Estate: quali vacanze? · ricchi di feste e attività: le feste di Pasqua con la solenne Via Crucis...

36
Poste Italiane s.p.a. - Sped. in Abb. Post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n o 46) art. 1, comma 2, DCB BL - In caso di mancato recapito restituire al mittente che si impegna a pagare la relativa tariffa. ANNO XLV - maggio - giugno 2009 - N. 3 Quando si dice estate molti pensano a vacanze. Soprat- tutto nel mondo della scuola; ma - in forma più ridotta - anche nel mondo del lavoro. E pure nella pastorale parroc- chiale, nell’attività catechi- stica in particolare. Tutti si affrettano a pre- cisare che “vacanze” vuol sì dire riposo dopo un periodo intenso di lavoro, di impegno, di stress... ma non significa tempo vuoto, dispersivo, di- struttivo di quanto costruito precedentemente. E allora si sciorinano i con- sigli più utili: il tempo estivo diventi tempo di turismo, di immersione nella natura, di incontri tra persone e popoli; occasione di cultura, di dialogo, di crescita umana. Tempo anche di arricchi- mento spirituale: per letture formative (quanto bisogno c’è di conoscere i contenuti della nostra fede cristiana!), per maggior spazio alla pre- ghiera, per eventuali esercizi spirituali. Con attenzione però du- rante le vacanze a non la- sciarsi corrodere pian piano le radici della nostra perso- nalità, per poi veder crollare quanto costruito con fatica e buon profitto. Come successe alla quercia del contadino. Perché c’era un contadino, che dopo aver lavorato tanto, si era comperato un bel pezzo di terreno, dove era piantata una quercia. Essa stava su- perba e fiera della sua grande chioma di verdi e fonde foglie, in mezzo al prato; i suoi rami possenti sfidavano il vento e le bufere, gli uccellini vi tro- vavano riposo e protezione; e alla sua ombra i contadini tro- vavano refrigerio e alla sera danzavano. Ma un giorno il contadino trovò la quercia... a terra, con le foglie ingiallite. Che cos’era accaduto? Il contadino con- statò che formiche, roditori, topolini, piano piano, avevano rosicchiato e di- strutto le radici... fino a far morire la pianta. Per parlare dei ragazzi - ma la cosa vale ugualmente per giovani e adulti, fatte le debite trasposizioni, - diciamo questo: durante l’anno scola- stico i genitori in casa, le maestre a scuola, i catechisti in parrocchia offrono tanti sussidi per costruire la perso- nalità dei figlioli su solide basi, con mète ambite, correg- gendo deviazioni. Anche le letture buone sono come le radici sane di una pianta; la fanno crescere rigogliosa; fanno ricca una persona. Le radici rovinate dai parassiti fanno morire la pianta: le letture pericolose sono la morte della persona, come pure certi spettacoli tele- visivi, certi sballi pericolosi, divertimenti malsani, com- pagnie devianti, pigrizie sta- gnanti... Vacanze sì, ma intelligenti e costruttive. Il tempo è ga- lantuomo e passa. L’orologio ne segna i ritmi e il battito delle ore ci interroga su che cosa ne abbiamo fatto. Un saggio teneva nel suo studio un enorme orologio a pendolo, che ad ogni ora suo- nava con solenne lentezza, ma anche con gran rimbom- bo. «Ma non la disturba?» chiese uno studente. «No» ri- spose il saggio. «Perché così ad ogni ora sono costretto a chiedermi: che cosa ho fatto dell’ora appena trascorsa?». Alla fine dell’estate il Si- gnore ti chiederà: «E tu, che cosa hai fatto delle vacanze appena trascorse?». Colle S. Lucia, don Sergio Estate: quali vacanze?

Transcript of Estate: quali vacanze? · ricchi di feste e attività: le feste di Pasqua con la solenne Via Crucis...

Page 1: Estate: quali vacanze? · ricchi di feste e attività: le feste di Pasqua con la solenne Via Crucis del Venerdì santo a Cherz; la be-nedizione e la visita pastorale alle famiglie;

Tipografia Piave: MD nl: PIEVEL2--0001 nome: GIUGNO 2009 data: 24-07-09 Ora: 16 alt: 73 , 00 Compos.:16,08 del 24-07-09 base: B2 col: CMYK

Poste Italiane s.p.a. - Sped. in Abb. Post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 no 46) art. 1, comma 2, DCB BL - In caso di mancato recapito restituire al mittente che si impegna a pagare la relativa tariffa.

ANNO XLV - maggio - giugno 2009 - N. 3

Quando si dice estate moltipensano a vacanze. Soprat-tutto nel mondo della scuola;ma - in forma più ridotta -anche nel mondo del lavoro. Epure nella pastorale parroc-chiale, nell’attività catechi-stica in particolare.

Tutti si affrettano a pre-cisare che “vacanze” vuol sìdire riposo dopo un periodointenso di lavoro, di impegno,di stress... ma non significatempo vuoto, dispersivo, di-struttivo di quanto costruitoprecedentemente.

E allora si sciorinano i con-sigli più utili: il tempo estivodiventi tempo di turismo, diimmersione nella natura, diincontri tra persone e popoli;occasione di cultura, didialogo, di crescita umana.Tempo anche di arricchi-mento spirituale: per lettureformative (quanto bisogno c’èdi conoscere i contenuti dellanostra fede cristiana!), permaggior spazio alla pre-ghiera, per eventuali esercizispirituali.

Con attenzione però du-rante le vacanze a non la-sciarsi corrodere pian piano leradici della nostra perso-nalità, per poi veder crollarequanto costruito con fatica ebuon profitto. Come successealla quercia del contadino.

Perché c’era un contadino,che dopo aver lavorato tanto,si era comperato un bel pezzodi terreno, dove era piantatauna quercia. Essa stava su-perba e fiera della sua grandechioma di verdi e fonde foglie,in mezzo al prato; i suoi ramipossenti sfidavano il vento ele bufere, gli uccellini vi tro-vavano riposo e protezione; ealla sua ombra i contadini tro-vavano refrigerio e alla seradanzavano.

Ma un giorno il contadinotrovò la quercia... a terra, conle foglie ingiallite. Che cos’eraaccaduto? Il contadino con-statò che formiche, roditori,topolini, piano piano,avevano rosicchiato e di-strutto le radici... fino a farmorire la pianta.

Per parlare dei ragazzi - mala cosa vale ugualmente pergiovani e adulti, fatte le debitetrasposizioni, - diciamoquesto: durante l’anno scola-stico i genitori in casa, lemaestre a scuola, i catechistiin parrocchia offrono tantisussidi per costruire la perso-nalità dei figlioli su solide

basi, con mète ambite, correg-gendo deviazioni. Anche leletture buone sono come leradici sane di una pianta; lafanno crescere rigogliosa;fanno ricca una persona. Leradici rovinate dai parassitifanno morire la pianta: leletture pericolose sono lamorte della persona, comepure certi spettacoli tele-visivi, certi sballi pericolosi,divertimenti malsani, com-pagnie devianti, pigrizie sta-gnanti...

Vacanze sì, ma intelligentie costruttive. Il tempo è ga-lantuomo e passa. L’orologione segna i ritmi e il battito

delle ore ci interroga su checosa ne abbiamo fatto.

Un saggio teneva nel suostudio un enorme orologio apendolo, che ad ogni ora suo-nava con solenne lentezza,ma anche con gran rimbom-bo.

«Ma non la disturba?»chiese uno studente. «No» ri-spose il saggio. «Perché cosìad ogni ora sono costretto achiedermi: che cosa ho fattodell’ora appena trascorsa?».

Alla fine dell’estate il Si-gnore ti chiederà: «E tu, checosa hai fatto delle vacanzeappena trascorse?».

Colle S. Lucia, don Sergio

Estate: quali vacanze?

Page 2: Estate: quali vacanze? · ricchi di feste e attività: le feste di Pasqua con la solenne Via Crucis del Venerdì santo a Cherz; la be-nedizione e la visita pastorale alle famiglie;

Tipografia Piave: MD nl: PIEVEL2--0002 nome: GIUGNO 2009 data: 24-07-09 Ora: 16 alt: 73 , 00 Compos.:16,08 del 24-07-09 base: B2 col: CMYK

2 «Le nuove del Pais»

Parrocchia di PieveCCP 39808548 Parrocchia di Pieve cell. 333 2030597tel. 0436 7176CCP 39808548

ESTATE: VACANZA E..NON SOLO!

Vi sto scrivendo mentre lescuole e il catechismo stannochiudendo.

Abbiamo vissuto due mesiricchi di feste e attività: le feste diPasqua con la solenne Via Crucisdel Venerdì santo a Cherz; la be-nedizione e la visita pastorale allefamiglie; i Battesimi, i Funerali, iMatrimoni, la prima Confessionee la prima Comunione, infine ilpellegrinaggio di ringraziamentoalla Madonna della neve di Corte.Si conclude così un anno pa-storale per iniziare il periodo del-l’estate che non è sinonimo solodi vacanze e di ferie.

Per le nostre famiglie con ibambini ci sarà la vacanza almare, ma per molti altri ci sarà illavoro intenso nell’edilizia, nel-l’agricoltura e nel turismo.

Si ferma l’attività pastoralecon il catechismo e i vari incontri,ma per tutti continua il rapportocon Dio, fatto di preghiera, dipratica di vita cristiana e di rifles-sione.

Durante l’estate noi cele-breremo la festa patronale di S.GIACOMO MAGGIORE contanti sposi che ricorderanno l’an-niversario del loro matrimonio; cisarà la tradizionale Pesca-Lot-teria, sempre più ricca di premi ilcui ricavato andrà per i nostriMissionari sparsi per il mondo. IlCoro Fodom organizzerà la parteesterna e ricreativa della“Siègra”.

A metà agosto ci sarà la so-lennità della Madonna Assunta“Santa Maria Maiou” con co-stumi e tradizioni ladine. Anchenel campo civile il Comune e l’a-zienda di Turismo ricorderanno ilcentenario della strada delle Do-lomiti e altre iniziative: il castellodi Andraz sarà un luogo impor-tante di incontri.

Quindi è un tempo di feste, maanche di impegni e di vitalità chediventerà più proficuo se verràvissuto nel dialogo con Dio; sevissuto in un tuffo nel creato percontemplare le meraviglie del Si-gnore; se vissuto come apertura aldialogo con i turisti e le variepersone che verranno a Fodom;allora aprirà nuovi orizzonti, daràun significato più profondo allavita e farà sentire a tutti i beneficispirituali e fisici.

Auguro a tutti di vivere così levacanze e le ferie per ritornare, asettembre, a riprendere l’attivitàritemprati e con tanta voglia difare!

Don Alfredo

In 200 a Corte per ringraziare la Madonna

La bella tovaglia dell’altare diCorte lavorata a mano e offertada Vallazza Pierina e NivesFaber alla chiesa della Madonnadella neve.

Monsignor Luigi Del Favero be-nedice “l’Unimoc”, importantemezzo per sgomberare le stradedalla neve.

Oltre 200 fedeli sono saliti inprocessione, sabato 30 maggio,al santuario della Madonnadella Neve di Corte. Il pellegri-naggio era stato organizzato dalDecanato di Livinallongo insegno di ringraziamento verso laMadonna per la protezione daipericoli, in primis le molteslavine, che hanno messo a duraprova la vallata nel corso diquesto inverno caratterizzatoda eccezionali precipitazioninevose.

La processione ha avuto

inizio alle 9 dal biviosulla sr 48 delle Do-lomiti con la comunaleche si inerpica fino allacaratteristica frazioneai piedi del Col di Lana.

In testa la croce ed igonfaloni. A seguiretanti fedeli, prove-nienti anche da Colle S.Lucia e dalla Val Badia.Erano presenti anche ibambini delle scuoleelementari e mediedella vallata, accompa-gnati dagli insegnanti. Epoi le autorità co-munali ed i celebranti:il decano mons. Al-fredo Murer, il parrocodi Arabba don Vito DeVido e quello diCorvara don AndreasPerathoner. Ospite

d’onore il Vicario Generaledella Diocesi, don Luigi delFavero, particolarmente legatoa Fodom per essere statoparroco di Arabba.

La statua della Madonna del-la Neve è stata portata a spalle da8 pompieri volontari di Livinal-longo, che si sono alternatilungo i quasi due chilometri distrada che porta al santuario. Afarle da degna corona due ra-gazze nel costume ladino diFodom. Il lungo serpentone digente in devota preghiera si èsnodato lento tra i prati in fiore,che risaltavano nei loro sgar-gianti colori, grazie alla giornataparticolarmente soleggiata,anche se battuta da qualchesferzante folata di vento gelido.Lungo il tragitto è stato recitato ilrosario e ringraziato la Madonnaper i tanti pericoli scampati dallapopolazione, chi ha lavoratoper la sicurezza dei residenti echi ha garantito l’assistenza adanziani e malati.

Una devozione sincera esentita, perché al termine diquesto inverno lungo e difficile,

che in quella splendida giornataprimaverile sembrava solo un ri-cordo lontano, in tutti c’è la con-vinzione di un intervento ma-terno e Divino della madre diGesù. “Regina del cielo ralle-grati perché oggi i tuoi figli sonotornati ad abbracciarti” ha dettodon Luigi durante l’omeliacelebrata nella piccola chiesache non ce l’ha fatta a conteneretutti i fedeli. “Oggi - ha detto an-cora - hanno fatto qualcosa digrande che resterà scritto nellastoria di questa comunità”.

Al termine della celebrazioneè stato benedetto il nuovo Uni-mog, appena acquistato dal Co-mune.

I frazionisti (in quel giornoricorreva la sagra della frazione)hanno infine offerto un abbon-dante rinfresco a tutti.

Page 3: Estate: quali vacanze? · ricchi di feste e attività: le feste di Pasqua con la solenne Via Crucis del Venerdì santo a Cherz; la be-nedizione e la visita pastorale alle famiglie;

Tipografia Piave: MD nl: PIEVEL2--0003 nome: GIUGNO 2009 data: 24-07-09 Ora: 16 alt: 73 , 00 Compos.:16,08 del 24-07-09 base: B2 col: CMYK

«Le nuove del Pais» 3

AL SANTUARIO DI CORTEpercorrendo l’antico sentieroL’antica chiesa di Corte,

consacrata il 5 agosto 1607 eraconsiderata la più bella dellavalle di Livinallongo prima cheil 19 maggio 1915 fosse di-strutta su ordine del Coman-dante del Forte.

Assieme alla chiesa furonoincenerite le decine e decine diex voto su tavole, in argento,quadretti, stampelle... lasciatidai devoti della Val Badia,Colle Santa Lucia... e Fodomper grazia ricevuta.

Al Santuario, oltre ai fodomisi recavano annualmente, e apiedi, i Badioti che giungevanoattraverso il Passo Incisa e lepraterie di Sommamont e ifedeli dell’Alta Val di Fassa che,sempre a piedi, giungevano at-traverso il Passo Pordoi; al San-tuario arrivavano da ColleSanta Lucia, da Selva diCadore, dalla val di Zoldo e dalBasso Agordino.

Per recuperare la tradizione:una VIA CRUCIS.

Un’idea potrebbe esserequella di ripristinare l’anticosentiero che dalla val del-l’Hotel porta a Plàn de Brentae, con una pendenza moltodolce raggiunge Corte, pas-sando a monte di Liviné.

Oggi questa antica stradache per alcuni tratti è ridotta adun sentiero potrebbe essere ri-pristinata e proposta come pas-seggiata a locali e turisti.E perché non sistemare, lungoil percorso che si snoda fra pa-scoli e bosco una semplice/bella VIA CRUCIS?

Questa, collegando la chiesaparrocchiale di Pieve al San-tuario di Corte avrebbe unsenso storico, oltre che reli-gioso. Potrebbe essere un’ideaper ridare al Santuario la giustacentralità che aveva un tempo.

(Fr. Del.)

San Giuseppe Lavoratore

Il primo maggio Digonera èin festa per il patrono S. Giu-seppe Lavoratore. È una festache viene sentita e partecipatasempre di più dal 2006quando è stato inaugurato ilnuovo campanile e sono statebenedette le campane; è unafesta che coinvolge tutti gliabitanti di Digonera e deipaesi vicini.

Le famiglie del paese sisono mobilitate per S. Giu-seppe: chi ha pensato alla pu-lizia della chiesa e delle adia-cenze; chi ha riparato everniciato la piccola ringhierache circonda la chiesa, ro-vinata dalla neve; e chi ha pre-parato confezioni di dolci, bi-scotti e “crafons” da offrire ein parte da vendere per le ne-cessità della chiesa.

Da Pieve è sceso il PiccoloCoro, composto di oltre trentabambine e ragazze, percantare la Messa, meritandosigli applausi dei fedeli pre-senti. Ognuno indossava il“guant da bele feste”, in gran

parte nuovo con il “gurmèl”verde o rosso. Come è giàstato ricordato, è stata laSignora Maria Bottari daRoma che ha finanziato laspesa per rinnovare i vestitiper ricordare il marito Ro-lando Stievano oriundo diFodom.

Con don Alfredo è venuto apresiedere la Messa PadreRomeo Simonetti, attual-mente Amministratore par-rocchiale di Laste che com-mentando la Liturgia dellaparola ha parlato dell’impor-tanza del lavoro.

La bella giornata di sole hafavorito la partecipazione allafesta. Dopo la Messa tutti sisono fermati sul sagrato perparlare, per gustare e/o ac-quistare le leccornie che eranostate preparate. Le musiche diMax e Mario hanno portatouna nota di allegria e di festapaesana.

Un grazie vivissimo a chi siè prodigato per la riuscitadella “siègra”!

Il “Piccolo Coro Col di Lana” al completo, dopo aver cantato laMessa a Digonera in onore del patrono S. Giuseppe lavoratore. Conloro ci sono i celebranti: Padre Romeo Simonetti e don Alfredo. Nonmancano le direttrici: M.a Dorigo Luigina e Rita Rossi.

Sagra di Digonera: donne in costume e fisarmonicisti.

LE NOSTRE FESTE26 LUGLIO:Siègra di San Jaco, patrono di Pieve. Ore 9.30 S. Messa presieduta dal Sacerdote novello DONSIMONE BALLIS.Pesca-Lotteria missionaria.Festeggiati anniversari di matrimonio: 25-40 e 50 anni.Il Coro Fodom organizzerà la festa esterna.

15 AGOSTO: Santa Maria Maiou ore 9.00 S. Messa solenne in onore della Madonna-be-nedizione dei fiori-donne col “guant da fodoma”.Sfilata dei carri delle vijinanze-festa in piazza nuova-pre-miazioni.

GITA-PELLEGRINAGGIOINTERPARROCCHIALE

Meta: Assisi, Cascia, Norcia, le città che hanno dato inatali a S. Francesco, S. Rita e S. Benedetto. Naturalmentenel viaggio in Umbria saranno visitate altre città comeGubbio, Spello, La Verna, città ricche di storia, di arte e difede.

Il viaggio verrà effettuato dal 3 al 6 novembre. La quota individuale sarà di 345 euro; dalla quota

saranno esclusi alcuni servizi come eventuali ingressi per chinon beneficia dell’esenzione, la camera singola con supple-mento, extra in genere.

All’iscrizione (che è già aperta) si verserà l’acconto di 100euro; il saldo invece entro il 28 ottobre. Posti disponibili: 50. Per informazioni e iscrizioni presso don Alfredo, parroco diLivinallongo (tel. 04367176) oppure all’Agenzia Plavisviaggi di Belluno (0437 940450). NB. Il programma più dettagliato si può trovare sul n. 2 de“Le nuove del Pais” di marzo-aprile.

Page 4: Estate: quali vacanze? · ricchi di feste e attività: le feste di Pasqua con la solenne Via Crucis del Venerdì santo a Cherz; la be-nedizione e la visita pastorale alle famiglie;

Tipografia Piave: MD nl: PIEVEL2--0004 nome: GIUGNO 2009 data: 24-07-09 Ora: 16 alt: 73 , 00 Compos.:16,08 del 24-07-09 base: B2 col: CMYK

4 «Le nuove del Pais»

CORO FEMMINILE “COL di LANA”Momento di festa per il Coro diretto dalla maestra AnnaDevich, sabato 9 maggio, in Sala Congressi ad Arabba. IlCoro celebra il decennale e presenta il CD “Cënabona”.

ILARIA DAVARE diMassimo e di Vallazza Ada,da Pian di Salesei, il 10 ot-tobre 2008, si è laureata bril-lantemente in AssistenzaSanitaria, presso l’Uni-versità degli Studi diPadova, Facoltà di Me-dicina e Chirurgia, polo di-dattico di Conegliano.

Il titolo della tesi: “Ri-cerca del titolo anticorporaleAnti-Tbe: confronto tra vac-cinati e immuno protetti”. Re-latore il Dott. VincenzoBaldo; correlatrice la dotto-ressa Graziella Carpanè.

Il Maestro Bepi De Marzi, nelpresentare il Coro Femminile“Col di Lana”, elogia le coristeper il livello di preparazione rag-giunto e si congratula per la rea-lizzazione del CD “Cënabona”.

Il Coro Femminile “Col di Lana” mostra con entusiasmo il CD “Cë-nabona”.

● Il Consiglio degli affari economicidella parrocchia nell’ultima seduta hadato parere favorevole al restauro del-l’organo Mascioni da parte della stessaomonima ditta che lo ha costruito 79anni fa e lo ha poi restaurato nel 1982. Ilpreventivo che hanno inviato alCAAEE è di 33.000 euro esclusi Iva,vitto e alloggio. Nel frattempo verrà ri-chiesta l’autorizzazione alla Soprin-tendenza di Venezia e alla Commis-sione di arte sacra della diocesi.

● È stato affidato allo studio BDL di

Belluno il progetto e il preventivo percostruire una bussola in cristallo per ri-parare la chiesa dal freddo, all’entrataprincipale della chiesa di Pieve.

● L’arch. Marino Baldin sta prepa-rando il progetto e preventivo del re-stauro interno della chiesa della SS.Trinità di Andraz.

● La falegnameria “Demattia Da-miano e Leo” di Renaz si è impegnata asistemare il portico esterno alla portaprincipale della chiesa decanale.

Il Coro Parrocchiale di Pieve con il Maestro Bepi De Marzi - ilParroco Mons. Alfredo Murer - il Sindaco prof. Gianni Pezzei - l’As-sessore Leandro Grones, il M.o Direttore Denni Dorigo, l’organistaOscar Nagler e il M.o emerito Benigno Pellegrini.

Solenne cerimonia religiosa a Pieve domenica 10 maggio Il Coro Parrocchiale

al gran completo entusiasma i fedeli cantando la Messa composta dal Maestro Bepi De Marzi.

Sarà stato per la presenzadel M.o De Marzi che accom-pagnava i canti all’organo,sarà perché le composizionidel Maestro toccano il cuore,sarà per la bravura di Denniche il coro lo dirige, sarà perl’elevato grado di prepara-zione dei coristi, sarà ...

La realtà è che coro e cantiche hanno accompagnato lacelebrazione religiosa hannoentusiasmato tutti.

Un’eccezionale fusione divoci, di piani e forti alternati,con dei forti che hanno fattovibrare le stesse mura della

parrocchiale: insomma, se miè concesso, il celebrante peruna volta è rimasto un po’nella penombra!

E dopo la celebrazione reli-giosa, nella Sala Parroc-chiale, uno spuntino offertodal coro, preparato con al-trettanta cura ed inventiva.

Possiamo veramente af-fermare che Fodom è la “terradel bel canto”, basti pensareche su una popolazione resi-dente che non raggiunge le1450 unità, sono effettivi ben5 cori e un corpo bandistico.

(Fr. Del.)

Il Maestro Bepi De Marzi accompagna all’organo i canti eseguiti dalCoro Parrocchiale.

Alla neo laureata le nostrevivissime felicitazioni conl’augurio di un pronto inseri-mento nel mondo del lavoro!

LAVORI IN VISTA

LAUREA

Familiari, amici, amanti dellamusica e del canto hannoriempito la Sala Congressi perapplaudire il Coro Femminile“Col di Lana” che ha raggiunto iprimi 10 anni di attività canora.Nel corso della serata il Coro ha

presentato al pubblico il suoprimo CD. Serata intensa ancheper la presenza, in qualità dipresentatore, dell’amico egrande maestro Bepi De Marziche, per Fodom, ha avuto dasempre una particolare predile-zione; per l’occasione ha infatticomposto “Col di Lana” unadelle 14 canzoni inserite nel CD.

“Per noi è stato proprio comeun padre Bepi De Marzi, unpadre che ci ha incoraggiate espinte avanti - dice la maestraAnna - e, a me in particolare, hainfuso tanta fiducia”.

La stessa Direttrice, con l’au-silio della Presidente, ha conse-gnato ufficialmente il CD allecoriste, alle autorità, ai collabo-ratori, non dimenticando Sisto eFranco che avevano sostenuto ilCoro nei primi momenti. Laserata si è conclusa con la con-segna al maestro De Marzi ealla maestra Anna Devich di unpregiato lavoro in argentoopera dell’artista Mastro 7.

(Fr. Del.)

Messa solennenella parrocchiale di Pieve

Page 5: Estate: quali vacanze? · ricchi di feste e attività: le feste di Pasqua con la solenne Via Crucis del Venerdì santo a Cherz; la be-nedizione e la visita pastorale alle famiglie;

Tipografia Piave: MD nl: PIEVEL2--0005 nome: GIUGNO 2009 data: 24-07-09 Ora: 16 alt: 73 , 00 Compos.:16,08 del 24-07-09 base: B2 col: CMYK

«Le nuove del Pais» 5

Il gruppo dei bambini della Prima Comunione con le due catechisteSuor Flavia e Agnese e con il parroco. Nella prima fila, da sinistra:Denicolò Francesco, Sorarui Davide, De Riva Samuele e CrepazAlessia; seconda fila: Crepaz Milly, Foppa Alice, Rudatis Naim, De-nicolò Claudia, Foppa Denis, Dorigo Linda e Denicolò Gaia.

Il gruppo dei comunicati con i loro genitori e familiari sulla scalinataesterna della chiesa, dopo aver lanciato in aria i palloncini coloraticon un messaggio.

Domenica 31 maggio, so-lennità di Pentecoste, la par-rocchia di S. Giacomo Maggioreha vissuto un bella giornata difesta per la prima Comunione diben 11 bambini della classe ter-za.

Dopo aver celebrato la festadella prima Confessione,guidati da Suor Flavia Santi e daRoncat Agnese si sono preparatia conoscere meglio Gesù perpoi riceverlo degnamente. Sonostati presentati alla Comunitàche a sua volta si è impegnata adaccompagnarli nel loro cam-mino di fede con la preghiera econ l’esempio della vita cri-stiana.

Qualche giorno prima sonoscesi a S.Maria delle Grazie perun Ritiro spirituale guidato dadon Paolino; con loro c’eranopure i genitori i quali, seguendol’esempio dei loro figli, hannoapprofittato di confessarsi daiPadri Francescani del San-tuario.

Oscar Crepaz aveva pre-parato un bel cartellone (vedifoto): un calice con tanti raggi sui

quali i bambini hanno messo lapropria fotografia; mentre Pier-tomaso Denicolò ha pensato aun elegante libretto a colori conle preghiere, le intenzioni e lefoto dei bambini.

Il coro parrocchiale “S.Giacomo Maggiore” ha cantatola bella Messa di Bepi De Marzi ealtri canti durante la celebra-zione.

La Messa ha avuto alcuni mo-menti significativi come il rin-novo delle promesse batte-simali tenendo in mano la can-dela del proprio battesimo,accesa dal proprio papà; le in-tenzioni delle preghiere deifedeli composte dagli stessibambini; la partecipazione ac-canto al parroco durante la con-sacrazione. Il momento peròpiù atteso ed emozionante èstato l’incontro con Gesù con laComunione. Suor Flavia cosìcommentava: “Adesso Gesù èqui, nel tuo cuore a parlarti e ariempirlo di gioia con la sua pre-senza...”.

Al termine della solenne cele-brazione sono seguite le foto ri-

cordo con i genitori e le cate-chiste e il parroco; una fattaall’esterno della chiesa con illancio dei palloncini con unmessaggio.

Da sottolineare il bel gesto disolidarietà dei bambini chehanno voluto ricordarsi genero-samente dei loro coetanei del-

l’Abruzzo, colpiti dal terremo-to.

Alla sera, a Corte, davanti allavenerata immagine della Ma-donna della neve, portata inprocessione il giorno prima,hanno recitato coralmente ilsanto rosario ed hanno fatto laloro consacrazione a Maria.

Undici bambini della classe terza elementare pre-parati bene da Suor Flavia Santi e da Agnese Roncat,il 29 marzo, hanno vissuto la prima esperienza delperdono del Signore col Sacramento della Confes-sione.

Con loro c’erano i genitori e tanti familiari chehanno partecipato alla gioia di questi bambini.

Con grande impegno e attenzione hanno seguito laliturgia penitenziale arricchita da alcune cerimonieche hanno reso più bella la confessione: la vestebianca, la candela accesa, la consegna della croce e ildono del vangelo.

Da Colle Santa Lucia è venuto ad aiutare don Al-fredo il nuovo parroco, don Sergio Pellizzari.

È seguito infine un gradito rinfresco preparato sa-pientemente e con abbondanza dalle mamme deibambini.

La Prima Comunione

Prima Confessione

Il cartellone, all’ingresso della chiesa, con le foto dei neocomunicati.

Page 6: Estate: quali vacanze? · ricchi di feste e attività: le feste di Pasqua con la solenne Via Crucis del Venerdì santo a Cherz; la be-nedizione e la visita pastorale alle famiglie;

Tipografia Piave: MD nl: PIEVEL2--0006 nome: GIUGNO 2009 data: 24-07-09 Ora: 16 alt: 73 , 00 Compos.:16,08 del 24-07-09 base: B2 col: CMYK

6 «Le nuove del Pais»

IN BREVE❏ Padre Romeo Simonetti,

nativo di Zoppè di Cadore,è il nuovo “parroco”-am-ministratore parrocchialedi Laste. Proviene dal-l’Ordine religioso deiTrappisti di Roma, dove èvissuto per vent’anni.

❏ Nell’elenco degli anni-versari di matrimonio deiprecedenti bollettini è statodimenticato involontaria-mente il 50o di matrimoniodi Bradariolo Egidio eRagnes Fernanda; si eranosposati a Bologna il 10giugno 1959. Anche a loro inostri migliori auguri disalute e di serenità.

❏ A Rocca Pietore, nel mesedi maggio, sono statetenute tre conversazioni davari oratori: mons. DeVido, mons. Del Favero emons. Antoniol, per pre-parare i partecipanti al-l’Ordinazione sacerdotalee Prima Messa di donSimone Ballis. Nella saladel ”teaz”, sempre gre-mita, si è parlato di: ”Il sa-cerdote nel nostro tempo;Famiglia e vocazioni; La se-conda vocazione di S.Paolo: quella pastorale. Il 6giugno, nel Duomo diBelluno, è stato consacratosacerdote don Simone.Una grande grazia per lafamiglia e per la parroc-chia.

❏ Il mese di maggio è statoparticolarmente frequen-tato dai ragazzi e dagliadulti, a Pieve. Quasi ognisera la Cappella era piena:circa venti ragazzi scan-divano le Ave Maria dellacorona.

❏ In occasione della festa edel pellegrinaggio dellaMadonna della neve diCorte, Pierina e NivesFaber hanno regalato unasplendida tovaglia di linotutta lavorata a mano.Grazie del bel dono!

❏ La gente sta già portando iprimi premi e oggetti per lapesca di S. Giacomo. Que-sto incoraggia e fa piacereagli organizzatori perchécosì possono per temposmistarli e sistemarli.

❏ Suor Francesca Daminatodelle Discepole del Van-gelo (S. Giovanni), giovedìsanto, ha ricevuto dal Ve-scovo il Mandato di Mi-nistro Straordinario del-l’Eucarestia. Così tutte lesuore potranno portare lacomunione ai malati, aiu-tando i parroci.

Sera d’invernoIl sole scompare all’orizzonte.Stanchi, affamatidal lavoro fan ritorno gli operaiper andare alla loro parca cena.Nella casa un’anzianaaccende il fuoco:comincia a scendere la notte.Le luci si accendonole case si riscaldano per sfidare il gelido inverno.La strada è buia e desertasolo si sente il miagolio di un gatto;meditano i vecchii bambini dormono ....e il giorno dopo sarà ancora inverno.

Leo Crepaz - classe 3a media.Inverno 2009 sulla montagna di Castello

(scatto di Cristina Crepaz).

Foto recante la scritta “Al mio piccoloTonino (Tòne del Zenz- Crepaz Antonio)perché si ricordi della sua maestra An-nalisa Tonello”.

Una bella immagine di Dolores Roilo (natanel 1966) - figlia di Lucia Crepaz di Cherz edi Livio Roilo “Galister”.

LA

FO

TO

SC

ON

OSC

IUT

A

L’ANGOLO DEI RICORDIdi F. Deltedesco

LA FOTO CONOSCIUTA

Ricordi del tempo che fu

Page 7: Estate: quali vacanze? · ricchi di feste e attività: le feste di Pasqua con la solenne Via Crucis del Venerdì santo a Cherz; la be-nedizione e la visita pastorale alle famiglie;

Tipografia Piave: MD nl: PIEVEL2--0007 nome: GIUGNO 2009 data: 24-07-09 Ora: 16 alt: 73 , 00 Compos.:16,08 del 24-07-09 base: B2 col: CMYK

«Le nuove del Pais» 7

50o DI MATRIMONIO CON IL CORO FODOMGiornata particolarmente significativa quella di sabato 6 giugno,

sia per il Coro Fodom che per i coniugi Fernanda ed Egidio Bradariolo

Il Parroco don Giovanni Salvalaggio consegna alla Signora Fer-nanda Ragnes Bradariolo la pergamena inviatale dal Pontefice.

Fernando Ragnes - la figlia Monica Bradariolo e il Parroco dellaChiesa del rione di San Lazzaro posano con il Coro Fodom per unafoto ricordo.

La cosa più bella del mondo?L’amore

Il giorno più bello? Oggi!La felicità più grande? Essere utile a qualcuno, comunicare gioia e gioire della felicità altrui. La sensazione più piacevole? La pace interiore, che nasce dal dovere compiuto. La migliore medicina? L’ottimismo, che sa vedere il lato positivo di ogni persona e di ogni cosa. La compagnia migliore? Quella di coloro che ci aiutano a crescere. Le persone più necessarie? I Sacerdoti, che sono “la luce e il sale della terra”. Il primo bisogno? Comunicare con qualcuno, con altri,con tutti gli altri. La cosa più facile? Cadere in errore: nei giudizi, nelle scelte, nell’amare. La cosa più difficile? Perdonare senza riserve, dimenticando, contraccambiando il male col bene.

Monica e Simone, i figli diFernanda Ragnes e EgidioBradariolo desiderano che il50o di matrimonio dei loro ge-nitori sia un giorno parti-colare: vogliono fare loro unasorpresa invitando il CoroFodom che porterà nel rionedi San Lazzaro i canti dellamontagna, quindi accompa-gnerà la S. Messa rendendolain tal modo più solenne.

Non è una scelta fatta acaso: la signora Fernanda èuna fodoma e il maritoEgidio è stato un grandeamico del Coro.

Lo ricordiamo come orga-nizzatore della trasferta delGruppo canoro a Roma nel1980 con l’udienza dal S.Padre Giovani Paolo IIo; ri-cordiamo la sua totale dispo-nibilità nel fare da cicero-ne portando i fodomi a vi-sitare gli angolo più bellidella capitale; ricordiamo lasua allegria e le barzelletteche ravvivavano la com-pagnia. Ed ancora, due an-ni dopo quando nel 1982 haorganizzato per la secon-da volta la trasferta a Romadel Coro. E che dire dell’ac-coglienza, per ben 10 anni eper un’intera settimana, incollaborazione con il Com-m. Bertini, degli scolari e stu-denti vincitori del Concor-so “Il Pennino d’Argento”?Tanti e tanti momenti su-perbi che rimarranno nel-la memoria non solo delCoro ma di tanti fodomi.

Purtroppo la vita, a volte,

riserva anche momenti ama-ri. “Un autobus - un ostacoloimprovviso - una frenatabrusca - la testa che picchia inun modo imprevisto: Egidionon si riprenderà più e saràcondannato a giacere in unletto”.

Come avrebbe potuto, ilCoro Fodom, quando è statoinvitato dalla figlia Monica,come avrebbe potuto noncorrere a Treviso per cercaredi portare un po’ di gioia achi, da quel giorno ha cono-sciuto la sofferenza?

Certo, tutti i coristi, in par-ticolare coloro che avevanoconosciuto Egidio allegro, in-traprendente e disponibileavrebbero voluto vederloancora scattante, avrebbero

voluto sentire dalla sua boccaun’ennesima barzelletta,avrebbero voluto vederlonella chiesa di San Lazzaro diTreviso a cantare assieme aloro. Lo avrebbero desi-derato, in primo luogo lamoglie e i figli, ma questo è ri-masto solamente un desi-derio.

Il Coro Fodom non è at-trezzato per fare miracoli,pertanto ha solamente po-tuto offrire i suoi canti sia incasa che in chiesa. Ma, se ilcanto è preghiera, chissà che,giungendo all’orecchio diColui che sta in alto, nonriesca a fare in modo che “unpiccolo miracolo” avvenga.Forse è sperare troppo...forse! (Fr. Del.)

La radice di tutti i mali? L’orgoglio che ci trattiene dal chiedere scusa e dall’ammettere di aver bisogno degli altri. Il male peggiore? Il peccato e l’abbandono della preghiera. La maggiore sconfitta? La mancata crescita umana e spirituale. Il maggiore calcolo? La sfiducia in se stessi; la tentazione di lasciarsi andare. La strada più sicura? Quella tracciata dai 10 comandamenti. La forza più grande? La Fede, vissuta con semplicità e professata con umiltà. Il modo più semplice per farsi amare? Portare a tutti il rispetto dovuto. Il regalo più bello? Il sorriso carico di dolcezza e di simpatia. La persona più pericolosa? Quella che abitualmente mente e non sa tenere i segreti. L’evento più temuto? La morte, quando non è illuminata dalla fede. La persona più povera? Quella che non ha ancora incontrato Gesù, e non cammina con Lui, considerandolo l’aiuto,la guida, l’amico migliore.

dagli scritti di Madre Teresa di Calcutta

Page 8: Estate: quali vacanze? · ricchi di feste e attività: le feste di Pasqua con la solenne Via Crucis del Venerdì santo a Cherz; la be-nedizione e la visita pastorale alle famiglie;

Tipografia Piave: MD nl: PIEVEL2--0008 nome: GIUGNO 2009 data: 24-07-09 Ora: 16 alt: 73 , 00 Compos.:16,09 del 24-07-09 base: B2 col: CMYK

8 «Le nuove del Pais»

ATTIVITÀ POMPIERI A FODOML’operato dei Pompieri Vo-

lontari di Arabba-Livinallongonella passata stagione invernale2008/09 ha avuto una notevolemole di lavoro, ben 58 interventitra dicembre e febbraio, conside-rando che in un anno in media nevengono effettuati una qua-rantina.

Tutto è iniziato con l’abbon-dante nevicata nella prima set-timana di dicembre interve-nendo a Liviné per la slavina di“Livinadac”, proseguendo poicon vari sopraluoghi alle abita-

zioni e in qualche caso veniva ef-fettuata la spalatura del tetto.

Il maggior numero di interventiveniva eseguito su edifici pub-blici causa la pericolosità dicaduta neve o ghiaccio in pros-simità di strade e marciapiedi, ilrestante su abitazioni privateabitate da persone anziane e nonautosufficienti.

Tutto il personale in forza al di-staccamento è stato impiegato inbase alla necessità dell’inter-vento, il problema sorgeva du-rante il giorno, perché tanti Vo-

lontari erano occupati nelproprio lavoro, meno proble-matica la sera o la notte.

In alcuni interventi venivachiesto l’ausilio dei PompieriPermanenti con i vari mezzi qualiautoscala, pala gommata,camion, ecc...

La chiamata di soccorso inalcuni casi giungeva diretta-mente al nostro numero di repe-ribilità, però la normale richiestadel cittadino, per un qualsiasi in-tervento, deve essere effettuataalla Centrale Operativa diBelluno con il numero fisso disoccorso 115.

Il nostro distaccamento è com-posto da 27 pompieri, al co-mando di Igor Masarei attual-mente Capo Distaccamento.

Dopo aver frequentato nel2006 un corso Online (Internet)con annessi esami, 8 pompierisono diventati Capi Squadra.Questo corso, aperto a circa1000 Volontari in tutta Italia, èstato il primo realizzato su unapiattaforma internet così da con-sentire di poterlo frequentare dacasa ed ha avuto una durata dicirca 14 settimane. Il corso erastrutturato in classi virtuali con unresponsabile a cui fare riferi-mento. Il percorso di studio erasuddiviso in 5 moduli di lezioni

con relativo test. L’esame finaledel corso è stato eseguito presso ilComando di Belluno collegato invideoconferenza con il Ministerodell’Interno a Roma.

Ogni anno inoltre durante laprimavera e l’autunno vengonosvolte esercitazioni di vario tipoquali ad esempio lo stendimentodi tubazioni partendo da un tor-rente e con una pompa portandoacqua alla zona interessata,oppure simulazioni di incidentistradali, o ancora addestramentocon scale e teoria sulla varia at-trezzatura in dotazione.

Un’importante e costruttivaprova di Maxi Emergenza è statasvolta il 14 settembre 2008 sulPasso Pordoi fra i Pompieri delle4 Valli Ladine in collaborazionecon il soccorso sanitario 118 esoccorso pubblico 112. Si sonosimulati due incidenti stradali eun incendio di un albergo. Spet-tacolare il numero delle pre-senze, circa 130 pompieri, 60 sa-nitari e 2 pattuglie di carabi-nieri.

A nome mio un sincero ringra-ziamento a tutti i Pompieri e tutti ivolontari che si sono prestatinelle operazioni di soccorso, inparticolare a Pezzei Marco che èstato un punto di riferimento im-portante nella gestione e nelcoordinamento degli interventidell’inverno scorso.

Palla Igor

Il 6 aprile 2009 alle ore03.32 del mattino una vio-lenta scossa di terremoto hasconvolto la città dell’A-quila e periferia... Subito si èattivata la macchina dei soc-corsi e alcuni giorni dopoveniva richiesta la disponi-bilità di personale volon-tario dei Vigili del Fuoco delcomando di Belluno i qualiavrebbero avuto il compitodi gestire la cucina mobileda campo. Subito io eAndrea Palla ci siamo messia disposizione e siamopartiti con un turno di diecigiorni dal 22 aprile al 1o

maggio.La nostra destinazione

era il campo base 3 (colonnamobile Veneto) nel comunedi Pizzoli (più o meno 3000abitanti), a circa 15 km dal’Aquila. Il paese ha subitopochi danni, nonostante ciòmolti sfollati del comune eanche della città dell’Aquilaerano alloggiati in questatendopoli, già allestita dallaProtezione Civile, nelcampo da calcio situatonella periferia del paese.

Il ns. gruppo era com-posto da 17 vigili, e comesiamo arrivati ci hanno

subito suddiviso i varicompiti. Sul luogo erano giàpresenti un Vigile perma-nente del Comando diBelluno e due Vigili Vo-lontari che ci hanno istruitosul da farsi.

Io con altri 3 facevo partedi una squadra di manuten-zione, Andrea invece era as-segnato al settore cucina in-sieme ad altri 6 compagni.Gli altri componenti eranoaddetti alla pulizia dellecucine e alla gestione delmagazzino viveri.La giornata della miasquadra iniziava il mattinoalle 5.00 con la preparazionedella colazione per tutto ilpersonale volontario, VVF eper i civili fino alle 9.30, poisi iniziavano i vari lavori dicostruzione di tettoie, siste-mazione impianti elettrici,costruzione di scaffali per lacucina e piccoli mobili per letende dei civili e risoluzionedi vari problemi che emer-gevano durante le giornate.La sera si terminava verso19.30.Andrea e il suo gruppo ini-ziavano alle 8.00 con la pre-parazione del pasti (unprimo, un secondo e un con-

torno) e terminavano la seraalle 22.00 circa. La media deinumeri dei pasti si aggiravasui 1800 al giorno. Molto ap-prezzato è stato l’aiuto delledonne del luogo che aiu-tavano nella preparazionedei cibi..Per dormire ci sono state as-segnate delle tende dacampo da 8 posti con brandee sacco a pelo, con due con-tainer per bagni e docce. Ilnostro campo non era nellatendopoli dei civili ma acirca 200 metri. La notte latemperatura scendeva a 6/7

gradi sopra lo zero, e perquesto ogni tenda era dotatadi termosifone.Nel campo erano presentianche dei Vigili Perma-nenti. Alcuni si recavanoogni giorno nella città del-l’Aquila per effettuare pun-tellamenti, verifiche sta-tiche ecc. e altri rimanevanoa Pizzoli per preparare lasuccessiva costruzione diprefabbricati da adibire adasilo, abitazioni ecc.

Abbiamo anche avuto lapossibilità di visitare le città

CONTINUA A PAG. 9

IGOR E ANDREA PALLA, POMPIERI FODOMI IN ABRUZZO

Page 9: Estate: quali vacanze? · ricchi di feste e attività: le feste di Pasqua con la solenne Via Crucis del Venerdì santo a Cherz; la be-nedizione e la visita pastorale alle famiglie;

Tipografia Piave: MD nl: PIEVEL2--0009 nome: GIUGNO 2009 data: 24-07-09 Ora: 16 alt: 73 , 00 Compos.:16,09 del 24-07-09 base: B2 col: CMYK

«Le nuove del Pais» 9

più colpite come Onna e l’A-quila, dove i danni sonostati tanti e ingenti, e ab-biamo potuto constatareche la realtà è diversa daquello che si vede in televi-sione... la desolazione... lecase vuote (o quel che nerimane)... solo personale disoccorso... e considerato chel’Aquila è (era) un capo-luogo che attira molti gio-vani universitari... ora sem-bra una “città fantasma”.

Le persone del luogo sen-tivano ogni minima scossa,mentre noi, lavorando, nonci accorgevamo quasi dinulla. Un episodio che mi haparticolarmente colpito èstato quando una giorno siera sparsa la voce cheavevano dovuto evacuarel’Aquila per una fortescossa, e una signora che

aiutava in cucina e scop-piata a piangere perché eramolto preoccupata per ilmarito che lavorava proprionelle vicinanze. Per fortunanon era vero, ma questoconferma la gran paura cheavevano e che hanno tut-t’ora...

Al termine dei 10 giornigiungeva in sostituzione unnuovo gruppo di VolontariVVF, e vista la necessitàquesta situazione si pro-trarrà sicuramente fino asettembre.

È stato emozionante allanostra partenza, vedere lacommozione dei Pizzolani,visto il rapporto che si eracreato, cercando di sdram-matizzare ridendo e scher-zando..

Tutto è andato bene, si ècreata un ottima sintonia e

collaborazione di gruppo...abbiamo conosciuto tantagente simpatica, abbiamoimparato a lavorare conpersone nuove... un’espe-

rienza sicuramente indi-menticabile. Se dovessimoritornare....? Lo farei...

Palla Igor

Quando, circa un anno fa,s’iniziò a parlare di “Uni-versità’ degli adulti/an-ziani” Rita ed io, duranteuna delle nostre camminatequotidiane, decidemmo chesi poteva provare. Alleghenon era distante, una volta almese non era un grande im-pegno e ci piaceva l’idea dipoter approfondire cosedelle quali avevamo sentitoparlare, ma che avevamoascoltato in maniera super-ficiale.

Di stimolo era anche ilpensiero di incontrarci conpersone delle altre vallate,fare nuove conoscenze. Ilprimo giorno credo chefossimo tutti un po’ emo-zionati, però sul viso di tuttic’era allegria e curiosità.

Don Menia ci ha spiegatoil funzionamento dell’annoaccademico e poi... si inizia.Nel corso dell’anno si sonotrattati vari argomenti tuttiinteressanti, qualche voltain maniera un po’ troppotecnica che sono stati, peralcuni di noi, difficili da se-guire, con altri invece quelledue ore sono volate!

È stata una bella espe-rienza che continueremoquest’autunno.

Per ora da Fodom siamopochi, ma io spero che qual-cun’altro si unisca a noi, performare un bel gruppo cheha ancora voglia di iniziareun nuovo percorso.

LORE

A scuola in caserma Una nuovae bella esperienza

Scolari in caserma. Anche quest’anno il co-mando della caserma dei carabinieri di Arabbaha organizzato un incontro con gli alunni dellescuole elementari e medie della vallata fodoma.Iniziativa che aveva il duplice scopo: far cono-scere da vicino l’attività dell’arma, ma soprat-tutto informare i ragazzi e parlare con loro di te-matiche di stretta attualità come i rischi legatialla guida in stato di ebbrezza e le principalinorme del codice della strada.

La visita è stata animata da alcune dimostra-zioni pratiche, come quella di un finto insegui-mento e da una prova di conoscenza dei segnalistradali su un percorso da effettuare con la bici-cletta. Accompagnati dal comandante mare-sciallo Jan Cantamessa e da alcuni carabinieri inservizio, i ragazzi hanno potuto visitare i localidella caserma e vedere da vicino l’attrezzaturain dotazione ai carabinieri, come il giubbottoanti proiettile, l’alta uniforme ed il materiale ne-cessario nei rilievi di incidenti ed in operazioni diordine pubblico.

Il programma della visita è stato poi suddivisotra alunni delle medie e delle elementari. Perquesti ultimi è stata prevista un’attività piùleggera, seguita da due carabinieri, terminatacon il percorso, appositamente preparato perl’occasione sul piazzale antistante la caserma,per verificare la conoscenza dei segnali stradali.Maggiormente impegnativa la lezione per i più

grandicelli, “perché”come spiega il mare-sciallo Cantamessa cheli ha seguiti personal-mente, “è proprio aquesta età che i ragazzicominciano ad avere ache fare con motorini equindi con i pericolilegati alla strada.” Laprima parte della spie-gazione è stata pertantodedicata proprio agli ar-ticoli del codice dellastrada che riguardano lacircolazione di moto-cicli e delle biciclette. A

questa ha fatto seguito una dimostrazione dicome viene effettuato un posto di blocco. “Il fine- spiega ancora il comandante - era di far capireai ragazzi perché viene effettuato questo ser-vizio e soprattutto quale comportamento devetenere l’automobilista controllato. Ad esempioabbiamo quindi spiegato loro quali sono i docu-menti da esibire in questi casi”.

La lezione è proseguita poi toccando il tema“alcool e guida”, argomento di stretta attualità,che ormai quotidianamente riempie le paginedei giornali con cronache di morti nelle stragi delsabato sera, ma non solo. Ai ragazzi sono statespiegate le varie sanzioni previste dalla legge perchi si mette alla guida ubriaco, il concetto di“ubriachezza molesta” ed è stato chiarito aquale età un ragazzo può consumare bevandealcoliche in un locale pubblico. “Argomentoquesto - spiegano i carabinieri - sul quale tra i ra-gazzi c’era molta confusione”. Dopo la teoria siè passati alla pratica, con una prova di rilievo,ovviamente risultata per tutti negativa, con l’eti-lometro. Infine è seguita la proiezioni di unvideo, molto toccante, tratto dal racconto diuna giornalista di vari incidenti stradali. Grandeentusiasmo infine tra i ragazzi per la dimostra-zione finale da parte di una pattuglia della radio-mobile di Cortina, che ha simulato un’insegui-mento, con sgommate ed arresto finale delfuggiasco. (SoLo)

Foto di gruppo con i carabinieri della stazione di Arabba.

Page 10: Estate: quali vacanze? · ricchi di feste e attività: le feste di Pasqua con la solenne Via Crucis del Venerdì santo a Cherz; la be-nedizione e la visita pastorale alle famiglie;

Tipografia Piave: MD nl: PIEVEL2--0010 nome: GIUGNO 2009 data: 24-07-09 Ora: 16 alt: 73 , 00 Compos.:16,09 del 24-07-09 base: B2 col: CMYK

10 «Le nuove del Pais»

Conclusione anno catechisticoMercoledì 3 giugno si è con-

cluso l’anno catechistico.Tutti i ragazzi, dalla prima

elementare alla terza media, in-sieme con le catechiste e alcunigenitori, si sono raccolti nellachiesa parrocchiale per un mo-mento di incontro durante ilquale ogni classe ha illustratocon cartelloni, letture e canti unmomento della vita di San Paolo.

L’obiettivo è stato quello diimparare qualcosa di più diquesto “apostolo delle genti”, alquale è stato dedicato l’anno li-turgico che si sta per concludere.

Hanno iniziato i bambini diprima elementare guidati dallacatechista Giuliana; con la lorovoce squillante hanno presentatole varie classi evidenziando inmaniera sommaria quanto ciavrebbero esposto di lì a poco.

Subito dopo, Paola e Rosannahanno aiutato i loro bambini diclasse seconda, a leggere un rias-sunto della vita di San Paolo, evi-denziandone gli episodi più si-gnificativi con un bel cartellone.

Fulcro della vita di San Paoloè stata sicuramente la sua con-versione, raccontata dai bambinidella classe quarta. La catechistaFrancesca ha insegnato ai suoiragazzi come l’esempio di SanPaolo, che si è lasciato rapiredalla chiamata di Gesù, sia la viagiusta per arrivare alla meta:Cristo.

Il lavoro di Chiara e dei ra-gazzi di quinta elementare è statoquello di evidenziare nella vita diSan Paolo il suo carisma di predi-catore, di porre l’accento sulPaolo missionario, il quale, dopol’incontro con Gesù che gli stra-volge la vita, sente forte la ne-cessità di portare il messaggio disalvezza a tutti i popoli.

Convinto della sua vocazione,Paolo vuole portare il Vangelo atutte le genti. Egli giungeva inuna città, fondava la Chiesa, la-sciava dei responsabili locali e sidirigeva verso un’altra località. Iragazzi di prima media, con Ti-ziana e Bruna, hanno raccontatoed illustrato nel dettaglio i suoiprimi due viaggi, il primo in AsiaMinore da Tarso ad Antiochia eda lì, con Barnaba nell’isola diCipro; il secondo in Grecia conSila.

Il cartellone coloratissimo deiragazzi di seconda media, che sistanno preparando alla SantaCresima, ha illustrato il terzoviaggio di Paolo, di nuovo inGrecia e in Asia Minore. Gio-vannina e i suoi ragazzi hannopoi parlato dell’ultimo viaggio,il cosiddetto viaggio della pri-gionia. Dopo essere stato arre-stato Paolo venne portato aRoma per essere giudicato.

Il gruppo di terza media, con lacatechista Anna, ha raccontatobrevemente quanto si sa dellamorte di Paolo, soffermandosiperò soprattutto sugli esempi divita cristiana che ha lasciato atutti noi. Dalle numerose lettereche il Santo scrisse alle varie co-munità da lui stesso fondate, i ra-gazzi hanno tratto dei forti inse-gnamenti: la logica dellacondivisione, la Parola di Diocome unica guida, il Cristo comemeta della vita.

In conclusione è statoascoltato l’Inno alla Carità, unbrano tratto dal musical “Fino alTerzo Cielo” scritto proprio inoccasione dell’anno Paolino ededicato a tutti i vescovi italiani:al posto della vanità e del piaceremateriale San Paolo propone unavia nuova da seguire: quella ap-punto della carità. Il testo è parti-colarmente intenso e ricco dispunti da mettere in pratica.Perché non approfittare propriodel periodo delle vacanze, periniziare tutti a seguire San Paolosulla via della Carità?

Anna

INNO ALLA CARITÀIo senza te sarei inutile,uno strumento che un suono opaco ha. Io senza te non è possibile,sarei un bimbo cheparlare ancora non sa.

Rit.La carità è paziente e pura bontà,non si vanta di sé stessaperché ha rispetto e cerca il giusto,non si arrabbia proprio mai,la gelosia non la sfiora mai.La carità sopporta tutto, è verità,tutto copre e tutto speraperché è amore e vince il maledona grazia e una mano che tutto accarezza e fine non avrà.

Insieme a te tutto è più facile,sei il senso dei giorni miei,la vita che scorre in me.Ora che ho te tutto è possibile,paura non ne ho.Amica e guida sei.

Tutto è più vero se nel cuore ho:Fede, Speranza e Carità

Anna

Da Fodom a Roma per conoscere le istituzioni

Gli alunni di quarta e quinta nella Sala degli Specchi al Quirinale.

Si è concluso con la visita aRoma, il progetto scolastico “In-terroghiamo le istituzioni”, av-viato tre anni fa nella scuola ele-mentare di Pieve di Livinal-longo e che ha visto protagonistigli alunni che quest’anno fre-quentano le classi quarta equinta. Il progetto, condottosotto la direzione delle inse-gnanti Antonella De Toffol eManuela Gabrieli, aveva loscopo di insegnare ai ragazzi aconoscere i vari gradi delle isti-tuzioni. Una lezione di educa-zione civica “sul campo” che haportato gli alunni a visitareprima il Comune, poi la Pro-vincia ed infine la Regione, conaltrettante visite alla Cèsa deComun, a Palazzo Piloni ed aPalazzo Ferrofini. Non potevamancare quindi la visita alla ca-pitale, dove risiedono le più altecariche dello Stato.

Ragazzi ed insegnanti sonogiunti a Roma in aereo daTreviso lo scorso 16 aprile esubito sono stati impegnati nellavisita al Quirinale, sede delCapo dello Stato. Grande la loroemozione nel visitare la famosaSala degli Specchi ed alla vistadei preziosi arredamenti.

In particolare, ciò che hacolpito di più la loro curiosità, lavista del tappeto più grande

d’Europa (trecento metri qua-drati), che si trova nel Salonedelle Feste.

Non poteva mancare ovvia-mente una visita alla cittàeterna, con i suoi monumentied i luoghi più conosciuti, comePiazza di Spagna, la fontana diTrevi, il Colosseo. Immancabilela tappa in Vaticano, con lasalita sulla cupola e la visita alletombe dei Papi. E poi le Cata-combe di S. Callisto, il ForoRomano ed il Pantheon.L’ultimo giorno è stato dedicatoalla visita a Palazzo Madama,

sede del Senato, accompagnatidal senatore GianvittoreVaccari. Una promessa che ilsindaco di Feltre aveva fatto alleinsegnanti l’anno scorsoquando fu ospite alla sagra di “S.Iaco” a Pieve. Un’esperienzapositiva ed apprezzata, che èstata realizzata anche grazie al-l’aiuto finanziario del Consigliod’Istituto, del Comune di Livi-nallongo, la Cassa Raiffeisendella Val Badia, il senatoreVaccari, che ovviamente ra-gazzi ed insegnanti ringraziano.

(SoLo)

Page 11: Estate: quali vacanze? · ricchi di feste e attività: le feste di Pasqua con la solenne Via Crucis del Venerdì santo a Cherz; la be-nedizione e la visita pastorale alle famiglie;

Tipografia Piave: MD nl: PIEVEL2--0011 nome: GIUGNO 2009 data: 24-07-09 Ora: 16 alt: 73 , 00 Compos.:16,09 del 24-07-09 base: B2 col: CMYK

«Le nuove del Pais» 11

NOTIZIE DAI DONATORI DI SANGUECi siamo riuniti, ancora anticipatamente a novembre 2008 c/o

la sala “Taulac” per il rinnovo del direttivo, scaduto a marzo 2009.Il nuovo direttivo è così costituito:

Segretario Fabio DenicolòVice Segretario Massaro PatriziaCassiere Vallazza MarisaConsiglieri Dorigo Sabina, Federa Renato, Costa Ro-

bertaRev. Conti Delfauro Pierina, Denicolò Giacinta

● Sabato 18 aprile, come consuetudine, ci siamo ritrovati pressola Cèsa Padon per la cena annuale di gruppo. Dopo aver man-giato benissimo - un grazie di cuore alla famiglia Crepaz perl’ottima cena e l’eccellente servizio - abbiamo fatto la premia-zione dei nostri donatori:

Devich Anna 8 donazioni diplomaGliera Nicoletta 9 donazioni diplomaGnech Raffaele 9 donazioni diplomaCrepaz Gemma 16 donazioni medaglia di bronzoLezuo Bruno 16 donazioni medaglia di bronzo

La serata si è conclusa con la lettura e l’approvazione del bi-lancio.● Il giorno 9 maggio ci siamo recati presso le scuole medie di Livi-

nallongo per un incontro con i ragazzi sul tema “donare ilsangue”. Abbiamo illustrato loro tutte le procedure legate alladonazione: dal prelievo fino all’infusione del sangue al pazientebisognoso; abbiamo inoltre riassunto la storia della nostra asso-ciazione, dalla sua nascita fino ad oggi ricordando che l’annoprossimo compirà 40 anni!

● Il giorno 10 maggio, come ogni anno, la nostra Rosalba Crepazha organizzato, per conto dei donatori, la GIORNATA DELL’A-ZALEA sia a Pieve che ad Arabba. Ricordo che questa giornataviene coordinata, sì dai donatori, ma i fondi raccolti sono intera-mente destinati all’AIRC - (Associazione Italiana Ricerca sulCancro)

● Il giorno 17 maggio, nel pomeriggio, ci siamo recati a Cherz peruna S. Messa, ma soprattutto per la benedizione del Crocifissorestaurato - su commissione dei donatori - dalla mano espertadell’artista Nagler Valerio che ringraziamo vivamente.

Ringraziando chi ha collaborato e collaborerà alle varie attivitàdell’associazione, tutti i donatori, attivi e non e augurandoci unbuon lavoro di proseguimento per il bene dell’associazione,saluto e ringrazio.

Il SegretarioFabio Denicolò

P.S. per i giovani dai 18 anni in su.Mi permetto di farvi un appello per provare a diventare dei do-

natori potenziali.- Non costa nulla- Farete un gesto di solidarietà non indifferente- Siete sempre sotto controllo per la vostra salute- Il centro trasfusionale dopo la donazione spedisce a domicilio levostre analisi

COSÌ SI DIVENTA VOLONTARI ANONIMI PER LA VITA ALTRUI - PENSATECI

I donatori di sangue riuniti per la cena all’Hotel “Césa Padon”, dopoaver partecipato alla Messa in suffragio dei donatori defunti.

Pieve, 10 maggio 2009: “Festa della mamma”. I Donatori di Sangueoffrono le azalee: l’incasso sarà devoluto alla Ricerca sul Cancro.

La benedizionedel crocifissodi Cherz.

Page 12: Estate: quali vacanze? · ricchi di feste e attività: le feste di Pasqua con la solenne Via Crucis del Venerdì santo a Cherz; la be-nedizione e la visita pastorale alle famiglie;

Tipografia Piave: MD nl: PIEVEL2--0012 nome: GIUGNO 2009 data: 24-07-09 Ora: 16 alt: 73 , 00 Compos.:16,09 del 24-07-09 base: B2 col: CMYK

12 «Le nuove del Pais»

Davide Crepaz “vola” sulPordoi e si aggiudica la gara so-ciale dello Sci Club Arabba.Dopo il terzo posto, conquistatoin Valzoldana nello slalomvalido per il titolo italianogiovani, l’atleta fodom checorre per la Forestale ha do-minato anche sulle nevi di casa,lasciando il vuoto dietro di lui.Solo Alex Martini è riuscito atenere il passo, mantenendo ildistacco sotto il secondo. Tra ledonne miglior tempo per IreneDemattia.

Come da consuetudinel’ultimo giorno della stagioneinvernale, che quest’anno ècoinciso con domenica 19aprile, atleti, genitori ed i tantiappassionati di sci, si sono ri-trovati sul Pordoi per appro-fittare dell’ultimo giorno diapertura degli impianti, e tra-scorrere una giornata di festa.Un’occasione per ritrovarsi altermine della stagione in-vernale e lanciarsi le imman-cabili sfide tra amici. Non èmancata qualche nota di go-liardia, come i tre o quattro con-correnti che hanno percorso iltracciato sciando all’indietro.Una citazione particolaremerita l’atleta più anzianoCarlo Lezuo “de Guerino”, cheha sfidato i suoi 83 anni appenacompiuti riuscendo a batterenella sua categoria, un “giova-notto” appena sessanta-seienne. La concorrente piùgiovane al via è stata invece EvaDragicevich, classe 2003.

Dopo le premiazioni la festa ècontinuata con la musica dello“special guest”, direttamenteda Radio M20, il dj Alberto Re-mondini, organizzata dal Ri-fugio Fodom e la scuola sciArabba. Queste le classifiche.

Baby F. 1.Valentina Savor-gnani 1.02.31; 2. Milly Crepaz1.11.63; 3. Sofia Zorz 1.28.49.Baby M. 1. Francesco Costa1.04.25; 2. Matteo Costa1.04.45, 3. Matteo Crepaz1.13.03. Cuccioli F. 1. NicolePetri 56.94; 2. Lisa Soratroi1.02.81; 3. Federica Denicolò1.05.41. Cuccioli M. 1.KevinCrepaz 59.42; 2. Giorgio Me-neghin 1.03.08; 3. Stefano Sa-vorgnani 1.03.65. SuperbabyF. 1. Isabel Cominetti 1.39.00;2. Eva Dragicevich 1.57.93.Ragazzi F.1. Bianca Meneghin1.00.44. Ragazzi M. 1. DavidePellegrini 54.93, 2. Kevin Fer-suoch 58.07, 3. Stefano Palla-bazzer 1.01.12. Allievi M. 1.Ivan Pellegrini 54.44. GiovaniF. 1. Irene Demattia 54.43; 2.Silvia Delmonego 55.70; 3.Jessica Del Negro 58.23.Giovani M. 1.Davide Crepaz49.78, 2. Gianluca Soratroi1.01.69, 3. Alex Crepaz1.05.69. Dame C3/C4 1.Enrica Dorigo 1.37.29. DameC1/C2 1. Enrica Pivetta1.06.08. Pionieri B3/B4 1. Mi-chele Pellegrini 1.13.96; 2.Carlo Lezuo 1.18.05; 3.Manrico Biagini 1.20.78.Master B1/B2 1. Sisto AntonioCrepaz 1.04.05; 2. Marino

Dorigo 1.04.81; 3. RobertoCrepaz 1.05.61. Master A4 1.Bruno Crepaz 57.22; 2. SistoCrepaz 1.00.09; 3. ClementeRoberto 1.01.88. Master A3.1.Mario Delmonego 54.14; 2. Ri-naldo Costa; 3. Lorenzo Pelle-grini 58.26. Master A2. 1. Ro-berto Delazzer 56.11; 2.Massimo Crepaz 58.12; 3. Do-riano Fersuoch 1.05.74.

Master A1. 1. Gianni Crepaz1.00.37. Senior F. 1. TaniaCrepaz 59.04; Daniela Crepaz1.11.71. Senior M. 1. AlexMartini 50.41; 2. Giuliano Palla51.69; 3. Fabio Palla 53.14.Snowboards F. 1. CrepazMiriam 1.36.34. SnowboardsM. 1. Piertomaso Denicolò1.02.68; 2. Mattias Rossi1.05.79; 3. Loris Federa1.09.46. (SoLo)

Gli atleti dello Sci Club Arabba

SCI CLUB ARABBAPetri nuovo presidente

È Ivan Petri il nuovo presidente dello Sci Club Arabba. Questol’esito della votazione in seno al consiglio direttivo appena inse-diatosi dopo le dimissioni dell’ex presidente Doriano Fersuoch edi alcuni consiglieri e le polemiche sorte intorno alla nascita invalle di un altro sci club su iniziativa della Scuola Sci Arabba, ilCentro Agonistico Arabba Fodom. Una brutta pagina che il neopresidente, e consigliere uscente, vuole lasciarsi in fretta allespalle.” Lo Sci Club va avanti con l’attività di sempre. La nostraparola d’ordine dovrà essere sempre, “dialogo.” Nel nuovoconsiglio siederanno quattro “riconferme”, alcuni “ex” maanche nomi nuovi. Tra questi Andrea Crepaz (vicepresidente),Sandro Soratroi e Lorenzo Pellegrini. Inoltre Maurizio Denicolò(cassiere), Flavio Crepaz (segretario), Damiano Demattia, Ni-coletta Busin e Luciana Selle.

Nei giorni scorsi i consiglieri rimasti in carica dell’ormaivecchio direttivo, hanno indetto una riunione con i genitori degliatleti attualmente iscritti allo sci club e di quelli “potenziali”,proprio per parlare della situazione venutasi a creare dopo il“patatrac” delle ultime settimane. L’intento era ovviamentequello di capire se ci sono ancora i numeri, ovvero ragazzi iscritti,per far continuare l’attività del sodalizio. “Lo Sci Club Arabba -ha spiegato l’ex vicepresidente Roberto Delazzer - sarà sempreportato avanti da genitori e volontari interessati al bene deinostri ragazzi, perché così è stato da 70 anni in qua, ovvero dallasua fondazione. Soprattutto - ha poi sottolineato - sarà sempreun’attività senza scopo di lucro”.

“L’attuale consiglio - ha proseguito - non ha mai chiuso leporte alla scuola sci. Cosa che invece i maestri hanno usatocome alibi per fondare un nuovo sci club. Ma i timori che ci po-tesse essere un’emorragia di atleti verso questa nuova realtàsono stati ben presto spazzati via. Gran parte dei 36 atleti inforza allo Sci Club Arabba durante l’ultima stagione hanno ri-confermato, almeno verbalmente, la loro iscrizione. L’impegnoper il nuovo direttivo sarà perciò quello di trovare nuove adesionitra i giovanissimi, le nuove leve da avviare all’attività agonistica.Sulle cause e le possibili conseguenze della situazione venutasi acreare tra lo sci club, i consiglieri “dissidenti” e la scuola di sci si èsviluppata tra i genitori un’ampia discussione. Intanto però Petriguarda avanti”. “Garantiremo l’attività fatta finora, come adesempio le uscite in ghiacciaio e la preparazione presciistica au-tunnale, con lo stesso numero di allenatori. L’auspicio è che nelnuovo direttivo i consiglieri lavorino tutti nello stesso senso.Perché, purtroppo, in quello uscente non è stato così”.

(SoLo)

Sal Bersaglio di Pieve, domenica 10 maggio 2009: mostradei Trofei di Caccia della Sezione di Livinallongo. Con ilmaggior punteggio si è classificato il cervo di 7 anni diGermano Dorigo.

Gara sociale sul Pordoi

Page 13: Estate: quali vacanze? · ricchi di feste e attività: le feste di Pasqua con la solenne Via Crucis del Venerdì santo a Cherz; la be-nedizione e la visita pastorale alle famiglie;

Tipografia Piave: MD nl: PIEVEL2--0013 nome: GIUGNO 2009 data: 24-07-09 Ora: 16 alt: 73 , 00 Compos.:16,09 del 24-07-09 base: B2 col: CMYK

«Le nuove del Pais» 13

DIARIO DEL Dr. ALOIS VITTURa cura dei dr. PAOLO DALLA TORRE e

FRANCO DELTEDESCO

QUINTA PUNTATA

17.VRitirata generale dei

“Pelze” con abbandono digrandi quantità di viveri e mu-nizioni nei boschi vicino all-’Hotel Marmolata; Tra i Sassi,Castello, Franza, Cernadoi,Andraz - sono di nuovo liberida nemici.- una colonna dimuli è stata dispersa daschrapnell sparati da Corte.-Oberleutnant Romagnoli(ital.) che avanzava con unapattuglia da Andraz versoAgai e che si era preso comeguida fino davanti alla nostralinea Peter Palla di Andraz eche lo uccise - perché lo avevaportato dai nostri - è statofatto prigioniero, portato aCorte e poi a Corvara (alle 4-5del mattino nella cantina del(Placia?). A Corte stuzzicatodalle osservazioni ironiche delOblt.Zeyer dichiarò: “Non mipiace qui; voglio andar fuori”.

Colcuc è scomparso comedeposito e punto di raccoltaper il nemico - è stato canno-neggiato e incendiato (6 disera).18.VI.

I 4 abitanti di Davedinovengono portati a forza inItalia assieme al loro be-stiame. Intenso fuoco di arti-glieria su Fedaia.

Molto fuoco di artiglieriadalla sella del Sief e da Tra iSassi contro Falzarego eAndraz. Verso le 6 del pome-riggio - stavo seduto nel postodi medicazione assorto sullagrammatica italiana - improv-visamente ho udito due forticolpi nella gola del forte e sonocorso immediatamente fuori;nel corridoio mi venne in-contro agitatissimo Oblt-.Zeyer dicendo: “Adessogliele ho ben date a quella ca-naglia che istiga quei braviladini!”. Uscii in fretta dalportone e a circa 20 passi al dilà delle gabbie sulla strada pergli armamenti vidi in mezzo aun gruppo di militari il Prof.Ldsch Claudio Sperandio daPrimiero gravemente ferito epieno di sangue per una feritatrapassante la VIa vertebracervicale da dietro verso il latosinistro del collo (triangolosuperiore), che giaceva a terramuto e con le braccia para-lizzate. Inoltre presentava unaferita trapassante le parti

Col di Lana: unatrincea coperta lungo ilPercorso Storico, otti-mamente recuperato eattrezzato, che dallacima porta al Dente delSief, quindi al MonteSief.

molli al gomito destro e unaferita di striscio della musco-latura addominale a destra.Subito dopo aver praticatouna medicazione di emer-genza a tutte sei le ferite, vistala modica perdita di sangue, lotrasferii al posto per feritileggeri a Contrin. Oblt. Zeyersi informava vivacemente epiù volte sulle condizioni del-l’uomo e voleva ordinarmi dinon trasferirlo perché mo-risse. Durante la notte tutti gliitaliani furono dislocati aCorvara. - Notizie che lapiccola Else si è ammalata (giàil 24.V)

20.VI.Gli abitanti di Davedino,

Sotil e Sott in Ghiera vannoda Livinè, dove si erano trat-tenuti fino a quel momento,fuori passando da CorteContrin. Schrapnell da Cortedisperdono una colonna dimuli a Campei.

21.VI.Contemporaneamente al

fuoco di artiglieria verso ilMonte Foppa, Poure e Fedaia- tiro al contrassegno e eserci-tazioni con la mitragliatricevicino a Ruaz e Laste duratealcuni giorni. Per il resto soloreparti di informazione sullazona del Falzarego e sulla rac-colta del 82o Reg.Fanteria aValiate.23.VI.

Ispezione del Obst. vonSparber - Brigade 51 Corvara:soddisfatto del posto per feritileggeri.

27.VI.Dispersa una colonna di

muli vicino a Colcuc,Ciampeie disturbo della co-struzione di postazioni ne-miche nella zona diCampei-Col Toron di giorno edi notte.24.VI.

Alle 6 1⁄2 del mattino messada campo in una conca adestra di Laste celebrata dacappellano militare Alverà ealle 9 a Contrin nel fienile diPeter Ronc. Fuoco di arti-glieria sulle postazioni ne-miche sul Col Toron e sulPadon.28.VI.

Una pattuglia di alpini hasaccheggiato negozi e case diPieve.- Mentre il decanoAlois Soppla celebrava lamessa nella cappella dell’o-spedale i “Pelze” sparavanoattraverso una finestra e laporta causando un foro nelcorridoio, senza ferirenessuno. Una pattuglia dellapostazione Agai comandatadal Wmst. Dragoschitz ha se-guito i loro movimenti e uno èstato ferito a morte, uno è riu-scito a scappare. PertichettiRemo del 59. reg. fant. 8.comp.è stato ferito al toracedestro e fatto prigionieroportato a Corte-Contrin. Tra-sferito il 3 Luglio. Molto diffi-dente, non disse niente e parlòsolo con la signora Amann.Aveva in tasca due chiavi deinostri armadi e alcune picco-lezze del negozio di Mart-ini.

29.VI.Tempo: pioggia invernale -

neve sulle alture. Su ordinedel Obst.v.Sparber una pat-tuglia smonta il monumentodella ragazza di Spinges aPieve e lo porta a Corvaradove viene posto nell’angoloinferiore destro del cimitero.

Avvicendamento dei 81. e82. reggimenti di fanteria(Roma) comandati dal colon-nello Papa con i 58. e 59. reggi-menti di fanteria Calabriasotto il generale De Bernardi.Nuovo accampamento sottoil Nuvolau. Fuoco di arti-glieria su Mesola e MontePadon. Stdsch.Zf. DevalierFelix della 4. comp. Stsch.(batteria S. Leonardo) si al-lontana senza permesso dalsuo plotone Laste e insegueRudolf e Clementina Pelle-grini che attraverso gli avam-posti andavano a far visita alloro padre gravemente am-malato. Devalier e le duepersone civili sono arrestatevicino a Livinè e inviate al tri-bunale della comb. Divisionedelle truppe Punteria. De-valier viene disarmato e de-gradato.30.VI.

Genie Hptm. Schneck, im-prudentemente di mattina,ordina al suo reparto operai diportare su delle assi per co-struire delle postazioni sul Coldi Lana - e le batteria di Moè eVagliate sparano 35schrapnell e granate - manessuno è stato colpito, soloun uomo ha subito delle con-tusioni per caduta sassi. -Molta attività di artiglieria efanteria a Fedaia. Corteprende di mira le postazioniattorno a Mesola, Col Toron eDavedino. Anche nei giorniseguenti.

Page 14: Estate: quali vacanze? · ricchi di feste e attività: le feste di Pasqua con la solenne Via Crucis del Venerdì santo a Cherz; la be-nedizione e la visita pastorale alle famiglie;

Tipografia Piave: MD nl: PIEVEL2--0014 nome: GIUGNO 2009 data: 24-07-09 Ora: 16 alt: 73 , 00 Compos.:16,09 del 24-07-09 base: B2 col: CMYK

14 «Le nuove del Pais»

STATISTICA PARROCCHIALE

DETOMASO MANUEL di Ezio e di Pezzei Sonia, Brenta, nato adAgordo il 02.01.2009 e battezzato a Pieve 26.04.2009.

ROSSINI VITTORIA di Andrea e di Trebo Raffaella, Salesei disotto, nata a Brunico il 02. 01. 2009 e battezzata a Pieve il 03.05.2009.

AGOSTINI ANGELO e FRENA SABINA da Colle S. Lucia hannocelebrato le nozze d’oro a Villa S. Giuseppe, dove Sabina è ospite.Auguri vivissimi!

DELLEA ROBERTO e GABRIELI FERNANDA, domenica 17maggio, nella chiesa Decanale di S. Giacomo Maggiore hanno fe-steggiato i 40 anni di vita matrimoniale. Con loro c’erano i tre figli:Fabrizio, Simonetta e Anna Maria con le loro famiglie e altri fami-liari. Non sono mancati gli auguri da parte del parroco e dei parte-cipanti alla Messa parrocchiale che conoscevano bene gli sposi peril loro impegno per la chiesa di S. Giuseppe di Digonera. Auguririnnovati!

LIMARDO LUCA di Claudio e Roilo Lucia, nato aComo il 25/12/08 e battezzato nella chiesa di Por-tichetto (CO) il 04/04/09.

Fuo

ri P

arro

cchi

a

DORIGO MATTEO di Gianpaolo e di Vallazza Marisa, Lasta,nato a Brunico il 06.12.2008 e battezzato a Pieve il 19.04.2009.

RUSSOTTO Simone e OLIVETTI Rosa, Roma, sposati aPieve il 18. 04. 2009.

BATTESIMI MATRIMONIO

NOZZE D’ORO

NOZZE DI RUBINO

Page 15: Estate: quali vacanze? · ricchi di feste e attività: le feste di Pasqua con la solenne Via Crucis del Venerdì santo a Cherz; la be-nedizione e la visita pastorale alle famiglie;

Tipografia Piave: MD nl: PIEVEL2--0015 nome: GIUGNO 2009 data: 24-07-09 Ora: 16 alt: 73 , 00 Compos.:16,09 del 24-07-09 base: B2 col: CMYK

«Le nuove del Pais» 15

Quantità di neve cadutanella stagione invernale 2008-2009

SFOGLIANDOIL LIBRO SINODALE

82. Gesù discende dalmonte e incontra un lebbroso(Mt. 8,1-5). Toccando unuomo ritenuto impuro e gua-rendolo con una sua parola,Gesù chiede a ciascuno di noidi uscire dalla propria situa-zione di paura, di solitudine edi impotenza per aprirsi aldono della salvezza che oggipassa attraverso le manidella Chiesa.

“Venuta la sera portaronoa Gesù molti indemoniati edegli scacciò gli spiriti im-mondi e guarì tutti i malati(Mt. 8, 16). Amati e guariti siamo noi.

Accolti e amati dal Sal-vatore così come siamo, sen-tiamo la forza del comanda-mento nuovo che ci toccacome battezzati e come co-munità: “Su questo abbiamoconosciuto l’amore: Egli hadato la sua vita per noi;

quindi anche noi dobbiamodare la vita per i fratelli” (1Gv. 3,16).

Questa parte comprendeindicazioni e norme che ri-guardano la vita di comu-nione, la carità, l’accoglienza,l’impegno per la giustizia, illavoro, la promozione dellanostra terra di montagna conil rispetto per il creato, lapace.

EVANGELIZZIONE E CARITÀ

83. Si testimonia la fede vi-vendo nell’unità dellaChiesa. La Chiesa vive lacarità come dono di Dio inCristo: per annunciare ilVangelo vanno praticate daparte di tutti i suoi membri lafraternità e le opere di carità.

La qualità della vita quoti-diana dei cristiani sta nei rap-porti fraterni; si evangelizza

con la comunione reciproca equindi con il servizio, la soli-darietà e la condivisione. Ab-biamo gli uni verso gli altri enei confronti dei più deboliun unico debito: quello di unamore vicendevole (Rom.13,8).

Non sarebbe, questo stile,la più grande ed efficace pre-sentazione della buona no-vella del Regno? Ogni at-tività evangelizzatrice è persua natura indirizzata versouna concreta testimonianzadella carità e in ogni azione dicarità resa evidente la suaidentità profonda di manife-stazione dell’amore stesso diDio: il Vangelo di Gesù è ser-vizio di carità e la vera carità èil dono del Vangelo.

LA CARITÀ ANIMALA PASTORALE

84. L’unione fraterna ri-guarda anche la relazione trale diverse realtà ecclesiali: lapastorale sinodale non è unaccorgimento organizzativo,ma costituisce l’esigenza ne-cessaria della carità. Spetta aipastori avere chiarezza e sol-

lecitudine nel comporre la di-versità delle presenze e dellecollaborazioni, servendosidei consigli pastorali, ma so-prattutto della formazionealla carità e della promozionedi scambi personali.

CENTRALITÀ DELLAPERSONA E SERVIZIODEI PASTORI

85. Nel promuovere acco-glienza e carità-anche se-condo la sintesi tradizionaleche il Catechismo dellaChiesa cattolica riproponenelle “opere di misericordiaspirituale e corporale” - la co-munità cristiana anzituttopone al centro la perso-na umana nella sua dignitàdi figlio di Dio e cerca unasapiente lettura delle esi-genze di famiglie e perso-ne.

I pastori hanno la possi-bilità di conoscere le concreteforme di povertà anche na-scoste e di incontrarle con di-screzione e delicatezza. Illoro ministero li porta a pre-siedere la carità all’internodella Chiesa.

Dati forniti dal Dirigente re-sponsabile del Centro Neve eValanghe della Regione Ve-neto di Arabba, Dr. FrancescoSommavilla.

Dall’inizio della stagionefino al 30 aprile cadono com-plessivamente 726 cm di nevefresca ad Arabba. Tale somma-toria deriva da tutte le singolenevicate osservate nel corsodella stagione, certi di questiepisodi sono stati di notevoleimportanza, come i due primieventi che hanno portato ri-spettivamente 161 cm e 155cm. Si tratta di quantità di nevepiuttosto notevoli e addiritturaeccezionali, specie per uninizio di stagione. Nel restodella stagione 2008-2009,senza considerare le singole edeboli nevicate, si verificanoaltri tre episodi di rilievo comesi può vedere sul grafico se-guente.

A gennaio una nuova ne-vicata riesce a depositare 62cm e nella prima settimana difebbraio si accumulano altri119 cm. Ma la stagione nevosanon finisce lì, riserva infatti altridue eventi significativi con 68cm di neve ai primi di marzo e39 cm a fine mese. In aprile

nevica altre due volte, ma sitratta di nevicate di minoreentità che chiudono la sta-gione.

Le condizione nivologicheosservate ai Monti Alti di Or-nella per quanto riguarda lasommatoria nivale è pressochéidentica a quella esaminatasulla stazione di Col di Baldi,anche se la quantità com-plessiva di neve misurata è unpo’ inferiore (le misure sono avolte alterate dal vento cheerode il manto nevoso, il chenon consente di valutare real-mente le altezze di nevefresca). Come per il resto delterritorio dell’alta montagnaFodom, si registrano numerosenevicate, di cui 7 di notevole ri-lievo.

Gli eventi maggiori ap-portano 136 cm (primo), 118cm (secondo), ancora 62 cm agennaio, 91cm ai primi di feb-braio, altri 65 cm a inizio marzoai quali si aggiungano 70 cmalla fine dello stesso mese edinfine l’ultimo episodio signifi-cativo deposita altri 58 cm.Queste copiose nevicate si ag-giungono a numerosi altrideboli eventi per un totalecomplessivo di 819 cm.

Grafici, gentilmente concessi dal Centro Neve e Valanghe della Re-gione Veneto di Arabba, che rappresentano lo spessore della neve alsuolo: raffronto fra il 1950/1951 e il 2008/2009 ad Andraz e a Cortina.

Page 16: Estate: quali vacanze? · ricchi di feste e attività: le feste di Pasqua con la solenne Via Crucis del Venerdì santo a Cherz; la be-nedizione e la visita pastorale alle famiglie;

Tipografia Piave: MD nl: PIEVEL2--0016 nome: GIUGNO 2009 data: 24-07-09 Ora: 16 alt: 73 , 00 Compos.:16,09 del 24-07-09 base: B2 col: CMYK

16 «Le nuove del Pais»

Sabato 18 aprile, nella salaTaulac a Pieve di Livinallongo, èstata presentata la nuova pubbli-cazione edita dall’Istitut CulturalLadin Cèsa de Jan dal titolo “Lemie guerre 1915 - 1918; 1940 -1945”. Il libro, curato dalla stu-diosa Luciana Palla, è il terzodella collana “Ladins da Sou-ramont”, curata dall’Istitutoladino dei tre comuni ladini di Li-vinallongo. Cortina e Colle S.Lucia.

Si tratta del diario di guerra diValentino Daberto, a Fodom co-nosciuto come “Tato de Luca”.Un diario particolare, forseunico, perché raccoglie ricordi,sensazioni ed emozioni di unladino che ha combattuto bendue guerre vestendo le divise ditre diversi eserciti. “I soldatiscrivono molto durante laguerra”, ha spiegato LucianaPalla durante la presentazione-.“Soprattutto con i famigliari.Scrivono con un lapis su unpiccolo quaderno a quadri che gliviene fornito sotto le armi. È unmodo per rimanere lucidi nellafollia degli eventi che stanno vi-vendo e mantenere un contattocon la realtà del mondo“normale”. Molti soldati furonoinfatti reclutati poco più che ado-lescenti ed in molti di loro, quelleesperienze segneranno persempre la vita. “Tato de Luca”,continua la Palla, ”scrive perchéqueste sue memorie vengano ungiorno lette, specialmente daisuoi paesani. No si firma mai conil soprannome che aveva in valle,ma sempre con il suo nome dibattesimo”. Dai manoscritti ori-ginali, si capisce che Valentino haelaborato in seguito, forse già inavanzata età, i suoi scritti.

Nella pubblicazione sono statimantenuti i testi originali, anchequando la forma o la sintassi nonerano corretti. Un modo perrendere ancora più viva, vera esentita la lettura.

Durante la presentazione, lacuratrice della pubblicazione hapercorso brevemente, leggendobrani tratti dal diario e con l’au-silio della proiezione di foto sto-riche, le varie vicende ed il per-corso “bellico” di ValentinoDaberto, sballottato su più fronti,dal Carso a quello “di casa” sullemontagne sopra Arabba. E poi ilPasubio, Caporetto ed infine lamalattia che gli permette di tra-scorrere gli ultimi mesi di guerrain un ospedale militare in Austria.Nella primavera del 1918 Va-lentino ritorna alla sua frazione diCastello, dove trova il paese di-strutto. Vorrebbe andare via, maalla fine rimane insieme alla suafamiglia. I primi mesi furono duri.

I soldati ex austro - ungaricierano considerati prigionieri ecome tali venivano trattati dallasubentrata autorità italiana,

nonché derisi e sbeffeggiati dai“vicini di casa” dei limitroficomuni agordini. Il 6 giugno1940, con suo gran stupore, (“alprimo momento mi pareva cosaridicola, essendo che avevo 44anni” scriverà lui stesso neldiario) viene richiamato sotto learmi ed inviato nell’isola croata diCreso. Da lì inizierà un nuovopellegrinare tra vari fronti, primacon la divisa italiana e poi conquella nazista.

Alla fine della guerra si troveràin Ucraina, da dove ritorneràdopo un viaggio avventuroso.

“Valentino, ha concluso Lu-ciana Palla dopo aver ringraziato iparenti dell’autore per gli scrittied il materiale fotografico messoa disposizione, visse di persona lacondizione dei Ladini nella

L’eredità di S. Paolo: “labuona battaglia” adesso tocca anoi.

La storia ormai bi-millenariadella presenza del cristia-nesimo ci porta a volte a dimen-ticare le vicende della suaprima diffusione, quel prodi-gioso dilatarsi della buona no-tizia del Signore Gesù morto erisorto, a partire da Gerusa-lemme e dalla Galilea fino alcuore dell’impero romano.Così diamo per scontate leradici cristiane del nostro con-tinente e riconosciamo senzaeccessiva fatica il contributodeterminante che la fede cri-stiana e il comportamento quo-tidiano dei discepoli di Gesù diNazareth hanno offerto nelcorso dei secoli all’edificarsi eal definirsi del continente eu-ropeo. Ma siamo tentati di di-menticare i primi passi diquesta “corsa della Parola diDio”, rimuoviamo più o menoinconsciamente il dato cheintere regioni del bacino medi-terraneo, che avevano cono-sciuto e abbracciato la fede cri-

stiana nell’età apostolica, siritrovano oggi con sparute pre-senze cristiane, legate a rare ve-stigia di un passato che apparenon più riproponibile ai nostrigiorni. Che ne è delle setteChiese dell’Apocalisse o dellaTarso nativa di Paolo, cosaresta di Antiochia, sede dellaprima cattedra petrina o deiluoghi dei primi concili ecu-menici come Nicea e Calce-donia; dov’è il pullulare difervore cristiano, di dibattitoteologico, di presenze mona-stiche che caratterizzavano laCappadocia?

E ancora: come vivono oggile più o meno esigue mino-ranze cristiane nella regione diDamasco, testimone della rive-lazione del Signore Gesù al fa-riseo Saulo, o nelle agostinianeIppona e Tagaste, o in quellaprodigiosa Alessandria dove lasapienza di Origene si era inne-stata...?

Nella ricchezza culturale diuna città che aveva dato la ver-sione greca dell’Antico Testa-mento e custodito il patri-monio di una bibliotecaineguagliabile? Sì, in quella avolte stanca consuetudine concui ci diciamo e sentiamo ap-partenenti a una terra “cri-stiana”, finiamo per scordarciche nulla di tutto ciò è scontato,che non vi è nessuna garanziache le vicende storiche chehanno segnato quanti ci hannopreceduti nel cammino dellafede possano ripetersi anche aigiorni nostri o in quelli delle ge-nerazioni che verranno. Dav-vero la trasmissione della federiposa sulla fragile testimo-nianza, di uomini e donne sem-plici, guidati dall Spirito e ali-

mentati dal cibo della Parola edell’Eucarestia, ma ancheesposti ai rovesci di eventi piùgrandi di loro: l’esile filo rossotessuto da quanti hanno cam-minato dietro a Gesù sullestrade di Galilea e poi dipa-natosi negli scritti neotesta-mentari e giunto fino a noi è af-fidato alle mani e al cuore digenerazioni di cristiani “or-dinari”, di eroi del quotidiano,di oscuri testimoni della spe-ranza.

Ripercorrere il camminoapostolico compito dall’in-faticabile san Paolo, nell’anno alui dedicato che sta per finire,può significare allora riandareai fondamenti della nostra fe-de e fare memoria non solo diquesto “gigante” del pensiero edel vissuto cristiano, ma anchedi quella miriade di battezzatiche ci ha preceduto e ora ci at-tendono, di quanti hannosaputo mostrare anche fino almartirio che vale la pena viveree morire per Cristo.

Commemorare, allora, nonsarà banale nostalgia di unamitica stagione delle origini, nécuriosità archeologica, ma au-tentica esperienza di fede,azione di grazie per quanto ilSignore ci ha dato di vivere e disperimentare: “la corsa dellaParola” avviata da Paolo: La”buona battaglia”, la conserva-zione e la trasmissione dellafede dipende anche da noi, quie oggi, e dal nostro agire quoti-diano teso a una conformitàsempre maggiore al vivere e al-l’agire di Gesù, passato inmezzo agli uomini facendo delbene. Enzo Bianchi

(priore della comunità di Bose)

prima metà del novecento. Po-polazione di confine, asservita divolta in volta a potenze diverse,

senza considerazione della suaidentità”.

(SoLo)

SAN PAOLO 2000 ANNI DOPO:LUCE DELLE GENTI

Le guerre di “Tato de Luca”

La numerosa cerchia di familiari e parenti presenti nella sala al Ber-saglio in occasione della presentazione del libro “Le mie guerre”.

Page 17: Estate: quali vacanze? · ricchi di feste e attività: le feste di Pasqua con la solenne Via Crucis del Venerdì santo a Cherz; la be-nedizione e la visita pastorale alle famiglie;

Tipografia Piave: MD nl: PIEVEL2--0017 nome: GIUGNO 2009 data: 24-07-09 Ora: 16 alt: 73 , 00 Compos.:16,09 del 24-07-09 base: B2 col: CMYK

«Le nuove del Pais» 17

La Bánda da Fodom regoibatimáns sul Lièch Maiou

L’à tout pèrt a n’encontada co le Filarmoniche de Gemonio, Laveno e Caravate(Bánda da Fodom) Suzess e

gragn batimán per la Bánda daFodom, mpegnada dal 24 al 26 deauril nte na trasferta, la pruma co-scita dalonc, a Caravate sul LièchMaiou. L’ocajion de chëst viadel’é stada chëla de contracambiéla vijita fata da la bánda del luoch,la Filarmonica Caravatese, ntel2005, cánche l’ava soné sa naRèba l di davánt de tò pèrt a la“Festa de Ra Bandes” a Cortina.Ntel grop sona l Francesco e lLuca Pellegrini, fioi del pre-scident de la Bánda da Fodom,Nani. E l è ste proprio grazie algran laour organizatif del Lucache per nuosc jovegn sonadous àpodù se realizé sta bela ocajion dejì a soné fòravia. A la Bánda s’ànjonté ence nvalgugn genitori.La bela clapada l’é piada via lvender davòmesdì a la outa deCaravate, ulàche l’é ruada ntournsëra per ciapé albièrch ntelconvent dei Frati Passionisc. L didavò dadomán, co l ciel che la-sciáva passé chèlche ona de so-rogle davò na not de ploia, dut lgrop l à podù jì a vijitè l bel e cara-teristich eremo de S.Caterina delSasso, fat su a pingolón ntra lecrëpe soura la ièga, ntel pòstulàche l liech l è plu sot (l fonz lrua a 400 metri). Davò na vijita ala bela picola capela, ulàche seveiga sul tët l busc del sass toméjù ntánt na Mëssa, e che demè per

miracol no l à fat mòrc (da chilò linom del eremo), l è ste ora de sembarché, passé via le chieteièghe del lièch e e rué su la belapicola “Isola dei pescatori”. Ltemp de na marëna fòra derucsòch e po’ su ndavò su nabarca per na picola traversada fina “L’isola bella”, na picola pièrade belëza, de proprieté delprinzipe Borromeo. Chilò nopodëva mancé na vijita al palaz eai giardini, ntel plen de la flo-ridura. N spetacol de la natura,con animèi e plánte de ògni sòrt.Nuova traversada del lièch perrué a Laveno e via a cëna ntel ora-torio de Leggiuno. Da le nuof létoché a la Filarmonica Cara-vatese, giourì con cater tòc lconzèrt che l è ste tignù ntel sèlf“Domus Pacis”. La Bánda daFodom, sot la bachëta de lamaestra Laura Argenta, la s’àprejenté co nen valgune sonadede chële plu mpegnative de suorepertòr che à ncanté l publico,scialdi trop, prejent nte sala. Lconzèrt l s’à fenì via co la“Marcia del Lago Maggiore”,sonada auna da dute doi le bánde.L aprezament per nuosc so-nadous l é ste confermé ence da leparole del prejentadou e del Ca-pocomun de Leggiuno, AdrianoCostantini, che al prescident de laBánda da Fodom l à consignéence n bel ricordo de la sëra. La

domënia l temp no l à plu daidé ecoscita l é sauté l pico conzèrtpervedù davò Mëssa e la sfiladadavòmesdì, mpruma del conzèrtauna co le Filarmoniche de Ge-monio, Laveno e Caravate. Lamanifestazion l’é stada tignudacoscita nte la strutura curidasoura i ciámp da tennis. L’é stadana bela rassegna de mujica perbánde, ulàche ogni grop à pre-jenté n repertòr scialdi desferentun dal auter, che à spazié dai tòcplu classizi a chi de mujica rock eda film. Ma i batimáns plu gragne l “standig ovations” i è stèi res-servei duc per la Bánda daFodom, che l’à prejenté, tra lauter, nvalgune bele marce de la

tradizion tiroleje, come “MeinHeimatland” (melodia de Ulàche che la Marmolada), che duc igenitori dei tosac à cianté ntántche l publico acompagnáva co lemán. L final, ncora nviade, co laMarcia del Lago Maggiore, sonéda dute le bánde auna. Come datradizion a la fin del conzèrt l é steconsigné i ricordi de la manife-stazion a ogni grop a la prejenza,tra l auter, del Capocomun de Ca-ravate Daniela Carla Mendozza,che l’à bu parole de aprezamentper la preparazion dei jovegn so-nadous da Fodom. La Bánda l’àscinché nveze nvalgugn bièicodèi depenc e fac su con ciòf,trop aprezèi come simbol denòsta cultura e tradizion. L diretife i tosac de la muijica da Fodom idisc suo bel Diovelpaie al LucaPellegrini, a duc i volontars che àlaoré per l’organizazion, a chiche lavìa à njigné marëne e cëne ea l’Union dei Ladins per l con-tribut conzedù per chësta tra-sferta. (SoLo)

Duc auna al santuar de S. Caterina del Sasso.

Da duro razzistaa cristiano

Joseph Pearce, 47 anni, in-glese, trapiantato in Florida,dove insegna all’Università,autore di diversi saggi e librisu grandi scrittori cristiani.Ora racconta il suo iter esi-stenziale che l’ha trasformatoda violento estremista didestra a cantore della fede cri-stiana e della sua bellezza.

Così scrive: “Sono cresciutoin un quartiere povero a est diLondra... A 15 anni mi sonoiscritto al Nazional Front percombattere gli immigrati in-diani e pakistani e rimpa-triarli. La mia vita era vuota eviolenta; mi sono riempito latesta con una ideologia raz-zista. Disprezzavo anche ilcattolicesimo che sembravacomplice di questa immi-grazione. Nel 1978, avevo 17anni, partecipai alle violenzecontro i cattolici dell’Ulster.Nel 1982, per la pubblicazione

di materiale che incitava al-l’odio razziale, fui condannatoa 6 mesi di prigionia e poiancora 20 mesi di prigione. Hocompiuto i 22 e 23 anni dietrole sbarre. Facevo parte della“Gioventù sventurata...”quando incontrai un prete chemi aiutò a ragionare ed en-trare in me stesso. Mi con-sigliò di leggere qualche librodel grande scrittore Che-sterton. Mi misi a leggerli...Che sorpresa per me scoprire

che si trattava di un libro di unuomo saggio, logico, cattolico!A poco a poco, i miei pregiudizisulla Chiesa sono scomparsi.Da allora ho capito la Chiesacome è, e non come i suoinemici affermano che sia. Co-minciai a divorare tuttoquello che mi capitava inmano di Chesterton... Lessianche “Il Signore degli Anelli”e mi resi conto della sua bontà,della sua oggettiva morale edella bellezza di cui era in-tessuto. Così ho capito che eroun uomo ormai cambiato...avevo altre idee, altre logichee un’altra visione della vita:ero diventato cristiano.

D. È facile” convertirsi”al cristianesimo oggi?

R. No, perché bisogna saperpensare e confrontarsi, leg-gere molto...Ci troviamo avivere un’epoca ignorante dalpunto di vista teologico e filo-sofico. In questo contestosimile, il cammino verso Cri-

sto mediante la ragione è dif-ficile, perché, detto franca-mente, non è stato insegnatoloro come pensare. Oggi ilcammino della ragione èbloccato da una ignoranza in-sormontabile e da tanti pre-giudizi. Solo la bellezza, l’arte,la musica possono salvarel’uomo...

D. È pessimista o ottimista sulfuturo del cristianesimo?

R. Il cristianesimo soprav-vivrà di certo alla fine delmondo, ma non sono sicuro seciò avverrà anche in Europa,secolarizzata com’è. Mi sem-bra che troppi europei sianodiventati dei “narcisisti”, os-sessionati di se stessi: pen-sano solo al proprio interesse enon sono aperti alla vita, aibambini, ai valori che sonoracchiusi nel Vangelo. Unacultura simile non può so-pravvivere...fino a quandonon faccia mea culpa e ritornia Cristo e alla sua Chiesa.

Joseph Pearce.

TESTIMONIANZA

Page 18: Estate: quali vacanze? · ricchi di feste e attività: le feste di Pasqua con la solenne Via Crucis del Venerdì santo a Cherz; la be-nedizione e la visita pastorale alle famiglie;

Tipografia Piave: MD nl: PIEVEL2--0018 nome: GIUGNO 2009 data: 24-07-09 Ora: 16 alt: 73 , 00 Compos.:16,09 del 24-07-09 base: B2 col: CMYK

18 «Le nuove del Pais»

Un bel giorno mi chiedono:andresti in Antartide per prose-guire parte di un progetto di ri-cerca iniziato qualche anno fa?Ho un tuffo al cuore... anche apiedi dico a me stesso... sempreche mia moglie sia d’accordo...si tratta di 40 giorni... Lei com-prende l’importanza dell’espe-rienza, accetta. Detto, fatto,dopo le approfondite visite me-diche a Milano, due settimane dicorso di addestramento sull’Ap-pennino emiliano e sul MonteBianco, il 10 novembre si parte.Venezia, Francoforte, dove in-contro il mio compagno diviaggio e capo progetto Gio-vanni Macelloni, del CNR, scalotecnico a Singapore, Sidney,Christchurch (Nuova Zelanda).

Dopo 20 ore di volo scoproche, oltre a non esserci tutto ilmio equipaggiamento an-tartico, che mi sarebbe giuntovia nave in ritardo, hannosmarrito il bagaglio personale:qui inizia veramente male... Atarda notte lo recupero in aero-porto, un colpo di fortuna; unagiornata di riposo visitandoChristchurch e all’alba seguenteimbarco su un aereo militareamericano, destinazione baseamericana di Mc Murdo.

Sceso dall’aereo, percepiscoimmediatamente l’attrazionefatale del continente antartico.Lì attendo 4 ore e nuovo im-barco su un DC3 canadese versola mèta finale, base italo-francese di Concordia-Dome C,3200 m s.l.m., dove arrivo, ac-colto calorosamente, il 14 No-vembre. Finalmente vedo con imiei occhi la duplice torre, cal-pesto il plateau antartico, scrutol’orizzonte,... il nulla,... L’alti-tudine causa insonnia e un po’di mal di testa, ma dopo ungiorno tutto è passato, pronto alavorare: comincio ad os-servare la neve e installare lo

strumento che dovrà restare lìper un anno.

L’influenza, arrivata con noiin aereo, colpisce più di metàdella popolazione della base,per fortuna i miei anticorpi sonopiù forti, la scampo e continuonel mio lavoro. Il freddo si fa atratti sentire, siamo attorno a-40o C, quando va bene a -30o C,ma il vento la fa da padrone au-mentando la sensazione difreddo; stupidamente rimango10 minuti senza maschera fac-ciale, fatta artigianalmente conpelliccia di opossum, mam-mifero marsupiale, il naso iniziaa congelare.

Il clima umano a Concordia èspeciale, la cucina ottima, co-nosco nuove persone, si lavorainsieme, si scambiano idee, siguarda qualche film in DVD, legiornate passano rapidamente,ma la sera, prima di addormen-tarmi, altri pensieri più profondipercorrono la mente: la desola-zione del plateau antartico,sconcertante e affascinante allostesso tempo, l’incredibile po-tenza dell’intelligenza e ca-pacità umana e la contempo-ranea pochezza, secommisurata alla vastità deighiacci e all’ineluttabilità deglieventi, il timore del giorno dopoe il ricorso alla preghiera, ma so-prattutto l’immagine di Elsa,Matte e Ale.

Lo scrivere e il telefono miaiuta a farli sentire più vicini eanche i ragazzi delle scuolemedie, con cui interloquisco viamail, avvicinano Fodom aDome C. Il lavoro continua, purritardato a causa del vento, siavvicina il momento di iniziare irilievi estensivi del mantonevoso; con il gatto delle nevi ciallontaniamo sette chilometridalla base, circondati da neve edal nulla...

In collaborazione con un

gruppo di francesi, io e Gio-vanni scaviamo una trinceaprofonda 5 metri, lì sotto la neveha una temperatura di -57o C;nella buca gli occhiali si ap-pannano, l’aria umida esalatadai miei polmoni congela sullabarba, le mani e i piedi si la-mentano, ma ancora una voltami stupisco di come la menteumana sia forte: volere è potere,nulla di più vero in condizioniestreme. Oramai è giunto il 13dicembre, giorno della partenzaverso la base costiera francese diDumont D’Urville; so che lìdovrò aspettare il ritardatoarrivo della nave che mi con-durrà in Tasmania.

Le temperature sulla costasono attorno a 0o C, si gira in ma-glietta. La nave partirà da lì il 23dicembre; il tempo non passamai, ma tutto ciò è ripagatodalla più incredibile delle espe-rienze: 4 ore ad osservare la co-lonia di pinguini imperatorenella Baia degli Imperatori, unacosa mai vista, indescrivibile,indimenticabile. È il 23 di-cembre, alle 17.00 si parte;alcune ore di mare calmo, di an-datura lenta fra gli iceberg e poivia nel mare antartico.

La piccola nave Astrolabe èminuscola, sballottata su e giù, a

destra e sinistra dal sempremaggiore moto ondoso. Alcunimiei compagni di viaggio non cifanno caso, mangiano e bevononormalmente, altri stanno ma-le, non riescono né a bere né amangiare, devono ricorrere alleflebo, io qualche cosa mangio,non posso lamentarmi, potevaandare peggio... Dopo 5 giornidi navigazione si intravede unaluce, è il porto di Hobart; siamoarrivati, finalmente...

Il mattino seguente sbar-chiamo, ho molta fame, a mez-zogiorno divoro una bistecca gi-gantesca, ci voleva,... la serafaccio il bis. Andiamo a dormire,il giorno dopo ci aspetta ilviaggio di ritorno; dopo 26 ore, èil 31 dicembre, posso riabbrac-ciare Elsa, Matte e Ale.

Andrea Crepaz

Il 2 giugno si è svolta la tradizionale gita catechistica organizzata a don Vito di Arabba. La meta era ilSantuario di santa Maria Luggau in Austria seguita poi dalla visita al Wildpark “parco faunistico” conanimali di montagna. Nella foto vediamo l’intero gruppo dei cento gitanti.

È la foto di un cartelloneriempito dai ragazzi del cate-chismo durante la Qua-resima. Rappresenta unaspiga con cinque piccolespighe per indicare le cinquedomeniche di Quaresima, chesono state riempite con tantipiccoli semi dai ragazzi ognivolta che partecipavano allaMessa festiva. Le catechiste,oltre all’impegno nel fare ca-techismo, ci mettono un po’ difantasia per portare i bambinie ragazzi a vivere la vita cri-stiana.

Un’esperienza “antartica”

Gita catechistica 2009

Page 19: Estate: quali vacanze? · ricchi di feste e attività: le feste di Pasqua con la solenne Via Crucis del Venerdì santo a Cherz; la be-nedizione e la visita pastorale alle famiglie;

Tipografia Piave: MD nl: PIEVEL2--0019 nome: GIUGNO 2009 data: 24-07-09 Ora: 16 alt: 73 , 00 Compos.:16,09 del 24-07-09 base: B2 col: CMYK

«Le nuove del Pais» 19

Il Santuario della Madonna della neve, consacrato il 5 agosto 1607, poi distrutto il 19 maggio 1915 e successivamente ricostruito come è oggi.

Fotocronaca di una giornata splendidaCorte, Madonna della Neve

Page 20: Estate: quali vacanze? · ricchi di feste e attività: le feste di Pasqua con la solenne Via Crucis del Venerdì santo a Cherz; la be-nedizione e la visita pastorale alle famiglie;

Tipografia Piave: MD nl: PIEVEL2--0020 nome: GIUGNO 2009 data: 24-07-09 Ora: 16 alt: 73 , 00 Compos.:16,09 del 24-07-09 base: B2 col: CMYK

20 «Le nuove del Pais»

Parrocchia di Colle S. Lucia

Il Sacramento della RiconciliazioneCi presentiamo: siamo i 6

bambini di Colle S. Lucia chequest’anno ci siamo preparatiper la prima confessione.● Io mi chiamo Emanuele, la

prima lezione che ho fattocon don Sergio per la prepa-razione ero molto emo-zionato; e ho pensato chedopo la confessione, il miocuore sarebbe stato piùpulito.

● Mi chiamo Tommaso, il per-corso alla preparazione mi èpiaciuto molto con donSergio perché è un tipo al-legro e scherzoso.

● Mi chiamo Marianna, nel pe-riodo della Quaresima ab-biamo iniziato la prepara-zione alla prima confessioneed è stato molto bello. Il 28marzo siamo stati invitatidalle suore a S. Giovanni, peril ritiro spirituale ed è stato

piacevole perché oltre allapreghiera abbiamo cantato ealla fine abbiamo fatto me-renda con la torta fatta dallanostra catechista. E il giornodella prima confessione eromolto emozionata.

● Mi chiamo Michela, il giornodella mia prima confessione èstato un giorno molto belloperché finalmente dopotanto tempo ho potuto con-fessare a Gesù tutti i mieipeccati.

● Mi chiamo Riccardo, mi è pia-ciuta molto la preparazioneper la prima confessione, inparticolare il ritiro a S. Gio-vanni con le suore, perchéoltre a noi c’erano i compagnidi classe di Selva e abbiamocantato tutti assieme. E la do-menica delle Palme di pome-riggio abbiamo fatto la primaconfessione quando sono

salito da don Sergio ero moltoemozionato.

● Mi chiamo Giacomo, mi èpiaciuto molto fare la prepa-razione con don Sergio,

perché ci dava dei compiti dasvolgere. Tutti assieme vo-gliamo ringraziare don Sergioe le suoredi S. Giovanni di Li-vinallongo.

Molti di noi sanno quanti avvi-cendamenti più o meno positivi sisono succeduti in questi ultimi anninella gestione delle Regole diColle e di tutto questo ben poco èapparso su questo giornale ma setroverò la giusta ispirazione inaltra occasione proverò a fare unriassunto informativo di tutti questifatti.

In fondo queste sarebbero “Lenuove del Pais” ma capisco ancheche è più semplice scrivere delpassato che affrontare i problemidel presente.

Quello che vorrei fare in questepoche righe è far riflettere sualcuni aspetti che potrebberoessere determinanti nel futuro diquesti enti e pertanto è corretto eopportuno che tutti pensino e ri-flettano serenamente, per il benedi tutti, su quale scopo e futuropossano ancora avere per noi leRegole.

Che questi Enti riescano a so-pravvivere con grandi difficoltà èopinione di molti e così già diversianni fa si è pensato di trovare unasoluzione che potesse miglioraretale situazione anche perché il vi-gente Laudo in alcuni aspetti non èpiù né attuale né applicabile.

La prima idea è stata quella diunificare le tre Regole in un unicoEnte per rendere burocratica-mente più semplice la gestioneanche perché l’impegno e la pro-fessionalità nella gestione di-ventano sempre maggiori.

La prima cosa su cui dobbiamo

riflettere e trovare una soluzione:quale scopo hanno oggi di esi-stere le “Regole” quando la stra-grande maggioranza dei Rego-lieri non beneficia più del territorioa uso agricolo come nel passato?Come sfruttare oggi le Regole peril bene di TUTTI i Regolieri?

Secondo: il purtroppo continuoinvecchiamento e spopolamentodel nostro Paese giustifica ancorail sostenere in qualsiasi modo l’au-tonomia delle tre Regole o è piùcostruttivo un atto di coraggiodove l’unione potrebbe esserel’unica forza per sopravvivere?

Terzo: sia nel primo progetto diunificazione delle tre Regole chenella seconda proposta di costi-tuire un Consorzio fra le Regole si èpensato che le Regole non sonopiù beni delle comunioni fami-gliari ma delle singole persone. Èun cambiamento radicale, saràveramente la strada giusta?

Per ora la bozza del Consorziodelle tre Regole è in esame dellaRegione, è un argomento che nonhanno mai affrontato, non cono-scono e non hanno esperienzapertanto speriamo che in qualsiasicaso ci sia spazio di dialogo.

Concludo dicendo che se anchele soluzioni non saranno facili e seè vero che nei nostri Paesi ab-biamo poco prima di non averepiù niente qualcosa possiamoprovare a fare e possibilmenteprima che sia troppo tardi.

Roberto Masarei

Mercoledì 3 giugno si è svolta la nostra festa di fineanno.

In questa occasione è stato presentato il libretto “La miaamica acqua” per la realizzazione del quale abbiamo la-vorato per due anni, affrontando vari temi e con l’aiuto ditanti esperti che vogliamo ringraziare da queste pagine.

Abbiamo imparato molto sul lungo viaggio dell’acqua:dalle prese, alle vasche di raccolta, all’acquedotto, fino adarrivare al depuratore. Abbiamo capito che l’acqua ci dàenergia e che è un bene prezioso che non dobbiamosprecare.

Nella festa abbiamo ricordato anche la figura di don Ta-lamini a cui è dedicata la nostra scuola e del quale ri-correva il bicentenario della nascita.

Abbiamo infine salutato il nostro pubblico con alcunicanti, poesie e brani musicali che abbiamo imparato du-rante l’anno.

Dal mondo della scuola...

Buonevacanzea tutti

e arrivedercia settembre!

Quale futuro per le Regole di Colle?

Il sacramento della Riconciliazione.

Riccardo nei panni di don Natale Ta-lamini.

Page 21: Estate: quali vacanze? · ricchi di feste e attività: le feste di Pasqua con la solenne Via Crucis del Venerdì santo a Cherz; la be-nedizione e la visita pastorale alle famiglie;

Tipografia Piave: MD nl: PIEVEL2--0021 nome: GIUGNO 2009 data: 24-07-09 Ora: 16 alt: 73 , 00 Compos.:16,09 del 24-07-09 base: B2 col: CMYK

«Le nuove del Pais» 21

Come tanti altri nostri col-leghi anche i Vigili del FuocoVolontari di Colle si sono datida fare in occasione del ter-remoto che ha colpito l’A-bruzzo.

Alcuni di noi infatti si sonoresi disponibili da subito a re-carsi in Abruzzo per dare unamano.

Dopo soli due giorni dalterremoto sono partiti PezzeiAlessandro e Agostini Al-berto che hanno lavorato ala-cremente per posizionare emettere in funzionamento lacucina della colonna mobiledel Comando Provinciale deiVigili del Fuoco di Belluno,gestita, in caso di calamità,proprio dai Vigili Volontari.

Successivamente sono statiimpegnati Fridolino edEnrico Masarei, per dodicigiorni hanno gestito ed orga-nizzato la cucina e la mensa ditutto il campo sfollati diPizzoli, località a 14 km dal-l’Aquila.

Venivano serviti circa1.000/1.200 pasti e colazioniai terremotati, al personaledella Protezione Civile e aiVigili del Fuoco impegnati inaltre attività.

I turni di lavoro erano abba-stanza pesanti, si iniziava alle6 di mattina e si andava avantifino alle 24,00 e poi, come tuttigli sfollati, a dormire in tenda.

Poi Pezzei Alessandro èstato nuovamente chiamatoalla gestione della cucina dacampo per un altro turno didue settimane.

Esperienza umana stu-penda, per la prima volta citrovavamo a lavorare insiemea tanti altri colleghi per ununico scopo: rendere meno fa-ticosa possibile la convivenzadella popolazione nella ten-dopoli che ospitava gente ditutte le età, dai bambini di unmese alle perone di 80 anni...italiani e moltissimi stranieriche lavoravano ed abitavanoin Abruzzo.

La popolazione sempremolto cordiale e paziente,vista la triste situazione in cuierano costretti a vivere senzacasa e magari anche con ildolore della perdita di fami-liari.

Per tutti eravamo “Angeli”e difatti sono iniziate molteamicizie e simpatie che conti-nuano tuttora, alcuni diquesti terremotati sarannopresenti nelle nostre localitàper qualche giorno a giugno.

Il Sindaco del Comune diPizzoli ha inviato al nostro di-staccamento una lettera diringraziamento che ripor-tiamo di seguito:

Sono onorato di esprimere,anche a nome dell’Amministra-zione Comunale, l’affetto ed ilringraziamento nei confronti delpersonale dei Vigili del Fuoco peril valore e la professionalità di-mostrati meritoriamente nellatutela dei cittadini e delle infra-strutture del paese.

Un particolare pensiero gratointendo rivolgerlo a tuti i collabo-ratori che in maniera enco-miabile si sono impegnati nelfronteggiare l’emergenza conse-guente al terremoto che ha colpitoZizzoli, terra a me particolar-mente cara.

Il SindacoGeom. Giovannino Anastasio

Sabato 6 giugno, i Vigili delFuoco Volontari dei distacca-menti di Colle Santa Lucia eSelva di Cadore, intervenutisulle zone del terremoto inAbruzzo, sono stati invitatidalle maestre della scuola pri-maria di Santa Fosca a rac-contare la propria esperienzavissuta nelle zone terre-motate.

Per l’occasione sono stateraccolte e proiettate una serie

Dai Vigili del Fuoco Volontari

Meta della gita annuale deiVigili del Fuoco Volontari diquest’anno è stato il Par-co Natura Viva di Bussolengo.

Domenica 10 maggio, dibuon mattino alle 5.30 una nu-trita schiera di gitanti, una ses-santina tra adulti e bambini, si

è presentata puntuale alla par-tenza in piazza a Colle con meta,appunto, Bussolengo, nelle vici-nanza del Lago di Garda.

La mattinata passata a pas-seggio per il Parco Faunisti-co,il Parco dei Dinosauri e ilPercorso Botanico ha messo a

tutti un certo appetito!Purtroppo la ricerca del ri-

storante è stata piuttosto lungae difficoltosa fra vicoli,stradine di campagna e sensivietati, ma alla fine il lau-to pasto ha ampiamente ricom-pensato tutti della lunga atte-sa.

Non contenti, ci siamo dinuovo spostati al parco per unavisita allo Zoo Safari, impresadimostratasi ardua per ilnumero enorme di veicoli incoda all’entrata e lungo il per-corso.

Alla fine della giornata, perchiudere in bellezza, c’è statala visita, con degustazione allacantina vinicola Costadorocon stuzzichini e assaggi dibuon vino.

Con la speranza che tutti ipartecipanti si siano divertitivi diamo l’appuntamento al-l’anno prossimo...

Per i Vigili del Fuoco VolontariMoreno

Dai Vigili del Fuoco Volontari

di fotografie che documen-tavano le zone colpite dall’e-vento, il nostro lavoro svoltopresso le strutture del campo

dove erano accolti i terre-motati.

Per i Vigili del Fuoco VolontariFridolino e Enrico

Partecipanti alla gita annuale dei Vigili del FuocoVolontari.

I Vigili del Fuoco in visita alla scuola primaria.

I Vigili del Fuoco Volontari in Abruzzo.

Page 22: Estate: quali vacanze? · ricchi di feste e attività: le feste di Pasqua con la solenne Via Crucis del Venerdì santo a Cherz; la be-nedizione e la visita pastorale alle famiglie;

Tipografia Piave: MD nl: PIEVEL2--0022 nome: GIUGNO 2009 data: 24-07-09 Ora: 16 alt: 73 , 00 Compos.:16,09 del 24-07-09 base: B2 col: CMYK

22 «Le nuove del Pais»

GiugnoPuntuale, anche quest’anno, èarrivato il mese di giugno con le suescadenze che, più o meno, da unsecolo si ripetono per noi: chiusuradell’anno scolastico, esami ac-compagnati dalle relative preoccu-pazioni e tardivi ripensamenti dicerti studenti che durante il corsodell’anno scolastico non hannodato il “top” della loro applica-zione allo studio... la gioia dellapromozione, la soddisfazione perle vacanze che sono arrivate... fi-nalmente!!

A proposito di queste, molteprospettive sono mutate conl’andare del tempo: chi, tra i piùavanti negli anni, non ricorda le fa-tiche estive che formavano la va-riante dell’attività scolasticadurata da ottobre a giugno?

Della scuola tutti abbiamoportato con noi il fardello di tanti ri-cordi, per lo più piacevoli, rivisitatinel trascorrere degli anni e la con-quista della maturità.

Abbiamo vivi in noi anche i ri-cordi che ci hanno trasmesso inostri genitori, i nonni di un tempolontano che ci affascinavano, ci in-curiosivano e ci facevano con-frontare le nostre alle loro vicendescolastiche tanto mutate.

La storia della scuola a Colle haorigini lontane: nel 1680 il Ve-scovo di Bressanone affidava aiBeneficiati l’istruzione deibambini con l’obbligo a detti sa-cerdoti d’impegnarsi ad istruirlinel leggere e scrivere.

Una volta alla settimana da S.Martino (11 novembre) a S.Giorgio (23 aprile) dovevano inse-gnare la dottrina cristiana.

Ma il faticoso cammino del pro-gredire dell’istituzione scolastica,anche da noi, prese l’avvio dalla ri-forma introdotta nel 1774 dall’Im-peratrice Maria Teresa d’Austriache istituì la scuola obbligatoria intutto l’Impero, di cui anche noieravamo parte (tramite il prin-cipato Vescovile di Bressanone).

L’applicazione della legge ebbeun iter lungo e difficoltoso peressere attuata e non è competenza

mia entrare nei particolari assaicomplicati e lunghi che portaronoal raggiungimento di una e vera epropria organizzazione scolasticache per Colle fosse considerata“valida” ed “efficiente”.

Difficoltà? Tante: la dislocazio-ne delle varie frazioni che com-porta disagi infiniti per i bambini,la neve, i pericoli vari delle stradedisagiate, difficoltà delle famiglieche nella stagione in cui iniziavanoi lavori agricoli avevano necessitàdell’aiuto dei figli più grande-celli...

C’era poi il problema del reperi-mento dei fondi necessari per do-tare i bambini di libri e materialenecessario alla scuola...

Gli insegnanti avevano una pre-parazione sommaria dal lato di-dattico... venivano pagati con cifreirrisorie (nel 1811 con uno stupen-dio annuo di 30 fiorini, insegnava aColle Giacomo Palla di anni 40 eassistente, con 16 fiorini all’annoera Pietro Gaspari di anni 47).

Le materie scolastiche di inse-gnamento erano: leggere, scrivere,far di conto, istruzione religiosa.

Da un prospetto dell’epoca sonoriportati i numeri, anno per annoscolastico dal 1816 - 1817 al 1853degli alunni.

Numero massimo a Colle:118 negli anni 1822/1823 e1836/1837, numero minimo dialunni nel 1849/1850 con 55.

È del 1837 un documento che ri-porta un lusinghiero giudizio sulprogresso notevole della situa-zione scolastica di Colle espressoda un Ispettore che aveva compiutouna visita di controllo.

Il nuovo edificio scolastico,quello che per noi più anziani èstata la scuola frequentata fino al1959, fu edificato nel 1831 (nonsenza sacrifici e peripezie).

Fu definito, all’epoca, “unico intutto il distretto” con due aule, ilmigliore nell’intero giudizio.

Ai nostri tempi era divenuto tut-

A SOSTEGNO DELLE OPERE PARROCCHIALI

Per la PARROCCHIA

Occ. fun. Agostini Caterina,ff. Luigi e Rita; occ. fun. CrepazGiovanni Battista, i familiari;fam. Dell’Andrea; fam. Kiza diAgostini Giovanni; LezuoFrida; Masarei Lucia; Troi Rita;Lezuo Marina; Monico Paola;Colcuc Beniamino, Emilia e fra-telli; Barth Erich; SommavillaTita; occ. fun. Piai Giuseppe:sor. Luigia, sor. Lodovina;Dariz Filomena (A); occ. Batt.Moscatelli Riccardo; ColcucMaria; Codalonga Guido;Chizzali Gioconda; fam. SiefLuigi e Franca; altri...

Per il BOLLETTINO

Lezuo Teresina; Chizzali Au-relio, Battistella Sergio, Chiz-zali Daniele; Bernardi Pierina;Agostini Aldo (Augsburg - D);Pezzei Angelo; Pezzei Barbara;Barth Erich; Frena Anna Maria(Cortina); Frena Andrea; Sr. Lo-retta Frena (BZ); BrancaleoneRenzo e Cecilia; Dariz Albina(A); Piai Luigia; Piai Lodovina(D); Piai Lucia; fam. Sief Luigi eFranca.

Riconoscenti per ogni forma dicollaborazione, beneaugu-riamo e benediciamo.

Ci ha lasciatoEravamo abituati a vederlo

quasi tutte le domeniche anchedopo la partenza di don Ric-cardo.

Era particolarmente legatoalla nostra comunità e allenostre tradizioni che men-zionava in ogni suo discorso.Moltissime le persone chehanno potuto apprezzare la sualaboriosità, la sua grande dispo-nibilità e la sua bontà d’animo.

Caro Franco te ne sei andatotroppo in fretta lasciando tuttinoi nello sgomento. Ti ricor-deremo con sentimento di grati-tudine per il bene che hai volutoal nostro paese e per l’aiuto pre-zioso che hai dato in molte occa-sioni alla nostra parrocchia.

Vecchio documento scolastico: pagella del 1918; i voti erano 1, ilmassimo, e poi 2, 3, 4, 5 in ordine decrescente. È firmato dal maestroGiuseppe Colleselli, ricordato dai suoi vecchi scolari come modellodi efficienza, autorità istituzionale, rigore.

t’altra cosa, ... e si rese urgente lasua sostituzione.

Nel 1960 fu inaugurata la nuovascuola sorta sul terreno del Parroco(un orto) mentre il fienile che eraaccanto era già stato demolito nel1916 al tempo della costruzionedella strada (stradone) che con-giunge Rucavà a Colle, Selva,Pescul, ecc...

La demolizione della vecchiascuola lasciò un ampio spaziolibero che oggi forma la piazza delpaese, movimentata d’estate, vuo-ta durante tanti periodi dell’anno.

La scuola nuova mostra tutt’orala sua bella faciata, rinfrescata direcente da nuovo intonaco, che

ostenta la bella scritta “Le Scole”,ma dal 1996 è vuota di scolari che,da allora, si vedono partire ognimattina con lo scuolabus per re-carsi a scuola a S. Fosca.

È tristezza, è nostalgia, perColle, per noi che ancora abitiamoqui vedere i bambini che già intenera età vengono divelti dallevecchie radici Collesi che sono labase dell’amore per la nostraPiccola Patria.

In fondo all’anima di chi questaPiccola Patria ha sempre ricono-sciuto, sentito e amato rimane unlumino acceso di speranza: torneràla nostra piccola scuola elementarea dar vita a Colle S. Lucia?

Page 23: Estate: quali vacanze? · ricchi di feste e attività: le feste di Pasqua con la solenne Via Crucis del Venerdì santo a Cherz; la be-nedizione e la visita pastorale alle famiglie;

Tipografia Piave: MD nl: PIEVEL2--0023 nome: GIUGNO 2009 data: 24-07-09 Ora: 16 alt: 73 , 00 Compos.:16,09 del 24-07-09 base: B2 col: CMYK

«Le nuove del Pais» 23

Cari giovani,nel momento in cui mi ac-

cingo a scrivere queste righe, stopensando a Voi con un senti-mento di grande preoccupa-zione.

Preoccupazione nel vedervinon tanto presenti e propositivinelle poche, per la verità, formedi partecipazione democraticache offre questa nostra co-munità.

In maniera forse un po’troppo provocatoria come gene-ralmente è nel mio stile, vorreicercare di capire come neglispazi vuoti, tanti o pochi chesiano della vostra giornata, pos-siate trovare il tempo per ri-flettere e cercare di costruirenelle forme e nei modi che ri-tenete più idonei, dei sistemi dipartecipazione attiva alla vitasociale, culturale e perché noanche politica della nostra co-munità.

Questo invito nasce dallaconsapevolezza che la qualitàdella vita in una comunità di-pende in primo luogo da chi lagoverna, ma anche dal grado dipartecipazione attiva e demo-cratica dei singoli componentinelle forme che riteniamo piùadatte per una sua crescita “ar-moniosa”.

Spesso confrontandomi con igiovani impegnati nella espe-rienza amministrativa nellanostra comunità, ci soffer-miamo a ragionare su questitemi, però ho la netta sensazioneche non sia maturata ancora inloro questa consapevolezza.

Tanti sono i fattori chepossono ostacolare un co-struttivo dialogo e collabora-zione:● le aspettative diverse delle

nuove generazioni;● i servizi che una comunità fa

fatica a garantirVi;● la cultura dell’individualismo

che caratterizza la societàmoderna;

● la scarsa scolarizzazione cheindebolisce per certi aspetti lenostre realtà di fronte alla glo-balizzazione;

● il venir meno di certi valorifondamentali che nei secolihanno caratterizzato lanostra piccola comunità.Pensare che questi siano pro-

blemi che non Vi toccano, vuoldire camminare con gli occhichiusi e non voler vedere eprendere coscienza di questoprima che sia troppo tardi. Ba-sterebbe solo saper coltivare un

Nell’ambito della terza edi-zione del concorso “Il mondoa colori” ideato da Martinadell’Osbel e indetto da RadioPiù e “Il Gazzettino”, aMartino Pezzei, frequentanteil quinto anno del Liceo, èstato assegnato il primopremio: una borsa di studio.

La giuria ha giustificato conla seguente motivazione lascelta del tema di Martino tra inove partecipanti: “Ben co-struito, solido nell’argomen-tazione, presenta delle cita-zioni appropriate. Lo sguardodell’autore si muove in modoattento tra passato e pre-sente”.

PENSARE.Un’attività caratteristica

dell’uomo, che lo distingue datutte le altre forme di vita (operlomeno questa è la nostraconvinzione) e che ne ha deli-neato il progresso scientifico emorale attraverso la critica ol’appoggio al presente o alpassato. PENSARE. Un’at-tività che sboccia magari con-temporaneamente in luoghilontani e con scopi diversi, mache si pone sempre le stesse fati-diche domande, chi siamo? Dadove veniamo? La nostra vitaha uno scopo? Perché esiste ilmondo? C’è qualcosa di fissonell’eterno avvicendarsi deglieventi? Esiste un Principio su-periore, più o meno cono-scibile?

PENSARE. Una “nuova”attività vitale che ha avuto neiGreci i primi estimatori, i cui sa-pienti parlavano e tenevano leloro lezioni nelle piazze e sotto iportici ariosi (da uno di essi, loStoà poikile o portico dipinto,ebbe origine la filosofia stoica);non un sapere prettamente ri-servato a pochi eletti, maaperto al dialogo con i cittadini,con lo scopo di diffondere l’abi-tudine a pensare.

In seguito, a causa della tra-sformazione dell’insegna-mento da pubblico e peripa-tetico a privato e rinchiusonelle aule e nelle biblioteche, equindi da accessibile a tutti a ri-servato ai ricchi e ai religiosi,l’abitudine del pensare èandata scemando.

Non c’era più bisogno di ra-gionare, ma solo di lavorare; oper sopravvivere, o per arric-chirsi. Un pensare a voltevivido, ma a volte solo di com-mento e rilettura dei filosofiprecedenti (Aristotele in

primis) sopravvissenelle accademie e piùtardi nelle università,con qualche leggeramodifica: e Schopen-hauer è considerato ilmaggior detrattore diquesta filosofia ridotta a“pensiero a paga-mento”, alla prostitu-zione dell’attività intel-lettuale. Nei suoi “Parerga e paralipomena” ilfilosofo tedesco inse-risce un capitolo daltitolo “Pensare da sé”nel quale dice che “Sol-tanto i pensieri fonda-mentali possiedonoverità e vita poiché sonogli unici che possiamocomprendere a fondo,realmente e completamente”.Non ci si deve quindi nutrire dipensieri altrui, ma coltivare ipropri.

Mai come in un XX secolosegnato da totalitarismi, guer-re, colonialismo economico epolitico e condizionamentiideologici con effetti più omeno deleteri, c’è stato un talebisogno di pensare.

Pensare per capire quelloche è successo, depurando iracconti di parte dalle ri-spettive ideologie, per capirecome porsi di fronte ai temidella bioetica, della politica,per tentare di anticipare gli av-venimenti (l’antica manticadegli Stoici). E in un momentodi grave crisi come questo,pensare per poter viveremeglio; non per vivere come sela crisi non esistesse, ma pervivere riducendo i nostri bi-sogni ed eliminando il su-perfluo. Non è importante laricchezza materiale, ma la ric-chezza del pensiero.

Pensare per filosofare e filo-sofare per pensare. Nessunopuò fare a meno di pensare, maper migliorare la qualità (e nonla quantità) del nostro pensierobisogna pensare. Sembra uncircolo vizioso, ma la filosofianon è un vizio: è la più nobile at-tività umana, consacrata daSocrate come arte di pensare esoprattutto di far pensare (lamaieutica tanto cara all’Ate-niese, per questo bersagliato daAristofane nella sua commedia“Le nuvole”).

La filosofia è pensiero puro,al di là del tempo e dello spazio.

Se vogliamo iniziare a pen-sare seriamente non dobbiamochiederci se la filosofia serva a

qualcosa: essa serve proprio adevitare che si facciano do-mande come questa. Essa èamore puro, come dice laparola stessa, della conoscenzain sé e dell’essenza delle cose:ecco perché tra i vari corsi uni-versitari troviamo filosofiadella storia, del diritto, della fi-losofia, ecc...

Ma sono soprattutto igiovani ad avere bisogno dellafilosofia: nati in un’epoca dicrisi mai vista prima dei valorimorali (ora sì che si potrebbedire “Dio è morto!”), moltigiovani hanno preferito dedi-carsi alla dolce vita per potergodere al massimo di quei“pochi” anni di giovinezza ebruciare cervelli ed esistenzacon l’alcool, le droghe e il diver-timento sfrenato.

Sono LORO che hanno piùbisogno di imparare a pensare,per poter decidere cosciente-mente su quale strada incam-minarsi; da una parte il silen-zioso richiamo della coscienza,dall’altra le urlanti sirene del-l’ambulanza che viaggia verso ilPronto Soccorso.

Complimenti Martino da tutta la tuacomunità collese! Ad maiora semper!

Angela

Filosofia come back

Una nuova speranza perColle: ci dobbiamo con-gratulare con ChiaraPezzei che domenica 22marzo ha vinto un premiodi acconciatura. Il con-corso si è svolto a Sedico evi partecipavano ben trescuole. Lei è riuscita ad ot-tenere il secondo posto.Questa è una buona spe-ranza per la qualificazionegiovanile del nostro paese.Complimenti ancora aChiara.

Page 24: Estate: quali vacanze? · ricchi di feste e attività: le feste di Pasqua con la solenne Via Crucis del Venerdì santo a Cherz; la be-nedizione e la visita pastorale alle famiglie;

Tipografia Piave: MD nl: PIEVEL2--0024 nome: GIUGNO 2009 data: 24-07-09 Ora: 16 alt: 73 , 00 Compos.:16,09 del 24-07-09 base: B2 col: CMYK

24 «Le nuove del Pais»

po’ di quel “sano orgoglio” diessere appartenente ad una co-munità che ha bisogno di voi eper la quale vi viene chiesto didedicargli un po’ del vostrotempo per aiutarla a progredire.

Il maturare un ideale politiconon è uno scandalo, anzi è ilprimo passo verso un impegnosociale ed un aiuto concreto peruna vera partecipazione demo-cratica alla vita civile.

Quindi partecipazione attivain forme diverse per concorrerea migliorare secondo il vostroideale la vita della Vostra co-munità di appartenenza.

Non aspettare che qualcunoti chiami o ti convochi, in unpiccolo paese come il nostronessuno può permettersi di ti-

rarsi indietro o restare indiffe-rente di fronte a queste ne-cessità.

Chiedi tu se qualcuno è di-sposto a condividere un per-corso con te e magari allargarload altri. Prendi tu concreta-mente l’iniziativa con coraggio equella determinazione di chi hadeciso di stare a Colle e condi-videre in pieno senza mezzemisure le difficoltà, i sacrificiche comporta vivere la quoti-dianità in questo luogo, maanche il piacere e la gioia di es-serti fatto parte attiva nelprovare a migliorare questecondizioni, portando con te persempre il ricordo di questa me-ravigliosa esperienza.

Il vostro Sindaco

RELAZIONE ATTIVITÀ SVOLTAANNO SOCIALE 2008

Signori SociDurante l’anno 2008, la nostra

associazione ha svolto la propriaattività nell’ambito dei compiti isti-tuzionali prefissati dallo Statuto almomento della sua fondazione.L’Associazione è un punto di riferi-mento attivo sul territorio co-munale di Colle Santa Lucia, perquanti avessero bisogno, per in-fortunio o malattia e necessitanodi essere soccorsi e/o trasportatinella struttura medica di prontosoccorso più vicina.

In tema di operatività sono statieseguiti viaggi a carico dell’ulss 1per il 63,68% del chilometraggiototale, ed il restante per i viaggiextra convenzione a carico diprovati cittadini o d’associazioniche hanno richiesto il nostro ser-vizio.

Il personale volontario è statoimpegnato in corsi d’aggiorna-mento tenuti dal personale dipronto soccorso per fornire a tuttile nozioni necessarie di primo soc-corso e dal personale suem 118quelle nozioni necessarie per il ri-lascio annuale della certificazioneper l’uso del defibrillatore semiau-tomatico.

I volontari sono stati accompa-gnati alla fiera di Montichiari (BS)per la fiera del soccorso.

La nostra Associazione con-tinua a far parte del Coordina-mento Agordino e Zoldano.

Nel corso del 2008:1) è stata rinnovata la conven-zione con l’ulss 1 Belluno;2) abbiamo incassato dallo Statol’importo di 3.433,46 riguar-dante il 5 per mille destinato daicittadini nelle proprie dichiara-zioni. Un risultato soddisfacenteche mette in evidenza la stima deicittadini nei confronti dell’Asso-ciazione per l’attività svolta;3) con i soldi ricevuti dal 5 permille, abbiamo provveduto all’ac-

quisto di un kit di primo soccorsoche è stato consegnato alle fa-miglie di Colle per un importo pariad 5.105,20; 4) abbiamo ricevuto un contributoda parte di Dolomity Emergencypari ad 5.000,00;5) in base alle nuove normative disicurezza abbiamo dotato tutti ivolontari di nuove divise a normaper una spesa parziale di 3.537,52;6) durante le vacanze di Natale inconcomitanza dell’apertura deitesseramenti per il 2009 abbiamoanche provveduto alla consegnadei calendari stampati per l’occa-sione;7) con l’anno in corso l’Associa-zione dovrà modificare la ge-stione amministrativa per la reda-zione del Bilancio consuntivo, inquanto la Regione Veneto con de-libera n.605 del 10 marzo 2009ha predisposto e fornito unoschema di bilancio e la nota intro-duttiva per l’adozione obbliga-toria da parte delle Organizza-zioni di Volontariato iscritte alregistro regionale. Lo scopo èquello di favorire la necessaria tra-sparenza nella redazione del Bi-lancio d’esercizio, quale elementoqualificante per la permanenzadell’Organizzazione nel registroregionale.

Passando all’esame del Bi-lancio consuntivo anno 2008 lostesso presenta, sotto l’aspetto fi-nanziario, un avanzo di gestionepari a 28.606,95 di cui 10.000,00 sono stati depositati inbuoni postali, in c/c 18.125,69intestato all’Associazione ed i re-sidui 49,89 in cassa contantimentre i restanti 431,37 sono di-sponibili in una carta di creditoprepagata.

Segue il Bilancio Consuntivo2008. Il Presidente

Paolino Pezzei

BATTESIMI

Il 1o giugno 2009 hanno ricevuto il sacramento del Battesimo:Moscatelli Riccardo, di Walter e Pezzei Cristina, resid. ad Armeno

(NO), n. il 20 marzo. Manera Gaia, di Marco e Colcuc Sabrina, da Via Varazza, n. il 25

marzo. Ganz Alessandro Luigi, di Francesco e Gabriela Bakotova, n. a

Oderzo il 31 marzo.

ESEQUIE CRISTIANE

4) Bonata Filomena ved. Bel-lenzier, di anni 93, deceduta aAgordo il 22 maggio e sep. aColle S. Lucia il 26.

5) Piai Giuseppe, di anni 83, daCostalta, m. a Belluno il 31maggio e sep. a Colle S. Lucia il2 giugno.

Fuori parrocchia:Suor Lucia Costadedoi, or. da Colle S. Lucia, deceduta il 9 maggio aBlackburn (UK), dove da più di 40 anni esercitava la sua missione.

COMUNITÀ IN CAMMINO

Continua dalla pag. 23 / Lettera Sindaco

Croce Bianca Colle S. LuciaBILANCIO CONSUNTIVO – ANNO 2008

CONTO CONSUNTIVO ANNO 2008 ENTRATEFondo Cassa al 31.12.2007 20.796,87Tesseramenti 2008 1.745,00Tesseramenti 2009 800,00Contributi volontari 118,16Contributi da enti 8.433,46Rimborsi km ulss 2007 3.500,85Rimborsi km ulss 2008 7.918,80Viaggi extra convenzione 5.411,25Incassi vari 1.098,77Interessi attivi c/c banca 150,88A) TOTALE ENTRATE 49.974,04B) A dedurre uscite 21.367,09

C) Avanzo di gestione (A-B) di cui 28.606,95Buoni postali 10.000,00Cassa 49,89Conto corrente 18.125,69Carta prepagata 431,37

28.606,95CONTO CONSUNTIVO ANNO 2008 USCITEAssicurazioni 1.270,00Manut. ordinaria e straordinaria 1.400,00Assicurazioni RC auto 483,00Acquisto carburante 1.441,88Spese postali 37,30Cancelleria 272,98Spese amministrative 545,05Spese varie 12.813,69Bollette telefono e spese telefonino 783,50Attrezzatura ambulanza 688,80Spese gestione c/c bancario e carta 54,94Interessi debitori c/c 102,80Assistenza ambulanza 381,84Quota coordinamento 155,00Rimborso a volontari per trasporto provette 936,00Abbuono passivo su ft. Vallazza Rinaldo 0,31B) TOTALE USCITE 21.367,09

I tre bambinibattezzatisi presentanoalla comunita.

Page 25: Estate: quali vacanze? · ricchi di feste e attività: le feste di Pasqua con la solenne Via Crucis del Venerdì santo a Cherz; la be-nedizione e la visita pastorale alle famiglie;

Tipografia Piave: MD nl: PIEVEL2--0025 nome: GIUGNO 2009 data: 24-07-09 Ora: 16 alt: 73 , 00 Compos.:16,10 del 24-07-09 base: B2 col: CMYK

«Le nuove del Pais» 25

Parrocchia di Arabba

Cuor di GesùIl mese di giugno è dedicato

da diversi secoli alla devozioneverso il Cuor di Gesù. Daquando suor Margherita Mariaebbe il privilegio di essere sceltada Gesù stesso perché le fosserivelato il grande amore cheDio ha per le sue creature.

Nel 1673 mentre suor Mar-gherita si trovava in preghieradavanti al Santissimo, le ap-parve Gesù, che la invitò a ri-posare, come Giovanni Evan-gelista, sul suo petto. Dopo diche aprì un po’ di lato la suaveste all’altezza del petto e lemostrò il suo Cuore trafitto, di-cendole: «Questo Cuorebrucia di tanto amore per te eper tutti gli uomini che nonposso più contenerlo. È neces-sario perciò che, per mezzo tuo,sia fatto conoscere a tutti,sicché tutti siano ricolmi deibenefici del mio Cuore e sianopreservati dagli eterni sup-plizi». Poi le chiese di avere ilsuo cuore ed ella glielo offrì, eGesù lo immerse nella fiammadel suo Cuore divino: per tuttala vita suor Margherita con-servò la sensazione di quel-l’attimo divino in cui tutta si in-fiammò con la stessa fiammache ardeva sul Cuore di Gesù.

Non molto tempo dopo leapparve di nuovo Gesù e questavolta le mostrò il Cuore cosìcome spesso siamo abituati avederlo rappresentato: cintoda una corona di spine, sor-montato da una croce, mentreuscivano bagliori di luce dallaferita della lancia. Promise ognigrazia e benedizione a chiavesse onorato nella propriacasa l’immagine del Cuor diGesù, e poi aggiunse: «Ho unasete ardente di essere onoratodagli uomini nel Santissimo Sa-cramento: ma non trovo quasinessuno che si adoperi ad estin-guere la mia sete e corrispondaal mio amore».

In un’altra apparizione la

L’immaginedel SacroCuore di Gesùdel Duomo diBolzano,davanti alquale il Tirolointero siconsacrò peravere salvezzadai nemicivisibili e dalNemicoinvisibile.

invitò ad accostarsi alla santaComunione ben confessata ilprimo venerdì di ogni mese, pernove mesi di seguito, per ri-parare alle dimenticanze, al-l’ingratitudine e bestemmiedegli uomini. Aggiunse che gliera gradito passare almenoun’ora in preghiera prima dimezzanotte tra il giovedì e il ve-nerdì, in ricordo dell’orazionedolorosa di Gesù nell’orto, persupplire alla mancanza fattadagli apostoli.

Ma la Rivelazione più cono-sciuta e ripresa in assoluto, èquella del 1675: «Ecco quelCuore che tanto ha amato gliuomini da non risparmiarenulla fino al sacrificio supremosenza limiti e senza riserve, perdimostrare il suo amore.

La maggior parte di essi peròmi ricambia con l’ingrati-tudine, che manifestano con ir-riverenze, sacrilegi e con l’in-differenza e il disprezzo verso dime in questo Sacramentod’amore. Ma ciò che maggior-mente mi affligge è il vedermitrattato così anche da cuori ame consacrati. Perciò ti chiedoche il venerdì dopo il Corpus

Domini, sia celebrata la festaper rendere culto al mio Cuore.In quel giorno i fedeli si acco-steranno alla Comunione e in-sieme faranno una riparazioneper onorare il mio Cuore e com-pensare gli oltraggi recati alSantissimo Sacramento neigiorni in cui era esposto all’ado-razione del popolo. Ti pro-metto che il mio Cuore ef-fonderà abbondanza di graziedivine su coloro che gli rende-ranno quest’onore e faranno sìche anche altri glielorendano».

La festa, e la devozione versoil Cuore di Gesù, era tenuta inaltissima considerazione nellenostre famiglie, nelle nostrecase e in paese. Basti pensareche non esiste stua in Fodomche non custodisca un’im-magine del Cuor di Gesù. Solole case moderne non pos-siedono questo grande tesorodi grazie! Davanti all’immaginedel Cuor di Gesù e del CuoreImmacolato di Maria (di solito

uno per parte del grande croci-fisso della stua) la famiglia siraccoglieva in preghiera e lì sichiedeva aiuto e consiglio a Dioper le decisioni importantidella vita.

Moltissime erano le famiglieal completo che si accostavanoalla confessione e alla Comu-nione il primo venerdì delMese, obbedienti alla volontàdi Gesù, e desiderosi di arrivareun giorno in Cielo.

Esistono Nazioni e terre con-sacrate al Cuore di Gesù. Traqueste non possiamo dimen-ticare la Terra del Tirolo, checon voto solenne più di duesecoli orsono, nel Duomo diBolzano si consacrò per sempreal Cuore di Gesù per essere li-berato dai nemici presenti efuturi.

A quella consacrazione era-no comprese anche le nostrevallate ladine, che del Tirolohan sempre fatto parte. Perquesta ragione l’immagine delCuor di Gesù è tanto diffusa,nelle case, nei fienili, sulletombe in cimitero. Per questo siaccedono i fuochi in suo onorela sera della festa del SacroCuore. Si tiene la processionecol Santissimo Sacramento e lastatua del Cuor di Gesù, ottogiorni dopo quella del CorpusDomini... ma, per adempierealla promessa e al voto, mancala parte più importante: confes-sione, devozione, pentimento,consacrazione e Comunione.

Altrimenti la devozione e leusanze legate al Cuor di Gesùdiventeranno solo vuote abi-tudini, zoppe rappresentazionidi falsa devozione e sottomis-sione al Salvatore, che chiedeancora, anche oggi: «Conver-titevi, e credete al Vangelo!»

s. Vito

Page 26: Estate: quali vacanze? · ricchi di feste e attività: le feste di Pasqua con la solenne Via Crucis del Venerdì santo a Cherz; la be-nedizione e la visita pastorale alle famiglie;

Tipografia Piave: MD nl: PIEVEL2--0026 nome: GIUGNO 2009 data: 24-07-09 Ora: 16 alt: 73 , 00 Compos.:16,10 del 24-07-09 base: B2 col: CMYK

26 «Le nuove del Pais»

La Parrocchia di Arabba, conSoraruaz e Ornella, ha conclusoanche quest’anno gli incontri dicatechesi per i bambini e i ra-gazzi di elementari e medie.

Per l’esiguità dei numeri,c’erano solamente quattroclassi. La prima elementare con5 bambini affidata a suor Fran-cesca. La seconda - con due - ela terza - con cinque - affidata

per la preparazione ai sacra-menti della confessione e co-munione al Parroco. La quarta -con cinque - e la quinta - conuno - seguita ancora dalParroco. Infine la prima e la se-conda media - tre per classe - se-guiti da suor Lara. I numeri sonopiccoli, ma Arabba ha piùbambini di quelli che fre-quentano il catechismo, poiché

quasi altrettanti frequentano lescuole in Val Badia, e lì poi diconseguenza seguono le lezionidi catechismo, e giustamentecon i loro piccoli amici ricevonola Prima Comunione, la confes-sione e la Cresima.

Questo non ha impedito ainostri 24 bambini che fre-quentano qui il catechismo, difare un buon cammino, di vive-

re le tappe della fede (Natale,Pasqua, sacramenti) nella no-stra Comunità.

Certo non c’è quell’omoge-neità che possono avere altreparrocchie, in cui il territorioparrocchiale coincide anchecon quello di attrazione dellefamiglie e della frequenza allaMessa.

Le Curazie funzionano an-cora come poli di attrazione perle Messe domenicali, ma legrandi feste, o per le funzionidei Santi e dei Morti, il CorpusDomini, il Rosario, Santa MariaMaiou, si recano alla Pieve, di -cui territorialmente e tradizio-nalmente fanno da sempreparte.

Arabba soffre per i piccolinumeri, e per l’alta incidenza difrequentanti fuori parrocchia.Difficile far sentire come“propria” una chiesa che non siconosce, poiché i piccoli so-no abituati ad andare a Messaprima di scuola a Corvara, oLa Villa, e anche le esperienzedi Prima Comunione, Con-fessione e Cresima sono vissu-te in quelle Chiese e Comu-nità.

Ma noi teniamo duro e conti-nuiamo ad offrire cammini dicatechesi ed esperienze di fedeai nostri bambini. E anche a farfesta con loro, così come ab-biamo fatto quest’anno aCherz, per la conclusione delCatechismo.

La foto di gruppo dei ragazzi del catechismo - quasi al completo - alla fine della ricca merenda preparatadall’Eugenia a Cherz: grazie!

La foto di gruppo con gli anziani al termine della Santa Messa il 16 maggio 2009.

N sabeda 16 de mèi ntegliejia da Rèba le stè fat namëssa per duc i noni da Fo-dom dai 75 agn n su co lamaràna co nen cin de fèsta alFurgler.

Se podava i cugnàse ducdal bel pontapeto fat a mànda le suore e da le volontariedel paisc per recordè stomoment de bela ncontada.L’aministrazion del Comunche là spenù per la marana,leva prejente con Capo-comun Gianni Baiol, l assesorGrones e l VizeCapocomunJaco del Picio. La messa con-celebrada da don Vito preveda Rèba e Sior Plevan Murerla bu l bel contorno del corode gliejia da Rèba.

Se recordè de chi che à laorècon struscie e fadie, che à fat nafëta de storia de la val de Fodom,che à metù auna fadie e cruziperciè n quoi se pobe vive n cinplù saurì, chëst lè n gran valor

per duc e podon ringrazie l Si-gnour a dit don Vito ntànt lapredica, no volësse mei che ijovegn i se desmentie de chëlefadie e i no se recorde plù che l

benstè danquoi le stè costruì sule fadie de chësta jent.

L’aministrazion de Com-un a fin maràna là volù ie de aduc na pèna n record de la fe-

sta. L davomesdì le passevia coscì co na bela nconta-da e duc a podù se contè fo-ra chël da n viade e da n-quoi.

Dagnara aprezada da chi de temp,la festa organisadaper lori

Il Catechismo

Noni n fèsta

Page 27: Estate: quali vacanze? · ricchi di feste e attività: le feste di Pasqua con la solenne Via Crucis del Venerdì santo a Cherz; la be-nedizione e la visita pastorale alle famiglie;

Tipografia Piave: MD nl: PIEVEL2--0027 nome: GIUGNO 2009 data: 24-07-09 Ora: 16 alt: 73 , 00 Compos.:16,10 del 24-07-09 base: B2 col: CMYK

«Le nuove del Pais» 27

Il mese di Maria

Il mese di maggio quest’annonon è stato molto caldo, e magarinon ha incoraggiato molto a par-tecipare alla devozione di maggioin onore di Maria.

La partecipazione è statabuona e devota, qualche volta conil rimpianto per qualche postovuoto che avrebbe potuto con fa-cilità essere riempito con la buonavolontà e il desiderio.

Ma coloro che pregano sannoche non lo fanno solo per se stessi,ma si prendono cura anche dicoloro che non hanno volutoessere presenti a questo atto gra-tuito e disinteressato verso laVergine Maria.

I bambini che sono venuti,hanno ricevuto una piccola sta-tuina della Madonna di Fatima euna corona del Rosario per ri-cordare quanto importante sia lapreghiera e la devozione alla Ma-donna per crescere buoni e spiri-tualmente sani.

Con l’augurio che questi beiappuntamenti non cadano indisuso per negligenza o pigrizia.

In fondo gli adulti sono semprestati l’esempio per i piccoli... e nonviceversa.

La festa della mamma, que-st’anno a Cherz, si è tenuta laterza domenica del mese dimaggio, in una giornata

splendida e calda, davvero pri-maverile.

Tanta gente, la chiesa stra-piena, numerosi bambini, suor

Lara con la chitarra, l’atto di af-fidamento a Maria dei bambinibattezzati nel 2008, hanno resoil pomeriggio una vera festa difamiglia.

Poi all’esterno, la benedi-zione del rinnovato crocifissocon la Trinità, sulla strada chedalla piazza porta giù alla Cap-pella. Il restauro lo si deve all’i-niziativa dei Donatori diSangue volontari di Fodom,che con il loro avanzo di cassa,hanno voluto pensare alpovero Gesù, che per noi haversato tutto il, suo sangue re-dentore.

L’opera è davvero ben riu-scita e splende nei suoi rin-novati colori. Ma se credete siafinita qui, vi sbagliate: le donnedella Frazione, infatti,avevano pensato a un rin-fresco davvero eccezionale,con crafons, tartine, torte,dolci di ogni tipo. Tutti cisiamo fermati tanto volentierie a lungo godendo di quellabella giornata e del panoramameraviglioso che si ha dallaterrazza di Cherz sul Pelmo e ilCivetta!

Così ci siamo dati appunta-mento per la siegra delaCruosc in settembre!

Vi aspettiamo tutti!

I bambini con il Parroco nel giorno della Prima Comunione il 24 maggio 2009.

Una festa ben riuscita

Page 28: Estate: quali vacanze? · ricchi di feste e attività: le feste di Pasqua con la solenne Via Crucis del Venerdì santo a Cherz; la be-nedizione e la visita pastorale alle famiglie;

Tipografia Piave: MD nl: PIEVEL2--0028 nome: GIUGNO 2009 data: 24-07-09 Ora: 16 alt: 73 , 00 Compos.:16,10 del 24-07-09 base: B2 col: CMYK

28 «Le nuove del Pais»

Il vescovo Golser incontra i Ladini a Oies

3 maggio 2009 il vescovo Karl Golser a Oies. Da sinistra s. PaulCampei (San Martin), s. Heinrich Perathoner (Al Plan y la Pli),dietro s. Heinrich Ellecosta (San Ciascian), il decano s. Franz Sottara(Badia), il Vescovo, il superiore dei Verbiti, s. Pire Irsara (Oies).

Domenica 3 maggio 2009, ilnuovo vescovo di Bolzano-Bres-sanone ha incontrato i fedelidelle vallate ladine a Oies,presso la casa natale del Santomissionario Giuseppe Freina-demetz.

Due erano le processioni chesi sono recate fino alle pendicidella Sass dla Crusc in questapiccola vila della Parrocchia diSan Leonardo.

“È stato per me un grande de-siderio incontrare i fedeli dilingua ladina, solamente pochesettimane dopo l’ordinazioneepiscopale3. È con queste paroleche il vescovo Karl Golser haesordito durante la celebrazioneeucaristica, a cui hanno parte-cipato numerosi fedeli, soprat-tutto provenienti dalle valliladine. “Voi ladini, vi ho partico-larmente nel cuore”, ha detto il

vescovo Karl Golser e ha pregatoinsieme ai fedeli in occasionedella Giornata mondiale di pre-ghiera per le vocazioni, dicendo:“Che da questo luogo possaessere benedetta la nostra terra eci vengano donate molte voca-zioni spirituali”.

Nel corso dell’omelia il Ve-scovo Golser ha parlato, tral’altro, dell’impegno esemplaredi padre Giuseppe Freina-demetz, ma anche delle sfide pa-storali della Diocesi, tra cui leunità pastorali. A questo pro-posito il vescovo ha sottolineatoche esse non rappresentano unasoluzione necessaria a livello or-ganizzativo, ma sono una sfidaper tutti i fedeli. Infatti, ognuno èchiamato a vivere la propria vo-cazione e a mettere a disposi-zione i propri talenti per la co-struzione della Chiesa.

Il vescovo KarlGolser celebra laMessa con isacerdoti dellaVal Badia sulpont de majondella nuovachiesa dedicata aSan GiuseppeFreinademetz, il3 maggio 2009.

Quest’anno la Diocesi di Belluno-Feltre ha avuto la grazia daparte di Dio di avere tre Primizianti.

Don Simone Ballis di Rocca Pietore, don Fabiano del Favero daNebbiù di Cadore (Pieve), don Giorgio Aresi da Treviglio (BG). Nonpoteva così concludersi in modo migliore l’anno dedicato ai 2000anni della nascita di San Paolo, e aprirsi in maniera più propizial’anno sacerdotale.

Il papa Benedetto XVI ha manifestato l’intenzione di dedicare unanno alla figura del sacerdote. Precisamente esso avrà inizio nellasolennità del Sacro Cuore di Gesù (quest’anno il 19 giugno).

Ma perché proprio quest’anno?Perché in quest’anno ricorrono i 150 anni della morte di un

grande santo.Sicuramente più conosciuto dai parroci che non dai semplici

fedeli. Si tratta di un francese: San Giovanni Battista Vianney. Egli èpatrono in maniera particolare dei parroci. Fu curato in una piccolacurazia della Francia, Ars, che contava poco più di 400 abitanti. Conla penitenza, la parola e l’esempio egli riuscì, con la grazia di Dio, anon far lavorare più nessuno alla Domenica, far chiudere tutte leosterie per combattere l’abuso di alcool, far intervenire quasi tutti gliuomini alle funzioni e alla Messa domenicale. Ma viene ricordatosoprattutto per le ore interminabili di confessionale e i suoi commo-venti catechismi,che ogni domenicapredicava dalpulpito e anche perl’opera di carità perle orfanelle e peristruire i bambinichiamata “La Prov-videnza”. E per unacosa poco cono-sciuta: egli im-piegava ogni soldoche gli arrivava daifedeli rivolti alla suapersona (non quellidella parrocchia)per pagare dei sa-cerdoti incaricati inFrancia a predicarele Missioni popolari(in questo modoanche le parrocchiepiù povere diFrancia poteronobeneficiare dibuoni predicatoriche portarono a conversione masse di gente, che aveva ricevuto il“lavaggio del cervello” dalla Rivoluzione francese).

Al Santo Curato di Ars, accorrevano da tutta la Francia (bastipensare che per i pellegrini che si recavano al suo confessionale erastata messa su una linea di corriere che partiva da Lione e che per-correva la tratta Lione-Ars andata e ritorno ogni giorno!). Chi lovedeva passare diceva ad alta voce: “Ecco il Santo” e tutti si inginoc-chiavano per ricevere una benedizione o uno sguardo. Egli inna-morato dell’Eucaristia e della Vergine Maria, dormiva un paio d’oreper notte, e all’una dopo la mezzanotte era già al confessionale perascoltare i penitenti: tutti dicevano che egli leggeva nei cuori dellepersone. Mangiava pochissimo e si sottoponeva a rigide penitenze,fino al sangue, per espiare le colpe e i peccati dei suoi parrocchiani.Nella sua parrocchia si arrivò a non ballare più in nessuna casa, enessuno mai andò a ballare nei paesi vicini.

Il demonio lo tormentava e una volta gli ebbe a dire con rabbia:“Se in Francia ci fossero altri tre come te io non avrei più niente dafare...” e scomparve rabbioso. Una volta diede fuoco anche al suoletto, ma niente poteva spaventare il Santo Curato.

La sua immagine compare anche nella Chiesa di Pieve, sopra ilconfessionale dalla parte dell’altare di San Giuseppe.

Il papa ha reso noto che la lettera che scriverà sarà intitolata: “Fe-deltà di Cristo, fedeltà del sacerdote” e che nel corso dell’anno sa-cerdotale, estenderà il patrocinio del Curato d’Ars non solo aiparroci, ma a tutti i sacerdoti.

Un anno quindi, non solo per i vostri parroci, ma anche per tutte lenostre Comunità che amano e stimano i sacerdoti e prestano la loroopera a diversi livelli per la vita delle Parrocchie.

Anno sacerdotale

Il Santo Curato di Ars, don Giovanni Bat-tista Maria Vianney (1786-1859), patronodei parroci e da quest’anno patrono di tuttii preti.

Page 29: Estate: quali vacanze? · ricchi di feste e attività: le feste di Pasqua con la solenne Via Crucis del Venerdì santo a Cherz; la be-nedizione e la visita pastorale alle famiglie;

Tipografia Piave: MD nl: PIEVEL2--0029 nome: GIUGNO 2009 data: 24-07-09 Ora: 16 alt: 73 , 00 Compos.:16,10 del 24-07-09 base: B2 col: CMYK

«Le nuove del Pais» 29

I GESTI NELLA LITURGIA: STARE SEDUTI

La Chiesa Curaziale di San Giovanni di Soraruaz prima del bom-bardamento del 1915.

Rubrica

Continuiamo la terza pun-tata sui gesti che compiamonella Liturgia.

Dopo lo stare in piedi, ilSegno della Croce, vediamooggi lo stare seduti.

Passiamo molte ore dellanostra vita seduti.

Seduti a tavola, per man-giare e per scrivere, seduti ascuola, seduti a una confe-renza, seduti anche quandonon abbiamo più forze perstare in piedi. Anche se par-liamo con qualche persona alungo cerchiamo un posto perstare seduti, per poter starepiù comodi. Anche in treno, inaereo, in corriera, in auto,viaggiamo, guidiamo seduti.

Stare seduti quindi già in sestesso ci dice comodità, tran-quillità, disponibilità all’a-scolto.

Quando incontriamo unapersona più importante, o en-triamo in qualche ufficio in cuiabbiamo bisogno di qualcosa,il padrone di casa, o la personache ci riceve, ci dice spesso,mostrandoci una sedia o unapoltrona: “Prego, si sieda!”.Non solo per gentilezza, maanche per poter stare meglio anostro agio.

Anche quando siamo in-vitati a nozze, o a una cena im-portante, cerchiamo il “no-stro” posto, un posto in cuipossiamo stare vicini apersone che conosciamo, oalmeno divertenti. E anche

per non sentirci in imbarazzotroppo vicini ai festeggiati, conil rischio di portar via il posto a

qualcuno di più importante dinoi.

Gesù ha usato ancora l’im-magine del posto a sedere, par-lando del paradiso: “Nellacasa del padre mio ci sonomolti posti...”. “Alla fine deitempi il Figlio dell’Uomotornerà nella gloria coi suoiangeli, seduto sul trono pergiudicare le genti...”, “Non staa me dire di sedersi alla miadestra o alla mia sinistra, ma èper coloro per i quali il Padremio li ha preparati...”.

In chiesa abbiamo banchiche oltre a permetterci di starein ginocchio ci offrono anche lapossibilità di metterci asedere. In chiesa ci sediamoSOLO quando stiamo ascol-tando. Altrimenti si resta o inPIEDI o in GINOCCHIO. Ci sisiede mentre i lettori leggonole prime due letture col salmo,ma ci si alza in piedi alVangelo. Ci si siede un’altravolta per ascoltare la rifles-sione del sacerdote sulVangelo della Domenica. Mapoi ci si alza ancora per ilCredo e la preghiera dei fedeli.

Si sta seduti anche mentreci sono l’offertorio e la raccolta

dell’elemosina. Ma dal mo-mento in cui ci si alza per il pre-fazio (il Signore sia con voi)fino alla fine della Messa nonci si siede più.

Si resta in ginocchio daltermine del canto del “Santo”fino al “Mistero della fede”. Inginocchio e non seduti. Opeggio con le scarpe sugli ingi-nocchiatoi...

Stare seduti durante la con-sacrazione è un atto di irrive-renza verso il Santissimo Sa-cramento e verso lacelebrazione del Sacrificio diGesù nell’ultima Cena e sulGolgota.

In quel momento dovremmoaiutarci col pensiero di esserenel Cenacolo anche noi con gliapostoli, ma mentre essi eranoseduti e non comprendevanofino in fondo quello che ac-cadeva, non così noi, cheinvece al catechismo abbiamoimparato che in quel momentoGesù si offre per noi nel Pane enel Vino, ma che diventa vivo,vero e reale nella sua Morte inCroce sul Golgota.

Questo ci aiuta di più a starein silenzio, con gli occhi fissisull’Ostia e sul Calice, ingi-nocchiati con devozioneestrema, chiedendo a Gesùche perdoni i nostri peccati e cidia le grazie necessarie perpoter accostarci alla Santa Co-munione in grazia di Dio. Nonpossiamo farlo bene se stiamoseduti comodamente...

Il sacrificio della Messa nonè una trasmissione in televi-sione. Non è uno spettacolo oun passatempo. Lì si misura ilnostro interesse per la nostraeterna salvezza, il nostrogrado di amore per l’Euca-ristia, per le cose sante.

In ginocchio e non seduti cisi mette all’“Agnello di Dio”.Fino non molti anni fa si ri-maneva in ginocchio fino allafine della Santa Messa, ancheper ricevere la benedizionefinale. Ora è concesso (quindinon è obbligatorio...) potersisedere mentre viene distri-buita la Comunione e anchefare il ringraziamento alla Co-munione. È un modo per stareintimamente con Gesù.

Capire e comprendere cheanche il nostro corpo prega connoi è importante. Capire che inChiesa stare seduti o stare inginocchio fa la stessa diffe-renza che c’è tra il giorno e lanotte, è fondamentale.

Parla della nostra vita inte-riore. Da cosa si riconosce seun popolo è devoto e crede nel-l’Eucaristia?

Dal modo in cui sta in chie-sa. Da come sta in ginocchio oseduto a seconda dei momentidella Messa. Provare a guar-darsi intorno ed esaminare sestessi per credere...

Page 30: Estate: quali vacanze? · ricchi di feste e attività: le feste di Pasqua con la solenne Via Crucis del Venerdì santo a Cherz; la be-nedizione e la visita pastorale alle famiglie;

Tipografia Piave: MD nl: PIEVEL2--0030 nome: GIUGNO 2009 data: 24-07-09 Ora: 16 alt: 73 , 00 Compos.:16,10 del 24-07-09 base: B2 col: CMYK

30 «Le nuove del Pais»

FRANZ JOSEPH HAYDNFranz Joseph Haydn nasce aRohrau il 31 marzo 1732 e muorea Vienna il 31 maggio 1809: èstato uno dei grandi compositoriaustriaci, di cui quest’anno si ri-cordano i duecento anni dallamorte. Haydn nacque da fa-miglia di modeste condizioni nelvillaggio austriaco di Rohrau,vicino al confine ungherese. Suopadre, Mathias, era mastrocarraio e per qualche tempo ri-coprì l’incarico di Marktrichter(sindaco del villaggio), sua madreera cuoca nel castello dei Conti diHarrach. Mathias Haydn si di-lettava a cantare ed a suonare (aorecchio) l’arpa; la famiglia - se-condo i ricordi dello stessoHaydn - era “molto musicale”. Lecapacità musicali di Josephfurono presto riconosciute e a seianni gli venne data la possibilitàdi studiare a Hainburg an derDonau, presso Johann MatthiasFranck, un parente maestro dicoro. Così Joseph Haydn lasciòper sempre la casa paterna.

Infanzia difficilema proficua

Hainburg an der DonauHaydn soffrì non di rado lafame, ma imparò a suonare ilclavicembalo e il violino, e co-minciò a cantare le parti solistedi soprano nel coro dellachiesa. Appena due anni piùtardi, Georg von Reutter, di-rettore musicale dello Ste-phansdom (Duomo) di Viennain viaggio in cerca di talenti, fuimpressionato dalle doticanore di Haydn, che trovò unposto nella capitale come co-rista per i nove anni seguenti. Aservizio della cattedrale Haydncontinuò a patire occasional-mente la fame e non imparòmolto poiché Reutter tra-scurava i propri compiti di inse-gnante. La cattedrale di Viennaera comunque un importantecentro musicale, e così Haydnpoté apprendere e lavoraresulle opere dei maggiori com-positori contemporanei.

GiovinezzaA 17 anni, Haydn dovette

abbandonare, dopo la mutadella voce, il coro della catte-drale. Rimase a Vienna, mainiziò per lui un periodo dif-ficile, di grandi ristrettezze eco-nomiche, che seppe però af-frontare con ottimismo. Iniziò amettere a frutto le sue capacitàmusicali, suonando a paga-mento in feste e serenate,dando alcune lezioni, scri-vendo le sue prime composi-zioni. Haydn cercava anche, intutti i modi, di ampliare le suebasi teoriche e pratiche. Fufondamentale, in proposito laconoscenza del vecchio e il-lustre compositore napoletanoNicola Porpora, che lo prese alproprio servizio come accom-

pagnatore al clavicembalo(Porpora dava lezioni di canto)e come servitore dandogli incambio lezioni gratuite. Haydnscrive: “non componevo inmodo corretto fino a che nonebbi la fortuna di apprendere iprincipi fondamentali dellacomposizione dal signor Ni-cola Porpora, che era allora aVienna. Non mancavano certogli “asino”, “imbecille”, “bir-bante”, o le gomitate nelle reni,ma non me la prendevo, per-ché da Porpora appresi moltodi canto, di composizione e diitaliano”. La fama del giovanemusicista andava gradual-mente accrescendosi e poté ot-tenere la protezione di alcunefamiglie aristocratiche, che al-l’epoca era decisiva per la car-riera di un compositore.

KapellmeisterNel 1760, con la sicurezza

che gli derivava da un lavorofisso, Haydn sposò Maria AnnaKeller (1729-1800). A causa diimprovvise ristrettezze finan-ziarie del suo datore di lavoro,Haydn venne licenziato matrovò subito una nuova siste-

mazione come assistentemaestro di cappella degliEsterházy, una delle famigliepiù ricche e importanti del-l’Impero d’Austria. Alla mortedel maestro di cappella, Haydnrilevò il suo posto, seguendo gliEsterházy nelle loro varie resi-denze. Tra le sue mansioni:scrivere nuove composizioni,dirigere l’orchestra di corte,suonare musica da camera pere con i suoi protettori e allestirerappresentazioni liriche. Inogni caso, nonostante l’im-pegno notevole, Haydn si con-siderava fortunato, dato che iprincipi Paul Anton e Nikolaus Ierano raffinati intenditori di

musica, che apprezzavano ilsuo lavoro e gli mettevano a di-sposizione tutto ciò di cuiaveva bisogno.

Durante i quasi trent’annipassati al servizio della fa-miglia, Haydn compose unamole impressionante di opere,e andò via via affinando ilproprio stile. La sua popolaritàandava crescendo e cominciòa scrivere anche indipendente-mente dall’ambiente di corte.Attorno al 1781, Haydn strinseamicizia con Wolfgang Ama-deus Mozart. Quest’ultimo,ancora giovane, era stato moltoinfluenzato dal collega più an-ziano.

Nel 1790, con la morte di Ni-kolaus I Esterházy, l’orchestradi corte venne licenziata eHaydn messo in pensione. Ilcompositore, ormai non piùgiovane, si trovò così libero diaccettare un’offerta economi-camente vantaggiosa in Inghil-terra e dirigere sinfonie conuna grande orchestra. Lamusica di Haydn era già cono-sciuta dal pubblico inglese. Ilpubblico accorreva entusiastaai suoi concerti. Haydn poté ot-

tenere introiti consistenti, maanche numerose amicizie e co-noscenze.

Ritorno a ViennaA Vienna si fece costruire

una grande casa e si dedicò allacomposizione di grandi operesacre per coro e orchestra. E adispetto della non più giovaneetà, esclamò in una lettera“quanto rimane ancora da farein questa arte meravigliosa!”.Nel 1802, una malattia di cuisoffriva da tempo si acutizzòimprovvisamente: al dolorefisico si aggiungeva l’impossi-bilità di dedicarsi al lavoro dicomposizione, nonostante la

creatività fosse sempre tumul-tuosa. Durante gli ultimi anni,fu assistito con cura dai suoi ser-vitori, e ricevette abitualmentenumerose visite e pubblici rico-noscimenti. Morì nel 1809, du-rante l’occupazione di Viennada parte delle odiose armatenapoleoniche. Secondo la tra-dizione, le sue ultime parolesono state per tranquillizzare isuoi servitori durante il bom-bardamento su Vienna dellearmate francesi. Napoleonemandò un picchetto d’onore apresenziare alle esequie.

Ottimismo e religioneJoseph Haydn, secondo le

testimonianze dei contempo-ranei, fu un uomo gioviale e ot-timista. I suoi datori di lavoro lorispettavano particolarmente,e creò un clima di lavoro estre-mamente disteso, contri-buendo anche a difendere gliinteressi economici dei suoicolleghi. La caccia e la pescaerano i suoi passatempi pre-feriti. Cattolico fervente, usavavergare Laus Deo o espressionisimili alla fine dei manoscritti, esi dedicava sempre alla pre-ghiera quando le idee musicalistentavano a prendere formasulla carta.

Perché ricordarlosulle “Nùove del Paìs”?

Lo abbiamo ricordato per-ché è sua una Messa che popo-larmente si eseguiva in italianoe riportata già nei primi libretti:“Canti e preghiere per le vallateladine” che si usava in chiesa,poi da don Angelo Frena, e chel’Union di Ladins dla Val Badiahanno tradotto anni fa in ladinobadioto.

Forse qualcuno ricorderàbene la facile melodia per l’in-gresso con le parole: O SommoDio e gran Signor, Sovrano esolo re, s’inchina umil il pec-cator e trema innanzi a Te. DalTrono eccelso volgi a noi pro-pizio ognor gli occhi tuoi. La tuatremenda maestà conceda aimiseri pietà. Ma di certo invecetutti, sanno e cantano ancora ilSanto: Cantate Santo, Santo è ilnome del Signor. E con perennevanto, cantate: Santo ognor! Ri-suoni in ogni lido, risuoni in ognietà, risuoni il lieto grido fin nel-l’eternità! O anche il menousato, ma non meno orec-chiabile canto per la Comu-nione: Signor io non son degno,d’avvicinarmi a Te. Oh nonavermi a sdegno, perdona evieni a me. O buon Gesù, t’a-spetto, dell’alma ardenteAmor: deh vieni, mio diletto, einfiamma questo cuor!

Non potrebbe essere un belmodo di ricordare questo buoncristiano e ottimo musicista ri-spolverando anche per ilpopolo questi canti poco usatima pur sempre validi?

Page 31: Estate: quali vacanze? · ricchi di feste e attività: le feste di Pasqua con la solenne Via Crucis del Venerdì santo a Cherz; la be-nedizione e la visita pastorale alle famiglie;

Tipografia Piave: MD nl: PIEVEL2--0031 nome: GIUGNO 2009 data: 24-07-09 Ora: 16 alt: 73 , 00 Compos.:16,10 del 24-07-09 base: B2 col: CMYK

«Le nuove del Pais» 31

Arabba = Réba Novité = NewsCOMITATO FRAZIONALE

Riunione del comitato fra-zionale di Arabba e Varda al16 aprile per il parere sull’af-fitto del terreno per pascolo aDelmonego Massimo. Il pa-rere è stato favorevole con laprescrizione che vengano ri-spettate le quote di con-tributo comunale uguale pertutti coloro che usufruisconodell’affitto.

FESTA DEL RINGRAZIAMENTO

Domenica 19 aprile si èsvolta nella chiesa parroc-chiale di Arabba, la festa delringraziamento di fine sta-gione. Sindaco e ammini-stratori comunali in primafila con vari comandanti,Alpini, Vigili del fuoco Croce

Bianca e molti presidenti diassociazioni, impiantisti ecommercianti della vallata.

Un cubetto in legno con levarie preghiere prima delpranzo è stato il gradito donoche ognuno si è portato a casaa ricordo di questo momentodi festa e di Grazie al Signore.

DANNI DELLA NEVESi contano e si ripristinano

i danni della neve dell’in-verno passato. Molti hannoavuto problemi sul tetto contegole rotte, camini e pa-ranevi da aggiustare. Alberidivelti un po’ dapertutto. Neiboschi e nelle valli il granpeso della neve ha provocatomolte fessure nel terreno edanche qualche Crocefissoligneo ha dovuto sopportarel’ondata di sovraccarico.

RUDI DETOMASO

Grande impressione hadestato l’improvvisa scom-parsa di Rudi Detomaso(Rudi Montol) nella sua abi-tazione di Arabba. Volon-tario nel Corpo dei Pompierie della Croce Bianca, si èsempre fatto voler bene per lesue doti di grande lavoratoree servizievole specialmentenei lavori di volontariato. Èstato per anni membro attivodel comitato frazionale dovesi è distinto col suo modoschietto di valutare sempreobiettivamente ogni deci-sione. La sua dipartita ha la-sciato un vuoto non solo allamoglie Agnese ma a tutto ilpaese di Arabba.

EMMA CONRATER SORATROI

La notizia della mortedella parrocchiana EmmaConrater Soratroi (Emma del

Ludwig) degente nella casadi riposo di S. Martino ValBadia ha lasciato sorpresi chila conosceva ad Arabba. Laricordiamo come devota e as-sidua partecipante alle fun-zioni di chiesa.

Dopo un periodo di soffe-renza è deceduta ancheAlbina Dorigo (Alfauro) ed halasciato questo mondo con laserenità che solo lei sapevaelargire a chi la incontrava.

PRIMA COMUNIONE

Domenica 24 maggio, Mat-teo e Francesco Costa, Ales-sio Crepaz, Giorgia Demat-tia, Petra Crepaz, RominaCrepaz e Romina Dorigosono stati festeggiati in unabella e toccante cerimonia diPrima Comunione. Il coro deibambini diretto da Rita Rossiha voluto partecipare con ilcanto alla cerimonia incre-mentando così il valore dellafesta.

La natura se desciàdaDavò n lonc inviern la nèi la se ne juda dut verdieia e dut floràsce nten bis le ruè l’aisciuda.

La sorpreja la na fat la natura col suo guàntcol sorogle, e n cin de ploialè dut na flou de marevoia.

I lèrsc ià bele i pitoi rosci uciei i se desciàda e i becoteiasu la ponta de Portados lè l gial da mont che grocioleia.

Lè de sot l gial zedron e co le plume de la codal fèsc na roda grana e co la pita l fèsc coada.

Duc doi ciànta e i grocioleia l fèsc l’arte de ucelè

ma co i sent l pass del jagherde bota i mossa se fermè.

Lè la olp che ven avisaa cherì n bocon de frijala fèsc pèrt de la naturache se desciàda da daisciuda

Lè de sot la tiera aràdae dut lè plen de soroglinsnsomeia na clapadade tei pichi fantolins.

I sanjagn e i cucuc i fèsc a gara ai ciof de sitaa contè le ciàne blànce auna ai ciof de biscia.

Oh. saron almanco fortunei a vive ntè sti prei a se gode i ses da montnànter naghene e tablei.

Chëst i là mparè duc i tosac a la fèsta dei elbri sù al“Taulac”ie vignù spieghè ci che vol dìvive e rispetè la natura ogni dì.

Pierina de Jàn - mei 2009

Anche i crocifissi non sono stati risparmiati dal peso della nevespazzata via dalle strade. Ora però è già raddrizzato e sistemato!

I larici piegati dalle slavine sono spettacolo consueto di questa pri-mavera a Fodom.n cin de Fodom

Al termine della Messa del Ringraziamento.

Page 32: Estate: quali vacanze? · ricchi di feste e attività: le feste di Pasqua con la solenne Via Crucis del Venerdì santo a Cherz; la be-nedizione e la visita pastorale alle famiglie;

Tipografia Piave: MD nl: PIEVEL2--0032 nome: GIUGNO 2009 data: 24-07-09 Ora: 16 alt: 73 , 00 Compos.:16,10 del 24-07-09 base: B2 col: CMYK

32 «Le nuove del Pais»

ROGAZIONI E ROSARIO DI MAGGIO

Tre giorni di Rogazioni alposto del rosario di maggiocon processione nelle tre dire-zioni: Cleto, rio Boè e piazza,con la benedizione della cam-pagna, delle acque e del paese,sono state seguite da alcunigiorni di caldo afoso che ha ri-destato la natura dal freddoinverno.

L’ultimo sabato di maggiocon grande partecipazione si èsvolta anche la processionealla Madona da la Court (Ma-donna di Corte) per ringra-ziare il Signore degli scampatipericoli.

PRESENTAZIONE DEL LIBRO :“Fauna e caccia a Fodom”

Il 27 maggio è stato pre-sentato nella sala Taulac diPieve il nuovo libro “Fauna eCaccia a Fodom”. Era una pro-messa fatta l’anno scorso aibambini per la festa deglialberi, dice l’ideatore e presi-dente della riserva di CacciaLeandro Grones. Il libro rac-coglie i temi e i disegni deibambini, gli interventi dialcuni esperti sulla fauna e la

flora di Fodom ed alcune ri-cette di selvaggina di Pierinade Jàn. Questa pubblicazioneè stata fatta con il contributodel B.I.M.e della Cassa Raif-feisen.

PATATE (sciansòni)È arrivato il tempo della

semina e in qualche orto sipossono ammirare variequalità di patate seminateprovenienti da tutto il mondo(vedi foto). Debitamente cata-logate sanno indicare la pro-venienza e la proliferazione

La Pierina de Jan spiega ai bambini e ai ragazzi delle scuole di Fodomle sue ricette su come cucinare la selvaggina nel giorno della presen-tazione del libro “Fauna e caccia a Fodom”.

Trofei di caccia allineati e in mostra: vanto e onore dei cacciatori edegli appassionati.

Foto di gruppo al termine della presentazione del libro “Fauna ecaccia a Fodom” su al Taulac a Pieve.

dei tuberi (vedaron la regoiàstada dautonn!).

ELEZIONI

Sala Congressi gremita al 29maggio per il confronto dei 2candidati sindaci per ilComune di Livinallongo:Leandro Grones (del Moler) eUgo Ruaz (del Tin). Seratachiarificatrice per molti invista delle elezioni comunalidel 6 e 7 giugno e coordinataalla perfezione dal mode-ratore Mirco Mezzacasa - Ra-diopiù.

ROTATORIA DI ARABBA

Il problema invernale delladifficoltà di togliere la neve haportato alla revisione dellanuova rotatoria di Arabba.

La variante è stata pre-sentata al comitato Frazionaledal Vicesindaco Giacomo

Campo di patate “catalogate”. Il barometro segnatempo del Berto...

PICCOLE INVENZIONI Ha sempre avuto “l’ enjin”

tipico di Fodom AdalbertoPellegrini (Berto de Toratia)nel confezionare vari oggettipratici ed interessanti, maquello di collegare il baro-metro fatto col ramo di unabete al segnatempo uomo-donna (om e ëla) ha dell’in-gegno non comune. Si è ci-mentato poi nella costruzionedi alcune interessanti figure,come il tagliategna, l’arrotino,ecc., in movimento grazie al-l’azione del vento su delleeliche collegate ai personaggidi legno. Tutte piccole inven-zioni che sono state coniugatecon maestria ed esperienza.Non dimentichiamo anche ilpresepe fatto con le figure mo-venti, che realizza sempre inoccasione del Natale.

Goffredo Dander

Page 33: Estate: quali vacanze? · ricchi di feste e attività: le feste di Pasqua con la solenne Via Crucis del Venerdì santo a Cherz; la be-nedizione e la visita pastorale alle famiglie;

Tipografia Piave: MD nl: PIEVEL2--0033 nome: GIUGNO 2009 data: 24-07-09 Ora: 16 alt: 73 , 00 Compos.:16,10 del 24-07-09 base: B2 col: CMYK

«Le nuove del Pais» 33

CORO FEMMINILECOL DI LANA

Festa in maggio in sala con-gressi ad Arabba per ricordarei 10 anni del Coro FemminileCol di Lana.

Ospite d’onore Bepi deMarzi che ha contribuito colsuo intraprendente spirito aintrattenere una sala di inter-venuti. Apprezzate le suecanzoni e la sua disinvolturanel presentare.

MOSTRA TROFEICACCIA EPREMIAZIONE

Alla consueta mostra deitrofei di caccia svoltasi a Cen-cenighe, con la partecipa-zione di varie riserve delAgordino, sono stati pre-miati tra gli altri anche alcunicacciatori Fodomi, si tratta diLezuo Evaldo e Foppa Pietroper aver raggiunto rispetti-vamente 50 e 53 licenze dicaccia e Ploner Antonio in-vece per abbattimento selet-tivo.

FESTA DEI NONNI

Sabato 16 maggio sono statifesteggiati gli ultra 75enni delComune di Livinallongo conuna Messa celebrata nella par-rocchiale di Arabba da donVito e da Sior Plevàn AlfredoMurer.

Il Comune, come consue-tudine, ha elargito il pranzo edha fatto gli onori di casamentre tanti volontari hannodato una mano per la buonariuscita della festa.

Il Berto e la Frida sun solè de cèsa... ades on capì da ulà che l Berto el sea tout l’idea per suo segnatemp!

Sto scrivendo ancora caricadi mille emozioni vissute per laseconda volta durante la gitapellegrinaggio a Medjugorje.

Il viaggio sembrava lungocoi suoi 700 km ma c’è stato iltempo per conoscere i com-pagni di viaggio, di raccontaree instaurare una bella amicizia,anche di fare un pisolino, dipregare insieme consapevoliche la Madre celeste ci accom-pagnava.

Dopo Trieste la Slovenia

per un breve tratto, poi l’auto-strada bella e comoda ci fa at-traversare tutta la Croazia inun susseguirsi di scogli, dimare, di entroterra montuosocon folta vegetazione, grandiestensioni di praterie conampie vallate e piccoli villaggi.Verso sera arriviamo al confinecon la Bosnia Erzegovinastanchi ma felici. Scorgiamo inlontananza il tipico campaniledel Santuario. Sale spontaneoil canto... Mira il tuo popolo...

per salutare la Santa Vergine.Prodbrodo ovvero la

collina delle apparizioni a 10minuti di cammino dall’al-bergo: saliamo lungo il sentierosassoso dove appoggiare unpiede dopo l’altro è già un’im-presa nelle belle giornate, figu-riamoci sotto la pioggia cherendeva tutto viscido. A qual-siasi ora del giorno si trovagente di tutte le nazioni chesale la collina. S’inerpicanoscalzi per voto o devozione daun sasso all’altro. In cima lastatua della Madonna ti aspettaa braccia aperte, ti invita, tisorride. Lì ti fermi, c’è sempreuna pietra dove sederti e rac-coglierti in preghiera.

Tanta la gente, tantissimiprovenienti da ogni angolodella terra, gente che prega inrigoroso silenzio. Lì senti vera-mente una presenza, un’e-nergia, che ti abbraccia, ti sentiascoltato e la commozione èindescrivibile...

L incontro con VickaÈ stato un momento carico

di emozione. Una donnapiccola, minuta, che aspetta ifedeli sulle scale di casa sua,saluta, porge la mano a chiriesce ad avvicinarsi, vista ladifficoltà ad incontrarla (io hoavuto questa fortuna). Le tra-spare un sorriso, la dolcezza

del suo sguardo, la serenità concui parla di Lei come fosse unacara amica: ti coinvolge, ti fasentire la presenza ancor piùvicina. C’è stato un momentodurato 10 minuti durante ilquale Vicka ha smesso diparlare, alzava gli occhi al cieloe sorrideva con le mani giunte.In un silenzio irreale tutti siguardano attorno per capirecosa succede. Lei, Vicka, nonsi muove, attorno vedo tantemani giunte, tante lacrime,tante preghiere sottovoce. Poisi volta e ci guarda con il suo belsorriso e dice semplicemente“la Madre Celeste ha detto dipregare per la pace nelle vostrefamiglie e per il mondo intero”.Nessuno ha saputo dire seVicka ha avuto in quel mo-mento una visione, ma la dol-cezza, la serenità del suoanimo lo faceva presagire.

La via Crucis al Krizevac, lavisita a varie comunità della zo-na,l’incontro grandioso conElvira... e tanti tanti momenti dipreghiera e di riflessione al san-tuario hanno coinvolto tuttisenza accorgersi che era ormaigiunta l’ora di tornare a casa.

Da Mediogorje si ritorna ca-richi di spiritualià e di voglia diritornare proprio per il misteroche avvolge tutto e tutti.

Marilena Dander

ARABBA = RÉBA NOVITÉ = NEWSCONTINUA DA PAG. 32

La salita sassosa della collina delle apparizioni a Medjugorje.

Crepaz. Il progetto, rivedutodai tecnici della Veneto Stradee dai tecnici comunali, è statoampliato e reso più fun-zionale.

La frazione sostiene che lanuova versione dovrebbeessere rotonda (anzichéovale).

L’allargamento dei marcia-piedi e la migliore scorribilitàdovrebbe sopperire alle im-perfezioni della proposta pre-cedente.

La stagione estiva sarà iltrampolino di lancio per te-stare lo scorrimento così mo-dificato.

Medjugorje

Page 34: Estate: quali vacanze? · ricchi di feste e attività: le feste di Pasqua con la solenne Via Crucis del Venerdì santo a Cherz; la be-nedizione e la visita pastorale alle famiglie;

Tipografia Piave: MD nl: PIEVEL2--0034 nome: GIUGNO 2009 data: 24-07-09 Ora: 16 alt: 73 , 00 Compos.:16,10 del 24-07-09 base: B2 col: CMYK

34 «Le nuove del Pais»

RingraziamentoLa moglie Agnese non ar-

rivando a farlo personal-mente con tutti, invia duerighe di ringraziamento chepubblichiamo:

“Ringrazio di cuore tutte lepersone che mi sono statevicine per l’improvvisa mortedi mio marito, Rudi De-tomaso. A coloro che hannopartecipato alle Corone disuffragio in chiesa e a casa,alla Messa di sepoltura, a chiha preparato la fossa, ai Vigilidel Fuoco volontari che lohanno accompagnato dacasa in chiesa, al Coro Par-rocchiale, alla sacrestana, aichierichetti, ai volontaridella croce bianca, ai col-leghi dell’ANAS, alla Schüt-zenkompanie.

Grazie al Parroco don Vito,al Decano mons. Murer, adon Luigi e a don Gabrieleper la bella Santa Messa.

Grazie a tutti i miei vicini ea quanti con una visita, unatelefonata, si son fatti vicini inquesto momento così dif-ficile.

Grazie per i bei fiori, per leofferte per la celebrazione diMesse e a fin di bene.

Agnese Delunardo

Gruppo “Insiemesi può - Fodom”

En Diovelpaie ben tant alWalter e al Arturo Detomaso(Montol) che hanno volutoonorare la memoria del fra-tello Rudy con un’offerta alGruppo “Insieme si può -Fodom a favore dei mis-sionari” fodomi.

Per il Gruppo,Marilena Dander

Daniel Crepaz* 10.8.1985 + 2.7.2008

Ricordando DanielÈ passato un anno da quel giorno in cui ci hai lasciati.Ora noi ti sappiamo nella pace del Cielo,certi che da lì ci stai guardandoe sorridi a tutti noi.Il primo sorriso di gratitudine e tenerezzalo fai ai tuoi genitori, a Marco e Alex,a loro che con tanto coraggio hanno saputo donartiperché qualcuno potesse ri-sorridere alla vita.Sorridi al tuo cuore che batte nel petto di un altro.Sorridi a tutte quelle persone che, ricevendo una parte di te,hanno migliorato il loro cammino.Sorridi a tutti noi.Sorridi ai tuoi amici.Sorridi a chi ha condiviso con tel’ultimo tratto di strada con la macchina.Sorridi a chi ha raccolto l’ultimo alito della tua vita.Certo il tuo distacco ci ha scosso...ma ti sappiamo nella pace del Cielo, e da lì ti chiediamo:Daniel, continua a sorridere per tutti noi!

Una parte sempre nascosta dell’organo MASCIONIdi Pieve: il complesso sistema di tirantitra tasti e apertura dei flussi d’aria nelle canne.

L’organo Mascioni

LA VOCE DEI REGISTRI PARROCCHIALI

BATTESIMI1. NICOLE DE CASSAN,

di Luca e di Lara Della Lucia, da Arabba, nata il 21 ottobre 2008 a Feltre, battezzata ad Arabba il 28 maggio 2009.

Page 35: Estate: quali vacanze? · ricchi di feste e attività: le feste di Pasqua con la solenne Via Crucis del Venerdì santo a Cherz; la be-nedizione e la visita pastorale alle famiglie;

Tipografia Piave: MD nl: PIEVEL2--0035 nome: GIUGNO 2009 data: 24-07-09 Ora: 16 alt: 73 , 00 Compos.:16,10 del 24-07-09 base: B2 col: CMYK

«Le nuove del Pais» 35

Per la chiesa ele opere parrocchiali

Nel battesimo di Leila De-gasper: i genitori, i santoli, lenonne Vittoria e Ilda, la bi-snonna Filomena; VallazzaSabina, Grosseto; Crepaz Ro-salba; in memoria DemichielFlorinda, Alberto e Anna Maria;in mem. Demattia Anna, i fami-liari; in mem. def. De Biasio-Palla, fam. Tito De Biasio;Crepaz Paolina Palla; DabertoBerta; Vallazza Lorenzo; inmem. Veronica Crepaz, Rita; inocc. laurea di Ilaria Davare, i ge-nitori; in mem. Zita Martini, ifigli; in occ. 50o matrimonioAgostini Angelo e Sabina, figliaAdriana; nel battesimo diDorigo Matteo, i genitori;Pezzei Guido; Grones Anna(risc.); Vallazza Corrado; inmem. Delunardo Michele,nipote Gabriele; nel batt.Manuel Detomaso, i nonni; nelbatt. Rossini Vittoria, i genitori enonni materni; Crepaz Paolino(Missioni); Soratroi Emma,Roilo Maria in mem. GiovanniBattista; Olga e Gino Soratroinella Comunione della nipoteGaia; Sisto Rossi; Demarch Gu-glielmo ed Erminia.

Per le chiese frazionali

Andraz:Roncat Cecilia; Da Boit Ce-

cilia, Legnano; Vallazza Mad-dalena; Costa Davide; fam. Del-tedesco; Dalvit Anna e figli;varie famiglie in occasione be-nedizione famiglia.

Digonera:

Dellea Roberto e Fernanda inocc. 40o di Matrimonio; Nel ma-trimonio di Russotto Simone eOlivetti Rosa; Piaia Pierina,Rocca; N. N.; dal mercatino delIo maggio(700); Bernardi Aldo;De Cassan Celestino e Rosina; lefamiglie in occasione Visita pa-storale e benedizione;

Corte:

Pellegrini di Corvara; PezzeiBruno; De Grandi Rosanna;varie famiglie con la benedi-zione delle case.

Larzonei:

Fratelli Gabrielli; fratelliMartini; Delunardo Hannelore;Delunardo Eugenio; fam. Quel-lacasa; fam. Degasper.

Offerte per Diocesi:

Pane per amor di Dio (1736);Terra Santa (200); per terre-motati dell’Abruzzo (1641); At-tività organizzative diocesane(100); Università Cattolica(170); offerte per Diocesi:Carità diocesana (100).

Per il Bollettino

Pianezze Dario, S. Tomaso;Vallazza Sabina, Grosseto; Ca-saril Margherita; Hitthaler Ka-tharina, Pfalzen; Palla MariaAnnunziata, TV; Delia Vigne,Mas; Dalvit Pio, Bolago; Mi-gliorini Floriano, Riva delGarda; Dellavedova Maddalenae Elvira; Dellea Roberto; Del-fauro Rosa Maria, Cortina; De-maldè Franco, San Secondo(PR); Mario e Erika, Alleghe;Elvio Maier, Zoldo; BaldisseraAnna Rita, La Valle Agordina;Maria Luisa Icardi, Laives; Ru-difeira Emma Trebo, San Cas-siano; Da Pian Ada, Caprile;Enrich Alfredo, Listolade; Ro-setta Termignoni, Ameno; Si-monetta, Falcade; Roilo Li-mardo Lucia, Como; DezulianMacchiavello Lucilla, S. Mar-gherita Ligure; Testor Gio-vannina, Abano Terme; RagnesGiovanni, Roma; Serafini Tar-cisia, Falcade; De Battista Rina,Zoldo; Davare Bonifacio, BL;Delazer Maria Rosa, Alleghe;Guglielmina; Delazer Adele,Venas; Pellegrini Ida, Cortina;Demattia Attilio, Campo Tures;Dorigo Primo, BL; Sief Ivo,Londra; Sief Evelina, Agordo;Corrado Vallazza; Crepaz Pia,Agordo; Crepaz Antonietta,Cadore; Pezzei Guido; ZingerleSeverino, Corvara; Lino Anto-nello, Genova; Loris e Mari-nella, Taibon; Dagai Virgilio;Costa Denis e Liana; Enrich Eli-sabetta, Agnese, Rita; Irma De-lunardo; Piaia Pierina, Rocca;Sorelle Soratroi, BL; PezzeiBruno, Bardonecchia; DalvitRita Talamini, S. Vito Cadore;Pellegrini Benigno; RiederLeni, Bolzano; Dagai Angelo,Corvara; Testor Giorgio, Ca-nazei; Dagai Antonio, BL; Ber-nardi Aldo; fam. Da Boi, Le-gnano; fam, Vallazza; fam.Deltedesco; Faber Loredana,Asiago; Demattia Olga, Pe-draces; Sorarui Mirella e Silvia;Sorarui Osvaldo, ReggioEmilia; Nicolodi Carlo, BZ; IvoDelunardo, MI; Davare Pietro;Crepaz Rita, Laives; Busin Ni-coletta; Lang Severina, Laion(BZ); Morandi Giampiero,Marzio (VA); Pezzè Marco,Rocca; Rudatis Clementina, Al-leghe; Crepaz Paolina; De-march Guglielmo.

NOTA: Un grosso grazie a chiaiuta la chiesa e le varie attivitàparrocchiali; segnalate even-tuali dimenticanze.

Uscite: per stampa e spedi-zione, totale euro 2.829,04 dadividere tra le tre parrocchiedel decanato.

“LE MIE GUERRE”Presentato il 18 aprile, nella sala al Bersaglio,il libro di Valentino Daberto “Tato de Luca”.

La pubblicazione, rea-lizzata dall’Istituto CulturaleLadino “Cesa de Jan” ecurato da Luciana Palla èstata resa possibile con il con-tributo del Consorzio BimPiave di Belluno e della CassaRaiffeisen della Val Badia.

In questi ultimi anni sonouscite numerosissime pub-blicazioni riguardanti laGrande Guerra, segno evi-dente della voglia della gentedi informarsi, di conoscere eapprofondire quello che èstato un triste evento storico.

“Le mie guerre”: il diariodi Valentino Daberto non silimita alla prima guerra

mondiale ma spa-zia pure al se-condo conflitto alquale ha parte-cipato da richia-mato: è un per-correre le proprievicissitudini nelcorso di due guer-re combattute ineserciti differenti,indossandodivise differenti.

Scrive MorenoKerer dell’IstitutoLadino “Cesa deJan” nella presen-tazione del vo-lume:

“Le guerre sonofatte di scelte poli-tiche, di grandi per-sonaggi, di epichebattaglie, ma so-prattutto sono fattedi grandi sofferenzedi tanti “piccoli”

uomini. Valentino è uno di essi enel suo diario ci presenta glieventi di guerra legati ai bisognidel momento, ai piccoli fatti osensazioni che governano ilvivere quotidiano, i pensieri, leangosce ma anche le gioie per lepiccole cose, per un amico incon-trato e le speranze che danno laforza di andare avanti giorno pergiorno con un unico obiettivo:tornare a casa”.

Nato il 7 febbraio 1896,Tato de Luca ci ha lasciati il 7dicembre 1976, ci ha lasciatima la sua memoria rimarràviva per sempre a Fodom equesto grazie al suo diario“Le mie guerre” (Fr. Del.)

Il poter ritornare significadarvi rassicurazione che nullava perso, tanto meno il mioamore unito al vostro, cheforma un disegno perfetto nelregno di Dio.

Mammina, tengo strette letue mani e cerco in tutti i modidi portare dentro il cuore laconsapevolezza della mianuova vita; è importante dirtiche il mio desiderio è sentire iltuo cuore nuovamente inseritodentro la mia adoratissima fa-miglia. Ti chiedo di essere lamadre attenta, quella madreche accoglie, quella mammache sa sempre spronare chi conamore si accosta aspettandouna risposta affermativa.

Ma voglio anche vedertiunita a mio padre tenendogliteneramente la mano senza di-

menticarti mai di essere per luiuna moglie, sorella e amica.

Saluta tutti i miei amici eringraziali del caro pensiero,bacia i miei amori di casa e ri-cordali che mai li lascerò,nessuno di loro.

Sento la tenerezza fiorire inme, che parla di vita, di luce,ma anche di voi, che con laschiena ricurva pensate di averperso un amore, mentre quel-l’amore vive e splende nelcielo.

Prego Dio perché voi pos-siate capire,

Prego Dio perché voi pos-siate vedere oltre il veloumano,

Prego Dio perché metta invoi la tenerezza mia.

con amore...Daniel

OFFERTE di PIEVE

Un messaggio di Daniel

La copertina del libro “Le mie guerre”.

Page 36: Estate: quali vacanze? · ricchi di feste e attività: le feste di Pasqua con la solenne Via Crucis del Venerdì santo a Cherz; la be-nedizione e la visita pastorale alle famiglie;

Tipografia Piave: MD nl: PIEVEL2--0036 nome: GIUGNO 2009 data: 24-07-09 Ora: 16 alt: 73 , 00 Compos.:16,10 del 24-07-09 base: B2 col: CMYK

36 «Le nuove del Pais»

1) RADAELLI Maria Carla(Legnano - MI) nata a Legnanoil 25.09.1950 e deceduta a BustoArsizio (VA) il 26.02.2009, co-niugata con Crepaz Carlo,madre di una figlia.

2) VALLAZZA Paolo “Ma-rin” (Laives - Contrin) nato a S.Giacomo di Laives (BZ) il05.07.1960 e deceduto a Laivesil 15.03.2009, coniugato conPassalini Anna, padre di duefigli.

3) DEMICHIEL Maria Flo-rinda (Sorarù/Casa di Riposo)nata a Salesei di Sopra il25.04.1926 e deceduta adAgordo il 24.03.2009, nubile.

4) DEMATTIA Anna Maria“del Mès” (Salesei di Sopra)nata a Salesei di Sopra il05.01.1933 e deceduta adAgordo il 26.03.2009, nubile.

5) SIEF Felice (Arabba) natoa Corte il 12.11.1922 e decedutoa Belluno il 26.03.2009, co-niugato con Hafner Geltrude,padre di due figli.

6) CREPAZ Maria Veronica(Sorarù/ Casa di Riposo) nata aCherz il 13.01.1910 e deceduta aSorarù il 03.04.2009, nubile.

7) RASA Lidia (Cortinad’Ampezzo) nata a Digonera il17.08.1945 e deceduta a Cortinad’Ampezzo l’11.04.2009, ve-dova di Sottsass Paolo, madredi cinque figli.

8) MARTINI Zita (Sorarù/Casa di Riposo) nata a Predoidi Val Aurina (BZ) il 21.03.1917e deceduta a Sorarù il29.04.2009, vedova di TestorVincenzo, madre di sei figli dicui uno morto.

9) DETOMASO Rodolfo“Rudy Montol” (Arabba) nato aVarda il 18.12.1946 e decedutoad Arabba il 07.05.2009, coniu-gato con Delunardo Agnese.

10) DORIGO Maria Albina(Alfauro) nata a Ornella il05.05.1930 e deceduta ad Al-fauro il 12.05.2009, vedova diCrepaz Luigi, madre di tre figli;

11) PEZZEI Vittorio “ToioBaiòl” (Belluno) nato a Liviné il21.09.1921 e deceduto aBelluno il 13.05.2009, co-niugato con Pellegrini Paula,padre di quattro figli di cui unomorto.

12) FONTANIVE Enrico Gio-vanni (Caviola) nato a Caviolail 13.10.1938 e deceduto adAgordo il 04.05.2009, co-niugato con MarmoladaLuigina, padre di tre figlie.

13) CONRATER Emma(Arabba) nata a San Martino inBadia (BZ) il 24.08.1922 e ivi de-ceduta il 16.05.2009, vedova diSoratroi Lodovico, madre diuna figlia.

14) DELFAURO Igino (An-draz) nato ad Andraz il02.07.1934 e deceduto a Bellu-no il 04.06.2009, coniugato conPallua Renata, padre di duefigli.

15) PESCOLLDERUNGGLUIGInato a Colfosco il19.08.1941, morto a Brunico il07.04.2009; coniugato conLezuo Alma, padre di duefiglie.

MORTI:

NATI

1) FANFER Ilaria (Feltre) nataa Feltre il 21/10/2008.

2) SORARUI Patrick (Alfauro)nato a Brunico (BZ)l’11.05.2009.

3) AMICONE Vanessa Paola(Sorarù) nata a Belluno il14.05.2009.

4) CREPAZ Asia (Arabba)nata a Brunico (BZ) il20.05.2009.

MATRIMONI

1) RUSSOTTO Simone (Ro-ma) con OLIVETTI Rosa(Roma) il 18.04.2009 a Pieve.

2) COLLESELLI Pietro (Var-da) con MOLIN FOP Da-niela (Fusine di Zoldo) il16.05.2009 a Fusine diZoldo.

16) DELFAURO ERME-LINDA nata ad Andraz il23.05.1929, morta a Agordol’08.06.2009, ved. di CrepazEmilio, madre di cinque figli.

ANAGRAFE

STUFFER MATILDE, natal’11 giugno 1946, morta il 22maggio 2009, a Santa Cristinain Gardena, sposata con PezzeiRoberto, madre di un figlio.

Direttore don Alfredo Murerresponsabile ai sensi di legge

don Lorenzo Sperti

Iscr. Tribunale di Belluno n. 4/82

Stampa Tipografia Piave Srl - Belluno