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Essere e tempo di Martin Heidegger Traduttore: Pietro Chiodi Curatore: Franco Volpi Longanesi 2005 Pagine: 638 1 marzo 2017 Essere e Tempo è diviso in due parti. La prima parte. L’interpretazione dell’Esserci in riferimento alla temporalità e l’esplicazione del tempo come orizzonte trascendentale del problema dell’essere. La seconda parte. Linee fondamentali di una distruzione fenomenologica della storia dell’ontologia sulla scorta della problematica della temporalità. La prima parte si suddivide in tre sezioni: 1 – L’analisi fondamentale dell’Esserci nel suo momento preparatorio. 2 – Esserci e temporalità. 3 – Tempo ed essere. Poi dice che La seconda parte è a sua volta tripartita…(pag. 56) Il problema è che la seconda parte non c’è, perché non l’ha mai scritta e non l’ha mai scritta perché, quando giunge alla fine della prima parte, si accorge che c’è un problema. Adesso, ve lo enuncio in modo spiccio, e cioè che in qualunque modo si dica dell’essere, questo essere è qualche cosa, non è niente e, allora, essendo qualche cosa è un ente, e questo gli è seccato moltissimo. La questione è che se lo pongo come qualche cosa, cioè lo entifico, mi cade la differenza ontologica, cioè l’essere diventa un ente. Lui tenta di risolvere la cosa, negli anni successivi, anche se non scriverà mai la seconda parte, ponendo l’essere non come ente ma come accadimento, come l’accadere (Ereignis). Non ponendolo più come un ente, come un qualche cosa che è, individuato, ma come un accadere, un evento. Ovviamente, anche questa soluzione comporta dei problemi, però… Infatti, tutto il suo lavoro dopo il 1927 è volto in questa direzione, cioè trovare una via per potere parlare dell’essere senza entificarlo. Ecco, allora, i vari rimedi, barrando l’essere, scrivendo Seyn anziché Sein, per dire che è l’essere ma non è l’essere, che però non risolve la questione. Cerca di risolverla in questi modi ma alla fine si accorge che non abbiamo le parole per dire l’essere così come lo intende lui, perché tutte le parole che abbiamo a disposizione sono comunque le parole che vengono dalla metafisica, cioè sono parole storiche, ci vengono da Platone, da Aristotele, e anche prima di loro. Quindi, non potendo non usare queste parole, cioè le parole della metafisica, ci troviamo a dire dell’essere ancora usando delle parole metafisiche. L’Introduzione, a pag. 13, è divisa in due capitoli. Nel primo capitolo, Necessità, struttura e primato del problema dell’essere. Qui c’è già in nuce ciò di cui si tratterà, cioè del primato del problema dell’essere. Primo paragrafo: Necessità di una ripetizione esplicita del problema dell’essere. Qui è tutto ciò di cui parlerà il libro, cioè la priorità del porre l’essere come problema, il

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Essere e tempo di Martin Heidegger Traduttore Pietro Chiodi Curatore Franco Volpi Longanesi 2005 Pagine 638

1 marzo 2017 Essere e Tempo egrave diviso in due parti La prima parte Lrsquointerpretazione dellrsquoEsserci in riferimento alla temporalitagrave e lrsquoesplicazione del tempo come orizzonte trascendentale del problema dellrsquoessere La seconda parte Linee fondamentali di una distruzione fenomenologica della storia dellrsquoontologia sulla scorta della problematica della temporalitagrave La prima parte si suddivide in tre sezioni 1 ndash Lrsquoanalisi fondamentale dellrsquoEsserci nel suo momento preparatorio 2 ndash Esserci e temporalitagrave 3 ndash Tempo ed essere Poi dice che La seconda parte egrave a sua volta tripartitahellip(pag 56) Il problema egrave che la seconda parte non crsquoegrave percheacute non lrsquoha mai scritta e non lrsquoha mai scritta percheacute quando giunge alla fine della prima parte si accorge che crsquoegrave un problema Adesso ve lo enuncio in modo spiccio e cioegrave che in qualunque modo si dica dellrsquoessere questo essere egrave qualche cosa non egrave niente e allora essendo qualche cosa egrave un ente e questo gli egrave seccato moltissimo La questione egrave che se lo pongo come qualche cosa cioegrave lo entifico mi cade la differenza ontologica cioegrave lrsquoessere diventa un ente Lui tenta di risolvere la cosa negli anni successivi anche se non scriveragrave mai la seconda parte ponendo lrsquoessere non come ente ma come accadimento come lrsquoaccadere (Ereignis) Non ponendolo piugrave come un ente come un qualche cosa che egrave individuato ma come un accadere un evento Ovviamente anche questa soluzione comporta dei problemi perogravehellip Infatti tutto il suo lavoro dopo il 1927 egrave volto in questa direzione cioegrave trovare una via per potere parlare dellrsquoessere senza entificarlo Ecco allora i vari rimedi barrando lrsquoessere scrivendo Seyn anzicheacute Sein per dire che egrave lrsquoessere ma non egrave lrsquoessere che perograve non risolve la questione Cerca di risolverla in questi modi ma alla fine si accorge che non abbiamo le parole per dire lrsquoessere cosigrave come lo intende lui percheacute tutte le parole che abbiamo a disposizione sono comunque le parole che vengono dalla metafisica cioegrave sono parole storiche ci vengono da Platone da Aristotele e anche prima di loro Quindi non potendo non usare queste parole cioegrave le parole della metafisica ci troviamo a dire dellrsquoessere ancora usando delle parole metafisiche LrsquoIntroduzione a pag 13 egrave divisa in due capitoli Nel primo capitolo Necessitagrave struttura e primato del problema dellrsquoessere Qui crsquoegrave giagrave in nuce ciograve di cui si tratteragrave cioegrave del primato del problema dellrsquoessere Primo paragrafo Necessitagrave di una ripetizione esplicita del problema dellrsquoessere Qui egrave tutto ciograve di cui parleragrave il libro cioegrave la prioritagrave del porre lrsquoessere come problema il

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problematizzarlo Bencheacute la rinascita della ldquometafisicardquo sia un vanto del mostro tempo il problema dellrsquoessere egrave oggi caduto nella dimenticanza Piugrave avanti parleragrave di deiezione dellrsquoessere Si crede infatti di potersi sottrarre alle fatiche di una rinnovata γιγαυτομχία περί τήϛ ούσίαϛ Cioegrave uno scontro tra Titani intorno alla sostanza Eppure non si tratta di un problema qualsiasi Esso non ha dato tregua al pensiero di Platone e di Aristotele anche se ha senzrsquoaltro taciuto dopo di loro come problema tematico di una vera ricerca Sono stati gli ultimi dice che si sono approcciati alla questione Quanto essi acquisirono si egrave mantenuto fino alla Logica di Hegel attraverso una serie di modifiche e di ritocchi Che egrave un bel modo per dire che dopo Platone e Aristotele non egrave stato detto niente Nessuno se ne occupa piugrave Ciograve che quellrsquoestremo sforzo del pensiero riuscigrave allora a strappare ai fenomenihellip percheacute egrave di questo che si tratta del fenomeno ciograve che appare quando parlo dellrsquoente parlo di ciograve che appare del fenomeno Non solo ma sul terreno degli spunti greci per giungere allrsquointerpretazione dellrsquoessere si egrave costituito un dogma che oltre a dichiarare superfluo il problema del senso dellrsquoessere ne legittima la omissione Si dice il concetto di ldquoessererdquo egrave il piugrave generale e vuoto di tutti e resiste perciograve a qualsiasi tentativo di definirlo Che in parte egrave anche vero Se egrave il concetto piugrave generale e vuoto di tutti come definirlo Drsquoaltra parte in quanto generalissimo e come tale indefinibile non ha neppure bisogno di essere definito Il concetto di essere egrave diventato per Heidegger come quelle supposizioni che si danno come giagrave acquisite nel discorso scientifico cioegrave si presuppone che quella cosa sia quella cosa che si pensa che sia anche se in questo caso non si sa bene che cosa sia semplicemente egrave ligrave Tutti lo impiegano continuamente e anche giagrave comprendono che cosa si intende con esso Percheacute egrave questa la questione bizzarra nessuno sa che cosa sia nel senso che non egrave definibile tutti quanti lo hanno detto che egrave generale e vuoto e non egrave definibile ciograve nondimeno tutti in qualche modo sanno non che cosrsquoegrave ma come si utilizza per cui devono averne unrsquoidea da qualche parte Che egrave quella cosa che interverragrave poi come pre-comprensione dellrsquoessere nel senso che egrave giagrave da sempre compreso percheacute giagrave da sempre utilizzato In tal modo ciograve che per il suo nascondimento sospinse e mantenne nellrsquoinquietudine il filosofare degli antichi egrave divenuto chiaro e ovvio a tal punto che colui che si ostina a farlo oggetto di ricerca egrave accusato di errore metodologico Non si puograve costruire un metodo a partire da qualcosa che non egrave definibile Poco dopo a pag 14 dice 1) Lrsquoldquoessererdquo egrave il concetto ldquopiugrave generale di tuttirdquo Illud quod primo cadit sub apprehensione est ens cuius intellectus includitur in omnibus quaecumque quis apprehendit ldquoUna comprensione dellrsquoessere egrave giagrave implicita in tutto ciograve che uno coglie dellrsquoenterdquo Ma la ldquogeneralitagraverdquo dellrsquoldquoessererdquo non egrave quella del genere Lrsquoessere non delimita la regione suprema dellrsquoente per il fatto che questo si articola concettualmente secondo generi e specie οϋτε τό όυ γευοϛ Cioegrave lrsquoessere non egrave il genere che comprende tutti i vari enti di questo mondo egrave qualche altra cosa percheacute sennograve sarebbe un ente anche lui un ente piugrave grande ma pur sempre un ente Lrsquoldquoessererdquo secondo la denominazione dellrsquoontologia medioevale egrave un trascendens Cioegrave egrave qualche cosa che non egrave immanente non egrave qui adesso Giagrave Aristotele aveva riconosciuto lrsquounitagrave di questo ldquogeneralerdquo trascendentale contrapposta alla molteplicitagrave reale dei sommi concetti di genere come lrsquounitagrave dellrsquoanalogia Nonostante la sua dipendenza dalla impostazione ontologica di Platone Aristotele con questa scoperta ha posto il problema dellrsquoessere su una base fondamentalmente nuova Lrsquoessere non egrave lrsquoente che contiene tutti gli enti egrave unrsquoaltra cosa Lrsquoontologia medioevale specialmente nelle correnti tomistiche e scotistiche ha discusso ampiamente tale problema senza tuttavia giungere a una chiarificazione di fondo E quando Hegel infine definisce lrsquoldquoessererdquo come lrsquoldquoimmediato indeterminatordquo e pone questa definizione a fondamento di tutte le sue successive elaborazioni categoriali non si discosta dalla visuale dellrsquoontologia antica con la differenza che egli pone in disparte il problema aristotelico dellrsquounitagrave dellrsquoessere rispetto alla molteplicitagrave delle ldquocategorierdquo reali Hegel ha posto la questione dellrsquoessere in un modo un porsquo particolare e sicuramente nuovo per lrsquoepoca Adesso bisognerebbe spendere qualche parola su Hegel giusto per fare intendere Potete pensarla cosigrave molto rapidamente Nel pensiero tradizionale e metafisico e nella logica si egrave sempre posto il problema vero-falso una proposizione puograve essere vera o falsa Quello che egrave falso lo leviamo di mezzo e teniamo quello che egrave vero Hegel

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giunge a intendere che anche il falso egrave importante anche lui ha concorso alla costruzione del vero Quindi si tratta di un percorso che passa anche attraverso il falso in qualche modo Hegel nobilita il falso che invece era sempre stato considerato qualcosa da eliminare No dice Hegel non egrave da eliminare percheacute egrave anche attraverso questo che siamo diventati quello che siamo Lui fa il famoso esempio del boccio del fiore e del frutto Crsquoegrave prima il boccio che poi si trasforma in fiore ma non egrave che a questo punto il boccio lo buttiamo via Il boccio non egrave il fiore quindi sarebbe il falso rispetto al fiore ma egrave stato la condizione percheacute avvenisse il fiore La stessa cosa avviene per il fiore rispetto al frutto Crsquoegrave un percorso in cui ciograve che viene storicamente indicato come falso o come il non piugrave importante come molti pensavano che ciograve che gli antichi avevano detto era falso percheacute ciograve che importava era ciograve che si stava dicendo adesso questo egrave vero tutto ciograve che hanno detto loro egrave falso Per Hegel non egrave cosigrave si tratta di un percorso che giunge alla possibilitagrave a un certo punto del percorso di sintesi generale Questa sintesi generale non egrave altro che il verificare come le cose si sono svolte ma dopo solo dopo quando abbiamo il frutto possiamo considerare anche il fiore e il boccio e quale egrave stata la loro funzione la loro importanza soltanto dopo in quella che lui chiama sintesi Ora anche la conoscenza avviene allo stesso modo Si tratta di un percorso attraverso il quale il sapere si produce attraverso come direbbe lui uno stare a vedere dopo cioegrave noi adesso sappiamo che cosa ha portato alla Rivoluzione russa a quella francese ecc mentre erano ligrave loro non sapevano noi oggi lo sappiamo lo sappiamo dopo percheacute abbiamo di fronte a noi tutto il percorso Ora se il sapere si volge in questo modo egrave chiaro che soltanto alla fine saragrave possibile un sapere il famoso Sapere Assoluto soltanto alla fine di questo percorso quando tutto il percorso dellrsquoumanitagrave saragrave concluso allora saragrave possibile il sapere Egrave chiaro che questo Sapere Assoluto in qualche modo lo attribuisce a Dio egrave lui che ha chiaro tutto quanto il percorso ma anche gli umani in teoria potrebbero sapere un Sapere Assoluto che giunge alla fine Qua crsquoegrave lrsquoobiezione che fa Heidegger E quando Hegel infine definisce lrsquoldquoessererdquo come lrsquoldquoimmediato indeterminatordquo immediato percheacute egrave ciograve che si dagrave adesso un sapere questo sapere che ho di tutto ciograve che egrave trascorso egrave immediato lo so adesso ma rimane comunque indeterminato nel senso che tutto ciograve che egrave accaduto e che sta accadendo verrograve a saperne dopo del suo percheacute della sua logica del suo motivo Quindi in questo momento egrave ancora indeterminato ciograve che stiamo facendo qui oggi egrave indeterminato nel senso che non sappiamo ancora tutto ciograve che si sta svolgendo tutto ciograve che accadragrave e che saragrave determinato fra mille anni Diciamo che alla fine si sapragrave tutto si sapragrave tutto ciograve che egrave accaduto e percheacute egrave accaduto cosigrave come oggi possiamo dire della Rivoluzione russa di quella francese o della storia romana sappiamo cosa egrave accaduto e percheacute egrave accaduto chi la stava facendo in quel momento la storia non lo poteva sapere Questa egrave la questione del sapere dellrsquoessere in Hegel detta in tre parole giusto per dare unrsquoidea Ricordate i tre momenti di Hegel tesi antitesi e sintesi sono come il boccio il fiore e il frutto Si afferma qualcosa ma affermando qualcosa se ne negano altre ma queste non devono essere eliminate percheacute fanno parte di un percorso storico intellettuale del percorso degli umani il quale arriva alla sintesi ma questa sintesi di volta in volta egrave indeterminata fincheacute non si arriva alla sintesi finale in cui tutto egrave saputo Questo sarebbe appunto il Sapere Assoluto di Hegel Poi Heidegger dice 2) Il concetto di ldquoessererdquo egrave indefinibile Prima parlava dellrsquoessere come del concetto piugrave generale adesso dice che egrave indefinibile Questo carattere fu dedotto dalla sua estrema generalitagrave (pagg 14-15) Qui cita Pascal Non si puograve cominciare a definire lrsquoessere senza cadere in questa assurditagrave e cioegrave che non si puograve definire una parola senza cominciare con lrsquoegrave vale a dire che si esprime ciograve che si sottintende Voglio sapere che cosrsquoegrave lrsquoessere ma dico lrsquoessere egrave quindi giagrave uso lrsquoegrave Quindi per definire lrsquoessere occorrerebbe dire egrave e cosigrave impiegare la parola definita nella sua definizione (nota pag 15) Segue poi il capitolo 3) Lrsquoldquoessererdquo egrave un concetto ovvio In ogni conoscere in ogni asserzione in ogni comportamento che ci pone in rapporto con lrsquoente in ogni comportamento che ci pone in rapporto con noi stessi si fa uso dellrsquoldquoessererdquo e lrsquoespressione egrave ldquosenzrsquoaltrordquo comprensibile Tutti comprendono che cosa significhi ldquoIl cielo egrave azzurrordquo ldquoSono contentordquo e cosigrave via Essa rende manifesto che in ogni comportamento e in ogni

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modo di essere che ci ponga in relazione con lrsquoente in quanto ente si nasconde un enigma Il fatto che giagrave sempre viviamo in una comprensione dellrsquoessere e che nel contempo il senso dellrsquoessere continua a restare avvolto nellrsquooscuritagrave attesta la necessitagrave fondamentale di una ripetizione del senso dellrsquoldquoessererdquo Sta dicendo che siamo ancora rimasti a prima di Platone e di Aristotele percheacute come dicevo allrsquoinizio viviamo in questa comprensione Se io dico ldquosono contentordquo io capisco questo ldquosonordquo nonostante il concetto di essere rimanga totalmente oscuro E quindi crsquoegrave una sorta di pre-comprensione devo giagrave sapere di che cosa sto parlando quando dico ldquosono contentordquo Ora questa pre-comprensione ve lo anticipo non egrave altro che la storicitagrave Noi tutti viviamo dice Heidegger allrsquointerno di un orizzonte storico che egrave quellrsquoorizzonte che mi consente di avere giagrave a disposizione degli elementi percheacute io vengo da una tradizione quando io nasco mi insegnano a parlare sigrave certo ma a parlare come Mica come parlava Dante o come parlava Cicerone mi insegnano a parlare come si parla oggi Oggi si parla in modo diverso da come si parlava quando io ero bambino mia mamma dava del voi a sua nonna cosa che credo oggi non esista piugrave da nessuna parte Quindi io nasco allrsquointerno di un orizzonte per usare i termini di Heidegger che comporta giagrave una pre-comprensione ed egrave giagrave determinato storicamente Cioegrave io nasco allrsquointerno di un sistema di relazioni di concatenazioni di significati che mi preesiste che io apprendo ma apprendo queste cose in quel momento quelle cose cioegrave che significano che valgono che funzionano in quel momento cioegrave io nasco giagrave storicizzato appunto percheacute ciograve che mi si insegna non egrave ciograve che insegnavano ai tempi di Cicerone Su questo Heidegger insiste molto sulla questione del tempo della storicitagrave che per lui egrave fondamentale percheacute tutto si svolge allrsquointerno di questa storicitagrave Egrave la storicitagrave che rende ciascuna cosa quella che egrave in quel momento la storicitagrave vale a dire quellrsquoorizzonte che mi si apre che mi offre una comprensione delle cose in base a ciograve che io sono in questo momento in base al mio progetto in questo momento Se io posso progettare adesso un qualche cosa egrave differente da ciograve che potevo progettare ventrsquoanni fa percheacute so altre cose percheacute conosco altre cose penso in modo diverso Questo orizzonte in cui ciascuno nasce e in cui si trova necessariamente non puograve evitarlo possiamo dirlo con una parola sola egrave il linguaggio Ciascuno nasce allrsquointerno del linguaggio ma anche del modo con cui questo linguaggio esiste in quel momento storico Le relazioni le connessioni che in un certo momento storico sono determinanti e fanno sigrave che una certa persona costruisca una certa teoria non sono le stesse di cento anni prima dove altre condizioni altre relazioni altre connessioni tra le cose imponevano o avrebbero imposto la costruzione di una teoria differente Quindi la questione della storicitagrave egrave cosigrave importante per Heidegger percheacute egrave ciograve che mostra come ciascuno si trovi preso nel suo progetto ma questo progetto esiste allrsquointerno di una storicitagrave che fa essere quel progetto quello che egrave Storicitagrave come dicevo prima egrave il fatto di trovarsi a progettare in questo momento e quindi siccome qualunque cosa cioegrave lrsquoente trae la sua enticitagrave il suo essere dal progetto in cui egrave inserito e questo progetto egrave quello che egrave solo storicamente percheacute fuori dalla sua storicitagrave non ci potrebbe essere nessun progetto percheacute sarebbe come far muovere un progetto da nulla Il progetto muove da qualcosa dalle mie intenzioni da cose che voglio fare che non voglio fare da una miriade di cose che attengono alla mia storicitagrave cioegrave alla storicitagrave del progetto in quel momento Quindi la questione della storicitagrave egrave per Heidegger ciograve che rende possibile lo stesso progetto il progetto egrave possibile percheacute egrave un progetto storico se egrave un progetto egrave percheacute egrave storico cioegrave egrave storico percheacute nascendo in questo momento egrave vincolato ciograve che sta accadendo in quel momento da quella infinitagrave di relazioni di connessioni con infinite cose Tutto questo rappresenta la storicitagrave che fa essere il mio progetto un progetto senza tutte queste cose non ho nessun progetto percheacute non posso desiderare niente non posso congetturare niente non posso volere niente per volere un qualcosa occorre che ci sia un qualche cosa alle spalle diciamola cosigrave che mi dice ldquoadesso voglio fare quella cosa ligraverdquo Siamo a pag 16 al sect 2 La struttura formale del problema dellrsquoessere Questo problema dice Heidegger dobbiamo porcelo di nuovo visto che in tutti questi secoli nessuno se lrsquoegrave piugrave posto e

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quindi non sappiamo mai di che cosa stiamo parlando percheacute se non sappiamo che cosa diciamo quando diciamo ldquoegrave questordquo ldquoegrave quellordquo non sappiamo niente viviamo di chiacchiera direbbe Heidegger Il problema del senso dellrsquoessere deve essere posto Se esso sia un problema fondamentale o il problema fondamentale egrave una questione che richiede di essere chiarita in modo adeguato O lo poniamo come un problema fondamentale oppure ldquoilrdquo problema fondamentale cioegrave lrsquounico problema fondamentale Ogni posizione di problema egrave un cercare Nel nostro caso ciograve che egrave cercato egrave lrsquoessere Piugrave avanti a pag 17 dice Non sappiamo che cosa significa ldquoessererdquo Ma per il solo fatto di chiedere ldquoChe cosa egrave ldquoessererdquo ci manteniamo in una comprensione dellrsquoldquoegraverdquo anche se non siamo in grado di stabilire concettualmente il significato di questo ldquoegraverdquo Chiedendomi che cosrsquoegrave lrsquoessere sto giagrave usando questo ldquoegraverdquo pur non sapendo ancora che cosrsquoegrave mi trovo quindi in una posizione veramente difficile E nemmeno conosciamo lrsquoorizzonte entro cui cogliere e fissare il senso dellrsquoessere Questa comprensione media e vaga dellrsquoessere egrave un fatto Comprensione media e vaga egrave la comprensione di tutti sono stanco sono contento tutti capiscono che cosa vuol dire senza assolutamente sapere che cosa voglia dire ldquoessererdquo Piugrave avanti stessa pagina hellip il cercato egrave lrsquoessere ciograve che determina lrsquoente in quanto ente ciograve rispetto a cui lrsquoente comunque sia discusso egrave giagrave sempre compreso Cioegrave io so che mi riferisco a un ente percheacute so giagrave che quello egrave un ente Lo so percheacute dice Heidegger crsquoegrave una pre-comprensione dellrsquoessere che mi dice che quello egrave un ente anche se ancora non so che cosa sto dicendo con ldquoegraverdquo A pag 18 In quanto cercato lrsquoessere richiede pertanto un suo particolare modo di esibizione distinto in linea essenziale dallo scoprimento dellrsquoente Se ci chiediamo cosrsquoegrave lrsquoessere deve pur mostrare la sua presenza la sua esistenza se lo stiamo cercando Di conseguenza anche il ricercato il senso dellrsquoessere richiederagrave un apparato concettuale suo proprio che di nuovo si contrapporragrave in linea essenziale ai concetti in cui lrsquoente ottiene la determinazione del proprio significato Se cerco lrsquoessere lrsquoapparato concettuale che dovrograve utilizzare non saragrave propriamente lo stesso che utilizzo rispetto allrsquoente Se lrsquoessere costituisce il cercato e se essere significa essere dellrsquoente ne viene che nel problema dellrsquoessere lrsquointerrogato egrave lrsquoente stesso Io interrogo lrsquoente certo ma per sapere qual egrave lrsquoessere dellrsquoente perograve devo partire dallrsquoente non posso partire dallrsquoessere Lrsquoente per cosigrave dire saragrave inquisito a proposito del proprio essere Ma percheacute lrsquoente mostri senza falsificazione i caratteri del proprio essere bisogneragrave che prima da parte sua risulti accessibile cosigrave comrsquoegrave in se stesso Qui crsquoegrave la derivazione di Heidegger da Husserl la fenomenologia il fenomeno ciograve che si mostra Il motto di Husserl alle cose stesse cioegrave cercare nelle cose stesse ciograve di cui si tratta non andare a cercare ciograve che queste cose possono o non possono fare come le vediamo a seconda dei vari umori ecc ma andare alle cose stesse Porre la questione in questi termini comporta dei problemi ma questo egrave un altro discorso Dice che lrsquoessere si trova nel che egrave nellrsquoesser cosigrave nella realtagrave nella semplice presenza nella sussistenza nella validitagrave nellrsquoesserci nel crsquoegrave Egrave ligrave che crsquoegrave lrsquoessere In quale ente si dovragrave cogliere il senso dellrsquoessere Da quale ente prenderagrave le mosse lrsquoapertura dellrsquoessere Il punto di partenza egrave indifferente o un determinato ente possiede un primato per quanto concerne lrsquoelaborazione del problema dellrsquoessere A questa domanda dovreste giagrave saper rispondere Qual egrave lrsquoente privilegiato che puograve chiedersi che cosrsquoegrave lrsquoessere Egrave lrsquouomo ovviamente Lrsquouomo egrave quellrsquoente per cui possiamo parlare di esserci egrave lui che egrave egrave lui che egrave preso nel progetto egrave lui che si trova a interrogarsi sullrsquoessere dellrsquoente A pag 19 dice Elaborazione del problema dellrsquoessere significa dunque rendere trasparente un ente (il cercante) nel suo essere La posizione di questo problema in quanto modo di essere di un ente egrave essa stessa determinata in linea essenziale da ciograve a proposito di cui in esso si cerca dallrsquoessere Anche il cercare una posizione aver a che fare con raziocinio con questo problema egrave come se anche questo partisse da una sorta di pre-comprensione come diremmo ancora egrave giagrave allrsquointerno del linguaggio altrimenti non potrei chiedermi niente Posso pre-comprendere percheacute sono nel linguaggio La posizione esplicita e trasparente del problema del senso dellrsquoessere richiede una adeguata esposizione preliminare di un ente (lrsquoEsserci) nei riguardi del suo essere Il che comporta una sorta di circolo vizioso per conoscere lrsquoessere devo conoscere lrsquoente ma per conoscere lrsquoente devono conoscere lrsquoessere

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Nel sect 3 ci parla de Il primato ontologico del problema dellrsquoessere A pag 21 dice Finora abbiamo motivato la necessitagrave della ripetizione del problema in parte con la dignitagrave della sua origine ma principalmente con la mancanza di una risposta determinata e perfino con lrsquoassenza di una impostazione soddisfacente del problema stesso Non solo egrave un problema degno di essere posto ma nessuno se ne egrave mai occupato Ma si puograve chiedere a che mai possa servire una questione come questa Resta semplicemente o egrave in generale soltanto lrsquooccasione per una speculazione nebulosa introno alle piugrave generali generalitagrave o egrave ad un tempo il piugrave fondamentale e il piugrave concreto dei problemi Egrave ovvio qual egrave la risposta di Heidegger Lrsquoessere egrave sempre lrsquoessere di un ente Come dire che non crsquoegrave nessun essere se non crsquoegrave lrsquoente Ecco percheacute prima diceva che occorre partire dallrsquoente percheacute egrave lrsquoente che ha lrsquoessere La totalitagrave degli enti secondo i suoi diversi domini puograve divenire il campo in cui scoprire e delimitare particolari ambiti di cose i quali (ad esempio la storia la natura lo spazio la vita llsquoEsserci il linguaggio ecc) possono essere tematizzati come oggetti delle corrispondenti ricerche scientifiche Poi fa tutta una serie di discorsi intorno al fatto che le scienze non si occupano dellrsquoessere puntano soltanto alla loro funzionalitagrave In definitiva la scienza non pensa non pensa filosoficamente ma per lui questo significa non pensare affatto cioegrave non porsi il problema autenticamente non interrogare il problema dellrsquoessere A pag 23 Il problema dellrsquoessere mira perciograve alla condizione a priori della possibilitagrave non solo delle scienze che studiano lrsquoente che egrave tale in questo o quel modo e che si muovono quindi giagrave sempre in una comprensione dellrsquoessere ma anche delle ontologie stesse che precedono le scienze ontiche e le fondano Non soltanto tutte le scienze muovono da questa idea che comunque le cose siano quindi da una pre-comprensione media direbbe lui media cioegrave stupida ma anche tutte le ontologie su cui si fondano le scienze Oggi per esempio va di moda la filosofia analitica che ha anchrsquoessa un fondamento metafisico cioegrave muove dallrsquoidea che le cose siano quelle che sono quelle che io dico che sono cosigrave per virtugrave propria Ogni ontologia per quanto disponga di un sistema di categorie ricco e ben connesso rimane in fondo cieca e falsante rispetto al suo intento piugrave proprio se prima non ha sufficientemente chiarito il senso dellrsquoessere e se non ha concepito questa chiarificazione come il suo compito fondamentale Percheacute dice questo Tenendo conto di ciograve che dicevo prima potete porre la cosa in questo modo Lui ha dato come titolo Essere e tempo Sein und Zeit perograve potremmo scrivere la e con lrsquoaccento come copula Essere egrave tempo Cosa vuol dire che lrsquoessere egrave tempo Che lrsquoessere egrave la storicitagrave egrave quellrsquoorizzonte entro il quale io esisto io sono nato io penso le cose che penso cioegrave tutto ciograve che mi ha fatto diventare quello che sono e che continua a consentirmi di essere quello che sono Lrsquoessere egrave la temporalitagrave egrave la storicitagrave di me che sto parlando il mio essere egrave la mia storicitagrave egrave il mio trovarmi continuamente incessantemente e inesorabilmente preso entro tutto ciograve che mi consente adesso di essere qui a dire le cose che dico Se non ci fosse stato il mio passato tutte queste cose non le direi Se non ci fosse la storicitagrave se non ci fosse il tempo cioegrave il mio essere storico io sarei niente sarei senza passato senza storia sarei un vegetale Anzi non potrei nemmeno dire di essere un vegetale Siamo a pag 24 al sect 4 Il primato ontico del problema dellrsquoessere Egrave quello che ha detto prima per occuparmi dellrsquoessere devo occuparmi dellrsquoente cioegrave non posso occuparmi dellrsquoessere della storicitagrave senza che ci sia lrsquoente Io sono quellrsquoente privilegiato lrsquoesserci che si interroga sullrsquoente Egrave per questo che dice che si parte dallrsquoente percheacute io sono quellrsquoente da cui parto per chiedermi che cosrsquoegrave llsquoessere La scienza puograve essere definita in generale come lrsquoinsieme di una interconnessione fondata di proposizioni vere Egrave una definizione di scienza fra le tante neanche delle peggiori Questa definizione non egrave neacute completa neacute tale da investire la scienza nel suo senso In quanto comportamenti dellrsquouomo le scienze hanno il modo di essere di questo ente (lrsquouomo) Le scienze sono fatte dallrsquouomo quindi avranno il modo di comportarsi dellrsquouomo Egrave la stessa cosa che diciamo talvolta che ciascuno egrave fatto di linguaggio e si muove si comporta quindi come egrave fatto il linguaggio non puograve fare altrimenti Esso egrave da noi designato con il termine Esserci Che cosa intende Heidegger con Esserci Lrsquouomo lrsquouomo in quanto storicamente determinato La ricerca scientifica non egrave neacute lrsquounico neacute il piugrave immediato dei modi possibili di essere di questo ente LrsquoEsserci egrave inoltre distinto dagli

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altri enti Egrave opportuno chiarire provvisoriamente questa distinzione A tal fine la discussione dovragrave anticipare le analisi che seguiranno e che sole forniranno lrsquoautentica dimostrazione LrsquoEsserci non egrave soltanto un ente che si presenta fra altri enti Onticamentehellip quando Heidegger parla di onticamente si riferisce allrsquoente Onticamente esso egrave caratterizzato piuttosto dal fatto che per questo ente nel suo essere ne va di questo essere stesso Per via del fatto che lrsquouomo egrave quellrsquoente particolare che si chiede che cosrsquoegrave lrsquoessere esiste lrsquoessere quindi ne va dellrsquoessere stesso Se non esistesse lrsquouomo saremmo nelle mani della scolopendra Esisterebbe lrsquoessere nel caso specifico Per Heidegger probabilmente no Quindi egrave percheacute crsquoegrave lrsquouomo lrsquoEsserci che si domanda che cosrsquoegrave lrsquoessere che esiste lrsquoessere Ma egrave un esistere particolare percheacute dice La costituzione drsquoessere dellrsquoEsserci implica allora che lrsquoEsserci nel suo essere abbia una relazione drsquoessere col proprio essere Non egrave che crsquoegrave lrsquouomo da una parte e lrsquoessere dallrsquoaltra crsquoegrave lrsquouomo che si interroga sullrsquoessere domanda che cosrsquoegrave lrsquoessere e domandandosi che egrave lrsquoessere lo fa esistere tout court La mia storicitagrave esiste - lrsquoessere egrave questo egrave la storicitagrave egrave il tempo - esiste percheacute io posso domandarmi delle cose percheacute posso parlare posso fare cose avere progetti e quindi fra tutte queste cose posso domandarmi che cosrsquoegrave lrsquoessere Se non ci fossi io a domandarmelo esisterebbe lrsquoessere E qui torniamo alla questione acuta di Heidegger senza lrsquoente non crsquoegrave lrsquoessere ma non un ente qualunque Quindi lrsquoessere egrave prodotto dallrsquoente Sigrave anche se Heidegger non sarebbe del tutto drsquoaccordo perograve sicuramente egrave drsquoaccordo sul fatto lo dice che senza lrsquoente cioegrave senza di me non crsquoegrave lrsquoessere Il che di nuovo significa lrsquoEsserci in qualche modo e piugrave o meno esplicitamente si comprende nel suo essere LrsquoEsserci cioegrave lrsquouomo si comprende nel suo essere Come fa a comprendersi come fa a sapere che egrave un uomo come faccio a sapere di essere Luciano Faioni di essere qui con voi Grazie a tutto ciograve che ho acquisito alla mia storicitagrave al mio essere storico Egrave proprio di questo ente che col suo essere e mediante il suo essere questo essere egrave aperto ad esso Egrave proprio percheacute lrsquoEsserci egrave questo ente privilegiato che consente allrsquoessere di aprirsi a se stesso cioegrave di mostrarsi come essere Il che conforta ciograve che dicevamo prima e cioegrave che senza di me lrsquoessere non crsquoegrave quindi egrave una produzione di quellrsquoente che io sono in quanto Esserci come quellrsquoente privilegiato che puograve domandarsi che cosrsquoegrave lrsquoessere La peculiaritagrave ontica dellrsquoEsserci sta nel suo esser ontologico Cioegrave la peculiaritagrave dellrsquoEsserci in quanto ente sta nel suo essere ontologico cioegrave sta nel fatto che io sono quello che sono grazie allrsquoessere di cui sono fatto ma il mio essere egrave la mia storicitagrave Quindi crsquoegrave una coesistenza continua non crsquoegrave lrsquoente senza lrsquoessere e non crsquoegrave lrsquoessere senza lrsquoente Poco dopo a pag 25 LrsquoEsserci comprende sempre se stesso in base alla sua esistenza cioegrave in base a una possibilitagrave che ha di essere o non essere se stesso Queste possibilitagrave lrsquoEsserci o le ha scelte da seacute o egrave incappato in esse o egrave cresciuto giagrave da sempre in esse Il problema dellrsquoesistenza in ogni caso non puograve essere posto in chiaro che nellrsquoesistere stesso Qui sta il pragmatismo per dirla cosigrave anche se Heidegger non egrave passato alla storia come pragmatista e cioegrave posso intendere mettere in chiaro la questione dellrsquoesistenza soltanto nellrsquoesistere stesso Lrsquoesistente per Heidegger non egrave qualunque cosa questo aggeggio qui crsquoegrave ma non esiste lrsquoesistente egrave sempre quel particolare ente che lrsquoEsserci lrsquouomo Il problema dellrsquoesistenza egrave un ldquoaffarerdquo ontico dellrsquoEsserci Sta dicendo semplicemente che il problema dellrsquoesistenza riguarda lrsquoente che si interroga sullrsquoessere Il problema intorno ad essa (la struttura ontologica dellrsquoesistenza) mira invece a esplicare ciograve che costituisce lrsquoesistenza Dobbiamo chiederci che cosa costituisce questa esistenza Quindi non una filosofia dellrsquoesistenza ma una domanda intorno allrsquoesistenza che egrave diverso Allrsquoinsieme di queste strutture diamo il nome di esistenzialitagrave Tutte queste strutture che ci consentono di interrogarci intorno allrsquoesistenza 8 marzo 2017 Sabato alla conferenza ho fatto un brevissimo accenno a una questione che merita di essere articolata di piugrave Ho detto che ciograve di cui si tratta a questo punto non egrave piugrave una riflessione teorica le teorie egrave come se fossero diventate giochi per bambini Una teoria che cosa fa Dice o vorrebbe

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dire come stanno le cose descrive uno stato di cose o sancisce a seconda dellrsquoidea del suo autore sancisce uno stato di cose ma se non possiamo tenere conto che egrave impossibile descrivere uno stato di cose percheacute queste cose sono costruite dalla descrizione stessa Questo egrave uno dei messaggi che Heidegger ci ha proposto soprattutto quando parla della scienza e ne parleragrave ancora percheacute il discorso egrave tuttrsquoaltro che chiuso Dicevo che se queste cose non stanno in nessun modo allora ciograve che sto descrivendo egrave una fantasia egrave un gioco linguistico Quindi se vogliamo proprio dirla tutta a questo punto tenendo conto di queste cose una teoria a che cosa serve A niente assolutamente a niente Egrave un divertimento sigrave indubbiamente un divertimento intellettuale anche estetico cosigrave come un racconto come unrsquoopera lirica quello che si vuole Il che significa che lrsquoapproccio alla teoria o alle teorie a questo punto egrave totalmente differente Infatti dicevo che non si tratta piugrave di un approccio teorico che non ha piugrave nessun interesse se non un piacere estetico ma un approccio teoretico se con teoretico si intende una riflessione una considerazione intorno alle condizioni di affermabilitagrave degli asserti teorici cioegrave a quali condizioni posso affermare ciograve che sto affermando quindi detta in termini piugrave spicci che cosa sto facendo mentre sto affermando queste cose cosa che prevede una conoscenza del funzionamento del linguaggio altrimenti questa operazione risulta ardua o si ferma subito Quindi la questione interessante egrave che a questo punto perde ogni interesse lrsquoidea di costruire una teoria non ha piugrave nessun senso neacute ha alcun senso prendere una teoria e utilizzarla come accade sempre Uno prende una teoria gli piace e la fa sua A questo punto ogni cosa viene interpretata in base a quella teoria che se ci pensate bene egrave quello che dice Heidegger quando parla dellrsquoesserci Se lo si intende in modo interessante lrsquoesserci egrave questo io con tutte le cose che so mi rapporto a tutto ciograve che mi circonda o a ciograve che penso che egrave lo stesso quindi agli enti in generale attraverso ciograve che io sono in questo momento e ciograve che io sono in questo momento egrave tutto ciograve che mi ha portato a essere ciograve che sono in questo momento Quindi le cose che mi invento rispetto a una teoria gli asserti teorici sono il prodotto di ciograve che io sono in questo momento cioegrave io penso che le cose siano quelle ma in base a ciograve che io sono in questo momento Le cose non sono neacute quelle neacute altre non sono fincheacute io non dico che cosa sono il problema egrave che io dico che cosa sono e non posso non farlo non posso non dire che cosa sono per me Heidegger sta dicendo questo in definitiva e che dovrebbe portare al modo di approccio alle cose piugrave autentico Lrsquoautenticitagrave e ciograve che contrappone alla chiacchiera alla deiezione la dimenticanza dellrsquoessere cioegrave dimenticando lrsquoessere dimentico che queste cose sono quelle che sono in questo momento percheacute io sono quello che sono in questo momento e sono quello che sono per via di tutto ciograve che mi ha portato a esserlo Anche interrogare una teoria che interesse puograve avere Per sapere se egrave interessante se egrave vera se egrave corretta per vedere se egrave incoerente autocontraddittoria Certo lo posso fare ma dopo che lrsquoho fatto che ne ho Percheacute imparare una teoria a che scopo Cosa se ne ha dallrsquoapprendimento di una teoria Prendiamo per esempio quella di Lacan o quella di Verdiglione o quella di Freud Il problema delle teorie in generale egrave che in realtagrave e qui mi trovo abbastanza vicino a Heidegger un porsquo come per la scienza queste teorie non pensano Prendete qualunque teoria i concetti fondamentali su cui si fonda esattamente cosigrave come per la scienza sono assunti supposti potremmo dire pre-supposti questa cosa deve essere cosigrave egrave cosigrave quindi questa cosa egrave cosigrave allora su questo poi costruisco tutto quello che mi pare Ciograve che non pensa sono proprio queste supposizioni che sono indispensabili per costruire tutto ciograve che costruisce Questo egrave lrsquoaspetto interessante di Heidegger ma non solo di Heidegger anche altri pensatori hanno avuto delle intuizioni come Hegel Spinoza e altri in campo psicoanalitico no Lrsquoapporto psicoanalitico egrave stato fondamentale percheacute ha messo in evidenza il trovarsi di ciascuno preso nelle fantasie che egrave un modo anche abbastanza rozzo di porre la questione nel senso che sigrave certo ciascuno egrave preso da fantasie perograve la questione andava portata molto oltre Egrave vero che Freud ha aperto una via perograve occorreva e occorre proseguirla in altri termini non cosigrave cioegrave non presupponendo tutte quelle supposizioni che sono necessarie per costruire la teoria che ha costruita Quindi sono propenso a dire che anche la psicoanalisi cosigrave

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come la scienza non pensa cioegrave non si mette in gioco non si mette in discussione Drsquoaltra parte il lavoro che abbiamo fatto egrave stato mettere in discussione in gioco i fondamenti del nostro stesso sapere Quando io affermo qualche cosa ndash ecco la questione teoretica ndash quali sono le condizioni che mi consentono di affermare quello che sto affermando qualunque cosa sia Egrave questo che ci ha condotti poi passo dopo passo al punto in cui siamo giunti e cioegrave a considerare che affermo qualche cosa unicamente per una mia decisione percheacute non posso non farlo se voglio parlare e non posso non parlare ma io ldquodecidordquo che questa cosa egrave cosigrave ma soltanto allrsquointerno del gioco che sto facendo decido che egrave cosigrave e quindi egrave cosigrave solo per potere continuare La psicoanalisi poi quando vuole porsi come scientifica allora egrave il peggio che si possa immaginare percheacute egrave proprio ciograve che non dovrebbe mai essere con la scienza non deve averci a che fare Dunque non pensa quindi non egrave in condizione di accorgersi di quello che sta facendo mentre afferma quello che afferma e quindi egrave costretta come la scienza a pensare che sia cosigrave Da qui questo aspetto certe volte abbastanza forte di religiositagrave che si avverte nei discorsi psicoanalitici di fede di credenza percheacute non crsquoegrave pensiero e se non crsquoegrave pensiero non resta che la fede credo che sia cosigrave credo quia absurdum Intervento senza la rimozione non crsquoegrave psicoanalisihellip Qualcosa del genere il che non significa assolutamente niente Dunque la psicoanalisi non pensahellip Intervento Mi sto interrogando ultimamente sulla questione del progetto Egrave una riflessione che parte da una considerazione di tipo politico La sensazione egrave che nel pensiero filosofico politico e che non si percepisce alcuna forma di progetto Nei pensieri piugrave antichi si avvertiva lrsquoesistenza di unrsquoidea qualcosa che spingeva verso un qualcosa poteva essere qualcosa di utopico come anche no perograve crsquoera unrsquoidea di progetto Oggi non si percepisce assolutamente nulla del genere Ma questo non riguarda solo il pensiero politico ma ciascun individuo Mi interessa molto Heidegger proprio rispetto a questa questione del progetto mi domando che cosa spinge le persone a fare quello che fanno come noi per esempio che stiamo facendo quello che stiamo facendo Egrave anche una mia esigenza personale quello di precisare il progetto Come dice Heidegger tutto ciograve che si fa egrave allrsquointerno di un progetto che oltretutto organizza anche le relazioni Se non crsquoegrave questo progetto crsquoegrave dispersione crsquoegrave la chiacchiera E allora a questo punto mi facevo delle domande intorno a noi noi come associazione non egrave che stiamo andando avanti senza un progetto anzi Da qui come lrsquoesigenza di scrivere questo progetto La percezione che avverto quando parlo con le persone che non sono addentro alle cose che facciamo egrave che si privilegi da parte nostra la pars destruens demolendo tutte le varie credenze evidenziando le superstizioni la religiositagrave ecc mancando forse nella parte propositiva rispetto al progetto Collego la questione del progetto dal politico al personale fino a ciograve che facciamo noi Certo crsquoegrave un filo che collega tutti questi aspetti Heidegger parla a lungo del progetto egrave la parte centrale per lui deve essere il progetto autentico Lui distingue il progetto autentico dal progetto come il volere fare qualcosa Se io voglio andare a cena al ristorante tal dei tali questo non egrave per Heidegger il progetto autentico il progetto autentico per Heidegger egrave il pensiero egrave quella operazione della quale accusa la scienza e la psicoanalisi di non fare cioegrave pensare Il progetto autentico egrave il pensare ciograve che sto facendo tenendo conto di ciograve che mi ha condotto a fare ciograve che sto facendo continuamente questo egrave il pensiero autentico Ora posta la questione in questi termini la questione egrave che questo progetto di cui parla Heidegger in che cosa consiste E qui crsquoegrave stato utile ma in un caso particolare e cioegrave quando parlava di Nietzsche percheacute ligrave ci ha mostrato di che cosa egrave fatto realmente il progetto il progetto egrave la volontagrave di potenza ogni progetto egrave strutturato dalla volontagrave di potenza Ora a questo punto come si situa il progetto autentico allrsquointerno di questo chiamiamolo sapere che il progetto egrave comunque e sempre volontagrave di potenza Si situa in questo modo Tra lrsquoaltro volontagrave di potenza che io aveva chiamato cosigrave superpotenziamento intellettuale Come si configura la volontagrave di potenza allrsquointerno del progetto autentico cioegrave del pensare autentico Il pensare autentico egrave quello che non puograve non sapere che il proprio progetto egrave sempre e comunque volontagrave di potenza anche se egrave un superpotenziamento

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intellettuale Sa che non puograve uscire dal fatto che parlando ogni volta che parla afferma qualcosa e mentre afferma una qualunque cosa sta compiendo un atto di potenza egrave in atto la volontagrave di potenza Questo ci dice dellrsquoimpossibilitagrave di uscita dalla volontagrave di potenza percheacute sarebbe come voler uscire dal linguaggio Come ci siamo chiesti infinite volte con che cosa esco dal linguaggio Non egrave che crsquoegrave un al di fuori e da ligrave posso contemplare tutto quanto non funziona cosigrave Quindi la pars destruens egrave la parte centrale e viene da domandarsi se egrave possibile a questo punto una pars costruens percheacute si costruisce che cosa La pars costruens dovrebbe essere quella che progetta ma ciograve che si progetta di fatto egrave la volontagrave di potenza della quale volontagrave di potenza non posso che prenderne atto non posso che non constatarne la ineluttabilitagrave la presenza Intervento Sarebbe come in unrsquoanalisi Unrsquoanalisi non egrave che costruisce qualche cosa dissolve le fantasie le superstizioni poi quello che in qualche modo si apre non egrave lrsquoanalisi a stabilirlo No certo Lrsquoanalisi pone le condizioni percheacute questo possa accadere Intervento Esatto Perograve ciograve che si apre il progetto non egrave qualcosa che egrave lrsquoanalisi a determinarlo No e anche in questo caso il progetto cioegrave la volontagrave di potenza della quale ci si accorge egrave in un certo senso la condizione dellrsquoapertura solo a questo punto io posso avere un pensiero autentico percheacute so quello che sto facendo questa egrave la lezione principale di Heidegger Solo a questo punto ho un pensiero autentico un pensiero che tiene conto pensando di quello che sta facendo ma in modo un porsquo piugrave articolato che sta pensando che ciograve che sto costruendo mano a mano che sto dicendo intanto mi impone continuamente atti di dominio sulle parole che io impongo che siano quelle che siano e questa egrave la questione strutturale per altro verso mi consente di sapere che ciograve che sto facendo non egrave altro che un procedimento un processo di superpotenziamento continuo Il pensiero autentico egrave il superpotenziamento intellettuale il pensiero che non puograve piugrave non pensare se stesso e pensando se stesso che cosa pensa A ciograve che lo ha costruito a ciograve di cui egrave fatto ovviamente Ciograve di cui egrave fatto egrave lrsquoesserci in quanto essere storico Questo egrave il pensare autentico egrave un pensare che sigrave distrugge ma forse non ha piugrave la necessitagrave di continuare a distruggere percheacute a questo punto non egrave piugrave un distruggere ma un non potere non tenere conto di ciograve che sto facendo Ora questo egrave un progetto sigrave per Heidegger egrave quello autentico e cioegrave un progetto che ha come obiettivo il pensiero il pensiero autentico cioegrave che sa che cosa sta pensando e percheacute sta pensando da dove viene questo pensiero Che egrave poi il lavoro che ha fatto Heidegger rispetto a certi termini come quando si interroga sul λόγος sul φαίνεσθαι ecc da dove vengono queste parole che sto usando E cosigrave rispetto al proprio pensiero da dove viene questa cosa che sto pensando percheacute egrave cosigrave importante qual egrave il suo essere storico cioegrave qual egrave tutto il percorso che ha dovuto fare questo pensiero per giungere a farmi pensare oggi questa cosa a farmi affermare questa cosa Tutto questo porta sicuramente nella pars destruens alla demolizione della teoria del concetto stesso di teoria che non ha piugrave nessuna funzione percheacute o la teoria dice come stanno le cose tutti gli enunciati teorici fanno questo questo egrave questo oppure questo non egrave questo ecc Quindi tolta la teoria come dice Heidegger rimane il pensiero autentico il pensiero che non puograve piugrave pensare fuori dalla sua storicitagrave per usare le parole di Heidegger al di fuori di questo non puograve piugrave pensare percheacute non crsquoegrave niente fuori di questo fuori della sua storicitagrave egrave niente Tolto tutto ciograve che mi ha condotto a pensare e a essere fino a questo istante sono nulla Intervento Rendersi conto che qualunque cosa io affermi non egrave quella cosa ligrave per cui egrave giagrave ligrave la fallahellip Egrave una falla antica che egrave presente da quando esiste il linguaggio e cioegrave il linguaggio per dire che cosrsquoegrave una cosa deve ciograve che quella cosa non egrave Heidegger dicendo che la scienza non pensa e neanche la psicoanalisi lo fa sta dicendo qualcosa di importante e cioegrave che ciascuna cosa che si ponga come una teoria necessariamente non pensa non pensa a tutto ciograve che fa di quella teoria quella cosa che egrave che egrave quella che egrave per me in quel momento Ora anche tutto questo discorso potrebbe essere scambiato per una teoria tecnicamente potrebbe E in effetti egrave stato il problema che anche Heidegger ha incontrato non rispetto alla teoria ma allrsquoessere che perograve a questo punto si possono anche connettere e cioegrave mi riferisco a Heidegger se parlo dellrsquoessere allora lrsquoessere egrave

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qualcosa se egrave qualcosa egrave un ente e cade la differenza ontologica e tutto il mio discorso crolla come un castello di carte Ora posso parlare dellrsquoessere senza che lrsquoessere sia un qualche cosa per me che ne sto parlando Difficile a dirsi anche improbabile se ne parlo egrave qualcosa ma allora stando a ciograve che lui afferma se egrave qualcosa egrave un ente E allora ecco i tentativi di barrare lrsquoessere di scriverlo con la y (Seyn) tutte queste operazioni inutili fino a parlare di evento cioegrave non egrave piugrave un qualche cosa di definito ma egrave un evento qualcosa che accade Ora anche in questo caso volendo si puograve comunque ricondurre la cosa allrsquoente cioegrave entificare anche lrsquoevento lrsquoevento egrave qualche cosa Drsquoaltra parte non possiamo parlare se non crsquoegrave qualcosa il che egrave vero tuttavia si ritorna alla questione di cui parlavo prima e cioegrave dellrsquoaffermare necessariamente qualcosa mentre so parlando lo fermo lo identifico Lo identifico ma in questa identificazione di ciograve che sto affermando crsquoegrave e non puograve non esserci la consapevolezza di questo mio atto di dominio di volontagrave Intervento Nel momento in cui una teoria stabilisce qualcosa quindi afferma qualcosa effettivamente egrave un atto di dominio ma in quello stesso istante in cui affermo qualcosa e lo stabilisco inizia il depotenziamento Stavo pensando al fatto che le teorie come qualunque forma di potere nel momento stesso in cui si stabilisce inizia a depotenziarsi Per questo le teorie vanno a scadere cosigrave come i poteri politici per cui la preoccupazione diventa a questo punto la difesa della teoria come la difesa del proprio potere La logica egrave la stessa quindi la questione egrave sigrave affermare qualcosa percheacute egrave inevitabile ma nel momento in cui so questa cosa so che ciograve che sto affermando nel momento in cui lrsquoaffermo diventa una cosa diventa un ente Se io so questo mi attrezzo per il superpotenziamento in un certo senso percheacute se dico che le cose stanno cosigrave in quello stesso istante da quel momento la cosa va a depotenziarsi Se lo so so a questo punto che non posso fermarmi ligrave percheacute nel momento stesso in cui mi fermo sono perso Per quanto io sia convinto di aver raggiunto una qualunque posizione di potere percheacute ho affermato quella cosa comunque sono giagrave sulla via della perdizione del declino Quindi la questione del superpotenziamento implica che ciograve che io ho affermato egrave quello e nello stesso tempo non egrave piugrave quello se voglio avviare questo superpotenziamento altrimenti se mi fermo ligrave dicendo che le cose stanno cosigrave da quel momento posso solo piugrave difendere la mia posizione Sigrave egrave interessante percheacute potrebbe avere risolto il problema che ha incontrato Heidegger alla fine di Essere e tempo Il problema di Heidegger era questo parlo dellrsquoessere lrsquoessere diventa qualcosa un ente quindi non egrave piugrave lrsquoessere Vero Apparentemente non fa una grinza Ma se noi considerassimo a questo punto che sigrave certo se io parlo dellrsquoessere questo diventa un ente ma questo ente per essere ente attenendoci sempre a Heidegger ha bisogno dellrsquoessere la sua enticitagrave la deve sempre allrsquoessere la deve allrsquoesserci a me Quindi avviene una sorta di spostamento continuo lrsquoessere che si blocca in ente perograve questo ente in quanto ente ha un essere che lo fa essere quello che egrave e quindi necessita comunque dellrsquoessere Quindi non crsquoegrave piugrave nessuna sovrapposizione la differenza ontologica permane Il fatto egrave che Heidegger senza forse accorgersene in quel momento in cui ha pensato questa cosa lui stesso ha entificato lrsquoessere cioegrave ha immaginato che lrsquoessere potesse diventare un ente ma non lo puograve Egrave la stessa cosa che invece ha colta piugrave attentamente de Saussure parlando di significante e significato Se noi sostituiamo lrsquoente con il significante e lrsquoessere con il significato la questione egrave risolta Il significante ha un significato ma questo significato non viene da nulla viene da qualche altra cosa che lo fa essere quello che egrave quindi questo significato rinvia ad altre cose queste altre cose sono qualche cosa sono dei significanti i quali rinviano ad altri significati ecc Quindi presi in uno spostamento continuo A questo punto egrave risolto il problema dellrsquoessere e dellrsquoente dellrsquoessere che si entifica percheacute non crsquoegrave piugrave questa possibilitagrave Anche Sini quando ha posto questa questione della connessione tra essere e ente tra significante e significato si egrave accorto in effetti che questo risolve la perplessitagrave di Heidegger Se lrsquoessere egrave una cosa che viene entificato allora sigrave non si puograve piugrave spostare ma lrsquoessere non egrave niente altro che lrsquoesserci quindi il mio essere qualche cosa in questo momento quando io dico qualche cosa quella cosa egrave per me quella cosa ligrave ma il fatto che sia quella cosa ligrave mi modifica percheacute io sono anche quella cosa ligrave Egrave ciograve che Heidegger chiameragrave circolo

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ermeneutico per cogliere una certa devo interpretarla interpretandola la modifico questa modificazione modificheragrave me che la interpreto e cosigrave via in questo circolo infinito Per tornare alla questione iniziale quello che mi interessava di piugrave porre era la questione del pensare autentico di un pensare che non tanto pensa a se stesso sigrave anche ma pensa se stesso storicamente pensa se stesso in quanto qualche cosa che egrave giunto a essere quello che egrave per tutta una serie di cose che fanno sigrave che io veda questa cosa in questo modo che per me questa cosa sia quella cosa ligrave Questa cosa per me egrave quella cosa ligrave percheacute io sono un essere storico se no non sarebbe niente Direi che questo apre a un certo numero di questioni interessanti piugrave che aprirle direi che mostra altri aspetti altre possibilitagrave di approccio alle questioni Prima fra tutte la questione della teoria in generale a questo punto si svuota di ogni contenuto anche se permane percheacute qualunque discorso egrave una teoria che afferma delle cose non si puograve uscire dal linguaggio dal modo in cui egrave fatto Per cui non posso non fare una teoria ma al pari del linguaggio cosigrave come quando affermo qualche cosa so che sto affermando qualcosa al solo scopo di mettere in atto il superpotenziamento intellettuale cioegrave il pensiero autentico Il pensiero autentico egrave il pensiero che non si ferma alla chiacchiera la chiacchiera egrave il pensare che la teoria dica come stanno le cose La chiacchiera la deiezione la cancellazione dellrsquoessere Egrave come se e questa egrave la critica che faceva alla psicoanalisi nel seminario di Zollikon ciascun elemento di cui egrave fatta la teoria non riguardasse piugrave lrsquouomo lrsquouomo sempre nellrsquoaccezione in cui ne parla Heidegger lrsquouomo della filosofia anche lui obiettivato ma come se tutte le cose che la psicoanalisi afferma fossero al di fuori identiche a seacute immutabili cosigrave come la nozione di inconscio rimozione ecc i concetti fondamentali della psicoanalisi sono tutte supposizioni esattamente come lo sono le affermazioni scientifiche devo supporre che le cose siano proprio come io voglio che siano per potere fare qualcosa se no non posso fare niente Non egrave vero che non ci posso fare niente non ci posso fare niente se non penso se penso posso farci qualcosa cioegrave posso utilizzarla per il superpotenziamento intellettuale percheacute egrave questo che fa il pensiero autentico Se egrave autentico egrave quel pensiero che continuamente spinge il pensiero stesso a procedere ma senza mai allontanarsi dalla consapevolezza che ciograve che sta pensando procede da tutto ciograve che ha consentito a me adesso di pensare tutte le cose che sto pensando e che quindi egrave vincolato a tutto questo Il pensiero non egrave mai assoluto non puograve mai dire le cose come stanno percheacute egrave vincolato a me che le sto pensando Essendo vincolato a me che lo sto pensando non posso sganciarlo in nessun modo cioegrave ci si puograve provare la scienza sta facendo questo da sempre dopo Cartesio qui crsquoegrave il soggetto e ligrave lrsquooggetto Heidegger sovverte tutto questo dice ldquono non funziona cosigraverdquo il linguaggio non funziona cosigrave questa cosa non egrave fuori dal linguaggio cioegrave non egrave fuori dal progetto Io sono il progetto Io in quanto esserci sono il progetto di cui sono fatto 15 marzo 2017 Siamo a pag 28 Capitolo secondo Il duplice compito nellrsquoelaborazione del problema dellrsquoessere Il metodo della sua ricerca e il suo piano Par 5 Lrsquoanalitica ontologica dellrsquoEsserci come ostensione dellrsquoorizzonte per lrsquointerpretazione del senso dellrsquoessere in generale Quindi lrsquoanalitica dellrsquoEsserci che cosa ci dagrave Ci mostra lrsquoorizzonte allrsquointerno del quale si interpretano le cose cioegrave si conoscono si manifestano Nel delineare i compiti relativi alla ldquoposizionerdquo del problema dellrsquoessere si egrave chiarito che non basta stabilire quale sia lrsquoente da interrogarsi per primohellip lrsquouomo hellip ma che occorrono anche il possesso esplicito e la sicura garanzia della giusta via drsquoaccesso a questo ente Abbiamo giagrave discusso quale sia lrsquoente che assume il ruolo principale in seno al problema dellrsquoessere Ma come puograve questo ente lrsquoEsserci riuscire accessibile e per cosigrave dire esser preso di mira nellrsquointerpretazione che lo comprende Era il problema del circolo ermeneutico percheacute lui dice per avere lrsquoaccesso a questo lrsquoEsserci lrsquouomo occorre in un certo senso porsi fuori e osservare lrsquoEsserci ma lui si si chiede come possiamo parlare dellrsquoesserci se siamo dentro se noi

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siamo questo Esserci che parla dellrsquoEsserci Egrave questo il problema che sta ponendo Il problema ontico-ontologico che si dimostrograve proprio dellrsquoEsserci potrebbe sviarci nella falsa opinione che questo ente sia anche il primo a essere dato in sede ontico-ontologica non solo nel senso di una sua afferrabilitagrave ldquoimmediatardquo ma anche nel senso di una altrettanto ldquoimmediatardquo accessibilitagrave al suo modo di essere Questo primato dice ci fa illudere che sia piugrave facile piugrave immediato di avere un accesso diretto allrsquoEsserci perograve ci mette in guardia percheacute dice Certamente lrsquoEsserci non solo ci egrave onticamente vicino o anche il piugrave vicino di tutto ma noi stessi siamo rispettivamente lrsquoEsserci Siamo vicini a che cosa se siamo noi Nonostante ciograve o proprio per ciograve esso egrave ontologicamente ciograve che vi egrave di piugrave lontano da noi Questo egrave il problema che sta sollevando Heidegger Egrave il piugrave vicino ma in che senso Se io sono lrsquoEsserci egrave anche il piugrave lontano percheacute come faccio a pormi come tema da trattare da discutere da affrontare Sono sempre io mentre sto pensando di pormi come tema sono giagrave quel tema ligrave Certo rientra nel suo essere piugrave proprio di avere una comprensione di tale essere hellip la cosa piugrave propria egrave comprendere tale essere lrsquoessere dellrsquoEsserci comprenderla vuol dire accorgersi di essere quellrsquoente che sta parlando hellip noncheacute di mantenersi giagrave sempre in un certo stato di interpretazione del proprio essere Se io so di essere qualche cosa giagrave sono in un qualche modo in uno stato di comprensione dellrsquoEsserci percheacute mi rendo conto di essere un qualche cosa che sta pensando per esempio Ma con ciograve non si vuole assolutamente dire che questa piugrave prossima interpretazione pre-ontologica di se stesso possa fungere da filo conduttore adeguato quasi che tale comprensione dellrsquoessere debba scaturire da una riflessione tematicamente ontologica della piugrave propria costituzione drsquoessere Sta dicendo che questo problema il fatto che io tematizzo me stesso mentre mi tematizzo e dice che tale comprensione dellrsquoessere debba scaturire da una riflessione tematicamente ontologica della piugrave propria costituzione drsquoessere come se questa comprensione dovesse scaturire quasi immediatamente da seacute Questa era unrsquoidea che poteva anche intervenire cioegrave io sto parlando sto pensando e questo fatto stesso mi mostra lrsquoEsserci Non egrave proprio cosigrave dice Heidegger dice infatti LrsquoEsserci piuttosto a causa di un modo di essere che gli egrave propriohellip Qual egrave il modo piugrave proprio dellrsquoEsserci Innanzitutto di esser quellrsquoente che puograve interrogarsi su di seacute questo egrave ciograve che gli egrave piugrave proprio hellip tende a comprendere il proprio essere in base allrsquoente a cui costantemente e innanzi tutto si rapporta per essenza cioegrave in base al ldquomondordquo Questo esserci non potrebbe darsi in nessun modo neacute esistere in alcun modo se non ci fosse il mondo nellrsquoaccezione in cui ne parla Heidegger e cioegrave la storicitagrave Fa parte dellrsquoEsserci e perciograve della comprensione dellrsquoessere che gli egrave propria ciograve che noi mostreremo come il riflettersi ontologico della comprensione del mondo sulla interpretazione dellrsquoEsserci (pagg 28-29) Questo egrave importante Sta dicendo che mostreremo come il riflettersi ontologico - ontologico non egrave altro che la considerazione intorno allrsquoessere ndash della comprensione del mondo sulla interpretazione dellrsquoEsserci faccia parte dellrsquoEsserci Vale a dire la comprensione del mondo da parte dellrsquoEsserci io posso comprendere il mondo percheacute mi trovo preso in mezzo al mondo posso comprenderlo percheacute sono quellrsquoente che puograve porsi queste domande Ora il fatto di essere nel mondo egrave esattamente ciograve che mi consente di cominciare a riflettere sullrsquoEsserci percheacute certo io mi trovo preso nel mondo perograve non per questo devo necessariamente riflettere su questo mondo che mi fa essere quello che sono Questo egrave invece il compito dellrsquoanalitica dellrsquoEsserci riflettere sulle condizioni che mi consentono di accorgermi di essere quello che sono in base a tutto ciograve che mi ha fatto diventare quello che sono Il primato ontico-ontologico dellrsquoEsserci egrave dunque la causa del fatto che allrsquoEsserci resta nascosta la sua specifica costituzione drsquoessere intesa nel senso della struttura ldquocategorialerdquo che egrave propria di esso LrsquoEsserci egrave onticamente ldquovicinissimordquo a se stesso ontologicamente lontanissimo ma pre-ontologicamente tuttavia non estraneo Sta dicendo molto semplicemente che lrsquoEsserci onticamente cioegrave in quanto ente egrave vicinissimo percheacute sono io ontologicamente egrave lontanissimo percheacute una riflessione intorno allrsquoessere dellrsquoEsserci quindi una riflessione ontologica non ontica egrave quanto crsquoegrave di piugrave lontano percheacute dice giustamente Heidegger nessuno ci ha mai pensato in questi ultimi 2500 anni nessuno ha mai preso in considerazione lrsquoessere Per questo egrave la piugrave lontana percheacute

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sembra sia impossibile pensare allrsquoessere non si fa che pensare allrsquoente immaginando che lrsquoessere dellrsquoente sia semplicemente la sua semplice presenza la sua essenza cosa che per Heidegger non egrave Ma poicheacute lrsquoEsserci oltre a implicare la comprensione dellrsquoessere egrave tale che questa comprensione si sviluppa o fallisce col mutevole modo di essere dellrsquoEsserci stesso esso puograve disporre di un ricco patrimonio di interpretazioni Questa comprensione dellrsquoEsserci dicevo prima non crsquoegrave mai stata fallisce di volta in volta con il modo di Esserci il modo con cui ciascuno egrave nel mondo Come egrave nel mondo in genere Egrave nel mondo della chiacchiera nel mondo delle deiezioni quindi fallisce il compito di occuparsi dellrsquoessere dellrsquoEsserci Questo Esserci egrave preso nella deiezione cosigrave come per Heidegger egrave sempre stato da sempre fino al lui La psicologia filosofica la antropologia lrsquoetica la politica la poesia la biografia la storiografia hanno indagato per vie diverse e con ampiezza mutevole i comportamenti le facoltagrave le forze le possibilitagrave e i destini dellrsquoEsserci Sempre trattandolo come un ente come se fosse privo del suo essere cioegrave del suo mondo cioegrave del suo progetto del suo Dasein Ma resta da vedere se queste interpretazioni furono condotte sul piano esistenziale con quella originarietagrave che puograve darsi posseggano sul piano esistentivo Avevamo letto la differenza tra esistenziale e esistentivo Lrsquoesistenziale riguarda solo lrsquoente che egrave lrsquouomo lrsquoesistentivo ciograve che appare ciograve che si manifesta Una analitica dellrsquoEsserci resta dunque lrsquoesigenza prima quando si pone la questione dellrsquoessere Sta dicendo che finalmente a questo punto dopo 2500 anni di storia della filosofia abbiamo inteso qual egrave veramente il problema e cioegrave che lrsquoessere non egrave lrsquoessenza della cosa che sta da qualche parte ma egrave ciograve che io in quanto sono nel mondo le attribuisco Questa egrave cosa egrave ci che io le attribuisco in quanto io sono nel mondo e attribuendole qualche cosa la faccio essere quella che egrave per me in questo momento Quindi lrsquoessere di questa cosa non egrave affatto la sua essenza neacute il suo apparire ma ciograve che egrave per me in questo momento cioegrave in che modo questa cosa partecipa del mio Esserci qui adesso Ma in questo caso il problema del reperimento e della assicurazione della via drsquoaccesso allrsquoEsserci incomincia a diventare veramente scottante Esprimendoci in termini negativi non egrave lecito fare ricorso a unrsquoidea casuale dellrsquoessere e della realtagrave per ldquoovviardquo che essa sia e poi applicarla allrsquoEsserci con procedimento costruttivo e dogmatico non egrave lecito costringere lrsquoEsserci a sottostare a ldquocategorierdquo desunte da quellrsquoidea senza un appropriato esame ontologico (pagg 29-30) Che cosa non egrave lecito Prendere lrsquoessere come egrave sempre stato preso cioegrave come lrsquoessenza dellrsquoente come il manifestarsi dellrsquoente semplicemente in termini potremmo dire scientifici come oggetto Questo non egrave consentito lrsquoessere dellrsquoEsserci deve essere unrsquoaltra cosa lrsquoessere dellrsquoEsserci che sono io deve essere unrsquoaltra cosa E in veritagrave lrsquoente dovragrave mostrarsi cosigrave comrsquoegrave innanzi tutto e per lo piugrave nella sua quotidianitagrave media La quotidianitagrave media egrave il modo comune di intendere le cose il modo comune di vederle Dice che comunque egrave da ligrave che si parte dobbiamo sempre partire dallrsquoente non possiamo non partire da un qualche cosa che abbiamo sotto mano Di essa non verranno poste in luce strutture qualsiasi e accidentali ma quelle essenziali hellip non il fatto che sia rettangolare che abbia una certa forma ma cosa crsquoegrave di essenzialehellip cioegrave quelle che si mantengono ontologicamente determinanti in ogni modo di essere dellrsquoEsserci effettivo Cioegrave tutte le cose che si mantengono come elementi che sono determinanti per rendere questa cosa quella che egrave Non egrave il fatto che sia un parallelepipedo che sia fatto drsquoargento ecc ma ciograve che egrave determinante per questa cosa e di trovarsi qui in questo momento a costituire lrsquoesempio che io sto facendo in questo momento a voi per dirvi delle cose questa egrave la sua determinazione questo egrave il suo essere il suo essere per lrsquoEsserci che sono io Lrsquoanalitica dellrsquoEsserci cosigrave intesahellip intesa come la ricerca di ciograve che egrave determinante per lrsquoessere di questo aggeggio qua che torno a dirvi non egrave il fatto che abbia una certa forma un certo materiale ecc ma di essere parte del mio progetto in questo momento In che modo egrave parte del progetto Fa parte nel senso da esempio che mi serve per spiegarvi qualche cosa Essahellip lrsquoanalitica dellrsquoEsserci hellip deve piuttosto preparare lrsquoostensione dellrsquoorizzonte dellrsquointerpretazione dellrsquoessere piugrave originaria di tutte Che egrave quella che vi ho mostrato questo egrave lrsquoorizzonte questo egrave il mio progetto il mio Dasein il mio Esserci qui in questo momento nel mondo che mi circonda con tutto ciograve che mi circonda Questo egrave lrsquoorizzonte allrsquointerno del quale

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io posso interpretare cioegrave posso conoscere Senza questo orizzonte cioegrave senza tutto ciograve che mi fa essere quello che sono questo aggeggio non crsquoegrave non ci sono nemmeno io Si mostreragrave che il senso dellrsquoessere dellrsquoente che chiamiamo Esserci egrave la temporalitagrave Questa dimostrazione devrsquoessere comprovata mediante la ripetizione dellrsquointerpretazione delle strutture dellrsquoEsserci provvisoriamente esibite come modi della temporalitagrave Ma lrsquointerpretazione dellrsquoEsserci come temporalitagrave non costituisce come tale la risposta al problema conduttore che concerne il senso dellrsquoessere in generale Essa appronta perograve il terreno per trovare questa soluzione (pag 30) La questione della temporalitagrave lrsquoabbiamo vista in varie occasioni e in vario modo La mia storicitagrave significa che tutto ciograve che dico che penso egrave preso nel tempo cioegrave nella storia che mi riguarda nella storia che riguarda tutto ciograve che ho imparato che ho conosciuto Il modo in cui ho imparato tutto questo fa parte della mia storicitagrave e quando parla di temporalitagrave dellrsquoEsserci sta dicendo che lrsquoEsserci non egrave un qualche che sta fuori da tutto ciograve che lrsquoha costituito non egrave un oggetto rispetto al quale ci sarebbe un soggetto che lrsquoosserva ecc La temporalitagrave per Heidegger egrave ciograve che costituisce la differenza ontologica cioegrave lrsquoimpossibilitagrave di sovrapporre lrsquoessere allrsquoente percheacute lrsquoente egrave quello che egrave in virtugrave di una temporalitagrave in virtugrave di ciograve che storicamente lo fa essere quello che egrave per me in questo momento per me che sono storicamente determinato da tutto ciograve che ho pensato ho detto sto pensando sto dicendo A pag 31 Di cenno abbiamo fatto vedere che fa parte dellrsquoesserci come costituzione ontica un essere pre-ontologico LrsquoEsserci egrave siffatto che essendo comprende qualcosa come lrsquoessere Questo giagrave vi dagrave la misura del pensiero di Heidegger percheacute egrave lrsquoEsserci cioegrave sono io che comprendo lrsquoessere e non viceversa non crsquoegrave un essere da qualche parte che mi fa essere quello che sono ma egrave il mio Esserci - questo ci sottolineatelo vuol dire qui e adesso ndash che pone la questione dellrsquoessere Difatti lo dice sempre egrave soltanto questo ente che egrave lrsquouomo cioegrave lrsquoEsserci che puograve domandarsi circa lrsquoessere ldquoComprenderdquo lo possiamo intendere nei due sensi del verbo comprendere come prendere insieme letteralmente quindi avvolgere comprendere anche come capire come intendere come cogliere Quindi ciograve che lrsquoEsserci comprende egrave il tempo Cosa vuol dire questo Che lrsquoesserci posto come problema come questione da interrogare lrsquoEsserci puograve comprendere se stesso solo se tiene conto del tempo solo se tiene conto della sua storicitagrave solo se tiene conto di tutto ciograve che lo fa essere e lo ha fatto essere quello che egrave percheacute se toglie di mezzo tutto questo lo toglie dal tempo quindi lo rende come una specie di elemento fuori del tempo che egrave ligrave identico a seacute immobile sub specie aeligternitate quindi senza un passato senza un futuro ma totalmente presente llsquoEsserci svanisce e di conseguenza lrsquouomo svanisce non crsquoegrave piugrave niente per cui qualunque oggetto se tolto dal tempo scompare Questo nellrsquoaccezione di tempo come la intende Heidegger cioegrave se lrsquooggetto non egrave storicizzato non si coglie a partire da un percorso storico che fa essere lrsquoEsserci quello che egrave lrsquooggetto non crsquoegrave non crsquoegrave niente percheacute non egrave connesso con niente Vedete il tempo egrave ciograve che mantiene potremmo dirla cosigrave anche per fare un accenno semiotico il tempo cosigrave come ne sta parlando Heidegger egrave ciograve che consente la connessione fra ciograve che appare e il fatto che a me appare cosigrave come appare Mi appare sigrave in un certo modo ma il fatto che mi appaia in un certo modo egrave vincolato a una serie di connessioni sterminata Questa serie di connessioni sterminata che io pongo in essere in ciascun istante egrave quello che Heidegger chiama il ldquomondordquo (die Welt) che egrave appunto questa serie infinita di combinazioni questo egrave il mondo Il tempo egrave la condizione per cui lrsquoEsserci puograve comprendersi quindi puograve comprendere lrsquoessere percheacute il tempo egrave la sua storicitagrave cioegrave soltanto se io tengo conto del fatto che sono quello che sono in relazione a tutto ciograve che mi circonda in relazione a tutte le relazioni che io sto costruendo e intessendo in questo istante che ho costruito in tutta la mia vita se non tengo conto di questo dice Heidegger io non arriverograve mai a comprendere lrsquoEsserci cioegrave non arriverograve mai a comprendere me chi sono e qual egrave il progetto che mi appartiene Intervento il tempo egrave ciograve che impedisce che una cosa sia quello che egrave una volta per tuttehellip Sigrave certo una cosa non mai una volta per tutte egrave storica egrave quello che egrave in questo momento non una volta per tutte Percheacute tutto sia chiaro occorre unrsquoesplicazione originaria del tempo come orizzonte

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della comprensione dellrsquoessere a partire dalla temporalitagrave quale essere dellrsquoEsserci che comprende lrsquoessere Dice occorre unrsquoesplicazione originaria del tempo come orizzonte della comprensione dellrsquoessere quindi il tempo la mia storicitagrave egrave lrsquoorizzonte per il quale io posso comprendere Se tolgo la storicitagrave non comprendo piugrave niente diventa llsquooggetto fuori del tempo che egrave quello che sub specie aeligterninate quindi occorre mostrare il tempo come quellrsquoorizzonte entro il quale egrave possibile che avvenga la comprensione Questa comprensione avviene a partire da che cosa A partire dice lui dalla temporalitagrave quale essere dellrsquoEsserci che comprende lrsquoessere Adesso spiego Abbiamo un orizzonte la temporalitagrave egrave questo orizzonte allrsquointerno del quale egrave possibile la comprensione cioegrave la comprensione egrave possibile se io tengo conto della mia storicitagrave e cioegrave di tutto ciograve che io sono in questo momento e tengo anche conto di tutte le relazioni che io sto costruendo in questo istante mentre parlo con voi e che mi fanno essere quello che sono percheacute dice solo a questa condizione soltanto a partire dalla comprensione di questa temporalitagrave che definisce come lrsquoessere dellrsquoEsserci che comprende lrsquoessere che egrave la cosa essenziale dellrsquoEsserci il fatto che ci sia questo orizzonte cioegrave la storicitagrave la temporalitagrave egrave necessario che ci sia questo orizzonte e questo orizzonte egrave lrsquoessere dellrsquoEsserci cioegrave quanto di piugrave gli egrave essenziale dellrsquoEsserci ma soltanto a partire da questo egrave possibile una riflessione sullrsquoessere e cioegrave che lrsquoEsserci possa riflettere sul suo essere cioegrave sulla sua essenzialitagrave sulle sue proprietagrave sul suo darsi soltanto se egrave preso nella temporalitagrave Non crsquoegrave Esserci senza temporalitagrave Per questo lui titola Essere e tempo ma come abbiamo detto altre volte questo titolo potrebbe essere sostituito da Essere egrave tempo Il tempo non egrave niente altro che lrsquoorizzonte ma questo orizzonte che cosrsquoegrave se non tutte le connessioni le relazioni di cui sono fatto la combinatoria che mi fa dire quello che sto dicendo in questo istante Egrave questo sennograve che altro egrave Fuori dallrsquoorizzonte che egrave il tempo non egrave possibile nessuna comprensione di nessun tipo Lrsquoesecuzione completa di questo compitohellip Il compito dellrsquoanalitica dellrsquoEsserci cioegrave di riflettere su questo orizzonte sulla temporalitagrave ecc hellip esige inoltre che il concetto di tempo cosigrave ottenuto sia delimitato rispetto alla comprensione ordinaria del tempo la quel egrave divenuta esplicita in una interpretazione del tempo depositatasi nel concetto tradizionale del tempo quale egrave prevalso da Aristotele a Bergson e oltre Come dire che questo modo che lui sta ponendo per intendere il tempo non egrave che cancella il tempo inteso cronologicamente non lo puograve cancellare in nessun caso Qui bisogneragrave far vedere che e come questo concetto del tempo (e lrsquointerpretazione ordinaria del tempo in generale) scaturiscono dalla temporalitagrave Percheacute Egrave semplice percheacute io non posso comprendere il tempo non posso neanche pensare il tempo se sono fuori da questo orizzonte cioegrave fuori dalla temporalitagrave percheacute fuori dalla temporalitagrave non crsquoegrave niente Quindi anche il tempo cosigrave come lo si intende comunemente come una successione di stati nello spazio anche questa concezione di tempo non esiste senza la temporalitagrave senza questo orizzonte che rende possibile qualunque interpretazione quindi qualunque comprensione qualunque interpretazione egrave sempre una comprensione ovviamente Andiamo a pag 33 al sect 6 Il compito di una distruzione della storia dellrsquoontologia Heidegger non vuole distruggere lrsquoontologia come riflessione intorno allrsquoessere percheacute egrave quello che sta facendo ma la storia dellrsquoontologia cioegrave tutto ciograve che egrave stato detto intorno allrsquoessere da Platone fino a prima di lui Ogni indagine e non per ultima quella che si muove nellrsquoambito di quel problema centrale che egrave il problema dellrsquoessere egrave una possibilitagrave ontica dellrsquoEsserci Ogni indagine non ultima quella che sta facendo lui egrave una possibilitagrave ontica dellrsquoEsserci cioegrave egrave una possibilitagrave mia ed egrave possibile grazie alla temporalitagrave grazie al tempo grazie al fatto che io sono quello che sono in relazione a unrsquoinfinitagrave di relazioni che mi fanno essere appunto quello che dico di essere Lrsquoessere dellrsquoEsserci trova il suo senso nella temporalitagrave Ma la temporalitagrave egrave anche la condizione della possibilitagrave della storicitagravehellip Se ha appena detto che fuori da questo orizzonte della temporalitagrave non crsquoegrave niente egrave chiaro che di qualunque cosa parli troveragrave la sua condizione nella temporalitagrave hellip quale modo drsquoessere temporale dellrsquoEsserci stesso a prescindere dal problema se e come lrsquoEsserci sia un ente che egrave ldquonel tempordquo Senza temporalitagrave non crsquoegrave nessuna possibilitagrave di pensare alcuncheacute Il carattere della storicitagrave viene prima di ciograve che si designa col termine storia

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(lrsquoaccadere della storia nel mondo) Ovviamente La storia egrave un concetto egrave uno studio egrave unrsquoindagine quello che vi pare ma percheacute tutto questo possa accadere egrave sempre necessaria dice Heidegger la temporalitagrave cioegrave questo orizzonte che consente la comprensione di una qualunque cosa compreso lrsquoessere dellrsquoEsserci La storicitagrave sta a significare la costituzione drsquoessere dellrsquoldquoaccadererdquo dellrsquoEsserci come tale sul fondamento del quale soltanto diviene possibile qualcosa come la ldquostoria del mondordquo e lrsquoappartenenza storica alla storia del mondo Anche qui egrave evidente che la storicitagrave sta a significare lrsquoappartenenza di qualunque indagine sulla storia alla storicitagrave stessa senza la quale io non posso indagare proprio niente Continua a ripetere la stessa questione Nel suo essere effettivo lrsquoEsserci egrave sempre come e ldquoche cosardquo giagrave era Io sono ma come sono Sono come giagrave ero in quanto ero la possibilitagrave dellrsquoEsserci ero una delle possibilitagrave dellrsquoEsserci ciograve che sono adesso era una delle possibilitagrave dellrsquoEsserci che io ero trentrsquoanni fa Quale sia la migliore questo egrave un altro discorso Esplicitamente o no esso egrave il suo passato Questa egrave la storicitagrave io sono il mio passato non egrave che il mio passato stia da qualche parte io sono il mio passato e sono anche tutte le mie possibilitagrave future E ciograve non soltanto nel senso che esso per cosigrave dire spinge il proprio passato ldquodietrordquo di seacute e possiede ciograve che egrave passato come una qualitagrave ancora presente che di tanto in tanto agisce ancora su di esso No dice lui lrsquoEsserci egrave il proprio passato nella maniera del proprio essere essere che detto alla buona accade venendo ogni volta dal proprio avvenire Cosa vuole dire questo Intanto abbiamo visto che lrsquoEsserci non egrave il mio passato nel senso che egrave una cosa che io posso ricordare posso anche vivificarlo riproducendo fantasmaticamente qualcosa del mio passato No dice lui non egrave questo che interessa non egrave di questo che si tratta ma il mio passato accade qui e adesso venendo dice lui dal proprio avvenire cioegrave da una propria possibilitagrave Il fatto che io ricordi un qualche cosa egrave una possibilitagrave dellrsquoEsserci che io sto mettendo in atto Egrave in questo senso procede dallrsquoavvenire percheacute in quanto possibilitagrave non riguarda il passato riguarda qualcosa che deve avvenire cioegrave il passato viene da ciograve che sta accadendo adesso e quindi da una possibilitagrave da qualcosa che era possibile e che si concretizza adesso in questo istante in questo senso viene dallrsquoavvenire Egrave nel corso di unrsquointerpretazione dellrsquoEsserci tramandata e dentro di essa che lrsquoEsserci egrave cresciuto nel suo rispettivo modo drsquoessere e quindi anche nella comprensione dellrsquoessere che gli egrave propria Ciograve che noi pensiamo dellrsquoEsserci compreso quello che sta pensando Heidegger dellrsquoEsserci viene da tutto ciograve che lo ha preceduto ma che egrave comunque presente adesso mentre lui ne parla non egrave un ricordo anche ma non egrave di questo che si tratta Egrave a partire da questa interpretazione che lrsquoEsserci si comprende innanzi tutto e in certi limiti costantemente Vale a dire io comprendo costantemente lrsquoEsserci cioegrave io ma in che modo costantemente Percheacute io sono sempre e comunque questa possibilitagrave che si attua e che si attua ininterrottamente come il fare cosigrave con la mano dieci minuti fa era una possibilitagrave adesso egrave un atto Questa comprensione apre le possibilitagrave del suo essere e le regola Cosa vuol dire che questa comprensione apre le possibilitagrave Che queste possibilitagrave qualunque esse siano sono comunque e sempre nella temporalitagrave cono sempre e comunque allrsquointerno di questa serie infinita di relazioni in cui io mi trovo ed egrave per questo che si aprono delle possibilitagrave percheacute una possibilitagrave si apre allrsquointerno di un progetto ma questo progetto sono io Io certo posso parlare del mio progetto perograve piugrave propriamente io sono il progetto in quanto mi attuo le possibilitagrave che mi sono piugrave proprie ininterrottamente tutto quello che faccio egrave una possibilitagrave che si apre mano a mano che le metto in atto Il passato dellrsquoEsserci che sta sempre a significare il passato della sua ldquogenerazionerdquo non segue lrsquoEsserci ma lo precede sempre (pagg33-34) Qui la sua ldquogenerazionerdquo non vuol dire i suoi precedenti ma ciograve che lo genera Quindi sta dicendo che ciograve che genera il passato dellrsquoEsserci lo precede che egrave il discorso che faceva prima Egrave un po come la questione del circolo ermeneutico cioegrave il mio passato precede apre la possibilitagrave di progettare quindi questo progettare egrave sigrave determinato dal passato ma a sua volta il progettare stesso precede lrsquoEsserci Per dirla in modo piugrave chiaro mentre lrsquoEsserci egrave storicamente determinato da tutte le relazioni queste relazioni che costituiscono poi lrsquoorizzonte questo orizzonte egrave la condizione per le possibilitagrave del mio Esserci di me Quindi ciograve che accade difatti

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lui parlava di accadimento questo accadere egrave ciograve che precede lrsquoEsserci ma nel senso che gli fornisce tutte quelle relazioni di cui ha bisogno per realizzarsi per poter manifestare il suo progetto Dire che il passato precede sempre lrsquoEsserci egrave come dire che il passato pone le condizioni delle possibilitagrave che lrsquoEsserci incontreragrave Ecco egrave in questo senso che lo precede queste possibilitagrave che lrsquoEsserci incontreragrave sono determinate dalla sua storicitagrave Piugrave avanti incomincia a considerare il metodo fenomenologico della ricerca quindi comincia a riflettere sulla parola ldquofenomenologicordquo composta da fenomeno e da logico Rispetto al fenomeno fa tutto il discorso del φαίνεσθαι di ciograve che viene in luce di ciograve che si manifesta Piugrave interessante il discorso che fa intorno al logos Intorno al φαίνεσθαι abbiamo giagrave detto moltissimo ciograve che appare ciograve che esce dal nascondimento ecc Possiamo leggere questo a pag 45 Il fenomeno ciograve che si manifesta in se stesso significa un modo particolare di incontrare qualcosa Distingue tra fenomeno e apparenza appare sigrave ma non nel senso dellrsquoapparenza percheacute dice Invece apparenza significa un rapporto di rimando nellrsquoente stesso tale che ciograve che rimanda (che annuncia) egrave in grado di assolvere la sua funzione possibile solo se si manifesta in se stesso se egrave ldquofenomenordquo Dice che il fenomeno egrave ciograve che appare che si manifesta da se stesso lrsquoapparenza egrave ciograve che apparendo rinvia a qualche cosrsquoaltro che non egrave presente in quel momento a un altro fenomeno 22 marzo 2017 Siamo a pag 47 Il concetto di logos Dice dunque In Platone e Aristotele il concetto di λόγος egrave equivoco e precisamente in modo tale che i diversi significati tendono a divaricarsi senza essere guidati positivamente da un significato fondamentale Ma in effetti non si tratta che di apparenza destinata a dissolversi tosto che lrsquointerpretazione sia riuscita a stabilire adeguatamente il significato fondamentale nel suo contenuto primario Se diciamo che il significato fondamentale di λόγος egrave quello di discorso la validitagrave piena di questa traduzione puramente verbale saragrave accertata solo dopo la determinazione del significato di discorso La storia successiva del significato del termine λόγος e soprattutto le varie e arbitrarie interpretazioni della filosofia successiva coprono costantemente il significato autentico di discorso che non egrave poi tanto oscuro Nella storia λόγος egrave stato inteso come discorso perograve si tratta dice Heidegger di intendere come dobbiamo pensare il discorso Λόγος egrave ldquotradottordquo cioegrave sempre interpretato come ragione giudizio concetto definizione fondamento relazione Ma come puograve il ldquodiscorsordquo modificarsi in modo che λόγος possa avere tutti i significati elencati e per di piugrave nellrsquoambito di un uso scientifico del linguaggio Lui si chiede sigrave certo il λόγος egrave il discorso va bene ma λόγος significa anche tutte queste altre cose quindi dovremmo pensare che nel discorso ci siano anche tutte queste cose che ha appena elencate e cioegrave ragione concetto giudizio fondamento tutto questo sta nel λόγος nel discorso Anche se si intende λόγος nel senso di asserzione e lrsquoasserzione nel senso di giudizio il significato fondamentale puograve essere smarrito bencheacute la traduzione sia apparentemente esatta specialmente se il giudizio egrave inteso nel senso di qualcuna delle ldquoteorie del giudiziordquo attuali Λόγος non significa e comunque non significa primariamente giudizio se si intende per giudizio il ldquocollegarerdquo o il ldquoprender posizionerdquo (accettare o respingere) Qui come vedete in Essere e tempo rispetto al λόγος di cui ha parlato praticamente continuamente sia in Eraclito che in Parmenide ovunque fa piugrave attenzione prende piugrave cura di questa parola Λόγος in quanto discorso significa piuttosto qualcosa come δηλούν render manifesto ciograve di cui nel discorso si ldquodiscorrerdquo Cioegrave manifestare ciograve di cui si parla Aristotele ha esplicato piugrave precisamente questa funzione del discorso come άποφαίνεσϑαι Lrsquoάποφαίνεσϑαι egrave il metter in mostra Il λόγος lascia vedere qualcosa (φαίνεσϑαι) e precisamente ciograve su cui il discorso verte Il λόγος lascia vedere ciograve di cui il discorso stesso sta parlando hellip e lo lascia vedere per coloro che discorrono (medio) o per coloro che discorrono fra loro Il discorso ldquolascia vedere άποφαίνεσϑα a partire da ciograve stesso di cui si discorre Quindi il discorso il λόγος egrave un lasciare vedere di che cosa si sta parlando Nel discorso (άποφανσις) nella misura in cui esso egrave genuino ciograve che egrave detto deve

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essere tratto da ciograve intorno a cui si discorre in modo che la comunicazione discorsiva in ciograve che essa afferma renda manifesto e come tale accessibile agli altri ciograve intorno a cui discorre (pagg 47-48) Tutto ciograve sembra piuttosto banale il discorso dice egrave ciograve di cui si sta parlando percheacute se si parla si parla di qualcosa inesorabilmente Il λόγος in quanto discorso egrave ciograve che mette in mostra esibisce fa apparire ciograve di cui si sta parlando Questa egrave la struttura del λόγος in quanto άποφανσις Non ogni discorso possiede questo modo di disvelamento cioegrave il lasciar vedere mostrando La preghiera (εύχή) ad esempio manifesta anchrsquoessa ma in un altro modo Quindi la cosa fondamentale nel λόγος egrave il mostrare qualcosa cosigrave come il parlare egrave il parlare di qualcosa non si puograve parlare di niente Il λόγος egrave φωνή e precisamente φωνή μετά φαντασίας notificazione vocale in cui sempre qualcosa egrave visto Φαντασία ha sempre la stessa radice phaor il mettere in luce qualcosa da cui phos luce ecc ed egrave soltanto percheacute la funzione del λόγος come άποφανσις consiste nel lasciar vedere qualcosa mostrando che il λόγος puograve avere la forma strutturale della σύνϑεσις Sintesi mettere insieme le cose Sintesi non significa qui collegamento e connessione di rappresentazioni manipolazione di eventi psichici nei cui riguardi nasca poi il problema della concordanza di essi in quanto interni coi fatti fisici esterni Qui il συν ha un significato prettamente apofantico e significa lasciar vedere qualcosa nel suo esser assieme a qualcosa lasciar vedere qualcosa in quanto qualcosa Come dire che questo λόγος egrave il lasciar vedere ma un lasciar vedere particolare egrave un lasciar vedere qualcosa in quanto qualcosa cioegrave egrave questo che vede il fatto che qualcosa sia qualcosa Questo egrave il fondamento del logos dice Heidegger E di nuovo poicheacute il λόγος egrave un lasciar vedere per questo esso puograve essere vero o falso Ah ecco prima diceva che il συν ha un carattere prettamente apofantico Apofantico per esempio nella logica significa che qualcosa egrave sottoponibile a un criterio vero-funzionale cioegrave una cosa della quale puograve affermarsi che egrave vera oppure falsa Ecco percheacute qui ha ripreso questa cosa hellip puograve essere vero o falso e cioegrave vedo o non vedo Anche qui tutto sta nel liberarsi da quel concetto artificiale per cui veritagrave significa ldquoadeguazionerdquo Cioegrave adaeligquatio rei et intellectus Questa idea non egrave per nulla lrsquoelemento primario del concetto di άλήϑεια Questo lo sappiamo bene oramai lrsquoάλήϑεια non ha nulla a che fare con lrsquoadeguamento Lrsquoldquoesser verordquo del λόγος in quanto άλήϑεύειν significa nel λέγειν in quanto άποφαίνεσϑαι trarre fuori lrsquoente di cui si discorre dal suo nascondimento e lasciarlo vedere come non nascosto (άληϑές) scoprirlo Quindi questa veritagrave del vedere Parlava prima del carattere apofantico di vero o falso perograve qui dice che questa idea non egrave per nulla lrsquoelemento primario del concetto di άλήϑεια Lrsquoesser vero del λόγος quando diciamo che qualcosa mi si mostra e dico che questo egrave vero non ha nulla a che fare con lrsquoadeguamento Sapete che per esempio nella logica moderna Tarski tanto per dire la proposizione che afferma che questa cosa egrave un posacenere egrave vera percheacute questo egrave un posacenere e questa sarebbe la veritagrave come adeguamento la veritagrave egrave adeguata alla cosa Dice Heidegger no non si tratta affatto di questo quando parliamo di veritagrave rispetto al λόγος cioegrave al discorso e quindi al discorso vero o falso la intendiamo in tuttrsquoaltra maniera Lrsquoldquoesser verordquo del λόγος in quanto άλήϑεύειν significa nel λέγειν cioegrave nel mettere insieme nel legare in quanto άποφαίνεσϑαι cioegrave nel tenere insieme ciograve che si mostra ciograve che si manifesta Infatti dicehellip trarre fuori lrsquoente di cui si discorre dal suo nascondimento e lasciarlo vedere come non nascosto (άληϑές) scoprirlo Qui ciograve di cui si parla egrave propriamente ciograve che interessa ad Heidegger ciograve di cui si parla egrave compito del λόγος portare in luce ciograve di cui si parla che non egrave tanto la cosa in seacute ovviamente puograve essere qualunque cosa ma egrave il lasciar apparire venir fuori qualche cosa ma non in quanto qualche cosa lasciar venir fuori in quanto ciograve di cui sto parlando che egrave diverso dalla cosa egrave lrsquoargomento di cui sto parlando Corrispondentemente lrsquoldquoesser falsordquo ψεύδεσϑαι vuol dire ingannare nel senso di coprire mettere qualcosa dinanzi a qualcosa (nel modo del lasciar vedere la prima) e spacciare poi la seconda in quanto qualcosa che essa non egrave Lrsquoinganno consiste in questo copro la cosa vera con unrsquoaltra che non egrave quella di cui sto parlando Ma proprio percheacute la ldquoveritagraverdquo ha questo senso e percheacute il λόγος egrave un modo determinato del lasciar vedere il λόγος non puograve affatto essere considerato il ldquoluogordquo primario della

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veritagrave Quando come oggi ormai tutti fanno la veritagrave egrave definita come ciograve che appartiene ldquopropriamenterdquo al giudizio facendo per di piugrave risalire questa tesi a Aristotele si cade in un duplice errore percheacute il richiamo ad Aristotele egrave infondato e percheacute soprattutto non si comprende il concetto greco di veritagrave Secondo la concezione greca ldquoverordquo egrave e certo piugrave originariamente del λόγος di cui parliamo la αϊσϑησις la pura percezione sensibile di qualcosa Questo per il greco egrave il vero la pura percezione sensibile quindi nulla a che fare con il giudizio Poicheacute la αϊσϑησις si riferisce sempre ai propri ϊδια cioegrave allrsquoente genuinamente accessibile solo mediante essa e per essa (come avviene per il vedere rispetto ai colori) la percezione egrave sempre vera (pagg 48-49) I propri ϊδια sono le proprie idee il proprio modo di pensare Il che significa il vedere scopre sempre colori lrsquoudire scopre sempre suoni Se io scopro dei colori non egrave che questo colore in quanto tale mi si affaccia Certo mi si affaccia qualcosa ma mi si affaccia qualcosa allrsquointerno del vedere cioegrave io posso vedere un colore scoprire un colore percheacute il mio vedere scopre sempre colori come se in un certo senso fosse fatto per scoprire colori ldquoVerordquo nel senso piugrave puro e originario cioegrave nel senso di ciograve che non puograve che scoprire (e quindi mai coprire) egrave il puro νοείν lrsquoatto di pensierohellip la percezione che guarda puramente alle piugrave semplici determinazioni drsquoessere dellrsquoente Questo egrave il pensiero la percezione che guarda puramente alle piugrave semplici determinazioni drsquoessere dellrsquoente Questo νοείν non puograve mai coprire non puograve mai essere falso potragrave tuttrsquoal piugrave restare un non percepire un άγνοείν insufficiente per un accesso sicuro e adeguato allrsquoente Ciograve che non ha piugrave la forma dellrsquoatto del puro lasciar vedere ma che per mostrare ricorre sempre qualcosrsquoaltro e lascia cosigrave vedere qualcosa in quanto qualcosa assume con questa struttura sintetica la possibilitagrave del coprimento La ldquoveritagrave del giudiziordquo comunque non egrave che il contrario di questo coprire cioegrave un fenomeno di veritagrave che ha un fondamento derivato per piugrave aspetti Realismo e idealismo falliscono nella medesima misura il senso del concetto greco di veritagrave in base al quale soltanto egrave possibile comprendere la possibilitagrave di qualcosa come una ldquodottrina delle ideerdquo quale conoscenza filosofica Proprio percheacute la funzione del λόγος sta nel puro lasciar vedere qualcosa nel lasciar percepire lrsquoente il λόγος puograve significare ragione Quindi il λόγος non egrave niente altro che un puro lasciar vedere qualcosa un lasciar percepire lrsquoente E qui crsquoegrave la questione adesso diragrave qual egrave la questione centrale Dice la funzione del λόγος sta nel puro lasciar vedere qualcosa nel lasciar percepire lrsquoente il λόγος puograve significare ragione lasciar percepire lrsquoente non egrave che lrsquoente si manifesta da seacute se io non lo lascio venir fuori lrsquoente non viene da seacute cioegrave la cosa non si mostra da seacute la cosa si mostra se e soltanto se crsquoegrave il λόγος che ricordate egrave un aspetto fondamentale dellrsquoessere lrsquoessere si manifesta attraverso il λόγος raccogliendolo ecco il λέγειν lo mostra Ma questo orizzonte che egrave necessario percheacute lrsquoente sia lasciato uscire dallrsquooscuritagrave cioegrave mostrarsi questo orizzonte egrave llsquoEsserci quindi per tornare alla questione di prima questo lasciar percepire lrsquoente egrave una delle prerogative del progetto dellrsquoEsserci Sono io lrsquoEsserci che lascio che lrsquoente si manifesti lrsquoente da seacute non si manifesta non egrave niente Come sappiamo lrsquoente senza lrsquoessere senza di me che lo percepisco egrave niente cosigrave come lrsquoessere senza quellrsquoente che sono io sarebbe nulla Questa operazione questo lasciar venire fuori questo lasciar venire da parte dellrsquoorizzonte potremmo dire semioticamente dallrsquoorizzonte del significato questo lasciar venire lrsquoente egrave ciograve che chiamiamo ragione Egrave questa la ragione che vedete bene ha molto poco a che fare con la logica anzi direi niente E proprio percheacute λόγος viene usato non soltanto nel significato di λέγειν ma ugualmente in quello di λεγόμενον (il mostrato come tale) e poicheacute questo egrave nullrsquoaltro che lrsquoϋποχείμενον (ciograve che in ogni interpellare e discutere egrave sempre presente nel fondo come fondamento) il λόγος in quanto λεγόμενον significa ragione fondamentale ratio Qui crsquoegrave unrsquoaltra questione rilevante Come sapete Heidegger non parla volentieri di soggetto il soggetto egrave una creazione di Cartesio Ora lui tira in ballo questa parola greca ϋποχείμενον tradotta generalmente con soggetto ciograve che sta sotto la traduzione latina quasi letterale egrave il subjectum ciograve che egrave gettato sotto Qui questo soggetto ha tuttrsquoaltra accezione percheacute lui lo descrive cosigrave ciograve che sta a fondamento nel λόγος che cosa crsquoegrave a fondamento del λόγος Ce lo dice qua ciograve che in ogni interpellare e discutere egrave sempre presente nel fondo come fondamento Quindi questo fondamento egrave la ratio la ragione ciograve che in ogni interpellare

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e discutere egrave sempre presente nel fondo Cosrsquoegrave che egrave sempre presente nel fondo in ogni interpellare in ogni discutere Il fatto che si discuta di qualcosa cioegrave che qualcosa si mostri in quanto qualcosa questo egrave il fondamento Ciograve che il λόγος mostra in prima istanza che cosa mostra se non che qualcosa egrave qualcosa per cui possiamo parlarne Potremmo dirla cosigrave il λόγος egrave ciograve che immette quella funzione del linguaggio per cui qualunque cosa intervenga viene colta nel linguaggio Chiaramente il λόγος non egrave fuori dal linguaggio egrave ovvio ma potremmo indicarla come quella funzione che raccoglie e mette insieme qualche cosa in modo che il linguaggio stesso possa discuterne possa parlarne egrave come se mostrasse al linguaggio che questo qualcosa egrave un qualche cosa e quindi possiamo parlarne E infine poicheacute λόγος in quanto λεγόμενον puograve anche significare ciograve che egrave chiamato in questione in quanto qualcosa che diviene visibile mediante la sua relazione a qualcosa mediante la sua ldquorelazionalitagraverdquo λόγος assume il significato di relazione e rapporto Questa interpretazione del ldquodiscorso apofanticordquo puograve bastare per il chiarimento della funzione primaria del λόγος (pag 49) La questione essenziale in tutto ciograve egrave che il λόγος egrave ciograve che mostra che quando si parla si parla di qualcosa Questo qualcosa di cui si parla non egrave qualcosa che egrave fuori di me percheacute questo qualcosa di cui si parla egrave qualcosa che si manifesta a me in relazione al progetto che io sono e in relazione a ciograve che io voglio fare di quella cosa cioegrave si manifesta a me in relazione a ciograve che io fare di questa cosa Lrsquoaltra cosa importante era la sua definizione di ϋποχείμενον di soggetto e cioegrave come qualche cosa che egrave sempre presente nel fondo come fondamento quindi non piugrave un qualcuno Nella filosofia tradizionale da Cartesio in poi il soggetto egrave pensato come ciograve che egrave la condizione della ragione la condizione della percezione poi in Kant ancora di piugrave qualcosa che egrave sempre ligrave come necessario percheacute ci sia lrsquooggetto Per Heidegger assolutamente no ciograve che sta sotto non sono io non sono io che decido che questa cosa egrave un oggetto ma ciograve che egrave a fondamento egrave il fatto che nel linguaggio qualunque cosa si manifesti egrave linguaggio cioegrave egrave un qualcosa che appartiene al linguaggio Passiamo al capitolo intitolato Il concetto preliminare di fenomenologia Si interroga intono al concetto di fenomenologia da qui una riflessione sul concetto di fenomeno e una sul concetto di logos visto che il termine di fenomenologia egrave composta da fenomeno e da logos A pag 52 dice Il modo dellrsquoincontro con lrsquoessere e con le strutture drsquoessere quali fenomeni deve in primo luogo essere ricavato dagli oggetti stessi della fenomenologia Perciograve il punto di partenza dellrsquoanalisi lrsquoaccesso al fenomeno e il cammino attraverso i coprimenti predominanti richiedono una particolare assicurazione metodologica Lrsquoaccesso al fenomeno lrsquoaccesso per dirla alla Husserl alla cosa stessa ricordate tornare alle cose stesse senza tutto il bagaglio psicologistico ecc ma arrivare a cogliere la cosa in quanto quella che egrave senza nientrsquoaltro Poi alla fine si accorse che diventava molto complicato Arrivare al fenomeno la fenomenologia egrave unrsquoanalisi dei fenomeni delle cose che accadono in quanto accadono in quanto λεγόμενον cioegrave il mostrato delle cose che si mostrano Lrsquoidea di unrsquoapprensione e di una esplicazione dei fenomeni che siano ldquooriginarierdquo e ldquointuitiverdquo egrave lrsquoopposto dellrsquoingenuitagrave di una ldquovisionerdquo casuale immediata e irriflessiva Qui fa una precisazione che lrsquoidea dellrsquoapprensione del fenomeno originaria e intuitiva dice non egrave affatto una visione immediata e irriflessiva Sul fondamento della determinazione preliminare del concetto di fenomenologia possono essere fissati nel loro significato anche i termini ldquofenomenicordquo e ldquofenomenologicordquo ldquoFenomenicordquo egrave detto ciograve che risulta dato ed esplicabile nella modalitagrave di incontro col fenomeno perciograve si parla di strutture fenomeniche Fenomenico egrave ciograve che risulta detto di tutto ciograve che appare Se lo considero un fenomeno il modo in cui lo considero lo possiamo chiamare fenomenico Per ldquofenomenologicordquo si intende invece tutto ciograve che egrave attinente al modo di mostrare e di esplicare noncheacute allrsquoapparato concettuale richiesto da unrsquoindagine del genere (pag 53) Invece il modo di mostrare di articolare tutto ciograve che egrave fenomenico questo lo chiamiamo fenomenologico Poicheacute il fenomeno inteso fenomenologicamente egrave sempre e soltanto ciograve che costituisce lrsquoessere e lrsquoessere egrave sempre lrsquoessere dellrsquoente il progetto di ostensione dellrsquoessere richiede prima un approccio adeguato allrsquoente Dice che il fenomeno inteso fenomenologicamente egrave sempre e soltanto ciograve che costituisce lrsquoessere quindi il fenomeno egrave

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qualcosa che costituisce lrsquoessere il fenomeno egrave ciograve che appare e costituisce lrsquoessere e lrsquoessere egrave sempre lrsquoessere dellrsquoente Quindi se voglio fare unrsquoanalisi del fenomeno il quale riguarda sempre lrsquoessere delle cose ma questo essere delle cose non si manifesta se non attraverso lrsquoente allora per una analisi appropriata del fenomeno devo interrogarmi sullrsquoente arrivare alla domanda fondamentale del greco ti to on cosrsquoegrave lrsquoente Lrsquoente deve parimenti manifestarsi secondo la modalitagrave di accesso che egrave genuinamente propria di esso Cioegrave lrsquoente deve mostrarsi in quanto ente In tal modo il concetto ordinario di fenomeno diviene rilevante fenomenologicamente Nel senso che noi intendiamo lrsquoanalisi del fenomeno a partire dallrsquoente vale a dire da un accesso dice lui che egrave piugrave proprio allrsquoente Considerata nel suo contenuto reale la fenomenologia egrave la scienza dellrsquoessere dellrsquoente ontologia Quindi la fenomenologia egrave la scienza dellrsquoessere dellrsquoente percheacute il fenomeno punta allrsquoessere nel senso che quando io voglio cogliere il fenomeno e qui crsquoegrave Husserl vogliono cogliere che cosrsquoegrave realmente Lrsquoapproccio di Husserl alla cosa stessa era lrsquoapproccio per intendere lrsquoessere dellrsquoente non lrsquoente banalmente ma che cosa fa sigrave che lrsquoente sia quello che egrave Nel corso dei chiarimenti che abbiamo dati circa i compiti dellrsquoontologia risultograve la necessitagrave di una ontologia fondamentale che assuma a proprio tema lrsquoente privilegiato ontologico-onticamente lrsquoEsserci al fine di portarsi di fronte al problema cardinale cioegrave di fronte al problema del senso dellrsquoessere in generale Dalla ricerca stessa risulteragrave che il senso metodico della descrizione fenomenologica egrave lrsquointerpretazione Il λόγος della fenomenologia dellrsquoEsserci ha il carattere dellrsquoέρμηνεύειν attraverso il quale il senso autentico dellrsquoessere e le strutture fondamentali dellrsquoessere dellrsquoEsserci sono resi noti alla comprensione propria dellrsquoEsserci Qui sta dicendo che il λόγος il modo di manifestarsi dellrsquoEsserci ha questo carattere dellrsquointerpretazione Percheacute Percheacute io in quanto Esserci rapportandomi alle cose le interpreto do a queste cose una interpretazione che egrave un altro modo per indicare che per potermi rapportare a un qualche cosa a qualunque cosa anche a me stesso occorre che questa cosa intervenga come segno cioegrave come rinvio altrimenti non ci si rapporta a niente Lrsquointerpretazione egrave un rinvio da una cosa a unrsquoaltra da un certo blocco di parole si passa a un altro che egrave lrsquointerpretazione della prima che dagrave il significato alla prima La fenomenologia dellrsquoEsserci egrave ermeneutica nel significato originario della parola secondo il quale essa designa il compito dellrsquointerpretazione Ma in quanto con lo scoprimento del senso dellrsquoessere e delle strutture fondamentali dellrsquoEsserci in generale egrave tratto in luce lrsquoorizzonte di ogni indagine ontologica ulteriore concernente lrsquoente difforme dallrsquoEsserci questa ermeneutica egrave ldquoermeneuticardquo anche nel senso della elaborazione delle condizioni di possibilitagrave di qualsiasi ricerca ontologica Sta dicendo che scoprire il senso dellrsquoessere egrave il compito della fenomenologia cioegrave giungere a ciograve che fa dellrsquoente quellrsquoente che egrave Ora questa operazione dice lui non egrave altro che ciograve che chiamiamo ermeneutica in quanto dice con lo scoprimento dellrsquoessere e delle strutture fondamentali dellrsquoEsserci in generale egrave tratto in luce lrsquoorizzonte di ogni indagine ontologica ulteriore Percheacute Percheacute se non crsquoegrave lrsquoEsserci se non ci sono io non crsquoegrave neppure lrsquoorizzonte entro il quale possono venire in luce le varie cose tra le quali anche lrsquoindagine ontologica Anche lrsquoindagine ontologica egrave allrsquointerno del mio progetto che egrave un altro modo ancora per dire che lrsquoessere non crsquoegrave fuori di me percheacute io lo sono percheacute io sono lrsquoEsserci cioegrave questo essere che egrave qui in questo momento Ma lo diragrave in modo piugrave chiaro tra poco E infine poicheacute lrsquoEsserci vanta il primato ontologico rispetto ad ogni altro ente (in quanto ente avente la possibilitagrave dellrsquoesistenza) hellip ricordate che lui attribuisce lrsquoesistenza soltanto alle persone a colui che puograve domandarsi hellip lrsquoermeneutica nella sua qualitagrave di interpretazione dellrsquoessere dellrsquoEsserci acquista un terzo senso specifico (che filosoficamente parlando egrave primario) quello di analitica dellrsquoesistenzialitagrave dellrsquoesistenza (pagg 53-54) Analitica dellrsquoesistenzialitagrave dellrsquoesistenza con questo sta dicendo che si tratta di una riflessione intorno al fatto che per parlare di esistenza occorre che esista lrsquoEsserci e cioegrave che esista qualcuno che sia in condizioni di domandarselo Poco dopo dice che Lrsquoessere in quanto tema fondamentale della filosofia non egrave un genere dellrsquoente e tuttavia riguarda ogni ente Ovviamente percheacute lrsquoessere egrave ciograve che fa di ciascun ente quello che egrave Lrsquoessere e la struttura dellrsquoessere si trovano al di sopra di ogni ente e di ogni determinazione possibile di un ente

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Lrsquoessere egrave il tracendens puro e semplice Egrave trascendente non egrave immanente immanente egrave lrsquoente La trascendenza dellrsquoessere dellrsquoEsserci egrave eminente percheacute in essa hanno luogo la possibilitagrave e la necessitagrave dellrsquoindividuazione piugrave radicale Ogni aprimento dellrsquoessere in quanto trascendens egrave conoscenza trascendentale La veritagrave fenomenologica (lrsquoapertura dellrsquoessere) egrave veritas trascendentalis Ribadisce la differenza ontologica tra essere ed ente ponendo un elemento importante cioegrave lrsquoente egrave immanente e lrsquoessere egrave ciograve che trascende ciograve che egrave al di lagrave Ma dice qualcosa di piugrave ogni apertura dellrsquoessere in quanto trascendens egrave conoscenza trascendentale Ciograve che si conosce nel momento in cui si apre questo orizzonte in cui crsquoegrave la possibilitagrave di unrsquoapertura solo allora interviene la conoscenza ma una conoscenza trascendentale Ciograve significa che non conosco lrsquoente in quanto tale se non conoscendo ma non lo conoscerograve mai se non conoscendo lrsquoessere che egrave trascendente che non crsquoegrave Ma che cosa non crsquoegrave propriamente Ciograve che non crsquoegrave ciograve che non egrave immanente che non egrave una cosa egrave quel progetto egrave quellrsquoEsserci che io sono costantemente entro il quale lrsquoente puograve essere lrsquoente che egrave Quindi la veritagrave fenomenologica in quanto apertura dellrsquoessere egrave veritagrave trascendentale non egrave mai una veritagrave riferita per esempio a una proposizione La proposizione egrave un ente qualunque come nella logica la veritagrave appartiene alla proposizione in seguito a procedure ecc Per Heidegger non egrave cosigrave la veritagrave egrave trascendentale il che significa che la veritagrave appartiene sigrave allrsquoessere ma non allrsquoessere entizzato ma a quellrsquoEsserci che io sono cioegrave la veritagrave appartiene unicamente a ciograve che si manifesta allrsquointerno del mio progetto Questa cosa si manifesta se si manifesta nel mio progetto egrave vera egrave questa la nozione di veritagrave per Heidegger Infatti piugrave avanti parleragrave del percheacute e del per chi Diragrave tra breve che non egrave importante chiedersi percheacute ma per chi cioegrave non la cosa che egrave causa di questa cosa qui ma per chi questa cosa si manifesta in questo modo e quindi puograve immaginare che abbia questa o questrsquoaltra causa Il per chi dice lui egrave fondamentale e il per chi riguarda ovviamente un Esserci un progetto Questa cosa egrave cosigrave non percheacute egrave in un certo modo ma egrave cosigrave per chi Per me cioegrave allrsquointerno del mio progetto Come vedete ripete sempre la stessa cosa in modo sempre piugrave intorcolato perogravehellip Le ricerche che seguono sono state possibili solo sul fondamento posto da Edmond Husserl con cui le Ricerche Logiche la fenomenologia venne alla luce Lrsquoanalisi del concetto preliminare di fenomenologia indica che lrsquoessenziale per essa non sta nellrsquoesser reale come ldquocorrenterdquo filosofica Piugrave in alto della realtagrave si trova la possibilitagrave La comprensione della fenomenologia consiste esclusivamente nellrsquoafferrarla come possibilitagrave (pagg 54-55) La questione della possibilitagrave in Heidegger egrave importante percheacute io in quanto Esserci in quanto progetto mi trovo sempre preso di fronte a delle possibilitagrave Queste varie possibilitagrave sono quelle che poi determinano il mio progetto il mio farsi il mio accadere in un certo modo Quindi il concetto di possibilitagrave in Heidegger rimane un concetto non solo importante ma prioritario lrsquouomo egrave ciograve che egrave sempre gettato innanzi di fronte a delle possibilitagrave lrsquoultima possibilitagrave egrave la morte che egrave una certezza Andiamo alla Prima parte Lrsquointerpretazione dellrsquoEsserci in riferimento alla temporalitagrave e lrsquoesplicazione del tempo come orizzonte trascendentale del problema dellrsquoessere Prima sezione Lrsquoanalisi fondamentale dellrsquoEsserci nel suo momento preparatorio Dice Lrsquoente interrogato per primo nel problema del senso dellrsquoessere egrave lrsquoente che ha il carattere dellrsquoEsserci Lrsquoanalitica esistenziale nel suo momento preparatorio richiede per il suo particolare carattere unrsquoesposizione preliminare e una delimitazione rigorosa rispetto a ricerche apparentemente parallele ad essa (pag60) Passiamo al Capitolo I Esposizione del compito dellrsquoanalisi dellrsquoEsserci nel suo momento preparatorio sect 9 Il tema dellrsquoanalitica dellrsquoEsserci Lrsquoente che ci siamo proposti di esaminare egrave il medesimo che noi stessi sempre siamo In questa frasetta crsquoegrave tutta la filosofia di Heidegger Quindi ci troviamo presi in un compito arduo percheacute dobbiamo analizzare una cosa e per analizzarla dovremmo oggettivarla percheacute altrimenti non egrave possibile ma oggettivandola egrave come se creassimo una sorta di distanza infinita che non colmeremo mai tra la cosa che devo analizzare che sono io e io che voglio analizzarla Obiettivando la cosa perdo il suo esserci Giusto per fare un riferimento ne parla anche Peirce nel suo saggio sulla Architettura delle teorie io che faccio una teoria sono questa stessa teoria che sto costruendo nel senso che non

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posso mettermi dal di fuori da un di fuori che non esiste sono sempre io che elaborando una teoria sono dentro a quella teoria e non posso uscirne Qui ci sarebbero da fare una serie di considerazioni ma le faremo mano a mano Lrsquoessere di questo ente egrave sempre mio Se questo ente sono io allora se cerco lrsquoessere dellrsquoente cerco il mio essere Nellrsquoessere che egrave proprio di esso questo ente stesso si rapporta al proprio essere Come ente di questo essere esso egrave rimesso al suo aver-da-essere Ha sempre da essere qualche cosa percheacute se egrave un progetto che egrave gettato innanzi ha sempre da essere qualche cosa da qui la questione delle possibilitagrave Lrsquoessere egrave ciograve di cui ne va sempre per questo ente Da questa caratterizzazione dellrsquoEsserci derivano due ordini di conseguenze 1) Lrsquoessenza di questo ente consiste nel suo aver-da-essere Questione importante percheacute dice Lrsquoessenza di questo ente che sono io lrsquoEsserci consiste nel suo aver-da-essere cioegrave consiste nellrsquoessere un progetto aver da essere aver da fare qualcosa Lrsquoessenza di questo ente se mai si possa parlare di essa devrsquoessere intesa a partire dal suo essere (existentia) Questa essenza che io sto cercando e che mi appartienehellip percheacute se io cerco lrsquoessenza dellrsquoessere ma questo essere egrave mio si parte dal fatto che io ci sono dal fatto della mia esistenza Quindi crsquoegrave una esistenza come condizione per potere riflettere che qualche cosa abbia unrsquoessenza Come dire ancora che occorre lrsquoEsserci egrave necessario che ci sia io percheacute possa esserci unrsquoessenza di me se non ci sono io non crsquoegrave neanche lrsquoessenza Ma il compito ontologico egrave proprio quello di mostrare che se noi scegliamo per lrsquoessere di questo ente la designazione di esistenza questo termine non ha e non puograve avere il significato ontologico del termine tradizionale existentia Egrave vero percheacute dice Esistenza significa per lrsquoontologia tradizionale qualcosa come la semplice-presenza modo di essere questo essenzialmente estraneo a un ente che ha il carattere dellrsquoEsserci Questo Esserci che sono io non egrave qualcosa che egrave semplicemente presente A scanso di equivoci per dire existentia useremo sempre lrsquoespressione interpretativa semplice-presenza mentre attribuiremo lrsquoesistenza come determinazione drsquoessere esclusivamente allrsquoEsserci Soltanto lrsquoEsserci esiste egrave esistente tutto il resto lo indica come semplicemente presente Questo aggeggio non egrave lrsquoEsserci non puograve chiedersi ldquopercheacute sono un posacenererdquo Lrsquoessenza dellrsquoEsserci consiste nella sua esistenza Quindi qual egrave lrsquoessenza dellrsquoEsserci Egrave il fatto che io sia un qualcuno che osso domandarmi in relazione a qualche cosa Questa egrave la mia essenza cioegrave lrsquoessenza dellrsquoEsserci il fatto di essere una persona di essere nel logos Potremmo dire che lrsquoessenza di chiunque egrave di essere linguaggio I caratteri evidenziabili di questo ente non sono quindi ldquoproprietagraverdquo semplicemente-presenti di un ente semplicemente-presente ldquoavente lrsquoaspettordquo di essere cosigrave o cosagrave ma sono sempre e soltanto possibili maniere di essere dellrsquoEsserci e nullrsquoaltro Anche questo non egrave irrilevante percheacute dice queste proprietagrave di questo ente particolare che egrave lrsquoEsserci non sono lrsquoaspetto per esempio che io abbia una cravatta degli occhiali e una penna in mano neacute tutte le altre proprietagrave di cui posso godere oppure no Qual egrave il carattere essenziale di me in quanto Esserci in quanto quellrsquoente che puograve fare tutte quelle cose Per Heidegger non crsquoegrave dubbio ciograve che egrave essenziale lrsquoessenza mia in quanto Esserci non sono altro che le possibilitagrave che io ho sempre davanti possibilitagrave di essere qualche cosa di fare ecc cioegrave di essere un progetto Questa egrave lrsquoessenza di quellrsquoente particolare che egrave lrsquoEsserci questa essenza egrave il progetto 29 marzo 2017 Quando Heidegger parla dellrsquoanalitica dellrsquoEsserci questa non egrave altro che llsquointerpretazione dellrsquouomo lrsquoEsserci egrave lrsquouomo Lrsquoanalitica nellrsquoaccezione che intende lui egrave lrsquointerpretazione e per lui lrsquointerpretazione egrave la conoscenza quindi lrsquoanalitica dellrsquoEsserci egrave la conoscenza dellrsquouomo che tiene conto dellrsquouomo in quanto storico e non in quanto oggetto A pag 62 dice LrsquoEsserci si determina come ente sempre a partire da una possibilitagrave che egli stesso egrave e che nel suo essere in qualche modo comprende Questa frase egrave abbastanza emblematica percheacute questo Esserci che egrave lrsquouomo e quindi egrave un ente non egrave lrsquoessere si determina sempre a partire da una possibilitagrave cioegrave da un progetto Quando parla di possibilitagrave sta parlando del progetto quindi dalla possibilitagrave dal

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progetto che egli stesso egrave lrsquouomo cioegrave lrsquoEsserci Quindi lrsquouomo egrave determinato dal fatto di essere un progetto sempre in atto un progetto gettato diragrave piugrave avanti Dice da una possibilitagrave che egli stesso egrave e che nel suo essere in qualche modo comprende vale a dire in quanto tale in quanto Esserci in qualche modo comprende questa cosa cioegrave si interroga Lui parla dellrsquoEsserci come esistentivo con un suo neologismo di fatto egrave lrsquounica cosa che esiste Lui distingue tra lrsquoesistenza e la semplice-presenza la semplice-presenza egrave questa cosa qui (ndr mostra il posacenere) lrsquoesistenza appartiene allrsquouomo e percheacute appartiene allrsquouomo Percheacute lrsquouomo la comprende se non la comprendesse sarebbe come quellrsquoaggeggio ligrave Questo egrave il senso formale della costituzione dellrsquoesistenza dellrsquoEsserci Cioegrave lrsquoEsserci egrave questa cosa che egrave presa nel progetto costantemente e che comprende se stesso cioegrave egrave in grado di interrogarsi Come dice spesse volte e in tantissimi altri luoghi lrsquouomo egrave lrsquounico ente in grado di interrogarsi sullrsquoessere E qui si fonda per llsquointerpretazione ontologica di questo entehellip cioegrave lrsquoEsserci lrsquouomohellip lrsquoindicazione a svolgere la problematica del suo essere partendo dallrsquoesistenzialitagrave della sua esistenza Dice che su questo ci si fonda per lrsquointerpretazione ontologica di questo ente cioegrave per la comprensione dellrsquoessere dellrsquoente la comprensione ontologica dellrsquoente significa questo comprensione dellrsquoessere dellrsquoente Dice lrsquoindicazione a svolgere la problematica del suo essere partendo dallrsquoesistenzialitagrave della sua esistenza cioegrave partendo per essere precisi dalla sua temporalitagrave Poi parla della quotidianitagrave media che sarebbe il modo con cui ciascuno si rapporta quotidianamente al mondo cioegrave senza necessariamente interrogarsi sullrsquoessere e questa sarebbe per Heidegger unrsquoesistenza non autentica Passiamo al sect 10 a pag 64 Dopo un primo schizzo positivo del tema di una ricerca egrave sempre di grande importanza la sua determinazione negativa anche se le discussioni intorno a ciograve che non deve essere fatto divengono facilmente infruttuose Ci proponiamo ora di mostrare che le ricerche e le indagini che sono state finora condotte mirando allrsquoEsserci a prescindere dalla loro fruttuositagrave materiale hanno fallito lrsquoautentico problema filosofico e che quindi fin che persistono in questo errore non possono in linea generale pretendere di raggiungere ciograve a cui in fondo mirano Lrsquoanalitica esistenziale rispetto allrsquoantropologiahellip lrsquoanalitica esistenziale intende conoscere lrsquouomo non in quanto oggetto ma in quanto progetto a partire dalle sue possibilitagrave continue e costanti che non ha nulla a che fare con lrsquoantropologia la psicologia la biologia che non vanno oltre la questione fondamentalmente ontologica che non vanno oltre la questione ontologica nel senso di pensare lrsquouomo come oggetto come un quid che sta ligrave astorico Infatti vi ricordate una delle obiezioni che faceva alla psicologia alla psicoanalisi era di non considerare storicamente lrsquouomo ma come oggetto Tutte le questioni che la psicoanalisi poneva e che pone come la rimozione lrsquoinconscio ecc sono tutte poste come se fossero degli enti astorici cioegrave messi ligrave obiettivati ma che non tengono del fatto che lrsquouomo in quanto tale egrave un progetto continuamente gettato A pag65 Ogni idea di ldquosoggettordquo quando non sia stata chiarita attraverso una determinazione ontologica preliminare di fondohellip cioegrave non ci si chiede che cosrsquoegrave quando non si pensa al soggetto nellrsquoaccezione che indica lui e cioegrave quando non si problematizza il soggetto ma lo si pone appunto come una cosahellip egrave ancora ontologicamente partecipe del principio del subjectum (ύποχείμενον) anche se onticamente ripudia nel modo piugrave netto la teoria dellrsquoldquoanima come sostanzardquo e la ldquoreificazione della coscienzardquo Nonostante che molte di queste teorie allontanino dallrsquoidea della reificazione dellrsquoanima e della coscienza perograve di fatto le obiettivizzano Affincheacute sia possibile chiedersi che cosa si intenda positivamente quando si parla di un essere del soggetto dellrsquoanima della coscienza dello spirito della persona non reificato bisogna innanzi tutto aver mostrato la provenienza ontologica della cositagrave come tale Percheacute sia possibile chiedersi che cosa si intenda quando si parla del soggetto cioegrave quando lo si problematizza bisogna aver mostrato la provenienza ontologica della cositagrave come tale cioegrave chiedersi che cosrsquoegrave una cosa Quelle espressione denotano infatti altrettante cerchie determinate di fenomeni suscettibili di ldquoelaborazionerdquo mentre il loro uso va di pari passo con una singolare indifferenza rispetto alla questione dellrsquoessere dellrsquoente cosigrave designato Egrave lrsquoaccusa che fa alla filosofia di sempre cioegrave di non avere inteso la differenza ontologica tra lrsquoessere e lrsquoente Non egrave quindi per un capriccio terminologico che evitiamo questi termini (come

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del resto le espressioni ldquovitardquo e ldquouomordquo) quando vogliamo denotare lrsquoente che noi stessi siamo Qui dice percheacute anzicheacute dire uomo dice Esserci Tutti questi termini a suo parere pongono una totale indifferenza rispetto alla questione dellrsquoessere dellrsquoente mentre parlando dellrsquoEsserci a suo parere si pine la questione della differenza ontologica cioegrave si pone lrsquouomo come quellrsquoente che ovviamente pensa se stesso ma che soprattutto deve la sua enticitagrave allrsquoessere cioegrave al progetto in cui egrave inserito egrave quello che egrave in relazione allrsquoessere un progetto quindi alle possibilitagrave che ha continuamente davanti Drsquoaltra parte la tendenza genuina di ogni seria ldquofilosofia della vitardquo scientifica (dire ldquofilosofia della vitardquo egrave come dire ldquobotanica delle pianterdquo)hellip per lui la filosofia egrave la vita ovviamentehellip implica una tendenza a una comprensione dellrsquoessere dellrsquoEsserci Una tendenza a problematizzare la cosa se ovviamente si parla della filosofia seria Bisogna perograve notare che in essa manca e qui sta la radicale insufficienza la problematizzazione ontologica della ldquovitardquo stessa in quanto modo di essere Lui dice che crsquoegrave una tendenza certo a interrogarsi a cogliere qualcosa del problema perograve manca una radicale problematizzazione della questione cioegrave del chiedersi innanzi tutto che cosrsquoegrave questa cosa di cui sto parlando prima di attribuire a questa tutta una serie di attributi e di proprietagrave chiedersi di che cosa sto parlando A pag 67 dice La persona non ha un essere affine a quelle delle cose e delle sostanze Inoltre lrsquoessere della persona non puograve risolversi nellrsquoessere un soggetto di atti razionali avente certe leggi Egrave importante questa questione che incomincia a porre qui siamo ancora alle prime pagine La persona non ha un essere come questa qua questa cosa non egrave presa in un progetto non ha un suo progetto ovviamente Dice che lrsquoessere della persona non puograve risolversi nellrsquoessere un soggetto che sottostagrave a certe leggi Egrave chiaro che per lui questo non puograve avvenire non puograve sottostare a delle leggi Dal momento che la persona lrsquouomo lrsquoEsserci non egrave nientrsquoaltro che il progetto in cui si trova di volta in volta determinato dalla sua storicitagrave egrave chiaro che per lui questo non egrave un soggetto sottoposto a delle leggi Le leggi sono immutabili ed essendo immutabili queste leggi egrave come se si ponessero come oggetti metafisici cosa che per lui non puograve essere in nessun modo La persona non egrave neacute cosa neacute sostanza neacute oggetto Viene cosigrave posto lrsquoaccento sulla stessa questione cui Husserl allude quando afferma che lrsquounitagrave della persona esige una costituzione essenzialmente diversa da quella delle cose naturali Qui precisa che la persona non egrave cosa non egrave sostanza non egrave oggetto Poco dopo dice Gli atti sono qualcosa di non psichico Tutta la teoria dellrsquoatto psichico ovviamente viene messa in discussione Lrsquoessenza della persona implica che essa esista soltanto nel compimento degli atti intenzionali dunque per essenza essa non egrave mai oggetto Compimento degli atti intenzionali certo Intenzione di chi Chi ha questa intenzione Egrave una domanda che ci si puograve porre ovviamente Se crsquoegrave unrsquointenzione crsquoegrave un qualcuno che ha questa intenzione La questione dellrsquointenzionalitagrave egrave fondamentale anche nella psicoanalisi Piugrave sopra aveva detto ldquoUn atto non egrave mai anche oggetto percheacute appartiene allrsquoessenza dellrsquoessere degli atti di essere esperiti solo nel loro compimento e di essere dati solo nella riflessionerdquo Qui citava Scheler e richiama tutto lrsquoattualismo gentiliano cioegrave la teorizzazione dellrsquoatto come atto puro come quellrsquoagire che non egrave sottoposto a leggi questa egrave la questione fondamentale mentre in almeno buona parte della psicoanalisi questo agire egrave sottoposto a delle leggi psichiche Qui dice invece che non egrave cosigrave e che tutto si gioca intorno alla questione degli atti intenzionali Infatti diceva prima lrsquoessenza della persona implica che essa esista soltanto nel compimento degli atti intenzionali cioegrave esiste nel progetto Quindi tornando alla domanda che ci si poneva prima chi ha questa intenzione di compiere gli atti Egrave il progetto in cui si trova e il progetto egrave dato dal trovarsi di fronte a delle continue e incessanti possibilitagrave Questo egrave un po il fulcro di tutto il pensiero di Heidegger che esprime qui in Essere e tempo Parlando di intenzionalitagrave del progetto che intenzione ha il progetto Qui dobbiamo aggiungere una questione importante percheacute lrsquointenzione del progetto e qui torniamo a Nietzsche egrave il superpotenziamento per Nietzsche egrave lrsquounica intenzione che lrsquouomo cioegrave lrsquoEsserci puograve avere Questo agire questo atto non egrave soggetto a leggi quindi non egrave soggetto il che sembrerebbe comportare una assoluta casualitagrave Ma vediamo cosa dice subito dopo Ogni oggettivazione psichica e quindi ogni concezioni degli atti come qualcosa

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di psichico equivalgono a una spersonalizzazione La persona egrave data in ogni caso come esecutrice di atti intenzionali raccolti in una unitagrave di senso Lrsquoessere psichico non ha dunque nulla a che fare con lrsquoessere della persona Gli atti vengono compiuti la persona egrave compitrice di atti Ma qual egrave il senso ontologico del ldquocompiererdquo come devrsquoessere determinato i termini ontologicamente positivi il modo di essere della persona hellip il problema investe lrsquoessere totale dellrsquouomo essere che egrave solitamente inteso come unitagrave di corpo-anima-spirito hellip Ma quando si pone il problema dellrsquoessere dellrsquouomo non egrave possibile determinare questo essere congiungendo modi di essere come il corpo lrsquoanima lo spirito che oltre tutto debbono ancora essere a loro volta determinati (pagg 67-68) Qui ci troviamo di fronte a una questione interessante Dice il problema investe lrsquoessere totale dellrsquouomo questo va messo a fianco a ciograve che prima diceva lrsquoessenza della persona implica che essa esista soltanto nel compimento degli atti intenzionali Egrave questo che sta dicendo la persona non puograve essere colta se non storicamente La sua critica allrsquoidea di atto psichico si appunta sul fatto che un atto psichico egrave considerato astoricamente cioegrave non tiene conto di ciograve che la persona egrave in questo momento non come egrave in base a delle leggi dellrsquoaccadere psichico che si sono stabilite ma come egrave qui adesso Noi sappiamo percheacute ce lo aveva detto in molte altre occasioni che lrsquouomo cosigrave comrsquoegrave qui e adesso egrave determinato non da leggi psichiche ma dalla relazione che ha con il mondo in cui si trova in quel momento cioegrave ancora dalla relazione che in questo momento con il posacenere con lrsquoorologio con voi con la stanza con la luce ecc Tutti questi elementi dice Heidegger costituiscono la mia storicitagrave il mio essere storico quindi lrsquoessere qui in questo momento e le mie decisioni tutto ciograve decido non puograve essere inteso al di fuori di questo mondo mondo in cui mi trovo e del quale voglio fare qualche cosa Questo egrave il progetto cioegrave ho di fronte delle possibilitagrave In altri termini ancora potremmo dire che soltanto se si riesce a cogliere lrsquouomo storicamente cioegrave per quello che egrave in questo momento allrsquointerno del suo mondo nel suo in-essere diragrave tra breve nel suo essere-nel-mondo allora egrave possibile unrsquointerpretazione dellrsquouomo interpretazione nellrsquoaccezione di Heidegger cioegrave conoscenza dellrsquouomo Poi prosegue dicendo In realtagrave ciograve che deforma o svia il problema fondamentale dellrsquoessere dellrsquoEsserci egrave il costante predominio dellrsquoantropologia antica e cristiana i cui insufficienti fondamenti ontologici sono sfuggiti anche al personalismo e alla filosofia della vita Qui crsquoegrave una critica allrsquoantropologia tradizionale che non egrave altro che una critica al modo di pensare comune Lrsquoantropologia tradizionale implica 1) La definizione dellrsquouomo come ζώον λόγον έχον nel senso di animal rationale animale razionale Il modo di essere dello ζώον egrave qui inteso nel senso di semplice-presenza e di accadimento il λόγοϛ egrave inteso come una dotazione piugrave elevata il cui modo di essere egrave non meno oscuro di quello dellrsquoente cosigrave composto In questa definizione antropologica crsquoegrave il ζώον cioegrave lrsquoanimale poi crsquoegrave il λόγοϛ come qualcosa che gli si appiccica 2) Lrsquoaltro filo conduttore per la determinazione dellrsquoessere e dellrsquoessenza dellrsquouomo egrave di ordine teologico facimus hominem ad imaginem nostram et similitudinem Sarebbe il dio della Genesi che dice ldquofacciamo lrsquouomo a mia immagine e somiglianzardquo Lrsquoantropologia teologico-cristiana ricava da qui e dalla contemporanea accettazione della definizione antica una interpretazione di quellrsquoessere che noi diciamo uomo Non diversamente dallrsquoessere di Dio anche lrsquoessere dellrsquoens finitum egrave interpretato ontologicamente coi mezzi offerti dallrsquoontologia antica Nel corso dellrsquoetagrave moderna la definizione cristiana fu deteologizzata Ma lrsquoidea della ldquotrascendenzardquo secondo cui lrsquouomo egrave qualcosa che tende al di lagrave di seacute ha le sue radici nella dogmatica cristiana della quale non si vorragrave certo dire che abbia sempre posto il problema ontologico dellrsquoessere dellrsquouomo Questa idea della trascendenza cioegrave che lrsquouomo punti a qualcosa che va al di lagrave di lui egrave unrsquoidea cristiana ovviamente Questa idea di trascendenza per cui lrsquouomo egrave qualcosa di piugrave di un essere intelligente ha esercitato la sua influenza sotto forme diverse A pag 69 dice Le origini principali dellrsquoantropologia tradizionale cioegrave la definizione greca e il filo conduttore teologico indicano che nel definire lrsquoessenza dellrsquoente ldquouomordquo si egrave dimenticato il problema del suo essere considerandolo per se stesso ovvio nel senso dellrsquoesser semplicemente-presente comune a tutte le altre cose create Sta soltanto dicendo che questo modo di pensare lrsquouomo egrave un modo di pensare lrsquouomo come un essere presente cioegrave come un ente senza pensare a ciograve che fa

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essere questo ente quellrsquoente che egrave Ovviamente per lui quellrsquoente che egrave lrsquouomo egrave quello che egrave in quanto egrave progetto egrave questo lrsquoessere per Heidegger il progetto gettato Mentre per lrsquoantropologia per il modo di pensare comune lrsquouomo egrave considerato al pari di un oggetto di una cosa semplicemente presente Questi due fili conduttori si intrecciano nellrsquoantropologia moderna con la impostazione metodica che prende le mosse dalla res cogitans dalla coscienza dal complesso delle esperienze vissute Ma poicheacute anche le cogitationes hellip i pensierihellip restano ontologicamente indeterminate e cioegrave di nuovo sono assunte in modo implicitamente ldquoovviordquo come qualcosa di ldquodatordquo il cui ldquoessererdquo non suscita problema alcuno la problematica antropologica resta indeterminata quanto ai suoi fondamenti ontologici decisivi Tutti questi modi di pensare assumono come la scienza implicitamente qualcosa come un qualcosa di dato questo egrave dato percheacute lo vedo percheacute cade sotto i sensi Il problema per Heidegger egrave che questa cosa qui egrave quella che egrave percheacute egrave allrsquointerno del mio mondo in questo istante con tutto ciograve che sono in questo momento e che sono stato tutto questo fa di questo posacenere in questo momento quello che egrave per me Heidegger aggiunge che non crsquoegrave un altro modo per intendere percheacute quellrsquoaltro modo di cui ha parlato prima che non problematizza la cosa di fatto comporta che questa qui cosa qui resti assolutamente indeterminata rispetto al suo fondamento che egrave il problema della scienza la scienza assume delle cose semplicemente presenti ma non pensa non si chiede come mai vede quella cosa in quella maniera ligrave non si pone la questione che questa cosa posso pensarla oggetto soltanto se le impongo di essere quello che io voglio che sia egrave unrsquoimposizione ma senza questa la scienza non potrebbe fare niente Drsquoaltra parte non gliene importa niente le importa soltanto il poterla manipolare modificare maneggiare ecc non si pone nessuna questione intorno a questo cioegrave non si pone nessuna domanda intorno al come mai io vedo le cose nel modo in cui le vedo e non crsquoentra niente lrsquoocchio con i suoi bastoncini ecc crsquoentra invece il fatto che questa cosa si inserisce nel mio progetto in questo momento e questo progetto determina quella cosa per quello che egrave in questo momento il che significa certo che non ci sono piugrave riferimenti se non nellrsquoimmediato Questo egrave uno dei motivi stavo pensando per cui ciograve che abbiamo fatto recentemente in effetti potrebbe essere piugrave che unrsquoanalisi del linguaggio unrsquoanalitica del linguaggio nellrsquoaccezione che intende Heidegger cioegrave come unrsquointerpretazione del mondo quindi una conoscenza del mondo a partire dal mondo come problema non come semplice presenza Quindi lrsquoanalitica del linguaggio egrave ciograve che potremmo porre forse in modo piugrave appropriato per quanto ci riguarda al posto dellrsquoanalitica dellrsquoEsserci cioegrave dellrsquouomo Anzicheacute parlare dellrsquouomo possiamo parlare di linguaggio La questione egrave che parlando di linguaggio parliamo di volontagrave di potenza Passiamo al sect 11 a pag 70 La quotidianitagrave egrave piuttosto un modo di essere dellrsquoEsserci che gli egrave proprio anche quando e soprattutto quando si muove nelle culture piugrave evolute e differenziate Come dicevamo prima la quotidianitagrave non che esclude lrsquoEsserci ovviamente semplicemente non problematizza la questione A pag 71 dice Nel suo compitohellip si riferisce allrsquoanalitica dellrsquoEssercihellip egrave presente unrsquoaspirazione che tormenta da ungo tempo la filosofia ma che finora egrave rimasta insoddisfatta lrsquoelaborazione dellrsquoidea di un ldquoconcetto naturale del mondordquo Ovviamente il concetto naturale del mondo egrave il concetto di un mondo che egrave quello che egrave indipendentemente da me cioegrave che egrave fuori dal linguaggio Infatti dice Ad affrontare con successo un compito del genere sembra favorevole la ricchezza oggi disponibile di notizie intorno alle piugrave disparate e remote civiltagrave e forme dellrsquoEsserci Ma tutto ciograve non egrave che apparenza (pagg 71-72) Sta di nuovo ponendo delle obiezioni alla scienza In realtagrave questa ricchezza di notizie favorisce il disconoscimento del vero problema Questione interessante percheacute in effetti la ricchezza di notizie favorisce sempre il disconoscimento del problema Egrave possibile come accade spesso egrave uno dei sistemi piugrave diffusi quello di inondare di notizie in modo da non sapere piugrave niente Il raffronto sincretistico di tutto con tutto e la tipizzazione non danno di per seacute la conoscenza genuina dellrsquoessenziale La disposizione del molteplice dentro uno schema non garantisce sufficientemente la reale comprensione del contenuto in esso ordinato Un genuino principio ordinativo ha un suo contenuto reale che non egrave reperito mediante le operazioni di

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ordinamento ma che egrave da esse presupposto Cioegrave io metto ordine percheacute presumo che ci sia in natura un ordine che devo ristabilire Cosigrave lrsquoordinamento delle concezioni del mondo richiede unrsquoidea esplicita del mondo in generale Se io immagino un ordinamento del mondo io ho giagrave in mente il mio mondo comrsquoegrave fatto E se il ldquomondordquo anchrsquoesso egrave un costitutivo dellrsquoEsserci lrsquoelaborazione concettuale del fenomeno del mondo richiederagrave una penetrazione delle strutture fondamentali dellrsquoEsserci Se questo mondo che la scienza vuole obiettivare di fatto appartiene allrsquoEsserci cioegrave allrsquouomo - quindi appartiene a me in definitiva percheacute lrsquoEsserci sono io lo diceva nelle pagine prima io sono lrsquoEsserci - egrave chiaro che occorre riflettere su questo Esserci per capire quello che sto facendo quando sto parlando di tutte quelle cose di cui parla la scienza Passiamo a pag 73 Capitolo Secondo Lrsquoessere-nel-mondo in generale come costituzione fondamentale dellrsquoEsserci Giagrave il titolo la dice lunga La costituzione fondamentale dellrsquoEsserci cioegrave dellrsquouomo in che cosa consiste Nellrsquoessere-nel-mondo Ma questo non egrave un suo accidente si trova nel mondo quindi si guarda attorno e vede cosa crsquoegrave e cosa non crsquoegrave No dice egrave la costituzione fondamentale dellrsquouomo cioegrave lrsquouomo egrave questo lrsquouomo egrave essere-nel-mondo Come abbiamo in svariate altre occasioni essere-nel-mondo significa essere in relazione con tutto ciograve che mi appare e mi appare nel modo in cui mi appare a seguito del fatto che si trova allrsquointerno del mio progetto che io sono piugrave che di cui io sono fatto Il mio essere quellrsquoessere che la filosofia ha sempre cercato come qualcosa di fisso di stabile che sta da qualche parte questo essere sono io in quanto progetto quindi tuttrsquoaltro da qualcosa di fisso e di stabile percheacute si altera continuamente in totale divenire Questa egrave una delle critiche che Severino fa a Heidegger Per Heidegger il divenire egrave il motore di ogni cosa per Severino no per lui non crsquoegrave divenire se non come follia anzi la suprema follia LrsquoEsserci egrave un ente che comprendendosi nel suo essere si rapporta a questo essere Io sono un ente che comprendendomi in quanto essere mi rapporto a questo essere cioegrave lo interrogo Con ciograve egrave indicato il concetto formale di esistenza Lrsquouomo egrave un ente che comprendendo di essere interroga questo essere che egrave poi quello che ha sempre detto e cioegrave che lrsquouomo egrave quellrsquoente che sa di essere qualcosa anzicheacute nulla LrsquoEsserci egrave inoltre lrsquoente che io stesso sempre sono Piugrave chiaro di cosigrave Lrsquoesser-sempre-miohellip io sono sempre miohellip appartiene allrsquoEsserci esistente come condizione della possibilitagrave dellrsquoautenticitagrave e dellrsquoinautenticitagrave O mi rendo conto di tutto questo che io sono quellrsquoente che puograve interrogarsi sul percheacute sono un ente quindi sullrsquoessere dellrsquoente sul fatto che sono un progetto perograve posso anche non farlo non egrave che sono obbligato quante persone conoscete che si interrogano su questo Quindi crsquoegrave la possibilitagrave che uno non si interroghi A questo punto possiamo sapere anche percheacute ci interroghiamo sullrsquoessere dellrsquoEsserci per una volontagrave di potenza cioegrave per un superpotenziamento intellettuale non crsquoegrave un altro motivo che egrave determinato dalla struttura stessa del linguaggio come abbiamo precisato in altre circostanze Piugrave avanti Lrsquoespressione composita ldquoessere-nel-mondordquo hellip lui mette sempre i trattini per indicare che questa proposizione va presa come un tuttrsquouno inscindibile hellip rivela giagrave nel suo conio che ci si riferisce a un fenomeno unitario Questo essere-nel-mondo non egrave un insieme di elementi tali per cui indica unrsquoaccidentalitagrave ma indica lrsquounico modo in cui ciascuno egrave necessariamente Ma lrsquoinsolubilitagrave in elementi componibili hellip come dicevo prima non si puograve scomporre questa proposizione per il motivo che ho detto hellip non esclude la molteplicitagrave di momenti strutturali che formano questa costituzione Lrsquoanalisi del reperto fenomenico indicato con questa espressione comporta tre punti di vista Se lo esaminiamo tenendo preliminarmente ben ferma la totalitagrave del fenomeno essi possono essere fissati come segue 1) Il ldquonel mondordquo in ordine a questo momento occorre indagare la struttura ontologica del ldquomondordquo e determinare lrsquoidea della monditagrave come tale (Capitolo III di questa sezione) Percheacute diciamo essere-nel-mondo Intanto questo ldquonel mondordquo va interrogato per vedere che cosa intendiamo con monditagrave cioegrave che cosa vogliamo dire quando diciamo ldquonel mondordquo 2) Lrsquoente che egrave sempre nel modo dellrsquoessere-nel-mondo Questa egrave la seconda domanda La prima che cosa vuol dire quando diciamo ldquonel mondordquo lrsquoaltra che cosa vuol dire quando parliamo di ente quando diciamo che lrsquoente egrave sempre nel modo dellrsquoessere-nel-mondo lrsquoente non puograve avere unrsquoaltra proprietagrave di esistenza se non quella

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di essere-nel-mondo Questo egrave un ente in quanto egrave nel mondo quale mondo Il mio ovviamente quello in cui mi trovo In esso egrave cercato ciograve che indaghiamo col problema del ldquoChirdquo Attraverso una dimostrazione fenomenologica dobbiamo determinare Chi sia nel modo della quotidianitagrave media dellrsquoEsserci (capitolo IV di questa sezione) (pagg 73-74) 3) Lrsquoin-essere come tale hellip lrsquoessere-nel-mondo quindi in-essere hellip bisogna far vedere la costituzione ontologica dellrsquoinessenza come tale (capitolo V di questa sezione) Quando dice far vedere la costituzione ontologica dellrsquoinessenza come tale vuol dire problematizzare la questione e vedere di intendere di che cosa stiamo parlando La considerazione di ognuno di questi momenti implica nello stesso tempo la considerazione di tutti gli altri cioegrave la visione dellrsquointero fenomeno Questi momenti lo ha giagrave precisato prima non sono momenti separati neacute separabili lo sta facendo a scopo didattico ma questo essere-nel-mondo egrave un tuttrsquouno non crsquoegrave un altro modo di essere se non di essere-nel-mondo Questo aggeggio non ha altro modo di essere se non di essere-nel-mondo cioegrave di essere nellrsquoEsserci di essere nel progetto che io sono Lrsquoessere-nel-mondo egrave certamente una costituzione dellrsquoEsserci necessaria a priori ma egrave tuttrsquoaltro che sufficiente a determinarne esaurientemente lrsquoessere Prima dellrsquoanalisi tematica dei singoli tre fenomeni evidenziati dobbiamo tentare una caratterizzazione orientativa dellrsquoultimo di essi Che cosa significa in-essere Di primo acchito completiamo lrsquoespressione con in-essere ldquonel mondordquo e tendiamo a comprendere siffatto in-essere come un ldquoessere dentrohelliprdquo Con questo termine si denota il modo di essere di un ente che egrave ldquodentrordquo un altro come lrsquoacqua egrave ldquodentrordquo il bicchiere o il vestito ldquodentrordquo lrsquoarmadio Con tale ldquodentrordquo intendiamo il rapporto dellrsquoessere di due enti estesi ldquonellordquo spazio rispetto al loro luogo in questo spazio Egrave ovvio che non egrave in questi termini Questi enti di cui si puograve cosigrave determinare lrsquoesser-lrsquouno-dentro-lrsquoaltro hanno tutti il modo di essere delle semplici-presenze in quanto sono cose-presenti ldquoallrsquointernordquo del mondo Sono esseri presenti non sono Esserci Tutto il discorso che sta facendo in realtagrave egrave molto semplice sta soltanto dicendo che quando parla di in-essere cioegrave essere-nel-mondo non vuol dire che egrave dentro nel mondo e che io sono una cosa dentro a unrsquoaltra cosa piugrave grande che egrave il mondo Lrsquoesser-presente ldquoinrdquo una cosa-presente lrsquoesser-compresente con qualcosa che il medesimo modo di essere (inteso come un determinato rapporto di luogo) sono caratteri ontologici che noi diciamo categoriali in quanto propri di enti aventi un modo di essere non conforme allrsquoEsserci Heidegger distingue tra categoriale e esistenziale Categoriale riguarda le semplici-presenze che possono essere elencate in base alle loro caratteristiche prerogative ecc Altro egrave e difatti dice Lrsquoin-essere al contrario significa un esistenziale percheacute fa parte della costituzione dellrsquoessere dellrsquoEsserci Questa egrave la differenza fondamentale Non egrave che il mio in-essere egrave tale percheacute sono dentro il mondo ma il mio essere-nel-mondo egrave il mio Esserci non egrave un attributo che puograve esserci come non esserci Come diceva prima non egrave che una cosa puograve in-essere oppure no se egrave qualche cosa egrave giagrave percheacute egrave nel mondo cioegrave egrave nel progetto Perciograve non puograve essere pensato come lrsquoessere semplicemente-presente di una cosa corporea (il corpo dellrsquouomo) ldquodentrordquo un altro ente semplicemente-presente Lrsquoin-essere non significa dunque la presenza spaziale di una cosa dentro lrsquoaltra poicheacute lrsquoldquoinrdquo originariamente non significa affatto un riferimento spaziale del genere suddetto ldquoInrdquo deriva da innan- abitare habitare soggiornare an significa sono abituato sono familiare con sono solitohellip esso ha il significato di colo nel senso di habito e diligo Lrsquoente a cui lrsquoin-essere appartiene in questo significato egrave quello che noi abbiamo connotato come lrsquoente che io sempre sono (pagg 74-75) Tutta questa pappardella qua poteva risparmiarsela percheacute in effetti era importante soltanto questo cioegrave lrsquoente a cui lrsquoin-essere appartiene in questo significato egrave quello che abbiamo connotato come lrsquoente che io sempre sono ldquoEssererdquo come infinito di ldquoio sonordquo cioegrave inteso come esistenziale significa abitare pressohellip avere familiaritagrave conhellip Lrsquoin-essere egrave perciograve lrsquoespressione formale ed esistenziale dellrsquoessere dellrsquoEsserci che ha la costituzione essenziale dellrsquoessere-nel-mondo Lrsquoldquoessere pressordquo il mondo nel senso dellrsquoimmedesimazione col mondo senso da chiarire ulteriormente egrave un esistenziale fondato nellrsquoin-essere Tutto questo per dire che io sono quellrsquounico ente che puograve interrogarsi e tutto ciograve che appartiene a questa analitica dellrsquoessere come discorso intorno allrsquouomo lui la chiama un esistenziale nel senso che tutto ciograve che appartiene allrsquoin-essere

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non puograve essere disgiunto non puograve essere considerata una proprietagrave che crsquoegrave o non crsquoegrave qualche cosa egrave in quanto egrave nel mondo e che distingue dal categoriale che sono le proprietagrave che una cosa puograve avere o non avere Questo aggeggio egrave di colore blu ma potrebbe essere anche di un altro colore mentre io non posso non essere-nel-mondo se sono io sono nel mondo Essere-nel-mondo egrave essere in relazione e questa relazione non egrave nientrsquoaltro che il linguaggio e cioegrave una connessione di elementi elementi connessi tra loro e che determinano ciascuna cosa 5 aprile 2017 Quando Heidegger parla dellrsquoEsserci dice del parlante lrsquoEsserci egrave il parlante E quando parla dellrsquoorizzonte entro il quale lrsquoessere puograve manifestarsi o accadere parla del linguaggio E quando si riferisce al mondo allrsquoin-essere nel mondo si riferisce a tutto ciograve che crsquoegrave e ciograve che crsquoegrave sono prevalentemente proposizioni sono parole anche le cose certo ma le cose ci sono percheacute essendo preso nel mondo queste cose fanno parte delle parole del linguaggio Questo giusto percheacute sia piugrave semplice la questione tra lrsquoEsserci e il parlante Intervento hellip Ha parlato dellrsquoantropologia della psicologia come anche della scienza Ha detto che queste discipline muovono da supposizioni che hanno un fondamento metafisico cioegrave muovono dallrsquoidea che qualcosa sia e che sia come si crede che sia Intervento hellip Levi Strauss diceva che si arriva allrsquoordine attraverso il disordinehellip Heidegger direbbe per esempio che questa egrave una supposizione In effetti egrave impossibile una dimostrazione di una cosa del genere siamo assolutamente certi che sia proprio cosigrave oppure egrave una supposizione da cui si parte per costruire una teoria Egrave questo il discorso che fa Heidegger non ce lrsquoha con la scienza in quanto tale non egrave questo il punto neacute con la scienza neacute con la psicologia neacute con altre cose Lui pone una questione precisa e cioegrave dice che queste discipline muovono da supposizioni che non interrogano che non problematizzano in questo senso le considera metafisiche percheacute tutto il suo lavoro egrave sempre stato quello di tematizzare quindi problematizzare ciascuna di queste supposizioni cioegrave interrogarle Io muovo da una certa cosa che credo che sia cosigrave che cosa mi fa pensare che sia cosigrave Questo egrave fondamentale non solo per Heidegger egrave una questione che occorrerebbe riprendere e articolare molto bene percheacute forse egrave uno tra i ldquofondamentirdquo di ciograve che stiamo facendo cioegrave non crsquoegrave nulla che sia fuori della parola Ora questo ha delle implicazioni non da poco percheacute se ogni cosa appartiene alla parola al discorso quindi al logos allrsquoEsserci al parlante allora puograve trovare il suo fondamento soltanto allrsquointerno per cosigrave dire del parlante e non al di fuori tutte queste supposizioni sono invece come poste al di fuori del parlante ed egrave la critica che faceva Heidegger alla psicoanalisi I concetti fondamentali della psicoanalisi per esempio i quattro di cui parlava Lacan uno puograve inventarsene quanti ne vuole questi concetti appaiono essere qualche cosa che non egrave quello che egrave per il parlante ma sono assunzioni che vengono poste vengono asserite come fuori dal parlante Egrave questo il problema e cioegrave o qualche cosa appartiene al linguaggio o egrave fuori del linguaggio ci sono queste due possibilitagrave Se egrave fuori del linguaggio sorgono perograve dei problemi percheacute non possono essere poste che come assunzioni cioegrave io dico che egrave cosigrave Egrave cosigrave percheacute egrave cosigrave e bellrsquoegrave fatto In effetti non posso provarlo in modo definitivo in modo incontrovertibile posso soltanto affermarlo Se invece egrave nella parola allora certo anche in questo caso non posso che affermarlo perograve lo affermo non percheacute egrave qualche cosa che egrave quello che egrave per virtugrave propria ma percheacute io ho deciso percheacute mi serve percheacute ho progettato che sia cosigrave e lo so Quindi so che non egrave cosigrave per virtugrave propria per una sua proprietagrave intrinseca ma sono io che ho deciso di usarlo cosigrave questa cosa mi serve per costruire certe proposizioni che mi interessano Benissimo perograve so che mi serve per questo che non egrave cosigrave non egrave fuori del linguaggio e il fatto che sia nel linguaggio comporta una serie notevolissima di cose Come accennavamo tempo fa e cioegrave che qualcosa egrave quello che egrave questo giagrave de Saussure lo poneva

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in virtugrave di una relazione differenziale con tutti gli altri elementi del linguaggio quindi egrave come dire che egrave quello che egrave a condizione che non sia quello che egrave Oppure quando dicevamo che per dire che cosrsquoegrave una cosa sono costretto a dire ciograve che quella cosa non egrave quindi quando affermo qualche cosa mi trovo sempre come di fronte a un bivio o affermo qualche cosa percheacute mi serve per qualche cosrsquoaltro cioegrave storicizzo questa cosa questa affermazione la pongo storicamente cioegrave in questo momento oppure descrivo un dato di fatto uno stato di cose che egrave quello che egrave come dicevo prima per virtugrave propria e questa egrave propriamente la metafisica cioegrave lo stabilire che una cosa egrave cosigrave percheacute egrave cosigrave percheacute ha in seacute il principio e la causa Lrsquoobiezione che pone Heidegger rimane si parte comunque da assunzioni Cosa vuol dire questo Che tutto ciograve che si costruisce a partire da queste assunzioni presuppone che queste assunzioni che sono state fatte descrivano uno stato di cose con una premessa che egrave quella che egrave dopo di che si costruisce tutta una serie di cose Egrave proprio questo che Heidegger interroga questa premessa questa assunzione questa presupposizione che si presuppone che sia cosigrave e se non lo fosse Crsquoegrave anche questa eventualitagrave A pag 75 dice Lrsquoldquoesser-pressordquo il mondo come esistenziale non puograve mai significare qualcosa come lrsquoesser-presente-insieme di cose che si presentano dentro il mondo Quando lui dice esser-presso il mondo non significa che siamo vicini a questo posacenere Non crsquoegrave qualcosa come un ldquoessere lrsquouno accanto allrsquoaltrordquo di un ente detto ldquoEssercirdquo e di un atro detto ldquomondordquo Egrave importante percheacute sta dicendo che lrsquoEsserci il parlante non egrave un ente insieme con tutti gli altri uno fra i tanti enti egrave un ente assolutamente particolare egrave quellrsquoente tale per cui queste altre cose semplicemente presenti possono esistere Questo egrave ciograve che sta dicendo Egrave vero che a volte cerchiamo di esprimere la vicinanza di due semplici-presenze dicendo ad esempio ldquoLa tavola sta presso la portahelliprdquo ldquoLa seggiola tocca la pareterdquo Ma non si puograve a rigor di termini tarlare di ldquotoccarerdquo e non certo percheacute in fondo unrsquoispezione accurata accerterebbe sempre un interspazio fra la sedia e la paretehellip come vorrebbe la fisica non crsquoegrave mai in realtagrave un punto di contatto hellip ma percheacute la sedia non puograve toccare la parete per principio anche nel caso che lrsquointerspazio sia nullo Il ldquotoccarerdquo presuppone che la parete possa essere incontrata ldquodallardquo sedia Dice che la parete non puograve essere incontrata dalla sedia percheacute la sedia non egrave un parlante solo un parlante puograve toccare qualcosa puograve avvicinarsi a qualcosa puograve separare puograve fare tutte le cose che fa Un ente puograve toccare cose semplicemente-presenti-nel-mondo solo se fin dallrsquoinizio ha il modo di essere dellrsquoin-essere cioegrave solo se giagrave nel suo Esser-ci gli egrave svelato qualcosa come un mondo in base al quale lrsquoente possa rivelarglisi al tocco e renderglisi cosigrave accessibile nel suo essere semplicemente-presente Egrave ciograve che dicevo prima soltanto il parlante puograve toccare qualcosa questo aggeggio non puograve toccare il tavolo percheacute per il posacenere non crsquoegrave il mondo in cui in questo mondo ci sia anche il tavolo non puograve esserci quindi non puograve toccare Due enti che siano semplicemente-presenti nel mondohellip il posacenere e il tavolohellip e siano inoltre in se stessi senza-mondohellip non hanno un mondo percheacute non parlanohellip non si possono mai toccare e nessuno dei due puograve essere presso lrsquoaltro Lrsquoaggiunta ldquoe siano inoltre in se stessi senza mondordquo non poteva mancare percheacute anche un ente come lrsquoEsserci stesso che non egrave senza-mondo egrave tuttavia semplicemente-presente ldquonelrdquo mondo o per essere esatti con un certo diritto ed entro certi limiti puograve essere considerato come soltanto semplicemente-presente Anche quellrsquoente particolare che egrave il parlante lrsquoEsserci puograve essere considerato come qualcosa di semplicemente-presente il fatto egrave che non egrave soltanto questo A pag 77 dice Lrsquoessere-nel-mondo proprio dellrsquoEsserci in conseguenza della sua effettivitagrave si egrave giagrave sempre distratto o addirittura disperso nelle varie maniere dellrsquoin-essere Ecco qualche esempio di queste maniere di in-essere avere a che fare con qualcosa approntare qualcosa ordinare e curare qualcosa impiegare qualcosa abbandonare o lasciar perdere qualcosa intraprendere imporre ricercare interrogare considerare discutere determinarehellip Questi sono i modi ma in tutti questi modi dellrsquoin-essere sono tutti modi che alludono a che cosa Al progetto al voler fare qualcosa di qualcosrsquoaltro Queste modificazioni dellrsquoin-essere hanno il modo di essere del prendersi cura Il prendersi cura egrave per Heidegger una questione importante percheacute egrave ciograve che specifica lrsquoessere nel progetto lrsquoessere

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progettati continuamente Trovarsi nel progetto significa prendersi cura di qualcosa nel senso di voler fare qualcosa di qualcosa Il termine ldquoprendersi curardquo ha in primo luogo un significato prescientifico e puograve voler dire condurre a termine concludere ldquovenire a capordquo di qualcosa Lrsquoespressione puograve anche significare prendersi cura di qualcosa nel senso di ldquoprocurarsi qualcosardquo hellip In contrapposizione a questi significati prescientifici e ontici hellip cioegrave che tengono conto della cosa soltanto in quanto ente e tralasciano lrsquoessere dellrsquoente hellip lrsquoespressione ldquoprendersi curardquo egrave usata nelle presenti indagini come termine ontologico (esistenziale) indicante lrsquoessere di un possibile essere-nel-mondo (pagg 77-78) Ci sta dicendo che il prendersi cura egrave qualcosa di specifico del parlante Ciograve che non riguarda lrsquoEsserci ciograve che egrave semplicemente presente non puograve prendersi cura di qualche cosa Lrsquoin-essere non egrave quindi una ldquoproprietagraverdquo che lrsquoEsserci abbia talvolta sigrave e talvolta no e senza la quale egli potrebbe essere comrsquoegrave neacute piugrave neacute meno che avendola Non egrave che lrsquouomo ldquosiardquo e oltre a ciograve abbia un rapporto col ldquomondordquo che occasionalmente assegna a se stesso LrsquoEsserci non egrave ldquoinnanzi tuttordquo per cosigrave dire un ente senza in-essere a cui ogni tanto passa per la testa di assumere una ldquorelazionerdquo col mondo Qui continua a ripetere sempre la stessa cosa e cioegrave che quando parla di in-essere parla di essere nel mondo cioegrave di essere in relazione con il mondo ma per essere in relazione col mondo egrave necessario che sia un parlante percheacute soltanto parlando puograve instaurare delle relazioni con le cose mettere in relazione una cosa insieme con unrsquoaltra Come dicevamo prima questo posacenere non puograve mettersi in relazione con il tavolo A pag 79 dice soltanto percheacute in possesso di questa essenziale costituzione lrsquoEsserci puograve scoprire esplicitamente lrsquoente che incontra nel mondo-ambiente saperne qualcosa disporne e avere un ldquomondordquo Volgendo un po la cosa egrave come dire che il linguaggio egrave la condizione della conoscenza ma egrave altresigrave il limite invalicabile della conoscenza Lrsquoaffermazione ontica e comune che lsquouomo ldquoha un mondo-ambienterdquo costituisce dal punto di vista ontologico un problema Quando io dico di avere un mondo egrave percheacute sono giagrave quel mondo ligrave Ecco percheacute dice che egrave un problema A pag 80 dice helliplrsquoEsserci comprende ontologicamente se stesso (e quindi anche il proprio essere-nel-mondo) innanzi tutto a partire dallrsquoente (e dallrsquoessere di esso) che esso non egrave e che esso incontra ldquoallrsquointernordquo del suo mondo LrsquoEsserci il parlante si comprende da ciograve che egrave semplicemente presente dallrsquoente cioegrave da qualcosa che di fatto non egrave ma che incontra allrsquointerno del suo mondo Il parlante non egrave un ente qualunque tuttavia incontra gli enti soltanto allrsquointerno del suo mondo o se preferite soltanto allrsquointerno del linguaggio soltanto ligrave puograve incontrare gli enti NellrsquoEsserci stesso e ad esso questa costituzione drsquoessere egrave giagrave nota in qualche modo Sigrave certo percheacute la costituzione drsquoessere dellrsquoEsserci la sua essenza per dirla in modo spiccio egrave giagrave da sempre compresa percheacute se io rifletto sullrsquoEsserci egrave percheacute sono giagrave nel mondo percheacute sono giagrave allrsquointerno di una serie di relazioni che mi consentono di pensare lrsquoEsserci cioegrave sono giagrave nel linguaggio Quando si tratta perograve di conoscerla il conoscere che assume esplicitamente questo compito innalza se stesso in quanto conoscenza del mondo a rapporto esemplare dellrsquoldquoanimardquo col mondo La conoscenza del ldquomondordquo (νοείν) cioegrave lrsquointerpellanza e la discussione del ldquomondordquo (λόγοϛ) fungono perciograve da modo primario dellrsquoessere-nel-mondo senza che questo sia compreso come tale Quando io conosco qualcosa quando sono preso nella conoscenza di qualche cosa io sono giagrave quel mondo che sto comprendendo che sto conoscendo sono giagrave quella cosa ligrave anche se non me ne accorgo Ma poicheacute questa struttura drsquoessere ontologicamente inaccessibile egrave tuttavia esperita onticamente come ldquorelazionerdquo fra un ente (il mondo) e un altro ente (lrsquoanima) e poicheacute lrsquoessere viene innanzi tutto inteso attenendosi ontologicamente allrsquoente come a un ente intramondano si tenta di concepire questa relazione fra enti sul fondamento di tale ente e nel senso del suo essere cioegrave come un esser-semplicemente-presente Quando io mi rapporto allrsquoente non necessariamente mi pongo una interrogazione intorno allrsquoessere dellrsquoente non necessariamente mi accorgo che io posso mettermi in relazione con quellrsquoente percheacute sono un parlante percheacute in quanto Esserci non egrave che mmi trovi in quella relazione ma sono giagrave la relazione In questo senso per potere dire che crsquoegrave un mondo io devo giagrave essere quel mondo Poco dopo La costituzione dellrsquoEsserci egrave colta ormai soltanto nella forma di unrsquointerpretazione inadeguata e come qualcosa di ovvio Essa funge allora da punto di partenza

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ldquoevidenterdquo per i problemi della dottrina della conoscenza o della ldquometafisica del conoscererdquo Che cosa crsquoegrave infatti di piugrave evidente dellrsquoaffermazione che un ldquosoggettordquo si rapporta a un ldquooggettordquo e viceversa Questa ldquorelazione fra soggetto e oggettordquo diviene un presupposto necessario Ecco la presupposizione Ma tutto ciograve anche se incontestabile nella sua effettivitagrave anzi proprio per questo resta un presupposto fatale se la sua necessitagrave ontologica e prima ancora il suo senso ontologico sono lasciati nellrsquooscuritagrave Ecco qui la questione da cui siamo partiti Dice che cosa crsquoegrave di piugrave evidente della relazione tra soggetto e oggetto Sigrave certo in effetti sembra funzionare cosigrave tuttavia proprio percheacute incontestabile resta un presupposto fatale fatale nel senso che non lascia scampo se la sua necessitagrave ontologica il suo senso ontologico viene lasciato nellrsquooscuritagrave Che cosa vuol dire senso ontologico Egrave ciograve che altrove chiama problematizzare egrave il problematizzare che punta al senso ontologico cioegrave al domandarsi di questa presupposizione io presuppongo un soggetto e un oggetto ma lo presuppongo e fatalmente una volta che lrsquoho presupposto vado avanti lungo questa via percheacute funziona come ad esempio la tecnica quindi non ho nessun motivo per interrogarmi non ho nessun motivo per mettere in discussione per problematizzare questo rapporto tra soggetto e oggetto che diventa a questo punto automatico naturale diventa la natura delle cose Poicheacute la conoscenza del mondo egrave assunta per lo piugrave ed esclusivamente come la forma esemplare di in-essere (e non soltanto nella teoria della conoscenza visto che il comportamento pratico egrave inteso come il comportamento ldquononrdquo teoretico e ldquoateoreticordquo) e poicheacute questo primato del conoscere impedisce la comprensione del suo modo di essere piugrave proprio lrsquoessere-nel-mondo deve essere ulteriormente analizzato in vista della conoscenza del mondo e deve essere reso visibile come ldquomodalitagraverdquo esistenziale dellrsquoin-essere (pagg 80-81) Questo egrave ciograve che segue a ciograve che diceva prima il fatto di lasciare nellrsquooscuritagrave il senso ontologico di qualche cosa Dice del primato del conoscere Heidegger non pone il primato del conoscere pone il primato dellrsquoEsserci del parlante se crsquoegrave parlante allora crsquoegrave conoscere ma se io parto dalla conoscenza come presupposto non la interrogherograve mai non mi accorgerograve mai che la conoscenza egrave possibile a condizione che esista il linguaggio che esista il parlante cioegrave lrsquoEsserci Al sect successivo sempre a pag 81 Se lrsquoessere-nel-mondo egrave una costituzione fondamentale dellrsquoEsserci hellip Il parlante egrave tale percheacute egrave nel mondo ma lo ha specificato bene non come un ente fra gli enti non come una cosa fra le tante ma in un modo assolutamente particolare cioegrave il parlante egrave nel mondo in quanto egrave tutte quelle cose che sono nel mondo che incontra nel mondo egrave tutte quelle cose questa egrave la sua storicitagrave Un suo coprimento totale sarebbe incomprensibile tanto piugrave che lrsquoEsserci dispone di una comprensione di seacute per indeterminata che sia LrsquoEsserci il parlante ha giagrave da sempre una comprensione sennograve non sarebbe un parlante per quanto indeterminata cioegrave per quanto la persona non ne sappia nulla di tutto ciograve resta il fatto che comunque comprende qualche cosa comprende di essere comprende di fare comprende che egrave in mezzo alle cose comprende un sacco di cose pur non sapendo nulla Ma appena il ldquofenomeno della conoscenza del mondordquo egrave colto subito cade in una interpretazione formale ed ldquoestrinsecardquo Lo prova il fatto che ancora oggi il conoscere egrave assunto come una ldquorelazione tra soggetto e oggettordquo il che egrave tanto ldquoverordquo quanto vuoto Soggetto e oggetto non coincidono con Esserci e mondo Anche nel caso che fosse ontologicamente possibile determinare primariamente lrsquoin-essere in base allrsquoessere-nel-mondo inteso come conoscere il compito che si imporrebbe immediatamente sarebbe pur sempre quello della caratterizzazione fenomenica del conoscere in quanto essere in un mondo e in rapporto a un mondo Qui dice che anche se fosse possibile determinare lrsquoin-essere per lrsquoEsserci in base allrsquoessere-nel-mondo come conoscere quindi conoscere come un semplice essere-nel-mondo (sono nel mondo quindi conosco le cose che vedo) anche in questo caso la questione del conoscere rimane aperta Come faccio a conoscere qualcosa Egrave il problema che pone qui come altrove della relazione tra soggetto e oggetto il soggetto conosce lrsquooggetto Certo ma come Come fa a conoscerlo Come fa a sapere che conosce un oggetto Questo egrave ciograve che di ldquofatalerdquo accade quando si pensa in questi termini se io mi baso sulla relazione soggetto e oggetto sembra che tutto vada bene che tutto funzioni ma non ho capito niente del come del modo in cui il soggetto comprenderebbe lrsquooggetto

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e quindi di fatto non so nulla del comprendere assolutamente niente Se si ldquorifletterdquo su questo rapporto drsquoesserehellip rapporto tra soggetto e oggetto che non coincide con lrsquoEsserci e il mondo percheacute il parlante non coincide con tutte le cose che lui stesso costruisce Egrave tutte queste cose ma dice Heidegger crsquoegrave comunque una differenza percheacute queste cose non sono lrsquoEsserci ma io sigrave hellip in esso risulta dato in primo luogo un ente detto natura come ciograve che viene conosciuto Questa egrave la visione corrente delle cose In un ente di questo genere non si incontra il conoscere stesso Lui si sta interrogando su che cosa sia il conoscere Io vedo questa cosa qui in natura ma il fatto di vedere questa cosa non mi dice nulla del conoscere io posso dire di conoscere ma il conoscere in quanto tale rimane assolutamente oscuro Se esso mai ldquoegraverdquo hellip il conoscerehellip lo saragrave in quanto appartenente allrsquoente che conosce Cioegrave a me al parlante Ma anche in questo ente nella cosa-uomo il conoscere non egrave riscontrabile come una cosa-presente Non egrave comunque riscontrabile esteriormente come ad esempio le proprietagrave corporee Siccome dunque il conoscere egrave proprio di questo entehellip Il parlantehellip non perograve come sua qualitagrave esteriore esso saragrave necessariamente ldquointeriorerdquo (pagg 81-82) Sta dicendo qui in modo un po intorcolato che questo conoscere non egrave qualcosa che viene da fuori che appartiene alla cosa e che in qualche modo si trasmette ma egrave qualcosa di intrinseco lui dice interiore al linguaggio potremmo dire che egrave strutturale al linguaggio Come puograve il conoscere avere un oggetto Come devrsquoessere pensato questo oggetto affincheacute il soggetto possa conoscerlo senza dover tentare il salto in unrsquoaltra sfera Lui si immagina questa cosa per cui la domanda egrave come puograve un soggetto che egrave un qualche cosa fare un salto verso lrsquooggetto che egrave unrsquoaltra cosa Che cosa consente il passaggio Non egrave poi cosigrave lontano dal discorso che faceva Aristotele il discorso del terzo uomo e cioegrave che tra llsquouno e lrsquoaltro occorre che ci sia un mezzo che consenta la relazione tra i due perograve poi occorre un altro elemento ancora che metta in relazione me e quellrsquoaltra cosa che utilizzo come mezzo e cosigrave via allrsquoinfinito cosa che appunto rende la conoscenza impossibile In tutte le varie forme che questa impostazione puograve assumere egrave sempre lasciato da parte il problema del modo di essere del soggetto conoscentehellip Cioegrave lui dice che tutte le volte che ci si pone questo problema mai ci si interroga sul modo di essere di questo soggetto interrogarsi qui significa intendere che questo soggetto egrave il parlante hellippur essendo chiamato continuamente in questione in termini impliciti quando si tratta del suo conoscere la sua modalitagrave di essere Andiamo un po avanti e passiamo direttamente al Capitolo Terzo La monditagrave del mondo sect 14 Lrsquoidea della monditagrave del mondo in generale Dice Lrsquoessere-nel-mondo deve in primo luogo esser chiarito rispetto al momento strutturale ldquomondordquo Lrsquoesecuzione di questo compito puograve sembrare cosigrave banale da incoraggiare la convinzione di poter continuare a sottrarvisi Che cosa puograve significare una descrizione del ldquomondordquo come fenomeno Far vedere ciograve che si manifesta con lrsquoldquoenterdquo intramondano Questo significa porre il mondo come fenomeno mostrare ciograve che si manifesta con questo ente intramondano Lrsquoente egrave sempre intramondano Il primo passo consiste allora nellrsquoenumerazione di tutto ciograve che crsquoegrave ldquonelrdquo mondo case alberi uomini montagne astri Possiamo descrivere lrsquoldquoaspettordquo di questi enti e raccontarne le modificazioni Ma tutto ciograve rimane manifestamente un ldquoaffarerdquo prefenomenologico privo di ogni rilievo fenomenologico La descrizione resta appiccicata allrsquoente Egrave ontica mentre ciograve che si cerca egrave lrsquoessere ldquoFenomenordquo in senso fenomenologico egrave stato formalmente definito come ciograve che si manifesta in quanto essere e struttura drsquoessere Cercare il fenomeno egrave cercare lrsquoessere dellrsquoente Porre qualcosa come fenomeno egrave porre lrsquoessere la struttura drsquoessere dellrsquoente non una sua caratteristica una sua proprietagrave Descrivere fenomenologicamente il ldquomondordquo significheragrave allora svelare lrsquoessere dellrsquoente presente nel mondo e fissarlo in concetti categoriali Lrsquoente che egrave nel mondo sono le cose le cose naturali e le cose ldquofornite di valorerdquo Le cose fornite di valore sono le cose di cui vale la pena di parlare di cui vale la pena occuparsi ciograve di cui un progetto si occupa Questo ci richiama a cose che dicevamo tempo fa Se qualcosa egrave provvisto di valore allora ci indica la direzione che dobbiamo seguire percheacute soltanto ciograve che ha valore merita di essere perseguito Su che cosa abbia valore beh su questo Nietzsche lrsquoha detta lunga ha precisato che cosa ha valore ha valore unicamente ciograve che consente il superpotenziamento Mettendo tra virgolette la frase ldquofornite di

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valorerdquo Heidegger la mette in evidenza quindi non egrave impossibile che gli echeggiasse qualche cosa dicendo che lrsquoente sono le cose naturali e le cose ldquofornite di valorirdquo Sorge cosigrave il problema dellrsquoessenza delle cose E siccome lrsquoessenza delle cose egrave in generale determinata sul fondamento delle cose naturali il tema primario diviene lrsquoessere delle cose naturali la natura come tale Il carattere drsquoessere fondante delle cose naturali delle sostanze assunto come fondamento di ogni atro egrave la sostanzialitagrave Qual egrave il suo senso ontologico Abbiamo cosigrave avviato la ricerca in una direzione problematica precisa Qual egrave il senso ontologico della sostanzialitagrave Sappiamo cosa intende con senso ontologico Il senso ontologico egrave quello che si produce nel momento in cui qualcosa si problematizza cioegrave si interroga allora sorge il senso ontologico vale a dire come si situa questa cosa potremmo anche usare questo termine che valore ha allrsquointerno del progetto che valore ha per il parlante Ma si tratta di una ricerca ontologica intorno al ldquomondordquo anche se si raggiungesse la piugrave trasparente esplicazione dellrsquoessere della natura in base ai principi fondamentali che la scienza matematica della natura fornisce su tale ente questa ontologia non coglierebbe affatto il fenomeno ldquomondordquo La natura egrave essa stessa un ente che si incontra nel mondo ed egrave scopribile in modi e gradi diversi Sta dicendo semplicemente che la natura egrave sempre stata posta come fondamento della conoscenza De rerum natura perograve dice quando si chiede qual egrave il suo senso ontologico sta dicendo che se io considero la natura come un insieme di enti accostati fra loro questo non dice assolutamente nulla del fenomeno mondo percheacute in questo caso mi pongo dal di fuori questa egrave lrsquoidea di Heidegger e guardo il mondo come se io non fossi giagrave parte di quel mondo che sto guardando Parlare del mondo come fenomeno significa porlo come un qualche cosa che egrave giagrave allrsquointerno del mio stesso guardare egrave giagrave il mio stesso guardare egrave quel mondo che sto guardando Questa egrave la questione che sta ponendo Heidegger e che egrave la piugrave interessante egrave centrale in tutto ciograve che va dicendo A pag 86 dice Neacute la descrizione ontica dellrsquoente intramondano neacute lrsquointerpretazione ontologica dellrsquoessere di questo ente investono come tali il fenomeno del ldquomondordquo Sta dicendo che posso descriverlo come mi pare rimane il fatto che In ambedue questi approcci allrsquoldquoessere obiettivordquo il fenomeno del ldquomondordquo se pur in modi diversi egrave giagrave ldquopresuppostordquo Percheacute come dicevo prima egrave come se lo ponessi fuori di me ma per poterlo porre fuori di me debbo presupporlo e cioegrave compiere quella stessa operazione che critica nella scienza io suppongo un qualche cosa intanto suppongo che sia e che sia come io credo che sia come voglio che sia dopodicheacute comincio ad attribuirgli tutta una serie di cose che io voglio che siano Questa questione egrave una questione centrale in qualunque riflessione in qualunque articolazione in qualunque pensiero e cioegrave il tenere conto e su questo Heidegger insiste ininterrottamente che il mondo che io mi illudo di osservare sono giagrave io percheacute questo mondo non fossi giagrave io non potrebbe in alcun modo esistere e percheacute esista occorre che ci sia il parlante cioegrave che ci sia il linguaggio Il mondo egrave tutto ciograve che il linguaggio costruisce Nel testo di Heidegger il linguaggio potremmo accostarlo allrsquoaperura a quellrsquoorizzonte allrsquointerno del quale le cose possono apparire possono darsi e il linguaggio egrave quella struttura che consente alle cose di essere 19 aprile 2017 Siamo a pag 110 Si sta avvicinando a questioni che ci interessano percheacute riguarderanno anche la scienza Ciograve che ci interessa non egrave la scienza in quanto tale ma il fatto che il discorso della scienza egrave il discorso comune cioegrave quello che ritiene di parlare della veritagrave dellrsquoepisteme Lasciare ldquoessererdquo preliminarmente non significa produrre o portare qualcosa nel suo essere ma scoprire nella sua utilizzabilitagrave qualcosa di ldquoessenterdquo giagrave da sempre e lasciar cosigrave incontrare lrsquoente che ha un tale essere Continua a ripetere cose che ha giagrave detto e ribadito ma che in ogni caso sono importanti Lasciar essere ci sta dicendo non significa il lasciare che un essere qualunque sia oppure portare qualcosa al suo essere no non egrave questo ma semplicemente lasciar incontrare la sua utilizzabilitagrave Qui sta ponendo una questione che piugrave avanti saragrave piugrave chiara e che Heidegger non affronta nei termini

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in cui lrsquoaffronteremo noi e cioegrave la questione della tecnica percheacute non sta facendo altro in queste pagine che parlare della tecnica dellrsquoutilizzabilitagrave di ciograve che utile di qualche cosa che egrave ldquoperrdquo qualche cosrsquoaltro La stessa questione del segno del rinvio del rimandare sempre qualcosa a qualcosrsquoaltro questa egrave la tecnica lrsquoessenza della tecnica Poi prosegue Lrsquoappagativitagrave stessa come essere dellrsquoutilizzabilehellip qualcosa egrave appagato quando trova il suo utilizzo lrsquoessere dellrsquoutilizzabile egrave la sua appagativitagrave cioegrave il fatto di servire a qualcosa hellip egrave scoperta sempre esclusivamente sul fondamento della prescoperta di una totalitagrave di appagativitagrave (pagg 100-101) Cioegrave io sono in un mondo in cui le cose sono in quanto utilizzabili quindi in quanto utilizzabili hanno una loro appagativitagrave Nellrsquoappagativitagrave scoperta cioegrave nellrsquoincontro dellrsquoutilizzabile egrave quindi pre-scoperto ciograve che noi chiamammo la conformitagrave al mondo propria dellrsquoutilizzabile Noi incontriamo un qualche cosa in quanto utilizzabile e in quanto inserito in un mondo fatto di cose utilizzabili percheacute il mondo egrave fatto di questo Per questo vi dicevo prima della questione della tecnica il mondo di cui parla Heidegger egrave la tecnica sono tutte cose che sono quelle che sono in quanto utilizzabili per qualche cosa Questa pre-scoperta totalitagrave di appagativitagrave cela in seacute un riferimento ontologico al mondo Chiaramente si rivolge al mondo cioegrave trova la sua ragione di essere allrsquointerno del mondo fuori del mondo non crsquoegrave nessuna appagativitagrave nessuna utilizzabilitagrave Il lasciar appagare che rilascia lrsquoente alla totalitagrave di appagativitagrave deve aver giagrave sempre aperto in qualche modo ciograve rispetto-a-cui esso rilascia Questo ente non egrave che scopre allrsquoimprovviso che serve a qualche cosa ma la sua utilizzabilitagrave egrave giagrave presente in quanto io mi rapporto a qualche cosa e rapportandomi a qualche cosa mi rapporto in quanto utile a qualche cosa in quanto serve a qualche cosa egrave questa la questione fondamentale in Heidegger Ciograve rispetto-a-cui lrsquoutilizzabile intramondano egrave rilasciato in modo tale da rendersi innanzi tutto accessibile come ente intramondano non puograve essere inteso a sua volta come un ente avente il modo di essere dellrsquoente scoperto Esso egrave per essenza non scopribile se drsquoora in poi teniamo ferma lrsquoespressione stato di scoprimento come termine per indicare una possibilitagrave drsquoessere dellrsquoente non conforme allrsquoEsserci Sta dicendo semplicemente che non egrave che io scopra a un certo punto la cosa ma dal momento che sono nel mondo questa cosa egrave giagrave presa nella sua appagativitagrave egrave giagrave in qualche modo presa nellrsquoEsserci presa nella parola percheacute lrsquoEsserci egrave la parola egrave il parlare M che significa lrsquoaffermazione che ciograve rispetto-a-cui lrsquoente intramondano egrave innanzi tutto rilasciato deve essere preliminarmente aperto Questo ente intramondano deve essere giagrave aperto deve essere giagrave disponibile cioegrave deve essere giagrave nel mondo deve essere giagrave in relazione con me o per dirla in modo piugrave spiccio deve essere giagrave nel linguaggio piugrave propriamente ancora egrave giagrave da sempre nel linguaggio La comprensione ha il suo essere in un comprendere Se allrsquoEsserci egrave proprio in linea essenziale il modo di essere dellrsquoessere-nel-mondo ne viene che in linea egualmente essenziale egrave proprio della sua comprensione dellrsquoessere il comprendere lrsquoessere-nel-mondo Se lrsquoessenza della comprensione egrave il comprendere allora egrave evidente che allrsquoEsserci egrave propria la possibilitagrave di comprendere se stesso percheacute se non si comprendesse non si accorgerebbe di esistere A pag 112 LrsquoEsserci egrave originariamente familiare con ciograve in-cui esso giagrave da sempre si comprende Cioegrave il parlante egrave giagrave da sempre familiare con il linguaggio Questa familiaritagrave col mondo non richiede necessariamente una trasparenza teoretica dei rapporti che costituiscono il mondo in quanto mondo Questa familiaritagrave non ha a che fare con il descrivere le cose la descrittivitagrave viene dopo ha invece a che fare con questo con il fatto che tutte le cose che sono nel mio mondo sono io io sono tutte queste cose Nella familiaritagrave con questi rapporti lrsquoEsserci ldquosignificardquo a se stesso che si dagrave originariamente da comprendere il suo essere e il suo poter essere a partire dal suo essere-nel-mondo Egrave per via del suo essere-nel-mondo che lrsquoesserci egrave in grado di comprendere egrave percheacute egrave giagrave nel mondo cioegrave egrave giagrave nella tecnica Se non fosse nella tecnica se non fosse allrsquointerno di rimandi di rinvii di segni quindi di una tecnica non ci sarebbe alcuna comprensione percheacute comprendere egrave portare qualche cosa da dove si trova a unrsquoaltra parte utilizzando altre proposizioni e la comprensione si mostra almeno per Heidegger in un rinvio Per Heidegger significare vuole dire questo Il carattere di rapporto di questi rapporti propri del rimandare lo indichiamo con il termine di

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significare Il rapporto di questi rapporti cioegrave lrsquoessere tutti questi rapporti di cose in relazione tra loro egrave una combinatoria segnica allrsquointerno della quale avviene il significare Lrsquoin-vista-di-cui significa un ldquoperrdquo questo un a-che lrsquoa-che un presso che del lasciar appagare e questrsquoultimo un con-che dellrsquoappagativitagrave Tali rapporti sono fra loro connessi in una totalitagrave originariahellip che egrave la possibilitagrave stessa del rapporto Qual egrave la possibilitagrave stessa del rapporto Quella di trovarsi allrsquointerno del mondo cioegrave trovarsi allrsquointerno di una combinazione di segni di una relazione segnica cioegrave trovarsi allrsquointerno del linguaggio hellipessi sono ciograve che sono in quanto sono questo significare in cui lrsquoEssercihellip il parlante hellipdagrave preliminarmente a conoscere a se stesso il suo essere-nel-mondo (pagg112-113) Questi rapporti dice sono quello che sono in quanto lrsquoEssercihellip lui dice cosigrave dagrave preliminarmente a conoscere a se stesso il suo essere-nel-mondo cioegrave la prima cosa che riguarda lrsquoEsserci cioegrave il lasciarsi conoscere attraverso il mondo in cui esiste Come sappiamo non crsquoegrave lrsquoEsserci senza il mondo quindi egrave la conoscenza del mondo che consente allrsquoEsserci di conoscersi Il che egrave importante percheacute io a questo punto mi conosco non in base a un Io a un soggetto ma al mondo in cui mi trovo egrave questo che mi dagrave lrsquoopportunitagrave di conoscermi in quanto Esserci La totalitagrave dei rapporti di questo significare egrave ciograve che noi chiamiamo significativitagrave Essa egrave ciograve che costituisce la struttura del mondo ossia di ciograve in-cui lrsquoEsserci in quanto tale giagrave sempre egrave Non crsquoegrave un Esserci prima che esista il mondo prima che esista il linguaggio cioegrave la tecnica percheacute a questo punto il linguaggio non egrave altro che la tecnica egrave la tecnica per eccellenza LrsquoEsserci nella sua familiaritagrave con la significativitagrave egrave la condizione ontica della possibilitagrave della scopribilitagrave dellrsquoente che si incontra nel mondo nel modo drsquoessere dellrsquoappagativitagrave (utilizzabilitagrave)hellip Nella sua familiaritagrave cioegrave nel suo modo di conoscere egrave familiare con il mondo percheacute egrave il mondo stesso egrave allrsquointerno di questo mondo Dice la condizione ontica percheacute lrsquoEsserci egrave un ente quindi la condizione di questo ente della possibilitagrave della scopribilitagrave dellrsquoente che si incontra nel mondo nel modo drsquoessere dellrsquoappagativitagrave quindi questa prossimitagrave questa familiaritagrave che ha lrsquoEsserci in quanto ente col mondo egrave la condizione percheacute possa scoprire altri enti possa vederli possa conoscerli e questo grazie a questa familiaritagrave grazie al fatto che si trova nel linguaggio La significativitagrave stessa con cui lrsquoEsserci egrave giagrave sempre familiare cela in seacute la condizione ontologica della possibilitagrave che lrsquoEsserci che comprende possa interpretando aprire qualcosa come i ldquosignificatirdquo i quali a loro volta fondano il possibile essere della parola e del linguaggio Ovviamente per Heidegger il linguaggio non egrave la condizione Lui immagina che questo essere-nel-mondo lrsquoEsserci sia la condizione del linguaggio perograve fa una nota guarda caso e dice Non vero Il linguaggio non egrave costruito sopra ma egrave lrsquoessenza originaria della veritagrave in quanto Cihellip in quanto Esserci Ha detto una cosa ma poi si egrave accorto che non poteva essere cosigrave A pag 114 Il complesso di rimandi che in quanto significativitagrave costituisce lrsquoessenza del mondo puograve essere interpretato formalmente come un sistema di relazioni Le cose significano percheacute sono inserite allrsquointerno di una rete di relazioni di segni cosa che la semiotica sa benissimo Bisogna perograve tener presente che tali formalizzazioni livellano a tal punto i fenomeni da svuotarli del loro contenuto fenomenico autentico particolarmente quando si tratta di rapporti cosigrave ldquosemplicirdquo come quelli che la significativitagrave cela in seacute Sta dicendo sigrave certo la significativitagrave procede da una relazione di segni perograve tenete sempre conto che questa formalizzazione vale fino a un certo punto percheacute se noi mettiamo questi segni come elementi fuori del mondo allora la questione si fa complicata diventano degli oggetti metafisici che non facendo piugrave parte del mondo per Heidegger cessano di esistere cessano comunque di far parte dellrsquoEsserci ldquoRelazionirdquo e ldquorelatirdquo come il ldquoperrdquo lrsquoin-vista-di-cui il ldquoconrdquo di unrsquoappagativitagrave contraddicono nel loro contenuto fenomenico a ogni funzionalizzazione matematica Inoltre essi non qualcosa di pensato qualcosa di posto in primo luogo dal ldquopensierordquo ma sono rapporti in cui si mantiene giagrave da sempre come tale il commercio prendente cura Queste relazioni di cui stiamo parlando non sono oggetti metafisici ma sono qualche cosa che giagrave da sempre egrave presente nel linguaggio e quindi se li poniamo come oggetti metafisici li poniamo come qualche cosa fuori dal linguaggio Questo ldquosistema di relazionirdquo costitutivo della monditagrave del mondo vanifica cosigrave poco lrsquoessere dellrsquoutilizzabile intramondano che in

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base alla monditagrave del mondo sorge la possibilitagrave di scoprire questo ente nel suo ldquoin seacute sostanzialerdquo hellip Questo ente puograve essere determinato matematicamente in ldquoconcetti di funzionerdquo relativamente alle sue ldquoproprietagraverdquo solo sul fondamento del suo essere soltanto semplice-presenza Sta dicendo e continua a dire che queste relazioni questa significativitagrave ecc non sono semplici presenze non sono cose fuori dallrsquoesistenza tenendo conto che per lui lrsquoesistenza egrave solo dellrsquoEsserci Io posso pensarli matematicamente soltanto come semplici presenze cioegrave come oggetti metafisici Ma concetti di funzione di questo genere sono ontologicamente possibili solo rispetto a un ente il cui essere abbia il carattere della pura sostanzialitagrave I concetti di funzione sono sempre possibili solo come concetti di sostanza formalizzati Badate bene se io pongo una relazione la significativitagrave quello che vi pare come un oggetto metafisico allora questo egrave ontologicamente possibile cioegrave puograve essere questa cosa a condizione che lrsquoessere di queste cose sia la sostanza Soltanto se immagino che lrsquoessere di questo aggeggio qui sia sostanza allora posso matematizzarlo posso ricondurlo a funzioni ecc Soltanto se in altri termini ancora lo pongo come un oggetto rispettivamente a un soggetto che lo osserva che lo manipola ecc percheacute se io pongo questo aggeggio qui allrsquointerno del mondo come Esserci egrave chiaro che gli levo la sostanza sostanza nel senso classico del termine e cioegrave il suo fondamento dellrsquoEsserci in quanto cosa che ha in seacute per virtugrave propria A pag 115 sect B ndash Contrapposizione dellrsquoanalisi della monditagrave allrsquointerpretazione del mondo in Cartesio Questo ci interessa percheacute qui Heidegger parla della scienza Ne stava giagrave parlando tra le righe quando parlava della matematizzazione della condizione di prendere la cosa come semplice presenza cioegrave come un oggetto metafisico Cartesio vede nella extensio la determinazione ontologica fondamentale del mondo Egrave il principio fondamentale della scienza che le cose abbiano unrsquoestensione Poicheacute lrsquoestensione contribuisce a costituire la spazialitagrave (e per Cartesio anzi si identifica con essa) e poicheacute la spazialitagrave egrave in un certo senso costitutiva del mondo la discussione dellrsquoontologia cartesiana del ldquomondordquo offre nel contempo lo spunto negativo per lrsquoesplicazione positiva della spazialitagrave del mondo-ambiente e dellrsquoEsserci stesso Sta dicendo che dobbiamo affrontare questa cosa della spazialitagrave in Cartesio percheacute egrave lui lrsquoinventore in un certo senso e percheacute tutta la scienza si fonda su questo e se vogliamo porre delle obiezioni serie al discorso scientifico dobbiamo partire da qui dal concetto di estensione cioegrave del mondo come estensione Per Heidegger il mondo non egrave affatto unrsquoestensione il mondo egrave ciograve che mi appare ciograve di cui io stesso sono fatto ma non egrave unrsquoestensione Percheacute ci sia lrsquoestensione occorre e qui torniamo a Cartesio lrsquooggetto e il soggetto A pag 118 Ciograve che quindi costituisce lrsquoessere della res corporea egrave lrsquoextensio lrsquoomnimodo divisibile figurabile et mobile ciograve che puograve mutare secondo i modi della divisibilitagrave della figura e del moto ciograve che egrave capax mutationum e che in tutti questi mutamenti rimane tale remanet Ciograve che in una cosa corporea egrave capace di questa permanenza costante costituisce in essa lrsquoente autentico e cosigrave egrave caratterizzata la sostanzialitagrave di questa sostanza Qui ci dice che cosrsquoegrave la sostanza ciograve che permane nonostante tutte le mutazioni Infatti faceva prima lrsquoesempio della durezza questa cosa anche se le cambio forma rimane dura cioegrave si oppone a me in qualche modo Quindi la sostanza egrave il permanere di qualche cosa comunque anche mutandone la forma anche se io la spacco in due rimane sempre dura Nel sect 20 I fondamenti della determinazione ontologica del ldquomondordquo sta cercando di dimostrare come la sua idea di mondo sia lontanissima da quella della scienza e da quella di Cartesio percheacute lrsquoidea della scienza e quella di Cartesio si fondano sullrsquoidea di estensione e di sostanza Lrsquoidea dellrsquoessere su cui si fonda la caratterizzazione ontologica della res extensa egrave la sostanzialitagrave hellip Per sostanza non possiamo intendere altro che un ente il quale egrave tale che per essere non abbisogna di alcun altro ente Tenete conto di questa definizione percheacute dice che per essere non ha bisogno di alcuna altro ente quindi egrave quello che egrave per virtugrave propria ha in seacute come dicevano gli antichi la causa e lrsquoorigine aitigravea e archeacute Lrsquoessere di una sostanza egrave caratterizzato dallrsquoautosufficienza Quindi non egrave nel mondo egrave fuori non egrave nel linguaggio percheacute se fosse nel linguaggio la sua esistenza dipenderebbe dalle relazioni che lo fanno esistere in quanto tale Ciograve che nel suo essere non abbisogna assolutamente di alcun altro ente egrave conforme in senso autentico allrsquoidea della sostanza egrave lrsquoens perfectissimum

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Substantia quae nulla plane re indigeat unica tantum potest intelligi nempe Deus Lrsquounico che puograve comprendere questa cosa egrave Dio la sostanza perfettissima Qui Dio egrave un termine puramenente ontologico poicheacute egrave inteso come lrsquoens perfectissimum Cioegrave non egrave inteso in senso teologico ma Dio come quellrsquoente che non ha bisogno di niente la sostanza assoluta Al tempo stesso ciograve che nel concetto di Dio egrave fatto valere come ldquoovviamenterdquo implicito rende possibile unrsquointerpretazione ontologica del momento costitutivo della sostanzialitagrave il non-abbisognare (pagg 118-119) Cioegrave mostra qual egrave la questione essenziale in tutto ciograve parlando di Dio il non abbisognare di niente Dio egrave perfetto e non ha bisogno di niente che egrave esattamente il concetto di sostanza Ogni ente che non sia Dio abbisogna di esser-fatto nel senso piugrave largo noncheacute di esser-conservato ldquoFatturardquo come conferimento della semplice-presenza e non-bisognositagrave di fattura costituiscono lrsquoorizzonte nel quale egrave compreso lrsquoldquoessererdquo dellrsquoente Ogni ente che non sia Dio egrave ens creatum Qui egrave importante ciograve che dice Dio non puograve essere ens creatum non puograve essere creato da qualcun altro Perograve ci sono due cose che non abbisognano di alcun ente per Cartesio Dice che Queste sostanze sono due la res cogitans e la res extensa Le sostanze che non abbisognano di altro sono due la res cogitans e la res extensa A pag 120 Heidegger sta facendo tutti questi discorsi per mostrare come si egrave prodotto il discorso scientifico cosigrave come lo conosciamo oggi cioegrave quali sono gli elementi che lo hanno non soltanto costruito ma che lo sostengono Uno di questi egrave lrsquoidea che ci siano due sostanze la res extensa e la res cogitans il soggetto e lrsquooggetto Lrsquoldquoessererdquo come tale non ci procura affezioni e perciograve non puograve essere appreso Lrsquoessere non egrave qualche cosa che mi puograve offendere ldquoEssere non egrave un predicato realerdquo diragrave Kant il quale non fa che ripetere lrsquoaffermazione di Cartesio In tal modo si rinuncia in linea di principio alla possibilitagrave di una problematica pura dellrsquoessere e si ricorre a una scappatoia per raggiungere le suddette determinazioni delle sostanze Dice Heidegger che lrsquoessere non egrave un qualche cosa che mi fa del male che mi puograve nuocere che io posso toccare poso lanciare e quindi che facciamo Lasciamo stare lrsquoessere non ce ne occupiamo Poicheacute in effetti lrsquoldquoessererdquo non egrave accessibile come ente lrsquoessere saragrave espresso attraverso le determinazioni ontiche dei rispettivi enti cioegrave mediante gli attributi Sono le fanose dieci categorie di Aristotele Non perograve attributi qualsiasi ma quelli che corrispondono nel modo piugrave puro al senso drsquoessere della sostanzialitagrave implicitamente presupposto (pagg 120-121) Io devo presupporre una sostanza per poterle attribuire degli attributi ovviamente se no a chi glieli do Nella substantia finita in quanto res corporea lrsquoldquoattribuzionerdquo prima e necessaria egrave lrsquoextensio Questo egrave il primo attributo Prima stabilisco che crsquoegrave una sostanza dopodicheacute attribuisco a questa sostanza unrsquoestensione Perograve tutte queste operazioni che appaiono assolutamente naturali per Heidegger non lo sono propriamente ma sono quelle che nelle pagine precedenti chiamava ldquoassunzionirdquo Dice poi che hellip la sostanzialitagrave egrave separabile ratione tantumhellip soltanto dalla ragione non egrave reale non esiste realmente questa sostanzialitagrave egrave la ragione che dagrave corpo alla sostanza A proposito della res extensa che si tratta dellrsquoidea di sostanzialitagrave non solo non chiarita nel senso del suo esserehellip percheacute lrsquoessere egrave stato ridotto a una lista di attribuzioni hellip ma dichiarata inchiaribilehellip non sappiamo nulla dellrsquoessere e quindi dice Heidegger non sapendone nulla non ce ne occupiamo egrave lui che sta accusando avete voluto che lrsquoessere sia una lista di attributi di una sostanza che vi siete inventati ma a questo punto egrave chiaro che dellrsquoessere non possiamo piugrave dire niente e quindi abbiamo semplicemente dimenticato lrsquoessere abbiamo dimenticato semplicemente che tutte queste cose esistono percheacute sono nel mondo e percheacute io ho familiaritagrave con tutte queste cose hellip e presentata per via traversa mediante il ricorso alla caratteristica piugrave propriamente sostanziale della sostanza considerata In questa determinazione della sostanza in base a un ente sostanziale sta la ragione del doppio significato del termine Si mira alla sostanzialitagrave e la si intende come una qualitagrave ontica della sostanza Come un ente come per esempio la durezza non egrave lrsquoessere di queste cose egrave un ente egrave una proprietagrave una categoria Quindi si mira alla sostanzialitagrave e la si intende come una qualitagrave ontica della sostanza Poicheacute lrsquoontico sottende lrsquoontologicohellip se crsquoegrave un ente crsquoegrave un essere che fa dellrsquoente quellrsquoente che egrave hellip lrsquoespressione substantia egrave intesa ora in senso ontologico ora in senso ontico ma per lo piugrave in un

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senso confusamente ontico-ontologico Ponendo la questione in questi termini dice lui cioegrave dicendo che lrsquoessere egrave una serie di categorie queste categorie queste proprietagrave sono enti ma siccome lrsquoente deve avere un essere da qualche parte allora non si sa piugrave se questa sostanza sia un essere o un ente Deve essere un ente percheacute egrave una serie di proprietagrave ma deve anche essere un essere percheacute questi enti siano quello che sono Dietro questa diversitagrave minima di significati si nasconde lrsquoimpotenza di fronte al problema fondamentale dellrsquoessere La elaborazione di esso richiede che si ldquoperseguanordquo nel giusto modo le equivocazioni Chi conduce una ricerca del genere non si ldquooccupardquo di ldquosemplici significati verbalirdquo ma deve avventurarsi nella problematica piugrave originaria delle ldquocose stesserdquo se vuol chiarire queste ldquosfumaturerdquo La ldquocosa stessardquo egrave il fenomeno ciograve che appare cosigrave come appare per via del fatto che appare in quanto inserito allrsquointerno del progetto A pag 122 hellip dobbiamo perciograve chiederci quale modo di essere dellrsquoEsserci egrave fissato come via drsquoaccesso adeguata a quellrsquoente il cui essere inteso come extensio Cartesio identifica con lrsquoessere del ldquomondordquo lrsquounica via drsquoaccesso genuina a questo ente egrave il conoscere lrsquointellectio nel senso del conoscere fisico-matematico Il conoscere matematico egrave lrsquounico modo di conoscere lrsquoente che sia sempre certo del sicuro possesso dellrsquoessere dellrsquoente considerato Questa egrave lrsquoambizione della scienza cioegrave della conoscenza che punta alla veritagrave intesa come episteme Ciograve che nel suo modo di essere egrave tale da risultare conforme allrsquoessere accessibile nel conoscere matematico egrave in senso autentico Questa egrave la scienza soltanto attraverso la scienza egrave possibile conoscere in senso autentico lrsquoessere delle cose lrsquoessere inteso come diceva prima come la serie di proprietagrave di caratteristiche Comrsquoegrave questo ente della scienza si chiede Questo ente egrave caratterizzato dallrsquoesser sempre ciograve che egrave Immutabile nel tempo per essere sempre ciograve che egrave che egrave la condizione per essere conosciuto dalla scienza dalla matematica Questo essere se egrave sempre quello che egrave egrave chiaro che lo deve porre fuori del mondo non puograve piugrave essere allrsquointerno di una serie di relazioni e non egrave piugrave questa serie di relazioni a farlo essere quello che egrave Ne deriva che si assumeragrave come essere autentico dellrsquoente che si esperisce nel mondo quello di cui si potragrave dimostrare il carattere di permanenza costante quello remanens capax mutationum Quello che egrave capace di mutazioni ma che rimane quello che egrave Questa egrave la mitologia della scienza lrsquoidea che lrsquoessere dellrsquoente sia la sua stabilitagrave la sua immutabilitagrave nel senso che rimane quello che egrave anche se lo divido la sostanza rimane sempre la stessa E infatti dice Egrave autenticamente ciograve che permane perennemente Egrave ciograve che la matematica conosce Ciograve che in un ente si rende accessibile attraverso la matematica ne costituisce lrsquoessere Sta descrivendo la scienza E cosigrave muovendo da una determinata idea dellrsquoessere implicita nel concetto di sostanzialitagrave e da unrsquoidea del conoscere che conosce questo essere vien imposto al ldquomondordquo il suo essere Cartesio non lascia che il modo di essere dellrsquoente intramondano sia esibito da questo ente stesso ma sul fondamento di unrsquoidea dellrsquoessere (essere = semplice-presenza costante) non provata e oscura nella sua origine prescrive per cosigrave dire al mondo il suo essere ldquoautenticordquo Ciograve che determina lrsquoontologia del mondo non egrave in primo luogo il ricorso a una scienza casualmente privilegiata la matematica ma lrsquoassunto ontologico fondamentale dellrsquoessere come semplice-presenza costantehellip Lo assumo non lo posso provare dimostrare non posso fare niente lo posso soltanto assumere hellip la cui conoscenza egrave eminentemente soddisfatta dal conoscere matematico Cartesio compie cosigrave esplicitamente il trapianto filosofico della ereditagrave dellrsquoontologia tradizionale nella fisica matematica moderna e nei suoi fondamenti trascendentali Il percorso si egrave compiuto Un percorso che muove dallrsquoidea di sostanza cioegrave ciograve che rimane dallrsquoassunzione che lrsquoessere di un qualche cosa sia il suo permanere costante in quello che egrave Dopodicheacute si assume che questa idea di ente sia il mondo stesso che il mondo si riveli cosigrave cioegrave come un ente che egrave quello che egrave che il suo essere nel suo permanere costante E cosigrave si egrave creata la scienza A pag 129 nel Capitolo C ndash sect 22 ndash La spazialitagrave dellrsquoutilizzabile intramondano Gli utilizzabili sono gli enti lrsquoente egrave quello che egrave percheacute egrave allrsquointerno della tecnica cioegrave allrsquointerno del linguaggio Se in un senso ancora da determinarsi lo spazio costituisce il mondohellip ricordate che prima crsquoera lrsquoobiezione a Cartesio il mondo come spazio come estensione cosa che lui critica helliplo spazio costituisce il mondo non desteragrave meraviglia che giagrave nella caratterizzazione ontologica preliminare dellrsquoessere

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intramondano si sia dovuto considerare questrsquoultimo anche come intraspaziale Come tutto ciograve che egrave nel mondo come qualcosa di spaziale Ma finora questa spazialitagrave dellrsquoutilizzabile non fu colta esplicitamente in base ai fenomeni e non fu chiarita nella sua connessione con la struttura dellrsquoessere dellrsquoutilizzabile Questo egrave il compito che ora ci proponiamo (pagg 129-130) Sta dicendo che assumendo che questi enti intramondani abbiano una spazialitagrave qual egrave a questo punto lo spazio dellrsquoutilizzabile percheacute ciascun ente egrave quello che egrave percheacute egrave utilizzabile percheacute egrave un per qualche cosa e questo per qualche cosa ha uno spazio egrave misurabile Egrave questa la domanda che sta ponendo Infatti dice In quale misura giagrave nella caratterizzazione dellrsquoutilizzabile ci imbattemmo nella sua spazialitagrave Si trattava dellrsquoente che egrave innanzi tutto utilizzabile Ciograve non significa soltanto lrsquoente che si incontra rispettivamente per primo rispetto agli altri ma anche lrsquoente che egrave ldquonelle vicinanzerdquo E adesso si arriva alla questione della spazialitagrave dellrsquoutilizzabile Qual egrave la sua spazialitagrave Qual egrave il suo spazio Non egrave quello misurabile percheacute dice Heidegger non egrave un certo posto non egrave piugrave vicino di un altro percheacute i metri sono di meno Ma qual egrave il piugrave vicino Quelli che viene dis-allontanato dice lui avvicinato Lui dice dis-allontanamento nel senso che toglie la lontananza cioegrave toglie qualche cosahellip esattamente come faceva lrsquoaletheia che toglie il nascondimento e lo avvicina Questo egrave il concetto dello spazio dellrsquoutilizzabile egrave utilizzabile ciograve che io dis-allontano utilizzandolo Lrsquoente ldquoalla manordquo ha sempre una vicinanza diversa che non si fissa misurando le distanze Questa vicinanza egrave stabilita dalla manipolazione e dallrsquouso che ldquocalcolanordquo secondo la visione ambientale preveggente Cioegrave secondo il progetto La visione ambientale preveggente propria del prendersi cura determina questa particolare vicinanza anche in riferimento alla direzione in cui il mezzo egrave accessibile in ogni momento Questa vicinanza non ha nulla a che fare con il puro trovarsi in un luogo qualsiasi dello spazio non egrave questo che importa ma egrave il modo con cui mi relaziono a questo ente Relazionandomi a un ente qualunque io o dis-allontano cioegrave lo faccio apparire e diventa vicino Egrave questo il concetto di spazio in Heidegger che non ha nulla a che fare con la misurabilitagrave ma ha a che fare con il dis-allontanamento Infatti poi dice a pag 131 Questo orientamento della molteplicitagrave di posti dellrsquoutilizzabile fondato sulla prossimitagrave definisce lrsquoambientalitagravehellip gli enti sono distribuiti in vari posti ovviamente helliplrsquoessere-attorno-a-noi dellrsquoente intramondano che si incontra per primo Non egrave mai cosigrave che prima ci sia una molteplicitagrave tridimensionale di posti possibili e poi venga occupata da cose semplicemente-presenti Dice che non avviene mai cosigrave che le cose siano in posti che prima erano vuoti poi sono occupati da questo o da quello e che sono ligrave a disposizione Non egrave cosigrave che funziona Questa dimensionalitagrave dello spazio egrave ancora celata nella spazialitagrave dellrsquoutilizzabile Il ldquosoprardquo egrave ldquovicino al soffittordquo il ldquosottordquo egrave ldquoin terrardquo il ldquodietrordquo egrave ldquovicino alla portardquo Tutti i ldquodoverdquo sono scoperti in base alle direzioni e ai percorsi del commercio quotidiano e sono interpretati a opera della visione ambientale preveggente non sono quindi stabiliti e catalogati da una misurazione contemplativa dello spazio Non sono qui lagrave questo egrave piugrave vicino quello egrave piugrave lontano di questo no dice Heidegger questa vicinanza questa spazialitagrave di fatto non esiste o meglio esiste ma egrave uno dei modi di relazionarmi alle cose Se mi relaziono attraverso un metro allora sigrave ma la mia vicinanza o lontananza nel mio rapportarmi alle cose sta a indicare semplicemente il modo in cui mi relaziono con un certo oggetto 26 aprile 2017 Siamo al sect 23 La spazialitagrave dellrsquoessere-nel-mondo Ciascuno egrave quello che egrave percheacute egrave nel mondo e non percheacute egrave un soggetto un Io o un altro accidente qualunque Egrave chiaro che la spazialitagrave da noi attribuita allrsquoEsserci il suo ldquoessere nello spaziordquo deve essere intesa a partire dal modo di essere di questo ente La spazialitagrave dellrsquoEsserci (che egrave essenzialmente diversa dalla semplice-presenza) non puograve significare neacute la sua presenza in un luogo dello ldquospazio cosmicordquo neacute il suo essere utilizzabile in qualche posto Non basta questo per parlare della spazialitagrave dellrsquoEsserci non egrave una cosa messa fra altre Lrsquouno e lrsquoaltro sono modi drsquoessere dellrsquoente intramondano LrsquoEsserci egrave ldquonelrdquo mondo nel senso del

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commercio familiare che si prende cura dellrsquoente che si incontra nel mondo Questo egrave il modo di essere dellrsquoEsserci cioegrave essere nel mondo prendendosi cura delle cose Cosa significa prendersi cura delle cose Voler fare qualcosa relativamente a queste cose ed essere questo volere fare delle cose Noi sappiamo anche che cosa si vuole fare controllarle gestirle A pag 134 LrsquoEsserci che percorre le sue strade non egrave una cosa corporea semplicemente-presentehellip Ricordiamoci che lrsquoEsserci egrave il parlante Dice non egrave una cosa corporea semplicemente-presente hellipche misura un percorso spaziale lrsquoEsserci non divora chilometri avvicinamento e dis-allontanamento sono sempre un modo di essere caratterizzato dal prendersi cura di ciograve che egrave avvicinato e dis-allontanato Cioegrave dal fatto che io mi interesso piugrave o meno alle cose che mi circondano Un percorso ldquoobiettivamenterdquo lungo puograve essere piugrave corto di un altro ldquoobiettivamenterdquo piugrave corto se questo egrave ad esempio ldquomolto arduordquo e appare interminabile Solo in questo ldquoapparirerdquo il rispettivo mondo egrave autenticamente utilizzabile Io posso utilizzare qualche cosa relativamente al modo in cui questa cosa mi appare puograve apparirmi piugrave vicina se mi egrave utile lontanissima se non mi interessa minimamente A pag 135 Questo sapere egrave utile solo a un essere che si prende cura di un mondo di cui ldquogli importardquo e che quindi non sta semplicemente a misurare le distanze Per effetto di un orientamento preventivo sulla ldquonaturardquo e sulle distanze ldquooggettivamenterdquo misurate delle cose si tende a spacciare queste stime e questa interpretazione della lontananza come ldquosoggettiverdquo La distanza dice puograve essere intesa come soggettiva a me pare piugrave lunga a lei appare piugrave corta Non egrave proprio cosigrave dice Ma si tratta di una ldquosoggettivitagraverdquo che scopre ciograve che forse vi egrave di piugrave reale nella ldquorealtagraverdquo del mondo e che quindi non ha nulla a che fare con llsquoarbitrio ldquosoggettivordquo o con le ldquoopinionirdquo soggettive circa un ente che altrimenti esiste ldquoin seacuterdquo Il dis-allontanare proprio della quotidianitagrave dellrsquoEsserci secondo la visione ambientale preveggente scopre lrsquoessere-in-seacute del ldquovero mondordquo dellrsquoente presso il quale lrsquoEsserci in quanto esistente egrave giagrave da sempre Il che significa semplicemente che questo dis-allontanamento cioegrave questo avvicinamento delle cosehellip lui parla sempre dis-allontanamento nel senso che da lontane le pongo quindi egrave unrsquooperazione attiva Dunque questo dis-allontanamento egrave determinato da qualcosa che egrave sempre presso lrsquoEsserci cioegrave il mondo di cui egrave fatto che in quanto esistente egrave giagrave da sempre Che cosa egrave giagrave da sempre se non il linguaggio che egrave esattamente ciograve che mi consente di accorgermi di esistere di pensarmi di volere fare qualche cosa Il linguaggio come altre volte abbiamo detto non egrave niente altro che la volontagrave di potenza la struttura con cui si manifesta la volontagrave di potenza e cioegrave la tecnica A questo punto siamo arrivati in effetti A pag 136 Quando nel prendersi cura lrsquoEsserci porta qualcosa vicino a seacute ciograve non significa il trasferimento di questo qualcosa nel luogo dello spazio cha he la minor distanza possibile da un punto qualsiasi del suo corpo Avvicinare qualcosa lui non lo intende come il prendere questo e metterlo qua non egrave propriamente questo Vicino a seacute significa nellrsquoambito di ciograve che egrave innanzi tutto utilizzabile in base alla visione ambientale preveggente Quindi che cosa significa vicino Lo diciamo con Nietzsche ciograve che egrave utilizzabile per il superpotenziamento nientrsquoaltro che questo Lrsquoavvicinamento non si orienta su un io-cosa fornito di corpo ma sullrsquoessere-nel-mondo prendente cura ovvero su ciograve che in esso di volta in volta incontra La spazialitagrave dellrsquoEsserci non egrave quindi determinata mediante la indicazione del luogo in cui una cosa-corpo sarebbe semplicemente-presente Come dire che questo accendino egrave al centro del tavolo Certo diciamo che anche lrsquoEsserci occupa sempre un posto Ma questo ldquooccuparerdquo egrave fondamentalmente diverso dallrsquoesser utilizzabile in un posto allrsquointerno di una prossimitagrave Cioegrave non occupa un posto come una cosa qualunque come una matita la metto ligrave e quindi occupa un posto e bellrsquoegrave fatto No dice non egrave cosigrave semplice Lrsquooccupare un posto da parte dellrsquoEsserci devrsquoessere inteso come dis-allontanamento dellrsquoutilizzabile ambientale in una prossimitagrave prescoperta dalla visione ambientale preveggente Egrave un altro modo per dire che questo occupare un posto uno spazio egrave intimamente connesso con la mia di utilizzare una certa cosa in un certo modo cioegrave con la volontagrave di potenza LrsquoEsserci comprende il suo ldquoquirdquo a partire dal ldquolagraverdquo del mondo ambiente Il fatto che sia qui lo comprendo percheacute ci sono tante altre cose rispetto alle quali io dico che egrave qui Il ldquoquirdquo non significa il ldquodoverdquo di una semplice-presenza ma il ldquopresso-cherdquo di un dis-allontanante esser-pressohellip

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unitamente a questo dis-allontanamento stesso Il qui torna a dire egrave determinato dallrsquointeresse che io ho nel fare qualcosa di questa cosa egrave questa la spazialitagrave dellrsquoEsserci cioegrave il modo di pensare lrsquoEsserci come un qualche cosa che sigrave occupa uno spazio anche lui certo ma si occupa delle cose il cui spazio non egrave determinato da una misurabilitagrave ma egrave misurato dicendola con Nietzsche dalla volontagrave di potenza In conformitagrave con la sua spazialitagrave lrsquoEsserci non egrave mai innanzi tutto ldquoquirdquo bensigrave in quel ldquolagraverdquo a partire dal quale esso ritorna al suo ldquoquirdquo e ciograve di nuovo soltanto in quanto esso interpreta il suo esser-prendente-cura dihellip a partire da ciograve che ldquolagraverdquo egrave utilizzabile (pagg 136-137) Come dire che io posso dire che questa cosa egrave ldquoquirdquo percheacute egrave presa nel mondo cioegrave in un ldquolagraverdquo che fa esistere questo ldquoquirdquo percheacute se io sono il mondo di cui sono fatto ovviamente anche tutto ciograve con cui io ho a che fare con cui commercio direbbe Heidegger con cui ho familiaritagrave fa parte del mondo che io sono non egrave unrsquoaltra cosa come se ci fosse un oggetto e un soggetto LrsquoEsserci in quanto essere-nel-mondo si mantiene essenzialmente in un dis-allontanamento Questo egrave quello che fa lrsquoEsserci cioegrave quello che faccio mi occupo continuamente di cose allrsquointerno di un progetto Questo dis-allontanamento la lontananza dellrsquoutilizzabile da se stesso non puograve mai essere incrociato dallrsquoEsserci stesso Certamente lrsquoesser lontano di un utilizzabile dallrsquoEsserci puograve esser visto come distanza quando sia determinato in relazione a una cosa pensata come semplicemente-presente nel posto che lrsquoEsserci occupava precedentemente Questo ldquofrardquo della distanza puograve essere successivamente percorso dallrsquoEsserci solo perograve alla condizione che la distanza stessa venga disallontanata LrsquoEsserci non ha perograve incrociato il suo dis-allontanamento ma se lrsquoegrave piuttosto portato e se lo porta costantemente seco percheacute esso egrave per essenza dis-allontanato cioegrave egrave spaziale Cosa vuol dire che lrsquoEsserci non incrocia mai il dis-allontanamento Vuol dire che non si incontrano semplicemente Non egrave che lrsquoEsserci e il dis-allontanamento siano due cose cioegrave lrsquoEsserci sta qui e il dis-allontanamento sta lagrave non egrave che si incrociano a un certo punto per cui ecco che la cosa si avvicina No il dis-allontanamento egrave lo diceva prima ciograve di cui egrave fatto lrsquoEsserci cioegrave egrave il prendersi cura delle cose LrsquoEsserci egrave spaziale nel modo dello scoprimento ambientale preveggente dello spazio e ciograve in quanto si rapporta costantemente allrsquoente che si incontra in questa spazialitagrave disallontanandolo Cioegrave lrsquoEsserci egrave spaziale nel modo esattamente dellrsquoἀλήθεια cioegrave del portare in luce ciograve che egrave nascosto Lo porta in luce percheacute Per utilizzarlo quindi per controllarlo dominarlo ecc A pag 139 Lrsquoorientamento secondo la destra e la sinistra egrave fondato nellrsquoorientamento-direttivo dellrsquoEsserci in generale che a sua volta egrave condeterminato dallrsquoessere-nel-mondo Kant non si propone tuttavia una interpretazione tematica dellrsquoorientamento Egli vuole semplicemente mostrare che ogni orientamento richiede un ldquoprincipio soggettivordquo ldquoSoggettivordquo qui significa a priori Se una certa cosa egrave soggettiva comporta il fatto che sia predeterminata dal soggetto Lrsquoa priori dellrsquoorientamento a destra e a sinistra si fonda in realtagrave sullrsquoa priori ldquosoggettivordquo dellrsquoessere-nel-mondo il quale perograve non ha nulla a che fare con le determinazioni preventivamente limitate a un soggetto senza mondo Perograve questo essere-nel-mondo ci dice che se noi parliamo di soggetto stiamo parlando di qualcosa che egrave fuori del mondo percheacute si contrappone alla cosa Soggettivo qui significa il tentativo di portare qualcosa fuori dal linguaggio egrave soggettivo in quanto egrave relativo al soggetto il quale soggetto egrave un ente e posto cartesianamente come per Kant come un oggetto metafisico cioegrave qualcosa che esiste di per seacute e non nel mondo A pag 141 Neacute lo spazio egrave nel soggetto neacute il mondo egrave nello spazio Egrave piuttosto lo spazio a essere ldquonelrdquo mondohellip come dire che egrave lo spazio ad essere nel linguaggio non egrave che il linguaggio sia in qualche modo nello spazio ma egrave lo spazio che esiste percheacute crsquoegrave linguaggio hellippercheacute lrsquoessere-nel-mondo costitutivo dellrsquoEsserci ha giagrave sempre dischiuso lo spazio Potremmo dire piugrave semplicemente percheacute il linguaggio ha giagrave da sempre dischiuso lo spazio ha posto le condizioni percheacute io possa pensare lo spazio Lo spazio non si trova nel soggetto neacute il soggetto considera il mondo ldquocome serdquo fosse in uno spazio ma il ldquosoggettordquo autenticamente inteso nella sua ontologicitagrave lrsquoEsserci egrave spaziale Nel senso che perograve diceva prima lrsquoEsserci egrave spaziale nel senso che si pone come un continuo dis-allontanamento cioegrave avvicinamento degli enti per prendersene cura per farci delle cose quindi per dominarle Ed egrave appunto percheacute lrsquoEsserci egrave spaziale nel modo descritto che lo spazio

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si manifesta a priori ldquoA priorirdquo non significa qui lrsquoappartenenza preliminare dello spazio a un soggetto che dapprima senza mondo proietterebbe poi fuori di seacute lo spazio Questo egrave Kant Qui aprioritagrave significa preliminaritagrave dellrsquoincontro dello spazio (come prossimitagrave) nel rispettivo incontro intramondano dellrsquoutilizzabile Che cosrsquoegrave per Heidegger ldquoa priorirdquo Egrave il fatto che io mi trovo nel mondo questo egrave a priori mi trovo nel mondo percheacute non posso essere nel mondo se sono quello che sono per cui questo a priori dice lui egrave questa preliminaritagrave dellrsquoincontro dello spazio(come prossimitagrave) nel rispettivo incontro intramondano dellrsquoutilizzabile Egrave a priori il fatto che io sono quello che sono in quanto ho un progetto rispetto a ciograve che mi circonda cioegrave al mio intramondano al mio essere nel mondo rispetto a tutto ciograve che egrave utilizzabile Heidegger insiste molto sullrsquoutilizzabile il dis-allontanamento egrave sempre nei confronti dellrsquoutilizzabile cioegrave di qualche cosa che per dirla ancora con Nietzsche favorisce il superpotenziamento A pag 142 La scoperta dello spazio semplicemente teoricahellip quello della fisica hellip svincolata dalla visione ambientale preveggentehellip egrave la visione che ho essendo io stesso il mondo che vedo in questo senso egrave preveggente non nel senso che preveda fatti futuri ma che egrave giagrave da sempre pre-visto percheacute giagrave da sempre sono nel linguaggio hellipneutralizza la prossimitagrave in dimensioni pure La prossimitagrave egrave il mio essere vicino egrave il mio dis-allontanare ciograve che egrave utilizzabile il prendermi cura di ciograve che egrave utilizzabile di ciograve che mi serve per fare delle cose Tolgo via tutto questo e mi rimane la prossimitagrave come una pura dimensione un qualcosa di calcolabile come fa la fisica I posti e la totalitagrave dei posti dei mezzi utilizzabili stabiliti in base alla visione ambientale preveggente si risolvono in una molteplicitagrave di luoghi indifferentemente adatti a qualsiasi cosa Se io tolgo le cose dal mondo che io stesso sono allora egrave indifferente che una cosa sia qui oppure sia lagrave rimane sempre la stessa mentre per Heidegger non egrave cosigrave che questa cosa sia qui oppure sia lagrave non egrave la stessa cosa percheacute se io sono tutte queste cose anche il fatto che questo aggeggio sia qui anzicheacute lagrave sono anche questo Il mondo si spoglia della sua ambientalitagrave specifica e il mondo-ambiente diviene mondo-naturale Cioegrave il mondo della pura osservazione delle cose che sono quelle che sono naturalmente Il ldquomondordquo come totalitagrave di mezzi utilizzabili viene spazializzato in un insieme di cose ormai semplicemente-presenti ed estese Egrave il mondo della fisica Lo spazio omogeneo naturale si manifesta solo per effetto di una maniera di scoprire lrsquoente che si incontra la quale ha il carattere di una demondificazione specifica della conformitagrave al mondo propria dellrsquoutilizzabile Questo mondo omogeneo naturale si puograve pensare soltanto in questo processo di demondificazione ma pensando il mondo nel modo in cui lo pensa Heidegger cioegrave togliendolo dal linguaggio Soltanto togliendo le cose dal linguaggio possono diventare naturali Siamo al Capitolo Quarto sect 25 pag 145 Ricordate che aveva posto una domanda in precedenza chi egrave questo Esserci questo Chi La risposta alla domanda intorno al Chi sia questo ente (lrsquoEsserci) fu giagrave data apparentemente con lrsquoindicazione formale delle determinazioni fondamentali dellrsquoEsserci Una prima risposta dice lrsquoabbiamo giagrave data grosso modo su come funziona lrsquoEsserci ma dice LrsquoEsserci egrave lrsquoente che io stesso sempre sono lrsquoessere egrave sempre mio Il mio essere egrave sempre mio non puograve essere di unrsquoaltra cosa Questa determinazione mostra una costituzione ontologica ma nulla piugrave La costituzione ontologica cioegrave una determinazione dellrsquoessere ci dice che lrsquoessere egrave mio Qual egrave la sua prima determinazione Il mio essere egrave mio Il che sembra una stupidaggine ma a lui serve per dire altre cose Essa contiene anche il riconoscimento ontico ancora grezzo che questo ente egrave sempre un io e non altri Oltre al fatto della costituzione ontologica cioegrave il fatto che lrsquoessere egrave mio crsquoegrave anche un aspetto ontico cioegrave che riguarda lrsquoente che egrave questo io Quando dico ldquoiordquo mi riferisco a un ente una cosa fra le cose Alla domanda intorno al Chi risponde sempre lrsquoio stesso il ldquosoggettordquo il ldquose Stessordquo Il Chi egrave ciograve che si mantiene identico nel mutare dei comportamenti e delle esperienze vissute e che si riferisce a questa molteplicitagrave Cioegrave io posso vestirmi in questo modo essere qui oppure lagrave essere antipatico oppure simpatico ma quando mi chiedo ldquochi sonordquo risponderograve sempre ldquosono iordquo Ontologicamente noi lo intendiamo come ciograve che in una regione chiusa e per essa egrave giagrave sempre e costantemente presente come ciograve che sta sotto in un senso preminente come il subjectum Tale subjectum permanendo lo stesso nelle molteplici modificazioni

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ha il carattere del se-Stesso Quello che permane Infatti nellrsquoaccezione comune il soggetto sarebbe ciograve che permane Anche quando si rifiuta la sostanza-anima lrsquoesser-cosa della coscienza e il carattere di oggetto della persona si puograve tuttavia continuare a porre ontologicamente il soggetto come qualcosa il cui essere lo si dica o no conserva il significato della semplice-presenza Io di fatto sono semplicemente presente sono qui sto parlando Infatti dice La sostanzialitagrave egrave il modello ontologico per la definizione dellrsquoente che risponde al problema del Chi La sostanza ciograve che rimane ciograve che permane sotto sempre LrsquoEsserci egrave implicitamente concepito fin dallrsquoinizio come qualcosa di semplicemente-presente In ogni caso lrsquoindeterminatezza del suo essere implica sempre questo senso-drsquoessere Per quanto sia indeterminato per quanto non riesca a coglierlo ecc in ogni caso mantiene comunque questo senso di essere che io sono Ma la semplice-presenza egrave il modo di essere dellrsquoente non conforme allrsquoEsserci LrsquoEsserci non egrave una semplice presenza non egrave una cosa che egrave ligrave egrave qualcosa di piugrave infatti lui distingueva se ricordate tra categoriale e esistenziale Categoriale comportava quellrsquoinsieme di proprietagrave attribuibili a qualche cosa lrsquoesistenzialitagrave comporta invece il fatto che qualcosa esiste come lrsquoEsserci ma esiste allrsquointerno di un mondo e queste proprietagrave che io potrei attribuirgli non gli sono attribuite ma sono quella cosa ligrave egrave questa la differenza fondamentale Lrsquoevidenza ontica dellrsquoaffermazione che sono io che sono sempre lrsquoEsserci non deve indurre erroneamente a ritenere che con ciograve si sia giagrave tracciata in modo inequivocabile la via per una interpretazione ontologica dellrsquoente cosigrave ldquodatordquo Rimane infatti problematico perfino il fatto se il contenuto ontico dellrsquoaffermazione in esame hellip Cioegrave io hellip renda in maniera adeguata la realtagrave fenomenica dellrsquoEsserci quotidiano Potrebbe anche darsi che io stesso non sia sempre il Chi dellrsquoEsserci quotidiano Questo per dire che lrsquoIo non si sovrappone per nulla allrsquoEsserci anche se dice che io sono lrsquoEsserci ma questo Io se lo pongo come ente e cioegrave come qualche cosa che non ha a che fare con lrsquoEsserci allora dice siamo completamente fuori strada A pag 146 Nel presente quadro di unrsquoanalitica esistenziale dellrsquoEsserci effettivo sorge il problema se il suddetto modo di darsi dellrsquoio dischiuda lrsquoEsserci nella sua quotidianitagrave ammesso che lo dischiuda Egrave sempre il problema di stabilire se io e lrsquoEsserci sono la stessa cosa oppure no Per Heidegger non lo sono ma lui ci arriva sapete come fa lui attraverso le prossime settanta paginehellip Incomincia con delle domande Egrave davvero evidente a priori che lrsquoaccesso allrsquoEsserci debba essere una riflessione puramente percettiva sullrsquoio degli atti E se questo modo di ldquodarsi a se stessordquo dellrsquoEsserci fosse uno sviamento dellrsquoanalitica esistenziale radicato nello stesso essere dellrsquoEsserci Questo accesso che ho allrsquoEsserci egrave davvero che sia cosigrave evidente quando io mi rivolgo a me stesso dicendo io e che quindi lrsquoEsserci egrave questa cosa cui mi riferisco quando dico io cosa che per Heidegger non egrave percheacute ciograve cui mi riferisco dicendo io egrave un ente un ente che perograve non egrave quellrsquoente che esiste in quanto mondo ma dicendo io determino un ente preciso fra tutti gli altri LrsquoEsserci invece non egrave un ente determinato fra tutti gli altri egrave quellrsquoente che si chiede di seacute e che chiedendosi di seacute si accorge di essere mondo cioegrave di essere questa domanda di essere le cose alle quali si riferisce di essere le cose che gli interessano di essere tutte quelle cose ligrave Forse lrsquoEsserci nel piugrave immediato rivolgersi a se stesso si chiama sempre in questo modo ldquoIo sono questordquo e con voce tanto piugrave alta quanto piugrave ldquononrdquo egrave questo ente Continua a ripetere che lrsquoEsserci non egrave questo ente che io chiamo ldquoiordquo E se la costituzione dellrsquoEsserci che egrave sempre mio fosse il fondamento del fatto che lrsquoEsserci innanzi tutto e per lo piugrave non egrave se stesso Egrave possibile dopo tutto come possiamo dire che lrsquoEsserci egrave se stesso visto che lrsquoEsserci non egrave altro che il progetto in cui mi trovo continuamente che muta continuamente Come dicevamo prima io sono tutte queste cose che ci sono qui percheacute tutte queste cose mi costituiscono per quello che sono in questo momento quindi anche questa variazione comporta giagrave una modificazione e pertanto come faccio a dire che sono lo stesso Questo lo diceva giagrave Freud e anche molti altri Io egrave un altro diceva Rimbaud Si ha un bel ripetere (con diritto sul piano ontico) che questo ente sono ldquoiordquo Ma se lrsquoanalitica ontologica vuol fare uso di affermazioni come questa deve assumerle con riserve di fondo Lrsquoldquoiordquo puograve essere compreso solo nel senso di una indicazione formale non vincolante di qualcosa che nel rispettivo contesto drsquoesser fenomenico puograve rivelarsi come lrsquoldquooppostordquo di ciograve che

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sembrava Questo ldquoiordquo puograve essere compreso solo nel senso di una di una indicazione ma dice non vincolante rispetto a qualche cosa che di fatto puograve rivelarsi essere lrsquoopposto Se io mi definisco in un certo modo se io continuo a definirmi puograve accadere per esempio che lungo queste definizioni a un certo punto una definizione ne contraddica unrsquoaltra per via del fatto che io cambio Di conseguenza ldquonon iordquo non significa affatto qualcosa come un ente privo della ldquoegoitagraverdquo ma indica invece un determinato modo di essere dellrsquoldquoiordquo stesso quale puograve essere la perdita di seacute (pagg 146-147) se lrsquoEsserci egrave se stesso soltanto esistendohellip Lui sottolinea ldquoesistendordquo percheacute lrsquoEsserci egrave se stesso esistendo nel mondo trovandosi continuamente preso in qualche cosa nel commercio con gli enti nel continuo prendersi cura degli enti in questo esiste cioegrave la sua esistenza egrave questa non ce nrsquoegrave unrsquoaltra A pag 148 dice Lrsquoesigenza di concepire il se-Stesso ldquosoltantordquo come un modo di essere di questo ente puograve far credere che si perda cosigrave il ldquonocciolordquo autentico dellrsquoEsserci Se io pongo il se-Stesso soltanto come un modo di esserci soltanto come una delle varie determinazioni possibili anzicheacute qualcosa di stabile di fermo dice che crsquoegrave il rischio che si perda il nocciolo della questione e cioegrave che il se-Stesso deve essere qualche cosa su cui si fonda lrsquoEsserci che deve essere se stesso Ma questi timori nascono dal pregiudizio sbagliato che lrsquoente in questione abbia in fondo il modo di essere di una semplice-presenza anche quando ci si astiene dallrsquointerpretare grossolanamente lrsquoEsserci come cosa corporea sussistente Sennoncheacute la ldquosostanzardquo dellrsquouomo non egrave lo spirito come sintesi di anima e corpo ma lrsquoesistenza Egrave lrsquoesistenza Che egrave esattamente ciograve che diceva prima quando diceva che lrsquoEsserci egrave se stesso soltanto esistendo Ma cosa vuol dire ldquoesistendordquo cosa vuol dire che la sostanza dellrsquouomo egrave la sua esistenza Egrave il suo essere nel mondo semplicemente questo Questa egrave la sostanza essere nel mondo essere in una relazione anzi essere queste relazioni La ldquodescrizionerdquo del mondo-ambiente immediatohellip quella che puograve fare chiunque hellip ad esempio del mondo dellrsquooperare di un artigiano ha mostrato che unitamente ai mezzi impiegati nel lavoro sono ldquocon-incontratirdquo gli altri Esserci a cui lrsquoldquooperardquo egrave destinata Nel fare dellrsquoartigiano non crsquoegrave soltanto lrsquoattrezzo lo strumento il materiale ecc ci sono anche le altre persone per esempio chi gli ha commissionato il lavoro da fare Nel modo di essere dellrsquoopera come utilizzabile cioegrave nella sua appagativitagrave egrave implicito un rimando essenziale a utilizzatori possibili rispetto ai quali essa deve essere fatta ldquosu misurardquo Anche nel materiale impiegato il fabbricante o il ldquofornitorerdquo si annunciano come gente che ldquoserverdquo bene o male i propri clienti Ad esempio il campo su cui ldquolagrave fuorirdquo camminiamo appartiene a qualcuno e appare piugrave o meo ben tenuto dal suo coltivatore il libro che leggo egrave stato comprato pressohellip donato dahellip e cosigrave via hellip Gli altri che si ldquoincontranordquo entro il complesso dei mezzi utilizzabili intramondani non sono pensati come se si aggiungessero alle cose innanzi tutto semplicemente-presenti Torniamo alla questione di sempre di Heidegger questi altri come colui che dagrave il lavoro da fare al falegname ecc non egrave un elemento che si aggiunge come semplice-presenza no modifica il mondo Al contrario queste ldquocoserdquo si incontrano a partire da un mondo in cui sono utilizzabili per gli altri mondo questo che egrave anche fin da principio il mio (pagg 148-149) Tutte queste altre persone che si incontrano sono il mio mondo percheacute fanno parte del mondo in cui io mi trovo e quindi mi modificano e io modifico loro continuamente Il mondo dellrsquoEsserci rilascia dunque un ente che non solo egrave in generale diverso dai mezzi e dalle cose ma che conformemente al suo modo di essere dellrsquoessere-nel-mondo e come tale egrave incontrato nel mondo Egrave il circolo ermeneutico Badate bene il mondo dellrsquoEsserci rilascia un ente che egrave lrsquoEsserci stesso percheacute come abbiamo sempre detto egrave un ente non egrave lrsquoessere Questo Esserci questa cosa che rilascia anche questa egrave nel mondo ovviamente Egrave rilasciato nel mondo in un certo modo e questo modo egrave il modo in cui io lo incontro nel mondo in cui lrsquoEsserci lo incontra nel mondo cioegrave lrsquoEsserci egrave nel mondo Questo essere nel mondo comporta che si rilascia un ente cioegrave il mondo di cui lrsquoEsserci egrave fatto modifica lrsquoEsserci continuamente per cui ogni cosa che incontro nel mondo che lrsquoEsserci incontra nel mondo modifica lrsquoEsserci percheacute modifica il modo in cui questa cosa egrave nel mondo percheacute se io mi riferisco a questa cosa questa cosa non egrave piugrave quella di prima il mio interesse per questa cosa la modifica Questa cosa come abbiamo detto mille volte non egrave quella che egrave per virtugrave propria Questo ente non

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neacute un utilizzabile neacute una semplice-presenza ma egrave cosigrave come lrsquoEsserci stesso che lo rilascia anchrsquoesso ci egrave con Questo aggeggio non egrave cosigrave comrsquoegrave per virtugrave propria ma egrave cosigrave per via dellrsquoEsserci che lo rilascia cioegrave che lo fa essere quello che egrave e lrsquoEsserci sono io Se mai si volesse identificare il mondo in generale con lrsquoente intramondano si dovrebbe dire che il ldquomondordquo e anche lrsquoEsserci LrsquoEsserci egrave tutte queste cose che sono presenti nel mondo e con le quali ha a che fare Avendo a che fare con queste cose queste cose mutano e mutano percheacute non sono quello che sono per virtugrave propria ma sono quello che sono per via di me cioegrave dellrsquoEsserci che le utilizza Anche gli altri dice non egrave che siano delle semplici presenza Dice poco dopo infatti Gli altri sono piuttosto quelli dai quali per lo piugrave non ci si distingue a fra i quali quindi si egrave anche Questo anche-esser-ci con essi non ha il carattere ontologico di un esser-semplicemente-presente ldquoconrdquo dentro un mondo Il ldquoconrdquo egrave un ldquoconrdquo conforme allrsquoEsserci e lrsquoldquoancherdquo esprime lrsquoidentitagrave di essere quale essere-nel-mondo prendente cura e preveggente ambientalmente Cioegrave anche il commercio con gli altri lrsquointeressamento nei confronti degli altri egrave la stessa questione Questi altri sono quello che sono sigrave certo percheacute io li vedo per quello che sono ma per come li vedo io cioegrave per come sono nel mondo che mi appartiene che io sono E conclude dicendo Su fondamento di questo essere-nel-mondo con il carattere di ldquoconrdquo il mondo egrave giagrave sempre quello che io con-divido con gli altri Il mondo dellrsquoEsserci egrave con-mondo Lrsquoin-essere egrave un con-essere con gli altri Lrsquoesser-in-seacute intramondano degli altri egrave un con-Esserci Qui non si parla piugrave neacute egrave piugrave possibile pensare gli altri o me rispetto agli altri come un incontro di soggetti che sono quello che sono percheacute io sono quello che sono in questo momento anche in relazione a Cesare e a Sandro in relazione al mondo che mi circonda Gli altri non si incontrano cogliendoli in base a una distinzione preliminare di seacute come soggetto innanzi tutto semplicemente-presente dai restanti soggetti essi pure semplicemente-presenti non quindi guardando a se stesso quale fondamento della contrapposizione agli altri (pagg 149-150) Dopo tutto egrave sempre la stessa questione soggetto e oggetto LrsquoEsserci trova ldquose stessordquo innanzi tutto in ciograve che sta facendo in ciograve di cui ha bisogno in ciograve che si aspetta in ciograve che evita cioegrave nellrsquoutilizzabile intramondano di cui innanzi tutto si prende cura LrsquoEsserci si trova in quello che fa in quello che dice egrave ligrave non egrave da nessunrsquoaltra parte se non in ciograve che fa cioegrave in ciograve che dice hellipabbiamo giagrave osservato che lrsquoldquoio-quirdquo non significa un punto speciale della cosa-io hellip io sono qui quindi sono qui come cosa fra le cose no ma lrsquoio-qui significa lrsquoautocomprensione dellrsquoEsserci come in-essere a partire dal ldquolagraverdquo del mondo utilizzabile in cui lrsquoEsserci si mantiene in quanto prendersi cura Io posso dire io-qui che non egrave una contrapposizione tra soggetti o tra soggetto e oggetto ma posso dirlo percheacute mi riferisco a un ldquoquirdquo che tiene conto e non puograve non tenerne conto di un ldquolagraverdquo che fa parte anche lui del mondo non egrave una contrapposizione questo Esserci egrave tutte queste cose posso dire ldquoquirdquo percheacute egrave anche quel ldquolagraverdquo e questo gli consente di essere un ldquoquirdquo A pag 154 La monditagrave fu interpretata come lrsquoinsieme di rimandi della significativitagravehellip la monditagrave cioegrave ciograve che mi circonda hellip Nella familiaritagrave precomprendente con la significativitagrave lrsquoEsserci fa sigrave che lrsquoutilizzabile sia incontrato e scoperto nella sua appagativitagrave Qual egrave la condizione percheacute lrsquoEsserci scopra dis-allontani lrsquoente nella sua utilizzabilitagrave LrsquoEsserci incontra lrsquoente nella monditagrave nel mondo e cioegrave in che cosa Lo dice qui La monditagrave fu interpretata come lrsquoinsieme di rimandi della significativitagrave cioegrave allrsquointerno di una relazione egrave ligrave che incontra le cose se non ci fossero rinvii rimandi cioegrave se non ci fossero segni non puograve trovare lrsquoente Infatti si relaziona attraverso relazioni continue 3 maggio 2017 Si tratta di provare a fare funzionare le varie cose che abbiamo dette intorno a Heidegger rispetto a ciograve che a noi interessa di piugrave cioegrave la questione del linguaggio della tecnica e possiamo aggiungere della teoria Il modo in cui stiamo leggendo Heidegger egrave certamente particolare ma ciograve che ne stiamo traendo sempre di piugrave egrave che ci si trova di fronte a un qualche cosa lui lo chiama lrsquoEsserci che egrave come se fosse fuori dalla teoria Per fare teoria occorre obiettivare le cose egrave

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necessario che io pensi che una certa cosa sia ligrave sia quella che egrave e pertanto posso discuterne posso parlarne Quindi potremmo dire cartesianamente che se non crsquoegrave obiettivazione di qualcosa non crsquoegrave possibilitagrave di fare teoria visto che la teoria non fa altro che costruire affermazioni che descrivono qualcosa cioegrave descrivono uno stato di cose la teoria deve descrivere qualcosa sennograve cosa fa Fa niente Se non ci fosse qualcosa di obiettivato o immaginato come tale la teoria non potrebbe fare nulla percheacute per esempio non saprebbe di che cosa parlare e se non sa di che cosa parlare andiamo poco lontani Ciograve che stavo considerando egrave che la teoria affermando cose si comporta esattamente cosigrave come vuole la tecnica e cioegrave cerca di risolvere dei problemi La teoria descrivendo delle situazioni mostra quali sono le proprietagrave di queste situazioni e quindi mostra il modo in cui affrontarle cioegrave mostra un modo per risolvere dei problemi che egrave esattamente ciograve che fa la tecnica La tecnica inventa problemi da risolvere che esattamente ciograve che fa il linguaggio inventa dei problemi delle questioni che interrogano per potere continuare a parlare Quindi ciograve che appare piugrave interessante egrave che tutti i discori che si fanno intorno alla teoria come qualche che dovrebbe aprire ecc in realtagrave appare esattamente il contrario cioegrave la teoria tende a chiudere le questioni dicendo come stanno le cose o addirittura come dovrebbero essere Nel fare questo la teoria egrave costretta a pensare che le cose di cui sta parlando siano quelle che lei impone che siano necessariamente A questo punto ci troviamo di fronte a delle considerazioni che ci mostrano la teoria come qualcosa di molto differente da come egrave sempre apparsa da come se ne egrave sempre parlato e cioegrave qualcosa di alto di elevato che consente di incontrare altre questioni insomma un tripudio di apertura Pare che non sia proprio esattamente cosigrave ma se la teoria fa quello che dice di fare allora il suo compito egrave chiudere le questioni mostrando come stanno le cose Una teoria qualunque dice che le cose potrebbero essere in tuttrsquoaltro modo da cosigrave come le afferma Mai trovata una che facesse una cosa del genere Dicevo prima del linguaggio sappiamo piugrave o meno come funziona cioegrave costruisce delle sequenze delle regole certo allo scopo di proseguire se stesso ma per poterlo fare per potere proseguire deve costruire queste sequenze in un certo modo Queste sequenze devono essere tali in modo da poter essere prese in considerazione cioegrave da poter essere obiettivate egrave quello che fa quando il linguaggio afferma qualcosa Ogni volta che il linguaggio afferma delle cose costruisce una teoria quindi non possiamo eliminare la teoria cosigrave come non possiamo eliminare la tecnica percheacute indicano il modo in cui funziona il linguaggio Fare teoria non egrave altro che il mettere in atto mettere in moto il linguaggio che di per seacute egrave sempre in moto non puograve essere fermato Certo abbiamo sempre detto che la cosa che ci importa egrave sapere queste cose e che questa egrave lrsquounica cosa che fa la differenza Nella tradizione drsquoaltra parte la teoria serve a conoscere le cose egrave uno strumento di conoscenza conoscenza elaborazione manipolazione dellrsquoente La teoria insieme con la tecnica appaiono a questo punto sempre piugrave difficile distinguerle perograve in ogni caso entrambe le cose sono il modo in cui si mostra si manifesta si mette in atto si pratica la volontagrave di potenza Potremmo dire senza timori che la teoria egrave volontagrave di potenza drsquoaltra parte abbiamo detto che il linguaggio egrave volontagrave di potenza quindi come potrebbe la teoria non esserlo Volontagrave di potenza cioegrave volere che le cose siano cosigrave come io dico che sono Questa egrave la formulazione piugrave semplice ma piugrave efficace della volontagrave di potenza Che cosa meglio di una teoria mette in atto una cosa del genere Dice che le cose stanno cosigrave come io dico che sono Intervento Prima si parlava dellrsquoimpossibilitagrave di rinunciare alla teoriahellip Non crsquoegrave possibilitagrave di rinunciare alla teoria anche in questo momento mentre sto parlando la sto facendo Intervento Questa impossibilitagrave di rinunciare alla teoria indica che crsquoegrave lrsquoimpossibilitagrave di rinunciare allrsquoidea che le cose debbano stare in un certo modo Lrsquoassunzione egrave in questo caso che le cose debbano comunque stare in un qualche modo e che si tratta quindi di trovare quella descrizione di questo stato di cose che possa reputarsi la migliore

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Sigrave ed egrave anche vero per un certo verso nel senso che le cose debbono stare in un certo modo se voglio occuparmi di loro se voglio parlarne in qualche modo Sta in questo la volontagrave di potenza del linguaggio cioegrave la necessitagrave di stabilire che le cose stanno in un certo modo per cui quella cosa egrave quella ligrave per poterne parlare conoscenza elaborazione manipolazione dellrsquoente Non posso non farlo egrave questa la questione se penso quindi se parlo sono costretto a compiere queste operazioni Intervento Di stabilire le cosehellip Inesorabilmente Intervento hellip egrave una cosa data a priori Sigrave percheacute si considera che le cose siano quello che sono per virtugrave propria soprattutto dopo Cartesio dopo lrsquoinvenzione del soggetto e dellrsquooggetto In effetti la questione interessante e fondamentale che ci ha posta Heidegger egrave che se questo ci dellrsquoEsserci indica il qui e anche il lagrave percheacute io sono qui ma preso in tutte queste cose quindi sono anche queste cose necessariamente e lo sono percheacute mi sto rivolgendo a queste cose percheacute come direbbe lui ho cura di queste cose mi occupo di queste cose Quindi questa cosa qui egrave quella che egrave per me in questo momento percheacute presa nel mio essere qui con tutto ciograve che questo comporta e quindi in nessun modo posso questo lo dice Heidegger allontanarmi da questa cosa percheacute io sono anche questa cosa nel momento in cui me ne occupo E ancora non posso distogliermi in nessun modo staccarmi allontanarmi da questa cosa Infatti parla continuamente di dis-allontanamento che egrave il prendersi cura delle cose niente altro che questo Non posso non prendermi cura delle cose percheacute le cose che mi circondano sono poi quelle che determinano il mio ldquoquirdquo io sono qui in relazione a un ldquolagraverdquo Heidegger sta dicendo questo che egrave notevole percheacute indica che non crsquoegrave la possibilitagrave di uscire da questo essere continuamente in relazione con le cose e che le cose sono quelle che sono percheacute prese in una relazione che egrave poi quello che diceva in un altro modo anche la semiotica forse in modo meno deciso di quanto lo sia in Heidegger perograve lo diceva La considerazione da fare a questo punto egrave che trovandocisi presi in questa relazione ininterrotta con le cose quella che poi dagrave il significato alle cose allora a questo punto non posso fare una teoria sopra queste cose non posso fare una teoria nel senso di costruire un discorso che si fondi sulla necessitagrave che questo oggetto sia al di fuori di me ma allo stesso tempo per potere parlare di questa cosa devo porla come un oggetto che egrave quello che egrave se voglio anche solo riferirmi a questo oggetto Posta cosigrave sembra un paradosso nel senso che posso occuparmi di qualche cosa a condizione di non potermi occupare di quella cosa cioegrave posso occuparmi di questa cosa quindi obiettivarla ma a condizione di non poterlo fare e non lo posso fare percheacute io sono questa cosa come dire che per obiettivarla prima occorre che questa cosa usiamo le parole di Heidegger sia nel mondo cioegrave sia nellrsquoEsserci Solo a questa condizione posso pensare di obiettivarla quindi posso obiettivarla a condizione che sia obiettivabile e cioegrave che sia nel mondo Mi rendo conto che la questione non egrave semplicissima perograve ciograve che dice Heidegger va in questa direzione e che mi pare sia di notevole interesse percheacute in effetti mostra il funzionamento del linguaggio cosigrave come lo ponevamo tempo fa anche partendo da de Saussure cioegrave un elemento linguistico un significante egrave quello che egrave in una relazione differenziale con tutti gli altri per essere quello che egrave occorre che non sia tutti gli altri ma allo stesso tempo egrave anche tutti questi altri percheacute se non ci fossero tutti questi altri non ci sarebbe neanche lui Quindi non egrave individuabile diceva de Saussure ma al tempo stesso egrave necessario che come significante sia individuato percheacute se non fosse individuato non avrebbe un significato percheacute il significato si riferisce al significante e se non crsquoegrave il significante che significato egrave Questa struttura con cui funzione il linguaggio che come diceva Sini non ha soluzione Il fatto egrave che funziona cosigrave non egrave che non ci sia la soluzione nel senso che non si puograve trovare un discorso che metta drsquoaccordo il fatto che qualcosa non puograve essere individuato con un altro discorso che dice che invece deve essere individuato La questione egrave piugrave semplice se si tiene conto del funzionamento del linguaggio che funziona a condizione che qualcosa sia individuato ma come lo individua Egrave

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vero che non egrave individuabile diciamo ontologicamente come essere ma egrave individuabile per una decisione percheacute io decido che una certa cosa egrave cosigrave Intervento Percheacute possa diventare un utilizzabilehellip Bravissimo Percheacute una cosa diventi un utilizzabile occorre che io lo ponga come tale e che quindi sia qualcosa di funzionale alla volontagrave di potenza che egrave il motivo per cui si parla Se non ci fosse la volontagrave di potenza abbiamo giagrave detto altre volte non ci sarebbe nessun motivo per dire alcuncheacute assolutamente nessuno e cioegrave questa esigenza da parte del linguaggio di stabilire come stanno le cose di stabilirlo per poterle utilizzare percheacute siano degli utilizzabili altrimenti non posso utilizzare niente Egrave come nel gioco delle carte stabilisco che questo egrave un re di fiori altrimenti non lo posso utilizzare come re di fiori e quindi non posso giocare Intervento hellip Per Heidegger la semplice presenza egrave una cosa irrealizzabile In effetti funziona come semplice presenza nella mitologia scientifica nel discorso comune ma quale cosa potrebbe essere una semplice presenza cioegrave un qualche cosa che egrave fuori del mondo Intervento Sia il discorso scientifico sia quello comune fa tutto questo per una volontagrave di potenzahellip Assolutamente sigrave Intervento La cosa egrave nel mio mondo ma devo poi obiettivarla per renderla funzionale alla volontagrave di potenzahellip Sigrave La semplice presenza egrave lrsquooggetto cosigrave come ne parla Cartesio che egrave quello che egrave per virtugrave propria ha in seacute lrsquoαἰτία e lrsquoἀρχή la causa e il principio E questa egrave la condizione per poterlo manipolare conoscere ecc La conoscenza egrave questo egrave manipolazione egrave elaborazione dellrsquoente egrave volontagrave di potenza la conoscenza egrave volontagrave di potenza La teoria egrave uno strumento della conoscenza anzi egrave ritenuto essere il piugrave alto il piugrave efficace strumento di conoscenza percheacute dice come stanno le cose A questo punto che cosa si impone Egrave come se la volontagrave di potenza estendesse il suo dominio su tutto lo scibile su tutto il comprensibile su tutto il dicibile Egrave un altro modo ancora per dire che il linguaggio egrave volontagrave di potenza Il linguaggio cioegrave la tecnica Ogni cosa viene fatta attraverso la tecnica la tecnica egrave il fare le cose Lo diceva giagrave Heidegger quando parlava degli antichi del loro modo di pensare la τέχνη che non egrave propriamente la ποίησις La τέχνη egrave qualcosa che viene fatto per qualche cosa Ricordate in Heidegger il ldquoperrdquo essere ldquoperrdquo qualche cosa per avere un utilizzo un utilizzo per la volontagrave di potenza ovviamente La ποίησις egrave la produzione certo che non evita la τέχνη ma si egrave considerato che la ποίησις da cui la poesia fosse una costruzione che fosse fine a se stessa Questa egrave una contraddizione in termini percheacute nulla egrave fine a se stesso cioegrave non crsquoegrave un qualche cosa che si costruisce che non sia fatto per qualche cosa la stessa poesia egrave fatta per qualche cosa per il diletto del poeta percheacute lui vuole dilettare altri o come si suole dire percheacute ha in seacute il demone ecc ma egrave sempre per qualche cosa La τέχνη egrave il fare qualcosa in vista di qualcosrsquoaltro che egrave esattamente la tecnica il produrre strumenti in vista di scopi Heidegger la definisce cosigrave che non solo mi sembra il modo piugrave corretto ma anche piugrave interessante E il linguaggio fa questo costruisce strumenti proposizioni in vista di fini soluzioni ai problemi Quali sono i problemi che incontra il linguaggio Il problema fondamentale che incontra il linguaggio egrave il problema della veritagrave cioegrave il sapere se ciograve che si afferma egrave vero oppure no problema che si egrave poi trasposto nella logica che ha fatto di questo il proprio principio fondamentale oltre che fondante cioegrave stabilire un criterio per trovare la veritagrave di che cosa possiamo dire che egrave vero e questo egrave il problema che incontra il linguaggio Quindi la tecnica in quanto linguaggio non egrave altro che la costruzione di proposizioni per risolvere problemi cioegrave per trovare la veritagrave Siamo in piena volontagrave di potenza In effetti tutti i problemi che sorgono nel linguaggio da quando esiste cioegrave da sempre vertono dritti su questo la questione della veritagrave Che cosa egrave vero che cosa egrave quello che egrave Come il linguaggio risolve questo problema Attraverso lrsquounico modo che puograve fare cioegrave costruire altre proposizioni costruire proposizioni e criteri di veritagrave Qual egrave lrsquointoppo del linguaggio e della stessa tecnica Che egrave poi probabilmente il

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motivo per cui la tecnica egrave costretta a costruire problemi allrsquoinfinito e quindi strumenti per risolverli Il fatto egrave che questa veritagrave si sposta continuamente nel senso che tutto ciograve che io poso dire della veritagrave essendo preso nel linguaggio non egrave mai esaustivo Lrsquoesempio che faceva Sini mi sembra tratto da Peirce Cesare dice qualche cosa qualunque cosa sia e io chiedo a Cesare ldquoma cosa hai voluto dire esattamenterdquo Cesare siccome egrave persona gentile ed educata mi risponde dicendo che cosa aveva voluto dire ma a questo punto io posso nuovamente domandare a Cesare se sono una persona particolarmente indisponente che cosa vuol dire con ciograve che ha detto per spiegare che cosa voleva dire e pertanto Cesare si trova costretto ad aggiungere altre cose Quando arriveragrave finalmente a dire che cosa voleva dire Ecco questo procedere infinito questa infinitizzazione che non egrave molto lontana da ciograve che Peirce indicava come semiosi infinitahellip il problema che incontra il linguaggio e quindi la tecnica egrave il problema della veritagrave cioegrave il problema dellrsquoarresto che peraltro si incontrograve anche nellrsquoinformatica ne parla Turing che si chiedeva a che punto arrestarsi nella risoluzione di un problema che puograve diventare infinito Era il problema che aveva giagrave incontrato Tommaso con le sue cinque vie quando ci fermiamo nella regressio ad infinitum Quando pare a me ovviamente Ecco allora che il problema che incontra il linguaggio egrave quello della veritagrave e che non puograve risolvere non puograve risolvere per il motivo che dicevamo e cioegrave che essendo posto dal linguaggio e ldquorisoltordquo attraverso il linguaggio non puograve che trovare rinvii allrsquoinfinito Essendo un problema irrisolvibile si egrave trovato nellrsquoimpasse totale Pensate alla crisi dei fondamenti alla crisi dei valori tutto quello che vi pare tutte le crisi possibili e immaginabili egrave come se sorgessero da ligrave dallrsquoimpossibilitagrave del linguaggio di risolvere il suo problema che egrave poi quello antico il linguaggio la parola dice la cosa Problema giagrave posto da Aristotele Intervento In effetti la veritagrave dovrebbe stabilire come stanno le cose Egrave la sua funzione se no a che cosa serve Intervento Il fatto egrave che queste cose sono parole Eh giagrave parole che per essere dette cioegrave per essere quelle che sono richiedono altre parole le quali altre parole richiederanno altre parole Intervento Il problema fondamentale egrave quello di arrestare il rinvio La veritagrave dovrebbe avere questa funzione quella di dire lrsquoultima parola dopo la quale non crsquoegrave piugrave niente Che egrave un paradosso se egrave lrsquoultima parola allora vuol dire che dopo non crsquoegrave piugrave niente quindi non crsquoegrave piugrave il linguaggio ma se non crsquoegrave piugrave neanche il linguaggio a questo punto non ce ne facciamo piugrave niente neanche della veritagrave che cosa stiamo qui a fare E questo dicevo ci mostra la questione della tecnica il fatto che la tecnica continua inesorabilmente a inventare a costruire dei fini relativamente ai quali poi costruire degli strumenti per assolvere a questa cosa Fa esattamente ciograve che fa il linguaggio Qual egrave il ldquoproblemardquo della tecnica anche se la tecnica non se lo pone minimamente Che dovrebbe risolvere ogni problema inventarsi lrsquoaggeggio che risolve ogni problema per sempre il che egrave paradossale percheacute sarebbe la fine della tecnica Come dire che il fine della tecnica egrave in un certo senso la fine della tecnica Intervento Anche il linguaggio si comporta cosigrave Sigrave Sono la stessa cosa funzionano allo stesso modo Lo dicevamo prima la veritagrave egrave lrsquoultimo elemento dopo il quale non crsquoegrave piugrave nulla da dire non crsquoegrave piugrave linguaggio e se non crsquoegrave piugrave linguaggio non si pone piugrave nemmeno il problema della veritagrave non si pone piugrave niente e quindi egrave chiuso il discorso Lrsquoultima parola cancellerebbe tutte le parole toglierebbe il linguaggio di mezzo Non avviene ma lrsquoidea egrave questa Il problema del linguaggio egrave il problema della veritagrave e per la tecnica intesa come la si pensa oggi non come la intendevano gli antichi il problema egrave trovare lrsquoultima macchina che risolve ogni problema Crsquoegrave una storiella raccontata da Asimov in cui ci sono un gruppo di scienziati davanti al loro mega computer al quale computer questi scienziati hanno posto una domanda una sola Dio esiste Chiaramente avevano immesso nel computer tutte le informazioni possibili e immaginabili tutte quelle che si possono raccogliere da quando esistono

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gli umani Fatto questo sono pronti a dare lrsquoinvio per avere la risposta e il computer risponde alla domanda ldquoDio esisterdquo risposta ldquoAdesso sigraverdquo Adesso sigrave adesso mi avete creato Mi avete creato e ci credete cosigrave tanto che adesso esisto davvero In effetti egrave lrsquounica cosa cui puograve aspirare la tecnica che si creda e ogni volta si crede in effetti ogni aggeggio che viene fuori si crede di avere raggiunto il massimo della potenza anche se ciascuno sa in cuor suo che non egrave cosigrave soprattutto negli ultimi tempi in cui la tecnica ha uno sviluppo velocissimo Heidegger diceva ldquola dissennata furia della tecnicardquo dissennata percheacute si muove senza sapere ciograve che sta facendo va avanti come un pazzo senza rendersi conto che il problema della tecnica cioegrave della sua fine egrave che non puograve trovare lrsquoultima parola cosigrave come avviene nel linguaggio non puograve trovare lrsquoultima parola cioegrave la veritagrave che egrave stata pensata come lrsquoultima parola Intervento Ogni sviluppo tecnologico risolve dei problemi ma ne pone di nuovi Risolvo un problema ma a quel punto mi si apre qualcosrsquoaltro altre possibilitagrave quindi altri problemi Egrave esattamente quello che succede quando vuole definire una parola La definizione del dizionario vuole definirla che meglio non si puograve cosa incontra alla fine Incontra una infinitizzazione percheacute lrsquoultima parola per quanto sia pensata come ultima richiama unrsquoaltra parola e cosigrave via Questo egrave esattamente ciograve che lei diceva rispetto alla tecnica La tecnica non ha fine percheacute non crsquoegrave llsquoultima parola e ogni parola che si ponga come lrsquoultima richiama unrsquoaltra parola ogni soluzione che la tecnica propone richiama immediatamente altri problemi Cosa che si vede ultimamente egrave qualcosa di ridicolo come quando i media dicono a gran voce ldquoAh risolto questo problemahelliprdquo e poi non egrave affatto cosigrave egrave in tuttrsquoaltra maniera egrave un continuo Il che sarebbe risibile e di fatto lo egrave se non fosse che tutto questo data la posizione che occupa la scienza piugrave che la tecnica come una religione tutto ciograve che a scienza dice egrave vero qualunque idiozia dica egrave vera per definizione La scienza come sappiamo bene muove da assunzioni muove dalla metafisica la scienza egrave metafisica non si pone il problema perograve di fatto il suo limite egrave quello di essere una metafisica e cioegrave di non interrogarsi su quello che sta facendo ma assume semplicemente che le cose siano cosigrave come pensa che siano e quindi di stabilirne tutte le proprietagrave Egrave quello che Heidegger diceva rispetto alla differenza tra categoriale e esistenziale Categoriale egrave lrsquoelenco delle proprietagrave di una certa cosa per potere cogliere tutte le proprietagrave di questa cosa devo individuare questa cosa cioegrave devo coglierla per quella che egrave per potere dire che egrave rotonda che egrave fatta in un certo modo ecc Lrsquoesistenziale invece riguarda lrsquoesistenza lrsquoEsserci che egrave lrsquounico ente che egrave in grado di pensare se stesso Ciograve che fa la scienza egrave fermarsi al categoriale cercare di individuare tutte le proprietagrave e cercare quelle leggi che regolino le relazioni tra queste proprietagrave Quello che invece ci dice Heidegger egrave che questa cosa possiamo ldquoancherdquo considerarla sotto lrsquoaspetto categoriale ma soprattutto possiamo considerarla sotto lrsquoaspetto esistenziale nel senso che ldquoesisterdquo allrsquointerno del mio progetto Considerarla come qualcosa fuori dal mio progetto egrave un artificio che fa la scienza attraverso il quale puograve fare le cose che fa ma rimane un artificio rimane una finzione una finzione che peraltro e questo egrave lrsquointoppo che incontra la fisica non puograve dimostrare che le cose siano cosigrave come dice che sono Non lo puograve fare non puograve dimostrare che una certa cosa egrave quella che egrave egrave un assunto poniamo che sia quello che egrave Il fatto egrave che crede che sia quello che egrave non lo prende come un artificio la logica lo fa in alcuni casi costruisce arbitrariamente che un certo assioma unicamente percheacute gli serve per dimostrare qualcosa Sa benissimo che questo assioma non significa niente egrave soltanto vero in quanto assioma ed egrave vero per tutte le variabili per tutte le condizioni di veritagrave attribuite alle variabili ma non significa niente Se io scrivo ldquose B allora Ardquo cosa vuole dire questa cosa Non significa niente egrave un assioma che egrave sempre vero qualunque valore di veritagrave si attribuisca alla A e alla B per i criteri stabiliti dalla logica saragrave sempre vero Ma anche questi criteri stabiliti dalla logicahellip la logica immagina che la A sia la A altrimenti non potrebbe costruire le sue proposizioni quindi assume che sia cosigrave Era questa la critica che faceva Heidegger alla logica e a tutta la scienza non solo ma potremmo dire allrsquointero discorso comune Il pensiero comune pensa cosigrave che le cose siano quelle che sono per virtugrave propria

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La questione ldquodrammaticardquo egrave che tutta la teoria psicoanalitica egrave costruita cosigrave su assunzioni cioegrave tutti i vari elementi che pone Freud i concetti fondamentali di cui parla Lacan sono posti come oggetti metafisici Se avviene un processo che Freud chiama rimozione questo processo egrave al di fuori del mondo non tiene conto di ciograve che sta avvenendo nellrsquoEsserci direbbe Heidegger ma lo considera come un qualche cosa che egrave quello che egrave e che saragrave sempre cosigrave il processo di rimozione avverragrave sempre cosigrave saragrave sempre quello cioegrave fuori del mondo fuori del linguaggio non mi appartiene diciamola cosigrave Come faccio a pensare che qualche cosa influisca su di me se questa cosa non mi appartiene in qualche modo Questa egrave unrsquoobiezione che si potrebbe fare che egrave un po quello che fa Heidegger rispetto alla psicoanalisi sono concetti ma questi concetti io li pongo fuori del mondo e come che queste cose poste fuori del mondo influiscono su di me in che modo lo farebbero Se lo fanno egrave percheacute sono nel mondo intendendo ldquomondordquo sempre nellrsquoaccezione di Heidegger se sono nel mondo allora sono storicizzate dipendono da ciograve che io sono in questo momento non sono enti semplicemente presenti Tutte le categorie della psicoanalisi sono enti posti come semplicemente presenti oggetti cartesianamente intesi Lacan infatti parla di soggetto e di oggetto grande o piccolo a seconda degli umori del momento ma egrave sempre una contrapposizione tra soggetto e oggetto Poi addirittura la psicologia parla di un buono o cattivo adattamento allrsquooggetto cioegrave della realtagrave oggettuale e ligrave siamo in pieno delirio Stasera abbiamo ripercorso un po le cose essenziali per quanto ci riguarda e anche per intendere meglio ciograve che stiamo per affrontare 10 maggio 2017 Siamo a pag 154 La monditagrave fu interpretata (sect 18) come lrsquoinsieme di rimandi della significativitagrave Quindi la monditagrave egrave un insieme di rimandi di segni Nella familiaritagrave precomprendente con la significativitagrave lrsquoEsserci fa sigrave che lrsquoutilizzabile sia incontrato e scoperto ella sua appagativitagrave Lrsquoutilizzabile cioegrave qualunque cosa serva a fare qualche cosa qualunque cosa cui io mi rivolga io la incontro nella sua appagativitagrave cioegrave nel suo essere utile per qualcosa incontro il posacenere dopo che mi sono acceso la sigaretta la sua appagativitagrave consiste nel metterci la cenere e poi spegnere la sigaretta una volta che ho terminato di usarla La totalitagrave articolata dei rimandi della significativitagrave egrave radicata nellrsquoessere dellrsquoEsserci per il suo essere piugrave proprio La totalitagrave articolata dei rimandi dei segni egrave ciograve che fa dellrsquoEsserci ciograve che gli egrave piugrave proprio essere una serie di relazioni Di conseguenza per essenza lrsquoEsserci non puograve avere alcun rapporto di appagativitagrave col proprio essere poicheacute si tratta di un essere in-vista-di-cui lrsquoEsserci stesso egrave cosigrave comrsquoegrave LrsquoEsserci dice Heidegger non egrave uno strumento qualcosa da cui si puograve trarre lrsquoappagativitagrave non egrave un mezzo un qualcosa per qualche cosrsquoaltro ma egrave per se stesso Lrsquoappagativitagrave egrave connessa con lo strumento con lrsquoutilizzabile Se volete la diciamo con Aristotele la virtugrave dellrsquoutilizzabile egrave lrsquoappagativitagrave la virtugrave lrsquoἀρετή cioegrave la sua eccellenza Lrsquoutilizzabile raggiunge la sua eccellenza nel momento dellrsquoappagativitagrave quando serve a quello per cui egrave fatto quando mostra la sua funzione in atto e non in potenza Ma dallrsquoanalisi ora condotta risulta che dellrsquoessere dellrsquoEsserci essere in cui per lrsquoEsserci ne va del suo essere stesso fa parte il con-essere con gli altri Quindi lrsquoEsserci egrave sempre un con-essere con gli altri il suo mondo Abbiamo visto che lrsquoEsserci egrave questo cioegrave lrsquoessere nel mondo Questa affermazione devrsquoessere intesa nel suo essenziale significato esistenziale Anche quando il rispettivo Esserci non si cura di fatto degli altri crede di poter fare a meno di loro o ne egrave privo egrave sempre nel modo del con-essere (pagg 154-155) Anche se non crsquoegrave nessuno anche se non mi prendo cura di nessuno in un certo momento comunque in ogni caso sono nel mondo Infatti dice Nel con-essere in quanto in-vista degli altri esistenziali gli altri sono giagrave aperti nel loro Esserci Cioegrave sono giagrave presenti in qualche modo sono presenti percheacute io so che esistono percheacute comunque ci penso percheacute comunque mi rivolgo che siano presenti o meno a qualcuno Questa apertura degli altri giagrave preliminarmente costituita nel con-essere contribuisce a formare la significativitagrave cioegrave la monditagrave

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in quanto fondata nellrsquoldquoin-vista-di-cuirdquo esistenziale Sta dicendo sempre la stessa cosa e cioegrave il con-essere egrave ciograve di cui egrave fatto lrsquoEsserci che comprende la monditagrave che egrave giagrave da sempre in atto che egrave giagrave da sempre dato come dire che quando uno incomincia a parlare egrave come se fosse giagrave da sempre nel linguaggio percheacute essendo da sempre nel linguaggio puograve incominciare a parlare La struttura della monditagrave del mondo egrave tale che gli altri non sono innanzi tutto semplicemente-presenti nel mondo come soggetti sciolti giustapposti ad altre cosehellip Questo lo avevamo giagrave visto non si tratta mai per Heidegger di semplici presenze giustapposte a qualcosa questo aggeggio non egrave semplicemente sopra il tavolo egrave ligrave percheacute ci sono io percheacute egrave funzionale a qualche cosa hellip essi si manifestano nella loro particolare maniera di essere nel mondo a partire da ciograve che egrave utilizzabile in esso Questo egrave importante Gli altri sono sempre e comunque qualche cosa di utilizzabile Lui dice ldquosigrave ci sono percheacute rientrano nellrsquoutilizzabile del mondo ma gli altri mi interessano percheacute sono utilizzabilirdquo non lrsquoha detta lui la sto dicendo io Passiamo al sect 27 Lrsquoesser se-Stesso quotidiano e il Si A pag 157 Il risultato ontologicamente rilevante della precedete analisi del con-essere consiste nellrsquoaver stabilito che il ldquocarattere di soggettordquo del proprio e dellrsquoaltrui Esserci egrave da determinarsi esistenzialmente ossia a partire da certe maniere di essere Cosa vuol dire che questo soggetto deve essere determinato esistenzialmente Significa che egrave un esistenziale e non una categoria significa cioegrave che egrave qualcosa che appartiene allrsquoEsserci che non egrave una cosa giustapposta che si puograve incontrare oppure no egrave invece una parte integrante se noi poniamo il soggetto in questa maniera beh se ne puograve anche parlare Chiaramente non egrave piugrave il soggetto cartesiano quello che si contrappone allrsquooggetto ma egrave qualcosa che emerge dal modo di essere di ciascuno cioegrave dal suo progetto dalla specificitagrave del suo progetto dal modo in cui lo cogliamo mentre progetta In ciograve di cui ci prendiamo cura nel mondo-ambiente incontriamo gli altri cosigrave come essi sono ed essi sono ciograve che vanno facendo Ovviamente questo ldquociograve che essi sonordquo egrave sempre da intendersi in Heidegger come sono per me nel mio progetto percheacute lui non li sta ponendo come soggetti e su questo egrave stato preciso in quanto obiettivabili ma sempre e comunque come qualche cosa che appartiene al mio mondo e io appartengo al mondo di qualcun altro A pag 158 Il prendersi cura di ciograve che si egrave raggiunto con per o contro gli altri egrave costantemente dominato dalla preoccupazione di distinguersi dagli altri essa puograve assumere perfino la forma della negazione di ogni differenza o quella di uno sforzo di riportare il proprio Esserci rimasto inferiore al livello degli altri o infine postisi al di sopra degli altri di mantenerli in uno stato di sottomissione Lrsquoinizio del capoverso egrave fondamentale percheacute lui dice Il prendersi cura di ciograve che si egrave raggiunto con per o contro gli altri egrave costantemente dominato dalla preoccupazione di distinguersi dagli altri Il prendersi cura degli altri non egrave altro che un modo per dominarli Egrave questo il prendersi cura degli altri e quindi a maggior ragione delle cose Il prendersi cura che per Heidegger egrave fondamentale egrave il progetto in definitiva Il prendersi cura per dirla con Nietzsche egrave la volontagrave di potenza la volontagrave di potenza egrave il prendersi cura di una qualunque cosa per qualunque motivo e noi sappiamo che il motivo egrave controllarla Lrsquoessere-assieme anche se nascostamente egrave preoccupato di questa commisurazione agli altri Freud parlerebbe di ldquonarcisismo delle piccole differenzerdquo In termini esistenziali esso ha il carattere della contrapposizione commisurante Ci si contrappone e ci si misura vediamo chi egrave piugrave bravo Quanto piugrave questo modo di essere passa inosservato allrsquoEsserci quotidiano stesso tanto piugrave tenacemente e originariamente opera in esso Meno uno si accorge di una cosa del genere tanto piugrave la mette in atto che egrave un po che stiamo dicendo ultimamente e cioegrave che lrsquounica cosa che egrave possibile fare rispetto al prendere atto dellrsquoimpossibilitagrave di uscire da una struttura metafisica egrave prendere atto che siamo allrsquointerno di una struttura metafisica Questa contrapposizione commisurante che appartiene al con-essere implica che lrsquoEsserci in quanto Esserci-assieme quotidiano stia nella soggezione agli altri E cioegrave ci si sottopone comunque sempre al giudizio degli altri per potere commisurare per potere misurare in definitiva Non egrave se stesso gli altri lo hanno sgravato del suo essere Cioegrave non egrave piugrave se stesso come dire che il suo progetto non egrave piugrave quello di affrontare interrogare le questioni per quello che sono e trovare delle aperture ma egrave il misurarsi con gli altri Lrsquoarbitrio degli altri dispone delle possibilitagrave quotidiane dellrsquoEsserci Gli

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altri non sono perograve determinati altri Al contrario essi sono interscambiabili Decisivo egrave solo il dominio inavvertito degli altri che lrsquoEsserci in quanto con-essere assume sin dallrsquoinizio Quindi egrave sempre una questione di dominio Si appartiene agli altri e si consolida cosigrave il loro potere Quelli che son detti in tal modo ldquogli altrirdquo quasi per nascondere la propria essenziale appartenenza ad essi sono coloro che nellrsquoessere-assieme quotidiano ci sono qui innanzi tutto e per lo piugrave Il Chi non egrave questo o quello non egrave se stesso non egrave qualcuno e non egrave la somma di tutti Il ldquoChirdquo egrave il neutro egrave il Si Il si dice chi lo dice Si dice Questo Chi che riguarda appunto gli altri con cui mi commisuro non egrave un Chi in quanto tale ma egrave un Si cioegrave egrave diventato chiunque Fa poi una considerazione intorno a questo Si che egrave come se liberasse la persona della propria specificitagrave del proprio progetto autentico che comporta un mettersi in gioco un domandare un interrogare La questione che Heidegger come al solito rende difficile egrave in realtagrave molto semplice Sta dicendo che egrave molto piugrave semplice prendere unrsquoopinione comune quella del Si piuttosto che affrontare la questione interrogarla e considerare se ciograve che si sta affermando per esempio ha un fondamento oppure no Il Si mi sbarazza di questo impegno non solo dice che egrave una sorta di livellamento percheacute a questo punto io faccio parte di tutti coloro che dicono quella cosa ligrave Quindi io accolgo il Si non soltanto percheacute egrave piugrave semplice ma percheacute mi fa pensare di appartenere al gruppo che dice le cose come stanno e qui torniamo di nuovo alla volontagrave di potenza Infatti a pag 159 dice Il Si sgrava quindi ogni singolo Esserci nella sua quotidianitagrave Non solo Il questo sgravamento di essere il Si si rende accetto allrsquoEsserci percheacute ne soddisfa la tendenza a prendere tutto alla leggera e a rendere le cose facili Appunto percheacute il Si mediante lo sgravamento si rende sempre accetto a ogni singolo Esserci mantiene e approfondisce il suo ostinato dominio Egrave esattamente ciograve che dicevo prima Ognuno egrave gli altri nessuno egrave se stesso Nessuno egrave se stesso in quanto si egrave livellato a questo Si e quindi non piugrave lui Il Si come risposta al problema del Chi dellrsquoEsserci quotidiano egrave il nessuno a cui ogni Esserci si egrave giagrave sempre abbandonato nellrsquoindifferenza dellrsquoessere-assieme (pag 160) Con lrsquointerpretazione del con-essere e dellrsquoesser se-Stesso nella forma del Si si egrave data risposta al problema del Chi della quotidianitagrave dellrsquoessere-assieme (pag162) Cioegrave abbiamo inteso come ciascuno vive la sua quotidianitagrave nel suo con-essere nel suo mondo attraverso il Si Lrsquoessere-nel-mondo egrave stato reso visibile nella sua quotidianitagrave e nella sua medietagrave Passiamo a pag 163 al Capitolo V Lrsquoin-essere come tale sect 28 Il compito di unrsquoanalisi tematica dellrsquoin-essere cioegrave dellrsquoessere in dellrsquoessere dentro le cose dellrsquoessere nel progetto Nel suo stadio preparatorio lrsquoanalitica esistenziale dellrsquoEsserci ha come suo tea conduttore la costituzione fondamentale di questo ente lrsquoessere-nel-mondo Lrsquoente che sono io lrsquoEsserci Il suo obiettivo immediato egrave la scoperta fenomenica della struttura unitaria e originaria dellrsquoessere dellrsquoEsserci in base alla quale si determinano ontologicamente le sue possibilitagrave e le sue maniere di ldquoessererdquo Cioegrave intendere lrsquoEsserci come fenomeno egrave ciograve che ci consente di intendere in che modo lrsquoEsserci si manifesta di volta in volta cioegrave le sue maniere di essere Finora la caratterizzazione fenomenica dellrsquoessere-nel-mondo ha preso in esame il momento strutturale del mondo e il problema del Chi di questo ente nella sua quotidianitagrave Ma giagrave nel primo schizzo dei compiti dellrsquoanalisi fondamentale preparatoria dellrsquoEsserci fu anticipato qualche cenno orientativo sullrsquoin-essere come tale esemplificato concretamente da quel suo modo che egrave la conoscenza del mondo Lrsquoin-essere come tale egrave giagrave qualche cosa che si discosta dal Si dalla medietagrave dalla quotidianitagrave Questo esame piugrave approfondito dellrsquoin-essere non ha solo lo scopo di una rinnovata e piugrave sicura ispezione fenomenologica della totalitagrave delle strutture dellrsquoessere-nel-mondo ma anche quello di aprire la via per cogliere lrsquoessere originario dellrsquoEsserci stesso la Cura Perograve prima aveva detto che il prendersi cura di fatto non egrave altro che il cogliere negli altri la loro utilizzabilitagrave ma evidentemente qui sta approcciando questa questione del prendersi cura in un altro modo come dire che non crsquoegrave soltanto il modo di considerare lrsquoaltro come uno strumento anche se si potrebbe discutere su questo Ma lrsquoanalisi dellrsquoessere-nel-mondo che cosa mai puograve aggiungere a quanto fu giagrave detto a proposito dei rapporti essenziali dellrsquoesser-presso il mondo (prendersi cura) del con-essere (aver cura) e dellrsquoesser se-Stesso (Chi) Resta semmai la possibilitagrave di perfezionare e allargare lrsquoanalisi mediante la caratterizzazione

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comparativa delle modificazioni del prendersi cura e della sua visione ambientale preveggente dellrsquoaver cura e del rispettivo ldquoriguardordquo resta inoltre la possibilitagrave di porre in maggiore risalto la diversitagrave fra lrsquoEsserci e lrsquoente non conforme allrsquoEsserci mediante una esplicazione piugrave precisa dellrsquoessere di ogni ente intramondano possibile (pagg 163-164) Sta solo dicendo che qui incominciamo a porre piugrave attenzione alla questione del prendersi cura e quindi dagrave un maggiore risalto alla diversitagrave tra lrsquoEsserci e lrsquoente non conforme allrsquoEsserci cioegrave unrsquoaltra cosa LrsquoEsserci egrave quellrsquoente che puograve domandare di seacute altri enti no A pag 165 dice Lrsquoente la cui essenza egrave costituita dallrsquoessere-nel-mondo egrave sempre esso stesso il suo ldquoCirdquo Nel suo significato piugrave familiare il ldquoCirdquo indica un ldquoquirdquo o un ldquolagraverdquo Quindi lrsquoessenza dellrsquoEsserci egrave sempre un essere qui rispetto a un lagrave quindi la sua monditagrave il suo essere nel mondo il suo essere allrsquointerno di una combinazione di relazioni Il ldquoquirdquo di un ldquoio quirdquo egrave sempre compreso a partire da un ldquolagraverdquo utilizzabile nel senso di un essere-per questo utilizzabile essere-per che si prende cura orienta e disallontana E torniamo alla questione di prima fondamentale per Heidegger cioegrave io sono qui in questo momento sempre in vista di un lagrave utilizzabile quindi sempre in vista di unrsquoutilizzabilitagrave di qualche cosa io sono qui percheacute sto usando qualcosa Lrsquoessere qui per usare qualcosa egrave il progetto di fatto ldquoQuirdquo e ldquolagraverdquo sono possibili solo in un ldquoCirdquo cioegrave solo se esiste un ente che in quanto essere del ldquoCirdquo ha aperto la spazialitagrave Nel suo essere piugrave proprio questo ente ha il carattere della non-chiusura Una proprietagrave dellrsquoEsserci egrave di non essere chiuso ma di trovarsi nellrsquoaprire mano a mano che incontra le cose ad aprirle alla comprensione aprirle allrsquointerpretazione Poco prima diceva La spazialitagrave esistenziale dellrsquoEsserci che ne determina il ldquopostordquo si fonda anchrsquoessa nellrsquoessere-nel-mondo Come dire che la spazialitagrave di cui sta parlando egrave il posto che io mi trovo ad avere allrsquointerno del progetto rispetto a ciograve che sto utilizzando e sono nel progetto percheacute io voglio utilizzare qualcosa per qualcosrsquoaltro Solo per un ente aperto esistenzialmente in questo modo come radura ciograve che egrave semplicemente-presente puograve venire in luce o restare nellrsquoombra Soltanto percheacute rappresenta il lagrave del mio qui cioegrave egrave un qualche cosa verso cui io tendo per cui questa cosa esiste percheacute mi serve per fare qualcosa questa egrave la sua esistenza Ci proponiamo ora di chiarire la costituzione di questo essere Poicheacute lrsquoessenza di questo ente egrave la esistenzahellip Lrsquoessenza di questo ente egrave il fatto di esistere esistere percheacute Percheacute sa di esistere percheacute in qualche modo il suo essere nel mondo il suo voler fare delle cose tutte queste cose messe insieme sono la sua esistenza esiste in queste cose non egrave che ha unrsquoesistenza rispetto alla quel si giustappongono altre cose no lui egrave queste altre cose hellipla tesi esistenziale ldquolrsquoEsserci egrave la sua aperturardquo significa anche lrsquoessere in virtugrave del quale per questo ente ne va del suo essere egrave lrsquoaver-da-essere il suo ldquoCirdquo (pagg 165-166) Cioegrave ciograve che ne va dellrsquoente rispetto al suo esserci al suo essere qui e adesso egrave lrsquoavere da essere io ho da essere questo Ci ho da essere il mio essere nel mondo percheacute se non ho questo non ho niente se sono fuori del mondo non esisto quindi io ho sempre da essere nel mondo Passiamo al sect 29 (pag 167) LrsquoEsser-ci come situazione emotiva Ciograve che in sede ontologicahellip quindi non psicologica hellipindichiamo con lrsquoespressione ldquosituazione emotivardquo egrave onticamentehellip cioegrave per quanto riguarda lrsquoente hellipun fenomeno ben noto e quotidiano la tonalitagrave emotiva lrsquoumore Ci proponiamo ora di esaminare questo fenomeno come esistenziale fondamentalehellip esistenziale quindi riferito allrsquouomo hellipe di fissarlo nella sua struttura al di fuori di ogni elaborazione psicologica che del resto manca del tutto Il modo in cui lui affronta la questione dellrsquoemozione come dice in modo specifico non ha nulla a che fare con la psicologia Quindi con che cosa puograve avere a che fare Adesso ce lo dice Lrsquoequanimitagrave serena e il malumore inibente del prendersi cura quotidiano il loro alternarsi il cedimento a indisposizioni non sono ontologicamente insignificanti anche se questi fenomeni passano inosservati percheacute ritenuti qualcosa di estremamente indifferente e labile nellrsquoEsserci Ha detto una cosa importante attorno a cui ruoteragrave tutto il suo discorso la serenitagrave o il malumore del prendersi cura quotidiano quindi egrave qui che qualcosa di rilevante accade rispetto allrsquoumore Ci sta dicendo che questo umore egrave strettamente connesso con il prendersi cura Che le tonalitagrave emotive possano mutare o capovolgersi significa solo che lrsquoEsserci egrave sempre in uno stato emotivo Lrsquoindifferenza emotiva sovente persistente uniforme e diafana e tuttavia

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non confondibile con lrsquoindisposizione egrave cosigrave poco un niente che proprio in essa lrsquoEsserci egrave di tedio a se stesso Cioegrave la persona egrave annoiata da se stessa In questa indifferenza crsquoegrave tuttrsquoaltro che un nulla Come quando il tizio chiede alla sua fanciulla ldquoChe cosrsquohairdquo e lei risponde ldquoNienterdquo questo niente generalmente dallrsquouomo viene preso come un nulla ma non egrave proprio esattamente cosigrave percheacute quel niente egrave carico e foriero di conseguenze Lrsquoessere del Ci si egrave rivelato in tale indisposizione come un peso Percheacute Non si sa E lrsquoEsserci non puograve sapere queste cose percheacute le possibilitagrave rivelatrici del conoscere sono di gran lunga inadeguate rispetto allrsquoapertura originaria delle tonalitagrave emotive in cui lrsquoEsserci egrave posto innanzi al suo essere in quanto Ci Come dire che le cose che sa di cui dispone sono insufficienti percheacute questa questione emotiva di cui sta parlando egrave qualcosa di piugrave originario di piugrave antico e quindi ciograve che sa non gli egrave sufficiente Questo perograve non impedisce di saperne comunque qualcosa Parla del carattere di peso dellrsquoEsserci Percheacute dovrebbe essere pesante lrsquoEsserci Dice Certamente una tonalitagrave emotiva euforica puograve liberarci dal peso dellrsquoessere ma questa stessa possibilitagrave emotiva rivela sia pure liberandocene il carattere di peso dellrsquoEsserci Percheacute questo carattere di peso dellrsquoEsserci La tonalitagrave emotiva rivela ldquocome va e come andragraverdquo mediante questo ldquocome vardquo lo stato emotivo insedia lrsquoessere del suo ldquoCirdquo Ci sta dicendo che il ldquocome vardquo cioegrave il modo in cui io mi sto rapportando alle cose insedia lrsquoessere nel suo ldquoCirdquo cioegrave decide del mio modo con cui io sto costruendo il mio progetto il modo con cui mi sto rapportando al mio progettare il modo con cui mi sto relazionando al mondo in cui mi trovo Nello stato emotivo lrsquoEsserci egrave giagrave sempre emotivamente aperto come quellrsquoente a cui esso egrave rimesso nel suo essere in quanto essere che esso esistendo ha da essere Anche in questo caso lrsquoEsserci egrave giagrave sempre aperto lui dice quellrsquoente a cui esso egrave rimesso nel suo essere in quanto essere cioegrave egrave sempre aperto a quel qualcosa diciamo allrsquoutilizzabile Dice egrave giagrave sempre emotivamente aperto a quellrsquoente cioegrave a me che sono in quanto sono in vista di qualche cosrsquoaltro ldquoApertordquo non significa perograve riconosciuto come tale LrsquoEsserci dice non riconosce questa apertura emotiva giagrave da sempre in atto che ha verso le cose Egrave proprio nella quotidianitagrave piugrave indifferente e anodina che lrsquoessere dellrsquoEsserci puograve rivelarsi improvvisamente come un nudo ldquoche crsquoegrave e ha da essererdquo Dice che egrave proprio nella quotidianitagrave piugrave banale che lrsquoessere dellrsquoEsserci cioegrave la sua essenza si rivela come un qualche cosa che crsquoegrave e ha da essere Voi parlate con chiunque immediatamente questi vi diragrave il suo progetto che cosa vuole fare in che modo vuole modificare qualche cosa per esempio il vostro modo di pensare imponendovi il suo Il puro ldquoche crsquoegraverdquo si manifesta il donde e il dove restano invece nascosti (pagg 167-168) Cioegrave da dove viene questa cosa e dove va Il da dove viene e dove va egrave la domanda che llsquoEsserci dovrebbe porsi nel momento in cui affronta autenticamente la propria esistenza Lrsquoespressione esser-gettato sta a significare lrsquoeffettivitagrave dellrsquoesser-rimesso Noi potremmo aggiungere ldquonellrsquoesser rimesso in giocordquo continuamente Il ldquoche crsquoegrave e ha da essererdquo aperto dalla situazione emotiva dellrsquoEssercihellip Quindi la situazione emotiva dellrsquoEsserci egrave quella che apre alla questione del ldquoche crsquoegraverdquo qualche cosa e che ldquoha da essererdquo ma questo ldquoche crsquoegrave e ha da essererdquo egrave ciograve che riguarda lrsquoutilizzabile crsquoegrave e ha da essere qualche cosrsquoaltro percheacute io intervengo e lo modifico per esempio hellip non egrave quel ldquocherdquo il quale sul piano ontologico-categoriale esprime la fattualitagrave propria della semplice-presenza Sta dicendo e ripetendo allrsquoinfinito che questo ldquocherdquo non egrave una semplice-presenza non si tratta di questo Il ldquocherdquo egrave unrsquoaltra cosa percheacute dice che Tale fattualitagrave cioegrave lrsquoessere un fatto egrave accessibile solo alla constatazione osservativa Al contrario il ldquocherdquo aperto nello stato emotivo devrsquoessere inteso come determinazione esistenziale dellrsquoente esistente nel modo dellrsquoessere-nel-mondo Sta dicendo che questo ldquocherdquo questo qualcosa che viene aperto nello stato emotivo cioegrave nel modo in cui io mi approccio a questa cosa deve essere inteso come una determinazione esistenziale dellrsquoente cioegrave come un qualche cosa che determina il modo in cui lrsquoente lrsquoEsserci esiste in questo momento cioegrave nel suo modo di essere nel mondo Lrsquoeffettivitagrave non egrave la fattualitagrave il factum brutum della semplice-presenza ma un carattere dellrsquoessere dellrsquoEsserci inerente allrsquoesistenza anche se innanzi tutto rimosso Il ldquocherdquo dellrsquoeffettivitagrave non egrave mai riscontrabile in un semplice osservare Come dire in altri termini che non si tratta di qualcosa che osservo cosigrave comrsquoegrave semplicemente questo ldquocherdquo non egrave il fatto bruto della

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semplice presenza ma egrave un carattere dellrsquoessere dellrsquoEsserci inerente allrsquoesistenza Questo ldquocherdquo non egrave un fatto bruto questo posacenere non egrave un fatto bruto ma egrave un qualcosa che appartiene alla mia esistenza A pag 169 dice Si disconoscerebbe completamente che cosa e come la tonalitagrave emotiva apre se si ponesse ciograve che da essa viene aperto sullo stesso piano di ciograve che lrsquoEsserci emotivamente situato ldquonel contempordquo conosce sa e crede Ciograve che questa tonalitagrave emotiva apre non ha niente a che fare con ciograve che si conosce con ciograve che si sa percheacute questa tonalitagrave emotiva egrave il modo in cui ci si apre a qualche cosa cioegrave si lascia che qualche cosa appaia che potremmo dire cosigrave esca dal nascondimento Anche se lrsquoEsserci si ritiene per fede ldquosicurordquo del suo ldquoverso doverdquo o se per conoscenza razionale reputa di conoscere il suo ldquodonderdquo hellip come fa la fisica per esempio hellipnulla di ciograve puograve contestare il dato fenomenico che la tonalitagrave emotiva porta lrsquoEsserci dinanzi al ldquocherdquo del suo Ci che gli sta di fronte come un enigma inesorabile Percheacute egrave un enigma inesorabile Dice che tutto ciograve che ad esempio la scienza afferma la sua sicurezza la sua certezza ecc tutto questo non scalfisce minimamente il fatto che noi ci troviamo di fronte a un qualche cosa che egrave aperto dal mio umore Egrave il mio umore di questo momento adesso sto semplificando Heidegger egrave piugrave raffinato che decide di ciograve che per me questa cosa egrave in questo momento cioegrave in definitiva di ciograve che egrave questa cosa percheacute questa cosa non egrave se non ciograve che egrave per me in questo momento Egrave anche il mio umore che decide di questo Heidegger dice che la scienza vorrebbe cogliere con certezza ecc perograve poi di fatto si trova di fronte a un qualche cosa che non sa assolutamente spiegare il che cosrsquoegrave una certa cosa ma per affrontare questa domanda occorre tenere conto anche di questo del mio umore mentre lrsquoaffronto della mia tonalitagrave emotiva cioegrave del modo in cui mi apro verso una certa cosa Sul piano ontologico-esistenziale non si ha alcun diritto di screditare lrsquoldquoevidenzardquo della situazione emotiva mediante il confronto con la certezza apodittica che caratterizza la conoscenza teoretica delle semplici-presenze Non minore egrave la falsificazione del fenomeno quando lo si confina nellrsquoirrazionale Lrsquoirrazionalismo come controparte del razionalismo discorre semplicemente da orbo di ciograve rispetto a cui questo egrave cieco Lrsquoirrazionalismo egrave orbo il razionalismo egrave cieco il razionalismo cioegrave cioegrave il pensiero che vuole la razionalitagrave egrave cieco ma che cosa non vede Ecco la risposta Che llsquoEsserci di fatto possa debba e non possa non padroneggiare le proprie emozioni mediante il sapere e la volontagrave puograve attestare in determinate situazioni esistentive una specie di primato del volere e del conoscere Ma tutto ciograve non deve indurre nellrsquoerrore di negare ontologicamente la tonalitagrave emotiva come un modo di essere originario in cui lrsquoEsserci egrave giagrave aperto a se stesso prima di ogni conoscere e volere e al di lagrave della portata del loro aprire Questa tonalitagrave emotiva egrave ciograve che non soltanto mi fa incontrare le cose nel modo in cui le incontro ma potremmo anche dire questa tonalitagrave emotiva egrave determinata e qui ci riportiamo a Nietzsche dalla considerazione che ciograve verso cui io mi riferisco in quanto utilizzabile sia funzionale oppure no alla volontagrave di potenza In questo modo potremmo intendere molto meglio tutta la questione della tonalitagrave emotiva che in Heidegger rimane piuttosto vaga In effetti non dice mai che cosa sia lrsquoemozione la dagrave per acquisita ma a questo punto che cosa dagrave emozione se non lrsquoincontrare lrsquoaprirsi verso un qualche cosa che mi consente il superpotenziamento A pag 171 La contemplazione teoretica appiattisce anticipatamente il mondo nellrsquouniformitagrave della semplice-presenza anche se egrave vero che in virtugrave sua nasce il nuovo dominio di ciograve che egrave scopribile solo in base alla determinazione definitoria Ma anche la ϑεωρία piugrave pura non egrave del tutto scevra di tonalitagrave emotiva la semplice-presenza si rivela alla contemplazione teoretica nel suo aspetto puro solo se questa affronta il proprio oggetto in modo imperturbato nella ραστωνη e nella sua διαγωγή Qui a pag 172 fa un riferimento alla questione emotiva Il carattere della presente ricerca non permette lrsquointerpretazione delle diverse modalitagrave della situazione emotiva e della connessione dei loro fondamenti Questi fenomeni sono noti onticamente da lungo tempo e furono studiati dalla filosofia sotto il nome di emozioni e di sentimenti Non egrave a caso che la prima trattazione sistematica delle emozioni che la tradizione ci tramandi non sia stata condotta nellrsquoambito della ldquopsicologiardquo Aristotele analizza i πάϑη nel secondo libro della Retorica Lrsquointerpretazione tradizionale presenta la retorica come una sorta di ldquodisciplinardquo essa deve invece essere intesa come la prima ermeneutica sistematica

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dellrsquoessere-assieme quotidiano Egrave curioso la retorica come la modalitagrave fondamentale dellrsquoessere assieme quotidiano Che cosa fa la retorica Insegna a vincere i discorsi a vincere gli agoni dialettici La pubblicitagrave come modo di essere del Si non solo ha in generale una sua tonalitagrave emotiva ma ne ha bisogno e la ldquosuscitardquo Lrsquooratore parla in essa e muovendo da essa Ha quindi bisogno di conoscere le variazioni della tonalitagrave emotiva per suscitarle e dirigere nel giusto modo Heidegger non dice quello che io ho detto prima rispetto alla volontagrave di potenza perograve adesso sta parlando di questo e cioegrave che la tonalitagrave emotiva egrave un qualche cosa che interviene rispetto alla pubblicitagrave alla retorica cioegrave rispetto al volere ottenere un qualche cosa attraversohellip potremmo dire semplicemente attraverso la tecnica Intervento egrave come se la tonalitagrave emotiva mettesse di fronte a qualcosa di vero Suscitare emozioni per vincere o per convincere come se lrsquoemozione avesse qualcosa di originariamente vero Sigrave certo Ciograve che la persona ldquosenterdquo egrave automaticamente vero non ha bisogno di essere sottoposto a un criterio verofunzionale saragrave vero che sento paura Saragrave vero che sento disgusto Chi mai si pone una domanda del genere Dice semplicemente ho paura Egrave noto come lrsquointerpretazione delle emozioni sia stata continuata nella Stoa e come essa sia stata trasmessa allrsquoetagrave moderna attraverso la teologia patristica e scolastica Egrave invece poco noto che lrsquointerpretazione ontologico-fondamentale dei principi delle emozioni non ha compiuto alcun passo avanti degno di nota da Aristotele in poi Al contrario emozioni e sentimenti collocati tematicamente tra i fenomeni psichici furono intesi come la terza classe di questi accanto al rappresentare e al volere Decaddero cosigrave al rango di fenomeni concomitanti hellip Scheler riprendendo spunti di Agostino e di Pascal ha orientato la problematica nel senso della determinazione del fondamento delle connessioni fra atti ldquorappresentativirdquo e atti di ldquointeresserdquo Anche qui perograve restano sempre oscuri i fondamenti ontologico-esistenziali del fenomeno dellrsquoatto in generale Sigrave restano oscuri i fondamenti del fenomeno dellrsquoatto in generale In effetti Scheler non ha tenuto conto anche percheacute non poteva farlo della volontagrave di potenza Qual egrave il fondamento dellrsquoatto in generale Che cosa muove ad agire La situazione emotiva non solo apre lrsquoEsserci nel suo essere-gettato ed esser-rimesso a quel mondo che gli egrave giagrave sempre aperto insieme al suo essere ma egrave anche il modo di essere esistenziale in cui lrsquoEsserci si abbandona costantemente al ldquomondordquo e viene affetto da esso in modo da evadere da se stesso La costituzione esistenziale di questa evasione si faragrave chiara nel fenomeno della deiezione Ciascuno si abbandona questo Esserci si abbandona costantemente al mondo nel senso che rivolgendosi al mondo egrave come se abbiamo visto prima nel caso del Si si abbandona a ciograve che pensa comunemente la gente perograve al tempo stesso ne viene modificato crsquoegrave un ritorno un andirivieni continuo 17 maggio 2017 Siamo al sect 31 LrsquoEsser-ci come comprensione a pag 176 Qui Heidegger incomincia a occuparsi della comprensione che egrave una questione importante Da tutto ciograve che stimo leggendo e da ciograve che abbiamo letto in precedenza risulta che la comprensione non potragrave che essere il modo in cui ci si apre alle cose non egrave un procedimento che avviene dopo La comprensione egrave il trovarsi di fronte al manifestarsi di qualche cosa e accoglierlo anche percheacute in un certo senso non puograve non accoglierlo Potremmo dire una cosa che forse rende piugrave semplice ciograve che stiamo leggendo e cioegrave ciascun egrave il mondo in cui si trova Ogni volta che usando i suoi termini mi prendo cura di qualcosa lo modifico lo modifico percheacute la mia attenzione il mio darmi da fare il mio volere fare qualcosa in qualche modo lo modifica quindi si modifica il mondo ma il mondo sono io e pertanto modificando quella cosa modifico me stesso Questo in genere viene inteso come il circolo ermeneutico cioegrave io modifico quella cosa e quella cosa modifica me che modifico quella cosa Entro certi limiti sigrave perograve crsquoegrave qualche cosa di piugrave mostra che qualunque cosa lrsquoEsserci la persona il parlante faccia modifica il suo mondo ma modifica se stesso percheacute egrave lui questo mondo che modifica Detto questo Heidegger dice La situazione emotiva egrave una delle strutture esistenziali in cui

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lrsquoessere del ldquoCirdquo si mantiene Quando lui parla dellrsquoessere del Ci sta indicando il fatto che il parlante egrave nel mondo lrsquoessere del Ci egrave questo il parlante egrave nel mondo La situazione emotiva egrave una delle situazioni in cui il parlante si mantiene costantemente come se non potesse mai essere fuori da una situazione emotiva che noi abbiamo colta come quella situazione in cui io sigrave modifico il mondo ma lo modifico per la volontagrave di potenza sennograve percheacute mai dovrei modificarlo Si pensi alla domanda ldquopercheacute gli uomini fanno cose continuamenterdquo o ldquopercheacute parlanordquo che egrave la stessa cosa percheacute fanno tutto ciograve Per la volontagrave di potenza Questa modifica il mondo e nel modificare il mondo cioegrave nel mettere in atto la volontagrave di potenza possiamo situare la situazione emotiva La situazione emotiva egrave modificare il mondo quindi mettere in atto la volontagrave di potenza Questo esserehellip il parlante questo essere nel mondo hellip egrave cooriginariamente costituito dalla comprensione La comprensione non egrave qualche cosa che si aggiunge che viene dopo dal momento in cui io mi rapporto alle cose no egrave giagrave ligrave nellrsquoessere nel mondo crsquoegrave giagrave la comprensione La comprensione egrave come se fosse giagrave da sempre Potremmo anche dire che la comprensione egrave lrsquoessere nel linguaggio percheacute egrave solo nel linguaggio che io posso rapportarmi alle cose posso mettermi in relazione con le cose quindi essere una relazione La situazione emotiva ha sempre la sua comprensionehellip una qualunque situazione emotiva un qualunque modificare il mondo ha una comprensione cioegrave procede da un essere in connessione con il mondo hellip anche se magari tende a deprimerla Anche se magari tende a non accorgersene oppure a non volerlo fare comunque in ogni caso crsquoegrave sempre la comprensione Questa situazione emotiva ha sempre a che fare con la comprensione egrave la situazione in cui modifico il mondo e modificare il mondo non egrave altro che avere il progetto percheacute il progetto egrave modificare qualcosa e questa cosa comporta la comprensione e cioegrave lrsquoapertura verso qualche cosa la possibilitagrave di aprirmi verso qualcosa Sono tutte cose sulle quali lui insiste adesso parleragrave della possibilitagrave le possibilitagrave sono quelle aperture che produce il linguaggio Il fatto che interpretiamo la comprensione come un esistenziale fondamentale sta a significare che questo fenomeno egrave concepito come modo fondamentale dellrsquoessere dellrsquoEsserci (pagg 176-177) Quando lui parla di esistenziale anzicheacute di categoriale sta dicendo che non egrave qualche cosa come le categorie che si aggiunge ma come un qualche cosa che egrave strutturale anche se lui non usa questo termine ma che non puograve non esserci in qualunque operare della persona Invece la ldquocomprensionerdquo nel senso di un possibile modo di conoscere fra altri distinto ad esempio dallo ldquospiegarerdquo deve essere interpretata unitamente allo ldquospiegarerdquo stesso come un derivato esistenziale della comprensione primaria costituente lrsquoessere del Ci in generale Se noi poniamo la comprensione come un possibile modo di conoscere dice non egrave di questo che sto parlando ma egrave come un derivato come dire che anche questa comprensione intesa come modo di spiegare o di intendere le cose egrave qualcosa che egrave derivato dalla comprensione primaria cioegrave dallrsquoessere aperto al mondo La ricerca finora svolta si egrave giagrave imbattuta in questo conoscere originario senza tuttavia assumerlo esplicitamente a tema Che lrsquoEsserci esistendo sia il suo Ci significa il primo luogo il mondo ldquocirdquo egrave e il suo esser-ci egrave lrsquoin-essere Il mondo ldquocirdquo egrave nel senso che quel mondo sono io e il suo modo di essere egrave di essere nel mondo e il suo esser-ci egrave lrsquoin-essere il suo modo di essere egrave di essere nel mondo non ha altri modi di essere Potete riferire tutto questo al parlante lrsquoEsserci egrave il parlante Tale in-essere a sua volta ldquocirdquo egrave come ciograve in-vista-di-cui lrsquoEsserci egrave Questo in-essere cioegrave essere nel mondo dice a sua volta ci si dagrave come lrsquoin-vista-di-cui egrave fatto lrsquoEsserci che egrave sempre in vista di qualche cosa il progetto lrsquoessere continuamente progettato Qui in un certo senso ritorna al circolo ermeneutico cioegrave al fatto di essere nel mondo comporta che mi ritorni costantemente qualche cosa con cui devo fare i conti e dal quale il mio Esserci egrave costantemente costituito Come dicevo prima io mi rapporto al mondo nel mio progetto cambio qualche cosa del mondo cambiando questo qualche cosa del ondo modifico me stesso Faccio un esempio se io metto qui questo aggeggio ho cambiato il mondo cambiando il mondo ho cambiato anche me Nella comprensione dellrsquoin-vista-di-cui egrave con-aperta la significativitagrave che in esso si fonda Lrsquoin-vista-di-cui egrave sempre lrsquoessere rivolti verso un qualche cosa ma verso un qualche cosa ldquoperrdquo qualche cosa nel senso che si vuolee fare qualche cosa Lrsquoapertura

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della comprensione in quanto apertura dellrsquoin-vista-di-cui e della significativitagrave concerne cooriginariamente lrsquointero essere-nel-mondo Sta incominciando a dirci che la comprensione egrave apertura La significativitagrave egrave ciograve rispetto-a-cui il mondo egrave aperto come tale La significativitagrave non egrave niente altro che la relazione Che lrsquoin-vista-di-cui e la significativitagrave siano aperti nellrsquoEsserci significa che lrsquoEsserci egrave un ente per il quale in quanto essere-nel-mondo ne va di se stesso Cioegrave egrave sempre in vista di qualche cosa Crsquoegrave lrsquoapertura questa apertura consente di essere in vista di qualche cosa lrsquoessere in vista di qualche cosa comporta il progetto quindi di modificare il mondo e modificando il mondo io mi ritrovo a dovere prendere atto che tutto ciograve che sta accadendo egrave qualcosa per cui ne va di me a essere io messo in gioco Nel discorso ontico usiamo talvolta lrsquoespressione ldquocomprendere qualcosardquo nel senso di ldquoessere in grado di affrontare qualcosardquo ldquoesserne allrsquoaltezzardquo ldquosaper farerdquo ldquopotererdquo Egrave il modo comune corrente di intendere la comprensione di potere letteralmente comprendere significa prendere lrsquoafferrare quindi lrsquoesercitare un potere su qualcosa Ciograve che nella comprensione costituisce il potuto come esistenziale non egrave una cosa ma lrsquoessere in quanto esistere Sta dicendo che ciograve che egrave in gioco nella comprensione non egrave lrsquooggetto della comprensione come si potrebbe pensare cartesianamente e come lrsquoetimo stesso della parola sembra suggerire non egrave una cosa ciograve che riguarda il comprendere ma egrave lrsquoessere in quanto esistere Il comprendere non egrave altro che lrsquoesistenza stessa questa apertura egrave ciograve che consente di esistere cioegrave di esistere nel mondo Nella comprensione egrave insito esistenzialmente il modo di essere dellrsquoEsserci in quanto poter-essere Egrave importante intendere questa apertura della comprensione percheacutehellip apre a che cosa Apre alla possibilitagrave Per Heidegger questo egrave importante il progetto egrave sempre un qualche cosa verso cui sono gettato cioegrave verso una possibilitagrave non importa quale Tenete conto che la possibilitagrave egrave un qualche cosa che ho di fronte e che mi muove a fare delle cose in un senso o nellrsquoaltro e lrsquoEsserci lrsquouomo il parlante per Heidegger egrave colui che si trova sempre di fronte a delle possibilitagrave cioegrave a una scelta tra tutte le cose possibili da fare LrsquoEsserci non egrave una semplice-presenza che in piugrave possiede il requisito di potere qualcosa ma egrave primariamente un esser-possibile Dice che LrsquoEsserci non egrave che ha questa capacitagrave di potere incontrare delle possibilitagrave lui egrave questa possibilitagrave cioegrave lrsquoEsserci egrave la possibilitagrave egrave lrsquoapertura che quindi comporta delle possibilitagrave egrave questo lrsquoEsserci LrsquoEsserci non ha possibilitagrave di fare egrave la possibilitagrave stessa LrsquoEsserci egrave sempre ciograve che puograve essere e nel modo in cui egrave la sua possibilitagrave LrsquoEsserci egrave sempre ciograve che puograve essere quindi non egrave mai soltanto ciograve che egrave ma soprattutto egrave ciograve che puograve essere Questo egrave il modo di Heidegger di pensare lrsquoessere quindi con una grande distanza da come egrave sempre stato pensato lrsquoessere e cioegrave come unrsquoessenza come qualcosa di fisso di immobile di fermo Ponendo lrsquoEsserci come possibilitagrave vuole dire quindi che questo essere egrave quello che egrave percheacute egrave sempre in vista di qualcosa egrave questo che lo definisce in quanto essere egrave in quanto egrave in vista di non in quanto egrave Egrave sempre in relazione con qualche cosa non puograve se non essere in relazione con qualcosa Cosa che la semiotica ha precisato rispetto al linguaggio ciascun elemento egrave quello che egrave sempre in vista di un altro elemento linguistico non puograve essere se non in vista di egrave la stessa cosa che sta dicendo Heidegger Lrsquoesser-possibile che lrsquoEsserci esistenzialmente sempre egrave si distingue tanto dalla vuota possibilitagrave logica quanto dalla contingenza di una semplice-presenza nel senso di qualcosa che possa ldquoaccaderglirdquo Insiste molto su questo la possibilitagrave non egrave qualcosa che possa accadermi ma sono io lrsquoessere questa possibilitagrave lrsquoessere una apertura quindi una possibilitagrave nel senso che io sono in quanto in vista di qualche cosa in quanto voglio fare qualche cosa Come categoria modale della semplice-presenza la possibilitagrave significa il non ancora reale e il non mai necessario Essa definisce soltanto ciograve che egrave possibile ed egrave quindi a un livello ontologico inferiore alla realtagrave e alla necessitagrave (pagg 177-178) Sta dicendo come si pone modalmente anche nella logica modale crsquoegrave il necessario il possibile lrsquoimpossibile e il contingente La possibilitagrave come esistenziale egrave invece la determinazione ontologica positiva dellrsquoEsserci la prima e la piugrave originaria Determinazione ontologica positiva cioegrave lrsquoessere dellrsquoEsserci egrave determinato dalla possibilitagrave per cui non egrave qualcosa che gli si aggiunge ma egrave questa possibilitagrave La possibilitagrave come esistenziale non significa un poter-essere indeterminato

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nel senso dellrsquoldquoindifferenza del libero arbitriordquo LrsquoEsserci in quanto emotivamente situato egrave giagrave sempre insediato in determinate possibilitagrave e in quanto egrave quel poter-essere che egrave ne ha giagrave sempre lasciate perdere alcune rinuncia incessantemente a possibilitagrave del suo essere riesce a coglierne talune oppure fallisce Ciograve significa che lrsquoEsserci egrave un essere-possibile consegnato a se stesso una possibilitagrave gettata da cima a fondo LrsquoEsserci egrave la possibilitagrave dellrsquoesser libero per il piugrave proprio poter-essere Lrsquoesser-possibile egrave trasparente a se stesso secondo modalitagrave e gradi diversi Cosa ci sta dicendo LrsquoEsserci egrave giagrave da sempre insediato in determinate possibilitagrave il che egrave esattamente quello che ci dice quando parla dellrsquoEsserci come elemento storico cioegrave io posso pensare oggi quindi trovarmi preso in possibilitagrave che non sono le stesse in cui si trovava per esempio un uomo di mille anni fa Quindi le mie possibilitagrave sono determinate storicamente anche dalla mia storia ovviamente Dice LrsquoEsserci egrave la possibilitagrave dellrsquoesser libero per il piugrave proprio poter-essere Qual egrave il piugrave proprio poter-essere Su questo Heidegger non egrave sempre molto preciso percheacute il proprio poter-essere in effetti qualcuno potrebbe anche dire che ciograve che vi egrave di piugrave proprio come possibilitagrave dellrsquoumano egrave la sua morte egrave lrsquounica possibilitagrave che gli egrave propria egrave sua percheacute nessun altro puograve provare la sua morte Al di lagrave di questo sarebbe forse piugrave interessante intendere che la sua piugrave propria possibilitagrave egrave cogliere la storicitagrave del suo Esserci e cogliere questa apertura nella quale si insedia una possibilitagrave come un qualche cosa che consente allrsquoEsserci di appropriarsi di seacute Tutte le possibilitagrave che io ho di fronte sono possibilitagrave storicamente determinate muovendomi verso una di queste possibilitagrave posso trovare qualche cosa che mi appartiene piugrave propriamente percheacute egrave qualche cosa che egrave storicamente determinato cioegrave appartiene alla mia storia Lui parlava del libero arbitrio cioegrave faccio quello che mi pare no non egrave cosigrave percheacute io posso fare delle cose allrsquointerno del discorso in cui mi trovo discorso che egrave determinato da tutte le mie vicende dal fatto di parlare la lingua italiana dal fatto di essere in Italia nel 2017 con tutto ciograve questo comporta Io sono determinato da tutte queste cose quindi io posso cogliere una mia possibilitagrave in modo piugrave proprio se tengo conto di tutti questi aspetti sono allora consapevole della mia scelta una scelta che viene dal mio discorso Una volta dicevamo della responsabilitagrave in questo modo io sono responsabile di una mia scelta responsabile non nel senso che mi assumo civilmente o penalmente una responsabilitagrave ma percheacute so che la possibilitagrave che ho di fronte mi appartiene non egrave una possibilitagrave a caso ma mi appartiene percheacute viene dallrsquoapertura ma questa apertura non egrave altro che lrsquoorizzonte entro cui io esisto LrsquoEsserci egrave in modo tale da aver o non aver sempre saputo essere in una certa determinata maniera Questa egrave la comprensione percheacute lrsquoEsserci cioegrave io sono determinato dalle possibilitagrave che io accolgo In quanto egrave questa comprensionehellip cioegrave lrsquoessere in una determinata maniera in cui io sono quando decido qualche cosa hellip esso ldquosardquo come stanno le cose a proposito di se stesso cioegrave del suo poter-essere Qui fa unrsquoaggiunta che puograve essere importante A proposito della comprensione lrsquoEsserci sa come stanno le cose Ma cosa vuole dire che sa come stanno le cose Sa come stanno le cose a proposito di se stesso cioegrave del suo poter-essere sa cioegrave qual egrave la sua posizione rispetto al suo poter essere qualche cosa percheacute la sua posizione egrave determinata dal poter essere di volta in volta delle cose Egrave un altro modo per dire che io posso determinarmi in quanto qui percheacute esiste un lagrave ed egrave questo ldquolagraverdquo che mi dagrave la possibilitagrave di pensarmi un essere ldquoquirdquo se non esistesse il ldquolagraverdquo non ci sarebbe nemmeno il ldquoquirdquo LrsquoEsserci sa di se stesso unicamente a partire dalla possibilitagrave che ha cioegrave dal fatto di sapere di essere una possibilitagrave Secondo Heidegger questa egrave lrsquounica cosa che lrsquoEsserci sa con certezza sa come stanno le cose nel senso che sa che lui egrave in quanto possibilitagrave Questo ldquosapererdquo non scaturisce da una introspezione immanente ma appartiene allrsquoessere del Ci che egrave essenzialmente comprensione Dice che questo sapere che lrsquoEsserci ha di seacute questo sapere di essere una continua incessante inarrestabile possibilitagrave cioegrave di essere sempre in quanto in vista di percheacute essere una possibilitagrave non egrave altro che lrsquoessere in vista dihellip dunque questo sapere appartiene allrsquoessere del Ci che egrave essenzialmente comprensione Ci sta dicendo che lrsquoessere del Ci egrave la comprensione Cosa vuole dire Che io so di essere qui percheacute sono nel mondo e questo sapere di essere nel mondo di essere nel Ci egrave la comprensione Sapere di essere nel mondo egrave sapere di essere

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nel progetto sapere di essere possibilitagrave tutto questo egrave comprensione che come vedete non ha nulla a che fare con il capire qualche cosa con il capire come egrave fatto un oggetto non crsquoentra niente ma egrave soltanto quella possibilitagrave che lrsquoEsserci ha di sapere di seacute in quanto possibilitagrave La comprensione egrave lrsquoessere esistenziale del poter-essere proprio dellrsquoEsserci stessohellip La comprensione egrave lrsquoessere esistenziale cioegrave ciograve che appartiene allrsquoesistente ciograve che piugrave propriamente appartiene allrsquouomo E che cosa appartiene assolutamente allrsquouomo a questo ente che puograve interrogare se stesso Il poter essere proprio dellrsquoEsserci stesso Ciograve che vi egrave di essenziale in questo Esserci cioegrave nellrsquouomo egrave il poter essere che egrave proprio dellrsquoEsserci Questo egrave ciograve che egrave essenziale nellrsquouomo questo egrave ciograve che lo definisce il suo essere e il suo poter essere Tutto qui E aggiunge ed egrave siffatta che questo essere rivela a se stesso come stanno le cose a proposito dellrsquoessere che gli egrave proprio Come stanno le cose riguardo a me al mio poter essere Come stanno le cose Stanno cosigrave che io sono un poter essere io sono la possibilitagrave La comprensione in quanto apertura riguarda sere lrsquointera costituzione dellrsquoessere-nel-mondo (pagg178-179) Come dire che non crsquoegrave altro modo di porsi questa apertura riguarda sempre il mondo in cui sono nel mondo non ce ne sono altri Io sono nel mondo in quanto apertura cioegrave in quanto possibilitagrave in quanto progetto gettato Ma anche lrsquoldquounitagraverdquo del molteplice elle semplici-presenze la natura egrave scopribile solo sul fondamento dellrsquoapertura di una sua possibilitagrave Qui egrave preciso sta dicendo che qualunque scienza non solo della natura ma in generale egrave possibile egrave certamente una possibilitagrave ma scopre le cose che scopre a condizione che ci sia lrsquoapertura della sua possibilitagrave La scienza non egrave cosigrave pura e semplice descrittiva uno sguardo puro sul mondo come vorrebbe essere No ci sta dicendo che questo sguardo puro sul mondo non esiste cioegrave ciascuna volta anche questo sguardo puro sul mondo di cui la scienza si vanta di essere non egrave niente altro che una possibilitagrave fra le tante come dire che si aperta una delle possibilitagrave Possibilitagrave di che cosa La possibilitagrave egrave sempre di fare qualcosa cioegrave di modificare qualcosa in altri termini di imporre la propria volontagrave La mia possibilitagrave nei confronti del mondo cioegrave io sono questa possibilitagrave io sono questa esigenza di modificare le cose come voglio io Quindi anche la scienza nel suo voler essere questo occhio puro sul mondo non egrave altro che una delle possibilitagrave aperte dalla volontagrave di potenza percheacute il progetto egrave volontagrave di potenza Dobbiamo quindi tenere conto che queste aperture consentono delle possibilitagrave Possibilitagrave di che cosa Di volontagrave di potenza Io sono questa possibilitagrave cioegrave la dico in modo forte io sono volontagrave di potenza Questo egrave ciograve a cui si giunge in quanto possibilitagrave sono possibilitagrave di intervenire sul mondo di modificare le cose quindi di esercitare la mia volontagrave di potenza Percheacute la comprensione in tutte le dimensioni essenziali di ciograve che egrave in essa apribile procede sempre secondo possibilitagrave Percheacute la comprensione procede sempre per possibilitagrave Percheacute questa apertura non egrave fatta di altro che di possibilitagrave Risponde Ciograve dipende dal fatto che la comprensione ha in se stessa la struttura esistenziale che noi chiamiamo progetto La comprensione in quanto apertura egrave il progetto Infatti dice ha in se stessa la struttura esistenzialehellip quando dice esistenziale vuole dire soltanto che appartiene allrsquouomo che noi chiamiamo progetto Quindi il progetto egrave la possibilitagrave che la comprensione apre Il progettare non ha nulla a che vedere con lrsquoescogitazione di un piano in conformitagrave al quale lrsquoEsserci edificherebbe il proprio esserehellip Non ha a che fare con lrsquoescogitare un qualche cosa hellipinfatti lrsquoEsserci si egrave giagrave sempre progettato e fintanto che egrave resta progettante Il progetto come dice Heidegger non egrave qualche cosa che io ho in mente per esempio di edificare un tempio o un accidente qualunque il progetto egrave lrsquoEsserci il progetto sono io cioegrave io sono lrsquoapertura di queste possibilitagrave Nel momento in cui sono nel mondo da quel momento io sono il progetto io sono qualche cosa che egrave in vista di per fare delle cose quindi per esercitare la volontagrave di potenza Egrave chiaro che per intendere meglio tutto ciograve occorrerebbe una riflessione intorno alla struttura del linguaggio che Heidegger non fa percheacute egrave da ligrave che viene il motivo per cui tutto ciograve non puograve non accadere percheacute egrave cosigrave che funziona il linguaggio percheacute nel momento in cui io parlo sono giagrave progettato sono giagrave in vista di qualche cosa e lrsquoin-vista di qualche cosa che io sono egrave la volontagrave di potenza A pag 180 La comprensione in quanto progettare egrave il modo di essere dellrsquoEsserci

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in cui esso egrave le sue possibilitagrave in quanto possibilitagrave Ce lo ripete allrsquoinfinito La comprensione in quanto progettare egrave il modo di essere dellrsquoEsserci non ne ha altri In virtugrave del modo di essere che egrave costituito da quellrsquoesistenziale che egrave il progetto lrsquoEsserci egrave costantemente ldquopiugraverdquo di quanto di fatto sarebbe qualora lo si potesse o volesse prendere in esame nella sua sussistenza ontologica come semplice-presenza Il fatto di essere questo progetto di essere quindi in quanto in vista di in quanto possibilitagrave tutto questo lo pone come un qualche cosa che egrave di piugrave di una semplice presenza Egrave in effetti ridondante perograve egrave curioso che lo sottolinei ancora come dire che lrsquoEsserci non egrave una semplice presenza Esso perograve non egrave mai di piugrave di quanto effettivamente sia percheacute alla sua effettivitagrave appartiene essenzialmente il poter-essere Non egrave neanche piugrave di quanto effettivamente sia perograve che cosa effettivamente egrave Egrave un poter essere non egrave niente altro che questo quindi non egrave piugrave di un poter essere Soltanto percheacute lrsquoessere del Ci riceve la costituzione dalla comprensione e dal carattere di progetto di essa soltanto percheacute esso egrave ciograve che diviene o non diviene esso puograve comprendendo dire a se stesso ldquoDivieni ciograve che seirdquo Qui dice ma chi sei tu Quello che ti progetti liberandoti quello che diventi Questo lrsquoho segnato percheacute mi era parso importante da commentare Soltanto percheacute lrsquoessere del Ci cioegrave io che sono qui in questo momento riceve la costituzione dalla comprensione quindi io sono costituito dalla comprensione quindi dallrsquoapertura e dal carattere di progetto in cui sono soltanto percheacute esso egrave ciograve che diviene o non diviene cioegrave soltanto percheacute io sono ciograve che divengo o non divengo quindi io sono una possibilitagrave non una possibilitagrave in atto ma una possibilitagrave Quindi io posso dire comprendendo cioegrave nellrsquoapertura che divengo ciograve che sono divengo nel senso che mi trovo a essere di volta in volta un qualche cosa che giagrave sono percheacute qualunque cosa io faccia o non faccia questa egrave una possibilitagrave e io sono la possibilitagrave Quindi divengo ciograve che sono nel senso che divengo un qualche cosa che giagrave sono non egrave che prima ci sia io e poi crsquoegrave la possibilitagrave io sono la possibilitagrave Che poi la metta in atto oppure no questo egrave irrilevante ma io divento quella cosa che giagrave sono 24 maggio 2017 Siamo a pag 180 Stavamo parlando della comprensione come apertura Infatti dice Proprio percheacute la comprensione coinvolge sempre lrsquointera apertura dellrsquoEsserci come essere-nel-mondo il risolversi della comprensione per una possibilitagrave egrave una modificazione esistenziale del progetto nella sua globalitagrave Egrave un po come il concetto di struttura cioegrave la possibilitagrave che si intraprende modifica llsquoEsserci stesso A pag 181 Esistendo lrsquoEsserci scorge ldquose stessordquo solo se egrave divenuto cooriginariamente trasparente a se stesso nel suo esser-presso il mondo e nel suo con-essere con gli altri quali momenti costitutivi della sua esistenza Egrave un altro modo per dire ciograve che ha appena detto LrsquoEsserci si accorge di se stesso a condizione di considerarsi di essere preso nel mondo di esser-presso il mondo di con-essere con il mondo e di considerare tutte queste cose come momenti costituitivi della sua esistenza cioegrave io esisto sono qui in quanto crsquoegrave un lagrave Poco dopo considera il termine ldquovisionerdquo che dice devrsquoessere messo al sicuro da un pericoloso malinteso Esso corrisponde a quella diradatezza che egrave caratteristica dellrsquoapertura del Ci Il ldquovedererdquo non significa la visione oculare e neppure la visione pura e non sensibile della semplice-presenza del suo esser-presente Sta dicendo che la visione di cui sta parlando non crsquoentra niente con la visione dello scienziato dellrsquoosservatore che immagina di essere un soggetto che osserva un oggetto che egrave ligrave per conto suo La determinazione del significato esistenziale della visione fa appello esclusivamente a quella caratteristica del vedere per cui esso lascia venire incontro come disvelato in se stesso lrsquoente in questione Che egrave un altro modo per dire che la visione per potere darsi necessita dellrsquoapertura necessita della comprensione Quindi la visione cosigrave intesa segue alla comprensione non la precede Questa egrave certamente la funzione svolta da ogni ldquosensordquo nellrsquoambito del proprio genuino campo percettivo Sta aggiungendo che anche il senso di qualche cosa non precede la comprensione ma la segue Mostrando che ogni visione si fonda primariamente nella comprensione (la visione ambientale preveggente del prendersi cura egrave il

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comprendere come comprensione assennata) si sottrae allrsquointuizione pura il suo primato che noeticamente corrisponde al tradizionale primato ontologico della semplice-presenza (pagg 181-182) La visione ambientale preveggente egrave quel modo di accostarsi alle cose che muove dal fatto che qualche cosa si manifesta esce dal nascondimento e si mostra appare Che egrave poi la nozione di ἀλήθεια Dunque si sottrae questa visione dal primato ontologico della semplice presenza che egrave quello della filosofia tradizionale La semplice presenza per Heidegger egrave lrsquoesistenza della cosa Anzi lui ha precisato nelle pagine precedenti parla di esistenza quando si tratta dellrsquoEsserci cioegrave lrsquouomo e di semplice presenza quando si tratta di cose Quindi immaginare che qualche cosa possa apparire come semplice presenza egrave immaginare che possa darsi indipendentemente dallrsquoEsserci dallrsquouomo Il progettarsi in possibilitagrave presuppone giagrave la comprensione dellrsquoessere Abbiamo giagrave visto il progetto non egrave altro che un aprirsi alle possibilitagrave Questa comprensione questa apertura egrave per Heidegger la condizione percheacute avvenga qualunque cosa Questa apertura che poi non egrave altro che il disvelarsi di qualche cosa lrsquouscire dal nascondimento Nel progetto lrsquoessere egrave compreso ma non egrave elaborato in concetti ontologici Dice che nel progetto cioegrave nellrsquoaccostarsi a una possibilitagrave questa non egrave ancora unrsquooperazione ontologica nel senso che intende lui e cioegrave un modo per accorgersi dellrsquoEsserci Lrsquoente che ha il modo di essere essenziale della progettazione dellrsquoessere-nel-mondo porta con seacute la comprensione dellrsquoessere come costitutiva del suo essere Ciograve che precedentemente abbiamo postulato in modo dogmatico riceve ora la sua legittimazione in base a quella costituzione drsquoessere per cui lrsquoEsserci in quanto comprensione egrave il suo Ci Dice che la cosa fondamentale egrave che egrave il Ci dellrsquoEsserci che possiamo intendere come comprensione Ma questo Ci dellrsquoEsserci egrave qui egrave lrsquoessere qui adesso in questo momento Quindi lrsquoapertura egrave il trovarsi a essere qui in questo momento cioegrave lrsquoaccorgersi di essere qui in questo momento egrave ciograve che consente intanto di situarmi storicamente ed egrave ciograve che fa esistere per cosigrave dire gli enti percheacute soltanto se crsquoegrave questa apertura dice Heidegger questo ente puograve venirmi incontro puograve apparire Situazione emotiva e comprensione caratterizzano come esistenziali lrsquoapertura originaria dellrsquoessere-nel-mondo Situazione emotiva e comprensione questa egrave lrsquoapertura dellrsquoessere-nel-mondo Quindi si egrave nel mondo in una situazione emotiva e in una comprensione questo egrave il fondamento di tutto Egrave in uno stato emotivo che lrsquoEsserci ldquovederdquo le possibilitagrave in base alle quali esso egrave Lrsquoapertura progettante di queste possibilitagrave egrave giagrave sempre tonalizzata emotivamente La progettazione del poter-essere piugrave proprio egrave consegnata al fatto che lrsquoEsserci egrave gettato nel Ci Qui abbiamo un elemento importante Dice che egrave in uno stato emotivo che lrsquoEsserci vede possibilitagrave Uno stato emotivo di cui parlava nelle pagine precedenti che potremmo definire come il trovarsi di fronte alla possibilitagrave ma alla possibilitagrave in quanto possibilitagrave di superpotenziamento egrave questo che determina uno stato emotivo Stato emotivo che rileva del fatto che qualche cosa egrave utilizzabile per il superpotenziamento Egrave per questo che dice che questa apertura progettante egrave da sempre tonalizzata emotivamente percheacute ciascuna volta questa apertura vede delle cose ma le vede in quanto utilizzabili ma utilizzabili per che cosa Per il superpotenziamento Senza questo in effetti diventa tutto molto complicato Passiamo al sect 32 Comprensione e interpretazione pag 183 Qui risulteragrave abbastanza chiaro che per Heidegger lrsquointerpretazione segue la comprensione e non viceversa LrsquoEsserci in quanto comprensione progetta il suo essere in possibilitagrave Egrave interessante che dica che lrsquoEsserci egrave la comprensione come dire che la comprensione non egrave altro che il trovarsi qui in questo momento a essere tutte le cose che sono presenti nel mio essere qui in questo momento e che determinano il mio Esserci Questo comprendente essere-per le possibilitagrave a causa del contraccolpo che le possibilitagrave in quanto aperte hanno sullrsquoEsserci egrave anchrsquoesso un poter-essere Egrave un circolo vizioso Questo comprendente cioegrave di essere le mie possibilitagrave ha dice un contraccolpo percheacute questa possibilitagrave nel momento in cui si mette in atto mi modifica di nuovo e io che sono modificato incontro altre nuove possibilitagrave e cosigrave via A questo sviluppo del comprendere diamo il nome di interpretazione Quindi lrsquointerpretazione sarebbe in un certo senso questa sorta di circolo vizioso in quanto io mi apro a delle possibilitagrave e queste possibilitagrave modificano il mio Esserci il quale Esserci modificato

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dalle varie possibilitagrave apre di nuovo ad altre possibilitagrave Ecco a tutto questo Heidegger dagrave il nome di interpretazione Lrsquointerpretazione notoriamente egrave il modo di conoscere il modo con cui ciascuno ha la possibilitagrave di intendere che cosa sia un qualche cosa Quindi dicendo che questa sorta di circolo vizioso egrave lrsquointerpretazione ci sta dicendo che la conoscenza egrave un circolo vizioso io conosco qualcosa conoscendo questa cosa per Heidegger questa cosa mi modifica aprendomi a questa cosa sono modificato da questa cosa percheacute cambia il mio mondo modificandomi mi apre ad altre possibilitagrave Ecco la conoscenza lrsquointerpretazione per Heidegger egrave questo In essa la comprensione comprendendo si appropria di ciograve che ha compreso Egrave ciograve che dicevo prima comprendendo si appropria di questo e appropriandosene si modifica Lrsquointerpretazione si fonda esistenzialmente nella comprensione non egrave dunque questa a derivare da quella Lrsquointerpretazione non egrave la presa del compresohellip come avviene nella scienza o come intendendo letteralmente la comprensione come una com-prensione nel prendere assieme varie cose per trarne una conoscenza Dice quindi che non egrave la conoscenza del compreso hellipma la elaborazione delle possibilitagrave progettate nella comprensione Lrsquointerpretazione non egrave quindi la presa di conoscenza di qualche cosa ma la considerazione delle possibilitagrave che mi dagrave il progettare qualcosa Quindi la comprensione egrave la considerazione delle possibilitagrave che il comprendere nellrsquoaccezione di Heidegger mi fornisce delle possibilitagrave che questa apertura mi consente Pertanto la comprensione non egrave lrsquoafferrare qualche cosa ma il cogliere le possibilitagrave che questo qualche cosa mi sta offrendo Intervento La comprensione sembra qualcosa di originario Si potrebbe fare un riferimento al discorso Ciascuno si trova in un particolare discorso e questo comporta che apra a delle possibilitagrave Il discorso egrave inoltre ciograve che consente di interpretare di conoscere come dire che lrsquointerpretazione egrave sempre in funzione del discorso del progetto in cui mi trovo Egrave questo discorso che mi consente di interpretare in un certo modo che io colga delle possibilitagrave piuttosto che altre e che di volta in volta mi modificano Facciamo un esempio Supponiamo di interpretare un fatto un evento qualunque Allora da una parte crsquoegrave la comprensione diciamo scientifica che vuole sapere esattamente che cosrsquoegrave quella cosa e dallrsquoaltra parte crsquoegrave invece il cogliere tutte le possibilitagrave di progettazione che questo evento mi offre Quindi non crsquoegrave piugrave la ricerca del ldquoche cosrsquoegraverdquo ma il cogliere delle possibilitagrave che questa cosa aprendosi mi dagrave Muovendo dalla significativitagrave aperta nella comprensione del mondohellip La significativitagrave come abbiamo visto si apre nel momento in cui crsquoegrave una comprensione del mondo cioegrave io mi trovo a sapere che sono il mondo in cui mi trovo hellip lrsquoesser-presso lrsquoutilizzabile prendendosene cura comprende quale appagativitagrave possa avere luogo con lrsquoente che via via si incontra Egrave esattamente quello che vi dicevo prima Lrsquoesser-presso lrsquoutilizzabile prendendosene cura cioegrave ponendolo come problema interrogandolo comprende quale appagativitagrave possa avere luogo ovvero prendendomi cura di questa cosa comprendo a che cosa poi di fatto mi serve come posso utilizzarlo per il superpotenziamento Che la visione ambientale preveggente scopra significa che essa interpreta il ldquomondordquo giagrave compreso Devo giagrave avere compreso percheacute tutto questo possa darsi percheacute io possa accorgermi di essere nel mondo cioegrave devo giagrave essere nel linguaggio Lrsquoutilizzabile accede esplicitamente alla visione comprendente (pagg 183-184) Ciograve vuol dire che lrsquoutilizzabile egrave tale in quanto preso nella comprensione in quanto preso nella progettualitagrave A questa condizione cioegrave se egrave preso nel progetto egrave utilizzabile ovviamente sempre per il superpotenziamento Ogni apprestare ordinare assestare migliorare completare si realizza in modo tale che lrsquoutilizzabile ambientale egrave esplicitato nel suo ldquoperrdquo e diventa oggetto del prendersi cura proprio in base a questa esplicitazione Ogni elemento che interviene nel progetto egrave un utilizzabile ldquoperrdquo qualche cosa la sua esistenza egrave tale ldquoperrdquo qualche cosa cioegrave egrave sempre preso in un rinvio E infatti dice che egrave il fatto di essere compreso nel suo ldquoperrdquo nel suo utilizzo che lo determina in quanto qualcosa che egrave un qualcosa in quanto qualcosa che egrave un qualcosa in quanto utilizzabile per qualche cosa Egrave esattamente se vi ricordate ciograve che diceva rispetto al tempo tempo ldquoperrdquo qualche cosa egrave soltanto se egrave tempo ldquoperrdquo qualche cosa che io posso avere a che fare in qualche modo con il tempo Quando la visione ambientale preveggente chiede che cosa sia un determinato utilizzabile la risposta conforma

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alla visione ambientale preveggente egrave la seguente ldquoesso egrave perhelliprdquo Quindi non egrave che questo sia questo ma la risposta alla visione ambientale cioegrave la risposta conforme allrsquoEsserci al progetto egrave che questo egrave quello che egrave in quanto egrave ldquoperrdquo Lrsquoindicazione del per-che-cosa non egrave semplicemente la denominazione di qualcosa ciograve che egrave denominato viene compreso in quanto costituisce ciograve che in quanto tale egrave chiamato in questione Questo essere ldquoperrdquo non egrave dice la sua definizione ma il fatto che questo essere ldquoperrdquo egrave il modo con cui si comprende la cosa e non ce ne sono altri Egrave questo che sta dicendo io comprendo qualche cosa in quanto questo qualche cosa egrave un utilizzabile e cioegrave egrave un qualche cosa ldquoperrdquo qualche cosa questo egrave il modo per comprendere Il commercio con lrsquoutilizzabile del mondo-ambiente che interpreta secondo la visione ambientale preveggentehellip quindi interpreta secondo quello che io sono secondo lrsquoEsserci hellip e che ldquovederdquo lrsquoutilizzabile in quanto tavolo porta vettura ponte non deve necessariamente rendere esplicito in una asserzione che lo determini in ciograve che esso interpreta secondo la visione ambientale preveggente Il modo con cui io ho a che fare con qualche cosa non deve necessariamente esplicitare questo qualche cosa attraverso una asserzione ldquoquesto egrave quellordquo Ogni semplice visione antepredicativa dellrsquoutilizzabile egrave giagrave in se stessa comprendente-interpretante Nel momento in cui io mi accosto a qualche cosa cioegrave lo comprendo in quanto utilizzabile questo movimento egrave giagrave il comprendere e lrsquointerpretare egrave il fatto di coglierlo come un utilizzabile nel mio progetto lrsquoessere qualche cosa che egrave ldquoperrdquo qualche cosa nel mio progetto cioegrave mi offre delle possibilitagrave Ma proprio la mancanza dellrsquoldquoin quantordquo non sta a testimoniare che ci troviamo innanzi alla pura e semplice percezione di qualcosa Se manca lrsquoldquoin quantordquo cioegrave questo egrave quello che egrave ldquoin quantordquo serve a metterci le cicche se non ho la consapevolezza usando le sue parole della appagativitagrave di questo aggeggio allora non ci troviamo di fronte a una pura e semplice percezione di una semplice presenza No percheacute il vedere di questa visione egrave giagrave sempre comprendente-interpretante Quindi non crsquoegrave questa cosa qui la mancanza dellrsquoldquoin quantordquo La mancanza dellrsquoldquoin quantordquo egrave il sogno della scienza che considera la cosa non in quanto utilizzabile non in quanto preso in una possibilitagrave ma in quanto se stesso Lui dice di no percheacute il vedere di questa visione egrave giagrave sempre comprendente-interpretante cioegrave io posso vedere solo a questa condizione che questo aggeggio sia qualche cosa ldquoperrdquo non in quanto se stesso ma in quanto possibilitagrave per lrsquoEsserci Esso cela in seacute la presenza esplicita delle relazioni di rimando (del ldquoperrdquo) proprie della totalitagrave di appagativitagrave entro la quale ha luogo la comprensione dellrsquoente che semplicemente si incontra Questo spiega il suo no di prima percheacute questa cosa cela in seacute la totalitagrave di appagativitagrave cioegrave tutte le relazioni che intesse con altri elementi che sono la comprensione lrsquoessere nel mondohellip Diciamola in un altro modo Egrave il prodotto di una serie di relazioni con altri enti serie di relazioni che sono il mondo in cui io mi trovo in relazione con il tavolo in relazione a me in relazione con tutto Egrave questo essere preso allrsquointerno di una relazione che lo fa essere quello che egrave per me e cioegrave un utilizzabile una possibilitagrave Lrsquoarticolazione del compreso quale ha luogo nellrsquoapproccio che interpreta lrsquoente seguendo il filo conduttore dellrsquoldquoin quanto qualcosardquo precede ogni asserzione tematica sopra lrsquoente stesso Compreso nellrsquoaccezione che intende lui cioegrave compreso in quanto egrave qualcosa per qualche cosrsquoaltro questo precede qualunque messa a tema dellrsquoente stesso qualunque modo io intenda cogliere questo aggeggio Attenendoci a Heidegger per potere vedere questa cosa occorre che questa cosa sia nel mio mondo per essere nel mio mondo occorre che si apra a delle possibilitagrave e solo a questa condizione un qualche cosa egrave un qualche cosa Il che egrave lontanissimo dal discorso che fa la scienza questo qualche cosa non egrave qualche cosa percheacute egrave allrsquointerno del mio progetto ma un qualche cosa egrave qualche cosa per se stesso Anche quando uno scienziato fa i suoi esperimenti questi esperimenti non sono fatti soltanto per trovare qualche cosa ma sono anche un in quanto serve allrsquoEsserci dello scienziato in quanto gli consente aperture di un progetto In questo Nietzsche aveva perfettamente ragione non egrave mai la pura e semplice volontagrave di sapere ma egrave volontagrave di potenza uno scienziato fa quella certa cosa per vincere il premio Nobel per guadagnare di piugrave per essere piugrave bravo degli altri Non crsquoegrave direbbe Nietzsche la volontagrave pura per la veritagrave innocente non esiste Qualunque cosa dice oi Heidegger egrave sempre

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riferito a una progettualitagrave egrave sempre riferito a unrsquoapertura che questa cosa mi offre senza tutto questo lrsquoaggeggio non crsquoegrave non si dagrave non puograve darmisi come semplice presenza dovrebbe essere fuori del mondo cioegrave fuori dellrsquoEsserci dovrebbe essere fuori da un sistema di relazioni che lo fa esistere nel modo in cui esiste per me in questo momento A pag 185 Ma affermare che ogni percezione di un mezzo utilizzabile egrave comprendente-interpretante e che nella visione ambientale preveggente essa lascia che si incontri qualcosa in quanto qualcosa non vuol dire allora che innanzi tutto si esperisce qualcosa come semplicemente-presente e poi lo si coglie in quanto porta in quanto casa Si fa unrsquoobiezione da solo dicendo se ogni percezione di un mezzo utilizzabile egrave comprendente-interpretante nel senso che egrave preso nella comprensione e nellrsquointerpretazione e che essa lascia che si incontri qualcosa in quanto qualcosahellip se si incontra qualcosa in quanto qualcosa vuol dire che la posso incontrare indipendentemente da me lo incontro semplicemente in quanto qualcosa Che egrave poi la questione fondamentale della fisica incontro qualcosa in quanto qualcosa oppure questo diventa per Heidegger un qualche cosa se partecipa del mondo se si apre nel mondo in cui mi trovo e soprattutto se egrave utilizzabile in qualche modo Intervento Qualcosa si conosce solo nel momento in cui se ne comprende lrsquoutilizzo nel momento in cui si sa cosa farnehellip Sa che puograve essere conosciuta sa che puograve essere utilizzata per qualche cosa cioegrave egrave come se sapesse che egrave una possibilitagrave e in quanto sa che egrave una possibilitagrave quel qualcosa egrave qualcosa Ciograve equivarrebbe a unrsquoincomprensione della funzione specifica di apertura propria dellrsquointerpretazione Cioegrave non si intende ciograve che io sto intendendo con interpretazione Lrsquointerpretazione procede dalla comprensione egrave quella sorta di circolo vizioso che la comprensione instaura lrsquointerpretazione egrave lrsquoaccorgersi di questo circolo vizioso Io conoscendo questa cosa modifico il mio mondo modificando il mio mondo io stesso ne sono modificato Questa non riveste per cosigrave dire la nuditagrave della semplice-presenza con un ldquosignificatordquo e non la tappezza con un valore con lrsquoutilizzabile intramondano che si incontra ha giagrave sempre luogo unrsquoappagativitagrave (aperta nella comprensione del mondo) tale appagativitagrave egrave fatta emergere tramite lrsquointerpretazione La funzione specifica dellrsquointerpretazione non nel dare un significato a una semplice presenza come generalmente avviene lrsquointerpretazione di qualcosa dagrave un significato a qualche cosa cioegrave dice che quella cosa egrave quellrsquoaltra cosa Dice che non la tappezza con un valore ma precisa con lrsquoutilizzabile intramondano che si incontra ha giagrave sempre luogo unrsquoappagativitagrave con qualunque cosa io mi rapporti con qualunque cosa che egrave nel mondo in cui io sono e che io sono questo ha giagrave da sempre avuto unrsquoappagativitagrave egrave giagrave da sempre lrsquoapertura di una possibilitagrave cioegrave del trovarmi nella condizione di avere delle direzioni che posso seguirehellip per il solo fatto che parlo Parlando mi trovo preso nel linguaggio e questo linguaggio questa apertura che mi consente di accorgermi delle cose quindi come dice Heidegger non si tratta di dare un significato alle cose ma queste cose sono giagrave da sempre nel linguaggio Egrave come se il dare un significato alle cose in effetti le facesse esistere in quanto quelle che sono Egrave il mito della metafisica dire finalmente che cosrsquoegrave qualche cosa e una volta detto che cosrsquoegrave questa cosa esiste realmente e posso farne quello che voglio Perograve dice Heidegger le cose sono piugrave complesse percheacute non si tratta di dare un significato a qualche cosa percheacute questo qualche cosa sia ma questo qualche cosa egrave giagrave da sempre percheacute il solo fatto di trovarsi nel mio mondo il solo fatto di essere una possibilitagrave che mi si apre questo lo rende un ente questo lo rende quello che egrave quello che egrave allrsquointerno del progetto E qui si intende anche la questione dellrsquoessere dellrsquoente in Heidegger questo ente egrave quello che egrave per via dellrsquoessere (egrave una tradizione filosofica da sempre) ma questo ente egrave quello che egrave per via dellrsquoessere in questo caso dellrsquoEsserci che io sono Egrave questo mio Esserci che diventa quellrsquoessere che dagrave allrsquoente la enticitagrave Questo egrave lrsquoaspetto piugrave complesso ma nello stesso tempo piugrave importante di tutto il pensiero di Heidegger Mentre la filosofia classica la metafisica ha sempre attribuito allrsquoente un essere che sta da qualche parte - considerando a questo punto lo stesso essere come un ente fra gli altri enti- se invece e questa egrave lrsquoidea di Heidegger io dico che questo ente trae la sua enticitagrave sigrave da un

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essere ma questo essere non egrave un qualche cosa che sta da unrsquoaltra che non ha a che fare con lrsquoentehellip insomma sono io lrsquoEsserci E quindi questo trae la sua enticitagrave da me ma da me in quanto cosa Percheacute dire ldquoda merdquo non significa nulla Trae la sua enticitagrave da me in quanto progetto dal mio progetto cioegrave dal mio interesse verso questa cosa dal mio prendermi cura di questa cosa in quanto possibilitagrave del mio Esserci nel suo progettarsi A pag 186 Lrsquointerpretazione di qualcosa in quanto qualcosa egrave fondata essenzialmente mediante la pre-disponibilitagrave la pre-visione la pre-cognizione Tutte cose fornite dal linguaggio potremmo aggiungere noi Se non si intende questo e cioegrave che sono fornite dal linguaggio diventa un problema e allora anche il pensiero stesso di Heidegger si pone come una metafisica classica per cui questa pre-disponibilitagrave questa pre-visione questa pre-cognizione sono dati senza essere articolati Anche la stessa nozione di apertura certo egrave lrsquoaprirsi al mondo dellrsquoEsserci perograve la possibilitagrave di questa apertura questione su cui altri hanno insistito non egrave semplice percheacute a questo punto anche lrsquoapertura egrave un qualche cosa e essendo un qualche cosa egrave un ente e non piugrave lrsquoessere Se invece si pone ogni possibilitagrave di pre-visione ecc nel linguaggio in quanto struttura che consente queste operazioni ecco che allora tutto diventa piugrave semplice senza avere bisogno di pensare a ipotetici orizzonti in cui le cose appaiono Lrsquoorizzonte egrave il linguaggio egrave il linguaggio in cui mi trovo che egrave giagrave da sempre aperto ed egrave quello che mi consente di trovare altre aperture di pre-conoscere qualche cosa percheacute se non avessi il linguaggio non potrei conoscere nulla Questa egrave stata una questione su cui alcuni si sono divertiti a dibattere per potere conoscere qualcosa per potere imparare a parlare devo giagrave sapere parlare percheacute se non so parlare tutte le informazioni le indicazioni che mi vengono fornite senza il linguaggio sono totalmente prive di senso Mi occorre il linguaggio per imparare il linguaggio Intervento E da dove viene il linguaggio Poi ligrave ci si perdehellip Eh sigrave sembra una questione banale perograve a tuttrsquooggi non egrave risolta come testimonia lo stesso Sini in un suo intervento di qualche anno fa La questione egrave aperta non egrave lrsquounica ma da de Saussure in poi rimane ancora cioegrave per imparare a parlare egrave necessario sapere giagrave parlare Come la risolviamo Come se ne viene fuori In realtagrave non se ne viene fuori a meno che non si incominci a porre unrsquoaltra questione Come accade che a un certo punto un bambino cominci a parlare Percheacute glielo si insegna Sigrave certo ma come glielo si insegna Anche se questo insegnamento egrave ostensivo cioegrave se si mostrano le cose io posso anche mostrare tutto quello che voglio a una scolopendra ma non succede nulla occorre che questi segnali siano presi come segnali che una spiegazione sia intesa come una spiegazione Ecco che allora la domanda comrsquoegrave che ad un certo punto un bambino incomincia a parlare Lrsquoabbiamo trasposta rispetto a unrsquoaltra cosa che ci egrave apparsa piugrave semplice da approcciare cioegrave comrsquoegrave che una cosa fatta di metallo di plastica e cartone a un certo punto comincia a pensare Cioegrave il computer Come egrave possibile A noi interessava ovviamente la struttura della cosa da qui lrsquointeresse in particolare per il lavoro di Turing e da ligrave abbiamo cominciato a considerare che egrave possibile fornire delle informazioni e delle istruzioni per processare queste informazioni percheacute altrimenti non sono nemmeno informazioni sono niente E come avviene questo Ecco che riflettendo su questo e risolvendo questo problema abbiamo potuto fare un passo avanti non indifferente percheacute in effetti egrave possibile trasformare un pezzo di materia come lo egrave anche un bambino che egrave fatto di carne ossa ecc o una macchina fatta di metallo ecc in qualcosa che pensa qualche cosa che compie quella operazione che noi chiamiamo pensare e cioegrave svolgere certe operazioni secondo certe regole secondo quelle e non altre E quindi sigrave egrave possibile certo insegnare a parlare esattamente cosigrave come si insegna a pensare a una macchina immettendo informazioni e istruzioni non soltanto per processare quelle informazioni ma per prendere quelle informazioni come informazioni sennograve la macchina cosigrave come un bambino non lo puograve sapere Intervento sviluppo del linguaggio come tecnicahellip

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Che lrsquouomo nasce nel linguaggio vuol dire che riceve informazioni ma queste informazioni come vengono messe per esempio in una macchina Costringendo la macchina a seguire dei percorsi elettrici semplicissimi e utilizzando degli interruttori facendo in modo che se passano due fili dallrsquoaltra parte se per esempio vogliamo costruire la negazione se in un filo passa la corrente e nellrsquoaltro non passa allora facciamo in modo che nel terzo filo non passi E cosigrave in tutti gli altri casi passeragrave corrente soltanto se nei due fili passa corrente allora soltanto in questo caso nel terzo filo passeragrave corrente Egrave lrsquoalgebra di Boole in questo modo si egrave risolto il problema della congiunzione e cosigrave per le altre inferenze La negazione la congiunzione lrsquooppure sono stati trasformati in corrente che passa oppure no Egrave la stessa cosa che avviene per i neuroni che non sono altro che fili elettrici e interruttori Se una certa cosa viene immessa se supera una certa soglia questa cosa viene trasmessa dallrsquoaltra parte del neurone Il principio egrave lo stesso infatti si egrave pensato di far funzionare il sistema il computer pensando a come funziona il sistema neuronale degli umani e in effetti il risultato egrave stato lo stesso fili elettrici passa o non passa corrente se passa va bene se non passa va male Dopo tutto si tratta solo di questo anche per gli umani se passa corrente allora lrsquoinformazione egrave acquisita Con gli umani bisogna insistere un po percheacute superino una certa soglia e difatti la memoria non egrave cosigrave come nelle macchine si dimenticano di tutto sempre Questo risolve il problema di come si impara a parlare di come si costruisce dal nulla prendendo del metallo della plastica e del cartone una macchina che torno a precisare compie quella operazione che noi chiamiamo pensare non che pensa questo egrave un termine metafisico Avevamo parlato anni fa riprendendo Turing von Neumann lrsquoalgebra booleana per vedere come era possibile utilizzando solo fili elettrici e interruttori trasformare tutti i tipi di inferenza della logica la e lrsquooppure il non Intervento Sviluppo del linguaggio e della tecnicahellip La tecnica sta proprio nel funzionamento stesso del linguaggio Il linguaggio funziona cosigrave come in un modo semplificato per adesso vediamo in una macchina Giagrave questa operazione di fare passare o fare passare correte ha una sua funzione Che cosa viene fatto passare Ciograve che serve per qualche cosa anche in una macchina egrave sempre un qualcosa ldquoperrdquo qualche cosrsquoaltro E questo ci porta diritti alla questione della tecnica Potremmo dire molto semplicemente che la tecnica egrave il modo con cui gli umani pensano cioegrave il linguaggio Il linguaggio egrave fatto cosigrave egrave fatto ldquoperrdquo Quando Peirce insiste a dire che il linguaggio non egrave altro che segni per altri segni sta dicendo questo Il filo elettrico la corrente che passa o non passa egrave un qualche cosa per qualche altra cosa per un altro filo elettrico il quale riceveragrave un impulso per qualche altra cosa e cosigrave via allrsquoinfinito 31 maggio 2017 La volta scorsa abbiamo fatto un accenno alla questione delle macchine che pensano o non pensano Vi avevo accennato al fatto che Sini sostiene che le macchine non possono pensare Le motivazioni per cui afferma una cosa del genere sono abbastanza fragili come dire che lrsquouomo pensando tiene conto di tutto ciograve che lo ha preceduto cioegrave del modo in cui il pensiero si egrave formato nei millenni Naturalmente una cosa del genere puograve essere immessa in una macchina anche percheacute chi la programma dopo tutto lui stesso ha un pensiero che si egrave formato nei millenni Ma non egrave tanto questa la questione cioegrave sapere se egrave cosigrave oppure no se le macchine possono pensare oppure no che egrave una questione abbastanza risibile ma invece il fatto che questa affermazione di Sini pone il pensare come un qualche cosa di cui sembra sapere di che cosa esattamente si tratti Solo a questa condizione in effetti puograve dire che una macchina non puograve pensare solo se sa che cosrsquoegrave il pensiero ovviamente Quindi la cosa interessante egrave che probabilmente non si accorge che cosigrave facendo attribuisce al pensiero ciograve che lui vuole che il pensiero sia come se il pensiero fosse un oggetto metafisico unrsquoentitagrave che egrave quella che egrave e non altro Egrave interessante percheacute oltre a indicare un modo di pensare molto comune dice anche di come sia difficile in moltissimi casi non

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accorgersi elaborando articolando qualcosa di stabilire un qualche cosa che egrave necessariamente cosigrave Per potere affermare che la macchina non puograve pensare io devo sapere che cosrsquoegrave il pensiero Intervento egrave come se dicesse che la macchina non puograve pensare percheacute non ha unrsquoanimahellip Sigrave e no Sini pone il pensiero in modo abbastanza simile a come lo pone Heidegger come il pensiero storicamente determinato e quindi questa storicitagrave del pensiero secondo lui non puograve essere trasmessa a una macchina come se questa storicitagrave del pensiero fosse un qualche cosa che sigrave in qualche modo puograve richiamare llsquoanima ma che sarebbe assolutamente particolare e specifico dellrsquouomo quindi non riproducibile mentre lui stesso avrebbe dovuto accorgersi che ogni volta che nasce una nuova macchina umana questa viene addestrata a pensare esattamente cosigrave E quindi percheacute non una macchina che invece di essere fatta di carne e di ossa egrave fatta di metallo di plastica e di cartone Adesso i computer sono ancora allrsquoinizio sono i primi balbettii ma possiamo immaginare come potranno essere tra due o trecento anni Questo per dirvi quanto sia facile non accorgersi mentre si sta discutendo su qualche cosa di complicazioni che possono sorgere rispetto alle proprie affermazioni In effetti questa obiezione egrave banalissima anche un bambino che incomincia a parlare egrave una macchina che incomincia a pensare nel modo in cui pensano tutti e quindi percheacute no una macchina Che cosa ha di diverso Ho detto questo percheacute in qualche modo si allaccia indirettamente con ciograve che diremo qui Siamo a pag 186 Nel progetto della comprensione lrsquoente egrave aperto nella sua possibilitagrave La comprensione che per Heidegger egrave lrsquoapertura originaria lrsquoapertura che consente lrsquointerpretazione quindi il capire che consente di afferrare un concetto Questa apertura non egrave altro che lrsquoapertura in cui ciascuno si trova quando ldquonascerdquo al linguaggio quando si trova nel linguaggio Come dicevamo prima un bambino che egrave potenzialmente una macchina si trova ad avere a che fare con il linguaggio cioegrave con tutte le persone intorno a lui che parlano ininterrottamente e che parlavano giagrave prima che lui nascesse Egrave come se facesse lrsquoingresso in una sorta di mondo che egrave giagrave esistente e che gli consente proprio percheacute egrave giagrave aperto da sempre il comprendere cioegrave come dice Heidegger lrsquoapertura nella sua possibilitagrave Uno si trova ad avere delle possibilitagrave percheacute egrave preso nel linguaggio percheacute egrave giagrave nel linguaggio se non ci fosse il linguaggio non ci sarebbe nessuna possibilitagrave di niente Lrsquoente intramondano egrave progettato nel mondo cioegrave in quella totalitagrave di significativitagrave ai cui rapporti di rimando il prendersi cura in quanto essere-nel-mondo si egrave giagrave anticipatamente legato (pagg 186-187) Egrave esattamente ciograve che vi dicevo prima cioegrave lrsquoente intramondano quello con cui ciascuno ha a che fare egrave giagrave progettato nel mondo un qualunque ente si affacci egrave giagrave progettato nel mondo non egrave che prima non crsquoera e adesso crsquoegrave venendo dal nulla puograve apparire percheacute esiste un progetto un modo di essere nel mondo attraverso la significativitagrave dei rapporti ed egrave soltanto percheacute questo sussiste che egrave possibile allrsquoente di apparire Quando con lrsquoessere dellrsquoEsserci lrsquoente intramondano egrave scoperto cioegrave compreso diciamo che ha un senso Ciograve vale a dire che soltanto a condizione che ci sia questa comprensione cioegrave che ci sia questa apertura le cose possono avere un senso A rigor di termini perograve ciograve che egrave compreso non egrave il senso ma lrsquoente o lrsquoessere Senso egrave ciograve in cui si mantiene la comprensibilitagrave di qualcosa Chiamiamo senso ciograve che egrave articolabile dellrsquoaprire comprendente Il concetto di senso abbraccia la struttura formale di ciograve che appartiene necessariamente al contenuto articolabile dellrsquointerpretazione comprendente Il senso egrave il rispetto-a-che del progetto in base a cui qualcosa diviene comprensibile in quanto qualcosa tale rispetto-a-che egrave strutturato secondo la pre-disponibilitagrave la pre-visione e la pre-cognizione Ci sta dicendo che il senso delle cose che si incontrano e che egrave la condizione per capire per parlarsi per muoversi tra gli enti viene dalla comprensione e ciograve in cui si mantiene la comprensibilitagrave di qualcosa Probabilmente anche se lui non lo dice la funzione del senso potrebbe essere proprio questo di mantenere la comprensibilitagrave di qualcosa Quando diciamo che qualcosa ha un senso egrave come se lo fissassimo fissandola manteniamo la sua comprensibilitagrave Il senso fissa qualche cosa deve fissarlo egrave il modo in cui la comprensione fissa qualche cosa la fissa attraverso un senso questo senso mantiene ferma quella cosa in modo che la sua (della cosa) comprensibilitagrave possa

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perdurare nel tempo sennograve svanirebbe allrsquoistante In altri termini occorre che qualche cosa si mantenga percheacute io possa utilizzarlo Solo lrsquoEsserci ldquohardquo senso e ciograve percheacute lrsquoapertura dellrsquoessere-nel-mondo egrave ldquoriempibilerdquo attraverso lrsquoente in essa scoperto Solo lrsquoEsserci quindi puograve essere fornito di senso o sfornito di senso Ciograve significa che lrsquoessere dellrsquoEsserci e lrsquoente aperto con esso possono o essere afferrati nella comprensione o sfuggire nellrsquoincomprensione La questione del senso ancora una volta si mostra come il modo in cui la comprensione lrsquoapertura quindi il linguaggio puograve fermare qualche cosa in modo da poterlo utilizzare Il senso ha questa funzione di rendere qualche cosa come utilizzabile nel senso che per essere utilizzabile deve permanere deve continuare a essere quella cosa ligrave se cambia ogni tre secondi diventa difficile utilizzarla Se si tiene ferma questa interpretazione fondamentalmente ontologico-esistenziale del concetto di ldquosensordquo qualsiasi ente il cui essere sia difforme dallrsquoEsserci devrsquoessere concepito come senza senso (unsinnig) come essenzialmente e integralmente estraneo al senso Sta dicendo che fuori dallrsquoEsserci fuori dallrsquouomo non crsquoegrave alcun senso A pag 188 Anche la comprensione in quanto apertura del Ci riguarda sempre lrsquoessere-nel-mondo nella sua totalitagrave La comprensione questa apertura non egrave riferita a qualcosa di specifico ma egrave la comprensione del mondo La comprensione del mondo cioegrave lrsquoaccogliere ciograve che appare nel mio mondo questa sala il posacenere lrsquoorologio Teresa che fuma Se Teresa cessasse di fumare ecco che il mondo si modificherebbe sarebbe il mondo con Teresa ma con Teresa che non fuma piugrave Ma se lrsquointerpretazione deve muoversi sempre nel compresohellip Questo lo abbiamo visto lrsquointerpretazione non puograve muoversi fuori della comprensione quindi da ciograve che egrave compreso sarebbe lrsquointerpretazione di una semplice presenza di qualche cosa che egrave fuori del mondo e stando fuori del mondo non partecipa piugrave del progetto in cui e per cui esiste e sussiste hellipcome potragrave condurre a risultati scientifici senza avvolgersi in un circolo tanto piugrave che la comprensione presupposta egrave costituita dalla comune conoscenza degli uomini e del mondo Le regole piugrave elementari della logica ci insegnano che il circolo egrave circulus vitiosus Ne deriva la rimozione a priori dellrsquointerpretazione storiografica dal dominio del conoscere rigoroso Poicheacute il costituirsi del circolo nel comprendere egrave un fatto che non puograve essere eliminato la storiografia deve accontentarsi di procedimenti conoscitivi meno rigorosi Si crede di poter in qualche modo ovviare a questa mancanza di rigore facendo appello al ldquosignificato spiritualerdquo dei suoi ldquooggettirdquo Anche secondo lrsquoopinione dello storiografo lrsquoideale sarebbe certo che il circolo potesse essere evitato e trovasse fondamento la speranza di poter un giorno costruire una storiografia indipendente dalla posizione dellrsquoosservatore come si presume lo sia la conoscenza della natura Qualunque tipo di conoscenza che si voglia porre come conoscenza scientifica obiettiva quindi una conoscenza di ciograve che semplicemente appare non evita il circolo vizioso quindi la scienza stessa egrave costruita su un circolo vizioso e cioegrave sul fatto che per stabilire che questa cosa egrave quella che egrave occorre che ci sia io che dica che affermi che questa cosa egrave quella che egrave Fatto questo da quel momento in poi la cosa mi appariragrave come se questa cosa fosse ciograve che egrave per virtugrave propria Ma anche in questo caso questa cosa con cui mi relaziono e che da questo momento in cui ho deciso che esiste decidendone anche il modo in cui esiste fa parte del mio mondo e dunque mi modifica Ecco il circolo vizioso Ma se si vede in questo circolo un circolo vizioso e se si mira ad evitarlo o semplicemente lo si ldquosenterdquo come unrsquoirrimediabile imperfezione si fraintende la comprensione da capo a fondo Se si vede in questo circolo un circolo vizioso da evitare allora non si egrave inteso nulla della comprensione che egrave la condizione percheacute qualche cosa possa apparire e che quindi possa darsi anche il circolo vizioso Infatti dice Non si tratta di modellare comprensione e interpretazione su un particolare ideale conoscitivo che a sua volta egrave soltanto una forma derivata di conoscerehellip La soddisfazione delle condizioni fondamentali della possibilitagrave dellrsquointerpretare richiede piuttosto che non si disconosca in partenza lrsquointerpretare stesso quanto alle condizioni essenziali della sua attuazione (pagg 188-189) Cioegrave che esista una comprensione che rende possibile lrsquointerpretazione Percheacute io possa interpretare qualche cosa occorre che questo qualche cosa esista sennograve cosa interpreto E percheacute esista questa cosa occorre che la dico in modo un po rozzo sia comparsa nel mio mondo che sia nel mondo che io abito che io sono Solo a

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questa condizione si avvia il processo di interpretazione Egrave esattamente quello che diceva prima a proposito del circolo vizioso cioegrave io faccio esistere qualche cosa nel senso che questa cosa appare nel mondo in cui sono circoscritto apparendo questa cosa esiste e quindi posso interpretarla Lrsquoimportante non sta nellrsquouscir fuori dal circolo ma nello starvi dentro nella maniera giusta Il circolo della comprensione non egrave un semplice cerchio in cui si muova qualsiasi forma di conoscere ma lrsquoespressione della pre-struttura esistenziale propria dellrsquoEsserci stesso Il circolo non deve essere degradato a circolo vizioso e neppure ritenuto un inconveniente ineliminabile In esso si nasconde una possibilitagrave positiva del conoscere piugrave originario che egrave afferrata in modo genuino solo se lrsquointerpretazione ha compreso che il suo compito primo durevole e ultimo egrave quello di non lasciarsi mai imporre pre-disponibilitagrave pre-veggenza e pre-cognizione dal caso o dalle opinioni comuni ma di farle emergere dalle cose stesse garantendosi cosigrave la ascientificitagrave del proprio tema Questo circolo vizioso come diceva prima apparentemente sembra un intoppo nel conoscere cioegrave io posso conoscere qualcosa soltanto se ci sono io che faccio esistere questa cosa ma dice Heidegger questa potremmo chiamarla una virtugrave del conoscere percheacute egrave sapendo questo che io posso avere accesso in modo autentico alle cose nel momento in cui non sono travolto sviato dallrsquoidea che questa cosa esista di per seacute In questa cosa ci sono io e soltanto se tengo conto di questo posso approcciarmi alle cose in modo autentico cioegrave in modo non ingenuo non ldquometafisicordquo Il ldquocircolordquo del comprendere appartiene alla struttura del senso e tale fenomeno egrave radicato nella costituzione esistenziale dellrsquoEsserci nella comprensione interpretante Ci sta dicendo che non crsquoegrave modo di uscire da questo circolo vizioso cioegrave non crsquoegrave modo di uscire dalla comprensione che egrave quellrsquoapertura che consente lrsquointerpretazione che consente quindi di approcciarsi a ciograve che esiste nel mondo Lrsquoente per cui in quanto essere-nel-mondo ne va del suo essere stesso ha una struttura circolare di carattere ontologico Ma considerando che il ldquocircolordquo egrave unrsquoimmagine che ontologicamente appartiene al modo drsquoessere della semplice-presenza (sussistenza) bisogna guardarsi in generale dal caratterizzare ontologicamente con questo fenomeno un ente come lrsquoEsserci Sta dicendo che crsquoegrave una differenza tra questo ente lrsquoEsserci e ciograve che sussiste cioegrave la semplice presenza Egrave la conoscenza di ciograve che si immagina essere la semplice presenza che dagrave luogo a questo circolo vizioso che come abbiamo visto anche la condizione per intendere qualche cosa Perograve dice questo non si applica allrsquoEsserci Il percheacute lo si puograve facilmente intuire a questo punto percheacute lrsquoEsserci egrave ciograve che compie tutte queste operazioni egrave ciograve che mette in moto nel suo essere progettato pone in essere tutte queste operazioni Andiamo al sect 33 Lrsquoasserzione come modo derivato dellrsquointerpretazione cioegrave uno interpreta e poi afferma qualcosa Ogni interpretazione si fonda nella comprensione Il senso egrave ciograve che nellrsquointerpretazione viene articolato come tale e che giagrave nella comprensione si delinea come articolabile Poicheacute lrsquoasserzione (il ldquogiudiziordquo) egrave fondata nella comprensione e costituisce una forma derivata di attuazione dellrsquointerpretazione anchrsquoessa ldquohardquo un senso Ma non si puograve definire il senso come ciograve che nasce ldquoinrdquo un giudizio in seguito al suo pronunciamento (pagg 189-190) Passiamo al punto1 Asserzione significa in primo luogo manifestazione Teniamo cosigrave fermo il senso originario di λόγος come άπόφανσις far sigrave che lrsquoente si mostri da se stesso La fenomenologia egrave questo approcciare le cose cosigrave come esse appaiono nel loro manifestarsi nel loro uscire dallrsquooscuritagrave e venire in luce Nellrsquoasserzione ldquoil martello egrave troppo pesanterdquo ciograve che egrave scoperto per la visione non egrave un ldquosensordquo ma un ente nel modo della sua utilizzabilitagrave Anche se questo ente non egrave cosigrave vicino da poter essere afferrato o ldquovistordquo la manifestazione si riferisce allrsquoente stesso e non a una semplice rappresentazione di esso dunque neacute a un ldquosemplice rappresentatordquo neacute a uno stato psichico dellrsquoenunciante cioegrave al suo rappresentarsi lrsquoente In questa prima definizione di asserzione come manifestazione lrsquoente egrave un ente nel modo della sua utilizzabilitagrave cioegrave le cose si manifestano percheacute sono utilizzabili Questa manifestazione si riferisce allrsquoente stesso allrsquoutilizzabile non a qualche altra cosa 2) Asserzione significa anche predicazione Di un ldquosoggettordquo egrave ldquoasseritordquo un ldquopredicatordquo quello egrave determinato per mezzo di questo In tale significato di asserzione lrsquoasserito non egrave il predicato ma il ldquomartello stessordquo Lrsquoasserente cioegrave il determinante consiste invece nel ldquotroppo

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pesanterdquo Lrsquoasserito in questo secondo significato di asserzione cioegrave il determinato come tale ha subigraveto rispetto allrsquoasserito nel primo significato del termine una restrizione di contenuto (pagg 190-191) In questo esempio ldquoil martello egrave troppo pesanterdquo il determinante dice egrave il ldquotroppo pesanterdquo egrave questo che determina il martello che lo definisce Ma dicendo questo egrave una restrizione di contenuto cioegrave egrave qualcosa che si riferisce specificatamente al martello egrave una proprietagrave del martello si predica del martello di essere pesante 3) Asserzione significa comunicazione espressione In quanto tale essa egrave in rapporto diretto con llsquoasserzione nel primo e nel secondo significato Quindi come manifestazione e come predicazione di qualche cosa Essa egrave un far-sigrave-che-si-veda-assieme ciograve che si egrave manifestato nel modo del determinare Vale a dire fa sigrave che ciograve che si manifesta si manifesti in un certo modo Che cosa si manifesta Si manifesta il martello nella frase ldquoil martello egrave troppo pesanterdquo In questo modo si egrave soltanto mostrato qualche cosa cioegrave il martello ha mostrato seacute Poi interviene questa restrizione ldquoegrave troppo pesanterdquo questa determinazione aggiunge qualche cosa Difatti poco prima diceva hellipla ldquoposizione del soggettordquo restringe la vista dellrsquoente a ldquoquesto martello quirdquo in modo che attuando tale restrizione il rivelato si renda visibile nella sua determinatezza determinabile Posizione del soggetto posizione del predicato e porre come tale sono recisamente ldquoapofanticirdquo nel significato rigoroso della parola Apofantico significa che puograve essere ver o falso Torniamo allrsquoasserzione come comunicazione Il far-sigrave-che-si-veda-assieme compartecipa allrsquoaltro lrsquoente manifestato nella sua determinatezza Ciograve che sta cercando qui di fare Heidegger egrave di mostrare come accade che qualcosa si manifesti a noi Sta considerando i modi in cui un qualche cosa si manifesta e lrsquoasserzione non egrave il dire qualcosa di qualcosrsquoaltro anche ma dopo ma egrave essenzialmente il consentire a qualche cosa di manifestarsi Egrave lrsquoasserzione che manifesta Infatti dice Ciograve che egrave ldquopartecipatordquo egrave il comune e vedente essere-per il manifestato essere che deve essere tenuto ben fermo nel carattere di essere-nel-mondo e precisamente in quel mondo nel quale si incontra il manifestato Ciograve che egrave partecipato in questa operazione il comune egrave ciograve che deve essere tenuto ed egrave questo che fa lrsquoasserzione che tiene ben fermo il suo carattere di essere nel mondo e precisamente dice in quel mondo nel quale si incontra il manifestato Vale a dire tiene fermo il mondo in cui si manifesta quellrsquoasserzione che dice che ldquoil martello egrave troppo pesanterdquo e che egrave inserita in un mondo lrsquoasserzione tiene ferma mostra questa cosa allrsquointerno del suo mondo cosigrave comrsquoegrave Questa egrave la comunicazione Infatti se ricordate quando parlava dellrsquoarte la famosa scarpa del contadino di Van Gogh anche ligrave quella scarpa cosa manifestava Si manifestava in quanto tale nel suo mondo cioegrave il mondo in cui quella scarpa da contadina egrave la scarpa di una contadina con tutto ciograve che questo comporta Sta dicendo qui esattamente la stessa cosa Quando parla dellrsquoasserzione come comunicazione lrsquoasserzione comunica cioegrave mostra in quale mondo questa asserzione egrave unrsquoasserzione Infatti dice che Lrsquoasserito puograve essere ldquori-feritordquo Il che comunque non aggiunge nulla a quanto sapevamo A pag 192 ultimo capoverso Se con un unico colpo drsquoocchio sullrsquointero fenomeno riuniamo i tre significati di ldquoasserzionerdquo che abbiamo esaminato ne risulta questa definizione lrsquoasserzione egrave una manifestazione che determina e comunica Determina cioegrave fissa qualche cosa e fissandolo lo comunica nel senso che rende visibile il mondo in cui questa asserzione si produce in cui questa asserzione ha effetti Ma prima deve determinare deve fissare A pag 194 Lrsquoente mantenuto nella sua pre-disponibilitagrave ad esempio il martello egrave innanzi tutto utilizzabile come mezzo Se questo ente diviene ldquooggettordquo di unrsquoasserzione fin da principio si attua con la proposizione asseverativa un mutamento nella pre-disponibilitagrave Il martello se noi lo manteniamo nella pre-disponibilitagrave cioegrave egrave disponibile a essere utilizzato egrave innanzitutto utilizzabile come mezzo serve per qualcosa Se perograve dice questo ente diviene oggetto di unrsquoasserzione fin da principio si attua con la proposizione asseverativa un mutamento nella pre-disponibilitagrave cioegrave cambia il suo utilizzo Egrave come togliere il martello da quel mondo e metterlo in un altro cambia il suo utilizzo diventa unrsquoaltra cosa Lrsquoutilizzabile che costituiva il con-che dellrsquoaver a che fare del manipolare diviene lrsquoldquointorno-a-cherdquo dellrsquoasserzione manifestante Crsquoegrave un cambiamento totale dice Heidegger dal con-che dellrsquoaver a che fare con il martello allrsquointorno a che Un conto egrave utilizzare il martello altro egrave il parlare del

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martello La questione centrale egrave che questo martello non egrave nemmeno lui una semplice presenza egrave questo che sta dicendo A seconda del fatto che io lo utilizzi che sia un utilizzabile egrave allrsquointerno di un certo mondo ed egrave una certa cosa se io parlo del martello allora questa cosa diventa unrsquoaltra cosa Come dire che non crsquoegrave il martello come semplice presenza un riferimento obiettivo a un quid come vuole la scienza per esempio Sta dicendo che se noi riferiamo tutto questo al discorso scientifico una qualunque cosa se la consideriamo in un certo modo egrave una certa cosa se la consideriamo in un altro egrave unrsquoaltra cosa mentre la scienza pretende di considerarla sempre allo stesso modo e quello stesso modo egrave quello per cui quella cosa necessariamente egrave cioegrave la mette fuori del mondo La pre-visione tende a scorgere nellrsquoutilizzabile una semplice-presenza Egrave la posizione scientifica Mediante questo modo di vedere e per esso lrsquoutilizzabile egrave velato come utilizzabile Egrave velato come utilizzabile nel senso che egrave sigrave utilizzabile perograve per il discorso scientifico il martello certo lo si puograve usare ma il martello egrave quello che egrave la sua utilizzabilitagrave egrave velata egrave messa in secondo piano Nel corso di questo processo che scopre la semplice-presenza coprendo lrsquoutilizzabilitagrave la semplice-presenza egrave incontrata e determinata nel suo esser semplicemente presente in questo e in quel modo Si apre solo ora lrsquoaccesso a qualcosa come le proprietagrave Ciograve che in quanto tale determina la semplice-presenza nellrsquoasserzione egrave desunto dalla semplice-presenza stessa in quanto tale La struttura dellrsquoldquoin quantordquo propria dellrsquointerpretazione ha subigraveto cosigrave una modificazione Se io continuo a pensare alla cosa come una semplice-presenza indipendentemente da qualunque cosa dice a questo punto la struttura dellrsquoldquoin quantordquo cioegrave questa cosa in quanto martello ha subigraveto una modificazione E poi dice Lrsquoldquoin quantordquo nella sua funzione di appropriazione del compreso non arriva piugrave a cogliere una totalitagrave di appagativitagrave Una totalitagrave di usi possibili Esso egrave tagliato fuori dalle sue possibilitagrave di articolazione dei rapporti di rimando propri della significativitagrave costitutiva del mondo ambiente In questo modo dice egrave come se noi tagliassimo fuori da tutte le relazioni questa cosa che non solo ha ma per dirla piugrave propriamente egrave Lrsquoldquoin quantordquo egrave confinato nellrsquouniformitagrave piatta di ciograve che egrave solo semplice-presenza si degrada cosigrave a struttura del mero lasciar vedere che determina la semplice-presenza Questo livellamento dellrsquoldquoin quantordquo originario dellrsquointerpretazione ambientalmente preveggente a ldquoin quantordquo della determinazione della semplice-presenza egrave il tratto caratteristico dellrsquoasserzione Solo cosigrave essa puograve dar luogo a un manifestare puramente contemplativo (pagg 194-195) Qui sta dicendo una cosa interessante Questo livellamento dellrsquoldquoin quantordquo originario dellrsquointerpretazione ambientalmente preveggente cioegrave del progetto questo viene appiattito a un ldquoin quantordquo della determinazione della semplice-presenza e lui dice che questo egrave il tratto caratteristico dellrsquoasserzione Ogni volta che si asserisce qualcosa lo diceva prima questo qualche cosa viene determinato in un certo modo fissato in un certo modo ed egrave come se aggiungo io a questo punto una volta determinato la sua esistenza non deriva piugrave dalle relazioni che lo fanno esistere e per cui esiste ma esiste di per seacute Lrsquoasserzione non puograve dunque negare la sua derivazione dallrsquointerpretazione comprendente Lrsquoldquoin quantordquo originario proprio dellrsquointerpretazione ambientalmente comprendente (έρμηνεία)lo chiamiamo ldquoin quantordquo ermeneutico-esistenziale per distinguerlo dallrsquoldquoin quantordquo apofantico proprio dellrsquoasserzione Cosa sta dicendo qui Si egrave trovato a dovere distinguere lrsquoldquoin quantordquo del progetto dallrsquoldquoin quantordquo della semplice-presenza Questo egrave il martello percheacute questo egrave il martello percheacute inserito nel progetto e questa egrave lrsquointerpretazione ambientalmente preveggente mentre la determinazione della semplice-presenza che questo egrave un martello percheacute egrave un martello Lui dice Lrsquoldquoin quantordquo originario proprio dellrsquointerpretazione ambientalmente comprendente lo chiamiamo ldquoin quantordquo ermeneutico-esistenziale Cosa significa ermeneutico-esistenziale Che mantiene aperta una possibilitagrave Έρμηνεία egrave lrsquointerpretazione Da quanto si intende qui in Heidegger mentre lrsquoapofantico stabilisce stiamo parlando sempre dellrsquoasserzione mentre lrsquoasserzione stabilisce se qualche cosa egrave quello che egrave oppure no se egrave vero o falso (un enunciato apofantico egrave un enunciato che puograve essere vero o falso cioegrave corrisponde a qualcosa oppure no) Se invece anzicheacute come apofantico lo poniamo come ermeneutico-esistenziale lo poniamo come un qualche cosa che egrave quello che egrave per via dellrsquointerpretazione

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(sempre riferito allrsquoldquoin quantordquo in quanto martello) Egrave un po tirata per i capelli anche percheacute si potrebbe ribattere che anche unrsquointerpretazione puograve essere vera o falsa Per la riflessione filosofica il λόγος stesso egrave un ente che per influenza dellrsquoontologia antica egrave inteso come semplice-presenza Il λόγος puograve essere inteso come qualcosa di semplicemente presente per esempio la fonologia la fonetica lo considerano in questo modo i vari suoni che si emettono ecc Anche le parole sono assunte innanzi tutto come semplici-presenze alla stessa stregua delle cose Nella psicoanalisi tradizionale quella freudiana egrave la struttura del discorso psicotico parole come cose Lo stesso dicasi della successione di parole il in cui il λόγος si esprime La prima ricerca della struttura del λόγος considerato come semplice presenza scopre una semplice compresenza di piugrave parole Che cosrsquoegrave ciograve che fonda lrsquounitagrave di questo insieme Essa consiste come Platone riconobbe nel fatto che il λόγος egrave sempre λόγος τινός λόγος τινός dire di qualcosa Mirando allrsquoente rivelato nel λόγος le parole si connettono in un complesso di parole Aristotele andograve piugrave a fondo Per lui ogni λόγος egrave σύνϑεσις e διαίρεσις a un tempo σύνϑεσις e διαίρεσις potremmo dire condensazione e spostamento lo avrebbero detto ma molti secoli dopo Ogni asserzione sia essa affermativa o negativa vera o falsa egrave cooriginariamente σύνϑεσις e διαίρεσις Il mostrare egrave congiunzione e divisione Due capoversi dopo Unire e separare si lasciano allora formalizzare ulteriormente in una ldquorelazionerdquo Nella logistica hellip nella logica hellip il giudizio egrave risolto in un sistema di ldquocorrelazionirdquo diviene oggetto di ldquocalcolirdquo anzicheacute esser tema di interpretazione ontologica La possibilitagrave e lrsquoimpossibilitagrave della comprensione analitica di σύνϑεσις e διαίρεσις e della ldquorelazionerdquo nel giudizio in generale sono strettamente connesse al rispettivo livello raggiunto dalla problematica ontologica fondamentale Sta dicendo che non serve a niente la logica con i suoi calcoli se non srsquointende come questa separazione e congiunzione come una problematica ontologica fondamentale cioegrave un problema che riguarda lrsquoessere delle cose che riguarda in definitiva lrsquoEsserci il progetto Egrave in questo progetto che qualche cosa si allontana e si avvicina si tiene vicino Si tiene vicino che cosa Lo diceva nelle pagine precedenti Si tiene vicino ciograve che appare ciograve che si dis-allontana diceva lui In questo dis-allontanamento crsquoegrave la congiunzione ma questa congiunzione procede sempre da una divisione percheacute prima che lo dis-allontani egrave lontano 7 giugno 2017 Siamo a pag 196 Aveva appena parlato della σύνϑεσις e della διαίρεσις e diceva che Nella logistica egrave risolto in un sistema di ldquocorrelazionirdquo diviene oggetto di ldquocalcolirdquo anzicheacute esser tema di interpretazione ontologica Si limita al calcolo proposizionale anzicheacute domandarsi che cosa sta facendo La possibilitagrave e lrsquoimpossibilitagrave della comprensione analitica di σύνϑεσις e διαίρεσις e della ldquorelazionerdquo nel giudizio in generale sono strettamente connesse al rispettivo livello raggiunto dalla problematica ontologica fondamentale Quanto profondamente questa problematica influisca sullrsquointerpretazione del λόγος e inversamente con un singolare contraccolpo quanto il concetto di ldquogiudiziordquo influisca sulla problematica ontologica risulta chiaramente dal fenomeno della copula Egrave una questione sulla quale Heidegger ha insistito parecchio percheacute egrave fondamentale Lrsquoha ripresa anche in moltissime altre occasioni in quanto egrave uno degli elementi che consente di parlare Copula quindi lega degli elementi In questo ldquolegamerdquo vengono in chiaro due cose in primo luogo che la struttura della sintesi vi egrave assunta come ovvia e in secondo luogo che essa conserva la sua funzione interpretativa determinante Quando diciamo che ldquoquesto egrave quellordquo facciamo una sintesi una condensazione Ma se i caratteri formali di ldquorelazionerdquo e di ldquolegamerdquo non possono portare alcun contributo fenomenico allrsquoanalisi concreta della struttura del λόγος risulteragrave chiaro che il fenomeno cui si allude con il termine ldquocopulardquo non ha in fondo nulla a che fare con quelli di legame e di collegamento Lrsquoldquoegraverdquo e la sua interpretazione sia che lrsquoldquoegraverdquo venga espresso esplicitamente sia che si faccia ricorso per indicarlo alla desinenza verbale cadono nel contesto dei problemi dellrsquoanalisi esistenziale percheacute lrsquoasserzione e la comprensione dellrsquoessere sono possibilitagrave esistenziali dellrsquoessere

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stesso dellrsquoEsserci (pag 196-197) La questione della copula del lrsquoldquoegraverdquo va affrontata in termini esistenziali non in termini logici Affrontata in termini esistenziali vuol dire che non si puograve pensare allrsquoldquoegraverdquo se non ci si riferisce allrsquoEsserci se non ci si riferisce a un progetto a ciograve che getta continuamente in avanti Lrsquoelaborazione del problema dellrsquoessere incontreragrave nuovamente questo peculiare fenomeno drsquoessere che ha luogo nel λόγος In via preliminare basti avere mostrato mediante la dimostrazione della derivazione dellrsquoasserzione dallrsquointerpretazione e dalla comprensione che la ldquologicardquo del λόγος ha le sue radici nellrsquoanalitica esistenziale dellrsquoEsserci Egrave quello che ha mostrato in precedenza e cioegrave che la comprensione lrsquoapertura dellrsquoorizzonte dellrsquoEsserci egrave ciograve che consente lrsquointerpretazione quindi lrsquoasserzione Egrave questo che intende quando dice che la questione va affrontata in modo esistenziale cosa che la logica non fa La logica non si cura minimamente di intendere mentre fa i suoi calcoli in che modo ciascun elemento che interviene si situa rispetto al progetto ma viene inteso come un elemento che egrave fuori come se lrsquoespressione di una semplice presenza Quando la logica scrive ldquose a allora brdquo tanto la ldquoardquo quanto la ldquobrdquo quanto lrsquoldquoallorardquo vengono presi come semplici presenze Alla logica non passa minimamente per la testa di domandarsi in che modo questa ldquoardquo si situa storicamente da dove arriva qual egrave la sua portata esistenziale cioegrave nella sua esistenza cosa che non interessa alla logica mentre per Heidegger sigrave anzi sono fondamentali Il chiarimento dellrsquoinsufficienza ontologica dellrsquointerpretazione abituale del λόγος ci fa vedere meglio anche la non originarietagrave dei fondamenti metodologici su cui riposa lrsquoontologia antica Il λόγος vi egrave assunto come semplice-presenza e interpretato come tale Anche lrsquoente che esso manifesta ha il senso della semplice-presenza A sua volta questo senso dellrsquoessere non egrave distinto da altre possibilitagrave dellrsquoessere siccheacute ad esempio si mescola ad esso anche lrsquoessere nel senso formale dellrsquoesser-qualcosa senza addivenire neppure a una semplice differenziazione regionale tra i due Egrave lrsquoobiezione che fa Heidegger alla logica ma anche alla scienza al discorso comune metafisico cioegrave il fatto di considerare ciascuna volta le cose come enti ma enti presi in quanto semplici presenze non enti che hanno a che fare con lrsquoesistenza che hanno a che fare con lrsquoEsserci con lrsquouomo quindi con una storicitagrave che li delinea per quello che sono E qui ci sta dicendo che anche il λόγος egrave stato preso cosigrave come un ente come una cosa fra le tante cose Poi dedica un sect allrsquoEsser-ci e il discorso Il linguaggio Pag 197 Gli esistenziali fondamentali che costituiscono lrsquoessere del Ci lrsquoapertura dellrsquoessere-nel-mondo sono la situazione emotiva e la comprensione Secondo lui questi sono i due elementi fondamentali che costituiscono lrsquoessere del Ci la situazione emotiva e la comprensione Percheacute insiste tanto su questi due elementi Percheacute per lui sono inscindibili La situazione emotiva egrave quella che ciascuno prova nel muoversi verso qualcosa nellrsquoandare verso qualche cosa e lrsquoandare verso qualche cosa egrave a sua volta preso nella comprensione non vado da nessuna parte se non crsquoegrave un orizzonte che mi dice come stanno le cose nel senso che mi dagrave la possibilitagrave di cogliere gli enti Ricordate la sua tesi fondamentale crsquoegrave un orizzonte dellrsquoessere la comprensione che egrave quella consente il venire alla luce degli enti il loro manifestarsi Ora la situazione emotiva di cui parla egrave come dire che ciascuna volta mi rapporto a un ente allrsquointerno di una situazione emotiva che egrave quella cosa che Husserl almeno inizialmente percheacute poi si ricrede anche lui tentava di eliminare in modo da poter avere un approccio puro con lrsquoente senza alcuna emotivitagrave giungesse a inficiare la relazione pura con lrsquoente La comprensione cela in seacute la possibilitagrave dellrsquointerpretazione cioegrave dellrsquoappropriazione del compreso Per Heidegger interpretazione significa appropriarsi di ciograve che egrave compreso infatti prima diceva a proposito dellrsquoasserzione lrsquoasserzione egrave una manifestazione che determina e comunica (pag 192) Ma intanto soprattutto ldquodeterminardquo poi certo ldquocomunicardquo nel senso che egrave per qualcuno egrave sempre per qualcosa ma determina e determinando questa determinazione egrave la condizione dellrsquoappropriazione se non determino non mi approprio di nulla se tutto egrave indeterminato come faccio ad appropriarmi di alcuncheacute La chiarificazione del terzo significato dellrsquoasserzione la comunicazione (lrsquoespressione) ci ha condotto ai concetti del dire e del parlare rimasti finora volutamente inesplorati Il fatto che il linguaggio sia messo a tema soltanto ora sta a indicare che questo fenomeno ha le sue radici nella costituzione esistenziale

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dellrsquoapertura dellrsquoEsserci Mettere a tema il linguaggio a suo avviso egrave possibile soltanto se si considera anche il linguaggio come un qualche cosa che procede che ha come condizione lrsquoapertura dellrsquoEsserci Il fondamento ontologico-esistenziale del linguaggio egrave il discorso Qui occorre fermarsi un momento percheacute crsquoegrave un problema che forse avrete giagrave intravisto Ovviamente occorre intendersi su ciograve che si dice quando si parla di linguaggio e di discorso perograve attenendoci a ciograve che dice lui egrave come se il discorso lo ponesse come lrsquoapertura dellrsquoessere vale a dire lrsquoesserci giagrave nel linguaggio e si egrave giagrave nel linguaggio percheacute si egrave da sempre in un discorso il discorso dei genitori il discorso degli antenati ecc si egrave comunque in questo discorso che non si ferma che procede Quando ciascuno nasce nasce dentro un discorso Egrave questo che gli fa dire che il fondamento del linguaggio egrave il discorso La sua posizione nei confronti del linguaggio egrave un po fragile in effetti lui non si egrave ben reso conto che il linguaggio egrave quella struttura senza la quale nessun discorso egrave possibile Considera il linguaggio sembrerebbe come un ente al pari di qualunque altro cioegrave egrave possibile parlare percheacute ciascuno egrave nato giagrave allrsquointerno di questo discorso ma non si pone la questione di sapere a quali condizioni questo discorso puograve farsi Per lui lrsquounica condizione egrave che ci sia questa apertura dellrsquoessere Chiaramente se avesse inteso che lrsquoapertura dellrsquoessere egrave il linguaggio tutto sarebbe stato piugrave semplice e non avrebbe scritto Sein und Zeit Nella nostra analisi della situazione emotiva della comprensione dellrsquointerpretazione e dellrsquoasserzione abbiamo giagrave ripetutamente fatto appello a questo fenomeno ma esso egrave sempre sfuggito in certo modo di soppiatto allrsquoanalisi tematica Il fenomeno di cui lui parla egrave questo cioegrave come diceva prima che il discorso egrave il fondamento del linguaggio Il discorso egrave esistenzialmente cooriginario alla situazione emotiva e alla comprensione Quindi il discorso avviene nel momento in cui crsquoegrave una situazione emotiva e la comprensione La situazione emotiva come dicevamo prima egrave il fatto che il mio approccio a qualunque cosa non egrave mai puro crsquoegrave sempre di mezzo una situazione emotiva che potrebbe essere determinata dal motivo per cui mi approccio a una certa cosa Quindi dicendo che il discorso egrave cooriginario alla situazione emotiva egrave come dire che questo discorso in cui ciascuno giagrave egrave da sempre si origina insieme alla situazione emotiva La situazione emotiva non puograve darsi se non allrsquointerno di questo discorso in cui ciascuno giagrave si trova ed egrave questo discorso in cui ciascuno giagrave si trova che fornisce le condizioni percheacute ci sia una situazione emotiva Un discorso in cui io mi trovo da sempre e che come direbbe lui mi parla percheacute le parole che uso che sto considerando sono parole che vengono da una storia che hanno una tradizione un significato tutte cose che in un certo senso io ho fatte mie ma per lo piugrave a mia insaputa Non ho deciso io il significato delle parole non ho deciso io di parlare la lingua italiana neacute di venire al mondo per cosigrave dire mi ci sono trovato cioegrave mi ci sono giagrave trovato nel linguaggio Egrave per questo che sono parlato dal linguaggio percheacute mi ci sono trovato da sempre appena sono nato sono stato ligrave nel linguaggio A pag 198 La comprensione emotivamente situata dellrsquoessere-nel-mondo si esprime nel discorso La totalitagrave di significati della comprensibilitagrave accede alla parola Lui parla di totalitagrave dei significati della comprensibilitagrave che egrave qualche cosa che a un certo punto ha accesso alla parola come se questi significati precedessero la parola non possiamo che intenderla cosigrave Ma dal suo punto di vista egrave comprensibile percheacute questa articolazione di significati di cui egrave fatto il discorso in effetti se lui pone il discorso come la condizione del linguaggio egrave ovvio che anche questi significati precedono il linguaggio ma non il discorso percheacute sono nel discorso Dice che I significati sfociano in parole Non accade dunque che parole-cose vengano fornite di significati Dicendo che i significati sfociano in parole fa un discorso complesso percheacute egrave come dire che questi significati sono giagrave nel discorso sono giagrave in cui io mi trovo nascendo Non ha torto perograve occorre tenere conto che la nozione di linguaggio egrave piugrave radicale di quella che pone lui Cosigrave come lrsquoabbiamo posta il linguaggio egrave la condizione percheacute ci sia qualunque discorso Il discorso in quanto costituzione esistenziale dellrsquoapertura dellrsquoEsserci egrave costitutivo dellrsquoesistenza dellrsquoEsserci Che egrave quanto abbiamo appena detto il discorso egrave ciograve che costituisce lrsquoEsserci questo Esserci egrave fatto di questo discorso in cui nasce e che a suo modo contribuisce a proseguire Fanno parte del linguaggio discorrente come sue

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possibilitagrave il sentire e il tacere hellip Il discorso egrave lrsquoarticolazione ldquosignificanterdquo della comprensibilitagrave dellrsquoessere-nel-mondo di cui fa parte il con-essere e che si mantiene sempre in una modalitagrave determinata dellrsquoessere-assieme prendente cura (pagg 198-199) Sta dicendo che il discorso egrave la comprensione significante cioegrave che fornisce i significati a questo essere-nel-mondo nel quale mondo lrsquoEsserci si mantiene sempre come essere-assieme come con-essere in-essere ecc Questrsquoultimo discorre nella forma dellrsquoassenso e del dissenso dellrsquoinvito e dellrsquoavvertimento della discussione dellrsquoabboccamento dellrsquointercessione anche quando ldquorende testimonianzardquo e ldquotiene discorsirdquo Il discorso egrave sempre un discorso suhellip Il sopra-che-cosa del discorso non ha necessariamente e per lo piugrave non ha affatto il carattere di tema di unrsquoasserzione determinante Anche un comando verte soprahellip Lo stesso dicasi dellrsquoaugurio hellip Ciograve sopra cui nel discorso si discorre egrave sempre ldquopreso di mirardquo sotto un determinato riguardo ed entro certi limiti Ogni discorso comporta un ciograve-che-il-discorso-dice come tale ciograve che in ogni augurare in ogni domandare in ogni esprimersi costituisce il detto come tale In esso il discorso si fa comunicante Quindi quandrsquoegrave che il discorso si fa comunicante Quando crsquoegrave unrsquointenzione di dire qualcosa su qualcosa cioegrave quando crsquoegrave una volontagrave di fare qualcosa Questa volontagrave di fare qualcosa egrave ovviamente la volontagrave di potenza Si comunica per volontagrave di potenza si comunica percheacute con il discorso io posso modificare ciograve intorno a cui il discorso dice delle cose Dire che il discorso si fa comunicante andrebbe preso per bene percheacute non egrave che prima crsquoegrave il discorso e poi questo discorso si fa comunicante il discorso egrave comunicante altrimenti non egrave discorso non egrave niente Il discorso egrave comunicante nel senso che non crsquoegrave discorso senza tonalitagrave emotiva non crsquoegrave discorso senza unrsquointenzione di dire qualche cosa su qualcosa ma il dire qualcosa su qualche cosa egrave lrsquointenzione di afferrarla Infatti diceva propriamente lrsquoasserzione egrave una manifestazione che determina e comunica (pag 192) Qualunque discorso egrave fatto di asserzioni quindi un discorso non fa altro che procedere determinando e comunicando Percheacute comunica Per volontagrave di potenza cioegrave per modificare qualche cosa Come fu indicato giagrave nel corso dellrsquoanalisi dellrsquoasserzione il fenomeno della comunicazione deve essere inteso in un senso ontologico largo Una ldquocomunicazionerdquo che asserisce qualcosa ad esempio un ldquoavvisordquo egrave un caso particolare della comunicazione intesa in senso esistenziale fondamentale Dicendo che a lui interessa il senso esistenziale fondamentale dice che a lui interessa come la comunicazione si situa a livello dellrsquoesistenziale cioegrave dellrsquoEsserci In questrsquoultima si costituisce lrsquoarticolazione dellrsquoessere-assieme comprendente Quando voglio comunicare che cosa si fa Si costituisce lrsquoarticolazione dellrsquoessere-assieme comprendente Vedete come ritorna la questione della volontagrave di potenza continuamente anche se non la cita mai perograve di fatto che lui lo voglia o no ne parla La comunicazione non egrave mai un trasferimento di esperienze vissute per esempio di opinioni o di desideri dallrsquointerno di un soggetto allrsquointerno di un altro La comunicazione non egrave semplicemente una trasmissione di informazioni Il con-Esserci egrave giagrave essenzialmente manifesto nella situazione emotiva comune e nella comprensione comune Cioegrave lrsquoessere insieme con altri Qualunque cosa io faccia questo volere fare qualcosa ha a che fare con gli altri e ha a che fare con gli altri nel senso di volerli modificare Nel discorso il con-essere viene partecipato ldquoespressamenterdquo dunque esso egrave giagrave ma non egrave ancora partecipato percheacute non egrave ancora afferrato e appropriato Tornano questi termini ldquoafferrarerdquo e ldquoappropriarerdquo Come diceva dellrsquoasserzione determinare e comunicare Ogni discorso soprahellip che comunica attraverso ciograve-che-dice ha anche il carattere dellrsquoesprimersi Parlando lrsquoEsserci si esprime non percheacute sia dapprima incapsulato in un ldquodentrordquo contrapposto a un fuori ma percheacute esso in quanto essere-nel-mondo comprendendo egrave giagrave ldquofuorirdquo (pagg 199-200) Anche questa egrave una questione importante percheacute lui ci sta dicendo che non crsquoegrave un dentro e un fuori Quando io parlo a qualcuno non sono io che parlo a un qualche cosa che egrave fuori di me Il mio mondo egrave fatto anche di quella persona con cui io sto parlando io sono questo dialogo con questrsquoaltra persona io sono anche quella persona percheacute quella persona appartiene al mio mondo in questo momento Ecco percheacute dice in quanto essere-nel-mondo comprendendo egrave giagrave ldquofuorirdquo io sono giagrave fuori Quando parlo con qualcuno non sono un soggetto e lrsquoaltro lrsquooggetto cui mi rivolgo entrambi facciamo parte del mondo in cui o mi trovo del mondo

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che in questo istante mi costituisce per quello che sono in questo momento Ciograve che viene espresso egrave proprio lrsquoesser-fuori cioegrave il rispettivo modo della situazione emotiva (della tonalitagrave emotiva) che come abbiamo mostrato investe in pieno lrsquoapertura dellrsquoin-essere Che cosa si esprime quando si parla Ciograve che si esprime ciograve che appare quando si parla egrave lrsquoessere giagrave fuori egrave lrsquoessere giagrave nel mondo egrave lrsquoessere giagrave nel progetto egrave lrsquoessere giagrave gettato in avanti Lrsquoindice linguistico della manifestazione della situazione emotiva dellrsquoin-essere da parte del discorso egrave costituito dalla cadenza dalla modulazione dal ldquotempordquo del discorso dal ldquomodo di parlarerdquo Anche questo indice linguistico interviene rispetto a una situazione emotiva percheacute egrave la situazione emotiva che determina il modo in cui parlo se sono arrabbiato parlo in un certo modo se sono calmo e rilassato questo indice linguistico egrave diverso Tutto questo egrave un tentativo da parte sua di cogliere lrsquoessenza del linguaggio I tentativi di cogliere lrsquordquoessenza del linguaggiordquo si sono sempre orientati verso lrsquouno o lrsquoaltro di questi momenti concependo il linguaggio in base allrsquoidea o di ldquoespressionerdquo o di ldquoforma simbolicardquo o di comunicazione in quanto asserzione o di ldquopartecipazionerdquo delle esperienze vissute o di ldquoformardquo della vita Una definizione esauriente del linguaggio non potrebbe drsquoaltronde essere raggiunta nemmeno riunendo sincretisticamente tutte queste determinazioni parziali Decisiva rimane lrsquoelaborazione preliminare della totalitagrave ontologico-esistenziale della struttura del discorso sul fondamento dellrsquoanalitica esistenziale Come abbiamo visto prima questa egrave la sua posizione e cioegrave che non si puograve intendere il linguaggio se non lo si intende come un qualche cosa che procede dal discorso in cui ciascuno egrave giagrave da sempre Solo che il linguaggio come lo intende lui sembra essere posto da lui come una manifestazione verbale lrsquoesternazione lrsquoespressione di una situazione emotiva allrsquointerno del discorso Il che egrave problematico avrebbe forse dovuto occuparsi di piugrave di linguistica A pag 201 Qui riflette sulla questione del sentire Aveva detto precedentemente che due aspetti importanti del linguaggio sono il sentire e il tacere Percheacute Per una sua questione che egrave quella di prima e cioegrave che il linguaggio appartiene al discorso Infatti dice Il sentire costituisce addirittura lrsquoapertura primaria e autentica dellrsquoEsserci al suo poter-essere piugrave proprio come ascolto della voce dellrsquoamico che ogni Esserci porta con seacute Io non sento come diragrave dopo dei rumori sento la motocicletta che passa non sento un rumore qualunque ma la voce di qualcuno che sta chiamando qualcun altro ecc Questi rumori non sono semplici presenze sono sempre e comunque allrsquointerno del discorso allrsquointerno di questa apertura per cui io non posso sentire un rumore se questo rumore non egrave il rumore della motocicletta non egrave il canto del bambino ecc percheacute egrave cosigrave che sento queste cose non come rumori Il rumore di per seacute non lo sentirei se non fosse di qualcosa che comprendo se non fosse giagrave inserito in un poter sentire Per lui il poter sentire egrave questo posso sentire se questo sentire egrave situato allrsquointerno dellrsquoorizzonte della comprensione che fa sigrave che una certa cosa sia compresa in quanto facente parte del mondo Io sento un rumore ma lo sento percheacute egrave lo scoppiettio di una motocicletta non un rumore astratto isolato dal resto del mondo Sul fondamento di questo poter-sentire essenzialmente primario egrave possibile qualcosa come lrsquoascoltare che da parte sua egrave fenomenicamente piugrave originario di ciograve che la ldquopsicologiardquo definisce ldquoinnanzi tuttordquo come ldquouditordquo cioegrave la ricezione dei suoni e la percezione dei rumori Anche lrsquoascoltare ha il modo di essere del sentire comprendente Cioegrave non sento se non comprendo ldquoInnanzi tuttordquo non sentiamo mai rumori e complessi di suoni ma il carro che cigola la motocicletta che assorda Si sente la colonna in marcia il vento del nord il picchio che batte il fuoco che crepita Egrave necessario un atteggiamento assai artificioso e complicato per ldquosentirerdquo un ldquorumore purordquo Il fatto che udiamo innanzi tutto motociclette e carri attesta fenomenicamente che lrsquoEsserci in quanto essere-nel-mondo si mantiene giagrave sempre presso lrsquoutilizzabile intramondanohellip Io non sento dei rumori ma comprendo il suono di un qualche cosa percheacute questo qualche cosa egrave un utilizzabile egrave qualche cosa con cui ho a che fare nel mio mondo Intervento Ha a che fare anche con il senso tutto ciograve Certo Infatti per lui la significativitagrave procede dalla comprensione egrave la comprensione che fornisce la significativitagrave cioegrave il significato delle cose In quanto essenzialmente comprendente lrsquoEsserci egrave

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giagrave innanzi tutto presso ciograve che comprende Questo per Heidegger significa essere nel discorso essere cioegrave in ciograve che comprende Egrave percheacute sono in ciograve che comprende che comprendo Tutto ciograve egrave interessante percheacute se badate bene tutta la questione del soggetto da Cartesio in poi viene spazzata via io non sono piugrave quella cosa che determina che questo rumore egrave il rumore di una motocicletta che determina quelle cose che quindi ha il dominio degli oggetti ma io comprendo delle cose percheacute queste cose appartengono giagrave al mio mondo io sono fatto di tutte queste cose dalle quali non posso scindermi percheacute sono il mio mondo Io mi trovo allrsquointerno di questo mondo ed egrave questo mondo in cui mi trovo che determina a mia comprensione Egrave questo mondo stesso che egrave lrsquoapertura della comprensione e pertanto comprendo allrsquointerno di questo non posso comprendere fuori da questo non posso comprendere il rumore puro percheacute non egrave niente Anche quando stiamo esplicitamente a sentire il discorso dellrsquoaltro comprendiamo innanzi tutto ciograve che egrave detto o meglio siamo giagrave anticipatamente con lrsquoaltro presso lrsquoente sul quale verte il discorso Si chiede lui comrsquoegrave che ascoltiamo quando si chiacchiera con qualcuno piugrave o meno amabilmente Mentre ascoltiamo siamo non tanto a sentire le parole dellrsquoaltro ma egrave come se fossimo presso a ciograve di cui lrsquoaltro sta parlando Dice Heidegger egrave come se ci mantenessimo vicini a ciograve di cui si sta parlando Innanzi tutto non sentiamo semplicemente il suono delle parole Anche quando il discorso ci risulta non chiaro o ci egrave addirittura ignota una lingua udiamo innanzi tutto parole incomprensibili e non una molteplicitagrave di dati sonori Sono parole incomprensibili ma sono parole Incomprensibili percheacute se qualcuno mi parla in finlandese non capisco nulla tuttavia ciograve che dice per me sono parole non sono dati sonori A pag 202 Solo se egrave data la possibilitagrave esistenziale di discorrere e di sentire uno puograve ascoltare Cioegrave solo se esiste il discorso se esiste questa apertura che consente la comprensione chi ldquonon riesce a sentirerdquo e ldquodeve intuirerdquo egrave forse ben in grado proprio per questo di ascoltare Egrave piugrave in grado di ascoltare percheacute non riuscendo a capire o a sentire propriamente egrave come se dovesse fare appello al mondo in cui si trova in quel momento per dare una comprensione a ciograve che sta ascoltando cerca di intendere il contesto ma per intendere il contesto deve comprendere ciograve che sta accadendo in quel momento Discorrere e sentire si fondano nella comprensione Questa non scaturisce neacute dai molti discorsi neacute dallrsquoaffannarsi a sentire qui e lagrave Solo chi ha giagrave capito puograve ascoltare Che egrave la conclusione di tutto ciograve che ci ha detto fino ad adesso Solo chi ha giagrave capito puograve ascoltare Solo una persona che si rende conto che tutto ciograve che puograve comprendere egrave giagrave nel suo mondo percheacute sennograve non potrebbe comprenderlo soltanto a questa condizione puograve ascoltare qualche cosa cioegrave puograve accogliere un qualche cosa che per lui abbia un senso E ha un senso percheacute egrave costruito allrsquointerno del suo mondo Su questo stesso fondamento esistenziale riposa anche unrsquoaltra essenziale possibilitagrave del discorso il tacere A pag 203 Questo egrave importante Poicheacute il discorso egrave costitutivo del Ci cioegrave della situazione emotiva e della comprensione e poicheacute lrsquoEsserci significa essere-nel-mondo lrsquoEsserci in quanto in-essere che discorre ha giagrave sempre espresso se stesso LrsquoEsserci che discorre man a mano che discorre non puograve fare altro che esprimere se stesso cioegrave esprimere il fatto di essere nel mondo non puograve fare altro Quando si parla si fa questo per Heidegger si esprime lrsquoessere nel mondo si esprime il con-essere Poi aggiunge LrsquoEsserci ha il linguaggio Su questo ci sarebbe da discutere sul fatto che lrsquoEsserci abbia il linguaggio a disposizione e cioegrave che lrsquoEsserci e il linguaggio siano separabili Questo egrave molto problematico in Heidegger percheacute se cosigrave fosse questo Esserci potrebbe essere fuori del linguaggio Per lui certo rispetto allrsquoequivoco del discorso lrsquoEsserci ha il linguaggio ma egrave da sempre nel discorso e in questo modo se la cava percheacute non tiene conto che il discorso egrave fatto di linguaggio Egrave forse a caso che i greci il cui esistere quotidiano si era prevalentemente costituito sotto forma di dialogo e che nel medesimo tempo ldquoavevano occhirdquo per vedere abbiamo definito lrsquoessenza dellrsquouomo tanto nellrsquointerpretazione prefilosofica quanto nella filosofica come ζοῶν λόγον ἔχον Cioegrave come animale provvisto di linguaggio La successiva interpretazione di questa definizione dellrsquouomo come animal rationale non egrave certamente ldquofalsardquo essa perograve nasconde il terreno fenomenico da cui questa definizione dellrsquoEsserci egrave stata tratta Lrsquouomo si presenta come lrsquoente che parla Ciograve non significa che egli abbia la possibilitagrave della comunicazione orale

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ma che questo ente esiste nella maniera dello scoprimento del mondo e dellrsquoEsserci stesso Qui si avvicina alla questione del linguaggio senza porla direttamente Dire che parla non significa che abbia la possibilitagrave della comunicazione per Heidegger non ha la possibilitagrave nasce giagrave nel discorso quindi non egrave una possibilitagrave ma egrave il modo in cui lrsquoEsserci esiste I greci non avevano un termine per dire linguaggio percheacute intesero ldquoinnanzi tuttordquo questo fenomeno come discorso Poicheacute tuttavia il λόγος si presentograve alla riflessione filosofica prevalentemente come asserzione la teorizzazione delle strutture fondamentali delle forme e degli elementi del discorso ebbe luogo seguendo il filo conduttore di tale logos La grammatica cerograve il suo fondamento nella ldquologicardquo di questo logos Ma a sua volta questrsquoultima si fonda nellrsquoontologia della semplice-presenza La grammatica che cosa fa Dice si fonda nellrsquoontologia della semplice-presenza nel porre come esistenti semplicemente le cose che appaiono esistenti di per seacute La struttura fondamentale delle ldquocategorie del significatordquo passate nella linguistica successiva e ancor oggi sostanzialmente in vigore egrave desunta dal discorso inteso come asserzione La logica sigrave fa questo il discorso egrave un continuo asserire perograve pone queste asserzioni come asserzioni intorno a qualcosa che egrave quello che egrave fuori dal discorso potremmo dire a questo punto Se invece si assume il fenomeno nella sua originarietagrave fondamentale e nella sua portata esistenziale diviene necessario reimpostare la linguistica su fondamenti ontologicamente piugrave originari Il compito di una liberazione della grammatica dalla logica richiede in via preliminare una comprensione positiva della struttura che fonda a priori il discorso in generale in quanto esistenzialehellip Sta dicendo che liberare la grammatica dalla logica cioegrave liberare la grammatica da questa gabbia che la logica impone per cui ciascun elemento della grammatica sarebbe quello che egrave per virtugrave propria dice lui che comporta preliminarmente la comprensione di un discorso piugrave generale per cui occorre andare piugrave a fondo A pag 204 Lrsquoindagine filosofica deve rinunciare alla ldquofilosofia del linguaggiordquo e dedicare la sua attenzione alle ldquocose stesserdquo portandosi sul piano di una problematica concettualmente chiara Rinunciare alla filosofia del linguaggio cioegrave fare del linguaggio una filosofia fare del linguaggio un qualche cosa che puograve essere posto come ente fra gli enti Gli piace pensarla cosigrave La filosofia del linguaggio pone il linguaggio appunto come lrsquooggetto di comprensione come un oggetto metafisico e quindi cerca le sue proprietagrave immagina un po aristotelicamente che tutte queste proprietagrave che trova siano la cosa stessa Heidegger invece ci sta dicendo che dobbiamo abbandonare la filosofia del linguaggio per dedicarci al linguaggio come fenomeno Il linguaggio come fenomeno egrave il linguaggio che appare che si manifesta nel mondo che lo fa esistere Per dirla con Heidegger il compito della filosofia rispetto al linguaggio egrave considerarlo allrsquointerno del discorso cioegrave tenere conto che il linguaggio egrave qualche cosa che sorge nel discorso e che quindi va preso come una manifestazione del discorso un modo in cui il discorso si manifesta Il fatto egrave che lui intende il discorso non come linguaggio percheacute ciograve che lui chiama discorso sarebbe il linguaggio piugrave propriamente Lui non intende che il linguaggio egrave una struttura che consente la costruzione di proposizioni riconoscibili come tali allrsquointerno di una struttura di un sistema Non sapendo queste cose egrave chiaro che per lui il linguaggio egrave quello che diceva prima il logos quindi un modo della manifestazione del discorso E allora quello che dice ha un senso e cioegrave il fatto che la filosofia del linguaggio intende il linguaggio questa manifestazione come un oggetto da studiare Lui dice no comunque egrave un ente che si manifesta e che va compreso fenomenologicamente cioegrave come qualcosa che compare allrsquointerno del mondo La questione del linguaggio in Heidegger egrave problematica percheacute non intende la questione fondamentale rispetto al linguaggio che non egrave la manifestazione del discorso un modo in cui il discorso si manifesta attraverso varie modalitagrave ma egrave quella struttura che consente di pensare per esempio che esista un discorso di pensare che esista qualunque altra cosa Senza questa struttura che chiamiamo linguaggio non crsquoegrave alcuna possibilitagrave di accorgersi dellrsquoEsserci Questa operazione richiede una serie sterminata di altre operazioni che sono consentite dal linguaggio Egrave chiara qui la distanza tra la posizione che stiamo seguendo ormai da tempo che egrave piugrave vicina alla semiotica da quella di Heidegger che egrave prettamente filosofica a lui interessa dare delle indicazioni per potere

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parlare in modo piugrave appropriato dellrsquoessere Come abbiamo visto non possiamo parlare dellrsquoessere come di un qualche cosa che egrave la sostanza di unrsquoaltra cosa ma egrave il trovarsi continuamente gettati in un progetto Per lui questa gettatezza egrave originaria fondamentale ma questa gettatezza lei stessa non sarebbe pensabile in assenza di linguaggio La scolopendra non ha nessuna gettatezzahellip neacute puograve pensarla non potendola pensare non crsquoegrave Questo egrave il problema rispetto al linguaggio che si rileva in Heidegger anche se si rende conto che il linguaggio egrave lrsquounico modo che egrave peculiare allrsquoEsserci percheacute lrsquoEsserci possa accorgersi delle cose e interrogarle perograve egrave come se rimanesse ancora in qualche modo quasi uno strumento dellrsquoEsserci Difatti prima diceva che lrsquoEsserci ldquohardquo il linguaggio come uno strumento ed egrave lrsquounico ente che ha questo strumento che consente di fare una serie sterminata di cose Rimane perograve questa distanza tra lrsquoEsserci e il linguaggio che inteso cosigrave lo porta poco lontano Lui pone invece lrsquoaccento sul discorso insiste sulla questione del linguaggio ma sempre come qualche cosa che egrave peculiare dellrsquoEsserci dellrsquouomo ciograve che consente allrsquouomo di potere relazionarsi con il mondo di accorgersi di essere nel mondo parlare con gli altri ecc Manca perograve la questione fondamentale il linguaggio non egrave solo queste cose egrave anche queste cose ma egrave soprattutto la condizione per potere pensare di fare queste cose Intervento egrave come se Heidegger ponesse le semplici presenze fuori dal linguaggiohellip Lui non dice mai che le semplici presenze sono furi dal linguaggio dice fuori del mondo Noi possiamo dire che pone la manifestazione della semplice presenza come un qualche cosa che egrave fuori da linguaggio cosa che lui non dice mai non poteva neanche pensarla Per lui la semplice presenza egrave qualche cosa che non procede dallrsquoEsserci ma vive per conto suo esiste fuori del mondo cioegrave non fa parte del mio mondo Tutte queste cose le riprende rielaborandole da Husserl soprattutto dal concetto di Husserl di Lebenswelt cioegrave del mondo della vita tutte le cose sono quelle che sono percheacute sono prese nel mondo della vita Husserl si esprimeva cosigrave Heidegger era un pochino piugrave raffinato le cose sono quelle che sono percheacute sono nel mondo in cui io mi trovo e non posso immaginare neacute pensare alcuncheacute che sia fuori del mio mondo non crsquoegrave un dentro e un fuori e su questo Heidegger egrave molto preciso Io sono giagrave fuori percheacute io sono giagrave il mondo che mi circonda non crsquoegrave un dentro non crsquoegrave niente dentro io sono il fuori fuori nel senso che io sono nel mondo 21 giugno 2017 Crsquoegrave un aspetto in Heidegger che potremmo precisare riguarda la pre-comprensione La pre-comprensione comporta il fatto che ciascuno egrave giagrave da sempre nel mondo quindi ciograve che incontra egrave in qualche modo giagrave compreso prima ancora che possa considerarlo valutarlo ecc cioegrave egrave giagrave un qualche cosa La questione posta come la pone Heidegger egrave abbastanza farraginosa perograve noi possiamo considerare la pre-comprensione come il linguaggio in cui ciascuno nascendo si trova Ora ogni volta che pensa qualcosa che fa qualcosa questa cosa che pensa o che fa era giagrave nel linguaggio come possibilitagrave cioegrave il linguaggio egrave una serie di infinite possibilitagrave Ciascuno poi di volta in volta si apre a una possibilitagrave specifica ma si tratta di infinite possibilitagrave per cui qualunque cosa qualcuno pensi o faccia era giagrave presente nel linguaggio come possibilitagrave Anche il pensare a una cosa strana come ad esempio il costruire dal nulla esseri umani e farli funzionare esattamente in un certo modo lo faranno prima o poi ma cento anni fa era una cosa inverosimile ma era giagrave presente era presente percheacute queste persone erano giagrave nel linguaggio per cosigrave dire era giagrave presente in ciograve che dicevano gli antichi presente come possibilitagrave del linguaggio di costruire anche questa cosa qui In questo senso sembra piugrave interessante la questione della pre-comprensione percheacute in questo modo ci troviamo di fronte al fatto che qualunque cosa facciamo lo possiamo fare percheacute crsquoegrave il linguaggio Qualunque cosa possa venire in mente a una persona egrave una possibilitagrave giagrave presente nel linguaggio cioegrave il linguaggio poteva fare anche quello Intervento La pre-comprensione egrave connessa con la comprensione di cui parlava in precedenza

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Sigrave certo Heidegger parlava della comprensione come quella apertura che consente a qualche cosa di comparire di manifestarsi quindi di interpretarlo cioegrave in definitiva di manipolarlo Perograve questo qualche cosa che si apre nella comprensione egrave giagrave da sempre una possibilitagrave Infatti Heidegger parla spesso di possibilitagrave possibilitagrave dellrsquoEsserci cioegrave della persona di fare delle cose Queste infinite possibilitagrave sono giagrave da sempre presenti nel momento in cui si avvia il linguaggio egrave giagrave tutto presente Faccio un esempio molto semplice tutta la matematica che egrave stata costruita fino ai calcoli piugrave inverosimili egrave tutta compresa nella tabellina del 9 ligrave crsquoegrave tutto Egrave la stessa cosa Qualunque cosa possiamo pensare di incredibile di meraviglioso di terrificante egrave giagrave presente nel linguaggio come possibilitagrave cioegrave non possiamo fare nulla che non sia giagrave presente nel linguaggio come possibilitagrave percheacute se no sarebbe fuori del linguaggio Intervento Non possiamo fare nulla che il linguaggio non possa fare Esatto Tutto quello che facciamo egrave giagrave previsto dal linguaggio Come nella musica immaginate tutta la musica che egrave stata fatta da quando esistono gli umani egrave tutta in quelle sette note tutto ciograve che puograve farsi e ligrave Con il linguaggio egrave esattamente la stessa cosa Siamo a pag 206 sect 35 La chiacchiera Ora la questione della chiacchiera meriterebbe un breve chiosa Per Heidegger non egrave qualcosa di negativo per lui la chiacchiera egrave il trovarsi da parte dellrsquoEsserci nel mondo nel mondo del Si certo in modo non autentico perograve egrave quello che lo circonda egrave quello di cui egrave fatto da quando nasce a quando muore egrave sempre immerso in questo mondo Egrave una questione che Heidegger riprende da Husserl il quale aveva pensato una cosa ripresa da Heidegger che non a caso era un suo allievo Husserl si pone una domanda intorno alla conoscenza e fra i vari esempi fa quello della matita in che modo posso conoscere questa matita Chiaramente la scienza prenderagrave in considerazione il peso il colore la resistenza tutta una serie di proprietagrave ma tutte queste cose sono la matita Per Husserl no Per lui ciograve che crsquoegrave alla base egrave quella cosa che poi Heidegger chiameragrave chiacchiera ma che lui chiama doxa lrsquoopinione Lrsquoopinione per cui tutto ciograve che mi serve sapere della penna egrave come prenderla in mano cosa scrivere so che serve a fare questo Tutto ciograve me lo dagrave la doxa non me lo dagrave la scienza non egrave la scienza che mi dice come devo tenere in mano la matita e come scrivere me lo dagrave la doxa al punto che Husserl arriva a considerare che la doxa egrave il fondamento dellrsquoepisteme cioegrave della veritagrave scientifica della scienza La scienza non potrebbe fare niente senza tutte queste opinioni per cui uno nel suo laboratorio sa che deve muoversi in un certo modo sa di avere un corpo sa di avere delle mani che devono fare certe cose sa una quantitagrave sterminata di cose che non gli vengono dalla scienza gli vengono dalla doxa Senza tutte queste informazioni lui non riuscirebbe a fare assolutamente nulla Ecco quindi la chiacchiera che riprende la questione della doxa di Husserl e che non egrave propriamente qualcosa di negativo egrave qualcosa con cui ci si confronta inesorabilmente e che peraltro fornisce delle direzioni degli orientamenti egrave il buon senso comune la doxa lrsquoopinione quello che ciascuno pensa Il termine ldquochiacchierardquo qui non ha alcun significato ldquospregiativordquo Esso designa terminologicamente un fenomeno positivo che costituisce il modo di essere della comprensione e dellrsquointerpretazione dellrsquoEsserci quotidiano Egrave il modo in cui lrsquoEsserci cioegrave la persona si rapporta quotidianamente al mondo Per lo piugrave il discorso si esprime e si egrave giagrave sempre espresso in parole Egrave linguaggio In ciograve che egrave espresso sono giagrave sempre insite la comprensione e lrsquointerpretazione In ciograve che si esprime in ciograve che si dice in ciograve che si pensa in ciograve che si fa dice ma lo aveva giagrave detto prima sono giagrave sempre insite alla comprensione a questa apertura e allrsquointerpretazione cioegrave la valutazione di ciograve che appare Il linguaggio in quanto espressione cela in seacute unrsquointerpretazione stabilita della comprensione dellrsquoEsserci Dice che il linguaggio cela qualche cosa che riguarda la comprensione ma ciograve che cela non egrave forse ciograve che diceva Husserl cioegrave questo sapere che viene da migliaia di anni da tutte le persone che hanno pensato detto fatto ecc per oggi noi siamo il risultato Quindi questa comprensione dice lui cela in seacute unrsquointerpretazione stabilita della comprensione dellrsquoEsserci cioegrave come la comprensione messa in atto dallrsquoEsserci accade oggi in questo modo che non egrave il modo in cui accadeva duecento anni fa si comprendevano

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le cose in modo diverso ciograve che vediamo noi oggi con i nostri occhi non egrave quello che vedevano a quel tempo o mille anni fa gli occhi con cui vedeva Platone non sono i nostri le cose che vediamo per lui non esistevano e viceversa Questa situazione interpretativa non egrave semplicemente-presente come non lo egrave il linguaggiohellip Quando dice che non egrave semplicemente-presente intende dire che non egrave una semplice cosa cioegrave non egrave fuori dal linguaggio hellip il suo essere egrave conforme allrsquoEsserci Questa interpretazione non egrave unrsquointerpretazione scientifica che dice ldquoquesta cosa egrave questrsquoaltrardquo e a questo ci si attiene No dice lrsquointerpretazione riguarda sempre e comunque lrsquoEsserci cioegrave egrave un lavoro dellrsquoEsserci per cui non possiamo ridurla a una semplice presenza percheacute questa interpretazione comporta il pensiero degli ultimi trecentomila anni che invece lrsquointerpretazione scientifica vorrebbe cancellare egrave cosigrave e basta Ma dice Heidegger e prima di lui Husserl sigrave egrave cosigrave ma adesso nel modo in cui lo stai guardando tu con la tua cultura con le tue paturnie con le tue fantasie con tutto ciograve di cui sei fatto Quindi che cosa stai vedendo in realtagrave Questa egrave la questione Poche righe dopo La comprensione sedimentatasi cosigrave nellrsquoespressione riguarda tanto il disvelamento dellrsquoente qual egrave via via raggiunto e tramandato quanto la rispettiva comprensione dellrsquoessere le possibilitagrave e gli orizzonti disponibili per lrsquointerpretazione ulteriore e la relativa articolazione concettuale Sta continuando a dire la stessa cosa e cioegrave la comprensione che si sedimenta nellrsquoespressione ma questa espressione non egrave che viene dal nulla crsquoegrave una comprensione una apertura che la sedimenta cioegrave la fa essere quella che egrave quindi la mia espressione egrave fatta in odo tale a partire dalla comprensione che mi si apre in questo momento nel modo in cui mi si apre Crsquoegrave in Heidegger una continua insistenza su questo punto in vari modi La questione centrale di fatto egrave che non egrave possibile cogliere un elemento unrsquointerpretazione di qualche cosa come semplice presenza cioegrave la semplice presenza non crsquoegrave egrave una chimera egrave una fantasia La semplice presenza egrave il mito della scienza che la cosa sia quella che egrave che esista di per seacute indipendentemente dalle mie fantasie dal modo in cui mi sono alzato la mattina La scienza non prende in considerazione queste cose si limita unicamente a pensare la semplice presenza come qualcosa che egrave quella che egrave per virtugrave propria senza tenere conto che il fatto di considerarla come una cosa semplicemente presente egrave giagrave un progetto anche questo egrave un progetto che muove da una comprensione a cui fa seguito lrsquointerpretazione ma che egrave allrsquointerno di un progetto Non crsquoegrave la cosa in quanto tale su questo Heidegger insiste continuamente ed egrave fondamentale percheacute una delle superstizioni dure a morire Che egrave poi la questione della realtagrave che esiste di per seacute senza tenere che la realtagrave che vediamo oggi con i nostri occhi non egrave la stessa che vedeva Platone lui vedeva altre cose la realtagrave era unrsquoaltra Si egrave modificata la realtagrave No ovviamente percheacute non crsquoegrave una realtagrave da modificare ma questo ambito in cui si muove la comprensione egrave mutato percheacute sono mutate le condizioni si sono aggiunti elementi percheacute il linguaggio cambia continuamente lentissimamente ma inesorabilmente Ogni volta che cambia cambiano i significati cambiamo per dirla in modo rozzo i punti di vista quindi cambia la visione del mondo modificando il linguaggio si modifica la visione del mondo quindi si modifica tutto Questo egrave il ritorno di cui parlava anche Heidegger percheacute questo mondo in cui sono e di cui sono fatto alterandosi modifica anche me non sono solo io che lo altero ma lui una volta alterato altera me Egrave il famoso circolo ermeneutico Intervento hellip Heidegger la direbbe in un altro modo Non egrave che lei egrave ligrave e dallrsquoaltra parte crsquoegrave il mondo Se lei egrave il mondo egrave giagrave unrsquoalterazione del mondo Spostando questa cosa da lagrave a qui io ho giagrave alterato il mondo mondo di cui io sono fatto e pertanto questa alterazione a sua volta modifica me Crsquoegrave una modificazione continua egrave quello che si chiama circolo ermeneutico cioegrave crsquoegrave qualche cosa che devo interpretare interpretandolo lo modifico e una volta modificato modifica me che lo sto interpretando Il discorso autoesprimentesi egrave comunicazione Potremmo dirla anche cosigrave non egrave che si parla per niente si parla per qualche cosa Nietzsche sapeva giagrave per quale motivo si parla non era cosigrave ingenuo Per comunicare Sigrave certo ma percheacute devo comunicare Comunico per trasmettere il mio pensiero e imporlo allrsquoaltro La tendenza del suo essere egrave di portare coloro che

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sentono a esser partecipi dellrsquoessere aperto del discorso per ciograve di cui si discorre Egrave come se in questa comunicazione io tentassi di aprire una comprensione in chi mi ascolta in modo che accolga le cose che dico Piugrave che di comprendere lrsquoentehellip Quante volte avete sentito le persone discorrere parlare per stabilire che cosrsquoegrave veramente lrsquoente una qualunque cosa hellipci si preoccupa di ascoltare ciograve che il discorso dice come tale Non egrave ciograve di cui si parla che interessa egrave il parlare stesso Ciograve che interessa agli umani non egrave lrsquooggetto della conversazione ma sono le cose che si dicono percheacute egrave nelle cose che si dicono egrave nella espressione che si manifesta lrsquoapertura che consente di comprendere qualcosa ma lrsquoente non lo comprendo mai Ciograve che egrave compreso egrave il discorsohellip Egrave il discorso non lrsquoente che si comprende hellip il sopra-che-cosa lo egrave solo approssimativamente e superficialmente (pagg 206-207) Si potrebbe dire che egrave solo il pretesto lrsquooccasione Si intendono le medesime cose percheacute ciograve che egrave detto egrave compreso da tutti nella medesima medietagrave Si comprendono le medesime cose percheacute Percheacute non si interrogano semplicemente percheacute non si riflette La medietagrave di cui parlava giagrave prima egrave il discorso dei piugrave si dice cosigrave si pensa cosigrave e va bene cosigrave Va bene cosigrave percheacute non si riflette su ciograve che si sta dicendo Ciograve che conta egrave che si discorra Questa egrave lrsquounica cosa che importa cioegrave che il linguaggio prosegua che il linguaggio proseguendo crei quelle condizioni per potere esercitare il proprio potere Alla fine si tratta di questo sennograve non ci sarebbe alcun motivo per fare una cosa del genere per comunicare io comunico percheacute mi aspetto che in questa comunicazione ci sia un qualche cosa che lrsquoaltro recepisce e accoglie la fa sua Intervento Si parla per modificare lrsquoaltro Certo E attenendoci ad Heidegger modificando lrsquoaltro modifico anche me percheacute il mio comportamento nei confronti dellrsquoaltro a seconda che abbia accolto oppure no le cose che dico cambia percheacute se non le ha accolte posso dargli un pugno sul naso se invece le accoglie magari lo abbraccio Lrsquoinfondatezza della chiacchiera non egrave un impedimento per la sua diffusione pubblica bensigrave un fattore che la favorisce La chiacchiera egrave la possibilitagrave di comprendere tutto senza alcuna appropriazione preliminare della cosa da comprendere Egrave chiaro che egrave il sistema piugrave facile di comunicare percheacute offre delle cose che gli altri prendono cosigrave percheacute si devono prendere Le prendono percheacute non pensano non crsquoegrave nessuna riflessione non viene messo in discussione nulla non viene problematizzato alcuncheacute La chiacchiera garantisce giagrave in partenza dal pericolo di fallire in questa appropriazione Se tutti pensano cosigrave come posso sbagliare Sono nel giusto sono nel vero La chiacchiera che egrave alla portata di tutti non solo esime dal compito di una comprensione genuina ma diffonde una comprensione indifferente per la quale non esiste piugrave nulla di inaccessibile Tutti sanno tutto di tutto Come egrave possibile questo Egrave possibile percheacute in realtagrave non sanno niente perograve crsquoegrave lrsquoidea di sapere tutto oggi persino di piugrave di quanto accadeva un tempo lrsquoidea dellrsquoinformazione globale tutti pensano di sapere quello che succede Non egrave cosigrave nessuno si chiede rispetto a tutte le informazioni da dove arrivano chi le ha immesse e per quale motivo a che cosa mira un certo tipo di informazione Semplicemente la chiacchiera le prende percheacute si fa cosigrave percheacute tutti fanno cosigrave Il discorso che rientra nella costituzione essenziale dellrsquoessere dellrsquoEsserci e di cui costituisce lrsquoapertura ha la possibilitagrave di mutarsi in chiacchiera e come tale di non tenere piugrave aperto lrsquoessere-nel-mondo in una comprensione articolata anzi di chiuderlo e di coprire cosigrave lrsquoente intramondano (pagg 207-208) Il discorso quello che Heidegger chiamerebbe autentico riflette sulle condizioni per esempio di una certa cosa sulla sua fondatezza perograve dice anche questo discorso si muta facilmente in chiacchiera percheacute egrave piugrave facile piugrave semplice percheacute egrave cosigrave che fanno tutti e se tutti fanno cosigrave vuol dire che si deve fare cosigrave e se non faccio cosigrave allora sono un complottista sono uno che fornisce false notizie e quindi un delinquente La chiacchiera non egrave il risultato di un inganno voluto Essa non ha il modo di essere della presentazione consapevole di qualche cosa per qualcosrsquoaltro Basta dire e ridire infondatamente percheacute si determini il capovolgimento dellrsquoapertura in chiusura Come diceva Goumlbbels basta ripetere qualunque cosa per un numero sufficiente di volte percheacute venga presa per vera Infatti ciograve che egrave detto viene sempre assunto innanzi tutto come ldquodicente qualcosardquo cioegrave scoprente Qualunque cosa si dica dice qualcosa Scoprente dice

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qualcosa quindi si suppone che si scopra qualcosa Se il dire egrave sempre un dire di qualche cosa crsquoegrave sempre un qualche cosa che dicendo emerge La chiacchiera trascurando di risalire al fondamento di ciograve che egrave detto egrave quindi di per seacute una chiusura Questa chiusura egrave ulteriormente aggravata dal fatto che la chiacchiera con la sua presunzione di aver raggiunto la comprensione di ciograve di cui si parla impedisce ogni riesame e ogni nuova discussione reprimendoli o ritardandoli in modo caratteristico Chiunque metta in discussione ciograve che tutti reputano vero egrave un criminale un complottista uno che diffonde false notizie Oggi si dice ldquofake newrdquo notizia falsa tutto ciograve che non collima con ciograve che viene stabilito da chi ha il potere egrave una notizia falsa Egrave come dire che la chiacchiera ha anche questrsquoaltra virtugrave si impone come necessariamente vera e solleva tutti dallrsquoeventualitagrave dalla necessitagrave dal dovere di andare a verificare la cosa Molte cose impariamo a conoscere a questo modo e non poche restano per sempre tali Ecco Husserl quella che lui chiamava la Lebenswelt il mondo della vita tutte le cose che impariamo dai primi vagiti impariamo le esperienze impariamo a muoverci la distanza il tempo tutto Sono tutte cose che non ci insegna la scienza anzi la scienza parte da tutti questi presupposti che non mette mai in discussione neacute interroga mai Ecco percheacute Heidegger dice che la scienza non pensa non pensa a tutte le assunzioni a tutte le supposizioni infinite che sono necessarie percheacute la scienza faccia quello che fa LrsquoEsserci non puograve mai sottrarsi a questo stato interpretativo quotidiano nel quale egrave innanzi tutto cresciuto In esso da esso e contro di esso egrave attuata ogni comprensione ogni interpretazione ogni comunicazione ogni riscoperta e ogni nuova appropriazione genuina Percheacute ci sia una nuova appropriazione cioegrave unrsquoapertura che si opponga alla chiusura del Si della chiacchiera occorre un gesto che comporta il sottrarsi a questa chiacchiera a tutto ciograve di cui sono fatto dalle origini ma non egrave un sottrarsi nel senso che non ne voglio piugrave sapere ma nel senso che lo pongo in questione percheacute se non ci fossero state tutte queste cose che ho imparato non potrei neanche essere qui oggi non saprei che esiste qualche cosa non saprei che esisto io non saprei niente Pertanto non egrave che tutte queste cose vanno eliminate ma va tenuto in conto che sono la condizione per potere fare tutto ciograve che si vuole fare e quindi bisogna tenerne conto tenere conto quindi che ciascuno egrave nel mondo e essere nel mondo egrave anche questo egrave essere tutte queste cose Non egrave che lrsquoEsserci incontaminato e affrancato da ogni influenza di questo stato interpretativo sia posto di fronte alla terra di nessuno di un ldquomondordquo in seacute per stare a vedere ciograve che gli viene incontro Questa egrave un po la figura dellrsquoeroe un po mitica un po romantica dellrsquoeroe che affronta un mondo sconosciuto che gli va incontro e che succeda quel che deve succedere No dice non egrave cosigrave percheacute non crsquoegrave questo mondo incontaminato che noi dobbiamo scoprire Qui crsquoegrave una leggera critica a Husserl il quale riteneva che occorresse ritornare al pensiero greco antico per ricominciare tutto a partire dalle prime parole Per Heidegger non egrave cosigrave certo interroga queste prime parole ma sapendo che in queste prime parole crsquoegrave giagrave comunque la metafisica crsquoegrave giagrave comunque un modo di pensare un qualche cosa che rende queste prime parole degli antichi impossibili da recuperare in quanto tali mentre Husserl voleva ritornare almeno fino a un certo punto a una sorta di mondo originario Heidegger dice che non crsquoegrave un mondo in seacute da stare a vedere nessuno egrave spettatore di niente percheacute ciascuno egrave anche ciograve che sta guardando Lrsquoidea dello spettatore egrave quella della scienza rispetto allo scienziato il quale osserva e dalle sue osservazioni trae le sue deduzioni Ora tutto questo per Heidegger egrave il mondo del Si della chiacchiera si sa che egrave cosigrave percheacute se ne parla da sempre percheacute non crsquoegrave neanche motivo di opporsi a una cosa del genere Quello che interessa ad Heidegger egrave dire a chi lo ascolta bada che in questa operazione che stai compiendo tu sei chiamato in causa tu sei in questo esperimento con tutte le tue superstizioni con tutte le tue paure i tuoi desideri i tuoi affanni ecc cioegrave con la doxa Questo esperimento dovrebbe condurre alla veritagrave epistemica cioegrave alla veritagrave certificata scientificahellip Ricordate ldquoepistemerdquo ciograve che sta sopra e che da sopra controlla tutto Heidegger continua a dire che non egrave cosigrave che ciascuna volta questa cosa con cui ho a che fare del cui essere vorrei impadronirmi che egrave poi questa la questione fondamentale non egrave un oggetto di per seacute esistente e non garantisce niente percheacute io sono di fronte a questa cosa in quanto progetto in

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quanto progettante Ogni volta ci si pone di fronte a qualche cosa egrave sempre allrsquointerno di un progetto non crsquoegrave e su questo Heidegger egrave preciso nessun mondo in seacute da osservare e contemplare noi siamo quel mondo che stiamo osservando e che osserva La scienza egrave la metafisica per antonomasia Per Heidegger la scienza come la metafisica prende lrsquoessere lrsquoessenza delle cose come un ente mentre per lui lrsquoessere egrave lrsquoEsserci e quindi non egrave un ente qualunque fra gli enti Per lui si tratta di cogliere che lrsquoessere egrave questo continuo progettare qualcosa non una cosa che sta ligrave immobile di fronte a una pura contemplazione Egrave questa la portata del pensiero di Heidegger egrave questo che lui ha spostato non sono in contemplazione di questa cosa che ha lrsquoessere che garantisce lrsquoenticitagrave io sono questa cosa che in seguito al mio progetto sto facendo tutte queste operazioni queste considerazioni La chiacchiera che chiude nel modo descritto egrave la modalitagrave drsquoessere della comprensione sradicata dellrsquoEsserci Nella chiacchiera le cose sono cosigrave percheacute si dice che sono cosigrave quindi non sono piugrave nel mio progetto penso che siano fuori da un progetto addirittura fuori dal linguaggio La chiacchiera definisce le cose dice che una certa cosa egrave cosigrave che la realtagrave egrave quella che vedo che tocco quindi non crsquoegrave piugrave il mio progetto egrave irrilevante il mio progetto puograve esserci perograve non muta la cosa in seacute semplicemente presente Essa non si presenta perograve come uno stato semplicemente-presente in una semplice-presenza sradicata esistenzialmente essa stessa egrave un costante sradicamento Il che significa sul piano ontologico lrsquoEsserci che si mantiene nella chiacchiera in quanto essere-nel-mondo egrave tagliato fuori dal rapporto ontologico primario originario e genuino col mondo col con-Esserci e con lrsquoin-essere stesso Qui Heidegger pone una questione che molti hanno considerato abbastanza prossima a quella di Marx rispetto allrsquoalienazione percheacute lui dice lrsquoEsserci che si mantiene nella chiacchiera in quanto essere-nel-mondo egrave tagliato fuori dal rapporto ontologico primario LrsquoEsserci che si mantiene nella chiacchiera egrave tagliato fuori dal rapporto primario con ciograve che gli viene incontro percheacute si occupa della chiacchiera accoglie il luogo comune Quindi crsquoegrave in questo senso una sorta di alienazione ndash ovviamente lui non parla di alienazione egrave Marx che ne parlandash alienazione da ciograve che egrave autentico In altri termini ci sta dicendo che il modo in cui viviamo nel mondo egrave una continua alienazione percheacute utilizzando la chiacchiera la doxa non ci facciamo mai carico del problema piugrave importante che egrave quello di riflettere per esempio sulle condizioni delle cose condizioni per cui una certa cosa egrave quella che egrave condizioni della conoscenza quella che Kant chiamava Analitica trascendentale Intervento hellip La chiacchiera presuppone il soggetto e lrsquooggetto presuppone che le cose siano oggetti su cui tutti concordano tutti concordano che una certa cosa debba essere fatta in un certo modo In questo senso parla di comunicazione la chiacchiera egrave fatta per comunicare deve essere comunicata trova nella comunicazione il suo fine stesso Il sect successivo tratta della curiositagrave Heidegger parla del primato del vedere nella curiositagrave del volere vedere questo egrave antico Lrsquoessere egrave ciograve che si manifesta nella visione intuitiva questo per i greci lrsquoessere egrave ciograve che si vede ciograve che appare La questione della curiositagrave quindi comporta una sorta di prioritagrave della visione su tutto il resto Dice a pag 211 La visione ambientale preveggente indica a ogni operazione e a ogni produzione la via del procedere i mezzi dellrsquoattuazione lrsquooccasione adatta lrsquoistante opportuno Questa visione ambientale cioegrave questo orientarsi nel mondo egrave ciograve che consente di muoversi di girarsi ecc Dice ancora piugrave avanti La curiositagrave non ha nulla a che fare con la considerazione dellrsquoente piena di meraviglia col ϑαυμάζεινhellip (pagg 211-212) ϑαυμα egrave ciograve di cui parla Aristotele nel IV libro della Metafisica Dice che gli umani sono condotti alla conoscenza dal ϑαυμα tradotto in genere con curiositagrave meraviglia Severino invece indica in questa parola ϑαυμα la paura il terrore per cui tutta la filosofia tutto il pensiero sorge dalla necessitagrave di gestire di arginare la paura paura della morte del male ecc hellip non la interessa lo stupore davanti a ciograve che non si comprende percheacute essa cerca sigrave di sapere ma unicamente per poter aver saputo Questo egrave fine non per sapere ma per poter aver saputo Se mettiamo questo a fianco di ciograve che dice Nietzsche il poter aver saputo come dobbiamo intenderlo Lo possiamo intendere certamente come una possibilitagrave ma come quella possibilitagrave

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che mi consente di controllare di gestire ciograve che ho di fronte Dice infatti cerca sigrave di sapere ma unicamente per poter aver saputo egrave un sapere particolare lrsquoho giagrave saputo quindi che altro devo sapere se egrave giagrave tutto saputo Infatti sta parlando della chiacchiera non a caso Vuole sigrave sapere ma per potere aver saputo per potere dire che sa giagrave tutto egrave questa la questione La curiositagrave per la quale niente egrave segreto la chiacchiera per la quale niente e incompreso danno a se stesse cioegrave allrsquoEsserci che le fa proprie sicura malleveria di una vita che si pretende veramente ldquovissutardquo Si illudono dicono ldquoio so tuttordquo Ma questa presunzione pone in luce un terzo fenomeno caratteristico dellrsquoapertura dellrsquoEsserci quotidiano Che sarebbe lrsquoequivoco Lo affronteremo mercoledigrave prossimo 28 giugno 2017 Siamo al sect 37 Lrsquoequivoco pag 212 Se ciograve che si incontra nellrsquoessere-assieme quotidiano egrave tale da risultare accessibile a tutti e siffatto che chiunque puograve dire qualunque cosa su di esso presto non saragrave piugrave possibile decidere che cosa egrave stato dischiuso in una comprensione genuina e che cosa no Questo sarebbe il vivere nella chiacchiera e a un certo punto dice sembra che ogni cosa sia accessibile a tutti che tutti sappiano tutto e questa convinzione si radica sempre di piugrave percheacute come diceva nelle pagine precedenti la chiacchiera non soltanto dagrave sicurezza ma egrave anche acquietante egrave come se trascinasse in un gorgo in cui ci si ritrova insieme con tutti tutti che pesano la stessa cosa quindi non egrave piugrave possibile distinguere una comprensione genuina La comprensione genuina egrave quella comprensione che non si ferma alla chiacchiera ma domanda intorno a ciograve che egrave da pensare La chiacchiera non domanda la chiacchiera accoglie recepisce fa proprio ma non interroga nulla Questa equivocitagrave non investe soltanto il mondo ma anche llsquoessere-assieme come tale e il rapportarsi stesso dellrsquoEsserci al proprio essere Come che ciascuno finisce per pensare rispetto a seacute allo stesso modo cioegrave attraverso il Si si pensa si fa ecc Perde cioegrave la sua autenticitagrave non egrave piugrave un qualcuno che pensa ma egrave semplicemente qualcuno che ripete ciograve che altri a loro volta ripetono Tutto sembra genuinamente compreso afferrato ed espresso ma in realtagrave non lo egrave oppure non sembra tale ma in fondo lo egrave Lrsquoequivoco non riguarda soltanto la disposizione e lrsquoimpiego dellrsquoutilizzabile che si incontra nellrsquouso e nella fruizione ma si egrave giagrave inserito saldamente anche nella comprensione come poter-essere nella modalitagrave del progetto e nella predisposizione delle possibilitagrave dellrsquoEsserci Questo modo di porsi dice Heidegger egrave talmente invasivo che a un certo punto coinvolge totalmente lrsquoEsserci cioegrave la persona al punto che vede come sue possibilitagrave il suo progetto unicamente il Si mentre tutto il resto scompare Non soltanto ognuno sa e discute di qualsiasi cosa sussista o gli capiti ma ognuno sa giagrave parlare con competenza di ciograve che deve ancora accadere di ciograve che ancora non egrave ma dovrebbe ldquopropriamenterdquo essere fatto Ognuno ha giagrave sempre presentito e fiutato ciograve che gli altri hanno presentito e fiutato Questo esser-sulla-traccia ma per sentito dire (chi egrave effettivamente ldquosulla tracciardquo di qualcosa non ne parla) egrave il modo piugrave subdolo in cui lrsquoequivoco puograve presentare allrsquoEsserci le sue possibilitagrave percheacute le vanifica fin dallrsquoinizio (pagg 212-213) Egrave come se fosse sempre in attesa di qualcosa che accada che si sa giagrave che accadragrave percheacute deve accadere Per esempio egrave molto frequente nel discorso paranoico il sapere giagrave come andranno le cose io so giagrave che accadragrave questo Ne egrave sicuro egrave una certezza e quindi egrave giagrave ligrave egrave giagrave in ciograve che deve accadere senza ovviamente domandarsi alcuncheacute circa quello che sta facendo percheacute ciograve che specifica la chiacchiera egrave il non domandarsi mai che cosa si sta facendo Se un giorno ciograve che si presentiva e si fiutava si realizzasse lrsquoequivoco avragrave giagrave fatto in modo che venga meno lrsquointeresse per la cosa di cui si tratta Infatti lrsquointeresse ha luogo solo sotto forma di curiositagrave e di chiacchiera e non dura piugrave di quanto duri il superficiale presentimento comune Anche questo egrave interessante percheacute ci fa riflettere sulla questione del potere Dicevo prima di questa fantasia che dice ldquoio so come andranno le coserdquo Questa fantasia consente alla persona di immaginare di avere un potere sulle cose Ma se dice Heidegger questa cosa che io fiutavo dovesse per caso accadere allora questa cosa egrave accaduta non ho piugrave da esibire il mio sapere su ciograve che deve accadere egrave accaduta quindi non interessa piugrave Chiacchiera e curiositagrave

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perdono allora ogni forza hellip La chiacchiera egrave addirittura stizzita se ciograve che essa presentigrave e costantemente sollecitograve diviene a un tratto reale Egrave come se togliesse il potere il potere di dire quello che saragrave che succederagrave Lrsquoequivocitagrave che caratterizza lo stato interpretativo pubblico accredita il parlare-prima e il presentimento curioso come lrsquoautentica realtagrave screditando llsquoesecuzione e lrsquoazione come qualcosa di secondario e privo di interesse Questo echeggia ciograve che in qualche modo diceva nelle pagine precedenti e cioegrave che ciograve che importa in una discussione in un discorso qualunque non egrave il ciograve di cui si tratta ma egrave il discorso stesso percheacute attraverso il discorso stesso che io posso imporre il mio potere non attraverso la cosa Egrave per questo che crsquoegrave una grande attenzione al discorso e tutto si rivolge ligrave Sono le parole attraverso cui io dico la cosa che importano la cosa egrave soltanto lrsquoesca per costruire un discorso che deve persuadere la cosa egrave irrilevante La comprensione dellrsquoEsserci fondata nel Si si inganna quindi costantemente quando si tratta di progettare le proprie possibilitagrave di essere genuine Si inganna percheacute immagina che il proprio progetto sia quello di dominare che sia quello il progetto autentico quello di controllare le cose A pag 216 La chiacchiera apre allrsquoEsserci la comprensione dellrsquoessere-per il suo mondo per gli altri e per se stessohellip Tenete conto che per Heidegger la chiacchiera non egrave negativa egrave ciograve da cui parte tutto Egrave prendendo le distanze dalla chiacchiera che egrave possibile un progetto autentico Il progetto autentico non nasce indipendentemente dalla chiacchiera non nasce da solo crsquoegrave innanzitutto la chiacchiera lrsquoopinione la doxa avrebbe detto Husserl egrave dalla doxa dalle opinioni da ciograve che le persone pensano credono che si parte Per esempio che noi siamo in questa stanza egrave unrsquoopinione non egrave una certezza assoluta Come posso dimostrarlo Come posso avere una certezza assoluta che sia cosigrave che noi siamo qui e adesso in questa stanza Posso sigrave fare dei riferimenti ma non ho la certezza non ce lrsquoho mai la certezza assoluta che le cose siano esattamente cosigrave Quindi lrsquoaffermare che noi siamo qui e adesso in questa stanza egrave unrsquoopinione che egrave utile per tante cose ma egrave ciograve che accogliamo come diceva Husserl necessariamente per potere fare una qualunque cosa dobbiamo basarci su ciograve che abbiamo a disposizione e ciograve che abbiamo a disposizione egrave ciograve che abbiamo imparato egrave ciograve che ci serve per muoverci qui in un certo modo e ci serve eventualmente per incominciare a pensare Senza questa chiacchiera perograve non crsquoegrave neanche la possibilitagrave di incominciare a pensare Egrave per questo che Heidegger non la denigra ma la considera un passaggio inevitabile La curiositagrave apre tutto e qualsiasi cosa ma in modo tale che lrsquoin-essere egrave ovunque e in nessun luogo Quando parla la chiacchiera parla di qualunque cosa in qualunque modo non ha importanza non crsquoegrave nulla di preciso di determinato di pensato non crsquoegrave ancora niente di pensato nella chiacchiera Lrsquoequivoco non nasconde nulla alla comprensione dellrsquoEsserci ma soltanto per precipitare lrsquoessere-nel-mondo nello sradicamento dellrsquordquoovunque e in nessun luogordquo Ovunque e in nessun luogo egrave ligrave che abita la chiacchiera Noi diciamo di essere qui in questo momento in questa stanza Abbiamo dei motivi fondanti per affermare una cosa del genere Possiamo stabilirlo con certezza No Quindi ciograve che pensiamo del fatto di essere qui egrave fondato su niente Qui ovunque e in nessun luogo percheacute non posso delimitarlo non posso costruire unrsquoargomentazione che mi certifichi che qui egrave proprio qui Quindi sono preso in questo giro in questo gorgo in questo vortice che mi egrave indispensabile per muovermi Egrave un po come il discorso che faceva Husserl rispetto allo scienziato e al suo laboratorio Fa delle cose che sembrano importantissime perograve il fatto di sapere muoversi in un certo modo prendere una certa cosa sapere che quella cosa serve a questrsquoaltra sapere che lui egrave ligrave e che deve muoversi bene altrimenti butta giugrave tutti gli alambicchi ecc tutte queste cose dove le ha sapute come le sa Non sono cose dimostrabili neacute provabili scientificamente non egrave certo la scienza che gliele insegna le ha imparate e le ha imparate parlando Sta qui come dicevamo la pre-comprensione e cioegrave le ha imparate percheacute imparando a parlare ha acquisito una serie di informazioni che non sono neacute certificabili neacute dimostrabili ma servono unicamente per continuare a parlare A pag 217 La chiacchiera egrave lo stesso modo di essere dellrsquoessere-assieme e non egrave il prodotto di particolari circostanze che ldquodal di fuorirdquo influirebbero sullrsquoEsserci La chiacchiera egrave il modo di stare insieme delle persone non egrave che questa

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cosa venga dal di fuori la chiacchiera egrave il modo stesso di stare nel mondo egrave il modo in cui ciascuno sta nel mondo Ma se egrave lrsquoEsserci stesso che nella chiacchiera e nello stato interpretativo pubblico offre a se stesso lrsquoimpossibilitagrave di perdersi nel Si di cadere deiettivamente nellrsquoinfondatezza vuol dire che egrave lrsquoEsserci stesso a preparare a se stesso la tentazione costante della deiezione Lrsquoessere-nel-mondo egrave in se stesso tentatore Egrave ciograve che dicevo prima cioegrave il fatto che lrsquoessere nel mondo egrave la deiezione la infondatezza percheacute io sono nel mondo nella chiacchiera nellrsquoopinione nella doxa non crsquoegrave assolutamente nulla di certo da cui si parte la certezza arriva dopo Per esempio nella scienza la certezza arriva dopo nel metodo tradizionale attraverso il calcolo ma questa certezza egrave fondata su che cosa Sulla chiacchiera sulla doxa su niente Da qui la deiezione la dimenticanza dellrsquoessere come qualcosa di inevitabile Nella chiacchiera egrave ovvio che crsquoegrave la dimenticanza dellrsquoessere percheacute non crsquoegrave un pensiero che pensa tutto egrave ovvio scontato La scontatezza egrave il principio fondamentale della chiacchiera tutto egrave ovvio tutti sanno tutto non succede nulla che non sia giagrave previsto che tutti sappiano in realtagrave non sanno nulla e non sanno nulla percheacute riguardo a questo non crsquoegrave nessun pensiero E questa egrave anche in parte lrsquoaccusa di Heidegger nei confronti della filosofia cioegrave di non avere pensato cosa crsquoera da pensare e cioegrave che lrsquoente non egrave lrsquoessere In questo suo esser-giagrave tentazione a se stesso lo stato interpretativo pubblico mantiene lrsquoEsserci nella sua deiettivitagrave La tentazione egrave quella ne parlava prima della tranquillitagrave della sicurezza della quietezza Egrave questo che tenta tutto in quiete tutti sanno tutto anche se nessuno sa niente perograve in questo stato crsquoegrave una sorta di quiete tranquilla che attrae Chiacchiera ed equivoco lrsquoaver tutto visto e tutto compreso creano nellrsquoEsserci la presunzione che lrsquoapertura dellrsquoEsserci cosigrave disponibile e dominante sia tale da garantire la certezza la purezza e la pienezza delle possibilitagrave del suo essere Dice qui che lrsquoEsserci si inganna La chiacchiera fa questo cioegrave dagrave allrsquoEsserci la presunzione che ogni apertura che incontra sia tale da garantire la certezza percheacute tutti sanno giagrave tutto La certezza egrave giagrave ligrave tutto ciograve che accade egrave una certezza sempre percheacute non crsquoegrave pensiero pensante La sicurezza di seacute e la disinvoltura del Si diffondono unrsquoindifferenza crescente verso la comprensione emotiva autentica La presunzione del Sidi condurre una ldquovitardquo piena e genuina crea nellrsquoEsserci uno stato di tranquillitagrave tutto va ldquonel modo migliorerdquo e tutte le porte sono aperte Lrsquoessere-nel-mondo deiettivo egrave verso se stesso tentatore e nel contempo tranquillizzate Questo essere nel mondo deiettivo cioegrave nel mondo della chiacchiera egrave tranquillizzante percheacute si sa tutto Lrsquoidea ed egrave questo che tranquillizza egrave di avere il dominio su tutto e questo tranquillizza acquieta dagrave tanta soddisfazione La chiacchiera ha questa virtugrave Heidegger non lo dice ma la virtugrave primaria su tutte egrave che la chiacchiera ci si illude sapendo tutto di avere il potere il dominio su tutto Egrave per questo che egrave cosigrave attraente e cosigrave acquietante controllo tutto tutto egrave in mio potere a condizione direbbe Heidegger di non pensare Lrsquoessere-nel-mondo deiettivo in quanto tentatore e tranquillizzante egrave nello stesso tempo estraniante Cioegrave estrania dal pensiero estrania lrsquoEsserci dal suo progetto autentico lo mantiene nella chiacchiera nella deiezione nella dimenticanza dellrsquoessere ma in senso heideggeriano cioegrave nella dimenticanza di ciograve che egrave da pensare percheacute per Heidegger lrsquoessere egrave ciograve che egrave da pensare da pensare nel senso che mostrando qualche cosa costringe a interrogare questo qualche cosa a metterlo di nuovo in gioco in questione cioegrave a problematizzarlo Ma di nuovo questa estraniazione non puograve significare che lrsquoEsserci venga effettivamente strappato a se stesso Al contrario essa sospinge lrsquoEsserci in modo di essere caratterizzato da unrsquordquoautoanalisirdquo eccessiva secondo le piugrave svariate possibilitagrave interpretative siccheacute le ldquocaratteriologierdquo e le ldquotipologierdquo che ne risultano sono per ciograve stesso illimitate (pagg 217-218) LrsquoEsserci in questa estraniazione egrave come se venisse caratterizzato lui dice dallrsquoautoanalisi cioegrave cerca delle ragioni delle categorie delle tipologie in modo da poter inquadrare ogni cosa Questa estraniazione dellrsquoEsserci cioegrave questo prendere le distanze dal pensiero pensante egrave ciograve che gli umani secondo Heidegger avvertono egrave qualcosa che crea difficoltagrave angoscia crea un problema Percheacute Il motivo egrave questo di fronte allrsquoautoanalisi per cui mi do tutte le giustificazioni che voglio tutte queste giustificazioni riescono a dominare la cosa Oppure mi trovo sempre di fronte a qualche cosa che non riesco controllare

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totalmente Percheacute egrave questo il motivo per cui interviene questa sorta di angoscia come la chiameragrave dopo lrsquoangoscia segue allrsquoeventualitagrave di perdere il dominio di perdere il controllo tutte le spiegazioni che mi do non sono sufficienti rimane qualche cosa nel senso che qualunque cosa io possa dire ciograve che dico richiede comunque una ulteriore giustificazione unrsquoulteriore spiegazione Se io voglio spiegare qualche cosa mi metto ligrave a spiegare questa cosa ma a che punto mi fermo in questa spiegazione Questa spiegazione puograve andare avanti allrsquoinfinito Tuttavia lrsquoestraniazione che chiude allrsquoEsserci la sua autenticitagrave e la sua possibilitagrave fosse pur quella di un genuino fallimento non lo condanna perograve a essere un ente che egli stesso non egrave ma lo sospinge nella sua inautenticitagrave cioegrave in una possibilitagrave di essere che gli egrave propria Lrsquoinautenticitagrave egrave una possibilitagrave dellrsquoEsserci che gli egrave assolutamente propria anzi quasi potremmo dire che egrave la piugrave propria Lrsquoinautenticitagrave la chiacchiera cosa crsquoegrave di piugrave facile Lo diceva prima la tranquillitagrave la quietezza ecc Lrsquoinautenticitagrave egrave la primaria possibilitagrave dellrsquoEsserci mentre lrsquouscire dalla inautenticitagrave cioegrave mettere in atto il pensiero pensante egrave sicuramente la cosa piugrave complessa Questi fenomeni della tentazione della tranquillizzazione della estraniazione e dellrsquoauto-imprigionamento caratterizzano il modo di essere specifico della deiezione Noi chiamiamo questa ldquomodalitagraverdquo dellrsquoEsserci nel suo proprio essere caduta LrsquoEsserci cade da se stesso e in se stesso nella infondatezza e nella nullitagrave della quotidianitagrave inautentica Lo stato interpretativo pubblico gli nasconde perograve questa caduta che egrave interpretata come ldquoascesardquo e ldquovita vissutardquo Abitando nella inautenticitagrave lrsquoEsserci cioegrave la persona si trova ad abitare nella infondatezza nella nullitagrave della quotidianitagrave perograve dice lui lo stato interpretativo pubblico cioegrave quello che la gente pensa gli nasconde questa caduta percheacute tutti pensano cosigrave e quindi percheacute farmi dei problemi Siccome tutti pensano cosigrave la mia vita egrave quella giusta e degna di essere vissuta Qui ci sta illustrando il motivo per il quale la filosofia non ha mai considerato la differenza ontologica cioegrave non si egrave mai fatta carico del problema dellrsquoessere propriamente e cioegrave del fatto che ciascuno egrave costantemente ldquonelrdquo e ldquoilrdquo mondo che lo fa essere in quel momento Questo non egrave tranquillizzante nel senso che il mondo in cui mi trovo non egrave un mondo che egrave di tutti anche se io sono sempre insieme agli altri ma io sono con gli altri in quanto sono nel mio mondo e questo mio mondo non egrave propriamente condivisibile percheacute egrave fatto del modo in cui io mi relaziono a ciascuna cosa che fa parte di questo mondo Quindi percheacute non egrave tranquillizzante Non egrave tranquillizzante percheacute non lo posso condividere con gli altri il mio mondo rimane il mio con le mie relazioni i miei pensieri con le mie fantasie Ma il Si dice invece che il mio mondo egrave il mondo di tutti che il mio mondo egrave partecipato e che quindi crsquoegrave un qualcuno o un qualcosa che dice come stanno le cose Di fatto poi questo ldquoqualcunordquo egrave la metafisica cioegrave lrsquoidea che ci sia la certezza di qualche cosa fuori dalla parola dal linguaggio o come direbbe Heidegger fuori dal mondo e cioegrave che esista la semplice presenza che sia possibile reperire e stabilire qualcosa fuori dal mondo che sia ciograve che egrave per virtugrave propria Questa egrave la questione centrale come sempre ed egrave il problema che Heidegger cerca di risolvere il problema dellrsquoEsserci che si ritrova preso nel mondo di cui egrave fatto e che cerca di trarre da questo mondo una propria esistenza come se da questo mondo gli tornasse la sua stessa esistenza E gli ritorna in un certo senso ma gli ritorna come esistenza in quanto soggetto in quanto qualcosa che egrave quello che egrave ma in quanto preso nel progetto preso nel mondo Il tentativo egrave sempre quello metafisico di arrivare a un qualche cosa che egrave quello che egrave per virtugrave propria Qui la questione invece egrave piugrave complessa percheacute questo Esserci non egrave il soggetto quindi non egrave un qualche cosa di isolabile ma egrave il progetto il progetto gettato A pag 219 La deiezione nel mondo varrebbe come ldquoargomentordquo fenomenico contro lrsquoesistenzialitagrave dellrsquoEsserci solo se questrsquoultimo fosse concepito come un io-soggetto isolato hellip Lrsquoidea che la deiezione nel mondo cioegrave il trovarsi presi nella chiacchiera e che quindi a causa di questo la persona si possa costituire in qualche modo come soggetto Dice Heidegger che questo potrebbe andare contro lrsquoidea dellrsquoesistenzialitagrave dellrsquoEsserci e cioegrave il fatto che lrsquoEsserci egrave un progetto chiunque non egrave altri che un progetto Egrave unrsquoobiezione che solo a lui poteva venire in mente come se perdendosi nel mondo lrsquoEsserci diventasse unrsquoaltra cosa perdesse la sua esistenzialitagrave cioegrave

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lrsquoessere un progetto gettato Se non crsquoegrave pensiero pensante se non crsquoegrave piugrave o non crsquoegrave ancora la progettualitagrave autentica ma crsquoegrave soltanto deiezione lrsquoEsserci diventa una cosa qualunque M in tal caso il mondo diverrebbe un oggetto e la deiezione presso di esso sarebbe interpretata ontologicamente come semplice-presenza sul modello dellrsquoente intramondano LrsquoEsserci diventerebbe una semplice presenza al pari di qualunque altra cosa una cosa un quid anzicheacute un progetto sempre in atto sempre gettato sempre progettante Se teniamo invece fermo lrsquoessere dellrsquoEsserci secondo la costituzione giagrave chiarita di essere-nel-mondo si faragrave chiaro che la deiezione in quanto modo di essere di questo in-essere costituisce la prova piugrave lampante a favore dellrsquoesistenzialitagrave dellrsquoEsserci Occorre tenere conto dice lui che llsquoessere nel mondo egrave lrsquoessere ldquoinrdquo questo mondo cioegrave lrsquoEsserci non puograve darsi se non ldquoinrdquo questo mondo non egrave possibile isolarlo Diceva prima come se questa deiezione lo mettesse fuori da questo in-essere nel mondo percheacute fa parte della chiacchiera del tutti sanno tutto E invece no questo non puograve accadere dice Heidegger percheacute lrsquoEsserci continua ad essere ciograve che egrave percheacute egrave nel mondo Questo indipendentemente dalla deiezione che egrave qualche cosa in cui sorge lrsquoEsserci ma questo non significa che la deiezione possa avere il sopravvento sullrsquoEsserci cioegrave trasformarlo in un ente qualunque percheacute questo per Heidegger comporterebbe la riuscita della metafisica comporterebbe che lrsquoessere non egrave piugrave lrsquoessere come progetto progettante ma una cosa qualunque e secondo lui questo non deve accadere LrsquoEsserci puograve cadere nella deiezione solo percheacute per esso ne va dellrsquoessere-nel-mondo comprendente ed emozionale Comrsquoegrave che lrsquoEsserci puograve cadere nella deiezione Percheacute per lrsquoEsserci la cosa importante egrave il trovarsi nel mondo comprendente Comprendente egrave da intendersi nel sensohellip Mettiamola cosigrave a quali condizioni lrsquoEsserci puograve cadere nella deiezione Cosa vuole dire che per lrsquoEsserci ne va dellrsquoessere nel mondo comprendente ed emozionale Qui crsquoegrave una questione percheacute intanto dice che lrsquoEsserci puograve cadere nella deiezione quindi la deiezione egrave un qualche cosa che egrave ligrave che egrave presente In effetti lo diceva prima egrave qualche cosa da cui lrsquoEsserci stesso sorge non puograve eliminare la deiezione non puograve eliminare la chiacchiera ma dice cade percheacute per lrsquoEsserci ne va dellrsquoessere nel mondo cioegrave egrave sempre alla ricerca di essere nel mondo quindi di relazionarsi con le cose di volere comprendere di volere sapere di volere che cosa in definitiva Di volere il controllo il dominio Egrave questo che fa cadere lrsquoEsserci nella deiezione la necessitagrave di volere controllare dominare comprendere sapere Siamo al Capitolo Sesto ndash La cura come essere dellrsquoEsserci Ecco qui siamo di fronte a uno dei temi piugrave cari a Heidegger che egrave la cura il prendersi cura Il prendersi cura egrave una nozione molto interessante in Heidegger Infatti verragrave poi ripresa da altri da Binswanger ecc Di che cosa ci si ldquodeverdquo prendere cura nel momento in cui si abbandona la chiacchiera Ciograve di cui occorre prendersi cura egrave il linguaggio Intendere il funzionamento del linguaggio la sua struttura egrave il modo con cui ci si ldquoopponerdquo alla chiacchiera cioegrave egrave il modo con cui si incomincia ad avviare il pensiero pensante pensiero pensante che domanda che cerca le condizioni per cui ciograve che afferma la chiacchiera egrave affermabile Che cosa le consente di affermare qualche cosa Da dove arriva questa affermabilitagrave Arriva dal linguaggio Quindi il prendersi cura egrave incominciare a interrogare attraverso questo pensiero pensante un pensiero che pensa ciograve che egrave da pensare e ciograve che egrave da pensare sono le condizioni della pensabilitagrave di qualunque cosa Non egrave esattamente cosigrave che la pone Heidegger poi lo vedremo perograve egrave forse il modo di porre la questione in termini piugrave interessanti anche piugrave radicali Se non ci si prende cura delle cosehellip ma prendersi cura delle cose non egrave il trattarle bene ma egrave il domandare a queste cose la filosofia direbbe ldquoche cosa sonordquo ma noi potremmo intenderla come ldquoche cosa sono allrsquointerno del linguaggiordquo come si strutturano allrsquointerno del linguaggio Questo egrave il prendersi cura tantrsquoegrave che la stessa psicoanalisi almeno una parte ha mutuato questo termine ldquoprendersi curardquo come un prendersi cura delle parole ma un prendersi cura delle parole che tra lrsquoaltro egrave un termine piuttosto vago che significa abbastanza poco puograve essere inteso come un incominciare a pensare le parole che intervengono pensarle cioegrave farsi carico di ciograve che queste parole si portano appresso Cosa si porta appresso una parola a parte la sua storia a parte la sua significativitagrave Si porta appresso intanto altre parole fantasie discorsi

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racconti Ogni parola che interviene egrave una miniera di informazioni che io posso trarre se mi metto in ascolto e cioegrave se lascio che questa parola possa essere pensata Se non la penso allora egrave come se dicesse quello che deve dire e ovviamente siamo nella chiacchiera Intervento Egrave come se ogni parola fosse lrsquoinizio di un nuovo raccontohellip Nel momento in cui si interroga inizia un nuovo racconto E il modo piugrave proprio di interrogarle egrave cominciare a considerarle come parole e cioegrave come elementi linguistici che intervengono allrsquointerno di una relazione Dicevo prima che la parola si porta appresso le fantasie ma si porta appresso soprattutto ciograve di cui egrave fatta e cioegrave relazioni relazioni fra altre parole con altri elementi linguistici Quindi il prendersi cura nellrsquoaccezione di Heidegger che abbiamo un po modificata egrave propriamente questo pensare il linguaggio pensare al suo funzionamento e alla sua struttura cogliere ciograve di cui una parola egrave fatta Heidegger ci ha giagrave indicato la direzione la parola egrave fatta del mondo in cui io mi trovo costantemente di tutte le relazioni che esistono in questo istante di tutto ciograve che mi ha costituito e che mi ha portato fino a qui in questo momento La parola egrave tutte queste cose Si tratta di pensare queste parole ma soprattutto di problematizzarle intendere come dicevo prima tutto ciograve che la parola si porta appresso e tenere conto che ciascuna parola interviene portandosi appresso tutto un bagaglio immenso di cose Se io tengo conto di questo cioegrave mi prendo cura della parola allora mi trovo in una posizione singolare e anche interessante incomincio a mettere in discussione il fatto che una certa cosa significhi questa certa altra che le cose debbano essere in un certo modo oppure in un altro che io mi trovi a credere certe cose e cioegrave non do piugrave per scontato tutto ciograve che per Husserl era la doxa cioegrave io so che so nel senso che ho imparato che tutto ciograve che faccio che dico e che penso procede da una serie infinita di cose che non hanno nessun fondamento assolutamente nessuno Eppure come fa la scienza da questa assenza totale di fondamento costruisce una certezza assoluta il che egrave singolare Invece mi trovo in questa situazione in cui non posso piugrave non sapere che tutto ciograve che penso che faccio che dico non ha alcun fondamento appoggia su niente appoggia su cose che non sono fondabili che ho imparato certo che fanno parte delle procedure linguistiche ma che non hanno nessun fondamento fuori dal linguaggio servono soltanto a far sigrave che il linguaggio possa continuare e proseguire Non egrave una cosa semplicissima mi rendo conto tuttavia egrave fondamentale per intendere non tanto Heidegger che ci serve per pensare meglio e in modo piugrave affinato le questioni ma egrave fondamentale per vivere per muoversi per esistere Intervento per chiacchierare megliohellip Perograve ci sono momenti in cui egrave possibile sospendere la chiacchiera e pensare a cosa si sta facendo mentre si chiacchiera Sta qui la differenza sta qui il senso dellrsquoapertura La chiacchiera egrave la chiusura perograve questo non ci impedisce di tanto in tanto di aprire la cosa e pensare a quello che accade mentre si chiacchiera Pensare questo cioegrave interrompere la chiacchiera egrave ciograve che consente di avere di fronte questa cosa per cui tutto quello che dico egrave prodotto da questa cosa che chiamiamo linguaggio e non ha nessun altro riferimento Tutto si gioca qui adesso ma questo adesso egrave un adesso storico e si porta appresso non soltanto la mia storia ma la storia dellrsquoumanitagrave percheacute io sono il prodotto di tutte queste cose infinite che vanno avanti da migliaia di anni E questo egrave essere nel mondo cioegrave questa cosa qui (il posacenere) egrave questa cosa percheacute ci sono stati tremila anni di storia e di pensiero e sono questi tremila anni di storia e di pensiero che mi consentono in questo istante di vedere questa cosa nel modo in cui la vedo Questa egrave la storicitagrave della cosa Questa egrave una bella questione su cui riflettere Heidegger non la pone proprio cosigrave perograve a me egrave piaciuta intenderla in questo modo modo che sicuramente consente a me di aprire verso altre questioni in modo piugrave interessante A Heidegger egrave mancata la questione del linguaggio anche se insiste sulla questione del linguaggio perograve non lrsquoha mai portata alle estreme conseguenze Egrave per questo motivo che possiamo fare quello che facciamo oggi percheacute leggendo Heidegger egrave come se lo leggessimo insieme con la semiotica la linguistica la logica la filosofia del linguaggio la retorica e altre cose Egrave come se tutte queste cose fossero simultaneamente presenti per cui le

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cose che Heidegger manca rispetto al linguaggio per esempio ci vengono dalla semiotica e in parte dalla linguistica Certo lui pone la questione del logos in modo interessante come un aspetto dellrsquoessere il modo in cui lrsquoessere raccogliendosi si manifesta Perograve che cosa ldquomancardquo in Heidegger Il considerare questo ciograve che ho appena detto rispetto al logos riferito a ciograve stesso che sta dicendo Egrave sempre il passo fondamentale questo ed egrave anche un modo di procedere abbastanza rigoroso e cioegrave applicare le conclusioni delle varie argomentazioni allrsquoargomentazione stessa e vedere cosa succede in modo da non perdersi nella chiacchiera nel Si dice Nel Si dice che uno puograve dire anche a se stesso va bene cosigrave percheacute funziona con questrsquoaltra idea e cosigrave egrave a posto No bisogna vedere un momento se io applico le conclusioni di tutto quello che ho detto a tutto ciograve che ho detto tutto ciograve che ho detto tutte queste cose valgono ancora o si butta allrsquoaria tutto Crsquoegrave anche questa eventualitagrave Egrave questo un aspetto del prendersi cura consente di approcciare ciascuna volta ogni argomentazione ogni pensiero in modo piugrave autentico autentico nel senso che non si rifagrave alla chiacchiera Questo egrave lrsquoautentico ciograve che non si rifagrave alla chiacchiera ciograve che cerca delle direzioni delle aperture altrove rispetto alla chiacchiera Intervento Tutto ciograve egrave meno tranquillizzantehellip Certo percheacute non ha il conforto della doxa dellrsquoopinione pubblica nella quale peraltro ciascuno ldquonascerdquo non ha altro modo percheacute quando uno nasce incomincia a parlare cioegrave ha delle informazioni che utilizza con le istruzioni che gli vengono fornite Queste istruzioni che gli vengono fornite servono soltanto a fare funzionare il linguaggio e nel momento in cui funziona ecco che si avvia la volontagrave di potenza cioegrave la necessitagrave che quello che dico sia quello che dico e non altro per potere da ligrave proseguire a parlare Questo viene configurato dal linguaggio come la necessitagrave di stabilire come stanno le cose per potere proseguire stabilire che una cosa egrave quella che egrave ma non egrave quella che egrave per virtugrave propria Sta qui la differenza fondamentale assoluta 5 luglio 2017 Siamo a pag 221 Capitolo sesto La cura come essere dellrsquoEsserci sect 39 Il problema della totalitagrave originaria delle strutture dellrsquoEsserci Heidegger si chiede se egrave possibile riunire in una totalitagrave tutte le varie strutture dellrsquoEsserci Non egrave una questione che ci interessa particolarmente pertanto possiamo passare alla pagina successiva (pag 221) dove affronta una questione di un certo rilievo in Heidegger la questione dellrsquoangoscia percheacute secondo lui nel caso dellrsquoangoscia egrave come se lrsquoEsserci si mettesse di fronte a se stesso e quindi crsquoegrave lrsquoopportunitagrave di poterlo analizzare intendere meglio Della struttura ontologica dellrsquoEsserci fa parte la comprensione dellrsquoessere Essendo lrsquoEsserci egrave aperto a se stesso nel suo essere LrsquoEsserci egrave apertura possibilitagrave e quindi anche apertura verso se stesso Situazione emotiva e comprensione costituiscono il modo di essere di questa apertura Per Heidegger questa apertura dellrsquoEsserci egrave caratterizzata dalla comprensione che egrave appunto lrsquoapertura nei confronti di ciograve che appare e da una situazione emotiva come dire in altri termini che non crsquoegrave una posizione pura senza emozione una comprensione quindi che non egrave viziata dal mio modo di essere di pormi verso quella certa cosa che sta apparendo Ciascuna volta crsquoegrave una situazione emotiva e cioegrave mi pongo in un certo modo non sono mai indifferente a ciograve che accade Egrave questo che sta dicendo di fronte a ciograve che accade egrave impossibile essere indifferenti Freud le chiamava fantasie qualunque cosa accada in qualunque modo accada muove delle fantasie cioegrave dei pensieri ricordi immagini sensazioni ecc Non crsquoegrave nemmeno per Freud la possibilitagrave di rimanere totalmente indifferenti di fronte a un evento Anche percheacute sarebbe una contraddizione in termini cioegrave un evento che egrave un qualche cosa che modifica il mondo modificando il mondo modifica me che sono il mondo quindi anche teoricamente egrave impossibile non avere una situazione emotiva se si modifica il mondo mi modifico io non sono piugrave lo stesso e quindi giagrave non crsquoegrave piugrave quella indifferenza percheacute qualcosa egrave cambiato crsquoegrave una differenza Crsquoegrave nellrsquoEsserci una situazione emotiva comprendente nella quale esso sia aperto a se stesso in modo eminente La risposta

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che daragrave subito dopo egrave sigrave A pag 223 La forma di apertura in cui lrsquoEsserci si porta innanzi a se stesso deve essere tale che in essa lrsquoEsserci si renda accessibile in un modo per cosigrave dire semplificato In ciograve che essa rivela deve mostrarsi in modo elementare lrsquoinsieme unitario delle strutture dellrsquoessere che andiamo cercando Lui sta dicendo che sceglie lrsquoangoscia percheacute egrave il modo piugrave semplice quello in cui appaiono delle strutture dellrsquoEsserci in modo piugrave evidente meno nascosto Ligrave egrave come se fossimo di fronte alla situazione emotiva pura e semplice che comprende anche la comprensione ovviamente in cui qualcosa si modifica e in cui qualcosa accade Noi poniamo a base di questa analisi il fenomeno dellrsquoangoscia come lo stato emotivo rispondente alle suddette richieste metodologiche Essendo piugrave semplice fa vedere le strutture dellrsquoEsserci e il funzionamento piugrave semplificato di queste strutture nel momento in cui avviene per esempio la comprensione lrsquoesame di questa situazione emotiva fondamentale e la caratterizzazione ontologica di ciograve che in essa viene aperto come tale prendono il loro avvio dal fenomeno della deiezione e definiscono lrsquoangoscia rispetto al fenomeno correlativo della paura giagrave analizzato Dice dunque che lrsquoangoscia appare di fronte al fenomeno della deiezione La deiezione egrave la dimenticanza dellrsquoessere Lrsquoangoscia in quanto possibilitagrave dellrsquoessere dellrsquoEsserci e lrsquoEsserci stesso in essa aperto offrono il terreno fenomenico per cogliere esplicitamente la totalitagrave originaria dellrsquoessere dellrsquoEsserci Lui sta cercando qualcosa di unitario che consenta di cogliere lrsquoessere dellrsquoEsserci come se fosse un tutto in cui vedere come funzionano le varie parti Lrsquoessere dellrsquoEsserci si rivela come Cura Lrsquoessere dellrsquoEsserci non egrave altro che lrsquoorizzonte in cui lrsquoEsserci cioegrave il progetto mette in atto le sue possibilitagrave Lrsquoelaborazione ontologica di questo fenomeno esistenziale fondamentale richiede la sua delimitazione rispetto a fenomeni che di primo acchito potrebbero essere confusi con la Cura Tali fenomeni sono la volontagrave il desiderio la tendenza e lrsquoimpulso La Cura non puograve essere dedotta da fenomeni di questo genere percheacute egrave nella Cura che essi trovano il loro fondamento Quindi la Cura egrave qualcosa di piugrave importante di piugrave determinante come dire che tutte queste cose come il desiderio la volontagrave ecc vengono da questa Cura A pag 224 Lrsquoente egrave indipendente dallrsquoesperienza dallrsquoapprensione e dalla conoscenza attraverso cui esso egrave aperto scoperto e determinato Eppure lrsquoessere egrave soltanto nella comprensionehellip quindi si accorge che non egrave proprio cosigrave come stava dicendo un attimo fa lrsquoente egrave soltanto nella comprensione vale a dire in quella apertura allrsquointerno della quale una qualunque cosa puograve apparire Qui la comprensione potremmo anche intenderla come linguaggio come abbiamo giagrave avuto modo di dire linguaggio come apertura infinita che consente alle cose di apparire percheacute se non ci fosse il linguaggio non apparirebbe niente Eppure lrsquoessere egrave soltanto nella comprensione di quellrsquoente al cui essere appartiene qualcosa come la comprensione dellrsquoessere Quindi lrsquoente cioegrave le cose sono soltanto nella comprensione di quelle cose cioegrave quelle cose ci sono soltanto se crsquoegrave la mia comprensione Lrsquoessere puograve quindi non essere posseduto concettualmente ma non egrave mai completamente incompreso Fin dallrsquoantichitagrave la problematica ontologica ha collegato quando non li hanno identificati essere e veritagrave hellip Unrsquoelaborazione adeguata al problema dellrsquoessere richiede dunque la chiarificazione ontologica del fenomeno della veritagrave Qui egrave arrivato alla questione percheacute pone come aveva giagrave posto la questione della veritagrave come lrsquoapertura come ciograve che si manifesta che appare Giagrave aveva posto in termini precisi la connessione tra lrsquoessere e la veritagrave posta ovviamente come lrsquoaletheia e non come veritas latina A pag 225 In che modo lrsquoEsserci in virtugrave del suo essere stesso egrave condotto dallrsquoangoscia in cospetto del proprio essere in maniera che ne possa risultare fenomenicamente determinato come tale nel suo essere lrsquoente che lrsquoangoscia apre o possa almeno essere preparata sufficientemente questa determinazione Sta dicendo in che modo la questione dellrsquoangoscia ci serve per comprendere meglio il fenomeno della manifestazione dellrsquoente Ecco qui riprende la questione dellrsquoangoscia Lrsquoimmedesimazione nel Si e in un ldquomondordquo di cui ci si prende cura rivela qualcosa come una fuga dellrsquoEsserci dinanzi a se stesso in quanto poter-esser-se-stesso autentico Comincia a dirci che ci si immedesima nel Si per fuggire dal confrontarsi autenticamente con lrsquoEsserci Infatti diceva nelle pagine precedenti di come la chiacchiera sia tranquillizzante abbia una serie tale di virtugrave per cui si preferisce la chiacchiera allrsquoindagine

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autentica dellrsquoEsserci alla domanda autentica sullrsquoEsserci Ma questo fenomeno della fuga dellrsquoEsserci dinanzi a se stesso e alla sua autenticitagrave non sembra possedere le caratteristiche necessarie per servire da terreno fenomenico della nostra indagine In questa fuga lrsquoEsserci non si porta in cospetto di se stesso Il divergere da seacute per effetto della tendenza piugrave propria della deiezione porta lontano dallrsquoEsserci Sta semplicemente dicendo che non si tratta propriamente di un non volere confrontarsi ma che la deiezione allontana lo fa perdere di vista lo fa dimenticare Esistentivamente certo la deiezione chiude e nasconde lrsquoautenticitagrave propria dellrsquoessere-se-stesso ma questa chiusura non egrave che la privazione di unrsquoapertura la quale si rivela fenomenicamente nel fatto che la fuga dellrsquoEsserci egrave nientrsquoaltro che una fuga davanti a se stesso (pagg 225-226) E qui sta descrivendo lrsquoangoscia lrsquoangoscia egrave la fuga dellrsquoEsserci davanti a se stesso Tuttavia non ha ancora detto percheacute Nel davanti-a-che della fuga lrsquoEsserci in realtagrave si insegue sta ldquodietrordquo a se stesso LrsquoEsserci fugge davanti a che Fugge davanti a se stesso ma fuggendo davanti a se stesso egrave come si rincorresse percheacute di fatto egrave sempre lui che sta fuggendo davanti a se stesso e quindi continua a ritrovarsi Solo percheacute in virtugrave dellrsquoapertura che gli egrave propria lrsquoEsserci egrave condotto in senso ontologico ed essenziale in cospetto di se stesso esso puograve fuggire davanti a se stesso Questa diversione deiettiva non permette certamente di cogliere il davanti-a-che della fuga e meno ancora permette di esperirlo una conversione Piugrave avanti stessa pagina La deiezione dellrsquoEsserci nel Si e nel ldquomondordquo di cui si prende cura lrsquoabbiamo chiamata una ldquofugardquo dellrsquoEsserci davanti a se stesso La deiezione dellrsquoEsserci nel Si cioegrave lrsquoEsserci dimentica se stesso a vantaggio della chiacchiera si rifugia nella chiacchiera si acquieta nella chiacchiera Ma non ogni retrocedere davanti ahellip ogni diversione da egrave necessariamente fuga Il retrocedere per paura davanti a ciograve che la paura manifesta davanti al minaccioso ha il carattere della fuga Lrsquointerpretazione della paura come situazione emotiva ha mostrato che il davanti-a-che della paura egrave sempre un ente intramondano proveniente da una determinata direzione avvicinantesi nella prossimitagrave nocivo e tale da poter essere evitato (pagg 226-227) Nella paura so di che cosa si tratta e cerco di evitarlo un camion mi viene addosso e allora mi sposto Intervento Si puograve dire che la deiezione dellrsquoEsserci corrisponde al conformismo come se il rifugiarsi nel conformismo fosse un modo per non confrontarsi con la propria particolaritagrave Sigrave certo Infatti si con-forma cioegrave assume la forma degli altri che egrave quella comune Se si vuol comprendere ciograve che andiamo dicendo intorno alla fuga deiettiva dellrsquoEsserci davanti a se stesso egrave necessario rifarci alla costituzione fondamentale dellrsquoEsserci in quanto essere-nel-mondo Il davanti-a-che dellrsquoangoscia egrave lrsquoessere-nel-mondo come tale Non egrave qualcosa che egrave nel mondo ma egrave lrsquoessere nel mondo come tale cioegrave il trovarsi a essere una pura possibilitagrave questo lo diragrave tra poco Come distinguere fenomenicamente ciograve davanti a cui lrsquoangoscia egrave angoscia da ciograve davanti a cui la paura egrave paura Il davanti-a-che dellrsquoangoscia non egrave un ente intramondano Ma egrave il mondo stesso Perciograve per essenza non puograve appagarsi in esso La minaccia non ha il carattere di un danno determinato che colpisca il minacciato relativamente a un particolare e determinato poter-essere effettivo Il davanti-a-che dellrsquoangoscia egrave completamente indeterminato Questa indeterminatezza non solo lascia effettivamente del tutto indeciso da quale ente intramondano venga la minaccia ma sta a significare che in generale lrsquoente intramondano egrave ldquoirrilevanterdquo E qui si incomincia a capire che cosrsquoegrave lrsquoangoscia per Heidegger Lrsquoente intramondano egrave irrilevante non significa niente Niente di ciograve che allrsquointerno del mondo si presenta come utilizzabile o semplice-presenza puograve fungere da ciograve innanzi a cui lrsquoangoscia egrave tale Non esiste un oggetto davanti a cui crsquoegrave lrsquoangoscia Lrsquoangoscia viene dal fatto che dice Heidegger tutte le cose tutti gli oggetti intramondani diventano irrilevanti perdono di significato La totalitagrave di appagativitagrave costituita dagli utilizzabili e dalle semplici-presenze scoperti nel mondo perde come tale ogni importanza Sprofonda in se stessa Il mondo assume il carattere della piugrave completa insignificativitagrave Perograve non ci dice percheacute avviene questo fenomeno Dice che lrsquoangoscia egrave la situazione emotiva di fronte allrsquoinsignificativitagrave degli enti intramondani ma percheacute diventano insignificanti A pag 228 helliplrsquoangoscia non ha occhi per ldquovedererdquo un determinato ldquoquirdquo o ldquolagraverdquo da cui

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si avvicina ciograve che egrave minaccioso Ciograve che caratterizza il davanti-a-che dellrsquoangoscia egrave il fatto che il minaccioso non egrave in nessun luogo Lrsquoangoscia non ldquosardquo che cosa sia ciograve-davanti-a-cui essa egrave angoscia ldquoIn nessun luogordquo non equivale perograve a ldquonullardquo poicheacute proprio in esso si radicano per lrsquoin-essere essenzialmente spaziale la prossimitagrave in generale e lrsquoapertura del mondo in generale Il minaccioso non puograve perciograve nemmeno avvicinarsi nella prossimitagrave da una determinata direzionehellip se non crsquoegrave non crsquoegrave nemmeno la direzione hellipesso ldquocirdquo egrave giagrave ma non egrave in nessun luogo esso egrave cosigrave vicino che ci opprime e ci mozza il fiato ma non egrave in nessun luogo Fin qui non crsquoegrave nulla di complicato Nel davanti-a-che dellrsquoangoscia si rivela il ldquonulla e in-nessun-luogordquo Questa egrave lrsquoangoscia per Heidegger il fatto che lrsquoEsserci proprio percheacute egrave nel mondo rileva che questo mondo di cui egrave fatto egrave nulla Lrsquoimpertinenza del nullahellip impertinenza nel senso che non pertiene a qualche cosa hellipe dellrsquordquoin-nessun-luogordquo intramondani significa fenomenicamente il davanti-a-che dellrsquoangoscia egrave il mondo come tale Non egrave una cosa specifica eppure egrave qualche cosa e che cosrsquoegrave allora Dice Heidegger egrave il mondo come tale il mondo come tale che non significa niente La completa insignificativitagrave che si annuncia nel nulla e nellrsquordquoin-nessun-luogordquo non significa unrsquoassenza del mondo ma al contrario che lrsquoente intramondano egrave divenuto in se stesso cosigrave recisamente privo di importanza che in virtugrave di questa insignificativitagrave dellrsquointramondano ciograve che ci colpisce egrave ormai unicamente il mondo nella sua monditagrave Ciograve che opprime non egrave questa o quella semplice-presenza e neppure la totalitagrave di esse come somma ma la possibilitagrave dellrsquoutilizzabile in generale cioegrave il mondo stesso Ciograve che opprime dice egrave lrsquoutilizzabilitagrave la possibilitagrave quindi le infinite possibilitagrave che si aprono ciascuna volta di fronte Poi questa possibilitagrave si configura in un progetto ma originariamente lrsquoEsserci non egrave altro che questa serie infinita di possibilitagrave egrave unrsquoapertura di possibilitagrave senza fine Quando lrsquoangoscia egrave dileguata il discorso quotidiano suole dire che ldquoin realtagrave non era nullardquo Questo discorso onticamente coglie nel segno coglie che cosa era Ciograve davanti a cui lrsquoangoscia egrave tale egrave nulla di utilizzabile nel mondo Nulla di utilizzabile percheacute noi sappiamo che ciascuna cosa nel mondo egrave ldquoperrdquo qualcosa cioegrave egrave quella che egrave percheacute egrave allrsquointerno di un progetto nel quale ha uno scopo un fine e un utilizzo Il nulla di utilizzabilitagrave si fonda nel ldquoqualcosardquo di assolutamente originario nel mondo In una nota dice Dunque proprio qui non si tratta affatto di nichilismo Come dire che questo egrave qualcosa egrave il mondo che egrave un nulla di significativitagrave ma non egrave un nulla assoluto il nihil absolutum come dice lui egrave non egrave il nichilismo Ma questo da parte sua appartiene ontologicamente ed essenzialmente allrsquoessere dellrsquoEsserci in quanto essere-nel-mondo Se dunque il davanti-a-che dellrsquoangoscia egrave il nulla cioegrave il mondo in quanto tale ne viene ciograve dinanzi a cui lrsquoangoscia egrave tale egrave lrsquoessere-nel-mondo stesso (pagg 228-229) Egrave chiaro che posta in questi termini lrsquoangoscia egrave ineliminabile percheacute non sarebbe niente altro che la situazione emotiva che si incontra nella comprensione dellrsquoEsserci di fronte al mondo il mondo egrave nulla Adesso vediamo se ci dice il percheacute Lrsquoangoscia apre quindi originariamente e direttamente il mondo come mondo Non perograve nel senso che dapprima si presenterebbe riflessivamente dallrsquoente intramondano per considerare soltanto il modo in cospetto del quale sorgerebbe poi lrsquoangoscia hellip sta dicendo che si esperisce direttamente lrsquoangoscia ma non come un qualcosa che arriva da qualche parte percheacute dicehellip egrave invece lrsquoangoscia che come modalitagrave della situazione emotiva apre primariamente il mondo in quanto mondo Il mondo si apre come angoscia cioegrave come il trovarsi nella situazione emotiva che segue al rilevare il nulla Il che non significa perograve che nellrsquoangoscia la monditagrave del mondo sia colta in termini concettuali Certo uno che egrave angosciato non egrave che faccia chissagrave quali considerazioni Lrsquoangoscia non egrave soltanto angoscia davanti ahellip ma in quanto situazione emotiva egrave nel contempo angoscia perhellip Il per-che dellrsquoangoscia non egrave un determinato modo di essere o una possibilitagrave dellrsquoEsserci La minaccia egrave sempre indeterminata e non puograve investire minacciando questo o quel poter-essere determinato e effettivo Se la minaccia egrave indeterminata non puograve essere colta in qualche cosa Infatti dice Il per-che dellrsquoangoscia egrave lrsquoessere nel mondo come tale Nellrsquoangoscia lrsquoutilizzabile intramondano e in generale lrsquoente intramondano sprofondano Il ldquomondordquo non puograve piugrave offrire nulla e lo stesso il con-Esserci degli altri Lrsquoangoscia sottrae cosigrave allrsquoEsserci la possibilitagrave di comprendersi deiettivamente a partire dal ldquomondordquo e dallo stato interpretativo pubblico

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Essa rigetta lrsquoEsserci nel per-che del suo angosciarsi nel suo autentico poter-essere-nel-mondo Lrsquoangoscia isola lrsquoEsserci nel suo essere-nel-mondo piugrave proprio il quale in quanto comprendente si progetta essenzialmente in possibilitagrave Assieme al per-che dellrsquoangosciarsi lrsquoangoscia apre lrsquoEsserci come esser-possibile e precisamente come tale che solo a partire da se stesso puograve essere isolato e nellrsquoisolamento Qui finalmente arriviamo alla spiegazione Lrsquoangoscia rivela nellrsquoEsserci lrsquoessere-per il piugrave proprio poter-essere cioegrave lrsquoessere-libero-per la libertagrave di scegliere e possedere se stesso Lrsquoangoscia porta lrsquoEsserci innanzi al suo essere-libero-perhellip (propensio inhellip) lrsquoautenticitagrave del suo essere in quanto possibilitagrave che esso egrave giagrave sempre Ma questo essere egrave in pari tempo quello a cui lrsquoEsserci egrave consegnato in quanto essere-nel-mondo Ecco a questo punto lui ci dice che cosa per lui egrave esattamente lrsquoangoscia il fatto che lrsquoEsserci quando considera se stesso quindi non egrave nella chiacchiera si ritrova ad essere nientrsquoaltro che una pura e semplice possibilitagrave nientrsquoaltro che questo Egrave per questo che le cose cessano di significare percheacute le cose significano nel momento in cui questa possibilitagrave diviene in atto allrsquointerno del progetto lungo il quale quella cosa quel determinato utilizzabile viene utilizzato o come direbbe lui appagato LrsquoEsserci in ciograve che gli egrave piugrave proprio non egrave nientrsquoaltro che pura possibilitagrave Questo dice Heidegger lo mette di fronte al nulla cioegrave lrsquoinsignificativitagrave delle cose percheacute ancora non significano fincheacute rimangono possibilitagrave fincheacute non crsquoegrave il progetto in atto Ecco che allora lrsquoEsserci si trova di fronte a seacute che egrave nulla percheacute egrave solo possibilitagrave Se egrave solo possibilitagrave qualunque utilizzabile egrave niente percheacute non crsquoegrave il progetto entro il quale una determinata cosa egrave quella che egrave Intervento Come si esce da questa angoscia secondo Heidegger Non si esce semplicemente Lrsquoangoscia egrave una tonalitagrave affettiva che egrave il modo in cui lrsquoEsserci si trova nel mondo si trova nellrsquoangoscia in quanto assoluta possibilitagrave La deiezione serve proprio a questo a impedire allrsquoEsserci di confrontarsi con se stesso percheacute confrontandosi con se stesso si ritrova nel mondo come pura e semplice possibilitagrave e quindi circondato da nulla percheacute se egrave solo possibilitagrave e non ancora progetto non crsquoegrave nulla Percheacute questa angoscia egrave cosigrave preoccupante Egrave una domanda legittima Seguiamo il suo discorso Lrsquoangoscia togliendo il valore alle cose lrsquoutilizzabilitagrave allrsquoutilizzabile toglie la possibilitagrave di esercitare un potere sul mondo Quindi se dovessimo proprio dirla tutta dovremmo dire che lrsquoangoscia egrave la situazione emotiva in cui ci si trova di fronte allrsquoimpossibilitagrave di esercitare un potere sul mondo Viene da qui la necessitagrave della deiezione quindi di rivolgersi al Si che invece consente di stabilire come stanno le cose percheacute tutti pensano cosigrave e quindi di recuperare il mio potere sul mondo Fincheacute si mantiene solo la pura possibilitagrave non ho il potere sulle cose percheacute non ldquosonordquo ancora A pag 230 Che lrsquoangoscia in quanto situazione emotiva fondamentale apra in questo modo egrave attestato insospettabilmente dallrsquointerpretazione quotidiana dellrsquoEsserci e dal discorso quotidiano Abbiamo giagrave detto che la situazione emotiva rivela ldquocome ci si senterdquo Nellrsquoangoscia ci si sente ldquospaesatirdquo Qui trova espressione innanzitutto la indeterminatezza tipica di ciograve dinanzi a cui lrsquoEsserci si sente nellrsquoangoscia il nulla e lrsquoin-nessun-luogo Ma sentirsi spaesato significa nel contempo non-sentirsi-a-casa-propria Non sentirsi padrone della situazione Durante lrsquoindicazione fenomenica iniziale della costituzione fondamentale dellrsquoEsserci e la chiarificazione del senso esistenziale dellrsquoin-essere contrapposto al significato categoriale dellrsquordquoesser-dentrordquo lrsquoin-essere fu determinato come abitare pressohellip essere familiare conhellip Questo carattere dellrsquoin-essere fu poi ulteriormente chiarito attraverso lrsquoanalisi della pubblicitagrave quotidiana del Si che introduce nella quotidianitagrave media dellrsquoEsserci la tranquillizzante sicurezza di seacute e lrsquoovvietagrave del ldquosentirsi-a-casa-propriardquo Lrsquoangoscia al contrario va a riprendere lrsquoEsserci dalla sua immedesimazione deiettiva col ldquomondordquo La familiaritagrave quotidiana si dissolve LrsquoEsserci resta isolato ma lo egrave come essere-nel-mondo Egrave qualcosa da cui non puograve sottrarsi percheacute lui egrave essere-nel-mondo Lrsquoin-essere assume il ldquomodordquo esistenziale del non-sentirsi-a-casa-propria A nullrsquoaltro si allude quando si parla di spaesamento A pag 231 La fuga deiettiva verso il sentirsi-a-casa-propria caratteristico della pubblicitagravehellip cioegrave di essere nel pubblico oggi si direbbe di essere in qualche social network hellipegrave fuga davanti al non-sentirsi-a-casa-propria cioegrave davanti a quel sentirsi-

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spaesato che egrave proprio dellrsquoEsserci in quanto essere-nel-mondo gettato e rimesso a se stesso nel proprio essere Questo sarebbe il modo autentico se crsquoegrave autenticitagrave nel confronto con lrsquoEsserci crsquoegrave angoscia percheacute ciograve che si ha di fronte egrave il nulla Questo spaesamento rode costantemente lrsquoEsserci e minaccia sia pure inesplicitamente la sua quotidiana dispersione nel Si Tale minaccia puograve di fatto accompagnarsi a una totale sicurezza e alla normalitagrave del prendersi cura quotidiano Lrsquoangoscia puograve sorgere nella piugrave innocua delle situazioni Essa non ha nemmeno bisogno di quellrsquooscuritagrave in cui per lo piugrave e comunemente uno si sente spaesato Nelle tenebre non crsquoegrave certamente ldquonullardquo da vedere tuttavia il mondo ldquocirdquo egrave ancora e nel modo piugrave impertinente Piugrave avanti nella stessa pagina Dal punto di vista ontologico-esistenziale il non-sentirsi-a-casa-propria deve essere concepito come il fenomeno piugrave originario Quindi pone lrsquoangoscia come qualcosa di originario di ineliminabile gi strutturalisti direbbero qualcosa di strutturale A pag 233 Nellrsquoangoscia le possibilitagrave fondamentali dellrsquoEsserci che egrave sempre mio si mostrano in se stesse senza lrsquointrusione dellrsquoente intramondano a cui lrsquoEsserci innanzi tutto e per lo piugrave si aggrappa Si mostrano in se stesse le possibilitagrave cioegrave di essere semplici e pure possibilitagrave Questo era quanto crsquoera di importante rispetto alla questione dellrsquoangoscia che cosigrave come lrsquoabbiamo posta ci conduce allrsquoimpossibilitagrave di autodeterminarsi cioegrave lrsquoEsserci come pura e semplice possibilitagrave si trova di fronte il nulla il mondo egrave nulla non ha nulla su cui esercitare il potere il dominio Egrave per questo che rincorre la deiezione egrave per questo che egrave tranquillizzante percheacute dagrave lrsquooccasione di esercitare un potere di sentirsi autorizzato a pensare di sapere come stano le cose 12 luglio 2017 Siamo a pag 234 Crsquoegrave una frase di Heidegger molto celebre e citata da molti LrsquoEsserci egrave lrsquoente per cui nel suo essere ne va di questo essere stesso Cosa vuole dire Se volessimo dirla in modo differente diremmo che lrsquoEsserci cioegrave lrsquouomo egrave quellrsquoente per cui e attraverso cui lrsquoessere esiste non crsquoegrave lrsquoessere senza lrsquoEsserci senza qualcuno per cui egrave lrsquoEsserci stesso la condizione dellrsquoessere dellrsquoEsserci Poco dopo Lrsquoesser-avanti-a-seacute non denota la tendenza isolata di un soggetto ldquosenza mondordquo ma caratterizza lrsquoessere-nel-mondo il quale consegnato a se stesso egrave giagrave da sempre gettato in un mondo Lrsquoesser-avanti-a-seacute non significa che crsquoegrave un soggetto da qualche parte ma semplicemente che lrsquoEsserci egrave giagrave da sempre gettato verso quel mondo di cui egrave fatto e di cui la Cura egrave in un certo senso la testimonianza Io sono giagrave sempre gettato in avanti nel mondo quindi non posso non prendermi cura percheacute sono giagrave ligrave sono giagrave fra queste cose che mi fanno In una prospettiva piugrave completa lrsquoesser-avanti-a-seacute significa avanti-a-seacute-essendo-giagrave-in-un-mondo Essere avanti a seacute ma questo avanti a seacute non comporta un qualche cosa che egrave diverso e che devo raggiugere ecc Esser-avanti-a seacute vuol dire che non puograve non esserlo Egrave questa la gettatezza lrsquoessere continuamente gettati A pag 235 Solo percheacute lrsquoessere-nel-mondo egrave essenzialmente Cura fu possibile nelle precedenti analisi caratterizzare come prendersi cura lrsquoesser-presso lrsquoutilizzabile e come aver cura lrsquoincontro con il con-Esserci degli altri nel mondo Questo egrave importante Sta dicendo che lrsquoessere-nel-mondo egrave Cura egrave prendersi cura Il prendersi cura egrave essere presso llsquoutilizzabile presso un qualche cosa ma questo qualche cosa egrave quello che egrave percheacute egrave utilizzabile percheacute egrave ldquoperrdquo qualche cosa per un progetto Egrave in questo senso che ciascuno egrave sempre nel prendersi cura percheacute ha sempre a che fare con un qualche utilizzabile che vuole fare qualche cosa Questo egrave il prendersi cura mentre lrsquoavere come cura Heidegger lo intende come lrsquoincontro con il con-Esserci degli altri nel mondo Heidegger distingue tra il prendersi cura e lrsquoaver cura il prendersi cura riguarda lrsquoutilizzabile le cose lrsquoaver cura invece egrave aver cura degli altri la relazione con gli altri La Cura non designa neppure primariamente ed esclusivamente un comportamento isolato dellrsquoio rispetto a se stesso Lrsquoespressione ldquocura di seacuterdquo escogitata in analogia al prendersi cura e allrsquoaver cura sarebbe una tautologia La Cura non puograve indicare un particolare comportamento verso se-stesso percheacute il se-Stesso egrave giagrave caratterizzato ontologicamente dallrsquoesser-avanti-a-seacute E in questa determinazione sono giagrave inclusi

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gli altri due momenti strutturali della Cura lrsquoesser-giagrave-inhellip e lrsquoesser-pressohellip Dice che il prendersi cura di seacute egrave una tautologia per che questo ldquose stessordquo egrave giagrave comunque preso nella Cura Il prendersi cura riguarda le cose quindi non puograve non essere nel mondo e nel mondo ci sono queste cose e se ci sono le cose egrave percheacute sono un utilizzabile In questo senso parla del prendersi cura di seacute come di una tautologia come di una cosa che non ha nessun senso Non che la tautologia non abbia alcun senso ma in questo caso non ha senso percheacute il prendersi cura di seacute egrave giagrave allrsquointerno della Cura La Cura in quanto totalitagrave strutturale unitaria si situa per la sua aprioritagrave esistenziale ldquoprimardquo di ogni ldquocomportamentordquo e di ogni ldquosituazionerdquohellip Questo lo avevamo giagrave visto percheacute ci sia un comportamento o una situazione emotiva occorre che ci sia giagrave un prendersi cura Solo a questo punto cioegrave quando io mi prendo cura quando io considero certe cose quando utilizzo certe cose solo a questo punto puograve intervenire in seguito per esempio uno stato drsquoanimo cosigrave dice Heidegger La Cura quindi non esprime il primato del comportamento ldquopraticordquo rispetto a quello teoretico La determinazione puramente intuitiva di una semplice-presenza ha il carattere della Cura non meno di unrsquordquoazione politicardquo o di un semplice divertimento ricreativo ldquoTeoriardquo e ldquoprassirdquo sono possibilitagrave dellrsquoessere di un ente il cui essere deve esser determinato come Cura Qualunque cosa io faccia egrave giagrave sempre preso nella Cura La Cura egrave lrsquoessere giagrave da sempre rivolti al mondo che egrave fatto di utilizzabili di cose che io considero allrsquointerno di un progetto che io considero percheacute mi servono ldquoperrdquo LrsquoEsserci non puograve darsi senza la Cura e viceversa egrave il modo in cui lrsquoEsserci egrave nel mondo prendendosi cura A pag 237 Il poter-essere in vista di cui lrsquoEsserci egrave ha esso stesso il modo di essere dellrsquoessere-nel-mondo Il poter-essere che fa parte dellrsquoEsserci ovviamente ha la stessa caratteristica dellrsquoEsserci cioegrave di essere nel mondo non potrebbe essere altrimenti In esso egrave quindi ontologicamente incluso il riferimento allrsquoente intramondano La Cura egrave sempre magari solo privativamente prendersi cura e avere cura Nel volere un ente che egrave stato compreso cioegrave progettato nella sua possibilitagrave egrave afferrato in modo tale da essere ricondotto al suo essere nel prendersene cura e nellrsquoaverne cura Quado un ente egrave stato compreso cioegrave interpretato utilizzato a questo punto egrave afferrato in modo tale da essere ricondotto al suo essere Ma questo essere di questa cosa di cui mi prendo cura di che cosa egrave fatto Egrave ovvio che il suo essere sta nel fatto che io me ne prendo cura quindi egrave come se riconducessi un qualche cosa che io utilizzo al fatto che egrave un qualche cosa che ha a che fare con la Cura e quindi rientra nel progetto dellrsquoEsserci dellrsquoEsserci in quanto progetto progettante Il comprendente autoprogettamento dellrsquoEsserci in quanto effettivo egrave giagrave sempre presso un mondo scoperto Egrave da questo mondo che lrsquoEsserci trae le sue possibilitagrave e innanzi tutto in conformitagrave allo stato interpretativo del Si Egrave sempre da ligrave che si parte dal Si dalla deiezione dellrsquoEsserci cioegrave da un progetto inautentico inautentico percheacute deiettivo percheacute si fonda sui tre elementi della deiezione di cui parlava nei capitoli precedenti la chiacchiera la curiositagrave e lrsquoequivoco Questi elementi costituiscono la deiezione e il punto di partenza ciograve in cui ciascuno nasce Ciascuno nasce nel Si nella chiacchiera non egrave che nasce sapendo chissagrave quali cose nasce nella chiacchiera nel si dice nel si fa E cosigrave la mamma dice al bambino questo non si fa questo non si dice oppure questo si fa questo si dice ecc Cosa sta facendo esattamente Lo sta addestrando alla chiacchiera Quindi egrave da ligrave che si parte sempre dalla chiacchiera cioegrave dalla deiezione Egrave soltanto dopo un lavoro che egrave possibile per lrsquoEsserci un confronto autentico con le questioni La quotidianitagrave media del prendersi cura non vede le possibilitagrave e si adagia nella tranquillitagrave del semplice ldquorealerdquo Ricordate quando parlava della tranquillitagrave della quiete dellrsquoimpersonale del Si Questa tranquillitagrave soddisfatta non esclude unrsquoestesa irrequietezza del prendersi cura anzi la eccita Il voluto non egrave piugrave costituito da possibilitagrave nuove e positive ma ciograve che egrave disponibile viene modificato ldquotatticamenterdquo in modo da suscitare lrsquoillusione che succeda veramente qualcosa Qui occorre dire qualche parola percheacute ciograve che Heidegger pone come progetto autentico dellrsquoEsserci e cioegrave il progetto che tiene conto delle aperture delle possibilitagrave che ci sono al di lagrave della chiacchiera non egrave sufficiente Per il modo in cui lo abbiamo posto potremmo dire qualcosa di piugrave Quello che Heidegger dice va bene certo porre delle possibilitagrave delle aperture che vanno al di lagrave della chiacchiera va bene sicuramente

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ma soprattutto il porsi di fronte alle condizioni per cui egrave possibile la chiacchiera In altri termini si tratta ed egrave questo lrsquounico compito che spetta alla psicoanalisi di interrogare non tanto ciograve che accade interpretarlo dargli un senso ecc ma di pensare ciograve che egrave da pensare alle condizioni per cui egrave possibile per esempio unrsquointerpretazione per cui egrave possibile una chiacchiera per cui egrave possibile la deiezione dellrsquoessere direbbe Heidegger Il pensare queste condizioni questo potrebbe essere il ciograve che resta da pensare Questo non lo dice Heidegger lo dico io Quando nel suo famoso scritto sulla fine della filosofia diceva che ciograve che resta ancora da pensare rispetto agli antichi era lrsquoἀλήθεια che hanno sigrave detta questa parola ma non lrsquohanno pensata Ciograve che rimane sempre da pensare egrave la condizione stessa del pensiero ma non kantianamente come autocoscienza ma le condizioni che sono poste nel linguaggio Pensare a me come autocoscienza egrave comunque possibile percheacute esiste il linguaggio che me lo permette E quindi la domanda che pone fuori della chiacchiera potrebbe essere questa a quali condizioni io posso pensare ciograve che sto pensando Certamente queste condizioni riguardano anche la mia storicitagrave ma non solo percheacute il pensare la mia stessa storicitagrave egrave reso possibile da un qualche cosa cioegrave dal linguaggio Senza linguaggio non crsquoegrave storicitagrave non crsquoegrave nulla anzi tutto ciograve non sarebbe mai esistito Questo a mio parere egrave il compito che la psicoanalisi puograve ancora porsi La psicoanalisi cosigrave come egrave intesa oggihellip Apro una parentesi Sono andato a vedermi il dibattito tra Recalcati e Miller e poi un paio di interventi di Recalcati Dopo avere visto queste cose mi egrave sorto un pensiero questo la psicoanalisi deve cessare di esistere immediatamente percheacute egrave un insulto a qualunque cosa non dico solo allrsquointelligenza ma a tutto Deve cessare di esistere percheacute mostra in queste cose ciograve che veramente egrave La psicoanalisi cosigrave comrsquoegrave intesa egrave quella non quella di cui parlavo prima che probabilmente non egrave mai esistita cioegrave una psicoanalisi che interroga le condizioni del pensiero occorrerebbe farla esistere Ma a questo punto non sappiamo piugrave se egrave psicoanalisi percheacute psicoanalisi egrave quella cioegrave un sistema dottrinario categoriale fatto per spiegare le cose Anche se gli psicoanalisti dicono che la psicoanalisi non dagrave risposte che non spiega ecc mentono percheacute egrave proprio questo ciograve che fa Come qualunque altra teoria egrave stata costruita per questo per dare risposte e spiegare come stanno le cose Pertanto la psicoanalisi egrave quella cosa ligrave un sistema dottrinario e categoriale fondato su un atto di fede Non lrsquoho mai detto a Stefania ma un giorno glielo dirograve Non so se avete presente il suo penultimo libro La cito percheacute fa una cosa interessante senza volere naturalmente Prende come esempio la questione dello scibbolet di Freud e infatti il titolo del libro di Stefania Guido egrave Il primo scibbolet della psicoanalisi ETS 2014 Intanto egrave interessante che Freud a quel punto abbia deciso di utilizzare questo aneddoto dove si tratta di polizia di frontiera e di una parola drsquoordine Se lrsquoaltro non conosce la parola drsquoordine allora vuole dire che non egrave della mia fede e non lo fa passare Stefania senza volere dice una cosa che egrave molto significativa e cioegrave dice che il primo scibbolet della psicoanalisi egrave lrsquoaccettazione del presupposto dellrsquoesistenza dellrsquoinconscio come dire che la psicoanalisi egrave fondata su un atto di fede che egrave esattamente quello che dovevano compiere quei tizi per poter passare il valico di frontiera Come dire che gli psicoanalisti sono tali era questo che stava dicendo Freud se accettano questo presupposto fondamentale Questo dellrsquoinconscio egrave un presupposto che deve essere accettato attraverso un atto di fede Questa cosa che egrave il pilastro di tutta la costruzione psicoanalitica mostra che tutta la teoria psicoanalitica come qualunque altra teoria egrave fondata su un atto di fede Da qui tutto il sistema dottrinario non solo da parte dei lacaniani ma anche dai verdiglioniani che sono tutte quante delle persone molto devote alla dottrina devote in modo da evitare sempre possibili eresie Questo per dirvi che ciograve che sto ponendo come compito della psicoanalisi riguarda una psicoanalisi che non egrave mai esistita Potremmo farla esistere ma la psicoanalisi non egrave questa che sto dicendo io la psicoanalisi egrave quella ligrave egrave quella di quei tizi un sistema dottrinario e categoriale da applicare ora qua ora lagrave Crsquoegrave una conferenza dove Recalcati dice che chi non vota Renzi egrave un nevrotico Questa egrave la psicoanalisi Che differenza crsquoegrave tra il dire questa cosa e il dire che quellrsquoaltro che fa certe cose egrave un perverso o il dire che quellrsquoaltro ha fatto altre cose percheacute ha eluso la legge del padre Egrave la stessa cosa tutte

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quante fesserie Egrave in questo modo che a me piaceva intendere il ldquoprendersi curardquo Il prendersi cura posto cosigrave non egrave altro che lrsquoessere continuamente gettati in qualche cosa che richiede di essere pensato di essere ancora pensato interrogato ovviamente ma soprattutto di essere pensato Si parla tanto di interrogazione tutti parlano di interrogazione quindi ci si aspetta sempre una risposta Invece il pensare qualcosa non necessariamente cerca una risposta ma egrave volto a mettere in gioco a vedere se egrave possibile cogliere ancora altre cose per esempio mettendo a tema le condizioni di possibilitagrave del pensiero Un lavoro questo che Heidegger non ha mai fatto gli mancavano degli strumenti anche se la semiotica esisteva giagrave da tempo e cioegrave questo applicare le conclusioni di unrsquoargomentazione alle argomentazioni di cui egrave fatta la teoria che ha condotto a quelle conclusioni Egrave questo che manca e che invece ha consentito a noi di fare un passo decisivo rispetto al pensiero Intervento Sullrsquointerrogare Anche una ricerca scientifica si basa su unrsquointerrogazione come qualunque altra cosa Ciograve su cui non si riflette egrave sulle condizioni della domanda Per esempio cosa mi spinge a interrogare in un certo modo piuttosto che in un altro Occorrono dei presuppostihellip Esatto Non ci si interroga ad esempio sul che cosrsquoegrave un domandare Eppure Freud aveva posta la questione a modo suo certo parlando delle fantasie ogni cosa che faccio che voglio o non voglio fare egrave determinato da fantasie che mi spingono in una certa direzione fantasie cioegrave cose che io credo vere che ho accolte per un motivo o per lrsquoaltro motivi che anche questi non sono altro che altre fantasie Sono tutte fantasie che potremmo avvicinare a ciograve che Heidegger chiama la storicitagrave anche se non si esaurisce tutto nella storicitagrave percheacute la storicitagrave comprende il fatto che per esempio lrsquouso di certi termini si porta appresso una serie infinita di altri elementi che sono dovuti appunto alla storicitagrave di quel termine per il fatto che esiste da tremila in questi tremila anni si egrave evoluto in un certo modo ma ha mantenuto ancora certi richiami certe assonanze Freud non tiene assolutamente in conto una cosa del genere anche se nellrsquoInterpretazione dei sogni sembra che parli di queste cose almeno di sfuggita parlando di assonanze onomatopee di paronomasie cioegrave di cose che richiamano una parola piugrave che attraverso un senso attraverso delle corrispondenze di suoni Cose abbastanza vaghe comunque per Freud la questione egrave abbastanza precisa e cioegrave tutte le cose anche il volere fare qualcosa anche il progettare qualcosa muove da fantasie Heidegger non parla di fantasie ma dice che lrsquouomo egrave un progetto gettato lrsquoEsserci egrave un progetto gettato e questo ente particolare interviene nel mondo in questo modo Direi che non egrave migliore neacute lrsquouna neacute lrsquoaltra semplicemente sono modi di avvertire che qualunque cosa si faccia egrave per usare un termine di Freud surdeterminato da altro per Heidegger dalla storicitagrave dal fatto che questo progetto sia o non sia autentico da tante cose perograve di fatto egrave sempre surdeterminato Questo lo diceva giagrave a modo suo Husserl e cioegrave ciascuno muove dalla δοχά che egrave poi la stessa cosa che dice Heidegger anche se non parla di δοχά percheacute essendo una parola di Husserl non voleva usarla e parla invece di chiacchiera che egrave la stessa cosa egrave lrsquoopinione egrave il Si cioegrave si parte comunque da una serie di cose che si sono apprese Questo non crsquoegrave in Freud propriamente Freud manca tutta la questione dellrsquoaddestramento a parlare Anche in Heidegger non crsquoegrave perograve ponendo la questione in questo modo e cioegrave che si muove comunque dalla δοχά dalla chiacchiera dice che egrave da ligrave che parte il pensiero che egrave da ligrave che si impara a pensare Questo non lo dice Heidegger lo sto dicendo io perograve grosso modo egrave quello che si puograve trarre In entrambi manca la questione del linguaggio percheacute sigrave io imparo a parlare attraverso la chiacchiera La mamma dice si dice questo si fa questo ecc ma tutte queste imposizioni o divieti che siano anche loro meritano di essere pensati Heidegger si limita in buona parte a descrivere la deiezione ma non la pensa fino in fondo anche percheacute pensarla fino in fondo lo avrebbe condotto inesorabilmente a delle domande intorno alla struttura del linguaggio come si costruisce un pensiero Percheacute si costruisce in quel modo Quali sono le regole che lo fanno funzionare E allora ligrave certo ci sarebbe stata una svolta Crsquoegrave certamente una svolta nel pensiero di Heidegger ma non in questa direzione Quindi senza pensare le condizioni cioegrave senza pensare

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la struttura del linguaggio manca sempre un riferimento a qualche cosa che di fatto costituisce la condizione di qualunque dire di qualunque pensare e allora le cose accadono cosigrave Anche in Heidegger in parte crsquoegrave questo aspetto le cose accadono cosigrave a un certo punto uno si adagia nella chiacchiera Sigrave egrave vero certo ma forse non egrave solo per questo percheacute tranquillizzante percheacute fa sentire parte di un gruppo ecc Tutto vero ma non basta Eppure ha scritto mille pagine su Nietzsche e sulla questione della volontagrave di potenza Ma anche la questione della volontagrave di potenza non trae tutta la sua forza se non si intende che cosa la supporta che cosa fa sigrave che la volontagrave di potenza sia quello che egrave Se manca questo questa posizione rimane non dico debole ma sembra provenire da nulla come se fosse un dato di fatto una cosa naturale Nietzsche dice che gli umani non cercano la veritagrave per interesse teorico per il bene la cercano per avere potenza Sigrave certo ma percheacute cercano la potenza Per farci che Per il superpotenziamento Certo ma questo sposta solo la questione Che cosa muove tutto questo Che poi il progetto di Heidegger il prendersi cura non egrave altro che la volontagrave di potenza essere presso le cose lrsquoutilizzabile allo scopo di utilizzarlo altrimenti che cosa sto a fare presso lrsquoutilizzabile se non per utilizzarlo per farci qualcosa per modificarlo quindi per imporre la mia volontagrave sulla cosa o sulle persone a seconda dei casi Quindi anche rispetto alla volontagrave di potenza non egrave sufficientemente forte questo pensiero se non si dagrave alla volontagrave di potenza una base un fondamento che sia necessario e cioegrave la struttura stessa del linguaggio Il linguaggio deve concludere con una affermazione per potere proseguire Si tratta solo di questo Tutta la volontagrave di potenza e tutta la rappresentazione immensa messa in atto dagli umani da quando esistono serve soltanto a soddisfare questo requisito cioegrave costruire una proposizione che conclude in modo vero e che sia riconosciuta come tale per potere continuare e costruire altre proposizioni quindi per super-potenziare il proprio dire Tutto qui A pag 239 sect 42 La precedete interpretazione che si egrave conclusa con la determinazione della Cura come essere dellrsquoEsserci non mirava ad altro che il raggiungimento dei fondamenti ontologici adeguati di quellrsquoessere che noi stessi sempre siamo e che chiamiamo ldquouomordquo La Cura come essere dellrsquoEsserci Intendiamo qui lrsquoessere non tanto alla maniera di Heidegger cioegrave come quellrsquoorizzonte che rende possibile il manifestarsi degli enti ma come diceva giustamente Sini come significato come la significativitagrave direbbe Heidegger anche se lui non la pone in questi termini Allora la Cura come essere dellrsquoEsserci egrave il significato dellrsquoEsserci ciograve che dagrave significato allrsquoEsserci allrsquouomo Che cosa dagrave significato allrsquouomo Quello che fa Da qui la questione pragmatica di Heidegger il fare che dagrave un significato alle cose Questo sembra evocare Marx egrave la prassi che informa le idee il che non egrave molto lontano da ciograve che intende Heidegger Infatti alcuni tendono ad avvicinare per alcuni aspetti non per tutti Heidegger a Marx proprio per la puntualizzazione e lrsquoinsistenza da parte di Heidegger sulla prassi A pag 240 In una favola antica troviamo la seguente autointerpretazione dellrsquoEsserci come Cura La ldquoCurardquo mentre stava attraversando un fiume scorse del fango cretoso pensierosa ne raccolse un po e incominciograve a dargli forma Mentre egrave intenta a stabilire che cosa avesse fatto interviene Giove La ldquoCurardquo lo prega di infondere lo spirito a quello che aveva formato Giove acconsente volentieri Ma quando la ldquoCurardquo pretese di imporre il suo nome a ciograve che aveva formato Giove glielo proibigrave e pretendeva che fosse imposto il proprio Mentre la ldquoCurardquo e Giove disputavano sul nome intervenne anche la Terra reclamando che a ciograve che era stato formato fosse imposto il proprio nome percheacute gli aveva dato una parte del proprio corpo I disputanti elessero Saturno a giudice Il quale comunicograve loro la seguente equa decisione ldquoTu Giove poicheacute hai dato lo spirito alla morte riceverai lo spirito tu Terra poicheacute hai dato il corpo riceverai il corpo Ma poicheacute fu la Cura che per prima diede forma a questo essere fintanto che esso vivragrave lo possieda la Cura Poicheacute perograve la controversia riguarda il suo nome si chiami homo poicheacute egrave fatto di humus (Terra)rdquo (pag 241) Questa favola che lui ci racconta ha una sua ragion drsquoessere che si vede alla fine La Cura egrave quella che per prima ha dato forma sta qui tutta la questione La prima cosa che ha dato forma egrave la Cura ed egrave quando io mi prendo cura dellrsquoutilizzabile che lrsquoutilizzabile diventa quello che egrave Poi certamente questa cosa (il posacenere) egrave fatta di vetro egrave

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circolare ecc ma il primo gesto il primo passo egrave il prendersi cura prendersi cura dellrsquoutilizzabile cioegrave il trovarsi non soltanto gettati nel progetto ma gettati nel modo del prendersi cura vale a dire gettati nel modo per cui ldquoio voglio fare qualcosa di qualcosardquo Il prendersi cura egrave questo lo diceva prima la Cura come essere dellrsquoEsserci come ciograve che dagrave significato allrsquoEsserci cioegrave a me La cura egrave ciograve che mi dagrave significato E qual egrave il mio significato Sono le cose che faccio e le cose che faccio le faccio per un motivo quindi io ovviamente in quanto Esserci in quanto progetto gettato e sempre progettante sempre nel volere fare qualcosa di qualcosa e pertanto sempre preso nella volontagrave di potenza Potremmo poi dire che egrave questo il significato Infatti per Nietzsche lrsquoessere egrave volontagrave di potenza Questa testimonianza preontologica assume un particolare significato non solo percheacute vede nella ldquoCurardquo ciograve a cui lrsquouomo appartiene ldquoper tutta la vitardquo ma percheacute questo primato della ldquoCurardquo vi risulta connesso alla nota concezione dellrsquouomo come compositum di corpo (terra) e spirito Cura prima finxithellip La prima a fissare le cose egrave la Cura Lrsquoldquoessere-nel-mondordquo ha la struttura drsquoessere della ldquoCurardquo Come sono nel mondo Prendendomi cura delle cose cioegrave degli utilizzabili e mi prendo cura di queste cose in quanto utilizzabili Ed egrave la prima cosa dice Heidegger che interviene La prima cosa che interviene egrave volere modificare qualcosa Per dirla con Nietzsche la prima cosa che interviene egrave la volontagrave di potenza 19 luglio 2017 Siamo a pag 243 sect 43 Esserci monditagrave e realtagrave Il problema del senso dellrsquoessere egrave possibile in generale solo a patto che ci sia qualcosa come la comprensione dellrsquoessere Sembra una banalitagrave perograve per Heidegger non lo egrave La comprensione dellrsquoessere egrave propria del modo di essere di quellrsquoente che noi chiamiamo Esserci Egrave lrsquoEsserci che comprende lrsquoessere cosa che ha detta continuamente egrave lrsquoEsserci lrsquouomo che si domanda dellrsquoessere e puograve domandarselo percheacute crsquoegrave lrsquoessere dellrsquoEsserci cioegrave crsquoegrave lrsquoapertura il significato Egrave questo che lui intende con lrsquoandare in avanti tenendo conto perograve anche di ciograve che si lascia indietro che non egrave mai propriamente lasciato indietro Quanto piugrave adeguata e originaria saragrave potuta essere lrsquoesplicazione di questo ente tanto piugrave sicuramente il processo ulteriore di elaborazione del problema ontologico fondamentale raggiungeragrave la sua meta (pagg 243-244) Piugrave avanti dice Lrsquointerpretazione della comprensione mostrograve inoltre che questrsquoultima innanzi tutto e per lo piugrave si egrave giagrave fuorviata nella comprensione del ldquomondordquo secondo il modo di essere della deiezione Per Heidegger la comprensione egrave lrsquoapertura dellrsquoorizzonte che egrave ciograve che consente lrsquointerpretazione contrariamente a quanto generalmente si suppone per cui prima si interpreta e poi si comprende No dice Heidegger se non crsquoegrave la comprensione non crsquoegrave nessuna possibilitagrave di interpretare Questa interpretazione della comprensione nel momento in cui si fa egrave giagrave ldquoviziatardquo dalla deiezione Come abbiamo visto la volta scorsa si parte sempre dalla deiezione non egrave possibile non partire dalla doxa La doxa prima di tutto poi eventualmente lrsquoἐπιστήμη Anche lagrave dove non si tratta soltanto di una semplice esperienza ontica bensigrave di una comprensione ontologica lrsquointerpretazione dellrsquoessere si orienta innanzi tutto nellrsquoessere dellrsquoente intramondano Come potete vedere egrave sempre da qui che si parte cioegrave dallrsquoente intramondano dalle cose dalle cose che ci sono percheacute ovviamente rientrano allrsquointerno del progetto dellrsquoEsserci questo egrave sempre fondamentale percheacute il dire che ci sarebbero lo stesso non significa nulla In tal modo lrsquoessere dellrsquoente immediatamente utilizzabile viene saltato di pari passo e lrsquoente egrave dapprima concepito come insieme di cose (res) Dice che lrsquointerpretazione dellrsquoessere intramondano compare prima come un qualche cosa e subito dopo come un qualche cosa di utilizzabile il che egrave problematico Lrsquoinsieme di cose potremmo dirla cosigrave come lrsquoinsieme di cose non utilizzabili perograve badate bene questo insieme di cose la res viene colto come insieme di cose percheacute crsquoegrave la possibilitagrave di utilizzarle questo rimane sempre fondamentale in Heidegger Lrsquoessere assume il senso della realtagrave Le cose diventano la realtagrave cioegrave una possibilitagrave ossia la possibilitagrave di utilizzare le cose che compaiono La sostanzialitagrave diventa la determinazione fondamentale dellrsquoessere Per effetto di questo traviamento

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della comprensione dellrsquoessere anche la comprensione ontologica dellrsquoEsserci cade dentro lrsquoorizzonte di questo concetto di essere Il traviamento egrave il rifarsi alla doxa cosa che peraltro non puograve non accadere perograve dice lui queste cose non sono ancora colte come utilizzabili ma come cose apparentemente semplicemente presenti ed egrave questo coglierle come semplici presenze il traviamento nel senso che in questo caso non egrave ancora possibile coglierle come degli utilizzabili determinati sono cose in generale non ancora colte come utilizzabili Questo ha delle implicazioni Sigrave e no Potremmo dire che cogliere delle cose come degli utilizzabili sicuramente rientra allrsquointerno di un progetto perograve in questo caso come ne sta parlando Heidegger quando dice che lrsquoessere dellrsquoente immediatamente utilizzabile viene saltato di pari passo sta dicendo una cosa abbastanza impegnativa percheacute se viene saltato di pari passo vuol dire che non crsquoegrave unrsquoattenzione per qualche cosa o meglio egrave come se il qualche cosa non fosse un qualche cosa ldquoperrdquo ma fosse una semplice presenza non utilizzabile Per effetto di questo traviamento della comprensione dellrsquoessere anche la comprensione ontologica dellrsquoEsserci cade dentro lrsquoorizzonte di questo concetto di essere LrsquoEsserci al pari di ogni altro ente egrave inteso come un reale semplicemente-presente E cosigrave lrsquoessere in generale assume il senso della realtagrave Nel momento in cui crsquoegrave questa deiezione anche se lui parla di traviamento che cosa accade Accade che non riesco a cogliere che ciascuna cosa egrave quella che egrave in quanto ldquoin vista dirdquo in quanto ldquoperrdquo qualche altra cosa quindi immagino che sia per seacute e allora a questo punto diventa un reale semplicemente presente come se fosse fuori del progetto cioegrave vedo le cose come se fossero semplici cose non tenendo conto che le cose che vedo sono quelle che sono per me percheacute sono nel progetto Quindi egrave come se questo senso dellrsquoessere di cui lui parla e che si riferisce allrsquoEsserci in questo caso fosse semplicemente la sostanza delle cose che quindi vivono di vita propria e non piugrave che sono quelle che sono per via del fatto che si trovano allrsquointerno del progetto dellrsquoEsserci Occorre dire che qui Heidegger sta facendo una critica ai vari modi di intendere la comprensione che per lui non sono autentici Diciamo che sono le modalitagrave attraverso le quali ci si allontana da unrsquoautentica comprensione Perograve come avviene questo cosa fa sigrave che io mi rivolga alle cose immaginandole semplicemente presenti Beh egrave la volontagrave di potenza la chiacchiera lrsquoidea che facendo in questo modo io so come stanno le cose percheacute sono quelle che sono e quindi si ritorna a ciograve che lui indicava come la situazione tranquillizzante di quiete in cui le cose sono quelle che sono percheacute ldquosi dicerdquo che sono quelle che sono Il primo approccio egrave quello della deiezione della chiacchiera che si trova di fronte non tanto alla semplice presenza ma allrsquoidea che ci sia una semplice presenza Tutta la filosofia di Heidegger almeno in buona parte egrave volta a mostrare che non crsquoegrave di fatto una semplice presenza che qualunque semplice presenza ci appare percheacute esiste una comprensione che appartiene allrsquoEsserci altrimenti non potrebbe apparire nessuna semplice presenza Infatti dice proseguendo Il concetto di realtagravehellip che sarebbe questo pensare che le cose siano semplici presenze al di fuori del progetto e che quindi sono quelle che sono per virtugrave propria Il concetto di realtagrave acquista pertanto un primato caratteristico in seno alla problematica ontologica Tale primato sbarra la strada a una genuina analitica esistenziale dellrsquoEsserci anzi impedisce giagrave di vedere lrsquoessere dellrsquoutilizzabile che per primo si incontra nel mondo (pagg 244-245) Pensare che le cose siano quelle che sono sbarra dice lui impedisce di vedere lrsquoessere dellrsquoutilizzabile che egrave ciograve che per primo che si incontra cioegrave io vedo qualche cosa percheacute egrave utilizzabile percheacute penso giagrave di cosa farmene so a che cosa serve e se non lo so voglio saperlo ma so che puograve servire a qualcosa Questo secondo lui egrave il primo modo di approcciare le cose non quello della semplice presenza di cui parlava prima a proposito del traviamento E cosigrave lrsquointera problematica dellrsquoessere in generale egrave avviata su una falsa strada Tutti i restanti modi di essere vengono determinati negativamente o privativamente in riferimento a quello di realtagrave La realtagrave diventa il metro di giudizio questo egrave reale questo non egrave reale ecc Egrave necessario dimostrare che la ldquorealtagraverdquo non solo egrave un modo di essere fra altri ma dipende ontologicamente da altri modi di essere come lrsquoEsserci il mondo e lrsquoutilizzabilitagrave Qui dice una cosa importante e anche impegnativa Dice che la realtagrave egrave un modo di essere fra altri uno dei modi dellrsquoessere uno dei modi in cui lrsquoEsserci in quanto essere nel mondo incontra

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lrsquoutilizzabile Ma in questo modo sta dicendo che la ldquorealtagraverdquo segue lrsquoEsserci non egrave prima dellrsquoEsserci Occorre che ci sia il progetto attraverso il quale le cose mi appaiono in quanto utilizzabili e solo a questa condizione posso fare altre cose e pensare anche a una realtagrave Tenete sempre conto che Heidegger anche se non lo dice direttamente punta sempre a una questione che io ritengo molto importante e cioegrave questa ciograve che importa egrave cogliere ciograve che in ciograve che si dice egrave da pensare Cosa significa questo Significa che in ciograve che si dice ciograve che egrave o rimane da pensare ha a che fare con tutto ciograve che ha consentito a ciograve che si dice di dirsi quindi lrsquoaspetto storico quindi il progetto in cui mi trovo quindi il mondo che mi circonda e di cui sono fatto Ciograve che egrave da pensare egrave che ciograve che sto pensando ha come condizione di pensabilitagrave tutte queste altre cose Ma anche in unrsquoanalisi si potrebbe dire molto appropriatamente che lrsquoascolto non egrave nientrsquoaltro che il cogliere in ciograve che si dice resta da pensare alla quale cosa il parlante non pensa affatto anzi non sa nemmeno che ci sia ancora da pensare pensa che quello che dice sia tutto ligrave non immagina che ci sia ancora qualcosa da pensare intorno a ciograve che sta dicendo Per dimostrarlo bisogna esaminare a fondo il problema della realtagrave le sue condizioni e i suoi limiti A quali condizioni noi possiamo pensare la realtagrave Sotto il titolo di ldquoproblema della realtagraverdquo si nascondono varie questioni 1) Se ci sia in generale un ente ldquotrascendente la coscienzardquo 2)Se la realtagrave del ldquomondo esternordquo possa essere sufficientemente dimostrata 3) Fino a qual punto questo ente ammesso che sia reale risulta conoscibile nel suo essere-in-seacute 4) Che cosa significa in generale il senso di questo ente la realtagrave Quando parliamo di realtagrave di che cosa stiamo parlando La seguente discussione del problema della realtagrave tratteragrave tre questioni con riferimento al problema ontologico fondamentale a) la realtagrave come problema dellrsquoessere e della dimostrabilitagrave del ldquomondo esternordquohellip Egrave dimostrabile che esiste un mondo esterno Se sigrave come b) la realtagrave come problema ontologico c) realtagrave e Cura Queste sono le cose che lui vuole affrontare Adesso vediamo cosa ci dice della dimostrabilitagrave del mondo esterno La prima e piugrave importante tra le questioni elencate intorno alla realtagrave egrave quella ontologica riguardante il significato della realtagrave in generale Cioegrave di che cosa parliamo quando parliamo di realtagrave In mancanza di una problematica ontologica pura e di una corrispondente metodicahellip Sta dicendo che prima di lui nessuno ha fatto nulla a questo riguardo hellipquesto problema anche quando fu posto esplicitamente finigrave per confondersi con la discussione intorno al ldquoproblema del mondo esternordquo lrsquoanalisi della realtagrave egrave infatti possibile solo sul fondamento di un accesso adeguato al reale La conoscenza intuitiva egrave da sempre il modo specifico di cogliere il reale Tale coglimento ldquoegraverdquo un comportamento della psiche della coscienza La coscienza intuitiva la realtagrave la si intuisce cioegrave egrave un processo psichico Ma poicheacute la realtagrave ha il carattere dellrsquoin-seacute e dellrsquoindipendenzahellip (pagg 245-246) La realtagrave non si puograve modificare la realtagrave egrave quella che egrave e non si puograve fare niente hellipil problema del senso della realtagrave si connette a quello dellrsquoindipendenza possibile del reale ldquodalla coscienzardquo e della trascendenza possibile della coscienza verso la ldquosferardquo del reale Sta dicendo che questa indipendenza della realtagrave potremmo tranquillamente dire indipendenza dal linguaggio e aggiunge e della trascendenza possibile della coscienza verso la ldquosferardquo del reale quindi indipendente dalla coscienza Sta dicendo che questa realtagrave deve essere indipendente anche dalla mia coscienza da ciograve che io percepisco che conosco del reale La realtagrave deve essere indipendente da tutto deve essere fuori del linguaggio quindi che io la conosca o non la conosca egrave irrilevante quella crsquoegrave e tanto basta La possibilitagrave di unrsquoanalisi ontologica esauriente della realtagrave dipende dalla misura in cui egrave stato chiarito nel suo essere anche ciograve rispetto a cui deve sussistere lrsquoindipendenza ciograve che deve essere trasceso Questa realtagrave deve essere indipendente perograve a questo punto non egrave chiarissimo da che cosa deve essere indipendente deve essere indipendente da me dalle persone da che cosa o da chi in definitiva Solo in questo modo saragrave possibile cogliere ontologicamente anche il modo di essere del trascendere stesso E infine la via drsquoaccesso primaria al reale deve essere garantita nel senso di una soluzione del problema dellrsquoidoneitagrave o meno del conoscere a svolgere questa funzione Quindi non soltanto ci sono tutti questi problemi e cioegrave il fatto di sapere da che cosa dovrebbe essere indipendente quindi prima sapere che egrave indipendente e poi sapere da chi o che cosa egrave indipendente e alla fine occorre anche sapere chi ci

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garantisce della soluzione di questo problema Supponiamo di risolverlo una volta che lrsquoabbiamo risolto chi ci garantisce che il metodo che abbiamo utilizzato per risolvere il problema sia stato idoneo a svolgere questa funzione Dice poco dopo Il conoscere ci egrave apparso come un modo subordinato di accesso al reale Il reale egrave per essenza accessibile solo come ente intramondano Ogni accesso a tale ente egrave fondato ontologicamente nella costituzione fondamentale dellrsquoEsserci nellrsquoessere-nel-mondo Qui egrave come se avesse fatto un salto perograve dice Ogni accesso a tale ente egrave fondato ontologicamente nella costituzione fondamentale dellrsquoEsserci cioegrave del progetto lrsquoessere-nel-mondo ha la costituzione ontologica piugrave originaria della Cura (avanti-a-seacute esser-giagrave-in-un-mondo in quanto esser-presso lrsquoente intramondano) Vuole dire che questo ente questa cosa che noi chiamiamo reale di fatto come dicevo prima ha come condizione potremmo dire la Cura cioegrave lrsquoessere presso questa cosa E sappiamo anche il modo di essere presso questa cosa egrave il modo dellrsquoutilizzabile Il problema se in generale sussista un mondo e se il suo essere possa essere dimostrato egrave senza senso come problema posto dallrsquoEsserci in quanto essere-nel-mondo e chi altro drsquoaltronde potrebbe porlo Questo egrave interessante Domanda esiste un mondo Dice Heidegger che razza di domanda egrave Non ha nessun senso Io Esserci mi sto ponendo questa domanda Io in quanto esserci in quanto essere nel mondo per chiedermi se esiste il mondo devo giagrave essere nel mondo Ecco lrsquoassurditagrave della domanda per Heidegger Tale problema egrave inoltre affetto da una equivocitagrave Manca infatti la distinzione fra mondo nel senso di in-che dellrsquoin-essere e ldquomondordquo nel senso dellrsquoente intramondano cioegrave del presso-che dellrsquoimmedesimazione prendente cura Fa una distinzione tra mondo nel senso dellrsquoin-che e dellrsquoin-essere cioegrave dellrsquoessere nel mondo e il senso dellrsquointramondano cioegrave ciograve presso cui io sempre mi trovo Ma il mondo egrave giagrave essenzialmente aperto con lrsquoapertura dellrsquoessere dellrsquoEsserci il ldquomondordquo egrave giagrave sempre scoperto con lrsquoapertura del mondo Sta dicendo che questa domanda se esista oppure no la realtagrave di fatto egrave una domanda senza senso Egrave giunto a dire che la realtagrave egrave il mondo ma percheacute io possahellip se io mi faccio questa domanda vuol dire che io in quanto ente sono quellrsquoEsserci che puograve porsi la domanda e se mi posso porre la domanda in quanto Esserci sono giagrave quel mondo del quale mi sto chiedendo se esiste oppure no A pag 247 Lrsquoaggrovigliarsi dei problemi la confusione fra ciograve che si vuol dimostrare ciograve che egrave dimostrato e ciograve con cui la dimostrazione egrave condotta si rivela nella ldquoConfutazione dellrsquoidealismordquo di Kant Kant definisce uno ldquoscandalo della filosofia e della ragione umana in generalerdquo la mancanza a tuttrsquooggi di una prova dellrsquoldquoesistenza delle cose fuori di noirdquohellip Uno scandalo del pensiero come egrave possibile che non riusciamo a provare lrsquoesistenza delle cose helliptale da risultare inoppugnabile e al sicuro da ogni scetticismo Egrave questa dimostrazione che vuole Kant una dimostrazione incontrovertibile finale Egli stesso offre questa prova e precisamente sotto forma di dimostrazione della ldquotesirdquo ldquoLa coscienza semplice ma empiricamente determinata della mia esistenza dimostra lrsquoesistenza degli oggetti nello spazio fuori di merdquo Questa egrave la dimostrazione di Kant Secondo Kant lrsquoesistenza delle cose fuori di me sarebbe dimostrato dal fatto che la mia coscienza semplice ma empiricamente determinata cioegrave io con lrsquoesperienza colgo le cosehellip Ma da che cosa sarebbe determinata questa esperienza Dalla mia esistenza Quindi dice Kant a questo punto la mia esistenza egrave provata basta rivolgersi a Cartesio e al suo Cogito ergo sum io ci sono la mia esperienza mi fa vedere delle cose quindi se io ci sono e esperisco delle cose allora esistono anche quelle cose Con questo per Kant sarebbe dimostrata lrsquoesistenza delle cose fuori di me Osserviamo esplicitamente in primo luogo che Kant usa il termine esistenza (Dasein) per designare quel modo di essere che noi abbiamo chiamato nella presente ricerca ldquosemplice presenzardquo Heidegger sta dicendo che Kant confonde la semplice presenza con lrsquoesistenza mentre per Heidegger crsquoegrave una differenza enorme lrsquoesistenza per lui egrave soltanto relativa allrsquoEsserci cioegrave lrsquouomo egrave lrsquouomo che esiste le altre cose sono semplici presenze ma Come abbiamo visto sono semplici presenze a condizione che ci sia lrsquoEsserci La prova dellrsquoldquoesistenza delle cose fuori di merdquo riposa sul fatto che alla natura del tempo appartengono cooriginariamente permanenza e mutamento La mia semplice-presenza cioegrave la semplice-presenza di una molteplicitagrave di rappresentazioni date nel senso interno egrave un mutamento semplicemente-presente Io esperisco qualche

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cosa ma per poterla esperire deve rimanere immutabile per un certo tempo percheacute se scompare non posso piugrave esperirla Ma la determinazione del tempo presuppone qualcosa di semplicemente-presente che permanga Siffatto permanente non puograve perograve essere ldquoin noirdquo ldquoproprio percheacute la mia esistenza nel tempo non egrave determinata che in virtugrave di questo permanenterdquo Crsquoegrave prima il tempo che permane e che mi consente di avere una coscienza di sapere che sono io lo so percheacute io rimango nel tempo quello che sono Se anchrsquoio cambiassi ininterrottamente sarei in difficoltagrave Questo permanente egrave la condizione della possibilitagrave della semplice-presenza ldquoin merdquo del mutamento (pagg 247-248) lrsquoesperienza dellrsquoessere-nel-tempo delle rappresentazioni implica cooriginariamente qualcosa che muta ldquoin merdquo e qualcosa di permanente ldquofuori di merdquo Dice qui questa esperienza cosa comporta Qualcosa che muta in me io vedo mutare le cose perograve percheacute io possa avvertire questo mutare delle cose percheacute questo avvertire sia un avvertire qualche cosa occorre che ci sia qualcosa di permanente fuori di me Potremmo dire che se non ci fosse nulla di permanente fuori di me allora questo cambiamento che avverto in me non avrebbe nessun termine di confronto nessun parametro quindi occorre un qualche cosa che stia fermo affincheacute qualcosa possa mutare Ricordate dicevamo tempo fa che per parlare occorre che un elemento funzioni come se fosse quello che egrave necessariamente solo a questa condizione posso da ligrave partire e aggiungere altre cose percheacute se questo elemento fosse altro da seacute come taluni sostengono non ci sarebbe questo elemento da cui partire e quindi non potrei parlare Kant ci dagrave una sorta di ldquoprova ontologicardquo desunta dallrsquoidea dellrsquoente temporale Un ente che dipende dal tempo da qui la durata la permanenza A prima vista puograve sembrare che Kant si sia liberato dallrsquoammissione cartesiana di un soggetto isolato e precostituito Per fare tutta questa operazione occorre che ci sia un soggetto isolato precostituito che si raffronta al mondo soggetto e oggetto Ma egrave soltanto unrsquoapparenza Il semplice fatto che Kant senta il bisogno di una prova dellrsquoldquoesistenza delle cose fuori di merdquo basta a dimostrare che egli ha posto il punto di appoggio della problematica nel soggetto nellrsquoldquoin merdquo Questa egrave la questione fondamentale Per potere parlare di qualche che egrave fuori di me cioegrave di una realtagrave esterna egrave necessario che ci sia un soggetto un qualche cosa dice lui di isolato precostituito da cui io posso affermare che esiste qualcosa fuori di me Soltanto se io mi pongo come isolato da questa cosa soltanto se io non sono insieme a questo posacenere in questo mondo allora posso considerare lrsquooggetto come isolato manipolabile ecc Dice quindi Heidegger che Kant pur volendo in parte prendere le distanze da Cartesio ma comunque ci ricasca percheacute per potere affermare che qualcosa esiste fuori di me occorre che questo ldquoin merdquo sia posto come soggetto isolate e precostituito Precostituito non si sa bene da che cosa ma precostituito indipendentemente dal mondo di cui invece secondo Heidegger egrave fatto E infatti la dimostrazione egrave condotta partendo dal mutamento empiricamente dato in me Quindi occorre un soggetto che si faccia carico di questo mutamento che lo rilevi Il ldquotempordquo su cui si fonda la prova egrave sperimentato soltanto ldquoin merdquo Non appartiene alla cosa sono io che faccio perdurare la cosa in me Esso funge da pedana per il salto dimostrativo nel ldquofuori di merdquo Inoltre Kant osserva ldquoLrsquoidealismo problematico che si limita a sostenere lrsquoincapacitagrave di dimostrare mediante lrsquoesperienza immediata unrsquoesistenza fuori della nostra egrave ragionevole e conforme a una ben fondata maniera filosofica di pensare e precisamente che non si debba pronunciare un giudizio risolutivo prima che sia stata reperita una prova sufficienterdquo A pag 249 Lo ldquoscandalo della filosofiardquo non consiste nel fatto che finora questa dimostrazione non egrave ancora stata data ma nel fatto che tali dimostrazioni continuino a essere richieste e tentate Quindi lo scandalo non sta nel fatto che non si riesce a trovare una dimostrazione della realtagrave ma nel fatto che la si cerchi Simili attese richieste ed esigenze derivano da unrsquoinsufficiente posizione di ciograve indipendentemente dal quale e ldquoa prescindererdquo dal quale si dovrebbe dimostrare la semplice-presenza di un ldquomondordquo Dice che uno puograve farsi una domanda ma percheacute una domanda del genere di dimostrare la realtagrave Percheacute dice crsquoegrave una insufficiente posizione di ciograve indipendentemente dal quale e a prescindere da quale si dovrebbe dimostrare la semplice-presenza di un mondo Vale a dire egrave impossibile immaginare di trovarsi in questa posizione fuori del mondo per trovare quindi un

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criterio per dimostrare la sua esistenza percheacute fino a quando mi trovo dentro nel mondo non posso dimostrare un qualche cosa Sembra evocare la questione posta da Tarski rispetto alla veritagrave non posso dimostrare la veritagrave allrsquointerno dello stesso sistema che la utilizza devo uscire fuori ma se esco fuori con che cosa farograve tutte queste operazioni Non sono le prove a essere insufficienti ma egrave insufficiente la determinazione del modo di essere dellrsquoente che prova e esige le prove Non sono dice le prove che mancano ma egrave chi le cerca che ha dei problemi nel senso che vuole cercare la dimostrazione di un qualche cosa che come dicevo prima egrave giagrave ligrave egrave giagrave in lui Egrave come volere a tutti i costi creare questa separazione cartesiana tra soggetto e oggetto Ma percheacute questo Per una volontagrave di potenza percheacute solo a questa condizione cioegrave se io creo questa separazione posso avere il dominio sulle cose posso averne il controllo totale LrsquoEsserci rettamente inteso si oppone a questo genere di prove poicheacute esso nel suo essere egrave giagrave sempre ciograve che le dimostrazioni tardive ritengono necessario attribuirgli con una dimostrazione E cioegrave che esiste Egrave giagrave ligrave che esiste lrsquoEsserci egrave lrsquoesistenza stessa percheacute egrave lrsquounico ente che si puograve porre questa domanda intorno allrsquoessere Vi ricordate quella frasetta storica ve la rileggo LrsquoEsserci egrave un ente per cui nel suo essere ne va di questo essere stesso Egrave quellrsquoente per cui ne va dello stesso essere per cui senza questo esserci non crsquoegrave nessun essere Se dallrsquoimpossibilitagrave di dimostrare la semplice-presenza delle cose fuori di me si volesse inferire che essa egrave ldquoda accettare semplicemente per federdquohellip credo quia absurdum tenete sempre conto che qualunque teoria di qualunque tipo egrave sempre fondata su un atto di fede cioegrave egrave sempre fondata sulla doxa sulla chiacchiera sullrsquoopinione sul ldquosi dicerdquo mai su qualcosa che egrave necessariamente quello che egrave e non puograve non esserlo hellipnon si eliminerebbe lrsquoincomprensione del problema Infatti resterebbe sempre valido il pregiudizio che in linea di diritto e su un piano ideale si dovrebbe potere dare una dimostrazione Quandrsquoanche ci si limitasse alla ldquofede nella realtagrave del mondo esternordquo non si eliminerebbe lrsquoimpostazione erronea del problema anche nel caso in cui si riconoscesse esplicitamente a questa fede il suo ldquobuon dirittordquo Lrsquoesigenza della prova egrave mantenuta anche quando si tenta di soddisfarla per una via diversa da quella della prova dimostrativa (pagg 249-250) Non ha tutti i torti ma neanche tutte le ragioni La realtagrave non puograve essere dimostrata percheacute questo mondo esterno non egrave esterno a me io faccio parte di questo mondo di cui vorrei trovare una dimostrazione senza ricordarmi come dice Heidegger che in un certo senso io sono giagrave la dimostrazione percheacute sono giagrave io che mi interrogo sulla cosa quindi crsquoegrave non il mondo esterno ma il mondo di cui io sono fatto Perograve questa dimostrazione di cui lui sta parlando manca comunque in tutta questa ricerca fatta dalla filosofia di dimostrare lrsquoesistenza del mondo esterno Dimentica perograve di chiedersi una cosa e cioegrave chi dimostreragrave la validitagrave di quella dimostrazione Questo egrave un aspetto che manca e che invece noi possiamo tenere in conto percheacute noi ci muoviamo da molto tempo tendo sempre conto simultaneamente mentre procediamo non soltanto di aspetti straordinari come questi che ci sta proponendo Heidegger ma anche dellrsquoapporto della semiotica della psicoanalisi della linguistica della retorica della logica della filosofia del linguaggio Tutte queste cose sono simultaneamente presenti mentre stiamo leggendo Heidegger Anche facendo appello al principio che il soggetto deve presupporre (e che giagrave sempre inconsciamente presuppone) la semplice-presenza del ldquomondo esternordquo non si uscirebbe dallrsquoipotesi fittizia del soggetto isolato Che cosrsquoegrave il soggetto pensato come egrave sempre stato pensato come soggetto isolato Egrave unrsquoipotesi fittizia unrsquoipotesi falsa finta costruita al solo scopo di potere immaginare sempre in modo fittizio una separazione fra me e le cose allrsquounico scopo di credere sempre in modo fittizio di poterle controllare di avere il dominio sulle cose Credere nella realtagrave del ldquomondo esternordquo con diritto o no provare questa realtagrave sufficientemente o no presupporla esplicitamente o no sono tutti tentativi che allrsquooscuro come sono circa il terreno su cui si muovono presuppongono un soggetto senza-mondo un soggetto non sicuro del proprio mondo un soggetto che deve perciograve cominciare con lrsquoassicurarsi del proprio mondo Questo egrave interessante Prima ha detto che il soggetto egrave unrsquoipotesi fittizia ma allora questo soggetto che egrave presupposto deve trovare un qualche cosa che gli dia una maggiore consistenza Ecco percheacute vuole dimostrare lrsquoesistenza della realtagrave dimostrando lrsquoesistenza della

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realtagrave dimostra anche lrsquoesistenza di se stesso che egrave ciograve che si contrappone alla realtagrave e che in qualche modo la coglie la domina Il soggetto deve perciograve cominciare con lrsquoassicurarsi del proprio mondo deve essere sicuro del mondo solo allora egrave sicuro di seacute Come dire io sono sicuro di me se domino tutto se ho tutto sotto controllo Quindi il mondo deve essere conosciuto quindi la realtagrave deve essere dimostrata e fincheacute non faccio questo egrave come se rimanesse una spina nel fianco Se lrsquoesistenza della realtagrave allora non sono cosigrave sicuro del mondo e allora a questo punto non lo posso dominare come voglio non sono piugrave sicuro neanche di me Come faccio a dominare le cose come faccio a mettere in atto la volontagrave di potenza Devo essere assolutamente sicuro del mondo esterno Il ldquoproblema della realtagraverdquo come problema della sussistenza e della dimostrabilitagrave di un mondo esterno egrave un problema impossibile non perograve percheacute conduca ad aporie insuperabili ma percheacute lrsquoente stesso che funge da tema in questo problema contraddice a una impostazione del genere Il problema non egrave quello di dimostrare che e come sussista un ldquomondo esternordquo ma di spiegare percheacute lrsquoEsserci in quanto essere-nel-mondo abbia la tendenza a relegare nel nulla il ldquomondo esternordquo mediante una riduzione ldquognoseologicardquo per doverlo poi dimostrare come sussistente (pagg 250-251) Dice che il problema non egrave tanto il provare lrsquoesistenza della realtagrave esterna ma dice consiste in questo che lrsquoEsserci in quanto essere nel mondo ha questa tendenza che potremmo ricondurre alla deiezione e cioegrave di trovare qualcosa di rassicurante o forse in modo piugrave appropriato alla volontagrave di potenza questa tendenza quindi a relegare nel nulla il mondo esterno mediante una riduzione gnoseologica Vale a dire riduce il mondo esterno a nulla percheacute lo fonda unicamente sulla coscienza sulla conoscenza se il soggetto puograve conoscere qualcosa allora questo qualcosa crsquoegrave Noi non possiamo conoscere la realtagrave in quanto tale perograve ciograve che possiamo conoscere sono i nostri modelli di pensiero quelli che ci consentono di conoscere la realtagrave di ordinarla e quindi di conoscerla e pertanto egrave ridotta a nulla la realtagrave percheacute di fatto non egrave conoscibile Quindi prima riduce a nulla questa realtagrave poi perograve vuole dimostrare che esiste Egrave questo che fa o ha fatto la filosofia secondo Heidegger Percheacute dovrebbe avere fatto questo Ce lo dice qui La causa di tutto ciograve sta nella deiezione dellrsquoEsserci e nel conseguente smarrimento della comprensione primaria dellrsquoessere mediante la sua interpretazione come semplice-presenza Il problema dice Heidegger sta nel pensare lrsquoessere come una semplice presenza questa cosa egrave qui la vedo la tocco quindi lrsquoessere come semplice presenza come qualche cosa fuori del linguaggio In questo modo ponendolo fuori del mondo in cui mi trovo egrave come se annullassi questa cosa Potremmo dirla in un modo ancora diverso Io interpreto qualche cosa come semplice presenza a condizione dice Heidegger della deiezione e cioegrave della dimenticanza dellrsquoessere dellrsquoEsserci Solo a questa condizione che io mi dimentichi dellrsquoEsserci e cioegrave del fatto che questa cosa egrave quella che egrave percheacute egrave nel progetto posso pensare allrsquoessere come semplice presenza Egrave questa secondo lui la causa del fatto che si cerchi di dimostrarne lrsquoesistenza percheacute a questo punto egrave posta come una semplice presenza una semplice presenza che deve dimostrare di seacute di esistere Da qui tutta la domanda della filosofia dovrsquoegrave lrsquoessere dellrsquoente in che cosa consiste lrsquoessere dellrsquoente Nella sua essenza si egrave generalmente pensato cioegrave in qualcosa di piugrave generale qualcosa di universale Facendo tutto questo si immagina che questo ente sia fuori dal linguaggio e quindi debba cercare altrove la garanzia della sua sussistenza Se lrsquoEsserci non egrave lrsquoessere nel mondo a questo punto deve dimostrare di esistere da solo e come deve dimostrare che crsquoegrave un qualche cosa che garantisce della sua sussistenza altrimenti come faccio a dimostrare che esiste se non ricorrendo a ciograve che garantisce la sua sussistenza Ecco le idee di Platone la sostanza di Aristotele o dio a seconda dei casi cioegrave un qualche cosa di trascendente che garantisce lrsquoimmanente Egrave qualche cosa che non egrave lrsquoimmanente ma che garantisce che egrave quello che egrave Ovvio che questa cosa non si trova 26 luglio 2017

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Le ultime battute di questa sezione sono sulla realtagrave e quindi sulla veritagrave Quando si parla di realtagrave egrave inevitabile che si giunga alla veritagrave Siamo a pag 253 punto b ndash La realtagrave come problema ontologico Se lrsquoespressione ldquorealtagraverdquo significa come infatti significa lrsquoessere dellrsquoente (res) semplicemente-presente dentro il mondo lrsquoanalisi di questo modo di essere dovragrave attenersi al seguente principio lrsquoente che egrave dentro il mondo lrsquoente intramondano egrave determinabile ontologicamente solo se egrave stato chiarito il fenomeno della intramondanitagrave Ma questrsquoultima si fonda nel fenomeno del mondo il quale da parte sua in quanto momento essenziale della struttura dellrsquoessere-nel-mondo rientra nella costituzione fondamentale dellrsquoEsserci (pagg 253-254) Questo egrave forse il punto piugrave importante di queste pagine Heidegger ci sta dicendo che se la realtagrave egrave posta cosigrave come egrave comunemente intesa come un ente del mondo un ente intramondano allora dobbiamo intendere che cosa diciamo quando parliamo di intramondanitagrave Ma per parlare di intramondanitagrave occorre sapere di che cosa parliamo quando parliamo di mondo e quando parliamo di mondo ci dice teniamo conto della struttura dellrsquoessere nel mondo e ciograve che egrave nel mondo per Heidegger egrave lrsquoEsserci Quindi per potere dire che qualche cosa egrave nel mondo egrave necessario che ci sia lrsquoEsserci o detto diversamente soltanto lrsquoEsserci puograve dire che qualcosa egrave nel mondo In effetti sono soltanto gli umani che possono parlare di realtagrave per i quali la realtagrave esiste egrave qualche cosa per un animale non crsquoegrave nessuna realtagrave La realtagrave egrave un concetto che egrave stato inventato dagli umani A che scopo Per la volontagrave di potenza se so che cosrsquoegrave la realtagrave so manipolarla so che cosrsquoegrave so come dominarla Poi accenna alla realtagrave come resistenza come ciograve che resiste Questo tavolo resiste a me se voglio andare avanti trovo qualcosa che resiste Questo egrave uno dei modi di intendere la realtagrave come ciograve che resiste ma per potere affermare una cosa del genere devo aver giagrave dato per acquisite una serie notevole di cose Percheacute possa darsi questa resistenza questo resistere della realtagrave innanzitutto devo dare per acquisito che ci sia qualcosa devo sapere cosa significa resistere devo in un certo senso credere che sia cosigrave occorrono una serie di informazioni che sono quelle che ci fornisce la doxa lrsquoopinione Potremmo dire con Wittgenstein che il fatto che qualcosa mi resista ad esempio questo tavolo lrsquoho imparato mi egrave stato insegnato che le cose stanno cosigrave cioegrave si dice si pensa che sia cosigrave Se dovessi dimostrare questo potrebbe essere complicato Come sappiamo tornando a Wittgenstein chi dimostreragrave la dimostrazione Qualunque cosa io dimostri non avrograve fatto nientrsquoaltro che attenermi scrupolosamente alle regole che ho stabilito nientrsquoaltro ma lrsquoultima formula della dimostrazione non dice come stanno le cose dice soltanto che egrave corretta se egrave corretta in base alle regole che abbiamo stabilito per procedere nella dimostrazione Lrsquoesame analitico del fenomeno della resistenza egrave ciograve che vi egrave di positivo nellrsquoopera menzionatahellip Si riferisce a unrsquoopera di Dilthey hellip e fornisce la convalida piugrave soddisfacente dellrsquoidea di una ldquopsicologia descrittiva e analiticardquo Ma lo svolgimento fruttuoso dellrsquoanalisi del fenomeno della resistenza egrave compromesso dalla impostazione gnoseologica del problema della realtagrave hellip ldquoLa volontagrave e il suo ostacolo sorgono dentro la medesima coscienzardquo Questa affermazione che dice ldquoLa volontagrave e il suo ostacolo sorgono dentro la medesima coscienzardquo per Heidegger costituisce un problema e infatti dice tutto ciograve avrebbe bisogno di una determinazione ontologica Questa determinazione manca percheacute Dilthey lascia la ldquovitardquo ldquooltrerdquo la quale certo non si puograve risalire nellrsquoindifferenza ontologica Lrsquointerpretazione ontologica dellrsquoEsserci non puograve consistere nel ricorso ontico a un altro ente Per parlare di realtagrave devo parlare di qualche cosa che resiste devo cioegrave riferirmi a un altro ente il quale ente dovrebbe spiegare la questione della realtagrave ontologicamente lrsquoessere della realtagrave Ma per Heidegger questo sistema egrave fallato allrsquoorigine percheacute anzicheacute parlare della realtagrave ontologicamente come lrsquoessere Dilthey la pensa come un ente e questo per Heidegger egrave un problema egrave la metafisica stessa A pag 255 Lrsquoanalisi ontologica dei fondamenti della ldquovitardquo non puograve neppure essere introdotta in un secondo tempo come unrsquoinfrastruttura Essa regge e condiziona lrsquoanalisi della realtagrave e lrsquoesplicazione integrale della resistenza e dei suoi presupposti fenomenici La resistenza si incontra nel non-poter-passare-attraverso sotto forma di impedimento al voler-passare Quindi egrave qualcosa che impedisce la volontagrave di potenza Ma con ciograve egrave giagrave aperto qualcosa a cui tendono impulso e volontagrave Se io parlo della realtagrave come una

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resistenza come impedimento giagrave introduco la volontagrave di oltrepassare questo impedimento Percheacute egrave un impedimento Percheacute io voglio andare oltre altrimenti non sarebbe un impedimento Lrsquoindeterminatezza ontica di questo a-cui non autorizza a ignorarlo in sede ontologica o addirittura a ridurlo a nulla Lrsquoa-cui egrave ciograve a cui si riferisce la resistenza si riferisce a un volere superarla Il tendere-ahellip che urta nella resistenza e che solo puograve ldquourtarerdquo in essa esiste come tale rispetto a un totale di appagativitagrave Come dicevamo prima egrave come dire che esiste soltanto in relazione alla volontagrave di potenza Ricordate lrsquoappagativitagrave egrave il modo in cui lrsquoutilizzabile ha il suo utilizzo La resistenza egrave ciograve che impedisce lrsquoutilizzabilitagrave di qualche cosa Tenete conto che lrsquoutilizzabile per Heidegger egrave anche una proposizione La resistenza caratterizza lrsquoessere dellrsquoente intramondano Le esperienze di resistenza determinano unicamente lrsquoampiezza e la direzione dello scoprimento dellrsquoente che si incontra dentro il mondo Il loro sommarsi non conduce perograve allrsquoapertura del mondo bensigrave la presuppone Lo star ldquocontrordquo e ldquodi fronterdquo trovano la loro possibilitagrave ontologica nellrsquoessere-nel-mondo giagrave aperto Insomma parlare di realtagrave ponendo la realtagrave come ciograve che resiste a me secondo Heidegger presuppone che ci sia giagrave unrsquoapertura del mondo e lrsquoapertura del mondo egrave il fatto che crsquoegrave giagrave un utilizzabile che io voglio utilizzare cioegrave crsquoegrave giagrave una volontagrave di fare qualche cosa Percheacute possa darsi questa volontagrave di fare qualche cosa occorre che intanto ci sia questo qualche cosa e che questo qualche cosa sia utilizzabile e a sua volta percheacute tutto questo possa darsi dice Heidegger occorre che ci sia giagrave lrsquoapertura nel mondo Quindi nulla puograve stargli contro nulla puograve resistere se non crsquoegrave giagrave unrsquoapertura nel mondo come dire che la realtagrave non egrave originaria La realtagrave esiste a condizione che ci sia giagrave unrsquoapertura nel mondo Passiamo a pag 256 al punto c ndash Realtagrave e Cura ldquoRealtagraverdquo egrave una designazione ontologica dellrsquoente intramondano Se egrave presa come la designazione di questo modo di essere in generale lrsquoutilizzabilitagrave e la semplice-presenza divengono modi della realtagrave Se si lascia invece a questa parola il suo significato tradizionale essa designa lrsquoessere concepito come la semplice-presenza-della-cosa Tradizionalmente la realtagrave egrave la semplice presenza di qualcosa Ma non ogni semplice-presenza egrave semplice-presenza La ldquonaturardquo che ci ldquocircondardquo egrave certamente un ente intramondano ma non presenta neacute il modo di essere dellrsquoutilizzabile neacute quello della semplice-presenza nel senso della ldquocosa di naturardquo In qualunque modo si interpreti lrsquoessere della ldquonaturardquo tutti i modi di essere dellrsquoente intramondano sono fondati ontologicamente nella monditagrave del mondo e quindi nel fenomeno dellrsquoessere-nel-mondo Dal che risulta che la realtagrave non h alcun primato fra i vari modi di essere dellrsquoente intramondano e non puograve caratterizzare in modo ontologicamente adeguato neacute il mondo neacute lrsquoEsserci (pagg256-257) La realtagrave non egrave originaria la realtagrave si dagrave unicamente se crsquoegrave giagrave unrsquoapertura Se crsquoegrave giagrave questa apertura dellrsquoessere se crsquoegrave giagrave questo orizzonte che altro non egrave come abbiamo visto altre volte che il significato allora non crsquoegrave realtagrave prima del linguaggio Non lo sta dicendo lo dico io perograve la questione egrave questa Che la realtagrave si fondi ontologicamente nellrsquoessere dellrsquoEsserci non significa che il reale possa essere ciograve che egrave soltanto se e fintanto che esiste lrsquoEsserci Qui distingue tra realtagrave e reale Certamente solo fintanto che lrsquoEsserci egrave (ist) cioegrave fintanto che egrave la possibilitagrave ontica della comprensione dellrsquoessere ldquocrsquoegraverdquo (gibt es) essere Sta dicendo che soltanto se crsquoegrave lrsquoEsserci se crsquoegrave lrsquouomo crsquoegrave llsquoessere Percheacute ci sia lrsquoessere percheacute cioegrave ci sia il significato questa apertura percheacute in definitiva ci sia linguaggio occorre che ci sia io Il problema egrave che questo io questo Esserci in quanto progetto sempre preso nella sua gettatezza cioegrave nelle sue possibilitagrave non potrebbe essere pensato in assenza di linguaggio Quindi o poniamo lrsquoEsserci come un oggetto metafisico e quindi ritorniamo a porlo come un ente cancellando la differenza ontologica oppure lrsquoEsserci cioegrave io in quanto progetto gettato sono tale per via di quella struttura che chiamiamo linguaggio e che mi consente di pensarmi progettante Egrave il problema che si riscontra da sempre quando si arriva a un certo punto per cui egrave come se si dovesse prendere una decisione cioegrave o ciograve di cui si sta parlando egrave posto come un oggetto metafisico e allora sorgono grossissimi problemi oppure per dirla tutta egrave un atto di parola con tutto ciograve che questo comporta e cioegrave il fatto che questa egrave una costruzione linguistica determinata da altre costruzioni linguistiche Anche il problema che lui affronta certamente importante della deiezione della chiacchiera

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dellrsquoautenticitagrave non si sarebbe mai potuto porre in assenza di linguaggio Questo significa che questo problema e il modo in cui egrave posto egrave una conseguenza della struttura stessa del linguaggio cioegrave del modo stesso in cui egrave fatto il linguaggio Questo potremmo anche intenderlo come il ldquolimiterdquo del pensiero di Heidegger non solo suo ovviamente percheacute quando si arriva alla questione essenziale cosigrave come sta facendo in questa prima sezione intorno allrsquoessere ci si trova nella necessitagrave di dovere stabilire se questo qualche cosa esiste di per seacute oppure no Certo per Heidegger lrsquoEsserci egrave la gettatezza in cui ciascuno si trova perograve per giungere a dire questo anche lui ha la necessitagrave di dare per acquisito che ci sia un ciascuno che la gettatezza di cui lui parla sia quello che sia cioegrave ha bisogno di un supporto che egrave il linguaggio che utilizza in un certo modo e che ogni volta che lo utilizza deve bloccare ogni termine in modo che significhi quello che lui vuole che significhi Tutto il discorso che lui fa cioegrave lrsquouomo egrave questa gettatezza questa possibilitagrave sempre aperta e lrsquoessere non egrave che il trovarsi dellrsquoEsserci sempre in una possibilitagrave apparentemente ci allontana dalla metafisica ma crsquoegrave qualcosa a cui Heidegger non ha pensato e qui introduciamo qualcosa che egrave caro a Heidegger e cioegrave che cosa resta ancora da pensare e cioegrave immagina un essere fatto in questo modo unrsquoapertura allrsquointerno della quale avviene questo darsi delle varie possibilitagrave e il trovarsi in queste possibilitagrave egrave ciograve che caratterizza lrsquoEsserci Tutto questo o lo poniamo come un oggetto metafisico come dire che le cose stanno cosigrave oppurehellip Qui ci troviamo in bilico tra due posizioni di Heidegger lrsquouna che afferma che le cose stanno in quel modo lrsquoaltra che dice invece che il trovarsi di fronte sempre a delle possibilitagrave egrave ciograve che caratterizza lrsquoEsserci cioegrave io non egrave altro che il darsi sempre unrsquoaltra possibilitagrave di pensiero di parola unrsquoaltra apertura Quando si parla di apertura si parla di apertura di pensiero cioegrave che crsquoegrave altro da pensare Se la questione egrave posta in questi termini allora sigrave in effetti potremmo anche seguire questa direzione perograve dovremmo allora porla in questo modo lrsquoEsserci lrsquoessere gettati verso infinite possibilitagrave di pensiero lrsquoessere sempre gettati verso un qualche cosa che egrave ancora da pensare Ecco che allora posta in questi termini effettivamente ha un altro interesse e unrsquoaltra portata per cui tutto ciograve che Heidegger dice intorno allrsquoEsserci non egrave tanto lo stabilire che esiste questa cosa e che funziona in questo modo lrsquoEsserci lrsquoorizzonte ecc ma intravedere una modalitagrave per pensare ancora per mettere in atto anche se non egrave che mi piaccia molto il termine un superpotenziamento intellettuale Tutta lrsquoopera di Heidegger egrave una via che indica per il superpotenziamento intellettuale cioegrave lrsquoEsserci egrave quellrsquoente di cui ne va dellrsquoessere nel suo essere ma egrave soprattutto quellrsquoente di cui ne va della propria possibilitagrave di reperire nuove aperture nuove cose da pensare Perograve trovare nuove cose da pensare va benissimo perograve tutte queste cose nuove da pensare hanno qualcosa in comune e cioegrave la possibilitagrave di essere pensate egrave data dal linguaggio In effetti tutta lrsquoopera di Heidegger compresa quella dopo la svolta non egrave altro che un tentativo enorme ben congegnato ma assolutamente pragmatico di partire dalla vita dalle cose concrete come diceva Husserl partire dalle cose stesse dalla vita dalla Lebenswelt per compiere un percorso unrsquoelaborazione che consente di tornare alla vita ma avendo la possibilitagrave dopo averla intesa di uscire dalla chiacchiera e pensare ciograve che egrave da pensare Ciograve che egrave da pensare sono le condizioni che consentono lrsquoesistenza di tutte queste cose La volta scorsa abbiamo fatto una connessione fra il pensiero di Heidegger e ciograve che avviene in un percorso analitico Anche in un percorso analitico crsquoegrave questo aspetto abbandonare la doxa le opinioni soprattutto quelle personali che sono quelle che pilotano la propria esistenza nel bene e nel male per incontrare la possibilitagrave ecco una delle possibilitagrave che si aprono di intendere questa deiezione da cui muove ogni cosa percheacute si parte dalla doxa dalla chiacchiera e in genere ci si rimane senza accorgersene Lrsquoapertura che lui propone egrave invece intendere fino a che punto tutto ciograve che mi determina e mi caratterizza sia opera della chiacchiera e giungere infine a considerare che essendo tutto costruito sulla chiacchiera compreso il pensiero di Heidegger ciascuna cosa trae il suo fondamento dalla chiacchiera e questo ha degli effetti non indifferenti percheacute egrave come dire che egrave fondato su niente non ha alcun fondamento possibile A questo punto e questo Heidegger lo sa la domanda che

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sorge come avevamo letto qualche volta fa non egrave tanto la ricerca del fondamento ma la domanda egrave percheacute si cerca il fondamento Questo egrave ciograve che interessa non trovare il fondamento poi per quanto riguarda il fondamento ogni trova quello che gli pare ma il percheacute bisogna trovare il fondamento percheacute crsquoegrave questa domanda di fondamento Ora la risposta che manca qui in Essere e tempo egrave che la ricerca del fondamento cosigrave come la ricerca della veritagrave non egrave altro che funzionale alla volontagrave di potenza Se non ci fosse la volontagrave di potenza in effetti non ci sarebbe nessuna necessitagrave di fondamento Questo procede da ciograve che supporta tutta la volontagrave di potenza che Nietzsche non ha colto forse percheacute non aveva gli strumenti e cioegrave la struttura stessa del linguaggio la necessitagrave che un qualche cosa sia affermato sia quello che egrave per potere fare il passo successivo Ma percheacute sia quello che io devo imporlo percheacute non puograve esserlo non significa niente se io dico che questa cosa egrave questa e mi attengo a questo che come dire ldquoquesta carta che ho in mano egrave il re di fiori e ogni volta che avrograve in mano questa carta saragrave un re di fiori e la userograve in questo modo Egrave la stessa cosa Egrave da questa necessitagrave di imporre a una parola a una cosa di essere quello che egrave per fare il passo successivo che si supporta quella Nietzsche chiamava la volontagrave di potenza Questo egrave il supremo atto di volontagrave volontagrave di potenza imporre a una parola a una cosa di essere quella che egrave percheacute se non lo faccio non posso fare il passo successivo La ricerca di un fondamento egrave la ricerca di qualche cosa che giustifichi in qualche modo il fatto che quella cosa egrave quella che egrave La stessa ricerca dellrsquoessere da Parmenide in poi egrave stato un immenso e straordinario tentativo di trovare un fondamento a questo fatto che quando parlo devo imporre qualche cosa perograve scarto lrsquoidea che sia io a imporre questa cosa percheacute altrimenti non sarebbe una necessitagrave sarebbe una contingenza percheacute sarei io a decidere che qualcosa egrave cosigrave in questo momento e quindi non sarebbe utilizzabile per la volontagrave di potenza Per essere utilizzabile dalla volontagrave di potenza io devo mostrare che le cose stanno cosigrave non percheacute lo dico io ma percheacute ldquosonordquo cosigrave Tutta la ricerca intorno allrsquoessere dicevo cioegrave ciograve che garantisce allrsquoessere di essere quello che egrave ha questa funzione stabilire che le cose stanno cosigrave che lrsquoutilizzabile una proposizione una parola egrave quello che egrave non per una mia decisione ma per virtugrave propria Solo allora posso dominare percheacute se avessi lrsquoopportunitagrave di considerare che per usare le parole di Heidegger lrsquoappagativitagrave di un utilizzabile egrave determinata unicamente dalla mia volontagrave rende questo utilizzabile un qualche cosa che puograve essere utilizzato anche in un altro modo a me fa comodo utilizzarlo in questo modo ma lui non egrave cosigrave Egrave questo il punto Questo ente non egrave quello che egrave se io lo utilizzo di volta in volta come mi pare Come posso dominarlo se mi sfugge ogni volta Sono io che debbo fermarlo ma lo fermo arbitrariamente in modo surrettizio percheacute lui non egrave neacute cosigrave neacute cosagrave neacute in nessun altro modo Mi toglie radicalmente e definitivamente ogni possibilitagrave di avere il dominio sulle cose percheacute le cose cessano di essere quelle che sono Qui certo Heidegger sta dicendo che la realtagrave non esiste fuori dal mondo in cui lrsquoEsserci si trova lrsquoEsserci egrave il mondo Possiamo tranquillamente accogliere questa questione in effetti dagrave da pensare che tutto ciograve che io ho di fronte non egrave esente e qui egrave Freud dalle fantasie attraverso e per cui vedo quello che vedo Quando Heidegger dice che qualunque ente intramondano cioegrave qualunque cosa egrave quella che egrave percheacute egrave nel mio mondo nel mondo che io sono sta dicendo che il modo in cui la vedo il modo per cui quella cosa egrave quella che egrave per me egrave determinata dalle mie fantasie cioegrave da tutto ciograve che mi ha portato a essere qui in questo momento e a essere quello che sono in questo momento La questione egrave interessante percheacute a questo punto si toglie ogni possibilitagrave intanto di fondabilitagrave delle cose ma per togliere questa possibilitagrave di fondabilitagrave delle cose occorre una riflessione sul percheacute crsquoegrave la ricerca di un fondamento non se il fondamento egrave vero oppure no non ha nessun interesse ma il percheacute lo si ricerca a che cosa serve un fondamento Crsquoegrave la possibilitagrave allora di accorgersi che la ricerca di un fondamento egrave la ricerca della potenza Se lrsquoEsserci non esiste allora non ldquoegraverdquo neacute lrsquoldquoindipendenzardquo neacute lrsquoldquoin-seacuterdquo Allora queste espressioni non sono neacute comprensibili neacute incomprensibili e lrsquoente intramondano non egrave neacute scopribile neacute tale da poter esser-nascosto Non crsquoegrave semplicemente non esiste se non ci sono io se non crsquoegrave lrsquoEsserci tutte queste cose non ci sono Allora non si puograve dire neacute che

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lrsquoente ci sia neacute che non ci sia Invece ora ossia fintanto che crsquoegrave la comprensione dellrsquoessere e quindi la comprensione della semplice-presenza si puograve dire che lrsquoente vi saragrave ancora anche allora Questa dipendenza dellrsquoessere non dellrsquoente dalla comprensione dellrsquoesserehellip Lrsquoessere dipende dalla comprensione dellrsquoessere Comprensione non senso di capire ma nel senso di trovarsi in questa apertura dellrsquoessere Solo se crsquoegrave apertura dellrsquoessere allora incontro lrsquoessere hellipcioegrave la dipendenza della realtagrave non del reale dalla Cura preserva lrsquoanalitica dellrsquoEsserci dalla tentazione sempre risorgente nonostante la sua acrisia di interpretare lrsquoEsserci sul modello dellrsquoidea di realtagrave Solo lrsquoorientamento nellrsquoesistenzialitagravehellip Quindi nellrsquouomo nellrsquoEsserci hellipinterpretata in modo ontologico positivo dagrave la garanzia che nel corso effettivo dellrsquoanalisi della ldquocoscienzardquo o della ldquovitardquo non si assuma a base della ricerca un senso della realtagrave preso a caso o indifferente Sta dicendo badate che quando si parla di realtagrave bisogna sempre tenere conto che la realtagrave egrave un effetto dellrsquoEsserci senza lrsquoEsserci non crsquoegrave nessuna realtagrave Poco dopo dice hellipla sostanza dellrsquouomo egrave lrsquoesistenza La sostanza quella cosa che egrave sempre stata cercata anche da Aristotele per il quale la sostanza egrave la prima delle dieci categorie che definiscono lrsquoessere la sostanzialitagrave ciograve che permane sempre egrave lrsquoesistenza dice Heidegger egrave lrsquouomo egrave la sua progettualitagrave questa egrave la sostanza La sostanzialitagrave egrave lrsquoessere continuamente progettato egrave lrsquoessere sempre gettato verso il pensare Come dicevo tutto ciograve sfocia nella questione della veritagrave Dopotutto che cosa garantisce della veritagrave sect 44 Esserci apertura e veritagrave Pag 258 Parte da Parmenide dal primo che posto la questione dellrsquoessere Che significa qui ldquoindagare sulla veritagraverdquo scienza della ldquoveritagraverdquo In questa indagine la ldquoveritagraverdquo saragrave forse assunta a tema nel senso delle teorie della conoscenza o del giudizio Domanda retorica la risposta egrave no ovviamente Manifestamente no percheacute ldquoveritagraverdquo ha qui lo stesso significato di ldquocosardquo di ldquoautomanifestantesirdquo Ma che cosa significa allora il termine ldquoveritagraverdquo se puograve essere usato come equivalente a ldquoenterdquo e a ldquoessererdquo Se la veritagrave ha a buon diritto una connessione originaria con lrsquoessere il problema della veritagrave finisce per cadere nellrsquoambito della problematica ontologica fondamentale (pagg 258-259) Diventa cioegrave un problema ontologico problema avviato da Parmenide Qual egrave la veritagrave per Parmenide Che lrsquoessere egrave e non puograve non essere e cioegrave che le cose sono quelle che sono e non possono non essere quelle che sono Questa egrave la nozione di veritagrave che tutto sommato egrave funzionante ancora oggi Lrsquoanalisi muove dal concetto tradizionale di veritagrave tentando di chiarirne i fondamenti ontologici Si chiede cosa egrave stato inteso fino ad adesso con veritagrave Sulla scorta di questi fondamenti saragrave posto in luce il fenomeno originario della veritagrave In base ad esso si potragrave stabilire la provenienza del concetto tradizionale di veritagrave La ricerca faragrave vedere che al problema dellrsquordquoessenzardquo della veritagrave egrave legato necessariamente quello del modo di essere della veritagrave Contemporaneamente avragrave luogo la chiarificazione ontologica del senso dellrsquoaffermazione che ldquola veritagrave crsquoegraverdquohellip Come sappiamo che la veritagrave crsquoegrave Anche se questo porterebbe con seacute una serie di altre domande non indifferenti hellip e del carattere della necessitagrave in base alla quale ldquopresupponiamo necessariamenterdquo che la veritagrave ldquocrsquoegraverdquo Questa egrave la questione fondamentale e cioegrave il fatto che secondo lui si presuppone necessariamente che la veritagrave ci sia perograve questo non ci dice niente di che cosa sia la veritagrave dice soltanto che presupponiamo che ci sia ma che cosa esattamente Poi fa una critica alla nozione di veritagrave come adeguamento La veritagrave in questo caso sarebbe lrsquoadeguamento della proposizione a ciograve di cui la proposizione parla La proposizione che afferma che in questo momento Cesare egrave qui di fronte a me egrave vera percheacute in questo momento Cesare egrave qui di fronte a me Che egrave la posizione tarskiana la neve egrave bianca se e soltanto sehellip ecc Che cosa garantisce che lrsquointellectus e la res sono adeguati tra loro Come la risolve Cartesio Cosa consente alla res estensa di essere connessa con la res cogitans Cosa crsquoegrave che li unisce Dio Se dio fosse un malandrino allora questo fatto scombinerebbe tutta la gnoseologia percheacute non sapremmo piugrave se ciograve che vediamo ciograve che conosciamo corrisponde oppure no alle cose Cartesio la risolve cosigrave crsquoegrave dio che garantisce La domanda egrave legittima cosrsquoegrave che garantisce che ciograve che vedo egrave ciograve che egrave Dio A pag 264 Sta parlando della giustificazione di che cosa giustifica che ciograve di cui parlo corrisponda allrsquooggetto di cui sto parlando Egrave lrsquoente in questione a manifestarsi cosigrave comrsquoesso egrave in se stesso cioegrave a mostrarsi

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identico a ciograve che di esso egrave mostrato e scoperto nellrsquoasserzione Qui incomincia a dire una cosa interessante cioegrave che egrave il mostrarsi stesso della cosa che viene detto che la proposizione pronuncia quindi non egrave piugrave cartesianamente che la proposizione dice la cosa correttamente ma la proposizione dice che questa cosa si sta scoprendo crsquoegrave uno scoprimento di qualche cosa e in un certo senso testimonia di questo scoprirsi di qualche cosa La giustificazione ha a che fare soltanto con lo scoprimento dellrsquoente stesso con lrsquoente nel ldquocomerdquo del suo esser-scoperto Essa trova la sua verifica nel fatto che lrsquoasserito cioegrave lrsquoente stesso si manifesta come il medesimo Come si manifesta questrsquoaggeggio qui Cosigrave comrsquoegrave non si manifesta in un altro modo si manifesta cosigrave comrsquoegrave Che unrsquoasserzione sia vera significa essa scopre lrsquoente in se stesso enuncia mostra ldquolascia vedererdquo lrsquoente nel suo esser-scoperto Qui ci introduciamo nella nozione di veritagrave cosigrave come la pone Heidegger La veritagrave non egrave un asserto corretto che dice come sta una certa cosa ma egrave piuttosto qualcosa che lascia vedere ciograve che si sta scoprendo Esser-vero (veritagrave) dellrsquoasserzione significa essere-scoprente Egrave la definizione di alegravetheia cioegrave il non nascosto quindi viene in luce si scopre La veritagrave non ha quindi la struttura dellrsquoadeguazione del conoscere allrsquooggetto nel senso dellrsquoassimilazione di un ente (il soggetto) a un altro ente (lrsquooggetto) Questo cartesianamente lrsquooggetto viene assimilato dal soggetto il quale poi ne faragrave lrsquouso che ritiene piugrave opportuno ma si parte sempre dallrsquoidea che ci sia il soggetto e lrsquooggetto Qui non crsquoegrave piugrave percheacute la proposizione vera che dice la veritagrave dice che si sta scoprendo qualcosa A sua volta lrsquoesser-vero nel senso di essere-scoprente egrave ontologicamente possibile solo sul fondamento dellrsquoessere-nel-mondo (pag 265) Qui torniamo al discorso che facevo prima qualcosa si scopre soltanto se egrave nel mondo se egrave preso nellrsquoEsserci se egrave nella mia progettualitagrave Solo allora puograve essere scoperto e sta qui la differenza fondamentale tra Heidegger e il pensiero classico tradizionale cartesiano Per Cartesio crsquoegrave il soggetto di fronte allrsquooggetto che il soggetto esperisce ma sappiamo che ci vuole dio a garantire che questa percezione sia corretta Per Heidegger no dice che questa cosa si scopre se egrave nel mondo se rientra nel mio progetto 2 agosto 2017 Siamo a pag 265 Punto b) ndash Il fenomeno originario della veritagrave e la provenienza del concetto tradizionale di veritagrave Adesso parla della veritagrave Egrave lrsquoultima parte della sezione sullrsquoessere e non egrave casuale che riguardi la questione della veritagrave Ci sono delle questioni interessanti ma anche una questione che ad Heidegger egrave sfuggita e di cui parleremo tra poco Esser-vero (veritagrave) significa esser-scoprente Vi rileggo la definizione che ha dato qualche riga prima e che abbiamo letta la volta scorsa Che unrsquoasserzione sia vera significa essa scopre lrsquoente in se stesso enuncia mostra ldquolascia vedererdquo lrsquoente nel suo esser-scoperto (pag 264) Lrsquoesser vero di unrsquoasserzione significa essere scoprente Quindi lrsquoasserzione egrave vera in quanto scoprente di qualche cosa Torniamo dove eravamo partiti Ma non si tratta di una definizione della veritagrave del tutto arbitraria Puograve essere che ricorrendo a determinazioni concettuali cosigrave forzate si riesca a espellere lrsquoidea di adeguazione dal concetto di veritagrave Vedremo che non egrave cosigrave semplice Ma una cosigrave equivoca vittoria non saragrave pagata al prezzo del ripudio della ldquobuonardquo tradizione antica In realtagrave questa definizione apparentemente arbitraria contiene nullrsquoaltro che lrsquointerpretazione necessaria di ciograve che la tradizione piugrave remota della filosofia antica ha intravisto e prefenomenologicamente anche compreso Lrsquoesser-vero del λόγος in quanto άπόφανσις egrave lrsquoάληϑεύιν nel modo dellrsquoάποφαινεσϑαι lasciar vedere lrsquoente nel suo non-esser-nascosto (esser-scoperto) facendolo uscire dal suo esser-nascosto La άλήϑεια che nei passi da noi citati coincide per Aristotele con πράγμα φαινόμενα significa le ldquocose stesserdquo ciograve che si manifesta lrsquoente nel come del suo esser-scoperto Lui sottolinea non a caso questa affermazione percheacute lrsquoente nel ldquocomerdquo del suo esser scoperto significa giagrave per Aristotele che non si scopre lrsquoente cosigrave comrsquoegrave ma cosigrave come appare La traduzione con la parola ldquoveritagraverdquo e piugrave ancora le definizioni concettuali e teoretiche di questa espressione velano il senso di ciograve che i greci posero ldquoovviamenterdquo a base del significato di άλήϑεια muovendo dalla comprensione prefilosofica che ne avevano (pagg 265-266)

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Piugrave avanti nella stessa pagina Esser-vero in quanto esser-scoprente egrave un modo di essere dellrsquoEsserci Ciograve che a sua volta rende possibile questo scoprire deve necessariamente essere detto ldquoverordquo in un senso ancor piugrave originario Solo i fondamenti ontologico-esistenziali dello scoprire mettono a nudo il fenomeno della veritagrave piugrave rigorosamente originario Ora qui fa tutto un discorso che potremmo anche riassumere molto brevemente Per Heidegger la veritagrave lrsquoάλήϑεια come lrsquoesser scoperto di qualcosa comporta che soltanto lrsquoEsserci nel momento in cui progetta egrave gettato innanzi soltanto a questa condizione intanto crsquoegrave lrsquoessere e diragrave anche crsquoegrave la veritagrave Tutte queste cose senza lrsquoEsserci non esistono Quindi lrsquoEsserci incontra la veritagrave nel momento in cui progettando qualche cosa nel momento in cui si trova gettato nel progetto incontra qualche cosa e questo incontrare qualche cosa il manifestarsi di qualcosa questa egrave la veritagrave per Heidegger Il vero egrave ciograve che si manifesta per lrsquoEsserci in quanto gettatezza in questo essere gettato qualcosa appare e questo apparire di qualche cosa egrave la veritagrave Intervento Il vero egrave lrsquoapparire non la cosa Esattamente Crsquoegrave unrsquoaltra questione che riguarda la Cura La Cura egrave il momento in cui lrsquoEsserci nella sua gettatezza incontra e quindi ha a che fare con un utilizzabile necessariamente non puograve non avere a che fare con qualche cosa in questo essere gettato Quindi il prendersi cura egrave una delle condizioni della veritagrave In questo prendersi cura qualche cosa si manifesta cosigrave come appare e questo manifestarsi di qualcosa che appare egrave il vero La cosa egrave vera ma egrave vera cosigrave come mi appare non egrave vera per se stessa egrave vera percheacute appare a me in questo modo ed egrave vero che mi appare in questo modo Questo egrave il vero non egrave lrsquooggetto non egrave la cosa A pag 271 LrsquoEsserci non ha bisogno di portarsi in cospetto dellrsquoente stesso mediante unrsquoesperienza ldquooriginariardquo e resta tuttavia in un rapporto di essere-per lrsquoente Lo scoprimento in larga misura non egrave il prodotto di una scoperta rispettivamente propria ma il frutto del sentito dire Lrsquoimmedesimazione con ciograve che egrave detto egrave tipica del modo di essere del Si Lrsquoespressione assume come tale il ruolo di essere-per lrsquoente scoperto nellrsquoasserzione Ma quando questo ente deve essere esplicitamente afferrato nel suo esser-scopertohellip Quando non egrave piugrave nella chiacchera hellipnasce lrsquoesigenza di giustificare lrsquoasserzione in quanto scoprente Ora lrsquoasserzione pronunciata egrave un utilizzabile tale che in quanto custodente lrsquoesser-scoperto ha in se stesso un riferimento allrsquoente scoperto Dice in quanto custodente infatti dicendolo lo custodisce lo tiene insieme Dice poi ha in se stesso un riferimento allrsquoente scoperto Non soltanto lo custodisce ma ha un riferimento continuo con lrsquoente scoperto una volta che lrsquoente scoperto appare lrsquoEsserci se ne prende cura direbbe Heidegger attraverso il λόγος la parola ovviamente A pag 271 Lrsquoesser-scoperto dellrsquoente e lrsquoesser-espressa dellrsquoasserzione cadono nel modo di essere dellrsquoutilizzabile intramondano Ciograve che appare cadono nel modo di essere dellrsquoutilizzabile percheacute sono degli utilizzabili una proposizione egrave un utilizzabile Ma poicheacute nellrsquoesser-scoperto in quanto esser-scoperto dihellip persiste un riferimento alla semplice-presenza lrsquoesser-scoperto (veritagrave) diviene da parte sua una relazione semplicemente-presente fra due semplici-presenze (intellectus e res) Heidegger sembrerebbe porre qui lrsquoesser-scoperto come una semplice presenza perograve pone questa questione per dirci che non egrave esattamente cosigrave Infatti a pag 272 dice La veritagrave egrave cosigrave esperita come semplice-presenza Ma non egrave soltanto la veritagrave ad essere incontrata come semplice-presenza bensigrave la comprensione dellrsquoessere in generale comprende innanzi tutto ogni ente come semplice-presenza La riflessione ontologica piugrave vicina sulla ldquoveritagraverdquo quale egrave innanzi tutto esperita in sede ontica intende il λόγος (asserzione) come λόγος τινός (asserzione suhellip scoprimento-dihellip) e interpreta questo fenomeno come semplice-presenza in vista del suo possibile carattere di semplice-presenzialitagrave Ma poicheacute la semplice-presenzialitagrave egrave identificata senzrsquoaltro col senso dellrsquoessere in generale non egrave possibile neppure che nasca il problema se questo modo di essere della veritagrave e la struttura della presenzialitagrave che le viene innanzi tutto attribuita costituiscano o no un fenomeno originario Questa comprensione dellrsquoessere dellrsquoEsserci che si impone innanzi tutto e che a tuttrsquooggi non egrave ancora stata radicalmente e esplicitamente superata nasconde il fenomeno originario della veritagrave Lrsquoidea che lo scoprimento appaia come semplice presenza come sempre egrave accaduto secondo Heidegger nasconde il fenomeno originario della veritagrave come dire che

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tutta la filosofia prima di lui non ha fatto altro che nascondere la veritagrave Quindi tutto ciograve che egrave stato detto intorno alla veritagrave non egrave utilizzabile Passiamo al capitolo ndash Il modo di essere della veritagrave e la presupposizione della veritagrave a pag 273 LrsquoEsserci in quanto costituito dallrsquoapertura egrave essenzialmente nella veritagrave Dice che lrsquoesserci egrave necessariamente nella veritagrave percheacute lrsquoEsserci egrave lrsquoapertura e nellrsquoapertura ovviamente crsquoegrave lo scoprimento di qualche cosa qualcosa appare in questa apertura e difatti unrsquoapertura egrave sempre unrsquoapertura ldquoperrdquo Lo scoprimento stesso egrave la veritagrave Infatti dice Lrsquoapertura egrave un modo di essere essenziale dellrsquoEsserci ldquoCrsquoegraverdquo veritagrave solo percheacute e fintanto che lrsquoEsserci egrave La veritagrave crsquoegrave a condizione che ci sia lrsquoEsserci non crsquoegrave una veritagrave fuori dallrsquoEsserci Giagrave da questo si puograve intendere le implicazioni di una cosa del genere Infatti dice Le leggi di Newton il principio di non contraddizione ogni veritagrave in generale sono veri solo fintanto che lrsquoEsserci egrave Prima che lrsquoEsserci in generale fosse e dopo che lrsquoEsserci in generale non saragrave piugrave non crsquoera e non ci saragrave veritagrave alcuna poicheacute la veritagrave in quanto apertura scoprimento ed esser-scoperto non puograve essere senza che lrsquoEsserci sia Egrave lrsquoEsserci che scopre ovviamente Le leggi di Newton prima della loro scoperta non erano ldquovererdquo ciograve non significa che fossero false e neppure che se onticamente drsquoora innanzi non fossero piugrave oggetto di scoprimento diverrebbero false Tanto meno poi questa ldquorestrizionerdquo porta con seacute una diminuzione dellrsquoesser vere di queste ldquoveritagraverdquo Che le leggi di Newton prima di lui non fossero neacute vere neacute false non significa che lrsquoente che esse scoprendo manifestano non ci fosse prima Le leggi divennero vere a opera di Newton e con esse divenne accessibile per lrsquoEsserci lrsquoente in se stesso In virtugrave del proprio scoprimento lrsquoente si rivelograve come un ente che giagrave prima era Scoprire in questo senso egrave il modo di essere della ldquoveritagraverdquo Cosa vuole dire tutto ciograve Che non egrave che non ci fossero le leggi di Newton prima dellrsquoEsserci ma una volta che lrsquoEsserci crsquoegrave allora nel momento in cui si scoprono queste cose diventano vere Non sono le leggi in quanto tali che sono vere o false non egrave questo il punto ma egrave lo scoprimento di queste leggi che rende queste cose vere Che ci siano veritagrave ldquoeternerdquo potragrave essere concesso come dimostrato solo se saragrave stata fornita la prova che lrsquoEsserci era e saragrave per tutta lrsquoeternitagrave Fincheacute questa prova non saragrave stata fornita tale affermazione rimane una fantasticheria che non accresce il suo credito per il fatto drsquoessere generalmente ldquocredutardquo dai filosofi (pagg 273-274) Egrave un po ciograve che dicevamo tempo fa riprendendo anche qualcosa da Wittgenstein vale a dire il chiedersi se le cose sono esistite prima di me egrave una domanda che potrebbe essere un non senso Cosa vuole dire che esistono prima di me Vuole dire che esistono senza lrsquoEsserci ma per Heidegger questo non egrave possibile percheacute egrave lrsquoEsserci scoprente che fa apparire queste cose che le mostra Tutto questo porta a una questione che lui affronta e cioegrave lrsquoidea che la veritagrave sia qualcosa di presupposto Percheacute noi dobbiamo presupporre che crsquoegrave veritagrave Che significa ldquopresupporrerdquo che stanno a significare ldquodobbiamordquo e ldquonoirdquo Che significa ldquocrsquoegrave veritagraverdquo ldquoNoirdquo presupponiamo la veritagrave percheacute ldquonoirdquo essendo nel modo di essere dellrsquoEsserci siamo nella ldquoveritagraverdquo ldquoNoirdquo presupponiamo la veritagrave non come qualcosa che stia ldquoal di fuorirdquo e ldquoal di soprardquo di noi e a cui ci rapporteremmo come ci rapportiamo ad altri ldquovalorirdquo Non siamo noi a presupporre la ldquoveritagraverdquo ma essa egrave ciograve che rende ontologicamente possibile che noi possiamo esser siffatti da ldquopresupporrerdquo qualcosa Egrave la veritagrave che rende possibile qualcosa come il presupporre Quindi anche il presupporre la veritagrave Teniamo conto che questa considerazione di Heidegger ha come obiettivo anche una obiezione alla metafisica alla veritagrave come veritas ma egrave proprio cosigrave Riesce in questa operazione Intendo dire questo Crsquoegrave qualche cosa che forse Heidegger non ha pensato La veritagrave dunque come lrsquoesser scoperto di qualcosa qualcosa mi si scopre nel momento in cui me ne prendo cura Ma queste affermazioni queste proposizioni che dicono questa cosa sono vere oppure no Dicendo Heidegger queste cose egrave come se inevitabilmente dicesse che le cose stanno cosigrave e lui le sta descrivendo quindi la proposizione che le descrive egrave molto tarskianamente vera ldquola neve egrave biancardquo se e soltanto se egrave bianca Quindi queste proposizioni che dicono che la veritagrave egrave uno scoprirsi di qualche cosa egrave vera se e soltanto se la veritagrave egrave uno scoprimento di qualche cosa Questa nozione di veritagrave egrave la nozione di veritagrave come adeguamento adeguamento della parola alla cosa Che cosa ci dice tutto questo al di lagrave del fatto che Heidegger non pensata una cosa del genere

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Non ha pensato che ciograve che cercava di cacciare fuori e che gli era parso di averlo fatto con questa nozione di veritagrave ritorna nel fatto che lui egrave costretto a formulare delle proposizioni per dire questa cosa Formulando delle proposizioni immagina che queste proposizioni siano vere e cioegrave che ciograve che descrive corrisponda a qualche cosa che accade lrsquoadeguamento della parola alla cosa Egrave possibile uscire da questo Apparentemente no In qualunque modo voglia porre la cosa mi troverograve sempre a descrivere un qualche cosa e a presupporre in questo non nellrsquoaccezione di Heidegger ma nel senso di darlo per acquisito che la mia descrizione sia vera cioegrave corrisponda a qualcosa Questo qualcosa in questo caso letteralmente corrisponde alla mia proposizione alla mia affermazione Ma dicevo uscire da una cosa del genere egrave arduo tuttavia tutte queste descrizioni e definizioni comportano questo problema che puograve essere riassunto cosigrave che cosa garantisce che la descrizione descriva esattamente ciograve che io penso di stare descrivendo Queste descrizioni sono tutte risposte alla domanda ldquoche cosrsquoegraverdquo in questo caso ldquoche cosrsquoegrave la veritagraverdquo Se si imposta cosigrave il problema come drsquoaltra parte ha fatto Heidegger allora di fronte a questa domanda ldquoche cosrsquoegrave la veritagraverdquo egrave costretto a porre delle descrizioni che dicono che cosa sia la veritagrave Non importa il contenuto cioegrave cosa per lui egrave interessa soltanto che lui fa delle descrizioni intorno a questa cosa della quale si egrave chiesto ldquoche cosrsquoegraverdquo Uscire da questo comporterebbe lrsquoapprocciare la questione non piugrave chiedendosi ldquoche cosrsquoegraverdquo e allora la questione potrebbe venire formulata cosigrave non piugrave la veritagrave egrave questo ma ciograve che io chiamo ldquoveritagraverdquo interviene in ciograve che dico in questo modo Approcciando la questione in questo modo non mi trovo piugrave nella necessitagrave di dovere descrivere un qualche cosa e se lo faccio questa descrizione non descrive un quid che egrave ligrave per essere descritto ma descrivo semplicemente il modo in cui io sto utilizzando una certa cosa La veritagrave egrave uno dei concetti piugrave antichi e anche piugrave complicati da trattare Heidegger nel momento in cui si chiede ldquoche cosrsquoegrave la veritagraverdquo cade nella necessitagrave di dovere porre delle proposizioni che dovrebbero essere vere altrimenti la veritagrave non egrave piugrave quella che dice lui egrave unrsquoaltra cosa Intervento Nel momento in cui chiedo ldquoche cosrsquoegraverdquo chiedo conto dellrsquoessere di qualcosa Egrave come se la domanda ldquoche cosrsquoegraverdquo fosse una domanda cartesiana nel senso che questa cosa ha un essere che egrave fuori di me Da una parte crsquoegrave il soggetto e dallrsquoatra lrsquooggetto Il vizio egrave nella domanda stessa Nel momento stesso in cui domando ldquoche cosrsquoegraverdquo io mi metto nella posizione del soggetto rispetto a un oggetto Egrave per questo che dicevo che occorre un approccio differente percheacute fincheacute lrsquoapproccio egrave questo non crsquoegrave uscita La domanda ldquoche cosrsquoegrave qualche cosardquo egrave la domanda fondamentale della volontagrave di potenza cioegrave voglio sapere che crsquoegrave per poterlo utilizzare per poterlo manipolare elaborare ecc Ma ponendo la questione in questrsquoaltro modo cui accennavo prima e cioegrave ponendo la veritagrave egrave di questa che stiamo parlando come un qualche cosa di cui io sigrave parlo ma ne parlo dicendo che sto intendendo questo termine qui in questo modo Tuttavia la questione non egrave cosigrave semplice percheacute anche in questo caso si potrebbe dire che per potere utilizzare questo termine ldquoveritagraverdquo devo comunque averlo in qualche modo definito se lo voglio utilizzare Anche se lo definisco io a mio uso e consumo tuttavia deve essere un qualche che anche altri possano utilizzare possano partecipare percheacute se egrave solo mia e resta fra me e me e non me ne faccio nulla Quindi occorre trovare un qualche cosa che renda utilizzabile questo concetto di veritagrave nella maniera piugrave o meno comune e cioegrave come adeguamento Adeguamento perograve non piugrave della parola alla cosa ma della parola a unrsquoaltra parola Cerco di spiegarmi meglio Supponiamo di porre la veritagrave semplicemente come il porsi di un qualche cosa che non nega se stesso Quindi in questo caso lrsquoesser vero di qualche cosa egrave ciograve che si adegua a ciograve che dice non a qualche cosa ma a ciograve stesso che dice Naturalmente anche in questo caso possono essere fatte delle obiezioni cioegrave io posso inventarmi un qualunque concetto di veritagrave oppure dire che una cosa non nega se stessa perograve questa non egrave la veritagrave Quindi questo non negare se stesso deve avere qualche altra caratteristica Riprendiamo da ligrave unrsquoaffermazione che afferma qualcosa e quindi non nega se stessa cioegrave dice che quello che afferma egrave quello che sta affermando In che modo questo puograve essere utilizzabile Il fatto di non negare se stesso egrave ciograve che rende utilizzabile un qualche cosa percheacute se una proposizione nega se

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stessa questa proposizione non egrave utilizzabile Quindi per ldquoveritagraverdquo percheacute sia un utilizzabile occorre che dica che ciograve che afferma non lo nega ma che ciograve che sta affermando non nega neppure tutto ciograve che ha portato a questa affermazione Faccio un esempio Quando affermo qualche cosa ciograve che affermo non egrave che emerga dal nulla ma procede da una serie infinita di cose che io ho pensate che altri hanno dette ecc Percheacute questa affermazione sia vera allora occorrerebbe che tutte le affermazioni che hanno portato a questa affermazione abbiano questa caratteristica e cioegrave di affermare e non negare ciograve che stanno affermando Quando puograve avvenire una cosa del genere Per esempio quando affermo qualche cosa che i miei sensi negano egrave il caso piugrave semplice In questo caso crsquoegrave una contraddizione percheacute questa proposizione dice di seacute che egrave vera ma altre proposizioni dicono che non lo egrave Come dirimere questa questione Non credo che si tratti di stabilire se questa affermazione collima con ciograve che i sensi esperiscono Tempo fa parlavamo della veritagrave come di un operatore deittico di uno shifter qualche cosa che indica che in una certa direzione si puograve andare e si puograve andare percheacute questa proposizione non nega se stessa neacute nega la premessa la sua condizione Ora come possiamo utilizzare tutto ciograve Abbiamo detto che posso proseguire percheacute ciograve che affermo non nega la premessa da cui muove La premessa a sua volta egrave stata accolta come vera per gli stessi motivi e cosigrave via allrsquoindietro Lungo questa via egrave possibile giungere ad affermare qualcosa per cui si potrebbe essere certi che non nega la premessa e quindi consente di procedere Perograve non basta ancora Sto cercando di vedere se crsquoegrave qualcosa di utilizzabile anche in ciograve che diceva Heidegger Potremmo dirla cosigrave Il vero egrave ciograve che non nega di apparirmi cosigrave come mi appare qualunque cosa sia In questo modo in effetti potremmo dire che Heidegger non aveva tutti i torti anche se di nuovo ricadiamo nello stesso problema e cioegrave questa definizione egrave vera E se noi non avessimo la necessitagrave di stabilire un parametro che ci dica se una certa descrizione egrave vera percheacute appunto non ci chiediamo piugrave ldquoche cosrsquoegraverdquo ma come possiamo utilizzare un qualche cosa allo scopo di potere proseguire Come utilizzare dunque la ldquoveritagraverdquo Come ciograve che egrave cosigrave come mi appare Egrave cosigrave che utilizzo la veritagrave anche percheacute parlando affermando qualcosa egrave necessario che questo qualche cosa venga affermato affincheacute da ligrave io possa proseguire e cioegrave che sia quello che sia Il fatto che qualche cosa deve essere necessariamente quello che egrave per potere essere utilizzabile Ecco questa egrave la veritagrave che utilizziamo una qualunque cosa per essere utilizzabile deve essere quella che egrave non egrave quella che egrave ma per essere utilizzabile dobbiamo porla cosigrave come se fosse quella che egrave Quindi questa riferimento della veritagrave non egrave piugrave un qualche cosa che egrave da qualche altra parte ma la veritagrave egrave ldquosemplicementerdquo lrsquoessere quello che egrave di qualche cosa per potere essere utilizzato In questo modo almeno apparentemente la questione della veritagrave potrebbe avere trovato una soluzione Dico ldquoapparentementerdquo percheacute sicuramente verranno in mente altre cose perograve almeno ci solleva dal problema in cui lo stesso Heidegger egrave caduto del cartesianesimo soggettooggetto percheacute non sono piugrave io soggetto che peraltro Heidegger nega che stabilisco quellrsquooggetto ma sono io in quanto Esserci e in questo siamo insieme a Heidegger che accolgo ciograve che si manifesta cosigrave comrsquoegrave per quello che egrave E lo accolgo cosigrave comrsquoegrave non percheacute questa sia la veritagrave per Heidegger egrave la veritagrave ma non basta ma lo accolgo cosigrave comrsquoegrave per poterlo utilizzare Certo lui dice che un utilizzabile egrave quella proposizione che dice dello scoprente ma noi stiamo dicendo qualcosa di piugrave e cioegrave che questo utilizzabile egrave tale a condizione di essere la veritagrave cioegrave di essere quello che egrave La veritagrave non puograve essere nientrsquoaltro che questo Come diceva Parmenide lrsquoessere egrave lrsquoessere e non egrave il non-essere Intervento hellip La chiacchiera non si pone mai una questione del genere percheacute non pensa che la veritagrave egrave in ciograve che sta affermando ma quella cosa egrave vera non rispetto a qualche altra cosa ma egrave vera percheacute egrave un utilizzabile Nietzsche che cosa direbbe Che egrave vero e ciograve lo diceva chiaramente ciograve che egrave utilizzabile per il superpotenziamento Noi ci siamo arrivati da unrsquoaltra parte perograve giungiamo comunque a questo che egrave un altro modo per dire che per potere proseguire a dire devo fermare qualche cosa Una volta fermato una volta che io ho stabilito che egrave quello che egrave allora posso

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utilizzarlo per agganciarmi ad altri elementi quindi costruire altre proposizioni racconti storie tutto quello che vi pare Tutto questo per Nietzsche non egrave che superpotenziamento Quindi a questo punto il vero egrave ciograve che consente il superpotenziamento Qualunque cosa a questo punto potrebbe servire per il superpotenziamento ma dove sta la differenza Nemmeno noi possiamo evitare il superpotenziamento ma possiamo pensarlo e pensandolo prendiamo atto che questo superpotenziamento intellettuale egrave dato dal trovarsi continuamente presi nella necessitagrave di stabilire come vero qualcosa per potere costruire altre cose In questo caso come abbiamo detto altre volte la differenza che puograve apparire minima egrave che noi lo sappiamo sappiamo che cosa stiamo facendo Egrave un dettaglio ma puograve fare la differenza Abbiamo detto varie volte che non crsquoegrave modo di uscire dalla volontagrave di potenza se si parla egrave il linguaggio stesso che la costruisce che egrave fatto di questo Ha cercato la veritagrave da sempre per poterla utilizzare come superpotenziamento cioegrave come un qualche cosa di sicuro cui affidarsi per potere utilizzare per esempio contro il prossimo per persuadere ecc In definitiva anche in quel caso per proseguire a parlare cioegrave proseguire il potenziamento da questo non crsquoegrave uscita Come dicevamo tempo fa non possiamo costruire una pars construens percheacute come la costruiamo si autodemolisce inesorabilmente Una pars construens deve dire deve affermare delle cose affermandole deve fare i conti con il vero ciograve che afferma la pars construens egrave vero Crsquoegrave solo pars destruens che procedendo dice e dicendosi si distrugge esattamente come Heidegger descrive lrsquoessere nel momento in cui lrsquoente appare lrsquoessere scompare percheacute o crsquoegrave lrsquoente o crsquoegrave lrsquoessere Cosa che tra lrsquoaltro diceva de Saussure quando crsquoegrave il significante il significato scompare percheacute o crsquoegrave uno o crsquoegrave lrsquoaltro crsquoegrave una barra che li divide Egrave anche per questo che Sini aveva accostato lrsquoessere al significato quando crsquoegrave il significato non crsquoegrave il significante e viceversa Potremmo dir meglio cosigrave se appare un significante se appare lrsquoente lrsquoessere egrave giagrave svanito il suo significato egrave giagrave svanito in altri significati in altre cose A pag 276 Uno scettico non puograve essere confutato come non si puograve ldquodimostrarerdquo lrsquoessere della veritagrave Lo scettico se egrave effettivamente nel modo della negazione della veritagrave non ha neppure bisogno di essere confutato In quanto egrave e si egrave compreso in questo essere esso ha dissolto lrsquoEsserci e con esso la veritagrave nella disperazione del suicidio La veritagrave non si puograve dimostrare nella sua necessitagrave percheacute lrsquoEsserci come tale non puograve sottoporsi a dimostrazione Cosigrave come non egrave dimostrato che esistono ldquoveritagrave eternerdquo altrettanto non lo egrave che sia mai ldquoesistito realmenterdquo uno scettico (il che in fondo credono le stesse confutazioni dello scetticismo nonostante il loro assunto) hellip Accade cosigrave che il problema dellrsquoessere della veritagrave e della necessitagrave di presupporla noncheacute il problema dellrsquoessenza della conoscenza conducano allrsquoammissione di un ldquosoggetto idealerdquo A pag 277 ldquoCrsquoegraverdquo essere non ente soltanto in quanto la veritagrave egrave Ed essa egrave soltanto in quanto e fintanto che lrsquoEsserci egrave Essere e veritagrave ldquosonordquo cooriginari Che cosa significhi lrsquoaffermazione che lrsquoessere ldquoegraverdquo posto che lrsquoessere debba esser distinto da ogni ente puograve essere discusso concretamente solo se sono stati chiariti il senso dellrsquoessere e la portata della comprensione dellrsquoessere in generale La risposta al problema del senso dellrsquoessere manca ancora In definitiva tentando di dire che cosrsquoegrave la veritagrave si trova a dire che la veritagrave crsquoegrave perograve non ci dice per quale motivo questa affermazione dovrebbe essere vera Sigrave certo lui dice della veritagrave in quanto scoprimento ma percheacute dovrebbe essere cosigrave Dire a questo punto che la veritagrave ldquoegraverdquo egrave una petizione di principio Alla fine tutto questo percorso sullrsquoessere che ha condotto alla questione della veritagrave come la questione centrale di tutta la questione dellrsquoessere ma ciograve che se ne dice egrave vero Ecco la questione della veritagrave che egrave fondamentale percheacute fino a quando non sappiamo che cosrsquoegrave la veritagrave qualunque affermazione che facciamo puograve essere sottoposta a delle obiezioni si puograve sempre chiedere puoi provare che egrave cosigrave Cosigrave come dice lui non si puograve provare lrsquoesistenza dellrsquoEsserci lrsquoEsserci crsquoegrave cosigrave come la veritagrave Quindi egrave come se tutta la questione rimanesse in sospeso lrsquounica cosa cui giunge dopo 277 pagine egrave dire che la veritagrave crsquoegrave Ma crsquoegrave che cosa esattamente a questo punto Lo scoprimento Sigrave certo qualche cosa si scopre ma se la poniamo cosigrave come lrsquoabbiamo posta ha un senso in quanto ciograve che si scopre lrsquoente il significante ciograve che dico egrave quello che egrave ma allo scopo di poter proseguire di poter essere utilizzato Non egrave che crsquoegrave una veritagrave di questa cosa

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siamo noi che chiamiamo veritagrave questa cosa qui e cioegrave la necessitagrave che una certa cosa sia quella che egrave per essere un utilizzabile Siamo noi che chiamiamo questa cosa veritagrave non diciamo che la veritagrave crsquoegrave indichiamo con questo ldquoveritagraverdquo percheacute egrave ciograve che assomiglia di piugrave a ciograve che egrave sempre stato utilizzato con questo termine da Parmenide in poi ciograve che egrave quello che egrave Il problema egrave che egrave quello che egrave non per virtugrave propria come egrave sempre stato pensato ma percheacute io lo pongo cosigrave per poterlo utilizzare solo per questo La questione della veritagrave egrave abbastanza complessa non ha uscita e non ha uscita percheacute va a scontrarsi comunque e sempre con qualcosa che egrave simile alla questione degli scettici cioegrave per dire che cosrsquoegrave la veritagrave occorre che ciograve che ne dico sia vero Ma come faccio a dire che egrave vero se ancora non so che cosrsquoegrave la veritagrave Questo generalmente sbarra il passo a qualunque discussione successiva percheacute impone un circolo vizioso da cui non si esce e lui cerca di uscirne dicendo che crsquoegrave Sigrave crsquoegrave ma percheacute Chi lrsquoha detto che crsquoegrave Lo dice Heidegger benissimo perograve potrebbe non essere sufficiente Non egrave che crsquoegrave la veritagrave di per seacute ma crsquoegrave percheacute io dico che questa cosa qui la chiamo veritagrave Ponendo la cosa in questi termini in effetti si aggira la questione del ldquoche cosrsquoegraverdquo percheacute non si tratta piugrave di stabilire che cosrsquoegrave una certa cosa ma di intendere che per potere utilizzare una certa cosa devo porla in un certo modo Dopo tutto questo percorso la questione centrale cui siamo giunti e a cui era necessario giungere si egrave rivelata insoddisfacente anche se tutte le cose che ha dette per arrivarci sono notevoli ma quando arriva a quellrsquoelemento che deve supportare tutto ciograve che ha detto ecco ligrave crsquoegrave qualche vacillamento Tutte le cose che dice Heidegger non sono interessanti percheacute mostra come stanno le cose ma percheacute e qui seguiamo in parte il suo messaggio sono cose ancora da pensare quindi crsquoegrave lrsquoinvito a pensarle Egrave questo lrsquointeressante Non egrave che le cose stiano come dice lui invita a pensare ci indica che crsquoegrave ancora da pensare Egrave questo che fa e non egrave poco 9 agosto 2017 Siamo a pag 278 Sezione Seconda Esserci e temporalitagrave Che cosa fu raggiunto con lrsquoanalisi preparatoria dellrsquoEsserci e che cosa egrave cercato Abbiamo trovato la costituzione fondamentale dellrsquoente tematizzato lrsquoessere-nel-mondo le cui strutture essenziali sono incentrate nellrsquoapertura La Cura si rivelograve come la totalitagrave unitaria di questo insieme di strutture In essa egrave incluso lrsquoessere dellrsquoEsserci Per Heidegger come abbiamo visto la Cura egrave lrsquoinsieme di tutte le cose che appartengono allrsquoEsserci tutto ciograve che riguarda lrsquoEsserci egrave la Cura LrsquoEsserci egrave la Cura Lrsquoanalisi di questo essere assunse come filo conduttore ciograve che anticipando fu definito come lrsquoessenza dellrsquoEsserci lrsquoesistenza Lrsquoesistenza egrave lrsquoessenza dellrsquoEsserci In effetti lrsquoEsserci egrave lrsquounico esistente lrsquounico esistenziale mentre le altre cose sono semplici presenze Lrsquounica cosa che esiste egrave lrsquouomo cioegrave quellrsquoente che puograve domandarsi qualcosa Lrsquoente che in modo siffatto io stesso lo sono sempre Io sono sempre lrsquoEsserci non posso a un certo punto non esserlo piugrave tranne quando io muoio ma questo lo vedremo piugrave avanti Lrsquoelaborazione del fenomeno della Cura permise di vedere la costituzione concreta dellrsquoesistenza cioegrave la sua connessione cooriginaria con lrsquoeffettivitagrave e la deiezione dellrsquoEsserci Gli aspetti fondamentali dellrsquoEsserci sono lrsquoeffettivitagrave cioegrave lrsquoesistere e la deiezione che egrave la quotidianitagrave con cui lrsquoEsserci ha a che fare continuamente la chiacchiera lrsquoequivoco e la curiositagrave sono questi i tre elementi che costituiscono la deiezione A pag 280 Che dire della pre-visione che finora ha guidato il procedimento ontologico Lrsquoessere dellrsquoEsserci egrave tale in quanto pre-visione non nel senso di preveggenza ma in quanto sempre gettato in avanti Abbiamo determinato lrsquoidea dellrsquoesistenza come il poter-essere comprendente cui ne va sempre del suo essere stesso Lrsquoesistenza per Heidegger egrave il poter essere un poter essere comprendente Ma il poter-essere in quanto sempre mio egrave libero per lrsquoautenticitagrave lrsquoinautenticitagrave o la loro indifferenza modale hellip Esistenza significa poter-essere quindi anche poter-essere autentico Fincheacute la struttura esistenziale del poter-essere autentico non saragrave stata introdotta nellrsquoidea di esistenza alla pre-visione che guida lrsquointerpretazione esistenziale faragrave difetto lrsquooriginarietagrave Si sta chiedendo come possiamo trovare un qualche cosa che ci dica in

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che cosa consista il poter essere autentico originario Vedremo che per ottenere questo risultato lui cercheragrave un qualche cosa che renda lrsquoEsserci qualcosa di unitario un tutto E come stanno le cose quanto alla pre-disponibilitagrave della situazione ermeneutica che egrave stata finora alla base della ricerca Quando e come lrsquoanalisi esistenziale si assicurata che essa con la sua impostazione nellrsquoambito della quotidianitagrave abbia offerto allo sguardo tematico-fenomenologico lrsquoEsserci intero cioegrave questo ente dal suo ldquoiniziordquo alla sua ldquofinerdquo Quello che cerca egrave lrsquointerezza dellrsquoEsserci in modo da poterne stabilire con certezza dei caratteri ontologici cioegrave lrsquoessere dellrsquoEsserci deve essere ldquoquestordquo ma per potere giungere a dire questo deve essere un tutto Avvertite giagrave qual egrave il problema se lrsquoEsserci egrave qualcosa che egrave sempre gettato in avanti che egrave sempre progettato manca sempre qualcosa e quindi non saragrave mai un intero Certo abbiamo affermato che la Cura egrave la totalitagrave unitaria dellrsquoinsieme delle strutture della costituzione dellrsquoEsserci Ma nella stessa impostazione dellrsquointerpretazione non egrave forse implicita la rinuncia alla possibilitagrave di portare dinanzi allo sguardo fenomenologico lrsquoEsserci nella sua interezza La quotidianitagrave egrave infatti lrsquoessere che si estende ldquofrardquo la nascita e la morte Se lrsquoesistenza determina lrsquoessere dellrsquoEsserci e la sua essenza egrave costituita dal poter-essere ne viene che lrsquoEsserci fintanto che esiste potendo-essere ha sempre ancora qualcosa da essere Ecco percheacute non egrave un intero Lrsquoente la cui essenza egrave costituita dallrsquoesistenza contraddice in linea essenziale alla sua possibile determinazione come ente totale A pag 281 Una cosa egrave ormai fuori dubbio e cioegrave che lrsquoanalisi esistenziale dellrsquoEsserci finora condotta non puograve avanzare la pretesa della originarietagrave Non possiamo trovare qualcosa di originario di unitario Nella sua predisponibilitagrave crsquoera sempre soltanto lrsquoessere inautentico dellrsquoEsserci e come non totale Se lrsquointerpretazione dellrsquoessere dellrsquoEsserci in quanto fondamento dellrsquoelaborazione del problema ontologico fondamentale vuol farsi originaria dovragrave prima di tutto porre esistenzialmente in luce lrsquoessere dellrsquoEsserci nella sua possibile autenticitagrave e totalitagrave Questo egrave il problema per Heidegger Nasce pertanto il compito di realizzare la pre-disponibilitagrave dellrsquoEsserci come totale LrsquoEsserci egrave giagrave da sempre pre-disposto ha il progetto perograve dobbiamo realizzare la pre-disponibilitagrave come un tutto finito il che egrave contraddittorio come lui stesso ha rilevato Ciograve significa perograve impostare una buona volta il problema del poter-essere-un-tutto da parte di questo ente NellrsquoEsserci fintanto che crsquoegrave manca sempre ancora qualche cosa che esso puograve essere e saragrave hellip La ldquofinerdquo dellrsquoessere-nel-mondo egrave la morte Questa fine appartenendo al poter-esserehellip Percheacute anche questa la morte egrave una possibilitagrave quella piugrave concreta hellipdelimita e determina la rispettiva possibile totalitagrave dellrsquoEsserci Lrsquoessere-alla-fine con la morte da parte dellrsquoEsserci e con ciograve lrsquoessere-un-tutto da parte di questo ente puograve essere fenomenicamente inserito in modo autentico nel problema del poter-essere-un-tutto solo se egrave stato raggiunto un concetto ontologicamente adeguato cioegrave un concetto esistenziale della morte Ma la morte egrave adeguata allrsquoEsserci solo in un essere-per-la-morte esistentivo La morte egrave un concetto che possiamo adeguatamente riferire allrsquoEsserci solo dice per un essere per la morte esistentivo cioegrave un essere per la morte che riguarda un esistente cioegrave la persona Il che pone un problema percheacute non egrave che puograve far morire qualcun altro al posto suo la sua morte egrave ldquosuardquo di ciascuno La struttura esistenziale di questo essere si rivela come la costituzione ontologica di un poter-essere-un-tutto da parte dellrsquoEsserci hellip Ma lrsquoEsserci potragrave esistere come un tutto anche autenticamente Si accorge che qui crsquoegrave un problema lrsquoEsserci per essere tutto deve concludersi e quindi non deve piugrave essere un Esserci percheacute una volta mortohellip Evidentemente egrave lrsquoEsserci stesso che deve offrire nel suo essere la possibilitagrave e la modalitagrave della sua esistenza autentica dato che essa non puograve essere imposta allrsquoEsserci onticamente neacute puograve essere inventata ontologicamente Lrsquoattestazione di un poter-essere autentico egrave offerto dalla coscienza (pagg 282-283) Io mi rendo conto dellrsquoautenticitagrave a della ricerca dellrsquoautenticitagrave attraverso la mia coscienza Come la morte anche questo fenomeno dellrsquoEsserci richiede unrsquointerpretazione genuinamente esistenziale la quale porta alla conclusione che un poter-essere autentico dellrsquoEsserci consiste nel voler-aver-coscienza Devo accorgermi che nel percorso dellrsquoEsserci devo accorgermi che crsquoegrave un progetto se non crsquoegrave la coscienza la possibilitagrave di rendersi conto di ciograve che accade non faremmo nulla Con lrsquoesibizione di un autentico poter-essere-un-tutto da parte dellrsquoEsserci lrsquoanalitica esistenziale si assicura della

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costituzione dellrsquoessere originario dellrsquoEsserci ma il poter-essere-un-tutto autentico si rivela nel contempo come un modo della Cura Come abbiamo giagrave detto la Cura come cura comprendente egrave il trovarsi prendendosi cura allrsquointerno del mondo che io sono Il fondamento ontologico originario dellrsquoesistenzialitagrave dellrsquoEsserci egrave la temporalitagrave La totalitagrave articolata delle strutture dellrsquoessere dellrsquoEsserci come Cura diventa comprensibile esistenzialmente solo a partire da essa Ma lrsquointerpretazione del senso dellrsquoessere dellrsquoEsserci non puograve arrestarsi a questo risultato Lrsquoanalisi esistenziale-temporale di questo ente richiede una verifica concreta Le strutture ontologiche dellrsquoEsserci finora ricavate debbono essere ricondotte al loro senso temporale La quotidianitagrave si svela come un modo della temporalitagrave Attraverso questa ripetizione dellrsquoanalisi fondamentale dellrsquoEsserci nel suo momento preparatorio lo stesso fenomeno della temporalitagrave diverragrave piugrave chiaro Muovendo dalla temporalitagrave saragrave anche possibile capire percheacute lrsquoEsserci sia storico nel fondamento del suo essere percheacute possa essere tale e percheacute sia in grado in quanto storico di elaborare una storiografia Qui introduce una questione che abbiamo giagrave avuto modo di vedere in altre occasioni quella della temporalitagrave Potete intendere la temporalitagrave come il divenire La temporalitagrave significa che io sono il prodotto di tutto ciograve che sono divenuto fino a questo momento Questo egrave la temporalitagrave io sono storicamente situato ed essendo storicamente situato tutto ciograve che mi appartiene e mi egrave appartenuto egrave presente adesso La temporalitagrave egrave il divenire il divenuto Dice Heidegger che in effetti egrave soltanto a partire da questo cioegrave dal fatto che io consapevolmente in quanto provvisto di coscienza mi accorgo di questa temporalitagrave di essere cioegrave un divenuto e in questo posso pensare il tempo Non crsquoegrave prima il tempo ma egrave un effetto del fatto che la coscienza rileva una temporalitagrave un divenire una storicitagrave sempre in atto Se la temporalitagrave costituisce il senso originario dellrsquoessere dellrsquoEsserci cioegrave dellrsquoente a cui nel suo essere ne va di questo essere stesso ne viene che la Cura dovragrave usare il ldquotempordquo e di conseguenza calcolare ldquocol tempordquo La Cura che in fondo non egrave altro che lrsquoEsserci stesso lrsquoEsserci si mostra interviene come Cura un prendersi cura del mondo che io sono questa Cura dovragrave fare i conti con il tempo dovragrave usare il tempo La temporalitagrave dellrsquoEsserci porta con seacute il ldquocalcolo del tempordquo Non egrave chiarissimo cosa qui voglia dire perograve dice Il ldquotempordquo in esso esperito egrave lrsquoaspetto fenomenico piugrave vicino della temporalitagrave Da esso scaturisce la comprensione quotidiana e ordinaria del tempo Da essa si sviluppa il concetto tradizionale del tempo La temporalitagrave dellrsquoEsserci la sua storicitagrave il suo essere divenuto ed essere continuamente diveniente mostra un qualche cosa che si egrave svolto e che si sta svolgendo e questo ha a che fare con il tempo con una sequenza Potete considerare il tempo in questo caso nellrsquoaccezione piugrave comune cioegrave come una successione di stati di eventi Questa successione di eventi che mi ha condotto qui a essere quello che sono in questo istante egrave la mia storicitagrave ed egrave la temporalitagrave con cui il mio esserci ha a che fare continuamente Da questo dice si sviluppa il concetto tradizionale del tempo del tempo che passa si sviluppa dal mio prendermi cura del mondo E quando mi prendo cura del mondo quando crsquoegrave la Cura quando io sono queste cose allora posso accorgermi che io sono storicamente situato ed egrave allora dice Heidegger che si pone la questione del tempo comincio a pensare al tempo Il chiarimento dellrsquoorigine del ldquotempo in cuirdquo si incontra lrsquoente intramondano cioegrave del tempo come intratemporalitagrave manifesta una possibilitagrave essenziale della temporalizzazione della temporalitagrave (pagg 282-283) Si parla del ldquotempo in cuirdquo il tempo in cui facevo qualcosa in cui ho incontrato un ente intramondano Questo tempo di cui io sto parlando fa parte di qualcosa che egrave allrsquointerno della temporalitagrave di cui sono fatto della mia storicitagrave del mio essere divenuto Quindi egrave possibile dice Heidegger temporalizzare la temporalitagrave situare il tempo allrsquointerno della temporalizzazione cioegrave del diveniente io posso situare un evento allrsquointerno di un percorso percheacute io sono questo percorso Si prepara cosigrave il terreno per la comprensione di una temporalizzazione della temporalitagrave ancora piugrave originaria In essa trova fondamento la comprensione dellrsquoessere costitutiva dellrsquoessere dellrsquoEsserci Il progetto di un senso dellrsquoessere in generale puograve essere posto in atto nellrsquoorizzonte del tempo Quello che sta dicendo egrave in realtagrave abbastanza semplice anche se puograve apparire complesso Tutto ciograve che pensiamo del tempo lo possiamo pensare percheacute siamo giagrave allrsquointerno di una

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temporalitagrave che lui individua come il divenire semplicemente Anche se non lo dice sta parlando del divenire del diveniente della mia storicitagrave Egrave percheacute io sono un essere storico che posso pensare il tempo cioegrave posso pensare a ciograve che egrave stato a ciograve che egrave e a ciograve che saragrave Si tratta di intendere che la questione della storicitagrave per Heidegger egrave fondamentale Se non si intende questo non si intende come lrsquoEsserci giunga a formulare dei progetti o da dove vengono questi progetti Vengono da tutto ciograve che storicamente ha costituito lrsquoEsserci nel momento in cui egrave progettante Anche il tempo ve lo ricordate ne avevamo giagrave accennato Heidegger lo definiva come il ldquotempo perrdquo un tempo per qualche cosa Quindi il tempo egrave allrsquointerno del progetto non crsquoegrave senza il progetto egrave questo che sta cercando di dire Intervento Tempo e linguaggiohellip Il tempo egrave una costruzione del linguaggio che serve al linguaggio per indicare una sequenza una successione anzicheacute una simultaneitagrave Il ldquotempo perrdquo egrave sempre un tempo un qualche cosa che egrave sempre prodotto dal progetto che si produce nel progetto LrsquoEsserci egrave progetto egrave anche Cura In questa temporalizzazione in questa storicizzazione dellrsquoEsserci che si fa storico che non puograve non tenere conto di tutto ciograve che lo ha condotto a essere ciograve che egrave ligrave dice si situa anche la possibilitagrave di pensare il tempo cioegrave di pensare a ciograve che egrave trascorso di pensare quegli eventi che mi hanno portatohellip e questi eventi sono passati Adesso Heidegger abbandona provvisoriamente la questione del tempo ma la riprenderagrave A pag 284 Capitolo Primo La possibilitagrave di essere-un-tutto da parte dellrsquoEsserci e lrsquoessere-per-la-morte egrave venuto il momento di superare ciograve che di insufficiente era contenuto nella situazione ermeneutica da cui scaturigrave lrsquoanalisi dellrsquoEsserci finora condotta Si sta riferendo allrsquoEsserci nella sua totalitagrave In vista della necessitagrave di avere a disposizione lrsquoEsserci nella sua totalitagrave occorre stabilire se questo ente in quanto esistente possa rendersi accessibile nel suo essere-un-tutto A favore dellrsquoimpossibilitagrave di questo darsi sembrano intervenire ragioni fondamentali che si fondano nella stessa costituzione drsquoessere dellrsquoEsserci La Cura che costituisce la totalitagrave dellrsquoinsieme strutturale dellrsquoEsserci contraddice palesemente quanto al suo senso ontologico a un possibile essere-un-tutto da parte di questo ente Il momento primario della Cura lrsquoldquoavanti-a-seacuterdquo significa infatti lrsquoEsserci esiste sempre in-vista-di se stesso Di un se stesso che avragrave realizzato un progetto da cui partiragrave un altro progetto e cosigrave via ldquoFintanto che esso egraverdquo fino alla sua fine esso si rapporta al proprio poter-essere Abbiamo visto che lrsquoEsserci non egrave altro che un poter essere cioegrave io sono un poter essere sono le possibilitagrave di cui sono fatto Qui si potrebbe aggiungere un elemento per poter essere cosa Poter essere percheacute Qui il richiamo alla volontagrave di potenza egrave inevitabile Un poter essere che egrave sempre gettato in avanti che egrave sempre progettante un qualche cosa allo scopo di Nietzsche direbbe superpotenziarsi Il poter essere egrave questo ogni volta che posso essere qualche cosa posso raggiungere un obiettivo posso ottenere qualcosa posso aumentare la mia potenza ogni volta che raggiungo qualcosa aumento la mia potenza Questo egrave interessante percheacute pone una corrispondenza tra la posizione di Nietzsche e quella di Heidegger anche se Heidegger non pone la questione in questi termini perograve il poter essere di cui parla lui e il superpotenziamento di cui parla Nietzsche appaiono andare nella stessa direzione appaiono essere entrambi elementi di uno stesso qualche cosa che vuole ottenere qualcosa per qualche motivo Il motivo per cui lo vuole ottenere egrave il superpotenziamento Anche nel caso che lrsquoEsserci pur esistendo non avesse piugrave nulla ldquodavanti a seacuterdquo e avesse ldquochiuso i suoi contirdquo il suo essere sarebbe sempre determinato dallrsquoldquoavanti-a-seacuterdquo Ad esempio la disperazione non sottrae lrsquoEsserci alle sue possibilitagrave ma egrave soltanto un modo particolare di essere-per queste possibilitagrave Sta dicendo che non si riesce a uscire da questo poter essere qualcosa qualunque cosa io voglia o non voglia sono sempre preso in un poter essere un poter essere qualcosa Lo stesso esser pronti a tutto senza illusione comporta anchrsquoesso lrsquoldquoavanti-a-seacuterdquo Questo momento strutturale della Cura sta inequivocabilmente a significare che nellrsquoEsserci crsquoegrave sempre ancora qualcosa che manca qualcosa che puograve essere ma non egrave ancora divenuto ldquorealerdquo Questa egrave la questione della mancanza in Heidegger Nellrsquoessenza della costituzione fondamentale dellrsquoEsserci si ha quindi una costante incompiutezza La non totalitagrave

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significa una mancanza rispetto al poter essere Io posso essere tante cose ma mi manca sempre qualche cosa che posso essere ancora Tuttavia nel momento stesso in cui lrsquoEsserci ldquoesisterdquo in modo tale che in esso non manchi assolutamente piugrave nulla esso egrave anche giunto al suo non-Esserci piugrave Lrsquoeliminazione della mancanza di essere importa lrsquoannichilimento del suo essere Tolta la mancanza non crsquoegrave piugrave progettualitagrave non crsquoegrave piugrave lrsquoEsserci Fintanto che lrsquoEsserci egrave come ente non ha ancora raggiunto la propria ldquototalitagraverdquo ma una volta che lrsquoabbia raggiunta tale raggiungimento importa la perdita assoluta dellrsquoessere-nel-mondo Da allora non egrave piugrave esperibile come ente La ragione dellrsquoimpossibilitagrave di esperire onticamente lrsquoEsserci come ente totale e quindi di determinarlo ontologicamente nel suo essere-un-tutto non dipende da unrsquoinsufficienza dei nostri mezzi conoscitivi (pagg 284-285) Non egrave che non possiamo esperirlo come un tutto percheacute non siamo abbastanza bravi no ma dice Lrsquoimpedimento viene dallrsquoessere di questo ente Cioegrave dallrsquoessere dellrsquoEsserci il quale essere dellrsquoEsserci egrave progettualitagrave e possibilitagrave Essendo possibilitagrave saragrave sempre alla ricerca di un nuovo progetto di qualche altra cosa saragrave sempre come diceva prima un avanti a seacute Ciograve che non puograve essere tale quale la esperibilitagrave possibile richiederebbe che lrsquoEsserci fosse si sottrae in linea di principio a ogni esperibilitagrave Dice che llsquoimpedimento viene dallrsquoessere dellrsquoEsserci Egrave questo che impedisce che lrsquoente sia un tutto Ma allora la comprensione della totalitagrave ontologica dellrsquoessere dellrsquoEsserci non egrave unrsquoimpresa senza speranza Lrsquoavanti a seacute egrave la Cura stessa Come egrave ciascuno nel mondo Egrave come progetto quindi egrave sempre avanti a seacute come possibilitagrave Lrsquoldquoavanti a seacuterdquo in quanto momento essenziale della struttura della Cura egrave incontestabile Ma lo egrave altrettanto anche ciograve che ne inferimmo Concludendo allrsquoimpossibilitagrave di cogliere la totalitagrave dellrsquoEsserci non abbiamo forse argomentato in modo puramente formale Come dire ci siamo accontentati di una sequenza di inferenze di proposizioni e ci siamo dimenticati di qualche cosa O inavvertitamente non abbiamo forse concepito lrsquoEsserci come una semplice-presenza a cui manca sempre qualcosa di non ancora presente In effetti ponendo la cosa cosigrave come tra lrsquoaltro la pone anche Lacanhellip Lacan pone la mancanza dellrsquoessere ma come la pone lui egrave una semplice presenza egrave un qualcosa che manca di qualcosrsquoaltro Heidegger invece se ne accorge per lui non egrave cosigrave semplice la questione questo esserci non egrave propriamente un qualche cosa a cui dobbiamo aggiungere una qualcosina per farlo diventare un tutto Siamo sicuri che il ragionamento abbia inteso il non-essere-ancora e lrsquoldquoavanti a seacuterdquo in un senso genuinamente esistenziale Certo percheacute lrsquoavanti a seacute qui va inteso in senso esistenziale non formale Lrsquoavanti a seacute non va inteso nel senso che egrave alla ricerca di qualche cosa che gli manca e che una volta raggiunto egrave conclusa la storia No riguarda lrsquoessere la struttura dellrsquoessere egrave lrsquoessere stesso che egrave questo avanti a seacute continuamente Discorrendo di ldquofinerdquo e di ldquototalitagraverdquo lo facemmo in modo fenomenicamente adeguato allrsquoEsserci Il termine ldquomorterdquo aveva un senso biologico o ontologico-esistenziale Per Heidegger le cose non sono mai semplici si accorge che crsquoegrave ancora qualcosa da pensare In ogni caso era stato definito adeguatamente nel suo significato rigoroso Infine sono state effettivamente esaurite tutte le possibilitagrave di accedere allrsquoEsserci nella sua totalitagrave Abbiamo pensato tutto o manca qualcosa che dobbiamo ancora pesare Giusto per rimanere in tema di possibilitagrave e progettualitagrave Bisogna dare una risposta a queste domande prima di dichiarare inconsistente il problema della totalitagrave dellrsquoEsserci Cosigrave come appariva egrave paradossale quindi non ne parliamo piugrave non crsquoegrave uscita LrsquoEsserci non puograve essere posto come totalitagrave percheacute essendo un continuo avanti a seacute in quanto possibilitagrave aperta non posso chiuderlo in un tutto se lo chiudessi con la morte non ci sarebbe piugrave lrsquoEsserci e pertanto il problema non ha soluzione Questo problema nel suo aspetto esistentivo concernente la possibilitagrave di costituire un tutto come in quello esistenziale concernente la costituzione drsquoessere della ldquofinerdquo e della ldquototalitagraverdquo richiede unrsquoanalisi positiva di alcuni fenomeni esistenziali finora lasciati da parte Avevo detto che crsquoera qualcosa che ancora non era stato pensato Al centro di queste ricerche sta la caratterizzazione ontologica del modo di essere-alla-fine proprio dellrsquoEsserci e il raggiungimento di un concetto esistenziale della morte dobbiamo ripensare la morte non ci basta il concetto biologico dobbiamo pensarla in termini esistenziali cioegrave che riguardano lrsquoEsserci delle cose che ci dice la biologia non ce ne facciamo

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nulla Queste ricerche si articolano nel seguente modo lrsquoesperibilitagrave della morte degli altri e la possibilitagrave di cogliere un Esserci interohellip Noi non esperiamo la nostra ma quella degli altri hellip mancanza fine totalitagravehellip Che sono le cose che deve ancora pensare hellipdelimitazione dellrsquoanalisi esistenziale della morte rispetto ad altre interpretazioni possibili del fenomenohellip Della morte dobbiamo parlarne dice in senso esistenziale nel senso che riguarda lrsquouomo come Esserci hellipdelineazione della struttura ontologico-esistenziale della morte lrsquoessere-per-la-morte e la quotidianitagrave dellrsquoEsserci lrsquoessere-per-la-morte quotidiano e il concetto esistenziale integrale della morte progetto esistenziale di un essere-per-la-morte autentico (pagg 285-286) Queste secondo Heidegger sono le cose ancora da pensare E adesso le pensa sect 47 Lrsquoesperibilitagrave della morte degli altri e la possibilitagrave di cogliere un Esserci intero Pag 286 Questa cosa gli preme il trovare una possibilitagrave di esperire un Esserci intero Dopo tutto egrave la ricerca di sempre quella di un essere-tutto un tutto finito saldo che perograve per il suo stesso pensare dovrebbe abbastanza improbabile Sarebbe come fare del linguaggio un intero un tutto Possiamo anche dire che il linguaggio egrave un intero un tutto ma con questo che cosa abbiamo affermato Niente Egrave qui che Heidegger manca la questione centrale e cioegrave tutto ciograve che rileva che elabora che pensa sono sequenze linguistiche e pertanto ciograve che conclude egrave a sua volta una sequenza linguistica non egrave qualche cosa che egrave fuori del linguaggio e che egrave quello che egrave per virtugrave propria Egrave questo che manca sempre anche in pensatori del calibro di Heidegger Il raggiungimento della totalitagrave da parte dellrsquoEsserci mediante la morte egrave nel contempo la perdita dellrsquoessere del Ci Con la morte non crsquoegrave piugrave lrsquoEsserci Il passaggio al non-Esserci-piugrave sottrae allrsquoEsserci la possibilitagrave di esperire questo passaggio e di comprenderlo come esperito Nel momento in cui io muoio non esperisco questa morte quindi questa di questa esperienza di questa possibilitagrave non ne posso sapere nulla Unrsquoesperienza siffatta egrave preclusa al singolo esserci nei confronti di se stesso Tanto piugrave impressionante egrave perciograve la morte degli altri Essa ci fa vedere ldquooggettivamenterdquo la fine dellrsquoEsserci LrsquoEsserci tanto piugrave che esso egrave essenzialmente con-Esserci con gli altri puograve esperire la loro morte Chiunque puograve esperire la morte altrui Questa datitagrave ldquooggettivardquo della morte deve quindi render possibile anche una delimitazione ontologica della totalitagrave dellrsquoEsserci Il fatto di oggettivare questa cosa per cui vedo una persona che muore e poi non crsquoegrave piugrave dice che dovrebbe rendere possibile una delimitazione della totalitagrave dellrsquoEsserci cioegrave prima crsquoera adesso non crsquoegrave piugrave e quindi tutto egrave compiuto Questa informazione ovvia ricavata dal modo di essere dellrsquoEsserci in quanto essere-assieme che ci dice di assumere come tema sostitutivo dellrsquoanalisi della totalitagrave dellrsquoEsserci il giungere alla fine da parte degli altri conduce alla meta che ci siamo proposti Anche lrsquoEsserci degli altri una volta che con la morte abbia raggiunto la totalitagrave egrave un non-Esserci-piugrave nel senso di non-essere-piugrave-nel-mondo Il morire non significa forse un andar via dal mondo una perdita dellrsquoessere-nel-mondo Il non-essere-piugrave-nel-mondo proprio del morto a rigor di termini egrave ancora un modo di essere ma nel senso dellrsquoesser solo una semplice-presenza una cosa corporea che si incontra nel mondo Un cadavere Con a morte degli altri diviene esperibile un fenomeno ontologico singolare cioegrave il decadere di un ente dal modo di essere dellrsquoEsserci (o della vita) al non-Esserci-piugrave La fine dellrsquoente come Esserci egrave lrsquoinizio di questo ente come semplice-presenza Qui crsquoegrave una cosa singolare la persona egrave viva poi egrave morta quindi non crsquoegrave piugrave come Esserci ma crsquoegrave come semplice presenza Vi leggo tutte queste cose non tanto per il contenuto quanto per cogliere sempre meglio il modo di pensare di Heidegger il modo in cui approccia le cose egrave questa la cosa interessante Rileva che questo Esserci a un certo punto muore e non crsquoegrave piugrave ma continua a rimanere non piugrave come Esserci ma come semplice presenza Questa interpretazione del passaggio dallrsquoEsserci allrsquoesser solo una semplice-presenza fallisce tuttavia il suo contenuto fenomenico percheacute lrsquoente che rimane non puograve essere considerato una semplice cosa corporea Lo stesso cadavere semplicemente-presente in teoria egrave ancora un oggetto possibile di anatomia patologica la cui considerazione scientifica continua a essere guidata dallrsquoidea della vita Ciograve che qui egrave semplicemente-presente egrave qualcosa di ldquopiugraverdquo di una cosa materiale inanimata Noi lo vediamo come un non-vivente che egrave tale percheacute ha perduto la vita Ma anche questa caratterizzazione di ciograve-che-rimane-ancora non esaurisce pienamente la portata esistenziale del fenomeno Dice che sigrave

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sembra una semplice presenza ma lo egrave davvero Questa cosa inanimata questo Esserci non piugrave egrave qualcosa che appartiene al nostro mondo quindi siamo noi Il ldquodefuntordquo che a differenza del semplice deceduto egrave stato rapito a ldquocoloro che restanordquo egrave oggetto del ldquoprendersi curardquo nella forma delle esequie dellrsquoinumazione e del culto funerario E ciograve di nuovo percheacute il defunto nel suo modo di essere resta ldquoancora qualcosa di piugraverdquo di un mezzo di cui ci si prende cura come utilizzabile intramondano Nel rimanere presso di lui rimpiangendolo e ricordandolo coloro che gli sopravvivono sono con lui nel modo dellrsquoaverne cura deferente Continuano ad averne cura Il modo di rapportarsi ai morti non puograve quindi assolutamente esser paragonato al prendersi cura dellrsquoutilizzabile Questo cadavere non egrave al pari di un utilizzabile qualunque egrave qualcosa che comporta una cura comporta un continuare a prendersene cura in un modo o nellrsquoaltro In questo con-essere col morto il defunto in quanto tale effettivamente non ldquocirdquo egrave piugrave Con-essere significa invece sempre un essere-assieme in un medesimo mondo Il defunto ha lasciato il nostro ldquomondordquo e lrsquoha lasciato dietro di seacute Soltanto a partire da questo mondo i rimasti possono ancora essere con lui Io posso essere ancora con il morto percheacute sono in questo mondo ed essendo in questo mondo continuo dice Heidegger a essere con lui Quindi continua questo con-essere di cui lrsquoEsserci tra le altre cose egrave fatto con gli altri che fanno parte del mondo ovviamente La morte si rivela certamente come una perdita ma egrave qualcosa di piugrave di quanto coloro che rimangono possono esperire Nei patimenti per la perdita del defunto non si accede alla perdita dellrsquoessere quale egrave ldquopatitardquo da chi muore Noi non sperimentiamo mai in senso genuino il morire degli altri in realtagrave non facciamo altro che ldquoassistervirdquo E anche se fosse possibile e attuabile chiarire ldquopsicologicamenterdquo a noi stessi il morire degli altri assistendovi non sarebbe affatto colta la maniera di essere di cui si tratta cioegrave il giungere alla fine Questo non lo sapremo mai neanche morendo Sta dicendo che anche nellrsquoatto del morire si possa sapere che cosrsquoegrave morire Il problema egrave quello del senso ontologico del morire del morente in quanto possibilitagrave drsquoessere del suo essere e non in quanto forma del con-Esserci e dellrsquoEsserci-ancora del defunto con coloro che rimangono (pagg 287-288) Ciograve che dobbiamo pensare dice egrave il senso ontologico del morire del morente non in quanto biologica ma in quanto possibilitagrave drsquoessere del suo essere Lui vuole intendere ontologicamente lrsquoessere della morte in quanto una delle possibilitagrave anzi la piugrave propria degli umani Il proposito di assumere come tema dellrsquoanalisi della fine e della totalitagrave dellrsquoEsserci la morte esperita presso gli altri non puograve offrire neacute onticamente neacute ontologicamente ciograve che con esso ci si ripromette di poter ottenere Da questa parte dalla semplice osservazione non otteniamo niente Soprattutto la pretesa di assumere il morire degli altri a tema sostitutivo dellrsquoanalisi ontologica della compiutezza e della totalitagrave dellrsquoEsserci riposa su un presupposto che implica il completo disconoscimento del modo di essere dellrsquoEsserci E cioegrave quello di essere una possibilitagrave Tale presupposto consiste nel credere che un Esserci possa esser indifferentemente sostituito da un altro siccheacute ciograve che non risulta esperibile nel proprio Esserci puograve esserlo invece in quello di un altro Ma un presupposto del genere egrave davvero privo di ogni fondamento Tra le possibilitagrave di essere dellrsquoessere-assieme nel mondo crsquoegrave certamente anche quella della sostituibilitagrave di un Esserci con un altro Nella quotidianitagrave del prendersi cura si fa ripetutamente e costantemente ricorso a tale sostituibilitagrave Ogni andare versohellip ogni contribuire a egrave sostituibile nel ldquomondo-ambienterdquo di cui si prende cura hellip Conformemente al suo senso tale sostituzione egrave perograve sempre una sostituzione ldquoinrdquo e ldquopressordquo qualcosa cioegrave nel prendersi cura di qualcosa LrsquoEsserci quotidiano si comprende innanzi tutto e per lo piugrave a partire da ciograve di cui si prende cura ldquoSi egraverdquo ciograve di cui ci si occupa Questo egrave interessante Lo rileggo LrsquoEsserci quotidiano si comprende innanzi tutto e per lo piugrave a partire da ciograve di cui si prende cura come dire che la persona egrave ciograve di cui si prende cura egrave la cura con la quale affronta approccia il mondo in cui egrave e di cui egrave fatto Questo prendersi cura evoca la questione della volontagrave di potenza cioegrave io sono il modo in cui cerco la potenza il modo in cui mi do da fare per ottenere potenza Si potrebbe intendere cosigrave questa frase di Heidegger io sono ciograve di cui mi occupo ma ciograve di cui mi occupo egrave qualcosa che mi serve per ottenere potenza Quindi io sono tutto ciograve che mi egrave utile per ottenere potenza sono il modo in cui cerco di raggiungerla io sono una ricerca della potenza

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nientrsquoaltro che questo Viceversa questa possibilitagrave di sostituzione egrave irrimediabilmente votata al fallimento quando sia in gioco la possibilitagrave di essere che egrave costituita dal giungere alla fine da parte dellrsquoEsserci e che come tale gli conferisce la sua totalitagrave La morte appunto In questo non posso sostituirmi e esperire la sua morte Ognuno puograve sigrave morire per un altro ma ciograve significa sempre sacrificarsi per un altro per una determinata cosa ma questo ldquomorire perrdquo non puograve mai significare che allrsquoaltro sia cosigrave sottratta la propria morte lrsquoaltro poi moriragrave per i fatti suoi e la sua morte saragrave sua non posso io farmi carico della sua Ogni Esserci deve assumersi sempre in proprio la morte Qui sta il senso di cui diceva prima della morte intesa ontologicamente come possibilitagrave cioegrave devo assumere la mia morte come possibilitagrave Nella misura in cui la morte ldquoegraverdquo essa egrave sempre essenzialmente la mia morte Essa esprime una possibilitagrave di essere caratteristica in cui ne va dellrsquoessere puro e semplice dellrsquoEsserci sempre proprio di qualcuno Nel morire si fa chiaro che la morte egrave costituita ontologicamente dal carattere dellrsquoesser-sempre-mio e dallrsquoesistenza Il morire non egrave un semplice accadimento ma un fenomeno che va compreso esistenzialmente e per di piugrave in un senso eminente da fissare con maggior precisione ancora 16 agosto 2017 Siamo a pag 291 sect 48 Mancanza fine e totalitagrave Quanto abbiamo discusso finora intorno alla morte puograve essere riassunto in queste tre proposizioni 1) LrsquoEsserci porta con seacute fintano che egrave un non-ancora che saragrave cioegrave una mancanza costante 2) Il giungere-alla-propria-fine da parte dellrsquoente che egrave via via non-ancora-alla-fine (il venir meno della mancanza propria dellrsquoEsserci) ha il carattere del non-esserci-piugrave Quando non crsquoegrave piugrave nulla avanti a seacute scompare anche lrsquoEsserci 3) il giungere alla fine implica per il rispettivo esserci un modo di essere in cui non egrave assolutamente possibile la sostituzione Lo abbiamo visto nessuno puograve morire al posto mio AllrsquoEsserci egrave connessa una costante ldquonon totalitagraverdquo a cui solo la morte pone termine Heidegger cerca di raggiungere questa totalitagrave per delimitare per determinare lrsquoEsserci che egrave per un verso un intendimento paradossale dal momento che ovunque Heidegger non fa che dirci che lrsquoEsserci egrave un essere progettato sempre gettato avanti a seacute Quindi comrsquoegrave che lo delimitiamo Certo la morte lo delimita in quanto toglie la possibilitagrave perograve togliendo la possibilitagrave toglie anche lrsquoEsserci e bellrsquoegrave fatto Egrave una questione questa che puograve estendersi non soltanto allrsquoEsserci che egrave un ente dopotutto come gli altri anche se egrave lrsquounico ente che esiste mentre le altre cose sono presenze Qualunque cosa la si voglia delimitare quindi determinare prendendo questo verbo alla lettera de-terminare cioegrave tagliando fuori tutto ciograve che non egrave quella cosa avviene esattamente la stessa cosa che Heidegger descrive rispetto allrsquoEsserci cioegrave lrsquoente ldquomuorerdquo nel senso che scompare percheacute se io tolgo allrsquoente qualunque esso sia tutte le relazioni che intesse con altri enti per chiuderlo per determinarlo per poterlo individuare lo cancello muore nel senso che scompare percheacute non sarebbe piugrave nel linguaggio Non essendo piugrave connesso con tutti gli altri elementi attraverso tutte le relazioni che intesse questo elemento cessa di esistere in quanto cesserebbe di essere un elemento linguistico che per definizione egrave relato con tutti gli altri elementi linguistici Questa egrave una questione che riguarda piugrave lrsquoaspetto semiotico che ontologico e cioegrave il fatto che un elemento per essere un elemento linguistico deve essere necessariamente connesso come direbbe de Saussure con tutti gli altri elementi linguistici Questo ci mostra come un qualunque elemento linguistico non sia determinabile nellrsquoaccezione letterale che indicavo prima non sia isolabile Se non lo posso isolare non posso nemmeno determinarlo percheacute egrave come se fosse sempre aperto esattamente come lrsquoEsserci Ma andiamo avanti Ma egrave possibile interpretare come mancanza il dato di fatto fenomenico che allrsquoEsserci fintanto che egrave ldquoineriscerdquo questo non-ancora Questo fatto dice possiamo porlo come una mancanza il fatto che lrsquoEsserci egrave sempre un non-ancora Non-ancora non egrave altro che una pura possibilitagrave In riferimento a qual genere di ente si puograve parlare di mancanza Lrsquoespressione indica qualcosa che ldquoegrave propriordquo di un ente ma che gli manca ancora Il mancare nel

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senso di non essere ancora presente si fonda in un far-parte-di hellip Ciograve che manca non egrave ancora disponibile Egrave questo che generalmente si intende quando si dice che qualcosa manca che non egrave appunto disponibile A pag 292 Lrsquoente a cui manca ancora qualcosa ha pertanto il modo di essere dellrsquoutilizzabile Percheacute dice una cosa del genere Cosa manca allrsquoutilizzabile Il suo utilizzo Lrsquoutilizzabile egrave per qualche cosa quindi manca sempre qualcosa quindi egrave inutilizzabile Il non-insieme proprio di un tale insieme il non esserci ancora come mancanza non puograve assolutamente caratterizzare ontologicamente il non-ancora che egrave proprio dellrsquoEsserci come morte possibile Ci sta dicendo che queste cose che riguardano la mancanza non hanno propriamente a che fare con la morte A pag 293 Parimenti anche lrsquoEsserci fintanto che egrave egrave giagrave sempre il suo non-ancora Egrave come dire che lrsquoEsserci egrave possibilitagrave pura Ciograve che costituisce la ldquonon totalitagraverdquo nellrsquoEsserci il suo permanente avanti-a-seacute non egrave neacute una mancanza di un insieme sommativo neacute qualcosa di non-ancora-divenuto-accessibile ma un non-ancora che lrsquoEsserci in quanto egrave lrsquoente che egrave ha sempre da essere Non egrave che questa mancanza egrave tale percheacute manca qualcosa da aggiungere ma egrave percheacute lrsquoEsserci per definizione cosigrave come lo definisce Heidegger egrave sempre qualcosa che necessariamente deve raggiungere se stesso deve compiersi compiendo le sue possibilitagrave Naturalmente lrsquoultima possibilitagrave egrave la morte che egrave quella che cancella lrsquoEsserci A pag 294 Finire non significa necessariamente giungere a compimento La domanda si fa ora piugrave incalzante In quale senso in generale la morte devrsquoessere intesa come la fine dellrsquoEsserci Dice che non si tratta di un cessare qualcosa non egrave lrsquoultimo elemento che rende la cosa completa come lrsquoultima pennellata di un quadro ma dice La morte dellrsquoEsserci non si lascia caratterizzare adeguatamente da nessuno di questi modi del finire Se si concepisse la morte come essere alla fine nel senso che il finire ha uno dei modi sopra esaminati lrsquoEsserci sarebbe assunto come semplice-presenza o come utilizzabile Cioegrave un utilizzabile che si compie nella sua appagativitagrave quando viene utilizzato per ciograve che egrave utilizzabile Nella morte lrsquoEsserci non egrave neacute compiuto neacute semplicemente dissolto neacute tanto meno ultimato o disponibile come utilizzabile Sta qui cercando di intendere come funziona la morte ma intenderla in senso ontologico non in senso biologico o sociologico ma come possibilitagrave come la estrema e piugrave propria possibilitagrave dellrsquoEsserci LrsquoEsserci allo stesso modo che fintanto che egrave egrave giagrave costantemente il suo non-ancora egrave anche giagrave sempre la sua fine Il finire proprio della morte non significa un essere alla fine dellrsquoEsserci ma un essere-per-la-fine da parte di questo ente La morte egrave un modo di essere che lrsquoEsserci assume non appena egrave ldquoLrsquouomo appena nato egrave giagrave abbastanza vecchio per morirerdquo Vediamo quindi come Heidegger intende la questione della morte e cioegrave come un essere-per-la-fine LrsquoEsserci dal momento in cui incomincia a esserci egrave per la sua fine Questo egrave ciograve di cui egrave piugrave proprio allrsquoEsserci lrsquoessere per la fine Ciascuna cosa in Heidegger egrave un ldquoessere perrdquo il progetto egrave un essere per e il progetto piugrave proprio dellrsquoEsserci egrave lrsquoessere per la fine Il finire come lrsquoessere-per-la-fine richiede la sua chiarificazione ontologica in base al modo di essere dellrsquoEsserci sect 49 a pag 296 Nel senso piugrave largo la morte egrave un fenomeno della vita Il vivere devrsquoessere inteso come un modo di essere cui appartiene lrsquoessere-nel-mondo La vita puograve essere determinata ontologicamente solo in virtugrave di un orientamento negativo nellrsquoEsserci Anche lrsquoEsserci puograve essere considerato come un semplice vivente Sottoposto a una ricerca puramente fisica e biologica esso ricade in quella regione dellrsquoessere che noi chiamiamo mondo animale e vegetale Ovviamente non egrave questo ciograve che interessa ad Heidegger Bisogna chiedersi in che modo lrsquoessenza ontologica della morte determini quella della vita Essenza ontologica della morte cioegrave qual egrave lrsquoessenza della morte Egrave allrsquointerno dellrsquoontologia dellrsquoEsserci preordinata a unrsquoontologia della vita che lrsquoanalisi esistenziale della morte puograve essere subordinata a una caratterizzazione della costituzione fondamentale dellrsquoEsserci Ad Heidegger interessa questa questione della morte percheacute lui vuole trovare ciograve che caratterizza propriamente lrsquoEsserci Ricordate che il suo obiettivo egrave di renderlo un tutto ed egrave per questo che si occupa della morte La fine del semplice-vivente egrave stata definita come cessare di vivere Poicheacute lrsquoEsserci ldquohardquo la sua morte fisiologica quale essere vivente hellip anchrsquoesso puograve cessare senza tuttavia che ciograve significhi la morte in senso autentico (pagg 296-297) A pag 298 Se giagrave lrsquoEsserci non egrave mai accessibile come semplice-

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presenza percheacute al suo modo di essere appartiene lrsquoesser-possibile in una maniera del tutto particolarehellip LrsquoEsserci non egrave mai una semplice presenza egrave sempre una possibilitagrave gettata avanti a se stesso Non puograve determinarsi percheacute egrave sempre unrsquoapertura helliptanto meno ci dovremmo aspettare di poter ricavare facilmente la struttura ontologica della morte una volta ammesso che la morte costituisce una possibilitagrave eminente dellrsquoEsserci Passiamo al sect 50 pag 299 Schizzo della struttura ontologico-esistenziale della morte Quanto siamo venuti osservando circa a mancanza la fine e la totalitagrave ha mostrato la necessitagrave di interpretare il fenomeno della morte in quanto essere-per-la-fine partendo dalla costituzione fondamentale dellrsquoEsserci Qual egrave la costituzione fondamentale dellrsquoEsserci Quella di essere una possibilitagrave quindi la piugrave propria possibilitagrave dellrsquoEsserci egrave quella che conclude con tutte le possibilitagrave Abbiamo visto anche il paradosso percheacute se lrsquoEsserci si conclude con lrsquoultima possibilitagrave cessa di esistere Solo cosigrave egrave possibile chiarire in che misura lrsquoEsserci stesso conformemente alla sua struttura drsquoessere puograve costituire una totalitagrave mediante lrsquoessere-per-la-fine La Cura ci egrave apparsa come la costituzione fondamentale dellrsquoEsserci Il significato ontologico di questa espressione fu reso esplicito nella ldquodefinizionerdquo esser-giagrave-avanti-a-seacute nel (mondo) come essere-presso lrsquoente che viene incontro (come intramondano) (pagg 299-300) Questa egrave la definizione di Cura cioegrave essere avanti a seacute nel mondo come essere presso lrsquoente Quando sono presso lrsquoente nel mondo di cui sono fatto ecco questo essere presso lrsquoente egrave qualcosa che non posso non fare non posso non essere presso un ente quindi sono giagrave avanti a me tutto ciograve per Heidegger egrave la Cura Sono cosigrave espressi i caratteri fondamentali dellrsquoessere dellrsquoEsserci nellrsquoavanti-a-seacute lrsquoesistenzahellip Lrsquoesistenza dellrsquoEsserci consiste nellrsquoessere avanti a seacute hellipnellrsquoesser-giagrave inhellip lrsquoeffettivitagravehellip Io sono giagrave sempre nel mondo questa egrave lrsquoeffettivitagrave hellipnellrsquoesser-pressohellip la deiezione Lrsquoessere presso qualche cosa lrsquoessere presso le cose comporta il modo quotidiano del vivere percheacute egrave vero che lrsquoesistenza egrave lrsquoessere avanti a seacute continuamente perograve di fatto egrave nella quotidianitagrave che lrsquoEsserci vive Egrave un essere presso come deiezione la chiacchiera la curiositagrave e lrsquoequivoco Bisogna innanzi tutto chiarire una buona volta come nel fenomeno della morte si rivelino lrsquoesistenza lrsquoeffettivitagrave e la deiezione dellrsquoEsserci Abbiamo respinto come inadeguata lrsquointerpretazione del non-ancora e quindi dellrsquoestremo non-ancora dellrsquoEsserci della sua fine nel senso di una mancanza E ciograve percheacute tale interpretazione implica il capovolgimento dellrsquoEsserci ina una semplice-presenza in seacute Essere alla fine significa esistenzialmente essere-per-la-fine Lrsquoestremo non-ancora ha il carattere di qualcosa cui lrsquoEsserci si rapporta La fine incombe sullrsquoEsserci La morte non egrave affatto una semplice-presenza non ancora attuatasi non egrave un mancare ultimo ridotto ad minimum ma egrave prima di tutto unrsquoimminenza che incombe Il che la pone come diragrave tra poco come qualcosa che egrave sempre presente Non egrave qualcosa che si attende egrave giagrave presente ed egrave giagrave presente in quanto il mio Esserci egrave tale percheacute egrave una possibilitagrave e fra queste possibilitagrave la piugrave propria egrave la morte e quindi egrave giagrave ligrave egrave giagrave una possibilitagrave Ma allrsquoEsserci come essere-nel-mondo incombono molte cose Il carattere di imminenza incombente non egrave esclusivo della morte Al contrario anche questa interpretazione potrebbe far credere che la morte sia da intendere come un evento che si incontra nel mondo minaccioso nella sua imminenza hellip Lrsquoincombere della morte non ha un essere di questo genere hellip La morte egrave una possibilitagrave di essere che lrsquoEsserci stesso deve sempre assumersi da seacute Nella morte lrsquoEsserci incombe a se stesso nel suo poter essere piugrave proprio Quando dicevamo che lrsquoEsserci egrave possibilitagrave tra queste possibilitagrave la piugrave propria egrave la morte quindi lrsquoEsserci non egrave propriamente la morte ma egrave ldquoperrdquo la morte percheacute la morte egrave una possibilitagrave e lrsquoEsserci egrave quella possibilitagrave In questa possibilitagrave ne va per lrsquoEsserci puramente e semplicemente del suo essere-nel-mondo Sta dicendo che lrsquoEsserci egrave nel mondo in quanto possibilitagrave e la morte egrave la possibilitagrave piugrave propria quindi lrsquoEsserci egrave nel mondo in quanto possibilitagrave di morte Possibilitagrave qui non nel senso come diceva prima di una cosa eventuale ma qualcosa di cui lrsquoEsserci egrave fatto La possibilitagrave non egrave di qualcosa ipotetica egrave ciograve di cui egrave fatto lrsquoEsserci A pag 301 La morte egrave per lrsquoEsserci la possibilitagrave di non-poter-piugrave-esserci Poicheacute in questa sua possibilitagrave lrsquoEsserci incombe a se stesso esso viene completamente rimandato al suo poter-essere piugrave proprio In questo incombere dellrsquoEsserci a se stesso dileguano tutti i rapporti con gli altri Esserci

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Questa possibilitagrave assolutamente propria e incondizionata egrave nel contempo lrsquoestrema Nella sua qualitagrave di poter-essere lrsquoEsserci non puograve superare la possibilitagrave della morte La morte egrave la possibilitagrave della pura e semplice impossibilitagrave dellrsquoEsserci Qui pone la questione centrale lrsquoassoluta possibilitagrave dellrsquoEsserci egrave la sua impossibilitagrave Cosigrave la morte si rivela come la possibilitagrave piugrave propria incondizionata e insuperabile Come tale egrave unrsquoimminenza incombente eccelsa La sua possibilitagrave esistenziale si fonda nel fatto che lrsquoEsserci egrave in se stesso essenzialmente aperto e lo egrave nel modo dellrsquoavanti-a-seacute Questo momento della struttura della Cura ha la sua concrezione piugrave originaria nellrsquoessere-per-la-morte Lrsquoessere-per-la-fine si rivela fenomenicamente come llsquoessere per la possibilitagrave eccelsa dellrsquoEsserci caratterizzata Tutta questa storia che sta costruendo Heidegger ci dice che lrsquoessere per la fine egrave in effetti ciograve che lrsquoEsserci piugrave propriamente egrave Perograve consideriamo ciograve che dicevamo prima facciamo un piccolo spostamento sulla questione semiotica anche percheacute Heidegger ci fornisce qua e lagrave delle occasioni per riflettere Come potremmo intendere semioticamente ciograve che sta dicendo riguardo allrsquoEsserci in quanto essere per la fine Vi ricordate di de Saussure Consideriamo questa affermazione ciascuna cosa egrave quella che egrave a condizione di non essere ciograve che egrave Questo lo avevamo tratto da de Saussure egrave lui che lo dice anche se non in questi termini perograve ciascun significante egrave quello che egrave in quanto preso in una relazione differenziale con tutti gli altri significanti Questo significa che il significante per essere quello che egrave egrave simultaneamente anche tutti gli altri quindi non egrave quello che egrave nel senso della delimitazione della determinazione ma egrave quello che egrave in quanto aperto a tutti gli altri significanti Egrave esattamente questo che sta dicendo Heidegger e cioegrave che ciascun significante egrave quello che egrave in quanto rivolto alla possibilitagrave della sua fine Un significante egrave quello che egrave in quanto incontra la sua fine nella dispersione totale dei significanti Questo sarebbe il compimento per proseguire questo modo di pensare di Heidegger il compimento del significante egrave la sua dissoluzione cioegrave quando voglio delimitarlo quando voglio rispondere alla domanda ldquoche cosrsquoegrave il significanterdquo il significante si dissolve in tutte le relazioni infinite di cui egrave fatto Tutto questo non egrave nulla di particolarmente nuovo ma pone delle eventuali riflessioni ulteriori Intendo dire che parafrasando Heidegger anche se queste cose le dico o e non lui egrave come se su ciascun elemento in quanto elemento linguistico incombesse la morte come la fine La morte egrave qui intesa rispetto al significante come la sua dissoluzione come la sua dispersione nella infinita relazione differenziale con gli altri significanti Quindi potremmo dire e forse non diciamo male che ciograve che egrave di piugrave proprio di un significante egrave di essere per la sua morte cioegrave di non essere ciograve che egrave Detta cosigrave potrebbe apparire paradossale ma intendo dire con questo che per potere semmai uno avesse in animo di delimitare chiudere in un tutto come vorrebbe fare Heidegger rispetto allrsquoEsserci questa operazione non puograve evitare lrsquoessere per la morte del significante di essere quindi per la dispersione per la sua cancellazione Cancellazione da intendersi nel senso di totalitagrave cioegrave si cancella lrsquoidea percheacute non si realizza di una delimitazione del significante di una sua astrazione da tutte le relazioni di cui egrave fatto Intervento Egrave come se il dire del significante fosse il vivere dellrsquoEsserci Penso al significante come a una possibilitagrave percheacute dicendosi apre a delle possibilitagrave Rispetto a quello che sta dicendo puograve intendere il significante come un utilizzabile Intervento Io lo affiancavo piugrave allrsquoEsserci che non allrsquoutilizzabile nel senso che il dire del significante egrave come il vivere dellrsquoEsserci Nel momento in cui il significante si dice egrave come se avesse compiuto la possibilitagrave in pratica ha fatto quello che doveva fare e quindi muore Una volta detto il significante non crsquoegrave piugrave Il significante ha rinviato a unrsquoaltra cosa Nel momento in cui rinvia a unrsquoaltra cosa il significante scompare Come quando rinvia al significato per questo motivo crsquoegrave la barra se crsquoegrave significante non crsquoegrave significato anche se non possono separarsi Quando si parla in effetti come diceva anche Sandro prima il proferire un significante comporta che questo significante dicendosi scompaia aprendo ad altri significanti Ora non so fino a che punto questo potrebbe essere ciograve che intende Heidegger rispetto allrsquoessere per la fine perograve sicuramente il ldquocompitordquo del significante egrave quello

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di scomparire davanti ad altri significanti cioegrave di produrre altri significanti Egrave ovvio che non esiste un significante se non ci fosse un significato percheacute sarebbe significante di niente quindi deve esserci un significato che lo supporta Questo significato egrave ciograve che si aggancia per cosigrave dire ad altri significanti Occorre intendere che il significante egrave quello che egrave percheacute egrave portatore di significato egrave un veicolo di significato Infatti de Saussure lo pone come immagine acustica questa senza un significato egrave niente egrave un suono un rumore Quindi la scomparsa del significante come dicevamo prima non egrave tanto da attribuirsi al fatto che crsquoegrave un significato percheacute senza significato non potrebbe esistere il significante Il significante scompare nel momento in cui apre ad altri significanti i quali hanno dei significati ovviamente e questo suo (del significante) essere per la morte egrave il suo essere per essere altri significanti Egrave per questo motivo che parlavo di utilizzabile In effetti una proposizione un significante egrave un utilizzabile egrave un qualche cosa che si utilizza parlando E questo significante incontra la sua appagativitagrave nel momento in cui cessa di essere quello che egrave ma apre ad altre cose consentendo cosigrave la prosecuzione del linguaggio in definitiva consentendo di parlare Ma questa egrave una questione certo complessa perograve centrale in tutto ciograve A noi interessa percheacute ci mostra come parlando ciascun elemento che interviene dicendosi muore cioegrave incontra il suo compimento che egrave quello di aprire ad altri significanti Egrave questo che compie il significante dicendosi apre ad altri significanti Questo comporta un effetto collaterale e cioegrave una domanda che cosa dico mentre parlo Che cosa sto dicendo Crsquoegrave la possibilitagrave di sapere che cosa io stia dicendo Sigrave e no Crsquoegrave la possibilitagrave ma questa possibilitagrave egrave una costruzione egrave un artificio Una costruzione che una volta costruita e detta rinvia alla stessa questione Tutto questo ovviamente manca in Heidegger egrave ciograve che tempo fa indicavo come il nichilismo assoluto una pars destruens che non ha neacute puograve avere nessuna pars construens Il fatto che sia possibile proseguire a parlare anzicheacute arrestarsi immediatamente egrave dato dal fatto che egrave un artificio del linguaggio per potere continuare a dire Il linguaggio non puograve dire ciograve che sta facendo ma non puograve dire che cosrsquoegrave in che senso Non puograve dire che cosrsquoegrave questa cosa fuori dal linguaggio percheacute per poter dire che cosrsquoegrave realmente dovrebbe porla fuori dal linguaggio e da ligrave esaminarla Fincheacute rimane allrsquointerno del linguaggio egrave ovvio che ogni volta che la prendo in considerazione questa cosa muore per usare i termini di Heidegger percheacute giunge al suo compimento una volta che la dico che lrsquoaffermo questa cosa si dissolve Questo dissolversi dei significanti mentre si dicono egrave sicuramente ciograve che rende impossibile quella cosa che nella scienza e in altre situazioni egrave chiamata certezza la certezza che qualche cosa sia quella che egrave Se si parla se si egrave nel linguaggio questo non egrave possibile egrave possibile unicamente decidere per potere utilizzare un elemento che un certo elemento egrave quello che percheacute io decido che lo userograve cosigrave Esattamente come si fa nella logica questa cosa significa questo tutte le volte che interverragrave questo elemento si useragrave in questo modo Egrave una regola del gioco regola che di per seacute non egrave neacute vera neacute falsa Questo nichilismo assoluto egrave ciograve che caratterizza il linguaggio egrave per usare il modo di esprimersi di Heidegger ciograve che gli egrave piugrave proprio egrave la sua proprietagrave che realizza continuamente mettendo di fronte lrsquoimpossibilitagrave di potere fermare un qualche cosa stabilendo che cosrsquoegrave ma consente di fermarlo unicamente come decisione cioegrave come regola per giocare un artificio Userograve questo termine in questo modo percheacute Percheacute sigrave percheacute questo modo mi consente di compiere certe operazioni che voglio fare Una cosa del genere egrave certamente complessa percheacute se utilizziamo le conclusioni di queste argomentazioni sulle argomentazioni stesse allora tutto diventa un enorme problema nel senso che il nichilismo assoluto si manifesta in tutta la sua devastazione Tutto ciograve che stiamo facendo tutto ciograve che Heidegger stesso dice potremmo dire che egrave niente oppure piugrave propriamente egrave la costruzione di un gioco linguistico Che cosa questo gioco linguistico Fornisce occasioni per potere proseguire a giocare con il linguaggio questo egrave tutto ciograve che fa Altre occasioni per giocare occasioni piugrave interessanti ma qui interessante che cosa significa Che danno da pensare pone dei problemi da risolvere pone delle questioni da riflettere questioni a cui non si era pensato Egrave necessario pensarci Certo che no ma non possiamo non parlare e di conseguenza parlando ci

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troviamo a costruire sequenze che mano a mano che diventano piugrave complesse esigono per costruire altre sequenze soluzioni altrettanto complesse Mettiamola cosigrave Il linguaggio deve proseguire ma come prosegue Come sappiamo costruendo una sequenza coerente che giunge a una conclusione Questa conclusione saragrave utilizzata per costruirci sopra altre cose Percheacute questa conclusione sia utilizzata dal linguaggio per costruire altre cose egrave come se dovesse proporre un superpotenziamento cioegrave deve aggiungere qualche cosa che prima non crsquoera Ciascuna proposizione ciascun discorso egrave sempre teso a un superpotenziamento ed egrave questo il motivo per cui si elaborano questioni sempre piugrave complesse Non percheacute queste piugrave complesse siano piugrave vere o descrivano chissagrave che cosa non descrivono assolutamente niente ma fanno parte del superpotenziamento superpotenziamento intellettuale Come sappiamo giagrave da Nietzsche non egrave possibile evitare la volontagrave di potenza percheacute egrave ciograve di cui egrave fatto il linguaggio Perograve egrave possibile intanto saperlo egrave fondamentale poi egrave possibile compiere questo percorso di superpotenziamento ma a livello intellettuale Il che significa sapere ciograve che si sta facendo sapere che crsquoegrave sempre altro da pensare (questo altro da pensare egrave la base del superpotenziamento) e che di conseguenza tutto ciograve che si pensa che si elabora si articola ecc ha come unico scopo il superpotenziamento intellettuale Vi rendete immediatamente conto che il risvolto clinico di una questione del genere egrave enorme nel senso che si dissolve scompare irrimediabilmente e definitivamente qualunque tentativo qualunque fantasia di potere fermare qualcosa quindi di credere qualcosa Questo non egrave piugrave possibile in nessun modo e se non crsquoegrave questa possibilitagrave non crsquoegrave necessariamente quella cosa che Freud chiamava nevrosi non crsquoegrave neacute puograve in nessun modo costruirsi Questo egrave il risvolto clinico Detta cosigrave sembra semplice ma non egrave cosigrave semplice o immediato da ottenere ma egrave lrsquoobiettivo I vari discorsi sono i modi con cui ciascuno lrsquoossessivo il paranoico ecc costruisce in qualche modo la sua volontagrave di potenza in base ad alcuni criteri che Freud ha indicati ma potrebbero essere non solo quelli oppure potrebbero essere ridotti ecc Crsquoegrave un solo modo per evitare la volontagrave di potenza cessare di parlare per sempre Questo egrave lrsquounico modo Quando Heidegger parla di unrsquoimminenza incombente a proposito della morte parla di una possibilitagrave che egrave presente qui e adesso non egrave qualcosa di futuro La deiezione il Si il discorso comune evita continuamente il confronto con questa possibilitagrave ponendola come una eventualitagrave remota sigrave la morte crsquoegrave ma intanto per adesso sono vivo e speriamo di andare avanti La questione egrave questa evitare in tutti i modi il confronto con questa possibilitagrave immanente Egrave un altro modo di evitare il confronto con la dissoluzione del significante con lrsquoimpossibilitagrave di fermare il significante di controllare di avere il potere sul significante Quando si sta bene egrave percheacute si suppone di avere il controllo sulle cose quando si sta male egrave percheacute si suppone di averlo perduto non ci sono altri modi Intervento E sapere di non potere avere il controllo Certo non puograve avere il controllo sulla cosa metafisica percheacute dovrebbe uscire dal linguaggio per poterlo fare Ma come diceva Heidegger la questione non egrave tanto parafrasandolo sapere se si ha il controllo come avere il controllo ma percheacute lo si cerca Egrave questa la questione interessante lrsquounica che merita di essere considerata percheacute uno dovrebbe volere il controllo Certo per la volontagrave di potenza ovviamente ma se riflette sul percheacute voglio avere il controllo sulle cose ecco che si scontra con la volontagrave di potenza di cui peraltro egrave fatto E allora naturalmente da ligrave si muove unrsquoelaborazione intorno alla volontagrave di potenza e a ciograve di cui egrave fatta cioegrave di linguaggio Egrave a questo punto che crsquoegrave la possibilitagrave di accorgersi che essendo fatti di linguaggio tutto ciograve che la volontagrave di potenza fa o non fa egrave prodotto dalla struttura del linguaggio Come dicevo prima non crsquoegrave modo di evitare la volontagrave di potenza se non cessando di parlare cioegrave togliendo il linguaggio Egrave il linguaggio che costruisce questa cosa che Nietzsche ha chiamato volontagrave di potenza e cioegrave costruisce la necessitagrave di assemblare delle proposizioni in modo tale che concludano in un certo modo in un modo che la proposizione riconosca come vero non contraddittorio con la premessa da cui egrave partita non puograve affermare di seacute di essere e di non essere come giagrave Parmenide aveva

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pensato Questa non egrave una cosa che sia da evitare semplicemente viola le regole del linguaggio Tutto qui Sarebbe come dire che il re di fiori vale anche la donna di quadri e lrsquoasso di cuori Non egrave che questa cosa qui sia il male semplicemente viola le regole del gioco del poker per cui cesso di giocare a poker Esattamente come se violassi le regole del linguaggio cesso di parlare non posso piugrave farlo Egrave solo questo il problema non crsquoegrave nessun male o altre cose strane 23 agosto 2017 Heidegger ci sta parlando della morte Morte non intesa in senso fantasmatico percheacute della morte ciascuno non puograve che avere una sua fantasia non potendola esperire direttamente e dopo dirne Quindi non la morte in senso fantasmatico ma in senso ontologico cioegrave come dice lui possibilitagrave pura che egrave quella possibilitagrave che consente allrsquoEsserci di compiersi La morte egrave lrsquoultima possibilitagrave quella a cui essendo la piugrave propria dellrsquoEsserci non ci si puograve sottrarre in nessun modo a tutte le altre egrave possibile sottarsi ma a quella pare di no Si trova quindi di fronte a questa situazione bizzarra per cui per realizzarsi lrsquoEsserci deve scomparire percheacute questa realizzazione della morte porta alla cessazione dellrsquoEsserci Egrave una questione che non si egrave inventata Heidegger ovviamente crsquoera giagrave Epicuro se crsquoegrave la morte non ci sono io se ci sono non crsquoegrave la morte e con questo pensava di avere risolta la questione Siamo a pag 301 Questa possibilitagrave piugrave propria incondizionata e insuperabile lrsquoEsserci non se la crea perograve accessoriamente e occasionalmente nel corso del suo essere Se lrsquoEsserci esiste egrave anche giagrave gettato in questa possibilitagrave Innanzi tutto e per lo piugrave lrsquoEsserci non ha alcuna ldquoconoscenzardquo esplicita o addirittura teorica di essere consegnato alla morte e che perciograve essa fa parte del suo essere-nel-mondo Sta dicendo che non crsquoegrave una conoscenza esplicita della morte tale per cui egrave possibile almeno facilmente tenerne conto Adesso ci diragrave percheacute Lrsquoesser-gettato nella morte gli si rivela nel modo piugrave originario e penetrante nella situazione emotiva dellrsquoangoscia Lrsquoangoscia davanti alla morte egrave angoscia ldquodavantirdquo al poter-essere piugrave proprio incondizionato e insuperabile Questa angoscia egrave lrsquoangoscia davanti a qualche cosa di incondizionato e insuperabile Dicevamo la volta scorsa che questa angoscia ammesso che si tratti di angoscia ha a che fare con lrsquoessere gettato innanzi e quindi nel perdere tutto ciograve che mi ha fatto gettare in avanti in quel momento Una volta che sono gettato in avanti le condizioni che mi hanno gettato in avanti non sono piugrave ligrave crsquoegrave soltanto lrsquoessere gettato in avanti Lrsquoangoscia non deve essere confusa con la paura del decesso Essa non egrave affatto una tonalitagrave emotiva di ldquodepressionerdquo contingente casuale del singolo in quanto situazione emotiva fondamentale dellrsquoEsserci costituisce lrsquoapertura dellrsquoEsserci al suo esistere come essere-gettato per la propria fine Questa angoscia relativa alla morte dice non egrave la paura del morire cosigrave come comunemente si intende ma costituisce lrsquoapertura dellrsquoEsserci verso lrsquoessere gettato non verso la propria fine ma ldquoperrdquo la propria fine come dire lrsquoaccoglimento del fatto che questa gettatezza ha come fine la morte come fine nel senso non della cessazione ma del suo compimento Si fa cosigrave chiaro il concetto esistenziale del morire come esser-gettato nel poter-essere piugrave proprio incondizionato e insuperabile e si fa piugrave netta la differenza rispetto al semplice scomparire al puro cessare di vivere e infine allrsquordquoesperienza vissutardquo del decesso La questione della morte in Heidegger non egrave semplice nel senso che si trova lui stesso di fronte a delle situazioni difficili da elaborare in quanto ha a che fare con un qualche cosa la morte della quale non crsquoegrave nessuna esperienza diretta E se vogliamo neanche indiretta percheacute certo si vede a un certo punto che una persona muore perograve di ciograve che dopo ne egrave di lui non posso sapere nulla e quindi non ho neanche unrsquoesperienza indiretta Si trova dicevo in una posizione abbastanza singolare dove si tratta di parlare e di porre addirittura in termini ontologici un qualche cosa di cui non crsquoegrave assolutamente alcuna informazione e che non egrave neanche pensabile Una situazione che egrave simile anzi probabilmente egrave la stessa a quella in cui ci si trova nel momento in cui si volesse pensare a seacute senza linguaggio Come faccio a pensarmi che vivo che esisto senza linguaggio Non lo posso fare Lo posso fare costruendo delle fantasie delle storie ecc cosa che posso fare solo percheacute crsquoegrave

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il linguaggio ovviamente Cerco di costruire un qualche cosa che di fatto non puograve essere costruita percheacute se viene costruita allora questa cosa non crsquoegrave e se invece crsquoegrave non puograve essere costruito niente Heidegger sembra oscillare tra la morte intesa come fine della vita come cessazione dellrsquoEsserci e la morte intesa in unrsquoaltra accezione come la situazione in cui qualche cosa si sottrae scompare viene meno al mio controllo Appunto quando dico qualche cosa una volta detta questa cosa egrave come se morisse facendo vivere altre cose il significante che scompare e fa vivere altri significanti Qui crsquoegrave un brano che sembra andare in questa direzione A pag 302 LrsquoEsserci muore effettivamente fintanto che esiste ma innanzi tutto e per lo piugrave nella maniera della deiezione Infatti lrsquoesistere effettivo non solo egrave in generale e indifferentemente un gettato poter-essere-nel-mondo ma egrave anche giagrave sempre immedesimato con il ldquomondordquo di cui si prende cura Qui morire come deiezione non egrave altro che il fatto che io esisto in quanto nel mondo e quindi sono sempre gettatohellip Anche se qui non ne parla direttamente ma crsquoegrave come un richiamo a Marx al suo concetto di alienazione e cioegrave vivendo essendo ogni volta gettato in avanti crsquoegrave una alienazione divento altro e quindi egrave come se ldquomorissirdquo ogni volta in cui mi trovo gettato innanzi Heidegger ascrive questo alla Cura cioegrave prendendosi cura delle cose io scompaio mi sottraggo Esistenza effettivitagrave e deiezione caratterizzano lrsquoessere-per-la-fine e sono perciograve costitutivi del concetto esistenziale di morte Come vedete egrave un concetto diverso di morte non ha a che fare con la cessazione del battito cardiaco parla della morte come esistenza effettivitagrave e deiezione che sono lrsquoessere per la fine Il morire quanto alla sua stessa possibilitagrave ontologica si fonda nella Cura Egrave il prendersi cura che egrave causa di morte non della morte fisica ma di quella morte che prima accostavo alla nozione marxiana di alienazione cioegrave di qualche cosa che mi fa sparire nel momento in cui sono gettato innanzi Ma se lrsquoessere-per-la-morte fa parte originariamente ed essenzialmente dellrsquoessere dellrsquoEsserci esso deve anche se innanzi tutto in modo inautentico essere rintracciabile nella quotidianitagrave Lui ha cercato un modo autentico dellrsquoessere dellrsquoEsserci in quanto essere per la fine perograve dice di fatto anche nella quotidianitagrave non possiamo non trovarlo E se inoltre lrsquoessere-per-la-fine dovesse fornire la possibilitagrave esistenziale di un essere un tutto esistentivo da parte dellrsquoEsserci ciograve sarebbe la conferma della tesi la Cura egrave la designazione ontologica della totalitagrave delle strutture dellrsquoEsserci Heidegger sta ancora cercando la totalitagrave se ben ricordate siamo partiti da ligrave per fare tutto il discorso sulla morte la morte come possibilitagrave piugrave propria come quella del compimento quella che dovrebbe rendere lrsquoEsserci un tutto solo che nellrsquoistante in cui lo rende un tutto lrsquoEsserci scompare Passiamo a pag 303 al sect 51 che si chiama Lrsquoessere-per-la-morte e la quotidianitagrave dellrsquoEsserci Ma il se-Stesso della quotidianitagrave egrave il Si quale si costituisce negli stati interpretativi pubblici Esso si esprime nella chiacchiera Egrave quindi la chiacchiera che rivela in quale modo lrsquoessere quotidiano interpreta il suo essere-per-la-morte Si sta chiedendo come interviene lrsquoessere per la morte nel quotidiano nella chiacchiera Nasce cosigrave il problema in quale modo la comprensione emotiva propria della chiacchiera del Si mantiene aperto lrsquoessere-per-la-morte In quale modo il Si comprendendo si rapporta alla possibilitagrave dellrsquoEsserci piugrave propria incondizionata e insuperabile Quale situazione emotiva dischiude al Si lrsquoabbandono alla morte e in che modo Il mondo pubblico e dellrsquoessere-assieme quotidiano ldquoconoscerdquo la morte come un evento che accade continuamente come ldquocaso di morterdquo Sta per illustrarci il modo in cui il mondo della chiacchiera si approccia alla questione della morte Come Nella chiacchiera la morte egrave conosciuta da tutti ma egrave conosciuta come una eventualitagrave come dire sigrave crsquoegrave la morte ma fincheacute sono qui andiamo bene Egrave questo il modo in cui la chiacchiera affronta la questione della morte cioegrave come una eventualitagrave ma una eventualitagrave sempre remota Heidegger distingue la morte come possibilitagrave pura dellrsquoEsserci che egrave il modo autentico di affrontare la questione dalla morte pensata come una eventualitagrave remota che di fatto non mi riguarda mai e non riguardandomi mai non crsquoegrave mai il confronto con la possibilitagrave della morte imminente che puograve accadere in qualunque istante A pag 304 Il ldquomorirerdquo egrave in tal modo livellato a un evento che certamente riguarda lrsquoEsserci ma non concerne nessuno in proprio Mai come in questo discorso intorno alla morte si fa chiaro che alla chiacchiera si accompagna sempre lrsquoequivoco Il morire

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che egrave mio in modo assolutamente insostituibile egrave confuso con un fatto di comune accadimento che capita al Si Capita capiteragrave anche a me certo ma intantohellip Questo tipico discorso parla della morte come di un ldquocasordquo che ha luogo continuamente Esso fa passare la morte come qualcosa che egrave sempre giagrave ldquorealerdquo coprendone il carattere di possibilitagrave e quindi i momenti costitutivi dellrsquoincondizionatezza e dellrsquoinsuperabilitagrave Anche in questo caso come nella deiezione tutto ciograve che interviene come possibilitagrave per lrsquoEsserci egrave dato come reale come giagrave accaduto Ma anche in questo caso egrave come se fosse giagrave accaduto come se la morte fosse giagrave accaduta nel senso che egrave giagrave conosciuta giagrave saputa per cui non egrave piugrave una possibilitagrave autentica ma egrave qualcosa di reale che viene delimitato determinato e quindi dominato Egrave questa la differenza sostanziale tra la morte nella chiacchiera dove la morte tende a essere dominata controllata in un modo o nellrsquoaltro e la morte come possibilitagrave autentica dove non crsquoegrave questa necessitagrave di controllo ma crsquoegrave lrsquoapprocciarsi alla morte come possibilitagrave piugrave propria Questo eludere la morte coprendola domina cosigrave ostinatamente la quotidianitagrave che nellrsquoessere-assieme ldquoi parenti piugrave prossimirdquo vanno sovente raccontando al ldquomorenterdquo che egli sfuggiragrave certamente alla morte e potragrave fare ritorno alla tranquilla quotidianitagrave del mondo di cui si prendeva cura hellip Con questa tranquillizzazione che sottrae allrsquoEsserci la sua morte il Si assume al tempo stesso il diritto e la pretesa di regolamentare tacitamente il modo in cui ci si deve in generale comportare davanti alla morte A pag 305 Questa delucidazione dellrsquoessere-per-la-morte quotidiano egrave implicitamente un invito a tentare di assicurare il concetto esistenziale integrale dellrsquoessere-per-la-fine mediante unrsquointerpretazione piugrave approfondita dellrsquoessere-deiettivo-per-la-morte quale elusione di fronte ad essa La chiacchiera la deiezione fa questo cerca di eludere la morte non vuole prendere atto della morte come possibilitagrave assoluta Piugrave avanti tratta di una questione anche se indirettamente la questione della certezza La morte egrave certa e quindi riflette su questo tipo di certezza che riguarda la morte Siamo a pag 306 sect 52 Lrsquoessere-per-la-fine quotidiano e il concetto esistenziale integrale della morte Nessuno dubita che si muoia Ma questo ldquonessuno dubitardquo non porta necessariamente giagrave con seacute lrsquoesser-certo quale si addice alla morte nel senso di possibilitagrave eminente dellrsquoEsserci La quotidianitagrave si ferma a questo riconoscimento equivoco della ldquocertezzardquo della morte per dissimulare coprendolo ancora di piugrave il morire e rendendosi cosigrave piugrave leggero lrsquoessere-gettato nella morte Cosa vuole dire che ciascuno egrave certo della morte Ciascuno egrave certo ma egrave un tipo di certezza strano percheacute in realtagrave questa certezza della morte non crsquoegrave nessuno egrave certo della sua morte Lrsquoelusione coprente davanti alla morte non puograve secondo il suo senso essere autenticamente ldquocertardquo della morte ma ne egrave tuttavia certa Come faccio a essere certo che morirograve E se sono immortale Quindi egrave una certezza particolare questa di cui adesso ci diragrave Che ne egrave dunque della ldquocertezza della morterdquo Esser certi di un ente significa tenerlo per vero in quanto vero Veritagrave significa lrsquoesser-scoperto dellrsquoente ma ogni esser-scoperto getta le sue radici ontologiche nella veritagrave assolutamente originaria nellrsquoapertura dellrsquoEsserci LrsquoEsserci in quanto ente aperto-aprente e scoprente egrave essenzialmente nella ldquoveritagraverdquo (pagg 306-307) La veritagrave per Heidegger consiste nel fatto che lrsquoente si manifesta si scopre esce dal nascondimento Ma la certezza si fonda nella veritagrave le appartiene in modo cooriginario Qui potremmo fare una piccolissima considerazione Dice che la certezza si fonda nella veritagrave ma questo egrave ciograve che comunemente si intende con certezza Vedete come lui come tutti gli altri filosofi drsquoaltra parte pone la certezza come se fosse un qualche cosa un qualche cosa di cui sappiamo bene che cosrsquoegrave per cui sapendo bene che cosrsquoegrave possiamo dire che si fonda nella veritagrave Ma che cosa propriamente si fonda nella veritagrave In effetti qui ci sarebbe molto da dire non tanto per quanto riguarda Heidegger Certo anche lui che egrave pure un grande pensatore cade in queste difficoltagrave che indicano che qualcosa non egrave pensato Se dico che la certezza si fonda nella veritagrave ammesso di avere definito la veritagrave in qualche modo do a intendere di sapere che cosrsquoegrave la certezza intanto che posso affermare con assoluta sicurezza che la certezza si fonda nella veritagrave appunto come se la certezza fosse un quid un qualche cosa che egrave quello che egrave per virtugrave propria Ora questo accade incessantemente mentre si parla anche in questo istante Ciograve che fa la differenza egrave il sapere che sta accadendo cioegrave per esempio io sto dicendo che la certezza si fonda

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nella veritagrave ma con questo termine certezza io indico un qualche cosa al quale do un significato che sono io ad attribuirgli non esiste la certezza da qualche parte come ente a se stante egrave un elemento linguistico Quindi sapendo quello che faccio so che dicendo che la certezza si fonda nella veritagrave ho costruito un gioco linguistico a partire da certe regole che ho stabilite Non ho fatto nientrsquoaltro che questo non ho affermato una veritagrave sub specie aeligternitate ho detto in che modo sto utilizzando questo termine in questo modo Lrsquoespressione ldquocertezzardquo come del resto il termine ldquoveritagraverdquo ha un doppio significato Originariamente la veritagrave denota lrsquoesser-aprente come comportamento dellrsquoEsserci Il secondo significato derivato dal primo denota invece lrsquoesser-scoperto dellrsquoente Heidegger indica due accezioni da una parte lrsquoessere aprente dellrsquoEsserci lrsquoEsserci in quanto essere aprente lrsquoEsserci gettato apre dallrsquoaltra lrsquoessere scoperto dellrsquoente Quindi da una parte lrsquoEsserci che scopre e dallrsquoaltra lrsquoente che viene scoperto nel senso del non nascondimento dallrsquoEsserci Corrispondentemente la certezza significa nel senso originario lrsquoesser certo come modo di essere dellrsquoEsserci in un secondo senso derivato puograve esser detto ldquocertordquo anche lrsquoente di cui lrsquoEsserci egrave certo Ora fa una interpretazione della certezza che egrave interessante nonostante rimangano le obiezioni che facevo prima Un modo della certezza egrave la persuasione Dicendo questo fa una cosa interessante sulla quale non si sofferma ma pone lrsquoaccento sulla volontagrave di potenza Lrsquoessere persuasi di qualcosa egrave credere che qualcosa sia vero E percheacute dovrei credere che una certa cosa sia vera se non per poterla utilizzare porla come utilizzabile ma per che cosa Per continuare a parlare Sigrave certo ma per potere continuare a parlare ci vuole un motivo e il motivo egrave la volontagrave di potenza cioegrave la necessitagrave di persuadere altri che le cose che dico sono vere cioegrave sono una certezza In essa lrsquoEsserci fa sigrave che il suo rapporto di comprensione con la cosa dipenda esclusivamente dalla testimonianza della cosa stessa scoperta (vera) Sarebbe la veritagrave come adeguamento della parola alla cosa Egrave la cosa stessa che si mostra per quella che egrave e le mie parole non fanno altro che descriverla Il tener-per-vero equivale al tenersi-nella-veritagrave solo se si fonda nello stesso ente scoperto e solo se in quanto essere-per lrsquoente cosigrave scoperto si egrave reso trasparente nella propria adeguatezza a tale ente Questo egrave il tener per vero cioegrave le cose che dico sono adeguate allrsquoente Questo egrave ciograve che manca alle invenzioni arbitrarie o ai semplici ldquopunti di vistardquo nei confronti di un ente La fondatezza del tener-per-vero si misura dalla pretesa di veritagrave che esso reclama Questa trae la sua legittimitagrave dal modo di essere dellrsquoente da aprire e dalla direzione dellrsquoaprire hellip LrsquoEsserci quotidiano per lo piugrave copre la possibilitagrave piugrave propria incondizionata e insuperabile del suo essere Questa tendenza effettiva al coprimento conferma la tesi lrsquoEsserci in quanto effettivo egrave nella ldquonon veritagraverdquo Se la veritagrave egrave la disvelatezza il coprimento ovviamente egrave la non veritagrave A proposito del coprimento ricordate quello che diceva riguardo alla deiezione alla chiacchiera La chiacchiera copre egrave coprente rispetto alla morte rispetto a questa possibilitagrave assoluta e quindi non egrave nel vero Conseguentemente la certezza inerente a questo coprimento dellrsquoessere-per-la-morte devrsquoessere un tener-per-vero inadeguato e non unrsquoincertezza nel senso del dubbio (pagg 307-308) Nessuno dubita che ci sia la morte la certezza inadeguata mantiene ciograve di cui essa egrave certa in uno stato di coprimento Se ldquosirdquo comprende la morte come un evento che si incontra nel mondo circostante allora la certezza corrispondente non riguarda lrsquoessere-per-la-fine Siamo sempre nella chiacchiera nella deiezione Si dice egrave certo che ldquolardquo morte verragrave Lo si dice senzrsquoaltro ma il Si non vede che per essere certi della morte ciascun Esserci stesso in proprio deve essere certo del suo poter-essere piugrave proprio e incondizionato La chiacchiera egrave certa della morte ma dice Heidegger questa certezza in effetti non egrave cosigrave certa egrave inadeguata Lrsquounica certezza di cui si puograve parlare in termini autentici egrave la certezza che la morte egrave la mia possibilitagrave piugrave propria non unrsquoeventualitagrave ma la mia possibilitagrave piugrave propria quella che mi compie Ma in che consiste il fondamento dellrsquoesser-certo quotidiano Evidentemente non in una semplice persuasione reciproca Si assiste infatti ogni giorno al ldquomorirerdquo di altri La morte egrave un innegabile ldquofatto di esperienzardquo hellip La morte egrave per ogni uomo verosimile in sommo grado ma non ldquoincondizionatamenterdquo certa Rigorosamente parlando alla morte puograve essere attribuita ldquosolordquo una certezza empirica Una certezza quindi necessariamente inferiore rispetto alla certezza suprema quella

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apodittica quale si raggiunge in taluni campi della conoscenza teoretica hellip Che il decesso in quanto accadimento sia certo ldquosolordquo empiricamente non egrave decisivo nei riguardi della certezza della morte Come abbiamo detto egrave sempre successo egrave la certezza induttiva Si egrave sempre verificato ma si verificheragrave anche domani Non lo sappiamo egrave possibile ma egrave anche possibile che non accada A pag 309 Si dice ldquoLa morte verragrave certamente ma per ora non ancorardquo Questo egrave il modello del pensare deiettivo della chiacchiera intorno alla morte Con questo ldquomahelliprdquo il Si contesta alla morte la sua certezza Il ldquoper ora non ancorardquo non egrave un semplice giudizio negativo ma unrsquordquoautointerpretazionerdquo del Si con cui esso si rimanda a ciograve che innanzi tutto sussiste ancora di accessibile e di oggetto di cura per lrsquoEsserci Come dire che in questo modo lrsquoEsserci continua a occuparsi di se stesso tranquillamente senza tenere conto di ciograve che gli appartiene in modo piugrave proprio La quotidianitagrave egrave indaffarata nel prendersi cura e rifugge dallrsquointoppo dallo stanco e ldquoinattivo pensare alla morterdquo questo pensiero egrave costantemente rimandato a un ldquopiugrave tardirdquo facendo appello alla cosiddetta ldquoopinione generalerdquo Piugrave in lagrave egrave e meglio egrave cosigrave si dice generalmente La certezza della morte si accompagna alla indeterminatezza del suo ldquoquandordquo Nella chiacchiera la morte egrave paradossalmente certa ma indeterminata Egrave certa percheacute si dice che egrave cosigrave ma egrave indeterminata percheacute nessuno sa quando Il concetto ontologico esistenziale integrale della morte puograve ora essere definito cosigrave la morte come fine dellrsquoEsserci egrave la possibilitagrave dellrsquoEsserci piugrave propria incondizionata certa e come tale indeterminata e insuperabile La morte come fine dellrsquoEsserci egrave nellrsquoessere di questo ente per la sua fine (pagg 309-310) Dire che la morte egrave riguardo allrsquoente per la fine egrave come dire che questa possibilitagrave piugrave propria egrave sempre per la fine dellrsquoente Come dicevamo la volta scorsa crsquoegrave sempre un qualche cosa che interviene come fine come compimento ma ma rispetto a un elemento linguistico un significante la sua fine egrave letteralmente un compimento Vale a dire si compie in quanto conclude ciograve per cui esiste e sottraendosi dagrave lrsquoopportunitagrave ad altri significanti di apparire Un significante di per seacute se non avesse questa prerogativa di svanire e di lasciare posto ad altri significanti bloccherebbe la catena Un significante deve scomparire per lasciare posto ad altri significanti Questo egrave un modo per intendere la questione della morte come la possibilitagrave piugrave propria del significante anzi egrave ciograve che lo fa esistere in quanto significante in quanto un qualche cosa che veicola del significato scomparendo Come potrebbe essere inteso tutto questo rispetto allrsquoEsserci In effetti qualcuno morendo compie sigrave il suo ciclo vitale ma non egrave certo di una questione biologica che si tratta Egrave come se concludendo questa ultima possibilitagrave questo non lo dice Heidegger lo dico io questa ultima possibilitagrave desse un senso a tutte le possibilitagrave che sono intervenute LrsquoEsserci in quanto gettato essere-nel-mondo egrave giagrave da sempre consegnato alla propria morte esistendo per la propria morte esso muore effettivamente e costantemente fino a quando non sia pervenuto al proprio decesso Che lrsquoEsserci muoia effettivamente significa al tempo stesso che esso si egrave giagrave sempre deciso in un modo o nellrsquoaltro quanto al suo essere-per-la-morte Lrsquoelusione quotidiana e deiettiva davanti alla morte egrave un essere-per-la-morte inautentico Qui cerca di dire che cosrsquoegrave questo essere per la morte autentico A pag 311 Egrave possibile per lrsquoEsserci comprendere autenticamente la possibilitagrave piugrave propria incondizionata insuperabile certa e come tale indeterminata Egrave possibile cioegrave che esso si mantenga in un essere-per-la-fine autentico Il problema qui egrave che Heidegger non ci dice esattamente che cosa intende con questo Dice Fincheacute questo essere-per-la-morte autentico non saragrave stato evidenziato e determinato ontologicamentehellip Lrsquoessere per la morte come la possibilitagrave piugrave pura piugrave autentica percheacute egrave lrsquounica che appartiene in modo assolutamente proprio alla persona allrsquoEsserci In molti hanno considerato che tutta questa teorizzazione di Heidegger intorno alla morte soddisfa fino a un certo punto non egrave sempre cosigrave semplice lineare spesso egrave un po arzigogolata farraginosa A pag 311 sect 53 Progetto esistenziale di un essere-per-la-morte autentico Abbiamo fissato il concetto esistenziale della morte e con esso ciograve a cui deve rapportarsi un essere-per-la-fine autentico Egrave stato inoltre caratterizzato lrsquoessere-per-la-morte inautentico ed egrave stato stabilito negativamente ciograve che un essere-per-la-morte autentico non puograve essere (pagg 311-312) Che cosa non puograve essere Non puograve essere che la morte appartenga al Si per cui

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ldquosi muorerdquo In base a queste indicazioni positive e negative devrsquoessere possibile progettare la struttura esistenziale di un essere-per-la-morte autentico Heidegger vuole addirittura fare un progetto che finalmente che cosrsquoegrave il progetto per la morte autentico LrsquoEsserci egrave costituito dallrsquoapertura cioegrave da una comprensione emotivamente situata LrsquoEsserci si apre nel mondo e questo aprirsi ha sempre una comprensione emotivamente situata cioegrave non egrave indifferente a ciograve che accade crsquoegrave sempre unrsquoemozione che accompagna questa cosa Un essere-per-la-morte autentico non puograve eludere la possibilitagrave piugrave propria e incondizionata neacute puograve coprirla fuggendo e reinterpretarla per la comprensibilitagrave del Si Il progetto esistenziale di un essere-per-la-morte autentico deve quindi chiarire i momenti di un simile essere che lo costituiscono come comprensione della morte nel senso di un essere che non fugge e non copre la sua possibilitagrave piugrave propria Sta dicendo che la morte egrave la possibilitagrave piugrave propria senza cercare di eluderla nelle varie modalitagrave che abbiamo visto prima Prima di tutto bisogna caratterizzare lrsquoessere-per-la-morte in quanto essere-per una possibilitagrave e precisamente per una possibilitagrave eminente dellrsquoEsserci stesso La prima caratterizzazione della morte egrave come possibilitagrave dellrsquoEsserci Essere-per una possibilitagrave cioegrave per un possibile puograve significare mirare a un possibile nel senso di prendersi cura della sua realizzazione Voler fare una cosa egrave prendersi cura del fatto che questa cosa riesca Nel capo dellrsquoutilizzabile e della semplice-presenza si incontrano continuamente possibilitagrave di questo genere il raggiungibile il controllabile il fattibile e cosigrave via Il mirare a un possibile prendendosene cura tende allrsquoannullamento della possibilitagrave del possibile rendendolo disponibile Qui dice una cosa che anticipa qualche cosa di importante che forse va al di lagrave di ciograve che voleva intendere Heidegger Vi rileggo la frase Il mirare a un possibile prendendosene cura tende allrsquoannullamento della possibilitagrave del possibile rendendolo disponibile Una volta che egrave messo in atto non egrave piugrave possibile egrave realizzato Quindi il prendersi cura di qualche cosa comporta che la possibilitagrave sia messa in atto in quanto possibile e quindi cessa muore in quanto possibilitagrave Ma la realizzazione che procura un utilizzabile (il fabbricare il preparare il sostituire ecc) egrave sempre soltanto relativa percheacute anche il ldquorealizzatordquo conserva ancora il carattere ontologico dellrsquoappagativitagrave La realizzazione di una possibilitagrave dice egrave sempre soltanto relativa percheacute comunque anche il ldquorealizzatordquo conserva ancora il carattere ontologico dellrsquoappagativitagrave cioegrave egrave stato sigrave realizzato ma egrave stato realizzato a partire da quella possibilitagrave Quindi egrave come se mantenesse ancora qualcosa che riguarda la possibilitagrave che egrave sigrave realizzata ma da quella possibilitagrave non da unrsquoaltra Bencheacute realizzato esso rimane sempre in quanto reale un possibile-perhellip qualcosa di caratterizzato dal ldquoperrdquo Egrave sempre ldquoperrdquo io realizzo ldquoperrdquo La presente analisi deve soltanto chiarire come il mirare che si prende cura si rapporti possibile non in una considerazione tematico-teoretica del possibile in quanto possibile o in vista della sua possibilitagrave come tale ma guidato dalla visione ambientale preveggente distogliendo o sguardo dal possibile e mirando al per-che-cosa-possibile Ci sta dicendo che questa possibilitagrave egrave comunque e sempre un qualche cosa ldquoperrdquo Questo ldquoperrdquo non si toglie questo ldquoperrdquo egrave costitutivo del progetto egrave costitutivo dellrsquoessere continuamente gettati gettati ldquoperrdquo qualche cosa Lrsquoessere-per-la-morte di cui stiamo discutendo non puograve evidentemente avere il carattere del prendersi cura che mira alla sua realizzazione In primo luogo in quanto possibile non egrave un possibile utilizzabile o una semplice-presenza ma una possibilitagrave dellrsquoessere dellrsquoEsserci Non egrave un utilizzabile Una volta morto non posso utilizzare la mia morte per farci qualcosa in genere non avviene cosigrave Inoltre il prendersi cura della realizzazione drsquoun possibile siffatto equivarrebbe al suicidio Ma con ciograve lrsquoEsserci sottrarrebbe a se stesso proprio la possibilitagrave di assumere esistendo lrsquoessere-per-la-morte Ci troviamo di fronte a un paradosso io mi realizzo suicidandomi perograve in questo modo mi sottraggo a questa possibilitagrave di possibilitagrave Quindi lrsquoessere per la morte non egrave la realizzazione della morte A pag 313 La morte in quanto possibile deve allora palesarsi il meno possibile nella sua possibilitagrave Al contrario nellrsquoessere-per-la-morte se esso comprendendo deve dischiudere questa possibilitagrave come tale la possibilitagrave deve esser compresa senza indebolimenti come possibilitagrave deve esser sviluppata come possibilitagrave e in ogni comportamento verso di essa deve essere sopportata come possibilitagrave Qui il termine possibilitagrave interviene sempre la morte come semplice possibilitagrave Egrave questo lrsquounico modo per

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Heidegger di porre la questione in termini ontologici e non fantasmatici In qualunque modo io voglia pensare la morte comunque la penso sempre attraverso delle fantasie attraverso il mondo di cui sono fatto Heidegger vuole invece porre qualcosa di piugrave originario lrsquoessere per la morte come un qualche cosa che egrave impossibile stabilire per potere fare dellrsquoEsserci un tutto A pag 314 Lrsquoessere-per-la-morte egrave lrsquoanticipazione di un poter-essere di quellrsquoente il cui modo di essere ha lrsquoanticiparsi stesso Qui ha concentrato tutto quanto Dice Lrsquoessere-per-la-morte egrave lrsquoanticipazione di un poter-essere come dire se io sono per la morte anticipo un poter essere che egrave una possibilitagrave ovviamente ma anticipandola non faccio nientrsquoaltro che essere quellrsquoente che egrave sempre gettato innanzi a seacute e io approccio lrsquoessere per la morte come se mi gettassi innanzi a questa possibilitagrave vivendola qui adesso Ponendola qui e adesso come possibilitagrave imminente in quanto egrave qualcosa che puograve accadere in ogni istante anticipo questa possibilitagrave In questa gettatezza crsquoegrave anche lrsquoessere avanti lrsquoessere innanzi rispetto alla morte Non che io la dia come giagrave realizzata che egrave ciograve che fa la chiacchiera ma egrave come se fosse allrsquointerno della gettatezza del progetto gettato in cui io sono gettato innanzi continuamente e anche la morte rientra in questa gettatezza in questo essere giagrave innanzi Io sono giagrave sempre gettato innanzi quindi sono giagrave sempre per la morte nel senso che la morte egrave giagrave sempre ligrave non egrave fuori dal progetto non puograve esserlo Lrsquoanticiparsi si rivela come la possibilitagrave della comprensione del poter-essere piugrave proprio ed estremo cioegrave come la possibilitagrave dellrsquoesistenza autentica La sua costituzione ontologica devrsquoessere resa visibile attraverso lrsquoelaborazione della struttura concreta dellrsquoanticipazione della morte A pag 315 La possibilitagrave piugrave propria e incondizionata egrave insuperabile Lrsquoessere-per questa possibilitagrave fa comprendere allrsquoEsserci che su esso incombe come estrema possibilitagrave della sua esistenza la rinuncia a se stesso Che egrave esattamente ciograve che si diceva prima rispetto al significante Potremmo dire che lrsquoestrema possibilitagrave dellrsquoesistenza di un significante egrave la rinuncia a seacute per produrre altre catene altre combinatorie 30 agosto 2017 Siamo a pag 316 Come possibilitagrave insuperabile la morte isola lrsquoEsserci ma solo per renderlo in questa insuperabilitagrave consapevole come con-essere del poter-essere degli altri Heidegger parla della morte come di una possibilitagrave insuperabile non si puograve superare la morte non si puograve andare oltre Come possibilitagrave una volta che questa possibilitagrave egrave in atto non ce nrsquoegrave unrsquoaltra anche se alcuni pensano che ci sia non ci sono garanzie neacute prove Dice la morte isola lrsquoEsserci La morte isola lrsquoEsserci nel senso che se la morte egrave una possibilitagrave insuperabile questa insuperabilitagrave rende lrsquoEsserci isolato dal resto Dice ancora ma solo per renderlo in questa insuperabilitagrave consapevole come con-essere del poter-essere degli altri cioegrave lo isola ma solo in quanto lo rende consapevole del fatto che gli altri sanno che lui muore lui non lo sa ma gli altri sigrave Poicheacute lrsquoanticipazione della possibilitagrave insuperabile dischiude nel contempo le possibilitagrave situate al di qua di essa essa porta con seacute la possibilitagrave dellrsquoanticipazione esistentiva dellrsquoEsserci totale cioegrave la possibilitagrave di esistere concretamente come poter-essere totale Sta dicendo che questa possibilitagrave della morte viene anticipata nellrsquoautenticitagrave mentre nella deiezione nella chiacchiera non viene anticipata ma viene data come giagrave acquisita tutti lo sanno perograve non mi riguarda Invece parlando di anticipazione della possibilitagrave insuperabile lrsquoEsserci lrsquoanticipa nel senso che se ne appropria la fa sua Facendola sua anticipandola lrsquoEsserci egrave come se diventasse a questo punto totale La questione per Heidegger egrave sempre quella di trovare qualche cosa che renda possibile trasformare lrsquoEsserci lrsquouomo in un tutto Si chiedeva nelle pagine precedenti come egrave possibile renderlo un tutto se ogni volta questrsquouomo mi si progetta sempre gettato in avanti ne manca sempre un pezzo fincheacute non arriva lrsquoultima possibilitagrave e allora solo allora diventa un tutto Accogliere dunque la morte come possibilitagrave significa la possibilitagrave di esistere concretamente come poter essere totale totale nel senso che fincheacute la morte non si verifica resta un poter essere ma non totale La possibilitagrave piugrave propria incondizionata e insuperabile egrave certa La modalitagrave del suo esser-certa si

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determina in base alla veritagrave (apertura) a essa corrispondente Ma la possibilitagrave certa della morte apre lrsquoEsserci come possibilitagrave solo se esso anticipandosi nella morte rende possibile a se stesso questa possibilitagrave come il poter-essere piugrave proprio Non egrave che qui dica nulla di nuovo rispetto a ciograve che ha detto prima cioegrave aprirsi a questa possibilitagrave piugrave propria la morte coglierla non come una cosa che puograve capitare ma come qualcosa di assolutamente mio proprio personale Bisogna che LrsquoEsserci si sia perso in rapporti fattuali (il che puograve essere un compito e una possibilitagrave propri della Cura) percheacute possa raggiungere lrsquoldquooggettivitagraverdquo pura cioegrave lrsquoindifferenza dellrsquoevidenza apodittica Il fatto che lrsquoesser-certo della morte non abbia questo carattere non significa che esso abbia un grado inferiore di certezza rispetto allrsquoevidenza apodittica ma semplicemente che lrsquoesser-certo non rientra in generale nellrsquoordine graduale dellrsquoequivalenza delle semplici-presenze Qui ribadisce ciograve che aveva detto in precedenza e cioegrave che questa certezza legata alla morte non egrave una certezza apodittica autoevidente Non egrave neanche dice nellrsquoordine graduale dellrsquoequivalenza delle semplici-presenze cioegrave non egrave neanche riconducibile allrsquoesperienza Il tener-per-vero riguardante la morte morte che egrave sempre e soltanto propria attesta un tipo di certezza diversa e piugrave originaria di ogni certezza concernente lrsquoente che si incontra nel mondo od oggetti formali si tratta infatti della certezza circa lrsquoessere-nel-mondo Se io sono certo di essere nel mondo allora non posso non tener per vero la morte come possibilitagrave che egrave mia assolutamente propria Come dire che lrsquoessere nel mondo ha a che fare con la morte in quanto tale essa non richiede un comportamento particolare dellrsquoEsserci ma lrsquoEsserci nellrsquoautenticitagrave totale della propria esistenza (pagg 316-317) Ecco percheacute dice che questa certezza della morte appartiene allrsquoessere nel mondo percheacute riguarda lrsquoEsserci nella autenticitagrave della propria esistenza e la propria esistenza egrave essere nel mondo Nellrsquoanticipazione lrsquoEsserci puograve accertarsi del suo essere piugrave proprio nella sua totalitagrave insuperabile Perciograve lrsquoevidenza dei dati immediati dellrsquoesperienza vissuta dellrsquoio e della coscienza resta necessariamente indietro rispetto alla certezza dellrsquoanticipazione E ciograve non percheacute il modo di apprensione proprio dellrsquoevidenza manchi del rigore indispensabile ma percheacute esso non puograve in linea di principio tener per vero (aperto) ciograve che in effetti pretende ldquodetenererdquo come vero lrsquoEsserci che io stesso sono e che in quanto poter-essere posso essere autenticamente solo anticipando Anche qui non egrave che ci stia dicendo cose nuove in effetti le ha giagrave dette e adesso le ridice in un altro modo Io mi trovo sempre in una anticipazione Cosa vuole dire Che sono sempre gettato nel progetto egrave qui che io trovo lrsquoautenticitagrave egrave qui che io sono quello che sono nellrsquoessere continuamente gettato in avanti Egrave per questo che dice lrsquoevidenza dei dati immediati dellrsquoesperienza vissuta dellrsquoio e della coscienza resta necessariamente indietro rispetto alla certezza dellrsquoanticipazione Qualunque cosa io possa sapere o credere di sapere dice Heidegger egrave sempre indietro rispetto alla certezza dellrsquoanticipazione Percheacute questa anticipazione mi dagrave la certezza Percheacute lrsquoanticipazione lrsquoesser gettato in avanti egrave ciograve che definisce lrsquoEsserci e quindi in questo esser gettato in avanti lrsquoEsserci ha certezza di seacute percheacute egrave lui questo essere gettato in avanti Quindi egrave sempre in questa anticipazione che lrsquoEsserci puograve dire con certezza di essere Qualunque altra cosa che possa venire a sapere segue alla certezza di esistere Comrsquoegrave esistenzialmente possibile lrsquoapertura genuina di questa costate minaccia Ogni comprensione egrave emotivamente situata La tonalitagrave emotiva porta lrsquoEsserci dinanzi allrsquoesser-gettato del suo ldquoche crsquoegraverdquo Egrave la tonalitagrave emotiva che dice che crsquoegrave qualcosa Questo egrave interessante Se facciamo un passo verso ciograve che diceva Freud che non parla di tonalitagrave emotiva ma di fantasie sensazioni immagini scene potremmo dire che egrave per via delle fantasie che posso affermare che qualcosa crsquoegrave Questa tonalitagrave affettiva che egrave costitutiva dellrsquoEsserci lrsquoEsserci non puograve essere senza tonalitagrave affettiva cioegrave senza emozione senza sentire qualche cosa non crsquoegrave un approccio al mondo senza unrsquoemozione senza una sensazione senza una fantasia crsquoegrave sempre qualche cosa non crsquoegrave un modo puro di approcciarsi al mondo puro cioegrave scevro da ogni fantasia da ogni sensazione da ogni immagine non esiste Quindi io posso dire che crsquoegrave qualche cosa percheacute crsquoegrave una tonalitagrave affettiva Senza questa tonalitagrave affettiva probabilmente questo Heidegger non lo dice ma non potrei neppure pormi la questione che ci sia o non ci sia qualche cosa In effetti sempre attenendoci ad

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Heidegger io dico che crsquoegrave qualche cosa se questo qualche cosa egrave un utilizzabile cioegrave se egrave allrsquointerno del progetto quindi egrave un qualche cosa per me in quanto ne voglio fare qualcosa La tonalitagrave emotiva egrave quella cosa in quanto fantasia che mi spinge a utilizzare una certa in un certo modo La tonalitagrave emotiva porta lrsquoEsserci dinanzi allrsquoesser-gettato del suo ldquoche crsquoegraverdquo Il ldquoche crsquoegraverdquo egrave qualcosa che egrave sempre gettato allrsquointerno del progetto Ma la situazione emotiva che puograve tenere aperta la costante e assoluta minaccia incombente sul se-Stesso ed emergente dal piugrave proprio e isolato essere dellrsquoEsserci egrave lrsquoangoscia Tra tutte le situazioni emotive sappiamo che lui privilegia lrsquoangoscia percheacute egrave quella che testimonia sigrave certamente della morte ma della morte in quanto nullifica rende nullo ogni progetto Ogni progetto egrave verso il nulla in quanto realizzando lrsquoultima possibilitagrave si annulla Come dicevamo ogni volta che realizzo lrsquoultima e autentica possibilitagrave cessa tutto Heidegger chiama questa sensazione questa tonalitagrave emotiva angoscia Quindi lrsquoangoscia egrave la tonalitagrave emotiva piugrave propria dellrsquoEsserci quella che testimonia della consapevolezza da parte dellrsquoEsserci del nulla connesso con il progettare e cioegrave che il progetto si infrange nel nulla E sappiamo che il progetto egrave ciograve che definisce lrsquoEsserci lrsquoEsserci egrave il progetto gettato Possiamo dire anche cosigrave egrave come se lrsquoEsserci comprendesse e questa comprensione ha questa tonalitagrave emotiva lrsquoangoscia che ciascun progetto si nullifica nel momento in cui si attua Percheacute questo Percheacute ciascun progetto se egrave un progetto autentico egrave come se fosse sempre in vista dihellip del progetto piugrave proprio ma sappiamo che il progetto piugrave proprio lo annienta Posta in questi termini la cosa puograve essere piugrave o meno interessante potrebbe anche non esserlo ma se riflettiamo meglio su questa cosa vediamo che ciascuna volta in cui affermo qualcosa affermo qualcosa sempre per qualcosa questo affermare egrave un progettare continuo Ciograve che affermo in questo progetto nel momento in cui lo affermo nel momento in cui egrave gettato innanzi questo affermare egrave come se si annullasse Dicevamo la volta scora a proposito del significante io affermo qualcosa nel momento in cui lo affermo questa cosa che affermo si dissolve in altre affermazioni in altre cose si dissolve nella sua gettatezza nel suo essere gettato nel suo essere innanzi Il fatto di essere sempre innanzi significa che non egrave mai qui ma egrave sempre proiettato in avanti Per dirla in modo piugrave spiccio mentre dico ciograve che dico mi si sottrae Non per una magia o chissagrave per quale altra cosa ma percheacute ciograve che sto dicendo Heidegger lo dice chiaramente egrave sempre gettato in avanti egrave sempre pro-gettato cioegrave gettato in avanti ldquoperrdquo qualche cosa Questa gettatezza egrave esattamente ciograve che comporta la sparizione uso questo termine banale di ciograve che sto dicendo ciograve che dico egrave come se sparisse di fronte a ciograve che sto per dire ciograve che dico egrave sempre giagrave arretrato Egrave questo il motivo per cui ciograve che dico ha sempre bisogno di essere supportato La semiotica affronta la questione in modo abbastanza interessante Si puograve fare anche un esempio se io voglio dire una certa cosa e affermo qualche cosa poi se mi chiedo che cosa veramente ho voluto dire allora faccio altre affermazioni ma facendo queste altre affermazioni posso chiedermi anche in questo caso che cosa ho voluto dire esattamente e andare avanti allrsquoinfinito Come dire che il dire iniziale che poi non egrave mai iniziale segue sempre altre cose egrave sempre gettato avanti a seacute ogni volta che dico qualche cosa questo dire egrave sempre gettato avanti a seacute per cui non egrave giagrave piugrave qui Tutto questo non ci dice un grancheacute di nuovo ma ciograve che puograve essere interessante egrave questo trovarsi di fronte al nulla e infatti dice Heidegger proseguendo In essa lrsquoEsserci si trova di fronte al nulla della possibile impossibilitagrave della propria esistenza Quindi il nulla egrave la massima possibilitagrave dellrsquoEsserci la massima possibilitagrave del progetto egrave il nulla Secondo Heidegger il modo in cui gli umani colgono emotivamente questa cosa egrave lrsquoangoscia lrsquoangoscia di fronte al fatto che pur parlando per tutta lrsquoesistenza dai prima balbettii fino alla cessazione di ogni cosa lungo questo arco che solitamente viene chiamata vita io non ho detto niente Non sto dicendo nulla egrave questo il nulla di cui parla qui in questa riga In essa lrsquoEsserci si trova di fronte al nulla della possibile impossibilitagrave della propria esistenza percheacute io posso esistere solo con lrsquoultima possibilitagrave che chiude la questione ma una volta che egrave chiusa ho perso ogni possibilitagrave Potete considerare il progetto come un discorso come un dire un voler dire un affermare cose per ciascuno si trova sempre di fronte a questo fatto che dicendo non dice

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nulla Il che in alcuni casi puograve essere seccante Egrave un dire nulla nel senso che questo dire per potere compiersi per potersi attestare per potersi fermare deve scomparire Egrave una questione che abbiamo affrontato anche tempo fa quando dicevamo in modo un po spiccio che ciascuna cosa per essere quella che egrave deve necessariamente essere altra da seacute e dire la stessa cosa per potere dire che egrave quella che egrave per poterla stabilire definire fermare devo tenere conto che questa che voglio fermare egrave fatta di infinite altre cose che sfuggono continuamente e cioegrave prendere atto che questa cosa che voglio fermare non egrave un qualche cosa ma come diceva Hjelmslev un fascio di relazioni Ecco percheacute non dico nulla non dico nulla nel senso che non posso mai stabilire che cosa ho veramente detto Egrave una questione che anche la psicoanalisi aveva affrontato giagrave con Freud poi anche Lacan si era avvicinato il fatto che io non riesca mai a dire che cosa ho voluto dire veramente Questo ci porta alla considerazione che non crsquoegrave ciograve che ho voluto dire veramente cioegrave non crsquoegrave nulla che supporti nel senso letterale di tenere su ciograve che io sto dicendo Ciograve che sto dicendo egrave sorretto da niente on egrave garantito da niente Certo si potrebbe obiettare che ciograve che si dice egrave sempre un qualche cosa nel senso che per esempio come dice Hjelmslev egrave il prodotto di un fascio di relazioni e queste relazioni Siamo daccapo Ecco la questione del nichilismo assoluto di cui parlavo tempo fa Lo chiamo nichilismo assoluto giusto per distinguerlo dal nichilismo filosofico e da quello letterario Un nichilismo assoluto che mostra che parlando dicendo non si dice nulla in realtagrave si costruiscono sequenze al fine di costruire altre sequenze E se non ci fosse la volontagrave di potenza in effetti come abbiamo detto tante volte non ci sarebbe nessun motivo per parlare assolutamente nessuno Ma la volontagrave di potenza egrave quella cosa che costringe a dire cose al solo scopo di utilizzarle Queste cose che si dicono sono degli utilizzabili ma utilizzabili per che cosa Per la volontagrave di potenza e cioegrave per imporli sugli altri in definitiva Lrsquounico obiettivo lrsquounica meta che hanno gli umani egrave esercitare la volontagrave di potenza In effetti sigrave dicevo che non si dice nulla ma questo egrave irrilevante Tenendo conto di questo che importanza ha se quello che dico sia un qualche cosa di specifico di particolare serve soltanto a costruire cose che io posso utilizzare contro qualcuno usando artifici retorici logici ecc perograve il fatto che non significhino nulla egrave perfettamente in linea per cosigrave dire con ciograve che dicevo prima e cioegrave il fatto che queste cose non servono a illustrare a determinare chiarire precisare sapere come stanno le cose non gliene importa niente a nessuno sapere come stanno le cose se non per utilizzare questa cosa per la volontagrave di potenza io so come stanno le cose ve lo dico e voi regolatevi di conseguenza perograve badate che se non fate quello che vi dico vi prendete un sacco di legnate Cosigrave in genere va a finire Poicheacute lrsquoanticipazione isola assolutamente lrsquoEsserci e in questo isolamento fa sigrave che esso divenga certo della totalitagrave del suo poter-esserehellip cioegrave quando io accolgo la morte come possibilitagrave pura hellipla situazione emotiva fondamentale dellrsquoangosci appartiene a questa autocomprensione dellrsquoEsserci nel suo fondamento stesso Lrsquoautocomprensione dellrsquoEsserci piugrave autentica egrave questa e cioegrave di avere come sua unica possibilitagrave autentica il nulla E questo dice Heidegger egrave lrsquoangoscia bada che qualunque cosa tu stia facendo il tuo progetto va verso il nulla egrave questa la sua destinazione Tutto ciograve egrave stato poi preso anche malamente come un catastrofismo teorico In effetti se noi prendessimo tutto questo cioegrave ciograve che ho definito come nichilismo assoluto non come una conclusione tragica e inevitabile del pensiero ma come un punto di partenza per fare altre cose per pensare altro allora il discorso egrave diverso percheacute non comporta piugrave lrsquoannichilimento totale che egrave lrsquoaccusa che viene rivolta al nichilismo cioegrave di ridurre ogni cosa a nulla Non egrave che diciamo che cosa egrave nulla ogni cosa egrave nulla ma questo non egrave un problema non egrave un intoppo egrave unrsquoopportunitagrave unrsquooccasione Egrave un nulla cioegrave non ha nessuna occasione di fondarsi su alcuncheacute Per Heidegger in effetti il fondamento stesso dellrsquoEsserci egrave il nulla Quindi il sapere che non crsquoegrave un fondamento che le cose che si dicono o che si affermano le proprie fantasie i pensieri angosce tragedie gioie ecc egrave un nulla ecco tutto ciograve ha dei risvolti importanti e interessanti percheacute a quel punto il mio approccio al mio pensiero egrave totalmente differente Quale saragrave lrsquoapproccio questo egrave difficile a dirsi cioegrave che cosa potrebbe accadere in questa circostanza Tuttavia possiamo

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affermare tranquillamente che lrsquoapproccio non potrebbe piugrave essere lo stesso Come dicevamo tanto tempo fa non posso credere vero ciograve che so essere falso Questo approccio differente egrave lrsquoopportunitagrave che il nichilismo assoluto puograve proporre Il nulla ha una sua utilitagrave ci mostra e qui seguiamo Heidegger dove sono dirette le nostre parole dove egrave diretto il nostro progetto mentre parliamo tenendo conto che tutto ciograve che affermiamo non che saragrave usato contro di noi ma che lo useremo contro di noi Per cui anche lrsquoaffermazione che dice che non crsquoegrave piugrave la necessitagrave di parlare del nulla egrave votata al nulla cioegrave mostra lrsquoinconsistenza del suo significato Il nichilismo assoluto egrave propriamente questo la constatazione inevitabile che qualunque affermazione anche questa si nullifica mentre si afferma ed egrave a questo punto che non crsquoegrave piugrave salvezza Ma come dicevo questa non egrave la fine del pensiero egrave lrsquoinizio ed egrave questo lrsquoaspetto interessante Il nichilismo assoluto egrave ciograve che riconduce ogni affermazione che propone il nulla del fondamento a se stessa Anche questa stessa formulazione egrave totalmente infondata egrave solo un gioco linguistico Un gioco linguistico fatto per che cosa Per la volontagrave di potenza per potere dominare le cose per sapere come stanno le cose Si puograve evitare questo Per Nietzsche no neanche per me tutto sommato Non egrave evitabile per la struttura stessa del linguaggio per il modo in cui funziona Quindi o troviamo un altro linguaggio il che mi sembra difficile oppure dobbiamo tenere conto di questo e cioegrave del fatto che qualunque cosa ha questa unica funzione soddisfare la volontagrave di potenza il superpotenziamento come lo chiama Nietzsche che serve ad avere il controllo il dominio sulle cose conoscenza manipolazione elaborazione dellrsquoente diragrave Heidegger un porsquo di anni dopo questo egrave lrsquoobiettivo il controllo delle cose Percheacute Questo lo sappiamo percheacute il linguaggio ci costringe a fare questo percheacute per potere costruire delle sequenze necessita di fermare un elemento e di stabilire che un certo elemento egrave quello che egrave percheacute solo a questa condizione posso da ligrave costruirne un altro Deve essere quello che egrave percheacute se non egrave quello che egrave non mi serve a niente se muta continuamente come faccio Quindi deve essere quello che egrave ma non lo egrave naturalmente sono io a imporre che sia cosigrave ecco lrsquoatto di imperio lrsquoatto di volontagrave di potenza Egrave lo stesso discoro della scienza come dice Heidegger la scienza non pensa non si occupa di nulla fa i suoi giochini senza sapere assolutamente nulla di quello che sta facendo Non che gliene importi qualcosa alla scienza naturalmente ha altre cose da fare Questa egrave una questione molto importante anche abbastanza complessa mi rendo conto che non egrave cosigrave semplice non solo da articolare ma anche da cogliere A pag 318 Ciograve che caratterizza lrsquoessere-per-la-morte autentico progettato sul piano esistenziale puograve essere riassunto cosigrave lrsquoanticipazione svela allrsquoEsserci la dispersione nel Si-stesso e sottraendolo fino in fondo allrsquoaver cura che si prende cura lo pone innanzi alla possibilitagrave di essere se stesso in una libertagrave appassionata affrancata dalle illusioni del Si effettiva certa di se stessa e piena di angoscia la libertagrave per la morte Questo egrave il riassunto che ha fatto Heidegger Allora questa anticipazione anticipazione rispetto alla mortehellip come abbiamo visto prima questa anticipazione comporta lrsquoaccogliere la morte come possibilitagrave piugrave propria Dunque lrsquoanticipazione svela allrsquoEsserci la dispersione nel Si-stesso cioegrave svela allrsquoEsserci che egrave completamente disperso nel Si nella chiacchiera egrave questo che gli mette di fronte E quindi sottraendolo fino in fondo allrsquoaver cura che si prende curahellip lo sottrae fino in fondo a questo avere cura che si prende cura Cosa vuole dire che lo sottrae Che non ha piugrave da prendersi cura del Si ma lo pone innanzi alla possibilitagrave di essere se stesso cioegrave smette di prendersi cura dellrsquoaver cura di impicciarsi in sciocchezze in una libertagrave appassionata affrancata dalle illusioni del Si effettiva certa di se stessa e piena di angoscia la libertagrave per la morte percheacute soltanto nellrsquoessere-per-la-morte trova la libertagrave Libertagrave da che Libertagrave dal Si libertagrave dalla chiacchiera libertagrave dalla deiezione dellrsquoEsserci cioegrave dalla dimenticanza dellrsquoessere La questione pendente dellrsquoessere-un-tutto autentico da parte dellrsquoEsserci e della sua costituzione esistenziale saragrave portata su un terreno fenomenico garantito solo se potragrave attenersi a unrsquoautenticitagrave possibile dellrsquoessere dellrsquoEsserci attestata dallrsquoEsserci stesso Noi riusciremo a risolvere questa questione pendente dellrsquoEsserci come un tutto soltanto se saragrave lrsquoEsserci stesso a risolverci

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il problema Se lo cerchiamo al di fuori dellrsquoEsserci non lo troveremo mai Egrave ligrave ponendo fenomenicamente lrsquoesserehellip fenomenicamente cioegrave cosigrave come ci appare Se ci riesce di scoprire unrsquoattestazione di questo genere e di chiarire fenomenologicamente il contenuto si porragrave daccapo il problema di stabilire se lrsquoanticipazione della morte finora progettata solo nella sua possibilitagrave ontologica si connetta in modo essenziale col poter-essere autentico attestato Dobbiamo ancora stabilire se questa morte finora soltanto progettata nella sua possibilitagrave ontologica ha a che fare con il poter-essere autentico attestato cioegrave assicurato E quindi crsquoegrave il problema dellrsquoattestazione Come si attesta qualcosa Attestare significa generalmente stabilire stabilire che una certa egrave in un certo modo non per sua natura percheacute lrsquoattestazione egrave un atto di volontagrave io attesto che questa cosa egrave mia non significa nulla di per seacute ma io lo attesto cioegrave lo garantisco lo stabilisco Il titolo del Capitolo Secondo egrave Lrsquoattestazione da parte dellrsquoEsserci di un poter-essere autentico e la decisione Occorre quindi trovare qualche cosa che ci attesti che ci assicuri da parte dellrsquoEsserci che possa essere autenticamente Finora evidentemente non egrave ancora sicuro non egrave ancora attestato che lrsquoEsserci possa diventare un essere autentico e per essere autentico deve farsi carico della morte Egrave possibile questo Come progetto sigrave Lo diceva prima sigrave ontologicamente abbiamo parlato della morte come progetto ecc perograve come diceva nella pagina prima progettata solo nella sua possibilitagrave ontologica perograve bisogna vedere se questo si connette in modo essenziale con il poter-essere autentico attestato Quindi dobbiamo prima stabilire che cosa intendiamo con poter-essere autentico Infatti il sect 54 si intitola Il problema dellrsquoattestazione di una possibilitagrave esistentiva autentica 6 settembre 2017 A pag 320 Ciograve che andiamo cercando egrave un poter-essere autentico dellrsquoEsserci che sia attestato dallrsquoEsserci stesso nella sua possibilitagrave esistentiva Che sia attestato cioegrave che sia affermato dallrsquoEsserci Prima di tutto occorre che questa attestazione sia rintracciabile Se essa deve ldquodarsi a comprendererdquo allrsquoEsserci nella sua esistenza autentica possibile dovragrave avere le proprie radici nellrsquoessere dellrsquoEsserci Egrave ligrave dice che dobbiamo cercare questa attestazione di autenticitagrave non egrave in qualche cosa che da fuori dice che lrsquoEsserci egrave autentico ma questa autenticitagrave deve venire dallrsquoEsserci stesso Lrsquoesibizione fenomenologica di una attestazione di questo genere include perciograve in seacute la dimostrazione della sua origine nella costituzione drsquoessere dellrsquoEsserci Deve partire da ligrave dalla costituzione dellrsquoessere dellrsquoEsserci Lrsquoattestazione deve far comprendere un poter-esser-se-Stesso autentico Con lrsquoespressione ldquose-Stessordquo abbiamo risposto alla domanda intorno al Chi dellrsquoEsserci Lrsquoipseitagrave dellrsquoEsserci fu determinata formalmente come una maniera di esistere e non come un ente semplicemente-presente Anche questo egrave importante percheacute lrsquoipseitagrave dellrsquoEsserci cioegrave il fatto di essere se stesso egrave un qualche cosa che deve trarsi propriamente dal modo di esistere dellrsquoEsserci e cioegrave di essere un progetto gettato e non dice come ente semplicemente presente Se lo considerassimo un ente semplicemente presente egrave come se lo ponessimo fuori del mondo Il Chi dellrsquoEssercihellip domanda legittima Quando si parla dellrsquoEsserci lrsquoEsserci chi Ci egrave questo chi Quando si parla dellrsquoEsserci ci si riferiragrave pure a qualcuno Egrave chiaro che il Chi egrave lrsquoEsserci stesso Il Chi dellrsquoEsserci per lo piugrave non lo sono io stesso ma lo egrave il Si-stesso Lrsquoesser se-Stesso autentico si determina come una modificazione esistentiva del Si da definirsi esistenzialmente Qui inserisce un elemento che dagrave da riflettere e cioegrave dice che lrsquoautenticitagrave dellrsquoEsserci non riguarda lrsquoio ma dice riguarda il Si cioegrave riguarda la deiezione riguarda il modo in cui lrsquoEsserci di trova nel mondo Come dire che nella ricerca dellrsquoautenticitagrave si parte in un certo senso dallrsquoinautentico cioegrave dal Si Lrsquoabbiamo giagrave visto in precedenza quando diceva che sigrave noi cerchiamo lrsquoEsserci autentico perograve da dove viene questo Esserci Non nasce autentico lo diventa ma nasce nel Si nella deiezione nella chiacchiera nel si dice nel si pensa ecc Con la perdizione dellrsquoEsserci nel Sihellip la perdizione percheacute egrave inautentico si disperde tra mille sciocchezze hellip tutto egrave giagrave sempre deciso circa

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il poter-essere dellrsquoEsserci piugrave prossimo ed effettivo cioegrave circa i compiti le regole le misure lrsquourgenza e la portata dellrsquoessere-nel-mondo pendente e avente cura Se uno si appoggia al Si egrave giagrave tutto deciso giagrave tutto saputo percheacute egrave cosigrave che si dice egrave cosigrave che si fa egrave cosigrave che si pensa Il Si ha giagrave sempre esonerato lrsquoEsserci dallrsquoafferrare queste possibilitagrave di essere Tutte queste possibilitagrave sono giagrave date dal Si come anticipate in qualche modo sono giagrave ligrave si deve fare cosigrave ma mi sfugge il percheacute debbo fare cosigrave semplicemente mi adeguo e faccio anchrsquoio cosigrave Il Si nasconde perfino la tacita sottrazione che esso compie della scelta esplicita di queste possibilitagrave Resta indeterminato chi ldquopropriamenterdquo scelga Infatti si dice si sceglie ma chi propriamente Egrave indeterminato Infatti il Si egrave impersonale Questo non scelto coinvolgimento nel Nessunohellip (pagg 320-321) Questo Nessuno egrave lrsquoindeterminato del Si hellipin virtugrave del quale lrsquoEsserci egrave irretito nellrsquoinautenticitagrave puograve essere eliminato soltanto se lrsquoEsserci si riprende in proprio dalla dispersione nel Si Quindi si parte dal Si e poi per uscirne fuori occorre un lavoro come succede sempre Questo retrocedere per riprendersi deve avere tuttavia quel modo di essere la cui omissione ha fatto sigrave che lrsquoEsserci si perdesse nellrsquoinautenticitagrave Deve tornare indietro e riflettere su ciograve che sta facendo Lrsquoandarsi a riprenderehellip parla di riprendere percheacute il Si porta via disperde hellip Lrsquoandarsi a riprendere dal Si cioegrave la modificazione esistentiva del Si-stesso in autentico esser se-Stesso deve avere luogo come recupero della scelta Ma recupero della scelta significa scegliere questa scelta stessa decidersi per un poter-essere fondato nel proprio se-Stesso Scegliendo la scelta lrsquoEsserci rende in primo luogo possibile a se stesso il proprio poter-essere autentico Qui dice una cosa importante Scegliere la scelta cioegrave accogliere la scelta che si egrave fatta Quindi prendere atto che si egrave compiuto una certa scelta e accogliendo questa scelta interrogare questa scelta problematizzarla pensare questa scelta La scelta sarebbe pensare la scelta anzicheacute disperderla nel Si dove tutto egrave giagrave dato e stabilito pensare cosa che il Si non fa e non puograve fare Quindi Scegliendo la scelta lrsquoEsserci rende in primo luogo possibile a se stesso il proprio poter-essere autentico cioegrave soltanto se mi rendo conto che sono io a scegliere quello che faccio Questo ricorda un po la formulazione di Nietzsche tutto ciograve che fu sono io che lrsquoho voluto Poicheacute perograve lrsquoEsserci si egrave perso nel Si prima di tutto deve ritrovarsi Ma per potersi in generale ritrovare deve essere ldquomostratordquo a se stesso nella sua autenticitagrave possibile Come fa qualcuno a ritrovarsi se non si riconosce Deve riconoscersi LrsquoEsserci ha bisogno dellrsquoattestazione di un poter-essere se-Stesso tale che rispetto alla possibilitagrave esso giagrave sempre lo sia Deve riconoscere qualcosa che gli appartiene qualcosa di proprio La scelta per esempio egrave una cosa propria io ho scelto non lrsquoho fatto percheacute si deve fare ma percheacute io ho voluto farlo Questo egrave il passaggio di cui Heidegger sta parlando non percheacute lo fanno tutti ma percheacute io lrsquoho voluto io ho scelto Egrave questo il scegliere la scelta Adesso parleragrave della coscienza percheacute egrave la coscienza ciograve che rende conto dellrsquoaccorgermi di ciograve che mi egrave autentico Ciograve che nellrsquointerpretazione che segue egrave preso in esame come costitutivo di questa attestazione egrave noto allrsquoautointerpretazione quotidiana dellrsquoEsserci come voce della coscienza Che il ldquofattordquo della coscienza sia contestato che la sua funzione di istanza per lrsquoesistenza dellrsquoEsserci sia diversamente valutata che ciograve che ldquola coscienza dicerdquo sia interpretato in vari modi avrebbe potuto indurci in un errore di sottovalutazione di questo fenomeno se proprio la ldquoproblematicitagraverdquo di questo ldquofattordquo e della sua interpretazione non stesse a dimostrare che ci troviamo innanzi a un fenomeno originario dellrsquoEsserci Tutte le cose che si sono dette intorno alla coscienza ci inducono a pensare dice che ligrave ci sia qualcosa di importante Lrsquoanalisi che segue pone la coscienza nella pre-disponibilitagrave tematica di una ricerca esistenziale pura con intenti ontologico-esistenziali Innanzi tutto bisogna esaminare a fondo la coscienza quanto ai suoi fondamenti e alle sue strutture esistenziali e renderla visibile come fenomeno dellrsquoEsserci tenendo ben fermi i caratteri costitutivi dellrsquoessere di questo finora chiariti Lrsquoanalisi ontologica della coscienza cosigrave impostata precede ogni descrizione psicologica delle ldquoesperienze vissuterdquo della coscienza e la loro classificazione ed egrave estranea a ogni ldquospiegazionerdquo biologica cioegrave a ogni dissolvimento del fenomeno (pagg 321-322) Ogni spiegazione biologica o psicologica non fa altro che dissolvere il problema il fenomeno Potremmo quasi dire che lo dissolve nel Si percheacute non lo pensa Questa era lrsquoaccusa che Heidegger faceva non soltanto alla

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scienza ma indirettamente anche alla biologia alla psicologia cioegrave afferma cose ma senza pensare a ciograve che sta dicendo propriamente Poco dopo La coscienza in quanto fenomeno dellrsquoEssercihellip Lui intanto pone la coscienza come fenomeno dellrsquoEsserci anche se ancora non ci ha detto il percheacute dovrebbe essere un fenomeno dellrsquoEsserci ma ci sono buone probabilitagrave che ce lo diragrave a breve Questo fenomeno ldquoegraverdquo soltanto nel modo di essere dellrsquoEsserci e si dagrave a conoscere come fatto sempre e solo con lrsquoesistenza e nellrsquoesistenza effettiva Questo egrave ovvio e cioegrave che la coscienza si dia ad intendere soltanto se egrave esistente percheacute questo aggeggio qua egrave sprovvisto di coscienza Quindi egrave un qualcosa che riguarda lrsquoesistente e quindi riguarda lrsquoEsserci Come dire che non crsquoegrave coscienza se non nellrsquouomo egrave lrsquouomo che egrave provvisto di coscienza Lrsquoesigenza di una ldquoprova empirico-induttivardquo della ldquofatticitagraverdquo della coscienza e della legittimitagrave della sua ldquovocerdquo riposa su un disconoscimento ontologico del fenomeno Sta dicendo che la ricerca di una prova empirica dellrsquoesistenza della coscienzahellip come se dicessi ldquola coscienza appartiene allrsquouomordquo e qualcuno mi dicesse ldquomostrami la coscienza vediamola vediamo di cosa egrave fattardquo ecco questa dice Heidegger egrave una richiesta fuori luogo percheacute in questo modo crsquoegrave un disconoscimento ontologico del fenomeno Cosa vuol dire con questo Quando lui parla dellrsquoontologia del fenomeno ci sta dicendo che il fenomeno ciograve che appare ciograve che si mostra egrave un qualche cosa che appartiene allrsquoessere non egrave un qualche cosa che ha cause esterne allrsquoessere quindi appartenendo allrsquoessere appartiene allrsquoessere dellrsquoEsserci percheacute sennograve non ci sarebbe nulla Quindi egrave inutile cercare la legittimitagrave in qualche cosa percheacute se cerco la legittimitagrave la cerco in qualcosa che egrave situato fuori Questa egrave una questione interessante che molti hanno riscontrata in tantissime occasioni e sotto vari rilievi Faccio un nome per tutti Tarski logico polacco Rispetto alla questione della veritagrave diceva che egrave inutile cercare la veritagrave allrsquointerno del sistema in cui sta funzionando egrave un circolo vizioso non la troveremo mai cosigrave Per potere parlare della veritagrave per poterla definire individuare occorre uscire da questo sistema nel quale la veritagrave sta operando e da ligrave fuori osservare la veritagrave Il problema egrave naturalmente solo spostato percheacute a questo punto che cosa mi garantisce che dal di fuori io veda correttamente Egrave esattamente la stessa cosa che sta dicendo qui Heidegger egrave inutile che io cerchi la prova dellrsquoesistenza di una coscienza da fuori dellrsquoEsserci che egrave fatto anche di coscienza Il fatto della coscienza in quanto tale non si lascia sottoporre a prove e controprove di questo genere Il che non attesta affatto una sua manchevolezza ma egrave semplicemente lrsquoindice della sua difformitagrave ontologica dalla semplice-presenza nel mondo-ambiente Difformitagrave ontologica dalla semplice-presenza cioegrave non egrave una semplice presenza ma egrave qualcosa che appartiene allrsquoEsserci allrsquouomo La coscienza dagrave a comprendere ldquoqualcosardquo apre Quindi la coscienza come unrsquoapertura Giagrave questo pone la coscienza in un modo abbastanza distante da tutto lo psicologismo il sociologismo ecc Questa caratteristica formale indica che il fenomeno devrsquoessere ricondotto allrsquoapertura dellrsquoEsserci Chi apre egrave lrsquoEsserci Lrsquoapertura in quanto costituzione fondamentale dellrsquoente che noi sempre siamo egrave costituita dalla situazione emotiva dalla comprensione dalla deiezione e dal discorso Questi sono gli elementi che costituiscono lrsquoapertura Notate bene che ci mette anche la deiezione Quindi dalla situazione emotiva per cui approccio le cose emotivamente dalla comprensione comprensione come un aprirsi a qualche cosa dalla deiezione e dal discorso Unrsquoanalisi approfondita della coscienza la rivela come chiamata La coscienza chiama Il chiamare egrave un modo del discorso La chiamata della coscienza ha il carattere del richiamo dellrsquoEsserci al suo piugrave proprio poter-essere e ciograve nel modo del risveglio al suo piugrave proprio essere-in-colpa Su questo si potrebbe discutere ma con essere in colpa deve intendersi il fatto che lrsquoEsserci si accorge di non essere autentico questa egrave la colpa per cui deve tirarsi fuori dalla deiezione e appropriarsi di ciograve che gli egrave piugrave proprio Dice un risveglio al suo piugrave proprio essere-in-colpa Risvegliarsi egrave accorgersi che si egrave nella deiezione cioegrave per cui occorre fare qualche cosa per poter arrivare a scegliere la scelta come dicevamo prima Questo aspetto non egrave cosigrave automatico e cioegrave che qualcuno assuma su di seacute la responsabilitagrave di qualche cosa Nella deiezione non crsquoegrave egrave tutto un Si per cui se tutti fanno cosigrave lo faccio anchrsquoio Uscire da qui non egrave semplice comporta un lavoro che occorre fare Questa interpretazione esistenziale egrave necessariamente

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lontana dalla comprensione quotidiana e ontica bencheacute faccia emergere i fondamenti ontologici di ciograve che lrsquointerpretazione ordinaria della coscienza entro certi limiti ha sempre compreso e realizzato sul piano concettuale sotto forma di ldquoteoriardquo della coscienza Sta dicendo semplicemente che la questione della coscienza si egrave tentato di approcciarla anche prima per esempio con la teoria della coscienza ma senza mai porla in termini ontologici e fenomenologici come sta facendo lui cioegrave come qualche cosa che si manifesta a condizione dellrsquoEsserci A pag 323 Alla chiamata della coscienza corrisponde un sentire possibile La comprensione del richiamo si rivela come un voler-avere-coscienza Non egrave che questa chiamata mi cada addosso cosigrave magicamente ma egrave un volere avere coscienza richiamando ciograve che dicevamo prima egrave un volere scegliere la scelta crsquoegrave un atto di volontagrave a in questo fenomeno ha luogo quella scelta esistentiva di scegliere se-Stesso che noi per la sua struttura esistenziale chiamiamo decisione Questa scelta egrave una decisione sono io che decido Prima parlavamo della responsabilitagrave egrave la stessa cosa come dire che io devo rendermi conto che tutto ciograve che faccio in quanto progetto gettato egrave una mia decisione Fincheacute resto nel Si non ci saragrave mai un Esserci autentico Ecco come si ripartiscono le analisi contenute in questo capitolo i fondamenti ontologico-esistenziali della coscienza (sect 55) il carattere di chiamata della coscienza (par 56) la coscienza come chiamata della Cura (par 57) comprensione del richiamo e colpa (par 58) lrsquointerpretazione esistenziale e lrsquointerpretazione ordinaria della coscienza (par 59) la struttura esistenziale del poter-essere autentico attestato dalla coscienza (par 60) Vale a dire qual egrave la struttura esistenziale di questo esistente che egrave lrsquoEsserci la struttura esistenziale del poter-essere autentico quindi dellrsquoEsserci autentico attestato dalla coscienza Quindi egrave la coscienza che attesta e a questo punto avremmo raggiunto lrsquoobiettivo che prima Heidegger si proponeva cioegrave raggiungere un qualche cosa che a partire dallrsquoesserci stesso possa attestarne lrsquoautenticitagrave A partire dallrsquoEsserci quindi dal suo progetto dalla sua gettatezza Siamo dunque al sect 55 I fondamenti ontologico-esistenziali della coscienza Sono i fondamenti che lui cerca non in qualche cosa fuori dellrsquoEsserci ma i fondamenti ontologico-esistenziali cioegrave che riguardano lrsquoessere dellrsquoEsserci ontologico riguarda lrsquoessere esistenziale riguarda lrsquoEsserci in quanto lrsquounico esistente egrave lrsquoEsserci le altre cose non sono un esistente ma sono solo una semplice presenza Lrsquoanalisi della coscienza prende lrsquoavvio da un dato indifferente di questo fenomeno che essa in qualche modo dagrave qualcosa a comprendere La prima cosa dice che ci troviamo di fronte egrave che la coscienza dagrave qualcosa a comprendere mi fa comprendere qualcosa La coscienza apre e appartiene perciograve alla cerchia dei fenomeni esistenziali che costituiscono lrsquoessere del Ci in quanto apertura Siccome la coscienza apre dice appartiene al Ci percheacute il Ci egrave lrsquoapertura stessa dellrsquoEsserci dellrsquoessere qui adesso e in questo momento Piugrave avanti In virtugrave dellrsquoapertura lrsquoente che noi chiamiamo Esserci egrave nella possibilitagrave di essere il suo Ci (pagg 323-324) Cioegrave la possibilitagrave di trovarsi a essere qui in questo momento Che egrave poi il modo autentico di essere il prendere atto che io sono qui in questo momento storicamente cioegrave con tutto ciograve che di storico mi appartiene io sono il prodotto di una serie di cose che riguardano sigrave tutto ciograve che ho fatto ecc ma anche tutto ciograve che egrave accaduto prima di me La caduta dellrsquoImpero Romano in un certo senso sono anche questo Intervento Magari non ci saremmo se non ci fosse stato Certo La caduta dellrsquoImpero Romano ha avuto degli effetti poi altri effetti in definitiva uno sterminio di effetti tra i quali forse anche quello di essere noi qui adesso Se ciascuno come dice Heidegger egrave un prodotto storico quindi di tutto ciograve che gli egrave accaduto nella sua esistenza tutte le scelte che ha fatto o che non ha fatto ecc egrave anche il prodotto di qualche cosa che lo ha preceduto Il che egrave esattamente ciograve che avviene rispetto alla lingua Noi parliamo oggi una lingua italiana che egrave fatta in un certo modo che egrave diversa dalla lingua italiana che si parlava cinquantrsquoanni fa Ci sono delle piccole varianti ma ci sono E cosigrave egrave differente dallrsquoitaliano che parlava Dante Lo stesso Cicerone il latino che lui parlava non era piugrave il latino che si parlava centrsquoanni prima di lui Quindi questa evoluzione della lingua comporta dei mutamenti degli effetti e noi siamo anche lrsquoeffetto di tutti questi mutamenti linguistici percheacute siamo fatti di

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linguaggio E il linguaggio egrave il prodotto di tutte queste cose avvenute nel corso dihellip Dio solo sa di quanti anni Col suo mondo lrsquoEsserci crsquoegrave per se stesso e innanzi tutto in modo tale da aver aperto il suo poter-essere a partire dal ldquomondordquo di cui si prende cura In che modo crsquoegrave lrsquoEsserci per se stesso Crsquoegrave per se stesso in quanto egrave nel suo mondo del quale si prende cura Prendersi cura del mondo non egrave altro che aprire verso il mondo cioegrave accogliere ciograve che nel mondo mi si manifesta mondo che esce dal nascondimento e che mi si manifesta Il poter-essere in cui lrsquoEsserci esiste si egrave giagrave sempre abbandonato a determinate possibilitagrave Lrsquoesserci esiste in un poter essere e questo poter essere si egrave giagrave sempre abbandonato a determinate possibilitagrave Queste possibilitagrave sono sigrave mie ma mi vengono dal fatto che io sono un essere storico ho queste possibilitagrave percheacute io vivo qui adesso nel 2017 possibilitagrave che per esempio Tutankhamon non aveva per esempio di poter lavorare al computer Quindi ho delle possibilitagrave che mi vengono dalla storicitagrave cioegrave dal mondo in cui io mi trovo Dire ldquoil mondo in cui mi trovordquo egrave giagrave ridondante percheacute dicendo ldquoil mondordquo dico giagrave il mondo in cui mi trovo egrave lrsquounico mondo con cui ho a che fare E ciograve percheacute lrsquoEsserci egrave un ente gettato il cui essere-gettato egrave aperto in modo piugrave o meno chiaro e profondo da uno stato-emotivo Egrave lo stato emotivo che definisce il modo in cui mi apro allrsquoessere gettato nel mondo Crsquoegrave sempre uno stato emotivo puograve essere interesse paura angoscia Per Heidegger lrsquoangoscia egrave lo stato emotivo principale ma qualunque stato emotivo non importa quale egrave comunque qualche cosa che accompagna il mio essere gettato nel mondo cioegrave io non posso mai essere totalmente indifferente a ciograve che accade Qui ci sarebbe da riflettere se non posso farlo per via della volontagrave di potenza Per il momento lasciamo la questione in sospeso Della situazione emotiva (tonalitagrave affettiva) fa cooriginariamente parte la comprensione La comprensione cioegrave quellrsquoapertura che consente poi lrsquointerpretazione di qualche cosa avviene insieme con la tonalitagrave affettiva io comprendo accolgo delle cose in base alla mia tonalitagrave affettiva Freud direbbe in base a delle fantasie Lrsquoesempio piugrave stupido che si puograve fare egrave percheacute due persone entrano in una stanza e una vede delle cose e lrsquoaltra vede delle altre Heidegger direbbe percheacute ciascuno approccia ciograve che gli viene incontro in base a una tonalitagrave affettiva che egrave diversa lrsquouna dallrsquoaltra Freud direbbe in base a delle fantasie per cui qualche cosa lo richiama qualche altra cosa no Questo per dire dellrsquoimpossibilitagrave di un approccio indifferente Cosigrave lrsquoEsserci ldquosardquo lrsquoaffar suo nei propri riguardi e ciograve in quanto si egrave progettato in possibilitagrave proprie cioegrave in possibilitagrave che esso immedesimato col Si ha anticipato a se stesso assumendole dallo stato interpretativo pubblico del Si-stesso Dice che lrsquoEsserci ldquosardquo di seacute percheacute essendo progettato in possibilitagrave queste possibilitagrave sono giagrave sempre anticipate anticipate percheacute le traggo dal Si piugrave precisamente dalla deiezione Tutte queste possibilitagrave mi vengono dal mondo ma questa relazione che ho con il mondo egrave la relazione del Si la relazione di chi approccia il mondo in modo inautentico percheacute ancora non si egrave appropriato della totale autenticitagrave dellrsquoEsserci Intervento si potrebbe dire che nascendo nel Si egrave ligrave che trova le sue possibilitagrave Esattamente Soltanto quando si troveragrave nella posizione dellrsquoEsserci autentico che troveragrave la possibilitagrave piugrave propria la morte Ma questa assunzione egrave resa esistenzialmente possibile dal fatto che lrsquoEsserci in quanto comprendente con-essere puograve star a sentire gli altri Perso nella pubblicitagrave del Si e nelle sue chiacchiere lrsquoEsserci non sente piugrave il proprio se-Stesso smarrito comrsquoegrave nel dar retta al Si-stesso Se lrsquoEsserci deve poter-essere sottratto alla perdizione del non sentire se-Stesso e se lo deve proprio attraverso se stesso egrave necessario che esso possa ritrovarsi che possa trovare quel se-Stesso che esso ha trascurato di sentire dando ascolto al Si Come dire che questo se-Stesso crsquoegrave sempre stato egrave lrsquoEsserci in quanto tale che ciascuno ha abbandonato a vantaggio del Si per i motivi che aveva detto molte pagine fa percheacute egrave piugrave comodo percheacute dagrave piugrave garanzie percheacute egrave piugrave tranquillizzante ecc Questo dare ascolto deve essere interrotto cioegrave devrsquoesser data dallrsquoEsserci dallrsquoEsserci stessohellip Non egrave dato da qualcun altro ma devrsquoesser data dallrsquoEsserci stesso hellipla possibilitagrave di un sentire che interrompa il dare ascolto Ascolto al Si Egrave una cosa che deve partire dallrsquoEsserci stesso cioegrave egrave lrsquoEsserci che deve ascoltare se stesso Egrave questo che consente di interrompere la deiezione La possibilitagrave di una rottura di questo genere richiede una chiamata immediata La chiamata mette fine

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al non sentire che dagrave ascolto al Si solo se essa in corrispondenza col suo carattere di chiamata suscita un sentire le cui caratteristiche siano in tutto opposte a quelle del sentire che definisce la perdizione del Si Torna a ribadire che occorre un lavoro per venire fuori dal Si sennograve non se ne viene fuori Percheacute ci sia questa uscita dalla perdizione del Si occorre quella che lui chiama ldquola chiamatardquo Ora egrave ovvio che egrave puograve essere soltanto lrsquoEsserci quel ldquochirdquo che chiama anche percheacute diceva prima devrsquoesser data dallrsquoEsserci dallrsquoEsserci stesso la possibilitagrave di un sentire che interrompa il dare ascolto Poicheacute questrsquoultimo sentire egrave stordito dal ldquochiassordquo e dalla rumorosa equivocitagrave della chiacchiera ogni giorno nuovahellip Crsquoegrave sempre una novitagravehellip hellipla chiamata dovragrave farsi sentire silenziosamente inequivocabilmente e senza appiglio per la curiositagrave Notate come qui ha evocato tutti gli elementi che fanno parte della deiezione la chiacchiera lrsquoequivoco e la curiositagrave Poi sottolinea questa frasetta Ciograve che dagrave a comprendere chiamando in questo modo egrave la coscienza Egrave la coscienza che chiama a uscire fuori dal Si Questa cosa che lui chiama coscienza egrave quel ritrovare se stesso da parte dellrsquoEsserci Se la chiamata stessa viene dallrsquoEsserci egrave sempre lrsquoEsserci che chiama e che consente di uscire dal Si A pag 325 Quando lrsquointerpretazione quotidiana parla di una ldquovocerdquo della coscienza non intende alludere a una comunicazione verbale che difatti non ha luogo qui ldquovocerdquo significa ldquodare a comprendererdquo Diciamo ldquovoce della coscienzardquo ma con voce intendiamo il dare a comprendere Dagrave a comprendere che cosa Dagrave a comprendere allrsquoEsserci lrsquoEsserci stesso Nello sforzo di aprire proprio della chiamata crsquoegrave un momento di urto di brusco risveglio Chi egrave chiamato lo egrave dalla lontananza nella lontananza Egrave colpito dalla chiamata chi vuol essere ripreso Passiamo al sect 56 a pag 326 Il carattere di chiamata della coscienza Egrave la coscienza che chiama Questa coscienza egrave unrsquoapertura verso il mondo connessa alla gettatezza dellrsquoEsserci quindi la coscienza appartiene propriamente allrsquoEsserci Infatti diceva non dobbiamo cercarla chissagrave dove nella psicologia nella sociologia nella biologia ecc dobbiamo cercarla ligrave dove ontologicamente crsquoegrave cioegrave nellrsquounico ente dotato di coscienza che puograve dire di avere coscienza Del discorso fa parte ciograve-di-cui il discorso discorre Il discorso informa su qualcosa e per un determinato riguardo Da ciograve su cui il discorso verte deriva ciograve che il discorso dice in quanto egrave questo rispettivo discorso ciograve che egrave detto come tale Un discorso egrave questo discorso non egrave un altro Nel discorso in quanto comunicazione ciograve che egrave detto egrave reso accessibile al con-esserci di altri e per lo piugrave nella forma dellrsquoespressione linguistica Nel discorso in quanto comunicazione intervengono gli altri io comunico qualcosa a qualcuno Nella chiamata della coscienza che cosrsquoegrave ciograve di cui si discorre Quando crsquoegrave la chiamata questo discorso percheacute egrave un discorso di che cosa sta discorrendo Ovvero chi egrave chiamato nel richiamo Della coscienza sottointeso Manifestamente lrsquoEsserci stesso Egrave lrsquoEsserci che egrave chiamato ma egrave anche colui che chiama E infatti egrave per questo motivo che lrsquoEsserci si riappropria di seacute percheacute egrave tanto colui che chiama tanto colui che egrave chiamato Questa risposta egrave tanto incontestabile quanto indeterminata Se la chiamata avesse un obiettivo cosigrave vago non sarebbe per lrsquoEsserci che unrsquooccasione per prendere nota di seacute Ma lrsquoEsserci egrave tale nella sua essenza che esso con lrsquoapertura del suo mondo egrave aperto a se stesso cosiccheacute giagrave da sempre si comprende La chiamata investe lrsquoEsserci in quanto egrave giagrave sempre autocomprensione quotidiana media e prendente cura La chiamata concerne il Si-stesso del con-essere con gli altri e prendente cura Dice che lrsquoEsserci egrave tale che nella sua apertura apre anche a se stesso percheacute lrsquoEsserci non fuori del mondo anzi lrsquoEsserci egrave il mondo Quindi crsquoegrave questa apertura particolare ovviamente non sono queste le parole di Heidegger unrsquoapertura particolare dellrsquoEsserci verso se stesso Questa apertura dellrsquoEsserci verso se stesso egrave ciograve che Heidegger chiama coscienza E infatti dice che da sempre si comprende percheacute essendo apertura apre anche a se stesso quindi egrave giagrave compreso egrave giagrave ligrave ciograve che devo comprendere egrave ciograve stesso che sta comprendendo sono la stessa cosa Che cosrsquoegrave ciograve a cui lrsquoEsserci egrave richiamato Al se-Stesso che gli egrave proprio Non quindi a qualcosa a cui llsquoEsserci nellrsquoessere-assieme pubblico conferisce valore e urgenza di possibilitagrave o di cura e neppure a ciograve che esso ha afferrato a cui si egrave dedicato da cui si egrave lasciato trascinare LrsquoEsserci quale risulta a se stesso e agli altri nellrsquoambito della monditagrave egrave oltrepassato da questo richiamo La chiamata rivolta al Se-stesso ignora del tutto il Si

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13 settembre 2017 Siamo al sect 56 pag 326 Qui Heidegger sta incominciando a porre alcune questioni a partire come abbiamo giagrave visto dalla coscienza Cerca di cogliere lrsquoEsserci come totalitagrave come qualcosa che sia possibile controllare gestire manipolare Del discorso fa parte ciograve-di-cui il discorso discorre Il discorso informa su qualcosa e per un determinato riguardo Da ciograve su cui il discorso verte deriva ciograve che il discorso dice in quanto egrave questo rispettivo discorso ciograve che egrave detto come tale Come dire che il discorso dice ciograve che dice Nel discorso in quanto comunicazione ciograve che egrave detto egrave reso accessibile al con-esserci di altri e per lo piugrave nella forma dellrsquoespressione linguistica Nella chiamata della coscienza che cosrsquoegrave ciograve di cui si discorre Ovvero che egrave chiamato nel richiamo Manifestamente lrsquoEsserci stesso Questa risposta egrave tanto incontestabile quanto indeterminata Poco dopo Ma lrsquoEsserci egrave tale nella sua essenza che esso con lrsquoapertura del suo mondo egrave aperto a se stesso cosiccheacute giagrave da sempre si comprende La chiamata investe lrsquoEsserci in quanto egrave giagrave sempre autocomprensione quotidiana media e prendente cura La chiamata concerne il Si-stesso del con-essere con gli altri prendendo cura Questa chiamata non viene da qualcuno ma egrave lrsquoEsserci che chiama se stesso Da dove lo chiama Dal Si percheacute la coscienza cerca di trarlo fuori fuori dalla chiacchiera in modo che possa avere accesso autenticamente a se stesso percheacute fincheacute egrave nel Si non ha un accesso autentico Qual egrave la differenza tra autenticitagrave e inautenticitagrave Sono inautentico quando dico cose che ho sentito dire che non sono mie mi adeguo a ciograve che altri dicono Invece nel discorso autentico non parto piugrave da ciograve che ho sentito dire ma dice Heidegger lrsquoEsserci si riflette su se stesso Il che significa per dirla in modo semplice che le cose che ho sentito dire non bastano piugrave non sono piugrave sufficienti Occorre che io rifletta su ciograve che sto facendo e incominci a pensare a queste cose a metterle in gioco a riflettere a domandare in modo che queste cose che penso vengano da me e non da altri da un sentito dire cioegrave vengono da una mia riflessione Che cosrsquoegrave ciograve a cui lrsquoEsserci egrave richiamato Al se-Stesso che gli egrave proprio Se io penso in base a ciograve che ho sentito dire queste cose non mi appartengono non sono mie proprie Non quindi a qualcosa a cui lrsquoEsserci nellrsquoessere-assieme pubblico conferisce valore e urgenza di possibilitagrave o di cura e neppure a ciograve che esso ha afferrato a cui si egrave dedicato da cui si egrave lasciato trascinare Questa egrave la chiacchiera si egrave fatto trascinare dalle sciocchezze che ha sentito dire in giro LrsquoEsserci quale risulta a se stesso e agli altri nellrsquoambito della monditagrave egrave oltrepassato da questo richiamo Questo richiamo lo trae fuori lo chiama fuori dal Si La chiamata rivolta al se-Stesso ignora del tutto il Si Non se ne fa piugrave carico lo abbandona Poicheacute soltanto lo Stesso del Si-Stesso egrave richiamato e indotto a sentire il Si sprofonda Il fatto che il Si sprofondi di fronte a questa chiamata egrave ciograve che comporta il passaggio allrsquoautentico Quando dice che lo Stesso egrave richiamato al Si-Stesso egrave come dire che egrave in gioco il Si Dice poi in effetti che questa chiamata non egrave una chiamata che ha bisogno di essere comunicata non crsquoegrave qualcuno che chiama No questa chiamata della coscienza - percheacute egrave la coscienza che chiama la coscienza egrave il riflettersi dellrsquoEsserci sullrsquoEsserci ndash questa chiamata dice Heidegger egrave silenziosa non dice in effetti nulla Infatti a pag 327 dice La coscienza parla unicamente e costantemente nel modo del tacere Con ciograve essa non solo non perde nulla in fatto di percepibilitagravehellip Il fatto che la voce della coscienza sia muta non impedisce il fatto che io la senta hellip ma costringe lrsquoEsserci richiamato e ridestato al silenzio che gli si addice Cioegrave non ha piugrave da dire sciocchezze per dirla in modo un po rozzo La mancanza di una formulazione verbale di ciograve che nella chiamata viene detto non condanna il fenomeno alla nebulositagrave di una voce misteriosa ma sta semplicemente a indicare che la comprensione di ciograve che nella chiamata ldquoegrave dettordquo non puograve aggrapparsi allrsquoattesa di una comunicazione verbale o di qualcosa di simile Questo silenzio sta a testimoniare lrsquoabbandono del Si della chiacchiera Passiamo a pag 328 al sect 57 La coscienza come chiamata della Cura La coscienza risveglia il se-Stesso dellrsquoEsserci dalla sua dispersione nel Si Il se-Stesso richiamato resta indeterminato e vuoto nel suo che-cosa Questo se-Stesso che egrave richiamato dalla coscienza non egrave un

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determinato non egrave un qualche cosa di preciso LrsquoEsserci in quanto egrave quel che-cosa che innanzi tutto e per lo piugrave comprende se stesso a partire dallrsquoente di cui si prende cura egrave oltrepassato dalla chiamata LrsquoEsserci che egrave un ente egrave quello che comprende se stesso ma a partire dallrsquoente di cui si prende cura cioegrave a partire dal mondo Diceva prima da qualche parte che si parte sempre dal Si dalla chiacchiera egrave ligrave che le cose incominciano E difatti per uscirne occorre un percorso un lavoro Dunque lrsquoEsserci egrave oltrepassato dalla chiamata vale a dire attraverso questa riflessione dellrsquoEsserci su se stesso egrave come se lrsquoEsserci si oltrepassasse andasse oltre se stesso Adesso vedremo come percheacute la questione egrave complicata Vediamo di arrivare al punto centrale A pag 328 dice La chiamata non egrave mai neacute progettata neacute preparata neacute volutamente effettuata da noi stessi Non siamo noi che ci facciamo la chiamata ldquoQualcunordquo chiama contro la nostra attesa e contro la nostra volontagrave Drsquoaltra parte la chiamata non proviene certamente da un altro che sia nel-mondo-insieme a noi La chiamata viene da me e tuttavia da sopra di me Egrave da intendere nel senso che la chiamata viene sigrave da me dallrsquoEsserci che io sono ma da sopra di me percheacute questo Esserci che io sono egrave il mondo in cui io sono che non mi consente di individuarmi come soggetto come un Io percheacute egrave al di sopra di me Diragrave poi che questo Esserci egrave gettatezza ed egrave per questo che non egrave determinabile percheacute essendo sempre gettato lrsquoEsserci egrave come se diventasse nulla percheacute lrsquoEsserci si attua nellrsquoessere gettato quindi egrave sempre avanti nel momento in cui egrave gettato scompare A pag 330 Infatti lrsquoEsserci esiste sempre effettivamente Cosa vuole dire Che egrave lrsquounico di fatto esistente percheacute puograve dirselo io esisto Indipendentemente da ciograve che questo significhi Per Heidegger significa che questo ente che sono io che egrave lrsquoEsserci puograve riflettere se stesso e riflettendo se stesso si accorge che esiste indipendentemente da ciograve che si vuole intendere con esistenza Esso non egrave un autoprogettarsi astratto ma egrave determinato dallrsquoesser-gettato come il ldquofattordquo dellrsquoente che egravehellip Egrave sempre gettato in quanto ente quellrsquoente che egrave e quellrsquoente che egrave in quanto egrave sempre gettato sempre proiettato in avanti hellipgiaccheacute esso egrave giagrave sempre e rimane costantemente consegnato allrsquoesistenza La sua esistenza consiste in questo lrsquoessere gettato lrsquoessere pro-gettato Il fatto che lrsquoEsserci ci sia effettivamente puograve restare nascosto quanto al suo percheacute il ldquofatto cherdquo stesso egrave invece aperto allrsquoEsserci Lrsquoesser-gettato di questo ente fa parte dellrsquoapertura del ldquoCirdquo e si rivela costantemente nella rispettiva situazione emotiva Questa situazione emotiva egrave quella dellrsquoangoscia cioegrave questo Ci si rivela quando Nel momento in cui crsquoegrave il disorientamento crsquoegrave lrsquoangoscia di fronte al fatto che lrsquoEsserci rileva di seacute di essere una semplice pura possibilitagrave Ma essendo una pura possibilitagrave nel momento in cui attua una possibilitagrave ne scarta altre Come dire che nel momento in cui lrsquoEsserci egrave quello che egrave cioegrave pura possibilitagrave egrave come se si annullasse nel momento in cui si progetta e progettandosi sceglie una possibilitagrave scartando tutte le altre per cui egrave come lrsquoEsserci trovasse il suo fondamento sul nulla Nulla egrave da intendere qui come il trovarsi ciascuna volta in cui si progetta di fronte al fatto che lui stesso e il suo stesso progetto sono nulla percheacute procedono da una mancanza Heidegger non parla di mancanza percheacute non egrave che manchi qualche cosa Questo nulla egrave ciograve da cui lrsquoEsserci trae il proprio fondamento Adesso lo diragrave in modo forse piugrave comprensibile Adesso parla del nulla nulla che egrave lo spaesamento e infatti a pag 331 dice Lo spaesamento egrave il odo fondamentale dellrsquoessere-nel-mondo anche se egrave quotidianamente coperto LrsquoEsserci stesso come coscienza chiama dal profondo di questo suo essere ldquoSono chiamatordquo egrave una espressione eminente dellrsquoEsserci La chiamata emotivamente pervasa di angoscia fa sigrave che lrsquoEsserci possa progettarsi nel suo poter-essere piugrave proprio La chiamata della coscienza compresa esistenzialmente dagrave ragione di ciograve che sopra abbiamo semplicemente affermato lo spaesamento incalza lrsquoEsserci e minaccia il suo oblio nella perdizione Ora ci troviamo di fronte allo spaesamento Che cosrsquoegrave lo spaesamento LrsquoEsserci si trova nel progetto ma questo progetto quello che gli egrave piugrave proprio e qui torniamo alla questione della morte egrave anche la sua fine A pag 332 Eppure sembra che lrsquointerpretazione del chiamante ndash che dal punto di vista mondano egrave ldquonessunordquo ndash come potenza riposi sul riconoscimento spassionato della sussistenza di qualcosa di ldquooggettivamente riscontrabilerdquo Ma a ben guardare questa interpretazione egrave nullrsquoaltro che una fuga davanti alla coscienza una scappatoia

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con la quale lrsquoEsserci fugge svignandosela lungo il sottile muro che per cosigrave dire separa il Si dallo spaesamento del suo essere Qui ci sta dicendo semplicemente che il Si cerca di cacciare via questo spaesamento non ne vuole sapere Inoltre questa coscienza universalmente-valida egrave elevata a ldquocoscienza universalerdquo la quale per il suo carattere fenomenico egrave un ldquosoggetto neutrordquo un ldquonessunordquo che dunque parla nel singolo ldquosoggettordquo proprio in questa sua indeterminatezza Questa sarebbe la coscienza pubblica che dice sarebbe la voce del Si Ma questo a noi non interessa A un certo punto torna a parlare della colpa La colpa connessa con lo spaesamento la colpa che procede dalla difficoltagrave dellrsquoEsserci a individuarsi come soggetto Nel momento in cui lrsquoEsserci egrave quello che egrave cioegrave egrave gettatezza si trova di fronte alla sua indeterminatezza non puograve determinarsi percheacute nel momento stesso in cui cerca di farlo egrave giagrave gettato in avanti In questo gettarsi in avanti rispetto a un progetto facendo quella scelta ne scarta altre Quindi la colpa egrave questa sensazione questo stato emotivo che egrave poi lrsquoangoscia procede dallrsquoindeterminatezza strutturale dellrsquoEsserci che si trova in quella situazione in cui riflette su se stesso ma riflettendo su se stesso riflette su qualche cosa che egrave giagrave proiettato in avanti Il progettarsi dellrsquoEsserci egrave un andare avanti dice Heidegger ma anche un tornare indietro Egrave un andare avanti percheacute comunque egrave sempre gettato innanzi ma egrave anche un tornare indietro percheacute riflettendosi riflettendo su se stesso si trova a cercare di afferrare il se stesso ma come lo ritrova se egrave sempre indeterminato Lo ritrova sempre in uno spostamento sempre spostato sempre gettato in avanti LrsquoEsserci in quanto tale egrave questo lrsquoEsserci autentico non egrave altro che il prendere atto che io in quanto Esserci sono continuamente gettato in avanti e questo mi impedisce di determinarmi come qualche cosa di determinato Questo mi fa rendere conto che lrsquoEsserci non egrave altro che possibilitagrave pura non questa o quella possibilitagrave ma possibilitagrave pura Questa possibilitagrave pura comporta la sua indeterminatezza Essendo lrsquoEsserci possibilitagrave pura crsquoegrave sempre qualcosa non soltanto di gettato in avanti ma questa sua gettatezza egrave esattamente lrsquoEsserci cioegrave lrsquoEsserci trova se stesso in questa gettatezza in questa indeterminatezza costantemente Questo egrave lrsquoEsserci autentico il cogliere il se stesso dellrsquoEsserci in quanto indeterminatezza e in quanto gettatezza Io sono continuamente questa gettatezza lrsquoEsserci non egrave qualche cosa o qualcuno egrave questa gettatezza continua che in nessun modo puograve arrestarsi A pag 339 helliplrsquoesser-colpevole non egrave il risultato di una colpevolezza ma al contrario questa diviene possibile solo ldquosul fondamentordquo di un esser-colpevole originario Egrave possibile porre in luce qualcosa di simile nellrsquoessere dellrsquoEsserci E come egrave possibile in generale sul piano esistenziale Lrsquoessere colpevole procede da un essere colpevole originario che egrave determinato nellrsquoangoscia ed egrave il cogliersi come quel progetto continuo sempre gettato quindi mai determinato mai coglibile in qualche modo Ricordate che Heidegger aveva questa idea di cogliere lrsquoEsserci come un tutto perograve si pose questo problema per cui se lrsquoEsserci non egrave altro che gettatezza quando mai posso coglierlo Egrave impossibile Lrsquoessere dellrsquoEsserci egrave la Cura Di che cosa egrave fatto lrsquoEsserci Di Cura cioegrave di prendersi cura del mondo Cura qui non nel senso di terapia ma di un prendersi cura di un occuparsi di qualche cosa in modo prioritario Ora potremmo dire qui che se fosse cosigrave se lrsquoessere dellrsquoEsserci fosse la Cura la Cura allora egrave qualcosa quindi un ente e pertanto lrsquoessere egrave un ente Non egrave che Heidegger non si sia accorto di queste cose e infatti a un certo punto piugrave in lagrave negli anni comincia a scrivere lrsquoessere Sein prima barrato poi con la y poi gli fa una gabbietta insomma le studia tutte per dire che lui parla dellrsquoessere ma che in realtagrave non ne puograve parlare cioegrave che parla di qualcosa di cui non potrebbe parlare se ne parlasse lo porrebbe come un ente Lui dice che Lrsquoessere dellrsquoEsserci egrave la Cura ma la Cura egrave un ente e quindi anche lrsquoessere egrave un ente E la differenza ontologica dove la mettiamo In ogni caso a parte questo il dire che lrsquoessere dellrsquoEsserci egrave la Cura egrave come dire che ciograve di piugrave proprio che appartiene allrsquoEsserci egrave il prendersi cura del mondo occuparsi del mondo essere nel mondo Essa comprende in seacute lrsquoeffettivitagrave (esser-gettato) lrsquoesistenza (progetto) e la deiezione Questi tre aspetti sono ciograve di cui egrave fatta la Cura In quanto egrave lrsquoEsserci egrave stato-gettato cioegrave non si egrave portato nel suo Ci da se stesso Chi ce lrsquoha portato Non egrave qualcuno che lo ha portato Heidegger si arrampica un po sugli specchi potremmo dire piugrave

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semplicemente che ciograve che lui chiama Esserci cioegrave la persona egrave gettata nel mondo dal linguaggio Egrave il linguaggio che lo getta nel mondo volendo usare i suoi termini che fa esistere il mondo Essendo lrsquoEsserci egrave determinato come un poter-essere che appartiene a se stessohellip Questo poter essere appartiene a se stesso o piugrave propriamente allrsquoEsserci hellipma tuttavia non in quanto esso stesso si sia conferito il possesso di seacute Non egrave che lrsquoEsserci sia padrone di seacute Intanto egrave stato gettato la sua esistenza non egrave altro che essere un progetto e la sua effettualitagrave consiste nellrsquoessere continuamente gettato Quindi in che modo potrebbe possedersi Possedere che cosa a questo punto Esistendo esso non puograve risalire oltre il proprio esser-gettatohellip Cioegrave dal momento in cui esiste lrsquoEsserci non puograve tornare indietro una volta che lrsquoEsserci egrave gettato diventa quella cosa cui si riferisce Heidegger cioegrave un progetto sempre gettato non puograve cessare di esserlo cosigrave come quando si egrave nel linguaggio non si puograve cessare di essere nel linguaggio hellipcome se il ldquoche crsquoegrave e ha da essererdquo potesse essere prodotto dal suo essere se-Stesso e portato come tale nel Ci Come se il fatto di essere gettatezza fosse qualcosa che lui stesso si egrave dato No Ma lrsquoesser-gettato non precede lrsquoEsserci come un evento fattuale irrelativo allrsquoEsserci e semplicemente accaduto ad essohellip Percheacute sembrerebbe cosigrave che lrsquoesser gettato sia qualcosa che lo precede a un certo viene gettato e da quel momento Esserci No dice Heidegger helliplrsquoEsserci in quanto egrave egrave costantemente (in quanto Cura) il proprio ldquocherdquo Cosa vuol dire questo LrsquoEsserci in quanto egrave costantemente il proprio ldquocherdquo In quanto egrave cioegrave in quanto esiste esiste costantemente Ma come esiste Esiste in quanto gettatezza Quindi la gettatezza non precede lrsquoEsserci neacute temporalmente neacute in qualunque altro modo La gettatezza e lrsquoEsserci sono la stessa cosa Come dire rispetto al linguaggio che nel momento in cui io sono nel linguaggio egrave come se lo fossi stato da sempre percheacute non posso piugrave tornare indietro neacute posso pensare a come sarebbe se non fossi nel linguaggio Dal momento in cui sono gettato nel linguaggio lo sono sempre stato da quel momento lo sono sempre giagrave stato Ma in qual modo lrsquoEsserci egrave questo fondamento che egrave stato-gettato LrsquoEsserci come fondamento di se stesso lrsquounico fondamento che ha lrsquoEsserci egrave lrsquoEsserci Unicamente progettandosi nelle possibilitagrave in cui egrave stato-gettato Egrave questo il fondamento di seacute il fatto di essere nel progetto Il se-Stesso che come tale ha da porre il fondamento di se stesso non puograve mai insignorirsi di questo fondamento ma esistendo ha da assumere lrsquoesser-fondamento Lrsquoaver da essere il proprio gettato fondamento egrave il poter-essere in cui ne va nella Cura Questa frasetta richiederebbe unrsquooretta di discussione Dunque dice il se-Stesso lrsquoEsserci che pone se stesso come fondamento non ne ha altri come dire che il linguaggio ha se stesso come fondamento non trae fondamento da altro da qualcosa fuori del linguaggio Questo se-Stesso non puograve mai insignorirsi di questo fondamento cioegrave dominare controllare questo fondamento percheacute dice esistendo ha da assumere lrsquoesser-fondamento Quindi egrave questo fondamento non egrave che crsquoegrave lrsquoEsserci e crsquoegrave il fondamento ma lrsquoEsserci egrave il fondamento sono la stessa cosa Per esserne padrone dovrebbe porsi fuori in un certo qual modo Essendo-fondamento cioegrave esistendo come gettato lrsquoEsserci egrave sempre indietro rispetto alle proprie possibilitagrave Esso non egrave mai esistente davanti al proprio fondamento ma sempre solo dal proprio fondamento e in quanto proprio fondamento Se lrsquoEsserci egrave fondamento di seacute cioegrave esiste in quanto gettato lrsquoEsserci egrave sempre indietro alle proprie possibilitagrave percheacute le proprie possibilitagrave sono ciograve che sono gettate innanzi e lrsquoEsserci ha ancora da scegliere la possibilitagrave non in termini temporali perograve egrave come dire che lrsquoEsserci non egrave mai davanti come dice Heidegger al proprio fondamento allrsquoessere gettato percheacute lrsquoEsserci egrave questo essere gettato e pertanto non lo puograve precedere Esser-fondamento significa quindi non esser mai dalle fondamenta signore dellrsquoessere piugrave proprio (pagg 339-340) LrsquoEsserci si pone sigrave come fondamento si seacute ma proprio per questo dice Heidegger non egrave mai signore dellrsquoessere piugrave proprio non egrave mai padrone di questa gettatezza dato che lrsquoessere piugrave proprio egrave la gettatezza Non egrave mai padrone quindi non controlla la gettatezza percheacute egrave lui lrsquoEsserci la gettatezza Questo ldquononrdquo rientra nel senso esistenziale dellrsquoesser-gettato Questo ldquononrdquo non va inteso negativamente come negazione ecc ma va posto in modo esistenziale e cioegrave come qualcosa che appartiene allrsquoessere dellrsquoEsserci LrsquoEsserci essendo-fondamento egrave come tale una nullitagrave di se stesso Percheacute non egrave padrone della gettatezza e poicheacute lui egrave gettatezza non egrave padrone

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di niente Questo se stesso diventa nulla percheacute ciograve che dovrebbe essere lo sarebbe se potesse controllarlo se potesse controllare se stesso ma non lo puograve fare Ma ldquonullitagraverdquo non significa affatto non esser-presente insussistenza essa concerne un ldquononrdquo che egrave costitutivo dellrsquoessere dellrsquoEsserci del suo esser-gettato Il carattere di ldquononrdquo di questo ldquononrdquo puograve essere determinato esistenzialmente come segue essendo se-Stesso lrsquoEsserci egrave lrsquoente gettato che egrave in quanto egrave se-Stessohellip Egrave se stesso in quanto egrave gettato hellipnon egrave in virtugrave di se stesso ma egrave lasciato essere in se stesso a partire dal fondamento per avere da essere questo fondamento Questo Esserci ha a che fare con il nulla percheacute lrsquoessere dellrsquoEssercihellip che poi lo porteragrave a dire che lrsquoessere egrave il nulla egrave il nulla percheacute io non posso determinare questo Esserci questo Esserci non egrave padrone della propria gettatezza egrave il fondamento di se stesso ma questo fondamento egrave di nuovo la gettatezza stessa Questo lo porta a dire come aveva fatto prima lrsquoEsserci essendo fondamento egrave come tale una nullitagrave di se stesso Il fatto che sia una nullitagrave di se stesso ha delle implicazioni ovviamente Intanto la questione dellrsquoangoscia percheacute se lrsquoEsserci cioegrave io volessi determinarmi volessi essere padrone della mia gettatezza tutte queste operazioni non riescono percheacute questo Esserci essendo gettatezza ed esistendo solo nel progetto egrave sempre spostato in avanti egrave sempre pro-gettato Quindi io voglio cogliere lrsquoEsserci e mi ritrovo nulla LrsquoEsserci non egrave esso stesso il fondamento del suo essere nel senso che questo fondamento derivi da un progetto dellrsquoEsserci hellip Cioegrave da una volontagrave io voglio essere il mio fondamento No dice non avviene cosigrave hellipma lrsquoEsserci nel suo essere se-Stesso egrave lrsquoessere del fondamento LrsquoEsserci in quanto se stesso se egrave se stesso egrave anche il suo fondamento Questo sarebbe lrsquoEsserci autentico cioegrave lrsquoEsserci che riflettendo su se stesso ritrova lrsquoEsserci percheacute se lrsquoEsserci riflette su seacute ritrova lrsquoEsserci in quanto gettatezza in quanto pura possibilitagrave Questo fondamento egrave sempre e solo fondamento di un ente il cui essere ha da assumere lrsquoesser-fondamento Il fondamento egrave il fondamento di un ente il cui essere ciograve che lo fa essere in quanto ente ha da assumere lrsquoessere fondamento cioegrave questo essere non egrave nientrsquoaltro che essere fondamento essere gettatezza Egrave come qualcosa che gira su se stesso lrsquoEsserci che vuole controllarsi si ritrova invece a essere se stesso cioegrave si ritrova nella gettatezza si ritrova nella impossibilitagrave di determinarsi in quanto qualche cosa percheacute egrave giagrave gettato innanzi percheacute giagrave non crsquoegrave piugrave e quindi si ritrova in quanto nulla hellipessendo come poter-essere lrsquoEsserci egrave sempre o nellrsquouna o nellrsquoaltra possibilitagrave non egrave mai lrsquouna e lrsquoaltra poicheacute nel progetto esistentivo ha sempre rinunciato a una Il progetto in quanto sempre gettato non egrave soltanto determinato dalla nullitagrave dellrsquoesser-fondamentohellip Lrsquoesser fondamento come nullitagrave Il fondamento egrave il fondamento di una gettatezza cioegrave di qualcosa che egrave sempre altrove Da qui la questione dellrsquoalienazione che egrave simile in buona parte a quella sostenuta da Marx anche se lui partiva da altri presupposti Il progetto in quanto sempre gettato non egrave soltanto determinato dalla nullitagrave dellrsquoesser-fondamento ma egrave essenzialmente nullo proprio in quanto progetto il progetto dice egrave determinato dallrsquoessere nullo in quanto progetto percheacute questo progetto ha come fondamento nulla quindi il progetto egrave nulla Questa determinazione non indica affatto daccapo una qualitagrave ontica come lrsquoldquoinefficienzardquo o il ldquodisvalore ma egrave un costitutivo esistenziale della struttura dellrsquoessere del progettare Il fatto egrave che il fondamento egrave nulla e che quindi il progetto egrave nulla La nullitagrave di cui parliamo fa parte dellrsquoesser-libero dellrsquoEsserci per le sue possibilitagrave esistentive Ma la libertagrave egrave solo nella scelta di una possibilitagrave cioegrave nel sopportare di non-aver-scelto e di non-poter-scegliere le altre Questo essere una possibilitagrave pura comporta comunque di trovarsi sempre di fronte al fatto che se io scelgo una direzione evidentemente rinuncia a quellrsquoaltra Tanto nella struttura dellrsquoesser-gettato quanto in quella del progetto egrave insita per essenza una nullitagrave Essa egrave il fondamento della possibilitagrave della nullitagrave dellrsquoEsserci non-autentico nella deiezione in cui esso giagrave da sempre effettivamente egrave La Cura stessa nella sua essenza egrave totalmente permeata Come dire che la Cura il prendersi cura del mondo lrsquoessere nel mondo egrave permeato di nullitagrave Di fatto ci sta dicendo che se volessimo cercare e trovare il fondamento di questo Esserci troviamo nulla percheacute come ho giagrave detto prima lrsquoEsserci egrave quellrsquoente di cui ne va dellrsquoessere se stesso per se stesso ne va nel modo della gettatezza dellrsquoessere sempre altrove percheacute lrsquoEsserci egrave in quanto egrave ldquosoltantordquo nella

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gettatezza nel progetto nellrsquoessere progettato Se dovessimo trovare una connessione con la questione del linguaggio dovremmo dire che ciograve che si dice una parola egrave tale in quanto egrave sempre gettata La parola si dice ed egrave in questa sua gettatezza che consiste lrsquoessere parola Potremmo porre la questione anche rispetto al significante il significante egrave tale in questo suo essere detto cioegrave nella sua gettatezza In questa gettatezza tuttavia il significante non egrave gestibile non egrave controllabile determinabile Anche de Saussure parlava dellrsquoindeterminatezza del significante il quale egrave quello che egrave in una relazione differenziale con tutti gli altri significanti egrave quello che egrave in questa relazione cioegrave nellrsquoessere gettato continuamente in una relazione non posso isolarlo bloccarlo Se lo isolo se lo blocco il significante svanisce Ora se il significante si dagrave in questa gettatezza faccio un riferimento ad Heidegger e anche alla linguistica in questo essere sempre preso in una relazione egrave chiaro che il significante in quanto tale egrave nulla Adesso ho fatto questo rapporto con la linguistica perograve quello che sta dicendo Heidegger egrave questo e cioegrave se allrsquoEsserci tolgo la gettatezza egrave nulla percheacute viene da nulla Egrave nulla nel senso che ciascuna volta in cui si dagrave lrsquoEsserci in questa gettatezza che peraltro egrave lrsquoEsserci si annulla cosigrave come il significante si annulla E se io voglio trovare il fondamento del significante trovo nulla trovo linguisticamente una combinatoria di relazioni ma il significante in quanto tale egrave nulla Egrave la stessa cosa che anche Hjelmslev riscontrograve rispetto al fonema la minima unitagrave di suono Questo fonema egrave la condizione del dire percheacute se non ci fossero i suoni come potrei dire Perograve questa cosa che egrave a condizione a fondamento egrave nulla Lui faceva lrsquoesempio del fonema ldquoprdquo questa ldquoprdquo io non ce lrsquoho in quanto tale ho soltanto delle esecuzioni della ldquoprdquo esiste soltanto nelle sue esecuzioni nella sua gettatezza Tolte tutte le esecuzioni tolta la sua gettatezza questa ldquoprdquo ideale non esiste Egrave come il triangolo anche quello esiste nelle sue esecuzioni ma il triangolo in quanto tale dove sta Infatti dice a pag 341 La nullitagrave esistenziale non ha affatto il carattere di una privazione di una manchevolezza rispetto a un ideale proclamato e non raggiunto dallrsquoEsserci Egrave lrsquoessere di questo ente a esser nullo precedentemente a tutto ciograve che puograve progettare e per lo piugrave raggiunge a esser nullo giagrave come progettare La nullitagrave non compare occasionalmente nellrsquoEsserci per inerirgli come una qualitagrave oscura che esso potrebbe anche rimuovere nel giro di tempo necessario Sta dicendo che questo essere nullo egrave qualcosa che precede tutto ciograve che puograve essere progettato percheacute questo nullo egrave il fondamento stesso cioegrave egrave lrsquoEsserci che egrave nullo LrsquoEsserci egrave nullo nel senso che come dicevo prima non puograve essere determinato individuato reificato oggettivato Ciograve nonostante il senso ontologico della nullezza di questa nullitagrave esistenziale resta ancora oscuro E ciograve vale anche per lrsquoessenza ontologica del ldquononrdquo in generale Piugrave avanti dice Lrsquoente il cui essere egrave la Cura non solo si puograve coprire di colpe effettive ma egrave colpevole nel fondamento del suo essere questo esser-colpevole costituisce la condizione ontologica della possibilitagrave che lrsquoEsserci esistendo diventi colpevole La colpevolezza egrave il fatto di non poter essere mai lrsquoultimo progetto quello che sarebbe il progetto piugrave proprio dellrsquoEsserci quello che chiude ogni possibilitagrave percheacute egrave lrsquoultimo la morte Nel momento in cui si attua lrsquoEsserci scompare Sta qui la colpevolezza che lrsquoEsserci avverte sotto forma di angoscia nella nullitagrave del proprio fondamento nel senso della impossibilitagrave di dare un volto a questo fondamento Il Si fa di tutto per evitare il confronto con lrsquoEsserci piugrave autentico LrsquoEsserci autentico si confronta con il nulla con lrsquoassenza di un fondamento che abbia una forma di un fondamento che sia fondato Il Si cerca di coprire questa angoscia attraverso la chiacchiera attraverso il ldquosi dice cosigrave quindi io faccio cosigrave e sono a postordquo perograve come dice Heidegger questa angoscia comunque compare poi viene coperta di nuovo perograve questa sensazione di nullitagrave negli umani crsquoegrave Questa sensazione di nullitagrave viene dal fatto che non crsquoegrave fondamento che il fondamento non egrave altro che lrsquoessere gettato mentre in genere con fondamento si intende qualcosa di solido su cui si appoggia e da cui si costruisce In questo caso invece il fondamento egrave ciograve che di piugrave proprio egrave dellrsquoEsserci cioegrave il fatto di essere gettato 20 settembre 2017

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La questione che sta affrontando non egrave altro che un vedere come e se lrsquoEsserci puograve essere inteso globalmente Egrave anche questo un tentativo di padronanza Come dicevamo Heidegger pone il fondamento nellrsquoEsserci lrsquoEsserci egrave il fondamento ma un fondamento che ci diceva egrave nullo Adesso vediamo di precisare Dice a pag 340 LrsquoEsserci egrave il suo fondamento esistendo ossia egrave tale da comprendersi a partire da possibilitagrave e cosigrave comprendendosi esser lrsquoente gettato Questo egrave importante Dice LrsquoEsserci egrave il suo fondamento esistendo fintanto che esiste si fonda si fonda man mano Infatti lrsquoEsserci si comprende a partire dalle sue possibilitagrave Dicevamo appunto che lrsquoEsserci egrave pura possibilitagrave Comprendendosi in quanto pura possibilitagrave ovviamente si comprende in quanto essere gettato in una possibilitagrave Dal che deriva essendo come poter-essere lrsquoEsserci egrave sempre o nellrsquouna o nellrsquoaltra possibilitagrave non egrave mai lrsquouna e lrsquoaltra poicheacute nel progetto esistentivo ha sempre rinunciato a una Il progetto in quanto sempre gettato non egrave soltanto determinato dalla nullitagrave dellrsquoesser-fondamento ma egrave essenzialmente nullo in quanto progetto La questione che tratta qui della nullitagrave egrave importante Percheacute dice che questo progetto lrsquoEsserci in quanto progetto egrave nullo Percheacute come dicevamo nel momento in cui esiste come possibilitagrave lui in quanto tale egrave niente se non una possibilitagrave ancora non crsquoegrave In questo senso lrsquoEsserci il suo stesso fondamento egrave nullo percheacute esiste soltanto in questa gettatezza in quanto pura possibilitagrave ma lui in quanto tale non crsquoegrave se non in questa gettatezza continua Intervento Come se si autogenerasse Piugrave che un autogenerarsi si potrebbe dire un autofondarsi perograve si fonda sul nulla percheacute questo fondamento che dovrebbe essere la base di tutto egrave giagrave sempre pro-gettato Tanto nella struttura dellrsquoesser-gettato quanto in quella del progetto egrave insita per essenza una nullitagrave Essa egrave il fondamento della possibilitagrave della nullitagrave dellrsquoEsserci non-autentico nella deiezione in cui esso giagrave da sempre effettivamente egrave Nella deiezione ovviamente questa possibilitagrave egrave non autentica ci saranno delle scelte che si basano sul Si La Cura stessa nella sua essenza egrave totalmente permeata dalla nullitagrave La Cura egrave lrsquoEsserci questo progetto questo essere gettato verso il mondo egrave questa la Cura che egrave chiaramente una nullitagrave percheacute procede da un qualche cosa che di per seacute non egrave niente se non sempre un progetto gettato Perciograve la Cura cioegrave lrsquoessere dellrsquoEsserci significa in quanto progetto gettato il (nullo) esser-fondamento di una nullitagrave Egrave fondamento nullo di che cosa Di un progetto che a sua volta egrave nullo egrave una nullitagrave Il che significa lrsquoEsserci egrave come tale colpevole se almeno egrave valida la determinazione esistenziale formale della colpa come esser-fondamento di una nullitagrave Il concetto di colpa in Heidegger non ha a che fare con la colpa direbbe lui ontica nel senso di essere colpevole di qualche cosa Questo senso di colpevolezza per aver fatto o non aver fatto qualche cosa procede da una colpa piugrave originaria Questa colpa originaria deriva dal fatto di trovarsi a essere nulla Infatti subito dopo dice La nullitagrave esistenziale non ha affatto il carattere di una privazione di una manchevolezza rispetto a un ideale proclamato e non raggiunto nellrsquoEsserci Egrave lrsquoessere di questo ente a esser nullo precedentemente a tutto ciograve che puograve progettare e per lo piugrave raggiunge a esser nullo giagrave come progettare (pag 341) In quanto progettante egrave giagrave nullo percheacute non riesce a determinarsi Piugrave avanti dice Lrsquoente il cui essere egrave la Cura non solo si puograve coprire di colpe effettive ma egrave colpevole nel fondamento del suo essere questo esser-colpevole costituisce la condizione ontologica della possibilitagrave che lrsquoEsserci esistendo diventi colpevole Questa colpa originaria deriva dal fatto di muoversi dal nulla e di trovarsi pro-gettato in un progetto che egrave nullo ed egrave questo che secondo Heidegger costituisce il fondamento di qualunque colpa chiunque voglia attribuirsi Questo esser-colpevole essenziale egrave cooriginariamente la condizione esistenziale della possibilitagrave del bene e del male ldquomoralerdquo cioegrave della moralitagrave in generale e della possibilitagrave delle sue modificazioni effettive Lrsquoesser-colpevole originario non puograve essere determinato in base alla moralitagrave percheacute questa giagrave lo presuppone come tale (pagg 341-342) La moralitagrave dice viene dopo ed egrave percheacute crsquoegrave alla base questa colpevolezza originaria che io posso pensare a una colpa e se penso a una colpa penso al bene e al male ovviamente La chiamata egrave chiamata della Cura Dicevamo la volta scorsa che la chiamata

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egrave la chiamata dellrsquoEsserci che chiama verso se stesso La chiamata egrave chiamata della Cura quindi dellrsquoEsserci che prende cura di seacute Lrsquoesser-colpevole costituisce lrsquoessere che noi chiamiamo Cura Nello spaesamentohellip da cui lrsquoangoscia poi helliplrsquoEsserci egrave in un rapporto originario con se stesso Cosa succede quando lrsquoEsserci si rapporta a se stesso cioegrave si prende cura di se stesso Lrsquoangoscia percheacute si rende conto che questo Esserci ha un fondamento nullo cioegrave egrave fondato su niente Da qui lo spaesamento Lo spaesamento porta lrsquoEsserci in cospetto di quellrsquoinequivocabile nullitagrave che rientra nella possibilitagrave del suo poter-essere piugrave proprio Quini abbiamo da una parte il poter essere piugrave proprio cioegrave la morte come dire che per essere piugrave autentico deve scomparire dallrsquoaltra parte qualunque progetto faccia come fondamento ha nulla non ha qualcosa di stabile su cui appoggiarsi Intervento Se al posto dellrsquoEsserci ci fosse lrsquouomo Ma lrsquoEsserci egrave lrsquouomo Crsquoegrave perograve un motivo per cui Heidegger parla dellrsquoEsserci e non dellrsquouomo Il concetto di uomo egrave un concetto che filosoficamente egrave inflazionato e che quindi ha assunto talmente tanti significati da non significare piugrave nulla E allora per evitare di parlare dellrsquouomo termine che poi ciascuno intende nei modi piugrave disparati lui volutamente non parla dellrsquouomo ma dellrsquoEsserci Quando parla dellrsquoEsserci parla dellrsquouomo ma dellrsquouomo come progetto gettato Poicheacute nellrsquoEsserci in quanto Cura LrsquoEsserci egrave tante cose egrave anche Cura Egrave progetto gettato ma tutti questi aspetti sono come facce di una stessa cosa lrsquoessere gettato lrsquoessere pura possibilitagrave ecc sono tutti aspetti dellrsquoEsserci cosigrave come la Cura il modo con cui lrsquoEsserci si prende cura del mondo ma lrsquoEsserci autentico si prende cura innanzitutto di se stesso Egrave quando si prende cura di se stesso che trova lo spaesamento cioegrave che si trova disperso nel nulla Fincheacute si rivolge alle cose al Si alla chiacchiera trova sempre dei riferimenti precisi tutti sanno che egrave cosigrave che egrave bene cosagrave si fa cosigrave ecc hellipegrave dallo spaesamento che lrsquoEsserci chiama se-Stesso quale Si-stesso effettivamente deietto per ridestarsi al suo poter-essere LrsquoEsserci deve sempre compiere questa operazione di chiamarsi dal Si uscirne fuori per poter confrontarsi con se stesso anzicheacute pensare come pensano tutti incominciare a pensare in un altro modo cioegrave pensare al percheacute per esempio io penso in un certo modo Il richiamo egrave un richiamare-indietro chiamando-innanzi Innanzi alla possibilitagrave di assumere esistendo quellrsquoente gettato che lrsquoEsserci egravehellip Cioegrave lrsquoEsserci esistendo assume questa forma di ente percheacute lrsquoEsserci egrave un ente Quindi innanzitutto lrsquoEsserci nella sua gettatezza si ritrova come ente hellipindietro nellrsquoesser-gettato per comprenderlo come il nullo fondamento che lrsquoEsserci esistendo ha da assumere Quindi crsquoegrave un movimento innanzi in cui lrsquoEsserci si trova come ente tra gli enti e un movimento allrsquoindietro in cui lrsquoesserci riflette su se stesso Egrave questrsquoultimo il movimento fondamentale che consente allrsquoEsserci di uscire dalla deiezione dalla chiacchiera Tutto questo ci richiama a questioni che per esempio giagrave Freud aveva giagrave posto a modo suo riflettere non tanto rispetto ciograve cui la persona pensa ma sul modo con cui pensa e su che cosa determina il suo modo di pensare cioegrave le fantasie Diciamo che le fantasie sarebbero il Si la deiezione tutta questa serie di idee che la persona si fa e che vengono dal mondo che lo circonda Perograve il riflettere sulle fantasie sul percheacute io mi trovo preso in queste fantasie potrebbe essere accostato a ciograve che Heidegger chiama la chiamata fuori dal Si per confrontarsi con lrsquoEsserci cioegrave lrsquoEsserci che pensa se stesso quindi pensa come diremmo noi percheacute pensa in un modo percheacute accoglie quella cosa del Si Percheacute Percheacute se tutti pensano cosigrave anchrsquoio devo pensare cosigrave Egrave una bella domanda Il richiamare-indietro chiamano-innanzi proprio della coscienza fa comprendere allrsquoEsserci che realizzandosi nella possibilitagrave del proprio essere quale nullo fondamento del proprio nullo progetto deve tornare indietro a riprendersi dallrsquoessersi perduto nel Si cioegrave fa comprendere allrsquoEsserci che egrave colpevole Questo movimento questo tornare indietro fa comprendere allrsquoEsserci che egrave colpevole Potremmo piegare il discorso di Heidegger nel senso che la colpevolezza sta nellrsquoessere stato immerso nel Si senza riuscire a venirne fuori cioegrave continuando a credere a un miliardo di stupidaggini A pag 343 Lrsquoascolto genuino del richiamo equivale allrsquoautocomprensione dellrsquoEsserci nel suo poter-essere piugrave proprio cioegrave a un autoprogettarsi nel poter-

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divenire-colpevole piugrave proprio e autentico Accorgersi quindi di questa colpevolezza e del motivo di questa colpevolezza In questo tornare indietro dellrsquoEsserci su se stesso che cosa trova Nulla percheacute si egrave giagrave spostato Questa per Heidegger sarebbe la colpevolezza non essere in grado di autofondarsi come fondamento certo sicuro ecc Il comprendente lasciarsi-chiamare-innanzi a questa possibilitagrave porta con seacute il rendersi libero da parte dellrsquoEsserci per la chiamata la disponibilitagrave per il poter-esser-chiamato LrsquoEsserci che comprende la chiamata ascoltando ubbidisce alla possibilitagrave propria della sua esistenza Ha scelto se stesso Anzicheacute il Si ha scelto se stesso Chiaramente scegliendo se stesso incontra la nullitagrave incontra il nulla del fondamento da qui lo spaesamento lrsquoangoscia che per Heidegger egrave originaria Quando lrsquoEsserci riflette su di seacute che in un certo senso si ripiglia dalla deiezione non puograve che incontrare lo spaesamento percheacute mentre il Si gli offre una infinitagrave di agganci di cose sicure certe una volta che torna indietro su se stesso tutte queste certezze scompaiono Egrave la stessa cosa che accade quando si incomincia a riflettere intorno al linguaggio Facendo il verso a Heidegger se io torno al linguaggio cioegrave a ciograve che mi egrave piugrave proprio che cosa trovo Una dispersione infinita Con questa scelta lrsquoEsserci rende possibile a se stesso quel piugrave proprio esser-colpevole che resta invece precluso al Si-stesso Nel Si questa consapevolezza non crsquoegrave questo sentirsi senza fondamento questo sapere che il fondamento egrave nullo non crsquoegrave nel Si percheacute il Si egrave costruito proprio per evitare una cosa del genere La comprensione comune propria del Si non conosce che lrsquoottemperanza o la violazione di regole pratiche e norme pubbliche Questo si fa questo non si fa Essa procede computando manchevolezze ed escogitando compensazioni Si egrave giagrave sottratta allrsquoesser-colpevole piugrave proprio per parlare a voce tanto piugrave alta di mancanze Ma nel richiamo il Si-stesso egrave richiamato allrsquoesser-colpevole che egrave piugrave proprio del suo se-Stesso Nel richiamo il Si egrave richiamato a essere colpevole ed egrave colpevole percheacute lrsquoEsserci si trova a essere senza fondamento cioegrave ad avere come fondamento nulla e quindi a trovarsi nel suo continuo progettarsi a progettare un progetto che egrave nullo Potremmo dire che non significa niente ma che allo stesso tempo non puograve non fare Egrave come parlare parlando si dicono cose che se proprio vogliamo dirla tutta non significano niente ma non possiamo non farlo E questa per Heidegger egrave la condizione dellrsquoangoscia che cosa sto dicendo percheacute parlo Per niente Questa sarebbe la condizione dellrsquoangoscia per Heidegger Passiamo al sect 59 a pag 345 La coscienza egrave la chiamata della Curahellip Infatti per Heidegger la coscienza che si manifesta in questo tornare indietro dellrsquoEsserci verso se stesso Infatti lo diceva a pag 343 Comprensione del richiamo significa voler-avere-coscienza Crsquoegrave un atto di volontagrave io voglio Infatti non si esce dal Si senza un atto di volontagrave crsquoegrave un voler uscire un volere avere coscienzahellip per sapere cosa sta succedendo per dirla in un modo un po rozzo La coscienza egrave la chiamata della Cura proveniente dallo spaesamento dellrsquoessere-nel-mondo essa richiama llsquoEsserci al suo poter-essere-colpevole piugrave proprio Questo fa la coscienza cioegrave richiama llsquoEsserci a ciograve che gli egrave piugrave proprio a questa sua assenza di fondamento Il voler-avere-coscienza risultograve come la corrispondente comprensione del richiamo Quando lrsquoEsserci riflette su di seacute egrave ligrave che vuole avere coscienza egrave ligrave che vuole sapere cosa sta succedendo davvero Per dirla rispetto al linguaggio egrave quando riflette intorno al linguaggio egrave ligrave che voglio sapere che cosa sta succedendo mentre esisto mentre parlo Se innanzi tutto e per lo piugrave lrsquoEsserci si comprende a partire da ciograve di cui si prende cura e di conseguenza interpreta tutti i suoi comportamenti come prendersi-cura non accadragrave allora che esso interpreti in modo deiettivo e coprente anche quella maniera del suo essere che in quanto chiamata vuole strapparlo alla dispersione nelle cure quotidiane del Si La quotidianitagrave assume lrsquoEsserci come un utilizzabile di cui si prende cura come oggetto di impiego e di calcolo Il ldquovivererdquo egrave un ldquoaffarerdquo copra o no i suoi costi Se lrsquoEsserci si comprende a partire da ciograve di cui si prende cura cioegrave dalle cose del mondo allora non accadragrave che prendendosi cura lrsquoEsserci non si trovi comunque preso nel Si nella deiezione e prenda se stesso lrsquoEsserci come uno dei tanti enti che sono a disposizione come un utilizzabile al pari di qualunque altro Questa egrave una domanda che si pone Heidegger dice che non cosigrave immediato cosigrave scontato che lrsquoEsserci riflettendo su di seacute pensi in modo autentico percheacute puograve prendere se stesso come una delle tante cose che ci sono

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Poi dice altre che perograve non ci interessano Parla a un certo punto della cattiva coscienza dicendo che se crsquoegrave una coscienza questa egrave sempre cattiva non crsquoegrave buona coscienza percheacute se uno dice ldquosono buonordquo giagrave questo la coscienza lo mette in dubbio ldquoMa come Se sei cosigrave buono come mai ti pavoneggihellip Passiamo al sect 60 a pag 352 Lrsquointerpretazione esistenziale della coscienzahellip Come sappiamo lrsquointerpretazione per Heidegger procede dalla comprensione comprensione che egrave aprente egrave apertura mentre generalmente si pensa che ci sia unrsquointerpretazione delle cose che consente di comprenderle Heidegger rovescia questa posizione Lrsquointerpretazione esistenziale della coscienza deve reperire unrsquoattestazione insita nellrsquoEsserci stesso del suo poter-essere piugrave proprio Occorre che questa interpretazione giunga a farci intendere ad attestare qualche cosa che egrave lrsquoessere piugrave proprio dellrsquoEsserci La maniera in cui la coscienza attesta non ha il carattere di unrsquoinformazione indifferente ma egrave un risveglio che pone innanzi allrsquoesser-colpevole Qui si riallaccia un po a ciograve che diceva prima cioegrave la maniera in cui la coscienza attesta non ha il carattere di unrsquoinformazione qualunque ma dice egrave un risveglio che pone innanzi allrsquoesser colpevole cioegrave alla nullitagrave del fondamento Ciograve che risulta cosigrave attestato e ldquoafferratordquo dallrsquoudire che comprende genuinamente la chiamata nel senso che essa intende Solo la comprensione della chiamata in quanto modo di essere dellrsquoEsserci offre il contenuto fenomenico di ciograve che la chiamata della coscienza attesta Per cogliere ciograve che questa chiamata attesta cioegrave lrsquoEsserci stesso occorre la comprensione della chiamata Ma che cosrsquoegrave la comprensione della chiamata Egrave lrsquoapertura che consente allrsquoEsserci di riflettere su se stesso Lrsquoapertura ovviamente si contrappone alla chiusura del Si Egrave solo nellrsquoapertura che egrave possibile secondo Heidegger attestare lrsquoesistenza dellrsquoEsserci altrimenti lrsquoEsserci egrave uno dei tanti enti possibili del mondo Abbiamo caratterizzato la comprensione autentica della chiamata come voler-avere-coscienza Di nuovo ci sottolinea che ci vuole una volontagrave un volere qualche cosa Il voler-avere-coscienza in quanto autocomprensione del poter-essere piugrave proprio egrave una modalitagrave dellrsquoapertura dellrsquoEsserci Questo volere avere coscienza egrave una delle modalitagrave dellrsquoapertura dellrsquoEsserci LrsquoEsserci non egrave altro che apertura apertura verso possibilitagrave Questa oltre che dalla comprensione egrave costituita dalla situazione emotiva e dal discorso Comprensione esistentiva significa progettarsi nella possibilitagrave effettiva piugrave propria del poter-essere-nel-mondo Ma un poter-essere egrave compreso soltanto esistendo in questa possibilitagrave Qui crsquoegrave per cosigrave dire un gioco di rinvii Comprensione esistentiva significa progettarsi nella possibilitagrave piugrave propria del poter essere ma il poter essere egrave inteso solamente esistendo in questa possibilitagrave Se lrsquoEsserci non fosse possibilitagrave pura non potrebbe in nessun modo comprendersi come possibilitagrave 27 settembre 2017 Questa sera faremo un passo indietro Piugrave tardi torneremo ad alcune cose che Heidegger dice intorno alla veritagrave percheacute crsquoegrave qualche cosa che forse non abbiamo articolato a sufficienza a questo riguardo A pag 352 Lrsquointerpretazione esistenziale della coscienza deve reperire unrsquoattestazione insita nellrsquoEsserci stesso del suo poter-essere piugrave proprio LrsquoEsserci deve attestare di seacute del suo essere piugrave proprio La maniera in cui la coscienza attesta non ha il carattere di una informazione indifferente ma egrave un risveglio che pone innanzi allrsquoesser-colpevole Pone innanzi cioegrave allrsquoimpossibilitagrave di determinarsi Ciograve che risulta cosigrave attestato egrave ldquoafferratordquo dallrsquoudire che comprende genuinamente la chiamata nel senso che essa intende Questa egrave la ldquovoce della coscienzardquo Solo la comprensione della chiamata in quanto modo di essere dellrsquoEssercihellip Sappiamo che lrsquoessere dellrsquoEsserci egrave la Cura hellipoffre il contenuto fenomenico di ciograve che la chiamata della coscienza attesta Quindi occorre comprendere questa chiamata per sapere cosa la coscienza attesta Cosa dice propriamente la coscienza Per saperlo occorre comprendere questa chiamata che sappiamo essere una chiamata da parte dellrsquoEsserci allrsquoEsserci muove dallrsquoEsserci e ripiega su se stessa Abbiamo caratterizzato la comprensione autentica della chiamata come voler-avere-coscienza Un atto di volontagrave quindi La chiamata egrave quella che toglie via dal Si dalla chiacchiera Questo lasciar-

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agire-in-noi da se stesso il se-Stesso autentico nel suo esser-colpevole rappresenta fenomenicamente il poter-essere autentico attestato nellrsquoEsserci stesso Occorre lasciar agire in noi il se stesso autentico E qual egrave il se stesso autentico Lrsquoesser colpevole quindi il non potere non tenere conto della mia indeterminabilitagrave Nel momento in cui lrsquoEsserci volesse determinarsi ritrova soltanto lrsquoessere gettato percheacute egrave questo lrsquoEsserci lrsquoessere gettato Non egrave qualche cosa che egrave ligrave fisso e immobile Questa egrave la ldquorivoluzionerdquo di Heidegger che ha tolto lrsquoessere dalla sua posizione immobile e lrsquoha posto invece come gettatezza Quindi non crsquoegrave piugrave lrsquoessere fermo ligrave immobile Lrsquoessere dellrsquoEsserci difatti egrave la Cura che egrave lrsquoessere continuamente progettato verso un qualche utilizzabile Il voler-avere coscienza in quanto autocomprensione del poter-essere piugrave proprio egrave una modalitagrave dellrsquoapertura dellrsquoEsserci Volere avere coscienza cioegrave volere trarsi via dal Si egrave unrsquoautocomprensione della propria colpa nellrsquoaccezione di Heidegger e questo trarsi via attraverso il confronto con la colpa egrave esattamente lrsquoapertura dellrsquoEsserci Naturalmente questo avviene anche attraverso una modalitagrave affettiva che egrave quella dellrsquoangoscia lo spaesamento Il fatto dellrsquoangoscia di coscienza egrave una riprova fenomenica che nella comprensione della chiamata lrsquoEsserci egrave posto innanzi al proprio spaesamento (pagg 352-353) LrsquoEsserci guarda se stesso e si spaesa percheacute non crsquoegrave giagrave piugrave Il voler-avere-coscienza diviene cosigrave un esser-pronto allrsquoangoscia Io voglio avere coscienza voglio tirarmi fuori dal Si perograve cosigrave facendo mi trovo nellrsquoangoscia percheacute mi rendo conto di che cosa sono fatto Poi parla del silenzio della voce della coscienza che in effetti egrave un richiamo silenzioso Il discorso della coscienza non egrave mai comunicazione pronunciata La coscienza chiama soltanto tacendo cioegrave la chiamata proviene dallrsquoafonia dello spaesamento e chiama indietro lrsquoEsserci risvegliato che deve farsi silente richiamandolo al silenzio di se stesso Il voler-avere-coscienza puograve comprendere adeguatamente questo discorso che tace soltanto nel silenzio Ma il silenzio fa ammutolire le chiacchiere comuni del Si Ecco percheacute il silenzio non crsquoegrave piugrave il Si non crsquoegrave piugrave la baraonda di tutti coloro che dicono ldquosi fa cosigrave si fa cosagrave non si fa questo non si fa quello eccrdquo ma tutto questo tace Percheacute possa esserci questa chiamata quindi questa presa di coscienza occorre che il Si taccia non ci sia piugrave Lrsquoapertura dellrsquoEssercihellip Lrsquoapertura dellrsquoEsserci non egrave altro che la sua gettatezza hellipimplicita nel voler-avere-coscienza egrave quindi costituita dalla situazione emotiva dellrsquoangosciahellip Egrave nellrsquoangoscia che crsquoegrave questa apertura del voler avere coscienza percheacute se io voglio avere coscienza mi ritrovo nellrsquoangoscia percheacute non mi osso determinare in nessun modo hellipdalla comprensione come autoprogettarsi nellrsquoesser-colpevolehellip La comprensione comporta sigrave certo lrsquoapertura ma questa apertura egrave fatta di un autoprogettarsi nellrsquoessere colpevole cioegrave questo progetto che egrave insito nella comprensione egrave lrsquoautoprogettarsi nellrsquoessere colpevole cioegrave mi progetto nellrsquoessere colpevole Mi progetto quindi Infatti diceva prima del voler avere coscienza non egrave una cosa che accade cosigrave miracolosamente sono io che mi progetto che voglio uscire dal Si e quando esco dal Si crsquoegrave il silenzio cioegrave tutte le voci della bolgia finalmente tacciono A pag 354 Questa apertura eminente autentica attestata nellrsquoEsserci stesso dalla sua coscienza cioegrave il tacito e pronto allrsquoangoscia autoprogettarsi nel piugrave proprio esser-colpevole egrave ciograve che chiamiamo decisione E in effetti egrave una decisione Come dicevo prima non egrave che accade da solo tutto questo io decido La decisione egrave una modalitagrave eminente di apertura dellrsquoEsserci Ma lrsquoapertura egrave giagrave stata interpretata esistenzialmente come la veritagrave originaria Quindi lrsquoapertura come veritagrave originaria E qui ecco che facciamo il passo indietro Torniamo alla questione della veritagrave e la riconsideriamo di nuovo Dobbiamo tornare a pag 258 Aristotele designa questa ricerca come φιλοσοφείν περί τής άληϑείας ldquofilosofarerdquo sulla ldquoveritagraverdquo o anche άποφαίνεσϑαι περί τής άληϑείας far vedere nei riguardi e nellrsquoambito della ldquoveritagraverdquo La filosofia stessa egrave definita come έπιστήμη τις τής άληϑείας scienza della veritagrave Essa egrave caratterizzata anche come έπιστήμη ἣ ϑεωρεί τό ổν ἧ ổν cioegrave come scienza che considera lrsquoente in quanto ente cioegrave rispetto al suo essere Percheacute se voglio considerare lrsquoente in quanto ente devo pormi la domanda che cosa fa sigrave che lrsquoente sia quello che egrave e quindi lrsquoessere immediatamente Che significa qui ldquoindagare sulla veritagraverdquo scienza della ldquoveritagraverdquo Ora ciograve che dice intorno alla veritagrave e che ci egrave parzialmente sfuggito la volta precedete egrave una cosa molto

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interessante Heidegger pone la veritagrave non come un qualche cosa un qualche cosa per esempio a cui si arriva o da cui si parte ma in un modo davvero singolare A pag 264 Che unrsquoasserzione sia vera significa essa scopre lrsquoente in se stesso enuncia mostra ldquolascia vedererdquo (ἁπόφανσις) lrsquoente nel suo esser scoperto Esser-vero (veritagrave) dellrsquoasserzione significa essere-scoprente La veritagrave non ha quindi la struttura dellrsquoadeguazione del conoscere allrsquooggetto nel senso dellrsquoassimilazione di un ente (il soggetto) a un altro ente (lrsquooggetto) Distinzione soggetto-oggetto cartesiana A sua volta lrsquoesser-vero nel senso di esser-scoprente egrave ontologicamente possibile solo sul fondamento dellrsquoessere-nel-mondo Questo egrave essenziale Questo fenomeno in cui ravvisammo una costituzione fondamentale dellrsquoEsserci egrave il fondamento del fenomeno originario della veritagrave Bisogna dunque scrutare ancora piugrave a fondo questo fenomeno Qui crsquoegrave tutta la questione della veritagrave in Heidegger Egrave detta in poche righe ma spesso Heidegger riesce a dire cose notevoli in poche righe Unrsquoasserzione scopre lrsquoente Non lo scopre in quanto oggetto rispetto a un soggetto che lo vede No egrave qualche cosa che si scopre a condizione che ci sia un Esserci e cioegrave a condizione che io sia nel mondo Se io sono nel mondo si dagrave questo esser scoprente che egrave la mia affermazione sul mondo Mentre affermo mentre mi rivolgo a un utilizzabile egrave in questo momento che qualche cosa si scopre qualche cosa mi viene incontro si manifesta percheacute io sono nel mondo e ciograve che mi si scopre egrave anche lui il mondo ovviamente La veritagrave qui egrave nello scoprimento di qualche cosa qualche cosa mentre si scopre egrave veritagrave Il che significa ancora che questa veritagrave egrave giagrave data nel senso che egrave presupposta E qui crsquoegrave un gioco strano in Heidegger e difficile da reperire nel suo testo ma non impossibile Prendiamo queste frasi A pag 266 La ldquodefinizionerdquo della veritagrave come esser-scoperto ed esser-scoprente non egrave affatto una semplice esplicazione verbale ma trae origine dallrsquoanalisi dei comportamenti dellrsquoEsserci che noi innanzi tutto siamo soliti dire ldquoverirdquo Esser-vero in quanto esser-scoprentehellip Badate bene dice esser-vero non esser scoperto ma in quanto esser-scoprente che egrave diverso cioegrave egrave qualche cosa che egrave in atto potremmo aggiungere noi nella gettatezza Esser-vero in quanto esser-scoprente egrave un modo di essere dellrsquoEsserci Ciograve che a sua volta rende possibile questo scoprire deve necessariamente esser detto ldquoverordquo in un senso ancor piugrave originario Solo i fondamenti ontologico-esistenziali dello scoprire mettono a nudo il fenomeno della veritagrave piugrave rigorosamente originario La veritagrave intesa nellrsquoaccezione piugrave autentica piugrave rigorosa piugrave originaria la si trae dallo scoprire stesso non dallo scoperto ma dallo scoprire stesso dallrsquoatto dello scoprimento In questo momento dello scoprimento ligrave crsquoegrave la veritagrave ma dice a pag 270 Questo esser scoperto egrave custodito in ciograve che egrave espresso Lrsquoespressione in certo modo diviene un utilizzabile intramondano che puograve essere ricevuto e ritrasmesso agli altri Questo esser scoperto egrave custodito in ciograve che egrave espresso La mia espressione ciograve che dico egrave ciograve che custodisce ciograve che si manifesta Questo che sta dicendo lo avevamo giagrave incontrato rispetto al λόγος Il λόγος diceva custodisce ciograve che si manifesta ciograve che si mostra LrsquoEsserci non ha bisogno di portarsi in cospetto dellrsquoente stesso mediante unrsquoesperienza ldquooriginariardquo e resta tuttavia in un rapporto di essere-per lrsquoente Lo scoprimento in larga misura non egrave il prodotto di una scoperta rispettivamente propria ma il frutto del sentito dire Cosa accade esattamente Nello scoprimento qualche cosa appare il λόγος custodisce il qualche cosa che appare e in questo custodire ciograve che appare dice Heidegger ligrave crsquoegrave la veritagrave Ciograve che appare certo ma se non ci fosse il λόγος che lo custodisce attraverso unrsquoespressione non ci sarebbe nulla Il ciograve che mi appare che si mostra che esce dal nascondimento non egrave la semplice presenza non egrave lrsquoente in quanto tale ma egrave ciograve che appare in quanto custodito dal λόγος cioegrave custodito nellrsquoespressione Solo a questa condizione si puograve porre come la veritagrave E allora dice Heidegger questa veritagrave egrave presupposta Ma percheacute Percheacute devo pensare che questa veritagrave egrave presupposta Percheacute ciograve che mi viene incontro ciograve che mi appare se non ci fosse lrsquoapertura dellrsquoEsserci non apparirebbe ma se crsquoegrave lrsquoapertura dellrsquoEsserci significa che lrsquoEsserci egrave giagrave gettato nel mondo egrave giagrave in relazione con ciograve che appare cioegrave egrave giagrave da sempre preso nella veritagrave percheacute ciograve che appare egrave la veritagrave semplicemente per il fatto che egrave ciograve che si manifesta nel momento in cui crsquoegrave unrsquoapertura Lui parla dellrsquoapertura come la radura come lrsquoilluminazione ecc cioegrave il momento in cui lrsquoessere rischiara qualche cosa ma cosa vuole dire questo Vuole dire

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che lrsquoEsserci nella sua gettatezza nel momento in cui egrave gettato fa accadere qualcosa Che cosa accade Intanto se stesso ed egrave proprio questo se stesso da cui parte e di cui non puograve fare a meno che in qualche modo presuppone della veritagrave Il fatto che io sia lrsquoEsserci che ci sia io che parlo e che penso questo ha a che fare con la veritagrave Quando lrsquoEsserci riflette su se stesso e ritrova se stesso anche nella sua indeterminazione comunque si trova ad avere a che fare con la veritagrave cioegrave con qualche cosa che appare allrsquoEsserci ma apparendo allrsquoEsserci costituisce il suo mondo e quindi costituisce lrsquoEsserci stesso Egrave per questo che lui puograve parlare di veritagrave percheacute sennograve sarebbe la posizione cartesiana nel senso che io sono e quindi le cose ci sono No lrsquoEsserci crsquoegrave in quanto essere nel mondo altrimenti non crsquoegrave ma egrave proprio in quanto essere nel mondo che nel mondo trova quelle cose che lui egrave e che lo fanno essere quello che egrave Egrave a questo punto che puograve parlare di veritagrave cioegrave di qualche cosa che fa esistere lrsquoEsserci in quanto se stesso Egrave come un gioco di andata e ritorno nel senso che lrsquoEsserci sigrave potremmo anche dire che incontra il mondo ma non piacerebbe ad Heidegger percheacute non egrave che incontri il mondo sarebbe in questo caso una semplice presenza LrsquoEsserci egrave il mondo Quindi nel momento in cui lrsquoEsserci si dagrave si dagrave il mondo ma questo mondo che si dagrave allrsquoEsserci egrave lrsquoEsserci stesso nel suo essere gettato nel mondo Poniamo la questione in termini semiotici Nel momento in cui si avvia il linguaggio in cui mi trovo nel linguaggio mi trovo parlante e da questo momento incominciano a esistere le cose che esistono percheacute mi vengono date le informazioni e le istruzioni per utilizzare queste informazioni ma a questo punto in cui letteralmente si crea il mondo io sono quel mondo io sono tutte queste cose di cui sono fatto percheacute sono cose che sono intervenute nella parola e io sono fatto di parole Nel momento stesso in cui inizio a parlare nel momento in cui sono gettato nel mondo cosa trovo Trovo che io ero giagrave nel mondo nel senso che dal momento in cui faccio esistere questa cosa la incontro come un utilizzabile allora e soltanto allora ho lrsquoopportunitagrave di dire che questa cosa crsquoera anche prima Solo allora posso dirlo e percheacute lo dico Beh percheacute ho imparato una serie di cose che mi dicono che questa cosa crsquoera anche prima Dire che crsquoera anche prima egrave unrsquoaffermazione che di per seacute non significa nulla perograve egrave importate per sottolineare che quando incomincio a parlare egrave come se avessi giagrave sempre parlato Egrave questa la questione attorno a cui gira Heidegger Intervento Come dire che non crsquoegrave punto di originehellip Esatto Egrave quello che Heidegger chiama il tornare indietro lrsquoEsserci che torna su se stesso e che cosa ritrova Trova un rinvio infinito Questa apertura che altro non egrave se non lrsquoavviarsi del linguaggio egrave giagrave sempre stata percheacute nel momento in cui io sono nel linguaggio egrave some se fossi sempre stato nel linguaggio non posso piugrave pensare di non esserci lrsquoessere fuori del linguaggio non egrave piugrave pensabile Non solo ma non egrave mai stato pensabile ovviamente se prima non crsquoera il linguaggio con cosa lo penso Heidegger ha ragione a dire che egrave il λόγος che custodisce nellrsquoespressione custodisce in ciograve che dico la veritagrave che non egrave altro che il fatto che mi trovo da sempre nel mondo nel linguaggio Egrave questa la veritagrave originaria formulazione che oscilla tra la linguistica la semiotica e la filosofia di Heidegger Egrave per questo che dice che bisogna presupporre della veritagrave Cosa vuole dire Presupporre che io sono da sempre nel linguaggio non posso non presupporlo percheacute non posso pensare di non esserci non lo posso fare letteralmente devo quindi presupporre il linguaggio in cui mi trovo da sempre Non crsquoegrave mai stato un momento in cui io non sia stato nel linguaggio Certamente posso dirlo ma non posso pensarlo non posso farmi unrsquoidea di come sia fuori del linguaggio questo non lo posso fare A pag 273 LrsquoEsserci in quanto costituito dallrsquoapertura egrave essenzialmente nella veritagrave Cioegrave egrave essenzialmente in questo trovarsi di fronte allrsquoineluttabilitagrave del linguaggio A suo tempo noi la ponemmo non come veritagrave ma come necessitagrave logica Egrave chiaro che dipende da cosa si intende con veritagrave e da che cosa si intende con necessitagrave logica ovviamente La veritagrave cosigrave come la pone Heidegger egrave il trovarsi giagrave da sempre nel mondo lrsquoEsserci egrave giagrave da sempre nel mondo sempre gettato percheacute lrsquoEsserci egrave questo essere gettato non egrave da qualche parte non egrave un qualche cosa che sta ligrave non crsquoegrave niente ligrave egrave soltanto nella gettatezza che esiste lrsquoEsserci e non egrave determinabile E infatti dice ldquoCrsquoegraverdquo veritagrave solo percheacute e fintanto che

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lrsquoEsserci egrave Egrave lrsquoEsserci che la produce egrave il linguaggio che riflettendo su se stesso si accorge di se stesso Ed egrave questa la veritagrave non ce ne sono altre La veritagrave originaria come la chiama Heidegger egrave il linguaggio che si accorge di se stesso che incomincia a pensare se stesso uscendo dal Si ovviamente A pag 274 In virtugrave del suo essenziale modo di essere conforme allrsquoEsserci ogni veritagrave egrave relativa allrsquoessere dellrsquoEsserci Sappiamo che lrsquoessere dellrsquoEsserci egrave la Cura e pertanto ogni veritagrave egrave relativa alla Cura Infatti lo scoprire conformemente al suo senso piugrave proprio sottrae lrsquoasserzione allrsquoarbitrio ldquosoggettivordquo e porta lrsquoEsserci scoprente in cospetto dellrsquoente stesso Solo percheacute la ldquoveritagraverdquo in quanto scoprire egrave un modo di essere dellrsquoEsserci essa puograve essere sottratta allrsquoarbitrio dellrsquoEsserci Non egrave una questione arbitraria lrsquoEsserci egrave fatto di questo Non decide lrsquoEsserci lrsquoEsserci non decide di come egrave fatto non decide di essere gettatezza egrave gettatezza Infatti lui attribuisce questa struttura della veritagrave alla stessa struttura dellrsquoEsserci Per questo dice che non possibile trovare la veritagrave da qualche parte ecc ma la veritagrave egrave questo scoprire nel mentre scopre qualche cosa lrsquoEsserci egrave giagrave gettato Egrave questo che gli fa dire che ogni veritagrave egrave relativa allrsquoessere dellrsquoEsserci cioegrave egrave relativa al suo stesso essere gettato Il che comporta perograve anche un altro fatto interessante e cioegrave che la veritagrave non egrave un qualche cosa di fisso di stabile ma dipende dalla Cura dipende dal modo dellrsquoEsserci Infatti dice che egrave relativa allrsquoessere dellrsquoEsserci quindi egrave relativa alla Cura La veritagrave egrave lo scoprire dellrsquoesserci ciograve che mano a mano scopre egrave questo essere scoprente dellrsquoEsserci nel suo essere gettato Egrave sicuramente un concetto differente da tutti quei concetti di veritagrave che sono stati posti in precedenza Per esempio quello della filosofia analitica della veritagrave come risultato no per Heidegger la veritagrave non egrave il risultato di qualche cosa Neacute parte dalla veritagrave come rivelata come fa la teologia La veritagrave non egrave altro che lrsquoessere scoprente dellrsquoEsserci nel suo scoprire ciograve che man mano scopre Intervento La chiamava anche orizzontehellip Sigrave Lrsquoorizzonte egrave lrsquoapertura dellrsquoEsserci Dice poi Se si muove dal modo di essere della veritagrave esistenzialmente concepito diviene comprensibile anche il senso della presupposizione della veritagrave Percheacute dovremmo presupporre che crsquoegrave veritagrave Che significa presupporre Vedete come pensa Heidegger si presuppone la veritagrave un momento che cosa intendiamo con presupporre Che stanno a significare ldquodobbiamordquo e ldquonoirdquo Che significa ldquocrsquoegrave veritagraverdquo ldquoNoirdquo presupponiamo la veritagrave percheacute ldquonoirdquo essendo nel modo di essere dellrsquoEsserci siamo ldquonella veritagraverdquo La presupponiamo percheacute siamo nella veritagrave percheacute lrsquoEsserci egrave quella veritagrave che egrave in quanto scoprente in quanto sempre gettato e quindi egrave giagrave veritagrave lrsquoEsserci egrave la veritagrave ldquoNoirdquo presupponiamo la veritagrave non come qualcosa che stia ldquoal di fuorirdquo e ldquoal di soprardquo di noi e a cui ci rapporteremmo come ci rapportiamo ad altri ldquovalorirdquo Non siamo noi a presupporre la ldquoveritagraverdquo ma essa egrave ciograve che rende ontologicamente possibile che noi possiamo esser siffatti da ldquopresupporrerdquo qualcosa Egrave la veritagrave che rende possibile qualcosa come il presupporre Quindi il presupporre la veritagrave potrebbe apparire ridondante percheacute dice la veritagrave egrave ciograve che consente di potere presupporre qualunque cosa questo percheacute posso presupporre una qualunque cosa posso considerare una qualche cosa come un qualche cosa percheacute lrsquoEsserci egrave gettato verso qualche cosa percheacute lo scopre e lo scopre nel momento in cui essendo gettato in questa progettualitagrave incontra delle cose Queste cose che incontra gli vengono incontro sono scoperte cioegrave escono dal nascondimento e si mostrano come utilizzabili Ma egrave in questo scoprire le cose che crsquoegrave la veritagrave in questa possibilitagrave di scoprire le cose e le cose possono essere scoperte percheacute lrsquoEsserci egrave gettatezza e quindi egrave fatto di questo scoprire le cose egrave fatto di questo essere continuamente gettato nel mondo e lrsquoEsserci egrave il mondo in cui egrave gettato sennograve egrave niente Presupporre la ldquoveritagraverdquo significa allora comprenderla come qualcosa in vista-di-cui lrsquoEsserci egrave LrsquoEsserci egrave sempre in vista di qualche cosa se egrave gettato egrave sempre in vista di qualche cosa Lrsquoessere in vista di qualche cosa e non poter non esserlo percheacute lrsquoEsserci egrave questo ecco questa egrave la veritagrave Ma lrsquoEsserci ndash in virtugrave della sua costituzione ontologica in quanto Cura ndash egrave giagrave sempre avanti-a-seacute Egrave giagrave sempre avanti a seacute in quanto giagrave sempre gettato giagrave sempre nel mondo Esso egrave un ente per il quale nel suo essere ne va del suo piugrave poter-essere Questo lo avevamo giagrave visto perograve forse adesso egrave

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piugrave chiaro LrsquoEsserci egrave un ente ma un ente particolare per il quale il suo essere piugrave proprio egrave il poter essere lrsquoEsserci egrave un poter essere Come dicevo prima egrave importante tenerlo sempre presente lrsquoEsserci non egrave un quid un qualche cosa Certo egrave un ente ma non egrave fissato neacute determinato neacute determinabile percheacute il suo essere piugrave proprio egrave il poter essere quindi la sua gettatezza Crsquoegrave un corsivo poco dopo Poicheacute lrsquoessere dellrsquoEsserci porta con seacute questo auto-presupporsi ldquonoirdquo dobbiamo presupporre anche ldquonoi stessirdquo come determinati dallrsquoapertura Questo ldquopresupporrerdquo insito nellrsquoessere dellrsquoEsserci non si riferisce allrsquoente difforme dallrsquoEsserci e sussistente oltre ad esso ma unicamente allrsquoEsserci stesso La veritagrave presupposta il ldquocrsquoegraverdquo con cui il suo essere deve essere determinato ha il modo di essere e il senso drsquoessere dellrsquoEsserci stesso Noi dobbiamo ldquofarerdquo la presupposizione della veritagrave percheacute tale presupposizione egrave giagrave ldquofattardquo con lrsquoessere del ldquonoirdquo Noi presupponiamo la veritagrave facciamo questa presupposizione ma di fatto questa presupposizione egrave giagrave fatta nel momento in cui noi diciamo facciamo percheacute se facciamo vuole dire che siamo gettati verso qualche cosa che siamo progettati che siamo nel mondo ed essere nel mondo significa che lrsquoEsserci egrave scoprente di volta in volta di qualcosa di un qualche utilizzabile che egrave giagrave sempre ligrave Infatti lui parla della veritagrave presupposta come il ldquocrsquoegraverdquo il crsquoegrave qualche cosa Egrave questa la veritagrave che noi presupponiamo che ci sia qualche cosa Ma come possiamo dire che crsquoegrave qualche cosa Lo possiamo dire percheacute siamo gettati nel mondo percheacute lrsquoEsserci egrave questa gettatezza egrave allora che puograve dire che crsquoegrave qualche cosa La veritagrave presupposta il ldquocrsquoegraverdquo con cui il suo essere deve essere determinato ha il modo di essere e il senso drsquoessere dellrsquoEsserci stesso Noi dobbiamo ldquofarerdquo la presupposizione della veritagrave percheacute tale presupposizione egrave giagrave ldquofattardquo con lrsquoessere del ldquonoirdquo Quindi la veritagrave presupposta egrave il senso stesso dellrsquoEsserci Egrave lrsquoEsserci stesso che dice che crsquoegrave la veritagrave percheacute lrsquoEsserci si sta dicendo si sta progettando percheacute llsquoEsserci egrave nel mondo ed egrave nel mondo in questo modo prendendosi cura di qualche cosa Prendendosi cura di qualche cosa pre-suppone qualche cosa Il fatto che ci sia qualche cosa egrave una pre-supposizione nel senso che lrsquoEsserci egrave quello che egrave proprio percheacute tiene conto di questa pre-supposizione cioegrave presuppone che ci sia qualche cosa che ci sia il mondo Ma come fa a presupporlo Nel momento in cui si trova nella gettatezza nel momento in cui si rende conto di essere nella gettatezza egrave giagrave gettatohellip altrove tra lrsquoaltro Naturalmente tutto questo egrave possibile se egrave possibile allrsquoEsserci pensare se stesso Questa egrave una prerogativa dellrsquoEsserci percheacute essendo gettato si rivolge allrsquoente che in questo caso egrave se stesso A questo punto scopre quellrsquoente che egrave se stesso e lo scopre come veritagrave cioegrave come ciograve che si dagrave Si dagrave nel senso che io sto dicendo sto pensando che qualche cosa si dagrave Il fatto stesso di pensarlo comporta che qualche cosa ci sia se non altro il mio pensiero se non altro questo Esserci che sta pensando o che sta dicendo queste cose Noi dobbiamo (muumlssen)presupporre la veritagrave essa deve essere come apertura dellrsquoEsserci cosigrave come lrsquoEsserci stesso deve essere sempre mio e sempre questo Dice Noi dobbiamo presupporre la veritagrave e questa veritagrave egrave come apertura dellrsquoEsserci A questo punto risulta abbastanza chiaro questa apertura dellrsquoEsserci apertura che consente a qualcosa di venir scoperto egrave la veritagrave La veritagrave deve essere come apertura dellrsquoEsserci cosigrave come lrsquoEsserci stesso deve essere sempre mio e sempre questo cioegrave lrsquoEsserci che io sono non puograve essere unrsquoaltra persona Questo sarebbe il con-altri di cui parlava ma lrsquoEsserci che mi appartiene sono io sono io in quanto apertura in quanto possibilitagrave Questo esserci come apertura egrave per Heidegger la veritagrave Tutto ciograve fa parte dellrsquoessenziale esser-gettato dellrsquoEsserci nel mondo LrsquoEsserci in quanto se stesso ha forse deciso liberamente e potragrave mai decidere se vuole o no entrare nellrsquoldquoEssercirdquo LrsquoEsserci stesso puograve decidere di essere o non essere nellrsquoEsserci Ovviamente no ldquoIn seacuterdquo non egrave possibile vedere percheacute lrsquoente debba essere scoperto percheacute la veritagrave e lrsquoEsserci debbano (muumlssen) sussistere La confutazione abituale dello scetticismo cioegrave della negazione dellrsquoessere e della conoscibilitagrave della ldquoveritagraverdquo rimane a mezza strada Le cose essenziali sono queste Poi fa qualche critica a Kant A pag 277 ldquoCrsquoegraverdquo (es gibt) essere non ente soltanto in quanto la veritagrave egrave (ist) Lrsquoessere per Heidegger egrave lrsquoessere dellrsquoEsserci Quindi potremmo dire che crsquoegrave lrsquoEsserci soltanto in quanto crsquoegrave la veritagrave cioegrave soltanto in quanto lrsquoEsserci egrave apertura Egrave questa la veritagrave lrsquoEsserci egrave apertura Essere e veritagrave ldquosonordquo cooriginari Che cosa significhi lrsquoaffermazione che lrsquoessere

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ldquoegraverdquo posto che lrsquoessere debba essere distinto da ogni ente puograve essere discusso concretamente solo se sono stati chiariti il senso dellrsquoessere e la portata della comprensione dellrsquoessere in generale Ed egrave qui che incomincia porre la questione dellrsquoessere dellrsquoEsserci come totalitagrave e le varie cose che abbiamo successivamente letto Quindi la questione della veritagrave in che modo ci interessa Potremmo dirla cosigrave La veritagrave incomincia a esistere nel momento in cui posso chiedermi che cosrsquoegrave in cui posso domandarmi intorno alla veritagrave e a qualunque altra cosa ovviamente Vale a dire qualche cosa si dagrave qualche cosa appare nel momento in cui crsquoegrave la possibilitagrave che io possa domandare di questa cosa A questa condizione qualche cosa mi appare il domandare qualche cosa Domandare che per Heidegger egrave anche il pensare qualcosa Le condizioni che mi consentono di pensare qualcosa sono propriamente ciograve che lui accosta alla veritagrave La veritagrave egrave che esistono le condizioni percheacute io possa pormi una domanda Il che significa ancora che soltanto attraverso il linguaggio egrave possibile pensare la veritagrave Quando lui dice che non crsquoegrave veritagrave senza Esserci cioegrave non crsquoegrave veritagrave senza di me egrave come dire che non crsquoegrave veritagrave senza linguaggio Quindi non esiste una veritagrave da qualche parte che debba essere quello che egrave e neppure cosa piugrave interessante che la veritagrave sia una percheacute diceva Heidegger la veritagrave egrave relativa al modo di essere dellrsquoEsserci Questo non significa che la veritagrave sia una cosa relativa non egrave cosigrave ma la veritagrave ci viene incontro nel modo in cui lrsquoessere egrave gettato Egrave la sua gettatezza la sua apertura che egrave la veritagrave stessa Quindi ovviamente egrave sempre relativa allrsquoEsserci e infatti senza lrsquoEsserci non crsquoegrave nessuna veritagrave LrsquoEsserci egrave dunque questa apertura lrsquoapertura che egrave prodotto dalla gettatezza LrsquoEsserci egrave gettato nel mondo essendo gettato nel mondo incontra delle cose che appaiono ma appaiono percheacute lui lrsquoEsserci egrave questo mondo in cui egrave gettato Sta qui la questione piugrave complessa da intendere in Heidegger percheacute altrimenti sembra che da una parte ci sia lrsquoEsserci e dallrsquoaltra il mondo come semplice presenza Ma questo sarebbe cartesiano No Questo esserci comprende il mondo comprendendo se stesso percheacute lui egrave il mondo non crsquoegrave nessuna distinzione tra lrsquoEsserci e il mondo E che cosrsquoegrave questo mondo A questo punto il mondo stesso egrave gettatezza egrave sempre un essere ldquoperrdquo qualcosa E questo egrave importante lrsquoessere sempre ldquoperrdquo qualcosa Esattamente come un significante egrave sempre ldquoperrdquo un altro significante Non egrave mai per se stesso si chiuderebbe immediatamente Noi perograve sappiamo anche in che cosa consiste questo essere ldquoperrdquo qualcosa Su questo Heidegger non approfondisce percheacute lrsquoessere ldquoperrdquo qualcosa egrave ciograve caratterizza lrsquoEsserci se egrave sempre gettato egrave sempre in vista di Ma in vista di che Per Heidegger egrave in vista di se stesso della propria gettatezza Sigrave perograve egrave in vista di qualche cosa che la persona non puograve non volere o piugrave propriamente ciograve di cui egrave fatto cioegrave il linguaggio non puograve non ldquovolererdquo e cioegrave la volontagrave di potenza Egrave solo allora che diventa tutto un po piugrave chiaro percheacute lrsquoessere sempre in vista di certo intendiamo quello che vuole dire Heidegger ma non egrave soltanto una questione ontologica anche cioegrave una questione che appartiene allrsquoessere dellrsquoEsserci ma egrave anche una questione strutturale cioegrave che appartiene alla struttura del linguaggio Dicevamo qualche volta fa che lrsquoessere sempre in vista dihellip non egrave altro che un significante che egrave sempre per una altro significante percheacute egrave cosigrave che funziona il linguaggio Il fatto che un significante sia sempre in vista di un altro significante egrave qualche cosa che non puograve neacute interrompersi neacute gestirsi non posso interrompere la catena linguistica non posso farlo percheacute io sono questa catena linguistica Un po come lrsquoEsserci che egrave gettatezza non controlla questa gettatezza egrave questa gettatezza stessa Io sono questo stesso linguaggio che egrave fatto di questi significanti che sono sempre in vista di qualche altro significante in uno spostamento continuo o per usare una parola di Heidegger in una gettatezza continua Egrave in questa gettatezza del significante che si situa la volontagrave di potenza Lrsquoessere sempre in vista di qualche cosrsquoaltro di un utilizzabile quindi per potere essere utilizzato Ecco che qui si insinua la volontagrave di potenza Se un significante egrave sempre in vista di un altro significante per qualche cosa Non puograve non essere per qualche cosa e su questo Heidegger egrave preciso se non fosse piugrave per qualche cosa non sarebbe piugrave nella gettatezza Ma questo non egrave possibile percheacute noi non possiamo come dice lui decidere che cosa lrsquoEsserci egrave o non egrave non possiamo cessare di volere essere un Esserci egrave come se io volessi

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cessare di essere nel linguaggio non saprei da che parte incominciare Quindi la domanda egrave per che cosa egrave il linguaggio Per niente Ma non basta il linguaggio egrave per il superpotenziamento del linguaggio Certo quando diciamo che il linguaggio egrave per niente ma che lrsquounico obiettivo egrave quello di riprodursi allrsquoinfinito questo riprodursi allrsquoinfinito possiamo intenderlo come un superpotenziamento del linguaggio Infatti il linguaggio acquisisce elementi informazioni strumenti A che scopo Per potere produrre altre sequenze e controllarle gestirle cioegrave saperle Ecco percheacute ci interessava questa questione della veritagrave Certo abbiamo fatto un po di giri lunghi perograve egrave pur sempre un esercizio intellettuale Dicendo che la veritagrave egrave questa stessa apertura cioegrave questa stessa gettatezza dice qualcosa di importante cioegrave che la veritagrave la cosa piugrave importante che esista per gli umani di fatto non egrave altro che lrsquoessere sempre un significante per un altro significante Egrave questa la veritagrave la veritagrave originaria Poi su questo si costruiscono tutte le varie formulazioni della veritagrave Ciascuna cosa egrave per unrsquoaltra esattamente come ciascuna parola come ciascun significante egrave sempre in vista dihellip e non puograve non esserlo Questo egrave stato un colpo di genio di Heidegger intendere questo rispetto allrsquoessere ed egrave questo che ha sbarazzato tutto il pensiero antico metafisico teologico dellrsquoessere come un qualche cosa che egrave ligrave fermo e che garantisce tutto quanto No dice lrsquoessere non egrave altro che lrsquoessere dellrsquoEsserci quindi egrave la Cura dellrsquoEsserci nella sua gettatezza Egrave gettatezza continua cioegrave un significante sempre proiettato verso altri significanti Egrave un modo sicuramente differente di approcciare la questione della veritagrave Se proprio volessimo tirarla al massimo anche se Heidegger non sarebbe drsquoaccordo la veritagrave egrave che non crsquoegrave uscita dal linguaggio Noi presupponiamo la veritagrave secondo Heidegger Spostiamo la questione dalla veritagrave al linguaggio Noi presupponiamo il linguaggio non possiamo non presupporlo Percheacute Percheacute lo siamo usando Come facciamo a sapere che lo stiamo usando Come lo so che sto usando il linguaggio Percheacute tutto ciograve che ho appreso tutto ciograve che so egrave ciograve che mi consente di dire che ho imparato che sono nel linguaggio Anche questo lrsquoho imparato se non lrsquoavessi imparato non me ne sarei mai accorto Si impara che si egrave nel linguaggio si impara che questa egrave la veritagrave percheacute non ce ne sono altre piugrave radicali piugrave originarie Non crsquoegrave qualche cosa prima del linguaggio che consenta da ligrave di stabilire se il linguaggio crsquoegrave o non crsquoegrave ecc Infatti la domanda ldquocome so che sono nel linguaggiordquo non egrave una domanda eludibile devo potere rispondere a questa domanda percheacute lrsquoho imparato Tutta questa serie di operazioni che faccio ho imparato che si chiama ldquosapere che sono nel linguaggiordquo So che tutta questa serie di cose che sto facendo suoni connessioni ecc tutto questo si chiama ldquoparlarerdquo Non crsquoegrave unrsquoaltra risposta Non lo so per rivelazione divina lrsquoho imparato come qualunque altra cosa 11 ottobre 2017 Sono importanti le cose che sta dicendo Heidegger In modo sempre piugrave preciso sta mostrando che lrsquoEsserci egrave la gettatezza del suo costante progettarsi Questo egrave un concetto complesso da intendere piugrave che altro in tutte le sue implicazioni i suoi risvolti perograve giagrave mostra immediatamente un qualche cosa che mette di fronte a quella stessa cosa a cui pensava Freud quando incominciograve ad accorgersi che ciascuno vive di tutte quelle fantasie che sono allrsquoopera ininterrottamente mentre parla pensa dorme fa o non fa qualunque cosa comunque non puograve evitarsi di pensare Lrsquouomo la persona lrsquoEsserci non egrave altro che tutte queste cose questa serie di fantasie che operano incessantemente ininterrottamente a creare scenari a creare come direbbe Heidegger progetti Di fatto una fantasia egrave un progetto e una fantasia direbbe Nietzsche non egrave che una fantasia di potenza Quando da qualche parte Freud mette sullrsquoavviso quando per esempio una persona egrave particolarmente dedita al prossimo agli altri al benessere del prossimo ecc Freud mette sullrsquoavviso invita a riflettere bene percheacute tutto questo buonismo come si usa dire oggi egrave fatto di cose che con lrsquoessere buono con lrsquoessere caritatevole ecc non hanno proprio nulla a che fare ma direbbe che egrave fatto di una rabbia feroce tremenda tenuta perograve molto bene a freno Il che egrave

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esattamente la stessa cosa che dice Nietzsche quando dice ldquobadate tutta la ricerca della veritagrave del bene ecc non egrave altri che volontagrave di potenza volontagrave di imporsi sullrsquoaltrordquo secondo lrsquoantico adagio latino homo homini lupus Ciograve che andiamo facendo quindi leggendo Heidegger sempre piugrave ci mostra in dettaglio questi aspetti che vanno sempre tenuti presente percheacute il fondamento di tutto sta nel fatto che lrsquoEsserci la persona egrave fatta del suo mondo del mondo in cui si trova e che non esiste senza questo mondo non crsquoegrave e Heidegger lo dice continuamente A pag 370 La strada finora percorsa dallrsquoanalitica esistenzialehellip Lrsquoanalitica esistenziale egrave il nome che indica la filosofia di Heidegger cioegrave lrsquoanalisi dellrsquoesistente hellipha concretamente dimostrato la tesi dapprima semplicemente prospettata lrsquoente che noi stessi sempre siamo egrave ontologicamente il piugrave lontano Questo procede da tutto ciograve che ha detto prima Quando lrsquoEsserci riflette su se stesso che cosa trova La nullitagrave percheacute essendo gettatezza ciograve su cui pensa di riflettere egrave giagrave gettato e quindi ontologicamente cioegrave rispetto alla ricerca che sta facendo Heidegger che punta allrsquoessere cioegrave alla sostanza dellrsquoEsserci questo ente lrsquoEsserci risulta sempre piugrave lontano piugrave voglio avvicinarmi e piugrave quello si sposta La ragione di ciograve sta nella Cura stessa La ragione di tutto questo sta nella Cura ci dice Percheacute Percheacute la Cura non egrave altro che lrsquooccuparsi lrsquoaver cura letteralmente del mondo ma lrsquoaver cura del mondo significa essere gettato nel mondo percheacute ci ha avvertiti che non crsquoegrave soggetto e oggetto ma che lrsquoEsserci stesso egrave questa gettatezza Quindi il prendersi cura da parte dellrsquoEsserci egrave un essere costantemente gettato verso lrsquoutilizzabile che puograve anche essere lrsquoEsserci stesso Dicendo che la ragione di ciograve sta nella Cura quindi ci dice che la Cura egrave un altro dei modi per indicare lrsquoEsserci percheacute lrsquoEsserci non egrave altro che lrsquoavere cura del mondo che io stesso sono Il deiettivo esser-presso ciograve di cui si prende innanzi tutto cura nel ldquomondordquo guida lrsquointerpretazione quotidiana dellrsquoEsserci e copre onticamente lrsquoessere autentico dellrsquoEsserci privando della base adeguata lrsquoontologia di questrsquoente Questo egrave un altro modo piugrave articolato per dire che la deiezione non fa altro che coprire lrsquoessere che egrave a fondamento dellrsquoente Vi ricorderete che Heidegger egrave stato il primo a porre la differenza ontologica la differenza tra ente ed essere lrsquoente non egrave lrsquoessere lrsquoessere non egrave lrsquoente Ovviamente il prendersi cura del mondo cioegrave il gettarsi nel Si egrave ciograve che copre lrsquoessere dellrsquoente percheacute ci si occupa soltanto degli enti immaginandoli come semplici presenze anzicheacute essere il mondo che io stesso sono E infatti dice La messa in chiaro dellrsquoessere originario dellrsquoesserci deve essere piuttosto strappata a questo ente contro la tendenza ontico-ontologica dellrsquointerpretazione deiettiva Quella del Si Il modo di essere dellrsquoEssercihellip Qual egrave il modo di essere dellrsquoEsserci Egrave la Cura Egrave in questo modo che lrsquoEsserci ldquoci egraverdquo dentro il mondo hellip esige quindi unrsquointerpretazione ontologica che si proponga come fine lrsquoaccesso alla originarietagrave della sua presentazione fenomenica sigrave da cogliere lrsquoessere di questo ente contro la tendenza al coprimento che gli egrave propria Che egrave un altro modo per dire che occorre un atto di volontagrave la volontagrave di decidere di decidere di uscire dal Si dalla deiezione A pag 371 Lrsquoessere dellrsquoEsserci egrave tale da autointerpretarsi Drsquoaltra parte chi altri potrebbe interpretarlo se non se stesso Nella scoperta del ldquomondordquo guidata dal prendersi cura e dalla visione ambientale preveggente egrave scorto anche il prendersi cura La visione ambientale preveggente ricorderete non egrave altro che questo modo di accogliere le cose di cui io sono fatto e che egrave preveggente nel senso che giagrave sa che qualche cosa crsquoegrave Non lo scopre questo esserci di qualche cosa prende lrsquoavvio dal fatto che lrsquoEsserci riflettendo su di seacute si accorge di essere e quindi pone giagrave un esistente Egrave lrsquoEsserci che si pone come esistente LrsquoEsserci si comprende giagrave sempre effettivamente secondo determinate possibilitagrave esistentivehellip Si comprende da sempre nel senso che nasce nel Si e quindi si comprende in base a tutte le cose che decide di fare che ha voglia di fare hellipmagari in base ai progetti che traggono origine dalla comprensione comune del Si Lrsquoesistenza egrave sempre in qualche modo con-compresa esplicitamente o no adeguatamente o no Ogni comprensione ontica ha i suoi ldquopresuppostirdquo magari solo pre-ontologicihellip Cioegrave che non colgono lrsquoesserehellip cioegrave non colti in modo tematico e teoretico Questo egrave un punto importante percheacute dicendo che lrsquoesistenza egrave sempre in qualche modo compresa sta dicendo la stessa cosa che aveva detto nelle pagine precedenti Che cosa fa sigrave che questa comprensione sia giagrave sempre compresa Per il

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fatto che questa comprensione egrave apertura a ciograve che accade al fenomeno In questo essere aperto che egrave la condizione della gettatezza qualcosa dice Heidegger egrave giagrave sempre compreso Nel momento in cui lrsquoEsserci si apre comprende la questione egrave che lrsquoEsserci egrave giagrave sempre in qualche modo in questa apertura cioegrave egrave giagrave sempre nella gettatezza Andiamo a pag 373 Lrsquoidea di esistenza che abbiamo postulato egrave lo schizzo esistentivamente non obbligatorio della struttura formale della comprensione dellrsquoEsserci in generale Lrsquoidea di esistenza non lrsquoesistenza egrave il modo di avvertire la struttura della comprensione Lrsquoidea quindi potremmo dire una fantasia rispetto allrsquoesistenza questa egrave la comprensione dellrsquoEsserci in generale Qui sarebbe interessante il testo in originale in tedesco percheacute non egrave chiaro se ldquocomprensione dellrsquoEssercirdquo egrave determinazione soggettiva o oggettiva cioegrave se egrave lrsquoEsserci che comprende o se egrave una comprensione dellrsquoesserci percheacute sono cose differenti Sotto la guida di questa idea si egrave proceduto allrsquoanalisi preparatoria della quotidianitagrave piugrave vicina fino alla prima definizione concettuale della Cura Questo fenomeno ha reso possibile una concezione piugrave precisa dellrsquoesistenza e dei suoi rispettivi rapporti con lrsquoeffettivitagrave e la deiezione La definizione della struttura della Cura ci ha offerto la base per una prima differenziazione ontologica di esistenza e realtagrave Da ciograve la tesi la sostanza dellrsquouomo egrave llsquoesistenza La sostanza dellrsquouomo egrave llsquoesistenza dice Egrave un passo in avanti notevole rispetto per esempio ad Aristotele Come si pensa generalmente la sostanza dellrsquouomo Cosrsquoegrave che definisce lrsquouomo Essere animato bipede implume ecc Il dire invece che la sostanza dellrsquouomo egrave llsquoesistenza cambia tutto percheacute a questo punto la sostanza potremmo dire ciograve che di piugrave proprio appartiene allrsquouomo egrave il fatto che esiste ma esiste come Tenendo conto di tutto ciograve che Heidegger ha detto nelle pagine precedenti esiste in quanto gettatezza Come dire che la sostanza dellrsquoEsserci egrave la gettatezza quindi una sostanza che non egrave piugrave pensabile come qualcosa mi si perdoni il bisticcio di parole di sostanziale come qualcosa di immobile fermo fisso come egrave la substantia ciograve che sta sotto a garantire che ciograve che sta sopra sia quello che egrave Dicendo che la sostanza dellrsquouomo egrave lrsquoesistenza Heidegger egrave come se ci gettasse per fare un po il verso a Heidegger nella gettatezza cioegrave non crsquoegrave piugrave nulla di stabile di fermo Se questa egrave la sostanza lrsquoessere gettato - e sappiamo che lrsquoessere gettato comporta che il fondamento della gettatezza egrave la nullitagrave - allora tirandola un po ma neanche poi tantissimo si potrebbe dire che la sostanza dellrsquouomo egrave il nulla Ma anche questa idea dellrsquoesistenza formale ed esistentivamente non obbligatoria porta giagrave in seacute un ldquocontenutordquo ontologico determinato bencheacute non chiarito il quale al pari dellrsquoidea di realtagrave che si contrappone a esso ldquopresupponerdquo unrsquoidea dellrsquoessere in generale Soltanto entro lrsquoorizzonte di tale idea puograve aver luogo la distinzione fra esistenza e realtagrave Ambedue significano infatti essere La sostanza filosoficamente egrave stata molto spesso posta come la base della realtagrave come ciograve che rende la realtagrave quella che egrave la realtagrave ha una sostanza senza sostanza che realtagrave egrave Dice Heidegger che questa idea di realtagrave presuppone unrsquoidea dellrsquoessere in generale cioegrave parlando di realtagrave si presuppone che la realtagrave sia Infatti lui sottolinea che si presuppone cioegrave si dagrave giagrave per acquisito che sia quindi che ci sia lrsquoessere per potere parlare di realtagrave Dice che soltanto a partire da questa idea puograve aver luogo la distinzione tra esistenza e realtagrave ambedue infatti dice significano essere ma ldquoessererdquo nellrsquoaccezione di Heidegger non essere in generale Lrsquoessere per Heidegger egrave lrsquoessere dellrsquoEsserci lrsquoessenza dellrsquoEsserci e lrsquoessenza dellrsquoesserci egrave la Cura egrave la gettatezza Quindi questa distinzione tra esistenza e realtagrave parrebbe non essere cosigrave ben definibile Ma lrsquoidea dellrsquoessere in generale non raggiunge forse la sua chiarezza ontologica solo in virtugrave dellrsquoelaborazione della comprensione dellrsquoessere propria dellrsquoEsserci Qui comincia a precisare la questione dellrsquoessere Dice ma questa idea di essere in generale se vogliamo porla in modo ontologicamente corretto non viene anche questa dallrsquoEsserci Anche percheacute in assenza dellrsquoEsserci di cosa parliamo Questa perograve puograve essere colta originariamente solo sul fondamento di unrsquointerpretazione originaria dellrsquoEsserci attuata seguendo il filo conduttore dellrsquoidea di esistenza Qui giagrave comincia a precisare percheacute questa idea dellrsquoessere come essere dellrsquoEsserci puograve essere colta soltanto sul fondamento di unrsquointerpretazione dellrsquoEsserci cioegrave soltanto se pensiamo lrsquoEsserci riusciamo a pensare lrsquoessere in modo adeguato tantrsquoegrave che Heidegger

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giunge a cogliere lrsquoessere dellrsquoEsserci in quanto Cura in quanto egrave ciograve che egrave lrsquoEsserci propriamente cioegrave gettatezza progetto gettato Ma con ciograve non si fa in fondo chiaro che il nostro svolgimento del problema ontologico fondamentale si muove in un ldquocircolordquo (pagg 373-374) Devo comprendere lrsquoEsserci per sapere dellrsquoessere ma se non crsquoegrave lrsquoessere dellrsquoEsserci come faccio a pensare lrsquoEsserci Egrave il circolo ermeneutico Poco piugrave avanti dice Lrsquoldquoaccusa di circolordquo mossa allrsquointerpretazione esistenziale dice prima si ldquopresuppongonordquo le idee di esistenza e di essere in generale ldquopoirdquo si procede allrsquointerpretazione dellrsquoEsserci al fine di trarne lrsquoidea di essere Questa egrave lrsquoaccusa di circolo devo pensare lrsquoessere per poter pensare lrsquoEsserci ma senza lrsquoEsserci non posso porre lrsquoessere Ma che significa ldquopresupporrerdquo Con lrsquoidea di esistenza si egrave forse stabilita una premessa dalla quale poi avvalendosi delle regole formali dellrsquoinferenza si dedurrebbero conseguenze intorno allrsquoessere dellrsquoEsserci Questa idea dellrsquoessere dellrsquoEsserci dice egrave desumibile logicamente da unrsquoidea qualunque di esistenza O invece questo ldquopre-supporrerdquo ha il carattere del progettare comprendente cosiccheacute lrsquointerpretazione che elabora questa comprensione cede finalmente la parola proprio allrsquoente che deve essere interpretatohellip Cede la parola a ciograve che deve interpretare hellipaffincheacute esso in base a se stesso decida se in quanto egrave tale ente possiede o no quella costituzione ontologica in conformitagrave alla quale esso fu aperto nel progetto mediante unrsquoindicazione formale Sta dicendo questo lrsquoessere dellrsquoEsserci non puograve essere desunto inferenzialmente dallrsquoidea dellrsquoessere dallrsquoidea di esistenza Heidegger dice che non egrave questa la via bensigrave unrsquoaltra Infatti dice questo ldquopre-supporrerdquo ha il carattere del progettare comprendente anzicheacute la presupposizione di qualche cosa e cioegrave il presumere che dallrsquoidea dalla fantasia dellrsquoesistenza si possa trarre il concetto di Esserci lui parla di progettare comprendente Percheacute Sta qui la questione importante infatti questa comprensione cosa fa Cede la parola allrsquoente che deve essere interpretato cioegrave cede la parola allrsquoEsserci percheacute egrave lui che interpreta chi altri potrebbe interpretare Quel termosifone no di sicuro Egrave solo lrsquoEsserci che interpreta cioegrave lrsquouomo Quindi questa interpretazione che elabora la comprensione cede la parola proprio a quellrsquoente che deve essere interpretato percheacute egrave lui che interpreta affincheacute esso in base a se stesso decida se in quanto egrave tale ente possiede o no quella costituzione ontologica in conformitagrave alla quale esso fu aperto nel progetto mediante unrsquoindicazione formale LrsquoEsserci a questo punto si interroga se lui stesso possiede o egrave quelle stesse condizioni che consentono lrsquointerrogazione E come puograve lrsquoEsserci avere queste condizioni Lo ha detto prima attraverso la comprensione cioegrave lrsquoapertura apertura che non egrave altro che la gettatezza Vedete egrave qualcosa che sembra ritornare sempre su se stesso Infatti parla spesso di circolo d circolo vizioso Potremmo dire che sta qui lrsquoessenza del pensiero di Heidegger un qualche cosa che egrave come si allontanasse dallrsquoEsserci per poi tornarci percheacute trova nellrsquoEsserci le proprie condizioni di esistenza Qualunque cosa io voglia interpretare questa interpretazione non soltanto muove da me ovviamente da questo ente che io sono in quanto Esserci verso qualche cosa ma andando verso qualche cosa questo andare non egrave altro che la gettatezza di cui io sono fatto Quindi questo interpretare dellrsquoEsserci non egrave altro che un modo per comprendere lrsquoEsserci nella sua gettatezza e cioegrave per comprenderlo in quanto Cura LrsquoEsserci in quanto Cura egrave questo un interpretare che si accorge che per interpretare trae da seacute le proprie condizioni per potere compiere questa operazione che chiamiamo interpretare che non egrave altro che andare verso un qualche cosa ma un qualche cosa che io giagrave sempre in qualche modo sono Percheacute lo sono Percheacute io cioegrave lrsquoEsserci non sono altro che pura possibilitagrave Qui sta anche la questione della precomprensione che vedremo piugrave avanti cioegrave qualunque cosa che io incontri era giagrave possibile tutto egrave giagrave presente in quanto possibilitagrave Intervento il linguaggiohellip Se lei vuole porre la questione intorno al linguaggio potremmo dire cosigrave qualunque cosa io possa pensare dire congetturare immaginare qualunque cosa egrave giagrave presente in quanto possibilitagrave linguistica possibilitagrave di essere detta pensata ecc Non egrave molto lontano da ciograve che diceva de Saussure quando faceva la sua distinzione tra Langue e Parole Non diceva propriamente cosigrave perograve si puograve fare una sorta di connessione con la langue di de Saussure per cui la Langue puograve essere

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vista come lrsquoinsieme di tutte le possibili esecuzioni del linguaggio Il linguaggio le comprende tutte comprende tutto ciograve che io posso fare con il linguaggio Perograve tornando a Heidegger dice che occorre cedere la parola percheacute egrave lrsquoEsserci che fa tutte queste cose Certo si getta verso qualche cosa ma il fatto di essere gettato egrave lrsquoessere stesso dellrsquoEsserci Non egrave che da una parte crsquoegrave lrsquoEsserci e dallrsquoaltra crsquoegrave la gettatezza no lrsquoEsserci egrave la gettatezza Egrave questo che rende il pensiero di Heidegger abbastanza complesso Crsquoegrave forse un altro modo in cui lrsquoente puograve prendere la parola intorno al proprio essere Se non considerandosi in quanto ente cioegrave in quanto Esserci Nellrsquoanalitica esistenziale il ldquocircolordquo nella dimostrazione non puograve mai essere ldquoevitatordquohellip Anche questo egrave importante in Heidegger Non si cura minimamente di eliminare il circolo per lui non egrave un problema egrave il modo in cui funziona Egrave propriamente ciograve che descrivevamo tempo rispetto al linguaggio quando dicevamo che un elemento per essere un utilizzabile deve essere quello che egrave non puograve cambiare mentre lo sto usando altrimenti non so cosa sto usando ma al tempo stesso per poter essere quello che egrave come direbbe de Saussure deve essere in una relazione differenziale con tutti gli altri significanti In altri termini egrave quello che egrave ma per essere quello che egrave occorre che ci siano simultaneamente tutti gli altri significanti percheacute se non ci fossero quellrsquoelemento non solo non sarebbe quello che egrave ma sarebbe niente Noi non abbiamo mai parlato di circolo non era necessario perograve anche questo puograve essere visto come un circolo per essere quello che egrave deve essere altro da seacute ma per essere altro da seacute deve essere quello che egrave Nellrsquoanalitica esistenziale il ldquocircolordquo nella dimostrazione non puograve mai essere ldquoevitatordquo poicheacute essa non dimostra affatto secondo le regole della ldquologica dellrsquoinferenzardquo Non si tratta di una dimostrazione logica percheacute se fosse una dimostrazione logica sarebbe una situazione paradossale Sarebbe un paradosso percheacute un elemento per essere quello che egrave egrave necessario che non sia quello che egrave Quindi questa posizione logicamente non egrave sostenibile ma lui non si cura affatto di questo Ciograve che la comprensione comune vorrebbe eliminare per evitare il ldquocircolordquo credendo di attenersi in tal modo al sommo rigore della ricerca scientifica egrave niente altro che la struttura fondamentale della Cura Qui dice unrsquoaltra cosa molto fine non egrave semplicissima da cogliere ma va colta se vogliamo leggere Heidegger con un qualche profitto Dice che la comprensione comune per evitare il circolo cancella la Cura Ma cosa ci sta dicendo con questo La comprensione comune potremmo dire la logicahellip sarebbe da interrogare questa cosa percheacute gli umani hanno unrsquoassoluta e incrollabile fiducia nella logica Infatti egrave come se ogni ragionamento dovesse seguire queste regole logiche Che cosa garantiscono queste regole logiche Rispose bene Wittgenstein garantiscono che abbiamo seguito a partire da regole che noi abbiamo poste quelle stesse regole e siamo giunti a una conclusione Perograve dice una cosa precisa e cioegrave che bisogna togliere di mezzo la Cura ma la Cura non egrave altro che la gettatezza dellrsquoEsserci nella sua apertura Soltanto a questa condizione dice egrave possibile evitare il circolo per questo motivo percheacute lrsquoEsserci egrave questa gettatezza questo essere gettato continuamente in avanti quindi essendo questa gettatezza si condanna lui stesso alla nullitagrave mentre il pensiero comune vorrebbe fermare qualcosa LrsquoEsserci in questo caso sarebbe la premessa dellrsquoargomentazione io tengo fermo lrsquoEsserci e poi mi muovo con una serie di passaggi ecc Intervento non posso determinarlohellip Esatto Posso determinarlo solo se tolgo la Cura cioegrave se tolgo come dice Heidegger lrsquoessere dellrsquoEsserci la gettatezza Non dico piugrave che lrsquoessere dellrsquoEsserci egrave gettatezza ma dico che lrsquoessere egrave qualcosa di fermo di stabile Togliendo la Cura si arriva a questo e allora sigrave si puograve immaginare fantasmaticamente che non sia piugrave un circolo vizioso percheacute ciascun elemento non trae piugrave la propria esistenza da qualcosa che minaccia la sua esistenza esattamente come dicevamo prima come un termine una parola che egrave quella che egrave a condizione di non essere quella che egrave Egrave esattamente ciograve che Heidegger descrive rispetto allrsquoEsserci lrsquoEsserci egrave quello che egrave a condizione di non essere quello che egrave percheacute se egrave continuamente gettato non egrave altro che questa gettatezza cosa su cui Heidegger insiste sempre egrave chiaro che ogni volta che torna indietro non si trova piugrave da qui la colpa lrsquoangoscia ecc Originariamente costituito da essa (la Cura) lrsquoEsserci egrave giagrave sempre avanti-

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a-seacute Esserci egrave essere sempre avanti a seacute continuamente Essendo esso si egrave giagrave sempre progettato in determinate possibilitagrave della sua esistenzahellip LrsquoEsserci egrave giagrave queste possibilitagrave cioegrave si egrave determinato in queste possibilitagrave LrsquoEsserci di fatto non egrave altro che pura possibilitagrave hellipe in questi progetti esistentivi ha preontologicamente con-progettato qualcosa come lrsquoesistenza e lrsquoessere Soltanto progettandosi lrsquoEsserci fa esistere lrsquoessere e lrsquoesistenza che non sono prima dellrsquoEsserci ma egrave lrsquoEsserci in quanto progettandosi continuamente fa esistere lrsquoesistenza e lrsquoessere Ma allora questo progettare essenziale per lrsquoesserci puograve essere negato a quella indagine la quale come tutte le indagini egrave un modo di essere dellrsquoEsserci aprente che vuole elaborare concettualmente la comprensione dellrsquoessere propria dellrsquoesistenza (pagg 374-375) La logica vorrebbe negare questo progettare essenziale per lrsquoEsserci senza rendersi conto che volendo fare questo si pone come un modo dellrsquoEsserci che progetta Era questa la sua domanda puograve dunque la logica eliminare un qualche cosa non tenendo conto che volere eliminare qualche cosa comporta giagrave il trovarsi allrsquointerno di un progetto La risposta egrave no ovviamente La comprensione comune sia essa ldquoteoreticardquo o ldquopraticardquo si prende cura solo dellrsquoente incontrato nella visione ambientale preveggente La comprensione si occupa solo dellrsquoente la deiezione vive solo di enti non si cura minimamente dellrsquoessere che egrave sempre essere dellrsquoEsserci e lrsquoessere dellrsquoEsserci egrave la Cura Ciograve che la caratterizza egrave la tendenza a esperire lrsquoente solo ldquodi fattordquo per potersi cosigrave esimere da una comprensione dellrsquoessere Come dire che la comprensione comune incontra lrsquoente ma non lo pensa Essa non si rende conto che lrsquoente puograve essere ldquoeffettivamenterdquo esperito solo se lrsquoessere egrave giagrave compreso sia pure non concettualmente Questa frase anche se molto concentrata dice un sacco di cose Dice che non si rende conto che lrsquoente puograve essere ldquoeffettivamenterdquo esperito solo se lrsquoessere egrave giagrave compreso Questo comunque anche nel caso della chiacchiera lrsquoessere egrave giagrave compreso nel senso che percheacute ci sia una comprensione di qualunque tipo egrave necessario che lrsquoEsserci lrsquouomo preso in questa gettatezza si apra a ciograve che incontra Senza questa apertura io non potrei dire che qualcosa egrave qualcosa Posso dire che una qualunque cosa egrave qualcosa percheacute in primissima istanza crsquoegrave questa apertura dellrsquoessere nei confronti dellrsquoalethegraveia di ciograve che esce dal nascondimento e viene in luce si mostra Ma si mostra a quali condizioni Quando si parla di apertura sembra un termine strano ma apertura egrave come dire gettatezza tutto sommato Posso accorgermi di qualcosa solo percheacute io sono sempre gettato verso questo qualche cosa percheacute lrsquoEsserci egrave fatto di questo lrsquoEsserci egrave questa gettatezza Vedete che anche qui crsquoegrave sempre un qualche cosa che ritorna a compiere questo cerchio questo circolo ininterrottamente Le cose esistono io le incontro percheacute lrsquoessere egrave giagrave presente come essere dellrsquoEsserci cioegrave come Cura le cose quindi mi vengono incontro percheacute me ne prendo cura ma il prendermene cura non egrave altro che lrsquoEsserci stesso La comprensione comune mistifica la comprensione Ed egrave appunto per questo che inevitabilmente essa spaccia per ldquoviolentordquo ciograve che si trova al di lagrave della sua portata comprensiva e lo stesso andare al di lagrave verso esso Piugrave avanti dice Lrsquoontologia dellrsquoEsserci non ldquopresupponerdquo troppo ma troppo poco se ldquomuoverdquo da un Io privo di mondo per poi attribuirgli un oggetto e un rapporto con esso ontologicamente infondato Questa egrave la conclusione cui giunge In effetti se io prendo un Io privo di mondohellip se voi pensate a Freud nella seconda topica sembra porre lrsquoIo come fuori dal mondo cioegrave come unrsquoentitagrave entitagrave che si muove secondo certe regole per esempio mettendosi in rapporto con il mondo e mettendo in rapporto il Super-Io con lrsquoEs cioegrave fa da tramite Egrave anche per questo che dice che non egrave padrone a casa propria percheacute egrave tirato un po di qua e un po di lagrave Perograve questo Io se noi lo poniamo come un elemento che egrave fuori del mondo allora e solo allora possiamo pensare di poterlo determinare di poterlo individuare Se invece lo ponessimo allrsquointerno del mondo questo Io sarebbe fatto di una quantitagrave sterminata di cose che lo renderebbero difficile da determinare come istanza particolare Qui in Freud la questione egrave abbastanza ambigua percheacute da una parte dice che lrsquouomo egrave fatto di fantasie perograve poi individua delle istanze e sembra che siano ben precisamente determinate come se queste istanze fossero quelle che sono fuori del mondo in cui sono Come dicevo egrave un po ambigua qui la questione in Freud non egrave cosigrave semplice da dipanare anche percheacute

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Freud non egrave che si occupasse di queste questioni Rimane il fatto che una qualunque istanza si ponga in termini teorici seguendo il percorso di Heidegger questa istanza dovrebbe tenere conto che egrave nel mondo e cioegrave che non egrave altro che un progetto dellrsquoEsserci un progetto esistenziale e non unrsquoistanza fuori del mondo LrsquoIo il Super-Io cosigrave come ne parla Freud se poste come progetto dellrsquoEsserci che incontrando qualche cosa cerca di determinarlo e di coglierlo ma pur rimanendo sempre allrsquointerno del mondo di cui egrave fatto egrave diverso dal porlo come una entitagrave a se stante che si comporta sempre allo stesso modo La visuale egrave troppo ristretta se si assume la ldquovitardquo come problema e poi si tiene conto anche della morte ma solo in un secondo tempo e casualmente Sta dicendo che vita e morte non sono scindibili Lrsquooggetto tematico risulta artificiosamente e dogmaticamente amputato se ci si limita ldquoinnanzi tuttordquo a un ldquosoggetto teoreticordquo per integrarlo poi ldquodal punto di vista praticordquo con lrsquoaggiunta di unrsquordquoeticardquo Per dirla in modo piugrave semplicehellip Prendiamo lrsquooggetto tematico lrsquooggetto che mettiamo a tema di cui ci occupiamo risulta amputato dice se ci si limita a un soggetto teoretico Crsquoegrave un soggetto teoretico che individua lrsquoIo che individua lrsquooggetto e siamo quindi in pieno cartesianesimo soggetto-oggetto che poi integra dice lui ma questa aggiunta sarebbe anche superflua per integrarlo poi dal punto di vista pratico con lrsquoaggiunta di unrsquoetica Vale a dire a questo soggetto gli si aggiunge un aspetto piugrave pratico anzicheacute teoretico mostrando che fa queste certe cose per certi motivi Ma dice che questo oggetto risulta amputato se noi lo consideriamo soltanto come il prodotto di un soggetto teoretico Questo soggetto teoretico che a sua volta per Heidegger non egrave altro che un altro progetto dellrsquoEsserci di fatto isolato cosigrave lui stesso cessa di esistere cosigrave come lrsquooggetto Io aggiungerei non soltanto amputato ma addirittura cancellato se lo si isola dal mondo 18 ottobre 2017 Siamo a pag 376 sect 64 Cura e ipseitagrave Dice dunque Lrsquounitagrave dei momenti costitutivi della Cura esistenzialitagrave effettivitagrave e deiezione ha reso possibile una propria delimitazione ontologica della totalitagrave dellrsquoinsieme strutturale dellrsquoEsserci La struttura della Cura ha trovato espressione nella formula esistenziale seguente avanti-a-seacute-esser-giagrave-in (un mondo) come esser-presso (lrsquoente che si incontra dentro il mondo) Questa definizione che dagrave Heidegger egrave precisa e importante percheacute la Cura che non egrave altro che lrsquoessere dellrsquoEsserci la sostanza dellrsquoEsserci dice che egrave un essere-avanti-a-seacute in un mondo come esser-presso il mondo cioegrave come essere presso gli utilizzabili Quindi egrave un essere giagrave sempre avanti a seacute e questa egrave la nozione di gettatezza essere giagrave sempre avanti a seacute Piugrave avanti a pag 377 Lrsquoarticolazione della totalitagrave dellrsquoinsieme delle strutture si egrave fatta piugrave ricca e con ciograve si egrave fatto piugrave acuto il problema dellrsquounitagrave di questa totalitagrave Come giagrave sapete Heidegger cerca lrsquounitagrave la totalitagrave dellrsquoEsserci Come dobbiamo concepire questa unitagrave In qual modo lrsquoEsserci puograve esistere unitariamente nelle suddette maniere e possibilitagrave del suo essere Manifestamente solo a patto che esso stesso sia questo essere nelle sue possibilitagrave essenziali e che sia sempre io questo ente La questione essenziale rimane sempre questa e cioegrave che lrsquoEsserci puograve esistere unitariamente come unitagrave soltanto a patto che questo essere sia continuamente gettatezza Egrave il fatto di essere questa gettatezza che rende la sua totalitagrave In questa gettatezza crsquoegrave tutto quanto crsquoegrave tanto lrsquoEsserci cioegrave io quanto lrsquoessere dellrsquoEsserci cioegrave io in quanto prendentesi cura di ciograve che incontro io sono in quanto mi prendo cura E qui introduce lrsquoIo Lrsquoldquoiordquo sembra essere ciograve che ldquotiene assiemerdquo la totalitagrave dellrsquoinsieme delle strutture Giagrave le piugrave antiche ldquoontologierdquo di questo ente intesero lrsquoldquoiordquo e il ldquose-Stessordquo come il fondamento che sostiene (sostanza e soggetto) Soggetto ciograve che sta sotto subjectum ὑποκείμενον sono tutti termini che indicano la soggiacenza Anche questa analitica sin dalla caratterizzazione preparatoria della quotidianitagrave si imbatteacute nel problema del Chi dellrsquoEsserci Risultograve allora che innanzi tutto e per lo piugrave lrsquoEsserci non egrave se stesso ma egrave per il Si-stesso Dunque lrsquoEsserci non egrave se stesso LrsquoEsserci riflettendo su stesso come abbiamo visto trova la nullitagrave del fondamento Ma dice egrave perso nel Si-stesso non dice il se stesso ma il Si-stesso cioegrave egrave perso nella

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deiezione Il Si-stesso egrave una modificazione esistentiva del se-Stesso autentico A pag 378 Egrave apparso chiaro fino in fondo che la Cura non egrave deducibile ontologicamente dalla realtagrave neacute egrave costruibile con categorie desunte dalla realtagrave Dicendo che la Cura non egrave deducibile dalla realtagrave ci sta dicendo che la Cura non egrave qualcosa che appartiene alla realtagrave delle cose egrave un oggetto contrapposto a me che sono soggetto Non egrave deducibile percheacute la Cura compare nel momento stesso in cui compare lrsquoEsserci percheacute lrsquoessere dellrsquoEsserci egrave la Cura quindi egrave giagrave sempre questa cosa Non egrave che a un certo punto la traggo sono giagrave sempre questa cosa in quanto Esserci in quanto mi prendo Cura delle cose sono queste cose qui non ho altri modi di essere La Cura cela giagrave in seacute il fenomeno del se-Stesso se almeno egrave legittimo affermare che lrsquoespressione ldquocura di seacuterdquo costruita in analogia allrsquoaver cura in quanto Cura degli altri egrave una tautologia Dice che prendersi cura di seacute egrave una tautologia nel senso che non puograve non prendersi cura di seacute in quanto il primo elemento con cui ha a che fare egrave se stesso per cui se egrave Cura egrave innanzitutto cura di seacute oltre che del mondo Sappiamo perograve che il mondo sono io e quindi prendendomi cura del mondo prendo cura di me Egrave in questo senso che egrave una tautologia Poi parla di Kant A pag 379 dice Il fatto che egli chiami questo io ldquosoggetto logicordquo non significa che lrsquoio sia un concetto ottenuto solo con un procedimento logico Lrsquoio egrave piuttosto il soggetto del comportamento logico del collegare ldquoIo pensordquo significa io collego Ogni collegare egrave un ldquoio collegordquo Egrave interessante percheacute pone questo ldquoio collegordquo come la relazione Alla base di ogni operazione di collegamento e di ogni relazione crsquoegrave giagrave sempre lrsquoio ndash ύποϰείμενον Perciograve il soggetto egrave ldquocoscienza di seacuterdquo non egrave una rappresentazione ma la ldquoformardquo della rappresentazione Il che vuol dire lrsquoio penso non egrave affatto qualcosa di rappresentato ma la struttura formale del rappresentare come tale in base alla quale egrave possibile qualcosa come un rappresentato ldquoFormardquo della rappresentazione non significa neacute unrsquointelaiatura neacute un concetto universale ma ciograve che in quanto είδος porta ogni rappresentato e ogni rappresentare a essere ciograve che egrave Concepire lrsquoio come forma della rappresentazione equivale a dire lrsquoio egrave un ldquosoggetto logicordquo (pagg 379-380) Qui Heidegger fa un giro in piugrave perograve la questione egrave sempre la stessa Dice che lrsquoio non egrave una rappresentazione ma la forma della rappresentazione quindi la struttura formale del rappresentare Questa struttura formale del rappresentare procede da una relazione da una relazione tra cose altrimenti non si puograve formalizzare assolutamente niente A pag 382 Nel ldquodire-iordquo si esprime lrsquoEsserci come essere-nel-mondo Questo egrave importante Dicendo ldquoiordquo esprimo lrsquoEsserci ma in quanto essere nel mondo non in quanto rappresentazione logica ecc Ma il dire-io quotidiano intende forse se stesso come essente-nel-mondo Qui bisogna distinguere Certamente lrsquoEsserci dicendo-io intende lrsquoente che esso sempre egrave Mi intendo come ente come una cosa fra le tante Ma lrsquoautointerpretazione quotidiana ha la tendenza a comprendersi partendo dal ldquomondordquo di cui si prende cura Qui crsquoegrave la distinzione fondamentale Dice che lrsquoautointerpretazione quotidiana cioegrave il Si tende a comprendersi a partire dal mondo come dire che considera il mondo un qualche cosa da cui desume se stesso Per Heidegger non egrave affatto cosigrave percheacute il mondo da cui dovrei desumere me stesso egrave me stesso Nellrsquoautointendersi ontico lrsquoEsserci non si vede rettamente quanto al modo di essere dellrsquoente che esso stesso egrave E ciograve vale particolarmente per la costituzione fondamentale dellrsquoEsserci lrsquoessere-nel-mondo E ciograve vale particolarmente per la costituzione fondamentale dellrsquoEsserci lrsquoessere-nel-mondo Nellrsquoautointendersi in quanto ente a partire dal mondo egrave come se quellrsquoente che io sono si dimenticasse che io sono giagrave quel mondo dal quale suppongo di desumere me stesso Questo me stesso egrave giagrave il mondo Ecco qui crsquoegrave una frase importante percheacute egrave come se racchiudesse in poche parole tutta lrsquoanalitica esistenziale cioegrave la filosofia di Heidegger Dice Si egrave ciograve di cui ci si prende cura Sembra una cosa abbastanza banale perograve sta dicendo tutto io sono cioegrave lrsquoEsserci ciograve di cui si prende cura Egrave per questo che dice che lrsquoessere dellrsquoEsserci cioegrave la sostanza dellrsquoEsserci egrave la Cura percheacute io sono ciograve di cui mi prendo cura sono quel mondo di cui mi prendo cura occupandomi dei vari utilizzabili che incontro Mi prendo cura continuamente di cose nel senso che il modo con cui io mi approccio a una qualunque cosa non egrave naturale ma mi approccio a qualche cosa percheacute voglio farci qualcosa di quella cosa essendo un utilizzabile la voglio utilizzare

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in qualche modo Quindi io sono ciograve di cui mi prendo cura sono quelle cose che intervengono nel mio progetto e che intervengono in quanto io sono gettatezza A pag 383 La Cura esprime se stessa come ldquoiordquo innanzi tutto e per lo piugrave nel ldquofuggenterdquo dire-io del prendersi cura Il fuggente ldquoiordquo egrave quellrsquoio preso nella deiezione che dice ldquoiordquo immaginando di desumersi dal mondo Il Si-stesso dice piugrave frequentemente e piugrave ad alta voce ldquoio-iordquo percheacute in realtagrave non egrave autenticamente se-Stesso e fugge dal suo poter-essere autentico Non ne vuole sapere del poter essere autentico cioegrave dellrsquoaccorgersi del prendere atto che egrave pura possibilitagrave ma vuole essere qualcosa di determinato di preciso esattamente come il Si del mondo gli impone di essere per cui deve essere qualche cosa Che la costituzione ontologica del se-Stesso non si lasci ricondurre neacute a una sostanza-io neacute a un ldquosoggettordquo ma al contrario il dire io-io quotidiano e fuggente debba essere inteso a partire dal poter-essere autentico non significa perograve che il se-Stesso sia il fondamento costante e semplicemente-presente della Cura Il che vuol dire molto semplicemente che questo io quotidiano fuggente egrave inteso a partire dal poter essere autentico percheacute soltanto se uscendo dal Si io divento autentico posso riconoscere il Si altrimenti non lo riconosco percheacute ci sono immerso dentro non vedo nulla Lrsquoipseitagrave deve essere esistenzialmente rintracciata soltanto nel poter-essere-se-Stesso autentico cioegrave nellrsquoautenticitagrave dellrsquoessere dellrsquoEsserci in quanto Cura Egrave ligrave che si ritrova lrsquoipseitagrave egrave ligrave che mi accorgo di essere autenticamente me stesso non nel Si ma nella Cura In base a essa si spiega la stabilitagrave del se-Stesso cioegrave la presunta permanenza del soggetto Qui crsquoegrave una questione intorno alla quale possiamo dire qualcosa Dicendo che lrsquoipseitagrave puograve essere rintracciata soltanto nel se-Stesso autentico sta dicendo che questa autenticitagrave cioegrave la Cura egrave ciograve che consente la stabilitagrave la permanenza di quella cosa che chiamiamo soggetto Percheacute Percheacute se mi prendo cura di qualche cosa sono io che me ne prendo cura e allora se ci rifacciamo al discorso di prima se io immagino di essere desumibile dal mondo che vedo allora se mi prendo cura di qualche cosa egrave in base a questo qualche cosa di cui mi prendo cura che io posso dirmi io e posso desumermi come soggetto LrsquoEsserci egrave autenticamente se-Stesso solo nellrsquoisolamento originario della decisione tacita e votata allrsquoangoscia Quando lrsquoesserci trova se stesso ma trovando se stesso trova il nulla da cui poi lrsquoangoscia Lrsquoesser-se-Stesso autentico essendo come tale tacitohellip Tacito percheacute ha zittito il Si non crsquoegrave piugrave il Si che fa rumore hellipnon dice affatto ldquoio-iordquo ma ldquoegraverdquo nel silenzio quellrsquoente gettato che come tale puograve essere in modo autentico Cessa di continuare a dire ldquoiordquo che viene dal Si ma egrave nel silenzio Non dice piugrave ldquoio sono questa cosa quirdquo questo io io io che interviene sempre ma dice Heidegger egrave nel silenzio cioegrave diventa egrave quellrsquoente gettato In un certo qual modo lrsquoio non crsquoegrave piugrave Il se-Stesso quale egrave svelato nel silenzio dellrsquoesistenza decisa costituisce il terreno fenomenico originario per la posizione del problema dellrsquoldquoiordquo Soltanto a questo punto crsquoegrave qualche possibilitagrave di pensare lrsquoio in modo interessante non dicendo io io io ma quando mi accorgo che sono quellrsquoente gettato allora posso pensare lrsquoio ma solo a questa condizione e cioegrave quando esco dal Si La Cura non ha bisogno di esser fondata in un se-Stesso egrave invece lrsquoesistenzialitagrave come costitutivo della Cura a fornire la costituzione ontologica della stabilitagrave autonoma dellrsquoEsserci in cui in corrispondenza con il pieno contenuto strutturale della Cura rientra la deiezione effettiva della instabilitagrave Il che vuol dire in altri termini che la Cura non deve essere fondata neanche in un se-Stessohellip LrsquoEsserci egrave questo prendersi Cura Come potremmo infatti fondare la Cura Su che cosa Se la Cura egrave lrsquoessere dellrsquoEsserci e se lrsquoEsserci che pensa se stesso trova la nullitagrave non crsquoegrave nessun fondamento Dice invece che la Cura egrave lrsquoesistenzialitagrave che egrave costitutiva della cura e cioegrave nel momento in cui io mi prendo cura del mondo nel in cui incomincio a esistere come Esserci in quel momento esisto E quindi questa mia esistenza egrave la stessa cosa della Cura in quanto io esisto come prendentesi cura Se mi prendo cura allora accade che io esisto io esisto in questo prendermi cura Dice che egrave questo a fornire la costituzione ontologica della stabilitagrave autonoma dellrsquoEsserci autonoma nel senso che non dipende da altro che da se stesso in cui in corrispondenza con il pieno contenuto strutturale della Cura rientra la deiezione effettiva della instabilitagrave Cosa vuol dire Nel momento in cui lrsquoEsserci accade come Cura in questo stesso riconoscersi come Cura considera la deiezione lui dice come

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unrsquoeffettiva instabilitagrave Diciamo la cosa in un modo un po rozzo perde lrsquointeresse per la deiezione Nel sect 65 incomincia a dire delle cose complesse le pagine che seguono sono molto dense Siamo a pag 384 Il sect si intitola La temporalitagrave come senso ontologico della Cura La Cura che io sono in quanto Esserci egrave lrsquoessere dellrsquoEsserci ha un senso ontologico nella temporalitagrave Abbiamo giagrave visto in altre occasioni come la temporalitagrave sia il giagrave essere sempre una possibilitagrave e comporta che io mi porto appresso qualunque possibilitagrave cioegrave io sono tutte le possibilitagrave Quindi questa temporalitagrave di cui sono fatto oltre la decisione che io prendo scegliendone una e tralasciando le altre mi porto appresso tutto ciograve che io ho deciso anche in passato tutto ciograve che sarei potuto essere o diventare Tutte le mie scelte tutte le mie decisioni sono qui in questo momento Per Heidegger la temporalitagrave non egrave soltanto questo ma anche qualche altra cosa di piugrave complesso che adesso iniziamo ad affrontare LrsquoEsserci si fa ldquoessenzialerdquo nellrsquoesistenza autentica che si costituisce in quanto decisione anticipatrice La decisione anticipatrice non egrave che il fatto di accorgermi di essere un poter essere In questo essere un poter essere anticipo percheacute il poter essere egrave sempre rivolto in avanti Questo modo dellrsquoautenticitagrave della Cura implica la stabilitagrave e la totalitagrave originarie dellrsquoEsserci La messa in chiaro del senso ontologico dellrsquoessere dellrsquoEsserci deve aver luogo mediante uno sguardo concentrato ed esistenzialmente comprendente su tale totalitagrave Che cosa si cerca ontologicamente cercando il senso della Cura Che significa senso La ricerca ha incontrato questo fenomeno nel corso dellrsquoanalisi della comprensione e dellrsquointerpretazione In essa egrave risultato che ldquosensordquo significa ciograve in cui la comprensibilitagrave di qualcosa si mantiene senza venire in luce esplicitamente e tematicamente Senso significa ciograve rispetto-a-cui ha luogo il progetto primario ciograve in base a cui qualcosa puograve esser concepito nella sua possibilitagrave cosigrave comrsquoegrave Il progettare apre possibilitagrave ossia egrave tale da render possibile Qualche chiarimento Il senso dice egrave ciograve in cui si mantiene la comprensibilitagrave di qualcosa Sappiamo che la comprensibilitagrave egrave lrsquoapertura Quindi si mantiene unrsquoapertura verso qualche cosa Il senso mantiene quindi lrsquoapertura verso qualche cosa lrsquoapertura mantiene come possibilitagrave Potremmo dire che qualcosa ha senso per lrsquoEsserci per noi se si mantiene lrsquoapertura di una certa possibilitagrave quale non egrave essenziale Heidegger dice che il senso egrave il mantenersi dellrsquoapertura di una certa possibilitagrave Infatti specifica che Senso significa ciograve rispetto-a-cui ha luogo il progetto primario Il progetto primario egrave il progetto che progetta la morte E prosegue dicendo ciograve in base a cui qualcosa puograve esser concepito nella sua possibilitagrave cosigrave comrsquoegrave Qui sta tutta la questione Il senso egrave mantenere aperta una possibilitagrave Quando diciamo che qualcosa ha senso cosa stiamo dicendo per Heidegger Che rispetto a quella cosa si mantiene aperta una certa possibilitagrave Anche se non quale sia esattamente il sensohellip come dire io vedo qualche cosa non so esattamente che cosa sia propriamente perograve per me ha un senso cioegrave so che ci sono delle possibilitagrave rispetto a questa cosa possibilitagrave di qualunque tipo non ha importanza quale Se io vedo un pezzo del motore di unrsquoautomobile che non riesco a individuare questo pezzo ha comunque senso per me percheacute so che ha delle possibilitagrave possibilitagrave di essere un pezzo di un motore e quindi di avere delle funzioni che magari io ignoro totalmente perograve so che questo aggeggio ha delle possibilitagrave rispetto a una certa cosa Quindi questo aggeggio si mantiene aperto per me come possibilitagrave anche se non cosrsquoegrave a che cosa serve ecc Heidegger dice tutto questo in modo piugrave complesso ma egrave questa la questione Mettere in chiaro il rispetto-a-che di un progetto significa aprire ciograve che rende possibile il progettato Mettere in chiaro il rispetto-a-che di un progetto significa sapere che cosa sto progettando Questa messa in chiaro richiede quanto al metodo un esame del progetto che per lo piugrave inesplicitamente egrave alla base di unrsquointerpretazione affincheacute ciograve che nel progettare egrave progettato si apra e risulti accessibile nel suo rispetto-a-che (pagg 384-385) Dice che questa messa in chiaro questo vedere di che cosa si tratta nel progettato tutto questo egrave alla base di unrsquointerpretazione non piugrave solo della comprensione La comprensione egrave lrsquoapertura lrsquointerpretazione egrave ciograve che egrave resa possibile dalla comprensione Lui aveva invertito vi ricordatehellip Generalmente si pensa che ci sia prima unrsquointerpretazione dopo la quale so di che cosa si tratta e quindi comprendo Per Heidegger no crsquoegrave prima la comprensione lrsquoapertura solo in seguito a questa apertura io posso interpretare

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qualcosa cioegrave chiedermi che cosrsquoegrave quel pezzo del motore che non sapevo che cosa fosse Quando interpreto questa cosa allora so ciograve di cui si tratta Delucidare il senso della Cura significa quindi indagare il progetto che guida e fonda lrsquointerpretazione originaria ed esistenziale dellrsquoEsserci in modo tale che nel corrispondente progettato si renda visibile il rispetto-a-che del progetto Diciamola in modo molto semplice Sta dicendo che intendere il senso della Cura quindi questa apertura che mostra le possibilitagrave qualunque esse siano comporta dice lui indagare il progetto che guida e fonda lrsquointerpretazione vedere questrsquoapertura questa possibilitagrave che io ho di fronte in che cosa consiste esattamente in modo che si renda visibile il rispetto-a-che del progetto Egrave una cosa banalissima cioegrave io indago per vedere rispetto a che cosa il mio progetto egrave un progetto di qualche cosa Come dire indago per vedere quel pezzo del motore della macchina in che cosa consiste a che cosa serve ecc Perograve se lo volgiamo anzicheacute al pezzo della macchina allrsquoEssercihellip percheacute dice che il progettato egrave lrsquoessere dellrsquoEsserci Qui la cosa si complica percheacute lrsquoessere dellrsquoEsserci egrave la Cura stessa Il progettato egrave lrsquoessere dellrsquoEsserci che viene aperto in tutto ciograve che lo costituisce come autentico poter-essere-un-tutto Qui parla del progettato non del progetto cioegrave ciograve a cui mi rivolgo Non il rivolgermi verso qualcosa ma ciograve a cui mi rivolgo Ciograve a cui mi rivolgo dice egrave la Cura stessa egrave lrsquoessere dellrsquoEsserci Questa Cura quindi viene aperta in ciograve che la costituisce come autentico poter-essere-un-tutto Se io mi rivolgo al progettato e se intendo questo progettato come la Curahellip non soltanto come il progettante che egrave lrsquoEsserci il progettato egrave la Cura ciograve che rende lrsquoEsserci quello che egrave percheacute lrsquoEsserci egrave soprattutto questo il suo essere Cura nei confronti di qualcosa Quale progetto puograve rendere lrsquoEsserci un autentico essere un tutto Lo sappiamo la morte Quindi ciograve di cui la Cura si prende cura autenticamente egrave la morte Solo a questa condizione come abbiamo giagrave visto puograve essere un tutto nel senso che accoglie la morte anticipandola e facendola partecipare dellrsquoEsserci Il rispetto-a-che di questo progettato cioegrave dellrsquoessere cosigrave costituito e aperto egrave ciograve che rende possibile questa stessa costituzione dellrsquoessere in quanto Cura Questo progettato egrave sempre rispetto a qualche cosa rispetto a unrsquointenzione rispetto a quel che io voglio fare Il rispetto a che dellrsquoessere progettato ciograve che io voglio fare egrave ciograve che rende possibile questa stessa costituzione dellrsquoessere in quanto Cura cioegrave ciograve che io voglio fare egrave al tempo stesso lrsquoEsserci cioegrave io il mio prendermi cura di qualche cosa e ciograve di cui mi prendo cura Tutte queste cose insieme non sono niente altro che lrsquoessere dellrsquoesserci la Cura stessa Non posso distinguere una cosa dallrsquoaltra non posso distinguere lrsquoEsserci dalla Cura dal progettare e dal progettato tutte queste cose sono lrsquoEsserci se ne tolgo una non crsquoegrave piugrave nulla Che cosrsquoegrave ciograve che rende possibile la totalitagrave dellrsquoinsieme articolato delle strutture della Cura nellrsquounitagrave della sua articolazione pienamente dispiegata La sua articolazione dispiegata egrave lrsquoagire di tutti questi elementi simultaneamente A rigor di termini senso significa il rispetto-a-che del progetto primario della comprensione dellrsquoessere Lrsquoessere-nel-mondo aperto a se stesso comprende cooriginariamente con lrsquoessere dellrsquoente che esso stesso egrave anche lrsquoessere dellrsquoente scoperto dentro il mondo sebbene non tematicamente e anzi in maniera ancora indifferenziata nei suoi modi primari dellrsquoesistenza e della realtagrave Lrsquoessere-nel-mondo lrsquoEsserci aperto a se stesso aperto a se stesso significa che pone se stesso come una possibilitagravehellip comprende cooriginariamente con lrsquoessere dellrsquoente che esso stesso egrave essere nel mondo egrave lrsquoessere dellrsquoente egrave il significato dellrsquoentehellip oltre questo dice anche lrsquoessere dellrsquoente scoperto dentro il mondo quindi il senso di una certa cosa scoperto in quanto soltanto possibilitagrave non ancora tematizzata non egrave molto diverso da ciograve che diceva prima il senso come quellrsquoapertura che mostra qualche cosa in quanto possibilitagrave Ogni esperienza ontica dellrsquoente sia essa un calcolo ambientale dellrsquoutilizzabile o una conoscenza scientifica positiva della semplice-presenza si fonda in un progetto dellrsquoessere dellrsquoente in questione progetto che di volta in volta egrave piugrave o meno trasparente Questi progetti celano perograve in seacute un rispetto-a-che da cui per cosigrave dire la comprensione dellrsquoessere trae alimento Tutti questi progetti avvengono direbbe Freud a partire da fantasie da fantasie che si connettono tra loro e costruiscono un desiderio di fare qualche cosa Il rispetto-a-che da cui per cosigrave dire la comprensione dellrsquoessere trae alimento se volete dirla con Nietzsche egrave la volontagrave di potenza Egrave da questa che trae alimento il rispetto-a-che Rispetto a che

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cosa voglio fare delle cose Voglio comprendere per che cosa Come diceva Nietzsche per la volontagrave di sapere come stanno le cose per il bene comune ecc No egrave per la mia volontagrave di potenza Il rispetto-a-che egrave sempre volontagrave di potenza Egrave da questo che la comprensione dellrsquoessere trae alimento dalla volontagrave di potenza Quando diciamo che un ente ldquoha sensordquo significa che si egrave reso accessibile nel suo essere essere che in quanto progettato nel suo rispetto-a-che egrave ciograve che per primo ldquoha senso autenticamenterdquo Lrsquoente ldquohardquo senso soltanto se in quanto essere anticipatamente aperto egrave divenuto comprensibile nel progetto del suo essere cioegrave in base al suo rispetto-a-che Cosa vuol dire tutto questo Nella prima frase ci sta dicendo che un ente ha senso quando si rende accessibile nel suo essere ma questo suo essere trae alimento per la sua comprensibilitagrave dalla volontagrave di potenza La seconda frase egrave ancora piugrave chiara Lrsquoente ha senso soltanto se in quanto anticipatamente aperto come possibilitagravehellip dicevamo che il senso egrave lrsquoapertura di possibilitagrave cioegrave io colgo delle possibilitagrave in una certa cosa solo a questa condizione quella cosa ha senso per me e cioegrave se la posso utilizzare ma la posso utilizzare per cosa Per la volontagrave di potenza Infatti dice Lrsquoente ldquohardquo senso soltanto se in quanto essere anticipatamente aperto egrave divenuto comprensibile nel progetto del suo essere cioegrave in base al suo rispetto-a-che egrave divenuto comprensibile in base al suo rispetto-a-che cioegrave alla sua volontagrave di potenza cioegrave ciograve che io voglio farne e il motivo per cui ne voglio fare qualcosa Per il mio superpotenziamento Il problema del senso dellrsquoessere di un ente ha come suo tema il rispetto-a-chehellip Lrsquoha tematizzato La comprensione egrave lrsquoapertura a possibilitagrave possibilitagrave a che cosa Al suo rispetto-a-che della comprensione dellrsquoessere che sta alla base di ogni essere dellrsquoente Ciograve tirando un po le cose ci porterebbe ad affermare che il senso dellrsquoessere dellrsquoente egrave la volontagrave di potenza Egrave quella che si pone come il rispetto-a-che di qualunque possibilitagrave Possibilitagrave di farci che cosa Rispetto a che Conoscere la bontagrave la bellezza No rispetto alla volontagrave di potenza 25 ottobre 2017 Siamo a pag 386 Il progettato del progetto esistenziale originario dellrsquoesistenza risultograve essere la decisione anticipatrice Questo egrave ciograve che il progetto esistenziale progetta una decisione anticipatrice Che cosrsquoegrave che rende possibile questo essere-un-tutto autentico da parte dellrsquoEsserci nellrsquounitagrave dellrsquoinsieme articolato delle sue strutture Assunta in senso formale-esistenziale e senza esplicito riferimento al suo contenuto strutturale integrale la decisione anticipatrice egrave lrsquoessere-per il poter-essere piugrave proprio ed eminente La decisione anticipatrice quindi egrave lrsquoessere per il poter essere Io sono per poter essere e sono soltanto questo e lrsquoha detto in varie occasioni che lrsquoEsserci egrave pura possibilitagrave quindi io sono in quanto poter essere Questo per lui egrave la decisione anticipatrice Decisione anticipatrice in quanto qualunque cosa io mi trovi a fare sono sempre progettato sono sempre gettato innanzi Egrave in questo senso che parla di decisione anticipatrice percheacute qualunque decisione anticipa in quanto egrave in avanti Ora parla dellrsquoavvenire ma ne parla in un modo particolare Ma ciograve egrave possibile solo in quanto lrsquoEsserci in generale puograve pervenire a se stesso nella sua possibilitagrave piugrave propria e percheacute in questo lasciarsi pervenire a se stesso mantiene la possibilitagrave come possibilitagrave cioegrave esiste Il che significa che essere per il poter essere egrave possibile in quanto lrsquoEsserci puograve pervenire a se stesso cioegrave puograve riflettere su se stesso soltanto cosigrave si accorge di essere possibilitagrave pura In questo lasciarsi pervenire tornare a se stesso in quanto possibilitagrave lrsquoEsserci egrave pura possibilitagrave si mantiene come possibilitagrave Mantenersi come possibilitagrave non egrave altro che esistere percheacute lrsquoEsserci esiste in quanto possibilitagrave non ha altri modi di esistere Il lasciarsi pervenire a se stesso nel mantenimento della possibilitagrave eminentehellip LrsquoEsserci che egrave possibilitagrave perviene a se stesso quindi di nuovo alla possibilitagrave hellipegrave il fenomeno originario dellrsquoad-venire Il lasciarsi pervenire quindi il tornare dellrsquoEsserci a se stesso questo Heidegger lo chiama avvenire Vi rendete conto che egrave unrsquoaccezione di avvenire diversa da quella solita uno pensa allrsquoavvenire come a un futuro radioso Qui invece lui prende il termine letteralmente avvenire egrave per lui il pervenire a se stesso

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in quanto possibilitagrave e mantenere questa possibilitagrave LrsquoEsserci in quanto possibilitagrave che torna su se stesso e si mantiene in quanto possibilitagrave Si mantiene non egrave propriamente il termine piugrave corretto in quanto richiama una stabilitagrave mentre qui non crsquoegrave nessuna stabilitagrave ma solo gettatezza Il fatto che allrsquoessere dellrsquoEsserci appartenga lrsquoautentico o lrsquoinautentico essere-per-la-morte egrave possibile solo in quanto questrsquoultimo egrave ad-veniente nel senso ora indicato (e da determinarsi con maggiore esattezza) ldquoAvvenirerdquo non significa qui un ldquoorardquo che non egrave ancora divenuto ldquoattualerdquo e che lo diverragrave ma lrsquoavvento in cui lrsquoEsserci perviene in se stesso nel suo poter-essere piugrave proprio Lrsquoavvenire non egrave altro che lrsquoad-venire dellrsquoEsserci verso se stesso in quanto pura possibilitagrave Ma in quanto pura possibilitagrave non puograve esimersi dalla possibilitagrave che gli egrave piugrave propria quindi dalla morte Lrsquoanticipazione rende lrsquoEsserci autenticamente ad-veniente siccheacute lrsquoanticipazione stessa egrave possibile soltanto percheacute lrsquoEsserci in quanto esistente egrave in generale giagrave sempre pervenuto a se stesso cioegrave in quanto nel suo essere egrave in generale ad-veniente Qui in un certo senso crsquoegrave sempre un gioco di rimbalzo percheacute dice che lrsquoanticipazione rende lrsquoEsserci autenticamente ad-veniente ad-veniente nel senso che egrave gettato innanzi quindi questa stessa anticipazione anticipazione dellrsquoEsserci egrave giagrave sempre qualcosa in atto percheacute essendo gettatezza giagrave sempre anticipa Dice che lrsquoanticipazione egrave possibile percheacute lrsquoEsserci egrave giagrave sempre pervenuto a se stesso cosa vuol dire che egrave pervenuto a se stesso Vuole dire che egrave pervenuto alla gettatezza percheacute lrsquoEsserci egrave gettatezza pertanto pervenire a se stesso significa pervenire alla gettatezza quindi pervenire allrsquoanticipazione Tornando indietro pervenendo lrsquoEsserci a se stesso di fatto giunge alla gettatezza quindi allrsquoessere gettato innanzi torna indietro per essere gettato innanzi A pag 387 Ma lrsquoassunzione dellrsquoesser-gettato significa per lrsquoEsserci essere autenticamente come giagrave sempre era Per lrsquoEsserci essere gettato cosa significa Essere autenticamente ciograve che egrave sempre stato che non poteva non essere e cioegrave gettato percheacute non egrave altro che questo Quindi quando lrsquoEsserci che egrave gettatezza egrave pervenuto a se stesso che cosa trova Trova ciograve che giagrave da sempre era percheacute non puograve non essere se non gettatezza quindi se egrave egrave gettatezza Anche tornando su se stesso ciograve che trova egrave sempre gettatezza Il passato scaturisce in certo modo dallrsquoavvenire LrsquoEsserci puograve essere autenticamente stato solo in quanto egrave ad-veniente LrsquoEsserci che cosa puograve essere stato se non gettatezza se non progetto se non essere gettato innanzi Quindi egrave autenticamente stato qualcosa solo in quanto ad-veniente solo in quanto gettato innanzi Ricordiamo lrsquoaccezione in Heidegger di avvenire lrsquoavvento in cui lrsquoEsserci perviene in se stesso nel suo poter-essere piugrave proprio Il suo poter essere piugrave proprio non egrave altro che la gettatezza La decisione anticipatrice apre la rispettiva situazione del Ci in modo che lrsquoesistenza agendo si prenda cura mediante la visione ambientale preveggente dellrsquoutilizzabile che effettivamente incontra dentro il mondo Questa decisione anticipatrice che altro non egrave che lrsquoessere per il poter essere io sono soltanto per il poter essere sono pura possibilitagrave questa decisione anticipatrice dice apre in modo tale che agendo si prende cura degli utilizzabili che incontra Percheacute Percheacute la decisione anticipatrice essendo il poter essere di volta in volta puograve essere qualunque cosa Quindi questo poter essere non fa altro che incontrare continuamente degli utilizzabili di cui si prende cura Ora riprende la questione della temporalitagrave su cui ci soffermeremo percheacute egrave importante in Heidegger Questo fenomeno unitario dellrsquoavvenire essente-stato e presentante lo chiamiamo la temporalitagrave Avvenire essente-stato avvenire come lrsquoessere gettato innanzi ma che egrave stato percheacute tutto ciograve che lrsquoEsserci egrave egrave anche giagrave stato Non egrave mai potuto essere altro che progetto gettato quindi ciograve che egrave adesso egrave ciograve che era giagrave stato Se lrsquoEsserci egrave egrave in quanto gettatezza in quanto pura possibilitagrave Presentante nel senso che rende presente ciograve che sta accadendo Qui crsquoegrave una questione importante percheacute la temporalitagrave egrave da intendere come ciograve che definisce il modo in cui lrsquoEsserci di volta in volta accade In che modo accade Accade nel modo in cui la temporalitagrave decide cioegrave il fatto che egrave nato in un certo momento storico che egrave vissuto in un certo ambiente che si porta appresso tutta la tradizione della lingua italiana tutto questo ha a che fare con la temporalitagrave o con la storicitagrave Potremmo dire che lrsquoessere egrave il tempo nel senso che lrsquoessere ciograve che definisce in qualche modo lrsquoessenza dellrsquoEsserci egrave il tempo cioegrave lrsquoEsserci egrave

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determinato dalla sua storicitagrave Non egrave qualche cosa che esiste al di fuori del suo tempo cosigrave come ciascuno di noi non esiste fuori dal suo tempo che nel nostro caso egrave il 2017 con tutto ciograve che si porta appresso con tutto ciograve che lo ha fatto Questo per Heidegger egrave importante percheacute egrave come dire che ciascuno essendo preso nella temporalitagrave egrave un qualche cosa che non egrave definibile in quanto tale non egrave definibile come oggetto Egrave qualcosa che si egrave prodotto e che si continua a produrre non egrave solo il prodotto di tutta la storia che lo riguarda ma continua a prodursi in quanto sigrave si getta sempre innanzi ma si getta sempre innanzi progetta cose che sono ldquoconsentiterdquo dalla sua storicitagrave dal tempo in cui vive Un progetto che possiamo avere noi oggi non era pensabile mille anni fa quindi questo progetto che abbiamo egrave vincolato a un momento storico egrave storicizzato Non crsquoegrave modo di uscire dal tempo e quindi rendere per esempio un qualche cosa identico a seacute individuabile Essendo temporale temporalizzato egrave come se fosse sempre vincolato a ciograve che non soltanto egrave accaduto ma che sta accadendo In questo movimento dellrsquoEsserci che va incontro al mondo cioegrave incontra degli utilizzabili modifica questi utilizzabili percheacute ne vuole farci qualche cosa modificando gli utilizzabili modifica il mondo modificando il mondo modifica se stesso che egrave il mondo Quindi egrave in una modificazione continua Dire che essere egrave tempo significa dire che lrsquoessere egrave in una continua mutazione in una continua alterazione delle cose altera le cose e alterando le cose si altera lui stesso Cosa che non si era mai vista nella filosofia prima di Heidegger Si egrave sempre pensato che il soggetto manipola lrsquooggetto e che il soggetto non si modifichi rimane quello che egrave Cosa che invece ha considerato la semiotica per esempio che modificando un discorso si modifica anche chi pronuncia il discorso Egrave il famoso circolo ermeneutico dove crsquoegrave una sorta di interazione continua tra chi dice le cose le cose che ha dette che una volta dette modificano ciograve che sta per dire Egrave una cosa che ciascuno rileva per esempio intervenendo dicendo delle cose in pubblico le cose che voleva dire magari le ha dimenticate si trova quindi a dire altre cose e queste altre cose modificano completamente il suo piano modificano lui stesso in quanto modificano il suo discorso Quindi la temporalitagrave cosigrave come la pone Heidegger non egrave una successione di stati ma la presentificazione di tutto ciograve che lrsquoEsserci egrave ed egrave quello che egrave percheacute ha una storia non viene fuori dal nulla Egrave tutto ciograve che essendo modifica ininterrottamente e modificando di contro ne viene modificato Solo in quanto determinato dalla temporalitagrave lrsquoEsserci rende possibile a se stesso lrsquoautentico poter-essere-un-tutto che risultograve proprio della decisione anticipatrice Soltanto cogliendo la morte come abbiamo visto in varie occasioni lrsquoEsserci puograve essere un tutto e quindi la decisione anticipatrice cioegrave lrsquoessere per il poter essere accoglie la morte solo a questa condizione Ma tutta questa operazione ha a che fare con la temporalitagrave percheacute la morte non si pone come un qualche cosa che avverragrave ma come un qualcosa che sta avvenendo come possibilitagrave qui e adesso che egrave ad-veniente nellrsquoaccezione in cui ne parla lui e cioegrave come qualche cosa che egrave il suo stesso poter essere Quindi considerare la morte come il suo poter essere e accoglierlo in quanto poter essere e non come un evento eventuale futuro percheacute egrave qualcosa che avviene adesso in quanto la colgo come possibilitagrave piugrave propria Senza temporalitagrave in questa accezione lrsquoEsserci non puograve essere pensato come un tutto percheacute la morte che rende lrsquoEsserci un tutto finito egrave sempre a venire Qui invece egrave giagrave avvenuta avvenuta nel senso di possibilitagrave A pag 388 Se la decisione costituisce il modo della Cura autentica e se questa a sua volta egrave possibile solo in base alla temporalitagrave il fenomeno venuto in luce nellrsquoanalisi della decisione deve costituire anchrsquoesso soltanto una modalitagrave della temporalitagrave che in linea generale rende possibile la Cura come tale Siamo di nuovo alla questione di prima e cioegrave la decisione anticipatrice quella per cui lrsquoessere egrave per il poter essere egrave il modo della Cura Dice questo percheacute lrsquoessere per il poter essere cioegrave essere una pura possibilitagrave egrave ciograve che definisce in un certo senso la Cura In che modo io mi prendo cura delle cose Mi prendo cura delle cose in quanto sono delle possibilitagrave non ho un altro modo per prendermi cura delle cose cioegrave le considero per esempio delle possibilitagrave allrsquointerno di un progetto Dice che egrave la temporalitagrave che in linea generale rende possibile la Cura come tale Qui crsquoegrave un elemento in piugrave percheacute la temporalitagrave rende possibile la Cura come tale

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Percheacute fuori dal tempo lrsquoEsserci egrave nulla percheacute egrave il tempo lrsquoha costituito per quello che egrave egrave a temporalitagrave che fa dellrsquoEsserci quello che egrave in questo momento e quindi decide in un certo senso dellrsquoutilizzabile al quale si rivolge decide di cosa prendersi cura Come dicevo prima un progetto che abbiamo oggi non era pensabile mille anni fa Quindi la temporalitagrave che ha costituito lrsquoEsserci egrave la condizione della Cura della Cura che lrsquoEsserci puograve avere in questo momento Intervento Temporalitagrave e gettatezzahellip Certo Egrave un essere gettato in avanti che determina lrsquoEsserci nel senso che lrsquoEsserci non egrave che viene gettato in avanti ma egrave questa stessa gettatezza A pag 389 crsquoegrave una frase che risponde alla sua domanda Lrsquoldquoavantirdquo e lrsquoldquoavanti-a-seacuterdquo indicano lrsquoavvenire il quale come tale rende possibile che lrsquoEsserci sia tale che per esso ne va del suo poter essere Il progettarsi-in-avanti sullrsquoldquoin-vista-di-se-stessordquo progettarsi che si fonda nellrsquoavvenire egrave un carattere essenziale dellrsquoesistenzialitagrave Il senso primario dellrsquoesistenzialitagrave egrave lrsquoavvenire ldquoAvvenirerdquo qui egrave da intendersi nellrsquoaccezione di Heidegger e cioegrave un gettarsi innanzi che perograve non evita il movimento del tornare indietro percheacute ciograve che avviene egrave ciograve che egrave sempre stato non egrave che incontra qualcosa di inedito In questo avvenire ciograve che lrsquoEsserci egrave giagrave sempre stato e cioegrave pura possibilitagrave Quindi non egrave un essere gettati innanzi che comporta una sequenza una successione di stati ma egrave una gettatezza che lrsquoEsserci se egrave e siccome egrave egrave sempre stato Tenete conto che questa gettatezza non egrave altro che pura possibilitagrave Nella pagina prima 388 dice Lrsquoavanti-a-seacute si fonda nellrsquoavvenire Lrsquoesser-giagrave-inhellip manifesta lrsquoesser-stato Si fonda nellrsquoavvenire ma avvenire nella sua accezione rileggiamolo a pag 386 Il lasciarsi pervenire a se stesso nel mantenimento della possibilitagrave eminente egrave il fenomeno originario dellrsquoad-venire Il lasciarsi pervenire a se stesso che egrave dellrsquoEsserci Egrave lrsquoEsserci che si lasci pervenire a se stesso LrsquoEsserci essendo gettatezza lasciandosi pervenire a se stesso che cosa trova Gettatezza sempre inesorabilmente Questo per Heidegger egrave lrsquoavvenire lrsquoad-venire venire verso qualcosa Lrsquoldquoavantirdquo non significa un ldquooltre-orardquo nel senso di un ldquoora non ancora ma poi sigrave allo stesso modo il ldquogiagraverdquo non significa un ldquonon piugrave ora ma prima sigraverdquo Se le espressioni ldquoavantirdquo e ldquogiagraverdquo avessero un significato temporale di questo genere significato che possono anche avere la temporalitagrave della Cura verrebbe a significare che essa sarebbe qualcosa che ldquoprimardquo o ldquodopordquo rispettivamente ldquonon era ancora e ldquonon saragrave piugraverdquo La Cura non puograve non essere sempre ldquogiagraverdquo egrave giagrave sempre percheacute non egrave altro che lrsquoessere dellrsquoEsserci Occorre quindi intendere lrsquoavvenire nel modo in cui lo definisce Heidegger Non ha a che fare con la temporalitagrave posta come sequenza di stati di eventi ma come quel movimento per cui lrsquoEsserci in quanto gettatezza trova se stesso come un utilizzabile percheacute di fatto egrave un ente Trova se stesso come un utilizzabile e si usa per quello che egrave e cioegrave gettatezza Vi chiederete come mai Heidegger ha fatto tutto questo In effetti tutta questa operazione intorno al tempo alla temporalitagrave ecc egrave volta a scardinare il concetto di essere metafisico e porre invece il concetto di essere dellrsquoEsserci unicamente in quanto ciograve che si prende cura il prendentesi cura So che la gettatezza non egrave un concetto semplice percheacute si egrave abituati a pensare in termini di elementi statici su cui lavorare In effetti funziona cosigrave e la scienza stessa utilizza questo sistema cioegrave presuppone la stabilitagrave la staticitagrave di un elemento per poterlo manipolare ecc Qui invece tutto ciograve che sta dicendo Heidegger ha come obiettivo tra lrsquoaltro quella di scardinare la possibilitagrave stessa della metafisica cioegrave la possibilitagrave stessa di fissare qualcosa Dicendo che lrsquoEsserci egrave pura possibilitagrave gettatezza e che lrsquoessere dellrsquoEsserci cioegrave la sua essenza egrave il prendersi cura vale a dire nellrsquoessere gettato prendermi cura di qualche cosahellip Dicendo questo e cioegrave che lrsquoessere egrave soltanto prendersi cura dice qualcosa di notevole rispetto a tutto il pensiero filosofico che lrsquoha preceduto Egrave come se dicesse che lrsquoessere contrariamente a tutto ciograve che egrave stato detto prima di lui consiste unicamente in questo in una condizione tale per cui ciascuno lrsquoEsserci non egrave altro che un qualcosa che si sta prendendo cura di qualche cosrsquoaltro che sta facendo quello che fa per qualche cosrsquoaltrohellip Intervento hellip

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Se cessasse di essere gettatezza lrsquoEsserci cesserebbe di esistere LrsquoEsserci quando si prende cura di seacute in quanto ente si ritrova in quanto gettatezza Per dirla in modo un po rozzo lrsquoEsserci che egrave gettatezza torna indietro riflette su se stesso per trovare il famoso fondamento e che cosa trova Trova dice Heidegger la nullitagrave cioegrave trova una gettatezza trova un qualche cosa che non egrave fissabile in nessun modo percheacute egrave solo gettatezza Egrave questo lrsquoaspetto difficile del pensiero di Heidegger pensare allrsquoessere come pura gettatezza Riesce difficile a pensarsi che lrsquoessere non sia un qualche cosa che egrave quello che egrave sta ligrave Pensarlo invece come pura possibilitagrave come pura gettatezza scombina le carte e a parere di Heidegger renderebbe impossibile la metafisica cioegrave il riferirsi a qualcosa che egrave quello che egrave per virtugrave propria Qui non crsquoegrave nessuna virtugrave propria crsquoegrave soltanto un progetto gettato Infatti prosegue dicendo La Cura risulterebbe concepita come un ente che si presenta e scorre ldquonel tempordquo Lrsquoessere dellrsquoente avente il carattere dellrsquoEsserci verrebbe degradato a semplice presenza (pagg 388-389) Se io considerassi la Cura come qualcosa che avviene quando crsquoegrave un progetto giagrave darei per scontato che potrebbe non esserci progetto se non crsquoegrave progetto non ci sarebbe lrsquoEsserci e se non crsquoegrave lrsquoEsserci non ci sono io e quindi non crsquoegrave problema Oltre a questo dice che lrsquoessere dellrsquoente verrebbe degradato a semplice presenza cioegrave un oggetto fuori del mondo Se io avessi la possibilitagrave di decidere come se lrsquoEsserci potesse decidere del suo progettohellip Ecco egrave questa la temporalitagrave lrsquoEsserci non puograve decidere de suo progetto lrsquoEsserci egrave questa gettatezza ma lrsquoEsserci non egrave altro che la temporalitagrave il tempo che sta vivendo adesso in questo momento Io non ho deciso di nascere in Italia di parlare italiano ecc e anche le decisioni che mi appare di prendere sono decisioni che procedono dalla temporalitagrave in cui mi trovo in quel momento Freud direbbe dalle fantasie che ho costruito su altre fantasie che a loro volta si fondano su altre fantasie e cosigrave via Per Heidegger non egrave questione di fantasie ovviamente ma parlando temporalitagrave dice come ciascuna cosa ciascun atto ciascun eventohellip infatti verso lrsquoultima fase del suo pensiero introduce il concetto di evento anzicheacute di essere cioegrave pone lrsquoessere come evento percheacute lrsquoessere era una cosa complicata in qualunque modo la ponga questo essere sembra che sia qualche cosa ma se egrave qualche cosa egrave un ente Parlando invece di evento pone la questione piugrave verso lrsquoattualismo di Gentile verso llsquoatto verso qualcosa che si sta attuando che egrave in atto e che essendo in atto non puograve essere fermato percheacute se lo fermo egrave unrsquoaltra cosa Come il pensiero si pensi alla distinzione di Gentile fra il pensare e il pensato il pensare egrave in atto se lo fermo il rifletterci su egrave un pensato non egrave piugrave un pensare diventa unrsquoaltra cosa Quindi la temporalitagrave che egrave un concetto fondamentale in Heidegger ci dice che questo essere dellrsquoEsserci cioegrave la Cura egrave il tempo egrave la sua storicitagrave Le decisioni che prende sono decisioni storiche non nel senso della storiografia ma storicizzate che sono fatte del suo tempo tempo inteso come quella serie di cose che hanno deciso che io in questo momento che io sia qui a fare tutto ciograve che sto facendo I momenti della Cura non stanno assieme per giustapposizione allo stesso modo in cui anche la temporalitagrave non risulta dalla somma ldquotemporalerdquo di avvenire esser-stato e presente La temporalitagrave non ldquoegraverdquo assolutamente un ente Essa non egrave ma si temporalizza La temporalitagrave non essendo percheacute se fosse sarebbe un ente si temporalizza cioegrave potremmo dire cosigrave avviene in quanto storicizzata Heidegger insiste su questo aspetto la temporalitagrave non egrave un ente quindi non crsquoegrave un essere della temporalitagrave percheacute se fosse un ente ci sarebbe un essere dellrsquoente Quindi non crsquoegrave un Esserci della temporalitagrave percheacute lrsquoEsserci ldquoegraverdquo la temporalitagrave egrave la sua storicitagrave non egrave niente altro che questo egrave fatto di questo egrave fatto di tutto ciograve che lo ha costituito E il modo in cui lrsquoEsserci accade egrave la sua gettatezza Questi sono concetti fondamentali Avvenire esser-stato e presente indicano il carattere fenomenico dellrsquoad-seacute dellrsquoindietro-verso e del venire incontro di I fenomeni dellrsquoad retro presso rivelano la temporalitagrave come lrsquoέχστατιχόν puro e semplice La temporalitagrave egrave lrsquooriginario ldquofuori di seacuterdquo in seacute e per seacute Cosa vuol dire che la temporalitagrave egrave il ldquofuori di seacuterdquo Dovete pensarla piugrave o meno in questo modo Facciamo un passo indietro per quale motivo lrsquoEsserci non ha fondamento Quando ritorna indietro si ritrova in quanto gettatezza si ritrova ciograve che egrave giagrave da sempre stato e continua a essere cioegrave gettatezza Ora se lrsquoEsserci egrave gettatezza allora lrsquoEsserci egrave sempre e

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costitutivamente fuori di seacute non egrave mai in seacute nel senso di essere determinato in un qualche modo o in qualche luogo Dicendo che La temporalitagrave egrave lrsquooriginario ldquofuori di seacuterdquo in seacute e per seacute ci sta dicendo qual egrave lrsquoessenza della temporalitagrave cioegrave lrsquoEsserci che egrave temporalizzato storicizzato egrave sempre in un fuori di seacute intanto percheacute egrave gettato innanzi quindi egrave giagrave gettato fuori di seacute e lrsquoessere gettato non egrave altro che lui stesso dallrsquoaltra parte questo Esserci risulta fuori di seacute in quanto ciograve che lo costituisce egrave qualcosa che non egrave dentro di lui ma egrave la storicitagrave che lo ha costituito Infatti poco dopo dice la temporalitagrave non egrave prima di tutto un ente che poi esce fuori di seacute la sua natura essenziale egrave la temporalizzazione nelle unitagrave delle estasi Estasi ciograve che sta fuori A pag 391 La temporalitagrave originaria e autentica si temporalizza partendo dallrsquoavvenire autentico in modo tale che esso stato come ad-veniente prima di tutto susciti il presente Il fenomeno primario della temporalitagrave originaria e autentica egrave lrsquoavvenire Avvenire cioegrave essere una pura possibilitagrave Badate bene avvenire solo come pura possibilitagrave Egrave questo che avviene dellrsquoEsserci e allrsquoEsserci essere pura possibilitagrave essere Cura percheacute essere pura possibilitagrave non significa niente altro che essere gettato innanzi e avere la possibilitagrave di fare cose modificare cose intraprendere cose ecc e questo egrave il progetto qualunque esso sia Poi riprende la questione della morte della finitezza La sua finitezza (dellrsquoEsserci) non significa primariamente un cessare ma egrave un carattere della temporalizzazione stessa Lrsquoavvenire autentico e originario egrave lrsquoad-seacute-verso lrsquoandare ad-seacute esistendo come la possibilitagrave insuperabile della nullitagrave Lrsquoandare verso seacute che cosa comporta Il fatto che esiste in quanto possibilitagrave Se lrsquoEsserci va verso seacute ciograve che trova egrave pura possibilitagrave e essendo pura possibilitagrave trova la nullitagrave del fondamento Dice infatti alla fine hellip esistendo come la possibilitagrave insuperabile della nullitagrave possibilitagrave insuperabile non posso andare oltre la morte non posso andare oltre la nullitagrave A pag 392 Riassumiamo lrsquoanalisi finor condotta intorno alla temporalitagrave originaria nelle tesi seguenti il tempo egrave originariamente la temporalizzazione della temporalitagrave e come tale rende possibile la costituzione della struttura della Cura La temporalitagrave egrave essenzialmente estatica La temporalitagrave si temporalizza originariamente dallrsquoavvenire Il tempo originario egrave finito Cosa vuole dire tutto questo Dice che il tempo egrave originariamente la temporalizzazione della temporalitagrave La temporalitagrave potremmo dire la storicitagrave che si temporalizza Potremmo dire cosigrave dire che la temporalitagrave si temporalizza egrave come dire che la temporalitagrave diventa in atto si attualizza Diventando attuale mostra di seacute di essere estatica vale a dire che sta fuori non la posso comprendere non la posso gestire io non posso cambiare ciograve che la mia storicitagrave mi ha fatto non lo posso fare sono quello che sono come qualunque cosa egrave quella che egrave egrave quella che egrave ma allrsquointerno della temporalitagrave cioegrave allrsquointerno del mondo che egrave fatto di tempo egrave fatto di ciograve che lo ha costruito e di ciograve che ancora oggi mantiene Faccio un esempio banale quando parliamo mettiamo in atto la nostra lingua che egrave lrsquoitaliano la quale lingua si porta appresso duemila e piugrave anni di storia Tutta questa storia egrave quella che ci condiziona condiziona continuamente ciograve che facciamo ciograve che pensiamo e il modo con cui pensiamo Questa egrave la temporalitagrave che si temporalizza cioegrave la mia storicitagrave in atto Egrave attuale ciascuna volta in cui parlo in cui penso percheacute tutte queste cose lavorano mentre parlo e mentre penso Tutta la storia della lingua italiana per esempio egrave qualcosa che egrave presente anche se non me ne accorgo in ciograve che dico nel modo in cui lo dico nel modo in cui penso e non posso uscire da questa storicitagrave Questa storicitagrave egrave estatica cioegrave egrave fuori nel senso che non la posso manovrare non posso fare niente 1 novembre 2017 Il prossimo sabato ci saragrave la mia conferenza sulla questione della veritagrave Lrsquointenzione egrave quella di mostrare che in effetti la veritagrave egrave qualcosa che egrave necessaria al funzionamento del linguaggio Questo indipendentemente dalle varie definizioni di veritagrave che sono state fornite La veritagrave egrave necessaria ma al tempo stesso egrave fondamentalmente una veritagrave retorica non crsquoegrave una veritagrave logica costrittiva egrave sempre retorica Perograve come dicevo egrave necessaria al funzionamento del linguaggio

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Percheacute Ho considerato una cosa Pensando alle varie definizioni di veritagrave - ne sono state date tante la questione della veritagrave si pone almeno da Parmenide in poi - ogni definizione di veritagrave cosa descrive in realtagrave Descrive uno stato di cose Per esempio Frege diceva che la veritagrave non si puograve dire non si puograve stabilire percheacute se stabilisco o descrivo la veritagrave poi ci vuole una proposizione che verifichi quella proposizione e poi ci vuole unrsquoaltra proposizione che verifichi quellrsquoaltra e cosigrave via Che cosa stava facendo Frege Stava mostrando come stanno le cose che le cose stanno in quel modo e cioegrave che la veritagrave non si puograve dire percheacute ci vuole una proposizione ecc ecc Oppure Parmenide lrsquoessere egrave e il non essere non egrave Affermando questo che cosa fa Descrive uno stato di cose le cose stanno cosigrave e cioegrave che lrsquoessere egrave e il non essere non egrave Quando qualcuno chiede di dire la veritagrave che cosa chiede in realtagrave Chiede di sapere come stanno le cose Quindi si tratta sempre di una descrizione di uno stato di cose e questo egrave determinante percheacute egrave in effetti il motivo per cui egrave necessaria che ci sia questa cosa che chiamiamo veritagrave Egrave necessario cioegrave che sia possibile dire come stanno le cose Ora questo naturalmente non significa che la veritagrave abbia una corrispondenza nella realtagrave come vorrebbe la cd teoria corrispondentista per cui la proposizione corrisponde alla realtagrave no uno stato di cose e cioegrave ciograve che io credo voglio spero che le cose siano le cose non stanno indipendentemente da me Perograve egrave sempre una descrizione di uno stato di cose qualunque affermazione egrave la descrizione di uno stato di cose Se affermo qualcosa affermo e dico come stanno le cose Egrave in questo che non puograve togliersi percheacute sarebbe come togliere la possibilitagrave di affermare qualcosa A questo punto la questione si sposta dal concetto di veritagrave allo stato di cose Come stanno le cose Intervento Anche senza il ldquocomerdquo Stanno le cose Sigrave quello egrave il passo successivo perograve la domanda iniziale vuole sapere come stanno le cose percheacute se so come stanno le cose allora ogni proposizione ogni affermazione che io faccio e che descrive queste cose che so come stanno saragrave necessariamente vera Egrave questa la nozione di veritagrave che risulta imprescindibile dal funzionamento del linguaggio Da qui naturalmente la ricerca sempre esistita per sapere come stanno realmente le cose Tutta lrsquoontologia egrave andata sempre in questa direzione e cosigrave la metafisica sapere come stanno le cose in modo da potere affermare la veritagrave che a questo non egrave niente altro che il dire come stanno le cose Questa egrave lrsquoaccezione piugrave antica piugrave semplice e banale di veritagrave Anche quando Heidegger dagrave la sua definizione di veritagrave quando dice che la veritagrave non egrave niente altro che il disvelarsi di ciograve che appare nel modo in cui appare sta dicendo come stanno le cose che le cose stanno in quel modo e cioegrave la veritagrave egrave il disvelarsi di ciograve che appare cosigrave come appare e non in un altro modo Egrave curioso come tutto questo riconduca alla nozione di veritagrave piugrave antica e piugrave semplice come stanno le cose Il problema egrave stabilire come stanno le cose Anche la definizione che fornisce Heidegger e cioegrave il disvelarsi di ciograve che appare cosigrave come appare egrave interessante percheacute ldquocosigrave come apparerdquo ma come Lui lo dice nel mondo cioegrave come appare a me in questo momento ciograve che mi appare non egrave astorico egrave storicizzato Quindi mi appare cosigrave in questo momento fra un quarto drsquoora magari mi appare in tuttrsquoaltro modo Probabilmente non ha neanche torto in questa sua definizione percheacute sigrave si disvela e appare cosigrave come appare qui e adesso non come appare astoricamente ma in modo storico storicizzato o come direbbe Heidegger temporalizzato Tutto il pensiero occidentale si egrave dato un gran da fare per riuscire a sapere come stanno le cose percheacute ne va di tutto Qualunque affermazione se non sa come stanno le cose non puograve affermare niente deve sapere o credere di sapere come stanno le cose per affermare qualcosa di vero e quindi di utilizzabile percheacute poi egrave di questo che si tratta Sapere come stanno le cose egrave apparso lungo tutta la storia dellrsquoumanitagrave come qualcosa di fondamentale egrave lrsquounica garanzia di poter dire qualcosa di vero di potere cioegrave dire qualche cosa che sia utilizzabile per costruire un discorso un racconto una teoria qualunque cosa Egrave stato Kant il primo a mettere in dubbio la possibilitagrave almeno in modo metodico e sistematico di sapere come stanno le cose ciograve che possiamo sapere egrave soltanto qualcosa che riguarda non le cose ma i nostri sistemi concettuali questi li possiamo conoscere sono loro che organizzano tutto quanto

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ma questo ldquotutto quantordquo non sappiamo bene che cosa sia di fatto Il sapere come stanno le cose sarebbe possibile se fosse possibile accedere alle cose stesse per riprendere una formulazione di Husserl ma questo accesso alle cose stesse egrave possibile Se sigrave allora crsquoegrave la possibilitagrave di costruire delle proposizioni vere sub specie aeligternitate cioegrave assolutamente vere (sarebbe la nozione antica di ἐπιστήμη la certezza assoluta) oppure non egrave possibile accedere alle cose stesse percheacute ci accedo sempre attraverso una mediazione Accedere alle cose stesse come voleva inizialmente Husserl sarebbe stato un approccio immediato cioegrave non mediato da nulla quindi devo togliere che cosa Tutto ciograve che media questo accesso il linguaggio e quindi le mie idee i mei pensieri la mia storia le mie fantasie i miei ricordi la mia conoscenza devo cancellare tutto Il problema egrave che una volta cancellato tutto con che cosa mi approccio alle cose stesse Con niente percheacute io scompaio e quindi non crsquoegrave piugrave nulla Quindi questo accesso sembrerebbe necessariamente mediato Non egrave molto lontano da ciograve che diceva Freud quando parlava di realtagrave psichica e di realtagrave materiale La realtagrave psichica egrave ciograve attraverso ci pare di conoscere la realtagrave materiale ma non egrave proprio cosigrave Il fatto egrave che egrave la realtagrave psichica a impedire lrsquoaccesso alla realtagrave materiale percheacute costituisce il medium attraverso il quale e solo attraverso il quale egrave possibile un accesso Ma a questo punto affermare lrsquoesistenza delle cose stesse di una realtagrave materiale egrave unrsquoipotesi percheacute se non ho nessun modo di conoscerla direttamente se non mediatamente cioegrave attraverso di me e tutte le cose che ci metto io la conoscenza delle cose stesse egrave unrsquoipotesi la stessa esistenza delle cose stesse egrave unrsquoipotesi Ha una sua funzione ovviamente sennograve non si sarebbe mai posta la questione Unrsquoipotesi la cui funzione egrave di illudere fare credere che ci sia un qualche cosa fuori dal linguaggio In definitiva egrave questo percheacute solo se egrave fuori dal linguaggio allora puograve essere identico a seacute immutabile ecc Anche Tarski fa un discorso che per alcuni versi ha un qualche interesse Dice che non crsquoegrave la possibilitagrave di conoscere la veritagrave fincheacute si analizza questa veritagrave allrsquointerno del sistema in cui opera sarebbe una petizione di principio Quindi per potere parlare di veritagrave in modo corretto occorre uscire dal sistema Egrave la cosa che poi fece Russell cioegrave andare su un altro registro dal quale egrave possibile parlare della veritagrave Anche Goumldel fece una cosa simile rispetto alla matematica Egrave il metalinguaggio metalinguaggio che parla di questo altro linguaggio Si pone perograve un problema che riguarda la certezza che dallrsquoesterno questa nuova nozione di veritagrave possa dire con certezza di quellrsquoaltra veritagrave E siamo di nuovo daccapo egrave un problema antichissimo quello di Aristotele quello del terzo uomo occorre un elemento un mezzo che mi consenta di mettere in relazione questi due correttamente Ammesso che lo trovi occorre poi un altro elemento fra il primo e quello di mezzo fra il secondo e quello di mezzo e cosigrave via allrsquoinfinito Anche se ovviamente Tarski non lo dice perograve egrave come se ponesse questa questione egrave possibile parlare con certezza della veritagrave se la veritagrave egrave fuori del sistema cioegrave fuori del sistema linguistico fuori del linguaggio In questo caso la veritagrave sarebbe un quid che sta da qualche parte identico a seacute immobile e a questo punto posso manipolarla posso essere certo che non muti percheacute non egrave piugrave vincolato dal linguaggio Il problema egrave che se non egrave piugrave vincolato dal linguaggio cioegrave se non egrave nel linguaggio con cosa mi approccio Per approcciarmi devo usare il linguaggio cioegrave un medium e siamo daccapo vale a dire non crsquoegrave accesso alle cose stesse se non mediato dal linguaggio Ma questa mediazione del linguaggio siccome non puograve togliersi in nessun modo impedisce lrsquoaccesso a quelle che io credo siano le cose stesse A questo punto non posso piugrave parlare delle cose stesso ma di ciograve che io credo che siano visto che non so che cosa sono posso soltanto ipotizzare congetturare ipotizzare che ci siano Perograve egrave unrsquoipotesi che non ha nessuna possibilitagrave di essere verificata percheacute per verificarla dovrei sbarazzarmi del linguaggio cosa che non si puograve fare quindi unrsquoipotesi che non ha nessuna possibilitagrave di essere verificata egrave niente egrave una credenza una superstizione un luogo comune Egrave questo il motivo per cui volevo giungere a questo e cioegrave che la veritagrave qualunque definizione si dia egrave sempre una veritagrave retorica Generalmente si distingue la veritagrave logica quella che procede da un calcolo proposizionale razionalmente dalla veritagrave retorica che invece procede da emozioni sensazioni Questrsquoultima egrave

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molto piugrave potente per un semplice fatto unrsquoemozione una sensazione per chi la prova ovviamente egrave assolutamente vera percheacute ldquola senterdquo e quindi egrave vera Ma se egrave assolutamente vera incontestabile allora per estensione egrave altrettanto incontestabilmente vero ciograve che lrsquoha prodotta anche puograve essere assolutamente falso perograve funziona cosigrave la mia sensazione egrave vera quindi ciograve che lrsquoha prodotta egrave necessariamente vero Egrave per questo che egrave piugrave potente della veritagrave logica perograve la veritagrave logica egrave anche questa una costruzione cioegrave utilizza un sistema che egrave una costruzione unrsquoinvenzione Non esiste la logica in natura egrave soltanto un metodo inventato per costruire certe sequenze In questo aveva ragione Wittgenstein io costruisco delle sequenze do delle regole dopodicheacute seguo correttamente queste regole e giungo alla conclusione Va bene ma con questo non ho raggiunto nessuna veritagrave di nessun tipo ho soltanto eseguito correttamente ciograve che mi ero prefissato di fare Invece la veritagrave retorica egrave interessante percheacute egrave come se dicesse che non posso stabilire una veritagrave se non attraverso emozioni sensazioni ricordi conoscenze tutto ciograve di cui sono fatto La veritagrave retorica pone lrsquoaccento su questo aspetto la veritagrave logica fa come se potesse evitare tutto questo cosa che non puograve fare ovviamente Per questo vi dicevo allrsquoinizio che la veritagrave egrave necessaria al funzionamento del linguaggio percheacute ogni volta che afferma qualcosa afferma uno stato di cose cioegrave dice come tanno le cose E non puograve non farlo se vuole affermare qualcosa affermare egrave sempre affermare uno stato di cose ma al tempo stesso questa veritagrave che egrave necessaria risulta anche arbitraria e cioegrave una veritagrave retorica una veritagrave che non egrave garantita da nulla che sia fuori del sistema cioegrave fuori di me Egrave una veritagrave storica ma necessaria Potrebbe anche apparire una contraddizione ma non lo egrave Potremmo dirla cosigrave egrave necessario che ci sia una veritagrave e che questa veritagrave sia arbitraria Tutto parte dalla considerazione che anche la definizione di veritagrave qualunque essa sia egrave sempre inesorabilmente che lo si voglia o no che lo si sappia o no sempre la descrizione di uno stato di cose cioegrave dice che le cose stanno cosigrave Come quando Lacan dice che la veritagrave si puograve dire soltanto a metagrave e non tutta Che possa a dirsi a metagrave o a tre quarti in ogni caso quello che lui afferma egrave la descrizione di uno stato di cose che dice che la veritagrave puograve dirsi solo a metagrave e non altrimenti Intervento Crsquoegrave una relazione tra il descrivere uno stato di cose e descrivere la realtagrave Sigrave comunemente si pensa cosigrave Tutto questo che sto dicendo non riguarda una teoria corrispondentista per cui la veritagrave sarebbe il corrispettivo linguistico della realtagrave percheacute la realtagrave egrave pensata come qualche cosa che egrave fuori del linguaggio Lo stato di cose a cui alludo invece egrave ciograve che io credo che sia uno stato di cose Quello che diceva Frege o che diceva Tarski Russell o chiunque altro non egrave la realtagrave nellrsquoaccezione comune del termine non egrave la descrizione di come stanno realmente e definitivamente le cose egrave la descrizione di uno stato di cose uno stato di cose storico storico per chi le pronuncia Per esempio Frege ha descritto a modo suo percheacute in quel momento gli pareva che fosse cosigrave ma ciograve che ha fatto egrave sempre e comunque una descrizione di uno stato di cose non puograve pensare che non stiano cosigrave le cose sennograve non avrebbe detto quello che ha detto non avrebbe detto che la veritagrave non puograve dirsi percheacute ci vuole una proposizione e che questa proposizione deve essere verificata ecc ecc non lrsquoavrebbe mai detto Neacute Lacan si sarebbe mai sognato di affermare che la veritagrave si dice solo a metagrave se fosse stato convinto che la veritagrave si dice invece tutta Quello che lui ha descritto egrave uno stato di cose che lui crede che sia crede che sia quello stato di cose e non un altro Questo egrave il punto centrale la veritagrave egrave la descrizione di uno stato di cose quello che io credo che sia Accorgersi di questo egrave ciograve che fa la differenza percheacute non posso evitare di affermare cose e affermando cose affermo stati di cose Egrave peraltro quello che sto facendo in questo istante perograve posso tenere conto del fatto che affermando cioegrave descrivendo stati di cose sto costruendo un gioco linguistico la cui portata non va oltre il gioco linguistico e questo mi solleva dalla necessitagrave di credere in quello che dico Utilizzo quello che dico ma non ci credo non penso che sia cosigrave che le cose stiano cosigrave in modo astorico egrave sempre storicizzato cioegrave io posso dire le cose che sto dicendo percheacute ci ho riflettuto in questi giorni ho pensato delle cose insieme con altre e tutto lrsquoinsieme di queste cose ha fatto sigrave che giungessi a questa considerazione Le cose che

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dice Heidegger intorno al tempo alla storicitagrave sono fondamentali percheacute egrave come se dicesse che non puograve togliersi il linguaggio Egrave il linguaggio che definisce in un certo senso la storicitagrave egrave lui stesso che egrave storico percheacute il linguaggio come dicevamo la volta scorsa lrsquoitaliano nel nostro caso non egrave stato inventato stamattina viene da millenni di storia che si porta appresso egrave il risultato di una serie infinita di evoluzioni contaminazioni ecc Come sappiamo bene la lingua cambia continuamente lentissimamente percheacute di fatto non crsquoegrave nessun motivo per cambiarla va bene cosigrave comrsquoegrave ciograve nonostante cambia si aggiungono parole altre scompaiono alcune si modificano egrave un continuo modificarsi Percheacute Non crsquoegrave una ragione propria ma si modifica percheacute ciascun parlante egrave storico cioegrave non egrave isolato dal resto del mondo ha continuamente commercio nel mondo e quindi puograve semplicemente trovare per esempio piugrave agevole utilizzare una formulazione anzicheacute unrsquoaltra poi qualcun altro la trova al pari piugrave agevole oppure gli egrave piaciuta questa formulazione oppure percheacute lui egrave unrsquoautoritagrave ecc comincia a seguire quella via e la lingua prende quella strada ligrave La lingua che utilizziamo egrave lrsquoesempio piugrave ovvio e piugrave immediato di storicitagrave in atto cioegrave di temporalitagrave che si temporalizza nel senso che egrave presente qui adesso Egrave la manifestazione di come infinite cose che la lingua si porta appresso decidono del modo in cui io parlo quindi del mio modo di pensare del modo in cui io approccio le cose decidono di tutto Egrave per questo che Heidegger insiste tanto sulla questione del tempo tanto da giungere anche se non lo dice a considerare che lrsquoessere ldquoegraverdquo tempo lrsquoessere egrave la storicitagrave Per Heidegger lrsquoessere non egrave mai quella roba ferma in qualche iperuranio che da lassugrave controlla che tutto funzioni ma egrave la storicitagrave per cui qualche cosa egrave quella che egrave sigrave nella gettatezza ma questa gettatezza non viene dal nulla viene da tutto ciograve che io sono sono stato e immagino che sarograve percheacute anche questo interviene anche questo fa parte di me quindi lrsquoessere ldquoegraverdquo tempo cioegrave lrsquoessere egrave storico Non crsquoegrave un altro modo secondo Heidegger di pensare lrsquoessere se non come storicitagrave Come dire che io sono storicitagrave lrsquoEsserci egrave storicitagrave In questa storicitagrave Heidegger ci mette dentro tutto per esempio la Cura La Cura non egrave casuale egrave storica Il fatto che io mi prenda cura di qualche cosa non egrave cosigrave avulso da tutto Dire che la Cura egrave storica egrave come dire che tutto ciograve che io faccio penso dico ecc tiene conto di ciograve che io sono Freud direbbe delle fantasie cioegrave della mia realtagrave psichica Ne tiene conto e non puograve non tenerne conto percheacute io sono fatto di questo non posso non tenerne conto percheacute essendo questo che ne voglia oppure tenere contohellip Anche il fatto di tenerne conto oppure no comunque egrave storico Intervento Umanitagrave e storiahellip Heidegger le direbbe probabilmente che ciograve che lei dice egrave possibile pensarlo percheacute lrsquoEsserci egrave storico Solo a questa condizione egrave possibile pensare alla storia dellrsquoumanitagrave Se lrsquoEsserci non fosse storico e cioegrave non avesse tutto il suo bagaglio intellettuale culturale ecc non gli verrebbe neanche in mente di pensare allrsquoumanitagrave e alla sua storia Qualunque cosa puograve venirmi in mente solo percheacute io sono un essere storico Questa egrave la portata almeno in buona parte del pensiero di Heidegger che non egrave molto lontano da ciograve che andiamo dicendo praticamente da sempre cioegrave io posso pensare tutto quello che penso percheacute sono ldquolinguaggiordquo e essendo linguaggio non posso non essere storico percheacute il linguaggio che decide io non ho deciso di essere o no nel linguaggio sono nel linguaggio e di conseguenza posso fare posso pensare tutte le cose che faccio e che penso Tutte queste cose sono storiche storiche in questo senso ovviamente storiche adesso egrave questo il senso della temporalitagrave che si temporalizza e cioegrave che avviene adesso in questo momento Ecco che allora anche tutta la questione del progetto gettato della gettatezza di cui lrsquoEsserci egrave fatto acquista un significato piugrave preciso LrsquoEsserci egrave gettatezza e non puograve non esserlo e la sua storicitagrave cioegrave il fatto di essere una serie di cose che gli consentono di pensarsi e che lo costringono a occuparsi sempre di qualcosa LrsquoEsserci non puograve esimersi dallrsquoessere gettatezza non puograve arrestarla percheacute lui stesso egrave gettatezza Per Heidegger lrsquoessere egrave tempo questo dice del fatto che questa gettatezza non egrave casuale ma egrave sempre pilotata dalla sua temporalitagrave dalla sua storicitagrave non esisterebbe la gettatezza senza la storicitagrave cioegrave senza essere una serie infinita di cose Come dicevo prima questa

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gettatezza non viene dal nulla viene dal fatto che lrsquoessere qui e adessohellip giagrave il termine Esserci allude alla questione questo Ci indica il qui e adesso Se sono qui e adesso questo significa che sono in un modo particolare specifico del momento in cui io per esempio sto pensando momento che tiene conto di ciograve che mi egrave venuto in mente prima per esempio e di infinite altre cose In effetti questa questione di cui parlavo prima della veritagrave come descrizione di uno stato di cose tiene conto di queste indicazioni di Heidegger circa la storicitagrave nel senso che potremo formulare cosigrave la veritagrave egrave la descrizione storicizzata di uno stato di cose che egrave storico anchrsquoesso ovviamente non egrave fuori della storia non egrave fuori di me non egrave fuori del linguaggio In altri termini io sono giagrave sempre storicizzato Ricordate quando Heidegger diceva che lrsquoEsserci egrave giagrave da sempre quello che egrave Non egrave che lo diventa no egrave giagrave da sempre storicizzato percheacute se egrave quello che egrave egrave percheacute egrave storicizzato Egrave la stessa cosa rispetto al linguaggio non egrave che a un certo punto io decido di entrare nel linguaggio mi ci trovo con tutto ciograve che questo comporta naturalmente Non egrave una mia decisione Lrsquounica decisione di cui parla Heidegger egrave quella di uscire fuori dalla deiezione dalla chiacchiera ma di sicuro non egrave una decisione dellrsquoEsserci di essere Esserci di essere qui e adesso io non posso decidere di non essere qui e adesso ovunque io sia e qualunque cosa io faccia Per questo diceva che la temporalitagrave non egrave lrsquoessere non ha niente a che fare con lrsquoessere vale a dire non dipende dallrsquoessere ldquoegraverdquo lrsquoessere stesso Non sono due cose distinte ed egrave per questo che non crsquoegrave lrsquoessere del tempo percheacute lrsquoessere ldquoegraverdquo tempo La Cura egrave il prendersi cura innanzitutto di seacute da parte dellrsquoEsserci cioegrave pone se stesso come un utilizzabile e si usa come Come gettatezza non puograve usarsi se non cosigrave Questa sarebbe lrsquoautenticitagrave lrsquoEsserci che usa se stesso per lrsquounico uso che puograve farsi e cioegrave come gettatezza Intervento Il pensiero che pensa se stessohellip Sigrave Tantissime cose che dice Heidegger hanno fatto comparsa in quello che diciamo tantissime volte ma Heidegger ci offre lrsquoopportunitagrave di pensarle ancora Non egrave facile trovare qualcosa che fornisca questa opportunitagrave di potere continuare a pensare in modo interessante qualcosa che si egrave giagrave pensato Egrave in fondo il ldquomessaggiordquo di Heidegger pensare ciograve che egrave da pensare ma ciograve che egrave da pensare non egrave niente altro che ciograve che si manifesta ciograve che accade Questo sarebbe lrsquoEsserci autentico Pensare ciograve che accade comporta ovviamente che lrsquoEsserci usi se stesso come gettatezza vale a dire accorgersi tenere conto che il pensare qualche cosa fa parte di un progetto un progetto sigrave autentico ma sempre allrsquointerno di un progetto che non puograve non essere storico non puograve non tenere conto di tutto ciograve che sono cioegrave del mondo che io sono Perograve questa sera non abbiamo letto nulla di Heidegger Possiamo leggere questa a pag 398 La comprensione intesa in senso originariamente esistenziale significa essere-progettante per un poter-essere in-vista-di-cui lrsquoEsserci sempre esiste Il progetto autentico egrave sempre per un poter essere Per un poter essere non per qualche cosa per accendersi una sigaretta o che altro non egrave questo il progetto autentico egrave il progetto della chiacchiera Quello della comprensione dellrsquoapertura egrave essere-progettante per un poter-essere in-vista-di-cui lrsquoEsserci sempre esiste come dire che lrsquoEsserci non puograve non essere che sempre questa cosa qui cioegrave essere-progettante per un poter-essere in-vista-di-cui 3 gennaio 2018 Siamo arrivati al Capitolo Quinto che egrave il penultimo della Seconda Sezione della Prima parte Temporalitagrave e storicitagrave A pag 441 LrsquoEsserci egrave stato assunto come tema solo nel suo esistere per cosigrave dire ldquoin avantirdquo trascurando tutto ciograve che esso era stato ldquoanteriormenterdquo Ma oltre allrsquoessere iniziale rimase trascurata anche e in primo luogo lrsquoestensione dellrsquoEsserci fra la nascita e la morte non si egrave esaminata proprio quella ldquocontinuitagrave della vitardquo in cui lrsquoEsserci in qualche modo si mantiene costantemente In effetti non aveva ancora parlato di questo di questa estensione dellrsquoEsserci dal momento in cui nasce in cui incomincia al momento in cui cessa percheacute lui ha considerato soltanto il progetto la progettualitagrave la gettatezza Nulla sembra ldquopiugrave facilerdquo di una

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caratterizzazione della ldquocontinuitagrave della vitardquo fra la nascita e la morte Essa consiste in una successione di esperienze vissute ldquonel tempordquo Ma se questa definizione della continuitagrave della vita viene considerata piugrave a fondo particolarmente nella sua precognizione ontologica ne risulta qualcosa di strano In questa successione di esperienze vissute risulta ldquoautenticamente realerdquo solo lrsquoesperienza vissuta in ldquociascun istanterdquo Le esperienze vissute passate o ancora da venire risultano invece o non piugrave o non ancora ldquorealirdquo LrsquoEsserci abbraccia lrsquointervallo di tempo concessogli fra i due limiti in un modo del tutto singolare essendo sempre ldquorealerdquo solo nellrsquoora esso percorre per cosigrave dire saltellando la successione di istanti che costituisce il suo ldquotempordquo Se ne deduce che lrsquoEsserci egrave ldquotemporalerdquo e si sostiene che attraverso questo continuo mutare di esperienze vissute il se-Stesso conserva una certa identitagrave Sta affrontando la questione della storicitagrave quindi del tempo e incomincia a domandarsi delle esperienze in questo arco di vita ci sono delle esperienze ma lui dice non a torto che queste esperienze non sono propriamente reali percheacute reale egrave ciograve che ciascuno vive nellrsquoattimo questo egrave reale immanente Infatti a pag 442 prosegue LrsquoEsserci non esiste come somma di realtagrave momentanee quali le esperienze vissute che si succedono e dispaiono Questa successione non forma nemmeno poco a poco una cornice Come potrebbe infatti formarla quando egrave sempre ldquorealerdquo solo lrsquoesperienza vissuta ldquoattualerdquo e quando gli estremi della cornice nascita e morte mancano di realtagrave essendo lrsquouno giagrave passato e lrsquoaltro ancora da venire In fondo anche la concezione ordinaria della ldquocontinuitagrave della vitardquo non vede in essa una cornice tesa ldquoallrsquoesternordquo dellrsquoEsserci quasi a racchiuderlo ma la cerca e giustamente nellrsquoEsserci stesso Tuttavia la tacita posizione ontologica di questo ente come una semplice-presenza ldquonel tempordquo condanna al fallimento ogni tentativo di determinazione ontologica dellrsquoessere ldquofrardquo la nascita e la morte Considera questo problema dicendo che lrsquoEsserci non egrave una somma di realtagrave di momenti ma questa successione egrave soltanto lrsquoambito entro cui avvengono delle cose perograve reale egrave soltanto ciograve che accade nellrsquoattimo in questo istante Non egrave che lrsquoEsserci attraverso la successione delle sue realtagrave momentanee percorra un cammino precostituito o un corso ldquodella vitardquo al contrario lrsquoEsserci estende se stesso in modo tale che fin da principio il suo stesso essere egrave costituito come estensione Introduce questo termine ldquoestensionerdquo lrsquoEsserci si estende Stabilito che non egrave la somma di momenti successivi allora questo Esserci non puograve che essere unrsquoestensione in cui non crsquoegrave propriamente un prima un durante e un dopo ma come dicevamo crsquoegrave una simultaneitagrave Il ldquofrardquo che congiunge la nascita con la morte egrave giagrave insito nellrsquoessere stesso dellrsquoEsserci Questa estensione che crsquoegrave tra la nascita e la morte egrave giagrave presente nellrsquoEsserci stesso come dire che non egrave una progressione verso qualche cosa ma egrave giagrave tutto presente Mai lrsquoEsserci ldquoegraverdquo reale in un determinato punto del tempo e ldquocircondatordquo dalla non realtagrave della sua nascita e della sua morte Considerata esistenzialmente la nascita non egrave e non egrave mai qualcosa di passato nel senso di non piugrave presente allo stesso modo che la morte non ha il modo di essere della ldquomancanzardquo di qualcosa non ancora presente ma che saragrave tale LrsquoEsserci effettivo esiste come essente nato e in quanto tale muore nel senso dellrsquoessere-per-la-morte Ambedue le ldquofinirdquo e il loro ldquofrardquo sono fintanto che lrsquoEsserci effettivamente esiste e lo sono su quellrsquounico fondamento che egrave reso possibile dallrsquoessere dellrsquoEsserci in quanto Cura Qui appare chiaro il modo con cui lui pone la questione della storicitagrave Una storicitagrave come dicevo prima non come una progressione ma come un qualcosa che egrave comunque presente Riprendiamo lrsquoesempio fatto tante volte io sono tutto ciograve che sono stato ma lo sono adesso Non egrave che non sono piugrave quelle cose che sono stato ma lo sono adesso in questo momento egrave questa la storicitagrave A pag 443 La totalitagrave della costituzione della Cura ha perograve il fondamento possibile della sua unitagrave nella temporalitagrave Egrave la temporalitagrave che costituisce lrsquounitagrave La temporalitagrave cioegrave lrsquoessere in avanti il progetto il passato cioegrave la gettatezza ciograve che egrave sempre stato e il presente che egrave costituito dalla simultaneitagrave di queste due cose Egrave questa lrsquounitagrave che crsquoegrave nella temporalitagrave La chiarificazione ontologica e della ldquocontinuitagrave della vitardquo cioegrave dellrsquoestensione della motilitagrave e della persistenza proprie dellrsquoEsserci deve perciograve essere posta nellrsquoorizzonte della costituzione temporale di questo ente La motilitagrave dellrsquoesistenza non egrave il movimento di una semplice-presenza ma si determina in base allrsquoestensione dellrsquoEsserci La motilitagrave che noi vediamo

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nellrsquoEsserci nellrsquoesistente si determina in base allrsquoestensione dellrsquoEsserci non in una fase progressiva in una successione di eventi come per esempio nella concezione tradizionale del tempo che lo definisce come una successione di stati Qui non crsquoegrave propriamente la successione ma crsquoegrave unrsquoestensione cioegrave lrsquoEsserci egrave qualcosa che si estende fra la nascita e la morte ma in quel momento che lrsquoEsserci crsquoegrave crsquoegrave giagrave tutto crsquoegrave giagrave la sua nascita e crsquoegrave giagrave la sua morte come possibilitagrave e non come un evento che dovragrave accadere e la possibilitagrave egrave presente qui e adesso La motilitagrave specificamente propria dellrsquoautoestendersi esteso noi la chiamiamo lrsquoaccadere dellrsquoEsserci Questa questione dellrsquoaccadere e dellrsquoevento che articoleragrave poi negli anni successivi come Ereignis appunto come evento al punto che parleragrave sempre meno di Esserci e sempre piugrave di evento qualcosa che accade qualcosa che si dagrave Il problema della ldquocontinuitagraverdquo dellrsquoEsserci egrave il problema ontologico del suo accadere Lo scoprimento della struttura dellrsquoaccadere e delle sue condizioni di possibilitagrave temporali-esistenziali equivale al raggiungimento di una comprensione ontologica della storicitagrave La storicitagrave come la pone Heidegger non egrave altro che la struttura dellrsquoaccadere Dicendo questo ci sta dicendo che la storicitagrave dellrsquoessere ha a che fare con qualche cosa che egrave ligrave nellrsquoEsserci egrave ligrave presente tutto nellrsquoEsserci E torniamo allrsquoesempio di prima tutto ciograve che io sono stato lo sono qui in questo momento Il fenomeno fondamentale della storia che precede e fonda ogni tematizzazione storiografica possibile va in tal modo irrimediabilmente perduto Come la storia possa costituire un oggetto possibile della storiografia puograve essere desunto solo dal modo di essere di ciograve che egrave storico dalla storicitagrave e dal suo radicarsi nella temporalitagrave Aveva criticato la questione storiografica che pone la storia come lrsquooggetto drsquoindagine Dice che la storia non lrsquooggetto la storia egrave questo estendersi dellrsquoEsserci Lrsquoesserci non egrave altro che questa estensione tra lrsquoinizio e la fine unrsquoestensione che torno a dire non egrave il prodotto di una progressione ma egrave ciograve che egrave sempre presente che egrave sempre stato presente nel momento in cui esiste Egrave la stessa cosa che dicevamo tempo fa rispetto al linguaggio Il linguaggio nel momento in cui crsquoegrave crsquoegrave sempre stato non possiamo pensare a un momento in cui il linguaggio non crsquoera non egrave pensabile Quindi quando si avvia il linguaggio da quel momento crsquoegrave sempre stato A pag 444 Nella determinazione dei concetti ordinari di storia la ricerca troveragrave lrsquoorientamento iniziale per valutare i momenti che generalmente sono assunti come essenziali per la storia Si deve cosigrave giungere a chiarire ciograve che egrave considerato originariamente come storico In tal modo saragrave stabilito il punto di partenza per lrsquoesposizione del problema ontologico della storicitagrave Partiamo da ciograve che generalmente si intende con ldquostoricordquo poi da ligrave vediamo se egrave possibile darne una definizione ontologica uno statuto ontologico Il filo conduttore per la costruzione esistenziale della storicitagravehellip Costruzione esistenziale della storicitagrave vale a dire che appartiene a ciascuno lrsquouomo hellipegrave offerto dallrsquointerpretazione che abbiamo data del poter-essere-un-tutto autentico da parte dellrsquoEsserci e dalla successiva analisi della Cura come temporalitagrave Sappiamo che il poter essere un tutto autentico da parte dellrsquoEsserci egrave la temporalitagrave dellrsquoEsserci in quanto per poter essere un tutto lrsquoEsserci deve essere posto come progetto gettatezza e presente questo egrave il tutto Il progetto esistenziale della storicitagrave dellrsquoEsserci non fa che svelare ciograve che egrave giagrave incluso nella temporalizzazione della temporalitagrave La storicitagrave dellrsquoEsserci che cosa ci svela Ciograve che egrave giagrave da sempre ligrave nellrsquoEsserci ciograve che non puograve essere ldquodentrordquo lrsquoEsserci In corrispondenza con il radicarsi della storicitagrave nella Cura lrsquoEsserci esiste sempre come autenticamente o inautenticamente storico Ciograve che sotto la designazione di quotidianitagrave costituiva lrsquoorizzonte immediato dellrsquoanalitica esistenziale dellrsquoEsserci si rivela come la storicitagrave inautentica dellrsquoEsserci Sappiamo che la quotidianitagrave egrave ciograve che riguarda lrsquoinautentico il Si il si dice il si fa il si pensa ecc Quindi egrave chiaro che crsquoegrave una storicitagrave anche nellrsquoinautentico questo egrave ovvio anche percheacute come sappiamo egrave dallrsquoinautentico che si parte egrave nella chiacchiera che ciascuno nasce A pag 445 Lrsquoanalisi della storicitagrave dellrsquoEsserci tenta di mostrare che questo ente (lrsquoEsserci) non egrave ldquotemporalerdquo percheacute ldquosta nella storiardquo ma che al contrario esiste e puograve esistere storicamente soltanto percheacute egrave temporale nel fondamento del suo essere Questo ente lrsquoEsserci sta nella storia percheacute egrave temporale cioegrave percheacute egrave un tutto un tutto fatto di progetto di gettatezza e presente Egrave su questo che si

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impianta per Heidegger la storicitagrave dellrsquoEsserci come se in assenza di temporalitagrave dellrsquoEsserci non fosse neppure pensabile una storicitagrave percheacute egrave nel progetto che io immagino il futuro cosigrave come nella gettatezza io rivengo allrsquoEsserci che egrave sempre stato In un altro modo ancora posso pensare a ciograve che sono stato nellrsquoaccezione piugrave comune del termine percheacute io sono giagrave da sempre stato ciograve che sono adesso e cioegrave gettatezza Egrave questo che mi consente di pensare secondo Heidegger il passato cosigrave come egrave comunemente inteso e cioegrave come ciograve che egrave stato e non egrave piugrave solo che lrsquoerrore egrave di considerare il passato appunto come quello che egrave stato e non egrave piugrave mentre ciograve che egrave stato egrave sempre qui presente adesso e in questo momento mentre ne parlo Passiamo a pag 446 al sect 73 ndash La comprensione ordinaria della storia e lrsquoaccadere dellrsquoEsserci Qui incomincia a intervenire il termine accadere Lrsquoaccadere dellrsquoEsserci egrave lrsquoevento per definizione per Heidegger Lo scopo immediato egrave quello di trovare il punto di partenza per il problema originario dellrsquoessenza della storia cioegrave per la costruzione esistenziale della storicitagrave Si chiede da dove partiamo per intendere correttamente la questione della storia Questo punto viene determinato in base a ciograve che egrave originariamente storico La trattazione incomincia perciograve con la determinazione di ciograve che nellrsquointerpretazione ordinaria dellrsquoEsserci si intende con le espressioni ldquostoriardquo e ldquostoricordquo E quindi fa una serie di esempi Fra i significati del termine ldquostoriardquo che non denotano neacute la scienza della storia neacute il suo oggetto ma questo ente stesso non necessariamente oggettivato ce nrsquoegrave uno che pretende un rango privilegiato questo significato sta nellrsquoespressione quello in cui lrsquoente ldquostoricordquo egrave inteso come passato Incontriamo questo significato nellrsquoespressione questa o quella cosa appartiene giagrave alla storia ldquoPassatordquo qui vuol dire non piugrave presente oppure ancora presente ma senza ldquoefficaciardquo sul ldquopresenterdquo Questo egrave il modo con cui generalmente si intende il passato ciograve che non crsquoegrave piugrave o che comunque non ha piugrave influenza su ciograve che crsquoegrave adesso Drsquoaltra parte la storia in quanto passato ha anche il significato opposto quando diciamo non ci si puograve sottrarre alla storia Qui la stori significa sigrave il passato ma nel senso di ciograve che egrave tuttora efficace In ogni caso ciograve che egrave storico nel senso di ciograve che egrave passato egrave sempre inteso in un rapporto di influenza positiva o privativa sul ldquopresenterdquo inteso nel senso dellrsquoldquoorardquo e dellrsquoldquooggirdquo Passato ha qui inoltre un doppio significato importante Il passato appartiene irrevocabilmente ai tempi trascorsi fa parte di eventi trascorsi tuttavia puograve essere ancora presente ldquoorardquo come ad esempio i resti di un tempio greco In essi egrave ldquopresenterdquo un ldquoframmento del passatordquo hellip Storia significa inoltre la totalitagrave dellrsquoente che muta ldquonel tempordquohellip Storia in questo caso non significa tato il modo di essere lrsquoaccadere quanto piuttosto la regione dellrsquoente che in base alla determinazione dellrsquoesistenza dellrsquouomo come ldquospiritordquo e ldquoculturardquo egrave distinta dalla natura bencheacute in qualche modo anche la natura appartenga alla storia cosigrave intesa Infine per ldquostoricordquo si intende il tramandato come tale sia esso storiograficamente riconosciuto oppure assunto come ldquoevidenterdquo pur restandone oscura lrsquoorigine Se vogliamo unificare i quattro significati suddetti ne risulta la storia egrave lo specifico accadere nel tempo dellrsquoEsserci esistente in modo tale che a valere come storia in senso eminente egrave quellrsquoaccadere che nellrsquoessere-assieme egrave ldquopassatordquo ma tuttavia ldquotramandatordquo e tuttora ininfluente (pagg 446-447) Questa egrave la definizione di storia che per Heidegger egrave piugrave interessante Infatti dice I quattro significati hanno cosigrave in comune la connessione con lrsquouomo come ldquosoggettordquo degli eventi Ciograve che hanno in comune queste definizioni di storia egrave lrsquouomo cheacute egrave lrsquouomo che si egrave inventato questi concetti non egrave che vengano da chissagrave dove Lrsquouomo egrave lrsquoEsserci se non crsquoegrave lrsquouomo non crsquoegrave lrsquoEsserci se non crsquoegrave lrsquoEsserci non crsquoegrave temporalitagrave e se non crsquoegrave temporalitagrave non crsquoegrave la storia La storia cosigrave come lrsquouomo la pone egrave sempre un qualcosa che lo riguarda che fa parte del suo racconto la storia di fatto non egrave altro che una narrazione di cose come se fosse un mito Ora sta allrsquouomo allrsquoEsserci avere un approccio autentico con questo racconto oppure no Certo nel caso della chiacchiera della deiezione puograve subirla nel seno che si prende per buono tutto quanto In un approccio autentico perograve con la storia questo almeno in teoria non dovrebbe avvenire O invece lrsquoessere stesso dellrsquoEsserci egrave costituito dallrsquoaccadere cosiccheacute soltanto percheacute lrsquoEsserci egrave storico nel suo essere sono possibili circostanze eventi e destini (pagg 447-448) Lui la pone come domanda ma possiamo porla benissimo come unrsquoaffermazione Percheacute nella caratterizzazione ldquotemporalerdquo

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dellrsquoEsserci che accade ldquonel tempordquo proprio il passato svolge un ruolo particolare Se la storia appartiene allrsquoessere dellrsquoEssercihellip Egrave unrsquoaffermazione importante come dire che non crsquoegrave una storia senza lrsquoEsserci non crsquoegrave una storia come successione di eventi senza lrsquoEsserci cioegrave senza lrsquouomo Come dire ancora senza lrsquouomo senza il linguaggio non succede niente non egrave mai successo niente Se la storia appartiene allrsquoessere dellrsquoEsserci e se questo essere si fonda nella temporalitagrave saragrave opportuno iniziare lrsquoanalisi esistenziale della storicitagrave con quei caratteri di ciograve che egrave storico che hanno un chiaro senso temporale A tal fine una piugrave precisa definizione del singolare primato che il ldquopassatordquo vanta nel concetto di storia varragrave a introdurre lrsquoesposizione della costituzione fondamentale della storicitagrave Poi fa vari esempio quello delle antichitagrave nei musei cose passate che perograve sono ancora presenti per dire appunto che queste cose pur essendo passate vincolano il presente Che cosa egrave passato Nientrsquoaltro che il mondo allrsquointerno del quale esse appartenendo a un insieme di utilizzabili erano incontrate come tali ed erano usate da un Esserci essente-nel-mondo e prendentesi cura di esse Il mondo non egrave piugrave ma ciograve che di intramondano sussisteva in quel mondo egrave ancora presente Soltanto come utensile che ha fatto parte di un mondo la ldquocosardquo ora ancora presente puograve nonostante tutto appartenere al ldquopassatordquo Ma che significa il non-esser-piugrave di un mondo Un mondo egrave soltanto nel modo dellrsquoEsserci esistente il quale effettivamente egrave come essere-nel-mondo Questa egrave la domanda fondamentale che si pone Heidegger che cosrsquoegrave il passato Quando parliamo di passato di che cosa stiamo parlando Egrave un mondo allrsquointerno del quale delle cose appartenevano a un insieme di utilizzabili che erano incontrate come tali cioegrave come utilizzabili Quindi il passato egrave quellrsquoinsieme di utilizzabili che hanno fatto parte di un mondo Se non avessero mai fatto parte di un mondo non sarebbero nemmeno stati degli utilizzabili Dice quel mondo non egrave piugrave ma ciograve che di intramondano sussisteva il quel mondo egrave ancora presente cioegrave gli utilizzabili tutto ciograve che ha determinato quel mondo egrave ancora presente Il che significa ancora che tutto ciograve che ha determinato tutti gli eventi che mi sono accaduti tutte queste cose intramondane di questo mondo che egrave passato sono perograve ancora qui Ma che significa il non-esser-piugrave di un mondo Abbiamo parlato di un mondo che non egrave piugrave ci sono ancora degli utilizzabili presenti quindi questo mondo egrave ancora presente ma che cosa vuol dire che un mondo non egrave piugrave Un mondo egrave soltanto nel modo dellrsquoEsserci esistente il quale effettivamente egrave come essere-nel-mondo E adesso precisa Il carattere storico delle antichitagrave ancora conservate si fonda pertanto nel ldquopassatordquo dellrsquoEsserci al cui mondo esse appartennero Di conseguenza sarebbe storico solo lrsquoEsserci ldquopassatordquo e non quello ldquopresenterdquo Egrave possibile una distinzione netta tra il mondo passato e il mondo presente Questa egrave la domanda Ma egrave possibile che lrsquoEsserci sia passato se si definisce ldquopassatordquo il ldquonon essere piugrave ora semplicemente-presente e utilizzabile Questa egrave una bella domanda Che cosa vuol dire che il mondo egrave passato se abbiamo definito il passato il non essere piugrave ora ma semplicemente-presente e utilizzabile Il che non vuol dire che non crsquoegrave piugrave semplicemente non crsquoegrave piugrave la semplice presenza Evidentemente lrsquoEsserci non puograve mai esser passato non percheacute non passi ma percheacute per essenza non puograve mai essere una semplice-presenza dato che il suo essere egrave lrsquoesistenza Ci sta dicendo che lrsquoEsserci inteso nel senso che intende lui ovviamente come progetto gettatezza ecc non puograve mai propriamente essere passato percheacute lrsquoessere passato di qualche cosa ha a che fare con una semplice presenza appunto la suppellettile lrsquoaggeggio che non crsquoegrave piugrave ma se come dice lui lrsquoEsserci egrave lrsquoesistenza allora se esiste non egrave passato ma esiste qui adesso Infatti precisa ancora In senso strettamente ontologico un Esserci che non esista piugrave non egrave passato ma un essente-ci-stato Egrave il modo con cui riesce a coniugare il passato con il presente lrsquoEsserci e lrsquoessente-ci-stato ma egrave essente adesso Egrave chiaro che ha dovuto ricorrere a giri di parole incredibili anche per questo non ha scritto la seconda parte percheacute diceva gli mancavano le parole per dirla Essente-ci-stato sembra una diavoleria perograve in qualche modo rende conto del passato ma che egrave presente qui e adesso in questo essente-ci-stato crsquoegrave questo crsquoegrave il passato presente adesso che egrave qui in questo momento Ma lrsquoEsserci egrave-stato solo nel senso dellrsquoessente-ci-stato oppure egrave stato in quanto presentante-adveniente cioegrave nella temporalizzazione della sua temporalitagrave Egrave una domanda che solo Heidegger si sarebbe potuto

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porre cheacute non sarebbe venuta in mente a chiunque La domanda egrave questa lrsquoEsserci egrave stato solo nel senso che dicevamo prima in quanto egrave stato ma egrave presente qui e adesso oppure egrave stato in quanto presentante-adveniente in quanto egrave un qualcosa che egrave sigrave presentante-adveniente ma nella temporalizzazione della sua temporalitagrave cioegrave posto comunque come un passato Questo passato egrave veramente ancora qui presente oppure lo indichiamo come qualcosa che ha a che fare sigrave con il passato ma come gettatezza Quindi la domanda egrave questo Esserci egrave stato nel senso che egrave ancora qui presente ciograve che egrave stato oppure non lo egrave piugrave Da questa analisi provvisoria dellrsquoutensile ancora presente e tuttavia in qualche modo ldquopassatordquo e appartenente alla storia risulta che tale ente egrave storico solo sul fondamento della sua appartenenza a un mondo Ma il mondo ha il modo di essere della storicitagrave percheacute costituisce una determinazione ontologica dellrsquoEsserci Un ente un qualunque utensile egrave ancora presente ma in quanto appartiene a un mondo non egrave presente percheacute crsquoegrave qui e adesso come cosa ma percheacute appartiene al mondo che io sono Anche se non lo vedo piugrave appartiene a mondo che io sono ed egrave solo a questa condizione che quellrsquoutensile posso dire che egrave storico Vediamo inoltre che la determinazione temporale del ldquopassatordquo manca di chiarezza e si distingue evidentemente dallrsquoesser-stato che come abbiamo appreso egrave un costitutivo dellrsquounitagrave estatica della temporalitagrave dellrsquoEsserci hellip Primariamente storico noi affermiamo egrave lrsquoEsserci Secondariamente storico egrave ciograve che si incontra nel mondo non solo il mezzo utilizzabile in senso larghissimo ma anche lrsquoambiente naturale in quanto ldquoterreno storicordquo Crsquoegrave una storicitagrave primaria dice lui che egrave lrsquoEsserci LrsquoEsserci egrave fondamentalmente storico percheacute temporale percheacute la sua unitagrave egrave data dalla simultaneitagrave fra progetto gettatezza e presente e questa egrave la storicitagrave primaria dellrsquoEsserci Poi crsquoegrave quella secondaria che egrave ciograve che si incontra nel mondo cioegrave i vari utilizzabili nel senso piugrave ampio anche il terreno storico Chiamiamo lrsquoente difforme dallrsquoEsserci lrsquoente che egrave strico sul fondamento della sua appartenenza al mondo il mondanamente-storico Si puograve mostrare che il concetto ordinario di ldquostoria universale (del mondo)rdquo nasce nellrsquoorizzonte di questo concetto secondario di storicitagrave Il mondanamente-storico non egrave storico in base a unrsquooggettivazione storiografica ma in quanto egrave quellrsquoente che incontrato nel mondo egrave storico in se stesso (pagg 449-450) Se io incontro un ente nel mondo questo ente egrave storico necessariamente Per non essere storico dovrebbe essere fuori dl mondo Dire che un ente egrave storico se lo incontro nel mondo vuol dire semplicemente che io posso incontrare qualcosa soltanto se questo qualcosa egrave in vista di qualche cosrsquoaltro solo a questa condizione io incontro qualcosa lo incontro sempre in vista di e cioegrave nel progetto nella gettatezza e nel presente Quindi potremmo dire che la sua storicitagrave egrave costituita dal fatto di appartenere al mondo sect 74 ndash La condizione fondamentale della storicitagrave LrsquoEsserci ha sempre effettivamente la sua ldquostoriardquo e puograve averla percheacute lrsquoessere di questo ente egrave costituito dalla storicitagrave Egrave questa la tesi che dobbiamo giustificare in vista dellrsquoesposizione del problema ontologico della storia in quanto problema esistenziale Sappiamo che lrsquoessere dellrsquoEsserci egrave stato definito come Cura e che la Cura si fonda nella temporalitagrave Si fonda nella temporalitagrave percheacute la Cura essendo lrsquoessere dellrsquoEsserci non egrave altro che il progetto la gettatezza e il presente egrave allrsquointerno di questo che lrsquoEsserci si muove e incontra le cose lrsquoEsserci egrave questo movimento Egrave dunque nellrsquoambito di questrsquoultima che dobbiamo cercare un accadere che determina lrsquoesistenza come storica hellip Questa fu dapprima svelata in relazione alla modalitagrave dellrsquoesistere autentico che caratterizzata come decisione anticipatrice In qual senso egrave qui insito un accadere autentico dellrsquoEsserci La decisione anticipatrice qualunque decisione egrave sempre unrsquoestasi riguarda sempre unrsquoestasi un essere progettato un esser fuori La decisione fu definita come il tacito e angoscioso autoprogettarsi sul proprio essere colpevole Essa perviene alla propria autenticitagrave come decisione anticipatrice La decisione egrave sempre anticipatrice qualunque cosa io decida egrave sempre proiettata in avanti anticipa qualcosa In questa lrsquoEsserci si comprende quanto al suo poter-essere sigrave da porsi di fronte alla morte in modo tale da assumere integralmente nel suo esser-gettato lrsquoente che esso stesso egrave Qui stiamo parlando ovviamente della posizione autentica cioegrave si progetta e progettandosi qual egrave lrsquoangoscia la colpa Il trovarsi di fronte alla nullitagrave del fondamento Quindi comprende il suo poter-essere come pura possibilitagrave non il poter-essere

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questo o quellrsquoaltro ma come pura possibilitagrave LrsquoEsserci gettato egrave certamente abbandonato a se stesso e al suo poter-essere tuttavia come essere-nel-mondo LrsquoEsserci gettato egrave assegnato a un ldquomondordquo ed esiste effettivamente con gli altri Assegnato a un mondo Qui inizia a porre la questione del destino che pone in modo totalmente differente da quello di Severino destino come unrsquoassegnazione un mandato nel senso che la storicitagrave il mio essere storico con tutto ciograve che egrave presente in questo momento egrave ciograve che mi destina a qualche cosa egrave ciograve come assegna come un ldquocompitordquo A qualunque decisione che io prenda autentica o inautentica che sia io sono assegnato e destinato dalla mia stessa storicitagrave Ogni decisione che prendo egrave storica nel senso che egrave il prodotto di ciograve che io sono stato e sono La decisione in cui lrsquoEsserci ritorna a se stesso apre le rispettive possibilitagrave effettive di un esistere autentico a partire dallrsquoereditagrave che essa in quanto gettata assume Qual egrave lrsquoereditagrave di una decisione Quella di trovarsi nientrsquoaltro che un poter essere questo egrave ciograve che eredita dal suo passato eredita cioegrave ciograve che egrave sempre stato gettatezza una pura possibilitagrave Questo egrave ciograve che accade dice Heidegger nel progettarsi autentico La finitudine (lrsquoessere per la morte) una vota afferrata sottrae lrsquoesistenza alla molteplicitagrave infinita delle possibilitagrave che si offrono immediatamente (i comodi le frivolezze e le superficialitagrave) e porta lrsquoEsserci in cospetto della semplicitagrave del suo destino Tutto ciograve che io sono ha come destino cioegrave come mandato il mio accogliere la morte come possibilitagrave come possibilitagrave piugrave autentica fra tutte le possibilitagrave e quella piugrave autentica egrave la morte Per questo parla di semplicitagrave del destino il destino piugrave semplice egrave quello in cui tutti i mortali muoiono Con questo termine designiamo lrsquoaccadere originario dellrsquoEsserci quale ha luogo nella decisione autentica e in cui lrsquoEsserci libero per la sua morte si tramanda in una possibilitagrave ereditata e tuttavia scelta Questo egrave ciograve a cui la storicitagrave dellrsquoEsserci destina lrsquouomo lrsquoEsserci stesso nel senso che lo tramanda in una possibilitagrave che egrave ereditata dal suo passato passato che egrave sempre presente passato non dimentichiamoci ha a che fare con la possibilitagrave Dice ldquotuttavia sceltardquo Certo percheacute se pongo la morte come qualcosa che accade che si sa che accade senza sapere quando non mi ci confronterograve mai con la morte in quanto possibilitagrave presente adesso A pag 453 Se lrsquoEsserci anticipando la morte (lrsquounico modo per anticipare la morte egrave porla come possibilitagrave) la erige a padrona di seacute allora libero per essa si comprende nella ultrapotenza della sua libertagrave finita e in questrsquoultima che ldquoconsisterdquo sempre soltanto nellrsquoaver-scelto la scelta puograve assumere su di seacute lrsquoimpotenza dellrsquoabbandono a se stesso e venire in chiaro delle circostanze della situazione aperta Se io anticipo la morte sono libero - ma libero da che cosa Dalla deiezione dalla chiacchiera ndash dice si comprende nella ultrapotenza della sua libertagrave finita Cosa vuol dire questo Che si comprende cioegrave si apre per Heidegger la comprensione egrave sempre unrsquoapertura nella ultrapotenza nel senso di farsi carico di seacute lrsquoEsserci che riviene a se stesso Quindi ultrapotenza della sua libertagrave finita egrave una libertagrave finita percheacute finisce con la possibilitagrave della morte perograve per Heidegger egrave lrsquounica libertagrave Lrsquoassumere la morte come possibilitagrave egrave la condizione per non essere travolti dalla chiacchiera Solo un ente che nel suo essere sia essenzialmente ad-veniente cosiccheacute libero per la propria morte possa infrangendosi in essa lasciarsi rigettare sul proprio Ci effettivohellip Rendendosi conto che questa possibilitagrave non egrave oltrepassabile allora in questo modo si lascia rigettare cioegrave torna sul proprio Ci effettivo sul qui hellip cioegrave solo un ente che in quanto ad-veniente sia cooriginariamente essente-stato puograve tramandando a se stesso la possibilitagrave ereditata assumere il proprio esser-gettato ed essere nellrsquoattimo per ldquoil suo tempordquo Insomma lrsquounico modo per Heidegger per essere nel proprio tempo cioegrave per essere nellrsquoattimo per essere presente qui e adesso soprattutto accogliendo anche lrsquoessente statohellip questo consente di accogliere la possibilitagrave ereditata Certo ereditata storicamente ma ereditata nel senso che non lrsquoho inventata io ma egrave presente in tutto ciograve che di storico crsquoegrave in me E conclude Solo la temporalitagrave autentica che egrave nel contempo finita rende possibile qualcosa come un destino cioegrave la storicitagrave autentica Questa conclusione egrave importante Dice che solo la temporalitagrave autentica cioegrave quella finita quella che assume su di seacute la morte come possibilitagrave soltanto questa temporalitagrave autentica rende possibile qualcosa come un destino cioegrave soltanto se io mi accolgo come storicitagrave come un ente storicamente

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determinato avviene qualcosa come una storicitagrave autentica Possiamo intendere la storicitagrave autentica come lrsquoaccogliere ciograve che io sono sempre stato e cioegrave come progetto come gettatezza come essere quel qualche cosa che egrave quello che egrave percheacute egrave sempre in vista di Ora accogliere la propria storicitagrave cioegrave accogliere che tutto ciograve che io sono stato io lo sono adesso egrave qualcosa di importante anche in ambito psicanalitico Ogni decisione che io prendo ogni fantasia che mi viene in mente ogni cosa che voglio fare ecc egrave qualcosa di storicamente determinato determinato per esempio da altre fantasie da paure da aspettative da fantasie che poggiano su altre fantasie che poggiano su altre fantasie ancora Questo egrave ciograve che dagrave la storicitagrave autentica volgendo il discorso verso la psicoanalisi cioegrave la storicitagrave autentica muove soltanto dalla consapevolezza del fatto che tutto ciograve che io faccio in questo momento egrave determinato da fantasie come dicevo prima sorrette da altre fantasie e che io non ho nessun modo di tornare indietro di trovare un fondamento a queste fantasie Queste fantasie non sono altro che racconti che si snodano che si articolano che si raccontano allrsquoinfinito una fantasia egrave un racconto dopo tutto Quindi sono storicamente autentico solo nel momento in cui mi rendo conto che ciograve che io sono in questo momento egrave il prodotto diciamola cosigrave di una serie notevolissima di fantasie cioegrave di racconti di racconti che per me hanno avuto piugrave importanza di altri e qui Freud ha indicato alcune direzioni Le ha indicate perograve fino a un certo punto percheacute in effetti queste fantasie non sono casuali ma sono pilotate sono determinate dalla fantasia di potenza Egrave questo che mi fa accogliere una fantasia anzicheacute unrsquoaltra percheacute questa fantasia mi serve per avere potere per avere potenza per avere ragione Se sigrave allora lrsquoaccolgo se no lrsquoabbandono oppure la ripesco piugrave avanti quando sono cambiate le situazioni ma in ogni caso egrave sempre questo ciograve che motiva le fantasie Freud non era arrivato a questo punto infatti non aveva letto Nietzsche non voleva leggerlo peggio per lui ha perso unrsquooccasione Egrave questo che determina le fantasie Sigrave certo la questione sessuale le fantasie sessuali infantili va tutto bene ma fino a un certo punto non crsquoegrave nulla che spieghi il percheacute una certa fantasia debba costituire un problema se non percheacute urta con altre fantasie Soprattutto una fantasia sessuale infantile comporta come risultato per esempio lrsquoabbandono comporta lrsquoessere distrutto comporta quindi la perdita totale di potere di controllo su qualunque cosa egrave per questo che sono cosigrave efficaci le fantasie sessuali infantili Il problema sta nel fatto che queste fantasie comportano come effetto sempre nella fantasia ovviamente la perdita totale di controllo egrave per questo che vengono bandite con tanta forza sennograve non ci sarebbe motivo Edipo ha giaciuto con la madre e allora Qual egrave il problema Non crsquoegrave se non fosse che intervengono dei risvolti tali per cui se succede una certa cosa allora succede una catastrofe per cui io sono completamente allo sbaraglio allo sbando e non controllo piugrave niente sennograve di per seacute il fatto che abbia giaciuto con la mamma non importa niente a nessuno in teoria neanche a lui Ha ammazzato il papagrave certo questo va contro il codice penale ma forse non era questa la questione 10 gennaio 2018 La semiotica commette quellrsquoerrore che Heidegger ascrive alla scienza e cioegrave non pensa Dopo Heidegger ci si accorge piugrave facilmente che una dottrina una teoria non pensa Se dovessimo riassumere in poche parole ciograve che dice Heidegger nel suo testo Che cosrsquoegrave pensare pensare egrave il farsi carico del problema che la parola egrave In questo modo si riassume qualcosa di molto importante molto corposo percheacute il farsi carico di quel problema che la parola egrave un segno problema non nel senso di un impiccio ma di qualche cosa che chiede di essere interrogato ancora Dicendo questo si pongono le condizioni per accorgersi che leggendo qualunque testo anche un buon testo che comunque il suo autore non pensa quanto dovrebbe a ciograve che sta dicendo non problematizza quelle parole con cui sta dicendo E questo egrave un problema nella scienza egrave palese anche percheacute come dice giustamente Heidegger la scienza non deve occuparsi di questo non deve pensare egrave unrsquoaltra la cosa che deve fare egrave costruire i suoi esperimenti fare le sue congetture ma non pensare

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a quello che fa Quindi muovendo da questa idea da questa direttrice che riguarda il pensare cioegrave farsi carico di quel problema che la parola egrave di cui la parola egrave fatta allora tenendo conto di questo diventa piugrave difficile leggere dei testi difficile nel senso di trovare qualcosa di particolarmente interessante percheacute se si dagrave per scontate delle cose quello che ne segue le conclusioni che ne trae vanno poco lontane rischiano di essere come direbbe Heidegger chiacchiera In effetti lrsquounica disciplina diciamola cosigrave che dovrebbe farsi carico di una cosa del genere sarebbe la psicoanalisi In teoria sarebbe proprio lei non lo fa perograve dovrebbe dovrebbe percheacute egrave con questo che ha necessariamente a che fare egrave per cosigrave dire il suo pane e di cui ne va anche del suo interesse posto che ne abbia qualcuno Detto questo andiamo avanti con Essere e tempo che devo confessarvi trovo appassionante Siamo a pag 454 La ripetizione del possibile non egrave una restaurazione del passatohellip Sappiamo che la restaurazione del passato egrave la ripetizione dellrsquoEsserci in quanto possibilitagrave sarebbe la sua gettatezza hellipneacute un semplice collegamento del ldquopresenterdquo con ciograve ldquoche fu superatordquo La ripetizione scaturendo da un autoprogettamento deciso non si lascia sedurre dal ldquopassatordquo per farlo semplicemente ritornare come il reale di un tempo La ripetizione egrave piuttosto una replica alla possibilitagrave dellrsquoesistenza essente-ci-stata Come dicevamo qualche volta fa questo essente-ci-stato egrave il modo che Heidegger trova per descrivere il passato nella gettatezza Il che potrebbe apparire paradossale percheacute la gettatezza egrave qualcosa che si getta in avanti perograve lui ascrive questo piuttosto al progetto Egrave un po questo il motivo per cui non ha finito la sua opera percheacute gli mancavano le parole giuste per dire queste cose Quindi La ripetizione egrave piuttosto una replica alla possibilitagrave dellrsquoesistenza essente-ci-stata cioegrave che egrave sempre stata questa possibilitagrave dellrsquoEsserci egrave possibilitagrave pura La replica alla possibilitagrave nel decidersi in quanto concentrata nellrsquoattimo egrave perograve al tempo stesso ciograve che in quanto passato si ripercuote sullrsquooggi Questa egrave una cosa importante La replica alla possibilitagrave nel decidersi cioegrave lrsquoessere di fronte alla decisione Questo dice egrave ciograve che al tempo stesso si ripercuote sullrsquooggi cioegrave il fatto di replicarmi in quanto progettante egrave ciograve che decide di ciograve che faccio adesso Questa cosa che sarebbe il passato la gettatezza che io sono sempre stato egrave ciograve che decide di ciograve che continuo ad essere appunto gettatezza La ripetizione non si abbandona al passato e non mira al progresso Per lrsquoesistenza autentica entrambi sono nellrsquoattimo indifferenti Quellrsquoattimo della decisione in cui non crsquoegrave niente percheacute tutto deve ancora farsi Noi definiamo la ripetizione il modo della decisione autotramandantesi mediante cui lrsquoEsserci esiste esplicitamente come destino Dunque una decisione che si autotramanda che si tramanda da sola questa decisione viene tramandata nel senso che egrave sempre presente Viene tramandata percheacute egrave sempre stata ma continua a prodursi ancora adesso Questa decisione autotramandantesi mediante cui lrsquoEsserci esiste esplicitamente come destino Questo egrave il suo destino Ciograve che egrave sempre stato gettatezza egrave il trovarsi destinato a essere pura possibilitagrave Il che significa che ciascuna volta ci si trova diciamola cosigrave a ritrovare in ciograve che sono sempre stato quellrsquoelemento che egrave decisivo di ciograve che sono Ciograve che sono stato egrave la gettatezza egrave il passato ma questo egrave decisivo del fatto che continuerograve a essere gettatezza cioegrave continuerograve a essere sempre proiettato verso qualche cosa a essere sempre in vista di Ma se il destino costituisce la storicitagrave originaria dellrsquoEsserci la storia non ha il suo centro di gravitagrave neacute nel passato neacute nel presente e nella sua ldquoconnessionerdquo col passato ma nellrsquoaccadere autentico dellrsquoesistenza quale scaturisce dallrsquoavvenire dellrsquoEsserci Questo destino in cui ciascuno si trova destino che egrave il continuare a progettarsi egrave questa storicitagrave originaria nel senso che la mia storicitagrave egrave ciograve che mi destina continuamente a ciograve che sarograve il che non significa banalmente che ciograve che sono stato decide di ciograve che sarograve anche perograve questo avviene in ciascuna decisione in ciascun atto in ciascun momento Ciograve di cui sono fatto la mia storicitagrave egrave ciograve che decide del mio progetto e cioegrave di che cosa mi occuperograve ed egrave occupandomi di questo qualche cosa che questo qualche cosa diventa presente in questa sorta di intersezione tra il futuro il progetto e il passato la gettatezza Egrave ligrave che qualche cosa si presentifica nel senso che egrave questo progetto che in quanto progetto egrave verso qualcosa che presentifica ciograve di cui mi voglio occupare Egrave questo progetto che rende presente lrsquoutilizzabile lo

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rende appunto utilizzabile ma soltanto nel progetto questo utilizzabile egrave un utilizzabile LrsquoEsserci egrave sempre in questa sorta di estasi gettato proiettato continuamente Quindi qualche cosa appare qualche cosa si presentifica grazie a questi due momenti il futuro e il passato Qualche cosa diventa presente percheacute egrave nel progetto per dirla in modo molto spiccio A pag 455 Noi chiamiamo destino lrsquoautotramandarsi anticipante insito nella decisione al Ci dellrsquoattimo Quando dico Esserci questo Ci lui lo intende come un Ci dellrsquoattimo qui in questo istante Qui trova il suo fondamento anche il destino-comune cioegrave llsquoaccadere dellrsquoEsserci nel con-essere con gli altri Lrsquoessere con gli altri per Heidegger egrave importante non egrave una cosa secondaria Da qualche parte dice che lrsquoEsserci egrave un dialogo un dialogo continuo che si fa con altri presente o immaginario non importa Crsquoegrave sempre questo riferirsi a quello che lui chiama con-essere cioegrave essere con altri Andiamo al sect 75 La storicitagrave dellrsquoEsserci e la storia universale Innanzi tutto e per lo piugrave lrsquoEsserci si comprende a partire da ciograve che incontra nel mondo e da ciograve di cui si prende cura preveggendo ambientalmente Quindi io posso comprendere lrsquoessere a partire da ciograve che incontro e da ciograve di cui mi prendo cura Questo non egrave indifferente egrave un altro modo per porre la questione che poneva lui e cioegrave che si nasce nella chiacchiera Quindi lrsquoEsserci puograve giungere a comprendere di essere un progetto gettato sempre e comunque a partire dalla chiacchiera dalla banalitagrave da quella che Husserl chiamava Lebenswelt il mondo della vita percheacute non crsquoegrave altro da cui partire Quando incomincio a parlare le prime cose che imparo sono delle stupidaggini perograve queste banalitagrave queste sciocchezze sono comunque la base indispensabile per poi giungere a una sorta di consapevolezza dellrsquoEsserci Anche per fare tutte queste pensate che ha fatto Heidegger anche lui egrave partito da delle banalitagrave non egrave che si parte da disquisizioni tra le piugrave astratte e inverosimili si parte da una domanda spesso apparentemente sciocca Dipende poi da come si pone la domanda certo ma egrave a partire da questo domandare che egrave riuscito a giungere a intendere che lrsquoessere non si pone di fatto come quella cosa immobile e statica ma come un qualche cosa che egrave sempre progettato che deve fare qualcosa Io sono quel qualcosa che egrave sempre ligrave che deve fare qualcosa egrave questo lrsquoessere egrave questo che dagrave in quanto essere allrsquoente la sua enticitagrave cioegrave fa essere lrsquoente quello che egrave In effetti anche nella lingua si coglie con precisione fa essere lrsquoente quello che egrave Capite che dicendo questo dice una cosa notevole e cioegrave che anche la comprensione dellrsquoEsserci a cui lui egrave giunto dopo una serie di passaggi di letture di riflessioni di tutto ciograve che ha costituito la sua storicitagrave ma egrave giunto sempre a partire dalla chiacchiera dalla deiezione dal dire comune percheacute non si puograve non partire da ligrave Egrave il discorso che aveva fatto in modo preciso rispetto per esempio alla scienza anche lo scienziato piugrave bravo quando fa i suoi calcoli ecc prima di fare tutte queste cose egrave comunque partito da qualche cosa che egrave molto semplice molto banale che perograve ha saputo poi aprire in altre direzioni Questa comprensione (dellrsquoEsserci) non egrave una semplice consapevolezza di seacute che solo si accompagni a tutti i comportamenti dellrsquoEsserci Non intende questa comprensione come consapevolezza Comprendere significa autoprogettarsi nella rispettiva possibilitagrave dellrsquoessere-nel-mondo cioegrave esistere in questa possibilitagrave Questo significa comprendere significa comprendersi in quanto possibilitagrave possibilitagrave dellrsquoessere-nel-mondo Io mi trovo a essere possibilitagrave percheacute sono nel mondo se non fossi nel mondo non sarei nulla In tal modo la comprensione come comprensione comune costituisce lrsquoesistenza inautentica del Si Eccolo ciograve da cui si parte ciograve da cui ogni cosa prende lrsquoavvio le prime parole le prime cose che non hanno nessun fondamento sono delle frasi messe insieme piugrave o meno alla rinfusa Nellrsquoesser-assieme pubblico ciograve che si incontra nel prendersi cura quotidiano non sono soltanto mezzi e opere ma anche ciograve che ldquoegrave datordquo con essi gli ldquoaffarirdquo le imprese gli incidenti e gli accidenti Il ldquomondordquo ne egrave a un tempo cagione e teatro e come tale fa parte del fare e del disfare quotidiano Nellrsquoesser-assieme pubblico gli altri si incontrano in un vortice di attivitagrave in cui ldquosi nuota insiemerdquo ldquoanche noi stessirdquo Si conosce si discute si sollecita si combatte si conserva e si dimentica sempre riferendoci prima di tutto a ciograve che si persegue e a ciograve che ne ldquorisultardquo Questa cosa lrsquoha ripresa Sini cioegrave il senso delle cose egrave ciograve che ne faccio di queste cose egrave il come mi muovo a partire da una certa cosa che cosa ne

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faccio quello egrave il senso Che egrave diverso da come lo poneva Wittgenstein il senso come lrsquoutilizzo che ne viene fatto comunemente e cioegrave lrsquouso comune del termine Certo egrave possibile ricondurre questo alla medesima questione perograve con un passaggio in piugrave in quanto il senso egrave lrsquouso che io faccio di una certa cosa e questo uso egrave ciograve che mi muove a fare Anche in questo caso ponendo la questione del senso in questo modo cosa mi muove a fare egrave sempre e comunque un essere che egrave fatto di possibilitagrave e gettatezza di progetto di un qualche cosa che egrave sempre un in vista di Progresso stasi cambiamento e ldquoconsuntivordquo di ogni singolo Esserci tutto egrave commisurato allrsquoandamento allo stato al cambio e alla disponibilitagrave di ciograve di cui si prende cura Io mi prendo cura di qualche cosa in quanto Esserci sono gettato e mi progetto verso un utilizzabile perograve ci dice in aggiunta che egrave prendendomi cura di questo utilizzabile che io posso accorgermi di essere possibilitagrave di essere progetto Aveva giagrave parlato di questo movimento che egrave un po il circolo ermeneutico cioegrave io mi progetto qualche cosa quindi progettandomi verso lrsquoente faccio ldquoesistererdquo lrsquoente ma nel momento in cui lrsquoente esiste allora esisto anchrsquoio nel momento in cui esisto anchrsquoio posso far esistere lrsquoente e via di seguito Egrave sigrave un circolo vizioso ma non egrave da prendere come qualcosa da eliminare un problema no egrave ciograve di cui si vive continuamente egrave ciograve di cui occorre prendere atto Per tornare a ciograve che dicevo nelle prime battute egrave ciograve di cui occorre farsi carico nel pensare percheacute egrave questo che accade mentre si pensa pensando a qualche cosa questo qualche cosa diventa quello che egrave quando me ne occupo ma occupandomene quello cambia anche me Egrave in questo movimento continuo che avviene la vita direbbe Heidegger Ma se il riferimento alla comprensione dellrsquoEsserci propria della quotidianitagrave egrave quanto mai ovviohellip Comprendo lrsquoEsserci percheacute occupandomi di qualche cosa ho lrsquoopportunitagrave di accorgermi che questo qualche cosa fa parte del mio progetto quindi sono io questa qua hellipnon egrave perciograve stesso ontologicamente trasparente hellip In realtagrave la storia non egrave neacute la continuitagrave mobile dei mutamenti degli oggetti neacute il flusso delle esperienze vissute dei ldquosoggettirdquo Lrsquoaccadere della storia riguarderagrave allora la ldquoconnessionerdquo fra soggetto e oggetto Ma se si attribuisce lrsquoaccadere alla relazione soggetto-oggetto bisogna porsi anche il problema del modo di essere di questa connessione come tale visto che sarebbe essa ciograve che in fondo ldquoaccaderdquo La tesi della storicitagrave dellrsquoEsserci non afferma che la storicitagrave egrave propria di un soggetto senza mondo ma dellrsquoente che esiste come essere-nel-mondo (pagg 456-457) Lrsquounico ente che esiste egrave per Heidegger lrsquouomo lrsquoEsserci Lrsquoaccadere della storia egrave lrsquoaccadere dellrsquoessere-nel-mondo La storicitagrave dellrsquoEsserci egrave in linea essenziale la storicitagrave del mondo la quale sul fondamento della temporalitagrave estatico-orizzontale fa parte della sua temporalizzazione Dice dunque Lrsquoaccadere della storia egrave lrsquoaccadere dellrsquoessere-nel-mondo la mia storia lrsquoaccadere della mia storia non egrave altro che il mio accadere nellrsquoessere-nel-mondo tutti i modi in cui continuamente accado nel mondo egrave questa la mia storia A pag 458 LrsquoEsserci quotidiano si disperde fra le mille cose che ldquosuccedonordquo ogni giorno Le occasioni e le circostanze a cui il prendersi cura volge sin dallrsquoinizio la sua attesa ldquotatticardquo danno come risultato il ldquodestinordquo Tutto ciograve che mi accade in qualche modo costituisce il mio destino in quanto egrave comunque gettatezza percheacute qualunque cosa accada non posso evitare il mio destino Il mio destino egrave la gettatezza egrave lrsquoessere continuamente progettato e quindi lrsquoestasi LrsquoEsserci esistente inautenticamente valuta la sua storia solo in base a ciograve di cui si prende cura Vale a dire non crsquoegrave questo momento di ritorno Mi prendo cura di qualcosa e certo da quel momento quella cosa diventa quella che egrave ma diventando quella che egrave modifica anche me Nella deiezione manca questo movimento di ritorno cioegrave non riviene allrsquoEsserci Poicheacute lrsquoEsserci incalzato dagli ldquoaffarirdquo deve prima raccogliersi dalla dispersione e dalla incoesione di ciograve ldquoche egrave successordquo per giungere a se stesso egrave solo partendo dallrsquoorizzonte di comprensione della storicitagrave inautentica che si pone il problema della costituzione della ldquocontinuitagraverdquo dellrsquoEsserci nel senso della ldquocontinuitagraverdquo delle esperienze vissute del soggetto ldquoanchrsquoesserdquo semplicemente-presenti Qui sta proponendo esattamente ciograve che dicevo prima anzi lo dice proprio in modo esplicito Egrave soltanto dallrsquoinautenticitagrave che si avvia questo movimento che puograve condurmi a comprendere lrsquoEsserci solo dallrsquoinautenticitagrave dalla banalitagrave dalle cose che incontro che mi succedono che si dicono che si fanno ecc A pag 459

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Ma lrsquoaccadere di questa decisione cioegrave lrsquoanticipante e tramandantesi ripetizione di un patrimonio ereditario di possibilitagrave fu da noi interpretato come storicitagrave autentica La storicitagrave autentica egrave sigrave lrsquoaccadere di questa decisione ma soprattutto lrsquoaccogliere il fatto che questa decisione il decidere mi viene tramandato dal fatto di esser sempre stato gettatezza egrave questo che si tramanda egrave questo la storicitagrave autentica Saragrave forse in questa storicitagrave che egrave riposta lrsquoestensione dellrsquoesistenza totale estensione originaria indispersa e non bisognosa di continuitagrave Vediamo di chiarire bene Crsquoegrave la storicitagrave autentica e quella inautentica La storicitagrave inautentica egrave quella che non si rende conto che il mio destino egrave di ripetere allrsquoinfinito per cosigrave dire la mia gettatezza La storicitagrave autentica egrave quella che accoglie questo fatto che il mio destino egrave quello di trovarmi a ripetere allrsquoinfinito il fatto di essere gettato La decisione del se-Stesso contro lrsquoincostanza della dispersione egrave in se stessa la costanza estesa in cui lrsquoEsserci in quanto destino tiene ldquoinclusirdquo nella propria esistenza la nascita la morte e il loro ldquofrardquo cosiccheacute esso in questa stabilitagrave egrave nellrsquoattimo per il mondanamente-storico della sua rispettiva situazione Sta dicendo che in questo lasso di tempo fra la nascita e la morte in questo ldquofrardquo i due momenti crsquoegrave lrsquoestensione dellrsquoEsserci Il destino di cui parlava non egrave altro che ciograve che tiene incluso tra loro la nascita la morte e il loro ldquofrardquo egrave ciograve che mi fa accorgere di essere sempre e comunque dalla nascita alla morte di essere soltanto gettatezza percheacute io sono destinato a essere questo a essere progetto Nella ripetizione carica di destino delle possibilitagrave essenti-state lrsquoEsserci si riporta ldquoimmediatamenterdquo a ciograve che egrave giagrave stato prima di esso cioegrave in modo temporalmente estatico Anche in questo caso lrsquoEsserci si riporta a ciograve che egrave stato quindi comunque si butta fuori da seacute egrave gettato in ciograve che egrave sempre stato Con questo autotramandarsi dellrsquoereditagravehellip Lrsquoereditagrave egrave sempre quella del destino cioegrave del fatto di essere gettatezza egrave questo che io eredito hellipnel ritornare indietro dalla possibilitagrave insuperabile della morte la ldquonascitardquo egrave coinvolta nellrsquoesistenza sia pure soltanto affincheacute questa affrancata da ogni illusione assuma lrsquoesser-gettato del proprio Ci Qui dice una cosa interessante Dice lrsquoesistenza affrancata da ogni illusione Dice una cosa importante Heidegger la dice cosigrave al volo ma merita di rifletterci un pochino percheacute quale illusione Lrsquoillusione che la morte non mi riguardi che la morte sia una cosa tra le altre che la morte non sia quindi la possibilitagrave suprema Questa egrave lrsquoillusione dellrsquoesistenza e se crsquoegrave questa illusione allora crsquoegrave deiezione Infatti quando si accede al linguaggio non crsquoegrave questa consapevolezza non puograve neanche esserci cosigrave come non crsquoegrave in un animale Dal momento in cui assumo la morte come possibilitagrave ma lrsquoassumo realmente autenticamente allora divento autentico divento Esserci in quanto essere-per-la-morte Tenendo conto di questa possibilitagrave egrave come se prendessi atto del fatto che io sigrave sono sempre gettato progetto ma questo essere progettato egrave sempre in vista di un qualche cosa che egrave la morte Morte non intesa necessariamente come lo spegnimento dellrsquoindividuo ma come la nullitagrave la nullificazione Ogni volta che mi progetto lrsquoEsserci si ldquoestaticizzardquo e quindi in un certo senso muore Si puograve intendere cosigrave la questione della morte Certo lui parla della morte anche come morte fisica perograve anche in questo modo in ogni estasi ogni che lrsquoEsserci egrave gettato fuori di seacute scompare muore A pag 463 Se in tal modo la storiografia getta le sue radici nella storicitagrave in base a essa si deve poter determinare anche cosa sia lrsquooggetto ldquoautenticordquo della storiografia Di che cosa si occupa la storiografia Che cosa fa La delimitazione del tema originario della storiografia deve esser attuata in conformitagrave alla storicitagrave autentica a alla corrispondente apertura dellrsquoEsserci essente-ci-stato cioegrave in base alla ripetizione Questa comprende lrsquoEsserci essente-ci-stato nella sua possibilitagrave autentica essente-stata La ldquonascitardquo della storiografia dalla storicitagrave autentica significa allora la tematizzazione primaria dellrsquooggetto storiografico progetta lrsquoEsserci essente-ci-stato nella sua possibilitagrave di esistenza piugrave propria Badate bene la tematizzazione primaria dellrsquooggetto storiografico quindi mettere a tema ciograve di cui si tratta nella storiografia progetta lrsquoEsserci essente-ci-stato cioegrave quellrsquoente che da sempre egrave stato gettatezza egrave sempre stato un occuparsi di qualche cosa dunque lo progetta nella sua possibilitagrave di esistenza piugrave propria Qui crsquoegrave una questione Il mettere a tema qualche cosa egrave un po come il porsi la domanda di che cosa mi sto occupando realmente Lui parla della storiografia ma si potrebbe

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riferire tutto ciograve a qualunque cosa ma facendo questo che cosa accade Che io progetto il mio Esserci in questo progetto di tematizzare la storiografia e quindi mettendo in atto questo progetto metto in atto lrsquoEsserci per quello che egrave cioegrave come un progetto di fare qualche cosa Naturalmente si puograve dire di qualunque altra cosa Ma che cosa significa che lrsquoEsserci crsquoegrave ldquodi fattordquo Se lrsquoEsserci egrave ldquoautenticamenterdquo reale solo nellrsquoesistenzahellip Lui si domanda ma la storiografia si occupa sigrave di fatti passati ma come puograve riguardare lrsquoEsserci se lrsquoEsserci riguarda soltanto il presente lrsquoattimo in cui crsquoegrave in cui si progetta Ma allora lrsquoesente-stato autenticamente tale ldquodi fattordquo egrave la possibilitagrave esistentiva in cui si determinano effettivamente destino destino-comune e storia-del-mondo Dice che queste cose che riguardano la storiografia non sono altro possibilitagrave esistentive possibilitagrave dellrsquoesistenza niente piugrave di questo Solo percheacute lrsquoesistenza egrave sempre e soltanto in quanto effettivamente gettata la storiografia apriragrave la silenziosa forza del possibile in modo tanto piugrave efficace quanto piugrave semplicemente e concretamente essa comprende e ldquosoltantordquo espone lrsquoesser-stato-nel-mondo a partire dalla sua possibilitagrave Qui la storiografia non egrave piugrave soltanto il libro di storia ma dice che egrave lrsquoEsserci che si espone nella sua storia a prendere atto del fatto che egrave e egrave sempre stato solo possibilitagrave In questo modo la storiografia apre come possibilitagrave Lui sta cercando di trovare una connessione tra lrsquoEsserci e la storiografia La storiografia si occupa del passato lrsquoEsserci riguarda lrsquoattimo il presente Sigrave egrave vero ma la storiografia si occupa di quellrsquoattimo che egrave sempre stato e che continua a essere adesso 18 gennaio 2018 Sicuramente avete inteso qual egrave la portata in Heidegger della temporalitagrave del tempo rispetto allrsquoEsserci Lui arriva alla questione del tempo nel momento in cui per lui lrsquoessere non egrave piugrave qualcosa di statico di immobile cosigrave come era stato pensato da tutta la filosofia lrsquoessere egrave ciograve che permane immobile lrsquoente muta cambia ma lrsquoessere rimane quello Se lrsquoessere cambiasse anche lrsquoente non sarebbe piugrave lrsquoente lrsquoessere non gli darebbe piugrave la sua enticitagrave e a questo punto si dissolverebbe nel nulla Lui invece fa questa cosa straordinaria egrave stato il primo a farla lui spazza via tutto questo lrsquoessere non egrave piugrave questa cosa statica e immobile Attribuisce lrsquoessere allrsquouomo percheacute lrsquouomo egrave lrsquounico che puograve chiedersi qualcosa intorno allrsquoessere Lo chiama Esserci percheacute il termine uomo egrave inflazionato non si capisce piugrave bene che cosa voglia dire e allora ha usato questrsquoaltra formula ldquoEssercirdquo A questo punto lrsquoessere per Heidegger diventa sulla scorta di Husserl naturalmente un qualcosa che egrave sempre progettato verso qualche cosa lrsquouomo non egrave mai fermo si agita sempre e quindi lrsquoessere che egrave attribuito allrsquouomo non puograve non seguire anche lui la stessa vicenda e cioegrave essere sempre in movimento sempre alla ricerca di qualche cosa sempre in vista di qualche cosa Ecco che allora lrsquoessere da cosa statica e ferma diventa un movimento in avanti cioegrave diventa un progetto gettato Vedete quindi che la nozione di essere a questo punto cambia radicalmente non solo non egrave piugrave statico ma egrave soltanto gettatezza o come si egrave trovato a dire in altre circostanze egrave pura possibilitagrave pura possibilitagrave di fare qualche cosa con qualche cosa A questo punto si poneva anche il problema dellrsquoessere gettato verso qualcosa ma questo qualche cosa che cosrsquoegrave Egrave un utilizzabile un qualche cosa di cui mi occupo di cui mi prendo cura Ecco che allora tutti questi aspetti diventano aspetti costitutivi dellrsquoEsserci Essendo un progetto gettato egrave gettato verso un qualche cosa verso un utilizzabile quindi il suo essere attendo verso questo utilizzabile Heidegger lo chiama Cura il prendersi cura di qualche cosa cioegrave fare qualcosa di qualche cosa Ed egrave qui che interviene la questione del tempo che per Heidegger come avrete intuito egrave importante visto che per tre quarti del libro non fa che parlare del tempo della temporalitagrave In questa gettatezza in questo progettare continuamente io mi aspetto qualche cosa altrimenti non progetterei niente mi aspetto di modificare qualcosa di utilizzare qualche cosa di fare qualche cosa come dicevo prima essere sempre in vista di qualche cosa Ma questo aspettarsi qualche ha a che fare con qualcosa di preciso e cioegrave con il futuro Dlsquoaltra parte crsquoegrave un

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qualche cosa che mentre io mi progetto torna sempre indietro e cioegrave mi consente di riflettere sul fatto che sigrave sono progettato in avanti ovviamente verso il futuro ma essere questo progettante lo sono sempre stato e questo egrave il passato Ora egrave proprio nel momento in cui io progetto qualche cosa cioegrave mi prendo cura di un utilizzabile qualunque il quale proprio percheacute me ne prendo cura diventa presente cioegrave egrave attuale egrave adesso si presentifica Si presentifica come ha insistito a dire allrsquoinfinito nel mio progetto egrave ligrave che si presentifica sennograve non si presentificherebbe niente Quindi non egrave che crsquoegrave qualcosa egrave presente e allora io me ne prendo cura No ed egrave questa la rivoluzione di Heidegger egrave il contrario egrave percheacute mi prendo cura di qualche cosa che qualcosa si apre e diventa presente Capite che egrave stata una rivoluzione notevole del pensiero Come diceva giustamente Volpi non egrave che Heidegger ha preso la scacchiera e ha cambiato i pezzi no ha proprio spazzato via la scacchiera ne ha messa unrsquoaltra egrave cambiato tutto Ecco che allora la questione del tempo egrave fondamentale per questo motivo il tempo non egrave altro che il progetto la gettatezza cioegrave lrsquoessere stato che consentono il presentificarsi di qualche cosa Da Parmenide in poi non ci si egrave piugrave mossi cioegrave lrsquoessere egrave e il non essere non egrave Uno potrebbe dire ldquoche genialatardquo perograve per il tempo egrave stata una genialata si parla di 2500 anni fa Per primo Parmenide ha posto le condizioni della filosofia interrogandosi sullrsquoessere che cosa egrave E quindi che cosa egrave lrsquoessere Poi da ligrave sigrave certo Platone Aristotele tutti quanti perograve lui ha posto il problema dellrsquoessere che cosa egrave Parmenide era ancora a cavallo tra lrsquoepoca del mito e lrsquoepoca della filosofia della ragione In effetti Parmenide esprime il suo pensiero in un poema le famose cavalle che trainano il cocchio verso la dea Aletheia la veritagrave egrave lrsquoessere Egrave percheacute crsquoegrave questa temporalitagrave cioegrave crsquoegrave il progetto gettato crsquoegrave quindi la gettatezza che egrave sempre statahellip egrave in questo che consiste il prendersi cura di qualche cosa nel progetto io mi sto prendendo cura di qualche cosa prendendomene cura questa cosa compare Compare nel senso che puograve apparire sennograve non appare quindi appare allrsquointerno del prendersi cura che egrave fondamentale e infatti lui lo pone come lrsquoessere dellrsquoEsserci cioegrave la sostanza prioritaria dellrsquoEsserci egrave la Cura La temporalitagrave egrave fondamentale percheacute egrave tutto il processo dellrsquoEsserci Detto questo leggiamo quello che dice Heidegger nellrsquoultimo capitolo sesto Temporalitagrave e intratemporalitagrave come origine del concetto ordinario del tempo Pag 474 Sappiamo che il concetto ordinario di tempo cioegrave come successione di stati viene dalla temporalitagrave dellrsquoEsserci egrave percheacute io sono progettato che mi aspetto qualche cosa e quindi posso pensare il futuro Poi lrsquoessere stato e quindi a questo punto essendo in un progetto mi occupo di qualche cosa e questo qualche cosa egrave il presente ciograve che appare lrsquoalegravetheia letteralmente ciograve che esce dallrsquooscuritagrave sect 78 ndash Lrsquoincompletezza della precedente analisi temporale dellrsquoEsserci Per dimostrare che la temporalitagrave costituisce lrsquoessere dellrsquoEssercihellip Potremmo anche dire che la temporalitagrave egrave la Cura lrsquoessere dellrsquoEsserci hellipabbiamo fatto vedere che la storicitagrave in quanto costituzione drsquoessere dellrsquoesistenza egrave ldquoin fondordquo temporalitagrave Non crsquoegrave storicitagrave senza temporalitagrave tutto ciograve che egrave considerato storico non puograve che muovere dalla temporalitagrave dellrsquoEsserci cioegrave dallrsquoessere sempre progetto gettato quindi aspettarsi qualcosa e quindi potere pensare il futuro Lrsquointerpretazione del carattere temporale della storia ebbe luogo senza riferimento al ldquofattordquo he ogni accadimento scorre ldquonel tempordquo Nel corso dellrsquoanalisi esistenziale-temporale abbiamo tolto la parola alla comprensione quotidiana dellrsquoEsserci che di fatto conosce la storia soltanto come accadere ldquointratemporalerdquo Ma se la analitica esistenziale deve rendere ontologicamente trasparente lrsquoEsserci proprio nella sua effettivitagrave egrave necessario che sia restituito esplicitamente il suo buon diritto anche allrsquointerpretazione ldquoontico-temporalerdquo della storia Sta dicendo che adesso ci occupiamo del tempo cosigrave come viene inteso comunemente come ciascuno lo ha imparato Il tempo ldquoin cuirdquo si incontra lrsquoente merita tanto piugrave necessariamente unrsquoanalisi fondamentale in quanto anche gli eventi naturali oltre alla storia sono determinati ldquomediante il tempordquo Piugrave elementare ancora della constatazione che nelle scienze della storia e della natura egrave presente il ldquofattore tempordquo egrave il fatto che lrsquoEsserci giagrave prima di qualsiasi indagine tematica ldquofa i conti col tempordquo e si regola secondo il tempo LrsquoEsserci lrsquouomo si regola secondo il tempo E qui di nuovo egrave decisivo il ldquofare i contirdquo che precede qualsiasi uno dei mezzi di misura costruiti in vista

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della determinazione del tempo Quello precede questo e rende possibile qualcosa come lrsquouso di orologi Esistendo effettivamente il singolo Esserci ldquoha tempordquo o ldquonon ha tempordquo ldquoSi prende tempordquo o ldquoaffretta i tempirdquo Percheacute lrsquoEsserci si prende ldquotempordquo e percheacute puograve ldquoperdernerdquo Da dove prende tempo In che rapporto egrave questo tempo con la temporalitagrave dellrsquoEsserci Cerca qui di intendere la questione del tempo cosigrave come comunemente egrave inteso perograve in relazione allrsquoindagine che sta compiendo lui lrsquoanalitica esistenziale dellrsquoesistenza del tempo Il tempo originario per lui come sappiamo egrave quel tempo che si produce nella temporalitagrave dellrsquoEsserci progetto gettatezza ecc A pag 475 prosegue LrsquoEsserci quotidiano che si prende tempo incontra il tempo innanzi tutto nellrsquoutilizzabile e nella semplice-presenza che incontra nel mondo Egrave il modo comune di intendere il tempo cioegrave lrsquoEsserci incontra il tempo innanzitutto nellrsquoutilizzabile e cioegrave nelle cose che incontra che deve fare che deve svolgere i suoi affari quotidiani Il tempo cosigrave ldquoesperitordquo egrave interpretato nellrsquoorizzonte della comprensione dellrsquoessere piugrave prossima cioegrave come qualcosa di (in qualche modo) semplicemente-presente Qui lrsquoutilizzabile egrave inteso deiettivamente come la semplice presenza di qualche cosa che egrave il odo comune di intendere il tempo Lo diceva da qualche altra parte il tempo egrave sempre un tempo ldquoperrdquo un tempo per qualche cosa non egrave un tempo astratto Per esempio mi aspetto qualche cosa non aspetto e basta oppure sono stato qualche cosa e quindi egrave sempre riferito a una presenza a un utilizzabile qualunque esso sia Come e percheacute lrsquoEsserci giunga a formarsi il concetto ordinario del tempo devrsquoessere spiegato in base alla costituzione drsquoessere dellrsquoEsserci che si prende cura del tempo costituzione che egrave fondata nella temporalitagrave Sta dicendo che a questo punto per intendere la questione del tempo ordinario lrsquoEsserci si prende cura del tempo Egrave come se tematizzasse il tempo Il concetto ordinario del tempo deve la sua origine a un livellamento del tempo originario La dimostrazione di questa provenienza del concetto ordinario del tempo giustifica lrsquointerpretazione precedente della temporalitagrave come tempo originario Adesso vuole dimostrare come la concezione ordinaria di tempo venga dallrsquointerpretazione precedente della temporalitagrave come tempo originario Nel corso della elaborazione del concetto ordinario del tempo si delinea unrsquoimportante alternativa se al tempo debba essere attribuito un carattere ldquosoggettivordquo oppure ldquooggettivordquo Quando il tempo egrave concepito come essente in seacute egrave tuttavia prevalentemente attribuito allrsquoldquoanimardquo Quando ha invece un carattere ldquoconforme alla coscienzardquo ha nondimeno una funzione ldquooggettivardquo Il problema qui per Heidegger egrave intendere se il tempo egrave qualcosa di oggettivo o di soggettivo sect 79 ndash La temporalitagrave dellrsquoEsserci e il prendersi cura del tempo Pag 476 LrsquoEsserci esiste come un ente per il quale nel suo essere ne va di questo essere stesso Egrave la formulazione classica di Heidegger un ente per il quale nel suo essere ne va di questo essere stesso Essenzialmente avanti-a-seacute esso si egrave progettato nel suo poter-essere prima di ogni semplice e successiva considerazione di seacute LrsquoEsserci egrave progetto quindi egrave sempre unrsquoestasi egrave sempre gettato in avanti Nel progetto lrsquoEsserci si svela come gettato Gettato nellrsquoabbandono al ldquomondordquo lrsquoEsserci prendendo cura cade deiettivamente nel mondo Questo egrave quello che succede si getta nel prendersi cura di qualche cosa prendendosi cura di qualche cosa si trova nella deiezione percheacute i prende cura di utilizzabili Ricorderete che per Heidegger la posizione autentica egrave lrsquoessere dellrsquoEsserci che si rende cura di seacute che riviene a se stesso In quanto Cura cioegrave esistendo nellrsquounitagrave del progetto deiettivo e gettato lrsquoEsserci egrave aperto nel suo Ci Essendo-assieme agli altri lrsquoEsserci si mantiene in uno stato interpretativo medio che si articola nel discorso e si esprime nel linguaggio Lrsquoessere-nel-mondo si egrave giagrave sempre espresso e in quanto esser-presso lrsquoente che si incontra dentro il mondo si esprime costantemente nel chiamare e nel parlare di ciograve stesso di cui si prende cura Qui sembra che il linguaggio intervenga a un certo punto come un qualche cosa che appartiene allrsquoEsserci come modalitagrave del prendersi cura di qualche cosa ora la cosa egrave un porsquo piugrave complessa non egrave che ci sia prima lrsquoEsserci e poi il linguaggio non sarebbe possibile perograve in Heidegger egrave posto qui come mezzo Il prendersi cura che comprende sulla scorta della visione ambientale preveggente si fonda nella temporalitagrave e precisamente nel modo della presentazione aspettante-ritenente Dice nel modo della presentazione aspettante-ritenente il modo della temporalitagrave della Cura Qualcosa si presentifica percheacute crsquoegrave

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unrsquoattesa un futuro e crsquoegrave un passato Nella misura in cui in base alla visione ambientale preveggente calcola fa piani provvede previene lrsquoEsserci dice giagrave sempre esplicitamente o no ldquopoirdquo accadragrave questo ldquoprima cherdquo quello sia stato sbrigato ldquoorardquo deve essere rifatto ciograve che ldquoallorardquo non andograve a buon fine Sono i modi con cui si parla comunemente Nel ldquopoirdquo il prendersi cura si esprime come aspettantesi nellrsquoldquoallorardquo come ritenente e nellrsquoldquoorardquo come presentante Futuro passato e presente Nel ldquopoirdquo egrave incluso per lo piugrave inesplicitamente lrsquoldquoora non ancorardquo il che significa che esso egrave espresso in una presentazione aspettantesi-ritenente o aspettantesi-obliante Aspettantesi-obliante cioegrave si aspetta sigrave qualche cosa ma dimentica lrsquoessere stato Sarebbe la chiacchiera Lrsquoldquoallorardquo cela in seacute lrsquoldquoora non piugraverdquo Il ldquopoirdquo e lrsquoldquoallorardquo sono ambedue concepiti in riferimento a un ldquoorardquo il che vuol dire che la presentazione ha una sua importanza specifica Sta dicendo che sia il futuro che il passato muovono e di fatto non possono che muovere dal presente da ciograve che appare Egrave da ligrave che si parte dal presente anche se il presente egrave il risultato del progetto e della gettatezza Egrave dal presente che si parte percheacute con questo che si ha a che fare con ciograve che accade qui adesso il Ci Ma ogni ldquopoirdquo egrave come tale un ldquopoi quandohelliprdquo ogni ldquoallorardquo egrave un ldquoallora chehelliprdquo ogni ldquoorardquo egrave un ldquoora chehelliprdquo Questa struttura relazionale apparentemente ovvia dellrsquoldquoora dellrsquopoundallorardquo e del ldquopoirdquo noi la chiamiamo databilitagrave Questo termine ldquodatabilitagraverdquo lo possiamo cosigrave come viene inteso comunemente cioegrave fissare un termine una data Per il momento dobbiamo lasciar perdere del tutto la questione se la databilitagrave presupponga una datazione effettiva mediante una ldquodatardquo stabilita per mezzo del calendario Anche senza queste ldquodaterdquo lrsquoldquoorardquo il ldquopoirdquo e lrsquoldquoallorardquo sono piugrave o meno rigorosamente datati Come dire che hanno sempre un riferimento ldquoallorardquo ma allora quando La mancanza di una determinazione precisa della data non significa che manchi la struttura della databilitagrave o che essa sia casuale Anche se non crsquoegrave una data precisa egrave sempre in qualche modo presente magari sottintesa ma egrave sempre presente ldquoandrograve a fare qualche cosardquo andrai quando Lrsquoldquoorardquo egrave tempo Noi comprendiamo senza difficoltagrave che cosa significano lrsquoldquoora-cherdquo il ldquopoi-quandordquo e lrsquoldquoallora-cherdquo In qualche comprendiamo che essi sono connessi ldquocol tempordquo Che ciograve significhi il ldquotempordquo stesso come questo sia possibile e che cosa significhi ldquotempordquo tutto ciograve non egrave perograve concettualmente giagrave in chiaro nella comprensione ldquonaturalerdquo dellrsquoldquoorardquo e degli altri momenti a esso connessi (pagg 477-478) Il fatto che si usano generalmente questi termini non significa che si comprendano Occorre domandarsi che cosa significa ldquoora-cherdquo che cosa significa ldquopoirdquo Crsquoegrave anche la domanda come sia possibile il tempo Che ci sia qualche cosa che chiamiamo tempo Dove prendiamo questo ldquoora-chehelliprdquo Abbiamo forse trovato qualcosa di simile fra gli enti intramondani o fra le semplici-presenze Certamente no Si tratta forse di qualcosa che egrave stato trovato Ci siamo veramente impegnati nella sua ricerca e nella sua determinazione Lo impieghiamo ldquoognorardquo senza averlo mai assunto esplicitamente e ne facciamo uso costantemente magari in modo inesplicito Egrave il modo normale di pensare cioegrave si usano termini senza sapere di che cosa esattamente si sta parlando Il piugrave comune e quotidiano dei discorsi ad esempio ldquofa freddordquo implica un ldquoora-chehelliprdquo Per quale motivo lrsquoEsserci quando si volge a ciograve di cui si prende cura esprime sia pure non verbalmente un ldquoora-chehelliprdquo o un ldquopoi-quandohelliprdquo o un ldquoallora-chehelliprdquo Per quale motivo quando parlo del futuro del presente del passato di fatto sto sempre parlando del presente Se parlo del futuro ne sto parlando adesso se parlo del passato ne parlo adesso Percheacute quando ci si rivolge a qualcosa interpretandolo si esprime anche se stessi cioegrave si esprime lrsquoesser-presso lrsquoutilizzabile comprendendolo ambientalmente esser-presso che scoprendo lrsquoutilizzabile lo lascia incontrare Ecco il motivo Si chiedeva per quale motivo quando parlo del passato del presente e del futuro mi riferisco sempre al presente Percheacute quando ci si rivolge a qualche cosa ci si rivolge sempre a un utilizzabile e questo rivolgersi a un utilizzabile egrave un esser-presso lrsquoutilizzabile compreso nella visione ambientale preveggente cioegrave nel mondo ma egrave compreso in quanto mi si mostra appare si disvela qui e adesso Lo lascia incontrare quindi io sono presso questo utilizzabile che incontro qui e adesso E questo sarebbe il presente E percheacute infine lrsquoesser-presso nel chiamare che interpreta qualcosa e ne parla si fonda in una presentazione ed egrave possibile solo come tale Posso parlare solo di qualcosa che egrave presente Anche se parlo di qualcosa

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che egrave avvenuto un milione di anni fa ne parlo percheacute questo qualcosa egrave presente adesso mentre ne sto parlando Quindi egrave possibile solo come tale come presentazione Quando parlo parlo di qualcosa che egrave presente necessariamente in questo momento in cui ne parlo Cosa che egrave interessante percheacute in effetti ha molto a che fare con ciograve che diceva anche Freud a questo riguardo Per esempio un analizzante sta parlando dei suoi ricordi perograve occorre tenere conto che ne sta parlando adesso ne sta parlando magari a distanza di trentrsquoanni egrave cambiato nulla in trentrsquoanni Difficile a pensarsi Inoltre questa cosa che dice adesso in questo momento come egrave situata rispetto al suo mondo in questo momento E questo risponde alla domanda percheacute sta parlando di questo A che scopo Che cosa interviene in questo momento per cui parla di qualcosa che sarebbe accaduta trentrsquoanni fa La presentazione aspettantesi-ritenente interpreta se stessa Questa egrave una frase che va intesa per bene La presentazione aspettantesi-ritenente ciograve che si presenta allrsquointerno di questo movimento di progetto e di gettatezza interpreta Qui interpreta va inteso nellrsquoaccezione di Heidegger non in quella dellrsquoermeneutica tradizionale Ricordate la differenza tra ldquocomprendererdquo e ldquointerpretarerdquo la comprensione egrave lrsquoapertura che consente lrsquointerpretazione cioegrave il prendere in considerazione un qualche cosa razionalmente Quindi dire che interpreta se stessa significa che questa presentazione si rivolge a se stessa e in questo modo si dagrave la possibilitagrave di manifestarsi Questo manifestarsi di qualche cosa non puograve che interpretare se stesso Interpretare se stesso non lrsquoutilizzabile ma egrave la presentazione che interpreta se stessa cioegrave la presentazione il manifestarsi di qualche cosa diventa in qualche modo tematizzato E ciograve di nuovo egrave possibile solo percheacute essa (la presentazione) in se stessa estaticamente aperta egrave giagrave sempre dischiusa a se stessa e articolabile nellrsquointerpretazione comprendente-discorrente Dice che questo egrave possibile che la presentazione interpreti se stessa solo percheacute egrave giagrave da sempre dischiusa a se stessa percheacute questa presentazione egrave ciograve che si produce nella temporalitagrave dellrsquoEsserci cioegrave in ciograve che egrave piugrave proprio dellrsquoEsserci nel progetto e nella gettatezza Egrave ligrave che questa presentazione egrave giagrave sempre dischiusa a se stessa non mi si presenta niente se non crsquoegrave un progetto e un essere stato una gettatezza che egrave sempre stata Senza questo non si presenta nulla Poicheacute la temporalitagrave costituisce in modo estatico-orizzontale lrsquoessere aperto del Ci nella radura essa egrave originariamente giagrave sempre interpretabile e come tale nota al Ci Questa interpretazione egrave giagrave sempre interpretabile e come tale dice lui giagrave nota al Ci percheacute Percheacute questa presentazione egrave giagrave sempre stata egrave per questo che posso interpretarla egrave giagrave sempre stata percheacute lrsquoEsserci egrave unrsquoapertura che consente allrsquoente di apparire Quindi non egrave insolito che qualche cosa si presentifichi non puograve non presentificarsi nel momento in cui lrsquoEsserci in quanto apertura si apre a un ente a un utilizzabile Mettiamola cosigrave LrsquoEsserci egrave apertura e in questa apertura qualcosa si manifesta appare ciograve che appare egrave ciograve che egrave presente qui e adesso Il fatto che sia presente qui e adesso egrave giagrave da sempre noto al Ci dellrsquoEsserci cioegrave al qui ed egrave noto percheacute egrave lrsquoEsserci che fa sigrave che questa cosa si apra Egrave questo che egrave sempre noto il fatto che qualche cosa puograve aprirsi puograve manifestarsi Non lrsquoutilizzabile in quanto tale che egrave giagrave da sempre noto ovviamente ma il fatto che giagrave da sempre lrsquoEsserci sa che qualche cosa si presentifica che qualche cosa si manifesta e si manifesta percheacute me ne sto prendendo cura La presentazione autointerpretantesi cioegrave lrsquointerpretato espresso nellrsquoldquoorardquo noi lo chiamiamo ldquotempordquo Vedete che egrave a partire dallrsquoora cioegrave dallrsquoadesso che egrave possibile pensare il tempo ma dire che egrave possibile partendo dallrsquoora comporta che sia possibile a partire da ciograve che si presenta da ciograve che si autopresentifica e si autointerpreta da seacute mi si mostra diciamola cosigrave senza bisogno di altro Nel momento in cui qualcosa diventa presente egrave come se desse allrsquoEsserci la possibilitagrave di pensare se stesso percheacute nellrsquoora in cui qualcosa si manifesta crsquoegrave la possibilitagrave per lrsquoEsserci di accorgersi che si sta occupando di quella cosa che egrave presente con tutto ciograve che comporta lrsquoessere stato ecc Egrave lrsquoora che dagrave lrsquoavvio al tempo e non potrebbe essere altrimenti egrave ciograve che si presentifica qui e adesso ciograve che mi consente di pensare tutta una serie di cose per esempio che mi sto occupando di una certa cosa cheacute sono sempre stato qualcuno che si occupa di qualche cosa Se non si presentificasse nulla non avrei nulla non avrei nulla da cui partire non ci sarebbe un ora un

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adesso a partire dal quale potere riferirsi a un futuro e a un passato nonostante che questa cosa che si presentifica adesso si sia potuta presentificare grazie al progetto e alla gettatezza Quando dice lrsquointerpretato espresso nellrsquoldquoorardquo noi lo chiamiamo ldquotempordquo cioegrave che cosa voglio dire esattamente quando dico ldquoorardquo Mi sto riferendo al tempo ldquoquando Orardquo La comprensibilitagrave e la riconoscibilitagrave ldquoimmediaterdquo del tempo non escludono tuttavia che la temporalitagrave originaria come tale lrsquoorigine che in essa si temporalizza del tempo espresso rimangano disconosciute e incomprese Dice che non egrave cosigrave automatico intendere il tempo come originario L fatto che ciograve che egrave interpretato mediante lrsquoldquoorardquo il ldquopoirdquo e lrsquoldquoallorardquo abbia essenzialmente la struttura della databilitagrave costituisce la prova piugrave elementare della provenienza dellrsquointerpretato dalla temporalitagrave autointerpretantesi Secondo Heidegger il fatto che diciamo ldquoorardquo ldquopoirdquo e ldquoallorardquo e che tutto questo abbia la struttura essenzialmente della databilitagrave sarebbe la prova della provenienza dellrsquointerpretato dalla temporalitagrave autointerpretantesi Dicendo ldquoorardquo noi intendiamo giagrave sempre anche se non lo diciamo un ldquoora che questo e quellordquo Percheacute Percheacute lrsquoldquoorardquo interpreta una presentazione dellrsquoente Nellrsquoldquoora chehelliprdquo si rivela il carattere estatico del presente Dicendo ldquoorardquo io interpreto una presentazione dellrsquoente Io chiamo ldquoorardquo una presentazione dellrsquoente di qualche cosa che mi appare Questo costituisce lrsquoavvio percheacute se qualche cosa mi si presenta mi si presenta percheacute sono preso nella temporalitagrave cioegrave sono preso nel progetto in cui qualcosa ha potuto presentarsi sono preso anche nel passato in quanto io giagrave da sempre mi accorgo di essere questa gettatezza in cui ininterrottamente mi ritrovo Intervento Non potrei parlare del passato se non esistesse un orahellip Sta facendo un passo in piugrave lrsquoldquoorardquo non egrave altro che il presentarsi di qualche cosa adesso Qualcosa mi si presenta e io chiamo ldquoorardquo questo presentarsi La databilitagrave dellrsquoldquoorardquo del ldquopoirdquo e dellrsquoldquoallorardquo egrave il riflesso della costituzione estatica della temporalitagravehellip Costituzione estatica della temporalitagrave vuol dire che la temporalitagrave egrave sempre essere progettato quindi essere sempre fuori di seacute hellipe come tale egrave essenziale anche per il tempo espresso La struttura della databilitagrave dellrsquoldquoorardquo del ldquopoirdquo e dellrsquoldquoallorardquo dimostra la loro provenienza dalla temporalitagrave dimostra cioegrave che sono essi stessi tempo Ora questo ldquodimostrardquo puograve essere discutibile perograve sicuramente lo richiama Lrsquoldquoorardquo cioegrave il presentarsi di qualche cosa egrave possibile soltanto percheacute crsquoegrave un progetto percheacute se io non mi trovassi nel progetto se non ci fosse la Cura se non mi occupassi di qualche cosa non si presenterebbe e quindi non ci potrebbe essere un ldquoorardquo che mi consente di pensare a un ldquoallorardquo e a un ldquopoirdquo Percheacute me lo consente Me lo consente percheacute pensando allrsquoldquoorardquo come ciograve che si presenta a questo punto questa cosa che si presenta egrave ciograve che io per esempio volevo Facciamo un esempio di un utilizzabile io volevo fare una certa cosa mi trovavo in un progetto in vista di qualche cosa questo qualche cosa adesso egrave ligrave egrave ldquoorardquo ma questo ldquoorardquo viene da qualche cosa che prima era futuro progetto ma adesso egrave passato Ecco percheacute secondo lui la temporalitagrave egrave costitutiva dellrsquoldquoorardquo del ldquopoirdquo e dellrsquoldquoallorardquo percheacute senza temporalitagrave senza questo movimento che poi costituisce lrsquoEsserci non si presenterebbe nulla Nulla sarebbe presente e non essendo presente non crsquoegrave neacute passato neacute futuro Piugrave avanti incomincia a riflettere su un altro aspetto connesso con questo e cioegrave quello del durare che egrave fondamentale nel tempo una cosa dura nel tempo e a pag 480 dice La comprensione presentante-aspettantesi del ldquoduranterdquo articola il ldquodurarerdquo Il ldquoduranterdquo egrave riferito allrsquoldquoorardquo allrsquoadesso si riferisce a un presente Questo durare egrave di nuovo il tempo quale si rivela nellrsquoauto-interpretazione della temporalitagrave e quale viene via via compreso in modo non tematico nel prendersi cura sotto forma di ldquotesa di tempordquo (lasso di tempo) Questo durare dice lui viene compreso in modo non tematico perograve nel prendersi cura io mi occupo di qualche cosa per un certo periodo di tempo per esempio mi prendo cura della sigaretta fincheacute la fumo La presentazione ritenente e aspettantesihellip Quando parla di presentazione ritenente e aspettantesi si riferisce alla temporalitagrave dellrsquoEsserci qualcosa che si presentifica percheacute crsquoegrave progetto e gettatezza La presentazione ritenente e aspettantesi interpretando trae ldquofuorirdquo un ldquoduranterdquo esteso solo percheacute essa egrave aperta a se stessa come lrsquoes-tensione estatica della temporalitagrave storica anche se non si riconosce come

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tale Dunque ci dice che la presentazione ritenente egrave aperta a se stessa cioegrave la vedo la osservo in quanto es-tensione estatica della temporalitagrave storica e cioegrave lrsquoestensione del tempo in cui mi occupo di qualcosa non egrave altro che lrsquoestensione estatica Aveva giagrave parlato di questa estensione estatica Quando lrsquoEsserci si progetta egrave gettato in avanti quindi egrave fuori di seacute questo esser fuori di seacute comporta dice Heidegger una estensione Per esempio io progetto di rompere questo aggeggio Ora questa operazione il rompere questo oggetto dura nel tempo e questa estensione in cui io faccio qualche cosa sarebbe il durare per lrsquoEsserci attraverso perograve il suo estendersi estendersi nel fare qualcosa Ma con ciograve si rivela unrsquoaltra caratteristica del tempo ldquoindicatordquo Non egrave solo il ldquoduranterdquo a esser teso-fra ma ogni ldquoorardquo ogni ldquopoi e ogni ldquoallorardquo ha sempre con la struttura della databilitagrave una estensione fra mutevoli tratti di tempo ldquoorardquo nellrsquointervallo a pranzo nella serata drsquoestate ldquopoirdquo durante la colazione salendo ecc Ciascuno di questi aspetti ha per via della struttura della databilitagrave unrsquoestensione fatta di mutevoli tratti di tempo Nel ldquolasciarsi vivererdquo quotidiano (nella deiezione) prendendosi cura lrsquoEsserci non si comprende mai come percorrente una successione continua di puri ldquoorardquo Nella deiezione nella chiacchiera lrsquoEsserci non si comprende mai come una successione continua di puri ldquoorardquo Egrave curiosa questa sua affermazione Questi puri ldquoorardquo sembrano quelle cose che Severino chiama gli ldquoeternirdquo questo ldquoorardquo egrave un ldquoorardquo che non egrave soggetto al divenire percheacute egrave una sequenza di punti non egrave che un punto divenga un punto egrave eterno egrave quello che egrave Questo ldquoorardquo non diviene qualche cosrsquoaltro egrave quello che egrave adesso A pag 481 Precedentemente abbiamo definito lrsquoesistere autentico e inautentico rispetto ai modi di temporalizzazione della temporalitagrave che ne costituiscono il fondamento Come ha detto prima nel lasciarsi vivere quotidiano prendendosi cura lrsquoEsserci non si comprende mai come percorrente una successione continua di puri ldquoorardquo Questo sarebbe il modo autentico Egrave risultato che lrsquoindecisione dellrsquoesistenza inautentica si temporalizza nel modo di una presentazione non-aspettantesi e obliante Lrsquoindecisione egrave dellrsquoesistenza inautentica percheacute in quella autentica crsquoegrave decisione La decisione autentica egrave lrsquoEsserci che decide di rivenire a se stesso questa egrave la decisione autentica qualunque altra egrave inautentica Lrsquoindeciso comprende se stesso in base alle circostanze e ai casi accidentali che incontra in questa presentazione e che vicendevolmente gli si impongono percheacute piugrave vicini Disperdendosi in vario modo presso ciograve di cui si prende cura lrsquoindeciso vi perde contemporaneamente il suo tempo Da qui la frase tipica ldquoNon ho tempordquo Come lrsquoesistere inautentico perde costantemente il suo tempo e quindi non ldquohardquo mai cosigrave il carattere distintivo della temporalitagrave dellrsquoesistenza autentica egrave quello di non perdere mai tempo nella decisione e quindi di ldquoavere sempre tempordquo La soluzione di questa questione di cui sta parlando Heidegger egrave in questa frase Nel ldquolasciarsi vivererdquo quotidiano (nella deiezione) prendendosi cura lrsquoEsserci non si comprende mai come percorrente una successione continua di puri ldquoorardquo Comprendendosi come percorrente una successione di continui puri ldquoorardquo allora lrsquoesistere egrave autentico non solo ma non perde tempo nel senso che se non considero la mia esistenza come successione di puri ldquoorardquo se non tengo conto di essere qui in questo momento di ciograve che sta accadendo qui in me in questo momento e che sono ciograve che sono stato ecc se non tengo conto continuamente di tutto questo io mi trovo a perdere tempo Mi trovo a perdere tempo nel senso che il tempo diventa una successione di stati egrave il tempo comune corrente ma questa successione di stati comporta lrsquooblio comporta il non ldquoricordarsirdquo ciograve che sono e io sono ciograve che sono in ciascun singolo ldquoorardquo Ecco percheacute dice che lrsquoEsserci autentico non perde tempo percheacute egrave sempre nel suo tempo Il mio tempo egrave quello dellrsquoldquoorardquo ciascun ldquoorardquo e se io sono ligrave allora io non perdo il mio tempo percheacute sono nel mio tempo LrsquoEsserci effettivamente gettato puograve ldquoprendersirdquo tempo e perderlo soltanto percheacute a esso in quanto temporalitagrave estaticamente es-tesa e con lrsquoapertura del Ci fondata in questa temporalitagrave egrave assegnato un ldquotempordquo LrsquoEsserci egrave nel suo tempo soltanto se si situa nel suo tempo assegnato Qual egrave il suo tempo assegnato Lrsquoldquoorardquo questo egrave il tempo assegnato il mio ldquoorardquo ciograve che sto facendo qui adesso in questo istante con tutto ciograve che questo comporta ovviamente A pag 482 LrsquoEsserci prendendosi cura utilizza il tempo che ldquocrsquoegraverdquo e col quale si calcola La pubblicitagrave del tempo egrave tanto piugrave

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penetrante quanto piugrave lrsquoEsserci effettivo si prende esplicitamente cura del tempo contando propriamente su di esso Qui crsquoegrave la questione del pubblico di cui parleragrave adesso Per Heidegger la questione del tempo ha sempre a che fare con il pubblico in quanto questo uso del tempo egrave sempre riferito in relazione a altri io farograve questo ma questo fare egrave sempre riferito a un tempo che egrave anche di altri Il mio ldquoorardquo egrave il mio ldquoorardquo certo cosigrave come il suo ldquoorardquo egrave il suo non il mio quindi questo ldquoorardquo anche se egrave comune a entrambi percheacute entrambi diciamo ldquoorardquo ldquoora siamo quirdquo perograve il mio non egrave il suo percheacute questo egrave il mio tempo cioegrave egrave inserito in una temporalitagrave che mi appartiene riguarda un mio progetto Quando dico ldquoorardquo questo ldquoorardquo che dico egrave sempre allrsquointerno di un progetto che egrave mio Intervento Io non potrei mai parlare senza lrsquoldquoorardquohellip No ed egrave per questo motivo che Heidegger lo pone come prioritario rispetto al futuro anche se questo ldquoorardquo che non egrave altro che lrsquoesser presente qui di qualche cosa necessita del progetto Egrave qui la questione interessante percheacute questo ldquoorardquo egrave tale solo in relazione al futuro e al passato i quali futuro e passato sono rispettivamente debitori dellrsquoldquoorardquo 24 gennaio 2018 Siamo a pag 482 sect 80 Il tempo di cui ci si prende cura e lrsquointratemporalitagrave Parla del farsi pubblico del tempo Prima di decidere se il tempo pubblico sia ldquosemplicemente soggettivordquo o se sia dotato di ldquorealtagrave oggettivardquo o se non sia neacute ldquosoggettivordquo neacute ldquooggettivordquo egrave necessario determinare in modo ancora piugrave preciso il carattere fenomenico del tempo pubblico Il tempo pubblico egrave il tempo di cui ci si occupa ma sappiamo che la temporalitagrave non egrave per Heidegger il tempo cronologico il tempo egrave dato dal progetto dalla gettatezza e dal presente Pubblico percheacute Percheacute nel progetto lrsquoEsserci incontra enti e fra questi enti che incontra ci sono anche le persone Questo carattere pubblico del tempo non egrave altro che il tenere conto che esistono anche gli altri Il farsi pubblico del tempo non egrave un fatto accessorio e occasionale Poicheacute lrsquoEsserci in quanto estatico-temporale (gettato fuori temporalmente) egrave giagrave sempre aperto (a chiunque) e poicheacute dellrsquoesistenza fa parte lrsquointerpretazione comprensiva lrsquoEsserci si trova ad aver giagrave sempre reso pubblico il tempo nel prendersi cura Sta dicendo che il tempo egrave giagrave da sempre pubblico non egrave che lo diventa a un certo punto percheacute lrsquoEsserci egrave in quanto progetto in quanto ha sempre a che fare con qualche utilizzabile e in questo caso anche gli altri sono degli utilizzabili Quindi nel momento in cui crsquoegrave lrsquoEsserci crsquoegrave in questo modo cioegrave in quanto progetto e in quanto gettatezza e quindi egrave giagrave da sempre pubblico il tempo di cui si occupa Ci si regola secondo esso in modo che debba risultare in qualche modo accessibile a tutti Non puograve essere un tempo solo mio se io metto questo orologio avanti di sei ore e mi comporto di conseguenza prendendo appuntamenti ecc poi non verragrave nessuno oppure verranno quando non ci sono io Devo quindi tenere conto che questo tempo con cui ho a che fare egrave pubblico Bencheacute il prendersi cura del tempo possa aver luogo nel modo descritto della datazione a partire dagli eventi intramondani esso in fondo si attua giagrave sempre nellrsquoorizzonte di quel prendersi cura del tempo che noi conosciamo come calcolo astronomico e calendaristico del tempo Questo prendersi cura del tempo si fonda su un qualche cosa di molto antico Infatti diragrave tra poco che il primo orologio la prima datazione del tempo egrave data dal giorno-notte di giorno si vede e quindi ci si puograve occupare degli utilizzabili di notte no percheacute non si vedono Originariamente non crsquoera la luce elettrica quando calava il sole era buio pesto Poicheacute lrsquoEsserci in virtugrave della sua essenza esiste come gettato e deiettivo esso prendendosi cura interpreta il suo tempo nel modo di un calcolo del tempo (pagg 482-483) Sappiamo che il tempo dellrsquoEsserci egrave questa successione di ldquoorardquo quindi egrave puntuale una successione di ldquoorardquo di adesso di presenze Nel calcolo del tempo si temporalizza il farsi-pubblico ldquovero e propriordquo del tempohellip Egrave proprio nella necessitagrave di calcolare il tempo che crsquoegrave lrsquoaspetto pubblico per esempio calcolare il tempo per prendere un appuntamento hellipdi conseguenza si deve dire che lrsquoesser-gettato dellrsquoEsserci egrave il fondamento del fatto che ldquocrsquoegraverdquo un tempo pubblico Egrave la gettatezza

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dellrsquoEsserci a fare da fondamento al tempo pubblico per il fatto che in questa gettatezza lrsquoEsserci si occupa di utilizzabili e occupandosi di utilizzabili dice Heidegger si trova preso nella necessitagrave di un calcolo del tempo Il ldquotempo pubblicordquo si rivela come il tempo ldquoin cuirdquo si incontrano lrsquoutilizzabile e la semplice presenza Per ldquotempo pubblicordquo si intende qui anche il tempo in cui io incontro le cose tra cui ovviamente le persone Ne consegue che questo ente non conforme allrsquoEsserci deve essere detto intratemporale Questo ente si manifesta allrsquointerno del tempo Lrsquointerpretazione dellrsquointratemporalitagrave ci permette una comprensione piugrave originaria dellrsquoessenza del ldquotempo pubblicordquo e nel contempo rede possibile la determinazione del suo ldquoessererdquo Lrsquoessere dellrsquoEsserci egrave la Cura Questo ormai lo sappiamo a memoria Questo ente esiste come gettato e deiettivo LrsquoEsserci egrave gettato e deiettivo cioegrave egrave nel mondo Abbandonato al ldquomondordquo scoperto nel suo Ci effettivo e confinato del ldquomondordquo prendendosene curahellip ldquoConfinato nel mondordquo non egrave una parola usata a caso egrave chiuso allrsquointerno del mondo dal quale non puograve uscire Il suo mondo egrave ciograve che rende lrsquoEsserci quello che egrave e a sua volta lrsquoEsserci egrave ciograve che rende il mondo quello che egrave hellip lrsquoEsserci si aspetta il proprio poter-essere-nel-mondo in modo tale da ldquocalcolarerdquo con ciograve e su ciograve con cui esso in-vista di questo poter-essere ha una appagativitagrave alla fine eminente LrsquoEsserci si aspetta sempre il proprio poter essere percheacute egrave quello che egrave egrave ciograve che egrave sempre stato Egrave in vista di questo poter essere dice Heidegger che incontra una sorta di appagativitagrave cioegrave diventa ciograve che egrave sempre stato LrsquoEsserci in questa gettatezza egrave ciograve che egrave sempre stato quindi egrave questa la sua appagativitagrave Lrsquoessere-nel-mondo quotidiano e ambientalmente preveggente ha bisogno della possibilitagrave di vedere cioegrave del chiaro se vuole aver commercio con lrsquoutilizzabile prendendosene cura allrsquointerno di ciograve che egrave semplicemente-presente Qui arriva la questione di cui dicevamo prima Con lrsquoaperura effettiva del suo mondo per lrsquoEsserci egrave scoperta la natura Nel suo essere-gettato lrsquoEsserci egrave rimesso alla successione di giorno e notte Il giorno con la sua luce rende possibile la visione che la notte toglie Prendendo cura sotto la guida della visione ambientale preveggente e aspettandosi la possibilitagrave di vedere lrsquoEsserci si dagrave il suo tempo in base al ldquopoi quando saragrave giornordquo comprendendo se stesso in base al proprio lavoro quotidiano LrsquoEsserci comprende se stesso a partire dal quotidiano dalla deiezione dalla chiacchiera a partire da infinite cose che gli stanno attorno egrave da ligrave che parte necessariamente Poi puograve anche rivenire a se stesso ma se non ci fosse questo punto di partenza non potrebbe fare nulla cioegrave se non fosse nel linguaggio non andrebbe da nessuna parte Il mondo egrave fatto di enti ma di fatto questi enti non sono altro che significanti Il ldquopoirdquo di cui ci si prende curahellip Crsquoegrave un ldquoadessordquo che egrave giorno e un ldquopoirdquo che egrave la notte hellipegrave datato a partire da ciograve che si trova nel rapporto di appagativitagrave ambientale piugrave stretto col fenomeno del farsi chiaro il sorgere del sole Poi quando il sole sorge egrave temo perhellip (pagg 483-484) Qui inserisce un elemento che egrave importante incomincia a dire che il tempo egrave sempre un tempo ldquoperrdquo qualcosa Ma questo tempo ldquoperrdquo qualcosa parte sempre da ciograve che appare dalla presentificazione di qualche cosa A pag 485 La datazione del ldquopoirdquo auto-interpretantesi nellrsquoaspettazione prendentesi cura porta con seacute poi quando saragrave giorno egrave tempo per il lavoro quotidiano Il tempo interpretato nel corso del prendersi cura egrave giagrave sempre compreso come tempo-perhellip Il rispettivo ldquoora che egrave tempo di questo quellordquo egrave come tale sempre adatto ahellip o inadatto ahellip Lrsquoldquoorardquo e ogni altro modo del tempo interpretatohellip Quando dice interpretato intende considerato in qualche modo hellipnon egrave soltanto un ldquoora chehelliprdquo ma per il fatto di essere essenzialmente databile egrave altrettanto essenzialmente determinato dalla struttura dellrsquoessere-adatto o dal non-essere-adatto Quindi egrave questo aspetto che determina il modo in cui si rapporta al tempo cioegrave il fatto che questo tempo sia un tempo ldquoperrdquo qualche cosa quindi sempre riferito a un utilizzabile il tempo interpretato ha sin dalle radici il carattere del ldquotempo-perhelliprdquo o del ldquonon-tempo-perhelliprdquo La presentazione aspettantesi e ritenente propria del prendersi cura comprende il tempo in riferimento a un per-che il quale alla fine egrave a sua volta ancorato in un in-vista-di-cui del poter-essere dellrsquoEsserci Con questo riferimento al ldquoperrdquo il tempo pubblico manifesta quella struttura che abbiamo precedentemente conosciuta sotto il nome di significativitagrave (pagg 485-486) Ora qui crsquo egrave un rimando al sect 18 a pag 107 che egrave il caso di riprendere Dice qui delle cose che abbiamo giagrave lette ma che non fa male riprendere Il sect 18 si

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intitola Appagativitagrave e significativitagrave La monditagrave del mondo Qui parla dellrsquoutilizzabile Lrsquoutilizzabile egrave incontrato come intramondano Lrsquoessere di questo ente lrsquoutilizzabilitagrave sta perciograve in qualche rapporto ontologico con il mondo e la monditagrave Il mondo ldquocirdquo egrave giagrave sempre in ogni utilizzabile (pagg 107-108) Questo mondo egrave giagrave da sempre presente nellrsquoutilizzabile percheacute sappiamo che lrsquoutilizzabile egrave tale percheacute in relazione con tutti gli altri utilizzabili quindi egrave quello che egrave percheacute in vista di qualcosa ed egrave quello che egrave percheacute serve allrsquoEsserci a qualche cosa Il mondo egrave giagrave scoperto preliminarmente anche se non tematicamente in tutto ciograve che in esso si incontra hellip La costituzione di mezzo-perhellip propria dellrsquoutilizzabile fu indicata come rimando Qui crsquoegrave la questione del segno Lui dice un mezzo-per Questo ldquomezzo-perhelliprdquo egrave sempre un ldquoperrdquo un altro ldquomezzo-perhelliprdquo Questa egrave la questione della semiosi infinita di Peirce cioegrave un segno egrave segno per un altro segno quindi un rimando Come puograve il mondo rilasciare nel suo essere un ente che abbia questo modo di essere Percheacute si incontra questo ente per primo Quali esempi di rimandi abbiamo elencati lrsquoutilitagrave ahellip lrsquoinopportunitagrave lrsquoimpiegabilitagrave e cosigrave via Lrsquoa-che di unrsquoutilitagrave e il per-che di unrsquoimpiegabilitagrave designano rispettivamente la concrezione possibile del rimando Il ldquosignificarerdquo di un segno il ldquomartellarerdquo del martello non sono perograve la proprietagrave di un ente Sta dicendo delle cose che per la semiotica sono ovvie il segno egrave rimando per un altro segno Diciamo che questo rinviare a qualche cosrsquoaltro non egrave una proprietagrave della cosa ma egrave una proprietagrave del segno non egrave la cosa che rinvia egrave il segno che rinvia Essi non sono affatto qualitagrave se con questa parola si vuole indicare la struttura ontologica di una determinazione possibile delle cose Lrsquoutilizzabile ha semmai appropriatezze e non appropriatezze e le sue ldquoproprietagraverdquo sono per cosigrave dire latenti in quelle allo stesso modo che la semplice-presenza egrave latente nellrsquoutilizzabilitagrave come modo di essere possibile di un utilizzabile Tuttavia lrsquoutilitagrave (il rimando)hellip Ecco qua egrave preciso lrsquoutilitagrave egrave il rimando Quindi un utilizzabile egrave un segno che rinvia a qualche cosa hellipin quanto costituzione del mezzo non egrave lrsquoappropriatezza di un ente ma la condizione ontologica della possibilitagrave che esso possa esser determinato mediante appropriatezze Anche in questo caso si tratta di possibilitagrave Quindi lrsquoutilizzabile egrave una possibilitagrave egrave questo ciograve che gli appartiene piugrave propriamente non egrave lrsquoessere quello che egrave o le sue qualitagrave ecc no egrave di essere una possibilitagrave di rinvio Questo ha moto a che fare con la semiotica Un segno apre a una possibilitagrave possibilitagrave per altri segni ovviamente Potremmo dire che il segno non egrave altro che lrsquoapertura di possibilitagrave Ma che significa allora rimando Ecco che arriviamo alla questione Che lrsquoessere dellrsquoutilizzabile abbia la struttura del rimando significa che esso ha in se stesso il carattere dellrsquoessere-rimandato Ecco ha detto tutto Lo specifico dellrsquoutilizzabile egrave quello di essere rimandato a unrsquoaltra cosa rinviato a unrsquoaltra cosa quindi di essere segno per unrsquoaltra cosa questo egrave lrsquoutilizzabile questo egrave il rimando Lrsquoente egrave scoperto in modo che in quanto egrave lrsquoente che egrave egrave rimandato a qualcosa Si sta chiedendo in che modo si scopre lrsquoente In che modo mi accorgo di un ente In che modo un ente in qualche maniera crsquoegrave Solo percheacute mi rimanda a qualche altra cosa questo egrave per Heidegger il modo con cui si scopre un ente Lo rileggo percheacute importante Llsquoente egrave scoperto in modo che in quanto egrave lrsquoente che egrave egrave rimandato a qualcosa proprio percheacute quello che egrave che egrave rimandato a qualcosa se non fosse quello che egrave non potrebbe rinviare a niente Il carattere drsquoessere dellrsquoutilizzabile egrave lrsquoappagativitagrave Giunge cioegrave al compimento di ciograve a cui serve Lrsquoappagativitagrave di un segno egrave quella di essere segno per un altro segno Nel momento in cui egrave segno per un altro segno incontra la sua appagativitagrave Lrsquoappagativitagrave implica lrsquoappagamento con qualcosa presso qualcosa Il rapporto espresso dal ldquoconhellip pressohelliprdquo deve essere indicato mediante il termine di rimando Vi ricordate quando parlava dellrsquoessere pressohellip quando parlava della Cura La Cura egrave lrsquoessere presso qualcosa di cui mi sto prendendo cura Questo essere presso qualcosa che determina la Cura il prendersi cura di qualcosa egrave il rimando egrave il rinvio egrave il segno Quindi questo egrave il modo con cui ci si prende cura di qualcosa questo egrave ciograve di piugrave proprio nel prendersi cura Sappiamo che la Cura egrave lrsquoessere dellrsquoEsserci egrave la sua proprietagrave e quindi potremmo dire che lrsquoessere dellrsquoEsserci cioegrave la Cura essendo lrsquoessere presso ciograve di cui mi prendo cura non egrave altro che un rimando Prendersi cura egrave un essere presi in un continuo rimando in un continuo rinvio A pag 109 Lasciar appagare

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significa onticamente nel corso di un prendersi cura effettivo lasciar essere un utilizzabile cosigrave comrsquoegrave e affincheacute sia tale Questo senso ontico del ldquolasciar essererdquo egrave da noi inteso in modo rigorosamente ontologico Lasciar appagare significa nel corso di un prendersi cura effettivo lasciar essere un utilizzabile cosigrave comrsquoegrave e affincheacute sia tale Ma comrsquoegrave Egrave un rimando egrave un rinvio Quindi lasciar essere ciograve che mi appare egrave lasciarlo essere un rinvio Affincheacute sia tale cioegrave affincheacute continui a esser quello che egrave cioegrave un segno Ecco percheacute lrsquoaltra volta dicevo che pensare non egrave altro che il farsi carico del problema che la parola egrave e la parola egrave questo rinviare continuo Lasciare che un ente sia quello che egrave egrave lasciare che lrsquoente continui a sussistere come problema come qualcosa che non egrave qualcosa di ovvio di scontato di dato come normale ecc ma egrave un problema Percheacute egrave un problema Egrave un problema percheacute rinvia percheacute non egrave altro che il suo essere piugrave proprio quello di essere un segno quello di essere un rinvio per altri segni e cosigrave via allrsquoinfinito A pag 110 Lasciar ldquoessererdquo preliminarmente non significa produrre o portare qualcosa nel suo esserehellip Che egrave ciograve che tenta di fare la scienza portare una cosa nel suo essere cioegrave cercare di coglierla per quello che veramente egrave nella sua sostanza hellipma scoprire nella sua utilizzabilitagravehellip Per scoprire qualcosa egrave soltanto nella sua utilizzabilitagrave che puograve accadere utilizzando questa cosa cioegrave facendola lavorare come segno hellip qualcosa di ldquoessenterdquo giagrave da sempre e lasciare cosigrave incontrare lrsquoente che ha un tale essere Che egrave un po quello che diceva prima si tratta di incontrare qualche cosa lasciandolo essere quello che egrave cosigrave comrsquoegrave affincheacute continui a essere ciograve che egrave e cioegrave un rimando un segno Dopo questa breve digressione torniamo a pag 487 In qualche modo anche llsquoEsserci ldquoprimitivordquo si sottrae giagrave alla necessitagrave di una lettura diretta del tempo nel cielo allorquando anzicheacute osservare la posizione del sole nel cielo misura lrsquoombra proiettata da un ente costantemente disponibile Tutto questo egrave un leggere il tempo A pag 488 Ma che significa ldquoleggere il tempordquo ldquoGuardare lrsquoorologiordquo non puograve infatti significare soltanto osservare i mutamenti del mezzo utilizzabile e seguire gli spostamenti della lancetta Quando usiamo lrsquoorologio per stabilire ldquoche ora egraverdquo diciamo esplicitamente o no ldquoOra sono le tanto e tanto ora egrave tempo perhelliprdquo oppure ldquoCrsquoegrave ancora tempohelliprdquo cioegrave ldquoDa ora fino a helliprdquo Il guardare lrsquoorologio egrave fondato e guidato da un prendersi-tempo Ciograve che giagrave risultograve a proposito del piugrave elementare calcolo del tempo si fa ora piugrave chiaro il regolarsi secondo il tempo guardando lrsquoorologio egrave essenzialmente un dire-ora Dire ora egrave un altro modo per dire secondo Heidegger ogni cosa egrave un qui e adesso lrsquoEsserci egrave qui e adesso Ciograve egrave talmente ldquoovviordquo che non badiamo piugrave e tanto meno ci rendiamo esplicitamente conto che nel dire-ora lrsquoora egrave giagrave sempre compreso e interpretato nella pienezza del suo contenuto strutturale cioegrave nella databilitagrave nellrsquoestensione nellrsquoesser pubblico (pubblicitagrave) e nella monditagrave Queste cose ovviamente sono presenti quando noi guardiamo lrsquoora egrave sempre allrsquointerno del mondo di cui sono che questo ora egrave qualche cosa la datazione che misura il tempo di cui ci si prende cura interpreta questo tempo in riferimento alla presentazione della semplice-presenza che egrave accessibile come unitagrave di misura e come quantitagrave misurata soltanto in una presentazione particolare Egrave esattamente quello che dicevo prima soltanto da ciograve che si presenta qui e adesso egrave possibile pensare a un ldquopoirdquo egrave possibile pensare a un ldquofurdquo A pag 490 La misurazione del tempo conferisce al tempo un marcato carattere pubblico cosiccheacute per questa strada si giunge a conoscere ciograve che chiamiamo comunemente ldquoil tempordquo Nel prendersi cura egrave assegnato a ogni cosa il ldquosuo tempordquo Essa ldquohardquo tempo e puograve ldquoaverlordquo allo stesso modo di ogni ente intramondano solo percheacute egrave in generale ldquonel tempordquo Abbiamo definito il tempo ldquoin cuirdquo si incontra lrsquoente intramondano come tempo-mondano Sul fondamento della costituzione estatico-orizzontale della temporalitagrave cui appartiene il tempo-mondano ha la medesima trascendenza del mondo Cioegrave cosigrave come il mondo che egrave trascendente rispetto allrsquoente particolare presente Ciograve che egrave presente egrave immanente ciograve che non egrave presente trascende Con lrsquoapertura del mondohellip Quindi con lrsquoEsserci che si apre al mondo hellipegrave reso pubblico il tempo-mondano siccheacute ogni esser-presso (temporalmente prendentesi cura) lrsquoente intramondano comprende secondo la visione ambientale preveggente questo ente come incontrato ldquonel tempordquo Riprendendo la domanda da cui eravamo partiti ldquocome so che crsquoegrave il tempordquo oppure ldquoquando parliamo del tempo di che cosa stiamo parlano esattamenterdquo qui ci sta dicendo che egrave

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aprendosi a mondo da parte dellrsquoEsserci che io ho la possibilitagrave di poter dire che questo ente egrave incontrato nel tempo Il tempo ldquoin cuirdquo la semplice-presenza si muove e riposa non egrave ldquooggettivordquo se con ciograve si intende la semplice-presenza-in-seacute dellrsquoente che si incontra nel mondo Ma altrettanto poco egrave ldquosoggettivordquo se con ciograve intendiamo lrsquoesser-presente e il presentarsi in un ldquosoggettordquo hellip Il tempo-mondano egrave perograve anche piugrave soggettivo di qualsiasi possibile soggetto in quanto solo esso rettamente inteso nel senso della Cura cioegrave dellrsquoessere del Se-stesso effettivamente esistente rende possibile proprio questo essere stesso ldquoIl tempordquo non egrave semplicemente-presente neacute nel ldquosoggettordquo neacute nellrsquoldquooggettordquo neacute ldquodentrordquo neacute ldquofuorirdquo ed egrave ldquoprimardquo di ogni soggettivitagrave e di ogni oggettivitagrave percheacute egrave la condizione della possibilitagrave di questo stesso ldquoprimardquo Il tempo di cui sta parlando egrave la condizione del ldquoprimardquo quindi del ldquodopordquo ecc Percheacute egrave la condizione Pensate allrsquoEsserci alla temporalitagrave dellrsquoEsserci e cioegrave del progetto della gettatezza e del presente Il presente che egrave un ldquoorardquo non potrebbe darsi senza il progetto e la gettatezza cioegrave se non fosse che lrsquoEsserci egrave sempre progettato verso un qualche cosa verso un futuro e se non si rendesse conto di essere sempre stato questa gettatezza verso un qualche cosa Ora in questa operazione incontra un ente ma lo incontra nellrsquoldquoorardquo qui adesso in questo modo io incontro lrsquoente Infatti dice il tempo ldquoin cuirdquo la semplice-presenza si muove e riposahellip percheacute sta ligrave il tempo il tempo sta nellrsquoldquoorardquo della semplice presenza Egrave questo ldquoorardquo della semplice presenza che consente lrsquoavvio di tutto ciograve che si pensato e che si egrave detto del tempo percheacute questo ldquoorardquo della semplice presenza egrave quella che mi consente di stabilire un ldquopoirdquo ora questo ma poihellip Heidegger si domanda da dove arriva la possibilitagrave di questo ldquopoirdquo Ci deve essere giagrave il tempo se dico ldquopoirdquo Ed egrave vero Ma da dove arriva questo ldquopoirdquo Lui insite a dire che il tempo non egrave neacute oggettivo neacute soggettivo ma egrave prima della possibilitagrave di dire ldquoprimardquo Qui si pone una questione abbastanza complessa Sempre riferendosi alla domanda riguardo il tempo dice Possiamo dire in generale che il ldquotempordquo possiede un ldquoessererdquo E se no saragrave un fantasma a saragrave piugrave ldquoessenterdquo di ogni ldquoenterdquo possibile Una ricerca che si muova nella direzione di questi problemi va a urtare contro lo stesso ldquolimiterdquo che giagrave sbarrograve la strada alla discussione preliminare della connessione fra veritagrave e essere Percheacute sono la stessa cosa Che cosa ci sta dicendo Percheacute lrsquoessere di cui stiamo parlando egrave il tempo Egrave esattamente quella temporalitagrave di cui parlavamo prima dove sigrave non crsquoegrave ancora un prima e un dopo perograve crsquoegrave un essere progettato verso qualche cosa e un essere nella gettatezza da sempre dalle quali cose si staglia il presente Questo porta Heidegger a considerare che non crsquoegrave nessuna differenza tra lrsquoessere di cui sta parlando e il tempo Il tempo quindi egrave gettatezza egrave un progetto gettato egrave il presente Egrave solo percheacute mi occupo del mondo essendo un progetto gettato che incontro degli utilizzabili ed egrave percheacute incontro degli utilizzabili che mi pongo la questione del tempo percheacute ho delle cose da fare da fare prima o da fare dopo Infatti ci diceva che il tempo egrave sempre un ldquotempo perhelliprdquo e lrsquoEsserci egrave esattamente la stessa cosa lrsquoEsserci egrave un qualche cosa che egrave per qualche cosa che sta facendo qualche cosa Sta dicendo che non crsquoegrave nessuna differenza tra lrsquoessere e il tempo lrsquoessere egrave tempo Dire che lrsquoessere egrave tempo non egrave niente altro che dire che lrsquoEsserci egrave sempre un essere ldquoin vista dihelliprdquo e il tempo egrave sempre un tempo in vista di un utilizzabile Egrave in questo modo che lrsquoEsserci incontra il tempo lo incontra sotto forma di un utilizzabile presente che si presentifica ma se questo utilizzabile si presentifica egrave percheacute me ne sto occupando sennograve non si presentificherebbe nulla E se me ne sto occupando egrave percheacute sono progetto gettato continuamente un progetto gettato verso qualche cosa in vista di qualche cosa Quindi la questione del tempo che appare cosigrave complessa in Heidegger in realtagrave potrebbe essere pensata in modo molto semplice LrsquoEsserci egrave un progetto gettato quindi egrave in vista di qualche cosa di un utilizzabile e questo utilizzabile egrave nel mondo Il modo in cui mi approccio allrsquoutilizzabile cioegrave il fatto che egrave un qualche cosa che egrave sempre in vista di un segno un rimando verso qualche altra cosa pone una questione e cioegrave il ldquopoirdquo Il rimando egrave sempre un in vista di cioegrave in vista di un ldquopoirdquo quindi lrsquoEsserci egrave sempre un essere in vista di un ldquopoirdquo Egrave in questo modo che Heidegger intende il tempo lrsquoessere sempre in vista di un ldquopoirdquo di un presente da cui naturalmente si parte sempre ciograve che egrave immediatamente presente ma che egrave sempre in vista di un

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ldquopoirdquo Diciamola in un altro modo un significante egrave sempre tale in vista di un altro significante Ma percheacute per Heidegger egrave cosigrave importante la questione del tempo Per due motivi Intanto verifica che lrsquoessere un progetto gettato comporta sempre lrsquoessere gettato verso qualcosa che ancora non egrave propriamente quindi in vista di un ldquopoirdquo un progetto egrave un progetto per qualcosa che saragrave ma che non egrave ancora Quindi il solo fatto di avere posto lrsquoessere quello della filosofia tradizionale come un Esserci cioegrave come un progetto gettato comporta necessariamente un ldquopoirdquo lrsquoessere gettato verso un qualche cosa per un ldquopoirdquo Lrsquoaltro aspetto egrave quello della storicitagrave che viene anche questa da questo approccio de tempo cosiffatto La storicitagrave egrave ciograve di cui ciascuno egrave fatto il mondo in cui si trova che egrave storico nel senso che non puograve non tenere conto di essere da sempre un essente stato Questa egrave la storicitagrave in modo piugrave proprio in Heidegger e cioegrave accorgersi di essere un essente stato sempre Egrave da sempre che egrave essente stato egrave sempre stato gettatezza Quindi il tempo egrave essere percheacute entrambi sono in vista di sono sempre per qualche cosa sono sempre per qualche altra cosa Per Heidegger la questione del tempo egrave importante anche per sottolineare una distanza dalla filosofia tradizionale dove il tempo egrave immutabile ed eterno il cavallo nasce e muore ma non la cavallinitagrave quella egrave sempre Invece Heidegger ci sta dicendo che no neanche il tempo egrave sempre percheacute il tempo egrave sempre in vista di egrave sempre un tempo per egrave sempre vincolato allrsquoutilizzabile egrave sempre vincolato al progetto cioegrave egrave vincolato allrsquoEsserci che poi di fatto egrave lui stesso non crsquoegrave differenza fra lrsquoEsserci e il tempo sono la stessa cosa Quindi il tempo non egrave neacute oggettivo neacute soggettivo non riguarda nessun oggetto e nessun soggetto ma il soggetto e lrsquooggetto possono essere pensati per via del tempo 31 gennaio 2018 Essere e tempo egrave il testo principale di Heidegger quello con il quale egrave diventato famoso scritto nel 1927 Possiamo riassumerlo in due parole per Simona Heidegger si pone la questione dellrsquoessere che cosrsquoegrave lrsquoessere lrsquoessere delle cose Questo egrave un posacenere anche questrsquoaltro egrave un posacenere ma sono diversi Hanno perograve in comune qualche cosa e cioegrave di ldquoessererdquo entrambi dei posacenere Quindi crsquoegrave un qualche cosa che li accomuna E allora da sempre gli umani si sono chiesti ma questo essere che cosrsquoegrave esattamente Platone lo metteva nellrsquoiperuranio come idea lrsquoidea del posacenere che non egrave un posacenere Questo posacenere egrave chiamato dalla filosofia un ente un qualche cosa che egrave Lrsquoessere nella filosofia egrave sempre stato considerato qualcosa di fermo di fisso di stabile come essenza di qualche cosa che rimane qualunque siano le mutazioni dellrsquoente lrsquoessere rimane lo stesso qualunque posacenere io faccia lrsquoessere del posacenere saragrave sempre lo stesso percheacute saranno sempre tutti dei posacenere Heidegger fa una cosa che nessuno aveva fatto prima di lui ha considerato che lrsquoessere non egrave qualche cosa di fermo di fisso di stabile di sempre identico ma a che fare con lrsquounico ente che puograve chiedersi che cosrsquoegrave lrsquoessere Qual egrave lrsquounico ente che puograve chiedersi che cosrsquoegrave lrsquoessere Lrsquouomo A Heidegger non piace la parola uomo percheacute egrave un termine inflazionato nella filosofia e allora lo chiama Esserci Esser-ci dove questo ldquocirdquo indica lrsquoessere qui adesso Individua in questo Esserci non piugrave la immobilitagrave e la stabilitagrave ma lrsquoessere sempre un progetto cioegrave lrsquouomo egrave un progetto nel senso che qualunque cosa faccia o non faccia comunque vuole fare qualcosa di qualcosa Quindi per lui lrsquoessere non egrave piugrave qualcosa di fermo di fisso ecc ma egrave questa cosa che egrave lrsquoumano in quanto sempre gettato verso un progetto e infatti lo chiama progetto gettato Questo ovviamente ha cambiato molto nella filosofia percheacute a questo punto essendo lrsquouomo un progetto ovviamente ha a che fare con delle cose di cui si occupa che Heidegger chiama utilizzabili qualunque cosa egrave un utilizzabile Si tratta quindi di trovarsi sempre gettati verso qualche cosa ma sempre gettati verso un prendersi cura di qualche cosa Questo egrave lrsquouomo per Heidegger lrsquoEsserci che egrave qui e adesso certo ma egrave qui e adesso in quanto gettato Gettato verso dove Verso un utilizzabile ma questo utilizzabile egrave in un mondo di cose Ora questo mondo di cose egrave ciograve dentro cui si situa lrsquoEsserci perograve queste cose le incontra sempre

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come degli utilizzabili qualcosa di cui occuparsi di cui prendersi cura Giunge a dire che ciascuna cosa appare cosigrave come a te per esempio (rivolto a Simona) appare percheacute egrave un utilizzabile per te in questo momento Non soltanto dice Heidegger per te in questo momento certo ma questo momento comporta anche tutto ciograve che tu sei stata fino ad adesso come dire che tu in questo istante sei il prodotto di tutto ciograve che sei stata delle tue scelte delle tue avventure delle tue disavventure ecc tutto Tutte queste cose ti hanno portata ad essere qui in questo istante sentire me che ti sto parlando Quindi ci sono questi due aspetti uno egrave il fatto di essere sempre e comunque presa in qualche progetto cioegrave volere fare qualche cosa di qualche cosa lrsquoaltro egrave quello di essere qui in questo momento ma essere anche tutto ciograve che sei stata Tutto ciograve che sei stata fa sigrave che tu adesso in questo istante sia quello che sei Ora tutte queste cose possiamo chiamarle il ldquomondordquo il mondo di cui sei fatta Quindi questa cosa ti appare cosigrave come ti appare qui e adesso non soltanto per lrsquoutilizzo che vuoi farne ma anche per tutto ciograve che sei stata e ciograve che sei stata egrave ciograve che condiziona in un certo senso anche lrsquouso che vuoi farne adesso Ecco questa egrave un porsquo la questione che ha incominciato a interrogare Heidegger Lui giunge a considerare la questione del tempo fondamentale percheacute il tempo da dove viene fuori secondo lui Considerate che stiamo riassumendo Essere e tempo in cinque minutihellip Il tempo dunque Quando tu progetti qualche cosa sei indirizzata mossa verso qualche cosa che stai per fare ma che non egrave ancora ma questo progetto al tempo stesso viene da tutto ciograve che tu sei stata quindi dal passato Abbiamo quindi giagrave individuato un futuro che egrave nel progetto un passato che egrave ciograve che ti muove a essere gettata in un certo modo La gettatezza lrsquoessere gettati egrave una cosa che in fondo tu sei sempre stata anche se non vi hai mai fatto caso Essere questa gettatezza Heidegger la chiama estasi Estasi vuol dire star fuori quando tu sei progettata sei giagrave fuori Quindi il tempo egrave ciograve che consente tra il progetto cioegrave lrsquoessere gettato innanzi verso qualche cosa di cui vuoi occuparti e ciograve che tu sei sempre stata che qualche cosa appaia si presentifichi cosigrave come a te appare In effetti per Heidegger la veritagrave non egrave altro che lrsquoapparire di ciograve che appare cosigrave come appare Ecco percheacute il tempo per Heidegger egrave importante tanto che alcuni hanno considerato che il titolo Essere e tempo potrebbe anche scriversi Essere egrave tempo con la copula cioegrave lrsquoessere egrave il tempo egrave questo movimento prodotto ininterrottamente dal progetto e dalla gettatezza e in cui qualche cosa si presentifica che puograve presentificarsi proprio percheacute in quanto te ne stai occupando e te ne stai occupando per via di tutto ciograve che tu sei sempre stata Heidegger si interroga su come accade che invece il tempo venga inteso cosigrave come si intende generalmente cioegrave come cronologia Crsquoegrave un aspetto che non ho detto ma che egrave importante nel suo lavoro Lui considera due aspetti dellrsquoEsserci lrsquouno autentico e lrsquoaltro inautentico Quello inautentico egrave quello della chiacchiera lui la chiama deiezione del Si cioegrave si fa si dice si pensa Tutte queste cose sono quelle che si ascoltano quotidianamente ldquopercheacute si fa una certa cosa Si fardquo ldquopercheacute si pensa cosigrave Percheacute egrave cosigrave percheacute si dice che egrave cosigraverdquo Nessuno di fatto si prende cura di capire se egrave veramente cosigrave lo fa percheacute si fa Come accade molto spesso alle fanciulle percheacute si sposano Percheacute si fa e ci sono molte occasioni nelle quali egrave lrsquounico motivo Non dovrebbe perograve puograve accadere Si fa percheacute egrave uso cosigrave percheacute se non si fa non si egrave a posto ecc Questa egrave la chiacchiera Lrsquoaspetto autentico invece egrave quello della persona che riflette su di seacute e si accorge di essere un progetto gettato continuamente cioegrave che esiste in quanto si sta prendendo cura delle cose quindi esiste in quanto si rapporta a degli utilizzabili si rapporta con il mondo Siamo a pag 492 sect 81 Lrsquointratemporalitagrave e la genesi del concetto ordinario del tempo da dove viene il concetto ordinario del tempo E si domanda In qual modo innanzi tutto qualcosa come il ldquotempordquo si temporalizza per il prendersi cura quotidiano e preveggente ambientalmente Il che vuol dire semplicemente come accade che ci si occupi del tempo cosigrave come lo consideriamo quotidianamente cioegrave come una successione di eventi che scorre in una direzione Se con lrsquoapertura del mondohellip Il mondo che si apre e quindi puoi vedere le cose hellipil tempo egrave reso pubblico e se con la scoperta dellrsquoente intramondano (scoperta inerente allrsquoapertura del mondo) ci si prende giagrave cura del

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tempo (in quanto lrsquoEsserci facendo i propri calcoli calcola il tempo) ne viene che il comportamento in cui ci ldquosirdquo regola secondo il tempo consiste nellrsquouso dellrsquoorologio Ha soltanto che il modo in cui ci si regola secondo il tempo egrave quello dellrsquoorologio Come si presenta il tempo Come una lancetta che si muove Questa presentazione si temporalizza nellrsquounitagrave estaticahellip Che vuol dire che si rapporta al tempo originario come lo intende lui cioegrave alla gettatezza al progetto ecc Come si rapporta dunque questo tempo inteso normalmente con invece il tempo che si produce come progettualitagrave come storicitagrave E dice Ritenere lrsquoldquoallorardquo presentando hellip Ritenere lrsquoldquoallorardquo fermarlo fissarlo cioegrave si fissa qualcosa del tempohellip significa dicendo-ora essere aperti allrsquoorizzonte del ldquoprimardquo cioegrave dellrsquoora-non-piugrave Sta considerando cose che possono apparire banali Dicendo ldquoorardquo ti riferisci a qualcosa che riguarda un ldquopoirdquo e anche un ldquoprimardquo se dici ldquoorardquo sono previsti anche questi altri due aspetti Ciograve che si manifesta in questa presentazione egrave il tempo Quando dici ldquoorardquo ldquonon ancorardquo ciograve che si manifesta ciograve che ti appare egrave il tempo Quale saragrave dunque la definizione del tempo che si manifesta nellrsquoorizzonte dellrsquouso dellrsquoorologio uso ambientalmente preveggente prendentesi tempo e prendente cura del tempo Esso egrave il numerato che si manifesta nellrsquoosservazione presentante e numerante della lancetta che si sposta tale che la presentazione si temporalizza in unitagrave estatica col ritenere e con lrsquoaspettarsi orizzontalmente aperti secondo il prima e il poi Il che vuol dire semplicemente che si manifesta attraverso una numerazione che lascia aperti a un ldquoprimardquo e a un ldquopoirdquo guardi le lancette dici ldquosono le 923 Questo lascia aperto al fatto che siano state prima le 910 e che saranno fra un po le 940 cioegrave resto aperto a tutto ciograve che accade e che egrave accaduto Ma questa definizione egrave nullrsquoaltro che lrsquointerpretazione ontologico-esistenziale della definizione del tempo dataci da Aristotele ldquoquesto infatti egrave il tempo il numerato nel movimento che si incontra nellrsquoorizzonte del prima e del poirdquo Per quanto questa definizione possa sembrare strana a prima vista essa si rivela ldquoevidenterdquo e genuina se si tiene presente lrsquoorizzonte ontologico-esistenziale da cui Aristotele la desunse Ma Aristotele non si pose mai il problema dellrsquoorigine del tempo cosigrave manifesto Egrave vero certo egrave il numerato di un movimento e quindi numerando questa successione di stati definisco il tempo inteso appunto come una successione di stati Perograve dice non si egrave mai chiesto da viene questa cosa e percheacute magari debba essere proprio cosigrave La sua interpretazione del tempo si muove invece nellrsquoambito della comprensione ldquonaturalerdquo dellrsquoessere Le cose ldquosonordquo questa egrave la posizione metafisica Ma che cosa vuol dire che ldquosonordquo se non si intende la questione dellrsquoessere questa affermazione non significa niente che cosa vuol dire che ldquosonordquo percheacute ldquosonordquo in che modo ldquosonordquo Andiamo a pag 495 Sta parlando degli ldquoorardquo quei punti quei momenti in cui qualche cosa si presentifica Se io guardo questo aggeggio so che lo sto vedendo ora questo egrave un ldquoorardquo un adesso Gli ldquoorardquo sono quindi in qualche modo semplicemente-presenti-con si incontrano gli enti e anche gli ldquoorardquo Verrebbe da pensare che gli ldquoorardquo si incontrino insieme con gli enti se gli enti non ci sono diventa un problema Bencheacute non si affermi esplicitamente che gli ldquoorardquo sono semplicemente-presenti come le cose essi sono ldquovistirdquo ontologicamente nellrsquoorizzonte dellrsquoidea della semplice-presenza Si considera che gli ldquoorardquo siano delle cose semplicemente presenti perograve non ci si accorge che ciascuna volta sono presenti in connessione con qualche cosa Gli ldquoorardquo sopravvengono e gli ldquoorardquo sopravvenienti costituiscono lrsquoldquoavvenirerdquo Quelli che stanno venendo in qua sono lrsquoavvenire il futuro Lrsquointerpretazione ordinaria del tempo-mondano come tempo-ora egrave del tutto estranea allrsquoorizzonte nel quale sono accessibili il mondo la significativitagrave e la databilitagrave Queste strutture restano necessariamente coperte e tanto piugrave in quanto lrsquointerpretazione ordinaria del tempo ribadisce questo coprimento a causa del modo in cui essa elabora concettualmente la sua caratterizzazione del tempo Queste strutture tutte queste cose che renderebbero possibile una riflessione intorno al tempo non accadono percheacute si considera il tempo ordinariamente secondo il famoso Si della chiacchiera Quindi non crsquoegrave un pensiero intorno al tempo Una delle caratteristiche di Heidegger forse la piugrave importante egrave quella di porre come problemi delle cose che sono comunemente e assolutamente prese come ovvie Lui le pone come problemi cosigrave come in questo caso il tempo ma non solo percheacute dovrebbe essere un problema il

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tempo Egrave una sequenza di momenti che numero che dato sul calendario o sullrsquoorologio non ho bisogno di sapere altro Questa per Heidegger egrave la chiacchiera la deiezione A pag 496 La successione degli ldquoorardquo egrave continua e senza lacune Per quanto si progredisca ldquoulteriormenterdquo nella ldquodivisionerdquo dellrsquoldquoorardquo esso egrave ancor sempre ldquoorardquo Cioegrave io possa dividere lrsquoldquoorardquo in sessanta minuti poi in sessanta secondi posso fare tutto quello che voglio ma ciograve che avrograve di fronte saragrave sempre un ldquoorardquo un adesso Non potrograve mai avere di fronte ciograve che egrave stato o ciograve che saragrave ciograve che ho di fronte ciograve con cui mi confronto ciograve che egrave presente egrave sempre un ldquoorardquo La continuitagrave del tempo egrave vista nellrsquoorizzonte di una semplice-presenza indissolubile Questo egrave il modo con cui si vede il tempo il modo comune La continuitagrave del tempo egrave vista nellrsquoorizzonte di una semplice-presenza indissolubile ogni ora egrave ciograve che egrave sempre presente qui In ogni caso la struttura specifica del tempo-mondano resta inevitabilmente coperta (cioegrave non ci si accorge) essendo esso esteso insieme con la databilitagrave estaticamente fondata Non ci si accorge del tempo percheacute questo rimane sempre coperto dal fatto che come dice lui mi rapporto al tempo percheacute ha la possibilitagrave di essere un qualche cosa per me Questa egrave la condizione percheacute esista il tempo ma non solo La prima condizione affincheacute qualcosa mi appaia egrave che mi appaia come un qualche cosa percheacute se nulla apparisse come un qualche cosa non ci sarebbe nulla Se si toglie il qualche cosa cosa rimane Nulla Che in ogni ldquoorardquo per quanto momentaneo ci sia giagrave sempre lrsquoldquoorardquohellip Egrave momentaneo per nel momento che lo si dice giagrave non egrave piugrave quellrsquoora ligrave hellipdeve essere inteso in base al ldquoprimardquo ancora da cui scaturisce ogni ldquoorardquo cioegrave in base allrsquoes-tensione estatica della temporalitagrave che egrave estranea a ogni continuitagrave del genere della semplice-presenza ma che rappresenta a sua volta la condizione della possibilitagrave di accesso a qualcosa di continuo nel senso della semplice-presenza Quando si dice ldquoorardquo ci si riferisce a qualche cosa che egrave stato che adesso non egrave piugrave percheacute quando si dice ldquoorardquo questo ldquoorardquo sta giagrave passando Ma dice lui che questo pensiero egrave possibile percheacute ciascuno non egrave soltanto progettato verso un futuro ma egrave anche tirato indietro verso il passato verso ciograve che egrave sempre stato Ciograve che egrave sempre stato egrave essere sempre un progetto gettato Questo egrave ciograve che egrave sempre stato come dire che da sempre si occupa di qualche cosa Non crsquoegrave mai stato un momento della sua vita in cui non si egrave occupato di niente anche stando sul divano guardando il muro anche in quel caso si sta occupando di qualcosa di quello che vede di quello che pensa di quello che sente ecc Non puograve non occuparsi di qualcosa Potrebbe occuparsi di nulla a condizione che cessi di parlare per sempre Il Si non muore mai percheacute non puograve morirehellip Per Heidegger la morte egrave importante percheacute di tutti i progetti che ciascuno puograve avere quello che piugrave gli appartiene quello al quale non puograve sottrarsi egrave la sua morte Egrave lrsquounica cosa che gli appartiene propriamente uno non puograve morire per conto di altri La mia morte egrave qualcosa che mi appartiene in modo assolutamente personale Per Heidegger accogliere questa idea che la morte sia il progetto piugrave autentico egrave importante percheacute ciograve che consente di accogliere ciascun momento della propria esistenza ciascun ldquoorardquo come la cosa piugrave importante Dice che il Si non muore mai non muore percheacute nel Si sono sempre gli altri che muoiono Certo lo so che muoio anchrsquoio ma non adesso Sono sempre gli altri che muoiono e difatti lrsquoesperienza della morte che ciascuno ha egrave quella della morte altrui A pag 498 Percheacute diciamo che il tempo passa e non diciamo con uguale accentuazione che sorge Egrave una bella domanda percheacute non diciamo che il tempo sorge ma diciamo invece che il tempo passa Infatti nella prospettiva della pura successione di ldquoorardquo le due asserzioni hanno uguale diritto Quando dico ldquoora vedo questordquo potrei anche dire che ldquoquesto ora egrave sorto in questo momentordquo percheacute no Quando dice che il tempo passa lrsquoEsserci in fondo comprende il tempo piugrave di quanto vorrebbe ammettere cioegrave la temporalitagrave in cui si temporalizza il tempo-mondano non egrave mai nascosta del tutto a dispetto di ogni coprimento Con temporalitagrave Heidegger intende il tempo originario cioegrave quel tempo che egrave dato dal progetto verso il futuro dallrsquoessere stato cioegrave dalla storicitagrave e ovviamente dal presente che sorge dai primi due Quando si parla del passare del tempo ci si riferisce allrsquoldquoesperienzardquo dellrsquoimpossibilitagrave di fermare il tempo Ma questa ldquoesperienzardquo egrave a sua volta possibile solo sul fondamento di una volontagrave di fermare il tempo Percheacute si dice che il tempo non si puograve fermare Percheacute lo si vorrebbe fermare sennograve a

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nessuno verrebbe in mente di fare unrsquoaffermazione del genere In ciograve egrave insita unrsquoaspettazione inautentica degli ldquoattimirdquo che ha giagrave anche dimenticato quelli trascorsi In questo modo quello della chiacchiera della deiezione tutti gli attimi sono trascorsi egrave come se non ci fossero piugrave Per Heidegger invece egrave importante che questo essere stato ci sia sempre il passato sia sempre percheacute lrsquoessere stato che egrave presente in ciascun atto in ciascun progetto egrave ciograve dal quale qualche cosa appare si presentifica percheacute appare cosigrave come appare anche per ciograve che si egrave sempre stati Lrsquoaspettazione inautentica degli attimi egrave un aspettarsi attimo dopo attimo senza cogliere e accogliere questi attimi che sono passati Ricordate il celebre detto di Nietzsche ldquociograve che fu volli che fosserdquo per cui ciascuno di questi attimi non egrave che siano passati e non se ne parla piugrave No ciascuna cosa che egrave accaduta io ho voluto che accadesse Egrave un modo molto interessante di vedere la propria esistenza tutte le cose belle brutte edificanti devastanti felici ecc tutto quello che egrave successo nel corso della propria vita tutto questo egrave ciograve che si egrave voluto Questo dice Nietzsche che a mio parere egrave piugrave interessante della famosa frase di Freud Wo Es war soll Ich werden dovrsquoera lrsquoEs occorre che lrsquoIo giunga Perograve nel caso di Nietzsche e tra le righe anche di Heidegger trovo la cosa piugrave interessante egrave il modo di rendersi conto che tutto ciograve che io ho fatto lrsquoho fatto percheacute lrsquoho voluto non percheacute egrave accaduto Nella chiacchiera nel Si tutto ciograve che ho fatto tranne magari poche cose di cui mi compiaccio sono accadute magari dico che non le volevo che mi sono accadute cosigrave Invece no tutto ciograve che fu io volli che fosse Lrsquoaspettarsi presentante e obliantehellip Lrsquoaspettarsi di tutti gli attimi presentante nel senso che ciascun attimo presenta un qualche cosa obliante percheacute qui siamo nella chiacchiera quindi mentre arrivano questi attimi passano e si dimenticano hellipproprio dellrsquoesistenza inautentica egrave la condizione della possibilitagrave dellrsquoesperienza ordinaria del passare del tempo Poicheacute lrsquoEsserci in quanto avanti-a-seacute egrave ad-veniente (cioegrave egrave sempre gettato innanzi) esso deve aspettando comprendere la successione degli ldquoorardquo come fuggente e trascorrente LrsquoEsserci in quanto sempre progettato quindi sempre avanti a seacute dice Heidegger deve aspettando che le cose accadano comprendere la successione degli ldquoorardquo Comprendere la successione degli ldquoorardquo significa accogliere ciascun ldquoorardquo ciascun punto nel tempo come un qualche cosa di importante e di cui si egrave fatti Egrave importante per questo percheacute egrave qualcosa di cui lrsquoEsserci egrave fatto LrsquoEsserci prende conoscenza del fuggire del tempo a partire dalla conoscenza ldquofuggitivardquo che esso ha della morte Il fuggire del tempo percheacute gli sfugge la morte gli sfugge che ciascun attimo ciascun istante la dico un po alla Severino egrave per sempre ciascun attimo egrave per sempre Egrave per sempre in quanto egrave qualche cosa che comunque ci appartiene non si puograve cancellare fa parte di ciascuno egrave uno degli infiniti elementi che fanno essere quello che si egrave cosigrave come si egrave in questo istante Ma come tu Simona appari a me non egrave come appari a Cesare Sei un utilizzabile nel senso heideggeriano del termine cioegrave come un qualcosa di cui ci si prende cura con cui si ha a che fare Io mi prendo cura di te ho a che fare con te rispetto a un progetto in cui mi trovo e a ciograve che sono sempre stato e che mi fa essere quello che sono per cui ti vedo cosigrave in seguito a tutte queste cose egrave cosigrave che mi appari A pag 499 La temporalitagrave estatico-orizzontalehellip Temporalitagrave progetto essere stato e presentificazione delle cose Estatico in quanto questa temporalitagrave comporta un essere progettato quindi gettato fuori Per Heidegger estatico vuol dire essere gettato fuori LrsquoEsserci nel momento in cui si progetta cioegrave sempre essendo pro-getto egrave gettato fuori per qualche cosa ma egrave gettato fuori di seacute In questo senso egrave estati dal latino ex stare stare fuori Estatico orizzontale nel senso che crsquoegrave una durata in questo movimento ed egrave orizzontale nel senso che va verso un qualche cosa che innanzi a seacute La temporalitagrave estatico-orizzontale si temporalizza primariamente a partire dallrsquoavvenire Cioegrave dal progetto da ciograve che ancora non crsquoegrave ma che saragrave da ciograve che tu stai progettando ma se stai progettando qualche cosa ti stai anche prendendo cura di qualche cosa quindi crsquoegrave un utilizzabile di cui ti stai prendendo cura Quindi lrsquoavvenire egrave avvenire ma sempre in relazione a un qualche cosa di cui ti stai occupando Ecco questo sarebbe il modo autentico e cioegrave questa temporalitagrave si temporalizza diventa parte del tempo rispetto allrsquoavvenire percheacute io mi sto progettando e so di essere un progetto sempre

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Mentre dice Lrsquointerpretazione ordinaria del tempo ravvisa invece il fenomeno fondamentale del tempo nellrsquoldquoorardquo e precisamente nellrsquoldquoorardquo puro resecato dalla sua struttura integrale detto ldquopresenterdquo Nella temporalitagrave nel tempo autentico io so che questo tempo non egrave altro che il prodotto del pro-gettarmi verso qualche cosa e del mio passato Nella coincidenza delle due cose qualcosa si presentifica Questo egrave il tempo pensato in modo autentico per Heidegger quindi allrsquointerno di questo movimento che lrsquoEsserci egrave progetto gettatezza cioegrave passato e presentificazione Invece per lrsquouomo comune per il Si questo ldquoorardquo egrave tagliato fuori dal mio progetto cioegrave ciograve che mi si presentifica non egrave piugrave in relazione a ciograve che io voglio farne cioegrave al mio progetto e al percheacute ne voglio fare qualche cosa cioegrave al mio passato ma egrave quello che egrave per virtugrave propria Egrave la posizione filosofica classica platonico-aristotelica cioegrave lrsquoessere della cosa egrave quello che egrave indipendentemente da qualunque altra considerazione Egrave la posizione metafisica per eccellenza cioegrave la cosa ha in seacute la sua ἀρχή e la sua αἰτία la sua origine e il suo principio mentre per Heidegger no Questa egrave stata la sua rivoluzione straordinaria questa cosa non egrave cosigrave come io la vedo percheacute vedo cosigrave come egrave ma la sto vedendo cosigrave come egrave percheacute io mi sto occupando di questa cosa in questo momento la sto usando come esempio e percheacute una serie infinita di altre cose mi hanno portato a essere qui in questo momento a parlare di questa cosa in questo modo Egrave per questo che questa cosa egrave quella che egrave ma egrave quella che egrave per me non egrave quella che egrave in assoluto Questa egrave la grande ldquorivoluzionerdquo di Heidegger Se ne evince dal fatto che il presente del pensiero comune egrave qualche cosa che non ha a che fare con il mio futuro neacute con il mio passato ma egrave quella che egravehellip In effetti generalmente si pensa cosigrave questo posacenere non egrave dipendente dal mio futuro e dal mio passato Puograve essere dipendente dal mio futuro se lo sbatto per terra e lo rompo sennograve egrave quello che egrave indipendentemente da qualunque altra cosa secondo la posizione metafisica Se ne evince che egrave inevitabilmente vano il tentativo di chiarire o addirittura di dedurre dallrsquoldquoorardquo cosigrave concepito il fenomeno estatico-orizzontale dellrsquoattimo proprio della temporalitagrave autentica Egrave impossibile dice a questo punto se io intendo la cosa che si presentifica per quello che egrave cosigrave comrsquoegrave indipendentemente dal mio occuparmene e dal motivo del mio occuparmene se io lavoro cosigrave non possiamo farci niente rime quello che egrave e non abbiamo modo di andare oltre la cosa Parimenti non egrave possibile far coincidere lrsquoavvenire estaticamente inteso il ldquopoirdquo datato e significativo col concetto ordinario di futurohellip Egrave impossibile far collimare il concetto dice Heidegger che egrave il mio cioegrave quello del futuro in quanto progetto in quanto progettarsi continuamente essere sempre progettato con il futuro inteso comunemente hellipnel senso del puro ldquoorardquo non ancora venuto e che sta venendo Un puro ldquoorardquo cioegrave senza la mia presenza Sarebbe la presenza di qualcosa senza lrsquoEsserci Quante volte si egrave sentito dire le cose esistono anche se io non ci sono Ecco Heidegger ha qualche obiezione a questo riguardo Intanto chiederebbe subito che cosa si intende con ldquoesistonordquo ovviamente e poi percheacute si fa unrsquoaffermazione del genere da dove viene da quale contesto da quale mondo viene fuori questa affermazione che dice che le cose esistono indipendentemente da me quante cose si devono avere sentite immagazzinate quante informazioni si devono avere per affermare una cosa del genere e queste informazioni come si sa che sono vere Tutte queste cose meriterebbero di essere prese in considerazione come dice Heidegger tematizzate messe a tema Altrettanto poco coincidono lrsquoessere-stato estatico lrsquoldquoallorardquo datato e significativo e il concetto di passato nel senso del puro ldquoorardquo semplicemente trascorso Non egrave lrsquoldquoorardquo a essere gravido dellrsquoora-non-ancora ma egrave il presente a scaturire dallrsquoavvenire nellrsquounitagrave originaria ed estatica della temporalizzazione della temporalitagrave (pagg 499-500) Ecco questa egrave la questione Non egrave lrsquordquoorardquo semplicemente presente che comporta il non ancora non egrave questo ldquoorardquo qui che ho davanti che comporta il non ancora ma egrave il presente a scaturire dallrsquoavvenire cioegrave dal non ancora Questo egrave importante percheacute occorre tenere conto che il futuro egrave il progetto il futuro egrave lrsquoessere sempre gettato innanzi Ci sta dicendo che il presente ciograve che mi si presentifica adesso non egrave la condizione del futuro di ciograve che saragrave ma dal mio progetto da ciograve che io voglio fare di questa cosa che mi consente vedere questa cosigrave come io la vedo ora Ecco che lrsquoldquoorardquo sorge dal

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futuro in questo senso non perograve in altri solo in questo modo Cioegrave lrsquoldquoorardquo in cui io vedo questa cosa che cosa fa Mi dice che io vedo in questo modo percheacute in questo momento io ho un progetto verso questa cosa ed egrave questo progetto cioegrave il futuro che mi fa vedere questa cosa cosigrave come la vedo ora La vedo cosigrave come la vedo percheacute mi sto prendendo cura di lei egrave un utilizzabile direbbe Heidegger Bencheacute lrsquoesperienza ordinaria del tempo innanzi tutto e per lo piugrave conosca soltanto il ldquotempo-mondanordquo essa gli conferisce pur sempre un particolare riferimento allrsquoldquoanimardquo e allo ldquospiritordquo Lo spirito il Geist egrave il pensiero 7 febbraio 2018 Siamo a pag 501 a ndash Il concetto del tempo in Hegel Il ldquotempordquo egrave studiato assieme al ldquoluogordquo e al ldquomovimentordquo Hegel mette insieme queste due cose il luogo e il movimento A pag 502 dice Lrsquoaccoppiamento di spazio e tempo in Hegel non ha il significato di un semplice accostamento estrinseco lo spazio ldquoe anche il tempordquo ldquoLa filosofia respinge questo lsquoanchersquordquo Il passaggio dallo spazio al tempo non significa la semplice successione dei paragrafi che trattano di essi ma ldquoegrave lo spazio stesso che trapassardquo Lo spazio ldquoegraverdquo tempo cioegrave il tempo egrave la ldquoveritagraverdquo dello spazio Se lo spazio egrave pensato dialetticamente in ciograve che esso egrave dello spazio si rivela secondo Hegel come tempo Come deve essere lo spazio Ovviamente parlando di Hegel si parla della dialettica hegeliana Anche Hegel ha operato una rivoluzione nellrsquoambito filosofico rispetto al vero e al falso Prima di Hegel si era sempre considerato che il vero fosse in opposizione al falso secondo la tradizione antica che risale ad Aristotele una certa affermazione o egrave vera o egrave falsa tertium non datur non si dagrave una terza possibilitagrave Tra lrsquoaltro questo ha consentito dopo Hegel una serie di studi intorno alla logica polivalente cioegrave che non si basa piugrave soltanto sul concetto di vero o falso ma inserisce un terzo elemento per esempio vero e falso simultaneamente Come fa Hegel a fare questo passaggio Per dirla in due parole lui pensa che tutto ciograve che egrave considerato il negativo rispetto a un positivo non sia un qualcosa da eliminare ma qualcosa che egrave da superare cioegrave egrave come se anche il negativo avesse una sua validitagrave una sua dignitagrave e che soltanto componendo questi due elementi vero e falso sia possibile giungere a una sintesi di queste cose che costituisce un terzo elemento Faccio un esempio Prendiamo un boccio questo diventa fiore e poi frutto Il boccio sarebbe lrsquoaspetto positivo quello che sorge che inizia poi crsquoegrave il fiore ma il fiore non egrave che neghi il boccio quindi lo elimini semplicemente lo trapassa va oltre ma per andare oltre necessita di questa cosa cosigrave come il frutto per farsi ha bisogno tanto del boccio quanto del fiore non puograve il frutto sorgere ex nihilo Il frutto sorge da queste cose dal boccio e dal fiore che sono sigrave la negazione del frutto percheacute il boccio non egrave il frutto ma la sintesi mantiene entrambe le cose Non si puograve togliere ciograve che nega il frutto cioegrave il boccio o il fiore percheacute se si toglie uno si toglie tutto Questo modo di trapassare dal positivo al negativo e quindi alla sintesi egrave ciograve che egrave noto come dialettica hegeliana La sintesi lrsquoultimo passaggio sarebbe la negazione della negazione il fiore nega il boccio lo nega in quanto altro dal boccio e la sintesi nega la negazione cioegrave si pone come altro rispetto alla negazione Dette queste poche cose per intendere quanto diremo in seguito Heidegger prosegue dicendo Lo spazio egrave ldquolrsquoimmediata indifferenza dellrsquoesser-fuori-di-seacute della naturardquo Lo spazio egrave lrsquoindifferenziato esser fuori di seacute della natura cioegrave crsquoegrave un qualche cosa e tutto ciograve che egrave fuori egrave spazio ciograve che non egrave spazio egrave un qualche cosa ciograve che egrave fuori da qualche cosa egrave spazio Il che vuol dire lo spazio egrave la molteplicitagrave astratta dei punti in esso differenziabili Per Hegel questo spazio egrave dato da una serie di punti non differenziabili tra loro Lui pensa lo spazio in questo modo come una serie di punti Lo spazio non egrave reso discontinuo da questi punti ma neppure scaturisce da essi e tanto meno per riunione Lo spazio differenziato da punti differenziabili punti che sono essi stessi spazio rimane da parte sua indifferenziato Quindi lo spazio egrave fatto di punti indifferenziati ma questi punti non sono propriamente lo spazio sono punti ma questi punti costituiscono lo spazio Tuttavia il punto in quanto differenzia in generale qualcosa nello spazio egrave negazione dello spaziohellip

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percheacute il punto non egrave spazio Dice che lo spazio egrave fatto di punti ma ciascun punto in seacute nega lo spazio percheacute non egrave spazio ma un punto Quindi vedete crsquoegrave un elemento la tesi e lrsquoantitesi la tesi (letteralmente ciograve che si pone) egrave il punto lrsquoantitesi egrave la sua negazione il punto non egrave lo spazio e lo spazio non egrave il punto hellipma in modo tale che il punto in quanto egrave questa negazione (il punto dopo tutto egrave spazio) resta esso stesso nello spazio Il punto non si toglie dallo spazio come altro rispetto allo spazio stesso Lo spazio egrave esterioritagrave reciproca indifferenziata della molteplicitagrave dei punti sta continuando a dirci che il punto egrave lo spazio ma che anche non egrave spazio Egrave spazio percheacute nello spazio ma non egrave spazio Vedete che crsquoegrave una cosa che egrave quella che egrave ma che non egrave quella che egrave Qui si fonda la proposizione in cui Hegel pensa lo spazio nella sua veritagrave cioegrave come tempo Adesso vedremo percheacute Qui cita Hegel ldquoLa negativitagrave che si riferisce come punto allo spazio e sviluppa in esso le sue determinazioni come linea e superficie egrave perograve nella sfera dellrsquoesterioritagrave altresigrave per seacute e pone dentro di essa le sue determinazioni ma al tempo stesso come nella sfera dellrsquoesterioritagrave e vi appare come indifferente rispetto alla giustapposizione immobile La negativitagrave posta cosigrave per seacute egrave il tempordquo Sta dicendo che la negativitagrave che egrave riferita come il punto rispetto allo spazio e allo spazio rispetto al punto pone allrsquointerno di essa le sue determinazioni ma anche allrsquoesterno Il punto egrave la negazione dello spazio cosigrave come lo spazio egrave la negazione del punto Dice che il punto vi appare come indifferente rispetto alla giustapposizione immobile quindi il punto appare come immobile questa egrave la cosa piugrave importante e conclude cosigrave La negativitagrave posta cosigrave per seacute egrave il tempo La negativitagrave cioegrave ciograve che si oppone a qualche cosa e opponendosi a un qualche cosa costituisce un che di immobile cosigrave come il punto egrave immobile rispetto allo spazio e come anche lo spazio egrave immobile rispetto al punto Se lo spazio egrave rappresentato cioegrave intuito immediatamente nella sussistenza indifferente delle sue differenze le negazioni sono in un certo modo semplicemente date Ma questa rappresentazione non coglie ancora lo spazio nel suo essere Ciograve egrave possibile solo nel pensiero come sintesihellip Ricordate che solo il pensiero compie la sintesi e niente altro hellipche attraverso tesi e antitesi giunge al loro superamento Quindi occorre il pensiero percheacute qualcosa giunga al loro superamento Lo spazio egrave pensato e con ciograve afferrato nel suo essere solo quando le negazioni non sono semplicemente lasciate sussistere nella loro indifferenza ma superate cioegrave a loro volta negate Sta dicendo che percheacute ci sia la negazione della negazione occorre che ci sia il pensiero egrave il pensiero che compie la negazione della negazione cioegrave la sintesi Nella negazione della negazione (cioegrave della puntualitagrave) il punto si pone per seacute e di conseguenza esce dallrsquoindifferenza del suo sussistere Fincheacute non crsquoegrave la sintesi crsquoegrave una sorta di indifferenza della cosa nel senso che non egrave ancora giunta al suo compimento Potremmo dire che crsquoegrave dellrsquoindifferenza nel boccio percheacute egrave ancora non si egrave compiuto cosigrave come il fiore arrivato al frutto crsquoegrave il compimento Ecco qui arriviamo al punto centrale della questione Questa negazione della negazione in quanto puntualitagrave egrave secondo Hegel il tempo Se tutto ciograve ha un senso non puograve voler dire che questo lrsquoautoporsi per seacute di ogni punto egrave un ora-qui ora-qui e cosigrave via Cioegrave lrsquoautoporsi di un punto che appare come ad esempio il boccio egrave un ora-qui ora adesso qui Ogni punto posto per seacute ldquoegraverdquo un punto-ora ldquoIl punto ha quindi la sua realtagrave nel tempordquo Percheacute questo punto per essere questo punto qui deve essere qui adesso qui ora Ecco questo egrave lrsquoaggancio con il tempo il punto qui-ora Ciograve mediante cui il punto in quanto egrave questo punto qui puograve porsi per seacute egrave sempre un ldquoorardquo Questa condizione di possibilitagrave costituisce lrsquoessere del punto essere che egrave egualmente il suo essere-pensato Pertanto poicheacute il pensiero puro della puntualitagrave cioegrave dello spazio ldquopensardquo sempre lrsquoldquoorardquo e lrsquoesterioritagrave dellrsquoldquoorardquo lo spazio ldquoegraverdquo il tempo Il punto lo pensa come ldquoorardquo ma anche la sua negazione cioegrave lo spazio che crsquoegrave intorno al punto egrave pensato in un ldquoorardquo qui adesso ldquoIl tempo in quanto unitagrave negativa dellrsquoesterioritagrave egrave parimenti alcuncheacute di semplicemente astratto di ideale Dice unitagrave negativa dellrsquoesterioritagrave lrsquoesterioritagrave egrave la negazione della tesi rispetto al punto quindi siamo alla negazione della negazione Il tempo egrave lrsquoessere che mentre egrave non egrave e mentre non egrave egravehellip Il punto egrave quello che egrave a condizione di essere ciograve che non egrave percheacute il punto egrave come diceva prima anche la sua esterioritagrave percheacute senza lo spazio io non posso individuare nessun punto Quindi il punto comporta necessariamente lo spazio ma il punto lo posso cogliere solo in un

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punto-ora hellipil divenire intuitohellip Intuisco questo divenire continuo di ciograve che egrave ma che allo stesso tempo non egrave tesi e antitesi il boccio non egrave il fiore ma egrave anche il fiore percheacute senza il boccio non crsquoegrave nessun fiore e viceversa hellipil che vuol dire che le differenze semplicemente momentanee che si negano immediatamente sono determinate come estrinseche a se stesse In questa interpretazione il tempo si rivela come ldquoil divenire intuitordquo (pagg 503-504) In questo movimento che egrave nota al mondo come dialettica hegeliana Divenire significa per Hegel trapassare dallrsquoessere al nulla o dal nulla allrsquoessere Esattamente quello che nega Severino Per Severino questo che sta dicendo Heidegger ripetendo Hegel egrave la follia pensare che lrsquoessere sia e anche che non sia Divenire egrave tanto il sorgere che il passare Ad esempio il fiore sorge dal boccio e trapassa nel frutto ldquoTrapassanordquo o lrsquoessere o il non essere Il boccio egrave ma anche non egrave percheacute quando trapassa nel fiore non egrave piugrave boccio egrave un fiore Che significa ciograve rispetto al tempo Lrsquoessere del tempo egrave lrsquoldquoorardquohellip La sostanza del tempo egrave lrsquoldquoorardquo lrsquoadesso egrave con questo che ho a che fare egrave questo che ho davanti a me lrsquoora lrsquoadesso non ho il passato davanti agli occhi e nemmeno il futuro hellipma poicheacute ogni ldquoorardquo egrave ora anche giagrave non-piugrave e rispettivamente prima drsquoora non-egrave-ancora esso puograve anche essere concepito come non-essere Ecco lrsquoessere che egrave non essere lrsquoora egrave anche giagrave non piugrave Pensate anche solo al fatto banalissimo dico ora questo ora comporta un lasso di tempo al termine del mio dire ldquoorardquo non egrave piugrave ora Quindi questo egrave il nocciolo della dialettica hegeliana lrsquoessere trapassa nel non essere continuamente il non essere trapassa nellrsquoessere Il tempo egrave il divenire ldquointuitordquo cioegrave il trapasso non pensato ma che semplicemente si offre nella successione degli ldquoorardquo Che egrave la definizione di tempo piugrave tradizionale che ci sia una successione di stati di punti Determinare lrsquoessenza del tempo come ldquodivenire intuitordquo rivela che il tempo egrave primariamente compreso in base allrsquoldquoorardquo e precisamente quale risulta dallrsquointuizione pura Io ho soltanto lrsquoldquoorardquo lrsquoadesso davanti a me Un po piugrave avanti cita Hegel ldquoLrsquoldquoorardquo ha uno straordinario privilegio esso ldquoegraverdquo nullrsquoaltro che singolo ldquoorardquo ma questo escludente nel porsi in evidenza egrave dissolto liquefatto e polverizzato mentre lo esprimordquo Come dicevo prima mentre dico ldquoorardquo questo ora che sto dicendo egrave liquefatto egrave dissolto ldquoDel resto nella natura dove il tempo egrave lrsquoldquoorardquo non si giunge a una differenziazione ldquostabilerdquo di quelle dimensioni (passato e avvenire) Come dire che senza linguaggio non crsquoegrave neacute futuro neacute passato non crsquoegrave nemmeno il presente crsquoegrave un ldquoorardquo che egrave indifferenziato Egrave una considerazione che faceva anche Sini tempo fa un animale non ha un presente o un futuro per questo non muore un animale non muore non puograve morire percheacute non vive non ha il concetto di vita Non crsquoegrave un prima o un dopo ci sono soltanto degli ldquoorardquo ma questi ldquoorardquo sono lui stesso non crsquoegrave una distanza Il linguaggio pone una distanza tolto il linguaggio si toglie la distanza Egrave sempre Hegel che parla ldquoIn senso positivo si puograve dire del tempo solo il presente egrave il prima e il poi non sono ma il presente concreto egrave il risultato del passato ed egrave gravido di avvenire Il vero presente egrave quindi lrsquoeternitagraverdquo Nel presente egrave compreso tanto il passato quanto il futuro A pag 505 Lrsquoespressione piugrave adeguata della concezione hegeliana del tempo consiste quindi nella determinazione del tempo come negazione della negazione (cioegrave della puntualitagrave) Qui la successione degli ldquoorardquo egrave formalizzata allrsquoestremo e livellata in modo insuperabile Solo in base a un concetto dialettico-formale del tempo di questo genere Hegel puograve stabilire una connessione fra tempo e spirito Solo in base alla sua dialettica puograve stabilire questa connessione tra tempo e spirito il pensiero percheacute il pensiero ha qui davanti un ldquoorardquo un adesso e cioegrave un punto ma questo punto egrave fatto anche di alteritagrave cioegrave di spazio quindi di alterazione del punto Egrave soltanto negando questa negazione che io posso sintetizzare e cioegrave costruire un pensiero intorno a questo e a qualunque altra cosa ma soltanto se colgo entrambe le cose cioegrave il punto e lo spazio lrsquoldquoorardquo ma anche il passato e il futuro Passiamo a pag 506 al punto b ndash Lrsquointerpretazione hegeliana della connessione fra tempo e spirito Lo spirito egrave il pensiero Comrsquoegrave concepito lo spirito percheacute sia possibile sostenere che gli si addice con la sua realizzazione di cadere nel tempo determinato come negazione della negazione Sta dicendo percheacute Hegel sta parlando dello spirito connesso al tempo e pensare quindi lo spirito il pensiero come negazione della negazione Che egrave vero percheacute senza negazione della negazione sempre attenendoci a Hegel non ci sarebbe pensiero cosigrave come senza

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lo spazio non ci sarebbe il punto e senza un punto che individui un qualche cosa non crsquoegrave nemmeno lo spazio Lrsquoessenza dello spirito egrave il concetto Con questa espressione Hegel non intende lrsquouniversalitagrave intuita di un genere quale forma di un pensato ma la forma del pensiero pensante se stesso lrsquoautoconcepirsi come comprensione del non-io Incomincia a porsi unrsquoaltra questione lrsquoio e il non io il punto e lo spazio ciograve che egrave intrinseco e ciograve che egrave estrinseco Poicheacute la comprensione del non-io costituisce un differenziare egrave implicita nel concetto puro in quanto comprensione di questo differenziare una differenziazione della differenza Lrsquoio egrave il concetto puro puro in quanto vuoto Diragrave tra poco che egrave il concetto che concepisce e basta non crsquoegrave ancora un concepito propriamente egrave soltanto il concetto che concepisce se stesso Il concetto egrave quindi lrsquoauto-concepentesi esser-concepito del se-Stessohellip (pagg 506-507) in quanto cosigrave concepito il se-Stesso egrave autenticamente cosigrave come puograve essere cioegrave libero Cioegrave vuoto Questo io egrave un concetto puro cioegrave non egrave vincolato da alcuncheacute quindi egrave libero Cita Hegel ldquoLrsquoIo egrave questa unitagrave originariamente pura e rapportantesi a seacute non immediatamente perograve ma nellrsquoatto di astrarre da ogni determinazione e da ogni contenuto e ritornando alla libertagrave dellrsquouguaglianza illimitata con se stessordquo Pertanto lrsquoIo egrave ldquouniversalitagraverdquo ma altrettanto immediatamente ldquoIndividualitagraverdquo Qui nessuno ha colto una questione molto interessante Cosa crsquoegrave in questa frasetta Egrave ciograve che diceva prima Heidegger nelle pagine precedenti Pensavo al fatto che dice che si rapporta a se stesso ma non immediatamente cioegrave si rapporta sempre attraverso un utilizzabile Non coglie se stesso immediatamente ma sempre attraverso un utilizzabile egrave sempre mediato da un utilizzabile Questa egrave anche un po la tesi di Heidegger io colgo me stesso posso pensare a un Io puro cioegrave mi penso pensare qualcosa Perograve dice qui Hegel che sigrave mi penso pensare qualcosa tuttavia non immediatamente ma sempre in riferimento a un qualche cosa E infatti dice non immediatamente perograve ma nellrsquoatto di astrarre da ogni determinazione quindi io astraggo da un utilizzabile il fatto che sigrave mi sto occupando di un utilizzabile e che quindi sto pensando a qualcosa Il mio pensiero pensante che cioegrave pensa se stesso egrave tale ma a partire da un utilizzabile Heidegger lo diceva nelle pagine precedenti che sigrave certo ciascuno puograve pensare se stesso ma non pensa se stessohellip Intervento Pensare implica necessariamente pensare qualcosa Egrave quel qualcosa che rende non immediato Esattamente Questo negare la negazione (la sintesi) egrave nel contempo lrsquoldquoassoluta inquietudinerdquo dello spirito e lrsquoautorivelazione costitutiva della sua essenza Egrave sempre preso in un divenire di tesi e antitesi sempre in questo movimento sempre in questo divenire Cita ancora Hegel ldquoIl fine dello sviluppo dello spirito e ldquoraggiungere il proprio concettordquo Lo sviluppo stesso egrave ldquouna dura e infinita lotta contro se stessordquo Per Hegel la conclusione di tutto quanto egrave lo Spirito Assoluto cioegrave il pensiero assoluto pensiero che oramai ha concepito ogni cosa Poicheacute lrsquoinquietudine (data dal divenire continuo) dello sviluppo dello spirito che procede verso il proprio concetto (questo cammino di tesi e antitesi) egrave la negazione della negazione allo spirito che si realizza in questo modo non resta che cadere ldquonel tempordquo in quanto immediata negazione della negazione Questo spirito cade nel tempo cioegrave cade nellrsquoldquoorardquo Egrave lrsquoldquoorardquo che mi consente di fare avviare questo processo dialettico egrave lrsquoldquoorardquo ciograve che ho qui Infatti ldquoil tempo egrave il concetto stesso nel suo essercihellip Ecco qui crsquoegrave il legame stretto fra il tempo e lo spirito il pensiero Dice il tempo egrave il concetto stesso nel suo esserci il concetto mentre lo concepisco Direbbe Gentile il pensiero pensante rispetto al pensiero pensato il pensiero pensante egrave qui adesso il pensiero pensato egrave un altro pensiero pensante inevitabilmente percheacute se penso il passato lo penso adesso hellipe nel suo rappresentarsi alla coscienza come intuizione vuota Vuota percheacute non crsquoegrave un qualche cosa Il che contraddice almeno in parte ciograve che diceva prima percheacute se egrave unrsquointuizione vuota egrave come se procedesse quasi da seacute mentre non egrave proprio vuota a meno che non si voglia intendere con ldquovuotardquo il fatto che non necessita di una determinazione particolare cioegrave di un utilizzabile particolare hellipperciograve lo spirito appare necessariamente nel tempo e vi appare fincheacute non comprende il suo puro concetto cioegrave fincheacute non estingue il tempo Sarebbe lo Spirito

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Assoluto Quindi il tempo ci viene incontro nel momento in cui pensiamo qualcosa e la pensiamo qui adesso Ecco come ci appare il tempo percheacute ciograve che penso lo sto pensando adesso e quindi il pensiero cade nel tempo ldquoIl tempo egrave il puro se-Stesso intuito esteriormente e non compreso dal se-Stesso egrave il concetto soltanto intuitordquo (pagg 507-508) Ovviamente ad Heidegger non interessava fare un riassunto della dialettica hegeliana ma gli interessava soltanto porre la differenza fra il pensiero di Hegel e il suo Dice a pag 509 Lrsquoanalitica esistenziale dellrsquoesserci da noi proposta prende invece le mosse dallrsquointerno della ldquoconcretezzardquo dellrsquoesistenza stessa effettivamente gettata per svelare la temporalitagrave come scaturigine prima della sua possibilitagrave Lo ldquospiritordquo non giunge a cadere nel tempo ma esiste come temporalizzazione originaria della temporalitagrave Qui Heidegger sta dicendo qual egrave la differenza tra il modo di pensare il tempo fra Hegel e lui Per Hegel come abbiamo visto non egrave niente altro che il punto in cui io penso qualche cosa so di pensare qualche cosa questo egrave il punto il presente diciamola cosigrave ciograve che pongo nellrsquoimmediato e da questo secondo lui nasce lrsquoidea del tempo dal fatto che sto pensando adesso Per Heidegger no egrave percheacute crsquoegrave il tempo che io posso pensare Il tempo egrave la condizione per potere pensare Sappiamo che la temporalitagrave egrave data dal progetto dalla gettatezza e quindi dal fatto che nel progetto nellrsquooccuparmi di qualche cosa questo qualche cosa mi si presentifica diventa presente Quindi vedete che egrave il contrario di ciograve che pensa Hegel Il tempo per Hegel egrave il presente che dagrave modo di costruire il pensiero sarebbe il boccio che dagrave modo di giungere al frutto Per Heidegger egrave esattamente il contrario e cioegrave che egrave percheacute crsquoegrave una temporalitagrave che egrave data non dal presente ma dal fatto che io mi occupo necessariamente di qualcosa essendo io progetto gettato io sono ciograve di cui mi occupo occupandomi di qualche cosa questo qualche cosa diventa presente E quindi il presente procede dal progetto Non egrave il presente a determinare il progetto ma egrave il progetto che determina il presente Possiamo chiudere leggendo le domande che si fa Heidegger a pag 510 La distinzione cosigrave evidente dellrsquoessere dellrsquoEsserci esistente rispetto allrsquoessere dellrsquoente non conforme allrsquoEsserci (ad esempio la realtagrave) egrave solo il punto di partenza della problematica ontologica e non qualcosa in cui la filosofia possa acquietarsi La filosofia si acquieterebbe su che cosa Sulla distinzione tra Io e non Io tra me e il mondo esterno soggetto e oggetto Si acquieta qui e da qui fa tutte le sue elucubrazioni Invece per Heidegger questo egrave proprio il punto da cui partire il punto da problematizzare e la domanda da porsi Si sa da tempo che lrsquoontologia antica opera con ldquoconcetti di cosardquo e che esiste il pericolo di ldquoreificare la coscienzardquo Ma che significa reificazione Da che cosa scaturisce Percheacute lrsquoessere egrave ldquoinnanzi tuttordquo ldquoconcepitordquo in base alla semplice-presenza e non in base allrsquoutilizzabile che pure ci egrave piugrave vicino Questa egrave lrsquoobiezione di Heidegger percheacute partiamo dallrsquoessere come cosa dalla semplice presenza anzicheacute da ciograve che ci consente di vedere una semplice presenza cioegrave un utilizzabile Percheacute la reificazione finisce per avere il sopravvento Comrsquoegrave strutturato positivamente lrsquoessere della coscienza percheacute la reificazione risulti inadeguata a esso Come accade una cosa del genere Percheacute nella filosofia potremmo dire nella chiacchiera si considera lrsquoessere come ciograve che egrave semplicemente presente Semplicemente presente puograve essere anche non un qualcosa letteralmente perograve lrsquoessere egrave sempre presente Il fatto che questo sia un posacenere e tutti gli altri lo siano comporta che questo essere (lrsquoessere posacenere) sia presente Per uno svolgimento originario della problematica ontologica egrave sufficiente la ldquodistinzionerdquo di ldquocoscienzardquo e ldquocosardquo Le risposte a queste domande si trovano forse per strada Ed egrave possibile anche solo cercare la risposta fincheacute il problema del senso dellrsquoessere in generale continua a non essere chiarito Heidegger sta dicendo che egrave inutile che parliamo dellrsquoessere fincheacute non ci poniamo radicalmente il problema dellrsquoessere e per porsi il problema dellrsquoessere occorre intanto sganciarlo dallrsquoente cheacute lrsquoente non lrsquoessere E cosigrave conclude Conclude perograve con una questione che rimane aperta e che lui stesso cerca di risolvere cioegrave lrsquoessere non egrave un ente non egrave qualcosa ma per 510 pagine non ha fatto altro che parlare dellrsquoessere Se parlo dellrsquoessere pongo llsquoessere come qualcosa cioegrave come un ente In questo caso andrebbe a cadere la differenza ontologica tutto ciograve che Heidegger ha concepito come differenza ontologica la differenza tra essere ed ente mentre per lui la filosofia ha sempre confuso lrsquoessere

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con lrsquoente ha fatto dellrsquoessere un ente fra gli altri No dice lrsquoessere egrave unrsquoaltra cosa ma nel momento in cui si chiede che cosrsquoegrave inesorabilmente lo pone come un ente tra altri Questo egrave il problema su cui termina Essere e tempo Questa avventura compiuta con voi in effetti ha dato molto ha dato la possibilitagrave di approcciare le questioni di leggere le cose in un altro modo e cioegrave mostrare un approccio che non si accontenta di ciograve che egrave dato per acquisito per scontato cosigrave come era stata per Heidegger la nozione di essere Che cosrsquoegrave lrsquoessere Ciograve che egrave Parmenide lrsquoessere egrave il non essere non egrave Che egrave poi il modo di pensare comune lrsquoessere egrave quindi il vero il non essere egrave il falso 10 per i computer Tutto funziona cosigrave ciograve che ha detto Parmenide egrave ancora vivo e presente oggi che ne parliamo Dopo 2500 anni potremmo dire e questo egrave merito di Heidegger percheacute per primo si egrave posto la domanda quando parliamo di essere di che cosa parliamo esattamente Sigrave certo Parmenide ha detto ldquolrsquoessere egraverdquo e sembrava chiusa la questione percheacute era chiara a tutti ma che cosa vuole dire Ammesso che voglia dire qualcosa percheacute anche questo egrave da considerare Ed egrave questo modo di pensare che ci ha trasmesso Heidegger ci ha ldquocontagiatirdquo con questo suo modo di approcciare le questioni Le questioni piugrave banali lui le fa diventare dei problemi ma non percheacute egrave un tipo che ama complicarsi la vita ma percheacute ldquosonordquo dei problemi sono ciograve che egrave da pensare ciograve che rimane da pensare Ciograve che resta da pensare egrave la parola nella sua infinita complessitagrave con tutto ciograve che si porta appresso Ogni volta che si parla di essere si pronuncia una parola molto complessa e dopo cinquecento pagine siamo tornati al punto di partenza con qualche idea in piugrave certo ma non siamo andati molto lontano Ciograve nondimeno il problema andava posto Ma la stessa cosa puograve dirsi di qualunque parola in effetti Se io mi confronto con una qualunque parola mi trovo di fronte a un baratro infinito un abisso senza fine a un problema che non ha soluzione cosigrave come non ha soluzione un problema fondamentale del linguaggio e cioegrave del fatto che ciascun elemento che viene utilizzato nel linguaggio egrave quello che egrave a condizione di non essere quello che egrave come giagrave aveva intuito Hegel lrsquoessere trapassa continuamente nel non essere e viceversa Tuttavia per poterlo usare devo considerarlo per quello che egrave come se fosse quello che egrave ma egrave quello che egrave a condizione di non essere quello che egrave Quali sono le implicazioni di tutto ciograve mentre si parla Questa egrave una questione ancora da affrontare La affronteremo rispetto ad alcune questioni connesse con la semiotica in particolare con Peirce e che riguarda in modo piugrave particolare ancora il suo concetto di semiosi infinita la parola egrave un segno che rinvia a un altro segno ma questo segno egrave un segno in quanto rinvia a un altro segno il quale segno egrave un segno che rinvia a un altro segno Egrave cosigrave che si parla anche se non ce se ne accorge Quali sono le implicazioni di tutto ciograve mentre parliamo mentre pensiamo

Page 2: problematizzarlo. Essere... · 2019. 11. 14. · Martin Heidegger Essere e tempo Traduttore: Pietro Chiodi Curatore: Franco Volpi Longanesi 2005 Pagine: 638 1 marzo 2017 Essere e

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problematizzarlo Bencheacute la rinascita della ldquometafisicardquo sia un vanto del mostro tempo il problema dellrsquoessere egrave oggi caduto nella dimenticanza Piugrave avanti parleragrave di deiezione dellrsquoessere Si crede infatti di potersi sottrarre alle fatiche di una rinnovata γιγαυτομχία περί τήϛ ούσίαϛ Cioegrave uno scontro tra Titani intorno alla sostanza Eppure non si tratta di un problema qualsiasi Esso non ha dato tregua al pensiero di Platone e di Aristotele anche se ha senzrsquoaltro taciuto dopo di loro come problema tematico di una vera ricerca Sono stati gli ultimi dice che si sono approcciati alla questione Quanto essi acquisirono si egrave mantenuto fino alla Logica di Hegel attraverso una serie di modifiche e di ritocchi Che egrave un bel modo per dire che dopo Platone e Aristotele non egrave stato detto niente Nessuno se ne occupa piugrave Ciograve che quellrsquoestremo sforzo del pensiero riuscigrave allora a strappare ai fenomenihellip percheacute egrave di questo che si tratta del fenomeno ciograve che appare quando parlo dellrsquoente parlo di ciograve che appare del fenomeno Non solo ma sul terreno degli spunti greci per giungere allrsquointerpretazione dellrsquoessere si egrave costituito un dogma che oltre a dichiarare superfluo il problema del senso dellrsquoessere ne legittima la omissione Si dice il concetto di ldquoessererdquo egrave il piugrave generale e vuoto di tutti e resiste perciograve a qualsiasi tentativo di definirlo Che in parte egrave anche vero Se egrave il concetto piugrave generale e vuoto di tutti come definirlo Drsquoaltra parte in quanto generalissimo e come tale indefinibile non ha neppure bisogno di essere definito Il concetto di essere egrave diventato per Heidegger come quelle supposizioni che si danno come giagrave acquisite nel discorso scientifico cioegrave si presuppone che quella cosa sia quella cosa che si pensa che sia anche se in questo caso non si sa bene che cosa sia semplicemente egrave ligrave Tutti lo impiegano continuamente e anche giagrave comprendono che cosa si intende con esso Percheacute egrave questa la questione bizzarra nessuno sa che cosa sia nel senso che non egrave definibile tutti quanti lo hanno detto che egrave generale e vuoto e non egrave definibile ciograve nondimeno tutti in qualche modo sanno non che cosrsquoegrave ma come si utilizza per cui devono averne unrsquoidea da qualche parte Che egrave quella cosa che interverragrave poi come pre-comprensione dellrsquoessere nel senso che egrave giagrave da sempre compreso percheacute giagrave da sempre utilizzato In tal modo ciograve che per il suo nascondimento sospinse e mantenne nellrsquoinquietudine il filosofare degli antichi egrave divenuto chiaro e ovvio a tal punto che colui che si ostina a farlo oggetto di ricerca egrave accusato di errore metodologico Non si puograve costruire un metodo a partire da qualcosa che non egrave definibile Poco dopo a pag 14 dice 1) Lrsquoldquoessererdquo egrave il concetto ldquopiugrave generale di tuttirdquo Illud quod primo cadit sub apprehensione est ens cuius intellectus includitur in omnibus quaecumque quis apprehendit ldquoUna comprensione dellrsquoessere egrave giagrave implicita in tutto ciograve che uno coglie dellrsquoenterdquo Ma la ldquogeneralitagraverdquo dellrsquoldquoessererdquo non egrave quella del genere Lrsquoessere non delimita la regione suprema dellrsquoente per il fatto che questo si articola concettualmente secondo generi e specie οϋτε τό όυ γευοϛ Cioegrave lrsquoessere non egrave il genere che comprende tutti i vari enti di questo mondo egrave qualche altra cosa percheacute sennograve sarebbe un ente anche lui un ente piugrave grande ma pur sempre un ente Lrsquoldquoessererdquo secondo la denominazione dellrsquoontologia medioevale egrave un trascendens Cioegrave egrave qualche cosa che non egrave immanente non egrave qui adesso Giagrave Aristotele aveva riconosciuto lrsquounitagrave di questo ldquogeneralerdquo trascendentale contrapposta alla molteplicitagrave reale dei sommi concetti di genere come lrsquounitagrave dellrsquoanalogia Nonostante la sua dipendenza dalla impostazione ontologica di Platone Aristotele con questa scoperta ha posto il problema dellrsquoessere su una base fondamentalmente nuova Lrsquoessere non egrave lrsquoente che contiene tutti gli enti egrave unrsquoaltra cosa Lrsquoontologia medioevale specialmente nelle correnti tomistiche e scotistiche ha discusso ampiamente tale problema senza tuttavia giungere a una chiarificazione di fondo E quando Hegel infine definisce lrsquoldquoessererdquo come lrsquoldquoimmediato indeterminatordquo e pone questa definizione a fondamento di tutte le sue successive elaborazioni categoriali non si discosta dalla visuale dellrsquoontologia antica con la differenza che egli pone in disparte il problema aristotelico dellrsquounitagrave dellrsquoessere rispetto alla molteplicitagrave delle ldquocategorierdquo reali Hegel ha posto la questione dellrsquoessere in un modo un porsquo particolare e sicuramente nuovo per lrsquoepoca Adesso bisognerebbe spendere qualche parola su Hegel giusto per fare intendere Potete pensarla cosigrave molto rapidamente Nel pensiero tradizionale e metafisico e nella logica si egrave sempre posto il problema vero-falso una proposizione puograve essere vera o falsa Quello che egrave falso lo leviamo di mezzo e teniamo quello che egrave vero Hegel

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giunge a intendere che anche il falso egrave importante anche lui ha concorso alla costruzione del vero Quindi si tratta di un percorso che passa anche attraverso il falso in qualche modo Hegel nobilita il falso che invece era sempre stato considerato qualcosa da eliminare No dice Hegel non egrave da eliminare percheacute egrave anche attraverso questo che siamo diventati quello che siamo Lui fa il famoso esempio del boccio del fiore e del frutto Crsquoegrave prima il boccio che poi si trasforma in fiore ma non egrave che a questo punto il boccio lo buttiamo via Il boccio non egrave il fiore quindi sarebbe il falso rispetto al fiore ma egrave stato la condizione percheacute avvenisse il fiore La stessa cosa avviene per il fiore rispetto al frutto Crsquoegrave un percorso in cui ciograve che viene storicamente indicato come falso o come il non piugrave importante come molti pensavano che ciograve che gli antichi avevano detto era falso percheacute ciograve che importava era ciograve che si stava dicendo adesso questo egrave vero tutto ciograve che hanno detto loro egrave falso Per Hegel non egrave cosigrave si tratta di un percorso che giunge alla possibilitagrave a un certo punto del percorso di sintesi generale Questa sintesi generale non egrave altro che il verificare come le cose si sono svolte ma dopo solo dopo quando abbiamo il frutto possiamo considerare anche il fiore e il boccio e quale egrave stata la loro funzione la loro importanza soltanto dopo in quella che lui chiama sintesi Ora anche la conoscenza avviene allo stesso modo Si tratta di un percorso attraverso il quale il sapere si produce attraverso come direbbe lui uno stare a vedere dopo cioegrave noi adesso sappiamo che cosa ha portato alla Rivoluzione russa a quella francese ecc mentre erano ligrave loro non sapevano noi oggi lo sappiamo lo sappiamo dopo percheacute abbiamo di fronte a noi tutto il percorso Ora se il sapere si volge in questo modo egrave chiaro che soltanto alla fine saragrave possibile un sapere il famoso Sapere Assoluto soltanto alla fine di questo percorso quando tutto il percorso dellrsquoumanitagrave saragrave concluso allora saragrave possibile il sapere Egrave chiaro che questo Sapere Assoluto in qualche modo lo attribuisce a Dio egrave lui che ha chiaro tutto quanto il percorso ma anche gli umani in teoria potrebbero sapere un Sapere Assoluto che giunge alla fine Qua crsquoegrave lrsquoobiezione che fa Heidegger E quando Hegel infine definisce lrsquoldquoessererdquo come lrsquoldquoimmediato indeterminatordquo immediato percheacute egrave ciograve che si dagrave adesso un sapere questo sapere che ho di tutto ciograve che egrave trascorso egrave immediato lo so adesso ma rimane comunque indeterminato nel senso che tutto ciograve che egrave accaduto e che sta accadendo verrograve a saperne dopo del suo percheacute della sua logica del suo motivo Quindi in questo momento egrave ancora indeterminato ciograve che stiamo facendo qui oggi egrave indeterminato nel senso che non sappiamo ancora tutto ciograve che si sta svolgendo tutto ciograve che accadragrave e che saragrave determinato fra mille anni Diciamo che alla fine si sapragrave tutto si sapragrave tutto ciograve che egrave accaduto e percheacute egrave accaduto cosigrave come oggi possiamo dire della Rivoluzione russa di quella francese o della storia romana sappiamo cosa egrave accaduto e percheacute egrave accaduto chi la stava facendo in quel momento la storia non lo poteva sapere Questa egrave la questione del sapere dellrsquoessere in Hegel detta in tre parole giusto per dare unrsquoidea Ricordate i tre momenti di Hegel tesi antitesi e sintesi sono come il boccio il fiore e il frutto Si afferma qualcosa ma affermando qualcosa se ne negano altre ma queste non devono essere eliminate percheacute fanno parte di un percorso storico intellettuale del percorso degli umani il quale arriva alla sintesi ma questa sintesi di volta in volta egrave indeterminata fincheacute non si arriva alla sintesi finale in cui tutto egrave saputo Questo sarebbe appunto il Sapere Assoluto di Hegel Poi Heidegger dice 2) Il concetto di ldquoessererdquo egrave indefinibile Prima parlava dellrsquoessere come del concetto piugrave generale adesso dice che egrave indefinibile Questo carattere fu dedotto dalla sua estrema generalitagrave (pagg 14-15) Qui cita Pascal Non si puograve cominciare a definire lrsquoessere senza cadere in questa assurditagrave e cioegrave che non si puograve definire una parola senza cominciare con lrsquoegrave vale a dire che si esprime ciograve che si sottintende Voglio sapere che cosrsquoegrave lrsquoessere ma dico lrsquoessere egrave quindi giagrave uso lrsquoegrave Quindi per definire lrsquoessere occorrerebbe dire egrave e cosigrave impiegare la parola definita nella sua definizione (nota pag 15) Segue poi il capitolo 3) Lrsquoldquoessererdquo egrave un concetto ovvio In ogni conoscere in ogni asserzione in ogni comportamento che ci pone in rapporto con lrsquoente in ogni comportamento che ci pone in rapporto con noi stessi si fa uso dellrsquoldquoessererdquo e lrsquoespressione egrave ldquosenzrsquoaltrordquo comprensibile Tutti comprendono che cosa significhi ldquoIl cielo egrave azzurrordquo ldquoSono contentordquo e cosigrave via Essa rende manifesto che in ogni comportamento e in ogni

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modo di essere che ci ponga in relazione con lrsquoente in quanto ente si nasconde un enigma Il fatto che giagrave sempre viviamo in una comprensione dellrsquoessere e che nel contempo il senso dellrsquoessere continua a restare avvolto nellrsquooscuritagrave attesta la necessitagrave fondamentale di una ripetizione del senso dellrsquoldquoessererdquo Sta dicendo che siamo ancora rimasti a prima di Platone e di Aristotele percheacute come dicevo allrsquoinizio viviamo in questa comprensione Se io dico ldquosono contentordquo io capisco questo ldquosonordquo nonostante il concetto di essere rimanga totalmente oscuro E quindi crsquoegrave una sorta di pre-comprensione devo giagrave sapere di che cosa sto parlando quando dico ldquosono contentordquo Ora questa pre-comprensione ve lo anticipo non egrave altro che la storicitagrave Noi tutti viviamo dice Heidegger allrsquointerno di un orizzonte storico che egrave quellrsquoorizzonte che mi consente di avere giagrave a disposizione degli elementi percheacute io vengo da una tradizione quando io nasco mi insegnano a parlare sigrave certo ma a parlare come Mica come parlava Dante o come parlava Cicerone mi insegnano a parlare come si parla oggi Oggi si parla in modo diverso da come si parlava quando io ero bambino mia mamma dava del voi a sua nonna cosa che credo oggi non esista piugrave da nessuna parte Quindi io nasco allrsquointerno di un orizzonte per usare i termini di Heidegger che comporta giagrave una pre-comprensione ed egrave giagrave determinato storicamente Cioegrave io nasco allrsquointerno di un sistema di relazioni di concatenazioni di significati che mi preesiste che io apprendo ma apprendo queste cose in quel momento quelle cose cioegrave che significano che valgono che funzionano in quel momento cioegrave io nasco giagrave storicizzato appunto percheacute ciograve che mi si insegna non egrave ciograve che insegnavano ai tempi di Cicerone Su questo Heidegger insiste molto sulla questione del tempo della storicitagrave che per lui egrave fondamentale percheacute tutto si svolge allrsquointerno di questa storicitagrave Egrave la storicitagrave che rende ciascuna cosa quella che egrave in quel momento la storicitagrave vale a dire quellrsquoorizzonte che mi si apre che mi offre una comprensione delle cose in base a ciograve che io sono in questo momento in base al mio progetto in questo momento Se io posso progettare adesso un qualche cosa egrave differente da ciograve che potevo progettare ventrsquoanni fa percheacute so altre cose percheacute conosco altre cose penso in modo diverso Questo orizzonte in cui ciascuno nasce e in cui si trova necessariamente non puograve evitarlo possiamo dirlo con una parola sola egrave il linguaggio Ciascuno nasce allrsquointerno del linguaggio ma anche del modo con cui questo linguaggio esiste in quel momento storico Le relazioni le connessioni che in un certo momento storico sono determinanti e fanno sigrave che una certa persona costruisca una certa teoria non sono le stesse di cento anni prima dove altre condizioni altre relazioni altre connessioni tra le cose imponevano o avrebbero imposto la costruzione di una teoria differente Quindi la questione della storicitagrave egrave cosigrave importante per Heidegger percheacute egrave ciograve che mostra come ciascuno si trovi preso nel suo progetto ma questo progetto esiste allrsquointerno di una storicitagrave che fa essere quel progetto quello che egrave Storicitagrave come dicevo prima egrave il fatto di trovarsi a progettare in questo momento e quindi siccome qualunque cosa cioegrave lrsquoente trae la sua enticitagrave il suo essere dal progetto in cui egrave inserito e questo progetto egrave quello che egrave solo storicamente percheacute fuori dalla sua storicitagrave non ci potrebbe essere nessun progetto percheacute sarebbe come far muovere un progetto da nulla Il progetto muove da qualcosa dalle mie intenzioni da cose che voglio fare che non voglio fare da una miriade di cose che attengono alla mia storicitagrave cioegrave alla storicitagrave del progetto in quel momento Quindi la questione della storicitagrave egrave per Heidegger ciograve che rende possibile lo stesso progetto il progetto egrave possibile percheacute egrave un progetto storico se egrave un progetto egrave percheacute egrave storico cioegrave egrave storico percheacute nascendo in questo momento egrave vincolato ciograve che sta accadendo in quel momento da quella infinitagrave di relazioni di connessioni con infinite cose Tutto questo rappresenta la storicitagrave che fa essere il mio progetto un progetto senza tutte queste cose non ho nessun progetto percheacute non posso desiderare niente non posso congetturare niente non posso volere niente per volere un qualcosa occorre che ci sia un qualche cosa alle spalle diciamola cosigrave che mi dice ldquoadesso voglio fare quella cosa ligraverdquo Siamo a pag 16 al sect 2 La struttura formale del problema dellrsquoessere Questo problema dice Heidegger dobbiamo porcelo di nuovo visto che in tutti questi secoli nessuno se lrsquoegrave piugrave posto e

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quindi non sappiamo mai di che cosa stiamo parlando percheacute se non sappiamo che cosa diciamo quando diciamo ldquoegrave questordquo ldquoegrave quellordquo non sappiamo niente viviamo di chiacchiera direbbe Heidegger Il problema del senso dellrsquoessere deve essere posto Se esso sia un problema fondamentale o il problema fondamentale egrave una questione che richiede di essere chiarita in modo adeguato O lo poniamo come un problema fondamentale oppure ldquoilrdquo problema fondamentale cioegrave lrsquounico problema fondamentale Ogni posizione di problema egrave un cercare Nel nostro caso ciograve che egrave cercato egrave lrsquoessere Piugrave avanti a pag 17 dice Non sappiamo che cosa significa ldquoessererdquo Ma per il solo fatto di chiedere ldquoChe cosa egrave ldquoessererdquo ci manteniamo in una comprensione dellrsquoldquoegraverdquo anche se non siamo in grado di stabilire concettualmente il significato di questo ldquoegraverdquo Chiedendomi che cosrsquoegrave lrsquoessere sto giagrave usando questo ldquoegraverdquo pur non sapendo ancora che cosrsquoegrave mi trovo quindi in una posizione veramente difficile E nemmeno conosciamo lrsquoorizzonte entro cui cogliere e fissare il senso dellrsquoessere Questa comprensione media e vaga dellrsquoessere egrave un fatto Comprensione media e vaga egrave la comprensione di tutti sono stanco sono contento tutti capiscono che cosa vuol dire senza assolutamente sapere che cosa voglia dire ldquoessererdquo Piugrave avanti stessa pagina hellip il cercato egrave lrsquoessere ciograve che determina lrsquoente in quanto ente ciograve rispetto a cui lrsquoente comunque sia discusso egrave giagrave sempre compreso Cioegrave io so che mi riferisco a un ente percheacute so giagrave che quello egrave un ente Lo so percheacute dice Heidegger crsquoegrave una pre-comprensione dellrsquoessere che mi dice che quello egrave un ente anche se ancora non so che cosa sto dicendo con ldquoegraverdquo A pag 18 In quanto cercato lrsquoessere richiede pertanto un suo particolare modo di esibizione distinto in linea essenziale dallo scoprimento dellrsquoente Se ci chiediamo cosrsquoegrave lrsquoessere deve pur mostrare la sua presenza la sua esistenza se lo stiamo cercando Di conseguenza anche il ricercato il senso dellrsquoessere richiederagrave un apparato concettuale suo proprio che di nuovo si contrapporragrave in linea essenziale ai concetti in cui lrsquoente ottiene la determinazione del proprio significato Se cerco lrsquoessere lrsquoapparato concettuale che dovrograve utilizzare non saragrave propriamente lo stesso che utilizzo rispetto allrsquoente Se lrsquoessere costituisce il cercato e se essere significa essere dellrsquoente ne viene che nel problema dellrsquoessere lrsquointerrogato egrave lrsquoente stesso Io interrogo lrsquoente certo ma per sapere qual egrave lrsquoessere dellrsquoente perograve devo partire dallrsquoente non posso partire dallrsquoessere Lrsquoente per cosigrave dire saragrave inquisito a proposito del proprio essere Ma percheacute lrsquoente mostri senza falsificazione i caratteri del proprio essere bisogneragrave che prima da parte sua risulti accessibile cosigrave comrsquoegrave in se stesso Qui crsquoegrave la derivazione di Heidegger da Husserl la fenomenologia il fenomeno ciograve che si mostra Il motto di Husserl alle cose stesse cioegrave cercare nelle cose stesse ciograve di cui si tratta non andare a cercare ciograve che queste cose possono o non possono fare come le vediamo a seconda dei vari umori ecc ma andare alle cose stesse Porre la questione in questi termini comporta dei problemi ma questo egrave un altro discorso Dice che lrsquoessere si trova nel che egrave nellrsquoesser cosigrave nella realtagrave nella semplice presenza nella sussistenza nella validitagrave nellrsquoesserci nel crsquoegrave Egrave ligrave che crsquoegrave lrsquoessere In quale ente si dovragrave cogliere il senso dellrsquoessere Da quale ente prenderagrave le mosse lrsquoapertura dellrsquoessere Il punto di partenza egrave indifferente o un determinato ente possiede un primato per quanto concerne lrsquoelaborazione del problema dellrsquoessere A questa domanda dovreste giagrave saper rispondere Qual egrave lrsquoente privilegiato che puograve chiedersi che cosrsquoegrave lrsquoessere Egrave lrsquouomo ovviamente Lrsquouomo egrave quellrsquoente per cui possiamo parlare di esserci egrave lui che egrave egrave lui che egrave preso nel progetto egrave lui che si trova a interrogarsi sullrsquoessere dellrsquoente A pag 19 dice Elaborazione del problema dellrsquoessere significa dunque rendere trasparente un ente (il cercante) nel suo essere La posizione di questo problema in quanto modo di essere di un ente egrave essa stessa determinata in linea essenziale da ciograve a proposito di cui in esso si cerca dallrsquoessere Anche il cercare una posizione aver a che fare con raziocinio con questo problema egrave come se anche questo partisse da una sorta di pre-comprensione come diremmo ancora egrave giagrave allrsquointerno del linguaggio altrimenti non potrei chiedermi niente Posso pre-comprendere percheacute sono nel linguaggio La posizione esplicita e trasparente del problema del senso dellrsquoessere richiede una adeguata esposizione preliminare di un ente (lrsquoEsserci) nei riguardi del suo essere Il che comporta una sorta di circolo vizioso per conoscere lrsquoessere devo conoscere lrsquoente ma per conoscere lrsquoente devono conoscere lrsquoessere

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Nel sect 3 ci parla de Il primato ontologico del problema dellrsquoessere A pag 21 dice Finora abbiamo motivato la necessitagrave della ripetizione del problema in parte con la dignitagrave della sua origine ma principalmente con la mancanza di una risposta determinata e perfino con lrsquoassenza di una impostazione soddisfacente del problema stesso Non solo egrave un problema degno di essere posto ma nessuno se ne egrave mai occupato Ma si puograve chiedere a che mai possa servire una questione come questa Resta semplicemente o egrave in generale soltanto lrsquooccasione per una speculazione nebulosa introno alle piugrave generali generalitagrave o egrave ad un tempo il piugrave fondamentale e il piugrave concreto dei problemi Egrave ovvio qual egrave la risposta di Heidegger Lrsquoessere egrave sempre lrsquoessere di un ente Come dire che non crsquoegrave nessun essere se non crsquoegrave lrsquoente Ecco percheacute prima diceva che occorre partire dallrsquoente percheacute egrave lrsquoente che ha lrsquoessere La totalitagrave degli enti secondo i suoi diversi domini puograve divenire il campo in cui scoprire e delimitare particolari ambiti di cose i quali (ad esempio la storia la natura lo spazio la vita llsquoEsserci il linguaggio ecc) possono essere tematizzati come oggetti delle corrispondenti ricerche scientifiche Poi fa tutta una serie di discorsi intorno al fatto che le scienze non si occupano dellrsquoessere puntano soltanto alla loro funzionalitagrave In definitiva la scienza non pensa non pensa filosoficamente ma per lui questo significa non pensare affatto cioegrave non porsi il problema autenticamente non interrogare il problema dellrsquoessere A pag 23 Il problema dellrsquoessere mira perciograve alla condizione a priori della possibilitagrave non solo delle scienze che studiano lrsquoente che egrave tale in questo o quel modo e che si muovono quindi giagrave sempre in una comprensione dellrsquoessere ma anche delle ontologie stesse che precedono le scienze ontiche e le fondano Non soltanto tutte le scienze muovono da questa idea che comunque le cose siano quindi da una pre-comprensione media direbbe lui media cioegrave stupida ma anche tutte le ontologie su cui si fondano le scienze Oggi per esempio va di moda la filosofia analitica che ha anchrsquoessa un fondamento metafisico cioegrave muove dallrsquoidea che le cose siano quelle che sono quelle che io dico che sono cosigrave per virtugrave propria Ogni ontologia per quanto disponga di un sistema di categorie ricco e ben connesso rimane in fondo cieca e falsante rispetto al suo intento piugrave proprio se prima non ha sufficientemente chiarito il senso dellrsquoessere e se non ha concepito questa chiarificazione come il suo compito fondamentale Percheacute dice questo Tenendo conto di ciograve che dicevo prima potete porre la cosa in questo modo Lui ha dato come titolo Essere e tempo Sein und Zeit perograve potremmo scrivere la e con lrsquoaccento come copula Essere egrave tempo Cosa vuol dire che lrsquoessere egrave tempo Che lrsquoessere egrave la storicitagrave egrave quellrsquoorizzonte entro il quale io esisto io sono nato io penso le cose che penso cioegrave tutto ciograve che mi ha fatto diventare quello che sono e che continua a consentirmi di essere quello che sono Lrsquoessere egrave la temporalitagrave egrave la storicitagrave di me che sto parlando il mio essere egrave la mia storicitagrave egrave il mio trovarmi continuamente incessantemente e inesorabilmente preso entro tutto ciograve che mi consente adesso di essere qui a dire le cose che dico Se non ci fosse stato il mio passato tutte queste cose non le direi Se non ci fosse la storicitagrave se non ci fosse il tempo cioegrave il mio essere storico io sarei niente sarei senza passato senza storia sarei un vegetale Anzi non potrei nemmeno dire di essere un vegetale Siamo a pag 24 al sect 4 Il primato ontico del problema dellrsquoessere Egrave quello che ha detto prima per occuparmi dellrsquoessere devo occuparmi dellrsquoente cioegrave non posso occuparmi dellrsquoessere della storicitagrave senza che ci sia lrsquoente Io sono quellrsquoente privilegiato lrsquoesserci che si interroga sullrsquoente Egrave per questo che dice che si parte dallrsquoente percheacute io sono quellrsquoente da cui parto per chiedermi che cosrsquoegrave llsquoessere La scienza puograve essere definita in generale come lrsquoinsieme di una interconnessione fondata di proposizioni vere Egrave una definizione di scienza fra le tante neanche delle peggiori Questa definizione non egrave neacute completa neacute tale da investire la scienza nel suo senso In quanto comportamenti dellrsquouomo le scienze hanno il modo di essere di questo ente (lrsquouomo) Le scienze sono fatte dallrsquouomo quindi avranno il modo di comportarsi dellrsquouomo Egrave la stessa cosa che diciamo talvolta che ciascuno egrave fatto di linguaggio e si muove si comporta quindi come egrave fatto il linguaggio non puograve fare altrimenti Esso egrave da noi designato con il termine Esserci Che cosa intende Heidegger con Esserci Lrsquouomo lrsquouomo in quanto storicamente determinato La ricerca scientifica non egrave neacute lrsquounico neacute il piugrave immediato dei modi possibili di essere di questo ente LrsquoEsserci egrave inoltre distinto dagli

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altri enti Egrave opportuno chiarire provvisoriamente questa distinzione A tal fine la discussione dovragrave anticipare le analisi che seguiranno e che sole forniranno lrsquoautentica dimostrazione LrsquoEsserci non egrave soltanto un ente che si presenta fra altri enti Onticamentehellip quando Heidegger parla di onticamente si riferisce allrsquoente Onticamente esso egrave caratterizzato piuttosto dal fatto che per questo ente nel suo essere ne va di questo essere stesso Per via del fatto che lrsquouomo egrave quellrsquoente particolare che si chiede che cosrsquoegrave lrsquoessere esiste lrsquoessere quindi ne va dellrsquoessere stesso Se non esistesse lrsquouomo saremmo nelle mani della scolopendra Esisterebbe lrsquoessere nel caso specifico Per Heidegger probabilmente no Quindi egrave percheacute crsquoegrave lrsquouomo lrsquoEsserci che si domanda che cosrsquoegrave lrsquoessere che esiste lrsquoessere Ma egrave un esistere particolare percheacute dice La costituzione drsquoessere dellrsquoEsserci implica allora che lrsquoEsserci nel suo essere abbia una relazione drsquoessere col proprio essere Non egrave che crsquoegrave lrsquouomo da una parte e lrsquoessere dallrsquoaltra crsquoegrave lrsquouomo che si interroga sullrsquoessere domanda che cosrsquoegrave lrsquoessere e domandandosi che egrave lrsquoessere lo fa esistere tout court La mia storicitagrave esiste - lrsquoessere egrave questo egrave la storicitagrave egrave il tempo - esiste percheacute io posso domandarmi delle cose percheacute posso parlare posso fare cose avere progetti e quindi fra tutte queste cose posso domandarmi che cosrsquoegrave lrsquoessere Se non ci fossi io a domandarmelo esisterebbe lrsquoessere E qui torniamo alla questione acuta di Heidegger senza lrsquoente non crsquoegrave lrsquoessere ma non un ente qualunque Quindi lrsquoessere egrave prodotto dallrsquoente Sigrave anche se Heidegger non sarebbe del tutto drsquoaccordo perograve sicuramente egrave drsquoaccordo sul fatto lo dice che senza lrsquoente cioegrave senza di me non crsquoegrave lrsquoessere Il che di nuovo significa lrsquoEsserci in qualche modo e piugrave o meno esplicitamente si comprende nel suo essere LrsquoEsserci cioegrave lrsquouomo si comprende nel suo essere Come fa a comprendersi come fa a sapere che egrave un uomo come faccio a sapere di essere Luciano Faioni di essere qui con voi Grazie a tutto ciograve che ho acquisito alla mia storicitagrave al mio essere storico Egrave proprio di questo ente che col suo essere e mediante il suo essere questo essere egrave aperto ad esso Egrave proprio percheacute lrsquoEsserci egrave questo ente privilegiato che consente allrsquoessere di aprirsi a se stesso cioegrave di mostrarsi come essere Il che conforta ciograve che dicevamo prima e cioegrave che senza di me lrsquoessere non crsquoegrave quindi egrave una produzione di quellrsquoente che io sono in quanto Esserci come quellrsquoente privilegiato che puograve domandarsi che cosrsquoegrave lrsquoessere La peculiaritagrave ontica dellrsquoEsserci sta nel suo esser ontologico Cioegrave la peculiaritagrave dellrsquoEsserci in quanto ente sta nel suo essere ontologico cioegrave sta nel fatto che io sono quello che sono grazie allrsquoessere di cui sono fatto ma il mio essere egrave la mia storicitagrave Quindi crsquoegrave una coesistenza continua non crsquoegrave lrsquoente senza lrsquoessere e non crsquoegrave lrsquoessere senza lrsquoente Poco dopo a pag 25 LrsquoEsserci comprende sempre se stesso in base alla sua esistenza cioegrave in base a una possibilitagrave che ha di essere o non essere se stesso Queste possibilitagrave lrsquoEsserci o le ha scelte da seacute o egrave incappato in esse o egrave cresciuto giagrave da sempre in esse Il problema dellrsquoesistenza in ogni caso non puograve essere posto in chiaro che nellrsquoesistere stesso Qui sta il pragmatismo per dirla cosigrave anche se Heidegger non egrave passato alla storia come pragmatista e cioegrave posso intendere mettere in chiaro la questione dellrsquoesistenza soltanto nellrsquoesistere stesso Lrsquoesistente per Heidegger non egrave qualunque cosa questo aggeggio qui crsquoegrave ma non esiste lrsquoesistente egrave sempre quel particolare ente che lrsquoEsserci lrsquouomo Il problema dellrsquoesistenza egrave un ldquoaffarerdquo ontico dellrsquoEsserci Sta dicendo semplicemente che il problema dellrsquoesistenza riguarda lrsquoente che si interroga sullrsquoessere Il problema intorno ad essa (la struttura ontologica dellrsquoesistenza) mira invece a esplicare ciograve che costituisce lrsquoesistenza Dobbiamo chiederci che cosa costituisce questa esistenza Quindi non una filosofia dellrsquoesistenza ma una domanda intorno allrsquoesistenza che egrave diverso Allrsquoinsieme di queste strutture diamo il nome di esistenzialitagrave Tutte queste strutture che ci consentono di interrogarci intorno allrsquoesistenza 8 marzo 2017 Sabato alla conferenza ho fatto un brevissimo accenno a una questione che merita di essere articolata di piugrave Ho detto che ciograve di cui si tratta a questo punto non egrave piugrave una riflessione teorica le teorie egrave come se fossero diventate giochi per bambini Una teoria che cosa fa Dice o vorrebbe

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dire come stanno le cose descrive uno stato di cose o sancisce a seconda dellrsquoidea del suo autore sancisce uno stato di cose ma se non possiamo tenere conto che egrave impossibile descrivere uno stato di cose percheacute queste cose sono costruite dalla descrizione stessa Questo egrave uno dei messaggi che Heidegger ci ha proposto soprattutto quando parla della scienza e ne parleragrave ancora percheacute il discorso egrave tuttrsquoaltro che chiuso Dicevo che se queste cose non stanno in nessun modo allora ciograve che sto descrivendo egrave una fantasia egrave un gioco linguistico Quindi se vogliamo proprio dirla tutta a questo punto tenendo conto di queste cose una teoria a che cosa serve A niente assolutamente a niente Egrave un divertimento sigrave indubbiamente un divertimento intellettuale anche estetico cosigrave come un racconto come unrsquoopera lirica quello che si vuole Il che significa che lrsquoapproccio alla teoria o alle teorie a questo punto egrave totalmente differente Infatti dicevo che non si tratta piugrave di un approccio teorico che non ha piugrave nessun interesse se non un piacere estetico ma un approccio teoretico se con teoretico si intende una riflessione una considerazione intorno alle condizioni di affermabilitagrave degli asserti teorici cioegrave a quali condizioni posso affermare ciograve che sto affermando quindi detta in termini piugrave spicci che cosa sto facendo mentre sto affermando queste cose cosa che prevede una conoscenza del funzionamento del linguaggio altrimenti questa operazione risulta ardua o si ferma subito Quindi la questione interessante egrave che a questo punto perde ogni interesse lrsquoidea di costruire una teoria non ha piugrave nessun senso neacute ha alcun senso prendere una teoria e utilizzarla come accade sempre Uno prende una teoria gli piace e la fa sua A questo punto ogni cosa viene interpretata in base a quella teoria che se ci pensate bene egrave quello che dice Heidegger quando parla dellrsquoesserci Se lo si intende in modo interessante lrsquoesserci egrave questo io con tutte le cose che so mi rapporto a tutto ciograve che mi circonda o a ciograve che penso che egrave lo stesso quindi agli enti in generale attraverso ciograve che io sono in questo momento e ciograve che io sono in questo momento egrave tutto ciograve che mi ha portato a essere ciograve che sono in questo momento Quindi le cose che mi invento rispetto a una teoria gli asserti teorici sono il prodotto di ciograve che io sono in questo momento cioegrave io penso che le cose siano quelle ma in base a ciograve che io sono in questo momento Le cose non sono neacute quelle neacute altre non sono fincheacute io non dico che cosa sono il problema egrave che io dico che cosa sono e non posso non farlo non posso non dire che cosa sono per me Heidegger sta dicendo questo in definitiva e che dovrebbe portare al modo di approccio alle cose piugrave autentico Lrsquoautenticitagrave e ciograve che contrappone alla chiacchiera alla deiezione la dimenticanza dellrsquoessere cioegrave dimenticando lrsquoessere dimentico che queste cose sono quelle che sono in questo momento percheacute io sono quello che sono in questo momento e sono quello che sono per via di tutto ciograve che mi ha portato a esserlo Anche interrogare una teoria che interesse puograve avere Per sapere se egrave interessante se egrave vera se egrave corretta per vedere se egrave incoerente autocontraddittoria Certo lo posso fare ma dopo che lrsquoho fatto che ne ho Percheacute imparare una teoria a che scopo Cosa se ne ha dallrsquoapprendimento di una teoria Prendiamo per esempio quella di Lacan o quella di Verdiglione o quella di Freud Il problema delle teorie in generale egrave che in realtagrave e qui mi trovo abbastanza vicino a Heidegger un porsquo come per la scienza queste teorie non pensano Prendete qualunque teoria i concetti fondamentali su cui si fonda esattamente cosigrave come per la scienza sono assunti supposti potremmo dire pre-supposti questa cosa deve essere cosigrave egrave cosigrave quindi questa cosa egrave cosigrave allora su questo poi costruisco tutto quello che mi pare Ciograve che non pensa sono proprio queste supposizioni che sono indispensabili per costruire tutto ciograve che costruisce Questo egrave lrsquoaspetto interessante di Heidegger ma non solo di Heidegger anche altri pensatori hanno avuto delle intuizioni come Hegel Spinoza e altri in campo psicoanalitico no Lrsquoapporto psicoanalitico egrave stato fondamentale percheacute ha messo in evidenza il trovarsi di ciascuno preso nelle fantasie che egrave un modo anche abbastanza rozzo di porre la questione nel senso che sigrave certo ciascuno egrave preso da fantasie perograve la questione andava portata molto oltre Egrave vero che Freud ha aperto una via perograve occorreva e occorre proseguirla in altri termini non cosigrave cioegrave non presupponendo tutte quelle supposizioni che sono necessarie per costruire la teoria che ha costruita Quindi sono propenso a dire che anche la psicoanalisi cosigrave

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come la scienza non pensa cioegrave non si mette in gioco non si mette in discussione Drsquoaltra parte il lavoro che abbiamo fatto egrave stato mettere in discussione in gioco i fondamenti del nostro stesso sapere Quando io affermo qualche cosa ndash ecco la questione teoretica ndash quali sono le condizioni che mi consentono di affermare quello che sto affermando qualunque cosa sia Egrave questo che ci ha condotti poi passo dopo passo al punto in cui siamo giunti e cioegrave a considerare che affermo qualche cosa unicamente per una mia decisione percheacute non posso non farlo se voglio parlare e non posso non parlare ma io ldquodecidordquo che questa cosa egrave cosigrave ma soltanto allrsquointerno del gioco che sto facendo decido che egrave cosigrave e quindi egrave cosigrave solo per potere continuare La psicoanalisi poi quando vuole porsi come scientifica allora egrave il peggio che si possa immaginare percheacute egrave proprio ciograve che non dovrebbe mai essere con la scienza non deve averci a che fare Dunque non pensa quindi non egrave in condizione di accorgersi di quello che sta facendo mentre afferma quello che afferma e quindi egrave costretta come la scienza a pensare che sia cosigrave Da qui questo aspetto certe volte abbastanza forte di religiositagrave che si avverte nei discorsi psicoanalitici di fede di credenza percheacute non crsquoegrave pensiero e se non crsquoegrave pensiero non resta che la fede credo che sia cosigrave credo quia absurdum Intervento senza la rimozione non crsquoegrave psicoanalisihellip Qualcosa del genere il che non significa assolutamente niente Dunque la psicoanalisi non pensahellip Intervento Mi sto interrogando ultimamente sulla questione del progetto Egrave una riflessione che parte da una considerazione di tipo politico La sensazione egrave che nel pensiero filosofico politico e che non si percepisce alcuna forma di progetto Nei pensieri piugrave antichi si avvertiva lrsquoesistenza di unrsquoidea qualcosa che spingeva verso un qualcosa poteva essere qualcosa di utopico come anche no perograve crsquoera unrsquoidea di progetto Oggi non si percepisce assolutamente nulla del genere Ma questo non riguarda solo il pensiero politico ma ciascun individuo Mi interessa molto Heidegger proprio rispetto a questa questione del progetto mi domando che cosa spinge le persone a fare quello che fanno come noi per esempio che stiamo facendo quello che stiamo facendo Egrave anche una mia esigenza personale quello di precisare il progetto Come dice Heidegger tutto ciograve che si fa egrave allrsquointerno di un progetto che oltretutto organizza anche le relazioni Se non crsquoegrave questo progetto crsquoegrave dispersione crsquoegrave la chiacchiera E allora a questo punto mi facevo delle domande intorno a noi noi come associazione non egrave che stiamo andando avanti senza un progetto anzi Da qui come lrsquoesigenza di scrivere questo progetto La percezione che avverto quando parlo con le persone che non sono addentro alle cose che facciamo egrave che si privilegi da parte nostra la pars destruens demolendo tutte le varie credenze evidenziando le superstizioni la religiositagrave ecc mancando forse nella parte propositiva rispetto al progetto Collego la questione del progetto dal politico al personale fino a ciograve che facciamo noi Certo crsquoegrave un filo che collega tutti questi aspetti Heidegger parla a lungo del progetto egrave la parte centrale per lui deve essere il progetto autentico Lui distingue il progetto autentico dal progetto come il volere fare qualcosa Se io voglio andare a cena al ristorante tal dei tali questo non egrave per Heidegger il progetto autentico il progetto autentico per Heidegger egrave il pensiero egrave quella operazione della quale accusa la scienza e la psicoanalisi di non fare cioegrave pensare Il progetto autentico egrave il pensare ciograve che sto facendo tenendo conto di ciograve che mi ha condotto a fare ciograve che sto facendo continuamente questo egrave il pensiero autentico Ora posta la questione in questi termini la questione egrave che questo progetto di cui parla Heidegger in che cosa consiste E qui crsquoegrave stato utile ma in un caso particolare e cioegrave quando parlava di Nietzsche percheacute ligrave ci ha mostrato di che cosa egrave fatto realmente il progetto il progetto egrave la volontagrave di potenza ogni progetto egrave strutturato dalla volontagrave di potenza Ora a questo punto come si situa il progetto autentico allrsquointerno di questo chiamiamolo sapere che il progetto egrave comunque e sempre volontagrave di potenza Si situa in questo modo Tra lrsquoaltro volontagrave di potenza che io aveva chiamato cosigrave superpotenziamento intellettuale Come si configura la volontagrave di potenza allrsquointerno del progetto autentico cioegrave del pensare autentico Il pensare autentico egrave quello che non puograve non sapere che il proprio progetto egrave sempre e comunque volontagrave di potenza anche se egrave un superpotenziamento

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intellettuale Sa che non puograve uscire dal fatto che parlando ogni volta che parla afferma qualcosa e mentre afferma una qualunque cosa sta compiendo un atto di potenza egrave in atto la volontagrave di potenza Questo ci dice dellrsquoimpossibilitagrave di uscita dalla volontagrave di potenza percheacute sarebbe come voler uscire dal linguaggio Come ci siamo chiesti infinite volte con che cosa esco dal linguaggio Non egrave che crsquoegrave un al di fuori e da ligrave posso contemplare tutto quanto non funziona cosigrave Quindi la pars destruens egrave la parte centrale e viene da domandarsi se egrave possibile a questo punto una pars costruens percheacute si costruisce che cosa La pars costruens dovrebbe essere quella che progetta ma ciograve che si progetta di fatto egrave la volontagrave di potenza della quale volontagrave di potenza non posso che prenderne atto non posso che non constatarne la ineluttabilitagrave la presenza Intervento Sarebbe come in unrsquoanalisi Unrsquoanalisi non egrave che costruisce qualche cosa dissolve le fantasie le superstizioni poi quello che in qualche modo si apre non egrave lrsquoanalisi a stabilirlo No certo Lrsquoanalisi pone le condizioni percheacute questo possa accadere Intervento Esatto Perograve ciograve che si apre il progetto non egrave qualcosa che egrave lrsquoanalisi a determinarlo No e anche in questo caso il progetto cioegrave la volontagrave di potenza della quale ci si accorge egrave in un certo senso la condizione dellrsquoapertura solo a questo punto io posso avere un pensiero autentico percheacute so quello che sto facendo questa egrave la lezione principale di Heidegger Solo a questo punto ho un pensiero autentico un pensiero che tiene conto pensando di quello che sta facendo ma in modo un porsquo piugrave articolato che sta pensando che ciograve che sto costruendo mano a mano che sto dicendo intanto mi impone continuamente atti di dominio sulle parole che io impongo che siano quelle che siano e questa egrave la questione strutturale per altro verso mi consente di sapere che ciograve che sto facendo non egrave altro che un procedimento un processo di superpotenziamento continuo Il pensiero autentico egrave il superpotenziamento intellettuale il pensiero che non puograve piugrave non pensare se stesso e pensando se stesso che cosa pensa A ciograve che lo ha costruito a ciograve di cui egrave fatto ovviamente Ciograve di cui egrave fatto egrave lrsquoesserci in quanto essere storico Questo egrave il pensare autentico egrave un pensare che sigrave distrugge ma forse non ha piugrave la necessitagrave di continuare a distruggere percheacute a questo punto non egrave piugrave un distruggere ma un non potere non tenere conto di ciograve che sto facendo Ora questo egrave un progetto sigrave per Heidegger egrave quello autentico e cioegrave un progetto che ha come obiettivo il pensiero il pensiero autentico cioegrave che sa che cosa sta pensando e percheacute sta pensando da dove viene questo pensiero Che egrave poi il lavoro che ha fatto Heidegger rispetto a certi termini come quando si interroga sul λόγος sul φαίνεσθαι ecc da dove vengono queste parole che sto usando E cosigrave rispetto al proprio pensiero da dove viene questa cosa che sto pensando percheacute egrave cosigrave importante qual egrave il suo essere storico cioegrave qual egrave tutto il percorso che ha dovuto fare questo pensiero per giungere a farmi pensare oggi questa cosa a farmi affermare questa cosa Tutto questo porta sicuramente nella pars destruens alla demolizione della teoria del concetto stesso di teoria che non ha piugrave nessuna funzione percheacute o la teoria dice come stanno le cose tutti gli enunciati teorici fanno questo questo egrave questo oppure questo non egrave questo ecc Quindi tolta la teoria come dice Heidegger rimane il pensiero autentico il pensiero che non puograve piugrave pensare fuori dalla sua storicitagrave per usare le parole di Heidegger al di fuori di questo non puograve piugrave pensare percheacute non crsquoegrave niente fuori di questo fuori della sua storicitagrave egrave niente Tolto tutto ciograve che mi ha condotto a pensare e a essere fino a questo istante sono nulla Intervento Rendersi conto che qualunque cosa io affermi non egrave quella cosa ligrave per cui egrave giagrave ligrave la fallahellip Egrave una falla antica che egrave presente da quando esiste il linguaggio e cioegrave il linguaggio per dire che cosrsquoegrave una cosa deve ciograve che quella cosa non egrave Heidegger dicendo che la scienza non pensa e neanche la psicoanalisi lo fa sta dicendo qualcosa di importante e cioegrave che ciascuna cosa che si ponga come una teoria necessariamente non pensa non pensa a tutto ciograve che fa di quella teoria quella cosa che egrave che egrave quella che egrave per me in quel momento Ora anche tutto questo discorso potrebbe essere scambiato per una teoria tecnicamente potrebbe E in effetti egrave stato il problema che anche Heidegger ha incontrato non rispetto alla teoria ma allrsquoessere che perograve a questo punto si possono anche connettere e cioegrave mi riferisco a Heidegger se parlo dellrsquoessere allora lrsquoessere egrave

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qualcosa se egrave qualcosa egrave un ente e cade la differenza ontologica e tutto il mio discorso crolla come un castello di carte Ora posso parlare dellrsquoessere senza che lrsquoessere sia un qualche cosa per me che ne sto parlando Difficile a dirsi anche improbabile se ne parlo egrave qualcosa ma allora stando a ciograve che lui afferma se egrave qualcosa egrave un ente E allora ecco i tentativi di barrare lrsquoessere di scriverlo con la y (Seyn) tutte queste operazioni inutili fino a parlare di evento cioegrave non egrave piugrave un qualche cosa di definito ma egrave un evento qualcosa che accade Ora anche in questo caso volendo si puograve comunque ricondurre la cosa allrsquoente cioegrave entificare anche lrsquoevento lrsquoevento egrave qualche cosa Drsquoaltra parte non possiamo parlare se non crsquoegrave qualcosa il che egrave vero tuttavia si ritorna alla questione di cui parlavo prima e cioegrave dellrsquoaffermare necessariamente qualcosa mentre so parlando lo fermo lo identifico Lo identifico ma in questa identificazione di ciograve che sto affermando crsquoegrave e non puograve non esserci la consapevolezza di questo mio atto di dominio di volontagrave Intervento Nel momento in cui una teoria stabilisce qualcosa quindi afferma qualcosa effettivamente egrave un atto di dominio ma in quello stesso istante in cui affermo qualcosa e lo stabilisco inizia il depotenziamento Stavo pensando al fatto che le teorie come qualunque forma di potere nel momento stesso in cui si stabilisce inizia a depotenziarsi Per questo le teorie vanno a scadere cosigrave come i poteri politici per cui la preoccupazione diventa a questo punto la difesa della teoria come la difesa del proprio potere La logica egrave la stessa quindi la questione egrave sigrave affermare qualcosa percheacute egrave inevitabile ma nel momento in cui so questa cosa so che ciograve che sto affermando nel momento in cui lrsquoaffermo diventa una cosa diventa un ente Se io so questo mi attrezzo per il superpotenziamento in un certo senso percheacute se dico che le cose stanno cosigrave in quello stesso istante da quel momento la cosa va a depotenziarsi Se lo so so a questo punto che non posso fermarmi ligrave percheacute nel momento stesso in cui mi fermo sono perso Per quanto io sia convinto di aver raggiunto una qualunque posizione di potere percheacute ho affermato quella cosa comunque sono giagrave sulla via della perdizione del declino Quindi la questione del superpotenziamento implica che ciograve che io ho affermato egrave quello e nello stesso tempo non egrave piugrave quello se voglio avviare questo superpotenziamento altrimenti se mi fermo ligrave dicendo che le cose stanno cosigrave da quel momento posso solo piugrave difendere la mia posizione Sigrave egrave interessante percheacute potrebbe avere risolto il problema che ha incontrato Heidegger alla fine di Essere e tempo Il problema di Heidegger era questo parlo dellrsquoessere lrsquoessere diventa qualcosa un ente quindi non egrave piugrave lrsquoessere Vero Apparentemente non fa una grinza Ma se noi considerassimo a questo punto che sigrave certo se io parlo dellrsquoessere questo diventa un ente ma questo ente per essere ente attenendoci sempre a Heidegger ha bisogno dellrsquoessere la sua enticitagrave la deve sempre allrsquoessere la deve allrsquoesserci a me Quindi avviene una sorta di spostamento continuo lrsquoessere che si blocca in ente perograve questo ente in quanto ente ha un essere che lo fa essere quello che egrave e quindi necessita comunque dellrsquoessere Quindi non crsquoegrave piugrave nessuna sovrapposizione la differenza ontologica permane Il fatto egrave che Heidegger senza forse accorgersene in quel momento in cui ha pensato questa cosa lui stesso ha entificato lrsquoessere cioegrave ha immaginato che lrsquoessere potesse diventare un ente ma non lo puograve Egrave la stessa cosa che invece ha colta piugrave attentamente de Saussure parlando di significante e significato Se noi sostituiamo lrsquoente con il significante e lrsquoessere con il significato la questione egrave risolta Il significante ha un significato ma questo significato non viene da nulla viene da qualche altra cosa che lo fa essere quello che egrave quindi questo significato rinvia ad altre cose queste altre cose sono qualche cosa sono dei significanti i quali rinviano ad altri significati ecc Quindi presi in uno spostamento continuo A questo punto egrave risolto il problema dellrsquoessere e dellrsquoente dellrsquoessere che si entifica percheacute non crsquoegrave piugrave questa possibilitagrave Anche Sini quando ha posto questa questione della connessione tra essere e ente tra significante e significato si egrave accorto in effetti che questo risolve la perplessitagrave di Heidegger Se lrsquoessere egrave una cosa che viene entificato allora sigrave non si puograve piugrave spostare ma lrsquoessere non egrave niente altro che lrsquoesserci quindi il mio essere qualche cosa in questo momento quando io dico qualche cosa quella cosa egrave per me quella cosa ligrave ma il fatto che sia quella cosa ligrave mi modifica percheacute io sono anche quella cosa ligrave Egrave ciograve che Heidegger chiameragrave circolo

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ermeneutico per cogliere una certa devo interpretarla interpretandola la modifico questa modificazione modificheragrave me che la interpreto e cosigrave via in questo circolo infinito Per tornare alla questione iniziale quello che mi interessava di piugrave porre era la questione del pensare autentico di un pensare che non tanto pensa a se stesso sigrave anche ma pensa se stesso storicamente pensa se stesso in quanto qualche cosa che egrave giunto a essere quello che egrave per tutta una serie di cose che fanno sigrave che io veda questa cosa in questo modo che per me questa cosa sia quella cosa ligrave Questa cosa per me egrave quella cosa ligrave percheacute io sono un essere storico se no non sarebbe niente Direi che questo apre a un certo numero di questioni interessanti piugrave che aprirle direi che mostra altri aspetti altre possibilitagrave di approccio alle questioni Prima fra tutte la questione della teoria in generale a questo punto si svuota di ogni contenuto anche se permane percheacute qualunque discorso egrave una teoria che afferma delle cose non si puograve uscire dal linguaggio dal modo in cui egrave fatto Per cui non posso non fare una teoria ma al pari del linguaggio cosigrave come quando affermo qualche cosa so che sto affermando qualcosa al solo scopo di mettere in atto il superpotenziamento intellettuale cioegrave il pensiero autentico Il pensiero autentico egrave il pensiero che non si ferma alla chiacchiera la chiacchiera egrave il pensare che la teoria dica come stanno le cose La chiacchiera la deiezione la cancellazione dellrsquoessere Egrave come se e questa egrave la critica che faceva alla psicoanalisi nel seminario di Zollikon ciascun elemento di cui egrave fatta la teoria non riguardasse piugrave lrsquouomo lrsquouomo sempre nellrsquoaccezione in cui ne parla Heidegger lrsquouomo della filosofia anche lui obiettivato ma come se tutte le cose che la psicoanalisi afferma fossero al di fuori identiche a seacute immutabili cosigrave come la nozione di inconscio rimozione ecc i concetti fondamentali della psicoanalisi sono tutte supposizioni esattamente come lo sono le affermazioni scientifiche devo supporre che le cose siano proprio come io voglio che siano per potere fare qualcosa se no non posso fare niente Non egrave vero che non ci posso fare niente non ci posso fare niente se non penso se penso posso farci qualcosa cioegrave posso utilizzarla per il superpotenziamento intellettuale percheacute egrave questo che fa il pensiero autentico Se egrave autentico egrave quel pensiero che continuamente spinge il pensiero stesso a procedere ma senza mai allontanarsi dalla consapevolezza che ciograve che sta pensando procede da tutto ciograve che ha consentito a me adesso di pensare tutte le cose che sto pensando e che quindi egrave vincolato a tutto questo Il pensiero non egrave mai assoluto non puograve mai dire le cose come stanno percheacute egrave vincolato a me che le sto pensando Essendo vincolato a me che lo sto pensando non posso sganciarlo in nessun modo cioegrave ci si puograve provare la scienza sta facendo questo da sempre dopo Cartesio qui crsquoegrave il soggetto e ligrave lrsquooggetto Heidegger sovverte tutto questo dice ldquono non funziona cosigraverdquo il linguaggio non funziona cosigrave questa cosa non egrave fuori dal linguaggio cioegrave non egrave fuori dal progetto Io sono il progetto Io in quanto esserci sono il progetto di cui sono fatto 15 marzo 2017 Siamo a pag 28 Capitolo secondo Il duplice compito nellrsquoelaborazione del problema dellrsquoessere Il metodo della sua ricerca e il suo piano Par 5 Lrsquoanalitica ontologica dellrsquoEsserci come ostensione dellrsquoorizzonte per lrsquointerpretazione del senso dellrsquoessere in generale Quindi lrsquoanalitica dellrsquoEsserci che cosa ci dagrave Ci mostra lrsquoorizzonte allrsquointerno del quale si interpretano le cose cioegrave si conoscono si manifestano Nel delineare i compiti relativi alla ldquoposizionerdquo del problema dellrsquoessere si egrave chiarito che non basta stabilire quale sia lrsquoente da interrogarsi per primohellip lrsquouomo hellip ma che occorrono anche il possesso esplicito e la sicura garanzia della giusta via drsquoaccesso a questo ente Abbiamo giagrave discusso quale sia lrsquoente che assume il ruolo principale in seno al problema dellrsquoessere Ma come puograve questo ente lrsquoEsserci riuscire accessibile e per cosigrave dire esser preso di mira nellrsquointerpretazione che lo comprende Era il problema del circolo ermeneutico percheacute lui dice per avere lrsquoaccesso a questo lrsquoEsserci lrsquouomo occorre in un certo senso porsi fuori e osservare lrsquoEsserci ma lui si si chiede come possiamo parlare dellrsquoesserci se siamo dentro se noi

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siamo questo Esserci che parla dellrsquoEsserci Egrave questo il problema che sta ponendo Il problema ontico-ontologico che si dimostrograve proprio dellrsquoEsserci potrebbe sviarci nella falsa opinione che questo ente sia anche il primo a essere dato in sede ontico-ontologica non solo nel senso di una sua afferrabilitagrave ldquoimmediatardquo ma anche nel senso di una altrettanto ldquoimmediatardquo accessibilitagrave al suo modo di essere Questo primato dice ci fa illudere che sia piugrave facile piugrave immediato di avere un accesso diretto allrsquoEsserci perograve ci mette in guardia percheacute dice Certamente lrsquoEsserci non solo ci egrave onticamente vicino o anche il piugrave vicino di tutto ma noi stessi siamo rispettivamente lrsquoEsserci Siamo vicini a che cosa se siamo noi Nonostante ciograve o proprio per ciograve esso egrave ontologicamente ciograve che vi egrave di piugrave lontano da noi Questo egrave il problema che sta sollevando Heidegger Egrave il piugrave vicino ma in che senso Se io sono lrsquoEsserci egrave anche il piugrave lontano percheacute come faccio a pormi come tema da trattare da discutere da affrontare Sono sempre io mentre sto pensando di pormi come tema sono giagrave quel tema ligrave Certo rientra nel suo essere piugrave proprio di avere una comprensione di tale essere hellip la cosa piugrave propria egrave comprendere tale essere lrsquoessere dellrsquoEsserci comprenderla vuol dire accorgersi di essere quellrsquoente che sta parlando hellip noncheacute di mantenersi giagrave sempre in un certo stato di interpretazione del proprio essere Se io so di essere qualche cosa giagrave sono in un qualche modo in uno stato di comprensione dellrsquoEsserci percheacute mi rendo conto di essere un qualche cosa che sta pensando per esempio Ma con ciograve non si vuole assolutamente dire che questa piugrave prossima interpretazione pre-ontologica di se stesso possa fungere da filo conduttore adeguato quasi che tale comprensione dellrsquoessere debba scaturire da una riflessione tematicamente ontologica della piugrave propria costituzione drsquoessere Sta dicendo che questo problema il fatto che io tematizzo me stesso mentre mi tematizzo e dice che tale comprensione dellrsquoessere debba scaturire da una riflessione tematicamente ontologica della piugrave propria costituzione drsquoessere come se questa comprensione dovesse scaturire quasi immediatamente da seacute Questa era unrsquoidea che poteva anche intervenire cioegrave io sto parlando sto pensando e questo fatto stesso mi mostra lrsquoEsserci Non egrave proprio cosigrave dice Heidegger dice infatti LrsquoEsserci piuttosto a causa di un modo di essere che gli egrave propriohellip Qual egrave il modo piugrave proprio dellrsquoEsserci Innanzitutto di esser quellrsquoente che puograve interrogarsi su di seacute questo egrave ciograve che gli egrave piugrave proprio hellip tende a comprendere il proprio essere in base allrsquoente a cui costantemente e innanzi tutto si rapporta per essenza cioegrave in base al ldquomondordquo Questo esserci non potrebbe darsi in nessun modo neacute esistere in alcun modo se non ci fosse il mondo nellrsquoaccezione in cui ne parla Heidegger e cioegrave la storicitagrave Fa parte dellrsquoEsserci e perciograve della comprensione dellrsquoessere che gli egrave propria ciograve che noi mostreremo come il riflettersi ontologico della comprensione del mondo sulla interpretazione dellrsquoEsserci (pagg 28-29) Questo egrave importante Sta dicendo che mostreremo come il riflettersi ontologico - ontologico non egrave altro che la considerazione intorno allrsquoessere ndash della comprensione del mondo sulla interpretazione dellrsquoEsserci faccia parte dellrsquoEsserci Vale a dire la comprensione del mondo da parte dellrsquoEsserci io posso comprendere il mondo percheacute mi trovo preso in mezzo al mondo posso comprenderlo percheacute sono quellrsquoente che puograve porsi queste domande Ora il fatto di essere nel mondo egrave esattamente ciograve che mi consente di cominciare a riflettere sullrsquoEsserci percheacute certo io mi trovo preso nel mondo perograve non per questo devo necessariamente riflettere su questo mondo che mi fa essere quello che sono Questo egrave invece il compito dellrsquoanalitica dellrsquoEsserci riflettere sulle condizioni che mi consentono di accorgermi di essere quello che sono in base a tutto ciograve che mi ha fatto diventare quello che sono Il primato ontico-ontologico dellrsquoEsserci egrave dunque la causa del fatto che allrsquoEsserci resta nascosta la sua specifica costituzione drsquoessere intesa nel senso della struttura ldquocategorialerdquo che egrave propria di esso LrsquoEsserci egrave onticamente ldquovicinissimordquo a se stesso ontologicamente lontanissimo ma pre-ontologicamente tuttavia non estraneo Sta dicendo molto semplicemente che lrsquoEsserci onticamente cioegrave in quanto ente egrave vicinissimo percheacute sono io ontologicamente egrave lontanissimo percheacute una riflessione intorno allrsquoessere dellrsquoEsserci quindi una riflessione ontologica non ontica egrave quanto crsquoegrave di piugrave lontano percheacute dice giustamente Heidegger nessuno ci ha mai pensato in questi ultimi 2500 anni nessuno ha mai preso in considerazione lrsquoessere Per questo egrave la piugrave lontana percheacute

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sembra sia impossibile pensare allrsquoessere non si fa che pensare allrsquoente immaginando che lrsquoessere dellrsquoente sia semplicemente la sua semplice presenza la sua essenza cosa che per Heidegger non egrave Ma poicheacute lrsquoEsserci oltre a implicare la comprensione dellrsquoessere egrave tale che questa comprensione si sviluppa o fallisce col mutevole modo di essere dellrsquoEsserci stesso esso puograve disporre di un ricco patrimonio di interpretazioni Questa comprensione dellrsquoEsserci dicevo prima non crsquoegrave mai stata fallisce di volta in volta con il modo di Esserci il modo con cui ciascuno egrave nel mondo Come egrave nel mondo in genere Egrave nel mondo della chiacchiera nel mondo delle deiezioni quindi fallisce il compito di occuparsi dellrsquoessere dellrsquoEsserci Questo Esserci egrave preso nella deiezione cosigrave come per Heidegger egrave sempre stato da sempre fino al lui La psicologia filosofica la antropologia lrsquoetica la politica la poesia la biografia la storiografia hanno indagato per vie diverse e con ampiezza mutevole i comportamenti le facoltagrave le forze le possibilitagrave e i destini dellrsquoEsserci Sempre trattandolo come un ente come se fosse privo del suo essere cioegrave del suo mondo cioegrave del suo progetto del suo Dasein Ma resta da vedere se queste interpretazioni furono condotte sul piano esistenziale con quella originarietagrave che puograve darsi posseggano sul piano esistentivo Avevamo letto la differenza tra esistenziale e esistentivo Lrsquoesistenziale riguarda solo lrsquoente che egrave lrsquouomo lrsquoesistentivo ciograve che appare ciograve che si manifesta Una analitica dellrsquoEsserci resta dunque lrsquoesigenza prima quando si pone la questione dellrsquoessere Sta dicendo che finalmente a questo punto dopo 2500 anni di storia della filosofia abbiamo inteso qual egrave veramente il problema e cioegrave che lrsquoessere non egrave lrsquoessenza della cosa che sta da qualche parte ma egrave ciograve che io in quanto sono nel mondo le attribuisco Questa egrave cosa egrave ci che io le attribuisco in quanto io sono nel mondo e attribuendole qualche cosa la faccio essere quella che egrave per me in questo momento Quindi lrsquoessere di questa cosa non egrave affatto la sua essenza neacute il suo apparire ma ciograve che egrave per me in questo momento cioegrave in che modo questa cosa partecipa del mio Esserci qui adesso Ma in questo caso il problema del reperimento e della assicurazione della via drsquoaccesso allrsquoEsserci incomincia a diventare veramente scottante Esprimendoci in termini negativi non egrave lecito fare ricorso a unrsquoidea casuale dellrsquoessere e della realtagrave per ldquoovviardquo che essa sia e poi applicarla allrsquoEsserci con procedimento costruttivo e dogmatico non egrave lecito costringere lrsquoEsserci a sottostare a ldquocategorierdquo desunte da quellrsquoidea senza un appropriato esame ontologico (pagg 29-30) Che cosa non egrave lecito Prendere lrsquoessere come egrave sempre stato preso cioegrave come lrsquoessenza dellrsquoente come il manifestarsi dellrsquoente semplicemente in termini potremmo dire scientifici come oggetto Questo non egrave consentito lrsquoessere dellrsquoEsserci deve essere unrsquoaltra cosa lrsquoessere dellrsquoEsserci che sono io deve essere unrsquoaltra cosa E in veritagrave lrsquoente dovragrave mostrarsi cosigrave comrsquoegrave innanzi tutto e per lo piugrave nella sua quotidianitagrave media La quotidianitagrave media egrave il modo comune di intendere le cose il modo comune di vederle Dice che comunque egrave da ligrave che si parte dobbiamo sempre partire dallrsquoente non possiamo non partire da un qualche cosa che abbiamo sotto mano Di essa non verranno poste in luce strutture qualsiasi e accidentali ma quelle essenziali hellip non il fatto che sia rettangolare che abbia una certa forma ma cosa crsquoegrave di essenzialehellip cioegrave quelle che si mantengono ontologicamente determinanti in ogni modo di essere dellrsquoEsserci effettivo Cioegrave tutte le cose che si mantengono come elementi che sono determinanti per rendere questa cosa quella che egrave Non egrave il fatto che sia un parallelepipedo che sia fatto drsquoargento ecc ma ciograve che egrave determinante per questa cosa e di trovarsi qui in questo momento a costituire lrsquoesempio che io sto facendo in questo momento a voi per dirvi delle cose questa egrave la sua determinazione questo egrave il suo essere il suo essere per lrsquoEsserci che sono io Lrsquoanalitica dellrsquoEsserci cosigrave intesahellip intesa come la ricerca di ciograve che egrave determinante per lrsquoessere di questo aggeggio qua che torno a dirvi non egrave il fatto che abbia una certa forma un certo materiale ecc ma di essere parte del mio progetto in questo momento In che modo egrave parte del progetto Fa parte nel senso da esempio che mi serve per spiegarvi qualche cosa Essahellip lrsquoanalitica dellrsquoEsserci hellip deve piuttosto preparare lrsquoostensione dellrsquoorizzonte dellrsquointerpretazione dellrsquoessere piugrave originaria di tutte Che egrave quella che vi ho mostrato questo egrave lrsquoorizzonte questo egrave il mio progetto il mio Dasein il mio Esserci qui in questo momento nel mondo che mi circonda con tutto ciograve che mi circonda Questo egrave lrsquoorizzonte allrsquointerno del quale

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io posso interpretare cioegrave posso conoscere Senza questo orizzonte cioegrave senza tutto ciograve che mi fa essere quello che sono questo aggeggio non crsquoegrave non ci sono nemmeno io Si mostreragrave che il senso dellrsquoessere dellrsquoente che chiamiamo Esserci egrave la temporalitagrave Questa dimostrazione devrsquoessere comprovata mediante la ripetizione dellrsquointerpretazione delle strutture dellrsquoEsserci provvisoriamente esibite come modi della temporalitagrave Ma lrsquointerpretazione dellrsquoEsserci come temporalitagrave non costituisce come tale la risposta al problema conduttore che concerne il senso dellrsquoessere in generale Essa appronta perograve il terreno per trovare questa soluzione (pag 30) La questione della temporalitagrave lrsquoabbiamo vista in varie occasioni e in vario modo La mia storicitagrave significa che tutto ciograve che dico che penso egrave preso nel tempo cioegrave nella storia che mi riguarda nella storia che riguarda tutto ciograve che ho imparato che ho conosciuto Il modo in cui ho imparato tutto questo fa parte della mia storicitagrave e quando parla di temporalitagrave dellrsquoEsserci sta dicendo che lrsquoEsserci non egrave un qualche che sta fuori da tutto ciograve che lrsquoha costituito non egrave un oggetto rispetto al quale ci sarebbe un soggetto che lrsquoosserva ecc La temporalitagrave per Heidegger egrave ciograve che costituisce la differenza ontologica cioegrave lrsquoimpossibilitagrave di sovrapporre lrsquoessere allrsquoente percheacute lrsquoente egrave quello che egrave in virtugrave di una temporalitagrave in virtugrave di ciograve che storicamente lo fa essere quello che egrave per me in questo momento per me che sono storicamente determinato da tutto ciograve che ho pensato ho detto sto pensando sto dicendo A pag 31 Di cenno abbiamo fatto vedere che fa parte dellrsquoesserci come costituzione ontica un essere pre-ontologico LrsquoEsserci egrave siffatto che essendo comprende qualcosa come lrsquoessere Questo giagrave vi dagrave la misura del pensiero di Heidegger percheacute egrave lrsquoEsserci cioegrave sono io che comprendo lrsquoessere e non viceversa non crsquoegrave un essere da qualche parte che mi fa essere quello che sono ma egrave il mio Esserci - questo ci sottolineatelo vuol dire qui e adesso ndash che pone la questione dellrsquoessere Difatti lo dice sempre egrave soltanto questo ente che egrave lrsquouomo cioegrave lrsquoEsserci che puograve domandarsi circa lrsquoessere ldquoComprenderdquo lo possiamo intendere nei due sensi del verbo comprendere come prendere insieme letteralmente quindi avvolgere comprendere anche come capire come intendere come cogliere Quindi ciograve che lrsquoEsserci comprende egrave il tempo Cosa vuol dire questo Che lrsquoesserci posto come problema come questione da interrogare lrsquoEsserci puograve comprendere se stesso solo se tiene conto del tempo solo se tiene conto della sua storicitagrave solo se tiene conto di tutto ciograve che lo fa essere e lo ha fatto essere quello che egrave percheacute se toglie di mezzo tutto questo lo toglie dal tempo quindi lo rende come una specie di elemento fuori del tempo che egrave ligrave identico a seacute immobile sub specie aeligternitate quindi senza un passato senza un futuro ma totalmente presente llsquoEsserci svanisce e di conseguenza lrsquouomo svanisce non crsquoegrave piugrave niente per cui qualunque oggetto se tolto dal tempo scompare Questo nellrsquoaccezione di tempo come la intende Heidegger cioegrave se lrsquooggetto non egrave storicizzato non si coglie a partire da un percorso storico che fa essere lrsquoEsserci quello che egrave lrsquooggetto non crsquoegrave non crsquoegrave niente percheacute non egrave connesso con niente Vedete il tempo egrave ciograve che mantiene potremmo dirla cosigrave anche per fare un accenno semiotico il tempo cosigrave come ne sta parlando Heidegger egrave ciograve che consente la connessione fra ciograve che appare e il fatto che a me appare cosigrave come appare Mi appare sigrave in un certo modo ma il fatto che mi appaia in un certo modo egrave vincolato a una serie di connessioni sterminata Questa serie di connessioni sterminata che io pongo in essere in ciascun istante egrave quello che Heidegger chiama il ldquomondordquo (die Welt) che egrave appunto questa serie infinita di combinazioni questo egrave il mondo Il tempo egrave la condizione per cui lrsquoEsserci puograve comprendersi quindi puograve comprendere lrsquoessere percheacute il tempo egrave la sua storicitagrave cioegrave soltanto se io tengo conto del fatto che sono quello che sono in relazione a tutto ciograve che mi circonda in relazione a tutte le relazioni che io sto costruendo e intessendo in questo istante che ho costruito in tutta la mia vita se non tengo conto di questo dice Heidegger io non arriverograve mai a comprendere lrsquoEsserci cioegrave non arriverograve mai a comprendere me chi sono e qual egrave il progetto che mi appartiene Intervento il tempo egrave ciograve che impedisce che una cosa sia quello che egrave una volta per tuttehellip Sigrave certo una cosa non mai una volta per tutte egrave storica egrave quello che egrave in questo momento non una volta per tutte Percheacute tutto sia chiaro occorre unrsquoesplicazione originaria del tempo come orizzonte

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della comprensione dellrsquoessere a partire dalla temporalitagrave quale essere dellrsquoEsserci che comprende lrsquoessere Dice occorre unrsquoesplicazione originaria del tempo come orizzonte della comprensione dellrsquoessere quindi il tempo la mia storicitagrave egrave lrsquoorizzonte per il quale io posso comprendere Se tolgo la storicitagrave non comprendo piugrave niente diventa llsquooggetto fuori del tempo che egrave quello che sub specie aeligterninate quindi occorre mostrare il tempo come quellrsquoorizzonte entro il quale egrave possibile che avvenga la comprensione Questa comprensione avviene a partire da che cosa A partire dice lui dalla temporalitagrave quale essere dellrsquoEsserci che comprende lrsquoessere Adesso spiego Abbiamo un orizzonte la temporalitagrave egrave questo orizzonte allrsquointerno del quale egrave possibile la comprensione cioegrave la comprensione egrave possibile se io tengo conto della mia storicitagrave e cioegrave di tutto ciograve che io sono in questo momento e tengo anche conto di tutte le relazioni che io sto costruendo in questo istante mentre parlo con voi e che mi fanno essere quello che sono percheacute dice solo a questa condizione soltanto a partire dalla comprensione di questa temporalitagrave che definisce come lrsquoessere dellrsquoEsserci che comprende lrsquoessere che egrave la cosa essenziale dellrsquoEsserci il fatto che ci sia questo orizzonte cioegrave la storicitagrave la temporalitagrave egrave necessario che ci sia questo orizzonte e questo orizzonte egrave lrsquoessere dellrsquoEsserci cioegrave quanto di piugrave gli egrave essenziale dellrsquoEsserci ma soltanto a partire da questo egrave possibile una riflessione sullrsquoessere e cioegrave che lrsquoEsserci possa riflettere sul suo essere cioegrave sulla sua essenzialitagrave sulle sue proprietagrave sul suo darsi soltanto se egrave preso nella temporalitagrave Non crsquoegrave Esserci senza temporalitagrave Per questo lui titola Essere e tempo ma come abbiamo detto altre volte questo titolo potrebbe essere sostituito da Essere egrave tempo Il tempo non egrave niente altro che lrsquoorizzonte ma questo orizzonte che cosrsquoegrave se non tutte le connessioni le relazioni di cui sono fatto la combinatoria che mi fa dire quello che sto dicendo in questo istante Egrave questo sennograve che altro egrave Fuori dallrsquoorizzonte che egrave il tempo non egrave possibile nessuna comprensione di nessun tipo Lrsquoesecuzione completa di questo compitohellip Il compito dellrsquoanalitica dellrsquoEsserci cioegrave di riflettere su questo orizzonte sulla temporalitagrave ecc hellip esige inoltre che il concetto di tempo cosigrave ottenuto sia delimitato rispetto alla comprensione ordinaria del tempo la quel egrave divenuta esplicita in una interpretazione del tempo depositatasi nel concetto tradizionale del tempo quale egrave prevalso da Aristotele a Bergson e oltre Come dire che questo modo che lui sta ponendo per intendere il tempo non egrave che cancella il tempo inteso cronologicamente non lo puograve cancellare in nessun caso Qui bisogneragrave far vedere che e come questo concetto del tempo (e lrsquointerpretazione ordinaria del tempo in generale) scaturiscono dalla temporalitagrave Percheacute Egrave semplice percheacute io non posso comprendere il tempo non posso neanche pensare il tempo se sono fuori da questo orizzonte cioegrave fuori dalla temporalitagrave percheacute fuori dalla temporalitagrave non crsquoegrave niente Quindi anche il tempo cosigrave come lo si intende comunemente come una successione di stati nello spazio anche questa concezione di tempo non esiste senza la temporalitagrave senza questo orizzonte che rende possibile qualunque interpretazione quindi qualunque comprensione qualunque interpretazione egrave sempre una comprensione ovviamente Andiamo a pag 33 al sect 6 Il compito di una distruzione della storia dellrsquoontologia Heidegger non vuole distruggere lrsquoontologia come riflessione intorno allrsquoessere percheacute egrave quello che sta facendo ma la storia dellrsquoontologia cioegrave tutto ciograve che egrave stato detto intorno allrsquoessere da Platone fino a prima di lui Ogni indagine e non per ultima quella che si muove nellrsquoambito di quel problema centrale che egrave il problema dellrsquoessere egrave una possibilitagrave ontica dellrsquoEsserci Ogni indagine non ultima quella che sta facendo lui egrave una possibilitagrave ontica dellrsquoEsserci cioegrave egrave una possibilitagrave mia ed egrave possibile grazie alla temporalitagrave grazie al tempo grazie al fatto che io sono quello che sono in relazione a unrsquoinfinitagrave di relazioni che mi fanno essere appunto quello che dico di essere Lrsquoessere dellrsquoEsserci trova il suo senso nella temporalitagrave Ma la temporalitagrave egrave anche la condizione della possibilitagrave della storicitagravehellip Se ha appena detto che fuori da questo orizzonte della temporalitagrave non crsquoegrave niente egrave chiaro che di qualunque cosa parli troveragrave la sua condizione nella temporalitagrave hellip quale modo drsquoessere temporale dellrsquoEsserci stesso a prescindere dal problema se e come lrsquoEsserci sia un ente che egrave ldquonel tempordquo Senza temporalitagrave non crsquoegrave nessuna possibilitagrave di pensare alcuncheacute Il carattere della storicitagrave viene prima di ciograve che si designa col termine storia

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(lrsquoaccadere della storia nel mondo) Ovviamente La storia egrave un concetto egrave uno studio egrave unrsquoindagine quello che vi pare ma percheacute tutto questo possa accadere egrave sempre necessaria dice Heidegger la temporalitagrave cioegrave questo orizzonte che consente la comprensione di una qualunque cosa compreso lrsquoessere dellrsquoEsserci La storicitagrave sta a significare la costituzione drsquoessere dellrsquoldquoaccadererdquo dellrsquoEsserci come tale sul fondamento del quale soltanto diviene possibile qualcosa come la ldquostoria del mondordquo e lrsquoappartenenza storica alla storia del mondo Anche qui egrave evidente che la storicitagrave sta a significare lrsquoappartenenza di qualunque indagine sulla storia alla storicitagrave stessa senza la quale io non posso indagare proprio niente Continua a ripetere la stessa questione Nel suo essere effettivo lrsquoEsserci egrave sempre come e ldquoche cosardquo giagrave era Io sono ma come sono Sono come giagrave ero in quanto ero la possibilitagrave dellrsquoEsserci ero una delle possibilitagrave dellrsquoEsserci ciograve che sono adesso era una delle possibilitagrave dellrsquoEsserci che io ero trentrsquoanni fa Quale sia la migliore questo egrave un altro discorso Esplicitamente o no esso egrave il suo passato Questa egrave la storicitagrave io sono il mio passato non egrave che il mio passato stia da qualche parte io sono il mio passato e sono anche tutte le mie possibilitagrave future E ciograve non soltanto nel senso che esso per cosigrave dire spinge il proprio passato ldquodietrordquo di seacute e possiede ciograve che egrave passato come una qualitagrave ancora presente che di tanto in tanto agisce ancora su di esso No dice lui lrsquoEsserci egrave il proprio passato nella maniera del proprio essere essere che detto alla buona accade venendo ogni volta dal proprio avvenire Cosa vuole dire questo Intanto abbiamo visto che lrsquoEsserci non egrave il mio passato nel senso che egrave una cosa che io posso ricordare posso anche vivificarlo riproducendo fantasmaticamente qualcosa del mio passato No dice lui non egrave questo che interessa non egrave di questo che si tratta ma il mio passato accade qui e adesso venendo dice lui dal proprio avvenire cioegrave da una propria possibilitagrave Il fatto che io ricordi un qualche cosa egrave una possibilitagrave dellrsquoEsserci che io sto mettendo in atto Egrave in questo senso procede dallrsquoavvenire percheacute in quanto possibilitagrave non riguarda il passato riguarda qualcosa che deve avvenire cioegrave il passato viene da ciograve che sta accadendo adesso e quindi da una possibilitagrave da qualcosa che era possibile e che si concretizza adesso in questo istante in questo senso viene dallrsquoavvenire Egrave nel corso di unrsquointerpretazione dellrsquoEsserci tramandata e dentro di essa che lrsquoEsserci egrave cresciuto nel suo rispettivo modo drsquoessere e quindi anche nella comprensione dellrsquoessere che gli egrave propria Ciograve che noi pensiamo dellrsquoEsserci compreso quello che sta pensando Heidegger dellrsquoEsserci viene da tutto ciograve che lo ha preceduto ma che egrave comunque presente adesso mentre lui ne parla non egrave un ricordo anche ma non egrave di questo che si tratta Egrave a partire da questa interpretazione che lrsquoEsserci si comprende innanzi tutto e in certi limiti costantemente Vale a dire io comprendo costantemente lrsquoEsserci cioegrave io ma in che modo costantemente Percheacute io sono sempre e comunque questa possibilitagrave che si attua e che si attua ininterrottamente come il fare cosigrave con la mano dieci minuti fa era una possibilitagrave adesso egrave un atto Questa comprensione apre le possibilitagrave del suo essere e le regola Cosa vuol dire che questa comprensione apre le possibilitagrave Che queste possibilitagrave qualunque esse siano sono comunque e sempre nella temporalitagrave cono sempre e comunque allrsquointerno di questa serie infinita di relazioni in cui io mi trovo ed egrave per questo che si aprono delle possibilitagrave percheacute una possibilitagrave si apre allrsquointerno di un progetto ma questo progetto sono io Io certo posso parlare del mio progetto perograve piugrave propriamente io sono il progetto in quanto mi attuo le possibilitagrave che mi sono piugrave proprie ininterrottamente tutto quello che faccio egrave una possibilitagrave che si apre mano a mano che le metto in atto Il passato dellrsquoEsserci che sta sempre a significare il passato della sua ldquogenerazionerdquo non segue lrsquoEsserci ma lo precede sempre (pagg33-34) Qui la sua ldquogenerazionerdquo non vuol dire i suoi precedenti ma ciograve che lo genera Quindi sta dicendo che ciograve che genera il passato dellrsquoEsserci lo precede che egrave il discorso che faceva prima Egrave un po come la questione del circolo ermeneutico cioegrave il mio passato precede apre la possibilitagrave di progettare quindi questo progettare egrave sigrave determinato dal passato ma a sua volta il progettare stesso precede lrsquoEsserci Per dirla in modo piugrave chiaro mentre lrsquoEsserci egrave storicamente determinato da tutte le relazioni queste relazioni che costituiscono poi lrsquoorizzonte questo orizzonte egrave la condizione per le possibilitagrave del mio Esserci di me Quindi ciograve che accade difatti

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lui parlava di accadimento questo accadere egrave ciograve che precede lrsquoEsserci ma nel senso che gli fornisce tutte quelle relazioni di cui ha bisogno per realizzarsi per poter manifestare il suo progetto Dire che il passato precede sempre lrsquoEsserci egrave come dire che il passato pone le condizioni delle possibilitagrave che lrsquoEsserci incontreragrave Ecco egrave in questo senso che lo precede queste possibilitagrave che lrsquoEsserci incontreragrave sono determinate dalla sua storicitagrave Piugrave avanti incomincia a considerare il metodo fenomenologico della ricerca quindi comincia a riflettere sulla parola ldquofenomenologicordquo composta da fenomeno e da logico Rispetto al fenomeno fa tutto il discorso del φαίνεσθαι di ciograve che viene in luce di ciograve che si manifesta Piugrave interessante il discorso che fa intorno al logos Intorno al φαίνεσθαι abbiamo giagrave detto moltissimo ciograve che appare ciograve che esce dal nascondimento ecc Possiamo leggere questo a pag 45 Il fenomeno ciograve che si manifesta in se stesso significa un modo particolare di incontrare qualcosa Distingue tra fenomeno e apparenza appare sigrave ma non nel senso dellrsquoapparenza percheacute dice Invece apparenza significa un rapporto di rimando nellrsquoente stesso tale che ciograve che rimanda (che annuncia) egrave in grado di assolvere la sua funzione possibile solo se si manifesta in se stesso se egrave ldquofenomenordquo Dice che il fenomeno egrave ciograve che appare che si manifesta da se stesso lrsquoapparenza egrave ciograve che apparendo rinvia a qualche cosrsquoaltro che non egrave presente in quel momento a un altro fenomeno 22 marzo 2017 Siamo a pag 47 Il concetto di logos Dice dunque In Platone e Aristotele il concetto di λόγος egrave equivoco e precisamente in modo tale che i diversi significati tendono a divaricarsi senza essere guidati positivamente da un significato fondamentale Ma in effetti non si tratta che di apparenza destinata a dissolversi tosto che lrsquointerpretazione sia riuscita a stabilire adeguatamente il significato fondamentale nel suo contenuto primario Se diciamo che il significato fondamentale di λόγος egrave quello di discorso la validitagrave piena di questa traduzione puramente verbale saragrave accertata solo dopo la determinazione del significato di discorso La storia successiva del significato del termine λόγος e soprattutto le varie e arbitrarie interpretazioni della filosofia successiva coprono costantemente il significato autentico di discorso che non egrave poi tanto oscuro Nella storia λόγος egrave stato inteso come discorso perograve si tratta dice Heidegger di intendere come dobbiamo pensare il discorso Λόγος egrave ldquotradottordquo cioegrave sempre interpretato come ragione giudizio concetto definizione fondamento relazione Ma come puograve il ldquodiscorsordquo modificarsi in modo che λόγος possa avere tutti i significati elencati e per di piugrave nellrsquoambito di un uso scientifico del linguaggio Lui si chiede sigrave certo il λόγος egrave il discorso va bene ma λόγος significa anche tutte queste altre cose quindi dovremmo pensare che nel discorso ci siano anche tutte queste cose che ha appena elencate e cioegrave ragione concetto giudizio fondamento tutto questo sta nel λόγος nel discorso Anche se si intende λόγος nel senso di asserzione e lrsquoasserzione nel senso di giudizio il significato fondamentale puograve essere smarrito bencheacute la traduzione sia apparentemente esatta specialmente se il giudizio egrave inteso nel senso di qualcuna delle ldquoteorie del giudiziordquo attuali Λόγος non significa e comunque non significa primariamente giudizio se si intende per giudizio il ldquocollegarerdquo o il ldquoprender posizionerdquo (accettare o respingere) Qui come vedete in Essere e tempo rispetto al λόγος di cui ha parlato praticamente continuamente sia in Eraclito che in Parmenide ovunque fa piugrave attenzione prende piugrave cura di questa parola Λόγος in quanto discorso significa piuttosto qualcosa come δηλούν render manifesto ciograve di cui nel discorso si ldquodiscorrerdquo Cioegrave manifestare ciograve di cui si parla Aristotele ha esplicato piugrave precisamente questa funzione del discorso come άποφαίνεσϑαι Lrsquoάποφαίνεσϑαι egrave il metter in mostra Il λόγος lascia vedere qualcosa (φαίνεσϑαι) e precisamente ciograve su cui il discorso verte Il λόγος lascia vedere ciograve di cui il discorso stesso sta parlando hellip e lo lascia vedere per coloro che discorrono (medio) o per coloro che discorrono fra loro Il discorso ldquolascia vedere άποφαίνεσϑα a partire da ciograve stesso di cui si discorre Quindi il discorso il λόγος egrave un lasciare vedere di che cosa si sta parlando Nel discorso (άποφανσις) nella misura in cui esso egrave genuino ciograve che egrave detto deve

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essere tratto da ciograve intorno a cui si discorre in modo che la comunicazione discorsiva in ciograve che essa afferma renda manifesto e come tale accessibile agli altri ciograve intorno a cui discorre (pagg 47-48) Tutto ciograve sembra piuttosto banale il discorso dice egrave ciograve di cui si sta parlando percheacute se si parla si parla di qualcosa inesorabilmente Il λόγος in quanto discorso egrave ciograve che mette in mostra esibisce fa apparire ciograve di cui si sta parlando Questa egrave la struttura del λόγος in quanto άποφανσις Non ogni discorso possiede questo modo di disvelamento cioegrave il lasciar vedere mostrando La preghiera (εύχή) ad esempio manifesta anchrsquoessa ma in un altro modo Quindi la cosa fondamentale nel λόγος egrave il mostrare qualcosa cosigrave come il parlare egrave il parlare di qualcosa non si puograve parlare di niente Il λόγος egrave φωνή e precisamente φωνή μετά φαντασίας notificazione vocale in cui sempre qualcosa egrave visto Φαντασία ha sempre la stessa radice phaor il mettere in luce qualcosa da cui phos luce ecc ed egrave soltanto percheacute la funzione del λόγος come άποφανσις consiste nel lasciar vedere qualcosa mostrando che il λόγος puograve avere la forma strutturale della σύνϑεσις Sintesi mettere insieme le cose Sintesi non significa qui collegamento e connessione di rappresentazioni manipolazione di eventi psichici nei cui riguardi nasca poi il problema della concordanza di essi in quanto interni coi fatti fisici esterni Qui il συν ha un significato prettamente apofantico e significa lasciar vedere qualcosa nel suo esser assieme a qualcosa lasciar vedere qualcosa in quanto qualcosa Come dire che questo λόγος egrave il lasciar vedere ma un lasciar vedere particolare egrave un lasciar vedere qualcosa in quanto qualcosa cioegrave egrave questo che vede il fatto che qualcosa sia qualcosa Questo egrave il fondamento del logos dice Heidegger E di nuovo poicheacute il λόγος egrave un lasciar vedere per questo esso puograve essere vero o falso Ah ecco prima diceva che il συν ha un carattere prettamente apofantico Apofantico per esempio nella logica significa che qualcosa egrave sottoponibile a un criterio vero-funzionale cioegrave una cosa della quale puograve affermarsi che egrave vera oppure falsa Ecco percheacute qui ha ripreso questa cosa hellip puograve essere vero o falso e cioegrave vedo o non vedo Anche qui tutto sta nel liberarsi da quel concetto artificiale per cui veritagrave significa ldquoadeguazionerdquo Cioegrave adaeligquatio rei et intellectus Questa idea non egrave per nulla lrsquoelemento primario del concetto di άλήϑεια Questo lo sappiamo bene oramai lrsquoάλήϑεια non ha nulla a che fare con lrsquoadeguamento Lrsquoldquoesser verordquo del λόγος in quanto άλήϑεύειν significa nel λέγειν in quanto άποφαίνεσϑαι trarre fuori lrsquoente di cui si discorre dal suo nascondimento e lasciarlo vedere come non nascosto (άληϑές) scoprirlo Quindi questa veritagrave del vedere Parlava prima del carattere apofantico di vero o falso perograve qui dice che questa idea non egrave per nulla lrsquoelemento primario del concetto di άλήϑεια Lrsquoesser vero del λόγος quando diciamo che qualcosa mi si mostra e dico che questo egrave vero non ha nulla a che fare con lrsquoadeguamento Sapete che per esempio nella logica moderna Tarski tanto per dire la proposizione che afferma che questa cosa egrave un posacenere egrave vera percheacute questo egrave un posacenere e questa sarebbe la veritagrave come adeguamento la veritagrave egrave adeguata alla cosa Dice Heidegger no non si tratta affatto di questo quando parliamo di veritagrave rispetto al λόγος cioegrave al discorso e quindi al discorso vero o falso la intendiamo in tuttrsquoaltra maniera Lrsquoldquoesser verordquo del λόγος in quanto άλήϑεύειν significa nel λέγειν cioegrave nel mettere insieme nel legare in quanto άποφαίνεσϑαι cioegrave nel tenere insieme ciograve che si mostra ciograve che si manifesta Infatti dicehellip trarre fuori lrsquoente di cui si discorre dal suo nascondimento e lasciarlo vedere come non nascosto (άληϑές) scoprirlo Qui ciograve di cui si parla egrave propriamente ciograve che interessa ad Heidegger ciograve di cui si parla egrave compito del λόγος portare in luce ciograve di cui si parla che non egrave tanto la cosa in seacute ovviamente puograve essere qualunque cosa ma egrave il lasciar apparire venir fuori qualche cosa ma non in quanto qualche cosa lasciar venir fuori in quanto ciograve di cui sto parlando che egrave diverso dalla cosa egrave lrsquoargomento di cui sto parlando Corrispondentemente lrsquoldquoesser falsordquo ψεύδεσϑαι vuol dire ingannare nel senso di coprire mettere qualcosa dinanzi a qualcosa (nel modo del lasciar vedere la prima) e spacciare poi la seconda in quanto qualcosa che essa non egrave Lrsquoinganno consiste in questo copro la cosa vera con unrsquoaltra che non egrave quella di cui sto parlando Ma proprio percheacute la ldquoveritagraverdquo ha questo senso e percheacute il λόγος egrave un modo determinato del lasciar vedere il λόγος non puograve affatto essere considerato il ldquoluogordquo primario della

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veritagrave Quando come oggi ormai tutti fanno la veritagrave egrave definita come ciograve che appartiene ldquopropriamenterdquo al giudizio facendo per di piugrave risalire questa tesi a Aristotele si cade in un duplice errore percheacute il richiamo ad Aristotele egrave infondato e percheacute soprattutto non si comprende il concetto greco di veritagrave Secondo la concezione greca ldquoverordquo egrave e certo piugrave originariamente del λόγος di cui parliamo la αϊσϑησις la pura percezione sensibile di qualcosa Questo per il greco egrave il vero la pura percezione sensibile quindi nulla a che fare con il giudizio Poicheacute la αϊσϑησις si riferisce sempre ai propri ϊδια cioegrave allrsquoente genuinamente accessibile solo mediante essa e per essa (come avviene per il vedere rispetto ai colori) la percezione egrave sempre vera (pagg 48-49) I propri ϊδια sono le proprie idee il proprio modo di pensare Il che significa il vedere scopre sempre colori lrsquoudire scopre sempre suoni Se io scopro dei colori non egrave che questo colore in quanto tale mi si affaccia Certo mi si affaccia qualcosa ma mi si affaccia qualcosa allrsquointerno del vedere cioegrave io posso vedere un colore scoprire un colore percheacute il mio vedere scopre sempre colori come se in un certo senso fosse fatto per scoprire colori ldquoVerordquo nel senso piugrave puro e originario cioegrave nel senso di ciograve che non puograve che scoprire (e quindi mai coprire) egrave il puro νοείν lrsquoatto di pensierohellip la percezione che guarda puramente alle piugrave semplici determinazioni drsquoessere dellrsquoente Questo egrave il pensiero la percezione che guarda puramente alle piugrave semplici determinazioni drsquoessere dellrsquoente Questo νοείν non puograve mai coprire non puograve mai essere falso potragrave tuttrsquoal piugrave restare un non percepire un άγνοείν insufficiente per un accesso sicuro e adeguato allrsquoente Ciograve che non ha piugrave la forma dellrsquoatto del puro lasciar vedere ma che per mostrare ricorre sempre qualcosrsquoaltro e lascia cosigrave vedere qualcosa in quanto qualcosa assume con questa struttura sintetica la possibilitagrave del coprimento La ldquoveritagrave del giudiziordquo comunque non egrave che il contrario di questo coprire cioegrave un fenomeno di veritagrave che ha un fondamento derivato per piugrave aspetti Realismo e idealismo falliscono nella medesima misura il senso del concetto greco di veritagrave in base al quale soltanto egrave possibile comprendere la possibilitagrave di qualcosa come una ldquodottrina delle ideerdquo quale conoscenza filosofica Proprio percheacute la funzione del λόγος sta nel puro lasciar vedere qualcosa nel lasciar percepire lrsquoente il λόγος puograve significare ragione Quindi il λόγος non egrave niente altro che un puro lasciar vedere qualcosa un lasciar percepire lrsquoente E qui crsquoegrave la questione adesso diragrave qual egrave la questione centrale Dice la funzione del λόγος sta nel puro lasciar vedere qualcosa nel lasciar percepire lrsquoente il λόγος puograve significare ragione lasciar percepire lrsquoente non egrave che lrsquoente si manifesta da seacute se io non lo lascio venir fuori lrsquoente non viene da seacute cioegrave la cosa non si mostra da seacute la cosa si mostra se e soltanto se crsquoegrave il λόγος che ricordate egrave un aspetto fondamentale dellrsquoessere lrsquoessere si manifesta attraverso il λόγος raccogliendolo ecco il λέγειν lo mostra Ma questo orizzonte che egrave necessario percheacute lrsquoente sia lasciato uscire dallrsquooscuritagrave cioegrave mostrarsi questo orizzonte egrave llsquoEsserci quindi per tornare alla questione di prima questo lasciar percepire lrsquoente egrave una delle prerogative del progetto dellrsquoEsserci Sono io lrsquoEsserci che lascio che lrsquoente si manifesti lrsquoente da seacute non si manifesta non egrave niente Come sappiamo lrsquoente senza lrsquoessere senza di me che lo percepisco egrave niente cosigrave come lrsquoessere senza quellrsquoente che sono io sarebbe nulla Questa operazione questo lasciar venire fuori questo lasciar venire da parte dellrsquoorizzonte potremmo dire semioticamente dallrsquoorizzonte del significato questo lasciar venire lrsquoente egrave ciograve che chiamiamo ragione Egrave questa la ragione che vedete bene ha molto poco a che fare con la logica anzi direi niente E proprio percheacute λόγος viene usato non soltanto nel significato di λέγειν ma ugualmente in quello di λεγόμενον (il mostrato come tale) e poicheacute questo egrave nullrsquoaltro che lrsquoϋποχείμενον (ciograve che in ogni interpellare e discutere egrave sempre presente nel fondo come fondamento) il λόγος in quanto λεγόμενον significa ragione fondamentale ratio Qui crsquoegrave unrsquoaltra questione rilevante Come sapete Heidegger non parla volentieri di soggetto il soggetto egrave una creazione di Cartesio Ora lui tira in ballo questa parola greca ϋποχείμενον tradotta generalmente con soggetto ciograve che sta sotto la traduzione latina quasi letterale egrave il subjectum ciograve che egrave gettato sotto Qui questo soggetto ha tuttrsquoaltra accezione percheacute lui lo descrive cosigrave ciograve che sta a fondamento nel λόγος che cosa crsquoegrave a fondamento del λόγος Ce lo dice qua ciograve che in ogni interpellare e discutere egrave sempre presente nel fondo come fondamento Quindi questo fondamento egrave la ratio la ragione ciograve che in ogni interpellare

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e discutere egrave sempre presente nel fondo Cosrsquoegrave che egrave sempre presente nel fondo in ogni interpellare in ogni discutere Il fatto che si discuta di qualcosa cioegrave che qualcosa si mostri in quanto qualcosa questo egrave il fondamento Ciograve che il λόγος mostra in prima istanza che cosa mostra se non che qualcosa egrave qualcosa per cui possiamo parlarne Potremmo dirla cosigrave il λόγος egrave ciograve che immette quella funzione del linguaggio per cui qualunque cosa intervenga viene colta nel linguaggio Chiaramente il λόγος non egrave fuori dal linguaggio egrave ovvio ma potremmo indicarla come quella funzione che raccoglie e mette insieme qualche cosa in modo che il linguaggio stesso possa discuterne possa parlarne egrave come se mostrasse al linguaggio che questo qualcosa egrave un qualche cosa e quindi possiamo parlarne E infine poicheacute λόγος in quanto λεγόμενον puograve anche significare ciograve che egrave chiamato in questione in quanto qualcosa che diviene visibile mediante la sua relazione a qualcosa mediante la sua ldquorelazionalitagraverdquo λόγος assume il significato di relazione e rapporto Questa interpretazione del ldquodiscorso apofanticordquo puograve bastare per il chiarimento della funzione primaria del λόγος (pag 49) La questione essenziale in tutto ciograve egrave che il λόγος egrave ciograve che mostra che quando si parla si parla di qualcosa Questo qualcosa di cui si parla non egrave qualcosa che egrave fuori di me percheacute questo qualcosa di cui si parla egrave qualcosa che si manifesta a me in relazione al progetto che io sono e in relazione a ciograve che io voglio fare di quella cosa cioegrave si manifesta a me in relazione a ciograve che io fare di questa cosa Lrsquoaltra cosa importante era la sua definizione di ϋποχείμενον di soggetto e cioegrave come qualche cosa che egrave sempre presente nel fondo come fondamento quindi non piugrave un qualcuno Nella filosofia tradizionale da Cartesio in poi il soggetto egrave pensato come ciograve che egrave la condizione della ragione la condizione della percezione poi in Kant ancora di piugrave qualcosa che egrave sempre ligrave come necessario percheacute ci sia lrsquooggetto Per Heidegger assolutamente no ciograve che sta sotto non sono io non sono io che decido che questa cosa egrave un oggetto ma ciograve che egrave a fondamento egrave il fatto che nel linguaggio qualunque cosa si manifesti egrave linguaggio cioegrave egrave un qualcosa che appartiene al linguaggio Passiamo al capitolo intitolato Il concetto preliminare di fenomenologia Si interroga intono al concetto di fenomenologia da qui una riflessione sul concetto di fenomeno e una sul concetto di logos visto che il termine di fenomenologia egrave composta da fenomeno e da logos A pag 52 dice Il modo dellrsquoincontro con lrsquoessere e con le strutture drsquoessere quali fenomeni deve in primo luogo essere ricavato dagli oggetti stessi della fenomenologia Perciograve il punto di partenza dellrsquoanalisi lrsquoaccesso al fenomeno e il cammino attraverso i coprimenti predominanti richiedono una particolare assicurazione metodologica Lrsquoaccesso al fenomeno lrsquoaccesso per dirla alla Husserl alla cosa stessa ricordate tornare alle cose stesse senza tutto il bagaglio psicologistico ecc ma arrivare a cogliere la cosa in quanto quella che egrave senza nientrsquoaltro Poi alla fine si accorse che diventava molto complicato Arrivare al fenomeno la fenomenologia egrave unrsquoanalisi dei fenomeni delle cose che accadono in quanto accadono in quanto λεγόμενον cioegrave il mostrato delle cose che si mostrano Lrsquoidea di unrsquoapprensione e di una esplicazione dei fenomeni che siano ldquooriginarierdquo e ldquointuitiverdquo egrave lrsquoopposto dellrsquoingenuitagrave di una ldquovisionerdquo casuale immediata e irriflessiva Qui fa una precisazione che lrsquoidea dellrsquoapprensione del fenomeno originaria e intuitiva dice non egrave affatto una visione immediata e irriflessiva Sul fondamento della determinazione preliminare del concetto di fenomenologia possono essere fissati nel loro significato anche i termini ldquofenomenicordquo e ldquofenomenologicordquo ldquoFenomenicordquo egrave detto ciograve che risulta dato ed esplicabile nella modalitagrave di incontro col fenomeno perciograve si parla di strutture fenomeniche Fenomenico egrave ciograve che risulta detto di tutto ciograve che appare Se lo considero un fenomeno il modo in cui lo considero lo possiamo chiamare fenomenico Per ldquofenomenologicordquo si intende invece tutto ciograve che egrave attinente al modo di mostrare e di esplicare noncheacute allrsquoapparato concettuale richiesto da unrsquoindagine del genere (pag 53) Invece il modo di mostrare di articolare tutto ciograve che egrave fenomenico questo lo chiamiamo fenomenologico Poicheacute il fenomeno inteso fenomenologicamente egrave sempre e soltanto ciograve che costituisce lrsquoessere e lrsquoessere egrave sempre lrsquoessere dellrsquoente il progetto di ostensione dellrsquoessere richiede prima un approccio adeguato allrsquoente Dice che il fenomeno inteso fenomenologicamente egrave sempre e soltanto ciograve che costituisce lrsquoessere quindi il fenomeno egrave

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qualcosa che costituisce lrsquoessere il fenomeno egrave ciograve che appare e costituisce lrsquoessere e lrsquoessere egrave sempre lrsquoessere dellrsquoente Quindi se voglio fare unrsquoanalisi del fenomeno il quale riguarda sempre lrsquoessere delle cose ma questo essere delle cose non si manifesta se non attraverso lrsquoente allora per una analisi appropriata del fenomeno devo interrogarmi sullrsquoente arrivare alla domanda fondamentale del greco ti to on cosrsquoegrave lrsquoente Lrsquoente deve parimenti manifestarsi secondo la modalitagrave di accesso che egrave genuinamente propria di esso Cioegrave lrsquoente deve mostrarsi in quanto ente In tal modo il concetto ordinario di fenomeno diviene rilevante fenomenologicamente Nel senso che noi intendiamo lrsquoanalisi del fenomeno a partire dallrsquoente vale a dire da un accesso dice lui che egrave piugrave proprio allrsquoente Considerata nel suo contenuto reale la fenomenologia egrave la scienza dellrsquoessere dellrsquoente ontologia Quindi la fenomenologia egrave la scienza dellrsquoessere dellrsquoente percheacute il fenomeno punta allrsquoessere nel senso che quando io voglio cogliere il fenomeno e qui crsquoegrave Husserl vogliono cogliere che cosrsquoegrave realmente Lrsquoapproccio di Husserl alla cosa stessa era lrsquoapproccio per intendere lrsquoessere dellrsquoente non lrsquoente banalmente ma che cosa fa sigrave che lrsquoente sia quello che egrave Nel corso dei chiarimenti che abbiamo dati circa i compiti dellrsquoontologia risultograve la necessitagrave di una ontologia fondamentale che assuma a proprio tema lrsquoente privilegiato ontologico-onticamente lrsquoEsserci al fine di portarsi di fronte al problema cardinale cioegrave di fronte al problema del senso dellrsquoessere in generale Dalla ricerca stessa risulteragrave che il senso metodico della descrizione fenomenologica egrave lrsquointerpretazione Il λόγος della fenomenologia dellrsquoEsserci ha il carattere dellrsquoέρμηνεύειν attraverso il quale il senso autentico dellrsquoessere e le strutture fondamentali dellrsquoessere dellrsquoEsserci sono resi noti alla comprensione propria dellrsquoEsserci Qui sta dicendo che il λόγος il modo di manifestarsi dellrsquoEsserci ha questo carattere dellrsquointerpretazione Percheacute Percheacute io in quanto Esserci rapportandomi alle cose le interpreto do a queste cose una interpretazione che egrave un altro modo per indicare che per potermi rapportare a un qualche cosa a qualunque cosa anche a me stesso occorre che questa cosa intervenga come segno cioegrave come rinvio altrimenti non ci si rapporta a niente Lrsquointerpretazione egrave un rinvio da una cosa a unrsquoaltra da un certo blocco di parole si passa a un altro che egrave lrsquointerpretazione della prima che dagrave il significato alla prima La fenomenologia dellrsquoEsserci egrave ermeneutica nel significato originario della parola secondo il quale essa designa il compito dellrsquointerpretazione Ma in quanto con lo scoprimento del senso dellrsquoessere e delle strutture fondamentali dellrsquoEsserci in generale egrave tratto in luce lrsquoorizzonte di ogni indagine ontologica ulteriore concernente lrsquoente difforme dallrsquoEsserci questa ermeneutica egrave ldquoermeneuticardquo anche nel senso della elaborazione delle condizioni di possibilitagrave di qualsiasi ricerca ontologica Sta dicendo che scoprire il senso dellrsquoessere egrave il compito della fenomenologia cioegrave giungere a ciograve che fa dellrsquoente quellrsquoente che egrave Ora questa operazione dice lui non egrave altro che ciograve che chiamiamo ermeneutica in quanto dice con lo scoprimento dellrsquoessere e delle strutture fondamentali dellrsquoEsserci in generale egrave tratto in luce lrsquoorizzonte di ogni indagine ontologica ulteriore Percheacute Percheacute se non crsquoegrave lrsquoEsserci se non ci sono io non crsquoegrave neppure lrsquoorizzonte entro il quale possono venire in luce le varie cose tra le quali anche lrsquoindagine ontologica Anche lrsquoindagine ontologica egrave allrsquointerno del mio progetto che egrave un altro modo ancora per dire che lrsquoessere non crsquoegrave fuori di me percheacute io lo sono percheacute io sono lrsquoEsserci cioegrave questo essere che egrave qui in questo momento Ma lo diragrave in modo piugrave chiaro tra poco E infine poicheacute lrsquoEsserci vanta il primato ontologico rispetto ad ogni altro ente (in quanto ente avente la possibilitagrave dellrsquoesistenza) hellip ricordate che lui attribuisce lrsquoesistenza soltanto alle persone a colui che puograve domandarsi hellip lrsquoermeneutica nella sua qualitagrave di interpretazione dellrsquoessere dellrsquoEsserci acquista un terzo senso specifico (che filosoficamente parlando egrave primario) quello di analitica dellrsquoesistenzialitagrave dellrsquoesistenza (pagg 53-54) Analitica dellrsquoesistenzialitagrave dellrsquoesistenza con questo sta dicendo che si tratta di una riflessione intorno al fatto che per parlare di esistenza occorre che esista lrsquoEsserci e cioegrave che esista qualcuno che sia in condizioni di domandarselo Poco dopo dice che Lrsquoessere in quanto tema fondamentale della filosofia non egrave un genere dellrsquoente e tuttavia riguarda ogni ente Ovviamente percheacute lrsquoessere egrave ciograve che fa di ciascun ente quello che egrave Lrsquoessere e la struttura dellrsquoessere si trovano al di sopra di ogni ente e di ogni determinazione possibile di un ente

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Lrsquoessere egrave il tracendens puro e semplice Egrave trascendente non egrave immanente immanente egrave lrsquoente La trascendenza dellrsquoessere dellrsquoEsserci egrave eminente percheacute in essa hanno luogo la possibilitagrave e la necessitagrave dellrsquoindividuazione piugrave radicale Ogni aprimento dellrsquoessere in quanto trascendens egrave conoscenza trascendentale La veritagrave fenomenologica (lrsquoapertura dellrsquoessere) egrave veritas trascendentalis Ribadisce la differenza ontologica tra essere ed ente ponendo un elemento importante cioegrave lrsquoente egrave immanente e lrsquoessere egrave ciograve che trascende ciograve che egrave al di lagrave Ma dice qualcosa di piugrave ogni apertura dellrsquoessere in quanto trascendens egrave conoscenza trascendentale Ciograve che si conosce nel momento in cui si apre questo orizzonte in cui crsquoegrave la possibilitagrave di unrsquoapertura solo allora interviene la conoscenza ma una conoscenza trascendentale Ciograve significa che non conosco lrsquoente in quanto tale se non conoscendo ma non lo conoscerograve mai se non conoscendo lrsquoessere che egrave trascendente che non crsquoegrave Ma che cosa non crsquoegrave propriamente Ciograve che non crsquoegrave ciograve che non egrave immanente che non egrave una cosa egrave quel progetto egrave quellrsquoEsserci che io sono costantemente entro il quale lrsquoente puograve essere lrsquoente che egrave Quindi la veritagrave fenomenologica in quanto apertura dellrsquoessere egrave veritagrave trascendentale non egrave mai una veritagrave riferita per esempio a una proposizione La proposizione egrave un ente qualunque come nella logica la veritagrave appartiene alla proposizione in seguito a procedure ecc Per Heidegger non egrave cosigrave la veritagrave egrave trascendentale il che significa che la veritagrave appartiene sigrave allrsquoessere ma non allrsquoessere entizzato ma a quellrsquoEsserci che io sono cioegrave la veritagrave appartiene unicamente a ciograve che si manifesta allrsquointerno del mio progetto Questa cosa si manifesta se si manifesta nel mio progetto egrave vera egrave questa la nozione di veritagrave per Heidegger Infatti piugrave avanti parleragrave del percheacute e del per chi Diragrave tra breve che non egrave importante chiedersi percheacute ma per chi cioegrave non la cosa che egrave causa di questa cosa qui ma per chi questa cosa si manifesta in questo modo e quindi puograve immaginare che abbia questa o questrsquoaltra causa Il per chi dice lui egrave fondamentale e il per chi riguarda ovviamente un Esserci un progetto Questa cosa egrave cosigrave non percheacute egrave in un certo modo ma egrave cosigrave per chi Per me cioegrave allrsquointerno del mio progetto Come vedete ripete sempre la stessa cosa in modo sempre piugrave intorcolato perogravehellip Le ricerche che seguono sono state possibili solo sul fondamento posto da Edmond Husserl con cui le Ricerche Logiche la fenomenologia venne alla luce Lrsquoanalisi del concetto preliminare di fenomenologia indica che lrsquoessenziale per essa non sta nellrsquoesser reale come ldquocorrenterdquo filosofica Piugrave in alto della realtagrave si trova la possibilitagrave La comprensione della fenomenologia consiste esclusivamente nellrsquoafferrarla come possibilitagrave (pagg 54-55) La questione della possibilitagrave in Heidegger egrave importante percheacute io in quanto Esserci in quanto progetto mi trovo sempre preso di fronte a delle possibilitagrave Queste varie possibilitagrave sono quelle che poi determinano il mio progetto il mio farsi il mio accadere in un certo modo Quindi il concetto di possibilitagrave in Heidegger rimane un concetto non solo importante ma prioritario lrsquouomo egrave ciograve che egrave sempre gettato innanzi di fronte a delle possibilitagrave lrsquoultima possibilitagrave egrave la morte che egrave una certezza Andiamo alla Prima parte Lrsquointerpretazione dellrsquoEsserci in riferimento alla temporalitagrave e lrsquoesplicazione del tempo come orizzonte trascendentale del problema dellrsquoessere Prima sezione Lrsquoanalisi fondamentale dellrsquoEsserci nel suo momento preparatorio Dice Lrsquoente interrogato per primo nel problema del senso dellrsquoessere egrave lrsquoente che ha il carattere dellrsquoEsserci Lrsquoanalitica esistenziale nel suo momento preparatorio richiede per il suo particolare carattere unrsquoesposizione preliminare e una delimitazione rigorosa rispetto a ricerche apparentemente parallele ad essa (pag60) Passiamo al Capitolo I Esposizione del compito dellrsquoanalisi dellrsquoEsserci nel suo momento preparatorio sect 9 Il tema dellrsquoanalitica dellrsquoEsserci Lrsquoente che ci siamo proposti di esaminare egrave il medesimo che noi stessi sempre siamo In questa frasetta crsquoegrave tutta la filosofia di Heidegger Quindi ci troviamo presi in un compito arduo percheacute dobbiamo analizzare una cosa e per analizzarla dovremmo oggettivarla percheacute altrimenti non egrave possibile ma oggettivandola egrave come se creassimo una sorta di distanza infinita che non colmeremo mai tra la cosa che devo analizzare che sono io e io che voglio analizzarla Obiettivando la cosa perdo il suo esserci Giusto per fare un riferimento ne parla anche Peirce nel suo saggio sulla Architettura delle teorie io che faccio una teoria sono questa stessa teoria che sto costruendo nel senso che non

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posso mettermi dal di fuori da un di fuori che non esiste sono sempre io che elaborando una teoria sono dentro a quella teoria e non posso uscirne Qui ci sarebbero da fare una serie di considerazioni ma le faremo mano a mano Lrsquoessere di questo ente egrave sempre mio Se questo ente sono io allora se cerco lrsquoessere dellrsquoente cerco il mio essere Nellrsquoessere che egrave proprio di esso questo ente stesso si rapporta al proprio essere Come ente di questo essere esso egrave rimesso al suo aver-da-essere Ha sempre da essere qualche cosa percheacute se egrave un progetto che egrave gettato innanzi ha sempre da essere qualche cosa da qui la questione delle possibilitagrave Lrsquoessere egrave ciograve di cui ne va sempre per questo ente Da questa caratterizzazione dellrsquoEsserci derivano due ordini di conseguenze 1) Lrsquoessenza di questo ente consiste nel suo aver-da-essere Questione importante percheacute dice Lrsquoessenza di questo ente che sono io lrsquoEsserci consiste nel suo aver-da-essere cioegrave consiste nellrsquoessere un progetto aver da essere aver da fare qualcosa Lrsquoessenza di questo ente se mai si possa parlare di essa devrsquoessere intesa a partire dal suo essere (existentia) Questa essenza che io sto cercando e che mi appartienehellip percheacute se io cerco lrsquoessenza dellrsquoessere ma questo essere egrave mio si parte dal fatto che io ci sono dal fatto della mia esistenza Quindi crsquoegrave una esistenza come condizione per potere riflettere che qualche cosa abbia unrsquoessenza Come dire ancora che occorre lrsquoEsserci egrave necessario che ci sia io percheacute possa esserci unrsquoessenza di me se non ci sono io non crsquoegrave neanche lrsquoessenza Ma il compito ontologico egrave proprio quello di mostrare che se noi scegliamo per lrsquoessere di questo ente la designazione di esistenza questo termine non ha e non puograve avere il significato ontologico del termine tradizionale existentia Egrave vero percheacute dice Esistenza significa per lrsquoontologia tradizionale qualcosa come la semplice-presenza modo di essere questo essenzialmente estraneo a un ente che ha il carattere dellrsquoEsserci Questo Esserci che sono io non egrave qualcosa che egrave semplicemente presente A scanso di equivoci per dire existentia useremo sempre lrsquoespressione interpretativa semplice-presenza mentre attribuiremo lrsquoesistenza come determinazione drsquoessere esclusivamente allrsquoEsserci Soltanto lrsquoEsserci esiste egrave esistente tutto il resto lo indica come semplicemente presente Questo aggeggio non egrave lrsquoEsserci non puograve chiedersi ldquopercheacute sono un posacenererdquo Lrsquoessenza dellrsquoEsserci consiste nella sua esistenza Quindi qual egrave lrsquoessenza dellrsquoEsserci Egrave il fatto che io sia un qualcuno che osso domandarmi in relazione a qualche cosa Questa egrave la mia essenza cioegrave lrsquoessenza dellrsquoEsserci il fatto di essere una persona di essere nel logos Potremmo dire che lrsquoessenza di chiunque egrave di essere linguaggio I caratteri evidenziabili di questo ente non sono quindi ldquoproprietagraverdquo semplicemente-presenti di un ente semplicemente-presente ldquoavente lrsquoaspettordquo di essere cosigrave o cosagrave ma sono sempre e soltanto possibili maniere di essere dellrsquoEsserci e nullrsquoaltro Anche questo non egrave irrilevante percheacute dice queste proprietagrave di questo ente particolare che egrave lrsquoEsserci non sono lrsquoaspetto per esempio che io abbia una cravatta degli occhiali e una penna in mano neacute tutte le altre proprietagrave di cui posso godere oppure no Qual egrave il carattere essenziale di me in quanto Esserci in quanto quellrsquoente che puograve fare tutte quelle cose Per Heidegger non crsquoegrave dubbio ciograve che egrave essenziale lrsquoessenza mia in quanto Esserci non sono altro che le possibilitagrave che io ho sempre davanti possibilitagrave di essere qualche cosa di fare ecc cioegrave di essere un progetto Questa egrave lrsquoessenza di quellrsquoente particolare che egrave lrsquoEsserci questa essenza egrave il progetto 29 marzo 2017 Quando Heidegger parla dellrsquoanalitica dellrsquoEsserci questa non egrave altro che llsquointerpretazione dellrsquouomo lrsquoEsserci egrave lrsquouomo Lrsquoanalitica nellrsquoaccezione che intende lui egrave lrsquointerpretazione e per lui lrsquointerpretazione egrave la conoscenza quindi lrsquoanalitica dellrsquoEsserci egrave la conoscenza dellrsquouomo che tiene conto dellrsquouomo in quanto storico e non in quanto oggetto A pag 62 dice LrsquoEsserci si determina come ente sempre a partire da una possibilitagrave che egli stesso egrave e che nel suo essere in qualche modo comprende Questa frase egrave abbastanza emblematica percheacute questo Esserci che egrave lrsquouomo e quindi egrave un ente non egrave lrsquoessere si determina sempre a partire da una possibilitagrave cioegrave da un progetto Quando parla di possibilitagrave sta parlando del progetto quindi dalla possibilitagrave dal

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progetto che egli stesso egrave lrsquouomo cioegrave lrsquoEsserci Quindi lrsquouomo egrave determinato dal fatto di essere un progetto sempre in atto un progetto gettato diragrave piugrave avanti Dice da una possibilitagrave che egli stesso egrave e che nel suo essere in qualche modo comprende vale a dire in quanto tale in quanto Esserci in qualche modo comprende questa cosa cioegrave si interroga Lui parla dellrsquoEsserci come esistentivo con un suo neologismo di fatto egrave lrsquounica cosa che esiste Lui distingue tra lrsquoesistenza e la semplice-presenza la semplice-presenza egrave questa cosa qui (ndr mostra il posacenere) lrsquoesistenza appartiene allrsquouomo e percheacute appartiene allrsquouomo Percheacute lrsquouomo la comprende se non la comprendesse sarebbe come quellrsquoaggeggio ligrave Questo egrave il senso formale della costituzione dellrsquoesistenza dellrsquoEsserci Cioegrave lrsquoEsserci egrave questa cosa che egrave presa nel progetto costantemente e che comprende se stesso cioegrave egrave in grado di interrogarsi Come dice spesse volte e in tantissimi altri luoghi lrsquouomo egrave lrsquounico ente in grado di interrogarsi sullrsquoessere E qui si fonda per llsquointerpretazione ontologica di questo entehellip cioegrave lrsquoEsserci lrsquouomohellip lrsquoindicazione a svolgere la problematica del suo essere partendo dallrsquoesistenzialitagrave della sua esistenza Dice che su questo ci si fonda per lrsquointerpretazione ontologica di questo ente cioegrave per la comprensione dellrsquoessere dellrsquoente la comprensione ontologica dellrsquoente significa questo comprensione dellrsquoessere dellrsquoente Dice lrsquoindicazione a svolgere la problematica del suo essere partendo dallrsquoesistenzialitagrave della sua esistenza cioegrave partendo per essere precisi dalla sua temporalitagrave Poi parla della quotidianitagrave media che sarebbe il modo con cui ciascuno si rapporta quotidianamente al mondo cioegrave senza necessariamente interrogarsi sullrsquoessere e questa sarebbe per Heidegger unrsquoesistenza non autentica Passiamo al sect 10 a pag 64 Dopo un primo schizzo positivo del tema di una ricerca egrave sempre di grande importanza la sua determinazione negativa anche se le discussioni intorno a ciograve che non deve essere fatto divengono facilmente infruttuose Ci proponiamo ora di mostrare che le ricerche e le indagini che sono state finora condotte mirando allrsquoEsserci a prescindere dalla loro fruttuositagrave materiale hanno fallito lrsquoautentico problema filosofico e che quindi fin che persistono in questo errore non possono in linea generale pretendere di raggiungere ciograve a cui in fondo mirano Lrsquoanalitica esistenziale rispetto allrsquoantropologiahellip lrsquoanalitica esistenziale intende conoscere lrsquouomo non in quanto oggetto ma in quanto progetto a partire dalle sue possibilitagrave continue e costanti che non ha nulla a che fare con lrsquoantropologia la psicologia la biologia che non vanno oltre la questione fondamentalmente ontologica che non vanno oltre la questione ontologica nel senso di pensare lrsquouomo come oggetto come un quid che sta ligrave astorico Infatti vi ricordate una delle obiezioni che faceva alla psicologia alla psicoanalisi era di non considerare storicamente lrsquouomo ma come oggetto Tutte le questioni che la psicoanalisi poneva e che pone come la rimozione lrsquoinconscio ecc sono tutte poste come se fossero degli enti astorici cioegrave messi ligrave obiettivati ma che non tengono del fatto che lrsquouomo in quanto tale egrave un progetto continuamente gettato A pag65 Ogni idea di ldquosoggettordquo quando non sia stata chiarita attraverso una determinazione ontologica preliminare di fondohellip cioegrave non ci si chiede che cosrsquoegrave quando non si pensa al soggetto nellrsquoaccezione che indica lui e cioegrave quando non si problematizza il soggetto ma lo si pone appunto come una cosahellip egrave ancora ontologicamente partecipe del principio del subjectum (ύποχείμενον) anche se onticamente ripudia nel modo piugrave netto la teoria dellrsquoldquoanima come sostanzardquo e la ldquoreificazione della coscienzardquo Nonostante che molte di queste teorie allontanino dallrsquoidea della reificazione dellrsquoanima e della coscienza perograve di fatto le obiettivizzano Affincheacute sia possibile chiedersi che cosa si intenda positivamente quando si parla di un essere del soggetto dellrsquoanima della coscienza dello spirito della persona non reificato bisogna innanzi tutto aver mostrato la provenienza ontologica della cositagrave come tale Percheacute sia possibile chiedersi che cosa si intenda quando si parla del soggetto cioegrave quando lo si problematizza bisogna aver mostrato la provenienza ontologica della cositagrave come tale cioegrave chiedersi che cosrsquoegrave una cosa Quelle espressione denotano infatti altrettante cerchie determinate di fenomeni suscettibili di ldquoelaborazionerdquo mentre il loro uso va di pari passo con una singolare indifferenza rispetto alla questione dellrsquoessere dellrsquoente cosigrave designato Egrave lrsquoaccusa che fa alla filosofia di sempre cioegrave di non avere inteso la differenza ontologica tra lrsquoessere e lrsquoente Non egrave quindi per un capriccio terminologico che evitiamo questi termini (come

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del resto le espressioni ldquovitardquo e ldquouomordquo) quando vogliamo denotare lrsquoente che noi stessi siamo Qui dice percheacute anzicheacute dire uomo dice Esserci Tutti questi termini a suo parere pongono una totale indifferenza rispetto alla questione dellrsquoessere dellrsquoente mentre parlando dellrsquoEsserci a suo parere si pine la questione della differenza ontologica cioegrave si pone lrsquouomo come quellrsquoente che ovviamente pensa se stesso ma che soprattutto deve la sua enticitagrave allrsquoessere cioegrave al progetto in cui egrave inserito egrave quello che egrave in relazione allrsquoessere un progetto quindi alle possibilitagrave che ha continuamente davanti Drsquoaltra parte la tendenza genuina di ogni seria ldquofilosofia della vitardquo scientifica (dire ldquofilosofia della vitardquo egrave come dire ldquobotanica delle pianterdquo)hellip per lui la filosofia egrave la vita ovviamentehellip implica una tendenza a una comprensione dellrsquoessere dellrsquoEsserci Una tendenza a problematizzare la cosa se ovviamente si parla della filosofia seria Bisogna perograve notare che in essa manca e qui sta la radicale insufficienza la problematizzazione ontologica della ldquovitardquo stessa in quanto modo di essere Lui dice che crsquoegrave una tendenza certo a interrogarsi a cogliere qualcosa del problema perograve manca una radicale problematizzazione della questione cioegrave del chiedersi innanzi tutto che cosrsquoegrave questa cosa di cui sto parlando prima di attribuire a questa tutta una serie di attributi e di proprietagrave chiedersi di che cosa sto parlando A pag 67 dice La persona non ha un essere affine a quelle delle cose e delle sostanze Inoltre lrsquoessere della persona non puograve risolversi nellrsquoessere un soggetto di atti razionali avente certe leggi Egrave importante questa questione che incomincia a porre qui siamo ancora alle prime pagine La persona non ha un essere come questa qua questa cosa non egrave presa in un progetto non ha un suo progetto ovviamente Dice che lrsquoessere della persona non puograve risolversi nellrsquoessere un soggetto che sottostagrave a certe leggi Egrave chiaro che per lui questo non puograve avvenire non puograve sottostare a delle leggi Dal momento che la persona lrsquouomo lrsquoEsserci non egrave nientrsquoaltro che il progetto in cui si trova di volta in volta determinato dalla sua storicitagrave egrave chiaro che per lui questo non egrave un soggetto sottoposto a delle leggi Le leggi sono immutabili ed essendo immutabili queste leggi egrave come se si ponessero come oggetti metafisici cosa che per lui non puograve essere in nessun modo La persona non egrave neacute cosa neacute sostanza neacute oggetto Viene cosigrave posto lrsquoaccento sulla stessa questione cui Husserl allude quando afferma che lrsquounitagrave della persona esige una costituzione essenzialmente diversa da quella delle cose naturali Qui precisa che la persona non egrave cosa non egrave sostanza non egrave oggetto Poco dopo dice Gli atti sono qualcosa di non psichico Tutta la teoria dellrsquoatto psichico ovviamente viene messa in discussione Lrsquoessenza della persona implica che essa esista soltanto nel compimento degli atti intenzionali dunque per essenza essa non egrave mai oggetto Compimento degli atti intenzionali certo Intenzione di chi Chi ha questa intenzione Egrave una domanda che ci si puograve porre ovviamente Se crsquoegrave unrsquointenzione crsquoegrave un qualcuno che ha questa intenzione La questione dellrsquointenzionalitagrave egrave fondamentale anche nella psicoanalisi Piugrave sopra aveva detto ldquoUn atto non egrave mai anche oggetto percheacute appartiene allrsquoessenza dellrsquoessere degli atti di essere esperiti solo nel loro compimento e di essere dati solo nella riflessionerdquo Qui citava Scheler e richiama tutto lrsquoattualismo gentiliano cioegrave la teorizzazione dellrsquoatto come atto puro come quellrsquoagire che non egrave sottoposto a leggi questa egrave la questione fondamentale mentre in almeno buona parte della psicoanalisi questo agire egrave sottoposto a delle leggi psichiche Qui dice invece che non egrave cosigrave e che tutto si gioca intorno alla questione degli atti intenzionali Infatti diceva prima lrsquoessenza della persona implica che essa esista soltanto nel compimento degli atti intenzionali cioegrave esiste nel progetto Quindi tornando alla domanda che ci si poneva prima chi ha questa intenzione di compiere gli atti Egrave il progetto in cui si trova e il progetto egrave dato dal trovarsi di fronte a delle continue e incessanti possibilitagrave Questo egrave un po il fulcro di tutto il pensiero di Heidegger che esprime qui in Essere e tempo Parlando di intenzionalitagrave del progetto che intenzione ha il progetto Qui dobbiamo aggiungere una questione importante percheacute lrsquointenzione del progetto e qui torniamo a Nietzsche egrave il superpotenziamento per Nietzsche egrave lrsquounica intenzione che lrsquouomo cioegrave lrsquoEsserci puograve avere Questo agire questo atto non egrave soggetto a leggi quindi non egrave soggetto il che sembrerebbe comportare una assoluta casualitagrave Ma vediamo cosa dice subito dopo Ogni oggettivazione psichica e quindi ogni concezioni degli atti come qualcosa

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di psichico equivalgono a una spersonalizzazione La persona egrave data in ogni caso come esecutrice di atti intenzionali raccolti in una unitagrave di senso Lrsquoessere psichico non ha dunque nulla a che fare con lrsquoessere della persona Gli atti vengono compiuti la persona egrave compitrice di atti Ma qual egrave il senso ontologico del ldquocompiererdquo come devrsquoessere determinato i termini ontologicamente positivi il modo di essere della persona hellip il problema investe lrsquoessere totale dellrsquouomo essere che egrave solitamente inteso come unitagrave di corpo-anima-spirito hellip Ma quando si pone il problema dellrsquoessere dellrsquouomo non egrave possibile determinare questo essere congiungendo modi di essere come il corpo lrsquoanima lo spirito che oltre tutto debbono ancora essere a loro volta determinati (pagg 67-68) Qui ci troviamo di fronte a una questione interessante Dice il problema investe lrsquoessere totale dellrsquouomo questo va messo a fianco a ciograve che prima diceva lrsquoessenza della persona implica che essa esista soltanto nel compimento degli atti intenzionali Egrave questo che sta dicendo la persona non puograve essere colta se non storicamente La sua critica allrsquoidea di atto psichico si appunta sul fatto che un atto psichico egrave considerato astoricamente cioegrave non tiene conto di ciograve che la persona egrave in questo momento non come egrave in base a delle leggi dellrsquoaccadere psichico che si sono stabilite ma come egrave qui adesso Noi sappiamo percheacute ce lo aveva detto in molte altre occasioni che lrsquouomo cosigrave comrsquoegrave qui e adesso egrave determinato non da leggi psichiche ma dalla relazione che ha con il mondo in cui si trova in quel momento cioegrave ancora dalla relazione che in questo momento con il posacenere con lrsquoorologio con voi con la stanza con la luce ecc Tutti questi elementi dice Heidegger costituiscono la mia storicitagrave il mio essere storico quindi lrsquoessere qui in questo momento e le mie decisioni tutto ciograve decido non puograve essere inteso al di fuori di questo mondo mondo in cui mi trovo e del quale voglio fare qualche cosa Questo egrave il progetto cioegrave ho di fronte delle possibilitagrave In altri termini ancora potremmo dire che soltanto se si riesce a cogliere lrsquouomo storicamente cioegrave per quello che egrave in questo momento allrsquointerno del suo mondo nel suo in-essere diragrave tra breve nel suo essere-nel-mondo allora egrave possibile unrsquointerpretazione dellrsquouomo interpretazione nellrsquoaccezione di Heidegger cioegrave conoscenza dellrsquouomo Poi prosegue dicendo In realtagrave ciograve che deforma o svia il problema fondamentale dellrsquoessere dellrsquoEsserci egrave il costante predominio dellrsquoantropologia antica e cristiana i cui insufficienti fondamenti ontologici sono sfuggiti anche al personalismo e alla filosofia della vita Qui crsquoegrave una critica allrsquoantropologia tradizionale che non egrave altro che una critica al modo di pensare comune Lrsquoantropologia tradizionale implica 1) La definizione dellrsquouomo come ζώον λόγον έχον nel senso di animal rationale animale razionale Il modo di essere dello ζώον egrave qui inteso nel senso di semplice-presenza e di accadimento il λόγοϛ egrave inteso come una dotazione piugrave elevata il cui modo di essere egrave non meno oscuro di quello dellrsquoente cosigrave composto In questa definizione antropologica crsquoegrave il ζώον cioegrave lrsquoanimale poi crsquoegrave il λόγοϛ come qualcosa che gli si appiccica 2) Lrsquoaltro filo conduttore per la determinazione dellrsquoessere e dellrsquoessenza dellrsquouomo egrave di ordine teologico facimus hominem ad imaginem nostram et similitudinem Sarebbe il dio della Genesi che dice ldquofacciamo lrsquouomo a mia immagine e somiglianzardquo Lrsquoantropologia teologico-cristiana ricava da qui e dalla contemporanea accettazione della definizione antica una interpretazione di quellrsquoessere che noi diciamo uomo Non diversamente dallrsquoessere di Dio anche lrsquoessere dellrsquoens finitum egrave interpretato ontologicamente coi mezzi offerti dallrsquoontologia antica Nel corso dellrsquoetagrave moderna la definizione cristiana fu deteologizzata Ma lrsquoidea della ldquotrascendenzardquo secondo cui lrsquouomo egrave qualcosa che tende al di lagrave di seacute ha le sue radici nella dogmatica cristiana della quale non si vorragrave certo dire che abbia sempre posto il problema ontologico dellrsquoessere dellrsquouomo Questa idea della trascendenza cioegrave che lrsquouomo punti a qualcosa che va al di lagrave di lui egrave unrsquoidea cristiana ovviamente Questa idea di trascendenza per cui lrsquouomo egrave qualcosa di piugrave di un essere intelligente ha esercitato la sua influenza sotto forme diverse A pag 69 dice Le origini principali dellrsquoantropologia tradizionale cioegrave la definizione greca e il filo conduttore teologico indicano che nel definire lrsquoessenza dellrsquoente ldquouomordquo si egrave dimenticato il problema del suo essere considerandolo per se stesso ovvio nel senso dellrsquoesser semplicemente-presente comune a tutte le altre cose create Sta soltanto dicendo che questo modo di pensare lrsquouomo egrave un modo di pensare lrsquouomo come un essere presente cioegrave come un ente senza pensare a ciograve che fa

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essere questo ente quellrsquoente che egrave Ovviamente per lui quellrsquoente che egrave lrsquouomo egrave quello che egrave in quanto egrave progetto egrave questo lrsquoessere per Heidegger il progetto gettato Mentre per lrsquoantropologia per il modo di pensare comune lrsquouomo egrave considerato al pari di un oggetto di una cosa semplicemente presente Questi due fili conduttori si intrecciano nellrsquoantropologia moderna con la impostazione metodica che prende le mosse dalla res cogitans dalla coscienza dal complesso delle esperienze vissute Ma poicheacute anche le cogitationes hellip i pensierihellip restano ontologicamente indeterminate e cioegrave di nuovo sono assunte in modo implicitamente ldquoovviordquo come qualcosa di ldquodatordquo il cui ldquoessererdquo non suscita problema alcuno la problematica antropologica resta indeterminata quanto ai suoi fondamenti ontologici decisivi Tutti questi modi di pensare assumono come la scienza implicitamente qualcosa come un qualcosa di dato questo egrave dato percheacute lo vedo percheacute cade sotto i sensi Il problema per Heidegger egrave che questa cosa qui egrave quella che egrave percheacute egrave allrsquointerno del mio mondo in questo istante con tutto ciograve che sono in questo momento e che sono stato tutto questo fa di questo posacenere in questo momento quello che egrave per me Heidegger aggiunge che non crsquoegrave un altro modo per intendere percheacute quellrsquoaltro modo di cui ha parlato prima che non problematizza la cosa di fatto comporta che questa qui cosa qui resti assolutamente indeterminata rispetto al suo fondamento che egrave il problema della scienza la scienza assume delle cose semplicemente presenti ma non pensa non si chiede come mai vede quella cosa in quella maniera ligrave non si pone la questione che questa cosa posso pensarla oggetto soltanto se le impongo di essere quello che io voglio che sia egrave unrsquoimposizione ma senza questa la scienza non potrebbe fare niente Drsquoaltra parte non gliene importa niente le importa soltanto il poterla manipolare modificare maneggiare ecc non si pone nessuna questione intorno a questo cioegrave non si pone nessuna domanda intorno al come mai io vedo le cose nel modo in cui le vedo e non crsquoentra niente lrsquoocchio con i suoi bastoncini ecc crsquoentra invece il fatto che questa cosa si inserisce nel mio progetto in questo momento e questo progetto determina quella cosa per quello che egrave in questo momento il che significa certo che non ci sono piugrave riferimenti se non nellrsquoimmediato Questo egrave uno dei motivi stavo pensando per cui ciograve che abbiamo fatto recentemente in effetti potrebbe essere piugrave che unrsquoanalisi del linguaggio unrsquoanalitica del linguaggio nellrsquoaccezione che intende Heidegger cioegrave come unrsquointerpretazione del mondo quindi una conoscenza del mondo a partire dal mondo come problema non come semplice presenza Quindi lrsquoanalitica del linguaggio egrave ciograve che potremmo porre forse in modo piugrave appropriato per quanto ci riguarda al posto dellrsquoanalitica dellrsquoEsserci cioegrave dellrsquouomo Anzicheacute parlare dellrsquouomo possiamo parlare di linguaggio La questione egrave che parlando di linguaggio parliamo di volontagrave di potenza Passiamo al sect 11 a pag 70 La quotidianitagrave egrave piuttosto un modo di essere dellrsquoEsserci che gli egrave proprio anche quando e soprattutto quando si muove nelle culture piugrave evolute e differenziate Come dicevamo prima la quotidianitagrave non che esclude lrsquoEsserci ovviamente semplicemente non problematizza la questione A pag 71 dice Nel suo compitohellip si riferisce allrsquoanalitica dellrsquoEssercihellip egrave presente unrsquoaspirazione che tormenta da ungo tempo la filosofia ma che finora egrave rimasta insoddisfatta lrsquoelaborazione dellrsquoidea di un ldquoconcetto naturale del mondordquo Ovviamente il concetto naturale del mondo egrave il concetto di un mondo che egrave quello che egrave indipendentemente da me cioegrave che egrave fuori dal linguaggio Infatti dice Ad affrontare con successo un compito del genere sembra favorevole la ricchezza oggi disponibile di notizie intorno alle piugrave disparate e remote civiltagrave e forme dellrsquoEsserci Ma tutto ciograve non egrave che apparenza (pagg 71-72) Sta di nuovo ponendo delle obiezioni alla scienza In realtagrave questa ricchezza di notizie favorisce il disconoscimento del vero problema Questione interessante percheacute in effetti la ricchezza di notizie favorisce sempre il disconoscimento del problema Egrave possibile come accade spesso egrave uno dei sistemi piugrave diffusi quello di inondare di notizie in modo da non sapere piugrave niente Il raffronto sincretistico di tutto con tutto e la tipizzazione non danno di per seacute la conoscenza genuina dellrsquoessenziale La disposizione del molteplice dentro uno schema non garantisce sufficientemente la reale comprensione del contenuto in esso ordinato Un genuino principio ordinativo ha un suo contenuto reale che non egrave reperito mediante le operazioni di

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ordinamento ma che egrave da esse presupposto Cioegrave io metto ordine percheacute presumo che ci sia in natura un ordine che devo ristabilire Cosigrave lrsquoordinamento delle concezioni del mondo richiede unrsquoidea esplicita del mondo in generale Se io immagino un ordinamento del mondo io ho giagrave in mente il mio mondo comrsquoegrave fatto E se il ldquomondordquo anchrsquoesso egrave un costitutivo dellrsquoEsserci lrsquoelaborazione concettuale del fenomeno del mondo richiederagrave una penetrazione delle strutture fondamentali dellrsquoEsserci Se questo mondo che la scienza vuole obiettivare di fatto appartiene allrsquoEsserci cioegrave allrsquouomo - quindi appartiene a me in definitiva percheacute lrsquoEsserci sono io lo diceva nelle pagine prima io sono lrsquoEsserci - egrave chiaro che occorre riflettere su questo Esserci per capire quello che sto facendo quando sto parlando di tutte quelle cose di cui parla la scienza Passiamo a pag 73 Capitolo Secondo Lrsquoessere-nel-mondo in generale come costituzione fondamentale dellrsquoEsserci Giagrave il titolo la dice lunga La costituzione fondamentale dellrsquoEsserci cioegrave dellrsquouomo in che cosa consiste Nellrsquoessere-nel-mondo Ma questo non egrave un suo accidente si trova nel mondo quindi si guarda attorno e vede cosa crsquoegrave e cosa non crsquoegrave No dice egrave la costituzione fondamentale dellrsquouomo cioegrave lrsquouomo egrave questo lrsquouomo egrave essere-nel-mondo Come abbiamo in svariate altre occasioni essere-nel-mondo significa essere in relazione con tutto ciograve che mi appare e mi appare nel modo in cui mi appare a seguito del fatto che si trova allrsquointerno del mio progetto che io sono piugrave che di cui io sono fatto Il mio essere quellrsquoessere che la filosofia ha sempre cercato come qualcosa di fisso di stabile che sta da qualche parte questo essere sono io in quanto progetto quindi tuttrsquoaltro da qualcosa di fisso e di stabile percheacute si altera continuamente in totale divenire Questa egrave una delle critiche che Severino fa a Heidegger Per Heidegger il divenire egrave il motore di ogni cosa per Severino no per lui non crsquoegrave divenire se non come follia anzi la suprema follia LrsquoEsserci egrave un ente che comprendendosi nel suo essere si rapporta a questo essere Io sono un ente che comprendendomi in quanto essere mi rapporto a questo essere cioegrave lo interrogo Con ciograve egrave indicato il concetto formale di esistenza Lrsquouomo egrave un ente che comprendendo di essere interroga questo essere che egrave poi quello che ha sempre detto e cioegrave che lrsquouomo egrave quellrsquoente che sa di essere qualcosa anzicheacute nulla LrsquoEsserci egrave inoltre lrsquoente che io stesso sempre sono Piugrave chiaro di cosigrave Lrsquoesser-sempre-miohellip io sono sempre miohellip appartiene allrsquoEsserci esistente come condizione della possibilitagrave dellrsquoautenticitagrave e dellrsquoinautenticitagrave O mi rendo conto di tutto questo che io sono quellrsquoente che puograve interrogarsi sul percheacute sono un ente quindi sullrsquoessere dellrsquoente sul fatto che sono un progetto perograve posso anche non farlo non egrave che sono obbligato quante persone conoscete che si interrogano su questo Quindi crsquoegrave la possibilitagrave che uno non si interroghi A questo punto possiamo sapere anche percheacute ci interroghiamo sullrsquoessere dellrsquoEsserci per una volontagrave di potenza cioegrave per un superpotenziamento intellettuale non crsquoegrave un altro motivo che egrave determinato dalla struttura stessa del linguaggio come abbiamo precisato in altre circostanze Piugrave avanti Lrsquoespressione composita ldquoessere-nel-mondordquo hellip lui mette sempre i trattini per indicare che questa proposizione va presa come un tuttrsquouno inscindibile hellip rivela giagrave nel suo conio che ci si riferisce a un fenomeno unitario Questo essere-nel-mondo non egrave un insieme di elementi tali per cui indica unrsquoaccidentalitagrave ma indica lrsquounico modo in cui ciascuno egrave necessariamente Ma lrsquoinsolubilitagrave in elementi componibili hellip come dicevo prima non si puograve scomporre questa proposizione per il motivo che ho detto hellip non esclude la molteplicitagrave di momenti strutturali che formano questa costituzione Lrsquoanalisi del reperto fenomenico indicato con questa espressione comporta tre punti di vista Se lo esaminiamo tenendo preliminarmente ben ferma la totalitagrave del fenomeno essi possono essere fissati come segue 1) Il ldquonel mondordquo in ordine a questo momento occorre indagare la struttura ontologica del ldquomondordquo e determinare lrsquoidea della monditagrave come tale (Capitolo III di questa sezione) Percheacute diciamo essere-nel-mondo Intanto questo ldquonel mondordquo va interrogato per vedere che cosa intendiamo con monditagrave cioegrave che cosa vogliamo dire quando diciamo ldquonel mondordquo 2) Lrsquoente che egrave sempre nel modo dellrsquoessere-nel-mondo Questa egrave la seconda domanda La prima che cosa vuol dire quando diciamo ldquonel mondordquo lrsquoaltra che cosa vuol dire quando parliamo di ente quando diciamo che lrsquoente egrave sempre nel modo dellrsquoessere-nel-mondo lrsquoente non puograve avere unrsquoaltra proprietagrave di esistenza se non quella

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di essere-nel-mondo Questo egrave un ente in quanto egrave nel mondo quale mondo Il mio ovviamente quello in cui mi trovo In esso egrave cercato ciograve che indaghiamo col problema del ldquoChirdquo Attraverso una dimostrazione fenomenologica dobbiamo determinare Chi sia nel modo della quotidianitagrave media dellrsquoEsserci (capitolo IV di questa sezione) (pagg 73-74) 3) Lrsquoin-essere come tale hellip lrsquoessere-nel-mondo quindi in-essere hellip bisogna far vedere la costituzione ontologica dellrsquoinessenza come tale (capitolo V di questa sezione) Quando dice far vedere la costituzione ontologica dellrsquoinessenza come tale vuol dire problematizzare la questione e vedere di intendere di che cosa stiamo parlando La considerazione di ognuno di questi momenti implica nello stesso tempo la considerazione di tutti gli altri cioegrave la visione dellrsquointero fenomeno Questi momenti lo ha giagrave precisato prima non sono momenti separati neacute separabili lo sta facendo a scopo didattico ma questo essere-nel-mondo egrave un tuttrsquouno non crsquoegrave un altro modo di essere se non di essere-nel-mondo Questo aggeggio non ha altro modo di essere se non di essere-nel-mondo cioegrave di essere nellrsquoEsserci di essere nel progetto che io sono Lrsquoessere-nel-mondo egrave certamente una costituzione dellrsquoEsserci necessaria a priori ma egrave tuttrsquoaltro che sufficiente a determinarne esaurientemente lrsquoessere Prima dellrsquoanalisi tematica dei singoli tre fenomeni evidenziati dobbiamo tentare una caratterizzazione orientativa dellrsquoultimo di essi Che cosa significa in-essere Di primo acchito completiamo lrsquoespressione con in-essere ldquonel mondordquo e tendiamo a comprendere siffatto in-essere come un ldquoessere dentrohelliprdquo Con questo termine si denota il modo di essere di un ente che egrave ldquodentrordquo un altro come lrsquoacqua egrave ldquodentrordquo il bicchiere o il vestito ldquodentrordquo lrsquoarmadio Con tale ldquodentrordquo intendiamo il rapporto dellrsquoessere di due enti estesi ldquonellordquo spazio rispetto al loro luogo in questo spazio Egrave ovvio che non egrave in questi termini Questi enti di cui si puograve cosigrave determinare lrsquoesser-lrsquouno-dentro-lrsquoaltro hanno tutti il modo di essere delle semplici-presenze in quanto sono cose-presenti ldquoallrsquointernordquo del mondo Sono esseri presenti non sono Esserci Tutto il discorso che sta facendo in realtagrave egrave molto semplice sta soltanto dicendo che quando parla di in-essere cioegrave essere-nel-mondo non vuol dire che egrave dentro nel mondo e che io sono una cosa dentro a unrsquoaltra cosa piugrave grande che egrave il mondo Lrsquoesser-presente ldquoinrdquo una cosa-presente lrsquoesser-compresente con qualcosa che il medesimo modo di essere (inteso come un determinato rapporto di luogo) sono caratteri ontologici che noi diciamo categoriali in quanto propri di enti aventi un modo di essere non conforme allrsquoEsserci Heidegger distingue tra categoriale e esistenziale Categoriale riguarda le semplici-presenze che possono essere elencate in base alle loro caratteristiche prerogative ecc Altro egrave e difatti dice Lrsquoin-essere al contrario significa un esistenziale percheacute fa parte della costituzione dellrsquoessere dellrsquoEsserci Questa egrave la differenza fondamentale Non egrave che il mio in-essere egrave tale percheacute sono dentro il mondo ma il mio essere-nel-mondo egrave il mio Esserci non egrave un attributo che puograve esserci come non esserci Come diceva prima non egrave che una cosa puograve in-essere oppure no se egrave qualche cosa egrave giagrave percheacute egrave nel mondo cioegrave egrave nel progetto Perciograve non puograve essere pensato come lrsquoessere semplicemente-presente di una cosa corporea (il corpo dellrsquouomo) ldquodentrordquo un altro ente semplicemente-presente Lrsquoin-essere non significa dunque la presenza spaziale di una cosa dentro lrsquoaltra poicheacute lrsquoldquoinrdquo originariamente non significa affatto un riferimento spaziale del genere suddetto ldquoInrdquo deriva da innan- abitare habitare soggiornare an significa sono abituato sono familiare con sono solitohellip esso ha il significato di colo nel senso di habito e diligo Lrsquoente a cui lrsquoin-essere appartiene in questo significato egrave quello che noi abbiamo connotato come lrsquoente che io sempre sono (pagg 74-75) Tutta questa pappardella qua poteva risparmiarsela percheacute in effetti era importante soltanto questo cioegrave lrsquoente a cui lrsquoin-essere appartiene in questo significato egrave quello che abbiamo connotato come lrsquoente che io sempre sono ldquoEssererdquo come infinito di ldquoio sonordquo cioegrave inteso come esistenziale significa abitare pressohellip avere familiaritagrave conhellip Lrsquoin-essere egrave perciograve lrsquoespressione formale ed esistenziale dellrsquoessere dellrsquoEsserci che ha la costituzione essenziale dellrsquoessere-nel-mondo Lrsquoldquoessere pressordquo il mondo nel senso dellrsquoimmedesimazione col mondo senso da chiarire ulteriormente egrave un esistenziale fondato nellrsquoin-essere Tutto questo per dire che io sono quellrsquounico ente che puograve interrogarsi e tutto ciograve che appartiene a questa analitica dellrsquoessere come discorso intorno allrsquouomo lui la chiama un esistenziale nel senso che tutto ciograve che appartiene allrsquoin-essere

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non puograve essere disgiunto non puograve essere considerata una proprietagrave che crsquoegrave o non crsquoegrave qualche cosa egrave in quanto egrave nel mondo e che distingue dal categoriale che sono le proprietagrave che una cosa puograve avere o non avere Questo aggeggio egrave di colore blu ma potrebbe essere anche di un altro colore mentre io non posso non essere-nel-mondo se sono io sono nel mondo Essere-nel-mondo egrave essere in relazione e questa relazione non egrave nientrsquoaltro che il linguaggio e cioegrave una connessione di elementi elementi connessi tra loro e che determinano ciascuna cosa 5 aprile 2017 Quando Heidegger parla dellrsquoEsserci dice del parlante lrsquoEsserci egrave il parlante E quando parla dellrsquoorizzonte entro il quale lrsquoessere puograve manifestarsi o accadere parla del linguaggio E quando si riferisce al mondo allrsquoin-essere nel mondo si riferisce a tutto ciograve che crsquoegrave e ciograve che crsquoegrave sono prevalentemente proposizioni sono parole anche le cose certo ma le cose ci sono percheacute essendo preso nel mondo queste cose fanno parte delle parole del linguaggio Questo giusto percheacute sia piugrave semplice la questione tra lrsquoEsserci e il parlante Intervento hellip Ha parlato dellrsquoantropologia della psicologia come anche della scienza Ha detto che queste discipline muovono da supposizioni che hanno un fondamento metafisico cioegrave muovono dallrsquoidea che qualcosa sia e che sia come si crede che sia Intervento hellip Levi Strauss diceva che si arriva allrsquoordine attraverso il disordinehellip Heidegger direbbe per esempio che questa egrave una supposizione In effetti egrave impossibile una dimostrazione di una cosa del genere siamo assolutamente certi che sia proprio cosigrave oppure egrave una supposizione da cui si parte per costruire una teoria Egrave questo il discorso che fa Heidegger non ce lrsquoha con la scienza in quanto tale non egrave questo il punto neacute con la scienza neacute con la psicologia neacute con altre cose Lui pone una questione precisa e cioegrave dice che queste discipline muovono da supposizioni che non interrogano che non problematizzano in questo senso le considera metafisiche percheacute tutto il suo lavoro egrave sempre stato quello di tematizzare quindi problematizzare ciascuna di queste supposizioni cioegrave interrogarle Io muovo da una certa cosa che credo che sia cosigrave che cosa mi fa pensare che sia cosigrave Questo egrave fondamentale non solo per Heidegger egrave una questione che occorrerebbe riprendere e articolare molto bene percheacute forse egrave uno tra i ldquofondamentirdquo di ciograve che stiamo facendo cioegrave non crsquoegrave nulla che sia fuori della parola Ora questo ha delle implicazioni non da poco percheacute se ogni cosa appartiene alla parola al discorso quindi al logos allrsquoEsserci al parlante allora puograve trovare il suo fondamento soltanto allrsquointerno per cosigrave dire del parlante e non al di fuori tutte queste supposizioni sono invece come poste al di fuori del parlante ed egrave la critica che faceva Heidegger alla psicoanalisi I concetti fondamentali della psicoanalisi per esempio i quattro di cui parlava Lacan uno puograve inventarsene quanti ne vuole questi concetti appaiono essere qualche cosa che non egrave quello che egrave per il parlante ma sono assunzioni che vengono poste vengono asserite come fuori dal parlante Egrave questo il problema e cioegrave o qualche cosa appartiene al linguaggio o egrave fuori del linguaggio ci sono queste due possibilitagrave Se egrave fuori del linguaggio sorgono perograve dei problemi percheacute non possono essere poste che come assunzioni cioegrave io dico che egrave cosigrave Egrave cosigrave percheacute egrave cosigrave e bellrsquoegrave fatto In effetti non posso provarlo in modo definitivo in modo incontrovertibile posso soltanto affermarlo Se invece egrave nella parola allora certo anche in questo caso non posso che affermarlo perograve lo affermo non percheacute egrave qualche cosa che egrave quello che egrave per virtugrave propria ma percheacute io ho deciso percheacute mi serve percheacute ho progettato che sia cosigrave e lo so Quindi so che non egrave cosigrave per virtugrave propria per una sua proprietagrave intrinseca ma sono io che ho deciso di usarlo cosigrave questa cosa mi serve per costruire certe proposizioni che mi interessano Benissimo perograve so che mi serve per questo che non egrave cosigrave non egrave fuori del linguaggio e il fatto che sia nel linguaggio comporta una serie notevolissima di cose Come accennavamo tempo fa e cioegrave che qualcosa egrave quello che egrave questo giagrave de Saussure lo poneva

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in virtugrave di una relazione differenziale con tutti gli altri elementi del linguaggio quindi egrave come dire che egrave quello che egrave a condizione che non sia quello che egrave Oppure quando dicevamo che per dire che cosrsquoegrave una cosa sono costretto a dire ciograve che quella cosa non egrave quindi quando affermo qualche cosa mi trovo sempre come di fronte a un bivio o affermo qualche cosa percheacute mi serve per qualche cosrsquoaltro cioegrave storicizzo questa cosa questa affermazione la pongo storicamente cioegrave in questo momento oppure descrivo un dato di fatto uno stato di cose che egrave quello che egrave come dicevo prima per virtugrave propria e questa egrave propriamente la metafisica cioegrave lo stabilire che una cosa egrave cosigrave percheacute egrave cosigrave percheacute ha in seacute il principio e la causa Lrsquoobiezione che pone Heidegger rimane si parte comunque da assunzioni Cosa vuol dire questo Che tutto ciograve che si costruisce a partire da queste assunzioni presuppone che queste assunzioni che sono state fatte descrivano uno stato di cose con una premessa che egrave quella che egrave dopo di che si costruisce tutta una serie di cose Egrave proprio questo che Heidegger interroga questa premessa questa assunzione questa presupposizione che si presuppone che sia cosigrave e se non lo fosse Crsquoegrave anche questa eventualitagrave A pag 75 dice Lrsquoldquoesser-pressordquo il mondo come esistenziale non puograve mai significare qualcosa come lrsquoesser-presente-insieme di cose che si presentano dentro il mondo Quando lui dice esser-presso il mondo non significa che siamo vicini a questo posacenere Non crsquoegrave qualcosa come un ldquoessere lrsquouno accanto allrsquoaltrordquo di un ente detto ldquoEssercirdquo e di un atro detto ldquomondordquo Egrave importante percheacute sta dicendo che lrsquoEsserci il parlante non egrave un ente insieme con tutti gli altri uno fra i tanti enti egrave un ente assolutamente particolare egrave quellrsquoente tale per cui queste altre cose semplicemente presenti possono esistere Questo egrave ciograve che sta dicendo Egrave vero che a volte cerchiamo di esprimere la vicinanza di due semplici-presenze dicendo ad esempio ldquoLa tavola sta presso la portahelliprdquo ldquoLa seggiola tocca la pareterdquo Ma non si puograve a rigor di termini tarlare di ldquotoccarerdquo e non certo percheacute in fondo unrsquoispezione accurata accerterebbe sempre un interspazio fra la sedia e la paretehellip come vorrebbe la fisica non crsquoegrave mai in realtagrave un punto di contatto hellip ma percheacute la sedia non puograve toccare la parete per principio anche nel caso che lrsquointerspazio sia nullo Il ldquotoccarerdquo presuppone che la parete possa essere incontrata ldquodallardquo sedia Dice che la parete non puograve essere incontrata dalla sedia percheacute la sedia non egrave un parlante solo un parlante puograve toccare qualcosa puograve avvicinarsi a qualcosa puograve separare puograve fare tutte le cose che fa Un ente puograve toccare cose semplicemente-presenti-nel-mondo solo se fin dallrsquoinizio ha il modo di essere dellrsquoin-essere cioegrave solo se giagrave nel suo Esser-ci gli egrave svelato qualcosa come un mondo in base al quale lrsquoente possa rivelarglisi al tocco e renderglisi cosigrave accessibile nel suo essere semplicemente-presente Egrave ciograve che dicevo prima soltanto il parlante puograve toccare qualcosa questo aggeggio non puograve toccare il tavolo percheacute per il posacenere non crsquoegrave il mondo in cui in questo mondo ci sia anche il tavolo non puograve esserci quindi non puograve toccare Due enti che siano semplicemente-presenti nel mondohellip il posacenere e il tavolohellip e siano inoltre in se stessi senza-mondohellip non hanno un mondo percheacute non parlanohellip non si possono mai toccare e nessuno dei due puograve essere presso lrsquoaltro Lrsquoaggiunta ldquoe siano inoltre in se stessi senza mondordquo non poteva mancare percheacute anche un ente come lrsquoEsserci stesso che non egrave senza-mondo egrave tuttavia semplicemente-presente ldquonelrdquo mondo o per essere esatti con un certo diritto ed entro certi limiti puograve essere considerato come soltanto semplicemente-presente Anche quellrsquoente particolare che egrave il parlante lrsquoEsserci puograve essere considerato come qualcosa di semplicemente-presente il fatto egrave che non egrave soltanto questo A pag 77 dice Lrsquoessere-nel-mondo proprio dellrsquoEsserci in conseguenza della sua effettivitagrave si egrave giagrave sempre distratto o addirittura disperso nelle varie maniere dellrsquoin-essere Ecco qualche esempio di queste maniere di in-essere avere a che fare con qualcosa approntare qualcosa ordinare e curare qualcosa impiegare qualcosa abbandonare o lasciar perdere qualcosa intraprendere imporre ricercare interrogare considerare discutere determinarehellip Questi sono i modi ma in tutti questi modi dellrsquoin-essere sono tutti modi che alludono a che cosa Al progetto al voler fare qualcosa di qualcosrsquoaltro Queste modificazioni dellrsquoin-essere hanno il modo di essere del prendersi cura Il prendersi cura egrave per Heidegger una questione importante percheacute egrave ciograve che specifica lrsquoessere nel progetto lrsquoessere

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progettati continuamente Trovarsi nel progetto significa prendersi cura di qualcosa nel senso di voler fare qualcosa di qualcosa Il termine ldquoprendersi curardquo ha in primo luogo un significato prescientifico e puograve voler dire condurre a termine concludere ldquovenire a capordquo di qualcosa Lrsquoespressione puograve anche significare prendersi cura di qualcosa nel senso di ldquoprocurarsi qualcosardquo hellip In contrapposizione a questi significati prescientifici e ontici hellip cioegrave che tengono conto della cosa soltanto in quanto ente e tralasciano lrsquoessere dellrsquoente hellip lrsquoespressione ldquoprendersi curardquo egrave usata nelle presenti indagini come termine ontologico (esistenziale) indicante lrsquoessere di un possibile essere-nel-mondo (pagg 77-78) Ci sta dicendo che il prendersi cura egrave qualcosa di specifico del parlante Ciograve che non riguarda lrsquoEsserci ciograve che egrave semplicemente presente non puograve prendersi cura di qualche cosa Lrsquoin-essere non egrave quindi una ldquoproprietagraverdquo che lrsquoEsserci abbia talvolta sigrave e talvolta no e senza la quale egli potrebbe essere comrsquoegrave neacute piugrave neacute meno che avendola Non egrave che lrsquouomo ldquosiardquo e oltre a ciograve abbia un rapporto col ldquomondordquo che occasionalmente assegna a se stesso LrsquoEsserci non egrave ldquoinnanzi tuttordquo per cosigrave dire un ente senza in-essere a cui ogni tanto passa per la testa di assumere una ldquorelazionerdquo col mondo Qui continua a ripetere sempre la stessa cosa e cioegrave che quando parla di in-essere parla di essere nel mondo cioegrave di essere in relazione con il mondo ma per essere in relazione col mondo egrave necessario che sia un parlante percheacute soltanto parlando puograve instaurare delle relazioni con le cose mettere in relazione una cosa insieme con unrsquoaltra Come dicevamo prima questo posacenere non puograve mettersi in relazione con il tavolo A pag 79 dice soltanto percheacute in possesso di questa essenziale costituzione lrsquoEsserci puograve scoprire esplicitamente lrsquoente che incontra nel mondo-ambiente saperne qualcosa disporne e avere un ldquomondordquo Volgendo un po la cosa egrave come dire che il linguaggio egrave la condizione della conoscenza ma egrave altresigrave il limite invalicabile della conoscenza Lrsquoaffermazione ontica e comune che lsquouomo ldquoha un mondo-ambienterdquo costituisce dal punto di vista ontologico un problema Quando io dico di avere un mondo egrave percheacute sono giagrave quel mondo ligrave Ecco percheacute dice che egrave un problema A pag 80 dice helliplrsquoEsserci comprende ontologicamente se stesso (e quindi anche il proprio essere-nel-mondo) innanzi tutto a partire dallrsquoente (e dallrsquoessere di esso) che esso non egrave e che esso incontra ldquoallrsquointernordquo del suo mondo LrsquoEsserci il parlante si comprende da ciograve che egrave semplicemente presente dallrsquoente cioegrave da qualcosa che di fatto non egrave ma che incontra allrsquointerno del suo mondo Il parlante non egrave un ente qualunque tuttavia incontra gli enti soltanto allrsquointerno del suo mondo o se preferite soltanto allrsquointerno del linguaggio soltanto ligrave puograve incontrare gli enti NellrsquoEsserci stesso e ad esso questa costituzione drsquoessere egrave giagrave nota in qualche modo Sigrave certo percheacute la costituzione drsquoessere dellrsquoEsserci la sua essenza per dirla in modo spiccio egrave giagrave da sempre compresa percheacute se io rifletto sullrsquoEsserci egrave percheacute sono giagrave nel mondo percheacute sono giagrave allrsquointerno di una serie di relazioni che mi consentono di pensare lrsquoEsserci cioegrave sono giagrave nel linguaggio Quando si tratta perograve di conoscerla il conoscere che assume esplicitamente questo compito innalza se stesso in quanto conoscenza del mondo a rapporto esemplare dellrsquoldquoanimardquo col mondo La conoscenza del ldquomondordquo (νοείν) cioegrave lrsquointerpellanza e la discussione del ldquomondordquo (λόγοϛ) fungono perciograve da modo primario dellrsquoessere-nel-mondo senza che questo sia compreso come tale Quando io conosco qualcosa quando sono preso nella conoscenza di qualche cosa io sono giagrave quel mondo che sto comprendendo che sto conoscendo sono giagrave quella cosa ligrave anche se non me ne accorgo Ma poicheacute questa struttura drsquoessere ontologicamente inaccessibile egrave tuttavia esperita onticamente come ldquorelazionerdquo fra un ente (il mondo) e un altro ente (lrsquoanima) e poicheacute lrsquoessere viene innanzi tutto inteso attenendosi ontologicamente allrsquoente come a un ente intramondano si tenta di concepire questa relazione fra enti sul fondamento di tale ente e nel senso del suo essere cioegrave come un esser-semplicemente-presente Quando io mi rapporto allrsquoente non necessariamente mi pongo una interrogazione intorno allrsquoessere dellrsquoente non necessariamente mi accorgo che io posso mettermi in relazione con quellrsquoente percheacute sono un parlante percheacute in quanto Esserci non egrave che mmi trovi in quella relazione ma sono giagrave la relazione In questo senso per potere dire che crsquoegrave un mondo io devo giagrave essere quel mondo Poco dopo La costituzione dellrsquoEsserci egrave colta ormai soltanto nella forma di unrsquointerpretazione inadeguata e come qualcosa di ovvio Essa funge allora da punto di partenza

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ldquoevidenterdquo per i problemi della dottrina della conoscenza o della ldquometafisica del conoscererdquo Che cosa crsquoegrave infatti di piugrave evidente dellrsquoaffermazione che un ldquosoggettordquo si rapporta a un ldquooggettordquo e viceversa Questa ldquorelazione fra soggetto e oggettordquo diviene un presupposto necessario Ecco la presupposizione Ma tutto ciograve anche se incontestabile nella sua effettivitagrave anzi proprio per questo resta un presupposto fatale se la sua necessitagrave ontologica e prima ancora il suo senso ontologico sono lasciati nellrsquooscuritagrave Ecco qui la questione da cui siamo partiti Dice che cosa crsquoegrave di piugrave evidente della relazione tra soggetto e oggetto Sigrave certo in effetti sembra funzionare cosigrave tuttavia proprio percheacute incontestabile resta un presupposto fatale fatale nel senso che non lascia scampo se la sua necessitagrave ontologica il suo senso ontologico viene lasciato nellrsquooscuritagrave Che cosa vuol dire senso ontologico Egrave ciograve che altrove chiama problematizzare egrave il problematizzare che punta al senso ontologico cioegrave al domandarsi di questa presupposizione io presuppongo un soggetto e un oggetto ma lo presuppongo e fatalmente una volta che lrsquoho presupposto vado avanti lungo questa via percheacute funziona come ad esempio la tecnica quindi non ho nessun motivo per interrogarmi non ho nessun motivo per mettere in discussione per problematizzare questo rapporto tra soggetto e oggetto che diventa a questo punto automatico naturale diventa la natura delle cose Poicheacute la conoscenza del mondo egrave assunta per lo piugrave ed esclusivamente come la forma esemplare di in-essere (e non soltanto nella teoria della conoscenza visto che il comportamento pratico egrave inteso come il comportamento ldquononrdquo teoretico e ldquoateoreticordquo) e poicheacute questo primato del conoscere impedisce la comprensione del suo modo di essere piugrave proprio lrsquoessere-nel-mondo deve essere ulteriormente analizzato in vista della conoscenza del mondo e deve essere reso visibile come ldquomodalitagraverdquo esistenziale dellrsquoin-essere (pagg 80-81) Questo egrave ciograve che segue a ciograve che diceva prima il fatto di lasciare nellrsquooscuritagrave il senso ontologico di qualche cosa Dice del primato del conoscere Heidegger non pone il primato del conoscere pone il primato dellrsquoEsserci del parlante se crsquoegrave parlante allora crsquoegrave conoscere ma se io parto dalla conoscenza come presupposto non la interrogherograve mai non mi accorgerograve mai che la conoscenza egrave possibile a condizione che esista il linguaggio che esista il parlante cioegrave lrsquoEsserci Al sect successivo sempre a pag 81 Se lrsquoessere-nel-mondo egrave una costituzione fondamentale dellrsquoEsserci hellip Il parlante egrave tale percheacute egrave nel mondo ma lo ha specificato bene non come un ente fra gli enti non come una cosa fra le tante ma in un modo assolutamente particolare cioegrave il parlante egrave nel mondo in quanto egrave tutte quelle cose che sono nel mondo che incontra nel mondo egrave tutte quelle cose questa egrave la sua storicitagrave Un suo coprimento totale sarebbe incomprensibile tanto piugrave che lrsquoEsserci dispone di una comprensione di seacute per indeterminata che sia LrsquoEsserci il parlante ha giagrave da sempre una comprensione sennograve non sarebbe un parlante per quanto indeterminata cioegrave per quanto la persona non ne sappia nulla di tutto ciograve resta il fatto che comunque comprende qualche cosa comprende di essere comprende di fare comprende che egrave in mezzo alle cose comprende un sacco di cose pur non sapendo nulla Ma appena il ldquofenomeno della conoscenza del mondordquo egrave colto subito cade in una interpretazione formale ed ldquoestrinsecardquo Lo prova il fatto che ancora oggi il conoscere egrave assunto come una ldquorelazione tra soggetto e oggettordquo il che egrave tanto ldquoverordquo quanto vuoto Soggetto e oggetto non coincidono con Esserci e mondo Anche nel caso che fosse ontologicamente possibile determinare primariamente lrsquoin-essere in base allrsquoessere-nel-mondo inteso come conoscere il compito che si imporrebbe immediatamente sarebbe pur sempre quello della caratterizzazione fenomenica del conoscere in quanto essere in un mondo e in rapporto a un mondo Qui dice che anche se fosse possibile determinare lrsquoin-essere per lrsquoEsserci in base allrsquoessere-nel-mondo come conoscere quindi conoscere come un semplice essere-nel-mondo (sono nel mondo quindi conosco le cose che vedo) anche in questo caso la questione del conoscere rimane aperta Come faccio a conoscere qualcosa Egrave il problema che pone qui come altrove della relazione tra soggetto e oggetto il soggetto conosce lrsquooggetto Certo ma come Come fa a conoscerlo Come fa a sapere che conosce un oggetto Questo egrave ciograve che di ldquofatalerdquo accade quando si pensa in questi termini se io mi baso sulla relazione soggetto e oggetto sembra che tutto vada bene che tutto funzioni ma non ho capito niente del come del modo in cui il soggetto comprenderebbe lrsquooggetto

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e quindi di fatto non so nulla del comprendere assolutamente niente Se si ldquorifletterdquo su questo rapporto drsquoesserehellip rapporto tra soggetto e oggetto che non coincide con lrsquoEsserci e il mondo percheacute il parlante non coincide con tutte le cose che lui stesso costruisce Egrave tutte queste cose ma dice Heidegger crsquoegrave comunque una differenza percheacute queste cose non sono lrsquoEsserci ma io sigrave hellip in esso risulta dato in primo luogo un ente detto natura come ciograve che viene conosciuto Questa egrave la visione corrente delle cose In un ente di questo genere non si incontra il conoscere stesso Lui si sta interrogando su che cosa sia il conoscere Io vedo questa cosa qui in natura ma il fatto di vedere questa cosa non mi dice nulla del conoscere io posso dire di conoscere ma il conoscere in quanto tale rimane assolutamente oscuro Se esso mai ldquoegraverdquo hellip il conoscerehellip lo saragrave in quanto appartenente allrsquoente che conosce Cioegrave a me al parlante Ma anche in questo ente nella cosa-uomo il conoscere non egrave riscontrabile come una cosa-presente Non egrave comunque riscontrabile esteriormente come ad esempio le proprietagrave corporee Siccome dunque il conoscere egrave proprio di questo entehellip Il parlantehellip non perograve come sua qualitagrave esteriore esso saragrave necessariamente ldquointeriorerdquo (pagg 81-82) Sta dicendo qui in modo un po intorcolato che questo conoscere non egrave qualcosa che viene da fuori che appartiene alla cosa e che in qualche modo si trasmette ma egrave qualcosa di intrinseco lui dice interiore al linguaggio potremmo dire che egrave strutturale al linguaggio Come puograve il conoscere avere un oggetto Come devrsquoessere pensato questo oggetto affincheacute il soggetto possa conoscerlo senza dover tentare il salto in unrsquoaltra sfera Lui si immagina questa cosa per cui la domanda egrave come puograve un soggetto che egrave un qualche cosa fare un salto verso lrsquooggetto che egrave unrsquoaltra cosa Che cosa consente il passaggio Non egrave poi cosigrave lontano dal discorso che faceva Aristotele il discorso del terzo uomo e cioegrave che tra llsquouno e lrsquoaltro occorre che ci sia un mezzo che consenta la relazione tra i due perograve poi occorre un altro elemento ancora che metta in relazione me e quellrsquoaltra cosa che utilizzo come mezzo e cosigrave via allrsquoinfinito cosa che appunto rende la conoscenza impossibile In tutte le varie forme che questa impostazione puograve assumere egrave sempre lasciato da parte il problema del modo di essere del soggetto conoscentehellip Cioegrave lui dice che tutte le volte che ci si pone questo problema mai ci si interroga sul modo di essere di questo soggetto interrogarsi qui significa intendere che questo soggetto egrave il parlante hellippur essendo chiamato continuamente in questione in termini impliciti quando si tratta del suo conoscere la sua modalitagrave di essere Andiamo un po avanti e passiamo direttamente al Capitolo Terzo La monditagrave del mondo sect 14 Lrsquoidea della monditagrave del mondo in generale Dice Lrsquoessere-nel-mondo deve in primo luogo esser chiarito rispetto al momento strutturale ldquomondordquo Lrsquoesecuzione di questo compito puograve sembrare cosigrave banale da incoraggiare la convinzione di poter continuare a sottrarvisi Che cosa puograve significare una descrizione del ldquomondordquo come fenomeno Far vedere ciograve che si manifesta con lrsquoldquoenterdquo intramondano Questo significa porre il mondo come fenomeno mostrare ciograve che si manifesta con questo ente intramondano Lrsquoente egrave sempre intramondano Il primo passo consiste allora nellrsquoenumerazione di tutto ciograve che crsquoegrave ldquonelrdquo mondo case alberi uomini montagne astri Possiamo descrivere lrsquoldquoaspettordquo di questi enti e raccontarne le modificazioni Ma tutto ciograve rimane manifestamente un ldquoaffarerdquo prefenomenologico privo di ogni rilievo fenomenologico La descrizione resta appiccicata allrsquoente Egrave ontica mentre ciograve che si cerca egrave lrsquoessere ldquoFenomenordquo in senso fenomenologico egrave stato formalmente definito come ciograve che si manifesta in quanto essere e struttura drsquoessere Cercare il fenomeno egrave cercare lrsquoessere dellrsquoente Porre qualcosa come fenomeno egrave porre lrsquoessere la struttura drsquoessere dellrsquoente non una sua caratteristica una sua proprietagrave Descrivere fenomenologicamente il ldquomondordquo significheragrave allora svelare lrsquoessere dellrsquoente presente nel mondo e fissarlo in concetti categoriali Lrsquoente che egrave nel mondo sono le cose le cose naturali e le cose ldquofornite di valorerdquo Le cose fornite di valore sono le cose di cui vale la pena di parlare di cui vale la pena occuparsi ciograve di cui un progetto si occupa Questo ci richiama a cose che dicevamo tempo fa Se qualcosa egrave provvisto di valore allora ci indica la direzione che dobbiamo seguire percheacute soltanto ciograve che ha valore merita di essere perseguito Su che cosa abbia valore beh su questo Nietzsche lrsquoha detta lunga ha precisato che cosa ha valore ha valore unicamente ciograve che consente il superpotenziamento Mettendo tra virgolette la frase ldquofornite di

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valorerdquo Heidegger la mette in evidenza quindi non egrave impossibile che gli echeggiasse qualche cosa dicendo che lrsquoente sono le cose naturali e le cose ldquofornite di valorirdquo Sorge cosigrave il problema dellrsquoessenza delle cose E siccome lrsquoessenza delle cose egrave in generale determinata sul fondamento delle cose naturali il tema primario diviene lrsquoessere delle cose naturali la natura come tale Il carattere drsquoessere fondante delle cose naturali delle sostanze assunto come fondamento di ogni atro egrave la sostanzialitagrave Qual egrave il suo senso ontologico Abbiamo cosigrave avviato la ricerca in una direzione problematica precisa Qual egrave il senso ontologico della sostanzialitagrave Sappiamo cosa intende con senso ontologico Il senso ontologico egrave quello che si produce nel momento in cui qualcosa si problematizza cioegrave si interroga allora sorge il senso ontologico vale a dire come si situa questa cosa potremmo anche usare questo termine che valore ha allrsquointerno del progetto che valore ha per il parlante Ma si tratta di una ricerca ontologica intorno al ldquomondordquo anche se si raggiungesse la piugrave trasparente esplicazione dellrsquoessere della natura in base ai principi fondamentali che la scienza matematica della natura fornisce su tale ente questa ontologia non coglierebbe affatto il fenomeno ldquomondordquo La natura egrave essa stessa un ente che si incontra nel mondo ed egrave scopribile in modi e gradi diversi Sta dicendo semplicemente che la natura egrave sempre stata posta come fondamento della conoscenza De rerum natura perograve dice quando si chiede qual egrave il suo senso ontologico sta dicendo che se io considero la natura come un insieme di enti accostati fra loro questo non dice assolutamente nulla del fenomeno mondo percheacute in questo caso mi pongo dal di fuori questa egrave lrsquoidea di Heidegger e guardo il mondo come se io non fossi giagrave parte di quel mondo che sto guardando Parlare del mondo come fenomeno significa porlo come un qualche cosa che egrave giagrave allrsquointerno del mio stesso guardare egrave giagrave il mio stesso guardare egrave quel mondo che sto guardando Questa egrave la questione che sta ponendo Heidegger e che egrave la piugrave interessante egrave centrale in tutto ciograve che va dicendo A pag 86 dice Neacute la descrizione ontica dellrsquoente intramondano neacute lrsquointerpretazione ontologica dellrsquoessere di questo ente investono come tali il fenomeno del ldquomondordquo Sta dicendo che posso descriverlo come mi pare rimane il fatto che In ambedue questi approcci allrsquoldquoessere obiettivordquo il fenomeno del ldquomondordquo se pur in modi diversi egrave giagrave ldquopresuppostordquo Percheacute come dicevo prima egrave come se lo ponessi fuori di me ma per poterlo porre fuori di me debbo presupporlo e cioegrave compiere quella stessa operazione che critica nella scienza io suppongo un qualche cosa intanto suppongo che sia e che sia come io credo che sia come voglio che sia dopodicheacute comincio ad attribuirgli tutta una serie di cose che io voglio che siano Questa questione egrave una questione centrale in qualunque riflessione in qualunque articolazione in qualunque pensiero e cioegrave il tenere conto e su questo Heidegger insiste ininterrottamente che il mondo che io mi illudo di osservare sono giagrave io percheacute questo mondo non fossi giagrave io non potrebbe in alcun modo esistere e percheacute esista occorre che ci sia il parlante cioegrave che ci sia il linguaggio Il mondo egrave tutto ciograve che il linguaggio costruisce Nel testo di Heidegger il linguaggio potremmo accostarlo allrsquoaperura a quellrsquoorizzonte allrsquointerno del quale le cose possono apparire possono darsi e il linguaggio egrave quella struttura che consente alle cose di essere 19 aprile 2017 Siamo a pag 110 Si sta avvicinando a questioni che ci interessano percheacute riguarderanno anche la scienza Ciograve che ci interessa non egrave la scienza in quanto tale ma il fatto che il discorso della scienza egrave il discorso comune cioegrave quello che ritiene di parlare della veritagrave dellrsquoepisteme Lasciare ldquoessererdquo preliminarmente non significa produrre o portare qualcosa nel suo essere ma scoprire nella sua utilizzabilitagrave qualcosa di ldquoessenterdquo giagrave da sempre e lasciar cosigrave incontrare lrsquoente che ha un tale essere Continua a ripetere cose che ha giagrave detto e ribadito ma che in ogni caso sono importanti Lasciar essere ci sta dicendo non significa il lasciare che un essere qualunque sia oppure portare qualcosa al suo essere no non egrave questo ma semplicemente lasciar incontrare la sua utilizzabilitagrave Qui sta ponendo una questione che piugrave avanti saragrave piugrave chiara e che Heidegger non affronta nei termini

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in cui lrsquoaffronteremo noi e cioegrave la questione della tecnica percheacute non sta facendo altro in queste pagine che parlare della tecnica dellrsquoutilizzabilitagrave di ciograve che utile di qualche cosa che egrave ldquoperrdquo qualche cosrsquoaltro La stessa questione del segno del rinvio del rimandare sempre qualcosa a qualcosrsquoaltro questa egrave la tecnica lrsquoessenza della tecnica Poi prosegue Lrsquoappagativitagrave stessa come essere dellrsquoutilizzabilehellip qualcosa egrave appagato quando trova il suo utilizzo lrsquoessere dellrsquoutilizzabile egrave la sua appagativitagrave cioegrave il fatto di servire a qualcosa hellip egrave scoperta sempre esclusivamente sul fondamento della prescoperta di una totalitagrave di appagativitagrave (pagg 100-101) Cioegrave io sono in un mondo in cui le cose sono in quanto utilizzabili quindi in quanto utilizzabili hanno una loro appagativitagrave Nellrsquoappagativitagrave scoperta cioegrave nellrsquoincontro dellrsquoutilizzabile egrave quindi pre-scoperto ciograve che noi chiamammo la conformitagrave al mondo propria dellrsquoutilizzabile Noi incontriamo un qualche cosa in quanto utilizzabile e in quanto inserito in un mondo fatto di cose utilizzabili percheacute il mondo egrave fatto di questo Per questo vi dicevo prima della questione della tecnica il mondo di cui parla Heidegger egrave la tecnica sono tutte cose che sono quelle che sono in quanto utilizzabili per qualche cosa Questa pre-scoperta totalitagrave di appagativitagrave cela in seacute un riferimento ontologico al mondo Chiaramente si rivolge al mondo cioegrave trova la sua ragione di essere allrsquointerno del mondo fuori del mondo non crsquoegrave nessuna appagativitagrave nessuna utilizzabilitagrave Il lasciar appagare che rilascia lrsquoente alla totalitagrave di appagativitagrave deve aver giagrave sempre aperto in qualche modo ciograve rispetto-a-cui esso rilascia Questo ente non egrave che scopre allrsquoimprovviso che serve a qualche cosa ma la sua utilizzabilitagrave egrave giagrave presente in quanto io mi rapporto a qualche cosa e rapportandomi a qualche cosa mi rapporto in quanto utile a qualche cosa in quanto serve a qualche cosa egrave questa la questione fondamentale in Heidegger Ciograve rispetto-a-cui lrsquoutilizzabile intramondano egrave rilasciato in modo tale da rendersi innanzi tutto accessibile come ente intramondano non puograve essere inteso a sua volta come un ente avente il modo di essere dellrsquoente scoperto Esso egrave per essenza non scopribile se drsquoora in poi teniamo ferma lrsquoespressione stato di scoprimento come termine per indicare una possibilitagrave drsquoessere dellrsquoente non conforme allrsquoEsserci Sta dicendo semplicemente che non egrave che io scopra a un certo punto la cosa ma dal momento che sono nel mondo questa cosa egrave giagrave presa nella sua appagativitagrave egrave giagrave in qualche modo presa nellrsquoEsserci presa nella parola percheacute lrsquoEsserci egrave la parola egrave il parlare M che significa lrsquoaffermazione che ciograve rispetto-a-cui lrsquoente intramondano egrave innanzi tutto rilasciato deve essere preliminarmente aperto Questo ente intramondano deve essere giagrave aperto deve essere giagrave disponibile cioegrave deve essere giagrave nel mondo deve essere giagrave in relazione con me o per dirla in modo piugrave spiccio deve essere giagrave nel linguaggio piugrave propriamente ancora egrave giagrave da sempre nel linguaggio La comprensione ha il suo essere in un comprendere Se allrsquoEsserci egrave proprio in linea essenziale il modo di essere dellrsquoessere-nel-mondo ne viene che in linea egualmente essenziale egrave proprio della sua comprensione dellrsquoessere il comprendere lrsquoessere-nel-mondo Se lrsquoessenza della comprensione egrave il comprendere allora egrave evidente che allrsquoEsserci egrave propria la possibilitagrave di comprendere se stesso percheacute se non si comprendesse non si accorgerebbe di esistere A pag 112 LrsquoEsserci egrave originariamente familiare con ciograve in-cui esso giagrave da sempre si comprende Cioegrave il parlante egrave giagrave da sempre familiare con il linguaggio Questa familiaritagrave col mondo non richiede necessariamente una trasparenza teoretica dei rapporti che costituiscono il mondo in quanto mondo Questa familiaritagrave non ha a che fare con il descrivere le cose la descrittivitagrave viene dopo ha invece a che fare con questo con il fatto che tutte le cose che sono nel mio mondo sono io io sono tutte queste cose Nella familiaritagrave con questi rapporti lrsquoEsserci ldquosignificardquo a se stesso che si dagrave originariamente da comprendere il suo essere e il suo poter essere a partire dal suo essere-nel-mondo Egrave per via del suo essere-nel-mondo che lrsquoesserci egrave in grado di comprendere egrave percheacute egrave giagrave nel mondo cioegrave egrave giagrave nella tecnica Se non fosse nella tecnica se non fosse allrsquointerno di rimandi di rinvii di segni quindi di una tecnica non ci sarebbe alcuna comprensione percheacute comprendere egrave portare qualche cosa da dove si trova a unrsquoaltra parte utilizzando altre proposizioni e la comprensione si mostra almeno per Heidegger in un rinvio Per Heidegger significare vuole dire questo Il carattere di rapporto di questi rapporti propri del rimandare lo indichiamo con il termine di

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significare Il rapporto di questi rapporti cioegrave lrsquoessere tutti questi rapporti di cose in relazione tra loro egrave una combinatoria segnica allrsquointerno della quale avviene il significare Lrsquoin-vista-di-cui significa un ldquoperrdquo questo un a-che lrsquoa-che un presso che del lasciar appagare e questrsquoultimo un con-che dellrsquoappagativitagrave Tali rapporti sono fra loro connessi in una totalitagrave originariahellip che egrave la possibilitagrave stessa del rapporto Qual egrave la possibilitagrave stessa del rapporto Quella di trovarsi allrsquointerno del mondo cioegrave trovarsi allrsquointerno di una combinazione di segni di una relazione segnica cioegrave trovarsi allrsquointerno del linguaggio hellipessi sono ciograve che sono in quanto sono questo significare in cui lrsquoEssercihellip il parlante hellipdagrave preliminarmente a conoscere a se stesso il suo essere-nel-mondo (pagg112-113) Questi rapporti dice sono quello che sono in quanto lrsquoEssercihellip lui dice cosigrave dagrave preliminarmente a conoscere a se stesso il suo essere-nel-mondo cioegrave la prima cosa che riguarda lrsquoEsserci cioegrave il lasciarsi conoscere attraverso il mondo in cui esiste Come sappiamo non crsquoegrave lrsquoEsserci senza il mondo quindi egrave la conoscenza del mondo che consente allrsquoEsserci di conoscersi Il che egrave importante percheacute io a questo punto mi conosco non in base a un Io a un soggetto ma al mondo in cui mi trovo egrave questo che mi dagrave lrsquoopportunitagrave di conoscermi in quanto Esserci La totalitagrave dei rapporti di questo significare egrave ciograve che noi chiamiamo significativitagrave Essa egrave ciograve che costituisce la struttura del mondo ossia di ciograve in-cui lrsquoEsserci in quanto tale giagrave sempre egrave Non crsquoegrave un Esserci prima che esista il mondo prima che esista il linguaggio cioegrave la tecnica percheacute a questo punto il linguaggio non egrave altro che la tecnica egrave la tecnica per eccellenza LrsquoEsserci nella sua familiaritagrave con la significativitagrave egrave la condizione ontica della possibilitagrave della scopribilitagrave dellrsquoente che si incontra nel mondo nel modo drsquoessere dellrsquoappagativitagrave (utilizzabilitagrave)hellip Nella sua familiaritagrave cioegrave nel suo modo di conoscere egrave familiare con il mondo percheacute egrave il mondo stesso egrave allrsquointerno di questo mondo Dice la condizione ontica percheacute lrsquoEsserci egrave un ente quindi la condizione di questo ente della possibilitagrave della scopribilitagrave dellrsquoente che si incontra nel mondo nel modo drsquoessere dellrsquoappagativitagrave quindi questa prossimitagrave questa familiaritagrave che ha lrsquoEsserci in quanto ente col mondo egrave la condizione percheacute possa scoprire altri enti possa vederli possa conoscerli e questo grazie a questa familiaritagrave grazie al fatto che si trova nel linguaggio La significativitagrave stessa con cui lrsquoEsserci egrave giagrave sempre familiare cela in seacute la condizione ontologica della possibilitagrave che lrsquoEsserci che comprende possa interpretando aprire qualcosa come i ldquosignificatirdquo i quali a loro volta fondano il possibile essere della parola e del linguaggio Ovviamente per Heidegger il linguaggio non egrave la condizione Lui immagina che questo essere-nel-mondo lrsquoEsserci sia la condizione del linguaggio perograve fa una nota guarda caso e dice Non vero Il linguaggio non egrave costruito sopra ma egrave lrsquoessenza originaria della veritagrave in quanto Cihellip in quanto Esserci Ha detto una cosa ma poi si egrave accorto che non poteva essere cosigrave A pag 114 Il complesso di rimandi che in quanto significativitagrave costituisce lrsquoessenza del mondo puograve essere interpretato formalmente come un sistema di relazioni Le cose significano percheacute sono inserite allrsquointerno di una rete di relazioni di segni cosa che la semiotica sa benissimo Bisogna perograve tener presente che tali formalizzazioni livellano a tal punto i fenomeni da svuotarli del loro contenuto fenomenico autentico particolarmente quando si tratta di rapporti cosigrave ldquosemplicirdquo come quelli che la significativitagrave cela in seacute Sta dicendo sigrave certo la significativitagrave procede da una relazione di segni perograve tenete sempre conto che questa formalizzazione vale fino a un certo punto percheacute se noi mettiamo questi segni come elementi fuori del mondo allora la questione si fa complicata diventano degli oggetti metafisici che non facendo piugrave parte del mondo per Heidegger cessano di esistere cessano comunque di far parte dellrsquoEsserci ldquoRelazionirdquo e ldquorelatirdquo come il ldquoperrdquo lrsquoin-vista-di-cui il ldquoconrdquo di unrsquoappagativitagrave contraddicono nel loro contenuto fenomenico a ogni funzionalizzazione matematica Inoltre essi non qualcosa di pensato qualcosa di posto in primo luogo dal ldquopensierordquo ma sono rapporti in cui si mantiene giagrave da sempre come tale il commercio prendente cura Queste relazioni di cui stiamo parlando non sono oggetti metafisici ma sono qualche cosa che giagrave da sempre egrave presente nel linguaggio e quindi se li poniamo come oggetti metafisici li poniamo come qualche cosa fuori dal linguaggio Questo ldquosistema di relazionirdquo costitutivo della monditagrave del mondo vanifica cosigrave poco lrsquoessere dellrsquoutilizzabile intramondano che in

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base alla monditagrave del mondo sorge la possibilitagrave di scoprire questo ente nel suo ldquoin seacute sostanzialerdquo hellip Questo ente puograve essere determinato matematicamente in ldquoconcetti di funzionerdquo relativamente alle sue ldquoproprietagraverdquo solo sul fondamento del suo essere soltanto semplice-presenza Sta dicendo e continua a dire che queste relazioni questa significativitagrave ecc non sono semplici presenze non sono cose fuori dallrsquoesistenza tenendo conto che per lui lrsquoesistenza egrave solo dellrsquoEsserci Io posso pensarli matematicamente soltanto come semplici presenze cioegrave come oggetti metafisici Ma concetti di funzione di questo genere sono ontologicamente possibili solo rispetto a un ente il cui essere abbia il carattere della pura sostanzialitagrave I concetti di funzione sono sempre possibili solo come concetti di sostanza formalizzati Badate bene se io pongo una relazione la significativitagrave quello che vi pare come un oggetto metafisico allora questo egrave ontologicamente possibile cioegrave puograve essere questa cosa a condizione che lrsquoessere di queste cose sia la sostanza Soltanto se immagino che lrsquoessere di questo aggeggio qui sia sostanza allora posso matematizzarlo posso ricondurlo a funzioni ecc Soltanto se in altri termini ancora lo pongo come un oggetto rispettivamente a un soggetto che lo osserva che lo manipola ecc percheacute se io pongo questo aggeggio qui allrsquointerno del mondo come Esserci egrave chiaro che gli levo la sostanza sostanza nel senso classico del termine e cioegrave il suo fondamento dellrsquoEsserci in quanto cosa che ha in seacute per virtugrave propria A pag 115 sect B ndash Contrapposizione dellrsquoanalisi della monditagrave allrsquointerpretazione del mondo in Cartesio Questo ci interessa percheacute qui Heidegger parla della scienza Ne stava giagrave parlando tra le righe quando parlava della matematizzazione della condizione di prendere la cosa come semplice presenza cioegrave come un oggetto metafisico Cartesio vede nella extensio la determinazione ontologica fondamentale del mondo Egrave il principio fondamentale della scienza che le cose abbiano unrsquoestensione Poicheacute lrsquoestensione contribuisce a costituire la spazialitagrave (e per Cartesio anzi si identifica con essa) e poicheacute la spazialitagrave egrave in un certo senso costitutiva del mondo la discussione dellrsquoontologia cartesiana del ldquomondordquo offre nel contempo lo spunto negativo per lrsquoesplicazione positiva della spazialitagrave del mondo-ambiente e dellrsquoEsserci stesso Sta dicendo che dobbiamo affrontare questa cosa della spazialitagrave in Cartesio percheacute egrave lui lrsquoinventore in un certo senso e percheacute tutta la scienza si fonda su questo e se vogliamo porre delle obiezioni serie al discorso scientifico dobbiamo partire da qui dal concetto di estensione cioegrave del mondo come estensione Per Heidegger il mondo non egrave affatto unrsquoestensione il mondo egrave ciograve che mi appare ciograve di cui io stesso sono fatto ma non egrave unrsquoestensione Percheacute ci sia lrsquoestensione occorre e qui torniamo a Cartesio lrsquooggetto e il soggetto A pag 118 Ciograve che quindi costituisce lrsquoessere della res corporea egrave lrsquoextensio lrsquoomnimodo divisibile figurabile et mobile ciograve che puograve mutare secondo i modi della divisibilitagrave della figura e del moto ciograve che egrave capax mutationum e che in tutti questi mutamenti rimane tale remanet Ciograve che in una cosa corporea egrave capace di questa permanenza costante costituisce in essa lrsquoente autentico e cosigrave egrave caratterizzata la sostanzialitagrave di questa sostanza Qui ci dice che cosrsquoegrave la sostanza ciograve che permane nonostante tutte le mutazioni Infatti faceva prima lrsquoesempio della durezza questa cosa anche se le cambio forma rimane dura cioegrave si oppone a me in qualche modo Quindi la sostanza egrave il permanere di qualche cosa comunque anche mutandone la forma anche se io la spacco in due rimane sempre dura Nel sect 20 I fondamenti della determinazione ontologica del ldquomondordquo sta cercando di dimostrare come la sua idea di mondo sia lontanissima da quella della scienza e da quella di Cartesio percheacute lrsquoidea della scienza e quella di Cartesio si fondano sullrsquoidea di estensione e di sostanza Lrsquoidea dellrsquoessere su cui si fonda la caratterizzazione ontologica della res extensa egrave la sostanzialitagrave hellip Per sostanza non possiamo intendere altro che un ente il quale egrave tale che per essere non abbisogna di alcun altro ente Tenete conto di questa definizione percheacute dice che per essere non ha bisogno di alcuna altro ente quindi egrave quello che egrave per virtugrave propria ha in seacute come dicevano gli antichi la causa e lrsquoorigine aitigravea e archeacute Lrsquoessere di una sostanza egrave caratterizzato dallrsquoautosufficienza Quindi non egrave nel mondo egrave fuori non egrave nel linguaggio percheacute se fosse nel linguaggio la sua esistenza dipenderebbe dalle relazioni che lo fanno esistere in quanto tale Ciograve che nel suo essere non abbisogna assolutamente di alcun altro ente egrave conforme in senso autentico allrsquoidea della sostanza egrave lrsquoens perfectissimum

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Substantia quae nulla plane re indigeat unica tantum potest intelligi nempe Deus Lrsquounico che puograve comprendere questa cosa egrave Dio la sostanza perfettissima Qui Dio egrave un termine puramenente ontologico poicheacute egrave inteso come lrsquoens perfectissimum Cioegrave non egrave inteso in senso teologico ma Dio come quellrsquoente che non ha bisogno di niente la sostanza assoluta Al tempo stesso ciograve che nel concetto di Dio egrave fatto valere come ldquoovviamenterdquo implicito rende possibile unrsquointerpretazione ontologica del momento costitutivo della sostanzialitagrave il non-abbisognare (pagg 118-119) Cioegrave mostra qual egrave la questione essenziale in tutto ciograve parlando di Dio il non abbisognare di niente Dio egrave perfetto e non ha bisogno di niente che egrave esattamente il concetto di sostanza Ogni ente che non sia Dio abbisogna di esser-fatto nel senso piugrave largo noncheacute di esser-conservato ldquoFatturardquo come conferimento della semplice-presenza e non-bisognositagrave di fattura costituiscono lrsquoorizzonte nel quale egrave compreso lrsquoldquoessererdquo dellrsquoente Ogni ente che non sia Dio egrave ens creatum Qui egrave importante ciograve che dice Dio non puograve essere ens creatum non puograve essere creato da qualcun altro Perograve ci sono due cose che non abbisognano di alcun ente per Cartesio Dice che Queste sostanze sono due la res cogitans e la res extensa Le sostanze che non abbisognano di altro sono due la res cogitans e la res extensa A pag 120 Heidegger sta facendo tutti questi discorsi per mostrare come si egrave prodotto il discorso scientifico cosigrave come lo conosciamo oggi cioegrave quali sono gli elementi che lo hanno non soltanto costruito ma che lo sostengono Uno di questi egrave lrsquoidea che ci siano due sostanze la res extensa e la res cogitans il soggetto e lrsquooggetto Lrsquoldquoessererdquo come tale non ci procura affezioni e perciograve non puograve essere appreso Lrsquoessere non egrave qualche cosa che mi puograve offendere ldquoEssere non egrave un predicato realerdquo diragrave Kant il quale non fa che ripetere lrsquoaffermazione di Cartesio In tal modo si rinuncia in linea di principio alla possibilitagrave di una problematica pura dellrsquoessere e si ricorre a una scappatoia per raggiungere le suddette determinazioni delle sostanze Dice Heidegger che lrsquoessere non egrave un qualche cosa che mi fa del male che mi puograve nuocere che io posso toccare poso lanciare e quindi che facciamo Lasciamo stare lrsquoessere non ce ne occupiamo Poicheacute in effetti lrsquoldquoessererdquo non egrave accessibile come ente lrsquoessere saragrave espresso attraverso le determinazioni ontiche dei rispettivi enti cioegrave mediante gli attributi Sono le fanose dieci categorie di Aristotele Non perograve attributi qualsiasi ma quelli che corrispondono nel modo piugrave puro al senso drsquoessere della sostanzialitagrave implicitamente presupposto (pagg 120-121) Io devo presupporre una sostanza per poterle attribuire degli attributi ovviamente se no a chi glieli do Nella substantia finita in quanto res corporea lrsquoldquoattribuzionerdquo prima e necessaria egrave lrsquoextensio Questo egrave il primo attributo Prima stabilisco che crsquoegrave una sostanza dopodicheacute attribuisco a questa sostanza unrsquoestensione Perograve tutte queste operazioni che appaiono assolutamente naturali per Heidegger non lo sono propriamente ma sono quelle che nelle pagine precedenti chiamava ldquoassunzionirdquo Dice poi che hellip la sostanzialitagrave egrave separabile ratione tantumhellip soltanto dalla ragione non egrave reale non esiste realmente questa sostanzialitagrave egrave la ragione che dagrave corpo alla sostanza A proposito della res extensa che si tratta dellrsquoidea di sostanzialitagrave non solo non chiarita nel senso del suo esserehellip percheacute lrsquoessere egrave stato ridotto a una lista di attribuzioni hellip ma dichiarata inchiaribilehellip non sappiamo nulla dellrsquoessere e quindi dice Heidegger non sapendone nulla non ce ne occupiamo egrave lui che sta accusando avete voluto che lrsquoessere sia una lista di attributi di una sostanza che vi siete inventati ma a questo punto egrave chiaro che dellrsquoessere non possiamo piugrave dire niente e quindi abbiamo semplicemente dimenticato lrsquoessere abbiamo dimenticato semplicemente che tutte queste cose esistono percheacute sono nel mondo e percheacute io ho familiaritagrave con tutte queste cose hellip e presentata per via traversa mediante il ricorso alla caratteristica piugrave propriamente sostanziale della sostanza considerata In questa determinazione della sostanza in base a un ente sostanziale sta la ragione del doppio significato del termine Si mira alla sostanzialitagrave e la si intende come una qualitagrave ontica della sostanza Come un ente come per esempio la durezza non egrave lrsquoessere di queste cose egrave un ente egrave una proprietagrave una categoria Quindi si mira alla sostanzialitagrave e la si intende come una qualitagrave ontica della sostanza Poicheacute lrsquoontico sottende lrsquoontologicohellip se crsquoegrave un ente crsquoegrave un essere che fa dellrsquoente quellrsquoente che egrave hellip lrsquoespressione substantia egrave intesa ora in senso ontologico ora in senso ontico ma per lo piugrave in un

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senso confusamente ontico-ontologico Ponendo la questione in questi termini dice lui cioegrave dicendo che lrsquoessere egrave una serie di categorie queste categorie queste proprietagrave sono enti ma siccome lrsquoente deve avere un essere da qualche parte allora non si sa piugrave se questa sostanza sia un essere o un ente Deve essere un ente percheacute egrave una serie di proprietagrave ma deve anche essere un essere percheacute questi enti siano quello che sono Dietro questa diversitagrave minima di significati si nasconde lrsquoimpotenza di fronte al problema fondamentale dellrsquoessere La elaborazione di esso richiede che si ldquoperseguanordquo nel giusto modo le equivocazioni Chi conduce una ricerca del genere non si ldquooccupardquo di ldquosemplici significati verbalirdquo ma deve avventurarsi nella problematica piugrave originaria delle ldquocose stesserdquo se vuol chiarire queste ldquosfumaturerdquo La ldquocosa stessardquo egrave il fenomeno ciograve che appare cosigrave come appare per via del fatto che appare in quanto inserito allrsquointerno del progetto A pag 122 hellip dobbiamo perciograve chiederci quale modo di essere dellrsquoEsserci egrave fissato come via drsquoaccesso adeguata a quellrsquoente il cui essere inteso come extensio Cartesio identifica con lrsquoessere del ldquomondordquo lrsquounica via drsquoaccesso genuina a questo ente egrave il conoscere lrsquointellectio nel senso del conoscere fisico-matematico Il conoscere matematico egrave lrsquounico modo di conoscere lrsquoente che sia sempre certo del sicuro possesso dellrsquoessere dellrsquoente considerato Questa egrave lrsquoambizione della scienza cioegrave della conoscenza che punta alla veritagrave intesa come episteme Ciograve che nel suo modo di essere egrave tale da risultare conforme allrsquoessere accessibile nel conoscere matematico egrave in senso autentico Questa egrave la scienza soltanto attraverso la scienza egrave possibile conoscere in senso autentico lrsquoessere delle cose lrsquoessere inteso come diceva prima come la serie di proprietagrave di caratteristiche Comrsquoegrave questo ente della scienza si chiede Questo ente egrave caratterizzato dallrsquoesser sempre ciograve che egrave Immutabile nel tempo per essere sempre ciograve che egrave che egrave la condizione per essere conosciuto dalla scienza dalla matematica Questo essere se egrave sempre quello che egrave egrave chiaro che lo deve porre fuori del mondo non puograve piugrave essere allrsquointerno di una serie di relazioni e non egrave piugrave questa serie di relazioni a farlo essere quello che egrave Ne deriva che si assumeragrave come essere autentico dellrsquoente che si esperisce nel mondo quello di cui si potragrave dimostrare il carattere di permanenza costante quello remanens capax mutationum Quello che egrave capace di mutazioni ma che rimane quello che egrave Questa egrave la mitologia della scienza lrsquoidea che lrsquoessere dellrsquoente sia la sua stabilitagrave la sua immutabilitagrave nel senso che rimane quello che egrave anche se lo divido la sostanza rimane sempre la stessa E infatti dice Egrave autenticamente ciograve che permane perennemente Egrave ciograve che la matematica conosce Ciograve che in un ente si rende accessibile attraverso la matematica ne costituisce lrsquoessere Sta descrivendo la scienza E cosigrave muovendo da una determinata idea dellrsquoessere implicita nel concetto di sostanzialitagrave e da unrsquoidea del conoscere che conosce questo essere vien imposto al ldquomondordquo il suo essere Cartesio non lascia che il modo di essere dellrsquoente intramondano sia esibito da questo ente stesso ma sul fondamento di unrsquoidea dellrsquoessere (essere = semplice-presenza costante) non provata e oscura nella sua origine prescrive per cosigrave dire al mondo il suo essere ldquoautenticordquo Ciograve che determina lrsquoontologia del mondo non egrave in primo luogo il ricorso a una scienza casualmente privilegiata la matematica ma lrsquoassunto ontologico fondamentale dellrsquoessere come semplice-presenza costantehellip Lo assumo non lo posso provare dimostrare non posso fare niente lo posso soltanto assumere hellip la cui conoscenza egrave eminentemente soddisfatta dal conoscere matematico Cartesio compie cosigrave esplicitamente il trapianto filosofico della ereditagrave dellrsquoontologia tradizionale nella fisica matematica moderna e nei suoi fondamenti trascendentali Il percorso si egrave compiuto Un percorso che muove dallrsquoidea di sostanza cioegrave ciograve che rimane dallrsquoassunzione che lrsquoessere di un qualche cosa sia il suo permanere costante in quello che egrave Dopodicheacute si assume che questa idea di ente sia il mondo stesso che il mondo si riveli cosigrave cioegrave come un ente che egrave quello che egrave che il suo essere nel suo permanere costante E cosigrave si egrave creata la scienza A pag 129 nel Capitolo C ndash sect 22 ndash La spazialitagrave dellrsquoutilizzabile intramondano Gli utilizzabili sono gli enti lrsquoente egrave quello che egrave percheacute egrave allrsquointerno della tecnica cioegrave allrsquointerno del linguaggio Se in un senso ancora da determinarsi lo spazio costituisce il mondohellip ricordate che prima crsquoera lrsquoobiezione a Cartesio il mondo come spazio come estensione cosa che lui critica helliplo spazio costituisce il mondo non desteragrave meraviglia che giagrave nella caratterizzazione ontologica preliminare dellrsquoessere

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intramondano si sia dovuto considerare questrsquoultimo anche come intraspaziale Come tutto ciograve che egrave nel mondo come qualcosa di spaziale Ma finora questa spazialitagrave dellrsquoutilizzabile non fu colta esplicitamente in base ai fenomeni e non fu chiarita nella sua connessione con la struttura dellrsquoessere dellrsquoutilizzabile Questo egrave il compito che ora ci proponiamo (pagg 129-130) Sta dicendo che assumendo che questi enti intramondani abbiano una spazialitagrave qual egrave a questo punto lo spazio dellrsquoutilizzabile percheacute ciascun ente egrave quello che egrave percheacute egrave utilizzabile percheacute egrave un per qualche cosa e questo per qualche cosa ha uno spazio egrave misurabile Egrave questa la domanda che sta ponendo Infatti dice In quale misura giagrave nella caratterizzazione dellrsquoutilizzabile ci imbattemmo nella sua spazialitagrave Si trattava dellrsquoente che egrave innanzi tutto utilizzabile Ciograve non significa soltanto lrsquoente che si incontra rispettivamente per primo rispetto agli altri ma anche lrsquoente che egrave ldquonelle vicinanzerdquo E adesso si arriva alla questione della spazialitagrave dellrsquoutilizzabile Qual egrave la sua spazialitagrave Qual egrave il suo spazio Non egrave quello misurabile percheacute dice Heidegger non egrave un certo posto non egrave piugrave vicino di un altro percheacute i metri sono di meno Ma qual egrave il piugrave vicino Quelli che viene dis-allontanato dice lui avvicinato Lui dice dis-allontanamento nel senso che toglie la lontananza cioegrave toglie qualche cosahellip esattamente come faceva lrsquoaletheia che toglie il nascondimento e lo avvicina Questo egrave il concetto dello spazio dellrsquoutilizzabile egrave utilizzabile ciograve che io dis-allontano utilizzandolo Lrsquoente ldquoalla manordquo ha sempre una vicinanza diversa che non si fissa misurando le distanze Questa vicinanza egrave stabilita dalla manipolazione e dallrsquouso che ldquocalcolanordquo secondo la visione ambientale preveggente Cioegrave secondo il progetto La visione ambientale preveggente propria del prendersi cura determina questa particolare vicinanza anche in riferimento alla direzione in cui il mezzo egrave accessibile in ogni momento Questa vicinanza non ha nulla a che fare con il puro trovarsi in un luogo qualsiasi dello spazio non egrave questo che importa ma egrave il modo con cui mi relaziono a questo ente Relazionandomi a un ente qualunque io o dis-allontano cioegrave lo faccio apparire e diventa vicino Egrave questo il concetto di spazio in Heidegger che non ha nulla a che fare con la misurabilitagrave ma ha a che fare con il dis-allontanamento Infatti poi dice a pag 131 Questo orientamento della molteplicitagrave di posti dellrsquoutilizzabile fondato sulla prossimitagrave definisce lrsquoambientalitagravehellip gli enti sono distribuiti in vari posti ovviamente helliplrsquoessere-attorno-a-noi dellrsquoente intramondano che si incontra per primo Non egrave mai cosigrave che prima ci sia una molteplicitagrave tridimensionale di posti possibili e poi venga occupata da cose semplicemente-presenti Dice che non avviene mai cosigrave che le cose siano in posti che prima erano vuoti poi sono occupati da questo o da quello e che sono ligrave a disposizione Non egrave cosigrave che funziona Questa dimensionalitagrave dello spazio egrave ancora celata nella spazialitagrave dellrsquoutilizzabile Il ldquosoprardquo egrave ldquovicino al soffittordquo il ldquosottordquo egrave ldquoin terrardquo il ldquodietrordquo egrave ldquovicino alla portardquo Tutti i ldquodoverdquo sono scoperti in base alle direzioni e ai percorsi del commercio quotidiano e sono interpretati a opera della visione ambientale preveggente non sono quindi stabiliti e catalogati da una misurazione contemplativa dello spazio Non sono qui lagrave questo egrave piugrave vicino quello egrave piugrave lontano di questo no dice Heidegger questa vicinanza questa spazialitagrave di fatto non esiste o meglio esiste ma egrave uno dei modi di relazionarmi alle cose Se mi relaziono attraverso un metro allora sigrave ma la mia vicinanza o lontananza nel mio rapportarmi alle cose sta a indicare semplicemente il modo in cui mi relaziono con un certo oggetto 26 aprile 2017 Siamo al sect 23 La spazialitagrave dellrsquoessere-nel-mondo Ciascuno egrave quello che egrave percheacute egrave nel mondo e non percheacute egrave un soggetto un Io o un altro accidente qualunque Egrave chiaro che la spazialitagrave da noi attribuita allrsquoEsserci il suo ldquoessere nello spaziordquo deve essere intesa a partire dal modo di essere di questo ente La spazialitagrave dellrsquoEsserci (che egrave essenzialmente diversa dalla semplice-presenza) non puograve significare neacute la sua presenza in un luogo dello ldquospazio cosmicordquo neacute il suo essere utilizzabile in qualche posto Non basta questo per parlare della spazialitagrave dellrsquoEsserci non egrave una cosa messa fra altre Lrsquouno e lrsquoaltro sono modi drsquoessere dellrsquoente intramondano LrsquoEsserci egrave ldquonelrdquo mondo nel senso del

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commercio familiare che si prende cura dellrsquoente che si incontra nel mondo Questo egrave il modo di essere dellrsquoEsserci cioegrave essere nel mondo prendendosi cura delle cose Cosa significa prendersi cura delle cose Voler fare qualcosa relativamente a queste cose ed essere questo volere fare delle cose Noi sappiamo anche che cosa si vuole fare controllarle gestirle A pag 134 LrsquoEsserci che percorre le sue strade non egrave una cosa corporea semplicemente-presentehellip Ricordiamoci che lrsquoEsserci egrave il parlante Dice non egrave una cosa corporea semplicemente-presente hellipche misura un percorso spaziale lrsquoEsserci non divora chilometri avvicinamento e dis-allontanamento sono sempre un modo di essere caratterizzato dal prendersi cura di ciograve che egrave avvicinato e dis-allontanato Cioegrave dal fatto che io mi interesso piugrave o meno alle cose che mi circondano Un percorso ldquoobiettivamenterdquo lungo puograve essere piugrave corto di un altro ldquoobiettivamenterdquo piugrave corto se questo egrave ad esempio ldquomolto arduordquo e appare interminabile Solo in questo ldquoapparirerdquo il rispettivo mondo egrave autenticamente utilizzabile Io posso utilizzare qualche cosa relativamente al modo in cui questa cosa mi appare puograve apparirmi piugrave vicina se mi egrave utile lontanissima se non mi interessa minimamente A pag 135 Questo sapere egrave utile solo a un essere che si prende cura di un mondo di cui ldquogli importardquo e che quindi non sta semplicemente a misurare le distanze Per effetto di un orientamento preventivo sulla ldquonaturardquo e sulle distanze ldquooggettivamenterdquo misurate delle cose si tende a spacciare queste stime e questa interpretazione della lontananza come ldquosoggettiverdquo La distanza dice puograve essere intesa come soggettiva a me pare piugrave lunga a lei appare piugrave corta Non egrave proprio cosigrave dice Ma si tratta di una ldquosoggettivitagraverdquo che scopre ciograve che forse vi egrave di piugrave reale nella ldquorealtagraverdquo del mondo e che quindi non ha nulla a che fare con llsquoarbitrio ldquosoggettivordquo o con le ldquoopinionirdquo soggettive circa un ente che altrimenti esiste ldquoin seacuterdquo Il dis-allontanare proprio della quotidianitagrave dellrsquoEsserci secondo la visione ambientale preveggente scopre lrsquoessere-in-seacute del ldquovero mondordquo dellrsquoente presso il quale lrsquoEsserci in quanto esistente egrave giagrave da sempre Il che significa semplicemente che questo dis-allontanamento cioegrave questo avvicinamento delle cosehellip lui parla sempre dis-allontanamento nel senso che da lontane le pongo quindi egrave unrsquooperazione attiva Dunque questo dis-allontanamento egrave determinato da qualcosa che egrave sempre presso lrsquoEsserci cioegrave il mondo di cui egrave fatto che in quanto esistente egrave giagrave da sempre Che cosa egrave giagrave da sempre se non il linguaggio che egrave esattamente ciograve che mi consente di accorgermi di esistere di pensarmi di volere fare qualche cosa Il linguaggio come altre volte abbiamo detto non egrave niente altro che la volontagrave di potenza la struttura con cui si manifesta la volontagrave di potenza e cioegrave la tecnica A questo punto siamo arrivati in effetti A pag 136 Quando nel prendersi cura lrsquoEsserci porta qualcosa vicino a seacute ciograve non significa il trasferimento di questo qualcosa nel luogo dello spazio cha he la minor distanza possibile da un punto qualsiasi del suo corpo Avvicinare qualcosa lui non lo intende come il prendere questo e metterlo qua non egrave propriamente questo Vicino a seacute significa nellrsquoambito di ciograve che egrave innanzi tutto utilizzabile in base alla visione ambientale preveggente Quindi che cosa significa vicino Lo diciamo con Nietzsche ciograve che egrave utilizzabile per il superpotenziamento nientrsquoaltro che questo Lrsquoavvicinamento non si orienta su un io-cosa fornito di corpo ma sullrsquoessere-nel-mondo prendente cura ovvero su ciograve che in esso di volta in volta incontra La spazialitagrave dellrsquoEsserci non egrave quindi determinata mediante la indicazione del luogo in cui una cosa-corpo sarebbe semplicemente-presente Come dire che questo accendino egrave al centro del tavolo Certo diciamo che anche lrsquoEsserci occupa sempre un posto Ma questo ldquooccuparerdquo egrave fondamentalmente diverso dallrsquoesser utilizzabile in un posto allrsquointerno di una prossimitagrave Cioegrave non occupa un posto come una cosa qualunque come una matita la metto ligrave e quindi occupa un posto e bellrsquoegrave fatto No dice non egrave cosigrave semplice Lrsquooccupare un posto da parte dellrsquoEsserci devrsquoessere inteso come dis-allontanamento dellrsquoutilizzabile ambientale in una prossimitagrave prescoperta dalla visione ambientale preveggente Egrave un altro modo per dire che questo occupare un posto uno spazio egrave intimamente connesso con la mia di utilizzare una certa cosa in un certo modo cioegrave con la volontagrave di potenza LrsquoEsserci comprende il suo ldquoquirdquo a partire dal ldquolagraverdquo del mondo ambiente Il fatto che sia qui lo comprendo percheacute ci sono tante altre cose rispetto alle quali io dico che egrave qui Il ldquoquirdquo non significa il ldquodoverdquo di una semplice-presenza ma il ldquopresso-cherdquo di un dis-allontanante esser-pressohellip

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unitamente a questo dis-allontanamento stesso Il qui torna a dire egrave determinato dallrsquointeresse che io ho nel fare qualcosa di questa cosa egrave questa la spazialitagrave dellrsquoEsserci cioegrave il modo di pensare lrsquoEsserci come un qualche cosa che sigrave occupa uno spazio anche lui certo ma si occupa delle cose il cui spazio non egrave determinato da una misurabilitagrave ma egrave misurato dicendola con Nietzsche dalla volontagrave di potenza In conformitagrave con la sua spazialitagrave lrsquoEsserci non egrave mai innanzi tutto ldquoquirdquo bensigrave in quel ldquolagraverdquo a partire dal quale esso ritorna al suo ldquoquirdquo e ciograve di nuovo soltanto in quanto esso interpreta il suo esser-prendente-cura dihellip a partire da ciograve che ldquolagraverdquo egrave utilizzabile (pagg 136-137) Come dire che io posso dire che questa cosa egrave ldquoquirdquo percheacute egrave presa nel mondo cioegrave in un ldquolagraverdquo che fa esistere questo ldquoquirdquo percheacute se io sono il mondo di cui sono fatto ovviamente anche tutto ciograve con cui io ho a che fare con cui commercio direbbe Heidegger con cui ho familiaritagrave fa parte del mondo che io sono non egrave unrsquoaltra cosa come se ci fosse un oggetto e un soggetto LrsquoEsserci in quanto essere-nel-mondo si mantiene essenzialmente in un dis-allontanamento Questo egrave quello che fa lrsquoEsserci cioegrave quello che faccio mi occupo continuamente di cose allrsquointerno di un progetto Questo dis-allontanamento la lontananza dellrsquoutilizzabile da se stesso non puograve mai essere incrociato dallrsquoEsserci stesso Certamente lrsquoesser lontano di un utilizzabile dallrsquoEsserci puograve esser visto come distanza quando sia determinato in relazione a una cosa pensata come semplicemente-presente nel posto che lrsquoEsserci occupava precedentemente Questo ldquofrardquo della distanza puograve essere successivamente percorso dallrsquoEsserci solo perograve alla condizione che la distanza stessa venga disallontanata LrsquoEsserci non ha perograve incrociato il suo dis-allontanamento ma se lrsquoegrave piuttosto portato e se lo porta costantemente seco percheacute esso egrave per essenza dis-allontanato cioegrave egrave spaziale Cosa vuol dire che lrsquoEsserci non incrocia mai il dis-allontanamento Vuol dire che non si incontrano semplicemente Non egrave che lrsquoEsserci e il dis-allontanamento siano due cose cioegrave lrsquoEsserci sta qui e il dis-allontanamento sta lagrave non egrave che si incrociano a un certo punto per cui ecco che la cosa si avvicina No il dis-allontanamento egrave lo diceva prima ciograve di cui egrave fatto lrsquoEsserci cioegrave egrave il prendersi cura delle cose LrsquoEsserci egrave spaziale nel modo dello scoprimento ambientale preveggente dello spazio e ciograve in quanto si rapporta costantemente allrsquoente che si incontra in questa spazialitagrave disallontanandolo Cioegrave lrsquoEsserci egrave spaziale nel modo esattamente dellrsquoἀλήθεια cioegrave del portare in luce ciograve che egrave nascosto Lo porta in luce percheacute Per utilizzarlo quindi per controllarlo dominarlo ecc A pag 139 Lrsquoorientamento secondo la destra e la sinistra egrave fondato nellrsquoorientamento-direttivo dellrsquoEsserci in generale che a sua volta egrave condeterminato dallrsquoessere-nel-mondo Kant non si propone tuttavia una interpretazione tematica dellrsquoorientamento Egli vuole semplicemente mostrare che ogni orientamento richiede un ldquoprincipio soggettivordquo ldquoSoggettivordquo qui significa a priori Se una certa cosa egrave soggettiva comporta il fatto che sia predeterminata dal soggetto Lrsquoa priori dellrsquoorientamento a destra e a sinistra si fonda in realtagrave sullrsquoa priori ldquosoggettivordquo dellrsquoessere-nel-mondo il quale perograve non ha nulla a che fare con le determinazioni preventivamente limitate a un soggetto senza mondo Perograve questo essere-nel-mondo ci dice che se noi parliamo di soggetto stiamo parlando di qualcosa che egrave fuori del mondo percheacute si contrappone alla cosa Soggettivo qui significa il tentativo di portare qualcosa fuori dal linguaggio egrave soggettivo in quanto egrave relativo al soggetto il quale soggetto egrave un ente e posto cartesianamente come per Kant come un oggetto metafisico cioegrave qualcosa che esiste di per seacute e non nel mondo A pag 141 Neacute lo spazio egrave nel soggetto neacute il mondo egrave nello spazio Egrave piuttosto lo spazio a essere ldquonelrdquo mondohellip come dire che egrave lo spazio ad essere nel linguaggio non egrave che il linguaggio sia in qualche modo nello spazio ma egrave lo spazio che esiste percheacute crsquoegrave linguaggio hellippercheacute lrsquoessere-nel-mondo costitutivo dellrsquoEsserci ha giagrave sempre dischiuso lo spazio Potremmo dire piugrave semplicemente percheacute il linguaggio ha giagrave da sempre dischiuso lo spazio ha posto le condizioni percheacute io possa pensare lo spazio Lo spazio non si trova nel soggetto neacute il soggetto considera il mondo ldquocome serdquo fosse in uno spazio ma il ldquosoggettordquo autenticamente inteso nella sua ontologicitagrave lrsquoEsserci egrave spaziale Nel senso che perograve diceva prima lrsquoEsserci egrave spaziale nel senso che si pone come un continuo dis-allontanamento cioegrave avvicinamento degli enti per prendersene cura per farci delle cose quindi per dominarle Ed egrave appunto percheacute lrsquoEsserci egrave spaziale nel modo descritto che lo spazio

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si manifesta a priori ldquoA priorirdquo non significa qui lrsquoappartenenza preliminare dello spazio a un soggetto che dapprima senza mondo proietterebbe poi fuori di seacute lo spazio Questo egrave Kant Qui aprioritagrave significa preliminaritagrave dellrsquoincontro dello spazio (come prossimitagrave) nel rispettivo incontro intramondano dellrsquoutilizzabile Che cosrsquoegrave per Heidegger ldquoa priorirdquo Egrave il fatto che io mi trovo nel mondo questo egrave a priori mi trovo nel mondo percheacute non posso essere nel mondo se sono quello che sono per cui questo a priori dice lui egrave questa preliminaritagrave dellrsquoincontro dello spazio(come prossimitagrave) nel rispettivo incontro intramondano dellrsquoutilizzabile Egrave a priori il fatto che io sono quello che sono in quanto ho un progetto rispetto a ciograve che mi circonda cioegrave al mio intramondano al mio essere nel mondo rispetto a tutto ciograve che egrave utilizzabile Heidegger insiste molto sullrsquoutilizzabile il dis-allontanamento egrave sempre nei confronti dellrsquoutilizzabile cioegrave di qualche cosa che per dirla ancora con Nietzsche favorisce il superpotenziamento A pag 142 La scoperta dello spazio semplicemente teoricahellip quello della fisica hellip svincolata dalla visione ambientale preveggentehellip egrave la visione che ho essendo io stesso il mondo che vedo in questo senso egrave preveggente non nel senso che preveda fatti futuri ma che egrave giagrave da sempre pre-visto percheacute giagrave da sempre sono nel linguaggio hellipneutralizza la prossimitagrave in dimensioni pure La prossimitagrave egrave il mio essere vicino egrave il mio dis-allontanare ciograve che egrave utilizzabile il prendermi cura di ciograve che egrave utilizzabile di ciograve che mi serve per fare delle cose Tolgo via tutto questo e mi rimane la prossimitagrave come una pura dimensione un qualcosa di calcolabile come fa la fisica I posti e la totalitagrave dei posti dei mezzi utilizzabili stabiliti in base alla visione ambientale preveggente si risolvono in una molteplicitagrave di luoghi indifferentemente adatti a qualsiasi cosa Se io tolgo le cose dal mondo che io stesso sono allora egrave indifferente che una cosa sia qui oppure sia lagrave rimane sempre la stessa mentre per Heidegger non egrave cosigrave che questa cosa sia qui oppure sia lagrave non egrave la stessa cosa percheacute se io sono tutte queste cose anche il fatto che questo aggeggio sia qui anzicheacute lagrave sono anche questo Il mondo si spoglia della sua ambientalitagrave specifica e il mondo-ambiente diviene mondo-naturale Cioegrave il mondo della pura osservazione delle cose che sono quelle che sono naturalmente Il ldquomondordquo come totalitagrave di mezzi utilizzabili viene spazializzato in un insieme di cose ormai semplicemente-presenti ed estese Egrave il mondo della fisica Lo spazio omogeneo naturale si manifesta solo per effetto di una maniera di scoprire lrsquoente che si incontra la quale ha il carattere di una demondificazione specifica della conformitagrave al mondo propria dellrsquoutilizzabile Questo mondo omogeneo naturale si puograve pensare soltanto in questo processo di demondificazione ma pensando il mondo nel modo in cui lo pensa Heidegger cioegrave togliendolo dal linguaggio Soltanto togliendo le cose dal linguaggio possono diventare naturali Siamo al Capitolo Quarto sect 25 pag 145 Ricordate che aveva posto una domanda in precedenza chi egrave questo Esserci questo Chi La risposta alla domanda intorno al Chi sia questo ente (lrsquoEsserci) fu giagrave data apparentemente con lrsquoindicazione formale delle determinazioni fondamentali dellrsquoEsserci Una prima risposta dice lrsquoabbiamo giagrave data grosso modo su come funziona lrsquoEsserci ma dice LrsquoEsserci egrave lrsquoente che io stesso sempre sono lrsquoessere egrave sempre mio Il mio essere egrave sempre mio non puograve essere di unrsquoaltra cosa Questa determinazione mostra una costituzione ontologica ma nulla piugrave La costituzione ontologica cioegrave una determinazione dellrsquoessere ci dice che lrsquoessere egrave mio Qual egrave la sua prima determinazione Il mio essere egrave mio Il che sembra una stupidaggine ma a lui serve per dire altre cose Essa contiene anche il riconoscimento ontico ancora grezzo che questo ente egrave sempre un io e non altri Oltre al fatto della costituzione ontologica cioegrave il fatto che lrsquoessere egrave mio crsquoegrave anche un aspetto ontico cioegrave che riguarda lrsquoente che egrave questo io Quando dico ldquoiordquo mi riferisco a un ente una cosa fra le cose Alla domanda intorno al Chi risponde sempre lrsquoio stesso il ldquosoggettordquo il ldquose Stessordquo Il Chi egrave ciograve che si mantiene identico nel mutare dei comportamenti e delle esperienze vissute e che si riferisce a questa molteplicitagrave Cioegrave io posso vestirmi in questo modo essere qui oppure lagrave essere antipatico oppure simpatico ma quando mi chiedo ldquochi sonordquo risponderograve sempre ldquosono iordquo Ontologicamente noi lo intendiamo come ciograve che in una regione chiusa e per essa egrave giagrave sempre e costantemente presente come ciograve che sta sotto in un senso preminente come il subjectum Tale subjectum permanendo lo stesso nelle molteplici modificazioni

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ha il carattere del se-Stesso Quello che permane Infatti nellrsquoaccezione comune il soggetto sarebbe ciograve che permane Anche quando si rifiuta la sostanza-anima lrsquoesser-cosa della coscienza e il carattere di oggetto della persona si puograve tuttavia continuare a porre ontologicamente il soggetto come qualcosa il cui essere lo si dica o no conserva il significato della semplice-presenza Io di fatto sono semplicemente presente sono qui sto parlando Infatti dice La sostanzialitagrave egrave il modello ontologico per la definizione dellrsquoente che risponde al problema del Chi La sostanza ciograve che rimane ciograve che permane sotto sempre LrsquoEsserci egrave implicitamente concepito fin dallrsquoinizio come qualcosa di semplicemente-presente In ogni caso lrsquoindeterminatezza del suo essere implica sempre questo senso-drsquoessere Per quanto sia indeterminato per quanto non riesca a coglierlo ecc in ogni caso mantiene comunque questo senso di essere che io sono Ma la semplice-presenza egrave il modo di essere dellrsquoente non conforme allrsquoEsserci LrsquoEsserci non egrave una semplice presenza non egrave una cosa che egrave ligrave egrave qualcosa di piugrave infatti lui distingueva se ricordate tra categoriale e esistenziale Categoriale comportava quellrsquoinsieme di proprietagrave attribuibili a qualche cosa lrsquoesistenzialitagrave comporta invece il fatto che qualcosa esiste come lrsquoEsserci ma esiste allrsquointerno di un mondo e queste proprietagrave che io potrei attribuirgli non gli sono attribuite ma sono quella cosa ligrave egrave questa la differenza fondamentale Lrsquoevidenza ontica dellrsquoaffermazione che sono io che sono sempre lrsquoEsserci non deve indurre erroneamente a ritenere che con ciograve si sia giagrave tracciata in modo inequivocabile la via per una interpretazione ontologica dellrsquoente cosigrave ldquodatordquo Rimane infatti problematico perfino il fatto se il contenuto ontico dellrsquoaffermazione in esame hellip Cioegrave io hellip renda in maniera adeguata la realtagrave fenomenica dellrsquoEsserci quotidiano Potrebbe anche darsi che io stesso non sia sempre il Chi dellrsquoEsserci quotidiano Questo per dire che lrsquoIo non si sovrappone per nulla allrsquoEsserci anche se dice che io sono lrsquoEsserci ma questo Io se lo pongo come ente e cioegrave come qualche cosa che non ha a che fare con lrsquoEsserci allora dice siamo completamente fuori strada A pag 146 Nel presente quadro di unrsquoanalitica esistenziale dellrsquoEsserci effettivo sorge il problema se il suddetto modo di darsi dellrsquoio dischiuda lrsquoEsserci nella sua quotidianitagrave ammesso che lo dischiuda Egrave sempre il problema di stabilire se io e lrsquoEsserci sono la stessa cosa oppure no Per Heidegger non lo sono ma lui ci arriva sapete come fa lui attraverso le prossime settanta paginehellip Incomincia con delle domande Egrave davvero evidente a priori che lrsquoaccesso allrsquoEsserci debba essere una riflessione puramente percettiva sullrsquoio degli atti E se questo modo di ldquodarsi a se stessordquo dellrsquoEsserci fosse uno sviamento dellrsquoanalitica esistenziale radicato nello stesso essere dellrsquoEsserci Questo accesso che ho allrsquoEsserci egrave davvero che sia cosigrave evidente quando io mi rivolgo a me stesso dicendo io e che quindi lrsquoEsserci egrave questa cosa cui mi riferisco quando dico io cosa che per Heidegger non egrave percheacute ciograve cui mi riferisco dicendo io egrave un ente un ente che perograve non egrave quellrsquoente che esiste in quanto mondo ma dicendo io determino un ente preciso fra tutti gli altri LrsquoEsserci invece non egrave un ente determinato fra tutti gli altri egrave quellrsquoente che si chiede di seacute e che chiedendosi di seacute si accorge di essere mondo cioegrave di essere questa domanda di essere le cose alle quali si riferisce di essere le cose che gli interessano di essere tutte quelle cose ligrave Forse lrsquoEsserci nel piugrave immediato rivolgersi a se stesso si chiama sempre in questo modo ldquoIo sono questordquo e con voce tanto piugrave alta quanto piugrave ldquononrdquo egrave questo ente Continua a ripetere che lrsquoEsserci non egrave questo ente che io chiamo ldquoiordquo E se la costituzione dellrsquoEsserci che egrave sempre mio fosse il fondamento del fatto che lrsquoEsserci innanzi tutto e per lo piugrave non egrave se stesso Egrave possibile dopo tutto come possiamo dire che lrsquoEsserci egrave se stesso visto che lrsquoEsserci non egrave altro che il progetto in cui mi trovo continuamente che muta continuamente Come dicevamo prima io sono tutte queste cose che ci sono qui percheacute tutte queste cose mi costituiscono per quello che sono in questo momento quindi anche questa variazione comporta giagrave una modificazione e pertanto come faccio a dire che sono lo stesso Questo lo diceva giagrave Freud e anche molti altri Io egrave un altro diceva Rimbaud Si ha un bel ripetere (con diritto sul piano ontico) che questo ente sono ldquoiordquo Ma se lrsquoanalitica ontologica vuol fare uso di affermazioni come questa deve assumerle con riserve di fondo Lrsquoldquoiordquo puograve essere compreso solo nel senso di una indicazione formale non vincolante di qualcosa che nel rispettivo contesto drsquoesser fenomenico puograve rivelarsi come lrsquoldquooppostordquo di ciograve che

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sembrava Questo ldquoiordquo puograve essere compreso solo nel senso di una di una indicazione ma dice non vincolante rispetto a qualche cosa che di fatto puograve rivelarsi essere lrsquoopposto Se io mi definisco in un certo modo se io continuo a definirmi puograve accadere per esempio che lungo queste definizioni a un certo punto una definizione ne contraddica unrsquoaltra per via del fatto che io cambio Di conseguenza ldquonon iordquo non significa affatto qualcosa come un ente privo della ldquoegoitagraverdquo ma indica invece un determinato modo di essere dellrsquoldquoiordquo stesso quale puograve essere la perdita di seacute (pagg 146-147) se lrsquoEsserci egrave se stesso soltanto esistendohellip Lui sottolinea ldquoesistendordquo percheacute lrsquoEsserci egrave se stesso esistendo nel mondo trovandosi continuamente preso in qualche cosa nel commercio con gli enti nel continuo prendersi cura degli enti in questo esiste cioegrave la sua esistenza egrave questa non ce nrsquoegrave unrsquoaltra A pag 148 dice Lrsquoesigenza di concepire il se-Stesso ldquosoltantordquo come un modo di essere di questo ente puograve far credere che si perda cosigrave il ldquonocciolordquo autentico dellrsquoEsserci Se io pongo il se-Stesso soltanto come un modo di esserci soltanto come una delle varie determinazioni possibili anzicheacute qualcosa di stabile di fermo dice che crsquoegrave il rischio che si perda il nocciolo della questione e cioegrave che il se-Stesso deve essere qualche cosa su cui si fonda lrsquoEsserci che deve essere se stesso Ma questi timori nascono dal pregiudizio sbagliato che lrsquoente in questione abbia in fondo il modo di essere di una semplice-presenza anche quando ci si astiene dallrsquointerpretare grossolanamente lrsquoEsserci come cosa corporea sussistente Sennoncheacute la ldquosostanzardquo dellrsquouomo non egrave lo spirito come sintesi di anima e corpo ma lrsquoesistenza Egrave lrsquoesistenza Che egrave esattamente ciograve che diceva prima quando diceva che lrsquoEsserci egrave se stesso soltanto esistendo Ma cosa vuol dire ldquoesistendordquo cosa vuol dire che la sostanza dellrsquouomo egrave la sua esistenza Egrave il suo essere nel mondo semplicemente questo Questa egrave la sostanza essere nel mondo essere in una relazione anzi essere queste relazioni La ldquodescrizionerdquo del mondo-ambiente immediatohellip quella che puograve fare chiunque hellip ad esempio del mondo dellrsquooperare di un artigiano ha mostrato che unitamente ai mezzi impiegati nel lavoro sono ldquocon-incontratirdquo gli altri Esserci a cui lrsquoldquooperardquo egrave destinata Nel fare dellrsquoartigiano non crsquoegrave soltanto lrsquoattrezzo lo strumento il materiale ecc ci sono anche le altre persone per esempio chi gli ha commissionato il lavoro da fare Nel modo di essere dellrsquoopera come utilizzabile cioegrave nella sua appagativitagrave egrave implicito un rimando essenziale a utilizzatori possibili rispetto ai quali essa deve essere fatta ldquosu misurardquo Anche nel materiale impiegato il fabbricante o il ldquofornitorerdquo si annunciano come gente che ldquoserverdquo bene o male i propri clienti Ad esempio il campo su cui ldquolagrave fuorirdquo camminiamo appartiene a qualcuno e appare piugrave o meo ben tenuto dal suo coltivatore il libro che leggo egrave stato comprato pressohellip donato dahellip e cosigrave via hellip Gli altri che si ldquoincontranordquo entro il complesso dei mezzi utilizzabili intramondani non sono pensati come se si aggiungessero alle cose innanzi tutto semplicemente-presenti Torniamo alla questione di sempre di Heidegger questi altri come colui che dagrave il lavoro da fare al falegname ecc non egrave un elemento che si aggiunge come semplice-presenza no modifica il mondo Al contrario queste ldquocoserdquo si incontrano a partire da un mondo in cui sono utilizzabili per gli altri mondo questo che egrave anche fin da principio il mio (pagg 148-149) Tutte queste altre persone che si incontrano sono il mio mondo percheacute fanno parte del mondo in cui io mi trovo e quindi mi modificano e io modifico loro continuamente Il mondo dellrsquoEsserci rilascia dunque un ente che non solo egrave in generale diverso dai mezzi e dalle cose ma che conformemente al suo modo di essere dellrsquoessere-nel-mondo e come tale egrave incontrato nel mondo Egrave il circolo ermeneutico Badate bene il mondo dellrsquoEsserci rilascia un ente che egrave lrsquoEsserci stesso percheacute come abbiamo sempre detto egrave un ente non egrave lrsquoessere Questo Esserci questa cosa che rilascia anche questa egrave nel mondo ovviamente Egrave rilasciato nel mondo in un certo modo e questo modo egrave il modo in cui io lo incontro nel mondo in cui lrsquoEsserci lo incontra nel mondo cioegrave lrsquoEsserci egrave nel mondo Questo essere nel mondo comporta che si rilascia un ente cioegrave il mondo di cui lrsquoEsserci egrave fatto modifica lrsquoEsserci continuamente per cui ogni cosa che incontro nel mondo che lrsquoEsserci incontra nel mondo modifica lrsquoEsserci percheacute modifica il modo in cui questa cosa egrave nel mondo percheacute se io mi riferisco a questa cosa questa cosa non egrave piugrave quella di prima il mio interesse per questa cosa la modifica Questa cosa come abbiamo detto mille volte non egrave quella che egrave per virtugrave propria Questo ente non

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neacute un utilizzabile neacute una semplice-presenza ma egrave cosigrave come lrsquoEsserci stesso che lo rilascia anchrsquoesso ci egrave con Questo aggeggio non egrave cosigrave comrsquoegrave per virtugrave propria ma egrave cosigrave per via dellrsquoEsserci che lo rilascia cioegrave che lo fa essere quello che egrave e lrsquoEsserci sono io Se mai si volesse identificare il mondo in generale con lrsquoente intramondano si dovrebbe dire che il ldquomondordquo e anche lrsquoEsserci LrsquoEsserci egrave tutte queste cose che sono presenti nel mondo e con le quali ha a che fare Avendo a che fare con queste cose queste cose mutano e mutano percheacute non sono quello che sono per virtugrave propria ma sono quello che sono per via di me cioegrave dellrsquoEsserci che le utilizza Anche gli altri dice non egrave che siano delle semplici presenza Dice poco dopo infatti Gli altri sono piuttosto quelli dai quali per lo piugrave non ci si distingue a fra i quali quindi si egrave anche Questo anche-esser-ci con essi non ha il carattere ontologico di un esser-semplicemente-presente ldquoconrdquo dentro un mondo Il ldquoconrdquo egrave un ldquoconrdquo conforme allrsquoEsserci e lrsquoldquoancherdquo esprime lrsquoidentitagrave di essere quale essere-nel-mondo prendente cura e preveggente ambientalmente Cioegrave anche il commercio con gli altri lrsquointeressamento nei confronti degli altri egrave la stessa questione Questi altri sono quello che sono sigrave certo percheacute io li vedo per quello che sono ma per come li vedo io cioegrave per come sono nel mondo che mi appartiene che io sono E conclude dicendo Su fondamento di questo essere-nel-mondo con il carattere di ldquoconrdquo il mondo egrave giagrave sempre quello che io con-divido con gli altri Il mondo dellrsquoEsserci egrave con-mondo Lrsquoin-essere egrave un con-essere con gli altri Lrsquoesser-in-seacute intramondano degli altri egrave un con-Esserci Qui non si parla piugrave neacute egrave piugrave possibile pensare gli altri o me rispetto agli altri come un incontro di soggetti che sono quello che sono percheacute io sono quello che sono in questo momento anche in relazione a Cesare e a Sandro in relazione al mondo che mi circonda Gli altri non si incontrano cogliendoli in base a una distinzione preliminare di seacute come soggetto innanzi tutto semplicemente-presente dai restanti soggetti essi pure semplicemente-presenti non quindi guardando a se stesso quale fondamento della contrapposizione agli altri (pagg 149-150) Dopo tutto egrave sempre la stessa questione soggetto e oggetto LrsquoEsserci trova ldquose stessordquo innanzi tutto in ciograve che sta facendo in ciograve di cui ha bisogno in ciograve che si aspetta in ciograve che evita cioegrave nellrsquoutilizzabile intramondano di cui innanzi tutto si prende cura LrsquoEsserci si trova in quello che fa in quello che dice egrave ligrave non egrave da nessunrsquoaltra parte se non in ciograve che fa cioegrave in ciograve che dice hellipabbiamo giagrave osservato che lrsquoldquoio-quirdquo non significa un punto speciale della cosa-io hellip io sono qui quindi sono qui come cosa fra le cose no ma lrsquoio-qui significa lrsquoautocomprensione dellrsquoEsserci come in-essere a partire dal ldquolagraverdquo del mondo utilizzabile in cui lrsquoEsserci si mantiene in quanto prendersi cura Io posso dire io-qui che non egrave una contrapposizione tra soggetti o tra soggetto e oggetto ma posso dirlo percheacute mi riferisco a un ldquoquirdquo che tiene conto e non puograve non tenerne conto di un ldquolagraverdquo che fa parte anche lui del mondo non egrave una contrapposizione questo Esserci egrave tutte queste cose posso dire ldquoquirdquo percheacute egrave anche quel ldquolagraverdquo e questo gli consente di essere un ldquoquirdquo A pag 154 La monditagrave fu interpretata come lrsquoinsieme di rimandi della significativitagravehellip la monditagrave cioegrave ciograve che mi circonda hellip Nella familiaritagrave precomprendente con la significativitagrave lrsquoEsserci fa sigrave che lrsquoutilizzabile sia incontrato e scoperto nella sua appagativitagrave Qual egrave la condizione percheacute lrsquoEsserci scopra dis-allontani lrsquoente nella sua utilizzabilitagrave LrsquoEsserci incontra lrsquoente nella monditagrave nel mondo e cioegrave in che cosa Lo dice qui La monditagrave fu interpretata come lrsquoinsieme di rimandi della significativitagrave cioegrave allrsquointerno di una relazione egrave ligrave che incontra le cose se non ci fossero rinvii rimandi cioegrave se non ci fossero segni non puograve trovare lrsquoente Infatti si relaziona attraverso relazioni continue 3 maggio 2017 Si tratta di provare a fare funzionare le varie cose che abbiamo dette intorno a Heidegger rispetto a ciograve che a noi interessa di piugrave cioegrave la questione del linguaggio della tecnica e possiamo aggiungere della teoria Il modo in cui stiamo leggendo Heidegger egrave certamente particolare ma ciograve che ne stiamo traendo sempre di piugrave egrave che ci si trova di fronte a un qualche cosa lui lo chiama lrsquoEsserci che egrave come se fosse fuori dalla teoria Per fare teoria occorre obiettivare le cose egrave

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necessario che io pensi che una certa cosa sia ligrave sia quella che egrave e pertanto posso discuterne posso parlarne Quindi potremmo dire cartesianamente che se non crsquoegrave obiettivazione di qualcosa non crsquoegrave possibilitagrave di fare teoria visto che la teoria non fa altro che costruire affermazioni che descrivono qualcosa cioegrave descrivono uno stato di cose la teoria deve descrivere qualcosa sennograve cosa fa Fa niente Se non ci fosse qualcosa di obiettivato o immaginato come tale la teoria non potrebbe fare nulla percheacute per esempio non saprebbe di che cosa parlare e se non sa di che cosa parlare andiamo poco lontani Ciograve che stavo considerando egrave che la teoria affermando cose si comporta esattamente cosigrave come vuole la tecnica e cioegrave cerca di risolvere dei problemi La teoria descrivendo delle situazioni mostra quali sono le proprietagrave di queste situazioni e quindi mostra il modo in cui affrontarle cioegrave mostra un modo per risolvere dei problemi che egrave esattamente ciograve che fa la tecnica La tecnica inventa problemi da risolvere che esattamente ciograve che fa il linguaggio inventa dei problemi delle questioni che interrogano per potere continuare a parlare Quindi ciograve che appare piugrave interessante egrave che tutti i discori che si fanno intorno alla teoria come qualche che dovrebbe aprire ecc in realtagrave appare esattamente il contrario cioegrave la teoria tende a chiudere le questioni dicendo come stanno le cose o addirittura come dovrebbero essere Nel fare questo la teoria egrave costretta a pensare che le cose di cui sta parlando siano quelle che lei impone che siano necessariamente A questo punto ci troviamo di fronte a delle considerazioni che ci mostrano la teoria come qualcosa di molto differente da come egrave sempre apparsa da come se ne egrave sempre parlato e cioegrave qualcosa di alto di elevato che consente di incontrare altre questioni insomma un tripudio di apertura Pare che non sia proprio esattamente cosigrave ma se la teoria fa quello che dice di fare allora il suo compito egrave chiudere le questioni mostrando come stanno le cose Una teoria qualunque dice che le cose potrebbero essere in tuttrsquoaltro modo da cosigrave come le afferma Mai trovata una che facesse una cosa del genere Dicevo prima del linguaggio sappiamo piugrave o meno come funziona cioegrave costruisce delle sequenze delle regole certo allo scopo di proseguire se stesso ma per poterlo fare per potere proseguire deve costruire queste sequenze in un certo modo Queste sequenze devono essere tali in modo da poter essere prese in considerazione cioegrave da poter essere obiettivate egrave quello che fa quando il linguaggio afferma qualcosa Ogni volta che il linguaggio afferma delle cose costruisce una teoria quindi non possiamo eliminare la teoria cosigrave come non possiamo eliminare la tecnica percheacute indicano il modo in cui funziona il linguaggio Fare teoria non egrave altro che il mettere in atto mettere in moto il linguaggio che di per seacute egrave sempre in moto non puograve essere fermato Certo abbiamo sempre detto che la cosa che ci importa egrave sapere queste cose e che questa egrave lrsquounica cosa che fa la differenza Nella tradizione drsquoaltra parte la teoria serve a conoscere le cose egrave uno strumento di conoscenza conoscenza elaborazione manipolazione dellrsquoente La teoria insieme con la tecnica appaiono a questo punto sempre piugrave difficile distinguerle perograve in ogni caso entrambe le cose sono il modo in cui si mostra si manifesta si mette in atto si pratica la volontagrave di potenza Potremmo dire senza timori che la teoria egrave volontagrave di potenza drsquoaltra parte abbiamo detto che il linguaggio egrave volontagrave di potenza quindi come potrebbe la teoria non esserlo Volontagrave di potenza cioegrave volere che le cose siano cosigrave come io dico che sono Questa egrave la formulazione piugrave semplice ma piugrave efficace della volontagrave di potenza Che cosa meglio di una teoria mette in atto una cosa del genere Dice che le cose stanno cosigrave come io dico che sono Intervento Prima si parlava dellrsquoimpossibilitagrave di rinunciare alla teoriahellip Non crsquoegrave possibilitagrave di rinunciare alla teoria anche in questo momento mentre sto parlando la sto facendo Intervento Questa impossibilitagrave di rinunciare alla teoria indica che crsquoegrave lrsquoimpossibilitagrave di rinunciare allrsquoidea che le cose debbano stare in un certo modo Lrsquoassunzione egrave in questo caso che le cose debbano comunque stare in un qualche modo e che si tratta quindi di trovare quella descrizione di questo stato di cose che possa reputarsi la migliore

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Sigrave ed egrave anche vero per un certo verso nel senso che le cose debbono stare in un certo modo se voglio occuparmi di loro se voglio parlarne in qualche modo Sta in questo la volontagrave di potenza del linguaggio cioegrave la necessitagrave di stabilire che le cose stanno in un certo modo per cui quella cosa egrave quella ligrave per poterne parlare conoscenza elaborazione manipolazione dellrsquoente Non posso non farlo egrave questa la questione se penso quindi se parlo sono costretto a compiere queste operazioni Intervento Di stabilire le cosehellip Inesorabilmente Intervento hellip egrave una cosa data a priori Sigrave percheacute si considera che le cose siano quello che sono per virtugrave propria soprattutto dopo Cartesio dopo lrsquoinvenzione del soggetto e dellrsquooggetto In effetti la questione interessante e fondamentale che ci ha posta Heidegger egrave che se questo ci dellrsquoEsserci indica il qui e anche il lagrave percheacute io sono qui ma preso in tutte queste cose quindi sono anche queste cose necessariamente e lo sono percheacute mi sto rivolgendo a queste cose percheacute come direbbe lui ho cura di queste cose mi occupo di queste cose Quindi questa cosa qui egrave quella che egrave per me in questo momento percheacute presa nel mio essere qui con tutto ciograve che questo comporta e quindi in nessun modo posso questo lo dice Heidegger allontanarmi da questa cosa percheacute io sono anche questa cosa nel momento in cui me ne occupo E ancora non posso distogliermi in nessun modo staccarmi allontanarmi da questa cosa Infatti parla continuamente di dis-allontanamento che egrave il prendersi cura delle cose niente altro che questo Non posso non prendermi cura delle cose percheacute le cose che mi circondano sono poi quelle che determinano il mio ldquoquirdquo io sono qui in relazione a un ldquolagraverdquo Heidegger sta dicendo questo che egrave notevole percheacute indica che non crsquoegrave la possibilitagrave di uscire da questo essere continuamente in relazione con le cose e che le cose sono quelle che sono percheacute prese in una relazione che egrave poi quello che diceva in un altro modo anche la semiotica forse in modo meno deciso di quanto lo sia in Heidegger perograve lo diceva La considerazione da fare a questo punto egrave che trovandocisi presi in questa relazione ininterrotta con le cose quella che poi dagrave il significato alle cose allora a questo punto non posso fare una teoria sopra queste cose non posso fare una teoria nel senso di costruire un discorso che si fondi sulla necessitagrave che questo oggetto sia al di fuori di me ma allo stesso tempo per potere parlare di questa cosa devo porla come un oggetto che egrave quello che egrave se voglio anche solo riferirmi a questo oggetto Posta cosigrave sembra un paradosso nel senso che posso occuparmi di qualche cosa a condizione di non potermi occupare di quella cosa cioegrave posso occuparmi di questa cosa quindi obiettivarla ma a condizione di non poterlo fare e non lo posso fare percheacute io sono questa cosa come dire che per obiettivarla prima occorre che questa cosa usiamo le parole di Heidegger sia nel mondo cioegrave sia nellrsquoEsserci Solo a questa condizione posso pensare di obiettivarla quindi posso obiettivarla a condizione che sia obiettivabile e cioegrave che sia nel mondo Mi rendo conto che la questione non egrave semplicissima perograve ciograve che dice Heidegger va in questa direzione e che mi pare sia di notevole interesse percheacute in effetti mostra il funzionamento del linguaggio cosigrave come lo ponevamo tempo fa anche partendo da de Saussure cioegrave un elemento linguistico un significante egrave quello che egrave in una relazione differenziale con tutti gli altri per essere quello che egrave occorre che non sia tutti gli altri ma allo stesso tempo egrave anche tutti questi altri percheacute se non ci fossero tutti questi altri non ci sarebbe neanche lui Quindi non egrave individuabile diceva de Saussure ma al tempo stesso egrave necessario che come significante sia individuato percheacute se non fosse individuato non avrebbe un significato percheacute il significato si riferisce al significante e se non crsquoegrave il significante che significato egrave Questa struttura con cui funzione il linguaggio che come diceva Sini non ha soluzione Il fatto egrave che funziona cosigrave non egrave che non ci sia la soluzione nel senso che non si puograve trovare un discorso che metta drsquoaccordo il fatto che qualcosa non puograve essere individuato con un altro discorso che dice che invece deve essere individuato La questione egrave piugrave semplice se si tiene conto del funzionamento del linguaggio che funziona a condizione che qualcosa sia individuato ma come lo individua Egrave

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vero che non egrave individuabile diciamo ontologicamente come essere ma egrave individuabile per una decisione percheacute io decido che una certa cosa egrave cosigrave Intervento Percheacute possa diventare un utilizzabilehellip Bravissimo Percheacute una cosa diventi un utilizzabile occorre che io lo ponga come tale e che quindi sia qualcosa di funzionale alla volontagrave di potenza che egrave il motivo per cui si parla Se non ci fosse la volontagrave di potenza abbiamo giagrave detto altre volte non ci sarebbe nessun motivo per dire alcuncheacute assolutamente nessuno e cioegrave questa esigenza da parte del linguaggio di stabilire come stanno le cose di stabilirlo per poterle utilizzare percheacute siano degli utilizzabili altrimenti non posso utilizzare niente Egrave come nel gioco delle carte stabilisco che questo egrave un re di fiori altrimenti non lo posso utilizzare come re di fiori e quindi non posso giocare Intervento hellip Per Heidegger la semplice presenza egrave una cosa irrealizzabile In effetti funziona come semplice presenza nella mitologia scientifica nel discorso comune ma quale cosa potrebbe essere una semplice presenza cioegrave un qualche cosa che egrave fuori del mondo Intervento Sia il discorso scientifico sia quello comune fa tutto questo per una volontagrave di potenzahellip Assolutamente sigrave Intervento La cosa egrave nel mio mondo ma devo poi obiettivarla per renderla funzionale alla volontagrave di potenzahellip Sigrave La semplice presenza egrave lrsquooggetto cosigrave come ne parla Cartesio che egrave quello che egrave per virtugrave propria ha in seacute lrsquoαἰτία e lrsquoἀρχή la causa e il principio E questa egrave la condizione per poterlo manipolare conoscere ecc La conoscenza egrave questo egrave manipolazione egrave elaborazione dellrsquoente egrave volontagrave di potenza la conoscenza egrave volontagrave di potenza La teoria egrave uno strumento della conoscenza anzi egrave ritenuto essere il piugrave alto il piugrave efficace strumento di conoscenza percheacute dice come stanno le cose A questo punto che cosa si impone Egrave come se la volontagrave di potenza estendesse il suo dominio su tutto lo scibile su tutto il comprensibile su tutto il dicibile Egrave un altro modo ancora per dire che il linguaggio egrave volontagrave di potenza Il linguaggio cioegrave la tecnica Ogni cosa viene fatta attraverso la tecnica la tecnica egrave il fare le cose Lo diceva giagrave Heidegger quando parlava degli antichi del loro modo di pensare la τέχνη che non egrave propriamente la ποίησις La τέχνη egrave qualcosa che viene fatto per qualche cosa Ricordate in Heidegger il ldquoperrdquo essere ldquoperrdquo qualche cosa per avere un utilizzo un utilizzo per la volontagrave di potenza ovviamente La ποίησις egrave la produzione certo che non evita la τέχνη ma si egrave considerato che la ποίησις da cui la poesia fosse una costruzione che fosse fine a se stessa Questa egrave una contraddizione in termini percheacute nulla egrave fine a se stesso cioegrave non crsquoegrave un qualche cosa che si costruisce che non sia fatto per qualche cosa la stessa poesia egrave fatta per qualche cosa per il diletto del poeta percheacute lui vuole dilettare altri o come si suole dire percheacute ha in seacute il demone ecc ma egrave sempre per qualche cosa La τέχνη egrave il fare qualcosa in vista di qualcosrsquoaltro che egrave esattamente la tecnica il produrre strumenti in vista di scopi Heidegger la definisce cosigrave che non solo mi sembra il modo piugrave corretto ma anche piugrave interessante E il linguaggio fa questo costruisce strumenti proposizioni in vista di fini soluzioni ai problemi Quali sono i problemi che incontra il linguaggio Il problema fondamentale che incontra il linguaggio egrave il problema della veritagrave cioegrave il sapere se ciograve che si afferma egrave vero oppure no problema che si egrave poi trasposto nella logica che ha fatto di questo il proprio principio fondamentale oltre che fondante cioegrave stabilire un criterio per trovare la veritagrave di che cosa possiamo dire che egrave vero e questo egrave il problema che incontra il linguaggio Quindi la tecnica in quanto linguaggio non egrave altro che la costruzione di proposizioni per risolvere problemi cioegrave per trovare la veritagrave Siamo in piena volontagrave di potenza In effetti tutti i problemi che sorgono nel linguaggio da quando esiste cioegrave da sempre vertono dritti su questo la questione della veritagrave Che cosa egrave vero che cosa egrave quello che egrave Come il linguaggio risolve questo problema Attraverso lrsquounico modo che puograve fare cioegrave costruire altre proposizioni costruire proposizioni e criteri di veritagrave Qual egrave lrsquointoppo del linguaggio e della stessa tecnica Che egrave poi probabilmente il

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motivo per cui la tecnica egrave costretta a costruire problemi allrsquoinfinito e quindi strumenti per risolverli Il fatto egrave che questa veritagrave si sposta continuamente nel senso che tutto ciograve che io poso dire della veritagrave essendo preso nel linguaggio non egrave mai esaustivo Lrsquoesempio che faceva Sini mi sembra tratto da Peirce Cesare dice qualche cosa qualunque cosa sia e io chiedo a Cesare ldquoma cosa hai voluto dire esattamenterdquo Cesare siccome egrave persona gentile ed educata mi risponde dicendo che cosa aveva voluto dire ma a questo punto io posso nuovamente domandare a Cesare se sono una persona particolarmente indisponente che cosa vuol dire con ciograve che ha detto per spiegare che cosa voleva dire e pertanto Cesare si trova costretto ad aggiungere altre cose Quando arriveragrave finalmente a dire che cosa voleva dire Ecco questo procedere infinito questa infinitizzazione che non egrave molto lontana da ciograve che Peirce indicava come semiosi infinitahellip il problema che incontra il linguaggio e quindi la tecnica egrave il problema della veritagrave cioegrave il problema dellrsquoarresto che peraltro si incontrograve anche nellrsquoinformatica ne parla Turing che si chiedeva a che punto arrestarsi nella risoluzione di un problema che puograve diventare infinito Era il problema che aveva giagrave incontrato Tommaso con le sue cinque vie quando ci fermiamo nella regressio ad infinitum Quando pare a me ovviamente Ecco allora che il problema che incontra il linguaggio egrave quello della veritagrave e che non puograve risolvere non puograve risolvere per il motivo che dicevamo e cioegrave che essendo posto dal linguaggio e ldquorisoltordquo attraverso il linguaggio non puograve che trovare rinvii allrsquoinfinito Essendo un problema irrisolvibile si egrave trovato nellrsquoimpasse totale Pensate alla crisi dei fondamenti alla crisi dei valori tutto quello che vi pare tutte le crisi possibili e immaginabili egrave come se sorgessero da ligrave dallrsquoimpossibilitagrave del linguaggio di risolvere il suo problema che egrave poi quello antico il linguaggio la parola dice la cosa Problema giagrave posto da Aristotele Intervento In effetti la veritagrave dovrebbe stabilire come stanno le cose Egrave la sua funzione se no a che cosa serve Intervento Il fatto egrave che queste cose sono parole Eh giagrave parole che per essere dette cioegrave per essere quelle che sono richiedono altre parole le quali altre parole richiederanno altre parole Intervento Il problema fondamentale egrave quello di arrestare il rinvio La veritagrave dovrebbe avere questa funzione quella di dire lrsquoultima parola dopo la quale non crsquoegrave piugrave niente Che egrave un paradosso se egrave lrsquoultima parola allora vuol dire che dopo non crsquoegrave piugrave niente quindi non crsquoegrave piugrave il linguaggio ma se non crsquoegrave piugrave neanche il linguaggio a questo punto non ce ne facciamo piugrave niente neanche della veritagrave che cosa stiamo qui a fare E questo dicevo ci mostra la questione della tecnica il fatto che la tecnica continua inesorabilmente a inventare a costruire dei fini relativamente ai quali poi costruire degli strumenti per assolvere a questa cosa Fa esattamente ciograve che fa il linguaggio Qual egrave il ldquoproblemardquo della tecnica anche se la tecnica non se lo pone minimamente Che dovrebbe risolvere ogni problema inventarsi lrsquoaggeggio che risolve ogni problema per sempre il che egrave paradossale percheacute sarebbe la fine della tecnica Come dire che il fine della tecnica egrave in un certo senso la fine della tecnica Intervento Anche il linguaggio si comporta cosigrave Sigrave Sono la stessa cosa funzionano allo stesso modo Lo dicevamo prima la veritagrave egrave lrsquoultimo elemento dopo il quale non crsquoegrave piugrave nulla da dire non crsquoegrave piugrave linguaggio e se non crsquoegrave piugrave linguaggio non si pone piugrave nemmeno il problema della veritagrave non si pone piugrave niente e quindi egrave chiuso il discorso Lrsquoultima parola cancellerebbe tutte le parole toglierebbe il linguaggio di mezzo Non avviene ma lrsquoidea egrave questa Il problema del linguaggio egrave il problema della veritagrave e per la tecnica intesa come la si pensa oggi non come la intendevano gli antichi il problema egrave trovare lrsquoultima macchina che risolve ogni problema Crsquoegrave una storiella raccontata da Asimov in cui ci sono un gruppo di scienziati davanti al loro mega computer al quale computer questi scienziati hanno posto una domanda una sola Dio esiste Chiaramente avevano immesso nel computer tutte le informazioni possibili e immaginabili tutte quelle che si possono raccogliere da quando esistono

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gli umani Fatto questo sono pronti a dare lrsquoinvio per avere la risposta e il computer risponde alla domanda ldquoDio esisterdquo risposta ldquoAdesso sigraverdquo Adesso sigrave adesso mi avete creato Mi avete creato e ci credete cosigrave tanto che adesso esisto davvero In effetti egrave lrsquounica cosa cui puograve aspirare la tecnica che si creda e ogni volta si crede in effetti ogni aggeggio che viene fuori si crede di avere raggiunto il massimo della potenza anche se ciascuno sa in cuor suo che non egrave cosigrave soprattutto negli ultimi tempi in cui la tecnica ha uno sviluppo velocissimo Heidegger diceva ldquola dissennata furia della tecnicardquo dissennata percheacute si muove senza sapere ciograve che sta facendo va avanti come un pazzo senza rendersi conto che il problema della tecnica cioegrave della sua fine egrave che non puograve trovare lrsquoultima parola cosigrave come avviene nel linguaggio non puograve trovare lrsquoultima parola cioegrave la veritagrave che egrave stata pensata come lrsquoultima parola Intervento Ogni sviluppo tecnologico risolve dei problemi ma ne pone di nuovi Risolvo un problema ma a quel punto mi si apre qualcosrsquoaltro altre possibilitagrave quindi altri problemi Egrave esattamente quello che succede quando vuole definire una parola La definizione del dizionario vuole definirla che meglio non si puograve cosa incontra alla fine Incontra una infinitizzazione percheacute lrsquoultima parola per quanto sia pensata come ultima richiama unrsquoaltra parola e cosigrave via Questo egrave esattamente ciograve che lei diceva rispetto alla tecnica La tecnica non ha fine percheacute non crsquoegrave llsquoultima parola e ogni parola che si ponga come lrsquoultima richiama unrsquoaltra parola ogni soluzione che la tecnica propone richiama immediatamente altri problemi Cosa che si vede ultimamente egrave qualcosa di ridicolo come quando i media dicono a gran voce ldquoAh risolto questo problemahelliprdquo e poi non egrave affatto cosigrave egrave in tuttrsquoaltra maniera egrave un continuo Il che sarebbe risibile e di fatto lo egrave se non fosse che tutto questo data la posizione che occupa la scienza piugrave che la tecnica come una religione tutto ciograve che a scienza dice egrave vero qualunque idiozia dica egrave vera per definizione La scienza come sappiamo bene muove da assunzioni muove dalla metafisica la scienza egrave metafisica non si pone il problema perograve di fatto il suo limite egrave quello di essere una metafisica e cioegrave di non interrogarsi su quello che sta facendo ma assume semplicemente che le cose siano cosigrave come pensa che siano e quindi di stabilirne tutte le proprietagrave Egrave quello che Heidegger diceva rispetto alla differenza tra categoriale e esistenziale Categoriale egrave lrsquoelenco delle proprietagrave di una certa cosa per potere cogliere tutte le proprietagrave di questa cosa devo individuare questa cosa cioegrave devo coglierla per quella che egrave per potere dire che egrave rotonda che egrave fatta in un certo modo ecc Lrsquoesistenziale invece riguarda lrsquoesistenza lrsquoEsserci che egrave lrsquounico ente che egrave in grado di pensare se stesso Ciograve che fa la scienza egrave fermarsi al categoriale cercare di individuare tutte le proprietagrave e cercare quelle leggi che regolino le relazioni tra queste proprietagrave Quello che invece ci dice Heidegger egrave che questa cosa possiamo ldquoancherdquo considerarla sotto lrsquoaspetto categoriale ma soprattutto possiamo considerarla sotto lrsquoaspetto esistenziale nel senso che ldquoesisterdquo allrsquointerno del mio progetto Considerarla come qualcosa fuori dal mio progetto egrave un artificio che fa la scienza attraverso il quale puograve fare le cose che fa ma rimane un artificio rimane una finzione una finzione che peraltro e questo egrave lrsquointoppo che incontra la fisica non puograve dimostrare che le cose siano cosigrave come dice che sono Non lo puograve fare non puograve dimostrare che una certa cosa egrave quella che egrave egrave un assunto poniamo che sia quello che egrave Il fatto egrave che crede che sia quello che egrave non lo prende come un artificio la logica lo fa in alcuni casi costruisce arbitrariamente che un certo assioma unicamente percheacute gli serve per dimostrare qualcosa Sa benissimo che questo assioma non significa niente egrave soltanto vero in quanto assioma ed egrave vero per tutte le variabili per tutte le condizioni di veritagrave attribuite alle variabili ma non significa niente Se io scrivo ldquose B allora Ardquo cosa vuole dire questa cosa Non significa niente egrave un assioma che egrave sempre vero qualunque valore di veritagrave si attribuisca alla A e alla B per i criteri stabiliti dalla logica saragrave sempre vero Ma anche questi criteri stabiliti dalla logicahellip la logica immagina che la A sia la A altrimenti non potrebbe costruire le sue proposizioni quindi assume che sia cosigrave Era questa la critica che faceva Heidegger alla logica e a tutta la scienza non solo ma potremmo dire allrsquointero discorso comune Il pensiero comune pensa cosigrave che le cose siano quelle che sono per virtugrave propria

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La questione ldquodrammaticardquo egrave che tutta la teoria psicoanalitica egrave costruita cosigrave su assunzioni cioegrave tutti i vari elementi che pone Freud i concetti fondamentali di cui parla Lacan sono posti come oggetti metafisici Se avviene un processo che Freud chiama rimozione questo processo egrave al di fuori del mondo non tiene conto di ciograve che sta avvenendo nellrsquoEsserci direbbe Heidegger ma lo considera come un qualche cosa che egrave quello che egrave e che saragrave sempre cosigrave il processo di rimozione avverragrave sempre cosigrave saragrave sempre quello cioegrave fuori del mondo fuori del linguaggio non mi appartiene diciamola cosigrave Come faccio a pensare che qualche cosa influisca su di me se questa cosa non mi appartiene in qualche modo Questa egrave unrsquoobiezione che si potrebbe fare che egrave un po quello che fa Heidegger rispetto alla psicoanalisi sono concetti ma questi concetti io li pongo fuori del mondo e come che queste cose poste fuori del mondo influiscono su di me in che modo lo farebbero Se lo fanno egrave percheacute sono nel mondo intendendo ldquomondordquo sempre nellrsquoaccezione di Heidegger se sono nel mondo allora sono storicizzate dipendono da ciograve che io sono in questo momento non sono enti semplicemente presenti Tutte le categorie della psicoanalisi sono enti posti come semplicemente presenti oggetti cartesianamente intesi Lacan infatti parla di soggetto e di oggetto grande o piccolo a seconda degli umori del momento ma egrave sempre una contrapposizione tra soggetto e oggetto Poi addirittura la psicologia parla di un buono o cattivo adattamento allrsquooggetto cioegrave della realtagrave oggettuale e ligrave siamo in pieno delirio Stasera abbiamo ripercorso un po le cose essenziali per quanto ci riguarda e anche per intendere meglio ciograve che stiamo per affrontare 10 maggio 2017 Siamo a pag 154 La monditagrave fu interpretata (sect 18) come lrsquoinsieme di rimandi della significativitagrave Quindi la monditagrave egrave un insieme di rimandi di segni Nella familiaritagrave precomprendente con la significativitagrave lrsquoEsserci fa sigrave che lrsquoutilizzabile sia incontrato e scoperto ella sua appagativitagrave Lrsquoutilizzabile cioegrave qualunque cosa serva a fare qualche cosa qualunque cosa cui io mi rivolga io la incontro nella sua appagativitagrave cioegrave nel suo essere utile per qualcosa incontro il posacenere dopo che mi sono acceso la sigaretta la sua appagativitagrave consiste nel metterci la cenere e poi spegnere la sigaretta una volta che ho terminato di usarla La totalitagrave articolata dei rimandi della significativitagrave egrave radicata nellrsquoessere dellrsquoEsserci per il suo essere piugrave proprio La totalitagrave articolata dei rimandi dei segni egrave ciograve che fa dellrsquoEsserci ciograve che gli egrave piugrave proprio essere una serie di relazioni Di conseguenza per essenza lrsquoEsserci non puograve avere alcun rapporto di appagativitagrave col proprio essere poicheacute si tratta di un essere in-vista-di-cui lrsquoEsserci stesso egrave cosigrave comrsquoegrave LrsquoEsserci dice Heidegger non egrave uno strumento qualcosa da cui si puograve trarre lrsquoappagativitagrave non egrave un mezzo un qualcosa per qualche cosrsquoaltro ma egrave per se stesso Lrsquoappagativitagrave egrave connessa con lo strumento con lrsquoutilizzabile Se volete la diciamo con Aristotele la virtugrave dellrsquoutilizzabile egrave lrsquoappagativitagrave la virtugrave lrsquoἀρετή cioegrave la sua eccellenza Lrsquoutilizzabile raggiunge la sua eccellenza nel momento dellrsquoappagativitagrave quando serve a quello per cui egrave fatto quando mostra la sua funzione in atto e non in potenza Ma dallrsquoanalisi ora condotta risulta che dellrsquoessere dellrsquoEsserci essere in cui per lrsquoEsserci ne va del suo essere stesso fa parte il con-essere con gli altri Quindi lrsquoEsserci egrave sempre un con-essere con gli altri il suo mondo Abbiamo visto che lrsquoEsserci egrave questo cioegrave lrsquoessere nel mondo Questa affermazione devrsquoessere intesa nel suo essenziale significato esistenziale Anche quando il rispettivo Esserci non si cura di fatto degli altri crede di poter fare a meno di loro o ne egrave privo egrave sempre nel modo del con-essere (pagg 154-155) Anche se non crsquoegrave nessuno anche se non mi prendo cura di nessuno in un certo momento comunque in ogni caso sono nel mondo Infatti dice Nel con-essere in quanto in-vista degli altri esistenziali gli altri sono giagrave aperti nel loro Esserci Cioegrave sono giagrave presenti in qualche modo sono presenti percheacute io so che esistono percheacute comunque ci penso percheacute comunque mi rivolgo che siano presenti o meno a qualcuno Questa apertura degli altri giagrave preliminarmente costituita nel con-essere contribuisce a formare la significativitagrave cioegrave la monditagrave

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in quanto fondata nellrsquoldquoin-vista-di-cuirdquo esistenziale Sta dicendo sempre la stessa cosa e cioegrave il con-essere egrave ciograve di cui egrave fatto lrsquoEsserci che comprende la monditagrave che egrave giagrave da sempre in atto che egrave giagrave da sempre dato come dire che quando uno incomincia a parlare egrave come se fosse giagrave da sempre nel linguaggio percheacute essendo da sempre nel linguaggio puograve incominciare a parlare La struttura della monditagrave del mondo egrave tale che gli altri non sono innanzi tutto semplicemente-presenti nel mondo come soggetti sciolti giustapposti ad altre cosehellip Questo lo avevamo giagrave visto non si tratta mai per Heidegger di semplici presenze giustapposte a qualcosa questo aggeggio non egrave semplicemente sopra il tavolo egrave ligrave percheacute ci sono io percheacute egrave funzionale a qualche cosa hellip essi si manifestano nella loro particolare maniera di essere nel mondo a partire da ciograve che egrave utilizzabile in esso Questo egrave importante Gli altri sono sempre e comunque qualche cosa di utilizzabile Lui dice ldquosigrave ci sono percheacute rientrano nellrsquoutilizzabile del mondo ma gli altri mi interessano percheacute sono utilizzabilirdquo non lrsquoha detta lui la sto dicendo io Passiamo al sect 27 Lrsquoesser se-Stesso quotidiano e il Si A pag 157 Il risultato ontologicamente rilevante della precedete analisi del con-essere consiste nellrsquoaver stabilito che il ldquocarattere di soggettordquo del proprio e dellrsquoaltrui Esserci egrave da determinarsi esistenzialmente ossia a partire da certe maniere di essere Cosa vuol dire che questo soggetto deve essere determinato esistenzialmente Significa che egrave un esistenziale e non una categoria significa cioegrave che egrave qualcosa che appartiene allrsquoEsserci che non egrave una cosa giustapposta che si puograve incontrare oppure no egrave invece una parte integrante se noi poniamo il soggetto in questa maniera beh se ne puograve anche parlare Chiaramente non egrave piugrave il soggetto cartesiano quello che si contrappone allrsquooggetto ma egrave qualcosa che emerge dal modo di essere di ciascuno cioegrave dal suo progetto dalla specificitagrave del suo progetto dal modo in cui lo cogliamo mentre progetta In ciograve di cui ci prendiamo cura nel mondo-ambiente incontriamo gli altri cosigrave come essi sono ed essi sono ciograve che vanno facendo Ovviamente questo ldquociograve che essi sonordquo egrave sempre da intendersi in Heidegger come sono per me nel mio progetto percheacute lui non li sta ponendo come soggetti e su questo egrave stato preciso in quanto obiettivabili ma sempre e comunque come qualche cosa che appartiene al mio mondo e io appartengo al mondo di qualcun altro A pag 158 Il prendersi cura di ciograve che si egrave raggiunto con per o contro gli altri egrave costantemente dominato dalla preoccupazione di distinguersi dagli altri essa puograve assumere perfino la forma della negazione di ogni differenza o quella di uno sforzo di riportare il proprio Esserci rimasto inferiore al livello degli altri o infine postisi al di sopra degli altri di mantenerli in uno stato di sottomissione Lrsquoinizio del capoverso egrave fondamentale percheacute lui dice Il prendersi cura di ciograve che si egrave raggiunto con per o contro gli altri egrave costantemente dominato dalla preoccupazione di distinguersi dagli altri Il prendersi cura degli altri non egrave altro che un modo per dominarli Egrave questo il prendersi cura degli altri e quindi a maggior ragione delle cose Il prendersi cura che per Heidegger egrave fondamentale egrave il progetto in definitiva Il prendersi cura per dirla con Nietzsche egrave la volontagrave di potenza la volontagrave di potenza egrave il prendersi cura di una qualunque cosa per qualunque motivo e noi sappiamo che il motivo egrave controllarla Lrsquoessere-assieme anche se nascostamente egrave preoccupato di questa commisurazione agli altri Freud parlerebbe di ldquonarcisismo delle piccole differenzerdquo In termini esistenziali esso ha il carattere della contrapposizione commisurante Ci si contrappone e ci si misura vediamo chi egrave piugrave bravo Quanto piugrave questo modo di essere passa inosservato allrsquoEsserci quotidiano stesso tanto piugrave tenacemente e originariamente opera in esso Meno uno si accorge di una cosa del genere tanto piugrave la mette in atto che egrave un po che stiamo dicendo ultimamente e cioegrave che lrsquounica cosa che egrave possibile fare rispetto al prendere atto dellrsquoimpossibilitagrave di uscire da una struttura metafisica egrave prendere atto che siamo allrsquointerno di una struttura metafisica Questa contrapposizione commisurante che appartiene al con-essere implica che lrsquoEsserci in quanto Esserci-assieme quotidiano stia nella soggezione agli altri E cioegrave ci si sottopone comunque sempre al giudizio degli altri per potere commisurare per potere misurare in definitiva Non egrave se stesso gli altri lo hanno sgravato del suo essere Cioegrave non egrave piugrave se stesso come dire che il suo progetto non egrave piugrave quello di affrontare interrogare le questioni per quello che sono e trovare delle aperture ma egrave il misurarsi con gli altri Lrsquoarbitrio degli altri dispone delle possibilitagrave quotidiane dellrsquoEsserci Gli

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altri non sono perograve determinati altri Al contrario essi sono interscambiabili Decisivo egrave solo il dominio inavvertito degli altri che lrsquoEsserci in quanto con-essere assume sin dallrsquoinizio Quindi egrave sempre una questione di dominio Si appartiene agli altri e si consolida cosigrave il loro potere Quelli che son detti in tal modo ldquogli altrirdquo quasi per nascondere la propria essenziale appartenenza ad essi sono coloro che nellrsquoessere-assieme quotidiano ci sono qui innanzi tutto e per lo piugrave Il Chi non egrave questo o quello non egrave se stesso non egrave qualcuno e non egrave la somma di tutti Il ldquoChirdquo egrave il neutro egrave il Si Il si dice chi lo dice Si dice Questo Chi che riguarda appunto gli altri con cui mi commisuro non egrave un Chi in quanto tale ma egrave un Si cioegrave egrave diventato chiunque Fa poi una considerazione intorno a questo Si che egrave come se liberasse la persona della propria specificitagrave del proprio progetto autentico che comporta un mettersi in gioco un domandare un interrogare La questione che Heidegger come al solito rende difficile egrave in realtagrave molto semplice Sta dicendo che egrave molto piugrave semplice prendere unrsquoopinione comune quella del Si piuttosto che affrontare la questione interrogarla e considerare se ciograve che si sta affermando per esempio ha un fondamento oppure no Il Si mi sbarazza di questo impegno non solo dice che egrave una sorta di livellamento percheacute a questo punto io faccio parte di tutti coloro che dicono quella cosa ligrave Quindi io accolgo il Si non soltanto percheacute egrave piugrave semplice ma percheacute mi fa pensare di appartenere al gruppo che dice le cose come stanno e qui torniamo di nuovo alla volontagrave di potenza Infatti a pag 159 dice Il Si sgrava quindi ogni singolo Esserci nella sua quotidianitagrave Non solo Il questo sgravamento di essere il Si si rende accetto allrsquoEsserci percheacute ne soddisfa la tendenza a prendere tutto alla leggera e a rendere le cose facili Appunto percheacute il Si mediante lo sgravamento si rende sempre accetto a ogni singolo Esserci mantiene e approfondisce il suo ostinato dominio Egrave esattamente ciograve che dicevo prima Ognuno egrave gli altri nessuno egrave se stesso Nessuno egrave se stesso in quanto si egrave livellato a questo Si e quindi non piugrave lui Il Si come risposta al problema del Chi dellrsquoEsserci quotidiano egrave il nessuno a cui ogni Esserci si egrave giagrave sempre abbandonato nellrsquoindifferenza dellrsquoessere-assieme (pag 160) Con lrsquointerpretazione del con-essere e dellrsquoesser se-Stesso nella forma del Si si egrave data risposta al problema del Chi della quotidianitagrave dellrsquoessere-assieme (pag162) Cioegrave abbiamo inteso come ciascuno vive la sua quotidianitagrave nel suo con-essere nel suo mondo attraverso il Si Lrsquoessere-nel-mondo egrave stato reso visibile nella sua quotidianitagrave e nella sua medietagrave Passiamo a pag 163 al Capitolo V Lrsquoin-essere come tale sect 28 Il compito di unrsquoanalisi tematica dellrsquoin-essere cioegrave dellrsquoessere in dellrsquoessere dentro le cose dellrsquoessere nel progetto Nel suo stadio preparatorio lrsquoanalitica esistenziale dellrsquoEsserci ha come suo tea conduttore la costituzione fondamentale di questo ente lrsquoessere-nel-mondo Lrsquoente che sono io lrsquoEsserci Il suo obiettivo immediato egrave la scoperta fenomenica della struttura unitaria e originaria dellrsquoessere dellrsquoEsserci in base alla quale si determinano ontologicamente le sue possibilitagrave e le sue maniere di ldquoessererdquo Cioegrave intendere lrsquoEsserci come fenomeno egrave ciograve che ci consente di intendere in che modo lrsquoEsserci si manifesta di volta in volta cioegrave le sue maniere di essere Finora la caratterizzazione fenomenica dellrsquoessere-nel-mondo ha preso in esame il momento strutturale del mondo e il problema del Chi di questo ente nella sua quotidianitagrave Ma giagrave nel primo schizzo dei compiti dellrsquoanalisi fondamentale preparatoria dellrsquoEsserci fu anticipato qualche cenno orientativo sullrsquoin-essere come tale esemplificato concretamente da quel suo modo che egrave la conoscenza del mondo Lrsquoin-essere come tale egrave giagrave qualche cosa che si discosta dal Si dalla medietagrave dalla quotidianitagrave Questo esame piugrave approfondito dellrsquoin-essere non ha solo lo scopo di una rinnovata e piugrave sicura ispezione fenomenologica della totalitagrave delle strutture dellrsquoessere-nel-mondo ma anche quello di aprire la via per cogliere lrsquoessere originario dellrsquoEsserci stesso la Cura Perograve prima aveva detto che il prendersi cura di fatto non egrave altro che il cogliere negli altri la loro utilizzabilitagrave ma evidentemente qui sta approcciando questa questione del prendersi cura in un altro modo come dire che non crsquoegrave soltanto il modo di considerare lrsquoaltro come uno strumento anche se si potrebbe discutere su questo Ma lrsquoanalisi dellrsquoessere-nel-mondo che cosa mai puograve aggiungere a quanto fu giagrave detto a proposito dei rapporti essenziali dellrsquoesser-presso il mondo (prendersi cura) del con-essere (aver cura) e dellrsquoesser se-Stesso (Chi) Resta semmai la possibilitagrave di perfezionare e allargare lrsquoanalisi mediante la caratterizzazione

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comparativa delle modificazioni del prendersi cura e della sua visione ambientale preveggente dellrsquoaver cura e del rispettivo ldquoriguardordquo resta inoltre la possibilitagrave di porre in maggiore risalto la diversitagrave fra lrsquoEsserci e lrsquoente non conforme allrsquoEsserci mediante una esplicazione piugrave precisa dellrsquoessere di ogni ente intramondano possibile (pagg 163-164) Sta solo dicendo che qui incominciamo a porre piugrave attenzione alla questione del prendersi cura e quindi dagrave un maggiore risalto alla diversitagrave tra lrsquoEsserci e lrsquoente non conforme allrsquoEsserci cioegrave unrsquoaltra cosa LrsquoEsserci egrave quellrsquoente che puograve domandare di seacute altri enti no A pag 165 dice Lrsquoente la cui essenza egrave costituita dallrsquoessere-nel-mondo egrave sempre esso stesso il suo ldquoCirdquo Nel suo significato piugrave familiare il ldquoCirdquo indica un ldquoquirdquo o un ldquolagraverdquo Quindi lrsquoessenza dellrsquoEsserci egrave sempre un essere qui rispetto a un lagrave quindi la sua monditagrave il suo essere nel mondo il suo essere allrsquointerno di una combinazione di relazioni Il ldquoquirdquo di un ldquoio quirdquo egrave sempre compreso a partire da un ldquolagraverdquo utilizzabile nel senso di un essere-per questo utilizzabile essere-per che si prende cura orienta e disallontana E torniamo alla questione di prima fondamentale per Heidegger cioegrave io sono qui in questo momento sempre in vista di un lagrave utilizzabile quindi sempre in vista di unrsquoutilizzabilitagrave di qualche cosa io sono qui percheacute sto usando qualcosa Lrsquoessere qui per usare qualcosa egrave il progetto di fatto ldquoQuirdquo e ldquolagraverdquo sono possibili solo in un ldquoCirdquo cioegrave solo se esiste un ente che in quanto essere del ldquoCirdquo ha aperto la spazialitagrave Nel suo essere piugrave proprio questo ente ha il carattere della non-chiusura Una proprietagrave dellrsquoEsserci egrave di non essere chiuso ma di trovarsi nellrsquoaprire mano a mano che incontra le cose ad aprirle alla comprensione aprirle allrsquointerpretazione Poco prima diceva La spazialitagrave esistenziale dellrsquoEsserci che ne determina il ldquopostordquo si fonda anchrsquoessa nellrsquoessere-nel-mondo Come dire che la spazialitagrave di cui sta parlando egrave il posto che io mi trovo ad avere allrsquointerno del progetto rispetto a ciograve che sto utilizzando e sono nel progetto percheacute io voglio utilizzare qualcosa per qualcosrsquoaltro Solo per un ente aperto esistenzialmente in questo modo come radura ciograve che egrave semplicemente-presente puograve venire in luce o restare nellrsquoombra Soltanto percheacute rappresenta il lagrave del mio qui cioegrave egrave un qualche cosa verso cui io tendo per cui questa cosa esiste percheacute mi serve per fare qualcosa questa egrave la sua esistenza Ci proponiamo ora di chiarire la costituzione di questo essere Poicheacute lrsquoessenza di questo ente egrave la esistenzahellip Lrsquoessenza di questo ente egrave il fatto di esistere esistere percheacute Percheacute sa di esistere percheacute in qualche modo il suo essere nel mondo il suo voler fare delle cose tutte queste cose messe insieme sono la sua esistenza esiste in queste cose non egrave che ha unrsquoesistenza rispetto alla quel si giustappongono altre cose no lui egrave queste altre cose hellipla tesi esistenziale ldquolrsquoEsserci egrave la sua aperturardquo significa anche lrsquoessere in virtugrave del quale per questo ente ne va del suo essere egrave lrsquoaver-da-essere il suo ldquoCirdquo (pagg 165-166) Cioegrave ciograve che ne va dellrsquoente rispetto al suo esserci al suo essere qui e adesso egrave lrsquoavere da essere io ho da essere questo Ci ho da essere il mio essere nel mondo percheacute se non ho questo non ho niente se sono fuori del mondo non esisto quindi io ho sempre da essere nel mondo Passiamo al sect 29 (pag 167) LrsquoEsser-ci come situazione emotiva Ciograve che in sede ontologicahellip quindi non psicologica hellipindichiamo con lrsquoespressione ldquosituazione emotivardquo egrave onticamentehellip cioegrave per quanto riguarda lrsquoente hellipun fenomeno ben noto e quotidiano la tonalitagrave emotiva lrsquoumore Ci proponiamo ora di esaminare questo fenomeno come esistenziale fondamentalehellip esistenziale quindi riferito allrsquouomo hellipe di fissarlo nella sua struttura al di fuori di ogni elaborazione psicologica che del resto manca del tutto Il modo in cui lui affronta la questione dellrsquoemozione come dice in modo specifico non ha nulla a che fare con la psicologia Quindi con che cosa puograve avere a che fare Adesso ce lo dice Lrsquoequanimitagrave serena e il malumore inibente del prendersi cura quotidiano il loro alternarsi il cedimento a indisposizioni non sono ontologicamente insignificanti anche se questi fenomeni passano inosservati percheacute ritenuti qualcosa di estremamente indifferente e labile nellrsquoEsserci Ha detto una cosa importante attorno a cui ruoteragrave tutto il suo discorso la serenitagrave o il malumore del prendersi cura quotidiano quindi egrave qui che qualcosa di rilevante accade rispetto allrsquoumore Ci sta dicendo che questo umore egrave strettamente connesso con il prendersi cura Che le tonalitagrave emotive possano mutare o capovolgersi significa solo che lrsquoEsserci egrave sempre in uno stato emotivo Lrsquoindifferenza emotiva sovente persistente uniforme e diafana e tuttavia

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non confondibile con lrsquoindisposizione egrave cosigrave poco un niente che proprio in essa lrsquoEsserci egrave di tedio a se stesso Cioegrave la persona egrave annoiata da se stessa In questa indifferenza crsquoegrave tuttrsquoaltro che un nulla Come quando il tizio chiede alla sua fanciulla ldquoChe cosrsquohairdquo e lei risponde ldquoNienterdquo questo niente generalmente dallrsquouomo viene preso come un nulla ma non egrave proprio esattamente cosigrave percheacute quel niente egrave carico e foriero di conseguenze Lrsquoessere del Ci si egrave rivelato in tale indisposizione come un peso Percheacute Non si sa E lrsquoEsserci non puograve sapere queste cose percheacute le possibilitagrave rivelatrici del conoscere sono di gran lunga inadeguate rispetto allrsquoapertura originaria delle tonalitagrave emotive in cui lrsquoEsserci egrave posto innanzi al suo essere in quanto Ci Come dire che le cose che sa di cui dispone sono insufficienti percheacute questa questione emotiva di cui sta parlando egrave qualcosa di piugrave originario di piugrave antico e quindi ciograve che sa non gli egrave sufficiente Questo perograve non impedisce di saperne comunque qualcosa Parla del carattere di peso dellrsquoEsserci Percheacute dovrebbe essere pesante lrsquoEsserci Dice Certamente una tonalitagrave emotiva euforica puograve liberarci dal peso dellrsquoessere ma questa stessa possibilitagrave emotiva rivela sia pure liberandocene il carattere di peso dellrsquoEsserci Percheacute questo carattere di peso dellrsquoEsserci La tonalitagrave emotiva rivela ldquocome va e come andragraverdquo mediante questo ldquocome vardquo lo stato emotivo insedia lrsquoessere del suo ldquoCirdquo Ci sta dicendo che il ldquocome vardquo cioegrave il modo in cui io mi sto rapportando alle cose insedia lrsquoessere nel suo ldquoCirdquo cioegrave decide del mio modo con cui io sto costruendo il mio progetto il modo con cui mi sto rapportando al mio progettare il modo con cui mi sto relazionando al mondo in cui mi trovo Nello stato emotivo lrsquoEsserci egrave giagrave sempre emotivamente aperto come quellrsquoente a cui esso egrave rimesso nel suo essere in quanto essere che esso esistendo ha da essere Anche in questo caso lrsquoEsserci egrave giagrave sempre aperto lui dice quellrsquoente a cui esso egrave rimesso nel suo essere in quanto essere cioegrave egrave sempre aperto a quel qualcosa diciamo allrsquoutilizzabile Dice egrave giagrave sempre emotivamente aperto a quellrsquoente cioegrave a me che sono in quanto sono in vista di qualche cosrsquoaltro ldquoApertordquo non significa perograve riconosciuto come tale LrsquoEsserci dice non riconosce questa apertura emotiva giagrave da sempre in atto che ha verso le cose Egrave proprio nella quotidianitagrave piugrave indifferente e anodina che lrsquoessere dellrsquoEsserci puograve rivelarsi improvvisamente come un nudo ldquoche crsquoegrave e ha da essererdquo Dice che egrave proprio nella quotidianitagrave piugrave banale che lrsquoessere dellrsquoEsserci cioegrave la sua essenza si rivela come un qualche cosa che crsquoegrave e ha da essere Voi parlate con chiunque immediatamente questi vi diragrave il suo progetto che cosa vuole fare in che modo vuole modificare qualche cosa per esempio il vostro modo di pensare imponendovi il suo Il puro ldquoche crsquoegraverdquo si manifesta il donde e il dove restano invece nascosti (pagg 167-168) Cioegrave da dove viene questa cosa e dove va Il da dove viene e dove va egrave la domanda che llsquoEsserci dovrebbe porsi nel momento in cui affronta autenticamente la propria esistenza Lrsquoespressione esser-gettato sta a significare lrsquoeffettivitagrave dellrsquoesser-rimesso Noi potremmo aggiungere ldquonellrsquoesser rimesso in giocordquo continuamente Il ldquoche crsquoegrave e ha da essererdquo aperto dalla situazione emotiva dellrsquoEssercihellip Quindi la situazione emotiva dellrsquoEsserci egrave quella che apre alla questione del ldquoche crsquoegraverdquo qualche cosa e che ldquoha da essererdquo ma questo ldquoche crsquoegrave e ha da essererdquo egrave ciograve che riguarda lrsquoutilizzabile crsquoegrave e ha da essere qualche cosrsquoaltro percheacute io intervengo e lo modifico per esempio hellip non egrave quel ldquocherdquo il quale sul piano ontologico-categoriale esprime la fattualitagrave propria della semplice-presenza Sta dicendo e ripetendo allrsquoinfinito che questo ldquocherdquo non egrave una semplice-presenza non si tratta di questo Il ldquocherdquo egrave unrsquoaltra cosa percheacute dice che Tale fattualitagrave cioegrave lrsquoessere un fatto egrave accessibile solo alla constatazione osservativa Al contrario il ldquocherdquo aperto nello stato emotivo devrsquoessere inteso come determinazione esistenziale dellrsquoente esistente nel modo dellrsquoessere-nel-mondo Sta dicendo che questo ldquocherdquo questo qualcosa che viene aperto nello stato emotivo cioegrave nel modo in cui io mi approccio a questa cosa deve essere inteso come una determinazione esistenziale dellrsquoente cioegrave come un qualche cosa che determina il modo in cui lrsquoente lrsquoEsserci esiste in questo momento cioegrave nel suo modo di essere nel mondo Lrsquoeffettivitagrave non egrave la fattualitagrave il factum brutum della semplice-presenza ma un carattere dellrsquoessere dellrsquoEsserci inerente allrsquoesistenza anche se innanzi tutto rimosso Il ldquocherdquo dellrsquoeffettivitagrave non egrave mai riscontrabile in un semplice osservare Come dire in altri termini che non si tratta di qualcosa che osservo cosigrave comrsquoegrave semplicemente questo ldquocherdquo non egrave il fatto bruto della

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semplice presenza ma egrave un carattere dellrsquoessere dellrsquoEsserci inerente allrsquoesistenza Questo ldquocherdquo non egrave un fatto bruto questo posacenere non egrave un fatto bruto ma egrave un qualcosa che appartiene alla mia esistenza A pag 169 dice Si disconoscerebbe completamente che cosa e come la tonalitagrave emotiva apre se si ponesse ciograve che da essa viene aperto sullo stesso piano di ciograve che lrsquoEsserci emotivamente situato ldquonel contempordquo conosce sa e crede Ciograve che questa tonalitagrave emotiva apre non ha niente a che fare con ciograve che si conosce con ciograve che si sa percheacute questa tonalitagrave emotiva egrave il modo in cui ci si apre a qualche cosa cioegrave si lascia che qualche cosa appaia che potremmo dire cosigrave esca dal nascondimento Anche se lrsquoEsserci si ritiene per fede ldquosicurordquo del suo ldquoverso doverdquo o se per conoscenza razionale reputa di conoscere il suo ldquodonderdquo hellip come fa la fisica per esempio hellipnulla di ciograve puograve contestare il dato fenomenico che la tonalitagrave emotiva porta lrsquoEsserci dinanzi al ldquocherdquo del suo Ci che gli sta di fronte come un enigma inesorabile Percheacute egrave un enigma inesorabile Dice che tutto ciograve che ad esempio la scienza afferma la sua sicurezza la sua certezza ecc tutto questo non scalfisce minimamente il fatto che noi ci troviamo di fronte a un qualche cosa che egrave aperto dal mio umore Egrave il mio umore di questo momento adesso sto semplificando Heidegger egrave piugrave raffinato che decide di ciograve che per me questa cosa egrave in questo momento cioegrave in definitiva di ciograve che egrave questa cosa percheacute questa cosa non egrave se non ciograve che egrave per me in questo momento Egrave anche il mio umore che decide di questo Heidegger dice che la scienza vorrebbe cogliere con certezza ecc perograve poi di fatto si trova di fronte a un qualche cosa che non sa assolutamente spiegare il che cosrsquoegrave una certa cosa ma per affrontare questa domanda occorre tenere conto anche di questo del mio umore mentre lrsquoaffronto della mia tonalitagrave emotiva cioegrave del modo in cui mi apro verso una certa cosa Sul piano ontologico-esistenziale non si ha alcun diritto di screditare lrsquoldquoevidenzardquo della situazione emotiva mediante il confronto con la certezza apodittica che caratterizza la conoscenza teoretica delle semplici-presenze Non minore egrave la falsificazione del fenomeno quando lo si confina nellrsquoirrazionale Lrsquoirrazionalismo come controparte del razionalismo discorre semplicemente da orbo di ciograve rispetto a cui questo egrave cieco Lrsquoirrazionalismo egrave orbo il razionalismo egrave cieco il razionalismo cioegrave cioegrave il pensiero che vuole la razionalitagrave egrave cieco ma che cosa non vede Ecco la risposta Che llsquoEsserci di fatto possa debba e non possa non padroneggiare le proprie emozioni mediante il sapere e la volontagrave puograve attestare in determinate situazioni esistentive una specie di primato del volere e del conoscere Ma tutto ciograve non deve indurre nellrsquoerrore di negare ontologicamente la tonalitagrave emotiva come un modo di essere originario in cui lrsquoEsserci egrave giagrave aperto a se stesso prima di ogni conoscere e volere e al di lagrave della portata del loro aprire Questa tonalitagrave emotiva egrave ciograve che non soltanto mi fa incontrare le cose nel modo in cui le incontro ma potremmo anche dire questa tonalitagrave emotiva egrave determinata e qui ci riportiamo a Nietzsche dalla considerazione che ciograve verso cui io mi riferisco in quanto utilizzabile sia funzionale oppure no alla volontagrave di potenza In questo modo potremmo intendere molto meglio tutta la questione della tonalitagrave emotiva che in Heidegger rimane piuttosto vaga In effetti non dice mai che cosa sia lrsquoemozione la dagrave per acquisita ma a questo punto che cosa dagrave emozione se non lrsquoincontrare lrsquoaprirsi verso un qualche cosa che mi consente il superpotenziamento A pag 171 La contemplazione teoretica appiattisce anticipatamente il mondo nellrsquouniformitagrave della semplice-presenza anche se egrave vero che in virtugrave sua nasce il nuovo dominio di ciograve che egrave scopribile solo in base alla determinazione definitoria Ma anche la ϑεωρία piugrave pura non egrave del tutto scevra di tonalitagrave emotiva la semplice-presenza si rivela alla contemplazione teoretica nel suo aspetto puro solo se questa affronta il proprio oggetto in modo imperturbato nella ραστωνη e nella sua διαγωγή Qui a pag 172 fa un riferimento alla questione emotiva Il carattere della presente ricerca non permette lrsquointerpretazione delle diverse modalitagrave della situazione emotiva e della connessione dei loro fondamenti Questi fenomeni sono noti onticamente da lungo tempo e furono studiati dalla filosofia sotto il nome di emozioni e di sentimenti Non egrave a caso che la prima trattazione sistematica delle emozioni che la tradizione ci tramandi non sia stata condotta nellrsquoambito della ldquopsicologiardquo Aristotele analizza i πάϑη nel secondo libro della Retorica Lrsquointerpretazione tradizionale presenta la retorica come una sorta di ldquodisciplinardquo essa deve invece essere intesa come la prima ermeneutica sistematica

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dellrsquoessere-assieme quotidiano Egrave curioso la retorica come la modalitagrave fondamentale dellrsquoessere assieme quotidiano Che cosa fa la retorica Insegna a vincere i discorsi a vincere gli agoni dialettici La pubblicitagrave come modo di essere del Si non solo ha in generale una sua tonalitagrave emotiva ma ne ha bisogno e la ldquosuscitardquo Lrsquooratore parla in essa e muovendo da essa Ha quindi bisogno di conoscere le variazioni della tonalitagrave emotiva per suscitarle e dirigere nel giusto modo Heidegger non dice quello che io ho detto prima rispetto alla volontagrave di potenza perograve adesso sta parlando di questo e cioegrave che la tonalitagrave emotiva egrave un qualche cosa che interviene rispetto alla pubblicitagrave alla retorica cioegrave rispetto al volere ottenere un qualche cosa attraversohellip potremmo dire semplicemente attraverso la tecnica Intervento egrave come se la tonalitagrave emotiva mettesse di fronte a qualcosa di vero Suscitare emozioni per vincere o per convincere come se lrsquoemozione avesse qualcosa di originariamente vero Sigrave certo Ciograve che la persona ldquosenterdquo egrave automaticamente vero non ha bisogno di essere sottoposto a un criterio verofunzionale saragrave vero che sento paura Saragrave vero che sento disgusto Chi mai si pone una domanda del genere Dice semplicemente ho paura Egrave noto come lrsquointerpretazione delle emozioni sia stata continuata nella Stoa e come essa sia stata trasmessa allrsquoetagrave moderna attraverso la teologia patristica e scolastica Egrave invece poco noto che lrsquointerpretazione ontologico-fondamentale dei principi delle emozioni non ha compiuto alcun passo avanti degno di nota da Aristotele in poi Al contrario emozioni e sentimenti collocati tematicamente tra i fenomeni psichici furono intesi come la terza classe di questi accanto al rappresentare e al volere Decaddero cosigrave al rango di fenomeni concomitanti hellip Scheler riprendendo spunti di Agostino e di Pascal ha orientato la problematica nel senso della determinazione del fondamento delle connessioni fra atti ldquorappresentativirdquo e atti di ldquointeresserdquo Anche qui perograve restano sempre oscuri i fondamenti ontologico-esistenziali del fenomeno dellrsquoatto in generale Sigrave restano oscuri i fondamenti del fenomeno dellrsquoatto in generale In effetti Scheler non ha tenuto conto anche percheacute non poteva farlo della volontagrave di potenza Qual egrave il fondamento dellrsquoatto in generale Che cosa muove ad agire La situazione emotiva non solo apre lrsquoEsserci nel suo essere-gettato ed esser-rimesso a quel mondo che gli egrave giagrave sempre aperto insieme al suo essere ma egrave anche il modo di essere esistenziale in cui lrsquoEsserci si abbandona costantemente al ldquomondordquo e viene affetto da esso in modo da evadere da se stesso La costituzione esistenziale di questa evasione si faragrave chiara nel fenomeno della deiezione Ciascuno si abbandona questo Esserci si abbandona costantemente al mondo nel senso che rivolgendosi al mondo egrave come se abbiamo visto prima nel caso del Si si abbandona a ciograve che pensa comunemente la gente perograve al tempo stesso ne viene modificato crsquoegrave un ritorno un andirivieni continuo 17 maggio 2017 Siamo al sect 31 LrsquoEsser-ci come comprensione a pag 176 Qui Heidegger incomincia a occuparsi della comprensione che egrave una questione importante Da tutto ciograve che stimo leggendo e da ciograve che abbiamo letto in precedenza risulta che la comprensione non potragrave che essere il modo in cui ci si apre alle cose non egrave un procedimento che avviene dopo La comprensione egrave il trovarsi di fronte al manifestarsi di qualche cosa e accoglierlo anche percheacute in un certo senso non puograve non accoglierlo Potremmo dire una cosa che forse rende piugrave semplice ciograve che stiamo leggendo e cioegrave ciascun egrave il mondo in cui si trova Ogni volta che usando i suoi termini mi prendo cura di qualcosa lo modifico lo modifico percheacute la mia attenzione il mio darmi da fare il mio volere fare qualcosa in qualche modo lo modifica quindi si modifica il mondo ma il mondo sono io e pertanto modificando quella cosa modifico me stesso Questo in genere viene inteso come il circolo ermeneutico cioegrave io modifico quella cosa e quella cosa modifica me che modifico quella cosa Entro certi limiti sigrave perograve crsquoegrave qualche cosa di piugrave mostra che qualunque cosa lrsquoEsserci la persona il parlante faccia modifica il suo mondo ma modifica se stesso percheacute egrave lui questo mondo che modifica Detto questo Heidegger dice La situazione emotiva egrave una delle strutture esistenziali in cui

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lrsquoessere del ldquoCirdquo si mantiene Quando lui parla dellrsquoessere del Ci sta indicando il fatto che il parlante egrave nel mondo lrsquoessere del Ci egrave questo il parlante egrave nel mondo La situazione emotiva egrave una delle situazioni in cui il parlante si mantiene costantemente come se non potesse mai essere fuori da una situazione emotiva che noi abbiamo colta come quella situazione in cui io sigrave modifico il mondo ma lo modifico per la volontagrave di potenza sennograve percheacute mai dovrei modificarlo Si pensi alla domanda ldquopercheacute gli uomini fanno cose continuamenterdquo o ldquopercheacute parlanordquo che egrave la stessa cosa percheacute fanno tutto ciograve Per la volontagrave di potenza Questa modifica il mondo e nel modificare il mondo cioegrave nel mettere in atto la volontagrave di potenza possiamo situare la situazione emotiva La situazione emotiva egrave modificare il mondo quindi mettere in atto la volontagrave di potenza Questo esserehellip il parlante questo essere nel mondo hellip egrave cooriginariamente costituito dalla comprensione La comprensione non egrave qualche cosa che si aggiunge che viene dopo dal momento in cui io mi rapporto alle cose no egrave giagrave ligrave nellrsquoessere nel mondo crsquoegrave giagrave la comprensione La comprensione egrave come se fosse giagrave da sempre Potremmo anche dire che la comprensione egrave lrsquoessere nel linguaggio percheacute egrave solo nel linguaggio che io posso rapportarmi alle cose posso mettermi in relazione con le cose quindi essere una relazione La situazione emotiva ha sempre la sua comprensionehellip una qualunque situazione emotiva un qualunque modificare il mondo ha una comprensione cioegrave procede da un essere in connessione con il mondo hellip anche se magari tende a deprimerla Anche se magari tende a non accorgersene oppure a non volerlo fare comunque in ogni caso crsquoegrave sempre la comprensione Questa situazione emotiva ha sempre a che fare con la comprensione egrave la situazione in cui modifico il mondo e modificare il mondo non egrave altro che avere il progetto percheacute il progetto egrave modificare qualcosa e questa cosa comporta la comprensione e cioegrave lrsquoapertura verso qualche cosa la possibilitagrave di aprirmi verso qualcosa Sono tutte cose sulle quali lui insiste adesso parleragrave della possibilitagrave le possibilitagrave sono quelle aperture che produce il linguaggio Il fatto che interpretiamo la comprensione come un esistenziale fondamentale sta a significare che questo fenomeno egrave concepito come modo fondamentale dellrsquoessere dellrsquoEsserci (pagg 176-177) Quando lui parla di esistenziale anzicheacute di categoriale sta dicendo che non egrave qualche cosa come le categorie che si aggiunge ma come un qualche cosa che egrave strutturale anche se lui non usa questo termine ma che non puograve non esserci in qualunque operare della persona Invece la ldquocomprensionerdquo nel senso di un possibile modo di conoscere fra altri distinto ad esempio dallo ldquospiegarerdquo deve essere interpretata unitamente allo ldquospiegarerdquo stesso come un derivato esistenziale della comprensione primaria costituente lrsquoessere del Ci in generale Se noi poniamo la comprensione come un possibile modo di conoscere dice non egrave di questo che sto parlando ma egrave come un derivato come dire che anche questa comprensione intesa come modo di spiegare o di intendere le cose egrave qualcosa che egrave derivato dalla comprensione primaria cioegrave dallrsquoessere aperto al mondo La ricerca finora svolta si egrave giagrave imbattuta in questo conoscere originario senza tuttavia assumerlo esplicitamente a tema Che lrsquoEsserci esistendo sia il suo Ci significa il primo luogo il mondo ldquocirdquo egrave e il suo esser-ci egrave lrsquoin-essere Il mondo ldquocirdquo egrave nel senso che quel mondo sono io e il suo modo di essere egrave di essere nel mondo e il suo esser-ci egrave lrsquoin-essere il suo modo di essere egrave di essere nel mondo non ha altri modi di essere Potete riferire tutto questo al parlante lrsquoEsserci egrave il parlante Tale in-essere a sua volta ldquocirdquo egrave come ciograve in-vista-di-cui lrsquoEsserci egrave Questo in-essere cioegrave essere nel mondo dice a sua volta ci si dagrave come lrsquoin-vista-di-cui egrave fatto lrsquoEsserci che egrave sempre in vista di qualche cosa il progetto lrsquoessere continuamente progettato Qui in un certo senso ritorna al circolo ermeneutico cioegrave al fatto di essere nel mondo comporta che mi ritorni costantemente qualche cosa con cui devo fare i conti e dal quale il mio Esserci egrave costantemente costituito Come dicevo prima io mi rapporto al mondo nel mio progetto cambio qualche cosa del mondo cambiando questo qualche cosa del ondo modifico me stesso Faccio un esempio se io metto qui questo aggeggio ho cambiato il mondo cambiando il mondo ho cambiato anche me Nella comprensione dellrsquoin-vista-di-cui egrave con-aperta la significativitagrave che in esso si fonda Lrsquoin-vista-di-cui egrave sempre lrsquoessere rivolti verso un qualche cosa ma verso un qualche cosa ldquoperrdquo qualche cosa nel senso che si vuolee fare qualche cosa Lrsquoapertura

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della comprensione in quanto apertura dellrsquoin-vista-di-cui e della significativitagrave concerne cooriginariamente lrsquointero essere-nel-mondo Sta incominciando a dirci che la comprensione egrave apertura La significativitagrave egrave ciograve rispetto-a-cui il mondo egrave aperto come tale La significativitagrave non egrave niente altro che la relazione Che lrsquoin-vista-di-cui e la significativitagrave siano aperti nellrsquoEsserci significa che lrsquoEsserci egrave un ente per il quale in quanto essere-nel-mondo ne va di se stesso Cioegrave egrave sempre in vista di qualche cosa Crsquoegrave lrsquoapertura questa apertura consente di essere in vista di qualche cosa lrsquoessere in vista di qualche cosa comporta il progetto quindi di modificare il mondo e modificando il mondo io mi ritrovo a dovere prendere atto che tutto ciograve che sta accadendo egrave qualcosa per cui ne va di me a essere io messo in gioco Nel discorso ontico usiamo talvolta lrsquoespressione ldquocomprendere qualcosardquo nel senso di ldquoessere in grado di affrontare qualcosardquo ldquoesserne allrsquoaltezzardquo ldquosaper farerdquo ldquopotererdquo Egrave il modo comune corrente di intendere la comprensione di potere letteralmente comprendere significa prendere lrsquoafferrare quindi lrsquoesercitare un potere su qualcosa Ciograve che nella comprensione costituisce il potuto come esistenziale non egrave una cosa ma lrsquoessere in quanto esistere Sta dicendo che ciograve che egrave in gioco nella comprensione non egrave lrsquooggetto della comprensione come si potrebbe pensare cartesianamente e come lrsquoetimo stesso della parola sembra suggerire non egrave una cosa ciograve che riguarda il comprendere ma egrave lrsquoessere in quanto esistere Il comprendere non egrave altro che lrsquoesistenza stessa questa apertura egrave ciograve che consente di esistere cioegrave di esistere nel mondo Nella comprensione egrave insito esistenzialmente il modo di essere dellrsquoEsserci in quanto poter-essere Egrave importante intendere questa apertura della comprensione percheacutehellip apre a che cosa Apre alla possibilitagrave Per Heidegger questo egrave importante il progetto egrave sempre un qualche cosa verso cui sono gettato cioegrave verso una possibilitagrave non importa quale Tenete conto che la possibilitagrave egrave un qualche cosa che ho di fronte e che mi muove a fare delle cose in un senso o nellrsquoaltro e lrsquoEsserci lrsquouomo il parlante per Heidegger egrave colui che si trova sempre di fronte a delle possibilitagrave cioegrave a una scelta tra tutte le cose possibili da fare LrsquoEsserci non egrave una semplice-presenza che in piugrave possiede il requisito di potere qualcosa ma egrave primariamente un esser-possibile Dice che LrsquoEsserci non egrave che ha questa capacitagrave di potere incontrare delle possibilitagrave lui egrave questa possibilitagrave cioegrave lrsquoEsserci egrave la possibilitagrave egrave lrsquoapertura che quindi comporta delle possibilitagrave egrave questo lrsquoEsserci LrsquoEsserci non ha possibilitagrave di fare egrave la possibilitagrave stessa LrsquoEsserci egrave sempre ciograve che puograve essere e nel modo in cui egrave la sua possibilitagrave LrsquoEsserci egrave sempre ciograve che puograve essere quindi non egrave mai soltanto ciograve che egrave ma soprattutto egrave ciograve che puograve essere Questo egrave il modo di Heidegger di pensare lrsquoessere quindi con una grande distanza da come egrave sempre stato pensato lrsquoessere e cioegrave come unrsquoessenza come qualcosa di fisso di immobile di fermo Ponendo lrsquoEsserci come possibilitagrave vuole dire quindi che questo essere egrave quello che egrave percheacute egrave sempre in vista di qualcosa egrave questo che lo definisce in quanto essere egrave in quanto egrave in vista di non in quanto egrave Egrave sempre in relazione con qualche cosa non puograve se non essere in relazione con qualcosa Cosa che la semiotica ha precisato rispetto al linguaggio ciascun elemento egrave quello che egrave sempre in vista di un altro elemento linguistico non puograve essere se non in vista di egrave la stessa cosa che sta dicendo Heidegger Lrsquoesser-possibile che lrsquoEsserci esistenzialmente sempre egrave si distingue tanto dalla vuota possibilitagrave logica quanto dalla contingenza di una semplice-presenza nel senso di qualcosa che possa ldquoaccaderglirdquo Insiste molto su questo la possibilitagrave non egrave qualcosa che possa accadermi ma sono io lrsquoessere questa possibilitagrave lrsquoessere una apertura quindi una possibilitagrave nel senso che io sono in quanto in vista di qualche cosa in quanto voglio fare qualche cosa Come categoria modale della semplice-presenza la possibilitagrave significa il non ancora reale e il non mai necessario Essa definisce soltanto ciograve che egrave possibile ed egrave quindi a un livello ontologico inferiore alla realtagrave e alla necessitagrave (pagg 177-178) Sta dicendo come si pone modalmente anche nella logica modale crsquoegrave il necessario il possibile lrsquoimpossibile e il contingente La possibilitagrave come esistenziale egrave invece la determinazione ontologica positiva dellrsquoEsserci la prima e la piugrave originaria Determinazione ontologica positiva cioegrave lrsquoessere dellrsquoEsserci egrave determinato dalla possibilitagrave per cui non egrave qualcosa che gli si aggiunge ma egrave questa possibilitagrave La possibilitagrave come esistenziale non significa un poter-essere indeterminato

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nel senso dellrsquoldquoindifferenza del libero arbitriordquo LrsquoEsserci in quanto emotivamente situato egrave giagrave sempre insediato in determinate possibilitagrave e in quanto egrave quel poter-essere che egrave ne ha giagrave sempre lasciate perdere alcune rinuncia incessantemente a possibilitagrave del suo essere riesce a coglierne talune oppure fallisce Ciograve significa che lrsquoEsserci egrave un essere-possibile consegnato a se stesso una possibilitagrave gettata da cima a fondo LrsquoEsserci egrave la possibilitagrave dellrsquoesser libero per il piugrave proprio poter-essere Lrsquoesser-possibile egrave trasparente a se stesso secondo modalitagrave e gradi diversi Cosa ci sta dicendo LrsquoEsserci egrave giagrave da sempre insediato in determinate possibilitagrave il che egrave esattamente quello che ci dice quando parla dellrsquoEsserci come elemento storico cioegrave io posso pensare oggi quindi trovarmi preso in possibilitagrave che non sono le stesse in cui si trovava per esempio un uomo di mille anni fa Quindi le mie possibilitagrave sono determinate storicamente anche dalla mia storia ovviamente Dice LrsquoEsserci egrave la possibilitagrave dellrsquoesser libero per il piugrave proprio poter-essere Qual egrave il piugrave proprio poter-essere Su questo Heidegger non egrave sempre molto preciso percheacute il proprio poter-essere in effetti qualcuno potrebbe anche dire che ciograve che vi egrave di piugrave proprio come possibilitagrave dellrsquoumano egrave la sua morte egrave lrsquounica possibilitagrave che gli egrave propria egrave sua percheacute nessun altro puograve provare la sua morte Al di lagrave di questo sarebbe forse piugrave interessante intendere che la sua piugrave propria possibilitagrave egrave cogliere la storicitagrave del suo Esserci e cogliere questa apertura nella quale si insedia una possibilitagrave come un qualche cosa che consente allrsquoEsserci di appropriarsi di seacute Tutte le possibilitagrave che io ho di fronte sono possibilitagrave storicamente determinate muovendomi verso una di queste possibilitagrave posso trovare qualche cosa che mi appartiene piugrave propriamente percheacute egrave qualche cosa che egrave storicamente determinato cioegrave appartiene alla mia storia Lui parlava del libero arbitrio cioegrave faccio quello che mi pare no non egrave cosigrave percheacute io posso fare delle cose allrsquointerno del discorso in cui mi trovo discorso che egrave determinato da tutte le mie vicende dal fatto di parlare la lingua italiana dal fatto di essere in Italia nel 2017 con tutto ciograve questo comporta Io sono determinato da tutte queste cose quindi io posso cogliere una mia possibilitagrave in modo piugrave proprio se tengo conto di tutti questi aspetti sono allora consapevole della mia scelta una scelta che viene dal mio discorso Una volta dicevamo della responsabilitagrave in questo modo io sono responsabile di una mia scelta responsabile non nel senso che mi assumo civilmente o penalmente una responsabilitagrave ma percheacute so che la possibilitagrave che ho di fronte mi appartiene non egrave una possibilitagrave a caso ma mi appartiene percheacute viene dallrsquoapertura ma questa apertura non egrave altro che lrsquoorizzonte entro cui io esisto LrsquoEsserci egrave in modo tale da aver o non aver sempre saputo essere in una certa determinata maniera Questa egrave la comprensione percheacute lrsquoEsserci cioegrave io sono determinato dalle possibilitagrave che io accolgo In quanto egrave questa comprensionehellip cioegrave lrsquoessere in una determinata maniera in cui io sono quando decido qualche cosa hellip esso ldquosardquo come stanno le cose a proposito di se stesso cioegrave del suo poter-essere Qui fa unrsquoaggiunta che puograve essere importante A proposito della comprensione lrsquoEsserci sa come stanno le cose Ma cosa vuole dire che sa come stanno le cose Sa come stanno le cose a proposito di se stesso cioegrave del suo poter-essere sa cioegrave qual egrave la sua posizione rispetto al suo poter essere qualche cosa percheacute la sua posizione egrave determinata dal poter essere di volta in volta delle cose Egrave un altro modo per dire che io posso determinarmi in quanto qui percheacute esiste un lagrave ed egrave questo ldquolagraverdquo che mi dagrave la possibilitagrave di pensarmi un essere ldquoquirdquo se non esistesse il ldquolagraverdquo non ci sarebbe nemmeno il ldquoquirdquo LrsquoEsserci sa di se stesso unicamente a partire dalla possibilitagrave che ha cioegrave dal fatto di sapere di essere una possibilitagrave Secondo Heidegger questa egrave lrsquounica cosa che lrsquoEsserci sa con certezza sa come stanno le cose nel senso che sa che lui egrave in quanto possibilitagrave Questo ldquosapererdquo non scaturisce da una introspezione immanente ma appartiene allrsquoessere del Ci che egrave essenzialmente comprensione Dice che questo sapere che lrsquoEsserci ha di seacute questo sapere di essere una continua incessante inarrestabile possibilitagrave cioegrave di essere sempre in quanto in vista di percheacute essere una possibilitagrave non egrave altro che lrsquoessere in vista dihellip dunque questo sapere appartiene allrsquoessere del Ci che egrave essenzialmente comprensione Ci sta dicendo che lrsquoessere del Ci egrave la comprensione Cosa vuole dire Che io so di essere qui percheacute sono nel mondo e questo sapere di essere nel mondo di essere nel Ci egrave la comprensione Sapere di essere nel mondo egrave sapere di essere

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nel progetto sapere di essere possibilitagrave tutto questo egrave comprensione che come vedete non ha nulla a che fare con il capire qualche cosa con il capire come egrave fatto un oggetto non crsquoentra niente ma egrave soltanto quella possibilitagrave che lrsquoEsserci ha di sapere di seacute in quanto possibilitagrave La comprensione egrave lrsquoessere esistenziale del poter-essere proprio dellrsquoEsserci stessohellip La comprensione egrave lrsquoessere esistenziale cioegrave ciograve che appartiene allrsquoesistente ciograve che piugrave propriamente appartiene allrsquouomo E che cosa appartiene assolutamente allrsquouomo a questo ente che puograve interrogare se stesso Il poter essere proprio dellrsquoEsserci stesso Ciograve che vi egrave di essenziale in questo Esserci cioegrave nellrsquouomo egrave il poter essere che egrave proprio dellrsquoEsserci Questo egrave ciograve che egrave essenziale nellrsquouomo questo egrave ciograve che lo definisce il suo essere e il suo poter essere Tutto qui E aggiunge ed egrave siffatta che questo essere rivela a se stesso come stanno le cose a proposito dellrsquoessere che gli egrave proprio Come stanno le cose riguardo a me al mio poter essere Come stanno le cose Stanno cosigrave che io sono un poter essere io sono la possibilitagrave La comprensione in quanto apertura riguarda sere lrsquointera costituzione dellrsquoessere-nel-mondo (pagg178-179) Come dire che non crsquoegrave altro modo di porsi questa apertura riguarda sempre il mondo in cui sono nel mondo non ce ne sono altri Io sono nel mondo in quanto apertura cioegrave in quanto possibilitagrave in quanto progetto gettato Ma anche lrsquoldquounitagraverdquo del molteplice elle semplici-presenze la natura egrave scopribile solo sul fondamento dellrsquoapertura di una sua possibilitagrave Qui egrave preciso sta dicendo che qualunque scienza non solo della natura ma in generale egrave possibile egrave certamente una possibilitagrave ma scopre le cose che scopre a condizione che ci sia lrsquoapertura della sua possibilitagrave La scienza non egrave cosigrave pura e semplice descrittiva uno sguardo puro sul mondo come vorrebbe essere No ci sta dicendo che questo sguardo puro sul mondo non esiste cioegrave ciascuna volta anche questo sguardo puro sul mondo di cui la scienza si vanta di essere non egrave niente altro che una possibilitagrave fra le tante come dire che si aperta una delle possibilitagrave Possibilitagrave di che cosa La possibilitagrave egrave sempre di fare qualcosa cioegrave di modificare qualcosa in altri termini di imporre la propria volontagrave La mia possibilitagrave nei confronti del mondo cioegrave io sono questa possibilitagrave io sono questa esigenza di modificare le cose come voglio io Quindi anche la scienza nel suo voler essere questo occhio puro sul mondo non egrave altro che una delle possibilitagrave aperte dalla volontagrave di potenza percheacute il progetto egrave volontagrave di potenza Dobbiamo quindi tenere conto che queste aperture consentono delle possibilitagrave Possibilitagrave di che cosa Di volontagrave di potenza Io sono questa possibilitagrave cioegrave la dico in modo forte io sono volontagrave di potenza Questo egrave ciograve a cui si giunge in quanto possibilitagrave sono possibilitagrave di intervenire sul mondo di modificare le cose quindi di esercitare la mia volontagrave di potenza Percheacute la comprensione in tutte le dimensioni essenziali di ciograve che egrave in essa apribile procede sempre secondo possibilitagrave Percheacute la comprensione procede sempre per possibilitagrave Percheacute questa apertura non egrave fatta di altro che di possibilitagrave Risponde Ciograve dipende dal fatto che la comprensione ha in se stessa la struttura esistenziale che noi chiamiamo progetto La comprensione in quanto apertura egrave il progetto Infatti dice ha in se stessa la struttura esistenzialehellip quando dice esistenziale vuole dire soltanto che appartiene allrsquouomo che noi chiamiamo progetto Quindi il progetto egrave la possibilitagrave che la comprensione apre Il progettare non ha nulla a che vedere con lrsquoescogitazione di un piano in conformitagrave al quale lrsquoEsserci edificherebbe il proprio esserehellip Non ha a che fare con lrsquoescogitare un qualche cosa hellipinfatti lrsquoEsserci si egrave giagrave sempre progettato e fintanto che egrave resta progettante Il progetto come dice Heidegger non egrave qualche cosa che io ho in mente per esempio di edificare un tempio o un accidente qualunque il progetto egrave lrsquoEsserci il progetto sono io cioegrave io sono lrsquoapertura di queste possibilitagrave Nel momento in cui sono nel mondo da quel momento io sono il progetto io sono qualche cosa che egrave in vista di per fare delle cose quindi per esercitare la volontagrave di potenza Egrave chiaro che per intendere meglio tutto ciograve occorrerebbe una riflessione intorno alla struttura del linguaggio che Heidegger non fa percheacute egrave da ligrave che viene il motivo per cui tutto ciograve non puograve non accadere percheacute egrave cosigrave che funziona il linguaggio percheacute nel momento in cui io parlo sono giagrave progettato sono giagrave in vista di qualche cosa e lrsquoin-vista di qualche cosa che io sono egrave la volontagrave di potenza A pag 180 La comprensione in quanto progettare egrave il modo di essere dellrsquoEsserci

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in cui esso egrave le sue possibilitagrave in quanto possibilitagrave Ce lo ripete allrsquoinfinito La comprensione in quanto progettare egrave il modo di essere dellrsquoEsserci non ne ha altri In virtugrave del modo di essere che egrave costituito da quellrsquoesistenziale che egrave il progetto lrsquoEsserci egrave costantemente ldquopiugraverdquo di quanto di fatto sarebbe qualora lo si potesse o volesse prendere in esame nella sua sussistenza ontologica come semplice-presenza Il fatto di essere questo progetto di essere quindi in quanto in vista di in quanto possibilitagrave tutto questo lo pone come un qualche cosa che egrave di piugrave di una semplice presenza Egrave in effetti ridondante perograve egrave curioso che lo sottolinei ancora come dire che lrsquoEsserci non egrave una semplice presenza Esso perograve non egrave mai di piugrave di quanto effettivamente sia percheacute alla sua effettivitagrave appartiene essenzialmente il poter-essere Non egrave neanche piugrave di quanto effettivamente sia perograve che cosa effettivamente egrave Egrave un poter essere non egrave niente altro che questo quindi non egrave piugrave di un poter essere Soltanto percheacute lrsquoessere del Ci riceve la costituzione dalla comprensione e dal carattere di progetto di essa soltanto percheacute esso egrave ciograve che diviene o non diviene esso puograve comprendendo dire a se stesso ldquoDivieni ciograve che seirdquo Qui dice ma chi sei tu Quello che ti progetti liberandoti quello che diventi Questo lrsquoho segnato percheacute mi era parso importante da commentare Soltanto percheacute lrsquoessere del Ci cioegrave io che sono qui in questo momento riceve la costituzione dalla comprensione quindi io sono costituito dalla comprensione quindi dallrsquoapertura e dal carattere di progetto in cui sono soltanto percheacute esso egrave ciograve che diviene o non diviene cioegrave soltanto percheacute io sono ciograve che divengo o non divengo quindi io sono una possibilitagrave non una possibilitagrave in atto ma una possibilitagrave Quindi io posso dire comprendendo cioegrave nellrsquoapertura che divengo ciograve che sono divengo nel senso che mi trovo a essere di volta in volta un qualche cosa che giagrave sono percheacute qualunque cosa io faccia o non faccia questa egrave una possibilitagrave e io sono la possibilitagrave Quindi divengo ciograve che sono nel senso che divengo un qualche cosa che giagrave sono non egrave che prima ci sia io e poi crsquoegrave la possibilitagrave io sono la possibilitagrave Che poi la metta in atto oppure no questo egrave irrilevante ma io divento quella cosa che giagrave sono 24 maggio 2017 Siamo a pag 180 Stavamo parlando della comprensione come apertura Infatti dice Proprio percheacute la comprensione coinvolge sempre lrsquointera apertura dellrsquoEsserci come essere-nel-mondo il risolversi della comprensione per una possibilitagrave egrave una modificazione esistenziale del progetto nella sua globalitagrave Egrave un po come il concetto di struttura cioegrave la possibilitagrave che si intraprende modifica llsquoEsserci stesso A pag 181 Esistendo lrsquoEsserci scorge ldquose stessordquo solo se egrave divenuto cooriginariamente trasparente a se stesso nel suo esser-presso il mondo e nel suo con-essere con gli altri quali momenti costitutivi della sua esistenza Egrave un altro modo per dire ciograve che ha appena detto LrsquoEsserci si accorge di se stesso a condizione di considerarsi di essere preso nel mondo di esser-presso il mondo di con-essere con il mondo e di considerare tutte queste cose come momenti costituitivi della sua esistenza cioegrave io esisto sono qui in quanto crsquoegrave un lagrave Poco dopo considera il termine ldquovisionerdquo che dice devrsquoessere messo al sicuro da un pericoloso malinteso Esso corrisponde a quella diradatezza che egrave caratteristica dellrsquoapertura del Ci Il ldquovedererdquo non significa la visione oculare e neppure la visione pura e non sensibile della semplice-presenza del suo esser-presente Sta dicendo che la visione di cui sta parlando non crsquoentra niente con la visione dello scienziato dellrsquoosservatore che immagina di essere un soggetto che osserva un oggetto che egrave ligrave per conto suo La determinazione del significato esistenziale della visione fa appello esclusivamente a quella caratteristica del vedere per cui esso lascia venire incontro come disvelato in se stesso lrsquoente in questione Che egrave un altro modo per dire che la visione per potere darsi necessita dellrsquoapertura necessita della comprensione Quindi la visione cosigrave intesa segue alla comprensione non la precede Questa egrave certamente la funzione svolta da ogni ldquosensordquo nellrsquoambito del proprio genuino campo percettivo Sta aggiungendo che anche il senso di qualche cosa non precede la comprensione ma la segue Mostrando che ogni visione si fonda primariamente nella comprensione (la visione ambientale preveggente del prendersi cura egrave il

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comprendere come comprensione assennata) si sottrae allrsquointuizione pura il suo primato che noeticamente corrisponde al tradizionale primato ontologico della semplice-presenza (pagg 181-182) La visione ambientale preveggente egrave quel modo di accostarsi alle cose che muove dal fatto che qualche cosa si manifesta esce dal nascondimento e si mostra appare Che egrave poi la nozione di ἀλήθεια Dunque si sottrae questa visione dal primato ontologico della semplice presenza che egrave quello della filosofia tradizionale La semplice presenza per Heidegger egrave lrsquoesistenza della cosa Anzi lui ha precisato nelle pagine precedenti parla di esistenza quando si tratta dellrsquoEsserci cioegrave lrsquouomo e di semplice presenza quando si tratta di cose Quindi immaginare che qualche cosa possa apparire come semplice presenza egrave immaginare che possa darsi indipendentemente dallrsquoEsserci dallrsquouomo Il progettarsi in possibilitagrave presuppone giagrave la comprensione dellrsquoessere Abbiamo giagrave visto il progetto non egrave altro che un aprirsi alle possibilitagrave Questa comprensione questa apertura egrave per Heidegger la condizione percheacute avvenga qualunque cosa Questa apertura che poi non egrave altro che il disvelarsi di qualche cosa lrsquouscire dal nascondimento Nel progetto lrsquoessere egrave compreso ma non egrave elaborato in concetti ontologici Dice che nel progetto cioegrave nellrsquoaccostarsi a una possibilitagrave questa non egrave ancora unrsquooperazione ontologica nel senso che intende lui e cioegrave un modo per accorgersi dellrsquoEsserci Lrsquoente che ha il modo di essere essenziale della progettazione dellrsquoessere-nel-mondo porta con seacute la comprensione dellrsquoessere come costitutiva del suo essere Ciograve che precedentemente abbiamo postulato in modo dogmatico riceve ora la sua legittimazione in base a quella costituzione drsquoessere per cui lrsquoEsserci in quanto comprensione egrave il suo Ci Dice che la cosa fondamentale egrave che egrave il Ci dellrsquoEsserci che possiamo intendere come comprensione Ma questo Ci dellrsquoEsserci egrave qui egrave lrsquoessere qui adesso in questo momento Quindi lrsquoapertura egrave il trovarsi a essere qui in questo momento cioegrave lrsquoaccorgersi di essere qui in questo momento egrave ciograve che consente intanto di situarmi storicamente ed egrave ciograve che fa esistere per cosigrave dire gli enti percheacute soltanto se crsquoegrave questa apertura dice Heidegger questo ente puograve venirmi incontro puograve apparire Situazione emotiva e comprensione caratterizzano come esistenziali lrsquoapertura originaria dellrsquoessere-nel-mondo Situazione emotiva e comprensione questa egrave lrsquoapertura dellrsquoessere-nel-mondo Quindi si egrave nel mondo in una situazione emotiva e in una comprensione questo egrave il fondamento di tutto Egrave in uno stato emotivo che lrsquoEsserci ldquovederdquo le possibilitagrave in base alle quali esso egrave Lrsquoapertura progettante di queste possibilitagrave egrave giagrave sempre tonalizzata emotivamente La progettazione del poter-essere piugrave proprio egrave consegnata al fatto che lrsquoEsserci egrave gettato nel Ci Qui abbiamo un elemento importante Dice che egrave in uno stato emotivo che lrsquoEsserci vede possibilitagrave Uno stato emotivo di cui parlava nelle pagine precedenti che potremmo definire come il trovarsi di fronte alla possibilitagrave ma alla possibilitagrave in quanto possibilitagrave di superpotenziamento egrave questo che determina uno stato emotivo Stato emotivo che rileva del fatto che qualche cosa egrave utilizzabile per il superpotenziamento Egrave per questo che dice che questa apertura progettante egrave da sempre tonalizzata emotivamente percheacute ciascuna volta questa apertura vede delle cose ma le vede in quanto utilizzabili ma utilizzabili per che cosa Per il superpotenziamento Senza questo in effetti diventa tutto molto complicato Passiamo al sect 32 Comprensione e interpretazione pag 183 Qui risulteragrave abbastanza chiaro che per Heidegger lrsquointerpretazione segue la comprensione e non viceversa LrsquoEsserci in quanto comprensione progetta il suo essere in possibilitagrave Egrave interessante che dica che lrsquoEsserci egrave la comprensione come dire che la comprensione non egrave altro che il trovarsi qui in questo momento a essere tutte le cose che sono presenti nel mio essere qui in questo momento e che determinano il mio Esserci Questo comprendente essere-per le possibilitagrave a causa del contraccolpo che le possibilitagrave in quanto aperte hanno sullrsquoEsserci egrave anchrsquoesso un poter-essere Egrave un circolo vizioso Questo comprendente cioegrave di essere le mie possibilitagrave ha dice un contraccolpo percheacute questa possibilitagrave nel momento in cui si mette in atto mi modifica di nuovo e io che sono modificato incontro altre nuove possibilitagrave e cosigrave via A questo sviluppo del comprendere diamo il nome di interpretazione Quindi lrsquointerpretazione sarebbe in un certo senso questa sorta di circolo vizioso in quanto io mi apro a delle possibilitagrave e queste possibilitagrave modificano il mio Esserci il quale Esserci modificato

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dalle varie possibilitagrave apre di nuovo ad altre possibilitagrave Ecco a tutto questo Heidegger dagrave il nome di interpretazione Lrsquointerpretazione notoriamente egrave il modo di conoscere il modo con cui ciascuno ha la possibilitagrave di intendere che cosa sia un qualche cosa Quindi dicendo che questa sorta di circolo vizioso egrave lrsquointerpretazione ci sta dicendo che la conoscenza egrave un circolo vizioso io conosco qualcosa conoscendo questa cosa per Heidegger questa cosa mi modifica aprendomi a questa cosa sono modificato da questa cosa percheacute cambia il mio mondo modificandomi mi apre ad altre possibilitagrave Ecco la conoscenza lrsquointerpretazione per Heidegger egrave questo In essa la comprensione comprendendo si appropria di ciograve che ha compreso Egrave ciograve che dicevo prima comprendendo si appropria di questo e appropriandosene si modifica Lrsquointerpretazione si fonda esistenzialmente nella comprensione non egrave dunque questa a derivare da quella Lrsquointerpretazione non egrave la presa del compresohellip come avviene nella scienza o come intendendo letteralmente la comprensione come una com-prensione nel prendere assieme varie cose per trarne una conoscenza Dice quindi che non egrave la conoscenza del compreso hellipma la elaborazione delle possibilitagrave progettate nella comprensione Lrsquointerpretazione non egrave quindi la presa di conoscenza di qualche cosa ma la considerazione delle possibilitagrave che mi dagrave il progettare qualcosa Quindi la comprensione egrave la considerazione delle possibilitagrave che il comprendere nellrsquoaccezione di Heidegger mi fornisce delle possibilitagrave che questa apertura mi consente Pertanto la comprensione non egrave lrsquoafferrare qualche cosa ma il cogliere le possibilitagrave che questo qualche cosa mi sta offrendo Intervento La comprensione sembra qualcosa di originario Si potrebbe fare un riferimento al discorso Ciascuno si trova in un particolare discorso e questo comporta che apra a delle possibilitagrave Il discorso egrave inoltre ciograve che consente di interpretare di conoscere come dire che lrsquointerpretazione egrave sempre in funzione del discorso del progetto in cui mi trovo Egrave questo discorso che mi consente di interpretare in un certo modo che io colga delle possibilitagrave piuttosto che altre e che di volta in volta mi modificano Facciamo un esempio Supponiamo di interpretare un fatto un evento qualunque Allora da una parte crsquoegrave la comprensione diciamo scientifica che vuole sapere esattamente che cosrsquoegrave quella cosa e dallrsquoaltra parte crsquoegrave invece il cogliere tutte le possibilitagrave di progettazione che questo evento mi offre Quindi non crsquoegrave piugrave la ricerca del ldquoche cosrsquoegraverdquo ma il cogliere delle possibilitagrave che questa cosa aprendosi mi dagrave Muovendo dalla significativitagrave aperta nella comprensione del mondohellip La significativitagrave come abbiamo visto si apre nel momento in cui crsquoegrave una comprensione del mondo cioegrave io mi trovo a sapere che sono il mondo in cui mi trovo hellip lrsquoesser-presso lrsquoutilizzabile prendendosene cura comprende quale appagativitagrave possa avere luogo con lrsquoente che via via si incontra Egrave esattamente quello che vi dicevo prima Lrsquoesser-presso lrsquoutilizzabile prendendosene cura cioegrave ponendolo come problema interrogandolo comprende quale appagativitagrave possa avere luogo ovvero prendendomi cura di questa cosa comprendo a che cosa poi di fatto mi serve come posso utilizzarlo per il superpotenziamento Che la visione ambientale preveggente scopra significa che essa interpreta il ldquomondordquo giagrave compreso Devo giagrave avere compreso percheacute tutto questo possa darsi percheacute io possa accorgermi di essere nel mondo cioegrave devo giagrave essere nel linguaggio Lrsquoutilizzabile accede esplicitamente alla visione comprendente (pagg 183-184) Ciograve vuol dire che lrsquoutilizzabile egrave tale in quanto preso nella comprensione in quanto preso nella progettualitagrave A questa condizione cioegrave se egrave preso nel progetto egrave utilizzabile ovviamente sempre per il superpotenziamento Ogni apprestare ordinare assestare migliorare completare si realizza in modo tale che lrsquoutilizzabile ambientale egrave esplicitato nel suo ldquoperrdquo e diventa oggetto del prendersi cura proprio in base a questa esplicitazione Ogni elemento che interviene nel progetto egrave un utilizzabile ldquoperrdquo qualche cosa la sua esistenza egrave tale ldquoperrdquo qualche cosa cioegrave egrave sempre preso in un rinvio E infatti dice che egrave il fatto di essere compreso nel suo ldquoperrdquo nel suo utilizzo che lo determina in quanto qualcosa che egrave un qualcosa in quanto qualcosa che egrave un qualcosa in quanto utilizzabile per qualche cosa Egrave esattamente se vi ricordate ciograve che diceva rispetto al tempo tempo ldquoperrdquo qualche cosa egrave soltanto se egrave tempo ldquoperrdquo qualche cosa che io posso avere a che fare in qualche modo con il tempo Quando la visione ambientale preveggente chiede che cosa sia un determinato utilizzabile la risposta conforma

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alla visione ambientale preveggente egrave la seguente ldquoesso egrave perhelliprdquo Quindi non egrave che questo sia questo ma la risposta alla visione ambientale cioegrave la risposta conforme allrsquoEsserci al progetto egrave che questo egrave quello che egrave in quanto egrave ldquoperrdquo Lrsquoindicazione del per-che-cosa non egrave semplicemente la denominazione di qualcosa ciograve che egrave denominato viene compreso in quanto costituisce ciograve che in quanto tale egrave chiamato in questione Questo essere ldquoperrdquo non egrave dice la sua definizione ma il fatto che questo essere ldquoperrdquo egrave il modo con cui si comprende la cosa e non ce ne sono altri Egrave questo che sta dicendo io comprendo qualche cosa in quanto questo qualche cosa egrave un utilizzabile e cioegrave egrave un qualche cosa ldquoperrdquo qualche cosa questo egrave il modo per comprendere Il commercio con lrsquoutilizzabile del mondo-ambiente che interpreta secondo la visione ambientale preveggentehellip quindi interpreta secondo quello che io sono secondo lrsquoEsserci hellip e che ldquovederdquo lrsquoutilizzabile in quanto tavolo porta vettura ponte non deve necessariamente rendere esplicito in una asserzione che lo determini in ciograve che esso interpreta secondo la visione ambientale preveggente Il modo con cui io ho a che fare con qualche cosa non deve necessariamente esplicitare questo qualche cosa attraverso una asserzione ldquoquesto egrave quellordquo Ogni semplice visione antepredicativa dellrsquoutilizzabile egrave giagrave in se stessa comprendente-interpretante Nel momento in cui io mi accosto a qualche cosa cioegrave lo comprendo in quanto utilizzabile questo movimento egrave giagrave il comprendere e lrsquointerpretare egrave il fatto di coglierlo come un utilizzabile nel mio progetto lrsquoessere qualche cosa che egrave ldquoperrdquo qualche cosa nel mio progetto cioegrave mi offre delle possibilitagrave Ma proprio la mancanza dellrsquoldquoin quantordquo non sta a testimoniare che ci troviamo innanzi alla pura e semplice percezione di qualcosa Se manca lrsquoldquoin quantordquo cioegrave questo egrave quello che egrave ldquoin quantordquo serve a metterci le cicche se non ho la consapevolezza usando le sue parole della appagativitagrave di questo aggeggio allora non ci troviamo di fronte a una pura e semplice percezione di una semplice presenza No percheacute il vedere di questa visione egrave giagrave sempre comprendente-interpretante Quindi non crsquoegrave questa cosa qui la mancanza dellrsquoldquoin quantordquo La mancanza dellrsquoldquoin quantordquo egrave il sogno della scienza che considera la cosa non in quanto utilizzabile non in quanto preso in una possibilitagrave ma in quanto se stesso Lui dice di no percheacute il vedere di questa visione egrave giagrave sempre comprendente-interpretante cioegrave io posso vedere solo a questa condizione che questo aggeggio sia qualche cosa ldquoperrdquo non in quanto se stesso ma in quanto possibilitagrave per lrsquoEsserci Esso cela in seacute la presenza esplicita delle relazioni di rimando (del ldquoperrdquo) proprie della totalitagrave di appagativitagrave entro la quale ha luogo la comprensione dellrsquoente che semplicemente si incontra Questo spiega il suo no di prima percheacute questa cosa cela in seacute la totalitagrave di appagativitagrave cioegrave tutte le relazioni che intesse con altri elementi che sono la comprensione lrsquoessere nel mondohellip Diciamola in un altro modo Egrave il prodotto di una serie di relazioni con altri enti serie di relazioni che sono il mondo in cui io mi trovo in relazione con il tavolo in relazione a me in relazione con tutto Egrave questo essere preso allrsquointerno di una relazione che lo fa essere quello che egrave per me e cioegrave un utilizzabile una possibilitagrave Lrsquoarticolazione del compreso quale ha luogo nellrsquoapproccio che interpreta lrsquoente seguendo il filo conduttore dellrsquoldquoin quanto qualcosardquo precede ogni asserzione tematica sopra lrsquoente stesso Compreso nellrsquoaccezione che intende lui cioegrave compreso in quanto egrave qualcosa per qualche cosrsquoaltro questo precede qualunque messa a tema dellrsquoente stesso qualunque modo io intenda cogliere questo aggeggio Attenendoci a Heidegger per potere vedere questa cosa occorre che questa cosa sia nel mio mondo per essere nel mio mondo occorre che si apra a delle possibilitagrave e solo a questa condizione un qualche cosa egrave un qualche cosa Il che egrave lontanissimo dal discorso che fa la scienza questo qualche cosa non egrave qualche cosa percheacute egrave allrsquointerno del mio progetto ma un qualche cosa egrave qualche cosa per se stesso Anche quando uno scienziato fa i suoi esperimenti questi esperimenti non sono fatti soltanto per trovare qualche cosa ma sono anche un in quanto serve allrsquoEsserci dello scienziato in quanto gli consente aperture di un progetto In questo Nietzsche aveva perfettamente ragione non egrave mai la pura e semplice volontagrave di sapere ma egrave volontagrave di potenza uno scienziato fa quella certa cosa per vincere il premio Nobel per guadagnare di piugrave per essere piugrave bravo degli altri Non crsquoegrave direbbe Nietzsche la volontagrave pura per la veritagrave innocente non esiste Qualunque cosa dice oi Heidegger egrave sempre

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riferito a una progettualitagrave egrave sempre riferito a unrsquoapertura che questa cosa mi offre senza tutto questo lrsquoaggeggio non crsquoegrave non si dagrave non puograve darmisi come semplice presenza dovrebbe essere fuori del mondo cioegrave fuori dellrsquoEsserci dovrebbe essere fuori da un sistema di relazioni che lo fa esistere nel modo in cui esiste per me in questo momento A pag 185 Ma affermare che ogni percezione di un mezzo utilizzabile egrave comprendente-interpretante e che nella visione ambientale preveggente essa lascia che si incontri qualcosa in quanto qualcosa non vuol dire allora che innanzi tutto si esperisce qualcosa come semplicemente-presente e poi lo si coglie in quanto porta in quanto casa Si fa unrsquoobiezione da solo dicendo se ogni percezione di un mezzo utilizzabile egrave comprendente-interpretante nel senso che egrave preso nella comprensione e nellrsquointerpretazione e che essa lascia che si incontri qualcosa in quanto qualcosahellip se si incontra qualcosa in quanto qualcosa vuol dire che la posso incontrare indipendentemente da me lo incontro semplicemente in quanto qualcosa Che egrave poi la questione fondamentale della fisica incontro qualcosa in quanto qualcosa oppure questo diventa per Heidegger un qualche cosa se partecipa del mondo se si apre nel mondo in cui mi trovo e soprattutto se egrave utilizzabile in qualche modo Intervento Qualcosa si conosce solo nel momento in cui se ne comprende lrsquoutilizzo nel momento in cui si sa cosa farnehellip Sa che puograve essere conosciuta sa che puograve essere utilizzata per qualche cosa cioegrave egrave come se sapesse che egrave una possibilitagrave e in quanto sa che egrave una possibilitagrave quel qualcosa egrave qualcosa Ciograve equivarrebbe a unrsquoincomprensione della funzione specifica di apertura propria dellrsquointerpretazione Cioegrave non si intende ciograve che io sto intendendo con interpretazione Lrsquointerpretazione procede dalla comprensione egrave quella sorta di circolo vizioso che la comprensione instaura lrsquointerpretazione egrave lrsquoaccorgersi di questo circolo vizioso Io conoscendo questa cosa modifico il mio mondo modificando il mio mondo io stesso ne sono modificato Questa non riveste per cosigrave dire la nuditagrave della semplice-presenza con un ldquosignificatordquo e non la tappezza con un valore con lrsquoutilizzabile intramondano che si incontra ha giagrave sempre luogo unrsquoappagativitagrave (aperta nella comprensione del mondo) tale appagativitagrave egrave fatta emergere tramite lrsquointerpretazione La funzione specifica dellrsquointerpretazione non nel dare un significato a una semplice presenza come generalmente avviene lrsquointerpretazione di qualcosa dagrave un significato a qualche cosa cioegrave dice che quella cosa egrave quellrsquoaltra cosa Dice che non la tappezza con un valore ma precisa con lrsquoutilizzabile intramondano che si incontra ha giagrave sempre luogo unrsquoappagativitagrave con qualunque cosa io mi rapporti con qualunque cosa che egrave nel mondo in cui io sono e che io sono questo ha giagrave da sempre avuto unrsquoappagativitagrave egrave giagrave da sempre lrsquoapertura di una possibilitagrave cioegrave del trovarmi nella condizione di avere delle direzioni che posso seguirehellip per il solo fatto che parlo Parlando mi trovo preso nel linguaggio e questo linguaggio questa apertura che mi consente di accorgermi delle cose quindi come dice Heidegger non si tratta di dare un significato alle cose ma queste cose sono giagrave da sempre nel linguaggio Egrave come se il dare un significato alle cose in effetti le facesse esistere in quanto quelle che sono Egrave il mito della metafisica dire finalmente che cosrsquoegrave qualche cosa e una volta detto che cosrsquoegrave questa cosa esiste realmente e posso farne quello che voglio Perograve dice Heidegger le cose sono piugrave complesse percheacute non si tratta di dare un significato a qualche cosa percheacute questo qualche cosa sia ma questo qualche cosa egrave giagrave da sempre percheacute il solo fatto di trovarsi nel mio mondo il solo fatto di essere una possibilitagrave che mi si apre questo lo rende un ente questo lo rende quello che egrave quello che egrave allrsquointerno del progetto E qui si intende anche la questione dellrsquoessere dellrsquoente in Heidegger questo ente egrave quello che egrave per via dellrsquoessere (egrave una tradizione filosofica da sempre) ma questo ente egrave quello che egrave per via dellrsquoessere in questo caso dellrsquoEsserci che io sono Egrave questo mio Esserci che diventa quellrsquoessere che dagrave allrsquoente la enticitagrave Questo egrave lrsquoaspetto piugrave complesso ma nello stesso tempo piugrave importante di tutto il pensiero di Heidegger Mentre la filosofia classica la metafisica ha sempre attribuito allrsquoente un essere che sta da qualche parte - considerando a questo punto lo stesso essere come un ente fra gli altri enti- se invece e questa egrave lrsquoidea di Heidegger io dico che questo ente trae la sua enticitagrave sigrave da un

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essere ma questo essere non egrave un qualche cosa che sta da unrsquoaltra che non ha a che fare con lrsquoentehellip insomma sono io lrsquoEsserci E quindi questo trae la sua enticitagrave da me ma da me in quanto cosa Percheacute dire ldquoda merdquo non significa nulla Trae la sua enticitagrave da me in quanto progetto dal mio progetto cioegrave dal mio interesse verso questa cosa dal mio prendermi cura di questa cosa in quanto possibilitagrave del mio Esserci nel suo progettarsi A pag 186 Lrsquointerpretazione di qualcosa in quanto qualcosa egrave fondata essenzialmente mediante la pre-disponibilitagrave la pre-visione la pre-cognizione Tutte cose fornite dal linguaggio potremmo aggiungere noi Se non si intende questo e cioegrave che sono fornite dal linguaggio diventa un problema e allora anche il pensiero stesso di Heidegger si pone come una metafisica classica per cui questa pre-disponibilitagrave questa pre-visione questa pre-cognizione sono dati senza essere articolati Anche la stessa nozione di apertura certo egrave lrsquoaprirsi al mondo dellrsquoEsserci perograve la possibilitagrave di questa apertura questione su cui altri hanno insistito non egrave semplice percheacute a questo punto anche lrsquoapertura egrave un qualche cosa e essendo un qualche cosa egrave un ente e non piugrave lrsquoessere Se invece si pone ogni possibilitagrave di pre-visione ecc nel linguaggio in quanto struttura che consente queste operazioni ecco che allora tutto diventa piugrave semplice senza avere bisogno di pensare a ipotetici orizzonti in cui le cose appaiono Lrsquoorizzonte egrave il linguaggio egrave il linguaggio in cui mi trovo che egrave giagrave da sempre aperto ed egrave quello che mi consente di trovare altre aperture di pre-conoscere qualche cosa percheacute se non avessi il linguaggio non potrei conoscere nulla Questa egrave stata una questione su cui alcuni si sono divertiti a dibattere per potere conoscere qualcosa per potere imparare a parlare devo giagrave sapere parlare percheacute se non so parlare tutte le informazioni le indicazioni che mi vengono fornite senza il linguaggio sono totalmente prive di senso Mi occorre il linguaggio per imparare il linguaggio Intervento E da dove viene il linguaggio Poi ligrave ci si perdehellip Eh sigrave sembra una questione banale perograve a tuttrsquooggi non egrave risolta come testimonia lo stesso Sini in un suo intervento di qualche anno fa La questione egrave aperta non egrave lrsquounica ma da de Saussure in poi rimane ancora cioegrave per imparare a parlare egrave necessario sapere giagrave parlare Come la risolviamo Come se ne viene fuori In realtagrave non se ne viene fuori a meno che non si incominci a porre unrsquoaltra questione Come accade che a un certo punto un bambino cominci a parlare Percheacute glielo si insegna Sigrave certo ma come glielo si insegna Anche se questo insegnamento egrave ostensivo cioegrave se si mostrano le cose io posso anche mostrare tutto quello che voglio a una scolopendra ma non succede nulla occorre che questi segnali siano presi come segnali che una spiegazione sia intesa come una spiegazione Ecco che allora la domanda comrsquoegrave che ad un certo punto un bambino incomincia a parlare Lrsquoabbiamo trasposta rispetto a unrsquoaltra cosa che ci egrave apparsa piugrave semplice da approcciare cioegrave comrsquoegrave che una cosa fatta di metallo di plastica e cartone a un certo punto comincia a pensare Cioegrave il computer Come egrave possibile A noi interessava ovviamente la struttura della cosa da qui lrsquointeresse in particolare per il lavoro di Turing e da ligrave abbiamo cominciato a considerare che egrave possibile fornire delle informazioni e delle istruzioni per processare queste informazioni percheacute altrimenti non sono nemmeno informazioni sono niente E come avviene questo Ecco che riflettendo su questo e risolvendo questo problema abbiamo potuto fare un passo avanti non indifferente percheacute in effetti egrave possibile trasformare un pezzo di materia come lo egrave anche un bambino che egrave fatto di carne ossa ecc o una macchina fatta di metallo ecc in qualcosa che pensa qualche cosa che compie quella operazione che noi chiamiamo pensare e cioegrave svolgere certe operazioni secondo certe regole secondo quelle e non altre E quindi sigrave egrave possibile certo insegnare a parlare esattamente cosigrave come si insegna a pensare a una macchina immettendo informazioni e istruzioni non soltanto per processare quelle informazioni ma per prendere quelle informazioni come informazioni sennograve la macchina cosigrave come un bambino non lo puograve sapere Intervento sviluppo del linguaggio come tecnicahellip

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Che lrsquouomo nasce nel linguaggio vuol dire che riceve informazioni ma queste informazioni come vengono messe per esempio in una macchina Costringendo la macchina a seguire dei percorsi elettrici semplicissimi e utilizzando degli interruttori facendo in modo che se passano due fili dallrsquoaltra parte se per esempio vogliamo costruire la negazione se in un filo passa la corrente e nellrsquoaltro non passa allora facciamo in modo che nel terzo filo non passi E cosigrave in tutti gli altri casi passeragrave corrente soltanto se nei due fili passa corrente allora soltanto in questo caso nel terzo filo passeragrave corrente Egrave lrsquoalgebra di Boole in questo modo si egrave risolto il problema della congiunzione e cosigrave per le altre inferenze La negazione la congiunzione lrsquooppure sono stati trasformati in corrente che passa oppure no Egrave la stessa cosa che avviene per i neuroni che non sono altro che fili elettrici e interruttori Se una certa cosa viene immessa se supera una certa soglia questa cosa viene trasmessa dallrsquoaltra parte del neurone Il principio egrave lo stesso infatti si egrave pensato di far funzionare il sistema il computer pensando a come funziona il sistema neuronale degli umani e in effetti il risultato egrave stato lo stesso fili elettrici passa o non passa corrente se passa va bene se non passa va male Dopo tutto si tratta solo di questo anche per gli umani se passa corrente allora lrsquoinformazione egrave acquisita Con gli umani bisogna insistere un po percheacute superino una certa soglia e difatti la memoria non egrave cosigrave come nelle macchine si dimenticano di tutto sempre Questo risolve il problema di come si impara a parlare di come si costruisce dal nulla prendendo del metallo della plastica e del cartone una macchina che torno a precisare compie quella operazione che noi chiamiamo pensare non che pensa questo egrave un termine metafisico Avevamo parlato anni fa riprendendo Turing von Neumann lrsquoalgebra booleana per vedere come era possibile utilizzando solo fili elettrici e interruttori trasformare tutti i tipi di inferenza della logica la e lrsquooppure il non Intervento Sviluppo del linguaggio e della tecnicahellip La tecnica sta proprio nel funzionamento stesso del linguaggio Il linguaggio funziona cosigrave come in un modo semplificato per adesso vediamo in una macchina Giagrave questa operazione di fare passare o fare passare correte ha una sua funzione Che cosa viene fatto passare Ciograve che serve per qualche cosa anche in una macchina egrave sempre un qualcosa ldquoperrdquo qualche cosrsquoaltro E questo ci porta diritti alla questione della tecnica Potremmo dire molto semplicemente che la tecnica egrave il modo con cui gli umani pensano cioegrave il linguaggio Il linguaggio egrave fatto cosigrave egrave fatto ldquoperrdquo Quando Peirce insiste a dire che il linguaggio non egrave altro che segni per altri segni sta dicendo questo Il filo elettrico la corrente che passa o non passa egrave un qualche cosa per qualche altra cosa per un altro filo elettrico il quale riceveragrave un impulso per qualche altra cosa e cosigrave via allrsquoinfinito 31 maggio 2017 La volta scorsa abbiamo fatto un accenno alla questione delle macchine che pensano o non pensano Vi avevo accennato al fatto che Sini sostiene che le macchine non possono pensare Le motivazioni per cui afferma una cosa del genere sono abbastanza fragili come dire che lrsquouomo pensando tiene conto di tutto ciograve che lo ha preceduto cioegrave del modo in cui il pensiero si egrave formato nei millenni Naturalmente una cosa del genere puograve essere immessa in una macchina anche percheacute chi la programma dopo tutto lui stesso ha un pensiero che si egrave formato nei millenni Ma non egrave tanto questa la questione cioegrave sapere se egrave cosigrave oppure no se le macchine possono pensare oppure no che egrave una questione abbastanza risibile ma invece il fatto che questa affermazione di Sini pone il pensare come un qualche cosa di cui sembra sapere di che cosa esattamente si tratti Solo a questa condizione in effetti puograve dire che una macchina non puograve pensare solo se sa che cosrsquoegrave il pensiero ovviamente Quindi la cosa interessante egrave che probabilmente non si accorge che cosigrave facendo attribuisce al pensiero ciograve che lui vuole che il pensiero sia come se il pensiero fosse un oggetto metafisico unrsquoentitagrave che egrave quella che egrave e non altro Egrave interessante percheacute oltre a indicare un modo di pensare molto comune dice anche di come sia difficile in moltissimi casi non

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accorgersi elaborando articolando qualcosa di stabilire un qualche cosa che egrave necessariamente cosigrave Per potere affermare che la macchina non puograve pensare io devo sapere che cosrsquoegrave il pensiero Intervento egrave come se dicesse che la macchina non puograve pensare percheacute non ha unrsquoanimahellip Sigrave e no Sini pone il pensiero in modo abbastanza simile a come lo pone Heidegger come il pensiero storicamente determinato e quindi questa storicitagrave del pensiero secondo lui non puograve essere trasmessa a una macchina come se questa storicitagrave del pensiero fosse un qualche cosa che sigrave in qualche modo puograve richiamare llsquoanima ma che sarebbe assolutamente particolare e specifico dellrsquouomo quindi non riproducibile mentre lui stesso avrebbe dovuto accorgersi che ogni volta che nasce una nuova macchina umana questa viene addestrata a pensare esattamente cosigrave E quindi percheacute non una macchina che invece di essere fatta di carne e di ossa egrave fatta di metallo di plastica e di cartone Adesso i computer sono ancora allrsquoinizio sono i primi balbettii ma possiamo immaginare come potranno essere tra due o trecento anni Questo per dirvi quanto sia facile non accorgersi mentre si sta discutendo su qualche cosa di complicazioni che possono sorgere rispetto alle proprie affermazioni In effetti questa obiezione egrave banalissima anche un bambino che incomincia a parlare egrave una macchina che incomincia a pensare nel modo in cui pensano tutti e quindi percheacute no una macchina Che cosa ha di diverso Ho detto questo percheacute in qualche modo si allaccia indirettamente con ciograve che diremo qui Siamo a pag 186 Nel progetto della comprensione lrsquoente egrave aperto nella sua possibilitagrave La comprensione che per Heidegger egrave lrsquoapertura originaria lrsquoapertura che consente lrsquointerpretazione quindi il capire che consente di afferrare un concetto Questa apertura non egrave altro che lrsquoapertura in cui ciascuno si trova quando ldquonascerdquo al linguaggio quando si trova nel linguaggio Come dicevamo prima un bambino che egrave potenzialmente una macchina si trova ad avere a che fare con il linguaggio cioegrave con tutte le persone intorno a lui che parlano ininterrottamente e che parlavano giagrave prima che lui nascesse Egrave come se facesse lrsquoingresso in una sorta di mondo che egrave giagrave esistente e che gli consente proprio percheacute egrave giagrave aperto da sempre il comprendere cioegrave come dice Heidegger lrsquoapertura nella sua possibilitagrave Uno si trova ad avere delle possibilitagrave percheacute egrave preso nel linguaggio percheacute egrave giagrave nel linguaggio se non ci fosse il linguaggio non ci sarebbe nessuna possibilitagrave di niente Lrsquoente intramondano egrave progettato nel mondo cioegrave in quella totalitagrave di significativitagrave ai cui rapporti di rimando il prendersi cura in quanto essere-nel-mondo si egrave giagrave anticipatamente legato (pagg 186-187) Egrave esattamente ciograve che vi dicevo prima cioegrave lrsquoente intramondano quello con cui ciascuno ha a che fare egrave giagrave progettato nel mondo un qualunque ente si affacci egrave giagrave progettato nel mondo non egrave che prima non crsquoera e adesso crsquoegrave venendo dal nulla puograve apparire percheacute esiste un progetto un modo di essere nel mondo attraverso la significativitagrave dei rapporti ed egrave soltanto percheacute questo sussiste che egrave possibile allrsquoente di apparire Quando con lrsquoessere dellrsquoEsserci lrsquoente intramondano egrave scoperto cioegrave compreso diciamo che ha un senso Ciograve vale a dire che soltanto a condizione che ci sia questa comprensione cioegrave che ci sia questa apertura le cose possono avere un senso A rigor di termini perograve ciograve che egrave compreso non egrave il senso ma lrsquoente o lrsquoessere Senso egrave ciograve in cui si mantiene la comprensibilitagrave di qualcosa Chiamiamo senso ciograve che egrave articolabile dellrsquoaprire comprendente Il concetto di senso abbraccia la struttura formale di ciograve che appartiene necessariamente al contenuto articolabile dellrsquointerpretazione comprendente Il senso egrave il rispetto-a-che del progetto in base a cui qualcosa diviene comprensibile in quanto qualcosa tale rispetto-a-che egrave strutturato secondo la pre-disponibilitagrave la pre-visione e la pre-cognizione Ci sta dicendo che il senso delle cose che si incontrano e che egrave la condizione per capire per parlarsi per muoversi tra gli enti viene dalla comprensione e ciograve in cui si mantiene la comprensibilitagrave di qualcosa Probabilmente anche se lui non lo dice la funzione del senso potrebbe essere proprio questo di mantenere la comprensibilitagrave di qualcosa Quando diciamo che qualcosa ha un senso egrave come se lo fissassimo fissandola manteniamo la sua comprensibilitagrave Il senso fissa qualche cosa deve fissarlo egrave il modo in cui la comprensione fissa qualche cosa la fissa attraverso un senso questo senso mantiene ferma quella cosa in modo che la sua (della cosa) comprensibilitagrave possa

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perdurare nel tempo sennograve svanirebbe allrsquoistante In altri termini occorre che qualche cosa si mantenga percheacute io possa utilizzarlo Solo lrsquoEsserci ldquohardquo senso e ciograve percheacute lrsquoapertura dellrsquoessere-nel-mondo egrave ldquoriempibilerdquo attraverso lrsquoente in essa scoperto Solo lrsquoEsserci quindi puograve essere fornito di senso o sfornito di senso Ciograve significa che lrsquoessere dellrsquoEsserci e lrsquoente aperto con esso possono o essere afferrati nella comprensione o sfuggire nellrsquoincomprensione La questione del senso ancora una volta si mostra come il modo in cui la comprensione lrsquoapertura quindi il linguaggio puograve fermare qualche cosa in modo da poterlo utilizzare Il senso ha questa funzione di rendere qualche cosa come utilizzabile nel senso che per essere utilizzabile deve permanere deve continuare a essere quella cosa ligrave se cambia ogni tre secondi diventa difficile utilizzarla Se si tiene ferma questa interpretazione fondamentalmente ontologico-esistenziale del concetto di ldquosensordquo qualsiasi ente il cui essere sia difforme dallrsquoEsserci devrsquoessere concepito come senza senso (unsinnig) come essenzialmente e integralmente estraneo al senso Sta dicendo che fuori dallrsquoEsserci fuori dallrsquouomo non crsquoegrave alcun senso A pag 188 Anche la comprensione in quanto apertura del Ci riguarda sempre lrsquoessere-nel-mondo nella sua totalitagrave La comprensione questa apertura non egrave riferita a qualcosa di specifico ma egrave la comprensione del mondo La comprensione del mondo cioegrave lrsquoaccogliere ciograve che appare nel mio mondo questa sala il posacenere lrsquoorologio Teresa che fuma Se Teresa cessasse di fumare ecco che il mondo si modificherebbe sarebbe il mondo con Teresa ma con Teresa che non fuma piugrave Ma se lrsquointerpretazione deve muoversi sempre nel compresohellip Questo lo abbiamo visto lrsquointerpretazione non puograve muoversi fuori della comprensione quindi da ciograve che egrave compreso sarebbe lrsquointerpretazione di una semplice presenza di qualche cosa che egrave fuori del mondo e stando fuori del mondo non partecipa piugrave del progetto in cui e per cui esiste e sussiste hellipcome potragrave condurre a risultati scientifici senza avvolgersi in un circolo tanto piugrave che la comprensione presupposta egrave costituita dalla comune conoscenza degli uomini e del mondo Le regole piugrave elementari della logica ci insegnano che il circolo egrave circulus vitiosus Ne deriva la rimozione a priori dellrsquointerpretazione storiografica dal dominio del conoscere rigoroso Poicheacute il costituirsi del circolo nel comprendere egrave un fatto che non puograve essere eliminato la storiografia deve accontentarsi di procedimenti conoscitivi meno rigorosi Si crede di poter in qualche modo ovviare a questa mancanza di rigore facendo appello al ldquosignificato spiritualerdquo dei suoi ldquooggettirdquo Anche secondo lrsquoopinione dello storiografo lrsquoideale sarebbe certo che il circolo potesse essere evitato e trovasse fondamento la speranza di poter un giorno costruire una storiografia indipendente dalla posizione dellrsquoosservatore come si presume lo sia la conoscenza della natura Qualunque tipo di conoscenza che si voglia porre come conoscenza scientifica obiettiva quindi una conoscenza di ciograve che semplicemente appare non evita il circolo vizioso quindi la scienza stessa egrave costruita su un circolo vizioso e cioegrave sul fatto che per stabilire che questa cosa egrave quella che egrave occorre che ci sia io che dica che affermi che questa cosa egrave quella che egrave Fatto questo da quel momento in poi la cosa mi appariragrave come se questa cosa fosse ciograve che egrave per virtugrave propria Ma anche in questo caso questa cosa con cui mi relaziono e che da questo momento in cui ho deciso che esiste decidendone anche il modo in cui esiste fa parte del mio mondo e dunque mi modifica Ecco il circolo vizioso Ma se si vede in questo circolo un circolo vizioso e se si mira ad evitarlo o semplicemente lo si ldquosenterdquo come unrsquoirrimediabile imperfezione si fraintende la comprensione da capo a fondo Se si vede in questo circolo un circolo vizioso da evitare allora non si egrave inteso nulla della comprensione che egrave la condizione percheacute qualche cosa possa apparire e che quindi possa darsi anche il circolo vizioso Infatti dice Non si tratta di modellare comprensione e interpretazione su un particolare ideale conoscitivo che a sua volta egrave soltanto una forma derivata di conoscerehellip La soddisfazione delle condizioni fondamentali della possibilitagrave dellrsquointerpretare richiede piuttosto che non si disconosca in partenza lrsquointerpretare stesso quanto alle condizioni essenziali della sua attuazione (pagg 188-189) Cioegrave che esista una comprensione che rende possibile lrsquointerpretazione Percheacute io possa interpretare qualche cosa occorre che questo qualche cosa esista sennograve cosa interpreto E percheacute esista questa cosa occorre che la dico in modo un po rozzo sia comparsa nel mio mondo che sia nel mondo che io abito che io sono Solo a

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questa condizione si avvia il processo di interpretazione Egrave esattamente quello che diceva prima a proposito del circolo vizioso cioegrave io faccio esistere qualche cosa nel senso che questa cosa appare nel mondo in cui sono circoscritto apparendo questa cosa esiste e quindi posso interpretarla Lrsquoimportante non sta nellrsquouscir fuori dal circolo ma nello starvi dentro nella maniera giusta Il circolo della comprensione non egrave un semplice cerchio in cui si muova qualsiasi forma di conoscere ma lrsquoespressione della pre-struttura esistenziale propria dellrsquoEsserci stesso Il circolo non deve essere degradato a circolo vizioso e neppure ritenuto un inconveniente ineliminabile In esso si nasconde una possibilitagrave positiva del conoscere piugrave originario che egrave afferrata in modo genuino solo se lrsquointerpretazione ha compreso che il suo compito primo durevole e ultimo egrave quello di non lasciarsi mai imporre pre-disponibilitagrave pre-veggenza e pre-cognizione dal caso o dalle opinioni comuni ma di farle emergere dalle cose stesse garantendosi cosigrave la ascientificitagrave del proprio tema Questo circolo vizioso come diceva prima apparentemente sembra un intoppo nel conoscere cioegrave io posso conoscere qualcosa soltanto se ci sono io che faccio esistere questa cosa ma dice Heidegger questa potremmo chiamarla una virtugrave del conoscere percheacute egrave sapendo questo che io posso avere accesso in modo autentico alle cose nel momento in cui non sono travolto sviato dallrsquoidea che questa cosa esista di per seacute In questa cosa ci sono io e soltanto se tengo conto di questo posso approcciarmi alle cose in modo autentico cioegrave in modo non ingenuo non ldquometafisicordquo Il ldquocircolordquo del comprendere appartiene alla struttura del senso e tale fenomeno egrave radicato nella costituzione esistenziale dellrsquoEsserci nella comprensione interpretante Ci sta dicendo che non crsquoegrave modo di uscire da questo circolo vizioso cioegrave non crsquoegrave modo di uscire dalla comprensione che egrave quellrsquoapertura che consente lrsquointerpretazione che consente quindi di approcciarsi a ciograve che esiste nel mondo Lrsquoente per cui in quanto essere-nel-mondo ne va del suo essere stesso ha una struttura circolare di carattere ontologico Ma considerando che il ldquocircolordquo egrave unrsquoimmagine che ontologicamente appartiene al modo drsquoessere della semplice-presenza (sussistenza) bisogna guardarsi in generale dal caratterizzare ontologicamente con questo fenomeno un ente come lrsquoEsserci Sta dicendo che crsquoegrave una differenza tra questo ente lrsquoEsserci e ciograve che sussiste cioegrave la semplice presenza Egrave la conoscenza di ciograve che si immagina essere la semplice presenza che dagrave luogo a questo circolo vizioso che come abbiamo visto anche la condizione per intendere qualche cosa Perograve dice questo non si applica allrsquoEsserci Il percheacute lo si puograve facilmente intuire a questo punto percheacute lrsquoEsserci egrave ciograve che compie tutte queste operazioni egrave ciograve che mette in moto nel suo essere progettato pone in essere tutte queste operazioni Andiamo al sect 33 Lrsquoasserzione come modo derivato dellrsquointerpretazione cioegrave uno interpreta e poi afferma qualcosa Ogni interpretazione si fonda nella comprensione Il senso egrave ciograve che nellrsquointerpretazione viene articolato come tale e che giagrave nella comprensione si delinea come articolabile Poicheacute lrsquoasserzione (il ldquogiudiziordquo) egrave fondata nella comprensione e costituisce una forma derivata di attuazione dellrsquointerpretazione anchrsquoessa ldquohardquo un senso Ma non si puograve definire il senso come ciograve che nasce ldquoinrdquo un giudizio in seguito al suo pronunciamento (pagg 189-190) Passiamo al punto1 Asserzione significa in primo luogo manifestazione Teniamo cosigrave fermo il senso originario di λόγος come άπόφανσις far sigrave che lrsquoente si mostri da se stesso La fenomenologia egrave questo approcciare le cose cosigrave come esse appaiono nel loro manifestarsi nel loro uscire dallrsquooscuritagrave e venire in luce Nellrsquoasserzione ldquoil martello egrave troppo pesanterdquo ciograve che egrave scoperto per la visione non egrave un ldquosensordquo ma un ente nel modo della sua utilizzabilitagrave Anche se questo ente non egrave cosigrave vicino da poter essere afferrato o ldquovistordquo la manifestazione si riferisce allrsquoente stesso e non a una semplice rappresentazione di esso dunque neacute a un ldquosemplice rappresentatordquo neacute a uno stato psichico dellrsquoenunciante cioegrave al suo rappresentarsi lrsquoente In questa prima definizione di asserzione come manifestazione lrsquoente egrave un ente nel modo della sua utilizzabilitagrave cioegrave le cose si manifestano percheacute sono utilizzabili Questa manifestazione si riferisce allrsquoente stesso allrsquoutilizzabile non a qualche altra cosa 2) Asserzione significa anche predicazione Di un ldquosoggettordquo egrave ldquoasseritordquo un ldquopredicatordquo quello egrave determinato per mezzo di questo In tale significato di asserzione lrsquoasserito non egrave il predicato ma il ldquomartello stessordquo Lrsquoasserente cioegrave il determinante consiste invece nel ldquotroppo

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pesanterdquo Lrsquoasserito in questo secondo significato di asserzione cioegrave il determinato come tale ha subigraveto rispetto allrsquoasserito nel primo significato del termine una restrizione di contenuto (pagg 190-191) In questo esempio ldquoil martello egrave troppo pesanterdquo il determinante dice egrave il ldquotroppo pesanterdquo egrave questo che determina il martello che lo definisce Ma dicendo questo egrave una restrizione di contenuto cioegrave egrave qualcosa che si riferisce specificatamente al martello egrave una proprietagrave del martello si predica del martello di essere pesante 3) Asserzione significa comunicazione espressione In quanto tale essa egrave in rapporto diretto con llsquoasserzione nel primo e nel secondo significato Quindi come manifestazione e come predicazione di qualche cosa Essa egrave un far-sigrave-che-si-veda-assieme ciograve che si egrave manifestato nel modo del determinare Vale a dire fa sigrave che ciograve che si manifesta si manifesti in un certo modo Che cosa si manifesta Si manifesta il martello nella frase ldquoil martello egrave troppo pesanterdquo In questo modo si egrave soltanto mostrato qualche cosa cioegrave il martello ha mostrato seacute Poi interviene questa restrizione ldquoegrave troppo pesanterdquo questa determinazione aggiunge qualche cosa Difatti poco prima diceva hellipla ldquoposizione del soggettordquo restringe la vista dellrsquoente a ldquoquesto martello quirdquo in modo che attuando tale restrizione il rivelato si renda visibile nella sua determinatezza determinabile Posizione del soggetto posizione del predicato e porre come tale sono recisamente ldquoapofanticirdquo nel significato rigoroso della parola Apofantico significa che puograve essere ver o falso Torniamo allrsquoasserzione come comunicazione Il far-sigrave-che-si-veda-assieme compartecipa allrsquoaltro lrsquoente manifestato nella sua determinatezza Ciograve che sta cercando qui di fare Heidegger egrave di mostrare come accade che qualcosa si manifesti a noi Sta considerando i modi in cui un qualche cosa si manifesta e lrsquoasserzione non egrave il dire qualcosa di qualcosrsquoaltro anche ma dopo ma egrave essenzialmente il consentire a qualche cosa di manifestarsi Egrave lrsquoasserzione che manifesta Infatti dice Ciograve che egrave ldquopartecipatordquo egrave il comune e vedente essere-per il manifestato essere che deve essere tenuto ben fermo nel carattere di essere-nel-mondo e precisamente in quel mondo nel quale si incontra il manifestato Ciograve che egrave partecipato in questa operazione il comune egrave ciograve che deve essere tenuto ed egrave questo che fa lrsquoasserzione che tiene ben fermo il suo carattere di essere nel mondo e precisamente dice in quel mondo nel quale si incontra il manifestato Vale a dire tiene fermo il mondo in cui si manifesta quellrsquoasserzione che dice che ldquoil martello egrave troppo pesanterdquo e che egrave inserita in un mondo lrsquoasserzione tiene ferma mostra questa cosa allrsquointerno del suo mondo cosigrave comrsquoegrave Questa egrave la comunicazione Infatti se ricordate quando parlava dellrsquoarte la famosa scarpa del contadino di Van Gogh anche ligrave quella scarpa cosa manifestava Si manifestava in quanto tale nel suo mondo cioegrave il mondo in cui quella scarpa da contadina egrave la scarpa di una contadina con tutto ciograve che questo comporta Sta dicendo qui esattamente la stessa cosa Quando parla dellrsquoasserzione come comunicazione lrsquoasserzione comunica cioegrave mostra in quale mondo questa asserzione egrave unrsquoasserzione Infatti dice che Lrsquoasserito puograve essere ldquori-feritordquo Il che comunque non aggiunge nulla a quanto sapevamo A pag 192 ultimo capoverso Se con un unico colpo drsquoocchio sullrsquointero fenomeno riuniamo i tre significati di ldquoasserzionerdquo che abbiamo esaminato ne risulta questa definizione lrsquoasserzione egrave una manifestazione che determina e comunica Determina cioegrave fissa qualche cosa e fissandolo lo comunica nel senso che rende visibile il mondo in cui questa asserzione si produce in cui questa asserzione ha effetti Ma prima deve determinare deve fissare A pag 194 Lrsquoente mantenuto nella sua pre-disponibilitagrave ad esempio il martello egrave innanzi tutto utilizzabile come mezzo Se questo ente diviene ldquooggettordquo di unrsquoasserzione fin da principio si attua con la proposizione asseverativa un mutamento nella pre-disponibilitagrave Il martello se noi lo manteniamo nella pre-disponibilitagrave cioegrave egrave disponibile a essere utilizzato egrave innanzitutto utilizzabile come mezzo serve per qualcosa Se perograve dice questo ente diviene oggetto di unrsquoasserzione fin da principio si attua con la proposizione asseverativa un mutamento nella pre-disponibilitagrave cioegrave cambia il suo utilizzo Egrave come togliere il martello da quel mondo e metterlo in un altro cambia il suo utilizzo diventa unrsquoaltra cosa Lrsquoutilizzabile che costituiva il con-che dellrsquoaver a che fare del manipolare diviene lrsquoldquointorno-a-cherdquo dellrsquoasserzione manifestante Crsquoegrave un cambiamento totale dice Heidegger dal con-che dellrsquoaver a che fare con il martello allrsquointorno a che Un conto egrave utilizzare il martello altro egrave il parlare del

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martello La questione centrale egrave che questo martello non egrave nemmeno lui una semplice presenza egrave questo che sta dicendo A seconda del fatto che io lo utilizzi che sia un utilizzabile egrave allrsquointerno di un certo mondo ed egrave una certa cosa se io parlo del martello allora questa cosa diventa unrsquoaltra cosa Come dire che non crsquoegrave il martello come semplice presenza un riferimento obiettivo a un quid come vuole la scienza per esempio Sta dicendo che se noi riferiamo tutto questo al discorso scientifico una qualunque cosa se la consideriamo in un certo modo egrave una certa cosa se la consideriamo in un altro egrave unrsquoaltra cosa mentre la scienza pretende di considerarla sempre allo stesso modo e quello stesso modo egrave quello per cui quella cosa necessariamente egrave cioegrave la mette fuori del mondo La pre-visione tende a scorgere nellrsquoutilizzabile una semplice-presenza Egrave la posizione scientifica Mediante questo modo di vedere e per esso lrsquoutilizzabile egrave velato come utilizzabile Egrave velato come utilizzabile nel senso che egrave sigrave utilizzabile perograve per il discorso scientifico il martello certo lo si puograve usare ma il martello egrave quello che egrave la sua utilizzabilitagrave egrave velata egrave messa in secondo piano Nel corso di questo processo che scopre la semplice-presenza coprendo lrsquoutilizzabilitagrave la semplice-presenza egrave incontrata e determinata nel suo esser semplicemente presente in questo e in quel modo Si apre solo ora lrsquoaccesso a qualcosa come le proprietagrave Ciograve che in quanto tale determina la semplice-presenza nellrsquoasserzione egrave desunto dalla semplice-presenza stessa in quanto tale La struttura dellrsquoldquoin quantordquo propria dellrsquointerpretazione ha subigraveto cosigrave una modificazione Se io continuo a pensare alla cosa come una semplice-presenza indipendentemente da qualunque cosa dice a questo punto la struttura dellrsquoldquoin quantordquo cioegrave questa cosa in quanto martello ha subigraveto una modificazione E poi dice Lrsquoldquoin quantordquo nella sua funzione di appropriazione del compreso non arriva piugrave a cogliere una totalitagrave di appagativitagrave Una totalitagrave di usi possibili Esso egrave tagliato fuori dalle sue possibilitagrave di articolazione dei rapporti di rimando propri della significativitagrave costitutiva del mondo ambiente In questo modo dice egrave come se noi tagliassimo fuori da tutte le relazioni questa cosa che non solo ha ma per dirla piugrave propriamente egrave Lrsquoldquoin quantordquo egrave confinato nellrsquouniformitagrave piatta di ciograve che egrave solo semplice-presenza si degrada cosigrave a struttura del mero lasciar vedere che determina la semplice-presenza Questo livellamento dellrsquoldquoin quantordquo originario dellrsquointerpretazione ambientalmente preveggente a ldquoin quantordquo della determinazione della semplice-presenza egrave il tratto caratteristico dellrsquoasserzione Solo cosigrave essa puograve dar luogo a un manifestare puramente contemplativo (pagg 194-195) Qui sta dicendo una cosa interessante Questo livellamento dellrsquoldquoin quantordquo originario dellrsquointerpretazione ambientalmente preveggente cioegrave del progetto questo viene appiattito a un ldquoin quantordquo della determinazione della semplice-presenza e lui dice che questo egrave il tratto caratteristico dellrsquoasserzione Ogni volta che si asserisce qualcosa lo diceva prima questo qualche cosa viene determinato in un certo modo fissato in un certo modo ed egrave come se aggiungo io a questo punto una volta determinato la sua esistenza non deriva piugrave dalle relazioni che lo fanno esistere e per cui esiste ma esiste di per seacute Lrsquoasserzione non puograve dunque negare la sua derivazione dallrsquointerpretazione comprendente Lrsquoldquoin quantordquo originario proprio dellrsquointerpretazione ambientalmente comprendente (έρμηνεία)lo chiamiamo ldquoin quantordquo ermeneutico-esistenziale per distinguerlo dallrsquoldquoin quantordquo apofantico proprio dellrsquoasserzione Cosa sta dicendo qui Si egrave trovato a dovere distinguere lrsquoldquoin quantordquo del progetto dallrsquoldquoin quantordquo della semplice-presenza Questo egrave il martello percheacute questo egrave il martello percheacute inserito nel progetto e questa egrave lrsquointerpretazione ambientalmente preveggente mentre la determinazione della semplice-presenza che questo egrave un martello percheacute egrave un martello Lui dice Lrsquoldquoin quantordquo originario proprio dellrsquointerpretazione ambientalmente comprendente lo chiamiamo ldquoin quantordquo ermeneutico-esistenziale Cosa significa ermeneutico-esistenziale Che mantiene aperta una possibilitagrave Έρμηνεία egrave lrsquointerpretazione Da quanto si intende qui in Heidegger mentre lrsquoapofantico stabilisce stiamo parlando sempre dellrsquoasserzione mentre lrsquoasserzione stabilisce se qualche cosa egrave quello che egrave oppure no se egrave vero o falso (un enunciato apofantico egrave un enunciato che puograve essere vero o falso cioegrave corrisponde a qualcosa oppure no) Se invece anzicheacute come apofantico lo poniamo come ermeneutico-esistenziale lo poniamo come un qualche cosa che egrave quello che egrave per via dellrsquointerpretazione

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(sempre riferito allrsquoldquoin quantordquo in quanto martello) Egrave un po tirata per i capelli anche percheacute si potrebbe ribattere che anche unrsquointerpretazione puograve essere vera o falsa Per la riflessione filosofica il λόγος stesso egrave un ente che per influenza dellrsquoontologia antica egrave inteso come semplice-presenza Il λόγος puograve essere inteso come qualcosa di semplicemente presente per esempio la fonologia la fonetica lo considerano in questo modo i vari suoni che si emettono ecc Anche le parole sono assunte innanzi tutto come semplici-presenze alla stessa stregua delle cose Nella psicoanalisi tradizionale quella freudiana egrave la struttura del discorso psicotico parole come cose Lo stesso dicasi della successione di parole il in cui il λόγος si esprime La prima ricerca della struttura del λόγος considerato come semplice presenza scopre una semplice compresenza di piugrave parole Che cosrsquoegrave ciograve che fonda lrsquounitagrave di questo insieme Essa consiste come Platone riconobbe nel fatto che il λόγος egrave sempre λόγος τινός λόγος τινός dire di qualcosa Mirando allrsquoente rivelato nel λόγος le parole si connettono in un complesso di parole Aristotele andograve piugrave a fondo Per lui ogni λόγος egrave σύνϑεσις e διαίρεσις a un tempo σύνϑεσις e διαίρεσις potremmo dire condensazione e spostamento lo avrebbero detto ma molti secoli dopo Ogni asserzione sia essa affermativa o negativa vera o falsa egrave cooriginariamente σύνϑεσις e διαίρεσις Il mostrare egrave congiunzione e divisione Due capoversi dopo Unire e separare si lasciano allora formalizzare ulteriormente in una ldquorelazionerdquo Nella logistica hellip nella logica hellip il giudizio egrave risolto in un sistema di ldquocorrelazionirdquo diviene oggetto di ldquocalcolirdquo anzicheacute esser tema di interpretazione ontologica La possibilitagrave e lrsquoimpossibilitagrave della comprensione analitica di σύνϑεσις e διαίρεσις e della ldquorelazionerdquo nel giudizio in generale sono strettamente connesse al rispettivo livello raggiunto dalla problematica ontologica fondamentale Sta dicendo che non serve a niente la logica con i suoi calcoli se non srsquointende come questa separazione e congiunzione come una problematica ontologica fondamentale cioegrave un problema che riguarda lrsquoessere delle cose che riguarda in definitiva lrsquoEsserci il progetto Egrave in questo progetto che qualche cosa si allontana e si avvicina si tiene vicino Si tiene vicino che cosa Lo diceva nelle pagine precedenti Si tiene vicino ciograve che appare ciograve che si dis-allontana diceva lui In questo dis-allontanamento crsquoegrave la congiunzione ma questa congiunzione procede sempre da una divisione percheacute prima che lo dis-allontani egrave lontano 7 giugno 2017 Siamo a pag 196 Aveva appena parlato della σύνϑεσις e della διαίρεσις e diceva che Nella logistica egrave risolto in un sistema di ldquocorrelazionirdquo diviene oggetto di ldquocalcolirdquo anzicheacute esser tema di interpretazione ontologica Si limita al calcolo proposizionale anzicheacute domandarsi che cosa sta facendo La possibilitagrave e lrsquoimpossibilitagrave della comprensione analitica di σύνϑεσις e διαίρεσις e della ldquorelazionerdquo nel giudizio in generale sono strettamente connesse al rispettivo livello raggiunto dalla problematica ontologica fondamentale Quanto profondamente questa problematica influisca sullrsquointerpretazione del λόγος e inversamente con un singolare contraccolpo quanto il concetto di ldquogiudiziordquo influisca sulla problematica ontologica risulta chiaramente dal fenomeno della copula Egrave una questione sulla quale Heidegger ha insistito parecchio percheacute egrave fondamentale Lrsquoha ripresa anche in moltissime altre occasioni in quanto egrave uno degli elementi che consente di parlare Copula quindi lega degli elementi In questo ldquolegamerdquo vengono in chiaro due cose in primo luogo che la struttura della sintesi vi egrave assunta come ovvia e in secondo luogo che essa conserva la sua funzione interpretativa determinante Quando diciamo che ldquoquesto egrave quellordquo facciamo una sintesi una condensazione Ma se i caratteri formali di ldquorelazionerdquo e di ldquolegamerdquo non possono portare alcun contributo fenomenico allrsquoanalisi concreta della struttura del λόγος risulteragrave chiaro che il fenomeno cui si allude con il termine ldquocopulardquo non ha in fondo nulla a che fare con quelli di legame e di collegamento Lrsquoldquoegraverdquo e la sua interpretazione sia che lrsquoldquoegraverdquo venga espresso esplicitamente sia che si faccia ricorso per indicarlo alla desinenza verbale cadono nel contesto dei problemi dellrsquoanalisi esistenziale percheacute lrsquoasserzione e la comprensione dellrsquoessere sono possibilitagrave esistenziali dellrsquoessere

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stesso dellrsquoEsserci (pag 196-197) La questione della copula del lrsquoldquoegraverdquo va affrontata in termini esistenziali non in termini logici Affrontata in termini esistenziali vuol dire che non si puograve pensare allrsquoldquoegraverdquo se non ci si riferisce allrsquoEsserci se non ci si riferisce a un progetto a ciograve che getta continuamente in avanti Lrsquoelaborazione del problema dellrsquoessere incontreragrave nuovamente questo peculiare fenomeno drsquoessere che ha luogo nel λόγος In via preliminare basti avere mostrato mediante la dimostrazione della derivazione dellrsquoasserzione dallrsquointerpretazione e dalla comprensione che la ldquologicardquo del λόγος ha le sue radici nellrsquoanalitica esistenziale dellrsquoEsserci Egrave quello che ha mostrato in precedenza e cioegrave che la comprensione lrsquoapertura dellrsquoorizzonte dellrsquoEsserci egrave ciograve che consente lrsquointerpretazione quindi lrsquoasserzione Egrave questo che intende quando dice che la questione va affrontata in modo esistenziale cosa che la logica non fa La logica non si cura minimamente di intendere mentre fa i suoi calcoli in che modo ciascun elemento che interviene si situa rispetto al progetto ma viene inteso come un elemento che egrave fuori come se lrsquoespressione di una semplice presenza Quando la logica scrive ldquose a allora brdquo tanto la ldquoardquo quanto la ldquobrdquo quanto lrsquoldquoallorardquo vengono presi come semplici presenze Alla logica non passa minimamente per la testa di domandarsi in che modo questa ldquoardquo si situa storicamente da dove arriva qual egrave la sua portata esistenziale cioegrave nella sua esistenza cosa che non interessa alla logica mentre per Heidegger sigrave anzi sono fondamentali Il chiarimento dellrsquoinsufficienza ontologica dellrsquointerpretazione abituale del λόγος ci fa vedere meglio anche la non originarietagrave dei fondamenti metodologici su cui riposa lrsquoontologia antica Il λόγος vi egrave assunto come semplice-presenza e interpretato come tale Anche lrsquoente che esso manifesta ha il senso della semplice-presenza A sua volta questo senso dellrsquoessere non egrave distinto da altre possibilitagrave dellrsquoessere siccheacute ad esempio si mescola ad esso anche lrsquoessere nel senso formale dellrsquoesser-qualcosa senza addivenire neppure a una semplice differenziazione regionale tra i due Egrave lrsquoobiezione che fa Heidegger alla logica ma anche alla scienza al discorso comune metafisico cioegrave il fatto di considerare ciascuna volta le cose come enti ma enti presi in quanto semplici presenze non enti che hanno a che fare con lrsquoesistenza che hanno a che fare con lrsquoEsserci con lrsquouomo quindi con una storicitagrave che li delinea per quello che sono E qui ci sta dicendo che anche il λόγος egrave stato preso cosigrave come un ente come una cosa fra le tante cose Poi dedica un sect allrsquoEsser-ci e il discorso Il linguaggio Pag 197 Gli esistenziali fondamentali che costituiscono lrsquoessere del Ci lrsquoapertura dellrsquoessere-nel-mondo sono la situazione emotiva e la comprensione Secondo lui questi sono i due elementi fondamentali che costituiscono lrsquoessere del Ci la situazione emotiva e la comprensione Percheacute insiste tanto su questi due elementi Percheacute per lui sono inscindibili La situazione emotiva egrave quella che ciascuno prova nel muoversi verso qualcosa nellrsquoandare verso qualche cosa e lrsquoandare verso qualche cosa egrave a sua volta preso nella comprensione non vado da nessuna parte se non crsquoegrave un orizzonte che mi dice come stanno le cose nel senso che mi dagrave la possibilitagrave di cogliere gli enti Ricordate la sua tesi fondamentale crsquoegrave un orizzonte dellrsquoessere la comprensione che egrave quella consente il venire alla luce degli enti il loro manifestarsi Ora la situazione emotiva di cui parla egrave come dire che ciascuna volta mi rapporto a un ente allrsquointerno di una situazione emotiva che egrave quella cosa che Husserl almeno inizialmente percheacute poi si ricrede anche lui tentava di eliminare in modo da poter avere un approccio puro con lrsquoente senza alcuna emotivitagrave giungesse a inficiare la relazione pura con lrsquoente La comprensione cela in seacute la possibilitagrave dellrsquointerpretazione cioegrave dellrsquoappropriazione del compreso Per Heidegger interpretazione significa appropriarsi di ciograve che egrave compreso infatti prima diceva a proposito dellrsquoasserzione lrsquoasserzione egrave una manifestazione che determina e comunica (pag 192) Ma intanto soprattutto ldquodeterminardquo poi certo ldquocomunicardquo nel senso che egrave per qualcuno egrave sempre per qualcosa ma determina e determinando questa determinazione egrave la condizione dellrsquoappropriazione se non determino non mi approprio di nulla se tutto egrave indeterminato come faccio ad appropriarmi di alcuncheacute La chiarificazione del terzo significato dellrsquoasserzione la comunicazione (lrsquoespressione) ci ha condotto ai concetti del dire e del parlare rimasti finora volutamente inesplorati Il fatto che il linguaggio sia messo a tema soltanto ora sta a indicare che questo fenomeno ha le sue radici nella costituzione esistenziale

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dellrsquoapertura dellrsquoEsserci Mettere a tema il linguaggio a suo avviso egrave possibile soltanto se si considera anche il linguaggio come un qualche cosa che procede che ha come condizione lrsquoapertura dellrsquoEsserci Il fondamento ontologico-esistenziale del linguaggio egrave il discorso Qui occorre fermarsi un momento percheacute crsquoegrave un problema che forse avrete giagrave intravisto Ovviamente occorre intendersi su ciograve che si dice quando si parla di linguaggio e di discorso perograve attenendoci a ciograve che dice lui egrave come se il discorso lo ponesse come lrsquoapertura dellrsquoessere vale a dire lrsquoesserci giagrave nel linguaggio e si egrave giagrave nel linguaggio percheacute si egrave da sempre in un discorso il discorso dei genitori il discorso degli antenati ecc si egrave comunque in questo discorso che non si ferma che procede Quando ciascuno nasce nasce dentro un discorso Egrave questo che gli fa dire che il fondamento del linguaggio egrave il discorso La sua posizione nei confronti del linguaggio egrave un po fragile in effetti lui non si egrave ben reso conto che il linguaggio egrave quella struttura senza la quale nessun discorso egrave possibile Considera il linguaggio sembrerebbe come un ente al pari di qualunque altro cioegrave egrave possibile parlare percheacute ciascuno egrave nato giagrave allrsquointerno di questo discorso ma non si pone la questione di sapere a quali condizioni questo discorso puograve farsi Per lui lrsquounica condizione egrave che ci sia questa apertura dellrsquoessere Chiaramente se avesse inteso che lrsquoapertura dellrsquoessere egrave il linguaggio tutto sarebbe stato piugrave semplice e non avrebbe scritto Sein und Zeit Nella nostra analisi della situazione emotiva della comprensione dellrsquointerpretazione e dellrsquoasserzione abbiamo giagrave ripetutamente fatto appello a questo fenomeno ma esso egrave sempre sfuggito in certo modo di soppiatto allrsquoanalisi tematica Il fenomeno di cui lui parla egrave questo cioegrave come diceva prima che il discorso egrave il fondamento del linguaggio Il discorso egrave esistenzialmente cooriginario alla situazione emotiva e alla comprensione Quindi il discorso avviene nel momento in cui crsquoegrave una situazione emotiva e la comprensione La situazione emotiva come dicevamo prima egrave il fatto che il mio approccio a qualunque cosa non egrave mai puro crsquoegrave sempre di mezzo una situazione emotiva che potrebbe essere determinata dal motivo per cui mi approccio a una certa cosa Quindi dicendo che il discorso egrave cooriginario alla situazione emotiva egrave come dire che questo discorso in cui ciascuno giagrave egrave da sempre si origina insieme alla situazione emotiva La situazione emotiva non puograve darsi se non allrsquointerno di questo discorso in cui ciascuno giagrave si trova ed egrave questo discorso in cui ciascuno giagrave si trova che fornisce le condizioni percheacute ci sia una situazione emotiva Un discorso in cui io mi trovo da sempre e che come direbbe lui mi parla percheacute le parole che uso che sto considerando sono parole che vengono da una storia che hanno una tradizione un significato tutte cose che in un certo senso io ho fatte mie ma per lo piugrave a mia insaputa Non ho deciso io il significato delle parole non ho deciso io di parlare la lingua italiana neacute di venire al mondo per cosigrave dire mi ci sono trovato cioegrave mi ci sono giagrave trovato nel linguaggio Egrave per questo che sono parlato dal linguaggio percheacute mi ci sono trovato da sempre appena sono nato sono stato ligrave nel linguaggio A pag 198 La comprensione emotivamente situata dellrsquoessere-nel-mondo si esprime nel discorso La totalitagrave di significati della comprensibilitagrave accede alla parola Lui parla di totalitagrave dei significati della comprensibilitagrave che egrave qualche cosa che a un certo punto ha accesso alla parola come se questi significati precedessero la parola non possiamo che intenderla cosigrave Ma dal suo punto di vista egrave comprensibile percheacute questa articolazione di significati di cui egrave fatto il discorso in effetti se lui pone il discorso come la condizione del linguaggio egrave ovvio che anche questi significati precedono il linguaggio ma non il discorso percheacute sono nel discorso Dice che I significati sfociano in parole Non accade dunque che parole-cose vengano fornite di significati Dicendo che i significati sfociano in parole fa un discorso complesso percheacute egrave come dire che questi significati sono giagrave nel discorso sono giagrave in cui io mi trovo nascendo Non ha torto perograve occorre tenere conto che la nozione di linguaggio egrave piugrave radicale di quella che pone lui Cosigrave come lrsquoabbiamo posta il linguaggio egrave la condizione percheacute ci sia qualunque discorso Il discorso in quanto costituzione esistenziale dellrsquoapertura dellrsquoEsserci egrave costitutivo dellrsquoesistenza dellrsquoEsserci Che egrave quanto abbiamo appena detto il discorso egrave ciograve che costituisce lrsquoEsserci questo Esserci egrave fatto di questo discorso in cui nasce e che a suo modo contribuisce a proseguire Fanno parte del linguaggio discorrente come sue

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possibilitagrave il sentire e il tacere hellip Il discorso egrave lrsquoarticolazione ldquosignificanterdquo della comprensibilitagrave dellrsquoessere-nel-mondo di cui fa parte il con-essere e che si mantiene sempre in una modalitagrave determinata dellrsquoessere-assieme prendente cura (pagg 198-199) Sta dicendo che il discorso egrave la comprensione significante cioegrave che fornisce i significati a questo essere-nel-mondo nel quale mondo lrsquoEsserci si mantiene sempre come essere-assieme come con-essere in-essere ecc Questrsquoultimo discorre nella forma dellrsquoassenso e del dissenso dellrsquoinvito e dellrsquoavvertimento della discussione dellrsquoabboccamento dellrsquointercessione anche quando ldquorende testimonianzardquo e ldquotiene discorsirdquo Il discorso egrave sempre un discorso suhellip Il sopra-che-cosa del discorso non ha necessariamente e per lo piugrave non ha affatto il carattere di tema di unrsquoasserzione determinante Anche un comando verte soprahellip Lo stesso dicasi dellrsquoaugurio hellip Ciograve sopra cui nel discorso si discorre egrave sempre ldquopreso di mirardquo sotto un determinato riguardo ed entro certi limiti Ogni discorso comporta un ciograve-che-il-discorso-dice come tale ciograve che in ogni augurare in ogni domandare in ogni esprimersi costituisce il detto come tale In esso il discorso si fa comunicante Quindi quandrsquoegrave che il discorso si fa comunicante Quando crsquoegrave unrsquointenzione di dire qualcosa su qualcosa cioegrave quando crsquoegrave una volontagrave di fare qualcosa Questa volontagrave di fare qualcosa egrave ovviamente la volontagrave di potenza Si comunica per volontagrave di potenza si comunica percheacute con il discorso io posso modificare ciograve intorno a cui il discorso dice delle cose Dire che il discorso si fa comunicante andrebbe preso per bene percheacute non egrave che prima crsquoegrave il discorso e poi questo discorso si fa comunicante il discorso egrave comunicante altrimenti non egrave discorso non egrave niente Il discorso egrave comunicante nel senso che non crsquoegrave discorso senza tonalitagrave emotiva non crsquoegrave discorso senza unrsquointenzione di dire qualche cosa su qualcosa ma il dire qualcosa su qualche cosa egrave lrsquointenzione di afferrarla Infatti diceva propriamente lrsquoasserzione egrave una manifestazione che determina e comunica (pag 192) Qualunque discorso egrave fatto di asserzioni quindi un discorso non fa altro che procedere determinando e comunicando Percheacute comunica Per volontagrave di potenza cioegrave per modificare qualche cosa Come fu indicato giagrave nel corso dellrsquoanalisi dellrsquoasserzione il fenomeno della comunicazione deve essere inteso in un senso ontologico largo Una ldquocomunicazionerdquo che asserisce qualcosa ad esempio un ldquoavvisordquo egrave un caso particolare della comunicazione intesa in senso esistenziale fondamentale Dicendo che a lui interessa il senso esistenziale fondamentale dice che a lui interessa come la comunicazione si situa a livello dellrsquoesistenziale cioegrave dellrsquoEsserci In questrsquoultima si costituisce lrsquoarticolazione dellrsquoessere-assieme comprendente Quando voglio comunicare che cosa si fa Si costituisce lrsquoarticolazione dellrsquoessere-assieme comprendente Vedete come ritorna la questione della volontagrave di potenza continuamente anche se non la cita mai perograve di fatto che lui lo voglia o no ne parla La comunicazione non egrave mai un trasferimento di esperienze vissute per esempio di opinioni o di desideri dallrsquointerno di un soggetto allrsquointerno di un altro La comunicazione non egrave semplicemente una trasmissione di informazioni Il con-Esserci egrave giagrave essenzialmente manifesto nella situazione emotiva comune e nella comprensione comune Cioegrave lrsquoessere insieme con altri Qualunque cosa io faccia questo volere fare qualcosa ha a che fare con gli altri e ha a che fare con gli altri nel senso di volerli modificare Nel discorso il con-essere viene partecipato ldquoespressamenterdquo dunque esso egrave giagrave ma non egrave ancora partecipato percheacute non egrave ancora afferrato e appropriato Tornano questi termini ldquoafferrarerdquo e ldquoappropriarerdquo Come diceva dellrsquoasserzione determinare e comunicare Ogni discorso soprahellip che comunica attraverso ciograve-che-dice ha anche il carattere dellrsquoesprimersi Parlando lrsquoEsserci si esprime non percheacute sia dapprima incapsulato in un ldquodentrordquo contrapposto a un fuori ma percheacute esso in quanto essere-nel-mondo comprendendo egrave giagrave ldquofuorirdquo (pagg 199-200) Anche questa egrave una questione importante percheacute lui ci sta dicendo che non crsquoegrave un dentro e un fuori Quando io parlo a qualcuno non sono io che parlo a un qualche cosa che egrave fuori di me Il mio mondo egrave fatto anche di quella persona con cui io sto parlando io sono questo dialogo con questrsquoaltra persona io sono anche quella persona percheacute quella persona appartiene al mio mondo in questo momento Ecco percheacute dice in quanto essere-nel-mondo comprendendo egrave giagrave ldquofuorirdquo io sono giagrave fuori Quando parlo con qualcuno non sono un soggetto e lrsquoaltro lrsquooggetto cui mi rivolgo entrambi facciamo parte del mondo in cui o mi trovo del mondo

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che in questo istante mi costituisce per quello che sono in questo momento Ciograve che viene espresso egrave proprio lrsquoesser-fuori cioegrave il rispettivo modo della situazione emotiva (della tonalitagrave emotiva) che come abbiamo mostrato investe in pieno lrsquoapertura dellrsquoin-essere Che cosa si esprime quando si parla Ciograve che si esprime ciograve che appare quando si parla egrave lrsquoessere giagrave fuori egrave lrsquoessere giagrave nel mondo egrave lrsquoessere giagrave nel progetto egrave lrsquoessere giagrave gettato in avanti Lrsquoindice linguistico della manifestazione della situazione emotiva dellrsquoin-essere da parte del discorso egrave costituito dalla cadenza dalla modulazione dal ldquotempordquo del discorso dal ldquomodo di parlarerdquo Anche questo indice linguistico interviene rispetto a una situazione emotiva percheacute egrave la situazione emotiva che determina il modo in cui parlo se sono arrabbiato parlo in un certo modo se sono calmo e rilassato questo indice linguistico egrave diverso Tutto questo egrave un tentativo da parte sua di cogliere lrsquoessenza del linguaggio I tentativi di cogliere lrsquordquoessenza del linguaggiordquo si sono sempre orientati verso lrsquouno o lrsquoaltro di questi momenti concependo il linguaggio in base allrsquoidea o di ldquoespressionerdquo o di ldquoforma simbolicardquo o di comunicazione in quanto asserzione o di ldquopartecipazionerdquo delle esperienze vissute o di ldquoformardquo della vita Una definizione esauriente del linguaggio non potrebbe drsquoaltronde essere raggiunta nemmeno riunendo sincretisticamente tutte queste determinazioni parziali Decisiva rimane lrsquoelaborazione preliminare della totalitagrave ontologico-esistenziale della struttura del discorso sul fondamento dellrsquoanalitica esistenziale Come abbiamo visto prima questa egrave la sua posizione e cioegrave che non si puograve intendere il linguaggio se non lo si intende come un qualche cosa che procede dal discorso in cui ciascuno egrave giagrave da sempre Solo che il linguaggio come lo intende lui sembra essere posto da lui come una manifestazione verbale lrsquoesternazione lrsquoespressione di una situazione emotiva allrsquointerno del discorso Il che egrave problematico avrebbe forse dovuto occuparsi di piugrave di linguistica A pag 201 Qui riflette sulla questione del sentire Aveva detto precedentemente che due aspetti importanti del linguaggio sono il sentire e il tacere Percheacute Per una sua questione che egrave quella di prima e cioegrave che il linguaggio appartiene al discorso Infatti dice Il sentire costituisce addirittura lrsquoapertura primaria e autentica dellrsquoEsserci al suo poter-essere piugrave proprio come ascolto della voce dellrsquoamico che ogni Esserci porta con seacute Io non sento come diragrave dopo dei rumori sento la motocicletta che passa non sento un rumore qualunque ma la voce di qualcuno che sta chiamando qualcun altro ecc Questi rumori non sono semplici presenze sono sempre e comunque allrsquointerno del discorso allrsquointerno di questa apertura per cui io non posso sentire un rumore se questo rumore non egrave il rumore della motocicletta non egrave il canto del bambino ecc percheacute egrave cosigrave che sento queste cose non come rumori Il rumore di per seacute non lo sentirei se non fosse di qualcosa che comprendo se non fosse giagrave inserito in un poter sentire Per lui il poter sentire egrave questo posso sentire se questo sentire egrave situato allrsquointerno dellrsquoorizzonte della comprensione che fa sigrave che una certa cosa sia compresa in quanto facente parte del mondo Io sento un rumore ma lo sento percheacute egrave lo scoppiettio di una motocicletta non un rumore astratto isolato dal resto del mondo Sul fondamento di questo poter-sentire essenzialmente primario egrave possibile qualcosa come lrsquoascoltare che da parte sua egrave fenomenicamente piugrave originario di ciograve che la ldquopsicologiardquo definisce ldquoinnanzi tuttordquo come ldquouditordquo cioegrave la ricezione dei suoni e la percezione dei rumori Anche lrsquoascoltare ha il modo di essere del sentire comprendente Cioegrave non sento se non comprendo ldquoInnanzi tuttordquo non sentiamo mai rumori e complessi di suoni ma il carro che cigola la motocicletta che assorda Si sente la colonna in marcia il vento del nord il picchio che batte il fuoco che crepita Egrave necessario un atteggiamento assai artificioso e complicato per ldquosentirerdquo un ldquorumore purordquo Il fatto che udiamo innanzi tutto motociclette e carri attesta fenomenicamente che lrsquoEsserci in quanto essere-nel-mondo si mantiene giagrave sempre presso lrsquoutilizzabile intramondanohellip Io non sento dei rumori ma comprendo il suono di un qualche cosa percheacute questo qualche cosa egrave un utilizzabile egrave qualche cosa con cui ho a che fare nel mio mondo Intervento Ha a che fare anche con il senso tutto ciograve Certo Infatti per lui la significativitagrave procede dalla comprensione egrave la comprensione che fornisce la significativitagrave cioegrave il significato delle cose In quanto essenzialmente comprendente lrsquoEsserci egrave

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giagrave innanzi tutto presso ciograve che comprende Questo per Heidegger significa essere nel discorso essere cioegrave in ciograve che comprende Egrave percheacute sono in ciograve che comprende che comprendo Tutto ciograve egrave interessante percheacute se badate bene tutta la questione del soggetto da Cartesio in poi viene spazzata via io non sono piugrave quella cosa che determina che questo rumore egrave il rumore di una motocicletta che determina quelle cose che quindi ha il dominio degli oggetti ma io comprendo delle cose percheacute queste cose appartengono giagrave al mio mondo io sono fatto di tutte queste cose dalle quali non posso scindermi percheacute sono il mio mondo Io mi trovo allrsquointerno di questo mondo ed egrave questo mondo in cui mi trovo che determina a mia comprensione Egrave questo mondo stesso che egrave lrsquoapertura della comprensione e pertanto comprendo allrsquointerno di questo non posso comprendere fuori da questo non posso comprendere il rumore puro percheacute non egrave niente Anche quando stiamo esplicitamente a sentire il discorso dellrsquoaltro comprendiamo innanzi tutto ciograve che egrave detto o meglio siamo giagrave anticipatamente con lrsquoaltro presso lrsquoente sul quale verte il discorso Si chiede lui comrsquoegrave che ascoltiamo quando si chiacchiera con qualcuno piugrave o meno amabilmente Mentre ascoltiamo siamo non tanto a sentire le parole dellrsquoaltro ma egrave come se fossimo presso a ciograve di cui lrsquoaltro sta parlando Dice Heidegger egrave come se ci mantenessimo vicini a ciograve di cui si sta parlando Innanzi tutto non sentiamo semplicemente il suono delle parole Anche quando il discorso ci risulta non chiaro o ci egrave addirittura ignota una lingua udiamo innanzi tutto parole incomprensibili e non una molteplicitagrave di dati sonori Sono parole incomprensibili ma sono parole Incomprensibili percheacute se qualcuno mi parla in finlandese non capisco nulla tuttavia ciograve che dice per me sono parole non sono dati sonori A pag 202 Solo se egrave data la possibilitagrave esistenziale di discorrere e di sentire uno puograve ascoltare Cioegrave solo se esiste il discorso se esiste questa apertura che consente la comprensione chi ldquonon riesce a sentirerdquo e ldquodeve intuirerdquo egrave forse ben in grado proprio per questo di ascoltare Egrave piugrave in grado di ascoltare percheacute non riuscendo a capire o a sentire propriamente egrave come se dovesse fare appello al mondo in cui si trova in quel momento per dare una comprensione a ciograve che sta ascoltando cerca di intendere il contesto ma per intendere il contesto deve comprendere ciograve che sta accadendo in quel momento Discorrere e sentire si fondano nella comprensione Questa non scaturisce neacute dai molti discorsi neacute dallrsquoaffannarsi a sentire qui e lagrave Solo chi ha giagrave capito puograve ascoltare Che egrave la conclusione di tutto ciograve che ci ha detto fino ad adesso Solo chi ha giagrave capito puograve ascoltare Solo una persona che si rende conto che tutto ciograve che puograve comprendere egrave giagrave nel suo mondo percheacute sennograve non potrebbe comprenderlo soltanto a questa condizione puograve ascoltare qualche cosa cioegrave puograve accogliere un qualche cosa che per lui abbia un senso E ha un senso percheacute egrave costruito allrsquointerno del suo mondo Su questo stesso fondamento esistenziale riposa anche unrsquoaltra essenziale possibilitagrave del discorso il tacere A pag 203 Questo egrave importante Poicheacute il discorso egrave costitutivo del Ci cioegrave della situazione emotiva e della comprensione e poicheacute lrsquoEsserci significa essere-nel-mondo lrsquoEsserci in quanto in-essere che discorre ha giagrave sempre espresso se stesso LrsquoEsserci che discorre man a mano che discorre non puograve fare altro che esprimere se stesso cioegrave esprimere il fatto di essere nel mondo non puograve fare altro Quando si parla si fa questo per Heidegger si esprime lrsquoessere nel mondo si esprime il con-essere Poi aggiunge LrsquoEsserci ha il linguaggio Su questo ci sarebbe da discutere sul fatto che lrsquoEsserci abbia il linguaggio a disposizione e cioegrave che lrsquoEsserci e il linguaggio siano separabili Questo egrave molto problematico in Heidegger percheacute se cosigrave fosse questo Esserci potrebbe essere fuori del linguaggio Per lui certo rispetto allrsquoequivoco del discorso lrsquoEsserci ha il linguaggio ma egrave da sempre nel discorso e in questo modo se la cava percheacute non tiene conto che il discorso egrave fatto di linguaggio Egrave forse a caso che i greci il cui esistere quotidiano si era prevalentemente costituito sotto forma di dialogo e che nel medesimo tempo ldquoavevano occhirdquo per vedere abbiamo definito lrsquoessenza dellrsquouomo tanto nellrsquointerpretazione prefilosofica quanto nella filosofica come ζοῶν λόγον ἔχον Cioegrave come animale provvisto di linguaggio La successiva interpretazione di questa definizione dellrsquouomo come animal rationale non egrave certamente ldquofalsardquo essa perograve nasconde il terreno fenomenico da cui questa definizione dellrsquoEsserci egrave stata tratta Lrsquouomo si presenta come lrsquoente che parla Ciograve non significa che egli abbia la possibilitagrave della comunicazione orale

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ma che questo ente esiste nella maniera dello scoprimento del mondo e dellrsquoEsserci stesso Qui si avvicina alla questione del linguaggio senza porla direttamente Dire che parla non significa che abbia la possibilitagrave della comunicazione per Heidegger non ha la possibilitagrave nasce giagrave nel discorso quindi non egrave una possibilitagrave ma egrave il modo in cui lrsquoEsserci esiste I greci non avevano un termine per dire linguaggio percheacute intesero ldquoinnanzi tuttordquo questo fenomeno come discorso Poicheacute tuttavia il λόγος si presentograve alla riflessione filosofica prevalentemente come asserzione la teorizzazione delle strutture fondamentali delle forme e degli elementi del discorso ebbe luogo seguendo il filo conduttore di tale logos La grammatica cerograve il suo fondamento nella ldquologicardquo di questo logos Ma a sua volta questrsquoultima si fonda nellrsquoontologia della semplice-presenza La grammatica che cosa fa Dice si fonda nellrsquoontologia della semplice-presenza nel porre come esistenti semplicemente le cose che appaiono esistenti di per seacute La struttura fondamentale delle ldquocategorie del significatordquo passate nella linguistica successiva e ancor oggi sostanzialmente in vigore egrave desunta dal discorso inteso come asserzione La logica sigrave fa questo il discorso egrave un continuo asserire perograve pone queste asserzioni come asserzioni intorno a qualcosa che egrave quello che egrave fuori dal discorso potremmo dire a questo punto Se invece si assume il fenomeno nella sua originarietagrave fondamentale e nella sua portata esistenziale diviene necessario reimpostare la linguistica su fondamenti ontologicamente piugrave originari Il compito di una liberazione della grammatica dalla logica richiede in via preliminare una comprensione positiva della struttura che fonda a priori il discorso in generale in quanto esistenzialehellip Sta dicendo che liberare la grammatica dalla logica cioegrave liberare la grammatica da questa gabbia che la logica impone per cui ciascun elemento della grammatica sarebbe quello che egrave per virtugrave propria dice lui che comporta preliminarmente la comprensione di un discorso piugrave generale per cui occorre andare piugrave a fondo A pag 204 Lrsquoindagine filosofica deve rinunciare alla ldquofilosofia del linguaggiordquo e dedicare la sua attenzione alle ldquocose stesserdquo portandosi sul piano di una problematica concettualmente chiara Rinunciare alla filosofia del linguaggio cioegrave fare del linguaggio una filosofia fare del linguaggio un qualche cosa che puograve essere posto come ente fra gli enti Gli piace pensarla cosigrave La filosofia del linguaggio pone il linguaggio appunto come lrsquooggetto di comprensione come un oggetto metafisico e quindi cerca le sue proprietagrave immagina un po aristotelicamente che tutte queste proprietagrave che trova siano la cosa stessa Heidegger invece ci sta dicendo che dobbiamo abbandonare la filosofia del linguaggio per dedicarci al linguaggio come fenomeno Il linguaggio come fenomeno egrave il linguaggio che appare che si manifesta nel mondo che lo fa esistere Per dirla con Heidegger il compito della filosofia rispetto al linguaggio egrave considerarlo allrsquointerno del discorso cioegrave tenere conto che il linguaggio egrave qualche cosa che sorge nel discorso e che quindi va preso come una manifestazione del discorso un modo in cui il discorso si manifesta Il fatto egrave che lui intende il discorso non come linguaggio percheacute ciograve che lui chiama discorso sarebbe il linguaggio piugrave propriamente Lui non intende che il linguaggio egrave una struttura che consente la costruzione di proposizioni riconoscibili come tali allrsquointerno di una struttura di un sistema Non sapendo queste cose egrave chiaro che per lui il linguaggio egrave quello che diceva prima il logos quindi un modo della manifestazione del discorso E allora quello che dice ha un senso e cioegrave il fatto che la filosofia del linguaggio intende il linguaggio questa manifestazione come un oggetto da studiare Lui dice no comunque egrave un ente che si manifesta e che va compreso fenomenologicamente cioegrave come qualcosa che compare allrsquointerno del mondo La questione del linguaggio in Heidegger egrave problematica percheacute non intende la questione fondamentale rispetto al linguaggio che non egrave la manifestazione del discorso un modo in cui il discorso si manifesta attraverso varie modalitagrave ma egrave quella struttura che consente di pensare per esempio che esista un discorso di pensare che esista qualunque altra cosa Senza questa struttura che chiamiamo linguaggio non crsquoegrave alcuna possibilitagrave di accorgersi dellrsquoEsserci Questa operazione richiede una serie sterminata di altre operazioni che sono consentite dal linguaggio Egrave chiara qui la distanza tra la posizione che stiamo seguendo ormai da tempo che egrave piugrave vicina alla semiotica da quella di Heidegger che egrave prettamente filosofica a lui interessa dare delle indicazioni per potere

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parlare in modo piugrave appropriato dellrsquoessere Come abbiamo visto non possiamo parlare dellrsquoessere come di un qualche cosa che egrave la sostanza di unrsquoaltra cosa ma egrave il trovarsi continuamente gettati in un progetto Per lui questa gettatezza egrave originaria fondamentale ma questa gettatezza lei stessa non sarebbe pensabile in assenza di linguaggio La scolopendra non ha nessuna gettatezzahellip neacute puograve pensarla non potendola pensare non crsquoegrave Questo egrave il problema rispetto al linguaggio che si rileva in Heidegger anche se si rende conto che il linguaggio egrave lrsquounico modo che egrave peculiare allrsquoEsserci percheacute lrsquoEsserci possa accorgersi delle cose e interrogarle perograve egrave come se rimanesse ancora in qualche modo quasi uno strumento dellrsquoEsserci Difatti prima diceva che lrsquoEsserci ldquohardquo il linguaggio come uno strumento ed egrave lrsquounico ente che ha questo strumento che consente di fare una serie sterminata di cose Rimane perograve questa distanza tra lrsquoEsserci e il linguaggio che inteso cosigrave lo porta poco lontano Lui pone invece lrsquoaccento sul discorso insiste sulla questione del linguaggio ma sempre come qualche cosa che egrave peculiare dellrsquoEsserci dellrsquouomo ciograve che consente allrsquouomo di potere relazionarsi con il mondo di accorgersi di essere nel mondo parlare con gli altri ecc Manca perograve la questione fondamentale il linguaggio non egrave solo queste cose egrave anche queste cose ma egrave soprattutto la condizione per potere pensare di fare queste cose Intervento egrave come se Heidegger ponesse le semplici presenze fuori dal linguaggiohellip Lui non dice mai che le semplici presenze sono furi dal linguaggio dice fuori del mondo Noi possiamo dire che pone la manifestazione della semplice presenza come un qualche cosa che egrave fuori da linguaggio cosa che lui non dice mai non poteva neanche pensarla Per lui la semplice presenza egrave qualche cosa che non procede dallrsquoEsserci ma vive per conto suo esiste fuori del mondo cioegrave non fa parte del mio mondo Tutte queste cose le riprende rielaborandole da Husserl soprattutto dal concetto di Husserl di Lebenswelt cioegrave del mondo della vita tutte le cose sono quelle che sono percheacute sono prese nel mondo della vita Husserl si esprimeva cosigrave Heidegger era un pochino piugrave raffinato le cose sono quelle che sono percheacute sono nel mondo in cui io mi trovo e non posso immaginare neacute pensare alcuncheacute che sia fuori del mio mondo non crsquoegrave un dentro e un fuori e su questo Heidegger egrave molto preciso Io sono giagrave fuori percheacute io sono giagrave il mondo che mi circonda non crsquoegrave un dentro non crsquoegrave niente dentro io sono il fuori fuori nel senso che io sono nel mondo 21 giugno 2017 Crsquoegrave un aspetto in Heidegger che potremmo precisare riguarda la pre-comprensione La pre-comprensione comporta il fatto che ciascuno egrave giagrave da sempre nel mondo quindi ciograve che incontra egrave in qualche modo giagrave compreso prima ancora che possa considerarlo valutarlo ecc cioegrave egrave giagrave un qualche cosa La questione posta come la pone Heidegger egrave abbastanza farraginosa perograve noi possiamo considerare la pre-comprensione come il linguaggio in cui ciascuno nascendo si trova Ora ogni volta che pensa qualcosa che fa qualcosa questa cosa che pensa o che fa era giagrave nel linguaggio come possibilitagrave cioegrave il linguaggio egrave una serie di infinite possibilitagrave Ciascuno poi di volta in volta si apre a una possibilitagrave specifica ma si tratta di infinite possibilitagrave per cui qualunque cosa qualcuno pensi o faccia era giagrave presente nel linguaggio come possibilitagrave Anche il pensare a una cosa strana come ad esempio il costruire dal nulla esseri umani e farli funzionare esattamente in un certo modo lo faranno prima o poi ma cento anni fa era una cosa inverosimile ma era giagrave presente era presente percheacute queste persone erano giagrave nel linguaggio per cosigrave dire era giagrave presente in ciograve che dicevano gli antichi presente come possibilitagrave del linguaggio di costruire anche questa cosa qui In questo senso sembra piugrave interessante la questione della pre-comprensione percheacute in questo modo ci troviamo di fronte al fatto che qualunque cosa facciamo lo possiamo fare percheacute crsquoegrave il linguaggio Qualunque cosa possa venire in mente a una persona egrave una possibilitagrave giagrave presente nel linguaggio cioegrave il linguaggio poteva fare anche quello Intervento La pre-comprensione egrave connessa con la comprensione di cui parlava in precedenza

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Sigrave certo Heidegger parlava della comprensione come quella apertura che consente a qualche cosa di comparire di manifestarsi quindi di interpretarlo cioegrave in definitiva di manipolarlo Perograve questo qualche cosa che si apre nella comprensione egrave giagrave da sempre una possibilitagrave Infatti Heidegger parla spesso di possibilitagrave possibilitagrave dellrsquoEsserci cioegrave della persona di fare delle cose Queste infinite possibilitagrave sono giagrave da sempre presenti nel momento in cui si avvia il linguaggio egrave giagrave tutto presente Faccio un esempio molto semplice tutta la matematica che egrave stata costruita fino ai calcoli piugrave inverosimili egrave tutta compresa nella tabellina del 9 ligrave crsquoegrave tutto Egrave la stessa cosa Qualunque cosa possiamo pensare di incredibile di meraviglioso di terrificante egrave giagrave presente nel linguaggio come possibilitagrave cioegrave non possiamo fare nulla che non sia giagrave presente nel linguaggio come possibilitagrave percheacute se no sarebbe fuori del linguaggio Intervento Non possiamo fare nulla che il linguaggio non possa fare Esatto Tutto quello che facciamo egrave giagrave previsto dal linguaggio Come nella musica immaginate tutta la musica che egrave stata fatta da quando esistono gli umani egrave tutta in quelle sette note tutto ciograve che puograve farsi e ligrave Con il linguaggio egrave esattamente la stessa cosa Siamo a pag 206 sect 35 La chiacchiera Ora la questione della chiacchiera meriterebbe un breve chiosa Per Heidegger non egrave qualcosa di negativo per lui la chiacchiera egrave il trovarsi da parte dellrsquoEsserci nel mondo nel mondo del Si certo in modo non autentico perograve egrave quello che lo circonda egrave quello di cui egrave fatto da quando nasce a quando muore egrave sempre immerso in questo mondo Egrave una questione che Heidegger riprende da Husserl il quale aveva pensato una cosa ripresa da Heidegger che non a caso era un suo allievo Husserl si pone una domanda intorno alla conoscenza e fra i vari esempi fa quello della matita in che modo posso conoscere questa matita Chiaramente la scienza prenderagrave in considerazione il peso il colore la resistenza tutta una serie di proprietagrave ma tutte queste cose sono la matita Per Husserl no Per lui ciograve che crsquoegrave alla base egrave quella cosa che poi Heidegger chiameragrave chiacchiera ma che lui chiama doxa lrsquoopinione Lrsquoopinione per cui tutto ciograve che mi serve sapere della penna egrave come prenderla in mano cosa scrivere so che serve a fare questo Tutto ciograve me lo dagrave la doxa non me lo dagrave la scienza non egrave la scienza che mi dice come devo tenere in mano la matita e come scrivere me lo dagrave la doxa al punto che Husserl arriva a considerare che la doxa egrave il fondamento dellrsquoepisteme cioegrave della veritagrave scientifica della scienza La scienza non potrebbe fare niente senza tutte queste opinioni per cui uno nel suo laboratorio sa che deve muoversi in un certo modo sa di avere un corpo sa di avere delle mani che devono fare certe cose sa una quantitagrave sterminata di cose che non gli vengono dalla scienza gli vengono dalla doxa Senza tutte queste informazioni lui non riuscirebbe a fare assolutamente nulla Ecco quindi la chiacchiera che riprende la questione della doxa di Husserl e che non egrave propriamente qualcosa di negativo egrave qualcosa con cui ci si confronta inesorabilmente e che peraltro fornisce delle direzioni degli orientamenti egrave il buon senso comune la doxa lrsquoopinione quello che ciascuno pensa Il termine ldquochiacchierardquo qui non ha alcun significato ldquospregiativordquo Esso designa terminologicamente un fenomeno positivo che costituisce il modo di essere della comprensione e dellrsquointerpretazione dellrsquoEsserci quotidiano Egrave il modo in cui lrsquoEsserci cioegrave la persona si rapporta quotidianamente al mondo Per lo piugrave il discorso si esprime e si egrave giagrave sempre espresso in parole Egrave linguaggio In ciograve che egrave espresso sono giagrave sempre insite la comprensione e lrsquointerpretazione In ciograve che si esprime in ciograve che si dice in ciograve che si pensa in ciograve che si fa dice ma lo aveva giagrave detto prima sono giagrave sempre insite alla comprensione a questa apertura e allrsquointerpretazione cioegrave la valutazione di ciograve che appare Il linguaggio in quanto espressione cela in seacute unrsquointerpretazione stabilita della comprensione dellrsquoEsserci Dice che il linguaggio cela qualche cosa che riguarda la comprensione ma ciograve che cela non egrave forse ciograve che diceva Husserl cioegrave questo sapere che viene da migliaia di anni da tutte le persone che hanno pensato detto fatto ecc per oggi noi siamo il risultato Quindi questa comprensione dice lui cela in seacute unrsquointerpretazione stabilita della comprensione dellrsquoEsserci cioegrave come la comprensione messa in atto dallrsquoEsserci accade oggi in questo modo che non egrave il modo in cui accadeva duecento anni fa si comprendevano

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le cose in modo diverso ciograve che vediamo noi oggi con i nostri occhi non egrave quello che vedevano a quel tempo o mille anni fa gli occhi con cui vedeva Platone non sono i nostri le cose che vediamo per lui non esistevano e viceversa Questa situazione interpretativa non egrave semplicemente-presente come non lo egrave il linguaggiohellip Quando dice che non egrave semplicemente-presente intende dire che non egrave una semplice cosa cioegrave non egrave fuori dal linguaggio hellip il suo essere egrave conforme allrsquoEsserci Questa interpretazione non egrave unrsquointerpretazione scientifica che dice ldquoquesta cosa egrave questrsquoaltrardquo e a questo ci si attiene No dice lrsquointerpretazione riguarda sempre e comunque lrsquoEsserci cioegrave egrave un lavoro dellrsquoEsserci per cui non possiamo ridurla a una semplice presenza percheacute questa interpretazione comporta il pensiero degli ultimi trecentomila anni che invece lrsquointerpretazione scientifica vorrebbe cancellare egrave cosigrave e basta Ma dice Heidegger e prima di lui Husserl sigrave egrave cosigrave ma adesso nel modo in cui lo stai guardando tu con la tua cultura con le tue paturnie con le tue fantasie con tutto ciograve di cui sei fatto Quindi che cosa stai vedendo in realtagrave Questa egrave la questione Poche righe dopo La comprensione sedimentatasi cosigrave nellrsquoespressione riguarda tanto il disvelamento dellrsquoente qual egrave via via raggiunto e tramandato quanto la rispettiva comprensione dellrsquoessere le possibilitagrave e gli orizzonti disponibili per lrsquointerpretazione ulteriore e la relativa articolazione concettuale Sta continuando a dire la stessa cosa e cioegrave la comprensione che si sedimenta nellrsquoespressione ma questa espressione non egrave che viene dal nulla crsquoegrave una comprensione una apertura che la sedimenta cioegrave la fa essere quella che egrave quindi la mia espressione egrave fatta in odo tale a partire dalla comprensione che mi si apre in questo momento nel modo in cui mi si apre Crsquoegrave in Heidegger una continua insistenza su questo punto in vari modi La questione centrale di fatto egrave che non egrave possibile cogliere un elemento unrsquointerpretazione di qualche cosa come semplice presenza cioegrave la semplice presenza non crsquoegrave egrave una chimera egrave una fantasia La semplice presenza egrave il mito della scienza che la cosa sia quella che egrave che esista di per seacute indipendentemente dalle mie fantasie dal modo in cui mi sono alzato la mattina La scienza non prende in considerazione queste cose si limita unicamente a pensare la semplice presenza come qualcosa che egrave quella che egrave per virtugrave propria senza tenere conto che il fatto di considerarla come una cosa semplicemente presente egrave giagrave un progetto anche questo egrave un progetto che muove da una comprensione a cui fa seguito lrsquointerpretazione ma che egrave allrsquointerno di un progetto Non crsquoegrave la cosa in quanto tale su questo Heidegger insiste continuamente ed egrave fondamentale percheacute una delle superstizioni dure a morire Che egrave poi la questione della realtagrave che esiste di per seacute senza tenere che la realtagrave che vediamo oggi con i nostri occhi non egrave la stessa che vedeva Platone lui vedeva altre cose la realtagrave era unrsquoaltra Si egrave modificata la realtagrave No ovviamente percheacute non crsquoegrave una realtagrave da modificare ma questo ambito in cui si muove la comprensione egrave mutato percheacute sono mutate le condizioni si sono aggiunti elementi percheacute il linguaggio cambia continuamente lentissimamente ma inesorabilmente Ogni volta che cambia cambiano i significati cambiamo per dirla in modo rozzo i punti di vista quindi cambia la visione del mondo modificando il linguaggio si modifica la visione del mondo quindi si modifica tutto Questo egrave il ritorno di cui parlava anche Heidegger percheacute questo mondo in cui sono e di cui sono fatto alterandosi modifica anche me non sono solo io che lo altero ma lui una volta alterato altera me Egrave il famoso circolo ermeneutico Intervento hellip Heidegger la direbbe in un altro modo Non egrave che lei egrave ligrave e dallrsquoaltra parte crsquoegrave il mondo Se lei egrave il mondo egrave giagrave unrsquoalterazione del mondo Spostando questa cosa da lagrave a qui io ho giagrave alterato il mondo mondo di cui io sono fatto e pertanto questa alterazione a sua volta modifica me Crsquoegrave una modificazione continua egrave quello che si chiama circolo ermeneutico cioegrave crsquoegrave qualche cosa che devo interpretare interpretandolo lo modifico e una volta modificato modifica me che lo sto interpretando Il discorso autoesprimentesi egrave comunicazione Potremmo dirla anche cosigrave non egrave che si parla per niente si parla per qualche cosa Nietzsche sapeva giagrave per quale motivo si parla non era cosigrave ingenuo Per comunicare Sigrave certo ma percheacute devo comunicare Comunico per trasmettere il mio pensiero e imporlo allrsquoaltro La tendenza del suo essere egrave di portare coloro che

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sentono a esser partecipi dellrsquoessere aperto del discorso per ciograve di cui si discorre Egrave come se in questa comunicazione io tentassi di aprire una comprensione in chi mi ascolta in modo che accolga le cose che dico Piugrave che di comprendere lrsquoentehellip Quante volte avete sentito le persone discorrere parlare per stabilire che cosrsquoegrave veramente lrsquoente una qualunque cosa hellipci si preoccupa di ascoltare ciograve che il discorso dice come tale Non egrave ciograve di cui si parla che interessa egrave il parlare stesso Ciograve che interessa agli umani non egrave lrsquooggetto della conversazione ma sono le cose che si dicono percheacute egrave nelle cose che si dicono egrave nella espressione che si manifesta lrsquoapertura che consente di comprendere qualcosa ma lrsquoente non lo comprendo mai Ciograve che egrave compreso egrave il discorsohellip Egrave il discorso non lrsquoente che si comprende hellip il sopra-che-cosa lo egrave solo approssimativamente e superficialmente (pagg 206-207) Si potrebbe dire che egrave solo il pretesto lrsquooccasione Si intendono le medesime cose percheacute ciograve che egrave detto egrave compreso da tutti nella medesima medietagrave Si comprendono le medesime cose percheacute Percheacute non si interrogano semplicemente percheacute non si riflette La medietagrave di cui parlava giagrave prima egrave il discorso dei piugrave si dice cosigrave si pensa cosigrave e va bene cosigrave Va bene cosigrave percheacute non si riflette su ciograve che si sta dicendo Ciograve che conta egrave che si discorra Questa egrave lrsquounica cosa che importa cioegrave che il linguaggio prosegua che il linguaggio proseguendo crei quelle condizioni per potere esercitare il proprio potere Alla fine si tratta di questo sennograve non ci sarebbe alcun motivo per fare una cosa del genere per comunicare io comunico percheacute mi aspetto che in questa comunicazione ci sia un qualche cosa che lrsquoaltro recepisce e accoglie la fa sua Intervento Si parla per modificare lrsquoaltro Certo E attenendoci ad Heidegger modificando lrsquoaltro modifico anche me percheacute il mio comportamento nei confronti dellrsquoaltro a seconda che abbia accolto oppure no le cose che dico cambia percheacute se non le ha accolte posso dargli un pugno sul naso se invece le accoglie magari lo abbraccio Lrsquoinfondatezza della chiacchiera non egrave un impedimento per la sua diffusione pubblica bensigrave un fattore che la favorisce La chiacchiera egrave la possibilitagrave di comprendere tutto senza alcuna appropriazione preliminare della cosa da comprendere Egrave chiaro che egrave il sistema piugrave facile di comunicare percheacute offre delle cose che gli altri prendono cosigrave percheacute si devono prendere Le prendono percheacute non pensano non crsquoegrave nessuna riflessione non viene messo in discussione nulla non viene problematizzato alcuncheacute La chiacchiera garantisce giagrave in partenza dal pericolo di fallire in questa appropriazione Se tutti pensano cosigrave come posso sbagliare Sono nel giusto sono nel vero La chiacchiera che egrave alla portata di tutti non solo esime dal compito di una comprensione genuina ma diffonde una comprensione indifferente per la quale non esiste piugrave nulla di inaccessibile Tutti sanno tutto di tutto Come egrave possibile questo Egrave possibile percheacute in realtagrave non sanno niente perograve crsquoegrave lrsquoidea di sapere tutto oggi persino di piugrave di quanto accadeva un tempo lrsquoidea dellrsquoinformazione globale tutti pensano di sapere quello che succede Non egrave cosigrave nessuno si chiede rispetto a tutte le informazioni da dove arrivano chi le ha immesse e per quale motivo a che cosa mira un certo tipo di informazione Semplicemente la chiacchiera le prende percheacute si fa cosigrave percheacute tutti fanno cosigrave Il discorso che rientra nella costituzione essenziale dellrsquoessere dellrsquoEsserci e di cui costituisce lrsquoapertura ha la possibilitagrave di mutarsi in chiacchiera e come tale di non tenere piugrave aperto lrsquoessere-nel-mondo in una comprensione articolata anzi di chiuderlo e di coprire cosigrave lrsquoente intramondano (pagg 207-208) Il discorso quello che Heidegger chiamerebbe autentico riflette sulle condizioni per esempio di una certa cosa sulla sua fondatezza perograve dice anche questo discorso si muta facilmente in chiacchiera percheacute egrave piugrave facile piugrave semplice percheacute egrave cosigrave che fanno tutti e se tutti fanno cosigrave vuol dire che si deve fare cosigrave e se non faccio cosigrave allora sono un complottista sono uno che fornisce false notizie e quindi un delinquente La chiacchiera non egrave il risultato di un inganno voluto Essa non ha il modo di essere della presentazione consapevole di qualche cosa per qualcosrsquoaltro Basta dire e ridire infondatamente percheacute si determini il capovolgimento dellrsquoapertura in chiusura Come diceva Goumlbbels basta ripetere qualunque cosa per un numero sufficiente di volte percheacute venga presa per vera Infatti ciograve che egrave detto viene sempre assunto innanzi tutto come ldquodicente qualcosardquo cioegrave scoprente Qualunque cosa si dica dice qualcosa Scoprente dice

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qualcosa quindi si suppone che si scopra qualcosa Se il dire egrave sempre un dire di qualche cosa crsquoegrave sempre un qualche cosa che dicendo emerge La chiacchiera trascurando di risalire al fondamento di ciograve che egrave detto egrave quindi di per seacute una chiusura Questa chiusura egrave ulteriormente aggravata dal fatto che la chiacchiera con la sua presunzione di aver raggiunto la comprensione di ciograve di cui si parla impedisce ogni riesame e ogni nuova discussione reprimendoli o ritardandoli in modo caratteristico Chiunque metta in discussione ciograve che tutti reputano vero egrave un criminale un complottista uno che diffonde false notizie Oggi si dice ldquofake newrdquo notizia falsa tutto ciograve che non collima con ciograve che viene stabilito da chi ha il potere egrave una notizia falsa Egrave come dire che la chiacchiera ha anche questrsquoaltra virtugrave si impone come necessariamente vera e solleva tutti dallrsquoeventualitagrave dalla necessitagrave dal dovere di andare a verificare la cosa Molte cose impariamo a conoscere a questo modo e non poche restano per sempre tali Ecco Husserl quella che lui chiamava la Lebenswelt il mondo della vita tutte le cose che impariamo dai primi vagiti impariamo le esperienze impariamo a muoverci la distanza il tempo tutto Sono tutte cose che non ci insegna la scienza anzi la scienza parte da tutti questi presupposti che non mette mai in discussione neacute interroga mai Ecco percheacute Heidegger dice che la scienza non pensa non pensa a tutte le assunzioni a tutte le supposizioni infinite che sono necessarie percheacute la scienza faccia quello che fa LrsquoEsserci non puograve mai sottrarsi a questo stato interpretativo quotidiano nel quale egrave innanzi tutto cresciuto In esso da esso e contro di esso egrave attuata ogni comprensione ogni interpretazione ogni comunicazione ogni riscoperta e ogni nuova appropriazione genuina Percheacute ci sia una nuova appropriazione cioegrave unrsquoapertura che si opponga alla chiusura del Si della chiacchiera occorre un gesto che comporta il sottrarsi a questa chiacchiera a tutto ciograve di cui sono fatto dalle origini ma non egrave un sottrarsi nel senso che non ne voglio piugrave sapere ma nel senso che lo pongo in questione percheacute se non ci fossero state tutte queste cose che ho imparato non potrei neanche essere qui oggi non saprei che esiste qualche cosa non saprei che esisto io non saprei niente Pertanto non egrave che tutte queste cose vanno eliminate ma va tenuto in conto che sono la condizione per potere fare tutto ciograve che si vuole fare e quindi bisogna tenerne conto tenere conto quindi che ciascuno egrave nel mondo e essere nel mondo egrave anche questo egrave essere tutte queste cose Non egrave che lrsquoEsserci incontaminato e affrancato da ogni influenza di questo stato interpretativo sia posto di fronte alla terra di nessuno di un ldquomondordquo in seacute per stare a vedere ciograve che gli viene incontro Questa egrave un po la figura dellrsquoeroe un po mitica un po romantica dellrsquoeroe che affronta un mondo sconosciuto che gli va incontro e che succeda quel che deve succedere No dice non egrave cosigrave percheacute non crsquoegrave questo mondo incontaminato che noi dobbiamo scoprire Qui crsquoegrave una leggera critica a Husserl il quale riteneva che occorresse ritornare al pensiero greco antico per ricominciare tutto a partire dalle prime parole Per Heidegger non egrave cosigrave certo interroga queste prime parole ma sapendo che in queste prime parole crsquoegrave giagrave comunque la metafisica crsquoegrave giagrave comunque un modo di pensare un qualche cosa che rende queste prime parole degli antichi impossibili da recuperare in quanto tali mentre Husserl voleva ritornare almeno fino a un certo punto a una sorta di mondo originario Heidegger dice che non crsquoegrave un mondo in seacute da stare a vedere nessuno egrave spettatore di niente percheacute ciascuno egrave anche ciograve che sta guardando Lrsquoidea dello spettatore egrave quella della scienza rispetto allo scienziato il quale osserva e dalle sue osservazioni trae le sue deduzioni Ora tutto questo per Heidegger egrave il mondo del Si della chiacchiera si sa che egrave cosigrave percheacute se ne parla da sempre percheacute non crsquoegrave neanche motivo di opporsi a una cosa del genere Quello che interessa ad Heidegger egrave dire a chi lo ascolta bada che in questa operazione che stai compiendo tu sei chiamato in causa tu sei in questo esperimento con tutte le tue superstizioni con tutte le tue paure i tuoi desideri i tuoi affanni ecc cioegrave con la doxa Questo esperimento dovrebbe condurre alla veritagrave epistemica cioegrave alla veritagrave certificata scientificahellip Ricordate ldquoepistemerdquo ciograve che sta sopra e che da sopra controlla tutto Heidegger continua a dire che non egrave cosigrave che ciascuna volta questa cosa con cui ho a che fare del cui essere vorrei impadronirmi che egrave poi questa la questione fondamentale non egrave un oggetto di per seacute esistente e non garantisce niente percheacute io sono di fronte a questa cosa in quanto progetto in

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quanto progettante Ogni volta ci si pone di fronte a qualche cosa egrave sempre allrsquointerno di un progetto non crsquoegrave e su questo Heidegger egrave preciso nessun mondo in seacute da osservare e contemplare noi siamo quel mondo che stiamo osservando e che osserva La scienza egrave la metafisica per antonomasia Per Heidegger la scienza come la metafisica prende lrsquoessere lrsquoessenza delle cose come un ente mentre per lui lrsquoessere egrave lrsquoEsserci e quindi non egrave un ente qualunque fra gli enti Per lui si tratta di cogliere che lrsquoessere egrave questo continuo progettare qualcosa non una cosa che sta ligrave immobile di fronte a una pura contemplazione Egrave questa la portata del pensiero di Heidegger egrave questo che lui ha spostato non sono in contemplazione di questa cosa che ha lrsquoessere che garantisce lrsquoenticitagrave io sono questa cosa che in seguito al mio progetto sto facendo tutte queste operazioni queste considerazioni La chiacchiera che chiude nel modo descritto egrave la modalitagrave drsquoessere della comprensione sradicata dellrsquoEsserci Nella chiacchiera le cose sono cosigrave percheacute si dice che sono cosigrave quindi non sono piugrave nel mio progetto penso che siano fuori da un progetto addirittura fuori dal linguaggio La chiacchiera definisce le cose dice che una certa cosa egrave cosigrave che la realtagrave egrave quella che vedo che tocco quindi non crsquoegrave piugrave il mio progetto egrave irrilevante il mio progetto puograve esserci perograve non muta la cosa in seacute semplicemente presente Essa non si presenta perograve come uno stato semplicemente-presente in una semplice-presenza sradicata esistenzialmente essa stessa egrave un costante sradicamento Il che significa sul piano ontologico lrsquoEsserci che si mantiene nella chiacchiera in quanto essere-nel-mondo egrave tagliato fuori dal rapporto ontologico primario originario e genuino col mondo col con-Esserci e con lrsquoin-essere stesso Qui Heidegger pone una questione che molti hanno considerato abbastanza prossima a quella di Marx rispetto allrsquoalienazione percheacute lui dice lrsquoEsserci che si mantiene nella chiacchiera in quanto essere-nel-mondo egrave tagliato fuori dal rapporto ontologico primario LrsquoEsserci che si mantiene nella chiacchiera egrave tagliato fuori dal rapporto primario con ciograve che gli viene incontro percheacute si occupa della chiacchiera accoglie il luogo comune Quindi crsquoegrave in questo senso una sorta di alienazione ndash ovviamente lui non parla di alienazione egrave Marx che ne parlandash alienazione da ciograve che egrave autentico In altri termini ci sta dicendo che il modo in cui viviamo nel mondo egrave una continua alienazione percheacute utilizzando la chiacchiera la doxa non ci facciamo mai carico del problema piugrave importante che egrave quello di riflettere per esempio sulle condizioni delle cose condizioni per cui una certa cosa egrave quella che egrave condizioni della conoscenza quella che Kant chiamava Analitica trascendentale Intervento hellip La chiacchiera presuppone il soggetto e lrsquooggetto presuppone che le cose siano oggetti su cui tutti concordano tutti concordano che una certa cosa debba essere fatta in un certo modo In questo senso parla di comunicazione la chiacchiera egrave fatta per comunicare deve essere comunicata trova nella comunicazione il suo fine stesso Il sect successivo tratta della curiositagrave Heidegger parla del primato del vedere nella curiositagrave del volere vedere questo egrave antico Lrsquoessere egrave ciograve che si manifesta nella visione intuitiva questo per i greci lrsquoessere egrave ciograve che si vede ciograve che appare La questione della curiositagrave quindi comporta una sorta di prioritagrave della visione su tutto il resto Dice a pag 211 La visione ambientale preveggente indica a ogni operazione e a ogni produzione la via del procedere i mezzi dellrsquoattuazione lrsquooccasione adatta lrsquoistante opportuno Questa visione ambientale cioegrave questo orientarsi nel mondo egrave ciograve che consente di muoversi di girarsi ecc Dice ancora piugrave avanti La curiositagrave non ha nulla a che fare con la considerazione dellrsquoente piena di meraviglia col ϑαυμάζεινhellip (pagg 211-212) ϑαυμα egrave ciograve di cui parla Aristotele nel IV libro della Metafisica Dice che gli umani sono condotti alla conoscenza dal ϑαυμα tradotto in genere con curiositagrave meraviglia Severino invece indica in questa parola ϑαυμα la paura il terrore per cui tutta la filosofia tutto il pensiero sorge dalla necessitagrave di gestire di arginare la paura paura della morte del male ecc hellip non la interessa lo stupore davanti a ciograve che non si comprende percheacute essa cerca sigrave di sapere ma unicamente per poter aver saputo Questo egrave fine non per sapere ma per poter aver saputo Se mettiamo questo a fianco di ciograve che dice Nietzsche il poter aver saputo come dobbiamo intenderlo Lo possiamo intendere certamente come una possibilitagrave ma come quella possibilitagrave

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che mi consente di controllare di gestire ciograve che ho di fronte Dice infatti cerca sigrave di sapere ma unicamente per poter aver saputo egrave un sapere particolare lrsquoho giagrave saputo quindi che altro devo sapere se egrave giagrave tutto saputo Infatti sta parlando della chiacchiera non a caso Vuole sigrave sapere ma per potere aver saputo per potere dire che sa giagrave tutto egrave questa la questione La curiositagrave per la quale niente egrave segreto la chiacchiera per la quale niente e incompreso danno a se stesse cioegrave allrsquoEsserci che le fa proprie sicura malleveria di una vita che si pretende veramente ldquovissutardquo Si illudono dicono ldquoio so tuttordquo Ma questa presunzione pone in luce un terzo fenomeno caratteristico dellrsquoapertura dellrsquoEsserci quotidiano Che sarebbe lrsquoequivoco Lo affronteremo mercoledigrave prossimo 28 giugno 2017 Siamo al sect 37 Lrsquoequivoco pag 212 Se ciograve che si incontra nellrsquoessere-assieme quotidiano egrave tale da risultare accessibile a tutti e siffatto che chiunque puograve dire qualunque cosa su di esso presto non saragrave piugrave possibile decidere che cosa egrave stato dischiuso in una comprensione genuina e che cosa no Questo sarebbe il vivere nella chiacchiera e a un certo punto dice sembra che ogni cosa sia accessibile a tutti che tutti sappiano tutto e questa convinzione si radica sempre di piugrave percheacute come diceva nelle pagine precedenti la chiacchiera non soltanto dagrave sicurezza ma egrave anche acquietante egrave come se trascinasse in un gorgo in cui ci si ritrova insieme con tutti tutti che pesano la stessa cosa quindi non egrave piugrave possibile distinguere una comprensione genuina La comprensione genuina egrave quella comprensione che non si ferma alla chiacchiera ma domanda intorno a ciograve che egrave da pensare La chiacchiera non domanda la chiacchiera accoglie recepisce fa proprio ma non interroga nulla Questa equivocitagrave non investe soltanto il mondo ma anche llsquoessere-assieme come tale e il rapportarsi stesso dellrsquoEsserci al proprio essere Come che ciascuno finisce per pensare rispetto a seacute allo stesso modo cioegrave attraverso il Si si pensa si fa ecc Perde cioegrave la sua autenticitagrave non egrave piugrave un qualcuno che pensa ma egrave semplicemente qualcuno che ripete ciograve che altri a loro volta ripetono Tutto sembra genuinamente compreso afferrato ed espresso ma in realtagrave non lo egrave oppure non sembra tale ma in fondo lo egrave Lrsquoequivoco non riguarda soltanto la disposizione e lrsquoimpiego dellrsquoutilizzabile che si incontra nellrsquouso e nella fruizione ma si egrave giagrave inserito saldamente anche nella comprensione come poter-essere nella modalitagrave del progetto e nella predisposizione delle possibilitagrave dellrsquoEsserci Questo modo di porsi dice Heidegger egrave talmente invasivo che a un certo punto coinvolge totalmente lrsquoEsserci cioegrave la persona al punto che vede come sue possibilitagrave il suo progetto unicamente il Si mentre tutto il resto scompare Non soltanto ognuno sa e discute di qualsiasi cosa sussista o gli capiti ma ognuno sa giagrave parlare con competenza di ciograve che deve ancora accadere di ciograve che ancora non egrave ma dovrebbe ldquopropriamenterdquo essere fatto Ognuno ha giagrave sempre presentito e fiutato ciograve che gli altri hanno presentito e fiutato Questo esser-sulla-traccia ma per sentito dire (chi egrave effettivamente ldquosulla tracciardquo di qualcosa non ne parla) egrave il modo piugrave subdolo in cui lrsquoequivoco puograve presentare allrsquoEsserci le sue possibilitagrave percheacute le vanifica fin dallrsquoinizio (pagg 212-213) Egrave come se fosse sempre in attesa di qualcosa che accada che si sa giagrave che accadragrave percheacute deve accadere Per esempio egrave molto frequente nel discorso paranoico il sapere giagrave come andranno le cose io so giagrave che accadragrave questo Ne egrave sicuro egrave una certezza e quindi egrave giagrave ligrave egrave giagrave in ciograve che deve accadere senza ovviamente domandarsi alcuncheacute circa quello che sta facendo percheacute ciograve che specifica la chiacchiera egrave il non domandarsi mai che cosa si sta facendo Se un giorno ciograve che si presentiva e si fiutava si realizzasse lrsquoequivoco avragrave giagrave fatto in modo che venga meno lrsquointeresse per la cosa di cui si tratta Infatti lrsquointeresse ha luogo solo sotto forma di curiositagrave e di chiacchiera e non dura piugrave di quanto duri il superficiale presentimento comune Anche questo egrave interessante percheacute ci fa riflettere sulla questione del potere Dicevo prima di questa fantasia che dice ldquoio so come andranno le coserdquo Questa fantasia consente alla persona di immaginare di avere un potere sulle cose Ma se dice Heidegger questa cosa che io fiutavo dovesse per caso accadere allora questa cosa egrave accaduta non ho piugrave da esibire il mio sapere su ciograve che deve accadere egrave accaduta quindi non interessa piugrave Chiacchiera e curiositagrave

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perdono allora ogni forza hellip La chiacchiera egrave addirittura stizzita se ciograve che essa presentigrave e costantemente sollecitograve diviene a un tratto reale Egrave come se togliesse il potere il potere di dire quello che saragrave che succederagrave Lrsquoequivocitagrave che caratterizza lo stato interpretativo pubblico accredita il parlare-prima e il presentimento curioso come lrsquoautentica realtagrave screditando llsquoesecuzione e lrsquoazione come qualcosa di secondario e privo di interesse Questo echeggia ciograve che in qualche modo diceva nelle pagine precedenti e cioegrave che ciograve che importa in una discussione in un discorso qualunque non egrave il ciograve di cui si tratta ma egrave il discorso stesso percheacute attraverso il discorso stesso che io posso imporre il mio potere non attraverso la cosa Egrave per questo che crsquoegrave una grande attenzione al discorso e tutto si rivolge ligrave Sono le parole attraverso cui io dico la cosa che importano la cosa egrave soltanto lrsquoesca per costruire un discorso che deve persuadere la cosa egrave irrilevante La comprensione dellrsquoEsserci fondata nel Si si inganna quindi costantemente quando si tratta di progettare le proprie possibilitagrave di essere genuine Si inganna percheacute immagina che il proprio progetto sia quello di dominare che sia quello il progetto autentico quello di controllare le cose A pag 216 La chiacchiera apre allrsquoEsserci la comprensione dellrsquoessere-per il suo mondo per gli altri e per se stessohellip Tenete conto che per Heidegger la chiacchiera non egrave negativa egrave ciograve da cui parte tutto Egrave prendendo le distanze dalla chiacchiera che egrave possibile un progetto autentico Il progetto autentico non nasce indipendentemente dalla chiacchiera non nasce da solo crsquoegrave innanzitutto la chiacchiera lrsquoopinione la doxa avrebbe detto Husserl egrave dalla doxa dalle opinioni da ciograve che le persone pensano credono che si parte Per esempio che noi siamo in questa stanza egrave unrsquoopinione non egrave una certezza assoluta Come posso dimostrarlo Come posso avere una certezza assoluta che sia cosigrave che noi siamo qui e adesso in questa stanza Posso sigrave fare dei riferimenti ma non ho la certezza non ce lrsquoho mai la certezza assoluta che le cose siano esattamente cosigrave Quindi lrsquoaffermare che noi siamo qui e adesso in questa stanza egrave unrsquoopinione che egrave utile per tante cose ma egrave ciograve che accogliamo come diceva Husserl necessariamente per potere fare una qualunque cosa dobbiamo basarci su ciograve che abbiamo a disposizione e ciograve che abbiamo a disposizione egrave ciograve che abbiamo imparato egrave ciograve che ci serve per muoverci qui in un certo modo e ci serve eventualmente per incominciare a pensare Senza questa chiacchiera perograve non crsquoegrave neanche la possibilitagrave di incominciare a pensare Egrave per questo che Heidegger non la denigra ma la considera un passaggio inevitabile La curiositagrave apre tutto e qualsiasi cosa ma in modo tale che lrsquoin-essere egrave ovunque e in nessun luogo Quando parla la chiacchiera parla di qualunque cosa in qualunque modo non ha importanza non crsquoegrave nulla di preciso di determinato di pensato non crsquoegrave ancora niente di pensato nella chiacchiera Lrsquoequivoco non nasconde nulla alla comprensione dellrsquoEsserci ma soltanto per precipitare lrsquoessere-nel-mondo nello sradicamento dellrsquordquoovunque e in nessun luogordquo Ovunque e in nessun luogo egrave ligrave che abita la chiacchiera Noi diciamo di essere qui in questo momento in questa stanza Abbiamo dei motivi fondanti per affermare una cosa del genere Possiamo stabilirlo con certezza No Quindi ciograve che pensiamo del fatto di essere qui egrave fondato su niente Qui ovunque e in nessun luogo percheacute non posso delimitarlo non posso costruire unrsquoargomentazione che mi certifichi che qui egrave proprio qui Quindi sono preso in questo giro in questo gorgo in questo vortice che mi egrave indispensabile per muovermi Egrave un po come il discorso che faceva Husserl rispetto allo scienziato e al suo laboratorio Fa delle cose che sembrano importantissime perograve il fatto di sapere muoversi in un certo modo prendere una certa cosa sapere che quella cosa serve a questrsquoaltra sapere che lui egrave ligrave e che deve muoversi bene altrimenti butta giugrave tutti gli alambicchi ecc tutte queste cose dove le ha sapute come le sa Non sono cose dimostrabili neacute provabili scientificamente non egrave certo la scienza che gliele insegna le ha imparate e le ha imparate parlando Sta qui come dicevamo la pre-comprensione e cioegrave le ha imparate percheacute imparando a parlare ha acquisito una serie di informazioni che non sono neacute certificabili neacute dimostrabili ma servono unicamente per continuare a parlare A pag 217 La chiacchiera egrave lo stesso modo di essere dellrsquoessere-assieme e non egrave il prodotto di particolari circostanze che ldquodal di fuorirdquo influirebbero sullrsquoEsserci La chiacchiera egrave il modo di stare insieme delle persone non egrave che questa

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cosa venga dal di fuori la chiacchiera egrave il modo stesso di stare nel mondo egrave il modo in cui ciascuno sta nel mondo Ma se egrave lrsquoEsserci stesso che nella chiacchiera e nello stato interpretativo pubblico offre a se stesso lrsquoimpossibilitagrave di perdersi nel Si di cadere deiettivamente nellrsquoinfondatezza vuol dire che egrave lrsquoEsserci stesso a preparare a se stesso la tentazione costante della deiezione Lrsquoessere-nel-mondo egrave in se stesso tentatore Egrave ciograve che dicevo prima cioegrave il fatto che lrsquoessere nel mondo egrave la deiezione la infondatezza percheacute io sono nel mondo nella chiacchiera nellrsquoopinione nella doxa non crsquoegrave assolutamente nulla di certo da cui si parte la certezza arriva dopo Per esempio nella scienza la certezza arriva dopo nel metodo tradizionale attraverso il calcolo ma questa certezza egrave fondata su che cosa Sulla chiacchiera sulla doxa su niente Da qui la deiezione la dimenticanza dellrsquoessere come qualcosa di inevitabile Nella chiacchiera egrave ovvio che crsquoegrave la dimenticanza dellrsquoessere percheacute non crsquoegrave un pensiero che pensa tutto egrave ovvio scontato La scontatezza egrave il principio fondamentale della chiacchiera tutto egrave ovvio tutti sanno tutto non succede nulla che non sia giagrave previsto che tutti sappiano in realtagrave non sanno nulla e non sanno nulla percheacute riguardo a questo non crsquoegrave nessun pensiero E questa egrave anche in parte lrsquoaccusa di Heidegger nei confronti della filosofia cioegrave di non avere pensato cosa crsquoera da pensare e cioegrave che lrsquoente non egrave lrsquoessere In questo suo esser-giagrave tentazione a se stesso lo stato interpretativo pubblico mantiene lrsquoEsserci nella sua deiettivitagrave La tentazione egrave quella ne parlava prima della tranquillitagrave della sicurezza della quietezza Egrave questo che tenta tutto in quiete tutti sanno tutto anche se nessuno sa niente perograve in questo stato crsquoegrave una sorta di quiete tranquilla che attrae Chiacchiera ed equivoco lrsquoaver tutto visto e tutto compreso creano nellrsquoEsserci la presunzione che lrsquoapertura dellrsquoEsserci cosigrave disponibile e dominante sia tale da garantire la certezza la purezza e la pienezza delle possibilitagrave del suo essere Dice qui che lrsquoEsserci si inganna La chiacchiera fa questo cioegrave dagrave allrsquoEsserci la presunzione che ogni apertura che incontra sia tale da garantire la certezza percheacute tutti sanno giagrave tutto La certezza egrave giagrave ligrave tutto ciograve che accade egrave una certezza sempre percheacute non crsquoegrave pensiero pensante La sicurezza di seacute e la disinvoltura del Si diffondono unrsquoindifferenza crescente verso la comprensione emotiva autentica La presunzione del Sidi condurre una ldquovitardquo piena e genuina crea nellrsquoEsserci uno stato di tranquillitagrave tutto va ldquonel modo migliorerdquo e tutte le porte sono aperte Lrsquoessere-nel-mondo deiettivo egrave verso se stesso tentatore e nel contempo tranquillizzate Questo essere nel mondo deiettivo cioegrave nel mondo della chiacchiera egrave tranquillizzante percheacute si sa tutto Lrsquoidea ed egrave questo che tranquillizza egrave di avere il dominio su tutto e questo tranquillizza acquieta dagrave tanta soddisfazione La chiacchiera ha questa virtugrave Heidegger non lo dice ma la virtugrave primaria su tutte egrave che la chiacchiera ci si illude sapendo tutto di avere il potere il dominio su tutto Egrave per questo che egrave cosigrave attraente e cosigrave acquietante controllo tutto tutto egrave in mio potere a condizione direbbe Heidegger di non pensare Lrsquoessere-nel-mondo deiettivo in quanto tentatore e tranquillizzante egrave nello stesso tempo estraniante Cioegrave estrania dal pensiero estrania lrsquoEsserci dal suo progetto autentico lo mantiene nella chiacchiera nella deiezione nella dimenticanza dellrsquoessere ma in senso heideggeriano cioegrave nella dimenticanza di ciograve che egrave da pensare percheacute per Heidegger lrsquoessere egrave ciograve che egrave da pensare da pensare nel senso che mostrando qualche cosa costringe a interrogare questo qualche cosa a metterlo di nuovo in gioco in questione cioegrave a problematizzarlo Ma di nuovo questa estraniazione non puograve significare che lrsquoEsserci venga effettivamente strappato a se stesso Al contrario essa sospinge lrsquoEsserci in modo di essere caratterizzato da unrsquordquoautoanalisirdquo eccessiva secondo le piugrave svariate possibilitagrave interpretative siccheacute le ldquocaratteriologierdquo e le ldquotipologierdquo che ne risultano sono per ciograve stesso illimitate (pagg 217-218) LrsquoEsserci in questa estraniazione egrave come se venisse caratterizzato lui dice dallrsquoautoanalisi cioegrave cerca delle ragioni delle categorie delle tipologie in modo da poter inquadrare ogni cosa Questa estraniazione dellrsquoEsserci cioegrave questo prendere le distanze dal pensiero pensante egrave ciograve che gli umani secondo Heidegger avvertono egrave qualcosa che crea difficoltagrave angoscia crea un problema Percheacute Il motivo egrave questo di fronte allrsquoautoanalisi per cui mi do tutte le giustificazioni che voglio tutte queste giustificazioni riescono a dominare la cosa Oppure mi trovo sempre di fronte a qualche cosa che non riesco controllare

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totalmente Percheacute egrave questo il motivo per cui interviene questa sorta di angoscia come la chiameragrave dopo lrsquoangoscia segue allrsquoeventualitagrave di perdere il dominio di perdere il controllo tutte le spiegazioni che mi do non sono sufficienti rimane qualche cosa nel senso che qualunque cosa io possa dire ciograve che dico richiede comunque una ulteriore giustificazione unrsquoulteriore spiegazione Se io voglio spiegare qualche cosa mi metto ligrave a spiegare questa cosa ma a che punto mi fermo in questa spiegazione Questa spiegazione puograve andare avanti allrsquoinfinito Tuttavia lrsquoestraniazione che chiude allrsquoEsserci la sua autenticitagrave e la sua possibilitagrave fosse pur quella di un genuino fallimento non lo condanna perograve a essere un ente che egli stesso non egrave ma lo sospinge nella sua inautenticitagrave cioegrave in una possibilitagrave di essere che gli egrave propria Lrsquoinautenticitagrave egrave una possibilitagrave dellrsquoEsserci che gli egrave assolutamente propria anzi quasi potremmo dire che egrave la piugrave propria Lrsquoinautenticitagrave la chiacchiera cosa crsquoegrave di piugrave facile Lo diceva prima la tranquillitagrave la quietezza ecc Lrsquoinautenticitagrave egrave la primaria possibilitagrave dellrsquoEsserci mentre lrsquouscire dalla inautenticitagrave cioegrave mettere in atto il pensiero pensante egrave sicuramente la cosa piugrave complessa Questi fenomeni della tentazione della tranquillizzazione della estraniazione e dellrsquoauto-imprigionamento caratterizzano il modo di essere specifico della deiezione Noi chiamiamo questa ldquomodalitagraverdquo dellrsquoEsserci nel suo proprio essere caduta LrsquoEsserci cade da se stesso e in se stesso nella infondatezza e nella nullitagrave della quotidianitagrave inautentica Lo stato interpretativo pubblico gli nasconde perograve questa caduta che egrave interpretata come ldquoascesardquo e ldquovita vissutardquo Abitando nella inautenticitagrave lrsquoEsserci cioegrave la persona si trova ad abitare nella infondatezza nella nullitagrave della quotidianitagrave perograve dice lui lo stato interpretativo pubblico cioegrave quello che la gente pensa gli nasconde questa caduta percheacute tutti pensano cosigrave e quindi percheacute farmi dei problemi Siccome tutti pensano cosigrave la mia vita egrave quella giusta e degna di essere vissuta Qui ci sta illustrando il motivo per il quale la filosofia non ha mai considerato la differenza ontologica cioegrave non si egrave mai fatta carico del problema dellrsquoessere propriamente e cioegrave del fatto che ciascuno egrave costantemente ldquonelrdquo e ldquoilrdquo mondo che lo fa essere in quel momento Questo non egrave tranquillizzante nel senso che il mondo in cui mi trovo non egrave un mondo che egrave di tutti anche se io sono sempre insieme agli altri ma io sono con gli altri in quanto sono nel mio mondo e questo mio mondo non egrave propriamente condivisibile percheacute egrave fatto del modo in cui io mi relaziono a ciascuna cosa che fa parte di questo mondo Quindi percheacute non egrave tranquillizzante Non egrave tranquillizzante percheacute non lo posso condividere con gli altri il mio mondo rimane il mio con le mie relazioni i miei pensieri con le mie fantasie Ma il Si dice invece che il mio mondo egrave il mondo di tutti che il mio mondo egrave partecipato e che quindi crsquoegrave un qualcuno o un qualcosa che dice come stanno le cose Di fatto poi questo ldquoqualcunordquo egrave la metafisica cioegrave lrsquoidea che ci sia la certezza di qualche cosa fuori dalla parola dal linguaggio o come direbbe Heidegger fuori dal mondo e cioegrave che esista la semplice presenza che sia possibile reperire e stabilire qualcosa fuori dal mondo che sia ciograve che egrave per virtugrave propria Questa egrave la questione centrale come sempre ed egrave il problema che Heidegger cerca di risolvere il problema dellrsquoEsserci che si ritrova preso nel mondo di cui egrave fatto e che cerca di trarre da questo mondo una propria esistenza come se da questo mondo gli tornasse la sua stessa esistenza E gli ritorna in un certo senso ma gli ritorna come esistenza in quanto soggetto in quanto qualcosa che egrave quello che egrave ma in quanto preso nel progetto preso nel mondo Il tentativo egrave sempre quello metafisico di arrivare a un qualche cosa che egrave quello che egrave per virtugrave propria Qui la questione invece egrave piugrave complessa percheacute questo Esserci non egrave il soggetto quindi non egrave un qualche cosa di isolabile ma egrave il progetto il progetto gettato A pag 219 La deiezione nel mondo varrebbe come ldquoargomentordquo fenomenico contro lrsquoesistenzialitagrave dellrsquoEsserci solo se questrsquoultimo fosse concepito come un io-soggetto isolato hellip Lrsquoidea che la deiezione nel mondo cioegrave il trovarsi presi nella chiacchiera e che quindi a causa di questo la persona si possa costituire in qualche modo come soggetto Dice Heidegger che questo potrebbe andare contro lrsquoidea dellrsquoesistenzialitagrave dellrsquoEsserci e cioegrave il fatto che lrsquoEsserci egrave un progetto chiunque non egrave altri che un progetto Egrave unrsquoobiezione che solo a lui poteva venire in mente come se perdendosi nel mondo lrsquoEsserci diventasse unrsquoaltra cosa perdesse la sua esistenzialitagrave cioegrave

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lrsquoessere un progetto gettato Se non crsquoegrave pensiero pensante se non crsquoegrave piugrave o non crsquoegrave ancora la progettualitagrave autentica ma crsquoegrave soltanto deiezione lrsquoEsserci diventa una cosa qualunque M in tal caso il mondo diverrebbe un oggetto e la deiezione presso di esso sarebbe interpretata ontologicamente come semplice-presenza sul modello dellrsquoente intramondano LrsquoEsserci diventerebbe una semplice presenza al pari di qualunque altra cosa una cosa un quid anzicheacute un progetto sempre in atto sempre gettato sempre progettante Se teniamo invece fermo lrsquoessere dellrsquoEsserci secondo la costituzione giagrave chiarita di essere-nel-mondo si faragrave chiaro che la deiezione in quanto modo di essere di questo in-essere costituisce la prova piugrave lampante a favore dellrsquoesistenzialitagrave dellrsquoEsserci Occorre tenere conto dice lui che llsquoessere nel mondo egrave lrsquoessere ldquoinrdquo questo mondo cioegrave lrsquoEsserci non puograve darsi se non ldquoinrdquo questo mondo non egrave possibile isolarlo Diceva prima come se questa deiezione lo mettesse fuori da questo in-essere nel mondo percheacute fa parte della chiacchiera del tutti sanno tutto E invece no questo non puograve accadere dice Heidegger percheacute lrsquoEsserci continua ad essere ciograve che egrave percheacute egrave nel mondo Questo indipendentemente dalla deiezione che egrave qualche cosa in cui sorge lrsquoEsserci ma questo non significa che la deiezione possa avere il sopravvento sullrsquoEsserci cioegrave trasformarlo in un ente qualunque percheacute questo per Heidegger comporterebbe la riuscita della metafisica comporterebbe che lrsquoessere non egrave piugrave lrsquoessere come progetto progettante ma una cosa qualunque e secondo lui questo non deve accadere LrsquoEsserci puograve cadere nella deiezione solo percheacute per esso ne va dellrsquoessere-nel-mondo comprendente ed emozionale Comrsquoegrave che lrsquoEsserci puograve cadere nella deiezione Percheacute per lrsquoEsserci la cosa importante egrave il trovarsi nel mondo comprendente Comprendente egrave da intendersi nel sensohellip Mettiamola cosigrave a quali condizioni lrsquoEsserci puograve cadere nella deiezione Cosa vuole dire che per lrsquoEsserci ne va dellrsquoessere nel mondo comprendente ed emozionale Qui crsquoegrave una questione percheacute intanto dice che lrsquoEsserci puograve cadere nella deiezione quindi la deiezione egrave un qualche cosa che egrave ligrave che egrave presente In effetti lo diceva prima egrave qualche cosa da cui lrsquoEsserci stesso sorge non puograve eliminare la deiezione non puograve eliminare la chiacchiera ma dice cade percheacute per lrsquoEsserci ne va dellrsquoessere nel mondo cioegrave egrave sempre alla ricerca di essere nel mondo quindi di relazionarsi con le cose di volere comprendere di volere sapere di volere che cosa in definitiva Di volere il controllo il dominio Egrave questo che fa cadere lrsquoEsserci nella deiezione la necessitagrave di volere controllare dominare comprendere sapere Siamo al Capitolo Sesto ndash La cura come essere dellrsquoEsserci Ecco qui siamo di fronte a uno dei temi piugrave cari a Heidegger che egrave la cura il prendersi cura Il prendersi cura egrave una nozione molto interessante in Heidegger Infatti verragrave poi ripresa da altri da Binswanger ecc Di che cosa ci si ldquodeverdquo prendere cura nel momento in cui si abbandona la chiacchiera Ciograve di cui occorre prendersi cura egrave il linguaggio Intendere il funzionamento del linguaggio la sua struttura egrave il modo con cui ci si ldquoopponerdquo alla chiacchiera cioegrave egrave il modo con cui si incomincia ad avviare il pensiero pensante pensiero pensante che domanda che cerca le condizioni per cui ciograve che afferma la chiacchiera egrave affermabile Che cosa le consente di affermare qualche cosa Da dove arriva questa affermabilitagrave Arriva dal linguaggio Quindi il prendersi cura egrave incominciare a interrogare attraverso questo pensiero pensante un pensiero che pensa ciograve che egrave da pensare e ciograve che egrave da pensare sono le condizioni della pensabilitagrave di qualunque cosa Non egrave esattamente cosigrave che la pone Heidegger poi lo vedremo perograve egrave forse il modo di porre la questione in termini piugrave interessanti anche piugrave radicali Se non ci si prende cura delle cosehellip ma prendersi cura delle cose non egrave il trattarle bene ma egrave il domandare a queste cose la filosofia direbbe ldquoche cosa sonordquo ma noi potremmo intenderla come ldquoche cosa sono allrsquointerno del linguaggiordquo come si strutturano allrsquointerno del linguaggio Questo egrave il prendersi cura tantrsquoegrave che la stessa psicoanalisi almeno una parte ha mutuato questo termine ldquoprendersi curardquo come un prendersi cura delle parole ma un prendersi cura delle parole che tra lrsquoaltro egrave un termine piuttosto vago che significa abbastanza poco puograve essere inteso come un incominciare a pensare le parole che intervengono pensarle cioegrave farsi carico di ciograve che queste parole si portano appresso Cosa si porta appresso una parola a parte la sua storia a parte la sua significativitagrave Si porta appresso intanto altre parole fantasie discorsi

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racconti Ogni parola che interviene egrave una miniera di informazioni che io posso trarre se mi metto in ascolto e cioegrave se lascio che questa parola possa essere pensata Se non la penso allora egrave come se dicesse quello che deve dire e ovviamente siamo nella chiacchiera Intervento Egrave come se ogni parola fosse lrsquoinizio di un nuovo raccontohellip Nel momento in cui si interroga inizia un nuovo racconto E il modo piugrave proprio di interrogarle egrave cominciare a considerarle come parole e cioegrave come elementi linguistici che intervengono allrsquointerno di una relazione Dicevo prima che la parola si porta appresso le fantasie ma si porta appresso soprattutto ciograve di cui egrave fatta e cioegrave relazioni relazioni fra altre parole con altri elementi linguistici Quindi il prendersi cura nellrsquoaccezione di Heidegger che abbiamo un po modificata egrave propriamente questo pensare il linguaggio pensare al suo funzionamento e alla sua struttura cogliere ciograve di cui una parola egrave fatta Heidegger ci ha giagrave indicato la direzione la parola egrave fatta del mondo in cui io mi trovo costantemente di tutte le relazioni che esistono in questo istante di tutto ciograve che mi ha costituito e che mi ha portato fino a qui in questo momento La parola egrave tutte queste cose Si tratta di pensare queste parole ma soprattutto di problematizzarle intendere come dicevo prima tutto ciograve che la parola si porta appresso e tenere conto che ciascuna parola interviene portandosi appresso tutto un bagaglio immenso di cose Se io tengo conto di questo cioegrave mi prendo cura della parola allora mi trovo in una posizione singolare e anche interessante incomincio a mettere in discussione il fatto che una certa cosa significhi questa certa altra che le cose debbano essere in un certo modo oppure in un altro che io mi trovi a credere certe cose e cioegrave non do piugrave per scontato tutto ciograve che per Husserl era la doxa cioegrave io so che so nel senso che ho imparato che tutto ciograve che faccio che dico e che penso procede da una serie infinita di cose che non hanno nessun fondamento assolutamente nessuno Eppure come fa la scienza da questa assenza totale di fondamento costruisce una certezza assoluta il che egrave singolare Invece mi trovo in questa situazione in cui non posso piugrave non sapere che tutto ciograve che penso che faccio che dico non ha alcun fondamento appoggia su niente appoggia su cose che non sono fondabili che ho imparato certo che fanno parte delle procedure linguistiche ma che non hanno nessun fondamento fuori dal linguaggio servono soltanto a far sigrave che il linguaggio possa continuare e proseguire Non egrave una cosa semplicissima mi rendo conto tuttavia egrave fondamentale per intendere non tanto Heidegger che ci serve per pensare meglio e in modo piugrave affinato le questioni ma egrave fondamentale per vivere per muoversi per esistere Intervento per chiacchierare megliohellip Perograve ci sono momenti in cui egrave possibile sospendere la chiacchiera e pensare a cosa si sta facendo mentre si chiacchiera Sta qui la differenza sta qui il senso dellrsquoapertura La chiacchiera egrave la chiusura perograve questo non ci impedisce di tanto in tanto di aprire la cosa e pensare a quello che accade mentre si chiacchiera Pensare questo cioegrave interrompere la chiacchiera egrave ciograve che consente di avere di fronte questa cosa per cui tutto quello che dico egrave prodotto da questa cosa che chiamiamo linguaggio e non ha nessun altro riferimento Tutto si gioca qui adesso ma questo adesso egrave un adesso storico e si porta appresso non soltanto la mia storia ma la storia dellrsquoumanitagrave percheacute io sono il prodotto di tutte queste cose infinite che vanno avanti da migliaia di anni E questo egrave essere nel mondo cioegrave questa cosa qui (il posacenere) egrave questa cosa percheacute ci sono stati tremila anni di storia e di pensiero e sono questi tremila anni di storia e di pensiero che mi consentono in questo istante di vedere questa cosa nel modo in cui la vedo Questa egrave la storicitagrave della cosa Questa egrave una bella questione su cui riflettere Heidegger non la pone proprio cosigrave perograve a me egrave piaciuta intenderla in questo modo modo che sicuramente consente a me di aprire verso altre questioni in modo piugrave interessante A Heidegger egrave mancata la questione del linguaggio anche se insiste sulla questione del linguaggio perograve non lrsquoha mai portata alle estreme conseguenze Egrave per questo motivo che possiamo fare quello che facciamo oggi percheacute leggendo Heidegger egrave come se lo leggessimo insieme con la semiotica la linguistica la logica la filosofia del linguaggio la retorica e altre cose Egrave come se tutte queste cose fossero simultaneamente presenti per cui le

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cose che Heidegger manca rispetto al linguaggio per esempio ci vengono dalla semiotica e in parte dalla linguistica Certo lui pone la questione del logos in modo interessante come un aspetto dellrsquoessere il modo in cui lrsquoessere raccogliendosi si manifesta Perograve che cosa ldquomancardquo in Heidegger Il considerare questo ciograve che ho appena detto rispetto al logos riferito a ciograve stesso che sta dicendo Egrave sempre il passo fondamentale questo ed egrave anche un modo di procedere abbastanza rigoroso e cioegrave applicare le conclusioni delle varie argomentazioni allrsquoargomentazione stessa e vedere cosa succede in modo da non perdersi nella chiacchiera nel Si dice Nel Si dice che uno puograve dire anche a se stesso va bene cosigrave percheacute funziona con questrsquoaltra idea e cosigrave egrave a posto No bisogna vedere un momento se io applico le conclusioni di tutto quello che ho detto a tutto ciograve che ho detto tutto ciograve che ho detto tutte queste cose valgono ancora o si butta allrsquoaria tutto Crsquoegrave anche questa eventualitagrave Egrave questo un aspetto del prendersi cura consente di approcciare ciascuna volta ogni argomentazione ogni pensiero in modo piugrave autentico autentico nel senso che non si rifagrave alla chiacchiera Questo egrave lrsquoautentico ciograve che non si rifagrave alla chiacchiera ciograve che cerca delle direzioni delle aperture altrove rispetto alla chiacchiera Intervento Tutto ciograve egrave meno tranquillizzantehellip Certo percheacute non ha il conforto della doxa dellrsquoopinione pubblica nella quale peraltro ciascuno ldquonascerdquo non ha altro modo percheacute quando uno nasce incomincia a parlare cioegrave ha delle informazioni che utilizza con le istruzioni che gli vengono fornite Queste istruzioni che gli vengono fornite servono soltanto a fare funzionare il linguaggio e nel momento in cui funziona ecco che si avvia la volontagrave di potenza cioegrave la necessitagrave che quello che dico sia quello che dico e non altro per potere da ligrave proseguire a parlare Questo viene configurato dal linguaggio come la necessitagrave di stabilire come stanno le cose per potere proseguire stabilire che una cosa egrave quella che egrave ma non egrave quella che egrave per virtugrave propria Sta qui la differenza fondamentale assoluta 5 luglio 2017 Siamo a pag 221 Capitolo sesto La cura come essere dellrsquoEsserci sect 39 Il problema della totalitagrave originaria delle strutture dellrsquoEsserci Heidegger si chiede se egrave possibile riunire in una totalitagrave tutte le varie strutture dellrsquoEsserci Non egrave una questione che ci interessa particolarmente pertanto possiamo passare alla pagina successiva (pag 221) dove affronta una questione di un certo rilievo in Heidegger la questione dellrsquoangoscia percheacute secondo lui nel caso dellrsquoangoscia egrave come se lrsquoEsserci si mettesse di fronte a se stesso e quindi crsquoegrave lrsquoopportunitagrave di poterlo analizzare intendere meglio Della struttura ontologica dellrsquoEsserci fa parte la comprensione dellrsquoessere Essendo lrsquoEsserci egrave aperto a se stesso nel suo essere LrsquoEsserci egrave apertura possibilitagrave e quindi anche apertura verso se stesso Situazione emotiva e comprensione costituiscono il modo di essere di questa apertura Per Heidegger questa apertura dellrsquoEsserci egrave caratterizzata dalla comprensione che egrave appunto lrsquoapertura nei confronti di ciograve che appare e da una situazione emotiva come dire in altri termini che non crsquoegrave una posizione pura senza emozione una comprensione quindi che non egrave viziata dal mio modo di essere di pormi verso quella certa cosa che sta apparendo Ciascuna volta crsquoegrave una situazione emotiva e cioegrave mi pongo in un certo modo non sono mai indifferente a ciograve che accade Egrave questo che sta dicendo di fronte a ciograve che accade egrave impossibile essere indifferenti Freud le chiamava fantasie qualunque cosa accada in qualunque modo accada muove delle fantasie cioegrave dei pensieri ricordi immagini sensazioni ecc Non crsquoegrave nemmeno per Freud la possibilitagrave di rimanere totalmente indifferenti di fronte a un evento Anche percheacute sarebbe una contraddizione in termini cioegrave un evento che egrave un qualche cosa che modifica il mondo modificando il mondo modifica me che sono il mondo quindi anche teoricamente egrave impossibile non avere una situazione emotiva se si modifica il mondo mi modifico io non sono piugrave lo stesso e quindi giagrave non crsquoegrave piugrave quella indifferenza percheacute qualcosa egrave cambiato crsquoegrave una differenza Crsquoegrave nellrsquoEsserci una situazione emotiva comprendente nella quale esso sia aperto a se stesso in modo eminente La risposta

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che daragrave subito dopo egrave sigrave A pag 223 La forma di apertura in cui lrsquoEsserci si porta innanzi a se stesso deve essere tale che in essa lrsquoEsserci si renda accessibile in un modo per cosigrave dire semplificato In ciograve che essa rivela deve mostrarsi in modo elementare lrsquoinsieme unitario delle strutture dellrsquoessere che andiamo cercando Lui sta dicendo che sceglie lrsquoangoscia percheacute egrave il modo piugrave semplice quello in cui appaiono delle strutture dellrsquoEsserci in modo piugrave evidente meno nascosto Ligrave egrave come se fossimo di fronte alla situazione emotiva pura e semplice che comprende anche la comprensione ovviamente in cui qualcosa si modifica e in cui qualcosa accade Noi poniamo a base di questa analisi il fenomeno dellrsquoangoscia come lo stato emotivo rispondente alle suddette richieste metodologiche Essendo piugrave semplice fa vedere le strutture dellrsquoEsserci e il funzionamento piugrave semplificato di queste strutture nel momento in cui avviene per esempio la comprensione lrsquoesame di questa situazione emotiva fondamentale e la caratterizzazione ontologica di ciograve che in essa viene aperto come tale prendono il loro avvio dal fenomeno della deiezione e definiscono lrsquoangoscia rispetto al fenomeno correlativo della paura giagrave analizzato Dice dunque che lrsquoangoscia appare di fronte al fenomeno della deiezione La deiezione egrave la dimenticanza dellrsquoessere Lrsquoangoscia in quanto possibilitagrave dellrsquoessere dellrsquoEsserci e lrsquoEsserci stesso in essa aperto offrono il terreno fenomenico per cogliere esplicitamente la totalitagrave originaria dellrsquoessere dellrsquoEsserci Lui sta cercando qualcosa di unitario che consenta di cogliere lrsquoessere dellrsquoEsserci come se fosse un tutto in cui vedere come funzionano le varie parti Lrsquoessere dellrsquoEsserci si rivela come Cura Lrsquoessere dellrsquoEsserci non egrave altro che lrsquoorizzonte in cui lrsquoEsserci cioegrave il progetto mette in atto le sue possibilitagrave Lrsquoelaborazione ontologica di questo fenomeno esistenziale fondamentale richiede la sua delimitazione rispetto a fenomeni che di primo acchito potrebbero essere confusi con la Cura Tali fenomeni sono la volontagrave il desiderio la tendenza e lrsquoimpulso La Cura non puograve essere dedotta da fenomeni di questo genere percheacute egrave nella Cura che essi trovano il loro fondamento Quindi la Cura egrave qualcosa di piugrave importante di piugrave determinante come dire che tutte queste cose come il desiderio la volontagrave ecc vengono da questa Cura A pag 224 Lrsquoente egrave indipendente dallrsquoesperienza dallrsquoapprensione e dalla conoscenza attraverso cui esso egrave aperto scoperto e determinato Eppure lrsquoessere egrave soltanto nella comprensionehellip quindi si accorge che non egrave proprio cosigrave come stava dicendo un attimo fa lrsquoente egrave soltanto nella comprensione vale a dire in quella apertura allrsquointerno della quale una qualunque cosa puograve apparire Qui la comprensione potremmo anche intenderla come linguaggio come abbiamo giagrave avuto modo di dire linguaggio come apertura infinita che consente alle cose di apparire percheacute se non ci fosse il linguaggio non apparirebbe niente Eppure lrsquoessere egrave soltanto nella comprensione di quellrsquoente al cui essere appartiene qualcosa come la comprensione dellrsquoessere Quindi lrsquoente cioegrave le cose sono soltanto nella comprensione di quelle cose cioegrave quelle cose ci sono soltanto se crsquoegrave la mia comprensione Lrsquoessere puograve quindi non essere posseduto concettualmente ma non egrave mai completamente incompreso Fin dallrsquoantichitagrave la problematica ontologica ha collegato quando non li hanno identificati essere e veritagrave hellip Unrsquoelaborazione adeguata al problema dellrsquoessere richiede dunque la chiarificazione ontologica del fenomeno della veritagrave Qui egrave arrivato alla questione percheacute pone come aveva giagrave posto la questione della veritagrave come lrsquoapertura come ciograve che si manifesta che appare Giagrave aveva posto in termini precisi la connessione tra lrsquoessere e la veritagrave posta ovviamente come lrsquoaletheia e non come veritas latina A pag 225 In che modo lrsquoEsserci in virtugrave del suo essere stesso egrave condotto dallrsquoangoscia in cospetto del proprio essere in maniera che ne possa risultare fenomenicamente determinato come tale nel suo essere lrsquoente che lrsquoangoscia apre o possa almeno essere preparata sufficientemente questa determinazione Sta dicendo in che modo la questione dellrsquoangoscia ci serve per comprendere meglio il fenomeno della manifestazione dellrsquoente Ecco qui riprende la questione dellrsquoangoscia Lrsquoimmedesimazione nel Si e in un ldquomondordquo di cui ci si prende cura rivela qualcosa come una fuga dellrsquoEsserci dinanzi a se stesso in quanto poter-esser-se-stesso autentico Comincia a dirci che ci si immedesima nel Si per fuggire dal confrontarsi autenticamente con lrsquoEsserci Infatti diceva nelle pagine precedenti di come la chiacchiera sia tranquillizzante abbia una serie tale di virtugrave per cui si preferisce la chiacchiera allrsquoindagine

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autentica dellrsquoEsserci alla domanda autentica sullrsquoEsserci Ma questo fenomeno della fuga dellrsquoEsserci dinanzi a se stesso e alla sua autenticitagrave non sembra possedere le caratteristiche necessarie per servire da terreno fenomenico della nostra indagine In questa fuga lrsquoEsserci non si porta in cospetto di se stesso Il divergere da seacute per effetto della tendenza piugrave propria della deiezione porta lontano dallrsquoEsserci Sta semplicemente dicendo che non si tratta propriamente di un non volere confrontarsi ma che la deiezione allontana lo fa perdere di vista lo fa dimenticare Esistentivamente certo la deiezione chiude e nasconde lrsquoautenticitagrave propria dellrsquoessere-se-stesso ma questa chiusura non egrave che la privazione di unrsquoapertura la quale si rivela fenomenicamente nel fatto che la fuga dellrsquoEsserci egrave nientrsquoaltro che una fuga davanti a se stesso (pagg 225-226) E qui sta descrivendo lrsquoangoscia lrsquoangoscia egrave la fuga dellrsquoEsserci davanti a se stesso Tuttavia non ha ancora detto percheacute Nel davanti-a-che della fuga lrsquoEsserci in realtagrave si insegue sta ldquodietrordquo a se stesso LrsquoEsserci fugge davanti a che Fugge davanti a se stesso ma fuggendo davanti a se stesso egrave come si rincorresse percheacute di fatto egrave sempre lui che sta fuggendo davanti a se stesso e quindi continua a ritrovarsi Solo percheacute in virtugrave dellrsquoapertura che gli egrave propria lrsquoEsserci egrave condotto in senso ontologico ed essenziale in cospetto di se stesso esso puograve fuggire davanti a se stesso Questa diversione deiettiva non permette certamente di cogliere il davanti-a-che della fuga e meno ancora permette di esperirlo una conversione Piugrave avanti stessa pagina La deiezione dellrsquoEsserci nel Si e nel ldquomondordquo di cui si prende cura lrsquoabbiamo chiamata una ldquofugardquo dellrsquoEsserci davanti a se stesso La deiezione dellrsquoEsserci nel Si cioegrave lrsquoEsserci dimentica se stesso a vantaggio della chiacchiera si rifugia nella chiacchiera si acquieta nella chiacchiera Ma non ogni retrocedere davanti ahellip ogni diversione da egrave necessariamente fuga Il retrocedere per paura davanti a ciograve che la paura manifesta davanti al minaccioso ha il carattere della fuga Lrsquointerpretazione della paura come situazione emotiva ha mostrato che il davanti-a-che della paura egrave sempre un ente intramondano proveniente da una determinata direzione avvicinantesi nella prossimitagrave nocivo e tale da poter essere evitato (pagg 226-227) Nella paura so di che cosa si tratta e cerco di evitarlo un camion mi viene addosso e allora mi sposto Intervento Si puograve dire che la deiezione dellrsquoEsserci corrisponde al conformismo come se il rifugiarsi nel conformismo fosse un modo per non confrontarsi con la propria particolaritagrave Sigrave certo Infatti si con-forma cioegrave assume la forma degli altri che egrave quella comune Se si vuol comprendere ciograve che andiamo dicendo intorno alla fuga deiettiva dellrsquoEsserci davanti a se stesso egrave necessario rifarci alla costituzione fondamentale dellrsquoEsserci in quanto essere-nel-mondo Il davanti-a-che dellrsquoangoscia egrave lrsquoessere-nel-mondo come tale Non egrave qualcosa che egrave nel mondo ma egrave lrsquoessere nel mondo come tale cioegrave il trovarsi a essere una pura possibilitagrave questo lo diragrave tra poco Come distinguere fenomenicamente ciograve davanti a cui lrsquoangoscia egrave angoscia da ciograve davanti a cui la paura egrave paura Il davanti-a-che dellrsquoangoscia non egrave un ente intramondano Ma egrave il mondo stesso Perciograve per essenza non puograve appagarsi in esso La minaccia non ha il carattere di un danno determinato che colpisca il minacciato relativamente a un particolare e determinato poter-essere effettivo Il davanti-a-che dellrsquoangoscia egrave completamente indeterminato Questa indeterminatezza non solo lascia effettivamente del tutto indeciso da quale ente intramondano venga la minaccia ma sta a significare che in generale lrsquoente intramondano egrave ldquoirrilevanterdquo E qui si incomincia a capire che cosrsquoegrave lrsquoangoscia per Heidegger Lrsquoente intramondano egrave irrilevante non significa niente Niente di ciograve che allrsquointerno del mondo si presenta come utilizzabile o semplice-presenza puograve fungere da ciograve innanzi a cui lrsquoangoscia egrave tale Non esiste un oggetto davanti a cui crsquoegrave lrsquoangoscia Lrsquoangoscia viene dal fatto che dice Heidegger tutte le cose tutti gli oggetti intramondani diventano irrilevanti perdono di significato La totalitagrave di appagativitagrave costituita dagli utilizzabili e dalle semplici-presenze scoperti nel mondo perde come tale ogni importanza Sprofonda in se stessa Il mondo assume il carattere della piugrave completa insignificativitagrave Perograve non ci dice percheacute avviene questo fenomeno Dice che lrsquoangoscia egrave la situazione emotiva di fronte allrsquoinsignificativitagrave degli enti intramondani ma percheacute diventano insignificanti A pag 228 helliplrsquoangoscia non ha occhi per ldquovedererdquo un determinato ldquoquirdquo o ldquolagraverdquo da cui

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si avvicina ciograve che egrave minaccioso Ciograve che caratterizza il davanti-a-che dellrsquoangoscia egrave il fatto che il minaccioso non egrave in nessun luogo Lrsquoangoscia non ldquosardquo che cosa sia ciograve-davanti-a-cui essa egrave angoscia ldquoIn nessun luogordquo non equivale perograve a ldquonullardquo poicheacute proprio in esso si radicano per lrsquoin-essere essenzialmente spaziale la prossimitagrave in generale e lrsquoapertura del mondo in generale Il minaccioso non puograve perciograve nemmeno avvicinarsi nella prossimitagrave da una determinata direzionehellip se non crsquoegrave non crsquoegrave nemmeno la direzione hellipesso ldquocirdquo egrave giagrave ma non egrave in nessun luogo esso egrave cosigrave vicino che ci opprime e ci mozza il fiato ma non egrave in nessun luogo Fin qui non crsquoegrave nulla di complicato Nel davanti-a-che dellrsquoangoscia si rivela il ldquonulla e in-nessun-luogordquo Questa egrave lrsquoangoscia per Heidegger il fatto che lrsquoEsserci proprio percheacute egrave nel mondo rileva che questo mondo di cui egrave fatto egrave nulla Lrsquoimpertinenza del nullahellip impertinenza nel senso che non pertiene a qualche cosa hellipe dellrsquordquoin-nessun-luogordquo intramondani significa fenomenicamente il davanti-a-che dellrsquoangoscia egrave il mondo come tale Non egrave una cosa specifica eppure egrave qualche cosa e che cosrsquoegrave allora Dice Heidegger egrave il mondo come tale il mondo come tale che non significa niente La completa insignificativitagrave che si annuncia nel nulla e nellrsquordquoin-nessun-luogordquo non significa unrsquoassenza del mondo ma al contrario che lrsquoente intramondano egrave divenuto in se stesso cosigrave recisamente privo di importanza che in virtugrave di questa insignificativitagrave dellrsquointramondano ciograve che ci colpisce egrave ormai unicamente il mondo nella sua monditagrave Ciograve che opprime non egrave questa o quella semplice-presenza e neppure la totalitagrave di esse come somma ma la possibilitagrave dellrsquoutilizzabile in generale cioegrave il mondo stesso Ciograve che opprime dice egrave lrsquoutilizzabilitagrave la possibilitagrave quindi le infinite possibilitagrave che si aprono ciascuna volta di fronte Poi questa possibilitagrave si configura in un progetto ma originariamente lrsquoEsserci non egrave altro che questa serie infinita di possibilitagrave egrave unrsquoapertura di possibilitagrave senza fine Quando lrsquoangoscia egrave dileguata il discorso quotidiano suole dire che ldquoin realtagrave non era nullardquo Questo discorso onticamente coglie nel segno coglie che cosa era Ciograve davanti a cui lrsquoangoscia egrave tale egrave nulla di utilizzabile nel mondo Nulla di utilizzabile percheacute noi sappiamo che ciascuna cosa nel mondo egrave ldquoperrdquo qualcosa cioegrave egrave quella che egrave percheacute egrave allrsquointerno di un progetto nel quale ha uno scopo un fine e un utilizzo Il nulla di utilizzabilitagrave si fonda nel ldquoqualcosardquo di assolutamente originario nel mondo In una nota dice Dunque proprio qui non si tratta affatto di nichilismo Come dire che questo egrave qualcosa egrave il mondo che egrave un nulla di significativitagrave ma non egrave un nulla assoluto il nihil absolutum come dice lui egrave non egrave il nichilismo Ma questo da parte sua appartiene ontologicamente ed essenzialmente allrsquoessere dellrsquoEsserci in quanto essere-nel-mondo Se dunque il davanti-a-che dellrsquoangoscia egrave il nulla cioegrave il mondo in quanto tale ne viene ciograve dinanzi a cui lrsquoangoscia egrave tale egrave lrsquoessere-nel-mondo stesso (pagg 228-229) Egrave chiaro che posta in questi termini lrsquoangoscia egrave ineliminabile percheacute non sarebbe niente altro che la situazione emotiva che si incontra nella comprensione dellrsquoEsserci di fronte al mondo il mondo egrave nulla Adesso vediamo se ci dice il percheacute Lrsquoangoscia apre quindi originariamente e direttamente il mondo come mondo Non perograve nel senso che dapprima si presenterebbe riflessivamente dallrsquoente intramondano per considerare soltanto il modo in cospetto del quale sorgerebbe poi lrsquoangoscia hellip sta dicendo che si esperisce direttamente lrsquoangoscia ma non come un qualcosa che arriva da qualche parte percheacute dicehellip egrave invece lrsquoangoscia che come modalitagrave della situazione emotiva apre primariamente il mondo in quanto mondo Il mondo si apre come angoscia cioegrave come il trovarsi nella situazione emotiva che segue al rilevare il nulla Il che non significa perograve che nellrsquoangoscia la monditagrave del mondo sia colta in termini concettuali Certo uno che egrave angosciato non egrave che faccia chissagrave quali considerazioni Lrsquoangoscia non egrave soltanto angoscia davanti ahellip ma in quanto situazione emotiva egrave nel contempo angoscia perhellip Il per-che dellrsquoangoscia non egrave un determinato modo di essere o una possibilitagrave dellrsquoEsserci La minaccia egrave sempre indeterminata e non puograve investire minacciando questo o quel poter-essere determinato e effettivo Se la minaccia egrave indeterminata non puograve essere colta in qualche cosa Infatti dice Il per-che dellrsquoangoscia egrave lrsquoessere nel mondo come tale Nellrsquoangoscia lrsquoutilizzabile intramondano e in generale lrsquoente intramondano sprofondano Il ldquomondordquo non puograve piugrave offrire nulla e lo stesso il con-Esserci degli altri Lrsquoangoscia sottrae cosigrave allrsquoEsserci la possibilitagrave di comprendersi deiettivamente a partire dal ldquomondordquo e dallo stato interpretativo pubblico

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Essa rigetta lrsquoEsserci nel per-che del suo angosciarsi nel suo autentico poter-essere-nel-mondo Lrsquoangoscia isola lrsquoEsserci nel suo essere-nel-mondo piugrave proprio il quale in quanto comprendente si progetta essenzialmente in possibilitagrave Assieme al per-che dellrsquoangosciarsi lrsquoangoscia apre lrsquoEsserci come esser-possibile e precisamente come tale che solo a partire da se stesso puograve essere isolato e nellrsquoisolamento Qui finalmente arriviamo alla spiegazione Lrsquoangoscia rivela nellrsquoEsserci lrsquoessere-per il piugrave proprio poter-essere cioegrave lrsquoessere-libero-per la libertagrave di scegliere e possedere se stesso Lrsquoangoscia porta lrsquoEsserci innanzi al suo essere-libero-perhellip (propensio inhellip) lrsquoautenticitagrave del suo essere in quanto possibilitagrave che esso egrave giagrave sempre Ma questo essere egrave in pari tempo quello a cui lrsquoEsserci egrave consegnato in quanto essere-nel-mondo Ecco a questo punto lui ci dice che cosa per lui egrave esattamente lrsquoangoscia il fatto che lrsquoEsserci quando considera se stesso quindi non egrave nella chiacchiera si ritrova ad essere nientrsquoaltro che una pura e semplice possibilitagrave nientrsquoaltro che questo Egrave per questo che le cose cessano di significare percheacute le cose significano nel momento in cui questa possibilitagrave diviene in atto allrsquointerno del progetto lungo il quale quella cosa quel determinato utilizzabile viene utilizzato o come direbbe lui appagato LrsquoEsserci in ciograve che gli egrave piugrave proprio non egrave nientrsquoaltro che pura possibilitagrave Questo dice Heidegger lo mette di fronte al nulla cioegrave lrsquoinsignificativitagrave delle cose percheacute ancora non significano fincheacute rimangono possibilitagrave fincheacute non crsquoegrave il progetto in atto Ecco che allora lrsquoEsserci si trova di fronte a seacute che egrave nulla percheacute egrave solo possibilitagrave Se egrave solo possibilitagrave qualunque utilizzabile egrave niente percheacute non crsquoegrave il progetto entro il quale una determinata cosa egrave quella che egrave Intervento Come si esce da questa angoscia secondo Heidegger Non si esce semplicemente Lrsquoangoscia egrave una tonalitagrave affettiva che egrave il modo in cui lrsquoEsserci si trova nel mondo si trova nellrsquoangoscia in quanto assoluta possibilitagrave La deiezione serve proprio a questo a impedire allrsquoEsserci di confrontarsi con se stesso percheacute confrontandosi con se stesso si ritrova nel mondo come pura e semplice possibilitagrave e quindi circondato da nulla percheacute se egrave solo possibilitagrave e non ancora progetto non crsquoegrave nulla Percheacute questa angoscia egrave cosigrave preoccupante Egrave una domanda legittima Seguiamo il suo discorso Lrsquoangoscia togliendo il valore alle cose lrsquoutilizzabilitagrave allrsquoutilizzabile toglie la possibilitagrave di esercitare un potere sul mondo Quindi se dovessimo proprio dirla tutta dovremmo dire che lrsquoangoscia egrave la situazione emotiva in cui ci si trova di fronte allrsquoimpossibilitagrave di esercitare un potere sul mondo Viene da qui la necessitagrave della deiezione quindi di rivolgersi al Si che invece consente di stabilire come stanno le cose percheacute tutti pensano cosigrave e quindi di recuperare il mio potere sul mondo Fincheacute si mantiene solo la pura possibilitagrave non ho il potere sulle cose percheacute non ldquosonordquo ancora A pag 230 Che lrsquoangoscia in quanto situazione emotiva fondamentale apra in questo modo egrave attestato insospettabilmente dallrsquointerpretazione quotidiana dellrsquoEsserci e dal discorso quotidiano Abbiamo giagrave detto che la situazione emotiva rivela ldquocome ci si senterdquo Nellrsquoangoscia ci si sente ldquospaesatirdquo Qui trova espressione innanzitutto la indeterminatezza tipica di ciograve dinanzi a cui lrsquoEsserci si sente nellrsquoangoscia il nulla e lrsquoin-nessun-luogo Ma sentirsi spaesato significa nel contempo non-sentirsi-a-casa-propria Non sentirsi padrone della situazione Durante lrsquoindicazione fenomenica iniziale della costituzione fondamentale dellrsquoEsserci e la chiarificazione del senso esistenziale dellrsquoin-essere contrapposto al significato categoriale dellrsquordquoesser-dentrordquo lrsquoin-essere fu determinato come abitare pressohellip essere familiare conhellip Questo carattere dellrsquoin-essere fu poi ulteriormente chiarito attraverso lrsquoanalisi della pubblicitagrave quotidiana del Si che introduce nella quotidianitagrave media dellrsquoEsserci la tranquillizzante sicurezza di seacute e lrsquoovvietagrave del ldquosentirsi-a-casa-propriardquo Lrsquoangoscia al contrario va a riprendere lrsquoEsserci dalla sua immedesimazione deiettiva col ldquomondordquo La familiaritagrave quotidiana si dissolve LrsquoEsserci resta isolato ma lo egrave come essere-nel-mondo Egrave qualcosa da cui non puograve sottrarsi percheacute lui egrave essere-nel-mondo Lrsquoin-essere assume il ldquomodordquo esistenziale del non-sentirsi-a-casa-propria A nullrsquoaltro si allude quando si parla di spaesamento A pag 231 La fuga deiettiva verso il sentirsi-a-casa-propria caratteristico della pubblicitagravehellip cioegrave di essere nel pubblico oggi si direbbe di essere in qualche social network hellipegrave fuga davanti al non-sentirsi-a-casa-propria cioegrave davanti a quel sentirsi-

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spaesato che egrave proprio dellrsquoEsserci in quanto essere-nel-mondo gettato e rimesso a se stesso nel proprio essere Questo sarebbe il modo autentico se crsquoegrave autenticitagrave nel confronto con lrsquoEsserci crsquoegrave angoscia percheacute ciograve che si ha di fronte egrave il nulla Questo spaesamento rode costantemente lrsquoEsserci e minaccia sia pure inesplicitamente la sua quotidiana dispersione nel Si Tale minaccia puograve di fatto accompagnarsi a una totale sicurezza e alla normalitagrave del prendersi cura quotidiano Lrsquoangoscia puograve sorgere nella piugrave innocua delle situazioni Essa non ha nemmeno bisogno di quellrsquooscuritagrave in cui per lo piugrave e comunemente uno si sente spaesato Nelle tenebre non crsquoegrave certamente ldquonullardquo da vedere tuttavia il mondo ldquocirdquo egrave ancora e nel modo piugrave impertinente Piugrave avanti nella stessa pagina Dal punto di vista ontologico-esistenziale il non-sentirsi-a-casa-propria deve essere concepito come il fenomeno piugrave originario Quindi pone lrsquoangoscia come qualcosa di originario di ineliminabile gi strutturalisti direbbero qualcosa di strutturale A pag 233 Nellrsquoangoscia le possibilitagrave fondamentali dellrsquoEsserci che egrave sempre mio si mostrano in se stesse senza lrsquointrusione dellrsquoente intramondano a cui lrsquoEsserci innanzi tutto e per lo piugrave si aggrappa Si mostrano in se stesse le possibilitagrave cioegrave di essere semplici e pure possibilitagrave Questo era quanto crsquoera di importante rispetto alla questione dellrsquoangoscia che cosigrave come lrsquoabbiamo posta ci conduce allrsquoimpossibilitagrave di autodeterminarsi cioegrave lrsquoEsserci come pura e semplice possibilitagrave si trova di fronte il nulla il mondo egrave nulla non ha nulla su cui esercitare il potere il dominio Egrave per questo che rincorre la deiezione egrave per questo che egrave tranquillizzante percheacute dagrave lrsquooccasione di esercitare un potere di sentirsi autorizzato a pensare di sapere come stano le cose 12 luglio 2017 Siamo a pag 234 Crsquoegrave una frase di Heidegger molto celebre e citata da molti LrsquoEsserci egrave lrsquoente per cui nel suo essere ne va di questo essere stesso Cosa vuole dire Se volessimo dirla in modo differente diremmo che lrsquoEsserci cioegrave lrsquouomo egrave quellrsquoente per cui e attraverso cui lrsquoessere esiste non crsquoegrave lrsquoessere senza lrsquoEsserci senza qualcuno per cui egrave lrsquoEsserci stesso la condizione dellrsquoessere dellrsquoEsserci Poco dopo Lrsquoesser-avanti-a-seacute non denota la tendenza isolata di un soggetto ldquosenza mondordquo ma caratterizza lrsquoessere-nel-mondo il quale consegnato a se stesso egrave giagrave da sempre gettato in un mondo Lrsquoesser-avanti-a-seacute non significa che crsquoegrave un soggetto da qualche parte ma semplicemente che lrsquoEsserci egrave giagrave da sempre gettato verso quel mondo di cui egrave fatto e di cui la Cura egrave in un certo senso la testimonianza Io sono giagrave sempre gettato in avanti nel mondo quindi non posso non prendermi cura percheacute sono giagrave ligrave sono giagrave fra queste cose che mi fanno In una prospettiva piugrave completa lrsquoesser-avanti-a-seacute significa avanti-a-seacute-essendo-giagrave-in-un-mondo Essere avanti a seacute ma questo avanti a seacute non comporta un qualche cosa che egrave diverso e che devo raggiugere ecc Esser-avanti-a seacute vuol dire che non puograve non esserlo Egrave questa la gettatezza lrsquoessere continuamente gettati A pag 235 Solo percheacute lrsquoessere-nel-mondo egrave essenzialmente Cura fu possibile nelle precedenti analisi caratterizzare come prendersi cura lrsquoesser-presso lrsquoutilizzabile e come aver cura lrsquoincontro con il con-Esserci degli altri nel mondo Questo egrave importante Sta dicendo che lrsquoessere-nel-mondo egrave Cura egrave prendersi cura Il prendersi cura egrave essere presso llsquoutilizzabile presso un qualche cosa ma questo qualche cosa egrave quello che egrave percheacute egrave utilizzabile percheacute egrave ldquoperrdquo qualche cosa per un progetto Egrave in questo senso che ciascuno egrave sempre nel prendersi cura percheacute ha sempre a che fare con un qualche utilizzabile che vuole fare qualche cosa Questo egrave il prendersi cura mentre lrsquoavere come cura Heidegger lo intende come lrsquoincontro con il con-Esserci degli altri nel mondo Heidegger distingue tra il prendersi cura e lrsquoaver cura il prendersi cura riguarda lrsquoutilizzabile le cose lrsquoaver cura invece egrave aver cura degli altri la relazione con gli altri La Cura non designa neppure primariamente ed esclusivamente un comportamento isolato dellrsquoio rispetto a se stesso Lrsquoespressione ldquocura di seacuterdquo escogitata in analogia al prendersi cura e allrsquoaver cura sarebbe una tautologia La Cura non puograve indicare un particolare comportamento verso se-stesso percheacute il se-Stesso egrave giagrave caratterizzato ontologicamente dallrsquoesser-avanti-a-seacute E in questa determinazione sono giagrave inclusi

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gli altri due momenti strutturali della Cura lrsquoesser-giagrave-inhellip e lrsquoesser-pressohellip Dice che il prendersi cura di seacute egrave una tautologia per che questo ldquose stessordquo egrave giagrave comunque preso nella Cura Il prendersi cura riguarda le cose quindi non puograve non essere nel mondo e nel mondo ci sono queste cose e se ci sono le cose egrave percheacute sono un utilizzabile In questo senso parla del prendersi cura di seacute come di una tautologia come di una cosa che non ha nessun senso Non che la tautologia non abbia alcun senso ma in questo caso non ha senso percheacute il prendersi cura di seacute egrave giagrave allrsquointerno della Cura La Cura in quanto totalitagrave strutturale unitaria si situa per la sua aprioritagrave esistenziale ldquoprimardquo di ogni ldquocomportamentordquo e di ogni ldquosituazionerdquohellip Questo lo avevamo giagrave visto percheacute ci sia un comportamento o una situazione emotiva occorre che ci sia giagrave un prendersi cura Solo a questo punto cioegrave quando io mi prendo cura quando io considero certe cose quando utilizzo certe cose solo a questo punto puograve intervenire in seguito per esempio uno stato drsquoanimo cosigrave dice Heidegger La Cura quindi non esprime il primato del comportamento ldquopraticordquo rispetto a quello teoretico La determinazione puramente intuitiva di una semplice-presenza ha il carattere della Cura non meno di unrsquordquoazione politicardquo o di un semplice divertimento ricreativo ldquoTeoriardquo e ldquoprassirdquo sono possibilitagrave dellrsquoessere di un ente il cui essere deve esser determinato come Cura Qualunque cosa io faccia egrave giagrave sempre preso nella Cura La Cura egrave lrsquoessere giagrave da sempre rivolti al mondo che egrave fatto di utilizzabili di cose che io considero allrsquointerno di un progetto che io considero percheacute mi servono ldquoperrdquo LrsquoEsserci non puograve darsi senza la Cura e viceversa egrave il modo in cui lrsquoEsserci egrave nel mondo prendendosi cura A pag 237 Il poter-essere in vista di cui lrsquoEsserci egrave ha esso stesso il modo di essere dellrsquoessere-nel-mondo Il poter-essere che fa parte dellrsquoEsserci ovviamente ha la stessa caratteristica dellrsquoEsserci cioegrave di essere nel mondo non potrebbe essere altrimenti In esso egrave quindi ontologicamente incluso il riferimento allrsquoente intramondano La Cura egrave sempre magari solo privativamente prendersi cura e avere cura Nel volere un ente che egrave stato compreso cioegrave progettato nella sua possibilitagrave egrave afferrato in modo tale da essere ricondotto al suo essere nel prendersene cura e nellrsquoaverne cura Quado un ente egrave stato compreso cioegrave interpretato utilizzato a questo punto egrave afferrato in modo tale da essere ricondotto al suo essere Ma questo essere di questa cosa di cui mi prendo cura di che cosa egrave fatto Egrave ovvio che il suo essere sta nel fatto che io me ne prendo cura quindi egrave come se riconducessi un qualche cosa che io utilizzo al fatto che egrave un qualche cosa che ha a che fare con la Cura e quindi rientra nel progetto dellrsquoEsserci dellrsquoEsserci in quanto progetto progettante Il comprendente autoprogettamento dellrsquoEsserci in quanto effettivo egrave giagrave sempre presso un mondo scoperto Egrave da questo mondo che lrsquoEsserci trae le sue possibilitagrave e innanzi tutto in conformitagrave allo stato interpretativo del Si Egrave sempre da ligrave che si parte dal Si dalla deiezione dellrsquoEsserci cioegrave da un progetto inautentico inautentico percheacute deiettivo percheacute si fonda sui tre elementi della deiezione di cui parlava nei capitoli precedenti la chiacchiera la curiositagrave e lrsquoequivoco Questi elementi costituiscono la deiezione e il punto di partenza ciograve in cui ciascuno nasce Ciascuno nasce nel Si nella chiacchiera non egrave che nasce sapendo chissagrave quali cose nasce nella chiacchiera nel si dice nel si fa E cosigrave la mamma dice al bambino questo non si fa questo non si dice oppure questo si fa questo si dice ecc Cosa sta facendo esattamente Lo sta addestrando alla chiacchiera Quindi egrave da ligrave che si parte sempre dalla chiacchiera cioegrave dalla deiezione Egrave soltanto dopo un lavoro che egrave possibile per lrsquoEsserci un confronto autentico con le questioni La quotidianitagrave media del prendersi cura non vede le possibilitagrave e si adagia nella tranquillitagrave del semplice ldquorealerdquo Ricordate quando parlava della tranquillitagrave della quiete dellrsquoimpersonale del Si Questa tranquillitagrave soddisfatta non esclude unrsquoestesa irrequietezza del prendersi cura anzi la eccita Il voluto non egrave piugrave costituito da possibilitagrave nuove e positive ma ciograve che egrave disponibile viene modificato ldquotatticamenterdquo in modo da suscitare lrsquoillusione che succeda veramente qualcosa Qui occorre dire qualche parola percheacute ciograve che Heidegger pone come progetto autentico dellrsquoEsserci e cioegrave il progetto che tiene conto delle aperture delle possibilitagrave che ci sono al di lagrave della chiacchiera non egrave sufficiente Per il modo in cui lo abbiamo posto potremmo dire qualcosa di piugrave Quello che Heidegger dice va bene certo porre delle possibilitagrave delle aperture che vanno al di lagrave della chiacchiera va bene sicuramente

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ma soprattutto il porsi di fronte alle condizioni per cui egrave possibile la chiacchiera In altri termini si tratta ed egrave questo lrsquounico compito che spetta alla psicoanalisi di interrogare non tanto ciograve che accade interpretarlo dargli un senso ecc ma di pensare ciograve che egrave da pensare alle condizioni per cui egrave possibile per esempio unrsquointerpretazione per cui egrave possibile una chiacchiera per cui egrave possibile la deiezione dellrsquoessere direbbe Heidegger Il pensare queste condizioni questo potrebbe essere il ciograve che resta da pensare Questo non lo dice Heidegger lo dico io Quando nel suo famoso scritto sulla fine della filosofia diceva che ciograve che resta ancora da pensare rispetto agli antichi era lrsquoἀλήθεια che hanno sigrave detta questa parola ma non lrsquohanno pensata Ciograve che rimane sempre da pensare egrave la condizione stessa del pensiero ma non kantianamente come autocoscienza ma le condizioni che sono poste nel linguaggio Pensare a me come autocoscienza egrave comunque possibile percheacute esiste il linguaggio che me lo permette E quindi la domanda che pone fuori della chiacchiera potrebbe essere questa a quali condizioni io posso pensare ciograve che sto pensando Certamente queste condizioni riguardano anche la mia storicitagrave ma non solo percheacute il pensare la mia stessa storicitagrave egrave reso possibile da un qualche cosa cioegrave dal linguaggio Senza linguaggio non crsquoegrave storicitagrave non crsquoegrave nulla anzi tutto ciograve non sarebbe mai esistito Questo a mio parere egrave il compito che la psicoanalisi puograve ancora porsi La psicoanalisi cosigrave come egrave intesa oggihellip Apro una parentesi Sono andato a vedermi il dibattito tra Recalcati e Miller e poi un paio di interventi di Recalcati Dopo avere visto queste cose mi egrave sorto un pensiero questo la psicoanalisi deve cessare di esistere immediatamente percheacute egrave un insulto a qualunque cosa non dico solo allrsquointelligenza ma a tutto Deve cessare di esistere percheacute mostra in queste cose ciograve che veramente egrave La psicoanalisi cosigrave comrsquoegrave intesa egrave quella non quella di cui parlavo prima che probabilmente non egrave mai esistita cioegrave una psicoanalisi che interroga le condizioni del pensiero occorrerebbe farla esistere Ma a questo punto non sappiamo piugrave se egrave psicoanalisi percheacute psicoanalisi egrave quella cioegrave un sistema dottrinario categoriale fatto per spiegare le cose Anche se gli psicoanalisti dicono che la psicoanalisi non dagrave risposte che non spiega ecc mentono percheacute egrave proprio questo ciograve che fa Come qualunque altra teoria egrave stata costruita per questo per dare risposte e spiegare come stanno le cose Pertanto la psicoanalisi egrave quella cosa ligrave un sistema dottrinario e categoriale fondato su un atto di fede Non lrsquoho mai detto a Stefania ma un giorno glielo dirograve Non so se avete presente il suo penultimo libro La cito percheacute fa una cosa interessante senza volere naturalmente Prende come esempio la questione dello scibbolet di Freud e infatti il titolo del libro di Stefania Guido egrave Il primo scibbolet della psicoanalisi ETS 2014 Intanto egrave interessante che Freud a quel punto abbia deciso di utilizzare questo aneddoto dove si tratta di polizia di frontiera e di una parola drsquoordine Se lrsquoaltro non conosce la parola drsquoordine allora vuole dire che non egrave della mia fede e non lo fa passare Stefania senza volere dice una cosa che egrave molto significativa e cioegrave dice che il primo scibbolet della psicoanalisi egrave lrsquoaccettazione del presupposto dellrsquoesistenza dellrsquoinconscio come dire che la psicoanalisi egrave fondata su un atto di fede che egrave esattamente quello che dovevano compiere quei tizi per poter passare il valico di frontiera Come dire che gli psicoanalisti sono tali era questo che stava dicendo Freud se accettano questo presupposto fondamentale Questo dellrsquoinconscio egrave un presupposto che deve essere accettato attraverso un atto di fede Questa cosa che egrave il pilastro di tutta la costruzione psicoanalitica mostra che tutta la teoria psicoanalitica come qualunque altra teoria egrave fondata su un atto di fede Da qui tutto il sistema dottrinario non solo da parte dei lacaniani ma anche dai verdiglioniani che sono tutte quante delle persone molto devote alla dottrina devote in modo da evitare sempre possibili eresie Questo per dirvi che ciograve che sto ponendo come compito della psicoanalisi riguarda una psicoanalisi che non egrave mai esistita Potremmo farla esistere ma la psicoanalisi non egrave questa che sto dicendo io la psicoanalisi egrave quella ligrave egrave quella di quei tizi un sistema dottrinario e categoriale da applicare ora qua ora lagrave Crsquoegrave una conferenza dove Recalcati dice che chi non vota Renzi egrave un nevrotico Questa egrave la psicoanalisi Che differenza crsquoegrave tra il dire questa cosa e il dire che quellrsquoaltro che fa certe cose egrave un perverso o il dire che quellrsquoaltro ha fatto altre cose percheacute ha eluso la legge del padre Egrave la stessa cosa tutte

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quante fesserie Egrave in questo modo che a me piaceva intendere il ldquoprendersi curardquo Il prendersi cura posto cosigrave non egrave altro che lrsquoessere continuamente gettati in qualche cosa che richiede di essere pensato di essere ancora pensato interrogato ovviamente ma soprattutto di essere pensato Si parla tanto di interrogazione tutti parlano di interrogazione quindi ci si aspetta sempre una risposta Invece il pensare qualcosa non necessariamente cerca una risposta ma egrave volto a mettere in gioco a vedere se egrave possibile cogliere ancora altre cose per esempio mettendo a tema le condizioni di possibilitagrave del pensiero Un lavoro questo che Heidegger non ha mai fatto gli mancavano degli strumenti anche se la semiotica esisteva giagrave da tempo e cioegrave questo applicare le conclusioni di unrsquoargomentazione alle argomentazioni di cui egrave fatta la teoria che ha condotto a quelle conclusioni Egrave questo che manca e che invece ha consentito a noi di fare un passo decisivo rispetto al pensiero Intervento Sullrsquointerrogare Anche una ricerca scientifica si basa su unrsquointerrogazione come qualunque altra cosa Ciograve su cui non si riflette egrave sulle condizioni della domanda Per esempio cosa mi spinge a interrogare in un certo modo piuttosto che in un altro Occorrono dei presuppostihellip Esatto Non ci si interroga ad esempio sul che cosrsquoegrave un domandare Eppure Freud aveva posta la questione a modo suo certo parlando delle fantasie ogni cosa che faccio che voglio o non voglio fare egrave determinato da fantasie che mi spingono in una certa direzione fantasie cioegrave cose che io credo vere che ho accolte per un motivo o per lrsquoaltro motivi che anche questi non sono altro che altre fantasie Sono tutte fantasie che potremmo avvicinare a ciograve che Heidegger chiama la storicitagrave anche se non si esaurisce tutto nella storicitagrave percheacute la storicitagrave comprende il fatto che per esempio lrsquouso di certi termini si porta appresso una serie infinita di altri elementi che sono dovuti appunto alla storicitagrave di quel termine per il fatto che esiste da tremila in questi tremila anni si egrave evoluto in un certo modo ma ha mantenuto ancora certi richiami certe assonanze Freud non tiene assolutamente in conto una cosa del genere anche se nellrsquoInterpretazione dei sogni sembra che parli di queste cose almeno di sfuggita parlando di assonanze onomatopee di paronomasie cioegrave di cose che richiamano una parola piugrave che attraverso un senso attraverso delle corrispondenze di suoni Cose abbastanza vaghe comunque per Freud la questione egrave abbastanza precisa e cioegrave tutte le cose anche il volere fare qualcosa anche il progettare qualcosa muove da fantasie Heidegger non parla di fantasie ma dice che lrsquouomo egrave un progetto gettato lrsquoEsserci egrave un progetto gettato e questo ente particolare interviene nel mondo in questo modo Direi che non egrave migliore neacute lrsquouna neacute lrsquoaltra semplicemente sono modi di avvertire che qualunque cosa si faccia egrave per usare un termine di Freud surdeterminato da altro per Heidegger dalla storicitagrave dal fatto che questo progetto sia o non sia autentico da tante cose perograve di fatto egrave sempre surdeterminato Questo lo diceva giagrave a modo suo Husserl e cioegrave ciascuno muove dalla δοχά che egrave poi la stessa cosa che dice Heidegger anche se non parla di δοχά percheacute essendo una parola di Husserl non voleva usarla e parla invece di chiacchiera che egrave la stessa cosa egrave lrsquoopinione egrave il Si cioegrave si parte comunque da una serie di cose che si sono apprese Questo non crsquoegrave in Freud propriamente Freud manca tutta la questione dellrsquoaddestramento a parlare Anche in Heidegger non crsquoegrave perograve ponendo la questione in questo modo e cioegrave che si muove comunque dalla δοχά dalla chiacchiera dice che egrave da ligrave che parte il pensiero che egrave da ligrave che si impara a pensare Questo non lo dice Heidegger lo sto dicendo io perograve grosso modo egrave quello che si puograve trarre In entrambi manca la questione del linguaggio percheacute sigrave io imparo a parlare attraverso la chiacchiera La mamma dice si dice questo si fa questo ecc ma tutte queste imposizioni o divieti che siano anche loro meritano di essere pensati Heidegger si limita in buona parte a descrivere la deiezione ma non la pensa fino in fondo anche percheacute pensarla fino in fondo lo avrebbe condotto inesorabilmente a delle domande intorno alla struttura del linguaggio come si costruisce un pensiero Percheacute si costruisce in quel modo Quali sono le regole che lo fanno funzionare E allora ligrave certo ci sarebbe stata una svolta Crsquoegrave certamente una svolta nel pensiero di Heidegger ma non in questa direzione Quindi senza pensare le condizioni cioegrave senza pensare

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la struttura del linguaggio manca sempre un riferimento a qualche cosa che di fatto costituisce la condizione di qualunque dire di qualunque pensare e allora le cose accadono cosigrave Anche in Heidegger in parte crsquoegrave questo aspetto le cose accadono cosigrave a un certo punto uno si adagia nella chiacchiera Sigrave egrave vero certo ma forse non egrave solo per questo percheacute tranquillizzante percheacute fa sentire parte di un gruppo ecc Tutto vero ma non basta Eppure ha scritto mille pagine su Nietzsche e sulla questione della volontagrave di potenza Ma anche la questione della volontagrave di potenza non trae tutta la sua forza se non si intende che cosa la supporta che cosa fa sigrave che la volontagrave di potenza sia quello che egrave Se manca questo questa posizione rimane non dico debole ma sembra provenire da nulla come se fosse un dato di fatto una cosa naturale Nietzsche dice che gli umani non cercano la veritagrave per interesse teorico per il bene la cercano per avere potenza Sigrave certo ma percheacute cercano la potenza Per farci che Per il superpotenziamento Certo ma questo sposta solo la questione Che cosa muove tutto questo Che poi il progetto di Heidegger il prendersi cura non egrave altro che la volontagrave di potenza essere presso le cose lrsquoutilizzabile allo scopo di utilizzarlo altrimenti che cosa sto a fare presso lrsquoutilizzabile se non per utilizzarlo per farci qualcosa per modificarlo quindi per imporre la mia volontagrave sulla cosa o sulle persone a seconda dei casi Quindi anche rispetto alla volontagrave di potenza non egrave sufficientemente forte questo pensiero se non si dagrave alla volontagrave di potenza una base un fondamento che sia necessario e cioegrave la struttura stessa del linguaggio Il linguaggio deve concludere con una affermazione per potere proseguire Si tratta solo di questo Tutta la volontagrave di potenza e tutta la rappresentazione immensa messa in atto dagli umani da quando esistono serve soltanto a soddisfare questo requisito cioegrave costruire una proposizione che conclude in modo vero e che sia riconosciuta come tale per potere continuare e costruire altre proposizioni quindi per super-potenziare il proprio dire Tutto qui A pag 239 sect 42 La precedete interpretazione che si egrave conclusa con la determinazione della Cura come essere dellrsquoEsserci non mirava ad altro che il raggiungimento dei fondamenti ontologici adeguati di quellrsquoessere che noi stessi sempre siamo e che chiamiamo ldquouomordquo La Cura come essere dellrsquoEsserci Intendiamo qui lrsquoessere non tanto alla maniera di Heidegger cioegrave come quellrsquoorizzonte che rende possibile il manifestarsi degli enti ma come diceva giustamente Sini come significato come la significativitagrave direbbe Heidegger anche se lui non la pone in questi termini Allora la Cura come essere dellrsquoEsserci egrave il significato dellrsquoEsserci ciograve che dagrave significato allrsquoEsserci allrsquouomo Che cosa dagrave significato allrsquouomo Quello che fa Da qui la questione pragmatica di Heidegger il fare che dagrave un significato alle cose Questo sembra evocare Marx egrave la prassi che informa le idee il che non egrave molto lontano da ciograve che intende Heidegger Infatti alcuni tendono ad avvicinare per alcuni aspetti non per tutti Heidegger a Marx proprio per la puntualizzazione e lrsquoinsistenza da parte di Heidegger sulla prassi A pag 240 In una favola antica troviamo la seguente autointerpretazione dellrsquoEsserci come Cura La ldquoCurardquo mentre stava attraversando un fiume scorse del fango cretoso pensierosa ne raccolse un po e incominciograve a dargli forma Mentre egrave intenta a stabilire che cosa avesse fatto interviene Giove La ldquoCurardquo lo prega di infondere lo spirito a quello che aveva formato Giove acconsente volentieri Ma quando la ldquoCurardquo pretese di imporre il suo nome a ciograve che aveva formato Giove glielo proibigrave e pretendeva che fosse imposto il proprio Mentre la ldquoCurardquo e Giove disputavano sul nome intervenne anche la Terra reclamando che a ciograve che era stato formato fosse imposto il proprio nome percheacute gli aveva dato una parte del proprio corpo I disputanti elessero Saturno a giudice Il quale comunicograve loro la seguente equa decisione ldquoTu Giove poicheacute hai dato lo spirito alla morte riceverai lo spirito tu Terra poicheacute hai dato il corpo riceverai il corpo Ma poicheacute fu la Cura che per prima diede forma a questo essere fintanto che esso vivragrave lo possieda la Cura Poicheacute perograve la controversia riguarda il suo nome si chiami homo poicheacute egrave fatto di humus (Terra)rdquo (pag 241) Questa favola che lui ci racconta ha una sua ragion drsquoessere che si vede alla fine La Cura egrave quella che per prima ha dato forma sta qui tutta la questione La prima cosa che ha dato forma egrave la Cura ed egrave quando io mi prendo cura dellrsquoutilizzabile che lrsquoutilizzabile diventa quello che egrave Poi certamente questa cosa (il posacenere) egrave fatta di vetro egrave

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circolare ecc ma il primo gesto il primo passo egrave il prendersi cura prendersi cura dellrsquoutilizzabile cioegrave il trovarsi non soltanto gettati nel progetto ma gettati nel modo del prendersi cura vale a dire gettati nel modo per cui ldquoio voglio fare qualcosa di qualcosardquo Il prendersi cura egrave questo lo diceva prima la Cura come essere dellrsquoEsserci come ciograve che dagrave significato allrsquoEsserci cioegrave a me La cura egrave ciograve che mi dagrave significato E qual egrave il mio significato Sono le cose che faccio e le cose che faccio le faccio per un motivo quindi io ovviamente in quanto Esserci in quanto progetto gettato e sempre progettante sempre nel volere fare qualcosa di qualcosa e pertanto sempre preso nella volontagrave di potenza Potremmo poi dire che egrave questo il significato Infatti per Nietzsche lrsquoessere egrave volontagrave di potenza Questa testimonianza preontologica assume un particolare significato non solo percheacute vede nella ldquoCurardquo ciograve a cui lrsquouomo appartiene ldquoper tutta la vitardquo ma percheacute questo primato della ldquoCurardquo vi risulta connesso alla nota concezione dellrsquouomo come compositum di corpo (terra) e spirito Cura prima finxithellip La prima a fissare le cose egrave la Cura Lrsquoldquoessere-nel-mondordquo ha la struttura drsquoessere della ldquoCurardquo Come sono nel mondo Prendendomi cura delle cose cioegrave degli utilizzabili e mi prendo cura di queste cose in quanto utilizzabili Ed egrave la prima cosa dice Heidegger che interviene La prima cosa che interviene egrave volere modificare qualcosa Per dirla con Nietzsche la prima cosa che interviene egrave la volontagrave di potenza 19 luglio 2017 Siamo a pag 243 sect 43 Esserci monditagrave e realtagrave Il problema del senso dellrsquoessere egrave possibile in generale solo a patto che ci sia qualcosa come la comprensione dellrsquoessere Sembra una banalitagrave perograve per Heidegger non lo egrave La comprensione dellrsquoessere egrave propria del modo di essere di quellrsquoente che noi chiamiamo Esserci Egrave lrsquoEsserci che comprende lrsquoessere cosa che ha detta continuamente egrave lrsquoEsserci lrsquouomo che si domanda dellrsquoessere e puograve domandarselo percheacute crsquoegrave lrsquoessere dellrsquoEsserci cioegrave crsquoegrave lrsquoapertura il significato Egrave questo che lui intende con lrsquoandare in avanti tenendo conto perograve anche di ciograve che si lascia indietro che non egrave mai propriamente lasciato indietro Quanto piugrave adeguata e originaria saragrave potuta essere lrsquoesplicazione di questo ente tanto piugrave sicuramente il processo ulteriore di elaborazione del problema ontologico fondamentale raggiungeragrave la sua meta (pagg 243-244) Piugrave avanti dice Lrsquointerpretazione della comprensione mostrograve inoltre che questrsquoultima innanzi tutto e per lo piugrave si egrave giagrave fuorviata nella comprensione del ldquomondordquo secondo il modo di essere della deiezione Per Heidegger la comprensione egrave lrsquoapertura dellrsquoorizzonte che egrave ciograve che consente lrsquointerpretazione contrariamente a quanto generalmente si suppone per cui prima si interpreta e poi si comprende No dice Heidegger se non crsquoegrave la comprensione non crsquoegrave nessuna possibilitagrave di interpretare Questa interpretazione della comprensione nel momento in cui si fa egrave giagrave ldquoviziatardquo dalla deiezione Come abbiamo visto la volta scorsa si parte sempre dalla deiezione non egrave possibile non partire dalla doxa La doxa prima di tutto poi eventualmente lrsquoἐπιστήμη Anche lagrave dove non si tratta soltanto di una semplice esperienza ontica bensigrave di una comprensione ontologica lrsquointerpretazione dellrsquoessere si orienta innanzi tutto nellrsquoessere dellrsquoente intramondano Come potete vedere egrave sempre da qui che si parte cioegrave dallrsquoente intramondano dalle cose dalle cose che ci sono percheacute ovviamente rientrano allrsquointerno del progetto dellrsquoEsserci questo egrave sempre fondamentale percheacute il dire che ci sarebbero lo stesso non significa nulla In tal modo lrsquoessere dellrsquoente immediatamente utilizzabile viene saltato di pari passo e lrsquoente egrave dapprima concepito come insieme di cose (res) Dice che lrsquointerpretazione dellrsquoessere intramondano compare prima come un qualche cosa e subito dopo come un qualche cosa di utilizzabile il che egrave problematico Lrsquoinsieme di cose potremmo dirla cosigrave come lrsquoinsieme di cose non utilizzabili perograve badate bene questo insieme di cose la res viene colto come insieme di cose percheacute crsquoegrave la possibilitagrave di utilizzarle questo rimane sempre fondamentale in Heidegger Lrsquoessere assume il senso della realtagrave Le cose diventano la realtagrave cioegrave una possibilitagrave ossia la possibilitagrave di utilizzare le cose che compaiono La sostanzialitagrave diventa la determinazione fondamentale dellrsquoessere Per effetto di questo traviamento

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della comprensione dellrsquoessere anche la comprensione ontologica dellrsquoEsserci cade dentro lrsquoorizzonte di questo concetto di essere Il traviamento egrave il rifarsi alla doxa cosa che peraltro non puograve non accadere perograve dice lui queste cose non sono ancora colte come utilizzabili ma come cose apparentemente semplicemente presenti ed egrave questo coglierle come semplici presenze il traviamento nel senso che in questo caso non egrave ancora possibile coglierle come degli utilizzabili determinati sono cose in generale non ancora colte come utilizzabili Questo ha delle implicazioni Sigrave e no Potremmo dire che cogliere delle cose come degli utilizzabili sicuramente rientra allrsquointerno di un progetto perograve in questo caso come ne sta parlando Heidegger quando dice che lrsquoessere dellrsquoente immediatamente utilizzabile viene saltato di pari passo sta dicendo una cosa abbastanza impegnativa percheacute se viene saltato di pari passo vuol dire che non crsquoegrave unrsquoattenzione per qualche cosa o meglio egrave come se il qualche cosa non fosse un qualche cosa ldquoperrdquo ma fosse una semplice presenza non utilizzabile Per effetto di questo traviamento della comprensione dellrsquoessere anche la comprensione ontologica dellrsquoEsserci cade dentro lrsquoorizzonte di questo concetto di essere LrsquoEsserci al pari di ogni altro ente egrave inteso come un reale semplicemente-presente E cosigrave lrsquoessere in generale assume il senso della realtagrave Nel momento in cui crsquoegrave questa deiezione anche se lui parla di traviamento che cosa accade Accade che non riesco a cogliere che ciascuna cosa egrave quella che egrave in quanto ldquoin vista dirdquo in quanto ldquoperrdquo qualche altra cosa quindi immagino che sia per seacute e allora a questo punto diventa un reale semplicemente presente come se fosse fuori del progetto cioegrave vedo le cose come se fossero semplici cose non tenendo conto che le cose che vedo sono quelle che sono per me percheacute sono nel progetto Quindi egrave come se questo senso dellrsquoessere di cui lui parla e che si riferisce allrsquoEsserci in questo caso fosse semplicemente la sostanza delle cose che quindi vivono di vita propria e non piugrave che sono quelle che sono per via del fatto che si trovano allrsquointerno del progetto dellrsquoEsserci Occorre dire che qui Heidegger sta facendo una critica ai vari modi di intendere la comprensione che per lui non sono autentici Diciamo che sono le modalitagrave attraverso le quali ci si allontana da unrsquoautentica comprensione Perograve come avviene questo cosa fa sigrave che io mi rivolga alle cose immaginandole semplicemente presenti Beh egrave la volontagrave di potenza la chiacchiera lrsquoidea che facendo in questo modo io so come stanno le cose percheacute sono quelle che sono e quindi si ritorna a ciograve che lui indicava come la situazione tranquillizzante di quiete in cui le cose sono quelle che sono percheacute ldquosi dicerdquo che sono quelle che sono Il primo approccio egrave quello della deiezione della chiacchiera che si trova di fronte non tanto alla semplice presenza ma allrsquoidea che ci sia una semplice presenza Tutta la filosofia di Heidegger almeno in buona parte egrave volta a mostrare che non crsquoegrave di fatto una semplice presenza che qualunque semplice presenza ci appare percheacute esiste una comprensione che appartiene allrsquoEsserci altrimenti non potrebbe apparire nessuna semplice presenza Infatti dice proseguendo Il concetto di realtagravehellip che sarebbe questo pensare che le cose siano semplici presenze al di fuori del progetto e che quindi sono quelle che sono per virtugrave propria Il concetto di realtagrave acquista pertanto un primato caratteristico in seno alla problematica ontologica Tale primato sbarra la strada a una genuina analitica esistenziale dellrsquoEsserci anzi impedisce giagrave di vedere lrsquoessere dellrsquoutilizzabile che per primo si incontra nel mondo (pagg 244-245) Pensare che le cose siano quelle che sono sbarra dice lui impedisce di vedere lrsquoessere dellrsquoutilizzabile che egrave ciograve che per primo che si incontra cioegrave io vedo qualche cosa percheacute egrave utilizzabile percheacute penso giagrave di cosa farmene so a che cosa serve e se non lo so voglio saperlo ma so che puograve servire a qualcosa Questo secondo lui egrave il primo modo di approcciare le cose non quello della semplice presenza di cui parlava prima a proposito del traviamento E cosigrave lrsquointera problematica dellrsquoessere in generale egrave avviata su una falsa strada Tutti i restanti modi di essere vengono determinati negativamente o privativamente in riferimento a quello di realtagrave La realtagrave diventa il metro di giudizio questo egrave reale questo non egrave reale ecc Egrave necessario dimostrare che la ldquorealtagraverdquo non solo egrave un modo di essere fra altri ma dipende ontologicamente da altri modi di essere come lrsquoEsserci il mondo e lrsquoutilizzabilitagrave Qui dice una cosa importante e anche impegnativa Dice che la realtagrave egrave un modo di essere fra altri uno dei modi dellrsquoessere uno dei modi in cui lrsquoEsserci in quanto essere nel mondo incontra

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lrsquoutilizzabile Ma in questo modo sta dicendo che la ldquorealtagraverdquo segue lrsquoEsserci non egrave prima dellrsquoEsserci Occorre che ci sia il progetto attraverso il quale le cose mi appaiono in quanto utilizzabili e solo a questa condizione posso fare altre cose e pensare anche a una realtagrave Tenete sempre conto che Heidegger anche se non lo dice direttamente punta sempre a una questione che io ritengo molto importante e cioegrave questa ciograve che importa egrave cogliere ciograve che in ciograve che si dice egrave da pensare Cosa significa questo Significa che in ciograve che si dice ciograve che egrave o rimane da pensare ha a che fare con tutto ciograve che ha consentito a ciograve che si dice di dirsi quindi lrsquoaspetto storico quindi il progetto in cui mi trovo quindi il mondo che mi circonda e di cui sono fatto Ciograve che egrave da pensare egrave che ciograve che sto pensando ha come condizione di pensabilitagrave tutte queste altre cose Ma anche in unrsquoanalisi si potrebbe dire molto appropriatamente che lrsquoascolto non egrave nientrsquoaltro che il cogliere in ciograve che si dice resta da pensare alla quale cosa il parlante non pensa affatto anzi non sa nemmeno che ci sia ancora da pensare pensa che quello che dice sia tutto ligrave non immagina che ci sia ancora qualcosa da pensare intorno a ciograve che sta dicendo Per dimostrarlo bisogna esaminare a fondo il problema della realtagrave le sue condizioni e i suoi limiti A quali condizioni noi possiamo pensare la realtagrave Sotto il titolo di ldquoproblema della realtagraverdquo si nascondono varie questioni 1) Se ci sia in generale un ente ldquotrascendente la coscienzardquo 2)Se la realtagrave del ldquomondo esternordquo possa essere sufficientemente dimostrata 3) Fino a qual punto questo ente ammesso che sia reale risulta conoscibile nel suo essere-in-seacute 4) Che cosa significa in generale il senso di questo ente la realtagrave Quando parliamo di realtagrave di che cosa stiamo parlando La seguente discussione del problema della realtagrave tratteragrave tre questioni con riferimento al problema ontologico fondamentale a) la realtagrave come problema dellrsquoessere e della dimostrabilitagrave del ldquomondo esternordquohellip Egrave dimostrabile che esiste un mondo esterno Se sigrave come b) la realtagrave come problema ontologico c) realtagrave e Cura Queste sono le cose che lui vuole affrontare Adesso vediamo cosa ci dice della dimostrabilitagrave del mondo esterno La prima e piugrave importante tra le questioni elencate intorno alla realtagrave egrave quella ontologica riguardante il significato della realtagrave in generale Cioegrave di che cosa parliamo quando parliamo di realtagrave In mancanza di una problematica ontologica pura e di una corrispondente metodicahellip Sta dicendo che prima di lui nessuno ha fatto nulla a questo riguardo hellipquesto problema anche quando fu posto esplicitamente finigrave per confondersi con la discussione intorno al ldquoproblema del mondo esternordquo lrsquoanalisi della realtagrave egrave infatti possibile solo sul fondamento di un accesso adeguato al reale La conoscenza intuitiva egrave da sempre il modo specifico di cogliere il reale Tale coglimento ldquoegraverdquo un comportamento della psiche della coscienza La coscienza intuitiva la realtagrave la si intuisce cioegrave egrave un processo psichico Ma poicheacute la realtagrave ha il carattere dellrsquoin-seacute e dellrsquoindipendenzahellip (pagg 245-246) La realtagrave non si puograve modificare la realtagrave egrave quella che egrave e non si puograve fare niente hellipil problema del senso della realtagrave si connette a quello dellrsquoindipendenza possibile del reale ldquodalla coscienzardquo e della trascendenza possibile della coscienza verso la ldquosferardquo del reale Sta dicendo che questa indipendenza della realtagrave potremmo tranquillamente dire indipendenza dal linguaggio e aggiunge e della trascendenza possibile della coscienza verso la ldquosferardquo del reale quindi indipendente dalla coscienza Sta dicendo che questa realtagrave deve essere indipendente anche dalla mia coscienza da ciograve che io percepisco che conosco del reale La realtagrave deve essere indipendente da tutto deve essere fuori del linguaggio quindi che io la conosca o non la conosca egrave irrilevante quella crsquoegrave e tanto basta La possibilitagrave di unrsquoanalisi ontologica esauriente della realtagrave dipende dalla misura in cui egrave stato chiarito nel suo essere anche ciograve rispetto a cui deve sussistere lrsquoindipendenza ciograve che deve essere trasceso Questa realtagrave deve essere indipendente perograve a questo punto non egrave chiarissimo da che cosa deve essere indipendente deve essere indipendente da me dalle persone da che cosa o da chi in definitiva Solo in questo modo saragrave possibile cogliere ontologicamente anche il modo di essere del trascendere stesso E infine la via drsquoaccesso primaria al reale deve essere garantita nel senso di una soluzione del problema dellrsquoidoneitagrave o meno del conoscere a svolgere questa funzione Quindi non soltanto ci sono tutti questi problemi e cioegrave il fatto di sapere da che cosa dovrebbe essere indipendente quindi prima sapere che egrave indipendente e poi sapere da chi o che cosa egrave indipendente e alla fine occorre anche sapere chi ci

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garantisce della soluzione di questo problema Supponiamo di risolverlo una volta che lrsquoabbiamo risolto chi ci garantisce che il metodo che abbiamo utilizzato per risolvere il problema sia stato idoneo a svolgere questa funzione Dice poco dopo Il conoscere ci egrave apparso come un modo subordinato di accesso al reale Il reale egrave per essenza accessibile solo come ente intramondano Ogni accesso a tale ente egrave fondato ontologicamente nella costituzione fondamentale dellrsquoEsserci nellrsquoessere-nel-mondo Qui egrave come se avesse fatto un salto perograve dice Ogni accesso a tale ente egrave fondato ontologicamente nella costituzione fondamentale dellrsquoEsserci cioegrave del progetto lrsquoessere-nel-mondo ha la costituzione ontologica piugrave originaria della Cura (avanti-a-seacute esser-giagrave-in-un-mondo in quanto esser-presso lrsquoente intramondano) Vuole dire che questo ente questa cosa che noi chiamiamo reale di fatto come dicevo prima ha come condizione potremmo dire la Cura cioegrave lrsquoessere presso questa cosa E sappiamo anche il modo di essere presso questa cosa egrave il modo dellrsquoutilizzabile Il problema se in generale sussista un mondo e se il suo essere possa essere dimostrato egrave senza senso come problema posto dallrsquoEsserci in quanto essere-nel-mondo e chi altro drsquoaltronde potrebbe porlo Questo egrave interessante Domanda esiste un mondo Dice Heidegger che razza di domanda egrave Non ha nessun senso Io Esserci mi sto ponendo questa domanda Io in quanto esserci in quanto essere nel mondo per chiedermi se esiste il mondo devo giagrave essere nel mondo Ecco lrsquoassurditagrave della domanda per Heidegger Tale problema egrave inoltre affetto da una equivocitagrave Manca infatti la distinzione fra mondo nel senso di in-che dellrsquoin-essere e ldquomondordquo nel senso dellrsquoente intramondano cioegrave del presso-che dellrsquoimmedesimazione prendente cura Fa una distinzione tra mondo nel senso dellrsquoin-che e dellrsquoin-essere cioegrave dellrsquoessere nel mondo e il senso dellrsquointramondano cioegrave ciograve presso cui io sempre mi trovo Ma il mondo egrave giagrave essenzialmente aperto con lrsquoapertura dellrsquoessere dellrsquoEsserci il ldquomondordquo egrave giagrave sempre scoperto con lrsquoapertura del mondo Sta dicendo che questa domanda se esista oppure no la realtagrave di fatto egrave una domanda senza senso Egrave giunto a dire che la realtagrave egrave il mondo ma percheacute io possahellip se io mi faccio questa domanda vuol dire che io in quanto ente sono quellrsquoEsserci che puograve porsi la domanda e se mi posso porre la domanda in quanto Esserci sono giagrave quel mondo del quale mi sto chiedendo se esiste oppure no A pag 247 Lrsquoaggrovigliarsi dei problemi la confusione fra ciograve che si vuol dimostrare ciograve che egrave dimostrato e ciograve con cui la dimostrazione egrave condotta si rivela nella ldquoConfutazione dellrsquoidealismordquo di Kant Kant definisce uno ldquoscandalo della filosofia e della ragione umana in generalerdquo la mancanza a tuttrsquooggi di una prova dellrsquoldquoesistenza delle cose fuori di noirdquohellip Uno scandalo del pensiero come egrave possibile che non riusciamo a provare lrsquoesistenza delle cose helliptale da risultare inoppugnabile e al sicuro da ogni scetticismo Egrave questa dimostrazione che vuole Kant una dimostrazione incontrovertibile finale Egli stesso offre questa prova e precisamente sotto forma di dimostrazione della ldquotesirdquo ldquoLa coscienza semplice ma empiricamente determinata della mia esistenza dimostra lrsquoesistenza degli oggetti nello spazio fuori di merdquo Questa egrave la dimostrazione di Kant Secondo Kant lrsquoesistenza delle cose fuori di me sarebbe dimostrato dal fatto che la mia coscienza semplice ma empiricamente determinata cioegrave io con lrsquoesperienza colgo le cosehellip Ma da che cosa sarebbe determinata questa esperienza Dalla mia esistenza Quindi dice Kant a questo punto la mia esistenza egrave provata basta rivolgersi a Cartesio e al suo Cogito ergo sum io ci sono la mia esperienza mi fa vedere delle cose quindi se io ci sono e esperisco delle cose allora esistono anche quelle cose Con questo per Kant sarebbe dimostrata lrsquoesistenza delle cose fuori di me Osserviamo esplicitamente in primo luogo che Kant usa il termine esistenza (Dasein) per designare quel modo di essere che noi abbiamo chiamato nella presente ricerca ldquosemplice presenzardquo Heidegger sta dicendo che Kant confonde la semplice presenza con lrsquoesistenza mentre per Heidegger crsquoegrave una differenza enorme lrsquoesistenza per lui egrave soltanto relativa allrsquoEsserci cioegrave lrsquouomo egrave lrsquouomo che esiste le altre cose sono semplici presenze ma Come abbiamo visto sono semplici presenze a condizione che ci sia lrsquoEsserci La prova dellrsquoldquoesistenza delle cose fuori di merdquo riposa sul fatto che alla natura del tempo appartengono cooriginariamente permanenza e mutamento La mia semplice-presenza cioegrave la semplice-presenza di una molteplicitagrave di rappresentazioni date nel senso interno egrave un mutamento semplicemente-presente Io esperisco qualche

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cosa ma per poterla esperire deve rimanere immutabile per un certo tempo percheacute se scompare non posso piugrave esperirla Ma la determinazione del tempo presuppone qualcosa di semplicemente-presente che permanga Siffatto permanente non puograve perograve essere ldquoin noirdquo ldquoproprio percheacute la mia esistenza nel tempo non egrave determinata che in virtugrave di questo permanenterdquo Crsquoegrave prima il tempo che permane e che mi consente di avere una coscienza di sapere che sono io lo so percheacute io rimango nel tempo quello che sono Se anchrsquoio cambiassi ininterrottamente sarei in difficoltagrave Questo permanente egrave la condizione della possibilitagrave della semplice-presenza ldquoin merdquo del mutamento (pagg 247-248) lrsquoesperienza dellrsquoessere-nel-tempo delle rappresentazioni implica cooriginariamente qualcosa che muta ldquoin merdquo e qualcosa di permanente ldquofuori di merdquo Dice qui questa esperienza cosa comporta Qualcosa che muta in me io vedo mutare le cose perograve percheacute io possa avvertire questo mutare delle cose percheacute questo avvertire sia un avvertire qualche cosa occorre che ci sia qualcosa di permanente fuori di me Potremmo dire che se non ci fosse nulla di permanente fuori di me allora questo cambiamento che avverto in me non avrebbe nessun termine di confronto nessun parametro quindi occorre un qualche cosa che stia fermo affincheacute qualcosa possa mutare Ricordate dicevamo tempo fa che per parlare occorre che un elemento funzioni come se fosse quello che egrave necessariamente solo a questa condizione posso da ligrave partire e aggiungere altre cose percheacute se questo elemento fosse altro da seacute come taluni sostengono non ci sarebbe questo elemento da cui partire e quindi non potrei parlare Kant ci dagrave una sorta di ldquoprova ontologicardquo desunta dallrsquoidea dellrsquoente temporale Un ente che dipende dal tempo da qui la durata la permanenza A prima vista puograve sembrare che Kant si sia liberato dallrsquoammissione cartesiana di un soggetto isolato e precostituito Per fare tutta questa operazione occorre che ci sia un soggetto isolato precostituito che si raffronta al mondo soggetto e oggetto Ma egrave soltanto unrsquoapparenza Il semplice fatto che Kant senta il bisogno di una prova dellrsquoldquoesistenza delle cose fuori di merdquo basta a dimostrare che egli ha posto il punto di appoggio della problematica nel soggetto nellrsquoldquoin merdquo Questa egrave la questione fondamentale Per potere parlare di qualche che egrave fuori di me cioegrave di una realtagrave esterna egrave necessario che ci sia un soggetto un qualche cosa dice lui di isolato precostituito da cui io posso affermare che esiste qualcosa fuori di me Soltanto se io mi pongo come isolato da questa cosa soltanto se io non sono insieme a questo posacenere in questo mondo allora posso considerare lrsquooggetto come isolato manipolabile ecc Dice quindi Heidegger che Kant pur volendo in parte prendere le distanze da Cartesio ma comunque ci ricasca percheacute per potere affermare che qualcosa esiste fuori di me occorre che questo ldquoin merdquo sia posto come soggetto isolate e precostituito Precostituito non si sa bene da che cosa ma precostituito indipendentemente dal mondo di cui invece secondo Heidegger egrave fatto E infatti la dimostrazione egrave condotta partendo dal mutamento empiricamente dato in me Quindi occorre un soggetto che si faccia carico di questo mutamento che lo rilevi Il ldquotempordquo su cui si fonda la prova egrave sperimentato soltanto ldquoin merdquo Non appartiene alla cosa sono io che faccio perdurare la cosa in me Esso funge da pedana per il salto dimostrativo nel ldquofuori di merdquo Inoltre Kant osserva ldquoLrsquoidealismo problematico che si limita a sostenere lrsquoincapacitagrave di dimostrare mediante lrsquoesperienza immediata unrsquoesistenza fuori della nostra egrave ragionevole e conforme a una ben fondata maniera filosofica di pensare e precisamente che non si debba pronunciare un giudizio risolutivo prima che sia stata reperita una prova sufficienterdquo A pag 249 Lo ldquoscandalo della filosofiardquo non consiste nel fatto che finora questa dimostrazione non egrave ancora stata data ma nel fatto che tali dimostrazioni continuino a essere richieste e tentate Quindi lo scandalo non sta nel fatto che non si riesce a trovare una dimostrazione della realtagrave ma nel fatto che la si cerchi Simili attese richieste ed esigenze derivano da unrsquoinsufficiente posizione di ciograve indipendentemente dal quale e ldquoa prescindererdquo dal quale si dovrebbe dimostrare la semplice-presenza di un ldquomondordquo Dice che uno puograve farsi una domanda ma percheacute una domanda del genere di dimostrare la realtagrave Percheacute dice crsquoegrave una insufficiente posizione di ciograve indipendentemente dal quale e a prescindere da quale si dovrebbe dimostrare la semplice-presenza di un mondo Vale a dire egrave impossibile immaginare di trovarsi in questa posizione fuori del mondo per trovare quindi un

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criterio per dimostrare la sua esistenza percheacute fino a quando mi trovo dentro nel mondo non posso dimostrare un qualche cosa Sembra evocare la questione posta da Tarski rispetto alla veritagrave non posso dimostrare la veritagrave allrsquointerno dello stesso sistema che la utilizza devo uscire fuori ma se esco fuori con che cosa farograve tutte queste operazioni Non sono le prove a essere insufficienti ma egrave insufficiente la determinazione del modo di essere dellrsquoente che prova e esige le prove Non sono dice le prove che mancano ma egrave chi le cerca che ha dei problemi nel senso che vuole cercare la dimostrazione di un qualche cosa che come dicevo prima egrave giagrave ligrave egrave giagrave in lui Egrave come volere a tutti i costi creare questa separazione cartesiana tra soggetto e oggetto Ma percheacute questo Per una volontagrave di potenza percheacute solo a questa condizione cioegrave se io creo questa separazione posso avere il dominio sulle cose posso averne il controllo totale LrsquoEsserci rettamente inteso si oppone a questo genere di prove poicheacute esso nel suo essere egrave giagrave sempre ciograve che le dimostrazioni tardive ritengono necessario attribuirgli con una dimostrazione E cioegrave che esiste Egrave giagrave ligrave che esiste lrsquoEsserci egrave lrsquoesistenza stessa percheacute egrave lrsquounico ente che si puograve porre questa domanda intorno allrsquoessere Vi ricordate quella frasetta storica ve la rileggo LrsquoEsserci egrave un ente per cui nel suo essere ne va di questo essere stesso Egrave quellrsquoente per cui ne va dello stesso essere per cui senza questo esserci non crsquoegrave nessun essere Se dallrsquoimpossibilitagrave di dimostrare la semplice-presenza delle cose fuori di me si volesse inferire che essa egrave ldquoda accettare semplicemente per federdquohellip credo quia absurdum tenete sempre conto che qualunque teoria di qualunque tipo egrave sempre fondata su un atto di fede cioegrave egrave sempre fondata sulla doxa sulla chiacchiera sullrsquoopinione sul ldquosi dicerdquo mai su qualcosa che egrave necessariamente quello che egrave e non puograve non esserlo hellipnon si eliminerebbe lrsquoincomprensione del problema Infatti resterebbe sempre valido il pregiudizio che in linea di diritto e su un piano ideale si dovrebbe potere dare una dimostrazione Quandrsquoanche ci si limitasse alla ldquofede nella realtagrave del mondo esternordquo non si eliminerebbe lrsquoimpostazione erronea del problema anche nel caso in cui si riconoscesse esplicitamente a questa fede il suo ldquobuon dirittordquo Lrsquoesigenza della prova egrave mantenuta anche quando si tenta di soddisfarla per una via diversa da quella della prova dimostrativa (pagg 249-250) Non ha tutti i torti ma neanche tutte le ragioni La realtagrave non puograve essere dimostrata percheacute questo mondo esterno non egrave esterno a me io faccio parte di questo mondo di cui vorrei trovare una dimostrazione senza ricordarmi come dice Heidegger che in un certo senso io sono giagrave la dimostrazione percheacute sono giagrave io che mi interrogo sulla cosa quindi crsquoegrave non il mondo esterno ma il mondo di cui io sono fatto Perograve questa dimostrazione di cui lui sta parlando manca comunque in tutta questa ricerca fatta dalla filosofia di dimostrare lrsquoesistenza del mondo esterno Dimentica perograve di chiedersi una cosa e cioegrave chi dimostreragrave la validitagrave di quella dimostrazione Questo egrave un aspetto che manca e che invece noi possiamo tenere in conto percheacute noi ci muoviamo da molto tempo tendo sempre conto simultaneamente mentre procediamo non soltanto di aspetti straordinari come questi che ci sta proponendo Heidegger ma anche dellrsquoapporto della semiotica della psicoanalisi della linguistica della retorica della logica della filosofia del linguaggio Tutte queste cose sono simultaneamente presenti mentre stiamo leggendo Heidegger Anche facendo appello al principio che il soggetto deve presupporre (e che giagrave sempre inconsciamente presuppone) la semplice-presenza del ldquomondo esternordquo non si uscirebbe dallrsquoipotesi fittizia del soggetto isolato Che cosrsquoegrave il soggetto pensato come egrave sempre stato pensato come soggetto isolato Egrave unrsquoipotesi fittizia unrsquoipotesi falsa finta costruita al solo scopo di potere immaginare sempre in modo fittizio una separazione fra me e le cose allrsquounico scopo di credere sempre in modo fittizio di poterle controllare di avere il dominio sulle cose Credere nella realtagrave del ldquomondo esternordquo con diritto o no provare questa realtagrave sufficientemente o no presupporla esplicitamente o no sono tutti tentativi che allrsquooscuro come sono circa il terreno su cui si muovono presuppongono un soggetto senza-mondo un soggetto non sicuro del proprio mondo un soggetto che deve perciograve cominciare con lrsquoassicurarsi del proprio mondo Questo egrave interessante Prima ha detto che il soggetto egrave unrsquoipotesi fittizia ma allora questo soggetto che egrave presupposto deve trovare un qualche cosa che gli dia una maggiore consistenza Ecco percheacute vuole dimostrare lrsquoesistenza della realtagrave dimostrando lrsquoesistenza della

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realtagrave dimostra anche lrsquoesistenza di se stesso che egrave ciograve che si contrappone alla realtagrave e che in qualche modo la coglie la domina Il soggetto deve perciograve cominciare con lrsquoassicurarsi del proprio mondo deve essere sicuro del mondo solo allora egrave sicuro di seacute Come dire io sono sicuro di me se domino tutto se ho tutto sotto controllo Quindi il mondo deve essere conosciuto quindi la realtagrave deve essere dimostrata e fincheacute non faccio questo egrave come se rimanesse una spina nel fianco Se lrsquoesistenza della realtagrave allora non sono cosigrave sicuro del mondo e allora a questo punto non lo posso dominare come voglio non sono piugrave sicuro neanche di me Come faccio a dominare le cose come faccio a mettere in atto la volontagrave di potenza Devo essere assolutamente sicuro del mondo esterno Il ldquoproblema della realtagraverdquo come problema della sussistenza e della dimostrabilitagrave di un mondo esterno egrave un problema impossibile non perograve percheacute conduca ad aporie insuperabili ma percheacute lrsquoente stesso che funge da tema in questo problema contraddice a una impostazione del genere Il problema non egrave quello di dimostrare che e come sussista un ldquomondo esternordquo ma di spiegare percheacute lrsquoEsserci in quanto essere-nel-mondo abbia la tendenza a relegare nel nulla il ldquomondo esternordquo mediante una riduzione ldquognoseologicardquo per doverlo poi dimostrare come sussistente (pagg 250-251) Dice che il problema non egrave tanto il provare lrsquoesistenza della realtagrave esterna ma dice consiste in questo che lrsquoEsserci in quanto essere nel mondo ha questa tendenza che potremmo ricondurre alla deiezione e cioegrave di trovare qualcosa di rassicurante o forse in modo piugrave appropriato alla volontagrave di potenza questa tendenza quindi a relegare nel nulla il mondo esterno mediante una riduzione gnoseologica Vale a dire riduce il mondo esterno a nulla percheacute lo fonda unicamente sulla coscienza sulla conoscenza se il soggetto puograve conoscere qualcosa allora questo qualcosa crsquoegrave Noi non possiamo conoscere la realtagrave in quanto tale perograve ciograve che possiamo conoscere sono i nostri modelli di pensiero quelli che ci consentono di conoscere la realtagrave di ordinarla e quindi di conoscerla e pertanto egrave ridotta a nulla la realtagrave percheacute di fatto non egrave conoscibile Quindi prima riduce a nulla questa realtagrave poi perograve vuole dimostrare che esiste Egrave questo che fa o ha fatto la filosofia secondo Heidegger Percheacute dovrebbe avere fatto questo Ce lo dice qui La causa di tutto ciograve sta nella deiezione dellrsquoEsserci e nel conseguente smarrimento della comprensione primaria dellrsquoessere mediante la sua interpretazione come semplice-presenza Il problema dice Heidegger sta nel pensare lrsquoessere come una semplice presenza questa cosa egrave qui la vedo la tocco quindi lrsquoessere come semplice presenza come qualche cosa fuori del linguaggio In questo modo ponendolo fuori del mondo in cui mi trovo egrave come se annullassi questa cosa Potremmo dirla in un modo ancora diverso Io interpreto qualche cosa come semplice presenza a condizione dice Heidegger della deiezione e cioegrave della dimenticanza dellrsquoessere dellrsquoEsserci Solo a questa condizione che io mi dimentichi dellrsquoEsserci e cioegrave del fatto che questa cosa egrave quella che egrave percheacute egrave nel progetto posso pensare allrsquoessere come semplice presenza Egrave questa secondo lui la causa del fatto che si cerchi di dimostrarne lrsquoesistenza percheacute a questo punto egrave posta come una semplice presenza una semplice presenza che deve dimostrare di seacute di esistere Da qui tutta la domanda della filosofia dovrsquoegrave lrsquoessere dellrsquoente in che cosa consiste lrsquoessere dellrsquoente Nella sua essenza si egrave generalmente pensato cioegrave in qualcosa di piugrave generale qualcosa di universale Facendo tutto questo si immagina che questo ente sia fuori dal linguaggio e quindi debba cercare altrove la garanzia della sua sussistenza Se lrsquoEsserci non egrave lrsquoessere nel mondo a questo punto deve dimostrare di esistere da solo e come deve dimostrare che crsquoegrave un qualche cosa che garantisce della sua sussistenza altrimenti come faccio a dimostrare che esiste se non ricorrendo a ciograve che garantisce la sua sussistenza Ecco le idee di Platone la sostanza di Aristotele o dio a seconda dei casi cioegrave un qualche cosa di trascendente che garantisce lrsquoimmanente Egrave qualche cosa che non egrave lrsquoimmanente ma che garantisce che egrave quello che egrave Ovvio che questa cosa non si trova 26 luglio 2017

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Le ultime battute di questa sezione sono sulla realtagrave e quindi sulla veritagrave Quando si parla di realtagrave egrave inevitabile che si giunga alla veritagrave Siamo a pag 253 punto b ndash La realtagrave come problema ontologico Se lrsquoespressione ldquorealtagraverdquo significa come infatti significa lrsquoessere dellrsquoente (res) semplicemente-presente dentro il mondo lrsquoanalisi di questo modo di essere dovragrave attenersi al seguente principio lrsquoente che egrave dentro il mondo lrsquoente intramondano egrave determinabile ontologicamente solo se egrave stato chiarito il fenomeno della intramondanitagrave Ma questrsquoultima si fonda nel fenomeno del mondo il quale da parte sua in quanto momento essenziale della struttura dellrsquoessere-nel-mondo rientra nella costituzione fondamentale dellrsquoEsserci (pagg 253-254) Questo egrave forse il punto piugrave importante di queste pagine Heidegger ci sta dicendo che se la realtagrave egrave posta cosigrave come egrave comunemente intesa come un ente del mondo un ente intramondano allora dobbiamo intendere che cosa diciamo quando parliamo di intramondanitagrave Ma per parlare di intramondanitagrave occorre sapere di che cosa parliamo quando parliamo di mondo e quando parliamo di mondo ci dice teniamo conto della struttura dellrsquoessere nel mondo e ciograve che egrave nel mondo per Heidegger egrave lrsquoEsserci Quindi per potere dire che qualche cosa egrave nel mondo egrave necessario che ci sia lrsquoEsserci o detto diversamente soltanto lrsquoEsserci puograve dire che qualcosa egrave nel mondo In effetti sono soltanto gli umani che possono parlare di realtagrave per i quali la realtagrave esiste egrave qualche cosa per un animale non crsquoegrave nessuna realtagrave La realtagrave egrave un concetto che egrave stato inventato dagli umani A che scopo Per la volontagrave di potenza se so che cosrsquoegrave la realtagrave so manipolarla so che cosrsquoegrave so come dominarla Poi accenna alla realtagrave come resistenza come ciograve che resiste Questo tavolo resiste a me se voglio andare avanti trovo qualcosa che resiste Questo egrave uno dei modi di intendere la realtagrave come ciograve che resiste ma per potere affermare una cosa del genere devo aver giagrave dato per acquisite una serie notevole di cose Percheacute possa darsi questa resistenza questo resistere della realtagrave innanzitutto devo dare per acquisito che ci sia qualcosa devo sapere cosa significa resistere devo in un certo senso credere che sia cosigrave occorrono una serie di informazioni che sono quelle che ci fornisce la doxa lrsquoopinione Potremmo dire con Wittgenstein che il fatto che qualcosa mi resista ad esempio questo tavolo lrsquoho imparato mi egrave stato insegnato che le cose stanno cosigrave cioegrave si dice si pensa che sia cosigrave Se dovessi dimostrare questo potrebbe essere complicato Come sappiamo tornando a Wittgenstein chi dimostreragrave la dimostrazione Qualunque cosa io dimostri non avrograve fatto nientrsquoaltro che attenermi scrupolosamente alle regole che ho stabilito nientrsquoaltro ma lrsquoultima formula della dimostrazione non dice come stanno le cose dice soltanto che egrave corretta se egrave corretta in base alle regole che abbiamo stabilito per procedere nella dimostrazione Lrsquoesame analitico del fenomeno della resistenza egrave ciograve che vi egrave di positivo nellrsquoopera menzionatahellip Si riferisce a unrsquoopera di Dilthey hellip e fornisce la convalida piugrave soddisfacente dellrsquoidea di una ldquopsicologia descrittiva e analiticardquo Ma lo svolgimento fruttuoso dellrsquoanalisi del fenomeno della resistenza egrave compromesso dalla impostazione gnoseologica del problema della realtagrave hellip ldquoLa volontagrave e il suo ostacolo sorgono dentro la medesima coscienzardquo Questa affermazione che dice ldquoLa volontagrave e il suo ostacolo sorgono dentro la medesima coscienzardquo per Heidegger costituisce un problema e infatti dice tutto ciograve avrebbe bisogno di una determinazione ontologica Questa determinazione manca percheacute Dilthey lascia la ldquovitardquo ldquooltrerdquo la quale certo non si puograve risalire nellrsquoindifferenza ontologica Lrsquointerpretazione ontologica dellrsquoEsserci non puograve consistere nel ricorso ontico a un altro ente Per parlare di realtagrave devo parlare di qualche cosa che resiste devo cioegrave riferirmi a un altro ente il quale ente dovrebbe spiegare la questione della realtagrave ontologicamente lrsquoessere della realtagrave Ma per Heidegger questo sistema egrave fallato allrsquoorigine percheacute anzicheacute parlare della realtagrave ontologicamente come lrsquoessere Dilthey la pensa come un ente e questo per Heidegger egrave un problema egrave la metafisica stessa A pag 255 Lrsquoanalisi ontologica dei fondamenti della ldquovitardquo non puograve neppure essere introdotta in un secondo tempo come unrsquoinfrastruttura Essa regge e condiziona lrsquoanalisi della realtagrave e lrsquoesplicazione integrale della resistenza e dei suoi presupposti fenomenici La resistenza si incontra nel non-poter-passare-attraverso sotto forma di impedimento al voler-passare Quindi egrave qualcosa che impedisce la volontagrave di potenza Ma con ciograve egrave giagrave aperto qualcosa a cui tendono impulso e volontagrave Se io parlo della realtagrave come una

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resistenza come impedimento giagrave introduco la volontagrave di oltrepassare questo impedimento Percheacute egrave un impedimento Percheacute io voglio andare oltre altrimenti non sarebbe un impedimento Lrsquoindeterminatezza ontica di questo a-cui non autorizza a ignorarlo in sede ontologica o addirittura a ridurlo a nulla Lrsquoa-cui egrave ciograve a cui si riferisce la resistenza si riferisce a un volere superarla Il tendere-ahellip che urta nella resistenza e che solo puograve ldquourtarerdquo in essa esiste come tale rispetto a un totale di appagativitagrave Come dicevamo prima egrave come dire che esiste soltanto in relazione alla volontagrave di potenza Ricordate lrsquoappagativitagrave egrave il modo in cui lrsquoutilizzabile ha il suo utilizzo La resistenza egrave ciograve che impedisce lrsquoutilizzabilitagrave di qualche cosa Tenete conto che lrsquoutilizzabile per Heidegger egrave anche una proposizione La resistenza caratterizza lrsquoessere dellrsquoente intramondano Le esperienze di resistenza determinano unicamente lrsquoampiezza e la direzione dello scoprimento dellrsquoente che si incontra dentro il mondo Il loro sommarsi non conduce perograve allrsquoapertura del mondo bensigrave la presuppone Lo star ldquocontrordquo e ldquodi fronterdquo trovano la loro possibilitagrave ontologica nellrsquoessere-nel-mondo giagrave aperto Insomma parlare di realtagrave ponendo la realtagrave come ciograve che resiste a me secondo Heidegger presuppone che ci sia giagrave unrsquoapertura del mondo e lrsquoapertura del mondo egrave il fatto che crsquoegrave giagrave un utilizzabile che io voglio utilizzare cioegrave crsquoegrave giagrave una volontagrave di fare qualche cosa Percheacute possa darsi questa volontagrave di fare qualche cosa occorre che intanto ci sia questo qualche cosa e che questo qualche cosa sia utilizzabile e a sua volta percheacute tutto questo possa darsi dice Heidegger occorre che ci sia giagrave lrsquoapertura nel mondo Quindi nulla puograve stargli contro nulla puograve resistere se non crsquoegrave giagrave unrsquoapertura nel mondo come dire che la realtagrave non egrave originaria La realtagrave esiste a condizione che ci sia giagrave unrsquoapertura nel mondo Passiamo a pag 256 al punto c ndash Realtagrave e Cura ldquoRealtagraverdquo egrave una designazione ontologica dellrsquoente intramondano Se egrave presa come la designazione di questo modo di essere in generale lrsquoutilizzabilitagrave e la semplice-presenza divengono modi della realtagrave Se si lascia invece a questa parola il suo significato tradizionale essa designa lrsquoessere concepito come la semplice-presenza-della-cosa Tradizionalmente la realtagrave egrave la semplice presenza di qualcosa Ma non ogni semplice-presenza egrave semplice-presenza La ldquonaturardquo che ci ldquocircondardquo egrave certamente un ente intramondano ma non presenta neacute il modo di essere dellrsquoutilizzabile neacute quello della semplice-presenza nel senso della ldquocosa di naturardquo In qualunque modo si interpreti lrsquoessere della ldquonaturardquo tutti i modi di essere dellrsquoente intramondano sono fondati ontologicamente nella monditagrave del mondo e quindi nel fenomeno dellrsquoessere-nel-mondo Dal che risulta che la realtagrave non h alcun primato fra i vari modi di essere dellrsquoente intramondano e non puograve caratterizzare in modo ontologicamente adeguato neacute il mondo neacute lrsquoEsserci (pagg256-257) La realtagrave non egrave originaria la realtagrave si dagrave unicamente se crsquoegrave giagrave unrsquoapertura Se crsquoegrave giagrave questa apertura dellrsquoessere se crsquoegrave giagrave questo orizzonte che altro non egrave come abbiamo visto altre volte che il significato allora non crsquoegrave realtagrave prima del linguaggio Non lo sta dicendo lo dico io perograve la questione egrave questa Che la realtagrave si fondi ontologicamente nellrsquoessere dellrsquoEsserci non significa che il reale possa essere ciograve che egrave soltanto se e fintanto che esiste lrsquoEsserci Qui distingue tra realtagrave e reale Certamente solo fintanto che lrsquoEsserci egrave (ist) cioegrave fintanto che egrave la possibilitagrave ontica della comprensione dellrsquoessere ldquocrsquoegraverdquo (gibt es) essere Sta dicendo che soltanto se crsquoegrave lrsquoEsserci se crsquoegrave lrsquouomo crsquoegrave llsquoessere Percheacute ci sia lrsquoessere percheacute cioegrave ci sia il significato questa apertura percheacute in definitiva ci sia linguaggio occorre che ci sia io Il problema egrave che questo io questo Esserci in quanto progetto sempre preso nella sua gettatezza cioegrave nelle sue possibilitagrave non potrebbe essere pensato in assenza di linguaggio Quindi o poniamo lrsquoEsserci come un oggetto metafisico e quindi ritorniamo a porlo come un ente cancellando la differenza ontologica oppure lrsquoEsserci cioegrave io in quanto progetto gettato sono tale per via di quella struttura che chiamiamo linguaggio e che mi consente di pensarmi progettante Egrave il problema che si riscontra da sempre quando si arriva a un certo punto per cui egrave come se si dovesse prendere una decisione cioegrave o ciograve di cui si sta parlando egrave posto come un oggetto metafisico e allora sorgono grossissimi problemi oppure per dirla tutta egrave un atto di parola con tutto ciograve che questo comporta e cioegrave il fatto che questa egrave una costruzione linguistica determinata da altre costruzioni linguistiche Anche il problema che lui affronta certamente importante della deiezione della chiacchiera

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dellrsquoautenticitagrave non si sarebbe mai potuto porre in assenza di linguaggio Questo significa che questo problema e il modo in cui egrave posto egrave una conseguenza della struttura stessa del linguaggio cioegrave del modo stesso in cui egrave fatto il linguaggio Questo potremmo anche intenderlo come il ldquolimiterdquo del pensiero di Heidegger non solo suo ovviamente percheacute quando si arriva alla questione essenziale cosigrave come sta facendo in questa prima sezione intorno allrsquoessere ci si trova nella necessitagrave di dovere stabilire se questo qualche cosa esiste di per seacute oppure no Certo per Heidegger lrsquoEsserci egrave la gettatezza in cui ciascuno si trova perograve per giungere a dire questo anche lui ha la necessitagrave di dare per acquisito che ci sia un ciascuno che la gettatezza di cui lui parla sia quello che sia cioegrave ha bisogno di un supporto che egrave il linguaggio che utilizza in un certo modo e che ogni volta che lo utilizza deve bloccare ogni termine in modo che significhi quello che lui vuole che significhi Tutto il discorso che lui fa cioegrave lrsquouomo egrave questa gettatezza questa possibilitagrave sempre aperta e lrsquoessere non egrave che il trovarsi dellrsquoEsserci sempre in una possibilitagrave apparentemente ci allontana dalla metafisica ma crsquoegrave qualcosa a cui Heidegger non ha pensato e qui introduciamo qualcosa che egrave caro a Heidegger e cioegrave che cosa resta ancora da pensare e cioegrave immagina un essere fatto in questo modo unrsquoapertura allrsquointerno della quale avviene questo darsi delle varie possibilitagrave e il trovarsi in queste possibilitagrave egrave ciograve che caratterizza lrsquoEsserci Tutto questo o lo poniamo come un oggetto metafisico come dire che le cose stanno cosigrave oppurehellip Qui ci troviamo in bilico tra due posizioni di Heidegger lrsquouna che afferma che le cose stanno in quel modo lrsquoaltra che dice invece che il trovarsi di fronte sempre a delle possibilitagrave egrave ciograve che caratterizza lrsquoEsserci cioegrave io non egrave altro che il darsi sempre unrsquoaltra possibilitagrave di pensiero di parola unrsquoaltra apertura Quando si parla di apertura si parla di apertura di pensiero cioegrave che crsquoegrave altro da pensare Se la questione egrave posta in questi termini allora sigrave in effetti potremmo anche seguire questa direzione perograve dovremmo allora porla in questo modo lrsquoEsserci lrsquoessere gettati verso infinite possibilitagrave di pensiero lrsquoessere sempre gettati verso un qualche cosa che egrave ancora da pensare Ecco che allora posta in questi termini effettivamente ha un altro interesse e unrsquoaltra portata per cui tutto ciograve che Heidegger dice intorno allrsquoEsserci non egrave tanto lo stabilire che esiste questa cosa e che funziona in questo modo lrsquoEsserci lrsquoorizzonte ecc ma intravedere una modalitagrave per pensare ancora per mettere in atto anche se non egrave che mi piaccia molto il termine un superpotenziamento intellettuale Tutta lrsquoopera di Heidegger egrave una via che indica per il superpotenziamento intellettuale cioegrave lrsquoEsserci egrave quellrsquoente di cui ne va dellrsquoessere nel suo essere ma egrave soprattutto quellrsquoente di cui ne va della propria possibilitagrave di reperire nuove aperture nuove cose da pensare Perograve trovare nuove cose da pensare va benissimo perograve tutte queste cose nuove da pensare hanno qualcosa in comune e cioegrave la possibilitagrave di essere pensate egrave data dal linguaggio In effetti tutta lrsquoopera di Heidegger compresa quella dopo la svolta non egrave altro che un tentativo enorme ben congegnato ma assolutamente pragmatico di partire dalla vita dalle cose concrete come diceva Husserl partire dalle cose stesse dalla vita dalla Lebenswelt per compiere un percorso unrsquoelaborazione che consente di tornare alla vita ma avendo la possibilitagrave dopo averla intesa di uscire dalla chiacchiera e pensare ciograve che egrave da pensare Ciograve che egrave da pensare sono le condizioni che consentono lrsquoesistenza di tutte queste cose La volta scorsa abbiamo fatto una connessione fra il pensiero di Heidegger e ciograve che avviene in un percorso analitico Anche in un percorso analitico crsquoegrave questo aspetto abbandonare la doxa le opinioni soprattutto quelle personali che sono quelle che pilotano la propria esistenza nel bene e nel male per incontrare la possibilitagrave ecco una delle possibilitagrave che si aprono di intendere questa deiezione da cui muove ogni cosa percheacute si parte dalla doxa dalla chiacchiera e in genere ci si rimane senza accorgersene Lrsquoapertura che lui propone egrave invece intendere fino a che punto tutto ciograve che mi determina e mi caratterizza sia opera della chiacchiera e giungere infine a considerare che essendo tutto costruito sulla chiacchiera compreso il pensiero di Heidegger ciascuna cosa trae il suo fondamento dalla chiacchiera e questo ha degli effetti non indifferenti percheacute egrave come dire che egrave fondato su niente non ha alcun fondamento possibile A questo punto e questo Heidegger lo sa la domanda che

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sorge come avevamo letto qualche volta fa non egrave tanto la ricerca del fondamento ma la domanda egrave percheacute si cerca il fondamento Questo egrave ciograve che interessa non trovare il fondamento poi per quanto riguarda il fondamento ogni trova quello che gli pare ma il percheacute bisogna trovare il fondamento percheacute crsquoegrave questa domanda di fondamento Ora la risposta che manca qui in Essere e tempo egrave che la ricerca del fondamento cosigrave come la ricerca della veritagrave non egrave altro che funzionale alla volontagrave di potenza Se non ci fosse la volontagrave di potenza in effetti non ci sarebbe nessuna necessitagrave di fondamento Questo procede da ciograve che supporta tutta la volontagrave di potenza che Nietzsche non ha colto forse percheacute non aveva gli strumenti e cioegrave la struttura stessa del linguaggio la necessitagrave che un qualche cosa sia affermato sia quello che egrave per potere fare il passo successivo Ma percheacute sia quello che io devo imporlo percheacute non puograve esserlo non significa niente se io dico che questa cosa egrave questa e mi attengo a questo che come dire ldquoquesta carta che ho in mano egrave il re di fiori e ogni volta che avrograve in mano questa carta saragrave un re di fiori e la userograve in questo modo Egrave la stessa cosa Egrave da questa necessitagrave di imporre a una parola a una cosa di essere quello che egrave per fare il passo successivo che si supporta quella Nietzsche chiamava la volontagrave di potenza Questo egrave il supremo atto di volontagrave volontagrave di potenza imporre a una parola a una cosa di essere quella che egrave percheacute se non lo faccio non posso fare il passo successivo La ricerca di un fondamento egrave la ricerca di qualche cosa che giustifichi in qualche modo il fatto che quella cosa egrave quella che egrave La stessa ricerca dellrsquoessere da Parmenide in poi egrave stato un immenso e straordinario tentativo di trovare un fondamento a questo fatto che quando parlo devo imporre qualche cosa perograve scarto lrsquoidea che sia io a imporre questa cosa percheacute altrimenti non sarebbe una necessitagrave sarebbe una contingenza percheacute sarei io a decidere che qualcosa egrave cosigrave in questo momento e quindi non sarebbe utilizzabile per la volontagrave di potenza Per essere utilizzabile dalla volontagrave di potenza io devo mostrare che le cose stanno cosigrave non percheacute lo dico io ma percheacute ldquosonordquo cosigrave Tutta la ricerca intorno allrsquoessere dicevo cioegrave ciograve che garantisce allrsquoessere di essere quello che egrave ha questa funzione stabilire che le cose stanno cosigrave che lrsquoutilizzabile una proposizione una parola egrave quello che egrave non per una mia decisione ma per virtugrave propria Solo allora posso dominare percheacute se avessi lrsquoopportunitagrave di considerare che per usare le parole di Heidegger lrsquoappagativitagrave di un utilizzabile egrave determinata unicamente dalla mia volontagrave rende questo utilizzabile un qualche cosa che puograve essere utilizzato anche in un altro modo a me fa comodo utilizzarlo in questo modo ma lui non egrave cosigrave Egrave questo il punto Questo ente non egrave quello che egrave se io lo utilizzo di volta in volta come mi pare Come posso dominarlo se mi sfugge ogni volta Sono io che debbo fermarlo ma lo fermo arbitrariamente in modo surrettizio percheacute lui non egrave neacute cosigrave neacute cosagrave neacute in nessun altro modo Mi toglie radicalmente e definitivamente ogni possibilitagrave di avere il dominio sulle cose percheacute le cose cessano di essere quelle che sono Qui certo Heidegger sta dicendo che la realtagrave non esiste fuori dal mondo in cui lrsquoEsserci si trova lrsquoEsserci egrave il mondo Possiamo tranquillamente accogliere questa questione in effetti dagrave da pensare che tutto ciograve che io ho di fronte non egrave esente e qui egrave Freud dalle fantasie attraverso e per cui vedo quello che vedo Quando Heidegger dice che qualunque ente intramondano cioegrave qualunque cosa egrave quella che egrave percheacute egrave nel mio mondo nel mondo che io sono sta dicendo che il modo in cui la vedo il modo per cui quella cosa egrave quella che egrave per me egrave determinata dalle mie fantasie cioegrave da tutto ciograve che mi ha portato a essere qui in questo momento e a essere quello che sono in questo momento La questione egrave interessante percheacute a questo punto si toglie ogni possibilitagrave intanto di fondabilitagrave delle cose ma per togliere questa possibilitagrave di fondabilitagrave delle cose occorre una riflessione sul percheacute crsquoegrave la ricerca di un fondamento non se il fondamento egrave vero oppure no non ha nessun interesse ma il percheacute lo si ricerca a che cosa serve un fondamento Crsquoegrave la possibilitagrave allora di accorgersi che la ricerca di un fondamento egrave la ricerca della potenza Se lrsquoEsserci non esiste allora non ldquoegraverdquo neacute lrsquoldquoindipendenzardquo neacute lrsquoldquoin-seacuterdquo Allora queste espressioni non sono neacute comprensibili neacute incomprensibili e lrsquoente intramondano non egrave neacute scopribile neacute tale da poter esser-nascosto Non crsquoegrave semplicemente non esiste se non ci sono io se non crsquoegrave lrsquoEsserci tutte queste cose non ci sono Allora non si puograve dire neacute che

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lrsquoente ci sia neacute che non ci sia Invece ora ossia fintanto che crsquoegrave la comprensione dellrsquoessere e quindi la comprensione della semplice-presenza si puograve dire che lrsquoente vi saragrave ancora anche allora Questa dipendenza dellrsquoessere non dellrsquoente dalla comprensione dellrsquoesserehellip Lrsquoessere dipende dalla comprensione dellrsquoessere Comprensione non senso di capire ma nel senso di trovarsi in questa apertura dellrsquoessere Solo se crsquoegrave apertura dellrsquoessere allora incontro lrsquoessere hellipcioegrave la dipendenza della realtagrave non del reale dalla Cura preserva lrsquoanalitica dellrsquoEsserci dalla tentazione sempre risorgente nonostante la sua acrisia di interpretare lrsquoEsserci sul modello dellrsquoidea di realtagrave Solo lrsquoorientamento nellrsquoesistenzialitagravehellip Quindi nellrsquouomo nellrsquoEsserci hellipinterpretata in modo ontologico positivo dagrave la garanzia che nel corso effettivo dellrsquoanalisi della ldquocoscienzardquo o della ldquovitardquo non si assuma a base della ricerca un senso della realtagrave preso a caso o indifferente Sta dicendo badate che quando si parla di realtagrave bisogna sempre tenere conto che la realtagrave egrave un effetto dellrsquoEsserci senza lrsquoEsserci non crsquoegrave nessuna realtagrave Poco dopo dice hellipla sostanza dellrsquouomo egrave lrsquoesistenza La sostanza quella cosa che egrave sempre stata cercata anche da Aristotele per il quale la sostanza egrave la prima delle dieci categorie che definiscono lrsquoessere la sostanzialitagrave ciograve che permane sempre egrave lrsquoesistenza dice Heidegger egrave lrsquouomo egrave la sua progettualitagrave questa egrave la sostanza La sostanzialitagrave egrave lrsquoessere continuamente progettato egrave lrsquoessere sempre gettato verso il pensare Come dicevo tutto ciograve sfocia nella questione della veritagrave Dopotutto che cosa garantisce della veritagrave sect 44 Esserci apertura e veritagrave Pag 258 Parte da Parmenide dal primo che posto la questione dellrsquoessere Che significa qui ldquoindagare sulla veritagraverdquo scienza della ldquoveritagraverdquo In questa indagine la ldquoveritagraverdquo saragrave forse assunta a tema nel senso delle teorie della conoscenza o del giudizio Domanda retorica la risposta egrave no ovviamente Manifestamente no percheacute ldquoveritagraverdquo ha qui lo stesso significato di ldquocosardquo di ldquoautomanifestantesirdquo Ma che cosa significa allora il termine ldquoveritagraverdquo se puograve essere usato come equivalente a ldquoenterdquo e a ldquoessererdquo Se la veritagrave ha a buon diritto una connessione originaria con lrsquoessere il problema della veritagrave finisce per cadere nellrsquoambito della problematica ontologica fondamentale (pagg 258-259) Diventa cioegrave un problema ontologico problema avviato da Parmenide Qual egrave la veritagrave per Parmenide Che lrsquoessere egrave e non puograve non essere e cioegrave che le cose sono quelle che sono e non possono non essere quelle che sono Questa egrave la nozione di veritagrave che tutto sommato egrave funzionante ancora oggi Lrsquoanalisi muove dal concetto tradizionale di veritagrave tentando di chiarirne i fondamenti ontologici Si chiede cosa egrave stato inteso fino ad adesso con veritagrave Sulla scorta di questi fondamenti saragrave posto in luce il fenomeno originario della veritagrave In base ad esso si potragrave stabilire la provenienza del concetto tradizionale di veritagrave La ricerca faragrave vedere che al problema dellrsquordquoessenzardquo della veritagrave egrave legato necessariamente quello del modo di essere della veritagrave Contemporaneamente avragrave luogo la chiarificazione ontologica del senso dellrsquoaffermazione che ldquola veritagrave crsquoegraverdquohellip Come sappiamo che la veritagrave crsquoegrave Anche se questo porterebbe con seacute una serie di altre domande non indifferenti hellip e del carattere della necessitagrave in base alla quale ldquopresupponiamo necessariamenterdquo che la veritagrave ldquocrsquoegraverdquo Questa egrave la questione fondamentale e cioegrave il fatto che secondo lui si presuppone necessariamente che la veritagrave ci sia perograve questo non ci dice niente di che cosa sia la veritagrave dice soltanto che presupponiamo che ci sia ma che cosa esattamente Poi fa una critica alla nozione di veritagrave come adeguamento La veritagrave in questo caso sarebbe lrsquoadeguamento della proposizione a ciograve di cui la proposizione parla La proposizione che afferma che in questo momento Cesare egrave qui di fronte a me egrave vera percheacute in questo momento Cesare egrave qui di fronte a me Che egrave la posizione tarskiana la neve egrave bianca se e soltanto sehellip ecc Che cosa garantisce che lrsquointellectus e la res sono adeguati tra loro Come la risolve Cartesio Cosa consente alla res estensa di essere connessa con la res cogitans Cosa crsquoegrave che li unisce Dio Se dio fosse un malandrino allora questo fatto scombinerebbe tutta la gnoseologia percheacute non sapremmo piugrave se ciograve che vediamo ciograve che conosciamo corrisponde oppure no alle cose Cartesio la risolve cosigrave crsquoegrave dio che garantisce La domanda egrave legittima cosrsquoegrave che garantisce che ciograve che vedo egrave ciograve che egrave Dio A pag 264 Sta parlando della giustificazione di che cosa giustifica che ciograve di cui parlo corrisponda allrsquooggetto di cui sto parlando Egrave lrsquoente in questione a manifestarsi cosigrave comrsquoesso egrave in se stesso cioegrave a mostrarsi

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identico a ciograve che di esso egrave mostrato e scoperto nellrsquoasserzione Qui incomincia a dire una cosa interessante cioegrave che egrave il mostrarsi stesso della cosa che viene detto che la proposizione pronuncia quindi non egrave piugrave cartesianamente che la proposizione dice la cosa correttamente ma la proposizione dice che questa cosa si sta scoprendo crsquoegrave uno scoprimento di qualche cosa e in un certo senso testimonia di questo scoprirsi di qualche cosa La giustificazione ha a che fare soltanto con lo scoprimento dellrsquoente stesso con lrsquoente nel ldquocomerdquo del suo esser-scoperto Essa trova la sua verifica nel fatto che lrsquoasserito cioegrave lrsquoente stesso si manifesta come il medesimo Come si manifesta questrsquoaggeggio qui Cosigrave comrsquoegrave non si manifesta in un altro modo si manifesta cosigrave comrsquoegrave Che unrsquoasserzione sia vera significa essa scopre lrsquoente in se stesso enuncia mostra ldquolascia vedererdquo lrsquoente nel suo esser-scoperto Qui ci introduciamo nella nozione di veritagrave cosigrave come la pone Heidegger La veritagrave non egrave un asserto corretto che dice come sta una certa cosa ma egrave piuttosto qualcosa che lascia vedere ciograve che si sta scoprendo Esser-vero (veritagrave) dellrsquoasserzione significa essere-scoprente Egrave la definizione di alegravetheia cioegrave il non nascosto quindi viene in luce si scopre La veritagrave non ha quindi la struttura dellrsquoadeguazione del conoscere allrsquooggetto nel senso dellrsquoassimilazione di un ente (il soggetto) a un altro ente (lrsquooggetto) Questo cartesianamente lrsquooggetto viene assimilato dal soggetto il quale poi ne faragrave lrsquouso che ritiene piugrave opportuno ma si parte sempre dallrsquoidea che ci sia il soggetto e lrsquooggetto Qui non crsquoegrave piugrave percheacute la proposizione vera che dice la veritagrave dice che si sta scoprendo qualcosa A sua volta lrsquoesser-vero nel senso di essere-scoprente egrave ontologicamente possibile solo sul fondamento dellrsquoessere-nel-mondo (pag 265) Qui torniamo al discorso che facevo prima qualcosa si scopre soltanto se egrave nel mondo se egrave preso nellrsquoEsserci se egrave nella mia progettualitagrave Solo allora puograve essere scoperto e sta qui la differenza fondamentale tra Heidegger e il pensiero classico tradizionale cartesiano Per Cartesio crsquoegrave il soggetto di fronte allrsquooggetto che il soggetto esperisce ma sappiamo che ci vuole dio a garantire che questa percezione sia corretta Per Heidegger no dice che questa cosa si scopre se egrave nel mondo se rientra nel mio progetto 2 agosto 2017 Siamo a pag 265 Punto b) ndash Il fenomeno originario della veritagrave e la provenienza del concetto tradizionale di veritagrave Adesso parla della veritagrave Egrave lrsquoultima parte della sezione sullrsquoessere e non egrave casuale che riguardi la questione della veritagrave Ci sono delle questioni interessanti ma anche una questione che ad Heidegger egrave sfuggita e di cui parleremo tra poco Esser-vero (veritagrave) significa esser-scoprente Vi rileggo la definizione che ha dato qualche riga prima e che abbiamo letta la volta scorsa Che unrsquoasserzione sia vera significa essa scopre lrsquoente in se stesso enuncia mostra ldquolascia vedererdquo lrsquoente nel suo esser-scoperto (pag 264) Lrsquoesser vero di unrsquoasserzione significa essere scoprente Quindi lrsquoasserzione egrave vera in quanto scoprente di qualche cosa Torniamo dove eravamo partiti Ma non si tratta di una definizione della veritagrave del tutto arbitraria Puograve essere che ricorrendo a determinazioni concettuali cosigrave forzate si riesca a espellere lrsquoidea di adeguazione dal concetto di veritagrave Vedremo che non egrave cosigrave semplice Ma una cosigrave equivoca vittoria non saragrave pagata al prezzo del ripudio della ldquobuonardquo tradizione antica In realtagrave questa definizione apparentemente arbitraria contiene nullrsquoaltro che lrsquointerpretazione necessaria di ciograve che la tradizione piugrave remota della filosofia antica ha intravisto e prefenomenologicamente anche compreso Lrsquoesser-vero del λόγος in quanto άπόφανσις egrave lrsquoάληϑεύιν nel modo dellrsquoάποφαινεσϑαι lasciar vedere lrsquoente nel suo non-esser-nascosto (esser-scoperto) facendolo uscire dal suo esser-nascosto La άλήϑεια che nei passi da noi citati coincide per Aristotele con πράγμα φαινόμενα significa le ldquocose stesserdquo ciograve che si manifesta lrsquoente nel come del suo esser-scoperto Lui sottolinea non a caso questa affermazione percheacute lrsquoente nel ldquocomerdquo del suo esser scoperto significa giagrave per Aristotele che non si scopre lrsquoente cosigrave comrsquoegrave ma cosigrave come appare La traduzione con la parola ldquoveritagraverdquo e piugrave ancora le definizioni concettuali e teoretiche di questa espressione velano il senso di ciograve che i greci posero ldquoovviamenterdquo a base del significato di άλήϑεια muovendo dalla comprensione prefilosofica che ne avevano (pagg 265-266)

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Piugrave avanti nella stessa pagina Esser-vero in quanto esser-scoprente egrave un modo di essere dellrsquoEsserci Ciograve che a sua volta rende possibile questo scoprire deve necessariamente essere detto ldquoverordquo in un senso ancor piugrave originario Solo i fondamenti ontologico-esistenziali dello scoprire mettono a nudo il fenomeno della veritagrave piugrave rigorosamente originario Ora qui fa tutto un discorso che potremmo anche riassumere molto brevemente Per Heidegger la veritagrave lrsquoάλήϑεια come lrsquoesser scoperto di qualcosa comporta che soltanto lrsquoEsserci nel momento in cui progetta egrave gettato innanzi soltanto a questa condizione intanto crsquoegrave lrsquoessere e diragrave anche crsquoegrave la veritagrave Tutte queste cose senza lrsquoEsserci non esistono Quindi lrsquoEsserci incontra la veritagrave nel momento in cui progettando qualche cosa nel momento in cui si trova gettato nel progetto incontra qualche cosa e questo incontrare qualche cosa il manifestarsi di qualcosa questa egrave la veritagrave per Heidegger Il vero egrave ciograve che si manifesta per lrsquoEsserci in quanto gettatezza in questo essere gettato qualcosa appare e questo apparire di qualche cosa egrave la veritagrave Intervento Il vero egrave lrsquoapparire non la cosa Esattamente Crsquoegrave unrsquoaltra questione che riguarda la Cura La Cura egrave il momento in cui lrsquoEsserci nella sua gettatezza incontra e quindi ha a che fare con un utilizzabile necessariamente non puograve non avere a che fare con qualche cosa in questo essere gettato Quindi il prendersi cura egrave una delle condizioni della veritagrave In questo prendersi cura qualche cosa si manifesta cosigrave come appare e questo manifestarsi di qualcosa che appare egrave il vero La cosa egrave vera ma egrave vera cosigrave come mi appare non egrave vera per se stessa egrave vera percheacute appare a me in questo modo ed egrave vero che mi appare in questo modo Questo egrave il vero non egrave lrsquooggetto non egrave la cosa A pag 271 LrsquoEsserci non ha bisogno di portarsi in cospetto dellrsquoente stesso mediante unrsquoesperienza ldquooriginariardquo e resta tuttavia in un rapporto di essere-per lrsquoente Lo scoprimento in larga misura non egrave il prodotto di una scoperta rispettivamente propria ma il frutto del sentito dire Lrsquoimmedesimazione con ciograve che egrave detto egrave tipica del modo di essere del Si Lrsquoespressione assume come tale il ruolo di essere-per lrsquoente scoperto nellrsquoasserzione Ma quando questo ente deve essere esplicitamente afferrato nel suo esser-scopertohellip Quando non egrave piugrave nella chiacchera hellipnasce lrsquoesigenza di giustificare lrsquoasserzione in quanto scoprente Ora lrsquoasserzione pronunciata egrave un utilizzabile tale che in quanto custodente lrsquoesser-scoperto ha in se stesso un riferimento allrsquoente scoperto Dice in quanto custodente infatti dicendolo lo custodisce lo tiene insieme Dice poi ha in se stesso un riferimento allrsquoente scoperto Non soltanto lo custodisce ma ha un riferimento continuo con lrsquoente scoperto una volta che lrsquoente scoperto appare lrsquoEsserci se ne prende cura direbbe Heidegger attraverso il λόγος la parola ovviamente A pag 271 Lrsquoesser-scoperto dellrsquoente e lrsquoesser-espressa dellrsquoasserzione cadono nel modo di essere dellrsquoutilizzabile intramondano Ciograve che appare cadono nel modo di essere dellrsquoutilizzabile percheacute sono degli utilizzabili una proposizione egrave un utilizzabile Ma poicheacute nellrsquoesser-scoperto in quanto esser-scoperto dihellip persiste un riferimento alla semplice-presenza lrsquoesser-scoperto (veritagrave) diviene da parte sua una relazione semplicemente-presente fra due semplici-presenze (intellectus e res) Heidegger sembrerebbe porre qui lrsquoesser-scoperto come una semplice presenza perograve pone questa questione per dirci che non egrave esattamente cosigrave Infatti a pag 272 dice La veritagrave egrave cosigrave esperita come semplice-presenza Ma non egrave soltanto la veritagrave ad essere incontrata come semplice-presenza bensigrave la comprensione dellrsquoessere in generale comprende innanzi tutto ogni ente come semplice-presenza La riflessione ontologica piugrave vicina sulla ldquoveritagraverdquo quale egrave innanzi tutto esperita in sede ontica intende il λόγος (asserzione) come λόγος τινός (asserzione suhellip scoprimento-dihellip) e interpreta questo fenomeno come semplice-presenza in vista del suo possibile carattere di semplice-presenzialitagrave Ma poicheacute la semplice-presenzialitagrave egrave identificata senzrsquoaltro col senso dellrsquoessere in generale non egrave possibile neppure che nasca il problema se questo modo di essere della veritagrave e la struttura della presenzialitagrave che le viene innanzi tutto attribuita costituiscano o no un fenomeno originario Questa comprensione dellrsquoessere dellrsquoEsserci che si impone innanzi tutto e che a tuttrsquooggi non egrave ancora stata radicalmente e esplicitamente superata nasconde il fenomeno originario della veritagrave Lrsquoidea che lo scoprimento appaia come semplice presenza come sempre egrave accaduto secondo Heidegger nasconde il fenomeno originario della veritagrave come dire che

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tutta la filosofia prima di lui non ha fatto altro che nascondere la veritagrave Quindi tutto ciograve che egrave stato detto intorno alla veritagrave non egrave utilizzabile Passiamo al capitolo ndash Il modo di essere della veritagrave e la presupposizione della veritagrave a pag 273 LrsquoEsserci in quanto costituito dallrsquoapertura egrave essenzialmente nella veritagrave Dice che lrsquoesserci egrave necessariamente nella veritagrave percheacute lrsquoEsserci egrave lrsquoapertura e nellrsquoapertura ovviamente crsquoegrave lo scoprimento di qualche cosa qualcosa appare in questa apertura e difatti unrsquoapertura egrave sempre unrsquoapertura ldquoperrdquo Lo scoprimento stesso egrave la veritagrave Infatti dice Lrsquoapertura egrave un modo di essere essenziale dellrsquoEsserci ldquoCrsquoegraverdquo veritagrave solo percheacute e fintanto che lrsquoEsserci egrave La veritagrave crsquoegrave a condizione che ci sia lrsquoEsserci non crsquoegrave una veritagrave fuori dallrsquoEsserci Giagrave da questo si puograve intendere le implicazioni di una cosa del genere Infatti dice Le leggi di Newton il principio di non contraddizione ogni veritagrave in generale sono veri solo fintanto che lrsquoEsserci egrave Prima che lrsquoEsserci in generale fosse e dopo che lrsquoEsserci in generale non saragrave piugrave non crsquoera e non ci saragrave veritagrave alcuna poicheacute la veritagrave in quanto apertura scoprimento ed esser-scoperto non puograve essere senza che lrsquoEsserci sia Egrave lrsquoEsserci che scopre ovviamente Le leggi di Newton prima della loro scoperta non erano ldquovererdquo ciograve non significa che fossero false e neppure che se onticamente drsquoora innanzi non fossero piugrave oggetto di scoprimento diverrebbero false Tanto meno poi questa ldquorestrizionerdquo porta con seacute una diminuzione dellrsquoesser vere di queste ldquoveritagraverdquo Che le leggi di Newton prima di lui non fossero neacute vere neacute false non significa che lrsquoente che esse scoprendo manifestano non ci fosse prima Le leggi divennero vere a opera di Newton e con esse divenne accessibile per lrsquoEsserci lrsquoente in se stesso In virtugrave del proprio scoprimento lrsquoente si rivelograve come un ente che giagrave prima era Scoprire in questo senso egrave il modo di essere della ldquoveritagraverdquo Cosa vuole dire tutto ciograve Che non egrave che non ci fossero le leggi di Newton prima dellrsquoEsserci ma una volta che lrsquoEsserci crsquoegrave allora nel momento in cui si scoprono queste cose diventano vere Non sono le leggi in quanto tali che sono vere o false non egrave questo il punto ma egrave lo scoprimento di queste leggi che rende queste cose vere Che ci siano veritagrave ldquoeternerdquo potragrave essere concesso come dimostrato solo se saragrave stata fornita la prova che lrsquoEsserci era e saragrave per tutta lrsquoeternitagrave Fincheacute questa prova non saragrave stata fornita tale affermazione rimane una fantasticheria che non accresce il suo credito per il fatto drsquoessere generalmente ldquocredutardquo dai filosofi (pagg 273-274) Egrave un po ciograve che dicevamo tempo fa riprendendo anche qualcosa da Wittgenstein vale a dire il chiedersi se le cose sono esistite prima di me egrave una domanda che potrebbe essere un non senso Cosa vuole dire che esistono prima di me Vuole dire che esistono senza lrsquoEsserci ma per Heidegger questo non egrave possibile percheacute egrave lrsquoEsserci scoprente che fa apparire queste cose che le mostra Tutto questo porta a una questione che lui affronta e cioegrave lrsquoidea che la veritagrave sia qualcosa di presupposto Percheacute noi dobbiamo presupporre che crsquoegrave veritagrave Che significa ldquopresupporrerdquo che stanno a significare ldquodobbiamordquo e ldquonoirdquo Che significa ldquocrsquoegrave veritagraverdquo ldquoNoirdquo presupponiamo la veritagrave percheacute ldquonoirdquo essendo nel modo di essere dellrsquoEsserci siamo nella ldquoveritagraverdquo ldquoNoirdquo presupponiamo la veritagrave non come qualcosa che stia ldquoal di fuorirdquo e ldquoal di soprardquo di noi e a cui ci rapporteremmo come ci rapportiamo ad altri ldquovalorirdquo Non siamo noi a presupporre la ldquoveritagraverdquo ma essa egrave ciograve che rende ontologicamente possibile che noi possiamo esser siffatti da ldquopresupporrerdquo qualcosa Egrave la veritagrave che rende possibile qualcosa come il presupporre Quindi anche il presupporre la veritagrave Teniamo conto che questa considerazione di Heidegger ha come obiettivo anche una obiezione alla metafisica alla veritagrave come veritas ma egrave proprio cosigrave Riesce in questa operazione Intendo dire questo Crsquoegrave qualche cosa che forse Heidegger non ha pensato La veritagrave dunque come lrsquoesser scoperto di qualcosa qualcosa mi si scopre nel momento in cui me ne prendo cura Ma queste affermazioni queste proposizioni che dicono questa cosa sono vere oppure no Dicendo Heidegger queste cose egrave come se inevitabilmente dicesse che le cose stanno cosigrave e lui le sta descrivendo quindi la proposizione che le descrive egrave molto tarskianamente vera ldquola neve egrave biancardquo se e soltanto se egrave bianca Quindi queste proposizioni che dicono che la veritagrave egrave uno scoprirsi di qualche cosa egrave vera se e soltanto se la veritagrave egrave uno scoprimento di qualche cosa Questa nozione di veritagrave egrave la nozione di veritagrave come adeguamento adeguamento della parola alla cosa Che cosa ci dice tutto questo al di lagrave del fatto che Heidegger non pensata una cosa del genere

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Non ha pensato che ciograve che cercava di cacciare fuori e che gli era parso di averlo fatto con questa nozione di veritagrave ritorna nel fatto che lui egrave costretto a formulare delle proposizioni per dire questa cosa Formulando delle proposizioni immagina che queste proposizioni siano vere e cioegrave che ciograve che descrive corrisponda a qualche cosa che accade lrsquoadeguamento della parola alla cosa Egrave possibile uscire da questo Apparentemente no In qualunque modo voglia porre la cosa mi troverograve sempre a descrivere un qualche cosa e a presupporre in questo non nellrsquoaccezione di Heidegger ma nel senso di darlo per acquisito che la mia descrizione sia vera cioegrave corrisponda a qualcosa Questo qualcosa in questo caso letteralmente corrisponde alla mia proposizione alla mia affermazione Ma dicevo uscire da una cosa del genere egrave arduo tuttavia tutte queste descrizioni e definizioni comportano questo problema che puograve essere riassunto cosigrave che cosa garantisce che la descrizione descriva esattamente ciograve che io penso di stare descrivendo Queste descrizioni sono tutte risposte alla domanda ldquoche cosrsquoegraverdquo in questo caso ldquoche cosrsquoegrave la veritagraverdquo Se si imposta cosigrave il problema come drsquoaltra parte ha fatto Heidegger allora di fronte a questa domanda ldquoche cosrsquoegrave la veritagraverdquo egrave costretto a porre delle descrizioni che dicono che cosa sia la veritagrave Non importa il contenuto cioegrave cosa per lui egrave interessa soltanto che lui fa delle descrizioni intorno a questa cosa della quale si egrave chiesto ldquoche cosrsquoegraverdquo Uscire da questo comporterebbe lrsquoapprocciare la questione non piugrave chiedendosi ldquoche cosrsquoegraverdquo e allora la questione potrebbe venire formulata cosigrave non piugrave la veritagrave egrave questo ma ciograve che io chiamo ldquoveritagraverdquo interviene in ciograve che dico in questo modo Approcciando la questione in questo modo non mi trovo piugrave nella necessitagrave di dovere descrivere un qualche cosa e se lo faccio questa descrizione non descrive un quid che egrave ligrave per essere descritto ma descrivo semplicemente il modo in cui io sto utilizzando una certa cosa La veritagrave egrave uno dei concetti piugrave antichi e anche piugrave complicati da trattare Heidegger nel momento in cui si chiede ldquoche cosrsquoegrave la veritagraverdquo cade nella necessitagrave di dovere porre delle proposizioni che dovrebbero essere vere altrimenti la veritagrave non egrave piugrave quella che dice lui egrave unrsquoaltra cosa Intervento Nel momento in cui chiedo ldquoche cosrsquoegraverdquo chiedo conto dellrsquoessere di qualcosa Egrave come se la domanda ldquoche cosrsquoegraverdquo fosse una domanda cartesiana nel senso che questa cosa ha un essere che egrave fuori di me Da una parte crsquoegrave il soggetto e dallrsquoatra lrsquooggetto Il vizio egrave nella domanda stessa Nel momento stesso in cui domando ldquoche cosrsquoegraverdquo io mi metto nella posizione del soggetto rispetto a un oggetto Egrave per questo che dicevo che occorre un approccio differente percheacute fincheacute lrsquoapproccio egrave questo non crsquoegrave uscita La domanda ldquoche cosrsquoegrave qualche cosardquo egrave la domanda fondamentale della volontagrave di potenza cioegrave voglio sapere che crsquoegrave per poterlo utilizzare per poterlo manipolare elaborare ecc Ma ponendo la questione in questrsquoaltro modo cui accennavo prima e cioegrave ponendo la veritagrave egrave di questa che stiamo parlando come un qualche cosa di cui io sigrave parlo ma ne parlo dicendo che sto intendendo questo termine qui in questo modo Tuttavia la questione non egrave cosigrave semplice percheacute anche in questo caso si potrebbe dire che per potere utilizzare questo termine ldquoveritagraverdquo devo comunque averlo in qualche modo definito se lo voglio utilizzare Anche se lo definisco io a mio uso e consumo tuttavia deve essere un qualche che anche altri possano utilizzare possano partecipare percheacute se egrave solo mia e resta fra me e me e non me ne faccio nulla Quindi occorre trovare un qualche cosa che renda utilizzabile questo concetto di veritagrave nella maniera piugrave o meno comune e cioegrave come adeguamento Adeguamento perograve non piugrave della parola alla cosa ma della parola a unrsquoaltra parola Cerco di spiegarmi meglio Supponiamo di porre la veritagrave semplicemente come il porsi di un qualche cosa che non nega se stesso Quindi in questo caso lrsquoesser vero di qualche cosa egrave ciograve che si adegua a ciograve che dice non a qualche cosa ma a ciograve stesso che dice Naturalmente anche in questo caso possono essere fatte delle obiezioni cioegrave io posso inventarmi un qualunque concetto di veritagrave oppure dire che una cosa non nega se stessa perograve questa non egrave la veritagrave Quindi questo non negare se stesso deve avere qualche altra caratteristica Riprendiamo da ligrave unrsquoaffermazione che afferma qualcosa e quindi non nega se stessa cioegrave dice che quello che afferma egrave quello che sta affermando In che modo questo puograve essere utilizzabile Il fatto di non negare se stesso egrave ciograve che rende utilizzabile un qualche cosa percheacute se una proposizione nega se

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stessa questa proposizione non egrave utilizzabile Quindi per ldquoveritagraverdquo percheacute sia un utilizzabile occorre che dica che ciograve che afferma non lo nega ma che ciograve che sta affermando non nega neppure tutto ciograve che ha portato a questa affermazione Faccio un esempio Quando affermo qualche cosa ciograve che affermo non egrave che emerga dal nulla ma procede da una serie infinita di cose che io ho pensate che altri hanno dette ecc Percheacute questa affermazione sia vera allora occorrerebbe che tutte le affermazioni che hanno portato a questa affermazione abbiano questa caratteristica e cioegrave di affermare e non negare ciograve che stanno affermando Quando puograve avvenire una cosa del genere Per esempio quando affermo qualche cosa che i miei sensi negano egrave il caso piugrave semplice In questo caso crsquoegrave una contraddizione percheacute questa proposizione dice di seacute che egrave vera ma altre proposizioni dicono che non lo egrave Come dirimere questa questione Non credo che si tratti di stabilire se questa affermazione collima con ciograve che i sensi esperiscono Tempo fa parlavamo della veritagrave come di un operatore deittico di uno shifter qualche cosa che indica che in una certa direzione si puograve andare e si puograve andare percheacute questa proposizione non nega se stessa neacute nega la premessa la sua condizione Ora come possiamo utilizzare tutto ciograve Abbiamo detto che posso proseguire percheacute ciograve che affermo non nega la premessa da cui muove La premessa a sua volta egrave stata accolta come vera per gli stessi motivi e cosigrave via allrsquoindietro Lungo questa via egrave possibile giungere ad affermare qualcosa per cui si potrebbe essere certi che non nega la premessa e quindi consente di procedere Perograve non basta ancora Sto cercando di vedere se crsquoegrave qualcosa di utilizzabile anche in ciograve che diceva Heidegger Potremmo dirla cosigrave Il vero egrave ciograve che non nega di apparirmi cosigrave come mi appare qualunque cosa sia In questo modo in effetti potremmo dire che Heidegger non aveva tutti i torti anche se di nuovo ricadiamo nello stesso problema e cioegrave questa definizione egrave vera E se noi non avessimo la necessitagrave di stabilire un parametro che ci dica se una certa descrizione egrave vera percheacute appunto non ci chiediamo piugrave ldquoche cosrsquoegraverdquo ma come possiamo utilizzare un qualche cosa allo scopo di potere proseguire Come utilizzare dunque la ldquoveritagraverdquo Come ciograve che egrave cosigrave come mi appare Egrave cosigrave che utilizzo la veritagrave anche percheacute parlando affermando qualcosa egrave necessario che questo qualche cosa venga affermato affincheacute da ligrave io possa proseguire e cioegrave che sia quello che sia Il fatto che qualche cosa deve essere necessariamente quello che egrave per potere essere utilizzabile Ecco questa egrave la veritagrave che utilizziamo una qualunque cosa per essere utilizzabile deve essere quella che egrave non egrave quella che egrave ma per essere utilizzabile dobbiamo porla cosigrave come se fosse quella che egrave Quindi questa riferimento della veritagrave non egrave piugrave un qualche cosa che egrave da qualche altra parte ma la veritagrave egrave ldquosemplicementerdquo lrsquoessere quello che egrave di qualche cosa per potere essere utilizzato In questo modo almeno apparentemente la questione della veritagrave potrebbe avere trovato una soluzione Dico ldquoapparentementerdquo percheacute sicuramente verranno in mente altre cose perograve almeno ci solleva dal problema in cui lo stesso Heidegger egrave caduto del cartesianesimo soggettooggetto percheacute non sono piugrave io soggetto che peraltro Heidegger nega che stabilisco quellrsquooggetto ma sono io in quanto Esserci e in questo siamo insieme a Heidegger che accolgo ciograve che si manifesta cosigrave comrsquoegrave per quello che egrave E lo accolgo cosigrave comrsquoegrave non percheacute questa sia la veritagrave per Heidegger egrave la veritagrave ma non basta ma lo accolgo cosigrave comrsquoegrave per poterlo utilizzare Certo lui dice che un utilizzabile egrave quella proposizione che dice dello scoprente ma noi stiamo dicendo qualcosa di piugrave e cioegrave che questo utilizzabile egrave tale a condizione di essere la veritagrave cioegrave di essere quello che egrave La veritagrave non puograve essere nientrsquoaltro che questo Come diceva Parmenide lrsquoessere egrave lrsquoessere e non egrave il non-essere Intervento hellip La chiacchiera non si pone mai una questione del genere percheacute non pensa che la veritagrave egrave in ciograve che sta affermando ma quella cosa egrave vera non rispetto a qualche altra cosa ma egrave vera percheacute egrave un utilizzabile Nietzsche che cosa direbbe Che egrave vero e ciograve lo diceva chiaramente ciograve che egrave utilizzabile per il superpotenziamento Noi ci siamo arrivati da unrsquoaltra parte perograve giungiamo comunque a questo che egrave un altro modo per dire che per potere proseguire a dire devo fermare qualche cosa Una volta fermato una volta che io ho stabilito che egrave quello che egrave allora posso

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utilizzarlo per agganciarmi ad altri elementi quindi costruire altre proposizioni racconti storie tutto quello che vi pare Tutto questo per Nietzsche non egrave che superpotenziamento Quindi a questo punto il vero egrave ciograve che consente il superpotenziamento Qualunque cosa a questo punto potrebbe servire per il superpotenziamento ma dove sta la differenza Nemmeno noi possiamo evitare il superpotenziamento ma possiamo pensarlo e pensandolo prendiamo atto che questo superpotenziamento intellettuale egrave dato dal trovarsi continuamente presi nella necessitagrave di stabilire come vero qualcosa per potere costruire altre cose In questo caso come abbiamo detto altre volte la differenza che puograve apparire minima egrave che noi lo sappiamo sappiamo che cosa stiamo facendo Egrave un dettaglio ma puograve fare la differenza Abbiamo detto varie volte che non crsquoegrave modo di uscire dalla volontagrave di potenza se si parla egrave il linguaggio stesso che la costruisce che egrave fatto di questo Ha cercato la veritagrave da sempre per poterla utilizzare come superpotenziamento cioegrave come un qualche cosa di sicuro cui affidarsi per potere utilizzare per esempio contro il prossimo per persuadere ecc In definitiva anche in quel caso per proseguire a parlare cioegrave proseguire il potenziamento da questo non crsquoegrave uscita Come dicevamo tempo fa non possiamo costruire una pars construens percheacute come la costruiamo si autodemolisce inesorabilmente Una pars construens deve dire deve affermare delle cose affermandole deve fare i conti con il vero ciograve che afferma la pars construens egrave vero Crsquoegrave solo pars destruens che procedendo dice e dicendosi si distrugge esattamente come Heidegger descrive lrsquoessere nel momento in cui lrsquoente appare lrsquoessere scompare percheacute o crsquoegrave lrsquoente o crsquoegrave lrsquoessere Cosa che tra lrsquoaltro diceva de Saussure quando crsquoegrave il significante il significato scompare percheacute o crsquoegrave uno o crsquoegrave lrsquoaltro crsquoegrave una barra che li divide Egrave anche per questo che Sini aveva accostato lrsquoessere al significato quando crsquoegrave il significato non crsquoegrave il significante e viceversa Potremmo dir meglio cosigrave se appare un significante se appare lrsquoente lrsquoessere egrave giagrave svanito il suo significato egrave giagrave svanito in altri significati in altre cose A pag 276 Uno scettico non puograve essere confutato come non si puograve ldquodimostrarerdquo lrsquoessere della veritagrave Lo scettico se egrave effettivamente nel modo della negazione della veritagrave non ha neppure bisogno di essere confutato In quanto egrave e si egrave compreso in questo essere esso ha dissolto lrsquoEsserci e con esso la veritagrave nella disperazione del suicidio La veritagrave non si puograve dimostrare nella sua necessitagrave percheacute lrsquoEsserci come tale non puograve sottoporsi a dimostrazione Cosigrave come non egrave dimostrato che esistono ldquoveritagrave eternerdquo altrettanto non lo egrave che sia mai ldquoesistito realmenterdquo uno scettico (il che in fondo credono le stesse confutazioni dello scetticismo nonostante il loro assunto) hellip Accade cosigrave che il problema dellrsquoessere della veritagrave e della necessitagrave di presupporla noncheacute il problema dellrsquoessenza della conoscenza conducano allrsquoammissione di un ldquosoggetto idealerdquo A pag 277 ldquoCrsquoegraverdquo essere non ente soltanto in quanto la veritagrave egrave Ed essa egrave soltanto in quanto e fintanto che lrsquoEsserci egrave Essere e veritagrave ldquosonordquo cooriginari Che cosa significhi lrsquoaffermazione che lrsquoessere ldquoegraverdquo posto che lrsquoessere debba esser distinto da ogni ente puograve essere discusso concretamente solo se sono stati chiariti il senso dellrsquoessere e la portata della comprensione dellrsquoessere in generale La risposta al problema del senso dellrsquoessere manca ancora In definitiva tentando di dire che cosrsquoegrave la veritagrave si trova a dire che la veritagrave crsquoegrave perograve non ci dice per quale motivo questa affermazione dovrebbe essere vera Sigrave certo lui dice della veritagrave in quanto scoprimento ma percheacute dovrebbe essere cosigrave Dire a questo punto che la veritagrave ldquoegraverdquo egrave una petizione di principio Alla fine tutto questo percorso sullrsquoessere che ha condotto alla questione della veritagrave come la questione centrale di tutta la questione dellrsquoessere ma ciograve che se ne dice egrave vero Ecco la questione della veritagrave che egrave fondamentale percheacute fino a quando non sappiamo che cosrsquoegrave la veritagrave qualunque affermazione che facciamo puograve essere sottoposta a delle obiezioni si puograve sempre chiedere puoi provare che egrave cosigrave Cosigrave come dice lui non si puograve provare lrsquoesistenza dellrsquoEsserci lrsquoEsserci crsquoegrave cosigrave come la veritagrave Quindi egrave come se tutta la questione rimanesse in sospeso lrsquounica cosa cui giunge dopo 277 pagine egrave dire che la veritagrave crsquoegrave Ma crsquoegrave che cosa esattamente a questo punto Lo scoprimento Sigrave certo qualche cosa si scopre ma se la poniamo cosigrave come lrsquoabbiamo posta ha un senso in quanto ciograve che si scopre lrsquoente il significante ciograve che dico egrave quello che egrave ma allo scopo di poter proseguire di poter essere utilizzato Non egrave che crsquoegrave una veritagrave di questa cosa

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siamo noi che chiamiamo veritagrave questa cosa qui e cioegrave la necessitagrave che una certa cosa sia quella che egrave per essere un utilizzabile Siamo noi che chiamiamo questa cosa veritagrave non diciamo che la veritagrave crsquoegrave indichiamo con questo ldquoveritagraverdquo percheacute egrave ciograve che assomiglia di piugrave a ciograve che egrave sempre stato utilizzato con questo termine da Parmenide in poi ciograve che egrave quello che egrave Il problema egrave che egrave quello che egrave non per virtugrave propria come egrave sempre stato pensato ma percheacute io lo pongo cosigrave per poterlo utilizzare solo per questo La questione della veritagrave egrave abbastanza complessa non ha uscita e non ha uscita percheacute va a scontrarsi comunque e sempre con qualcosa che egrave simile alla questione degli scettici cioegrave per dire che cosrsquoegrave la veritagrave occorre che ciograve che ne dico sia vero Ma come faccio a dire che egrave vero se ancora non so che cosrsquoegrave la veritagrave Questo generalmente sbarra il passo a qualunque discussione successiva percheacute impone un circolo vizioso da cui non si esce e lui cerca di uscirne dicendo che crsquoegrave Sigrave crsquoegrave ma percheacute Chi lrsquoha detto che crsquoegrave Lo dice Heidegger benissimo perograve potrebbe non essere sufficiente Non egrave che crsquoegrave la veritagrave di per seacute ma crsquoegrave percheacute io dico che questa cosa qui la chiamo veritagrave Ponendo la cosa in questi termini in effetti si aggira la questione del ldquoche cosrsquoegraverdquo percheacute non si tratta piugrave di stabilire che cosrsquoegrave una certa cosa ma di intendere che per potere utilizzare una certa cosa devo porla in un certo modo Dopo tutto questo percorso la questione centrale cui siamo giunti e a cui era necessario giungere si egrave rivelata insoddisfacente anche se tutte le cose che ha dette per arrivarci sono notevoli ma quando arriva a quellrsquoelemento che deve supportare tutto ciograve che ha detto ecco ligrave crsquoegrave qualche vacillamento Tutte le cose che dice Heidegger non sono interessanti percheacute mostra come stanno le cose ma percheacute e qui seguiamo in parte il suo messaggio sono cose ancora da pensare quindi crsquoegrave lrsquoinvito a pensarle Egrave questo lrsquointeressante Non egrave che le cose stiano come dice lui invita a pensare ci indica che crsquoegrave ancora da pensare Egrave questo che fa e non egrave poco 9 agosto 2017 Siamo a pag 278 Sezione Seconda Esserci e temporalitagrave Che cosa fu raggiunto con lrsquoanalisi preparatoria dellrsquoEsserci e che cosa egrave cercato Abbiamo trovato la costituzione fondamentale dellrsquoente tematizzato lrsquoessere-nel-mondo le cui strutture essenziali sono incentrate nellrsquoapertura La Cura si rivelograve come la totalitagrave unitaria di questo insieme di strutture In essa egrave incluso lrsquoessere dellrsquoEsserci Per Heidegger come abbiamo visto la Cura egrave lrsquoinsieme di tutte le cose che appartengono allrsquoEsserci tutto ciograve che riguarda lrsquoEsserci egrave la Cura LrsquoEsserci egrave la Cura Lrsquoanalisi di questo essere assunse come filo conduttore ciograve che anticipando fu definito come lrsquoessenza dellrsquoEsserci lrsquoesistenza Lrsquoesistenza egrave lrsquoessenza dellrsquoEsserci In effetti lrsquoEsserci egrave lrsquounico esistente lrsquounico esistenziale mentre le altre cose sono semplici presenze Lrsquounica cosa che esiste egrave lrsquouomo cioegrave quellrsquoente che puograve domandarsi qualcosa Lrsquoente che in modo siffatto io stesso lo sono sempre Io sono sempre lrsquoEsserci non posso a un certo punto non esserlo piugrave tranne quando io muoio ma questo lo vedremo piugrave avanti Lrsquoelaborazione del fenomeno della Cura permise di vedere la costituzione concreta dellrsquoesistenza cioegrave la sua connessione cooriginaria con lrsquoeffettivitagrave e la deiezione dellrsquoEsserci Gli aspetti fondamentali dellrsquoEsserci sono lrsquoeffettivitagrave cioegrave lrsquoesistere e la deiezione che egrave la quotidianitagrave con cui lrsquoEsserci ha a che fare continuamente la chiacchiera lrsquoequivoco e la curiositagrave sono questi i tre elementi che costituiscono la deiezione A pag 280 Che dire della pre-visione che finora ha guidato il procedimento ontologico Lrsquoessere dellrsquoEsserci egrave tale in quanto pre-visione non nel senso di preveggenza ma in quanto sempre gettato in avanti Abbiamo determinato lrsquoidea dellrsquoesistenza come il poter-essere comprendente cui ne va sempre del suo essere stesso Lrsquoesistenza per Heidegger egrave il poter essere un poter essere comprendente Ma il poter-essere in quanto sempre mio egrave libero per lrsquoautenticitagrave lrsquoinautenticitagrave o la loro indifferenza modale hellip Esistenza significa poter-essere quindi anche poter-essere autentico Fincheacute la struttura esistenziale del poter-essere autentico non saragrave stata introdotta nellrsquoidea di esistenza alla pre-visione che guida lrsquointerpretazione esistenziale faragrave difetto lrsquooriginarietagrave Si sta chiedendo come possiamo trovare un qualche cosa che ci dica in

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che cosa consista il poter essere autentico originario Vedremo che per ottenere questo risultato lui cercheragrave un qualche cosa che renda lrsquoEsserci qualcosa di unitario un tutto E come stanno le cose quanto alla pre-disponibilitagrave della situazione ermeneutica che egrave stata finora alla base della ricerca Quando e come lrsquoanalisi esistenziale si assicurata che essa con la sua impostazione nellrsquoambito della quotidianitagrave abbia offerto allo sguardo tematico-fenomenologico lrsquoEsserci intero cioegrave questo ente dal suo ldquoiniziordquo alla sua ldquofinerdquo Quello che cerca egrave lrsquointerezza dellrsquoEsserci in modo da poterne stabilire con certezza dei caratteri ontologici cioegrave lrsquoessere dellrsquoEsserci deve essere ldquoquestordquo ma per potere giungere a dire questo deve essere un tutto Avvertite giagrave qual egrave il problema se lrsquoEsserci egrave qualcosa che egrave sempre gettato in avanti che egrave sempre progettato manca sempre qualcosa e quindi non saragrave mai un intero Certo abbiamo affermato che la Cura egrave la totalitagrave unitaria dellrsquoinsieme delle strutture della costituzione dellrsquoEsserci Ma nella stessa impostazione dellrsquointerpretazione non egrave forse implicita la rinuncia alla possibilitagrave di portare dinanzi allo sguardo fenomenologico lrsquoEsserci nella sua interezza La quotidianitagrave egrave infatti lrsquoessere che si estende ldquofrardquo la nascita e la morte Se lrsquoesistenza determina lrsquoessere dellrsquoEsserci e la sua essenza egrave costituita dal poter-essere ne viene che lrsquoEsserci fintanto che esiste potendo-essere ha sempre ancora qualcosa da essere Ecco percheacute non egrave un intero Lrsquoente la cui essenza egrave costituita dallrsquoesistenza contraddice in linea essenziale alla sua possibile determinazione come ente totale A pag 281 Una cosa egrave ormai fuori dubbio e cioegrave che lrsquoanalisi esistenziale dellrsquoEsserci finora condotta non puograve avanzare la pretesa della originarietagrave Non possiamo trovare qualcosa di originario di unitario Nella sua predisponibilitagrave crsquoera sempre soltanto lrsquoessere inautentico dellrsquoEsserci e come non totale Se lrsquointerpretazione dellrsquoessere dellrsquoEsserci in quanto fondamento dellrsquoelaborazione del problema ontologico fondamentale vuol farsi originaria dovragrave prima di tutto porre esistenzialmente in luce lrsquoessere dellrsquoEsserci nella sua possibile autenticitagrave e totalitagrave Questo egrave il problema per Heidegger Nasce pertanto il compito di realizzare la pre-disponibilitagrave dellrsquoEsserci come totale LrsquoEsserci egrave giagrave da sempre pre-disposto ha il progetto perograve dobbiamo realizzare la pre-disponibilitagrave come un tutto finito il che egrave contraddittorio come lui stesso ha rilevato Ciograve significa perograve impostare una buona volta il problema del poter-essere-un-tutto da parte di questo ente NellrsquoEsserci fintanto che crsquoegrave manca sempre ancora qualche cosa che esso puograve essere e saragrave hellip La ldquofinerdquo dellrsquoessere-nel-mondo egrave la morte Questa fine appartenendo al poter-esserehellip Percheacute anche questa la morte egrave una possibilitagrave quella piugrave concreta hellipdelimita e determina la rispettiva possibile totalitagrave dellrsquoEsserci Lrsquoessere-alla-fine con la morte da parte dellrsquoEsserci e con ciograve lrsquoessere-un-tutto da parte di questo ente puograve essere fenomenicamente inserito in modo autentico nel problema del poter-essere-un-tutto solo se egrave stato raggiunto un concetto ontologicamente adeguato cioegrave un concetto esistenziale della morte Ma la morte egrave adeguata allrsquoEsserci solo in un essere-per-la-morte esistentivo La morte egrave un concetto che possiamo adeguatamente riferire allrsquoEsserci solo dice per un essere per la morte esistentivo cioegrave un essere per la morte che riguarda un esistente cioegrave la persona Il che pone un problema percheacute non egrave che puograve far morire qualcun altro al posto suo la sua morte egrave ldquosuardquo di ciascuno La struttura esistenziale di questo essere si rivela come la costituzione ontologica di un poter-essere-un-tutto da parte dellrsquoEsserci hellip Ma lrsquoEsserci potragrave esistere come un tutto anche autenticamente Si accorge che qui crsquoegrave un problema lrsquoEsserci per essere tutto deve concludersi e quindi non deve piugrave essere un Esserci percheacute una volta mortohellip Evidentemente egrave lrsquoEsserci stesso che deve offrire nel suo essere la possibilitagrave e la modalitagrave della sua esistenza autentica dato che essa non puograve essere imposta allrsquoEsserci onticamente neacute puograve essere inventata ontologicamente Lrsquoattestazione di un poter-essere autentico egrave offerto dalla coscienza (pagg 282-283) Io mi rendo conto dellrsquoautenticitagrave a della ricerca dellrsquoautenticitagrave attraverso la mia coscienza Come la morte anche questo fenomeno dellrsquoEsserci richiede unrsquointerpretazione genuinamente esistenziale la quale porta alla conclusione che un poter-essere autentico dellrsquoEsserci consiste nel voler-aver-coscienza Devo accorgermi che nel percorso dellrsquoEsserci devo accorgermi che crsquoegrave un progetto se non crsquoegrave la coscienza la possibilitagrave di rendersi conto di ciograve che accade non faremmo nulla Con lrsquoesibizione di un autentico poter-essere-un-tutto da parte dellrsquoEsserci lrsquoanalitica esistenziale si assicura della

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costituzione dellrsquoessere originario dellrsquoEsserci ma il poter-essere-un-tutto autentico si rivela nel contempo come un modo della Cura Come abbiamo giagrave detto la Cura come cura comprendente egrave il trovarsi prendendosi cura allrsquointerno del mondo che io sono Il fondamento ontologico originario dellrsquoesistenzialitagrave dellrsquoEsserci egrave la temporalitagrave La totalitagrave articolata delle strutture dellrsquoessere dellrsquoEsserci come Cura diventa comprensibile esistenzialmente solo a partire da essa Ma lrsquointerpretazione del senso dellrsquoessere dellrsquoEsserci non puograve arrestarsi a questo risultato Lrsquoanalisi esistenziale-temporale di questo ente richiede una verifica concreta Le strutture ontologiche dellrsquoEsserci finora ricavate debbono essere ricondotte al loro senso temporale La quotidianitagrave si svela come un modo della temporalitagrave Attraverso questa ripetizione dellrsquoanalisi fondamentale dellrsquoEsserci nel suo momento preparatorio lo stesso fenomeno della temporalitagrave diverragrave piugrave chiaro Muovendo dalla temporalitagrave saragrave anche possibile capire percheacute lrsquoEsserci sia storico nel fondamento del suo essere percheacute possa essere tale e percheacute sia in grado in quanto storico di elaborare una storiografia Qui introduce una questione che abbiamo giagrave avuto modo di vedere in altre occasioni quella della temporalitagrave Potete intendere la temporalitagrave come il divenire La temporalitagrave significa che io sono il prodotto di tutto ciograve che sono divenuto fino a questo momento Questo egrave la temporalitagrave io sono storicamente situato ed essendo storicamente situato tutto ciograve che mi appartiene e mi egrave appartenuto egrave presente adesso La temporalitagrave egrave il divenire il divenuto Dice Heidegger che in effetti egrave soltanto a partire da questo cioegrave dal fatto che io consapevolmente in quanto provvisto di coscienza mi accorgo di questa temporalitagrave di essere cioegrave un divenuto e in questo posso pensare il tempo Non crsquoegrave prima il tempo ma egrave un effetto del fatto che la coscienza rileva una temporalitagrave un divenire una storicitagrave sempre in atto Se la temporalitagrave costituisce il senso originario dellrsquoessere dellrsquoEsserci cioegrave dellrsquoente a cui nel suo essere ne va di questo essere stesso ne viene che la Cura dovragrave usare il ldquotempordquo e di conseguenza calcolare ldquocol tempordquo La Cura che in fondo non egrave altro che lrsquoEsserci stesso lrsquoEsserci si mostra interviene come Cura un prendersi cura del mondo che io sono questa Cura dovragrave fare i conti con il tempo dovragrave usare il tempo La temporalitagrave dellrsquoEsserci porta con seacute il ldquocalcolo del tempordquo Non egrave chiarissimo cosa qui voglia dire perograve dice Il ldquotempordquo in esso esperito egrave lrsquoaspetto fenomenico piugrave vicino della temporalitagrave Da esso scaturisce la comprensione quotidiana e ordinaria del tempo Da essa si sviluppa il concetto tradizionale del tempo La temporalitagrave dellrsquoEsserci la sua storicitagrave il suo essere divenuto ed essere continuamente diveniente mostra un qualche cosa che si egrave svolto e che si sta svolgendo e questo ha a che fare con il tempo con una sequenza Potete considerare il tempo in questo caso nellrsquoaccezione piugrave comune cioegrave come una successione di stati di eventi Questa successione di eventi che mi ha condotto qui a essere quello che sono in questo istante egrave la mia storicitagrave ed egrave la temporalitagrave con cui il mio esserci ha a che fare continuamente Da questo dice si sviluppa il concetto tradizionale del tempo del tempo che passa si sviluppa dal mio prendermi cura del mondo E quando mi prendo cura del mondo quando crsquoegrave la Cura quando io sono queste cose allora posso accorgermi che io sono storicamente situato ed egrave allora dice Heidegger che si pone la questione del tempo comincio a pensare al tempo Il chiarimento dellrsquoorigine del ldquotempo in cuirdquo si incontra lrsquoente intramondano cioegrave del tempo come intratemporalitagrave manifesta una possibilitagrave essenziale della temporalizzazione della temporalitagrave (pagg 282-283) Si parla del ldquotempo in cuirdquo il tempo in cui facevo qualcosa in cui ho incontrato un ente intramondano Questo tempo di cui io sto parlando fa parte di qualcosa che egrave allrsquointerno della temporalitagrave di cui sono fatto della mia storicitagrave del mio essere divenuto Quindi egrave possibile dice Heidegger temporalizzare la temporalitagrave situare il tempo allrsquointerno della temporalizzazione cioegrave del diveniente io posso situare un evento allrsquointerno di un percorso percheacute io sono questo percorso Si prepara cosigrave il terreno per la comprensione di una temporalizzazione della temporalitagrave ancora piugrave originaria In essa trova fondamento la comprensione dellrsquoessere costitutiva dellrsquoessere dellrsquoEsserci Il progetto di un senso dellrsquoessere in generale puograve essere posto in atto nellrsquoorizzonte del tempo Quello che sta dicendo egrave in realtagrave abbastanza semplice anche se puograve apparire complesso Tutto ciograve che pensiamo del tempo lo possiamo pensare percheacute siamo giagrave allrsquointerno di una

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temporalitagrave che lui individua come il divenire semplicemente Anche se non lo dice sta parlando del divenire del diveniente della mia storicitagrave Egrave percheacute io sono un essere storico che posso pensare il tempo cioegrave posso pensare a ciograve che egrave stato a ciograve che egrave e a ciograve che saragrave Si tratta di intendere che la questione della storicitagrave per Heidegger egrave fondamentale Se non si intende questo non si intende come lrsquoEsserci giunga a formulare dei progetti o da dove vengono questi progetti Vengono da tutto ciograve che storicamente ha costituito lrsquoEsserci nel momento in cui egrave progettante Anche il tempo ve lo ricordate ne avevamo giagrave accennato Heidegger lo definiva come il ldquotempo perrdquo un tempo per qualche cosa Quindi il tempo egrave allrsquointerno del progetto non crsquoegrave senza il progetto egrave questo che sta cercando di dire Intervento Tempo e linguaggiohellip Il tempo egrave una costruzione del linguaggio che serve al linguaggio per indicare una sequenza una successione anzicheacute una simultaneitagrave Il ldquotempo perrdquo egrave sempre un tempo un qualche cosa che egrave sempre prodotto dal progetto che si produce nel progetto LrsquoEsserci egrave progetto egrave anche Cura In questa temporalizzazione in questa storicizzazione dellrsquoEsserci che si fa storico che non puograve non tenere conto di tutto ciograve che lo ha condotto a essere ciograve che egrave ligrave dice si situa anche la possibilitagrave di pensare il tempo cioegrave di pensare a ciograve che egrave trascorso di pensare quegli eventi che mi hanno portatohellip e questi eventi sono passati Adesso Heidegger abbandona provvisoriamente la questione del tempo ma la riprenderagrave A pag 284 Capitolo Primo La possibilitagrave di essere-un-tutto da parte dellrsquoEsserci e lrsquoessere-per-la-morte egrave venuto il momento di superare ciograve che di insufficiente era contenuto nella situazione ermeneutica da cui scaturigrave lrsquoanalisi dellrsquoEsserci finora condotta Si sta riferendo allrsquoEsserci nella sua totalitagrave In vista della necessitagrave di avere a disposizione lrsquoEsserci nella sua totalitagrave occorre stabilire se questo ente in quanto esistente possa rendersi accessibile nel suo essere-un-tutto A favore dellrsquoimpossibilitagrave di questo darsi sembrano intervenire ragioni fondamentali che si fondano nella stessa costituzione drsquoessere dellrsquoEsserci La Cura che costituisce la totalitagrave dellrsquoinsieme strutturale dellrsquoEsserci contraddice palesemente quanto al suo senso ontologico a un possibile essere-un-tutto da parte di questo ente Il momento primario della Cura lrsquoldquoavanti-a-seacuterdquo significa infatti lrsquoEsserci esiste sempre in-vista-di se stesso Di un se stesso che avragrave realizzato un progetto da cui partiragrave un altro progetto e cosigrave via ldquoFintanto che esso egraverdquo fino alla sua fine esso si rapporta al proprio poter-essere Abbiamo visto che lrsquoEsserci non egrave altro che un poter essere cioegrave io sono un poter essere sono le possibilitagrave di cui sono fatto Qui si potrebbe aggiungere un elemento per poter essere cosa Poter essere percheacute Qui il richiamo alla volontagrave di potenza egrave inevitabile Un poter essere che egrave sempre gettato in avanti che egrave sempre progettante un qualche cosa allo scopo di Nietzsche direbbe superpotenziarsi Il poter essere egrave questo ogni volta che posso essere qualche cosa posso raggiungere un obiettivo posso ottenere qualcosa posso aumentare la mia potenza ogni volta che raggiungo qualcosa aumento la mia potenza Questo egrave interessante percheacute pone una corrispondenza tra la posizione di Nietzsche e quella di Heidegger anche se Heidegger non pone la questione in questi termini perograve il poter essere di cui parla lui e il superpotenziamento di cui parla Nietzsche appaiono andare nella stessa direzione appaiono essere entrambi elementi di uno stesso qualche cosa che vuole ottenere qualcosa per qualche motivo Il motivo per cui lo vuole ottenere egrave il superpotenziamento Anche nel caso che lrsquoEsserci pur esistendo non avesse piugrave nulla ldquodavanti a seacuterdquo e avesse ldquochiuso i suoi contirdquo il suo essere sarebbe sempre determinato dallrsquoldquoavanti-a-seacuterdquo Ad esempio la disperazione non sottrae lrsquoEsserci alle sue possibilitagrave ma egrave soltanto un modo particolare di essere-per queste possibilitagrave Sta dicendo che non si riesce a uscire da questo poter essere qualcosa qualunque cosa io voglia o non voglia sono sempre preso in un poter essere un poter essere qualcosa Lo stesso esser pronti a tutto senza illusione comporta anchrsquoesso lrsquoldquoavanti-a-seacuterdquo Questo momento strutturale della Cura sta inequivocabilmente a significare che nellrsquoEsserci crsquoegrave sempre ancora qualcosa che manca qualcosa che puograve essere ma non egrave ancora divenuto ldquorealerdquo Questa egrave la questione della mancanza in Heidegger Nellrsquoessenza della costituzione fondamentale dellrsquoEsserci si ha quindi una costante incompiutezza La non totalitagrave

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significa una mancanza rispetto al poter essere Io posso essere tante cose ma mi manca sempre qualche cosa che posso essere ancora Tuttavia nel momento stesso in cui lrsquoEsserci ldquoesisterdquo in modo tale che in esso non manchi assolutamente piugrave nulla esso egrave anche giunto al suo non-Esserci piugrave Lrsquoeliminazione della mancanza di essere importa lrsquoannichilimento del suo essere Tolta la mancanza non crsquoegrave piugrave progettualitagrave non crsquoegrave piugrave lrsquoEsserci Fintanto che lrsquoEsserci egrave come ente non ha ancora raggiunto la propria ldquototalitagraverdquo ma una volta che lrsquoabbia raggiunta tale raggiungimento importa la perdita assoluta dellrsquoessere-nel-mondo Da allora non egrave piugrave esperibile come ente La ragione dellrsquoimpossibilitagrave di esperire onticamente lrsquoEsserci come ente totale e quindi di determinarlo ontologicamente nel suo essere-un-tutto non dipende da unrsquoinsufficienza dei nostri mezzi conoscitivi (pagg 284-285) Non egrave che non possiamo esperirlo come un tutto percheacute non siamo abbastanza bravi no ma dice Lrsquoimpedimento viene dallrsquoessere di questo ente Cioegrave dallrsquoessere dellrsquoEsserci il quale essere dellrsquoEsserci egrave progettualitagrave e possibilitagrave Essendo possibilitagrave saragrave sempre alla ricerca di un nuovo progetto di qualche altra cosa saragrave sempre come diceva prima un avanti a seacute Ciograve che non puograve essere tale quale la esperibilitagrave possibile richiederebbe che lrsquoEsserci fosse si sottrae in linea di principio a ogni esperibilitagrave Dice che llsquoimpedimento viene dallrsquoessere dellrsquoEsserci Egrave questo che impedisce che lrsquoente sia un tutto Ma allora la comprensione della totalitagrave ontologica dellrsquoessere dellrsquoEsserci non egrave unrsquoimpresa senza speranza Lrsquoavanti a seacute egrave la Cura stessa Come egrave ciascuno nel mondo Egrave come progetto quindi egrave sempre avanti a seacute come possibilitagrave Lrsquoldquoavanti a seacuterdquo in quanto momento essenziale della struttura della Cura egrave incontestabile Ma lo egrave altrettanto anche ciograve che ne inferimmo Concludendo allrsquoimpossibilitagrave di cogliere la totalitagrave dellrsquoEsserci non abbiamo forse argomentato in modo puramente formale Come dire ci siamo accontentati di una sequenza di inferenze di proposizioni e ci siamo dimenticati di qualche cosa O inavvertitamente non abbiamo forse concepito lrsquoEsserci come una semplice-presenza a cui manca sempre qualcosa di non ancora presente In effetti ponendo la cosa cosigrave come tra lrsquoaltro la pone anche Lacanhellip Lacan pone la mancanza dellrsquoessere ma come la pone lui egrave una semplice presenza egrave un qualcosa che manca di qualcosrsquoaltro Heidegger invece se ne accorge per lui non egrave cosigrave semplice la questione questo esserci non egrave propriamente un qualche cosa a cui dobbiamo aggiungere una qualcosina per farlo diventare un tutto Siamo sicuri che il ragionamento abbia inteso il non-essere-ancora e lrsquoldquoavanti a seacuterdquo in un senso genuinamente esistenziale Certo percheacute lrsquoavanti a seacute qui va inteso in senso esistenziale non formale Lrsquoavanti a seacute non va inteso nel senso che egrave alla ricerca di qualche cosa che gli manca e che una volta raggiunto egrave conclusa la storia No riguarda lrsquoessere la struttura dellrsquoessere egrave lrsquoessere stesso che egrave questo avanti a seacute continuamente Discorrendo di ldquofinerdquo e di ldquototalitagraverdquo lo facemmo in modo fenomenicamente adeguato allrsquoEsserci Il termine ldquomorterdquo aveva un senso biologico o ontologico-esistenziale Per Heidegger le cose non sono mai semplici si accorge che crsquoegrave ancora qualcosa da pensare In ogni caso era stato definito adeguatamente nel suo significato rigoroso Infine sono state effettivamente esaurite tutte le possibilitagrave di accedere allrsquoEsserci nella sua totalitagrave Abbiamo pensato tutto o manca qualcosa che dobbiamo ancora pesare Giusto per rimanere in tema di possibilitagrave e progettualitagrave Bisogna dare una risposta a queste domande prima di dichiarare inconsistente il problema della totalitagrave dellrsquoEsserci Cosigrave come appariva egrave paradossale quindi non ne parliamo piugrave non crsquoegrave uscita LrsquoEsserci non puograve essere posto come totalitagrave percheacute essendo un continuo avanti a seacute in quanto possibilitagrave aperta non posso chiuderlo in un tutto se lo chiudessi con la morte non ci sarebbe piugrave lrsquoEsserci e pertanto il problema non ha soluzione Questo problema nel suo aspetto esistentivo concernente la possibilitagrave di costituire un tutto come in quello esistenziale concernente la costituzione drsquoessere della ldquofinerdquo e della ldquototalitagraverdquo richiede unrsquoanalisi positiva di alcuni fenomeni esistenziali finora lasciati da parte Avevo detto che crsquoera qualcosa che ancora non era stato pensato Al centro di queste ricerche sta la caratterizzazione ontologica del modo di essere-alla-fine proprio dellrsquoEsserci e il raggiungimento di un concetto esistenziale della morte dobbiamo ripensare la morte non ci basta il concetto biologico dobbiamo pensarla in termini esistenziali cioegrave che riguardano lrsquoEsserci delle cose che ci dice la biologia non ce ne facciamo

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nulla Queste ricerche si articolano nel seguente modo lrsquoesperibilitagrave della morte degli altri e la possibilitagrave di cogliere un Esserci interohellip Noi non esperiamo la nostra ma quella degli altri hellip mancanza fine totalitagravehellip Che sono le cose che deve ancora pensare hellipdelimitazione dellrsquoanalisi esistenziale della morte rispetto ad altre interpretazioni possibili del fenomenohellip Della morte dobbiamo parlarne dice in senso esistenziale nel senso che riguarda lrsquouomo come Esserci hellipdelineazione della struttura ontologico-esistenziale della morte lrsquoessere-per-la-morte e la quotidianitagrave dellrsquoEsserci lrsquoessere-per-la-morte quotidiano e il concetto esistenziale integrale della morte progetto esistenziale di un essere-per-la-morte autentico (pagg 285-286) Queste secondo Heidegger sono le cose ancora da pensare E adesso le pensa sect 47 Lrsquoesperibilitagrave della morte degli altri e la possibilitagrave di cogliere un Esserci intero Pag 286 Questa cosa gli preme il trovare una possibilitagrave di esperire un Esserci intero Dopo tutto egrave la ricerca di sempre quella di un essere-tutto un tutto finito saldo che perograve per il suo stesso pensare dovrebbe abbastanza improbabile Sarebbe come fare del linguaggio un intero un tutto Possiamo anche dire che il linguaggio egrave un intero un tutto ma con questo che cosa abbiamo affermato Niente Egrave qui che Heidegger manca la questione centrale e cioegrave tutto ciograve che rileva che elabora che pensa sono sequenze linguistiche e pertanto ciograve che conclude egrave a sua volta una sequenza linguistica non egrave qualche cosa che egrave fuori del linguaggio e che egrave quello che egrave per virtugrave propria Egrave questo che manca sempre anche in pensatori del calibro di Heidegger Il raggiungimento della totalitagrave da parte dellrsquoEsserci mediante la morte egrave nel contempo la perdita dellrsquoessere del Ci Con la morte non crsquoegrave piugrave lrsquoEsserci Il passaggio al non-Esserci-piugrave sottrae allrsquoEsserci la possibilitagrave di esperire questo passaggio e di comprenderlo come esperito Nel momento in cui io muoio non esperisco questa morte quindi questa di questa esperienza di questa possibilitagrave non ne posso sapere nulla Unrsquoesperienza siffatta egrave preclusa al singolo esserci nei confronti di se stesso Tanto piugrave impressionante egrave perciograve la morte degli altri Essa ci fa vedere ldquooggettivamenterdquo la fine dellrsquoEsserci LrsquoEsserci tanto piugrave che esso egrave essenzialmente con-Esserci con gli altri puograve esperire la loro morte Chiunque puograve esperire la morte altrui Questa datitagrave ldquooggettivardquo della morte deve quindi render possibile anche una delimitazione ontologica della totalitagrave dellrsquoEsserci Il fatto di oggettivare questa cosa per cui vedo una persona che muore e poi non crsquoegrave piugrave dice che dovrebbe rendere possibile una delimitazione della totalitagrave dellrsquoEsserci cioegrave prima crsquoera adesso non crsquoegrave piugrave e quindi tutto egrave compiuto Questa informazione ovvia ricavata dal modo di essere dellrsquoEsserci in quanto essere-assieme che ci dice di assumere come tema sostitutivo dellrsquoanalisi della totalitagrave dellrsquoEsserci il giungere alla fine da parte degli altri conduce alla meta che ci siamo proposti Anche lrsquoEsserci degli altri una volta che con la morte abbia raggiunto la totalitagrave egrave un non-Esserci-piugrave nel senso di non-essere-piugrave-nel-mondo Il morire non significa forse un andar via dal mondo una perdita dellrsquoessere-nel-mondo Il non-essere-piugrave-nel-mondo proprio del morto a rigor di termini egrave ancora un modo di essere ma nel senso dellrsquoesser solo una semplice-presenza una cosa corporea che si incontra nel mondo Un cadavere Con a morte degli altri diviene esperibile un fenomeno ontologico singolare cioegrave il decadere di un ente dal modo di essere dellrsquoEsserci (o della vita) al non-Esserci-piugrave La fine dellrsquoente come Esserci egrave lrsquoinizio di questo ente come semplice-presenza Qui crsquoegrave una cosa singolare la persona egrave viva poi egrave morta quindi non crsquoegrave piugrave come Esserci ma crsquoegrave come semplice presenza Vi leggo tutte queste cose non tanto per il contenuto quanto per cogliere sempre meglio il modo di pensare di Heidegger il modo in cui approccia le cose egrave questa la cosa interessante Rileva che questo Esserci a un certo punto muore e non crsquoegrave piugrave ma continua a rimanere non piugrave come Esserci ma come semplice presenza Questa interpretazione del passaggio dallrsquoEsserci allrsquoesser solo una semplice-presenza fallisce tuttavia il suo contenuto fenomenico percheacute lrsquoente che rimane non puograve essere considerato una semplice cosa corporea Lo stesso cadavere semplicemente-presente in teoria egrave ancora un oggetto possibile di anatomia patologica la cui considerazione scientifica continua a essere guidata dallrsquoidea della vita Ciograve che qui egrave semplicemente-presente egrave qualcosa di ldquopiugraverdquo di una cosa materiale inanimata Noi lo vediamo come un non-vivente che egrave tale percheacute ha perduto la vita Ma anche questa caratterizzazione di ciograve-che-rimane-ancora non esaurisce pienamente la portata esistenziale del fenomeno Dice che sigrave

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sembra una semplice presenza ma lo egrave davvero Questa cosa inanimata questo Esserci non piugrave egrave qualcosa che appartiene al nostro mondo quindi siamo noi Il ldquodefuntordquo che a differenza del semplice deceduto egrave stato rapito a ldquocoloro che restanordquo egrave oggetto del ldquoprendersi curardquo nella forma delle esequie dellrsquoinumazione e del culto funerario E ciograve di nuovo percheacute il defunto nel suo modo di essere resta ldquoancora qualcosa di piugraverdquo di un mezzo di cui ci si prende cura come utilizzabile intramondano Nel rimanere presso di lui rimpiangendolo e ricordandolo coloro che gli sopravvivono sono con lui nel modo dellrsquoaverne cura deferente Continuano ad averne cura Il modo di rapportarsi ai morti non puograve quindi assolutamente esser paragonato al prendersi cura dellrsquoutilizzabile Questo cadavere non egrave al pari di un utilizzabile qualunque egrave qualcosa che comporta una cura comporta un continuare a prendersene cura in un modo o nellrsquoaltro In questo con-essere col morto il defunto in quanto tale effettivamente non ldquocirdquo egrave piugrave Con-essere significa invece sempre un essere-assieme in un medesimo mondo Il defunto ha lasciato il nostro ldquomondordquo e lrsquoha lasciato dietro di seacute Soltanto a partire da questo mondo i rimasti possono ancora essere con lui Io posso essere ancora con il morto percheacute sono in questo mondo ed essendo in questo mondo continuo dice Heidegger a essere con lui Quindi continua questo con-essere di cui lrsquoEsserci tra le altre cose egrave fatto con gli altri che fanno parte del mondo ovviamente La morte si rivela certamente come una perdita ma egrave qualcosa di piugrave di quanto coloro che rimangono possono esperire Nei patimenti per la perdita del defunto non si accede alla perdita dellrsquoessere quale egrave ldquopatitardquo da chi muore Noi non sperimentiamo mai in senso genuino il morire degli altri in realtagrave non facciamo altro che ldquoassistervirdquo E anche se fosse possibile e attuabile chiarire ldquopsicologicamenterdquo a noi stessi il morire degli altri assistendovi non sarebbe affatto colta la maniera di essere di cui si tratta cioegrave il giungere alla fine Questo non lo sapremo mai neanche morendo Sta dicendo che anche nellrsquoatto del morire si possa sapere che cosrsquoegrave morire Il problema egrave quello del senso ontologico del morire del morente in quanto possibilitagrave drsquoessere del suo essere e non in quanto forma del con-Esserci e dellrsquoEsserci-ancora del defunto con coloro che rimangono (pagg 287-288) Ciograve che dobbiamo pensare dice egrave il senso ontologico del morire del morente non in quanto biologica ma in quanto possibilitagrave drsquoessere del suo essere Lui vuole intendere ontologicamente lrsquoessere della morte in quanto una delle possibilitagrave anzi la piugrave propria degli umani Il proposito di assumere come tema dellrsquoanalisi della fine e della totalitagrave dellrsquoEsserci la morte esperita presso gli altri non puograve offrire neacute onticamente neacute ontologicamente ciograve che con esso ci si ripromette di poter ottenere Da questa parte dalla semplice osservazione non otteniamo niente Soprattutto la pretesa di assumere il morire degli altri a tema sostitutivo dellrsquoanalisi ontologica della compiutezza e della totalitagrave dellrsquoEsserci riposa su un presupposto che implica il completo disconoscimento del modo di essere dellrsquoEsserci E cioegrave quello di essere una possibilitagrave Tale presupposto consiste nel credere che un Esserci possa esser indifferentemente sostituito da un altro siccheacute ciograve che non risulta esperibile nel proprio Esserci puograve esserlo invece in quello di un altro Ma un presupposto del genere egrave davvero privo di ogni fondamento Tra le possibilitagrave di essere dellrsquoessere-assieme nel mondo crsquoegrave certamente anche quella della sostituibilitagrave di un Esserci con un altro Nella quotidianitagrave del prendersi cura si fa ripetutamente e costantemente ricorso a tale sostituibilitagrave Ogni andare versohellip ogni contribuire a egrave sostituibile nel ldquomondo-ambienterdquo di cui si prende cura hellip Conformemente al suo senso tale sostituzione egrave perograve sempre una sostituzione ldquoinrdquo e ldquopressordquo qualcosa cioegrave nel prendersi cura di qualcosa LrsquoEsserci quotidiano si comprende innanzi tutto e per lo piugrave a partire da ciograve di cui si prende cura ldquoSi egraverdquo ciograve di cui ci si occupa Questo egrave interessante Lo rileggo LrsquoEsserci quotidiano si comprende innanzi tutto e per lo piugrave a partire da ciograve di cui si prende cura come dire che la persona egrave ciograve di cui si prende cura egrave la cura con la quale affronta approccia il mondo in cui egrave e di cui egrave fatto Questo prendersi cura evoca la questione della volontagrave di potenza cioegrave io sono il modo in cui cerco la potenza il modo in cui mi do da fare per ottenere potenza Si potrebbe intendere cosigrave questa frase di Heidegger io sono ciograve di cui mi occupo ma ciograve di cui mi occupo egrave qualcosa che mi serve per ottenere potenza Quindi io sono tutto ciograve che mi egrave utile per ottenere potenza sono il modo in cui cerco di raggiungerla io sono una ricerca della potenza

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nientrsquoaltro che questo Viceversa questa possibilitagrave di sostituzione egrave irrimediabilmente votata al fallimento quando sia in gioco la possibilitagrave di essere che egrave costituita dal giungere alla fine da parte dellrsquoEsserci e che come tale gli conferisce la sua totalitagrave La morte appunto In questo non posso sostituirmi e esperire la sua morte Ognuno puograve sigrave morire per un altro ma ciograve significa sempre sacrificarsi per un altro per una determinata cosa ma questo ldquomorire perrdquo non puograve mai significare che allrsquoaltro sia cosigrave sottratta la propria morte lrsquoaltro poi moriragrave per i fatti suoi e la sua morte saragrave sua non posso io farmi carico della sua Ogni Esserci deve assumersi sempre in proprio la morte Qui sta il senso di cui diceva prima della morte intesa ontologicamente come possibilitagrave cioegrave devo assumere la mia morte come possibilitagrave Nella misura in cui la morte ldquoegraverdquo essa egrave sempre essenzialmente la mia morte Essa esprime una possibilitagrave di essere caratteristica in cui ne va dellrsquoessere puro e semplice dellrsquoEsserci sempre proprio di qualcuno Nel morire si fa chiaro che la morte egrave costituita ontologicamente dal carattere dellrsquoesser-sempre-mio e dallrsquoesistenza Il morire non egrave un semplice accadimento ma un fenomeno che va compreso esistenzialmente e per di piugrave in un senso eminente da fissare con maggior precisione ancora 16 agosto 2017 Siamo a pag 291 sect 48 Mancanza fine e totalitagrave Quanto abbiamo discusso finora intorno alla morte puograve essere riassunto in queste tre proposizioni 1) LrsquoEsserci porta con seacute fintano che egrave un non-ancora che saragrave cioegrave una mancanza costante 2) Il giungere-alla-propria-fine da parte dellrsquoente che egrave via via non-ancora-alla-fine (il venir meno della mancanza propria dellrsquoEsserci) ha il carattere del non-esserci-piugrave Quando non crsquoegrave piugrave nulla avanti a seacute scompare anche lrsquoEsserci 3) il giungere alla fine implica per il rispettivo esserci un modo di essere in cui non egrave assolutamente possibile la sostituzione Lo abbiamo visto nessuno puograve morire al posto mio AllrsquoEsserci egrave connessa una costante ldquonon totalitagraverdquo a cui solo la morte pone termine Heidegger cerca di raggiungere questa totalitagrave per delimitare per determinare lrsquoEsserci che egrave per un verso un intendimento paradossale dal momento che ovunque Heidegger non fa che dirci che lrsquoEsserci egrave un essere progettato sempre gettato avanti a seacute Quindi comrsquoegrave che lo delimitiamo Certo la morte lo delimita in quanto toglie la possibilitagrave perograve togliendo la possibilitagrave toglie anche lrsquoEsserci e bellrsquoegrave fatto Egrave una questione questa che puograve estendersi non soltanto allrsquoEsserci che egrave un ente dopotutto come gli altri anche se egrave lrsquounico ente che esiste mentre le altre cose sono presenze Qualunque cosa la si voglia delimitare quindi determinare prendendo questo verbo alla lettera de-terminare cioegrave tagliando fuori tutto ciograve che non egrave quella cosa avviene esattamente la stessa cosa che Heidegger descrive rispetto allrsquoEsserci cioegrave lrsquoente ldquomuorerdquo nel senso che scompare percheacute se io tolgo allrsquoente qualunque esso sia tutte le relazioni che intesse con altri enti per chiuderlo per determinarlo per poterlo individuare lo cancello muore nel senso che scompare percheacute non sarebbe piugrave nel linguaggio Non essendo piugrave connesso con tutti gli altri elementi attraverso tutte le relazioni che intesse questo elemento cessa di esistere in quanto cesserebbe di essere un elemento linguistico che per definizione egrave relato con tutti gli altri elementi linguistici Questa egrave una questione che riguarda piugrave lrsquoaspetto semiotico che ontologico e cioegrave il fatto che un elemento per essere un elemento linguistico deve essere necessariamente connesso come direbbe de Saussure con tutti gli altri elementi linguistici Questo ci mostra come un qualunque elemento linguistico non sia determinabile nellrsquoaccezione letterale che indicavo prima non sia isolabile Se non lo posso isolare non posso nemmeno determinarlo percheacute egrave come se fosse sempre aperto esattamente come lrsquoEsserci Ma andiamo avanti Ma egrave possibile interpretare come mancanza il dato di fatto fenomenico che allrsquoEsserci fintanto che egrave ldquoineriscerdquo questo non-ancora Questo fatto dice possiamo porlo come una mancanza il fatto che lrsquoEsserci egrave sempre un non-ancora Non-ancora non egrave altro che una pura possibilitagrave In riferimento a qual genere di ente si puograve parlare di mancanza Lrsquoespressione indica qualcosa che ldquoegrave propriordquo di un ente ma che gli manca ancora Il mancare nel

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senso di non essere ancora presente si fonda in un far-parte-di hellip Ciograve che manca non egrave ancora disponibile Egrave questo che generalmente si intende quando si dice che qualcosa manca che non egrave appunto disponibile A pag 292 Lrsquoente a cui manca ancora qualcosa ha pertanto il modo di essere dellrsquoutilizzabile Percheacute dice una cosa del genere Cosa manca allrsquoutilizzabile Il suo utilizzo Lrsquoutilizzabile egrave per qualche cosa quindi manca sempre qualcosa quindi egrave inutilizzabile Il non-insieme proprio di un tale insieme il non esserci ancora come mancanza non puograve assolutamente caratterizzare ontologicamente il non-ancora che egrave proprio dellrsquoEsserci come morte possibile Ci sta dicendo che queste cose che riguardano la mancanza non hanno propriamente a che fare con la morte A pag 293 Parimenti anche lrsquoEsserci fintanto che egrave egrave giagrave sempre il suo non-ancora Egrave come dire che lrsquoEsserci egrave possibilitagrave pura Ciograve che costituisce la ldquonon totalitagraverdquo nellrsquoEsserci il suo permanente avanti-a-seacute non egrave neacute una mancanza di un insieme sommativo neacute qualcosa di non-ancora-divenuto-accessibile ma un non-ancora che lrsquoEsserci in quanto egrave lrsquoente che egrave ha sempre da essere Non egrave che questa mancanza egrave tale percheacute manca qualcosa da aggiungere ma egrave percheacute lrsquoEsserci per definizione cosigrave come lo definisce Heidegger egrave sempre qualcosa che necessariamente deve raggiungere se stesso deve compiersi compiendo le sue possibilitagrave Naturalmente lrsquoultima possibilitagrave egrave la morte che egrave quella che cancella lrsquoEsserci A pag 294 Finire non significa necessariamente giungere a compimento La domanda si fa ora piugrave incalzante In quale senso in generale la morte devrsquoessere intesa come la fine dellrsquoEsserci Dice che non si tratta di un cessare qualcosa non egrave lrsquoultimo elemento che rende la cosa completa come lrsquoultima pennellata di un quadro ma dice La morte dellrsquoEsserci non si lascia caratterizzare adeguatamente da nessuno di questi modi del finire Se si concepisse la morte come essere alla fine nel senso che il finire ha uno dei modi sopra esaminati lrsquoEsserci sarebbe assunto come semplice-presenza o come utilizzabile Cioegrave un utilizzabile che si compie nella sua appagativitagrave quando viene utilizzato per ciograve che egrave utilizzabile Nella morte lrsquoEsserci non egrave neacute compiuto neacute semplicemente dissolto neacute tanto meno ultimato o disponibile come utilizzabile Sta qui cercando di intendere come funziona la morte ma intenderla in senso ontologico non in senso biologico o sociologico ma come possibilitagrave come la estrema e piugrave propria possibilitagrave dellrsquoEsserci LrsquoEsserci allo stesso modo che fintanto che egrave egrave giagrave costantemente il suo non-ancora egrave anche giagrave sempre la sua fine Il finire proprio della morte non significa un essere alla fine dellrsquoEsserci ma un essere-per-la-fine da parte di questo ente La morte egrave un modo di essere che lrsquoEsserci assume non appena egrave ldquoLrsquouomo appena nato egrave giagrave abbastanza vecchio per morirerdquo Vediamo quindi come Heidegger intende la questione della morte e cioegrave come un essere-per-la-fine LrsquoEsserci dal momento in cui incomincia a esserci egrave per la sua fine Questo egrave ciograve di cui egrave piugrave proprio allrsquoEsserci lrsquoessere per la fine Ciascuna cosa in Heidegger egrave un ldquoessere perrdquo il progetto egrave un essere per e il progetto piugrave proprio dellrsquoEsserci egrave lrsquoessere per la fine Il finire come lrsquoessere-per-la-fine richiede la sua chiarificazione ontologica in base al modo di essere dellrsquoEsserci sect 49 a pag 296 Nel senso piugrave largo la morte egrave un fenomeno della vita Il vivere devrsquoessere inteso come un modo di essere cui appartiene lrsquoessere-nel-mondo La vita puograve essere determinata ontologicamente solo in virtugrave di un orientamento negativo nellrsquoEsserci Anche lrsquoEsserci puograve essere considerato come un semplice vivente Sottoposto a una ricerca puramente fisica e biologica esso ricade in quella regione dellrsquoessere che noi chiamiamo mondo animale e vegetale Ovviamente non egrave questo ciograve che interessa ad Heidegger Bisogna chiedersi in che modo lrsquoessenza ontologica della morte determini quella della vita Essenza ontologica della morte cioegrave qual egrave lrsquoessenza della morte Egrave allrsquointerno dellrsquoontologia dellrsquoEsserci preordinata a unrsquoontologia della vita che lrsquoanalisi esistenziale della morte puograve essere subordinata a una caratterizzazione della costituzione fondamentale dellrsquoEsserci Ad Heidegger interessa questa questione della morte percheacute lui vuole trovare ciograve che caratterizza propriamente lrsquoEsserci Ricordate che il suo obiettivo egrave di renderlo un tutto ed egrave per questo che si occupa della morte La fine del semplice-vivente egrave stata definita come cessare di vivere Poicheacute lrsquoEsserci ldquohardquo la sua morte fisiologica quale essere vivente hellip anchrsquoesso puograve cessare senza tuttavia che ciograve significhi la morte in senso autentico (pagg 296-297) A pag 298 Se giagrave lrsquoEsserci non egrave mai accessibile come semplice-

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presenza percheacute al suo modo di essere appartiene lrsquoesser-possibile in una maniera del tutto particolarehellip LrsquoEsserci non egrave mai una semplice presenza egrave sempre una possibilitagrave gettata avanti a se stesso Non puograve determinarsi percheacute egrave sempre unrsquoapertura helliptanto meno ci dovremmo aspettare di poter ricavare facilmente la struttura ontologica della morte una volta ammesso che la morte costituisce una possibilitagrave eminente dellrsquoEsserci Passiamo al sect 50 pag 299 Schizzo della struttura ontologico-esistenziale della morte Quanto siamo venuti osservando circa a mancanza la fine e la totalitagrave ha mostrato la necessitagrave di interpretare il fenomeno della morte in quanto essere-per-la-fine partendo dalla costituzione fondamentale dellrsquoEsserci Qual egrave la costituzione fondamentale dellrsquoEsserci Quella di essere una possibilitagrave quindi la piugrave propria possibilitagrave dellrsquoEsserci egrave quella che conclude con tutte le possibilitagrave Abbiamo visto anche il paradosso percheacute se lrsquoEsserci si conclude con lrsquoultima possibilitagrave cessa di esistere Solo cosigrave egrave possibile chiarire in che misura lrsquoEsserci stesso conformemente alla sua struttura drsquoessere puograve costituire una totalitagrave mediante lrsquoessere-per-la-fine La Cura ci egrave apparsa come la costituzione fondamentale dellrsquoEsserci Il significato ontologico di questa espressione fu reso esplicito nella ldquodefinizionerdquo esser-giagrave-avanti-a-seacute nel (mondo) come essere-presso lrsquoente che viene incontro (come intramondano) (pagg 299-300) Questa egrave la definizione di Cura cioegrave essere avanti a seacute nel mondo come essere presso lrsquoente Quando sono presso lrsquoente nel mondo di cui sono fatto ecco questo essere presso lrsquoente egrave qualcosa che non posso non fare non posso non essere presso un ente quindi sono giagrave avanti a me tutto ciograve per Heidegger egrave la Cura Sono cosigrave espressi i caratteri fondamentali dellrsquoessere dellrsquoEsserci nellrsquoavanti-a-seacute lrsquoesistenzahellip Lrsquoesistenza dellrsquoEsserci consiste nellrsquoessere avanti a seacute hellipnellrsquoesser-giagrave inhellip lrsquoeffettivitagravehellip Io sono giagrave sempre nel mondo questa egrave lrsquoeffettivitagrave hellipnellrsquoesser-pressohellip la deiezione Lrsquoessere presso qualche cosa lrsquoessere presso le cose comporta il modo quotidiano del vivere percheacute egrave vero che lrsquoesistenza egrave lrsquoessere avanti a seacute continuamente perograve di fatto egrave nella quotidianitagrave che lrsquoEsserci vive Egrave un essere presso come deiezione la chiacchiera la curiositagrave e lrsquoequivoco Bisogna innanzi tutto chiarire una buona volta come nel fenomeno della morte si rivelino lrsquoesistenza lrsquoeffettivitagrave e la deiezione dellrsquoEsserci Abbiamo respinto come inadeguata lrsquointerpretazione del non-ancora e quindi dellrsquoestremo non-ancora dellrsquoEsserci della sua fine nel senso di una mancanza E ciograve percheacute tale interpretazione implica il capovolgimento dellrsquoEsserci ina una semplice-presenza in seacute Essere alla fine significa esistenzialmente essere-per-la-fine Lrsquoestremo non-ancora ha il carattere di qualcosa cui lrsquoEsserci si rapporta La fine incombe sullrsquoEsserci La morte non egrave affatto una semplice-presenza non ancora attuatasi non egrave un mancare ultimo ridotto ad minimum ma egrave prima di tutto unrsquoimminenza che incombe Il che la pone come diragrave tra poco come qualcosa che egrave sempre presente Non egrave qualcosa che si attende egrave giagrave presente ed egrave giagrave presente in quanto il mio Esserci egrave tale percheacute egrave una possibilitagrave e fra queste possibilitagrave la piugrave propria egrave la morte e quindi egrave giagrave ligrave egrave giagrave una possibilitagrave Ma allrsquoEsserci come essere-nel-mondo incombono molte cose Il carattere di imminenza incombente non egrave esclusivo della morte Al contrario anche questa interpretazione potrebbe far credere che la morte sia da intendere come un evento che si incontra nel mondo minaccioso nella sua imminenza hellip Lrsquoincombere della morte non ha un essere di questo genere hellip La morte egrave una possibilitagrave di essere che lrsquoEsserci stesso deve sempre assumersi da seacute Nella morte lrsquoEsserci incombe a se stesso nel suo poter essere piugrave proprio Quando dicevamo che lrsquoEsserci egrave possibilitagrave tra queste possibilitagrave la piugrave propria egrave la morte quindi lrsquoEsserci non egrave propriamente la morte ma egrave ldquoperrdquo la morte percheacute la morte egrave una possibilitagrave e lrsquoEsserci egrave quella possibilitagrave In questa possibilitagrave ne va per lrsquoEsserci puramente e semplicemente del suo essere-nel-mondo Sta dicendo che lrsquoEsserci egrave nel mondo in quanto possibilitagrave e la morte egrave la possibilitagrave piugrave propria quindi lrsquoEsserci egrave nel mondo in quanto possibilitagrave di morte Possibilitagrave qui non nel senso come diceva prima di una cosa eventuale ma qualcosa di cui lrsquoEsserci egrave fatto La possibilitagrave non egrave di qualcosa ipotetica egrave ciograve di cui egrave fatto lrsquoEsserci A pag 301 La morte egrave per lrsquoEsserci la possibilitagrave di non-poter-piugrave-esserci Poicheacute in questa sua possibilitagrave lrsquoEsserci incombe a se stesso esso viene completamente rimandato al suo poter-essere piugrave proprio In questo incombere dellrsquoEsserci a se stesso dileguano tutti i rapporti con gli altri Esserci

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Questa possibilitagrave assolutamente propria e incondizionata egrave nel contempo lrsquoestrema Nella sua qualitagrave di poter-essere lrsquoEsserci non puograve superare la possibilitagrave della morte La morte egrave la possibilitagrave della pura e semplice impossibilitagrave dellrsquoEsserci Qui pone la questione centrale lrsquoassoluta possibilitagrave dellrsquoEsserci egrave la sua impossibilitagrave Cosigrave la morte si rivela come la possibilitagrave piugrave propria incondizionata e insuperabile Come tale egrave unrsquoimminenza incombente eccelsa La sua possibilitagrave esistenziale si fonda nel fatto che lrsquoEsserci egrave in se stesso essenzialmente aperto e lo egrave nel modo dellrsquoavanti-a-seacute Questo momento della struttura della Cura ha la sua concrezione piugrave originaria nellrsquoessere-per-la-morte Lrsquoessere-per-la-fine si rivela fenomenicamente come llsquoessere per la possibilitagrave eccelsa dellrsquoEsserci caratterizzata Tutta questa storia che sta costruendo Heidegger ci dice che lrsquoessere per la fine egrave in effetti ciograve che lrsquoEsserci piugrave propriamente egrave Perograve consideriamo ciograve che dicevamo prima facciamo un piccolo spostamento sulla questione semiotica anche percheacute Heidegger ci fornisce qua e lagrave delle occasioni per riflettere Come potremmo intendere semioticamente ciograve che sta dicendo riguardo allrsquoEsserci in quanto essere per la fine Vi ricordate di de Saussure Consideriamo questa affermazione ciascuna cosa egrave quella che egrave a condizione di non essere ciograve che egrave Questo lo avevamo tratto da de Saussure egrave lui che lo dice anche se non in questi termini perograve ciascun significante egrave quello che egrave in quanto preso in una relazione differenziale con tutti gli altri significanti Questo significa che il significante per essere quello che egrave egrave simultaneamente anche tutti gli altri quindi non egrave quello che egrave nel senso della delimitazione della determinazione ma egrave quello che egrave in quanto aperto a tutti gli altri significanti Egrave esattamente questo che sta dicendo Heidegger e cioegrave che ciascun significante egrave quello che egrave in quanto rivolto alla possibilitagrave della sua fine Un significante egrave quello che egrave in quanto incontra la sua fine nella dispersione totale dei significanti Questo sarebbe il compimento per proseguire questo modo di pensare di Heidegger il compimento del significante egrave la sua dissoluzione cioegrave quando voglio delimitarlo quando voglio rispondere alla domanda ldquoche cosrsquoegrave il significanterdquo il significante si dissolve in tutte le relazioni infinite di cui egrave fatto Tutto questo non egrave nulla di particolarmente nuovo ma pone delle eventuali riflessioni ulteriori Intendo dire che parafrasando Heidegger anche se queste cose le dico o e non lui egrave come se su ciascun elemento in quanto elemento linguistico incombesse la morte come la fine La morte egrave qui intesa rispetto al significante come la sua dissoluzione come la sua dispersione nella infinita relazione differenziale con gli altri significanti Quindi potremmo dire e forse non diciamo male che ciograve che egrave di piugrave proprio di un significante egrave di essere per la sua morte cioegrave di non essere ciograve che egrave Detta cosigrave potrebbe apparire paradossale ma intendo dire con questo che per potere semmai uno avesse in animo di delimitare chiudere in un tutto come vorrebbe fare Heidegger rispetto allrsquoEsserci questa operazione non puograve evitare lrsquoessere per la morte del significante di essere quindi per la dispersione per la sua cancellazione Cancellazione da intendersi nel senso di totalitagrave cioegrave si cancella lrsquoidea percheacute non si realizza di una delimitazione del significante di una sua astrazione da tutte le relazioni di cui egrave fatto Intervento Egrave come se il dire del significante fosse il vivere dellrsquoEsserci Penso al significante come a una possibilitagrave percheacute dicendosi apre a delle possibilitagrave Rispetto a quello che sta dicendo puograve intendere il significante come un utilizzabile Intervento Io lo affiancavo piugrave allrsquoEsserci che non allrsquoutilizzabile nel senso che il dire del significante egrave come il vivere dellrsquoEsserci Nel momento in cui il significante si dice egrave come se avesse compiuto la possibilitagrave in pratica ha fatto quello che doveva fare e quindi muore Una volta detto il significante non crsquoegrave piugrave Il significante ha rinviato a unrsquoaltra cosa Nel momento in cui rinvia a unrsquoaltra cosa il significante scompare Come quando rinvia al significato per questo motivo crsquoegrave la barra se crsquoegrave significante non crsquoegrave significato anche se non possono separarsi Quando si parla in effetti come diceva anche Sandro prima il proferire un significante comporta che questo significante dicendosi scompaia aprendo ad altri significanti Ora non so fino a che punto questo potrebbe essere ciograve che intende Heidegger rispetto allrsquoessere per la fine perograve sicuramente il ldquocompitordquo del significante egrave quello

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di scomparire davanti ad altri significanti cioegrave di produrre altri significanti Egrave ovvio che non esiste un significante se non ci fosse un significato percheacute sarebbe significante di niente quindi deve esserci un significato che lo supporta Questo significato egrave ciograve che si aggancia per cosigrave dire ad altri significanti Occorre intendere che il significante egrave quello che egrave percheacute egrave portatore di significato egrave un veicolo di significato Infatti de Saussure lo pone come immagine acustica questa senza un significato egrave niente egrave un suono un rumore Quindi la scomparsa del significante come dicevamo prima non egrave tanto da attribuirsi al fatto che crsquoegrave un significato percheacute senza significato non potrebbe esistere il significante Il significante scompare nel momento in cui apre ad altri significanti i quali hanno dei significati ovviamente e questo suo (del significante) essere per la morte egrave il suo essere per essere altri significanti Egrave per questo motivo che parlavo di utilizzabile In effetti una proposizione un significante egrave un utilizzabile egrave un qualche cosa che si utilizza parlando E questo significante incontra la sua appagativitagrave nel momento in cui cessa di essere quello che egrave ma apre ad altre cose consentendo cosigrave la prosecuzione del linguaggio in definitiva consentendo di parlare Ma questa egrave una questione certo complessa perograve centrale in tutto ciograve A noi interessa percheacute ci mostra come parlando ciascun elemento che interviene dicendosi muore cioegrave incontra il suo compimento che egrave quello di aprire ad altri significanti Egrave questo che compie il significante dicendosi apre ad altri significanti Questo comporta un effetto collaterale e cioegrave una domanda che cosa dico mentre parlo Che cosa sto dicendo Crsquoegrave la possibilitagrave di sapere che cosa io stia dicendo Sigrave e no Crsquoegrave la possibilitagrave ma questa possibilitagrave egrave una costruzione egrave un artificio Una costruzione che una volta costruita e detta rinvia alla stessa questione Tutto questo ovviamente manca in Heidegger egrave ciograve che tempo fa indicavo come il nichilismo assoluto una pars destruens che non ha neacute puograve avere nessuna pars construens Il fatto che sia possibile proseguire a parlare anzicheacute arrestarsi immediatamente egrave dato dal fatto che egrave un artificio del linguaggio per potere continuare a dire Il linguaggio non puograve dire ciograve che sta facendo ma non puograve dire che cosrsquoegrave in che senso Non puograve dire che cosrsquoegrave questa cosa fuori dal linguaggio percheacute per poter dire che cosrsquoegrave realmente dovrebbe porla fuori dal linguaggio e da ligrave esaminarla Fincheacute rimane allrsquointerno del linguaggio egrave ovvio che ogni volta che la prendo in considerazione questa cosa muore per usare i termini di Heidegger percheacute giunge al suo compimento una volta che la dico che lrsquoaffermo questa cosa si dissolve Questo dissolversi dei significanti mentre si dicono egrave sicuramente ciograve che rende impossibile quella cosa che nella scienza e in altre situazioni egrave chiamata certezza la certezza che qualche cosa sia quella che egrave Se si parla se si egrave nel linguaggio questo non egrave possibile egrave possibile unicamente decidere per potere utilizzare un elemento che un certo elemento egrave quello che percheacute io decido che lo userograve cosigrave Esattamente come si fa nella logica questa cosa significa questo tutte le volte che interverragrave questo elemento si useragrave in questo modo Egrave una regola del gioco regola che di per seacute non egrave neacute vera neacute falsa Questo nichilismo assoluto egrave ciograve che caratterizza il linguaggio egrave per usare il modo di esprimersi di Heidegger ciograve che gli egrave piugrave proprio egrave la sua proprietagrave che realizza continuamente mettendo di fronte lrsquoimpossibilitagrave di potere fermare un qualche cosa stabilendo che cosrsquoegrave ma consente di fermarlo unicamente come decisione cioegrave come regola per giocare un artificio Userograve questo termine in questo modo percheacute Percheacute sigrave percheacute questo modo mi consente di compiere certe operazioni che voglio fare Una cosa del genere egrave certamente complessa percheacute se utilizziamo le conclusioni di queste argomentazioni sulle argomentazioni stesse allora tutto diventa un enorme problema nel senso che il nichilismo assoluto si manifesta in tutta la sua devastazione Tutto ciograve che stiamo facendo tutto ciograve che Heidegger stesso dice potremmo dire che egrave niente oppure piugrave propriamente egrave la costruzione di un gioco linguistico Che cosa questo gioco linguistico Fornisce occasioni per potere proseguire a giocare con il linguaggio questo egrave tutto ciograve che fa Altre occasioni per giocare occasioni piugrave interessanti ma qui interessante che cosa significa Che danno da pensare pone dei problemi da risolvere pone delle questioni da riflettere questioni a cui non si era pensato Egrave necessario pensarci Certo che no ma non possiamo non parlare e di conseguenza parlando ci

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troviamo a costruire sequenze che mano a mano che diventano piugrave complesse esigono per costruire altre sequenze soluzioni altrettanto complesse Mettiamola cosigrave Il linguaggio deve proseguire ma come prosegue Come sappiamo costruendo una sequenza coerente che giunge a una conclusione Questa conclusione saragrave utilizzata per costruirci sopra altre cose Percheacute questa conclusione sia utilizzata dal linguaggio per costruire altre cose egrave come se dovesse proporre un superpotenziamento cioegrave deve aggiungere qualche cosa che prima non crsquoera Ciascuna proposizione ciascun discorso egrave sempre teso a un superpotenziamento ed egrave questo il motivo per cui si elaborano questioni sempre piugrave complesse Non percheacute queste piugrave complesse siano piugrave vere o descrivano chissagrave che cosa non descrivono assolutamente niente ma fanno parte del superpotenziamento superpotenziamento intellettuale Come sappiamo giagrave da Nietzsche non egrave possibile evitare la volontagrave di potenza percheacute egrave ciograve di cui egrave fatto il linguaggio Perograve egrave possibile intanto saperlo egrave fondamentale poi egrave possibile compiere questo percorso di superpotenziamento ma a livello intellettuale Il che significa sapere ciograve che si sta facendo sapere che crsquoegrave sempre altro da pensare (questo altro da pensare egrave la base del superpotenziamento) e che di conseguenza tutto ciograve che si pensa che si elabora si articola ecc ha come unico scopo il superpotenziamento intellettuale Vi rendete immediatamente conto che il risvolto clinico di una questione del genere egrave enorme nel senso che si dissolve scompare irrimediabilmente e definitivamente qualunque tentativo qualunque fantasia di potere fermare qualcosa quindi di credere qualcosa Questo non egrave piugrave possibile in nessun modo e se non crsquoegrave questa possibilitagrave non crsquoegrave necessariamente quella cosa che Freud chiamava nevrosi non crsquoegrave neacute puograve in nessun modo costruirsi Questo egrave il risvolto clinico Detta cosigrave sembra semplice ma non egrave cosigrave semplice o immediato da ottenere ma egrave lrsquoobiettivo I vari discorsi sono i modi con cui ciascuno lrsquoossessivo il paranoico ecc costruisce in qualche modo la sua volontagrave di potenza in base ad alcuni criteri che Freud ha indicati ma potrebbero essere non solo quelli oppure potrebbero essere ridotti ecc Crsquoegrave un solo modo per evitare la volontagrave di potenza cessare di parlare per sempre Questo egrave lrsquounico modo Quando Heidegger parla di unrsquoimminenza incombente a proposito della morte parla di una possibilitagrave che egrave presente qui e adesso non egrave qualcosa di futuro La deiezione il Si il discorso comune evita continuamente il confronto con questa possibilitagrave ponendola come una eventualitagrave remota sigrave la morte crsquoegrave ma intanto per adesso sono vivo e speriamo di andare avanti La questione egrave questa evitare in tutti i modi il confronto con questa possibilitagrave immanente Egrave un altro modo di evitare il confronto con la dissoluzione del significante con lrsquoimpossibilitagrave di fermare il significante di controllare di avere il potere sul significante Quando si sta bene egrave percheacute si suppone di avere il controllo sulle cose quando si sta male egrave percheacute si suppone di averlo perduto non ci sono altri modi Intervento E sapere di non potere avere il controllo Certo non puograve avere il controllo sulla cosa metafisica percheacute dovrebbe uscire dal linguaggio per poterlo fare Ma come diceva Heidegger la questione non egrave tanto parafrasandolo sapere se si ha il controllo come avere il controllo ma percheacute lo si cerca Egrave questa la questione interessante lrsquounica che merita di essere considerata percheacute uno dovrebbe volere il controllo Certo per la volontagrave di potenza ovviamente ma se riflette sul percheacute voglio avere il controllo sulle cose ecco che si scontra con la volontagrave di potenza di cui peraltro egrave fatto E allora naturalmente da ligrave si muove unrsquoelaborazione intorno alla volontagrave di potenza e a ciograve di cui egrave fatta cioegrave di linguaggio Egrave a questo punto che crsquoegrave la possibilitagrave di accorgersi che essendo fatti di linguaggio tutto ciograve che la volontagrave di potenza fa o non fa egrave prodotto dalla struttura del linguaggio Come dicevo prima non crsquoegrave modo di evitare la volontagrave di potenza se non cessando di parlare cioegrave togliendo il linguaggio Egrave il linguaggio che costruisce questa cosa che Nietzsche ha chiamato volontagrave di potenza e cioegrave costruisce la necessitagrave di assemblare delle proposizioni in modo tale che concludano in un certo modo in un modo che la proposizione riconosca come vero non contraddittorio con la premessa da cui egrave partita non puograve affermare di seacute di essere e di non essere come giagrave Parmenide aveva

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pensato Questa non egrave una cosa che sia da evitare semplicemente viola le regole del linguaggio Tutto qui Sarebbe come dire che il re di fiori vale anche la donna di quadri e lrsquoasso di cuori Non egrave che questa cosa qui sia il male semplicemente viola le regole del gioco del poker per cui cesso di giocare a poker Esattamente come se violassi le regole del linguaggio cesso di parlare non posso piugrave farlo Egrave solo questo il problema non crsquoegrave nessun male o altre cose strane 23 agosto 2017 Heidegger ci sta parlando della morte Morte non intesa in senso fantasmatico percheacute della morte ciascuno non puograve che avere una sua fantasia non potendola esperire direttamente e dopo dirne Quindi non la morte in senso fantasmatico ma in senso ontologico cioegrave come dice lui possibilitagrave pura che egrave quella possibilitagrave che consente allrsquoEsserci di compiersi La morte egrave lrsquoultima possibilitagrave quella a cui essendo la piugrave propria dellrsquoEsserci non ci si puograve sottrarre in nessun modo a tutte le altre egrave possibile sottarsi ma a quella pare di no Si trova quindi di fronte a questa situazione bizzarra per cui per realizzarsi lrsquoEsserci deve scomparire percheacute questa realizzazione della morte porta alla cessazione dellrsquoEsserci Egrave una questione che non si egrave inventata Heidegger ovviamente crsquoera giagrave Epicuro se crsquoegrave la morte non ci sono io se ci sono non crsquoegrave la morte e con questo pensava di avere risolta la questione Siamo a pag 301 Questa possibilitagrave piugrave propria incondizionata e insuperabile lrsquoEsserci non se la crea perograve accessoriamente e occasionalmente nel corso del suo essere Se lrsquoEsserci esiste egrave anche giagrave gettato in questa possibilitagrave Innanzi tutto e per lo piugrave lrsquoEsserci non ha alcuna ldquoconoscenzardquo esplicita o addirittura teorica di essere consegnato alla morte e che perciograve essa fa parte del suo essere-nel-mondo Sta dicendo che non crsquoegrave una conoscenza esplicita della morte tale per cui egrave possibile almeno facilmente tenerne conto Adesso ci diragrave percheacute Lrsquoesser-gettato nella morte gli si rivela nel modo piugrave originario e penetrante nella situazione emotiva dellrsquoangoscia Lrsquoangoscia davanti alla morte egrave angoscia ldquodavantirdquo al poter-essere piugrave proprio incondizionato e insuperabile Questa angoscia egrave lrsquoangoscia davanti a qualche cosa di incondizionato e insuperabile Dicevamo la volta scorsa che questa angoscia ammesso che si tratti di angoscia ha a che fare con lrsquoessere gettato innanzi e quindi nel perdere tutto ciograve che mi ha fatto gettare in avanti in quel momento Una volta che sono gettato in avanti le condizioni che mi hanno gettato in avanti non sono piugrave ligrave crsquoegrave soltanto lrsquoessere gettato in avanti Lrsquoangoscia non deve essere confusa con la paura del decesso Essa non egrave affatto una tonalitagrave emotiva di ldquodepressionerdquo contingente casuale del singolo in quanto situazione emotiva fondamentale dellrsquoEsserci costituisce lrsquoapertura dellrsquoEsserci al suo esistere come essere-gettato per la propria fine Questa angoscia relativa alla morte dice non egrave la paura del morire cosigrave come comunemente si intende ma costituisce lrsquoapertura dellrsquoEsserci verso lrsquoessere gettato non verso la propria fine ma ldquoperrdquo la propria fine come dire lrsquoaccoglimento del fatto che questa gettatezza ha come fine la morte come fine nel senso non della cessazione ma del suo compimento Si fa cosigrave chiaro il concetto esistenziale del morire come esser-gettato nel poter-essere piugrave proprio incondizionato e insuperabile e si fa piugrave netta la differenza rispetto al semplice scomparire al puro cessare di vivere e infine allrsquordquoesperienza vissutardquo del decesso La questione della morte in Heidegger non egrave semplice nel senso che si trova lui stesso di fronte a delle situazioni difficili da elaborare in quanto ha a che fare con un qualche cosa la morte della quale non crsquoegrave nessuna esperienza diretta E se vogliamo neanche indiretta percheacute certo si vede a un certo punto che una persona muore perograve di ciograve che dopo ne egrave di lui non posso sapere nulla e quindi non ho neanche unrsquoesperienza indiretta Si trova dicevo in una posizione abbastanza singolare dove si tratta di parlare e di porre addirittura in termini ontologici un qualche cosa di cui non crsquoegrave assolutamente alcuna informazione e che non egrave neanche pensabile Una situazione che egrave simile anzi probabilmente egrave la stessa a quella in cui ci si trova nel momento in cui si volesse pensare a seacute senza linguaggio Come faccio a pensarmi che vivo che esisto senza linguaggio Non lo posso fare Lo posso fare costruendo delle fantasie delle storie ecc cosa che posso fare solo percheacute crsquoegrave

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il linguaggio ovviamente Cerco di costruire un qualche cosa che di fatto non puograve essere costruita percheacute se viene costruita allora questa cosa non crsquoegrave e se invece crsquoegrave non puograve essere costruito niente Heidegger sembra oscillare tra la morte intesa come fine della vita come cessazione dellrsquoEsserci e la morte intesa in unrsquoaltra accezione come la situazione in cui qualche cosa si sottrae scompare viene meno al mio controllo Appunto quando dico qualche cosa una volta detta questa cosa egrave come se morisse facendo vivere altre cose il significante che scompare e fa vivere altri significanti Qui crsquoegrave un brano che sembra andare in questa direzione A pag 302 LrsquoEsserci muore effettivamente fintanto che esiste ma innanzi tutto e per lo piugrave nella maniera della deiezione Infatti lrsquoesistere effettivo non solo egrave in generale e indifferentemente un gettato poter-essere-nel-mondo ma egrave anche giagrave sempre immedesimato con il ldquomondordquo di cui si prende cura Qui morire come deiezione non egrave altro che il fatto che io esisto in quanto nel mondo e quindi sono sempre gettatohellip Anche se qui non ne parla direttamente ma crsquoegrave come un richiamo a Marx al suo concetto di alienazione e cioegrave vivendo essendo ogni volta gettato in avanti crsquoegrave una alienazione divento altro e quindi egrave come se ldquomorissirdquo ogni volta in cui mi trovo gettato innanzi Heidegger ascrive questo alla Cura cioegrave prendendosi cura delle cose io scompaio mi sottraggo Esistenza effettivitagrave e deiezione caratterizzano lrsquoessere-per-la-fine e sono perciograve costitutivi del concetto esistenziale di morte Come vedete egrave un concetto diverso di morte non ha a che fare con la cessazione del battito cardiaco parla della morte come esistenza effettivitagrave e deiezione che sono lrsquoessere per la fine Il morire quanto alla sua stessa possibilitagrave ontologica si fonda nella Cura Egrave il prendersi cura che egrave causa di morte non della morte fisica ma di quella morte che prima accostavo alla nozione marxiana di alienazione cioegrave di qualche cosa che mi fa sparire nel momento in cui sono gettato innanzi Ma se lrsquoessere-per-la-morte fa parte originariamente ed essenzialmente dellrsquoessere dellrsquoEsserci esso deve anche se innanzi tutto in modo inautentico essere rintracciabile nella quotidianitagrave Lui ha cercato un modo autentico dellrsquoessere dellrsquoEsserci in quanto essere per la fine perograve dice di fatto anche nella quotidianitagrave non possiamo non trovarlo E se inoltre lrsquoessere-per-la-fine dovesse fornire la possibilitagrave esistenziale di un essere un tutto esistentivo da parte dellrsquoEsserci ciograve sarebbe la conferma della tesi la Cura egrave la designazione ontologica della totalitagrave delle strutture dellrsquoEsserci Heidegger sta ancora cercando la totalitagrave se ben ricordate siamo partiti da ligrave per fare tutto il discorso sulla morte la morte come possibilitagrave piugrave propria come quella del compimento quella che dovrebbe rendere lrsquoEsserci un tutto solo che nellrsquoistante in cui lo rende un tutto lrsquoEsserci scompare Passiamo a pag 303 al sect 51 che si chiama Lrsquoessere-per-la-morte e la quotidianitagrave dellrsquoEsserci Ma il se-Stesso della quotidianitagrave egrave il Si quale si costituisce negli stati interpretativi pubblici Esso si esprime nella chiacchiera Egrave quindi la chiacchiera che rivela in quale modo lrsquoessere quotidiano interpreta il suo essere-per-la-morte Si sta chiedendo come interviene lrsquoessere per la morte nel quotidiano nella chiacchiera Nasce cosigrave il problema in quale modo la comprensione emotiva propria della chiacchiera del Si mantiene aperto lrsquoessere-per-la-morte In quale modo il Si comprendendo si rapporta alla possibilitagrave dellrsquoEsserci piugrave propria incondizionata e insuperabile Quale situazione emotiva dischiude al Si lrsquoabbandono alla morte e in che modo Il mondo pubblico e dellrsquoessere-assieme quotidiano ldquoconoscerdquo la morte come un evento che accade continuamente come ldquocaso di morterdquo Sta per illustrarci il modo in cui il mondo della chiacchiera si approccia alla questione della morte Come Nella chiacchiera la morte egrave conosciuta da tutti ma egrave conosciuta come una eventualitagrave come dire sigrave crsquoegrave la morte ma fincheacute sono qui andiamo bene Egrave questo il modo in cui la chiacchiera affronta la questione della morte cioegrave come una eventualitagrave ma una eventualitagrave sempre remota Heidegger distingue la morte come possibilitagrave pura dellrsquoEsserci che egrave il modo autentico di affrontare la questione dalla morte pensata come una eventualitagrave remota che di fatto non mi riguarda mai e non riguardandomi mai non crsquoegrave mai il confronto con la possibilitagrave della morte imminente che puograve accadere in qualunque istante A pag 304 Il ldquomorirerdquo egrave in tal modo livellato a un evento che certamente riguarda lrsquoEsserci ma non concerne nessuno in proprio Mai come in questo discorso intorno alla morte si fa chiaro che alla chiacchiera si accompagna sempre lrsquoequivoco Il morire

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che egrave mio in modo assolutamente insostituibile egrave confuso con un fatto di comune accadimento che capita al Si Capita capiteragrave anche a me certo ma intantohellip Questo tipico discorso parla della morte come di un ldquocasordquo che ha luogo continuamente Esso fa passare la morte come qualcosa che egrave sempre giagrave ldquorealerdquo coprendone il carattere di possibilitagrave e quindi i momenti costitutivi dellrsquoincondizionatezza e dellrsquoinsuperabilitagrave Anche in questo caso come nella deiezione tutto ciograve che interviene come possibilitagrave per lrsquoEsserci egrave dato come reale come giagrave accaduto Ma anche in questo caso egrave come se fosse giagrave accaduto come se la morte fosse giagrave accaduta nel senso che egrave giagrave conosciuta giagrave saputa per cui non egrave piugrave una possibilitagrave autentica ma egrave qualcosa di reale che viene delimitato determinato e quindi dominato Egrave questa la differenza sostanziale tra la morte nella chiacchiera dove la morte tende a essere dominata controllata in un modo o nellrsquoaltro e la morte come possibilitagrave autentica dove non crsquoegrave questa necessitagrave di controllo ma crsquoegrave lrsquoapprocciarsi alla morte come possibilitagrave piugrave propria Questo eludere la morte coprendola domina cosigrave ostinatamente la quotidianitagrave che nellrsquoessere-assieme ldquoi parenti piugrave prossimirdquo vanno sovente raccontando al ldquomorenterdquo che egli sfuggiragrave certamente alla morte e potragrave fare ritorno alla tranquilla quotidianitagrave del mondo di cui si prendeva cura hellip Con questa tranquillizzazione che sottrae allrsquoEsserci la sua morte il Si assume al tempo stesso il diritto e la pretesa di regolamentare tacitamente il modo in cui ci si deve in generale comportare davanti alla morte A pag 305 Questa delucidazione dellrsquoessere-per-la-morte quotidiano egrave implicitamente un invito a tentare di assicurare il concetto esistenziale integrale dellrsquoessere-per-la-fine mediante unrsquointerpretazione piugrave approfondita dellrsquoessere-deiettivo-per-la-morte quale elusione di fronte ad essa La chiacchiera la deiezione fa questo cerca di eludere la morte non vuole prendere atto della morte come possibilitagrave assoluta Piugrave avanti tratta di una questione anche se indirettamente la questione della certezza La morte egrave certa e quindi riflette su questo tipo di certezza che riguarda la morte Siamo a pag 306 sect 52 Lrsquoessere-per-la-fine quotidiano e il concetto esistenziale integrale della morte Nessuno dubita che si muoia Ma questo ldquonessuno dubitardquo non porta necessariamente giagrave con seacute lrsquoesser-certo quale si addice alla morte nel senso di possibilitagrave eminente dellrsquoEsserci La quotidianitagrave si ferma a questo riconoscimento equivoco della ldquocertezzardquo della morte per dissimulare coprendolo ancora di piugrave il morire e rendendosi cosigrave piugrave leggero lrsquoessere-gettato nella morte Cosa vuole dire che ciascuno egrave certo della morte Ciascuno egrave certo ma egrave un tipo di certezza strano percheacute in realtagrave questa certezza della morte non crsquoegrave nessuno egrave certo della sua morte Lrsquoelusione coprente davanti alla morte non puograve secondo il suo senso essere autenticamente ldquocertardquo della morte ma ne egrave tuttavia certa Come faccio a essere certo che morirograve E se sono immortale Quindi egrave una certezza particolare questa di cui adesso ci diragrave Che ne egrave dunque della ldquocertezza della morterdquo Esser certi di un ente significa tenerlo per vero in quanto vero Veritagrave significa lrsquoesser-scoperto dellrsquoente ma ogni esser-scoperto getta le sue radici ontologiche nella veritagrave assolutamente originaria nellrsquoapertura dellrsquoEsserci LrsquoEsserci in quanto ente aperto-aprente e scoprente egrave essenzialmente nella ldquoveritagraverdquo (pagg 306-307) La veritagrave per Heidegger consiste nel fatto che lrsquoente si manifesta si scopre esce dal nascondimento Ma la certezza si fonda nella veritagrave le appartiene in modo cooriginario Qui potremmo fare una piccolissima considerazione Dice che la certezza si fonda nella veritagrave ma questo egrave ciograve che comunemente si intende con certezza Vedete come lui come tutti gli altri filosofi drsquoaltra parte pone la certezza come se fosse un qualche cosa un qualche cosa di cui sappiamo bene che cosrsquoegrave per cui sapendo bene che cosrsquoegrave possiamo dire che si fonda nella veritagrave Ma che cosa propriamente si fonda nella veritagrave In effetti qui ci sarebbe molto da dire non tanto per quanto riguarda Heidegger Certo anche lui che egrave pure un grande pensatore cade in queste difficoltagrave che indicano che qualcosa non egrave pensato Se dico che la certezza si fonda nella veritagrave ammesso di avere definito la veritagrave in qualche modo do a intendere di sapere che cosrsquoegrave la certezza intanto che posso affermare con assoluta sicurezza che la certezza si fonda nella veritagrave appunto come se la certezza fosse un quid un qualche cosa che egrave quello che egrave per virtugrave propria Ora questo accade incessantemente mentre si parla anche in questo istante Ciograve che fa la differenza egrave il sapere che sta accadendo cioegrave per esempio io sto dicendo che la certezza si fonda

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nella veritagrave ma con questo termine certezza io indico un qualche cosa al quale do un significato che sono io ad attribuirgli non esiste la certezza da qualche parte come ente a se stante egrave un elemento linguistico Quindi sapendo quello che faccio so che dicendo che la certezza si fonda nella veritagrave ho costruito un gioco linguistico a partire da certe regole che ho stabilite Non ho fatto nientrsquoaltro che questo non ho affermato una veritagrave sub specie aeligternitate ho detto in che modo sto utilizzando questo termine in questo modo Lrsquoespressione ldquocertezzardquo come del resto il termine ldquoveritagraverdquo ha un doppio significato Originariamente la veritagrave denota lrsquoesser-aprente come comportamento dellrsquoEsserci Il secondo significato derivato dal primo denota invece lrsquoesser-scoperto dellrsquoente Heidegger indica due accezioni da una parte lrsquoessere aprente dellrsquoEsserci lrsquoEsserci in quanto essere aprente lrsquoEsserci gettato apre dallrsquoaltra lrsquoessere scoperto dellrsquoente Quindi da una parte lrsquoEsserci che scopre e dallrsquoaltra lrsquoente che viene scoperto nel senso del non nascondimento dallrsquoEsserci Corrispondentemente la certezza significa nel senso originario lrsquoesser certo come modo di essere dellrsquoEsserci in un secondo senso derivato puograve esser detto ldquocertordquo anche lrsquoente di cui lrsquoEsserci egrave certo Ora fa una interpretazione della certezza che egrave interessante nonostante rimangano le obiezioni che facevo prima Un modo della certezza egrave la persuasione Dicendo questo fa una cosa interessante sulla quale non si sofferma ma pone lrsquoaccento sulla volontagrave di potenza Lrsquoessere persuasi di qualcosa egrave credere che qualcosa sia vero E percheacute dovrei credere che una certa cosa sia vera se non per poterla utilizzare porla come utilizzabile ma per che cosa Per continuare a parlare Sigrave certo ma per potere continuare a parlare ci vuole un motivo e il motivo egrave la volontagrave di potenza cioegrave la necessitagrave di persuadere altri che le cose che dico sono vere cioegrave sono una certezza In essa lrsquoEsserci fa sigrave che il suo rapporto di comprensione con la cosa dipenda esclusivamente dalla testimonianza della cosa stessa scoperta (vera) Sarebbe la veritagrave come adeguamento della parola alla cosa Egrave la cosa stessa che si mostra per quella che egrave e le mie parole non fanno altro che descriverla Il tener-per-vero equivale al tenersi-nella-veritagrave solo se si fonda nello stesso ente scoperto e solo se in quanto essere-per lrsquoente cosigrave scoperto si egrave reso trasparente nella propria adeguatezza a tale ente Questo egrave il tener per vero cioegrave le cose che dico sono adeguate allrsquoente Questo egrave ciograve che manca alle invenzioni arbitrarie o ai semplici ldquopunti di vistardquo nei confronti di un ente La fondatezza del tener-per-vero si misura dalla pretesa di veritagrave che esso reclama Questa trae la sua legittimitagrave dal modo di essere dellrsquoente da aprire e dalla direzione dellrsquoaprire hellip LrsquoEsserci quotidiano per lo piugrave copre la possibilitagrave piugrave propria incondizionata e insuperabile del suo essere Questa tendenza effettiva al coprimento conferma la tesi lrsquoEsserci in quanto effettivo egrave nella ldquonon veritagraverdquo Se la veritagrave egrave la disvelatezza il coprimento ovviamente egrave la non veritagrave A proposito del coprimento ricordate quello che diceva riguardo alla deiezione alla chiacchiera La chiacchiera copre egrave coprente rispetto alla morte rispetto a questa possibilitagrave assoluta e quindi non egrave nel vero Conseguentemente la certezza inerente a questo coprimento dellrsquoessere-per-la-morte devrsquoessere un tener-per-vero inadeguato e non unrsquoincertezza nel senso del dubbio (pagg 307-308) Nessuno dubita che ci sia la morte la certezza inadeguata mantiene ciograve di cui essa egrave certa in uno stato di coprimento Se ldquosirdquo comprende la morte come un evento che si incontra nel mondo circostante allora la certezza corrispondente non riguarda lrsquoessere-per-la-fine Siamo sempre nella chiacchiera nella deiezione Si dice egrave certo che ldquolardquo morte verragrave Lo si dice senzrsquoaltro ma il Si non vede che per essere certi della morte ciascun Esserci stesso in proprio deve essere certo del suo poter-essere piugrave proprio e incondizionato La chiacchiera egrave certa della morte ma dice Heidegger questa certezza in effetti non egrave cosigrave certa egrave inadeguata Lrsquounica certezza di cui si puograve parlare in termini autentici egrave la certezza che la morte egrave la mia possibilitagrave piugrave propria non unrsquoeventualitagrave ma la mia possibilitagrave piugrave propria quella che mi compie Ma in che consiste il fondamento dellrsquoesser-certo quotidiano Evidentemente non in una semplice persuasione reciproca Si assiste infatti ogni giorno al ldquomorirerdquo di altri La morte egrave un innegabile ldquofatto di esperienzardquo hellip La morte egrave per ogni uomo verosimile in sommo grado ma non ldquoincondizionatamenterdquo certa Rigorosamente parlando alla morte puograve essere attribuita ldquosolordquo una certezza empirica Una certezza quindi necessariamente inferiore rispetto alla certezza suprema quella

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apodittica quale si raggiunge in taluni campi della conoscenza teoretica hellip Che il decesso in quanto accadimento sia certo ldquosolordquo empiricamente non egrave decisivo nei riguardi della certezza della morte Come abbiamo detto egrave sempre successo egrave la certezza induttiva Si egrave sempre verificato ma si verificheragrave anche domani Non lo sappiamo egrave possibile ma egrave anche possibile che non accada A pag 309 Si dice ldquoLa morte verragrave certamente ma per ora non ancorardquo Questo egrave il modello del pensare deiettivo della chiacchiera intorno alla morte Con questo ldquomahelliprdquo il Si contesta alla morte la sua certezza Il ldquoper ora non ancorardquo non egrave un semplice giudizio negativo ma unrsquordquoautointerpretazionerdquo del Si con cui esso si rimanda a ciograve che innanzi tutto sussiste ancora di accessibile e di oggetto di cura per lrsquoEsserci Come dire che in questo modo lrsquoEsserci continua a occuparsi di se stesso tranquillamente senza tenere conto di ciograve che gli appartiene in modo piugrave proprio La quotidianitagrave egrave indaffarata nel prendersi cura e rifugge dallrsquointoppo dallo stanco e ldquoinattivo pensare alla morterdquo questo pensiero egrave costantemente rimandato a un ldquopiugrave tardirdquo facendo appello alla cosiddetta ldquoopinione generalerdquo Piugrave in lagrave egrave e meglio egrave cosigrave si dice generalmente La certezza della morte si accompagna alla indeterminatezza del suo ldquoquandordquo Nella chiacchiera la morte egrave paradossalmente certa ma indeterminata Egrave certa percheacute si dice che egrave cosigrave ma egrave indeterminata percheacute nessuno sa quando Il concetto ontologico esistenziale integrale della morte puograve ora essere definito cosigrave la morte come fine dellrsquoEsserci egrave la possibilitagrave dellrsquoEsserci piugrave propria incondizionata certa e come tale indeterminata e insuperabile La morte come fine dellrsquoEsserci egrave nellrsquoessere di questo ente per la sua fine (pagg 309-310) Dire che la morte egrave riguardo allrsquoente per la fine egrave come dire che questa possibilitagrave piugrave propria egrave sempre per la fine dellrsquoente Come dicevamo la volta scorsa crsquoegrave sempre un qualche cosa che interviene come fine come compimento ma ma rispetto a un elemento linguistico un significante la sua fine egrave letteralmente un compimento Vale a dire si compie in quanto conclude ciograve per cui esiste e sottraendosi dagrave lrsquoopportunitagrave ad altri significanti di apparire Un significante di per seacute se non avesse questa prerogativa di svanire e di lasciare posto ad altri significanti bloccherebbe la catena Un significante deve scomparire per lasciare posto ad altri significanti Questo egrave un modo per intendere la questione della morte come la possibilitagrave piugrave propria del significante anzi egrave ciograve che lo fa esistere in quanto significante in quanto un qualche cosa che veicola del significato scomparendo Come potrebbe essere inteso tutto questo rispetto allrsquoEsserci In effetti qualcuno morendo compie sigrave il suo ciclo vitale ma non egrave certo di una questione biologica che si tratta Egrave come se concludendo questa ultima possibilitagrave questo non lo dice Heidegger lo dico io questa ultima possibilitagrave desse un senso a tutte le possibilitagrave che sono intervenute LrsquoEsserci in quanto gettato essere-nel-mondo egrave giagrave da sempre consegnato alla propria morte esistendo per la propria morte esso muore effettivamente e costantemente fino a quando non sia pervenuto al proprio decesso Che lrsquoEsserci muoia effettivamente significa al tempo stesso che esso si egrave giagrave sempre deciso in un modo o nellrsquoaltro quanto al suo essere-per-la-morte Lrsquoelusione quotidiana e deiettiva davanti alla morte egrave un essere-per-la-morte inautentico Qui cerca di dire che cosrsquoegrave questo essere per la morte autentico A pag 311 Egrave possibile per lrsquoEsserci comprendere autenticamente la possibilitagrave piugrave propria incondizionata insuperabile certa e come tale indeterminata Egrave possibile cioegrave che esso si mantenga in un essere-per-la-fine autentico Il problema qui egrave che Heidegger non ci dice esattamente che cosa intende con questo Dice Fincheacute questo essere-per-la-morte autentico non saragrave stato evidenziato e determinato ontologicamentehellip Lrsquoessere per la morte come la possibilitagrave piugrave pura piugrave autentica percheacute egrave lrsquounica che appartiene in modo assolutamente proprio alla persona allrsquoEsserci In molti hanno considerato che tutta questa teorizzazione di Heidegger intorno alla morte soddisfa fino a un certo punto non egrave sempre cosigrave semplice lineare spesso egrave un po arzigogolata farraginosa A pag 311 sect 53 Progetto esistenziale di un essere-per-la-morte autentico Abbiamo fissato il concetto esistenziale della morte e con esso ciograve a cui deve rapportarsi un essere-per-la-fine autentico Egrave stato inoltre caratterizzato lrsquoessere-per-la-morte inautentico ed egrave stato stabilito negativamente ciograve che un essere-per-la-morte autentico non puograve essere (pagg 311-312) Che cosa non puograve essere Non puograve essere che la morte appartenga al Si per cui

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ldquosi muorerdquo In base a queste indicazioni positive e negative devrsquoessere possibile progettare la struttura esistenziale di un essere-per-la-morte autentico Heidegger vuole addirittura fare un progetto che finalmente che cosrsquoegrave il progetto per la morte autentico LrsquoEsserci egrave costituito dallrsquoapertura cioegrave da una comprensione emotivamente situata LrsquoEsserci si apre nel mondo e questo aprirsi ha sempre una comprensione emotivamente situata cioegrave non egrave indifferente a ciograve che accade crsquoegrave sempre unrsquoemozione che accompagna questa cosa Un essere-per-la-morte autentico non puograve eludere la possibilitagrave piugrave propria e incondizionata neacute puograve coprirla fuggendo e reinterpretarla per la comprensibilitagrave del Si Il progetto esistenziale di un essere-per-la-morte autentico deve quindi chiarire i momenti di un simile essere che lo costituiscono come comprensione della morte nel senso di un essere che non fugge e non copre la sua possibilitagrave piugrave propria Sta dicendo che la morte egrave la possibilitagrave piugrave propria senza cercare di eluderla nelle varie modalitagrave che abbiamo visto prima Prima di tutto bisogna caratterizzare lrsquoessere-per-la-morte in quanto essere-per una possibilitagrave e precisamente per una possibilitagrave eminente dellrsquoEsserci stesso La prima caratterizzazione della morte egrave come possibilitagrave dellrsquoEsserci Essere-per una possibilitagrave cioegrave per un possibile puograve significare mirare a un possibile nel senso di prendersi cura della sua realizzazione Voler fare una cosa egrave prendersi cura del fatto che questa cosa riesca Nel capo dellrsquoutilizzabile e della semplice-presenza si incontrano continuamente possibilitagrave di questo genere il raggiungibile il controllabile il fattibile e cosigrave via Il mirare a un possibile prendendosene cura tende allrsquoannullamento della possibilitagrave del possibile rendendolo disponibile Qui dice una cosa che anticipa qualche cosa di importante che forse va al di lagrave di ciograve che voleva intendere Heidegger Vi rileggo la frase Il mirare a un possibile prendendosene cura tende allrsquoannullamento della possibilitagrave del possibile rendendolo disponibile Una volta che egrave messo in atto non egrave piugrave possibile egrave realizzato Quindi il prendersi cura di qualche cosa comporta che la possibilitagrave sia messa in atto in quanto possibile e quindi cessa muore in quanto possibilitagrave Ma la realizzazione che procura un utilizzabile (il fabbricare il preparare il sostituire ecc) egrave sempre soltanto relativa percheacute anche il ldquorealizzatordquo conserva ancora il carattere ontologico dellrsquoappagativitagrave La realizzazione di una possibilitagrave dice egrave sempre soltanto relativa percheacute comunque anche il ldquorealizzatordquo conserva ancora il carattere ontologico dellrsquoappagativitagrave cioegrave egrave stato sigrave realizzato ma egrave stato realizzato a partire da quella possibilitagrave Quindi egrave come se mantenesse ancora qualcosa che riguarda la possibilitagrave che egrave sigrave realizzata ma da quella possibilitagrave non da unrsquoaltra Bencheacute realizzato esso rimane sempre in quanto reale un possibile-perhellip qualcosa di caratterizzato dal ldquoperrdquo Egrave sempre ldquoperrdquo io realizzo ldquoperrdquo La presente analisi deve soltanto chiarire come il mirare che si prende cura si rapporti possibile non in una considerazione tematico-teoretica del possibile in quanto possibile o in vista della sua possibilitagrave come tale ma guidato dalla visione ambientale preveggente distogliendo o sguardo dal possibile e mirando al per-che-cosa-possibile Ci sta dicendo che questa possibilitagrave egrave comunque e sempre un qualche cosa ldquoperrdquo Questo ldquoperrdquo non si toglie questo ldquoperrdquo egrave costitutivo del progetto egrave costitutivo dellrsquoessere continuamente gettati gettati ldquoperrdquo qualche cosa Lrsquoessere-per-la-morte di cui stiamo discutendo non puograve evidentemente avere il carattere del prendersi cura che mira alla sua realizzazione In primo luogo in quanto possibile non egrave un possibile utilizzabile o una semplice-presenza ma una possibilitagrave dellrsquoessere dellrsquoEsserci Non egrave un utilizzabile Una volta morto non posso utilizzare la mia morte per farci qualcosa in genere non avviene cosigrave Inoltre il prendersi cura della realizzazione drsquoun possibile siffatto equivarrebbe al suicidio Ma con ciograve lrsquoEsserci sottrarrebbe a se stesso proprio la possibilitagrave di assumere esistendo lrsquoessere-per-la-morte Ci troviamo di fronte a un paradosso io mi realizzo suicidandomi perograve in questo modo mi sottraggo a questa possibilitagrave di possibilitagrave Quindi lrsquoessere per la morte non egrave la realizzazione della morte A pag 313 La morte in quanto possibile deve allora palesarsi il meno possibile nella sua possibilitagrave Al contrario nellrsquoessere-per-la-morte se esso comprendendo deve dischiudere questa possibilitagrave come tale la possibilitagrave deve esser compresa senza indebolimenti come possibilitagrave deve esser sviluppata come possibilitagrave e in ogni comportamento verso di essa deve essere sopportata come possibilitagrave Qui il termine possibilitagrave interviene sempre la morte come semplice possibilitagrave Egrave questo lrsquounico modo per

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Heidegger di porre la questione in termini ontologici e non fantasmatici In qualunque modo io voglia pensare la morte comunque la penso sempre attraverso delle fantasie attraverso il mondo di cui sono fatto Heidegger vuole invece porre qualcosa di piugrave originario lrsquoessere per la morte come un qualche cosa che egrave impossibile stabilire per potere fare dellrsquoEsserci un tutto A pag 314 Lrsquoessere-per-la-morte egrave lrsquoanticipazione di un poter-essere di quellrsquoente il cui modo di essere ha lrsquoanticiparsi stesso Qui ha concentrato tutto quanto Dice Lrsquoessere-per-la-morte egrave lrsquoanticipazione di un poter-essere come dire se io sono per la morte anticipo un poter essere che egrave una possibilitagrave ovviamente ma anticipandola non faccio nientrsquoaltro che essere quellrsquoente che egrave sempre gettato innanzi a seacute e io approccio lrsquoessere per la morte come se mi gettassi innanzi a questa possibilitagrave vivendola qui adesso Ponendola qui e adesso come possibilitagrave imminente in quanto egrave qualcosa che puograve accadere in ogni istante anticipo questa possibilitagrave In questa gettatezza crsquoegrave anche lrsquoessere avanti lrsquoessere innanzi rispetto alla morte Non che io la dia come giagrave realizzata che egrave ciograve che fa la chiacchiera ma egrave come se fosse allrsquointerno della gettatezza del progetto gettato in cui io sono gettato innanzi continuamente e anche la morte rientra in questa gettatezza in questo essere giagrave innanzi Io sono giagrave sempre gettato innanzi quindi sono giagrave sempre per la morte nel senso che la morte egrave giagrave sempre ligrave non egrave fuori dal progetto non puograve esserlo Lrsquoanticiparsi si rivela come la possibilitagrave della comprensione del poter-essere piugrave proprio ed estremo cioegrave come la possibilitagrave dellrsquoesistenza autentica La sua costituzione ontologica devrsquoessere resa visibile attraverso lrsquoelaborazione della struttura concreta dellrsquoanticipazione della morte A pag 315 La possibilitagrave piugrave propria e incondizionata egrave insuperabile Lrsquoessere-per questa possibilitagrave fa comprendere allrsquoEsserci che su esso incombe come estrema possibilitagrave della sua esistenza la rinuncia a se stesso Che egrave esattamente ciograve che si diceva prima rispetto al significante Potremmo dire che lrsquoestrema possibilitagrave dellrsquoesistenza di un significante egrave la rinuncia a seacute per produrre altre catene altre combinatorie 30 agosto 2017 Siamo a pag 316 Come possibilitagrave insuperabile la morte isola lrsquoEsserci ma solo per renderlo in questa insuperabilitagrave consapevole come con-essere del poter-essere degli altri Heidegger parla della morte come di una possibilitagrave insuperabile non si puograve superare la morte non si puograve andare oltre Come possibilitagrave una volta che questa possibilitagrave egrave in atto non ce nrsquoegrave unrsquoaltra anche se alcuni pensano che ci sia non ci sono garanzie neacute prove Dice la morte isola lrsquoEsserci La morte isola lrsquoEsserci nel senso che se la morte egrave una possibilitagrave insuperabile questa insuperabilitagrave rende lrsquoEsserci isolato dal resto Dice ancora ma solo per renderlo in questa insuperabilitagrave consapevole come con-essere del poter-essere degli altri cioegrave lo isola ma solo in quanto lo rende consapevole del fatto che gli altri sanno che lui muore lui non lo sa ma gli altri sigrave Poicheacute lrsquoanticipazione della possibilitagrave insuperabile dischiude nel contempo le possibilitagrave situate al di qua di essa essa porta con seacute la possibilitagrave dellrsquoanticipazione esistentiva dellrsquoEsserci totale cioegrave la possibilitagrave di esistere concretamente come poter-essere totale Sta dicendo che questa possibilitagrave della morte viene anticipata nellrsquoautenticitagrave mentre nella deiezione nella chiacchiera non viene anticipata ma viene data come giagrave acquisita tutti lo sanno perograve non mi riguarda Invece parlando di anticipazione della possibilitagrave insuperabile lrsquoEsserci lrsquoanticipa nel senso che se ne appropria la fa sua Facendola sua anticipandola lrsquoEsserci egrave come se diventasse a questo punto totale La questione per Heidegger egrave sempre quella di trovare qualche cosa che renda possibile trasformare lrsquoEsserci lrsquouomo in un tutto Si chiedeva nelle pagine precedenti come egrave possibile renderlo un tutto se ogni volta questrsquouomo mi si progetta sempre gettato in avanti ne manca sempre un pezzo fincheacute non arriva lrsquoultima possibilitagrave e allora solo allora diventa un tutto Accogliere dunque la morte come possibilitagrave significa la possibilitagrave di esistere concretamente come poter essere totale totale nel senso che fincheacute la morte non si verifica resta un poter essere ma non totale La possibilitagrave piugrave propria incondizionata e insuperabile egrave certa La modalitagrave del suo esser-certa si

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determina in base alla veritagrave (apertura) a essa corrispondente Ma la possibilitagrave certa della morte apre lrsquoEsserci come possibilitagrave solo se esso anticipandosi nella morte rende possibile a se stesso questa possibilitagrave come il poter-essere piugrave proprio Non egrave che qui dica nulla di nuovo rispetto a ciograve che ha detto prima cioegrave aprirsi a questa possibilitagrave piugrave propria la morte coglierla non come una cosa che puograve capitare ma come qualcosa di assolutamente mio proprio personale Bisogna che LrsquoEsserci si sia perso in rapporti fattuali (il che puograve essere un compito e una possibilitagrave propri della Cura) percheacute possa raggiungere lrsquoldquooggettivitagraverdquo pura cioegrave lrsquoindifferenza dellrsquoevidenza apodittica Il fatto che lrsquoesser-certo della morte non abbia questo carattere non significa che esso abbia un grado inferiore di certezza rispetto allrsquoevidenza apodittica ma semplicemente che lrsquoesser-certo non rientra in generale nellrsquoordine graduale dellrsquoequivalenza delle semplici-presenze Qui ribadisce ciograve che aveva detto in precedenza e cioegrave che questa certezza legata alla morte non egrave una certezza apodittica autoevidente Non egrave neanche dice nellrsquoordine graduale dellrsquoequivalenza delle semplici-presenze cioegrave non egrave neanche riconducibile allrsquoesperienza Il tener-per-vero riguardante la morte morte che egrave sempre e soltanto propria attesta un tipo di certezza diversa e piugrave originaria di ogni certezza concernente lrsquoente che si incontra nel mondo od oggetti formali si tratta infatti della certezza circa lrsquoessere-nel-mondo Se io sono certo di essere nel mondo allora non posso non tener per vero la morte come possibilitagrave che egrave mia assolutamente propria Come dire che lrsquoessere nel mondo ha a che fare con la morte in quanto tale essa non richiede un comportamento particolare dellrsquoEsserci ma lrsquoEsserci nellrsquoautenticitagrave totale della propria esistenza (pagg 316-317) Ecco percheacute dice che questa certezza della morte appartiene allrsquoessere nel mondo percheacute riguarda lrsquoEsserci nella autenticitagrave della propria esistenza e la propria esistenza egrave essere nel mondo Nellrsquoanticipazione lrsquoEsserci puograve accertarsi del suo essere piugrave proprio nella sua totalitagrave insuperabile Perciograve lrsquoevidenza dei dati immediati dellrsquoesperienza vissuta dellrsquoio e della coscienza resta necessariamente indietro rispetto alla certezza dellrsquoanticipazione E ciograve non percheacute il modo di apprensione proprio dellrsquoevidenza manchi del rigore indispensabile ma percheacute esso non puograve in linea di principio tener per vero (aperto) ciograve che in effetti pretende ldquodetenererdquo come vero lrsquoEsserci che io stesso sono e che in quanto poter-essere posso essere autenticamente solo anticipando Anche qui non egrave che ci stia dicendo cose nuove in effetti le ha giagrave dette e adesso le ridice in un altro modo Io mi trovo sempre in una anticipazione Cosa vuole dire Che sono sempre gettato nel progetto egrave qui che io trovo lrsquoautenticitagrave egrave qui che io sono quello che sono nellrsquoessere continuamente gettato in avanti Egrave per questo che dice lrsquoevidenza dei dati immediati dellrsquoesperienza vissuta dellrsquoio e della coscienza resta necessariamente indietro rispetto alla certezza dellrsquoanticipazione Qualunque cosa io possa sapere o credere di sapere dice Heidegger egrave sempre indietro rispetto alla certezza dellrsquoanticipazione Percheacute questa anticipazione mi dagrave la certezza Percheacute lrsquoanticipazione lrsquoesser gettato in avanti egrave ciograve che definisce lrsquoEsserci e quindi in questo esser gettato in avanti lrsquoEsserci ha certezza di seacute percheacute egrave lui questo essere gettato in avanti Quindi egrave sempre in questa anticipazione che lrsquoEsserci puograve dire con certezza di essere Qualunque altra cosa che possa venire a sapere segue alla certezza di esistere Comrsquoegrave esistenzialmente possibile lrsquoapertura genuina di questa costate minaccia Ogni comprensione egrave emotivamente situata La tonalitagrave emotiva porta lrsquoEsserci dinanzi allrsquoesser-gettato del suo ldquoche crsquoegraverdquo Egrave la tonalitagrave emotiva che dice che crsquoegrave qualcosa Questo egrave interessante Se facciamo un passo verso ciograve che diceva Freud che non parla di tonalitagrave emotiva ma di fantasie sensazioni immagini scene potremmo dire che egrave per via delle fantasie che posso affermare che qualcosa crsquoegrave Questa tonalitagrave affettiva che egrave costitutiva dellrsquoEsserci lrsquoEsserci non puograve essere senza tonalitagrave affettiva cioegrave senza emozione senza sentire qualche cosa non crsquoegrave un approccio al mondo senza unrsquoemozione senza una sensazione senza una fantasia crsquoegrave sempre qualche cosa non crsquoegrave un modo puro di approcciarsi al mondo puro cioegrave scevro da ogni fantasia da ogni sensazione da ogni immagine non esiste Quindi io posso dire che crsquoegrave qualche cosa percheacute crsquoegrave una tonalitagrave affettiva Senza questa tonalitagrave affettiva probabilmente questo Heidegger non lo dice ma non potrei neppure pormi la questione che ci sia o non ci sia qualche cosa In effetti sempre attenendoci ad

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Heidegger io dico che crsquoegrave qualche cosa se questo qualche cosa egrave un utilizzabile cioegrave se egrave allrsquointerno del progetto quindi egrave un qualche cosa per me in quanto ne voglio fare qualcosa La tonalitagrave emotiva egrave quella cosa in quanto fantasia che mi spinge a utilizzare una certa in un certo modo La tonalitagrave emotiva porta lrsquoEsserci dinanzi allrsquoesser-gettato del suo ldquoche crsquoegraverdquo Il ldquoche crsquoegraverdquo egrave qualcosa che egrave sempre gettato allrsquointerno del progetto Ma la situazione emotiva che puograve tenere aperta la costante e assoluta minaccia incombente sul se-Stesso ed emergente dal piugrave proprio e isolato essere dellrsquoEsserci egrave lrsquoangoscia Tra tutte le situazioni emotive sappiamo che lui privilegia lrsquoangoscia percheacute egrave quella che testimonia sigrave certamente della morte ma della morte in quanto nullifica rende nullo ogni progetto Ogni progetto egrave verso il nulla in quanto realizzando lrsquoultima possibilitagrave si annulla Come dicevamo ogni volta che realizzo lrsquoultima e autentica possibilitagrave cessa tutto Heidegger chiama questa sensazione questa tonalitagrave emotiva angoscia Quindi lrsquoangoscia egrave la tonalitagrave emotiva piugrave propria dellrsquoEsserci quella che testimonia della consapevolezza da parte dellrsquoEsserci del nulla connesso con il progettare e cioegrave che il progetto si infrange nel nulla E sappiamo che il progetto egrave ciograve che definisce lrsquoEsserci lrsquoEsserci egrave il progetto gettato Possiamo dire anche cosigrave egrave come se lrsquoEsserci comprendesse e questa comprensione ha questa tonalitagrave emotiva lrsquoangoscia che ciascun progetto si nullifica nel momento in cui si attua Percheacute questo Percheacute ciascun progetto se egrave un progetto autentico egrave come se fosse sempre in vista dihellip del progetto piugrave proprio ma sappiamo che il progetto piugrave proprio lo annienta Posta in questi termini la cosa puograve essere piugrave o meno interessante potrebbe anche non esserlo ma se riflettiamo meglio su questa cosa vediamo che ciascuna volta in cui affermo qualcosa affermo qualcosa sempre per qualcosa questo affermare egrave un progettare continuo Ciograve che affermo in questo progetto nel momento in cui lo affermo nel momento in cui egrave gettato innanzi questo affermare egrave come se si annullasse Dicevamo la volta scora a proposito del significante io affermo qualcosa nel momento in cui lo affermo questa cosa che affermo si dissolve in altre affermazioni in altre cose si dissolve nella sua gettatezza nel suo essere gettato nel suo essere innanzi Il fatto di essere sempre innanzi significa che non egrave mai qui ma egrave sempre proiettato in avanti Per dirla in modo piugrave spiccio mentre dico ciograve che dico mi si sottrae Non per una magia o chissagrave per quale altra cosa ma percheacute ciograve che sto dicendo Heidegger lo dice chiaramente egrave sempre gettato in avanti egrave sempre pro-gettato cioegrave gettato in avanti ldquoperrdquo qualche cosa Questa gettatezza egrave esattamente ciograve che comporta la sparizione uso questo termine banale di ciograve che sto dicendo ciograve che dico egrave come se sparisse di fronte a ciograve che sto per dire ciograve che dico egrave sempre giagrave arretrato Egrave questo il motivo per cui ciograve che dico ha sempre bisogno di essere supportato La semiotica affronta la questione in modo abbastanza interessante Si puograve fare anche un esempio se io voglio dire una certa cosa e affermo qualche cosa poi se mi chiedo che cosa veramente ho voluto dire allora faccio altre affermazioni ma facendo queste altre affermazioni posso chiedermi anche in questo caso che cosa ho voluto dire esattamente e andare avanti allrsquoinfinito Come dire che il dire iniziale che poi non egrave mai iniziale segue sempre altre cose egrave sempre gettato avanti a seacute ogni volta che dico qualche cosa questo dire egrave sempre gettato avanti a seacute per cui non egrave giagrave piugrave qui Tutto questo non ci dice un grancheacute di nuovo ma ciograve che puograve essere interessante egrave questo trovarsi di fronte al nulla e infatti dice Heidegger proseguendo In essa lrsquoEsserci si trova di fronte al nulla della possibile impossibilitagrave della propria esistenza Quindi il nulla egrave la massima possibilitagrave dellrsquoEsserci la massima possibilitagrave del progetto egrave il nulla Secondo Heidegger il modo in cui gli umani colgono emotivamente questa cosa egrave lrsquoangoscia lrsquoangoscia di fronte al fatto che pur parlando per tutta lrsquoesistenza dai prima balbettii fino alla cessazione di ogni cosa lungo questo arco che solitamente viene chiamata vita io non ho detto niente Non sto dicendo nulla egrave questo il nulla di cui parla qui in questa riga In essa lrsquoEsserci si trova di fronte al nulla della possibile impossibilitagrave della propria esistenza percheacute io posso esistere solo con lrsquoultima possibilitagrave che chiude la questione ma una volta che egrave chiusa ho perso ogni possibilitagrave Potete considerare il progetto come un discorso come un dire un voler dire un affermare cose per ciascuno si trova sempre di fronte a questo fatto che dicendo non dice

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nulla Il che in alcuni casi puograve essere seccante Egrave un dire nulla nel senso che questo dire per potere compiersi per potersi attestare per potersi fermare deve scomparire Egrave una questione che abbiamo affrontato anche tempo fa quando dicevamo in modo un po spiccio che ciascuna cosa per essere quella che egrave deve necessariamente essere altra da seacute e dire la stessa cosa per potere dire che egrave quella che egrave per poterla stabilire definire fermare devo tenere conto che questa che voglio fermare egrave fatta di infinite altre cose che sfuggono continuamente e cioegrave prendere atto che questa cosa che voglio fermare non egrave un qualche cosa ma come diceva Hjelmslev un fascio di relazioni Ecco percheacute non dico nulla non dico nulla nel senso che non posso mai stabilire che cosa ho veramente detto Egrave una questione che anche la psicoanalisi aveva affrontato giagrave con Freud poi anche Lacan si era avvicinato il fatto che io non riesca mai a dire che cosa ho voluto dire veramente Questo ci porta alla considerazione che non crsquoegrave ciograve che ho voluto dire veramente cioegrave non crsquoegrave nulla che supporti nel senso letterale di tenere su ciograve che io sto dicendo Ciograve che sto dicendo egrave sorretto da niente on egrave garantito da niente Certo si potrebbe obiettare che ciograve che si dice egrave sempre un qualche cosa nel senso che per esempio come dice Hjelmslev egrave il prodotto di un fascio di relazioni e queste relazioni Siamo daccapo Ecco la questione del nichilismo assoluto di cui parlavo tempo fa Lo chiamo nichilismo assoluto giusto per distinguerlo dal nichilismo filosofico e da quello letterario Un nichilismo assoluto che mostra che parlando dicendo non si dice nulla in realtagrave si costruiscono sequenze al fine di costruire altre sequenze E se non ci fosse la volontagrave di potenza in effetti come abbiamo detto tante volte non ci sarebbe nessun motivo per parlare assolutamente nessuno Ma la volontagrave di potenza egrave quella cosa che costringe a dire cose al solo scopo di utilizzarle Queste cose che si dicono sono degli utilizzabili ma utilizzabili per che cosa Per la volontagrave di potenza e cioegrave per imporli sugli altri in definitiva Lrsquounico obiettivo lrsquounica meta che hanno gli umani egrave esercitare la volontagrave di potenza In effetti sigrave dicevo che non si dice nulla ma questo egrave irrilevante Tenendo conto di questo che importanza ha se quello che dico sia un qualche cosa di specifico di particolare serve soltanto a costruire cose che io posso utilizzare contro qualcuno usando artifici retorici logici ecc perograve il fatto che non significhino nulla egrave perfettamente in linea per cosigrave dire con ciograve che dicevo prima e cioegrave il fatto che queste cose non servono a illustrare a determinare chiarire precisare sapere come stanno le cose non gliene importa niente a nessuno sapere come stanno le cose se non per utilizzare questa cosa per la volontagrave di potenza io so come stanno le cose ve lo dico e voi regolatevi di conseguenza perograve badate che se non fate quello che vi dico vi prendete un sacco di legnate Cosigrave in genere va a finire Poicheacute lrsquoanticipazione isola assolutamente lrsquoEsserci e in questo isolamento fa sigrave che esso divenga certo della totalitagrave del suo poter-esserehellip cioegrave quando io accolgo la morte come possibilitagrave pura hellipla situazione emotiva fondamentale dellrsquoangosci appartiene a questa autocomprensione dellrsquoEsserci nel suo fondamento stesso Lrsquoautocomprensione dellrsquoEsserci piugrave autentica egrave questa e cioegrave di avere come sua unica possibilitagrave autentica il nulla E questo dice Heidegger egrave lrsquoangoscia bada che qualunque cosa tu stia facendo il tuo progetto va verso il nulla egrave questa la sua destinazione Tutto ciograve egrave stato poi preso anche malamente come un catastrofismo teorico In effetti se noi prendessimo tutto questo cioegrave ciograve che ho definito come nichilismo assoluto non come una conclusione tragica e inevitabile del pensiero ma come un punto di partenza per fare altre cose per pensare altro allora il discorso egrave diverso percheacute non comporta piugrave lrsquoannichilimento totale che egrave lrsquoaccusa che viene rivolta al nichilismo cioegrave di ridurre ogni cosa a nulla Non egrave che diciamo che cosa egrave nulla ogni cosa egrave nulla ma questo non egrave un problema non egrave un intoppo egrave unrsquoopportunitagrave unrsquooccasione Egrave un nulla cioegrave non ha nessuna occasione di fondarsi su alcuncheacute Per Heidegger in effetti il fondamento stesso dellrsquoEsserci egrave il nulla Quindi il sapere che non crsquoegrave un fondamento che le cose che si dicono o che si affermano le proprie fantasie i pensieri angosce tragedie gioie ecc egrave un nulla ecco tutto ciograve ha dei risvolti importanti e interessanti percheacute a quel punto il mio approccio al mio pensiero egrave totalmente differente Quale saragrave lrsquoapproccio questo egrave difficile a dirsi cioegrave che cosa potrebbe accadere in questa circostanza Tuttavia possiamo

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affermare tranquillamente che lrsquoapproccio non potrebbe piugrave essere lo stesso Come dicevamo tanto tempo fa non posso credere vero ciograve che so essere falso Questo approccio differente egrave lrsquoopportunitagrave che il nichilismo assoluto puograve proporre Il nulla ha una sua utilitagrave ci mostra e qui seguiamo Heidegger dove sono dirette le nostre parole dove egrave diretto il nostro progetto mentre parliamo tenendo conto che tutto ciograve che affermiamo non che saragrave usato contro di noi ma che lo useremo contro di noi Per cui anche lrsquoaffermazione che dice che non crsquoegrave piugrave la necessitagrave di parlare del nulla egrave votata al nulla cioegrave mostra lrsquoinconsistenza del suo significato Il nichilismo assoluto egrave propriamente questo la constatazione inevitabile che qualunque affermazione anche questa si nullifica mentre si afferma ed egrave a questo punto che non crsquoegrave piugrave salvezza Ma come dicevo questa non egrave la fine del pensiero egrave lrsquoinizio ed egrave questo lrsquoaspetto interessante Il nichilismo assoluto egrave ciograve che riconduce ogni affermazione che propone il nulla del fondamento a se stessa Anche questa stessa formulazione egrave totalmente infondata egrave solo un gioco linguistico Un gioco linguistico fatto per che cosa Per la volontagrave di potenza per potere dominare le cose per sapere come stanno le cose Si puograve evitare questo Per Nietzsche no neanche per me tutto sommato Non egrave evitabile per la struttura stessa del linguaggio per il modo in cui funziona Quindi o troviamo un altro linguaggio il che mi sembra difficile oppure dobbiamo tenere conto di questo e cioegrave del fatto che qualunque cosa ha questa unica funzione soddisfare la volontagrave di potenza il superpotenziamento come lo chiama Nietzsche che serve ad avere il controllo il dominio sulle cose conoscenza manipolazione elaborazione dellrsquoente diragrave Heidegger un porsquo di anni dopo questo egrave lrsquoobiettivo il controllo delle cose Percheacute Questo lo sappiamo percheacute il linguaggio ci costringe a fare questo percheacute per potere costruire delle sequenze necessita di fermare un elemento e di stabilire che un certo elemento egrave quello che egrave percheacute solo a questa condizione posso da ligrave costruirne un altro Deve essere quello che egrave percheacute se non egrave quello che egrave non mi serve a niente se muta continuamente come faccio Quindi deve essere quello che egrave ma non lo egrave naturalmente sono io a imporre che sia cosigrave ecco lrsquoatto di imperio lrsquoatto di volontagrave di potenza Egrave lo stesso discoro della scienza come dice Heidegger la scienza non pensa non si occupa di nulla fa i suoi giochini senza sapere assolutamente nulla di quello che sta facendo Non che gliene importi qualcosa alla scienza naturalmente ha altre cose da fare Questa egrave una questione molto importante anche abbastanza complessa mi rendo conto che non egrave cosigrave semplice non solo da articolare ma anche da cogliere A pag 318 Ciograve che caratterizza lrsquoessere-per-la-morte autentico progettato sul piano esistenziale puograve essere riassunto cosigrave lrsquoanticipazione svela allrsquoEsserci la dispersione nel Si-stesso e sottraendolo fino in fondo allrsquoaver cura che si prende cura lo pone innanzi alla possibilitagrave di essere se stesso in una libertagrave appassionata affrancata dalle illusioni del Si effettiva certa di se stessa e piena di angoscia la libertagrave per la morte Questo egrave il riassunto che ha fatto Heidegger Allora questa anticipazione anticipazione rispetto alla mortehellip come abbiamo visto prima questa anticipazione comporta lrsquoaccogliere la morte come possibilitagrave piugrave propria Dunque lrsquoanticipazione svela allrsquoEsserci la dispersione nel Si-stesso cioegrave svela allrsquoEsserci che egrave completamente disperso nel Si nella chiacchiera egrave questo che gli mette di fronte E quindi sottraendolo fino in fondo allrsquoaver cura che si prende curahellip lo sottrae fino in fondo a questo avere cura che si prende cura Cosa vuole dire che lo sottrae Che non ha piugrave da prendersi cura del Si ma lo pone innanzi alla possibilitagrave di essere se stesso cioegrave smette di prendersi cura dellrsquoaver cura di impicciarsi in sciocchezze in una libertagrave appassionata affrancata dalle illusioni del Si effettiva certa di se stessa e piena di angoscia la libertagrave per la morte percheacute soltanto nellrsquoessere-per-la-morte trova la libertagrave Libertagrave da che Libertagrave dal Si libertagrave dalla chiacchiera libertagrave dalla deiezione dellrsquoEsserci cioegrave dalla dimenticanza dellrsquoessere La questione pendente dellrsquoessere-un-tutto autentico da parte dellrsquoEsserci e della sua costituzione esistenziale saragrave portata su un terreno fenomenico garantito solo se potragrave attenersi a unrsquoautenticitagrave possibile dellrsquoessere dellrsquoEsserci attestata dallrsquoEsserci stesso Noi riusciremo a risolvere questa questione pendente dellrsquoEsserci come un tutto soltanto se saragrave lrsquoEsserci stesso a risolverci

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il problema Se lo cerchiamo al di fuori dellrsquoEsserci non lo troveremo mai Egrave ligrave ponendo fenomenicamente lrsquoesserehellip fenomenicamente cioegrave cosigrave come ci appare Se ci riesce di scoprire unrsquoattestazione di questo genere e di chiarire fenomenologicamente il contenuto si porragrave daccapo il problema di stabilire se lrsquoanticipazione della morte finora progettata solo nella sua possibilitagrave ontologica si connetta in modo essenziale col poter-essere autentico attestato Dobbiamo ancora stabilire se questa morte finora soltanto progettata nella sua possibilitagrave ontologica ha a che fare con il poter-essere autentico attestato cioegrave assicurato E quindi crsquoegrave il problema dellrsquoattestazione Come si attesta qualcosa Attestare significa generalmente stabilire stabilire che una certa egrave in un certo modo non per sua natura percheacute lrsquoattestazione egrave un atto di volontagrave io attesto che questa cosa egrave mia non significa nulla di per seacute ma io lo attesto cioegrave lo garantisco lo stabilisco Il titolo del Capitolo Secondo egrave Lrsquoattestazione da parte dellrsquoEsserci di un poter-essere autentico e la decisione Occorre quindi trovare qualche cosa che ci attesti che ci assicuri da parte dellrsquoEsserci che possa essere autenticamente Finora evidentemente non egrave ancora sicuro non egrave ancora attestato che lrsquoEsserci possa diventare un essere autentico e per essere autentico deve farsi carico della morte Egrave possibile questo Come progetto sigrave Lo diceva prima sigrave ontologicamente abbiamo parlato della morte come progetto ecc perograve come diceva nella pagina prima progettata solo nella sua possibilitagrave ontologica perograve bisogna vedere se questo si connette in modo essenziale con il poter-essere autentico attestato Quindi dobbiamo prima stabilire che cosa intendiamo con poter-essere autentico Infatti il sect 54 si intitola Il problema dellrsquoattestazione di una possibilitagrave esistentiva autentica 6 settembre 2017 A pag 320 Ciograve che andiamo cercando egrave un poter-essere autentico dellrsquoEsserci che sia attestato dallrsquoEsserci stesso nella sua possibilitagrave esistentiva Che sia attestato cioegrave che sia affermato dallrsquoEsserci Prima di tutto occorre che questa attestazione sia rintracciabile Se essa deve ldquodarsi a comprendererdquo allrsquoEsserci nella sua esistenza autentica possibile dovragrave avere le proprie radici nellrsquoessere dellrsquoEsserci Egrave ligrave dice che dobbiamo cercare questa attestazione di autenticitagrave non egrave in qualche cosa che da fuori dice che lrsquoEsserci egrave autentico ma questa autenticitagrave deve venire dallrsquoEsserci stesso Lrsquoesibizione fenomenologica di una attestazione di questo genere include perciograve in seacute la dimostrazione della sua origine nella costituzione drsquoessere dellrsquoEsserci Deve partire da ligrave dalla costituzione dellrsquoessere dellrsquoEsserci Lrsquoattestazione deve far comprendere un poter-esser-se-Stesso autentico Con lrsquoespressione ldquose-Stessordquo abbiamo risposto alla domanda intorno al Chi dellrsquoEsserci Lrsquoipseitagrave dellrsquoEsserci fu determinata formalmente come una maniera di esistere e non come un ente semplicemente-presente Anche questo egrave importante percheacute lrsquoipseitagrave dellrsquoEsserci cioegrave il fatto di essere se stesso egrave un qualche cosa che deve trarsi propriamente dal modo di esistere dellrsquoEsserci e cioegrave di essere un progetto gettato e non dice come ente semplicemente presente Se lo considerassimo un ente semplicemente presente egrave come se lo ponessimo fuori del mondo Il Chi dellrsquoEssercihellip domanda legittima Quando si parla dellrsquoEsserci lrsquoEsserci chi Ci egrave questo chi Quando si parla dellrsquoEsserci ci si riferiragrave pure a qualcuno Egrave chiaro che il Chi egrave lrsquoEsserci stesso Il Chi dellrsquoEsserci per lo piugrave non lo sono io stesso ma lo egrave il Si-stesso Lrsquoesser se-Stesso autentico si determina come una modificazione esistentiva del Si da definirsi esistenzialmente Qui inserisce un elemento che dagrave da riflettere e cioegrave dice che lrsquoautenticitagrave dellrsquoEsserci non riguarda lrsquoio ma dice riguarda il Si cioegrave riguarda la deiezione riguarda il modo in cui lrsquoEsserci di trova nel mondo Come dire che nella ricerca dellrsquoautenticitagrave si parte in un certo senso dallrsquoinautentico cioegrave dal Si Lrsquoabbiamo giagrave visto in precedenza quando diceva che sigrave noi cerchiamo lrsquoEsserci autentico perograve da dove viene questo Esserci Non nasce autentico lo diventa ma nasce nel Si nella deiezione nella chiacchiera nel si dice nel si pensa ecc Con la perdizione dellrsquoEsserci nel Sihellip la perdizione percheacute egrave inautentico si disperde tra mille sciocchezze hellip tutto egrave giagrave sempre deciso circa

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il poter-essere dellrsquoEsserci piugrave prossimo ed effettivo cioegrave circa i compiti le regole le misure lrsquourgenza e la portata dellrsquoessere-nel-mondo pendente e avente cura Se uno si appoggia al Si egrave giagrave tutto deciso giagrave tutto saputo percheacute egrave cosigrave che si dice egrave cosigrave che si fa egrave cosigrave che si pensa Il Si ha giagrave sempre esonerato lrsquoEsserci dallrsquoafferrare queste possibilitagrave di essere Tutte queste possibilitagrave sono giagrave date dal Si come anticipate in qualche modo sono giagrave ligrave si deve fare cosigrave ma mi sfugge il percheacute debbo fare cosigrave semplicemente mi adeguo e faccio anchrsquoio cosigrave Il Si nasconde perfino la tacita sottrazione che esso compie della scelta esplicita di queste possibilitagrave Resta indeterminato chi ldquopropriamenterdquo scelga Infatti si dice si sceglie ma chi propriamente Egrave indeterminato Infatti il Si egrave impersonale Questo non scelto coinvolgimento nel Nessunohellip (pagg 320-321) Questo Nessuno egrave lrsquoindeterminato del Si hellipin virtugrave del quale lrsquoEsserci egrave irretito nellrsquoinautenticitagrave puograve essere eliminato soltanto se lrsquoEsserci si riprende in proprio dalla dispersione nel Si Quindi si parte dal Si e poi per uscirne fuori occorre un lavoro come succede sempre Questo retrocedere per riprendersi deve avere tuttavia quel modo di essere la cui omissione ha fatto sigrave che lrsquoEsserci si perdesse nellrsquoinautenticitagrave Deve tornare indietro e riflettere su ciograve che sta facendo Lrsquoandarsi a riprenderehellip parla di riprendere percheacute il Si porta via disperde hellip Lrsquoandarsi a riprendere dal Si cioegrave la modificazione esistentiva del Si-stesso in autentico esser se-Stesso deve avere luogo come recupero della scelta Ma recupero della scelta significa scegliere questa scelta stessa decidersi per un poter-essere fondato nel proprio se-Stesso Scegliendo la scelta lrsquoEsserci rende in primo luogo possibile a se stesso il proprio poter-essere autentico Qui dice una cosa importante Scegliere la scelta cioegrave accogliere la scelta che si egrave fatta Quindi prendere atto che si egrave compiuto una certa scelta e accogliendo questa scelta interrogare questa scelta problematizzarla pensare questa scelta La scelta sarebbe pensare la scelta anzicheacute disperderla nel Si dove tutto egrave giagrave dato e stabilito pensare cosa che il Si non fa e non puograve fare Quindi Scegliendo la scelta lrsquoEsserci rende in primo luogo possibile a se stesso il proprio poter-essere autentico cioegrave soltanto se mi rendo conto che sono io a scegliere quello che faccio Questo ricorda un po la formulazione di Nietzsche tutto ciograve che fu sono io che lrsquoho voluto Poicheacute perograve lrsquoEsserci si egrave perso nel Si prima di tutto deve ritrovarsi Ma per potersi in generale ritrovare deve essere ldquomostratordquo a se stesso nella sua autenticitagrave possibile Come fa qualcuno a ritrovarsi se non si riconosce Deve riconoscersi LrsquoEsserci ha bisogno dellrsquoattestazione di un poter-essere se-Stesso tale che rispetto alla possibilitagrave esso giagrave sempre lo sia Deve riconoscere qualcosa che gli appartiene qualcosa di proprio La scelta per esempio egrave una cosa propria io ho scelto non lrsquoho fatto percheacute si deve fare ma percheacute io ho voluto farlo Questo egrave il passaggio di cui Heidegger sta parlando non percheacute lo fanno tutti ma percheacute io lrsquoho voluto io ho scelto Egrave questo il scegliere la scelta Adesso parleragrave della coscienza percheacute egrave la coscienza ciograve che rende conto dellrsquoaccorgermi di ciograve che mi egrave autentico Ciograve che nellrsquointerpretazione che segue egrave preso in esame come costitutivo di questa attestazione egrave noto allrsquoautointerpretazione quotidiana dellrsquoEsserci come voce della coscienza Che il ldquofattordquo della coscienza sia contestato che la sua funzione di istanza per lrsquoesistenza dellrsquoEsserci sia diversamente valutata che ciograve che ldquola coscienza dicerdquo sia interpretato in vari modi avrebbe potuto indurci in un errore di sottovalutazione di questo fenomeno se proprio la ldquoproblematicitagraverdquo di questo ldquofattordquo e della sua interpretazione non stesse a dimostrare che ci troviamo innanzi a un fenomeno originario dellrsquoEsserci Tutte le cose che si sono dette intorno alla coscienza ci inducono a pensare dice che ligrave ci sia qualcosa di importante Lrsquoanalisi che segue pone la coscienza nella pre-disponibilitagrave tematica di una ricerca esistenziale pura con intenti ontologico-esistenziali Innanzi tutto bisogna esaminare a fondo la coscienza quanto ai suoi fondamenti e alle sue strutture esistenziali e renderla visibile come fenomeno dellrsquoEsserci tenendo ben fermi i caratteri costitutivi dellrsquoessere di questo finora chiariti Lrsquoanalisi ontologica della coscienza cosigrave impostata precede ogni descrizione psicologica delle ldquoesperienze vissuterdquo della coscienza e la loro classificazione ed egrave estranea a ogni ldquospiegazionerdquo biologica cioegrave a ogni dissolvimento del fenomeno (pagg 321-322) Ogni spiegazione biologica o psicologica non fa altro che dissolvere il problema il fenomeno Potremmo quasi dire che lo dissolve nel Si percheacute non lo pensa Questa era lrsquoaccusa che Heidegger faceva non soltanto alla

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scienza ma indirettamente anche alla biologia alla psicologia cioegrave afferma cose ma senza pensare a ciograve che sta dicendo propriamente Poco dopo La coscienza in quanto fenomeno dellrsquoEssercihellip Lui intanto pone la coscienza come fenomeno dellrsquoEsserci anche se ancora non ci ha detto il percheacute dovrebbe essere un fenomeno dellrsquoEsserci ma ci sono buone probabilitagrave che ce lo diragrave a breve Questo fenomeno ldquoegraverdquo soltanto nel modo di essere dellrsquoEsserci e si dagrave a conoscere come fatto sempre e solo con lrsquoesistenza e nellrsquoesistenza effettiva Questo egrave ovvio e cioegrave che la coscienza si dia ad intendere soltanto se egrave esistente percheacute questo aggeggio qua egrave sprovvisto di coscienza Quindi egrave un qualcosa che riguarda lrsquoesistente e quindi riguarda lrsquoEsserci Come dire che non crsquoegrave coscienza se non nellrsquouomo egrave lrsquouomo che egrave provvisto di coscienza Lrsquoesigenza di una ldquoprova empirico-induttivardquo della ldquofatticitagraverdquo della coscienza e della legittimitagrave della sua ldquovocerdquo riposa su un disconoscimento ontologico del fenomeno Sta dicendo che la ricerca di una prova empirica dellrsquoesistenza della coscienzahellip come se dicessi ldquola coscienza appartiene allrsquouomordquo e qualcuno mi dicesse ldquomostrami la coscienza vediamola vediamo di cosa egrave fattardquo ecco questa dice Heidegger egrave una richiesta fuori luogo percheacute in questo modo crsquoegrave un disconoscimento ontologico del fenomeno Cosa vuol dire con questo Quando lui parla dellrsquoontologia del fenomeno ci sta dicendo che il fenomeno ciograve che appare ciograve che si mostra egrave un qualche cosa che appartiene allrsquoessere non egrave un qualche cosa che ha cause esterne allrsquoessere quindi appartenendo allrsquoessere appartiene allrsquoessere dellrsquoEsserci percheacute sennograve non ci sarebbe nulla Quindi egrave inutile cercare la legittimitagrave in qualche cosa percheacute se cerco la legittimitagrave la cerco in qualcosa che egrave situato fuori Questa egrave una questione interessante che molti hanno riscontrata in tantissime occasioni e sotto vari rilievi Faccio un nome per tutti Tarski logico polacco Rispetto alla questione della veritagrave diceva che egrave inutile cercare la veritagrave allrsquointerno del sistema in cui sta funzionando egrave un circolo vizioso non la troveremo mai cosigrave Per potere parlare della veritagrave per poterla definire individuare occorre uscire da questo sistema nel quale la veritagrave sta operando e da ligrave fuori osservare la veritagrave Il problema egrave naturalmente solo spostato percheacute a questo punto che cosa mi garantisce che dal di fuori io veda correttamente Egrave esattamente la stessa cosa che sta dicendo qui Heidegger egrave inutile che io cerchi la prova dellrsquoesistenza di una coscienza da fuori dellrsquoEsserci che egrave fatto anche di coscienza Il fatto della coscienza in quanto tale non si lascia sottoporre a prove e controprove di questo genere Il che non attesta affatto una sua manchevolezza ma egrave semplicemente lrsquoindice della sua difformitagrave ontologica dalla semplice-presenza nel mondo-ambiente Difformitagrave ontologica dalla semplice-presenza cioegrave non egrave una semplice presenza ma egrave qualcosa che appartiene allrsquoEsserci allrsquouomo La coscienza dagrave a comprendere ldquoqualcosardquo apre Quindi la coscienza come unrsquoapertura Giagrave questo pone la coscienza in un modo abbastanza distante da tutto lo psicologismo il sociologismo ecc Questa caratteristica formale indica che il fenomeno devrsquoessere ricondotto allrsquoapertura dellrsquoEsserci Chi apre egrave lrsquoEsserci Lrsquoapertura in quanto costituzione fondamentale dellrsquoente che noi sempre siamo egrave costituita dalla situazione emotiva dalla comprensione dalla deiezione e dal discorso Questi sono gli elementi che costituiscono lrsquoapertura Notate bene che ci mette anche la deiezione Quindi dalla situazione emotiva per cui approccio le cose emotivamente dalla comprensione comprensione come un aprirsi a qualche cosa dalla deiezione e dal discorso Unrsquoanalisi approfondita della coscienza la rivela come chiamata La coscienza chiama Il chiamare egrave un modo del discorso La chiamata della coscienza ha il carattere del richiamo dellrsquoEsserci al suo piugrave proprio poter-essere e ciograve nel modo del risveglio al suo piugrave proprio essere-in-colpa Su questo si potrebbe discutere ma con essere in colpa deve intendersi il fatto che lrsquoEsserci si accorge di non essere autentico questa egrave la colpa per cui deve tirarsi fuori dalla deiezione e appropriarsi di ciograve che gli egrave piugrave proprio Dice un risveglio al suo piugrave proprio essere-in-colpa Risvegliarsi egrave accorgersi che si egrave nella deiezione cioegrave per cui occorre fare qualche cosa per poter arrivare a scegliere la scelta come dicevamo prima Questo aspetto non egrave cosigrave automatico e cioegrave che qualcuno assuma su di seacute la responsabilitagrave di qualche cosa Nella deiezione non crsquoegrave egrave tutto un Si per cui se tutti fanno cosigrave lo faccio anchrsquoio Uscire da qui non egrave semplice comporta un lavoro che occorre fare Questa interpretazione esistenziale egrave necessariamente

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lontana dalla comprensione quotidiana e ontica bencheacute faccia emergere i fondamenti ontologici di ciograve che lrsquointerpretazione ordinaria della coscienza entro certi limiti ha sempre compreso e realizzato sul piano concettuale sotto forma di ldquoteoriardquo della coscienza Sta dicendo semplicemente che la questione della coscienza si egrave tentato di approcciarla anche prima per esempio con la teoria della coscienza ma senza mai porla in termini ontologici e fenomenologici come sta facendo lui cioegrave come qualche cosa che si manifesta a condizione dellrsquoEsserci A pag 323 Alla chiamata della coscienza corrisponde un sentire possibile La comprensione del richiamo si rivela come un voler-avere-coscienza Non egrave che questa chiamata mi cada addosso cosigrave magicamente ma egrave un volere avere coscienza richiamando ciograve che dicevamo prima egrave un volere scegliere la scelta crsquoegrave un atto di volontagrave a in questo fenomeno ha luogo quella scelta esistentiva di scegliere se-Stesso che noi per la sua struttura esistenziale chiamiamo decisione Questa scelta egrave una decisione sono io che decido Prima parlavamo della responsabilitagrave egrave la stessa cosa come dire che io devo rendermi conto che tutto ciograve che faccio in quanto progetto gettato egrave una mia decisione Fincheacute resto nel Si non ci saragrave mai un Esserci autentico Ecco come si ripartiscono le analisi contenute in questo capitolo i fondamenti ontologico-esistenziali della coscienza (sect 55) il carattere di chiamata della coscienza (par 56) la coscienza come chiamata della Cura (par 57) comprensione del richiamo e colpa (par 58) lrsquointerpretazione esistenziale e lrsquointerpretazione ordinaria della coscienza (par 59) la struttura esistenziale del poter-essere autentico attestato dalla coscienza (par 60) Vale a dire qual egrave la struttura esistenziale di questo esistente che egrave lrsquoEsserci la struttura esistenziale del poter-essere autentico quindi dellrsquoEsserci autentico attestato dalla coscienza Quindi egrave la coscienza che attesta e a questo punto avremmo raggiunto lrsquoobiettivo che prima Heidegger si proponeva cioegrave raggiungere un qualche cosa che a partire dallrsquoesserci stesso possa attestarne lrsquoautenticitagrave A partire dallrsquoEsserci quindi dal suo progetto dalla sua gettatezza Siamo dunque al sect 55 I fondamenti ontologico-esistenziali della coscienza Sono i fondamenti che lui cerca non in qualche cosa fuori dellrsquoEsserci ma i fondamenti ontologico-esistenziali cioegrave che riguardano lrsquoessere dellrsquoEsserci ontologico riguarda lrsquoessere esistenziale riguarda lrsquoEsserci in quanto lrsquounico esistente egrave lrsquoEsserci le altre cose non sono un esistente ma sono solo una semplice presenza Lrsquoanalisi della coscienza prende lrsquoavvio da un dato indifferente di questo fenomeno che essa in qualche modo dagrave qualcosa a comprendere La prima cosa dice che ci troviamo di fronte egrave che la coscienza dagrave qualcosa a comprendere mi fa comprendere qualcosa La coscienza apre e appartiene perciograve alla cerchia dei fenomeni esistenziali che costituiscono lrsquoessere del Ci in quanto apertura Siccome la coscienza apre dice appartiene al Ci percheacute il Ci egrave lrsquoapertura stessa dellrsquoEsserci dellrsquoessere qui adesso e in questo momento Piugrave avanti In virtugrave dellrsquoapertura lrsquoente che noi chiamiamo Esserci egrave nella possibilitagrave di essere il suo Ci (pagg 323-324) Cioegrave la possibilitagrave di trovarsi a essere qui in questo momento Che egrave poi il modo autentico di essere il prendere atto che io sono qui in questo momento storicamente cioegrave con tutto ciograve che di storico mi appartiene io sono il prodotto di una serie di cose che riguardano sigrave tutto ciograve che ho fatto ecc ma anche tutto ciograve che egrave accaduto prima di me La caduta dellrsquoImpero Romano in un certo senso sono anche questo Intervento Magari non ci saremmo se non ci fosse stato Certo La caduta dellrsquoImpero Romano ha avuto degli effetti poi altri effetti in definitiva uno sterminio di effetti tra i quali forse anche quello di essere noi qui adesso Se ciascuno come dice Heidegger egrave un prodotto storico quindi di tutto ciograve che gli egrave accaduto nella sua esistenza tutte le scelte che ha fatto o che non ha fatto ecc egrave anche il prodotto di qualche cosa che lo ha preceduto Il che egrave esattamente ciograve che avviene rispetto alla lingua Noi parliamo oggi una lingua italiana che egrave fatta in un certo modo che egrave diversa dalla lingua italiana che si parlava cinquantrsquoanni fa Ci sono delle piccole varianti ma ci sono E cosigrave egrave differente dallrsquoitaliano che parlava Dante Lo stesso Cicerone il latino che lui parlava non era piugrave il latino che si parlava centrsquoanni prima di lui Quindi questa evoluzione della lingua comporta dei mutamenti degli effetti e noi siamo anche lrsquoeffetto di tutti questi mutamenti linguistici percheacute siamo fatti di

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linguaggio E il linguaggio egrave il prodotto di tutte queste cose avvenute nel corso dihellip Dio solo sa di quanti anni Col suo mondo lrsquoEsserci crsquoegrave per se stesso e innanzi tutto in modo tale da aver aperto il suo poter-essere a partire dal ldquomondordquo di cui si prende cura In che modo crsquoegrave lrsquoEsserci per se stesso Crsquoegrave per se stesso in quanto egrave nel suo mondo del quale si prende cura Prendersi cura del mondo non egrave altro che aprire verso il mondo cioegrave accogliere ciograve che nel mondo mi si manifesta mondo che esce dal nascondimento e che mi si manifesta Il poter-essere in cui lrsquoEsserci esiste si egrave giagrave sempre abbandonato a determinate possibilitagrave Lrsquoesserci esiste in un poter essere e questo poter essere si egrave giagrave sempre abbandonato a determinate possibilitagrave Queste possibilitagrave sono sigrave mie ma mi vengono dal fatto che io sono un essere storico ho queste possibilitagrave percheacute io vivo qui adesso nel 2017 possibilitagrave che per esempio Tutankhamon non aveva per esempio di poter lavorare al computer Quindi ho delle possibilitagrave che mi vengono dalla storicitagrave cioegrave dal mondo in cui io mi trovo Dire ldquoil mondo in cui mi trovordquo egrave giagrave ridondante percheacute dicendo ldquoil mondordquo dico giagrave il mondo in cui mi trovo egrave lrsquounico mondo con cui ho a che fare E ciograve percheacute lrsquoEsserci egrave un ente gettato il cui essere-gettato egrave aperto in modo piugrave o meno chiaro e profondo da uno stato-emotivo Egrave lo stato emotivo che definisce il modo in cui mi apro allrsquoessere gettato nel mondo Crsquoegrave sempre uno stato emotivo puograve essere interesse paura angoscia Per Heidegger lrsquoangoscia egrave lo stato emotivo principale ma qualunque stato emotivo non importa quale egrave comunque qualche cosa che accompagna il mio essere gettato nel mondo cioegrave io non posso mai essere totalmente indifferente a ciograve che accade Qui ci sarebbe da riflettere se non posso farlo per via della volontagrave di potenza Per il momento lasciamo la questione in sospeso Della situazione emotiva (tonalitagrave affettiva) fa cooriginariamente parte la comprensione La comprensione cioegrave quellrsquoapertura che consente poi lrsquointerpretazione di qualche cosa avviene insieme con la tonalitagrave affettiva io comprendo accolgo delle cose in base alla mia tonalitagrave affettiva Freud direbbe in base a delle fantasie Lrsquoesempio piugrave stupido che si puograve fare egrave percheacute due persone entrano in una stanza e una vede delle cose e lrsquoaltra vede delle altre Heidegger direbbe percheacute ciascuno approccia ciograve che gli viene incontro in base a una tonalitagrave affettiva che egrave diversa lrsquouna dallrsquoaltra Freud direbbe in base a delle fantasie per cui qualche cosa lo richiama qualche altra cosa no Questo per dire dellrsquoimpossibilitagrave di un approccio indifferente Cosigrave lrsquoEsserci ldquosardquo lrsquoaffar suo nei propri riguardi e ciograve in quanto si egrave progettato in possibilitagrave proprie cioegrave in possibilitagrave che esso immedesimato col Si ha anticipato a se stesso assumendole dallo stato interpretativo pubblico del Si-stesso Dice che lrsquoEsserci ldquosardquo di seacute percheacute essendo progettato in possibilitagrave queste possibilitagrave sono giagrave sempre anticipate anticipate percheacute le traggo dal Si piugrave precisamente dalla deiezione Tutte queste possibilitagrave mi vengono dal mondo ma questa relazione che ho con il mondo egrave la relazione del Si la relazione di chi approccia il mondo in modo inautentico percheacute ancora non si egrave appropriato della totale autenticitagrave dellrsquoEsserci Intervento si potrebbe dire che nascendo nel Si egrave ligrave che trova le sue possibilitagrave Esattamente Soltanto quando si troveragrave nella posizione dellrsquoEsserci autentico che troveragrave la possibilitagrave piugrave propria la morte Ma questa assunzione egrave resa esistenzialmente possibile dal fatto che lrsquoEsserci in quanto comprendente con-essere puograve star a sentire gli altri Perso nella pubblicitagrave del Si e nelle sue chiacchiere lrsquoEsserci non sente piugrave il proprio se-Stesso smarrito comrsquoegrave nel dar retta al Si-stesso Se lrsquoEsserci deve poter-essere sottratto alla perdizione del non sentire se-Stesso e se lo deve proprio attraverso se stesso egrave necessario che esso possa ritrovarsi che possa trovare quel se-Stesso che esso ha trascurato di sentire dando ascolto al Si Come dire che questo se-Stesso crsquoegrave sempre stato egrave lrsquoEsserci in quanto tale che ciascuno ha abbandonato a vantaggio del Si per i motivi che aveva detto molte pagine fa percheacute egrave piugrave comodo percheacute dagrave piugrave garanzie percheacute egrave piugrave tranquillizzante ecc Questo dare ascolto deve essere interrotto cioegrave devrsquoesser data dallrsquoEsserci dallrsquoEsserci stessohellip Non egrave dato da qualcun altro ma devrsquoesser data dallrsquoEsserci stesso hellipla possibilitagrave di un sentire che interrompa il dare ascolto Ascolto al Si Egrave una cosa che deve partire dallrsquoEsserci stesso cioegrave egrave lrsquoEsserci che deve ascoltare se stesso Egrave questo che consente di interrompere la deiezione La possibilitagrave di una rottura di questo genere richiede una chiamata immediata La chiamata mette fine

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al non sentire che dagrave ascolto al Si solo se essa in corrispondenza col suo carattere di chiamata suscita un sentire le cui caratteristiche siano in tutto opposte a quelle del sentire che definisce la perdizione del Si Torna a ribadire che occorre un lavoro per venire fuori dal Si sennograve non se ne viene fuori Percheacute ci sia questa uscita dalla perdizione del Si occorre quella che lui chiama ldquola chiamatardquo Ora egrave ovvio che egrave puograve essere soltanto lrsquoEsserci quel ldquochirdquo che chiama anche percheacute diceva prima devrsquoesser data dallrsquoEsserci dallrsquoEsserci stesso la possibilitagrave di un sentire che interrompa il dare ascolto Poicheacute questrsquoultimo sentire egrave stordito dal ldquochiassordquo e dalla rumorosa equivocitagrave della chiacchiera ogni giorno nuovahellip Crsquoegrave sempre una novitagravehellip hellipla chiamata dovragrave farsi sentire silenziosamente inequivocabilmente e senza appiglio per la curiositagrave Notate come qui ha evocato tutti gli elementi che fanno parte della deiezione la chiacchiera lrsquoequivoco e la curiositagrave Poi sottolinea questa frasetta Ciograve che dagrave a comprendere chiamando in questo modo egrave la coscienza Egrave la coscienza che chiama a uscire fuori dal Si Questa cosa che lui chiama coscienza egrave quel ritrovare se stesso da parte dellrsquoEsserci Se la chiamata stessa viene dallrsquoEsserci egrave sempre lrsquoEsserci che chiama e che consente di uscire dal Si A pag 325 Quando lrsquointerpretazione quotidiana parla di una ldquovocerdquo della coscienza non intende alludere a una comunicazione verbale che difatti non ha luogo qui ldquovocerdquo significa ldquodare a comprendererdquo Diciamo ldquovoce della coscienzardquo ma con voce intendiamo il dare a comprendere Dagrave a comprendere che cosa Dagrave a comprendere allrsquoEsserci lrsquoEsserci stesso Nello sforzo di aprire proprio della chiamata crsquoegrave un momento di urto di brusco risveglio Chi egrave chiamato lo egrave dalla lontananza nella lontananza Egrave colpito dalla chiamata chi vuol essere ripreso Passiamo al sect 56 a pag 326 Il carattere di chiamata della coscienza Egrave la coscienza che chiama Questa coscienza egrave unrsquoapertura verso il mondo connessa alla gettatezza dellrsquoEsserci quindi la coscienza appartiene propriamente allrsquoEsserci Infatti diceva non dobbiamo cercarla chissagrave dove nella psicologia nella sociologia nella biologia ecc dobbiamo cercarla ligrave dove ontologicamente crsquoegrave cioegrave nellrsquounico ente dotato di coscienza che puograve dire di avere coscienza Del discorso fa parte ciograve-di-cui il discorso discorre Il discorso informa su qualcosa e per un determinato riguardo Da ciograve su cui il discorso verte deriva ciograve che il discorso dice in quanto egrave questo rispettivo discorso ciograve che egrave detto come tale Un discorso egrave questo discorso non egrave un altro Nel discorso in quanto comunicazione ciograve che egrave detto egrave reso accessibile al con-esserci di altri e per lo piugrave nella forma dellrsquoespressione linguistica Nel discorso in quanto comunicazione intervengono gli altri io comunico qualcosa a qualcuno Nella chiamata della coscienza che cosrsquoegrave ciograve di cui si discorre Quando crsquoegrave la chiamata questo discorso percheacute egrave un discorso di che cosa sta discorrendo Ovvero chi egrave chiamato nel richiamo Della coscienza sottointeso Manifestamente lrsquoEsserci stesso Egrave lrsquoEsserci che egrave chiamato ma egrave anche colui che chiama E infatti egrave per questo motivo che lrsquoEsserci si riappropria di seacute percheacute egrave tanto colui che chiama tanto colui che egrave chiamato Questa risposta egrave tanto incontestabile quanto indeterminata Se la chiamata avesse un obiettivo cosigrave vago non sarebbe per lrsquoEsserci che unrsquooccasione per prendere nota di seacute Ma lrsquoEsserci egrave tale nella sua essenza che esso con lrsquoapertura del suo mondo egrave aperto a se stesso cosiccheacute giagrave da sempre si comprende La chiamata investe lrsquoEsserci in quanto egrave giagrave sempre autocomprensione quotidiana media e prendente cura La chiamata concerne il Si-stesso del con-essere con gli altri e prendente cura Dice che lrsquoEsserci egrave tale che nella sua apertura apre anche a se stesso percheacute lrsquoEsserci non fuori del mondo anzi lrsquoEsserci egrave il mondo Quindi crsquoegrave questa apertura particolare ovviamente non sono queste le parole di Heidegger unrsquoapertura particolare dellrsquoEsserci verso se stesso Questa apertura dellrsquoEsserci verso se stesso egrave ciograve che Heidegger chiama coscienza E infatti dice che da sempre si comprende percheacute essendo apertura apre anche a se stesso quindi egrave giagrave compreso egrave giagrave ligrave ciograve che devo comprendere egrave ciograve stesso che sta comprendendo sono la stessa cosa Che cosrsquoegrave ciograve a cui lrsquoEsserci egrave richiamato Al se-Stesso che gli egrave proprio Non quindi a qualcosa a cui llsquoEsserci nellrsquoessere-assieme pubblico conferisce valore e urgenza di possibilitagrave o di cura e neppure a ciograve che esso ha afferrato a cui si egrave dedicato da cui si egrave lasciato trascinare LrsquoEsserci quale risulta a se stesso e agli altri nellrsquoambito della monditagrave egrave oltrepassato da questo richiamo La chiamata rivolta al Se-stesso ignora del tutto il Si

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13 settembre 2017 Siamo al sect 56 pag 326 Qui Heidegger sta incominciando a porre alcune questioni a partire come abbiamo giagrave visto dalla coscienza Cerca di cogliere lrsquoEsserci come totalitagrave come qualcosa che sia possibile controllare gestire manipolare Del discorso fa parte ciograve-di-cui il discorso discorre Il discorso informa su qualcosa e per un determinato riguardo Da ciograve su cui il discorso verte deriva ciograve che il discorso dice in quanto egrave questo rispettivo discorso ciograve che egrave detto come tale Come dire che il discorso dice ciograve che dice Nel discorso in quanto comunicazione ciograve che egrave detto egrave reso accessibile al con-esserci di altri e per lo piugrave nella forma dellrsquoespressione linguistica Nella chiamata della coscienza che cosrsquoegrave ciograve di cui si discorre Ovvero che egrave chiamato nel richiamo Manifestamente lrsquoEsserci stesso Questa risposta egrave tanto incontestabile quanto indeterminata Poco dopo Ma lrsquoEsserci egrave tale nella sua essenza che esso con lrsquoapertura del suo mondo egrave aperto a se stesso cosiccheacute giagrave da sempre si comprende La chiamata investe lrsquoEsserci in quanto egrave giagrave sempre autocomprensione quotidiana media e prendente cura La chiamata concerne il Si-stesso del con-essere con gli altri prendendo cura Questa chiamata non viene da qualcuno ma egrave lrsquoEsserci che chiama se stesso Da dove lo chiama Dal Si percheacute la coscienza cerca di trarlo fuori fuori dalla chiacchiera in modo che possa avere accesso autenticamente a se stesso percheacute fincheacute egrave nel Si non ha un accesso autentico Qual egrave la differenza tra autenticitagrave e inautenticitagrave Sono inautentico quando dico cose che ho sentito dire che non sono mie mi adeguo a ciograve che altri dicono Invece nel discorso autentico non parto piugrave da ciograve che ho sentito dire ma dice Heidegger lrsquoEsserci si riflette su se stesso Il che significa per dirla in modo semplice che le cose che ho sentito dire non bastano piugrave non sono piugrave sufficienti Occorre che io rifletta su ciograve che sto facendo e incominci a pensare a queste cose a metterle in gioco a riflettere a domandare in modo che queste cose che penso vengano da me e non da altri da un sentito dire cioegrave vengono da una mia riflessione Che cosrsquoegrave ciograve a cui lrsquoEsserci egrave richiamato Al se-Stesso che gli egrave proprio Se io penso in base a ciograve che ho sentito dire queste cose non mi appartengono non sono mie proprie Non quindi a qualcosa a cui lrsquoEsserci nellrsquoessere-assieme pubblico conferisce valore e urgenza di possibilitagrave o di cura e neppure a ciograve che esso ha afferrato a cui si egrave dedicato da cui si egrave lasciato trascinare Questa egrave la chiacchiera si egrave fatto trascinare dalle sciocchezze che ha sentito dire in giro LrsquoEsserci quale risulta a se stesso e agli altri nellrsquoambito della monditagrave egrave oltrepassato da questo richiamo Questo richiamo lo trae fuori lo chiama fuori dal Si La chiamata rivolta al se-Stesso ignora del tutto il Si Non se ne fa piugrave carico lo abbandona Poicheacute soltanto lo Stesso del Si-Stesso egrave richiamato e indotto a sentire il Si sprofonda Il fatto che il Si sprofondi di fronte a questa chiamata egrave ciograve che comporta il passaggio allrsquoautentico Quando dice che lo Stesso egrave richiamato al Si-Stesso egrave come dire che egrave in gioco il Si Dice poi in effetti che questa chiamata non egrave una chiamata che ha bisogno di essere comunicata non crsquoegrave qualcuno che chiama No questa chiamata della coscienza - percheacute egrave la coscienza che chiama la coscienza egrave il riflettersi dellrsquoEsserci sullrsquoEsserci ndash questa chiamata dice Heidegger egrave silenziosa non dice in effetti nulla Infatti a pag 327 dice La coscienza parla unicamente e costantemente nel modo del tacere Con ciograve essa non solo non perde nulla in fatto di percepibilitagravehellip Il fatto che la voce della coscienza sia muta non impedisce il fatto che io la senta hellip ma costringe lrsquoEsserci richiamato e ridestato al silenzio che gli si addice Cioegrave non ha piugrave da dire sciocchezze per dirla in modo un po rozzo La mancanza di una formulazione verbale di ciograve che nella chiamata viene detto non condanna il fenomeno alla nebulositagrave di una voce misteriosa ma sta semplicemente a indicare che la comprensione di ciograve che nella chiamata ldquoegrave dettordquo non puograve aggrapparsi allrsquoattesa di una comunicazione verbale o di qualcosa di simile Questo silenzio sta a testimoniare lrsquoabbandono del Si della chiacchiera Passiamo a pag 328 al sect 57 La coscienza come chiamata della Cura La coscienza risveglia il se-Stesso dellrsquoEsserci dalla sua dispersione nel Si Il se-Stesso richiamato resta indeterminato e vuoto nel suo che-cosa Questo se-Stesso che egrave richiamato dalla coscienza non egrave un

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determinato non egrave un qualche cosa di preciso LrsquoEsserci in quanto egrave quel che-cosa che innanzi tutto e per lo piugrave comprende se stesso a partire dallrsquoente di cui si prende cura egrave oltrepassato dalla chiamata LrsquoEsserci che egrave un ente egrave quello che comprende se stesso ma a partire dallrsquoente di cui si prende cura cioegrave a partire dal mondo Diceva prima da qualche parte che si parte sempre dal Si dalla chiacchiera egrave ligrave che le cose incominciano E difatti per uscirne occorre un percorso un lavoro Dunque lrsquoEsserci egrave oltrepassato dalla chiamata vale a dire attraverso questa riflessione dellrsquoEsserci su se stesso egrave come se lrsquoEsserci si oltrepassasse andasse oltre se stesso Adesso vedremo come percheacute la questione egrave complicata Vediamo di arrivare al punto centrale A pag 328 dice La chiamata non egrave mai neacute progettata neacute preparata neacute volutamente effettuata da noi stessi Non siamo noi che ci facciamo la chiamata ldquoQualcunordquo chiama contro la nostra attesa e contro la nostra volontagrave Drsquoaltra parte la chiamata non proviene certamente da un altro che sia nel-mondo-insieme a noi La chiamata viene da me e tuttavia da sopra di me Egrave da intendere nel senso che la chiamata viene sigrave da me dallrsquoEsserci che io sono ma da sopra di me percheacute questo Esserci che io sono egrave il mondo in cui io sono che non mi consente di individuarmi come soggetto come un Io percheacute egrave al di sopra di me Diragrave poi che questo Esserci egrave gettatezza ed egrave per questo che non egrave determinabile percheacute essendo sempre gettato lrsquoEsserci egrave come se diventasse nulla percheacute lrsquoEsserci si attua nellrsquoessere gettato quindi egrave sempre avanti nel momento in cui egrave gettato scompare A pag 330 Infatti lrsquoEsserci esiste sempre effettivamente Cosa vuole dire Che egrave lrsquounico di fatto esistente percheacute puograve dirselo io esisto Indipendentemente da ciograve che questo significhi Per Heidegger significa che questo ente che sono io che egrave lrsquoEsserci puograve riflettere se stesso e riflettendo se stesso si accorge che esiste indipendentemente da ciograve che si vuole intendere con esistenza Esso non egrave un autoprogettarsi astratto ma egrave determinato dallrsquoesser-gettato come il ldquofattordquo dellrsquoente che egravehellip Egrave sempre gettato in quanto ente quellrsquoente che egrave e quellrsquoente che egrave in quanto egrave sempre gettato sempre proiettato in avanti hellipgiaccheacute esso egrave giagrave sempre e rimane costantemente consegnato allrsquoesistenza La sua esistenza consiste in questo lrsquoessere gettato lrsquoessere pro-gettato Il fatto che lrsquoEsserci ci sia effettivamente puograve restare nascosto quanto al suo percheacute il ldquofatto cherdquo stesso egrave invece aperto allrsquoEsserci Lrsquoesser-gettato di questo ente fa parte dellrsquoapertura del ldquoCirdquo e si rivela costantemente nella rispettiva situazione emotiva Questa situazione emotiva egrave quella dellrsquoangoscia cioegrave questo Ci si rivela quando Nel momento in cui crsquoegrave il disorientamento crsquoegrave lrsquoangoscia di fronte al fatto che lrsquoEsserci rileva di seacute di essere una semplice pura possibilitagrave Ma essendo una pura possibilitagrave nel momento in cui attua una possibilitagrave ne scarta altre Come dire che nel momento in cui lrsquoEsserci egrave quello che egrave cioegrave pura possibilitagrave egrave come se si annullasse nel momento in cui si progetta e progettandosi sceglie una possibilitagrave scartando tutte le altre per cui egrave come lrsquoEsserci trovasse il suo fondamento sul nulla Nulla egrave da intendere qui come il trovarsi ciascuna volta in cui si progetta di fronte al fatto che lui stesso e il suo stesso progetto sono nulla percheacute procedono da una mancanza Heidegger non parla di mancanza percheacute non egrave che manchi qualche cosa Questo nulla egrave ciograve da cui lrsquoEsserci trae il proprio fondamento Adesso lo diragrave in modo forse piugrave comprensibile Adesso parla del nulla nulla che egrave lo spaesamento e infatti a pag 331 dice Lo spaesamento egrave il odo fondamentale dellrsquoessere-nel-mondo anche se egrave quotidianamente coperto LrsquoEsserci stesso come coscienza chiama dal profondo di questo suo essere ldquoSono chiamatordquo egrave una espressione eminente dellrsquoEsserci La chiamata emotivamente pervasa di angoscia fa sigrave che lrsquoEsserci possa progettarsi nel suo poter-essere piugrave proprio La chiamata della coscienza compresa esistenzialmente dagrave ragione di ciograve che sopra abbiamo semplicemente affermato lo spaesamento incalza lrsquoEsserci e minaccia il suo oblio nella perdizione Ora ci troviamo di fronte allo spaesamento Che cosrsquoegrave lo spaesamento LrsquoEsserci si trova nel progetto ma questo progetto quello che gli egrave piugrave proprio e qui torniamo alla questione della morte egrave anche la sua fine A pag 332 Eppure sembra che lrsquointerpretazione del chiamante ndash che dal punto di vista mondano egrave ldquonessunordquo ndash come potenza riposi sul riconoscimento spassionato della sussistenza di qualcosa di ldquooggettivamente riscontrabilerdquo Ma a ben guardare questa interpretazione egrave nullrsquoaltro che una fuga davanti alla coscienza una scappatoia

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con la quale lrsquoEsserci fugge svignandosela lungo il sottile muro che per cosigrave dire separa il Si dallo spaesamento del suo essere Qui ci sta dicendo semplicemente che il Si cerca di cacciare via questo spaesamento non ne vuole sapere Inoltre questa coscienza universalmente-valida egrave elevata a ldquocoscienza universalerdquo la quale per il suo carattere fenomenico egrave un ldquosoggetto neutrordquo un ldquonessunordquo che dunque parla nel singolo ldquosoggettordquo proprio in questa sua indeterminatezza Questa sarebbe la coscienza pubblica che dice sarebbe la voce del Si Ma questo a noi non interessa A un certo punto torna a parlare della colpa La colpa connessa con lo spaesamento la colpa che procede dalla difficoltagrave dellrsquoEsserci a individuarsi come soggetto Nel momento in cui lrsquoEsserci egrave quello che egrave cioegrave egrave gettatezza si trova di fronte alla sua indeterminatezza non puograve determinarsi percheacute nel momento stesso in cui cerca di farlo egrave giagrave gettato in avanti In questo gettarsi in avanti rispetto a un progetto facendo quella scelta ne scarta altre Quindi la colpa egrave questa sensazione questo stato emotivo che egrave poi lrsquoangoscia procede dallrsquoindeterminatezza strutturale dellrsquoEsserci che si trova in quella situazione in cui riflette su se stesso ma riflettendo su se stesso riflette su qualche cosa che egrave giagrave proiettato in avanti Il progettarsi dellrsquoEsserci egrave un andare avanti dice Heidegger ma anche un tornare indietro Egrave un andare avanti percheacute comunque egrave sempre gettato innanzi ma egrave anche un tornare indietro percheacute riflettendosi riflettendo su se stesso si trova a cercare di afferrare il se stesso ma come lo ritrova se egrave sempre indeterminato Lo ritrova sempre in uno spostamento sempre spostato sempre gettato in avanti LrsquoEsserci in quanto tale egrave questo lrsquoEsserci autentico non egrave altro che il prendere atto che io in quanto Esserci sono continuamente gettato in avanti e questo mi impedisce di determinarmi come qualche cosa di determinato Questo mi fa rendere conto che lrsquoEsserci non egrave altro che possibilitagrave pura non questa o quella possibilitagrave ma possibilitagrave pura Questa possibilitagrave pura comporta la sua indeterminatezza Essendo lrsquoEsserci possibilitagrave pura crsquoegrave sempre qualcosa non soltanto di gettato in avanti ma questa sua gettatezza egrave esattamente lrsquoEsserci cioegrave lrsquoEsserci trova se stesso in questa gettatezza in questa indeterminatezza costantemente Questo egrave lrsquoEsserci autentico il cogliere il se stesso dellrsquoEsserci in quanto indeterminatezza e in quanto gettatezza Io sono continuamente questa gettatezza lrsquoEsserci non egrave qualche cosa o qualcuno egrave questa gettatezza continua che in nessun modo puograve arrestarsi A pag 339 helliplrsquoesser-colpevole non egrave il risultato di una colpevolezza ma al contrario questa diviene possibile solo ldquosul fondamentordquo di un esser-colpevole originario Egrave possibile porre in luce qualcosa di simile nellrsquoessere dellrsquoEsserci E come egrave possibile in generale sul piano esistenziale Lrsquoessere colpevole procede da un essere colpevole originario che egrave determinato nellrsquoangoscia ed egrave il cogliersi come quel progetto continuo sempre gettato quindi mai determinato mai coglibile in qualche modo Ricordate che Heidegger aveva questa idea di cogliere lrsquoEsserci come un tutto perograve si pose questo problema per cui se lrsquoEsserci non egrave altro che gettatezza quando mai posso coglierlo Egrave impossibile Lrsquoessere dellrsquoEsserci egrave la Cura Di che cosa egrave fatto lrsquoEsserci Di Cura cioegrave di prendersi cura del mondo Cura qui non nel senso di terapia ma di un prendersi cura di un occuparsi di qualche cosa in modo prioritario Ora potremmo dire qui che se fosse cosigrave se lrsquoessere dellrsquoEsserci fosse la Cura la Cura allora egrave qualcosa quindi un ente e pertanto lrsquoessere egrave un ente Non egrave che Heidegger non si sia accorto di queste cose e infatti a un certo punto piugrave in lagrave negli anni comincia a scrivere lrsquoessere Sein prima barrato poi con la y poi gli fa una gabbietta insomma le studia tutte per dire che lui parla dellrsquoessere ma che in realtagrave non ne puograve parlare cioegrave che parla di qualcosa di cui non potrebbe parlare se ne parlasse lo porrebbe come un ente Lui dice che Lrsquoessere dellrsquoEsserci egrave la Cura ma la Cura egrave un ente e quindi anche lrsquoessere egrave un ente E la differenza ontologica dove la mettiamo In ogni caso a parte questo il dire che lrsquoessere dellrsquoEsserci egrave la Cura egrave come dire che ciograve di piugrave proprio che appartiene allrsquoEsserci egrave il prendersi cura del mondo occuparsi del mondo essere nel mondo Essa comprende in seacute lrsquoeffettivitagrave (esser-gettato) lrsquoesistenza (progetto) e la deiezione Questi tre aspetti sono ciograve di cui egrave fatta la Cura In quanto egrave lrsquoEsserci egrave stato-gettato cioegrave non si egrave portato nel suo Ci da se stesso Chi ce lrsquoha portato Non egrave qualcuno che lo ha portato Heidegger si arrampica un po sugli specchi potremmo dire piugrave

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semplicemente che ciograve che lui chiama Esserci cioegrave la persona egrave gettata nel mondo dal linguaggio Egrave il linguaggio che lo getta nel mondo volendo usare i suoi termini che fa esistere il mondo Essendo lrsquoEsserci egrave determinato come un poter-essere che appartiene a se stessohellip Questo poter essere appartiene a se stesso o piugrave propriamente allrsquoEsserci hellipma tuttavia non in quanto esso stesso si sia conferito il possesso di seacute Non egrave che lrsquoEsserci sia padrone di seacute Intanto egrave stato gettato la sua esistenza non egrave altro che essere un progetto e la sua effettualitagrave consiste nellrsquoessere continuamente gettato Quindi in che modo potrebbe possedersi Possedere che cosa a questo punto Esistendo esso non puograve risalire oltre il proprio esser-gettatohellip Cioegrave dal momento in cui esiste lrsquoEsserci non puograve tornare indietro una volta che lrsquoEsserci egrave gettato diventa quella cosa cui si riferisce Heidegger cioegrave un progetto sempre gettato non puograve cessare di esserlo cosigrave come quando si egrave nel linguaggio non si puograve cessare di essere nel linguaggio hellipcome se il ldquoche crsquoegrave e ha da essererdquo potesse essere prodotto dal suo essere se-Stesso e portato come tale nel Ci Come se il fatto di essere gettatezza fosse qualcosa che lui stesso si egrave dato No Ma lrsquoesser-gettato non precede lrsquoEsserci come un evento fattuale irrelativo allrsquoEsserci e semplicemente accaduto ad essohellip Percheacute sembrerebbe cosigrave che lrsquoesser gettato sia qualcosa che lo precede a un certo viene gettato e da quel momento Esserci No dice Heidegger helliplrsquoEsserci in quanto egrave egrave costantemente (in quanto Cura) il proprio ldquocherdquo Cosa vuol dire questo LrsquoEsserci in quanto egrave costantemente il proprio ldquocherdquo In quanto egrave cioegrave in quanto esiste esiste costantemente Ma come esiste Esiste in quanto gettatezza Quindi la gettatezza non precede lrsquoEsserci neacute temporalmente neacute in qualunque altro modo La gettatezza e lrsquoEsserci sono la stessa cosa Come dire rispetto al linguaggio che nel momento in cui io sono nel linguaggio egrave come se lo fossi stato da sempre percheacute non posso piugrave tornare indietro neacute posso pensare a come sarebbe se non fossi nel linguaggio Dal momento in cui sono gettato nel linguaggio lo sono sempre stato da quel momento lo sono sempre giagrave stato Ma in qual modo lrsquoEsserci egrave questo fondamento che egrave stato-gettato LrsquoEsserci come fondamento di se stesso lrsquounico fondamento che ha lrsquoEsserci egrave lrsquoEsserci Unicamente progettandosi nelle possibilitagrave in cui egrave stato-gettato Egrave questo il fondamento di seacute il fatto di essere nel progetto Il se-Stesso che come tale ha da porre il fondamento di se stesso non puograve mai insignorirsi di questo fondamento ma esistendo ha da assumere lrsquoesser-fondamento Lrsquoaver da essere il proprio gettato fondamento egrave il poter-essere in cui ne va nella Cura Questa frasetta richiederebbe unrsquooretta di discussione Dunque dice il se-Stesso lrsquoEsserci che pone se stesso come fondamento non ne ha altri come dire che il linguaggio ha se stesso come fondamento non trae fondamento da altro da qualcosa fuori del linguaggio Questo se-Stesso non puograve mai insignorirsi di questo fondamento cioegrave dominare controllare questo fondamento percheacute dice esistendo ha da assumere lrsquoesser-fondamento Quindi egrave questo fondamento non egrave che crsquoegrave lrsquoEsserci e crsquoegrave il fondamento ma lrsquoEsserci egrave il fondamento sono la stessa cosa Per esserne padrone dovrebbe porsi fuori in un certo qual modo Essendo-fondamento cioegrave esistendo come gettato lrsquoEsserci egrave sempre indietro rispetto alle proprie possibilitagrave Esso non egrave mai esistente davanti al proprio fondamento ma sempre solo dal proprio fondamento e in quanto proprio fondamento Se lrsquoEsserci egrave fondamento di seacute cioegrave esiste in quanto gettato lrsquoEsserci egrave sempre indietro alle proprie possibilitagrave percheacute le proprie possibilitagrave sono ciograve che sono gettate innanzi e lrsquoEsserci ha ancora da scegliere la possibilitagrave non in termini temporali perograve egrave come dire che lrsquoEsserci non egrave mai davanti come dice Heidegger al proprio fondamento allrsquoessere gettato percheacute lrsquoEsserci egrave questo essere gettato e pertanto non lo puograve precedere Esser-fondamento significa quindi non esser mai dalle fondamenta signore dellrsquoessere piugrave proprio (pagg 339-340) LrsquoEsserci si pone sigrave come fondamento si seacute ma proprio per questo dice Heidegger non egrave mai signore dellrsquoessere piugrave proprio non egrave mai padrone di questa gettatezza dato che lrsquoessere piugrave proprio egrave la gettatezza Non egrave mai padrone quindi non controlla la gettatezza percheacute egrave lui lrsquoEsserci la gettatezza Questo ldquononrdquo rientra nel senso esistenziale dellrsquoesser-gettato Questo ldquononrdquo non va inteso negativamente come negazione ecc ma va posto in modo esistenziale e cioegrave come qualcosa che appartiene allrsquoessere dellrsquoEsserci LrsquoEsserci essendo-fondamento egrave come tale una nullitagrave di se stesso Percheacute non egrave padrone della gettatezza e poicheacute lui egrave gettatezza non egrave padrone

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di niente Questo se stesso diventa nulla percheacute ciograve che dovrebbe essere lo sarebbe se potesse controllarlo se potesse controllare se stesso ma non lo puograve fare Ma ldquonullitagraverdquo non significa affatto non esser-presente insussistenza essa concerne un ldquononrdquo che egrave costitutivo dellrsquoessere dellrsquoEsserci del suo esser-gettato Il carattere di ldquononrdquo di questo ldquononrdquo puograve essere determinato esistenzialmente come segue essendo se-Stesso lrsquoEsserci egrave lrsquoente gettato che egrave in quanto egrave se-Stessohellip Egrave se stesso in quanto egrave gettato hellipnon egrave in virtugrave di se stesso ma egrave lasciato essere in se stesso a partire dal fondamento per avere da essere questo fondamento Questo Esserci ha a che fare con il nulla percheacute lrsquoessere dellrsquoEssercihellip che poi lo porteragrave a dire che lrsquoessere egrave il nulla egrave il nulla percheacute io non posso determinare questo Esserci questo Esserci non egrave padrone della propria gettatezza egrave il fondamento di se stesso ma questo fondamento egrave di nuovo la gettatezza stessa Questo lo porta a dire come aveva fatto prima lrsquoEsserci essendo fondamento egrave come tale una nullitagrave di se stesso Il fatto che sia una nullitagrave di se stesso ha delle implicazioni ovviamente Intanto la questione dellrsquoangoscia percheacute se lrsquoEsserci cioegrave io volessi determinarmi volessi essere padrone della mia gettatezza tutte queste operazioni non riescono percheacute questo Esserci essendo gettatezza ed esistendo solo nel progetto egrave sempre spostato in avanti egrave sempre pro-gettato Quindi io voglio cogliere lrsquoEsserci e mi ritrovo nulla LrsquoEsserci non egrave esso stesso il fondamento del suo essere nel senso che questo fondamento derivi da un progetto dellrsquoEsserci hellip Cioegrave da una volontagrave io voglio essere il mio fondamento No dice non avviene cosigrave hellipma lrsquoEsserci nel suo essere se-Stesso egrave lrsquoessere del fondamento LrsquoEsserci in quanto se stesso se egrave se stesso egrave anche il suo fondamento Questo sarebbe lrsquoEsserci autentico cioegrave lrsquoEsserci che riflettendo su se stesso ritrova lrsquoEsserci percheacute se lrsquoEsserci riflette su seacute ritrova lrsquoEsserci in quanto gettatezza in quanto pura possibilitagrave Questo fondamento egrave sempre e solo fondamento di un ente il cui essere ha da assumere lrsquoesser-fondamento Il fondamento egrave il fondamento di un ente il cui essere ciograve che lo fa essere in quanto ente ha da assumere lrsquoessere fondamento cioegrave questo essere non egrave nientrsquoaltro che essere fondamento essere gettatezza Egrave come qualcosa che gira su se stesso lrsquoEsserci che vuole controllarsi si ritrova invece a essere se stesso cioegrave si ritrova nella gettatezza si ritrova nella impossibilitagrave di determinarsi in quanto qualche cosa percheacute egrave giagrave gettato innanzi percheacute giagrave non crsquoegrave piugrave e quindi si ritrova in quanto nulla hellipessendo come poter-essere lrsquoEsserci egrave sempre o nellrsquouna o nellrsquoaltra possibilitagrave non egrave mai lrsquouna e lrsquoaltra poicheacute nel progetto esistentivo ha sempre rinunciato a una Il progetto in quanto sempre gettato non egrave soltanto determinato dalla nullitagrave dellrsquoesser-fondamentohellip Lrsquoesser fondamento come nullitagrave Il fondamento egrave il fondamento di una gettatezza cioegrave di qualcosa che egrave sempre altrove Da qui la questione dellrsquoalienazione che egrave simile in buona parte a quella sostenuta da Marx anche se lui partiva da altri presupposti Il progetto in quanto sempre gettato non egrave soltanto determinato dalla nullitagrave dellrsquoesser-fondamento ma egrave essenzialmente nullo proprio in quanto progetto il progetto dice egrave determinato dallrsquoessere nullo in quanto progetto percheacute questo progetto ha come fondamento nulla quindi il progetto egrave nulla Questa determinazione non indica affatto daccapo una qualitagrave ontica come lrsquoldquoinefficienzardquo o il ldquodisvalore ma egrave un costitutivo esistenziale della struttura dellrsquoessere del progettare Il fatto egrave che il fondamento egrave nulla e che quindi il progetto egrave nulla La nullitagrave di cui parliamo fa parte dellrsquoesser-libero dellrsquoEsserci per le sue possibilitagrave esistentive Ma la libertagrave egrave solo nella scelta di una possibilitagrave cioegrave nel sopportare di non-aver-scelto e di non-poter-scegliere le altre Questo essere una possibilitagrave pura comporta comunque di trovarsi sempre di fronte al fatto che se io scelgo una direzione evidentemente rinuncia a quellrsquoaltra Tanto nella struttura dellrsquoesser-gettato quanto in quella del progetto egrave insita per essenza una nullitagrave Essa egrave il fondamento della possibilitagrave della nullitagrave dellrsquoEsserci non-autentico nella deiezione in cui esso giagrave da sempre effettivamente egrave La Cura stessa nella sua essenza egrave totalmente permeata Come dire che la Cura il prendersi cura del mondo lrsquoessere nel mondo egrave permeato di nullitagrave Di fatto ci sta dicendo che se volessimo cercare e trovare il fondamento di questo Esserci troviamo nulla percheacute come ho giagrave detto prima lrsquoEsserci egrave quellrsquoente di cui ne va dellrsquoessere se stesso per se stesso ne va nel modo della gettatezza dellrsquoessere sempre altrove percheacute lrsquoEsserci egrave in quanto egrave ldquosoltantordquo nella

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gettatezza nel progetto nellrsquoessere progettato Se dovessimo trovare una connessione con la questione del linguaggio dovremmo dire che ciograve che si dice una parola egrave tale in quanto egrave sempre gettata La parola si dice ed egrave in questa sua gettatezza che consiste lrsquoessere parola Potremmo porre la questione anche rispetto al significante il significante egrave tale in questo suo essere detto cioegrave nella sua gettatezza In questa gettatezza tuttavia il significante non egrave gestibile non egrave controllabile determinabile Anche de Saussure parlava dellrsquoindeterminatezza del significante il quale egrave quello che egrave in una relazione differenziale con tutti gli altri significanti egrave quello che egrave in questa relazione cioegrave nellrsquoessere gettato continuamente in una relazione non posso isolarlo bloccarlo Se lo isolo se lo blocco il significante svanisce Ora se il significante si dagrave in questa gettatezza faccio un riferimento ad Heidegger e anche alla linguistica in questo essere sempre preso in una relazione egrave chiaro che il significante in quanto tale egrave nulla Adesso ho fatto questo rapporto con la linguistica perograve quello che sta dicendo Heidegger egrave questo e cioegrave se allrsquoEsserci tolgo la gettatezza egrave nulla percheacute viene da nulla Egrave nulla nel senso che ciascuna volta in cui si dagrave lrsquoEsserci in questa gettatezza che peraltro egrave lrsquoEsserci si annulla cosigrave come il significante si annulla E se io voglio trovare il fondamento del significante trovo nulla trovo linguisticamente una combinatoria di relazioni ma il significante in quanto tale egrave nulla Egrave la stessa cosa che anche Hjelmslev riscontrograve rispetto al fonema la minima unitagrave di suono Questo fonema egrave la condizione del dire percheacute se non ci fossero i suoni come potrei dire Perograve questa cosa che egrave a condizione a fondamento egrave nulla Lui faceva lrsquoesempio del fonema ldquoprdquo questa ldquoprdquo io non ce lrsquoho in quanto tale ho soltanto delle esecuzioni della ldquoprdquo esiste soltanto nelle sue esecuzioni nella sua gettatezza Tolte tutte le esecuzioni tolta la sua gettatezza questa ldquoprdquo ideale non esiste Egrave come il triangolo anche quello esiste nelle sue esecuzioni ma il triangolo in quanto tale dove sta Infatti dice a pag 341 La nullitagrave esistenziale non ha affatto il carattere di una privazione di una manchevolezza rispetto a un ideale proclamato e non raggiunto dallrsquoEsserci Egrave lrsquoessere di questo ente a esser nullo precedentemente a tutto ciograve che puograve progettare e per lo piugrave raggiunge a esser nullo giagrave come progettare La nullitagrave non compare occasionalmente nellrsquoEsserci per inerirgli come una qualitagrave oscura che esso potrebbe anche rimuovere nel giro di tempo necessario Sta dicendo che questo essere nullo egrave qualcosa che precede tutto ciograve che puograve essere progettato percheacute questo nullo egrave il fondamento stesso cioegrave egrave lrsquoEsserci che egrave nullo LrsquoEsserci egrave nullo nel senso che come dicevo prima non puograve essere determinato individuato reificato oggettivato Ciograve nonostante il senso ontologico della nullezza di questa nullitagrave esistenziale resta ancora oscuro E ciograve vale anche per lrsquoessenza ontologica del ldquononrdquo in generale Piugrave avanti dice Lrsquoente il cui essere egrave la Cura non solo si puograve coprire di colpe effettive ma egrave colpevole nel fondamento del suo essere questo esser-colpevole costituisce la condizione ontologica della possibilitagrave che lrsquoEsserci esistendo diventi colpevole La colpevolezza egrave il fatto di non poter essere mai lrsquoultimo progetto quello che sarebbe il progetto piugrave proprio dellrsquoEsserci quello che chiude ogni possibilitagrave percheacute egrave lrsquoultimo la morte Nel momento in cui si attua lrsquoEsserci scompare Sta qui la colpevolezza che lrsquoEsserci avverte sotto forma di angoscia nella nullitagrave del proprio fondamento nel senso della impossibilitagrave di dare un volto a questo fondamento Il Si fa di tutto per evitare il confronto con lrsquoEsserci piugrave autentico LrsquoEsserci autentico si confronta con il nulla con lrsquoassenza di un fondamento che abbia una forma di un fondamento che sia fondato Il Si cerca di coprire questa angoscia attraverso la chiacchiera attraverso il ldquosi dice cosigrave quindi io faccio cosigrave e sono a postordquo perograve come dice Heidegger questa angoscia comunque compare poi viene coperta di nuovo perograve questa sensazione di nullitagrave negli umani crsquoegrave Questa sensazione di nullitagrave viene dal fatto che non crsquoegrave fondamento che il fondamento non egrave altro che lrsquoessere gettato mentre in genere con fondamento si intende qualcosa di solido su cui si appoggia e da cui si costruisce In questo caso invece il fondamento egrave ciograve che di piugrave proprio egrave dellrsquoEsserci cioegrave il fatto di essere gettato 20 settembre 2017

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La questione che sta affrontando non egrave altro che un vedere come e se lrsquoEsserci puograve essere inteso globalmente Egrave anche questo un tentativo di padronanza Come dicevamo Heidegger pone il fondamento nellrsquoEsserci lrsquoEsserci egrave il fondamento ma un fondamento che ci diceva egrave nullo Adesso vediamo di precisare Dice a pag 340 LrsquoEsserci egrave il suo fondamento esistendo ossia egrave tale da comprendersi a partire da possibilitagrave e cosigrave comprendendosi esser lrsquoente gettato Questo egrave importante Dice LrsquoEsserci egrave il suo fondamento esistendo fintanto che esiste si fonda si fonda man mano Infatti lrsquoEsserci si comprende a partire dalle sue possibilitagrave Dicevamo appunto che lrsquoEsserci egrave pura possibilitagrave Comprendendosi in quanto pura possibilitagrave ovviamente si comprende in quanto essere gettato in una possibilitagrave Dal che deriva essendo come poter-essere lrsquoEsserci egrave sempre o nellrsquouna o nellrsquoaltra possibilitagrave non egrave mai lrsquouna e lrsquoaltra poicheacute nel progetto esistentivo ha sempre rinunciato a una Il progetto in quanto sempre gettato non egrave soltanto determinato dalla nullitagrave dellrsquoesser-fondamento ma egrave essenzialmente nullo in quanto progetto La questione che tratta qui della nullitagrave egrave importante Percheacute dice che questo progetto lrsquoEsserci in quanto progetto egrave nullo Percheacute come dicevamo nel momento in cui esiste come possibilitagrave lui in quanto tale egrave niente se non una possibilitagrave ancora non crsquoegrave In questo senso lrsquoEsserci il suo stesso fondamento egrave nullo percheacute esiste soltanto in questa gettatezza in quanto pura possibilitagrave ma lui in quanto tale non crsquoegrave se non in questa gettatezza continua Intervento Come se si autogenerasse Piugrave che un autogenerarsi si potrebbe dire un autofondarsi perograve si fonda sul nulla percheacute questo fondamento che dovrebbe essere la base di tutto egrave giagrave sempre pro-gettato Tanto nella struttura dellrsquoesser-gettato quanto in quella del progetto egrave insita per essenza una nullitagrave Essa egrave il fondamento della possibilitagrave della nullitagrave dellrsquoEsserci non-autentico nella deiezione in cui esso giagrave da sempre effettivamente egrave Nella deiezione ovviamente questa possibilitagrave egrave non autentica ci saranno delle scelte che si basano sul Si La Cura stessa nella sua essenza egrave totalmente permeata dalla nullitagrave La Cura egrave lrsquoEsserci questo progetto questo essere gettato verso il mondo egrave questa la Cura che egrave chiaramente una nullitagrave percheacute procede da un qualche cosa che di per seacute non egrave niente se non sempre un progetto gettato Perciograve la Cura cioegrave lrsquoessere dellrsquoEsserci significa in quanto progetto gettato il (nullo) esser-fondamento di una nullitagrave Egrave fondamento nullo di che cosa Di un progetto che a sua volta egrave nullo egrave una nullitagrave Il che significa lrsquoEsserci egrave come tale colpevole se almeno egrave valida la determinazione esistenziale formale della colpa come esser-fondamento di una nullitagrave Il concetto di colpa in Heidegger non ha a che fare con la colpa direbbe lui ontica nel senso di essere colpevole di qualche cosa Questo senso di colpevolezza per aver fatto o non aver fatto qualche cosa procede da una colpa piugrave originaria Questa colpa originaria deriva dal fatto di trovarsi a essere nulla Infatti subito dopo dice La nullitagrave esistenziale non ha affatto il carattere di una privazione di una manchevolezza rispetto a un ideale proclamato e non raggiunto nellrsquoEsserci Egrave lrsquoessere di questo ente a esser nullo precedentemente a tutto ciograve che puograve progettare e per lo piugrave raggiunge a esser nullo giagrave come progettare (pag 341) In quanto progettante egrave giagrave nullo percheacute non riesce a determinarsi Piugrave avanti dice Lrsquoente il cui essere egrave la Cura non solo si puograve coprire di colpe effettive ma egrave colpevole nel fondamento del suo essere questo esser-colpevole costituisce la condizione ontologica della possibilitagrave che lrsquoEsserci esistendo diventi colpevole Questa colpa originaria deriva dal fatto di muoversi dal nulla e di trovarsi pro-gettato in un progetto che egrave nullo ed egrave questo che secondo Heidegger costituisce il fondamento di qualunque colpa chiunque voglia attribuirsi Questo esser-colpevole essenziale egrave cooriginariamente la condizione esistenziale della possibilitagrave del bene e del male ldquomoralerdquo cioegrave della moralitagrave in generale e della possibilitagrave delle sue modificazioni effettive Lrsquoesser-colpevole originario non puograve essere determinato in base alla moralitagrave percheacute questa giagrave lo presuppone come tale (pagg 341-342) La moralitagrave dice viene dopo ed egrave percheacute crsquoegrave alla base questa colpevolezza originaria che io posso pensare a una colpa e se penso a una colpa penso al bene e al male ovviamente La chiamata egrave chiamata della Cura Dicevamo la volta scorsa che la chiamata

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egrave la chiamata dellrsquoEsserci che chiama verso se stesso La chiamata egrave chiamata della Cura quindi dellrsquoEsserci che prende cura di seacute Lrsquoesser-colpevole costituisce lrsquoessere che noi chiamiamo Cura Nello spaesamentohellip da cui lrsquoangoscia poi helliplrsquoEsserci egrave in un rapporto originario con se stesso Cosa succede quando lrsquoEsserci si rapporta a se stesso cioegrave si prende cura di se stesso Lrsquoangoscia percheacute si rende conto che questo Esserci ha un fondamento nullo cioegrave egrave fondato su niente Da qui lo spaesamento Lo spaesamento porta lrsquoEsserci in cospetto di quellrsquoinequivocabile nullitagrave che rientra nella possibilitagrave del suo poter-essere piugrave proprio Quini abbiamo da una parte il poter essere piugrave proprio cioegrave la morte come dire che per essere piugrave autentico deve scomparire dallrsquoaltra parte qualunque progetto faccia come fondamento ha nulla non ha qualcosa di stabile su cui appoggiarsi Intervento Se al posto dellrsquoEsserci ci fosse lrsquouomo Ma lrsquoEsserci egrave lrsquouomo Crsquoegrave perograve un motivo per cui Heidegger parla dellrsquoEsserci e non dellrsquouomo Il concetto di uomo egrave un concetto che filosoficamente egrave inflazionato e che quindi ha assunto talmente tanti significati da non significare piugrave nulla E allora per evitare di parlare dellrsquouomo termine che poi ciascuno intende nei modi piugrave disparati lui volutamente non parla dellrsquouomo ma dellrsquoEsserci Quando parla dellrsquoEsserci parla dellrsquouomo ma dellrsquouomo come progetto gettato Poicheacute nellrsquoEsserci in quanto Cura LrsquoEsserci egrave tante cose egrave anche Cura Egrave progetto gettato ma tutti questi aspetti sono come facce di una stessa cosa lrsquoessere gettato lrsquoessere pura possibilitagrave ecc sono tutti aspetti dellrsquoEsserci cosigrave come la Cura il modo con cui lrsquoEsserci si prende cura del mondo ma lrsquoEsserci autentico si prende cura innanzitutto di se stesso Egrave quando si prende cura di se stesso che trova lo spaesamento cioegrave che si trova disperso nel nulla Fincheacute si rivolge alle cose al Si alla chiacchiera trova sempre dei riferimenti precisi tutti sanno che egrave cosigrave che egrave bene cosagrave si fa cosigrave ecc hellipegrave dallo spaesamento che lrsquoEsserci chiama se-Stesso quale Si-stesso effettivamente deietto per ridestarsi al suo poter-essere LrsquoEsserci deve sempre compiere questa operazione di chiamarsi dal Si uscirne fuori per poter confrontarsi con se stesso anzicheacute pensare come pensano tutti incominciare a pensare in un altro modo cioegrave pensare al percheacute per esempio io penso in un certo modo Il richiamo egrave un richiamare-indietro chiamando-innanzi Innanzi alla possibilitagrave di assumere esistendo quellrsquoente gettato che lrsquoEsserci egravehellip Cioegrave lrsquoEsserci esistendo assume questa forma di ente percheacute lrsquoEsserci egrave un ente Quindi innanzitutto lrsquoEsserci nella sua gettatezza si ritrova come ente hellipindietro nellrsquoesser-gettato per comprenderlo come il nullo fondamento che lrsquoEsserci esistendo ha da assumere Quindi crsquoegrave un movimento innanzi in cui lrsquoEsserci si trova come ente tra gli enti e un movimento allrsquoindietro in cui lrsquoesserci riflette su se stesso Egrave questrsquoultimo il movimento fondamentale che consente allrsquoEsserci di uscire dalla deiezione dalla chiacchiera Tutto questo ci richiama a questioni che per esempio giagrave Freud aveva giagrave posto a modo suo riflettere non tanto rispetto ciograve cui la persona pensa ma sul modo con cui pensa e su che cosa determina il suo modo di pensare cioegrave le fantasie Diciamo che le fantasie sarebbero il Si la deiezione tutta questa serie di idee che la persona si fa e che vengono dal mondo che lo circonda Perograve il riflettere sulle fantasie sul percheacute io mi trovo preso in queste fantasie potrebbe essere accostato a ciograve che Heidegger chiama la chiamata fuori dal Si per confrontarsi con lrsquoEsserci cioegrave lrsquoEsserci che pensa se stesso quindi pensa come diremmo noi percheacute pensa in un modo percheacute accoglie quella cosa del Si Percheacute Percheacute se tutti pensano cosigrave anchrsquoio devo pensare cosigrave Egrave una bella domanda Il richiamare-indietro chiamano-innanzi proprio della coscienza fa comprendere allrsquoEsserci che realizzandosi nella possibilitagrave del proprio essere quale nullo fondamento del proprio nullo progetto deve tornare indietro a riprendersi dallrsquoessersi perduto nel Si cioegrave fa comprendere allrsquoEsserci che egrave colpevole Questo movimento questo tornare indietro fa comprendere allrsquoEsserci che egrave colpevole Potremmo piegare il discorso di Heidegger nel senso che la colpevolezza sta nellrsquoessere stato immerso nel Si senza riuscire a venirne fuori cioegrave continuando a credere a un miliardo di stupidaggini A pag 343 Lrsquoascolto genuino del richiamo equivale allrsquoautocomprensione dellrsquoEsserci nel suo poter-essere piugrave proprio cioegrave a un autoprogettarsi nel poter-

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divenire-colpevole piugrave proprio e autentico Accorgersi quindi di questa colpevolezza e del motivo di questa colpevolezza In questo tornare indietro dellrsquoEsserci su se stesso che cosa trova Nulla percheacute si egrave giagrave spostato Questa per Heidegger sarebbe la colpevolezza non essere in grado di autofondarsi come fondamento certo sicuro ecc Il comprendente lasciarsi-chiamare-innanzi a questa possibilitagrave porta con seacute il rendersi libero da parte dellrsquoEsserci per la chiamata la disponibilitagrave per il poter-esser-chiamato LrsquoEsserci che comprende la chiamata ascoltando ubbidisce alla possibilitagrave propria della sua esistenza Ha scelto se stesso Anzicheacute il Si ha scelto se stesso Chiaramente scegliendo se stesso incontra la nullitagrave incontra il nulla del fondamento da qui lo spaesamento lrsquoangoscia che per Heidegger egrave originaria Quando lrsquoEsserci riflette su di seacute che in un certo senso si ripiglia dalla deiezione non puograve che incontrare lo spaesamento percheacute mentre il Si gli offre una infinitagrave di agganci di cose sicure certe una volta che torna indietro su se stesso tutte queste certezze scompaiono Egrave la stessa cosa che accade quando si incomincia a riflettere intorno al linguaggio Facendo il verso a Heidegger se io torno al linguaggio cioegrave a ciograve che mi egrave piugrave proprio che cosa trovo Una dispersione infinita Con questa scelta lrsquoEsserci rende possibile a se stesso quel piugrave proprio esser-colpevole che resta invece precluso al Si-stesso Nel Si questa consapevolezza non crsquoegrave questo sentirsi senza fondamento questo sapere che il fondamento egrave nullo non crsquoegrave nel Si percheacute il Si egrave costruito proprio per evitare una cosa del genere La comprensione comune propria del Si non conosce che lrsquoottemperanza o la violazione di regole pratiche e norme pubbliche Questo si fa questo non si fa Essa procede computando manchevolezze ed escogitando compensazioni Si egrave giagrave sottratta allrsquoesser-colpevole piugrave proprio per parlare a voce tanto piugrave alta di mancanze Ma nel richiamo il Si-stesso egrave richiamato allrsquoesser-colpevole che egrave piugrave proprio del suo se-Stesso Nel richiamo il Si egrave richiamato a essere colpevole ed egrave colpevole percheacute lrsquoEsserci si trova a essere senza fondamento cioegrave ad avere come fondamento nulla e quindi a trovarsi nel suo continuo progettarsi a progettare un progetto che egrave nullo Potremmo dire che non significa niente ma che allo stesso tempo non puograve non fare Egrave come parlare parlando si dicono cose che se proprio vogliamo dirla tutta non significano niente ma non possiamo non farlo E questa per Heidegger egrave la condizione dellrsquoangoscia che cosa sto dicendo percheacute parlo Per niente Questa sarebbe la condizione dellrsquoangoscia per Heidegger Passiamo al sect 59 a pag 345 La coscienza egrave la chiamata della Curahellip Infatti per Heidegger la coscienza che si manifesta in questo tornare indietro dellrsquoEsserci verso se stesso Infatti lo diceva a pag 343 Comprensione del richiamo significa voler-avere-coscienza Crsquoegrave un atto di volontagrave io voglio Infatti non si esce dal Si senza un atto di volontagrave crsquoegrave un voler uscire un volere avere coscienzahellip per sapere cosa sta succedendo per dirla in un modo un po rozzo La coscienza egrave la chiamata della Cura proveniente dallo spaesamento dellrsquoessere-nel-mondo essa richiama llsquoEsserci al suo poter-essere-colpevole piugrave proprio Questo fa la coscienza cioegrave richiama llsquoEsserci a ciograve che gli egrave piugrave proprio a questa sua assenza di fondamento Il voler-avere-coscienza risultograve come la corrispondente comprensione del richiamo Quando lrsquoEsserci riflette su di seacute egrave ligrave che vuole avere coscienza egrave ligrave che vuole sapere cosa sta succedendo davvero Per dirla rispetto al linguaggio egrave quando riflette intorno al linguaggio egrave ligrave che voglio sapere che cosa sta succedendo mentre esisto mentre parlo Se innanzi tutto e per lo piugrave lrsquoEsserci si comprende a partire da ciograve di cui si prende cura e di conseguenza interpreta tutti i suoi comportamenti come prendersi-cura non accadragrave allora che esso interpreti in modo deiettivo e coprente anche quella maniera del suo essere che in quanto chiamata vuole strapparlo alla dispersione nelle cure quotidiane del Si La quotidianitagrave assume lrsquoEsserci come un utilizzabile di cui si prende cura come oggetto di impiego e di calcolo Il ldquovivererdquo egrave un ldquoaffarerdquo copra o no i suoi costi Se lrsquoEsserci si comprende a partire da ciograve di cui si prende cura cioegrave dalle cose del mondo allora non accadragrave che prendendosi cura lrsquoEsserci non si trovi comunque preso nel Si nella deiezione e prenda se stesso lrsquoEsserci come uno dei tanti enti che sono a disposizione come un utilizzabile al pari di qualunque altro Questa egrave una domanda che si pone Heidegger dice che non cosigrave immediato cosigrave scontato che lrsquoEsserci riflettendo su di seacute pensi in modo autentico percheacute puograve prendere se stesso come una delle tante cose che ci sono

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Poi dice altre che perograve non ci interessano Parla a un certo punto della cattiva coscienza dicendo che se crsquoegrave una coscienza questa egrave sempre cattiva non crsquoegrave buona coscienza percheacute se uno dice ldquosono buonordquo giagrave questo la coscienza lo mette in dubbio ldquoMa come Se sei cosigrave buono come mai ti pavoneggihellip Passiamo al sect 60 a pag 352 Lrsquointerpretazione esistenziale della coscienzahellip Come sappiamo lrsquointerpretazione per Heidegger procede dalla comprensione comprensione che egrave aprente egrave apertura mentre generalmente si pensa che ci sia unrsquointerpretazione delle cose che consente di comprenderle Heidegger rovescia questa posizione Lrsquointerpretazione esistenziale della coscienza deve reperire unrsquoattestazione insita nellrsquoEsserci stesso del suo poter-essere piugrave proprio Occorre che questa interpretazione giunga a farci intendere ad attestare qualche cosa che egrave lrsquoessere piugrave proprio dellrsquoEsserci La maniera in cui la coscienza attesta non ha il carattere di unrsquoinformazione indifferente ma egrave un risveglio che pone innanzi allrsquoesser-colpevole Qui si riallaccia un po a ciograve che diceva prima cioegrave la maniera in cui la coscienza attesta non ha il carattere di unrsquoinformazione qualunque ma dice egrave un risveglio che pone innanzi allrsquoesser colpevole cioegrave alla nullitagrave del fondamento Ciograve che risulta cosigrave attestato e ldquoafferratordquo dallrsquoudire che comprende genuinamente la chiamata nel senso che essa intende Solo la comprensione della chiamata in quanto modo di essere dellrsquoEsserci offre il contenuto fenomenico di ciograve che la chiamata della coscienza attesta Per cogliere ciograve che questa chiamata attesta cioegrave lrsquoEsserci stesso occorre la comprensione della chiamata Ma che cosrsquoegrave la comprensione della chiamata Egrave lrsquoapertura che consente allrsquoEsserci di riflettere su se stesso Lrsquoapertura ovviamente si contrappone alla chiusura del Si Egrave solo nellrsquoapertura che egrave possibile secondo Heidegger attestare lrsquoesistenza dellrsquoEsserci altrimenti lrsquoEsserci egrave uno dei tanti enti possibili del mondo Abbiamo caratterizzato la comprensione autentica della chiamata come voler-avere-coscienza Di nuovo ci sottolinea che ci vuole una volontagrave un volere qualche cosa Il voler-avere-coscienza in quanto autocomprensione del poter-essere piugrave proprio egrave una modalitagrave dellrsquoapertura dellrsquoEsserci Questo volere avere coscienza egrave una delle modalitagrave dellrsquoapertura dellrsquoEsserci LrsquoEsserci non egrave altro che apertura apertura verso possibilitagrave Questa oltre che dalla comprensione egrave costituita dalla situazione emotiva e dal discorso Comprensione esistentiva significa progettarsi nella possibilitagrave effettiva piugrave propria del poter-essere-nel-mondo Ma un poter-essere egrave compreso soltanto esistendo in questa possibilitagrave Qui crsquoegrave per cosigrave dire un gioco di rinvii Comprensione esistentiva significa progettarsi nella possibilitagrave piugrave propria del poter essere ma il poter essere egrave inteso solamente esistendo in questa possibilitagrave Se lrsquoEsserci non fosse possibilitagrave pura non potrebbe in nessun modo comprendersi come possibilitagrave 27 settembre 2017 Questa sera faremo un passo indietro Piugrave tardi torneremo ad alcune cose che Heidegger dice intorno alla veritagrave percheacute crsquoegrave qualche cosa che forse non abbiamo articolato a sufficienza a questo riguardo A pag 352 Lrsquointerpretazione esistenziale della coscienza deve reperire unrsquoattestazione insita nellrsquoEsserci stesso del suo poter-essere piugrave proprio LrsquoEsserci deve attestare di seacute del suo essere piugrave proprio La maniera in cui la coscienza attesta non ha il carattere di una informazione indifferente ma egrave un risveglio che pone innanzi allrsquoesser-colpevole Pone innanzi cioegrave allrsquoimpossibilitagrave di determinarsi Ciograve che risulta cosigrave attestato egrave ldquoafferratordquo dallrsquoudire che comprende genuinamente la chiamata nel senso che essa intende Questa egrave la ldquovoce della coscienzardquo Solo la comprensione della chiamata in quanto modo di essere dellrsquoEssercihellip Sappiamo che lrsquoessere dellrsquoEsserci egrave la Cura hellipoffre il contenuto fenomenico di ciograve che la chiamata della coscienza attesta Quindi occorre comprendere questa chiamata per sapere cosa la coscienza attesta Cosa dice propriamente la coscienza Per saperlo occorre comprendere questa chiamata che sappiamo essere una chiamata da parte dellrsquoEsserci allrsquoEsserci muove dallrsquoEsserci e ripiega su se stessa Abbiamo caratterizzato la comprensione autentica della chiamata come voler-avere-coscienza Un atto di volontagrave quindi La chiamata egrave quella che toglie via dal Si dalla chiacchiera Questo lasciar-

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agire-in-noi da se stesso il se-Stesso autentico nel suo esser-colpevole rappresenta fenomenicamente il poter-essere autentico attestato nellrsquoEsserci stesso Occorre lasciar agire in noi il se stesso autentico E qual egrave il se stesso autentico Lrsquoesser colpevole quindi il non potere non tenere conto della mia indeterminabilitagrave Nel momento in cui lrsquoEsserci volesse determinarsi ritrova soltanto lrsquoessere gettato percheacute egrave questo lrsquoEsserci lrsquoessere gettato Non egrave qualche cosa che egrave ligrave fisso e immobile Questa egrave la ldquorivoluzionerdquo di Heidegger che ha tolto lrsquoessere dalla sua posizione immobile e lrsquoha posto invece come gettatezza Quindi non crsquoegrave piugrave lrsquoessere fermo ligrave immobile Lrsquoessere dellrsquoEsserci difatti egrave la Cura che egrave lrsquoessere continuamente progettato verso un qualche utilizzabile Il voler-avere coscienza in quanto autocomprensione del poter-essere piugrave proprio egrave una modalitagrave dellrsquoapertura dellrsquoEsserci Volere avere coscienza cioegrave volere trarsi via dal Si egrave unrsquoautocomprensione della propria colpa nellrsquoaccezione di Heidegger e questo trarsi via attraverso il confronto con la colpa egrave esattamente lrsquoapertura dellrsquoEsserci Naturalmente questo avviene anche attraverso una modalitagrave affettiva che egrave quella dellrsquoangoscia lo spaesamento Il fatto dellrsquoangoscia di coscienza egrave una riprova fenomenica che nella comprensione della chiamata lrsquoEsserci egrave posto innanzi al proprio spaesamento (pagg 352-353) LrsquoEsserci guarda se stesso e si spaesa percheacute non crsquoegrave giagrave piugrave Il voler-avere-coscienza diviene cosigrave un esser-pronto allrsquoangoscia Io voglio avere coscienza voglio tirarmi fuori dal Si perograve cosigrave facendo mi trovo nellrsquoangoscia percheacute mi rendo conto di che cosa sono fatto Poi parla del silenzio della voce della coscienza che in effetti egrave un richiamo silenzioso Il discorso della coscienza non egrave mai comunicazione pronunciata La coscienza chiama soltanto tacendo cioegrave la chiamata proviene dallrsquoafonia dello spaesamento e chiama indietro lrsquoEsserci risvegliato che deve farsi silente richiamandolo al silenzio di se stesso Il voler-avere-coscienza puograve comprendere adeguatamente questo discorso che tace soltanto nel silenzio Ma il silenzio fa ammutolire le chiacchiere comuni del Si Ecco percheacute il silenzio non crsquoegrave piugrave il Si non crsquoegrave piugrave la baraonda di tutti coloro che dicono ldquosi fa cosigrave si fa cosagrave non si fa questo non si fa quello eccrdquo ma tutto questo tace Percheacute possa esserci questa chiamata quindi questa presa di coscienza occorre che il Si taccia non ci sia piugrave Lrsquoapertura dellrsquoEssercihellip Lrsquoapertura dellrsquoEsserci non egrave altro che la sua gettatezza hellipimplicita nel voler-avere-coscienza egrave quindi costituita dalla situazione emotiva dellrsquoangosciahellip Egrave nellrsquoangoscia che crsquoegrave questa apertura del voler avere coscienza percheacute se io voglio avere coscienza mi ritrovo nellrsquoangoscia percheacute non mi osso determinare in nessun modo hellipdalla comprensione come autoprogettarsi nellrsquoesser-colpevolehellip La comprensione comporta sigrave certo lrsquoapertura ma questa apertura egrave fatta di un autoprogettarsi nellrsquoessere colpevole cioegrave questo progetto che egrave insito nella comprensione egrave lrsquoautoprogettarsi nellrsquoessere colpevole cioegrave mi progetto nellrsquoessere colpevole Mi progetto quindi Infatti diceva prima del voler avere coscienza non egrave una cosa che accade cosigrave miracolosamente sono io che mi progetto che voglio uscire dal Si e quando esco dal Si crsquoegrave il silenzio cioegrave tutte le voci della bolgia finalmente tacciono A pag 354 Questa apertura eminente autentica attestata nellrsquoEsserci stesso dalla sua coscienza cioegrave il tacito e pronto allrsquoangoscia autoprogettarsi nel piugrave proprio esser-colpevole egrave ciograve che chiamiamo decisione E in effetti egrave una decisione Come dicevo prima non egrave che accade da solo tutto questo io decido La decisione egrave una modalitagrave eminente di apertura dellrsquoEsserci Ma lrsquoapertura egrave giagrave stata interpretata esistenzialmente come la veritagrave originaria Quindi lrsquoapertura come veritagrave originaria E qui ecco che facciamo il passo indietro Torniamo alla questione della veritagrave e la riconsideriamo di nuovo Dobbiamo tornare a pag 258 Aristotele designa questa ricerca come φιλοσοφείν περί τής άληϑείας ldquofilosofarerdquo sulla ldquoveritagraverdquo o anche άποφαίνεσϑαι περί τής άληϑείας far vedere nei riguardi e nellrsquoambito della ldquoveritagraverdquo La filosofia stessa egrave definita come έπιστήμη τις τής άληϑείας scienza della veritagrave Essa egrave caratterizzata anche come έπιστήμη ἣ ϑεωρεί τό ổν ἧ ổν cioegrave come scienza che considera lrsquoente in quanto ente cioegrave rispetto al suo essere Percheacute se voglio considerare lrsquoente in quanto ente devo pormi la domanda che cosa fa sigrave che lrsquoente sia quello che egrave e quindi lrsquoessere immediatamente Che significa qui ldquoindagare sulla veritagraverdquo scienza della ldquoveritagraverdquo Ora ciograve che dice intorno alla veritagrave e che ci egrave parzialmente sfuggito la volta precedete egrave una cosa molto

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interessante Heidegger pone la veritagrave non come un qualche cosa un qualche cosa per esempio a cui si arriva o da cui si parte ma in un modo davvero singolare A pag 264 Che unrsquoasserzione sia vera significa essa scopre lrsquoente in se stesso enuncia mostra ldquolascia vedererdquo (ἁπόφανσις) lrsquoente nel suo esser scoperto Esser-vero (veritagrave) dellrsquoasserzione significa essere-scoprente La veritagrave non ha quindi la struttura dellrsquoadeguazione del conoscere allrsquooggetto nel senso dellrsquoassimilazione di un ente (il soggetto) a un altro ente (lrsquooggetto) Distinzione soggetto-oggetto cartesiana A sua volta lrsquoesser-vero nel senso di esser-scoprente egrave ontologicamente possibile solo sul fondamento dellrsquoessere-nel-mondo Questo egrave essenziale Questo fenomeno in cui ravvisammo una costituzione fondamentale dellrsquoEsserci egrave il fondamento del fenomeno originario della veritagrave Bisogna dunque scrutare ancora piugrave a fondo questo fenomeno Qui crsquoegrave tutta la questione della veritagrave in Heidegger Egrave detta in poche righe ma spesso Heidegger riesce a dire cose notevoli in poche righe Unrsquoasserzione scopre lrsquoente Non lo scopre in quanto oggetto rispetto a un soggetto che lo vede No egrave qualche cosa che si scopre a condizione che ci sia un Esserci e cioegrave a condizione che io sia nel mondo Se io sono nel mondo si dagrave questo esser scoprente che egrave la mia affermazione sul mondo Mentre affermo mentre mi rivolgo a un utilizzabile egrave in questo momento che qualche cosa si scopre qualche cosa mi viene incontro si manifesta percheacute io sono nel mondo e ciograve che mi si scopre egrave anche lui il mondo ovviamente La veritagrave qui egrave nello scoprimento di qualche cosa qualche cosa mentre si scopre egrave veritagrave Il che significa ancora che questa veritagrave egrave giagrave data nel senso che egrave presupposta E qui crsquoegrave un gioco strano in Heidegger e difficile da reperire nel suo testo ma non impossibile Prendiamo queste frasi A pag 266 La ldquodefinizionerdquo della veritagrave come esser-scoperto ed esser-scoprente non egrave affatto una semplice esplicazione verbale ma trae origine dallrsquoanalisi dei comportamenti dellrsquoEsserci che noi innanzi tutto siamo soliti dire ldquoverirdquo Esser-vero in quanto esser-scoprentehellip Badate bene dice esser-vero non esser scoperto ma in quanto esser-scoprente che egrave diverso cioegrave egrave qualche cosa che egrave in atto potremmo aggiungere noi nella gettatezza Esser-vero in quanto esser-scoprente egrave un modo di essere dellrsquoEsserci Ciograve che a sua volta rende possibile questo scoprire deve necessariamente esser detto ldquoverordquo in un senso ancor piugrave originario Solo i fondamenti ontologico-esistenziali dello scoprire mettono a nudo il fenomeno della veritagrave piugrave rigorosamente originario La veritagrave intesa nellrsquoaccezione piugrave autentica piugrave rigorosa piugrave originaria la si trae dallo scoprire stesso non dallo scoperto ma dallo scoprire stesso dallrsquoatto dello scoprimento In questo momento dello scoprimento ligrave crsquoegrave la veritagrave ma dice a pag 270 Questo esser scoperto egrave custodito in ciograve che egrave espresso Lrsquoespressione in certo modo diviene un utilizzabile intramondano che puograve essere ricevuto e ritrasmesso agli altri Questo esser scoperto egrave custodito in ciograve che egrave espresso La mia espressione ciograve che dico egrave ciograve che custodisce ciograve che si manifesta Questo che sta dicendo lo avevamo giagrave incontrato rispetto al λόγος Il λόγος diceva custodisce ciograve che si manifesta ciograve che si mostra LrsquoEsserci non ha bisogno di portarsi in cospetto dellrsquoente stesso mediante unrsquoesperienza ldquooriginariardquo e resta tuttavia in un rapporto di essere-per lrsquoente Lo scoprimento in larga misura non egrave il prodotto di una scoperta rispettivamente propria ma il frutto del sentito dire Cosa accade esattamente Nello scoprimento qualche cosa appare il λόγος custodisce il qualche cosa che appare e in questo custodire ciograve che appare dice Heidegger ligrave crsquoegrave la veritagrave Ciograve che appare certo ma se non ci fosse il λόγος che lo custodisce attraverso unrsquoespressione non ci sarebbe nulla Il ciograve che mi appare che si mostra che esce dal nascondimento non egrave la semplice presenza non egrave lrsquoente in quanto tale ma egrave ciograve che appare in quanto custodito dal λόγος cioegrave custodito nellrsquoespressione Solo a questa condizione si puograve porre come la veritagrave E allora dice Heidegger questa veritagrave egrave presupposta Ma percheacute Percheacute devo pensare che questa veritagrave egrave presupposta Percheacute ciograve che mi viene incontro ciograve che mi appare se non ci fosse lrsquoapertura dellrsquoEsserci non apparirebbe ma se crsquoegrave lrsquoapertura dellrsquoEsserci significa che lrsquoEsserci egrave giagrave gettato nel mondo egrave giagrave in relazione con ciograve che appare cioegrave egrave giagrave da sempre preso nella veritagrave percheacute ciograve che appare egrave la veritagrave semplicemente per il fatto che egrave ciograve che si manifesta nel momento in cui crsquoegrave unrsquoapertura Lui parla dellrsquoapertura come la radura come lrsquoilluminazione ecc cioegrave il momento in cui lrsquoessere rischiara qualche cosa ma cosa vuole dire questo Vuole dire

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che lrsquoEsserci nella sua gettatezza nel momento in cui egrave gettato fa accadere qualcosa Che cosa accade Intanto se stesso ed egrave proprio questo se stesso da cui parte e di cui non puograve fare a meno che in qualche modo presuppone della veritagrave Il fatto che io sia lrsquoEsserci che ci sia io che parlo e che penso questo ha a che fare con la veritagrave Quando lrsquoEsserci riflette su se stesso e ritrova se stesso anche nella sua indeterminazione comunque si trova ad avere a che fare con la veritagrave cioegrave con qualche cosa che appare allrsquoEsserci ma apparendo allrsquoEsserci costituisce il suo mondo e quindi costituisce lrsquoEsserci stesso Egrave per questo che lui puograve parlare di veritagrave percheacute sennograve sarebbe la posizione cartesiana nel senso che io sono e quindi le cose ci sono No lrsquoEsserci crsquoegrave in quanto essere nel mondo altrimenti non crsquoegrave ma egrave proprio in quanto essere nel mondo che nel mondo trova quelle cose che lui egrave e che lo fanno essere quello che egrave Egrave a questo punto che puograve parlare di veritagrave cioegrave di qualche cosa che fa esistere lrsquoEsserci in quanto se stesso Egrave come un gioco di andata e ritorno nel senso che lrsquoEsserci sigrave potremmo anche dire che incontra il mondo ma non piacerebbe ad Heidegger percheacute non egrave che incontri il mondo sarebbe in questo caso una semplice presenza LrsquoEsserci egrave il mondo Quindi nel momento in cui lrsquoEsserci si dagrave si dagrave il mondo ma questo mondo che si dagrave allrsquoEsserci egrave lrsquoEsserci stesso nel suo essere gettato nel mondo Poniamo la questione in termini semiotici Nel momento in cui si avvia il linguaggio in cui mi trovo nel linguaggio mi trovo parlante e da questo momento incominciano a esistere le cose che esistono percheacute mi vengono date le informazioni e le istruzioni per utilizzare queste informazioni ma a questo punto in cui letteralmente si crea il mondo io sono quel mondo io sono tutte queste cose di cui sono fatto percheacute sono cose che sono intervenute nella parola e io sono fatto di parole Nel momento stesso in cui inizio a parlare nel momento in cui sono gettato nel mondo cosa trovo Trovo che io ero giagrave nel mondo nel senso che dal momento in cui faccio esistere questa cosa la incontro come un utilizzabile allora e soltanto allora ho lrsquoopportunitagrave di dire che questa cosa crsquoera anche prima Solo allora posso dirlo e percheacute lo dico Beh percheacute ho imparato una serie di cose che mi dicono che questa cosa crsquoera anche prima Dire che crsquoera anche prima egrave unrsquoaffermazione che di per seacute non significa nulla perograve egrave importate per sottolineare che quando incomincio a parlare egrave come se avessi giagrave sempre parlato Egrave questa la questione attorno a cui gira Heidegger Intervento Come dire che non crsquoegrave punto di originehellip Esatto Egrave quello che Heidegger chiama il tornare indietro lrsquoEsserci che torna su se stesso e che cosa ritrova Trova un rinvio infinito Questa apertura che altro non egrave se non lrsquoavviarsi del linguaggio egrave giagrave sempre stata percheacute nel momento in cui io sono nel linguaggio egrave some se fossi sempre stato nel linguaggio non posso piugrave pensare di non esserci lrsquoessere fuori del linguaggio non egrave piugrave pensabile Non solo ma non egrave mai stato pensabile ovviamente se prima non crsquoera il linguaggio con cosa lo penso Heidegger ha ragione a dire che egrave il λόγος che custodisce nellrsquoespressione custodisce in ciograve che dico la veritagrave che non egrave altro che il fatto che mi trovo da sempre nel mondo nel linguaggio Egrave questa la veritagrave originaria formulazione che oscilla tra la linguistica la semiotica e la filosofia di Heidegger Egrave per questo che dice che bisogna presupporre della veritagrave Cosa vuole dire Presupporre che io sono da sempre nel linguaggio non posso non presupporlo percheacute non posso pensare di non esserci non lo posso fare letteralmente devo quindi presupporre il linguaggio in cui mi trovo da sempre Non crsquoegrave mai stato un momento in cui io non sia stato nel linguaggio Certamente posso dirlo ma non posso pensarlo non posso farmi unrsquoidea di come sia fuori del linguaggio questo non lo posso fare A pag 273 LrsquoEsserci in quanto costituito dallrsquoapertura egrave essenzialmente nella veritagrave Cioegrave egrave essenzialmente in questo trovarsi di fronte allrsquoineluttabilitagrave del linguaggio A suo tempo noi la ponemmo non come veritagrave ma come necessitagrave logica Egrave chiaro che dipende da cosa si intende con veritagrave e da che cosa si intende con necessitagrave logica ovviamente La veritagrave cosigrave come la pone Heidegger egrave il trovarsi giagrave da sempre nel mondo lrsquoEsserci egrave giagrave da sempre nel mondo sempre gettato percheacute lrsquoEsserci egrave questo essere gettato non egrave da qualche parte non egrave un qualche cosa che sta ligrave non crsquoegrave niente ligrave egrave soltanto nella gettatezza che esiste lrsquoEsserci e non egrave determinabile E infatti dice ldquoCrsquoegraverdquo veritagrave solo percheacute e fintanto che

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lrsquoEsserci egrave Egrave lrsquoEsserci che la produce egrave il linguaggio che riflettendo su se stesso si accorge di se stesso Ed egrave questa la veritagrave non ce ne sono altre La veritagrave originaria come la chiama Heidegger egrave il linguaggio che si accorge di se stesso che incomincia a pensare se stesso uscendo dal Si ovviamente A pag 274 In virtugrave del suo essenziale modo di essere conforme allrsquoEsserci ogni veritagrave egrave relativa allrsquoessere dellrsquoEsserci Sappiamo che lrsquoessere dellrsquoEsserci egrave la Cura e pertanto ogni veritagrave egrave relativa alla Cura Infatti lo scoprire conformemente al suo senso piugrave proprio sottrae lrsquoasserzione allrsquoarbitrio ldquosoggettivordquo e porta lrsquoEsserci scoprente in cospetto dellrsquoente stesso Solo percheacute la ldquoveritagraverdquo in quanto scoprire egrave un modo di essere dellrsquoEsserci essa puograve essere sottratta allrsquoarbitrio dellrsquoEsserci Non egrave una questione arbitraria lrsquoEsserci egrave fatto di questo Non decide lrsquoEsserci lrsquoEsserci non decide di come egrave fatto non decide di essere gettatezza egrave gettatezza Infatti lui attribuisce questa struttura della veritagrave alla stessa struttura dellrsquoEsserci Per questo dice che non possibile trovare la veritagrave da qualche parte ecc ma la veritagrave egrave questo scoprire nel mentre scopre qualche cosa lrsquoEsserci egrave giagrave gettato Egrave questo che gli fa dire che ogni veritagrave egrave relativa allrsquoessere dellrsquoEsserci cioegrave egrave relativa al suo stesso essere gettato Il che comporta perograve anche un altro fatto interessante e cioegrave che la veritagrave non egrave un qualche cosa di fisso di stabile ma dipende dalla Cura dipende dal modo dellrsquoEsserci Infatti dice che egrave relativa allrsquoessere dellrsquoEsserci quindi egrave relativa alla Cura La veritagrave egrave lo scoprire dellrsquoesserci ciograve che mano a mano scopre egrave questo essere scoprente dellrsquoEsserci nel suo essere gettato Egrave sicuramente un concetto differente da tutti quei concetti di veritagrave che sono stati posti in precedenza Per esempio quello della filosofia analitica della veritagrave come risultato no per Heidegger la veritagrave non egrave il risultato di qualche cosa Neacute parte dalla veritagrave come rivelata come fa la teologia La veritagrave non egrave altro che lrsquoessere scoprente dellrsquoEsserci nel suo scoprire ciograve che man mano scopre Intervento La chiamava anche orizzontehellip Sigrave Lrsquoorizzonte egrave lrsquoapertura dellrsquoEsserci Dice poi Se si muove dal modo di essere della veritagrave esistenzialmente concepito diviene comprensibile anche il senso della presupposizione della veritagrave Percheacute dovremmo presupporre che crsquoegrave veritagrave Che significa presupporre Vedete come pensa Heidegger si presuppone la veritagrave un momento che cosa intendiamo con presupporre Che stanno a significare ldquodobbiamordquo e ldquonoirdquo Che significa ldquocrsquoegrave veritagraverdquo ldquoNoirdquo presupponiamo la veritagrave percheacute ldquonoirdquo essendo nel modo di essere dellrsquoEsserci siamo ldquonella veritagraverdquo La presupponiamo percheacute siamo nella veritagrave percheacute lrsquoEsserci egrave quella veritagrave che egrave in quanto scoprente in quanto sempre gettato e quindi egrave giagrave veritagrave lrsquoEsserci egrave la veritagrave ldquoNoirdquo presupponiamo la veritagrave non come qualcosa che stia ldquoal di fuorirdquo e ldquoal di soprardquo di noi e a cui ci rapporteremmo come ci rapportiamo ad altri ldquovalorirdquo Non siamo noi a presupporre la ldquoveritagraverdquo ma essa egrave ciograve che rende ontologicamente possibile che noi possiamo esser siffatti da ldquopresupporrerdquo qualcosa Egrave la veritagrave che rende possibile qualcosa come il presupporre Quindi il presupporre la veritagrave potrebbe apparire ridondante percheacute dice la veritagrave egrave ciograve che consente di potere presupporre qualunque cosa questo percheacute posso presupporre una qualunque cosa posso considerare una qualche cosa come un qualche cosa percheacute lrsquoEsserci egrave gettato verso qualche cosa percheacute lo scopre e lo scopre nel momento in cui essendo gettato in questa progettualitagrave incontra delle cose Queste cose che incontra gli vengono incontro sono scoperte cioegrave escono dal nascondimento e si mostrano come utilizzabili Ma egrave in questo scoprire le cose che crsquoegrave la veritagrave in questa possibilitagrave di scoprire le cose e le cose possono essere scoperte percheacute lrsquoEsserci egrave gettatezza e quindi egrave fatto di questo scoprire le cose egrave fatto di questo essere continuamente gettato nel mondo e lrsquoEsserci egrave il mondo in cui egrave gettato sennograve egrave niente Presupporre la ldquoveritagraverdquo significa allora comprenderla come qualcosa in vista-di-cui lrsquoEsserci egrave LrsquoEsserci egrave sempre in vista di qualche cosa se egrave gettato egrave sempre in vista di qualche cosa Lrsquoessere in vista di qualche cosa e non poter non esserlo percheacute lrsquoEsserci egrave questo ecco questa egrave la veritagrave Ma lrsquoEsserci ndash in virtugrave della sua costituzione ontologica in quanto Cura ndash egrave giagrave sempre avanti-a-seacute Egrave giagrave sempre avanti a seacute in quanto giagrave sempre gettato giagrave sempre nel mondo Esso egrave un ente per il quale nel suo essere ne va del suo piugrave poter-essere Questo lo avevamo giagrave visto perograve forse adesso egrave

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piugrave chiaro LrsquoEsserci egrave un ente ma un ente particolare per il quale il suo essere piugrave proprio egrave il poter essere lrsquoEsserci egrave un poter essere Come dicevo prima egrave importante tenerlo sempre presente lrsquoEsserci non egrave un quid un qualche cosa Certo egrave un ente ma non egrave fissato neacute determinato neacute determinabile percheacute il suo essere piugrave proprio egrave il poter essere quindi la sua gettatezza Crsquoegrave un corsivo poco dopo Poicheacute lrsquoessere dellrsquoEsserci porta con seacute questo auto-presupporsi ldquonoirdquo dobbiamo presupporre anche ldquonoi stessirdquo come determinati dallrsquoapertura Questo ldquopresupporrerdquo insito nellrsquoessere dellrsquoEsserci non si riferisce allrsquoente difforme dallrsquoEsserci e sussistente oltre ad esso ma unicamente allrsquoEsserci stesso La veritagrave presupposta il ldquocrsquoegraverdquo con cui il suo essere deve essere determinato ha il modo di essere e il senso drsquoessere dellrsquoEsserci stesso Noi dobbiamo ldquofarerdquo la presupposizione della veritagrave percheacute tale presupposizione egrave giagrave ldquofattardquo con lrsquoessere del ldquonoirdquo Noi presupponiamo la veritagrave facciamo questa presupposizione ma di fatto questa presupposizione egrave giagrave fatta nel momento in cui noi diciamo facciamo percheacute se facciamo vuole dire che siamo gettati verso qualche cosa che siamo progettati che siamo nel mondo ed essere nel mondo significa che lrsquoEsserci egrave scoprente di volta in volta di qualcosa di un qualche utilizzabile che egrave giagrave sempre ligrave Infatti lui parla della veritagrave presupposta come il ldquocrsquoegraverdquo il crsquoegrave qualche cosa Egrave questa la veritagrave che noi presupponiamo che ci sia qualche cosa Ma come possiamo dire che crsquoegrave qualche cosa Lo possiamo dire percheacute siamo gettati nel mondo percheacute lrsquoEsserci egrave questa gettatezza egrave allora che puograve dire che crsquoegrave qualche cosa La veritagrave presupposta il ldquocrsquoegraverdquo con cui il suo essere deve essere determinato ha il modo di essere e il senso drsquoessere dellrsquoEsserci stesso Noi dobbiamo ldquofarerdquo la presupposizione della veritagrave percheacute tale presupposizione egrave giagrave ldquofattardquo con lrsquoessere del ldquonoirdquo Quindi la veritagrave presupposta egrave il senso stesso dellrsquoEsserci Egrave lrsquoEsserci stesso che dice che crsquoegrave la veritagrave percheacute lrsquoEsserci si sta dicendo si sta progettando percheacute llsquoEsserci egrave nel mondo ed egrave nel mondo in questo modo prendendosi cura di qualche cosa Prendendosi cura di qualche cosa pre-suppone qualche cosa Il fatto che ci sia qualche cosa egrave una pre-supposizione nel senso che lrsquoEsserci egrave quello che egrave proprio percheacute tiene conto di questa pre-supposizione cioegrave presuppone che ci sia qualche cosa che ci sia il mondo Ma come fa a presupporlo Nel momento in cui si trova nella gettatezza nel momento in cui si rende conto di essere nella gettatezza egrave giagrave gettatohellip altrove tra lrsquoaltro Naturalmente tutto questo egrave possibile se egrave possibile allrsquoEsserci pensare se stesso Questa egrave una prerogativa dellrsquoEsserci percheacute essendo gettato si rivolge allrsquoente che in questo caso egrave se stesso A questo punto scopre quellrsquoente che egrave se stesso e lo scopre come veritagrave cioegrave come ciograve che si dagrave Si dagrave nel senso che io sto dicendo sto pensando che qualche cosa si dagrave Il fatto stesso di pensarlo comporta che qualche cosa ci sia se non altro il mio pensiero se non altro questo Esserci che sta pensando o che sta dicendo queste cose Noi dobbiamo (muumlssen)presupporre la veritagrave essa deve essere come apertura dellrsquoEsserci cosigrave come lrsquoEsserci stesso deve essere sempre mio e sempre questo Dice Noi dobbiamo presupporre la veritagrave e questa veritagrave egrave come apertura dellrsquoEsserci A questo punto risulta abbastanza chiaro questa apertura dellrsquoEsserci apertura che consente a qualcosa di venir scoperto egrave la veritagrave La veritagrave deve essere come apertura dellrsquoEsserci cosigrave come lrsquoEsserci stesso deve essere sempre mio e sempre questo cioegrave lrsquoEsserci che io sono non puograve essere unrsquoaltra persona Questo sarebbe il con-altri di cui parlava ma lrsquoEsserci che mi appartiene sono io sono io in quanto apertura in quanto possibilitagrave Questo esserci come apertura egrave per Heidegger la veritagrave Tutto ciograve fa parte dellrsquoessenziale esser-gettato dellrsquoEsserci nel mondo LrsquoEsserci in quanto se stesso ha forse deciso liberamente e potragrave mai decidere se vuole o no entrare nellrsquoldquoEssercirdquo LrsquoEsserci stesso puograve decidere di essere o non essere nellrsquoEsserci Ovviamente no ldquoIn seacuterdquo non egrave possibile vedere percheacute lrsquoente debba essere scoperto percheacute la veritagrave e lrsquoEsserci debbano (muumlssen) sussistere La confutazione abituale dello scetticismo cioegrave della negazione dellrsquoessere e della conoscibilitagrave della ldquoveritagraverdquo rimane a mezza strada Le cose essenziali sono queste Poi fa qualche critica a Kant A pag 277 ldquoCrsquoegraverdquo (es gibt) essere non ente soltanto in quanto la veritagrave egrave (ist) Lrsquoessere per Heidegger egrave lrsquoessere dellrsquoEsserci Quindi potremmo dire che crsquoegrave lrsquoEsserci soltanto in quanto crsquoegrave la veritagrave cioegrave soltanto in quanto lrsquoEsserci egrave apertura Egrave questa la veritagrave lrsquoEsserci egrave apertura Essere e veritagrave ldquosonordquo cooriginari Che cosa significhi lrsquoaffermazione che lrsquoessere

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ldquoegraverdquo posto che lrsquoessere debba essere distinto da ogni ente puograve essere discusso concretamente solo se sono stati chiariti il senso dellrsquoessere e la portata della comprensione dellrsquoessere in generale Ed egrave qui che incomincia porre la questione dellrsquoessere dellrsquoEsserci come totalitagrave e le varie cose che abbiamo successivamente letto Quindi la questione della veritagrave in che modo ci interessa Potremmo dirla cosigrave La veritagrave incomincia a esistere nel momento in cui posso chiedermi che cosrsquoegrave in cui posso domandarmi intorno alla veritagrave e a qualunque altra cosa ovviamente Vale a dire qualche cosa si dagrave qualche cosa appare nel momento in cui crsquoegrave la possibilitagrave che io possa domandare di questa cosa A questa condizione qualche cosa mi appare il domandare qualche cosa Domandare che per Heidegger egrave anche il pensare qualcosa Le condizioni che mi consentono di pensare qualcosa sono propriamente ciograve che lui accosta alla veritagrave La veritagrave egrave che esistono le condizioni percheacute io possa pormi una domanda Il che significa ancora che soltanto attraverso il linguaggio egrave possibile pensare la veritagrave Quando lui dice che non crsquoegrave veritagrave senza Esserci cioegrave non crsquoegrave veritagrave senza di me egrave come dire che non crsquoegrave veritagrave senza linguaggio Quindi non esiste una veritagrave da qualche parte che debba essere quello che egrave e neppure cosa piugrave interessante che la veritagrave sia una percheacute diceva Heidegger la veritagrave egrave relativa al modo di essere dellrsquoEsserci Questo non significa che la veritagrave sia una cosa relativa non egrave cosigrave ma la veritagrave ci viene incontro nel modo in cui lrsquoessere egrave gettato Egrave la sua gettatezza la sua apertura che egrave la veritagrave stessa Quindi ovviamente egrave sempre relativa allrsquoEsserci e infatti senza lrsquoEsserci non crsquoegrave nessuna veritagrave LrsquoEsserci egrave dunque questa apertura lrsquoapertura che egrave prodotto dalla gettatezza LrsquoEsserci egrave gettato nel mondo essendo gettato nel mondo incontra delle cose che appaiono ma appaiono percheacute lui lrsquoEsserci egrave questo mondo in cui egrave gettato Sta qui la questione piugrave complessa da intendere in Heidegger percheacute altrimenti sembra che da una parte ci sia lrsquoEsserci e dallrsquoaltra il mondo come semplice presenza Ma questo sarebbe cartesiano No Questo esserci comprende il mondo comprendendo se stesso percheacute lui egrave il mondo non crsquoegrave nessuna distinzione tra lrsquoEsserci e il mondo E che cosrsquoegrave questo mondo A questo punto il mondo stesso egrave gettatezza egrave sempre un essere ldquoperrdquo qualcosa E questo egrave importante lrsquoessere sempre ldquoperrdquo qualcosa Esattamente come un significante egrave sempre ldquoperrdquo un altro significante Non egrave mai per se stesso si chiuderebbe immediatamente Noi perograve sappiamo anche in che cosa consiste questo essere ldquoperrdquo qualcosa Su questo Heidegger non approfondisce percheacute lrsquoessere ldquoperrdquo qualcosa egrave ciograve caratterizza lrsquoEsserci se egrave sempre gettato egrave sempre in vista di Ma in vista di che Per Heidegger egrave in vista di se stesso della propria gettatezza Sigrave perograve egrave in vista di qualche cosa che la persona non puograve non volere o piugrave propriamente ciograve di cui egrave fatto cioegrave il linguaggio non puograve non ldquovolererdquo e cioegrave la volontagrave di potenza Egrave solo allora che diventa tutto un po piugrave chiaro percheacute lrsquoessere sempre in vista di certo intendiamo quello che vuole dire Heidegger ma non egrave soltanto una questione ontologica anche cioegrave una questione che appartiene allrsquoessere dellrsquoEsserci ma egrave anche una questione strutturale cioegrave che appartiene alla struttura del linguaggio Dicevamo qualche volta fa che lrsquoessere sempre in vista dihellip non egrave altro che un significante che egrave sempre per una altro significante percheacute egrave cosigrave che funziona il linguaggio Il fatto che un significante sia sempre in vista di un altro significante egrave qualche cosa che non puograve neacute interrompersi neacute gestirsi non posso interrompere la catena linguistica non posso farlo percheacute io sono questa catena linguistica Un po come lrsquoEsserci che egrave gettatezza non controlla questa gettatezza egrave questa gettatezza stessa Io sono questo stesso linguaggio che egrave fatto di questi significanti che sono sempre in vista di qualche altro significante in uno spostamento continuo o per usare una parola di Heidegger in una gettatezza continua Egrave in questa gettatezza del significante che si situa la volontagrave di potenza Lrsquoessere sempre in vista di qualche cosrsquoaltro di un utilizzabile quindi per potere essere utilizzato Ecco che qui si insinua la volontagrave di potenza Se un significante egrave sempre in vista di un altro significante per qualche cosa Non puograve non essere per qualche cosa e su questo Heidegger egrave preciso se non fosse piugrave per qualche cosa non sarebbe piugrave nella gettatezza Ma questo non egrave possibile percheacute noi non possiamo come dice lui decidere che cosa lrsquoEsserci egrave o non egrave non possiamo cessare di volere essere un Esserci egrave come se io volessi

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cessare di essere nel linguaggio non saprei da che parte incominciare Quindi la domanda egrave per che cosa egrave il linguaggio Per niente Ma non basta il linguaggio egrave per il superpotenziamento del linguaggio Certo quando diciamo che il linguaggio egrave per niente ma che lrsquounico obiettivo egrave quello di riprodursi allrsquoinfinito questo riprodursi allrsquoinfinito possiamo intenderlo come un superpotenziamento del linguaggio Infatti il linguaggio acquisisce elementi informazioni strumenti A che scopo Per potere produrre altre sequenze e controllarle gestirle cioegrave saperle Ecco percheacute ci interessava questa questione della veritagrave Certo abbiamo fatto un po di giri lunghi perograve egrave pur sempre un esercizio intellettuale Dicendo che la veritagrave egrave questa stessa apertura cioegrave questa stessa gettatezza dice qualcosa di importante cioegrave che la veritagrave la cosa piugrave importante che esista per gli umani di fatto non egrave altro che lrsquoessere sempre un significante per un altro significante Egrave questa la veritagrave la veritagrave originaria Poi su questo si costruiscono tutte le varie formulazioni della veritagrave Ciascuna cosa egrave per unrsquoaltra esattamente come ciascuna parola come ciascun significante egrave sempre in vista dihellip e non puograve non esserlo Questo egrave stato un colpo di genio di Heidegger intendere questo rispetto allrsquoessere ed egrave questo che ha sbarazzato tutto il pensiero antico metafisico teologico dellrsquoessere come un qualche cosa che egrave ligrave fermo e che garantisce tutto quanto No dice lrsquoessere non egrave altro che lrsquoessere dellrsquoEsserci quindi egrave la Cura dellrsquoEsserci nella sua gettatezza Egrave gettatezza continua cioegrave un significante sempre proiettato verso altri significanti Egrave un modo sicuramente differente di approcciare la questione della veritagrave Se proprio volessimo tirarla al massimo anche se Heidegger non sarebbe drsquoaccordo la veritagrave egrave che non crsquoegrave uscita dal linguaggio Noi presupponiamo la veritagrave secondo Heidegger Spostiamo la questione dalla veritagrave al linguaggio Noi presupponiamo il linguaggio non possiamo non presupporlo Percheacute Percheacute lo siamo usando Come facciamo a sapere che lo stiamo usando Come lo so che sto usando il linguaggio Percheacute tutto ciograve che ho appreso tutto ciograve che so egrave ciograve che mi consente di dire che ho imparato che sono nel linguaggio Anche questo lrsquoho imparato se non lrsquoavessi imparato non me ne sarei mai accorto Si impara che si egrave nel linguaggio si impara che questa egrave la veritagrave percheacute non ce ne sono altre piugrave radicali piugrave originarie Non crsquoegrave qualche cosa prima del linguaggio che consenta da ligrave di stabilire se il linguaggio crsquoegrave o non crsquoegrave ecc Infatti la domanda ldquocome so che sono nel linguaggiordquo non egrave una domanda eludibile devo potere rispondere a questa domanda percheacute lrsquoho imparato Tutta questa serie di operazioni che faccio ho imparato che si chiama ldquosapere che sono nel linguaggiordquo So che tutta questa serie di cose che sto facendo suoni connessioni ecc tutto questo si chiama ldquoparlarerdquo Non crsquoegrave unrsquoaltra risposta Non lo so per rivelazione divina lrsquoho imparato come qualunque altra cosa 11 ottobre 2017 Sono importanti le cose che sta dicendo Heidegger In modo sempre piugrave preciso sta mostrando che lrsquoEsserci egrave la gettatezza del suo costante progettarsi Questo egrave un concetto complesso da intendere piugrave che altro in tutte le sue implicazioni i suoi risvolti perograve giagrave mostra immediatamente un qualche cosa che mette di fronte a quella stessa cosa a cui pensava Freud quando incominciograve ad accorgersi che ciascuno vive di tutte quelle fantasie che sono allrsquoopera ininterrottamente mentre parla pensa dorme fa o non fa qualunque cosa comunque non puograve evitarsi di pensare Lrsquouomo la persona lrsquoEsserci non egrave altro che tutte queste cose questa serie di fantasie che operano incessantemente ininterrottamente a creare scenari a creare come direbbe Heidegger progetti Di fatto una fantasia egrave un progetto e una fantasia direbbe Nietzsche non egrave che una fantasia di potenza Quando da qualche parte Freud mette sullrsquoavviso quando per esempio una persona egrave particolarmente dedita al prossimo agli altri al benessere del prossimo ecc Freud mette sullrsquoavviso invita a riflettere bene percheacute tutto questo buonismo come si usa dire oggi egrave fatto di cose che con lrsquoessere buono con lrsquoessere caritatevole ecc non hanno proprio nulla a che fare ma direbbe che egrave fatto di una rabbia feroce tremenda tenuta perograve molto bene a freno Il che egrave

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esattamente la stessa cosa che dice Nietzsche quando dice ldquobadate tutta la ricerca della veritagrave del bene ecc non egrave altri che volontagrave di potenza volontagrave di imporsi sullrsquoaltrordquo secondo lrsquoantico adagio latino homo homini lupus Ciograve che andiamo facendo quindi leggendo Heidegger sempre piugrave ci mostra in dettaglio questi aspetti che vanno sempre tenuti presente percheacute il fondamento di tutto sta nel fatto che lrsquoEsserci la persona egrave fatta del suo mondo del mondo in cui si trova e che non esiste senza questo mondo non crsquoegrave e Heidegger lo dice continuamente A pag 370 La strada finora percorsa dallrsquoanalitica esistenzialehellip Lrsquoanalitica esistenziale egrave il nome che indica la filosofia di Heidegger cioegrave lrsquoanalisi dellrsquoesistente hellipha concretamente dimostrato la tesi dapprima semplicemente prospettata lrsquoente che noi stessi sempre siamo egrave ontologicamente il piugrave lontano Questo procede da tutto ciograve che ha detto prima Quando lrsquoEsserci riflette su se stesso che cosa trova La nullitagrave percheacute essendo gettatezza ciograve su cui pensa di riflettere egrave giagrave gettato e quindi ontologicamente cioegrave rispetto alla ricerca che sta facendo Heidegger che punta allrsquoessere cioegrave alla sostanza dellrsquoEsserci questo ente lrsquoEsserci risulta sempre piugrave lontano piugrave voglio avvicinarmi e piugrave quello si sposta La ragione di ciograve sta nella Cura stessa La ragione di tutto questo sta nella Cura ci dice Percheacute Percheacute la Cura non egrave altro che lrsquooccuparsi lrsquoaver cura letteralmente del mondo ma lrsquoaver cura del mondo significa essere gettato nel mondo percheacute ci ha avvertiti che non crsquoegrave soggetto e oggetto ma che lrsquoEsserci stesso egrave questa gettatezza Quindi il prendersi cura da parte dellrsquoEsserci egrave un essere costantemente gettato verso lrsquoutilizzabile che puograve anche essere lrsquoEsserci stesso Dicendo che la ragione di ciograve sta nella Cura quindi ci dice che la Cura egrave un altro dei modi per indicare lrsquoEsserci percheacute lrsquoEsserci non egrave altro che lrsquoavere cura del mondo che io stesso sono Il deiettivo esser-presso ciograve di cui si prende innanzi tutto cura nel ldquomondordquo guida lrsquointerpretazione quotidiana dellrsquoEsserci e copre onticamente lrsquoessere autentico dellrsquoEsserci privando della base adeguata lrsquoontologia di questrsquoente Questo egrave un altro modo piugrave articolato per dire che la deiezione non fa altro che coprire lrsquoessere che egrave a fondamento dellrsquoente Vi ricorderete che Heidegger egrave stato il primo a porre la differenza ontologica la differenza tra ente ed essere lrsquoente non egrave lrsquoessere lrsquoessere non egrave lrsquoente Ovviamente il prendersi cura del mondo cioegrave il gettarsi nel Si egrave ciograve che copre lrsquoessere dellrsquoente percheacute ci si occupa soltanto degli enti immaginandoli come semplici presenze anzicheacute essere il mondo che io stesso sono E infatti dice La messa in chiaro dellrsquoessere originario dellrsquoesserci deve essere piuttosto strappata a questo ente contro la tendenza ontico-ontologica dellrsquointerpretazione deiettiva Quella del Si Il modo di essere dellrsquoEssercihellip Qual egrave il modo di essere dellrsquoEsserci Egrave la Cura Egrave in questo modo che lrsquoEsserci ldquoci egraverdquo dentro il mondo hellip esige quindi unrsquointerpretazione ontologica che si proponga come fine lrsquoaccesso alla originarietagrave della sua presentazione fenomenica sigrave da cogliere lrsquoessere di questo ente contro la tendenza al coprimento che gli egrave propria Che egrave un altro modo per dire che occorre un atto di volontagrave la volontagrave di decidere di decidere di uscire dal Si dalla deiezione A pag 371 Lrsquoessere dellrsquoEsserci egrave tale da autointerpretarsi Drsquoaltra parte chi altri potrebbe interpretarlo se non se stesso Nella scoperta del ldquomondordquo guidata dal prendersi cura e dalla visione ambientale preveggente egrave scorto anche il prendersi cura La visione ambientale preveggente ricorderete non egrave altro che questo modo di accogliere le cose di cui io sono fatto e che egrave preveggente nel senso che giagrave sa che qualche cosa crsquoegrave Non lo scopre questo esserci di qualche cosa prende lrsquoavvio dal fatto che lrsquoEsserci riflettendo su di seacute si accorge di essere e quindi pone giagrave un esistente Egrave lrsquoEsserci che si pone come esistente LrsquoEsserci si comprende giagrave sempre effettivamente secondo determinate possibilitagrave esistentivehellip Si comprende da sempre nel senso che nasce nel Si e quindi si comprende in base a tutte le cose che decide di fare che ha voglia di fare hellipmagari in base ai progetti che traggono origine dalla comprensione comune del Si Lrsquoesistenza egrave sempre in qualche modo con-compresa esplicitamente o no adeguatamente o no Ogni comprensione ontica ha i suoi ldquopresuppostirdquo magari solo pre-ontologicihellip Cioegrave che non colgono lrsquoesserehellip cioegrave non colti in modo tematico e teoretico Questo egrave un punto importante percheacute dicendo che lrsquoesistenza egrave sempre in qualche modo compresa sta dicendo la stessa cosa che aveva detto nelle pagine precedenti Che cosa fa sigrave che questa comprensione sia giagrave sempre compresa Per il

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fatto che questa comprensione egrave apertura a ciograve che accade al fenomeno In questo essere aperto che egrave la condizione della gettatezza qualcosa dice Heidegger egrave giagrave sempre compreso Nel momento in cui lrsquoEsserci si apre comprende la questione egrave che lrsquoEsserci egrave giagrave sempre in qualche modo in questa apertura cioegrave egrave giagrave sempre nella gettatezza Andiamo a pag 373 Lrsquoidea di esistenza che abbiamo postulato egrave lo schizzo esistentivamente non obbligatorio della struttura formale della comprensione dellrsquoEsserci in generale Lrsquoidea di esistenza non lrsquoesistenza egrave il modo di avvertire la struttura della comprensione Lrsquoidea quindi potremmo dire una fantasia rispetto allrsquoesistenza questa egrave la comprensione dellrsquoEsserci in generale Qui sarebbe interessante il testo in originale in tedesco percheacute non egrave chiaro se ldquocomprensione dellrsquoEssercirdquo egrave determinazione soggettiva o oggettiva cioegrave se egrave lrsquoEsserci che comprende o se egrave una comprensione dellrsquoesserci percheacute sono cose differenti Sotto la guida di questa idea si egrave proceduto allrsquoanalisi preparatoria della quotidianitagrave piugrave vicina fino alla prima definizione concettuale della Cura Questo fenomeno ha reso possibile una concezione piugrave precisa dellrsquoesistenza e dei suoi rispettivi rapporti con lrsquoeffettivitagrave e la deiezione La definizione della struttura della Cura ci ha offerto la base per una prima differenziazione ontologica di esistenza e realtagrave Da ciograve la tesi la sostanza dellrsquouomo egrave llsquoesistenza La sostanza dellrsquouomo egrave llsquoesistenza dice Egrave un passo in avanti notevole rispetto per esempio ad Aristotele Come si pensa generalmente la sostanza dellrsquouomo Cosrsquoegrave che definisce lrsquouomo Essere animato bipede implume ecc Il dire invece che la sostanza dellrsquouomo egrave llsquoesistenza cambia tutto percheacute a questo punto la sostanza potremmo dire ciograve che di piugrave proprio appartiene allrsquouomo egrave il fatto che esiste ma esiste come Tenendo conto di tutto ciograve che Heidegger ha detto nelle pagine precedenti esiste in quanto gettatezza Come dire che la sostanza dellrsquoEsserci egrave la gettatezza quindi una sostanza che non egrave piugrave pensabile come qualcosa mi si perdoni il bisticcio di parole di sostanziale come qualcosa di immobile fermo fisso come egrave la substantia ciograve che sta sotto a garantire che ciograve che sta sopra sia quello che egrave Dicendo che la sostanza dellrsquouomo egrave lrsquoesistenza Heidegger egrave come se ci gettasse per fare un po il verso a Heidegger nella gettatezza cioegrave non crsquoegrave piugrave nulla di stabile di fermo Se questa egrave la sostanza lrsquoessere gettato - e sappiamo che lrsquoessere gettato comporta che il fondamento della gettatezza egrave la nullitagrave - allora tirandola un po ma neanche poi tantissimo si potrebbe dire che la sostanza dellrsquouomo egrave il nulla Ma anche questa idea dellrsquoesistenza formale ed esistentivamente non obbligatoria porta giagrave in seacute un ldquocontenutordquo ontologico determinato bencheacute non chiarito il quale al pari dellrsquoidea di realtagrave che si contrappone a esso ldquopresupponerdquo unrsquoidea dellrsquoessere in generale Soltanto entro lrsquoorizzonte di tale idea puograve aver luogo la distinzione fra esistenza e realtagrave Ambedue significano infatti essere La sostanza filosoficamente egrave stata molto spesso posta come la base della realtagrave come ciograve che rende la realtagrave quella che egrave la realtagrave ha una sostanza senza sostanza che realtagrave egrave Dice Heidegger che questa idea di realtagrave presuppone unrsquoidea dellrsquoessere in generale cioegrave parlando di realtagrave si presuppone che la realtagrave sia Infatti lui sottolinea che si presuppone cioegrave si dagrave giagrave per acquisito che sia quindi che ci sia lrsquoessere per potere parlare di realtagrave Dice che soltanto a partire da questa idea puograve aver luogo la distinzione tra esistenza e realtagrave ambedue infatti dice significano essere ma ldquoessererdquo nellrsquoaccezione di Heidegger non essere in generale Lrsquoessere per Heidegger egrave lrsquoessere dellrsquoEsserci lrsquoessenza dellrsquoEsserci e lrsquoessenza dellrsquoesserci egrave la Cura egrave la gettatezza Quindi questa distinzione tra esistenza e realtagrave parrebbe non essere cosigrave ben definibile Ma lrsquoidea dellrsquoessere in generale non raggiunge forse la sua chiarezza ontologica solo in virtugrave dellrsquoelaborazione della comprensione dellrsquoessere propria dellrsquoEsserci Qui comincia a precisare la questione dellrsquoessere Dice ma questa idea di essere in generale se vogliamo porla in modo ontologicamente corretto non viene anche questa dallrsquoEsserci Anche percheacute in assenza dellrsquoEsserci di cosa parliamo Questa perograve puograve essere colta originariamente solo sul fondamento di unrsquointerpretazione originaria dellrsquoEsserci attuata seguendo il filo conduttore dellrsquoidea di esistenza Qui giagrave comincia a precisare percheacute questa idea dellrsquoessere come essere dellrsquoEsserci puograve essere colta soltanto sul fondamento di unrsquointerpretazione dellrsquoEsserci cioegrave soltanto se pensiamo lrsquoEsserci riusciamo a pensare lrsquoessere in modo adeguato tantrsquoegrave che Heidegger

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giunge a cogliere lrsquoessere dellrsquoEsserci in quanto Cura in quanto egrave ciograve che egrave lrsquoEsserci propriamente cioegrave gettatezza progetto gettato Ma con ciograve non si fa in fondo chiaro che il nostro svolgimento del problema ontologico fondamentale si muove in un ldquocircolordquo (pagg 373-374) Devo comprendere lrsquoEsserci per sapere dellrsquoessere ma se non crsquoegrave lrsquoessere dellrsquoEsserci come faccio a pensare lrsquoEsserci Egrave il circolo ermeneutico Poco piugrave avanti dice Lrsquoldquoaccusa di circolordquo mossa allrsquointerpretazione esistenziale dice prima si ldquopresuppongonordquo le idee di esistenza e di essere in generale ldquopoirdquo si procede allrsquointerpretazione dellrsquoEsserci al fine di trarne lrsquoidea di essere Questa egrave lrsquoaccusa di circolo devo pensare lrsquoessere per poter pensare lrsquoEsserci ma senza lrsquoEsserci non posso porre lrsquoessere Ma che significa ldquopresupporrerdquo Con lrsquoidea di esistenza si egrave forse stabilita una premessa dalla quale poi avvalendosi delle regole formali dellrsquoinferenza si dedurrebbero conseguenze intorno allrsquoessere dellrsquoEsserci Questa idea dellrsquoessere dellrsquoEsserci dice egrave desumibile logicamente da unrsquoidea qualunque di esistenza O invece questo ldquopre-supporrerdquo ha il carattere del progettare comprendente cosiccheacute lrsquointerpretazione che elabora questa comprensione cede finalmente la parola proprio allrsquoente che deve essere interpretatohellip Cede la parola a ciograve che deve interpretare hellipaffincheacute esso in base a se stesso decida se in quanto egrave tale ente possiede o no quella costituzione ontologica in conformitagrave alla quale esso fu aperto nel progetto mediante unrsquoindicazione formale Sta dicendo questo lrsquoessere dellrsquoEsserci non puograve essere desunto inferenzialmente dallrsquoidea dellrsquoessere dallrsquoidea di esistenza Heidegger dice che non egrave questa la via bensigrave unrsquoaltra Infatti dice questo ldquopre-supporrerdquo ha il carattere del progettare comprendente anzicheacute la presupposizione di qualche cosa e cioegrave il presumere che dallrsquoidea dalla fantasia dellrsquoesistenza si possa trarre il concetto di Esserci lui parla di progettare comprendente Percheacute Sta qui la questione importante infatti questa comprensione cosa fa Cede la parola allrsquoente che deve essere interpretato cioegrave cede la parola allrsquoEsserci percheacute egrave lui che interpreta chi altri potrebbe interpretare Quel termosifone no di sicuro Egrave solo lrsquoEsserci che interpreta cioegrave lrsquouomo Quindi questa interpretazione che elabora la comprensione cede la parola proprio a quellrsquoente che deve essere interpretato percheacute egrave lui che interpreta affincheacute esso in base a se stesso decida se in quanto egrave tale ente possiede o no quella costituzione ontologica in conformitagrave alla quale esso fu aperto nel progetto mediante unrsquoindicazione formale LrsquoEsserci a questo punto si interroga se lui stesso possiede o egrave quelle stesse condizioni che consentono lrsquointerrogazione E come puograve lrsquoEsserci avere queste condizioni Lo ha detto prima attraverso la comprensione cioegrave lrsquoapertura apertura che non egrave altro che la gettatezza Vedete egrave qualcosa che sembra ritornare sempre su se stesso Infatti parla spesso di circolo d circolo vizioso Potremmo dire che sta qui lrsquoessenza del pensiero di Heidegger un qualche cosa che egrave come si allontanasse dallrsquoEsserci per poi tornarci percheacute trova nellrsquoEsserci le proprie condizioni di esistenza Qualunque cosa io voglia interpretare questa interpretazione non soltanto muove da me ovviamente da questo ente che io sono in quanto Esserci verso qualche cosa ma andando verso qualche cosa questo andare non egrave altro che la gettatezza di cui io sono fatto Quindi questo interpretare dellrsquoEsserci non egrave altro che un modo per comprendere lrsquoEsserci nella sua gettatezza e cioegrave per comprenderlo in quanto Cura LrsquoEsserci in quanto Cura egrave questo un interpretare che si accorge che per interpretare trae da seacute le proprie condizioni per potere compiere questa operazione che chiamiamo interpretare che non egrave altro che andare verso un qualche cosa ma un qualche cosa che io giagrave sempre in qualche modo sono Percheacute lo sono Percheacute io cioegrave lrsquoEsserci non sono altro che pura possibilitagrave Qui sta anche la questione della precomprensione che vedremo piugrave avanti cioegrave qualunque cosa che io incontri era giagrave possibile tutto egrave giagrave presente in quanto possibilitagrave Intervento il linguaggiohellip Se lei vuole porre la questione intorno al linguaggio potremmo dire cosigrave qualunque cosa io possa pensare dire congetturare immaginare qualunque cosa egrave giagrave presente in quanto possibilitagrave linguistica possibilitagrave di essere detta pensata ecc Non egrave molto lontano da ciograve che diceva de Saussure quando faceva la sua distinzione tra Langue e Parole Non diceva propriamente cosigrave perograve si puograve fare una sorta di connessione con la langue di de Saussure per cui la Langue puograve essere

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vista come lrsquoinsieme di tutte le possibili esecuzioni del linguaggio Il linguaggio le comprende tutte comprende tutto ciograve che io posso fare con il linguaggio Perograve tornando a Heidegger dice che occorre cedere la parola percheacute egrave lrsquoEsserci che fa tutte queste cose Certo si getta verso qualche cosa ma il fatto di essere gettato egrave lrsquoessere stesso dellrsquoEsserci Non egrave che da una parte crsquoegrave lrsquoEsserci e dallrsquoaltra crsquoegrave la gettatezza no lrsquoEsserci egrave la gettatezza Egrave questo che rende il pensiero di Heidegger abbastanza complesso Crsquoegrave forse un altro modo in cui lrsquoente puograve prendere la parola intorno al proprio essere Se non considerandosi in quanto ente cioegrave in quanto Esserci Nellrsquoanalitica esistenziale il ldquocircolordquo nella dimostrazione non puograve mai essere ldquoevitatordquohellip Anche questo egrave importante in Heidegger Non si cura minimamente di eliminare il circolo per lui non egrave un problema egrave il modo in cui funziona Egrave propriamente ciograve che descrivevamo tempo rispetto al linguaggio quando dicevamo che un elemento per essere un utilizzabile deve essere quello che egrave non puograve cambiare mentre lo sto usando altrimenti non so cosa sto usando ma al tempo stesso per poter essere quello che egrave come direbbe de Saussure deve essere in una relazione differenziale con tutti gli altri significanti In altri termini egrave quello che egrave ma per essere quello che egrave occorre che ci siano simultaneamente tutti gli altri significanti percheacute se non ci fossero quellrsquoelemento non solo non sarebbe quello che egrave ma sarebbe niente Noi non abbiamo mai parlato di circolo non era necessario perograve anche questo puograve essere visto come un circolo per essere quello che egrave deve essere altro da seacute ma per essere altro da seacute deve essere quello che egrave Nellrsquoanalitica esistenziale il ldquocircolordquo nella dimostrazione non puograve mai essere ldquoevitatordquo poicheacute essa non dimostra affatto secondo le regole della ldquologica dellrsquoinferenzardquo Non si tratta di una dimostrazione logica percheacute se fosse una dimostrazione logica sarebbe una situazione paradossale Sarebbe un paradosso percheacute un elemento per essere quello che egrave egrave necessario che non sia quello che egrave Quindi questa posizione logicamente non egrave sostenibile ma lui non si cura affatto di questo Ciograve che la comprensione comune vorrebbe eliminare per evitare il ldquocircolordquo credendo di attenersi in tal modo al sommo rigore della ricerca scientifica egrave niente altro che la struttura fondamentale della Cura Qui dice unrsquoaltra cosa molto fine non egrave semplicissima da cogliere ma va colta se vogliamo leggere Heidegger con un qualche profitto Dice che la comprensione comune per evitare il circolo cancella la Cura Ma cosa ci sta dicendo con questo La comprensione comune potremmo dire la logicahellip sarebbe da interrogare questa cosa percheacute gli umani hanno unrsquoassoluta e incrollabile fiducia nella logica Infatti egrave come se ogni ragionamento dovesse seguire queste regole logiche Che cosa garantiscono queste regole logiche Rispose bene Wittgenstein garantiscono che abbiamo seguito a partire da regole che noi abbiamo poste quelle stesse regole e siamo giunti a una conclusione Perograve dice una cosa precisa e cioegrave che bisogna togliere di mezzo la Cura ma la Cura non egrave altro che la gettatezza dellrsquoEsserci nella sua apertura Soltanto a questa condizione dice egrave possibile evitare il circolo per questo motivo percheacute lrsquoEsserci egrave questa gettatezza questo essere gettato continuamente in avanti quindi essendo questa gettatezza si condanna lui stesso alla nullitagrave mentre il pensiero comune vorrebbe fermare qualcosa LrsquoEsserci in questo caso sarebbe la premessa dellrsquoargomentazione io tengo fermo lrsquoEsserci e poi mi muovo con una serie di passaggi ecc Intervento non posso determinarlohellip Esatto Posso determinarlo solo se tolgo la Cura cioegrave se tolgo come dice Heidegger lrsquoessere dellrsquoEsserci la gettatezza Non dico piugrave che lrsquoessere dellrsquoEsserci egrave gettatezza ma dico che lrsquoessere egrave qualcosa di fermo di stabile Togliendo la Cura si arriva a questo e allora sigrave si puograve immaginare fantasmaticamente che non sia piugrave un circolo vizioso percheacute ciascun elemento non trae piugrave la propria esistenza da qualcosa che minaccia la sua esistenza esattamente come dicevamo prima come un termine una parola che egrave quella che egrave a condizione di non essere quella che egrave Egrave esattamente ciograve che Heidegger descrive rispetto allrsquoEsserci lrsquoEsserci egrave quello che egrave a condizione di non essere quello che egrave percheacute se egrave continuamente gettato non egrave altro che questa gettatezza cosa su cui Heidegger insiste sempre egrave chiaro che ogni volta che torna indietro non si trova piugrave da qui la colpa lrsquoangoscia ecc Originariamente costituito da essa (la Cura) lrsquoEsserci egrave giagrave sempre avanti-

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a-seacute Esserci egrave essere sempre avanti a seacute continuamente Essendo esso si egrave giagrave sempre progettato in determinate possibilitagrave della sua esistenzahellip LrsquoEsserci egrave giagrave queste possibilitagrave cioegrave si egrave determinato in queste possibilitagrave LrsquoEsserci di fatto non egrave altro che pura possibilitagrave hellipe in questi progetti esistentivi ha preontologicamente con-progettato qualcosa come lrsquoesistenza e lrsquoessere Soltanto progettandosi lrsquoEsserci fa esistere lrsquoessere e lrsquoesistenza che non sono prima dellrsquoEsserci ma egrave lrsquoEsserci in quanto progettandosi continuamente fa esistere lrsquoesistenza e lrsquoessere Ma allora questo progettare essenziale per lrsquoesserci puograve essere negato a quella indagine la quale come tutte le indagini egrave un modo di essere dellrsquoEsserci aprente che vuole elaborare concettualmente la comprensione dellrsquoessere propria dellrsquoesistenza (pagg 374-375) La logica vorrebbe negare questo progettare essenziale per lrsquoEsserci senza rendersi conto che volendo fare questo si pone come un modo dellrsquoEsserci che progetta Era questa la sua domanda puograve dunque la logica eliminare un qualche cosa non tenendo conto che volere eliminare qualche cosa comporta giagrave il trovarsi allrsquointerno di un progetto La risposta egrave no ovviamente La comprensione comune sia essa ldquoteoreticardquo o ldquopraticardquo si prende cura solo dellrsquoente incontrato nella visione ambientale preveggente La comprensione si occupa solo dellrsquoente la deiezione vive solo di enti non si cura minimamente dellrsquoessere che egrave sempre essere dellrsquoEsserci e lrsquoessere dellrsquoEsserci egrave la Cura Ciograve che la caratterizza egrave la tendenza a esperire lrsquoente solo ldquodi fattordquo per potersi cosigrave esimere da una comprensione dellrsquoessere Come dire che la comprensione comune incontra lrsquoente ma non lo pensa Essa non si rende conto che lrsquoente puograve essere ldquoeffettivamenterdquo esperito solo se lrsquoessere egrave giagrave compreso sia pure non concettualmente Questa frase anche se molto concentrata dice un sacco di cose Dice che non si rende conto che lrsquoente puograve essere ldquoeffettivamenterdquo esperito solo se lrsquoessere egrave giagrave compreso Questo comunque anche nel caso della chiacchiera lrsquoessere egrave giagrave compreso nel senso che percheacute ci sia una comprensione di qualunque tipo egrave necessario che lrsquoEsserci lrsquouomo preso in questa gettatezza si apra a ciograve che incontra Senza questa apertura io non potrei dire che qualcosa egrave qualcosa Posso dire che una qualunque cosa egrave qualcosa percheacute in primissima istanza crsquoegrave questa apertura dellrsquoessere nei confronti dellrsquoalethegraveia di ciograve che esce dal nascondimento e viene in luce si mostra Ma si mostra a quali condizioni Quando si parla di apertura sembra un termine strano ma apertura egrave come dire gettatezza tutto sommato Posso accorgermi di qualcosa solo percheacute io sono sempre gettato verso questo qualche cosa percheacute lrsquoEsserci egrave fatto di questo lrsquoEsserci egrave questa gettatezza Vedete che anche qui crsquoegrave sempre un qualche cosa che ritorna a compiere questo cerchio questo circolo ininterrottamente Le cose esistono io le incontro percheacute lrsquoessere egrave giagrave presente come essere dellrsquoEsserci cioegrave come Cura le cose quindi mi vengono incontro percheacute me ne prendo cura ma il prendermene cura non egrave altro che lrsquoEsserci stesso La comprensione comune mistifica la comprensione Ed egrave appunto per questo che inevitabilmente essa spaccia per ldquoviolentordquo ciograve che si trova al di lagrave della sua portata comprensiva e lo stesso andare al di lagrave verso esso Piugrave avanti dice Lrsquoontologia dellrsquoEsserci non ldquopresupponerdquo troppo ma troppo poco se ldquomuoverdquo da un Io privo di mondo per poi attribuirgli un oggetto e un rapporto con esso ontologicamente infondato Questa egrave la conclusione cui giunge In effetti se io prendo un Io privo di mondohellip se voi pensate a Freud nella seconda topica sembra porre lrsquoIo come fuori dal mondo cioegrave come unrsquoentitagrave entitagrave che si muove secondo certe regole per esempio mettendosi in rapporto con il mondo e mettendo in rapporto il Super-Io con lrsquoEs cioegrave fa da tramite Egrave anche per questo che dice che non egrave padrone a casa propria percheacute egrave tirato un po di qua e un po di lagrave Perograve questo Io se noi lo poniamo come un elemento che egrave fuori del mondo allora e solo allora possiamo pensare di poterlo determinare di poterlo individuare Se invece lo ponessimo allrsquointerno del mondo questo Io sarebbe fatto di una quantitagrave sterminata di cose che lo renderebbero difficile da determinare come istanza particolare Qui in Freud la questione egrave abbastanza ambigua percheacute da una parte dice che lrsquouomo egrave fatto di fantasie perograve poi individua delle istanze e sembra che siano ben precisamente determinate come se queste istanze fossero quelle che sono fuori del mondo in cui sono Come dicevo egrave un po ambigua qui la questione in Freud non egrave cosigrave semplice da dipanare anche percheacute

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Freud non egrave che si occupasse di queste questioni Rimane il fatto che una qualunque istanza si ponga in termini teorici seguendo il percorso di Heidegger questa istanza dovrebbe tenere conto che egrave nel mondo e cioegrave che non egrave altro che un progetto dellrsquoEsserci un progetto esistenziale e non unrsquoistanza fuori del mondo LrsquoIo il Super-Io cosigrave come ne parla Freud se poste come progetto dellrsquoEsserci che incontrando qualche cosa cerca di determinarlo e di coglierlo ma pur rimanendo sempre allrsquointerno del mondo di cui egrave fatto egrave diverso dal porlo come una entitagrave a se stante che si comporta sempre allo stesso modo La visuale egrave troppo ristretta se si assume la ldquovitardquo come problema e poi si tiene conto anche della morte ma solo in un secondo tempo e casualmente Sta dicendo che vita e morte non sono scindibili Lrsquooggetto tematico risulta artificiosamente e dogmaticamente amputato se ci si limita ldquoinnanzi tuttordquo a un ldquosoggetto teoreticordquo per integrarlo poi ldquodal punto di vista praticordquo con lrsquoaggiunta di unrsquordquoeticardquo Per dirla in modo piugrave semplicehellip Prendiamo lrsquooggetto tematico lrsquooggetto che mettiamo a tema di cui ci occupiamo risulta amputato dice se ci si limita a un soggetto teoretico Crsquoegrave un soggetto teoretico che individua lrsquoIo che individua lrsquooggetto e siamo quindi in pieno cartesianesimo soggetto-oggetto che poi integra dice lui ma questa aggiunta sarebbe anche superflua per integrarlo poi dal punto di vista pratico con lrsquoaggiunta di unrsquoetica Vale a dire a questo soggetto gli si aggiunge un aspetto piugrave pratico anzicheacute teoretico mostrando che fa queste certe cose per certi motivi Ma dice che questo oggetto risulta amputato se noi lo consideriamo soltanto come il prodotto di un soggetto teoretico Questo soggetto teoretico che a sua volta per Heidegger non egrave altro che un altro progetto dellrsquoEsserci di fatto isolato cosigrave lui stesso cessa di esistere cosigrave come lrsquooggetto Io aggiungerei non soltanto amputato ma addirittura cancellato se lo si isola dal mondo 18 ottobre 2017 Siamo a pag 376 sect 64 Cura e ipseitagrave Dice dunque Lrsquounitagrave dei momenti costitutivi della Cura esistenzialitagrave effettivitagrave e deiezione ha reso possibile una propria delimitazione ontologica della totalitagrave dellrsquoinsieme strutturale dellrsquoEsserci La struttura della Cura ha trovato espressione nella formula esistenziale seguente avanti-a-seacute-esser-giagrave-in (un mondo) come esser-presso (lrsquoente che si incontra dentro il mondo) Questa definizione che dagrave Heidegger egrave precisa e importante percheacute la Cura che non egrave altro che lrsquoessere dellrsquoEsserci la sostanza dellrsquoEsserci dice che egrave un essere-avanti-a-seacute in un mondo come esser-presso il mondo cioegrave come essere presso gli utilizzabili Quindi egrave un essere giagrave sempre avanti a seacute e questa egrave la nozione di gettatezza essere giagrave sempre avanti a seacute Piugrave avanti a pag 377 Lrsquoarticolazione della totalitagrave dellrsquoinsieme delle strutture si egrave fatta piugrave ricca e con ciograve si egrave fatto piugrave acuto il problema dellrsquounitagrave di questa totalitagrave Come giagrave sapete Heidegger cerca lrsquounitagrave la totalitagrave dellrsquoEsserci Come dobbiamo concepire questa unitagrave In qual modo lrsquoEsserci puograve esistere unitariamente nelle suddette maniere e possibilitagrave del suo essere Manifestamente solo a patto che esso stesso sia questo essere nelle sue possibilitagrave essenziali e che sia sempre io questo ente La questione essenziale rimane sempre questa e cioegrave che lrsquoEsserci puograve esistere unitariamente come unitagrave soltanto a patto che questo essere sia continuamente gettatezza Egrave il fatto di essere questa gettatezza che rende la sua totalitagrave In questa gettatezza crsquoegrave tutto quanto crsquoegrave tanto lrsquoEsserci cioegrave io quanto lrsquoessere dellrsquoEsserci cioegrave io in quanto prendentesi cura di ciograve che incontro io sono in quanto mi prendo cura E qui introduce lrsquoIo Lrsquoldquoiordquo sembra essere ciograve che ldquotiene assiemerdquo la totalitagrave dellrsquoinsieme delle strutture Giagrave le piugrave antiche ldquoontologierdquo di questo ente intesero lrsquoldquoiordquo e il ldquose-Stessordquo come il fondamento che sostiene (sostanza e soggetto) Soggetto ciograve che sta sotto subjectum ὑποκείμενον sono tutti termini che indicano la soggiacenza Anche questa analitica sin dalla caratterizzazione preparatoria della quotidianitagrave si imbatteacute nel problema del Chi dellrsquoEsserci Risultograve allora che innanzi tutto e per lo piugrave lrsquoEsserci non egrave se stesso ma egrave per il Si-stesso Dunque lrsquoEsserci non egrave se stesso LrsquoEsserci riflettendo su stesso come abbiamo visto trova la nullitagrave del fondamento Ma dice egrave perso nel Si-stesso non dice il se stesso ma il Si-stesso cioegrave egrave perso nella

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deiezione Il Si-stesso egrave una modificazione esistentiva del se-Stesso autentico A pag 378 Egrave apparso chiaro fino in fondo che la Cura non egrave deducibile ontologicamente dalla realtagrave neacute egrave costruibile con categorie desunte dalla realtagrave Dicendo che la Cura non egrave deducibile dalla realtagrave ci sta dicendo che la Cura non egrave qualcosa che appartiene alla realtagrave delle cose egrave un oggetto contrapposto a me che sono soggetto Non egrave deducibile percheacute la Cura compare nel momento stesso in cui compare lrsquoEsserci percheacute lrsquoessere dellrsquoEsserci egrave la Cura quindi egrave giagrave sempre questa cosa Non egrave che a un certo punto la traggo sono giagrave sempre questa cosa in quanto Esserci in quanto mi prendo Cura delle cose sono queste cose qui non ho altri modi di essere La Cura cela giagrave in seacute il fenomeno del se-Stesso se almeno egrave legittimo affermare che lrsquoespressione ldquocura di seacuterdquo costruita in analogia allrsquoaver cura in quanto Cura degli altri egrave una tautologia Dice che prendersi cura di seacute egrave una tautologia nel senso che non puograve non prendersi cura di seacute in quanto il primo elemento con cui ha a che fare egrave se stesso per cui se egrave Cura egrave innanzitutto cura di seacute oltre che del mondo Sappiamo perograve che il mondo sono io e quindi prendendomi cura del mondo prendo cura di me Egrave in questo senso che egrave una tautologia Poi parla di Kant A pag 379 dice Il fatto che egli chiami questo io ldquosoggetto logicordquo non significa che lrsquoio sia un concetto ottenuto solo con un procedimento logico Lrsquoio egrave piuttosto il soggetto del comportamento logico del collegare ldquoIo pensordquo significa io collego Ogni collegare egrave un ldquoio collegordquo Egrave interessante percheacute pone questo ldquoio collegordquo come la relazione Alla base di ogni operazione di collegamento e di ogni relazione crsquoegrave giagrave sempre lrsquoio ndash ύποϰείμενον Perciograve il soggetto egrave ldquocoscienza di seacuterdquo non egrave una rappresentazione ma la ldquoformardquo della rappresentazione Il che vuol dire lrsquoio penso non egrave affatto qualcosa di rappresentato ma la struttura formale del rappresentare come tale in base alla quale egrave possibile qualcosa come un rappresentato ldquoFormardquo della rappresentazione non significa neacute unrsquointelaiatura neacute un concetto universale ma ciograve che in quanto είδος porta ogni rappresentato e ogni rappresentare a essere ciograve che egrave Concepire lrsquoio come forma della rappresentazione equivale a dire lrsquoio egrave un ldquosoggetto logicordquo (pagg 379-380) Qui Heidegger fa un giro in piugrave perograve la questione egrave sempre la stessa Dice che lrsquoio non egrave una rappresentazione ma la forma della rappresentazione quindi la struttura formale del rappresentare Questa struttura formale del rappresentare procede da una relazione da una relazione tra cose altrimenti non si puograve formalizzare assolutamente niente A pag 382 Nel ldquodire-iordquo si esprime lrsquoEsserci come essere-nel-mondo Questo egrave importante Dicendo ldquoiordquo esprimo lrsquoEsserci ma in quanto essere nel mondo non in quanto rappresentazione logica ecc Ma il dire-io quotidiano intende forse se stesso come essente-nel-mondo Qui bisogna distinguere Certamente lrsquoEsserci dicendo-io intende lrsquoente che esso sempre egrave Mi intendo come ente come una cosa fra le tante Ma lrsquoautointerpretazione quotidiana ha la tendenza a comprendersi partendo dal ldquomondordquo di cui si prende cura Qui crsquoegrave la distinzione fondamentale Dice che lrsquoautointerpretazione quotidiana cioegrave il Si tende a comprendersi a partire dal mondo come dire che considera il mondo un qualche cosa da cui desume se stesso Per Heidegger non egrave affatto cosigrave percheacute il mondo da cui dovrei desumere me stesso egrave me stesso Nellrsquoautointendersi ontico lrsquoEsserci non si vede rettamente quanto al modo di essere dellrsquoente che esso stesso egrave E ciograve vale particolarmente per la costituzione fondamentale dellrsquoEsserci lrsquoessere-nel-mondo E ciograve vale particolarmente per la costituzione fondamentale dellrsquoEsserci lrsquoessere-nel-mondo Nellrsquoautointendersi in quanto ente a partire dal mondo egrave come se quellrsquoente che io sono si dimenticasse che io sono giagrave quel mondo dal quale suppongo di desumere me stesso Questo me stesso egrave giagrave il mondo Ecco qui crsquoegrave una frase importante percheacute egrave come se racchiudesse in poche parole tutta lrsquoanalitica esistenziale cioegrave la filosofia di Heidegger Dice Si egrave ciograve di cui ci si prende cura Sembra una cosa abbastanza banale perograve sta dicendo tutto io sono cioegrave lrsquoEsserci ciograve di cui si prende cura Egrave per questo che dice che lrsquoessere dellrsquoEsserci cioegrave la sostanza dellrsquoEsserci egrave la Cura percheacute io sono ciograve di cui mi prendo cura sono quel mondo di cui mi prendo cura occupandomi dei vari utilizzabili che incontro Mi prendo cura continuamente di cose nel senso che il modo con cui io mi approccio a una qualunque cosa non egrave naturale ma mi approccio a qualche cosa percheacute voglio farci qualcosa di quella cosa essendo un utilizzabile la voglio utilizzare

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in qualche modo Quindi io sono ciograve di cui mi prendo cura sono quelle cose che intervengono nel mio progetto e che intervengono in quanto io sono gettatezza A pag 383 La Cura esprime se stessa come ldquoiordquo innanzi tutto e per lo piugrave nel ldquofuggenterdquo dire-io del prendersi cura Il fuggente ldquoiordquo egrave quellrsquoio preso nella deiezione che dice ldquoiordquo immaginando di desumersi dal mondo Il Si-stesso dice piugrave frequentemente e piugrave ad alta voce ldquoio-iordquo percheacute in realtagrave non egrave autenticamente se-Stesso e fugge dal suo poter-essere autentico Non ne vuole sapere del poter essere autentico cioegrave dellrsquoaccorgersi del prendere atto che egrave pura possibilitagrave ma vuole essere qualcosa di determinato di preciso esattamente come il Si del mondo gli impone di essere per cui deve essere qualche cosa Che la costituzione ontologica del se-Stesso non si lasci ricondurre neacute a una sostanza-io neacute a un ldquosoggettordquo ma al contrario il dire io-io quotidiano e fuggente debba essere inteso a partire dal poter-essere autentico non significa perograve che il se-Stesso sia il fondamento costante e semplicemente-presente della Cura Il che vuol dire molto semplicemente che questo io quotidiano fuggente egrave inteso a partire dal poter essere autentico percheacute soltanto se uscendo dal Si io divento autentico posso riconoscere il Si altrimenti non lo riconosco percheacute ci sono immerso dentro non vedo nulla Lrsquoipseitagrave deve essere esistenzialmente rintracciata soltanto nel poter-essere-se-Stesso autentico cioegrave nellrsquoautenticitagrave dellrsquoessere dellrsquoEsserci in quanto Cura Egrave ligrave che si ritrova lrsquoipseitagrave egrave ligrave che mi accorgo di essere autenticamente me stesso non nel Si ma nella Cura In base a essa si spiega la stabilitagrave del se-Stesso cioegrave la presunta permanenza del soggetto Qui crsquoegrave una questione intorno alla quale possiamo dire qualcosa Dicendo che lrsquoipseitagrave puograve essere rintracciata soltanto nel se-Stesso autentico sta dicendo che questa autenticitagrave cioegrave la Cura egrave ciograve che consente la stabilitagrave la permanenza di quella cosa che chiamiamo soggetto Percheacute Percheacute se mi prendo cura di qualche cosa sono io che me ne prendo cura e allora se ci rifacciamo al discorso di prima se io immagino di essere desumibile dal mondo che vedo allora se mi prendo cura di qualche cosa egrave in base a questo qualche cosa di cui mi prendo cura che io posso dirmi io e posso desumermi come soggetto LrsquoEsserci egrave autenticamente se-Stesso solo nellrsquoisolamento originario della decisione tacita e votata allrsquoangoscia Quando lrsquoesserci trova se stesso ma trovando se stesso trova il nulla da cui poi lrsquoangoscia Lrsquoesser-se-Stesso autentico essendo come tale tacitohellip Tacito percheacute ha zittito il Si non crsquoegrave piugrave il Si che fa rumore hellipnon dice affatto ldquoio-iordquo ma ldquoegraverdquo nel silenzio quellrsquoente gettato che come tale puograve essere in modo autentico Cessa di continuare a dire ldquoiordquo che viene dal Si ma egrave nel silenzio Non dice piugrave ldquoio sono questa cosa quirdquo questo io io io che interviene sempre ma dice Heidegger egrave nel silenzio cioegrave diventa egrave quellrsquoente gettato In un certo qual modo lrsquoio non crsquoegrave piugrave Il se-Stesso quale egrave svelato nel silenzio dellrsquoesistenza decisa costituisce il terreno fenomenico originario per la posizione del problema dellrsquoldquoiordquo Soltanto a questo punto crsquoegrave qualche possibilitagrave di pensare lrsquoio in modo interessante non dicendo io io io ma quando mi accorgo che sono quellrsquoente gettato allora posso pensare lrsquoio ma solo a questa condizione e cioegrave quando esco dal Si La Cura non ha bisogno di esser fondata in un se-Stesso egrave invece lrsquoesistenzialitagrave come costitutivo della Cura a fornire la costituzione ontologica della stabilitagrave autonoma dellrsquoEsserci in cui in corrispondenza con il pieno contenuto strutturale della Cura rientra la deiezione effettiva della instabilitagrave Il che vuol dire in altri termini che la Cura non deve essere fondata neanche in un se-Stessohellip LrsquoEsserci egrave questo prendersi Cura Come potremmo infatti fondare la Cura Su che cosa Se la Cura egrave lrsquoessere dellrsquoEsserci e se lrsquoEsserci che pensa se stesso trova la nullitagrave non crsquoegrave nessun fondamento Dice invece che la Cura egrave lrsquoesistenzialitagrave che egrave costitutiva della cura e cioegrave nel momento in cui io mi prendo cura del mondo nel in cui incomincio a esistere come Esserci in quel momento esisto E quindi questa mia esistenza egrave la stessa cosa della Cura in quanto io esisto come prendentesi cura Se mi prendo cura allora accade che io esisto io esisto in questo prendermi cura Dice che egrave questo a fornire la costituzione ontologica della stabilitagrave autonoma dellrsquoEsserci autonoma nel senso che non dipende da altro che da se stesso in cui in corrispondenza con il pieno contenuto strutturale della Cura rientra la deiezione effettiva della instabilitagrave Cosa vuol dire Nel momento in cui lrsquoEsserci accade come Cura in questo stesso riconoscersi come Cura considera la deiezione lui dice come

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unrsquoeffettiva instabilitagrave Diciamo la cosa in un modo un po rozzo perde lrsquointeresse per la deiezione Nel sect 65 incomincia a dire delle cose complesse le pagine che seguono sono molto dense Siamo a pag 384 Il sect si intitola La temporalitagrave come senso ontologico della Cura La Cura che io sono in quanto Esserci egrave lrsquoessere dellrsquoEsserci ha un senso ontologico nella temporalitagrave Abbiamo giagrave visto in altre occasioni come la temporalitagrave sia il giagrave essere sempre una possibilitagrave e comporta che io mi porto appresso qualunque possibilitagrave cioegrave io sono tutte le possibilitagrave Quindi questa temporalitagrave di cui sono fatto oltre la decisione che io prendo scegliendone una e tralasciando le altre mi porto appresso tutto ciograve che io ho deciso anche in passato tutto ciograve che sarei potuto essere o diventare Tutte le mie scelte tutte le mie decisioni sono qui in questo momento Per Heidegger la temporalitagrave non egrave soltanto questo ma anche qualche altra cosa di piugrave complesso che adesso iniziamo ad affrontare LrsquoEsserci si fa ldquoessenzialerdquo nellrsquoesistenza autentica che si costituisce in quanto decisione anticipatrice La decisione anticipatrice non egrave che il fatto di accorgermi di essere un poter essere In questo essere un poter essere anticipo percheacute il poter essere egrave sempre rivolto in avanti Questo modo dellrsquoautenticitagrave della Cura implica la stabilitagrave e la totalitagrave originarie dellrsquoEsserci La messa in chiaro del senso ontologico dellrsquoessere dellrsquoEsserci deve aver luogo mediante uno sguardo concentrato ed esistenzialmente comprendente su tale totalitagrave Che cosa si cerca ontologicamente cercando il senso della Cura Che significa senso La ricerca ha incontrato questo fenomeno nel corso dellrsquoanalisi della comprensione e dellrsquointerpretazione In essa egrave risultato che ldquosensordquo significa ciograve in cui la comprensibilitagrave di qualcosa si mantiene senza venire in luce esplicitamente e tematicamente Senso significa ciograve rispetto-a-cui ha luogo il progetto primario ciograve in base a cui qualcosa puograve esser concepito nella sua possibilitagrave cosigrave comrsquoegrave Il progettare apre possibilitagrave ossia egrave tale da render possibile Qualche chiarimento Il senso dice egrave ciograve in cui si mantiene la comprensibilitagrave di qualcosa Sappiamo che la comprensibilitagrave egrave lrsquoapertura Quindi si mantiene unrsquoapertura verso qualche cosa Il senso mantiene quindi lrsquoapertura verso qualche cosa lrsquoapertura mantiene come possibilitagrave Potremmo dire che qualcosa ha senso per lrsquoEsserci per noi se si mantiene lrsquoapertura di una certa possibilitagrave quale non egrave essenziale Heidegger dice che il senso egrave il mantenersi dellrsquoapertura di una certa possibilitagrave Infatti specifica che Senso significa ciograve rispetto-a-cui ha luogo il progetto primario Il progetto primario egrave il progetto che progetta la morte E prosegue dicendo ciograve in base a cui qualcosa puograve esser concepito nella sua possibilitagrave cosigrave comrsquoegrave Qui sta tutta la questione Il senso egrave mantenere aperta una possibilitagrave Quando diciamo che qualcosa ha senso cosa stiamo dicendo per Heidegger Che rispetto a quella cosa si mantiene aperta una certa possibilitagrave Anche se non quale sia esattamente il sensohellip come dire io vedo qualche cosa non so esattamente che cosa sia propriamente perograve per me ha un senso cioegrave so che ci sono delle possibilitagrave rispetto a questa cosa possibilitagrave di qualunque tipo non ha importanza quale Se io vedo un pezzo del motore di unrsquoautomobile che non riesco a individuare questo pezzo ha comunque senso per me percheacute so che ha delle possibilitagrave possibilitagrave di essere un pezzo di un motore e quindi di avere delle funzioni che magari io ignoro totalmente perograve so che questo aggeggio ha delle possibilitagrave rispetto a una certa cosa Quindi questo aggeggio si mantiene aperto per me come possibilitagrave anche se non cosrsquoegrave a che cosa serve ecc Heidegger dice tutto questo in modo piugrave complesso ma egrave questa la questione Mettere in chiaro il rispetto-a-che di un progetto significa aprire ciograve che rende possibile il progettato Mettere in chiaro il rispetto-a-che di un progetto significa sapere che cosa sto progettando Questa messa in chiaro richiede quanto al metodo un esame del progetto che per lo piugrave inesplicitamente egrave alla base di unrsquointerpretazione affincheacute ciograve che nel progettare egrave progettato si apra e risulti accessibile nel suo rispetto-a-che (pagg 384-385) Dice che questa messa in chiaro questo vedere di che cosa si tratta nel progettato tutto questo egrave alla base di unrsquointerpretazione non piugrave solo della comprensione La comprensione egrave lrsquoapertura lrsquointerpretazione egrave ciograve che egrave resa possibile dalla comprensione Lui aveva invertito vi ricordatehellip Generalmente si pensa che ci sia prima unrsquointerpretazione dopo la quale so di che cosa si tratta e quindi comprendo Per Heidegger no crsquoegrave prima la comprensione lrsquoapertura solo in seguito a questa apertura io posso interpretare

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qualcosa cioegrave chiedermi che cosrsquoegrave quel pezzo del motore che non sapevo che cosa fosse Quando interpreto questa cosa allora so ciograve di cui si tratta Delucidare il senso della Cura significa quindi indagare il progetto che guida e fonda lrsquointerpretazione originaria ed esistenziale dellrsquoEsserci in modo tale che nel corrispondente progettato si renda visibile il rispetto-a-che del progetto Diciamola in modo molto semplice Sta dicendo che intendere il senso della Cura quindi questa apertura che mostra le possibilitagrave qualunque esse siano comporta dice lui indagare il progetto che guida e fonda lrsquointerpretazione vedere questrsquoapertura questa possibilitagrave che io ho di fronte in che cosa consiste esattamente in modo che si renda visibile il rispetto-a-che del progetto Egrave una cosa banalissima cioegrave io indago per vedere rispetto a che cosa il mio progetto egrave un progetto di qualche cosa Come dire indago per vedere quel pezzo del motore della macchina in che cosa consiste a che cosa serve ecc Perograve se lo volgiamo anzicheacute al pezzo della macchina allrsquoEssercihellip percheacute dice che il progettato egrave lrsquoessere dellrsquoEsserci Qui la cosa si complica percheacute lrsquoessere dellrsquoEsserci egrave la Cura stessa Il progettato egrave lrsquoessere dellrsquoEsserci che viene aperto in tutto ciograve che lo costituisce come autentico poter-essere-un-tutto Qui parla del progettato non del progetto cioegrave ciograve a cui mi rivolgo Non il rivolgermi verso qualcosa ma ciograve a cui mi rivolgo Ciograve a cui mi rivolgo dice egrave la Cura stessa egrave lrsquoessere dellrsquoEsserci Questa Cura quindi viene aperta in ciograve che la costituisce come autentico poter-essere-un-tutto Se io mi rivolgo al progettato e se intendo questo progettato come la Curahellip non soltanto come il progettante che egrave lrsquoEsserci il progettato egrave la Cura ciograve che rende lrsquoEsserci quello che egrave percheacute lrsquoEsserci egrave soprattutto questo il suo essere Cura nei confronti di qualcosa Quale progetto puograve rendere lrsquoEsserci un autentico essere un tutto Lo sappiamo la morte Quindi ciograve di cui la Cura si prende cura autenticamente egrave la morte Solo a questa condizione come abbiamo giagrave visto puograve essere un tutto nel senso che accoglie la morte anticipandola e facendola partecipare dellrsquoEsserci Il rispetto-a-che di questo progettato cioegrave dellrsquoessere cosigrave costituito e aperto egrave ciograve che rende possibile questa stessa costituzione dellrsquoessere in quanto Cura Questo progettato egrave sempre rispetto a qualche cosa rispetto a unrsquointenzione rispetto a quel che io voglio fare Il rispetto a che dellrsquoessere progettato ciograve che io voglio fare egrave ciograve che rende possibile questa stessa costituzione dellrsquoessere in quanto Cura cioegrave ciograve che io voglio fare egrave al tempo stesso lrsquoEsserci cioegrave io il mio prendermi cura di qualche cosa e ciograve di cui mi prendo cura Tutte queste cose insieme non sono niente altro che lrsquoessere dellrsquoesserci la Cura stessa Non posso distinguere una cosa dallrsquoaltra non posso distinguere lrsquoEsserci dalla Cura dal progettare e dal progettato tutte queste cose sono lrsquoEsserci se ne tolgo una non crsquoegrave piugrave nulla Che cosrsquoegrave ciograve che rende possibile la totalitagrave dellrsquoinsieme articolato delle strutture della Cura nellrsquounitagrave della sua articolazione pienamente dispiegata La sua articolazione dispiegata egrave lrsquoagire di tutti questi elementi simultaneamente A rigor di termini senso significa il rispetto-a-che del progetto primario della comprensione dellrsquoessere Lrsquoessere-nel-mondo aperto a se stesso comprende cooriginariamente con lrsquoessere dellrsquoente che esso stesso egrave anche lrsquoessere dellrsquoente scoperto dentro il mondo sebbene non tematicamente e anzi in maniera ancora indifferenziata nei suoi modi primari dellrsquoesistenza e della realtagrave Lrsquoessere-nel-mondo lrsquoEsserci aperto a se stesso aperto a se stesso significa che pone se stesso come una possibilitagravehellip comprende cooriginariamente con lrsquoessere dellrsquoente che esso stesso egrave essere nel mondo egrave lrsquoessere dellrsquoente egrave il significato dellrsquoentehellip oltre questo dice anche lrsquoessere dellrsquoente scoperto dentro il mondo quindi il senso di una certa cosa scoperto in quanto soltanto possibilitagrave non ancora tematizzata non egrave molto diverso da ciograve che diceva prima il senso come quellrsquoapertura che mostra qualche cosa in quanto possibilitagrave Ogni esperienza ontica dellrsquoente sia essa un calcolo ambientale dellrsquoutilizzabile o una conoscenza scientifica positiva della semplice-presenza si fonda in un progetto dellrsquoessere dellrsquoente in questione progetto che di volta in volta egrave piugrave o meno trasparente Questi progetti celano perograve in seacute un rispetto-a-che da cui per cosigrave dire la comprensione dellrsquoessere trae alimento Tutti questi progetti avvengono direbbe Freud a partire da fantasie da fantasie che si connettono tra loro e costruiscono un desiderio di fare qualche cosa Il rispetto-a-che da cui per cosigrave dire la comprensione dellrsquoessere trae alimento se volete dirla con Nietzsche egrave la volontagrave di potenza Egrave da questa che trae alimento il rispetto-a-che Rispetto a che

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cosa voglio fare delle cose Voglio comprendere per che cosa Come diceva Nietzsche per la volontagrave di sapere come stanno le cose per il bene comune ecc No egrave per la mia volontagrave di potenza Il rispetto-a-che egrave sempre volontagrave di potenza Egrave da questo che la comprensione dellrsquoessere trae alimento dalla volontagrave di potenza Quando diciamo che un ente ldquoha sensordquo significa che si egrave reso accessibile nel suo essere essere che in quanto progettato nel suo rispetto-a-che egrave ciograve che per primo ldquoha senso autenticamenterdquo Lrsquoente ldquohardquo senso soltanto se in quanto essere anticipatamente aperto egrave divenuto comprensibile nel progetto del suo essere cioegrave in base al suo rispetto-a-che Cosa vuol dire tutto questo Nella prima frase ci sta dicendo che un ente ha senso quando si rende accessibile nel suo essere ma questo suo essere trae alimento per la sua comprensibilitagrave dalla volontagrave di potenza La seconda frase egrave ancora piugrave chiara Lrsquoente ha senso soltanto se in quanto anticipatamente aperto come possibilitagravehellip dicevamo che il senso egrave lrsquoapertura di possibilitagrave cioegrave io colgo delle possibilitagrave in una certa cosa solo a questa condizione quella cosa ha senso per me e cioegrave se la posso utilizzare ma la posso utilizzare per cosa Per la volontagrave di potenza Infatti dice Lrsquoente ldquohardquo senso soltanto se in quanto essere anticipatamente aperto egrave divenuto comprensibile nel progetto del suo essere cioegrave in base al suo rispetto-a-che egrave divenuto comprensibile in base al suo rispetto-a-che cioegrave alla sua volontagrave di potenza cioegrave ciograve che io voglio farne e il motivo per cui ne voglio fare qualcosa Per il mio superpotenziamento Il problema del senso dellrsquoessere di un ente ha come suo tema il rispetto-a-chehellip Lrsquoha tematizzato La comprensione egrave lrsquoapertura a possibilitagrave possibilitagrave a che cosa Al suo rispetto-a-che della comprensione dellrsquoessere che sta alla base di ogni essere dellrsquoente Ciograve tirando un po le cose ci porterebbe ad affermare che il senso dellrsquoessere dellrsquoente egrave la volontagrave di potenza Egrave quella che si pone come il rispetto-a-che di qualunque possibilitagrave Possibilitagrave di farci che cosa Rispetto a che Conoscere la bontagrave la bellezza No rispetto alla volontagrave di potenza 25 ottobre 2017 Siamo a pag 386 Il progettato del progetto esistenziale originario dellrsquoesistenza risultograve essere la decisione anticipatrice Questo egrave ciograve che il progetto esistenziale progetta una decisione anticipatrice Che cosrsquoegrave che rende possibile questo essere-un-tutto autentico da parte dellrsquoEsserci nellrsquounitagrave dellrsquoinsieme articolato delle sue strutture Assunta in senso formale-esistenziale e senza esplicito riferimento al suo contenuto strutturale integrale la decisione anticipatrice egrave lrsquoessere-per il poter-essere piugrave proprio ed eminente La decisione anticipatrice quindi egrave lrsquoessere per il poter essere Io sono per poter essere e sono soltanto questo e lrsquoha detto in varie occasioni che lrsquoEsserci egrave pura possibilitagrave quindi io sono in quanto poter essere Questo per lui egrave la decisione anticipatrice Decisione anticipatrice in quanto qualunque cosa io mi trovi a fare sono sempre progettato sono sempre gettato innanzi Egrave in questo senso che parla di decisione anticipatrice percheacute qualunque decisione anticipa in quanto egrave in avanti Ora parla dellrsquoavvenire ma ne parla in un modo particolare Ma ciograve egrave possibile solo in quanto lrsquoEsserci in generale puograve pervenire a se stesso nella sua possibilitagrave piugrave propria e percheacute in questo lasciarsi pervenire a se stesso mantiene la possibilitagrave come possibilitagrave cioegrave esiste Il che significa che essere per il poter essere egrave possibile in quanto lrsquoEsserci puograve pervenire a se stesso cioegrave puograve riflettere su se stesso soltanto cosigrave si accorge di essere possibilitagrave pura In questo lasciarsi pervenire tornare a se stesso in quanto possibilitagrave lrsquoEsserci egrave pura possibilitagrave si mantiene come possibilitagrave Mantenersi come possibilitagrave non egrave altro che esistere percheacute lrsquoEsserci esiste in quanto possibilitagrave non ha altri modi di esistere Il lasciarsi pervenire a se stesso nel mantenimento della possibilitagrave eminentehellip LrsquoEsserci che egrave possibilitagrave perviene a se stesso quindi di nuovo alla possibilitagrave hellipegrave il fenomeno originario dellrsquoad-venire Il lasciarsi pervenire quindi il tornare dellrsquoEsserci a se stesso questo Heidegger lo chiama avvenire Vi rendete conto che egrave unrsquoaccezione di avvenire diversa da quella solita uno pensa allrsquoavvenire come a un futuro radioso Qui invece lui prende il termine letteralmente avvenire egrave per lui il pervenire a se stesso

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in quanto possibilitagrave e mantenere questa possibilitagrave LrsquoEsserci in quanto possibilitagrave che torna su se stesso e si mantiene in quanto possibilitagrave Si mantiene non egrave propriamente il termine piugrave corretto in quanto richiama una stabilitagrave mentre qui non crsquoegrave nessuna stabilitagrave ma solo gettatezza Il fatto che allrsquoessere dellrsquoEsserci appartenga lrsquoautentico o lrsquoinautentico essere-per-la-morte egrave possibile solo in quanto questrsquoultimo egrave ad-veniente nel senso ora indicato (e da determinarsi con maggiore esattezza) ldquoAvvenirerdquo non significa qui un ldquoorardquo che non egrave ancora divenuto ldquoattualerdquo e che lo diverragrave ma lrsquoavvento in cui lrsquoEsserci perviene in se stesso nel suo poter-essere piugrave proprio Lrsquoavvenire non egrave altro che lrsquoad-venire dellrsquoEsserci verso se stesso in quanto pura possibilitagrave Ma in quanto pura possibilitagrave non puograve esimersi dalla possibilitagrave che gli egrave piugrave propria quindi dalla morte Lrsquoanticipazione rende lrsquoEsserci autenticamente ad-veniente siccheacute lrsquoanticipazione stessa egrave possibile soltanto percheacute lrsquoEsserci in quanto esistente egrave in generale giagrave sempre pervenuto a se stesso cioegrave in quanto nel suo essere egrave in generale ad-veniente Qui in un certo senso crsquoegrave sempre un gioco di rimbalzo percheacute dice che lrsquoanticipazione rende lrsquoEsserci autenticamente ad-veniente ad-veniente nel senso che egrave gettato innanzi quindi questa stessa anticipazione anticipazione dellrsquoEsserci egrave giagrave sempre qualcosa in atto percheacute essendo gettatezza giagrave sempre anticipa Dice che lrsquoanticipazione egrave possibile percheacute lrsquoEsserci egrave giagrave sempre pervenuto a se stesso cosa vuol dire che egrave pervenuto a se stesso Vuole dire che egrave pervenuto alla gettatezza percheacute lrsquoEsserci egrave gettatezza pertanto pervenire a se stesso significa pervenire alla gettatezza quindi pervenire allrsquoanticipazione Tornando indietro pervenendo lrsquoEsserci a se stesso di fatto giunge alla gettatezza quindi allrsquoessere gettato innanzi torna indietro per essere gettato innanzi A pag 387 Ma lrsquoassunzione dellrsquoesser-gettato significa per lrsquoEsserci essere autenticamente come giagrave sempre era Per lrsquoEsserci essere gettato cosa significa Essere autenticamente ciograve che egrave sempre stato che non poteva non essere e cioegrave gettato percheacute non egrave altro che questo Quindi quando lrsquoEsserci che egrave gettatezza egrave pervenuto a se stesso che cosa trova Trova ciograve che giagrave da sempre era percheacute non puograve non essere se non gettatezza quindi se egrave egrave gettatezza Anche tornando su se stesso ciograve che trova egrave sempre gettatezza Il passato scaturisce in certo modo dallrsquoavvenire LrsquoEsserci puograve essere autenticamente stato solo in quanto egrave ad-veniente LrsquoEsserci che cosa puograve essere stato se non gettatezza se non progetto se non essere gettato innanzi Quindi egrave autenticamente stato qualcosa solo in quanto ad-veniente solo in quanto gettato innanzi Ricordiamo lrsquoaccezione in Heidegger di avvenire lrsquoavvento in cui lrsquoEsserci perviene in se stesso nel suo poter-essere piugrave proprio Il suo poter essere piugrave proprio non egrave altro che la gettatezza La decisione anticipatrice apre la rispettiva situazione del Ci in modo che lrsquoesistenza agendo si prenda cura mediante la visione ambientale preveggente dellrsquoutilizzabile che effettivamente incontra dentro il mondo Questa decisione anticipatrice che altro non egrave che lrsquoessere per il poter essere io sono soltanto per il poter essere sono pura possibilitagrave questa decisione anticipatrice dice apre in modo tale che agendo si prende cura degli utilizzabili che incontra Percheacute Percheacute la decisione anticipatrice essendo il poter essere di volta in volta puograve essere qualunque cosa Quindi questo poter essere non fa altro che incontrare continuamente degli utilizzabili di cui si prende cura Ora riprende la questione della temporalitagrave su cui ci soffermeremo percheacute egrave importante in Heidegger Questo fenomeno unitario dellrsquoavvenire essente-stato e presentante lo chiamiamo la temporalitagrave Avvenire essente-stato avvenire come lrsquoessere gettato innanzi ma che egrave stato percheacute tutto ciograve che lrsquoEsserci egrave egrave anche giagrave stato Non egrave mai potuto essere altro che progetto gettato quindi ciograve che egrave adesso egrave ciograve che era giagrave stato Se lrsquoEsserci egrave egrave in quanto gettatezza in quanto pura possibilitagrave Presentante nel senso che rende presente ciograve che sta accadendo Qui crsquoegrave una questione importante percheacute la temporalitagrave egrave da intendere come ciograve che definisce il modo in cui lrsquoEsserci di volta in volta accade In che modo accade Accade nel modo in cui la temporalitagrave decide cioegrave il fatto che egrave nato in un certo momento storico che egrave vissuto in un certo ambiente che si porta appresso tutta la tradizione della lingua italiana tutto questo ha a che fare con la temporalitagrave o con la storicitagrave Potremmo dire che lrsquoessere egrave il tempo nel senso che lrsquoessere ciograve che definisce in qualche modo lrsquoessenza dellrsquoEsserci egrave il tempo cioegrave lrsquoEsserci egrave

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determinato dalla sua storicitagrave Non egrave qualche cosa che esiste al di fuori del suo tempo cosigrave come ciascuno di noi non esiste fuori dal suo tempo che nel nostro caso egrave il 2017 con tutto ciograve che si porta appresso con tutto ciograve che lo ha fatto Questo per Heidegger egrave importante percheacute egrave come dire che ciascuno essendo preso nella temporalitagrave egrave un qualche cosa che non egrave definibile in quanto tale non egrave definibile come oggetto Egrave qualcosa che si egrave prodotto e che si continua a produrre non egrave solo il prodotto di tutta la storia che lo riguarda ma continua a prodursi in quanto sigrave si getta sempre innanzi ma si getta sempre innanzi progetta cose che sono ldquoconsentiterdquo dalla sua storicitagrave dal tempo in cui vive Un progetto che possiamo avere noi oggi non era pensabile mille anni fa quindi questo progetto che abbiamo egrave vincolato a un momento storico egrave storicizzato Non crsquoegrave modo di uscire dal tempo e quindi rendere per esempio un qualche cosa identico a seacute individuabile Essendo temporale temporalizzato egrave come se fosse sempre vincolato a ciograve che non soltanto egrave accaduto ma che sta accadendo In questo movimento dellrsquoEsserci che va incontro al mondo cioegrave incontra degli utilizzabili modifica questi utilizzabili percheacute ne vuole farci qualche cosa modificando gli utilizzabili modifica il mondo modificando il mondo modifica se stesso che egrave il mondo Quindi egrave in una modificazione continua Dire che essere egrave tempo significa dire che lrsquoessere egrave in una continua mutazione in una continua alterazione delle cose altera le cose e alterando le cose si altera lui stesso Cosa che non si era mai vista nella filosofia prima di Heidegger Si egrave sempre pensato che il soggetto manipola lrsquooggetto e che il soggetto non si modifichi rimane quello che egrave Cosa che invece ha considerato la semiotica per esempio che modificando un discorso si modifica anche chi pronuncia il discorso Egrave il famoso circolo ermeneutico dove crsquoegrave una sorta di interazione continua tra chi dice le cose le cose che ha dette che una volta dette modificano ciograve che sta per dire Egrave una cosa che ciascuno rileva per esempio intervenendo dicendo delle cose in pubblico le cose che voleva dire magari le ha dimenticate si trova quindi a dire altre cose e queste altre cose modificano completamente il suo piano modificano lui stesso in quanto modificano il suo discorso Quindi la temporalitagrave cosigrave come la pone Heidegger non egrave una successione di stati ma la presentificazione di tutto ciograve che lrsquoEsserci egrave ed egrave quello che egrave percheacute ha una storia non viene fuori dal nulla Egrave tutto ciograve che essendo modifica ininterrottamente e modificando di contro ne viene modificato Solo in quanto determinato dalla temporalitagrave lrsquoEsserci rende possibile a se stesso lrsquoautentico poter-essere-un-tutto che risultograve proprio della decisione anticipatrice Soltanto cogliendo la morte come abbiamo visto in varie occasioni lrsquoEsserci puograve essere un tutto e quindi la decisione anticipatrice cioegrave lrsquoessere per il poter essere accoglie la morte solo a questa condizione Ma tutta questa operazione ha a che fare con la temporalitagrave percheacute la morte non si pone come un qualche cosa che avverragrave ma come un qualcosa che sta avvenendo come possibilitagrave qui e adesso che egrave ad-veniente nellrsquoaccezione in cui ne parla lui e cioegrave come qualche cosa che egrave il suo stesso poter essere Quindi considerare la morte come il suo poter essere e accoglierlo in quanto poter essere e non come un evento eventuale futuro percheacute egrave qualcosa che avviene adesso in quanto la colgo come possibilitagrave piugrave propria Senza temporalitagrave in questa accezione lrsquoEsserci non puograve essere pensato come un tutto percheacute la morte che rende lrsquoEsserci un tutto finito egrave sempre a venire Qui invece egrave giagrave avvenuta avvenuta nel senso di possibilitagrave A pag 388 Se la decisione costituisce il modo della Cura autentica e se questa a sua volta egrave possibile solo in base alla temporalitagrave il fenomeno venuto in luce nellrsquoanalisi della decisione deve costituire anchrsquoesso soltanto una modalitagrave della temporalitagrave che in linea generale rende possibile la Cura come tale Siamo di nuovo alla questione di prima e cioegrave la decisione anticipatrice quella per cui lrsquoessere egrave per il poter essere egrave il modo della Cura Dice questo percheacute lrsquoessere per il poter essere cioegrave essere una pura possibilitagrave egrave ciograve che definisce in un certo senso la Cura In che modo io mi prendo cura delle cose Mi prendo cura delle cose in quanto sono delle possibilitagrave non ho un altro modo per prendermi cura delle cose cioegrave le considero per esempio delle possibilitagrave allrsquointerno di un progetto Dice che egrave la temporalitagrave che in linea generale rende possibile la Cura come tale Qui crsquoegrave un elemento in piugrave percheacute la temporalitagrave rende possibile la Cura come tale

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Percheacute fuori dal tempo lrsquoEsserci egrave nulla percheacute egrave il tempo lrsquoha costituito per quello che egrave egrave a temporalitagrave che fa dellrsquoEsserci quello che egrave in questo momento e quindi decide in un certo senso dellrsquoutilizzabile al quale si rivolge decide di cosa prendersi cura Come dicevo prima un progetto che abbiamo oggi non era pensabile mille anni fa Quindi la temporalitagrave che ha costituito lrsquoEsserci egrave la condizione della Cura della Cura che lrsquoEsserci puograve avere in questo momento Intervento Temporalitagrave e gettatezzahellip Certo Egrave un essere gettato in avanti che determina lrsquoEsserci nel senso che lrsquoEsserci non egrave che viene gettato in avanti ma egrave questa stessa gettatezza A pag 389 crsquoegrave una frase che risponde alla sua domanda Lrsquoldquoavantirdquo e lrsquoldquoavanti-a-seacuterdquo indicano lrsquoavvenire il quale come tale rende possibile che lrsquoEsserci sia tale che per esso ne va del suo poter essere Il progettarsi-in-avanti sullrsquoldquoin-vista-di-se-stessordquo progettarsi che si fonda nellrsquoavvenire egrave un carattere essenziale dellrsquoesistenzialitagrave Il senso primario dellrsquoesistenzialitagrave egrave lrsquoavvenire ldquoAvvenirerdquo qui egrave da intendersi nellrsquoaccezione di Heidegger e cioegrave un gettarsi innanzi che perograve non evita il movimento del tornare indietro percheacute ciograve che avviene egrave ciograve che egrave sempre stato non egrave che incontra qualcosa di inedito In questo avvenire ciograve che lrsquoEsserci egrave giagrave sempre stato e cioegrave pura possibilitagrave Quindi non egrave un essere gettati innanzi che comporta una sequenza una successione di stati ma egrave una gettatezza che lrsquoEsserci se egrave e siccome egrave egrave sempre stato Tenete conto che questa gettatezza non egrave altro che pura possibilitagrave Nella pagina prima 388 dice Lrsquoavanti-a-seacute si fonda nellrsquoavvenire Lrsquoesser-giagrave-inhellip manifesta lrsquoesser-stato Si fonda nellrsquoavvenire ma avvenire nella sua accezione rileggiamolo a pag 386 Il lasciarsi pervenire a se stesso nel mantenimento della possibilitagrave eminente egrave il fenomeno originario dellrsquoad-venire Il lasciarsi pervenire a se stesso che egrave dellrsquoEsserci Egrave lrsquoEsserci che si lasci pervenire a se stesso LrsquoEsserci essendo gettatezza lasciandosi pervenire a se stesso che cosa trova Gettatezza sempre inesorabilmente Questo per Heidegger egrave lrsquoavvenire lrsquoad-venire venire verso qualcosa Lrsquoldquoavantirdquo non significa un ldquooltre-orardquo nel senso di un ldquoora non ancora ma poi sigrave allo stesso modo il ldquogiagraverdquo non significa un ldquonon piugrave ora ma prima sigraverdquo Se le espressioni ldquoavantirdquo e ldquogiagraverdquo avessero un significato temporale di questo genere significato che possono anche avere la temporalitagrave della Cura verrebbe a significare che essa sarebbe qualcosa che ldquoprimardquo o ldquodopordquo rispettivamente ldquonon era ancora e ldquonon saragrave piugraverdquo La Cura non puograve non essere sempre ldquogiagraverdquo egrave giagrave sempre percheacute non egrave altro che lrsquoessere dellrsquoEsserci Occorre quindi intendere lrsquoavvenire nel modo in cui lo definisce Heidegger Non ha a che fare con la temporalitagrave posta come sequenza di stati di eventi ma come quel movimento per cui lrsquoEsserci in quanto gettatezza trova se stesso come un utilizzabile percheacute di fatto egrave un ente Trova se stesso come un utilizzabile e si usa per quello che egrave e cioegrave gettatezza Vi chiederete come mai Heidegger ha fatto tutto questo In effetti tutta questa operazione intorno al tempo alla temporalitagrave ecc egrave volta a scardinare il concetto di essere metafisico e porre invece il concetto di essere dellrsquoEsserci unicamente in quanto ciograve che si prende cura il prendentesi cura So che la gettatezza non egrave un concetto semplice percheacute si egrave abituati a pensare in termini di elementi statici su cui lavorare In effetti funziona cosigrave e la scienza stessa utilizza questo sistema cioegrave presuppone la stabilitagrave la staticitagrave di un elemento per poterlo manipolare ecc Qui invece tutto ciograve che sta dicendo Heidegger ha come obiettivo tra lrsquoaltro quella di scardinare la possibilitagrave stessa della metafisica cioegrave la possibilitagrave stessa di fissare qualcosa Dicendo che lrsquoEsserci egrave pura possibilitagrave gettatezza e che lrsquoessere dellrsquoEsserci cioegrave la sua essenza egrave il prendersi cura vale a dire nellrsquoessere gettato prendermi cura di qualche cosahellip Dicendo questo e cioegrave che lrsquoessere egrave soltanto prendersi cura dice qualcosa di notevole rispetto a tutto il pensiero filosofico che lrsquoha preceduto Egrave come se dicesse che lrsquoessere contrariamente a tutto ciograve che egrave stato detto prima di lui consiste unicamente in questo in una condizione tale per cui ciascuno lrsquoEsserci non egrave altro che un qualcosa che si sta prendendo cura di qualche cosrsquoaltro che sta facendo quello che fa per qualche cosrsquoaltrohellip Intervento hellip

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Se cessasse di essere gettatezza lrsquoEsserci cesserebbe di esistere LrsquoEsserci quando si prende cura di seacute in quanto ente si ritrova in quanto gettatezza Per dirla in modo un po rozzo lrsquoEsserci che egrave gettatezza torna indietro riflette su se stesso per trovare il famoso fondamento e che cosa trova Trova dice Heidegger la nullitagrave cioegrave trova una gettatezza trova un qualche cosa che non egrave fissabile in nessun modo percheacute egrave solo gettatezza Egrave questo lrsquoaspetto difficile del pensiero di Heidegger pensare allrsquoessere come pura gettatezza Riesce difficile a pensarsi che lrsquoessere non sia un qualche cosa che egrave quello che egrave sta ligrave Pensarlo invece come pura possibilitagrave come pura gettatezza scombina le carte e a parere di Heidegger renderebbe impossibile la metafisica cioegrave il riferirsi a qualcosa che egrave quello che egrave per virtugrave propria Qui non crsquoegrave nessuna virtugrave propria crsquoegrave soltanto un progetto gettato Infatti prosegue dicendo La Cura risulterebbe concepita come un ente che si presenta e scorre ldquonel tempordquo Lrsquoessere dellrsquoente avente il carattere dellrsquoEsserci verrebbe degradato a semplice presenza (pagg 388-389) Se io considerassi la Cura come qualcosa che avviene quando crsquoegrave un progetto giagrave darei per scontato che potrebbe non esserci progetto se non crsquoegrave progetto non ci sarebbe lrsquoEsserci e se non crsquoegrave lrsquoEsserci non ci sono io e quindi non crsquoegrave problema Oltre a questo dice che lrsquoessere dellrsquoente verrebbe degradato a semplice presenza cioegrave un oggetto fuori del mondo Se io avessi la possibilitagrave di decidere come se lrsquoEsserci potesse decidere del suo progettohellip Ecco egrave questa la temporalitagrave lrsquoEsserci non puograve decidere de suo progetto lrsquoEsserci egrave questa gettatezza ma lrsquoEsserci non egrave altro che la temporalitagrave il tempo che sta vivendo adesso in questo momento Io non ho deciso di nascere in Italia di parlare italiano ecc e anche le decisioni che mi appare di prendere sono decisioni che procedono dalla temporalitagrave in cui mi trovo in quel momento Freud direbbe dalle fantasie che ho costruito su altre fantasie che a loro volta si fondano su altre fantasie e cosigrave via Per Heidegger non egrave questione di fantasie ovviamente ma parlando temporalitagrave dice come ciascuna cosa ciascun atto ciascun eventohellip infatti verso lrsquoultima fase del suo pensiero introduce il concetto di evento anzicheacute di essere cioegrave pone lrsquoessere come evento percheacute lrsquoessere era una cosa complicata in qualunque modo la ponga questo essere sembra che sia qualche cosa ma se egrave qualche cosa egrave un ente Parlando invece di evento pone la questione piugrave verso lrsquoattualismo di Gentile verso llsquoatto verso qualcosa che si sta attuando che egrave in atto e che essendo in atto non puograve essere fermato percheacute se lo fermo egrave unrsquoaltra cosa Come il pensiero si pensi alla distinzione di Gentile fra il pensare e il pensato il pensare egrave in atto se lo fermo il rifletterci su egrave un pensato non egrave piugrave un pensare diventa unrsquoaltra cosa Quindi la temporalitagrave che egrave un concetto fondamentale in Heidegger ci dice che questo essere dellrsquoEsserci cioegrave la Cura egrave il tempo egrave la sua storicitagrave Le decisioni che prende sono decisioni storiche non nel senso della storiografia ma storicizzate che sono fatte del suo tempo tempo inteso come quella serie di cose che hanno deciso che io in questo momento che io sia qui a fare tutto ciograve che sto facendo I momenti della Cura non stanno assieme per giustapposizione allo stesso modo in cui anche la temporalitagrave non risulta dalla somma ldquotemporalerdquo di avvenire esser-stato e presente La temporalitagrave non ldquoegraverdquo assolutamente un ente Essa non egrave ma si temporalizza La temporalitagrave non essendo percheacute se fosse sarebbe un ente si temporalizza cioegrave potremmo dire cosigrave avviene in quanto storicizzata Heidegger insiste su questo aspetto la temporalitagrave non egrave un ente quindi non crsquoegrave un essere della temporalitagrave percheacute se fosse un ente ci sarebbe un essere dellrsquoente Quindi non crsquoegrave un Esserci della temporalitagrave percheacute lrsquoEsserci ldquoegraverdquo la temporalitagrave egrave la sua storicitagrave non egrave niente altro che questo egrave fatto di questo egrave fatto di tutto ciograve che lo ha costituito E il modo in cui lrsquoEsserci accade egrave la sua gettatezza Questi sono concetti fondamentali Avvenire esser-stato e presente indicano il carattere fenomenico dellrsquoad-seacute dellrsquoindietro-verso e del venire incontro di I fenomeni dellrsquoad retro presso rivelano la temporalitagrave come lrsquoέχστατιχόν puro e semplice La temporalitagrave egrave lrsquooriginario ldquofuori di seacuterdquo in seacute e per seacute Cosa vuol dire che la temporalitagrave egrave il ldquofuori di seacuterdquo Dovete pensarla piugrave o meno in questo modo Facciamo un passo indietro per quale motivo lrsquoEsserci non ha fondamento Quando ritorna indietro si ritrova in quanto gettatezza si ritrova ciograve che egrave giagrave da sempre stato e continua a essere cioegrave gettatezza Ora se lrsquoEsserci egrave gettatezza allora lrsquoEsserci egrave sempre e

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costitutivamente fuori di seacute non egrave mai in seacute nel senso di essere determinato in un qualche modo o in qualche luogo Dicendo che La temporalitagrave egrave lrsquooriginario ldquofuori di seacuterdquo in seacute e per seacute ci sta dicendo qual egrave lrsquoessenza della temporalitagrave cioegrave lrsquoEsserci che egrave temporalizzato storicizzato egrave sempre in un fuori di seacute intanto percheacute egrave gettato innanzi quindi egrave giagrave gettato fuori di seacute e lrsquoessere gettato non egrave altro che lui stesso dallrsquoaltra parte questo Esserci risulta fuori di seacute in quanto ciograve che lo costituisce egrave qualcosa che non egrave dentro di lui ma egrave la storicitagrave che lo ha costituito Infatti poco dopo dice la temporalitagrave non egrave prima di tutto un ente che poi esce fuori di seacute la sua natura essenziale egrave la temporalizzazione nelle unitagrave delle estasi Estasi ciograve che sta fuori A pag 391 La temporalitagrave originaria e autentica si temporalizza partendo dallrsquoavvenire autentico in modo tale che esso stato come ad-veniente prima di tutto susciti il presente Il fenomeno primario della temporalitagrave originaria e autentica egrave lrsquoavvenire Avvenire cioegrave essere una pura possibilitagrave Badate bene avvenire solo come pura possibilitagrave Egrave questo che avviene dellrsquoEsserci e allrsquoEsserci essere pura possibilitagrave essere Cura percheacute essere pura possibilitagrave non significa niente altro che essere gettato innanzi e avere la possibilitagrave di fare cose modificare cose intraprendere cose ecc e questo egrave il progetto qualunque esso sia Poi riprende la questione della morte della finitezza La sua finitezza (dellrsquoEsserci) non significa primariamente un cessare ma egrave un carattere della temporalizzazione stessa Lrsquoavvenire autentico e originario egrave lrsquoad-seacute-verso lrsquoandare ad-seacute esistendo come la possibilitagrave insuperabile della nullitagrave Lrsquoandare verso seacute che cosa comporta Il fatto che esiste in quanto possibilitagrave Se lrsquoEsserci va verso seacute ciograve che trova egrave pura possibilitagrave e essendo pura possibilitagrave trova la nullitagrave del fondamento Dice infatti alla fine hellip esistendo come la possibilitagrave insuperabile della nullitagrave possibilitagrave insuperabile non posso andare oltre la morte non posso andare oltre la nullitagrave A pag 392 Riassumiamo lrsquoanalisi finor condotta intorno alla temporalitagrave originaria nelle tesi seguenti il tempo egrave originariamente la temporalizzazione della temporalitagrave e come tale rende possibile la costituzione della struttura della Cura La temporalitagrave egrave essenzialmente estatica La temporalitagrave si temporalizza originariamente dallrsquoavvenire Il tempo originario egrave finito Cosa vuole dire tutto questo Dice che il tempo egrave originariamente la temporalizzazione della temporalitagrave La temporalitagrave potremmo dire la storicitagrave che si temporalizza Potremmo dire cosigrave dire che la temporalitagrave si temporalizza egrave come dire che la temporalitagrave diventa in atto si attualizza Diventando attuale mostra di seacute di essere estatica vale a dire che sta fuori non la posso comprendere non la posso gestire io non posso cambiare ciograve che la mia storicitagrave mi ha fatto non lo posso fare sono quello che sono come qualunque cosa egrave quella che egrave egrave quella che egrave ma allrsquointerno della temporalitagrave cioegrave allrsquointerno del mondo che egrave fatto di tempo egrave fatto di ciograve che lo ha costruito e di ciograve che ancora oggi mantiene Faccio un esempio banale quando parliamo mettiamo in atto la nostra lingua che egrave lrsquoitaliano la quale lingua si porta appresso duemila e piugrave anni di storia Tutta questa storia egrave quella che ci condiziona condiziona continuamente ciograve che facciamo ciograve che pensiamo e il modo con cui pensiamo Questa egrave la temporalitagrave che si temporalizza cioegrave la mia storicitagrave in atto Egrave attuale ciascuna volta in cui parlo in cui penso percheacute tutte queste cose lavorano mentre parlo e mentre penso Tutta la storia della lingua italiana per esempio egrave qualcosa che egrave presente anche se non me ne accorgo in ciograve che dico nel modo in cui lo dico nel modo in cui penso e non posso uscire da questa storicitagrave Questa storicitagrave egrave estatica cioegrave egrave fuori nel senso che non la posso manovrare non posso fare niente 1 novembre 2017 Il prossimo sabato ci saragrave la mia conferenza sulla questione della veritagrave Lrsquointenzione egrave quella di mostrare che in effetti la veritagrave egrave qualcosa che egrave necessaria al funzionamento del linguaggio Questo indipendentemente dalle varie definizioni di veritagrave che sono state fornite La veritagrave egrave necessaria ma al tempo stesso egrave fondamentalmente una veritagrave retorica non crsquoegrave una veritagrave logica costrittiva egrave sempre retorica Perograve come dicevo egrave necessaria al funzionamento del linguaggio

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Percheacute Ho considerato una cosa Pensando alle varie definizioni di veritagrave - ne sono state date tante la questione della veritagrave si pone almeno da Parmenide in poi - ogni definizione di veritagrave cosa descrive in realtagrave Descrive uno stato di cose Per esempio Frege diceva che la veritagrave non si puograve dire non si puograve stabilire percheacute se stabilisco o descrivo la veritagrave poi ci vuole una proposizione che verifichi quella proposizione e poi ci vuole unrsquoaltra proposizione che verifichi quellrsquoaltra e cosigrave via Che cosa stava facendo Frege Stava mostrando come stanno le cose che le cose stanno in quel modo e cioegrave che la veritagrave non si puograve dire percheacute ci vuole una proposizione ecc ecc Oppure Parmenide lrsquoessere egrave e il non essere non egrave Affermando questo che cosa fa Descrive uno stato di cose le cose stanno cosigrave e cioegrave che lrsquoessere egrave e il non essere non egrave Quando qualcuno chiede di dire la veritagrave che cosa chiede in realtagrave Chiede di sapere come stanno le cose Quindi si tratta sempre di una descrizione di uno stato di cose e questo egrave determinante percheacute egrave in effetti il motivo per cui egrave necessaria che ci sia questa cosa che chiamiamo veritagrave Egrave necessario cioegrave che sia possibile dire come stanno le cose Ora questo naturalmente non significa che la veritagrave abbia una corrispondenza nella realtagrave come vorrebbe la cd teoria corrispondentista per cui la proposizione corrisponde alla realtagrave no uno stato di cose e cioegrave ciograve che io credo voglio spero che le cose siano le cose non stanno indipendentemente da me Perograve egrave sempre una descrizione di uno stato di cose qualunque affermazione egrave la descrizione di uno stato di cose Se affermo qualcosa affermo e dico come stanno le cose Egrave in questo che non puograve togliersi percheacute sarebbe come togliere la possibilitagrave di affermare qualcosa A questo punto la questione si sposta dal concetto di veritagrave allo stato di cose Come stanno le cose Intervento Anche senza il ldquocomerdquo Stanno le cose Sigrave quello egrave il passo successivo perograve la domanda iniziale vuole sapere come stanno le cose percheacute se so come stanno le cose allora ogni proposizione ogni affermazione che io faccio e che descrive queste cose che so come stanno saragrave necessariamente vera Egrave questa la nozione di veritagrave che risulta imprescindibile dal funzionamento del linguaggio Da qui naturalmente la ricerca sempre esistita per sapere come stanno realmente le cose Tutta lrsquoontologia egrave andata sempre in questa direzione e cosigrave la metafisica sapere come stanno le cose in modo da potere affermare la veritagrave che a questo non egrave niente altro che il dire come stanno le cose Questa egrave lrsquoaccezione piugrave antica piugrave semplice e banale di veritagrave Anche quando Heidegger dagrave la sua definizione di veritagrave quando dice che la veritagrave non egrave niente altro che il disvelarsi di ciograve che appare nel modo in cui appare sta dicendo come stanno le cose che le cose stanno in quel modo e cioegrave la veritagrave egrave il disvelarsi di ciograve che appare cosigrave come appare e non in un altro modo Egrave curioso come tutto questo riconduca alla nozione di veritagrave piugrave antica e piugrave semplice come stanno le cose Il problema egrave stabilire come stanno le cose Anche la definizione che fornisce Heidegger e cioegrave il disvelarsi di ciograve che appare cosigrave come appare egrave interessante percheacute ldquocosigrave come apparerdquo ma come Lui lo dice nel mondo cioegrave come appare a me in questo momento ciograve che mi appare non egrave astorico egrave storicizzato Quindi mi appare cosigrave in questo momento fra un quarto drsquoora magari mi appare in tuttrsquoaltro modo Probabilmente non ha neanche torto in questa sua definizione percheacute sigrave si disvela e appare cosigrave come appare qui e adesso non come appare astoricamente ma in modo storico storicizzato o come direbbe Heidegger temporalizzato Tutto il pensiero occidentale si egrave dato un gran da fare per riuscire a sapere come stanno le cose percheacute ne va di tutto Qualunque affermazione se non sa come stanno le cose non puograve affermare niente deve sapere o credere di sapere come stanno le cose per affermare qualcosa di vero e quindi di utilizzabile percheacute poi egrave di questo che si tratta Sapere come stanno le cose egrave apparso lungo tutta la storia dellrsquoumanitagrave come qualcosa di fondamentale egrave lrsquounica garanzia di poter dire qualcosa di vero di potere cioegrave dire qualche cosa che sia utilizzabile per costruire un discorso un racconto una teoria qualunque cosa Egrave stato Kant il primo a mettere in dubbio la possibilitagrave almeno in modo metodico e sistematico di sapere come stanno le cose ciograve che possiamo sapere egrave soltanto qualcosa che riguarda non le cose ma i nostri sistemi concettuali questi li possiamo conoscere sono loro che organizzano tutto quanto

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ma questo ldquotutto quantordquo non sappiamo bene che cosa sia di fatto Il sapere come stanno le cose sarebbe possibile se fosse possibile accedere alle cose stesse per riprendere una formulazione di Husserl ma questo accesso alle cose stesse egrave possibile Se sigrave allora crsquoegrave la possibilitagrave di costruire delle proposizioni vere sub specie aeligternitate cioegrave assolutamente vere (sarebbe la nozione antica di ἐπιστήμη la certezza assoluta) oppure non egrave possibile accedere alle cose stesse percheacute ci accedo sempre attraverso una mediazione Accedere alle cose stesse come voleva inizialmente Husserl sarebbe stato un approccio immediato cioegrave non mediato da nulla quindi devo togliere che cosa Tutto ciograve che media questo accesso il linguaggio e quindi le mie idee i mei pensieri la mia storia le mie fantasie i miei ricordi la mia conoscenza devo cancellare tutto Il problema egrave che una volta cancellato tutto con che cosa mi approccio alle cose stesse Con niente percheacute io scompaio e quindi non crsquoegrave piugrave nulla Quindi questo accesso sembrerebbe necessariamente mediato Non egrave molto lontano da ciograve che diceva Freud quando parlava di realtagrave psichica e di realtagrave materiale La realtagrave psichica egrave ciograve attraverso ci pare di conoscere la realtagrave materiale ma non egrave proprio cosigrave Il fatto egrave che egrave la realtagrave psichica a impedire lrsquoaccesso alla realtagrave materiale percheacute costituisce il medium attraverso il quale e solo attraverso il quale egrave possibile un accesso Ma a questo punto affermare lrsquoesistenza delle cose stesse di una realtagrave materiale egrave unrsquoipotesi percheacute se non ho nessun modo di conoscerla direttamente se non mediatamente cioegrave attraverso di me e tutte le cose che ci metto io la conoscenza delle cose stesse egrave unrsquoipotesi la stessa esistenza delle cose stesse egrave unrsquoipotesi Ha una sua funzione ovviamente sennograve non si sarebbe mai posta la questione Unrsquoipotesi la cui funzione egrave di illudere fare credere che ci sia un qualche cosa fuori dal linguaggio In definitiva egrave questo percheacute solo se egrave fuori dal linguaggio allora puograve essere identico a seacute immutabile ecc Anche Tarski fa un discorso che per alcuni versi ha un qualche interesse Dice che non crsquoegrave la possibilitagrave di conoscere la veritagrave fincheacute si analizza questa veritagrave allrsquointerno del sistema in cui opera sarebbe una petizione di principio Quindi per potere parlare di veritagrave in modo corretto occorre uscire dal sistema Egrave la cosa che poi fece Russell cioegrave andare su un altro registro dal quale egrave possibile parlare della veritagrave Anche Goumldel fece una cosa simile rispetto alla matematica Egrave il metalinguaggio metalinguaggio che parla di questo altro linguaggio Si pone perograve un problema che riguarda la certezza che dallrsquoesterno questa nuova nozione di veritagrave possa dire con certezza di quellrsquoaltra veritagrave E siamo di nuovo daccapo egrave un problema antichissimo quello di Aristotele quello del terzo uomo occorre un elemento un mezzo che mi consenta di mettere in relazione questi due correttamente Ammesso che lo trovi occorre poi un altro elemento fra il primo e quello di mezzo fra il secondo e quello di mezzo e cosigrave via allrsquoinfinito Anche se ovviamente Tarski non lo dice perograve egrave come se ponesse questa questione egrave possibile parlare con certezza della veritagrave se la veritagrave egrave fuori del sistema cioegrave fuori del sistema linguistico fuori del linguaggio In questo caso la veritagrave sarebbe un quid che sta da qualche parte identico a seacute immobile e a questo punto posso manipolarla posso essere certo che non muti percheacute non egrave piugrave vincolato dal linguaggio Il problema egrave che se non egrave piugrave vincolato dal linguaggio cioegrave se non egrave nel linguaggio con cosa mi approccio Per approcciarmi devo usare il linguaggio cioegrave un medium e siamo daccapo vale a dire non crsquoegrave accesso alle cose stesse se non mediato dal linguaggio Ma questa mediazione del linguaggio siccome non puograve togliersi in nessun modo impedisce lrsquoaccesso a quelle che io credo siano le cose stesse A questo punto non posso piugrave parlare delle cose stesso ma di ciograve che io credo che siano visto che non so che cosa sono posso soltanto ipotizzare congetturare ipotizzare che ci siano Perograve egrave unrsquoipotesi che non ha nessuna possibilitagrave di essere verificata percheacute per verificarla dovrei sbarazzarmi del linguaggio cosa che non si puograve fare quindi unrsquoipotesi che non ha nessuna possibilitagrave di essere verificata egrave niente egrave una credenza una superstizione un luogo comune Egrave questo il motivo per cui volevo giungere a questo e cioegrave che la veritagrave qualunque definizione si dia egrave sempre una veritagrave retorica Generalmente si distingue la veritagrave logica quella che procede da un calcolo proposizionale razionalmente dalla veritagrave retorica che invece procede da emozioni sensazioni Questrsquoultima egrave

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molto piugrave potente per un semplice fatto unrsquoemozione una sensazione per chi la prova ovviamente egrave assolutamente vera percheacute ldquola senterdquo e quindi egrave vera Ma se egrave assolutamente vera incontestabile allora per estensione egrave altrettanto incontestabilmente vero ciograve che lrsquoha prodotta anche puograve essere assolutamente falso perograve funziona cosigrave la mia sensazione egrave vera quindi ciograve che lrsquoha prodotta egrave necessariamente vero Egrave per questo che egrave piugrave potente della veritagrave logica perograve la veritagrave logica egrave anche questa una costruzione cioegrave utilizza un sistema che egrave una costruzione unrsquoinvenzione Non esiste la logica in natura egrave soltanto un metodo inventato per costruire certe sequenze In questo aveva ragione Wittgenstein io costruisco delle sequenze do delle regole dopodicheacute seguo correttamente queste regole e giungo alla conclusione Va bene ma con questo non ho raggiunto nessuna veritagrave di nessun tipo ho soltanto eseguito correttamente ciograve che mi ero prefissato di fare Invece la veritagrave retorica egrave interessante percheacute egrave come se dicesse che non posso stabilire una veritagrave se non attraverso emozioni sensazioni ricordi conoscenze tutto ciograve di cui sono fatto La veritagrave retorica pone lrsquoaccento su questo aspetto la veritagrave logica fa come se potesse evitare tutto questo cosa che non puograve fare ovviamente Per questo vi dicevo allrsquoinizio che la veritagrave egrave necessaria al funzionamento del linguaggio percheacute ogni volta che afferma qualcosa afferma uno stato di cose cioegrave dice come tanno le cose E non puograve non farlo se vuole affermare qualcosa affermare egrave sempre affermare uno stato di cose ma al tempo stesso questa veritagrave che egrave necessaria risulta anche arbitraria e cioegrave una veritagrave retorica una veritagrave che non egrave garantita da nulla che sia fuori del sistema cioegrave fuori di me Egrave una veritagrave storica ma necessaria Potrebbe anche apparire una contraddizione ma non lo egrave Potremmo dirla cosigrave egrave necessario che ci sia una veritagrave e che questa veritagrave sia arbitraria Tutto parte dalla considerazione che anche la definizione di veritagrave qualunque essa sia egrave sempre inesorabilmente che lo si voglia o no che lo si sappia o no sempre la descrizione di uno stato di cose cioegrave dice che le cose stanno cosigrave Come quando Lacan dice che la veritagrave si puograve dire soltanto a metagrave e non tutta Che possa a dirsi a metagrave o a tre quarti in ogni caso quello che lui afferma egrave la descrizione di uno stato di cose che dice che la veritagrave puograve dirsi solo a metagrave e non altrimenti Intervento Crsquoegrave una relazione tra il descrivere uno stato di cose e descrivere la realtagrave Sigrave comunemente si pensa cosigrave Tutto questo che sto dicendo non riguarda una teoria corrispondentista per cui la veritagrave sarebbe il corrispettivo linguistico della realtagrave percheacute la realtagrave egrave pensata come qualche cosa che egrave fuori del linguaggio Lo stato di cose a cui alludo invece egrave ciograve che io credo che sia uno stato di cose Quello che diceva Frege o che diceva Tarski Russell o chiunque altro non egrave la realtagrave nellrsquoaccezione comune del termine non egrave la descrizione di come stanno realmente e definitivamente le cose egrave la descrizione di uno stato di cose uno stato di cose storico storico per chi le pronuncia Per esempio Frege ha descritto a modo suo percheacute in quel momento gli pareva che fosse cosigrave ma ciograve che ha fatto egrave sempre e comunque una descrizione di uno stato di cose non puograve pensare che non stiano cosigrave le cose sennograve non avrebbe detto quello che ha detto non avrebbe detto che la veritagrave non puograve dirsi percheacute ci vuole una proposizione e che questa proposizione deve essere verificata ecc ecc non lrsquoavrebbe mai detto Neacute Lacan si sarebbe mai sognato di affermare che la veritagrave si dice solo a metagrave se fosse stato convinto che la veritagrave si dice invece tutta Quello che lui ha descritto egrave uno stato di cose che lui crede che sia crede che sia quello stato di cose e non un altro Questo egrave il punto centrale la veritagrave egrave la descrizione di uno stato di cose quello che io credo che sia Accorgersi di questo egrave ciograve che fa la differenza percheacute non posso evitare di affermare cose e affermando cose affermo stati di cose Egrave peraltro quello che sto facendo in questo istante perograve posso tenere conto del fatto che affermando cioegrave descrivendo stati di cose sto costruendo un gioco linguistico la cui portata non va oltre il gioco linguistico e questo mi solleva dalla necessitagrave di credere in quello che dico Utilizzo quello che dico ma non ci credo non penso che sia cosigrave che le cose stiano cosigrave in modo astorico egrave sempre storicizzato cioegrave io posso dire le cose che sto dicendo percheacute ci ho riflettuto in questi giorni ho pensato delle cose insieme con altre e tutto lrsquoinsieme di queste cose ha fatto sigrave che giungessi a questa considerazione Le cose che

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dice Heidegger intorno al tempo alla storicitagrave sono fondamentali percheacute egrave come se dicesse che non puograve togliersi il linguaggio Egrave il linguaggio che definisce in un certo senso la storicitagrave egrave lui stesso che egrave storico percheacute il linguaggio come dicevamo la volta scorsa lrsquoitaliano nel nostro caso non egrave stato inventato stamattina viene da millenni di storia che si porta appresso egrave il risultato di una serie infinita di evoluzioni contaminazioni ecc Come sappiamo bene la lingua cambia continuamente lentissimamente percheacute di fatto non crsquoegrave nessun motivo per cambiarla va bene cosigrave comrsquoegrave ciograve nonostante cambia si aggiungono parole altre scompaiono alcune si modificano egrave un continuo modificarsi Percheacute Non crsquoegrave una ragione propria ma si modifica percheacute ciascun parlante egrave storico cioegrave non egrave isolato dal resto del mondo ha continuamente commercio nel mondo e quindi puograve semplicemente trovare per esempio piugrave agevole utilizzare una formulazione anzicheacute unrsquoaltra poi qualcun altro la trova al pari piugrave agevole oppure gli egrave piaciuta questa formulazione oppure percheacute lui egrave unrsquoautoritagrave ecc comincia a seguire quella via e la lingua prende quella strada ligrave La lingua che utilizziamo egrave lrsquoesempio piugrave ovvio e piugrave immediato di storicitagrave in atto cioegrave di temporalitagrave che si temporalizza nel senso che egrave presente qui adesso Egrave la manifestazione di come infinite cose che la lingua si porta appresso decidono del modo in cui io parlo quindi del mio modo di pensare del modo in cui io approccio le cose decidono di tutto Egrave per questo che Heidegger insiste tanto sulla questione del tempo tanto da giungere anche se non lo dice a considerare che lrsquoessere ldquoegraverdquo tempo lrsquoessere egrave la storicitagrave Per Heidegger lrsquoessere non egrave mai quella roba ferma in qualche iperuranio che da lassugrave controlla che tutto funzioni ma egrave la storicitagrave per cui qualche cosa egrave quella che egrave sigrave nella gettatezza ma questa gettatezza non viene dal nulla viene da tutto ciograve che io sono sono stato e immagino che sarograve percheacute anche questo interviene anche questo fa parte di me quindi lrsquoessere ldquoegraverdquo tempo cioegrave lrsquoessere egrave storico Non crsquoegrave un altro modo secondo Heidegger di pensare lrsquoessere se non come storicitagrave Come dire che io sono storicitagrave lrsquoEsserci egrave storicitagrave In questa storicitagrave Heidegger ci mette dentro tutto per esempio la Cura La Cura non egrave casuale egrave storica Il fatto che io mi prenda cura di qualche cosa non egrave cosigrave avulso da tutto Dire che la Cura egrave storica egrave come dire che tutto ciograve che io faccio penso dico ecc tiene conto di ciograve che io sono Freud direbbe delle fantasie cioegrave della mia realtagrave psichica Ne tiene conto e non puograve non tenerne conto percheacute io sono fatto di questo non posso non tenerne conto percheacute essendo questo che ne voglia oppure tenere contohellip Anche il fatto di tenerne conto oppure no comunque egrave storico Intervento Umanitagrave e storiahellip Heidegger le direbbe probabilmente che ciograve che lei dice egrave possibile pensarlo percheacute lrsquoEsserci egrave storico Solo a questa condizione egrave possibile pensare alla storia dellrsquoumanitagrave Se lrsquoEsserci non fosse storico e cioegrave non avesse tutto il suo bagaglio intellettuale culturale ecc non gli verrebbe neanche in mente di pensare allrsquoumanitagrave e alla sua storia Qualunque cosa puograve venirmi in mente solo percheacute io sono un essere storico Questa egrave la portata almeno in buona parte del pensiero di Heidegger che non egrave molto lontano da ciograve che andiamo dicendo praticamente da sempre cioegrave io posso pensare tutto quello che penso percheacute sono ldquolinguaggiordquo e essendo linguaggio non posso non essere storico percheacute il linguaggio che decide io non ho deciso di essere o no nel linguaggio sono nel linguaggio e di conseguenza posso fare posso pensare tutte le cose che faccio e che penso Tutte queste cose sono storiche storiche in questo senso ovviamente storiche adesso egrave questo il senso della temporalitagrave che si temporalizza e cioegrave che avviene adesso in questo momento Ecco che allora anche tutta la questione del progetto gettato della gettatezza di cui lrsquoEsserci egrave fatto acquista un significato piugrave preciso LrsquoEsserci egrave gettatezza e non puograve non esserlo e la sua storicitagrave cioegrave il fatto di essere una serie di cose che gli consentono di pensarsi e che lo costringono a occuparsi sempre di qualcosa LrsquoEsserci non puograve esimersi dallrsquoessere gettatezza non puograve arrestarla percheacute lui stesso egrave gettatezza Per Heidegger lrsquoessere egrave tempo questo dice del fatto che questa gettatezza non egrave casuale ma egrave sempre pilotata dalla sua temporalitagrave dalla sua storicitagrave non esisterebbe la gettatezza senza la storicitagrave cioegrave senza essere una serie infinita di cose Come dicevo prima questa

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gettatezza non viene dal nulla viene dal fatto che lrsquoessere qui e adessohellip giagrave il termine Esserci allude alla questione questo Ci indica il qui e adesso Se sono qui e adesso questo significa che sono in un modo particolare specifico del momento in cui io per esempio sto pensando momento che tiene conto di ciograve che mi egrave venuto in mente prima per esempio e di infinite altre cose In effetti questa questione di cui parlavo prima della veritagrave come descrizione di uno stato di cose tiene conto di queste indicazioni di Heidegger circa la storicitagrave nel senso che potremo formulare cosigrave la veritagrave egrave la descrizione storicizzata di uno stato di cose che egrave storico anchrsquoesso ovviamente non egrave fuori della storia non egrave fuori di me non egrave fuori del linguaggio In altri termini io sono giagrave sempre storicizzato Ricordate quando Heidegger diceva che lrsquoEsserci egrave giagrave da sempre quello che egrave Non egrave che lo diventa no egrave giagrave da sempre storicizzato percheacute se egrave quello che egrave egrave percheacute egrave storicizzato Egrave la stessa cosa rispetto al linguaggio non egrave che a un certo punto io decido di entrare nel linguaggio mi ci trovo con tutto ciograve che questo comporta naturalmente Non egrave una mia decisione Lrsquounica decisione di cui parla Heidegger egrave quella di uscire fuori dalla deiezione dalla chiacchiera ma di sicuro non egrave una decisione dellrsquoEsserci di essere Esserci di essere qui e adesso io non posso decidere di non essere qui e adesso ovunque io sia e qualunque cosa io faccia Per questo diceva che la temporalitagrave non egrave lrsquoessere non ha niente a che fare con lrsquoessere vale a dire non dipende dallrsquoessere ldquoegraverdquo lrsquoessere stesso Non sono due cose distinte ed egrave per questo che non crsquoegrave lrsquoessere del tempo percheacute lrsquoessere ldquoegraverdquo tempo La Cura egrave il prendersi cura innanzitutto di seacute da parte dellrsquoEsserci cioegrave pone se stesso come un utilizzabile e si usa come Come gettatezza non puograve usarsi se non cosigrave Questa sarebbe lrsquoautenticitagrave lrsquoEsserci che usa se stesso per lrsquounico uso che puograve farsi e cioegrave come gettatezza Intervento Il pensiero che pensa se stessohellip Sigrave Tantissime cose che dice Heidegger hanno fatto comparsa in quello che diciamo tantissime volte ma Heidegger ci offre lrsquoopportunitagrave di pensarle ancora Non egrave facile trovare qualcosa che fornisca questa opportunitagrave di potere continuare a pensare in modo interessante qualcosa che si egrave giagrave pensato Egrave in fondo il ldquomessaggiordquo di Heidegger pensare ciograve che egrave da pensare ma ciograve che egrave da pensare non egrave niente altro che ciograve che si manifesta ciograve che accade Questo sarebbe lrsquoEsserci autentico Pensare ciograve che accade comporta ovviamente che lrsquoEsserci usi se stesso come gettatezza vale a dire accorgersi tenere conto che il pensare qualche cosa fa parte di un progetto un progetto sigrave autentico ma sempre allrsquointerno di un progetto che non puograve non essere storico non puograve non tenere conto di tutto ciograve che sono cioegrave del mondo che io sono Perograve questa sera non abbiamo letto nulla di Heidegger Possiamo leggere questa a pag 398 La comprensione intesa in senso originariamente esistenziale significa essere-progettante per un poter-essere in-vista-di-cui lrsquoEsserci sempre esiste Il progetto autentico egrave sempre per un poter essere Per un poter essere non per qualche cosa per accendersi una sigaretta o che altro non egrave questo il progetto autentico egrave il progetto della chiacchiera Quello della comprensione dellrsquoapertura egrave essere-progettante per un poter-essere in-vista-di-cui lrsquoEsserci sempre esiste come dire che lrsquoEsserci non puograve non essere che sempre questa cosa qui cioegrave essere-progettante per un poter-essere in-vista-di-cui 3 gennaio 2018 Siamo arrivati al Capitolo Quinto che egrave il penultimo della Seconda Sezione della Prima parte Temporalitagrave e storicitagrave A pag 441 LrsquoEsserci egrave stato assunto come tema solo nel suo esistere per cosigrave dire ldquoin avantirdquo trascurando tutto ciograve che esso era stato ldquoanteriormenterdquo Ma oltre allrsquoessere iniziale rimase trascurata anche e in primo luogo lrsquoestensione dellrsquoEsserci fra la nascita e la morte non si egrave esaminata proprio quella ldquocontinuitagrave della vitardquo in cui lrsquoEsserci in qualche modo si mantiene costantemente In effetti non aveva ancora parlato di questo di questa estensione dellrsquoEsserci dal momento in cui nasce in cui incomincia al momento in cui cessa percheacute lui ha considerato soltanto il progetto la progettualitagrave la gettatezza Nulla sembra ldquopiugrave facilerdquo di una

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caratterizzazione della ldquocontinuitagrave della vitardquo fra la nascita e la morte Essa consiste in una successione di esperienze vissute ldquonel tempordquo Ma se questa definizione della continuitagrave della vita viene considerata piugrave a fondo particolarmente nella sua precognizione ontologica ne risulta qualcosa di strano In questa successione di esperienze vissute risulta ldquoautenticamente realerdquo solo lrsquoesperienza vissuta in ldquociascun istanterdquo Le esperienze vissute passate o ancora da venire risultano invece o non piugrave o non ancora ldquorealirdquo LrsquoEsserci abbraccia lrsquointervallo di tempo concessogli fra i due limiti in un modo del tutto singolare essendo sempre ldquorealerdquo solo nellrsquoora esso percorre per cosigrave dire saltellando la successione di istanti che costituisce il suo ldquotempordquo Se ne deduce che lrsquoEsserci egrave ldquotemporalerdquo e si sostiene che attraverso questo continuo mutare di esperienze vissute il se-Stesso conserva una certa identitagrave Sta affrontando la questione della storicitagrave quindi del tempo e incomincia a domandarsi delle esperienze in questo arco di vita ci sono delle esperienze ma lui dice non a torto che queste esperienze non sono propriamente reali percheacute reale egrave ciograve che ciascuno vive nellrsquoattimo questo egrave reale immanente Infatti a pag 442 prosegue LrsquoEsserci non esiste come somma di realtagrave momentanee quali le esperienze vissute che si succedono e dispaiono Questa successione non forma nemmeno poco a poco una cornice Come potrebbe infatti formarla quando egrave sempre ldquorealerdquo solo lrsquoesperienza vissuta ldquoattualerdquo e quando gli estremi della cornice nascita e morte mancano di realtagrave essendo lrsquouno giagrave passato e lrsquoaltro ancora da venire In fondo anche la concezione ordinaria della ldquocontinuitagrave della vitardquo non vede in essa una cornice tesa ldquoallrsquoesternordquo dellrsquoEsserci quasi a racchiuderlo ma la cerca e giustamente nellrsquoEsserci stesso Tuttavia la tacita posizione ontologica di questo ente come una semplice-presenza ldquonel tempordquo condanna al fallimento ogni tentativo di determinazione ontologica dellrsquoessere ldquofrardquo la nascita e la morte Considera questo problema dicendo che lrsquoEsserci non egrave una somma di realtagrave di momenti ma questa successione egrave soltanto lrsquoambito entro cui avvengono delle cose perograve reale egrave soltanto ciograve che accade nellrsquoattimo in questo istante Non egrave che lrsquoEsserci attraverso la successione delle sue realtagrave momentanee percorra un cammino precostituito o un corso ldquodella vitardquo al contrario lrsquoEsserci estende se stesso in modo tale che fin da principio il suo stesso essere egrave costituito come estensione Introduce questo termine ldquoestensionerdquo lrsquoEsserci si estende Stabilito che non egrave la somma di momenti successivi allora questo Esserci non puograve che essere unrsquoestensione in cui non crsquoegrave propriamente un prima un durante e un dopo ma come dicevamo crsquoegrave una simultaneitagrave Il ldquofrardquo che congiunge la nascita con la morte egrave giagrave insito nellrsquoessere stesso dellrsquoEsserci Questa estensione che crsquoegrave tra la nascita e la morte egrave giagrave presente nellrsquoEsserci stesso come dire che non egrave una progressione verso qualche cosa ma egrave giagrave tutto presente Mai lrsquoEsserci ldquoegraverdquo reale in un determinato punto del tempo e ldquocircondatordquo dalla non realtagrave della sua nascita e della sua morte Considerata esistenzialmente la nascita non egrave e non egrave mai qualcosa di passato nel senso di non piugrave presente allo stesso modo che la morte non ha il modo di essere della ldquomancanzardquo di qualcosa non ancora presente ma che saragrave tale LrsquoEsserci effettivo esiste come essente nato e in quanto tale muore nel senso dellrsquoessere-per-la-morte Ambedue le ldquofinirdquo e il loro ldquofrardquo sono fintanto che lrsquoEsserci effettivamente esiste e lo sono su quellrsquounico fondamento che egrave reso possibile dallrsquoessere dellrsquoEsserci in quanto Cura Qui appare chiaro il modo con cui lui pone la questione della storicitagrave Una storicitagrave come dicevo prima non come una progressione ma come un qualcosa che egrave comunque presente Riprendiamo lrsquoesempio fatto tante volte io sono tutto ciograve che sono stato ma lo sono adesso Non egrave che non sono piugrave quelle cose che sono stato ma lo sono adesso in questo momento egrave questa la storicitagrave A pag 443 La totalitagrave della costituzione della Cura ha perograve il fondamento possibile della sua unitagrave nella temporalitagrave Egrave la temporalitagrave che costituisce lrsquounitagrave La temporalitagrave cioegrave lrsquoessere in avanti il progetto il passato cioegrave la gettatezza ciograve che egrave sempre stato e il presente che egrave costituito dalla simultaneitagrave di queste due cose Egrave questa lrsquounitagrave che crsquoegrave nella temporalitagrave La chiarificazione ontologica e della ldquocontinuitagrave della vitardquo cioegrave dellrsquoestensione della motilitagrave e della persistenza proprie dellrsquoEsserci deve perciograve essere posta nellrsquoorizzonte della costituzione temporale di questo ente La motilitagrave dellrsquoesistenza non egrave il movimento di una semplice-presenza ma si determina in base allrsquoestensione dellrsquoEsserci La motilitagrave che noi vediamo

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nellrsquoEsserci nellrsquoesistente si determina in base allrsquoestensione dellrsquoEsserci non in una fase progressiva in una successione di eventi come per esempio nella concezione tradizionale del tempo che lo definisce come una successione di stati Qui non crsquoegrave propriamente la successione ma crsquoegrave unrsquoestensione cioegrave lrsquoEsserci egrave qualcosa che si estende fra la nascita e la morte ma in quel momento che lrsquoEsserci crsquoegrave crsquoegrave giagrave tutto crsquoegrave giagrave la sua nascita e crsquoegrave giagrave la sua morte come possibilitagrave e non come un evento che dovragrave accadere e la possibilitagrave egrave presente qui e adesso La motilitagrave specificamente propria dellrsquoautoestendersi esteso noi la chiamiamo lrsquoaccadere dellrsquoEsserci Questa questione dellrsquoaccadere e dellrsquoevento che articoleragrave poi negli anni successivi come Ereignis appunto come evento al punto che parleragrave sempre meno di Esserci e sempre piugrave di evento qualcosa che accade qualcosa che si dagrave Il problema della ldquocontinuitagraverdquo dellrsquoEsserci egrave il problema ontologico del suo accadere Lo scoprimento della struttura dellrsquoaccadere e delle sue condizioni di possibilitagrave temporali-esistenziali equivale al raggiungimento di una comprensione ontologica della storicitagrave La storicitagrave come la pone Heidegger non egrave altro che la struttura dellrsquoaccadere Dicendo questo ci sta dicendo che la storicitagrave dellrsquoessere ha a che fare con qualche cosa che egrave ligrave nellrsquoEsserci egrave ligrave presente tutto nellrsquoEsserci E torniamo allrsquoesempio di prima tutto ciograve che io sono stato lo sono qui in questo momento Il fenomeno fondamentale della storia che precede e fonda ogni tematizzazione storiografica possibile va in tal modo irrimediabilmente perduto Come la storia possa costituire un oggetto possibile della storiografia puograve essere desunto solo dal modo di essere di ciograve che egrave storico dalla storicitagrave e dal suo radicarsi nella temporalitagrave Aveva criticato la questione storiografica che pone la storia come lrsquooggetto drsquoindagine Dice che la storia non lrsquooggetto la storia egrave questo estendersi dellrsquoEsserci Lrsquoesserci non egrave altro che questa estensione tra lrsquoinizio e la fine unrsquoestensione che torno a dire non egrave il prodotto di una progressione ma egrave ciograve che egrave sempre presente che egrave sempre stato presente nel momento in cui esiste Egrave la stessa cosa che dicevamo tempo fa rispetto al linguaggio Il linguaggio nel momento in cui crsquoegrave crsquoegrave sempre stato non possiamo pensare a un momento in cui il linguaggio non crsquoera non egrave pensabile Quindi quando si avvia il linguaggio da quel momento crsquoegrave sempre stato A pag 444 Nella determinazione dei concetti ordinari di storia la ricerca troveragrave lrsquoorientamento iniziale per valutare i momenti che generalmente sono assunti come essenziali per la storia Si deve cosigrave giungere a chiarire ciograve che egrave considerato originariamente come storico In tal modo saragrave stabilito il punto di partenza per lrsquoesposizione del problema ontologico della storicitagrave Partiamo da ciograve che generalmente si intende con ldquostoricordquo poi da ligrave vediamo se egrave possibile darne una definizione ontologica uno statuto ontologico Il filo conduttore per la costruzione esistenziale della storicitagravehellip Costruzione esistenziale della storicitagrave vale a dire che appartiene a ciascuno lrsquouomo hellipegrave offerto dallrsquointerpretazione che abbiamo data del poter-essere-un-tutto autentico da parte dellrsquoEsserci e dalla successiva analisi della Cura come temporalitagrave Sappiamo che il poter essere un tutto autentico da parte dellrsquoEsserci egrave la temporalitagrave dellrsquoEsserci in quanto per poter essere un tutto lrsquoEsserci deve essere posto come progetto gettatezza e presente questo egrave il tutto Il progetto esistenziale della storicitagrave dellrsquoEsserci non fa che svelare ciograve che egrave giagrave incluso nella temporalizzazione della temporalitagrave La storicitagrave dellrsquoEsserci che cosa ci svela Ciograve che egrave giagrave da sempre ligrave nellrsquoEsserci ciograve che non puograve essere ldquodentrordquo lrsquoEsserci In corrispondenza con il radicarsi della storicitagrave nella Cura lrsquoEsserci esiste sempre come autenticamente o inautenticamente storico Ciograve che sotto la designazione di quotidianitagrave costituiva lrsquoorizzonte immediato dellrsquoanalitica esistenziale dellrsquoEsserci si rivela come la storicitagrave inautentica dellrsquoEsserci Sappiamo che la quotidianitagrave egrave ciograve che riguarda lrsquoinautentico il Si il si dice il si fa il si pensa ecc Quindi egrave chiaro che crsquoegrave una storicitagrave anche nellrsquoinautentico questo egrave ovvio anche percheacute come sappiamo egrave dallrsquoinautentico che si parte egrave nella chiacchiera che ciascuno nasce A pag 445 Lrsquoanalisi della storicitagrave dellrsquoEsserci tenta di mostrare che questo ente (lrsquoEsserci) non egrave ldquotemporalerdquo percheacute ldquosta nella storiardquo ma che al contrario esiste e puograve esistere storicamente soltanto percheacute egrave temporale nel fondamento del suo essere Questo ente lrsquoEsserci sta nella storia percheacute egrave temporale cioegrave percheacute egrave un tutto un tutto fatto di progetto di gettatezza e presente Egrave su questo che si

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impianta per Heidegger la storicitagrave dellrsquoEsserci come se in assenza di temporalitagrave dellrsquoEsserci non fosse neppure pensabile una storicitagrave percheacute egrave nel progetto che io immagino il futuro cosigrave come nella gettatezza io rivengo allrsquoEsserci che egrave sempre stato In un altro modo ancora posso pensare a ciograve che sono stato nellrsquoaccezione piugrave comune del termine percheacute io sono giagrave da sempre stato ciograve che sono adesso e cioegrave gettatezza Egrave questo che mi consente di pensare secondo Heidegger il passato cosigrave come egrave comunemente inteso e cioegrave come ciograve che egrave stato e non egrave piugrave solo che lrsquoerrore egrave di considerare il passato appunto come quello che egrave stato e non egrave piugrave mentre ciograve che egrave stato egrave sempre qui presente adesso e in questo momento mentre ne parlo Passiamo a pag 446 al sect 73 ndash La comprensione ordinaria della storia e lrsquoaccadere dellrsquoEsserci Qui incomincia a intervenire il termine accadere Lrsquoaccadere dellrsquoEsserci egrave lrsquoevento per definizione per Heidegger Lo scopo immediato egrave quello di trovare il punto di partenza per il problema originario dellrsquoessenza della storia cioegrave per la costruzione esistenziale della storicitagrave Si chiede da dove partiamo per intendere correttamente la questione della storia Questo punto viene determinato in base a ciograve che egrave originariamente storico La trattazione incomincia perciograve con la determinazione di ciograve che nellrsquointerpretazione ordinaria dellrsquoEsserci si intende con le espressioni ldquostoriardquo e ldquostoricordquo E quindi fa una serie di esempi Fra i significati del termine ldquostoriardquo che non denotano neacute la scienza della storia neacute il suo oggetto ma questo ente stesso non necessariamente oggettivato ce nrsquoegrave uno che pretende un rango privilegiato questo significato sta nellrsquoespressione quello in cui lrsquoente ldquostoricordquo egrave inteso come passato Incontriamo questo significato nellrsquoespressione questa o quella cosa appartiene giagrave alla storia ldquoPassatordquo qui vuol dire non piugrave presente oppure ancora presente ma senza ldquoefficaciardquo sul ldquopresenterdquo Questo egrave il modo con cui generalmente si intende il passato ciograve che non crsquoegrave piugrave o che comunque non ha piugrave influenza su ciograve che crsquoegrave adesso Drsquoaltra parte la storia in quanto passato ha anche il significato opposto quando diciamo non ci si puograve sottrarre alla storia Qui la stori significa sigrave il passato ma nel senso di ciograve che egrave tuttora efficace In ogni caso ciograve che egrave storico nel senso di ciograve che egrave passato egrave sempre inteso in un rapporto di influenza positiva o privativa sul ldquopresenterdquo inteso nel senso dellrsquoldquoorardquo e dellrsquoldquooggirdquo Passato ha qui inoltre un doppio significato importante Il passato appartiene irrevocabilmente ai tempi trascorsi fa parte di eventi trascorsi tuttavia puograve essere ancora presente ldquoorardquo come ad esempio i resti di un tempio greco In essi egrave ldquopresenterdquo un ldquoframmento del passatordquo hellip Storia significa inoltre la totalitagrave dellrsquoente che muta ldquonel tempordquohellip Storia in questo caso non significa tato il modo di essere lrsquoaccadere quanto piuttosto la regione dellrsquoente che in base alla determinazione dellrsquoesistenza dellrsquouomo come ldquospiritordquo e ldquoculturardquo egrave distinta dalla natura bencheacute in qualche modo anche la natura appartenga alla storia cosigrave intesa Infine per ldquostoricordquo si intende il tramandato come tale sia esso storiograficamente riconosciuto oppure assunto come ldquoevidenterdquo pur restandone oscura lrsquoorigine Se vogliamo unificare i quattro significati suddetti ne risulta la storia egrave lo specifico accadere nel tempo dellrsquoEsserci esistente in modo tale che a valere come storia in senso eminente egrave quellrsquoaccadere che nellrsquoessere-assieme egrave ldquopassatordquo ma tuttavia ldquotramandatordquo e tuttora ininfluente (pagg 446-447) Questa egrave la definizione di storia che per Heidegger egrave piugrave interessante Infatti dice I quattro significati hanno cosigrave in comune la connessione con lrsquouomo come ldquosoggettordquo degli eventi Ciograve che hanno in comune queste definizioni di storia egrave lrsquouomo cheacute egrave lrsquouomo che si egrave inventato questi concetti non egrave che vengano da chissagrave dove Lrsquouomo egrave lrsquoEsserci se non crsquoegrave lrsquouomo non crsquoegrave lrsquoEsserci se non crsquoegrave lrsquoEsserci non crsquoegrave temporalitagrave e se non crsquoegrave temporalitagrave non crsquoegrave la storia La storia cosigrave come lrsquouomo la pone egrave sempre un qualcosa che lo riguarda che fa parte del suo racconto la storia di fatto non egrave altro che una narrazione di cose come se fosse un mito Ora sta allrsquouomo allrsquoEsserci avere un approccio autentico con questo racconto oppure no Certo nel caso della chiacchiera della deiezione puograve subirla nel seno che si prende per buono tutto quanto In un approccio autentico perograve con la storia questo almeno in teoria non dovrebbe avvenire O invece lrsquoessere stesso dellrsquoEsserci egrave costituito dallrsquoaccadere cosiccheacute soltanto percheacute lrsquoEsserci egrave storico nel suo essere sono possibili circostanze eventi e destini (pagg 447-448) Lui la pone come domanda ma possiamo porla benissimo come unrsquoaffermazione Percheacute nella caratterizzazione ldquotemporalerdquo

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dellrsquoEsserci che accade ldquonel tempordquo proprio il passato svolge un ruolo particolare Se la storia appartiene allrsquoessere dellrsquoEssercihellip Egrave unrsquoaffermazione importante come dire che non crsquoegrave una storia senza lrsquoEsserci non crsquoegrave una storia come successione di eventi senza lrsquoEsserci cioegrave senza lrsquouomo Come dire ancora senza lrsquouomo senza il linguaggio non succede niente non egrave mai successo niente Se la storia appartiene allrsquoessere dellrsquoEsserci e se questo essere si fonda nella temporalitagrave saragrave opportuno iniziare lrsquoanalisi esistenziale della storicitagrave con quei caratteri di ciograve che egrave storico che hanno un chiaro senso temporale A tal fine una piugrave precisa definizione del singolare primato che il ldquopassatordquo vanta nel concetto di storia varragrave a introdurre lrsquoesposizione della costituzione fondamentale della storicitagrave Poi fa vari esempio quello delle antichitagrave nei musei cose passate che perograve sono ancora presenti per dire appunto che queste cose pur essendo passate vincolano il presente Che cosa egrave passato Nientrsquoaltro che il mondo allrsquointerno del quale esse appartenendo a un insieme di utilizzabili erano incontrate come tali ed erano usate da un Esserci essente-nel-mondo e prendentesi cura di esse Il mondo non egrave piugrave ma ciograve che di intramondano sussisteva in quel mondo egrave ancora presente Soltanto come utensile che ha fatto parte di un mondo la ldquocosardquo ora ancora presente puograve nonostante tutto appartenere al ldquopassatordquo Ma che significa il non-esser-piugrave di un mondo Un mondo egrave soltanto nel modo dellrsquoEsserci esistente il quale effettivamente egrave come essere-nel-mondo Questa egrave la domanda fondamentale che si pone Heidegger che cosrsquoegrave il passato Quando parliamo di passato di che cosa stiamo parlando Egrave un mondo allrsquointerno del quale delle cose appartenevano a un insieme di utilizzabili che erano incontrate come tali cioegrave come utilizzabili Quindi il passato egrave quellrsquoinsieme di utilizzabili che hanno fatto parte di un mondo Se non avessero mai fatto parte di un mondo non sarebbero nemmeno stati degli utilizzabili Dice quel mondo non egrave piugrave ma ciograve che di intramondano sussisteva il quel mondo egrave ancora presente cioegrave gli utilizzabili tutto ciograve che ha determinato quel mondo egrave ancora presente Il che significa ancora che tutto ciograve che ha determinato tutti gli eventi che mi sono accaduti tutte queste cose intramondane di questo mondo che egrave passato sono perograve ancora qui Ma che significa il non-esser-piugrave di un mondo Abbiamo parlato di un mondo che non egrave piugrave ci sono ancora degli utilizzabili presenti quindi questo mondo egrave ancora presente ma che cosa vuol dire che un mondo non egrave piugrave Un mondo egrave soltanto nel modo dellrsquoEsserci esistente il quale effettivamente egrave come essere-nel-mondo E adesso precisa Il carattere storico delle antichitagrave ancora conservate si fonda pertanto nel ldquopassatordquo dellrsquoEsserci al cui mondo esse appartennero Di conseguenza sarebbe storico solo lrsquoEsserci ldquopassatordquo e non quello ldquopresenterdquo Egrave possibile una distinzione netta tra il mondo passato e il mondo presente Questa egrave la domanda Ma egrave possibile che lrsquoEsserci sia passato se si definisce ldquopassatordquo il ldquonon essere piugrave ora semplicemente-presente e utilizzabile Questa egrave una bella domanda Che cosa vuol dire che il mondo egrave passato se abbiamo definito il passato il non essere piugrave ora ma semplicemente-presente e utilizzabile Il che non vuol dire che non crsquoegrave piugrave semplicemente non crsquoegrave piugrave la semplice presenza Evidentemente lrsquoEsserci non puograve mai esser passato non percheacute non passi ma percheacute per essenza non puograve mai essere una semplice-presenza dato che il suo essere egrave lrsquoesistenza Ci sta dicendo che lrsquoEsserci inteso nel senso che intende lui ovviamente come progetto gettatezza ecc non puograve mai propriamente essere passato percheacute lrsquoessere passato di qualche cosa ha a che fare con una semplice presenza appunto la suppellettile lrsquoaggeggio che non crsquoegrave piugrave ma se come dice lui lrsquoEsserci egrave lrsquoesistenza allora se esiste non egrave passato ma esiste qui adesso Infatti precisa ancora In senso strettamente ontologico un Esserci che non esista piugrave non egrave passato ma un essente-ci-stato Egrave il modo con cui riesce a coniugare il passato con il presente lrsquoEsserci e lrsquoessente-ci-stato ma egrave essente adesso Egrave chiaro che ha dovuto ricorrere a giri di parole incredibili anche per questo non ha scritto la seconda parte percheacute diceva gli mancavano le parole per dirla Essente-ci-stato sembra una diavoleria perograve in qualche modo rende conto del passato ma che egrave presente qui e adesso in questo essente-ci-stato crsquoegrave questo crsquoegrave il passato presente adesso che egrave qui in questo momento Ma lrsquoEsserci egrave-stato solo nel senso dellrsquoessente-ci-stato oppure egrave stato in quanto presentante-adveniente cioegrave nella temporalizzazione della sua temporalitagrave Egrave una domanda che solo Heidegger si sarebbe potuto

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porre cheacute non sarebbe venuta in mente a chiunque La domanda egrave questa lrsquoEsserci egrave stato solo nel senso che dicevamo prima in quanto egrave stato ma egrave presente qui e adesso oppure egrave stato in quanto presentante-adveniente in quanto egrave un qualcosa che egrave sigrave presentante-adveniente ma nella temporalizzazione della sua temporalitagrave cioegrave posto comunque come un passato Questo passato egrave veramente ancora qui presente oppure lo indichiamo come qualcosa che ha a che fare sigrave con il passato ma come gettatezza Quindi la domanda egrave questo Esserci egrave stato nel senso che egrave ancora qui presente ciograve che egrave stato oppure non lo egrave piugrave Da questa analisi provvisoria dellrsquoutensile ancora presente e tuttavia in qualche modo ldquopassatordquo e appartenente alla storia risulta che tale ente egrave storico solo sul fondamento della sua appartenenza a un mondo Ma il mondo ha il modo di essere della storicitagrave percheacute costituisce una determinazione ontologica dellrsquoEsserci Un ente un qualunque utensile egrave ancora presente ma in quanto appartiene a un mondo non egrave presente percheacute crsquoegrave qui e adesso come cosa ma percheacute appartiene al mondo che io sono Anche se non lo vedo piugrave appartiene a mondo che io sono ed egrave solo a questa condizione che quellrsquoutensile posso dire che egrave storico Vediamo inoltre che la determinazione temporale del ldquopassatordquo manca di chiarezza e si distingue evidentemente dallrsquoesser-stato che come abbiamo appreso egrave un costitutivo dellrsquounitagrave estatica della temporalitagrave dellrsquoEsserci hellip Primariamente storico noi affermiamo egrave lrsquoEsserci Secondariamente storico egrave ciograve che si incontra nel mondo non solo il mezzo utilizzabile in senso larghissimo ma anche lrsquoambiente naturale in quanto ldquoterreno storicordquo Crsquoegrave una storicitagrave primaria dice lui che egrave lrsquoEsserci LrsquoEsserci egrave fondamentalmente storico percheacute temporale percheacute la sua unitagrave egrave data dalla simultaneitagrave fra progetto gettatezza e presente e questa egrave la storicitagrave primaria dellrsquoEsserci Poi crsquoegrave quella secondaria che egrave ciograve che si incontra nel mondo cioegrave i vari utilizzabili nel senso piugrave ampio anche il terreno storico Chiamiamo lrsquoente difforme dallrsquoEsserci lrsquoente che egrave strico sul fondamento della sua appartenenza al mondo il mondanamente-storico Si puograve mostrare che il concetto ordinario di ldquostoria universale (del mondo)rdquo nasce nellrsquoorizzonte di questo concetto secondario di storicitagrave Il mondanamente-storico non egrave storico in base a unrsquooggettivazione storiografica ma in quanto egrave quellrsquoente che incontrato nel mondo egrave storico in se stesso (pagg 449-450) Se io incontro un ente nel mondo questo ente egrave storico necessariamente Per non essere storico dovrebbe essere fuori dl mondo Dire che un ente egrave storico se lo incontro nel mondo vuol dire semplicemente che io posso incontrare qualcosa soltanto se questo qualcosa egrave in vista di qualche cosrsquoaltro solo a questa condizione io incontro qualcosa lo incontro sempre in vista di e cioegrave nel progetto nella gettatezza e nel presente Quindi potremmo dire che la sua storicitagrave egrave costituita dal fatto di appartenere al mondo sect 74 ndash La condizione fondamentale della storicitagrave LrsquoEsserci ha sempre effettivamente la sua ldquostoriardquo e puograve averla percheacute lrsquoessere di questo ente egrave costituito dalla storicitagrave Egrave questa la tesi che dobbiamo giustificare in vista dellrsquoesposizione del problema ontologico della storia in quanto problema esistenziale Sappiamo che lrsquoessere dellrsquoEsserci egrave stato definito come Cura e che la Cura si fonda nella temporalitagrave Si fonda nella temporalitagrave percheacute la Cura essendo lrsquoessere dellrsquoEsserci non egrave altro che il progetto la gettatezza e il presente egrave allrsquointerno di questo che lrsquoEsserci si muove e incontra le cose lrsquoEsserci egrave questo movimento Egrave dunque nellrsquoambito di questrsquoultima che dobbiamo cercare un accadere che determina lrsquoesistenza come storica hellip Questa fu dapprima svelata in relazione alla modalitagrave dellrsquoesistere autentico che caratterizzata come decisione anticipatrice In qual senso egrave qui insito un accadere autentico dellrsquoEsserci La decisione anticipatrice qualunque decisione egrave sempre unrsquoestasi riguarda sempre unrsquoestasi un essere progettato un esser fuori La decisione fu definita come il tacito e angoscioso autoprogettarsi sul proprio essere colpevole Essa perviene alla propria autenticitagrave come decisione anticipatrice La decisione egrave sempre anticipatrice qualunque cosa io decida egrave sempre proiettata in avanti anticipa qualcosa In questa lrsquoEsserci si comprende quanto al suo poter-essere sigrave da porsi di fronte alla morte in modo tale da assumere integralmente nel suo esser-gettato lrsquoente che esso stesso egrave Qui stiamo parlando ovviamente della posizione autentica cioegrave si progetta e progettandosi qual egrave lrsquoangoscia la colpa Il trovarsi di fronte alla nullitagrave del fondamento Quindi comprende il suo poter-essere come pura possibilitagrave non il poter-essere

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questo o quellrsquoaltro ma come pura possibilitagrave LrsquoEsserci gettato egrave certamente abbandonato a se stesso e al suo poter-essere tuttavia come essere-nel-mondo LrsquoEsserci gettato egrave assegnato a un ldquomondordquo ed esiste effettivamente con gli altri Assegnato a un mondo Qui inizia a porre la questione del destino che pone in modo totalmente differente da quello di Severino destino come unrsquoassegnazione un mandato nel senso che la storicitagrave il mio essere storico con tutto ciograve che egrave presente in questo momento egrave ciograve che mi destina a qualche cosa egrave ciograve come assegna come un ldquocompitordquo A qualunque decisione che io prenda autentica o inautentica che sia io sono assegnato e destinato dalla mia stessa storicitagrave Ogni decisione che prendo egrave storica nel senso che egrave il prodotto di ciograve che io sono stato e sono La decisione in cui lrsquoEsserci ritorna a se stesso apre le rispettive possibilitagrave effettive di un esistere autentico a partire dallrsquoereditagrave che essa in quanto gettata assume Qual egrave lrsquoereditagrave di una decisione Quella di trovarsi nientrsquoaltro che un poter essere questo egrave ciograve che eredita dal suo passato eredita cioegrave ciograve che egrave sempre stato gettatezza una pura possibilitagrave Questo egrave ciograve che accade dice Heidegger nel progettarsi autentico La finitudine (lrsquoessere per la morte) una vota afferrata sottrae lrsquoesistenza alla molteplicitagrave infinita delle possibilitagrave che si offrono immediatamente (i comodi le frivolezze e le superficialitagrave) e porta lrsquoEsserci in cospetto della semplicitagrave del suo destino Tutto ciograve che io sono ha come destino cioegrave come mandato il mio accogliere la morte come possibilitagrave come possibilitagrave piugrave autentica fra tutte le possibilitagrave e quella piugrave autentica egrave la morte Per questo parla di semplicitagrave del destino il destino piugrave semplice egrave quello in cui tutti i mortali muoiono Con questo termine designiamo lrsquoaccadere originario dellrsquoEsserci quale ha luogo nella decisione autentica e in cui lrsquoEsserci libero per la sua morte si tramanda in una possibilitagrave ereditata e tuttavia scelta Questo egrave ciograve a cui la storicitagrave dellrsquoEsserci destina lrsquouomo lrsquoEsserci stesso nel senso che lo tramanda in una possibilitagrave che egrave ereditata dal suo passato passato che egrave sempre presente passato non dimentichiamoci ha a che fare con la possibilitagrave Dice ldquotuttavia sceltardquo Certo percheacute se pongo la morte come qualcosa che accade che si sa che accade senza sapere quando non mi ci confronterograve mai con la morte in quanto possibilitagrave presente adesso A pag 453 Se lrsquoEsserci anticipando la morte (lrsquounico modo per anticipare la morte egrave porla come possibilitagrave) la erige a padrona di seacute allora libero per essa si comprende nella ultrapotenza della sua libertagrave finita e in questrsquoultima che ldquoconsisterdquo sempre soltanto nellrsquoaver-scelto la scelta puograve assumere su di seacute lrsquoimpotenza dellrsquoabbandono a se stesso e venire in chiaro delle circostanze della situazione aperta Se io anticipo la morte sono libero - ma libero da che cosa Dalla deiezione dalla chiacchiera ndash dice si comprende nella ultrapotenza della sua libertagrave finita Cosa vuol dire questo Che si comprende cioegrave si apre per Heidegger la comprensione egrave sempre unrsquoapertura nella ultrapotenza nel senso di farsi carico di seacute lrsquoEsserci che riviene a se stesso Quindi ultrapotenza della sua libertagrave finita egrave una libertagrave finita percheacute finisce con la possibilitagrave della morte perograve per Heidegger egrave lrsquounica libertagrave Lrsquoassumere la morte come possibilitagrave egrave la condizione per non essere travolti dalla chiacchiera Solo un ente che nel suo essere sia essenzialmente ad-veniente cosiccheacute libero per la propria morte possa infrangendosi in essa lasciarsi rigettare sul proprio Ci effettivohellip Rendendosi conto che questa possibilitagrave non egrave oltrepassabile allora in questo modo si lascia rigettare cioegrave torna sul proprio Ci effettivo sul qui hellip cioegrave solo un ente che in quanto ad-veniente sia cooriginariamente essente-stato puograve tramandando a se stesso la possibilitagrave ereditata assumere il proprio esser-gettato ed essere nellrsquoattimo per ldquoil suo tempordquo Insomma lrsquounico modo per Heidegger per essere nel proprio tempo cioegrave per essere nellrsquoattimo per essere presente qui e adesso soprattutto accogliendo anche lrsquoessente statohellip questo consente di accogliere la possibilitagrave ereditata Certo ereditata storicamente ma ereditata nel senso che non lrsquoho inventata io ma egrave presente in tutto ciograve che di storico crsquoegrave in me E conclude Solo la temporalitagrave autentica che egrave nel contempo finita rende possibile qualcosa come un destino cioegrave la storicitagrave autentica Questa conclusione egrave importante Dice che solo la temporalitagrave autentica cioegrave quella finita quella che assume su di seacute la morte come possibilitagrave soltanto questa temporalitagrave autentica rende possibile qualcosa come un destino cioegrave soltanto se io mi accolgo come storicitagrave come un ente storicamente

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determinato avviene qualcosa come una storicitagrave autentica Possiamo intendere la storicitagrave autentica come lrsquoaccogliere ciograve che io sono sempre stato e cioegrave come progetto come gettatezza come essere quel qualche cosa che egrave quello che egrave percheacute egrave sempre in vista di Ora accogliere la propria storicitagrave cioegrave accogliere che tutto ciograve che io sono stato io lo sono adesso egrave qualcosa di importante anche in ambito psicanalitico Ogni decisione che io prendo ogni fantasia che mi viene in mente ogni cosa che voglio fare ecc egrave qualcosa di storicamente determinato determinato per esempio da altre fantasie da paure da aspettative da fantasie che poggiano su altre fantasie che poggiano su altre fantasie ancora Questo egrave ciograve che dagrave la storicitagrave autentica volgendo il discorso verso la psicoanalisi cioegrave la storicitagrave autentica muove soltanto dalla consapevolezza del fatto che tutto ciograve che io faccio in questo momento egrave determinato da fantasie come dicevo prima sorrette da altre fantasie e che io non ho nessun modo di tornare indietro di trovare un fondamento a queste fantasie Queste fantasie non sono altro che racconti che si snodano che si articolano che si raccontano allrsquoinfinito una fantasia egrave un racconto dopo tutto Quindi sono storicamente autentico solo nel momento in cui mi rendo conto che ciograve che io sono in questo momento egrave il prodotto diciamola cosigrave di una serie notevolissima di fantasie cioegrave di racconti di racconti che per me hanno avuto piugrave importanza di altri e qui Freud ha indicato alcune direzioni Le ha indicate perograve fino a un certo punto percheacute in effetti queste fantasie non sono casuali ma sono pilotate sono determinate dalla fantasia di potenza Egrave questo che mi fa accogliere una fantasia anzicheacute unrsquoaltra percheacute questa fantasia mi serve per avere potere per avere potenza per avere ragione Se sigrave allora lrsquoaccolgo se no lrsquoabbandono oppure la ripesco piugrave avanti quando sono cambiate le situazioni ma in ogni caso egrave sempre questo ciograve che motiva le fantasie Freud non era arrivato a questo punto infatti non aveva letto Nietzsche non voleva leggerlo peggio per lui ha perso unrsquooccasione Egrave questo che determina le fantasie Sigrave certo la questione sessuale le fantasie sessuali infantili va tutto bene ma fino a un certo punto non crsquoegrave nulla che spieghi il percheacute una certa fantasia debba costituire un problema se non percheacute urta con altre fantasie Soprattutto una fantasia sessuale infantile comporta come risultato per esempio lrsquoabbandono comporta lrsquoessere distrutto comporta quindi la perdita totale di potere di controllo su qualunque cosa egrave per questo che sono cosigrave efficaci le fantasie sessuali infantili Il problema sta nel fatto che queste fantasie comportano come effetto sempre nella fantasia ovviamente la perdita totale di controllo egrave per questo che vengono bandite con tanta forza sennograve non ci sarebbe motivo Edipo ha giaciuto con la madre e allora Qual egrave il problema Non crsquoegrave se non fosse che intervengono dei risvolti tali per cui se succede una certa cosa allora succede una catastrofe per cui io sono completamente allo sbaraglio allo sbando e non controllo piugrave niente sennograve di per seacute il fatto che abbia giaciuto con la mamma non importa niente a nessuno in teoria neanche a lui Ha ammazzato il papagrave certo questo va contro il codice penale ma forse non era questa la questione 10 gennaio 2018 La semiotica commette quellrsquoerrore che Heidegger ascrive alla scienza e cioegrave non pensa Dopo Heidegger ci si accorge piugrave facilmente che una dottrina una teoria non pensa Se dovessimo riassumere in poche parole ciograve che dice Heidegger nel suo testo Che cosrsquoegrave pensare pensare egrave il farsi carico del problema che la parola egrave In questo modo si riassume qualcosa di molto importante molto corposo percheacute il farsi carico di quel problema che la parola egrave un segno problema non nel senso di un impiccio ma di qualche cosa che chiede di essere interrogato ancora Dicendo questo si pongono le condizioni per accorgersi che leggendo qualunque testo anche un buon testo che comunque il suo autore non pensa quanto dovrebbe a ciograve che sta dicendo non problematizza quelle parole con cui sta dicendo E questo egrave un problema nella scienza egrave palese anche percheacute come dice giustamente Heidegger la scienza non deve occuparsi di questo non deve pensare egrave unrsquoaltra la cosa che deve fare egrave costruire i suoi esperimenti fare le sue congetture ma non pensare

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a quello che fa Quindi muovendo da questa idea da questa direttrice che riguarda il pensare cioegrave farsi carico di quel problema che la parola egrave di cui la parola egrave fatta allora tenendo conto di questo diventa piugrave difficile leggere dei testi difficile nel senso di trovare qualcosa di particolarmente interessante percheacute se si dagrave per scontate delle cose quello che ne segue le conclusioni che ne trae vanno poco lontane rischiano di essere come direbbe Heidegger chiacchiera In effetti lrsquounica disciplina diciamola cosigrave che dovrebbe farsi carico di una cosa del genere sarebbe la psicoanalisi In teoria sarebbe proprio lei non lo fa perograve dovrebbe dovrebbe percheacute egrave con questo che ha necessariamente a che fare egrave per cosigrave dire il suo pane e di cui ne va anche del suo interesse posto che ne abbia qualcuno Detto questo andiamo avanti con Essere e tempo che devo confessarvi trovo appassionante Siamo a pag 454 La ripetizione del possibile non egrave una restaurazione del passatohellip Sappiamo che la restaurazione del passato egrave la ripetizione dellrsquoEsserci in quanto possibilitagrave sarebbe la sua gettatezza hellipneacute un semplice collegamento del ldquopresenterdquo con ciograve ldquoche fu superatordquo La ripetizione scaturendo da un autoprogettamento deciso non si lascia sedurre dal ldquopassatordquo per farlo semplicemente ritornare come il reale di un tempo La ripetizione egrave piuttosto una replica alla possibilitagrave dellrsquoesistenza essente-ci-stata Come dicevamo qualche volta fa questo essente-ci-stato egrave il modo che Heidegger trova per descrivere il passato nella gettatezza Il che potrebbe apparire paradossale percheacute la gettatezza egrave qualcosa che si getta in avanti perograve lui ascrive questo piuttosto al progetto Egrave un po questo il motivo per cui non ha finito la sua opera percheacute gli mancavano le parole giuste per dire queste cose Quindi La ripetizione egrave piuttosto una replica alla possibilitagrave dellrsquoesistenza essente-ci-stata cioegrave che egrave sempre stata questa possibilitagrave dellrsquoEsserci egrave possibilitagrave pura La replica alla possibilitagrave nel decidersi in quanto concentrata nellrsquoattimo egrave perograve al tempo stesso ciograve che in quanto passato si ripercuote sullrsquooggi Questa egrave una cosa importante La replica alla possibilitagrave nel decidersi cioegrave lrsquoessere di fronte alla decisione Questo dice egrave ciograve che al tempo stesso si ripercuote sullrsquooggi cioegrave il fatto di replicarmi in quanto progettante egrave ciograve che decide di ciograve che faccio adesso Questa cosa che sarebbe il passato la gettatezza che io sono sempre stato egrave ciograve che decide di ciograve che continuo ad essere appunto gettatezza La ripetizione non si abbandona al passato e non mira al progresso Per lrsquoesistenza autentica entrambi sono nellrsquoattimo indifferenti Quellrsquoattimo della decisione in cui non crsquoegrave niente percheacute tutto deve ancora farsi Noi definiamo la ripetizione il modo della decisione autotramandantesi mediante cui lrsquoEsserci esiste esplicitamente come destino Dunque una decisione che si autotramanda che si tramanda da sola questa decisione viene tramandata nel senso che egrave sempre presente Viene tramandata percheacute egrave sempre stata ma continua a prodursi ancora adesso Questa decisione autotramandantesi mediante cui lrsquoEsserci esiste esplicitamente come destino Questo egrave il suo destino Ciograve che egrave sempre stato gettatezza egrave il trovarsi destinato a essere pura possibilitagrave Il che significa che ciascuna volta ci si trova diciamola cosigrave a ritrovare in ciograve che sono sempre stato quellrsquoelemento che egrave decisivo di ciograve che sono Ciograve che sono stato egrave la gettatezza egrave il passato ma questo egrave decisivo del fatto che continuerograve a essere gettatezza cioegrave continuerograve a essere sempre proiettato verso qualche cosa a essere sempre in vista di Ma se il destino costituisce la storicitagrave originaria dellrsquoEsserci la storia non ha il suo centro di gravitagrave neacute nel passato neacute nel presente e nella sua ldquoconnessionerdquo col passato ma nellrsquoaccadere autentico dellrsquoesistenza quale scaturisce dallrsquoavvenire dellrsquoEsserci Questo destino in cui ciascuno si trova destino che egrave il continuare a progettarsi egrave questa storicitagrave originaria nel senso che la mia storicitagrave egrave ciograve che mi destina continuamente a ciograve che sarograve il che non significa banalmente che ciograve che sono stato decide di ciograve che sarograve anche perograve questo avviene in ciascuna decisione in ciascun atto in ciascun momento Ciograve di cui sono fatto la mia storicitagrave egrave ciograve che decide del mio progetto e cioegrave di che cosa mi occuperograve ed egrave occupandomi di questo qualche cosa che questo qualche cosa diventa presente in questa sorta di intersezione tra il futuro il progetto e il passato la gettatezza Egrave ligrave che qualche cosa si presentifica nel senso che egrave questo progetto che in quanto progetto egrave verso qualcosa che presentifica ciograve di cui mi voglio occupare Egrave questo progetto che rende presente lrsquoutilizzabile lo

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rende appunto utilizzabile ma soltanto nel progetto questo utilizzabile egrave un utilizzabile LrsquoEsserci egrave sempre in questa sorta di estasi gettato proiettato continuamente Quindi qualche cosa appare qualche cosa si presentifica grazie a questi due momenti il futuro e il passato Qualche cosa diventa presente percheacute egrave nel progetto per dirla in modo molto spiccio A pag 455 Noi chiamiamo destino lrsquoautotramandarsi anticipante insito nella decisione al Ci dellrsquoattimo Quando dico Esserci questo Ci lui lo intende come un Ci dellrsquoattimo qui in questo istante Qui trova il suo fondamento anche il destino-comune cioegrave llsquoaccadere dellrsquoEsserci nel con-essere con gli altri Lrsquoessere con gli altri per Heidegger egrave importante non egrave una cosa secondaria Da qualche parte dice che lrsquoEsserci egrave un dialogo un dialogo continuo che si fa con altri presente o immaginario non importa Crsquoegrave sempre questo riferirsi a quello che lui chiama con-essere cioegrave essere con altri Andiamo al sect 75 La storicitagrave dellrsquoEsserci e la storia universale Innanzi tutto e per lo piugrave lrsquoEsserci si comprende a partire da ciograve che incontra nel mondo e da ciograve di cui si prende cura preveggendo ambientalmente Quindi io posso comprendere lrsquoessere a partire da ciograve che incontro e da ciograve di cui mi prendo cura Questo non egrave indifferente egrave un altro modo per porre la questione che poneva lui e cioegrave che si nasce nella chiacchiera Quindi lrsquoEsserci puograve giungere a comprendere di essere un progetto gettato sempre e comunque a partire dalla chiacchiera dalla banalitagrave da quella che Husserl chiamava Lebenswelt il mondo della vita percheacute non crsquoegrave altro da cui partire Quando incomincio a parlare le prime cose che imparo sono delle stupidaggini perograve queste banalitagrave queste sciocchezze sono comunque la base indispensabile per poi giungere a una sorta di consapevolezza dellrsquoEsserci Anche per fare tutte queste pensate che ha fatto Heidegger anche lui egrave partito da delle banalitagrave non egrave che si parte da disquisizioni tra le piugrave astratte e inverosimili si parte da una domanda spesso apparentemente sciocca Dipende poi da come si pone la domanda certo ma egrave a partire da questo domandare che egrave riuscito a giungere a intendere che lrsquoessere non si pone di fatto come quella cosa immobile e statica ma come un qualche cosa che egrave sempre progettato che deve fare qualcosa Io sono quel qualcosa che egrave sempre ligrave che deve fare qualcosa egrave questo lrsquoessere egrave questo che dagrave in quanto essere allrsquoente la sua enticitagrave cioegrave fa essere lrsquoente quello che egrave In effetti anche nella lingua si coglie con precisione fa essere lrsquoente quello che egrave Capite che dicendo questo dice una cosa notevole e cioegrave che anche la comprensione dellrsquoEsserci a cui lui egrave giunto dopo una serie di passaggi di letture di riflessioni di tutto ciograve che ha costituito la sua storicitagrave ma egrave giunto sempre a partire dalla chiacchiera dalla deiezione dal dire comune percheacute non si puograve non partire da ligrave Egrave il discorso che aveva fatto in modo preciso rispetto per esempio alla scienza anche lo scienziato piugrave bravo quando fa i suoi calcoli ecc prima di fare tutte queste cose egrave comunque partito da qualche cosa che egrave molto semplice molto banale che perograve ha saputo poi aprire in altre direzioni Questa comprensione (dellrsquoEsserci) non egrave una semplice consapevolezza di seacute che solo si accompagni a tutti i comportamenti dellrsquoEsserci Non intende questa comprensione come consapevolezza Comprendere significa autoprogettarsi nella rispettiva possibilitagrave dellrsquoessere-nel-mondo cioegrave esistere in questa possibilitagrave Questo significa comprendere significa comprendersi in quanto possibilitagrave possibilitagrave dellrsquoessere-nel-mondo Io mi trovo a essere possibilitagrave percheacute sono nel mondo se non fossi nel mondo non sarei nulla In tal modo la comprensione come comprensione comune costituisce lrsquoesistenza inautentica del Si Eccolo ciograve da cui si parte ciograve da cui ogni cosa prende lrsquoavvio le prime parole le prime cose che non hanno nessun fondamento sono delle frasi messe insieme piugrave o meno alla rinfusa Nellrsquoesser-assieme pubblico ciograve che si incontra nel prendersi cura quotidiano non sono soltanto mezzi e opere ma anche ciograve che ldquoegrave datordquo con essi gli ldquoaffarirdquo le imprese gli incidenti e gli accidenti Il ldquomondordquo ne egrave a un tempo cagione e teatro e come tale fa parte del fare e del disfare quotidiano Nellrsquoesser-assieme pubblico gli altri si incontrano in un vortice di attivitagrave in cui ldquosi nuota insiemerdquo ldquoanche noi stessirdquo Si conosce si discute si sollecita si combatte si conserva e si dimentica sempre riferendoci prima di tutto a ciograve che si persegue e a ciograve che ne ldquorisultardquo Questa cosa lrsquoha ripresa Sini cioegrave il senso delle cose egrave ciograve che ne faccio di queste cose egrave il come mi muovo a partire da una certa cosa che cosa ne

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faccio quello egrave il senso Che egrave diverso da come lo poneva Wittgenstein il senso come lrsquoutilizzo che ne viene fatto comunemente e cioegrave lrsquouso comune del termine Certo egrave possibile ricondurre questo alla medesima questione perograve con un passaggio in piugrave in quanto il senso egrave lrsquouso che io faccio di una certa cosa e questo uso egrave ciograve che mi muove a fare Anche in questo caso ponendo la questione del senso in questo modo cosa mi muove a fare egrave sempre e comunque un essere che egrave fatto di possibilitagrave e gettatezza di progetto di un qualche cosa che egrave sempre un in vista di Progresso stasi cambiamento e ldquoconsuntivordquo di ogni singolo Esserci tutto egrave commisurato allrsquoandamento allo stato al cambio e alla disponibilitagrave di ciograve di cui si prende cura Io mi prendo cura di qualche cosa in quanto Esserci sono gettato e mi progetto verso un utilizzabile perograve ci dice in aggiunta che egrave prendendomi cura di questo utilizzabile che io posso accorgermi di essere possibilitagrave di essere progetto Aveva giagrave parlato di questo movimento che egrave un po il circolo ermeneutico cioegrave io mi progetto qualche cosa quindi progettandomi verso lrsquoente faccio ldquoesistererdquo lrsquoente ma nel momento in cui lrsquoente esiste allora esisto anchrsquoio nel momento in cui esisto anchrsquoio posso far esistere lrsquoente e via di seguito Egrave sigrave un circolo vizioso ma non egrave da prendere come qualcosa da eliminare un problema no egrave ciograve di cui si vive continuamente egrave ciograve di cui occorre prendere atto Per tornare a ciograve che dicevo nelle prime battute egrave ciograve di cui occorre farsi carico nel pensare percheacute egrave questo che accade mentre si pensa pensando a qualche cosa questo qualche cosa diventa quello che egrave quando me ne occupo ma occupandomene quello cambia anche me Egrave in questo movimento continuo che avviene la vita direbbe Heidegger Ma se il riferimento alla comprensione dellrsquoEsserci propria della quotidianitagrave egrave quanto mai ovviohellip Comprendo lrsquoEsserci percheacute occupandomi di qualche cosa ho lrsquoopportunitagrave di accorgermi che questo qualche cosa fa parte del mio progetto quindi sono io questa qua hellipnon egrave perciograve stesso ontologicamente trasparente hellip In realtagrave la storia non egrave neacute la continuitagrave mobile dei mutamenti degli oggetti neacute il flusso delle esperienze vissute dei ldquosoggettirdquo Lrsquoaccadere della storia riguarderagrave allora la ldquoconnessionerdquo fra soggetto e oggetto Ma se si attribuisce lrsquoaccadere alla relazione soggetto-oggetto bisogna porsi anche il problema del modo di essere di questa connessione come tale visto che sarebbe essa ciograve che in fondo ldquoaccaderdquo La tesi della storicitagrave dellrsquoEsserci non afferma che la storicitagrave egrave propria di un soggetto senza mondo ma dellrsquoente che esiste come essere-nel-mondo (pagg 456-457) Lrsquounico ente che esiste egrave per Heidegger lrsquouomo lrsquoEsserci Lrsquoaccadere della storia egrave lrsquoaccadere dellrsquoessere-nel-mondo La storicitagrave dellrsquoEsserci egrave in linea essenziale la storicitagrave del mondo la quale sul fondamento della temporalitagrave estatico-orizzontale fa parte della sua temporalizzazione Dice dunque Lrsquoaccadere della storia egrave lrsquoaccadere dellrsquoessere-nel-mondo la mia storia lrsquoaccadere della mia storia non egrave altro che il mio accadere nellrsquoessere-nel-mondo tutti i modi in cui continuamente accado nel mondo egrave questa la mia storia A pag 458 LrsquoEsserci quotidiano si disperde fra le mille cose che ldquosuccedonordquo ogni giorno Le occasioni e le circostanze a cui il prendersi cura volge sin dallrsquoinizio la sua attesa ldquotatticardquo danno come risultato il ldquodestinordquo Tutto ciograve che mi accade in qualche modo costituisce il mio destino in quanto egrave comunque gettatezza percheacute qualunque cosa accada non posso evitare il mio destino Il mio destino egrave la gettatezza egrave lrsquoessere continuamente progettato e quindi lrsquoestasi LrsquoEsserci esistente inautenticamente valuta la sua storia solo in base a ciograve di cui si prende cura Vale a dire non crsquoegrave questo momento di ritorno Mi prendo cura di qualcosa e certo da quel momento quella cosa diventa quella che egrave ma diventando quella che egrave modifica anche me Nella deiezione manca questo movimento di ritorno cioegrave non riviene allrsquoEsserci Poicheacute lrsquoEsserci incalzato dagli ldquoaffarirdquo deve prima raccogliersi dalla dispersione e dalla incoesione di ciograve ldquoche egrave successordquo per giungere a se stesso egrave solo partendo dallrsquoorizzonte di comprensione della storicitagrave inautentica che si pone il problema della costituzione della ldquocontinuitagraverdquo dellrsquoEsserci nel senso della ldquocontinuitagraverdquo delle esperienze vissute del soggetto ldquoanchrsquoesserdquo semplicemente-presenti Qui sta proponendo esattamente ciograve che dicevo prima anzi lo dice proprio in modo esplicito Egrave soltanto dallrsquoinautenticitagrave che si avvia questo movimento che puograve condurmi a comprendere lrsquoEsserci solo dallrsquoinautenticitagrave dalla banalitagrave dalle cose che incontro che mi succedono che si dicono che si fanno ecc A pag 459

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Ma lrsquoaccadere di questa decisione cioegrave lrsquoanticipante e tramandantesi ripetizione di un patrimonio ereditario di possibilitagrave fu da noi interpretato come storicitagrave autentica La storicitagrave autentica egrave sigrave lrsquoaccadere di questa decisione ma soprattutto lrsquoaccogliere il fatto che questa decisione il decidere mi viene tramandato dal fatto di esser sempre stato gettatezza egrave questo che si tramanda egrave questo la storicitagrave autentica Saragrave forse in questa storicitagrave che egrave riposta lrsquoestensione dellrsquoesistenza totale estensione originaria indispersa e non bisognosa di continuitagrave Vediamo di chiarire bene Crsquoegrave la storicitagrave autentica e quella inautentica La storicitagrave inautentica egrave quella che non si rende conto che il mio destino egrave di ripetere allrsquoinfinito per cosigrave dire la mia gettatezza La storicitagrave autentica egrave quella che accoglie questo fatto che il mio destino egrave quello di trovarmi a ripetere allrsquoinfinito il fatto di essere gettato La decisione del se-Stesso contro lrsquoincostanza della dispersione egrave in se stessa la costanza estesa in cui lrsquoEsserci in quanto destino tiene ldquoinclusirdquo nella propria esistenza la nascita la morte e il loro ldquofrardquo cosiccheacute esso in questa stabilitagrave egrave nellrsquoattimo per il mondanamente-storico della sua rispettiva situazione Sta dicendo che in questo lasso di tempo fra la nascita e la morte in questo ldquofrardquo i due momenti crsquoegrave lrsquoestensione dellrsquoEsserci Il destino di cui parlava non egrave altro che ciograve che tiene incluso tra loro la nascita la morte e il loro ldquofrardquo egrave ciograve che mi fa accorgere di essere sempre e comunque dalla nascita alla morte di essere soltanto gettatezza percheacute io sono destinato a essere questo a essere progetto Nella ripetizione carica di destino delle possibilitagrave essenti-state lrsquoEsserci si riporta ldquoimmediatamenterdquo a ciograve che egrave giagrave stato prima di esso cioegrave in modo temporalmente estatico Anche in questo caso lrsquoEsserci si riporta a ciograve che egrave stato quindi comunque si butta fuori da seacute egrave gettato in ciograve che egrave sempre stato Con questo autotramandarsi dellrsquoereditagravehellip Lrsquoereditagrave egrave sempre quella del destino cioegrave del fatto di essere gettatezza egrave questo che io eredito hellipnel ritornare indietro dalla possibilitagrave insuperabile della morte la ldquonascitardquo egrave coinvolta nellrsquoesistenza sia pure soltanto affincheacute questa affrancata da ogni illusione assuma lrsquoesser-gettato del proprio Ci Qui dice una cosa interessante Dice lrsquoesistenza affrancata da ogni illusione Dice una cosa importante Heidegger la dice cosigrave al volo ma merita di rifletterci un pochino percheacute quale illusione Lrsquoillusione che la morte non mi riguardi che la morte sia una cosa tra le altre che la morte non sia quindi la possibilitagrave suprema Questa egrave lrsquoillusione dellrsquoesistenza e se crsquoegrave questa illusione allora crsquoegrave deiezione Infatti quando si accede al linguaggio non crsquoegrave questa consapevolezza non puograve neanche esserci cosigrave come non crsquoegrave in un animale Dal momento in cui assumo la morte come possibilitagrave ma lrsquoassumo realmente autenticamente allora divento autentico divento Esserci in quanto essere-per-la-morte Tenendo conto di questa possibilitagrave egrave come se prendessi atto del fatto che io sigrave sono sempre gettato progetto ma questo essere progettato egrave sempre in vista di un qualche cosa che egrave la morte Morte non intesa necessariamente come lo spegnimento dellrsquoindividuo ma come la nullitagrave la nullificazione Ogni volta che mi progetto lrsquoEsserci si ldquoestaticizzardquo e quindi in un certo senso muore Si puograve intendere cosigrave la questione della morte Certo lui parla della morte anche come morte fisica perograve anche in questo modo in ogni estasi ogni che lrsquoEsserci egrave gettato fuori di seacute scompare muore A pag 463 Se in tal modo la storiografia getta le sue radici nella storicitagrave in base a essa si deve poter determinare anche cosa sia lrsquooggetto ldquoautenticordquo della storiografia Di che cosa si occupa la storiografia Che cosa fa La delimitazione del tema originario della storiografia deve esser attuata in conformitagrave alla storicitagrave autentica a alla corrispondente apertura dellrsquoEsserci essente-ci-stato cioegrave in base alla ripetizione Questa comprende lrsquoEsserci essente-ci-stato nella sua possibilitagrave autentica essente-stata La ldquonascitardquo della storiografia dalla storicitagrave autentica significa allora la tematizzazione primaria dellrsquooggetto storiografico progetta lrsquoEsserci essente-ci-stato nella sua possibilitagrave di esistenza piugrave propria Badate bene la tematizzazione primaria dellrsquooggetto storiografico quindi mettere a tema ciograve di cui si tratta nella storiografia progetta lrsquoEsserci essente-ci-stato cioegrave quellrsquoente che da sempre egrave stato gettatezza egrave sempre stato un occuparsi di qualche cosa dunque lo progetta nella sua possibilitagrave di esistenza piugrave propria Qui crsquoegrave una questione Il mettere a tema qualche cosa egrave un po come il porsi la domanda di che cosa mi sto occupando realmente Lui parla della storiografia ma si potrebbe

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riferire tutto ciograve a qualunque cosa ma facendo questo che cosa accade Che io progetto il mio Esserci in questo progetto di tematizzare la storiografia e quindi mettendo in atto questo progetto metto in atto lrsquoEsserci per quello che egrave cioegrave come un progetto di fare qualche cosa Naturalmente si puograve dire di qualunque altra cosa Ma che cosa significa che lrsquoEsserci crsquoegrave ldquodi fattordquo Se lrsquoEsserci egrave ldquoautenticamenterdquo reale solo nellrsquoesistenzahellip Lui si domanda ma la storiografia si occupa sigrave di fatti passati ma come puograve riguardare lrsquoEsserci se lrsquoEsserci riguarda soltanto il presente lrsquoattimo in cui crsquoegrave in cui si progetta Ma allora lrsquoesente-stato autenticamente tale ldquodi fattordquo egrave la possibilitagrave esistentiva in cui si determinano effettivamente destino destino-comune e storia-del-mondo Dice che queste cose che riguardano la storiografia non sono altro possibilitagrave esistentive possibilitagrave dellrsquoesistenza niente piugrave di questo Solo percheacute lrsquoesistenza egrave sempre e soltanto in quanto effettivamente gettata la storiografia apriragrave la silenziosa forza del possibile in modo tanto piugrave efficace quanto piugrave semplicemente e concretamente essa comprende e ldquosoltantordquo espone lrsquoesser-stato-nel-mondo a partire dalla sua possibilitagrave Qui la storiografia non egrave piugrave soltanto il libro di storia ma dice che egrave lrsquoEsserci che si espone nella sua storia a prendere atto del fatto che egrave e egrave sempre stato solo possibilitagrave In questo modo la storiografia apre come possibilitagrave Lui sta cercando di trovare una connessione tra lrsquoEsserci e la storiografia La storiografia si occupa del passato lrsquoEsserci riguarda lrsquoattimo il presente Sigrave egrave vero ma la storiografia si occupa di quellrsquoattimo che egrave sempre stato e che continua a essere adesso 18 gennaio 2018 Sicuramente avete inteso qual egrave la portata in Heidegger della temporalitagrave del tempo rispetto allrsquoEsserci Lui arriva alla questione del tempo nel momento in cui per lui lrsquoessere non egrave piugrave qualcosa di statico di immobile cosigrave come era stato pensato da tutta la filosofia lrsquoessere egrave ciograve che permane immobile lrsquoente muta cambia ma lrsquoessere rimane quello Se lrsquoessere cambiasse anche lrsquoente non sarebbe piugrave lrsquoente lrsquoessere non gli darebbe piugrave la sua enticitagrave e a questo punto si dissolverebbe nel nulla Lui invece fa questa cosa straordinaria egrave stato il primo a farla lui spazza via tutto questo lrsquoessere non egrave piugrave questa cosa statica e immobile Attribuisce lrsquoessere allrsquouomo percheacute lrsquouomo egrave lrsquounico che puograve chiedersi qualcosa intorno allrsquoessere Lo chiama Esserci percheacute il termine uomo egrave inflazionato non si capisce piugrave bene che cosa voglia dire e allora ha usato questrsquoaltra formula ldquoEssercirdquo A questo punto lrsquoessere per Heidegger diventa sulla scorta di Husserl naturalmente un qualcosa che egrave sempre progettato verso qualche cosa lrsquouomo non egrave mai fermo si agita sempre e quindi lrsquoessere che egrave attribuito allrsquouomo non puograve non seguire anche lui la stessa vicenda e cioegrave essere sempre in movimento sempre alla ricerca di qualche cosa sempre in vista di qualche cosa Ecco che allora lrsquoessere da cosa statica e ferma diventa un movimento in avanti cioegrave diventa un progetto gettato Vedete quindi che la nozione di essere a questo punto cambia radicalmente non solo non egrave piugrave statico ma egrave soltanto gettatezza o come si egrave trovato a dire in altre circostanze egrave pura possibilitagrave pura possibilitagrave di fare qualche cosa con qualche cosa A questo punto si poneva anche il problema dellrsquoessere gettato verso qualcosa ma questo qualche cosa che cosrsquoegrave Egrave un utilizzabile un qualche cosa di cui mi occupo di cui mi prendo cura Ecco che allora tutti questi aspetti diventano aspetti costitutivi dellrsquoEsserci Essendo un progetto gettato egrave gettato verso un qualche cosa verso un utilizzabile quindi il suo essere attendo verso questo utilizzabile Heidegger lo chiama Cura il prendersi cura di qualche cosa cioegrave fare qualcosa di qualche cosa Ed egrave qui che interviene la questione del tempo che per Heidegger come avrete intuito egrave importante visto che per tre quarti del libro non fa che parlare del tempo della temporalitagrave In questa gettatezza in questo progettare continuamente io mi aspetto qualche cosa altrimenti non progetterei niente mi aspetto di modificare qualcosa di utilizzare qualche cosa di fare qualche cosa come dicevo prima essere sempre in vista di qualche cosa Ma questo aspettarsi qualche ha a che fare con qualcosa di preciso e cioegrave con il futuro Dlsquoaltra parte crsquoegrave un

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qualche cosa che mentre io mi progetto torna sempre indietro e cioegrave mi consente di riflettere sul fatto che sigrave sono progettato in avanti ovviamente verso il futuro ma essere questo progettante lo sono sempre stato e questo egrave il passato Ora egrave proprio nel momento in cui io progetto qualche cosa cioegrave mi prendo cura di un utilizzabile qualunque il quale proprio percheacute me ne prendo cura diventa presente cioegrave egrave attuale egrave adesso si presentifica Si presentifica come ha insistito a dire allrsquoinfinito nel mio progetto egrave ligrave che si presentifica sennograve non si presentificherebbe niente Quindi non egrave che crsquoegrave qualcosa egrave presente e allora io me ne prendo cura No ed egrave questa la rivoluzione di Heidegger egrave il contrario egrave percheacute mi prendo cura di qualche cosa che qualcosa si apre e diventa presente Capite che egrave stata una rivoluzione notevole del pensiero Come diceva giustamente Volpi non egrave che Heidegger ha preso la scacchiera e ha cambiato i pezzi no ha proprio spazzato via la scacchiera ne ha messa unrsquoaltra egrave cambiato tutto Ecco che allora la questione del tempo egrave fondamentale per questo motivo il tempo non egrave altro che il progetto la gettatezza cioegrave lrsquoessere stato che consentono il presentificarsi di qualche cosa Da Parmenide in poi non ci si egrave piugrave mossi cioegrave lrsquoessere egrave e il non essere non egrave Uno potrebbe dire ldquoche genialatardquo perograve per il tempo egrave stata una genialata si parla di 2500 anni fa Per primo Parmenide ha posto le condizioni della filosofia interrogandosi sullrsquoessere che cosa egrave E quindi che cosa egrave lrsquoessere Poi da ligrave sigrave certo Platone Aristotele tutti quanti perograve lui ha posto il problema dellrsquoessere che cosa egrave Parmenide era ancora a cavallo tra lrsquoepoca del mito e lrsquoepoca della filosofia della ragione In effetti Parmenide esprime il suo pensiero in un poema le famose cavalle che trainano il cocchio verso la dea Aletheia la veritagrave egrave lrsquoessere Egrave percheacute crsquoegrave questa temporalitagrave cioegrave crsquoegrave il progetto gettato crsquoegrave quindi la gettatezza che egrave sempre statahellip egrave in questo che consiste il prendersi cura di qualche cosa nel progetto io mi sto prendendo cura di qualche cosa prendendomene cura questa cosa compare Compare nel senso che puograve apparire sennograve non appare quindi appare allrsquointerno del prendersi cura che egrave fondamentale e infatti lui lo pone come lrsquoessere dellrsquoEsserci cioegrave la sostanza prioritaria dellrsquoEsserci egrave la Cura La temporalitagrave egrave fondamentale percheacute egrave tutto il processo dellrsquoEsserci Detto questo leggiamo quello che dice Heidegger nellrsquoultimo capitolo sesto Temporalitagrave e intratemporalitagrave come origine del concetto ordinario del tempo Pag 474 Sappiamo che il concetto ordinario di tempo cioegrave come successione di stati viene dalla temporalitagrave dellrsquoEsserci egrave percheacute io sono progettato che mi aspetto qualche cosa e quindi posso pensare il futuro Poi lrsquoessere stato e quindi a questo punto essendo in un progetto mi occupo di qualche cosa e questo qualche cosa egrave il presente ciograve che appare lrsquoalegravetheia letteralmente ciograve che esce dallrsquooscuritagrave sect 78 ndash Lrsquoincompletezza della precedente analisi temporale dellrsquoEsserci Per dimostrare che la temporalitagrave costituisce lrsquoessere dellrsquoEssercihellip Potremmo anche dire che la temporalitagrave egrave la Cura lrsquoessere dellrsquoEsserci hellipabbiamo fatto vedere che la storicitagrave in quanto costituzione drsquoessere dellrsquoesistenza egrave ldquoin fondordquo temporalitagrave Non crsquoegrave storicitagrave senza temporalitagrave tutto ciograve che egrave considerato storico non puograve che muovere dalla temporalitagrave dellrsquoEsserci cioegrave dallrsquoessere sempre progetto gettato quindi aspettarsi qualcosa e quindi potere pensare il futuro Lrsquointerpretazione del carattere temporale della storia ebbe luogo senza riferimento al ldquofattordquo he ogni accadimento scorre ldquonel tempordquo Nel corso dellrsquoanalisi esistenziale-temporale abbiamo tolto la parola alla comprensione quotidiana dellrsquoEsserci che di fatto conosce la storia soltanto come accadere ldquointratemporalerdquo Ma se la analitica esistenziale deve rendere ontologicamente trasparente lrsquoEsserci proprio nella sua effettivitagrave egrave necessario che sia restituito esplicitamente il suo buon diritto anche allrsquointerpretazione ldquoontico-temporalerdquo della storia Sta dicendo che adesso ci occupiamo del tempo cosigrave come viene inteso comunemente come ciascuno lo ha imparato Il tempo ldquoin cuirdquo si incontra lrsquoente merita tanto piugrave necessariamente unrsquoanalisi fondamentale in quanto anche gli eventi naturali oltre alla storia sono determinati ldquomediante il tempordquo Piugrave elementare ancora della constatazione che nelle scienze della storia e della natura egrave presente il ldquofattore tempordquo egrave il fatto che lrsquoEsserci giagrave prima di qualsiasi indagine tematica ldquofa i conti col tempordquo e si regola secondo il tempo LrsquoEsserci lrsquouomo si regola secondo il tempo E qui di nuovo egrave decisivo il ldquofare i contirdquo che precede qualsiasi uno dei mezzi di misura costruiti in vista

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della determinazione del tempo Quello precede questo e rende possibile qualcosa come lrsquouso di orologi Esistendo effettivamente il singolo Esserci ldquoha tempordquo o ldquonon ha tempordquo ldquoSi prende tempordquo o ldquoaffretta i tempirdquo Percheacute lrsquoEsserci si prende ldquotempordquo e percheacute puograve ldquoperdernerdquo Da dove prende tempo In che rapporto egrave questo tempo con la temporalitagrave dellrsquoEsserci Cerca qui di intendere la questione del tempo cosigrave come comunemente egrave inteso perograve in relazione allrsquoindagine che sta compiendo lui lrsquoanalitica esistenziale dellrsquoesistenza del tempo Il tempo originario per lui come sappiamo egrave quel tempo che si produce nella temporalitagrave dellrsquoEsserci progetto gettatezza ecc A pag 475 prosegue LrsquoEsserci quotidiano che si prende tempo incontra il tempo innanzi tutto nellrsquoutilizzabile e nella semplice-presenza che incontra nel mondo Egrave il modo comune di intendere il tempo cioegrave lrsquoEsserci incontra il tempo innanzitutto nellrsquoutilizzabile e cioegrave nelle cose che incontra che deve fare che deve svolgere i suoi affari quotidiani Il tempo cosigrave ldquoesperitordquo egrave interpretato nellrsquoorizzonte della comprensione dellrsquoessere piugrave prossima cioegrave come qualcosa di (in qualche modo) semplicemente-presente Qui lrsquoutilizzabile egrave inteso deiettivamente come la semplice presenza di qualche cosa che egrave il odo comune di intendere il tempo Lo diceva da qualche altra parte il tempo egrave sempre un tempo ldquoperrdquo un tempo per qualche cosa non egrave un tempo astratto Per esempio mi aspetto qualche cosa non aspetto e basta oppure sono stato qualche cosa e quindi egrave sempre riferito a una presenza a un utilizzabile qualunque esso sia Come e percheacute lrsquoEsserci giunga a formarsi il concetto ordinario del tempo devrsquoessere spiegato in base alla costituzione drsquoessere dellrsquoEsserci che si prende cura del tempo costituzione che egrave fondata nella temporalitagrave Sta dicendo che a questo punto per intendere la questione del tempo ordinario lrsquoEsserci si prende cura del tempo Egrave come se tematizzasse il tempo Il concetto ordinario del tempo deve la sua origine a un livellamento del tempo originario La dimostrazione di questa provenienza del concetto ordinario del tempo giustifica lrsquointerpretazione precedente della temporalitagrave come tempo originario Adesso vuole dimostrare come la concezione ordinaria di tempo venga dallrsquointerpretazione precedente della temporalitagrave come tempo originario Nel corso della elaborazione del concetto ordinario del tempo si delinea unrsquoimportante alternativa se al tempo debba essere attribuito un carattere ldquosoggettivordquo oppure ldquooggettivordquo Quando il tempo egrave concepito come essente in seacute egrave tuttavia prevalentemente attribuito allrsquoldquoanimardquo Quando ha invece un carattere ldquoconforme alla coscienzardquo ha nondimeno una funzione ldquooggettivardquo Il problema qui per Heidegger egrave intendere se il tempo egrave qualcosa di oggettivo o di soggettivo sect 79 ndash La temporalitagrave dellrsquoEsserci e il prendersi cura del tempo Pag 476 LrsquoEsserci esiste come un ente per il quale nel suo essere ne va di questo essere stesso Egrave la formulazione classica di Heidegger un ente per il quale nel suo essere ne va di questo essere stesso Essenzialmente avanti-a-seacute esso si egrave progettato nel suo poter-essere prima di ogni semplice e successiva considerazione di seacute LrsquoEsserci egrave progetto quindi egrave sempre unrsquoestasi egrave sempre gettato in avanti Nel progetto lrsquoEsserci si svela come gettato Gettato nellrsquoabbandono al ldquomondordquo lrsquoEsserci prendendo cura cade deiettivamente nel mondo Questo egrave quello che succede si getta nel prendersi cura di qualche cosa prendendosi cura di qualche cosa si trova nella deiezione percheacute i prende cura di utilizzabili Ricorderete che per Heidegger la posizione autentica egrave lrsquoessere dellrsquoEsserci che si rende cura di seacute che riviene a se stesso In quanto Cura cioegrave esistendo nellrsquounitagrave del progetto deiettivo e gettato lrsquoEsserci egrave aperto nel suo Ci Essendo-assieme agli altri lrsquoEsserci si mantiene in uno stato interpretativo medio che si articola nel discorso e si esprime nel linguaggio Lrsquoessere-nel-mondo si egrave giagrave sempre espresso e in quanto esser-presso lrsquoente che si incontra dentro il mondo si esprime costantemente nel chiamare e nel parlare di ciograve stesso di cui si prende cura Qui sembra che il linguaggio intervenga a un certo punto come un qualche cosa che appartiene allrsquoEsserci come modalitagrave del prendersi cura di qualche cosa ora la cosa egrave un porsquo piugrave complessa non egrave che ci sia prima lrsquoEsserci e poi il linguaggio non sarebbe possibile perograve in Heidegger egrave posto qui come mezzo Il prendersi cura che comprende sulla scorta della visione ambientale preveggente si fonda nella temporalitagrave e precisamente nel modo della presentazione aspettante-ritenente Dice nel modo della presentazione aspettante-ritenente il modo della temporalitagrave della Cura Qualcosa si presentifica percheacute crsquoegrave

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unrsquoattesa un futuro e crsquoegrave un passato Nella misura in cui in base alla visione ambientale preveggente calcola fa piani provvede previene lrsquoEsserci dice giagrave sempre esplicitamente o no ldquopoirdquo accadragrave questo ldquoprima cherdquo quello sia stato sbrigato ldquoorardquo deve essere rifatto ciograve che ldquoallorardquo non andograve a buon fine Sono i modi con cui si parla comunemente Nel ldquopoirdquo il prendersi cura si esprime come aspettantesi nellrsquoldquoallorardquo come ritenente e nellrsquoldquoorardquo come presentante Futuro passato e presente Nel ldquopoirdquo egrave incluso per lo piugrave inesplicitamente lrsquoldquoora non ancorardquo il che significa che esso egrave espresso in una presentazione aspettantesi-ritenente o aspettantesi-obliante Aspettantesi-obliante cioegrave si aspetta sigrave qualche cosa ma dimentica lrsquoessere stato Sarebbe la chiacchiera Lrsquoldquoallorardquo cela in seacute lrsquoldquoora non piugraverdquo Il ldquopoirdquo e lrsquoldquoallorardquo sono ambedue concepiti in riferimento a un ldquoorardquo il che vuol dire che la presentazione ha una sua importanza specifica Sta dicendo che sia il futuro che il passato muovono e di fatto non possono che muovere dal presente da ciograve che appare Egrave da ligrave che si parte dal presente anche se il presente egrave il risultato del progetto e della gettatezza Egrave dal presente che si parte percheacute con questo che si ha a che fare con ciograve che accade qui adesso il Ci Ma ogni ldquopoirdquo egrave come tale un ldquopoi quandohelliprdquo ogni ldquoallorardquo egrave un ldquoallora chehelliprdquo ogni ldquoorardquo egrave un ldquoora chehelliprdquo Questa struttura relazionale apparentemente ovvia dellrsquoldquoora dellrsquopoundallorardquo e del ldquopoirdquo noi la chiamiamo databilitagrave Questo termine ldquodatabilitagraverdquo lo possiamo cosigrave come viene inteso comunemente cioegrave fissare un termine una data Per il momento dobbiamo lasciar perdere del tutto la questione se la databilitagrave presupponga una datazione effettiva mediante una ldquodatardquo stabilita per mezzo del calendario Anche senza queste ldquodaterdquo lrsquoldquoorardquo il ldquopoirdquo e lrsquoldquoallorardquo sono piugrave o meno rigorosamente datati Come dire che hanno sempre un riferimento ldquoallorardquo ma allora quando La mancanza di una determinazione precisa della data non significa che manchi la struttura della databilitagrave o che essa sia casuale Anche se non crsquoegrave una data precisa egrave sempre in qualche modo presente magari sottintesa ma egrave sempre presente ldquoandrograve a fare qualche cosardquo andrai quando Lrsquoldquoorardquo egrave tempo Noi comprendiamo senza difficoltagrave che cosa significano lrsquoldquoora-cherdquo il ldquopoi-quandordquo e lrsquoldquoallora-cherdquo In qualche comprendiamo che essi sono connessi ldquocol tempordquo Che ciograve significhi il ldquotempordquo stesso come questo sia possibile e che cosa significhi ldquotempordquo tutto ciograve non egrave perograve concettualmente giagrave in chiaro nella comprensione ldquonaturalerdquo dellrsquoldquoorardquo e degli altri momenti a esso connessi (pagg 477-478) Il fatto che si usano generalmente questi termini non significa che si comprendano Occorre domandarsi che cosa significa ldquoora-cherdquo che cosa significa ldquopoirdquo Crsquoegrave anche la domanda come sia possibile il tempo Che ci sia qualche cosa che chiamiamo tempo Dove prendiamo questo ldquoora-chehelliprdquo Abbiamo forse trovato qualcosa di simile fra gli enti intramondani o fra le semplici-presenze Certamente no Si tratta forse di qualcosa che egrave stato trovato Ci siamo veramente impegnati nella sua ricerca e nella sua determinazione Lo impieghiamo ldquoognorardquo senza averlo mai assunto esplicitamente e ne facciamo uso costantemente magari in modo inesplicito Egrave il modo normale di pensare cioegrave si usano termini senza sapere di che cosa esattamente si sta parlando Il piugrave comune e quotidiano dei discorsi ad esempio ldquofa freddordquo implica un ldquoora-chehelliprdquo Per quale motivo lrsquoEsserci quando si volge a ciograve di cui si prende cura esprime sia pure non verbalmente un ldquoora-chehelliprdquo o un ldquopoi-quandohelliprdquo o un ldquoallora-chehelliprdquo Per quale motivo quando parlo del futuro del presente del passato di fatto sto sempre parlando del presente Se parlo del futuro ne sto parlando adesso se parlo del passato ne parlo adesso Percheacute quando ci si rivolge a qualcosa interpretandolo si esprime anche se stessi cioegrave si esprime lrsquoesser-presso lrsquoutilizzabile comprendendolo ambientalmente esser-presso che scoprendo lrsquoutilizzabile lo lascia incontrare Ecco il motivo Si chiedeva per quale motivo quando parlo del passato del presente e del futuro mi riferisco sempre al presente Percheacute quando ci si rivolge a qualche cosa ci si rivolge sempre a un utilizzabile e questo rivolgersi a un utilizzabile egrave un esser-presso lrsquoutilizzabile compreso nella visione ambientale preveggente cioegrave nel mondo ma egrave compreso in quanto mi si mostra appare si disvela qui e adesso Lo lascia incontrare quindi io sono presso questo utilizzabile che incontro qui e adesso E questo sarebbe il presente E percheacute infine lrsquoesser-presso nel chiamare che interpreta qualcosa e ne parla si fonda in una presentazione ed egrave possibile solo come tale Posso parlare solo di qualcosa che egrave presente Anche se parlo di qualcosa

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che egrave avvenuto un milione di anni fa ne parlo percheacute questo qualcosa egrave presente adesso mentre ne sto parlando Quindi egrave possibile solo come tale come presentazione Quando parlo parlo di qualcosa che egrave presente necessariamente in questo momento in cui ne parlo Cosa che egrave interessante percheacute in effetti ha molto a che fare con ciograve che diceva anche Freud a questo riguardo Per esempio un analizzante sta parlando dei suoi ricordi perograve occorre tenere conto che ne sta parlando adesso ne sta parlando magari a distanza di trentrsquoanni egrave cambiato nulla in trentrsquoanni Difficile a pensarsi Inoltre questa cosa che dice adesso in questo momento come egrave situata rispetto al suo mondo in questo momento E questo risponde alla domanda percheacute sta parlando di questo A che scopo Che cosa interviene in questo momento per cui parla di qualcosa che sarebbe accaduta trentrsquoanni fa La presentazione aspettantesi-ritenente interpreta se stessa Questa egrave una frase che va intesa per bene La presentazione aspettantesi-ritenente ciograve che si presenta allrsquointerno di questo movimento di progetto e di gettatezza interpreta Qui interpreta va inteso nellrsquoaccezione di Heidegger non in quella dellrsquoermeneutica tradizionale Ricordate la differenza tra ldquocomprendererdquo e ldquointerpretarerdquo la comprensione egrave lrsquoapertura che consente lrsquointerpretazione cioegrave il prendere in considerazione un qualche cosa razionalmente Quindi dire che interpreta se stessa significa che questa presentazione si rivolge a se stessa e in questo modo si dagrave la possibilitagrave di manifestarsi Questo manifestarsi di qualche cosa non puograve che interpretare se stesso Interpretare se stesso non lrsquoutilizzabile ma egrave la presentazione che interpreta se stessa cioegrave la presentazione il manifestarsi di qualche cosa diventa in qualche modo tematizzato E ciograve di nuovo egrave possibile solo percheacute essa (la presentazione) in se stessa estaticamente aperta egrave giagrave sempre dischiusa a se stessa e articolabile nellrsquointerpretazione comprendente-discorrente Dice che questo egrave possibile che la presentazione interpreti se stessa solo percheacute egrave giagrave da sempre dischiusa a se stessa percheacute questa presentazione egrave ciograve che si produce nella temporalitagrave dellrsquoEsserci cioegrave in ciograve che egrave piugrave proprio dellrsquoEsserci nel progetto e nella gettatezza Egrave ligrave che questa presentazione egrave giagrave sempre dischiusa a se stessa non mi si presenta niente se non crsquoegrave un progetto e un essere stato una gettatezza che egrave sempre stata Senza questo non si presenta nulla Poicheacute la temporalitagrave costituisce in modo estatico-orizzontale lrsquoessere aperto del Ci nella radura essa egrave originariamente giagrave sempre interpretabile e come tale nota al Ci Questa interpretazione egrave giagrave sempre interpretabile e come tale dice lui giagrave nota al Ci percheacute Percheacute questa presentazione egrave giagrave sempre stata egrave per questo che posso interpretarla egrave giagrave sempre stata percheacute lrsquoEsserci egrave unrsquoapertura che consente allrsquoente di apparire Quindi non egrave insolito che qualche cosa si presentifichi non puograve non presentificarsi nel momento in cui lrsquoEsserci in quanto apertura si apre a un ente a un utilizzabile Mettiamola cosigrave LrsquoEsserci egrave apertura e in questa apertura qualcosa si manifesta appare ciograve che appare egrave ciograve che egrave presente qui e adesso Il fatto che sia presente qui e adesso egrave giagrave da sempre noto al Ci dellrsquoEsserci cioegrave al qui ed egrave noto percheacute egrave lrsquoEsserci che fa sigrave che questa cosa si apra Egrave questo che egrave sempre noto il fatto che qualche cosa puograve aprirsi puograve manifestarsi Non lrsquoutilizzabile in quanto tale che egrave giagrave da sempre noto ovviamente ma il fatto che giagrave da sempre lrsquoEsserci sa che qualche cosa si presentifica che qualche cosa si manifesta e si manifesta percheacute me ne sto prendendo cura La presentazione autointerpretantesi cioegrave lrsquointerpretato espresso nellrsquoldquoorardquo noi lo chiamiamo ldquotempordquo Vedete che egrave a partire dallrsquoora cioegrave dallrsquoadesso che egrave possibile pensare il tempo ma dire che egrave possibile partendo dallrsquoora comporta che sia possibile a partire da ciograve che si presenta da ciograve che si autopresentifica e si autointerpreta da seacute mi si mostra diciamola cosigrave senza bisogno di altro Nel momento in cui qualcosa diventa presente egrave come se desse allrsquoEsserci la possibilitagrave di pensare se stesso percheacute nellrsquoora in cui qualcosa si manifesta crsquoegrave la possibilitagrave per lrsquoEsserci di accorgersi che si sta occupando di quella cosa che egrave presente con tutto ciograve che comporta lrsquoessere stato ecc Egrave lrsquoora che dagrave lrsquoavvio al tempo e non potrebbe essere altrimenti egrave ciograve che si presentifica qui e adesso ciograve che mi consente di pensare tutta una serie di cose per esempio che mi sto occupando di una certa cosa cheacute sono sempre stato qualcuno che si occupa di qualche cosa Se non si presentificasse nulla non avrei nulla non avrei nulla da cui partire non ci sarebbe un ora un

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adesso a partire dal quale potere riferirsi a un futuro e a un passato nonostante che questa cosa che si presentifica adesso si sia potuta presentificare grazie al progetto e alla gettatezza Quando dice lrsquointerpretato espresso nellrsquoldquoorardquo noi lo chiamiamo ldquotempordquo cioegrave che cosa voglio dire esattamente quando dico ldquoorardquo Mi sto riferendo al tempo ldquoquando Orardquo La comprensibilitagrave e la riconoscibilitagrave ldquoimmediaterdquo del tempo non escludono tuttavia che la temporalitagrave originaria come tale lrsquoorigine che in essa si temporalizza del tempo espresso rimangano disconosciute e incomprese Dice che non egrave cosigrave automatico intendere il tempo come originario L fatto che ciograve che egrave interpretato mediante lrsquoldquoorardquo il ldquopoirdquo e lrsquoldquoallorardquo abbia essenzialmente la struttura della databilitagrave costituisce la prova piugrave elementare della provenienza dellrsquointerpretato dalla temporalitagrave autointerpretantesi Secondo Heidegger il fatto che diciamo ldquoorardquo ldquopoirdquo e ldquoallorardquo e che tutto questo abbia la struttura essenzialmente della databilitagrave sarebbe la prova della provenienza dellrsquointerpretato dalla temporalitagrave autointerpretantesi Dicendo ldquoorardquo noi intendiamo giagrave sempre anche se non lo diciamo un ldquoora che questo e quellordquo Percheacute Percheacute lrsquoldquoorardquo interpreta una presentazione dellrsquoente Nellrsquoldquoora chehelliprdquo si rivela il carattere estatico del presente Dicendo ldquoorardquo io interpreto una presentazione dellrsquoente Io chiamo ldquoorardquo una presentazione dellrsquoente di qualche cosa che mi appare Questo costituisce lrsquoavvio percheacute se qualche cosa mi si presenta mi si presenta percheacute sono preso nella temporalitagrave cioegrave sono preso nel progetto in cui qualcosa ha potuto presentarsi sono preso anche nel passato in quanto io giagrave da sempre mi accorgo di essere questa gettatezza in cui ininterrottamente mi ritrovo Intervento Non potrei parlare del passato se non esistesse un orahellip Sta facendo un passo in piugrave lrsquoldquoorardquo non egrave altro che il presentarsi di qualche cosa adesso Qualcosa mi si presenta e io chiamo ldquoorardquo questo presentarsi La databilitagrave dellrsquoldquoorardquo del ldquopoirdquo e dellrsquoldquoallorardquo egrave il riflesso della costituzione estatica della temporalitagravehellip Costituzione estatica della temporalitagrave vuol dire che la temporalitagrave egrave sempre essere progettato quindi essere sempre fuori di seacute hellipe come tale egrave essenziale anche per il tempo espresso La struttura della databilitagrave dellrsquoldquoorardquo del ldquopoirdquo e dellrsquoldquoallorardquo dimostra la loro provenienza dalla temporalitagrave dimostra cioegrave che sono essi stessi tempo Ora questo ldquodimostrardquo puograve essere discutibile perograve sicuramente lo richiama Lrsquoldquoorardquo cioegrave il presentarsi di qualche cosa egrave possibile soltanto percheacute crsquoegrave un progetto percheacute se io non mi trovassi nel progetto se non ci fosse la Cura se non mi occupassi di qualche cosa non si presenterebbe e quindi non ci potrebbe essere un ldquoorardquo che mi consente di pensare a un ldquoallorardquo e a un ldquopoirdquo Percheacute me lo consente Me lo consente percheacute pensando allrsquoldquoorardquo come ciograve che si presenta a questo punto questa cosa che si presenta egrave ciograve che io per esempio volevo Facciamo un esempio di un utilizzabile io volevo fare una certa cosa mi trovavo in un progetto in vista di qualche cosa questo qualche cosa adesso egrave ligrave egrave ldquoorardquo ma questo ldquoorardquo viene da qualche cosa che prima era futuro progetto ma adesso egrave passato Ecco percheacute secondo lui la temporalitagrave egrave costitutiva dellrsquoldquoorardquo del ldquopoirdquo e dellrsquoldquoallorardquo percheacute senza temporalitagrave senza questo movimento che poi costituisce lrsquoEsserci non si presenterebbe nulla Nulla sarebbe presente e non essendo presente non crsquoegrave neacute passato neacute futuro Piugrave avanti incomincia a riflettere su un altro aspetto connesso con questo e cioegrave quello del durare che egrave fondamentale nel tempo una cosa dura nel tempo e a pag 480 dice La comprensione presentante-aspettantesi del ldquoduranterdquo articola il ldquodurarerdquo Il ldquoduranterdquo egrave riferito allrsquoldquoorardquo allrsquoadesso si riferisce a un presente Questo durare egrave di nuovo il tempo quale si rivela nellrsquoauto-interpretazione della temporalitagrave e quale viene via via compreso in modo non tematico nel prendersi cura sotto forma di ldquotesa di tempordquo (lasso di tempo) Questo durare dice lui viene compreso in modo non tematico perograve nel prendersi cura io mi occupo di qualche cosa per un certo periodo di tempo per esempio mi prendo cura della sigaretta fincheacute la fumo La presentazione ritenente e aspettantesihellip Quando parla di presentazione ritenente e aspettantesi si riferisce alla temporalitagrave dellrsquoEsserci qualcosa che si presentifica percheacute crsquoegrave progetto e gettatezza La presentazione ritenente e aspettantesi interpretando trae ldquofuorirdquo un ldquoduranterdquo esteso solo percheacute essa egrave aperta a se stessa come lrsquoes-tensione estatica della temporalitagrave storica anche se non si riconosce come

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tale Dunque ci dice che la presentazione ritenente egrave aperta a se stessa cioegrave la vedo la osservo in quanto es-tensione estatica della temporalitagrave storica e cioegrave lrsquoestensione del tempo in cui mi occupo di qualcosa non egrave altro che lrsquoestensione estatica Aveva giagrave parlato di questa estensione estatica Quando lrsquoEsserci si progetta egrave gettato in avanti quindi egrave fuori di seacute questo esser fuori di seacute comporta dice Heidegger una estensione Per esempio io progetto di rompere questo aggeggio Ora questa operazione il rompere questo oggetto dura nel tempo e questa estensione in cui io faccio qualche cosa sarebbe il durare per lrsquoEsserci attraverso perograve il suo estendersi estendersi nel fare qualcosa Ma con ciograve si rivela unrsquoaltra caratteristica del tempo ldquoindicatordquo Non egrave solo il ldquoduranterdquo a esser teso-fra ma ogni ldquoorardquo ogni ldquopoi e ogni ldquoallorardquo ha sempre con la struttura della databilitagrave una estensione fra mutevoli tratti di tempo ldquoorardquo nellrsquointervallo a pranzo nella serata drsquoestate ldquopoirdquo durante la colazione salendo ecc Ciascuno di questi aspetti ha per via della struttura della databilitagrave unrsquoestensione fatta di mutevoli tratti di tempo Nel ldquolasciarsi vivererdquo quotidiano (nella deiezione) prendendosi cura lrsquoEsserci non si comprende mai come percorrente una successione continua di puri ldquoorardquo Nella deiezione nella chiacchiera lrsquoEsserci non si comprende mai come una successione continua di puri ldquoorardquo Egrave curiosa questa sua affermazione Questi puri ldquoorardquo sembrano quelle cose che Severino chiama gli ldquoeternirdquo questo ldquoorardquo egrave un ldquoorardquo che non egrave soggetto al divenire percheacute egrave una sequenza di punti non egrave che un punto divenga un punto egrave eterno egrave quello che egrave Questo ldquoorardquo non diviene qualche cosrsquoaltro egrave quello che egrave adesso A pag 481 Precedentemente abbiamo definito lrsquoesistere autentico e inautentico rispetto ai modi di temporalizzazione della temporalitagrave che ne costituiscono il fondamento Come ha detto prima nel lasciarsi vivere quotidiano prendendosi cura lrsquoEsserci non si comprende mai come percorrente una successione continua di puri ldquoorardquo Questo sarebbe il modo autentico Egrave risultato che lrsquoindecisione dellrsquoesistenza inautentica si temporalizza nel modo di una presentazione non-aspettantesi e obliante Lrsquoindecisione egrave dellrsquoesistenza inautentica percheacute in quella autentica crsquoegrave decisione La decisione autentica egrave lrsquoEsserci che decide di rivenire a se stesso questa egrave la decisione autentica qualunque altra egrave inautentica Lrsquoindeciso comprende se stesso in base alle circostanze e ai casi accidentali che incontra in questa presentazione e che vicendevolmente gli si impongono percheacute piugrave vicini Disperdendosi in vario modo presso ciograve di cui si prende cura lrsquoindeciso vi perde contemporaneamente il suo tempo Da qui la frase tipica ldquoNon ho tempordquo Come lrsquoesistere inautentico perde costantemente il suo tempo e quindi non ldquohardquo mai cosigrave il carattere distintivo della temporalitagrave dellrsquoesistenza autentica egrave quello di non perdere mai tempo nella decisione e quindi di ldquoavere sempre tempordquo La soluzione di questa questione di cui sta parlando Heidegger egrave in questa frase Nel ldquolasciarsi vivererdquo quotidiano (nella deiezione) prendendosi cura lrsquoEsserci non si comprende mai come percorrente una successione continua di puri ldquoorardquo Comprendendosi come percorrente una successione di continui puri ldquoorardquo allora lrsquoesistere egrave autentico non solo ma non perde tempo nel senso che se non considero la mia esistenza come successione di puri ldquoorardquo se non tengo conto di essere qui in questo momento di ciograve che sta accadendo qui in me in questo momento e che sono ciograve che sono stato ecc se non tengo conto continuamente di tutto questo io mi trovo a perdere tempo Mi trovo a perdere tempo nel senso che il tempo diventa una successione di stati egrave il tempo comune corrente ma questa successione di stati comporta lrsquooblio comporta il non ldquoricordarsirdquo ciograve che sono e io sono ciograve che sono in ciascun singolo ldquoorardquo Ecco percheacute dice che lrsquoEsserci autentico non perde tempo percheacute egrave sempre nel suo tempo Il mio tempo egrave quello dellrsquoldquoorardquo ciascun ldquoorardquo e se io sono ligrave allora io non perdo il mio tempo percheacute sono nel mio tempo LrsquoEsserci effettivamente gettato puograve ldquoprendersirdquo tempo e perderlo soltanto percheacute a esso in quanto temporalitagrave estaticamente es-tesa e con lrsquoapertura del Ci fondata in questa temporalitagrave egrave assegnato un ldquotempordquo LrsquoEsserci egrave nel suo tempo soltanto se si situa nel suo tempo assegnato Qual egrave il suo tempo assegnato Lrsquoldquoorardquo questo egrave il tempo assegnato il mio ldquoorardquo ciograve che sto facendo qui adesso in questo istante con tutto ciograve che questo comporta ovviamente A pag 482 LrsquoEsserci prendendosi cura utilizza il tempo che ldquocrsquoegraverdquo e col quale si calcola La pubblicitagrave del tempo egrave tanto piugrave

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penetrante quanto piugrave lrsquoEsserci effettivo si prende esplicitamente cura del tempo contando propriamente su di esso Qui crsquoegrave la questione del pubblico di cui parleragrave adesso Per Heidegger la questione del tempo ha sempre a che fare con il pubblico in quanto questo uso del tempo egrave sempre riferito in relazione a altri io farograve questo ma questo fare egrave sempre riferito a un tempo che egrave anche di altri Il mio ldquoorardquo egrave il mio ldquoorardquo certo cosigrave come il suo ldquoorardquo egrave il suo non il mio quindi questo ldquoorardquo anche se egrave comune a entrambi percheacute entrambi diciamo ldquoorardquo ldquoora siamo quirdquo perograve il mio non egrave il suo percheacute questo egrave il mio tempo cioegrave egrave inserito in una temporalitagrave che mi appartiene riguarda un mio progetto Quando dico ldquoorardquo questo ldquoorardquo che dico egrave sempre allrsquointerno di un progetto che egrave mio Intervento Io non potrei mai parlare senza lrsquoldquoorardquohellip No ed egrave per questo motivo che Heidegger lo pone come prioritario rispetto al futuro anche se questo ldquoorardquo che non egrave altro che lrsquoesser presente qui di qualche cosa necessita del progetto Egrave qui la questione interessante percheacute questo ldquoorardquo egrave tale solo in relazione al futuro e al passato i quali futuro e passato sono rispettivamente debitori dellrsquoldquoorardquo 24 gennaio 2018 Siamo a pag 482 sect 80 Il tempo di cui ci si prende cura e lrsquointratemporalitagrave Parla del farsi pubblico del tempo Prima di decidere se il tempo pubblico sia ldquosemplicemente soggettivordquo o se sia dotato di ldquorealtagrave oggettivardquo o se non sia neacute ldquosoggettivordquo neacute ldquooggettivordquo egrave necessario determinare in modo ancora piugrave preciso il carattere fenomenico del tempo pubblico Il tempo pubblico egrave il tempo di cui ci si occupa ma sappiamo che la temporalitagrave non egrave per Heidegger il tempo cronologico il tempo egrave dato dal progetto dalla gettatezza e dal presente Pubblico percheacute Percheacute nel progetto lrsquoEsserci incontra enti e fra questi enti che incontra ci sono anche le persone Questo carattere pubblico del tempo non egrave altro che il tenere conto che esistono anche gli altri Il farsi pubblico del tempo non egrave un fatto accessorio e occasionale Poicheacute lrsquoEsserci in quanto estatico-temporale (gettato fuori temporalmente) egrave giagrave sempre aperto (a chiunque) e poicheacute dellrsquoesistenza fa parte lrsquointerpretazione comprensiva lrsquoEsserci si trova ad aver giagrave sempre reso pubblico il tempo nel prendersi cura Sta dicendo che il tempo egrave giagrave da sempre pubblico non egrave che lo diventa a un certo punto percheacute lrsquoEsserci egrave in quanto progetto in quanto ha sempre a che fare con qualche utilizzabile e in questo caso anche gli altri sono degli utilizzabili Quindi nel momento in cui crsquoegrave lrsquoEsserci crsquoegrave in questo modo cioegrave in quanto progetto e in quanto gettatezza e quindi egrave giagrave da sempre pubblico il tempo di cui si occupa Ci si regola secondo esso in modo che debba risultare in qualche modo accessibile a tutti Non puograve essere un tempo solo mio se io metto questo orologio avanti di sei ore e mi comporto di conseguenza prendendo appuntamenti ecc poi non verragrave nessuno oppure verranno quando non ci sono io Devo quindi tenere conto che questo tempo con cui ho a che fare egrave pubblico Bencheacute il prendersi cura del tempo possa aver luogo nel modo descritto della datazione a partire dagli eventi intramondani esso in fondo si attua giagrave sempre nellrsquoorizzonte di quel prendersi cura del tempo che noi conosciamo come calcolo astronomico e calendaristico del tempo Questo prendersi cura del tempo si fonda su un qualche cosa di molto antico Infatti diragrave tra poco che il primo orologio la prima datazione del tempo egrave data dal giorno-notte di giorno si vede e quindi ci si puograve occupare degli utilizzabili di notte no percheacute non si vedono Originariamente non crsquoera la luce elettrica quando calava il sole era buio pesto Poicheacute lrsquoEsserci in virtugrave della sua essenza esiste come gettato e deiettivo esso prendendosi cura interpreta il suo tempo nel modo di un calcolo del tempo (pagg 482-483) Sappiamo che il tempo dellrsquoEsserci egrave questa successione di ldquoorardquo quindi egrave puntuale una successione di ldquoorardquo di adesso di presenze Nel calcolo del tempo si temporalizza il farsi-pubblico ldquovero e propriordquo del tempohellip Egrave proprio nella necessitagrave di calcolare il tempo che crsquoegrave lrsquoaspetto pubblico per esempio calcolare il tempo per prendere un appuntamento hellipdi conseguenza si deve dire che lrsquoesser-gettato dellrsquoEsserci egrave il fondamento del fatto che ldquocrsquoegraverdquo un tempo pubblico Egrave la gettatezza

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dellrsquoEsserci a fare da fondamento al tempo pubblico per il fatto che in questa gettatezza lrsquoEsserci si occupa di utilizzabili e occupandosi di utilizzabili dice Heidegger si trova preso nella necessitagrave di un calcolo del tempo Il ldquotempo pubblicordquo si rivela come il tempo ldquoin cuirdquo si incontrano lrsquoutilizzabile e la semplice presenza Per ldquotempo pubblicordquo si intende qui anche il tempo in cui io incontro le cose tra cui ovviamente le persone Ne consegue che questo ente non conforme allrsquoEsserci deve essere detto intratemporale Questo ente si manifesta allrsquointerno del tempo Lrsquointerpretazione dellrsquointratemporalitagrave ci permette una comprensione piugrave originaria dellrsquoessenza del ldquotempo pubblicordquo e nel contempo rede possibile la determinazione del suo ldquoessererdquo Lrsquoessere dellrsquoEsserci egrave la Cura Questo ormai lo sappiamo a memoria Questo ente esiste come gettato e deiettivo LrsquoEsserci egrave gettato e deiettivo cioegrave egrave nel mondo Abbandonato al ldquomondordquo scoperto nel suo Ci effettivo e confinato del ldquomondordquo prendendosene curahellip ldquoConfinato nel mondordquo non egrave una parola usata a caso egrave chiuso allrsquointerno del mondo dal quale non puograve uscire Il suo mondo egrave ciograve che rende lrsquoEsserci quello che egrave e a sua volta lrsquoEsserci egrave ciograve che rende il mondo quello che egrave hellip lrsquoEsserci si aspetta il proprio poter-essere-nel-mondo in modo tale da ldquocalcolarerdquo con ciograve e su ciograve con cui esso in-vista di questo poter-essere ha una appagativitagrave alla fine eminente LrsquoEsserci si aspetta sempre il proprio poter essere percheacute egrave quello che egrave egrave ciograve che egrave sempre stato Egrave in vista di questo poter essere dice Heidegger che incontra una sorta di appagativitagrave cioegrave diventa ciograve che egrave sempre stato LrsquoEsserci in questa gettatezza egrave ciograve che egrave sempre stato quindi egrave questa la sua appagativitagrave Lrsquoessere-nel-mondo quotidiano e ambientalmente preveggente ha bisogno della possibilitagrave di vedere cioegrave del chiaro se vuole aver commercio con lrsquoutilizzabile prendendosene cura allrsquointerno di ciograve che egrave semplicemente-presente Qui arriva la questione di cui dicevamo prima Con lrsquoaperura effettiva del suo mondo per lrsquoEsserci egrave scoperta la natura Nel suo essere-gettato lrsquoEsserci egrave rimesso alla successione di giorno e notte Il giorno con la sua luce rende possibile la visione che la notte toglie Prendendo cura sotto la guida della visione ambientale preveggente e aspettandosi la possibilitagrave di vedere lrsquoEsserci si dagrave il suo tempo in base al ldquopoi quando saragrave giornordquo comprendendo se stesso in base al proprio lavoro quotidiano LrsquoEsserci comprende se stesso a partire dal quotidiano dalla deiezione dalla chiacchiera a partire da infinite cose che gli stanno attorno egrave da ligrave che parte necessariamente Poi puograve anche rivenire a se stesso ma se non ci fosse questo punto di partenza non potrebbe fare nulla cioegrave se non fosse nel linguaggio non andrebbe da nessuna parte Il mondo egrave fatto di enti ma di fatto questi enti non sono altro che significanti Il ldquopoirdquo di cui ci si prende curahellip Crsquoegrave un ldquoadessordquo che egrave giorno e un ldquopoirdquo che egrave la notte hellipegrave datato a partire da ciograve che si trova nel rapporto di appagativitagrave ambientale piugrave stretto col fenomeno del farsi chiaro il sorgere del sole Poi quando il sole sorge egrave temo perhellip (pagg 483-484) Qui inserisce un elemento che egrave importante incomincia a dire che il tempo egrave sempre un tempo ldquoperrdquo qualcosa Ma questo tempo ldquoperrdquo qualcosa parte sempre da ciograve che appare dalla presentificazione di qualche cosa A pag 485 La datazione del ldquopoirdquo auto-interpretantesi nellrsquoaspettazione prendentesi cura porta con seacute poi quando saragrave giorno egrave tempo per il lavoro quotidiano Il tempo interpretato nel corso del prendersi cura egrave giagrave sempre compreso come tempo-perhellip Il rispettivo ldquoora che egrave tempo di questo quellordquo egrave come tale sempre adatto ahellip o inadatto ahellip Lrsquoldquoorardquo e ogni altro modo del tempo interpretatohellip Quando dice interpretato intende considerato in qualche modo hellipnon egrave soltanto un ldquoora chehelliprdquo ma per il fatto di essere essenzialmente databile egrave altrettanto essenzialmente determinato dalla struttura dellrsquoessere-adatto o dal non-essere-adatto Quindi egrave questo aspetto che determina il modo in cui si rapporta al tempo cioegrave il fatto che questo tempo sia un tempo ldquoperrdquo qualche cosa quindi sempre riferito a un utilizzabile il tempo interpretato ha sin dalle radici il carattere del ldquotempo-perhelliprdquo o del ldquonon-tempo-perhelliprdquo La presentazione aspettantesi e ritenente propria del prendersi cura comprende il tempo in riferimento a un per-che il quale alla fine egrave a sua volta ancorato in un in-vista-di-cui del poter-essere dellrsquoEsserci Con questo riferimento al ldquoperrdquo il tempo pubblico manifesta quella struttura che abbiamo precedentemente conosciuta sotto il nome di significativitagrave (pagg 485-486) Ora qui crsquo egrave un rimando al sect 18 a pag 107 che egrave il caso di riprendere Dice qui delle cose che abbiamo giagrave lette ma che non fa male riprendere Il sect 18 si

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intitola Appagativitagrave e significativitagrave La monditagrave del mondo Qui parla dellrsquoutilizzabile Lrsquoutilizzabile egrave incontrato come intramondano Lrsquoessere di questo ente lrsquoutilizzabilitagrave sta perciograve in qualche rapporto ontologico con il mondo e la monditagrave Il mondo ldquocirdquo egrave giagrave sempre in ogni utilizzabile (pagg 107-108) Questo mondo egrave giagrave da sempre presente nellrsquoutilizzabile percheacute sappiamo che lrsquoutilizzabile egrave tale percheacute in relazione con tutti gli altri utilizzabili quindi egrave quello che egrave percheacute in vista di qualcosa ed egrave quello che egrave percheacute serve allrsquoEsserci a qualche cosa Il mondo egrave giagrave scoperto preliminarmente anche se non tematicamente in tutto ciograve che in esso si incontra hellip La costituzione di mezzo-perhellip propria dellrsquoutilizzabile fu indicata come rimando Qui crsquoegrave la questione del segno Lui dice un mezzo-per Questo ldquomezzo-perhelliprdquo egrave sempre un ldquoperrdquo un altro ldquomezzo-perhelliprdquo Questa egrave la questione della semiosi infinita di Peirce cioegrave un segno egrave segno per un altro segno quindi un rimando Come puograve il mondo rilasciare nel suo essere un ente che abbia questo modo di essere Percheacute si incontra questo ente per primo Quali esempi di rimandi abbiamo elencati lrsquoutilitagrave ahellip lrsquoinopportunitagrave lrsquoimpiegabilitagrave e cosigrave via Lrsquoa-che di unrsquoutilitagrave e il per-che di unrsquoimpiegabilitagrave designano rispettivamente la concrezione possibile del rimando Il ldquosignificarerdquo di un segno il ldquomartellarerdquo del martello non sono perograve la proprietagrave di un ente Sta dicendo delle cose che per la semiotica sono ovvie il segno egrave rimando per un altro segno Diciamo che questo rinviare a qualche cosrsquoaltro non egrave una proprietagrave della cosa ma egrave una proprietagrave del segno non egrave la cosa che rinvia egrave il segno che rinvia Essi non sono affatto qualitagrave se con questa parola si vuole indicare la struttura ontologica di una determinazione possibile delle cose Lrsquoutilizzabile ha semmai appropriatezze e non appropriatezze e le sue ldquoproprietagraverdquo sono per cosigrave dire latenti in quelle allo stesso modo che la semplice-presenza egrave latente nellrsquoutilizzabilitagrave come modo di essere possibile di un utilizzabile Tuttavia lrsquoutilitagrave (il rimando)hellip Ecco qua egrave preciso lrsquoutilitagrave egrave il rimando Quindi un utilizzabile egrave un segno che rinvia a qualche cosa hellipin quanto costituzione del mezzo non egrave lrsquoappropriatezza di un ente ma la condizione ontologica della possibilitagrave che esso possa esser determinato mediante appropriatezze Anche in questo caso si tratta di possibilitagrave Quindi lrsquoutilizzabile egrave una possibilitagrave egrave questo ciograve che gli appartiene piugrave propriamente non egrave lrsquoessere quello che egrave o le sue qualitagrave ecc no egrave di essere una possibilitagrave di rinvio Questo ha moto a che fare con la semiotica Un segno apre a una possibilitagrave possibilitagrave per altri segni ovviamente Potremmo dire che il segno non egrave altro che lrsquoapertura di possibilitagrave Ma che significa allora rimando Ecco che arriviamo alla questione Che lrsquoessere dellrsquoutilizzabile abbia la struttura del rimando significa che esso ha in se stesso il carattere dellrsquoessere-rimandato Ecco ha detto tutto Lo specifico dellrsquoutilizzabile egrave quello di essere rimandato a unrsquoaltra cosa rinviato a unrsquoaltra cosa quindi di essere segno per unrsquoaltra cosa questo egrave lrsquoutilizzabile questo egrave il rimando Lrsquoente egrave scoperto in modo che in quanto egrave lrsquoente che egrave egrave rimandato a qualcosa Si sta chiedendo in che modo si scopre lrsquoente In che modo mi accorgo di un ente In che modo un ente in qualche maniera crsquoegrave Solo percheacute mi rimanda a qualche altra cosa questo egrave per Heidegger il modo con cui si scopre un ente Lo rileggo percheacute importante Llsquoente egrave scoperto in modo che in quanto egrave lrsquoente che egrave egrave rimandato a qualcosa proprio percheacute quello che egrave che egrave rimandato a qualcosa se non fosse quello che egrave non potrebbe rinviare a niente Il carattere drsquoessere dellrsquoutilizzabile egrave lrsquoappagativitagrave Giunge cioegrave al compimento di ciograve a cui serve Lrsquoappagativitagrave di un segno egrave quella di essere segno per un altro segno Nel momento in cui egrave segno per un altro segno incontra la sua appagativitagrave Lrsquoappagativitagrave implica lrsquoappagamento con qualcosa presso qualcosa Il rapporto espresso dal ldquoconhellip pressohelliprdquo deve essere indicato mediante il termine di rimando Vi ricordate quando parlava dellrsquoessere pressohellip quando parlava della Cura La Cura egrave lrsquoessere presso qualcosa di cui mi sto prendendo cura Questo essere presso qualcosa che determina la Cura il prendersi cura di qualcosa egrave il rimando egrave il rinvio egrave il segno Quindi questo egrave il modo con cui ci si prende cura di qualcosa questo egrave ciograve di piugrave proprio nel prendersi cura Sappiamo che la Cura egrave lrsquoessere dellrsquoEsserci egrave la sua proprietagrave e quindi potremmo dire che lrsquoessere dellrsquoEsserci cioegrave la Cura essendo lrsquoessere presso ciograve di cui mi prendo cura non egrave altro che un rimando Prendersi cura egrave un essere presi in un continuo rimando in un continuo rinvio A pag 109 Lasciar appagare

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significa onticamente nel corso di un prendersi cura effettivo lasciar essere un utilizzabile cosigrave comrsquoegrave e affincheacute sia tale Questo senso ontico del ldquolasciar essererdquo egrave da noi inteso in modo rigorosamente ontologico Lasciar appagare significa nel corso di un prendersi cura effettivo lasciar essere un utilizzabile cosigrave comrsquoegrave e affincheacute sia tale Ma comrsquoegrave Egrave un rimando egrave un rinvio Quindi lasciar essere ciograve che mi appare egrave lasciarlo essere un rinvio Affincheacute sia tale cioegrave affincheacute continui a esser quello che egrave cioegrave un segno Ecco percheacute lrsquoaltra volta dicevo che pensare non egrave altro che il farsi carico del problema che la parola egrave e la parola egrave questo rinviare continuo Lasciare che un ente sia quello che egrave egrave lasciare che lrsquoente continui a sussistere come problema come qualcosa che non egrave qualcosa di ovvio di scontato di dato come normale ecc ma egrave un problema Percheacute egrave un problema Egrave un problema percheacute rinvia percheacute non egrave altro che il suo essere piugrave proprio quello di essere un segno quello di essere un rinvio per altri segni e cosigrave via allrsquoinfinito A pag 110 Lasciar ldquoessererdquo preliminarmente non significa produrre o portare qualcosa nel suo esserehellip Che egrave ciograve che tenta di fare la scienza portare una cosa nel suo essere cioegrave cercare di coglierla per quello che veramente egrave nella sua sostanza hellipma scoprire nella sua utilizzabilitagravehellip Per scoprire qualcosa egrave soltanto nella sua utilizzabilitagrave che puograve accadere utilizzando questa cosa cioegrave facendola lavorare come segno hellip qualcosa di ldquoessenterdquo giagrave da sempre e lasciare cosigrave incontrare lrsquoente che ha un tale essere Che egrave un po quello che diceva prima si tratta di incontrare qualche cosa lasciandolo essere quello che egrave cosigrave comrsquoegrave affincheacute continui a essere ciograve che egrave e cioegrave un rimando un segno Dopo questa breve digressione torniamo a pag 487 In qualche modo anche llsquoEsserci ldquoprimitivordquo si sottrae giagrave alla necessitagrave di una lettura diretta del tempo nel cielo allorquando anzicheacute osservare la posizione del sole nel cielo misura lrsquoombra proiettata da un ente costantemente disponibile Tutto questo egrave un leggere il tempo A pag 488 Ma che significa ldquoleggere il tempordquo ldquoGuardare lrsquoorologiordquo non puograve infatti significare soltanto osservare i mutamenti del mezzo utilizzabile e seguire gli spostamenti della lancetta Quando usiamo lrsquoorologio per stabilire ldquoche ora egraverdquo diciamo esplicitamente o no ldquoOra sono le tanto e tanto ora egrave tempo perhelliprdquo oppure ldquoCrsquoegrave ancora tempohelliprdquo cioegrave ldquoDa ora fino a helliprdquo Il guardare lrsquoorologio egrave fondato e guidato da un prendersi-tempo Ciograve che giagrave risultograve a proposito del piugrave elementare calcolo del tempo si fa ora piugrave chiaro il regolarsi secondo il tempo guardando lrsquoorologio egrave essenzialmente un dire-ora Dire ora egrave un altro modo per dire secondo Heidegger ogni cosa egrave un qui e adesso lrsquoEsserci egrave qui e adesso Ciograve egrave talmente ldquoovviordquo che non badiamo piugrave e tanto meno ci rendiamo esplicitamente conto che nel dire-ora lrsquoora egrave giagrave sempre compreso e interpretato nella pienezza del suo contenuto strutturale cioegrave nella databilitagrave nellrsquoestensione nellrsquoesser pubblico (pubblicitagrave) e nella monditagrave Queste cose ovviamente sono presenti quando noi guardiamo lrsquoora egrave sempre allrsquointerno del mondo di cui sono che questo ora egrave qualche cosa la datazione che misura il tempo di cui ci si prende cura interpreta questo tempo in riferimento alla presentazione della semplice-presenza che egrave accessibile come unitagrave di misura e come quantitagrave misurata soltanto in una presentazione particolare Egrave esattamente quello che dicevo prima soltanto da ciograve che si presenta qui e adesso egrave possibile pensare a un ldquopoirdquo egrave possibile pensare a un ldquofurdquo A pag 490 La misurazione del tempo conferisce al tempo un marcato carattere pubblico cosiccheacute per questa strada si giunge a conoscere ciograve che chiamiamo comunemente ldquoil tempordquo Nel prendersi cura egrave assegnato a ogni cosa il ldquosuo tempordquo Essa ldquohardquo tempo e puograve ldquoaverlordquo allo stesso modo di ogni ente intramondano solo percheacute egrave in generale ldquonel tempordquo Abbiamo definito il tempo ldquoin cuirdquo si incontra lrsquoente intramondano come tempo-mondano Sul fondamento della costituzione estatico-orizzontale della temporalitagrave cui appartiene il tempo-mondano ha la medesima trascendenza del mondo Cioegrave cosigrave come il mondo che egrave trascendente rispetto allrsquoente particolare presente Ciograve che egrave presente egrave immanente ciograve che non egrave presente trascende Con lrsquoapertura del mondohellip Quindi con lrsquoEsserci che si apre al mondo hellipegrave reso pubblico il tempo-mondano siccheacute ogni esser-presso (temporalmente prendentesi cura) lrsquoente intramondano comprende secondo la visione ambientale preveggente questo ente come incontrato ldquonel tempordquo Riprendendo la domanda da cui eravamo partiti ldquocome so che crsquoegrave il tempordquo oppure ldquoquando parliamo del tempo di che cosa stiamo parlano esattamenterdquo qui ci sta dicendo che egrave

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aprendosi a mondo da parte dellrsquoEsserci che io ho la possibilitagrave di poter dire che questo ente egrave incontrato nel tempo Il tempo ldquoin cuirdquo la semplice-presenza si muove e riposa non egrave ldquooggettivordquo se con ciograve si intende la semplice-presenza-in-seacute dellrsquoente che si incontra nel mondo Ma altrettanto poco egrave ldquosoggettivordquo se con ciograve intendiamo lrsquoesser-presente e il presentarsi in un ldquosoggettordquo hellip Il tempo-mondano egrave perograve anche piugrave soggettivo di qualsiasi possibile soggetto in quanto solo esso rettamente inteso nel senso della Cura cioegrave dellrsquoessere del Se-stesso effettivamente esistente rende possibile proprio questo essere stesso ldquoIl tempordquo non egrave semplicemente-presente neacute nel ldquosoggettordquo neacute nellrsquoldquooggettordquo neacute ldquodentrordquo neacute ldquofuorirdquo ed egrave ldquoprimardquo di ogni soggettivitagrave e di ogni oggettivitagrave percheacute egrave la condizione della possibilitagrave di questo stesso ldquoprimardquo Il tempo di cui sta parlando egrave la condizione del ldquoprimardquo quindi del ldquodopordquo ecc Percheacute egrave la condizione Pensate allrsquoEsserci alla temporalitagrave dellrsquoEsserci e cioegrave del progetto della gettatezza e del presente Il presente che egrave un ldquoorardquo non potrebbe darsi senza il progetto e la gettatezza cioegrave se non fosse che lrsquoEsserci egrave sempre progettato verso un qualche cosa verso un futuro e se non si rendesse conto di essere sempre stato questa gettatezza verso un qualche cosa Ora in questa operazione incontra un ente ma lo incontra nellrsquoldquoorardquo qui adesso in questo modo io incontro lrsquoente Infatti dice il tempo ldquoin cuirdquo la semplice-presenza si muove e riposahellip percheacute sta ligrave il tempo il tempo sta nellrsquoldquoorardquo della semplice presenza Egrave questo ldquoorardquo della semplice presenza che consente lrsquoavvio di tutto ciograve che si pensato e che si egrave detto del tempo percheacute questo ldquoorardquo della semplice presenza egrave quella che mi consente di stabilire un ldquopoirdquo ora questo ma poihellip Heidegger si domanda da dove arriva la possibilitagrave di questo ldquopoirdquo Ci deve essere giagrave il tempo se dico ldquopoirdquo Ed egrave vero Ma da dove arriva questo ldquopoirdquo Lui insite a dire che il tempo non egrave neacute oggettivo neacute soggettivo ma egrave prima della possibilitagrave di dire ldquoprimardquo Qui si pone una questione abbastanza complessa Sempre riferendosi alla domanda riguardo il tempo dice Possiamo dire in generale che il ldquotempordquo possiede un ldquoessererdquo E se no saragrave un fantasma a saragrave piugrave ldquoessenterdquo di ogni ldquoenterdquo possibile Una ricerca che si muova nella direzione di questi problemi va a urtare contro lo stesso ldquolimiterdquo che giagrave sbarrograve la strada alla discussione preliminare della connessione fra veritagrave e essere Percheacute sono la stessa cosa Che cosa ci sta dicendo Percheacute lrsquoessere di cui stiamo parlando egrave il tempo Egrave esattamente quella temporalitagrave di cui parlavamo prima dove sigrave non crsquoegrave ancora un prima e un dopo perograve crsquoegrave un essere progettato verso qualche cosa e un essere nella gettatezza da sempre dalle quali cose si staglia il presente Questo porta Heidegger a considerare che non crsquoegrave nessuna differenza tra lrsquoessere di cui sta parlando e il tempo Il tempo quindi egrave gettatezza egrave un progetto gettato egrave il presente Egrave solo percheacute mi occupo del mondo essendo un progetto gettato che incontro degli utilizzabili ed egrave percheacute incontro degli utilizzabili che mi pongo la questione del tempo percheacute ho delle cose da fare da fare prima o da fare dopo Infatti ci diceva che il tempo egrave sempre un ldquotempo perhelliprdquo e lrsquoEsserci egrave esattamente la stessa cosa lrsquoEsserci egrave un qualche cosa che egrave per qualche cosa che sta facendo qualche cosa Sta dicendo che non crsquoegrave nessuna differenza tra lrsquoessere e il tempo lrsquoessere egrave tempo Dire che lrsquoessere egrave tempo non egrave niente altro che dire che lrsquoEsserci egrave sempre un essere ldquoin vista dihelliprdquo e il tempo egrave sempre un tempo in vista di un utilizzabile Egrave in questo modo che lrsquoEsserci incontra il tempo lo incontra sotto forma di un utilizzabile presente che si presentifica ma se questo utilizzabile si presentifica egrave percheacute me ne sto occupando sennograve non si presentificherebbe nulla E se me ne sto occupando egrave percheacute sono progetto gettato continuamente un progetto gettato verso qualche cosa in vista di qualche cosa Quindi la questione del tempo che appare cosigrave complessa in Heidegger in realtagrave potrebbe essere pensata in modo molto semplice LrsquoEsserci egrave un progetto gettato quindi egrave in vista di qualche cosa di un utilizzabile e questo utilizzabile egrave nel mondo Il modo in cui mi approccio allrsquoutilizzabile cioegrave il fatto che egrave un qualche cosa che egrave sempre in vista di un segno un rimando verso qualche altra cosa pone una questione e cioegrave il ldquopoirdquo Il rimando egrave sempre un in vista di cioegrave in vista di un ldquopoirdquo quindi lrsquoEsserci egrave sempre un essere in vista di un ldquopoirdquo Egrave in questo modo che Heidegger intende il tempo lrsquoessere sempre in vista di un ldquopoirdquo di un presente da cui naturalmente si parte sempre ciograve che egrave immediatamente presente ma che egrave sempre in vista di un

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ldquopoirdquo Diciamola in un altro modo un significante egrave sempre tale in vista di un altro significante Ma percheacute per Heidegger egrave cosigrave importante la questione del tempo Per due motivi Intanto verifica che lrsquoessere un progetto gettato comporta sempre lrsquoessere gettato verso qualcosa che ancora non egrave propriamente quindi in vista di un ldquopoirdquo un progetto egrave un progetto per qualcosa che saragrave ma che non egrave ancora Quindi il solo fatto di avere posto lrsquoessere quello della filosofia tradizionale come un Esserci cioegrave come un progetto gettato comporta necessariamente un ldquopoirdquo lrsquoessere gettato verso un qualche cosa per un ldquopoirdquo Lrsquoaltro aspetto egrave quello della storicitagrave che viene anche questa da questo approccio de tempo cosiffatto La storicitagrave egrave ciograve di cui ciascuno egrave fatto il mondo in cui si trova che egrave storico nel senso che non puograve non tenere conto di essere da sempre un essente stato Questa egrave la storicitagrave in modo piugrave proprio in Heidegger e cioegrave accorgersi di essere un essente stato sempre Egrave da sempre che egrave essente stato egrave sempre stato gettatezza Quindi il tempo egrave essere percheacute entrambi sono in vista di sono sempre per qualche cosa sono sempre per qualche altra cosa Per Heidegger la questione del tempo egrave importante anche per sottolineare una distanza dalla filosofia tradizionale dove il tempo egrave immutabile ed eterno il cavallo nasce e muore ma non la cavallinitagrave quella egrave sempre Invece Heidegger ci sta dicendo che no neanche il tempo egrave sempre percheacute il tempo egrave sempre in vista di egrave sempre un tempo per egrave sempre vincolato allrsquoutilizzabile egrave sempre vincolato al progetto cioegrave egrave vincolato allrsquoEsserci che poi di fatto egrave lui stesso non crsquoegrave differenza fra lrsquoEsserci e il tempo sono la stessa cosa Quindi il tempo non egrave neacute oggettivo neacute soggettivo non riguarda nessun oggetto e nessun soggetto ma il soggetto e lrsquooggetto possono essere pensati per via del tempo 31 gennaio 2018 Essere e tempo egrave il testo principale di Heidegger quello con il quale egrave diventato famoso scritto nel 1927 Possiamo riassumerlo in due parole per Simona Heidegger si pone la questione dellrsquoessere che cosrsquoegrave lrsquoessere lrsquoessere delle cose Questo egrave un posacenere anche questrsquoaltro egrave un posacenere ma sono diversi Hanno perograve in comune qualche cosa e cioegrave di ldquoessererdquo entrambi dei posacenere Quindi crsquoegrave un qualche cosa che li accomuna E allora da sempre gli umani si sono chiesti ma questo essere che cosrsquoegrave esattamente Platone lo metteva nellrsquoiperuranio come idea lrsquoidea del posacenere che non egrave un posacenere Questo posacenere egrave chiamato dalla filosofia un ente un qualche cosa che egrave Lrsquoessere nella filosofia egrave sempre stato considerato qualcosa di fermo di fisso di stabile come essenza di qualche cosa che rimane qualunque siano le mutazioni dellrsquoente lrsquoessere rimane lo stesso qualunque posacenere io faccia lrsquoessere del posacenere saragrave sempre lo stesso percheacute saranno sempre tutti dei posacenere Heidegger fa una cosa che nessuno aveva fatto prima di lui ha considerato che lrsquoessere non egrave qualche cosa di fermo di fisso di stabile di sempre identico ma a che fare con lrsquounico ente che puograve chiedersi che cosrsquoegrave lrsquoessere Qual egrave lrsquounico ente che puograve chiedersi che cosrsquoegrave lrsquoessere Lrsquouomo A Heidegger non piace la parola uomo percheacute egrave un termine inflazionato nella filosofia e allora lo chiama Esserci Esser-ci dove questo ldquocirdquo indica lrsquoessere qui adesso Individua in questo Esserci non piugrave la immobilitagrave e la stabilitagrave ma lrsquoessere sempre un progetto cioegrave lrsquouomo egrave un progetto nel senso che qualunque cosa faccia o non faccia comunque vuole fare qualcosa di qualcosa Quindi per lui lrsquoessere non egrave piugrave qualcosa di fermo di fisso ecc ma egrave questa cosa che egrave lrsquoumano in quanto sempre gettato verso un progetto e infatti lo chiama progetto gettato Questo ovviamente ha cambiato molto nella filosofia percheacute a questo punto essendo lrsquouomo un progetto ovviamente ha a che fare con delle cose di cui si occupa che Heidegger chiama utilizzabili qualunque cosa egrave un utilizzabile Si tratta quindi di trovarsi sempre gettati verso qualche cosa ma sempre gettati verso un prendersi cura di qualche cosa Questo egrave lrsquouomo per Heidegger lrsquoEsserci che egrave qui e adesso certo ma egrave qui e adesso in quanto gettato Gettato verso dove Verso un utilizzabile ma questo utilizzabile egrave in un mondo di cose Ora questo mondo di cose egrave ciograve dentro cui si situa lrsquoEsserci perograve queste cose le incontra sempre

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come degli utilizzabili qualcosa di cui occuparsi di cui prendersi cura Giunge a dire che ciascuna cosa appare cosigrave come a te per esempio (rivolto a Simona) appare percheacute egrave un utilizzabile per te in questo momento Non soltanto dice Heidegger per te in questo momento certo ma questo momento comporta anche tutto ciograve che tu sei stata fino ad adesso come dire che tu in questo istante sei il prodotto di tutto ciograve che sei stata delle tue scelte delle tue avventure delle tue disavventure ecc tutto Tutte queste cose ti hanno portata ad essere qui in questo istante sentire me che ti sto parlando Quindi ci sono questi due aspetti uno egrave il fatto di essere sempre e comunque presa in qualche progetto cioegrave volere fare qualche cosa di qualche cosa lrsquoaltro egrave quello di essere qui in questo momento ma essere anche tutto ciograve che sei stata Tutto ciograve che sei stata fa sigrave che tu adesso in questo istante sia quello che sei Ora tutte queste cose possiamo chiamarle il ldquomondordquo il mondo di cui sei fatta Quindi questa cosa ti appare cosigrave come ti appare qui e adesso non soltanto per lrsquoutilizzo che vuoi farne ma anche per tutto ciograve che sei stata e ciograve che sei stata egrave ciograve che condiziona in un certo senso anche lrsquouso che vuoi farne adesso Ecco questa egrave un porsquo la questione che ha incominciato a interrogare Heidegger Lui giunge a considerare la questione del tempo fondamentale percheacute il tempo da dove viene fuori secondo lui Considerate che stiamo riassumendo Essere e tempo in cinque minutihellip Il tempo dunque Quando tu progetti qualche cosa sei indirizzata mossa verso qualche cosa che stai per fare ma che non egrave ancora ma questo progetto al tempo stesso viene da tutto ciograve che tu sei stata quindi dal passato Abbiamo quindi giagrave individuato un futuro che egrave nel progetto un passato che egrave ciograve che ti muove a essere gettata in un certo modo La gettatezza lrsquoessere gettati egrave una cosa che in fondo tu sei sempre stata anche se non vi hai mai fatto caso Essere questa gettatezza Heidegger la chiama estasi Estasi vuol dire star fuori quando tu sei progettata sei giagrave fuori Quindi il tempo egrave ciograve che consente tra il progetto cioegrave lrsquoessere gettato innanzi verso qualche cosa di cui vuoi occuparti e ciograve che tu sei sempre stata che qualche cosa appaia si presentifichi cosigrave come a te appare In effetti per Heidegger la veritagrave non egrave altro che lrsquoapparire di ciograve che appare cosigrave come appare Ecco percheacute il tempo per Heidegger egrave importante tanto che alcuni hanno considerato che il titolo Essere e tempo potrebbe anche scriversi Essere egrave tempo con la copula cioegrave lrsquoessere egrave il tempo egrave questo movimento prodotto ininterrottamente dal progetto e dalla gettatezza e in cui qualche cosa si presentifica che puograve presentificarsi proprio percheacute in quanto te ne stai occupando e te ne stai occupando per via di tutto ciograve che tu sei sempre stata Heidegger si interroga su come accade che invece il tempo venga inteso cosigrave come si intende generalmente cioegrave come cronologia Crsquoegrave un aspetto che non ho detto ma che egrave importante nel suo lavoro Lui considera due aspetti dellrsquoEsserci lrsquouno autentico e lrsquoaltro inautentico Quello inautentico egrave quello della chiacchiera lui la chiama deiezione del Si cioegrave si fa si dice si pensa Tutte queste cose sono quelle che si ascoltano quotidianamente ldquopercheacute si fa una certa cosa Si fardquo ldquopercheacute si pensa cosigrave Percheacute egrave cosigrave percheacute si dice che egrave cosigraverdquo Nessuno di fatto si prende cura di capire se egrave veramente cosigrave lo fa percheacute si fa Come accade molto spesso alle fanciulle percheacute si sposano Percheacute si fa e ci sono molte occasioni nelle quali egrave lrsquounico motivo Non dovrebbe perograve puograve accadere Si fa percheacute egrave uso cosigrave percheacute se non si fa non si egrave a posto ecc Questa egrave la chiacchiera Lrsquoaspetto autentico invece egrave quello della persona che riflette su di seacute e si accorge di essere un progetto gettato continuamente cioegrave che esiste in quanto si sta prendendo cura delle cose quindi esiste in quanto si rapporta a degli utilizzabili si rapporta con il mondo Siamo a pag 492 sect 81 Lrsquointratemporalitagrave e la genesi del concetto ordinario del tempo da dove viene il concetto ordinario del tempo E si domanda In qual modo innanzi tutto qualcosa come il ldquotempordquo si temporalizza per il prendersi cura quotidiano e preveggente ambientalmente Il che vuol dire semplicemente come accade che ci si occupi del tempo cosigrave come lo consideriamo quotidianamente cioegrave come una successione di eventi che scorre in una direzione Se con lrsquoapertura del mondohellip Il mondo che si apre e quindi puoi vedere le cose hellipil tempo egrave reso pubblico e se con la scoperta dellrsquoente intramondano (scoperta inerente allrsquoapertura del mondo) ci si prende giagrave cura del

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tempo (in quanto lrsquoEsserci facendo i propri calcoli calcola il tempo) ne viene che il comportamento in cui ci ldquosirdquo regola secondo il tempo consiste nellrsquouso dellrsquoorologio Ha soltanto che il modo in cui ci si regola secondo il tempo egrave quello dellrsquoorologio Come si presenta il tempo Come una lancetta che si muove Questa presentazione si temporalizza nellrsquounitagrave estaticahellip Che vuol dire che si rapporta al tempo originario come lo intende lui cioegrave alla gettatezza al progetto ecc Come si rapporta dunque questo tempo inteso normalmente con invece il tempo che si produce come progettualitagrave come storicitagrave E dice Ritenere lrsquoldquoallorardquo presentando hellip Ritenere lrsquoldquoallorardquo fermarlo fissarlo cioegrave si fissa qualcosa del tempohellip significa dicendo-ora essere aperti allrsquoorizzonte del ldquoprimardquo cioegrave dellrsquoora-non-piugrave Sta considerando cose che possono apparire banali Dicendo ldquoorardquo ti riferisci a qualcosa che riguarda un ldquopoirdquo e anche un ldquoprimardquo se dici ldquoorardquo sono previsti anche questi altri due aspetti Ciograve che si manifesta in questa presentazione egrave il tempo Quando dici ldquoorardquo ldquonon ancorardquo ciograve che si manifesta ciograve che ti appare egrave il tempo Quale saragrave dunque la definizione del tempo che si manifesta nellrsquoorizzonte dellrsquouso dellrsquoorologio uso ambientalmente preveggente prendentesi tempo e prendente cura del tempo Esso egrave il numerato che si manifesta nellrsquoosservazione presentante e numerante della lancetta che si sposta tale che la presentazione si temporalizza in unitagrave estatica col ritenere e con lrsquoaspettarsi orizzontalmente aperti secondo il prima e il poi Il che vuol dire semplicemente che si manifesta attraverso una numerazione che lascia aperti a un ldquoprimardquo e a un ldquopoirdquo guardi le lancette dici ldquosono le 923 Questo lascia aperto al fatto che siano state prima le 910 e che saranno fra un po le 940 cioegrave resto aperto a tutto ciograve che accade e che egrave accaduto Ma questa definizione egrave nullrsquoaltro che lrsquointerpretazione ontologico-esistenziale della definizione del tempo dataci da Aristotele ldquoquesto infatti egrave il tempo il numerato nel movimento che si incontra nellrsquoorizzonte del prima e del poirdquo Per quanto questa definizione possa sembrare strana a prima vista essa si rivela ldquoevidenterdquo e genuina se si tiene presente lrsquoorizzonte ontologico-esistenziale da cui Aristotele la desunse Ma Aristotele non si pose mai il problema dellrsquoorigine del tempo cosigrave manifesto Egrave vero certo egrave il numerato di un movimento e quindi numerando questa successione di stati definisco il tempo inteso appunto come una successione di stati Perograve dice non si egrave mai chiesto da viene questa cosa e percheacute magari debba essere proprio cosigrave La sua interpretazione del tempo si muove invece nellrsquoambito della comprensione ldquonaturalerdquo dellrsquoessere Le cose ldquosonordquo questa egrave la posizione metafisica Ma che cosa vuol dire che ldquosonordquo se non si intende la questione dellrsquoessere questa affermazione non significa niente che cosa vuol dire che ldquosonordquo percheacute ldquosonordquo in che modo ldquosonordquo Andiamo a pag 495 Sta parlando degli ldquoorardquo quei punti quei momenti in cui qualche cosa si presentifica Se io guardo questo aggeggio so che lo sto vedendo ora questo egrave un ldquoorardquo un adesso Gli ldquoorardquo sono quindi in qualche modo semplicemente-presenti-con si incontrano gli enti e anche gli ldquoorardquo Verrebbe da pensare che gli ldquoorardquo si incontrino insieme con gli enti se gli enti non ci sono diventa un problema Bencheacute non si affermi esplicitamente che gli ldquoorardquo sono semplicemente-presenti come le cose essi sono ldquovistirdquo ontologicamente nellrsquoorizzonte dellrsquoidea della semplice-presenza Si considera che gli ldquoorardquo siano delle cose semplicemente presenti perograve non ci si accorge che ciascuna volta sono presenti in connessione con qualche cosa Gli ldquoorardquo sopravvengono e gli ldquoorardquo sopravvenienti costituiscono lrsquoldquoavvenirerdquo Quelli che stanno venendo in qua sono lrsquoavvenire il futuro Lrsquointerpretazione ordinaria del tempo-mondano come tempo-ora egrave del tutto estranea allrsquoorizzonte nel quale sono accessibili il mondo la significativitagrave e la databilitagrave Queste strutture restano necessariamente coperte e tanto piugrave in quanto lrsquointerpretazione ordinaria del tempo ribadisce questo coprimento a causa del modo in cui essa elabora concettualmente la sua caratterizzazione del tempo Queste strutture tutte queste cose che renderebbero possibile una riflessione intorno al tempo non accadono percheacute si considera il tempo ordinariamente secondo il famoso Si della chiacchiera Quindi non crsquoegrave un pensiero intorno al tempo Una delle caratteristiche di Heidegger forse la piugrave importante egrave quella di porre come problemi delle cose che sono comunemente e assolutamente prese come ovvie Lui le pone come problemi cosigrave come in questo caso il tempo ma non solo percheacute dovrebbe essere un problema il

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tempo Egrave una sequenza di momenti che numero che dato sul calendario o sullrsquoorologio non ho bisogno di sapere altro Questa per Heidegger egrave la chiacchiera la deiezione A pag 496 La successione degli ldquoorardquo egrave continua e senza lacune Per quanto si progredisca ldquoulteriormenterdquo nella ldquodivisionerdquo dellrsquoldquoorardquo esso egrave ancor sempre ldquoorardquo Cioegrave io possa dividere lrsquoldquoorardquo in sessanta minuti poi in sessanta secondi posso fare tutto quello che voglio ma ciograve che avrograve di fronte saragrave sempre un ldquoorardquo un adesso Non potrograve mai avere di fronte ciograve che egrave stato o ciograve che saragrave ciograve che ho di fronte ciograve con cui mi confronto ciograve che egrave presente egrave sempre un ldquoorardquo La continuitagrave del tempo egrave vista nellrsquoorizzonte di una semplice-presenza indissolubile Questo egrave il modo con cui si vede il tempo il modo comune La continuitagrave del tempo egrave vista nellrsquoorizzonte di una semplice-presenza indissolubile ogni ora egrave ciograve che egrave sempre presente qui In ogni caso la struttura specifica del tempo-mondano resta inevitabilmente coperta (cioegrave non ci si accorge) essendo esso esteso insieme con la databilitagrave estaticamente fondata Non ci si accorge del tempo percheacute questo rimane sempre coperto dal fatto che come dice lui mi rapporto al tempo percheacute ha la possibilitagrave di essere un qualche cosa per me Questa egrave la condizione percheacute esista il tempo ma non solo La prima condizione affincheacute qualcosa mi appaia egrave che mi appaia come un qualche cosa percheacute se nulla apparisse come un qualche cosa non ci sarebbe nulla Se si toglie il qualche cosa cosa rimane Nulla Che in ogni ldquoorardquo per quanto momentaneo ci sia giagrave sempre lrsquoldquoorardquohellip Egrave momentaneo per nel momento che lo si dice giagrave non egrave piugrave quellrsquoora ligrave hellipdeve essere inteso in base al ldquoprimardquo ancora da cui scaturisce ogni ldquoorardquo cioegrave in base allrsquoes-tensione estatica della temporalitagrave che egrave estranea a ogni continuitagrave del genere della semplice-presenza ma che rappresenta a sua volta la condizione della possibilitagrave di accesso a qualcosa di continuo nel senso della semplice-presenza Quando si dice ldquoorardquo ci si riferisce a qualche cosa che egrave stato che adesso non egrave piugrave percheacute quando si dice ldquoorardquo questo ldquoorardquo sta giagrave passando Ma dice lui che questo pensiero egrave possibile percheacute ciascuno non egrave soltanto progettato verso un futuro ma egrave anche tirato indietro verso il passato verso ciograve che egrave sempre stato Ciograve che egrave sempre stato egrave essere sempre un progetto gettato Questo egrave ciograve che egrave sempre stato come dire che da sempre si occupa di qualche cosa Non crsquoegrave mai stato un momento della sua vita in cui non si egrave occupato di niente anche stando sul divano guardando il muro anche in quel caso si sta occupando di qualcosa di quello che vede di quello che pensa di quello che sente ecc Non puograve non occuparsi di qualcosa Potrebbe occuparsi di nulla a condizione che cessi di parlare per sempre Il Si non muore mai percheacute non puograve morirehellip Per Heidegger la morte egrave importante percheacute di tutti i progetti che ciascuno puograve avere quello che piugrave gli appartiene quello al quale non puograve sottrarsi egrave la sua morte Egrave lrsquounica cosa che gli appartiene propriamente uno non puograve morire per conto di altri La mia morte egrave qualcosa che mi appartiene in modo assolutamente personale Per Heidegger accogliere questa idea che la morte sia il progetto piugrave autentico egrave importante percheacute ciograve che consente di accogliere ciascun momento della propria esistenza ciascun ldquoorardquo come la cosa piugrave importante Dice che il Si non muore mai non muore percheacute nel Si sono sempre gli altri che muoiono Certo lo so che muoio anchrsquoio ma non adesso Sono sempre gli altri che muoiono e difatti lrsquoesperienza della morte che ciascuno ha egrave quella della morte altrui A pag 498 Percheacute diciamo che il tempo passa e non diciamo con uguale accentuazione che sorge Egrave una bella domanda percheacute non diciamo che il tempo sorge ma diciamo invece che il tempo passa Infatti nella prospettiva della pura successione di ldquoorardquo le due asserzioni hanno uguale diritto Quando dico ldquoora vedo questordquo potrei anche dire che ldquoquesto ora egrave sorto in questo momentordquo percheacute no Quando dice che il tempo passa lrsquoEsserci in fondo comprende il tempo piugrave di quanto vorrebbe ammettere cioegrave la temporalitagrave in cui si temporalizza il tempo-mondano non egrave mai nascosta del tutto a dispetto di ogni coprimento Con temporalitagrave Heidegger intende il tempo originario cioegrave quel tempo che egrave dato dal progetto verso il futuro dallrsquoessere stato cioegrave dalla storicitagrave e ovviamente dal presente che sorge dai primi due Quando si parla del passare del tempo ci si riferisce allrsquoldquoesperienzardquo dellrsquoimpossibilitagrave di fermare il tempo Ma questa ldquoesperienzardquo egrave a sua volta possibile solo sul fondamento di una volontagrave di fermare il tempo Percheacute si dice che il tempo non si puograve fermare Percheacute lo si vorrebbe fermare sennograve a

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nessuno verrebbe in mente di fare unrsquoaffermazione del genere In ciograve egrave insita unrsquoaspettazione inautentica degli ldquoattimirdquo che ha giagrave anche dimenticato quelli trascorsi In questo modo quello della chiacchiera della deiezione tutti gli attimi sono trascorsi egrave come se non ci fossero piugrave Per Heidegger invece egrave importante che questo essere stato ci sia sempre il passato sia sempre percheacute lrsquoessere stato che egrave presente in ciascun atto in ciascun progetto egrave ciograve dal quale qualche cosa appare si presentifica percheacute appare cosigrave come appare anche per ciograve che si egrave sempre stati Lrsquoaspettazione inautentica degli attimi egrave un aspettarsi attimo dopo attimo senza cogliere e accogliere questi attimi che sono passati Ricordate il celebre detto di Nietzsche ldquociograve che fu volli che fosserdquo per cui ciascuno di questi attimi non egrave che siano passati e non se ne parla piugrave No ciascuna cosa che egrave accaduta io ho voluto che accadesse Egrave un modo molto interessante di vedere la propria esistenza tutte le cose belle brutte edificanti devastanti felici ecc tutto quello che egrave successo nel corso della propria vita tutto questo egrave ciograve che si egrave voluto Questo dice Nietzsche che a mio parere egrave piugrave interessante della famosa frase di Freud Wo Es war soll Ich werden dovrsquoera lrsquoEs occorre che lrsquoIo giunga Perograve nel caso di Nietzsche e tra le righe anche di Heidegger trovo la cosa piugrave interessante egrave il modo di rendersi conto che tutto ciograve che io ho fatto lrsquoho fatto percheacute lrsquoho voluto non percheacute egrave accaduto Nella chiacchiera nel Si tutto ciograve che ho fatto tranne magari poche cose di cui mi compiaccio sono accadute magari dico che non le volevo che mi sono accadute cosigrave Invece no tutto ciograve che fu io volli che fosse Lrsquoaspettarsi presentante e obliantehellip Lrsquoaspettarsi di tutti gli attimi presentante nel senso che ciascun attimo presenta un qualche cosa obliante percheacute qui siamo nella chiacchiera quindi mentre arrivano questi attimi passano e si dimenticano hellipproprio dellrsquoesistenza inautentica egrave la condizione della possibilitagrave dellrsquoesperienza ordinaria del passare del tempo Poicheacute lrsquoEsserci in quanto avanti-a-seacute egrave ad-veniente (cioegrave egrave sempre gettato innanzi) esso deve aspettando comprendere la successione degli ldquoorardquo come fuggente e trascorrente LrsquoEsserci in quanto sempre progettato quindi sempre avanti a seacute dice Heidegger deve aspettando che le cose accadano comprendere la successione degli ldquoorardquo Comprendere la successione degli ldquoorardquo significa accogliere ciascun ldquoorardquo ciascun punto nel tempo come un qualche cosa di importante e di cui si egrave fatti Egrave importante per questo percheacute egrave qualcosa di cui lrsquoEsserci egrave fatto LrsquoEsserci prende conoscenza del fuggire del tempo a partire dalla conoscenza ldquofuggitivardquo che esso ha della morte Il fuggire del tempo percheacute gli sfugge la morte gli sfugge che ciascun attimo ciascun istante la dico un po alla Severino egrave per sempre ciascun attimo egrave per sempre Egrave per sempre in quanto egrave qualche cosa che comunque ci appartiene non si puograve cancellare fa parte di ciascuno egrave uno degli infiniti elementi che fanno essere quello che si egrave cosigrave come si egrave in questo istante Ma come tu Simona appari a me non egrave come appari a Cesare Sei un utilizzabile nel senso heideggeriano del termine cioegrave come un qualcosa di cui ci si prende cura con cui si ha a che fare Io mi prendo cura di te ho a che fare con te rispetto a un progetto in cui mi trovo e a ciograve che sono sempre stato e che mi fa essere quello che sono per cui ti vedo cosigrave in seguito a tutte queste cose egrave cosigrave che mi appari A pag 499 La temporalitagrave estatico-orizzontalehellip Temporalitagrave progetto essere stato e presentificazione delle cose Estatico in quanto questa temporalitagrave comporta un essere progettato quindi gettato fuori Per Heidegger estatico vuol dire essere gettato fuori LrsquoEsserci nel momento in cui si progetta cioegrave sempre essendo pro-getto egrave gettato fuori per qualche cosa ma egrave gettato fuori di seacute In questo senso egrave estati dal latino ex stare stare fuori Estatico orizzontale nel senso che crsquoegrave una durata in questo movimento ed egrave orizzontale nel senso che va verso un qualche cosa che innanzi a seacute La temporalitagrave estatico-orizzontale si temporalizza primariamente a partire dallrsquoavvenire Cioegrave dal progetto da ciograve che ancora non crsquoegrave ma che saragrave da ciograve che tu stai progettando ma se stai progettando qualche cosa ti stai anche prendendo cura di qualche cosa quindi crsquoegrave un utilizzabile di cui ti stai prendendo cura Quindi lrsquoavvenire egrave avvenire ma sempre in relazione a un qualche cosa di cui ti stai occupando Ecco questo sarebbe il modo autentico e cioegrave questa temporalitagrave si temporalizza diventa parte del tempo rispetto allrsquoavvenire percheacute io mi sto progettando e so di essere un progetto sempre

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Mentre dice Lrsquointerpretazione ordinaria del tempo ravvisa invece il fenomeno fondamentale del tempo nellrsquoldquoorardquo e precisamente nellrsquoldquoorardquo puro resecato dalla sua struttura integrale detto ldquopresenterdquo Nella temporalitagrave nel tempo autentico io so che questo tempo non egrave altro che il prodotto del pro-gettarmi verso qualche cosa e del mio passato Nella coincidenza delle due cose qualcosa si presentifica Questo egrave il tempo pensato in modo autentico per Heidegger quindi allrsquointerno di questo movimento che lrsquoEsserci egrave progetto gettatezza cioegrave passato e presentificazione Invece per lrsquouomo comune per il Si questo ldquoorardquo egrave tagliato fuori dal mio progetto cioegrave ciograve che mi si presentifica non egrave piugrave in relazione a ciograve che io voglio farne cioegrave al mio progetto e al percheacute ne voglio fare qualche cosa cioegrave al mio passato ma egrave quello che egrave per virtugrave propria Egrave la posizione filosofica classica platonico-aristotelica cioegrave lrsquoessere della cosa egrave quello che egrave indipendentemente da qualunque altra considerazione Egrave la posizione metafisica per eccellenza cioegrave la cosa ha in seacute la sua ἀρχή e la sua αἰτία la sua origine e il suo principio mentre per Heidegger no Questa egrave stata la sua rivoluzione straordinaria questa cosa non egrave cosigrave come io la vedo percheacute vedo cosigrave come egrave ma la sto vedendo cosigrave come egrave percheacute io mi sto occupando di questa cosa in questo momento la sto usando come esempio e percheacute una serie infinita di altre cose mi hanno portato a essere qui in questo momento a parlare di questa cosa in questo modo Egrave per questo che questa cosa egrave quella che egrave ma egrave quella che egrave per me non egrave quella che egrave in assoluto Questa egrave la grande ldquorivoluzionerdquo di Heidegger Se ne evince dal fatto che il presente del pensiero comune egrave qualche cosa che non ha a che fare con il mio futuro neacute con il mio passato ma egrave quella che egravehellip In effetti generalmente si pensa cosigrave questo posacenere non egrave dipendente dal mio futuro e dal mio passato Puograve essere dipendente dal mio futuro se lo sbatto per terra e lo rompo sennograve egrave quello che egrave indipendentemente da qualunque altra cosa secondo la posizione metafisica Se ne evince che egrave inevitabilmente vano il tentativo di chiarire o addirittura di dedurre dallrsquoldquoorardquo cosigrave concepito il fenomeno estatico-orizzontale dellrsquoattimo proprio della temporalitagrave autentica Egrave impossibile dice a questo punto se io intendo la cosa che si presentifica per quello che egrave cosigrave comrsquoegrave indipendentemente dal mio occuparmene e dal motivo del mio occuparmene se io lavoro cosigrave non possiamo farci niente rime quello che egrave e non abbiamo modo di andare oltre la cosa Parimenti non egrave possibile far coincidere lrsquoavvenire estaticamente inteso il ldquopoirdquo datato e significativo col concetto ordinario di futurohellip Egrave impossibile far collimare il concetto dice Heidegger che egrave il mio cioegrave quello del futuro in quanto progetto in quanto progettarsi continuamente essere sempre progettato con il futuro inteso comunemente hellipnel senso del puro ldquoorardquo non ancora venuto e che sta venendo Un puro ldquoorardquo cioegrave senza la mia presenza Sarebbe la presenza di qualcosa senza lrsquoEsserci Quante volte si egrave sentito dire le cose esistono anche se io non ci sono Ecco Heidegger ha qualche obiezione a questo riguardo Intanto chiederebbe subito che cosa si intende con ldquoesistonordquo ovviamente e poi percheacute si fa unrsquoaffermazione del genere da dove viene da quale contesto da quale mondo viene fuori questa affermazione che dice che le cose esistono indipendentemente da me quante cose si devono avere sentite immagazzinate quante informazioni si devono avere per affermare una cosa del genere e queste informazioni come si sa che sono vere Tutte queste cose meriterebbero di essere prese in considerazione come dice Heidegger tematizzate messe a tema Altrettanto poco coincidono lrsquoessere-stato estatico lrsquoldquoallorardquo datato e significativo e il concetto di passato nel senso del puro ldquoorardquo semplicemente trascorso Non egrave lrsquoldquoorardquo a essere gravido dellrsquoora-non-ancora ma egrave il presente a scaturire dallrsquoavvenire nellrsquounitagrave originaria ed estatica della temporalizzazione della temporalitagrave (pagg 499-500) Ecco questa egrave la questione Non egrave lrsquordquoorardquo semplicemente presente che comporta il non ancora non egrave questo ldquoorardquo qui che ho davanti che comporta il non ancora ma egrave il presente a scaturire dallrsquoavvenire cioegrave dal non ancora Questo egrave importante percheacute occorre tenere conto che il futuro egrave il progetto il futuro egrave lrsquoessere sempre gettato innanzi Ci sta dicendo che il presente ciograve che mi si presentifica adesso non egrave la condizione del futuro di ciograve che saragrave ma dal mio progetto da ciograve che io voglio fare di questa cosa che mi consente vedere questa cosigrave come io la vedo ora Ecco che lrsquoldquoorardquo sorge dal

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futuro in questo senso non perograve in altri solo in questo modo Cioegrave lrsquoldquoorardquo in cui io vedo questa cosa che cosa fa Mi dice che io vedo in questo modo percheacute in questo momento io ho un progetto verso questa cosa ed egrave questo progetto cioegrave il futuro che mi fa vedere questa cosa cosigrave come la vedo ora La vedo cosigrave come la vedo percheacute mi sto prendendo cura di lei egrave un utilizzabile direbbe Heidegger Bencheacute lrsquoesperienza ordinaria del tempo innanzi tutto e per lo piugrave conosca soltanto il ldquotempo-mondanordquo essa gli conferisce pur sempre un particolare riferimento allrsquoldquoanimardquo e allo ldquospiritordquo Lo spirito il Geist egrave il pensiero 7 febbraio 2018 Siamo a pag 501 a ndash Il concetto del tempo in Hegel Il ldquotempordquo egrave studiato assieme al ldquoluogordquo e al ldquomovimentordquo Hegel mette insieme queste due cose il luogo e il movimento A pag 502 dice Lrsquoaccoppiamento di spazio e tempo in Hegel non ha il significato di un semplice accostamento estrinseco lo spazio ldquoe anche il tempordquo ldquoLa filosofia respinge questo lsquoanchersquordquo Il passaggio dallo spazio al tempo non significa la semplice successione dei paragrafi che trattano di essi ma ldquoegrave lo spazio stesso che trapassardquo Lo spazio ldquoegraverdquo tempo cioegrave il tempo egrave la ldquoveritagraverdquo dello spazio Se lo spazio egrave pensato dialetticamente in ciograve che esso egrave dello spazio si rivela secondo Hegel come tempo Come deve essere lo spazio Ovviamente parlando di Hegel si parla della dialettica hegeliana Anche Hegel ha operato una rivoluzione nellrsquoambito filosofico rispetto al vero e al falso Prima di Hegel si era sempre considerato che il vero fosse in opposizione al falso secondo la tradizione antica che risale ad Aristotele una certa affermazione o egrave vera o egrave falsa tertium non datur non si dagrave una terza possibilitagrave Tra lrsquoaltro questo ha consentito dopo Hegel una serie di studi intorno alla logica polivalente cioegrave che non si basa piugrave soltanto sul concetto di vero o falso ma inserisce un terzo elemento per esempio vero e falso simultaneamente Come fa Hegel a fare questo passaggio Per dirla in due parole lui pensa che tutto ciograve che egrave considerato il negativo rispetto a un positivo non sia un qualcosa da eliminare ma qualcosa che egrave da superare cioegrave egrave come se anche il negativo avesse una sua validitagrave una sua dignitagrave e che soltanto componendo questi due elementi vero e falso sia possibile giungere a una sintesi di queste cose che costituisce un terzo elemento Faccio un esempio Prendiamo un boccio questo diventa fiore e poi frutto Il boccio sarebbe lrsquoaspetto positivo quello che sorge che inizia poi crsquoegrave il fiore ma il fiore non egrave che neghi il boccio quindi lo elimini semplicemente lo trapassa va oltre ma per andare oltre necessita di questa cosa cosigrave come il frutto per farsi ha bisogno tanto del boccio quanto del fiore non puograve il frutto sorgere ex nihilo Il frutto sorge da queste cose dal boccio e dal fiore che sono sigrave la negazione del frutto percheacute il boccio non egrave il frutto ma la sintesi mantiene entrambe le cose Non si puograve togliere ciograve che nega il frutto cioegrave il boccio o il fiore percheacute se si toglie uno si toglie tutto Questo modo di trapassare dal positivo al negativo e quindi alla sintesi egrave ciograve che egrave noto come dialettica hegeliana La sintesi lrsquoultimo passaggio sarebbe la negazione della negazione il fiore nega il boccio lo nega in quanto altro dal boccio e la sintesi nega la negazione cioegrave si pone come altro rispetto alla negazione Dette queste poche cose per intendere quanto diremo in seguito Heidegger prosegue dicendo Lo spazio egrave ldquolrsquoimmediata indifferenza dellrsquoesser-fuori-di-seacute della naturardquo Lo spazio egrave lrsquoindifferenziato esser fuori di seacute della natura cioegrave crsquoegrave un qualche cosa e tutto ciograve che egrave fuori egrave spazio ciograve che non egrave spazio egrave un qualche cosa ciograve che egrave fuori da qualche cosa egrave spazio Il che vuol dire lo spazio egrave la molteplicitagrave astratta dei punti in esso differenziabili Per Hegel questo spazio egrave dato da una serie di punti non differenziabili tra loro Lui pensa lo spazio in questo modo come una serie di punti Lo spazio non egrave reso discontinuo da questi punti ma neppure scaturisce da essi e tanto meno per riunione Lo spazio differenziato da punti differenziabili punti che sono essi stessi spazio rimane da parte sua indifferenziato Quindi lo spazio egrave fatto di punti indifferenziati ma questi punti non sono propriamente lo spazio sono punti ma questi punti costituiscono lo spazio Tuttavia il punto in quanto differenzia in generale qualcosa nello spazio egrave negazione dello spaziohellip

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percheacute il punto non egrave spazio Dice che lo spazio egrave fatto di punti ma ciascun punto in seacute nega lo spazio percheacute non egrave spazio ma un punto Quindi vedete crsquoegrave un elemento la tesi e lrsquoantitesi la tesi (letteralmente ciograve che si pone) egrave il punto lrsquoantitesi egrave la sua negazione il punto non egrave lo spazio e lo spazio non egrave il punto hellipma in modo tale che il punto in quanto egrave questa negazione (il punto dopo tutto egrave spazio) resta esso stesso nello spazio Il punto non si toglie dallo spazio come altro rispetto allo spazio stesso Lo spazio egrave esterioritagrave reciproca indifferenziata della molteplicitagrave dei punti sta continuando a dirci che il punto egrave lo spazio ma che anche non egrave spazio Egrave spazio percheacute nello spazio ma non egrave spazio Vedete che crsquoegrave una cosa che egrave quella che egrave ma che non egrave quella che egrave Qui si fonda la proposizione in cui Hegel pensa lo spazio nella sua veritagrave cioegrave come tempo Adesso vedremo percheacute Qui cita Hegel ldquoLa negativitagrave che si riferisce come punto allo spazio e sviluppa in esso le sue determinazioni come linea e superficie egrave perograve nella sfera dellrsquoesterioritagrave altresigrave per seacute e pone dentro di essa le sue determinazioni ma al tempo stesso come nella sfera dellrsquoesterioritagrave e vi appare come indifferente rispetto alla giustapposizione immobile La negativitagrave posta cosigrave per seacute egrave il tempordquo Sta dicendo che la negativitagrave che egrave riferita come il punto rispetto allo spazio e allo spazio rispetto al punto pone allrsquointerno di essa le sue determinazioni ma anche allrsquoesterno Il punto egrave la negazione dello spazio cosigrave come lo spazio egrave la negazione del punto Dice che il punto vi appare come indifferente rispetto alla giustapposizione immobile quindi il punto appare come immobile questa egrave la cosa piugrave importante e conclude cosigrave La negativitagrave posta cosigrave per seacute egrave il tempo La negativitagrave cioegrave ciograve che si oppone a qualche cosa e opponendosi a un qualche cosa costituisce un che di immobile cosigrave come il punto egrave immobile rispetto allo spazio e come anche lo spazio egrave immobile rispetto al punto Se lo spazio egrave rappresentato cioegrave intuito immediatamente nella sussistenza indifferente delle sue differenze le negazioni sono in un certo modo semplicemente date Ma questa rappresentazione non coglie ancora lo spazio nel suo essere Ciograve egrave possibile solo nel pensiero come sintesihellip Ricordate che solo il pensiero compie la sintesi e niente altro hellipche attraverso tesi e antitesi giunge al loro superamento Quindi occorre il pensiero percheacute qualcosa giunga al loro superamento Lo spazio egrave pensato e con ciograve afferrato nel suo essere solo quando le negazioni non sono semplicemente lasciate sussistere nella loro indifferenza ma superate cioegrave a loro volta negate Sta dicendo che percheacute ci sia la negazione della negazione occorre che ci sia il pensiero egrave il pensiero che compie la negazione della negazione cioegrave la sintesi Nella negazione della negazione (cioegrave della puntualitagrave) il punto si pone per seacute e di conseguenza esce dallrsquoindifferenza del suo sussistere Fincheacute non crsquoegrave la sintesi crsquoegrave una sorta di indifferenza della cosa nel senso che non egrave ancora giunta al suo compimento Potremmo dire che crsquoegrave dellrsquoindifferenza nel boccio percheacute egrave ancora non si egrave compiuto cosigrave come il fiore arrivato al frutto crsquoegrave il compimento Ecco qui arriviamo al punto centrale della questione Questa negazione della negazione in quanto puntualitagrave egrave secondo Hegel il tempo Se tutto ciograve ha un senso non puograve voler dire che questo lrsquoautoporsi per seacute di ogni punto egrave un ora-qui ora-qui e cosigrave via Cioegrave lrsquoautoporsi di un punto che appare come ad esempio il boccio egrave un ora-qui ora adesso qui Ogni punto posto per seacute ldquoegraverdquo un punto-ora ldquoIl punto ha quindi la sua realtagrave nel tempordquo Percheacute questo punto per essere questo punto qui deve essere qui adesso qui ora Ecco questo egrave lrsquoaggancio con il tempo il punto qui-ora Ciograve mediante cui il punto in quanto egrave questo punto qui puograve porsi per seacute egrave sempre un ldquoorardquo Questa condizione di possibilitagrave costituisce lrsquoessere del punto essere che egrave egualmente il suo essere-pensato Pertanto poicheacute il pensiero puro della puntualitagrave cioegrave dello spazio ldquopensardquo sempre lrsquoldquoorardquo e lrsquoesterioritagrave dellrsquoldquoorardquo lo spazio ldquoegraverdquo il tempo Il punto lo pensa come ldquoorardquo ma anche la sua negazione cioegrave lo spazio che crsquoegrave intorno al punto egrave pensato in un ldquoorardquo qui adesso ldquoIl tempo in quanto unitagrave negativa dellrsquoesterioritagrave egrave parimenti alcuncheacute di semplicemente astratto di ideale Dice unitagrave negativa dellrsquoesterioritagrave lrsquoesterioritagrave egrave la negazione della tesi rispetto al punto quindi siamo alla negazione della negazione Il tempo egrave lrsquoessere che mentre egrave non egrave e mentre non egrave egravehellip Il punto egrave quello che egrave a condizione di essere ciograve che non egrave percheacute il punto egrave come diceva prima anche la sua esterioritagrave percheacute senza lo spazio io non posso individuare nessun punto Quindi il punto comporta necessariamente lo spazio ma il punto lo posso cogliere solo in un

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punto-ora hellipil divenire intuitohellip Intuisco questo divenire continuo di ciograve che egrave ma che allo stesso tempo non egrave tesi e antitesi il boccio non egrave il fiore ma egrave anche il fiore percheacute senza il boccio non crsquoegrave nessun fiore e viceversa hellipil che vuol dire che le differenze semplicemente momentanee che si negano immediatamente sono determinate come estrinseche a se stesse In questa interpretazione il tempo si rivela come ldquoil divenire intuitordquo (pagg 503-504) In questo movimento che egrave nota al mondo come dialettica hegeliana Divenire significa per Hegel trapassare dallrsquoessere al nulla o dal nulla allrsquoessere Esattamente quello che nega Severino Per Severino questo che sta dicendo Heidegger ripetendo Hegel egrave la follia pensare che lrsquoessere sia e anche che non sia Divenire egrave tanto il sorgere che il passare Ad esempio il fiore sorge dal boccio e trapassa nel frutto ldquoTrapassanordquo o lrsquoessere o il non essere Il boccio egrave ma anche non egrave percheacute quando trapassa nel fiore non egrave piugrave boccio egrave un fiore Che significa ciograve rispetto al tempo Lrsquoessere del tempo egrave lrsquoldquoorardquohellip La sostanza del tempo egrave lrsquoldquoorardquo lrsquoadesso egrave con questo che ho a che fare egrave questo che ho davanti a me lrsquoora lrsquoadesso non ho il passato davanti agli occhi e nemmeno il futuro hellipma poicheacute ogni ldquoorardquo egrave ora anche giagrave non-piugrave e rispettivamente prima drsquoora non-egrave-ancora esso puograve anche essere concepito come non-essere Ecco lrsquoessere che egrave non essere lrsquoora egrave anche giagrave non piugrave Pensate anche solo al fatto banalissimo dico ora questo ora comporta un lasso di tempo al termine del mio dire ldquoorardquo non egrave piugrave ora Quindi questo egrave il nocciolo della dialettica hegeliana lrsquoessere trapassa nel non essere continuamente il non essere trapassa nellrsquoessere Il tempo egrave il divenire ldquointuitordquo cioegrave il trapasso non pensato ma che semplicemente si offre nella successione degli ldquoorardquo Che egrave la definizione di tempo piugrave tradizionale che ci sia una successione di stati di punti Determinare lrsquoessenza del tempo come ldquodivenire intuitordquo rivela che il tempo egrave primariamente compreso in base allrsquoldquoorardquo e precisamente quale risulta dallrsquointuizione pura Io ho soltanto lrsquoldquoorardquo lrsquoadesso davanti a me Un po piugrave avanti cita Hegel ldquoLrsquoldquoorardquo ha uno straordinario privilegio esso ldquoegraverdquo nullrsquoaltro che singolo ldquoorardquo ma questo escludente nel porsi in evidenza egrave dissolto liquefatto e polverizzato mentre lo esprimordquo Come dicevo prima mentre dico ldquoorardquo questo ora che sto dicendo egrave liquefatto egrave dissolto ldquoDel resto nella natura dove il tempo egrave lrsquoldquoorardquo non si giunge a una differenziazione ldquostabilerdquo di quelle dimensioni (passato e avvenire) Come dire che senza linguaggio non crsquoegrave neacute futuro neacute passato non crsquoegrave nemmeno il presente crsquoegrave un ldquoorardquo che egrave indifferenziato Egrave una considerazione che faceva anche Sini tempo fa un animale non ha un presente o un futuro per questo non muore un animale non muore non puograve morire percheacute non vive non ha il concetto di vita Non crsquoegrave un prima o un dopo ci sono soltanto degli ldquoorardquo ma questi ldquoorardquo sono lui stesso non crsquoegrave una distanza Il linguaggio pone una distanza tolto il linguaggio si toglie la distanza Egrave sempre Hegel che parla ldquoIn senso positivo si puograve dire del tempo solo il presente egrave il prima e il poi non sono ma il presente concreto egrave il risultato del passato ed egrave gravido di avvenire Il vero presente egrave quindi lrsquoeternitagraverdquo Nel presente egrave compreso tanto il passato quanto il futuro A pag 505 Lrsquoespressione piugrave adeguata della concezione hegeliana del tempo consiste quindi nella determinazione del tempo come negazione della negazione (cioegrave della puntualitagrave) Qui la successione degli ldquoorardquo egrave formalizzata allrsquoestremo e livellata in modo insuperabile Solo in base a un concetto dialettico-formale del tempo di questo genere Hegel puograve stabilire una connessione fra tempo e spirito Solo in base alla sua dialettica puograve stabilire questa connessione tra tempo e spirito il pensiero percheacute il pensiero ha qui davanti un ldquoorardquo un adesso e cioegrave un punto ma questo punto egrave fatto anche di alteritagrave cioegrave di spazio quindi di alterazione del punto Egrave soltanto negando questa negazione che io posso sintetizzare e cioegrave costruire un pensiero intorno a questo e a qualunque altra cosa ma soltanto se colgo entrambe le cose cioegrave il punto e lo spazio lrsquoldquoorardquo ma anche il passato e il futuro Passiamo a pag 506 al punto b ndash Lrsquointerpretazione hegeliana della connessione fra tempo e spirito Lo spirito egrave il pensiero Comrsquoegrave concepito lo spirito percheacute sia possibile sostenere che gli si addice con la sua realizzazione di cadere nel tempo determinato come negazione della negazione Sta dicendo percheacute Hegel sta parlando dello spirito connesso al tempo e pensare quindi lo spirito il pensiero come negazione della negazione Che egrave vero percheacute senza negazione della negazione sempre attenendoci a Hegel non ci sarebbe pensiero cosigrave come senza

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lo spazio non ci sarebbe il punto e senza un punto che individui un qualche cosa non crsquoegrave nemmeno lo spazio Lrsquoessenza dello spirito egrave il concetto Con questa espressione Hegel non intende lrsquouniversalitagrave intuita di un genere quale forma di un pensato ma la forma del pensiero pensante se stesso lrsquoautoconcepirsi come comprensione del non-io Incomincia a porsi unrsquoaltra questione lrsquoio e il non io il punto e lo spazio ciograve che egrave intrinseco e ciograve che egrave estrinseco Poicheacute la comprensione del non-io costituisce un differenziare egrave implicita nel concetto puro in quanto comprensione di questo differenziare una differenziazione della differenza Lrsquoio egrave il concetto puro puro in quanto vuoto Diragrave tra poco che egrave il concetto che concepisce e basta non crsquoegrave ancora un concepito propriamente egrave soltanto il concetto che concepisce se stesso Il concetto egrave quindi lrsquoauto-concepentesi esser-concepito del se-Stessohellip (pagg 506-507) in quanto cosigrave concepito il se-Stesso egrave autenticamente cosigrave come puograve essere cioegrave libero Cioegrave vuoto Questo io egrave un concetto puro cioegrave non egrave vincolato da alcuncheacute quindi egrave libero Cita Hegel ldquoLrsquoIo egrave questa unitagrave originariamente pura e rapportantesi a seacute non immediatamente perograve ma nellrsquoatto di astrarre da ogni determinazione e da ogni contenuto e ritornando alla libertagrave dellrsquouguaglianza illimitata con se stessordquo Pertanto lrsquoIo egrave ldquouniversalitagraverdquo ma altrettanto immediatamente ldquoIndividualitagraverdquo Qui nessuno ha colto una questione molto interessante Cosa crsquoegrave in questa frasetta Egrave ciograve che diceva prima Heidegger nelle pagine precedenti Pensavo al fatto che dice che si rapporta a se stesso ma non immediatamente cioegrave si rapporta sempre attraverso un utilizzabile Non coglie se stesso immediatamente ma sempre attraverso un utilizzabile egrave sempre mediato da un utilizzabile Questa egrave anche un po la tesi di Heidegger io colgo me stesso posso pensare a un Io puro cioegrave mi penso pensare qualcosa Perograve dice qui Hegel che sigrave mi penso pensare qualcosa tuttavia non immediatamente ma sempre in riferimento a un qualche cosa E infatti dice non immediatamente perograve ma nellrsquoatto di astrarre da ogni determinazione quindi io astraggo da un utilizzabile il fatto che sigrave mi sto occupando di un utilizzabile e che quindi sto pensando a qualcosa Il mio pensiero pensante che cioegrave pensa se stesso egrave tale ma a partire da un utilizzabile Heidegger lo diceva nelle pagine precedenti che sigrave certo ciascuno puograve pensare se stesso ma non pensa se stessohellip Intervento Pensare implica necessariamente pensare qualcosa Egrave quel qualcosa che rende non immediato Esattamente Questo negare la negazione (la sintesi) egrave nel contempo lrsquoldquoassoluta inquietudinerdquo dello spirito e lrsquoautorivelazione costitutiva della sua essenza Egrave sempre preso in un divenire di tesi e antitesi sempre in questo movimento sempre in questo divenire Cita ancora Hegel ldquoIl fine dello sviluppo dello spirito e ldquoraggiungere il proprio concettordquo Lo sviluppo stesso egrave ldquouna dura e infinita lotta contro se stessordquo Per Hegel la conclusione di tutto quanto egrave lo Spirito Assoluto cioegrave il pensiero assoluto pensiero che oramai ha concepito ogni cosa Poicheacute lrsquoinquietudine (data dal divenire continuo) dello sviluppo dello spirito che procede verso il proprio concetto (questo cammino di tesi e antitesi) egrave la negazione della negazione allo spirito che si realizza in questo modo non resta che cadere ldquonel tempordquo in quanto immediata negazione della negazione Questo spirito cade nel tempo cioegrave cade nellrsquoldquoorardquo Egrave lrsquoldquoorardquo che mi consente di fare avviare questo processo dialettico egrave lrsquoldquoorardquo ciograve che ho qui Infatti ldquoil tempo egrave il concetto stesso nel suo essercihellip Ecco qui crsquoegrave il legame stretto fra il tempo e lo spirito il pensiero Dice il tempo egrave il concetto stesso nel suo esserci il concetto mentre lo concepisco Direbbe Gentile il pensiero pensante rispetto al pensiero pensato il pensiero pensante egrave qui adesso il pensiero pensato egrave un altro pensiero pensante inevitabilmente percheacute se penso il passato lo penso adesso hellipe nel suo rappresentarsi alla coscienza come intuizione vuota Vuota percheacute non crsquoegrave un qualche cosa Il che contraddice almeno in parte ciograve che diceva prima percheacute se egrave unrsquointuizione vuota egrave come se procedesse quasi da seacute mentre non egrave proprio vuota a meno che non si voglia intendere con ldquovuotardquo il fatto che non necessita di una determinazione particolare cioegrave di un utilizzabile particolare hellipperciograve lo spirito appare necessariamente nel tempo e vi appare fincheacute non comprende il suo puro concetto cioegrave fincheacute non estingue il tempo Sarebbe lo Spirito

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Assoluto Quindi il tempo ci viene incontro nel momento in cui pensiamo qualcosa e la pensiamo qui adesso Ecco come ci appare il tempo percheacute ciograve che penso lo sto pensando adesso e quindi il pensiero cade nel tempo ldquoIl tempo egrave il puro se-Stesso intuito esteriormente e non compreso dal se-Stesso egrave il concetto soltanto intuitordquo (pagg 507-508) Ovviamente ad Heidegger non interessava fare un riassunto della dialettica hegeliana ma gli interessava soltanto porre la differenza fra il pensiero di Hegel e il suo Dice a pag 509 Lrsquoanalitica esistenziale dellrsquoesserci da noi proposta prende invece le mosse dallrsquointerno della ldquoconcretezzardquo dellrsquoesistenza stessa effettivamente gettata per svelare la temporalitagrave come scaturigine prima della sua possibilitagrave Lo ldquospiritordquo non giunge a cadere nel tempo ma esiste come temporalizzazione originaria della temporalitagrave Qui Heidegger sta dicendo qual egrave la differenza tra il modo di pensare il tempo fra Hegel e lui Per Hegel come abbiamo visto non egrave niente altro che il punto in cui io penso qualche cosa so di pensare qualche cosa questo egrave il punto il presente diciamola cosigrave ciograve che pongo nellrsquoimmediato e da questo secondo lui nasce lrsquoidea del tempo dal fatto che sto pensando adesso Per Heidegger no egrave percheacute crsquoegrave il tempo che io posso pensare Il tempo egrave la condizione per potere pensare Sappiamo che la temporalitagrave egrave data dal progetto dalla gettatezza e quindi dal fatto che nel progetto nellrsquooccuparmi di qualche cosa questo qualche cosa mi si presentifica diventa presente Quindi vedete che egrave il contrario di ciograve che pensa Hegel Il tempo per Hegel egrave il presente che dagrave modo di costruire il pensiero sarebbe il boccio che dagrave modo di giungere al frutto Per Heidegger egrave esattamente il contrario e cioegrave che egrave percheacute crsquoegrave una temporalitagrave che egrave data non dal presente ma dal fatto che io mi occupo necessariamente di qualcosa essendo io progetto gettato io sono ciograve di cui mi occupo occupandomi di qualche cosa questo qualche cosa diventa presente E quindi il presente procede dal progetto Non egrave il presente a determinare il progetto ma egrave il progetto che determina il presente Possiamo chiudere leggendo le domande che si fa Heidegger a pag 510 La distinzione cosigrave evidente dellrsquoessere dellrsquoEsserci esistente rispetto allrsquoessere dellrsquoente non conforme allrsquoEsserci (ad esempio la realtagrave) egrave solo il punto di partenza della problematica ontologica e non qualcosa in cui la filosofia possa acquietarsi La filosofia si acquieterebbe su che cosa Sulla distinzione tra Io e non Io tra me e il mondo esterno soggetto e oggetto Si acquieta qui e da qui fa tutte le sue elucubrazioni Invece per Heidegger questo egrave proprio il punto da cui partire il punto da problematizzare e la domanda da porsi Si sa da tempo che lrsquoontologia antica opera con ldquoconcetti di cosardquo e che esiste il pericolo di ldquoreificare la coscienzardquo Ma che significa reificazione Da che cosa scaturisce Percheacute lrsquoessere egrave ldquoinnanzi tuttordquo ldquoconcepitordquo in base alla semplice-presenza e non in base allrsquoutilizzabile che pure ci egrave piugrave vicino Questa egrave lrsquoobiezione di Heidegger percheacute partiamo dallrsquoessere come cosa dalla semplice presenza anzicheacute da ciograve che ci consente di vedere una semplice presenza cioegrave un utilizzabile Percheacute la reificazione finisce per avere il sopravvento Comrsquoegrave strutturato positivamente lrsquoessere della coscienza percheacute la reificazione risulti inadeguata a esso Come accade una cosa del genere Percheacute nella filosofia potremmo dire nella chiacchiera si considera lrsquoessere come ciograve che egrave semplicemente presente Semplicemente presente puograve essere anche non un qualcosa letteralmente perograve lrsquoessere egrave sempre presente Il fatto che questo sia un posacenere e tutti gli altri lo siano comporta che questo essere (lrsquoessere posacenere) sia presente Per uno svolgimento originario della problematica ontologica egrave sufficiente la ldquodistinzionerdquo di ldquocoscienzardquo e ldquocosardquo Le risposte a queste domande si trovano forse per strada Ed egrave possibile anche solo cercare la risposta fincheacute il problema del senso dellrsquoessere in generale continua a non essere chiarito Heidegger sta dicendo che egrave inutile che parliamo dellrsquoessere fincheacute non ci poniamo radicalmente il problema dellrsquoessere e per porsi il problema dellrsquoessere occorre intanto sganciarlo dallrsquoente cheacute lrsquoente non lrsquoessere E cosigrave conclude Conclude perograve con una questione che rimane aperta e che lui stesso cerca di risolvere cioegrave lrsquoessere non egrave un ente non egrave qualcosa ma per 510 pagine non ha fatto altro che parlare dellrsquoessere Se parlo dellrsquoessere pongo llsquoessere come qualcosa cioegrave come un ente In questo caso andrebbe a cadere la differenza ontologica tutto ciograve che Heidegger ha concepito come differenza ontologica la differenza tra essere ed ente mentre per lui la filosofia ha sempre confuso lrsquoessere

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con lrsquoente ha fatto dellrsquoessere un ente fra gli altri No dice lrsquoessere egrave unrsquoaltra cosa ma nel momento in cui si chiede che cosrsquoegrave inesorabilmente lo pone come un ente tra altri Questo egrave il problema su cui termina Essere e tempo Questa avventura compiuta con voi in effetti ha dato molto ha dato la possibilitagrave di approcciare le questioni di leggere le cose in un altro modo e cioegrave mostrare un approccio che non si accontenta di ciograve che egrave dato per acquisito per scontato cosigrave come era stata per Heidegger la nozione di essere Che cosrsquoegrave lrsquoessere Ciograve che egrave Parmenide lrsquoessere egrave il non essere non egrave Che egrave poi il modo di pensare comune lrsquoessere egrave quindi il vero il non essere egrave il falso 10 per i computer Tutto funziona cosigrave ciograve che ha detto Parmenide egrave ancora vivo e presente oggi che ne parliamo Dopo 2500 anni potremmo dire e questo egrave merito di Heidegger percheacute per primo si egrave posto la domanda quando parliamo di essere di che cosa parliamo esattamente Sigrave certo Parmenide ha detto ldquolrsquoessere egraverdquo e sembrava chiusa la questione percheacute era chiara a tutti ma che cosa vuole dire Ammesso che voglia dire qualcosa percheacute anche questo egrave da considerare Ed egrave questo modo di pensare che ci ha trasmesso Heidegger ci ha ldquocontagiatirdquo con questo suo modo di approcciare le questioni Le questioni piugrave banali lui le fa diventare dei problemi ma non percheacute egrave un tipo che ama complicarsi la vita ma percheacute ldquosonordquo dei problemi sono ciograve che egrave da pensare ciograve che rimane da pensare Ciograve che resta da pensare egrave la parola nella sua infinita complessitagrave con tutto ciograve che si porta appresso Ogni volta che si parla di essere si pronuncia una parola molto complessa e dopo cinquecento pagine siamo tornati al punto di partenza con qualche idea in piugrave certo ma non siamo andati molto lontano Ciograve nondimeno il problema andava posto Ma la stessa cosa puograve dirsi di qualunque parola in effetti Se io mi confronto con una qualunque parola mi trovo di fronte a un baratro infinito un abisso senza fine a un problema che non ha soluzione cosigrave come non ha soluzione un problema fondamentale del linguaggio e cioegrave del fatto che ciascun elemento che viene utilizzato nel linguaggio egrave quello che egrave a condizione di non essere quello che egrave come giagrave aveva intuito Hegel lrsquoessere trapassa continuamente nel non essere e viceversa Tuttavia per poterlo usare devo considerarlo per quello che egrave come se fosse quello che egrave ma egrave quello che egrave a condizione di non essere quello che egrave Quali sono le implicazioni di tutto ciograve mentre si parla Questa egrave una questione ancora da affrontare La affronteremo rispetto ad alcune questioni connesse con la semiotica in particolare con Peirce e che riguarda in modo piugrave particolare ancora il suo concetto di semiosi infinita la parola egrave un segno che rinvia a un altro segno ma questo segno egrave un segno in quanto rinvia a un altro segno il quale segno egrave un segno che rinvia a un altro segno Egrave cosigrave che si parla anche se non ce se ne accorge Quali sono le implicazioni di tutto ciograve mentre parliamo mentre pensiamo

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