Fare scienza: un problema di metodo - Ordine dei … articoli che “dimostrano” ik 5 Gli...

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Giacomo Gerosa, Sranislaw Cieslik Milano, 2.7. 2015 Fare scienza: un problema di metodo “Ars bene disponendi seriem plurimarum cogitationum(Logica di Port Royal, Arnauld e Nicole 1662) Il metodo è l’arte di porre, in una sequenza corretta, una successione di passi da compiere per conoscere la realtà. Il metodo è un insieme di regole certe e facili che, da chiunque esattamente osservate, gli renderanno impossibile rendere il falso per vero; senza consumare inutilmente alcuno sforzo della mente, ma aumentando sempre gradualmente il suo sapere, lo condurranno alla conoscenza vera di tutto ciò che sarà capace di conoscere” (Cartesio, quarta Regula ad directionem ingenuii, 1628). Un razionalista “Il nostro metodo di ricerca mette quasi alla pari tutti gli ingegni, perché lascia poco spazio alle capacità individuali, ma le lega a regole solidissime con dimostrazioni” (Bacone, Novum Organum, aforisma 122, 1620) Un empirista

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015 Fare scienza: un problema di

metodo

“Ars bene disponendi seriem plurimarum cogitationum” (Logica di Port Royal, Arnauld e Nicole 1662) Il metodo è l’arte di porre, in una sequenza corretta, una successione di passi da compiere per conoscere la realtà.

“Il metodo è un insieme di regole certe e facili che, da chiunque esattamente osservate, gli renderanno impossibile rendere il falso per vero; senza consumare inutilmente alcuno sforzo della mente, ma aumentando sempre gradualmente il suo sapere, lo condurranno alla conoscenza vera di tutto ciò che sarà capace di conoscere” (Cartesio, quarta Regula ad directionem ingenuii, 1628). Un razionalista

“Il nostro metodo di ricerca mette quasi alla pari tutti gli ingegni, perché lascia poco spazio alle capacità individuali, ma le lega a regole solidissime con dimostrazioni” (Bacone, Novum Organum, aforisma 122, 1620) Un empirista

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METODO SCIENTIFICO

R. Cartesio (fece del 'problema del metodo' il problema fondamentale della filosofia),

G. Galilei (definì il metodo ipotetico-sperimentale della scienza moderna).

L'indagine sui m. scientifici si è rinnovata nel primo Novecento tramite l'epistemologia.

Mètodo sperimentale

Procedimento che si affermò nell'indagine scientifica a partire dagli inizi del 17° secolo.

Consiste nel sottoporre le ipotesi scientifiche a procedure di controllo

sperimentale, che servono a confermarle (nel qual caso le ipotesi si trasformano

in leggi scientifiche) o a confutarle.

Teorizzato da F. Bacone e, in modo assai più sistematico, da G. Galilei, il m.s. si è

affinato nel 19° e 20° sec., riproponendo la contrapposizione tra una

concezione induttiva (sostenuta, per es., da J.S. Mill) e una ipotetico-

deduttiva (difesa da W. Whewell).

Nel Novecento tale contrapposizione si è rinnovata nella filosofia della scienza con la

controversia tra i positivisti logici e la teoria del metodo scientifico di K.R. Popper.

Metodo Induttivo vs

Ipotetico-Deduttivo

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Esempio di metodo deduttivo: non è l'osservazione a spronare la

scienza, bensì il sorgere di problemi e il

tentativo costante di eliminare gli errori Il metodo induttivo

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Popper, Sir Karl Raimund. - Filosofo della scienza (Vienna 1902 - Croydon 1994). Tra

i maggiori filosofi della scienza del sec. 20º, ha esercitato grande influenza per la sua

concezione fallibilistica della conoscenza e del metodo scientifico.

Pur vicino alle posizioni del «Circolo di Vienna», non ne accettò il criterio di

significanza, che faceva consistere il senso delle asserzioni scientifiche nella loro

verificabilità empirica (1935; trad. ingl. The logic of scientific discovery, 1959, da cui la

trad. it. 1970) e tendeva inoltre a recuperare questioni da quello escluse come non

pertinenti all'ambito scientifico, quali i problemi sociologici e storiografici.

Sottolineando l'impossibilità logica di derivare asserzioni universali (leggi

scientifiche) da asserzioni singolari descriventi osservazioni empiriche, P. pose

radicalmente in discussione il valore e l'esistenza stessa dei procedimenti

induttivi.

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015 Sin dalla sua prima opera, la Logik der Forschung, sulla base di un'asimmetria tra

verificazione e falsificazione - per la quale un numero per quanto elevato di

conferme non è mai sufficiente a verificare in modo conclusivo

un'asserzione universale (prototipo delle leggi scientifiche) mentre un solo

esempio negativo basta a invalidarla -,

P. ha ravvisato nella «falsificabilità» la caratteristica delle teorie scientifiche

(caratteristica che le distingue dalle dottrine metafisiche) e nel metodo ipotetico-

deduttivo il procedimento tipico della conoscenza scientifica: piuttosto che

per generalizzazioni induttive (a cui si riduce per P. il verificazionismo

neopositivistico), questa procederebbe tramite ipotesi che vengono sottoposte a

«severi» tentativi di falsificazione, consistenti nel saggiarne la validità

mediante il controllo delle conseguenze empiriche.

La continua applicazione di tale metodo, implicante o la temporanea

«corroborazione» (termine che P. preferisce a «conferma», che ritiene

compromesso con l'epistemologia induttivistica) delle ipotesi o la sostituzione

delle teorie falsificate dall'esperienza con nuove teorie, è per P. espressione

del carattere mai definitivo del sapere scientifico, ma al tempo stesso garanzia

della crescita della conoscenza e del suo indefinito avvicinarsi alla verità.

Critico tanto dell'empirismo quanto del convenzionalismo, P. ha sostenuto la

priorità delle assunzioni teoriche rispetto ai dati osservativi, che avrebbero la

funzione di controllo delle teorie (razionalismo critico), difendendo una teoria della

conoscenza per prova ed errore che è successivamente sfociata in una

concezione evoluzionistica in cui la conoscenza e la stessa attività scientifica sono

considerate continue con l'evoluzione naturale.

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Il tacchino induttivista….

Bertrand Russell (1872-1970)

… anche il tacchino americano, che il contadino nutre con regolarità tutti i giorni,

può arrivare a prevedere che anche domani sarà nutrito...

ma "domani" è il giorno del Ringraziamento e l'unico che mangerà sarà l'allevatore!

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Lo stesso Einstein aveva colto la questione quando diceva di sé:

“nessun esperimento potrà dimostrare che ho ragione,

mentre un solo esperimento potrà dimostrare che ho

sbagliato”

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Gli scienziati, soprattutto gli sperimentali, non hanno mai

realmente dimostrato di avere abbandonato del tutto l’induttivismo,

e le due concezioni del metodo scientifico continuano a

convivere.

La sperimentazione dovrebbe volgere alla falsificazione, invece

molto spesso è volta a cercare di “dimostrare” una qualche

“verità” (verificazionismo).

L’evidenza è che nella letteratura scientifica si pubblicano solo

articoli che “dimostrano” qualcosa (e.g. statisticamente

significativo), mai articoli con risultati negativi (e.g. non

significativo).

«Drawing effect…»

Così facendo la conoscenza è distorta.

Mancano articoli con risultati negativi!

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Allora, come si dovrebbe procedere?

Un esempio

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1. Problema: perché una bottiglia di

spumante lasciata aperta, se messa in frigo

con un cucchiaino inserito nel collo,

previene la sgasatura dello spumante?

2.Teorizzazione (Ipotizzare una spiegazione)

3. Ideazione di un esperimento atto a

confutarla

4. Sperimentazione (Un successo potrebbe

essere un caso: l’importanza delle repliche!

Statistica!!! )

5. Pubblicazione (Comunità scientifica) e

letteratura

• Dividiamoci in «fazioni» che sostengono ognuna una propria tesi.

• Ciascuna fazione dovrebbe ideare e realizzare esperimenti per «smontare» la tesi

delle altre fazioni.

• «Vince» la fazione la cui ipotesi non è stata demolita

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Tipicamente

(abstract)

Introduzione

Illustra dove nasce il problema, le varie teorizzazioni e i

risultati delle sperimentazioni precedenti

Definisce l’ipotesi da testare (l’obiettivo del lavoro)

Materiali e metodi

Definisce le modalità di conduzione dell’esperimento

Risultati

Illustra i risultati dell’esperimento

Discussione

Discute i risultati alla luce delle ipotesi fatte, delle teorie

e dei risultati degli altri scienziati

Conclusioni

Confutazione o temporanea conferma

Riferimenti bibliografici

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Conoscenza

La perfetta conoscenza di tutto quanto hanno già scoperto gli altri prima

di noi, il che alimenta la creatività scientifica (…)

Immaginazione, che però è più importante della conoscenza.

«La fantasia è più importante del sapere» (A. Einstein*)

«L’immaginazione è più importante della conoscenza. La conoscenza è limitata;

l’immaginazione abbraccia il mondo» (A.Einstein*)

(* Pensieri di un uomo curioso, Mondadori)

Curiosità

"Un giorno le macchine riusciranno a risolvere tutti i problemi, ma mai nessuna di esse potrà

porne uno" (Albert Einstein)

Metodo (scientifico)

che però, curiosamente, qui da noi non si insegna quasi mai…

Passione

Per procedere correttamente, dunque,

è importante

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Come?

• Discutere

• Problematizzare (Porsi domande -un’altra cosa a cui non siamo abituati-,

NON dare risposte…)

• Ipotizzare

• Sperimentare (l’insuperabile efficacia dell’esperienza)