Famiglia: primato negativo? - :: La Voce di Lentiai · E’ bene che questo cammino sia fatto...

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1 “La voce di Lentiai” settembre-ottobre 2007 Poste Italiane spa - Sped. in abb. post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 2, DCB BL - Periodico bimensile - Anno XLVII - settembre-ottobre 2007 - N. 5 foto: W. Argenta - realizzazione grafica: SERSIS Servizi e Sistemi, Lentiai A luglio L’AZIONE, settimanale della dio- cesi di Vittorio Veneto, pubblicava un ser- vizio sulla riduzione dei matrimoni e ne dava i numeri. Tra tutti i comuni della dio- cesi quello di Lentiai contava il primato nella riduzione dei matrimoni religiosi: - 58,3 per cento negli ultimi sette anni. Da 12 a 5 in valore assoluto. Bisogna dire che, trattandosi di numeri bassi, la statistica non è mai significativa (la media diocesana si attesta su una di- minuzione del 33,2 per cento dei matri- moni religiosi e una crescita del 16,3 per cento dei civili), ma il fenomeno esiste. Sappia- mo che le convivenze sono tante e di varia durata e che sfociano talvolta in matrimo- nio, altre volte in separazioni. Un po’ di tutto insomma. Come valutare il fenomeno? La Bibbia nella Genesi (2,24) è molto stringata nel definire il matrimonio: è abbandona- re il padre e la madre, unirsi alla moglie (o al marito) ed essere una carne sola. Gesù Cristo, interrogato sulla pos- sibilità di divorzio, conferma la definizione della Genesi ag- giungendo che ciò che Dio ha congiunto, l’uomo non sepa- ri. Il divorzio non è nel pro- getto di Dio sull’uomo. Per la Bibbia, dunque, gli at- tori del matrimonio sono tre: l’uomo, la donna e Dio che però, avendo una presenza si- lenziosa, può anche passare inosservato, se ai due non in- teressa. Inosservato, ma non assente. In sostanza agli occhi di Dio, Famiglia: primato negativo? Famiglia: primato negativo? Famiglia: primato negativo? Famiglia: primato negativo? Famiglia: primato negativo? creatore di questa nostra umanità, un ra- gazzo che decide di andare a vivere con una ragazza ne diventa marito e lei sua moglie, qualsiasi sia la modalità che han- no scelto per arrivarvi. Magari l’hanno fatto in maniera superficiale, poco seria, senza assumersi responsabilità, ma la realtà è quella: sono entrati nel disegno di Dio. E’ straordinario che Dio si sia affidato alla semplice volontà degli uomini per realiz- zare il suo progetto sull’umanità, senza ri- servarsi un intervento di approvazione o di condanna. L’unica “verifica” – se pos- siamo definirla così – è riservata alla sto- ria della coppia stessa. Se ha costruito un rapporto autentico la vita della coppia sarà stabile e loro due felici. Viceversa si cari- cheranno di tensioni e amarezze, di delu- sioni e rimpianti che mineranno la loro comune felicità. Fin qui il discorso si è fermato alla fami- glia, vista nella sua essenza. Ma la società, cioè le famiglie d’origine, gli amici e conoscenti, l’istituzione pubbli- ca, la Chiesa non hanno un ruolo? E im- portante anche? Certo, ma sono presenti per dare forza e solidità a ciò che la cop- pia stessa ha cercato. Mai contro o al di sopra di essa, perché neanche Dio inter- viene contro la volontà di una coppia. Mi immagino ora tutti i se, i ma, i “nel-caso-che..” che a questo pun- to vengono in mente. Ribadisco: il matrimonio si fonda sulla volontà della coppia che Dio per primo rispetta. E perché non dovrebbe rispettarla la famiglia, la società, la Chiesa? E a proposito di Chiesa, - non in- tendo solo il papa o i vescovi, ma la comunità in cui la coppia vive, i suoi amici, i parenti, i catechi- sti, il parroco…, - qual è il loro compito? A loro spetta di aiutare la coppia - se si è fermata al minimo indispen- sabile - ad aprirsi alla ricchezza in- sita nell’esperienza che stanno vi- vendo. Ricchezza in termini di feli- cità e di speranza, di vicinanza e solidarietà, di coinvolgimento e cor- responsabilità. Con i fatti e l’esem- pio più che con le parole. Per tornare alla statistica citata: quante sono a Lentiai le coppie di “felicemente sposati” secondo Dio? Solo Dio lo sa. Ma, visto che Lui guarda al cuore e non all’aspetto giuridico, saranno senz’altro più di quelle che noi contiamo. don Gabriele

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1“La voce di Lentiai” settembre-ottobre 2007

Poste Italiane spa - Sped. in abb. post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 2, DCB BL - Periodico bimensile - Anno XLVII - settembre-ottobre 2007 - N. 5

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A luglio L’AZIONE, settimanale della dio-cesi di Vittorio Veneto, pubblicava un ser-vizio sulla riduzione dei matrimoni e nedava i numeri. Tra tutti i comuni della dio-cesi quello di Lentiai contava il primatonella riduzione dei matrimoni religiosi: -58,3 per cento negli ultimi sette anni. Da12 a 5 in valore assoluto.Bisogna dire che, trattandosi di numeribassi, la statistica non è mai significativa(la media diocesana si attesta su una di-minuzione del 33,2 per cento dei matri-moni religiosi e una crescitadel 16,3 per cento dei civili),ma il fenomeno esiste. Sappia-mo che le convivenze sonotante e di varia durata e chesfociano talvolta in matrimo-nio, altre volte in separazioni.Un po’ di tutto insomma.Come valutare il fenomeno?La Bibbia nella Genesi (2,24)è molto stringata nel definireil matrimonio: è abbandona-re il padre e la madre, unirsialla moglie (o al marito) edessere una carne sola. GesùCristo, interrogato sulla pos-sibilità di divorzio, confermala definizione della Genesi ag-giungendo che ciò che Dio hacongiunto, l’uomo non sepa-ri. Il divorzio non è nel pro-getto di Dio sull’uomo.Per la Bibbia, dunque, gli at-tori del matrimonio sono tre:l’uomo, la donna e Dio cheperò, avendo una presenza si-lenziosa, può anche passareinosservato, se ai due non in-teressa. Inosservato, ma nonassente.In sostanza agli occhi di Dio,

Famiglia: primato negativo?Famiglia: primato negativo?Famiglia: primato negativo?Famiglia: primato negativo?Famiglia: primato negativo?creatore di questa nostra umanità, un ra-gazzo che decide di andare a vivere conuna ragazza ne diventa marito e lei suamoglie, qualsiasi sia la modalità che han-no scelto per arrivarvi. Magari l’hanno fattoin maniera superficiale, poco seria, senzaassumersi responsabilità, ma la realtà èquella: sono entrati nel disegno di Dio.E’ straordinario che Dio si sia affidato allasemplice volontà degli uomini per realiz-zare il suo progetto sull’umanità, senza ri-servarsi un intervento di approvazione o

di condanna. L’unica “verifica” – se pos-siamo definirla così – è riservata alla sto-ria della coppia stessa. Se ha costruito unrapporto autentico la vita della coppia saràstabile e loro due felici. Viceversa si cari-cheranno di tensioni e amarezze, di delu-sioni e rimpianti che mineranno la lorocomune felicità.Fin qui il discorso si è fermato alla fami-glia, vista nella sua essenza.Ma la società, cioè le famiglie d’origine,gli amici e conoscenti, l’istituzione pubbli-ca, la Chiesa non hanno un ruolo? E im-portante anche? Certo, ma sono presentiper dare forza e solidità a ciò che la cop-pia stessa ha cercato. Mai contro o al disopra di essa, perché neanche Dio inter-viene contro la volontà di una coppia.

Mi immagino ora tutti i se, i ma, i“nel-caso-che..” che a questo pun-to vengono in mente.Ribadisco: il matrimonio si fondasulla volontà della coppia che Dioper primo rispetta. E perché nondovrebbe rispettarla la famiglia, lasocietà, la Chiesa?E a proposito di Chiesa, - non in-tendo solo il papa o i vescovi, mala comunità in cui la coppia vive,i suoi amici, i parenti, i catechi-sti, il parroco…, - qual è il lorocompito?A loro spetta di aiutare la coppia -se si è fermata al minimo indispen-sabile - ad aprirsi alla ricchezza in-sita nell’esperienza che stanno vi-vendo. Ricchezza in termini di feli-cità e di speranza, di vicinanza esolidarietà, di coinvolgimento e cor-responsabilità. Con i fatti e l’esem-pio più che con le parole.Per tornare alla statistica citata:quante sono a Lentiai le coppie di“felicemente sposati” secondo Dio?Solo Dio lo sa. Ma, visto che Luiguarda al cuore e non all’aspettogiuridico, saranno senz’altro più diquelle che noi contiamo.

don Gabriele

2 “La voce di Lentiai” settembre-ottobre 2007

Calendario liturgicoCalendario liturgicoCalendario liturgicoCalendario liturgicoCalendario liturgico

Esperienze catechistiche: formarsi per credereEsperienze catechistiche: formarsi per credereEsperienze catechistiche: formarsi per credereEsperienze catechistiche: formarsi per credereEsperienze catechistiche: formarsi per credereL’idea corrente che a 13 anni si è finito di studiareil catechismo perché si è ricevuta la cresima hachiuso il cuore di molti cristiani. E i frutti si consta-tano. Questa idea è nata da un modello di cate-chismo che si è ispirato alla scuola.Da non pochi anni il catechismo scolastico è su-perato dal “catechismo esperienziale”. A catechi-smo, cioè, non si va per imparare, ma per fareesperienza di vita: di ascolto della parola, di vitadi gruppo, di celebrazione che comprende ogniatteggiamento che mette in comunione con Dio,anche la semplice preghiera fatta insieme.Il catechismo così inteso ha bisogno di gruppi ri-stretti, di ambienti familiari, di vita di gruppo in-tensa.A questo ci prepariamo.Domenica 14 ottobre inizierà ufficialmente ilcatechismo con la messa delle 11, ma già nellasettimana che precede i ragazzi saranno invitati ariunirsi per gruppi con le loro catechiste. Occorre-rà che i genitori iscrivano il proprio figlio/a compi-lando un foglietto fornito dalla catechista.Per la cresima: possono iscriversi i ragazzi chefrequentano la scuola media. Si tratta di un cam-mino specifico di un incontro mensile (di sabato

OTTOBRE 2007Lunedì 1:s. Teresa di Gesù, vergine e dottore dellaChiesaMartedì 2:Santi Angeli custodiGiovedì 4:s. Francesco d’Assisi, patrono d’ItaliaSabato 6:s. Magno, vescovo, patrono secondariodella diocesi;ore 9 messa al Pianazzo in onore dellaMadonna del RosarioDomenica 7:Ventisettesima del tempo ordinarioDomenica 14:Ventottesima del tempo ordinario, iniziodel catechismoLunedì 15:s. Teresa d’Avila, vergine e dottore dellaChiesaMercoledì 17:s. Ignazio d’Antiochia, vescovo e martireGiovedì 18:s. Luca, evangelistaDomenica 21:Ventinovesima del tempo ordinario;giornata missionaria mondialeSabato 27:Anniversario della consacrazione dellachiesa dei Boschi: ore 10 s. MessaDomenica 28:Trentesima del tempo ordinarioMartedì 30:Anniversario della consacrazione dellachiesa parrocchiale

pomeriggio). Per gli iscritti resta anche l’impegnodel catechismo settimanale assieme agli altri com-pagni.Altri cammini formativi:Per i giovani: La formazione di gruppi giovaniliha lo scopo di continuare la crescita umana e difede propria del cammino di fede che non finiscemai.Per i fidanzati: nei mesi di ottobre e novembre(giovedì) in oratorio (ex asilo) si tiene un corsoper i fidanzati che si sono orientati al matrimonio.E’ bene che questo cammino sia fatto quando ifidanzati hanno maturato l’idea che si sposeran-no, anche se non hanno ancora fissato la data.Un anno prima del matrimonio sarebbe il periodogiusto.Per gli adulti. A partire dal mese di ottobre, ognimercoledì mattina dalle 10 alle 11, ci sarà un in-contro sulla Bibbia. La sede è l’oratorio (ex asilo).Scuola di formazione teologica per laici: Peri laici che desiderano una formazione teologicapiù qualificata ci sono a Belluno e a Feltre duecorsi. Per informazione rivolgersi al parroco. An-che in fondo alla chiesa (sulla bacheca) ci sono leinformazioni necessarie.

NOVEMBRE 2007Giovedì 1:Solennità di tutti i Santi; processione incimiteroVenerdì 2:Commemorazione di tutti i defuntiDomenica 4:trentunesima del tempo ordinario; gior-nata del quotidiano cattolicoVenerdì 9:Consacrazione della Chiesa LateranenseSabato 10:s. Leone Magno, papa e dottore della Chiesaore 10 messa al capitello di s. Martino aiBoschiDomenica 11:Trentaduesima del tempo ordinario; gior-nata del ringraziamentoLunedì 12:s. Giosafat, vescovo e martireSabato 17:s. Elisabetta d’Ungheria, religiosaDomenica 18:Trentatreesima del tempo ordinario;a Ronchena ore 15 messa in onore dellaMadonna della SaluteMercoledì 21:Presentazione della B. V. MariaGiovedì 22:s. Cecilia, vergine e martireVenerdì 24:ss. Andrea Dung-Lac e compagni, martiridel VietnamDomenica 25:Solennità di Cristo, re dell’Universo; gior-nata per il seminarioVenerdì 30:s. Andrea, apostolo

SommarioFatti e Parole- Famiglia: primato negativo?Comunità in cammino- Calendario liturgico- Esperienze catechistiche- 3a Festa della Famiglia- Scuola dell’Infanzia- Anagrafe- Verbale C.P.P.- Costa d’AvorioPagina della solidarietà- Da vent’anni sono contenta- Torneo di bocce e AIPDLe nostre chiese- Le chiesette delle frazioniInsieme per le nostre chiese- E’ la volta di Bardies- S. Donato: ciò che resta da fareBricioleLentiai: andata e ritorno- Attilio Girardini- Rita De GasperinPianeta Scuola- Cambio di gestione- La mia vacanza-studioAttualità in S.O.M.S- Il Gemellaggio- Attività- Tornano le nostre amiche erbeSport a Lentiai- Il giro delle malghe- Moto e sicurezza stradaleNews- Uno sguardo all’AlbaniaOfferteArte e cultura- A tu per tu con l’artista

RedazioneGabriella Bondavalli, Flavia Colle, Ivano

Da Barp, Gabriele SeccoImpaginazione e grafica

Chiara Cesa, Cristian FacchinRealizzazione sito web

SERSIS – LentiaiIntestazione

Walter ArgentaHanno collaborato

ACAT 511, AIPD Belluno, Andrea, Anna,Gabriele, Marika, Monica, Franco, Jessica,

Lisa, Matilde, Chiara, Walter Argenta,Artemisia, Mirco Berna, Giovanni

Cappellari, Luca Carlin, Manuela Carlin,Maria Pia Casagrande, Moreno Centa,Claudio Comel, Comitato Villapiana,

Donatella, don Germain Gouè,Ernestina Facchin, Stefania.

[email protected] don Gabriele Secco

responsabile ai sensi di leggedon Lorenzo Dell’Andrea

Iscrizione Tribunale di BellunoN°65 del 14.10.66

Stampa Tipografia Piave srl – Belluno

Telebelluno nella rubrica“Insieme oltre il 2000” propone

la rassegna dei giornali parrocchiali:giovedì 18:30 e 21:30venerdì 6:30 e 10:30

3“La voce di Lentiai” settembre-ottobre 2007

AnagrafeAnagrafeAnagrafeAnagrafeAnagrafe

Nuove famigliecristiane

Nuovi figlidi Dio

Nella pacedel Signore

Terza festa della famigliaTerza festa della famigliaTerza festa della famigliaTerza festa della famigliaTerza festa della famigliaDomenica 16 settembre, alla messadelle 11, la navata centrale della chie-sa era occupata in gran parte dallecoppie che, quest’anno, celebrano unanniversario importante del matrimo-nio: i 10 anni, i 25, i 40 i 50, i 60 e unaperfino i 70.Non tutti erano presenti: le coppie chehanno risposto all’invito sono state 28.Di quella di 70 anni, Dalla Palma Gio-vanni e Teodolinda è stato fatto un ri-

cordo particolare.In questo tempo di crisi della famigliaè bello avere davanti esempi di cop-pie che hanno continuato, nonostan-te le difficoltà. Non è vero che unavolta fosse più facile vivere insieme,in ogni tempo occorre costanza e fe-deltà all’impegno preso.La festa semplice e partecipata è riu-scita grazie alla disponibilità di alcunivolontari che, qui, davvero ringraziamo.

Il 22 settembre 2007 a Stabie12. MARCONATO ELEONORA MARIAdi Davide e Salvatori Elisa a Saettà(Stabie)

6. GASPERIN MIRKO e BURLONMARIA GIOVANNA, via Rocca 6, spo-sati l’11.8.2007

30. SCARTON ELVIRA di anni 87, viaXX Settembre 10, deceduta il 4.8.2007e sepolta a Lentiai31. DALLA PALMA ROSA di anni 68,via Monte Garda 103, decedutal’8.8.2007 e sepolta a Lentiai32. CIBIEN ANGELINA di anni 98, viaCesana 20, deceduta a Varese il17.8.2007 e sepolta a Lentiai33. BERTON ALBERTO di anni 85, viaStabie 98, deceduto il 27.8.2007 e se-polto a Stabie34. FERRAZZA SILVANA di anni 82, viaCal de Sach 21, deceduta il 31.8.2007e sepolta a Lentiai35. ISMA PIERO di anni 74, via Mon-tane 14, deceduto il 17.9.2007 e se-polto a Lentiai

Fuori parrocchiaDe Gasperin Adriano nato a Lentiaiil 23.9.1928, sposato con Dall’Asen Ma-ria da Canai, deceduto a Carnago (VA)il 3.1.2007 ed ivi sepolto.Girardini Attilio nato a Lentiai (Bar-dies) il 15.11.1917, sposato con ZattaGilda l’11.12.1954 a Lentiai, emigratoin Argentina e deceduto a Buenos Ai-res il 14.5.2007.Roccon Anna Maria di anni 90, ve-dova di Lorenzet Orlando di Stabie, de-ceduta il 17.6.2007 e sepolta a Sin-gen, Germania.Pitol Ida, ved. Castellan Antonio,nata a Lentiai il 19.8.1906, decedutain Sudafrica il 19.9.2007.Fusco Renato, nato a Lentiai il24.7.1930 e residente a Torino, è de-ceduto il 7.7.2007.

Inaugurazione Scuola dell’InfanziaInaugurazione Scuola dell’InfanziaInaugurazione Scuola dell’InfanziaInaugurazione Scuola dell’InfanziaInaugurazione Scuola dell’InfanziaSabato 15 settembre 2007 si è tenutal’inaugurazione della Scuola dell’Infanzia“Nazaret” e Nido Integrato “Germoglio”.Dopo un periodo di circa tre anni e l’impe-gno di tante realtà, anche Lentiai ha po-tuto finalmente aprire una struttura bellae soprattuto funzionale per i nostri figli. Ilplesso è molto ben strutturato: al pianosuperiore troviamo le stanze del Nido In-tegrato ben disposte ed ancora meglioarredate e curate nei minimi particolari,mentre le stanze per la Scuola dell’Infan-zia si trovano al piano inferiore anch’essedisposte e curate a misura di bambino edivise per fascia di età.In quella giornata è intervenuta la MadreGenerale, Suor Francesca, alla quale vaun ringraziamento particolare in quanto hacreduto in Lentiai impegnando le proprieforze per la realizzazione della struttura dicui oggi tutti noi possiamo usufruire. Sonointervenute anche le autorità comunali eprovinciali, nonché il rappresentante dellaFondazione di Cariverona, l’architetto edil titolare dell’impresa costruttrice.La cerimonia di inaugurazione è stata pre-sieduta dal vice vicario Mons. Martino. Ungruppo di mamme ha sostenuto nel cantoi propri figli; mentre cerimonia è interve-nuto anche il coro di Spinea che con lasua voce ha intrattenuto la gente parteci-pante. Dopo la cerimonia di inaugurazio-

ne si è potuto visitare l’asilo ed è statoofferto un rinfresco per un attimo di con-vivialità.

Stefania

Il logo dell’asilo rappresenta il germogliodi un narciso, fiore che caratterizza le mon-tagne del nostro comune; nel fondo è di-segnata la città di Nazaret, nome a cui laScuola è dedicata. In primo piano poi cisono due mani, una che accoglie e l’altrache protegge.

4 “La voce di Lentiai” settembre-ottobre 2007

Verbale C.P.P. del 14 giugno 2007Verbale C.P.P. del 14 giugno 2007Verbale C.P.P. del 14 giugno 2007Verbale C.P.P. del 14 giugno 2007Verbale C.P.P. del 14 giugno 2007

Scoperta di un paese dell’Africa. 7Progetto scolastico nel villaggio di DropleuProgetto scolastico nel villaggio di DropleuProgetto scolastico nel villaggio di DropleuProgetto scolastico nel villaggio di DropleuProgetto scolastico nel villaggio di Dropleu

Si è riunito il Consiglio Pastorale Parroc-chiale con il seguente ordine del giorno:1. Momento di preghiera e riflessione.2. Lettura verbale seduta precedente.3. Proposte concrete come risposta all’in-vito di don Martino Zagonel, vicario gene-rale diocesano.4. Nuovo oratorio: gestione della struttu-ra (comitato? sorveglianza? regolamento?pulizie?).5. Varie ed eventuali.La riunione si è aperta con la lettura di unarticolo riferito al periodo sessantottino,intitolato “Oratorio: serra o missione?”. Siè riflettuto su due frasi di Gesù citate neltesto, ovvero “Non sono venuto a chia-mare i giusti, ma i peccatori” e “Voi sieteil sale della terra. Ma se il sale diventainsipido, a cosa serve?”. Gesù ha spesotutta la sua vita per essere “sale della ter-ra”, per trasmettere la sua testimonianzaagli apostoli affinché essi potessero an-dare per il mondo diffondendo il suo esem-pio. Quando si parla di oratorio, quindi, sidovrebbe pensare ad un luogo aperto aglialtri, ad un ambiente missionario dove sicoltivi la conoscenza di Gesù che conti-nua ad essere per noi “sale della terra”.Si è passati alle proposte concrete relati-ve all’invito di don Martino Zagonel di co-

struire una “comunità evangelizzata chediventi evangelizzante”. Il parroco ha pro-ceduto ad illustrare due proposte natedurante l’ultimo incontro di segreteria:- proposta n. 1: a partire dal prossimo au-tunno, dedicare le riunioni del C.P.P. all’ascol-to della parola, prevedendo un incontro almese ed eventualmente riservando uno spa-zio di tempo in coda ad ogni riunione perdiscutere le questioni giudicate di particola-re urgenza o importanza dal Consiglio stes-so. Gli incontri di preghiera sarebbero strut-turati secondo la metodologia della “Lectiodivina” che prevede l’approccio alla paroladi Dio in tre momenti successivi:1. momento delle lettura e comprensionedel testo;2. momento della contemplazione e con-divisione delle riflessioni;3. momento della preghiera e condivisio-ne degli spunti individuali.- proposta n. 2: a partire dal mese diottobre, ogni mercoledì mattina dalle ore10.00 alle ore 11.00, offrire alla comunitàuno spazio e un’occasione per conoscerela Bibbia, sotto la guida del parroco; gliincontri avrebbero un taglio “culturale” epotrebbero contribuire a creare il terrenoper un approfondimento più impegnativodella Parola stessa.

Entrambe le proposte sono state positi-vamente accolte e approvate; riguardoalla prima, le date degli incontri sono statefissate, fino a Natale, ogni primo martedìdel mese (2 ottobre, 6 novembre, 4 di-cembre).E’ stata successivamente affrontata la que-stione dell’oratorio e della sua gestione, orache si renderà disponibile l’edificio dellascuola materna parrocchiale. Secondo lamaggioranza è necessario innanzitutto cre-are un comitato che si ritrovi a discuteredei problemi organizzativi e gestionali; talecomitato dovrà essere rappresentativo del-la nostra comunità e quindi costituito da unmembro di ogni gruppo che opera all’inter-no della parrocchia. Un primo passo da farepotrebbe essere quello di contattare dellepersone che, in realtà non distanti dallanostra, abbiano già fatto l’esperienza del-l’oratorio e possano spiegare come hannoproceduto, offrendo qualche valido sugge-rimento. Per ora, a livello pratico, sarà ne-cessario provvedere a breve al rinnovo de-gli arredi (tavoli, sedie) e alla sistemazionedei bagni. Come ultimo punto, alla voce “Va-rie ed eventuali”, il parroco ha voluto farpartecipe l’assemblea di una problematicache egli si è trovato ad affrontare da quan-do è arrivato tra noi. Lentiai è una parroc-chia costituita da piccole e molteplici co-munità che vanno armonizzate tra loro. Cisi domanda se sia più opportuno promuo-vere e incoraggiare le singole realtà localiche fanno capo alle frazioni con le loro chie-se, o se sia da privilegiare la spinta verso ilcentro della parrocchia. Certo è importantemantenere viva l’identità storica delle pic-cole comunità e per farlo bisognerebbemotivare le persone al loro interno.

La segreteria

Nell’articolo precedente, ho parlato brevementedelle conseguenze della ribellione che ha occu-pato dal 19 settembre 2002 fino ad oggi il norddella Costa d’Avorio e soprattutto della ricostru-zione del paese dopo l’accordo di pace del 4marzo 2007. Alle gravi conseguenze della guer-ra (circa 4 milioni di rifugiati nel sud, numerosicasi di morti e di traumatizzati, distruzione o sac-cheggio degli edifici pubblici e privati, delle in-frastrutture nella zona occupata), bisogna ag-giungere la recrudescenza della povertà che haraggiunto il 45% della popolazione, di cui il 20%vive nell’insicurezza alimentare e un altro 20%soffre la fame. Quanto ai disoccupati, sono pas-sati dal 13% prima della guerra, al tasso allar-mante del 61%.Quest’accresciuta povertà della popolazione hadeterminato molti abbandoni dalla scuola. Difronte alla situazione preoccupante dei bambinie giovani del mio villaggio natale di Dropleu,nella diocesi di Man all’ovest della Costa d’Avo-rio, vorremmo iniziare un progetto di scolariz-zazione di alunni orfani o di famiglia povera. Aldi là della riparazione della scuola in parte di-strutta, rimasta senza né banchi, né materialididattici, la proposta sarebbe l’adozione a distan-za degli alunni in difficoltà.Con questa iniziativa intendiamo offrire loro l’op-portunità di costruirsi un avvenire mediante lascuola. Il sistema scolastico ivoriano comprende

6 anni nelle primarie e 7 nelle secondarie divisein 2 cicli.Data la povertà delle famiglie molti bambini nonpossono frequentare la scuola ed altri sono co-stretti ad abbandonarla. L’obiettivo è di spezzarequesta fatalità aiutando gli alunni di Dropleu apagarsi le spese scolastiche ed ad acquistare ilmateriale didattico. Adottando a distanza un alun-no è possibile raggiungere lo scopo.Con 15 € al mese per 10 mesi è possibile “adot-tare” un alunno delle elementari fino al passag-gio alla scuola secondaria.“L’adozione” consiste nel prendere in carico unbambino del quale sarà fornita lafoto, le notizie del suo percorsoscolastico favorendo, possibilmen-te, un rapporto epistolare diretto.Se si tratta di alunni della scuolasecondaria, la quota mensile è di20 € per il primo ciclo (primi 3 anni)e di 30 € per un alunno del secon-do ciclo (4 anni).Anche in questo caso sarà fornitala foto dell’alunno con tutte le no-tizie utili a costruire un rapportoindividuale. L’ideale sarebbe di ac-compagnare un alunno fino allaconclusione di tutto il ciclo scola-stico.L’iniziativa viene estesa a tutti quelli

che desiderano aiutare a portare avanti questoprogetto. Don Germain Goué farà da interme-diario tra gli adottanti e gli alunni di Dropleu indifficoltà. La referente del progetto di Dropleu inCosta d’Avorio sarà Odette Oulebly, direttrice diun centro di accoglienza nel capoluogo della dio-cesi di Man.Indirizzo di don Germain: Parrocchia San Rocco,via Pittoni, 5 - 31015 Conegliano (TV), tel. 0438- 22873, cell. 320 0558319, e-mail:[email protected]@yahoo.fr.

don Germain Goué

5“La voce di Lentiai” settembre-ottobre 2007

Da vent’anni sono contentaDa vent’anni sono contentaDa vent’anni sono contentaDa vent’anni sono contentaDa vent’anni sono contentaVoglio raccontare la mia esperienza dicirca vent’anni fa al Club, da quandocioè mio marito ha smesso di bere perproblemi di salute.Mi ricordo che allora tanta gente loprendeva in giro e diceva che era im-possibile per lui stare senza bere per-ché - secondo loro - non poteva farefesta senza alcolici.Però lui ce l’ha fatta e di questo sonomolto contenta, anche perché ha datoil buon esempio ai figli che ora sonopiù attenti e quando vanno per le stra-de hanno la testa sulle spalle e nonsono derisi dagli altri come succedequando uno si ubriaca.Noi continuiamo ancora a frequenta-

re il Club e siamo contenti perché ab-biamo trovato tanti amici veri che han-no affrontato lo stesso nostro proble-ma. Come tutti facciamo le nostre fe-ste e ci divertiamo e nello stesso tem-po cerchiamo di aiutare altri che han-no bisogno di uscire dall’alcool.Sono molti quelli che avrebbero biso-gno di venire, ma per vergogna o,magari per orgoglio, si rifiutano di far-lo. Ma è meglio cercare aiuto o piutto-sto rimetterci la salute o perdere lafamiglia?Nel corso di questi anni ho visto fami-glie che hanno smesso di bere e han-no recuperato in serenità e in salute.Perché allora non lasciare da parte l’or-

goglio o la vergogna e affrontare il pro-blema finché si è in tempo?L’alcoolismo è una malattia da cui sipuò guarire!Noi ci ritroviamo tutti i martedì alle 20al Centro Sociale Tres. Basta venire epresentarsi. Tutti là siamo passati perla stessa, difficile esperienza.

ACAT 511

Lentiai ancora una volta promotore edospite di iniziative a favore della Associa-zione Italiana Persone Down di Belluno.Infatti, dopo il recente quadrangolare dicalcio giovanile di giugno, si è svolta laquinta edizione del Torneo di Bocce dal 7al 10 agosto presso i campi della pizzeria“Al Piacere”.Hanno partecipato 156 giocatori, suddi-visi in terne, provenienti da sodalizi delleprovince di Belluno e Treviso.La fase finale del torneo, causa la piog-gia, si è svolta al bocciodromo di Sedico.Da un punto di vista tecnico sono statesegnalate le prestazioni della terna vinci-trice (Casagrande, Balen, Turrin) della Bir-reria Pedavena ed in particolare di Casa-grande che, con alcune giocate definite“strepitose” dagli esperti, ha deciso la vit-toria contro la terna di Mareno di Piave(Soligon, Soligon, Terzariol). Con quest’ul-tima squadra, si è distinta la giovane Chia-ra Soligon, miglior “puntista” del torneo,facendo onore al suo ruolo di vice cam-pionessa italiana juniores.Al di là dell’aspetto sportivo è da segna-lare il significato di solidarietà che la ma-nifestazione ha avuto: infatti i giocatorihanno rinunciato ai loro premi e la som-ma raccolta con le iscrizioni al torneo (ol-tre 1200 euro), è stata interamente de-voluta all’Associazione Italiana PersoneDown di Belluno.

Torneo di bocce e AIPDTorneo di bocce e AIPDTorneo di bocce e AIPDTorneo di bocce e AIPDTorneo di bocce e AIPDLe premiazioni si sono svolte alla pizze-ria “Al piacere” dove erano presenti, ol-tre alla presidente dell’AIPD Ines Mazzo-leni Ferracini, anche alcuni ragazzi consindrome di Down, che hanno poi conse-gnato ai giocatori alcuni loro quadri com-posti durante i “Laboratori di Danza-Co-lore-Musica” organizzati, durante l’anno,dalla Associazione stessa.Alla premiazione erano pure presenti, asignificare l’importanza crescente di que-sto torneo, anche Autorità locali, provin-ciali e regionali (gli Assessori Dal Magrodi Mel, Zatta e Sacchet di Feltre, l’Asses-sore provinciale Lise, il Consigliere regio-nale Trento). L’AIPD desidera ringraziareanche tutti coloro che hanno permesso,con il loro impegno, la regolare ed effi-cace effettuazione del torneo.Altri impegni dell’Associazione:21 settembre, presso la BirreriaPedavena, presentazione delCalendario 2008, che raffigura campio-ni dello sport nazionale ed internaziona-le assieme ai ragazzi con sindrome diDown.Il 30 settembre, a Santa Giustina,sedicesima edizione della “Giorna-ta della Rosa”, tradizionale marcia noncompetitiva. Nel corso della manifesta-zione verranno estratti i biglietti della lot-teria, che quest’anno ha oltre 60 premi(1° premio un viaggio per due persone).

Domenica 14 ottobre “Giornata Na-zionale della Persona con sindromedi Down”. Anche quest’anno l’iniziativasi fonda sulla presenza di stands espo-sitivi, in vari centri della provincia, siaper la distribuzione di materiale illustra-tivo sulla sindrome di Down, che per laraccolta fondi per le attività dell’Asso-ciazione.Si ripeterà anche il giro con le Topoli-no del Club “Amici della Topolino” diBelluno, variando il percorso, nell’am-bito provinciale, rispetto agli anni pre-cedenti.Ulteriori appuntamenti, sui quali verràdata più ampia illustrazione nei prossiminumeri del giornale, saranno: il 29 no-vembre, a Belluno, Convegno sullasindrome di Down nei suoi vari aspet-ti: medici, pedagogici, sociali; infine, nelmese di dicembre, a chiusura delle ma-nifestazioni per i vent’anni dell’Associa-zione, si terrà a Pieve di Cadore unconcerto di musiche natalizie, cu-rato da Andrea Da Cortà ed il suogruppo musicale.Il 13 ottobre, per la Giornata Naziona-le, i SIBLINGS (Fratelli E Sorelle DiPersone Disabili) organizzano un con-certo del cantante FEDERICO STRAGA’presso la palestra di Pedavena alle ore21.00.

Giovanni Cappellari

6 “La voce di Lentiai” settembre-ottobre 2007

a cura di Claudio Comela cura di Claudio Comela cura di Claudio Comela cura di Claudio Comela cura di Claudio ComelLe nostre chiese

Le chiesette delle frazioniLe chiesette delle frazioniLe chiesette delle frazioniLe chiesette delle frazioniLe chiesette delle frazioniSarà opportuno, prima diparlare delle chiesette fra-zionali, fare una breve pre-messa relativa alla viabili-tà antica nel nostro terri-torio, ricordando che la par-rocchia di Lentiai, assiemea quelle di Mel e Trichiana,appartiene da secoli alladiocesi di Ceneda (VittorioVeneto), costituita in sedevescovile dopo che l’anticasede di Oderzo (Opiter-gium) era stata distruttadai Longobardi.Ceneda, da ducato longo-bardo, era diventata, con lavenuta dei Franchi, sede dicontea e con gli Ottoni il ti-tolo di conte era passato aivescovi, divenuti appunto“vescovi-conti”. Poco apoco essi ebbero così l’in-vestitura feudale sull’inte-ro territorio che va dal Pia-ve al Livenza, dai montibellunesi all’Adriatico.Certamente una delle strade più brevi, se non la piùagevole, per collegare questi nostri territori alla sedevescovile (e quindi al potere feudale) era costituita ap-punto da quella che salendo da Lentiai e Bardies passa-va per Corte e Tallandino per proseguire poi verso Villa,Tiago, Zumelle e Praderadego, scendendo successiva-mente, attraverso i ben noti “salt de Maren”, verso lapianura e quindi Ceneda.Nel documento pergamenaceo del 1204 da noi già con-siderato e contenente l’inventario dei possedimenti ri-vendicati dal comune di Treviso dopo le dolorose vicen-de della guerra tra Bellunesi e Trevigiani, conclusasi conla battaglia di Cesana (1197), sono riportati anche i nomidi Corte (Corteso) e Tallandino (Mons Talandini).A questo punto, però, è senz’altro più utile un altro docu-mento. Il 2 dicembre del 1515 giunge a Lentiai, probabil-mente percorrendo proprio la strada sopra menzionata,fra Giovanni de Nardo, vicario del vescovo di Ceneda Ma-rino Grimani. Non è una visita pastorale vera e propria,tanto che di essa non rimane memoria nell’Archivio dio-cesano. Però la copia del documento stilato dal notaiodella curia vescovile e riportata nel “libro vechio de de-creti esistente appresso questa luminaria [fabbriceria] concartoni de legno” da Antonio Aldrighetti “nodaro e qua-dernaro della medesma”, è stata trascritta da FrancescoVergerio nella sua Storia dell’antica contea di Cesana.Visti i conti della luminaria della pieve e considerato chegli introiti della stessa si sono ormai esauriti per i lavori

del campanile, visti inoltrei conti delle altre cappelleo chiesette soggette allapieve che vantano molticrediti e non hanno alcunbisogno, il vicario decretache le cappelle, ossia i“massari” delle stesse, sia-no tenuti a versare alla lu-minaria parte dei denari chehanno ricavato dalle biadeper due o tre anni, affinchéla torre campanaria possaesser terminata. Il vicariodecreta inoltre che la lumi-naria, ossia i laudadori e imassari, siano tenuti a re-stituire quanto loro versatoal più presto possibile… Allapresenza di Bernardino deiconti di Cesana, notaio,Gherardo figlio di Antonioda San Candido, testimone,ed altri, visti i crediti dellechiesette, il vicario ordinapertanto di versare quantosegue: “Ecclesia Sancti An-

tonii de Bardies L.25.-; Ecclesia Sancti Andreae de Bar-dies L.100.-; Ecclesia Sancti Bartolomei de Cesana pla-na L.50.-; Ecclesia Sancti Petri de Sancto Candido L.50.-; Ecclesia Sancti Marci de Villa L.100.-; Ecclesia SanctiPetri de Tiago L.50.-; Ecclesia Sancti Donati L.62.-; Ec-clesia Sancti Viti et Valentini L.6.4; Ecclesia Sancti Iaco-bi de Coleruvio L.200.-; Ecclesia Sancti Gervasii L.2.8;Ecclesia Sancti Michaelis de Stabie L.80.-; Ecclesia San-cti Martii de Canai L.6.4.“.E’ un atto importante perché documenta, in quell’anno1515, oltre ai lavori per la costruzione del campanile el’urgenza di alcuni interventi di riparazione per la “cap-pella” di S. Maria che versa ormai “in maximo periculo”,a riprova della sua antichità, una encomiabile parteci-pazione collaborativa delle varie chiesette frazionali, cia-scuna secondo le proprie disponibilità. Corte e Tallandi-no non sono certamente tra le più ricche… Lire 6.4, comeCanai e poco più di San Gervasio, ma certamente assaipoco rispetto alla quota di Sant’Andrea di Bardies o SanMarco di Villa e soprattutto alle 200 Lire di Colderù…Eppure, anche in tale modestia e ristrettezza di mezzi,Corte e Tallandino dotano in quegli anni le loro chieset-te di uno splendido apparato pittorico, fortunatamentepotendo contare sull’opera di quei validi artisti locali chefurono prima Antonio Rosso, cadorino, (nato a Tai diCadore, ma trasferitosi a Mel intorno al 1494) e quindi ifigli di lui Giovanni e Marco, detti appunto da Mel (spes-so deformato dagli scrivani in Damello o Da Mello).

7“La voce di Lentiai” settembre-ottobre 2007

S. Giacomo il Minore

Insieme per le nostre chieseInsieme per le nostre chieseInsieme per le nostre chieseInsieme per le nostre chieseInsieme per le nostre chiesePer la tutela e la valorizzazione degli edifici sacri della parrocchia di Lentiai

E’ la volta di BardiesE’ la volta di BardiesE’ la volta di BardiesE’ la volta di BardiesE’ la volta di Bardies

Dopo le attenzioni rivolte a s. Donato oratocca a Bardies.La Soprintendenza di Venezia ha in pro-getto di trovare la soluzione all’umidità chesta rovinando gli affreschi della chiesa disant’Antonio, abate.Il problema è complicato dal fatto che la

chiesa è “immersa” per 80 centimetri nelterreno. Non che sia sprofondata, ma è ilterreno circostante che è cresciuto, fuorie dentro la chiesa. Dopo che è stata affre-scata nella prima metà del ‘500, una o piùesondazioni della Rimonta, che scorre apoche decine di metri dalla chiesa, hannotrasportato così tanti detriti che il pavi-mento della chiesa è stato rifatto appunto80 centimetri sopra il precedente. Lo sivede bene anche dall’esterno guardandole finestre della facciata che sono ad unlivello stranamente basso. Dentro, gli scavilo hanno messo in evidenza.L’umidità del terreno sta rovinando così i pre-ziosi affreschi che sono intaccati dal salso.Una perizia geologica ha stabilito il grado

di umidità del terreno che risulta intrisoprobabilmente anche da acque delle con-dotte civili (acquedotto e fognatura). For-se perché, finché non si scava tutt’intor-no, non si può sapere con certezza.Un incontro con la presenza dei rappresen-tanti della Soprintendenza, del comune diMel, proprietario del terreno circostante,della parrocchia di Lentiai, proprietaria delsolo edificio e della responsabile diocesanaper l’arte sacra tenutosi a metà settembre,ha stabilito una scaletta di interventi in vi-sta della soluzione del problema.Il problema più grosso è ancora il reperi-mento dei fondi necessari per il risana-mento. La volontà c’è, e occorre non aspet-tare tanto.

San Donato: ciò che resta da fareSan Donato: ciò che resta da fareSan Donato: ciò che resta da fareSan Donato: ciò che resta da fareSan Donato: ciò che resta da fareSan Donato all’esterno riappare ora comedoveva essere nei tempi migliori. La fotolo documenta.Diversi lavori restano da fare soprattuttoall’interno, per riportare all’efficienza lastruttura.I serramenti esistenti dovranno essereconservati, ripuliti e reintegrati.La cucina: il pavimento in pietra sarà ab-bassato di 15 centimetri per dare una suf-ficiente altezza al soffitto; le pietre del

pavimento rimosse, pulite e ricollocatecompletando quelle mancanti. Anche il fo-colare andrà ricostituito come l’originale.Sarà portata all’interno l’acqua installan-do un lavatoio adeguato all’ambiente.Le camere e il bagno avranno un’adeguatasistemazione sempre rispettandol’esistente.L’eremo dovrà avere la possibilità di es-sere utilizzato tenendo conto da una par-te gli standard minimi di agibilità e dal-

l’altra l’esigenza di non stravolgere l’am-biente storico.L’impianto elettrico ed idraulico sarannoa vista.Gli intonaci saranno puliti della fuligginee rifatti in calce dove attualmente sonomancanti.All’esterno saranno ripristinati i muri dicontenimento e costruito uno nuovo amonte dell’edificio.Periodicamente dovrà essere fatta la pu-

litura delle piante edelle erbe che mi-nacciano la costru-zione.E’ stata chiesta lacollaborazione conla scuola professio-nale di Mel per i la-vori di muratura:San Donato sarà uncantiere di esercizioper gli studenti.La parrocchia dovràaccollarsi le speseper l’acquisto deimateriali.Fin qui il progettola cui realizzazioneprocederà per gra-di secondo i tempiche andranno ine-vitabilmente lun-ghi. L’intenzione èdi informare la po-polazione che re-sta molto legata aSan Donato.

8 “La voce di Lentiai” settembre-ottobre 2007

Cesana: Festa di San BernardoCesana: Festa di San BernardoCesana: Festa di San BernardoCesana: Festa di San BernardoCesana: Festa di San BernardoQuest’anno la ricorrenzadel nostro patrono SanBernardo, 20 agosto, ca-deva di lunedì. Abbiamopreferito anticipare la fe-sta a domenica 19 per-ché, passato ferragosto,c’è chi riprende il lavoro echi rientra nelle città diappartenenza.La domenica ci è sembra-ta quindi più propizia: lu-nedì si riprende la vita con-sueta ed è bello salutarcicon un clima di festa.Quest’anno, dopo la S.Messa, c’è stato l’interven-to di uno dei rappresen-tanti degli “Amici di Cesa-na” che ci ha aggiornatosulla seguente situazione:1) la Regione Veneto, con

provvedimenti dei DGRn° 4081 e n° 1277 dell’08/05/2007, ha asse-gnato alla Parrocchia diLentiai, per il restaurodella Chiesa di San Ber-nardo, un contributo diEuro 127.573,00, pari al 35 % dell’im-porto di spesa considerata ammissibile;

2) è stata altresì presentata domandapresso la Fondazione Cariverona per ot-tenere un ulteriore contributo: si restain attesa dell’esito e della relativa rispo-sta che dovrebbe arrivare nel prossimoautunno;

3) il fondo cassa attuale ammonta ad Euro12.950,00 da aggiornare con il ricavatodella festa;

4) solo dopo la risposta della Fondazionesi sarà in grado di fare il programmadei lavori e della relativa copertura fi-nanziaria, delle pratiche continuerà adoccuparsi Maria Grazia.

Siamo soddisfatti dei risultati sin qui otte-nuti, fiduciosi confidiamo nell’aiuto dellaProvvidenza.Ha poi annunciato che, dal prossimo annoe per quelli a seguire, vorremmo organiz-zare, a conclusione della giornata di festa,un evento musicale a ricordo di tutti i ra-gazzi della Parrocchia di Lentiai mancatiprematuramente. E’ un progetto che ci staparticolarmente a cuore e che è stato ac-colto con uno spontaneo e caloroso applau-so ed io non riesco ad immaginare quantaemozione ci potrà dare la musica che, sa-lendo verso il cielo, abbraccerà i nostri caried indimenticabili figli.La serata è poi proseguita con il tradizio-nale rinfresco e, a tal proposito, ringraziotutti coloro che hanno contribuito ad arric-

chirlo con le preparazioni dolci e salate econ il vino per la gioia dei palati presenti.Ringrazio inoltre Carla per l’appoggio checi dà tutti gli anni nel mettere a disposi-zione la sua casa per il deposito di tutte le“cibarie”.Nel frattempo continuava la vendita dei ma-nufatti della bancarella di Lena e dei bi-glietti della lotteria che assegnava ben 68premi tra i quali gli ormai attesi quadri diCarlo Prior. Ad ora tarda e, fortunatamen-te, senza pioggia, la serata si è conclusa.Il ricavato totale è stato di Euro 3.030,00a dimostrazione dell’attenzione che c’èper il recupero della nostra chiesa.Voglio inoltre spendere qualche paroladi elogio per la nostra architetta dei fiori,Patrizia, che quest’anno ha superato sestessa nell’addobbare la chiesa concomposizioni innovative utilizzando i ri-tuali fiori bianchi e rossi portati poi,come di consueto, presso le tombe ditutti i defunti di Cesana. Ringrazio tuttiquelli che, senza nome, hanno collabo-rato alla riuscita della manifestazioneprestando la loro opera di “pronto in-tervento” con chiodi, trapani, cavi elet-trici, ecc., chi ha provveduto alla puli-zia della chiesa rendendola lucida esplendente come ogni anno.Spero di non aver dimenticato nessu-no, nel qual caso non vogliatemene.Grazie ed arrivederci al prossimo anno!

Donatella

Sci ClubSci ClubSci ClubSci ClubSci ClubLentiai,Lentiai,Lentiai,Lentiai,Lentiai,

pronti via!!!pronti via!!!pronti via!!!pronti via!!!pronti via!!!Dopo la prima nevicata della sta-gione, che si è verificata sulle vet-te feltrine davanti a casa mia, mison reso conto che ormai la sta-gione invernale (con mia grandegioia) si sta riavvicinando e ormaiè ora di tornare a parlare di sci,neve & affini (anche se vi confessoche queste parole ce le ho in testatutto l’anno).Però, prima di parlare del futuroprossimo, parliamo del passato re-cente; infatti domenica 23 settem-bre i nostri amici dello Sci Club han-no completato l’opera di rivernicia-tura dello chalet in località Pian deColtura e con essa la pulizia dei pra-ti e delle piste adiacenti.Passando al capitolo presciistica,martedì 9 ottobre sarò lieto di ri-cominciare gli ormai famosi corsi“soft e race”per la preparazione fi-sica allo sci o il mantenimento del-la forma nel caso delle signore delcorso soft.I corsi avranno luogo con la col-laudata formula dei due giorni asettimana (martedì e venerdì) ne-gli orari ormai d’abitudine (19-20per le signore del corso soft e 20-21 per gli atleti del corso race).Come ben si sa però lo Sci Clubnon è solo sinonimo di presciistica,ma c’è tutta un’altra serie di inizia-tive che bollono nel pentolone del-le idee dei nostri amici.Una tra queste, visto il successodell’anno scorso, è la proiezione deldvd con le foto e i filmati della no-stra compagine nelle scuole ele-mentari della Sinistra Piave (cosache avverrà si presume durante ilmese di dicembre).Poi ci sono le varie gare e manife-stazioni in programma in Pian deColtura (sempre neve permetten-do) nel periodo gennaio-marzo2008, il corso sci che si terrà sem-pre durante le vacanze di natale e,forse, una formula innovativa perla gita d’inizio stagione; ma di que-sto vi parlerò nel prossimo articolo.

Luca Carlin

9“La voce di Lentiai” settembre-ottobre 2007

Una nonna, una leggenda!Una nonna, una leggenda!Una nonna, una leggenda!Una nonna, una leggenda!Una nonna, una leggenda!Sono passati due anni, ma mi sembra chenon siano passati neanche due giorni…due giorni da quel momento, nel quale,un nuovo e fantastico angelo è salito, las-sù, dove tutto è migliore. Quel posto dicui, proprio tu, fantastica nonna, mi par-lavi spesso. Mi interrogavi sulla mia opi-nione, mi davi sempre degli spunti nuovisu cui riflettere, su cui abbandonare lamia fantasia. Con te ogni giorno ricevevouna lezione di vita… Lezioni, che mi ri-marranno per sempre! Lezioni, che si tra-manderanno di generazione in genera-zione!A volte mi viene da pensare: “Cavolo!Questo periodo della mia vita, l’adole-scenza, l’avrei voluto vivere con te… conte che mi davi suggerimenti, che mi aiu-tavi sempre, senza mai domandarmi ilmotivo per il quale ti chiedevo aiuto. Ri-spondevi così, di getto, alle mie doman-de, come se già ti fossi preparata quellafrase che conteneva, per me e per tanti,risposte a domande di qualsiasi genere!”.Tutti dicono che mi guardi dall’alto, maammettiamolo è diverso… adesso tantecose sono diverse…Tante emozioni e sentimenti nuovi, sto-rie belle e brutte, come in una soap ope-ra che tu, dicono, guardi da lassù… e dim-mi, ti piace?Ognuno ha la sua parte, come nei film!Protagonisti, coprotagonisti, antagoni-sti… ma ne manca una: la tua! Anzi no,non manca, è solo nascosta. A volte cisono dei colpi di scena, oppure delle con-trofigure ma, nonna, chi ti potrà mai so-stituire?Pensa, a volte mi sembra ancora di sen-tire la tua mano stringere i miei fianchi…quel tuo modo di farmi sentire protetta…protetta dal tuo occhio vigile, sempre at-tento a tutti e a tutto!

Quella stretta che spesso, spessissimo,era sostituita da un abbraccio… quell’ab-braccio che adesso mi manca, perché eraspeciale, era tanto, quasi tutto!Sai nonna… ho fatto un altro concorso,stavolta era sul bullismo… sono arrivataterza, un bel risultato!E tu, cosa avresti detto di quel disegnose te l’avessi portato a casa per chiederticome facevo sempre: “Nonna, allora chete ne pare?”. Tu mi rispondevi che erobravissima, anche se ti portavo un sem-plice scarabocchio, e ti venivano gli occhilucidi se ci scrivevo: “Per la nonna”.Tre parole, niente più, ma per te tutto.Una piccola manifestazione di affetto chea volte alimentava il tuo cuore… quel cuo-re che adesso, purtroppo, si è fermato.Ma questo non cambia… non cambia l’af-fetto che provo per te e che non mi ab-bandonerà mai… perché tu, nonna, saraisempre nel mio cuore!!!

La tua Lisa

Nonno BertoNonno BertoNonno BertoNonno BertoNonno BertoManuela dedica al nonno Alberto Ber-ton, deceduto il 27 agosto scorso a Sta-bie, un suo ricordo personale.

Uno sguardo gentile,un sorriso dolce per tutti,poche parole ma importantiper dirti che stavi facendo la cosa giustao che stavi sbagliando,per darti un consiglioo per dirti che ti voleva bene.Così era il “nonno Berto”e noi lo porteremo per sempre nel

[nostro cuore.Possiamo ricordarlo come vogliamo,mentre camminava con passo incerto,quando partiva con la sua macchina

[4 x 4 o con la falciatrice,quando batteva la falce o sistemava

[i rastrelli che noi rompevamo,quando rubava i biscotti ancora caldio seduto in terrazza a prendere aria,o quando con un’occhiata ti diceva tutto…Nonno, volevo chiederti ancora una cosa,tu che ci hai visto crescere,che ci hai insegnato ad amare gli altri,ad avere rispetto per la terrae ad affrontare la vita con coraggio,non lasciare la nostra mano,aiutaci ad alzarci quando cadremoe a correre verso la felicità.Ciao nonno, anche adesso che sei in cielo,circondato dagli amici che

[ti hanno precedutoricorda sempre che ti vogliamo bene.

M a n u e l aM a n u e l aM a n u e l aM a n u e l aM a n u e l a

Don Germain, il giorno del saluto a Lentiai,Don Germain, il giorno del saluto a Lentiai,Don Germain, il giorno del saluto a Lentiai,Don Germain, il giorno del saluto a Lentiai,Don Germain, il giorno del saluto a Lentiai,dona a don Gabriele l’abito tradizionale del capo villaggiodona a don Gabriele l’abito tradizionale del capo villaggiodona a don Gabriele l’abito tradizionale del capo villaggiodona a don Gabriele l’abito tradizionale del capo villaggiodona a don Gabriele l’abito tradizionale del capo villaggio

Sandra Zanella, consegue la laurea ma-Sandra Zanella, consegue la laurea ma-Sandra Zanella, consegue la laurea ma-Sandra Zanella, consegue la laurea ma-Sandra Zanella, consegue la laurea ma-gistrale in “gistrale in “gistrale in “gistrale in “gistrale in “Archeologia e conserArcheologia e conserArcheologia e conserArcheologia e conserArcheologia e conservaziovaziovaziovaziovazio-----ne dei beni archeologici” presso l’Uni-ne dei beni archeologici” presso l’Uni-ne dei beni archeologici” presso l’Uni-ne dei beni archeologici” presso l’Uni-ne dei beni archeologici” presso l’Uni-versità Ca’ Fversità Ca’ Fversità Ca’ Fversità Ca’ Fversità Ca’ Foscari di Voscari di Voscari di Voscari di Voscari di Venezia. Tenezia. Tenezia. Tenezia. Tenezia. Titoloitoloitoloitoloitolodella tesi: “La domus di Apollo a Pdella tesi: “La domus di Apollo a Pdella tesi: “La domus di Apollo a Pdella tesi: “La domus di Apollo a Pdella tesi: “La domus di Apollo a Pom-om-om-om-om-pei”. Vpei”. Vpei”. Vpei”. Vpei”. Votazione: 110 e lode.otazione: 110 e lode.otazione: 110 e lode.otazione: 110 e lode.otazione: 110 e lode.

10 “La voce di Lentiai” settembre-ottobre 2007

Sabato 8 settembre, nella piazza accanto alla chiesa di s. Antonio, l’animazione eragrande per la festa che ha riunito gli anziani della frazione, prima per la messa e poi peril pranzo comunitario al quale si sono uniti quanti hanno voluto partecipare.Erano presenti anche alcuni emigranti che hanno rinnovato l’emozione di rivivere vec-chie amicizie. Un grazie grande se lo meritano gli organizzatori.

Il Gruppo Frazionale di Bardies, con il contributo del Comune di Mel, ha reso più sicural’area del parco giochi di fronte alla chiesa di S. Antonio, con la costruzione di unastaccionata e chiudendo l’area per i cassonetti della raccolta differenziata con un tavolato.Il presidente, Zilli Sergio, coglie questa occasione per ringraziare tutti coloro che hannocontribuito alla realizzazione dell’opera.

“Upà da le“Upà da le“Upà da le“Upà da le“Upà da lePer il consueto angolo musicale, abbinato alla due “Upà da le strighe” si è esibito in piazza a RonchenDa anni ormai il comitato inserisce questa manifestaallegria in più alla gente della nostra frazione.Una serata piacevole grazie anche alla bravura e sporepertorio composto da musiche da ballo europee cLa musica e l’animatrice hanno coinvolto i presenti a degli amici appassionati a queste sonorità.Ronchena quella sera si è trasformata in una sala esposta alle bizze del tempo, che ha fatto rabbrividpioggia, ma che non ha impedito però di chiuderequesta musica caratteristica, che molti di noi non cLa serata è stato possibile farla grazie alla nostra ache naturalmente al nostro comitato.

I cuochi di RonI cuochi di RonI cuochi di RonI cuochi di RonI cuochi di RonNella terza edizione di “Mais a Lentiai”, festa della pa valorizzare e promuovere i prodotti locali, nel casalimentazione, i nostri collaudati cuochi, chiamati settembre sotto il tendone sul Campon, hanno proppolenta.Mobilitazione completa dei nostri volontari per beculinaria, del nostro comitato fuori dalle mura paesUna serata purtroppo condizionata dal freddo, ma ha influito sul numero di commensali ed in particolaBene così, buona la prima per il comitato ed i nostri srienza diversa, un modo per farsi conoscere ancor mto al comitato.Il presidente Patrizia Tremea intende sottolineare l’itori, le graziose cameriere e in principal modo gli disponibilità ad aiutare in questa bellissima esperieVorrei prendermi la licenza di ringraziare gli organiessere tra i protagonisti di questa importante manidendo piede nella provincia.

Il Comitato Frazionale di Ronche-na desidera porgere le più sentitecondoglianze alla famiglia Velloper la prematura scomparsa diRosetta Dalla Palma, ricordando-la per la sua preziosa collaborazio-ne e disponibilità.

La nuova area del parcoLa nuova area del parcoLa nuova area del parcoLa nuova area del parcoLa nuova area del parcoLa nuova area del parcoLa nuova area del parcoLa nuova area del parcoLa nuova area del parcoLa nuova area del parco

Bardies, festa di settembreBardies, festa di settembreBardies, festa di settembreBardies, festa di settembreBardies, festa di settembreBardies, festa di settembreBardies, festa di settembreBardies, festa di settembreBardies, festa di settembreBardies, festa di settembre

11“La voce di Lentiai” settembre-ottobre 2007

e strighe”e strighe”e strighe”e strighe”e strighe”giorni di festa paesana, giovedì 2 agosto il gruppo

na.azione prima della cena per regalare quel pizzico di

ontaneità di questo gruppo che ci ha proposto il suocon animazione. invitandoli al centro della piazza a ballare insieme

da ballo a ciel sereno e se vogliamo essere pignolidire i musicisti per le improvvise e leggere gocce die in bellezza questa serata sulle note melodiose diconoscevamo e che abbiamo apprezzato.amministrazione comunale, alla locale proloco oltre

Moreno Centa

chena a Lentiaichena a Lentiaichena a Lentiaichena a Lentiaichena a Lentiaipolenta e della tradizione, manifestazione che tendeso di Lentiai il mais, che molto ha dato nella nostraa raccolta dal comitato per la serata di venerdì 7posto trote al cartoccio e fagioli alla messicana con

en figurare alla prima uscita in assoluto, nell’artesane.nonostante tutto positiva, anche se la temperaturaare sul numero di nostri paesani presenti.superbi aiutanti nel capoluogo del comune. Un’espe-meglio nel mondo del volontariato, un bravo merita-

impegno, la volontà e la bravura dei suoi collabora-addetti alla cucina e quanti hanno dato la proprianza, ringraziandoli per il lavoro svolto.izzatori per aver concesso al paese di Ronchena diifestazione che ormai con prodotti diversi sta pren-

Moreno Centa

1919191919aaaaa cena dei bufali cena dei bufali cena dei bufali cena dei bufali cena dei bufaliRonchena, anno dopo anno, sta per rag-giungere i cinque lustri con la sua miticacena.Sabato 4 agosto il comitato, diretto da Pa-trizia Tremea, ha organizzato questo attesoavvenimento, con la volontà di riunire gliabitanti del paese, i villeggianti ed i simpa-tizzanti in un momento di festa.Un menu sapientemente preparato per in-contrare il gusto dei numerosi commensaliaccorsi. Il piatto forte, anche per questoanno, è stato lo spiedo, preparato con ma-estria da Flavio Zuccolotto, Moreno Deon eMario Zuccolotto.Non potevano mancare i fagioli alla messi-cana, piatto forte del presidente, le tortedelle pasticciere nostrane e ultimo il limon-cello per una sana digestione.In questa serata hanno portato il saluto alcomitato ed ai presenti il presidente del con-siglio provinciale Emilio ing. Isotton e la no-stra amministrazione comunale con il sin-daco FlavioTremea.Il presidente del C.F.R. Patrizia Tremea nelconsueto saluto alle autorità ed ai presenti,ha ringraziato il gruppo A.N.A. per le at-trezzature messe a disposizione, i Fanti ed i

numerosi sponsor legati al buon esito dellaricca lotteria.Non potevano mancare i ringraziamenti perquanti hanno collaborato alla riuscita dellaserata, dagli addetti alla cucina, alle nostreinvidiabili ragazze nel servizio ai tavoli ed atutti quelli armati di buona volontà per ilprezioso aiuto nei lavori più disparati.Un grazie particolare vorrei attribuirlo a Da-rio e Rosina per la generosità nel mettere adisposizione la loro casa, che vi assicuro,diventa un vero campo di battaglia.I duecentocinquanta commensali hanno at-teso con trepidazione la lotteria; la fortunaha baciato per questa edizione Emma DallaLibera vincitrice del primo premio: un navi-gatore satellitare messo in palio dal nostrocomitato. Ritirato il premio Emma ha volu-to installarlo in macchina, per rincasare nelminor tempo seguendo la via più breve eveloce, vista la notevole distanza che la se-para da Ronchena.Detto questo non mi resta che darvi un ar-rivederci al prossimo anno con il ringrazia-mento del comitato per aver trascorso connoi questa serata.

Moreno Centa

La sagra di San BartolomeoLa sagra di San BartolomeoLa sagra di San BartolomeoLa sagra di San BartolomeoLa sagra di San BartolomeoGrande festa il 18 agosto a Villapiana!Come ogni anno si è celebrata la festa diSan Bartolomeo, patrono della frazione.In molti hanno partecipato alla rituale “Cenain Piazza” organizzata dal comitato frazio-nale. È stata per molti l’occasione di stareinsieme e fare festa, altri hanno avuto l’op-portunità di incontrare i vecchi amici chese ne sono andati per motivi familiari o la-vorativi dalla frazione, ma che ogni annoin agosto tornano per passarvi le ferie.Dopo aver assaggiato le specialità localicome il minestrone di Mariangela e la pa-sta con sugo all’Ernesto, nonché il se-condo a base di capus, fasoi, polenta eluganeghe di Rinaldo, è giunto il momen-to che tutti attendevano con trepidazio-ne: l’estrazione dei biglietti della lotteriache ogni anno il Co-mitato Frazionale diVillapiana mette inpalio.Un doveroso ringra-ziamento va, oltreche agli alpini, an-che alle signore e si-gnorine che si sonoadoperate per il ser-vizio ai tavoli e allegentildonne chehanno addolcito laserata con le lorotantissime e buonis-sime torte.La Cena in Piazzanon è stata solo l’oc-casione di far festain compagnia, ma

anche un momento per occuparsi dellachiesa di San Bartolomeo; infatti i volonta-ri del Comitato Frazionale hanno fatto co-struire su misura una nuova scala per so-stituire quella vecchia e ormai pericolosadel campanile. Con l’occasione è stato an-che ripulito l’interno del campanile, lavoronon semplice dopo anni di trascuratezza eabbandono.Un sincero grazie va anche alle signore cheil giorno successivo alla cena si sono presel’incarico di dare una ripulita alla chiesadopo i lavori fatti il giorno precedente: sonostati tirati a nuovo i pavimenti, i tappeti, ibanchi, l’altare...Un grazie a tutti coloro che hanno parteci-pato e arrivederci al prossimo anno!

Il Comitato Frazionale di Villapiana

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Sabato 4 agosto è stata inaugurata a Len-tiai, nell’aula magna della Scuola Media,alla presenza di un pubblico partecipe,una mostra per la commemorazione delMaestro del ferro battuto Candido Giu-seppe Corriani, nel 15° anniversario del-la scomparsa.Amabile e vivace, e insieme puntuale edacuta, la relazione introduttiva del nipote,dott. Piero Piccolotto; affettuoso e com-mosso il ricordo del sindaco di Lentiai, Fla-vio Tremea.La mostra, promossa dal comune di Len-tiai unitamente all’assessorato alla cultu-ra e alla Pro Loco, è rimasta aperta fino al19 agosto.Corriani Candido Giuseppe nasce a Polpetdi Ponte nelle Alpi il 30/04/1905 e mancaa Belluno il 27/02/1992.Dai 14 ai 30 anni la sua vita è densa diesperienze di studio e lavoro: frequenta,nel 1919 la Scuola Umanitaria di Milano,l’Università delle Arti Decorative nella Vil-la Reale di Monza; lavora dal ’22 al ’25nella bottega milanese del Rizzarda, nelbiennio ’26 - ’28 frequenta la Scuola Sera-le di Brera e, contemporaneamente, lavo-ra nell’officina del ferro battuto di Ales-sandro Mazzucotelli, suo ex insegnante.Successivamente, con Coletti e Vergerioapre a Padova la “Bottega del Ferro”, chechiude nel 1932.Nel 1936 lavora alla Galileo di La Spezia.Nel 1944 si stabilisce a Lentiai, dove ave-va sposato Aurora Piccolotto.In 40 anni di attività lentiaiese, Bepi creatanti capolavori. Ben 120 apprendisti cal-cano il suo atelier. Nel 1985 si ritira in pen-sione, ma la sua presenza nel laboratorio,passato al nipote Bruno, non manca maifino alla fine.Le doti artistiche e l’assidua attività sonostate riconosciute con diversi ed impor-tanti premi. Le opere sono state espostenelle principali città italiane e, nel ’61, an-che a Berlino.Le attestazioni di riconoscimento ed altriimportanti documenti sono stati espostiin apposite bacheche alla mostra.Nonostante l’impossibilità di portare edesporre materialmente le opere maggioridel Corriani (cancelli, cancellate, ringhie-re e scalinate) gli organizzatori sono riu-sciti a raccogliere un significativo “cam-pionario” dei suoi lavori, compresi alcunipezzi d’arte sacra, gentilmente concessi

M° Candido Giuseppe CorrianiM° Candido Giuseppe CorrianiM° Candido Giuseppe CorrianiM° Candido Giuseppe CorrianiM° Candido Giuseppe Corrianiin prestito dal parroco di Polpet: da lì pro-vengono un suggestivo ramo d’edera, unreggilampada, un cero pasquale ed un ela-borato leggio.Primeggiavano, esposti su un unico pan-nello, gli “assi” delle carte Trevisane, coni simboli relativi alle coppe, ai bastoni, allespade e ai denari; stupiscono la morbi-dezza del rilievo e il realismo espressivodei particolari: un unicum davvero ecce-zionale. Accanto a loro, disposti con ma-estria nella sala, si potevano ammirare,fra l’altro, una testiera per letto, un alareo “cavedon” affiancato in bell’ordine dal-le palette e dalle mole. Incanta un para-vento che pare una trina.Scrive Giuseppe Biasuz sulla rivista “elCampanon”, dicembre 1976: “l’impressio-ne più immediata che si riceve osservan-do i lavori è che il Corriani miri principal-mente alla loro finitezza e, direi quasi, allaleggiadria, piegando ed assottigliando ilrude ferro fino a che si modelli compiuta-mente nella forma conclusa e armoniosaquale sorrideva nella mente dell’artista”.E’ un’impressione che si trae non solo os-servando i “riccioli” che si assottiglianocome nastri di seta, ma “leggendo” i di-segni del Maestro, tracciati anche su sem-plici fogli d’occasione, con una mano cosìprecisa, libera e leggera, da stupirci.E ogni segno impresso nel suo dilatarsio assottigliarsi, indica quale sarà lo spes-sore del ferro; rivela, nel chiaroscuro ra-bescato delle immagini, la filigrana delreale.”L’opera di Candido Giuseppe Corriani, icui manufatti abbelliscono case e chie-se della provincia e non solo, merita diessere rivalutata, apprezzata anche dachi non l’ha finora conosciuta. Regge alconfronto con la modernità per la suaclassicità senza tempo, la pulitezza for-male, esito di una rara e paziente at-tenzione ai particolari, che rende leg-gero, nella raffinata eleganza, anche ilpiù pesante dei cancelli.Ogni opera d’arte rispecchia l’artista. E cosìera Bepi Corriani: asciutto nella figura, agi-le e sciolto nei movimenti, sorridente edamabile, pur nella consapevolezza di sa-per trarre meraviglie dalla materia incan-descente che, solo per poco, si fa docile,lasciandosi trasformare dalla mano fede-le e dall’estro che la guida.

Maria Pia Casagrande

Mostra del Tiziano,Mostra del Tiziano,Mostra del Tiziano,Mostra del Tiziano,Mostra del Tiziano,tappa a Lentiaitappa a Lentiaitappa a Lentiaitappa a Lentiaitappa a Lentiai

La mostra del Tiziano, (“Tiziano. Belluno,l’ultimo atto”) aperta a Belluno il 15 settem-bre al palazzo Crepadona, e che attirerà l’at-tenzione di visitatori da tutto il mondo, haun’appendice anche nella chiesa di Lentiai.“Il comune di Lentiai, sorto inizialmente sottol’orbita di Cesana, si è progressivamente in-grandito e affermato fino a conoscere il suomassimo splendore nel XVI secolo con la co-struzione della chiesa di Santa Maria Assun-ta, dichiarata monumento nazionale nel 1879.L’elegante edificio sacro conserva, dietro l’al-tare maggiore, un Polittico di Tiziano e bot-tega costituito da dieci tele – inserite in unpesante padiglione tardo-settecentesco – riu-nite in un progetto complessivo che denotaun’ideazione sapiente. La pala centrale rap-presenta l’Assunzione della Madonna e sopradi essa vi è una drammatica Deposizione dovela postura della figura di Cristo ripropone unmodello costante nelle diverse Deposizionidipinte da Tiziano. Quasi certamente com-pletamente autografa del maestro cadorino èla tela che raffigura San Tiziano: l’ascetica im-magine in vesti vescovili sprigiona potenzaespressiva e ricchezza di effetti luministici”.(da www.tizianoultimoatto.it)L’opera sarà indicata da apposito cartello e cisarà l’impegno di tener illuminato il quadrodurante tutto il tempo della mostra, che re-sterà aperta fino al 9 gennaio.Terminata la mostra il polittico sarà restaura-to con la sponsorizzazione della ditta Colle.Ma di questo ne parleremo ampiamente piùavanti.

13“La voce di Lentiai” settembre-ottobre 2007

RitorniRitorniRitorniRitorniRitorniAmo la stagionedei perduti sentieriche i crochi ritrovano,degli alberi che scrivonosulle pagine nuovedel tempoalfabeti di gemmee di mio padreche tornadai giorni sepoltiad affilare la falcee a farla cantareal cielo del mattino.

Ernestina Facchin

“Lentiai da scoprire”: indovina dove si trova!“Lentiai da scoprire”: indovina dove si trova!“Lentiai da scoprire”: indovina dove si trova!“Lentiai da scoprire”: indovina dove si trova!“Lentiai da scoprire”: indovina dove si trova!

Una poesia, un incontroUna poesia, un incontroUna poesia, un incontroUna poesia, un incontroUna poesia, un incontro

????? Soluzionedel quesitoprecedente

L’immagine proposta nel quesitoprecedente, si riferisce alla facciataest di un rustico situato a Stabie,lungo la strada che dal centro fra-zionale porta a Rei.E’ da rilevare l’armonia della faccia-ta con il bel portone in legno cheben si accompagna alla struttura deltetto a padiglione; si rileva come lestalle con fienile avessero nel pas-sato una conformazione per lo piùcon tetto a due spioventi “a capan-no”, struttura che comportava mi-nori difficoltà e spesa nella sua ese-cuzione. Le coperture a padiglionedovrebbero caratterizzare le costru-zioni “più importanti” ancorchè adi-bite a ricoveri di animali e scorte.

14 “La voce di Lentiai” settembre-ottobre 2007

Attilio Girardini,Attilio Girardini,Attilio Girardini,Attilio Girardini,Attilio Girardini,una vita a Buenos Airesuna vita a Buenos Airesuna vita a Buenos Airesuna vita a Buenos Airesuna vita a Buenos Aires

Da poco (il 14.5.2007) ci ha lasciato Atti-lio Girardini, un “nostro parrocchiano” lon-tano, emigrante, ma che è sempre statoattento a ciò che succedeva nella sua Bar-dies e a Lentiai, terra natale di Gilda Zat-ta, sua moglie. Ci sembra opportuno sa-lutarlo con un ultimo ricordo, proponendol’intervista che gli ho fatto, assieme adAnna Roncada, proprio a casa sua, a Bue-nos Aires, nella residenza di Caseros, nel-l’agosto del 2003.

Il tavolo del salotto era colmo di docu-menti e Attilio, sotto lo sguardo attentodella moglie Gilda, della figlia Anna e delnipotino, un ragazzino molto vispo daigrandi occhioni neri, comincia il racconto.Di che anno sei?Sono nato nel 1917, e sono partito da Bar-

guerra mondiale. Quando ho finito di fare ilmilitare, combattendo per la mia Patria in giroper il mondo, sono partito.Che esperienze di guerra hai avuto?Ho fatto tutta la seconda guerra mondialenell’8° Reggimento, 16a Compagnia. Hocombattuto per occupare l’Albania, poi laguerra in Grecia. Mi sono ammalato di feb-bre malarica e mi riportarono in ospedalein Italia, a Piacenza, e in convalescenza aBardies, a casa mia. Una volta guarito rag-giunsi il mio reggimento a Udine da dovemi fecero partire per la Jugoslavia, perpoco tempo, per poi ritornare a Udine. Miimbarcai per la Russia dove, mi ricordobenissimo, arrivai in luglio e ci rimasi finoa dicembre.Hai un ricordo della guerra che nonti abbandona?

piedi come due blocchi di ghiaccio, condei dolori tremendi. Arrivati i rinforzi miportarono all’ospedale caricandomi su diuna slitta trainata da un mulo, non riu-scivo più a muovermi. Durante il tragittoc’era una pattuglia di russi, cercarono intutti i modi di colpirmi, ma non ci riusci-rono. I soccorritori mi lasciarono al pri-mo soccorso, dove c’era un medico ita-liano il quale, vista la gravità della situa-zione, mi mandò a Karkov all’ospedale condestinazione Italia. Da lì partiva il trenodella Croce Rossa. Quando arrivò il mioturno non c’erano più vagoni ospedale ecosì mi fecero salire e mi sistemarono suun vagone bestiame. Molti ammalati fu-rono messi nello stesso vagone, viag-giammo per molto tempo e durante lanotte eravamo uno addosso all’altro perriscaldarci, ma i più gravi, morirono ed iorimasi tutta la notte con un morto ad-dosso. Congelato, duro, impietrito. Manon riuscii a dire niente, ogni attimo misembrava un’eternità, l’inferno. Quandoarrivammo in Polonia scaricarono i mortie mi ricoverarono in ospedale. Dopo 4 o5 giorni mi portarono sempre col trenodella Croce Rossa a San Giovanni di Per-siceto, nell’ospedale militare. Avevo 27anni. Mi mandarono un mese a casa inconvalescenza e poi ancora a Udine.Cosa hai fatto finita la guerra?Quando terminò la guerra io mi trovavo aRoma, ero Attendente di un Maggiore.Quando ci fu l’armistizio, presi il treno perPadova e poi da Padova a Busche. Emi-grai in Belgio per lavorare nelle miniere dicarbone, ma dopo poco sono ritornato aBardies e nel ’49 partii per l’Argentina. Erocon mio fratello Leonardo. Andai a lavora-re nella fabbrica di Luzzatto per tre mesi.Poi mi sono trasferito a Caseros dove miofratello faceva il muratore. Io sono stato ilprimo operaio della famosa ditta Zanella,che faceva motorini e altro. Mi ricordo chec’erano tre, quattro operai allora. Ma mol-ti lavoratori, poi, erano di origine italiana.C’era anche una scuola in ditta. In fabbri-ca si lavorava dalle sei di mattina alle tre-dici e trenta. Mangiavamo tutti insieme, ciriscaldavamo il pentolino con la carne so-

1a fila in alto da sx Gilda... siamo all’asilo di Lentiai, avevo 12 anni eandavo a scuola di lavoro.

dies alla fine del ’49, ho trascorso il Natalee l’ultimo dell’anno sulla nave Conte Bian-camano partita da Genova. La nave erapulita. Arrivò al porto di Buenos Aires il 5di gennaio del 1950.Come mai Buenos Aires?Fu Remo Luzzatto che mi disse di venire inArgentina, lui era già qui prima della seconda

Il giorno di Natale ero di pattuglia su unasponda del fiume Don e i russi stavanodall’altra parte. Ad un certo punto mi ave-vano scoperto, ma io, con addosso unmantello bianco per confondermi sullaneve, sono rimasto fermo immobile permolto tempo, fino a quando i russi si al-lontanarono. Il mattino seguente avevo i

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pra la forgia, a volte dal calore, colava ilpentolino e addio cibo e allora pan sec!Ti manca l’Italia?In Italia non avevo niente e qui sono sta-to bene… ma mi son sempre talian, vardalà! E mi indica la bandiera tricolore soprala credenza.(Rivolta alla moglie, Gilda Zatta) Quandovi siete sposati?Nel dicembre del ‘54 mi sono sposata perprocura. Ci siamo conosciuti a Lentiai eAttilio ha cominciato a scrivermi. Dopo al-cune lettere mi ha convinto e ho deciso disposarlo. Nel maggio del ’55 sono arrivataa Buenos Aires, Attilio è venuto a prender-mi al porto, non ti dico l’emozione. La stra-da che percorremmo poi era di terra bat-tuta e Santina, un’amica che era con me,disse: elo al camp da semenar? Non sono

1) Attilio Girardini. Lentiai, classe 3a, anno scolastico 1929-1930.

90° compleanno di90° compleanno di90° compleanno di90° compleanno di90° compleanno diRita De GasperinRita De GasperinRita De GasperinRita De GasperinRita De Gasperin

Il 20 maggio scorso in una solenne celebra-zione eucartistica presieduta da Mons. Ma-rio De Gasperin, Vescovo di Queretaro (Mes-sico) nella chiesa parrocchiale di Penuela-Veracruz, la famiglia De Gasperin ha ringra-ziato Dio per i 90 anni di vita dell’amata ziaRita che è figlia di Virgilio e Teresa Gris, ori-ginari di Soranzen di Cesiomaggiore, Bellu-no. Suo nonno, Arcangelo, con la sua fami-glia, arrivò in messico proveniente da Bo-schi di Colderù (Lentiai - Belluno) nell’otto-bre 1881. A questa celebrazione hannoassistito circa 150 familiari, da tutti gliangoli della repubblica: Bassa CaliforniaSud, Cancùn, Quintana Roo, Chiapas; luo-ghi a più di 1200 km di distanza.

mai andata a lavorare, ho sempre fatto lacasalinga, ho una figlia e ora ho tre nipoti.Sono ritornata in Italia nel ’62, con miafiglia per visitare i miei genitori e i parenti.La nostalgia non mi abbandona mai e vor-rei andare a portare i fiori al cimitero aimiei genitori (a questo punto non riescepiù a trattenere le lacrime pensando ai sen-timenti oltre oceano… poi riprende…) nonmi sento né di là né di qua…, sono un’ita-liana, però sono qua… io non ho mai vota-to, qui, sono ancora una cittadina italiana.Abbiamo un Documento Nazionale di Iden-tità, siamo tutti legali, siamo entrati con lacarta d’imbarco.Una delle battute più soventi che si fannoin Argentina, dato l’elevato numero di ita-liani che la popolano, è che gli argentinidiscendono dalle… navi!

16 “La voce di Lentiai” settembre-ottobre 2007

La mia vacanza-studio in Inghilterra!La mia vacanza-studio in Inghilterra!La mia vacanza-studio in Inghilterra!La mia vacanza-studio in Inghilterra!La mia vacanza-studio in Inghilterra!Quando parti per un viaggio hai sempretantissime aspettative. Infatti, se all’aero-porto possono controllare il peso del tuobagaglio, di certo non possono fare nullaper limitarti in tutto ciò che senti dentro.E così vi lascio solo immaginare quantesperanze avevo io quando, il cinque set-

Cambio di gestioneCambio di gestioneCambio di gestioneCambio di gestioneCambio di gestioneNoi ragazzi che quest’anno passiamo allescuole superiori lasciamo il nostro doveredi “giornalisti” ai ragazzi che quest’annofrequenteranno la terza media, sperandoin un buon lavoro.

Ciao a tutti daAndrea, Marika, Gabriele,

Anna, Monica

Ciao!!! Siamo noi, i nuovi giornalisti! Ma èrimasto un vecchio componente a darciuna mano perché siamo ancora un po’ ine-sperti. Come primo articolo, non possia-mo dire molto, essendo i primi giorni discuola e, come avete letto precedente-mente, di giornalisti!Cominciamo col dirvi che quest’anno saràdi duro lavoro e anche di grande diverti-mento. Infatti percorreremo un anno pie-no: gli esami a giugno e la gita di istruzio-ne all’estero che pare sia orientata nel Bel-gio. Ma soprattutto la decisione che de-terminerà il nostro futuro: la scelta dellascuola superiore. Questa verrà preparatada una giornata di orientamento a Longa-rone con la presenza di tutti gli stage del-le scuole Bellunesi.Sperando in una buona impressione,Vi sa-lutiamo e Vi ringraziamo di cuore per lacostante attenzione. Ciao!!!

Matilde, Lisa, Jessica, Franco

verde e cartelli stradali enormi, fino, daLondra, ad arrivare a Salisbury.Un po’ di paura la si ha, lo ammetto, quan-do si arriva davanti alla porta della fami-glia che ti ospiterà, non si può immagina-re come sia la vita oltre quella porta. Devoammettere però che io e Jessica, la mia

tembre, sono partita per la mia vacanza-studio con la mia classe, la ormai 3 B delliceo linguistico di Belluno, in Inghilterra!Credo che dall’aereo quello che ti colpiscedi più, mentre sorvoli questo fantasticoPaese, sia senza dubbio il verde quasi ra-dioattivo di quei prati perfettamente te-nuti. Quello che ti colpisce quando scendidall’aereo, beh, quello è un lungo elenco.A partire dalla guida al contrario chenon ti fa più capire da che parte del-la strada devi guardare e da che par-te delle macchine devi salire.E poi si parte... attraverso chilometri di

compagna di camera, abbiamo avuto pa-recchia fortuna. Il cibo inglese non è af-fatto male, e incredibile... al mondo esi-stono donne che non sono eternamentefissate con l’ordine e la pulizia!Raccontare una settimana così piena diavvenimenti incredibili in poche righe è adir poco impossibile, ma fidatevi che lì per-fino andare a scuola era divertente!E poi, poi è arrivato il giorno tanto sogna-to: il giorno in cui siamo andati a LON-DRA!Essendo abituati ad un paesino come Len-tiai mettere piede a Londra è un verosogno.Negozi, locali, persone, piazze, monumen-ti, cabine telefoniche e autobus rossi sem-brano non finire mai! Per non parlare de-gli immensi parchi in pieno centro. Oh,vorrei poter essere ancora lì!E il giorno dopo Londra, immaginate unpo’ dove siamo andati? Sorpresa: al mare!In una giornata da favola, tanto che ci sia-mo perfino un po’ abbronzati! E, a dir laverità, in tutta la settimana non si è maivista una goccia di pioggia.Ma alla fine, è arrivato l’11 settembre, econ lui il momento di tornare a casa.Con decisamente tanta tristezza, ma colcuore pieno di ricordi di posti e personestupende.Insomma, se mai vi capiterà l’occasionedi poter visitare questo posto fantasticoed una realtà ben diversa dalla nostra,coglietela al volo!

Chiara

17“La voce di Lentiai” settembre-ottobre 2007

Il GemellaggioIl GemellaggioIl GemellaggioIl GemellaggioIl Gemellaggio

Prossimi appuntamenti

Sabato 13 ottobreFirma “Patto di Gemellaggio”con Società Mutuo Soccorso

fra Carpentieri e Calafatidi Venezia

***Attività consolidate

Lunedì ultimo del meseCdA (ore 17.30)

LunedìCorso di integrazione

psico-corporea(17.30-19.30)

GiovedìCorso di botanica

(20.15-22.00)

VenerdìSerata di Disco Liscio

(21.00-24.00)

SabatoUfficio Relazioni(10.30-12.00)

Domenica“Vorrei incontrARTE in Soms”

(10.00-12.30)

Tornano le nostreTornano le nostreTornano le nostreTornano le nostreTornano le nostreamiche erbeamiche erbeamiche erbeamiche erbeamiche erbe

Visto il successo ottenuto con la scor-sa edizione, il prossimo 3 ottobre ri-comincerà il corso di botanica ed er-boristeria applicata organizzato dallaSocietà Operaia in collaborazione conProtezione Civile-Gruppo ANA e Grup-po Natura. Ci ritroveremo nella sededella suddetta, alle ore 20.15, il gio-vedì sera (esclusi i primi giovedì di ot-tobre e novembre che sarà anticipatoal mercoledì).Le iscrizioni, a numero chiuso, si rice-vono presso la Soms, entro il 22 set-tembre, al sabato mattina dalle ore10.30 alle 12.00.Durante il corso si terranno dimostra-zioni pratiche, perché anche prepara-re in modo corretto una tisana neces-sita di regole ben precise e, come sem-pre, il nostro socio ci informerà, conpassione e preparazione, su miti e leg-gende legati alle erbe.Quindi, cari lettori, impariamo che essesono nostre amiche e non limitiamocia metterle nel piatto, ma diamo loroun posto d’onore anche nel nostrocuore!Parola di…

Artemisia

Cari lettori, come preannunciato più voltenei numeri precedenti, sabato 13 ottobrefirmeremo il “Patto di Gemellaggio” con laSocietà di Mutuo Soccorso fra Carpentierie Calafati di Venezia (SMSCC).Si tratta di un avvenimento davvero spe-ciale, che riassume in sé lo spirito più verodi quell’agire nella fratellanza a cui faccia-mo costante riferimento con il nostro quo-tidiano operare.L’idea parte da lontano.E’ iniziata a maturare lentamente nel cor-so dei periodici incontri delC.RE.VE.S.MU.S. (Comitato Regionale Ve-neto Società Mutuo Soccorso), dove spes-so si è manifestata l’unità di vedute deirappresentanti delle due Società nel cor-so delle molteplici discussioni affrontatein quella sede sul tema della “qualità” delmutuo soccorso e la sua sostanziale diffe-renza dalla “beneficenza”. Un primo pas-so verso un’applicazione concreta di quel-la enunciazione ha portato, seppur in tempidiversi, le due Società ad adottare A.S.I.,il programma di assistenza sanitaria inte-grativa.(Per gli amici veneziani si è rivelato unostrumento particolarmente efficace nelladivulgazione del principio di aiuto recipro-co fra i soci.ASI a Lentiai è stata adottata dal 2005. Ciauguriamo di poter ottenere a breve glistessi ottimi risultati raggiunti a Venezia).Per valorizzare ulteriormente l’attività mu-tualistica intrapresa, svolta in perfetta au-tonomia dalle due Società, lo strumentoidoneo a consolidare questa esperienza,ma ritenuto anche efficace nello sviluppa-re le comuni tendenze verso forme di so-lidarietà attiva e partecipata, è stato indi-viduato nel gemellaggio.Nel documento del “Patto di Gemellaggio”si legge quanto segue:“In questo giorno prendiamo solen-ne impegno di mantenere legamipermanenti tra le nostre due Socie-tà di Mutuo Soccorso e di favorire inogni campo gli scambi fra le socie e isoci della cooperazione in campoeconomico, sociale, culturale, per

sviluppare concretamente, con unamigliore comprensione reciproca, ilsentimento vivo della fraternità; dicongiungere gli sforzi per favorirenella piena misura dei nostri mezzi ilsuccesso di questa impresa di soli-darietà e mutualità.”Il programma della giornata è fitto ed in-teressante:ore 9.30 accoglieremo i confratelli vene-ziani al loro arrivo;ore 10.00 presentazione progetto “PAS-SATO, PRESENTE E FUTURO: REAL-TA’ ASSOCIATIVE E SODALIZI PERUNA COMUNITA’ SOLIDALE”, realizza-to in collaborazione con le Associazioni diVolontariato, l’Istituto Scolastico Compren-sivo, gli Enti Locali, la SMSCC di Venezia epatrocinato dal Centro Servizi Volontaria-to della provincia di Belluno (al riguardo,vi daremo informazioni dettagliate nelprossimo numero);ore 10.45 firma “Patto di Gemellaggio” trai sodalizi di Lentiai e Venezia;ore 11.30 visita guidata alla chiesa arci-pretale di S.M. Assunta;ore 13.00 pranzo sociale presso “Risto-rante da Baiocco”;ore 16.00 ballo sociale in sede.Tutta Lentiai è invitata a condividere que-sto importante evento che la coinvolgeoggi e per il futuro.Concludo con una breve presentazionedella nostra consorella veneziana, che que-st’anno festeggia il 140° dalla fondazione(www.smscc.it).La Società di Mutuo Soccorso fra Carpen-tieri e Calafati si è costituita il 1° aprile1867 in Venezia ed ha assunto forma le-gale il 2 aprile 1898.Secondo quanto previsto dalla legge 3818/1886 e ai sensi del DL 460/1997, la Socie-tà, nell’esclusivo perseguimento di finali-tà di solidarietà sociale, ha come scopoprincipale la riunione dei cittadini in fra-tellanza e solidarietà, per provvedere, sen-za fini di lucro, a fornire ai soci un sussi-dio nei casi di: malattia, impotenza al la-voro o vecchiaia, ovvero, in caso di de-cesso, un aiuto alle famiglie… (continua)

18 “La voce di Lentiai” settembre-ottobre 2007

Moto e sicurezza stradaleMoto e sicurezza stradaleMoto e sicurezza stradaleMoto e sicurezza stradaleMoto e sicurezza stradaleSempre nell’ambito della sicurezza stra-dale si muove la nostra attenzione. Pur-troppo non portano molto beneficio gli ina-sprimenti delle sanzioni e l’abbassamentodei limiti alcoolometrici imposti dallo sta-to alla sicurezza sulla strada. Sono statiinseriti nuovi emendamenti che inasprisco-no la regolamentazione soprattutto per ineopatentati, la fascia di guidatori ritenu-ta più a rischio sulla strada perchè gene-ralmente giovane o carente di esperienzadi guida.Sono 28 mila i feriti gravi che ogni annoriportano danni irreversibili sulle strade ita-liane: un esercito di persone che dopo sof-ferenze indicibili e lunghe degenze ospe-daliere, viene trasferito a carico della fa-miglia (per chi ne ha una). Davanti a tan-to dolore c’è solitamente silenzio, ma pre-venire non dovrebbe essere un miraggio.Non si potrebbe rendere obbligatorio, perottenere la licenza di guida, oltre a quiz,pratica ed esami orali anche un percorsoformativo tenuto da ragazzi che hanno su-bìto gravi danni in seguito ad incidentistradali?

Come pene accessorie non si potrebberoprevedere periodi di servizio gratuito ob-bligatorio e di formazione in centri di re-cupero per traumatizzati gravi?Non si potrebbe vietare la vendita di alco-lici dopo la mezzanotte nelle serate più arischio dei fine settimana?Gli esempi ci sono: ad esempio a Veneziadalle 21 in poi è vietato vendere alcolici inbottiglia o lattina per evitare ovvi proble-mi di ubriacamento ed imbrattamento. APordenone dopo le 20 è vietata la venditadi alcolici per asporto, mentre è possibileconsumarne liberamente all’interno deilocali pubblici. Non è il massimo ma è giàqualcosa.Il problema principale però consiste nelfatto che la vigilanza sugli esercizi pubbli-ci lascia un po’ a desiderare, con controlliprevisti non effettuati o saltuari.Nel 2005 sulle strade bellunesi ci sono stati702 incidenti con 24 morti e 976 feriti.La strada non è un luogo per il gioco e lestrutture competenti dovrebbero organiz-zare incontri con studenti di scuole ele-mentari, medie e superiori per sensibiliz-

zarli sulla serietà del problema. La stradanon è una pista, ma un sistema dovechi sbaglia paga caro.L’ACI, le ULSS, i direttori generali dellaprovincia finalmente si stanno muoven-do in questo senso e stanno studiandodei piani di presentazione della proble-matica tragicamente attuale in scuoleelementari, medie e medie superioridella provincia.Da anni questo avviene nel Trevigiano doveil numero di incidenti era maggiore rispet-to al Bellunese. Piloti e auto da corsa ven-gono portati nelle scuole e grazie all’im-patto visivo e al feeling immediato con alun-ni e studenti, la sensibilizzazione dei ragaz-zi ha sempre successo.Purtroppo qui a Belluno manca unastruttura (ad esempio una pista), dovei giovani piloti possono “sfogarsi” o co-munque le istituzioni possono organiz-zare attività come corsi di guida sicura.A Mel una società sportiva è disposta arealizzare un impianto senza chiederecontributi pubblici, ma mancando la vo-lontà politica il progetto si è arenato.Niente piste e spesso le strade vengonoscambiate per tali. Nel frattempo le sceltepiù semplici sono l’installazione di dissua-sori nelle aree più a rischio. A Lentiai sitrovano in via Solagna, via Cal de Sach aRonchena, via Galilei di fronte alla scuola,in via Verdi, in zona PEEP... Si potrebberoinstallare delle telecamere, come sui peri-colosi rettilinei del Fadalto, atte a riprende-re i piloti di moto impegnati in pieghe da200 ed oltre all’ora...Le soluzioni sono molteplici.Per chi invece di correre ama la compa-gnia in qualche motoraduno suggesti-vo consiglio a Bologna il MEETING DEICATENACCI, l’1 e il 2 giugno a San Pie-tro di Casale, e molti altri. Se siete in-teressati troverete le date per gli ap-puntamenti motoristici di ogni fine set-timana sul sito www.netbikers.net.Buon divertimento e alla prossimauscita.

Mirko Berna

Il giro delle malgheIl giro delle malgheIl giro delle malgheIl giro delle malgheIl giro delle malgheDomenica 5 agosto si è svolto il 15° giro delle malghe. Partiti poco sopra il ristoranteBaiocco (Lentiai) con un trasporto eccezionale messo a disposizione da Francesco (PerBacco). Circa 25 persone con le loro mountain bike, guidate da Zilli Sergio e con ilcontributo per l’attività estiva dello Sci Club Lentiai, si sono dirette verso le malgheGarda, Mariek, Forconeta, Mont, Clamidi. Scendendo poi verso Praderadego ed unendosiad altri e numerosi simpatizzanti, si è tenuto il consueto pranzo, presso l’osteria Vin e Pit.Si ringraziano tutti i partecipanti e arrivederci al prossimo anno!

19“La voce di Lentiai” settembre-ottobre 2007

Per “La Voce di Lentiai”: NNMarziai 20; Nella Farinosi, TV 20;NN, Stabie 30; Tallandino 21;Zuccolotto Genoveffa, Orbassano20; Angelina Zulian Luzzatto, Su-dafrica 40; Zatta Nives, Bellinzo-na 25; De Gasperin Alfonso 20;XX Settembre 20,50; Ronchena

50; Vie Crivellaro, Mentana... 46,50; Dall’O Maria 20;Croda Gina in Bertuol, Belgio 20; Dalle Mule Elena, Bel-gio, 20; NN, Bardies 10; Bardies 41; NN Ronchena 10;NN Ronchena 10; Sandra Ricci 10; Dal Piva Amerinda10; Tornicelli Ardemmo e Maria, TO 20; Bertuol, Francia25; in memoria di Scarton Elvira 100; via dei Colli 11,10;Hessig-Bertuol, Zurigo 40; Travi Cansa Liliana, GE 50;Pianazzo 17; Venturin Maria 10; Cesana 30; GiovanniVello 50; Tieppo Lino, Borgo Sesia 15; NN, Marziai 20;Lorenzet Relinda, Germania 20; Tres Carmela, USA 31,50;Villapiana 17,13; Sasso Natalina 40; NN, Francia 30; fam.Zanella 20; Segalina Luigi, MI 30; Tremea Anna, VA 25;Bertollo Alda, Arcisate 30; De Noni Bonifacio, Cardano20; Pasqualotto Luciano, Cardano 20; NN, VA 60; viaCentore 50; via Molin Novo 22,90; Guzzo Doretta, GE25; Campo s. Pietro 42,90; De Costa Valter, Belgio 40;De Costa Lino 20; De Gasperin Diego, VA 50; Sasso Fer-ruccio, Sud Africa 30; NN 30; Cavalet Maria 25; CarlinAdriana 20; Mortasino John, USA 100; in memoria dellamoglie Rita, Ginetto Zatta, Sudafrica 50; in mem. Mar-cer Enzo, Evelina e Roberto, Sudafrica 50; Canton Mariae Rosina, Biella 50; Corchia Maria, MI 25; viale Belluno13; Scarton Abramo. Mel 15; Damin Bruno 15; SancandiAssunta 10; Rech Maria Vittoria 50; NN, Francia 50; Tal-landino 25,85; Menegol Celestina 20; Corte e Torta 20;Deola Antonietta, Olgiate Olona 15; Solagna Silvana 20;Savaris Mirto 20; 20; NN 20; Zanella Nicoletta 20; Mar-cer Ada, MI, in memoria dei genitori e sorelle 50; IdaGelisio, MI 25; Erminia e Aldo, MI 50; Emiliana, CO, 50.Per il restauro della chiesa arcipretale: in memo-ria di Marcer Leo 30; Dal Molin Franco 500; in occasio-ne del battesimo di Filippo Merotto 50; NN 10; in me-moria di Cesa Renzo 20; Angelina Zulian Luzzatto 100;in occasione del battesimo di Braconi Sofia, la famiglia30; festa del fante 99,17; in memoria di Cecconet Elvi-ra 10; in memoria di Dallo Livio 50; Ambrosin Maria50; NN 50; NN 40; Matrimonio Burlon Gasperin 100;NN 30; NN 50; in memoria di Possamai Angelo 10; inmemoria di Tres Giuseppe (USA) moglie Carmela 31.50;NN 15; Segalina Luigi, MI 30; Tremea Anna, VA 25: NN30; NN 50; Bilia Antonietta 100; Mantovani Guido 250;offerte varie 545; in memoria dei familiari Delia San-candi 50; Cesa Vittorio 20; in memoria di De GasperinAdriano 50; NN per la chiesa 130; NN 50; NN 120; inmemoria di Ferrazza Silvana, Fabiola 20; NN 20; Cor-chia Emma 20; Rech Maria Vittoria 100; Tres Nereo eGraziella 50; Bof Orfeo e Luciana 100; NN 70; NN 20;in memoria di Ferrazza Silvana, marito 80; in memoriadi Elvira e Galliano, figlia 40; Solagna Silvana 20; inmemoria dei def. Zanella 20; NN 30; NN 50; in memo-ria di Angelo e Giorgio da Marcer Ada 50; in mem. deigenitori e sorella Iris, Ida Gelisio, MI, 75.(Somma totale raccolta: euro 216.644,84 pari a lire419.482.900).Per la chiesa di Bardies: Zatta Nives, Bellinzona 25;in memoria di Guzzo Pietro, figlia 25.Per la chiesa dei Boschi: in memoria di Scarton Elvira30.Per la chiesa di Campo s. Pietro: NN 73.Per chiesa di Cesana: in memoria di Cibien Angelinanipoti M. Giuseppina e Alda 2.000; mercatino di Cesana2.030; in memoria di Stefano Hotellier Cecila ed EnricoRuggio 100; in memoria di Vittorio e Nelda Giovannini,figlia 80.Per chiesa di Colderù: Sasso Natalina 20; in memoriadi don Lorenzo NN 20; in mem. di Annamaria NN 10;Rech Maria Vittoria 50.Per la chiesa di Marziai: Norina 20; Tieppo Lino, Bor-go Sesia 15; Solagna Silvana 30.Per la chiesa di Ronchena: Vello Giovanni 15.Per la chiesa di s. Donato: in occasione del matrimo-nio Gasperin-Burlon 100; Rech Maria Vittoria 50.Per la chiesa di Stabie: in memoria di Bocchiola Dinoe Benedetta 10; Basei Celestino 20; in memoria di Ber-ton Alberto, famiglia 50.Per la chiesa di Tallandino: festa patronale 80.Per missione M. Piccolotto: in memoria di BertoldoTiziana 20.Per l’asilo: in memoria di Scarton Elvira 30.Per l’archivio: NN 10.Per terremotati del Perù: NN 5; NN 200.Per la casa di soggiorno: in memoria di Bortolini Ar-naldo i coscritti della classe 1938, 100 euro.Per gli alunni di Dropleu (Costa d’Avorio): NN 300.

OfferteOfferteOfferteOfferteOfferteUno sguardo all’AlbaniaUno sguardo all’AlbaniaUno sguardo all’AlbaniaUno sguardo all’AlbaniaUno sguardo all’AlbaniaSeconda parte...Con questo “progetto pilota” ci si pro-pone di avviare una rete di collaborazionied una serie di iniziative finalizzate a so-stenere le attività del Centro agricolo diKçirë, ed in particolare le attività di assi-stenza tecnica, di sperimentazione e di re-alizzazione di piccole opere ed investimen-ti, per il miglioramento delle produzioniagricole, forestali e zootecniche, realizza-te presso il Centro e le famiglie contadinecollegate, al fine di contribuire a migliora-re la condizione economica, sociale edagricola del distretto rurale di Pukë.Alcuni brevi sopralluoghi fatti nella zonacircostante Pukë, mi hanno permesso divalutare, almeno a grandi linee, i tipo dibosco e come questi vengono utilizzati, edi capire che il problema maggiore è rap-presentato dai “tagli di rapina” fatti neglianni precedenti, senza vincoli e soprattut-to senza controlli.Sicuramente va fatta una considerazionedi fondo: prima di iniziare qualsiasi attivi-tà tecnica ci sono altre situazioni da risol-vere, come stabilire la proprietà della ter-ra (molto spesso le proprietà sono indivi-se o ancora di proprietà statale) e soprat-tutto valutare con la gente del luogo qua-le potrebbe essere la forma di interventopiù conveniente, perché non si possonodimenticare i problemi e le necessità dichi vive il territorio.Questa “vacanza-lavoro” ha risposto atutte le mie aspettative, in modo pieno esicuramente ha lasciato la possibilità diintraprendere numerose iniziative e lospunto per cercare di sviluppare le attivi-tà già in corso. Ma il sentimento più gran-de che mi rimane da questa esperienza èla gioia di aver conosciuto tanta gente,che vive dei prodotti della terra e che haattraversato dei periodi davvero bui e cri-tici da tanti punti di vista, ma che ora,con l’aiuto di persone come don Giovan-ni, sta cercando di ritrovare il proprio

equilibrio e di riprendere una vita nor-male.Sicuramente la realtà di questo paese èmolto diversa dalla nostra, il grado di mec-canizzazione in agricoltura credo sia para-gonabile a quello delle nostre zone 50 annifa, mentre nelle zone limitrofe alle grandicittà e alla capitale Tirana l’edilizia è moltoattiva, stanno sistemando la viabilità prin-cipale e quindi nel complesso “tutto” dàl’idea di un paese in crescita. L’unica cosache mi auspico è che riescano ad utilizzareil bellissimo territorio che hanno a disposi-zione in modo accurato e produttivo, sen-za dimenticare che le persone sono il “ter-reno” più fertile e delicato su cui puntare.Non vedo l’ora di rivedere don Giovanni ele “Sister” di Madre Teresa di Calcutta, checon il loro entusiasmo e determinazione tidanno “la carica” per affrontare qualsiasidifficoltà, Valentina, la ragazza che tienela contabilità del centro, e che nella pros-sima visita spero mi insegni l’albanese, ibambini che portano al pascolo gli animali(qualche capra e poche vacche), che glicorrono appresso in mezzo al bosco o frale sterpaglie (all’interno i pascoli sonomolto diversi da quelli che caratterizzanole nostre malghe), e gli agricoltori che rac-colgono il fieno con il carro trainato daicavalli…E poi, sono impaziente di riabbracciare Vitoe Patrizia, splendidi compagni di viaggio,con cui ho condiviso la scoperta di questezone, la felicità, ma a volte anche il sensodi impotenza davanti ai problemi umaniche si prova visitando luoghi che hannovisto tanta sofferenza e che devono af-frontare ancora tanti disagi. L’altra facciadella medaglia, che sicuramente è domi-nante in me, è il senso di libertà, di appar-tenenza ad un territorio e ad un gruppoche caratterizza queste esperienze, fatteun po’ per curiosità e un po’ per ritrovarese stessi e i propri ideali.

Manuela Carlin

20 “La voce di Lentiai” settembre-ottobre 2007

Elena De Gan - La giovane promessaElena De Gan - La giovane promessaElena De Gan - La giovane promessaElena De Gan - La giovane promessaElena De Gan - La giovane promessaA tu per tu con l’artista

Elena De Gan è nata a Feltre negli anni‘80 e ora vive a Lentiai. Durante la suamostra dell’estate presso la Società Ope-raia di Mutuo Soccorso abbiamo cercatodi conoscerla meglio.Come è stato il tuo percorsoscolastico?Ho frequentato l’Istituto d’Arte a VittorioVeneto e poi mi sono laureata in Operato-re del Costume e Moda, una specializza-zione della facoltà di architettura di Firen-ze. All’Istituto d’Arte si studiava principal-mente il tessile dal punto di vista artisti-co, mentre all’università l’impronta era piùindustriale, in poche parole avrei preferitocontinuare con lo studio dell’arte, infatti,se potessi tornare indietro, penso che fre-quenterei l’Accademia delle Belle Arti aVenezia. Comunque continuo a studiare especializzarmi. Ora sto frequentando trecorsi contemporaneamente, tenuti da treartisti diversi, di illustrazione per bambinia Sarmede. Mi è piaciuto molto il corso diacquerello tenuto da Angelo Gorlin che miha introdotto alle sue tecniche.Questa dell’estate 2007 è la tua pri-ma mostra?No, la prima è stata alcuni anni fa a Puosd’Alpago, eravamo in due ad esporre. Ioho presentato oli e tessuti. I miei soggettiricorrenti erano: paesaggi, nature morte,ritratti, animali, di solito soggetti presi dallarealtà. La seconda mostra fu a Mel, la mia

prima personale,dalla quale ebbi ve-ramente molta sod-disfazione.Quando hai senti-to che in te nasce-va la passione perl’arte?Penso di averla sem-pre avuta, è nata ecresciuta con me.Già dalle elementarigli insegnanti mi fa-cevano sempre dise-gnare e fare cartel-loni. Alle scuole me-die, visto che avevouna buona manuali-tà, mi ricordo che un insegnante mi fececostruire una maschera con il cuoio. Cel’ho ancora a casa e ci tengo moltissimo.Quando senti il desiderio irrefrena-bile di dipingere e ti senti ispirata?Quando voglio stare con me stessa, medi-tare sull’esistenza della persona umana.Quando dipingo non devo essere disturba-ta, ma da sola in una stanza, non all’ariaaperta perché sarei distratta dall’ambientecircostante. Sono concentrata al massimo,quando dipingo. Per fare un acquerello c’im-piego circa un’ora, per un olio di solito sulleotto ore distribuite in vari giorni.Come ti viene in mente il soggetto?Secondo l’umore della giornata e non soloil soggetto ma anche le pennellate sonopiù incisive o più lievi. Pure i colori li scel-

go in base all’umo-re, più sono scuri piùil mio umore è nero!Che emozioni tidà dipingere?Dipingere per me èun momento di inti-mità, esce tutta lamia sensibilità e loriesco a fare solo da-vanti ad un fogliobianco. La sensibili-tà ai nostri giorni vie-ne considerata unadebolezza e per que-sto io cerco di repri-merla, per non esse-re “oggetto di scre-zi”, mentre i miei di-

segni sono la vera espressione, rappresen-tano il mio vero “IO”. Quando dipingo ri-scopro me stessa, tutto quello in cui credosenza lasciarmi influenzare da fattori ester-ni. Vorrei che le persone guardando i mieiquadri, mi capissero, e in un certo qualmodo scoprissero se stessi. Provassero delleemozioni. La tecnica dell’acquerello, a mioavviso, riesce a trasmettere delle emozio-ni, scrutando gli effetti di luce che l’acquamescolata con il colore riesce a creare.Com’è cambiato il tuo modo di dipin-gere negli anni?Sono diventata più razionale, ci penso mol-to visto che ora faccio l’acquerello e que-sta tecnica esige uno studio approfonditoma immediato della composizione. Pensodi essere diventata più precisa.Ti senti un’artista?No, perché penso che un artista debba ave-re un vissuto, non solo a livello artistico,ma anche umano. È l’esperienza di vita checostruisce l’artista con l’A maiuscola. Ilmodo di vedere le cose e di interpretarle.Cosa ti aspetti dal futuro visto chesei così giovane?Le tematiche che vorrei sviluppare in fu-turo sono i cieli, i tramonti, le albe, i mari,i soggetti che sembrano non avere mate-ria, ma che a mio avviso riescono a pro-curare nell’animo umano forti emozioni.Comunque dal futuro mi aspetto di tuttoe di più. Innanzitutto una mia crescitapersonale e artistica. Vorrei incontrarepersone e conoscere luoghi stimolanti. Iomi do da fare perché il destino mi dia unapossibilità che sicuramente coglierò al volo.