F SS F Sacro Cuore Informa CC Novembre 2016 Il coraggio · quinta elementare, uno in terza, una in...

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F F S S C C Inserto a cura della Fondazione del Sacro Cuore di Cesena Novembre 2016 S S a a c c r r o o C C u u o o r r e e I I n n f f o o r r m m a a “I desideri che vedo brillare nei tuoi occhi potranno guidarti nel tuo viaggio verso la conoscenza del cielo e del mondo. Io sarò con te. Ti voglio bene!”. È il messaggio che la maestra ha consegnato a mia figlia, il primo giorno di scuola, insieme al progetto scelto per la quinta elementare, che chiamerà la classe a lavorare sul tema “A una a una, si svelano le stelle”. L’ho letto solo pochi giorni fa, sfogliando, per caso, il suo quaderno di italiano. Mi sono commossa. E mi commuovo ogni volta che, da allora, lo rileggo. Non credo – io, come mamma – di averle mai detto una cosa così bella o di averle fatto un augurio più vibrante e pieno di tensione, che è insie- me una promessa. Lo sguardo proiettato sul mondo, educato alla sua scoperta: è l’invito a vivere la libertà come primo valore, forte però di un metodo e di una chiave interpretativa adeguata a leggere le sfide che la realtà conti- nuamente ci pone. Libera e autonoma, ma mai sola, bensì, dentro la compagnia di chi ha a cuore il bene di tuo figlio. È solo così che la scuola diviene vero ambito educativo. Cer- tamente, è importante che risponda alle aspettative dei genitori, rispetto a una didat- tica di alto livello, che tenga conto delle nuo- ve metodologie di apprendimento. Ma poi ti accorgi che questo non è sufficiente. Serve una scuola che sappia interpretare i desideri dei ragazzi e suscitare in loro domande, che abbia la voglia e la pazienza di guardarli ne- gli occhi per arrivare al loro cuore, aiutando- li, al contempo, a scoprire il proprio. Sono due percorsi di crescita che devono correre in parallelo, non scindibili, per una vera educa- zione. Un altro elemento, molto più concreto e spe- rimentabile, mi porta a essere ogni giorno confortata nella scelta del Sacro Cuore: l’en- tusiasmo con il quale i miei figli (una in quinta elementare, uno in terza, una in se- conda media) vanno a scuola il mattino, che è lo stesso che restituiscono quando tornano a casa: la voglia di comunicare quanto ap- preso, gli stimoli ricevuti nell’approfondire il lavoro frontale della mattinata nel proprio ambiente, in famiglia. Metodo e passione. È una scuola che accoglie tuo figlio, che lo cer- ca, lo vuole in mezzo al gruppo e in una ami- cizia, ma vuole lui come singolo, come prota- gonista. Questo rende i nostri bambini più si- curi e forti, perché sentono di essere un bene, guardati e trattati come un bene prezioso. “Io sarò con te. Ti voglio bene” - ha scritto la maestra a mia figlia e questo la aiuterà sicu- ramente ad essere più certa nella vita. Ed è da qui che, senza accorgermene, ho capito che cosa chiedo alla scuola per i miei figli e che cosa la scuola ha dato loro: che siano accom- pagnati a conoscere il mondo, sostenuti nel- l’ascoltare il proprio cuore e nel rispondere al desiderio di felicità che è in ciascuno di noi. Annamaria Sirotti Bonaldo genitore del Sacro Cuore La parola a un genitore Il coraggio di osare L’impegno delle scuole del Sacro Cuore per far giungere al cuore e alla mente dei ragazzi di oggi il patrimonio culturale consegnatoci dalla tradizione ue fatti particolarmente significativi hanno segnato l’inizio di questo anno scolastico per le scuole del Sacro Cuore: l’inaugurazione tanto attesa del nuovo giardino della scuola primaria e dell’infanzia e il riconoscimento attribuito dalla Fondazione Agnelli al liceo scientifico europeo, rivelatosi primo fra gli istituti superiori della provincia per i risultati universitari degli ex studenti. Sono traguardi che vengono a coronare l’impegno di garantire ai ragazzi che vengono affidati alla nostra responsabilità educativa strutture adeguate e un qualificato percorso scolastico, divenendo un riconoscimento per una comunità scolastica che, ricevuta l’eredità D dell’opera delle suore della Sacra Famiglia, da trent’anni cerca di superare le difficoltà che continuano a presentarsi sul cammino delle scuole paritarie. Per questo la scelta di assumere come sfondo per il nostro progetto annuale il motto “The courage to dare” (il coraggio di osare), che monsignor Timothy Verdon ha ideato per il nuovo museo dell’Opera del Duomo di Firenze, visitato da tutti gli studenti della scuola media nella gita di inizio anno, corrisponde al desiderio di avere come riferimento quel sorprendente tentativo di riproporre in un modo rinnovato e suggestivo, capace di catturare anche ragazzini pre- adolescenti, uno straordinario patrimonio artistico e culturale. La strada della bellezza, che fin dai primi anni cerchiamo di percorrere con i nostri alunni, attraverso esperienze coinvolgenti, che si sedimentino nella loro sensibilità, appare infatti la via privilegiata perché il patrimonio di conoscenze che la tradizione ci ha consegnato continui a raggiungere il cuore e la mente dei ragazzi, anche in un contesto come quello attuale in cui tutti i legami con il passato appaiono recisi. Come si legge infatti ne I diseredati, il libro di François-Xavier Bellamy uscito in questi mesi in Italia, “l’emergenza assoluta oggi consiste nel rifondare la trasmissione. Urge riconciliarsi con il significato stesso dell’educazione per far vivere in ognuno la cultura per mezzo della quale l’uomo diventa umano, la libertà effettiva e un futuro comune possibile”. Su questo si fonda la quotidianità della vita scolastica in una proposta che si cerca di modulare sulla diversità dei talenti e sul passo che ogni ragazzo è in grado di tenere, perché il sapere diventi il fondamento di una crescita armonica delle singole personalità. È solo in una dinamica di incontro reale con ognuno di loro, infatti, che può scattare la risposta personale, secondo la massima cara a Sant’Agostino per cui “nihil cognoscitur nisi per amicitiam”: nulla si conosce se non dentro un’amicizia. Questo è il clima che permette di continuare a portare avanti la sfida educativa, indicando la condizione necessaria affinchè non si inaridisca, innanzitutto per noi adulti, il nostro umano cammino. Paola Ombretta Sternini preside delle scuole del Sacro Cuore In queste settimane le scuole del Sacro Cuore si aprono alla città. Sabato 26 novembre, dalle 10 alle 12,30 , l’Open day della Scuola Primaria (a Cesena, in via don Minzoni, 57) Sabato 3 dicembre, dalle 10 alle 12,30 e dalle 15,30 alle 17 l’Open day della Scuola Media (a Cesena, in via del Seminario, 85) Open Week Primaria e Media (lezioni a porte aperte su appuntamento) dal 5 al 17 dicembre e dal 9 al 14 gennaio SABATO 22 OTTOBRE: L’INTERVENTO DEL VESCOVO ALL’INAUGURAZIONE DEL NUOVO GIARDINO DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA E DELLA PRIMARIA, NELLA SEDE DI VIA DON MINZONI A CESENA I RAGAZZI DEL L ICEO DEL S ACRO C UORE PROTAGONISTI A S CIENZAF IRENZE on il fresco stupore di un bambino guardavo l’oggetto che tenevo in mano: un cristallo blu, di una piccolezza insignificante se confrontato con le colossali stalagmiti che ricordavo di aver visto a Frasassi. Eppure, quel minuscolo gioiello di sale aveva impiegato ben tre settimane per prendere forma, ospitato in una particolarissima “incubatrice”: un acquario per pesci tropicali, al quale era stata aggiunta una resistenza da lavatrice ed un termostato per variare e regolare la temperatura. Era il prodotto del progetto presentato da un gruppo di studenti del Liceo del Sacro Cuore al concorso nazionale “ScienzAFirenze”, promosso da Diesse per incentivare lo studio delle materie scientifiche e lo sviluppo del metodo sperimentale. Il nostro team, a partire dal tema dell’edizione dello scorso anno “Le trasformazioni nei fenomeni naturali”, ha scelto di C approfondire il fenomeno della cristallizzazione, in quanto facilmente riproducibile e altrettanto facilmente riscontrabile in natura, affrontando un percorso che comportasse uno studio teorico del processo e una sperimentazione pratica mirata alla sua dimostrazione e alla sua verifica. Durante la prima fase dell’esperienza, ciascuno di noi si è occupato di esaminare a livello teorico alcuni aspetti specifici del fenomeno, attraverso un meticoloso studio dell’argomento assegnatogli. Alla parte teorica è seguita la sperimentazione, costituita da più esperienze che miravano ad esaminare diverse modalità di formazione del cristallo. La cristallizzazione è infatti un fenomeno che si verifica a partire da una stessa condizione di partenza, cioè una soluzione satura, dalla quale viene sottratto del solvente, in modo da permettere al soluto di depositarsi, creando il cristallo; tuttavia, vi sono molteplici possibilità per raggiungere tale risultato: avevamo quindi deciso di considerarne più di una per poter acquisire uno sguardo più completo sulla natura del processo. Tra esse, la principale era la cristallizzazione in isotermia; questa modalità presentava però delle complicazioni, in “La ricerca sperimentale, per un risultato mai scontato” Il racconto entusiasta di una studentessa quanto la nostra intenzione di verificare i diversi effetti della formazione del cristallo a diverse temperature incontrava un ostacolo nel momento in cui ci ritrovavamo a decidere come riprodurre tale processo sperimentalmente. È nata così l’idea di apportare delle modifiche ad un acquario per pesci tropicali coinvolgendo anche un ragazzo dell’Itis di Cesena. Tutto il nostro progetto è confluito in una tesina che abbiamo prodotto raccontando le fasi di lavoro, risultati e criticità. La giuria l’ha selezionata permettendo al nostro gruppo di presentare la nostra esperienza durante il convegno. La sorpresa più grande è stata indubbiamente la vittoria come secondi classificati a livello nazionale. Sono molto grata ai professori dell’opportunità che ha rappresentato per me questa iniziativa. Innanzitutto, è stata per noi una possibilità di confronto e di scambio di idee con altri ragazzi, una condivisione dell’esperienza della fatica e al tempo stesso della soddisfazione che derivano dalla ricerca sperimentale, permettendoci di toccare con mano la gioia di un risultato mai scontato. In secondo luogo, ha aiutato i miei compagni e me a fare nostro un diverso sguardo verso ciò che ci circonda, poiché l’apparenza nasconde spesso un universo di meravigliose sfaccettature, senza le quali si è più poveri. Annarebecca Ceccarelli studentessa Liceo Scientifico

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Inserto a curadella Fondazionedel Sacro Cuoredi Cesena

Novembre 2016SSaaccrroo CCuuoorree IInnffoorrmmaa

“I desideri che vedo brillare nei tuoi occhipotranno guidarti nel tuo viaggio verso

la conoscenza del cielo e del mondo. Io saròcon te. Ti voglio bene!”. È il messaggio che lamaestra ha consegnato a mia figlia, il primogiorno di scuola, insieme al progetto sceltoper la quinta elementare, che chiamerà laclasse a lavorare sul tema “A una a una, sisvelano le stelle”. L’ho letto solo pochi giornifa, sfogliando, per caso, il suo quaderno diitaliano. Mi sono commossa. E mi commuovoogni volta che, da allora, lo rileggo. Non credo– io, come mamma – di averle mai detto unacosa così bella o di averle fatto un auguriopiù vibrante e pieno di tensione, che è insie-me una promessa. Lo sguardo proiettato sulmondo, educato alla sua scoperta: è l’invito avivere la libertà come primo valore, forte peròdi un metodo e di una chiave interpretativaadeguata a leggere le sfide che la realtà conti-nuamente ci pone. Libera e autonoma, mamai sola, bensì, dentro la compagnia di chiha a cuore il bene di tuo figlio. È solo così chela scuola diviene vero ambito educativo. Cer-tamente, è importante che risponda alleaspettative dei genitori, rispetto a una didat-tica di alto livello, che tenga conto delle nuo-ve metodologie di apprendimento. Ma poi tiaccorgi che questo non è sufficiente. Serveuna scuola che sappia interpretare i desideridei ragazzi e suscitare in loro domande, cheabbia la voglia e la pazienza di guardarli ne-gli occhi per arrivare al loro cuore, aiutando-li, al contempo, a scoprire il proprio. Sonodue percorsi di crescita che devono correre inparallelo, non scindibili, per una vera educa-zione.Un altro elemento, molto più concreto e spe-rimentabile, mi porta a essere ogni giornoconfortata nella scelta del Sacro Cuore: l’en-tusiasmo con il quale i miei figli (una inquinta elementare, uno in terza, una in se-conda media) vanno a scuola il mattino, cheè lo stesso che restituiscono quando tornanoa casa: la voglia di comunicare quanto ap-preso, gli stimoli ricevuti nell’approfondire illavoro frontale della mattinata nel proprioambiente, in famiglia. Metodo e passione. Èuna scuola che accoglie tuo figlio, che lo cer-ca, lo vuole in mezzo al gruppo e in una ami-cizia, ma vuole lui come singolo, come prota-gonista. Questo rende i nostri bambini più si-curi e forti, perché sentono di essere un bene,guardati e trattati come un bene prezioso. “Iosarò con te. Ti voglio bene” - ha scritto lamaestra a mia figlia e questo la aiuterà sicu-ramente ad essere più certa nella vita. Ed è daqui che, senza accorgermene, ho capito checosa chiedo alla scuola per i miei figli e checosa la scuola ha dato loro: che siano accom-pagnati a conoscere il mondo, sostenuti nel-l’ascoltare il proprio cuore e nel rispondere aldesiderio di felicità che è in ciascuno di noi.

Annamaria Sirotti Bonaldogenitore del Sacro Cuore

La parola a un genitore

Il coraggiodi osareL’impegno delle scuole del Sacro Cuore per far giungereal cuore e alla mente dei ragazzi di oggiil patrimonio culturale consegnatoci dalla tradizione

ue fatti particolarmentesignificativi hanno segnatol’inizio di questo annoscolastico per le scuole del

Sacro Cuore: l’inaugurazione tantoattesa del nuovo giardino della scuolaprimaria e dell’infanzia e ilriconoscimento attribuito dallaFondazione Agnelli al liceo scientificoeuropeo, rivelatosi primo fra gli istitutisuperiori della provincia per i risultatiuniversitari degli ex studenti.Sono traguardi che vengono a coronarel’impegno di garantire ai ragazzi chevengono affidati alla nostraresponsabilità educativa struttureadeguate e un qualificato percorsoscolastico, divenendo unriconoscimento per una comunitàscolastica che, ricevuta l’eredità

D dell’opera delle suore della SacraFamiglia, da trent’anni cerca disuperare le difficoltà che continuano apresentarsi sul cammino delle scuoleparitarie.Per questo la scelta di assumere comesfondo per il nostro progetto annualeil motto “The courage to dare” (ilcoraggio di osare), che monsignorTimothy Verdon ha ideato per il nuovomuseo dell’Opera del Duomo diFirenze, visitato da tutti gli studentidella scuola media nella gita di inizioanno, corrisponde al desiderio di averecome riferimento quel sorprendentetentativo di riproporre in un modorinnovato e suggestivo, capace dicatturare anche ragazzini pre-adolescenti, uno straordinariopatrimonio artistico e culturale.

La strada della bellezza, che fin dai primi annicerchiamo di percorrere con i nostri alunni,attraverso esperienze coinvolgenti, che sisedimentino nella loro sensibilità, appareinfatti la via privilegiata perché il patrimoniodi conoscenze che la tradizione ci haconsegnato continui a raggiungere il cuore ela mente dei ragazzi, anche in un contestocome quello attuale in cui tutti i legami con ilpassato appaiono recisi.Come si legge infatti ne I diseredati, il libro diFrançois-Xavier Bellamy uscito in questi mesiin Italia, “l’emergenza assoluta oggi consistenel rifondare la trasmissione. Urgericonciliarsi con il significato stessodell’educazione per far vivere in ognuno lacultura per mezzo della quale l’uomo diventaumano, la libertà effettiva e un futurocomune possibile”.Su questo si fonda la quotidianità della vitascolastica in una proposta che si cerca dimodulare sulla diversità dei talenti e sulpasso che ogni ragazzo è in grado di tenere,perché il sapere diventi il fondamento di unacrescita armonica delle singole personalità.È solo in una dinamica di incontro reale conognuno di loro, infatti, che può scattare larisposta personale, secondo la massima caraa Sant’Agostino per cui “nihil cognoscitur nisiper amicitiam”: nulla si conosce se nondentro un’amicizia. Questo è il clima chepermette di continuare a portare avanti lasfida educativa, indicando la condizionenecessaria affinchè non si inaridisca,innanzitutto per noi adulti, il nostro umanocammino.

Paola Ombretta Sterninipreside delle scuole del Sacro Cuore

In queste settimanele scuole del Sacro Cuoresi aprono alla città.✔Sabato 26 novembre, dalle 10alle 12,30 , l’Open day della ScuolaPrimaria (a Cesena, in via don Minzoni, 57)

✔Sabato 3 dicembre, dalle 10alle 12,30 e dalle 15,30 alle 17l’Open day della Scuola Media(a Cesena, in via del Seminario, 85)

✔Open Week Primaria e Media(lezioni a porte apertesu appuntamento)dal 5 al 17 dicembree dal 9 al 14 gennaio

SABATO 22 OTTOBRE: L’INTERVENTO DEL VESCOVOALL’INAUGURAZIONE DEL NUOVO GIARDINODELLA SCUOLA DELL’INFANZIA E DELLA PRIMARIA,NELLA SEDE DI VIA DON MINZONI A CESENA

I RAGAZZI DEL LICEO DEL SACRO CUORE PROTAGONISTI A SCIENZAFIRENZEon il fresco stupore di unbambino guardavol’oggetto che tenevo in

mano: un cristallo blu, di unapiccolezza insignificante seconfrontato con le colossalistalagmiti che ricordavo di avervisto a Frasassi. Eppure, quelminuscolo gioiello di sale avevaimpiegato ben tre settimane perprendere forma, ospitato in unaparticolarissima “incubatrice”:un acquario per pesci tropicali,al quale era stata aggiunta unaresistenza da lavatrice ed untermostato per variare e regolarela temperatura.Era il prodotto del progettopresentato da un gruppo distudenti del Liceo del SacroCuore al concorso nazionale“ScienzAFirenze”, promosso daDiesse per incentivare lo studiodelle materie scientifiche e losviluppo del metodosperimentale.Il nostro team, a partire dal temadell’edizione dello scorso anno“Le trasformazioni nei fenomeninaturali”, ha scelto di

C

approfondire il fenomeno dellacristallizzazione, in quantofacilmente riproducibile ealtrettanto facilmenteriscontrabile in natura,affrontando un percorso checomportasse uno studio teoricodel processo e unasperimentazione pratica mirataalla sua dimostrazione e alla suaverifica. Durante la prima fasedell’esperienza, ciascuno di noisi è occupato di esaminare alivello teorico alcuni aspettispecifici del fenomeno,attraverso un meticoloso studiodell’argomento assegnatogli. Alla parte teorica è seguita lasperimentazione, costituita dapiù esperienze che miravano ad

esaminare diverse modalità diformazione del cristallo.La cristallizzazione è infatti unfenomeno che si verifica apartire da una stessa condizionedi partenza, cioè una soluzionesatura, dalla quale vienesottratto del solvente, in mododa permettere al soluto didepositarsi, creando il cristallo;tuttavia, vi sono molteplicipossibilità per raggiungere talerisultato: avevamo quindi decisodi considerarne più di una perpoter acquisire uno sguardo piùcompleto sulla natura delprocesso.Tra esse, la principale era lacristallizzazione in isotermia;questa modalità presentavaperò delle complicazioni, in

“La ricerca sperimentale, per un risultato mai scontato”Il racconto entusiasta di una studentessa

quanto la nostra intenzione diverificare i diversi effetti dellaformazione del cristallo adiverse temperature incontravaun ostacolo nel momento in cuici ritrovavamo a decidere comeriprodurre tale processosperimentalmente.È nata così l’idea di apportaredelle modifiche ad un acquarioper pesci tropicali coinvolgendoanche un ragazzo dell’Itis diCesena.Tutto il nostro progetto èconfluito in una tesina cheabbiamo prodotto raccontandole fasi di lavoro, risultati ecriticità. La giuria l’haselezionata permettendo alnostro gruppo di presentare lanostra esperienza durante il

convegno.La sorpresa più grande è stataindubbiamente la vittoria comesecondi classificati a livellonazionale.Sono molto grata ai professoridell’opportunità che harappresentato per me questainiziativa.Innanzitutto, è stata per noi unapossibilità di confronto e discambio di idee con altri ragazzi,una condivisionedell’esperienza della fatica e altempo stesso dellasoddisfazione che derivano dallaricerca sperimentale,permettendoci di toccare conmano la gioia di un risultato maiscontato.In secondo luogo, ha aiutato imiei compagni e me a farenostro un diverso sguardo versociò che ci circonda, poichél’apparenza nasconde spesso ununiverso di meravigliosesfaccettature, senza le quali si èpiù poveri.

Annarebecca Ceccarellistudentessa Liceo Scientifico