Evoluzione della Rete Idrica di Milano: Dalla Costruzione ... · disponibilità di fondi pubblici...
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FEDERUTILITY – FESTIVAL DELL’ACQUA 2013 – L’AQUILA
Carlo CARRETTINI – Direttore Acquedotto
Carlo CHIESA – Analisi e Sviluppo Acquedotto
SCIENZA E TECNICA DELLE ACQUE IN ITALIA FRA PASSATO E FUTURO
Evoluzione della Rete Idrica di Milano:
Dalla Costruzione alla Riabilitazione
8 ottobre 2013
SOMMARIO
pag.xx 1888: Nascita dell’acquedotto
pag.xx Evoluzione della rete idrica: estensione, età, materiali, diametri
pag.xx Fattori di invecchiamento e di conservazione delle tubazioni
pag.xx Indicatori dello stato di conservazione: perdite e rotture
pag.xx Estensione della vita utile della rete 1: riabilitazione vs. ricostruzione
pag.xx Estensione della vita utile della rete 2: gestione della pressione
1888: NASCE
L’ACQUEDOTTO
8 ottobre 20133Evoluzione della Rete Idrica di Milano:
Dalla Costruzione alla Riabilitazione
8 ottobre 20134Evoluzione della Rete Idrica di Milano:
Dalla Costruzione alla Riabilitazione
1888: NASCE
L’ACQUEDOTTO
L’ACQUEDOTTO ALLA FINE DELL ‘800
Fino verso la fine dell’800 Milano è priva di
pianificazione urbanistica
L’approvvigionamento idrico è assicurato per gli
usi domestici non potabili e produttivi dalla vasta
rete di canali alimentati da Ticino e Adda
Il fabbisogno potabile è invece assicurato da
migliaia di pozzi freatici che attingono, a pochi
metri di profondità (7-12 m), alla ricchissima
falda
IL PROGETTO DI FINE ‘800
L’abbondanza d’acqua diffusa su tutto il territorio cittadino ritarda la decisione di
dotare la città di una moderna rete idrica
Lo sviluppo demografico e il conseguente aumento di consumi e scarichi civili e
produttivi spinge il sindaco G. Belinzaghi ad indire un bando di progettazione
Tra il 1877 e il 1881 il comune esamina 13 progetti; nessuno convince
l’amministrazione o per la scarsità e lontananza delle sorgenti (fontanili e sorgenti
prealpine) o per l’opposizione delle popolazioni in cui le fonti si trovano
Tra il 1881 e il 1887 vengono esaminati altri 22 progetti; nessun progettista
dell’epoca, nemmeno l’ing. Villoresi, progettista del canale che unisce Adda e
Ticino, convince l’amministrazione
Nel 1886, sotto l’amministrazione del sindaco G. Negri, viene approvato il primo
piano urbanistico di Milano (Piano «Beruto»);
L’ufficio tecnico comunale, finalmente dotato di giovani e capaci tecnici e
ingegneri, tra cui F. Poggi, propone di utilizzare la fonte utilizzata da sempre: la
falda e il progetto viene approvato
8 ottobre 20135Evoluzione della Rete Idrica di Milano:
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IL PROGETTO DI FINE ‘800
Vengono progettati pozzi profondi 20-30 metri per attingere acqua pura e salubre; i primi due pozzi
sperimentali realizzati nel 1888 permettono di constatare che la falda è protetta da strati di argilla e la
risorsa è pura e abbondante.
L’acqua è in pressione, risale fino a pochi metri dal piano campagna, può essere facilmente aspirata da
pompe alternative azionate da cinghie e pulegge, installate un paio di metri sotto il piano stradale all’interno
di centrali idriche
La prima, denominata «Arena» è realizzata nel 1889; l’impianto è alimentato dai due pozzi sperimentali e da
altri quattro scavati nel frattempo; la centrale comprendeva due motrici a vapore alimentate da tre caldaie
che azionavano due pompe alternative da 70 l/s
L‘acqua serve il nuovo quartiere centrale compreso fra p.zza Castello, foro Bonaparte e
via Dante; l’acqua non utilizzata viene utilizzata per diluire le acque nere dello stesso
quartiere
Per regolarizzare la pressione vengono costruiti due grandi serbatoi di accumulo in quota
all'interno dei torrioni del Castello Sforzesco allora in fase di restauro e ampliamento
Questo primo impianto e relativa rete di distribuzione determina l’assetto strutturale che
l'acquedotto conserva ancora oggi: pozzi, serbatoi, centrali, rete
Inizia un progressivo e costante sviluppo della rete idrica, sostenuto dall’aumento dei
consumi innescato dalla consapevolezza di poter finalmente disporre di acqua
direttamente nelle proprie case
Tra la fine dell’800 e l’inizio del ‘900 la realizzazione della rete idrica assurge ad elemento
centrale di sviluppo e miglioramento della città ed è ancor più apprezzato il fatto che sia
una iniziativa pubblica e non privata come l’elettricità e il gas e poco dopo il telefono
Nel 1910 le centrali di pompaggio erano diventate 10, i pozzi 87; le pompe di spinta della
rete erano ormai di tipo centrifugo, alcune ancora azionate da motrici a vapore, ma la
maggior parte azionate da motori elettrici; erano anche in uso le prime elettropompe
sommerse per i pozzi
Altre 20 centrali e quasi 400 pozzi nonché 400 km di rete di distribuzione vengono
realizzati tra il 1912 e il 1939
EVOLUZIONE
DELLA RETE
IDRICA:
ESTENSIONE, ETÀ,
MATERIALI,
DIAMETRI
8 ottobre 20136Evoluzione della Rete Idrica di Milano:
Dalla Costruzione alla Riabilitazione
8 ottobre 20137Evoluzione della Rete Idrica di Milano:
Dalla Costruzione alla Riabilitazione
EVOLUZIONE
DELLA RETE
IDRICA:
ESTENSIONE, ETÀ,
MATERIALI,
DIAMETRI
ESTENSIONE
All’indomani della II Guerra Mondiale la rete raggiunge
l’estensione di circa 500 km
Nei decenni seguenti il piano di ricostruzione urbana
postbellico porta tale estensione agli attuali 2’100 km di rete
di distribuzione, 100 km di rete pozzi, 50’000 utenze
Il saldo finale fra nuove centrali e vecchie centrali dismesse è
di 30 unità, i pozzi sono nel frattempo diventati 600
Tra la fine della guerra e i primi anni ’80, lo sviluppo urbanistico e demografico e la
disponibilità di fondi pubblici contribuiscono a determinare un incremento di circa 40-50
km/anno
Negli ultimi 20 anni, l’inversione di segno di quegli stessi fattori, in particolare il venir
meno della finanza pubblica e la necessità di contenere la tariffa del SII, hanno rallentato
lo sviluppo e soprattutto il rinnovamento delle parti più vecchie
MATERIALI E DIAMETRI
Sin dalle origini, per la costruzione della rete idrica sono stati utilizzati solo materiali
metallici; il materiale predominate della rete di distribuzione è la ghisa grigia, impiegata
dalla fine dell’800 fino verso gli anni ’70, quando è stata sostituita dalla ghisa sferoidale
Quasi tutta la rete pozzi e le prementi in uscita dalle centrali sono state realizzate in
acciaio per la maggiore flessibilità di posa e l’indisponibilità di grandi diametri in ghisa
grigia
L’acciaio è stato anche utilizzato per sostituire brevi tratte di ghisa sferoidale della rete di
distribuzione laddove questa iniziava a manifestare debolezze strutturali e prima che la
metallurgia rendesse disponibile la ghisa sferoidale
Tre quarti della rete, essenzialmente la parte realizzata in ghisa grigia, ha diametri
compresi fra DN 150 e DN 300; i diametri maggiori o sono in acciaio o in ghisa sferoidale
8 ottobre 20138Evoluzione della Rete Idrica di Milano:
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RETE MAGLIATA
La struttura della rete di
distribuzione è formata da
maglie chiuse tutte
interconnesse
Ogni centrale pompa
direttamente in rete e
contribuisce al regime
idraulico dell’intero sistema
FATTORI DI
INVECCHIAMENTO
E DI
CONSERVAZIONE
DELLE TUBAZIONI
8 ottobre 20139Evoluzione della Rete Idrica di Milano:
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FATTORI DI
INVECCHIAMENTO
E DI
CONSERVAZIONE
DELLE TUBAZIONI
8 ottobre 201310Evoluzione della Rete Idrica di Milano:
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FATTORI DI INVECCHIAMENTO
Corrosione galvanica delle tubazioni provocata dalle correnti vaganti indotte dalla estesa
rete ferro-tramviaria presente in città, non adeguatamente contrasta da sistemi di
protezione catodica
Stress meccanico continuo provocato dall’intensivo uso del suolo e sottosuolo della città
da parte di oltre 30 aziende ed enti proprietari o concessionari di servizi a rete
(telecomunicazioni, elettricità, gas, trasporti, fognatura, ecc.)
Stress termico in particolare durante la stagione invernale, attualmente mitigato da inverni
più miti che nei decenni scorsi
FATTORI DI PROTEZIONE
Acqua incrostante che tende a formare sulle pareti delle tubazioni uno strato
protettivo formato essenzialmente da carbonato di calcio
Elevati standard di posa assicurati da tecnici e maestranze interni
all’organizzazione del servizio, dotati di grande professionalità ed esperienza
L’acqua della Città
di Milano, emunta e
distribuita, è
incrostante già in
condizioni normali
(a freddo), ci
troviamo nella parte
destra del grafico.
L’acqua della Città
di Milano, emunta e
distribuita, è
incrostante già in
condizioni normali
(a freddo), ci
troviamo nella parte
destra del grafico.
MISURA DELLA
CONSERVAZIONE
DELLA RETE:
PERDITE E
ROTTURE
8 ottobre 201311Evoluzione della Rete Idrica di Milano:
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TIPO DI PERDITE SECONDO IWA (INTERNATIONAL WATER ASSOCIATION)
Perdite di sottofondo (permanenti): perdite generalmente localizzate nelle giunzioni ed agli allacci alle utenze,
troppo piccole per essere localizzate con le tecnologie convenzionali
Perdite occulte non segnalate (lunga durata): perdite nascoste, localizzabili mediante tecnologie di rilevazione
del rumore (noise loggers, correlatori, ecc.), generano la maggior parte dei volumi persi
Perdite evidenti/Rotture (breve durata): perdite generalmente affioranti in superficie, a volte con allagamenti
improvvisi e crolli
INDICATORI
DELLO STATO DI
CONSERVAZIONE:
PERDITE E
ROTTURE
STATO DI CONSERVAZIONE
La stato di conservazione è normalmente difficile da quantificare in quanto la rete è
ovviamente inaccessibile o difficilmente ispezionabile
Un metodo indiretto ma efficace per rendersi conto dello stato della rete consiste
nell’analisi delle perdite e delle rotture, della loro diffusione e della loro entità
8 ottobre 201312Evoluzione della Rete Idrica di Milano:
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8 ottobre 201313Evoluzione della Rete Idrica di Milano:
Dalla Costruzione alla Riabilitazione
INDICATORI «CONVENZIONALI» E IWA
Il principale indicatore «convenzionale» consiste nella percentuale di volume di acqua persa rispetto al
volume di acqua immessa in rete
Risulta però un indicatore povero in quanto non considera il contesto (lunghezza della rete, condizioni al
contorno quali disponibilità risorsa, pressioni di esercizio e contatori..)
IWA e le più autorevoli Istituzioni internazionali del settore tra cui DVGW, AWWA, World Bank Institute non
ritengono, infatti, il valore percentuale come un indicatore affidabile delle Perdite Reali
L’IWA propone l’indicatore ILI per il confronto delle performance della gestione delle perdite reali fra diversi
sistemi e l’indicatore ICF per la valutazione dello stato di conservazione dell’infrastruttura
ILI (Infrastructure Leakage Index) è il
rapporto tra il volume annuo di perdite reali
CARL (Current Annual Real Losses) e il
volume di perdite reale fisiologica o
inevitabile UARL (Unavoidable Annual Real
Losses)
ICF (Infrastructure Condition Factor) è il
rapporto tra il volume delle perdite di
sottofondo (BL o Background Leakage) e il
volume inevitabile di perdite di sottofondo
(UBL o Unavoidable Background Leakage)
8 ottobre 201314Evoluzione della Rete Idrica di Milano:
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ESTENSIONE
DELLA VITA UTILE
DELLA RETE (1):
RIABILITAZIONE
VS.
RICOSTRUZIONE
TECNOLOGIE DI RIABILITAZIONE SPERIMENTATE E ADOTTATE IN PIANO D’AMBITO
Relining con resine bicomponenti spruzzate sulle pareti della tubazione (sperimentazione con 3M)
Relining con infilaggio di calza-resina nella tubazione (progetto SAFEPIPE con Politecnico di Milano)
RIABILITARE LA RETE ESISTENTE O RICOSTRUIRE?
Ricostruire: costi elevati, difficoltà ad ottenere autorizzazioni allo scavo, forte
impatto su viabilità e marciapiedi, interferenze con altre reti, tempi di posa lunghi,
però vita utile > 100 anni con ghisa sferoidale
Riabilitare con tecniche senza scavo: costi quasi dimezzati, autorizzazioni «più
facili», tempi di esecuzione minori, ma prospettiva durata 30-50 anni in funzione
della tecnologia utilizzata
8 ottobre 201315Evoluzione della Rete Idrica di Milano:
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ESTENSIONE
DELLA VITA UTILE
DELLA RETE (1):
RIABILITAZIONE
VS.
RICOSTRUZIONE
FASI DEL RELINING CON RESINE BICOMPONENTI (SPERIMENTAZIONE CON 3M)
Relining Slip Lining consistente
nell’inserzione di una tubazione in PEAD
all’interno di una tubazione esistente; la
diminuzione della sezione è in parte
compensata dalla drastica riduzione delle
perdite di carico
8 ottobre 201316Evoluzione della Rete Idrica di Milano:
Dalla Costruzione alla Riabilitazione
ESTENSIONE
DELLA VITA UTILE
DELLA RETE (1):
RIABILITAZIONE
VS.
RICOSTRUZIONE
TECNOLOGIE DI RIABILITAZIONE SPERIMENTATE E ADOTTATE IN PIANO
D’AMBITO
Relinig con tecnologia Cement Mortar Lining (CML) semi-strutturale di condotte di
adduzione in acciaio per l’acqua potabile, realizzato mediante applicazione
meccanizzata, sulla parete interna della tubazione, di uno strato in spessore costante di
malta cementizia
ESTENSIONE
DELLA VITA UTILE
DELLA RETE (2):
GESTIONE DELLA
PRESSIONE
8 ottobre 201317Evoluzione della Rete Idrica di Milano:
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ESTENSIONE
DELLA VITA UTILE
DELLA RETE (2):
GESTIONE DELLA
PRESSIONE
8 ottobre 201318Evoluzione della Rete Idrica di Milano:
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UNA RETE TOTALMENTE INTERCONNESSA, UN’UNICA PIEZOMETRICA
Per quasi un secolo l’acquedotto è stato sviluppato adottando il modulo originario: campo
pozzi, serbatoio, centrale, rete di distribuzione a servizio di una zona o quartiere, dal centro
via via verso la periferia
Ogni «tassello» è stato unito e integrato con i preesistenti, fino a formare un’unica rete
fittamente magliata e interconnessa senza soluzione di continuità
Schema funzionale ed efficace in un epoca in cui il costo dei materiali e dell’energia non
erano un problema
Questo schema non ha tenuto conto del dislivello geodetico fra nord e sud, dei
costi energetici derivanti, dello stress a cui la rete, invecchiando, sarebbe stata
sottoposta a causa dell’eccesso di pressione nelle zone meridionali
Negli ultimi anni l’energia di pompaggio è diventata la prima voce di costo della
gestione; studi IWA hanno dimostrato che ridurre la pressione massima consente
di estendere la vita residua di reti già vecchie messe a dura prova dallo stress
«urbano»
Pressioni NON GESTITEDislivello geodetico di 40 metri da
Nord-Ovest a Sud-Est
Unico piano piezometrico con
differenza di pressione di 25 m
Pressioni GESTITE
8 ottobre 201319Evoluzione della Rete Idrica di Milano:
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VANTAGGI DELLA GESTIONE DELLA PRESSIONE
Risparmio energetico
Riduzione del volume di perdita
Riduzione della frequenza di rottura
Riduzione del tasso di crescita delle perdite occulte
Estensione della vita delle infrastrutture e differimento della riabilitazione
In base alle simulazioni eseguite con InfoWorks WS e LEAKS, riducendo la
pressione media nel distretto di circa 1/3:
Il consumo delle utenze si riduce in modo poco significativo (attorno all’1%)
La riduzione percentuale delle perdite è invece più evidente (circa del 27%)
La riduzione dei costi energetici è intorno al 15-20%
Le rotture rete/anno e presa/anno si riducono anch’esse del 15% circa
Si ottengono ulteriori benefici finanziari per l’estensione della vita utile
dell’infrastruttura e il differimento della riabilitazione
STUDIO ZONA SPERIMENTALE DI PRESSIONE
È stato effettuato no studio per individuare una zona della rete idonea per la sperimentazione della gestione della
pressione, la cui domanda sottesa fosse garantita dalla capacità di una centrale e dal suo campo pozzi
Per lo studio è stato realizzato un modello matematico con InfoWorks WS per la parte idraulica (pompaggi, pressioni,
portate) e utilizzato il software LEAKS per valutare l’influenza della pressione sulla domanda e sulle perdite
La zona individuata, che ha preso il nome di distretto «Abbiategrasso», dal nome della centrale che la alimenta, è
situata nella parte sud di Milano; la sua creazione permetterà di ottenere una riduzione delle pressioni di circa 1,5 bar
Distretto «Abbiategrasso»
8 ottobre 201320Evoluzione della Rete Idrica di Milano:
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PROGETTO EUROPEO «ICEWATER»
MM, in partnership con aziende e enti di ricerca europei, tra cui Semens, Toshiba, Unesco-Ihe, Consorzio
Milano Ricerche, Italdata, partecipa allo sviluppo di un progetto di ricerca nel settore ICT per le risorse idriche
Il progetto prevede il disegno, la realizzazione e il test in campo nel Distretto «Abbiategrasso» di una
architettura ICT formata da tre livelli tra di loro integrati: strumentazione di processo, sistemi HW e SF di
comunicazione e distribuzione dei dati di campo, moduli SW di calcolo e supporto alle decisioni (DSS)
Uno dei moduli DSS del progetto, denominato «EAMS – Enhanced Asset Management System» avrà la
funzione di supportare la pianificazione degli interventi di riabilitazione
L’algoritmo di calcolo analizzerà ed elaborerà i dati storici della rete in termini di età, materiali, funzione
idraulica, perdite e rotture, e restituirà scenari di rischio che guideranno il gestore nella definizione delle priorità
di intervento
8 ottobre 201321Evoluzione della Rete Idrica di Milano:
Dalla Costruzione alla Riabilitazione
Grazie per l’attenzione!
ing. Carlo Carrettini
Direttore Acquedotto Metropolitana Milanese