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SINTESI POLITICA LIBRO BIANCO EUROPEO FAMIGLIA, LAVORO E ABITAZIONE NELL'UNIONE EUROPEA: 10 PROPOSTE PER UN' EUROPA SOCIALE INCLUSIVA

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SINTESI POLITICA

LIBRO BIANCO EUROPEO

FAMIGLIA, LAVORO E ABITAZIONE NELL'UNIONE EUROPEA: 10 PROPOSTE PER UN'EUROPA SOCIALE INCLUSIVA

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UN'INIZIATIVA DELLA SOCIETÀ CIVILE

SINTESI POLITICA

Constatiamo che l'UE, ma anche gli Stati membri, incontrano oggi difficoltà per trovare risposte comuni all’altezza delle sfide e delle preoccupazioni dei cittadini europei. Raramente una tor-nata elettorale europea potrà essere tanto incerta quanto quella prevista nel maggio 2019. Ad oggi la mancanza di fiducia dei cittadini nei confronti delle istituzioni obbliga le istituzioni europee a ritrovare un'Europa più sociale.

I cittadini europei tendono ad orga-nizzarsi in tutti i campi della società per immaginare e mettere in atto soluzioni di cui hanno bisogno. Essi non sono più semplici osservatori della politica ma veri e propri attori nell’Europa del futuro.

Ma la situazione attuale non deve far dimenticare i molti progressi dell'UE che testimoniano quanto essa sia, in effetti, un progetto politico portatore di progetti e di misure di sostegno concrete per i cittadini europei: il Pilastro Europeo dei Diritti Sociali, il rafforzamento della protezione dei lavoratori distaccati, la garanzia gio-vani…

Le sfide demografiche che sono comuni a tutti gli Stati membri meri-tano una risposta politica europea trasversale. In tale contesto si inseris-cono i posti di lavoro creati dai cittadini nel loro domicilio.

Il settore del lavoro domestico corrisponde alle attività direttamente retribuite e dichiarate dalle famiglie, nel doppio asse dei compiti domestici e delle cure alle persone. Esso costituisce per sua natura un settore di iniziativa privata: due persone che avviano una collaborazione che abbia come risul-tato la risposta ai bisogni dell'una tramite l'impiego dell'altra.

Secondo le stime attuali di Euros-tat parliamo di milioni di posti di lavoro. Essendo, però, posizionato al confine dell'economia informale, il suo poten-ziale è considerevole a condizione che, nell’ambito di un quadro europeo unifi-cato, gli Stati mettano in atto politiche pubbliche di sostegno al lavoro rego-lare, al fine di consentire alle famiglie di reclutare personale qualificato e garan-tendo al contempo condizioni di lavoro favorevoli.

Questi posti di lavoro non ris-pondono, nell'Unione Europea, più e soltanto alle sfide economiche (com-petitività, equilibrio fra vita privata e professionale, lavoratori distaccati), occupazionali (nuovi posti, nuove competenze) o sociali (integrazione e coesione sociale), ma accompa-gnano sfide più globali, geopolitiche e geostrategiche, fra cui l'accoglienza in Europa delle popolazioni migranti.

Sel'occupazione creata fra privati presso la propria residenza non cos-tituisce la sola risposta alle varie crisi che l'UE attraversa, rappresenta comu-nque una quota non trascurabile.

Forte di questa constatazione, EFFE presenta il Libro Bianco euro-peo "Famiglia, lavoro e abitazione nell'Unione Europea" per contribuire all'emergere di nuove prospettive nell'Europa politica e sociale per rico-noscere il comparto domestico come un settore occupazionale a pieno titolo.

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1/ Il riconoscimento necessario del lavoro domestico nelle politiche europee

Per permettere la strutturazione di un dialogo sociale efficace

Considerando le specificità del settore EFFE sostiene la creazione, su scala europea e in seno agli Stati membri, di un contesto favorevole affinché le famiglie datrici di lavoro ed i lavoratori domestici possano esercitare il diritto di orga-nizzarsi e a sottoscrivere contratti collettivi in un’economia formale. Il settore economico rappresenta su scala europea milioni di posti di lavoro di utilità sociale.

Per garantire una migliore conciliazione dei tempi di vita e un miglior accesso

delle donne al mercato del lavoro

L'impiego domestico costituisce una risposta ai nuovi bisogni di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro poiché consente di esternalizzare una parte dei compiti domestici e di cura a lavoratori preparati, scelti e retribuiti dalle famiglie. L'evoluzione della società incoraggia la creazione di nuovi posti di lavoro che favoriscono la coesione sociale e la geni-torialità.

LIBRO BIANCO EUROPEO

IL LAVORO DOMESTICO: UN BACINO DI POSTI DI LAVORO PER RIS-PONDERE AI BISOGNI QUOTIDIANI DEI CITTADINI EUROPEI

L a s i t u a z i o n e d e m o g ra f i c a dell'Europa evolve fortemente sotto l'influenza di vari fattori, il tasso di impiego delle donne, il calo di fertilità, l’allungamento della speranza di vita e i rischi legati alla mancanza di compe-tenze.

L'invecchiamento demografico è un fenomeno che crescerà in futuro. Di conseguenza, nel 2050 il 34,5% della popolazione europea avrà più di 60 anni e il 70% della popolazione dipen-derà dai trasferimenti economici.

D'altro canto, la mobilità cres-cente dei cittadini, sia sul piano geografico che sociale, impatta sin d'ora fortemente sulla vita e sulla coesione delle famiglie, ma anche sulle condizioni di assistenza alle per-sone anziane. Il modello elaborato dal lavoro domestico fra privati costituisce necessariamente un’opportunità di innovazione e di integrazione per l'Unione Europea.

Il settore dell'impiego domestico rappresenterà in Europa un impor-tante bacino di posti di lavoro capaci di tenere insieme le innovazioni digi-tali e quelle robotiche ma anche le ricomposizioni familiari e, grazie alla professionalizzazione, l’integrazione di lavoratori stranieri.

Le risposte individuali che ogni famiglia elabora per se tramite il ricorso ad un lavoratore domestico, sottolineano le grandi sfide sociali che l'Europa deve rilevare a breve termine: il sostegno all'invecchiamento della popolazione, la partecipazione delle donne al mercato del lavoro, il soste-gno alla natalità, la creazione di posti di lavoro regolari, l'emergere di diritti sociali, il riconoscimento di nuove competenze per i lavoratori domestici, l'integrazione dignitosa delle popola-zioni migranti.

Organizzando e costruendo esse stesse le risposte ai propri bisogni di vita, le famiglie apportano una risposta civile a sfide collettive di primo piano.

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SINTESI POLITICA

Per lottare efficacemente contro il lavoro nero,

endemico in questo settore

EFFE sostiene una visione dell'Europa creatrice di posti di lavoro inclusivi, ma anche di politiche dell'occupazione favorevoli al maggior numero di cittadini, senza pregiudicare le popolazioni vulnerabili.

In tal modo la lotta contro il lavoro nero, ma anche contro la precarizzazione, deve essere oggetto di una politica euro-pea coordinata a vantaggio di norme professionali e sociali accettabili per tutti i lavoratori, nel rispetto delle preroga-tive degli Stati membri.

Per garantire migliori condizioni di lavoro

per i dipendenti del settore

Il lavoro domestico è attualmente costituito da una quota notevole di migranti che sono per la maggior parte donne. Su scala europea, la maggioranza dei dipendenti domestici è costituita da immigrate irregolari che lavorano in cattive condizioni e con basse retribuzioni. La loro inte-grazione passa principalmente per la professionalizzazione ed il riconoscimento dei diritti sociali.

Affinché le attività esercitate in un quadro informale possano passare nell'economia formale, gli Stati membri devono invitare le famiglie ad assumere, mettendole anche al corrente dei rischi che possono derivare dall’im-piego presso il loro domicilio di un lavoratore in ‘nero’, semplificando gli iter amministrativi e sostenendo finan-ziariamente l’occupazione.

La protezione sociale garantisce al lavoratore una copertura contro i rischi derivanti da infortuni, malattia o disoccupazione, ma anche assicurando la pensione ed una formazione adeguata che gli consenta di evitare incidenti.

Il riconoscimento a livello europeo dello status delle famiglie datrici di lavoro domestico e dei lavora-tori domestici impiegati presso il domicilio della famiglia, costituirà un punto d'appoggio pertinente ed effi-cace all'emergere del futuro dialogo sociale europeo che deve permettere la creazione di un profilo universale di competenze e favorire così l'inte-grazione sociale dei cittadini meno qualificati.

La professionalizzazione può, infatti, rappresentare un importante strumento di integrazione per le popolazioni migranti, in particolare nel contesto geopolitico attuale.

I mest ier i abbinat i a l lavoro domestico si basano su competenze relazionali e tecniche accessibili a persone che sono poco o affatto qualificate o a persone che hanno conseguito qualifiche nei paesi d'ori-gine ma i cui diplomi non sono sempre riconosciuti nei paesi che li accolgono.

Il settore europeo del lavoro domestico può essere vettore di inte-grazione delle popolazioni migranti negli Stati membri in cui il quadro legislativo lo consente.

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2/ Un contesto favorevole

In un contesto di trasformazioni economiche e sociali profonde, gli Stati membri devono riflettere congiunta-mente sugli adattamenti che potranno essere apportati alle rispettive strutture sociali per meglio rispondere all'inde-bolimento dello Stato sociale.

È oggi essenziale che l'Unione Europea accompagni e aiuti le famiglie ed i cittadini a rispondere alle sfide sociali ed occupazionali che incontrano giorno dopo giorno.

Per EFFE una nuova responsabilità civile può emergere grazie al riconos-cimento del valore economico della famiglia e del domicilio, dei loro ruoli di facilitatori di integrazione e della loro forza democratica. Questa è una delle chiavi del rinnovato impegno civile europeo.

L’investimento nei modelli duraturi di organizzazione sociale e di sviluppo economico locale che responsabiliz-zino i cittadini e rispondano ai nuovi bisogni e alle nuove sfide occupazio-nali, è indispensabile e contribuisce direttamente al mantenimento del modello europeo. La promozione della Responsabilità Civile, come via di miglioramento della qualità dei servizi di sostegno a domicilio di milioni di Europei interessati, deve spingere l'Eu-ropa a costruire una nuova risposta alle sfide sociali riconoscendo l'impegno dell'insieme degli attori dell'inclusione e dell'integrazione nel valorizzare la partecipazione di ognuno alla vita democratica ed economica europea.

Le famiglie europee sono i futuri partecipanti alle politiche pubbliche, nazionali ed europee.

�� I n t e g r a r e i l s e t t o r e n e l l e nomenclature statistiche europee e creare un osservatorio europeo del settore del lavoro domestico presso le famiglie europee,

�� Reperire questo settore nelle sta-tistiche nazionali,

�� Misurarne il peso economico su scala europea e precisarne le componenti sono gli obiettivi facilitatori per l’in-vestimento verso la politica del lavoro domestico e per la coesione sociale per valorizzare il capitale umano europeo e liberare così le forze econo-miche indispensabili al mantenimento della competitività dell'Europa.

LIBRO BIANCO EUROPEO

D'altro canto, le opportunità create dall'utilizzazione degli strumenti informatici digitali nel settore, sono estre-mamente importanti poiché rinviano al potenziale di innovazione in seno ai nuclei familiari, alla professionalizza-zione dei lavoratori domestici ed ai dispositivi facilitati di gestione.

â Tra le cause del ricorso al lavoro nero due aspetti appaiono determinanti per le famiglie, l'assenza di un quadro che consente di gestire rapidamente e sem-plicemente un dipendente ed il costo troppo elevato del lavoro regolare rispetto al bilancio medio delle famiglie.

Servono politiche pubbliche di incentivi che favoriscono il passaggio dei lavoratori nell'economia formale senza per questo intaccare l’organizzazione della famiglia e promuo-vendo, al contempo, i diritti sociali.

â Lo sviluppo di nuove abitudini in casa crea nuove opportunità. La famiglia incoraggia questi cambia-menti basandosi sulla solidarietà intergenerazionale e consentendo agli anziani di restare più a lungo presso il loro domicilio. Per i lavoratori l'opportunità di svilup-pare nuove competenze ma anche di arricchire quelle

già acquisite, è una sfida di competitività sul mercato del lavoro. Se digitalizzazione e robotizzazione pos-sono rappresentare una minaccia per l'occupazione, le professioni quali l'aiuto e le cure alle persone, res-teranno invece difficili da automatizzare interamente, in particolare rispetto alla dimensione relazionale che caratterizza il settore. Portatore di innovazione sociale e tecnologica, l'impiego domestico è intrinsecamente garante di valori umani irriducibili e di fattori di inclu-sione digitale.

â Gli obiettivi di una politica pubblica del lavoro domes-tico presso la famiglia, in seno all'UE, mirano a quattro finalità principali:

�� La creazione di posti di lavoro di qualità,

�� Il miglioramento delle condizioni di lavoro,

�� La promozione dell'uguaglianza nel ricorso ai posti di lavoro,

�� L'accesso per tutti i cittadini europei a soluzioni utili al loro quotidiano.

CESU

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LA SOCIETÀ CIVILE S'IMPEGNA PER IL RICONOSCIMENTO DI QUESTO SETTORE A LIVELLO EUROPEO

Il lavoro domestico è ancora invisibile in un certo numero di Stati membri e il lavoro irregolare è predominante poi-ché manca una norma quadro generale su scala europea e nazionale.

Il bisogno di strutturazione illustrato nel Libro Bianco "famiglia, lavoro e domicilio nell'Unione Europea" e le sue 10 proposte permettono di precisare gli effetti positivi e l’indi-rizzo necessario delle autorità europee per riconoscere un settore di impieghi del futuro.

1/ Un'iniziativa civile che s'iscrive nella continuità del Pilastro europeo dei diritti sociali

Dopo il vertice europeo del 17 novembre 2017 a Gote-borg, è stato impresso un nuovo impulso politico a un'Europa sociale in grado di offrire maggiore protezione. Questo impulso può rivelarsi effimero se non emergono pro-poste e azioni concrete nei confronti della condivisione delle competenze tra gli Stati membri e le istituzioni europee.

La proclamazione del Pilastro europeo dei diritti sociali può e deve aiutare a riconciliare i cittadini con i loro rap-presentanti europei e con i benefici attesi dalla costruzione europea. Il 27 giugno 2018, Marianne Thyssen, Commissa-rio all'Occupazione, agli Affari sociali, alle Competenze e alla Mobilità dell'Occupazione, ha chiaramente delineato il ruolo di "bussola" del Pilastro europeo dei diritti sociali, pre-cisando che in questa sfida spettava un ruolo ad ognuna delle parti in causa: Commissione, Stati membri, parti sociali e società civile.

SINTESI POLITICA

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La conciliazione dei tempi

di vita

La costruzione di un dialogo

sociale settoriale

Il sostegno dell’assistenza

a domicilio: invecchiamento,

disabilità, infanzia

L'integrazione dei cittadini al margine

dell'occupazione

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In vista delle elezioni europee e nella volontà di far convergere le Istituzioni europee e i bisogni dei cittadini, EFFE contribuisce al dibattito europeo mobilitando i partner della società civile per difendere un modello di innovazione sociale organizzato attorno

a quattro sfide principali:

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2/ Politiche pubbliche adatte a rispondere a sfide trasversali

La politica pubblica del settore del lavoro domestico in seno all'UE deve poter rispondere a delle problematiche prio-ritarie:

�� Favorire una buona comprensione del peso economico e sociale del settore;

�� Accompagnare gli Stati membri desiderosi di sviluppare politiche di sostegno sulla base delle buone prassi in seno all'UE;

�� Facilitare la quantificazione degli effetti positivi e la presa in carico del sostegno che il settore apporta ad altre politiche dell'UE (come la lotta contro il lavoro non dichia-rato, l 'autonomia delle persone disabili, la conciliazione dei tempi di vita, l'accoglienza dell'infanzia, le problematiche legate al digitale, la protezione sociale ...);

�� Sviluppare uno status specifico per il datore di lavoro domestico e per il lavoratore domestico,

�� Sviluppare la formazione pro-fessionale per assicurare una maggiore competitività degli occupati e un miglior percorso pro-fessionale;

�� Sviluppare e strutturare le orga-nizzazioni dei datori di lavoro e dei lavoratori per favorire il dia-logo sociale, la contrattazione collettiva ed assicurare i diritti individuali dei lavoratori domestici, precisando al contempo diritti ed obblighi dei datori di lavoro;

�� Permettere alle problematiche del settore di essere meglio evidenziate nei f inanziamenti legati alla Politiche di Coesione post-2020.

EFFE, attraverso le sue 10 pro-poste, sollecita da un lato la creazione di un quadro di riferimento comuni-tario che consenta di armonizzare il lavoro domestico europeo, unendo protezione sociale per i lavoratori domestici e facilitazione nell’ assun-zione per il datore di lavoro, e dall'altro che consenta di incoraggiare rapporti convenzionali tra le organizzazioni rap-presentanti i datori di lavoro e quelle dei lavoratori del settore in seno agli Stati membri e nell'UE.

EFFE prevede la messa in atto di questo quadro di riferimento in 3 tappe:

Tramite una Raccomandazione della

Commissione europea agli Stati membri dell'Unione che riproponga le 10 proposte

per un quadro di riferimento europeo.

Tramite iniziative adottate a livello dell'Unione, quali la creazione di un Osservatorio

e di uno status europeo del datore di lavoro

domestico.

Tramite specifiche raccomandazioni agli Stati membri

nel quadro del semestre europeo.

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Aude Boisseuil, Delegata generale

+33 (0) 626 082 166

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