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Bilancio di missione Estratto in pillole relativo all’anno 2013 www.ospfe.it

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Bilancio di missione

Estratto in pillole relativo all’anno 2013

www.ospfe.it

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Premessa Che cos’è il bilancio di missione?

Il bilancio di missione è previsto dalla Legge Regionale n. 29 del 2004 ed è lo strumento che

illustra come l’Azienda ha svolto la propria azione istituzionale.

Attraverso di esso si rende conto dei risultati raggiunti rispetto agli obiettivi assegnati dalla

Regione e dalla Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria.

E’ un documento annuale, logicamente e funzionalmente coordinato con il bilancio d’esercizio

economico finanziario, del quale costituisce il completamento in chiave di informativa istituzionale.

Perché una versione semplificata?

La nostra Azienda assembla il bilancio di missione dal 2006 con tutte le informazioni richieste dalle

linee guida regionali interfacciandosi con i numerosi interlocutori coinvolti a livello aziendale e lo

rende accessibile a tutti tramite il proprio sito internet www.ospfe.it.

Esso è per sua natura corposo in termini di numero di pagine e complesso nei suoi contenuti, a

volte non del tutto chiari ai non addetti ai lavori.

Per agevolare una maggiore comprensibilità, l’Azienda ha realizzato questa versione semplificata,

sia nella forma che nei paragrafi scelti, che rimandano a relativi capitoli per l’approfondimento

all’interno della sua forma originale.

novembre 2014

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Indice

1.0 - Il contesto di riferimento…………………………………………………………….pag. 4

1.1 - Attività del Sant’Anna in cifre… … … … … … … … … … … … … … … … … … … … pag. 4

1.2 - Quadro economico… … … … … … … … … … … … … … … … … … … … … … … ..pag. 4

1.3 - Attività di ricovero… … … … … … … … … … … … … … … … … … … … … … … …pag. 5

1.4 - Acquisti di Beni e Servizi… … … … … … … … … … … … … … … … … … … … … ..pag. 6

2.0 - Eccellenza clinica…………………………………………………………………….pag. 7

2.1 - Attuazione del modello Hub & Spoke……………………………………………………… ...pag. 7

2.2 - Neuroriabilitazione delle cerebrolesioni acquisite (GRACER)………………………….. …pag. 8

2.3 - Neuroscienze…………………………………………………………………………………….pag. 8

2.4 - Genetica Medica………………………………………………………………………………...pag. 9

2.5 - Registro IMER (Indagine sulle malformazioni congenite in Emilia-Romagna)………….. pag. 9

2.6 - Terapia intensiva neonatale (TIN) e del primo anno di vita……………………………..….pag. 9

3.0 - Tempi di attesa……………………………………………………………….… .…pag. 10

3.1 - Tempi di attesa specialistica ambulatoriale…………………………….…………….…..….pag. 10

3.2 - Tempi di attesa pre-ricovero…………………………………………………………….…….pag. 10

4.0 - Didattica e Ricerca……………………………………………..………………….…pag. 13

4.1 - Attività e integrazione………………………………………………………………………...…...pag. 13

4.2 - Capacità di attrazione di risorse finanziarie……………………………… ……….……….pag. 13

4.3 - Finanziamenti…………………………………….……………………….……………..………..pag. 14

5.0 - Scelte per l’interesse della comunità……………………………………….…… .pag. 15 5.1 - Accoglienza informativa e supporto all’utenza…………………………….….………………pag. 15

5.2 - Gruppi di lavoro misti per progettare il miglioramento dell’accessibilità e

dell’ospitalità………………………………………………………………………………………………...pag. 15

5.3 - Analisi dei reclami e azioni di miglioramento…………………………….………………….. pag. 16

6.0 - Il personale dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Ferrara………………….pag. 17 6.1 - Piano Aziendale di formazione……………………………………………………...……..…….pag. 17

6.2 - Qualità della comunicazione nella relazione di cura………...………..……………………….pag. 18

6.3 - 3 bollini rosa: il S. Anna a misura di donna…………………………………………………….pag. 19

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1.0 - Il contesto di riferimento

1.1 Attività del Sant’Anna in cifre

(approfondimenti nel capitolo 3)

Nel corso del 2013 è progressivamente migliorata l’ottimizzazione dell’utilizzo dei posti letto.

L’evidenza del miglioramento di questo livello di efficienza organizzativa è data dalla progressiva

riduzione dell’indice di Turnover cioè il tempo che intercorre tra una dimissione e l’occupazione

successiva dello stesso letto.

Nella provincia di Ferrara il numero di posti letto per 1000 abitanti si è ridotto notevolmente nel

triennio 2011-2013, passando dal 5,02 per mille al 4,19 per mille. La riduzione dei posti letto è da

attribuirsi principalmente alle strategie organizzative finalizzate all’allineamento della dotazione ferrarese

all’obiettivo nazionale e regionale posto dalla Legge sulla “Spending Review” (3,7 posti letto per mille

abitanti).

I processi riorganizzativi sono stati introdotti attraverso lo sviluppo delle reti cliniche cioè linee

strategiche di intesa, integrazione e condivisione con l’Azienda USL di Ferrara nella gestione delle

patologie.

Posti letto Sant’Anna

2012

2013

Posti letto al 31.12* 704 711 Percentuale di Posti letto del S.Anna rispetto alla dotazione provinciale

complessiva

43.46%

47.33%

Indice di Turnover * 2,3 1,3

*Il numero di posti letto fino alla fase del trasloco (iniziato a maggio 2012) era sensibilmente superiore (860 posti letto al 31.12.2011)

1.2 Quadro economico

(approfondimenti nel capitolo 2)

Anche nell’anno 2013 è stato rispettato l’obiettivo regionale del pareggio di bilancio con un

risultato complessivo che si assesta su un utile di Euro 3.486.

Il risultato di cui sopra è stato influenzato positivamente dai proventi straordinari, costituiti

principalmente da sopravvenienze attive (maggiori ricavi e minori costi relativi ad anni precedenti) e

offerte e donazioni, a fronte del peggioramento della gestione caratteristica (che rappresenta l’area dei

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ricavi e dei costi attinenti l’attività tipica aziendale) sia per la diminuzione dei ricavi, in particolare quelli da

finanziamento regionale, sia per l’aumento dei costi connessi allo sviluppo delle attività del nuovo

Ospedale di Cona.

1.3 Attività di ricovero e ambulatoriale

(approfondimenti nel capitolo 3)

Il miglioramento continuo dei criteri di scelta del percorso organizzativo più opportuno per il

paziente, ha favorito anche per il 2013 l’utilizzazione dei percorsi Ambulatoriali in alternativa al ricovero in

Day Hospital. La conseguente diminuzione delle dimissioni da ricovero in DH è però, come detto prima,

associata ad un aumento dell’efficienza che assume ancora più valore poiché unita ad un tendenziale

incremento della complessità della casistica trattata a regime di ricovero ordinario.

Numero di dimessi in regime ordinario e day-hospital

Regime Ordinario Day-Hospital Totale Totale

dimessi di cui in libera professione

Totale dimessi

di cui in libera professione

Totale dimessi

di cui in libera professione

2013 23.839 86 9.048 31 32.887 117 2012 23.728 91 9.273 1 33.001 92

Fonte: Banca dati Assistenza Specialistica Ambulatoriale

La produzione dell’Azienda sul versante dei ricoveri per il 2013 è caratterizzata da un aumento dei

ricoveri ordinari (e dei relativi importi) e da una diminuzione dei ricoveri in Day Hospital (DH), quest’ultima

legata all’utilizzo di percorsi Ambulatoriali semplificati rispetto al ricovero come sopra evidenziato.

L’Azienda ha aumentato i ricoveri di importo medio alto (indice di alta complessità), tra i quali si

concentrano discipline come la Riabilitazione, la Cardiologia, l’Onco-Ematologia, la Neurochirurgia e la

Terapia Intensiva Neonatale.

Si è ulteriormente sviluppata l’attività di Osservazione Breve Intensiva che evita il ricovero vero e

proprio e consiste nel tenere sotto controllo il paziente pervenuto in Pronto Soccorso e garantisce di

effettuare in breve tempo gli accertamenti necessari al termine dei quali il malato potrà fare ritorno al

proprio domicilio o completare il percorso assistenziale in una unità operativa ospedaliera.

L’azienda ha contribuito alla riduzione del tasso di ospedalizzazione provinciale (cioè il numero di

ricoveri ogni 1000 abitanti), che alla fine del 2013 ha presentato un valore praticamente in linea con la

media regionale.

Infine, sul versante della Specialistica Ambulatoriale provinciale sia i valori che i volumi di attività

descrivono un sostanziale buon andamento dell’attività erogata rispetto al 2012. Un processo di

riallocazione di una quota significativa di attività di Laboratorio verso l’Azienda USL di Ferrara,

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inquadrabile come uno dei perfezionamenti organizzativi del Laboratorio Unico Provinciale, ha

determinato una solo apparente flessione dell’attività.

Prestazioni sanitarie

Prestazioni sanitarie

2012

2013

Accessi in pronto soccorso 75.078 78.025

Prestazioni sanitarie

2012

2013

Diagnostica 150.708 162.175 Laboratorio 3.491.002 2.408.763

Riabilitazione 40.663 39.616 Terapeutiche 98.471 95.558

Visite 272.261 256.961 Prestazioni ambulatoriali totali 4.053.105 2.963.073

1.4 Acquisti di Beni e Servizi

(approfondimenti nel capitolo 2)

I costi sostenuti dall’Azienda per l’acquisto di beni e servizi da imprese produttive con sede nella

provincia di Ferrara, ammontano per il 2013 ad Euro 9.473.145,50, mentre quelli per acquisto di beni e

servizi da imprese produttive con sede legale nella regione (escluso Ferrara) ad Euro 48.937.413,47.

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2.0 - Eccellenza clinica

(approfondimenti nel capitolo 3)

2.1 Attuazione del modello Hub & Spoke

Le strategie aziendali e le azioni 2013 hanno mantenuto il modello organizzativo hub & spoke che

letteralmente significa “mozzo e raggi“ e prevede la concentrazione della casistica più complessa, o che

necessita di più complessi sistemi produttivi, in un numero limitato di centri (HUB) di eccellenza.

Le funzioni che ricadono sotto la responsabilità dell’Azienda sono:

o malattie rare e centro di riferimento regionale per la patologia talassemica e delle

emoglobinopatie

o neuroscienze (neurologia e neurochirurgia);

o riabilitazione dei pazienti con gravi cerebro lesioni (associata alla gestione di un registro

regionale sul fenomeno);

o terapia intensiva neonatale;

o genetica medica, con particolare riguardo alla genetica molecolare e alla citogenetica;

o emodinamica (in collaborazione con la Azienda USL di Ferrara), come riferimento

provinciale.

Tra le discipline sopra riportate, la Genetica Medica è l’unica che eroga attività solo di tipo

ambulatoriale e non prevede il ricovero. Per le restanti discipline, la percentuale dei letti con funzione

HUB dell’Azienda è relativamente aumentata.

Le funzioni HUB contribuiscono in larga misura a favorire il potere di attrazione dell’Azienda, sia

verso la popolazione ferrarese, sia verso la popolazione residente in altre provincie. Negli ultimi due anni,

si è ridotta sensibilmente la “fuga” verso Aziende di altre provincie/regioni da parte dell’utenza ferrarese,

per le discipline HUB. A questo fenomeno si è associata una lieve diminuzione della quota di utenza

proveniente da fuori regione.

Posti letto e ricoveri nelle funzioni Hub (valori in %)

2009 2010 2011 2012 2013

Letti hub ASA 12,80 12,80 12,80 14,77 14,63

Ricoveri RER 14,67 14,32 13,40 13,45 13,02

Ricoveri extra RER 19,87 19,80 19,82 20,14 17,75

Totale mobilità 34,54 34,12 33,22 33,59 30,77

Asa: Arcispedale Sant’Anna Ricoveri RER: ricoveri di persone residenti in Emilia Romagna al di fuori della provincia di Ferrara

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Ricoveri extrarer: ricoveri di persone residenti in altre regioni.

Ci si sofferma nel seguito sulle risposte che l’Azienda Ospedaliera fornisce per far fronte ai bisogni

di salute della popolazione provinciale e/o regionale, per la complessità organizzativa richiesta anche in

relazione alle professionalità altamente qualificate presenti in Azienda e a bassa diffusione. Ci si riferisce,

cioè, alle funzioni svolte dai centri di riferimento della rete regionale hub e spoke che la programmazione

regionale ha attribuito all’Azienda in considerazione dell’esperienza e della competenza maturata nel

corso degli anni, in risposta ad un bisogno che supera i confini provinciali e, in alcuni casi, regionali.

2.2 --- Neuroriabilitazione delle cerebrolesioni acquisite

(GRACER)

(approfondimenti nel capitolo 1)

L’Azienda Ospedaliera è l’unico centro regionale HUB per la riabilitazione delle gravi

cerebrolesioni acquisite (GCA).

L’Unità Gravi Cerebrolesioni dell’Azienda coordina la rete assistenziale regionale, composta da

strutture riabilitative ospedaliere che hanno il compito di realizzare progetti riabilitativi intensivi, di diverso

grado di complessità, e da strutture riabilitative territoriali che hanno il compito di rispondere alle

necessità del paziente con GCA e della sua famiglia dopo il reinserimento in ambiente extra-ospedaliero

e a conclusione del periodo di riabilitazione intensiva.

Lo sviluppo e la gestione clinica della rete GRACER è affidata ad un gruppo di coordinamento

regionale presieduto dal Centro Hub dell’Azienda ed è raccordata con il sistema regionale di assistenza

ai traumi, con la rete dell’assistenza distrettuale territoriale e con la rete dei servizi sociali.

Con la disciplina di neuroriabilitazione nel 2013 sono stati ricoverati 363 pazienti provenienti da

altre Province/Regioni. Ha inoltre soddisfatto la quasi totalità della domanda della Provincia di Ferrara. Il

saldo economico a livello provinciale è stato pari a 4,8 milioni di euro.

2.3 --- Neuroscienze e Radiologia Interventistica

Afferiscono alle neuroscienze la neurochirurgia, la neuroradiologia, la neurologia.

L’Arcispedale S. Anna è uno dei 5 centri HUB regionali di neurochirurgia (assieme all’Azienda

Ospedaliera Universitaria di Parma e di Modena, Azienda Usl di Bologna, Azienda Usl di Cesena).

Nel 2012 l’attività di ricovero delle Unità Operativa di neurologia e neurochirurgia ha comportato,

sul bilancio provinciale, un saldo positivo di mobilità di circa 214.000 euro. Ha contribuito allo sviluppo

dell’attività anche la componente radiologica interventistica.

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2.4 --- Genetica

Il Centro di Ferrara è unico HUB della Regione Emilia Romagna per la genetica medica.

E’ inoltre, assieme alle Aziende Ospedaliero Universitarie di Bologna, Modena e Parma, hub

regionale per la genetica molecolare ed è centro spoke per la citogenetica.

L’attività diagnostica, si mantiene a livelli significativamente elevati anche nel 2013 (circa 3,2

milioni di euro).

2.5 - Il registro IMER

L’Azienda svolge la funzione di coordinamento del Registro delle Malformazioni congenite

dell’Emilia-Romagna (Registro IMER). Dall’analisi IMER emerge che la patologia cromosomica

rappresenta il 17,1% (131/765) della casistica totale. E’ rilevante l’impatto della diagnostica prenatale

collegata ad un’età materna avanzata in continuo aumento (fonte CedAP: 29,7% delle madri pari o

superiori a 35 anni).In questo contesto i Registri delle Malformazioni Congenite (RMC) rappresentano un

utile strumento per la valutazione, la sorveglianza e la prevenzione del fenomeno e la programmazione

degli interventi.

Essi permettono di integrare i dati rilevati sul territorio di competenza con altri sistemi di

registrazione delle malattie congenite, dando vita a network nazionali ed internazionali che, attraverso la

condivisione delle banche dati, permettono di effettuare studi sulla diffusione delle malattie nella

popolazione su larga scala.

2.6 - Terapia intensiva neonatale (TIN) e del primo anno di vita

La TIN dell’Ospedale S. Anna è uno dei 7 centri HUB della Regione (Azienda Ospedaliera

Universitaria di Parma, di Modena e di Bologna, Azienda Ospedaliera di Reggio Emilia, Ospedale degli

Infermi dell’AUSL di Rimini e Ospedale Bufalini dell’Azienda Usl di Cesena).

L’Unità Operativa serve il bacino d’utenza provinciale e collabora alla copertura della domanda

delle Province e delle Regioni limitrofe.

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3.0 - Tempi di attesa

(approfondimenti nel capitolo 3)

3.1 - Tempi di attesa specialistica ambulatoriale

Nel 2013 l’Azienda ospedaliera e l’Azienda USL hanno lavorato insieme per realizzare il Piano di

Produzione relativo alle prestazioni specialistiche ambulatoriali. Tale piano consiste nel modulare l’offerta

sulla base del fabbisogno della popolazione di riferimento e della valutazione dell’appropriatezza di

prescrizione e di erogazione, focalizzando l’attenzione sulle prestazioni oggetto di monitoraggio

regionale.

Tempi di attesa prestazioni ambulatoriali: confronto 2012-2013

(regime di erogazione con ricetta del Servizio Sanitario Nazionale, modalità di accesso ordinario programmabile)

Tipo di prestazione

AnnoTotale

erogato

Prestazioni con

attesa > 0 gg

1-30 gg

(v.%)

1-45 gg

(v.%)

1-60 gg

(v.%)

1-75 gg

(v.%)

1-90 gg

(v.%)

oltre 90 gg(v.%)

2012 153.368 97.785 29,79 40,39 46,24 55,07 61,51 38,49 Visite

2013 148.553 95.198 28,3 37,25 42,61 49,83 56,56 43,44

2012 88.148 9.649 71,53 78,04 81,37 83,42 85 15 Prestazioni Terapeutiche

2013 86.283 11.542 76,95 82,43 84,62 86,01 87,38 12,62

2012 37.820 9.328 20,78 35,92 41,23 43,52 45,13 54,87 Riabilitazione

2013 36.941 11.167 21,89 32,15 37,44 41,89 48,82 51,18

2012 1.429.661 455.471 91,46 94,22 95,12 95,62 95,92 4,08 Laboratorio

2013 1.292.573 902.225 94,43 96,4 97,46 97,75 98,02 1,98

2012 112.733 80.792 39,35 48,74 54,74 59,91 64,77 35,23 Diagnostica

2013 119.648 91.443 39,68 50,08 56,55 62,75 67,26 32,74

3.2 - Tempi di attesa pre-ricovero

Secondo la normativa regionale, per le prestazioni relative al trattamento di patologie oncologiche

il tempo massimo di attesa non deve superare i 30 giorni, mentre per tutte le altre prestazioni il tempo

massimo di attesa, espresso attraverso la classe di priorità, deve essere garantito per il 90% dei pazienti.

L’attesa dell’intervento per tumore del polmone mostra un andamento positivo: l’implementazione a pieno

regime del Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale (PDTA) per questa patologia, ha comportato

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una corretta presa in carico dei pazienti e una migliore gestione del tempo di attesa. Va aggiunto inoltre

che la casistica complessiva comprende anche una quota di casi programmati, il cui intervento è

registrato correttamente, ma con codici specifici (necessari per l’immissione di una determinata diagnosi

nel flusso informativo) non rientranti tra quelli scelti per il monitoraggio stesso, poiché legati a situazioni

cliniche particolari.

Per quanto riguarda il tumore della prostata e della mammella, per i quali i dati relativi alle

prestazioni in regime ordinario e diurno, a carico del Servizio Sanitario Nazionale1, mostrerebbero un

tempo di attesa superiore a 30 giorni, un’analisi approfondita ha mostrato gli elementi utili per una lettura

complessiva dei dati stessi. In particolare in numerosi casi l’intervento è stato posticipato per la decisione

clinica di sottoporre la paziente prima a trattamento chemioterapico, che ha indotto un “apparente”

aumento del tempo di attesa rilevato.

E’ inoltre stato definito il PDTA anche per il tumore della mammella: questo si rifletterà in modo

positivo e vantaggioso, favorendo comunque la riduzione del tempo di attesa per questa patologia

soprattutto nel corso del 2014.

1 Oggetto di monitoraggio ai sensi della Deliberazione della Giunta Regionale (DGR) n° 925 del 2011

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Tempi di attesa pre-ricovero: percentuale di casi ricoverati entro i tempi massimi per patologia/intervento oggetto di monitoraggio secondo l’accordo Stato-Regioni

Tempi di attesa (valori percentuali)

Anno Totale ricove

ri

Totale ricoveri

con attesa

maggiore di 0 giorni

Attesa media

na

0 giorni

da 1 a 30 giorni

da 1 a 60 giorni

da 1 a 90 giorni

da 1 a 120 giorni

da 1 a 180 giorni

maggiori di 180 giorni

2012 885 358 2 59,5 99,4 99,7 100 100 100 0 Chemio-terapia (day

hospital) 2013 887 319 1 64 99,4 99,7 100 100 100 0

2012 55 33 33 40 48,5 84,8 97 100 100 0 Intervento chirurgico polmone* 2013 50 36 19 28 77,8 97,2 100 100 100 0

2012 18 18 27,5 0 55,6 83,3 94,4 100 100 0 Intervento chirurgico

tumore utero* 2013 20 18 27 10 55,6 94,4 100 100 100 0

2012 117 94 17 19,7 68,1 86,2 91,5 96,8 100 0 Intervento chirurgico

tumore colon* 2013 215 172 20 20 69,8 91,9 95,3 96,5 100 0

2012 31 30 32,5 3,2 43,3 76,7 90 100 100 0 Intervento chirurgico

tumore prostata*

2013 29 28 36 3,4 28,6 89,3 96,4 100 100 0

2012 72 67 27 6,9 55,2 79,1 85,1 97 98,5 1,5

Area oncologica

Intervento chirurgico

tumore mammella –

mastectomia* 2013 83 77 48 7,2 26 62,3 88,3 94,8 97,4 2,6

2012 124 117 16 5,6 66,7 83,8 92,3 95,7 98,3 1,7 Endoarte-riectomia carotidea* 2013 122 112 20 8,2 60,7 88,4 95,5 97,3 98,2 1,8

2012 139 125 7 10,1 93,6 96,8 98,4 100 100 0

Area cardio-

vascolare Angioplastica

PTCA* 2013 171 156 7 8,8 92,9 98,1 98,7 100 100 0

2012 197 197 95 0 12,7 29,4 47,7 65 85,8 14,2 Tonsillectomia*

2013 245 243 133 0,8 16,9 30 39,5 45,7 73,7 26,3

2012 41 41 43 0 31,7 68,3 80,5 92,7 97,6 2,4

Non onco-logiche in ordinario

Intervento protesi d’anca* 2013 33 30 54 9,1 40 53,3 70 73,3 83,3 16,7

2012 127 127 109 0 8,7 19,7 39,4 52,8 72,4 27,6 Riparazione ernia

inguinale (day hospital)

2013 148 144 91 2,7 19,4 39,6 50 56,3 75,7 24,3

2012 9 9 54 0 22,2 77,8 100 100 100 0 Emorroidectomia (day hospital) 2013 9 9 28 0 55,6 66,7 66,7 66,7 77,8 22,2

2012 70 51 7 27,1 78,4 94,1 98 100 100 0

Non onco-logiche in

day hospital

Biopsia percutanea del fegato

(day hospital) 2013 77 61 7 20,8 91,8 93,4 96,7 98,4 100 0

(*in regime ordinario) Fonte Banca Dati SDO Regione Emilia-Romagna

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4.0 - Didattica e Ricerca

(approfondimenti nel capitolo 6 )

4.1 - Attività e integrazione

18 corsi di laurea 33 scuole di specializzazione con Struttura sede in Azienda 4 master 4 corsi di dottorato

La didattica e la ricerca costituiscono uno degli ambiti in cui i processi di integrazione possono

raggiungere massima enfasi, poiché direttamente ispirati agli obiettivi dell’Ospedale, allo sviluppo

dell’eccellenza, al potere di attrazione verso l’utenza extra-provinciale. In particolare è caratterizzato da:

o sviluppo dell’attività didattica per le Professioni Sanitarie;

o svolgimento dell’attività didattica per gli iscritti alle Scuole di Specializzazione;

o attività didattica svolta dai professionisti ospedalieri nell’ambito delle Scuole di

Specializzazione, delle Professioni Sanitarie e dei Corsi di Laurea;

o attività di affiancamento, tutoraggio, guida di tirocinio svolta nel nuovo ospedale per le

Scuole di Specializzazione, Corsi di Laurea, Laboratorio;

o attività di guida di tirocinio per servizi non solo di tipo sanitario ma anche tecnico-

amministrativo.

Nell’anno 2013 il personale dell’Università di Ferrara che ha svolto attività assistenziale o con

ricaduta assistenziale presso l’Azienda Ospedaliera è composto di: 21 Professori Ordinari, 27 Professori

Associati, 49 Ricercatori e 43 tra Tecnici e Amministrativi.

Nel corso del 2013 hanno operato in azienda in totale 122 Assegnisti di ricerca, 64 con docente di

riferimento convenzionato dei quali 25 svolgono anche attività assistenziale presso l’azienda e 33

Assegnisti con docente di riferimento non convenzionato.

4.2 - Capacità di attrazione di risorse finanziarie

L’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Ferrara è stata catalizzatore di alcuni progetti di ricerca

relativi al bando regionale “Giovani Ricercatori Alessandro Liberati” che nell’anno di pertinenza hanno

ricevuto un finanziamento complessivo pari a € 504.700, e di un progetto clinico relativo alle patologie

oncologiche finanziato dall’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) per un importo di € 458.000.

L’Azienda ha partecipato al bando per la ricerca finalizzata2 con molteplici progetti, fra i quali sono

stati finanziati 2 progetti di ricerca finalizzata per un importo complessivo pari a € 502.900.

2 Ex articolo 12 Decreto Legislativo 502/92

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Complessivamente, nel solo anno 2013 i progetti afferenti ai bandi regionali Programma Regione

Università hanno prodotto un finanziamento complessivo pari a € 3.400.000, superando ogni altra fonte

di finanziamento per la ricerca di questa azienda.

Per quanto attiene al bando ministeriale “Ricerca Finalizzata 2011-12” l’Azienda Ospedaliero

Universitaria è stata coinvolta per un totale di 20 progetti, specificamente in 3 come centro coordinatore

ed in 17 come centro collaboratore, per un budget complessivo disponibile di € 2.100.000.

Per quanto concerne lo specifico campo delle sperimentazioni sponsorizzate da privati, emerge

dal sistema informativo aziendale che i fondi incassati per sperimentazioni sono pari a € 727.804.

4.3 --- Finanziamenti

La tavola seguente evidenzia i finanziamenti del 2013 classificati per tipologia e allocazione:

Finanziamenti e fondi in riferimento all’attività di ricerca

Finanziatori Importo

Enti pubblici nazionali € 3.234.039,78

Enti pubblici internazionali € 1.058.754,51

Privati non profit (es. fondazioni, associazioni)

€ 1.025.263,41

Privati profit (aziende farmaceutiche e biomedicali)

€ 740.151,35

Fonte: Università degli studi di Ferrara

La tabella mostra le Risorse finanziarie ottenute per attività di ricerca dai dipartimenti medici: di

Morfologia, chirurgia e medicina sperimentale, Scienze biomediche e chirurgico specialistiche, Scienze

mediche. Il dato si riferisce agli importi complessivi (dato di cassa) ricevuti dai dipartimenti di afferenza

dei docenti nel corso dell’anno 2013.

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5.0 - Scelte per l’interesse della comunità 5.1 - Accoglienza informativa e supporto all’utenza

(approfondimenti nel capitolo 5)

Il personale Media Group garantisce il servizio di informazione al cittadino presso le Reception 1 e

2 dell’Area Accoglienza dell’ospedale con almeno un operatore per turno. Il Centralino garantisce

informazioni e contatti con orario h 24 da lunedì a domenica.

Il personale aziendale garantisce il servizio di informazioni all’utenza presso il Punto Informativo

che si trova all’Ingresso n. 2 – Ambulatori (zona 1F0 con orario dal lunedì al venerdì dalle 7.00 alle 14.12

e dalle 11.00 alle 18.12; il sabato dalle 7.00 alle 13.00).

Presso le Reception 1 e 2 e il Punto informativo (zona 1F0), il personale fornisce agli utenti con

difficoltà di deambulazione una seggetta per raggiungere gli Ambulatori, ritirando un documento d’identità

che viene riconsegnato al momento della restituzione della seggetta.

Nel periodo luglio-dicembre 2013 il Punto Informativo (zona 1F0) ha gestito e soddisfatto 1.520

richieste di seggette, che nel corso del 2013 risultano in totale 2.490. Presso le Reception 1 e 2 nel

periodo luglio-dicembre 2013 si registrano 2.382 richieste, che per l’intero 2013 ammontano a 4.732.

5.2 - Sperimentazione di Gruppi di lavoro misti per progettare

il miglioramento della accessibilità e dell’ospitalità

(approfondimenti nel capitolo 5 )

In luglio 2013 il Comitato Consultivo Misto (CCM) ha istituito 3 gruppi di lavoro costituiti da

referenti delle associazioni di volontariato, architetti del servizio tecnico, referenti dell’Area

Comunicazione e tecnici del CAAD (Centro dell’Adattamento dell’Ambiente Domestico) e del Criba

(Centro Regionale per l’Informazione e il Benessere Ambientale) per migliorare l’accessibilità

dell’ospedale di Cona.

I gruppi sono suddivisi per i seguenti temi:

1. Orientamento e segnaletica interna – Percorsi di accesso alla struttura dedicati agli ipo-

vedenti e non vedenti;

2. Viabilità esterna;

3. Servizi igienici e ambulatori.

In particolare il gruppo 3 ha sperimentato un metodo di lavoro definito “partecipato” cioè misto tra

dipendenti aziendali e utenti esterni. L’obiettivo raggiunto dal gruppo è stato quello di condividere le

problematiche, svolgere sopralluoghi di verifica dei locali e delle situazioni emerse come critiche, valutare

la fattibilità degli interventi in funzione delle tipologia di costruzione dei bagni, elaborare le proposte di

miglioramento e concordare le soluzioni individuate insieme ai coordinatori dei reparti.

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Il percorso ha portato all’elaborazione del documento contenente le azioni correttive, già testate in

alcuni reparti e ambulatori, che costituisce la sintesi degli interventi tecnici imprescindibili per rendere gli

ambienti dell’ospedale, che presentano barriere architettoniche, sicuri e rispettosi per le persone.

Il progetto che pone le basi nel riconoscimento dell’importanza del confronto e dello scambio tra le

varie figure coinvolte ha sottolineato come per apportare i cambiamenti necessari è fondamentale

facilitare da parte degli operatori una nuova cultura basata sulla informazione, condivisione della

conoscenza e soprattutto sulla consapevolezza.

5.3 - Analisi dei reclami e azioni di miglioramento

(approfondimenti nel capitolo 5 )

Durante il 2012 il Comitato Consultivo Misto (CCM) ha collaborato con l’Ufficio Relazioni con il

Pubblico (URP) per l’analisi dei reclami presentati dalle persone.

L’esperienza ha condotto alla proposta di interventi che sottolineano il valore di portare

all’attenzione di chi fa le scelte per la comunità i veri bisogni di chi usufruisce dell’ospedale all’interno

della logica del miglioramento continuo dei servizi e nella consapevolezza dell’importanza dell’ascolto dei

cittadini.

Nella tabella sono riportati i numeri specifici dei reclami suddivisi secondo la classificazione

regionale relativi al 2012 e 2013. Alla luce del confronto e della proficua collaborazione il Comitato

Consultivo Misto ha proposto le azioni di miglioramento realizzate tra il 2013 e il 2014.

Reclami pervenuti all’Ufficio Relazioni con il Pubblico

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76

23

143

249

97

17

52

96

3719

74

12 16

142

101

46

16

84

146 149

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90

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anno 2012

anno 2013

6.0 - Il personale dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Ferrara

Tipologia 2012 2013

Personale del servizio sanitario nazionale

2488

2475

Personale universitario 142 139

Altro personale (con incarichi libero-professionale, assegnisti, borsisti)

97

90

6.1 - Piano Aziendale di formazione

(approfondimenti nel capitolo 4 )

Il Piano Aziendale di formazione rappresenta la sintesi dei diversi dossier e, nell’anno 2013, ha

previsto tre linee strategiche distinte:

1. Percorsi formativi a valenza “di sistema”;

2. Eventi formativi di carattere Tecnico-Professionale;

3. Percorsi FAD (Formazione A Distanza) e sostegno all’auto-apprendimento.

Il primo livello ha riguardato la formazione come risposta a criticità emergenti espresse dalle

Direzioni, tenuto conto dei processi di cambiamento, i cui principali livelli di impatto sono così

sintetizzabili:

o supporto alla nuova riorganizzazione dei processi correlata al trasloco nel nuovo

ospedale (integrazione tra unità di degenza e servizi);

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o politiche sanitarie locali (Regione Emilia Romagna) particolarmente dinamiche con un

elevato tasso di innovazione e sperimentazione, soprattutto a livello organizzativo e

procedurale.

Nel secondo livello ogni Dipartimento ha identificato le proprie proposte formative dall’analisi del

fabbisogno delle singole articolazioni organizzative (Unità Operative, Servizi, ecc.) e, in base alle

esigenze delle diverse qualifiche professionali presenti nell’organico, specifiche e collegate alle criticità

emergenti nelle fasi immediatamente precedenti e successive al trasloco, hanno costituito le aree

tematiche di formazione.

Il terzo livello è rappresentato dall’autoformazione, caratterizzata in innumerevoli attività

intellettuali non riconducibili alla formazione tradizionale. La modalità prevalente di autoformazione per le

professioni sanitarie è caratterizzata dalla lettura e valutazione critica di letteratura scientifica disponibile

sulla biblioteca digitale aziendale e sulle fonti ad accesso libero su internet.

A tal fine sono state attuate numerose azioni finalizzate sia a facilitare il reperimento di letteratura

scientifica attraverso il sito della biblioteca Aziendale e Universitaria in integrazione con percorsi di

formazione FAD elaborati in azienda e pertanto con alto livello di contestualizzazione.

6.2 - Qualità della comunicazione nella relazione di

cura

(approfondimenti nel capitolo 3 )

Health Literacy: un modello aziendale per migliorare

la comunicazione scritta, nella relazione tra le persone e attraverso il web

All’interno del settore sanitario l’espressione “Health Literacy” sta ad indicare “la capacità che

hanno le persone di ottenere, elaborare e comprendere informazioni sanitarie di base necessarie per

prendere decisioni appropriate”.

I temi della Health Literacy (HL), della comunicazione e dell’informazione sulla salute, dell’analisi e

del miglioramento dei materiali informativi sono stati inseriti tra gli obiettivi della Direzione Generale dalla

Regione Emilia-Romagna.

Competenze di HL sono richieste per il dialogo e la discussione, per leggere le informazioni

sanitarie, per interpretare i disegni in esse contenuti, per prendere decisioni sulla partecipazione a

ricerche cliniche, per utilizzare apparecchiature medicali per uso personale o per un famigliare, per

calcolare i tempi di assunzione e il dosaggio dei farmaci, o per votare su argomenti legati alla salute e

all’ambiente.

Ne consegue l’importanza che tutte le persone e i materiali con i quali la persona entra in contatto

per le prestazioni sanitarie forniscano informazioni sanitarie di base con modalità adeguate.

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Sulla base di queste premesse l’Azienda Ospedaliero - Universitaria di Ferrara ha attivato un

gruppo di lavoro per la realizzazione di un progetto triennale che si prefigge di costruire una Comunità

Health Literacy per favorire la comprensibilità e la chiarezza del linguaggio scritto e parlato nella

relazione operatore/ assistito e nella stesura/revisione del materiale informativo.

Gli obiettivi intermedi raggiunti nel 2013 sono rispettivamente:

1. lo svolgimento di 9 corsi di formazione per il personale sanitario;

2. la revisione dei materiali scritti aziendali che vengono consegnati ai pazienti,

familiari e a chi si prende cura della persona in ospedale;

3. la realizzazione della biblioteca online del paziente sul sito internet aziendale dove

consultare una rassegna di siti web con sezioni dedicate al paziente comprensive di

glossari, approfondimenti sulle varie patologie ecc.

6.3 - 3 bollini rosa: il S. Anna a misura di donna

Anche per il 2013 l’Azienda Ospedaliero – Universitaria S. Anna di Ferrara, nell’ambito del

Programma Bollini Rosa organizzato dall’Osservatorio Nazionale sulla Salute della Donna (ONDA), ha

visto riconfermato il riconoscimento dei tre bollini rosa (il punteggio massimo). Ogni bollino corrisponde

ad un livello crescente di attenzione alla salute della donna.

Tra i servizi premiati, i fiori all’occhiello dell’Azienda sono stati:

- il progetto Darwin sulla nascita prematura,

- il Percorso patologie reumatiche autoimmuni in gravidanza,

- il centro malattie del sistema endocrino e del metabolismo,

- il centro di riferimento regionale patologie rare,

- il percorso di formazione per chi si prende cura di pazienti con Alzheimer, per badanti

straniere e familiari,

- la chirurgia radioguidata senologica, la chirurgia onco-ricostruttiva,

- il progetto “118 sordi”: comunicazione con il 118 per persone colpite da patologie che

compromettono le capacità uditive in collaborazione con l’Ente Nazionale Sordi di Ferrara,

- il progetto di mediazione interculturale interaziendale ‘Siamo Quello che Mangiamo’: cura,

assistenza sanitaria ospedaliera/territoriale e sostegno sociale per stranieri e il percorso di

attenzione multidisciplinare, interprofessionale e territoriale sulla “Violenza sulle donne”.

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Particolare attenzione è stata riservata alla Sclerosi Multipla, con un riconoscimento ufficiale

Nazionale di ONDA ottenuto nel dicembre 2013 grazie al costante impegno nel promuovere, all’interno

dell’Azienda, un approccio ‘di genere’ nella definizione e nella programmazione strategica dei servizi

socio-sanitari, imprescindibile per poter garantire, secondo i principi fondamentali di parità ed equità delle

cure, il diritto alla salute non solo delle donne, sofferenti della patologia, ma anche degli uomini.

Realizzato secondo i principi della Health Literacy

in collaborazione con il Comitato Consultivo Misto

Azienda Ospedaliero - Universitaria di Ferrara

Sede legale: Via Aldo Moro, 8 – 44124 - Ferrara

T. +39.0532. 236.111 - F. +39.0532.236.650

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