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Proposta Facilit@zione sui “ Quaderni Cittadini ” Perchè partecipiamo al dibattito pubblico? In generale Facilit@zione ha fortemente voluto e lavorato per la realizzazione della “Democrazia Partecipativa” . Ci muove la convinzione che l’ attuale democrazia non sia oggi, abbastanza democratica e che in qualche modo debba esser compensata e completata da nuove forme di governo del territorio. La logica della delega da sola non può più funzionare. Il divario che si è creato tra rappresentanza politica e base, la svendita della visione prospettica ( e quindi di orizzonti e futuro) a favore della contrattazione spicciola evidenziano tutti i limiti della democrazia rappresentativa. La partecipazione, il tornar ad occuparsi delle cose paiono le uniche vie percorribili Aggiungiamo inoltre che il dibattito pubblico sulle bergamasche vorremmo fosse l’antipasto del pranzo che vedrà domani tutta la popolazione insieme coinvolta nelle decisioni sulle grandi scelte. Le grandi scelte sono quelle che modificano in maniera definitiva il territorio e le sue vocazioni, quali future costruzioni di zone residenziali o industriali, costruzioni di strade, interventi su zone fino ad oggi risparmiate: Roglio, entroterra, litorale. Nel particolare L’intervento nelle aree delle ex colonie bergamasche è di rilevanza strategica per il Comune di Celle e riteniamo che ogni decisione al riguardo debba vedere coinvolta la cittadinanza, inducendo l’Amministrazione Comunale a tenere conto delle opinioni che si formeranno in sede di dibattito pubblico. Riteniamo che un serio ed efficiente procedimento partecipativo possa cogliere sia l’obbiettivo di una migliore soluzione urbanistico/progettuale di quell’area, sia “risvegliare” e “formare” la cittadinanza ad una maggiore partecipazione alla vita politica della Comunità, tanto più in una situazione locale nella quale l’attuale amministrazione è solo formalmente rappresentativa della maggioranza del paese (in quanto l’insieme delle opposizione ha ottenuto di gran lunga maggiori consensi). Inoltre il dibattito pubblico può essere una grande occasione per contrastare la cattiva prassi dell’”urbanistica contrattata” che vede come esclusivi attori da una parte poteri forti e con interessi particolari, dall’altra una classe politica dai connotati grandemente autorefenziali.

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Proposta Facilit@zione sui “ Quaderni Cittadini ”

Perchè partecipiamo al dibattito pubblico?

In generaleFacilit@zione ha fortemente voluto e lavorato per la realizzazione della “Democrazia Partecipativa” . Ci muove la convinzione che l’ attuale democrazia non sia oggi, abbastanza democratica e che in qualche modo debba esser compensata e completata da nuove forme di governo del territorio.La logica della delega da sola non può più funzionare. Il divario che si è creato tra rappresentanza politica e base, la svendita della visione prospettica ( e quindi di orizzonti e futuro) a favore della contrattazione spicciola evidenziano tutti i limiti della democrazia rappresentativa. La partecipazione, il tornar ad occuparsi delle cose paiono le uniche vie percorribili Aggiungiamo inoltre che il dibattito pubblico sulle bergamasche vorremmo fosse l’antipasto del pranzo che vedrà domani tutta la popolazione insieme coinvolta nelle decisioni sulle grandi scelte. Le grandi scelte sono quelle che modificano in maniera definitiva il territorio e le sue vocazioni, quali future costruzioni di zone residenziali o industriali, costruzioni di strade, interventi su zone fino ad oggi risparmiate: Roglio, entroterra, litorale.

Nel particolareL’intervento nelle aree delle ex colonie bergamasche è di rilevanza strategica per il Comune di Celle e riteniamo che ogni decisione al riguardo debba vedere coinvolta la cittadinanza, inducendo l’Amministrazione Comunale a tenere conto delle opinioni che si formeranno in sede di dibattito pubblico. Riteniamo che un serio ed efficiente procedimento partecipativo possa cogliere sia l’obbiettivo di una migliore soluzione urbanistico/progettuale di quell’area, sia “risvegliare” e “formare” la cittadinanza ad una maggiore partecipazione alla vita politica della Comunità, tanto più in una situazione locale nella quale l’attuale amministrazione è solo formalmente rappresentativa della maggioranza del paese (in quanto l’insieme delle opposizione ha ottenuto di gran lunga maggiori consensi). Inoltre il dibattito pubblico può essere una grande occasione per contrastare la cattiva prassi dell’”urbanistica contrattata” che vede come esclusivi attori da una parte poteri forti e con interessi particolari, dall’altra una classe politica dai connotati grandemente autorefenziali.

Le nostre priorità in sintesi

In generaleVorremmo che le priorità, il centro del nostro ragionamento fosse sempre e comunque la persona. Le strutture quindi non dovrebbero esser il fine della discussione ma il mezzo per dare opportunità e possibilità alla comunità presente sul territorio.Vorremmo che l’area fosse l’occasione per avviare un modello di sviluppo del paese nuovo (incentrato sul turismo sostenibile e sulla creazione di posti di lavoro stabili).Ci aspettiamo che il procedimento sappia fornire e verificare le corrette informazioni sui costi degli interventi pubblici e le superfici di mq da convertire in edilizia residenziale necessarie a sostenerli ( posto che ad oggi – con l’attuale PUC – il residenziale non è consentito)

In particolareGli interventi nell’area dovrebbero:

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Evitare una lesione del territorio e delle caratteristiche ambientali dell’area in questione, limitando al massimo il consumo dello stesso.

Approfittare dell’intervento per riqualificare l’area anche in termini di ecosostenibilità e inserire l’intervento in un contesto complessivo della zona (tutte le aree colonie, Milanesi e Cottolengo compreso, Natta e sfogo a mare).

Creare una occasione di impresa per Celle e quindi di lavoro qualificato, di qualità e duraturo.

Desidereremmo inoltre che l’amministrazione abbandonasse la visione limitata agli interventi sull’area per dare una visione finalmente globale e organica di quale futuro si vuole dare alla nostra comunità. E’ necessario definire o almeno indirizzare, verso quale sviluppo turistico si intende orientare l’offerta:ricettivo generico, specializzato in sportivo, riabilitativo, sostenibile, accessibile o altro.Ribadiamo che è necessario compiere scelte organiche tra questo progetto e l’orientamento del paese Celle.

I nostri timori

Nel metodoScarso coinvolgimento del territorio (ad es. delle associazioni e cittadini poco intensi) accontentandosi delle cosiddette forze economiche del paese e delle presenze già acquisite. Perciò pensiamo andrebbero usati altri sistemi di coinvolgimento oltre a quello frontale e diretto (per dar voce a chi non l’ha o a chi urla di meno).

Nei risultatiLa minimizzazione da parte dell’Amministrazione Comunale dell’esito del procedimento.La scarsa consapevolezza delle questioni da parte della cittadinanza per effetto di scarse ed imprecise informazioni.Dal lato opposto la concentrazione d’interesse sulle bergamasche potrebbe distogliere l’attenzione sulla globalità del territorio cellese. Non vorremmo che l’errore fosse quello di considerare le Bergamasche l’unico territorio comunale interessato a radicali e irreversibili cambiamenti. Esistono progetti, e a nostro avviso pericoli, di consumo territoriale che vanno discussi.Sappiamo non essere il tema di questa discussione, ma una volta fatta la scelta di far partecipare alla cosa pubblica questa deve essere globale, altrimenti ha il sapore del contentino.

Le nostre proposte

In generaleSaremmo disposti alla concessione di un certo numero di case ( fondamentale per questo stabilire un corretto e trasparente “indice di conversione”) per provare a realizzare qualcosa che abbia una prospettiva che sappia dare un respiro futuro alla nostra comunità. Vorremmo declinare il progetto Bergamasche nei seguenti punti/proposte:

1)Vocazione dell’areaRiprendendo dalla nostra affermazione iniziale “il centro del nostro ragionamento fosse sempre e comunque la persona”, riteniamo molto interessante pensare all’area come ad

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un possibile centro Sportivo-Sanitario a servizio delle comunità limitrofe e di eventuali necessità riabilitative di degenti.A questo riguardo esempi di strutture potrebbero essere:

un complesso sportivo con una piscina multifunzionale una struttura di medical house integrata nelle sue funzionalità con la struttura

sportiva

2)EcosostenibilitàLa linea guida del costruire e del pensare all’area deve essere a nostro modo di vedere l’ecosostenibilità che può essere declinata sia nei generali principi applicati alle scelte architetturali di tutti gli edifici dell’area che in alcune specifiche scelte di progettazione come ad esempio:

la realizzazione di un parco attrezzato la realizzazione di un percorso natura composto da stagno didattico e orti atti alla

produzione di prodotti locali la cura della viabilità tra l’area ed il paese con particolare attenzione del

collegamento con passeggiata a mare la realizzazione di una struttura ricettiva per Turismo Sostenibile e Responsabile

con i criteri della “casa passiva”

3)LavoroPer dare respiro futuro alla nostra comunità riteniamo che il lavoro sia una delle questioni nodali, quindi proponiamo:

La costituzione di un Ente ( Società o cooperativa) che abbia come scopo la valorizzazione del territorio delle ex bergamasche con particolare riferimento al turismo sostenibile, al risparmio energetico, all’economia “verde”, alla ricerca e alla realizzazione di progetti ed iniziative sulle fonti energetiche rinnovabili e la tutela e protezione del territorio.

Affidare gratuitamente da parte di Punta dell’Olmo la gestione di una palazzina (pronta “chiavi in mano” perché possa essere utilizzata come struttura recettiva per turismo sostenibile) al sopra detto Ente per un periodo di 9 anni almeno., con prelazione per i successivi

PdO dovrà, negli anni seguenti alla realizzazione del progetto concordato, gestire il “costruito”, affidando la gestione di tutti o parte dei possibili servizi legati alle differenti funzionalità dell’area (es: parti comuni, aree verdi private e pubbliche,percorso natura, impianti sportivi e ricettivi etc)

Come si può facilmente immaginare le possibilità lavorative che si verrebbero a creare sono svariate e di diversa professionalità (dal giardiniere al manager). L’avvio – ed i guadagni per i dipendenti – sarebbero estremamente facilitati dallo start up favorevole per effetto degli impegni di PDO e Comune.

L’occasione di poter dare una reale chance di destagionalizzazione all’offerta turistica sarebbe finalmente reale.

Naturalmente tale realizzazione dovrebbe connettersi con il tessuto economico del territorio creando reti e sinergie e dando una significativa nuova espressione di sviluppo sostenibile del territorio.

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I tempi, fino al termine dei lavori (5 anni almeno) dovrebbero esser impiegati per lo studio di un Ente gestionale trasparente e quanto più possibile partecipato oltre che alla formazione delle figure professionali necessarie per una “buona gestione”.

Il primo mattone potrebbe esser la costituzione di un comitato (da costruirsi e gestirsi in maniera partecipata) che studi, individui e ponga in essere le fasi progressive del progetto.Tale comitato potrebbe, nel contempo, svolger anche funzioni di vigilanza e monitoraggio delle opere in costruzione, a garanzia del rispetto delle decisioni prese in ambito di “democrazia partecipativa”

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