Evoluzione del disegno

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Ornella Castellano Il disegno infantile dallo scarabocchio alle prime forme

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Ornella Castellano

Il disegno infantile dallo scarabocchio alle prime forme

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Come procederemo:

• 10 minuti per realizzare il vostro lavoro• Conversazione sui contenuti • Commento sui lavori personali• Dibattito

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Cosa dovete fare• Facciamo IL GIOCO DELLE NUVOLE

• Io comincio e tu continui…

•Dai un titolo

•Cosa significa per te?

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• Il lattante fin dai primi giorni di vita osserva la realtà che lo circonda, a pochi mesi d'età si accorge che alcuni oggetti lanciati o trascinati contro le superfici producono delle tracce, capisce ben presto che è possibile raggruppare cose come penne, gessi, matite ecc. in categorie d'oggetti che lasciano tracce precise. La scoperta della traccia è fondamentale, il lattante si rende conto che un suo movimento dell'apparato respiratorio origina una traccia sonora che egli è in grado di udire e che possono udire anche gli altri. Il successo lo incoraggia a ripetere l'azione, per l'aspetto piacevole che ha per lui e per gli effetti che ha sulle altre persone.

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Siamo alla ricerca di una globalità dei linguaggi e della possibilità di attivare abilità e competenze più vicine alle esigenze del sociale.

Il linguaggio verbale PAROLA è solo uno dei linguaggi.

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Vediamo brevemente quali sono le tracce lasciate dal bambino a livello di insight, pseudo consapevole:

LALLAZIONE: compare intorno ai 3 mesi; senza intenzione comunicativa. Per il bambino serve ad occupare l’apparato fonatorio con i gridolini e i pianti senza lacrime CONTROLLO SULL’AMBIENTE

Il bambino modifica a proprio vantaggio l’ambiente.

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È una sperimentazione di suoni

Il bambino cerca di riprodurre suoni piacevoli

La traccia grafica si struttura più avanti nel tempo perché richiede lo sviluppo neuropsicologico.

Di solito compare intorno ai 9 mesi

I primi strumenti sono costituiti da tutto ciò che fuoriesce dal corpo del bambino: bava, cibo, cacca.

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A differenza della traccia sonora, quella grafica ha il vantaggio di durare; è percettivamente stabile.

La traccia sonora sarà il mezzo per la relazione col

TU. È prevalentemente RELAZIONALE.

La traccia grafica sarà il mezzo per la relazione col

SE’. È prevalentemente AUTORIFLESSIVA

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Queste due tracce hanno un percorso evolutivo evidenziabile dal punto di vista semantico.

La progressione va dall’indefinito al definito.

Oltre alla semantica c’è la prosodia, cioè gli elementi che possono essere usati a livello conscio o inconscio.

Vengono usati a livello conscio solo da tecnici del disegno: artisti, pubblicisti, ecc.

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A livello grafico la prosodia è costituita da tutti i parametri grafici:

•OCCUPAZIONE DELLO SPAZIO•TRATTO•PRESSIONE•COLORE

Solo un accenno alla lezione specifica sui tratti di prosodia……………

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La linea organica, morbida o curva.Corrisponde all’emisfero destro.È dionisiaco. Immaginativa, estroversa, accomodante.Culturalmente si può identificare con la GreciaSono tondi l’eroe ed il suo aiutante…

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La linea retta o geometrica .Corrisponde all’emisfero destro.È apollinea, molto struttrata. Ragionamento ed introversione.Culturalmente si può identificare con Roma.…l’antagonista è spigoloso…

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Torniamo a noi…..

Come nel sonoro io entro in sintonia con la prosodia dell’altro, anche col grafico entro O MENO in relazione con la prosodia dell’altro.

Nel disegno ci sono più chiavi di lettura: ad esempio esiste una differenza fra il disegno pubblico e il disegno privato.

La scrittura è una forma di disegno particolare, simbolizzata, con progressione obbligata (alto-basso; six-dex). Difficilmente assolve una funzione figurativa.

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IL FOGLIO è

un PALCOSCENICO

sul quale si svolge una drammatizzazione.

Col disegno i bambini chiacchierano.

Collegano l’onomatopea del suono con l’onomatopea del gesto.

Per questo il disegno non è solo un prodotto finito, ma è un prodotto in divenire.

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Il disegno non ha la progressione obbligata della scrittura ma è libera ed è emotivamente guidata.

Il bambino deve esprimersi…Lo farà nella forma che lo gratifica di più…..

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È generalmente ad un anno d'età che il bambino prende in mano la matita, i primi segni sono più il prodotto di colpi che il bambino dà sul foglio ( tanto da provocare dei buchi), che la volontà di produrre dei segni grafici. Il controllo motorio del bambino è ancora molto limitato, mentre la sua carica d'energia e d'entusiasmo è grande.

Verso i 16 - 18 mesi. Il b. è affascinato dal suo scarabocchiare disordinato, che rappresenta per lui una forma di gioco, un piacere puro fino a sé stesso.Fra i due e i tre anni il bambino incomincia a dare un nome ai suoi scarabocchi, mostrando di voler attribuire dei significati al mondo circostante.

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Se il mio prodotto grafico non è accettato tenderò ad usare altri

canali comunicativi.

Una richiesta troppo anticipata di significazione inibisce fortemente

Vediamo:

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COSA HAI DISEGNATO? Fa scattare forme di autoconvinzione negativa circa la propria capacità comunicativa.

MI RACCONTI IL TUO DISEGNO? Ci permette di aver accesso ai processi compiuti o in divenire

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Il bambino che chiede all’adulto di disegnare per lui ha paura di non riuscirci. È insicuro.

SI DEVE INSEGNARE AL BAMBINO AD OSSERVARE. Il bambino guarda un oggetto,

lo pensa e poi disegna i particolari.

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Osserva e scarabocchia.Il bambino scriverà tanto meglio quanto più avrà scarabocchiato e non quanto più modelli stereotipati ha conquistato.

Tutta la prima fascia evolutiva deve favorire la capacità di

osservazione.

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"Lo scarabocchio è all'inizio un evento cinetico che provoca piacere motorio e visivo, un espressione dei movimenti della mano e del braccio sostenuti da un'attività globale di tutto o di una parte del corpo in cui non interviene il fattore intellettivo se non l'intenzione di lasciare una traccia" (Oliverio Ferrraris A. " Il significato del disegno infantile" Boringhieri 1978).

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Rhoda KellogArte autoappresa

La Kellog si riferisce al disegno come progressivo divenire verso una certa forma.

I BAMBINI DISEGNANO PER DISEGNARE.La motivazione è la ricerca interna del proprio senso di armonia e di estetica.

TUTTI I BAMBINI SANNO DISEGNARE FINCHE’ GLI ADULTI NON GLIELO INSEGNANO.

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E' molto difficile far capire ad un adulto che "arte" non significa affatto "copia" della realtà. Picasso sosteneva

appunto che gli adulti non dovrebbero insegnare a disegnare ai fanciulli, ma dovrebbero imparare da loro. Gli adulti che

insegnano ai bambini a disegnare in maniera realistica non sono effettivamente di aiuto e possono anche provocare un

danno.

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Lasciati a se stessi, senza l'intervento degli adulti, i fanciulli sviluppano di solito una gamma di forme che li mette in grado di raggiungere lo stadio culminante dell'arte autoappresa. Quindi se sono particolarmente dotati, possono anche diventare grandi artisti, non contaminati dalla mediocrità degli adulti di buon senso. Tuttavia, pochi fanciulli godono effettivamente di questa opportunità, e la maggior parte abbandona le attività artistiche dopo i primi anni di scuola.

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“… E’ semplice e forse anche giustificabile liquidare i primi scarabocchi come attività priva di significato o considerare l’attività artistica dei bambini come una imperfetta testimonianza del loro ambiente …... Per molto tempo si è creduto che il piacere primario che i bambini traggono dallo scarabocchio sia quello del movimento, o piacere motorio, ma altrettanto bene potremmo sostenere che il piacere primario è quello visivo …… Poiché la maggior parte degli adulti considera l’abilità del disegno rappresentativo come una dote eccezionale posseduta da pochi individui, e poiché quasi tutti i bambini sono in grado di tracciare degli scarabocchi, è molto difficile per noi, nella nostra qualità di adulti, renderci conto del fatto che questi ultimi possono costituire documenti preziosi per la comprensione dell’origine dell’arte.”

R. Kelogg –La comprensione dell’arte infantile

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IL CORPO CHE SI MUOVE E CHE LASCIA UN’IMPRONTA NELLO SPAZIO LASCIA LE TRACCE RICONDUCIBILI AI 20 SCARABOOCCHI FONDAMENTALI E CHE SONO RICONOSCIBILI IN TUTTE LE FORME D’ARTE.

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.

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Fase di sviluppo dello scarabocchio

• Rhoda Kellog ha identificato quattro stadi per lo sviluppo delle capacità grafiche spontanee dai primi segni dei bambini di meno di 2 anni alle rappresentazioni grafiche di quelli di 5 anni che cominciano a copiare gli schemi offerti dalla società.

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Il primo stadio è detto Stadio dei modelli (2 anni) è caratterizzato dalla produzione di:

Scarabocchi Elementari: sono semplici segni (linee singole, multiple, zig-zag, spirali cerchi imperfetti ecc.) espressione di variazione della tensione muscolare che non richiedono controllo visivo.

Modelli di Organizzazione: consistono nelle differenti modalità utilizzate dai bambini nel collocare gli scarabocchi sul foglio di carta (centrale, orizzontale, diagonale ecc.)

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La forma circolare è la prediletta a questa età, perché è dovuta ad un movimento di base che il b. compie facendo agire insieme la spalla, il braccio, il polso, la mano e le dita.Questo movimento è ripreso in arte-terapia come esercizio di riscaldamento per aiutare il soggetto a mettersi in contatto con sé stesso.

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Il secondo stadio è detto Stadio delle forme (2-3 anni) è caratterizzato dalla produzione di:

• Diagrammi: sono i primi segni realizzati dal bambino che possiedono una organizzazione interna e consistono in linee singole utilizzate per formare croci, triangoli, ovali e altre forme che vengono disegnate utilizzando come riferimento i bordi del foglio. I bambini disegnano i diagrammi combinandoli fra loro o con scarabocchi semplici.

• Forme Diagrammatiche Emergenti: costituiscono un livello di transizione prima dei diagrammi, sono disegnate senza usare come riferimento il bordo del foglio, non presentano ancora forme definite.

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• Il terzo stadio è detto Stadio del disegno (3-4 anni) in cui il bambino raggiunge la capacità di unificare tra loro i Diagrammi per formare delle combinazioni . I disegni più diffusi in questo stadio sono i soli, i radiali formati da 2 o più croci centrati sullo stesso punto. Il bambino a questa età non scarabocchia più solo per il piacere del movimento o per sentire la resistenza della matita sul foglio, ma per rappresentare sensazioni interne vissute intensamente.

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Inizialmente sarà una forma rotonda con due appendici inferiori, quindi la testa e le gambe. Gradualmente gli altri elementi compariranno: le braccia come due fili

attaccati alla testa, poi ancora un altro cerchio per definire "la pancia" e infine dei segni per caratterizzare il viso. Questi ultimi saranno indistintamente posti dentro o

fuori dal cerchio "viso" e solo diversi mesi dopo troveranno una collocazione esatta.

Intorno ai tre anni e mezzo, con l'arricchirsi dell'esperienza del bambino e del suo mondo interno

rappresentativo, emergono timidamente i primi abbozzi della "FIGURA UMANA".

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L'ultimo stadio è quello Pittorico (4-5 anni) è lo stadio del disegno rappresentativo. Il bambino comincia a disegnare simultaneamente figure umane, animali, edifici, vegetazione e mezzi di trasporto, combinando fra loro e differenziando le forme dei precedenti stadi. I primi disegni non sono basati sull'osservazione di oggetti o persone dell'ambiente del bambino, ma sono composizioni estetiche frutto di un precedente lavoro: una graduale evoluzione dai primi scarabocchi fino al disegno rappresentativo.

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• La successione cronologica degli stadi è orientativa sono frequenti regressioni o salti in avanti che dipendono dalla differenza individuale di ogni bambino e dalla stimolazione ambientale a cui è sottoposto.

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• Il colore è utilizzato in modo assolutamente personale e soggettivo; il viso potrà perciò essere rosso, blu o di qualsiasi altro colore che piaccia al "piccolo artista": ciò che ha importanza per il bambino è il soddisfacimento del suo piacere.

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IL DISEGNO E’ PRIORITARIAMENTE GIOCARE CON LE FORME, LE LINEE, I COLORI.

All’ingresso della scuola primaria ci sarà la caduta psicologica della parte figurativa; per questo è compito della pre-scuola educare al disegno

A 2 -3 anni si studia lo stadio del disegno

Il bambino comincia a unire le forme e poi giunge a forme socialmente significative.

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Funzioni del disegno

• FUNZIONE RIPRODUTTIVA Disegnando il bambino riproduce la realtà e le situazioni della realtà per come le ha osservate e per quanto sa fare.

• Ha valore cognitivo

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Il bambino coglie il mondo• Fenomeni di trasparenza (gambe sotto le

gonne; mobili dentro le case…• Errori logici e metrici (case e fiori della

stessa grandezza)

E’ produttivo promuovere l’osservazione della realtà e non lo è l’intervento sul disegno

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FUNZIONE NARRATIVA

• Narrazione a strati• Narrazione simbolizzata

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FUNZIONE PROIETTIVA• Il bambino utilizza il disegno come un

palcoscenico su cui interpreta il proprio personale modo di sentire la realtà esterna e quella interna

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FUNZIONE ESPRESSIVA

• Attraverso la scelta delle forme e dei colori il bambino “mette fuori” imprimendolo sul foglio, qualcosa di sé.

• Cambiando forma, misura e colore del foglio si modificherebbero alcune stereotipie.

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Al bambino lasciamo spazio e tempo; almeno mezz'ora al giorno per disegnare ciò che preferisce per favorire lo sviluppo del grado più elevato di intelligenza, cioè quello simbolico-astratto.

Lasciando sviluppare adeguatamente le proprie capacità artistiche, imparerà a leggere bene e in breve tempo. Infatti disegnare sviluppa nel fanciullo la capacità necessaria all'apprendimento della lettura e della scrittura. Inoltre lo scarabocchiare e il disegnare sviluppano le sottili abilità muscolari necessarie per tracciare segni precisi sul foglio, quindi anche l'imparare a scrivere sarà facilitato.   

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• “… E’ semplice e forse anche giustificabile liquidare i primi scarabocchi come attività priva di significato o considerare l’attività artistica dei bambini come una imperfetta testimonianza del loro ambiente… ... Per molto tempo si è creduto che il piacere primario che i bambini traggono dallo scarabocchio sia quello del movimento, o piacere motorio, ma altrettanto bene potremmo sostenere che il piacere primario è quello visivo… …Poiché la maggior parte degli adulti considera l’abilità del disegno rappresentativo come una dote eccezionale posseduta da pochi individui, e poiché quasi tutti i bambini sono in grado di tracciare degli scarabocchi, è molto difficile per noi, nella nostra qualità di adulti, renderci conto del fatto che questi ultimi possono costituire documenti preziosi per la comprensione dell’origine dell’arte.”

• R. Kelogg –La comprensione dell’arte infantile

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Argomenti collegati:

1- Tratti prosodici del disegno

2- Interpretazione psicologica del colore

3- Il disegno da strumento di espressione a strumento di diagnosi

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Bibliografia

BRUNO MUNARI Rose nell’insalata

STERN Dalla semiologia al linguaggio

LOWENFELD Creatività e sviluppo mentale

RISPOLI Macchie, pastrocchi

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E a tutte . . .

Buon viaggio!