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Interazione terreno - struttura Fabio M. Soccodato Associato di Geotecnica Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale e di Architettura Università di Cagliari 1

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Interazione terreno - struttura

Fabio M. Soccodato

Associato di GeotecnicaDipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale e di Architettura

Università di Cagliari

1

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Sommario

IntroduzioneGeneralità sui problemi di interazione terreno strutturaRequisiti e criteri generali di progetto di una fondazioneFondazioni superficialiAspetti geotecniciAspetti strutturali e fenomeni di interazione terreno-strutturaConclusioni

Sommario 2

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Interazione terreno - struttura Nuove opere

Introduzione 3

Opere esistenti

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Introduzione 4

Interazione terreno – fondazione - sovrastruttura extF

SFR

FSR

FTR

TFR

Sovrastruttura

Fondazione

Terreno

K: matrice di rigidezza;: spostamenti (generalizzati);F e R: Forze (generalizzate).

=0R+R

=0 R+R

TFFT

FSSF

=== TFS

TFSG K+K+K=K

congruenza:

equilibrio:

FK= ext−1

G

SFextSS R+FK

FTFSFF R+RK

TFTT RK

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Introduzione 5

Interazione terreno – fondazione - sovrastruttura extF

SFR

FSR

FTR

TFR

Sovrastruttura

Fondazione

Terreno

- A parità di distribuzione dei carichi, la soluzione dipende dalle rigidezze relative tra sovrastruttura, fondazione e terreno;- Le sollecitazioni nella sovrastruttura e in fondazione dipendono quindi dai fenomeni di interazione sovrastruttura-fondazione terreno.

TFSG K+K+K=K

FK= ext−1

G

L’analisi del problema di interazione richiede quindi:- la scelta di modelli di comportamento ‘adeguati’ per la sovrastruttura, la fondazione e il terreno;- la scelta del metodo risolutivo.

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Introduzione 6

Interazione terreno – fondazione - sovrastruttura extF

SFR

FSR

FTR

TFR

Sovrastruttura

Fondazione

Terreno

Come (e quando) tenere conto, nella progettazione, dei fenomeni di interazione sovrastruttura-fondazione terreno ?

TFSG K+K+K=K

FK= ext−1

G

Modelli 3D completi (sovrastruttura+fondazione+terreno), sempre che ileggi di comportamento dei materiali (strutture e terreno) sianosoddisfacenti, appaiono non giustificati nella pratica progettuale.

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Nel progetto di una fondazione (come della maggior parte delle opere di ingegneria civile) occorre servirsi di:

Introduzione 7

1) Modelli e metodi di analisi (‘ASTRAZIONE’)

2) Evidenze sperimentali (REALTA’)

E’ lo studio delle esperienze acquisite (dati e studi raccolti nellaletteratura tecnica) che deve guidare la scelta dei modelli e dei metodidi analisi più ‘appropriati’, comprendendone vantaggi e limiti di utilizzo;

Con l’aumentare dei dati e degli studi raccolti nella letteratura tecnica,i modelli e i metodi di analisi ‘convenzionali’ possono quindi esserecambiati, modificati, innovati, in modo da risultare sempre più‘appropriati’.

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Requisiti prestazionali di una fondazione

Introduzione 8

Garantire il soddisfacimento delle verifiche SLU e SLE richieste dalla normativa nei riguardi di:

1) Azioni trasmesse dalla struttura in elevazione (carichi statici, dinamici, sismici (interazione inerziale), …)

2) Azioni conseguenti a deformazioni che si sviluppano nel terreno, indotte da fenomeni quali consolidazione, rigonfiamento, spostamenti dovuti a realizzazione di altre opere (edifici limitrofi, scavi, gallerie), effetti sismici (interazioni cinematica), …

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NTC: azioni

Introduzione 9

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NTC: combinazione delle azioni e SL

Introduzione 10

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Requisiti di progetto di una fondazione

Introduzione 11

1) adeguati margini di sicurezza nei riguardi di meccanismi di collasso (SLU) del sistema fondazione-terreno

2) cedimenti (assoluti e differenziali) compatibili (SLE) con la statica e la funzionalità della sovrastruttura

3) stati di sollecitazione negli elementi di fondazione sicuri e compatibili: verifiche strutturali SLU (… resistenza) e SLE (… fessurazione)

4) nel rispetto dei punti 1) 2) 3), soluzione di progetto scelta in base a criteri di semplicità ed economicità di realizzazione

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una fondazione potrebbe essere definita come un sistema costituito da 3 elementi: fondazione superficiale, pali e terreno

Introduzione 12

Definendo:QS: carico trasferito al terreno dalla fondazione superficiale;QP,i: carico trasferito al terreno dall’i-esimo palo,l’equilibrio alla traslazione verticale si scrive:QTOT = QS + QP,i = QS + QP

Introducendo il coefficiente di ripartizione del carico TOT

PPR Q

Q

fondazione superficiale

PR=0

fondazione profondaPR=1

fondazione ‘mista’

0 < PR < 1

da Mandolini (2003)

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Meccanismo di collasso del sistema fondazione-terrenoSLU STR/GEO

Introduzione 13

Ed < Rd; Ed azione di progetto; Rd resistenza di progettoApproccio Progettuale AP2: 1 combinazione A1M1R3 (R3=1,0)Ed: azione verticale di progetto (coeff. A1)Rd: carico limite della fondazione (coeff. M1 e R3/1,0)

Spesso, la difficile interazione tra anima strutturista e anima geotecnica dell’ingegnere comincia a manifestarsi già a questo stadio:- lo strutturista definisce ‘in qualche modo’ i carichi in fondazione;- il geotecnico verifica geotecnicamente ‘in qualche modo’ la fondazione;- lo strutturista richiede al geotecnico le sollecitazioni in fondazione per le verifiche strutturali

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Introduzione 14

Lo strutturista costruisce un modello (strutturale) della sovrastruttura e definisce le combinazione di carico (SLU e SLE).Tipicamente:- il modello strutturale è tridimensionale e per i materiali viene assunto un comportamento elastico lineare;- se le fondazioni non sono modellate, sono inseriti vincoli (incastri, …) allo spiccato delle fondazioni; in questo caso, lo strutturista fornirà al geotecnico le azioni in fondazione; successivamente alle verifiche geotecniche, occorrerà valutare le sollecitazioni in fondazione per le verifiche strutturali.

Caso A

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Introduzione 15

se le fondazioni sono modellate, sono inseriti vincoli cedevoli (molle) per modellare l’interazione fondazione-terreno; in questo caso, lo strutturista:- chiederà al geotecnico i(l) valori(e) della rigidezza delle molle (costante di sottofondo) da utilizzare;- fornirà al geotecnico le azioni in fondazione per le verifiche geotecniche.

Caso B

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Introduzione 16

Osservazione sulle ‘incertezze’ del modello strutturale

- caratteristiche dei materiali;- comportamento meccanico (f(Δ, , t)); - sequenza costruttiva (spaziale e temporale);- contributi degli elementi portati (tamponature, tramezzi, …)- interazione tra elementi portati e portanti;- reale intensità e distribuzione dei carichi - …

Un esempio datato ma sempre istruttivo …

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Introduzione 17

Edificio a telai in c.a. a Drammen (No)Fondazioni a travi rovesce

Terreni argillosi compressibiliFine costruzione 1951

Cedimenti elevati e misurati (Fjeld, 1963)

Telaio tipo allineamenti B, .. J

Telaio tipo allineamenti 1 – 4(travi rovesce)

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Introduzione 18

Cedimenti misurati

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Introduzione 19

Telaio F, 1954

Momenti flettenti calcolati applicando ai nodi di base del modello strutturale i cedimenti misurati

Telaio 4, 1962

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Introduzione 20

Confronto tra momenti flettenti calcolati, momenti resistenti e danni

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Introduzione 21

Caso A Le analisi vengono tradizionalmente svolte disaccoppiando la sovrastruttura dal sistema fondazione–terreno, studiando dapprima la sola sovrastruttura nell’ipotesi di vincoli fissi.Lo studio del sistema fondazione–terreno viene condotto successivamente e separatamente, applicando sulla fondazione le reazioni dei vincoli cambiate di segno, assumendo quindi che tali reazioni non siano influenzate dai cedimenti in fondazione. Questa procedura equivale a considerare la sovrastruttura infinitamente flessibilerispetto al sistema fondazione–terreno.

… corretta nel caso di strutture isostatiche, e sufficientemente approssimata per strutture intelaiate

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Introduzione 22

Caso A, passiamo all’anima geotecnica …

L’obiettivo ‘ideale’ potrebbe essere quello di ottenere, in sede diprogetto, una valutazione accurata dell’intera curva carico-cedimento q-w, intendendo con q, ad esempio, la pressione mediarisultante dei carichi applicati in fondazione e con w il cedimento diun punto significativo (tipicamente il baricentro) della fondazione.

In linea generale, e a parità di altri fattori, la risposta dipenderà daivalore iniziale e dall’evoluzione con il procedere dei livelli dideformazione della rigidezza relativa fondazione-terreno

A questo fine, occorrerebbe: - una modellazione accurata del comportamento meccanico degli elementi costituenti il sistema;- un opportuno metodo risolutivo.

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Fondazioni superficiali 23

In ogni caso, la normativa richiede verifiche:SLU (sicurezza): meccanismi di collasso STR/GEOSLE (compatibilità): campo di deformazioni (STR/GEO)

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Fondazioni superficiali 24

SLU GEO, Carico limite delle fondazioni superficiali

- il meccanismo di collasso interessa il terreno di fondazione e non lafondazione;- il terreno viene modellato come un mezzo (elasto)-plastico;- la fondazione non viene esplicitamente modellata, ma sostituita dauna distribuzione di carichi sul terreno (o da un campo dispostamenti uniforme imposto al terreno al di sotto dellafondazione).

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Fondazioni superficiali 25

SLU GEO, Carico limite delle fondazioni superficiali

Carichi prevalentemente verticali: Formula trinomia generalizzata

2BNcNdqNdq cccccccqqqqqqq lim

introducendo coefficienti correttivi che tengono conto, rispettoall’espressione di Terzaghi, di:- Forma (diversa dalla striscia);- Carichi eccentrici;- Carichi inclinati;- Punzonamento (elasto-plasticità)- Piano di posa della fondazione inclinato- Piano di campagna inclinato

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Fondazioni superficiali 26

SLE GEO, Cedimenti

- attenzione rivolta al terreno (come mezzo continuo), alla geometriadella fondazione, al carico medio applicato;- metodi ‘convenzionali’: casi limite di fondazione infinitamenteflessibile e infinitamente rigida;- metodi numerici (FEM, FDM, BEM): la fondazione (con la suarigidezza), ed eventualmente anche l’interfaccia terreno-fondazione,viene esplicitamente modellata assieme al terreno (come mezzocontinuo);- affidabilità dei modelli ‘convenzionali’ basata sulle esperienzeaccumulate.

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Fondazioni superficiali 27

SLE GEO, Cedimenti

- fondazione su semispazio elastico: casi limite di fondazioneinfinitamente flessibile e infinitamente rigida;

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Fondazioni superficiali 28

SLE GEO, Cedimenti

VERIFICA SLE/GEOAMMISSIBILITA’ dei cedimenti MASSIMI e DIFFERENZIALI

Terreni a grana fine (metodo di Skempton & Bjerrum)- cedimento immediato teoria dell’elasticità- cedimento di consolidazione metodo edometrico e correzioni

Terreni a grana grossa- metodi semiempirici (Schmertmann, Burland & Burbidge, …)

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Fondazioni superficiali 29

Spostamenti in fondazione VERIFICA SLE/GEOAMMISSIBILITA’ dei cedimenti MASSIMI e

DIFFERENZIALI

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Fondazioni superficiali 30

Cause cedimenti differenziali

Approccio ideale (deterministico):

1. soluzione del problema dell'interazione2. analisi della deformata del sistema di fondazioni , , /L, 3. calcolo sollecitazioni prodotte sulla struttura dai cedimenti in fondazione4. verifiche strutturali

Approccio convenzionale (empirico):

1. calcolo di wmax2. valutazione empirica di , = f(wmax, fondazione, sottosuolo)3. verifica di ammissibilità di , = f(struttura manufatto, tipo di danno)

Eterogeneità del sottosuolo Disuniformità dei carichi

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Fondazioni superficiali 31

Spostamenti in fondazione ammissibilità sav

fruibilità, funzionalità impianti, ….

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Fondazioni superficiali 32

Spostamenti in fondazione ammissibilità Δ, Δ/Ldanni ….

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Fondazioni superficiali 33

Spostamenti in fondazione ammissibilità Δ, Δ/Ldanni ….

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Fondazioni superficiali 34

Spostamenti in fondazione ammissibilità β (distorsione angolare)danni ….

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Fondazioni superficiali 35

Spostamenti in fondazione ammissibilità ω (inclinazione globale)fruibilità, stabilità ….

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Fondazioni superficiali 36

Spostamenti in fondazione ammissibilità ω (inclinazione globale)fruibilità, stabilità ….

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Fondazioni superficiali 37

Correlazione tre βmax (distorsione angolare max) e s max (cedim. diff. max)

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Fondazioni superficiali 38

I cedimenti assoluti w influenzano il comportamento di una struttura in misura minore dei cedimenti differenziali Δw

E’ ampiamente riconosciuto che esiste una relazione tra w e Δw(Skempton&Macdonald (1956), Polshin&Tokar (1957), Bjerrum (1963), Grant et al (1974), Burland & Wroth (1974))

wmax (cm)

Δw m

ax(c

m)

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Fondazioni superficiali 39

Correlazioni tra cedimento massimo misurato wmax e distorsione angolare massima βmax misurata (Grant et al, 1974)

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Fondazioni superficiali 40

Correlazioni tra cedimento massimo misurato wmax e distorsione angolare massima βmax misurataAmpliamento database

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Fondazioni superficiali 41

Dopo aver stimato la distorsione massima attesa, come valutare se è ammissibile (accettabile) ?Importanza dell’esperienza accumulata (presente nella letteratura tecnica): individuazione dei valori per i quali si sono o non si sono verificati danni di tipo:

Strutturali (alle strutture portanti)Non strutturali (alle strutture non portanti)

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Fondazioni superficiali 42

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Fondazioni superficiali 43

Struttura Tipo di danno

Valori ammissibili di

Skempton e McDonald

(1956)

Meyerhof (1974)

Polshin e Tokar (1957)

Bjerrum(1973)

Strutture intelaiate e murature armate

Alle strutture

Ai tompagni

1/150

1/300

1/250

1/500

1/200

1/500

1/150

1/500

Valori ammissibili di distorsione angolare (riferiti alle tipologie strutturali e di danno)

Struttura CinematismoValori ammissibili di /L

Meyerhof(1974)

Polshin e Tokar (1957)

Burland e Wroth (1975)

Murature portanti non

armate

Deformata con concavità verso l’alto

0.4*10-3 0.3 ÷ 0.4*10-3

(L/H ≤ 3)

0.4*10-3 (L/H =1)0.8*10-3 (L/H = 5)

Deformata con concavità verso il basso

0.2*10-3 (L/H =1)0.4*10-3 (L/H = 5)

Valori ammissibili di rapporto di curvatura /L(riferiti a tipo di cinematismo)

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Fondazioni superficiali 44

L = distanza tra pilastri adiacenti, H = altezza di ciminiere e torri

Valori ammissibili più elevati → strutture flessibili, sottosuoli uniformiValori ammissibili più ridotti → strutture rigide, sottosuoli non omogenei

Tipo di movimento Fattore di limitazione Valore ammissibile

Cedimento (cm)

Collegamento a reti di serviziAccessibilità

15 ÷ 3030 ÷ 60

Probabilità di cedimenti differenziali

Murature portantiStrutture intelaiateCiminiere, silos

2.5 ÷ 55 ÷ 10

7.5 ÷ 30

Inclinazione /L

Stabilità al ribaltamentoRotazione di ciminiere e torriDrenaggio di superfici pavimentate

Da verificare/H ≤ 0.040.01 ÷ 0.02

Operatività macchine

Macchine tessiliTurbogeneratoriGru a ponte

0.0030.00020.003

Rotazione relativa

Murature portanti multipianoMurature portanti ad un pianoLesione intonaciTelai in c. a.Pareti di strutture a telaio in c.a.Telai in acciaioStrutture semplici di acciaio

0.0005 ÷0.0010.001 ÷ 0.02

0.0010.0025 ÷ 0.004

0.0030.0020.005

Valori ammissibili riferiti alle tipologie strutturali e di danno

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Fondazioni superficiali 45

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Fondazioni superficiali 46

E’ anche possibile tenere conto della presenza di eventuali componenti ORIZZONTALI dello spostamento in fondazione …

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Fondazioni superficiali 47

… riassumendo,l’anima ‘geotecnica’ è stata in grado di eseguire le verifiche SLU/GEO e di valutare l’ammissibilità dei cedimenti (SLE/GEO)

… occorre ora tornare a soddisfare l’anima ‘strutturista’ …

VERIFICHE SLU/STRVERIFICHE SLE/STR

Nella revisione delle NTC 2008 di prossima emanazione è stato specificato in modo più chiaro che le verifiche SLU/STR in presenza di fenomeni di interazione terreno-struttura devono essere eseguite svolgendo analisi con i valori caratteristici di azioni e parametri meccanici dei terreni e amplificando successivamente gli effetti delle azioni (ovvero, le caratteristiche di sollecitazione ottenute da queste analisi) con i fattori F (A1).

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Fondazioni superficiali 48

Nelle verifiche strutturali non è generalmente possibile trascurare i fenomeni di interazione fondazione-terreno.In particolare, a parità di ogni altro fattore, la rigidezza relativa fondazione-terreno influenzerà le tensioni di contatto tra terreno e fondazione e, quindi, le sollecitazioni nell’elemento strutturale.

Fondazione (infinitamente) flessibileKF<<KT

tensioni di contatto uniformi cedimenti variabili

q

tensioni di contatto variabili cedimenti uniformi

Q = qA

Fondazione (infinitamente) rigidaKF>>KT

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Fondazioni superficiali 49

Modelli ‘standard’ per la valutazione delle sollecitazioni strutturaliElementi strutturaliPLINTI: solidi tozzi TRAVI E PIASTRE: modelli di trave 1D e di piastre 2D elastici

(comportamento flessionale) Terreno- ‘niente’- letto di molle indipendenti (Winkler)- semispazio elastico (Barden)- strato elastico di limitato spessore (Koenig&Sherif)di solito, inoltre:- contatto fondazione-terreno liscio (ipotesi a favore di sicurezza)- contatto bilaterale (è possibile l’esistenza di tensioni di trazione …)

Si procede accoppiando i modelli di fondazione e di terreno, risolvendo, con diversi metodi, equazioni di equilibrio e di congruenza.

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Fondazioni superficiali 50

Ipotesi: si trascura la congruenza sole equazioni di equilibrio si considera la risultante dei carichi distribuzione p(x) lineare solo due incognite statiche

L

Pdx p

Le

2LPdx px

2L

ex12Le61

LP)x(p dx)x(T )x(M ,dx)x(p)x(T

x

0

x

0

2 equazioni equilibrio

rotazione

Soluzione: verifiche

Metodo del trapezio delle tensioni (impropriamente detto ‘metodo della trave rigida’)

(generalmente utilizzato per i plinti)

traslazione verticale

eP

pmax

x

L

pmin

P

pmed

dp/dx

x

e

L

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Fondazioni superficiali 51

Problema della trave (e, per analogia, della piastra)Ingredienti: equilibrio & congruenza di terreno e fondazione

)(

)(4

4

pfw

Bpqdx

wdJE f

w(x) = distribuzione dei cedimenti lungo l’asse x

(equazione della ‘linea elastica’)

(relazione cedimenti-carichi)Ricetta:

Ef J

B

wp

q

x

L

q(x) = distribuzione del carico sulla trave

p(x) = distribuzione della reazione del terreno

f(p) dipendente dal modello di sottosuolo adottato

Ef, J = modulo di Young e momento di inerzia della sezione della trave

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Fondazioni superficiali 52

Metodo di Winkler (impropriamente detto ‘metodo della trave elastica su suolo elastico’)

Ipotesi: relazione lineare tra cedimento w e reazione del terreno p:

con k [FL-3] = ‘costante di sottofondo’

kwp

)x(kBw)x(qdx

wdJE 4

4

f

0kBwdx

wdJE 4

4

f

Equazione risultante:

In assenza di carichi distribuiti:

xsenDxcosCexsenBxcosAe)x(w

xxIntegrale generale:

4 fkB

JE4in cui: lunghezza caratteristica della trave

(è un rapporto tra rigidezze)

A, B, C, D = costanti dipendenti dalle condizioni al contorno

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Fondazioni superficiali 53

Metodo di Winkler

2

2

ffdx

wdJEdxdJEM

3

3

fdx

wdJEdxdMT

dxdw

rotazione della trave

momento flettente M

sforzo di taglio T

kBwp reazione del terreno p [FL-1]

Ottenuta la w(x), si ricavano:

verifiche

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Fondazioni superficiali 54

Metodo di Winkler: soluzioni

4 fkB

JE4

Trave rigida (inflessione trascurabile rispetto alla compressione del terreno)

• si ottiene una distribuzione lineare reazioni e cedimenti Il metodo di Winkler degenera nel metodo del trapezio tensioni.• una distribuzione lineare delle tensioni di contatto sotto una fondazione rigida è in chiara contraddizione con teorie e esperienza

L

4L

Trave infinitamente flessibile (di lunghezza infinita)(caratteristiche di sollecitazione che si smorzano entro la lunghezza della trave)Soluzioni in forma chiusa

L4

Trave deformabile (di lunghezza finita)L’equazione va risolta caso per caso, in funzione di carichi e condizioni al contorno.Soluzione determinabile:- in generale, per via numerica (elementi finiti, differenze finite)- in alcuni casi, in forma chiusa.

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F.M.Soccodato - Interazione terreno – struttura – 20/01/2017@Cagliari

Fondazioni superficiali 55

Metodo di Winkler: soluzioni per trave infinitamente flessibile (L/>)

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Fondazioni superficiali 56

Metodo di Winkler

Note- il cedimento w in una generica ascissa x dipende SOLO dalla reazione del terreno p in quella ascissa x, indipendentemente dalla rigidezza relativa fondazione-terreno.

- quindi, se il carico è uniformemente distribuito sulla trave, il metodo prevede un cedimento UNIFORME e caratteristiche di sollecitazione identicamente NULLE, indipendentemente dalla rigidezza relativa fondazione-terreno.

- la ‘costante’ k non è un parametro che dipende solo dalle proprietà meccaniche del terreno, ma dipende anche dalla geometria della fondazione

kwp

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Fondazioni superficiali 57

Metodo di Winkler

ed

exB

ed

zedex E

Bqdz

Eww

2'4

0

B2Ek ed

)(IE

Bqww w

exelex

BIEkw

- la ‘costante’ k non è un parametro che dipende solo dalle proprietà meccaniche del terreno, ma dipende anche dalla geometria della fondazione

ad esempio:

kwp

il valore di k da introdurre nel modello deve quindi discendere da una valutazione geotecnica del cedimento ‘medio’ atteso dovuto al carico’medio’agente.

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Fondazioni superficiali 58

Metodo di Barden: trave elastica (EF,JF) su semispazio elastico (ET,)

Tensioni di contatto per diverse distribuzioni di carichi

La soluzione dipende da un parametro di rigidezza relativa t)()( 2

F

3t

1EI32BLEt

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Fondazioni superficiali 59

Fondazione rigida: confronto tra soluzioni Winlker, Barden e andamenti reali

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Fondazioni superficiali 60

Metodo di Koenig&Sherif: trave elastica (EF,JF) su strato elastico di spessore finito (ET,)

La soluzione dipende da un parametro di rigidezza relativa RS

Tensioni di contatto e momenti flettenti normalizzati

3t

FBLEEI12RS )(

Winkler

Barden

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Fondazioni superficiali 61

Metodi di Barden e di Koenig&SherifTravi (e piastre) elastiche su terreno modellato come continuo elastico lineare

NotaMentre il modello di trave o piastra appare adeguato, il modello di sottosuolo sembra creare qualche perplessità.

Infatti, il volume significativo di terreno interessato da una fondazione è spesso stratificato, e quindi, a maggior ragione, la rigidezza non può essere considerata costante. Quale valore assumere ?

In perfetta analogia con l’approccio alla valutazione della costante di Winkler, sembra opportuno:

- stimare, nel modello geotecnico di sottosuolo reale e con metodi geotecnici, il cedimento atteso sotto il carico medio agente;

- successivamente, ricavare il valore della rigidezza che, utilizzata in un semispazio elastico (o in uno strato elastico di limitato spessore) omogeneo, fornisce lo stesso valore del cedimento stimato;

-Valutare quindi le sollecitazioni strutturali in fondazione (ovvero, i fenomeni di interazione terreno-struttura) con riferimento a questo modello di terreno ’equivalente’.

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Fondazioni superficiali 62

… e la rigidezza sovrastruttura ?

Caso A

Due tematiche;

- Rigidezza relativa fondazione-sovrastruttura

- Rigidezza equivalente della fondazione

extF

SFR

FSR

FTR

TFR

Sovrastruttura

Fondazione

Terreno

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Fondazioni superficiali 63

Rigidezza relativa fondazione-sovrastruttura

Situazioni limite 1: rigidezza fondazione >> rigidezza sovrastruttura

Situazioni limite 2: rigidezza fondazione << rigidezza sovrastruttura

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Fondazioni superficiali 64

Possono essere studiate entrambe le situazioni limite (la 1 a vincolifissi e la 2 imponendo equilibrio (risultante dei carichi e reazioni) econgruenza (atto di moto rigido della sovrastruttura) perconfrontare i valori delle azioni in fondazione nelle due situazionilimite e valutare quindi gli effetti della rigidezza dellasovrastruttura

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Fondazioni superficiali 65

Non esistono procedimenti consolidati per definire una rigidezzaequivalente della fondazione (ovvero, una rigidezza incrementata)che tenga conto della rigidezza della sovrastruttura (e inparticolare di quella dei solai).

Dipendenza dalla tipologia strutturale (rigidezza delle connessioniverticali degli orizzontamenti ai piani)

Rigidezza equivalente della fondazione

EJEQ

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Fondazioni superficiali 66

… e nel caso B ?

Caso A

Caso B

Se è vero che in questo caso, le sollecitazioni in fondazioni si ottengono automaticamente dal calcolo, e la rigidezza della sovrastruttura è portata in conto, occorre sempre tenere a mente i limiti dei metodi a molle indipendenti:

- No buono se fondazioni rigide;

- No buono se carichi uniformemente distribuiti;

- No buono se k non viene scelto in modo ragionato.

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Considerazioni Conclusive 1/2

Lo studio dei fenomeni di interazione terreno-struttura è certamente una tematica importante e complessa;

Conclusioni 67

In particolare, i fenomeni di interazione terreno-struttura influenzano lo stato di sollecitazione negli elementi strutturali (verifiche SLE e SLU);

Esistono diversi approcci, con diversi livelli di complessità, allo studio del problema … occorre scegliere quello commisurato alle peculiarietà e agli obiettivi del progetto.

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Considerazioni Conclusive 2/2

Conclusioni 68

In ogni caso, è importante conoscere le ipotesi alla base e i limiti dei metodi e dei modelli (sia per le strutture che per il terreno che vengono utilizzati.

L’anima strutturista e l‘anima geotecnica del progettista devono saper comunicare e intendersi

INTERAZIONE TERRENO-STRUTTURA