Eventi ordinari (e straordinari) D Mare Nostrum, lo Nei ... · di bordo coordinato dal tenente di...

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15 NOTIZIARIO M ARINA della Stretto di Sicilia. Migranti a bordo di un mezzo da sbarco dell’unità anfibia San Giorgio, sullo sfondo. (foto Corrado Carrubba). Eventi ordinari (e straordinari) nello stretto di Sicilia di Carlo Disma D opo il termine dell’operazione Mare Nostrum, lo scorso 31 ottobre, la Marina ha continuato a ga- rantire nel Mediterraneo meridionale da una parte la maritime security, con il Dispositivo Navale di Si- curezza e Sorveglianza Marittima (DNSSM), dall’altra il controllo dei flussi migratori provenienti dalle coste nor- dafricane, partecipando alla più recente operazione con- giunta Triton, sotto l’egida dell’agenzia europea di controllo delle frontiere esterne Frontex, senza tralasciare l’attività di presenza e sorveglianza storicamente assicu- rata con le operazioni Constant Vigilance e Vigilanza Pesca. Nell’ambito di queste attività in mare si inseriscono degli interventi da non dimenticare, come il salvataggio dei 900 migranti alla fine del 2014, tra i quali si trovava la donna nigeriana che il giorno di Natale ha dato alla luce un bam- bino a bordo di nave Etna, assistita dal personale sanitario di bordo coordinato dal tenente di vascello medico Se- rena Petricciuolo in qualità di capo componente. Nei primi giorni del nuovo anno, il pattugliatore Libra, du- rante la partecipazione all’operazione Triton, ha effettuato un intervento di ricerca e soccorso al largo delle coste libiche nel pomeriggio dell’8 gennaio, per poi ricevere a bordo 210 migranti soccorsi 105 miglia a sud di Lampe- dusa da nave Maestrale. Sempre nave Libra è poi interve- nuta nella notte del 15 gennaio a sole 60 miglia da Tripoli per soccorrere due imbarcazioni ed accogliere altri mi- granti già tratti in salvo dal pattugliatore CP405 della Guardia Costiera, sottraendo al mare 490 persone. Anche in questo caso si sono verificate delle emergenze sanitarie per assistere due donne partorienti a distanza di poche ore una dall’altra. Nonostante le difficoltà in- trinseche legate alla piccola infermeria di bordo del pat- tugliatore e la giovane età del personale sanitario presente a bordo, il sottotenente di vascello medico Vin- cenzo Leone, assistito dal solo infermiere, capo di 3^ classe Angelo Vozza – rispettivamente di 27 e 23 anni – Mentre non conosce sosta il fenomeno della migrazione dalle coste nordafricane, a bordo delle Unità della Marina impegnate a fronteggiare l’emergenza nascono dei piccoli “cittadini del Mediterraneo” assistiti dal nostro personale medico.

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15N O T I Z I A R I OMARINA

della

Stretto di Sicilia. Migranti a bordo di un mezzo da sbarco dell’unità anfibia San Giorgio, sullo sfondo. (foto Corrado Carrubba).

Eventi ordinari (e straordinari)nello stretto di Sicilia

di Carlo Disma

Dopo il termine dell’operazione Mare Nostrum, loscorso 31 ottobre, la Marina ha continuato a ga-rantire nel Mediterraneo meridionale da una

parte la maritime security, con il Dispositivo Navale di Si-curezza e Sorveglianza Marittima (DNSSM), dall’altra ilcontrollo dei flussi migratori provenienti dalle coste nor-dafricane, partecipando alla più recente operazione con-giunta Triton, sotto l’egida dell’agenzia europea dicontrollo delle frontiere esterne Frontex, senza tralasciarel’attività di presenza e sorveglianza storicamente assicu-rata con le operazioni Constant Vigilance e Vigilanza Pesca.Nell’ambito di queste attività in mare si inseriscono degliinterventi da non dimenticare, come il salvataggio dei 900migranti alla fine del 2014, tra i quali si trovava la donnanigeriana che il giorno di Natale ha dato alla luce un bam-bino a bordo di nave Etna, assistita dal personale sanitariodi bordo coordinato dal tenente di vascello medico Se-rena Petricciuolo in qualità di capo componente.

Nei primi giorni del nuovo anno, il pattugliatore Libra, du-rante la partecipazione all’operazione Triton, ha effettuatoun intervento di ricerca e soccorso al largo delle costelibiche nel pomeriggio dell’8 gennaio, per poi ricevere abordo 210 migranti soccorsi 105 miglia a sud di Lampe-dusa da nave Maestrale. Sempre nave Libra è poi interve-nuta nella notte del 15 gennaio a sole 60 miglia da Tripoliper soccorrere due imbarcazioni ed accogliere altri mi-granti già tratti in salvo dal pattugliatore CP405 dellaGuardia Costiera, sottraendo al mare 490 persone.Anche in questo caso si sono verificate delle emergenzesanitarie per assistere due donne partorienti a distanzadi poche ore una dall’altra. Nonostante le difficoltà in-trinseche legate alla piccola infermeria di bordo del pat-tugliatore e la giovane età del personale sanitariopresente a bordo, il sottotenente di vascello medico Vin-cenzo Leone, assistito dal solo infermiere, capo di 3^classe Angelo Vozza – rispettivamente di 27 e 23 anni –

Mentre non conosce sosta il fenomeno della migrazione dalle coste nordafricane, a bordo delle Unità della Marina impegnate a fronteggiarel’emergenza nascono dei piccoli “cittadini del Mediterraneo” assistiti dal nostro personale medico.

“Non lasciamo occupare lo spazio dell’attenzione pubblica solo a italiani indegni, ren-diamo omaggio a italiani esemplari come la dottoressa Serena Petricciuolo, medicodella Marina Militare che la notte di Natale ha aiutato una profuga nigeriana a darealla luce il suo bambino. Siamo orgogliosi di questi italiani campioni di cultura e di so-lidarietà”. Così il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, durante il con-sueto discorso di fine anno, ha sorpreso il tenente di vascello medico SerenaPetricciuolo, mentre si trovava a bordo di nave Etna, in infermeria con la suacomponente sanitaria ad ascoltare, come milioni di italiani. L’abbiamo incontrata,Serena, e lei ci ha raccontato come ha vissuto queste emozioni. Lei è il medico di bordo su nave Etna della Marina Militare, il giorno diNatale quale missione stavate svolgendo e cosa è accaduto?Ero imbarcata su nave Etna, a bordo della quale ricopro l’incarico di medico, fa-cevamo parte del Dispositivo Navale di Sorveglianza e Sicurezza Marittima. Erastata una giornata intensa come le giornate precedenti, con molti trasbordi dimigranti, il mare era molto agitato e nella notte tra il 24 e il 25 dicembre le tem-perature si erano molto abbassate. Avevamo già recuperato centinaia di migranti,avevamo lavorato anche nelle ore della vigilia fino a notte fonda. Quella nottec’è stata la gioia di un parto. Kate, una donna nigeriana che viaggiava con unodei suoi figli, era già alla quarta gravidanza, era all’ottavo mese e mezzo ed il pic-colo è nato grazie al lavoro di tutta l’équipe: uno splendido bambino di 3 chili emezzo. Kate in onore dell’Italia l’ha chiamato Testimony Salvatore. Un’immensagioia arrivata a coronamento di un impegno senza sosta in mare durato giorni,aiutarla a far nascere il suo bambino è stata per me una felicità immensa che miha reso davvero orgogliosa del lavoro che faccio. Quella notte ci sono state tan-tissime attività da fare, effettuare il controllo sanitario dei migranti, coprirli, darglida bere, farli mangiare con ordine. Se non si collabora, se non si è una vera fa-miglia non si può lavorare. A bordo, un grande esempio di squadra: il team sa-nitario della Marina, la meravigliosa dott.ssa Maita Sartori della Fondazione Ravacon la dott.ssa Sara Modde del Corpo Italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta,le infermiere del corpo Infermiere Volontarie della Croce Rossa e i militari dellaCroce Rossa per il contenimento del rischio biologico, tutti insieme per un unicoobiettivo: salvare vite umane in mare, e in questo caso avere l’onore di vivereinsieme l’emozione di far nascere una nuova vita, una speranza per il futuro.Cosa ha provato quando il presidente Napolitano l’ha citata tra gli ita-liani esemplari la notte del 31 dicembre? Dove si trovava?Ero a bordo, la nave era ormeggiata nel porto di Augusta al termine di un’attivitàoperativa, io e i miei colleghi avevamo deciso di passare il capodanno a bordotutti insieme. Per puro caso ascoltavamo il discorso di Napolitano e quando luimi ha citata l’emozione è stata enorme. Mi trovato in infermeria con tutto ilteam sanitario. Un onore immenso. Il più bel Capodanno della mia vita. Pocodopo mi ha chiamata mio padre, commosso.Come è iniziata la sua passione per il mare e la decisione di arruolarsi inMarina?Io sono di Taranto ed è stato guardando le navi militari ormeggiate nel portodella mia città che mi sono innamorata della Marina sin da piccola. Il mio sognoera anche diventare un medico. Quando ho saputo, per caso, che c’era la possi-bilità di diventare ufficiale medico in Marina ho partecipato al concorso per en-trare in Accademia Navale e l’ho vinto, iniziando l’iter previsto per gli allievi ufficialidei ruoli normali nel 2003. Ho completato gli studi nel 2011, laureandomi in me-dicina e chirurgia alla facoltà di Pisa. Avevo sempre guardato dal di fuori la MarinaMilitare e la medicina, come sogni: sono stata molto fortunata a poterli realizzareentrambi in una volta sola, diventando medico e ufficiale allo stesso tempo.

Intervista al tenente di vascello Serena Petricciuolo, ufficiale medico di nave Etna,

che ha aiutato una migrante a partorire a bordo la notte di Natale

di Palma Agosta

Mar Mediterraneo 16 gennaio 2015, hangar di nave Libra. In alto a sinistra: il medico di bordo sottotenente di vascello VincenzoLeone e l’infermiere capo di 3^ classe Angelo Vozza hanno appenaassistito le donne partorienti; sopra: il comandante di nave Libra, te-nente di vascello Alessandro Rispoli, assiste una donna partoriente.Nella immagine di sfondo: una fase del recupero di migranti tra-sportati a bordo di una unità della Marina. (foto di Corrado Carrubba).

hanno dato dimostrazione della propria competenza e idue parti hanno avuto esito positivo. In particolare, ilprimo episodio ha visto la partecipazione attiva del co-mandante della nave, tenente di vascello Alessandro Ri-spoli, intervenuto in supporto dello staff sanitario, mentreper il secondo caso è stata imbarcata un’ostetrica dellaFondazione Rava da Lampedusa, mostrando come la col-laborazione sia realmente efficace tra i membri dell’equi-paggio e con le organizzazioni partner della Forza Armata.

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