2011¡Estamos en Barcelona! Dopo 15 ore di viaggio, finalmente siamo giunti a Barcellona; Il tempo...

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Oratorio è… Scusate il ritardo: eravamo a dipingere!!! Questo numero di NEON esce con qual- che settimana di ritardo a causa dei nu- merosi impegni che hanno coinvolto i no- stri giornalisti. L‟ultimo numero risale a prima dell‟estate, cioè prima del Grest, dei campi scuola, della GMG di Madrid, dei carri della Fe- sta dell‟uva, ... Il fatto che non ci sia sta- to tempo per NEON evidenzia che i no- stri adolescenti e giovani hanno vissuto l‟estate intensamente alternando espe- rienze di servizio (il Grest e i Campi scuo- la), di fede (GMG) e di gruppo (i carri al- legorici). A questi grandi momenti si de- vono aggiungere altre iniziative legate al- la proposta dell‟oratorio per il gruppo adolescenti tra cui incontri, uscite e film. Proviamo a pensare a questi impegni e ini- ziative come a tessere di un mosaico, l‟im- magine che risulta non è né una semplice foto di un bel gruppo di ragazzi e ragaz- ze, né un collage di ricordi di ciò che si è vissuto. Quello che si intravede è un qua- dro in fase di realizzazione, ci mostra un paesaggio all‟alba che induce a sperare in uno splendida giornata. Sullo sfondo la luce dell‟entusiasmo giovanile che illumi- nando riscalda e trasforma ogni cosa che avvolge (o travolge), grazie ai nostri ra- gazzi questa luce arriva a tutti noi attra- verso il loro impegno nelle attività rivolte ai più piccoli e ai bisogni dell‟oratorio. Al centro del quadro ci sono delle figure sfuocate che ricordano le emozioni dell‟e- state: un gruppo di bambini che gioca, un altro che cammina sui sentieri bagnati di Spiazzi e poi la spianata di Quatro Vien- tos, i carri della Festa dell‟uva. A lato di tutto si staglia il nostro oratorio che sempre di più diventa un punto di riferi- mento per la crescita umana e cristiana di questi adolescenti e giovani. In primo pia- no si vedono delle figure di spalle che Ne New o oratorio n news N. 4 anno 2 novembre 2011 Ciclostilato in proprio

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Scusate il ritardo:

eravamo a dipingere!!!

Questo numero di NEON esce con qual-

che settimana di ritardo a causa dei nu-

merosi impegni che hanno coinvolto i no-

stri giornalisti.

L‟ultimo numero risale a prima dell‟estate,

cioè prima del Grest, dei campi scuola,

della GMG di Madrid, dei carri della Fe-

sta dell‟uva, ... Il fatto che non ci sia sta-

to tempo per NEON evidenzia che i no-

stri adolescenti e giovani hanno vissuto

l‟estate intensamente alternando espe-

rienze di servizio (il Grest e i Campi scuo-

la), di fede (GMG) e di gruppo (i carri al-

legorici). A questi grandi momenti si de-

vono aggiungere altre iniziative legate al-

la proposta dell‟oratorio per il gruppo

adolescenti tra cui incontri, uscite e film.

Proviamo a pensare a questi impegni e ini-

ziative come a tessere di un mosaico, l‟im-

magine che risulta non è né una semplice

foto di un bel gruppo di ragazzi e ragaz-

ze, né un collage di ricordi di ciò che si è

vissuto. Quello che si intravede è un qua-

dro in fase di realizzazione, ci mostra un

paesaggio all‟alba che induce a sperare in

uno splendida giornata. Sullo sfondo la

luce dell‟entusiasmo giovanile che illumi-

nando riscalda e trasforma ogni cosa che

avvolge (o travolge), grazie ai nostri ra-

gazzi questa luce arriva a tutti noi attra-

verso il loro impegno nelle attività rivolte

ai più piccoli e ai bisogni dell‟oratorio. Al

centro del quadro ci sono delle figure

sfuocate che ricordano le emozioni dell‟e-

state: un gruppo di bambini che gioca, un

altro che cammina sui sentieri bagnati di

Spiazzi e poi la spianata di Quatro Vien-

tos, i carri della Festa dell‟uva. A lato di

tutto si staglia il nostro oratorio che

sempre di più diventa un punto di riferi-

mento per la crescita umana e cristiana di

questi adolescenti e giovani. In primo pia-

no si vedono delle figure di spalle che

NeNew ooratorio nnews N. 4 anno 2 novembre 2011

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La redazione Andrea Coldani

Andrea Cuppone

Cristian Di Cosimo

Don Paolo

Elena Malaraggia

Gabriele Tosi

Gaia Tavazzi

Giada Mainardi

Giovanni Pasquali

Laura Bosoni

Luca Fontana

Luca Piccoli

Marco Bianchi

Matteo Carenzi

Matteo Micheli

Mattia Maniezzo

Paola Fulghieri

Sonia Polvara

Stefano Poggi

In questo numero…

Pag 1 Editoriale

Pag 4 Estate 2011: tra Grest e

campi scuola

Pag 6 Cos‟è la GMG ?

Pag 7 Diario della GMG

Pag 10 Saldi nella fede

Pag 11 Una notte a Cuatro Vientos

Pag 13 Riflessioni sulla GMG

Pag 14 Concorso Carri Allegorici

Pag 15 I menadi me pochi

Pag 17 Gli amici del Fantabosco

Pag 18 Gli Enotrafficanti

Pag 19 Gli Scrausi

Pag 20 I Balabiut

Pag 20 Erbason

Pag 21 1,2,3… Carta! Cosa vuol dire

fare un carro

Pag 22 Festa dell‟uva banina: i carri

sfilano…. E Bacco sorride

Pag 25 Sport: Ci hanno tolto l‟NBA

Pag 26 Film: Genitori & figli: agitare

bene prima dell‟uso

Pag 28 Giochi: Space Invaders

Extreme 2

Pag 30 L‟angolo del relax

Pag 31 Musica: 130 Decibel

Pag 33 Libri: L‟ombra del vento

Pag 34 Attualità: La riforma della

scuola

Pag 36 Laura Zelig risponde...

Pag 39 Calendario

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guardano verso il cielo, perché aper-

ti a nuove esperienze, desiderosi di

altro e in ricerca di un Altro. L‟in-

compiutezza dell‟opera è dovuta alle

numerose esperienze e iniziative

che ancora devono essere intrapre-

se (e pensate) nonché ai nuovi per-

sonaggi che si aggiugeranno.

Il dipinto mostra alla nostra comuni-

tà la fortuna di avere un gruppo di

adolescenti e giovani che, smenten-

do molti luoghi comuni, vogliono de-

dicare spazio e tempo della loro vita

alla condivisione, alla ricerca di inte-

riorità, al servizio per gli altri.

Rimanendo nella similitudine i colori

usati per dipingere sono i valori che

animano questi ragazzi e che stanno

crescendo in loro: l‟amicizia profon-

da, la solidarietà, l‟impegno per la

loro comunità, la fede. I pennelli so-

no le loro vite che non sono ingab-

biate in modelli stereotipati di di-

vertimento e aggregazione, basati

sulla ricerca dell‟apparire, del con-

sumismo, del primeggiare che porta

a una triste chiusura in sé o a un‟a-

nonima spersonalizzazione della pro-

pria vita.

Il desiderio grande è che questo

gruppo possa crescere sempre di

più, che la luce del quadro riesca a

toccare altri adolescenti e giovani

incrementando il numero di “pittori”.

Anche nel periodo “normale” delle

attività dell‟oratorio (se così si può

definire) ci sono diverse occasioni

per mettersi in gioco: incontri, cine-

forum, redazione di NEON, uscite

culturali e gite. C‟è posto per tutti

sia per quegli adolescenti che voglio-

no fare esperienze diverse o che

cercano dei momenti di condivisione,

crescita e aggregazione, sia per quei

giovani che si vogliono mettere a di-

sposizione dell‟oratorio per degli in-

contri mensili.

C’È POSTO PER TUTTI… ...ANCHE PER TE !

Se leggendo il nostro giornale ti sono venute in mente nuove idee o deside-ri far parte della redazione manda una mail all‟indirizzo:

[email protected]

Ospitiamo volentieri anche manifesti

e pubblicità di iniziative proposte

dalle associazioni di volontariato del-

la nostra comunità.

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...ANCHE QUEST'ANNO SI

PARTE CON IL GREST…

Il GREST, abbreviazione di GRuppo

ESTivo, riscuote sempre un grande

successo tra la gioventù banina. Pen-

sate, cari lettori, che quest'estate il

numero di iscritti ha raggiunto la

quota di ben 380 ragazzi!!!! Ma anche

gli animatori non sono stati da meno,

sfiorando la considerevole cifra di

90 partecipanti. Un vero RECORD!!!

Organizzarlo non è stato certo faci-

le, ma con la collaborazione di tutti

siamo riusciti a far funzionare al me-

glio le nostre giornate, anche prepa-

rando in anticipo un programma con i

giochi per tutta la settimana, e pen-

sando soprattutto a dividere equa-

mente gli spazi delle varie squadre.

Ecco come si svolgeva una tipica

giornata di grest:

- inizio ore 9.00 con l'incontro di

preghiera; - successiva divisione in

squadre; - giochi organizzati; - so-

spensione delle attività ore 12.00

(pausa pranzo, con possibilità di fer-

marsi a mangiare in oratorio); - ri-

presa dei giochi, ore 14.00; - meren-

da per tutti; - preghiera conclusiva,

ore 17.00

Non mancavano però le uscite fuori

porta, tra cui la piscina settimanale

( ogni mercoledì e venerdì), le gite a

RiverPark e a Gardaland. Quest'anno

la stagione delle vacanze ha avuto

come slogan "BATTIBALENO, inse-gnaci a contare i nostri giorni" stam-

pato su tutte le magliette e i cappel-

lini colorati che l'ultimo giorno di

grest sono volati in aria, felici anche

loro per le 5 settimane trascorse

insieme. E dopo la proposta grest...

Camposcuola 2011

…tutti insieme in vacanza!!!!! Quest‟anno la meta del camposcuola

è stata Spiazzi Di Gromo, un paesino

sulla bergamasca, dove abbiamo tra-

scorso due bellissime settimane.

Voi come le immaginate???

Partiamo dal bollettino meteorologi-

co…l‟impressione iniziale è stata poco

coinvolgente, infatti erano previsti

otto giorni di pioggia su dieci, ma poi

siamo sopravvissuti (più o meno)… =)

Il gruppo era diviso in due turni che

si sono trovati insieme per la messa

domenicale. La settimana del primo

turno, per i ragazzi dalla 5°

elementare alla 3° media, andava da

lunedì 18 a domenica 24 luglio. Il se-

condo turno, dalla 1° alla 3°

superiore, è rimasto invece fino al 31

luglio. La difficoltà delle passeggiate

Estate 2011: tra Grest e camposcuola di Paola Fulghieri e Elena Malaraggia

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variava a seconda del gruppo. In ogni

settimana si alternavano incontri

formativi e camminate per i sentieri.

Un‟esperienza comune a tutti i par-

tecipanti è stata la giornata al Parco

Sospeso di Spiazzi, dove si sono sco-

perti impensabili casi di vertigini…

assolutamente da ripetere però!!!

In più i ragazzi del secondo turno

hanno avuto la fortuna di provare

una lezione di difesa personale: il no-

stro don era riuscito a mettersi

d‟accordo con un maestro di judo an-

che lui in vacanza a Spiazzi!!!

È stata una vacanza meravigliosa che

non dimenticheremo facilmente!!!

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Cos’è la GMG ? Per capire meglio il senso

della Giornata Mondiale della Gioventù di Don Paolo

Penso che tutti abbiano visto alla

televisione qualcosa della GMG di

Madrid ma forse non tutti sono

riusciti a capire fino in fondo cosa

rappresenta questo appuntamento

per i giovani e per la Chiesa e quin-

di per tutti i cristiani del mondo.

Si sono visti milioni di giovani che

hanno “invaso” Madrid e si sono ac-

campati in un aeroporto militare.

Non sono mancate le critiche sul

senso di tutto ciò perché in mezzo

a tanta confusione ci si chiede co-

me sia possibile pregare, parteci-

pare ad una Messa, ascoltare il Pa-

pa (che parlava in spagnolo). È sta-

to soltanto un momento di diverti-

mento mondiale ?

Ovviamente No ! Anzitutto il fatto

che milioni di giovani abbiano dedi-

cato il loro tempo delle vacanze ad

una esperienza come la GMG in cui

hanno dormito per terra e non in

un albergo a 4 stelle; in cui si aveva

a disposizione una doccia ogni 9

persone (alcuni una ogni 30); in cui

le giornate non erano scandite da

animatori turistici ma dalla cate-

chesi; è già un segno per il loro

coetanei di tutto il mondo.

Per capire meglio bisogna andare

più a fondo e chiedersi il perché di

una scelta così e cosa univa tutti

questi giovani provenienti da tutto

il mondo. Perché un giovane do-

vrebbe rinunciare alla classiche va-

canze in Riviera per un‟esperienza

molto più scomoda ? Perché fare

qualcosa di diverso che lo diffe-

renzia dalla massa, e quindi è

aperto a nuove esperienze e non

intrappolato in schemi costituiti da

altri e perché è un giovane che con

la fede, la Chiesa o l‟oratorio ha

qualcosa a che fare. Questa è la

premessa per vivere umanamente

la GMG.

C‟è un altro aspetto fondamentale

per capire questa esperienza: l‟uni-

tà. I milioni di giovani erano uniti

tra di loro: per le strade, nei mezzi

pubblici, nei locali scattava auto-

maticamente il saluto, il canto e il

sorriso che nasceva dal cuore e dal

sentirsi uniti nel vivere i giorni del-

la GMG. Le barriere della lingua,

nazionalità erano abbattute

dall‟entusiasmo e dal… Papa. Il fat-

to di riunirsi attorno al Sommo

pontefice costituisce il “collante”

che ha permesso di sentirsi una

grande famiglia che si torva con il

proprio padre per pregare il Padre.

Le giornate sono trascorse tra la

visita alla città, le catechesi e le

messe culminando nel grande silen-

zio dell‟adorazione eucaristica del-

la veglia. Tutto questo è la GMG

che mostra la mondo il lato giovane

della chiesa e la “nutre” dell‟entu-

siasmo dei giovani. Ai giovani che vi

hanno partecipato ha sicuramente

lasciato un segno nel cuore e allar-

gato gli orizzonti della fede.

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SABATO 14 AGOSTO 2011 ¡España llegamos! Carichi di zaini, sacchi a pelo e tanta

voglia di partire, alle ore 0:00 inizia

l‟avventura! Su un pullman da 28 po-

sti tutto per noi, si parte per Bar-celona!

DOMEMICA 15 AGOSTO

¡Estamos en Barcelona! Dopo 15 ore di viaggio, finalmente

siamo giunti a Barcellona; Il tempo

di depositare in albergo gli zaini e…

¡Vamos! Nonostante la stanchezza,

abbiamo visitato la città e poi, dopo

aver cenato, stanchi, ma feli-

ci….¡Buenas Noches!

LUNEDI‟ 16 AGOSTO

Sveglia alle 7:30, colazione e par-

tenza per Madrid alla ore 8.00!!

Dopo un viaggetto di otto ore sul no-

stro pulmino guidato da un‟intrepida

autista, Danila, siamo arrivati nel

pomeriggio nella capitale spagnola

carichi di aspettative per questa

esperienza da vivere al meglio.

Arrivati nella casa che ci avrebbe

ospitato per la settimana della GMG

e riunitici con i nostri compagni d‟av-

ventura di Spino d‟Adda e Lodi, ci

siamo sistemati nelle camere e ci

siamo recati alla Feria de Madrid

per ritirare gli zainetti e i documen-

ti necessari e messi a disposizione

dell‟organizzazione spagnola per i

giorni successivi nella capitale.

Alla fiera ci siamo sistemati in un

prato e, guardando tutti i ragazzi

che come noi arrivavano, ci siamo

stupiti: quanti giovani! Quante ban-

diere! Ma non avevamo visto ancora

niente…Dopo aver compiuto la dura

impresa di ritirare zainetti e docu-

menti, capeggiati da Don Paolo, sia-

mo rientrati a casa per riposare un

pochino in previsione della visita a

Madrid.

MARTEDI‟ 16 AGOSTO

3,2,1…si parte! Madrid ci aspetta!

Arrivati nel centro della capitale

spagnola, abbiamo incontrato milioni

di ragazzi di ogni nazionalità: come

riconoscere gli italiani?? Ovviamente

dal casino: “ITALIANO BATTI LE

DIARIO GMG: MADRID, 14-23

AGOSTO 2011 di Giada Mainardi e Gaia Tavazzi

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MANI!” con questo coro, in mezzo a

milioni di ragazzi, riconoscevamo i

nostri connazionali.

Nel tardo pomeriggio ci siamo recati

in Piazza Cibeles per la messa di

apertura della GMG. Circondati da

milioni di ragazzi prove-

nienti da tutte le parti del

mondo, abbiamo assistito a

questa celebrazione pro-

fondamente toccante.

MERCOLEDI‟ 17 AGOSTO

Questa mattina ci hanno

spiegato che avremmo par-

tecipato alla catechesi dei

vescovi ritrovandoci con

altre diocesi lombarde per prepa-

rarci all‟incontro con il Santo Padre.

Nel pomeriggio abbiamo visitato il

museo “Reina Sofia” dove si trova il

famoso quadro ”Guernica” di Picasso

e alla sera ci siamo recati in un anfi-

teatro per assistere ad un emozio-

nante musical: “Il Risorto”.

GIOVEDI‟ 18 AGOSTO

Dopo la catechesi, con tutto il no-

stro gruppo abbiamo deciso di as-

saggiare un piatto tipico spagnolo, la

paella.

Nel pomeriggio ci siamo recati con la

funicolare ad un parco, ammirando

dall‟alto tutta la città.

VENERDI‟ 19 AGOSTO

Carichi per l‟esperienza che ci

avrebbe atteso il giorno seguente, al

mattino abbiamo partecipato all‟ulti-

mo incontro di fede e nel pomeriggio

ci siamo recati alla Via Crucis.

Nonostante il caldo e la quantità di

gente presente, è stata un‟esperien-

za unica e irripetibile.

SABATO 20 AGOSTO

Impavidi, alle 6:00 di mattina, siamo

partiti per Cuatro Vientos, l’aero-

porto che ci avrebbe ospitato per la

veglia.

Dopo ore e ore di fila sotto un sole

rovente, siamo riusciti ad entrare

nell‟aeroporto che avrebbe ospitato

più di 1 milione di ragazzi.

Abbiamo depositato i nostri zaini e

sacchi a pelo nella postazione a noi

assegnata ¸e, per resistere ai 45°C,

abbiamo passato il resto della gior-

nata vicino ai rubinetti di acqua fre-

sca, giocando con essa e ridendo ad

ogni schizzo…

Stanchi ma ansiosi di vedere il San-

to Padre, a fine giornata siamo tor-

nati nella nostra postazione per as-

sistere alla veglia. Durante la messa,

il cielo si è coperto di nubi, ma nono-

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stante la pioggia e il vento, non ci

siamo arresi e, coperti da una tela

cerata, abbiamo continuato a prega-

re con il Santo Padre che ha deciso

di restare con noi.

DOMENICA 21 AGOSTO

“Firmes en la fe, firmes en la fe…” l‟inno della GMG e una simpatica vo-

ce spagnola che ci chiedeva come

avessimo passato la notte sotto la

pioggia, sono stati la nostra sveglia a

Cuatro Vientos.

Per concludere quest‟emozionante

esperienza, abbiamo assistito alla

messa conclusiva del Santo Padre

che ha annunciato che la prossima

GMG si terrà a Rio De Janeiro nel

2013.

Al termine della celebrazione ci

siamo recati verso l‟uscita, ar-

ricchiti da questa esperienza

che ci segnerà per tutta la vita.

Una volta sul pullman siamo par-

titi per trascorrere un ultimo

giorno a Barcellona.

LUNEDI‟ 22 AGOSTO

Ci siamo svegliati al mattino

consapevoli che sarebbe stato

l‟ultimo giorno…che amarezza!

Ormai quasi alla fine di questa

magnifica avventura, al mattino,

abbiamo visitato con i ragazzi di

Spino d‟Adda e Lodi la Sagrada Familia mentre nel pomeriggio

ci siamo separati: un gruppo si è

recato al mare, mentre gli altri

hanno visitato la città.

Verso le 18:00 siamo partiti per tor-

nare a casa.

MARTEDI‟ 23 AGOSTO

Nel primo mattino siamo arrivati a

San Colombano, nostalgici verso que-

sta bellissima esperienza che ricor-

deremo per sempre.

La GMG ci ha fatto crescere e

condividere momenti di diverti-

mento, gioia e fede.

Grazie Don Paolo per averci dato

l’opportunità di poter vivere que-

sta fantastica avventura, che ci

ha arricchito e ci ha fatto capire

che cosa conta veramente nella

vita: la fede in Dio e nel nostro

prossimo.

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Nel messaggio per la Gmg 2011 che

si è svolta a Madrid papa Benedetto

XVI ha parlato della fede in Dio. Il

Santo Padre ha fatto riferimento a

un espressione di San Paolo:

“Radicati e fondati in Cristo, saldi

nella fede”. Per farci capire meglio il

significato di questo messaggio il pa-

pa usa delle similitudini. Il primo pa-

ragone è tra il termine radicato e

l‟immagine dell‟albero che trae nutri-

mento grazie alle radici. Il papa pa-

ragona le persone agli alberi e le ra-

dici alla famiglia, agli amici, ma so-

prattutto a Dio. Il Santo Padre ci

dice quindi che la fede cristiana non

significa solo credere nelle verità ma

è soprattutto une relazione con Dio.

Il secondo paragone è tra il termine

fondato e l‟immagine delle fondamen-

ta della casa che la sostengono. Co-

me la casa è sorretta dalle fonda-

menta anche noi dobbiamo vivere ba-

sandoci sulla parola di Dio e fidando-

ci di lui. Per essere saldi nella fede,

quindi, bisogna per prima cosa in-

staurare un rapporto con Dio, dob-

biamo seguire la sua parola e fidarci

di lui. È difficile credere in Dio sen-

za poterlo vedere, ce lo dice anche il

papa facendo l‟esempio dell‟apostolo

Tommaso che disse a Gesù che non

avrebbe creduto alla sua resurrezio-

ne senza aver visto i segni dei chiodi

nelle sue mani e la ferita nel costa-

to. Un modo per riuscire ad avere

fiducia in Dio è conoscerlo attra-

verso i Vangeli, il Catechismo e la

Chiesa. Si può dare fiducia a Dio

per esempio entrando in colloquio

con Lui tramite la preghiera. Noi

siamo legati alla fede della Chiesa

ed è questa che dà sicurezza alla

nostra fede personale.

Saldi nella fede! di Gabriele Tosi

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Una notte a Cuatro Vientos di Luca Fontana

Cuatro Vientos: un nome che rimar-

rà per sempre impresso nella mente

di chi come me ha partecipato alla

Giornata Mondiale della Gioventù

2011. Infatti questo è il nome

dell‟aeroporto militare di Madrid do-

ve si sono tenute la veglia e la messa

conclusiva della GMG 2011 e dove ab-

biamo passato i momenti più impor-

tanti della nostra esperienza. L

e due giornate trascorse a Cuatro

Vientos sono state particolarmente

dure: la giornata di sabato è comin-

ciata con circa due ore di coda per

poter entrare nell‟aeroporto. I con-

trolli di sicurezza procedevano len-

tamente sotto lo sguardo dei nume-

rosissimi volontari e i giovani presen-

ti erano davvero tanti!

Una volta dentro, abbiamo ritirato la

borsa dei pasti e ci siamo diretti

verso il settore C8, quello a noi asse-

gnato. Nonostante tutto, eravamo

anche abbastanza vicini al palco del

Papa. Non credo che vedrò mai più

così tanta gente in vita mia: quando

alzavo lo sguar-

do era impossi-

bile vedere dove

finisse la massa

di persone, pro-

venienti da ogni

angolo del mon-

do. Per darvi

un‟idea: i 2 mi-

lioni (circa) di

giovani presenti

a Cuatro Vientos

occupavano ogni

metro quadrato di un'area corri-

spondente a 41 campi da calcio! La

giornata è passata sotto un sole co-

cente, con temperatura costante so-

pra i 40 gradi. Camion di pompieri

passavano incessantemente a dar

sollievo con gli idranti a noi ragazzi

desiderosi di fresco. L‟ombra era

davvero poca e di alberi sotto cui ri-

posarsi neanche a parlarne! I

n serata è quindi cominciata la veglia.

Nuvoloni minacciosi si avvicinavano

veloci: infatti la veglia è stata inter-

rotta per una decina di minuti a cau-

sa di un improvviso nubifragio che ha

impedito al Papa di proseguire nella

lettura del suo discorso. Il nostro

Papa comunque non ci ha abbandona-

to ma è rimasto anche lui sorridente

sotto le intemperie.

La veglia è proseguita con un lungo

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È ATTIVO IL SITO

DELL‟ORATORIO:

momento di adorazione eucaristica

silenziosa, momento che più mi ha

colpito e che resterà il mio ricordo

di questa di questa JMJ. È stato in-

credibile il silenzio che quasi due mi-

lioni di persone sono state in grado

di creare in un‟atmosfera di profon-

da condivisione! La notte è passata

nei sacchi a pelo, coperti alla bella e

meglio, sotto teli e ombrelli; l‟ac-

quazzone è stato violento ma fortu-

natamente non troppo duraturo.

La mattina seguente è stata cele-

brata la Messa, a cui erano presenti

anche i reali di Spagna. A causa del

temporale del

giorno precedente

alcune delle tende

in cui erano con-

servate le partico-

le sono state dan-

neggiate: pochissi-

mi ragazzi hanno

avuto la possibilità

di fare la comunio-

ne rispetto ai pre-

senti.

Nella sua omelia il Papa ha esortato

i giovani a "dare testimonianza della

fede negli ambienti più diversi, in-

cluso dove vi è rifiuto o indifferen-

za. Non è possibile incontrare Cristo

e non farlo conoscere agli altri, quin-

di non conservate Cristo per voi

stessi, comunicate agli altri la gioia

della vostra fede". Quindi, al termi-

ne della Messa, ha dato appuntamen-

to alla prossima JMJ che sarà a Rio

de Janeiro nel 2013. L‟organizzazio-

ne sarà più complessa, ma spero di

poter partecipare!

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Riflessioni dalla GMG 2011 cosa resta?

La GMG è stata un‟esperienza fantastica che

mi rimarrà nel cuore. Spero di riviverla e

spero che nel corso degli anni non morirà

mai la voglia dei giovani di parteciparvi.

Perché non conta se dormi per terra e ti

lavi sotto la pioggia ma l‟importante è

stare con i propri amici e con Dio.

La GMG è stata un esperienza stupenda perché ho conosciuto

nuove persone e non solo all‟interno del gruppo Adda Lambro,

ma anche persone provenienti da altri paesi. Devo ringraziare

anche Sonia perché è grazie a lei che ho potuto vivere questa

esperienza unica. L‟unica cosa negativa, ma non molto importan-

te, è stata la pioggia durante la veglia quando dormivamo all‟a-

perto.

Madrid 2011. Tanti, anzi tantissimi, giovani con la voglia di stare

insieme a cantare, ballare, ridere o semplicemente parlare.. con

queste caratteristiche il risultato non può che essere un‟espe-

rienza positiva, di quelle che non si dimenticano! È stato bello

notare che giovani così tanto diversi abbiano scelto di condivi-

dere insieme la medesima esperienza con la stessa voglia di vi-

vere, che ha investito Madrid per qualche giorno. È stata un‟e-

sperienza mai provata prima, ma aspetto già la prossima GMG!

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54^ Sagra Provinciale dell’Uva

“CONCORSO CARRI ALLEGORICI” di Stefano Poggi

La Sagra dell‟Uva è la festa banina

che si svolge la quarta domenica di

Settembre. In questa giornata le

compagnie che realizzano i carri al-

legorici presentano il loro lavoro al

numeroso pubblico e alle giurie chia-

mate ad esprimere il proprio parere

ed a stilare una classifica designan-

do il carro migliore.

Quest‟anno sono state sei le compa-

gnie che hanno presentato diversi

temi interessanti e originali.

Il carro numero 1, della compagnia

degli Erbason, racconta le vicende di

un gruppo di astronauti sulla luna

che prima di ritornare sulla Terra

festeggiano con il buon vino banino.

Il carro numero 2, della compagnia

degli Enotrafficati, presenta invece

la battaglia per il vino banino tra

due segni zodiacali, il Toro e l‟Arie-

te, e il tentativo degli altri segni di

mettere pace fra di loro.

Il carro numero 3, della compagnia

degli Amici del Fantabosco, si pre-

senta con un grande contadino so-

gnante.

Il carro numero 4, della compagnia

dei Menadi me Pochi, festeggia l’e-

vento dei 150 anni dell‟Unità d‟Italia

con Garibaldi che brinda con il buon

vino banino

Il carro numero 5, della compagnia

dei Balabiut, propone la vicenda

dell‟Ape Maia che lotta contro il ca-

molone gigante per il famoso vino

banino.

Il carro numero 6, della compagnia

degli Scrausi, recante le avventure

dell‟aviatore Roverone Rosso.

La domenica della Sagra vengono

premiati i carri in base alla votazio-

ne della giuria “memoria storica”,

che valuta ciascun carro per tema,

coreografia e rappresentazione.

ECCO LA CLASSIFICA :

punti

1 MENADI ME POCHI

BRINDISI TRICOLORE

94,38

2 SCRAUSI

LA LEGGENDA DEL ROVERONE

ROSSO

84,79

3 ERBASON

VENDEMMIA SPAZIALE

83,33

4 ENOTRAFFICANTI

SOTTO IL SEGNO DELL’UVA

77,71

5 I BALABIUT

L’APE MAIA E IL CAMOLONE

GIGANTE

72,29

6 GLI AMICI DEL FANTABOSCO

IN VINO VERITAS : IL SOGNO

DI UNA VITA

71,25

Il sabato successivo in piazza del

popolo viene resa nota la classifica

complessiva della Sagra dell‟Uva che

tiene conto per il 90% della votazio-

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ne dei giudici “tecnici” , mentre il

restante 10% deriva dal giudizio del-

la giuria “memoria storica. ” La giuria

tecnica si esprime votando 5 aspetti

del carro:

tema scenografia colore musica movimenti

ECCO LA CLASSIFICA:

punti

1 MENADI ME POCHI

BRINDISI TRICOLORE

92,36

2 SCRAUSI

LA LEGGENDA DEL ROVERONE

ROSSO

87,60

3 ENOTRAFFICANTI

SOTTO IL SEGNO DELL’UVA

81,31

4 ERBASON

VENDEMMIA SPAZIALE

80,65

5 I BALABIUT

L’APE MAIA E IL CAMOLONE GI-

GANTE

75,04

6 GLI AMICI DEL FANTABOSCO

IN VINO VERITAS : IL SOGNO

DI UNA VITA

73,67

I Menadi Me Pochi di Stefano Poggi

La compagnia dei Menadi me Pochi

prende vita in un caldo pomeriggio

d‟estate, nel lontano 11 luglio del

2003. Sono ragazzi con la voglia di

realizzare qualcosa insieme e la

passione per i carri e la festa

dell‟uva; vogliono cimentarsi in

questa avventura e decidono così di

fondare un nuovo gruppo. Manca pe-

rò il nome. La scelta cade su

“Menadi me pochi” perché la voglia e

l‟entusiasmo ci sono, mentre le fi-

nanze sono nulle... ...Si comincia con

la raccolta dei primi sponsor, si met-

tono insieme le idee, il materiale,

qualche aiuto arriva anche dalla

compagnia dei Virus e piano piano,

passo dopo passo, i Menadi me Pochi

iniziano il loro percorso. La voglia di realizzare un carro met-

te in moto un turbinio di emozioni

come la passione, l‟amicizia, la voglia

di stare insieme, l‟attaccamento alle

tradizioni e l‟amore per il proprio

paese. È un‟esperienza gratificante:

dal nulla si crea qualcosa di unico nel

s u o g e n e r e : E m o z i o n a n t e !

Ogni anno si parte dalla scelta del

tema che verrà realizzato; l‟elabora-

zione del progetto del nuovo carro

allegorico è una fase tutt‟altro che

semplice, richiede impegno, sforzo

mentale, fantasia, capacità tecniche.

Si parte sempre dal confronto delle

opinioni del gruppo e poi poco per

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volta il progetto prende forma….. L‟

idea del carro vincente nasce però

quando meno te lo aspetti!

Quest‟anno i Menadi hanno presenta-

to un tema d‟attualità, la ricorrenza

dei 150 anni dell‟Unità d‟Italia, con

Garibaldi e il suo viaggio per le città

italiane passando anche per il paese

di San Colombano, dove assaggia il

miglior vino. L‟idea del titolo dell‟alle-

goria, “Brindisi Tricolore” nasce dal

tema del carro:

festeggiamo i 150

anni brindando

con il vino banino.

La trama del car-

ro è la seguente:

(tratta dalla rela-

zione di presen-

tazione del carro)

Signori e signore è tempo di fe-steggiare. L‟Italia compie 150 anni e in onore di questa ricorrenza si pre-para e mette in mostra il meglio di sé; le città italiane, ognuna con i suoi monumenti, le sue tradizioni, parte-cipano a questo evento. Garibaldi, attivo artefice della nostra unità, è un noto intenditore del buon vino, egli infatti riceveva e gustava i vini più disparati con i quali festeggiava ogni tappa del suo avanzare. Ed ec-colo oggi, con i suoi fidati garibaldini, in sella al suo cavallo, risalire il no-stro bel paese, città dopo città, ac-colto come un trionfatore intento a brindare e festeggiare il lieto even-to. Lungo è il suo viaggio, partendo dalla Sicilia, terra dai profumati

agrumi, passa per Napoli, la regina della pizza, per fermarsi poi ai piedi dell‟imponente Colosseo; Torino con il motore acceso lo aspetta, con una piccola deviazione si dirige nella ro-mantica laguna veneziana per essere pronto ad ammirare colei che, tutta dorata, svetta sulla bella Milano. Ma il suo viaggio prosegue anche nel ca-ratteristico paese di San Colombano. Il buon vecchio sommelier fa un‟ina-spettata scoperta: il pregiato netta-

re banino, ha un gusto inconfondibile: che dolce vittoria, è il migliore vino che abbia mai assaggiato! Forza si-gnori, in alto i calici e mano sul cuo-re: un brindisi al tricolore perchè “Qui si fa l‟Italia o si muore! Questo tema si fonda su alcuni noti

fatti storici. Garibaldi è nell‟immagi-

nario collettivo l‟artefice dell‟Unità

d‟Italia, colui che ha combattuto per

gli ideali di unità. Di lui si deve però

anche sapere che era un grande

estimatore del buon vino, come

emerge in alcune sue dichiarazioni.

Quando arrivava nelle regioni italia-

ne veniva accolto come eroe e trion-

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fatore e gli venivano offerti i vini

più disparati con i quali festeggiare

e brindare ogni tappa del suo avan-

zare. Vini di cui divenne involontario

testimonial.

Dal vino Marsala della Sicilia fino al

“vino del Risorgimento” da lui bat-

tezzato nei pressi del lago Maggiore.

Ecco quindi il collegamento con la sa-

gra dell‟uva: Garibaldi, in sella alla

sua cavalla, ha potuto apprezzare le

qualità del pregiato nettare banino

per festeggiare questa ricorrenza.

Anche quest‟anno cala il sipario su

questa esperienza che è sempre uni-

ca nel suo genere. Restano i sorrisi, i

ricordi, le fatiche e le ansie, le sod-

disfazioni, l‟impegno e la passioni.

Tutto è pronto per un nuovo inizio?

Sì, ma dopo un po‟ di riposo!

Gli Amici del Fantabosco di Andrea Coldani

.Ed ecco l’ultima aggiunta alla grande

famiglia dei gruppi dei carri allegori-

ci: gli Amici del Fantabosco!!! Nati

proprio quest‟anno dalle ceneri di in-

numerevoli predecessori, questa

compagnia riunisce ragazzi e genito-

ri, per un binomio esplosivo. A questa

sagra abbiamo presentato il carro

“In vino veritas: il sogno di una vita”

in cui il contadino Battista, ubriacato

dal vino, aveva una visione distorta a

causa dei fumi dell‟alcool; vedeva in-

fatti addirittura

una fata spuntare

dalle scorbe di uva.

Sinceramente noi

ragazzi non sarem-

mo riusciti a finire

il carro senza il

grande aiuto dei

genitori, che ogni

notte lavoravano

fino a tardi per

concludere anche

singole parti. Devo dire che la matti-

na prima della sfilata vedere il carro

concluso ed ormai montato è stata

un‟immensa e gratificante soddisfa-

zione. Nonostante gli enormi sforzi,

però, siamo arrivati all‟ultimo gradino

del podio. In effetti, pensando alla

composizione del gruppo (qualche ge-

nitore, molti ragazzi e alcuni ragazzi-

ni) un simile risultato era facilmente

immaginabile. Ma un grande cammino

inizia sempre con un piccolo passo…

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Gli Enotrafficanti di Elisabetta Cobianchi

Gli Enotrafficanti nascono con i pri-

mi raggi di sole della primavera

2008.

Il Gruppo originario contava non più

di una decina di membri,ragazzi e

ragazze più o meno della stessa età

con l‟obiettivo di esprimersi libera-

mente, divertendosi a

creare autentici carri

di cartapesta e so-

prattutto fare un po‟

di casino…

In questi quattro anni

il gruppo è profonda-

mente cambiato: nuovi

a m i c i , v e c c h i

“compagni di viaggio” e

tanti genitori con la

voglia di portare il lo-

ro sostegno a questa

avventura si sono ag-

gregati sotto al piccolo tendone,

creando così una grande compagnia

di persone di tutte le età dove è

sempre un piacere ritrovarsi nelle

sere di fine estate per condividere

esperienze, crescere e creare alle-

gramente qualcosa di bello… e tra-

sformare i propri sogni in realtà!

Gli Enotrafficanti partecipano per il

primo anno alla sagra dell‟uva con il

carro “Consegna in paradiso”, mentre

nel 2009 il gruppo propone il carro

“E‟ Festa nel grande bosco!”, un car-

ro fresco, colorato, divertente, dal

calore della nostra terra e dal pro-

fumo d'Irlanda, che ha riscosso mol-

to successo tra il pubblico.

Nell‟anno 2010 è la volta del carro

“Una nuova realtà”.

Gli Enotrafficanti rappresentano la

saga del mitico Super Mario e la te-

matica è rivolta interamente ai gio-

vani di San Colombano. Anche questo

carro, ben riuscito, riscuote molto

successo e infatti viene ripresentato

alla sfilata del carnevale 2011 di So-

maglia e Casalpusterlengo.

Nel 2011 Gli Enotrafficanti propon-

gono “Sotto il segno dell‟uva”.

Il tema originale e innovativo, parto-

rito durante una grigliata del gruppo

in una piovosa serata di inizio estate,

rappresenta i noti segni zodiacali in

versione banina dove la via Lattea,

inondata da buon vino proveniente

dal monte Mombrione, sì trasformò

così nella nuova via Vinea!

Non ci rimane che pensare al tema

dell‟anno prossimo sperando che vi

piaccia!

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Gli Scrausi di Marco Bianchi

Gli SCRAUSI sono

una delle più attive

compagnie che rea-

lizzano carri allego-

rici in occasione del-

la festa dell‟uva di

San Colombano al

Lambro.

La compagnia nasce

in occasione della

GMG, giornata mon-

diale della gioventù

di Roma 2000, dove gli amici romani

i nd i cavano con i l termine

“SCRAUSO” qualcosa di scadente,

tarocco.

Anche quest‟anno la compagnia ci

stupisce con un carro mozzafiato,

molto divertente e soprattutto ben

strutturato guadagnandosi un secon-

do posto sia dalla giuria popolare che

da quella tecnica.

Il carro 2011, intitolato “IL ROVE-

RONE ROSSO”, rappresenta i vini

banini e i vini di altre nazioni.

La battaglia è simboleggiata dal

“Roverone Rosso” che, pilotando un

immenso aereo di colore rosso che,

sfrecciando e volteggiando nel cielo

straniero, combatte e sconfigge i

vini di altri paesi, rappresentati da

bottiglie poste sopra torrette muni-

te di cannoni.

Per tale rappresentazione e per la

sua storia scritta, gli SCRAUSI han-

no vinto, per il terzo anno consecuti-

vo, il premio “CONSORZIO VINI

DOC”.

Speriamo che anche

l‟anno prossimo, gli

SCRAUSI continuino

a stupirci, grazie alle

loro idee e alle loro

capacità, come hanno

fatto negli anni pre-

cedenti ottenendo il

primo posto.

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I Balabiut di Matteo Carenzi

I Balabiut sono una delle com-

pagnie che creano i carri allego-

rici per la festa dell‟uva. Que-

st‟anno hanno partecipato al

concorso con il carro “L‟ape ma-

ya e il Camolone magico”, che si

è classificato quinto sia secon-

do la giuria tecnica che secondo

la giuria popolare. I Balabiut

hanno fatto diversi carri e al-

cuni di questi hanno anche vinto

il primo premio. Negli ultimi an-

ni stanno facendo solo carri di piccole

dimensioni data la scarsa manovalanza,

ma non per questo i carri che fanno sono

brutti, anzi al contrario sono colorati

egregiamente con belle sfumature,

espressioni dei pupazzi spettacolari, per

non parlare dei movimenti. Anche que-

st‟anno il loro carro ha riscosso grande

successo, in particolare tra i più piccoli,

per il tema fantastico e fiabesco.

Erbason di Marco Pasquali

La compagnia Erbason, composta

da 30 artisti, ha realizzato que-

st'anno, dopo 2 anni consecutivi

di successo, il carro allegorico

"Vendemmia spaziale". Il carro

portava il pubblico nello spazio

con una atmosfera creata da mo-

vimenti ottimi e divertenti. La

grande astronave decollava al

centro del carro e gli astronauti,

che fluttuavano intorno ad essa,

svolgevano le azioni più tipiche

della vendemmia classica.

Ci siamo divertiti molto nella realizza-

zione di questo carro allegorico e vedere

la notte prima della sfilata l'opera finita

è sempre molto gratificante! Il motivo

di continuare queste esperienze viene

dato dal pubblico che, come ogni anno, è

molto presente con i suoi applausi e ci ha

fatto molto piacere essere stati rico-

perti di complimenti. All'anno prossimo

con una nuova avventura!

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!

1,2,3... CARTA!

Cosa vuol dire fare un carro? di Luca Piccoli e Laura Bosoni

“Fare un carro” significa creare dal nulla

un‟opera di cartapesta. E‟ quindi una for-

ma d‟arte per me al pari di pittura e

scultura. Anzi, è sicuramente molto più

coinvolgente, perché non

si è da soli ma parte di un

gruppo. Essere in una

compagnia è molto più

piacevole e anche più sti-

molante perché le proprie

idee sono soggette a

quelle degli altri e il risul-

tato finale appartiene a

tutti.

Tutto ha inizio con il pro-

getto basato su il tema

da presentare alle giurie

il giorno della Festa

dell‟uva. Qualsiasi tema è ben accetto:

unico vincolo è che sia collegato all‟uva,

al vino e alla Sagra. I pupazzi banini sono

sorretti da una struttura interna di fer-

ro e rete creata dai saldatori di fiducia

di ogni compagnia. Subito vi si attacca il

primo strato di giornali bagnati con colla

da tappezzieri. Quindi si lascia spazio ai

maestri cartapestai che operano armati

di scotch e giornali asciutti abbozzando

le sagome del pupazzo, si passa poi in

successione il secondo strato di giornali

incollati e successivamente uno strato di

fogli di guide (proprio quelle che si sfo-

gliano alla ricerca di qualche numero te-

lefonico). Infine la carta da pacco

(solitamente si trova all’interno dei sac-

chi della farina) e… il pupazzo è così

pronto!

Ma siamo ancora a metà del lavoro: gli

imbianchini danno una passata di fondo

bianco per rendere omogenei i pupazzi,

poi entrano in gioco i vari Giotto, Raf-

faello e Michelangelo, che rendono colo-

rati i nostri pupazzi, divertendosi con

sfumature e accostamenti di tonalità.

Una delle peculiarità del “fare un carro”

è che questo non ha età, i giovani sono

giustamente la maggioranza delle perso-

ne impegnate, ma non mancano adulti e

bambini. Sono poche le occasioni che

permettono un incontro alla pari tra età

tanto diverse, ma che insieme creano

una miscela esplosiva che il giorno della

sfilata dà il meglio di sé.

Spesso si inizia un carro con il pretesto

di trascorrere del tempo divertendosi

insieme ai propri amici, ma in realtà è

qualcosa di molto più coinvolgente. Non

solo si conoscono altre persone, ma con

loro si collabora per realizzare un pro-

getto; stare insieme è sicuramente posi-

tivo, ma creare è decisamente più arric-

chente.

Per realizzare un carro ci vuole circa un

mese e mezzo; non è molto tempo ma è

un periodo così fitto di avvenimenti che

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Festa dell’uva banina: i carri sfilano

….. e Bacco sorride! di Sonia Polvara

Come di consueto la quarta domenica

di settembre nel bel paese banino si

tiene la sagra dell‟uva.

Bancherelle dai mille colori e dai mil-

le manufatti appartenenti all‟artigia-

nato italiano e ai prodotti della natu-

ra fanno da contorno agli stand del

vino banino DOC.

Le strade di San Colombano si popo-

lano fin dal primo mattino, per poi

raggiungere la massima affluenza nel

primo pomeriggio con l‟inizio della

sfilata dei carri allegorici.

La gente affolla la piazza ed esulta

ad ogni rappresentazione che i no-

stri “ragazzi” mettono in mostra con

gioia, passione e tanta tanta fatica

….

La ricompensa a tanti sacrifici e la-

voro e‟ data dall‟applauso e dall‟entu-

siasmo del pubblico.

La festa si conclude alla sera con al-

tri colori … quelli dei fuochi d‟artifi-

cio che illuminano e colorano la notte

banina.

Ci si domanda se in quel momento

tutto finisce … no assolutamente no

… e‟ solo l‟attimo prima che anticipa

la prossima idea … quella del nuovo

carro ….. e subito il sorriso sui nostri

volti si riaccende … perché siamo

consapevoli che una nuova opera

prenderà forma e noi con essa.

La Festa dell‟Uva e‟, però, un evento

che porta lustro a San Colombano al

Lambro e l‟Amministrazione ne „e

consapevole; ecco perche‟ e‟ parte

attiva nella realizzazione della mani-

festazione folcloristica.

Da qualche anno un nostro concitta-

dino, l‟Assessore Avv. Davide Pan-

zetti, e‟ responsabile dell‟organizza-

sembra succedano più vicende che in

un anno intero, se ci si pensa bene

non è un controsenso perché gran

parte del proprio tempo libero lo si

passa insieme al cantiere dove si

condivide tutto.

Ogni anno, inoltre, è un‟esperienza

diversa dalla precedente, mai un di-

vertimento monotono, qualcosa che

ci sorprende di continuo… e che fino-

ra non ci ha mai delusi.

Possiamo dire che fare il carro è il

miglior modo per concludere l‟esta-

te!!! Noi crediamo che l‟unico modo

per comprendere cosa vuol dire fare

un carro sia entrare in una compa-

gnia e provare in prima persona tut-

to quello che vi abbiamo appena de-

scritto. Sicuramente le parole non

riescono a trasmettere un‟emozione

così speciale. Non c‟è articolo che

spieghi quanto sia fantastico spor-

carsi le mani di colla, modellare la

carta a proprio piacimento, creare

sculture, dipingere come un artista e

divertirsi insieme a tanta altra gen-

te. Tutto questo e molto altro è FA-

RE UN CARRO!

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zione della sagra e del collegamento

tra la Pro-Loco e le compagnie dei

carri allegorici.

E quindi perche‟ non porgli quattro

semplici domande … birichine e pro-

vocatorie???

Detto fatto … gentilmente il

“giovane assessore” mi concede

un‟intervista seria e divertita … leg-

gete un po‟ il riassunto dell‟incontro:

“Anzitutto, grazie per il giovane as-

sessore!

Domanda: Festa dell‟uva, una tradi-zione banina. Secondo Lei come e‟ cambiata negli anni?

La nostra sagra dell'uva (57ema edi-

zione, riconosciuta Provinciale da

54 anni) credo sia uno degli eventi

di maggior richiamo nel territorio.

Pur rispettando le tradizioni, ha

visto radicali cambiamenti da circa

sei anni a questa parte ampliando

sia l'offerta turistica che la dura-

ta stessa della manifestazione.

Grazie ad una collaborazione

stretta con la Pro Loco si è cerca-

to di allargare il perimetro della

sagra, offrendo attrazioni di di-

versa natura lungo tutta la giorna-

ta. Momenti cruciali rimangono in-

dubbiamente la sfilata dei carri,

l'apertura degli stand ed i fuochi

finali, ma possiamo dire che chi

viene a San Colombano la quarta

domenica di settembre può impe-

gnare la giornata senza un attimo

di tregua (!!!!).

Domanda: Alcune testate giornali-stiche nel commentare la nostra sagra l‟hanno paragonata ad un “rave party”. Secondo Lei e‟ vera questa affermazione?

No, non corrisponde al reale stato

delle cose. Negli anni abbiamo as-

sistito alla festosa invasione di un

numero sempre maggiore di giova-

ni interessati a "degustare" il no-

stro prodotto principe "il vino Ba-

nino". Con l'aumentare delle pre-

senze ci siamo resi conto che

all'interno potevano crearsi situa-

zioni non consone al sereno svolgi-

mento della festa. Abbiamo cerca-

to di scoraggiare in tutti i modi

chi viene per eccedere, e sincera-

mente credo che quest'anno dei

passi in avanti siano stati fatti.

Abbiamo registrato ancora alcune

criticità ma continueremo a lavo-

rare in questa direzione.

Spiace sempre leggere commenti

esclusivamente polemici, che non

contribuiscono in modo costrutti-

vo alla soluzione dei problemi; non

sono d'accordo con chi vuole de-

monizzare un evento che, oltre ad

essere un nostro motivo di vanto,

rimane pur sempre una giornata

festosa ed allegra.

Domanda: Amministrazione e “compagnie dei carri”: rapporto o conflitto?

Assolutamente rapporto costruttivo

ed in continuo sviluppo. Dal 2004,

mio primo anno in amministrazio-

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ne, ho assistito ad un cambiamen-

to radicale nel movimento. Posso

dire con orgoglio che oggi i ragaz-

zi delle compagnie hanno acquisito

una consapevolezza ed una matu-

rità davvero significativa. Il grup-

po dei carri, che ricordo fa parte

della Pro Loco, mantiene un tavolo

di lavoro costantemente aperto

durante l'anno, occasione di con-

fronto e di crescita per tutti. Co-

me amministrazione sappiamo che

non è sempre facile rispondere

adeguatamente alle aspettative,

ma ci impegniamo a fondo, affin-

ché i ragazzi possano sentire il

nostro appoggio - anche morale.

Domanda: Come giovane assessore che cosa rappresenta per Lei la Festa dell‟uva ….. e come giovane banino?

Ancora grazie per il giovane... Per me

la sagra è passata da momento di

puro divertimento a giornata che

vede concludersi un periodo di la-

voro molto intenso; in poche ore

vedo realizzarsi quello che si è

ideato e di cui si è discusso a ta-

volino nei mesi precedenti, que-

st'anno anche idee nate poche ore

prima. Non nascondo che que-

st'anno la sfilata dei carri, con le

modifiche introdotte e non ancora

sperimentate, ha creato in me un

po‟ d'ansia all'inizio e fino alla

conclusione del primo giro. Solo

dal secondo giro ho potuto godere

dei movimenti e scatenarmi come

mia abitudine. Come banino, la sa-

gra è motivo d'orgoglio e di iden-

tità. Un evento che vede moltissi-

mi miei concittadini impegnati

verso un obbiettivo comune e che

consente al nostro Borgo di met-

tere in mostra la sua immagine più

bella. Il mio auspicio è che vi sia

un coinvolgimento sempre maggio-

re delle diverse entità coinvolte,

per fare in modo che con maggio-

ri contributi - non solo economici -

la sagra possa crescere ancora e

possa costituire motivo di soddi-

sfazione per tutti. Grazie per

avermi coinvolto per un appunta-

mento che sapete mi coinvolge

davvero tanto.

L‟Amministrazione di San Colombano,

la Pro – Loco, le compagnie dei carri

si impegnano ogni anno a rendere

sempre piu‟ viva e bella la Festa

dell‟Uva … impegno, fatica, discus-

sioni, lavoro sono accantonati, di-

menticati e soppiantati dalla gioia di

condividere e di realizzare tutti in-

sieme un progetto che e‟ il mantene-

re vivo il desiderio di non perdere e

far dimenticare le tradizioni popola-

ri italiane … vanto e orgoglio del no-

stro Bel Paese … che si chiama Italia

e che quest‟anno festeggia i suoi 150

anni … come i “Menadi me pochi” in-

segnano … ah ah ah … bel carro …

bella l‟Italia!!!!!

Forse ci sono dei particolari da si-

stemare, delle divergenze da appia-

nare … ma nulla e nessuno e‟ perfet-

to ….. sta a noi rimboccarci le mani-

che e collaborare tutti insieme con

civiltà e intento comune affinche‟ la

sagra continui a migliorare e si pos-

sa protrarre negli anni.

Le basi ci sono …. forza allora …. tut-

ti insieme saremo il nostro futu-

ro!!!!!!!!!!!

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por

t!

È stato un duro colpo per gli appas-

sionati del basket americano scopri-

re che la stagione Nba 2011-2012

non avrebbe avuto inizio il 3 Novem-

bre come era previsto, ma sarebbe

potuta essere completamente can-

cellata. La causa di tutto ciò è il loc-

kout, ossia il blocco delle attività

agonistiche che consiste in un vero e

proprio sciopero degli atleti del ba-

sket americano. Questa serrata,

sancita dal capo della federazione

americana di basket in accordo con i

proprietari delle 30 squadre Nba,

presuppone il blocco totale delle at-

tività. Il lockout è stato reso neces-

sario perché i rappresentati dei gio-

catori e i proprietari delle squadre

non sono riusciti a trovare un accor-

do riguardo il contratto collettivo di

lavoro tra i giocatori e le franchigie

del basket a stelle e strisce. I tre

punti cruciali della discussione sono :

la durata minima dei contratti, la di-

stribuzione degli introiti (diretti e

indiretti) e l‟ammontare del salary

cap, ovvero della cifra che ogni

squadra ha a disposizione per pagare

gli ingaggi dei propri giocatori. At-

tualmente infatti il 57% dei ricavi

della lega Nba è destinato agli sti-

pendi degli atleti, una percentuale

che i proprietari vorrebbero ridurre

nettamente e che naturalmente non

vede d‟accordo i diretti interessati,

i quali dovrebbero quindi

“accontentarsi” di un “misero” 50%

delle entrate della squadra.

Di fronte al

fallimento di

tutte le tratta-

tive fatte fino-

ra, la stagione

2011-2012

dell‟Nba rischia

quindi di non

vedere la luce.

Nel 1995 pro-

blematiche si-

mili furono su-

perate con un

accordo lampo,

che permise di

svolgere inte-

ramente la stagione. Nel 1998, inve-

ce, l‟accordo fu trovato solo nei pri-

mi giorni di gennaio, costringendo

l‟Nba a organizzare una stagione re-

golare di sole 50 partite.

Quindi non solo non è ipotizzabile

dare il via alla nuova stagione, ma

non si possono organizzare amiche-

voli o summer camp, i giocatori non

ricevono gli stipendi e non è ammis-

sibile alcuna operazione di mercato.

Impossibile anche che avvengano

contatti diretti tra i giocatori e le

altre squadre, visto che in questo

caso è prevista una multa che può

arrivare anche a un milione di dollari.

Diverso, invece, il discorso relativo a

un eventuale trasferimento in Euro-

pa, magari in attesa che la serrata

termini. Il problema, in questo caso,

è rappresentato dall‟ assicurazione

che dovrebbe essere garantita ai

Ci hanno tolto l’NBA! di Cristian Di Cosimo

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! giocatori.

Sono però già molti i giocatori che

hanno preso la decisione di trasfe-

rirsi in un club europeo in attesa che

termini il lockout, come ad esempio

Danilo Gallinari che dai Denver Nug-

gets ha fatto ritorno alla sua Milano,

oppure Deron Williams che è diven-

tato un giocatore del Besiktas.

Uno degli aspetti positivi del lockout

Nba è quindi la possibilità di dare

maggiore risalto al basket europeo

che vede arrivare dall‟ America gio-

catori di notevole spessore che con-

tribuiscono a dare più competitività

alle squadre europee.

Tanti tifosi però continuano ugual-

mente ad attendere speranzosi la

fine delle trattative Nba, per torna-

re a gustarsi il campionato di basket

più seguito al mondo.

TRAMA

Il confronto-scontro tra il mondo

degli adulti e quello dei giovani di

oggi attraverso lo sguardo disincan-

tato della quattordicenne Nina.

Quando una mattina il suo professo-

re d'italiano Alberto - reduce da

una furibonda lite con il figlio Gigio -

assegna alla classe un tema dal tito-

lo “Genitori e Figli: istruzioni per

l'uso”, per lei è l'occasione di parla-

re, per la prima volta a cuore aper-

to, della sua famiglia: dei due geni-

tori, Luisa, caposala d‟ospedale, e

Gianni, che ha lasciato moglie e figli

per vivere su una barca; dell'amici-

zia che lega la madre a Clara, inso-

Genitori & figli: agitare bene prima

dell’uso di Mattia Maniezzo

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spettata amante dell'ex marito, e di

quella un po' particolare con il colle-

ga Mario; dell'inspiegabile razzismo

del fratellino Ettore e di una miste-

riosa nonna che ricompare all'im-

provviso dopo vent'anni. Ma soprat-

tutto Nina racconta di sé: delle sue

amiche, della prima tragicomica se-

rata in discoteca, delle uscite con i

ragazzi più grandi e del suo primo

innamoramento per Patrizio Cafiero,

un buffo ragazzo dall'ancora più

buffo soprannome, Ubaldolay. La

penna di Nina riserverà non poche

sorprese anche ad Alberto e a sua

moglie Rossana che, dalla lettura del

tema, scopriranno di Gigio, cose che

in vent'anni, non avevano mai nem-

meno sospettato.

I CRITICI

Il regista racconta di aver riportato

sullo schermo alcune proprie espe-

rienze adolescenziali e di aver ap-

profondito l‟argomento rapporti ge-

nitori-figli utilizzando i temi scritti

dagli allievi di due scuole. Con tanta

malinconia e struggimento viene rac-

contata la difficoltà a comunicare

fra le generazioni. Vengono descritti

i genitori mediocri, confusi, incazza-

ti, un po‟ egocentrici ed egoisti; i fi-

gli fragili e crudeli nei loro compor-

tamenti (il fratellino che sfoga il

proprio dolore familiare nel razzi-

smo, le minorenni cubiste, il ragazzo

cinese esperto nello sverginare le

liceali timide, …), ma il film, pur es-

sendo pieno di argomenti e momenti

interessanti, manca di spessore e di

approfondimento. Bravissimo invece

il gruppo d‟attori in cui spicca Chiara

Passarelli – Nina, voce narrante con-

vincente e tenera.

Anno di uscita: 2010

Regia: Giovanni Veronesi

Attori: Silvio Orlando, Lucia-

na Littizzetto, Michele Placi-

do, Elena Sofia Ricci, Mar-

gherita Buy, Vittorio Ema-

nuele Propizio, Chiara Passa-

relli, Andrea Fachinetti, Max

Tortora, Barbara Enrichi,

Piera Degli Esposti, Matteo

Amata.

Genere: Commedia

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! Space Invaders Extreme 2 di Andrea Coldani

Space Invaders è probabilmente

uno dei giochi arcade più imitati e

geniali della storia videoludica. Da-

tato 1978, fu creato da Toshihiro

Nishicado, pioniere e uomo impor-

tantissimo di Taito. Nel primissimo

Space Invaders controllavate una

navicella (in realtà una specie di

triangolo arrotondato) che poteva

essere spostata solo a destra e a si-

nistra. Dotata di un cannone, era suo

compito (e quindi vostro) distrugge-

re le orde di alieni che dall‟alto si sa-

rebbero progressivamente avvicinate

per distruggervi e quindi conquistare

la Terra. Ogni tanto un disco volante

attraversava la parte alta dello

schermo; colpendolo, avreste guada-

gnato più punti. Queste dinamiche

restano invariate (pur arricchendosi

notevolmente) in Space Invaders

Extreme 2, seguito di Space Inva-ders Extreme per PSP e Nintendo

DS.

S p a r a , s p a r a , s p a r a ! !

Le modalità di gioco a disposizione

del giocatore sono tre: Attacco a punti, Attacco a tempo e Multigioca-tore. Attacco a punti è la modalità

principale, poiché ricalca in maniera

maggiore l‟originale spirito del gioco.

Totalizzare un punteggio altissimo e

vedere di conseguenza il proprio no-

me sul ranking giornaliero era, in-

somma, la massima aspirazione del

classico giocatore di Space Inva-ders. Attraverso questa modalità,

che è poi una sorta di campagna, af-

fronteremo svariati stage di seguito

e senza sosta, onde arrivare allo

scontro finale con il sempre cubetto-

so boss finale. Il software salverà

automaticamente ogni vostro pro-

gresso ma, se perderete tutte le vi-

te a vostra disposizione, ricomince-

rete da capo il livello. Incrementere-

te i vostri punteggi effettuando, co-

me nel precedente capitolo, le famo-

se combo. Colpendo quattro o più ne-

mici dello stesso colore, otterrete

cannoni più potenti. Una delle armi

che maggiormente vi darà grande

soddisfazione distruttiva sarà il can-

none laser derivante dagli alieni blu.

Esso sarà costituito da un tempora-

neo e continuo “getto” di fuoco blu

da indirizzare contro i nemici. Que-

st‟arma rallenterà notevolmente la

vostra navicella, ma difficilmente

lascerà qualcosa ancora libero di

scorrazzare sullo schermo. Altre ar-

mi salteranno fuori durante le batta-

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glie, ed alcune saranno davvero ori-

ginali e divertenti.

In secondo piano (sul primo scher-

mo) si staglieranno spesso altri ne-

mici, più grandi dei principali, che

non sarà necessario per forza di-

struggere. Essi rappresenteranno in

pratica una sorta di “minigioco” com-

plementare al gioco principale”, e la

loro distruzione comporterà punti

aggiuntivi.

Molte saranno le trovate che trove-

rete certamente interessanti gio-

cando a Space Invaders Extreme 2,

e non faranno altro che assegnare un

valore aggiunto al vostro divertimen-

to. La modalità “attacco a punti” po-

trà essere giocata anche a livello fa-

cile, dove i nemici saranno meno ag-

guerriti ed il numero dei vostri

proiettili infinito. Molto frenetico

sarà poi “l‟attacco a tempo”, simile

all‟attacco a punti, ma basato mag-

giormente sulla velocità di elimina-

zione delle orde. Le opzioni vi con-

sentiranno di cambiare la luminosità

dello schermo, la distanza tra i due

schermi, abilitare o disabilitare gli

effetti e modificare il numero di

cannoni a propria disposizione. La

modalità multi giocatore del titolo

prevede uno scontro con un amico

con WiFi, o sfide VS contro chiun-

que al mondo.

T e c h n o e P s i c h e d e l i a

L‟aspetto tecnico del gioco è proba-

bilmente quello più interessante. Se

da un lato i nemici, i boss e la vostra

stessa navicella non sono un granché,

essendo spesso cubettosi ed animati

in maniera molto semplice, dall‟altro

certe esplosioni, giochi di luce ed

effetti rendono quest‟esperienza di

gioco davvero unica. I motivi grafici

che sottintenderanno il vostro gio-

care si riveleranno davvero appagan-

ti anche se, un certo sfoggio di vir-

tuosismo grafico negli sfon

di spaziali che affronterete, a volte

rischierà di rendere l‟azione un po‟

confusa. Le astronavi nemiche, i col-

pi da esse sparati e i vostri saranno

sempre ben visibili e raramente po-

trà capitarvi di perdere una partita

a causa dell' estrema confusione

nello schermo ma, detto ciò, un rin-

corrersi a volte eccessivo di anima-

zioni di sfondo renderà un po‟ conci-

tati certi passaggi

Le musiche in stile dance-elettronica

si sposano perfettamente con la fre-

nesia dell‟azione: i vostri spari pro-

durranno suoni che si sovrapporran-

no alle musiche di sottofondo, così

da generare una perfetta sintonia

grafico-sonora.

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Dopo la pausa estiva si ricomincia con

l‟appuntamento della rubrica musicale.

Questa volta devo aprire l‟articolo con

un ricordo speciale ad una persona che

ci ha lasciati poco tempo fa e che ho

stimato molto per il suo ingegno. Lui

ricreò parte della musica grazie alle

sue invenzioni. Sto parlan-

do di Steve Jobs, ex pre-

sidente della Apple, famo-

sa ditta di computer. Non

mi dilungo più di tanto, sic-

come nella settimana della

sua scomparsa non si è

parlato d‟altro, però volevo

solo ricordarlo in questa

rubrica, perché lui appena

entrò nel campo musicale

lo stravolse con una delle

sue più grandi invenzioni.

L‟iPod uno strumento che

ora fa parte della vita quo-

tidiana e che ha cambiato

l‟intero mondo musicale

portando la propria musica

ovunque. Ma non solo, pochi

sanno che il grande Steve, in un‟era

dove la musica illegale era molto dif-

fusa, ha avuto il coraggio di introdur-

re un negozio virtuale da dove scari-

care la musica a pagamento. Nessuno

avrebbe pensato che in un‟era dell‟ille-

galità musicale riuscisse ad avere suc-

cesso una trovata del genere, eppure

il suo iTunes Store è ancora in funzio-

ne con più di 10 miliardi di brani acqui-

stati dal 2003.

Lasciando questa parte di memoriale

dell‟articolo voglio presentarvi il tema

di questa rubrica musicale.

Da un mese circa è terminato il set-

tembre banino conclusosi con la festa

dell‟uva, quindi questa rubrica sarà de-

dicata all‟importanza e alle problema-

tiche della musica durante la festa

dell‟uva, vista da me che sono a stret-

to contatto proprio con questo aspet-

to della festa.

La musica viene utilizzata durante la

sfilata per le vie del paese per intrat-

tenere sia il pubblico che la compagnia

dei carri che si scatena in sfrenati

balli di gruppo e viene utilizzata du-

rante la presentazione dei movimenti

sotto gli occhi e orecchie attente del-

la giuria. In quest‟ultima situazione, la

musica ha un ruolo fondamentale, ca-

pace di coinvolgere il pubblico e si

spera la giuria, per aggiudicarsi più

voti possibili! Lo scopo principale della

130 decibel di Luca Piccoli

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musica durante la presentazione è di

armonizzare ed enfatizzare i movi-

menti del carro per rendere più piace-

vole ed emozionante l‟intera rappre-

sentazione. Inoltre nella votazione

tecnica è presente la voce “musica”

dove i giudici sono tenuti a valutare se

è adeguata ai movimenti.

Questo è lo scopo principale della mu-

sica nella festa dell‟uva, ma non succe-

de solo questo...

Da qualche anno a questa parte si è

diffusa una particolare usanza nelle

compagnie. Mi riferisco al volume

emesso dagli apparati musicali, che

tende ad aumentare sempre di più!

Ad alcune persone non importa molto

a quanto siano fatte suonare le casse,

altri invece sono totalmente contrari,

si lamentano chiedendo ai componenti

del gruppo del carro di abbassare il

volume. Indubbiamente alcune volte,

soprattutto nelle vie del borgo poco

larghe, il volume è alto, ma la compa-

gnia del carro provvede a correggere

immediatamente il livello.

Per scoprire se il volume sia pericolo-

so per le persone e i componenti del

gruppo ho cercato informazioni.

L‟unità di misura utilizzata per quanti-

ficare il suono è il dB (decibel), quindi

sono andato a cercare a quanto posso-

no corrispondere i dB utilizzati dalle

compagnie e a quanto ammontano i dB

prima di creare problemi all‟udito.

Il limite di sopportazione per un‟espo-

sizione di breve tempo è di 130 dB,

mentre se si viene esposti per molto

tempo a un suono continuo di 80 dB si

potrebbero avere problemi all‟udito.

Non resta che sapere a quanti dB cor-

risponde la musica che si sente alla

festa dell‟uva. Chiaramente per sapere

questo dato bisognerebbe ricreare le

stesse condizioni che si hanno alla fe-

sta e utilizzare uno strumento svilup-

pato appositamente per il calcolo dei

dB.

Nella ricerca ho trovato una tabella

dove sono riportati i decibel emanati

da varie fonti di inquinamento acusti-

co.

Il valore che si potrebbe avvicinare di

più è quello inerente a una discoteca o

un concerto rock (zona vicino al palco)

con un valore di 100 dB.

Alla festa dell‟uva non si dispone di un

impianto pari a quello di una discoteca

o di un concerto, quindi il valore di dB

alla festa dell‟uva sarà sicuramente

inferiore ai 100 dB di un concerto

rock.

Da qui si evince che la musica della

festa dell‟uva non comporta pericolo

all‟udito per le persone anche se può

sembrare troppo alta.

Con il passare degli anni, come detto

in precedenza, si tende sempre più ad

alzare il livello della musica, quindi a

mio parere ci vorrebbero delle regole

che impongano dei livelli di volume

massimo uguali per tutte le compagnie

in alcune parti del borgo. Per esempio

in Via Monti dove la strada è più

stretta e quindi il rimbombo della mu-

sica è maggiore, si potrebbe abbassa-

re il volume, mentre in vie più spaziose

come in Via Steffenini si potrebbe

alzare di più il volume e così via.

A parte questi “problemi” la musica è

talmente fondamentale per la festa

dell‟uva che quando si è là a ballare e

cantare con gli amici e festeggiare un

carro costruito con passione per due

mesi, ci si scorda di queste piccolezze

e il divertimento diventa la chiave di

una fantastica giornata unica in tutto

l‟anno banino!

mu

sic

a!

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Cari lettori di NEON,

in questo numero speciale post-

estate non è stato rimosso un angoli-

no del nostro giornale da dedicare

alle buone letture. In questo artico-

lo vorrei parlarvi di uno scrittore in

particolare che si chiama Carlos Ruiz

Zafòn.

Nato a Barcellona nel 1964 dopo

aver scritto alcuni libri per l‟infanzia

pubblica nel 2001 “L‟ombra del ven-

to”, il suo capolavoro, che sebbene

sia stato scritto dopo degli altri suoi

romanzi pubblicati dalla Mondadori è

uscito per primo. Questo è senza

dubbio il coronamento della carriera

di Zafòn che ha visto diffondersi il

suo romanzo in tutto il mondo (è sta-

to tradotto in più di 40 lingue!!!) è

che ha entusiasmato milioni e milioni

di lettori. Dopo questo romanzo sono

usciti quelli da lui scritti in prece-

denza: “Il gioco dell‟angelo”,

“Marina”, “Il palazzo della mezza-

notte” e infine “Le luci di settem-

bre”. Questi sono tutti libri che co-

stituiscono la preparazione alla

scrittura de “L‟ombra del vento”. Se

Zafòn non avesse subìto una causa

legale per i diritti dei suoi romanzi

questi sarebbero stati pubblicati

prima del capolavoro finale e sicura-

mente questo è stato un bene per

l‟autore che si è affermato così tra i

più grandi scrittori contemporanei.

D‟altra parte però non sono state

risparmiate critiche nei suoi con-

fronti per il fatto che abbia pubbli-

cato pro-

prio tutti i

suoi ro-

manzi, an-

c h e i

“cantieri”

del suo

capolavo-

ro; in mol-

ti pensano

che sia

stata la

casa edi-

trice a

sbagliare ostinandosi a pubblicare gli

altri libri, altri attribuiscono la colpa

all‟autore che ne ha permesso la

pubblicazione. Io penso che non esi-

sta una colpa perché, sebbene di li-

vello inferiore, gli altri romanzi di

Zafòn costituiscono una buona lettu-

ra, a tratti ricca di insegnamenti per

i giovani.

“ L‟ombra del vento”, ambientato nel

1945 a Barcellona, racconta la storia

di Daniel, figlio del proprietario di

un negozio di libri, che viene portato

dal padre nel Cimitero dei Libri Di-

menticati, un luogo segreto dove

vengono sottratti all‟oblio migliaia di

volumi di cui il tempo ha cancellato il

ricordo. Qui Daniel entra in possesso

di un libro “maledetto” che cambierà

la sua vita introducendolo in un mon-

do di misteri e intrighi legato alla

figura di Julian Carax, l‟autore di

quel volume. Daniel, rimasto folgora-

to dal libro, indagherà sul suo scrit-

L’ombra del vento di Giovanni Pasquali

lib

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tore e nel frattempo dovrà proteg-

gere l‟opera da un losco figuro, di-

sposto a tutto pur di impossessarse-

ne per distruggerlo.

A me questo libro è piaciuto tantis-

simo perché è un‟ottima lettura che

mischia diversi generi letterari fon-

dendoli in uno stile incalzante col ri-

sultato di creare una storia ricca di

suspance. Consiglio la lettura a le

persone di tutte le età (dai 14 anni)

perché è una storia che può essere

apprezzata anche dai più grandi.

Buona lettura!

ne

ws

!

La riforma della scuola di Matteo Micheli

Con il termine riforma Gelmini si indica co-

munemente l'insieme degli atti normativi

riguardanti il settore dell'istruzione entrati

in vigore durante la permanenza in carica

del ministro dell'Istruzione, dell'Università

e della Ricerca Maria Stella Gelmini. Questi

interventi hanno lo scopo principale di rifor-

mare il sistema scolastico italiano. La rifor-

ma è entrata in vigore il 1º settem-

bre 2009 per la scuola prima-

ria e secondaria di primo grado, mentre per

la scuola secondaria di secondo grado il 1º

settembre 2010. Infine la riforma del si-

stema universitario è entrata in vigore nel

gennaio 2011.

Le ore scolastiche sono passate da una du-

rata di 50 minuti ad una durata di 60 minuti

per tutte le scuole primarie e secondarie di

primo e di secondo grado.

Scuola primaria o scuola elementare

I cambiamenti nella scuola primaria riguar-

dano la reintroduzione della figura del mae-

stro unico, che a partire dallo scorso anno

scolastico 2009/2010 ha sostituito gli altri

tre insegnanti fino ad ora previsti per cia-

scuna classe e l‟introduzione della valutazio-

ne numerica con il conseguente ritorno all‟u-

tilizzo dei voti e non più dei giudizi.

La decisione del maestro unico è dettata da

problemi di costi troppo elevati per il no-

stro stato che a seguito della crisi mondiale

del 2008 si è posto l‟obiettivo di ridurre la

spesa pubblica effettuando dei tagli in di-

versi settori, mentre per quanto riguarda i

voti, il ministero ha ritenuto che essi forni-

rebbero una maggior e più precisa valutazio-

ne della preparazione dello scolaro.

Scuola secondaria di secondo grado o

scuola media

Anche nelle scuola secondaria è stata rein-

trodotta la valutazione numerica decimale

sempre per le stessa motivazione espressa

nel paragrafo precedente e la prova nazio-

nale dell‟Invalsi di italiano e matematica

nell‟esame finale di licenza media.

Scuola secondaria di secondo grado o

scuola superiore

A seguito della recente riforma Gelmini, è

stato previsto un drastico taglio delle ore di

insegnamento negli istituti tecnici e profes-

sionali e conseguentemente delle relative

cattedre e quindi di docenti; il voto di con-

dotta è ritornato ad avere un peso impor-

tante per la promozione e la valutazione

dell‟alunno tanto che rientra a far media

con gli altri voti in sede degli scrutini di fi-

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ne anno scolastico. L‟alunno che non avesse

raggiunto almeno la votazione pari a sei de-

cimi non sarà ammesso alla classe successi-

va.

Vengono eliminati diversi indirizzi di studio

(da 750 si è passati a circa 20) i quali acqui-

siscono nomi diversi e viene esteso l‟obbligo

quinquennale dell‟insegnamento della lingua

inglese a qualsiasi indirizzo.

Molti licei con minime opzioni di differenza

rispetto ad altri vengono raggruppati tra

loro e le ore scolastiche negli istituti

tecnici diminuiscono passando da un

numero variabile massimo di 36 ore

ad un numero fisso per tutti gli indi-

rizzi pari a 32 ore settimanali.

Università e ricerca

Sono stati effettuati diversi tagli

anche al numero di corsi universitari

e sono stati diminuiti in percentuali

rilevanti i fondi stanziati per lo svi-

luppo e la ricerca e soprattutto per

quest‟ultimo punto sono scaturite

diverse proteste e lamentele contro

questo provvedimento

Questi appena citati sono i principali

cambiamenti che la riforma Gelmini ha in-

trodotto nel campo dell‟istruzione.

Un po’ di opinioni........

Come appena affermato, questa riforma ha

suscitato diverse proteste soprattutto tra

gli studenti, ma in buona parte anche tra gli

insegnanti e tra il personale scolastico in

generale.

Come in tutte le cose c‟è sempre qualcuno

che non è d‟accordo, ma è la pura normalità.

I principali cortei organizzati contro la ri-

forma riguardano gli studenti delle scuole

superiori e delle università.

Gli studenti delle scuole superiori non si

sono dimostrati d‟accordo sull‟introduzione

del voto di condotta che deve essere,ai fini

della promozione,sempre almeno sufficien-

te,ma anche sull‟eliminazione di alcuni indi-

rizzi,sui tagli effettuati ai vari laboratori e

per l‟eliminazione quasi completa del rim-

borso spese ai docenti riguardanti le gite e i

viaggi d‟istruzione, scelta che ha comporta-

to una cospicua diminuzione delle uscite di-

dattiche di più giorni.

La maggior parte delle volte,si deve ammet-

tere,che gli studenti prendono la scusa della

riforma per organizzare “scioperi” (che

spesso diventano “bigiate”) collettivi in mo-

do da saltare un giorno di scuola, ma è cosa

normale. Chi non lo farebbe??? Per moltissi-

mi giorni si è parlato di questa riforma co-

me di qualcosa che avrebbe creato dei danni

enormi all‟istruzione italiana: sui giornali e ai

telegiornali non si faceva quasi altro che di

discutere di ciò. Ma i problemi del nostro

Paese non continuano ad essere altri????Ne

abbiamo di cose di cui preoccuparci mag-

giormente in questi ultimi anni.

Ci si è trovati nella situazione di essere co-

stretti a fare dei tagli nei ministeri per di-

minuire le spese dello Stato a seguito della

crisi economica mondiale che ha investito

anche l‟intera Europa.Prima di protestare è

fondamentale però,fare una riflessione ap-

profondita sul fenomeno. Purtroppo si sa

che lasciando a casa dei lavoratori molti si

trovano senza lavoro, ma da qualche parte

bisogna pur andare a parare. Forse è vero e

anch‟io condivido questa tesi, che l‟ambito

della pubblica istruzione e della ricerca sia

quello che debba rimetterci in misura mag-

giore rispetto ad altri, ossia quando c‟è ne-

cessità di ridurre i fondi per problemi fi-

nanziari si riducano quelli destinati agli isti-

tuti scolastici pubblici, ma non bisogna com-

mettere l‟errore di generalizzare altrimenti

si rischia di banalizzare e di semplificare la

questione che non è per nulla facile da risol-

vere e da comprendere fino in fondo.

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Laura Zelig risponde... di Laura Zeni

Una spiegazione sul cognome modificato:

Zelig è il simpatico appellativo con cui

sono indicata dai ragazzi del CDD “ Il

Melograno” dove lavoro come pedagogi-

sta.

Credo che la definizione ben si concili col

mio carattere: ho deciso di adottarla an-

che per quest‟occasione.

Buongiorno a tutti!

Da questo numero e, a seguito dell’invito

di D. Paolo, terrò la mia rubrica sul gior-

nalino dell‟oratorio.

Non penso di avere bisogno di presenta-

zioni in quanto ho affiancato ,in questi

anni, la mitica Francesca Chiappini in qua-

lità di sostituto-catechista e formatri-

ce del gruppo adolescenti.

La mia idea sarebbe quella di risponde-

re a dubbi , perplessità riguardo l’edu-

cazione dei figli o proporre approfondi-

menti sulle tematiche che mi segnale-

rete.

Pertanto v‟invito a scrivermi all‟indirizzo

di posta elettronica: [email protected]

Per questa volta vi propongo un articolo

che ho trovato molto interessante sulla

genitorialità: spero che possa servirvi

nella pratica quotidiana.

Genitorialità consapevole e funzione

educativa della famiglia

L‟amore che costituisce la “sostanza

dell‟unione” per Girard, padre francesca-

no, è alla base di quel legame d‟affetti

disinteressato che è la famiglia, cellula

della società e prima espressione di unità

d‟intenti e di sentimenti.

Nido d‟affetti nella visione del poeta, la

famiglia è unione che consolida e raf-

forza i sentimenti, poiché il legame che

unisce i coniugi alimenta giorno dopo gior-

no il focolare della vita, impossibile senza

passione, e, soprattutto, senza unità.

Quello che è il “primo e più semplice nu-

cleo del consorzio umano” nella visione di

Johann Friedrich Herbart, ha il dovere,

che diviene obbligo morale, di “coltivare e

rinvigorire” le virtù interiori dell‟uomo, se

è vero che, per il filosofo e pedagogista

tedesco, spetterà in particolare al padre

di famiglia provvedere all‟educazione dei

figli con i quali avrà maggiore confidenza

rispetto all‟educatore.

Questa convinzione tradizionale, radicata

sulla fiducia nelle capacità e nelle poten-

zialità educative dei genitori, si è mante-

nuta per molti secoli, confidando sul vin-

colo di amore che unisce padre e madre,

garanzia di una sana crescita per i figli di

cui non sarà sacrificata la personalità,

per mantenerne l‟autonomia che proprio

nell‟ambito familiare potrà consolidarsi.

Il contesto socio-familiare nel quale le

nuove generazioni crescono è determi-

nante, poiché una carenza di affetto in

tenera età, sostiene Anton Semionovic

Makarenko, provocherà una reale

“mutilazione” della personalità, dal mo-

mento che l‟assenza di fiducia e di sicu-

rezza emotiva inibiranno il conseguimento

della ricchezza individuale che, a sua vol-

ta, fungerà da stimolo per il raggiungi-

mento della perfezione umana.

È la famiglia, sottolinea Giovanni Calò, che

“tocca e costruisce quanto nell‟uomo vi è

di più intimo” e profondo, cuore di una

pienezza vitale che troppo spesso viene

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mortificata e sacrificata, in assenza

dell‟atmosfera del “focolare”, struttura e

istituzione che consente di rafforzare il

carattere e valorizza la persona.

La famiglia che da patriarcale qual era

nella tradizione è divenuta nucleare, se-

gno della contemporaneità, spesso non

trova più alla sua base sentimenti au-

tentici, veri, capaci di vivacizzarsi nel

tempo e di consolidarsi nel matrimonio.

La figura materna, da sempre forte della

sua carica affettiva, è stata a lungo con-

siderata differente da quella paterna,

così se al padre di famiglia per lunghi anni

è stato attribuito il compito di provvede-

re al benessere materiale del nucleo fa-

miliare, concezione perdurata fino agli

anni Sessanta, alla madre toccava lo svi-

luppo intellettivo, affettivo e sociale dei

figli.

Questa visione tradizionale è determina-

ta, direbbe Talcott Parsons, dalla diffe-

renza naturale fra padre e madre, ragione

che comporta l‟assunzione di ruoli diversi

nel gruppo familiare. Tuttavia, dalla fi-

ne degli anni Sessanta, la figura pater-

na è stata rivalutata nella dimensione

educativa, così che le scelte pedagogiche

non sono state più considerate esclusiva

prerogativa della madre, per rendere en-

trambi i genitori pienamente responsabili

del contesto familiare, nonché autori di

scelte formative importanti.

Ma la considerazione educativa che la fa-

miglia ha guadagnato nel tempo, sembra

essere fortemente in crisi in questi ultimi

decenni essendo di fatto coinvolta in un

più ampio conflitto socio-culturale che

riguarda l‟uomo e la natura, riflesso di un

considerevole mutamento epocale che ha

acutizzato il contrasto fra tradizione e

innovazione.

Marcato individualismo, esasperato narci-

sismo, edonismo e un generale nichilismo,

tratti distintivi del nuovo Millennio, hanno

influito sui costumi, sulla mentalità e

sulle tradizioni, non risparmiando, con

esiti negativi, anche la famiglia. Sono

una minoranza i genitori che si sacrificano

per i figli, rinunciando magari al proprio

successo personale, fonte sì di guadagno

ma soprattutto di valorizzazione e di rea-

lizzazione individuale. Ciò, auspica Charles

Taylor, dovrebbe sollecitare anche al ri-

pensamento di una nuova etica di autorea-

lizzazione, capace di conciliare bisogni,

aspirazioni e desideri con precisi obblighi

morali che derivano dall‟assunzione di un

ruolo sociale.

Nuovi modelli di vita hanno finito per se-

gnare il destino della famiglia tradiziona-

le, sempre più trascurata dai mass media,

poiché non ritenuta modello convincente e

soprattutto vincente in termini di produt-

tività economica…

Gli effetti derivanti dalla trasformazione

dei costumi, dallo stile di vita e dalla men-

talità collettiva hanno provocato riper-

cussioni negative sulla famiglia, e soprat-

tutto sui figli, sempre più spesso abban-

donati a se stessi, facilmente affascinati

dai nuovi modelli suggeriti dalla pubblicità

e dalle mode.

Dopo anni di battaglie per rivendicare il

valore dell‟infanzia, consapevoli di una sua

possibile scomparsa denunciata da Neil

Postman, ecco che siamo di nuovo tornati

ad una triste realtà di cui sembra tutta-

via difficile prendere coscienza.

Tutto questo rivela un diffuso malessere

della famiglia, che sfocia in uno stato che

può a ragione essere dichiarato

“patologico” da Norberto Galli, frutto

della precarietà del matrimonio, nonché

del diverso modo di interpretare e di vi-

veri i valori.

Separazioni e divorzi, crisi familiari e

persistente conflittualità di coppia, fi-

niscono per provocare effetti negativi

sui figli, spesso sofferenti per la stessa

assenza di un genitore o messi in crisi

dalla loro condotta incostante dovuta

alla eterogeneità dei comportamenti.

Se non è facile essere genitori, un me-

stiere difficile ha scritto Alexander S.

Neill fondatore della comunità educati-

va a Summerhill , potremmo dire che

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non è altrettanto facile essere figli, din-

nanzi a comportamenti e stili educativi

degli adulti che possono rivelarsi incoe-

renti, oscillanti come sono fra estrema

autorità ed eccessiva permissività. Se un

genitore autoritario è responsabile di una

comunicazione unidirezionale e non circo-

lare, fonte di aggressività e di aperta

ostilità da parte dei figli nei suoi confron-

ti, anche un atteggiamento fortemente

permissivo non può dirsi positivo, trattan-

dosi di una posizione spesso pseudolibera-

toria che produce incertezza e disorien-

tamento. Sicuramente dinanzi alle due

possibilità estreme, che portano il geni-

tore a dichiararsi responsabilmente pa-

drone dei figli o più superficialmente

amico, sarà preferibile uno stile auto-

revole, capace di avviare al dialogo, in

grado di suscitare amore, rispetto e

libertà nella condivisione di

obiettivi comuni.

Non è semplice instaurare un

rapporto equilibrato con i figli,

ma spetta ai genitori impegnarsi,

confidando nella forza dei senti-

menti e nell‟amore che solo una

famiglia unita può dare.[…]

La famiglia, dunque, malgrado la

crisi che vive di riflesso di una

più ampia e generalizzata crisi

sociale, può e deve essere sor-

gente di affetto e tolleranza

per rendersi sede privilegiata

di crescita educativa. Ciò obbliga a valo-

rizzarne costantemente la naturale forza

pedagogica (per questa ragione si parla di

“pedagogia della famiglia”), capace di tra-

smettere equilibrio, entusiasmo per la

vita, consapevolezza dell‟avvenire, promo-

zione e riconoscimento di autentici valori,

che chiedono “consonanza delle menti e

dei cuori” ricorda Galli, per garantire ai

figli l‟“armatura morale” di cui parla De-

besse che assicura possesso di idee e va-

lori forti, come lo sono quelli della vita

umana, della persona, dei buoni sentimen-

ti, della tolleranza e dell‟onestà.[…]

In questo modo avremo nuove generazioni

in grado di resistere alle sollecitazioni

negative che compromettono il libero pen-

siero, in vista di una solida integralità/

integrità dell‟Io, garanzia di forza e di

progettualità esistenziale. Saranno pro-

prio queste le qualità necessarie per sa-

per e poter costruire autonomamente il

proprio essere (destino e personalità), in

un‟opera di attento riconoscimento delle

“grandi questioni” della vita, capaci di far

superare il senso di estraneità e di nichi-

lismo persistenti nel Millennio, i quali non

aprono prospettive fiduciose all‟avvenire,

per condurre piuttosto ad una stupida e

superficiale rassegnazione che nega il va-

lore esistenziale e relazionale di ogni vita

umana. Eppure, ricorda Martin Buber, ogni

vita umana è essenzialmente incontro, re-

lazione dal marcato accento affettivo.

L‟apertura all‟altro, il protendersi verso di

lui con generosità e disponibilità, si ap-

prendono sin da piccoli e diverranno nella

vita adulta possibilità per uscire da sé, in

vista del superamento dei confini di un

egoistico individualismo che impedisce di

comprendere e di farsi carico degli altri,

nell‟ottica di un prodigarsi costante dono

di amore qual è la vita nella sua profonda

essenza.Amare, del resto, scrive Bruno

Rossi, è cogliere l’essere, nella disponi-

bilità evidenziata da Derbolav “a in-

travvedere il possibile nel fattuale, il

dover-essere nell’essere, il futuro nel

presente”. ( Agnes Rosati)

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CALENDARIO DI NOVEMBRE 2011 CALENDARIO DI NOVEMBRE 2011

13 DOM ore 11.00 incontro catechesi dalla 1A alla 3A elementare;

ore 14.30 incontro catechesi per la 4A - 5A elementare e 1A media

ore 16.00 Concerto della scuola junior polifonica “San Colombano” di

Santa Giuletta. Corale composta da ragazzi delle

elementari accompagnata dal gruppo strumentale “officina

musicale”.

ore 21.00 Incontro gruppo adolescenti

19 SAB ore 21.00 VEGLIA DI SAN COLOMBANO CON LA PRESENTAZIONE DEI

RAGAZZI CHE RICEVERANNO I SACRAMENTI

20 DOM ore 11.00 incontro catechesi per 1A,2A,3A elementare, 2A- 3A media;

ore 14.30 incontro catechesi per 4A,5A elementare e 1A media

21 LUN ore 10.15 Messa solenne per San Colombano Abate

ore 15.30 Vespri solenni a seguire benedizione degli automezzi

24 GIOV ore 21.00 corso in preparazione al matrimonio

27 DOM ore 11.00 incontro catechesi per 1A,2A,3A elementare, 2A- 3A media;

ore 14.30 incontro catechesi per la 4A - 5A elementare e 1A media

ore 19.15 pizza e film per il gruppo adolescenti

29 MART ore 21.00 incontro gruppo adolescenti (discussione sul film)

DATE DEI RITIRI D’AVVENTO

3A e 4A elementare: Domenica 4 dicembre dalle 9 alle 11.30

5A elementare e 1A media : Domenica 11 dicembre dalle 9 alle 11.30

Ritiro degli adulti: Domenica 18 dicembre dalle 9.00 alle 12.00

DATE DELLE CELEBRAZIONI DEI SACRAMENTI

PRIMA COMUNIONE: 6 MAGGIO ORE 10.00

PRIMA CONFESSIONE : 13 MAGGIO ORE 15.00

CRESIMA: 27 MAGGIO ORE 15.30

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