitare che il piccolo si graffi.

Kit ombelicale: consta di rete ombelicale, garze in cotone, alcol denaturato, acqua ossigenata e crema cicatrizzante (solita-mente provvede l’ospedale).

Pannolini e crema per il cambio: dopo ogni cambio del pannolino per prevenire gli arrossamenti del sedere va applicato uno strato abbondante di crema sui glutei detersi e asciutti del bambino.

Sono certa che non dimenticherai nulla; ma soprattutto non dimenticare di vivere appieno questa gioia immensa!

farMaPIÙ InfOrMa - anno 6 / n. 1 / aprile 2013 - N. Reg. Generale 1740/2008 - N. Reg. Stampa 16/2008 Tribunale di BariPeriodico a distribuzione gratuita - Editore: farMaUrOra società consortile a r.l. - Via Speziale 30, Taranto - P. IVA 02633890732Direttore responsabile: francesco Iato - Comitato di Redazione: vito novielli, rosa Martina giorgio, raffaello recchia, ernesto straziotaSede: via delle Violette, n.c. - Z.I. ASI - 70026 Modugno (BA) - Tiratura: 70.000 copieProgetto grafico e impaginazione: Proforma - Foto: Istockphoto - Illustrazioni: carlo BarbanenteGli articoli sono a cura della Redazione - Stampa: Pubblicità & stampa - via dei Gladioli 6 Lotto E/5 - 70026 Modugno (BA)

23news

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Provincia di Bari

Acquaviva delle Fonti FARMACIA CHIMIENTIvia Maselli Campagna, 8/10

Adelfia FARMACIA LOSURDOcorso Umberto I, 39

AltamuraFARMACIA CASIELLO S.N.C.via O. Serena, 20 FARMACIA D’ALESSANDRO viale Martiri, 119FARMACIA DAMBROSIOvia Parisi, 98 FARMACIA GIORDANOvia Selva, 73/A FARMACIA MAGGIvico Fratelli Serena,1 FARMACIA ORESTEvia Bari, 16 FARMACIA PAPPALARDOcorso Federico II, 52 FARMACIA TRICARICOvia Baldassarra, 5/A-5/BFARMACIA VICENTIviale Martiri, 71

BariFARMACIA BALENZANOvia Brigata Bari, 126 FARMACIA BELLINIvia Manzoni, 55 FARMACIA CAPEZZUTOvia Re David, 184/AFARMACIA CATALANOvia Bruno Buozzi, 27/CFARMACIA D’ADDOSIOviale Unità d’Italia, 75FARMACIA D’AMBROSIO LETTIERIvia Monfalcone, 19FARMACIA DIVINCENZOvia Lattanzio, 10FARMACIA FANTOZZIvia Giulio Petroni, 45/Ab FARMACIA JAPIGIAviale Japigia, 166 D/E/FFARMACIA LOZUPONEvia Quasimodo, 39FARMACIA MACARIOvia Giulio Petroni, 69/B FARMACIA MANCINIcorso Benedetto Croce, 85 FARMACIA MOSTARDAvia Abate Gimma, 50 FARMACIA RAGONEviale Japigia, 38/B FARMACIA RUBINOviale Magna Grecia, 71/73 FARMACIA SAN GIROLAMOstrada San Girolamo, 45/AFARMACIA SCIUGAvia Crisanzio, 15FARMACIA SOLAZZOvia Fanelli, 213

FARMACIA STANZIONEvia G.Petroni, 85/I

FARMACIA PESOLApiazza Umberto, 22 – CarbonaraFARMACIA RUSCIGNOpiazza S. Maria del Fonte, 16 – CarbonaraFARMACIA FALAGARIOvia S. Angelo, 12 – Ceglie del CampoFARMACIA BELLOCCHI via Giovanni Valle, 21 – PaleseFARMACIA DE LEONARDISpiazza Europa, 37 – San PaoloFARMACIA SCAROLAviale Puglia, 6 – San Paolo

BitettoFARMACIA MARCHESIELLOpiazza Umberto, 32

BitontoFARMACIA DELL’ANNUNZIATAVia Generale Planelli, 38FARMACIA DEL SOLEvia Traetta, 158 FARMACIA MATTEOTTI dr. Vacca O.via Matteotti, 18FARMACIA SARACINOvia G. A. De Ildaris, 55FARMACIA CENTRONElargo Giovanni Paolo II, 55 - Mariotto

BitrittoFARMACIA OCCHIOGROSSOvia Manzoni, 1

Capurso FARMACIA INDELLICATI via Madonna del Pozzo, 178FARMACIA MAINARDIvia Torricella, 101FARMACIA MASSAFRAvia Casamassima,18

CasamassimaFARMACIA MIGGIANOvia Libertà, 45 FARMACIA SCELZIcorso Vittorio Emanuele, 75

Cassano MurgeFARMACIA GIORGIOvia V. Emanuele III, 60

CellammareFARMACIA EREDI DR. VALORI V.piazza Risorgimento, 58

ConversanoFARMACIA CARVUTTOvia Vavalle, 10 FARMACIA VILELLApiazza Della Repubblica, 24

Gioia del ColleFARMACIA JACOBELLISvia L. Ariosto, 32FARMACIA LABRIOLAvia G. Di Vittorio, 99

GiovinazzoFARMACIA FIOREvia Papa Giovanni XXIII, 8

Gravina in PugliaFARMACIA ANCONAvia Silvio Pellico, 2 FARMACIA FOLLIEROvia Lecce, 64FARMACIA GALETTAcorso G. Di Vittorio, 104 FARMACIA GRASSOcorso G. Di Vittorio, 154 FARMACIA MUMMOLO NARDULLI piazza Pelliciari, 29 FARMACIA PONZIOvia Milano, 12 FARMACIA SELVAGGIUOLOcorso Aldo Moro, 72

Grumo AppulaFARMACIA APPULAvia Francesco Casalino

ModugnoFARMACIA AVELLINOvia Roma, 83/85 AFARMACIA CALIAvia X Marzo, 84 FARMACIA CURCIcorso V. Emanuele, 26

Mola di BariFARMACIA FORNARIviale De Nicola, 104FARMACIA SPIGApiazza degli Eroi, 23

MonopoliFARMACIA BRUNETTIvia A. Pesce, 9/E FARMACIA LICCIULLIvia Vittorio Veneto, 38/44

NociFARMACIA MASIvia P. Togliatti, 49

NoicattaroFARMACIA DALESIOvia Principe Umberto, 63

Palo del ColleFARMACIA LOIUDICEvia degli Ulivi,16 - C.da AuricarroFARMACIA SCAROLAvia Don G. Minerva, 24/26

PolignanoFARMACIA DE LAURENTISpiazza S. Antonio, 41/43

RutiglianoFARMACIA DALENAvia Mazzini, 46FARMACIA DI DONNAvia Mola, 58

Sannicandro di BariFARMACIA NOVIELLIcorso Vittorio Emanuele, 52

Santeramo in ColleFARMACIA DELL’ANNUNZIATAvia Annunziata, 98/102 FARMACIA STILOvia Donizetti, 125

TorittoFARMACIA RECCHIAvia G. A. Pugliese, 206

TriggianoFARMACIA CARETTOpiazza Della Croce, 19

TuriFARMACIA MASTROLONARDOvia M. Orlandi, 7

Valenzano FARMACIA SAN ROCCOvia S. Rocco, 25

Provincia di BAT (Barletta - Andria - Trani)

AndriaFARMACIA CAPOZZAvia Ferrucci, 106

BarlettaFARMACIA CANNONE D.via Alvisi, 40FARMACIA CANNONE G.viale Marconi, 2/DFARMACIA DEL LEONEpiazza Principe Umberto, 24FARMACIA POSIvia Casardi, 22

BisceglieFARMACIA SILVESTRISvia Imbriani, 145/147 FARMACIA SIMONEG. Di Vittorio, 2 FARMACIA STOLFApiazza Castello, 1

Canosa di PugliaFARMACIA DE PERGOLAvia Kennedy, 8

TraniFARMACIA PORTALURIvia G. Almirante, 17FARMACIA SPILOTROSvia Cavour, 130

Provincia di Brindisi

BrindisiFARMACIA SANTA CHIARAviale San Giovanni Bosco, 59FARMACIA VIALE ALDO MOROvia Martiri delle Ardeatine, 12

Provincia di Foggia

ApricenaFARMACIA MATARESEviale Papa Giovanni XXIII, 33/A

CarpinoFARMACIA NIROpiazza del Popolo, 38

CerignolaFARMACIA PELAGIOvia Mestre, 9

FoggiaFARMACIA SALVATOREvia P. Nenni, 50 FARMACIA SAN PIOviale G. di Vittorio, 158FARMACIA SANTACROCEvia Martiri di via Fani, 32/34

IschitellaFARMACIA LUSTRIvia N. Sauro, 46

ManfredoniaFARMACIA DEL VECCHIO dr. Raffaelecorso Manfredi, 66 FARMACIA DEL VECCHIO dr. Giuseppinavia delle Antiche Mura, 89 FARMACIA DI LUZIOvia G. Di Vittorio, 175 FARMACIA PRENCIPEvia Gargano, 61

Poggio ImperialeFARMACIA GIULIANIvia Vittorio Veneto, 34

San Paolo di CivitateFARMACIA RUSSIpiazza Moro, 33

Sannicandro GarganicoFARMACIA MARCHESANOvia Salvemini, 2/B FARMACIA D’ADDETTAvia Marconi, 3

San SeveroFARMACIA ARIANOpiazza Cavallotti, 2FARMACIA BUONGIORNOpiazza Tondi, 40FARMACIA FABRIZIvia don F. Canelli, 41

StornarellaFARMACIA SIMONEvia G. D’Annunzio, 9

TorremaggioreFARMACIA DEL CORSOcorso Matteotti, 120

TrinitapoliFARMACIA CIRILLOcorso Garibaldi, 11

TroiaFARMACIA FORTUNATIvia Tricarico, 3

Vico del GarganoFARMACIA D’ORSIcorso Umberto I, 45

Provincia di TarantoCastellanetaFARMACIA COLANGELOpiazza Umberto I, 52

Provincia di MateraTricaricoFARMACIA RECCHIApiazza Garibaldi, 19

associataUna rete di 100 farmacie al servizio dei cittadini

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