Esplorazione del Sistema Solare: le grandi delusioni Luna ... · • Il Mariner 10 è stato il...
Transcript of Esplorazione del Sistema Solare: le grandi delusioni Luna ... · • Il Mariner 10 è stato il...
Esplorazione del Sistema Solare: le grandi delusioni Luna, Mercurio e Venere
Valentini Gaetano
INAF - Osservatorio di Teramo
Mercurio
• Primo pianeta del Sistema Solare• Il più vicino al Sole• Pianeta roccioso• Maggiore velocità orbitale• Nome proviene dal dio romano Mercurio• Poco più grande della Luna• La Terra è più grande di più di 18 volte• Composto da materiali pesanti come il ferro• Superficie rocciosa con crateri da impatto• No atmosfera• Non ha satelliti• ‘‘Visitato’’ dal Mariner 10 e dal Messenger
Parametri orbitaliDistanza dal Sole (U.A.) = 0.39
Distanza dal Sole (km) = 57 910 000
Periodo di rivoluzione (anni) = 0.241
Periodo di rivoluzione (giorni) = 87.869
Eccentricità = 0.20561
Inclinazione rispetto all'eclittica = 7° 0'
Velocità orbitale media (km/sec) = 47.88
Dati fisiciMassa (g) = 3.303×1026
Massa (Terra = 1) = 0.055
Raggio equatoriale (km) = 2 439
Raggio equatoriale (Terra = 1) = 0.382
Densità media (g/cm3) = 5.43
Densità media (Terra = 1) = 0.98
Volume (Terra = 1) = 0.05592
Ellitticità = 0.0
Accelerazione di gravità (m/sec2) = 2.78
Accelerazione di gravità (Terra = 1) = 0.284
Velocità di fuga (km/sec) = 4.25
Periodo di rotazione = 58gg 15h 36m
Inclinazione sul piano dell'orbita = 0.0°
Albedo = 0.10
Magnitudine visuale massima = -1.9
Numero satelliti = 0
Launch Date: 1973-11-03Launch Vehicle: Atlas-CentaurLaunch Site: Cape Canaveral, United StatesMass: 473.9 kg
• Il Mariner 10 è stato il settimo lancio di successo della serie Mariner
• E’ stato il primo a visitare Mercurio• E’ stato la prima sonda ad utilizzare la fionda gravitazionale di un
altro pianeta (Venere)• Visita due pianeti • Sorvolò per tre volte il pianeta in orbita eliocentrica retrograda • Scopi della missione:
1) Misure sull’atmosfera, sulla superficie del pianeta2) Misure del mezzo interplanetario 3) Test delle modalità di viaggio sfruttando le fionde gravitazionali e propulsione per pressione solare
Fionda gravitazionale
Dal punto di vista fisico si tratta come un urto elasticounidimensionale.
Il sistema di equazioni che descrivono il fenomeno derivano dalprincipio di conservazione della quantità di moto e da quello dellaconservazione dell’energia:
Risolvendo le equazioni:
Da cui si ottiene:
In definitiva dopo l’incontro tra sonda e pianeta, quest’ultimo ha mantenuto la sua velocità, mentre la sonda ha incrementato la propria del doppio di quella del pianeta.
Tre mesi dopo il lancio arriva nelle vicinanze di Venere,cambia velocità e traiettoria ed arriva sull’orbita diMercurio nel Marzo ‘74.
La sonda transita dallo stesso punto dell’orbita delpianeta con periodo doppio rispetto a Mercurio.Questo permise tre consecutivi transiti vicino alpianeta, alla distanza rispettivamentedi 756, 48.069 e 327 km.
Purtroppo il fatto che i tre incontri siano avvenutinella stessa posizione, non ha permesso, viste lecaratteristiche dell'abbinamento fra il periodo dirotazione e quello di rivoluzione, di poterosservare tutta la superficie del pianeta, di cui siconosce solo il 55% del totale.
Data la massa piccola e la temperatura elevata (soprattutto durantein giorno), su Mercurio sono rimaste solo tracce di un'atmosferacomposta in minima parte di idrogeno e per il resto di elio, ossigeno,sodio potassio ed argo. La composizione è però notevolmente diversada quella delle tracce di gas presenti sulla Luna. La densità di questaesile traccia gassosa è pari a pochi miliardesimi di quella terrestre.
L’atmosfera
La temperatura media su Mercurioè di 440° C mentre la pressione alsuolo è di un miliardesimo diatmosfera. A causa della quasitotale mancanza di atmosfera forteè l'escursione di temperatura tra laparte illuminata dal sole 430° C(quanto basta per fondere lo stagnoed il piombo) e quella in ombra -185° C.
Composizione dell'atmosfera di
Mercurio%
Elio 42%
Sodio 42%
Ossigeno 15%
Altri componenti 1%
Launch InformationLaunch Date: 2004-08-03 at 06:15:56 UTCLaunch Vehicle: Delta II 7925Launch Site: Cape Canaveral, United States
Il Mercury Surface, Space Environment, Geochemistry and Ranging(MESSENGER) è stata una missione progettata per lo studio dellecaratteristiche di Mercurio dall’orbita.
• Composizione chimica della superficie• Storia geologica• Natura del campo magnetico• Grandezza e le caratteristiche del nucleo
MESSENGER launched on 3 August 2004 at 6:15:56 UT (2:15:56 a.m. EDT) on a Delta 7925H(a Delta II Heavy launch vehicle with nine strap-on solid-rocket boosters). The spacecraft wasinjected into solar orbit 57 minutes later. The solar panels were then deployed and thespacecraft began sending data on its status.One year after launch, on 2 August 2005, MESSENGER flew by Earth at an altitude of 2347km. On 12 December 2005 at 11:30 UT, MESSENGER fired its large thruster for 524 seconds,changing the spacecraft velocity by 316 m/s and putting it on course for its 24 October 2006Venus flyby at an altitude of 2990 km. The second Venus flyby took place on 5 June 2007 at23:08 UT (7:08 p.m. EDT) at an altitude of approximately 337 km. The first of three Mercuryflybys, all at roughly 200 km altitude, occurred on 14 January 2008 at 19:04 :39 UT, and thesecond on 6 October 2008 at 08:40:22 UT. The third took place on 29 September 2009 at21:54:58 UT at a distance of 228 km. There were also five deep space manuevers. Datacollected during the Mercury flybys was used to help plan the scientific campaign during theorbital phase. Mercury orbit insertion took place with a 15 minute burn starting at 00:45 UTon 18 March 2011 (8:45 p.m. 17 March EDT) requiring a delta-V of 0.862 km/s. Scienceobservations began on April 4 at 20:40 UT (4:40 p.m. EDT). The nominal orbit had a periapsisof 200 km at 60 degrees N latitude, an apoapsis of 15,193 km, a period of 12 hours and aninclination of 80 degrees. The periapsis slowly rose due to solar perturbations to over 400 kmat the end of 88 days (one Mercury year) at which point it was readjusted to a 200 km, 12hour orbit via a two burn sequence. Data was collected from orbit for one Earth year, the endof the primary mission was in March 2012. Extensions to the mission allowed the spacecraftto operate for an additional 3 years until the propellant necessary to maintain its orbit wasexhausted. The MESSENGER spacecraft impacted the surface of Mercury as planned on 30April 2015 at 19:26 UT (3:26 p.m. EDT).
Experiment Name Spacecraft Name
Mercury Dual Imaging System (MDIS)
MESSENGER
Gamma-Ray and Neutron Spectrometer
(GRNS)
MESSENGER
X-ray Spectrometer (XRS)
MESSENGER
Mercury Atmospheric and Surface Composition
Spectrometer (MASCS)
MESSENGER
Mercury Laser Altimeter (MLA)
MESSENGER
Energetic Particle and Plasma Spectrometer
(EPPS)
MESSENGER
Magnetometer (MAG) MESSENGER
Radio Science (RS) MESSENGER
con i suoi 1.550 km di diametro è la più grande struttura da impatto presente sul pianeta ed una delle maggiori dell’intero Sistema Solare
Planitia Caloris
X-Ray Spectrometer (XRS) e dal Gamma-Ray Spectrometer(GRS) hanno fornito informazioni sulla presenza di potassio,torio, sodio, cloro, uranio, silicio, silicati di magnesio,alluminio, zolfo, calcio e ferro.
La superficie di Mercurio è stata modellata dall’attivitàvulcanica. La variabilità chimica osservata offre nuovi indiziper comprendere la composizione di Mercurio e gli antichiprocessi geologici che hanno modellato il mantello delpianeta e la crosta.
La sua composizione appare assai più complessa rispetto aquella della Terra: sia la parte solida più esterna sia quellainterna liquida sono più ricche di ferro rispetto allacomposizione media dell'intero pianeta.
Proprio la mancanza di ferro porta a ipotizzare che le roccevulcaniche presenti sulla superficie del pianetadifficilmente provengano da un mantello con una densitàmedia maggiore e paragonabile a quella della struttura piùinterna. Ciò ha portato all'idea di un mantello a due strati: ilprimo, più esterno e più leggero, che avrebbe fornito ilmateriale che attualmente costituisce la superficie; ilsecondo, più interno, costituito da solfuro di ferro.
I falsi colori dellamappa permettono diidentificare rocce condiverse composizioni econ diverse storiegeologiche.
La prima sorpresa dei ricercatori riguarda proprio il nucleo,le cui dimensioni risultano più ampie del previsto: il suoraggio arriva addirittura all'85 per cento del raggioplanetario (il raggio del nucleo terrestre, al confronto, èmetà di quello del pianeta).
• è il secondo pianeta in ordine di distanza dal Sole • è il più vicino a noi• è ricoperto da una spessa coltre di nubi, che riflettono
ben il 76 % della luce solare (valore più alto di tutto il Sistema Solare)
• ha dimensioni, massa e densità confrontabili con quelle terrestri
• è decisamente inospitale
Venere
Dati numericiDistanza media dal Sole: 108,2 milioni di km (0,723 U.A.)Distanza minima dal Sole: 107,4 milioni di km (0,718 U.A.)Distanza massima dal Sole: 109 milioni di km (0,728 U.A.)Diametro equatoriale: 12 104 kmDensità media: 5,25 g/cm3 (acqua =1 g/cm3)Massa: 4,869 · 1024 kg (pari a 0,8147 masse terrestri)Volume: 0,857 (Terra = 1)Gravità: 0,88 (Terra = 1)Velocità di fuga all’equatore: 10,36 km/sTemperatura media sopra le nuvole: - 33 °CTemperatura media alla superficie: +480 °CPressione alla superficie: 90 atm = 91 170 hPaPeriodo di rotazione attorno al proprio asse: - 243,0187 giorni (retrograda)Inclinazione dell’asse di rotazione: 178°Periodo di rivoluzione attorno al Sole: 224,701 giorniInclinazione del piano orbitale: 3° 23' 24"Eccentricità dell’orbita: 0,0068Velocità orbitale media: 35,02 km/sDiametro apparente dalla Terra: minimo 10 arcsec, massimo 64 arcsecAlbedo: 0,65Magnitudine apparente: da - 4 a - 4,6Satelliti noti: nessuno
Ci sono più vulcani su Venere che su qualsiasi altro pianeta delsistema solare. Probabilmente raggiungono la ragguardevole cifradi 1.600 formazioni.
Un giorno venusiano dura 243 giorni terrestri, mentre un anno è piùbreve visto che si articola in soli 224,7 giorni terrestri.
L'atmosfera venusiana è composta di anidride carbonica, che crea uneffetto serra estremamente caldo (470 gradi, abbastanza per fondereil piombo).
La pressione sulla superficie del pianeta Venere è circa 90 voltesuperiore alla pressione raggiunta ad un chilometro sotto il livellodegli oceani terrestri.
Venere è anche un pianeta ventoso, tanto che i suoi venti possonoraggiungere i 724 km/h.
Il 12 febbraio 1961 la sonda sovietica Venera 1 fula prima ad essere inviata su un altro pianeta. Ilsurriscaldamento del sensore di orientamentoprovocò un guasto che fece perdere i contatti settegiorni dopo l'inizio della missione
Mariner 2 fu la prima sonda a raggiungere Venerecon successo il 14 dicembre 1962. Misurò unatemperatura superficiale estremamente alta, dicirca 425° (ponendo termine ad ogni ipotesi di vitasul pianeta)
Nel 1967 la sonda Venera 4 fu la prima adinviare dati dall'interno dell'atmosferavenusiana.
La capsula di discesa della sonda entrò nell'atmosfera venusiana il 18ottobre, e per la prima volta inviò misure dirette da un altro pianeta,tra cui temperatura, pressione, densità e 11 esperimenti chimiciautomatici per l'analisi dell'atmosfera
Il primo atterraggio con successo fu effettuato da Venera 7 il 15dicembre 1970 (progettata per resistere fino a 180 bar), trasmettendodati sulla temperatura per 23 minuti (da 455 °C a 475 °C)mentre Venera 8 atterrò il 22 luglio 1972, mostrando che le nubi delpianeta formavano uno strato che terminava 22 miglia sopra lasuperficie e analizzando la composizione chimica della crostaattraverso uno spettrometro a raggi gamma.
La sonda Venera 9 entrò in orbita il 22 ottobre 1975 diventando ilprimo satellite artificiale di Venere. Una serie di camere espettrometri inviarono a Terra informazioni sulle nubi, sullaionosfera, magnetosfera ed effettuò misure radar della superficie.
Il veicolo di discesa (pesante 660 kg) si separò dalla sonda e atterròsul pianeta, scattando le prime foto della superficie e analizzando ilterreno
….e poi: Pioneer, Venera 11, 12, 13, 15, 16 … fino allaMagellano
Il 10 agosto 1990 la sonda Magellano si inserì in orbita attorno aVenere e iniziò una dettagliata mappatura radar. Venne mappato il98% della superficie con una risoluzione di circa 100m e il 95%del campo gravitazionale.
Missione europeaVENUS Express (2005)
Name: Venus ExpressMission: To perform a global investigation of the Venusian atmosphereLaunch date: 9 November 2005 from Baikonur, KazakhstanLaunch vehicle: Soyuz-FregatLaunch mass: 1270 kg (including 93 kg orbiter payload and 570 kg fuel)Journey: 155 days (plus 5 days at Venus to manoeuvre into operational orbit)Orbit: 24-hour near-polar elliptical orbit, from 250 km at the south pole to 66,000 km at thenorth poleDimensions: 1.5 x 1.8 x 1.4 m plus two solar arrays (with solar arrays extended, it measuresabout eight metres across).Instruments: Venus Monitoring Camera (VMC); Analyser of Space Plasma and EnergeticAtoms (ASPERA); Planetary Fourier Spectrometer (PFS); Visible/Ultraviolet/Near-infraredMapping Spectrometer (VIRTIS); Venus Express Magnetometer (MAG); Venus Radio ScienceExperiment (VeRa); Ultraviolet and Infrared Atmospheric Spectrometer (SPICAV/SOIR);
Anche i Giapponesi… la sonda Akatsuki
In orbita intorno Venere dal Dicembre 2015 dopo il primofallimento del 2010 e rimanendo in orbita per 5 anni intorno alSole. Studia l’atmosfera.
L'atmosfera di Venere è dominata da anidride carbonica CO2 (95%) eda azoto N2 (3.5%) con tracce di anidride solforosa, argon, monossidodi carbonio CO ed ossigeno O2. La composizione la rende altamentetossica per un abitante terrestre. La pressione è di 90 atmosfere, allasuperficie, corrispondente a quella ad un km di profondità nell'oceanoterrestre. Le nubi che avvolgono la superficie contengono strati diacido solforico puro.La temperatura media alla base dell'atmosfera è circa 500 ° C. Sicalcola che l’effetto serra abbia portato la temperatura a valori cosìalti in seguito all'evaporazione di oceani e mari, da cuioriginariamente Venere era parzialmente ricoperta, in circa 300milioni di anni.La regione superiore della atmosfera è formata da tre strati di nubi tradi loro ben distinti ad una altezza tra 48 e 67 km, composti di acidosolforico.
L’atmosfera
Circa però il 65 % della sua superficie giace entro il raggio medio delpianeta, il 27 % è al di sotto di 1 o 2 km mentre solo l'8 % si eleva finoa 11 km di altezza. Il pianeta è quindi coperto da estese pianure conqualche depressione (Atalanta Planitia, Guinevere Planitia, LaviniaPlanitia) e rare montagne. Queste estese pianure sono costituite dacampi di lava prodotti centinaia di milioni di anni fa quando il pianetaera geologicamente attivo.Due sole regioni si elevano al di sopra del raggio medio e, per questo,sono state indicate come continenti: Terra Ishtar nell'emisferosettentrionale, estesa quasi quanto l'Australia, e Afrodite vicinoall'equatore.
Monte Maxwell 11Km
Quello che si è scoperto è abbastanza insolito. Le nubihanno un periodo di rotazione di 4 giorni terrestri, mentreil pianeta ne impiega ben 243, cioè una rotazione dura piùdi una rivoluzione. Inoltre, entrambi ruotano in sensoinverso rispetto a tutti gli altri pianeti del Sistema Solare. Intermini tecnici, si dice che la rotazione è retrograda.Ciò significa che, se ci trovassimo su Venere, vedremmosorgere il Sole ad Ovest e tramontare ad Est, al contrarioche sulla Terra.
Luna
• ha un diametro poco più grande di 1/4 di quello terrestre• le rocce hanno una densità che è solo 3/5 di quelle terrestri• l'attrazione gravitazionale è 0,165 volte quella terrestre (Il LEM
pesava 15,264 Kg sulla Terra, ma solo 2.544 sulla superficie lunare)
• ha perduto l'atmosfera che un tempo potrebbe avere posseduto• la velocità di fuga è di 2.4 Km/s (sulla Terra 11.8)• la distanza media della Luna dalla Terra è di 384.400 Km, la
massima di 406.610, e la minima di 356.334• riflette il 7% della luce del Sole• il periodo di rivoluzione e di rotazione sono identici (27g07h43m12s)
Ci sono aree chiare ed aree scure. Le areescure vengono chiamatemari, ma noncontengono acqua. I mari sono regionipianeggianti, mentre le aree chiare sonocorrugate e sono in media più elevate.
Su tutta la superficie sono evidenti icrateri causati dall'impatto di meteoriti. Icrateri sono molto più appariscenti efrequenti nelle zone chiare.
Si è scoperto che le rocce lunari piùgiovani sono quelle scure dei mari edhanno 3,2 miliardi di anni. Le più vecchiesono quelle chiare degli altopiani edhanno 4,6 miliardi di anni.
Sonde degli anni ‘50
1958 USA Pioneer 0 Luna
1958 USA Pioneer 1 Luna Orbiter
1958 USA Pioneer 2 Luna
1958 USA Pioneer 3 Luna Flyby
1959 URSS Luna 1 LunaFlyby, scoperto il vento solare
1959 USA Pioneer 4 Luna Flyby
1959 URSS Luna 2 Luna
Prima sonda ad impattare sulla
superficie lunare
1959 URSS Luna 3 Luna
Flyby, viene ripresa la prima immagine del lato nascosto
della Luna
Sonde degli anni ‘601962 USA Ranger 3 Luna Missione fotografica
1962 USA Ranger 4 Luna Missione fotografica
1962 USA Ranger 5 LunaLa sua missione fotografica divenne
un Flyby
1963 URSS Luna 4 Luna1964 USA Ranger 6 Luna
1964 USA Ranger 7 Luna Missione fotografica
1965 USA Ranger 8 Luna Missione fotografica
1965 USA Ranger 9 Luna Missione fotografica
1965 URSS Luna 5 Luna1965 URSS Luna 6 Luna1965 URSS Zond 3 Luna1965 URSS Luna 7 Luna1965 URSS Luna 8 Luna
1966 URSS Luna 9 LunaPrime fotografie riprese dalla superficie
della luna
1966 URSS Luna 10 LunaPrima sonda ad orbitare attorno alla
luna
1966 USA Surveyor 1 Luna
1966 USA Lunar Orbiter 1 Luna
1966 URSS Luna 11 Luna1966 USA Surveyor 2 Luna1966 URSS Luna 12 Luna
1966 USA Lunar Orbiter 2 Luna
1966 URSS Luna 13 Luna
1967 USA Lunar Orbiter 3 Luna
1967 USA Lunar Orbiter 4 Luna
1967 USA Surveyor 3 Luna1967 USA Explorer 35 Luna
1967 USA Lunar Orbiter 5 Luna
1967 USA Surveyor 5 Luna1967 USA Surveyor 6 Luna1968 USA Surveyor 7 Luna1968 URSS Luna 14 Luna1968 URSS Zond 5 Luna1968 URSS Zond 6 Luna
1968 USA Apollo 8 LunaPrimo orbiter a compiere un flyby
lunare con equipaggio
1969 USA Apollo 10 Luna Orbiter con equipaggio
Sonde del nuovo millennio
2003 Europa Smart 1 Luna
2007 Giappone SELENE Lunaschiantatasi sulla
Luna il 10 giugno 2009
2007 Cina Chang'e 1 Lunaschiantatasi sulla
Luna il 1º marzo 2009
2008 India Chandrayaan-1 Luna
missione lunare terminata in anticipo per
perdita di contatto radio
2009 USALunar Reconnaissance
OrbiterLuna
attualmente in orbita
2009 USALunar Crater Observation
and Sensing SatelliteLuna
impatto avvenuto del razzo Centaur,
rivelazioni effettuate,
impatto dell'LCROSS
Launch date: 27-Sep-2003 23:14 UT
Mission end: 05:42:21.759 UT, 3 September 2006
Launch vehicle:
Ariane-5
Launch mass: 367 kg
Mission phase: Archive
Orbit:Transfer orbit from Earth to Moon, then polar elliptical orbit around Moon for science operations.
Milestones:Testing and proving of an ion drive and miniaturized instruments, investigations of lunar geochemistry and a search for ice at the south lunar pole.
Small Missions for Advanced Research and Technology
Instrument Purpose Principal investigator institutes
EPDPTo monitor the working of the propulsion system and its effects on the spacecraft
G. Noci, Laben Proel, Italy
SPEDE
To also monitor the effect of the propulsion system and to investigate the
electrical environment of the Earth-Moon space
W. Schmidt, FMI, Finland
KaTETo test more efficient communication
techniques with EarthD. Heuer, Astrium GmbH,
Germany
RSISUse the KaTE and AMIE instruments to investigate the way the Moon wobbles
L. Iess, University of Rome, Italy
OBANSoftware to allow the spaceprobe to
guide itself to the MoonF. Ankersen, ESA
AMIETo test a miniaturised camera and take
colour images of the Moon's surfaceJ. Josset, CSEM, Switzerland
SIRTo search for ice and make a
mineralogical mapping of the MoonU. Keller, Max Planck Institute für
Aeronomie, Germany
D-CIXSTo investigate the composition of the
MoonM. Grande, Rutherford Appleton
Laboratory, United Kingdom
XSMTo calibrate the D-CIXS data and study
solar X-ray emissionJ. Huovenin, University of
Helsinki Observatory, Finland
E’ la prima volta che l’Europa manda una sonda sullaLuna
Nel primo periodo si sono studiate le zone sud delnostro satellite ed in particolare hanno coinvolto leproblematiche inerenti alle angolazioni ed ai tipid’illuminazione
Nel secondo periodo si è osservata la parteequatoriale e nord dell’emisfero lunare coprendolocon una maggiore risoluzione rispetto al passato(preparazione di future missioni di esplorazioneinternazionali: Lunar-A, Selene, Chandrayaan-1,Chang'E, LRO, Moonrise).
Nel loro viaggio sulla Luna gli astronauti hanno riportato delle roccieper essere studiate a fondo, ma solo di una zona particolare del suololunare (regione equatoriale). Le altre zone, nate da una storiageologica differente, non se ne conoscevano le caratteristiche.
La camera AMIE su SMART-1 ha permesso una topografia migliore.Osservando nella banda visibile con un campo di vista di 5 gradiquadrati e con la possibilità di utilizzare vari filtri (giallo, rosso,infrarosso), la camera ha permesso di avere migliori ‘’visioni’’ di comela superficie lunare si è evoluta.
Le bande infrarosse inoltre hanno permesso di ricostruire le mappe didistribuzione dei materiali sulla superficie. La mineralogia ha rilevatogli effetti della formazione dei crateri, la formazione delle ‘’maria’’, ele caratteristiche degli strati rocciosi appena sotto la superficie.
La ricerca della presenza dell’acqua è invece importante per ifuturi progetti di creazione di basi permanenti sulla Luna.Ma alle condizioni di bassa temperatura (-170 °C) essa deveessere in forma solida, e per sopravvivere deve esserelontano dalla luce solare. Lo studio delle profondità deicrateri nelle vicinanze delle zone polari è il più logico.
SMART-1, utilizzando le bande infrarosse ha trovato traccedi acqua ghiacciata, di biossido di carbonio e monossido dicarbonio proprio in fondo ad alcuni crateri della zona polare
La missione LCROSS ha lo scopo diconfermare la presenza o l’assenzadi ghiaccio d’acqua stabileall’interno di un cratere nelleregioni polari della Luna.
LCROSS ha due spettrometri nel vicino infrarosso, unospettrometro nelle bande ottiche, due camere nel medioinfrarosso e due nel vicino infrarosso, una camera nella bandaottica ed un radiometro. Questi strumenti sono statiselezionati per avere una visione a tutto tondo della polveredei detriti che vengono prodotti nell’impatto.
Appena i detriti saranno espulsi al di fuori dei bordi del crateree illuminati dalla luce solare, la componente ghiacciata diacqua, idrocarburi oppure organica sarà vaporizzata e scissanelle sue varie componenti di base. Queste componentisaranno prima studiate nel visibile e nell’infrarosso con glispettrometri. Le immagini delle camere determineranno ilcontenuto totale e la distribuzione dell’acqua.Il radiometro viene invece utilizzato per in monitoraggio ditutte le fasi ‘’pre’’ e ‘’post’’ impatto.
Le ricerche dimostrano che c'è acquaincorporata nelle rocce lunari: portata più di 4miliardi di anni fa da asteroidi e comete.
Il gruppo di ricerca ha poi incrociato complessimodelli matematici con i dati desunti dalleanalisi dei campioni di roccia ed è giunto allaconclusione che la maggior parte di quell'acquaè arrivata sul nostro satellite nell'arco di 200milioni di anni, quando ancora la superficie dellaLuna ribolliva di magmi, circa 4,3 miliardi di annifa, trasportata da asteroidi simili alle condriticarbonacee. Le comete invece hanno contribuitosoprattutto all'acqua di superficie (sotto forma dighiaccio solido) e in quantità non superiore al 20per cento del totale.
Una piccola parte potrebbe anche essere diorigine terrestre: la Luna sembra essersiformata dall'impatto con la Terra di unasteroide grande come Marte, in un eventoche strappò una enorme parte del nostropianeta, acqua compresa, e che una volta inorbita si compattò appunto nella nostra luna.