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Estratto da ‘Elettrosmog, inquinamento elettromagnetico prodotto dall’uomo, conoscerlo per

evitarne i danni.’ Di Flavio Gazzola, NATMED EDIZIONI

IL PROBLEMA

L’Elettrosmog, cioè l’inquinamento ambientale artificiale derivante da campi elettrici e magnetici

prodotti dall’Uomo (elettrodotti, telefonia mobile, strumentazioni elettriche e elettroniche) e le

Geopatie, cioè gli inquinamenti ambientali elettromagnetici di origine naturale, costituiscono uno

dei campi più misconosciuti della Medicina.

Ho condotto dal punto di vista medico una ricerca sull’argomento iniziata nei primi anni 90,

indagando con metodiche adeguate nel mio studio un numero sempre maggiore di persone che

dichiaravano di sentirsi genericamente stressate e svogliate.

In quegli anni si assisteva, come del resto è avvenuto sino ad oggi, in modo quasi esponenziale, a

una diffusione e un’intensità sempre maggiore delle attività umane fondate sull’impiego della

elettricità e dell’elettronica, in particolare nei seguenti settori:

• I for ati a, o o pleta o puterizzazio e della so ietà

• Telefo ia o ile, se pre più apillare e se pre più i tegrata o l’i for ati a

• Ur a izzazio e, o passaggio di elettrodotti sempre più vicini ai centri abitati e nei centri abitati

stessi, con diffusione capillare di ripetitori e cablaggio di ogni abitazione almeno nelle metropoli,

ma con tendenza a un’estensione su tutto il territorio

• Elettrifi azio e e elettro izzazione sempre maggiore dei luoghi di lavoro, delle abitazioni e delle

scuole; persino molti bambini dell’asilo sono collegati alla mamma con il cordone ombelicale del

cellulare; i bambini delle elementari, oltre che alla telefonia mobile, accedono anche a Internet,

eseguono videogiochi elettronici dal mattino alla sera, guardano la televisione o il computer per

diverse ore al giorno.

Tutto iò avve iva se za essu a i for azio e riguardo ai possi ili effetti o ivi deriva ti da tale massiccia operazione di informatizzazione, elettronizzazione ed elettrificazione della società. E’

evidente che un progresso tecnologico porta con sé molti benefici, ma anche molti possibili

malefici conseguenti alla sua introduzione. Pensiamo alla industrializzazione della Londra e delle

grandi città europee del XIX secolo, ben rappresentata da un famoso dipinto di Monet, in cui si

può a irare la olorazio e rossastra dello s og di Lo dra. L’i dustrializzazio e di allora puzzava e inquinava in modo evidente l’aria, era sotto gli occhi e anche sotto il naso di tutti, oltre che nei

bronchi e negli alveoli polmonari. Conseguenza ne fu, un rapido aumento delle malattie

respiratorie e della tubercolosi, che è la malattia simbolo di quegli anni e dei primi decenni del XX

secolo.A differenza dell’aria “industrializzata della Londra del XIX secolo, l’elettrosmog del XXI

se olo o puzza, o si vede, o si to a, o las ia le a i ere, per iò più i sidioso, per h è…

…UN NEMICO INVISIBILE

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I sette sintomi principali in rapido aumento che avevo osservato erano:

• Stanchezza

• Svogliatezza

• Sonno poco riposante

• Gonfiore addominale

• Irregolarità dell’intestino

• Irregolarità mestruali

• Problemi sessuali.

La mia specialità sono i check-up elettronici, che vengono descritti più avanti in questo stesso

libro: consistono nella misurazione elettrica di punti cutanei, connessi con organi e funzioni

i ter e. I tal odo potei sta ilire he iò he a o u ava tutti i asi di stress era u ’alterazio e del sistema neurovegetativo del corpo. Il sistema neurovegetativo del corpo è in pratica il sistema

elettrico, che regola l’attività degli organi interni, come un impianto elettrico domestico regola

l’attività degli strumenti di casa. In conclusione l’aumento dei campi elettromagnetici ambientali

sovraccari a il a po elettro ag eti o del orpo, produ e do i si to i dello stress .

Oltre ai sette si to i pri ipali appe a sopra des ritti, lo “tress da Elettros og o du e el tempo a una serie di disturbi cronici, in particolare:

A livello mentale:

1. Stanchezza, sia fisi a sia e tale, essere ta to sta hi da o rius ire a dor ire , pigrizia, indolenza, qualsiasi compito appare gravoso, noioso, inutile, troppo difficile

2. Sonno: difficoltà ad addormentarsi, risvegli notturni, sonno poco riposante, attacchi di sonno

diurni, specie dopo i pasti, pensieri ossessivi che impediscono il sonno, incubi notturni

3. Ragionamento: la capacità di ragionamento è rallentata, calcoli mentali difficoltosi, difficoltà nel

prendere decisioni o decisioni impulsive irrazionali

4. Memoria: diminuita la memoria di fissazione di eventi del presente o del passato prossimo,

lacune nella memoria di fatti del passato remoto, non trovare la parola per descrivere qualcosa,

parola sulla punta della lingua, che non vuole uscire, riduzione di abilità acquisite, come la capacità

di suonare uno strumento musicale

5. Attenzione e concentrazione: perdita di attenzione, rischio di incidenti, errori, incapacità di

concentrarsi e dirigere la volontà verso il raggiungimento di uno scopo di valore

6. Umore: apatia, ansia, depressione, malinconia, paure vaghe e indistinte, fobie, manie,

risentimento, facilità nell’incollerirsi, scarsa volontà di applicarsi in modo continuativo

7. Linguaggio: perdita della capacità di esprimersi in modo chiaro e fluente; inclinazione a parlare

troppo in modo futile o al contrario troppo poco, espressione verbale bloccata, talora balbuzie,

emozione eccessiva nell’esprimersi, specie in pubblico o in genere di fronte a persone sconosciute.

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A livello fisico:

1. Digestione: la digestione non funziona, la pancia si gonfia, sensazione di peso e sonnolenza

postprandiale; eruttazioni frequenti; rigurgiti acidi specie notturni. L’Elettrosmog e le Geopatie

alterano sia la qualità del cibo, sia la capacità digestiva e di assimilazione intestinale

2. Intestino: diviene stitico oppure diarroico o alternativamente l’una cosa e l’altra, possono

comparire emorroidi, aumentato rischio di polipi, la cui formazione è molto favorita da

Elettrosmog e Geopatie

3. Endocrino. Problemi endocrini di entrambi i sessi; problemi endocrini dei bambini, soprattutto

inerenti alla crescita, eccessiva o carente, per alterazione della produzione o dell’efficacia

dell’ormone della crescita, a causa dei campi di disturbo elettromagnetici.

4. Invecchiamento. Complessivamente vi è un’accelerazione e un aumento di processi di

invecchiamento o processi disfunzionali, legati all’attività ormonale, che risente moltissimo

soprattutto nella donna dell’inquinamento da Elettrosmog e Geopatie. Aumentato rischio di

demenza senile precoce, sindrome di Parkinson, Alzheimer

5. Nella donna il ciclo rallenta o accelera o diviene irregolare, dolori mestruali; aumento delle

vampate nel climaterio; aumento della cellulite, della pancetta; tendenza alla formazione di noduli

al seno e alla tiroide; aumentato rischio di osteoporosi

6. Nell’uomo, perdita di potenza sessuale, della libido; frequente minzione notturna;

ingrossamento della prostata; perdita di potenza e continuità del getto urinario; formazione di

pancetta e maniglie dell’amore. Aumentato rischio di cancro della vescica soprattutto nelle

metropoli

7. Allergie: allergie soprattutto cutanee, respiratorie; allergie e intolleranze alimentari. Si sta

diffondendo sempre di più il fenomeno delle allergie e intolleranze alimentari, particolarmente

legate all’inquinamento da Elettrosmog.

8. Cute: alterazioni cutanee come foruncoli, macchie, orzaioli, i nei si ingrandiscono e cambiano

colore, la pelle diviene secca e maleodorante o eccessivamente untuosa; formazione di macchie

scure o l contrario vitiligine, con depigmentazione cutanea (la vitiligine è una malattia in cui è

alterata la pigmentazione cutanea, che viene meno per effetto di complessi problemi endocrini,

favoriti dall’Elettrosmog), pelle a buccia di arancio; formazione di occhiaie più intense e persistenti

9. Appetito: vi è appetito eccessivo o mancanza di appetito; appetito irregolare; il sapore dei cibi

sembra essere cambiato; i cibi sembrano troppo salati o insipidi

10. Articolazioni: le articolazioni, soprattutto delle mani, cominciano a dolere, gonfiarsi, meta

tarsalgie ai piedi, caviglie gonfie; facilità alle slogature, perché l’inquinamento da Elettrosmog e

Geopatie

11. Arti inferiori: piedi e gambe si gonfiano, divengono dolenti, compare facilmente cellulite sulle

cosce, tendenza alla insufficienza venosa e linfatica

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12. Peso: il peso aumenta anche seguendo diete da fame; o al contrario diminuisce in modo

inspiegabile; tendenza alla bulimia, cioè ad attacchi di fame, specie notturni o al contrario,

mancanza di appetito, il cibo appare senza sapore e privo di interesse, tendenza all’anoressia;

sensazione di pesantezza generale

13. Esami del sangue: mostrano un’elevazione della glicemia, del colesterolo, dei trigliceridi, a

volte pur mantenendo una dieta attenta; aumento della omocisteina, sostanza fondamentale al

centro del metabolismo delle proteine, degli acidi nucleici, della vitamina B; carenza di vitamine

del gruppo B; stress ossidativo, con aumentato rischio di cancerogenicità; aumento del rapporto

AA ( acido arachidonico)/EPA (acido eicosapentenoico), espressione di aumentato rischio di

processi infiammatori, autoimmuni, allergici; comparsa o aumento di anticorpi antitiroidei

soprattutto nella donna (anti-TPO-tireoperossidasi- e a ti TG –antitireoglobulina), dovuti al

maggior rischio derivante dall’alterazione del rapporto AA/EPA, con conseguente disfunzione

tiroidea e quindi tendenza ad aumento di peso o dimagramento eccessivo

14. Vitalità: la voglia di fare, di vedere amici, di viaggiare non è più quella di una volta; diminuisce

il desiderio sessuale; le prestazioni sportive e la forza e la resistenza in generale sono diminuite o si

percepiscono tali

15. Aspetto: l’aspetto generale è avvizzito, invecchiato; la naturale bellezza d’aspetto, che deriva

dalla salute, anziché radiosa, appare spenta, avvizzita, rugosa e disidratata come un fiore colto

troppo presto, come un cibo rimasto troppo a lungo nel forno a micro- onde. In effetti

l’elettrosmog e le geopatie costituiscono un vero e proprio forno a micro- onde per i tessuti viventi

16. Forza fisica: perdita di forza sia di potenza, sia di resistenza; riduzione dell’efficienza sportiva;

mancanza del desiderio di praticare sport sempre praticati; nell’atleta, perdita di posizioni nelle

classifiche

17. Vista, Udito e Organi di senso.

• Vista. Si assiste a una riduzione della acuità visiva; talora per certi periodi, anche di pochi minuti

o poche ore, compaiono macchie scure o chiare e/o non si distinguono i contorni degli oggetti;

talora momenti di visione doppia.

• Parti olar e te se si ile all’Elettros og il ervo ottico, che risulta frequentemente

danneggiato all’inizio della malattia degenerativa nota o e “ lerosi a pla he o “Sclerosi

ultipla ; alterazio i visive dovute al da o del nervo ottico sono i primi segni di questa malattia,

che è la più frequente e importante malattia degenerativa in cui l’inquinamento da Elettrosmog e

da Geopatia hanno una parte molto importante.

• Udito: si riduce l’udito, compaiono facilmente acufeni, cioè rumori molesti alle orecchie, come

fischi, eco, soffi, sfregamenti, dato che l’Elettrosmog sovraccarica l’attività elettrica del sistema

visivo e uditivo, alterando la conversione dello stimolo meccanico dell’onda sonora in stimolo

elettrico e alterando anche la registrazione e trasmissione di quest’ultimo.

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• Gusto. Sensazione di cattivo sapore, troppo acido o troppo dolce o astringente o salato o

piccante o amaro. Questi sintomi indicano difficoltà digestive, con emergere del sapore di cibi non

ben digeriti. L’Elettrosmog e le Geopatie riducono la digeribilità dei cibi e la funzionalità

dell’apparato digestivo.

• Olfatto. Percezione di cattivi odori o alterazione percettiva di un profumo noto, come il profumo

di lavanda, che a volte viene percepito come un odore disgustoso, a iò può avve ire o diverse essenze profumate. Oppure al o trario vi può essere riduzione della capacità olfattiva, perché le

cellule olfattorie del cervello possono facilmente essere disturbate dall’elettrosmog. Le cellule

olfattorie, situate nella parte anteriore della scatola cranica, diramano dei sottili filuzzi nervosi

nella parte alta delnaso.

• Questi filuzzi ervosi e tra o i o tatto o le ole ole odorose delle esse ze volatili presenti

nell’aria; il contatto produce una scarica elettrica, che rappresenta una sorta di impronta digitale

elettronica del profumo percepito. L’impronta digitale elettronica dell’essenza odorosa giunge alle

cellule olfattorie presenti nel cervello, le quali interpretano il segnale, assegnandolo alla specifica

categoria dei profumi o degli odori fastidiosi. Ma se l’impronta digitale elettronica è alterata dalla

presenza di un campo di disturbo elettromagnetico da Elettrosmog, anche l’impronta digitale è

alterata e le cellule olfattorie del cervello non sanno come interpretarlo o lo interpretano male,

insomma non riconoscono la password del profumo e inviano alla coscienza individuale della

persona colpita dall’Elettrosmog, un segnale contraddittorio o anche nessun segnale.

• Tatto: quanto accade per la vista, l’udito e l’olfatto accade anche per il tatto, in particolare viene

colpita la percezione tattile dei polpastrelli, che è la più sviluppata. Sono sempre più frequenti casi

di parestesie, cioè di alterazioni tattili o formicolio alle mani, specie nelle donne.

Le cause possono essere diverse, ma soprattutto compressioni dei nervi che arrivano sino alle dita

principalmente a livello di:

• Vertebre cervicali, il cui avvicinamento o spostamento comprime le radici del nervo

• Tria golo degli scaleni nella parte bassa del collo (cosiddetta “sindrome degli s ale i , he io chiamo “sindrome da solleva e to di valigia , dovuta al sollevamento della prima costa da parte

dei muscoli scaleni, quando si posiziona in alto un oggetto pesante come una valigia e in seguito il

mancato riposizionamento in basso della prima costa, che comprime il fascio vascolo-nervoso del

braccio),

• Omero (che io chiamo “sindrome della marcia i dietro , per h dovuta alla contrattura dei

rotatori esterni del braccio, che per esempio si azionano quando si sposta il braccio all’indietro per

fare la marcia indietro in macchina e poi possono rimanere contratti)

• Gomito, per traumi o microtraumi, come nel gomito del te ista epi o dilite e gomito del

golfista (“epitro leite , he u a volta si chiamava “gomito della lava daia

• Polso, per effetto della si dro e del tu el arpale , he o siste ella compressione del nervo

mediano a livello del passaggio fra avambraccio e mano, sulla parte volare, cioè quella del palmo

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della mano, a causa di sforzi prolungati della mano, come afferrare oggetti pesanti, potare, fatti

che causano un gonfiore dei tessuti intorno al nervo e quindi una sua compressione.

L’Elettrosmog incrementa gli effetti della compressione aumentando il gonfiore dei tessuti e

dunque contribuendo in modo determinante ai disturbi del tatto chiamati parestesie a livello della mano, che divengono sempre più frequenti soprattutto nelle donne. Ciò he avvie e he si moltiplicano le operazioni chirurgiche per tunnel carpale, inutili nel 90% dei casi. La protezione

dall’Elettros og può risolvere o aiutare la soluzione del problema, evitando il ricorso a un

intervento chirurgico.

ALLA RICERCA DI UNA SOLUZIONE

Ciascuno di questi sintomi, sia fisici, sia mentali ha una sua patogenesi, che l’Elettrosmog e le

Geopatie facilitano, quando non ne sono i principali responsabili. Per iò io er avo u a soluzio e di tali problemi sia fisici, sia mentali causati e/o favoriti da Elettrosmog e Geopatie. Avevo dei

successi parziali ma non soddisfacenti per la soluzione delle difficoltà poste da tale tipo di

inquinamento ambientale. Con le cure naturali, in particolare l’agopuntura, i rimedi omeopatici,

minerali, vitaminici, omotossicologici, fitoterapici, riuscivo e riesco a ottenere successi importanti

per la cura delle malattie più difficili. Ho descritto questi casi e le possibilità di cura nel mio libro

“Guarire l’Inguaribile , Ed. “ugar o, 2007, Mila o. Tuttavia u o dei pro le i he i ero posto allora, quando nei primi anni novanta, mi ero reso conto dell’importanza dell’Elettrosmog nel

creare uno squilibrio neurovegetativo, era che se un paziente, il cui corpo era stato

particolarmente colpito dall’Elettrosmog, continuava con le stesse abitudini (casa, lavoro,

computer, cellulare, televisione, elettrodotto vicino all’abitazione, radiosveglia o strumentazione

elettronica a meno di un metro dalla testa quando dorme o lavora, ecc.), i problemi di salute

tendevano a ripresentarsi in quanto veniva di nuovo sovraccaricato il sistema neurovegetativo.

E il sistema neurovegetativo, ovvero l’impianto elettrico del corpo costituisce l’interruttore, che fa

scattare lo squilibrio organico. Per a alogia si può pe sare all’impianto elettrico di casa. Se

l’impianto elettrico di casa non funzionasse per qualche motivo, ci troveremmo al buio, al freddo o

al caldo secondo la stagione, senza possibilità di conservare il cibo in frigorifero, senza lavatrice,

lavastoviglie, radio, televisione, computer, possibilità di ricaricare il cellulare, né comunicare, non

avremmo nemmeno il campanello o il citofono o il cancello elettrico del garage che funziona,

nemmeno il rasoio elettrico; se abitassimo in un condominio non avremmo nemmeno l’ascensore

e se avessimo le tapparelle elettriche non potremmo nemmeno chiuderle o aprirle…insomma un

disastro! Mi appariva dunque necessario riabilitare il sistema neurovegetativo in modo

permanente per evitare le ricadute e la cronicizzazione dei casi, eliminando il sovraccarico

prodotto dall’Elettrosmog, malgrado le necessità o le abitudini di vita del paziente non fossero

ideali e continuassero ad esporlo ad un alto livello di inquinamento.

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IL SISTEMA DI COMUNICAZIONE ELETTROMAGNETICO

DEL CORPO O CAMPO INFORMAZIONALE DELLA VITA

Per comprendere l’influenza dell’elettrosmog (per abbreviazione ES) e delle radiazioni in genere

sull’organismo umano, è necessario avere presente come funziona il sistema elettromagnetico del

corpo.

La medicina ignora o finge di ignorare tuttora che il corpo funziona grazie a un complesso sistema

di scambi di informazioni elettromagnetiche fra le cellule che lo costituiscono. Gli studenti di

medicina studiano per ora l’anatomia e la biochimica dell’organismo umano, ma non il sistema di

controllo elettromagnetico, che consente alle cellule di coordinare le reciproche funzioni. Se si

vuole trovare un perché di tale dimenticanza, basta ricordarsi che la ricerca medica è per lo più

finanziata dall’industria farmaceutica, che non ha nessun interesse a scoprire che per guarire si

potrebbero usare dei segnali elettromagnetici a basso costo, anziché dei farmaci ad alto costo.

Ma per entrare in argomento, la prima informazione da fornire è che il DNA di ciascuna cellula del

corpo, il portatore del codice genetico, costituito da un linguaggio quaternario di basi puriniche

epirimidiniche, affiancate e contrapposte come lettere dell’alfabeto biologico, cioè come un

codice software che fornisce le informazioni operative, è anche contemporaneamente un potente

sistema ricetrasmittente. Grazie a tale sistema ricetrasmittente, che potremmo definire

postazione radio-DNA, ogni cellula del corpo si connette con le altre, coordinando le reciproche

attività sin dallo sviluppo fetale. Ciascuna cellula possiede lo stesso codice delle altre, ma ne attiva

solo la parte relativa alla su specifica funzione, derivante da un originario accordo già prestabilito

al momento della prima suddivisione della cellula uovo fecondata.

Ciò avviene, ma ancora non si sa come e in conseguenza di tale patto per la vita, i miliardi di cellule

che costituiscono il corpo assumono incombenze diverse, attivando solo la parte di codice ad esse

pertinente. Tessuti così diversi come quello nervoso, epatico, splenico, linfatico, ematico,

connettivale, renale, intestinale, ecc. sono costituiti da cellule aventi lo stesso codice, ma con una

differente parziale attivazione di esso. Ogni secondo nel corpo muoiono dieci milioni di cellule in

diverse proporzioni secondo le condizioni climatiche, le individuali attività fisiche, digestive,

persino lo stato d’animo e in conseguenza di ciò, ogni secondo nel corpo devono riprodursi e

attivarsi altri dieci milioni di cellule nelle stesse identiche proporzioni. Se tale meccanismo

straordinario non funziona al 100% subentra inevitabilmente la malattia, la vecchiaia, la morte.

Ciò è possibile solo con una complessa coordinazione e informazione reciproca di ogni parte

delcorpo, realizzabile solo grazie alla trasmissione di segnali elettromagnetici veloci come la luce

(300000Km/s), scambiati fra tutte le cellule del corpo, informate istante per istante delle necessità

dell’insieme dell’organismo. La velocità della trasmissione di via ematica di segnali ormonali,

immunitari, enzimatici avviene a un massimo di circa 10 Km/ora, quella nervosa via cavo può

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giungere sino a dieci volte tanto (100 Km/ora), comunque velocità insufficienti per garantire

adeguamenti praticamente istantanei delle attività del corpo.

Negli anni 20 del XX secolo, il biologo russo Gurwitsch scoprì che irradiando con una certa lunghezza d’onda

del campo ultravioletto, colture cellulari, si incrementava la velocità di riproduzione cellulare. Le

esperienze di Gurwitsch furono riprese in quegli anni o poco dopo dal medico italiano Gentile,

grande studioso ed estimatore delle scoperte di Marconi, il quale scoprì che colture di cellule sane

e cellule cancerose separate da una lastra di vetro, mantenevano le reciproche caratteristiche, ma

se al posto del vetro amorfo, si interponeva una lastra di quarzo polarizzato, le cellule sane

tendevano ad assumere le caratteristiche delle cellule cancerose, come se venissero danneggiate

dall’irradiazione elettromagnetica prodotta da esse. Altre ricerche di numerosi ricercatori europei

dell’epoca si aggiunsero a queste prime, portando nuove conferme all’assunto che le cellule

potevano essere influenzate in modo specifico da radiazioni artificialmente prodotte o da

radiazioni emesse da altre cellule.

Perciò nel 1936 fu organizzato a Venezia un convegno internazionale cui parteciparono fra i

numerosi altri ospiti illustri, Gentile, Marconi e Gurwitsch. Sembrò allora aprirsi una nuova era

nella ricerca medica, ma la guerra cancellò il ricordo di quelle prime entusiasmanti scoperte, oltre

che cancellare fisicamente anche gran parte dei partecipanti al convegno. Prevalsero le dure

necessità della guerra, che portò al grande sviluppo della chirurgia, della medicina d’urgenza,

dell’antibiotico-terapia e in generale della medicina basata sulla somministrazione di farmaci di

sintesi, utili come salvavita, analgesici e in generale per la soppressione dei sintomi, ma non adatti

a risolvere l’origine delle malattie, che nasce in primo luogo da una mancata regolazione del

sistema elettromagnetico dell’organismo.

Infatti, tale attività di regolazione appare come il primo baluardo del sistema difensivo del corpo,

tanto che si può affermare che qualsiasi malattia inizia a questo livello con una perturbazione dello

scambio di informazioni fra le cellule, le quali, non riuscendo più a coordinare la loro attività,

divengono soggette all’accumulo di scorie, da cui poi discende l’alterazione dei processi nervosi,

ematochimici, immunitari, connettivali, muscolari, ossei, ecc. attraverso fasi via via ingravescenti

conosciute come fasi infiammatoria, di deposito (es. calcoli, artrosi, ecc.), di impregnazione

(malattie metaboliche come il diabete, la gotta, ecc.), di degenerazione (malattie autoimmuni,

tumori, ecc.).

La prima fase, quella infiammatoria (caratterizzata dai famosi segni: rubor, tumor, calor, dolor,

functio laesa cioè rossore, gonfiore, calore o febbre, riduzione funzionale) è preceduta in realtà da

una fase cosiddetta irritativa, in cui compaiono sintomi vaghi come stanchezza, irritabilità, leggera

iniziale riduzione funzionale (debolezza muscolare, lentezza digestiva, stipsi, ecc.), corrispondenti

al primo venir meno della coordinazione del segnale elettromagnetico. Fra le diverse cause che

conducono a tale riduzione del segnale, vi è appunto l’elettrosmog, termine che come detto

comprende l’insieme dell’inquinamento dovuto a campi elettrici, elettromagnetici e magnetici

artificiali, cioè derivanti dall’attività umana.

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Per l’attuazione di una vera medicina preventiva è dunque necessario partire dalla regolazione del

segnale elettromagnetico intercellulare, che costituisce quello che attualmente si designa come

“Campo Informazionale”.

Per esempio il problema posto dalle ELF (Extremely Low Frequencies) a 50 Hz, originate dalla rete

di distribuzione dell’energia elettrica, deriva dal loro alto voltaggio, che altera il potenziale di

membrana della cellula, se l’organismo è troppo vicino (per legge è solo di qualche decina di metri

la zona di rispetto, in realtà nell’esposizione cronica il rischio resta almeno sino a 300 metri per i

voltaggi più alti), facendo fondere per sovraccarico la membrana cellulare (la batteria della

cellula), dato che per l’elettrodotto sono in gioco potenziali di diverse centinaia di migliaia di Volt,

mentre la cellula possiede un mini-potenziale di 60 millesimi di volt. Inoltre le onde

elettromagnetiche prodotte sono onde lunghissime che si estendo sino a 6000 km.

In pratica tutto il mondo è esposto in misura maggiore o minore anche a questo tipo di radiazione.

Le alte e altissime frequenze, dell’ordine dei Giga Herz, come quelle prodotte dai cellulari,

agiscono non tanto e non solo sulla membrana cellulare, ma sugli organuli cellulari, in particolare

sui mitocondri, che costituiscono il motore elettrochimico cellulare per la produzione di energia.

Da ciò deriva il primo e classico sintomo di sovraccarico da ES, la stanchezza, che appare per lo più

inspiegabile e che tende a divenire costante. Colpite sono anche le strutture endocellulari per la

fabbricazione di proteine (enzimi, ormoni, sostanze immunitarie, proteine di struttura e di

trasporto) con conseguente aumento della sensazione di stanchezza, che si accompagna a

debolezza immunitaria, a squilibri ormonali soprattutto nella donna a carico della tiroide, difetti

digestivi per carente produzione di enzimi digestivi, a gonfiore intestinale per difficoltà di

assimilazione, a deposito di grassi e altre sostanze nelle arterie (aumento dei problemi di

ipertensione e cardiologici), nel derma (macchie del viso, delle mani), del sottocute (cisti lipidiche),

a insufficienza linfatica e venosa, che a sua volta conduce a cellulite e problemi urogenitali per

stasi linfo-venosa a livello pelvico, a osteoporosi e deformazioni della colonna e delle articolazioni,

a contratture muscolari.

E’ quasi impossibile in tali casi, quando si sommano uno o più dei precedenti disturbi, che non

compaiano anche problemi emozionali o psichici, ma si tratta molto più spesso di fenomeni

somatopschici, piuttosto che psicosomatici, cioè l’alterazione risiede prima nel corpo che nella

sfera emozionale. E’ difficile infatti assaporare le gioie della vita se si è afflitti da ogni genere di

piccoli o grandi disturbi fisici.

Nel complesso, ES e Geopatie alterano il funzionamento elettrico di cervello, cuore e plessi

eurovegetativi, facilitando l’insorgenza delle malattie.

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EFFETTO EPE

Riscontrammo anche un Effetto Paradossale dell’Elettrosmog, (in acronimo, effetto “EPE”), per il

quale l’Elettrosmog diviene terapeutico, quando viene applicato un biomagnete sul corpo, in

presenza di un forte campo di disturbo elettromagnetico In pratica si vide e poi l’esperienza trovò

conferma sistematica nel corso delle sperimentazioni successive, che in assenza del biomagnete,

l’Elettrosmog produce le alterazioni che ho già indicato a carico del sistema neurovegetativo in

particolar modo, ma ponendo in contatto con il corpo il biomagnete, mentre vi è un forte campo

presente, si normalizzano i valori elettrici di molti punti inerenti soprattutto l’apparato digestivo e

intestinale, che costituisce normalmente il secondo bersaglio preferenziale dell’elettrosmog e

punti inerenti l’apparato osteoartromuscolare. A tale proposito, eseguendo prove di chinesiologia

nel corso di tale sperimentazione si assiste anche spesso a un incremento di forza muscolare.

La spiegazione di ciò risiede nel fatto che l’elettrosmog costituisce comunque una forma di

energia; il problema è che tale energia è caotica e dunque disturba i fenomeni vitali, la cui

caratteristica è quella di essere organizzati e coerenti.

L’applicazione del biomagnete organizza evidentemente l’energia caotica dell’Elettrosmog e la

rende disponibile per il corpo, indirizzandola a quei tessuti ed organi che più consumano energia,

dunque il tessuto muscolare in genere e il tubo gastroenterico.

La successiva domanda che si pone, è quanto benefico possa risultare nel tempo un apporto

supplementare di energia.

Il fatto che i punti neurovegetativi nella persona in buone condizioni di salute, non reagiscano

altrettanto bene come quelli muscolari e gastroenterici all’”Effetto Paradossale dell’Elettrosmog”

(EPE), fa pensare che comunque in condizioni normali l’organismo non necessiti o possa essere alla

lunga disturbato da un apporto ulteriore di energia. Al contrario, in condizioni di debilitazione

organica non grave, l’EPE potrebbe costituire una vera e propria terapia, come la magnetoterapia

e altre forme di terapia con elettromagnetismo o comunque una stimolazione utile per

allontanare torpore e fatica. In effetti, applicando l’EPE a persone debilitate si assiste a un

miglioramento anche dei punti neurovegetativi. Per esperienza personale, dato che sono portato a

eccedere nello studio e nel lavoro e dunque a consumare molta energia e di conseguenza a

debilitarmi facilmente, come la maggior parte degli abitanti delle metropoli (e non solo) e dato che

utilizzo in continuazione computer e strumenti elettronici, quindi sono cronicamente e

volontariamente inquinato da Elettrosmog, sento una grossa differenza indossando o non

indossando il Biomagnete ad uso personale Transmission

Attualmente uso addirittura due tipi di biomagneti, uno a collana e uno a bracciale. Non solo non

mi sento mai stanco né psichicamente, né fisicamente, ma sento di possedere molta più energia di

prima e soprattutto di avere molta più resistenza ad ogni tipo di sforzo. Come il buon senso

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suggerisce, è bene non eccedere mai, perciò mi prendo anche dei periodi di riposo in ambiente

naturale poco o per nulla inquinato da Elettrosmog. In ogni caso l’EPE mi è stato e mi è utile.

EFFETTO EPE NELLO SPORT

L’effetto EPE può essere utilizzato nello sport, soprattutto in ambiente naturale, quando

l’inquinamento è basso, per fornire energia supplementare per sostituire quella consumata nel

corso della prestazione sportiva. Questo è uno degli impieghi più interessanti dei Biomagneti,

perché l’energia caotica dell’Elettrosmog viene convertita in energia vitale organizzata, che

sostituisce senza rischio di sovraccarico, l’energia consumata nel corso dell’attività fisica.

In pratica il Biomagnete in questo caso funziona come un trasformatore che alimenta uno

strumento elettronico p.es. un computer, prendendo energia dalla rete elettrica (in questo caso

dall’Elettrosmog), evitando l’esaurimento delle batterie e la cessazione del funzionamento dello

strumento.

Ho un parco sotto casa dove pratico footing, compiendo qualche giro di pista. Con il biomagnete

Transmission ho verificato un aumento personale della resistenza nella corsa di almeno il 20%. Per

un atleta agonista per il quale una differenza anche di minor percentuale, può significare la

differenza fra il successo e l’insuccesso, l’effetto EPE diviene molto utile.

In pratica si utilizza una forza sia pure artificiale come l’Elettrosmog, per produrre energia utile per

l’Uomo, come energia utile producono le turbine azionate dalle acque dei bacini d’acqua montani,

le onde del mare, la forza delle maree, il vento, la luce solare. Come le forze naturali possono

produrre danni, ma anche benefici, altrettanto accade per l’Elettrosmog, grazie all’effetto EPE.

In effetti ormai l’Elettrosmog è pressoché ubiquitario, come ubiquitari sono l’energia dell’acqua,

del vento e della luce e l’EPE può trovare molteplici applicazioni, non solo nello sport, ma anche

nell’allevamento, in agricoltura, nel trattamento delle acque e del cibo, in apicoltura.

Ecco un elenco dei principali campi dove l’EPE si può dimostrare e si è dimostrato utile secondo le

ricerche sul campo condotte da Luciano Mion e da me:

1. Sport e resistenza allo sforzo e allo stress

2. Allevamento del bestiame e produzione di latte e formaggi

3. Allevamento delle api e produzione di miele, polline e propolis

4. Allevamento del pollame e produzione di uova

5. Agricoltura

6. Giardinaggio e floricoltura

7. Vinicoltura

8. Panificazione

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9. Conservazione e qualità dei cibi

10. Relazioni umane

11. Qualità dell’acqua

12. Ecologia, risparmio energetico

13. Qualità del cibo, conservazione, alimentazione

14. Medicina, soprattutto medicina preventiva

A proposito di medicina, nella mia attività quotidiana pratico check up elettronici utilizzando

soprattutto l’EAV o “ElettroAgopuntura secondo Voll”. Di routine testo con misurazioni

elettroniche per ogni paziente 400 punti principali. Dopo avere conosciuto Luciano Mion e i

Biomagneti, compio spesso delle prove, eseguendo le misure con e senza la presenza del

Biomagnete, per meglio valutare l’effetto dell’Elettrosmog ed è in tal modo che ho potuto

approfondire la mia conoscenza di tale argomento.

Ai colleghi che praticano misurazioni elettroniche consiglio di fare altrettanto, sia per proteggersi

dall’effetto debilitante dell’Elettrosmog, sia per disporre personalmente di più energia per l’effetto

EPE, sia per migliorare i loro risultati diagnostici e terapeutici.

Eseguendo misurazioni con e senza la presenza del Biomagnete Transmission possono rendersi

conto facilmente dell’effetto dell’Elettrosmog sulle varie funzioni biologiche e come il Biomagnete

stesso sia utile per equilibrarle e sono anche in grado di valutare i casi in cui l’EPE si manifesta in

modo più evidente.

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Estratto da ‘Elettrosmog, inquinamento elettromagnetico prodotto dall’uomo, conoscerlo per

evitarne i danni.’ Di Flavio Gazzola, NATMED EDIZIONI

LO SPORT

La forza muscolare e lo sport

La presenza del biomagnete “Transmission” migliora l’attività muscolare sia sul piano della

potenza, sia su quello della resistenza. Il biomagnete può essere posto anche in forma di etichetta

sulla maglietta intima e non ostacolare in alcun modo il movimento, oppure l’intera maglietta può

essere trattata.

Da non trascurare anche l’effetto EPE. Nel caso degli sport di corsa, equivale a correre con un

leggero vento alle spalle. L’atleta trae un doppio vantaggio dal Biomagnete, sia per l’effetto

specifico sulla muscolatura, sia per il miglioramento della funzionalità digestiva e intestinale, da cui

il muscolo trae l’energia per la sua attività: una buona digestione e assimilazione dei cibi, conduce

a prestazioni migliori. Sono state raccolte testimonianze, oltre che da persone comuni, da atleti e

allenatori di squadre nazionali e atleti e allenatori agonistici dei più svariati sport, con

affermazione di grande e unanime soddisfazione.

Lo stress ossidativo e lo sport

Si definisce Stress Ossidativo l’alterazione del rapporto fra l’entità della formazione dei radicali

liberi e l’entità della capacità dell’organismo di neutralizzarli. Si definisce Radicale Libero una

specie chimica molto reattiva, avente vita media brevissima, costituita da un atomo o una

molecola formata da più atomi, con elettroni spaiati, tali da aggredire e denaturare i tessuti vicini,

sottraendo loro gli elettroni mancanti. Denham Harman (prof. Emerito dell’Università del

Nebraska, n. il 14 febbraio 1916 e decano della gerontologia moderna) ha avanzato per primo nel

1956 la teoria dei Radicali Liberi, secondo la quale con il passare degli anni, si accumulerebbero e

svolgerebbero una potente azione ossidante, dannosa per quasi tutti i costituenti dell'organismo.

Il danno da radicali liberi colpirebbe soprattutto il DNA, ovvero il patrimonio genetico e i

mitocondri, ovvero le strutture indispensabili per la produzione dell'energia, ma più in generale

soprattutto i tessuti e gli elementi a più rapida riproduzione come i costituenti del sangue e del

sistema immunitario

In condizioni fisiologiche normali vi è uno stato di equilibrio tra la produzione endogena di radicali

liberi e la loro neutralizzazione da parte dei meccanismi antiossidanti dell'organismo. Quando

invece prevale la produzione di radicali, si viene a determinare un danno che a lungo andare

procura una progressiva usura delle funzioni fisiche e mentali.

Lo Stress Ossidativo può derivare da:

1. Eccessiva formazione di Radicali Liberi

2. Diminuzione dei meccanismi antiossidanti dell’organismo

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3. Elettrosmog o Geopatie

4. Due o più di questi fattori

I radicali liberi derivano fisiologicamente dai processi di ossidoriduzione mitocondriali.

L’ossidoriduzione è un meccanismo bio-elettro-chimico per la produzione di energia, che avviene

all’interno dei mitocondri. In pratica tutti i cibi digeriti e assimilati dal corpo sono scomposti in

parti semplici, utilizzabili come carburante all’interno del mitocondrio per la produzione di energia,

nella cosiddetta beta ossidazione mitocondriale.

Questa funziona come un motore a carbonio-ossigeno con una resa del 60%, capace di produrre in

un giorno di vita di un adulto, mediamente ben 50 Kg di ATP (l’ATP è il “denaro energetico”

dell’organismo) e un 10% di scorie, ovvero in gran parte radicali liberi.

I Radicali Liberi sono neutralizzati da due sistemi enzimatici, che lavorano in una successione di

due tappe, praticamente ciascun radicale libero viene disattivato in due fasi. Nella prima tappa

lavora l’enzima Superossidodismutasi 1 (SOD 1), attivato dalla presenza di rame e zinco e l’enzima

Superossidodismutasi 2 (SOD 2), attivato dalla presenza di manganese; cioè rame, zinco e

manganese sono necessari per la funzionalità di tale prima tappa enzimatica.

Nella seconda tappa lavora l’enzima Glutationeperossidasi (GPX), attivato dalla presenza di

Glutatione ridotto (GSH) e Selenio (Se). Bisogna notare che il Glutatione (una molecola

tripeptidica, formata cioè da tre aminoacidi) viene “ridotto”, cioè reso attivo, dalla presenza di

NADPH, una molecola derivante dalla vitamina B3 o acido nicotinico. Inoltre è utile osservare che il

Selenio appartiene allo stesso gruppo dell’Ossigeno, nella tavola periodica degli elementi,

indicando una certa affinità o complementarietà con esso.

In conclusione, per neutralizzare i radicali liberi sono necessari gli enzimi SOD 1, SOD 2, GPX, la

vitamina B3, gli elementi rame, zinco, manganese, selenio.

I Biomagneti agiscono anche come “assorbitori di Elettrosmog”, LIBERANDO l’organismo dai suoi

effetti nocivi, e dunque DALLO STRESS OSSIDATIVO indotto o favorito da esso. Nella pratica

sportiva ciò conduce a un miglioramento della potenza muscolare e della resistenza allo sforzo, ma

anche della lucidità mentale, così importante soprattutto nelle prestazioni di vertice. Infatti l’ES

(elettrosmog) agisce inibendo il funzionamento ottimale del muscolo, in quanto ne riduce

l’elasticità e i meccanismi elettrochimici di neutralizzazione dei radicali liberi. Riduce anche

l’elasticità di tendini, legamenti, capsule articolari, contribuendo a lesioni di tali organi, come

avviene spesso nella pratica agonistica.

Oltre a ciò si evita, con l’impiego dei Biomagneti la possibilità di eccessive e perciò spesso nocive

supplementazioni di vitamine, minerali e agenti antiossidanti. Per dimostrare quanto sopra

affermato anche dal punto di vista biochimico, si può ricorrere a un semplice esame delle urine,

basato sul dosaggio della 8-OH-metil-guanosina, prima dell’uso e dopo l’uso costante per almeno

40 giorni dei Biomagneti Infatti la 8-OH-metil-guanosina misura esattamente lo stress ossidativo,

poichè si tratta di un metabolita che aumenta nelle urine in misura proporzionale ai processi di

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riparazione del DNA, che sono tanto maggiori, quanto maggiore è lo stress ossidativo, che

danneggia appunto il DNA stesso. Bisogna tener conto che negli atleti la produzione di radicali

liberi è molto più alta rispetto a chi conduce una vita sedentaria e di conseguenza le modalità di

protezione dall’elettrosmog devono essere molto più attente.

Sintomi da stress ossidativo negli atleti, oltre a quelli già elencati precedentemente per la

popolazione in generale, sono: l’aumento di frequenza di incidenti muscolari e articolari (dovuto

all’accumulo di radicali liberi), una riduzione delle prestazioni abituali, la diminuzione della

concentrazione mentale prima e durante la prestazione agonistica, la diminuzione della

coordinazione motoria, maggiore irritabilità, a volte persino l’insorgenza di sfiducia in se stessi, che

può indurre più facilmente all’impiego di sostanze dopanti come tentativo di compensazione a una

supposta inadeguatezza.

E’ semplice dimostrare quanto sopra affermato

• Sia per ezzo di isurazio i ioelettro i he o e sopra riferito…

• Sia per ezzo del test elle uri e di 8-OH-metil-gua osi a, a soprattutto per…

• … La do u e tazio e di effi a ia ra olta sul a po i svariati settori, non solo sportivo, ma

anche alimentare e dell’acqua e del risparmio energetico, per non parlare dei vantaggi per la

salute e il benessere in generale, in quanto lElettrosmog si potrebbe dire che “carica di nervosismo

le persone” e i Biomagneti al silicio®, applicati in campo lavorativo, come dimostra un ricerca

documentata, condotta dallo stesso Mion, rendono l’ambiente umano più sereno e piacevole,

semplicemente riducendo “il sovraccarico elettrico nervoso”.

Lo stesso principio, applicato in campo agonistico di squadra, rende più efficace l’opera

dell’allenatore nell’amalgamare la squadra, riducendo gli attriti caratteriali e contribuendo a

creare un’efficace armonia agonistica.

Inoltre, come già sopra riportato, l’elettrosmog riduce la qualità dei lieviti per la panificazione e

l’enologia, riduce la qualità dell’acqua e degli alimenti in modo molto vasto e preoccupante e di

conseguenza i Biomagneti rivestono grande importanza in tali settori applicati alla nutrizione degli

atleti.

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Estratto da ‘Elettrosmog, inquinamento elettromagnetico prodotto dall’uomo, conoscerlo per evitarne i danni.’ Di Flavio Gazzola, NATMED EDIZIONI

ALIMENTAZIONE, NUTRIZIONE, DIGESTIONE, ASSIMILAZIONE

QUALITÀ DEL CIBO E DELLE BEVANDE

Uno dei motivi per cui Elettrosmog e Geopatie producono danno della digestione e assimilazione

degli alimenti, risiede innanzitutto nella alterazione degli alimenti stessi, che viene modificata,

alterando probabilmente anche la struttura molecolare del cibo, che si altera velocemente,

andando più rapidamente incontro a fenomeni putrefattivi o fermentativiIn secondo luogo

vengono danneggiati i meccanismi elettrici e muscolari che consentono al tubo gastroenterico di

spingere il cibo lungo tutto il suo percorso, di circa 7 metri. Si era già appurato che l’Elettrosmog

riduce la forza muscolare anche della muscolatura liscia degli organi interni.

In terzo luogo sono disturbati i meccanismi di rilascio degli enzimi digestivi e la coordinazione

delrilascio enzimatico fra le varie parti del tubo gastroenterico. In quarto luogo la flora intestinale

simbionte subisce un grave danno dall’elettrosmog, creando problemi di disbiosi intestinale. La

flora intestinale simbionte aiuta infatti l’intestino nel completare la digestione dei cibi e nel

garantire le difese immunitarie contro patogeni intestinali

Infine sono disturbate le pompe di membrana degli enterociti, che hanno il compito di veicolare le

singole molecole di cibo attraverso l’enterocita stesso sino al vaso chilifero, che poi conduce le

molecole alimentari al fegato.

Occorre tener presente che qualsiasi cibo, essendo materiale estraneo al corpo, è potenzialmente

allergenico, cioè attaccabile dal sistema immunitario, sinché non giunge al fegato, per opera del

quale su ogni molecola o struttura estranea, dopo che è stata completamente degradata, viene

posto il simbolo “self”, che indica che quella molecola fa parte del corpo e non è un nemico,

proprio come nelle strutture scolastiche o aziendali o militari si fornisce a ciascun visitatore un

badge elettronico o tesserino di riconoscimento.

Se tale processo, che inizia con la digestione, non viene portato a compimento, qualsiasi sostanza

può scatenare allergie e persino reazioni autoimmuni. Diviene fondamentale l’impiego dei

Biomagneti nel trattamento e nella prevenzione di allergie alimentari e intolleranze a vari tipi di

cibi.

Attualmente infatti cresce la frequenza e l’intensità delle intolleranze e allergie alimentari. Tale

crescita è proporzionale alla crescita dell’Elettrosmog. E’ dimostrata l’efficacia dei Biomagneti nel

ridurre i fenomeni di intolleranza alimentare. Vi sono Biomagneti specifici per migliorare la

conservazione del cibo.

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La panificazione: è documentata l’efficacia dei biomagneti nel migliorare la qualità del pane e

anche il risparmio di lievito. Essendo il lievito una sostanza vivente, può essere anch’esso

danneggiato dall’elettrosmog, a meno che un biomagnete non sia posto vicino al luogo della

panificazione. In tal caso, anche per un effetto EPE, il pane lievita meglio con minor quantità di

lievito

La presenza del Biomagnete migliora sensibilmente anche il sapore del cibo, ma soprattutto la

qualità delle bevande, apprezzabile con un assaggio comparato fra bevanda trattata con

biomagnete e bevanda non trattata. Tale prova può essere effettuata da chiunque, con risultati

sbalorditivi con la più importante fra le bevande, l’acqua. Il motivo dell’effetto dei Biomagneti sulle

bevande e sull’acqua in particolare, si può comprendere leggendo le righe che seguono.

Qualità dell’acqua

Sono state condotte delle ricerche in cinque comuni piemontesi, dove è stato posto un grosso

Biomagnete denominato “Flluidus”all’ingresso dall’acquedotto comunale. In questi comuni il

Sindaco aveva accettato di eseguire la sperimentazione, dato che l’applicazione del biomagnete

veniva fatta gratuitamente ed era priva di alcun rischio, essendo il biomagnete non in contatto con

l’acqua, ma all’esterno dell’ingresso della condotta. I Sindaci si erano impegnati anche a redigere

un breve questionario sull’effetto del biomagnete sull’acqua del Comune.

Inoltre sono stati dati biomagneti per uso familiare a centinaia di volontari, che si sono impegnati a

redigere un questionario sull’esperienza, valutando soprattutto due fattori:

1. Il deposito di calcare nei tubi

2. La qualità organolettica dell’acqua, cioè la piacevolezza e l’apprezzamento al palato nel bere

Tutti i partecipanti a questo esperimento confermarono una riduzione del deposito di calcare e

una migliore qualità organolettica dell’acqua.

La spiegazione di entrambi questi risultati risiede nel fatto che l’Elettrosmog ha un effetto

addensante sulle molecole di calcio contenute nell’acqua, facilitando la formazione di cluster, cioè

di mucchi di molecole di calcio legate le une alle altre. In presenza di Elettrosmog i cluster

precipitano e si depositano più facilmente nei tubi, tanto più quanto più è elevata la durezza

dell’acqua, cioè il contenuto di calcio di essa. Il grado di durezza dell’acqua gioca un ruolo non

trascurabile nella formazione di calcare nelle condotte, ma anche bassi gradi di durezza possono

condurre a forti depositi, in presenza di forti campi elettromagnetici, come per esempio la

vicinanza di un elettrodotto.

Il grado di durezza dell’acqua è proporzionale al contenuto di ioni calcio e magnesio ed eventuali

metalli pesanti presenti nell’acqua stessa. Viene generalmente espresso in gradi francesi °f, dove

un grado (1 °f) rappresenta 10 mg di carbonato di calcio per litro d’acqua, ovvero 10 parti per

milione (10 ppm). In genere le acque vengono classificate in base alla loro durezza, come:

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1. Molto dolci, fino a 7 °f

2. Dolci, da 7 a 14 °f

3. Dure medie, da 14 a 22 °f

4. Dure discretamente, da 22 a 32 °f

5. Dure, da 32 a 54 °f

6. Molto dure, oltre 54 °f

La presenza di cluster nell’acqua è proporzionale sia al grado di durezza dell’acqua, sia all’intensità

dell’Elettrosmog, per cui un’acqua dolce, in presenza di un forte carico di Elettrosmog, può

produrre più cluster di un’ acqua dura con scarsa o nulla presenza di Elettrosmog. Dal punto di

vista organolettico, cioè del piacere dato dal bere l’acqua, la maggiore formazione di cluster si

traduce in minore qualità organolettica, caratterizzata soprattutto da retrogusto amaro ed effetto

allappante. Il trattamento dell’acqua con il biomagnete migliora sostanzialmente l’organolessi,

cioè la piacevolezza dell’assunzione di acqua.

Qualità del vino

La vinificazione: è il processo biochimico di trasformazione dell’uva e il suo affinamento Vi sono

due tipi di vinificazione, la vinificazione in rosso e quella in bianco.

La vinificazione in rosso avviene per macerazione, con contatto fra vinacce e mosto in

fermentazione, il vino rosso che si ottiene è ricco di sostanze antiossidanti molto importanti per

ottenere salute e longevità (antociani), come dimostrato dall’alto numero di centenari nella

regione del Beaujolais, persone che fin dalla più tenera età non si facevano mancare un bicchiere

di buon vino rosso a pasto. I fermenti implicati in questo processo possono essere danneggiati

dalla vicinanza di elettrodotti, apparecchi elettrici o campi geopatici. Anche in questo caso sono

state fatte prove e vi è la documentazione dell’efficacia dei biomagneti nell’ottimizzare la

fermentazione e la macerazione con il risultato di un miglioramento della qualità del vino.

Anche maggiore importanza ha la protezione dei biomagneti dall’Elettrosmog e dalle Geopatie

nelcaso della vinificazione in bianco.

La vinificazione in bianco avviene senza contatto fra vinacce e mosto, che vengono subito separati

con la sgrondatura, poi il mosto viene pressato per il recupero di tutte le frazioni liquide. La

vinificazione in bianco è abbastanza critica perché non vi deve essere il contatto con l'aria onde

evitare che le polifenolossidasi(gruppo di enzimi, contenenti rame, che catalizzano l’ossidazione

aerobica dei fenoli) producano fenomeni di ossidazione detti di maderizzazione, cioè processo

ossidativo dell'alcol etilico nei vini bianchi durante l'invecchiamento, per effetto del quale il vino

perde le sue caratteristiche e acquisisce un colore tendente all'ambrato e un odore di Madeira,

determinando un peggioramento delle qualità organolettiche del vino. I Biomagneti proteggono il

vino bianco dalla maderizzazione e dovrebbero essere dunque impiegati nella vinificazione in

bianco, molto delicata perché anche in relazione con fenomeni naturali mutevoli, come il

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cambiamento improvviso del tempo, con diversa elettrificazione dell’atmosfera, oltre che le fasi

lunari.

Conservazione della qualità del vino

Comunque anche dopo che il vino, sia rosso, sia soprattutto quello bianco fosse vinificato in

maniera ottimale, rischia in ogni caso sempre un’alterazione dovuta a fenomeni di Elettrosmog o

geopatici. E’ frequente il caso di vini assaporati in una certa zona e giudicati squisiti, che poi,

spostati in una zona diversa e di nuovo degustati, appaiono scadenti. Ciò è dovuto al

deterioramento dei fermenti che ancora agiscono nel vino, disturbati da campi elettromagnetici, a

cui in precedenza non erano soggetti. Inoltre è implicato anche il fenomeno dei cluster, già

descritto per la organo lessi dell’acqua.

Conservazione dei cibi

Come avviene per il vino, anche gli alimenti in generale traggono giovamento dalla protezione

dall’Elettrosmog. Il cibo si conserva meglio e più a lungo, sia quello da conservare al di fuori dal

frigorifero, sia quello che deve essere conservato in frigorifero, per esempio, pane e latte. Questo

effetto si traduce in un risparmio sostanziale e sostanzioso.

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