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7 Europa Emergente e CSI

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Europa Emergente e CSI

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SACE in Europa Emergente e CSI

POLONIA

LITUANIA

LETTONIA

ESTONIA

BIELORUSSIA

ROMANIA

MOLDAVIA

BULGARIA

ALBANIA

MACEDONIA

MALTA

BOSNIA

UNGHERIA

SLOVACCHIAREP. CECA

SERBIA

MONTENEGRO

UCRAINA

SLOVENIA

CROAZIA

TURCHIA

CIPRO

GEORGIA

ARMENIAAZERBAIJAN

UZ

TURKMENISTA

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AperturaApertura con condizioniChiusura

RUSSIA

ZBEKISTAN

AN

KAZAKISTAN

TAJIKISTANKYRGYZISTAN

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EUROPA EMERGENTE E CSI

EUROPA EMERGENTE E CSI

Low Medium High

Executive summary

RISCHIO: M2 OUTLOOK: STABILE

Rischio politico. La stabilità politica nell’area rimane relativamente elevata, se si escludono le economie piùdeboli e i paesi in cui persistono tensioni geopolitiche.Rischio economico. La situazione economica è relativamente solida. Mentre la maggior parte dei paesi del-l’Europa Emergente fatica a soddisfare i criteri di Maastricht, la performance delle economie dei paesi CSI èfortemente dipendente dalla dotazione di materie prime, in particolare energetiche.Rischio bancario e operativo. I sistemi bancari sono in miglioramento ma potrebbero soffrire della recentecrisi del credito. Sono stati avviati molti investimenti nel settore delle infrastrutture. I maggiori rischi legatialla burocrazia e alla corruzione sono concentrati prevalentemente nei paesi CSI.

Principali indicatori economici: Europa Emergente1

2004 2005 2006s 2007p 2008pPIL (variazione % reale) 6,7 5,6 6,3 5,8 5,2Inflazione media annua (%) 6,1 4,9 5 5,1 4,1Bilancia dei pagamenti• Esportazioni (variazione %) 15,4 9,7 13,3 11,8 10,4• Importazioni (variazione %) 16,7 9 12,9 13,4 10,4• Saldo transazioni correnti ($ mld) -59,7 -61,9 -88,1 -119,2 -134,3• Saldo transazioni correnti/PIL (%) -5,9 -5,2 -6,6 -7,3 -7,5Debito estero totale ($ mld) 539,8 588,5 745,6 843,6 929,9Debito estero totale/PIL (%) 53,3 49,4 55,7 51,8 52,1Debt service ratio (%) 21,6 20,7 21 19,6 18,8S: stime - P: previsioni - Fonte: FMI, novembre 2007

Principali indicatori economici: CSI2

2004 2005 2006s 2007p 2008pPIL (variazione % reale) 8,4 6,6 7,7 7,8 7Inflazione media annua (%) 10,3 12,1 9,4 8,9 8,3Bilancia dei pagamenti• Esportazioni (variazione %) 13,4 4,7 8 8,1 7,7• Importazioni (variazione %) 20,0 15,3 18,2 20,1 15,2• Saldo transazioni correnti ($ mld) 63,5 88,3 98,4 77,2 57,7• Saldo transazioni correnti/PIL (%) 8,2 8,8 7,6 4,8 3,0Debito estero totale ($ mld) 280,9 335,1 420,2 534 610,5Debito estero totale/PIL (%) 36,2 33,4 32,5 33,4 31,8Debt service ratio (%) 24,4 27,6 29,7 21,0 21,2S: stime - P: previsioni - Fonte: FMI, novembre 2007

1 Include i seguenti paesi: Albania, Bulgaria, Croazia, Repubblica Ceca, Estonia, Lettonia, Lituania, Macedonia (F.Y.R.), Malta, Polo-

nia Romania, Slovacchia, Turchia e Ungheria. 2 Include anche la Mongolia.

– +L1 L2 L3 M1 M2 M3 H1 H2 H3

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EUROPA EMERGENTE E CSI

Rischio politico

RISCHIO: MEDIO OUTLOOK: STABILE

Politica interna. I paesi dell’Europa Emergente hanno beneficiato di una situazione politica stabile e hannoconfermato il consolidamento della democrazia. Non mancano aree ad alto grado di incertezza: come la Tur-chia, che appare come un paese diviso tra tendenze kemaliste e islamiste, oppure i paesi balcanici, su cui pe-sa l’ancora irrisolta questione del Kosovo e le divisioni etniche interne. I paesi della CSI sono stabili politi-camente, anche grazie ad una gestione tendenzialmente autoritaria del potere. Costituiscono un’eccezione ipaesi coinvolti, nel recente passato, dalle “rivoluzioni colorate”, come Ucraina, Georgia e Kirghizistan, in cuisopravvivono tensioni tra le élite filo-occidentali e quelle filo-russe: difficilmente verranno risolte nel breveperiodo. Relazioni internazionali. L’Europa Emergente guarda con favore all’Occidente e, in particolare, alle sue isti-tuzioni economiche e militari (IFI, UE e NATO). I paesi della CSI devono confrontarsi con la Russia che,grazie al suo peso economico ed energetico, sta premendo per riconquistare l’influenza sui paesi dell’ex Unio-ne Sovietica. L’area nel suo complesso non è esente da questioni geopolitiche irrisolte e dal possibile effettodestabilizzante sugli equilibri regionali: il Kosovo nell’area balcanica, la Transnistria in Moldavia, l’Ossezia el’Abkhazia in Georgia, il Nagorno Karabakh conteso tra Armenia ed Azerbaijan, la Cecenia in Russia. La que-stione degli approvvigionamenti energetici è diventata centrale per i paesi europei: avrà certamente un pesocrescente nei rapporti tra Russia e paesi europei, soprattutto fino a quando non verrà definita a Bruxelles unapolitica energetica comune.

Rischio economico

RISCHIO: MEDIO OUTLOOK: STABILE

Attività economica. La crescita del PIL reale è stata robusta in tutta l’area, sostenuta soprattutto dall’aumen-to del consumo privato e dal crescente afflusso di IDE, principalmente legato alla delocalizzazione nei paesidell’Europa centro orientale e alla privatizzazione di imprese pubbliche nei paesi balcanici e della CSI. La cre-scita economica della Russia e dei paesi dell’Asia centrale è stata mantenuta elevata dai prezzi delle commodity,in particolare degli idrocarburi. Le prospettive di crescita restano positive per il biennio 2007-08, anche se inleggera diminuzione. Bilancio pubblico e inflazione. Bilancio pubblico e inflazione sono osservati speciali nei 10 paesi di recenteammissione nell’UE, in quanto costituiscono 2 dei 5 requisiti da soddisfare per l’adozione dell’euro. Infattila maggior parte dei paesi ha fallito nel soddisfarli contemporaneamene. Nei paesi europei non-UE e nei pae-si CSI, se si escludono le oil-economies, si sono invece registrati deficit di bilancio. L’inflazione media è stataelevata nel 2006, e dovrebbe mantenersi tale anche nel 2007-08, a causa degli elevati prezzi degli idrocarburie della forte espansione del credito ai privati. Bilancia dei pagamenti. Nel 2006 la dinamica delle esportazioni è rimasta sostenuta e in miglioramento, so-prattutto nei paesi dell’Europa Emergente. Nei paesi CSI il settore energetico è stato particolarmente influen-te sul saldo commerciale a seconda della dotazione di oil&gas di ciascun paese. I paesi esportatori, nonostan-te registrino elevati surplus di parte corrente, rischiano di aumentare la dipendenza da tale settore, mentre ipaesi importatori hanno visto aumentare la dipendenza dalla Russia che controlla, quasi monopolisticamen-te, il mercato dell’area. Il saldo di parte corrente medio nel 2006 è stato pari al 7,6% del PIL. Al contrario, neipaesi dell’Europa Emergente si è registrato un deficit di parte corrente medio del 6,6% in rapporto al PIL. Peril 2007-08 si prevede che il saldo delle partite correnti peggiori in entrambe le aree.

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Crescita PIL Inflazione

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Posizione debitoria e riserve internazionali. A fine 2006 il debito con l’estero dei paesi dell’Europa Emer-gente era intorno al 55% del PIL mentre l’indebitamento dei paesi CSI si attestava intorno al 32% del PIL. Ilservizio del debito è stato, tuttavia, molto più elevato nei paesi CSI anche se, per il biennio 2007-08, si pre-vede converga, in entrambe le aree, ad un valore prossimo al 20%. Le riserve in valuta sono cospicue nei pae-si CSI grazie alle entrate derivanti dall’esportazione degli idrocarburi.Tasso di cambio. Nell’area esistono diversi regimi di cambio. I paesi dell’Europa Emergente sono, per la mag-gior parte, ancorati all’euro. Si registra una generale tendenza all’apprezzamento di tutte le valute.

Saldo delle transazioni correnti Crescita PIL e inflazioneEuropa Emergente Europa Emergente

Saldo delle transazioni correnti Crescita PIL e inflazioneCSI CSI

Rischio bancario

RISCHIO: MEDIO OUTLOOK: NEGATIVO

Struttura del sistema. I sistemi bancari dell’Europa Emergente sono migliorati notevolmente soprattutto gra-zie alla crescente presenza di attori stranieri. In alcuni paesi le banche straniere arrivano a controllare più del50% degli asset. Nei paesi CSI lo stato gioca ancora un ruolo rilevante. Inoltre, i sistemi di tali paesi sono ca-ratterizzati da un numero elevato di attori e, allo stesso tempo, dal potere di mercato di poche banche checontrollano quote, di asset e depositi, superiori al 50% del totale.

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EUROPA EMERGENTE E CSI

Performance. Gli indicatori di solidità finanziaria nei paesi dell’Europa Emergente sono positivi. Le banchesono ben capitalizzate, hanno una capitalizzazione adeguata, una buona qualità degli asset ed una discreta red-ditività. Non mancano tuttavia le eccezioni, in particolare nei paesi balcanici e baltici. Anche nei paesi CSIsi è registrato un miglioramento negli indicatori di solidità, seppure il settore bancario risulta più fragile e me-no sviluppato, soprattutto nell’Asia Centrale. La trasparenza è limitata, soprattutto negli assetti proprietari, ela supervisione delle banche centrali spesso è carente. In entrambe le aree, la forte espansione del credito e ladipendenza dai prestiti stranieri potrebbero costituire elementi di instabilità, aumentando il rischio di cambioe di liquidità. Alcuni paesi (ad esempio: Kazakistan, Russia, Ucraina e paesi baltici) potrebbero essere partico-larmente vulnerabili alle turbolenze finanziarie, iniziate questa estate con la crisi dei mutui subprime. In par-ticolare, l’aumento nella percezione del rischio degli investitori e l’ampliamento degli spread potrebbero ave-re effetti negativi sulla capacità delle banche fortemente indebitate con l’estero di emettere nuovo debito e ri-finanziare i prestiti in valuta forte.

Rischio operativo

RISCHIO: MEDIO OUTLOOK: POSITIVO

Sistema legale. Gli sforzi compiuti dai paesi dell’Europa Emergente per adeguarsi all’acquis communautairehanno comportato un sostanziale miglioramento nel sistema legale. Il sistema normativo e giudiziario sonocompleti e tendenzialmente adeguati agli standard europei. Al contrario, molti paesi CSI soffrono di limitatatrasparenza, eccessiva burocrazia, scarsa indipendenza dei giudici e la corruzione, talvolta, può costituire unlimite per l’attività degli investitori internazionali. Atteggiamento nei confronti degli investitori esteri. L’Europa Emergente è aperta agli investitori internazio-nali e non presenta particolari limitazioni alla loro attività. I paesi CSI limitano l’apertura in alcuni settoristrategici, come per esempio quello dell’oil&gas in cui si è registrata la tendenza alla cosiddetta creeping expro-priation a sfavore dei grandi gruppi energetici internazionali firmatari di PSAs (Production Sharing Agreements).Non esistono particolari limitazioni alla convertibilità della valuta né restrizioni ai movimenti di capitali, sesi escludono i paesi dell’Asia centrale. Si registra, inoltre, un miglioramento generale nell’attitudine dei gover-ni nei confronti degli investitori, vista la necessità di attrarre capitali esteri.Infrastrutture, sicurezza e calamità naturali. Nel biennio 2006-07 si è assistito a un generale miglioramentodelle infrastrutture; l’Europa Emergente, in particolare, ha beneficiato dei progetti di investimento dell’UE.Tuttavia anche i paesi CSI hanno visto crescere la qualità delle proprie infrastrutture, eccetto le economie piùfragili. Nel corso del biennio 2006-07 è cresciuto il numero dei progetti finalizzati all’aumento dell’export diidrocarburi. Gli episodi di violenza politica rimangono circoscritti ai paesi con forti tensioni geopolitiche (ter-ritori contesi o indipendentisti) o attraversati da profonde divisioni etniche. I rischi legati alle calamità natu-rali sono nel complesso limitati.

Interscambio con l’Italia

Commercio. Nel 2006 l’interscambio tra Italia e l’area Europa Emergente e CSI è aumentato del 21%, rag-giungendo circa 103 milioni di euro. Il deficit commerciale italiano è peggiorato passando da 86 milioni nel2005 di euro di dollari a 2,3 miliardi. Le esportazioni sono state pari a 50,2 miliardi di euro, in crescita rispet-to al 2005 del 18%, mentre le importazioni a 52,5 miliardi, in aumento del 23%. I settori principali dell’ex-port italiano sono stati: la meccanica strumentale (24% del totale), metallurgia e prodotti in metallo (12%) e,sullo stesso livello, autoveicoli, elettronica ed elettrotecnica e prodotti chimici e fibre (8%). I principali pro-dotti importati sono stati i prodotti delle cave e delle miniere (28% del totale), metallurgia e prodotti in me-

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altro22%

prod. tessili 7%

abbigliamento 5%

pelli e calzature6%

prod. chimici e fibre8% elettronica ed

elettrotecnica8%

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importazioni esportazioni saldi

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EUROPA EMERGENTE E CSI

tallo (16%) e autoveicoli (11%). Nel corso del 2007 le esportazioni italiane hanno avuto una dinamica legger-mente superiore a quella delle importazioni ed in linea con la forte dinamica dell’anno scorso.Investimenti diretti esteri. Europa Emergente e CSI è la seconda area del mondo per afflusso di IDE, dopol’Asia e Pacifico: a fine 2006 è stato pari a circa 90 miliardi di dollari, in aumento del 75% rispetto al 2005.Gran parte degli investimenti esteri italiani sono diretti verso i paesi dell’Europa centro orientale.

Esportazioni italiane nell’area per settori Interscambio commerciale con l’area(2006, %) (1997-2006, mld €)

Garanzie SACE al 30 settembre 2007

Le garanzie deliberate (capitale e interessi) nei paesi dell’area sono pari a 6.591,4 milioni di euro. Le garanzieperfezionate in quota capitale ammontano a 4.465,3 milioni di euro, di cui 3.205,6 milioni di euro già erogati.

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ALBANIA

Low Medium High

Executive summary

RISCHIO: H1 OUTLOOK: STABILE

Rischio politico. La situazione politica è stabile. Le sfide che l’esecutivo si trova ad affrontare sono legate al-l’ammissione nella NATO e nell’UE.Rischio economico. Il paese ha difficoltà nel soddisfare il consumo di energia elettrica. Ciò incide notevol-mente sulla crescita economica e sul deficit di parte corrente. Quest’ultimo è uno dei principali elementi divulnerabilità dell’economia. Tuttavia vi sono buone prospettive per il settore del turismo e delle costruzioni.Rischio bancario e operativo. Il sistema bancario ed il contesto operativo sono ancora problematici, rispettoai paesi dell’area. Tuttavia l’obiettivo dell’ammissione nell’UE costituisce uno stimolo al miglioramento e al-l’approvazione delle riforme.

Condizioni di assicurabilità SACE Categoria OCSE: 6/7Rischio sovrano: apertura (nel rispetto dei limiti del FMI)Rischio bancario: aperturaRischio corporate: apertura

Principali indicatori economici2004 2005 2006s 2007p 2008p

PIL (variazione % reale) 5,9 5,5 5,0 6,0 6,0Inflazione media annua (%) 2,9 2,4 2,4 2,5 3,4Saldo Bilancio Pubblico/PIL (%) -5,1 -3,6 -3,2 -3,9 -3,9Bilancia dei pagamenti• Esportazioni (€ mld) 0,5 0,5 0,6 0,8 0,9• Importazioni (€ mld) 1,7 2,0 2,3 2,6 2,8• Saldo bilancia commerciale (€ mld) -1,2 -1,5 -1,7 -1,8 -1,9• Saldo transazioni correnti (€ mld) -0,2 -0,4 -0,4 -0,6 -0,6• Saldo transazioni correnti/PIL (%) -3,9 -6,5 -5,8 -7,4 -6,5Debito estero totale (€ mld) 1,2 1,4 1,4 1,6 1,7 Debito estero totale/PIL (%) 20,4 20,5 19,8 19,9 19,8 Debt service ratio (%) 4,1 3,9 4,7 4,5 5,2Riserve valutarie lorde (€ mld) 1,0 1,2 1,3 1,5 1,6 Riserve valutarie lorde (mesi import.) 3,9 4,0 4,0 4,1 4,2Cambio medio ALL/USD* 102,8 99,9 98,1 91,9 91,5S: stime - P: previsioni.- Fonte: FMI, luglio 2007; *EIU Bureau van Dijk, luglio 2007

Rating Standard and Poor’s Moody’s Fitch SACE- B1 - -

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Albania

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EUROPA EMERGENTE E CSI

Rischio politico

RISCHIO: MEDIO OUTLOOK: STABILE

Politica interna. Il Partito Democratico di Sali Berisha ha vinto le elezioni del 2005 ed è alla guida della co-alizione di maggioranza. Le elezioni amministrative, tenutesi nel febbraio 2007, hanno penalizzato i partitidella coalizione di governo che ora stanno cercando di dare attuazione alle riforme previste dal programma(lotta alla corruzione, supporto alla crescita e minor ruolo dello stato nell’economia). Il 20 luglio il parlamen-to albanese ha eletto il nuovo capo dello Stato: Bamir Topi, vicepresidente del Partito Democratico. In ragio-ne di ciò il controllo sulla politica albanese di Berisha si è notevolmente rafforzato. Non sembrano esserciproblemi specifici di instabilità politica.Relazioni internazionali. Diventare membro della NATO e della UE sono le due priorità della politica este-ra albanese. Nel summit NATO del 2008 a Bucarest, l’Albania dovrebbe esser inclusa tra i paesi invitati ad en-trare nell’alleanza. Per quanto riguarda l’UE, l’Albania partecipa allo Stabilisation and Association Process (SAP).Il 12 giugno 2006 ha firmato lo Stabilisation and Association Agreement (SAA) che dovrà deve esser ratificato datutti i membri dell’Unione affinché entri in vigore. Le relazioni con gli stati della regione sono pacifici. Gliunici elementi di tensione riguardano la questione dell’indipendenza del Kosovo (abitato da albanesi) e del-la tutela delle minoranze albanesi in Grecia e Macedonia. Tuttavia la possibilità che tali questioni possano ori-ginare conflitti violenti è molto improbabile.

Rischio economico

RISCHIO: MEDIO OUTLOOK: STABILE

Attività economica. L’elevata domanda interna, sostenuta dal cospicuo afflusso di rimesse degli immigrati edal boom nel settore del credito, è stata uno dei principali motori della crescita del PIL. Il rallentamento nel2006 (5% rispetto al 5,5-6% nel biennio 2004-05) è stato provocato dalla competizione crescente nel settoretessile e calzaturiero da parte delle economie asiatiche e da problemi nella produzione di elettricità (la socie-tà elettrica pubblica KESH non riesce a soddisfare il consumo interno). Per il biennio 2007-08 la crescita delPIL, prevista intorno al 6%, potrebbe esser sostenuta da una buona performance del settore del turismo e del-le costruzioni. Bilancio pubblico e inflazione. Il deficit di bilancio sul PIL è progressivamente migliorato negli ultimi anni(arrivando al 3,2% del PIL nel 2006) grazie ad una migliore raccolta delle tasse. Tuttavia si prevede un peggio-ramento per il periodo 2007-08 (intorno al 3,9% del PIL) a causa di un aumento della spesa nell’educazione,sanità e infrastrutture. Sulla quota della spesa rientra anche il sostegno alla società elettrica KESH. L’obiettivodi inflation targeting della Banca Centrale albanese (2-4%) è stato ampiamente raggiunto nel periodo 2004-06mantenendosi al di sotto del 2,9%. Per il 2008 è previsto in lieve aumento al 3,4% per via delle pressioni deiprezzi internazionali del petrolio e dell’aumento delle forniture elettriche.Bilancia dei pagamenti. Il paese sperimenta un elevato deficit sia nella bilancia commerciale sia nella bilan-cia dei servizi (1,7 miliardi di euro). Gli elevati trasferimenti privati (principalmente rimesse), pari al 14% delPIL, impediscono che il deficit di parte corrente vada fuori controllo, sebbene rimanga comunque elevato.Nel 2007 il saldo di parte corrente dovrebbe toccare il suo record negativo (7,5% del PIL) a causa delle cre-scenti importazioni energetiche. Gli investimenti diretti esteri nel 2006 sono stati pari al 3,5% del PIL (per unvalore di 259 milioni di euro) ed è previsto un aumento intorno al 5% per il prossimo biennio.Posizione debitoria e riserve internazionali. Il debito estero si mantiene su livelli contenuti, intorno al 20%del PIL, ed appare sostenibile nel breve-medio termine. Sul totale del debito estero la quota del debito pub-

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Albania

blico è predominate, intorno al 18% del PIL. Nel 2006 il servizio del debito è stato pari al 4,7% della quotadi esportazioni e servizi. Le riserve internazionali si mantengono costanti intorno ai 4 mesi di importazione.Tasso di cambio. Il regime di cambio del lek è a fluttuazione libera. Nel primo semestre del 2007 si è raffor-zata la tendenza del triennio 2004-06 all’apprezzamento della valuta rispetto al dollaro, a causa dell’afflussodi capitali in valuta forte e dagli elevati tassi d’interesse. Il trend previsto per il biennio 2007-08 è per un ulte-riore apprezzamento rispetto al dollaro. Rispetto all’euro il lek ha avuto un tendenziale deprezzamento, atte-standosi ad un valore medio nel 2006 di 123 lek.

Saldo delle transazioni correnti Crescita PIL e inflazione

Rischio bancario

RISCHIO: MEDIO OUTLOOK: STABILE

Struttura del sistema. Il sistema bancario è composto da 16 banche di cui 14 di proprietà estera o partecipa-te da banche estere, per un totale attivo pari a circa il 52% del PIL. La concentrazione del settore è elevata,infatti le prime 4 banche detengono il 73% del totale attivo del sistema. La privatizzazione della Cassa di Ri-sparmio albanese, ceduta al gruppo austriaco Raiffeisen, ha portato ad un aumento della concorrenza e ad unacrescita dei volumi di prestiti. Ciò ha anche aperto la strada alla privatizzazione di tutte le quote detenute dalgoverno nelle altre banche albanesi a cominciare dalla quota liquidata della Banca Italo-Albanese.Performance. Il settore bancario albanese nella fase di transizione post-comunista ha avuto una limitata dis-ponibilità di credito. Particolarmente penalizzate nell’accesso al credito erano le piccole imprese che doveva-no ricorrere alle rimesse degli emigrati come unica fonte di finanziamento. Gli ultimi anni sono tuttavia sta-ti caratterizzati da grande dinamismo: una marcata crescita del totale dell’attivo, la diversificazione dei pro-dotti bancari disponibili e una crescita del numero di banche e di sportelli. Dal 2001 sono state effettuate unaserie di riforme per rafforzare la supervisione e adeguare il sistema ai criteri di Basilea II. La maggior parte del-le attività e dei crediti del sistema (rispettivamente l’83% e il 38% del totale) sono denominati in valuta este-ra, principalmente in euro e in dollari. La quota dei non-perfoming loans rispetto al totale dei crediti è diminui-ta notevolmente dal 2001 ed ha raggiunto il 4% nel 2006.

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EUROPA EMERGENTE E CSI

Rischio operativo

RISCHIO: ALTO OUTLOOK: POSITIVO

Sistema legale. Il sistema legale ha beneficiato di alcuni miglioramenti grazie agli sforzi per raggiungerel’acquis communautaire definiti nello Stabilisation and Association Agreement (SAA). Tuttavia esistono ancora al-cuni problemi: l’indipendenza della magistratura è ancora limitata; la professionalità degli avvocati è da mi-gliorare; vi sono notevoli ritardi nei giudizi. Atteggiamento nei confronti degli investitori esteri. La legge n° 7764 del 2 novembre 1994 è stata approva-ta per incoraggiare gli afflussi di IDE e offre una serie di garanzie a tutti gli investitori stranieri. I settori pre-clusi all’attività di investimento sono quelli di broadcasting, sanità e servizi legali. Altre restrizioni esistono nelsettore immobiliare: l’acquisto di terreni agricoli è vietato agli stranieri che tuttavia possono affittarlo per 99anni; una proprietà commerciale può essere acquistata da stranieri solo se il valore dell’investimento è tre vol-te quella della terra acquistata. I casi di esproprio/nazionalizzazione sono stati rari nel periodo post-comuni-sta. La volontà di entrare nell’UE dovrebbe azzerare tale rischio. Il lek è liberamente convertibile. Per combat-tere il flusso di capitali illegali è stata approvata nel 2003 una legge anti-riciclaggio. Tale legge impone alle ban-che una reportistica dettagliata per tutte le transazioni superiori a 20.000 dollari. Infrastrutture, sicurezza e calamità naturali. Il contesto operativo è poco attraente soprattutto per l’alto li-vello di corruzione ed un sistema infrastrutturale poco efficiente. I problemi legati alla sicurezza non vannosottostimati. La realtà sociale è pericolosamente frammentata e nel paese c’è una diffusa presenza di armi dafuoco. Inoltre, il fenomeno del banditismo è presente, in particolare nel nord del paese, e sul territorio ope-rano organizzazioni criminali di stampo mafioso

Indicatori di Business Climate RankDoing Business 2008 136° su 178Index of Economic Freedom 2007 66° su 157Corruption Perceptions Index 2007 105° su 181Accordi e ConvenzioniConvenzione di Washington In vigoreConvenzione di New York In vigoreAccordo sulla promozione e la reciproca protezione degli investimenti con l’Italia In vigore

Rapporti con le Istituzioni Finanziarie Internazionali

Fondo Monetario Internazionale. Attualmente sono in vigore un accordo EFF (Extended Fund Facility) e unaccordo PGRF (Poverty Reduction and Growth Facility) in scadenza entrambi il 31 gennaio 2009. Sono in vigo-re i limiti sull’indebitamento sovrano a carattere non concessionale sul MLT e i divieti sul BT.Banca Mondiale. L’azione della Banca Mondiale si concentra principalmente su: la riduzione della povertàattraverso gli investimenti, il sostegno alle riforme strutturali e alla governance, la lotta alla corruzione e il mi-glioramento delle infrastrutture. Alcuni progetti specifici hanno come fine l’accelerazione e il sostegno al pro-cesso di privatizzazione dei settori chiave e di ristrutturazione delle public utilities. I progetti attivi nel paeseammontano ad un totale di 276 milioni di dollari Banca Europea per lo Sviluppo e la Ricostruzione. Al 1 gennaio 2007 risultano approvati dalla BERS 36 pro-getti per un ammontare complessivo di 336 milioni di euro. Ciò ha permesso di generare un flusso addizio-nale per il finanziamento dei progetti di 737 milioni di euro da altre fonti. Il 45% degli investimenti è nel set-tore privato. La BERS partecipa anche al supporto della impresa statale fornitrice di energia elettrica, laKESH, con un finanziamento di circa 16 milioni.

– +

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abbigliamento 12% meccanica

strumentale10%

pelli e calzature 14%

metallurgia e prod. in metallo

9%elettronica ed elettrotecnica

9%

prod. alimentari8%

prod. tessili7%

prodotti della lavorazione di minerali non

metalliferi 6%

prod. chimici e fibre7%

altro18%

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100

200

300

400

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1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006

importazioni esportazioni saldi

21

Albania

Banca Europea per gli investimenti. Negli ultimi 5 anni sono stati finanziati progetti per un valore comples-sivo di 132 milioni di euro. Nessun nuovo progetto è stato approvato nel 2007.

Interscambio con l’Italia

Commercio. L’Italia è il primo partner commerciale seguito dalla Grecia e dalla Germania. Il saldo commer-ciale fra i due paesi è favorevole all’Italia: dal 2002 si è mantenuto costante intorno ai 250 milioni di euro,sebbene si sia registrato un aumento costante sia delle importazioni sia delle esportazioni. Nel 2006 le impor-tazioni sono state pari a 414 milioni di euro, in aumento del 17%. Le esportazioni sono state pari a 676 mi-lioni di euro, in aumento del 11% rispetto all’anno precedente, ed i prodotti maggiormente richiesti dal mer-cato albanese sono stati: meccanica strumentale (12% delle esportazioni totali), pelli e calzature (12%) e me-tallurgia e prodotti in metallo (11%). Nei primi mesi del 2007 l’interscambio tra i due paesi è migliorato ri-spetto all’anno precedente.Investimenti diretti esteri. Nel periodo 2000-2005, gli investimenti stranieri sono stati di circa 1 miliardo dieuro. Secondo gli ultimi dati disponibili, nel 2004 il 48% degli investimenti diretti esteri in Albania proveni-vano dall’Italia (seguita dalla Grecia con il 34,2%). Gli investimenti italiani sono concentrati principalmentenella parte ovest del paese, lungo la costa adriatica. Si tratta di interventi di piccole-medie imprese che opera-no per il 35% nel settore edile, per il 21% nel settore tessile e calzaturiero, per il 16% nel commercio e servi-zi, per l’8% nell’industria agro-alimentare. Infrastrutture, settore energetico e delle public utilities, settore tessileed abbigliamento sono i settori dove ci potrebbero esser buone opportunità di business per le imprese italiane.

Esportazioni italiane in Albania per settori Interscambio commerciale con l’Albania(2006, %) (1997-2006, mln €)

Garanzie SACE al 30 settembre 2007

Le garanzie deliberate (capitale e interessi) sono pari a 52,7 milioni di euro. Le garanzie perfezionate in quo-ta capitale sono state pari a 6,1 milioni di euro di cui 0,3 milioni di euro già erogati.

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22

EUROPA EMERGENTE E CSI

ARMENIA

Low Medium High

Executive summary

RISCHIO: H1 OUTLOOK: STABILE

Rischio politico. L’esito delle ultime elezioni parlamentari è stato favorevole ai partiti che supportano il pre-sidente. L’unica fonte di instabilità per il paese è l’irrisolta questione del Nagorno-Karabakh con l’Azerbaijan. Rischio economico. L’economia è fortemente dipendente dall’afflusso di capitali dall’estero, in particolare dirimesse. L’apprezzamento del cambio sta progressivamente erodendo la competitività delle esportazioni arme-ne. Si prevede un peggioramento del deficit di parte corrente per il biennio 2007-08. Rischio bancario e operativo. Il settore bancario soffre di una limitata efficienza e competitività. Il credito alsettore industriale è modesto. La poca trasparenza del sistema giuridico-legale rappresenta uno dei principalifreni per gli investitori internazionali.

Condizioni di assicurabilità SACECategoria OCSE: 6/7Rischio sovrano: chiusuraRischio bancario: aperturaRischio corporate: apertura

Principali indicatori economici2004 2005 2006s 2007p 2008p

PIL (variazione % reale) 10,5 14,0 13,4 9,0 8,0Inflazione media annua (%) 7,0 0,6 2,9 4,0 4,5Saldo Bilancio Pubblico/PIL (%) -1,7 -2,6 -1,9 -2,3 -2,6Bilancia dei pagamenti• Esportazioni ($ mld) 0,7 1,0 1,0 1,1 1,2• Importazioni ($ mld) -1,1 -1,6 -1,9 -2,2 -2,4• Saldo bilancia commerciale ($ mld) -0,5 -0,6 -0,9 -1,1 -1,2• Saldo transazioni correnti ($ mld) -0,1 -0,2 -0,3 -0,4 -0,4• Saldo transazioni correnti/PIL (%) -4,5 -3,9 -4,0 -5,0 -5,1Debito estero totale ($ mld) - 1,0 1,1 1,2 1,3Debito estero totale/PIL (%) 33,3 22,4 19,0 16,8 15,8Debt service ratio (%) 9,7 5,7 4,2 3,3 3,1Riserve valutarie lorde ($ mld) 0,5 0,7 1,1 1,2 1,3Riserve valutarie lorde (mesi import.) 3,3 3,4 4,8 5,0 5,1Cambio medio AMD/USD* 533,452 457,688 416,041 352,013 327,629S: stime - P: previsioni.- Fonte: FMI, maggio 2007; *EIU Bureau van Dijk, agosto 2007

Rating Standard and Poor’s Moody’s Fitch SACE- Ba2 BB- -

– +L1 L2 L3 M1 M2 M3 H1 H2 H3

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Armenia

Rischio politico

RISCHIO: MEDIO OUTLOOK: STABILE

Politica interna. Il paese ha raggiunto una discreta stabilità politica interna. Le ultime elezioni parlamentari,tenutesi lo scorso maggio, si sono svolte pacificamente e sono state riconosciute a livello internazionale. IlPartito Repubblicano (HHK) ha ottenuto la maggioranza relativa (33,8% dei consensi), seguito dal Partito Ar-menia Prospera (15%) e dalla Federazione Rivoluzionaria Armena (13,1%). Tutti questi partiti supportano ilpresidente Kocharian, il cui mandato scadrà il prossimo anno. Il candidato favorito per le elezioni presiden-ziali dovrebbe essere l’ex primo ministro, il repubblicano Serzh Sarkisian. Relazioni internazionali. Le truppe armene occupano dal 1994 circa il 15% del territorio dell’Azerbaijan, ilNagorno-Karabakh, dove vive un’enclave armena. Nel luglio scorso si sono tenute le elezioni presidenziali inquesta regione che non sono state riconosciute da nessun paese, con l’eccezione dell’Armenia. Difficilmentesi troverà un accordo nel breve periodo: nel 2008 si terranno le elezioni presidenziali in entrambi i paesi e,quindi, una soluzione di compromesso, prima della consultazione elettorale, appare improbabile. L’Armeniagode di buoni rapporti con l’UE dopo l’ammissione, nel novembre 2006, nell’ENP (European NeighbouroodPolicy).

Rischio economico

RISCHIO: MEDIO OUTLOOK: STABILE

Attività economica. Per il 5° anno consecutivo il PIL reale è cresciuto ad un tasso a doppia cifra (13,4% nel2006), spinto soprattutto dal settore delle costruzioni (+37% rispetto all’anno precedente). I consumi internihanno beneficiato dell’afflusso di capitali dall’estero (rimesse, aiuti internazionali e IDE). Per il biennio 2007-2008 si prevede che il tasso di crescita rallenti intorno ad un tasso più sostenibile (8-9%). Il paese è riuscito acontenere gli effetti negativi dell’aumento del prezzo del gas grazie ad un sussidio temporaneo, finanziato dal-la vendita di un impianto energetico del valore di circa 250 milioni dollari.Bilancio pubblico e inflazione. La politica fiscale è stata responsabile e costituisce un punto centrale del pro-gramma concordato con il FMI. Il deficit di bilancio è stato pari all’1,9% del PIL nel 2006 (rispetto al 2,3%atteso). Il deficit previsto per il 2007 (2,3% del PIL) dovrebbe riuscire a soddisfare le necessità di spesa senzacompromettere la stabilità macroeconomica. Il tasso di inflazione, che nel 2005 e nel 2006 era su livelli soste-nibili, dovrebbe tornare a crescere oltre il 4% nel biennio 2007-08.Bilancia dei pagamenti. Nel 2006 si è registrato un peggioramento della bilancia commerciale a causa di unadinamica dell’esportazioni (+3% rispetto al 2005) inferiore a quella delle importazioni (+20%). Ciò è conse-guenza dell’aumento dei domanda interna (in particolare degli investimenti) e dell’apprezzamento del dram.Tuttavia il deficit di parte corrente è rimasto sostanzialmente stabile grazie all’afflusso di rimesse: i trasferi-menti privati, che costituiscono circa l’8% del PIL, sono cresciuti del 46,4% nel 2006. Nel biennio 2007-08 siprevede un peggioramento del deficit (intorno 5% del PIL) soprattutto a causa di un rallentamento della cre-scita delle riserve.Posizione debitoria e riserve internazionali. Nel 2006 il debito con l’estero ammonta a circa 1 miliardo didollari. Nel biennio 2007-08 si prevede che il debito cresca leggermente in valore mentre, grazie agli elevatitassi di crescita, diminuisca considerevolmente in rapporto al PIL. Nel 2006 le riserve internazionali hannoraggiunto un livello appena soddisfacente (1,1 miliardi di dollari pari a 4,8 mesi di importazione).L’accantonamento delle riserve è stato reso possibile dalle entrate provenienti dal processo di privatizzazione. Tasso di cambio. Il tasso di cambio nominale si è apprezzato di circa il 20% nel corso del 2006, a causa del-

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2004 2005 2006 2007 2008

%

Crescita PIL Inflazione

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2004 2005 2006 2007 2008

mld

US

$

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%

Saldo delle transazioni correnti

Saldo delle transazioni correnti/PIL

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EUROPA EMERGENTE E CSI

l’afflusso di valuta forte, e tale trend sembra destinato a continuare anche nel biennio 2007-08. La valuta si èapprezzata anche in termini effettivi reali a causa di un aumento dell’inflazione superiore a quello dei princi-pali partner commerciali. Ciò pone seri problemi alla competitività dei prodotti armeni esportati all’estero.

Saldo delle transazioni correnti Crescita PIL e inflazione

Rischio bancario

RISCHIO: MEDIO OUTLOOK: STABILE

Struttura del sistema. Il sistema bancario è composto da 21 banche. La concentrazione è abbastanza bassa;le tre banche principali controllano il 36% degli asset: HSBC Bank Armenia (15%), Ardshinvestbank (’11%)e Armsavingsbank/ VTB Bank (10%). Lo stato non controlla nessuna banca. Performance. Il sistema non è molto sviluppato ma risulta stabile. Le banche generalmente sono ben capita-lizzate, liquide e profittevoli. I crediti al settore privato, sebbene modesti, sono in aumento e la qualità deicrediti rimane buona: i non performing loans si sono attestati al 2,5% nel dicembre 2006. Tuttavia, la differen-za tra i tassi d’interesse attivi e passivi rimane alta, e denota una limitata efficienza e competizione del setto-re. I prestiti al settore industriale sono limitati mentre sono in forte crescita i prestiti al consumo e i mutui.La redditività del sistema è abbastanza elevata: il ROA è pari al 3,6% mentre il ROE è pari al 15,9%. Il gover-no sta procedendo ad una riforma del settore per rafforzare la vigilanza, migliorare la governance e tutelare idiritti dei creditori.

Rischio operativo

RISCHIO: MEDIO OUTLOOK: STABILE

Sistema legale. Il sistema giuridico-legale si sta lentamente sviluppando e, per ora, soddisfa solo parzialmen-te gli standard internazionali. Il sistema delle corti manca ancora di trasparenza. La riforma del sistema lega-le è una delle principali e più urgenti sfide che le autorità si trovano ad affrontare.Atteggiamento nei confronti degli investitori esteri. I principali ostacoli per gli investitori sono legati allalentezza della burocrazia e alla corruzione. Tuttavia la legislazione è favorevole agli investimenti diretti este-ri. La maggior parte degli afflussi di capitali provengono dagli armeni della diaspora. Non esistono limitazio-ni al rimpatrio dei profitti e il dram è liberamente convertibile.

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Armenia

Infrastrutture, sicurezza e calamità naturali. Il sistema delle infrastrutture è arretrato ma sono in corso im-portanti investimenti per il suo ammodernamento. L’embargo della Turchia e dell’Azerbaijan limitano i flus-si commerciali, di persone e di capitali.

Indicatori di Business Climate RankDoing Business 2008 39° su 178Index of Economic Freedom 2007 32° su 157Corruption Perceptions Index 2007 99° su 181Accordi e ConvenzioniConvenzione di Washington In vigoreConvenzione di New York In vigoreAccordo sulla promozione e la reciproca protezione degli investimenti con l’Italia In vigore

Rapporti con le Istituzioni Finanziarie Internazionali

Fondo Monetario Internazionale. A maggio 2007 è stato approvato la quarta review del Poverty Reduction andGrowth Facility arrangement (PRGF) per l’Armenia, in scadenza nel maggio 2008. Banca Mondiale. Nel paese sono attivi 19 progetti per un valore totale di circa 280 milioni di dollari. Il por-tafoglio della Banca Mondiale è principalmente concentrato nel settore agricolo (34%) e nella purificazionedella acque (15%). Nel giugno 2004 è stato adottato, in collaborazione con il FMI, un nuovo Country Assi-stance Strategy (CAS) con l’obiettivo di sviluppare il settore privato, ridurre la povertà, rinnovare le infrastrut-ture e migliorare i programmi di protezione sociale e di istruzione.Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo. Al 1 gennaio 2007 risultano approvati dalla BERS 40 pro-getti per un ammontare complessivo di 133 milioni di euro. Il 58% degli investimenti è nel settore privato.Gli sforzi dell’istituzione si concentrano nel migliorare il contesto operativo per gli investitori. In collabora-zione con FMI e Banca Mondiale, la BERS sta ristrutturando il settore energetico, rafforzando il settore fi-nanziario e fornendo supporto al settore delle piccole-medie imprese.Banca Asiatica di Sviluppo. L’Armenia è entrata a far parte nel settembre 2005 dell’ADB. Attualmente sonoattivi 3 progetti di assistenza tecnica del valore di 150 mila dollari ciascuno, concentrati nel miglioramentodelle infrastrutture.

Interscambio con l’Italia

Commercio. L’intercambio fra Italia ed Armenia è cresciuto notevolmente negli ultimi anni. Nel 2006 il sal-do commerciale era favorevole all’Italia con circa 70 milioni euro. Dal 2004 le importazioni armene in valo-re sono rimaste pressappoco costanti mentre le esportazioni italiane sono cresciute del 64%, toccando, nel2006, il massimo storico di 87 milioni di euro. I prodotti maggiormente esportati in Armenia sono nel setto-re dell’abbigliamento (21% delle esportazioni totali), della meccanica strumentale (18%) e dei prodotti in me-tallo (15%). Gli aumenti più consistenti nelle esportazioni si sono registrati nei prodotti chimici (+100%) eprodotti agricoli (+90%). Per il 2007 si prevede una perfomance in linea con quella del 2006.

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metallurgia e prod. in metallo

4%

prod.chimici e fibre 4%

abbigliamento21%

elettronica ed elettrotecnica

7%

pelli e calzature11%

mobili4%

metallurgia e prod. in metallo

15%

meccanica strumentale

18%

altro9%

prod. alimentari7%

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1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006

importazioni esportazioni saldi

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EUROPA EMERGENTE E CSI

Esportazioni italiane in Armenia per settori Interscambio commerciale con l’Armenia(2006, %) (1997-2006, mln €)

Garanzie SACE al 30 settembre 2007

L’esposizione complessiva è nulla.

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Azerbaijan

AZERBAIJAN

Low Medium High

Executive summary

RISCHIO: M3 OUTLOOK: STABILE

Rischio politico. La leadership del Presidente Alivev è solida. Unica fonte d’instabilità è la questione del Na-gorno-Karabakh che verrà probabilmente affrontata soltanto dopo le elezioni presidenziali del 2008.Rischio economico. La crescita del PIL reale è stata esplosiva grazie all’esportazione degli idrocarburi con ri-cadute positive su tutti i fondamentali. Tuttavia si intravedono i sintomi di perdita di competitività nel setto-re non-oil.Rischio bancario e operativo. Il settore bancario è ancora fragile, poco sviluppato e con una forte presenzastatale. Il contesto operativo è in leggero miglioramento. Tuttavia la principale fonte di attrazione gli investi-tori internazionali rimane il settore oil.

Condizioni di assicurabilità SACE Categoria OCSE: 5/7Rischio sovrano: apertura Rischio bancario: aperturaRischio corporate: apertura

Principali indicatori economici2004 2005 2006s 2007p 2008p

PIL (variazione % reale) 10,4 24,3 31,0 29,1 23,1Inflazione media annua (%) 6,7 9,7 8,4 21,1 17,0Saldo Bilancio Pubblico/PIL (%) 1,0 2,6 0,1 2,4 24,4Bilancia dei pagamenti• Esportazioni ($ mld) 3,7 7,6 13 17,4 24,4• Importazioni ($ mld) -3,5 -4,3 -5,2 -6,1 -7,4 • Saldo bilancia commerciale ($ mld) 0,2 3,3 7,8 11,3 16,9 • Saldo transazioni correnti ($ mld) -2,6 0,2 3,1 7,9 14,6 • Saldo transazioni correnti/PIL (%) -29,8 1,3 15,7 27,4 36,2Debito estero totale ($ mld) 3,5 4,6 5,4 7,9 9,5Debito estero totale/PIL (%) 40,8 34,7 27,4 25,3 21,4Debt service ratio (%) n.d. n.d. n.d. n.d. n.d.Riserve valutarie lorde ($ mld) 1,1 1,2 2,5 4,7 6,2Riserve valutarie lorde (mesi import.) 3,8 3 4,7 6,9 n.d. Cambio medio AZN/USD 0,9829 0,9455 0,8935 0,8568 0,8204S: stime - P: previsioni - Fonte: FMI, giugno 2007; *EIU Bureau van Dijk, luglio 2007

Rating Standard and Poor’s Moody’s Fitch SACE- Ba1 BB+ -

– +L1 L2 L3 M1 M2 M3 H1 H2 H3

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EUROPA EMERGENTE E CSI

Rischio politico

RISCHIO: MEDIO OUTLOOK: STABILE

Politica interna. Il presidente Ilham Alivev, succeduto al padre Heydar, è al potere dal 2003. Le elezioni pre-sidenziali si terranno nell’ottobre 2008 e ci si aspetta che Alivev sarà riconfermato per un secondo mandato.L’opposizione ha limitate possibilità di incidere nel dibattito pubblico e di opporsi alle decisioni del presiden-te. La situazione politica appare stabile, nonostante le tensioni nazionaliste legate alla questione del NagornoKarabakh. Il paese, a maggioranza sciita ma con un’impronta laica, non sembra essere toccato dal rischio diattacchi terroristici. Relazioni internazionali. I rapporti con l’Armenia sono tesi a causa del conflitto congelato (il “cessate il fuo-co” è in vigore dal 1994) per il controllo del Nagorno-Karabakh, attualmente occupato dalle truppe armenema formalmente attribuito all’Azerbaijan. Difficilmente si troverà un accordo nel breve periodo in quanto inentrambi i paesi si terranno le elezioni presidenziali nel 2008: una soluzione di compromesso diminuirebbeil consenso dei presidenti in carica. La politica estera azerbaijana è diventata sempre più filo-occidentale, an-che se tenta di mantenere buone relazioni anche con Russia ed Iran. Il paese fa parte del GUAM (Organizza-zione per la Democrazia e lo Sviluppo Economico) insieme a Georgia, Ucraina e Moldavia.

Rischio economico

RISCHIO: MEDIO OUTLOOK: STABILE

Attività economica. Il settore oil è stato il motore principale della crescita del PIL azero che dal 2000 è a duecifre: nel 2006 il tasso di crescita è stato pari al 31%. Il boom del settore potrebbe essere temporaneo, nel ca-so in cui non vengano scoperti nuovi giacimenti, in quanto il picco di produzione dovrebbe essere raggiun-to nel 2009-10. Allo stesso tempo continuerà ad avere effetti di spillover sui settori non tradable (telecomunica-zioni, trasporti e costruzioni) aggravando i sintomi del dutch disease. Per il biennio 2007-08 si prevede un tas-so di crescita del PIL elevato, intorno al 20-30%.Bilancio pubblico e inflazione. Il saldo di bilancio pubblico è in attivo grazie alle imposte petrolifere che con-tano per più del 50% sul totale delle entrate. Nel 2006 c’è stato un peggioramento rispetto all’anno preceden-te a causa dell’aumento delle spese per la difesa (di circa 1,5 volte) e per le infrastrutture legate ai trasporti ealle telecomunicazioni (di circa 4 volte). Nel 2008 si prevede un cospicuo aumento delle entrate petrolifere(in quanto il giacimento di Shaz Deniz dovrebbe diventare operativo) tanto da portare l’avanzo pubblico dal2,6% del PIL nel 2007 al 24,4%. Il tasso di inflazione medio annuo è in crescita a causa dell’aumento dellaspesa pubblica, dei salari e dell’afflusso di capitali esteri. Le misure della Banca Centrale, volte a contenere lepressioni inflazionistiche (politica monetaria restrittiva e nessun intervento per contenere l’apprezzamento delmanat), dovrebbero essere insufficienti.Bilancia dei pagamenti. Il saldo delle partite correnti è in avanzo dal 2005 quando è diventato operativol’oleodotto BTC. In ragione di ciò nel 2006 le esportazioni sono aumentate del 71%, comportando un deci-so miglioramento sia della bilancia commerciale sia del saldo di parte corrente. Il trend dovrebbe rimanere cre-scente anche nel 2007-08. L’afflusso di IDE ha raggiunto il picco nel 2003-04 e si prevede che diminuiscanoprogressivamente con la conclusione dei principali progetti legati al settore oil&gas.Posizione debitoria e riserve internazionali. Il debito estero è contenuto, pari al 27,4% nel 2006, e dovrebbediminuire fino ad arrivare al 21% del PIL nel 2008. Le riserve in valuta estera sono in aumento: a fine 2006erano pari a 2,5 miliardi di dollari (4,7 mesi di importazione) e si prevede che a fine 2008 raggiungano i 6,2miliardi di dollari. Le autorità hanno costituito un fondo dove accumulare i proventi derivati dall’esportazio-

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Azerbaijan

ne del petrolio, il SOFAZ, in cui attualmente sono stanziati circa 1,5 miliardi di dollari. Tasso di cambio. Il regime di cambio è un de facto crawling peg. Il 1 gennaio 2006 è stato emesso un nuovo ma-nat al valore di 5.000 vecchi manat. L’afflusso di valuta forte per l’esportazione degli idrocarburi ha generatouna tendenza verso l’apprezzamento della valuta (nel corso del 2006 il manat si è rafforzato di circa il 5%).La banca centrale sta tentando di sterilizzare l’afflusso di valuta forte con l’utilizzo del SOFAZ e l’emissionedi buoni del tesoro. Si prevede un apprezzamento del tasso di cambio reale effettivo di circa il 20% nel bien-nio 2007-08.

Saldo delle transazioni correnti Crescita PIL e inflazione

Rischio bancario

RISCHIO: MEDIO OUTLOOK: STABILE

Struttura del sistema. Il sistema è composto da 44 banche di cui due pubbliche. Delle 42 banche private 21banche hanno partecipazioni straniere (6 con una quota tra il 50% e il 100% e 13 con una quota inferiore al50% del capitale). Le due banche pubbliche, International Bank of Azerbaijan (IBA) e Kapital Bank, dominanoil settore (IBA da sola controlla circa il 51% degli asset) e finanziano l’attività delle numerose imprese pubbli-che. La privatizzazione di queste due banche è stata annunciata e posticipata diverse volte. La Banca Europeaper la Ricostruzione e lo Sviluppo ha manifestato più volte la disponibilità ad acquistare il 20% di IBA.Performance. Il sistema bancario è poco sviluppato, fragile e subisce il ruolo giocato dallo Stato attraversoIBA. A fine 2006 la quota di non-performing loans del sistema era pari al 6,6% dei prestiti totali (9,5% è la quo-ta delle banche pubbliche). Il ROA è pari a 1,3%, mentre il ROE è 9,9%.

Rischio operativo

RISCHIO: MEDIO OUTLOOK: STABILE

Sistema legale. Il sistema legislativo è in fase di transizione. Nonostante le riforme in via di approvazione, laseparazione tra potere esecutivo e giudiziario è molto debole e la legislazione locale è ancora lontana daglistandard minimi di un’economia di mercato. Altri aspetti altrettanto carenti riguardano: l’effettiva applicazio-ne delle leggi; i conflitti tra le nuove leggi e il sistema legale di stampo sovietico; la continua necessità di de-creti e regolamenti ad integrazione di leggi ambigue.

– +

– +

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EUROPA EMERGENTE E CSI

Atteggiamento nei confronti degli investitori esteri. Gli investimenti esteri nel settore petrolifero e nel suoindotto sono regolamentati in modo dettagliato. Questo mercato è presidiato dall’azienda petrolifera statale(SOCAR) e dall’industria petrolifera inglese BP in virtù di uno specifico contratto firmato nell’autunno del1994. Per quanto concerne invece gli altri settori vi sono invece delle gravi incertezze sotto il profilo norma-tivo e sotto il profilo fiscale. Molti settori sono caratterizzati dalla presenza di monopoli. A ciò si aggiungo-no le problematiche tipiche delle economie post-sovietiche (la corruzione, un sistema molto burocratizzato,l’incidenza del potere politica sull’economia). A seguito delle pressioni della WTO e del FMI l’Azerbaijan haaccettato l’anno scorso di rimuovere le restrizioni sui trasferimenti di capitale. In linea di principio, la leggegarantisce gli investimenti contro l’esproprio o la nazionalizzazione (tranne nei casi di interesse nazionale, percui sono previste forme di compensazione).Infrastrutture, sicurezza e calamità naturali. La qualità del sistema infrastrutturale è poco soddisfacente tut-tavia negli ultimi anni il governo ha aumentato le spese dedicate alla costruzioni, in particolare quelle legateal settore dei trasporti. Il paese soffre un certo grado di insicurezza legato alla criminalità.

Indicatori di Business Climate RankDoing Business 2008 96° su 178Index of Economic Freedom 2006 107° su 157Corruption Perceptions Index 2007 150° su 181Accordi e ConvenzioniConvenzione di Washington In vigoreConvenzione di New York In vigoreAccordo sulla promozione e la reciproca protezione degli investimenti con l’Italia In vigore

Rapporti con le Istituzioni Finanziarie Internazionali

Fondo Monetario Internazionale. L’ultimo accordo con il Fondo (PGRF) è scaduto nel giugno 2005. I rap-porti con l’istituzione si limitano alle consultazioni periodiche (Articolo IV).Banca Mondiale. I progetti attivi del Gruppo della Banca Mondiale ammontano a 768 milioni di dollari. Idue progetti più consistenti, di oltre 200 milioni di dollari ciascuno riguardano l’ammodernamento della re-te idrica e la costruzione di un’autostrada. Molti degli altri progetti avviati s’indirizzano al sostegno del setto-re agricolo.Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo. Una delle principali preoccupazioni della BERS è la di-versificazione dell’economia attraverso il rafforzamento dei settori non-oil. Al 1 gennaio 2007 risultano appro-vati dalla BERS 60 progetti per un ammontare complessivo di 738 milioni di euro. Ciò ha permesso di gene-rare un flusso addizionale per il finanziamento dei progetti di 3,27 miliardi di euro da altre fonti. Il 51% de-gli investimenti è nel settore privato.

Interscambio con l’Italia

Commercio. L’Italia è il 1° paese importatore dall’Azerbaijan, a causa degli acquisti di petrolio, mentre è il 13°paese esportatore. L’importazione di idrocarburi rende l’interscambio con il paese sfavorevole all’Italia concrescenti disavanzi: soprattutto negli ultimi tre anni a causa dell’aumento dei prezzi dei prodotti energetici.Nel 2006 il disavanzo commerciale è più che raddoppiato toccando i 2,2 miliardi di dollari. I prodotti mag-giormente richiesti dal mercato azero sono stati: meccanica strumentale (35% delle esportazioni totali), me-tallurgia e prodotti in metallo (19%) e abbigliamento (9%). Questo trend dovrebbe continuare anche nel 2007.Investimenti diretti esteri. L’afflusso di investimenti diretti esteri si è indirizzato principalmente verso il set-tore degli idrocarburi e dell’indotto. Anche il settore delle costruzioni ha beneficiato di cospicui flussi di ca-

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meccanica strumentale

35%

metallurgia e prod. in metallo

19%

abbigliamento 9%

elettronica ed elettrotecnica

8%

altro10%

mobili6%

altri mezzi di trasporto

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prod. alimentari

pelli e calzature4%

prod. chimici e fibre3%

3%

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1.500

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1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006

importazioni esportazioni saldi

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Azerbaijan

pitale. Con la conclusione di alcuni grandi progetti di costruzione per lo sfruttamento dei giacimenti, gli IDEpotrebbero esaurirsi. I flussi di capitale con l’Italia sono nulli.

Esportazioni italiane in Azerbaijan per settori Interscambio commerciale con l’Azerbaijan(2006, %) (1997-2006, mln €)

Garanzie SACE al 30 settembre 2007

L’esposizione complessiva è nulla.

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EUROPA EMERGENTE E CSI

BIELORUSSIA

Low Medium High

Executive summary

RISCHIO: H2 OUTLOOK: NEGATIVO

Rischio politico. La natura autoritaria del sistema politico limita l’iniziativa privata, interferisce nella vita eco-nomica e politica del paese e non garantisce sufficienti tutele giuridiche.Rischio economico. La crisi del gas potrebbe avere ripercussioni negative sui principali fondamentali econo-mici nel 2007-08, in particolare nei conti con l’estero. Rischio bancario e operativo. Il sistema bancario è molto concentrato e con una forte presenza statale. Il con-testo operativo è poco attraente per gli investitori internazionali che godono di tutela limitata.

Condizioni di assicurabilità SACE Categoria OCSE: 7/7Rischio sovrano: apertura Rischio bancario: aperturaRischio corporate: apertura Plafond: € 70 milioni

Principali indicatori economici 2004 2005 2006s 2007p 2008p

PIL (variazione % reale) 11,4 9,3 9,9 7,8 6,4Inflazione media annua (%) 18,1 10,3 7,0 8,1 10,0Saldo Bilancio Pubblico/PIL (%) 0,4 -0,6 0,5 0,5 0,5 Bilancia dei pagamenti• Esportazioni ($ mld) 13,9 16,1 19,9 21,0 23,6• Importazioni ($ mld) -16,1 -16,6 -22,2 -25,3 -28,4• Saldo bilancia commerciale ($ mld) -2,2 -0,5 -2,3 -4,3 -4,8• Saldo transazioni correnti ($ mld) -1,2 0,5 -1,5 -3,4 -4,1• Saldo transazioni correnti/PIL (%) -5,2 1,6 -4,1 -7,9 -8,1Debito estero totale ($ mld) 5,0 5,2 6,9 9,9 12,4Debito estero totale/PIL (%) 21,5 17,2 18,6 25,6 31,4Debt service ratio (%) 3,8 3,4 2,6 3,4 5,0Riserve valutarie lorde ($ mln) 0,8 1,3 1,4 1,8 2,2Riserve valutarie lorde (mesi import.) 0,5 0,7 0,6 0,7 0,8Cambio medio BYR/USD* 2.160,3 2.153,8 2.144,6 2.175,0 2.300,0S: stime - P: previsioni - Fonte: FMI, settembre 2007; *EIU Bureau van Dijk, novembre 2007

Rating Standard and Poor’s Moody’s Fitch SACEB+ B1 - -

– +L1 L2 L3 M1 M2 M3 H1 H2 H3

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Bielorussia

Rischio politico

RISCHIO: ALTO OUTLOOK: STABILE

Politica interna. Il presidente Lukashenko, al potere dal 1994, governa per decreto, lasciando poco spazio al-l’opposizione. L’interferenza dello stato nella vita politica ed economica del paese è notevole: il sistema indu-striale è ampiamente sussidiato e la spesa sociale è elevata. Il nuovo accordo sugli idrocarburi imposto dallaRussia ad inizio 2007 (che prevede il raddoppio dei prezzi del gas importato da Gazprom e l’introduzione diuna nuova tassa sull’esportazione di greggio russo), ha avuto un notevole impatto sulla fragile economia bie-lorussia. Ciò non sembra aver compromesso il consenso di cui gode Lukashenko che dovrebbe restare salda-mente al potere mentre l’opposizione continua ad essere debole e frammentata. Il presidente ha dato inizioad un processo di privatizzazione che, tuttavia, sembra verrà gestito in maniera poco trasparente e difficilmen-te potrà portare ad una maggiore liberalizzazione del mercato. Relazioni internazionali. I rapporti fra Mosca e Minsk si sono raffreddati dopo la crisi di inizio 2007. Tutta-via i due paesi necessitano uno dell’altro. Per questo si prevede che continueranno a collaborare ed avere in-tense relazioni diplomatiche e commerciali. Il progetto di costruzione del North Stream (un gasdotto che col-legherebbe Russia e Germania passando sotto il Mar Baltico) potrebbe ridurre i pedaggi (transit fee) pagati daMosca per il passaggio dei propri idrocarburi sul territorio bielorusso. Le relazioni con Polonia e stati baltici,che premono in favore di una maggiore democratizzazione del paese, continuano ad essere tese.

Rischio economico

RISCHIO: ALTO OUTLOOK: NEGATIVO

Attività economica. Lo stato controlla quasi interamente la produzione nazionale. Il settore privato contri-buisce soltanto per 1/4 alla formazione del PIL. L’economia bielorussa negli tre ultimi anni ha registrato deitassi di crescita del PIL reale intorno al 10%, tuttavia si prevede un rallentamento dell’economia a causa deirincari dovuti al nuovo accordo per l’importazione di idrocarburi dalla Russia. Il sistema industriale potreb-be essere il più penalizzato in quanto, in passato, ha beneficiato di cospicui sussidi da parte dello stato ed inparticolare di prezzi energetici particolarmente bassi (circa 1/5 rispetto a quelli di mercato).Bilancio pubblico e inflazione. Nonostante l’aumento della bolletta energetica, il saldo di bilancio pubblicodovrebbe registrare un surplus dello 0,5% del PIL, come nel 2006, grazie alle entrate eccezionali generate dal-la vendita a Gazprom di BelTransGaz, il monopolio statale bielorusso per il trasposto del gas, e alla riduzio-ne delle spese. Il contenimento della spesa dovrebbe continuare anche nel 2008. Anche l’aumento dell’infla-zione dovrebbe risultare limitato grazie all’azione di controllo dei prezzi del governo, ma ciò potrebbe esse-re poco sostenibile nel medio periodo. Bilancia dei pagamenti. Il disavanzo di parte corrente è previsto in forte peggioramento nel biennio 2007-2008 attestandosi all’8% del PIL. L’aumento delle importazioni non è dovuto esclusivamente all’aumento delprezzo del gas ma anche dalla crescente domanda di beni di consumo e di investimento. Inoltre le esporta-zioni del paese stanno perdendo progressivamente quote di mercato in Russia (principale partner commercia-le). Per questo motivo il disavanzo commerciale dovrebbe passare dal 2,3 miliardi di dollari nel 2006 a circa4,3 miliardi nel 2007. Posizione debitoria e riserve internazionali. A fine 2006 il debito estero era contenuto (18,6% del PIL), tut-tavia nel biennio 2007-08 è previsto aumentare (intorno al 25-30% del PIL) per contenere i crescenti disavan-zi correnti. Il DSR è contenuto: 2,6% nel 2006 ma è previsto in crescita. Lo stock di riserve invece è decisa-mente limitato: a fine 2006 è stato pari a 1,4 miliardi di dollari pari a 0,6 mesi di importazioni.

– +

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2004 2005 2006 2007 2008

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%

Saldo delle partite correnti

Saldo delle partite correnti/PIL

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EUROPA EMERGENTE E CSI

Tasso di cambio. La politica monetaria e sul tasso di cambio della banca centrale si è orientata al manteni-mento del tasso di inflazione programmato. Infatti anche se la banca definisce dei target per l’offerta di mo-neta (M1) e una banda esplicita di oscillazione rispetto al rublo russo (e un’implicita con il dollaro), tali tar-get possono essere modificati nel corso dell’anno al fine di raggiungere l’obiettivo relativo all’inflazione. Nel2006 il tasso di cambio nominale medio è stato 2.144BYR: 1USD. Per il biennio 2007-2008 ci si aspetta ungraduale deprezzamento sia nominale sia reale effettivo della valuta sul dollaro.

Saldo delle transazioni correnti Crescita PIL e inflazione

Rischio bancario

RISCHIO: MEDIO OUTLOOK: STABILE

Struttura del sistema. 28 banche hanno la licenza per operare nel sistema e tra queste 4 sono di proprietà sta-tale. 14 banche sono controllate da banche straniere (9 sono 100% a capitale straniero e 5 con una quota dicontrollo superiore al 50%). Le 5 banche più grandi del settore (le 4 banche pubbliche più Priorbank di pro-prietà di Raiffeisen International) controllano circa l’80% degli asset del sistema. Fino ad oggi la banca pubbli-ca Belarusbank ha avuto una posizione dominante nel settore in termini di asset, di depositi e di numero disportelli. Tuttavia il 2006 è stato un anno particolarmente favorevole per la seconda banca del paese, Belagro-prombank, che ha visto migliorare notevolmente la propria performance finanziaria e la presenza sul territorio.Si registra il crescente interesse delle banche russe ad aprire le proprie sedi nel paese (ad es. Belvnesheconom-bank, Belgazprombank, etc). Alcune banche europee hanno un ufficio di rappresentanza nel paese.Performance. Il sistema bancario è fortemente influenzato da fattori non economici. Le quattro banche sta-tali sono ampiamente sovvenzionate dallo Stato e spesso subiscono delle pressioni per fornire prestiti orien-tati politicamente. L’indipendenza della banca centrale è limitata. Il Capital Adequacy Ratio (regulatory capital)è abbastanza alto (27,1%) mentre la profittabilità è decisamente bassa (ROA è pari all’1,25% , il ROE è parial 6,75%). Le attività liquide rappresentano il 24,5% del attività totali. I non-performing loans sono l’1,8% deiprestiti totali.

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Bielorussia

Rischio operativo

RISCHIO: ALTO OUTLOOK: STABILE

Sistema legale. Il sistema legale offre poche garanzie all’investitore straniero. Il sistema giudiziario manca diindipendenza e il presidente può legiferare per decreto su tutte le materie.Atteggiamento nei confronti degli investitori esteri. Il contesto operativo è poco attraente per gli investitori in-ternazionali principalmente a causa della forte ingerenza dello stato nell’economia. Le riforme, ed in particola-re il processo di privatizzazione, sono state lente e limitate. Il paese non ha avviato speciali programmi per at-trarre investimenti diretti esteri. Spesso i progetti di investimento proposti sono di larga scala e senza garanzia,per gli investitori, di avere una reale controllo sulla gestione dell’impresa. Nel 2005 il governo ha creato l’HighTechnologies Park che consiste in una zona economica speciale alla periferia di Minsk che garantisce particolaricondizioni legali ed economiche alle imprese straniere e locali che sviluppano prodotti ad alta tecnologia. Infrastrutture, sicurezza e calamità naturali. Il sistema burocratico, ancora di stampo sovietico, risulta inef-ficiente e poco trasparente. I collegamenti infrastrutturali esistono e coprono quasi tutto il territorio, ma so-no obsoleti e necessiterebbero di un ampio programma di ammodernamento.

Indicatori di Business Climate RankDoing Business 2008 110° su 178Index of Economic Freedom 2006 145° su 157Corruption Perceptions Index 2007 150° su 181Accordi e ConvenzioniConvenzione di Washington In vigoreConvenzione di New York In vigoreAccordo sulla promozione e la reciproca protezione degli investimenti con l’Italia In vigore

Rapporti con le Istituzioni Finanziarie Internazionali

Fondo Monetario Internazionale. Il FMI ritiene che l’economia nazionale sia altamente vulnerabile e sugge-risce la promozione di profonde riforme in campo economico e finanziario. L’ultimo accordo (Stand-By) èscaduto nel 1996. L’attività del FMI si limita alla consultazioni periodiche (Articolo IV).Banca Mondiale. Il Country Assistance Strategy in vigore è stato approvato nel 2002 e si concentrava su quat-tro aree specifiche: le infrastrutture sociali, la protezione e lo sviluppo delle foreste, la costruzione di solideistituzioni e il processo delle riforme. Ma, data la scarsa volontà del governo a introdurre le riforme per rea-lizzare la transizione verso la democrazia e l’economia di mercato, non è stato dato seguito a tale iniziativa.Attualmente sono attivi due progetti del valore complessivo di 72,6 milioni di dollari. Banca Europea per la Ricostruzione e per lo Sviluppo. Al primo gennaio 2007 risultano approvati dallaBERS 10 progetti per un ammontare complessivo di 203 milioni di euro. Ciò ha permesso di generare un flus-so addizionale per il finanziamento dei progetti di 95 milioni di euro da altre fonti. Il 48% degli investimen-ti è indirizzato nel settore privato.

Interscambio con l’Italia

Commercio. La Russia è il principale partner commerciale del paese. L’Italia è il 4° partner per flusso di espor-tazioni. L’Italia ha registrato crescenti surplus commerciali. Nel 2006 l’avanzo è stato pari a 168 milioni di eu-ro, in aumento rispetto ai 123 milioni nel 2005. Rispetto all’anno precedente nel 2006 le esportazioni in va-

– +

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abbigliamento3% legno e prod. in

legno7%

metallurgia e prod. in metallo

9%

prod.chimici e fibre 8%

elettronica ed elettrotecnica

7%

prod. lavoraz. di minerali non

metalliferi 3%

mobili3%

prod. tessili 12%

altro11%

meccanica strumentale

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150

200

250

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1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006

importazioni esportazioni saldi

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EUROPA EMERGENTE E CSI

lore sono aumentate del 20% mentre le importazioni solo dell’1,3%. I prodotti maggiormente richiesti dalmercato bielorusso sono stati: meccanica strumentale (37% delle esportazioni totali), prodotti tessili (12%) emetallurgia e prodotti in metallo (9%). Nei primi mesi del 2007 l’avanzo commerciale italiano risulta in mi-glioramento rispetto al 2006.Investimenti diretti esteri. Nel 2006, gli investimenti in Bielorussia hanno costituito il 24,3% del PIL, rispet-to al 23,2% dell’anno precedente. Lo stock degli investimenti italiani diretti nell’economia bielorussa ammon-ta a 12,5 milioni di dollari, pari all’1,6% degli investimenti totali. Nel paese sono state create 78 società concapitale italiano (41 società miste e 37 società a capitale interamente italiano). Si tratta in prevalenza di im-prese che operano nel settore tessile e dell’abbigliamento, dei prodotti cosmetici, della lavorazione legno, so-cietà commerciali e di servizi. Nel settore bancario non è presente capitale italiano.

Esportazioni italiane in Bielorussia per settori Interscambio commerciale con la Bielorussia(2006, %) (1997-2006, mln €)

Garanzie SACE al 30 settembre 2007

Le garanzie deliberate (capitale e interessi) sono pari a 35 milioni di euro. Le garanzie perfezionate in quotacapitale sono state pari a 31,1 milioni di euro di cui 26,3 milioni di euro già erogati.

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Bosnia Erzegovina

BOSNIA ERZEGOVINA

Low Medium High

Executive summary

RISCHIO: H2 OUTLOOK: STABILE

Rischio politico. Esiste ancora una limitata integrazione economica ed istituzionale tra le due entità della Bo-snia Erzegovina. Ciò costituisce un freno allo sviluppo ma anche alla firma del Patto di Stabilità ed Associa-zione con l’UE. Rischio economico. La situazione macroeconomica è relativamente positiva, se si esclude l’ampio deficit diparte corrente e si considerano le difficoltà post-belliche. I rischi per l’economia sono principalmente legatial grado di stabilità politica nel paese e al processo di riforma dell’economia.Rischio bancario e operativo. Il sistema bancario sta sperimentando il boom del credito grazie alla crescentepresenza di banche straniere nel sistema. Il contesto operativo è ancora lontano dall’efficienza.

Condizioni di assicurabilità SACE Categoria OCSE: 7/7Rischio sovrano: apertura Rischio bancario: aperturaRischio corporate: apertura

Principali indicatori economici2004 2005 2006s 2007p 2008p

PIL (variazione % reale) 6,1 5,0 6,0 6,0 6,5Inflazione media annua (%) 0,3 3,6 7,5 2,5 1,9Saldo Bilancio Pubblico/PIL (%) -0,5 1,0 3,0 -1,4 -1,6Bilancia dei pagamenti• Esportazioni (€ mld) 1,7 2,1 2,7 3,1 3,7 • Importazioni (€ mld) -5,4 -6,1 -6,1 -7,0 -7,7 • Saldo bilancia commerciale (€ mld) -3,7 -4,0 -3,4 -3,9 -4,0 • Saldo transazioni correnti (€ mld) -1,5 -1,8 -1,0 -1,4 -1,5 • Saldo transazioni correnti/PIL (%) -19,7 -21,7 -11,5 -13,4 -13,5 Debito estero totale (€ mld) 3,8 4,6 4,6 4,9 5,2 Debito estero totale/PIL (%) 51,1 56,4 50,7 48,5 47,9 Debt service ratio (%) 15,2 8,1 8,9 7,8 7,0 Riserve valutarie lorde (€ mld) 1,8 2,1 2,8 3,2 4,2 Riserve valutarie lorde (mesi import.) 3,7 4,0 5,1 5,3 6,2Cambio medio BAM/USD* 1,5752 1,5727 1,5576 1,4419 1,4198S: stime - P: previsioni - Fonte: FMI, agosto 2007; *EIU Bureau van Dijk, ottobre 2007

Rating Standard and Poor’s Moody’s Fitch SACE- B2 - -

– +L1 L2 L3 M1 M2 M3 H1 H2 H3

Page 32: Europa Emergente e CSI - GLOBAL EXPORT · dell’Europa centro orientale e alla privatizzazione di imprese pubbliche nei paesi balcanici e della CSI. La cre-scita economica della

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EUROPA EMERGENTE E CSI

Rischio politico

RISCHIO: ALTO OUTLOOK: STABILE

Politica interna. Dagli accordi di Dayton del 1995, il paese è diviso in due Entità, ciascuna dotata di un pro-prio parlamento e governo: la Federazione croato-mussulmana di Bosnia e Erzegovina e la Repubblica Srpska(a cui si aggiunge il distretto di Brcko che è sottoposto a giurisdizione internazionale). L’impianto situaziona-le creatosi è decisamente fragile. Le elezioni dell’ottobre 2006 hanno portato alla formazione di una coalizio-ne estremamente eterogenea, composta da 7 partiti, che fatica ad avviare le riforme richieste dalla comunitàinternazionale. La vittoria dei filo-indipendentisti nella Repubblica Srpska ha reso più critico il dialogo istitu-zionale fra le due Entità; difficoltà rese evidenti dalle tensioni intorno alla decisione del governo centrale diunificare il controllo sulle forze di polizia. I rischi legati all’aumento dell’instabilità politica e al rallentamen-to delle riforme sono da tenere in considerazione. Relazioni internazionali. Le negoziazioni per la stesura del Patto di Associazione e Stabilità sono state con-cluse nel dicembre 2006. Tuttavia la mancata riforma delle forze di polizia e la parziale integrazione delle eco-nomie delle due entità costituisce il principale freno alla firma del Patto. La questione del Kosovo potrebbeavere ricadute sulla stabilità e sulla coesione della federazione. La proclamazione dell’indipendenza della re-gione albanese potrebbe alimentare le aspirazioni secessioniste della Repubblica Srpska e della minoranzacroata. Nell’ultimo summit NATO (novembre 2006) la Bosnia Erzegovina è stata invitata a entrare nel pro-gramma Partenrship for Peace.

Rischio economico

RISCHIO: MEDIO OUTLOOK: STABILE

Attività economica. La crescita economica rimane sostenuta (6%) e in accelerazione rispetto al 2005 (5%). Icontributi alla crescita della domanda interna e delle esportazioni nette sono stati entrambi positivi.L’andamento dell’economia bosniaca è sempre più influenzato dall’andamento economico dei paesi dell’UE,che assorbono quasi il 50% delle esportazioni del paese. Nel biennio 2007-08 il PIL dovrebbe continuare aaumentare, intorno al 6-6,5%, sulla spinta degli investimenti nelle costruzioni e della crescita dei prestiti ban-cari e dei salari.Bilancio pubblico e inflazione. Il bilancio pubblico generale è cresciuto negli ultimi due anni raggiungendoun avanzo del 3% del PIL nel 2006, grazie al miglioramento del sistema di prelievo e soprattutto all’introdu-zione dell’IVA ad inizio anno. Tuttavia si prevede per il biennio 2007-08 un deterioramento, che dovrebbeportare ad un disavanzo dell’1,4-1,6% del PIL, a causa delle aumento delle spese per i veterani nella Federa-zione, promesso prima delle elezioni. Il bilancio della Repubblica Srpska dovrebbe invece essere in pareggio.I prezzi nel 2006 sono cresciuti del 7,5%, rispetto al 3,6% nel 2005, principalmente a causa della crescita deiprezzi internazionali degli idrocarburi e dell’introduzione dell’IVA. Nel biennio 2007-08 l’inflazione mediadovrebbe tornare su livelli più contenuti. Bilancia dei pagamenti. Il disavanzo di parte corrente si è quasi dimezzato nel 2006 (dal 21,7% del PIL nel2005 all’11,5%) principalmente grazie al miglioramento del disavanzo commerciale: le esportazioni sono au-mentate del 26%, per i crescenti prezzi dei metalli, mentre il livello delle importazioni è rimasto invariato.Inoltre, il paese ha beneficiato di ampi afflussi di trasferimenti privati (1,5 miliardi di euro). Nel biennio 2007-08 si prevede che le importazioni tornino a crescere mentre i trasferimenti dovrebbero rimanere pressoché co-stanti. Per tale motivo si prevede un peggioramento del disavanzo di parte corrente intorno al 13,5% del PIL.Il saldo positivo del conto finanziario copre solo parzialmente il disavanzo di parte corrente (circa il 27-28%).

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2004 2005 2006 2007 2008

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Saldo delle transazioni correnti

Saldo delle transazioni correnti/PIL

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Bosnia Erzegovina

Posizione debitoria e riserve internazionali. Il debito con l’estero è relativamente elevato, circa il 50% delPIL (28% privato e 22% pubblico), tuttavia gli indicatori di vulnerabilità (debito estero/export, debito este-ro/PIL e DSR) sono previsti in miglioramento nel breve-medio termine anche in assenza di riforme struttu-rali dell’economia. Negli ultimi tre anni le riserve sono cresciute costantemente e si prevede che il trend con-tinui nel 2007-08. A fine 2006 ammontavano a 2,8 miliardi di euro, pari a 5 mesi di importazione, e sembra-no sufficientemente elevate per proteggere il paese da shock esogeni. Tasso di cambio. Il rischio di cambio in Bosnia Erzegovina è basso. L’ancoraggio del marco bosniaco all’eu-ro (BAM,96:EUR1) è mantenuto efficacemente dalla banca centrale grazie alle riserve in valuta straniera. Siprevede che nel 2007 il marco si deprezzi nei confronti del dollaro in termini effettivi reali di circa 1,3%.

Saldo delle transazioni correnti Crescita PIL e inflazione

Rischio bancario

RISCHIO: MEDIO OUTLOOK: STABILE

Struttura del sistema. Nella Federazione della Bosnia Erzegovina operano 19 banche, nella Repubblica Srpska10. Gli istituti stranieri controllano circa il 94% delle attività del settore e il 95% dei crediti. Il 71% dei pre-stiti ed il 63% delle passività sono denominate in valuta straniera. Le principali banche straniere sono: il Grup-po Unicredit (HVB Banka e Zagrebacka banka) che controlla il 25% degli asset, Raiffeisen con il 22%, BayernLandesbank (HAA Mostar e HAA Banja Luka) con il 19% e Nova Ljubljankska (Razvojna banka e Tuzlanskibanka) con il 9%. Uno dei problemi ancora irrisolto è la supervisione generale del sistema. Si rileva la man-canza di: una classificazione dei prestiti definita, regole di accantonamento adeguate, una maggiore coopera-zione con i supervisori stranieri.Performance. La presenza di banche straniere ha dato al sistema bosniaco maggiore solidità: è cresciuta la fi-ducia del consumatori e anche la predisposizione al credito da parte delle banche. Tuttavia la presenza stra-niera ha generato, come conseguenza, un elevato indebitamento in valuta straniera dell’intero settore. Il capi-tal adequacy ratio è pari al 13,6% mentre i nonperforming loans rappresentano circa il 4% dei prestiti totali. Laprofittabilità del sistema è aumentata ma rimane ancora contenuta (il ROA era pari allo 0,9%, il ROE era pa-ri all’8,5%).

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EUROPA EMERGENTE E CSI

Rischio operativo

RISCHIO: ALTO OUTLOOK: STABILE

Sistema legale. La riforma del sistema giudiziario non è ancora completa: la durata dei processi, l’influenzaesterna sulle decisioni dei tribunali e la corruzione costruiscono ancora un problema. Le difficoltà incontra-te nel creare maggiore coesione fra le due entità, anche dal punto di vista delle regole, ha portato all’Iniziati-va Bulldozer. Vista la mancanza di volontà e di capacità da parte delle autorità nell’approvare le riforme, que-sta iniziativa prevede il coinvolgimento della società civile (in particolare degli imprenditori) per richiedere,dal basso, l’abbattimento delle regole che limitano la cooperazione fra le due entità. Atteggiamento nei confronti degli investitori esteri. Il governo ha avviato una serie di riforme politiche edeconomiche volte a creare un clima più favorevole agli investimenti e allo sviluppo economico del paese: ri-forma della difesa del sistema doganale e fiscale. Non ci sono limitazione al trasferimento di capitali. Esisto-no quattro free trade zone.Infrastrutture, sicurezza e calamità naturali. Il sistema infrastrutturale soffre ancora dei danni subiti duran-te la guerra. Attualmente è in fase di ammodernamento e ricostruzione. Il livello di sicurezza è migliorato no-tevolmente negli ultimi anni tuttavia c’è sempre il rischio che le tensioni tra le diverse etnie possano nuova-mente erompere. La criminalità organizzata ha un discreto potere nel paese.

Indicatori di Business Climate RankDoing Business 2008 105° su 178Index of Economic Freedom 2007 115° su 157Corruption Perceptions Index 2007 84° su 181Accordi e ConvenzioniConvenzione di Washington In vigoreConvenzione di New York In vigoreAccordo sulla promozione e la reciproca protezione degli investimenti con l’Italia In vigore

Rapporti con le Istituzioni Finanziarie Internazionali

Fondo Monetario Internazionale. L’ultimo accordo con il FMI è scaduto il febbraio 2004. Attualmente le re-lazioni con l’istituzione si limitano alla consultazioni periodiche (Articolo IV)Banca Mondiale. Sono attivi 20 progetti della Banca Mondiale per un ammontare complessivo di circa 260milioni di euro. I finanziamenti sono principalmente indirizzati verso il settore agricolo, la costruzione di in-frastrutture e il settore energetico.Banca Europea per la Ricostruzione e per lo Sviluppo. Al primo gennaio 2007 risultano approvati dallaBERS 43 progetti per un ammontare complessivo di 584 milioni di euro. Ciò ha permesso di generare un flus-so addizionale per il finanziamento dei progetti di 744 milioni di euro da altre fonti. Il 35% degli investimen-ti è indirizzato nel settore privato. Banca Europea per gli Investimenti. Negli ultimi 5 anni sono stati finanziati dall’istituzione progetti per unammontare di 331 milioni di euro. Nel 2007 il finanziamento è stato di circa 263 milioni.

Interscambio con l’Italia

Commercio. Nel 2006 il saldo commerciale continua ad essere positivo per l’Italia (61 milioni di euro), nonostante abbia registrato una diminuzione del 52%. Le importazioni italiane dalla Bosnia, infatti, sono cre-

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altro23%

prod. tessili 6%

elettronica ed elettrotecnica

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prod. chimici e fibre

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autoveicoli 6%

prod. alimentari

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meccanica strumentale

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importazioni esportazioni saldi

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Bosnia Erzegovina

sciute del 10% rispetto all’anno precedente: grazie soprattutto all’aumento dell’importazione di: abbigliamen-to, prodotti in legno, prodotti alimentari e prodotti chimici e fibre. Il comparto più importante è quello del-la metallurgia (circa il 26% del totale delle importazioni) anche se nel 2006 ha registrato una leggera flessio-ne (-5%). Le esportazioni italiane invece sono diminuite del 7% e sono composte principalmente da: pelli ecalzature (20%), meccanica strumentale (15%), metallurgia e prodotti in metallo (13%). Quasi tutti i settorihanno registrato un rallentamento dell’export verso il mercato bosniaco. Nel 2007 l’interscambio tra i duepaesi dovrebbe aumentare e l’avanzo commerciale italiano tornare a crescere. Investimenti diretti esteri. Gli imprenditori italiani stanno mostrando un crescente interesse verso le possibi-lità di investimento in Bosnia. Vi sono state le iniziative dell’Unione degli Industriali di Venezia e quelle diItalproject nel Distretto di Brcko; l’avvento nel settore creditizio di UniCredito e Banca Intesa; i risultati po-sitivi fatti registrare da imprese, come Top Sedia ed Olip, che hanno trasferito in Bosnia parte della loro pro-duzione.

Esportazioni italiane in Bosnia per settori Interscambio commerciale con la Bosnia(2006, %) (1997-2006, mln €)

Garanzie SACE al 30 settembre 2007

Le garanzie deliberate (capitale e interessi) sono pari a 26,6 milioni di euro. Le garanzie perfezionate in quo-ta capitale sono circa state pari a 22,6 milioni di euro e risultano tutte già erogate.

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EUROPA EMERGENTE E CSI

BULGARIA

Low Medium High

Executive summary

RISCHIO: M1 OUTLOOK: STABILE

Rischio politico. Il Partito Socialista Bulgaro sta perdendo progressivamente consenso e ciò potrebbe pregiu-dicare la tenuta della coalizione.Rischio economico. L’ammissione nella UE ha avvantaggiato il paese in termini di crescita economica, di oc-cupazione e attrattiva per gli investitori internazionali. Tuttavia vi sono alcune vulnerabilità: l’ampio deficitdi parte corrente e l’elevato indebitamento con l’estero.Rischio bancario e operativo. Il sistema bancario beneficia della presenza di molti operatori stranieri. É sta-ta potenziata la supervisione del sistema ma il boom del credito costituisce un fattore di preoccupazione. Ilcontesto operativo è migliorato ma gli sforzi per combattere la corruzione e migliorare l’efficienza del siste-ma giuridico sono stati, finora, poco proficui.

Condizioni di assicurabilità SACE Categoria OCSE: 3/7Rischio sovrano: apertura Rischio bancario: aperturaRischio corporate: apertura

Principali indicatori economici2004 2005 2006s 2007p 2008p

PIL (variazione % reale) 5,7 5,5 6,2 6,0 6,0Inflazione media annua (%) 6,1 5,0 7,3 4,9 3,5Saldo Bilancio Pubblico/PIL (%) 1,8 2,3 3,6 2,3 1,4Bilancia dei pagamenti• Esportazioni (€ mld) 8,0 9,5 12,0 13,4 14,9 • Importazioni (€ mld) -11,0 -13,8 -17,3 -19,3 -21,2 • Saldo bilancia commerciale (€ mld) -3,0 -4,3 -5,3 -5,9 -6,3 • Saldo transazioni correnti (€ mld) -1,1 -2,4 -3,9 -4,2 -4,3 • Saldo transazioni correnti/PIL (%) -5,8 -11,3 -15,9 -15,8 -14,7 Debito estero totale (€ mld) 12,6 15,1 19,8 21,9 24,3 Debito estero totale/PIL (%) 64,2 70,5 81,2 81,0 82,0 Debt service ratio (%) 21,6 42,4 19,3 8,3 8,8 Riserve valutarie lorde (€ mld) 6,8 7,4 8,9 9,3 10,1 Riserve valutarie lorde (mesi import.) 5,0 4,2 4,6 4,4 4,5Cambio medio BGN/USD* 1,5731 1,5700 1,5576 1,4499 1,4198S: stime - P: previsioni - Fonte: FMI, marzo 2007; *EIU Bureau van Dijk, ottobre 2007

Rating Standard and Poor’s Moody’s Fitch SACEBBB+ Baa3 BBB -

– +L1 L2 L3 M1 M2 M3 H1 H2 H3

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Bulgaria

Rischio Politico

RISCHIO: BASSO OUTLOOK: STABILE

Politica interna. I problemi incontrati nella lotta alla corruzione stanno mettendo in difficoltà il governo, edin particolare il Partito Socialista Bulgaro, vincitore delle elezioni del 2005, favorendo nei sondaggi il partitodi opposizione, Cittadini per uno Sviluppo Europeo. La tenuta della coalizione di maggioranza (che unisce isocialisti, il Movimento Nazionale per la Stabilità ed il Progresso e il Movimento Turco per i Diritti e le Li-bertà) è resa incerta da tale perdita di consenso e dalle divisioni interne al Movimento Nazionale per la Sta-bilità; per questo motivo l’ipotesi di elezioni anticipate, sebbene ancora improbabile, non è da escludersicompletamente. Relazioni internazionali. Il report della Commissione Europea di valutazione dei primi sei mesi del paese all’interno dell’UE sottolinea l’ancora elevato livello di corruzione, soprattutto nel sistema giudiziario. Nonostante il duro giudizio, la Commissione non ha imposto alcuna sanzione nei confronti della Bulgaria(per esempio di limitazione ai fondi UE) e ha riconosciuto gli sforzi fatti dall’esecutivo. Inoltre, il paese staincontrando resistenze per essere ammesso nello SME2 a causa della debolezza di alcuni fondamentali ma-croeconomici. La posizione strategica rende la Bulgaria interessante per il passaggio delle pipeline sia per laRussia (progetto Burgas-Alexandrupolis e progetto South Stream) sia per l’UE (progetto Nabucco).

Rischio Economico

RISCHIO: BASSO OUTLOOK: NEGATIVO

Attività economica. L’aumento dei consumi interni ha dato una spinta considerevole alla crescita economicadel paese (6,2% nel 2006) controbilanciando il risultato negativo delle esportazioni nette. Per il biennio 2007-08 si prevede una crescita stabile, intorno al 6%.Bilancio pubblico e inflazione. Il rispetto del programma definito dalle autorità con il FMI ha permesso alpaese di portare il bilancio pubblico in surplus (3,2% del PIL nel 2006). Tuttavia nel caso di elezioni antici-pate c’è il rischio che il governo possa incrementare la spesa pubblica. L’inflazione nel 2006 è stata particolar-mente elevata a causa dell’aumento nei prezzi internazionali degli idrocarburi e dei prodotti alimentari e agri-coli. Per il biennio 2007-08 l’inflazione media dovrebbe diminuire ma non abbastanza per rispettare il crite-rio di Maastricht.Bilancia dei pagamenti. Il deficit di parte corrente nel 2006 ha registrato il suo record negativo (15,9% delPIL) a causa di un aumento delle importazioni del 25% (principalmente materie prime e beni di consumo) edi rallentamenti nel processo di ristrutturazione del settore metallurgico. A ciò si sono aggiunti fattori con-giunturali: un temporaneo calo nel settore del turismo, un eccezionale deflusso dei profitti e un afflusso piùmodesto di trasferimenti privati. Tuttavia tale deficit è stato efficacemente bilanciato dagli IDE in entrata. Peril biennio 2007-08 si prevede una diminuzione degli IDE e, conseguentemente, il paese potrebbe incontraredelle difficoltà a finanziare un deficit di parte corrente previsto intorno al 15% del PIL. Posizione debitoria e riserve internazionali. Il debito pubblico (25,4% del PIL a fine 2006) rispetta il crite-rio di Maastricht (inferiore al 60% del PIL), Il debito estero è aumentato negli ultimi anni, raggiungendo a fi-ne 2006 circa i 20 miliardi di euro (pari all’81% del PIL). Tale debito, quasi completamente privato, non sem-bra destinato a diminuire nel biennio 2007-08. Le riserve sono aumentate (a fine 2006 ammontavano a 9 mi-liardi euro, pari a 4,6 mesi di importazioni) ma non sembrano sufficienti a fronteggiare una crisi. Tasso di cambio. Il lev bulgaro è ancorato all’euro al tasso di cambio di BEN1,95583:EUR1. L’elevata inflazionee il rafforzamento dell’euro dovrebbe portare al moderato apprezzamento reale della valuta bulgara nel 2007-2008.

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Crescita PIL Inflazione

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EUROPA EMERGENTE E CSI

Saldo delle transazioni correnti Crescita PIL e inflazione

Rischio Bancario

RISCHIO: BASSO OUTLOOK: STABILE

Struttura del sistema. Il sistema è composto da 32 banche per un totale di attività di circa 27,2 miliardi di dol-lari. Circa il 34% delle attività sono concentrate nelle tre banche principali del paese: Bulbank, State SavingBank (DSK), and United Bulgarian Bank (UBB). La Bulgaria ha completato il processo di privatizzazione del-le proprie banche pubbliche; ciò ha attratto molte banche straniere, tra le altre: UniCredito Italiano SpA, BNPPARIBAS, National Bank of Greece, Société Générale, Bank Austria Creditanstalt, Regent Pacific Group e Ci-tibank . Performance. Le autorità ritengono che le restrizioni temporanee al credito, introdotte nel 2005 e parzialmen-te eluse dalle banche, possano essere fatte decadere. La Banca Centrale dovrà cercare di dare piena attuazio-ne ai criteri di Basilea 2. Il capital adequacy ratio è diminuito dal 43% nel 1998 a circa il 14% nel 2006. Nel frat-tempo, la qualità dei prestiti è migliorata anche se gli accantonamenti a riserva sono ancora circa il 3% deiprestiti totali. I rischi di un boom del credito potranno essere contenuti spostando parte dei crediti nel settorefinanziario non bancario. In tal senso, la Financial Supervision Commission, che ha beneficato dell’assistenzatecnica del FMI, sta migliorando la supervisione di tale settore che attualmente è in forte crescita.

Rischio Operativo

RISCHIO: BASSO OUTLOOK: STABILE

Sistema legale. Il paese si è impegnato per rendere il sistema legale compatibile con gli standard europei, rag-giungendo alcuni significativi miglioramenti. Tuttavia la Commissione Europea, a sei mesi dall’ammissionedella Bulgaria nell’UE, ha espresso la sua preoccupazione sull’efficienza del sistema giudiziario, soprattuttonella persecuzione di alcuni reati come il riciclo di denaro sporco, il mancato rispetto dei contratti, la con-traffazione e il traffico di stupefacenti. Atteggiamento nei confronti degli investitori esteri. Per quanto riguarda gli investimenti esteri sono staticompiuti passi importanti verso l’agevolazione del regime fiscale per le società, oltre ad uno snellimento, an-cora in atto, delle procedure burocratiche. Dall’inizio del 2007 l’imposta sull’utile delle società è stata ridottaal 10%, fra le più basse dell’Europa a 27. È prevista la tassazione zero sull’utile in zone con alta disoccupazio-

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Bulgaria

ne. Gli investitori stranieri non sono discriminati rispetto a quelli nazionali. La corruzione e la burocrazia tal-volta possono costituire un freno all’attività di chi voglia investire nel paese. Non ci sono restrizioni al rim-patrio dei capitali né settori preclusi agli investitori esteri. Il rischio di esproprio è basso. Sono operative seifree exporting zone.Infrastrutture, sicurezza e calamità naturali. Il sistema infrastrutturale è migliorato grazie ai fondi struttura-li europei ma necessita investimenti ulteriori, soprattutto per lo sviluppo dei collegamenti stradali. Il paese èstabile e non ci sono minacce per la sicurezza anche se esiste una criminalità organizzata piuttosto forte.

Indicatori di Business Climate RankDoing Business 2008 46° su 178Index of Economic Freedom 2007 62° su 15Corruption Perceptions Index 2007 57° su 181Accordi e ConvenzioniConvenzione di Washington In vigoreConvenzione di New York In vigoreAccordo sulla promozione e la reciproca protezione degli investimenti con l’Italia In vigore

Rapporti con le Istituzioni Finanziarie Internazionali

Fondo Monetario Internazionale. L’accordo con il FMI (Stand-by) è scaduto nel marzo 2007, con esso sonovenuti meno i limiti all’indebitamento sovrano. Nessun accordo è in fase di negoziazione. Banca Mondiale. I progetti attivi nel paese ammontano a 406 milioni di dollari e si concentrano principal-mente nell’ammodernamento del sistema infrastrutturale.Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo. Nel 2006 la BERS ha approvato 23 progetti per un am-montare complessivo di 155 milioni di euro. Quasi tutti gli investimenti sono indirizzati verso il settore pri-vato (corporate o bancario). Un altro settore a cui l’istituzione dedica particolare attenzione è quello energeti-co: il paese, per la posizione geografica, ha la possibilità di diventare un importante hub per la regione.Banca Europea per gli Investimenti. Negli ultimi 5 anni sono stati finanziati dall’istituzione progetti per unammontare di 277 milioni di euro. Nel 2007 il finanziamento è stato di circa 407 milioni.

Interscambio con l’Italia

Commercio. I paesi dell’area UE-25 rappresentano il 55% delle esportazioni bulgare ed il 47% delle importa-zioni, la Russia circa il 26% delle importazioni (dato su cui pesano fortemente le importazioni di energia daparte della Bulgaria). Oltre l’80% delle esportazioni bulgare sono indirizzate verso i paesi europei e balcani-ci. L’Italia mantiene la sua posizione di terzo fornitore (8,7%), dopo Russia e Germania. Il saldo commercia-le tra Italia e Bulgaria è diventato positivo per l’Italia a partire dal 2005. Nel 2006 l’avanzo commerciale è ul-teriormente migliorato passando da 12 milioni di euro a 278 milioni. Le esportazioni sono aumentate rispet-to all’anno precedente di circa il 26% grazie ad un generalizzato aumento per tutti i principali prodotti espor-tati dall’Italia. Tra questi: meccanica strumentale (circa il 22% del totale delle esportazioni nel paese), prodot-ti tessili (13%) e autoveicoli (11%). Tra i principali prodotti importati ci sono i prodotti della metallurgia(22%) e l’abbigliamento (16%). Secondo le previsioni SACE, nel quinquennio 2007-11 la performance del no-stro export in Bulgaria dovrebbe essere inferiore rispetto al quinquennio precedente ma al di sopra della per-formance media dell’export italiano.Investimenti diretti esteri. Gli IDE netti per tutto l’anno 2006 hanno raggiunto il livello record di 4.132 mi-lioni di euro (16,6% del PIL), rispetto ai 3.093 milioni di euro del 2005. La struttura settoriale degli IDE peril 2006 mostra al primo posto il settore dei beni immobili (1.210,7 milioni di euro), seguito da quello dell’in-

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elettronica ed elettrotecnica

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metallugia e prod. in metallo

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prod. chimici e fibre6%

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pelli e calzature10%

autoveicoli11%

prod. tessili 13%

meccanica strumentale

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altro17%

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1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006

importazioni esportazioni saldi

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EUROPA EMERGENTE E CSI

dustria manifatturiera (776,6 milioni) e da quello finanziario (627,2 milioni). La maggior parte degli investi-menti stranieri provengono dai paesi dell’UE. Per stock di capitale investito, i principali paesi investitori sonostati nell’ordine: Gran Bretagna con il 17,1% del totale degli investimenti, l’Olanda con il 16,6% e Austria conl’11,2%. La maggior parte degli IDE negli ultimi dieci anni hanno riguardato l’outsourcing, in quanto il paeseè attraente per il basso costo della mano d’opera, altamente qualificata, per le risorse naturali e per la strate-gica posizione geografica. L’Italia figura al settimo posto nella graduatoria per investimenti diretti stranieri(943,2 milioni di dollari), che raggiungono però i 1.550 milioni di dollari se si conteggiano nel dato aggrega-to due importanti investimenti di Enel e di Italcementi.

Esportazioni italiane in Bulgaria per settori Interscambio commerciale con la Bulgaria(2006, %) (1997-2006, mld €)

Garanzie SACE al 30 settembre 2007

Le garanzie deliberate (capitale e interessi) sono pari a 693 milioni di euro. Le garanzie perfezionate in quotacapitale sono circa state pari a 22,6 milioni di euro e risultano tutte già erogate.

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Ceca (Repubblica)

CECA (REPUBBLICA)

Low Medium High

Executive summary

RISCHIO: L2 OUTLOOK: STABILE

Rischio politico. Il governo ha ottenuto la fiducia alla camera dei deputati solo grazie all’appoggio esterno didue deputati dell’opposizione. Per questo il margine di operatività del governo è molto ridotto. Rischio economico. Il paese è diventato un importante centro di produzione di autoveicoli. La cresciuta è so-stenuta. Rimane qualche preoccupazione per la politica fiscale: il parametro di Maastricht del 3% non dovreb-be venire rispettato neanche nel biennio 2007-08. Rischio bancario e operativo. Il sistema bancario è solido e controllato dalle banche estere. Il contesto ope-rativo non presenta particolari criticità.

Condizioni di assicurabilità SACE Categoria OCSE: 1/7Rischio sovrano: apertura Rischio bancario: aperturaRischio corporate: apertura

Principali indicatori economici2004 2005 2006s 2007p 2008p

PIL (variazione % reale) 4,6 6,5 6,4 5,6 4,6Inflazione media annua (%) 2,8 1,8 2,6 3,2 3,0Saldo Bilancio Pubblico/PIL (%) -4,0 -3,6 -4,8 -4,7 -3,8Bilancia dei pagamenti• Esportazioni ($ mld) 67,2 78,2 96,6 115,2 132,0• Importazioni ($ mld) -68,2 -76,5 -94,7 -113,1 -129,0• Saldo bilancia commerciale ($ mld) -1,0 1,7 1,9 2,1 3,0• Saldo transazioni correnti ($ mld) -5,7 -2,2 -4,4 -5,7 -6,4• Saldo transazioni correnti/PIL (%) -5,2 -1,6 -3,1 -3,4 -3,5Debito estero totale ($ mld) 45,8 46,0 52,7 57,2 60,3Debito estero totale/PIL (%) 41,8 36,8 37,0 34,0 32,7Debt service ratio (%)* 10,4 11,6 10,1 9,6 9,2Riserve valutarie lorde ($ mld) 28,4 29,6 31,8 33,8 34,0Riserve valutarie lorde (mesi import.) 4,4 4,1 3,6 3,2 2,9Cambio medio CZK/USD* 25,700 23,957 22,596 20,530 18,893S: stime - P: previsioni - Fonte: FMI, febbraio 2007; * EIU Bureau van Dijk, ottobre 2007

Rating Standard and Poor’s Moody’s Fitch SACEA A1 A -

– +L1 L2 L3 M1 M2 M3 H1 H2 H3

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48

EUROPA EMERGENTE E CSI

Rischio Politico

RISCHIO: BASSO OUTLOOK: STABILE

Politica interna. Le elezioni di giungo 2006 hanno ripartito equamente i seggi disponibili tra i partiti di sini-stra e i partiti di destra (100 seggi per ciascuno schieramento). La coalizione di governo (composta dal Parti-to Democratico, dall’Unione Cristiano Democratica e dai Verdi) ha ottenuto la fiducia nel gennaio 2007, do-po che due deputati del Partito Social Democratico Ceco hanno acconsentito ad astenersi dal voto. L’efficaciadell’azione del governo dipende dall’abilità del primo ministro, Mirek Topolanek, di dare ascolto alle diverseanime della coalizione che rimane divisa su molti temi. Inoltre, il potenziale di ricatto dei piccoli partiti èmolto più alto del loro effettivo peso politico. Per questo motivo il margine di operatività del governo percontinuare il processo di riforme è molto ridotto.Relazioni internazionali. Nonostante il Partito Democratico sia scettico nei confronti di una maggiore inte-grazione politica europea, Topolanek, nel summit europeo di giungo, ha accettato il compromesso sul nuovotrattato. L’adozione dell’euro, inizialmente fissata dalle autorità per il 2010, potrebbe avvenire non prima del2014. Il progetto statunitense, che prevede la costruzione di un sistema radar antimissilistico e coinvolge Re-pubblica Ceca e Polonia, ha inasprito le relazioni con la Russia.

Rischio Economico

RISCHIO: BASSO OUTLOOK: STABILE

Attività economica. Nel biennio 2005-06 la crescita del PIL è stata robusta (6,5%), sostenuta dall’aumentodella produttività, dall’ottima performance dell’export e dalla crescita del consumo privato e pubblico (grazieai fondi UE). Nell’ultimo quinquennio la Repubblica Ceca è diventato un importante centro produttivo diautoveicoli. Nel 2007-08 si prevede un rallentamento a causa delle misure di riforma fiscale che dovrebberodiminuire i consumi privati. Bilancio pubblico e inflazione. Il deficit di bilancio è cresciuto nel 2006 sulla spinta di una politica fiscaleespansiva (-4,8% del PIL). Per il biennio 2007-08 è prevista una riforma fiscale che dovrebbe aumentare il pre-lievo e che nel 2008 dovrebbe portare il deficit al 3,8% del PIL (ancora al di sopra dei parametri di Maastricht).L’aumento della produttività e la corona forte hanno lasciato l’inflazione nel 2006 al di sotto del target del3%. Nel biennio 2007-08 i prezzi sono previsti in leggero aumento. Bilancia dei pagamenti. Il deficit di parte corrente è raddoppiato nel 2006 ma rimane relativamente conte-nuto (-3,1% del PIL), grazie al surplus della bilancia commerciale. Esso è stato efficacemente finanziato dagliafflussi di IDE. Nel biennio 2007-08 tale deficit è previsto in leggero aumentoPosizione debitoria e riserve internazionali. A fine 2006 il debito con l’estero è stato contenuto (37% delPIL) ed è previsto in diminuzione in valori percentuali nel biennio successivo. Le riserve sono aumentate invalori assoluti a fine 2006 (circa 32 miliardi di euro) mentre risultano in diminuzione in termini di mesi diimportazione (3,6). Tasso di cambio. Dopo il rafforzamento nel 2006, la corona ceca si è deprezzata nei confronti dell’euro. Ladebolezza della valuta è stata parzialmente dovuta al suo utilizzo per operazioni di carry trade. Tuttavia le tur-bolenze di agosto hanno portato alla chiusura di molte operazioni rafforzando la valuta. La corona, grazie aifondamentali solidi dell’economia e all’afflusso di IDE, è prevista in rafforzamento nei confronti sia dell’eu-ro sia del dollaro.

– +

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2004 2005 2006 2007 2008

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Crescita PIL Inflazione

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2004 2005 2006 2007 2008

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%

Saldo delle transazioni correnti

Saldo delle transazioni correnti/PIL

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Ceca (Repubblica)

Saldo delle transazioni correnti Crescita PIL e inflazione

Rischio Bancario

RISCHIO: BASSO OUTLOOK: STABILE

Struttura del sistema. Il sistema è composto da 39 banche commerciali di cui più dei due terzi risultano con-trollate da banche straniere. Le banche straniere controllano circa il 90% delle attività bancarie.Performance. Gli indicatori di solidità finanziaria mostrano un settore bancario sano. I non perfoming loans so-no circa il 4% dei prestiti totali. Tuttavia la rapida crescita del credito alle famiglie (circa +40% nel biennio2005-06), in particolare per i mutui, può costituire un fattore di criticità. Questa situazione è mitigata dal fat-to che la porzione di prestiti in valuta straniera è trascurabile e l’aumento dei prezzi della case moderato.

Rischio Operativo

RISCHIO: BASSO OUTLOOK: STABILE

Sistema legale. L’adeguamento legislativo all’acquis communautaire europeo ha contribuito a migliorare il siste-ma legale del paese portando a numerose riforme che hanno coinvolto il sistema giudiziario,l’amministrazione, la regolazione dei mercati finanziari, la protezione dei diritti di proprietà e la legislazionelegata all’attività degli investitori stranieri. Atteggiamento nei confronti degli investitori esteri. Le autorità ceche garantiscono un’ottima apertura versogli investitori internazionali. Il settore energetico e quello dei mass media sono protetti da regolamenti com-plessi. La valuta è liberamente convertibile. La corruzione è diminuita progressivamente.Infrastrutture, sicurezza e calamità naturali. Il sistema infrastrutturale è adeguato ed efficiente anche se ne-cessita di ulteriori investimenti. Il rischio di violenza politica è molto basso

Indicatori di Business Climate RankDoing Business 2008 56° su 178Index of Economic Freedom 2007 31° su 157Corruption Perceptions Index 2007 41° su 181Accordi e ConvenzioniConvenzione di Washington In vigoreConvenzione di New York In vigoreAccordo sulla promozione e la reciproca protezione degli investimenti con l’Italia In vigore

– +

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meccanica strumentale

21%

metallurgia e prod. in metallo

17%elettronica ed elettrotecnica

11%

autoveicoli9%

prod. chimici e fibre9%

prod. in gomma e plastica

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altro22%

prod. tessili6%

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1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006

importazioni esportazioni saldi

50

EUROPA EMERGENTE E CSI

Rapporti con le Istituzioni Finanziarie Internazionali

Fondo Monetario Internazionale. L’ultimo accordo con il FMI è scaduto nel marzo 1994. I rapporti conl’istituzione si limitano alla consultazioni periodiche (Articolo IV).Banca Mondiale. Nel paese è attivo un solo progetto che riguarda il settore energetico. Esso non prevede al-cun finanziamento da IBRD-IDA. Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo. Al primo gennaio 2007 risultano approvati dalla BERS54 progetti per un ammontare complessivo di 1,1 miliardi di euro. Ciò ha permesso di generare un flusso ad-dizionale per il finanziamento dei progetti di 3,6 miliardi di euro da altre fonti. Il 96% degli investimenti èindirizzato nel settore privato. Banca Europea per gli Investimenti. La BEI negli ultimi 5 anni ha finanziato progetti per un valore comples-sivo di 4,9 miliardi di euro. Nel 2007 il finanziamento è stato di circa 470 milioni di euro.

Interscambio con l’Italia

Commercio. L’Italia si colloca la settimo posto nella graduatoria sia dei paesi fornitori sia nei paesi clienti.Dal 2004 il saldo commerciale, positivo per l’Italia, è peggiorato considerevolmente, passando da 947 milio-ni di euro nel 2004 a 114 milioni nel 2006. In tre anni, infatti, le importazioni sono cresciute ad un tasso me-dio del 24,5% mentre le esportazioni italiane sono cresciute soltanto del 8,5% medio annuo. Nel 2006l’importazione di autoveicoli, che pesa per il 24% dell’import totale dalla Repubblica Ceca, è cresciuta del60%. I prodotti dell’elettronica ed elettrotecnica invece pesano per il 18%. I prodotti italiani maggiormenterichiesti dal mercato ceco sono: meccanica strumentale (21% dell’export totale), metallurgia e prodotti in me-tallo (17%), elettronica ed elettrotecnica (11%). Secondo le previsioni SACE, nel quinquennio 2007-11 la per-formance del nostro export in Repubblica Ceca dovrebbe essere leggermente superiore rispetto al quinquennioprecedente e al di sopra della performance media dell’export italiano.Investimenti diretti esteri. Secondo i dati della Banca Nazionale Ceca, gli IDE in entrata hanno raggiunto nel2006 i 4,7 miliardi di euro, di cui 1,25 miliardi di euro in equity, 2,9 miliardi di euro in profitti re-investiti. La mag-gior parte degli investimenti continua a riguardare il settore manifatturiero (in particolare: prodotti metallici, le-gno, materiale plastico e industria automobilistica), seguito dal comparto immobiliare e dell’intermediazione fi-nanziaria. Il Lussemburgo è stato il principale paese investitore in Repubblica Ceca (1,3 miliardi di euro), seguo-no Germania (924 milioni di euro), Austria (667 milioni di euro) e Paesi Bassi (528 milioni di euro). Il dato italia-no è sottostimato in quanto molte grandi imprese italiane che hanno effettuato investimenti in Croazia si sonoavvalse di triangolazioni finanziarie, transitanti attraverso paesi terzi come Lussemburgo, Austria e Paesi Bassi.

Esportazioni italiane in Repubblica Ceca per settori Interscambio commerciale con la Repubblica Ceca (2006, %) (1997-2006, mln €)

Garanzie SACE al 30 settembre 2007

Le garanzie deliberate (capitale e interessi) sono pari a 6,6 milioni di euro. Le garanzie perfezionate in quotacapitale sono state pari a 5,65 milioni di euro di cui 5,60 milioni di euro già erogati.

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Cipro

CIPRO

Low Medium High

Executive summary

RISCHIO: M1 OUTLOOK: STABILE

Rischio politico. Permangono le tensioni tra la parte greca e quella turca dell’isola. La situazione, dopol’elezione di Papadopulos, non sembra vicina ad una soluzione. Rischio economico. Turismo e attività finanziarie sono il traino dell’economia cipriota. Il paese nel 2008 do-vrebbe entrare a far parte dell’unione monetaria adottando l’euro. Il debito estero supera l’80% del PIL.Rischio bancario e operativo. Il settore bancario è molto attivo e non presenta particolari criticità. Il conte-sto operativo è favorevole.

Condizioni di assicurabilità SACE Categoria OCSE: 2/7Rischio sovrano: apertura Rischio bancario: aperturaRischio corporate: apertura

Principali indicatori economici2004 2005 2006s 2007p 2008p

PIL (variazione % reale) 4,2 3,9 3,7 3,9 4,0Inflazione media annua (%) 2,3 2,6 2,5 2,1 4,0Saldo Bilancio Pubblico/PIL (%) -4,0 -2,4 -1,9 -1,6 -0,9Bilancia dei pagamenti• Esportazioni ($ mld) 1,1 1,5 1,5 1,5 1,6• Importazioni ($ mld) -5,2 -5,7 -6,4 -6,9 -7,3• Saldo bilancia commerciale ($ mld) -4,1 -4,2 -4,9 -5,4 -5,7• Saldo transazioni correnti ($ mld) -0,7 -0,9 -1,1 -1,1 -1,2• Saldo transazioni correnti/PIL (%) -5,0 -5,6 -6,2 -5,6 -5,6Debito estero totale ($ mld) 10,1 12,6 14,8 16,3 17,2Debito estero totale/PIL (%) 64,2 74,4 81,5 80,9 80,4Debt service ratio (%) 5,8 6,5 6,4 10,6 11,7Riserve valutarie lorde ($ mld) 4,1 4,4 4,9 5,2 5,5Riserve valutarie lorde (mesi import.) 6,3 6,3 6,3 6,1 6,1Cambio medio CYP/USD* 0,468 0,464 0,458 0,430 0,424S: stime - P: previsioni - Fonte: FMI, gennaio 2007; EIU Bureau van Dijk, ottobre 2007

Rating Standard and Poor’s Moody’s Fitch SACEA A AA- -

– +L1 L2 L3 M1 M2 M3 H1 H2 H3

Page 46: Europa Emergente e CSI - GLOBAL EXPORT · dell’Europa centro orientale e alla privatizzazione di imprese pubbliche nei paesi balcanici e della CSI. La cre-scita economica della

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EUROPA EMERGENTE E CSI

Rischio Politico

RISCHIO: ALTO OUTLOOK: STABILE

Politica interna. Permangono le tensioni tra la parte greca e quella turca dell’isola, divisa dal 1974 quando letruppe turche si insediarono nella parte settentrionale di Cipro, creando la Repubblica Turca di Cipro Nord(TRNC). Nonostante la forte pressione internazionale, i tentativi di una riunificazione sono naufragati conl’esito negativo del referendum dell’aprile 2004, dovuto alla prevalenza di “no” della comunità greca. L’attualegoverno, guidato da Papadopulos, mantiene una posizione molto rigida in tema di riunificazione: il raggiun-gimento di un accordo duraturo sembra ancora lontano.Relazioni internazionali. La tensione greco-turca influenza le relazioni tra il governo ufficiale di Cipro e i ri-spettivi paesi. L’Unione Europea prosegue nel tentativo di risolvere la questione, specialmente dopol’adesione di Cipro all’UE.

Rischio Economico

RISCHIO: MEDIO OUTLOOK: STABILE

Attività economica. Cipro è fra le economie più piccole della UE ed è incentrata principalmente sul turismo(25% del PIL) e sul settore finanziario (20%). La crescita economica è positiva, tuttavia si prevede una lieveflessione per il biennio 2007/2008. Da segnalare la disparità di ricchezza tra la parte greca, economicamentepiù attiva e destinataria di molti fondi da parte della UE, e quella turca. Bilancio pubblico e inflazione. L’ingresso nell’Unione ha portato ad un necessario miglioramento degli indi-catori di politica fiscale e monetaria. Il deficit di bilancio e l’inflazione sono in calo e nel 2007 sono entram-bi rientrati nei target fissati secondo gli accordi di Maastricht. Da segnalare che il debito pubblico nel 2006 èstato pari al 64% del PIL ma è previsto scendere sotto la soglia del 60%, come richiesto dai criteri di Maa-stricht.Bilancia dei pagamenti. A causa della mancanza di risorse naturali, Cipro registra tradizionalmente ampi de-ficit commerciali, parzialmente compensati dagli afflussi derivanti dal turismo. Il deficit di parte corrente è cre-sciuto nel 2006, raggiungendo circa il 6,2% del PIL.Posizione debitoria e riserve internazionali. L’indebitamento con l’estero è in aumento, sia in valore assolu-to che in percentuale del PIL. Le riserve internazionali, pari a circa 6 miliardi di dollari, hanno superato i 7mesi di copertura in mesi di importazioni.Tasso di cambio. Nel 2005 il pound cipriota è stato agganciato all’euro, in vista dell’adozione piena della mo-neta europea prevista per il 2008. La tendenza recente è di un apprezzamento del cambio medio del poundcon il dollaro.

– +

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2004 2005 2006 2007 2008

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Debito estero ($ mld) Debito estero/PIL (%)

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Cipro

Debito estero Crescita PIL e inflazione

Rischio Bancario

RISCHIO: BASSO OUTLOOK: STABILE

Struttura del sistema. Il sistema bancario cipriota comprende 12 banche commerciali, oltre 300 istituti di cre-dito cooperativo e 25 filiali di istituti stranieri. Performance. Il settore è molto attivo e le attività bancarie costituiscono più del 50% delle attività finanzia-rie totali. Il sistema è pienamente allineato agli standard europei e non presenta elementi significativi di vul-nerabilità.

Rischio Operativo

RISCHIO: BASSO OUTLOOK: STABILE

Sistema legale. Il sistema legale è basato su quello inglese ed è considerato pro-business. Il sistema fiscale ècompetitivo ed allineato agli standard europei. La corruzione può costituire un problema per l’attività degliinvestitori così come le procedure burocratiche talvolta possono essere poco trasparenti. Atteggiamento nei confronti degli investitori esteri. Con l’ingresso nell’Unione Europea il governo ha progres-sivamente facilitato la partecipazione degli investitori esteri, specialmente quella degli operatori comunitari. Infrastrutture, sicurezza e calamità naturali. Il sistema dei trasporti e delle infrastrutture è efficiente. Il livel-lo di sicurezza è buono e il tasso di criminalità inferiore al livello medio europeo. Non ci sono particolari ri-schi legati a calamità naturali.

Indicatori di Business Climate RankDoing Business 2008 -Index of Economic Freedom 2007 20° su 157Corruption Perceptions Index 2007 39° su 181Accordi e ConvenzioniConvenzione di Washington In vigoreConvenzione di New York In vigoreAccordo sulla promozione e la reciproca protezione degli investimenti con l’Italia Firmato

– +

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vetro, ceramica e materiali

6%

altro29%

mobili5%

elettronica ed elettrotecnica

7%

altri mezzi di trasporto

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metallurgia e prod. in metallo

8%

meccanica strumentale

15%

prod. energetici raffinati

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400

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600

700

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1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006

importazioni esportazioni saldi

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EUROPA EMERGENTE E CSI

Rapporti con le Istituzioni Finanziarie Internazionali

Fondo Monetario Internazionale. Attualmente il Fondo non ha programmi attivi nel paese.Banca Europea per gli Investimenti. La Banca Europea degli Investimenti (BEI) ha approvato una serie diprogetti per l’ammodernamento delle infrastrutture urbane. La Nazioni Unite hanno presentato una richiestaper creare un fondo speciale per lo sviluppo della parte turca. Tuttavia il governo greco-cipriota si è oppostoa questo progetto.

Interscambio con l’Italia

Commercio. Le esportazioni dell’Italia nel 2006 hanno raggiunto i 730 milioni di euro, restando sostanzial-mente stabili rispetto al 2006. I prodotti di punta dell’export sono quelli energetici raffinati (22% del totale),quello della meccanica strumentale (15%), della metallurgia e del settore degli altri mezzi di trasporto (entram-bi 8%). I primi mesi del 2007 mostrano un notevole calo dell’export, dovuto ad un generale rallentamento ditutti i settori, ma soprattutto della meccanica strumentale e del tessile. Le importazioni da Cipro, pari a 54milioni nel 2006, sono concentrate nel settore dei mezzi di trasporto e della metallurgia. L’andamento del2007 mostra un lieve calo, causato dal rallentamento dei settori dei mezzi di trasporto e alimentare.

Esportazioni italiane a Cipro per settori Interscambio commerciale con Cipro(2006, %) (1997-2006, mln €)

Garanzie SACE al 30 settembre 2007

L’esposizione complessiva è nulla.

Page 49: Europa Emergente e CSI - GLOBAL EXPORT · dell’Europa centro orientale e alla privatizzazione di imprese pubbliche nei paesi balcanici e della CSI. La cre-scita economica della

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Croazia

CROAZIA

Low Medium High

Executive summary

RISCHIO: M2 OUTLOOK: POSITIVO

Rischio politico. Il paese è stabile politicamente. Le autorità sono impegnate nel conseguimento dello statusdi membro dell’UE che non dovrebbe avvenire prima del 2009-10.Rischio economico. La crescita è moderata ma stabile, l’inflazione contenuta e il deficit di bilancio in diminu-zione. Tuttavia il deficit di parte corrente si è ampliato notevolmente e il debito pubblico supera l’80% del PIL.Rischio bancario e operativo. Il sistema bancario si è rafforzato ma la forte presenza straniera ha dato unaspinta all’espansione del credito e all’indebitamento delle banche in valuta estera. Il contesto operativo nonpresenta particolari criticità.

Condizioni di assicurabilità SACE Categoria OCSE: 4/7Rischio sovrano: apertura Rischio bancario: aperturaRischio corporate: apertura

Principali indicatori economici2004 2005 2006s 2007p 2008p

PIL (variazione % reale) 3,8 4,3 4,6 4,7 4,5Inflazione media annua (%) 2,0 3,3 3,2 2,3 2,8Saldo Bilancio Pubblico/PIL (%) -4,8 -4,1 -2,8 -2,8 -2,6 Bilancia dei pagamenti • Esportazioni (€ mld) 6,6 7,2 8,1 8,8 9,6 • Importazioni (€ mld) -13,3 -14,7 -16,8 -18,1 -19,5 • Saldo bilancia commerciale (€ mld) -6,7 -7,5 -8,7 -9,3 -9,9 • Saldo transazioni correnti (€ mld) -1,4 -2,0 -2,8 -3,0 -3,0 • Saldo transazioni correnti/PIL (%) -4,9 -6,4 -8,1 -8,3 -7,8 Debito estero totale (€ mld) 22,8 25,5 28,5 30,9 33,2 Debito estero totale/PIL (%) 80,2 82,5 84,0 84,9 84,8 Debt service ratio (%) 21,7 24,2 26,4 26,0 €

Riserve valutarie lorde (€ mld) 6,4 7,4 8,9 9,3 9,4 Riserve valutarie lorde (mesi import.) 4,4 4,5 5,0 4,9 4,6 Cambio medio HRK/USD* 6,034 5,949 5,838 5,373 5,057 S: stime - P: previsioni - Fonte: FMI, gennaio 2007; *EIU Bureau van Dijk, ottobre 2007

Rating Standard and Poor’s Moody’s Fitch SACEBBB Baa3 BBB- -

– +L1 L2 L3 M1 M2 M3 H1 H2 H3

Page 50: Europa Emergente e CSI - GLOBAL EXPORT · dell’Europa centro orientale e alla privatizzazione di imprese pubbliche nei paesi balcanici e della CSI. La cre-scita economica della

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EUROPA EMERGENTE E CSI

Rischio politico

RISCHIO: BASSO OUTLOOK: STABILE

Politica interna. Il paese appare stabile politicamente e ha compiuto numerosi progressi in campo politico-istituzionale. L’attuale governo di minoranza dell’Unione Democratica Croata, che ha il sostegno di sei par-titi, è al potere dal 2004. Le prossime elezioni parlamentari si terranno il 25 novembre 2007. I sondaggi dan-no il Partito Socialdemocratico di opposizione come favorito. Relazioni internazionali. Nell’ottobre 2005 la Croazia ha cominciato i negoziati per l’accesso nell’UnioneEuropea. La prima fase (screening) è stata completata nell’ottobre 2006. Se la Croazia dovesse riuscire ad av-viare tutte le riforme richieste dall’UE, il paese potrebbe acquisire lo status di membro già nel 2009-10. Tutta-via le divergenze all’interno dell’UE, in merito all’allargamento a nuovi paesi, potrebbero rallentare il proces-so di ammissione. Rimane irrisolta la questione della definizione dei confini con la Slovenia in prossimità del-la costa: ciò ha inasprito i rapporti tra i due paesi.

Rischio economico

RISCHIO: MEDIO OUTLOOK: STABILE

Attività economica. La crescita del PIL reale è stata solida negli ultimi anni (4,6% nel 2006). I principali con-tributi alla crescita sono dati dal consumo privato e dagli investimenti. I ricavi dal settore turistico contanoper circa il 20% del PIL. Il tasso di crescita dovrebbe mantenersi costante nel biennio 2007-08.Bilancio pubblico e inflazione. Il deficit pubblico è migliorato negli ultimi tre anni, dal 6,1% del PIL nel2003 al 2,8% nel 2008, grazie alla riforma delle pensioni, all’aumento moderato dei salari, ai tagli agli investi-menti. La Banca di Sviluppo pubblico ha ridimensionato la sua attività quasi-fiscale. L’inflazione è contenu-ta ed è prevista in diminuzione.Bilancia dei pagamenti. Il deficit delle partite correnti nel 2006 è aumentato di 2 punti percentuali, raggiun-gendo l’8,1% del PIL, soprattutto a causa dell’aumento delle importazioni. Nel biennio 2007-08 dovrebbe ri-manere intorno all’8% del PIL. Gli afflussi di capitale sono consistenti: nel 2006 gli IDE sono stati in gradodi bilanciare quasi interamente le passività di parte corrente, anche se sono previsti in diminuzione nel 2007-08 a causa del completamento del processo di privatizzazione. Posizione debitoria e riserve internazionali. Il debito con l’estero è particolarmente elevato e costituisce unavulnerabilità notevole per l’economia croata (a fine 2006 era pari all’84% del PIL): nel biennio 2007-08 nondovrebbe ridursi. Anche il debt service ratio (26% nel 2006) sembra destinato a rimanere elevato. Dagli stress testdel FMI il debito è particolarmente sensibile ad uno shock nel deficit di parte corrente e di deprezzamentoreale della valuta (30%). A fine 2006, le riserve internazionali hanno raggiunto i 9 milioni di euro (pari a 5mesi di importazione). Tasso di cambio. Il principale obiettivo di politica monetaria della Banca Centrale è quello di mantenere lastabilità del cambio kuna/euro anche se non è stata fissato un particolare livello o banda di oscillazione. Sivuole evitare un eccessivo apprezzamento dovuto agli afflussi di valuta forte derivati dal settore turistico e da-gli investimenti. Nei confronti del dollaro la valuta si costantemente apprezzata e tale trend dovrebbe conti-nuare anche nel biennio 2007-08.

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2004 2005 2006 2007 2008

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Crescita PIL Inflazione

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Saldo delle transazioni correnti

Saldo delle transazioni correnti/PIL

57

Croazia

Saldo delle transazioni correnti Crescita PIL e inflazione

Rischio bancario

RISCHIO: MEDIO OUTLOOK: STABILE

Struttura del sistema. In Croazia operano 35 banche commerciali e 5 banche di risparmio. Zagrebacka Banke Privredna Bank, entrambe di proprietà italiana (rispettivamente Unicredit e Intesa Sanpaolo IMI), sono ledue banche principali del sistema (quasi il 48% del mercato del credito). Unicredit ha acquistato una parteci-pazione anche in Splitska, terza banca del paese. Gruppo Veneto Banca ha acquisito Gospodarsko – KreditnaBanka e mentre Banca Popolare di Verona e Novara ha acquistato Banca SONIC. Operano nel sistema an-che banche austriache e tedesche. Lo stato possiede una sola banca. Performance. Il processo di ristrutturazione, dopo la crisi del 1998, ha rafforzato il sistema finanziario croa-to. Le banche straniere controllano il 90% degli asset che è ben sviluppato se confrontato con i sistemi ban-cari della regione. Gli indicatori di solidità mostrano una capitalizzazione adeguata e una buona qualità de-gli asset. Tuttavia l’intensa competizione tra le banche e il facile accesso al credito, grazie alla presenza di at-tori stranieri, ha contribuito ad un’eccessiva espansione del credito. Inoltre, la presenza straniera ha facilitatola concessioni di prestiti in valuta straniera: ciò costituisce un’ulteriore fonte di preoccupazione (il 75% deiprestiti di lungo termine alle famiglie è in valuta straniera).

Rischio operativo

RISCHIO: BASSO OUTLOOK: POSITIVO

Sistema legale. Il sistema legale presenta ancora inefficienze nonostante gli sforzi di adeguarsi agli standardeuropei. La lunghezza dei processi può costituire un problema nella risoluzione delle controversie. La Cortecostituzionale è indipendente dal potere politico.Atteggiamento nei confronti degli investitori esteri. Il contesto operativo per gli investitori esteri è migliora-to notevolmente negli ultimi anni. Il processo di privatizzazione ha attratto un cospicuo afflusso di IDE an-che se recentemente sono stati sviluppati molto progetti di investimento greenfield. La corruzione è sensibil-mente diminuita anche se talvolta può costituire ancora un freno all’attività degli operatori stranieri. Il trasfe-rimento di capitali è libero e non è soggetto ad alcuna restrizione. I negoziati per l’ammissione nell’UE do-vrebbero dare la spinta per nuove riforme che facilitino l’attività imprenditoriale straniera e migliorino il con-testo operativo.

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EUROPA EMERGENTE E CSI

Infrastrutture, sicurezza e calamità naturali. Il sistema infrastrutturale è adeguato. La sicurezza non sembracostituire un problema per l’attività degli investitori, sebbene la criminalità organizzata resta un problema datenere in considerazione. Si registra qualche occasionale episodio di violenza interetnica.

Indicatori di Business Climate RankDoing Business 2008 97° su 178Index of Economic Freedom 2007 109° su 157Corruption Perceptions Index 2007 64° su 181Accordi e ConvenzioniConvenzione di Washington In vigoreConvenzione di New York In vigoreAccordo sulla promozione e la reciproca protezione degli investimenti con l’Italia In vigore

Rapporti con le Istituzioni Finanziarie Internazionali

Fondo Monetario Internazionale. L’ultimo accordo con il FMI è scaduto nel novembre 2006 (Stand-By). At-tualmente il paese non sta rinegoziando nessun nuovo programma. I rapporti con l’istituzione si limitano al-le consultazioni periodiche (Articolo IV). Banca Mondiale. Nel paese sono attivi 19 progetti per un ammontare complessivo di circa 1 miliardo di eu-ro e si concentrano principalmente nello sviluppo dei trasporti (26%), l’educazione (14%), la gestione delleacque e degli acquedotti (14%) e la protezione sociale (11%).Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo. Al primo gennaio 2007 risultano approvati dalla BERS69 progetti per un ammontare complessivo di 1,6 miliardi di euro. Ciò ha permesso di generare un flusso ad-dizionale per il finanziamento dei progetti di 3 miliardi di euro da altre fonti. Il 66% degli investimenti è in-dirizzato nel settore privato. Banca Europea per gli Investimenti. Negli ultimi 5 anni sono stati finanziati dall’istituzione progetti per unammontare di 827 milioni di euro. Nel 2007 il finanziamento è stato di circa 330 milioni.

Interscambio con l’Italia

Commercio. L’Italia è il primo partner commerciale della Croazia sia per volumi di esportazioni sia di im-portazioni, seguono Germania, Russia e Slovenia. Nel 2006 il saldo commerciale è stato favorevole all’Italia(1,1 milioni di euro), nonostante la dinamica delle importazioni (+26%) sia stata superiore a quella delleesportazioni (+17%). I prodotti maggiormente richiesti dal mercato croato sono stati: i prodotti della metal-lurgia (20% delle esportazioni totali), la meccanica strumentale (14%) e i prodotti chimici e fibre (8%). Il set-tore più dinamico è stato quello dei prodotti energetici raffinati (+350% rispetto al 2005). I prodotti delle mi-niere e delle cave sono invece quelli maggiormente importati dall’Italia (circa il 24% del totale delle impor-tazioni). Secondo le previsioni SACE, nel quinquennio 2007-11 la performance del nostro export in Croaziasarà peggiore (+8%) rispetto al quinquennio precedente (+10%) ma al di sopra della performance media del-l’export italiano.Investimenti diretti esteri. Lo stock complessivo di IDE per il 2006 è stato di 2,7 miliardi di euro. Nel 2006l’Italia è stato il sesto paese investitore in Croazia, con un ammontare di 180 milioni di euro, preceduto daOlanda, Francia, Lussemburgo, Svizzera e Germania. Occorre considerare che molte grandi imprese italianeche hanno effettuato investimenti in Croazia si sono avvalse di triangolazioni finanziarie, transitanti attraver-so paesi terzi come Lussemburgo, Austria e Paesi Bassi. Per questo motivo l’ammontare degli investimenti ita-liani è stato il più alto rispetto ai dati ufficiali e potrebbe, secondo le stime dell’ICE, essere superiore al 10%dello stock totale degli IDE in Croazia. I settori di maggiore concentrazione degli IDE netti italiani in Croa-

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vetro, ceramica

e materiali4%

prod. alimentari

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autoveicoli 5%

prod. energeticiraffinati

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prod. tessili5%

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elettronica ed elettrotecnica

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meccanica strumentale

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metallurgia e prod. in metallo

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1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006

importazioni esportazioni saldi

59

Croazia

zia sono: intermediazione finanziaria (per circa il 94% del totale), varie attività commerciali (dalla grande dis-tribuzione al commercio al dettaglio e/o all’ingrosso), attività turistico-alberghiere e di ristorazione.

Esportazioni italiane in Croazia per settori Interscambio commerciale con la Croazia(2006, %) (1997-2006, mln €)

Garanzie SACE al 30 settembre 2007

Le garanzie deliberate (capitale e interessi) sono pari a 8,4 milioni di euro. Le garanzie perfezionate in quotacapitale sono state pari a 7,6 milioni di euro di cui 7,2 milioni di euro già erogati.

Page 54: Europa Emergente e CSI - GLOBAL EXPORT · dell’Europa centro orientale e alla privatizzazione di imprese pubbliche nei paesi balcanici e della CSI. La cre-scita economica della

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EUROPA EMERGENTE E CSI

ESTONIA

Low Medium High

Executive summary

RISCHIO: L3 OUTLOOK: STABILE

Rischio politico. La tenuta della coalizione al governo è pregiudicata dall’eterogeneità dei partiti che la com-pongono.Rischio economico. L’economia manifesta i sintomi del surriscaldamento anche se dovrebbe rallentare nel2007-08. Il deficit di parte corrente e il debito con l’estero sono particolarmente elevati. L’inflazione è l’unicocriterio ancora da soddisfare per entrare nell’area euro. Rischio bancario e operativo. Il sistema bancario appare solido anche grazie alla forte presenza di banche stra-niere. Il sistema operativo non presenta particolari criticità.

Condizioni di assicurabilità SACE Categoria OCSE: 2/7Rischio sovrano: apertura Rischio bancario: aperturaRischio corporate: apertura

Principali indicatori economici2004 2005 2006s 2007p 2008p

PIL (variazione % reale) 8,1 10,5 11,4 9,1 6,9 Inflazione media annua (%) 3,0 4,1 4,4 6,0 6,9 Saldo Bilancio Pubblico/PIL (%) 1,6 1,6 3,3 2,3 2,8 Bilancia dei pagamenti • Esportazioni (€ mld) 4,8 6,3 7,6 8,7 9,5 • Importazioni (€ mld) -6,4 -7,8 -9,8 -11,6 -12,7 • Saldo bilancia commerciale (€ mld) -1,6 -1,5 -2,2 -2,9 -3,2 • Saldo transazioni correnti (€ mld) -1,2 -1,2 -1,9 -2,5 -2,7 • Saldo transazioni correnti/PIL (%) -12,5 -10,5 -14,8 -16,6 -16,1 Debito estero totale (€ mld) 7,4 9,5 12,6 14,6 16,9 Debito estero totale/PIL (%) 78,5 86,0 96,0 97,0 100,4 Debt service ratio (%) 12,5 12,9 14,4 14,9 15,6 Riserve valutarie lorde (€ mld) 1,3 1,6 2,1 2,5 2,7 Riserve valutarie lorde (mesi import.) 2,5 2,5 2,6 2,6 2,6Cambio medio EEK/USD* 12,595 12,583 12,473 11,535 11,359S: stime - P: previsioni - Fonte: FMI, luglio 2007; *EIU Bureau van Dijk, ottobre 2007

Rating Standard and Poor’s Moody’s Fitch SACEA A1 A -

– +L1 L2 L3 M1 M2 M3 H1 H2 H3

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Estonia

Rischio politico

RISCHIO: BASSO OUTLOOK: STABILE

Politica interna. Il sistema politico estone è abbastanza frammentato. A seguito della vittoria del Partito Ri-formatore (RP) nel marzo 2007, il primo ministro Andrus Ansip (RP) ha formato una coalizione che unisce ilRP con l’Unione Pro Patria-Res Publica (IRL) e il Partito Social Democratico (SDP). Nonostante i diversiorientamenti, questi partiti hanno concordato un programma comune cui dare attuazione e hanno manife-stato la ferma intenzione di rimanere coesi fino alle elezioni nel 2011. Tuttavia le tensioni interne alla coali-zione, in particolare tra RP e IRL, potrebbero minacciarne la tenuta.Relazioni internazionali. La corona estone è entrata nello SME2 nel giugno 2004. L’inflazione è l’unico crite-rio non ancora rispettato dal paese. L’adozione della moneta unica non dovrebbe avvenire prima del 2010. Lerelazione con la Russia sono tese. La rimozione del Soldato dell’Armata Rossa (posto a ricordo della liberazio-ne dall’occupazione tedesca nella seconda guerra mondiale) e la forte opposizione della minoranza russa chene è seguita hanno portato ad una nuova crisi diplomatica tra i due paesi. Tuttavia gli effetti sembrano esserelimitati al settore dei trasporti (vale a dire al boicottaggio da parte russa dei porti e delle ferrovie estoni) mal’economia del paese non dovrebbe subire alcuna ritorsione. L’Estonia osteggia la costruzione del North Stream.

Rischio economico

RISCHIO: MEDIO OUTLOOK: STABILE

Attività economica. Dopo anni di crescita robusta (nel 2006 il PIL è cresciuto dell’11,4%), l’economia esto-ne è in surriscaldamento. Il maggiore contributo alla crescita è stato fornito dagli investimenti e dal consumoprivato, spinto dall’aumento dei salari e dal boom del mercato immobiliare, mentre le esportazioni nette so-no decresciute del 5%. Tuttavia la domanda interna dovrebbe diminuire e conseguentemente nel biennio2007-08 si prevede un tasso di crescita del PIL in rallentamento (9,1% e 6,9% rispettivamente). Il rischio dihard landing è presente.Bilancio pubblico e inflazione. La politica fiscale continua ad essere restrittiva ma il surplus di bilancio do-vrebbe diminuire nel 2007-08 portandosi in un range tra il 2-3% del PIL, rispetto al 3,3% registrato nel 2006.L’inflazione è cresciuta (4,4% nel 2006) e dovrebbe superare il 6% nel biennio 2007-08, ponendosi al di sopradella soglia definita da Maastricht (che attualmente è del 3%).Bilancia dei pagamenti. La perdita di competitività delle imprese estoni e la crescente domanda interna han-no portato ad un costante peggioramento della bilancia commerciale. Il deficit commerciale nel 2006 ha rag-giunto quasi il 15% del PIL e sembra destinato ad aumentare dell’1% nel biennio successivo. Il conto finan-ziario è in attivo grazie ai prestiti e altri investimenti finanziari (non equity) mentre gli IDE netti sono diminui-ti sensibilmente e nel 2006 sono stati pari a circa il 3% del PIL. Tale trend dovrebbe continuare nel 2007-08.Posizione debitoria e riserve internazionali. Il debito estero è aumentato considerevolmente (96% del PIL nel2006) e sembra destinato a superare il 100% del PIL nel 2008. Il DSR è al di sopra del 14%. Le riserve interna-zionali sono invece limitate: a fine 2006 ammontavano 2,1 miliardi di euro, pari a 2,6 mesi di importazione.Tasso di cambio. La corona estone è ancorata all’euro al valore di EEK15,65:EUR1. Fino all’adozione dellamoneta unica il paese dovrebbe mantenere questo regime di cambio. La valuta estone è entrata nello SME2nel giugno 2004, quindi segue l’andamento dell’euro che si è rafforzato nel 2007 rispetto al dollaro e dovreb-be deprezzarsi leggermente nel 2008. A causa degli stretti legami commerciali con l’UE, il tasso di cambio ef-fettivo reale non è stato particolarmente colpito dalle fluttuazioni nel tasso di cambio del dollaro nei confron-ti dell’euro. Tuttavia l’elevato tasso di inflazione dovrebbe portare ad aumento del tasso reale effettivo nel 2008.

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2004 2005 2006 2007 2008

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2004 2005 2006 2007 2008

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Saldo delle transazioni correnti

Saldo delle transazioni correnti/PIL

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EUROPA EMERGENTE E CSI

Saldo delle transazioni correnti Crescita PIL e inflazione

Rischio bancario

RISCHIO: BASSO OUTLOOK: STABILE

Struttura del sistema. Il sistema ha beneficiato di un progressivo consolidamento: attualmente operano 8banche nel paese. Il 99% degli asset bancari sono controllati da banche straniere, in particolare di origine scan-dinava. La banca più grande è Hansapank, posseduta da Swedbank, che controlla il 53,2% della quota di mer-cato estone. Seguono: SEB Eesti Uhisppank, posseduta dalla svedese SEB, con il 24,2%; Sampo Pank, che èstata acquistata da danese Danske Bank, con il 9,8%; Nordea, con l’8,7%. Performance. Gli indicatori di solvibilità sembrano solidi. Le banche sono ben capitalizzate, nonostante i li-quidity ratio siano diminuiti. La profittabilità è elevata se comparata con le banche nell’UE. Il livello di nonperfoming loans è trascurabile. A fine 2006 gli asset erano cresciuti del 29% rispetto all’anno precedente, (15,3miliardi di euro), i prestiti del 42% (11,4 miliardi) e i depositi del 29% (7,9 milioni). L’espansione del creditoal settore privato, che nel 2005-2006 era stata robusta intorno al 66-67%, dovrebbe rallentare nel biennio 2007-08. La Financial Supervision Authority sta cercando di migliorare i sistemi supervisione in collaborazione conle corrispettive autorità della Svezia e della Finlandia.

Rischio operativo

RISCHIO: BASSO OUTLOOK: STABILE

Sistema legale. Gli sforzi per ottenere la membership nell’UE hanno migliorato notevolmente il sistema lega-le del paese che ormai è al pari con gli standard europei.Atteggiamento nei confronti degli investitori esteri. Il paese è aperto agli investitori internazionali. Le im-prese locali possono essere possedute al 100% dagli attori stranieri e non esistono settori preclusi all’attivitàdi investimento estero. Non esistono restrizioni valutarie né limitazioni al rimpatrio di capitali. Il sistema bu-rocratico può esser causa di alcuni rallentamenti.Infrastrutture, sicurezza e calamità naturali. Le infrastrutture necessitano di un processo ulteriore di ammo-dernamento ed espansione. Non esistono particolari problemi legati alla sicurezza, se si escludono le tensio-ni tra le autorità e la minoranza russa.

– +

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prod. tessili 8%

altro29%

abbigliamento 6%

prod. chimici e fibre8%

elettronica ed elettrotecnica

8%

autoveicoli9%

metallurgia e prod. in metallo

9%

meccanica strumentale

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200

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350

1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006

importazioni esportazioni saldi

63

Estonia

Indicatori di Business Climate RankDoing Business 2008 17° su 178Index of Economic Freedom 2007 12° su 157Corruption Perceptions Index 2007 28° su 181Accordi e ConvenzioniConvenzione di Washington In vigoreConvenzione di New York In vigoreAccordo sulla promozione e la reciproca protezione degli investimenti con l’Italia In vigore

Rapporti con le Istituzioni Finanziarie Internazionali

Fondo Monetario Internazionale. L’ultimo accordo con il FMI è scaduto nel 2001. I rapporti con l’istituzionesi limitano alle consultazioni periodiche (articolo IV).Banca Mondiale. Non ci sono progetti attivi della Banca Mondiale.Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo. Al 1 gennaio 2007 risultano approvati dalla BERS 48 pro-getti per un ammontare complessivo di 417 milioni di euro. Ciò ha permesso di generare un flusso addizio-nale per il finanziamento dei progetti di 712 milioni di euro da altre fonti. L’87% degli investimenti è nel set-tore privato. Banca Europea per gli Investimenti. La BEI negli ultimi 5 anni ha finanziato progetti per un ammontarecomplessivo di 200 milioni di euro. Nel 2007 non è stato finanziato nessun nuovo progetto.

Interscambio con l’Italia

Commercio. Il saldo commerciale tra i due paesi continua a essere favorevole all’Italia, soprattutto nel 2006che è cresciuto del 45%, raggiungendo l’ammontare di 261 milioni di euro. Le importazioni, dopo essere ri-maste stazionarie nel 2005, sono cresciute del 38% nel 2006, toccando i 63,6 milioni di euro. Le esportazio-ni italiane sono cresciute del 44%, raggiungendo quota 324 milioni di euro. I prodotti maggiormente espor-tati sono stati: meccanica strumentale (23% dell’export totale), metallurgia e prodotti in metallo (9%) e auto-veicoli (9%). Per il 2007 si prevede un aumento nella crescita delle importazioni estoni in Italia. Tuttavia taleaumento non dovrebbe pregiudicare la crescita del surplus commerciale per l’Italia.Investimenti diretti esteri. Secondo i dati dell’ICE, la quota degli investimenti diretti esteri effettuati in Esto-nia da imprese italiane rimane piuttosto marginale.

Esportazioni italiane in Estonia per settori Interscambio commerciale con l’Estonia(2006, %) (1997-2006, mln €)

Garanzie SACE al 30 settembre 2007

Le garanzie deliberate (capitale e interessi) sono pari a 110 milioni di euro.

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EUROPA EMERGENTE E CSI

GEORGIA

Low Medium High

Executive summary

RISCHIO: H1 OUTLOOK: STABILE

Rischio politico. Il consenso di cui ha goduto il presidente in questi anni è in diminuzione. I rapporti tesicon la Russia non sembrano destinati a migliorare nel breve termine.Rischio economico. L’economia è in continua crescita sostenuta dal settore manifatturiero, dai servizi, e dal-le costruzioni. Tuttavia si registrano crescenti disavanzi di parte corrente che nel biennio 2007-08 dovrebberosuperare il 10% del PIL.Rischio bancario e operativo. Il sistema bancario è vulnerabile agli shock legati al tasso di cambio e alla liqui-dità. Il contesto operativo è in costante miglioramento tanto che la Banca Mondiale considera la Georgia ilpaese “più riformatore” del 2006.

Condizioni di assicurabilità SACE Categoria OCSE: 6/7Rischio sovrano: chiusuraRischio bancario: aperturaRischio corporate: apertura

Principali indicatori economici2004 2005 2006s 2007p 2008p

PIL (variazione % reale) 5,9 9,6 9,0 7,5 6,5Inflazione media annua (%) 5,7 8,3 9,3 6,3 5,5Saldo Bilancio Pubblico/PIL (%) 3,2 -1,5 -2,9 -2,4 -0,9Bilancia dei pagamenti• Esportazioni ($ mld) 1,2 1,6 1,9 2,1 2,3• Importazioni ($ mld) -1,9 -2,5 -3,6 -4,4 -4,6• Saldo bilancia commerciale ($ mld) -0,7 -0,9 -0,7 -2,3 -2,3• Saldo transazioni correnti ($ mld) -0,4 -0,3 -0,7 -1,4 -1,3• Saldo transazioni correnti/PIL (%) -8,4 -5,4 -9,5 -15,3 -12,7Debito estero pubblico totale ($ mld) 1,86 1,73 1,70 1,67 1,67Debito estero pubblico totale/PIL (%) 36,2 27,1 21,8 18,0 15,9Debt service ratio (%) 9,5 7,2 6,7 5,5 4,1Riserve valutarie lorde ($ mld) 0,4 0,5 0,8 1,1 1,2Riserve valutarie lorde (mesi import.) 2,0 1,8 2,3 2,4 2,5Cambio medio GEL/USD* 1,92 1,81 1,78 1,72 1,74S: stime - P: previsioni - Fonte: FMI, marzo 2007; *EIU Bureau van Dijk, settembre 2007

Rating Standard and Poor’s Moody’s Fitch SACEB+ - BB- -

– +L1 L2 L3 M1 M2 M3 H1 H2 H3

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Georgia

Rischio politico

RISCHIO: MEDIO OUTLOOK: NEGATIVO

Politica interna. Nelle elezioni del gennaio 2004, successive alla Rivoluzione delle Rose, è stato eletto presi-dente Mikhail Saakashvili. Da allora le autorità hanno attivato un corposo programma di riforme che sta ten-tando di portare il paese verso la democrazia e l’economia di mercato. Il presidente ha goduto di un ampioconsenso che attualmente sembra in pericolosa diminuzione. Infatti, ad inizio novembre vi sono state prote-ste di piazza ed alcuni scontri tra i manifestanti e le forze di polizia tanto da spingere Saakashvili a decretarelo stato di emergenza per 15 giorni. Inoltre il presidente ha proposto le elezioni anticipate per il 5 gennaio2008 (invece di aspettare la fine dell’anno). Relazioni internazionali. Le relazioni con la Russia continuano ad essere problematiche all’orientamentopro-occidente della Georgia. I legami tra i due paesi restano tesi a causa del sostegno russo alle regioni seces-sioniste dell’Abkhzia e dell’Ossezia meridionale. A questo si aggiungono le dichiarazioni da parte russa dellapresenza terroristica nelle Gole Pankisi, in Georgia, considerate rifugio per i ribelli ceceni. La Russia nel cor-so del 2006 ha bloccato le importazioni di prodotti agricoli georgiani. Attualmente le frontiere tra i due pae-si sono chiuse. Le relazioni con UE sono buone ed in crescente miglioramento. Nel luglio 1999 è entrato invigore l’Accordo per la Partnership e la Cooperazione (Partnership and Cooperation Agreement - PCA) tra laGeorgia e la UE. La decisione del Consiglio Europeo del 14 giugno 2004 sancisce l’ingresso della Georgia (in-sieme all’Armenia ed all’Azerbaijan) nella Politica del Vicinato Europeo (European Neighborhood Policy– ENP).

Rischio economico

RISCHIO: ALTO OUTLOOK: STABILE

Attività economica. Il tasso di crescita del PIL nel 2006 ha continuato ad essere elevato (9%), nonostantel’aumento dei prezzi del gas e le sanzioni imposte dalla Russia (che hanno determinato una riduzionedell’80% delle importazione russe). Il paese è riuscito a trovare nuovi mercati di sbocco per i propri prodottie l’economia è cresciuta, spinta dal settore manifatturiero, dai servizi, e dalle costruzioni. La buona performan-ce è attribuibile anche al deciso miglioramento del contesto operativo grazie alle riforme avviate dal 2003. Peril biennio 2007-08 si prevede un rallentamento della crescita (7,5% e 6,5% rispettivamente).Bilancio pubblico e inflazione. La spesa pubblica è stata più espansiva di quanto programmato e nel 2006 ilpaese si è trovato un disavanzo del 2,9% del PIL (rispetto all’1,5% nel 2005). Nel corso dell’anno il processodi privatizzazione ha subito un rallentamento. Si prevede che il disavanzo torni su livelli sostenibili nel 2008(0,9% del PIL). Nel 2000 l’inflazione media annua si è mantenuta di poco al di sotto del 10% e si prevede unrallentamento delle pressioni sui prezzi nel 2007-08.Bilancia dei pagamenti. Le sanzioni russe ai prodotti georgiani non hanno compromesso la crescita delleesportazioni (+19% nel 2006). Tuttavia la dinamica delle importazioni è stata nettamente superiore (+44%)contribuendo ad aggravare il deficit di parte corrente (-9,5% del PIL). Per il biennio successivo si prevede unulteriore peggioramento (nel 2007 oltre il 15% del PIL). Gli afflussi di capitale privato permettono di com-pensare l’elevato deficit di parte corrente. Posizione debitoria e riserve internazionali. Il debito estero pubblico nel 2006 era pari a 1,7 milioni di dol-lari ed è previsto rimanere costante nel biennio 2007-08, anche se si prevede una diminuzione in percentualedel PIL. Il servizio del debito sta progressivamente migliorando. Le riserve internazionali nel 2007 dovrebbe-ro superare il milione di dollari, pari a 2,4 mesi di importazione. Tasso di cambio. Le autorità devono bilanciare la necessità di evitare un apprezzamento troppo rapido della

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%Saldo delle partite correnti

Saldo delle partite correnti/PIL

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EUROPA EMERGENTE E CSI

valuta e l’obiettivo di ridurre l’inflazione. Tuttavia nel biennio 2007-08 il lari dovrebbe continuare ad apprez-zarsi nei confronti del dollaro sia in termini reali sia nominali a causa dei consistenti afflussi di capitali in va-luta forte. Le autorità dovrebbero tentare una sterilizzazione di tali afflussi. Si prevede un tasso di cambio me-dio pari di GEL 1,72:USD1 nel 2007 e di GEL 1,74:USD nel 2008.

Saldo delle partite correnti Crescita PIL e inflazione

Rischio bancario

RISCHIO: ALTO OUTLOOK: POSITIVO

Struttura del sistema. A fine 2006 operavano 17 banche commerciali. Le sei banche principali controllanocirca l’85% delle attività bancarie, dei prestiti e dei depositi, mentre le prime due banche circa il 40% delle at-tività e 46% dei depositi. Gli attori stranieri giocano un ruolo rilevante nel settore. Circa 12 banche hannopartecipazioni straniere. Tre banche straniere (una armena, una kazaka e una russa) detengono circa il 17%delle attività del sistema. Oltre a ciò alcune istituzioni finanziarie internazionali (come la BERS e l’IFC) eagenzie di sviluppo detengono alcune partecipazioni nel settore. Performance. Il settore bancario è migliorato significativamente, anche se rimane di piccole dimensione, edil processo di riforme sembra destinato a continuare. È ben capitalizzato e il livello di non-performing loans èlimitato. La continua crescita del credito insieme alla dollarizzazione dei conti delle banche potrebbe costi-tuire un fattore di rischio alla stabilità finanziaria. Infatti i test del FMI hanno evidenziato la vulnerabilità delsistema agli shock legati al tasso di cambio e alla liquidità. La trasparenza è limitata (soprattutto sugli assettiproprietari) e si registra la mancanza di una supervisione consolidata. La profittabilità è modesta.

Rischio operativo

RISCHIO: MEDIO OUTLOOK: POSITIVO

Sistema legale. Dopo la “Rivoluzione delle Rose” il paese ha avviato un inteso e profondo programma di ri-forme, privatizzazione e lotta alla corruzione tanto che il Doing Business della Banca Mondiale ha nominatola Georgia “miglior paese riformatore”. Il paese infatti è passato dalla 112° posizione nell’edizione del 2006alla 18° nell’edizione del 2008. La trasparenza e la complessità delle leggi e dei regolamenti è stata migliora-ta. Tuttavia il sistema giudiziario non è ancora completamente indipendente.

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Georgia

Atteggiamento nei confronti degli investitori esteri. La Georgia si aperta progressivamente agli investitoristranieri. La legge georgiana garantisce il diritto degli investitori di rimpatriare i capitali guadagnati nel paese,dopo aver pagato le tasse. Anche la piena convertibilità è garantita. Non esistono casi recenti di esproprio enazionalizzazioneInfrastrutture, sicurezza e calamità naturali. Il sistema infrastrutturale è ancora scadente e necessita di inve-stimenti. Grazie alla sua posizione geografica, il paese è interessato dal passaggio di corridoi energetici (comel’oleodotto BTC e il gasdotto BTE) e il progetto per la costruzione del TRACECA (Transport Corridor Europeand Central Asia). Le regione separatiste dell’Abkhzia e dell’Ossezia meridionale non sono controllate dal go-verno di Tbilisi e quindi sono considerate poco sicure per l’attività di investimento.

Indicatori di Business Climate RankDoing Business 2008 18° su 178Index of Economic Freedom 2007 35° su 157Corruption Perceptions Index 2007 79° su 181Accordi e ConvenzioniConvenzione di Washington In vigoreConvenzione di New York In vigoreAccordo sulla promozione e la reciproca protezione degli investimenti con l’Italia In vigore

Rapporti con le Istituzioni Finanziarie Internazionali

Fondo Monetario Internazionale. L’ultimo accordo con il FMI, Poverty Reduction and Growth Facility, è stato fir-mato il giugno 2004 ed è scaduto il 30 settembre 2007. Non dovrebbe essere rinegoziato un nuovo accordo. Banca Mondiale. Il valore dei progetti della Banca Mondiale attivi nel paese ammonta a 288 milioni di dol-lari. I settori principalmente interessati sono: il settore agricolo (27,3% degli investimenti totali), settore ener-getico ed estrattivo (13,4%) e servizi sociali (13,2%). Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo. Al primo gennaio 2007 risultano approvati dalla BERS57 progetti per un ammontare complessivo di 298 milioni di euro. Ciò ha permesso di generare un flusso ad-dizionale per il finanziamento dei progetti di 342 milioni di euro da altre fonti. Il 78% degli investimentiè in-dirizzato nel settore privato. Banca Asiatica di Sviluppo. La Georgia è diventato il 67esimo membro dell’ADB il 2 febbraio 2007. Non cisono attualmente progetti attivi.

Interscambio con l’Italia

Commercio. L’interscambio commerciale fra l’Italia e la Georgia sta crescendo negli ultimi anni, pur rimanen-do ancora limitato. Nel 2006 l’avanzo commerciale italiano è più che raddoppiato rispetto al 2005 passandoda 44 milioni di euro a 87 milioni di euro. Tale aumento è dovuto alla dinamica delle esportazioni, che sonostate pari a 129 milioni di euro (+67% rispetto all’anno precedente). Le importazioni sono state pari a 42 mi-lioni di euro, con un aumento del 28% rispetto all’anno precedente. I prodotti maggiormente esportati inGeorgia sono nel settore della metallurgia (40% delle esportazioni totali), della meccanica strumentale (23%)e altri manufatti (8%). Gli aumenti più consistenti nelle esportazioni si sono registrati nei prodotti delle mi-niere e della cave e altri manufatti. Nel 2007 le esportazioni italiane nel paese dovrebbero più che raddoppia-re rispetto al 2006, trainate dalla vendita di altri manufatti e dai prodotti della metallurgia.Investimenti diretti esteri. Il volume degli investimenti diretti esteri dell’Italia in Georgia nel 2006 è stato pa-ri a 37,1 milioni di dollari, collocando l’Italia al 9° posto tra i paesi investitori.

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metallurgia e prod. in metallo

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prod. alimentari5%

elettronica ed elettrotecnica

5% altri manufatti8%

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prod. della lavoraz.di minerali

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prod. chimici e fibre2% altro

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importazioni esportazioni saldi

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EUROPA EMERGENTE E CSI

Esportazioni italiane in Georgia per settori Interscambio commerciale con la Georgia(2006, %) (1997-2006, mln €)

Garanzie SACE al 30 settembre 2007

Le garanzie deliberate (capitale e interessi) sono pari a 0,34 milioni di euro. Le garanzie perfezionate in quo-ta capitale sono state pari a 0,33 milioni di euro, già interamente erogati.

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Kazakistan

KAZAKISTAN

Low Medium High

Executive summary

RISCHIO: M3 OUTLOOK: STABILE

Rischio politico. Il presidente domina la scena politica nazionale. Il paese è stabile anche se, i recenti emen-damenti della Costituzione (che permettono al presidente di ricandidarsi oltre i due mandati) hanno accre-sciuto i malumori nell’élite dirigente.Rischio economico. Gli alti prezzi degli idrocarburi garantiscono una crescita robusta. Tuttavia la dipenden-za dal settore oil, le pressioni inflazionistiche e l’alto indebitamento del settore bancario in valuta estera sonoelementi di vulnerabilità dell’economia.Rischio bancario e operativo. Il sistema bancario ha mostrato le proprie vulnerabilità dopo le turbolenze fi-nanziarie di questa estate. Il business climate non è particolarmente attraente per gli investitori anche se appa-re in miglioramento grazie alle riforme avviate.

Condizioni di assicurabilità SACE Categoria OCSE: 4/7Rischio sovrano: apertura Rischio bancario: aperturaRischio corporate: apertura

Principali indicatori economici2004 2005 2006s 2007p 2008p

PIL (variazione % reale) 9,4 9,7 10,6 9,5 9,0Inflazione media annua (%) 6,9 7,6 8,6 8,5 8,0Saldo Bilancio Pubblico/PIL (%) 2,5 5,8 7,5 4,3 3,9Bilancia dei pagamenti• Esportazioni ($ mld) 20,6 28,3 38,8 41,1 45,3• Importazioni ($ mld) -13,8 -18,0 -24,1 -28,1 -31,6• Saldo bilancia commerciale ($ mld) 6,8 10,3 14,6 13,0 13,6• Saldo transazioni correnti ($ mld) 0,3 -1,1 -1,8 -3,2 -2,8• Saldo transazioni correnti/PIL (%) 0,8 -1,9 -2,2 -3,3 -2,5Debito estero totale ($ mld) 32,8 43,4 73,5 94,8 112,8Debito estero totale/PIL (%) 75,8 76,0 91,3 91,5 89,6Debt service ratio (%) 37,8 42,1 32,3 36,0 43,2Riserve valutarie lorde ($ mln) 9,2 7,0 19,1 23,6 27,2Riserve valutarie lorde (mesi import.) 5,9 3,3 7,0 8,2 7,9Cambio medio KZT/USD* 130,0 133,8 127,0 121,1 115,6S: stime - P: previsioni - Fonte: FMI, luglio 2007; *EIU Bureau van Dijk, luglio 2007

Rating Standard and Poor’s Moody’s Fitch SACEBBB- Baa2 BBB -

– +L1 L2 L3 M1 M2 M3 H1 H2 H3

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EUROPA EMERGENTE E CSI

Rischio politico

RISCHIO: MEDIO OUTLOOK: STABILE

Politica interna. Il paese è governato dal 1991 dal presidente Nursultan Nazarbayev, confermato nelle elezio-ni del 2005 con il 91% delle preferenze. Egli controlla, tramite la sua famiglia, le imprese energetiche del pae-se. Il 18 maggio 2007 il parlamento ha approvato un emendamento della Costituzione che permette all’attua-le presidente di ricandidarsi per un numero illimitato di mandati. La modifica di legge riguarda lui soltanto enon sarà perciò applicabile ai suoi successori, che potranno ricoprire la carica per due volte al massimo.L’opposizione, sebbene sia rappresentata in parlamento, è poco incisiva e tenuta al margine della vita politi-ca. Le elezioni parlamentari dell’agosto 2007 sono state dominate dal partito presidenziale Nur Otan che si èaggiudicato tutti i 98 seggi in quanto nessuno dei partiti di opposizione è riuscito a superare lo sbarramentoproporzionale del 7%. L’impegno del presidente per impedire che possa emergere un potenziale rivale sta fa-cendo crescere le tensioni all’interno dell’élite dirigente. Non ci sono tensioni particolari tra la popolazionekazaka e la minoranza russa (circa un terzo del totale).Relazioni internazionali. Il Kazakistan ha ottime relazioni con i paesi dell’area grazie ai grandi giacimenti diidrocarburi. La collaborazione con Russia e Cina per lo sfruttamento dei giacimenti e la costruzio-ne/ampliamento delle pipeline è in crescita. La Russia è riuscita ad ottenere il quasi monopolio sull’esportazio-ne del gas kazako dopo la visita diplomatica di Putin in Asia centrale a inizio maggio. Il paese è membro del-la Shanghai Cooperation Organization (SCO) ed è in attesa di diventare membro della World Trade Organization(WTO). La questione di Kashagan-ENI ha inasprito le relazioni con l’Italia che, tuttavia, sembrano essere sta-te risolte dalla visita del primo ministro italiano.

Rischio economico

RISCHIO: MEDIO OUTLOOK: STABILE

Attività economica. Per il sesto anno consecutivo il PIL reale kazako è cresciuto ad un tasso superiore al 9%:nel 2006, sostenuto dalle esportazioni di idrocarburi, dalla crescente domanda interna (sia privata sia pubbli-ca) e dagli afflussi di capitali dall’estero, è stato pari al 10,6%. Il settore oil&gas, in rallentamento, ha benefi-ciato degli alti prezzi degli idrocarburi. Si è registrata un’ottima performance dei settori non-oil (11,4%) ed inparticolare nel settore delle costruzioni e dei servizi. La domanda interna privata è stata supportata dalla cre-scita del reddito pro capite ma anche da un credito bancario in forte espansione (l’80% nel 2006 dopo esserecresciuto di una media del 60% negli anni precedenti). Per il 2007-08 si prevede che la crescita rimanga soste-nuta anche grazie al continuo afflusso di capitali (in crescita soprattutto dalla Cina) per i maggiori progetti le-gati allo sfruttamento degli idrocarburi (Tengiz, Karachaganak, Kashagan). Bilancio pubblico e inflazione. Anche se la spesa pubblica è costantemente aumentata, il bilancio pubblicoè in forte attivo (7,5% del PIL nel 2006) grazie alle entrate petrolifere (altrimenti sarebbe in deficit). Il settoredelle costruzioni ha beneficiato notevolmente dei capitali pubblici (per esempio per la costruzione della nuo-va capitale, Astana). Per il 2007-08 ci si aspetta un peggioramento del surplus di bilancio che comunque do-vrebbe rimanere intorno al 4%. L’inflazione media annua continua ad essere elevata (8,6% nel 2006) a causadegli elevati consumi, del largo afflusso di capitali in valuta estera e della crescita dei salari. Per il 2007-08, iltasso di inflazione dovrebbe rimanere intorno all’8%. Bilancia dei pagamenti. Nonostante l’ampio surplus commerciale nel 2006 (14,6 miliardi di dollari), il saldodelle partite correnti è stato negativo (1,8 miliardi dollari, pari al 2,2% del PIL) soprattutto a causa di un am-pio deficit nella bilancia dei servizi e dei crescenti rimpatri dei redditi degli investitori internazionali. Si pre-

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Crescita PIL Inflazione

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Kazakistan

vede un aumento del deficit di un punto percentuale per il 2007 a causa di un più deciso aumento delle im-portazioni, anche se nel 2008 dovrebbe tornare intorno al 2,5% del PIL. Il conto capitale e finanziario è inattivo grazie agli afflussi di capitali diretti principalmente verso il settore oil&gas. Posizione debitoria e riserve internazionali. Il debito estero è molto consistente (pari al 91% del PIL a fine2006) a causa dell’indebitamento del settore privato (soprattutto bancario). Circa un terzo del debito conl’estero è composto da prestiti intra-gruppo. L’indebitamento dovrebbe rimanere intorno al 90% del PIL sia nel2007 sia nel 2008. Allo stesso tempo però il paese sta aumentando la quota di riserve internazionali per pro-teggersi dagli shock finanziari. A fine 2006 sono stati accantonati circa 17,7 miliardi di dollari (circa 7 mesi diimportazioni) e si prevede aumentino nel biennio 2007-08. Inoltre, nel National Oil Fund a fine 2006 sono sta-te accantonati circa 12 miliardi di dollari. Il servizio del debito si mantiene elevato, oscillante tra il 30-40%. Tasso di cambio. Nel 2006 un dollaro veniva scambiato mediamente con 127 tenge kazaki (contro i 133,8 nel2005). Il tasso di cambio nominale nel primo semestre 2006 si è apprezzato del 12,7%. Nel secondo semestrela Banca centrale è intervenuta per contenere il rafforzamento della valuta. Il FMI da tempo suggerisce allaBanca centrale di lasciare fluttuare il tenge in modo da ridurre le pressioni inflazionistiche. Si prevede che latendenza all’apprezzamento continui anche nel 2007-08.

Saldo delle transazioni correnti Crescita PIL e inflazione

Rischio bancario

RISCHIO: MEDIO OUTLOOK: NEGATIVO

Struttura del sistema. Il sistema bancario si è progressivamente consolidato grazie allo sforzo delle Autoritàdi richiedere il rispetto degli standard internazionali definiti da Basilea I e Basilea II. Il numero delle bancheè sceso da 130 nel 1994 a 34 nel 2006 (di cui 14 a partecipazione straniera). Il settore è dominato da 3 ban-che private (Kazkommertsbank, Bank TuranAlem e Halyk Savings Bank of Kazakhstan) che, a fine 2006, control-lavano circa il 55% delle attività bancarie e circa il 60% dei depositi. Nonostante la predominanza di questetre banche, la loro quota di mercato ha subito una riduzione rispetto al biennio 2004-05. Lo Stato possiede2 banche: Development Bank of Kazakhstan e Kazakhstan Mortgage Company. Le banche estere non possono agi-re nel paese attraverso filiali ma possono istituire della subsidiaries, joint ventures e uffici di rappresentanza. Alcontrario si segnala una propensione delle banche principali kazake all’espansione negli altri paesi della CSI,soprattutto in Russia, in Cina e in Turchia.Performance. Il sistema bancario è il più sviluppato dell’Asia Centrale anche se la crisi dei mutui subprime hareso evidenti alcune criticità. Infatti, negli ultimi anni il sistema è cresciuto notevolmente: le attività bancarietotali sono passate dal 25% del PIL nel 2001, a quasi il 70% nel 2006. La dinamica dei prestiti (in particolare

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EUROPA EMERGENTE E CSI

quella dei prestiti alla famiglie) è stata esplosiva: dal 15% nel 2001 ha raggiunto il 50% nel 2006. Anche la ca-pitalizzazione è migliorata. Nel 2006 il ROA è stato pari a 1,4% mentre il ROE è stato pari al 10,9%. Tutta-via le turbolenze di finanziarie di questa estate, insieme alla forte espansione del credito, hanno fatto emer-gere alcune vulnerabilità: i) il deterioramento della qualità degli asset; ii) la crescente rilevanza del finanzia-mento estero (l’indebitamento del settore bancario costituisce più di un terzo del totale); iii) l’aumento del ri-schio di cambio per famiglie e imprese. Ciò ha accresciuto la percezione del rischio degli investitori e potreb-be avere effetti negativi sulla capacità delle banche kazake di emettere nuovo debito e rifinanziare loans in va-luta forte.

Rischio operativo

RISCHIO: ALTO OUTLOOK: POSITIVO

Sistema legale. La trasparenza nell’applicazione delle leggi resta uno dei principali ostacoli all’espansione delcommercio e degli investimenti. Il sistema giudiziario è migliorato notevolmente negli ultimi anni anche sel’influenza del potere politico è ancora notevole ed è tale da non garantire l’indipendenza della magistratura.L’Investment Committee del Ministero dell’Industria e del Commercio, istituito per facilitare gli investimentiesteri, risulta spesso inefficace. La burocrazia è ancora lenta e inefficiente mentre la corruzione può costitui-re un problema per gli investitori internazionali Atteggiamento nei confronti degli investitori esteri. L’atteggiamento verso gli investitori esteri è in evoluzio-ne grazie soprattutto ai negoziati per l’accesso del paese nella WTO. Il governo sta emanando numerose leg-gi che gli consentano una sempre maggiore ingerenza nell’economia (e soprattutto nei settori strategici, comel’oil&gas). Per esempio, il parlamento ha recentemente approvato una nuova legge che permette la revisionidei PSAs (Production Sharing Agreements) già firmati. Gli investimenti in alcuni settori sono limitati da barrie-re legislative. La partecipazione delle imprese estere nella proprietà dei mezzi di comunicazione non può su-perare il 20%, mentre le stesse non possono superare il 49% di proprietà del settore delle telecomunicazioni.Il governo può decidere di escludere alcune compagnie dalle gare di appalto per il settore oil&gas. Dal 2005per i progetti offshore l’impresa petrolifera statale deve essere coinvolta almeno al 50% delle quote. La com-pensazione in caso di esproprio non è certa.Infrastrutture, sicurezza e calamità naturali. Le infrastrutture sono obsolete ed inefficienti e necessiterebbe-ro un ampio processo di ammodernamento. Il paese è interessato da terremoti. Il prosciugamento del lago diAral ha creato forti squilibri ecologici nell’area. A seguito dei test nucleari sperimentati sotto la dominazionerussa, l’area risulta ancora interessata da un alto livello radiazioni. Non sono presenti tensioni etniche o reli-giose interne né ragioni di conflitto con gli altri paesi dell’area.

Indicatori di Business Climate RankDoing Business 2008 71° su 178Index of Economic Freedom 2006 75° su 157Corruption Perceptions Index 2007 150° su 181Accordi e ConvenzioniConvenzione di Washington In vigoreConvenzione di New York In vigoreAccordo sulla promozione e la reciproca protezione degli investimenti con l’Italia In vigore

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Kazakistan

Rapporti con le Istituzioni Finanziarie Internazionali

Fondo Monetario Internazionale. La cooperazione con il FMI si attua attraverso l’assistenza tecnica fornitadall’istituzione per il sistema monetario e fiscale, le statistiche e il dipartimento legale. Il FMI continua a con-durre la sua azione di monitoraggio mediante le consultazioni annuali per l’Articolo IV.Banca Mondiale. A partire dal 1992, la Banca Mondiale ha promosso 28 progetti in Kazakistan, per un tota-le di 2 miliardi di dollari. Nell’anno fiscale 2006, ha investito nel paese 130 milioni di dollari, portando lostock dei progetti in essere a 648 milioni di dollari. I progetti attivi riguardano i settori dell’agricoltura, dell’am-biente e dell’energia.Banca Europea per la Ricostruzione e per lo Sviluppo. Al primo gennaio 2007 risultano approvati dallaBERS 81 progetti per un ammontare complessivo di 1,4 miliardi di euro. Ciò ha permesso di generare un flus-so addizionale per il finanziamento dei progetti di 1,5 miliardi di euro da altre fonti. Il 73% degli investimen-ti è indirizzato nel settore privato. Banca Asiatica di Sviluppo. Il Kazakistan ha beneficiato a partire dal 1994 di 14 prestiti, per un totale di 483milioni di dollari e di 62 progetti di assistenza tecnica pari a 26,4 milioni di dollari. Dal 2006 al 2008, il pae-se riceverà aiuti medi annui di circa 51,5 milioni di dollari, dei quali 50 milioni in prestiti e 1,5 milioni perassistenza tecnica, al fine di portare a termine progetti riguardanti la gestione delle risorse naturali, i traspor-ti, lo sviluppo urbano e rurale.Unione Europea. Il sostegno dell’UE è di 153,6 milioni di euro a partire dal 1991, all’interno del programmaTACIS (volto a favorire la transizione verso un’economia di mercato e a consolidare la democrazia e lo statodi diritto negli stati partner dell’Europa orientale e dell’Asia centrale), di cui 11,5 milioni erogati nel 2006.

Interscambio con l’Italia

Commercio. Dal 1999 il saldo commerciale nei confronti del Kazakistan è sempre stato negativo, soprattut-to a causa dell’importazione italiana di idrocarburi. Nel 2006 il disavanzo è stato pari a 2,1 miliardi di eurorispetto a 1,5 miliardi nel 2005. le esportazioni italiane, in aumento del 55% rispetto all’anno precedente, so-no state pari a 632 milioni di euro. Il settore trainante dell’export italiano è stato la meccanica strumentale, icui volumi sono raddoppiati e corrispondono al 54% delle esportazioni totali. Seguono metallurgia e prodot-ti in metallo (9% del totale, in diminuzione del 25% nell’ultimo anno) e l’abbigliamento (al 6%, in aumentodel 42%). Le importazioni sono state pari a 2,7 miliardi di euro, registrando un incremento del 47% rispettoal 2005 (circa 1,9 milioni euro). L’Italia importa soprattutto i prodotti delle miniere e delle cave (75% del to-tale) e metallurgia e prodotti in metallo (23% del totale).Investimenti diretti esteri. A fine 2006 gli IDE hanno toccato la cifra record di 10,4 miliardi di dollari, in au-mento rispetto ai 6,6 miliardi a fine 2005. Anche Gli IDE italiani sono cresciuti, raggiungendo l’ammontaredi 374,8 milioni di dollari (pari a 3,6% degli afflussi totali) a fine 2006 rispetto ai 306,6 milioni dell’anno pre-cedente. I maggiori paesi investitori sono Olanda (2,9 miliardi di dollari), Stati Uniti (1,7 miliardi di dollari)e Regno Unito (851 milioni di dollari). L’Italia è il nono paese investitore per afflussi di IDE. Finora i settoridi maggiore interesse per gli investitori internazionali sono stati l’immobiliare (54% degli IDE totali) el’estrattivo (22%).

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prod. della

lavoraz. di

minerali non

metalliferi

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prodotti chimici e

fibre

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elettronica ed

elettrotecnica

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in metallo

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meccanica

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importazioni esportazioni saldi

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EUROPA EMERGENTE E CSI

Esportazioni italiane in Kazakistan per settori Interscambio commerciale con il Kazakistan(2006, %) (1997-2006, mln €)

Garanzie SACE al 30 settembre 2007

Le garanzie deliberate (capitale e interessi) sono pari a 66 milioni di euro. Le garanzie perfezionate in quotacapitale sono state pari a 61 milioni di euro di cui 59 milioni di euro già erogati.

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75

Kirghizistan

KIRGHIZISTAN

Low Medium High

Executive summary

RISCHIO: H2 OUTLOOK: STABILE

Rischio politico. La Rivoluzione dei Tulipani del 2005 non ha portato stabilità politica. Nonostante il Presi-dente Bakiyev goda del consenso della popolazione, l’opposizione protesta per ottenere le sue dimissioni.Rischio economico. Dopo il brusco rallentamento del 2005, l’economia è in ripresa. Il pesante debito estero(nonostante una ristrutturazione in sede Club di Parigi) rappresenta una delle principali vulnerabilità.L’avanzamento dell’iniziativa HIPC dovrebbe portare ad un miglioramento della situazione macroeconomica.Rischio bancario e operativo. Nonostante le recenti riforme il sistema bancario resta ancora debole. Il gover-no sta comunque cercando di migliorare il contesto operativo per attrarre maggiori investimenti (concentratinel settore estrattivo). Le tensioni etniche e le divisioni tra il nord e sud del paese rendono comunque il Kir-ghizistan un mercato poco attraente.

Condizioni di assicurabilità SACE Categoria OCSE: 7/7Rischio sovrano: chiusuraRischio bancario: chiusuraRischio corporate: chiusura

Principali indicatori economici2004 2005 2006s 2007p 2008p

PIL (variazione % reale) 7,0 -0,2 2,7 7,5 7,0Inflazione media annua (%) 4,1 4,3 5,6 8,0 7,0Saldo Bilancio Pubblico/PIL (%) -4,4 -3,7 -2,1 -2,2 -2,0Bilancia dei pagamenti• Esportazioni ($ mld) 0,7 0,8 1,0 1,4 1,7• Importazioni ($ mld) 0,9 1,1 1,8 2,8 3,1• Saldo bilancia commerciale ($ mld) -0,2 -0,3 -0,8 -1,4 -1,4• Saldo transazioni correnti ($ mld) -0,07 0,08 -0,2 -0,6 -0,6• Saldo transazioni correnti/PIL (%) -3,5 3,2 -6,6 -17,9 -15,1Debito pubblico estero totale ($ mld) 1,9 2,0 2,0 2,0 2,0Debito pubblico estero totale/PIL (%) 88,0 78,0 70,2 57,7 50,5Debt service ratio (%) 6,4 6,5 3,5 3,5 3,5Riserve valutarie lorde ($ mld) 0,6 0,8 0,9 1,0 1,2Riserve valutarie lorde (mesi import.) 4,7 3,3 3,9 3,4 3,8Cambio medio KGS /USD* 42,650 41,012 40,153 37,745 37,210S: stime - P: previsioni - Fonte: FMI, novembre 2007, *EIU Bureau van Dijk, novembre 2007

Rating Standard and Poor’s Moody’s Fitch SACE- - - CCC

– +L1 L2 L3 M1 M2 M3 H1 H2 H3

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EUROPA EMERGENTE E CSI

Rischio politico

RISCHIO: ALTO OUTLOOK: STABILE

Politica interna. Dopo la cosiddetta Rivoluzione dei Tulipani, le elezioni sono state vinte dall’alleanza traKurmanbek Bakiyev (diventato presidente) e Felix Kulov (primo ministro). Le dispute in merito all’assetto co-stituzionale del paese, che hanno contrapposto i due politici, hanno portato Kulov a lasciare la carica di pre-mier. Nonostante il presidente Bakiyev goda di un certo consenso, i gruppi dell’opposizione, guidati da Ku-lov, organizzano costantemente manifestazioni in diverse parti del paese per chiedere le sue dimissioni. Talipartiti hanno spinto anche per riformare la costituzione. La riforma, approvata tramite referendum il 21 otto-bre, rafforza però più la carica del presidente che il parlamento. Il giorno dopo il presidente ha sciolto il par-lamento indicendo le prossime elezioni parlamentari per il 16 dicembre. L’instabilità e la fragilità istituziona-le sono aggravate, da un lato dalla scarsa trasparenza del sistema politico ed amministrativo, dall’altro dallelatenti tensioni politiche e sociali tra i diversi gruppi etnici (kirghizi, uzbeki e russi).Relazioni internazionali. Il Kirghizistan ha buone relazioni sia con la Russia sia con gli Stati Uniti, entram-bi presenti nel paese con basi militari, la prima per riaffermare il suo ruolo di potenza nella regione, i secon-di per avere un avamposto nella “guerra al terrorismo”. Nel 2001 il Kirghizistan ha costituito insieme a Cina,Russia, Kazakistan, Uzbekistan e Tagikistan l’Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai (SCO), i cuiobiettivi sono relazioni di fiducia e buon vicinato, cooperazione politica ed economica.

Rischio economico

RISCHIO: ALTO OUTLOOK: STABILE

Attività economica. Dopo la contrazione del 2005 (dovuto all’instabilità seguita alla Rivoluzione dei Tulipa-ni ed alla diminuita produzione di oro), la crescita del PIL reale nel 2006 è stata del 2,7%. Le previsioni dicrescita sono positive per il biennio 2007-08 (intorno al 7%). La crescita è trainata dai consumi privati che be-neficiano di un discreto afflusso di rimesse. L’attività di estrazione dell’oro contribuisce in maniera rilevantealla ricchezza del paese: l’importante miniera di Kumtor conta per un quarto nelle esportazioni kirghize. Bilancio pubblico e inflazione. L’adozione di una politica fiscale prudente ha contribuito al dimezzamentodel deficit di bilancio dal 2004 al 2006. Nel biennio 2007-08 dovrebbe mantenersi intorno al 2% del PIL.L’inflazione è aumentata del 5,6% nel 2006 a causa della diminuzione della produzione agricola e dell’aumen-to dei prezzi internazionali del petrolio. Nel 2007-08 dovrebbe crescere sopra al 7%. Bilancia dei pagamenti. Nel 2006 il deficit delle partite correnti è stimato intorno all’6,6% del PIL nonostan-te nel paese vi sia un ingente afflusso di rimesse degli emigrati (che nel 2006 sono state pari al 15% del PIL).L’aumento del valore delle importazioni, a causa della crescita dei prezzi internazionali del petrolio e il con-temporaneo rallentamento delle esportazioni di oro, hanno contribuito all’ampliamento del deficit commer-ciale (-0,8 miliardi di dollari). Tale deficit dovrebbe peggiore nel 2007 portando il deficit corrente al di sopradel 17% del PIL.Posizione debitoria e riserve valutarie. La posizione debitoria resta onerosa (intorno ai 2 miliardi di dollarinel 2006). Il paese attende il completamento dell’iniziativa HIPC (attualmente in Pre-Decision Point). Il rap-porto debito/PIL risulta tuttavia in discesa per via della prevista crescita economica (dal 70% del 2005 al 50%del 2008). Con l’afflusso di rimesse sono aumentate le riserve monetarie: a fine 2006 ammontavano a 0,9 mi-liardi di dollari (pari a 3,9 mesi di importazioni). Questa tendenza dovrebbe continuare, tanto che nel 2007dovrebbero superare il miliardo di dollari. Tasso di cambio. Il Kirghizistan ha un regime di cambio a fluttuazione controllata intorno ad un valore in-

– +

– +

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2003 2004 2005 2006 2007

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Crescita PIL Inflazione

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2004 2005 2006 2007 2008

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US

$

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Saldo delle partite correnti Saldo delle partite correnti/PIL

%

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Kirghizistan

dicativo di 39,5 som per dollaro. La banca centrale ha mantenuto al minimo gli interventi (in particolare a par-tire dall’inizio del 2006) al fine di rafforzare l’ammontare delle riserve valutarie. Il som si è apprezzato in ter-mini nominali e reali e tale tendenza dovrebbe mantenersi nel 2007-08. In linea con l’obiettivo di conteni-mento dell’inflazione la banca centrale kirghiza potrebbe aumentare gli interventi per controllare l’espansionemonetaria.

Saldo delle partite correnti Crescita PIL e inflazione

Rischio bancario

RISCHIO: ALTO OUTLOOK: STABILE

Struttura del sistema. Ad aprile 2007 erano attive nel settore 22 banche commerciali con 182 filiali diffusesul territorio. La legge non discrimina la presenza straniera: attualmente vi sono 8 banche estere operanti nelpaese, principalemente di nazionalità kazaka (che detengono circa il 50% dei presitti). La recente crisi del cre-dito che ha colpito il settore bancario kazako potrebbe avere delle ripercussioni, seppur limitate, sul sistemakirghizo: in particolare ci si aspetta la riduzione di prestiti concessi dalle banche kazake alle proprie consorel-le operanti nel paese.Performance. Il settore in generale rimane debole e poco sviluppato ma con lievi segnali di miglioramento.Grazie alle riforme adottate dalle autorità kirghize di regolamentazione e consolidamento, è aumentato il po-tere di supervisione della banca centrale e all’inizio del 2006 è stato disposto l’aumento del capitale minimoa 1,5 milioni di dollari (con un ulteriore aumento a 2,5 milioni programmato per il 2008). Sono inoltre pre-viste azioni per modernizzare il sistema dei pagamenti ed incrementare i versamenti elettronici. Nel 2006 inon-performing loans si sono attestati al 7,7% sui prestiti totali (rispetto al 6,6% del 2005) invertendo la tenden-za di diminuzione dimostrata negli ultimi anni.

Rischio operativo

RISCHIO: ALTO OUTLOOK: STABILE

Sistema legale. Il sistema legale è relativamente sviluppato. I problemi derivano più dalle debolezze del siste-ma che dalla mancanza di regolamentazione. Si sono verificati casi di corruzione e la risoluzione delle con-troversie talvolta è eccessivamente prolungata. La burocrazia, è causa di rallentamenti per le attività di inve-stimento.

– +

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EUROPA EMERGENTE E CSI

Atteggiamento nei confronti degli investitori esteri. La business regulation è stata adottata sul modello occi-dentale anche per preparare il paese all’ingresso nella WTO, avvenuto alla fine del 1998. Insieme a nuove nor-me doganali sono state approvate leggi per incentivare e garantire gli investitori contro esproprio e naziona-lizzazione (il diritto al rimpatrio dei capitali è stato stabilito nel 2003). Per migliorare il business climate è stataabbassata l’imposta sui profitti dal 20% al 10%. Gli investimenti si dirigono soprattutto nel settore minerario;sono in crescita anche nel settori agricolo e idroelettrico. Infrastrutture, sicurezza e calamità naturali. Le strutture delle telecomunicazioni non sono molto sviluppa-te. Il Kirghizistan si estende sulle montagne che rendono difficoltoso lo sviluppo della rete stradale (difficil-mente percorribile d’inverno) e della rete ferroviaria (che non collega il nord e il sud del paese). In Kirghizi-stan, oltre a delle tensioni etniche, vi è un potenziale rischio di terrorismo di stampo islamista per via dell’at-tività dell’Estern Turkestan Islamic Movement e dell’Islamic Movement of Uzbekistan che operano nella regione. Ilpaese si trova in una zona sismica.

Indicatori di Business Climate RankDoing Business 2008 94° su 178Index of Economic Freedom 2007 79° su 157Corruption Perceptions Index 2007 150° su 181Accordi e ConvenzioniConvenzione di Washington FirmatoConvenzione di New York In vigoreAccordo sulla promozione e la reciproca protezione degli investimenti con l’Italia -

Rapporti con le Istituzioni Finanziarie Internazionali

Fondo Monetario Internazionale. Il 15 marzo 2005, il paese ha firmato un accordo a carattere concessional (Po-verty Reduction and Growth Facility), in scadenza il 14 marzo 2008, che prevede un prestito di circa 13,5 milio-ni di dollari. L’accordo prevede divieti d’indebitamento sovrano per il BT e MLT.Banca Mondiale. La Banca Mondiale è attiva nel paese con diversi progetti, per un valore complessivo paria circa 232 milioni di dollari, incentrati principalmente su progetti per lo sviluppo del settore agricolo ed ener-getico – minerario.Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo. La Strategia per il Kirghizistan è stata approvata nel di-cembre 2004 (inserita nell’ambito dell’iniziativa per gli “Early Transition Countries”). I finanziamenti dellaBERS ammontano a circa 175 milioni di euro e si concentrano nel rafforzamento del settore finanziario, nel-la promozione del settore privato (in particolare piccole e medie imprese) e nel miglioramento del sistema in-frastrutturale.Banca Asiatica di Sviluppo. L’istituzione ha circa 10 progetti di finanziamento attivi nel paese che si concen-trano nel sostegno all’agricoltura e nella costruzione di infrastrutture per i trasporti. A ciò si aggiungono 11progetti finanziati con gli aiuti e numerosi interventi di assistenza tecnica.

Interscambio con l’Italia

Commercio. L’interscambio tra Italia e Kirghizistan è di scarso peso per l’economia italiana. Il saldo commer-ciale del 2006 (5,2 milioni di euro) è diminuito del 41% rispetto al 2005. L’export italiano, incentrato su mec-canica strumentale (26%), pelli e calzature e abbigliamento, ammontava nel 2006 a 6 milioni di euro (con unadiminuzione del 40% rispetto al 2005). Le importazioni italiane sono concentrate nei settori della metallur-gia, prodotti in metallo e prodotti agricoli.

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elettronica ed elettrotecnica

5%prodotti tessili

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altri mezzi di trasporto

5%

prodotti chimici e fibre

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carta e stampa 4%

meccanica strumentale

26%

altro15%

mobili8%

abbigliamento12%

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1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006

importazioni esportazioni saldi

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Kirghizistan

Esportazioni italiane in Kirghizistan per settori Interscambio commerciale con il Kirghizistan(2006, %) (1997-2006, mln €)

Garanzie SACE al 30 settembre 2007

L’esposizione di SACE nel paese è nulla.

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EUROPA EMERGENTE E CSI

LETTONIA

Low Medium High

Executive summary

RISCHIO: M1 OUTLOOK: NEGATIVO

Rischio politico. Le elezioni politiche nell’ottobre 2006 hanno confermato la coalizione al governo.L’ingresso nell’Unione Europea e nella NATO ha ridotto l’influenza della Russia sul paese. Rischio economico. La Lettonia sta crescendo a ritmi sostenuti e vi sono alcuni segnali di surriscaldamentodell’economia. Le autorità lettoni sono intenzionate ad adottare l’euro entro il 2008, ma l’elevato livello deiprezzi quasi sicuramente ritarderà l’entrata del paese nell’area euro a dopo il 2010.Rischio bancario e operativo. Il settore bancario ha visto aumentare il credito verso il settore privato el’esposizione in valuta estera (dollaro ed euro). Il sistema legale si sta adeguando agli livelli europei. Le infra-strutture sono adeguate, la sicurezza garantita.

Condizioni di assicurabilità SACE Categoria OCSE: 3/7Rischio sovrano: apertura Rischio bancario: aperturaRischio corporate: apertura

Principali indicatori economici2004 2005 2006s 2007p 2008p

PIL (variazione % reale) 8,6 10,2 11,0 9,0 6,7Inflazione media annua (%) 6,2 6,8 6,6 6,3 5,8Saldo Bilancio Pubblico/PIL (%) -1,1 -1,2 -1,3 -1,0 -0,9Bilancia dei pagamenti• Esportazioni: beni ($ mld)* 4,2 5,3 6,0 7,0 7,9• Importazioni: beni ($ mld)* -7,0 -8,2 -11,0 -12,6 -13,7• Saldo bilancia commerciale ($ mld)* -2,8 -2,9 -5,0 -5,6 -5,8• Saldo transazioni correnti ($ mld)* -1,8 -2,0 -4,3 -5,1 -5,2• Saldo transazioni correnti/PIL (%)* -12,9 -12,5 -21,1 -20,0 -17,7Debito estero totale ($ mld)* 12,7 15,2 22,6 27,0 30,1Debito estero totale/PIL (%)* 92,2 95,9 118,5 115,9 112,2Debt service ratio (%)* 20,4 18,9 20,0 21,6 22,5Riserve valutarie lorde ($ mld)* 2,0 2,2 4,3 5,0 5,5Riserve valutarie lorde (mesi import)* 2,2 2,5 4,2 4,3 4,3Cambio medio LVL/USD* 0,540 0,565 0,562 0,516 0,508S: stime - P: previsioni - Fonte: FMI, settembre 2006; *EIU Bureau van Dijk, giugno 2007

Rating Standard and Poor’s Moody’s Fitch SACEBBB+ A2 A- -

– +L1 L2 L3 M1 M2 M3 H1 H2 H3

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Lettonia

Rischio politico

RISCHIO: BASSO OUTLOOK: STABILE

Politica interna. Nelle elezioni tenutesi ad ottobre 2006 è stata confermata la coalizione al governo (Partitodel Popolo, l’Unione dei Verdi e dei Contadini e il Primo Partito Lettone/la Via Lettone). Il partito del primoministro Aigars Kalvitis (il Partito del Popolo) ha ottenuto la maggioranza relativa (il 20% delle preferenze).La coalizione, nonostante abbia ottenuto la maggioranza in Parlamento (51 su 100), ha invitato il partito na-zionalista Per la Patria e la Libertà a far parte del governo in modo da assicurarsi la maggioranza legislativa.Molti ministri sono stati confermati a loro volta e ciò dovrebbe contribuire ad una certa continuità nella po-litica del governo. Tuttavia un grave scandalo di corruzione ha messo in difficoltà la tenuta della coalizione.Relazioni internazionali. L’entrata nell’Unione Europea e nella NATO ha mitigato l’influenza russa sulla Let-tonia. Ad ottobre i due paesi hanno ratificato un accordo per il riconoscimento dei confini che fino ad allo-ra erano stati oggetto di una disputa. Tuttavia le relazioni con la Russia rimangono ancora relativamente tese:da una parte, c’è la questione della minoranza russa (circa il 20% della popolazione) presente in Lettonia cherivendica maggiori tutele; dall’altra, il tema dell’approvvigionamento energetico e della dipendenza dagli idro-carburi russi. Per esempio, si discute sulla costruzione del gasdotto Nord Stream che, passando al di sotto delmar Baltico, collegherebbe direttamente la Russia alla Germania. La Lettonia potrebbe appoggiare il progettosoltanto che caso in cui le fosse permesso di allacciarsi alla pipeline. Il paese si sta impegnando a rispettare icriteri di convergenza per l’adozione dell’euro ma sta incontrando alcune difficoltà.

Rischio economico

RISCHIO: MEDIO OUTLOOK: NEGATIVO

Attività economica. Dopo l’entrata del paese nell’UE a metà 2004, l’economia lettone si è surriscaldata note-volmente spinta principalmente sul lato della domanda da una crescita esplosiva del credito bancario, dai co-spicui aiuti europei e dall’aumento dei salari. Dal lato della produzione, la crescita più sostenuta si è registra-ta nelle costruzioni e nel commercio interno. La difficoltà nel raffreddare la crescita del credito sottoponel’economia lettone a rischio di hard landing. L’adozione dell’euro, che doveva avvenire nel 2008, è stata posti-cipata al 2010-11 e non è escluso che possa subire ritardi ulteriori. Per il 2007 e il 2008 ci si aspetta un rallen-tamento del tasso di crescita del PIL. Bilancio pubblico e inflazione. Il deficit di bilancio non è particolarmente consistente (1,3% del PIL nel 2006e si prevede sia destinato a diminuire). Tuttavia la crescita della spesa pubblica desta preoccupazione. In man-canza di politiche di contenimento della spesa, aumentano i rischi di hard landing. Il tasso di inflazione nel2006 è stato pari al 6,6% spinto dalla domanda interna, dalla crescita dei salari e dall’aumento dei prezzi de-gli idrocarburi. Sebbene si preveda in leggera diminuzione nel 2007-08, l’inflazione dovrebbe rimanere intor-no al 6%, decisamente al di sopra del limite imposto dai criteri di Maastricht. Bilancia dei pagamenti. Nel 2006 il disavanzo commerciale è cresciuto notevolmente rispetto all’anno pre-cedente a causa della superiore dinamica delle importazioni rispetto a quella delle esportazioni, soprattuttoper la crescente domanda di beni investimento. Ciò ha comportato un peggioramento considerevole del de-ficit di parte corrente (21,1% del PIL). Nel 2007-08 il deficit dovrebbe migliorare leggermente, rimanendo co-munque su livelli insostenibili (di poco al di sotto del 20% del PIL). Posizione debitoria e riserve internazionali. A fine 2006 il debito con l’estero ha superato i 22 miliardi dol-lari (118% del PIL) a causa del crescente ricorso del settore bancario ai finanziamenti esteri. Per il prossimobiennio si prevede un ulteriore aumento. Le riserve valutarie sono raddoppiate a fine 2006, toccando i 4,3 mi-liardi di dollari (pari a 4,2 mesi di importazioni).

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Crescita PIL Inflazione

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EUROPA EMERGENTE E CSI

Tasso di cambio. La banca centrale lettone sta cercando di mantenere il lat in una banda di oscillazione del±1% intorno al tasso di cambio con l’euro, nonostante lo SME2 preveda una banda di oscillazione di ±15%.Ad inizio anno, i gravi disequilibri dell’economia lettone hanno portato alla speculazione sulla possibile sva-lutazione del lat. Tuttavia a marzo tali pressioni si sono allentate, grazie all’intervento della banca centrale vol-to a ridurre la quantità di moneta in circolazione. Non è escluso che in futuro la valuta non subisca ulterioriattacchi a seguito di un peggioramento dei fondamentali.

Saldo delle transazioni correnti Crescita PIL e inflazione

Rischio bancario

RISCHIO: MEDIO OUTLOOK: STABILE

Struttura del sistema. La Lettonia dispone di un settore bancario moderno con una rilevante partecipazionestraniera. Alla fine del 2006, il settore era composto da 22 istituti di credito. Le dieci banche principali con-trollano circa l’80% degli asset. Le banche di proprietà straniera (8) hanno assunto una crescente importanzatanto che oggi controllano circa il 53% degli asset. Lo Stato possiede una banca, Mortgage and Land Bank ofLatvia, che conta per circa il 4% degli asset del settore.Performance. La supervisione del sistema è prudente e la normativa è trasparente. In questi anni la banca cen-trale si è impegnata nel rafforzare i suoi poteri e nell’imporre l’adozione degli standard internazionali. Gli in-dicatori di solidità finanziaria delle banche restano adeguati, il volume di non-performing loans è basso. Il set-tore soffre però di un mismatch valutario.

Rischio operativo

RISCHIO: BASSO OUTLOOK: STABILE

Sistema legale. Il sistema, indipendente ed autonomo, si sta adeguando agli standard richiesti dall’UE, ma per-mane ancora incertezza nell’applicazione delle leggi. Da aprile 2006 è entrata in vigore una nuova legge sugliarbitrati, che mira a ridurre l’opportunità di ricorre a tale strumento, prima abusato.Atteggiamento nei confronti degli investitori esteri. L’attitudine verso gli investimenti esteri è positiva. Nu-merosi incentivi sono presenti nelle zone economiche speciali di Liepaja e Rezekne, nonché nei porti di Ri-ga e Ventspils. Le restrizioni agli investimenti diretti esteri riguardano le assicurazioni e i servizi di telecomu-

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Lettonia

nicazione, mentre per accedere al settore bancario è necessaria l’approvazione della banca centrale. Gli inve-stimenti possono però essere ostacolati dalla mancanza di trasparenza dell’amministrazione e dalle numero-se procedure burocratiche.Infrastrutture, sicurezza e calamità naturali. Il sistema delle infrastrutture, già adeguato, sarà rinforzato gra-zie agli stanziamenti dell’UE. Non esistono particolari problemi legati alla sicurezza, con l’esclusione delletensioni etniche tra popolazione lettone e minoranza russa.

Indicatori di Business Climate RankDoing Business 2008 22° su 178Index of Economic Freedom 2007 41° su 157Corruption Perceptions Index 2007 51° su 181Accordi e ConvenzioniConvenzione di Washington In vigoreConvenzione di New York In vigoreAccordo sulla promozione e la reciproca protezione degli investimenti con l’Italia In vigore

Rapporti con le Istituzioni Finanziarie Internazionali

Fondo Monetario Internazionale. L’ultimo accordo con il FMI è scaduto nel dicembre 2002. I rapporti conl’istituzione si limitano alla consultazione periodiche (Articolo IV). Banca Mondiale. La Banca Mondiale ha finanziato 25 progetti in Lettonia per un totale di 415 milioni didollari. Non sono previsti ulteriori finanziamenti nel breve periodo.Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo. Al primo gennaio 2007 risultano approvati dalla BERS31 progetti per un ammontare complessivo di 322 milioni di euro. Ciò ha permesso di generare un flusso ad-dizionale per il finanziamento dei progetti di 663 milioni di euro da altre fonti. Il 64% degli investimenti èindirizzato nel settore privato. Banca Europea degli Investimenti. Negli ultimi 5 anni la BEI ha finanziato progetti per un ammontare di451,8 milioni di euro. Nel 2007 i finanziamenti sono stati pari a 20 milioni di euro.

Interscambio con l’Italia

Commercio. I principali partner commerciali della Lettonia sono Lituania, Germania ed Estonia.L’interscambio con l’Italia è contenuto, ma in continua crescita. Nel 2006 le esportazioni italiane in Lettoniasono aumentate del 25%. Il settore trainante dell’export italiano è stato quello della meccanica strumentale,che ha registrato un aumento del 22% rispetto al 2005: da sola rappresenta il 25% del totale. Seguono i pro-dotti tessili (10% del totale) e elettronica ed elettrotecnica (9%): quest’ultimo settore è stato protagonista diuna crescita del 32%. Le importazioni italiane hanno interessato il settore del legno e prodotti in legno (8,7%del totale, in aumento del 48% rispetto al 2005), i prodotti alimentari (6,3%) ed i prodotti tessili (4,2%, che,pur partendo da valori bassi, ha duplicato il suo valore percentuale). Il saldo dell’interscambio commercialerisulta quindi favorevole all’Italia, registrando un surplus di 256,6 milioni di euro.Investimenti diretti esteri. Gli IDE in Lettonia nel 2006 hanno raggiunto 7,3 miliardi di dollari. Tra i princi-pali investitori ci sono Svezia, Stati Uniti ed Estonia. L’Italia è al 18° posto.

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altro23%

abbigliamento 7%

prod. alimentari

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mobili5%

prod. chimici e fibre4%

metallurgia e prod. in metallo

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elettronica ed elettrotecnica

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prod. tessili 10%

meccanica strumentale

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300

350

1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006

importazioni esportazioni saldi

84

EUROPA EMERGENTE E CSI

Esportazioni italiane in Lettonia per settori Interscambio commerciale con la Lettonia(2006, %) (1997-2006, mln €)

Garanzie SACE al 30 settembre 2007

L’esposizione di SACE è nulla.

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85

Lituania

LITUANIA

Low Medium High

Executive summary

RISCHIO: L3 OUTLOOK: STABILE

Rischio politico. L’attuale coalizione al governo non ha la maggioranza in parlamento ma gode dell’appog-gio esterno del partito d’opposizione: la tenuta dell’esecutivo è quindi incerta.Rischio economico. La crescita continua ad essere sostenuta, spinta da una forte domanda interna. Si te-me tuttavia che il paese manchi l’ingresso nell’area euro a causa dell’inflazione e del deficit pubblico trop-po elevati.Rischio bancario e operativo. Il sistema bancario è in espansione e caratterizzato da una rapida crescita delcredito. Il sistema legale si sta adeguando agli standard europei, così come le infrastrutture. L’adeguamento al-l’acquis communautaire non è ancora stato completato.

Condizioni di assicurabilità SACE Categoria OCSE: 2/7Rischio sovrano: apertura Rischio bancario: aperturaRischio corporate: apertura

Principali indicatori economici2004 2005 2006s 2007p 2008p

PIL (variazione % reale) 7,3 7,6 7,5 7,0 6,5Inflazione media annua (%) 1,2 2,7 3,8 3,5 3,4Saldo Bilancio Pubblico/PIL (%) -2,5 -1,3 -0,6 -0,9 -0,7Bilancia dei pagamenti• Esportazioni ($ mld) 9,3 11,8 13,5 15,4 17,4• Importazioni ($ mld) 11,7 14,7 17,8 20,4 22,4• Saldo bilancia commerciale ($ mld) -2,4 -2,9 -4,3 -5,0 -5,1• Saldo transazioni correnti ($ mld) -1,7 -1,8 -3,6 -4,9 -5,2• Saldo transazioni correnti/PIL (%) -7,7 -7,1 -12,2 -12,3 -11,0Debito estero totale ($ mld) 9,5 11,2 16,2 19,6 22,7Debito estero totale/PIL (%) 42,1 43,6 54,3 54,5 54,8Debt service ratio (%) 14,2 16,3 16,1 23,0 25,4Riserve valutarie lorde ($ mld) 3,6 3,8 5,8 6,8 7,9Riserve valutarie lorde (mesi import.) 0,7 0,5 0,6 0,6 0,6Cambio medio LTL/USD* 2,8 2,8 2,8 2,6 2,6S: stime - P: previsioni - Fonte: FMI, aprile 2007; * EIU- Bureau van Dijk, aprile 2007

Rating Standard and Poor’s Moody’s Fitch SACEA A2 A -

– +L1 L2 L3 M1 M2 M3 H1 H2 H3

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EUROPA EMERGENTE E CSI

Rischio politico

RISCHIO: BASSO OUTLOOK: STABILE

Politica interna. L’attuale coalizione, composta da quattro partiti di centro-sinistra, è al potere da luglio 2006ma non ha la maggioranza in parlamento (61 seggi su 141): governa quindi grazie all’appoggio dell’opposi-zione conservatrice, il partito Homeland Union (TS). Le divergenze tra il partito socialdemocratico della coali-zione e il TS, soprattutto in tema di politica fiscale, rendono incerta la durata dell’alleanza. Nel mese di mag-gio 2007 è stato sostituito il ministro delle finanze, a causa sia della mancata adozione dell’euro nell’anno cor-rente sia di scandali politico-finanziari. Le prossime elezioni saranno in ottobre 2008.Relazioni internazionali. Le autorità sono impegnate nel cercare di soddisfare i criteri di Maastricht in mo-do da adottare l’euro entro il 2010. Insieme alla Polonia, il paese preme affinché la vicina Bielorussia avvii unprocesso di democratizzazione delle istituzioni: ciò sta rendendo più tesi i rapporti con Minsk e Mosca.L’influenza russa sul mercato energetico lituano è rilevante e causa di tensioni. È prevedibile che, con la chiu-sura dell’impianto nucleare di Ignalina nel 2009, il paese aumenterà la sua dipendenza energetica dalla Rus-sia. A Bruxelles la Lituania sostiene con forza la necessità di definire una politica energetica comune.

Rischio economico

RISCHIO: MEDIO OUTLOOK: STABILE

Attività economica. Dal 2000 la Lituania ha registrato elevati tassi di crescita del PIL reale, come molti altripaesi area. Nel 2006 la crescita si è confermata sui livelli del 2005 (7,5%) sostenuta principalmente dalla do-manda interna. I settori che contribuiscono maggiormente alla formazione del PIL sono costruzioni e indu-stria (35%) e servizi (55,5%). Gli investimenti sono supportati da un cospicuo afflusso di capitali provenentidall’UE. Bilancio pubblico e inflazione. Dal 2002 il bilancio pubblico è sempre stato negativo, a causa di un elevatolivello di spesa corrente. Dal 2005 al 2006 il disavanzo si è dimezzato, attestandosi a -0,6% del PIL. Tale va-lore, che si prevede in aumento nel 2007, rispetta il criterio di convergenza di Maastricht. Al contrariol’inflazione media annua (3,8% nel 2006) resta lontana dalla soddisfazione del criterio di convergenza, anchenel biennio 2007-08. L’obiettivo dell’ingresso nell’area euro nell’anno 2010 appare dunque di difficile attua-zione.Bilancia dei pagamenti. Il saldo della bilancia commerciale registra crescenti disavanzi, incidendo negativa-mente sul deficit delle partite correnti, che resta tra i maggiori elementi di vulnerabilità dell’economia litua-na (12,2% del PIL nel 2006). Tale valore dovrebbe essere confermato nel 2007. Il saldo finanziario risulta, alcontrario, in costante crescita, grazie ad cospicui afflussi di capitali esteri. Posizione debitoria e riserve internazionali. Il debito con l’estero, pari a 16,5 miliardi di dollari a fine 2006,è aumentato negli ultimi anni. Si prevede che riesca ulteriormente nel 2007-08, superando i 20 milioni di dol-lari. Grazie agli alti tassi di crescita del PIL, tuttavia, il livello del debito sembra destinato a restare intorno al55% del PIL. Il paese è sempre stato in grado di onorare il suo debito ma il debt service ratio dovrebbe raggiun-gere il 23% nel 2007 e il 25,4% nel 2008. A fine 2006 le riserve valutarie sono cresciute del 52% rispetto al-l’anno precedente ma restano inferiori ad un mese d’importazioni.Tasso di cambio. La Lituania è entrata nello SME2 nel giugno 2004 con un tasso di cambio rispetto all’eurodi 3,5 litas. La valuta si è dimostrata stabile, così come nei confronti del dollaro (2,8LTL/1USD). Rispetto aquest’ultimo è previsto un leggero apprezzamento nel 2007.

– +

– +

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0

1

2

3

4

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6

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8

2004 2005 2006 2007 2008

Crescita PIL Inflazione

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2004 2005 2006 2007 2008

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%

Saldo transazioni correnti Saldo transazioni correnti/PIL

87

Lituania

Saldo delle transazioni correnti Crescita PIL e inflazione

Rischio bancario

RISCHIO: BASSO OUTLOOK: STABILE

Struttura del sistema. Il sistema bancario è composto da undici banche, di cui sei sono controllate da ban-che estere e due sono filiali di banche estere. Le tre maggiori banche, a controllo estero, detengono il 69% delsettore bancario ed una parte importante del settore finanziario non bancario. Gli asset totali ammontano al64% del PIL.Performance. I bassi tassi di interesse hanno portato ad un’esplosione del credito nel paese. Ciò non dovreb-be compromettere la stabilità del settore finanziario, che appare ben regolato e protetto. L’espansione dei pre-stiti, che ha registrato un incremento del 38% nel 2006, è finanziato soprattutto dalle banche estere, in parti-colari scandinave. La rapida crescita del credito, connessa al recupero del ciclo immobiliare e dei consumi pri-vati, ha spinto la banca centrale a rafforzare la vigilanza sulle banche per contenere i rischi della dipendenzada capitali esteri, sia in termini di prestiti erogati sia in termini di esposizione in valuta. I non-performing loansono in continua diminuzione e si attestano nel 2006 all’1% dei total loan. La profittabilità è alta: nel 2006, ilROA era 1,5% e il ROE era il 21,3%.

Rischio operativo

RISCHIO: BASSO OUTLOOK: STABILE

Sistema legale. Il tentativo di mettersi al pari con l’acquis communautaire ha portato il paese a migliorare il pro-prio sistema legale. La fase di adeguamento è ancora in atto. I tribunali sono indipendenti e i giudici sonoconsiderati imparziali. L’apparato burocratico si sta adeguando agli standard europei.Atteggiamento nei confronti degli investitori esteri. Gli investitori esteri sono equiparati a quelli nazionali equindi non necessitano di nessun permesso speciale per investire nel paese. Tutti i settori dell’economia sonoaperti agli investimenti, tranne la sicurezza e la difesa. Farmaceutica, assicurazioni, turismo e produzione disuperalcolici richiedono una licenza speciale. Il sistema fiscale è coerente e strutturato. L’unica free trade zoneancor attiva è nel porto di Klaipeda.Infrastrutture, sicurezza e calamità naturali. La rete ferroviaria è ancora lontana dall’efficienza europea, magrazie ai fondi elargiti dall’UE ne è previsto un rinnovamento. I fondi della BERS e della EIB finanzieranno

– +

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EUROPA EMERGENTE E CSI

il potenziamento delle infrastrutture legate al trasporto navale. Le telecomunicazioni registrano rapidi miglio-ramenti. La contaminazione del suolo e delle falde acquifere da prodotti chimici e dagli idrocarburi sotto ladominazione russa resta un problema delicato.

Indicatori di Business Climate RankDoing Business 2008 26° su 178Index of Economic Freedom 2007 22° su 157Corruption Perceptions Index 2007 51° su 181Accordi e ConvenzioniConvenzione di Washington In vigoreConvenzione di New York In vigoreAccordo sulla promozione e la reciproca protezione degli investimenti con l’Italia In vigore

Rapporti con le Istituzioni Finanziarie Internazionali

Fondo Monetario Internazionale. I rapporti con il FMI si limitano alle consultazioni periodiche (ArticoloIV).Banca Mondiale. Il totale degli investimenti fatti dalla Banca Mondiale in Lituania è di 491 milioni di dolla-ri per 17 progetti. Attualmente soltanto due sono ancora attivi, riguardanti la ristrutturazione del porto diKlaipeda e il settore energetico, per un ammontare complessivo di 35 milioni di dollari.Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo. Al primo gennaio 2007 risultano approvati dalla BERS45 progetti per un ammontare complessivo di 461 milioni di euro. Ciò ha permesso di generare un flusso ad-dizionale per il finanziamento dei progetti di 637 milioni di euro da altre fonti. Il 65% degli investimenti èindirizzato nel settore privato. Banca Europea degli Investimenti. Negli ultimi 5 anni la BEI ha finanziato progetti per 176,8 milioni di eu-ro. Nel 2007 non è stato finanziato nessun nuovo progetto.

Interscambio con l’Italia

Commercio. I principali partner commerciali della Lituania sono Russia, Germania e Polonia. Il saldo del-l’interscambio è positivo per l’Italia, nell’anno 2006 è stato di 365,6 milioni di euro, in aumento del 58% ri-spetto al 2005. Le esportazioni italiane hanno registrato un aumento del 43% nel 2006 rispetto all’anno pre-cedente, attestandosi a 555,7 milioni di euro; nello stesso anno le importazioni italiane sono cresciute del20%, pari a 191 milioni di euro. La meccanica strumentale si è confermata il prodotto trainante dell’exportitaliano (25% del totale, in aumento del 62% rispetto all’anno precedente), seguita da metallurgia e prodot-ti in metallo (11%, in aumento del 60%) e prodotti tessili e fibre (9%, in aumento del 20%). Le importazio-ni italiane riguardano il settore alimentare (28% del totale, in aumento del 5%), i prodotti tessili (17%, in di-minuzione del 18%) e metallurgia e prodotti in metallo (10% del totale, partendo da valori modesti sonopiù che raddoppiate). Nei primi mesi del 2007 le esportazioni sono cresciute di circa il 30% rispetto all’an-no precedente.Investimenti diretti esteri. Lo stock degli IDE in entrata è tra i più bassi tra i paesi di nuovo accesso all’UE,mentre nel 2006 si è registrato un aumento dei flussi, in particolare nel settore energetico e dei servizi. I prin-cipali investitori sono Polonia e Regno Unito. La presenza italiana è modesta.

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meccanica strumentale

25%

metallurgia e prod. in metallo

11%prod. tessili9%prod. chimici

e fibre8%

altro20%

autoveicoli 7%

prod. in gomma e plastica

5%

altri mezzi di trasporto

5%

elettronica ed elettrotecnica

7%

pelli e calzature 3%

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100

200

300

400

500

600

1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006

importazioni esportazioni saldi

89

Lituania

Esportazioni italiane in Lituania per settori Interscambio commerciale con la Lituania(2006, %) (1997-2006, mln €)

Garanzie SACE al 30 settembre 2007

Le garanzie deliberate (capitale e interessi) da SACE in Lituania sono pari a 18 milioni di euro. Le garanzieperfezionate in quota capitale ammontano a 18 milioni di euro, non ancora erogati.

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EUROPA EMERGENTE E CSI

MACEDONIA (F.Y.R.)

Low Medium High

Executive summary

RISCHIO: M3 OUTLOOK: POSITIVO

Rischio politico. Il paese ha raggiunto una discreta stabilità politica. Le autorità sono impegnate nel conse-guimento della membership europea che potrebbe avvenire non prima del 2012.Rischio economico. La crescita rimane modesta e sostenuta dai consumi interni e dagli investimenti.L’economia beneficia dell’afflusso di capitali dall’estero (IDE e rimesse) a cui si potrebbero aggiungere gli aiu-ti europei di supporto al processo di integrazione. Rischio bancario e operativo. Il sistema bancario è in miglioramento. Anche il contesto operativo è miglio-rato ma necessita ancora di numerose riforme che sembrano essere tra le priorità del governo.

Condizioni di assicurabilità SACECategoria OCSE: 5/7Rischio sovrano: apertura (nel rispetto dei limiti del FMI)Rischio bancario: aperturaRischio corporate: apertura

Principali indicatori economici2004 2005 2006s 2007p 2008p

PIL (variazione % reale) 4,1 3,8 4,0 4,5 4,5 Inflazione media annua (%) -0,4 0,5 3,2 2,5 2,5 Saldo Bilancio Pubblico/PIL (%) 0,7 0,3 -0,6 -1,0 -1,2 Bilancia dei pagamenti • Esportazioni (€ mld) 1,3 1,6 1,9 2,1 2,3 • Importazioni (€ mld) 2,2 -2,5 -2,9 -3,2 -3,5 • Saldo bilancia commerciale (€ mld) -0,9 -0,9 -1,0 -1,1 -1,2 • Saldo transazioni correnti (€ mld) -0,3 -0,06 -0,02 -0,2 -0,2 • Saldo transazioni correnti/PIL (%) -7,7 -1,3 -0,4 -3,2 -3,5 Debito estero totale (€ mld) 1,9 1,9 2,0 2,1 2,2 Debito estero totale/PIL (%) 43,7 40,9 40,3 39,8 39,0 Debt service ratio (%) 13,0 19,2 17,8 15,9 18,2 Riserve valutarie lorde (€ mld) 0,7 1,1 1,4 1,5 1,7 Riserve valutarie lorde (mesi import.) 2,9 4,1 4,6 4,4 4,9 Cambio medio MKD/USD* 49,41 49,28 48,80 45,34 44,65S: stime - P: previsioni - Fonte: FMI, luglio 2006; *EIU Bureau van Dijk, ottobre 2007

Rating Standard and Poor’s Moody’s Fitch SACEBB+ - BB+ -

– +L1 L2 L3 M1 M2 M3 H1 H2 H3

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Macedonia (F.Y.R.)

Rischio politico

RISCHIO: MEDIO OUTLOOK: STABILE

Politica interna. La situazione politica interna è migliorata negli ultimi due anni. Nel luglio 2006 il paese haeletto un nuovo governo che si è impegnato ad avviare tutte le riforme necessarie all’ammissione nell’UE. Lacoalizione di governo, guidata dall’Organizzazione Rivoluzionaria Macedone-Partito Democratico perl’Unità Macedone, gode una maggioranza minima (3 seggi di differenza) che è resa scarsamente efficace dal-la mancanza di un accordo con il principale partito albanese (DUI, che ha raccolto i voti del 62% della mi-noranza albanese nel paese). Tale esclusione impedisce di fatto al governo l’adozione di normative di partico-lare interesse nazionale, per le quali è necessaria una doppia maggioranza, comprensiva anche dei voti delleminoranze etniche (cosiddetta “maggioranza Badinter”, definita negli Accordi di pace di Ohrid). Le tensioniinteretniche, il cui livello si e’ notevolmente ridotto, non possono considerarsi ancora del tutto spente nell’a-rea nord occidentale e nelle aree confinanti con il Kossovo.Relazioni internazionali. La priorità di politica estera del governo è di assicurare l’ammissione nell’UE (chenon potrà avvenire prima del 2012) e ciò sta dando una discreta spinta al cambiamento. Nel 2001 la Mace-donia ha firmato il Patto di Stabilità e Associazione (SAA) mentre è in fase di adozione lo Strumento di Pre-Adesione (IPA): esso prevede lo stanziamento 210,4 milioni di euro che dovranno aiutare il paese nel proces-so di riforma. Le relazioni con i paesi dell’area sono buone. Nel dicembre del 2006 è stato firmato il nuovoCEEFTA (Central and East European Free Trade Area), tra la Macedonia e tutti i paesi dei Balcani occidentali(Croazia, Serbia, Montenegro, Bosnia ed Erzegovina, Albania, e Kosovo), con l’aggiunta della Moldavia, checrea un’effettiva zona di libero scambio, non solo delle merci ma anche dei servizi. Il paese sperimenta uncerta dipendenza dalla Russia per l’ importazione di idrocarburi. Non è ancora membro della NATO ma po-trebbe diventarlo nel 2008.

Rischio economico

RISCHIO: MEDIO OUTLOOK: STABILE

Attività economica. La crescita economica (4% nel 2006), sostenuta dai consumi interni, risulta modesta separagonata a quella dei paesi dell’area. Il settore industriale è poco dinamico e attrae pochi investimenti, an-che se nel 2006 il settore delle costruzioni ha registrato una buona perfomance. Il settore dei servizi (in parti-colare commercio, trasporti e servizi finanziari) risulta più dinamico. Le dimensioni dell’economia sommer-sa sono considerevoli. Per il 2007-08 si prevede una crescita del PIL intorno al 4,5%. Bilancio pubblico e inflazione. Il giudizio del FMI sulla politica fiscale è positivo. Nel 2006 il deficit di bilan-cio è stato pari allo 0,6% del PIL. Per il 2007-08 ci si aspetta una riduzione delle entrate (a causa dell’elimina-zione di ogni prelievo sui profitti delle imprese reinvestiti nel paese) che dovrebbe portare il deficit oltre l’1%del PIL. L’inflazione, cresciuta nel 2006 a tasso del 3,2%, nel 2007-08 dovrebbe rallentare intorno al 2,5%.Bilancia dei pagamenti. Il deficit commerciale nel 2006 è stato pari ad un miliardo di euro. Il deficit di par-te corrente è arrivato ad essere prossimo al pareggio, grazie all’afflusso di riserve (che nel 2006 sono state sti-mate intorno al 19% del PIL). Per il biennio 2007-08 si prevede un aumento del disavanzo commerciale men-tre le rimesse dovrebbero rimanere stazionarie: per questo motivo un peggioramento del deficit corrente (in-torno al 3-3,5% del PIL) è molto probabile. Tale deficit comunque dovrebbe essere bilanciato dal largo afflus-so di IDE. Posizione debitoria e riserve internazionali. A fine 2006 il debito con l’estero era pari a 2 miliardi euro, cir-ca il 40% del PIL. Il debito di breve termine costituisce soltanto il 5% dell’intero ammontare. Si prevede che

– +

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2004 2005 2006 2007 2008%

Crescita PIL Inflazione

-0,35

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2004 2005 2006 2007 2008

mld

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%

Saldo delle transazioni correnti

Saldo delle transazioni correnti/PIL

92

EUROPA EMERGENTE E CSI

tale livello rimanga costante anche nel biennio 2007-08. Il DSR è abbastanza elevato: 17,8% nel 2006. Le ri-serve sono raddoppiate in due anni (a fine 2006 ammontavano a 1,4 miliardi di euro). Sono previste in au-mento. Tasso di cambio. Il regime di cambio è a fluttuazione controllata in relazione all’andamento dell’euro. Nel2006 il tasso di cambio ha fluttuato intorno ad un valore medio di 60,5 dinari per 1 euro. Tale ancoramentoha portato il dinaro ad un apprezzamento nei confronti del dollaro.

Saldo delle transazioni correnti Crescita PIL e inflazione

Rischio bancario

RISCHIO: MEDIO OUTLOOK: POSITIVO

Struttura del sistema. Il Transtion Report 2006 della BERS ha dato un’ottima valutazione del sistema banca-rio macedone. Attualmente operano 19 banche, tuttavia soltanto 16 possono effettuare transazioni conl’estero. Le tre banche principali (Stopanska Skopje, Komercijalna e Tutanska) sono in una posizione dominan-te, esse controllano: il 67% degli asset, il 72% dei depositi e 67% dei prestiti. 7 banche sono proprietà di ban-che straniere (slovene e greche) e controllano circa il 53% degli asset totali. Il ruolo dello stato è minimo, sol-tanto una banca è interamente pubblica (Makedonska Banka za Poddruska na Razvojot AD Skopje). Performance. Alla fine del 2006 gli asset del sistema erano cresciuti del 36% rispetto all’anno precedente. Idepositi sono aumentati del 7% mentre la concessione dei prestiti delle banche al settore privato è cresciutadi circa un terzo, raggiungendo la quota del 28% del PIL. L’outlook del sistema bancario è positivo a causa del-la crescente integrazione fra i paesi della regione e grazie agli sforzi compiuti per avvicinarsi agli standard eu-ropei. Tuttavia il sistema necessita ancora di riforme sia nei regolamenti sia nel potenziamento della supervi-sione da parte della banca centrale

Rischio operativo

RISCHIO: MEDIO OUTLOOK: POSITIVO

Sistema legale. Il sistema legale, sebbene soffra di alcune inefficienze e manchi di adeguate risorse, è sottopo-sto ad un processo di riforma. Attualmente esiste un problema nell’enforcement delle leggi e il sistema giuridi-co patisce ancora alcune interferenze da parte del potere politico.

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Macedonia (F.Y.R.)

Atteggiamento nei confronti degli investitori esteri. La Macedonia è una economia piccola e relativamenteaperta. Le autorità si stanno impegnando per rendere più attraente il paese agli investitori internazionali. Nonci sono restrizioni per i non-residenti che vogliono investire in Macedonia, né esistono limitazioni al rimpa-trio dei profitti. Il dinaro è pienamente convertibile nel mercato macedone, ma non viene cambiato nei mer-cati valutari internazionali. La corruzione, talvolta, può costituire un freno per l’attività degli investitori. Infrastrutture, sicurezza e calamità naturali. Il sistema infrastrutturale è alquanto limitato e necessita di in-vestimenti per essere potenziato. Il rischio di violenza politica, dopo l’accordo di Ohrid, è contenuto, Tutta-via le divisioni e le tensioni interetniche (tra i macedoni e la minoranza albanese) rimangono elevate.

Indicatori di Business Climate RankDoing Business 2008 75° su 178Index of Economic Freedom 2007 71° su 157Corruption Perceptions Index 2007 84° su 181Accordi e ConvenzioniConvenzione di Washington -Convenzione di New York In vigoreAccordo sulla promozione e la reciproca protezione degli investimenti con l’Italia In vigore

Rapporti con le Istituzioni Finanziarie Internazionali

Fondo Monetario Internazionale. Attualmente è in vigore un accordo con il FMI (Stand-by) in scadenza il30 agosto 2008. L’accordo prevede dei limiti all’indebitamento sovrano sul medio-lungo termine e dei divie-ti sul breve termine.Banca Mondiale. I progetti attivi del gruppo della Banca Mondiale ammontano a 177 milioni di dollari. Es-si coinvolgono tutti i settori di intervento classico dell’istituzione.Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo. L’ultima strategia della BERS è stata approvata nel luglio2006. La maggior parte dei progetti sono indirizzati nel potenziamento del settore privato (bancario e corpo-rate). I finanziamenti della banca su i progetti attivi ammontano a 130 milioni di euro.

Interscambio con l’Italia

Commercio. Nell’interscambio totale della Macedonia l’Italia si colloca al 5° posto dopo Germania (12,7%),Serbia (12,7%), Grecia (11,3%) e Russia (8,9%). A partire dal 2001 le importazioni dalla Macedonia sono cre-sciute costantemente portando il saldo commerciale tra i due paesi ad essere sfavorevole per l’Italia: nel 2006è stato pari a -76 milioni di euro rispetto ai -59 milioni nel 2005. Anche le esportazioni italiane sono cresciu-te in questi anni (+6% nel 2006) ma sempre ad un tasso inferiore rispetto alle importazioni (+12%). I prodot-ti maggiormente richiesti dal mercato macedone sono: pelli e calzature (21% del totale delle esportazioni ita-liane), meccanica strumentale (19%) e prodotti tessili (13%).Investimenti diretti esteri. Negli ultimi 10 anni la quota di IDE dell’Italia in Macedonia è stata contenutacon due eccezioni: l’investimento della DUFERCO nel settore siderurgico e quello del Gruppo SOL di Mon-za nel settore del gas tecnico. Dopo gli ottimi risultati nel 2005, quando l’Italia si è collocata al 1° posto tra ipaesi investitori in Macedonia, nel 2006 gli investimenti italiani diretti in Macedonia sono tornati sui livellidegli anni precedenti. L’ICE intravede sviluppi positivi per l’Italia nel settore tessile, calzaturiero, bancario edel tabacco.

Page 88: Europa Emergente e CSI - GLOBAL EXPORT · dell’Europa centro orientale e alla privatizzazione di imprese pubbliche nei paesi balcanici e della CSI. La cre-scita economica della

prod. alimentari4%

autoveicoli6%

abbigliamento5%

elettronica ed elletrotecnica

5%

mettalurgia e prod. in metalllo

altro12%

prod. chimici e fibre8%

prod.i tessili 13%

meccanica strumentale

19%

pelli e calzature21%

7%

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0

50

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150

200

250

300

1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006

importazioni esportazioni saldi

94

EUROPA EMERGENTE E CSI

Esportazioni italiane in Macedonia per settori Interscambio commerciale con la Macedonia(2006, %) (1997-2006, mln €)

Garanzie SACE al 30 settembre 2007

L’esposizione di SACE è nulla.

Page 89: Europa Emergente e CSI - GLOBAL EXPORT · dell’Europa centro orientale e alla privatizzazione di imprese pubbliche nei paesi balcanici e della CSI. La cre-scita economica della

95

Malta

MALTA

Low Medium High

Executive summary

RISCHIO: L3 OUTLOOK: POSITIVO

Rischio politico. Il partito nazionalista è uscito vincitore dalle elezioni del 2004. Nel 2008 il paese entrerà afar parte dell’Unione Monetaria Europea.Rischio economico. Il settore turistico resta il traino dell’economia che cresce a tassi moderati. Rischio bancario e operativo. Il settore bancario è solido, nonostante alcune vulnerabilità. Il contesto opera-tivo è soddisfacente.

Condizioni di assicurabilità SACE Categoria OCSE: 2/7Rischio sovrano: apertura Rischio bancario: aperturaRischio corporate: apertura

Principali indicatori economici2004 2005 2006s 2007p 2008p

PIL (variazione % reale) 0,1 3,3 3,3 3,2 2,8Inflazione media annua (%) 2,7 2,5 2,6 2,4 2,3Saldo Bilancio Pubblico/PIL (%) -4,9 -3,0 -2,4 -1,9 -1,7Bilancia dei pagamenti• Esportazioni (€ mld) 2,1 2,0 2,3 2,4 2,5 • Importazioni (€ mld) -2,8 -2,9 -3,2 -3,4 -3,5 • Saldo bilancia commerciale (€ mld) -0,7 -0,9 -0,9 -1,0 -1,0 • Saldo transazioni correnti (€ mld) -0,2 -0,3 -0,3 -0,5 0,4• Saldo transazioni correnti/PIL (%) -6,3 -8,0 -6,1 -9,2 -8,0Debito estero totale/PIL (%) 41,2 44,1 46,0 47,5 48,6Riserve valutarie lorde ($ mld) 2,7 2,5 2,9 - -Riserve valutarie lorde (mesi import.) 6,5 6,7 6,0 - -Cambio medio MLT/USD* 0,34 0,34 0,33 0,31 0,30S: stime - P: previsioni - Fonte: IMF, luglio 2007; EIU Bureau van Dijk, ottobre 2007

Rating Standard and Poor’s Moody’s Fitch SACEA A A+ -

– +L1 L2 L3 M1 M2 M3 H1 H2 H3

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96

EUROPA EMERGENTE E CSI

Rischio politico

RISCHIO: BASSO OUTLOOK: STABILE

Politica interna. Le elezioni presidenziali del 2004 hanno determinato la vittoria del presidente Adami e delpartito nazionalista di centro destra (PN). La disputa riguardo la piena integrazione del paese in Europa, osteg-giata dal partito laburista di opposizione (PL), sembra ormai superata. Il PL, pur rimanendo scettico, sta con-ducendo la campagna per le elezioni del 2008 con una certa apertura all’Europa, in vista dell’ingresso nell’U-nione Monetaria prevista a gennaio dello stesso anno. Relazioni internazionali. I rapporti con gli stati europei sono generalmente positivi. Particolarmente intensaè la collaborazione con l’Italia, sia per gli scambi commerciali, sia per le questioni riguardanti l’immigrazioneclandestina. Nel 2005 Malta è stata cancellata dalla lista nera del Memorandum of Understanding di Parigi(un’autorità marittima internazionale per la sicurezza dei traffici marittimi), restituendo al registro navale diMalta (l’ottavo al mondo per numero di navi) una maggiore libertà di azione.

Rischio economico

RISCHIO: MEDIO OUTLOOK: STABILE

Attività economica. L’economia del paese, di dimensioni piuttosto limitate, si basa sul settore turistico chenegli ultimi anni ha registrato una buona performance. Investimenti nel settore turistico e la domanda internasono i principali traini della crescita del PIL che si attesta su livelli moderati (3,3% nel 2006). Bilancio pubblico e inflazione. Nonostante la limitata crescita economica il paese ha compiuto progressi nel-la riduzione del disavanzo pubblico, grazie alle entrate derivanti dalla privatizzazione del settore delle teleco-municazioni e ad alcune riforme strutturali necessarie per il futuro ingresso nella UE. Il deficit pubblico è sce-so nel 2006 sotto al 2% del PIL e, nello stesso anno, il tasso di inflazione è risultato pari al 2,6%, previsto inulteriore diminuzione nel breve periodo. Bilancia dei pagamenti. L’aumento dei prezzi energetici e delle importazioni di beni capitali e la stagnazio-ne dell’export mantengono la bilancia commerciale in deficit. Il disavanzo del saldo corrente, elevato non-ostante l’incremento dei trasferimenti da parte dell’Unione Europea, costituisce un fattore di vulnerabilità. Posizione debitoria e riserve internazionali. I dati relativi al debito estero maltese non sono disponibili pub-blicamente. Le stime del FMI danno il debito estero al 46% del PIL nel 2006, previsto in aumento per il pros-simo biennio. Gran parte del debito è imputabile al sistema bancario. Le riserve valutarie si mantengono sta-bili in termini assoluti e in mesi di importazioni (nel 2006 rispettivamente 2,9 miliardi di dollari e 6 mesi).Tasso di cambio. Nel 2005 Malta è entrata nello SME2, fissando la parità centrale della lira maltese a 0,4292per euro. Il primo gennaio 2008 il paese entrerà a far parte dell’Unione monetaria, adottando la moneta uni-ca europea.

– +

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0

0,5

1

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2004 2005 2006 2007 2008

%

Crescita PIL Inflazione

-0,8

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-0,6

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2004 2005 2006 2007 2008

mld

US

$

-14

-12

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%

Trans corr ($ mld) Trans corr/ PIL

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Malta

Saldo delle transazioni correnti Crescita PIL e inflazione

Rischio bancario

RISCHIO: MEDIO OUTLOOK: STABILE

Struttura del sistema. Nel paese sono attive 6 banche principali ed un istituto di investimento. Banca Cen-trale di Malta (BCM) dal 2004 è entrata a far parte del sistema europeo delle banche centrali. L’attività di con-trollo sulle attività finanziarie del paese è svolta dalla Autorità Maltese per i Servizi Finanziari (MFSA) creatanel 2002 e particolarmente attiva nella lotta al riciclaggio di denaro. Performance. Il sistema finanziario maltese gode di una certa stabilità e di buoni meccanismi di vigilanza. Gliindicatori della performance sono migliorati, il ROE è in aumento e il livello dei non-performing loans è sceso aldi sotto del 3% del totale dei crediti. L’elevata esposizione del sistema bancario nei confronti del settore im-mobiliare resta il principale elemento di vulnerabilità.

Rischio operativo

RISCHIO: BASSO OUTLOOK: STABILE

Sistema legale. Il sistema legale è basato sul sistema anglosassone e non presenta particolari problemi. La ri-soluzione delle dispute è affidata ad un sistema di corti, in cui gli episodi di corruzione sono abbastanza ra-ri. La corruzione risulta più frequente nella burocrazia, peraltro farraginosa. Atteggiamento nei confronti degli investitori esteri. Il sistema è caratterizzato da una generale apertura agli in-vestitori stranieri, che possono usufruire di diverse agevolazioni e di una agenzia dedicata (Malta Enterprise). Infrastrutture, sicurezza e calamità naturali. Il sistema delle infrastrutture è adeguato. Il livello di criminali-tà è ridotto, anche se si segnala l’aumento dell’attività di narcotraffico. Non si segnalano particolari rischi na-turali.

– +

– +

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metallurgia e prod. in metallo

5%

altro22%

vetro, ceramica

e materiali4%

prod. chimici e fibre

6%

elettronica ed elettrotecnica

8%meccanica

strumentale8%

prod. alimentari

10%

prod. energetici

raffinati 37%

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1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006

importazioni esportazioni saldi

98

EUROPA EMERGENTE E CSI

Indicatori di Business Climate RankDoing Business 2008 -Index of Economic Freedom 2007 42° su 157Corruption Perceptions Index 2007 33° su 181Accordi e ConvenzioniConvenzione di Washington FirmatoConvenzione di New York In vigoreAccordo sulla promozione e la reciproca protezione degli investimenti con l’Italia In vigore

Rapporti con le Istituzioni Finanziarie Internazionali

Fondo Monetario Internazionale. I rapporti si limitano alle consultazioni periodiche per l’Articolo IV.Banca Mondiale. La Banca non ha progetti attivi nel paese.

Interscambio con l’Italia

Commercio. L’Italia è uno dei principali partner commerciali di Malta. Nel 2006 le esportazioni sono risulta-te pari a 744 milioni di euro, sostanzialmente invariate rispetto all’anno precedente. L’export italiano è con-centrato nel settore dei prodotti energetici raffinati (37% del totale), dei prodotti alimentari (10%) della mec-canica strumentale e dell’elettronica (entrambi 8%). Per il 2007 l’andamento delle esportazioni è previsto sta-bile. L’import, pari nel 2006 a 170 milioni, è costituito principalmente da prodotti chimici e da altri mezzi ditrasporto. Il rallentamento del settore dei mezzi di trasporto nei primi mesi del 2007 sta determinando un ca-lo delle importazioni.

Esportazioni italiane a Malta per settori Interscambio commerciale con Malta(2006, %) (1997-2006, mln €)

Garanzie SACE al 30 settembre 2007

L’esposizione di SACE nel paese è nulla.

Page 93: Europa Emergente e CSI - GLOBAL EXPORT · dell’Europa centro orientale e alla privatizzazione di imprese pubbliche nei paesi balcanici e della CSI. La cre-scita economica della

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Moldavia

MOLDAVIA

Low Medium High

Executive summary

RISCHIO: H2 OUTLOOK: STABILE

Rischio politico. I principali rischi sono legati ai rapporti economici e politici con la Russia e alla soluzionedella questione della Transdnistria. Rischio economico. Il 2006 è stato un anno particolarmente negativo a causa dell’innalzamento dei prezzidel gas importato e delle restrizioni commerciali applicate dalla Russia sul vino moldavo. Per il 2007-08 si pre-vede un miglioramento ma l’economia resta ancora fragile. Rischio bancario e operativo. Il settore bancario è debole e concentrato. Il contesto operativo è poco attraen-te per gli investitori internazionali e necessiterebbe di un processo di riforme profondo.

Condizioni di assicurabilità SACE Categoria OCSE: 7/7Rischio sovrano: chiusura Rischio bancario: aperturaRischio corporate: apertura

Principali indicatori economici2004 2005 2006s 2007p 2008p

PIL (variazione % reale) 7,4 7,5 4,0 5,0 5,0Inflazione media annua (%) 12,5 11,9 12,7 10,6 9,3Saldo Bilancio Pubblico/PIL (%) 0,5 1,3 0,3 -0,5 -0,5Bilancia dei pagamenti• Esportazioni ($ mld) 1,0 1,1 1,0 1,2 1,4• Importazioni ($ mld) -1,7 -2,3 -2,6 -3,1 -3,5• Saldo bilancia commerciale ($ mld) -0,7 -1,2 -1,6 -1,9 -2,1• Saldo transazioni correnti ($ mld) -0,05 -0,3 -0,4 -0,3 -0,4• Saldo transazioni correnti/PIL (%) -2,0 -10,3 -12,0 -8,9 -8,2Debito estero totale ($ mld) 1,6 1,6 1,8 2,0 2,0Debito estero totale/PIL (%) 63,8 53,4 53,3 49,1 43,3Debt service ratio (%) 21,0 20,3 16,0 13,1 13,2Riserve valutarie lorde ($ mld) 0,5 0,6 0,8 1,0 1,2Riserve valutarie lorde (mesi import.) 2,1 2,2 2,5 2,9 3,3Cambio medio MDL/USD* 12,3 12,6 13,1 12,2 12,1S: stime - P: previsioni - Fonte: FMI, agosto 2007; *EIU Bureau van Dijk, novembre 2007

Rating Standard and Poor’s Moody’s Fitch SACE- Caa1 B- -

– +L1 L2 L3 M1 M2 M3 H1 H2 H3

Page 94: Europa Emergente e CSI - GLOBAL EXPORT · dell’Europa centro orientale e alla privatizzazione di imprese pubbliche nei paesi balcanici e della CSI. La cre-scita economica della

100

EUROPA EMERGENTE E CSI

Rischio politico

RISCHIO: ALTO OUTLOOK: STABILE

Politica interna. Le elezioni amministrative in giugno hanno penalizzato il Partito Comunista, attualmenteal governo, e aumentato le divisioni interne. L’opposizione continua a collaborare con la maggioranza spintadalla volontà di migliorare i rapporti con i paesi occidentali e sanare la preoccupante situazione economica,anche se si è registrato un peggioramento delle relazioni tra i due schieramenti. Le elezioni parlamentari e pre-sidenziali si terranno all’inizio del 2009. Rimangono insoluti i problemi che minano la stabilità del paese: laquestione della Transdnistria (una regione del paese, di fatto indipendente, sostenuta dalla Russia), l’alto gra-do di corruzione e la presenza di potenti organizzazioni criminali dedite al riciclaggio di denaro sporco e adiversi traffici illeciti.Relazioni internazionali. La Moldavia si è progressivamente avvicinata all’occidente: è inclusa nella EuropeanNeighbourhood Policy dell’UE ed è interessata ad un Individual Partenrship Action Plan con la NATO. La svolta“occidentale” del Presidente ha comportato un raffreddamento dei rapporti con la Russia. Nel corso del 2006il Cremlino ha bloccato l’esportazione di vino moldavo e ha alzato i prezzi del gas naturale mettendo in dif-ficoltà l’economia del paese. A novembre 2007 sono riprese le esportazioni di vino dopo gli sforzi intrapresidai produttori moldavi per soddisfare gli standard qualitativi richiesti da Mosca. La questione della Transini-stria è “congelata” e sembra rimanere senza soluzione nel breve periodo. I numerosi incontri tra il presiden-te Putin e il presidente Voronin, durante il 2007, hanno fatto sospettare la presenza di un accordo segreto cheprevedrebbe la creazione di uno stato federale: tuttavia non ci sono state dichiarazioni ufficiali delle parti co-involte.

Rischio economico

RISCHIO: ALTO OUTLOOK: STABILE

Attività economica. Il blocco delle esportazioni di vino in Russia (che assorbiva circa l’80% dell’export),l’innalzamento dei prezzi del gas e, in ultimo, la recente siccità hanno rallentato la crescita del PIL reale (4%nel 2006). Tuttavia il grande afflusso di rimesse, circa il 33% del PIL, continua a costituire una notevole spin-ta ai consumi privati. Nel biennio 2007-08 si prevede che la crescita sia pari al 5%. Bilancio pubblico e inflazione. Nel 2006 il bilancio pubblico, come nel triennio precedente, ha registrato pic-coli surplus, grazie ad entrate inaspettate, specialmente dal prelievo dell’IVA e dai dazi sulle importazioni. Alcontrario nel 2007-08 si prevede un deficit dell’0,5%, a causa dell’aumento della spesa corrente. Dal 2004 al2006, il tasso di inflazione annuo è cresciuto di circa il 12%. Nel 2007 e nel 2008 ci si aspetta che le pressio-ni inflazionistiche si attenuino leggermente, nonostante gli alti prezzi energetici e dei beni alimentari. Bilancia dei pagamenti. L’innalzamento dei prezzi del gas e le restrizioni commerciali hanno avuto un im-patto negativo sulla bilancia commerciale, peggiorata del 33% nel 2006, e hanno portato il deficit delle par-tite correnti al 12% del PIL. L’ingente afflusso di trasferimenti (privati e ufficiali) e la ripresa delle esportazio-ni di vino in Russia dovrebbe migliorare tale deficit che si prevede intorno all’8-9%. Gli afflussi di IDE sonoin crescita e dal 2007 dovrebbero essere in grado di coprire interamente lo squilibri di parte corrente.Posizione debitoria e riserve internazionali. Il debito con l’estero (1,8 miliardi di dollari a fine 2006) non do-vrebbe crescere di molto, in termini assoluti, nel 2007-08; in percentuale del PIL dovrebbe scendere al di sot-to del 50%. Le riserve valutarie, anche se in crescita, sono insufficienti per proteggere il paese da shock finan-ziari: a fine 2006 ammontavano a 0,8 miliardi di dollari, corrispondenti a 2,5 mesi di importazioni.Tasso di cambio. Nonostante l’afflusso di capitali dall’estero, dal 2004 al 2006 il deprezzamento in termini

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-0,45

-0,4

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-0,3

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2004 2005 2006 2007 2008

mld

US

$

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Saldo delle transazioni correnti

Saldo delle transazioni correnti/PIL

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2004 2005 2006 2007 2008

%

Crescita PIL Inflazione

101

Moldavia

nominali del leu è stato costante anche se modesto. Nel 2006 il tasso di cambio medio è stato pari a MLD13,1:1USD. Tuttavia la crescita delle rimesse e degli aiuti internazionali dovrebbero portare all’apprezzamento del-la valuta. A causa dell’elevata inflazione nel paese rispetto ai suoi principali partner commerciali, ci si aspet-ta che il leu si apprezzi anche in termini effettivi reali.

Saldo delle transazioni correnti Crescita PIL e inflazione

Rischio bancario

RISCHIO: ALTO OUTLOOK: STABILE

Struttura del sistema. Il sistema bancario del paese è composto da 15 banche (di cui 7 sono di proprietà stra-niera). Le 2 banche controllate dallo Stato detengono il 19,3%: recentemente però il governo a manifestatol’intenzione di vendere una delle più grandi banche del paese, la Banca de Economii. La banche straniere con-trollano circa il 19,6% degli asset totali e quasi il 50% del capitale. Il sistema è decisamente concentrato inquanto le 5 banche principali hanno circa il 70% delle attività bancarie totali. Performance. Il settore bancario moldavo, sebbene dal 2000 sia migliorato notevolmente, soffre alcune de-bolezze: la vulnerabilità macroeconomica del paese; i problemi di governance del sistema (lo stato gioca anco-ra un ruolo rilevante); assetti proprietari poco trasparenti; il recente boom dei crediti. Le attività bancarie so-no pari a circa il 52% del PIL. I non performing loans al 4% del totale dei prestiti. Il sistema è dotato di un de-posit insurance scheme. Sono in corso processi di liberalizzazione del sistema. L’Italia è rappresentata da VenetoBanca che nel maggio 2006 ha acquisito Eximbank.

Rischio operativo

RISCHIO: ALTO OUTLOOK: STABILE

Sistema legale. Il sistema legale moldavo è poco trasparente. Da quando il governo ha firmato l’EuropeanUnion Action Plan, sono stati fatti alcuni passi avanti. In particolare nel 2005 è stata approvata la Legge di Re-visione e di Ottimizzazione del Sistema Legale per la Regolamentazione dell’Attività Imprenditoriale. Gli ef-fetti, tuttavia, sono stati finora limitati. Inoltre, la corruzione e la scarsa indipendenza della magistratura co-stituiscono ancora un forte limite per l’attività degli investitori. Atteggiamento nei confronti degli investitori esteri. La povertà, la corruzione e la limitata certezza del dirit-

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102

EUROPA EMERGENTE E CSI

to rendono il paese poco attraente per gli investitori internazionali. L’afflusso di FDI costituisce ancora unabassa percentuale del PIL annuo (circa il 6-7%). L’atteggiamento nei confronti degli investitori è miglioratonegli ultimi due anni anche se il business climate è ancora rischioso. Attualmente è in corso il processo di pri-vatizzazione di circa 300 aziende pubbliche, operanti in diversi settori (alimentare, agricolo, edile, alberghie-ro, di commercio, varie industrie di lavorazione e trasformazione, trasporti, turismo ecc.), che avviene attra-verso le gare bandite dall’Agenzia di Privatizzazione presso il Ministero dell’Economia e il Commercio. Infrastrutture, sicurezza e calamità naturali. Il sistema infrastrutturale è inefficiente ed obsoleto; necessitaun ampio processo di ammodernamento ed ampliamento. La corruzione e la presenza di potenti organizza-zioni criminali (dedite principalmente al riciclaggio di denaro sporco e ai traffici illeciti) rendono il paese piut-tosto pericoloso. Il progressivo avvicinamento all’UE potrebbe costituire un spinta per la risoluzione di taliproblemi.

Indicatori di Business Climate RankDoing Business 2008 92° su 178Index of Economic Freedom 2007 81° su 157Corruption Perceptions Index 2007 111° su 181Accordi e ConvenzioniConvenzione di Washington FirmatoConvenzione di New York In vigoreAccordo sulla promozione e la reciproca protezione degli investimenti con l’Italia In vigore

Rapporti con le Istituzioni Finanziarie Internazionali

Fondo Monetario Internazionale. Dal maggio 2006 è attivo un programma con il FMI (PRGF), in scadenzanel maggio 2009. L’accordo prevede dei divieti (indicativi) all’indebitamento sovrano non concessionale, conl’unica eccezione per due progetti, finanziati dalla BERS/BEI e dalla CEB, rispettivamente di 60 e 9 milionidi euro. Banca Mondiale. Nel paese sono attivi 20 progetti, per un ammontare di 145 milioni di dollari. Le aree di in-tervento, per il triennio 2005-08, sono definite dalla Country Assistence Strategy, in particolare: riduzione dellapovertà tramite promozione della stabilità economica, aumento dei servizi sociali e lotta alla corruzione. Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo. Al primo gennaio 2007 risultano approvati dalla BERS45 progetti per un ammontare complessivo di 190 milioni di euro. Ciò ha permesso di generare un flusso ad-dizionale per il finanziamento dei progetti di 112 milioni di euro da altre fonti. Il 67% degli investimenti èindirizzato nel settore privato. Banca Europea per gli investimenti. Ha concesso un prestito di 30 milioni di euro (gli altri 30 sono stati ero-gati dalla BERS), nell’ambito della European Neighbourhood Policy, per l’ammodernamento del tratto di stradache collega la capitale moldava con il confine con la UE.

Interscambio con l’Italia

Commercio. Nel 2005-06 il saldo commerciale è stato molto positivo per l’Italia, intorno ai 30 milioni di eu-ro, dopo parecchi anni in cui si erano registrati risultati in peggioramento costante. Nel 2006 le esportazioniitaliane sono state pari a 153 milioni di euro (con una crescita del 25% rispetto al 2005). Nello stesso perio-do le importazioni sono aumentate del 40% per un valore di circa 125 milioni di euro. L’Italia ha esportatoin Moldavia soprattutto i prodotti del tessile e dell’abbigliamento (entrambi con 32 milioni di euro) e dellameccanica strumentale (25 milioni di euro), che insieme coprono circa il 50% della quota totale. Nel 2006l’Italia ha importato principalmente prodotti dell’abbigliamento, (per valori superiori a 55 milioni di euro) del

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Mobili 2%

Altro6%

Prodotti in gomma e plastica

2%Autoveicoli 5%

Elettronica ed elettrotecnica

3%

Prodotti chimici e fibre 5%

Metallurgia e prodotti in

metallo 7%

Pelli e calzature11%

Meccanica strumentale

16%

Abbigliamento 21%

Prod. Tessili 22%

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1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006

importazioni esportazioni saldi

103

Moldavia

tessile (28 milioni di euro) e delle pelli e calzature (22 milioni). Nei primi mesi del 2007 la performance delleesportazioni è migliorata di poco rispetto al passato. Investimenti diretti esteri. Il peso nel numero totale delle società a partecipazione straniera rimane ancorapiuttosto scarso (3,2%). Nel 2006 la Moldavia ha attratto 222 milioni di dollari di investimenti diretti nettimentre si è registrato un deflusso di investimenti di portafoglio pari a 4,7 milioni di dollari. I primi 3 paesiinvestitori sono: Russia, Germania, Stati Uniti. Gli investimenti più significativi sono stati realizzati nel set-tore di energia, gas, approvvigionamento idrico, industrie di trasformazione, commercio all’ingrosso e al det-taglio, attività finanziarie, trasporti e comunicazioni, immobiliare. Nel 2006, l’Italia si posizionava al 20° po-sto per capitale investito e le società con capitale italiano che operavano nel paese erano 377 aziende.

Esportazioni italiane in Moldavia per settori Interscambio commerciale con la Moldavia(2006, %) (1997-2006, mln €)

Garanzie SACE al 30 settembre 2007

L’esposizione di SACE nel paese è nulla.

Page 98: Europa Emergente e CSI - GLOBAL EXPORT · dell’Europa centro orientale e alla privatizzazione di imprese pubbliche nei paesi balcanici e della CSI. La cre-scita economica della

104

EUROPA EMERGENTE E CSI

MONTENEGRO

Low Medium High

Executive summary

RISCHIO: H2 OUTLOOK: STABILE

Rischio politico. La firma dell’Accordo di Stabilizzazione e Associazione ha dato un’ulteriore spinta al pro-gramma di riforme dell’economia e delle istituzioni.Rischio economico. L’economia è poco diversificata e dipendente dal turismo e dall’esportazione di allumi-nio. Il deficit di parte corrente è il più alto d’Europa.Rischio bancario e operativo. Grazie al processo di privatizzazione il sistema bancario è cresciuto e progre-dito notevolmente. L’obiettivo dell’acquisizione della membership europea nel più breve tempo possibile co-stituisce una notevole spinta per il miglioramento del contesto operativo.

Condizioni di assicurabilità SACE Categoria OCSE: paese non valutatoRischio sovrano: apertura Rischio bancario: aperturaRischio corporate: aperturaPlafond paese: € 20 milioni

Principali indicatori economici2004 2005 2006s 2007p 2008p

PIL (variazione % reale) 4,2 4,0 6,5 7,0 6,0Inflazione media annua (%) 3,4 3,4 2,1 3,6 3,0Saldo Bilancio Pubblico/PIL (%) -2,8 -3,0 1,2 0,6 1,0Bilancia dei pagamenti• Esportazioni ($ mln) 561,9 572,3 814,2 923,2 1146,3• Importazioni ($ mln) 1.079,5 1.210,5 1.880,9 2.408,7 2.699,7• Saldo bilancia commerciale ($ mln) -517,6 -638,2 -1.066,7 -1.485,4 -1.553,3• Saldo transazioni correnti ($ mln) -148,7 -191,4 -642,9 -856,0 -696,2• Saldo transazioni correnti/PIL (%) -7,6 -8,9 -26,5 -29,6 -20,7Debito estero totale ($ mln) 810,7 812,6 875,0 1.113,7 1.164,5Debito estero totale/PIL (%) 41,7 37,7 36,1 38,5 34,7Debt service ratio (% del PIL) 2,6 3,1 2,0 1,7 1,5Riserve valutarie lorde ($ mln) 81,8 204,0 432,7 519,2 612,7Riserve valutarie lorde (mesi import.) 0,8 1,8 2,4 2,3 2,4Cambio medio EUR/USD 0,805 0,805 0,796 0,732 0,673S: stime - P: previsioni - Fonte: Global Insight’s Montenegrin Forecast , settembre 2007

Rating Standard and Poor’s Moody’s Fitch SACEBB+ - - -

– +L1 L2 L3 M1 M2 M3 H1 H2 H3

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105

Montenegro

Rischio politico

RISCHIO: MEDIO OUTLOOK: POSITIVO

Politica interna. Dopo il referendum del 21 maggio 2006, il Montenegro ha ottenuto l’indipendenza dalla fe-derazione che lo legava alla Serbia. Le elezioni tenutesi a settembre hanno confermato l’atteggiamento pro-indipendenza e pro-UE della popolazione. Infatti, the Coalition for a European Montenegro (composta dal par-tito socialista, dal partito socialdemocratico e dal partito Iniziativa Civica Croata) ha ottenuto 41 seggi su 81:ciò dovrebbe garantire la stabilità politica e l’impegno a portare avanti il processo di riforma al fine di diven-tare in breve tempo membro dell’UE. Relazioni internazionali. Nel corso del 2006-07, il paese è diventato membro dell’ONU, della Banca Mon-diale, del FMI e dell’OSCE. In ottobre 2007 ha firmato l’ Accordo di Stabilizzazione e Associazione con laUE, il primo passo per l’ottenimento della membership europea. Bruxelles ha chiesto al paese di adottare unanuova costituzione, di riformare il sistema giudiziario e impegnarsi nella lotta alla corruzione. I rapporti conla Serbia rimangono relativamente positivi. L’irrisolta questione del Kosovo, nello scenario peggiore, potreb-be incidere negativamente più sulla situazione economica, visti gli stretti legami commerciali con la Serbia,piuttosto che su quella politica.

Rischio economico

RISCHIO: ALTO OUTLOOK: STABILE

Attività economica. Nel 2006 la crescita reale del PIL è stimata intorno al 6,5%, sostenuta dalla domanda in-terna e dalla crescita dei settori delle costruzioni, bancario e turistico. L’economia soffre una limitata diversi-ficazione dipendendo principalmente dal settore del turismo (in crescita del 15,5% rispetto al 2005) e dall’e-sportazione di alluminio (circa il 40% delle esportazioni totali). Tuttavia il processo di riforme avviato, il com-pletamento delle privatizzazioni, l’ingente afflusso di IDE e gli investimenti nelle infrastrutture dovrebberomantenere il tasso di crescita intorno al 6-7% nel biennio 2007-08. Bilancio pubblico e inflazione. La politica fiscale prudente e il miglioramento del sistema di prelievo delletasse hanno portato il bilancio pubblico in surplus nel 2006 (1,2% del PIL). Tale situazione dovrebbe peggio-rare nel 2007-08, anche se il saldo di bilancio dovrebbe rimanere positivo. L’inflazione rimane contenuta(2,1% nel 2006).Bilancia dei pagamenti. Il deciso peggioramento del deficit di parte corrente (26,5% del PIL) si giustifica conla crescente importazione di beni di consumo, di investimento ed energetici (in particolare relativi alla costru-zione di strutture per l’industria turistica), la stagnante performance delle esportazioni (la cui competitività è li-mitata dall’uso dell’euro come valuta nazionale) e il calo registrato nell’attivo della bilancia dei servizi ed inquella dei trasferimenti. L’ingente afflusso di IDE (stimato intorno al 24% del PIL nel 2006) tuttavia mitigaquesto ampio disavanzo. Per il 2007-08 si prevede che il deficit rimanga al di sopra del 20% ma anche l’afflussodi IDE dovrebbe continuare ad essere cospicuo.Posizione debitoria e riserve internazionali. Il debito estero è contenuto (36% del PIL nel 2006) anche se glielevati disavanzi correnti, nel medio periodo, potrebbero costringere ad incrementare notevolmentel’indebitamento con l’estero. Le riserve sono contenute (433 milioni di euro a fine 2006, pari a 2,4 mesi diimportazione) e dovrebbero rimanere costanti nel biennio 2007-08.Tasso di cambio. Dopo l’indipendenza, il paese non ha introdotto una propria valuta ed utilizza l’euro. L’usodella divisa europea gli permette di mettersi al riparo dalle classiche crisi della bilancia dei pagamenti e dagliattacchi speculativi. Tuttavia, il continuo apprezzamento dell’euro, potrebbe ridurre ulteriormente la compe-titività dell’export montenegrino.

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2004 2005 2006 2007 2008

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Saldo delle transazioni correnti

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EUROPA EMERGENTE E CSI

Saldo delle transazioni correnti Crescita PIL e inflazione

Rischio bancario

RISCHIO: MEDIO OUTLOOK: STABILE

Struttura del sistema. Il sistema bancario montenegrino ha compiuto numerosi progressi negli ultimi anni, apartire dalla creazione di una banca centrale (CBCG) nel 2000. Il settore è composto da 13 banche, tra que-ste, Ekos banka e Jugobanka, sono in fase di liquidazione. La privatizzazione del settore bancario è ormai com-pleta. A fine 2006, il 78,8% del capitale bancario è detenuto da attori stranieri, il 17,6% da investitori locali eil 3,6% dallo Stato. La principale banca del settore è Crnogorska komercialna banka (Commercial Bank of Monte-negro) che è stata acquistata dalla banca Ungherese OTP. Nel novembre 2006. l’imrpesa Monte Nova ha ac-quisito la quota di maggioranza di Niksicka banka, l’ultima banca ad essere ancora pubblica. Il settore è abba-stanza concentrato: le prime due banche (Crnogorska Komercijalna banka, Montenegrobanka) controllano circail 54% degli asset totali. Performance. Gli asset del sistema sono più che raddoppiati a fine 2006: 1.431 milioni di euro rispetto a 695milioni a fine 2005. Il sistema non è particolarmente profittevole in quanto il ROA è pari a 1,7% mentre ilROE a 6,8%. Tuttavia la fiducia nel settore bancario è aumentata velocemente come è testimoniato dal rapi-do aumento dei depositi. Ciò è stato accompagnato da un boom del credito verso il settore privato (+133%nel 2006). Il rapporto tra il credito bancario e il PIL è passato dal 20% nel 2005 al 42% nel 2006. Si è regi-strato anche un veloce sviluppo del mercato dei mutui.

Rischio operativo

RISCHIO: ALTO OUTLOOK: POSITIVO

Sistema legale. La volontà dell’esecutivo di accelerare il processo di ammissione nella UE e di attrarre un mag-giore afflusso di IDE, ha fatto registrare alcuni miglioramenti nel sistema legale. Tuttavia le riforme avviatenon sono state del tutto implementate e l’imparzialità delle corti non è ancora completamente raggiunta.Atteggiamento nei confronti degli investitori esteri. Il paese ha avviato numerose riforme per avvicinarsi aglistandard europei e attrarre investimenti stranieri. Non esistono restrizioni per il rimpatrio dei capitali investi-ti e dei profitti. Gli unici limiti per gli investitori stranieri sono il divieto di operare nel settore della difesa, digestire i parchi nazionali o di acquisire territori di confine. Il sistema fiscale è stato semplificato. Il prelievo

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Montenegro

sulle imprese è il più basso d’Europa (9%). I ritorni sul capitale sono invece tassati al 23%, l’IVA è al 17%. Lacorruzione può costituire un problema per l’attività degli investitori internazionali. L’adesione del Montene-gro al CEFTA (Central European Free-Trade Agreement), del quale entreranno a fare parte, oltre alla Croazia edalla Macedonia, anche Bosnia e Herzegovina, Moldavia, Serbia ed Albania, offrirà agli investitori e alle im-prese un quadro unico di accordi commerciali armonizzati con l’UE. Infrastrutture, sicurezza e calamità naturali. Il sistema infrastrutturale necessita di forti investimenti. Il Mon-tenegro non soffre particolari problemi dal punto di vista della sicurezza anche se il contesto geopolitico incui si trova non è privo di rischi. La questione del Kosovo (e, più in generale, delle minoranze albanesi diffu-se nei paesi dell’area) non è ancora risolta. È difficile escludere completamente rigurgiti nazionalisti in Serbia.Tuttavia, con l’eccezione del Kosovo, tutta l’area sembra procedere verso una progressiva stabilizzazione.

Indicatori di Business Climate RankDoing Business 2008 81° su 178Index of Economic Freedom 2007 -Corruption Perceptions Index 2007 84° su 181Accordi e ConvenzioniConvenzione di Washington -Convenzione di New York In vigoreAccordo sulla promozione e la reciproca protezione degli investimenti con l’Italia -

Rapporti con le Istituzioni Finanziarie Internazionali

Fondo Monetario Internazionale. Il Montenegro è diventato membro del FMI nel gennaio 2007, per questomotivo nessun accordo è in essere e si è in attesa della pubblicazione del primo Articolo IV.Banca Mondiale. Nel gennaio 2007 il paese ha acquisito anche lo status di membro della Banca Mondiale.Sono attivi 6 progetti per un ammontare complessivo di 43 milioni di euro.Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo. Il Montenegro è diventato membro dell’EBRD nel set-tembre 2006. Attualmente sono stati firmati 9 progetti del valore di 43,3 milioni di euro. Ciò ha permesso digenerare un flusso addizionale per il finanziamento dei progetti di 37,4 milioni di euro da altre fonti. Circa il37% dei finanziamenti è indirizzato verso il settore privato mentre la maggior parte dei progetti sono staticoncentrati nello sviluppo delle infrastrutture.

Interscambio con l’Italia

Commercio. La Serbia continua ad essere il primo partner commerciale del Montenegro mentre l’Italia si tro-va al terzo posto dopo la Germania. Nel 2006 le importazioni dal Montenegro sono aumentate del 264% por-tando la bilancia commerciale tra i due paesi in disavanzo per l’Italia (da -36 milioni di euro nel 2005 a 33milioni). I settori merceologici più rilevanti per il 2006, per quanto riguarda le esportazioni italiane, sono i se-guenti: prodotti energetici raffinati (18% del totale delle esportazioni), elettronica ed elettrotecnica (17%) eprodotti alimentari (9%). Per quanto riguarda le importazioni dal Montenegro, esse sono dominate (circa il92%) dal settore prodotti della metallurgia, strutture ed utensili, con 164 milioni di euro.Investimenti diretti esteri. Gli investimenti diretti esteri nel 2006 sono stati di 505 milioni di dollari, un da-to che colloca il Montenegro al terzo posto nella graduatoria degli investimenti diretti esteri pro capite tra ipaesi dell’Europa in transizione, dietro la Repubblica Ceca e la Estonia. L’attenzione degli investitori interna-zionali è stata principalmente attratta dal processo di privatizzazione. Rimangono limitati gli investimentigreenfield.

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prod. chimici e fibre5%

metallurgia e prod. in metallo

7%

meccanica strumentale

5%

autoveicoli6%

prod. della lavoraz. di

minerali non metalliferi

7%

altro18%

abbigliamento8%

prod. alimentari9%

elettronica ed elettrotecnica

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prod. energetici raffinati

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importazioni esportazioni saldi

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EUROPA EMERGENTE E CSI

Esportazioni italiane in Montenegro per settori Interscambio commerciale con il Montenegro(2006, %) (2005- 2007 giugno, mln €)

Garanzie SACE al 30 settembre 2007

Le garanzie deliberate (capitale e interessi) da SACE in Montenegro sono pari a 0,2 milioni di euro. Le garan-zie perfezionate in quota capitale sono state pari a 0,2 milioni di euro, non ancora erogati.

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Polonia

POLONIA

Low Medium High

Executive summary

RISCHIO: L3 OUTLOOK: STABILE

Rischio politico. La nuova coalizione di maggioranza dovrebbe portare qualche novità nella politica polaccasia nella gestione dell’economia sia nelle relazioni con l’UE. Rischio economico. L’economia è tornata crescere dopo il rallentamento del 2005. Al fine di adottare l’eurorimangono ancora due parametri da soddisfare: del deficit di bilancio pubblico e di stabilità del cambio(SME2).Rischio bancario e operativo. Il sistema bancario è cresciuto e appare solido. Il contesto operativo è miglio-rato sulla spinta all’adeguamento all’acquis communautaire.

Condizioni di assicurabilità SACE Categoria OCSE: 2/7Rischio sovrano: apertura Rischio bancario: aperturaRischio corporate: apertura

Principali indicatori economici2004 2005 2006s 2007p 2008p

PIL (variazione % reale) 5,3 3,6 6,1 6,5 6,2Inflazione media annua (%) 3,5 2,2 1,1 2,4 2,4Saldo Bilancio Pubblico/PIL (%) -5,7 -4,3 -3,9 -3,4 -3,2Bilancia dei pagamenti• Esportazioni ($ mld) 81,9 96,4 117,3 137,9 157,8• Importazioni ($ mld) -87,5 -99,2 122,2 -148,8 -174,5• Saldo bilancia commerciale ($ mld) -5,6 -2,8 -4,9 -10,9 -16,7• Saldo transazioni correnti ($ mld) -9,5 -4,1 -5,8 -14,3 -20,7• Saldo transazioni correnti/PIL (%) -3,8 -1,4 -1,7 -3,5 -4,5Debito estero totale ($ mld) 129,4 132,7 166,8 187,3 206,0Debito estero totale/PIL (%) 51,2 43,7 48,9 45,7 44,6Debt service ratio (%) 19,8 18,3 11,9 11,4 10,9Riserve valutarie lorde ($ mld) 35,3 40,9 46,4 49,0 51,4Riserve valutarie lorde (mesi import.) 3,7 3,9 3,5 3,0 2,7Cambio medio PLN/USD 3,66 3,24 3,10 2,81 2,71S: stime - P: previsioni - Fonte: IIF, Agosto 2007

Rating Standard and Poor’s Moody’s Fitch SACEA- A2 A- -

– +L1 L2 L3 M1 M2 M3 H1 H2 H3

Page 104: Europa Emergente e CSI - GLOBAL EXPORT · dell’Europa centro orientale e alla privatizzazione di imprese pubbliche nei paesi balcanici e della CSI. La cre-scita economica della

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EUROPA EMERGENTE E CSI

Rischio politico

RISCHIO: BASSO OUTLOOK: STABILE

Politica interna. A inizio settembre il presidente Lech Kaczynski ha indetto le elezioni per il 21 ottobre do-po l’autoscioglimento del Parlamento. La necessità di anticipare il voto si è dovuto alle accuse di corruzionemosse contro alcuni rappresentati del governo. La nuova coalizione di centro destra è composta dal partitoPiattaforma Civica e dal Partito dei Contadini: insieme controllano 240 dei 460 seggi della camera dei depu-tati. Il precedente partito di governo, Legge e Giustizia, ha ottenuto soltanto 166 seggi. Dalla nuova coalizio-ne ci si aspetta una politica economica più coerente, una riforma fiscale e un miglioramento dei rapporti conl’UE. Inoltre, dovrà valutare quanto considera prioritaria l’entrata nella zona euro.Relazioni internazionali. Il paese ha raffreddato la sua spinta europeista con il passato esecutivo. La Poloniaha rimproverato all’UE una limitata intraprendenza nel risolvere la questione della sicurezza energetica. LaRussia è particolarmente interessata ad acquisire una porzione ancora maggiore di asset delle imprese che ope-rano nel settore oil&gas polacco. La Polonia inoltre si oppone alla costruzione del North Stream. Le relazionicon gli USA rimangono solide grazie all’aiuto fornito in Iraq ed Afghanistan.

Rischio economico

RISCHIO: BASSO OUTLOOK: STABILE

Attività economica. Dopo il rallentamento del 2005 (3,6%), il tasso di crescita del PIL è tornato ad essere ro-busto nel 2006 (6,1%) grazie alla ripresa dei consumi, alla crescita degli investimenti fissi e delle esportazioninette. Le previsioni di crescita per il biennio 2007-08 rimangono positive. Bilancio pubblico e inflazione. La spesa pubblica continua ad essere elevata in quanto sta scontando i costidella riforma delle pensioni. Tuttavia grazie ad un aumento delle entrate dal 2004 si è registrato un lento maprogressivo miglioramento del deficit di bilancio che nel 2006 si è attestato intorno al 3,9% del PIL (superan-do il tetto del 3% definito dai criteri di Maastricht). Si prevede che tale trend continui nel biennio 2007-08.L’inflazione, che nel 2006 (1,1%) era stata contenuta da una politica monetaria e fiscale restrittiva, dovrebbetornare a crescere intorno al 2,4% sia nel 2007 sia nel 2008.Bilancia dei pagamenti. Il peggioramento del deficit di parte corrente nel 2006 (5,8 miliardi di dollari pariall’1,7% del PIL) si giustifica con l’aumento del deficit commerciale, sebbene si sia registrato un surplus nel-la bilancia dei servizi e soprattutto un elevato afflusso di trasferimenti ufficiali (fondi UE). Per il 2007 il defi-cit di parte corrente dovrebbe aumentare intorno al 3,5% del PIL a causa di un deciso peggioramento sia delbilancia commerciale (-122% rispetto all’anno precedente) sia della bilancia dei servizi (-277%). Tale deficit,tuttavia, dovrebbe essere bilanciato dall’ingente afflusso di IDE e da un discreto afflusso di investimenti diportafoglio.Posizione debitoria e riserve internazionali. A fine 2006 il debito pubblico era pari al 47,8% del PIL, al disotto del limite del 60% imposto dai criteri di Maastricht. Il debito con l’estero ammontava a 166 miliardi didollari, pari al 48,9% del PIL. Il DRS è stato pari all’11,9%. Le riserve internazionali non sono molto eleva-te: a fine 2006 erano pari a 46 miliardi di dollari pari a 3,5 mesi di importazione.Tasso di cambio. La valuta nei confronti del dollaro è in progressivo apprezzamento, nonostante le incertez-ze politiche. Si prevede che questo trend continui anche nel biennio 2007-08. Nel breve periodo è difficile chelo zloty entri nello SME2 fino a che le autorità non saranno fiduciose di riuscire a soddisfare tutti i criteri diMaastricht.

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Crescita PIL Inflazione

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2004 2005 2006 2007 2008

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Saldo della transazioni correnti

Saldo della transazioni correnti/PIL

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Polonia

Saldo delle transazioni correnti Crescita PIL e inflazione

Rischio bancario

RISCHIO: BASSO OUTLOOK: STABILE

Struttura del sistema. La salute del sistema bancario polacco è generalmente buona. Tuttavia l’influenza delgoverno è ancora avvertibile (4 banche sono ancora pubbliche). Gli investitori internazionali possono opera-re facilmente nel settore. Il settore è composto da 649 banche, di cui 64 banche commerciali e 585 istituti dicredito cooperativo. Il 48% degli asset complessivi è detenuto dalle 5 maggiori banche commerciali, il 6% dal-le 585 banche di credito cooperativo. Le banche straniere hanno circa l’50% delle attività bancarie del siste-ma. L’Italia è il paese con la presenza più significativa: la quota di mercato delle banche sotto il controllo ita-liano, fra cui spicca la Pekao-BPH Bank di Unicredit, era del 21,3% a giugno 2006 (il totale dei paesi dell’UEcontava per il 58,5%).Performance. Il FSAP del FMI ha registrato la presenta di banche ben capitalizzate, resilienti agli shock e pro-fittevoli. Nel 2005, le banche polacche hanno adottato gli International Accounting Standards e International Fi-nancial Reporting Standards. I finanziamenti alle imprese e ai privati sono cresciuti a tassi sostenuti, grazie allarobusta crescita economica e alla progressiva discesa dei tassi d’interesse, ma non hanno registrato il forteboom del credito avvenuto nei paesi dell’area. La qualità del portafoglio è migliorata: la quota dei non perfor-ming loans rispetto ai prestiti totali è calata, attestandosi intorno al 7%. Il FSAP ha registrato anche un miglio-ramento nella supervisione del sistema. Gli indicatori finanziari relativi al 2006 segnalano un aumento dellaprofittabilità delle banche, con buoni livelli di capitalizzazione e liquidità.

Rischio operativo

RISCHIO: BASSO OUTLOOK: STABILE

Sistema legale. Il sistema giuridico e regolatorio rispettano gli standard europei visti gli sforzi compiuti dalleautorità nell’adeguamento all’acquis communautaire.Atteggiamento nei confronti degli investitori esteri. L’attitudine nei confronti degli investitori internaziona-li è positiva anche se la burocrazia talvolta costituisce un limite all’attività degli imprenditori. Esistono restri-zioni in alcuni settori in cui viene limitata la partecipazione straniera: trasporto aereo, radio e televisione, gio-co d’azzardo. Lo zloty è pienamente convertibile, con l’eccezione di alcune restrizioni sui movimenti di capi-

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EUROPA EMERGENTE E CSI

tale a breve termine. I consistenti sgravi fiscali di cui godono gli investitori nel sud del paese, secondo gli ac-cordi presi con la UE, termineranno nel 2010.Infrastrutture, sicurezza e calamità naturali. Il sistema delle infrastrutture è perlopiù efficiente, ma necessitadi miglioramenti nel trasporto su strada. Uno dei fattori di rischio è la presenza di tensioni tra le parti sociali.

Indicatori di Business Climate RankDoing Business 2008 74° su 178Index of Economic Freedom 2007 87° su 157Corruption Perceptions Index 2007 61° su 181Accordi e ConvenzioniConvenzione di Washington -Convenzione di New York In vigoreAccordo sulla promozione e la reciproca protezione degli investimenti con l’Italia In vigore

Rapporti con le Istituzioni Finanziarie Internazionali

Fondo Monetario Internazionale. Nessun accordo è in essere. I rapporti con l’istituzione si limitano alle con-sultazioni periodiche (Articolo IV).Banca Mondiale. I progetti attivi nel paese ammontano a 863 milioni di dollari e si concentrano principal-mente nel settore energetico e di costruzione delle infrastrutture.Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo. La BERS ha partecipato attivamente nel processo di ri-strutturazione delle imprese nei settori più problematici: agricolo, finanziario, ambientale e delle municipali-tà. Ha anche aumentato la disponibilità di capitale per lo sviluppo delle piccole-medie imprese.Banca Europea per gli Investimenti. Negli ultimi 5 anni sono stati finanziati dall’istituzione progetti per unammontare di 8,3 miliardi di euro. Nel 2007 il finanziamento è stato di circa 1,1 miliardi.

Interscambio con l’Italia

Commercio. Il saldo commerciale tra i due paesi (1,3 miliardi di euro) è positivo per l’Italia anche se nel 2006è diminuito del 12% a causa di una dinamica delle importazioni superiore a quella delle esportazioni. Leesportazioni italiane in valore sono cresciute passando da 5,6 miliardi di euro a 6,8 miliardi. I prodotti mag-giormente esportati sono: i prodotti della meccanica strumentale (27% del totale delle esportazioni), gli auto-veicoli (17%) e i prodotti in metallo (12%). Anche le importazioni sono aumentate, passando da 4,1 miliardidi euro a 5,5 miliardi. Investimenti diretti esteri. Nel 2006 è stato registrato un vero è proprio boom degli investimenti esteri, conun flusso in entrata che è balzato a 14,7 miliardi di dollari, dopo la flessione del 2005 (9,6 miliardi di dolla-ri). Per quanto concerne l’analisi settoriale degli IDE, la maggior parte degli investimenti continua a riguarda-re il settore manifatturiero, seguito dal settore dell’intermediazione finanziaria. Tende inoltre ad assumeresempre più consistenza il settore della logistica. Accanto ad una presenza tradizionale di grandi aziende (FIAT,Unicredit, Ferrero, Merloni), un numero crescente di piccole e medie imprese (si stima la presenza attiva dicirca 800 società a capitale, interamente o parzialmente, italiano) guarda con sempre maggiore interesse almercato locale.

Page 107: Europa Emergente e CSI - GLOBAL EXPORT · dell’Europa centro orientale e alla privatizzazione di imprese pubbliche nei paesi balcanici e della CSI. La cre-scita economica della

prod. in gomma e plastica

6%

pelli e calzature 3%

prod. tessili5%

prod. chimici e fibre8%

altro12%

elettronica ed elettrotecnica

8%

metallurgia e prod. in metallo

12%

autoveicoli17%

meccanica strumentale

27%

en. elettrica, altro2%

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1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006

importazioni esportazioni saldi

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Polonia

Esportazioni italiane in Polonia per settori Interscambio commerciale con la Polonia(2006, %) (1997-2006, mld €)

Garanzie SACE al 30 settembre 2007

Le garanzie deliberate (capitale e interessi) da SACE in Polonia sono pari a 135,3 milioni di euro. Le garan-zie perfezionate in quota capitale sono state pari a 21 milioni di euro di cui 17 milioni di euro già erogati.

Page 108: Europa Emergente e CSI - GLOBAL EXPORT · dell’Europa centro orientale e alla privatizzazione di imprese pubbliche nei paesi balcanici e della CSI. La cre-scita economica della

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EUROPA EMERGENTE E CSI

ROMANIA

Low Medium High

Executive summary

RISCHIO: M1 OUTLOOK: STABILE

Rischio politico. Le divergenze fra presidente e primo ministro rimangono. Ciò potrebbe rallentare le rifor-me richieste da Bruxelles.Rischio economico. Sull’onda dell’ammissione nella UE avvenuta ad inizio anno, la crescita è stata robusta ele esportazioni stanno aumentando (in particolare di prodotti ad alto valore aggiunto). Tuttavia il deficit di par-te corrente sembra destinato a rimanere oltre al 10% del PIL anche se bilanciato dagli ingenti afflussi di IDE.Rischio bancario e operativo. Il sistema bancario rumeno è diventato più solido e efficiente, grazie anche al-la forte presenza straniera. Rimane qualche preoccupazione per l’eccessiva espansione del credito al settoreprivato. Anche il contesto operativo è migliorato ma la Commissione Europea ha criticato l’elevata corruzio-ne e i limitati miglioramenti nella riforma del sistema giudiziario.

Condizioni di assicurabilità SACE Categoria OCSE: 3/7Rischio sovrano: apertura Rischio bancario: aperturaRischio corporate: apertura

Principali indicatori economici2004 2005 2006s 2007p 2008p

PIL (variazione % reale) 8,5 4,1 7,7 6,5 4,8Inflazione media annua (%) 11,9 9,0 6,6 4,4 4,8Saldo Bilancio Pubblico/PIL (%) -1,0 -0.8 -1,7 -0,9 -0,7Bilancia dei pagamenti• Esportazioni (€ mld) 14,7 22,3 25,8 30,0 34,5• Importazioni (€ mld) -17,4 -30,1 37,6 -45,1 -52,0• Saldo bilancia commerciale (€ mld) -5,3 -7,8 -11,8 -15,1 -17,5• Saldo transazioni correnti (€ mld) -5,1 -6,9 -10,0 -12,4 -13,8• Saldo transazioni correnti/PIL (%) -8,5 -8,7 -10,3 -10,2 -9,6Debito estero totale (€ mld) 21,1 31,1 41,1 47,5 52,5Debito estero totale/PIL (%) 35,1 39,3 42,4 39,2 36,7Debt service ratio (%) 15,3 13,5 13,4 11,6 10,6Riserve valutarie lorde (€ mld) 14,9 18,3 21,3 24,8 27,2Riserve valutarie lorde (mesi import.) 4,1 5,1 4,8 5,0 4,9Cambio medio ROL/USD* 3,263 2,914 2,819 2,450 2,420S: stime - P: previsioni - Fonte: FMI, maggio 2007; *EIU Bureau van Dijk, ottobre 2007

Rating Standard and Poor’s Moody’s Fitch SACEBBB- Baa3 BBB -

– +L1 L2 L3 M1 M2 M3 H1 H2 H3

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Romania

Rischio politico

RISCHIO: BASSO OUTLOOK: STABILE

Politica interna. Da quando la Romania è entrata nella UE nel gennaio 2007, i disaccordi politici tra il Parti-to Liberale (NPL) e il Partito Democratico (DP), e tra il primo ministro, Calin Popescu Tariceanu del NPL, eil presidente, Traian Basescu (precedentemente del DP) sono aumentati. In aprile il parlamento ha sospeso ilpresidente Basescu per abuso di potere e ha tentato di promuovere l’impeachment nei suoi confronti. Tuttavialo scorso 19 maggio, i cittadini rumeni in un referendum hanno restituito i poteri al loro presidente. Basescusi trova ora a governare con lo stesso parlamento che ha tentato di sospenderlo dall’incarico. Non si possonoquindi escludere elezioni parlamentari anticipate rispetto a quelle previste per il 2009 anche per la crescenteperdita di consenso dei due partiti di governo (NPL e Unione Democratica Rumena, HDUR). Relazioni internazionali. Le divergenze interne alla politica rumena potrebbero avere conseguenze negativesul processo di riforme richiesto da Bruxelles. Il report della Commissione Europea di valutazione dei primisei mesi del paese all’interno dell’UE ha sottolineato la necessità di agire con maggiore determinazione nellariforma del sistema giudiziario e nella lotta alla corruzione. Nonostante il duro giudizio, la Commissione nonha imposto alcuna sanzione. Tuttavia alcuni paesi, come Francia, Paesi Bassi e Regno Unito, hanno richiestomaggiore severità da parte della Commissione nel monitoraggio futuro. Il paese non è ancora entrato nelloSME2. Il governo rumeno ha definito il 2014 come data-obiettivo per l’adozione della moneta unica.

Rischio economico

RISCHIO: MEDIO OUTLOOK: STABILE

Attività economica. Il PIL reale è cresciuto al di sopra del potenziale (7,7%, rispetto al 4,1% del 2005), graziealla ripresa del settore agricolo e all’aumento di produttività del settore industriale. La domanda interna è au-mentata sulla spinta di una solida crescita degli investimenti e un deciso incremento del consumo privato. Peril 2007-08 si prevede che la crescita rallenti.Bilancio pubblico e inflazione. Il deficit di bilancio è contenuto, -1,7% del PIL nel 2006 anche se in peggio-ramento rispetto al 2005. Il governo ha rivisto il budget quattro volte durante il 2006. Lo staff del FMI ritie-ne che le previsioni di entrate per il 2007 siano troppo ottimiste. Nonostante l’inflazione media annua abbiacontinuato a diminuire, toccando il 6,6% nel 2006 dall’11,9% nel 2004, l’inflazione core è rimasta costante.Nel biennio 2007-08 è previsto che tale trend continui.Bilancia dei pagamenti. Il deficit di parte corrente è cresciuto nel 2006, raggiungendo il 10,3% del PIL, a cau-sa del peggioramento della bilancia commerciale. La perfomance delle esportazioni rimane robusta, guidata dal-l’export del manifatturiero e confermando lo spostamento verso una maggiore produzione di prodotti ad al-to valore aggiunto. L’accesso nella UE ha eliminato le barriere doganali con gli altri paesi membri e facilitatoil supporto finanziario. Tuttavia per il 2007-08 si prevede un deficit di parte corrente intorno al 10% del PIL.Gli afflussi di IDE coprono circa il 90% di tale deficit.Posizione debitoria e riserve internazionali. Il debito estero nel 2006 è stato pari al 42% del PIL e si preve-de si riduca nel biennio successivo in termini percentuali. Il debito pubblico è al di sotto del 20% del PIL. Leriserve a fine 2006 ammontavano a 21 milioni di euro, pari a 5 mesi di importazioni.Tasso di cambio. Il progressivo apprezzamento nominale del leu nei confronti del dollaro e dell’euro è stato in-terrotto dalla crisi dei mercati finanziari di questa estate portando ad un forte deprezzamento della valuta (circail 9% nei confronti di entrambe le valute). I larghi afflussi di valuta estera, tuttavia, dovrebbero portare la valu-ta nuovamente ad apprezzarsi. Permangono i rischi di volatilità del cambio legati all’instabilità dei mercati.

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2004 2005 2006 2007 2008

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%

Saldo delle transazioni correnti

Saldo delle transazioni correnti/PIL

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EUROPA EMERGENTE E CSI

Saldo delle transazioni correnti Crescita PIL e inflazione

Rischio bancario

RISCHIO: BASSO OUTLOOK: STABILE

Struttura del sistema. Il sistema bancario rumeno è composto da 38 banche (di cui 7 filiali di banche estere).Il totale attivo del sistema ammonta a 50,9 miliardi di euro, di cui il 60,3% è detenuto dalle prime 5 banche.Attualmente il 88,6% delle banche è a controllo straniero, il 5,9% a controllo privato domestico e il restante5,5% a controllo statale. Il sistema bancario ha registrato negli ultimi anni notevoli progressi. La privatizza-zione di diversi istituti (Banca Agricola, Romanian Development Bank, Banc Post, Banca Commerciale Romena,Banca CEC), la chiusura delle banche insolventi e la razionalizzazione dei criteri di redazione dei bilanci han-no contribuito a consolidare il settore e a favorire l’ingresso di investitori stranieri nel sistema. La quota dimaggioranza della Banca Commerciala Romana è stata recentemente venduta all’austriaca Erste Bank per un va-lore pari a circa US$4,54 miliardi. Il primo settembre 2006 è stata completata la fusione tra HVB Bank Roma-nia (gruppo Unicredit) e Banca Comerciala Ion Tiriac.Performance. L’aumento della competizione, grazie alla forte presenza straniera, ha migliorato il sistema ban-cario che rimane liquido, ben capitalizzato e profittevole. Il livello di non-perfoming loans è moderato. La ban-ca centrale sta potenziando le sue attività di monitoraggio. Tuttavia il sistema è ancora in transizione e un’e-spansione del credito troppo rapida potrebbe creare delle vulnerabilità nel medio periodo.

Rischio operativo

RISCHIO: BASSO OUTLOOK: STABILE

Sistema legale. Gli sforzi delle autorità per rendere il sistema legale compatibile con gli standard europei non so-no bastati e la Commissione Europea, a sei mesi dall’ammissione della Romania nell’UE, ha sottolineato la ne-cessità di riformare il sistema giudiziario e combattere con maggiore decisione il fenomeno della corruzione. Atteggiamento nei confronti degli investitori esteri. La Romania cerca di promuovere l’afflusso di IDE nelpaese. Non ci sono restrizioni al rimpatrio dei capitali né settori preclusi agli investitori esteri e il leu è libera-mente convertibile. Il rischio di esproprio è molto basso. Ci sono 6 free trade zones operative.Infrastrutture, sicurezza e calamità naturali. Il sistema infrastrutturale sta migliorando sulla spinta degli in-vestimenti europei. Non esistono minacce particolari per la sicurezza o episodi di violenza politica.

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Romania

Indicatori di Business Climate RankDoing Business 2008 48° su 178Index of Economic Freedom 2007 67° su 157Corruption Perceptions Index 2007 69° su 181Accordi e ConvenzioniConvenzione di Washington In vigoreConvenzione di New York In vigoreAccordo sulla promozione e la reciproca protezione degli investimenti con l’Italia In vigore

Rapporti con le Istituzioni Finanziarie Internazionali

Fondo Monetario Internazionale. L’ultimo accordo con il FMI è scaduto nel luglio 2006 (Stand-By). Attual-mente il paese non sta negoziando nessun nuovo accordo. I rapporti con l’istituzione si limitano alle consul-tazioni periodiche. Banca Mondiale. Attualmente sono attivi 20 progetti per un valore complessivo di circa 1,8 miliardi di dollari. Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo. Al primo settembre 2007 risultano approvati dalla BERS127 progetti per un ammontare complessivo di 3,6 miliardi di euro. Ciò ha permesso di generare un flussoaddizionale per il finanziamento dei progetti di 6,2 miliardi di euro da altre fonti. Il 70% degli investimentiè indirizzato nel settore privato. Banca Europea per gli Investimenti. La BEI negli ultimi 5 anni ha finanziato progetti per un valore comples-sivo di 2,6 miliardi di euro. Nel 2007 il finanziamento è stato di 142 milioni di euro.

Interscambio con l’Italia

Commercio. L’Italia è il primo partner commerciale della Romania, con un interscambio di 9,9 miliardi dieuro nel 2006. Dal 2002 il saldo commerciale tra i due paesi è progressivamente migliorato per l’Italia e nel2006 ha raggiunto 1,2 miliardi di euro, in aumento del 105% rispetto al 2005. Le importazioni nel 2006 so-no cresciute del 6% circa. Le esportazioni nel 2006 sono cresciute del 18%, grazie alla buona perfomance del-l’export della meccanica strumentale, dei prodotti in metallo e di autoveicoli. I prodotti che pesano di più sul-l’export italiano in Romania sono stati: meccanica strumentale (18% dell’export totale), pelli e calzature (16%)e prodotti tessili (14%). Secondo le previsioni SACE, nel quinquennio 2007-11 la performance del nostro ex-port in Romania sarà peggiore rispetto al quinquennio precedente ma al di sopra della performance media del-l’export italiano.Investimenti diretti esteri. L’Italia continua ad essere, da oltre 10 anni, il principale paese investitore per nu-mero di aziende registrate, ed è al quinto posto per capitale investito. Secondo i dati dell’ICE, gli investimen-ti italiani in Romania si sono concentrati nei settori labour intensive. Recentemente si è assistito ad una evolu-zione della nostra presenza imprenditoriale, con l’affermarsi di joint ventures o contratti con produttori localiper la fornitura e l’assemblaggio di parti meccaniche o di beni strumentali.

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abbigliamento7%

altro18%

autoveicoli6%

elettronica ed elettrotecnica

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metallurgia e prod. in metallo

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pelli e calzature16%

meccanica strumentale

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1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006

importazioni esportazioni saldi

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EUROPA EMERGENTE E CSI

Esportazioni italiane in Romania per settori Interscambio commerciale con la Romania(2006, %) (1997-2006, mln €)

Garanzie SACE al 30 settembre 2007

Le garanzie deliberate (capitale e interessi) da SACE in Romania sono pari a 282 milioni di euro. Le garanzieperfezionate in quota capitale sono state pari a 115 milioni di euro di cui 100 milioni di euro già erogati.

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Russia

RUSSIA

Low Medium High

Executive summary

RISCHIO: M2 OUTLOOK: STABILE

Rischio politico. Il paese è stabile e il potere fortemente accentrato nelle mani del Presidente. Il conflitto ce-ceno, per quanto lontano dall’essere risolto, sembra essere stato congelato. Rischio economico. L’economia è fortemente dipendente dal settore oil&gas e i fondamentali sono vulnera-bili alla variazione dei prezzi internazionali degli idrocarburi. I settori tradable non petroliferi stanno soffren-do una perdita di competitività a causa dell’apprezzamento della rublo e degli scarsi investimenti. Rischio bancario e operativo. Il sistema bancario è in crescita anche se ancora poco trasparente e fortemen-te frammentato rispetto agli standard internazionali. Il contesto operativo è caratterizzato da elevata burocra-zia, inadeguato enforcement delle leggi da parte delle autorità locali, scarsa governance e un ruolo crescente del-lo stato nel controllo dell’economia.

Condizioni di assicurabilità SACE Categoria OCSE: 3/7Rischio sovrano: apertura Rischio bancario: aperturaRischio corporate: apertura

Principali indicatori economici2004 2005 2006s 2007p 2008p

PIL (variazione % reale) 7,2 6,4 6,7 7,0 6,8Inflazione media annua (%) 10,9 12,7 9,7 7,7 7,5Saldo Bilancio Pubblico/PIL (%) 4,9 8,2 8,4 4,9 2,8Bilancia dei pagamenti• Esportazioni ($ mld) 183,2 243,8 303,9 315,2 332,6• Importazioni ($ mld) -97,4 -125,4 -164,7 -210,3 -249,2• Saldo bilancia commerciale ($ mld) 85,8 118,4 139,2 104,9 83,4• Saldo transazioni correnti ($ mld) 59,0 83,8 94,5 61,7 42,8• Saldo transazioni correnti/PIL (%) 10,0 11,0 9,6 5,1 2,9Debito estero totale ($ mld) 214,5 257,2 309,7 418,4 504,5Debito estero totale/PIL (%) 36,2 33,7 31,4 34,8 34,7Debt service ratio (%) 19,8 20,4 17,6 12,6 13,7Riserve valutarie lorde ($ mld) 124,5 182,2 303,7 431,8 524,4Riserve valutarie lorde (mesi import.) 11,4 13,3 17,4 19,8 20,6Cambio medio RUB/USD* 28,81 28,28 27,20 25,70 25,40S: stime - P: previsioni - Fonte: FMI, luglio 2006; * EIU Bureau van Dijk, settembre 2007

Rating Standard and Poor’s Moody’s Fitch SACEBBB+ Baa2 BBB+ -

– +L1 L2 L3 M1 M2 M3 H1 H2 H3

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EUROPA EMERGENTE E CSI

Rischio politico

RISCHIO: MEDIO OUTLOOK: STABILE

Politica interna. La situazione politica è stabile. Il presidente Putin mantiene elevati livelli di consenso e ilsuo partito (Russia Unita) conserva la maggioranza in parlamento. Negli ultimi anni lo stato ha ripreso il con-trollo di alcuni settori strategici, ad esempio quello energetico. Recentemente non ci sono più stati attacchiterroristici da parte del movimento indipendentista ceceno, nonostante il conflitto sia lontano dall’essere ri-solto. A dicembre 2007 si terranno le elezioni per il rinnovo del parlamento mentre, a marzo 2008, le elezio-ni presidenziali. Rimane incertezza sul nome del candidato che avrà il sostegno di Putin. Relazioni internazionali. L’esportazione di idrocarburi è stato il motore principale della rinascita russa ma an-che la causa di tensioni con alcuni paesi della CSI. Tra questi si sta creando un piccolo gruppo di fronda, ilGUAM (composta da Georgia, Ucraina, Azerbaijan e Moldova), che cerca di uscire dalla sfera di influenzarussa per avvicinarsi al campo occidentale. La Russia è membro, insieme a Cina ed ai paesi dell’Asia centrale(escluso il Turkmenistan), della Shanghai Cooperation Organization. I rapporti con gli USA e l’UE sono in peg-gioramento, sebbene le relazioni economiche siano in crescita. La decisione della NATO di installare dei si-stemi anti-misslistici in Europa centro orientale è stata particolarmente mal vista dal Cremlino. Mosca è inte-ressata ad aumentare il controllo sul Circolo Polare e ciò sta creando delle tensioni con i paesi che si affaccia-no sul mare Artico.

Rischio economico

RISCHIO: MEDIO OUTLOOK: STABILE

Attività economica. Gli elevati prezzi degli idrocarburi e delle materie prime hanno mantenuto robusta la cre-scita (6,7% nel 2006) nonostante il rallentamento della produzione nel settore oil&gas. I settori non tradable(in particolare costruzioni e vendita al dettaglio) hanno registrato un’ottima performance, con una crescita adue cifre. Il settore oil&gas necessita di ingenti investimenti che, per quanto consistenti, rimangono al di sot-to del potenziale. Il settore manifatturiero soffre la concorrenza internazionale a causa degli scarsi investimen-ti e dell’apprezzamento del rublo. Bilancio pubblico e inflazione. Le entrate derivate dalla vendita degli idrocarburi garantiscono da diversi an-ni avanzi di bilancio consistenti (8,4% del PIL nel 2006). Dal 2004 parte di questo surplus viene accantona-to in un Fondo di Stabilizzazione, che è stato finora utilizzato per pre-pagare i creditori ufficiali. Per biennio2007-2008 si prevede una consistente diminuzione nell’avanzo pubblico. L’inflazione è diminuita nel 2006passando dal 12,7% del 2005 a 9,7%. Per i due anni successivi si prevede un tasso intorno al 7,5% in quantola Banca Centrale Russa sembra più concentrata nel mantenimento della competitività piuttosto che nel con-tenimento dell’inflazione. Bilancia dei pagamenti. Dopo i picchi nel 2006, per il prossimo anno si prevede un peggioramento del sur-plus commerciale del 40% e del surplus di parte corrente del 54%, causata principalmente dalla riduzione deiprezzi internazionali degli idrocarburi. Il 2006 è stato un anno record per afflusso di capitali: gli investimen-ti diretti esteri netti sono passati da -0,8 miliardi di dollari nel 2005 a 10,8 miliardi, mentre gli investimenti diportafoglio netti da -3,3 miliardi di dollari a 10,8 miliardi. Posizione debitoria e riserve internazionali. Il paese ha effettuato il pagamento anticipato del debito versoil FMI e il Club di Parigi. Il debito estero è aumentato negli ultimi tre anni in termini assoluti, mentre la ro-busta crescita dell’economia lo ha mantenuto costante intorno al 30-35% del PIL. La novità degli ultimi an-ni consiste nella riduzione del debito con l’estero del settore pubblico e del consistente aumento dell’indebi-

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2004 2005 2006 2007 2008

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Saldo delle transazioni correnti

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Russia

tamento del settore privato (in particolare bancario). Il DSR è diminuito al 17,6% nel 2006 e dovrebbe scen-dere di nuovo al 12,6% quest’anno. A fine 2006, le riserve valutarie ammontavano a 304 miliardi di dollari(pari a quasi 17,4 mesi di importazioni) in crescita del 67% rispetto al 2005. A queste si aggiungono le risorseaccantonate nel Fondo di Stabilizzazione, alimentato dalle imposte sulla produzione e sull’export di petrolio.Operativo dal gennaio 2004, alla fine del 2006, secondo quanto comunicato dal Ministero delle Finanze, hasuperato 89 miliardi di dollari, più del doppio rispetto al 2005.Tasso di cambio. Negli anni scorsi la banca centrale è intervenuta sul mercato dei cambi per contrastare lespinte all’apprezzamento della valuta generate dalle consistenti entrate petrolifere. In termini effettivi reali ilrublo nel biennio 2005-06 si è apprezzato di oltre il 20% con negative ripercussioni sui settori non-oil in ter-mini di competitività. Nonostante gli sforzi della banca centrale per frenare il rafforzamento del rublo, per ilbiennio 2007-08 è prevedile che la valuta continui ad apprezzarsi, a causa dei cospicui afflussi di valuta forte.Mercato azionario. L’indice della borsa russa, RTS index, in cui sono considerati 50 titoli azionari, è cresciu-to di circa il 6% rispetto l’inizio della anno anche se l’andamento è stato altalenante.

Saldo delle transazioni correnti Crescita PIL e inflazione

Rischio bancario

RISCHIO: MEDIO OUTLOOK: STABILE

Struttura del sistema. Dopo la crisi russa, il sistema bancario ha sperimentato un processo di consolidamen-to, ma rimane caratterizzato da debolezze strutturali e da scarsa trasparenza. A fine 2006, era composto da1.293 banche (di cui 52 detenute al 100% da banche estere e 13 con più del 50% di proprietà straniera). 5banche controllano circa il 45% degli asset totali e due di esse (Sberbank e Vneshtorbank) sono statali. Il pri-mato di Sberbank, che controlla il 29% degli asset totali e il 60% dei depositi, è insidiato da Vneshtorbank,Gazprombank e Alfa Bank, che, negli ultimi anni, stanno conseguendo ottimi risultati. Nonostante il setto-re bancario russo stia crescendo molto rapidamente, sia in termini di liquidità sia di crediti, la fiducia delpiccoli risparmiatori è ancora limitata. Si sta assistendo ad un lento processo di consolidamento tramite fu-sioni e acquisizioni fra le banche piccole e medie anche se è prevedibile che il livello di frammentazione at-tuale rimanga tale ancora a lungo. Banca Intesa opera nel settore russo attraverso ZAO Banca Intesa (la pri-ma banca a capitale interamente italiano) e ha recentemente accresciuto la propria presenza conl’acquisizione del pacchetto di controllo di KMBBank, specializzata nel credito alle piccole imprese (il re-stante 25% del capitale è detenuto dalla BERS). Il Gruppo Unicredit controlla l’ottava Banca russa, Interna-tional Moscow Bank (IMB), grazie all’acquisizione della tedesca HVB. È inoltre presente con una società dileasing, la Locat, ed ha di recente rilevato una banca di investimento russa (Aton Group).

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EUROPA EMERGENTE E CSI

Performance. Le Autorità hanno predisposto un programma di assicurazione dei depositi e il processo di am-missione delle banche in tale schema avrebbe dovuto portare ad un consolidamento degli istituti meno soli-di. Tuttavia, la maggior parte delle banche è stata inclusa e il FMI ha espresso perplessità sui criteri di selezio-ne adottati. Le attività di credito al consumo e i prestiti alle PMI hanno registrato un aumento ma restano alivelli piuttosto bassi, come i risparmi delle famiglie. L’interesse delle banche internazionali verso la Russia ècomunque elevato, anche se esistono delle limitazioni cui sono soggetti gli operatori internazionali in temadi apertura di nuove filiali. Il livello di non-performing loans è andato decrescendo ed è pari al 2,8% dei presti-ti totali, con un ROA del 3,2% e un ROE pari al 24,2%. Il sistema ha manifestato una discreta vulnerabilitàin occasione della recente crisi del credito.

Rischio operativo

RISCHIO: MEDIO OUTLOOK: STABILE

Sistema legale. Il paese ha compiuto progressi negli ultimi anni per quanto riguarda l’adozione di un quadronormativo coerente, soprattutto per uniformare la legislazione regionale a quella federale. Il problema princi-pale è comunque legato all’enforcement di tali provvedimenti. Il sistema giudiziario è burocratizzato e dotatodi scarsa indipendenza dal potere politico.Atteggiamento nei confronti degli investitori esteri. L’atteggiamento delle autorità verso l’afflusso di capita-li è positivo, anche se esiste la volontà di proteggere alcuni settori strategici, in particolare quello energetico.Il governo ha manifestato l’intenzione di ridurre la partecipazione delle imprese straniere nei progetti di sfrut-tamento dei giacimenti (si veda il caso di Sakhalin 2). Il contesto operativo per gli operatori stranieri rimanecaratterizzato da elevata burocrazia, applicazione arbitraria delle leggi da parte delle autorità locali e livelli ina-deguati di governance. In particolare si registra mancanza di chiarezza nel sistema fiscale e amministrativo.Molte regioni hanno approvato leggi e programmi specifici per attrarre un flusso maggiore di investimenti. Il1° luglio 2006 è entrata in vigore la piena convertibilità del rublo. La decisione delle autorità ha comportatol’eliminazione del deposito obbligatorio non remunerato per i non residenti che acquistano titoli denomina-ti in rubli. Infrastrutture, sicurezza e calamità naturali. Il sistema infrastrutturale avrebbe bisogno di un ammoderna-mento ed ampliamento. Particolarmente carenti le telecomunicazioni ed i servizi infotelematici. Il conflittoceceno continua a mantenere alto il livello di rischio di attentati anche se l’uccisione del leader separatista As-lan Maskhadov nel 2005 e del guerrigliero Shamil Basayev nel 2006 ha portato allo sbandamento del movi-mento separatista e alla “cecenizzazione” del conflitto. Inoltre, in Russia le organizzazioni criminali sono par-ticolarmente potenti e spesso legate (se non coincidenti) con i grandi gruppi industriali controllati dagli oli-garchi.

Indicatori di Business Climate RankDoing Business 2008 106° su 178Index of Economic Freedom 2007 120° su 157Corruption Perceptions Index 2007 143° su 181Accordi e ConvenzioniConvenzione di Washington FirmatoConvenzione di New York In vigoreAccordo sulla promozione e la reciproca protezione degli investimenti con l’Italia In vigore

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altro14% meccanica

strumentale

abbigliamento12%

mobili8%

metallurgia e prod. In metallo

8%pelli e calzature

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elettronica ed eletrotecnica

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prod. chimici e fibre

prod. alimentari4%

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10.000

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1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006

importazioni esportazioni saldi

123

Russia

Rapporti con le Istituzioni Finanziarie Internazionali

Fondo Monetario Internazionale. Il paese non ha finanziamenti in essere con il FMI. I rapporti con il Fon-do si limitano alle consultazioni periodiche (art. IV).Banca Mondiale. Dal 1994 sono stati approvati progetti per circa 14 miliardi di dollari, destinati principal-mente ai settori dell’energia, industria, trasporti e al sistema legislativo. Al momento i progetti attivi sono 22per un totale di 2 miliardi di dollari.Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo. Le principali aree di intervento della banca sono: la ridu-zione della dipendenza della Russia dalla propri risorse naturali; migliorare la corporate governance; la moderniz-zazione delle infrastrutture e la promozione dell’intermediazione finanziaria. L’ammontare totale dei progetti èpari a circa 20 miliardi di euro mente il finanziamento erogato dalla EBRD ammonta a 7,1 miliardi di euro.

Interscambio con l’Italia

Commercio. L’Italia è il secondo partner commerciale dopo la Germania. L’interscambio fra i due paesi è sfa-vorevole all’Italia, soprattutto a causa delle importazioni di risorse naturali (circa il 74% delle importazioni to-tali nel 2005). Il disavanzo nel 2006 è stato pari a 5,9 miliardi di euro, rispetto ai 5,6 miliardi del 2005. Si è re-gistrato un aumento sia nelle importazioni (del 16%) sia nelle esportazioni (del 25%). I prodotti maggiormen-te richiesti dal mercato russo sono: meccanica strumentale (29% delle esportazioni totali), abbigliamento (12%)e mobili (8%). Secondo le previsioni SACE, nel quinquennio 2007-II la perfomance del nostro export in Russiasarà peggiore rispetto al quinquennio precedente ma al di sopra della perfomance media dell’export italiano. Investimenti diretti esteri. Il volume degli investimenti italiani nella Federazione Russa è ancora modesto an-che se in crescita. Nel 2005 gli investimenti diretti esteri italiani in Russia sono stati pari a 35,7 milioni di eu-ro. Solo nel periodo gennaio-giugno 2006, l’Italia ha effettuato investimenti per 87,5 milioni di dollari, deiquali 47,5 milioni di investimenti diretti. Nel primo semestre 2007 gli afflussi di investimenti dall’Italia am-montano a 122,6 milioni di dollari. I dati tendono a sottostimare il fenomeno, poiché alcune aziende italia-ne effettuano i propri investimenti in Russia per il tramite di partecipate con sede fuori dall’Italia per motividi strategia aziendale. Esempi in proposito sono il progetto “Blue Stream” realizzato dall’ENI per un valore dicirca 800 milioni di dollari ed l’acquisto del 45% della RusEnergoSbyt da parte di ENEL per un valore di 105milioni di euro. Entrambe gli investimenti sono transitati tramite consociate registrate in Olanda.

Esportazioni italiane in Russia per settori Interscambio commerciale con la Russia(2006, %) (1997-2006, mln €)

Garanzie SACE al 30 settembre 2007

Le garanzie deliberate (capitale e interessi) da SACE in Russia sono pari a 2,2 miliardi di euro. Le garanzieperfezionate in quota capitale sono state pari a 1,6 miliardi di euro di cui 1,2 milioni di euro già erogati.

Page 118: Europa Emergente e CSI - GLOBAL EXPORT · dell’Europa centro orientale e alla privatizzazione di imprese pubbliche nei paesi balcanici e della CSI. La cre-scita economica della

124

EUROPA EMERGENTE E CSI

SERBIA

Low Medium High

Executive summary

RISCHIO: H2 OUTLOOK: STABILE

Rischio politico. La principale incertezza sul futuro della Serbia è legata alla risoluzione della questione del-l’indipendenza del Kosovo che attualmente appare in una fase di stallo.Rischio economico. Grazie al programma di riforme supportato dal FMI la situazione economica è in mi-glioramento. L’elevato deficit delle partite correnti, l’indebitamento in valuta estera (euro) e il servizio del de-bito in forte crescita costituiscono fattori di vulnerabilità.Rischio bancario e operativo. La presenza di banche straniere nel settore costituisce un fattore positivo ma ilsistema finanziario risulta ancora poco sviluppato rispetto agli altri paesi dell’area. Il contesto operativo è inmiglioramento ma l’impasse istituzionale di inizio 2007 ha comportato un brusco arresto nell’approvazione dinuove riforme.

Condizioni di assicurabilità SACE Categoria OCSE: 7/7Rischio sovrano: apertura Rischio bancario: aperturaRischio corporate: apertura

Principali indicatori economici2004 2005 2006s 2007p 2008p

PIL (variazione % reale) 9,3 6,3 5,5 5,0 5,0Inflazione media annua (%) 10,1 17,3 14,3 9,7 7,5Saldo Bilancio Pubblico/PIL (%) 0,0 0,8 2,6 3,0 3,0Bilancia dei pagamenti• Esportazioni ($ mld) 4,1 5,0 5,9 7,0 8,3• Importazioni ($ mld) -10,9 -10,6 -11,9 -13,4 -14,8• Saldo bilancia commerciale ($ mld) -6,8 -5,6 -6,0 -6,4 -6,5• Saldo transazioni correnti ($ mld) -3,3 -2,7 -3,0 -3,3 -3,3• Saldo transazioni correnti/PIL (%) -14,8 -11,2 -11,0 -10,6 -9,8Debito estero totale ($ mld) 14,1 15,5 17,3 18,4 19,5Debito estero totale/PIL (%) 62,8 64,4 62,6 59,4 58,5Debt service ratio (%) 14,0 19,0 35,4 42,4 43,2Riserve valutarie lorde ($ mld) 4,2 5,8 10,0 10,3 10,6Riserve valutarie lorde (mesi import.) 4,2 5,2 7,7 7,3 7,2Cambio medio RSD/USD* 58,692 67,206 66,876 60,688 62,483S: stime - P: previsioni - Fonte: FMI , ottobre 2006); *EIU Bureau Van Dick, luglio 2007NB: Tutti i dati non includono il Kosovo (con l’esclusione del debito estero)

Rating Standard and Poor’s Moody’s Fitch SACEBB- - BB- -

– +L1 L2 L3 M1 M2 M3 H1 H2 H3

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125

Serbia

Rischio politico

RISCHIO: ALTO OUTLOOK: NEGATIVO

Politica interna. Nelle elezioni di gennaio 2007, il Partito Radicale Serbo ha ottenuto la maggioranza relativadei voti (circa il 30%), tuttavia i partiti del “blocco democratico” si sono uniti in una coalizione per impedi-re che potesse salire al governo. Le trattative sono durate fino al 15 maggio lasciando il paese privo di gover-no per più di tre mesi e rafforzando le frange più radicali. Nel paese permane il rischio d’instabilità politicasoprattutto in connessione con la questione del Kosovo.Relazioni internazionali. L’UE continua ad insistere che la firma dell’Accordo di Stabilizzazione e Associa-zione potrà avvenire soltanto dopo la consegna dei 4 criminali di guerra al Tribunale dell’Aja ancora latitan-ti. Lo status del Kosovo, la regione serba a maggioranza albanese, è ancora incerto. USA e UE sostengonol’indipendenza della regione, mentre Serbia e Russia vorrebbero preservare gli attuali confini. Nonostantel’indipendenza del Montenegro (avvenuta nel giugno 2006) sia stata pacifica, si teme che, al contrario, l’auto-proclamazione ed il riconoscimento dell’indipendenza kosovara possano dare luogo a reazioni violente.

Rischio economico

RISCHIO: MEDIO OUTLOOK: STABILE

Attività economica. La situazione economica del paese è migliorata negli ultimi anni grazie al programma diriforme e risanamento supportato finanziariamente dal FMI. Dopo un picco del 9,3% nel 2004, la crescita delPIL reale ha registrato un rallentamento nel 2005 (6,3%) e nel 2006 (5,5%) a causa dell’instabilità politica. Ri-mangono significative fonti di vulnerabilità, legate all’inefficienza delle società pubbliche, la cui privatizza-zione prosegue con lentezza. Tuttavia l’afflusso di investimenti, la sostenuta domanda interna trainata dallacontinua crescita dei salari, e la continua espansione del commercio, dei servizi finanziari e dei trasporti do-vrebbero mantenere il tasso di crescita intorno al 5% nel biennio 2007-08.Bilancio pubblico e inflazione. Grazie all’adozione di una rigida politica fiscale, il disavanzo pubblico si è ri-dotto fino a raggiungere il pareggio nel 2004. Nel 2006 ha registrato un avanzo (2,6% del PIL) e si prevedeche tale risultato sarà confermato anche nel 2007-08. Nonostante gli stipendi, i sussidi e altri trasferimenti cor-renti rappresentino voci di spesa elevate ed in crescita, il bilancio appare comunque sostenibile. Nel 2006l’inflazione, che nel 2005 era cresciuta ad un tasso del 17,3%, si è attenuata (14,3%), nonostante il rincaro ener-getico. La crescita dell’indice dei prezzi al consumo (media annua) dovrebbe ridursi ulteriormente nel 2007(9,7%) e nel 2008 (7,5%).Bilancia dei pagamenti. Nel 2006 il disavanzo commerciale è stato piuttosto consistente (6 miliardi di dol-lari) a causa degli elevati prezzi internazionali degli idrocarburi e delle materie prime e dell’ancora limitatacompetitività delle imprese serbe ed è destinato a peggiorare nel biennio 2007-08. L’avanzo nella bilancia deiservizi e l’afflusso crescente di rimesse dall’estero hanno permesso di dimezzare questo saldo negativo tutta-via il deficit di parte corrente rimane elevato, pari all’11% del PIL. Si prevede decresca leggermene nel bien-nio 2007-08. Gli afflussi di capitale nel 2006 sono stati relativamente consistenti (il saldo del conto capitaleè in attivo con circa 7,1 miliardi di dollari) anche se gli IDE greenfield e gli investimenti di portafoglio sonostati limitati. Posizione debitoria e riserve internazionali. A fine 2006 il debito con l’estero ammontava a 17,3 miliardi didollari (pari al 62,6% del PIL), detenuto principalmente dai creditori commerciali (40%) e dalle istituzioni in-ternazionali (30%). La posizione debitoria è in progressivo miglioramento: a fine 2002 era pari a circa l’80%del PIL mentre nel 2008 dovrebbe attestarsi intorno al 58% del PIL. I test del FMI hanno evidenziato una

– +

– +

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-3,5

-3

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2004 2005 2006 2007 2008

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Debito estero totale Debito estero/PIL

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2004 2005 2006 2007 2008

%

Crescita PIL Inflazione

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EUROPA EMERGENTE E CSI

discreta sostenibilità del debito agli shock. La vulnerabilità principale deriva dalla quota elevata di debito invaluta forte (in particolare euro) che espone il paese al rischio di cambio. Inoltre si segnala un aumento con-siderevole del DSR nel 2006 (35,4% delle esportazioni di beni e servizi rispetto al 19% nel 2005) a causa del-la fine del periodo di grazia concesso dal Club di Parigi e della ricomposizione del debito estero con una quo-ta crescente del settore privato rispetto a quello pubblico. Si prevede che il DSR superi il 40% nel biennio2007-08.Tasso di cambio. Dal 2001 il regime è a fluttuazione amministrata. La banca centrale si sta spostando versouna maggiore flessibilità. Nel 2006 il dinaro serbo si apprezzato progressivamente di circa il 20% rispetto aldollaro grazie agli afflussi di IDE e ai prestiti al settore bancario. La prevista riduzione degli afflussi di capita-le nel 2007 dovrebbe mantenere la valuta intorno ad un tasso di cambio di 60,7RSD: 1USD. Nel 2008 si pre-vede un leggero deprezzamento del dinaro.

Saldo delle transazioni correnti Crescita PIL e inflazione

Rischio bancario

RISCHIO: ALTO OUTLOOK: STABILE

Struttura del sistema. Il settore bancario è costituito da 38 banche, di cui: 18 controllate da banche estere, 9da privati nazionali e 11 controllate dallo Stato. Il 55% del totale attivo del sistema è concentrato nelle pri-me 6 banche. Le banche straniere controllano il 71% dei crediti. Le banche locali sono specializzate in credi-ti a breve termine e non riescono a competere con le banche estere maggiormente esposte in crediti a lungotermine. È in atto un processo di concentrazione del sistema bancario, data la presenza di 15 banche con ap-pena l’1% della quota di mercato. Tre delle prime cinque banche sono straniere: Raiffeisenbank (14,2%), Del-ta Banka (10,6%), Kypo Alpe-Adria-Bank (7,4%). Le altre due grandi banche, recentemente privatizzate, sonole banche serbe Komercjijalna banka (9,8%) e Vojvodanska (5,8%).Performance. A partire dal 2001, il sistema bancario è in continua crescita, anche se risulta ancora poco svi-luppato rispetto ai paesi dell’est Europa. La maggior parte dei depositi bancari (67% del totale) sono denomi-nati in valuta estera, principalmente in euro e in dollari. La crescita del sistema bancario è incentivata dall’e-levata profittabilità del mercato dovuta agli spread ancora ampi. I non-performing loans sul totale dei prestiti so-no pari al 20,7%.

– +

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127

Serbia

Rischio operativo

RISCHIO: MEDIO OUTLOOK: POSITIVO

Sistema legale. Il sistema legale è in via di ristrutturazione e l’impasse politica di inizio 2007 ha rallentato ta-le processo. Dalla caduta del regime di Milosevic, l’indipendenza dei giudici è aumentata anche se il fenome-no della corruzione è ancora rilevante. La prospettiva dell’ammissione all’Unione Europea costituisce uno sti-molo per il miglioramento del contesto operativo.Atteggiamento nei confronti degli investitori esteri. La nuova normativa sugli investimenti esteri è entrata invigore nel 2002: per gli investitori esteri è assicurato un trattamento paritario rispetto a quelli nazionali. Il tra-sferimento e il rimpatrio dei profitti è permesso. È prevista compensazione in caso di esproprio. Restrizionipermangono nella produzione e nel commercio d’armi, nonché nelle aree soggette a limitazioni legali.L’eccessiva burocrazia costituisce un freno all’iniziativa imprenditoriale. Nel paese sono attive 13 zone franche.Infrastrutture, sicurezza e calamità naturali. La ristrutturazione delle infrastrutture a seguito dei bombarda-menti aerei del 1999 procede grazie agli aiuti internazionali: si ricorda in particolare lo sviluppo del CorridoioX°, che collegherà Salisburgo a Tessalonica attraverso Budapest e Belgrado. Le tensioni in Kosovo non hannoancora trovato soluzione, fomentate dal nazionalismo e dai gruppi criminali.

Indicatori di Business Climate RankDoing Business 2006 86° su 178Index of Economic Freedom 2007 -Corruption Perceptions Index 2006 79° su 181Accordi e ConvenzioniConvenzione di Washington In vigoreConvenzione di New York In vigoreAccordo sulla promozione e la reciproca protezione degli investimenti con l’Italia -

Rapporti con le Istituzioni Finanziarie Internazionali

Fondo Monetario Internazionale. L’ultimo accordo con la Serbia, che prevedeva divieti all’indebitamento so-vrano, è scaduto nel febbraio 2006. Con il successivo Post-Program Monitoring (PPM) sono stati reintrodottidei divieti indicativi (e quindi non vincolanti) fino a dicembre 2006. I divieti non sono stati riconfermati enessun nuovo programma è in fase di negoziazione: il FMI si limita alle consultazioni periodiche (Article IV).Il debito con il FMI è stato cancellato e le tranches di pagamento riguardano esclusivamente gli interessi.Banca Mondiale. Nel 2004 il consiglio direttivo della Banca Mondiale ha approvato la Country Assistance Stra-tegy 2005-2007 per la Serbia. I tre obiettivi perseguiti sono: 1) creare un settore pubblico più snello ed efficien-te; 2) creare un settore privato più grande e dinamico; 3) ridurre la povertà della popolazione. I progetti atti-vi al momento ammontano a 385 milioni di dollari.Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo. Al primo gennaio 2007 risultano approvati dalla BERS69 progetti per un ammontare complessivo di 1 miliardo di euro. Ciò ha permesso di generare un flusso ad-dizionale per il finanziamento dei progetti di 1,28 miliardi di euro da altre fonti. Il 47% degli investimenti èindirizzato nel settore privato.

Interscambio con l’Italia

Commercio. I principali partner commerciali della Serbia sono Italia e Germania. L’interscambio con l’Italia

– +

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meccanica strumentale

21%

pelli e calzature11%

prod. tessili10%

autoveicoli 10%

metallurgia e prod. in metallo

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abbigliamento 8%

elettronica ed elettrotecnica

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altro18%

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1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006

importazioni esportazioni saldi

128

EUROPA EMERGENTE E CSI

è positivo e nel 2006 si è attestato intorno ai 200 milioni di euro, in crescita rispetto all’anno precedente. Laforte riduzione degli scambi nel 2005 è dovuta alla disaggregazione statistica tra Serbia e Montenegro e all’in-troduzione dell’IVA in Serbia, che ha comportato un forte incremento degli ordini alla fine del 2004. Nel2006 le esportazioni italiane in Serbia sono quasi duplicate rispetto al 2005, raggiungendo i 936 milioni di eu-ro. La meccanica strumentale si conferma il settore trainante dell’export italiano (22% del totale), registrandoun incremento del 34% rispetto al 2005. Seguono abbigliamento (cresciuto del 41%) ed autoveicoli, che rap-presentano entrambi il 10% delle esportazioni italiane nel paese. Anche le importazioni sono aumentate nel2006, attestandosi intorno a 734 milioni di euro. I principali prodotti importati in Italia sono: mobili (35%del totale), prodotti tessili (13%) e abbigliamento (11%). Investimenti diretti esteri. Nel 2006 gli IDE netti sono stati 4,3 miliardi di dollari, pari all’11% del PIL. I prin-cipali investitori sono Norvegia, Grecia e Germania che rappresentano quasi l’80% degli IDE totali. L’Italia èal dodicesimo posto, con un flusso di IDE pari a 52,8 milioni dollari.

Esportazioni italiane in Serbia per settori Interscambio commerciale con la Serbia1

(2006, %) (1997-2006, mln €)

Garanzie SACE al 30 settembre 2007

Le garanzie deliberate (capitale e interessi) da SACE in Serbia sono pari a 4,6 milioni di euro. Le garanzie per-fezionate in quota capitale ammontano a 4,3 milioni di euro, già interamente erogati.

1 I dati relativi alla Serbia fino al 31.05.2005 sono la somma dei dati del paese a quelli del Montenegro.

Page 123: Europa Emergente e CSI - GLOBAL EXPORT · dell’Europa centro orientale e alla privatizzazione di imprese pubbliche nei paesi balcanici e della CSI. La cre-scita economica della

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Slovacchia

SLOVACCHIA

Low Medium High

Executive summary

RISCHIO: L2 OUTLOOK: STABILE

Rischio politico. Il paese è politicamente stabile. Tuttavia alcune forze politiche della maggioranza si fannoportavoce di istanze populiste e xenofobe e sono molto criticate a livello europeo. Rischio economico. La buona perfomance dell’economia dovrebbe permettere al paese di adottare l’euro en-tro il primo gennaio del 2009, anche se ci sono dei dubbi sulla sostenibilità di tale andamento.Rischio bancario e operativo. Il sistema bancario è di piccole dimensioni ma solido. Il contesto operativonon presenta particolari criticità.

Condizioni di assicurabilità SACE Categoria OCSE: 1/7Rischio sovrano: apertura Rischio bancario: aperturaRischio corporate: apertura

Principali indicatori economici2004 2005 2006 2007p 2008p

PIL (variazione % reale) 5,4 6,0 8,3 8,8 7,5Inflazione media annua (%) 7,4 2,7 4,5 2,3 2,0Saldo Bilancio Pubblico/PIL (%) -3,2 -2,8 -3,4 -2,9 -2,4Bilancia dei pagamenti• Esportazioni ($ mld) 14,5 32,0 41,7 53,2 63,1• Importazioni ($ mld) -16,6 -34,5 -44,8 -55,4 -64,9• Saldo bilancia commerciale ($ mld) -2,1 -2,5 -3,1 -2,2 -1,8• Saldo transazioni correnti ($ mld) -3,3 -4,1 -4,6 -3,7 -3,3• Saldo transazioni correnti/PIL (%) -7,8 -8,6 -8,3 -5,3 -4,2Debito estero totale ($ mld) 23,8 27,0 32,2 33,9 36,8Debito estero totale/PIL (%) 52,4 59,9 55,6 48,5 46,6Debt service ratio (%) 10,8 11,7 4,7 4,2 3,8Riserve valutarie lorde ($ mld) 14,9 15,5 13,4 17,6 20,2Riserve valutarie lorde (mesi import.) 5,5 4,8 3,2 3,5 3,4Cambio medio SKK/USD* 32,257 31,018 29,611 24,919 24,610S: stime - P: previsioni - Fonte: FMI, maggio 2007; *EIU Bureau van Dijk, ottobre 2007

Rating Standard and Poor’s Moody’s Fitch SACEA A1 A -

– +L1 L2 L3 M1 M2 M3 H1 H2 H3

Page 124: Europa Emergente e CSI - GLOBAL EXPORT · dell’Europa centro orientale e alla privatizzazione di imprese pubbliche nei paesi balcanici e della CSI. La cre-scita economica della

130

EUROPA EMERGENTE E CSI

Rischio politico

RISCHIO: BASSO OUTLOOK: STABILE

Politica interna. Lo coalizione di centro-sinistra, guidata dal Partito Smer-Democrazia Sociale (Smer-SD),controlla 85 seggi su 150, fino ad ora è sembrata coesa e in grado di rimanere al potere per l’intero mandato.Le tendenze più populiste del Partito del Popolo-Movimento per la Democrazia Slovacca (LS-HZDS) e xe-nofobe del Partito Nazionale Slovacco (SNS) di estrema destra all’interno della coalizione dovrebbero esserecontenute dall’obiettivo di entrare nell’Unione Monetaria e dalla necessità di attrarre investimenti dall’estero. Relazioni internazionali. La presenza nel governo di LS-HZDS e SNS preoccupa le cancellerie europee. Inparticolare, l’SNS continua ad alimentare tensioni con la vicina Ungheria. L’esclusione dei leader di questidue partiti dal governo non ha impedito la sospensione dello Smer-SD dal Partito Socialista Europeo. Il pae-se dal 2007 dovrebbe rispettare tutti i parametri di Maastricht e, per questo motivo, la sua ammissione nell’U-nione Monetaria dovrebbe avvenire all’inizio del 2009.

Rischio economico

RISCHIO: BASSO OUTLOOK: POSITIVO

Attività economica. Il tasso di crescita reale del PIL nel 2006 è stato pari all’8,3% sostenuto dall’aumento del-la produttività, dalla domanda interna che è rimasta robusta ed dall’export in rapida crescita grazie alla do-manda estera di autoveicoli e beni durevoli. Nel 2007-08 la crescita economica dovrebbe rimanere sostenutagrazie soprattutto al contributo delle esportazioni nette.Bilancio pubblico e inflazione. Nel 2006 il bilancio pubblico ha registrato un risultato migliore di quello pre-visto dal budget ma superiore alla soglia del 3% di Maastricht (-3,4% del PIL). L’aumento dei prezzi degli idro-carburi e delle materie prime ha inciso sul tasso di inflazione medio (4,5%) che è cresciuto al di sopra del li-mite fissato per l’ingresso nell’Unione Monetaria. Per il biennio 2007-08 si prevede che entrambi i criteri sia-no rispettati.Bilancia dei pagamenti. La dinamica delle esportazioni è stata superiore a quella delle importazioni; tuttaviaa causa del deterioramento delle ragioni di scambio, il disavanzo commerciale è peggiorato nel 2006. Il defi-cit di parte corrente è migliorato leggermente e rimane elevato (dall’8,6% del PIL nel 2005 all’8,3%). Circal’80% di tale deficit è stato bilanciato dall’afflusso di IDE. Nel biennio 2007-08 il deficit dovrebbe ridursi men-tre l’afflusso di IDE dovrebbe rimanere costante.Posizione debitoria e riserve internazionali. Il debito con l’estero sta progressivamente migliorando (55,6%del PIL) e appare sostenibile nel breve-medio periodo. Il debito pubblico, che è stato pari al 30% del PIL nel2006, in pieno rispetto del criterio di Maastricht, è previsto in miglioramento. Le riserve dovrebbero crescerenel 2007 (17,6 milioni di dollari rispetto ai 13,4 milioni a fine 2006) a causa degli interventi della banca cen-trale finalizzati a contenere l’apprezzamento del cambio. In termini di mesi di importazione, tuttavia, dovreb-bero rimanere contenute (3,5 mesi). Tasso di cambio. La banca centrale sta perseguendo una politica monetaria ibrida volta al contenimento del-l’inflazione e al mantenimento del tasso di cambio all’interno della banda di oscillazione dello SME2 (in cuila corona slovacca è entrata nel novembre 2005). Nel 2006 la corona slovacca ha subito una spinta versol’apprezzamento, nei confronti sia del dollaro sia dell’euro, a causa del crescente afflusso di capitali. Nel bien-nio 2007-08 si prevede che continuino le pressioni verso il rafforzamento della valuta.

– +

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Saldo delle transazioni corrent/PIL

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Slovacchia

Saldo delle transazioni correnti Crescita PIL e inflazione

Rischio bancario

RISCHIO: BASSO OUTLOOK: STABILE

Struttura del sistema. In Slovacchia operano 16 banche. Soltanto 2 banche, di piccole dimensioni, sono diproprietà locale (di cui una è di proprietà statale). Le altre banche sono straniere, in particolare di nazionali-tà austriaca, tedesca e italiana. Il sistema è relativamente concentrato: 3 banche, possedute da Erste bank, Raif-feisen Bank e Banca Intesa, controllano circa il 50% delle attività bancarie totali. Performance. Gli indicatori di solidità finanziaria sono buoni e gli stress test sembrano indicare una buona re-silienza agli shock. Il capital adequacy ratio è diminuito ma rimane su buoni livelli (13%). La profittabilità è ele-vata (ROE al 16,6%) e i non perfoming loans sono diminuiti fino al 3,2% dei prestiti totali. Il miglioramentodella concorrenza ha aumentato la possibilità di finanziamento per le famiglie e le piccole e medie imprese.L’espansione del credito sembra gestibile. Infatti, a differenza degli altri paesi dell’Europa centro-orientale, ilprestito è stato finanziato dai crescenti depositi interni ed è prevalentemente denominato in valuta locale.L’apparato di supervisione e regolamentazione del sistema è migliorato ma necessita di ulteriori riforme.

Rischio operativo

RISCHIO: BASSO OUTLOOK: STABILE

Sistema legale. La Slovacchia ha compiuto un grande sforzo per raggiungere gli standard legali e giuridici eu-ropei; ora il processo di armonizzazione è per lo più completato. Atteggiamento nei confronti degli investitori esteri. Il paese è aperto agli investitori internazionali, che pos-sono possedere il 100% delle imprese slovacche, con l’eccezione di alcuni settori, come la difesa e la sicurez-za. La corona slovacca è liberamente convertibile e non esistono restrizioni al rimpatrio di capitali. Il paesedovrebbe entrare a far parte dell’area Shengen dal dicembre 2007.Infrastrutture, sicurezza e calamità naturali. Il sistema infrastrutturale è adeguato ma il trasporto su strada èrallentato dalla natura montuosa del territorio. Tuttavia esistono molti progetti in cantiere finanziati dall’UE.Il rischio di violenza politica è molto basso. Esiste qualche problema di convivenza con la minoranza unghe-rese e Rom, ma non tale da pregiudicare la sicurezza nel paese.

– +

– +

Page 126: Europa Emergente e CSI - GLOBAL EXPORT · dell’Europa centro orientale e alla privatizzazione di imprese pubbliche nei paesi balcanici e della CSI. La cre-scita economica della

132

EUROPA EMERGENTE E CSI

Indicatori di Business Climate RankDoing Business 2008 32° su 178Index of Economic Freedom 2007 40° su 157Corruption Perceptions Index 2007 49° su 181Accordi e ConvenzioniConvenzione di Washington In vigoreConvenzione di New York In vigoreAccordo sulla promozione e la reciproca protezione degli investimenti con l’Italia In vigore

Rapporti con le Istituzioni Finanziarie Internazionali

Fondo Monetario Internazionale. L’ultimo accordo con il FMI è scaduto nel marzo 1996. I rapporti conl’istituzione si limitano alla consultazioni periodiche (Articolo IV).Banca Mondiale. Ci sono 4 progetti attivi in Slovacchia per un ammontare complessivo di 42,4 milioni didollari.Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo. Al 1 gennaio 2007 risultano approvati dalla BERS 67 pro-getti per un ammontare complessivo di 1 miliardo di euro. Ciò ha permesso di generare un flusso addiziona-le per il finanziamento dei progetti di 2,9 miliardi di euro da altre fonti. Il 92% degli investimenti è indiriz-zato nel settore privato. Banca Europea per gli Investimenti. La BEI, negli ultimi 5 anni, ha finanziato progetti per un valore com-plessivo di 909 miliardi di euro. Nel 2007 nessun progetto è stato finanziato.

Interscambio con l’Italia

Commercio. Nel 2006 il saldo commerciale è stato favorevole all’Italia (-545 milioni di euro). Le importazio-ni sono state pari a circa 2 miliardi di euro, in aumento del 27%. I prodotti maggiormente importati dall’Ita-lia sono stati: autoveicoli (22% dell’import totale) ed elettronica ed elettrotecnica (18%). Le esportazioni so-no state pari a circa 1,5 miliardi di euro, in aumento del 19%. I prodotti italiani maggiormente richiesti dalmercato slovacco sono stati: meccanica strumentale (19% del’export totale), metallurgia e prodotti in metal-lo (17%) ed elettronica ed elettrotecnica (17%). Secondo le previsioni SACE, nel quinquennio 2007-11 la per-formance del nostro export in Slovacchia dovrebbe essere peggiore rispetto al quinquennio precedente ma aldi sopra della performance media dell’export italiano.Investimenti diretti esteri. Secondo i dati forniti dalla Banca Centrale Slovacca, il volume complessivo degliIDE nel 2006 è stato di 1,5 miliardi di euro. I maggiori paesi investitori sono stati l´Italia, per un totale 851,7milioni di euro, Austria per 214 milioni, Corea del Sud per 211,6 milioni e la Germania per 120,9 milioni.Dal punto di vista settoriale, il maggiore flusso degli IDE ha riguardato il settore dell’amministrazione pub-blica ed assicurazione sociale (54,3%) e il settore industriale (25,6%).

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prod. tessili6%

altro20%

prod. in gomma e plastica

5%

prod. chimici e fibre

7%

autoveicoli 9%

elettronica ed elettrotecnica

17%

metallurgia e prod. in metallo

17%

meccanica strumentale

19%

-1.000

-500

0

500

1.000

1.500

2.000

2.500

1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006

importazioni esportazioni saldi

133

Slovacchia

Esportazioni italiane in Slovacchia per settori Interscambio commerciale con la Slovacchia(2006, %) (1997-2006, mln €)

Garanzie SACE al 30 settembre 2007

L’esposizione di SACE è nulla.

Page 128: Europa Emergente e CSI - GLOBAL EXPORT · dell’Europa centro orientale e alla privatizzazione di imprese pubbliche nei paesi balcanici e della CSI. La cre-scita economica della

134

EUROPA EMERGENTE E CSI

SLOVENIA

Low Medium High

Executive summary

RISCHIO: L1 OUTLOOK: STABILE

Rischio politico. Le elezioni di fine 2004 sono state vinte dal principale partito di centro destra, che guida ilpaese in coalizione con altri partiti. Rischio economico. La situazione economica del paese, a seguito dell’ingresso nella UE, è migliorata. La po-sizione debitoria presenta qualche criticità. Rischio bancario e operativo. La banca centrale ha avviato un processo di riforme per favorire il sistema ban-cario. Il contesto operativo è nel complesso favorevole agli investimenti esteri.

Condizioni di assicurabilità SACE Categoria OCSE: 0/7Rischio sovrano: apertura Rischio bancario: aperturaRischio corporate: apertura

Principali indicatori economici2004 2005 2006s 2007p 2008p

PIL (variazione % reale) 4,4 4,0 5,2 4,5 4,1Inflazione media annua (%) 3,3 2,3 2,8 2,6 2,4Saldo Bilancio Pubblico/PIL (%) -1,4 -1,1 -0,8 -1,2 -1,6Bilancia dei pagamenti• Esportazioni (€ mld) 12,9 14,5 17,0 18,8 20,6• Importazioni (€ mld) -13,9 -15,6 -18,1 -20,0 -21,9• Saldo bilancia commerciale (€ mld) -1 -1,1 -1,1 -1,2 -1,3• Saldo transazioni correnti (€ mld) -0,7 -0,5 -0,7 -0,8 -0,8• Saldo transazioni correnti/PIL (%) -2,7 -2,0 -2,6 -2,6 -2,5Debito estero totale (€ mld) 15,3 19,6 23,6 27,3 30,7Debito estero totale/PIL (%) 58,4 71,0 79,5 86,6 91,4Debt service ratio (%) 16,7 17,7 19,0 17,2 18,0Riserve valutarie lorde ($ mld)* 9 8 7 9 9Riserve valutarie lorde (mesi import)* 5,4 4,4 3,3 3,1 2,8Cambio medio EUR/USD* 0,804 0,802 0,796 0,737 0,726S: stime - P: previsioni - Fonte: IMF, maggio 2007; * EIU Bureau van Dijk, ottobre 2007.

Rating Standard and Poor’s Moody’s Fitch SACEAA Aa AA -

– +L1 L2 L3 M1 M2 M3 H1 H2 H3

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0

1

2

3

4

5

6

2004 2005 2006 2007 2008

%

Crescita PIL Inflazione

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10

15

20

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30

35

2004 2005 2006 2007 2008

mld

0

10

20

30

40

50

60

70

80

90

100

%

Debito estero (mld €) Debito estero (% PIL)

135

Slovenia

Rischio politico

RISCHIO: BASSO OUTLOOK: STABILE

Politica interna. Le elezioni di fine 2004 sono state vinte dal partito di centro destra Slovenian Democratic Party,che, per ottenere una stretta maggioranza parlamentare, ha formato una coalizione con alcune formazioni po-litiche minori. Dissidi all’interno della coalizione sono nati al momento della recente presentazione del pro-gramma di riforme economiche che il governo ha intenzione di portare avanti, e che prevede, tra le varie mi-sure, l’introduzione di un regime fiscale caratterizzato da un’unica aliquota per tutte le fasce di reddito.Relazioni internazionali. Dal 1991, anno dell’indipendenza, la Slovenia ha conquistato un ruolo importan-te nel contesto internazionale: nel 2004 è entrata a far parte della NATO e dell’Unione Europea. Nel 2008avrà la presidenza dell’Unione Europea ed è molto probabile che coprirà un ruolo primario in alcune missio-ni di peacekeeping della NATO, specialmente nel Kosovo. Permangono forti contrasti con la Croazia, per la de-finizione dei confini marittimi nella baia di Piran.

Rischio economico

RISCHIO: BASSO OUTLOOK: STABILE

Attività economica. La Slovenia è il paese che presenta la situazione economico-finanziaria migliore fra i die-ci nuovi membri dell’UE. I tassi di crescita, seppure in leggero calo, sono positivi, grazie principalmente alsettore delle costruzioni e agli investimenti (specialmente per i fenomeni di delocalizzazione di alcune gran-di industrie europee nel paese). Bilancio pubblico e inflazione. L’ingresso nella UE ha favorito il miglioramento dei conti pubblici e il saldodel bilancio pubblico e l’inflazione sono contenuti. Il deficit di bilancio è sceso al di sotto dell’1% del PIL,mentre l’inflazione media annua si mantiene al di sotto del 3%. Bilancia dei pagamenti. Nonostante la buona performance dell’export, la dinamica delle importazioni resta so-stenuta e mantiene la bilancia commerciale in disavanzo. Anche le partite correnti presentano un deficit, pa-ri a meno del 3% del PIL.Posizione debitoria e riserve internazionali. La situazione del debito presenta qualche criticità. Il debito estero èin aumento e nel prossimo biennio è previsto che superi i 30 miliardi di euro (più dell’80% del PIL). Le riserve va-lutarie sono in crescita in termini assoluti e hanno raggiunto i 9 miliardi di dollari, pari a 3 mesi di importazioni.Tasso di cambio. Nel 2004 la Slovenia è entrata nello SME2, fissando il cambio con l’euro a 239,640 con unabanda di oscillazione dello 0,01%.

Debito estero Crescita PIL e inflazione

– +

– +

Page 130: Europa Emergente e CSI - GLOBAL EXPORT · dell’Europa centro orientale e alla privatizzazione di imprese pubbliche nei paesi balcanici e della CSI. La cre-scita economica della

136

EUROPA EMERGENTE E CSI

Rischio bancario

RISCHIO: BASSO OUTLOOK: POSITIVO

Struttura del sistema. Il sistema bancario sloveno comprende 27 istituti di credito. Il maggiore istituto pre-sente è la Nova Liubljana Banka che, da sola, detiene il 36% degli asset totali. Performance. La Banca Centrale di Slovenia (BCS) ha avviato una serie di riforme per liberalizzare i flussi dicapitali e, più in generale, favorire lo sviluppo del sistema finanziario. Gli indicatori sono in miglioramento:la percentuale dei NPLs è scesa sotto al 3% del totale dei crediti e ROA e ROE sono in aumento.

Rischio operativo

RISCHIO: BASSO OUTLOOK: STABILE

Sistema legale. L’assetto legislativo è stato quasi del tutto armonizzato con quello dei paesi dell’UE. Il siste-ma fiscale sta subendo un lento processo di trasformazione. Permangono alcuni elementi di criticità legati al-la lentezza delle procedure amministrative. La corruzione non è molto diffusa.Atteggiamento nei confronti degli investitori esteri. L’atteggiamento della Slovenia nei confronti degli inve-stitori esteri sta diventando sempre meno ostile. L’attuale governo è particolarmente attivo nella promozionedegli investimenti e ha creato un’agenzia ad hoc, la Slovene Trade and Investment Agency (TIPO).Infrastrutture, sicurezza e calamità naturali. Il sistema delle infrastrutture è adeguato. Il livello di sicurezzaè buono e non ci sono particolari rischi legati a calamità naturali.

Indicatori di Business Climate RankDoing Business 2008 55° su 178Index of Economic Freedom 2007 58° su 157Corruption Perceptions Index 2007 27° su 181Accordi e ConvenzioniConvenzione di Washington In vigoreConvenzione di New York In vigoreAccordo sulla promozione e la reciproca protezione degli investimenti con l’Italia In vigore

Rapporti con le Istituzioni Finanziarie Internazionali

Fondo Monetario Internazionale. Il Fondo non ha progetti attivi nel paese al momento.Banca Mondiale. La BM non ha progetti finanziati nel paese.Banca Europea per la Ricostruzione e Sviluppo. La BERS ha in totale 42 progetti per un totale di 658 mi-lioni di euro. Il 70% degli stanziamenti è nel settore privato, in modo particolare per il supporto delle picco-le e medie imprese.Banca Europea per gli investimenti. La BEI ha in attivo progetti per un miliardo di euro in Slovenia, nel set-tore delle infrastrutture e in quello finanziario.

– +

– +

Page 131: Europa Emergente e CSI - GLOBAL EXPORT · dell’Europa centro orientale e alla privatizzazione di imprese pubbliche nei paesi balcanici e della CSI. La cre-scita economica della

elettronica ed elettrotecnica

8%

altro30%

prod. energetici raffinati

9%autoveicoli

9%prod. chimici e

fibre10%

meccanica strumentale

13%

metallurgia e prod. in metallo

21%

0

500.000.000

1.000.000.000

1.500.000.000

2.000.000.000

2.500.000.000

3.000.000.000

3.500.000.000

1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006

importazioni esportazioni saldi

137

Slovenia

Interscambio con l’Italia

Commercio. Le esportazioni dall’Italia nel 2006 sono state pari a 2,9 miliardi di euro, composte principal-mente da prodotti della metallurgia (21% del totale), della meccanica strumentale (13%) e della chimica(10%). Per il 2007 è previsto un aumento dell’export grazie ad un ulteriore incremento dei settori di punta.Le importazioni nel 2006 sono state pari a 1,8 miliardi di euro e sono costituite principalmente da macchineelettriche, autoveicoli e metallo. I primi mesi del 2007 mostrano una crescita dell’import, dovuta ad un’im-pennata della domanda di macchinari elettrici e prodotti alimentari.

Esportazioni italiane in Slovenia per settori Interscambio commerciale con la Slovenia(2006, %) (1997-2006, €)

Garanzie SACE al 30 settembre 2007

Le garanzie deliberate (capitale e interessi) da SACE in Slovenia sono pari a 1,2 milioni di euro. Le garanzieperfezionate in quota capitale sono state pari a 1,1 milioni di euro, interamente erogati.

Page 132: Europa Emergente e CSI - GLOBAL EXPORT · dell’Europa centro orientale e alla privatizzazione di imprese pubbliche nei paesi balcanici e della CSI. La cre-scita economica della

138

EUROPA EMERGENTE E CSI

TAJIKISTAN

Low Medium High

Executive summary

RISCHIO: H2 OUTLOOK: STABILE

Rischio politico. Il potere è detenuto saldamente dal presidente che è stato confermato per il terzo mandatonelle ultime elezioni presidenziali.Rischio economico. L’economia soffre di una scarsa diversificazione dei prodotti esportati (cotone e allumi-nio costituiscono circa il 70% dell’export). Nel 2007 il raddoppio del prezzo del gas importato dall’Uzbekistanha comportato un deciso peggioramento dei conti con l’estero. Rischio bancario e operativo. Il sistema bancario è in crescita ma ancora debole, mentre il contesto operati-vo è poco attraente per gli investitori internazionali.

Condizioni di assicurabilità SACE Categoria OCSE: 7/7Rischio sovrano: chiusuraRischio bancario: chiusura Rischio corporate: chiusura

Principali indicatori economici2004 2005 2006s 2007p 2008p

PIL (variazione % reale) 10,6 6,7 7,0 7,5 8,0Inflazione media annua (%) 5,7 7,1 12,7 9,0 6,0Saldo Bilancio Pubblico/PIL (%) -2,4 -2,9 1,7 -14,1 -15,3Bilancia dei pagamenti• Esportazioni ($ mln) - 346 350 383 416• Importazioni ($ mln) - -968 -1.336 -1.860 -2.013• Saldo bilancia commerciale ($ mln) - -622 -986 -1.477 -1.597• Saldo transazioni correnti ($ mln) -82 -58 -70 -476 -528• Saldo transazioni correnti/PIL (%) -3,9 -2,5 -2,5 -15,2 -15,3Debito estero pubblico totale ($ mln) - 887 859 1.265 1.746Debito estero pubblico totale/PIL (%) - 38,4 30,6 40,3 50,5Debt service ratio (%) - 17,4 13,1 16,2 16,4Riserve valutarie lorde ($ mln) 189 224 252 284 334Riserve valutarie lorde (mesi import.) 2,5 2,1 1,7 1,8 2,3Cambio medio TJS/USD* 2,97 3,12 3,30 3,48 3,56S: stime - P: previsioni - Fonte: FMI aprile 2007; *EIU Bureau van Dijk settembre 2007

Rating Standard and Poor’s Moody’s Fitch SACE- - - CC

– +L1 L2 L3 M1 M2 M3 H1 H2 H3

Page 133: Europa Emergente e CSI - GLOBAL EXPORT · dell’Europa centro orientale e alla privatizzazione di imprese pubbliche nei paesi balcanici e della CSI. La cre-scita economica della

139

Tajikistan

Rischio politico

RISCHIO: ALTO OUTLOOK: STABILE

Politica interna. Il presidente Emomali Rahmonov continua a consolidare il suo potere e l’opposizione rima-ne debole e frammentata. Il presidente controlla il parlamento e ha vinto, con larga maggioranza, le elezionipresidenziali di novembre 2006 che lo confermano per il terzo mandato settennale (scadenza 2013). Persisto-no le tensioni etniche e religiose che hanno infiammato la guerra civile del ’92-’97, anche se lo scoppio di unnuovo su conflitto larga scala appare improbabile. Si registra la presenza di bande armate nel sud del paese,al confine con l’Afghanistan, coinvolte nel traffico di stupefacenti.Relazioni internazionali. Le relazioni economiche e militari con la Russia si stanno rafforzando. Mosca hauna base militare nel paese e sta accrescendo gli investimenti nel settore energetico. Anche la cooperazionecon la Cina sta crescendo. Le relazioni con i paesi della regione sono mantenute prevalentemente attraversola Shanghai Cooperation Organization. I legami con gli USA continuano ad essere stretti: in cambio dell’assi-stenza finanziaria, il paese lascia aperto il proprio spazio aereo ai voli militari statunitensi.

Rischio economico

RISCHIO: ALTO OUTLOOK: NEGATIVO

Attività economica. La crescita del PIL nel 2007 dovrebbe mantenersi robusta (7%), spinta dal settore dellecostruzioni e dall’afflusso di rimesse dall’estero (circa il 25% del PIL). L’economia ha inoltre tratto beneficiodall’alto prezzo mondiale dell’alluminio. Tale minerale e il cotone rappresentano circa il 70% delle esporta-zioni del paese. Bilancio pubblico e inflazione. Nel 2006 il saldo di bilancio pubblico è risultato positivo (1,7% del PIL) gra-zie ad un forte aumento nelle entrate. Tuttavia i crescenti investimenti pubblici (previsti dal Public InvestmetProgram) porteranno il disavanzo pubblico nel biennio 2007-08 ad un deciso peggioramento (14-15% del PIL).L’inflazione nel 2006 ha superato il 10%, principalmente a causa del limitato raccolto di prodotti agricoli edel raddoppio del prezzo del gas (importato dall’Uzbekistan), ma anche a causa di una politica monetaria po-co rigorosa e dell’aumento dei consumi connessi all’afflusso di rimesse.Bilancia dei pagamenti. Il deficit di parte corrente, che fino nel 2006 era stato contenuto (2,5% del PIL), do-vrebbe peggiorare sensibilmente nel biennio 2007-08 (intorno al 15% del PIL) a causa delle forti passività chesi dovrebbero registrare nella bilancia commerciale e nella bilancia dei servizi. Posizione debitoria e riserve internazionali. Il debito estero è uno dei principali elementi di rischio, non-ostante il paese abbia appena beneficiato della remissione del debito nell’ambito della MDRI. L’entità dei pre-stiti (circa 1 miliardo di dollari in tre anni) a carattere concessionale, elargiti dalla Cina per la realizzazione digrandi progetti infrastrutturali, potrebbero generare dei problemi di solvibilità se il paese fallisse nel raggiun-gimento dei suoi obiettivi di crescita. Le riserve accantonate sono insufficienti a difendere il paese da shockesogeni: a fine 2006 ammontavano a 0,2 miliardi di dollari pari a 1,7 mesi di importazione.Tasso di cambio. Il regime di cambio in Tajikistan è a fluttuazione amministrata. Nel 2006 il tasso di cambionominale del somoni rispetto al dollaro è stato pari a 3,30. L’afflusso delle rimesse nel biennio 2007-08 dovreb-be contenere la tendenza al deprezzamento della valuta che nel 2006 si è indebolita del 5,8% rispetto all’an-no precedente. In termini effettivi reali, il somoni dovrebbe apprezzarsi nei confronti dell’euro e del rublo.

– +

– +

Page 134: Europa Emergente e CSI - GLOBAL EXPORT · dell’Europa centro orientale e alla privatizzazione di imprese pubbliche nei paesi balcanici e della CSI. La cre-scita economica della

0

2

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2004 2005 2006 2007 2008

%

Crescita PIL Inflazione

-600

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2004 2005 2006 2007 2008

mld

US

$

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%

Saldo delle transazioni correnti

Saldo delle transazioni corrent/PIL

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EUROPA EMERGENTE E CSI

Saldo delle transazioni correnti Crescita PIL e inflazione

Rischio bancario

RISCHIO: ALTO OUTLOOK: STABILE

Struttura del sistema. Il sistema bancario tagiko comprende 9 banche, di cui una di proprietà straniera ed unadi proprietà statale. Il Governo ha promesso di liberalizzare maggiormente il settore, in particolare facilitan-do l’entrata di attori stranieri, tuttavia la competizione rimane molto limitata.Performance. Il sistema bancario si è rafforzato e ha visto aumentare i crediti domestici, anche se rimane dipiccole dimensioni e vulnerabile, soprattutto per la forte dollarizzazione. Sebbene i non-performing loans stia-no diminuendo (11,3% sui crediti totali nel 2006 rispetto al 14,3% nel 2005), rimangono relativamente alti ri-spetto agli standard internazionali. La profittabilità del sistema è abbastanza elevata: il ROA è pari al 3,8% eil ROE è pari al 15,8%. Il capital adequacy ratio (tier I) è pari al 26,8% nel 2006.

Rischio operativo

RISCHIO: ALTO OUTLOOK: STABILE

Sistema legale. Il sistema legale ricalca ancora quello di stampo sovietico e il paese necessiterebbe di un am-pio processo di riforme per rendere moderno e coerente l’intero impianto legislativo.Atteggiamento nei confronti degli investitori esteri. Numerosi limiti agli investimenti esteri diretti rendonol’economia poco attraente per gli investitori internazionali, nonostante il governo abbia manifestato la volon-tà di migliorare il business climate. La corruzione pervade tutti i livelli della società e dell’amministrazione a li-vello sia centrale sia locale.Infrastrutture, sicurezza e calamità naturali. Il sistema infrastrutturale è povero e i trasporti sono difficili.L’energia elettrica è razionata in quanto il paese non è in grado di soddisfare la domanda interna. Il Tajikistannon solo necessiterebbe della costruzione di centrali idroelettriche ma anche dell’ammodernamento del siste-ma di distribuzione attualmente in funzione, largamente inefficiente. Inoltre, il controllo e la presenza dellostato sul territorio è molto limitato.

– +

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Page 135: Europa Emergente e CSI - GLOBAL EXPORT · dell’Europa centro orientale e alla privatizzazione di imprese pubbliche nei paesi balcanici e della CSI. La cre-scita economica della

altro8%

mobili 5%

elettronica ed elettrotecnica

2%

altri manufatti3%

prod. chimici e fibre11%

prodotti tessili 13%

elettronica ed elettrotecnica

14%

meccanica strumentale

17%

metallurgia e prod. in metallo

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-50

-40

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-10

0

10

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40

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1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006

importazioni esportazioni saldi

141

Tajikistan

Indicatori di Business Climate RankDoing Business 2008 153° su 178Index of Economic Freedom 2007 98° su 157Corruption Perceptions Index 2007 150° su 181Accordi e ConvenzioniConvenzione di Washington -Convenzione di New York -Accordo sulla promozione e la reciproca protezione degli investimenti con l’Italia -

Rapporti con le Istituzioni Finanziarie Internazionali

Fondo Monetario Internazionale. L’accordo di carattere concessional (Poverty Reduction and Growth Facility) èscaduto il 10 febbraio 2006: metteva a disposizione del paese un totale di 65 milioni di diritti speciali di pre-lievo. Il paese, pur non essendo un paese HIPC, è stato incluso nell’iniziativa MDRI .Banca Mondiale. Attualmente sono attivi 18 progetti per un totale di 185 milioni di dollari che si concentra-no principalmente nello sviluppo del settore agricolo e nella gestione delle acque e degli acquedotti.Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo. Dal 1991 al 2006 la BERS ha erogato circa 56 milioni dieuro. I progetti riguardano lo sviluppo del sistema delle piccole e medie imprese, il supporto allo sviluppo delsistema bancario, il miglioramento delle infrastrutture e delle telecomunicazioniBanca Asiatica di Sviluppo. Il paese ha ricevuto circa 300 milioni di dollari in prestiti, circa 30 milioni in as-sistenza tecnica e 16,7 milioni in aiuti da quando è diventato membro nell’ADB nel 1998. L’allocazione peril 2007-08 è di circa 70 milioni di dollari, di cui fino al 40% possono essere erogati sotto forma di aiuti

Interscambio con l’Italia

Commercio. Gli scambi commerciali tra i due paesi sono di scarsa rilevanza. Il saldo commerciale è sfavore-vole all’Italia (-28 milioni di euro nel 2006 rispetto a -14 milioni nel 2005) a causa delle importazioni di me-tallo e prodotti in metallo in aumento del 71% rispetto al 2005. Le esportazioni italiane sono sempre state dilimitata entità (dal 1997 al 2004 si calcola una media di 7 milioni di euro); nel 2006 sono state pari a 13 mi-lioni di euro in diminuzione rispetto ai 17 milioni del 2005. Per il 2007 si prevede una diminuzione delleesportazioni italiane nel paese.

Esportazioni italiane in Tajikistan per settori Interscambio commerciale con il Tajikistan(2006, %) (1997-2006, mln €)

Garanzie SACE al 30 settembre 2007

L’esposizione nel paese è nulla.

Page 136: Europa Emergente e CSI - GLOBAL EXPORT · dell’Europa centro orientale e alla privatizzazione di imprese pubbliche nei paesi balcanici e della CSI. La cre-scita economica della

142

EUROPA EMERGENTE E CSI

TURCHIA

Low Medium High

Executive summary

RISCHIO: M3 OUTLOOK: STABILE

Rischio politico. Le recenti elezioni hanno decretato la vittoria dell’AKP, confermando Erdogan a guida delparlamento e agevolando l’elezione dell’ex ministro degli esteri Gul alla carica presidenziale. Il nuovo esecu-tivo è composto principalmente da tecnici di ispirazione moderata. Rischio economico. Il deficit delle partite correnti dovrebbe diminuire nel 2007-08 ma è probabile rimangaelevato. L’inflazione sarà ancora al di sopra del target. Tali criticità insieme all’ampio stock di investimenti diportafoglio detenuti dai non residenti rendono il paese vulnerabile ai cambiamenti dell’investor sentiment.Rischio bancario e operativo. Il sistema bancario ha resistito alla crisi e nonostante alcune vulnerabilità ap-pare in miglioramento. Le infrastrutture sono in espansione possono garantire una buona operatività agli in-vestitori internazionali.

Condizioni di assicurabilità SACE Categoria OCSE: 5/7Rischio sovrano: apertura nel rispetto del limiti del FMI Rischio bancario: aperturaRischio corporate: apertura

Principali indicatori economici2004 2005 2006s 2007p 2008p

PIL (variazione % reale) 9,9 7,6 6,0 5,0 6,0Inflazione media annua (%) 8,6 8,2 9,6 8,0 4,3Saldo Bilancio Pubblico/PIL (%) -7,1 -2,2 0,1 -0,7 0,8Bilancia dei pagamenti• Esportazioni ($ mld) 67,0 76,9 87,8 99,9 108,9• Importazioni ($ mld) -90,9 -109,7 -128,2 -140,7 -149,6• Saldo bilancia commerciale ($ mld) -23,9 -32,8 -40,4 -40,8 -40,7• Saldo transazioni correnti ($ mld) -15,6 -23,1 -32,7 -31,8 -29,4• Saldo transazioni correnti/PIL (%) -5,2 -6,4 -8,5 -7,9 -6,7Debito estero totale ($ mld) 162,2 170,1 193,9 212,2 231,9Debito estero totale/PIL (%) 50,5 47,0 53,2 53,2 53,7Debt service ratio (%) 27,2 26,4 27,5 27,9 26,7Riserve valutarie lorde ($ mln) 37,6 52,2 54,5 58,0 60,3Riserve valutarie lorde (mesi import.) 3,4 4,2 4,0 4,0 3,9Cambio medio TRY/USD* 1,4255 1,3436 1,4285 1,3190 1,3968S: stime - P: previsioni - Fonte: FMI maggio 2007; *EIU Bureau van Dijk novembre 2007

Rating Standard and Poor’s Moody’s Fitch SACEBB- Ba3 BB- -

– +L1 L2 L3 M1 M2 M3 H1 H2 H3

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143

Turchia

Rischio politico

RISCHIO: MEDIO OUTLOOK: STABILE

Politica interna. Le elezioni di luglio hanno decretato la vittoria del partito islamico moderato per la Giusti-zia e lo Sviluppo (AKP), riconfermando il mandato di Erdogan con un buon margine di voti. Questo ha per-messo l’elezione alla carica di presidente di Abdullah Gül, ex ministro del governo Erdogan, la cui nominaera stata fortemente osteggiata nei mesi precedenti dall’esercito e dall’opposizione. Il neo presidente ha con-fermato il team di ministri proposti da Erdogan. Il nuovo esecutivo, composto principalmente da tecnici, haespresso le proprie intenzioni riformiste e europeiste, tranquillizzando i mercati finanziari e la comunità in-ternazionale. Relazioni internazionali. Il processo di allargamento dell’UE alla Turchia è stato sospeso: a dicembre 2006, iministri degli esteri dei 25 membri dell’UE hanno deciso di congelare 8 dei 35 capitoli del negoziato di ade-sione della Turchia. Una delle principali questioni in sospeso rimane l’apertura a Cipro dei porti ed aeropor-ti turchi. Inoltre la Turchia, anche a causa delle recenti elezioni, ha rallentato il processo di riforme di adegua-mento agli standard europei. Tuttavia il paese sta accrescendo la sua rilevanza per la sicurezza energetica eu-ropea grazie alla posizione strategica tra paesi produttori e paesi consumatori che rende il territorio turco unpassaggio quasi obbligato nell’interscambio energetico fra Est ed Ovest. Stanno aumentando le tensioni tra ilgoverno turco e il Kurdistan iracheno che supporta le mire indipendentiste delle regioni meridionali della Tur-chia, a larga maggioranza curda. Il governo ha minacciato di intervenire militarmente.

Rischio economico

RISCHIO: MEDIO OUTLOOK: STABILE

Attività economica. L’economia ha reagito bene alle turbolenza finanziarie dello scorso anno. Nonostantel’aumento dei tassi di interesse, l’indebolimento della lira e la contrazione del mercato azionario, il tasso dicrescita del PIL reale è rimasto robusto (anche se in diminuzione: 6% rispetto al 7,6% dell’anno precedente),e l’afflusso di IDE è stato consistente. La crescita è stata spinta dal consumo interno, in particolare da un for-te aumento della spesa pubblica in presenza di un rallentamento dei consumi privati. Per il 2007-2008 si pre-vede un tasso di crescita intorno al 5-6%, frenato dagli alti tassi di interesse e dalla conseguente ulteriore ri-duzione prevista del tasso di crescita dei consumi interni.Bilancio pubblico e inflazione. L’aumento della spesa pubblica è stato bilanciato da un incremento nelle en-trate fiscali permettendo il pareggio di bilancio nel 2006. Per il 2007 si prevede un leggero peggioramento delsaldo fiscale (-0,7% del PIL). L’inflazione rimane sotto stretta sorveglianza. Il mancato raggiungimento del tar-get fissato dal FMI e dalla banca centrale è stato uno dei fattori scatenanti della crisi di maggio/giugno 2006.Per il 2007-2008 ci si aspetta un rallentamento del tasso di inflazione (rispettivamente 8% e 4,3%) anche se ilrischio che possa tornare a crescere velocemente non è da escludersi. Bilancia dei pagamenti. Nel 2006 le importazioni sono aumentate di circa il 17% portando il disavanzo com-merciale a circa 40 miliardi di dollari rispetto ai 32 miliardi dell’anno precedente. Per il 2007-2008 il disavan-zo commerciale dovrebbe rimanere intorno ai 40 miliardi di dollari. Il disavanzo delle partite correnti ha toc-cato il suo picco nel 2006 (circa 33 miliardi di dollari, pari a 8,5% del PIL) ma nel biennio 2007-2008 dovreb-be migliorare. Il saldo del conto capitale continua ad esser positivo anche se in diminuzione, a causa del mi-nore afflusso di investimenti diretti esteri e ad una crescente propensione al disinvestimento (soprattutto diinvestimenti a breve detenuti da non residenti). La composizione degli afflussi di capitale è migliorata negliultimi anni con uno spostamento verso gli IDE e l’indebitamento a medio-lungo termine. È da notare, tutta-

– +

– +

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0

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2003 2004 2005 2006 2007

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Crescita PIL Inflazione media annua

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2004 2005 2006 2007 2008

mld

US

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%

Saldo delle partite correnti

Saldo delle partite correnti/PIL

144

EUROPA EMERGENTE E CSI

via, che l’afflusso record di IDE registrato nel 2006 (18,3 miliardi di dollari rispetto all’8,6 miliardi dell’annoprecedente) è stato possibile grazie ad alcune privatizzazioni. Posizione debitoria e riserve internazionali. A fine 2006 il debito con l’estero ammontava a circa 194 miliar-di di dollari (di cui circa il 23% a breve termine), in aumento rispetto all’anno precedente (170 miliardi). A fi-ne 2007 e fine 2008 si prevede cresca oltre i 210 miliardi di dollari anche se in percentuale del PIL dovrebberimanere intorno al 53%. Il debt-service ratio rimane elevato intorno al 26-27% per tutto il periodo in esame.Le riserve in valuta straniera a fine 2006 ammontavano a circa 54 miliardi di dollari (pari a 4 mesi di impor-tazioni). Tasso di cambio. Nel corso del 2007 la lira turca si è apprezzata nei confronti del dollaro grazie al forte af-flusso di capitali dall’estero, nonostante la crisi dei mutui subprime di questa estate. Si prevede che nel 2008la tendenza si inverta a causa della prevista diminuzione dei tassi di interesse e del conseguente minor afflus-so di capitali. Il deprezzamento previsto dovrebbe esser più consistente nei confronti dell’euro, che dovreb-be ulteriormente apprezzarsi nei confronti del dollaro. Tuttavia bisogna registrare la grande volatilità della va-luta turca e la sua sensibilità agli eventi di natura politica.

Saldo delle transazioni correnti Crescita PIL e inflazione

Rischio bancario

RISCHIO: MEDIO OUTLOOK: STABILE

Struttura del sistema. Il sistema bancario turco ha vissuto un periodo di consolidamento dopo la crisi del2001 e le riforme procedono, seppure con alcuni ritardi. Il Governo ha aumentato la trasparenza, rafforzatola regolamentazione e migliorato le funzioni di supervisione della Banca Centrale. A luglio 2006 è stato an-nunciato il programma di privatizzazione delle principali banche pubbliche, che dominano il settore detenen-do circa i 2/3 dell’attivo totale; in particolare, a breve dovrebbe essere completata la privatizzazione di Halk-bank. Il sistema è composto da 33 banche commerciali, di cui: 3 banche possedute dallo stato, 13 banche pri-vate e 17 controllate da banche straniere. Di particolare rilievo anche la presenza italiana nel settore bancario,con la partecipazione del 50% di Unicredit nella Koç Financial Services, compartecipata dal Gruppo Koç (pri-mario conglomerato industriale turco che controlla la Koçbank, la KoçYatirim Brokerage, la Koçbank Nether-land e la Koçbank Azerbaijan) e la recente acquisizione da parte della stessa Koç Financial Services del 57,4%del capitale di Yapi Kredi detenuto in maggioranza dal gruppo Cukurova. Nel paese sono presenti una filialedella Banca di Roma ed Uffici di rappresentanza del Monte dei Paschi di Siena, Intesa San Paolo.Performance. La quota di asset del sistema bancario nelle mani di istituti stranieri è aumentata, passando dal5% al 15% negli ultimi 2 anni. Ciò ha causato un’espansione del credito, che necessita di un attento monito-

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145

Turchia

raggio in quanto potrebbe portare all’aumento dei non-performing loans, che finora sono diminuiti portandosiintorno al 2,8% dei prestiti a metà 2006. Allo stesso tempo, la redditività del sistema è andata diminuendo: afine giugno 2006 il ROA era pari a 1,69% e il ROE pari a 6,31%. Nonostante la crisi di maggio/giugno 2006,il sistema bancario è riuscito a contenere le perdite determinate dall’aumento dei tassi di interesse e dall’inde-bolimento della lira (legato all’elevato indebitamento in valuta estera). Tuttavia vi è un rischio indiretto, dif-ficilmente quantificabile, derivante dall’esposizione in valuta estera delle imprese affidate dalle banche. Nelcomplesso il sistema bancario appare in miglioramento, anche se è comunque indispensabile che venga man-tenuto un attento monitoraggio e che vengano eliminate le vulnerabilità che ancora permangono in terminidi mismatch di durata e tassi di interesse.

Rischio operativo

RISCHIO: MEDIO OUTLOOK: STABILE

Sistema legale. Il sistema legislativo turco è in fase di adeguamento all’acquis communautaire europeo e non pre-senta particolari rischi in tema di discrezionalità o di repentini cambiamenti legislativi. Le corti sono tenden-zialmente indipendenti e imparziali. Tuttavia i tempi di risoluzione delle dispute tendono ad essere lunghi.Atteggiamento nei confronti degli investitori esteri. Con la Legge per gli Investimenti Esteri del 2003, gli in-vestitori stranieri sono stati del tutto equiparati a quelli nazionali. Gli investitori esteri possono acquisire par-tecipazioni fino al 100%, tranne in alcuni settori strategici (ad es., telecom e mezzi di informazione), dovepermangono alcune restrizioni.Infrastrutture, sicurezza e calamità naturali. Il livello del sistema infrastrutturale è buono e ci sono crescen-ti investimenti nel settore dei trasporti e delle costruzioni. Da segnalare anche l’espansione e il miglioramen-to delle reti legate all’esportazione di idrocarburi provenienti da oriente. La sicurezza nel paese è minacciatadalla presenza di episodi di terrorismo, di matrice sia islamica sia curda. La rinascita del fondamentalismo is-lamico può costituire una minaccia per la stabilità del paese.

Indicatori di Business Climate RankDoing Business 2008 57° su 178Index of Economic Freedom 2007 83° su 157Corruption Perceptions Index 2007 64° su 181Accordi e ConvenzioniConvenzione di Washington In vigoreConvenzione di New York In vigoreAccordo sulla promozione e la reciproca protezione degli investimenti con l’Italia In vigore

Rapporti con le Istituzioni Finanziarie Internazionali

Fondo Monetario Internazionale. La Turchia è il primo paese nel portafoglio del FMI. A maggio il FMI haapprovato la sesta review del finanziamento Stand-by triennale di quasi 6,6 miliardi di DSP approvato nel mag-gio 2005 ed in scadenza nel 2008.Banca Mondiale. La Banca è attiva nel paese con circa 30 progetti, per un totale di 5,6 miliardi di dollari, neisettori dell’energia, della sanità e della tutela sociale e dello sviluppo urbano e rurale. Banca Europea per gli Investimenti. La BEI, negli ultimi 5 anni, ha finanziato progetti per un ammontarecomplessivo di 4,6 miliardi di euro. Nel 2007 il finanziamento è stato di 1,5 miliardi.

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prod. chimici e fibre

14%

prod. tessili 6%

autoveicoli13%

prod. in gomma e plastica

3% prod. energetici

raffinati

altro9%

elettronica ed elettrotecnica

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altri manufatti 3%

meccanica strumentale

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metallurgia e prod. in metallo

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1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006

importazioni esportazioni saldi

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EUROPA EMERGENTE E CSI

Interscambio con l’Italia

Commercio. L’Italia è il terzo partner commerciale della Turchia dopo Germania e Regno Unito.L’interscambio fra i due paesi è favorevole all’Italia: dalla crisi turca del 2001, in cui si è registrata una flessio-ne delle esportazioni, è tornato a crescere fino a toccare il picco nel 2005 (1,8 miliardi di euro). Nel 2006l’avanzo commerciale è diminuito del 25% rispetto all’anno precedente a causa di una dinamica delle impor-tazioni (+24%) superiore a quella delle esportazioni (+10%). Le esportazioni sono state pari a 6,8 miliardi dieuro ed i prodotti maggiormente richiesti dal mercato turco sono stati: meccanica strumentale (28% delleesportazioni totali), prodotti chimici e fibre (14%) e autoveicoli (13%). I prodotti di cui è cresciuta maggior-mente la domanda turca sono stati: altri mezzi di trasporto (non autoveicoli) con un incremento del 147% ri-spetto all’anno precedente e i prodotti delle miniere e delle cave con un aumento del 82%. Secondo le pre-visioni SACE, nel quinquennio 2007-11 la performance del nostro export in Turchia dovrebbe essere inferiorerispetto al quinquennio precedente ma al di sopra della performance media dell’export italiano.Investimenti diretti esteri. Il processo di privatizzazione avviato dal Governo Erdogan ha comportato unconsistente afflusso di investimenti diretti esteri (18,3 miliardi di dollari nel 2006). Nel 2007 ci si aspetta unacontrazione degli IDE che dovrebbero comunque rimanere elevato (13,2 miliardi di dollari). Lo stock degli in-vestimenti diretti italiani, al 31 marzo 2006, era pari a oltre 3,6 miliardi di dollari (con una quota dell’8,9%sullo stock complessivo di investimenti esteri diretti verso la Turchia). Le aziende italiane investitrici hannosuperato le 500 unità. L’Italia è un partner fondamentale in due settori strategici quali l’energia e la difesa, gra-zie al Gruppo ENI ed alla Finmeccanica. In generale, gli investimenti sinora realizzati dalle imprese naziona-li coprono molteplici settori, dal manifatturiero al tessile, dall’agro-alimentare ai servizi. In continua crescita,comunque, rimane l’interesse delle imprese italiane ad avviare una presenza diretta “in loco” (tessile, trasfor-mazione agricola, strutture permanenti per l’assistenza post-vendita in partnership con ditte locali).

Esportazioni italiane in Turchia per settori Interscambio commerciale con la Turchia(2006, %) (1997-2006, mln €)

Garanzie SACE al 30 settembre 2007

Le garanzie deliberate (capitale e interessi) da SACE in Turchia sono pari a 2,5 miliardi di euro. Le garanzieperfezionate in quota capitale sono state pari a 2 miliardi di euro, di cui 1,5 miliardi già erogati.

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Turkmenistan

TURKMENISTAN

Low Medium High

Executive summary

RISCHIO: H2 OUTLOOK: STABILE

Rischio politico. Il presidente Berdymukhamedov ha introdotto alcune riforme politiche. Tuttavia sembra cheil nuovo presidente non voglia discostarsi dalle scelte di fondo del predecessore. Rischio economico. Lo stato controlla quasi ogni aspetto dell’economia. Tuttavia la performance è molto po-sitiva grazie all’esportazione degli idrocarburi ma rimane estremamente dipendente da questo settore. Rischio bancario e operativo. Anche il sistema bancario è controllato dallo stato. Il contesto operativo è mol-to rischioso a causa del forte accentramento di potere del presidente, del carente sistema infrastrutturale e del-le limitate facilitazioni e protezioni per gli investitori internazionali.

Condizioni di assicurabilità SACE Categoria OCSE: 7/7Rischio sovrano: chiusuraRischio bancario: chiusura Rischio corporate: chiusura

Principali indicatori economici2004 2005 2006s 2007p 2008p

PIL (variazione % reale) 14,7 9,6 9,0 10,0 10,0Inflazione media annua (%) 5,9 10,7 8,2 9,0 9,0Saldo Bilancio Pubblico/PIL (%) 0,4 0,9 1,1 - -Bilancia dei pagamenti• Esportazioni ($ mln) - - - - -• Importazioni ($ mln) - - - - -• Saldo bilancia commerciale ($ mln) 545 1.301 1.500 1.900 2.934• Saldo transazioni correnti ($ mln) 82 875 3.351 3.067 3.703• Saldo transazioni correnti/PIL (%) 0,6 5,1 15,3 11,7 11,7Debito estero totale ($ mln) 1,273 924 743 530 -Debito estero totale/PIL (%) 9,0 5,4 3,2 2,0 -Debt service ratio (%) 9,6 6,3 3,6 2,5 -Riserve valutarie lorde ($ mln) 2.729 4.445 8.042 12.091 16.395Riserve valutarie lorde (mesi import.) 8,5 14,9 17,8 22,5 24,34Cambio medio TMM/USD 5.200,00 5.200,00 5.200,00 - -S: stime - P: previsioni - Fonte: ADB (Asian Development Outlook 2007 e Asian Development Outlook Update)

Rating Standard and Poor’s Moody’s Fitch SACE- B2 - -

– +L1 L2 L3 M1 M2 M3 H1 H2 H3

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EUROPA EMERGENTE E CSI

Rischio politico

RISCHIO: ALTO OUTLOOK: STABILE

Politica interna. L’ex ministro della Sanità ed ex vice primo ministro, Gurbanguly Berdymukhamedov, ha vin-to le elezioni presidenziali tenutesi a febbraio 2007, dopo la morte di Saparmurad Niyazov, al potere dal 1991.Il nuovo presidente ha mostrato qualche segnale di cambiamento rispetto al passato: avviando la riforma delsistema scolastico, alleggerendo le restrizioni all’utilizzo di internet e mostrando un certo interesse ad aumen-tare i flussi di investimenti diretti esteri. Tuttavia non sembra intenzionato a smantellare il sistema fortemen-te centralizzato impostato dal suo predecessore. Lo stato fornisce alla popolazione gratuitamente il gas,l’elettricità e l’acqua mentre mantiene i prezzi calmierati per il pane e la benzina. Relazioni internazionali. Dal 1991 il paese ha sempre mantenuto un atteggiamento di neutralità, che si so-stanzia in una chiusura alle relazioni con gli altri paesi. La Russia intrattiene rapporti privilegiati con il Turk-menistan. In maggio il paese ha firmato un accordo per la costruzione, insieme a Russia e Kazakistan, di unarete di gasdotti che colleghi questi tre paesi. Anche la Cina ha firmato un accordo con il paese nel 2006 chedovrebbe portare al completamento di un gasdotto entro il 2009. É ancora incerto l’atteggiamento del presi-dente nei confronti del progetto Nabucco, fortemente osteggiato dalla Russia.

Rischio economico

RISCHIO: ALTO OUTLOOK: POSITIVO

Attività economica. L’economia è estremamente dipendente dal settore oil&gas che garantisce tassi di cresci-ta del PIL intorno al 10%. La difficoltà di reperire dati attendibili, tuttavia, rende le stime incerte. Esistonoforti dubbi sulla reale entità delle riserve rispetto a quella dichiarata dalle fonti ufficiali del paese. Alcuni ana-listi mettono addirittura in dubbio la capacità del paese di onorare le commesse già firmate. Il cotone è il se-condo prodotto esportato ma il settore sembra essere in crescente difficoltà. Il settore privato, che contribui-sce per il 25% alla formazione del PIL, è concentrato nella vendita al dettaglio, nei servizi e nella produzio-ne alimentare. Bilancio pubblico e inflazione. Il bilancio pubblico è in avanzo (1,1% nel 2006) grazie alle entrate derivatedalla vendita di idrocarburi. La recente riforma delle pensioni (che prevede l’ampliamento del bacino degliaventi diritto alla pensione, numero fortemente ridotto a inizio 2006 da Niyazov) dovrebbe aumentare note-volmente la spesa corrente. L’inflazione è stata intorno al 8% nel 2006 ma non rispecchia la realtà in quantolo stato interviene nella determinazione dei prezzi di alcuni beni ed esiste un mercato nero molto sviluppa-to.Bilancia dei pagamenti. L’esportazione degli idrocarburi garantisce ampi surplus nella bilancia commercialee di parte corrente. Soltanto una drastica riduzione dei prezzi di tali beni potrebbe incidere negativamente sutali conti. L’afflusso di investimenti diretti è limitato e concentrato nel settore oil&gas.Posizione debitoria e riserve internazionali. L’indebitamento estero del paese è limitato ed in diminuzione:a fine nel 2006 era pari a 0,7 miliardi di dollari (si è quasi dimezzato rispetto a fine 2004) pari al 3,2% del PIL.Le riserve accantonate invece sono cospicue: circa 8 miliardi di dollari a fine 2006, pari a circa 18 mesi di im-portazione.Tasso di cambio. Nel paese esiste un doppio sistema di cambio. Quello ufficiale, che scambia un dollaro per5.200 manat turkemeni e quello del marcato nero che scambia un dollaro per 24.000 manat. Nell’ultima par-te del 2006 il governo ha permesso ad alcune banche di convertire il manat nelle transazioni con alcune en-tità commerciali, ad un tasso vicino a quello del mercato nero (22.800 per un dollaro).

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Saldo delle transazioni correnti/PIL

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Turkmenistan

Saldo delle transazioni correnti Crescita PIL e inflazione

Rischio bancario

RISCHIO: ALTO OUTLOOK: STABILE

Struttura del sistema. Il sistema bancario turkmeno è sottoposto alla stretta sorveglianza dello stato. Esso ècomposto da 8 banche, tutte a controllo statale. Le sei banche principali (Vnesheconombank, Dayhanbank,Turkmenbashy Bank, Turkmenistan Bank, Halk Bank e President Bank) ricalcano il sistema sovietico dellebanche specializzate in un determinato settore (commercio con l’estero, agricoltura, industria, depositi, pre-stiti e mutui). Le altre due banche commerciali hanno partecipazione straniera: una è una joint venture con laturca Ziraat Bank e l’altra è una filiale della National Bank of Pakistan. Queste due banche non posso forni-re servizi alle aziende pubbliche. Il 95% dei prestiti finanziano le imprese statali. La banca centrale non è in-dipendente dal potere politico.

Rischio operativo

RISCHIO: ALTO OUTLOOK: STABILE

Sistema legale. Sono state approvate, nel corso degli anni, numerose leggi che disciplinano diverse materie.Tuttavia il problema rimane l’applicazione. La forte concentrazione di potere nelle mani del presidente ren-de difficili l’enforcement delle leggi e l’indipendenza delle corti.Atteggiamento nei confronti degli investitori esteri. Il paese non è molto aperto nei confronti degli investito-ri internazionali ed esistono pochissime imprese che operano o hanno investito nel paese. Il settore dell’oil&gasè particolarmente protetto. Non esistono restrizioni particolari al rimpatrio dei capitali. Limitata trasparenza edepisodi di corruzione costituiscono un ostacolo per chi vuole operare nel paese. Il rispetto dei contratti è in-certo e, di fatto, il beneplacito da parte del potere politico è più importante di ogni tutela legale.Infrastrutture, sicurezza e calamità naturali. Il sistema infrastrutturale è particolarmente carente. Anche leforeign trade zone che sono state aperte risultano poco attraenti per i gli investitori internazionali in quanto po-co dotate di infrastrutture (per esempio di telecomunicazioni). Senza un ampio piano d’investimento questasituazione costituisce un limite notevole per gli investimenti.

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meccanica strumentale

52%

metallurgia e prod. in metallo

28%

prod. chimici e fibre8%

prod.della lavoraz. di

minerali non metalliferi mobili

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ed elettrotecnica 1%

altro2%

prod. alimentari2%

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1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006

importazioni esportazioni saldi

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EUROPA EMERGENTE E CSI

Indicatori di Business Climate RankDoing Business 2008 -Index of Economic Freedom 2007 152° su 157Corruption Perceptions Index 2007 162° su 181Accordi e ConvenzioniConvenzione di Washington -Convenzione di New York -Accordo sulla promozione e la reciproca protezione degli investimenti con l’Italia -

Rapporti con le Istituzioni Finanziarie Internazionali

Fondo Monetario Internazionale. Il Turkmenistan è diventato membro dell’FMI il 22 Settembre 1992. Finoad ora non è stato avviato alcun accordo né il paese ha ricevuto alcun finanziamento. Banca Mondiale. Dal 1997 la Banca Mondiale non ha finanziato nuovi progetti.Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo. Gli investimenti della BERS, dal 1991 al 2006, ammon-tano a circa 116,7 milioni di euro. I progetti riguardano il settore oil&gas, delle infrastrutture (strade e porti)e lo sviluppo delle piccole e medie imprese.Banca Asiatica di Sviluppo. Non esistono prestiti approvati recentemente dal board dell’ADB. L’unico pro-getto attivo è costituto da un’assistenza tecnica del valore di 150.000 dollari.

Interscambio con l’Italia

Commercio. L’interscambio fra i due paesi è negativo a causa delle importazione di idrocarburi (che nel 2006sono state il 79% delle importazioni italiane). Il deficit commerciale è migliorato leggermente nel 2006 passan-do da 160 milioni di euro nel 2005 a 144 milioni. Le esportazioni italiane in valore sono molto limitate anchese in miglioramento (da 20 milioni di euro a 25 milioni nel 2006). I prodotti maggiormente esportati sono iprodotti della meccanica strumentale (52% del totale delle esportazioni), della metallurgia (28%) e i prodottichimici (8%). Nei primi mesi del 2007 le esportazioni italiane nel paese sono diminuite di circa il 45%.

Esportazioni italiane in Turkmenistan per settori Interscambio commerciale con il Turkmenistan(2006, %) (1997-2006, mln €)

Garanzie SACE al 30 settembre 2007

L’esposizione di SACE è nulla.

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Ucraina

UCRAINA

Low Medium High

Executive summary

RISCHIO: H1 OUTLOOK: NEGATIVO

Rischio politico. La situazione politica rimane incerta a causa delle divisioni politiche ed istituzionali. Rischio economico. L’economia ha reagito bene all’aumento dei prezzi del gas. Non mancano tuttavia debo-lezze strutturali: la dipendenza dai rifornimenti russi di idrocarburi, gli alti consumi energetici, la scarsa di-versificazione dei prodotti esportati ed un disavanzo corrente in progressivo peggioramento. Rischio bancario e operativo. Il sistema bancario necessita di riforme che aumentino la trasparenza e la re-golamentazione. Il contesto operativo è migliorato dopo la rivoluzione “arancione” ma l’incertezza della si-tuazione politica rende variabile l’atteggiamento delle autorità verso gli investitori stranieri.

Condizioni di assicurabilità SACE Categoria OCSE: 5/7Rischio sovrano: apertura Rischio bancario: aperturaRischio corporate: aperturaPlafond paese € 200 milioni

Principali indicatori economici2004 2005 2006s 2007p 2008p

PIL (variazione % reale) 12,1 2,6 6,0 4,3 4,8Inflazione media annua (%) 9,0 13,5 9,1 12,9 7,3Saldo Bilancio Pubblico/PIL (%) -4,4 -2,4 -2,7 -2,8 -2,4Bilancia dei pagamenti• Esportazioni ($ mld) 33,4 35,0 39,5 41,9 43,9• Importazioni ($ mld) 29,7 36,1 -43,8 -50,1 -56,6• Saldo bilancia commerciale ($ mld) 3,7 -1,1 -4,3 -8,2 -12,7• Saldo transazioni correnti ($ mld) 6,9 2,5 -1,0 -4,4 -8,2• Saldo transazioni correnti/PIL (%) 10,5 3,1 -1,0 -3,9 -6,6Debito estero totale ($ mld) 20,1 19,8 23,8 30,6 37,6Debito estero totale/PIL (%) 47,3 46,6 48,3 49,4 50,3Debt service ratio (%) 4,6 4,9 5,1 4,6 3,9Riserve valutarie lorde ($ mld) 9,5 19,4 21,1 23,5 22,9Riserve valutarie lorde (mesi import.) 2,7 4,4 4,2 4,2 3,7Cambio medio UAH/USD 5,30 5,13 5,05 5,05 5,05S: stime - P: previsioni - Fonte: FMI, febbraio 2007

Rating Standard and Poor’s Moody’s Fitch SACEBB- B1 BB- -

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EUROPA EMERGENTE E CSI

Rischio politico

RISCHIO: MEDIO OUTLOOK: NEGATIVO

Politica interna. Lo scontro istituzionale fra il “presidente arancione” Yushchenko e il primo ministro ViktorYanukovych ha portato, in aprile, allo scioglimento del parlamento e all’indizione di nuove elezioni (30 set-tembre). Il Partito delle Regioni ha ottenuto la maggioranza relativa dei voti (175 seggi). Tuttavia i due parti-ti “arancioni”, Blocco di Yulia Tymoshenko (156 seggi) e Nostra Ucraina (72 seggi) hanno ottenuto una mag-gioranza semplice che permetterà a Yulia Tymoshenko di tornare ad esser primo ministro. Queste elezioni nonsembrano risolvere i problemi di instabilità politica ed istituzionale del paese.Relazioni internazionali. La politica di avvicinamento verso le istituzioni occidentali (UE e NATO) avviatada Yushchenko è stata frenata da Yanukovych che, al contrario, ha mantenuto un orientamento filo-russo. Lanomina della Tymoshenko come primo ministro potrebbe invertire questa tendenza. La questione dell’ingres-so nella WTO è ancora bloccata. Il paese ha avviato numerose riforme per adeguarsi alle richieste dell’orga-nizzazione, anche se a settembre il governo ha deciso di introdurre delle restrizioni sull’esportazioni di granoche ritarderanno ulteriormente l’ammissione.

Rischio economico

RISCHIO: MEDIO OUTLOOK: NEGATIVO

Attività economica. Dopo il rallentamento nel 2005 (2,3%), la crescita economica ucraina sembra essersi ri-presa (6% nel 2006) nonostante l’innalzamento del prezzo del gas importato e la situazione politica incer-ta. La crescita ha beneficiato della buona performance del settore dell’acciaio e chimico e di una robusta do-manda interna. Tuttavia l’instabilità politica, la mancanza di riforme strutturali e l’andamento dei prezzi delgas e dell’acciaio rendono l’economia vulnerabile. Per il biennio 2007-08 ci si aspetta una crescita superio-re al 4%.Bilancio pubblico e inflazione. Nel 2006 le Autorità sono riuscite a mantenere il deficit di bilancio intornoal 2,7% del PIL, nonostante ci sia stato un aumento consistente dei salari pubblici e delle pensioni. Per finan-ziare l’incremento della spesa, il governo ha deciso di aumentare il prelievo e di eliminare i vantaggi conces-si nelle free economic zones. Tra le voci della spesa corrente pesano particolarmente i sussidi erogati in favoredelle inefficienti imprese statali. Nonostante gli alti prezzi del gas, l’inflazione ha rallentato nel 2006 (9,1% ri-spetto al 13,5% dell’anno precedente), tuttavia dal 2007 dovrebbe tornare a crescere al di sopra del 12%, inparticolare a causa dell’aumento dei prezzi dei generi alimentari. Bilancia dei pagamenti. Le importazioni energetiche sono molto elevate a causa delle inefficienze nell’utiliz-zo dell’energia. Il disavanzo commerciale, pari a 4,3 miliardi di dollari nel 2006, dovrebbe triplicare in dueanni. Anche il disavanzo di parte corrente ha subito un peggioramento costante, nonostante anche un discre-to afflusso di trasferimenti correnti. Nel 2005 e nel 2006 il disavanzo corrente è stato compensato da un au-mento negli afflussi netti di capitali. Anche per gli anni successivi, ci si aspettano buoni risultati in conto ca-pitale. Tuttavia, l’incertezza politica, che non sembra destinata a risolversi nel breve periodo, potrebbe rende-re poco attendibili le previsioni del FMI. Posizione debitoria e riserve internazionali. A fine 2006 il debito con l’estero è aumentato, passando da 19,8miliardi di dollari a 23 miliardi. A fine 2007 dovrebbe superare i 30 miliardi, attestandosi intorno al 50% delPIL. Dai bound test del FMI gli shock che possono compromettere la sostenibilità del debito sono legati ad unpeggioramento consistente del disavanzo corrente o ad un forte deprezzamento della valuta. Il DSR nel 2006ha superato il 5,1% ma si prevede che nel 2007-08 diminuisca intorno al 4%. Le riserve internazionali a fine

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Saldo delle transazioni correnti Saldo delle transazioni correnti/PIL

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Ucraina

2006 ammontavano a 21 miliardi di dollari, pari a 4,2 mesi di importazione. Tale livello dovrebbe rimanerepressoché costante anche nel 2007 e nel 2008.Tasso di cambio. Da aprile 2005 l’hryvnia è ancorata al dollaro (UAH 5,05: 1USD). Il de facto peg, sebbene ab-bia preservato il cambio da eccessiva volatilità, ha creato una dollarizzazione del sistema bancario e le ban-che soffrono di mismatch valutari. Lo staff del FMI ritiene che la valuta sia sottovalutata in termini reali e con-siglia alla NBU di adottare nuovamente un regime di cambio flessibile. La NBU ha preso in considerazionel’ancoraggio ad un paniere di valute (basket regime mechanism) che permetterebbe una maggiore flessibilità delcambio. Ma non è stato compiuto alcun passo concreto in questa direzione. In termini effettivi reali l’hryvniasi apprezzata del 3,5% nel 2006, rispetto al 12% nel 2005.

Saldo delle transazioni correnti Crescita PIL e inflazione

Rischio bancario

RISCHIO: MEDIO OUTLOOK: STABILE

Struttura del sistema. In Ucraina, a fine 2006, esistevano 193 banche registrate di cui 170 banche con licen-za per operare nel mercato finanziario. 35 banche hanno una partecipazione straniera (di cui 13 controllateal 100% da capitale straniero) e 2 sono pubbliche. Le prime 10 banche controllavano a fine 2006 il 53,4% de-gli asset. Aval (di proprietà di Raiffeissenbank) e PrivatBank sono le prime due banche del paese (sia per assetsia per depositi) e sono cresciute notevolmente negli ultimi anni in termini di quote di mercato. Al contrario,le due banche ancora interamente possedute dallo stato, Oschadny Bank e Ukreximbank (la banca per il sup-porto al commercio con l’estero), stanno perdendo progressivamente quote di mercato. Ukrsibbank (di pro-prietà di BPN Paribas) e Ukrsotsbank (che dovrebbe venire acquistata da Unicredit) sono rispettivamente la3° e la 5° banca del paese in termini di asset. A metà 2006, infatti, le banche straniere detenevano circa il 24%degli asset totali (rispetto al 12% di fine 2004). Gli assetti proprietari delle banche sono poco trasparenti. Inol-tre, non esiste una legge sui gruppi finanziari industriali. Come in Russia, molte banche private sono state co-stituite da grandi industrie e, per questo motivo, prestano denaro e fanno affari con le stesse industrie che leposseggono o controllano.Performance. Il sistema bancario ha superato bene la crisi politica di fine 2004 (che ha generato uno shock diliquidità ingente anche se temporaneo), ma la crisi ha messo in luce le inefficienze del sistema. In particola-re, la NBU ha risposto alla crisi supportando la liquidità delle banche, approvando misure amministrative fi-nalizzate a bloccare l’emorragia delle riserve e dei depositi. Esistono altre debolezze nel sistema: la capitaliz-zazione delle banche, il boom del credito, l’eccessiva dollarizzazione dei debiti delle banche e delle imprese,le pratiche di risk managment, related-party lending e il livello di non-performing loans (17,9% su total loan nel set-

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EUROPA EMERGENTE E CSI

tembre 2006), che continua ad essere abbastanza elevato nonostante sia decresciuto rispetto il passato (30% adicembre 2004). Tuttavia la redditività è in crescita: a fine 2006 il ROE era pari 1,7% e il ROA al 14%. Inol-tre, gli effetti della crisi del credito di questa estate sono parzialmente mitigati dalla presenza di grandi grup-pi bancari stranieri e dalla mancanza di ingenti debiti in scadenza a fine 2007 e nel 2008.

Rischio operativo

RISCHIO: ALTO OUTLOOK: STABILE

Sistema legale. Nonostante a partire dal 2000 l’Ucraina abbia dato il via a numerose riforme (legge sulla ban-carotta, sulle imprese, sulla concorrenza, sui monopoli, sull’ambiente), l’ambiente legale-giuridico è ancoralontano da una piena efficienza. La fiducia degli investitori nel sistema giudiziario è limitato a causa della scar-sa trasparenza e dalle influenze provenienti dall’ambiente economico e politico. Inoltre, Le riforme sono sta-te frenate dall’instabilità politica. Atteggiamento nei confronti degli investitori esteri. Dal 1996 la Legge sugli investimenti stranieri garantisceun equo trattamento agli investitori stranieri ed ucraini. Ciò nonostante, esistono restrizioni legate ad alcunisettori strategici (energia, telecomunicazioni, banche e assicurazioni). Il contesto operativo è reso incerto dal-la questione delle ri-privatizzazioni che resta molto dibattuta e controversa. Le privatizzazioni avviate nel pe-riodo 2000-2004 sono state poco trasparenti, arbitrarie e, in molti casi, hanno favorito l’entourage dell’ex pre-sidente Kuchma. I partiti della coalizione arancione (in particolare, Timoshenko) hanno promesso di ri-priva-tizzare quei beni ceduti a condizioni troppo favorevoli, espropriandoli agli attuali proprietari. Ciò è accadu-to alla grande acciaieria Kryvorizhstal, posseduta da Viktor Pinchuk, genero dell’ex presidente. La magistratu-ra ha indetto una nuova asta internazionale per la vendita della acciaieria che, alla fine, è stata acquistata daMittal. Il rischio che il governo possa espropriare quelle imprese in cui oggi partecipano anche investitori stra-nieri è basso ma da prendere comunque in considerazione. Le imprese devono rispettare alcune regole per ilrimpatrio dei profitti: ogni transazione superiore ai 50.000 dollari deve esser approvata dalla banca centrale,a cui deve essere pagata una tassa. Infrastrutture, sicurezza e calamità naturali. Il processo di ammodernamento delle infrastrutture procedemolto lentamente. Tuttavia il paese è coinvolto nello sviluppo dei progetti dei Corridoi Multimodali Trans-europei. I pericoli più grandi per la sicurezza del paese sono legati alle tensioni fra gruppi etni-ci/religiosi/linguistici diversi. La popolazione si divide principalmente in una parte ortodossa-russofona, stan-ziata principalmente nelle regioni orientali, e una parte uniate-ucrainofona, nelle regioni occidentali. Tuttaviale tensioni più rilevanti si registrano nella penisola di Crimea, popolata da una maggioranza slava russofona(67% della popolazione) ed una minoranza tartara di religione musulmana.

Indicatori di Business Climate RankDoing Business 2008 139° su 178Index of Economic Freedom 2007 125° su 157Corruption Perceptions Index 2007 118° su 181Accordi e ConvenzioniConvenzione di Washington In vigoreConvenzione di New York In vigoreAccordo sulla promozione e la reciproca protezione degli investimenti con l’Italia In vigore

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Ucraina

Rapporti con le Istituzioni Finanziarie Internazionali

Fondo Monetario Internazionale. L’accordo con il FMI (Stand-By Agreement), che prevedeva dei limiti all’in-debitamento sovrano, è scaduto. L’Ex Post Assessment ha rilevato che i programmi di supporto del FMI sonostati abbastanza efficaci nel garantire una certa stabilità al sistema macroeconomico. Le autorità e il FMI nonhanno ritenuto necessario negoziare un nuovo accordo per la buona capacità di finanziamento della bilanciadei pagamenti. I rapporti con l’istituzione si limitano alle consultazioni periodiche (Articolo IV).Banca Mondiale. Ad oggi, gli impegni della Banca Mondiale in Ucraina ammontano complessivamente a 4,5miliardi per un totale di 33 progetti. Gli impegni approvati nell’anno fiscale 2006 sono pari a 500 milioni didollari e ciò porta l’ammontare complessivo dei progetti in essere a 858 milioni. I settori di intervento com-prendono: amministrazione pubblica, settore energetico e infrastrutture, settore sociale, sviluppo rurale e set-tore privato.Banca Europea per la Ricostruzione e per lo Sviluppo. Al 30 giugno 2007 risultano approvati dalla BERS140 progetti per un ammontare complessivo di 2,9 miliardi di euro. Ciò ha permesso di generare un flussoaddizionale per il finanziamento dei progetti di 3 miliardi di euro da altre fonti. Il 63% degli investimenti èindirizzato nel settore privato.

Interscambio con l’Italia

Commercio. L’interscambio fra i due paesi è sfavorevole all’Italia, soprattutto negli ultimi tre anni quando ildisavanzo ha superato i 500 milioni di euro, principalmente a causa crescenti importazioni dall’Ucraina diprodotti della metallurgia (circa il 58% delle importazioni totali). Nel 2006 il deficit commerciale è stato pa-ri a 534 milioni di euro, in leggera diminuzione rispetto ai 592 milioni del 2005 a causa di una dinamica del-le esportazioni (+30%) superiore alla dinamica delle importazioni (+17%). I prodotti maggiormente richiestidal mercato ucraino sono stati: meccanica strumentale (33% delle esportazioni totali), abbigliamento (12%) emetallurgia e prodotti in metallo (9%). I prodotti di cui è cresciuta la domanda ucraina sono stati: altri mez-zi di trasporto (non autoveicoli) e i prodotti dell’elettronica ed elettrotecnica. Nei primi mesi del 2007 leesportazioni italiane nel paese sono aumentare di circa il 30% rispetto al 2006, trainate dalla vendita di altrimanufatti e dai prodotti della metallurgia.Investimenti diretti esteri. L’Italia è il 16° investitore di 116 paesi per flusso di IDE. A fine 2006 gli IDE to-tali hanno registrato un incremento di circa il 30% raggiungendo la cifra di 21.186 milioni di dollari (rispet-to ai 16.375 a fine 2005). Gli investitori principali sono stati: Germania (5.621 milioni di dollari, pari al 26,5%degli investimenti totali), Cipro (3.012 milioni di dollari, pari al 14,2%), Austria (1.601 milioni, pari al 7,6%),Regno Unito (1.557 milioni, pari al 7,4%). Gli IDE italiani cumulati al 1° gennaio 2007 hanno raggiunto i132,8 milioni di dollari (pari al 0,6% degli IDE totali nel paese) per un totale sull’anno di circa 15,4 milionidi dollari. I settori ucraini che hanno beneficiato maggiormente dei capitali italiani sono stati: la costruzionedi macchine e l’industria leggera. In Ucraina operano più di 350 aziende italiane. Il 20% è dislocata nella ca-pitale del paese (Kiev), le altre società sono distribuite sul territorio con la preferenza dell’industria leggera elavorazione del legno a ovest e industrie pesanti nelle regioni dell’est. Il settore agricolo presenta le prospet-tive migliori di espansione e di attrazione di IDE (sebbene per ora sia sottoposto ad alcune restrizioni). An-che il settore finanziario è particolarmente attraente per gli investitori internazionali: ciò è testimoniato dallasottoscrizione del Gruppo Unicredit di un accordo per l’acquisizione di una quota di maggioranza del 95%di Ukrsostsbank.

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vetro, ceramica e materiali

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elettronica ed elettrotecnica

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metallurgia e prod. in metallo

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importazioni esportazioni saldi

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EUROPA EMERGENTE E CSI

Esportazioni italiane in Ucraina per settori Interscambio commerciale con l’Ucraina(2006, %) (1997-2006, mln €)

Garanzie SACE al 30 settembre 2007

Le garanzie deliberate (capitale e interessi) da SACE in Ucraina sono pari a 403,7 milioni di euro. Le garan-zie perfezionate in quota capitale sono state pari a 50 milioni di euro di cui 36 milioni di euro già erogati.

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Ungheria

UNGHERIA

Low Medium High

Executive summary

RISCHIO: M1 OUTLOOK: STABILE

Rischio politico. Il consenso nei confronti del governo è in peggioramento. Il paese non rispetta nessuno deicriteri di Maastricht per questo l’adozione dell’euro non potrà avvenire prima del 2013-14.Rischio economico. I fondamentali macroeconomici del paese sono fragili: l’economia è in rallentamento, ildeficit pubblico in aumento e il debito con l’estero notevolmente elevato.Rischio bancario e operativo. Il sistema bancario è efficiente e competitivo ma alcuni rischi devono essere te-nuti sotto controllo, in particolare il boom del credito. Il contesto operativo non presenta particolari criticità.

Condizioni di assicurabilità SACE Categoria OCSE: 3/7Rischio sovrano: apertura Rischio bancario: aperturaRischio corporate: apertura

Principali indicatori economici2004 2005 2006s 2007p 2008p

PIL (variazione % reale) 4,8 4,2 3,9 2,7 3,0Inflazione media annua (%) 6,8 3,6 3,9 7,3 3,6Saldo Bilancio Pubblico/PIL (%) -6,5 -7,8 -9,1 -6,3 -4,3Bilancia dei pagamenti• Esportazioni ($ mld) 55,6 62,3 73,6 86,8 97,9• Importazioni ($ mld) -58,7 -64,1 -74,1 -84,9 -94,9• Saldo bilancia commerciale ($ mld) -3,0 -1,8 -0,5 1,8 3,0• Saldo transazioni correnti ($ mld) -8,6 -7,5 -6,5 -6,5 -6,5• Saldo transazioni correnti/PIL (%) -8,4 -6,7 -5,8 -4,9 -4,6Debito estero totale ($ mld) 68,6 82,5 103,1 107,5 113,3Debito estero totale/PIL (%) 67,1 74,7 91,3 78,8 77,2Debt service ratio (%) - - - - -Riserve valutarie lorde ($ mld) 16,0 18,6 21,6 23,8 26,2Riserve valutarie lorde (mesi import.) 2,8 2,9 3,0 2,9 2,8Cambio medio HUF/USD* 202,74 199,58 210,39 186,15 181,48S: stime - P: previsioni - Fonte: FMI, agosto 2007; *EIU-Bureau van Dijk, ottobre 2007

Rating Standard and Poor’s Moody’s Fitch SACEBBB+ A2 BBB+ -

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EUROPA EMERGENTE E CSI

Rischio politico

RISCHIO: BASSO OUTLOOK: STABILE

Politica interna. Le elezioni di aprile 2006 hanno portato alla vittoria il partito socialista ed il partito libera-le. Attualmente il governo gode di un debole consenso a causa dell’introduzione di una maggiore austerità fi-scale e di un celebre episodio in cui il primo ministro Gyurcsany ha ammesso di aver mentito all’elettoratosullo stato dell’economia nazionale. Ciò ha provocato reazioni violente nel settembre/ottobre del 2006. Leriforme economiche pianificate per il 2007-08 potrebbero generare ancora proteste e tensioni sociali. Relazioni internazionali. L’Ungheria non entrerà nell’Unione Monetaria nel breve periodo in quanto il pae-se non soddisfa nessuno dei criteri introdotti dal trattato di Maastricht. Il paese non dovrebbe adottare l’europrima del 2013-14. L’estrema dipendenza dalle importazioni di idrocarburi russi preoccupa il governo unghe-rese.

Rischio economico

RISCHIO: MEDIO OUTLOOK: NEGATIVO

Attività economica. Dal 2004 il tasso di crescita del PIL ha progressivamente decelerato a causa del rallenta-mento sia dei consumi privati ed, in particolare, degli investimenti. La crescita moderata dei salari, le tasse ele-vate e la recente riforma fiscale sono state tra le principali responsabili di tale rallentamento che dovrebbecontinuare anche nel 2007 (2,7%). Bilancio pubblico e inflazione. Il saldo di bilancio pubblico è una delle principali vulnerabilità dell’econo-mia ungherese (9,1% del PIL a fine 2006 rispetto al 6,4% previsto dal budget). Oltre ai costi della riforma del-le pensioni, tale peggioramento è dovuto all’aumento generale della spesa. Il debito pubblico è cresciuto del4% raggiungendo il 66% del PIL, superando la soglia di Maastricht. Una politica fiscale più prudente dovreb-be riportare il bilancio pubblico a livelli più sostenibili. L’aumento dell’inflazione nel 2006, che dovrebbe con-tinuare nel 2007, si giustifica con l’incremento dell’IVA, la riduzione dei sussidi statali per il gas, gli elevatiprezzi per l’elettricità e l’introduzione di nuove tasse per i servizi sanitari. Bilancia dei pagamenti. Il miglioramento della bilancia commerciale nel 2006 grazie all’aumento delle esporta-zioni ha permesso una riduzione del deficit di parte corrente (5,8% del PIL). Questo trend dovrebbe continuareanche nel 2007-08. Il paese è dipendente dall’afflusso di capitali dall’estero per controbilanciare il deficit. Posizione debitoria e riserve internazionali. Il debito con l’estero è molto elevato: a fine 2006 era pari al 91%del PIL. Per il 2007-08 è previsto in diminuzione intorno al 77-78%. Le riserve sono aumentate e a fine 2006ammontavano a 21,6 miliardi di euro. Tuttavia, in termini di mesi di importazione non superano i 3 mesi. Tasso di cambio. Il fiorino ungherese è ancorato all’euro dal 2001 con una banda oscillazione del ±15%. Lacrisi dei sub-prime USA ha avuto un discreto impatto sulla valuta portando ad un deprezzamento di circa il6% nei confronti dell’euro e del 9% nei confronti del dollaro. Sebbene ci sia stato un parziale recupero, siprevede che la valuta rimanga volatile nei prossimi mesi. Se il governo dovesse riuscire a ridurre il deficit fi-scale e la crescita dovesse migliorare è possibile che il fiorino torni ad apprezzarsi, nel 2007-08, intorno al va-lore di HUF 180-186: USD1. Il paese non è ancora entrato nello SME2.Mercato azionario. Il Budapest Stock Exchange Index da inizio anno è aumentato del 14,5%. Il mercato azio-nario ha risentito della crisi di questa estate: attualmente l’indice è tornato intorno ai valori pre-crisi. Tuttaviase ci dovessero essere nuove tensioni nei mercati, il marcato azionario ungherese potrebbe essere tra i più col-piti a causa della difficile situazione macroeconomica.

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Ungheria

Saldo delle transazioni correnti Crescita PIL e inflazione

Rischio bancario

RISCHIO: BASSO OUTLOOK: NEGATIVO

Struttura del sistema. Le riforme necessarie ad entrare nell’UE hanno coinvolto anche il sistema bancario cheoggi è competitivo ed efficiente. Molte banche straniere operano nel paese e contano per circa l’80% del ca-pitale bancario totale. Due tra le principali banche, FHB Land Credit e Mortgage Bank, sono parzialmentepossedute dallo stato e controllano, insieme, circa il 7,5% degli asset. Lo stato ha una golden share nella piùgrande banca nazionale l’OTP Bank. Performance. Il capital adequacy ratio rimane intorno all’11%; la profittabilità è alta ma potrebbe essere com-promessa dall’aumento dei costi del funding e dalla diminuzione dei margini di interesse. Il sistema non finan-ziario è in rapida crescita, specialmente i fondi pensione e di investimento. Ci sono alcuni elementi da teneresotto controllo: i) a causa della crescente competizione, le banche stanno finanziando attività sempre più ri-schiose; ii) l’esposizione non coperta dei prestiti ai consumatori in valuta estera sta continuando a crescere, au-mentando il rischio di credito; iii) per finanziare la crescita del credito, le banche fanno affidamento sui depo-siti interbancari in valuta straniera e sui titoli di debito, alcuni dei quali sono soggetti al rischio di liquidità.

Rischio operativo

RISCHIO: BASSO OUTLOOK: STABILE

Sistema legale. Il sistema legale è notevolmente migliorato negli ultimi anni ed ora la legislazione ed il siste-ma giuridico sono perfettamente armonizzati con quelli dell’UE. I diritti degli investitori internazionali go-dono di piena tutela. Atteggiamento nei confronti degli investitori esteri. L’atteggiamento verso gli investitori internazionali è posi-tivo ed è testimoniato dal largo afflusso di IDE negli ultimi anni. Non esistono particolari criticità in tal senso.Infrastrutture, sicurezza e calamità naturali. Il sistema infrastrutturale è soddisfacente. Non esistono parti-colari problemi per la sicurezza se si esclude la crescente attività di gruppi eversivi di estrema destra.

Indicatori di Business Climate RankDoing Business 2008 45° su 178Index of Economic Freedom 2007 44° su 157Corruption Perceptions Index 2007 39° su 181Accordi e ConvenzioniConvenzione di Washington In vigoreConvenzione di New York In vigoreAccordo sulla promozione e la reciproca protezione degli investimenti con l’Italia In vigore

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altro20%

prod. tessili 8%

prod. alimentari

4%prod. in

gomma e plastica

4%

autoveicoli 10%

prod. chimici e fibre

11%

elettronica ed elettrotecnica

11%

metallurgia e prod. in metallo

14%

meccanica strumentale

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1.500

2.000

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3.000

3.500

4.000

1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006

importazioni esportazioni saldi

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EUROPA EMERGENTE E CSI

Rapporti con le Istituzioni Finanziarie Internazionali

Fondo Monetario Internazionale. L’ultimo accordo con il FMI (Stand-by) è scaduto il febbraio 1998. Attual-mente le relazioni con l’istituzione si limitano alla consultazioni periodiche (Articolo IV)Banca Mondiale. Sono attivi 5 progetti della Banca Mondiale ma soltanto uno è finanziato da IBRD-IDAper un valore di 31,6 milioni di euro. I finanziamenti sono principalmente indirizzati verso il settore agrico-lo, la costruzione di infrastrutture e il settore energetico.Banca Europea per la Ricostruzione e per lo Sviluppo. Al primo gennaio 2007 risultano approvati dallaBERS 97 progetti per un ammontare complessivo di 1,85 miliardi di euro. Ciò ha permesso di generare unflusso addizionale per il finanziamento dei progetti di 6,1 miliardi di euro da altre fonti. Il 90% degli investi-menti è indirizzato nel settore privato.

Interscambio con l’Italia

Commercio. L’Italia è il quarto paese per interscambio dopo Germania, Austria e Russia. Nel 2006 il saldo com-merciale con l’Ungheria è diventato negativo per l’Italia (-132 milioni di euro rispetto ai 95 milioni nell’annoprecedente). Le esportazioni italiane sono cresciute del 10,5%. I prodotti maggiormente richiesti dal mercatobulgaro sono stati: la meccanica strumentale (18% del totale delle esportazioni), metallurgia e prodotti in me-tallo (14%) ed elettronica ed elettrotecnica (11%). Le importazioni sono cresciute del 18% grazie soprattuttoalla produzione di prodotti dell’elettronica ed elettrotecnica che costituisce circa un terzo dell’export bulgaroin Italia. SACE prevede che nel prossimo quinquennio (2007-2011) le esportazioni italiane in Ungheria cresce-ranno dell’8,8% medio annuo, in forte decelerazione rispetto al quinquennio precedente (15,6%). Investimenti diretti esteri. L’attività di investimento dall’estero è stata intensa in Ungheria a partire dagli an-ni ’90 grazie alle privatizzazioni e al basso costo del lavoro. La presenza italiana è limitata e riferita per la mag-gior parte a investimenti non recenti (Eni, Iveco, Pirelli, Merloni e Ferrero). In Ungheria sono presenti anchei gruppi Mapei e Benetton che di recente hanno annunciato consistenti piani di investimento nel paese.

Esportazioni italiane in Ungheria per settori Interscambio commerciale con l’Ungheria(2006, %) (1997-2006, mln €)

Garanzie SACE al 30 settembre 2007

L’esposizione complessiva è nulla.

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Uzbekistan

UZBEKISTAN

Low Medium High

Executive summary

RISCHIO: H2 OUTLOOK: STABILE

Rischio politico. Le elezioni del prossimo dicembre dovrebbero confermare nuovamente Karimov come pre-sidente. Esistono delle sanzioni dell’UE sull’esportazioni di armi.Rischio economico. L’economia è in forte crescita e il saldo di parte corrente in ampio surplus non solo gra-zie all’esportazioni di materie prime, ma anche di prodotti manifatturieri. L’elevata inflazione e la dipenden-za dalla performance economica di Russia e Kazakistan costituiscono le due principali vulnerabilità dell’econo-mia uzbeka. Rischio bancario e operativo. Il sistema bancario è ancora debole e poco sviluppato. Il contesto operativo èdifficile e poco attraente per gli investitori internazionali

Condizioni di assicurabilità SACE Categoria OCSE: 7/7Rischio sovrano: apertura Rischio bancario: aperturaRischio corporate: apertura

Principali indicatori economici2004 2005 2006s 2007p 2008p

PIL (variazione % reale) 7,7 7,0 7,2 7,7 7,5Inflazione media annua (%) 8,8 21,0 19,5 10,4 12,2Saldo Bilancio Pubblico/PIL (%) 0,6 1,3 0,4 -0,6 …Bilancia dei pagamenti• Esportazioni ($ mld) 4,3 4,7 5,8 6,7 7,7• Importazioni ($ mld) -3,1 -3,3 -3,8 -4,4 -5,2• Saldo bilancia commerciale ($ mld) 1.2 1,4 2,0 2,3 2,5• Saldo transazioni correnti ($ mld) 1,2 1,9 3,1 3,6 4,0• Saldo transazioni correnti/PIL (%) 10,2 14,3 19,5 19,6 18,7Debito estero totale ($ mld) 4,3 4,1 3,9 3,8 3,6Debito estero totale/PIL (%) 36,2 30,4 24,5 20,6 16,8Debt service ratio (%) 17,1 14,1 11,3 9,4 7,6Riserve valutarie lorde ($ mld) 2,1 2,9 4,6 6,1 7,9Riserve valutarie lorde (mesi import.) 6,6 8,5 12,0 13,8 15,4Cambio medio UZS/USD 1.020 1.115 1.219 1.263 1.310S: stime - P: previsioni - Fonte: FMI, Gennaio 2007

Rating Standard and Poor’s Moody’s Fitch SACE- - - CCC

– +L1 L2 L3 M1 M2 M3 H1 H2 H3

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EUROPA EMERGENTE E CSI

Rischio politico

RISCHIO: ALTO OUTLOOK: STABILE

Politica interna. Il presidente Islam Karimov ha pieno controllo sul paese mentre le opposizioni non hannopossibilità di incidere sulla vita politica del paese. Il suo mandato, in scadenza nel dicembre 2007, è già statoprorogato da due referendum, nel 1995 e nel 2002. Si prevede che il presidente ripresenti la sua candidaturaalle prossime elezioni, indette per il 23 dicembre, ed ottenga un nuova vittoria elettorale. Nonostantel’apparato statale abbia pieno controllo sulla società civile si sta assistendo ad un rafforzamento dei gruppi is-lamisti più radicali. Relazioni internazionali. Le relazioni con l’UE stanno lentamente migliorando dopo il brusco raffreddamen-to a seguito dei fatti di Andijan che ha comportato l’imposizione di sanzioni nei confronti del paese (in par-ticolare sull’esportazione di armi). A metà ottobre sono state sospese, per 6 mesi, le restrizioni individuali inmateria di viaggi (12 persone responsabili della repressione ad Adijan non potevano entrare o transitare neipaesi dell’UE). L’Uzbekistan ha rafforzato i rapporti commerciali e di cooperazione con Russia e Cina, soprat-tutto in campo militare e nell’estrazione/trasporto degli idrocarburi. Il paese è membro della Shanghai Coope-ration Organization.

Rischio economico

RISCHIO: MEDIO OUTLOOK: STABILE

Attività economica. L’Uzbekistan è un paese ricco di materie prime: idrocarburi, oro, rame e uranio. Nel 2006il tasso di crescita del PIL è stato pari al 7,2% rispetto all’anno precedente, sostenuto principalmente dalla do-manda estera e dai crescenti prezzi delle materie prime. Tuttavia il paese non solo ha accresciuto le esporta-zione in valore di oro (che costituiscono circa il 25% delle esportazioni totali) ed energia (14%) ma anchel’esportazioni di altri beni: come macchinari, prodotti petrolchimici e prodotti tessili. Per il biennio 2007-08si prevede che l’economia cresca ad un tasso del 7,5%. Bilancio pubblico e inflazione. Il saldo di bilancio pubblico nel 2006 ha registrato un piccolo surplus (0,4%del PIL), un risultato migliore del deficit del 3% del PIL messo a budget. Per il 2007 si prevede un deficit del-lo 0,6% del PIL a causa di una riduzione delle tasse per promuovere l’investimento privato. Tuttavia se si con-siderano anche le entrate accumulate nel Fondo per la Ricostruzione e lo Sviluppo (FRD), il saldo di bilan-cio diventa positivo (2,9% del PIL). Il rapido accumulo delle riserve e la conseguente espansione monetaria,combinata con il raddoppio in due anni dei salari e delle pensioni, ha notevolmente aumentato le pressioniinflazionistiche (circa il 20% nel 2005 e nel 2006). Nel 2007-08 si prevede un dimezzamento dell’inflazione.Bilancia dei pagamenti. L’ampio surplus di parte corrente nel 2006 (19,5% del PIL) ha beneficiato dell’anda-mento delle ragioni di scambio, della crescita delle esportazioni di beni non-commodity (+43%) e delle limita-zioni all’importazioni di beni di consumo. Inoltre, sebbene l’afflusso di investimento sia stato limitato, si èregistrato un largo afflusso di rimesse degli immigrati. Per il 2007-08 si prevede che tale situazione rimanga in-variata. Tuttavia, considerati gli stretti rapporti commerciali con Russia e Kazakistan, il paese rimane vulnera-bile al rallentamento di queste due economie.Posizione debitoria e riserve internazionali. Il debito con l’estero non costituisce fonte di preoccupazione:a fine 2006 era contenuto (3,9 miliardi di dollari pari a al 24% del PIL) e si prevede diminuisca nel biennio2007-08 sia in termini assoluti sia in termini percentuali. Le riserve sono cospicue: a fine 2006 ammontavanoa 4,6 miliardi di dollari pari a 12 mesi si importazione.Tasso di cambio. Nel paese esistono due tassi di cambio legali: uno per le transazioni commerciali ed uno per

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%Saldo delle transazioni correnti

Saldo delle transazioni correnti/PIL

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Uzbekistan

convertire la valuta al’interno del paese (exchange booth rate). Esiste anche un mercato nero che tuttavia appli-ca un tasso di cambio molto vicino all’exchange booth rate. Nella seconda metà del 2006 il sum è stato di fattoancorato al dollaro: la banca centrale, agendo sulle riserve, ha tenuto la valuta nazionale all’interno di unabanda di oscillazione di 200 bps. Il tasso di cambio effettivo reale è rimasto relativamente stabile, dopo il de-prezzamento avvenuto tra il 2001 e il 2003.

Saldo delle transazioni correnti Crescita PIL e inflazione

Rischio bancario

RISCHIO: ALTO OUTLOOK: STABILE

Struttura del sistema. Il sistema bancario include 29 banche, molte delle quali sono private. Tuttavia il gover-no possiede tre banche che controllano circa il 70% delle transazioni con l’estero e il 60% delle attività ban-carie totali. La proprietà delle banche da parte di un operatore straniero non può superare il 50%.L’indipendenza della banca centrale è limitata. Performance. Le autorità si stanno impegnando per rafforzare il sistema bancario che rimane poco sviluppa-to. Tuttavia alcuni criteri prudenziali sono rispettati (il capital adequacy ratio è al di sopra della soglia minima)e i non-perfoming loans stanno diminuendo (7% dei prestiti lordi totali nel 2006). Gli indicatori di solvibilitàsembrano solidi sebbene vi sia una significativa esposizione del sistema in valuta estera (circa il 65% delle pas-sività). Tuttavia la forza delle banche è conseguenza dei prestiti concessi con garanzia dello stato (circa il 50%del totale dei prestiti) che riduce notevolmente il rischio. La crescita del credito è ancora bassa ed il rapportotra credito e PIL continua a diminuire. La limitata di fiducia dei consumatori nelle banche frena la crescitadei depositi.

Rischio operativo

RISCHIO: ALTO OUTLOOK: STABILE

Sistema legale. Il sistema giudiziario è dipendente dal potere esecutivo e questo pone delle difficoltà quandole dispute commerciali hanno come controparte un’impresa pubblica. Il paese, tuttavia, ha ratificato sia laConvenzione di New York sia la Convenzione di Washington. L’apparato regolatorio è ambiguo e quindi va-riamente interpretabile.

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EUROPA EMERGENTE E CSI

Atteggiamento nei confronti degli investitori esteri. L’atteggiamento delle autorità è favorevole agli IDE an-che se l’interferenza dello stato nell’economia è notevole ed il settore privato è poco sviluppato. Vi sono an-che degli incentivi (esenzioni fiscali, libera importazione di beni capitale e la protezione contro l’esproprio)tuttavia l’ambiguità del quadro regolatorio e la limitata indipendenza delle corti limita fortemente l’afflussodi capitali. La proprietà straniera è, nella maggior parte dei casi limitata, e per questo l’investitore deve opera-re attraverso joint venture con partner uzbeko. Il sum è liberamente convertibile dal 2003 anche se esistono duetassi di cambio ufficiali. La burocrazia e la corruzione possono costituire un impedimento agli investitori stra-nieri. I dazi per l’importazione di beni sono i più alti della regione.Infrastrutture, sicurezza e calamità naturali. Il paese non è particolarmente attraente per gli investitori stra-nieri. Le infrastrutture per il trasporto e per la comunicazione sono povere ed obsolete. Il radicalismo islami-sta sta accrescendo la presa sulla popolazione. Il Dipartimento di Stato statunitense ha denunciato la presen-za di alcuni gruppi terroristici legati ad al-Qaeda.

Indicatori di Business Climate RankDoing Business 2008 138° su 178Index of Economic Freedom 2007 132° su 157Corruption Perceptions Index 2007 175° su 181Accordi e ConvenzioniConvenzione di Washington In vigoreConvenzione di New York In vigoreAccordo sulla promozione e la reciproca protezione degli investimenti con l’Italia In vigore

Rapporti con le Istituzioni Finanziarie Internazionali

Fondo Monetario Internazionale. L’ultimo accordo con il FMI è scaduto nel 1997. I rapporti con l’istituzionesi limitano alle consultazioni periodiche (Articolo IV).Banca Mondiale. Sono attivi 7 progetti per un valore di 266 milioni di dollari. Circa 200 milioni sono indi-rizzati verso il settore rurale e la gestione delle acque che costituiscono le due principali aree di intervento del-l’istituzione.Banca Asiatica di Sviluppo. I progetti dell’ADB ammontano a 975 milioni di dollari di cui: 245 milioni nelsettore agricolo e dell’estrazione; 400 milioni nel settore delle infrastrutture sociali; 190 nei trasporti e nellecomunicazioni; 70 milioni nel settore finanziario e governance.Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo. Al 1 giugno 2007, risultano attivi 48 progetti di investi-mento per un totale di 486 milioni di euro. Ciò ha generato un afflusso addizionale di capitale, fornito da en-tità private, di 789 milioni di euro. Il 57% degli investimenti è indirizzato nel settore privato.

Interscambio con l’Italia

Commercio. L’interscambio con l’Italia, che nel 2006 è stato di 133 milioni di euro, è aumentato del 25,5%rispetto al 2005. Il saldo commerciale con l’Uzbekistan è stato sfavorevole all’Italia, registrando un disavanzodi 68 milioni di euro, in forte peggioramento rispetto ai 4,9 milioni dell’anno precedente. Tale diminuzionesi giustifica con un raddoppio delle importazioni dall’Uzbekistan (100,7 milioni di euro rispetto ai 55 milioninel 2005): in particolare a causa dell’aumento delle importazioni di prodotti della metallurgia (+140% rispet-to all’anno precedente, esse hanno costituito circa l’80% dell’import totale). Allo stesso tempo si è assistito aduna contrazione delle esportazioni (32 milioni rispetto ai 50 milioni nel 2005) soprattutto causa del forte ca-lo della domanda di prodotti della meccanica strumentale (-61%) che comunque continuano a costituire ilprincipale bene esportato dall’Italia in Uzbekistan (30% delle esportazioni totali nel paese). Gli altri beni mag-

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meccanica strumetale

30%

elettronica ed elettrotecnica

17%

pelli e calzature 8%

mobili12%

abbigliamento16%

prod. chimici e fibre

4%

metallurgia e prod. in metallo

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prod. alimentari 2%

altro9%

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1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006

importazioni esportazioni saldi

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Uzbekistan

giormente richiesti sono: i prodotti dell’elettronica ed elettrotecnica (17%) e dell’abbigliamento (16%).

Esportazioni italiane in Uzbekistan per settori Interscambio commerciale con l’Uzbekistan(2006, %) (1997-2006, mln €)

Garanzie SACE al 30 settembre 2007

Le garanzie deliberate (capitale e interessi) da SACE in Uzbekistan sono pari a 14 milioni di euro. Le garan-zie perfezionate in quota capitale sono pari a 9,8 milioni di euro, già interamente erogati.