Esperienza - ANLA · 2015-04-13 · Esperienza Organo ufficiale dell’Anla, Associazione nazionale...

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Esperienza Esperienza Organo ufficiale dell’Anla, Associazione nazionale Seniores d’Azienda ITALIA, LA TUA OCCASIONE Mensile di attualità, cultura e informazione n. 4/2015 Anno 65° - Poste Italiane S.P.A. - spedizione in abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in l. 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma1, DCB Roma - 2,50 - Contiene IP Tassa pagata Giubileo Ostensione Sindone Ostensione Sindone

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EsperienzaEsperienzaOrgano ufficiale dell’Anla, Associazione nazionale Seniores d’Azienda

ITALIA,LA TUA

OCCASIONE

Mensile di attualità, cultura e informazione

n. 4/2015 Anno 65° - Poste Italiane S.P.A.

- spedizione in abbonamento Postale - D.L. 353/2003

(conv. in l. 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma1, DCB Roma - € 2,50

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Cop 4/2015:COP 2-05 27/03/15 14:28 Pagina 1

80031930581

DEVOLVI IL TUO

UN PICCOLO IMPEGNOPER GRANDI RISULTATI

• Non ti comporta spese aggiuntive• non rappresenta

una scelta alternativa all’otto per mille

• ci permette di continuare a lavorare

per difendere e promuovere i nostri valori

Doc. ok:Layout 1 27/03/15 15:03 Pagina II

di Franco Panzolini

Questa volta non ci troviamo difronte ad una formazioneestemporanea o un covo o aduna organizzazione di matrice

terroristica, ma ad uno Stato, vera e pro-pria entità, con un capo, una strutturaautonoma, forse il primo Stato nella sto-ria moderna a potersi definire terrori-stico. Ed è uno Stato in guerra perenne,lui da solo contro tutti gli altri Stati, oc-cidentali e non.L’ISIS (Stato islamico dell’Iraq e al-Sham) o brevemente IS: è questo ilnome dello Stato terroristico, che si au-todefinisce “Islamico”, ma lo si puòchiamare brevemente lo Stato del male,che combatte e si oppone a tutto ciò chenon è male; ma anche non si può affer-mare che ci sia un conflitto tra civiltà,perché quella che propugna l’Isis, allaluce di quanto finora ha dimostrato, nonappartiene ad una civiltà, ma ad un in-sieme di ferocia, efferatezza, vandali-smo, atrocità bestiali ed esageratamentecrudeli. Da una parte dunque l’Isis,dall’altra la Civiltà umana, questo è ilnome che accumuna tutti gli altri Stati,ossia gli Stati della religione cristiana erisalenti ad altre confessioni (islamica,ebrea, buddista, ecc.) La Civiltà umanaè quella che vive l’uomo, che aborrisceil terrorismo, rifiuta la guerra, cerca divivere in pace. Infatti sono proprio que-sti valori che vuole distruggere l’Isis conla scusa di un Islam di ideologia estre-mista (inesistente nei Paesi islamici“moderati” o nel mondo arabo), che sibatte per la Jihad, la guerra detta santa,ma che non lo è affatto, poiché le guerresono sempre frutto di odio. Certo, nonpossiamo negare che guerre, ingiustiziee atti terroristici ci sono anche nelmondo della Civiltà, ma nessun governoha la guerra come scopo di essere, men-tre i conflitti tra nazioni dai più sonodetestati, rifiutati ed emarginati, oppuretollerati nell’attesa di un loro epilogo.Invece l’Isis nelle proprie azioni, nutritedi violenza associata ad un falso Islam,mostra tutto l’odio e la crudeltà possibile

e non sempre immaginabile (in quantosuperiore a qualsiasi ipotetico umano)per combattere con ogni mezzo control’ordine e la verità. Contro l’ordine inquanto fondamento della civiltà, controla verità in quanto ragion d’essere delcristianesimo, il cui fondatore ha detto“Io sono la Verità”. E lo fa utilizzandogli stessi strumenti tecnologici della ci-viltà per rafforzare la potenza del proprioterrorismo malefico, trasmettendo scenedi assassinii agghiaccianti, decapitazionidi persone incolpevoli, bambini che uc-cidono impugnando armi di cui appenasopportano il peso, bambine kamikaze,sacrilegi di luoghi di culto non solo cri-stiani, devastazione di siti storici, cosìmoltiplicando, grazie al web e ai mediache incautamente diffondono quello chel’Is confeziona, l’allarme tra la gentecomune, quindi la paura. Non tengonoconto però che nella storia dell’uomonessuna religione è stata scalzata con ilterrore e anche se l’Isis mostra una sa-dica preferenza nell’uccidere cristiani,non ha il potere di cancellare quanto no-stro Signore disse agli apostoli primadella Pasqua: “Nel mondo avrete tribo-lazioni, ma abbiate coraggio: io ho vintoil mondo!” (Giov. cap. 16, vers. 33).In ogni caso le immagini del terrore isla-mico, dispensate dai nostri media senzaalcun pudore, finiscono per creare assue-fazione e perfino imitazione, specie nei

giovani lettori o ascoltatori. Addirittura èstato dato risalto in Italia, malgrado lacontrarietà delle nostre recenti norme an-titerrorismo, ad un volumetto di propa-ganda del Califfato, interamente in per-fetta lingua italiana, che mostra una realtàdi Stato islamico tutta benessere e ordinee si conclude con un invito all’arruola-mento di aspiranti terroristi italiani.Cosa fare per contrastare la minaccia ji-hadista dell’Isis? Soprattutto per l’espan-sione che sta attuando in Libia, ossia ameno di 200 miglia marine dalle nostrecoste? Qui la mobilitazione della gentecontro i terroristi jihadisti e le conseguenteipotesi di un conflitto bellico non sonosufficienti a fermare le incursioni dell’Isis,che ormai colpiscono dove e quando vo-gliono, lo possiamo affermare con certezzadopo il massacro dei turisti a Tunisi loscorso 18 marzo. Ci vuole ora, senza in-dugi, l’intervento diretto dei Governi pertrovare qualsiasi soluzione che - se possi-bile- non includa spargimento di sangue.Se serve, ci sia piuttosto una mobilitazionedegli eserciti, quello italiano in primis, poidella Francia ma anche degli Stati comel’Egitto, la Tunisia, il Marocco e alcunidel mondo arabo, come gli Emirati e ilQatar, tutti però sotto l’egida dell’Onu,per non rischiare di finire come gli StatiUniti in Iraq. Un dato è ormai certo: biso-gna fare presto e schiacciare il mostro Isis,fonte della propaganda del terrore.

3

PINIONI0ALLARME TERRORISMO

Editoriale3:Layout 1 30/03/15 15:53 Pagina 3

SOMMARIOESPERIENZA n.4-2015

DIRETTORE RESPONSABILEFranco Panzolini

CONSULENTE EDITORIALE Antonello Sacchi

HANNO COLLABORATO: Lando Arbizzani, Carmelo Arpesella,Rosamaria Aurizi, Guglielmo Carretti,Francesca Curcio, Marco Curri,Annalisa Gatti, Elena Grazini,Terenzio Grazini, Giorgio Grosso, IlCruscante, Mario Lizza, Lucy, MauroMasini, Fausto Pansini, FrancoPanzolini, Sante Ravazzoli, AntonelloSacchi, Alberto Spirandeo, donFranco Tassone, Ermete Trismegisto,Umberto Zanarelli.

GRAFICA Annalisa Gatti

IMPAGINAZIONE Roberta Greco

RESPONSABILE DELLE ATTIVITÀ EDITORIALITerenzio Grazini

EDITORE e PUBBLICITÀ DIRETTAA.N.L.A. Associazione Nazionale Seniores d’AziendaVia di Val Cannuta, 182 00166 RomaTel. 06/86321128 r.a. Fax 06/86322076e-mail: [email protected] www.anla.it

FOTOLITO La Prestampa s.r.l. -00040 Ariccia (Rm)

STAMPAPunto Web s.r.l. - 00040 Ariccia (Rm)Autorizzazione Tribunale Roma19/5/1977 n. 16824

PRESIDENTE NAZIONALE Antonio Zappi

VICEPRESIDENTE VICARIO Vincenzo D’Angelo

VICEPRESIDENTISalvatore AllegriTeresa Spampanato, Gino Toffoli

SEGRETARIO GENERALE Terenzio Grazini

VICESEGRETARIO GENERALE Letizia Lotito

u

OPINIONIAllarme terrorismo ................................................................ 3

TACCUINO ANLADalla Presidenza nazionale .................................................. 6

LA DISCUSSIONE“Dite loro che gli voglio bene” .............................................. 9SCHEDA DI AGGIORNAMENTO DATABASE ANLA ... 10SOCIETÀPrevidenza - Speranza di vita e durata della pensione......... 14Sanità - Come si può curare la malasanità ........................... 15Fisco - Le dichiarazioni 2015 dei redditi 2014..................... 16Legale - La responsabilità civile dei magistrati.................... 18L’alternativa - Il mondo è in fiamme .................................. 19Dai lettori ............................................................................ 20Posta condominiale - Termoregolazione obbligatoria ........ 21Associazione Nestore .......................................................... 23

LAVORODagli archivi di Esperienza: 1958... Le nostre responsabilitànella gara della vita .............................................................. 25

CULTURAATTUALITÀ 42Il sapere dell’uomo

28EXPO: Nutrire il pianeta, energia per la vita

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Tiratura media copie 100.000

Finito di stampareil 09-04-2015

Federazione Italiana Editori Giornali

A.N.L.A.Iscritta al n. 22 del registro

delle Associazioni di Promozione Sociale.Iscritta al n. 988/2014 del Registro Persone GiuridicheCodice Fiscale: 80031930581

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Giubileo

OstensioneSindone

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Dedichiamo la copertina ai tre grandi appuntamenti mondiali che coinvolgeranno il nostro Paese nei prossimi mesi, fatti di cui parliamo a pag. 26.

Tre opportunità, al di là dei contenuti culturali e spirituali, da non perdere.

ATTUALITÀL’Italia, la tua occasione ..................................................... 26CONCORSO DI POESIA E PROSA ............................... 40CULTURAIl libro - Homo Faber ............................................................ 41La nostra lingua - L’italiano, lingua degli angeli ............... 50Musica - Sapevate che Nietzsche scriveva musica? ............ 51Appuntamenti ...................................................................... 52

BENESSERESPECIALE SONNO: Medicina – Aprile, dolce dormire! .... 54Psicologia - Il sonno nella terza età ...................................... 56

LE NOSTRE RUBRICHEAlmanacco Barbanera - ..................................................... 59Nonni genitori e figli - La continuità degli affetti ............... 61In tavola - Viaggio in Aquitania .......................................... 62Enigmistica - Cruciverba ..................................................... 64Filatelia - Francobolli diversi dal consueto ......................... 66

TEMPO LIBERO 32APPUNTI DI VIAGGIO: La città verticale

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ACCUINO ANLADalla Presidenza nazionaleT

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Il presidente Zappi con i presidenti regionali Anla LucianoCappelletti e Alatel Salvatore Patanè, ha incontrato nel

capoluogo ligure i vertici delle due strutture regionali al finedi migliorare la sinergia e la collaborazione sul territorio.Obiettivo dell’incontro, a cui erano presenti fra gli altri il pre-sidente regionale onorario Giampaolo Spallarossa e RobertoSisani, dell’Ufficio della Presidenza nazionale di Alatel conla responsabilità dei Sistemi Informatici, è una migliore co-noscenza reciproca per una rinnovata presenza sul territorio el’elaborazione di una comune strategia d’azione. “Lavorareinsieme e collaborare sempre di più” ha sottolineato il presi-dente Zappi che ha indicato concreti ambiti di azione: “Laprevidenza, la salute… sono terreni comuni per un possibile

dialogo. Apprezzo molto il lavoro che si fa in questa regionee dobbiamo continuare a lavorare nella consapevolezza cheda soli non si va avanti. Dobbiamo saper ascoltare, dialogare,comunicare di più fra di noi”. Il presidente nazionale ha sotto-lineato l’esigenza di raggiungere un’autosufficienza economicaper quanto riguarda le sedi regionali, cosa che si può ottenerecercando nuove sinergie e attuando servizi necessari al terri-torio, ed ha ribadito la validità dello slogan 2015 adottato a li-vello nazionale: “Ogni tesserato porti un nuovo tesserato”. Ilpresidente Spallarossa, nel ribadire la necessità reciproca dellacollaborazione, rivolgendosi ad Alatel Liguria ha sottolineato:“Dobbiamo lavorare con Anla per rafforzare noi stessi. La-vorare insieme è rafforzare noi stessi”.

“Ci viene dato un grande supporto per-ché con questo pulmino abbiamo rea-

lizzato il sogno di tutti i pazienti, quellodi uscire da un trasporto pubblico moltoformale: invece con tutti i volontari Anlasi è stabilito un rapporto umano. Questoè importantissimo per i pazienti di dialisi;da citare anche il valore pratico-econo-mico di questa operazione che non è in-differente sicuramente per il Servizio Sa-nitario Nazionale che avrebbe dovutosupplire con altri mezzi se non ci fossestato questo trasporto volontario. È ve-ramente importante che ci sia sul pianoumano con grande soddisfazione da partedi tutti, operatori e pazienti. Mi sento diringraziarvi di cuore”. Così AntonioSantoro, presidente della Società Ita-liana di Nefrologia, ha salutato e ringra-ziato nell’annuale incontro con i volontariAnla che ogni giorno a Bologna accom-pagnano i pazienti da casa alla divisionedi Nefrologia dell’Ospedale Sant’OrsolaMalpighi e al termine del trattamento didialisi li riaccompagnano al domicilio.All’incontro erano presenti il presidentenazionale di Anla Antonio Zappi, il pre-sidente Anla regionale Antonio Ferrantee il predecessore di Ferrante, Achille Mal-pensi, che ha ideato il servizio di volon-tariato svolto da Anla presso il Sant’Or-sola. “Quando si incontrano personecome queste che danno veramente una

mano a chi soffre,è veramente unacosa grande” hasottolineato il pre-sidente Zappi cheha ringraziato Mal-pensi per aver av-viato il servizio, Ferrante per lo sviluppoche ha conferito allo stesso, Santoro perla collaborazione e soprattutto tutti i vo-lontari che tanto sono importanti per moltepersone. “Questo è davvero un esempiodi concretezza operativa” ha sottolineatoZappi. Prima dell’incontro con i volontarial Sant’Orsola, il presidente Zappi ha vi-sitato la sezione di Bologna di TIM#Wcap Accelerator, il programma diopen innovation di Telecom Italia cheseleziona, finanzia, e accelera startup inambito digitale. “Aiutiamo talenti e ideea trasformarsi in imprese pronte a entraresul mercato, supportando le startup in mo-do diretto durante le fasi di nascita e svi-luppo. A questo fine lavoriamo quotidia-namente per aggregare una community

qualificata, costruendo relazioni conl’ecosistema dell’innovazione”. Spieganoin Telecom: il progetto è presente conquattro acceleratori a Milano, Bologna,Roma, Catania: oltre 3.000 mq che co-stituiscono un punto di riferimento nelpanorama della digital innovation italiana,e il cui obiettivo è anche quello di metterea disposizione delle community territorialispazi di networking, coworking e forma-zione, collaborando con università, incu-batori e partner locali. Per dare un’ideadel progetto, dal  2009  al 2014, TIM#Wcap Accelerator ha ricevuto ed esa-minato più di 7.000 business ideas, sele-zionato e supportato 220 progetti, erogato4,5 mln di euro e 21 startup sono di-ventate fornitori di Telecom Italia.

GENOVA, 18 FEBBRAIO

BOLOGNA, 25 FEBBRAIO

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UDINE, 3 MARZO

Il presidente Zappi e il segretario generale TerenzioGrazini hanno incontrato i vertici della struttura

regionale Anla del Friuli Venezia Giulia, presente il vicepresidente vicario Vincenzo D’Angelo, il vice presidenteGino Toffoli, il consigliere nazionale Alberto Santarossae il presidente regionale Pier Giorgio Zannese, al fine diconfrontarsi sullo stato dell’arte dell’operare di Anla nelterritorio della Regione Autonoma. Molti gli ambiti chesono stati toccati: “Questo territorio ha espresso ben treconsiglieri nazionali. L’apporto costruttivo è per mefondamentale” ha sottolineato il presidente Zappi che haesortato i Gruppi al maggiore dialogo “Spero che sisviluppi sempre di più questo senso dell’essere uno pertutti e tutti per uno. Come arrivare a certi risultati?Lavoriamo nel presente. Dobbiamo vedere che cosapossiamo affinare e possiamo fare” ha sottolineato ilpresidente al termine di un franco e aperto dialogo. Altermine dei lavori il presidente Zappi e il segretariogenerale Grazini sono stati accompagnati dal FiduciarioProvinciale di Udine Gianni Merlo e dallo StatutarioNevio Colaetta a visitare la mostra “Arti figurative emestieri” organizzata dal Comitato provinciale di Udine edal Gruppo aziendale Anla – Unicredit Udine allestitapresso Spazio Città Unicredit in via Vittorio Veneto.

AVVISO IMPORTANTEL’inserimento della tessera Anla, a causa di alcunidisguidi verificatisi nel confezionamento per la spe-dizione di Esperienza, ha subito dei rallentamenti oomissioni. Nell’assicurare che a breve la situazionetornerà alla normalità ci scusiamo per il non volutodisagio arrecato.

ROMA, 6 MARZO

Il presidente Antonio Zappi, nella sua veste di Coordinatoredel Patto federativo a tutela degli Anziani è stato ospite di

“Al di là della Notizia” negli studi di Radio Vaticana intervi-stato in diretta da Luca Collodi, responsabile di rete RadioVaticana Italia. Il Coordinatore Zappi, ricordando le otto As-sociazioni firmatarie del Patto: ANLA (Associazione NazionaleSeniores d’Azienda), ANPAN (Associazione Nazionale Per-

sonale Aero Navigante), ANPECOMIT (Associazione Nazionale fra Pensionati ed Esodati della Banca Commerciale Ita-liana), ANSE (Associazione Nazionale Seniores Enel), FederAnziani, Federazione Nazionale Maestri del Lavoro d’Italia,FEDER.S.P.eV. (Federazione Nazionale Sanitari Pensionati e Vedove), Fondazione Esperienza, ha spiegato il perché ilPatto si è costituito e gli obiettivi di questa determinazione. Sottolineando che  nella valorizzazione del contributo deglianziani nella società e nella tutela dei loro diritti, con riferimento in particolare alle pensioni, nella tutela della salute e, piùin generale, nella protezione del ruolo che ricoprono nel nostro Paese,  le Associazioni firmatarie hanno trovato un terrenocomune sul quale operare insieme, fra gli obiettivi del Patto sono da ricordare: analisi, conferenze stampa, convegni ealtre attività di comunicazione; attività di sensibilizzazione verso la pubblica opinione e indirizzare proposte e suggerimentialle Istituzioni di ogni ordine e grado quantificando il valore prodotto e trasferito dagli anziani alla società attraverso lepiù variegate attività: volontariato, contributo economico ai familiari, assistenza familiare; la promozione nella societàcivile della cultura e dei valori dell’anzianato attivo.

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Il presidente Antonio Zappi, il segretariogenerale Terenzio Grazini e il respon-

sabile stampa e comunicazione AntonelloSacchi sono intervenuti al convegno “Ge-nerazioni a confronto: esperienza e pro-gettualità” organizzato dal Dipartimentodi Giurisprudenza dell’Università di Ma-cerata e dalla presidenza Anla regionaledelle Marche. Sul tema del Convegno in-terviene la presidente regionale – vice pre-sidente nazionale Teresa Spampanato:“Cambia la società, cambia la scuola,cambia la gioventù. Cambia la vita deglianziani, cambia la famiglia e il tempo ela tecnologia hanno modificato la qualitàdei rapporti interpersonali, soprattuttohanno inciso sulle dinamiche del viveretra generazioni”. Dopo i saluti delle auto-

ANCONA, 11 MARZO 2015

Il presidente Zappi ha incontrato lestrutture regionali umbro-marchigiane

di Anla e Alatel, presenti i presidenti re-gionali Anla Teresa Spampanato e Ala-tel Giovanni Molinari, per una migliorecollaborazione fra le strutture sul territo-rio. Erano presenti il segretario generaledi Anla Terenzio Grazini e il vice Se-gretario generale di Alatel Franco Fon-tana. “Sono contento perché il parlarsifrancamente è qualcosa che nella vita ri-paga. Parlare insieme oggi fra due realtàspecifiche che hanno lo stesso obiettivo,servire: questo è il nostro compito, serviresul territorio, erogando servizi” ha sotto-lineato il presidente nazionale Anla. “Dob-biamo convincere che diamo servizi buoniper attrarre nuovi amici. Come Alatel ab-biamo lanciato il progetto per interrogarele persone perché abbiamo bisogno di co-gliere al meglio quello che Alatel puòfare. Sapendo meglio se è il caso di insi-stere di più in certe azioni, possiamo agire

meglio… Gite e pranzi devono a noi ser-vire per fare crescere amicizia e far scat-tare nuovi rapporti o rinvigorirne di esau-sti”. Entrambi i presidenti regionali hannosottolineato l’esigenza di una migliore co-noscenza reciproca: la nostra forza stanell’unione e nella collaborazione. Dob-biamo crescere insieme e imparare a co-noscersi meglio perché siamo credibili,questo il senso degli interventi. Il presi-dente Zappi ha concluso: “lo spirito del-l’incontro è integrarci nel rispetto dellespecificità evitando le duplicazioni e le

sovrapposizioni. Tutte le azioni sono sta-te fatte per stare nelle regole della casain chiarezza. Dopo il Convegno nazionaledell’ottobre 2013 ci siamo dati una regoladi vita perché lo scenario è cambiato. In-contro i responsabili delle aziende percapire se il fenomeno della fidelizzazionedi un rapporto con i propri è ancora va-lido o se è cambiato qualcosa. Dobbiamocercare di aprirci di più agli altri, di par-lare di più agli altri e in questo senso ab-biamo dato vita al Patto federativo a tu-tela degli anziani”.

Ricordiamo con affetto GianfrancoRossi, fiduciario provinciale di Pa-via recentemente scomparso eesprimiamo vicinanza e cordoglioalla famiglia, al fratello Claudio,alla moglie signora Maristella eal figlio Giorgio.

MACERATA, 12 MARZO

Taccuino Anla 6-9:Layout 1 30/03/15 16:01 Pagina 8

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Questa volta la discussione parte dall’ultima frase di David Raggi, il giovaneucciso senza un perché a Terni poche settimane orsono. Il giovane, vo-lontario al 118, aveva capito che non sarebbe arrivato vivo all’ospedale e

ha voluto, nei pochi istanti che gli rimanevano, trasmettere a chi gli stava intornotutto il senso della sua vita. Anzi, tutto il senso della vita. I destinatari di questomessaggio sono la famiglia, quella stessa famiglia che da subito, pur nel dolorepazzesco di questa folle, inutile, perdita ha voluto invitare tutti alla calma. ValterRaggi, il padre, viene descritto come uomo semplice, grande lavoratore nelle ac-ciaierie e ora in pensione: “non serve aggiungere violenza ad altra violenza” hadichiarato ai giornali, e si è detto preoccupato per quelle brave persone, immigrati,che ora potrebbero essere oggetto di una caccia all’uomo solo perché chi ora è incarcere in attesa di giudizio è un extracomunitario. Il signor Valter ha invitatoqueste persone al funerale, perché occorre ripartire insieme. Questo non significabuonismo: il non cercare di rispondere alla violenza con la violenza non significaperdono indiscriminato – se mai esso avverrà, sarà un fatto privato che riguarderàsolo i protagonisti della vicenda – ma se volete, una richiesta di giustizia ancorapiù forte e consapevole. Quando scorre il sangue, specie se il sangue di un inno-cente, risulta difficile mediare o solo anche ragionare. Quando la presunta manoassassina sembra non essere nata e cresciuta nelle stesse terre della personauccisa, il rischio di vedere nel “differente da te” un nemico, quale sia la sua veranatura, risulta essere rischio concreto.Non cediamo alla collera, anche se giusta, per la morte di un giusto. Non trasfor-miamo noi stessi in ingiusti. Forse è facile parlare dall’altra parte dello schermodella tv: ognuno di noi e’ padre, madre, figlio, figlia: e se toccasse tale sorte anostra moglie/ madre/padre/fratello/sorella, sapremmo ancora essere così fiduciosinella giustizia? Risposta non c’è, diceva una canzone. C’è ora solo la testimo-nianza, composta, sconvolta dal dolore della famiglia Raggi, che riesce a parlaredi amore e di giustizia in un così assurdo e lacerante momento. Una famiglia cheha messo in pratica il significato concreto dell’amore impegnandosi nel volonta-riato nell’assistenza ai disabili come la madre, signora Bruna, o nel 118 come fa-ceva lo stesso David. In tv vediamo scene orrende – un plauso alla collega Monica Maggioni direttore diRaiNews24 che ha deciso di non trasmettere più “quei” video per non fare loro pro-paganda – e ogni giorno per strada misuriamo il nostro grado di insicurezza. E’tempo di amore, nonostante tutto, e di giustizia.

B ISCUSSIONELA D gf“DITE LORO

CHE GLI VOGLIO BENE”

Chi desidera ricevere la newsletterdi Anla per essere continuamenteaggiornato sulle attività dell’Asso-ciazione è pregato di mandare unae-mail a [email protected] avente comeoggetto “iscrizione newsletter”.

Esperienza è consultabile onlinealla data di pubblicazione:basta raggiungere la pagina webhttp://www.anla.it/tessera/tessera_form.htm e seguire le istruzioni.

rità, fra i quali quello del Direttore di Di-partimento di Giurisprudenza prof. Er-manno Calzolaio, del vescovo mons.Nazzareno Marconi, di Rosalia Mazza,Vice Prefetto Vicario della Prefettura diMacerata, e di una rappresentante deglistudenti, il prof. Giuseppe Rivetti, presidedel Corso di laurea in Teorie culture e tec-niche per i servizi sociali ha aperto i lavoriche hanno visto succedersi gli interventidi Chiara Sirignano dell’Università diMacerata, Antonello Sacchi, Marco Cac-ciaguerra, Capo Gabinetto della Prefet-tura di Macerata, Monica Raiteri del-l’Università di Macerata. Gli interventi ele foto della giornata sono ascoltabili sulblog di Anla alla pagina http://www.an-lablog.it/generazioni-a-confronto/

Questa frase è una grande

testimonianza d’amore

di Antonello Sacchi

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Stiamo facendo tanto, e in certiterritori, siamo davvero eccel-lenti nelle nostre azioni. Siamosempre di più impegnati, dal

piccolo centro alla grande città, inazioni, progetti, interventi che ci vedonoprotagonisti nella costruzione del benecomune, donando tanto in termini di vo-lontariato, tempo libero, passione, com-petenza e ricevendo quelle soddisfazioniimmateriali che sono il sale della vita.Abbiamo bisogno di fare un salto diqualità: dobbiamo conoscerci meglio.Ci siamo dotati di un nuovo database,un grande contenitore capace di imma-gazzinare i nostri dati, per far sì che lanostra Associazione possa lavorare me-glio e possa meglio utilizzare le nostrerisorse. Fino ad ora, all’atto della nostra iscri-zione ad Anla, abbiamo indicato pochiparticolari sulla nostra “capacità difare”. Questo purtroppo non basta più:sono le mutate esigenze dei tempi checi inducono, se vogliamo continuare afare ad ogni livello quello che facciamo,a acquisire più dati. Dobbiamo conoscerci meglio, perfarci conoscere meglio.Oggi le nostre potenzialità sono cono-sciute solo localmente e, spesso, anchein modo molto parziale con evidenti de-

bolezze: iniziative spesso molto lode-voli sono troppo circoscritte alla realtàd’origine mentre una loro diffusione ter-ritoriale potrebbe, anche attraverso unprocesso di trasfusione sinergica delleesperienze, arricchirsi di contenuti e farcrescere il “peso” sociale di Anla. Que-sto si traduce in una continua limita-zione della capacità e dell’efficacia dellanostra azione e della possibilità di inte-ragire positivamente e concretamentecon istituzioni ed altre associazioni di ri-ferimento.Quali e quante iniziative Anla potrebbeavviare, avendo una migliore cono-scenza dei suoi tesserati, con altri or-ganismi non solo nel tradizionale campo

del sociale ma anche verso il mondodella cultura, della formazione dei gio-vani, della collaborazione con le realtàistituzionali locali e centrali! Anche daun punto di vista più interno una migliorconoscenza delle caratteristiche e dellepotenzialità dei nostri iscritti potrà aiu-tare l’Associazione a comunicare inmodo più diretto e continuo nonché acomprenderne più puntualmente le ne-cessità in termini di rappresentatività, disupporto ed assistenza e di servizi ero-gati.Da mesi è in corso la riprogettazione delsistema informativo ed in particolare siè giunti ad un nuovo database degliiscritti adottando una soluzione in gradodi soddisfare necessità di contenuto in-formativo, l’integrazione delle proce-dure operative e l’accessibilità protettaalle strutture territoriali ed alle diversecomponenti associative (iscritti e gruppiaziendali).Ora siamo alla fase operativa, quella piùdelicata certamente: ognuno di noi èchiamato a far conoscere le sue poten-zialità, le sue qualità, il suo bagaglio diesperienza e di capacità. Ognuno di noiè chiamato a farsi conoscere di più emeglio da Anla per far crescere Anla.Stiamo creando un grande archivio disaggezza, qualità, competenza, permeglio servire il nostro Paese, per me-glio costruire la grande comunità diAnla.Di fianco trovate il modulo staccabilecon una serie di domande che ci facili-teranno questo grande lavoro di censi-mento: vi preghiamo di compilarlo einviarlo alle vostre sedi di riferimentovia posta, o fax, o e-mail, o telematicacollegandovi alla rete intranet.Se volessimo sintetizzare questa grandeoperazione con uno slogan, questo do-vrebbe essere: conoscerci per agire.Agire per e con i giovani (ponte interge-nerazionale); i seniores (solidarietà); leistituzioni e le organizzazioni pubbliche eprivate (volontariato). Insieme, per co-struire una nuova storia associativa.

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Lavori in corso. Questo è lo stato della nostra

Associazione che è oggi piùche mai impegnata in unprofondo rinnovamento

promosso dal presidenteAntonio Zappi nel dare piena

attuazione alle lineeprogrammatiche emerse

dal Convegno di Bergamo.

CONOSCERCI PER AGIRE

Scheda soci 10-12:Layout 1 30/03/15 16:02 Pagina 10

Gruppo di appartenenza: codice Denominazione.........................................................

Numero di Tessera Anla personale

Titolo: p Sig. p Sig.ra p Dott. p Dott.ssa. p Arch.

p Avv. p Cav. p Comm. p Geom. p Ing.

p MdL p Prof. p Prof.ssa p Rag. p Spett.le

Cognome ........................................................................................................................................................

Nome ..............................................................................................................................................................

Indirizzo ..........................................................................................................................................................

Cap .................................... Comune ..............................................................................................................

Frazione ......................................................................................Provincia...................................................

Data di nascita (gg/mm/aaaa)

Stato di attività: p In servizio p In pensione p Non dichiarato

Codice fiscale

Indirizzo e-mail. ..............................................................................................................................................

Numero di telefono ....................................................... cellulare .................................................................

Dotazioni informatiche: p Possiede un computer p SmartPhone p Ha accesso ad internet p Modem/Router Wireless p Computer di tipo fisso p Scanner p Portatile p Stampante Monocromatica

p Tablet p Stampante a colori

Titolo di studio: p Laurea ad indirizzo scientifico p Dipoloma tecnico/scientifico p Laurea ad indirizzo umanistico p Diploma umanistico p Laurea ad indirizzo economico p Diploma amministrativo/comm.

Tipo di professione: p Dirigente p Tecnico p Quadro p Operaio p Impiegato Tecnico p Addetto Commerciale p Impiegato Amministrativo p Altro

Riservato ai sig.re/ri tesserati Anla

SCHEDA DI AGGIORNAMENTO DEL DATABASE DI ANLA

(4 cifre)

(6 cifre)

Scheda soci 10-12:Layout 1 27/03/15 17:24 Pagina 11

Descriva per favore i ruoli professionali svolti .............................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................

Ricopre o ha ricoperto in passato cariche Anla? p Si p NoSe si quali: p Presidente Regionale p Consigliere Nazionale p Presidente Provinciale

p Presidente di Gruppo Aziendale p Fiduciario p Altro

Dispone di tempo libero? p Si p No

Può dedicarne una parte alle iniziative dell’ANLA? p Si p No

Fa vita associativa attiva? p Si p Nop Volontariato p Sindacato p Culturalep Istituzioni pubbliche sociali p Fondazione p Altro

Vita associativa ed appartenenza ad altre associazioni diverse da Anla...........................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................

Desidera inviare un commento alla Presidenza Nazionale Anla?.............................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................

Ogni tesserata/o di Anla è invitata/o a compilare in stampatello questa schedae restituirla alla Presidenza Nazionale con una delle seguenti modalità:

l via e-mail a : [email protected] via fax alla presidenza nazionale Anla n. 06-86322076

l alla presidenza delle strutture territoriali Anlal alla presidenza del gruppo aziendale di competenza

Scheda soci 10-12:Layout 1 27/03/15 17:24 Pagina 12

Ubicato nel viale centrale di una tra le più antiche località termali, Abano Terme, l’Ho-tel Terme Principe, famigliare e raffinato accoglie i suoi ospiti in un’atmosfera i gran-

de tradizione alberghiera, rendendolo il posto ideale per coniugare perfettamente salute ebenessere. Il centro termale situato all’interno dell’hotel è dotato di una propria sorgentetermale a 87°. Si praticano cure termali primarie convenzionate Usl come fangotera-pia, inalazioni ed aerosol. Per aumentare l’efficacia della cura si possono effettuare mas-saggi terapeutici e decontratturanti. Nel centro benessere vengono praticati tratta-menti estetici personalizzati al viso e al corpo e varie tecniche di massaggi: ajurveda, anti-stress, stone massage, riflessologia plantare, linfodrenaggio. Tutte le cure termali vengo-

no praticate da terapisti specializ-zati e sotto la sorveglianza del di-rettore sanitario.

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alberghi 13-39:Layout 2 31/03/15 14:29 Pagina 13

Sulla base di studi de-mografici e rilevazionistatistiche è ormai pa-cifico che il trend della

speranza di vita ancora per nonpochi altri anni continuerà adaumentare, in modo da incre-mentare ulteriormente l’invec-chiamento della popolazione,in particolare nei Paesi più svi-luppati come il nostro. E’ unanotizia largamente positiva sot-to ogni punto di vista, ad ecce-zione di quello della previdenzapubblica, che dovrà erogareprestazioni per un tempo sem-

pre più lungo.Per non mettere in gravi diffi-coltà il nostro sistema pensio-nistico, le riforme pensionisti-che approvate dal Parlamentoitaliano tra il 2010 e il 2011hanno introdotto misure inno-vative mirate a disinnescare glieffetti negativi dell’invecchia-mento della popolazione: il re-gime contributivo è stato estesoa tutti i lavoratori, l’età e l’am-montare dei contributi per ilpensionamento sono stati au-mentati ed è stato introdotto unmeccanismo che periodica-mente aggiorna tutti i requisitianagrafici e contributivi e i co-efficienti di trasformazione infunzione degli incrementi medidella speranza di vita attesa a65 anni.La legislazione è intervenuta indue tempi: il Dl 78/2010, con-vertito con legge 30 luglio 2010n. 122, ha previsto, allo scopodi sterilizzare gli effetti dell’al-lungamento della vita media

della popolazione, il progres-sivo innalzamento dei requisitianagrafici per l’accesso ad ognitipologia di prestazione pensio-nistica Il primo adeguamento allasperanza di vita è stato paria 3 mesi, deciso con il decretodel ministero dell’Economia 6dicembre 2011 e attuato nel2013, mentre il secondo, paria 4 mesi, è stato deciso con ildecreto del 16 dicembre 2014e si verificherà nel 2016; il ter-zo adeguamento è previstonel 2019 e sarà pari ad ulte-

riori 4 mesi. Dal 2019 in poigli adeguamenti saranno a ca-denza biennale, 20121, 2023 ecosì via. La legge ha inoltre sta-bilito che l’età per la pensionedi vecchiaia, dovrà essere pariad almeno 67 anni di età nel-l’anno 2021, fissando nel con-tempo una “clausola di garan-zia”, in forza della quale, fermele regole sugli adeguamentidella speranza di vita, a partiredalla prima decorrenza utile del

pensionamento dell’anno 2021,il requisito minimo di età perl’accesso alla pensione di vec-chiaia non potrà essere inferio-re a 67 anni; qualora detta etàminima non dovesse essere au-tomaticamente raggiunta pereffetto degli incrementi dellasperanza di vita, si dovrà prov-vedere all’adeguamento imme-diato con apposito decreto daemanarsi entro il 31 dicembre2019.

Secondo lo sce-nario demografi-co Istat 2007, nel2019 lo scatto sa-rà pari a 4 mesi,mentre dal 2021in poi gli scattibiennali saran-no di 3 mesi.Adeguamentianaloghi subirà ilrequisito contri-butivo per acce-dere alla pensio-ne anticipata: dal

2016 saranno richiesti 42 annie 10 mesi di contributi, dal2019 43 anni e 2 mesi, dal 201243 anni e 5 mesi, ricordandotuttavia che i requisiti stessi re-stano sempre un anno più bassiper le lavoratrici donne. Ciò premesso, nelle tabelle A eB trascriviamo i requisiti ana-grafici, rispettivamente previstiper il pensionamento di vec-chiaia e per la pensione antici-pata.

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OCIETÀPrevidenzaSdi Franco Panzolini

Anno Lavoratori/trici settore Lavoratrici Pubblico e Privato settore privato

––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––2013 66 anni e 3 mesi 62 anni e 3 mesi2014 66 anni e 3 mesi 63 anni e 9 mesi2015 66 anni e 3 mesi 63 anni e 9 mesi2016 66 anni e 7 mesi 65 anni e 7 mesi2017 66 anni e 7 mesi 65 anni e 7 mesi2018 66 anni e 7 mesi 66 anni e 7 mesi2019 66 anni e 11 mesi 66 anni e 11 mesi2020 66 anni e 11 mesi 66 anni e 11 mesi2021 67 anni e 2 mesi 67 anni e 2 mesi2022 67 anni e 2 mesi 67 anni e 2 mesi2023 66 anni e 5 mesi 67 anni e 5 mesi2024 66 anni e 5 mesi 67 anni e 5 mesi2025 66 anni e 8 mesi 67 anni e 8 mesi2026 66 anni e 8 mesi 67 anni e 8 mesi2027 66 anni e 11 mesi 67 anni e 11 mesi2028 66 anni e 11 mesi 67 anni e 11 mesi2029 68 anni e 1 mese 68 anni e 1 mese2030 68 anni e 1 mese 68 anni e 1 mese

A

Periodo Uomini Donne––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––Dal 1° gennaio 2013 42 anni e 5 mesi 41 anni e 5 mesi

(pari a 2205 settimane) (pari a 2153 settimane)Dal 1° gennaio 2014 42 anni e 6 mesi 41 anni e 6 mesiDal 1° gennaio 2016 42 anni e 10 mesi 41 anni e 10 mesiDal 1° gennaio 2019 43 anni e 2 mesi 42 anni e 2 mesiDal 1° gennaio 2021 43 anni e 5 mesi 42 anni e 5 mesiDal 1° gennaio 2023 43 anni e 8 mesi 42 anni e 8 mesiDal 1° gennaio 2025 43 anni e 11 mesi 42 anni e 11 mesiDal 1° gennaio 2027 44 anni e 2 mesi 43 anni e 2 mesiDal 1° gennaio 2019 44 anni e 4 mesi 43 anni e 4 mesi

SPERANZA DI VITA E DURATA DELLA PENSIONE

B

Affari sociali 14-18:Layout 1 30/03/15 16:06 Pagina 14

15

Per la pensione di vecchiaia irequisiti sono differenti per ledonne del settore privato ri-spetto agli uomini e alle donnedel settore pubblico. Per le la-voratrici del settore privatol’aumento della speranza di vi-ta si combina con l’innalza-mento dei minimi fissati dallariforma Fornero per arrivare aparificare i requisiti di accessoalla pensione di vecchiaia nel2018. Anche per coloro cui siapplica ancora il sistema dellequote, come i lavoratori occu-pati in attività usuranti, la som-ma tra contributi ed età ana-grafica si innalzerà di 4 mesie così pure l’età minima peraccedere al trattamento.Il metodo per il calcolo dell’a-spettativa di vita trascura peròun indice correttivo e conco-mitante che non è uguale pertutti e potrebbe sconvolgerequalsiasi previsione: è l’indicedi mortalità, in Italia diversoda zona a zona (ci sono nu-merosi studi in proposito) eche di fatto diversifica la du-rata della pensione anche aparità della prevista aspet-tativa di vita; ma non è pos-sibile tenerne conto nel calco-lo della pensione perché legatoa fattori imponderabili ed è as-surdo abbinare l’aspettativa divita a quella del decesso. Lacosa migliore è cercare di vi-vere con buona salute, con se-renità e in pace con tutti.

Dopo i fatti di crona-ca sanitaria conl’ennesimo episo-dio dei neonati mor-

ti per ritardi o inefficienze delpronto soccorso, è ripreso iltam-tam della malasanità ita-liana, che alcuni detrattori ri-tengono non inferiore a quellidei Paesi sottosviluppati. Di-ciamo subito che questa accusanon corrisponde affatto a verità:non si può negare che anche danoi ci sono episodi deplorevolidi malasanità, ma la malasa-nità come componente delnostro sistema sanitario nonesiste. Il nostro Servizio sani-tario nazionale, cioè la sanitàpubblica, è tuttora ritenuto“giustamente” a livello deimigliori del mondo occiden-tale. Il fatto è che noi italianisiamo abituati a pretendere laperfezione, specialmente nel-l’assistenza sanitaria, dimenti-cando che il perfetto non esisteperché una persona impiegatanella sanità anche se di eccel-lente professionalità e per quan-to ritenuta abile e preparata nel-la sua specializzazione, puòcadere in qualche difetto o er-rore arrecando danni a utentiincolpevoli.

Dietro gli “scandali” della ma-lasanità c’è innanzitutto chi spe-cula a proprio favore per imba-stire cause per il risarcimentodei danni, poi ci sono i soliti po-litici che ne approfittano per at-taccare gli avversari che copro-no incarichi di responsabilità alivello territoriale, dei quali siaffrettano a chiedere le dimis-sioni (il prossimo maggio ci so-no le elezioni in molte regioni),infine ci sono alcuni “concor-renti” della sanità privata chevantano la convenienza delleprestazioni libere.Intanto occorre precisare cheesistono organi istituzionalicon compiti di verifica e con-trollo, con poteri di intervento,per assicurare il buon andamen-to della sanità pubblica, quali,oltre ovviamente allo stesso Mi-nistro della Salute (che nonomette mai l’invio di ispettori inloco per accertare i fatti): il Di-partimento della Qualità pres-so il Ministero della Salute,che provvede alle attività e agliinterventi per lo sviluppo e ilmonitoraggio di sistemi di ga-ranzia della qualità del ServizioSanitario Nazionale; la PrimaSezione del Consiglio Superio-re della Sanità, con competen-

za sui sistemi di qualità e mezzidi valutazione; infine, sul ver-sante parlamentare, è attiva la“Commissione di inchiesta su-gli errori in campo sanitarioe sulle cause dei disavanzi sa-nitari regionali”; ci sono poi ipubblici ministeri, che non man-cano mai di avviare indagini peraccertare eventuali reati. Difficoltà ci sono tuttavia perla solita carenza di risorse fi-nanziarie. Gli investimenti pre-visti quest’anno per il miglio-ramento dei Lea, i livelli diefficienza della sanità, sarannoinferiori alle attese, tanto che laspesa sanitaria perderà l’interoaumento inizialmente fissatocon la legge di stabilità 2015:un taglio di oltre 2,5 miliardisui bilanci della salute pubblica,il settore politicamente e social-mente più delicato, motore del-la “buonasanità” di asl e ospe-dali. Ma dobbiamo e possiamocontinuare a confidare sulleesperienze positive testimonia-te dai nostri validi medici cheoperano nella sanità pubblicaper sempre più migliorareovunque (nord, centro e sud)l’umanizzazione, l’efficienzae la qualità dei servizi sanitariitaliani.

di Fausto Pansini

OCIETÀSanitàS

COME SI PUÒ CURARE LA MALASANITÀ

Affari sociali 14-18:Layout 1 30/03/15 16:07 Pagina 15

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SIL MODELLO 730 PRECOMPILATO

Non viene “spedito” aicontribuenti, come er-roneamente annuncia-

to dalla maggior parte dei gior-nali, ma “messo a disposizioneonline” dall’Agenzia delle en-trate, attraverso l’area dedicatadel sito internet (www.agen-ziaentrate.gov.it) a partire dal15 aprile di ogni anno, dove lostesso contribuente potrà ac-cedere tramite un apposito Pine visualizzare il proprio mo-dello precompilato, accettarlo,modificarlo, stamparlo, inviar-lo, versare le somme dovutemediante il modello F24 e in-dicare le coordinate del pro-prio conto corrente bancario opostale sul quale potrà essereaccreditato l’eventuale rimbor-so. Il codice Pin per l’accessosi può ottenere dallo stesso sitoinserendo alcuni dati personalio per telefono (848.800.444)o direttamente presso gli ufficidell’Agenzia.Il contribuente può accedereal proprio 730 precompilatoanche tramite il suo sostitutoche presta assistenza fiscaleoppure tramite un Caf o unprofessionista abilitato, previorilascio di un’apposita delega(ai fini della privacy). La di-chiarazione precompilata con-tiene: i dati riportati nella Cer-

tificazione Unica, che è statainviata all’Agenzia delle en-trate dal sostituto d’imposta(reddito di lavoro dipendente,ritenute Irpef, ritenute di addi-zionale regionale e comunale,i compensi di lavoro autono-mo occasionale e i dati dei fa-miliari a carico, ecc.); i dati re-lativi agli interessi passivi suimutui, ai premi assicurativi eai contributi previdenziali; al-cuni dati contenuti nella di-chiarazione dei redditi dell’an-no precedente; altri datipresenti nell’Anagrafe tributa-ria a vario titolo.Se il contribuente intende pre-sentare il 730 precompilato di-rettamente tramite il sito inter-net dell’Agenzia delle entrate,deve: indicare i dati del sosti-tuto d’imposta che effettueràil conguaglio; compilare lascheda per la destinazionedell’8, del 5 e del 2 per mille,anche se non esprime alcunascelta; verificare con attenzio-ne che i dati presenti nel mo-dello precompilato siano cor-retti e completi. Se il

precompilato non necessita dialcuna correzione o integra-zione, il contribuente lo puòaccettare senza modifiche; al-trimenti è tenuto a modificarloo integrarlo. Per esempio, puòaggiungere gli oneri detraibilie deducibili (come le spesemediche) non presenti nel730, nel qual caso l’Agenziaelabora un nuovo modello pre-compilato e il nuovo 730-3con i risultati della liquidazio-ne effettuata in seguito allemodifiche apportate dal con-tribuente.

I vantaggi del 730 precompi-lato, oltre alla semplificazionenella compilazione del model-lo) riguardano i controlli, che,se viene presentato senza mo-difiche (all’Agenzia o al sosti-tuto d’imposta), non sarannoeffettuati sui documenti dellespese riportate sulla Certifica-zione Unica; se il precompila-to viene presentato, con o sen-za modifiche, al Caf o alprofessionista abilitato, i con-trolli documentali saranno ef-fettuati nei confronti di questiultimi.

di Marco Curri

OCIETÀS Fisco

LE DICHIARAZIONI 2015 DEI REDDITI 2014

LA NOVITÀ È IL 730 PRECOMPILATO

MODELLO 730 ORDINARIO

Il contribuente che riceve il 730 precompilato non è obbligatoad utilizzarlo; può infatti presentare la dichiarazione dei red-diti con le modalità ordinarie utilizzando i modelli 730 o

Unico.Il precompilato riguarda solo i contribuenti che nel precedenteperiodo d’imposta hanno redditi di lavoro dipendente, di pen-sione e assimilati, per i quali hanno ricevuto la CertificazioneUnica; se comunque riceve il precompilato, ma ha percepito altriredditi che non possono essere dichiarati con il 730 (p.es. partiteIva, cioè redditi di impresa) deve necessariamente ricorrere almodello Unico. La procedura per la compilazione e la presenta-zione del modello 730/2015 ordinario, è la stessa identica del-l’anno scorso (730/2014).

Affari sociali 14-18:Layout 1 30/03/15 16:07 Pagina 16

l “bonus Irpef”, in seguitoal riconoscimento in busta pa-ga dal datore di lavoro a parti-re dal maggio 2014 di un cre-duto di non oltre 80 euromensili per i lavoratori dipen-denti con reddito complessivonon superiore a 26.000 euro,chi presta assistenza fiscale(730) o il dichiarante stesso(Unico) ricalcola l’ammontaredel credito tenendo conto ditutti i redditi imponibili per de-terminare il bonus spettante;l a decorrere dal 1° ottobre2014, per utilizzare in com-pensazione crediti che emer-gono dalla dichiarazione, ilcontribuente non può più pre-sentare il modello di pagamen-to F24 alla banca o all’ufficiopostale, ma deve utilizzare, di-rettamente o tramite un inter-mediario abilitato, esclusiva-mente i servizi telematici mesia disposizione dall’Agenziadelle entrate, nei casi in cui ilsaldo finale è uguale a zero. Imodelli F24 contenenti creditiutilizzati in compensazionee con saldo finale maggioredi zero oppure i mod. F24con saldo superiore a 1.000euro, possono essere presen-tati esclusivamente mediantei servizi telematici messi adisposizione dall’Agenziadelle entrate o mediante i ser-vizi di internet banking messia disposizione dagli interme-diari della riscossione con-venzionati;l nel caso di opzione per lacedolare secca, è ridotta dal15 al 10 per cento la misuradell’aliquota agevolata previ-sta per i contratti di locazionea canone concordato nei co-

muni ad alta densità abitativao in stato di emergenza pereventi calamitosi;l è riconosciuta una dedu-zione dal reddito complessi-vo pari al 20 per cento dellespese sostenute, fino ad unmassimo di 300.000 euro daripartire in 8 quote annuali, perl’acquisto o la ricostruzione diimmobili abitativi da destinarealla locazione per una duratacomplessiva non inferiore a 8anni;l agli inquilini di alloggi so-ciali adibii ad abitazioneprincipale spetta una detra-zione pari a 900 euro, se il red-dito complessivo non supera15.493,71 euro, e a 450 eurose il reddito complessivo nonsupera 30.987,41 euro; l “Art-Bonus” per erogazio-ni liberali in denaro effettuatea sostegno della cultura, il cre-dito nella misura ddl 65 percento spetta nel limiti del 15per cento del reddito imponi-bile ed è ripartito in 3 quoteannuali di pari importo;l per i premi assicurativi so-no previsti due limiti di detrai-bilità: quelli aventi per oggettoil rischio di morte o di invali-dità permanente (non inferioreal 5 per cento) sono detraibiliper un importo non superiorea 530 euro: quelli aventi peroggetto il rischio della non au-tosufficienza nel compimentodegli atti della vita quotidiana,sono detraibili per un importonon superore a 1.291,14 euro;- sono elevate dal 24 al 26per cento le erogazioni libe-rali a favore delle Onlus equelle a favore di partiti poli-tici per importi compresi tra

30 e 30.000 euro;l sono prorogate le detra-zioni del 50 e del 65 per cen-to delle spese comparto abi-tativo;l sono state modificate ledetrazioni spettanti per i red-diti di lavoro dipendente e as-similati, riconosciute da chipresta l’assistenza fiscale;

l non sono più compresi tragli oneri deducibili i contri-buti sanitari obbligatori perl’assistenza erogata nell’am-bito del S.s.n. versati con ilpremio della RCA veicoli;l non va più comunicatol’importo dell’IMU dovutaper ciascun fabbricato del qua-dro dei redditi immobiliari.

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LO SCADENZARIO15 APRILE - E’ a disposizione dei titolari di redditi dilavoro dipendente e pensionati, il 730 precompilato,modello che può essere o non accettato o modificato.16 GIUGNO - Versamento con mod. F24 di tutti i saldirisultanti a debito della dichiarazione di Unico 2015,compresi quelli relativi al primo acconto. E’ possibileversare entro il successivo 16 luglio con la maggiora-zione dello 0,40%16 GIUGNO - Versamento prima rata di IMU-TASI 2015con F24 o bollettino postale. Anche per la TARI è pre-visto il versamento in due rate, ma per le scadenze ladecisione spetta al Comune.20 GIUGNO - Presentazione di Unico in forma carta-cea tramite un ufficio postale per i contribuenti impos-sibilitati al 730 in quanto privi di sostituto d’imposta(salvo ricorso ad un Caf-dipendenti o ad un professio-nista abilitato) oppure che dichiarano i redditi di unsoggetto deceduto.7 LUGLIO - Termine di invio del 730 (ordinario o pre-compilato).30 LUGLIO - Per i lavoratori in servizio, sugli emolu-menti corrisposti a partire della retribuzione di luglio,il sostituto d’imposta effettua i rimborsi relativi all’Irpefo alla cedolare secca, ovvero trattiene le somme dovutea titolo di saldo o primo acconto relativi all’Irpef e allacedolare secca, saldo addizionali regionale e comunalee acconto comunale all’Irpef.AGOSTO E SETTEMBRE - Le suddette operazioni per ipensionati. 30 SETTEMBRE - Presentazione di Unico 2015 in viatelematica, obbligatoria per la generalità dei contri-buenti.30 NOVEMBRE - Trattenuta per il 730/2015 o versa-mento con F24 per Unico 2015 della seconda rata odella rata unica di acconto dell’Irpef 2015.16 DICEMBRE - Versamento seconda rata (saldo) IMU-TASI 2015 con F24 o bollettino postale.

COSA C’È DI NUOVO NELLE DICHIARAZIONI DEI REDDITI.Le principali novità contenute nei modelli

730/2015 e Unico/2015 sono:

Nessuna novità di rilievo per quanto concerne i calcolidel reddito imponibile, delle detrazioni per redditi di la-voro e di pensione, dell’Irpef e delle detrazioni per ca-richi di famiglia.

Affari sociali 14-18:Layout 1 30/03/15 16:07 Pagina 17

Dopo oltre un quartodi secolo dalla“Vassalli”, legge n.117/1988, che ha

introdotto la disciplina su “Ri-sarcimento dei danni cagionatinell’esercizio delle funzionigiudiziarie e responsabilità ci-vile dei magistrati”, emanatadopo il plebiscito popolare re-ferendario dell’8 novembre1987, e appena in tempo perevitare la condanna dell’Italiacon la procedura di infrazioneavviata dalla Commissione eu-ropea per adeguare la norma-tiva vigente a quella dell’Ue,è stata pubblicata in G.U. n.52 del 4 marzo 2015 la leggen. 18 del 27 febbraio 2015concernente “Disciplina dellaresponsabilità civile dei magi-strati”, in vigore dal 19 marzo2015.Si tratta di alcune modifichealla Vassalli, che ampliano lepossibilità di presentare ricor-so per il cittadino che si ritienedanneggiato per il cattivo usodel potere giudiziario; vieneinoltre abolito il “filtro” allaammissibilità della domanda,consistente in controlli preli-minari, prima sanciti con l’art.5 della legge del 1988, oraabolito, filtro che aveva note-volmente ridotto i ricorsi deicittadini contro gli errori com-messi per colpa grave o doloda magistrati E’ confermato che la legge siapplica a tutti gli appartenentialle magistrature ordinaria,amministrativa, contabile, mi-litare e speciali, che esercitanol’attività giudiziaria (anche sein organi collegiali), indipen-dentemente dalla natura dellefunzioni, nonché agli estraneiche partecipano all’eserciziodella funzione giudiziaria.La responsabilità deriva da un

comportamento sanzionabilecommesso dal magistrato, mail medesimo ne risponde solo“indirettamente” (come prima)e quindi il risarcimento spet-tante al cittadino è a carico del-lo Stato, che successivamentepuò procedere nei confrontidel magistrato con l’azione dirivalsa (al massimo per la me-tà dell’annualità dello stipen-dio, o dell’intero in caso di do-lo, al netto delle trattenutefiscali). Invece il cittadino hatre anni (e non più due) perpresentare la domanda di ri-sarcimento contro lo Stato peri danni patrimoniali subiti, maanche per quelli non patrimo-niali derivati da privazionedella libertà personale (inveceesclusi da risarcimento con laVassalli, ved. caso Tortora).Non sono passibili di respon-sabilità l’attività di interpreta-zione di norme di diritto (an-che comunitarie) e quella divalutazione del fatto e delleprove, a meno che non ci siadolo o colpa grave del magi-strato.Le fattispecie di colpa gravecomprendono il travisamento

del fatto e delle prove (attivitàvalutativa), ossia: grave viola-zione di legge determinata danegligenza inescusabile; affer-mazione, determinata da ne-gligenza inescusabile, di unfatto la cui esistenza è incon-trastabilmente esclusa dagli at-ti del procedimento: negazio-ne, determinata da negligenzainescusabile, di un fatto la cuiesistenza risulta incontrasta-bilmente dagli atti del proce-dimento; emissione di provve-dimenti concernenti la libertàdella persona fuori dei casiconsentiti dalla legge oppuresenza motivazione. La procedura per la presenta-zione dei ricorsi da parte deicittadini è sostanzialmente lastessa previgente, ad eccezio-ne, come detto, dell’esame sul-la ammissibilità della doman-da. Chi ha subito un danno inconseguenza di un atto costi-tuente reato, commesso da unmagistrato nell’esercizio dellesue funzioni, ha diritto al ri-sarcimento nei confronti delmagistrato e dello Stato: l’a-zione civile per il risarcimentodel danno ed il suo esercizio

anche nei confronti dello Stato(quale responsabile civile) so-no regolati dalle norme ordi-narie, ossia atto di citazioneavanti al tribunale da notificarealla Presidenza del Consigliodei ministri. Il magistrato, ilcui comportamento rileva ingiudizio, non può essere chia-mato in causa ma può interve-nire in ogni fase e grado delprocedimento. In ogni caso le disposizionidella legge sulla responsabilitàcivile dei magistrati non pre-giudicano il diritto alla ripara-zione a favore delle vittime dierrori giudiziari e di ingiustadetenzione.Per i cittadini meno abbienti(ossia coloro che hanno unreddito risultante dall’ultimadichiarazione presentata infe-riore ad un certa cifra variabileogni anno, ovvero che non so-no tenuti alla presentazionedella dichiarazione dei redditi)con diritto all’azione civile fi-nalizzata al risarcimento deidanni contro magistrati, sonoprevisti la gratuità del giudizioe il patrocinio a spese delloStato.

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OCIETÀLegaleS

di Mauro Masini

LA RESPONSABILITÀ CIVILE DEI MAGISTRATI

In vigore dal 19 marzo 2015

Affari sociali 14-18:Layout 1 30/03/15 16:08 Pagina 18

Pace e libertà non sono necessa-riamente i termini di un princi-pio di domanda e offerta inforza del quale al crescere delle

garanzie di pace dovrebbe corrispondereuna diminuzione in termini di tuteladelle libertà e viceversa. Le esperienzealle quali faccio riferimento sono rela-tive al tentativo di implementare quelloche il Papa emerito Benedetto XVI havoluto inserire in Caritas in veritate,cioè la “via istituzionale della carità”,intendendo per tale via l’esperienza ci-vile che il cristiano compie nel suo piùintimo testimoniare i valori eterni delcristianesimo, sul versante politico, eco-nomico e culturale.

Partecipare alla vita civile di un Paese significa,

per un cristiano, testimoniare la verità dell’amore di Cristo

per l’uomo. Un amore che dalla Croce giunge a ciascun

uomo e si fa storia mediantel’opera dell’uomo.

Di uomini “liberi e forti” che intrec-ciano i loro talenti, le loro passioni, leloro competenze, ma anche le loro mi-serie, le loro fragilità. La struttura delmodello poliarchico a livello mondiale,fondato sul principio di sussidiarietà,può essere costituita dal rafforzamentodelle autorità e agenzie internazionalifunzionali esistenti, in base al criterioantiperfettista, che suggerisce di fare ilpiù possibile assegnamento sull’espe-rienza, agendo con le riforme. Questisoggetti mondiali già esistono. Si trattadel Fondo Monetario Internazionale,della Banca Mondiale, dell’Organizza-zione Mondiale del Commercio che èsucceduta al GATT, della FAO, del-l’AIEA (Agenzia Internazionale dell’E-nergia), del CERN, delle varie Agenziedelle Nazioni Unite che riguardano i

grandi problemi dello sviluppo, della ci-viltà, del benessere mondiale. Questeautorità sono sorte in tempi diversi e sisono evolute in modi diversi, non sem-pre con efficienza e in base all’espe-rienza, e dall’analisi del loro operato sipossono desumere le riforme da fare ele lacune da colmare. Questo schemapoliarchico consente di evitare la con-centrazione di tutti i poteri in un unicosupergoverno mondiale, dotato di com-piti vasti, discrezionali e indeterminati epermette di diversificare i criteri di for-mazione della volontà di tali autorità so-vranazionali, in relazione alla loromissione. La pace è una precondizionenecessaria per lo sviluppo, ma nel con-tempo, al pari della libertà, richiedel’impegno quotidiano di tutti affinché sipromuovano, si edifichino e si difen-dano le istituzioni atte a favorire un’au-tentica esperienza di pace. PapaFrancesco ha incentrato il tradizionalemessaggio sulla Pace sul tema della fra-ternità, indicando proprio quest’ultimacome il fondamento della pace.

Scrive il Santo Padre: “Il racconto di Caino e Abeleinsegna che l’umanità portainscritta in sé una vocazione

alla fraternità, ma anche la possibilità drammatica

del suo tradimento. Lo testimonia l’egoismo

quotidiano, che è alla base di tanteguerre e tante ingiustizie: moltiuomini e donne muoiono infattiper mano di fratelli e di sorelleche non sanno riconoscersi tali,

cioè come esseri fatti per lareciprocità, per la comunione e

per il dono”.

Prendiamo spunto da questo passaggioper tentare una breve riflessione sul rap-porto tra “via istituzionale della carità”

e la costruzione della pace, attenti almonito di Papa Francesco che ci mettein guardia dal rischio di ridurre la pacea soluzioni tecniche prive di idealità.D’altronde, la prospettiva non può es-sere neppure quella di una pace da ricer-care in termini utopistici, sganciata daldato storico, sempre contingente e pro-cessuale. Verosimilmente, negli ultimis-simi anni, proprio le continue frattureinternazionali facilitano il riemergeredel significato più profondo del voca-bolo “pace”. L’aspirazione a costruireun “ordine” che garantisca un consoli-damento pacifico, però, non deve farciricadere in propositi irrealizzabili, qualiautorità politiche mondiali. Da un lato,come ci insegna Sturzo, c’è la storia cheprocede prescindendo da un qualsiasiumano deliberato equilibrio, dall’altro,dopo anni di concentrazione ossessivasullo Stato come centro e motore dellavita internazionale, appaiono nuovistudi che osservano l’emergere di realtànon immediatamente politiche come lareligione che influenzano, qualificano epermeano le dinamiche politiche. Le pa-role di Papa Francesco, le quali restitui-scono alla pace il significato e ilfondamento più autentici, rintracciabilinella relazione fraterna, ci consentonodi coltivare la speranza che la pace,priva delle incrostazioni ideologiche cheper troppo tempo l’hanno avvolta, possatornare al centro dell’attenzione non piùcome un vessillo da issare fiaccamente,ma come uno strumento retto da “un or-dine fondato sulla verità, costruito se-condo giustizia, vivificato e integratodalla carità e posto in atto nella li-bertà”. Il vivere da cristiani la socialitànon è mai un’avventura statica e defini-tiva, bensì un’esperienza processuale edinamica, dal momento che “lo spaziocristallizza i processi, il tempo proiettainvece verso il futuro e spinge a cammi-nare con speranza” .

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di don Franco Tassone

OCIETÀL’alternativaS

IL MONDO È IN FIAMME

l'alternativa 19 :Layout 1 30/03/15 16:09 Pagina 19

In via preliminare, dobbiamofare chiarezza sull’attuale si-tuazione delle questioni percapire a che punto si trovano ese e come possiamo affron-tarne le soluzioni.Si parte dall’anno 2011, allor-ché nasce il problema. Conl’art. 18, comma 22-bis, deldecreto-legge 6 luglio 2011,n.98 (Disposizioni urgenti perla stabilizzazione finanziaria),convertito dalla legge 15 lu-glio 2011, n.111, poi modifi-cato dall’art. 24, comma 31-bis del decreto-legge 6dicembre 2011, n. 201 (Dispo-sizioni urgenti per la crescita,l’equità e il consolidamentodei conti pubblici), convertitodalla legge 22 dicembre 2011,n. 214, fu stabilito che, a de-correre dal 1° agosto 2011 efino al 31 dicembre 2014, itrattamenti corrisposti da entigestori di forme di previdenzaobbligatoria, i cui importicomplessivamente superino90.000 euro lordi annui, sonoassoggettati ad un contributodi perequazione pari al 5 percento della parte eccedente ilpredetto importo fino a150.000 euro, nonché pari al10 per cento per la parte ecce-dente 150.000 euro e al 15 percento per la parte eccedente200.000 euro.Con la sentenza n. 116 del 3giugno 2013 la Corte costitu-zionale ha dichiarato la illegit-timità costituzionale della suriferita norma in quantoemessa in violazione degli artt.3 e 53 Cost., qualificandolacioè di natura tributaria. Ri-portiamo i punti più interes-santi della sentenza, per com-prendere meglio la questioneche ci è davanti. La pronunciadella Corte, dopo aver preci-sato che i redditi derivanti dai

trattamenti pensionistici nonhanno, per questa loro origine,una natura diversa e “minorisgeneris” rispetto agli altri red-diti presi a riferimento ai finidell’osservanza dell’art. 53Cost., si è richiamata alle sen-tenze n,. 30 del 2004 e n. 96 del1991, per confermare la parti-colare tutela che il nostro ordi-namento riconosce ai tratta-menti pensionistici. Ma illegislatore, al fine di reperirerisorse per la stabilizzazionefinanziaria, ha imposto ai solipensionati l’ulteriore specialeprelievo tributario e, con talesostanziale identità di ratio deidifferenti interventi “di solida-rietà”, ha determinato un giu-dizio di irragionevolezza ed ar-bitrarietà non rispettoso deiprincipi di eguaglianza dei cit-tadini e di solidarietà econo-mica. Nel caso in esame il giu-dizio della irragionevolezzaappare ancora più palese, lad-dove si consideri che la giuri-sprudenza della Corte ha rite-nuto che il trattamentopensionistico ordinario ha na-tura di retribuzione differita(sentenza n. 30 del 2004, ordi-nanza n. 166 del 2006), sicchéil maggior prelievo tributariorispetto ad altre categorie ri-sulta con più evidenza discri-minatorio, venendo esso a gra-vare su redditi ormaiconsolidati nel loro ammon-

tare, collegati a prestazioni la-vorative giù rese da cittadiniche hanno esaurito la loro vitalavorativa, rispetto ai qualinon risulta più possibile nep-pure ridisegnare sul piano si-nallagmatico il rapporto di la-voro.Le ritenute operate dall’Inpsper effetto della norma deca-duta per illegittimità costitu-zionale, dall’agosto 2011 algiugno 2013, sono state resti-tuite agli aventi diritto con ra-teazione a credito completatanel marzo 2015. Tuttavia il contributo di solida-rietà sulle pensioni “d’oro” ètornato in vigore con l’appro-vazione del comma 486 dellalegge n. 147/2013 di Stabilità2014, il quale ha fissato i se-guenti tagli: 6% sui trattamentioltre 90.168 e fino a 128,812euro lordi l’anno (pari a oltre14 e fino a 20 volte il minimoInps); 12% sui trattamenti ol-tre 128.812 e fino a 193.218euro lordi l’anno (da 20 a 30volte il minimo Inps); 18% suitrattamenti oltre 193.218 eurolordi l’anno (cioè fino a 30volte il minimo Inps).Sennonché il comma 486 ètornato all’esame di costitu-zionalità, inviatovi da un’ordi-nanza della Corte dei conti –sezione giurisdizionale per ilVeneto. Le motivazioni di re-missione alla Corte costituzio-

nale ricalcano quelle del pre-cedente caso del 2011, cioècontrasto con gli articoli 3 e53 della Costituzione, anchese il Governo aveva introdottodue modifiche (limitazioneagli anni 2014-2016 e con-corso al finanziamento per lasalvaguardia degli esodati)con l’obiettivo di evitare la in-costituzionalità del contributodi solidarietà. A questo punto, è di tutta evi-denza, non resta altro che at-tendere la nuova pronuncia co-stituzionale. Sempre comunquechiarire che i privati cittadini(singoli, gruppi, associazioni)non possono presentare diret-tamente ricorsi alla Consulta,si può fare esclusivamente tra-mite un’ordinanza giudiziaria,che i privati devono chiederein sede di conclusione di causecontro l’Inps o lo Stato.L’Anla dunque non può farnulla nel caso specifico, salvoche proseguire le iniziative inogni sede a difesa e tutela deipensionati. In particolare, c’èda segnalare che tuttora sitrova in Parlamento la propo-sta di legge di iniziativa popo-lare sulle pensioni, presentatadalla nostra Associazione alSenato il 3 giugno 2008 su“Nuove disposizioni sulla pe-requazione automatica deitrattamenti di pensione nei set-tori privato e pubblico, sullapensione ai superstiti e delegaal Governo per le pensioni co-siddette d’annata”. E’ stata ri-presentata nel 2014, in forza dilegge, con il numero 1 ed è al-l’esame della CommissioneLavoro e Previdenza. Se fosseesaminata, poi discussa inaula, sarebbe ben più efficacedi qualsiasi azione di conte-stazione contro i contributi disolidarietà.

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OCIETÀDai lettoriS

3 PENSIONI, SOLIDARIETA’ E COSA FA L’ ANLA.

Non molto si parla sui giornali, anzi non se ne parla più,della trattenuta operata sulle pensioni ormai vigente dal

2011 e delle eventuali azioni per sbloccare o sospenderequesto iniquo provvedimento. A mia conoscenza, anchel’Anla sino ad oggi non ha formulato nessuna forma di rea-zione. Ora domando: si può contare sull’aiuto dell’Associa-zione per iniziare una forma sia pur minima di contestazioneo avviare in maniera concreta un’azione legale?

Fernando Gasperi - Rosignano Solvay (LI)

dai lettori 20-21:Layout 1 30/03/15 16:12 Pagina 20

Nel numero 10/214 di questa rubrica (pag. 16)abbiamo riferito della direttiva europea2012/27/Ue, che dispone per il riscaldamento

degli edifici condominali l’ obbligo di un sistema ditermoregolazione o contabilizzazione del calore, per l’Italia entrata in vigore con il decreto legislativo 4 luglio2014 n. 102. Nel numero successivo della rivista (pag.17) abbiamo trascritto e commentato la lettera del socioAlvaro Spinterio di Roma, il quale sostiene l’ ingiustizianell’ applicazione della suddetta normativa nei riguardidei condomini occupanti dei piani alti dell’ edificio,costretti ad una maggior spesa per avere la stessatemperatura degli altri proprietari.Alcuni lettori ci hanno spedito suggerimenti da adottareper evitare le eventuali ingiustizie. Tra questi il sig. AriaudoUmberto di Savigliano (Cn) ci ha inviato un dettagliato mo-dello di calcolo che, forse perché di provenienza svizzera,ci sembra quasi perfetto ai fini del pari utilizzo del riscal-damento centralizzato; ma come per gli altri modelli, nonpossiamo pubblicarlo per le tiranniche esigenze di spazio. Peraltro, premesso che le normativa in questione nonscende nel dettaglio sulle modalità di applicazione del si-stema e che nessuna norma può imporre disparità tracondomini nell’ uso dei beni comuni, osserviamo che,qualsiasi metodo si applichi, necessita dell’ approvazionedell’ assemblea e in questa sede i condomini possono in-trodurre modifiche con lo scopo di equiparare i diritti nelrispetto degli articoli e del regolamento sulla ripartizionedelle spese. In ogni caso conviene recepire il “ suggeri-mento” sulla corretta ed equa ripartizione delle spese diriscaldamento, dato dalla norma UNI 10200/2013, già ap-plicata in molte realtà in Italia e in Europa (e anche inSvizzera, come sopra detto). I principi base della UNI per la ripartizione delle spese diriscaldamento in funzione dei consumi di calore di ogniutente, calcolati con ripartitori e contabilizzatori di caloresono due: una quota per il calore volontariamente prele-

vato dall’ impianto, che si paga a consumo (valutata nellamisura del 60%); una quota secondo i millesimi di potenzainstallata nell’ appartamento come disponibilità del “ ser-vizio riscaldamento” (intorno al 30-40%).Pertanto la spesa totale per il riscaldamento viene com-posta dalla somma delle spese energetiche relative aiconsumi (combustibile necessario per i consumi singoli,per le perdite della rete e per il rendimento della centraletermica e spesa per l’ energia elettrica) e delle spesefisse (conduzione e manutenzione ordinaria, gestione delservizio di contabilizzazione del calore e di ripartizionedella spesa di riscaldamento).Secondo il metodo UNI le spese energetiche si ripartisconosulla base dei consumi termici di ogni singolo apparta-mento ricavati dai ripartitori di calore, mentre le spesefisse si ripartiscono sulla base delle frazioni millesimali diogni singolo appartamento (equivalente alla somma dellapotenza di ogni singolo corpo scaldante). Prima di proce-dere agli addebiti ai condomini, occorre una perizia termo-tecnica per valutare l’ incidenza sui consumi delle carat-teristiche di esposizione delle single unità abitative, chepossono comportare scompensi economici sulle sommeda pagare (p.es. a sfavore degli alloggi che presentanomaggiori superfici esposte all’ ambiente esterno).Il termine di legge per l’ adeguamento è il 31 dicembre2016. La scadenza non è vicina ma, considerati i problemiche certamente nasceranno tra condomini che paghe-ranno di più e condomini che risparmieranno, non c’ ètempo da perdere. Per i dissenzienti resta sempre la pos-sibilità, a certe condizioni, di chiedere il distacco dall’ im-pianto centralizzato, ammessa dopo la riforma dell’ art.1118 Cod.civ. sul diritto dei partecipanti alle cose comuni.

OCIETÀPosta condominialeS

di Terenzio Grazini

TERMOREGOLAZIONE OBBLIGATORIA ma non può mai essere ingiusta

Prof. Dott. Antonio ZappiPresidente Nazionale seniores d’AziendaRingrazio sentitamente per le felicitazioni e gli auguri

Sergio MattarellaMittente:Segretariato Generale della Presidenzadella Repubblica Palazzo del Quirinale

Telegramma del 5 marzo 2015

L’Associazione IwithU onlus nasce dal desi-derio di un gruppo di amici di aiutare, coopera-re, collaborare concretamente con le popolazionidi alcuni villaggi dell’Uganda. La realizzazionedi una nuova scuola, la costruzione di nuovipozzi e forni per la cottura del pane sono alcunidei progetti a cui l’associazione sta lavorando.

Per informazioni e aggiornamentivisitate il sito: www.iwithu.org

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

dai lettori 20-21:Layout 1 31/03/15 14:30 Pagina 21

PROPOSTE GRANDI TOURPROPOSTE GRANDI TOUR

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L’ORO DEL RENO: RENANIA E PALATINATODa Roma e Milano 29 settembre 2015 – 6 giorni Tra il Reno e la Mosella, le cittàgioiello della Renania-Palatinato:Treviri - Coblenza - Magonza –WormsQuota di partecipazione 30 partecipanti – Euro 1.190,00Soci ANLA, familiari e aggregati –Euro 1.160,00Tasse aeroportuali - Euro 130,00Hotel 4 e 3 stelle – Mezza pensio-ne - Accompagnatore dall’Italia

MAROCCO insolito: daCasablanca a Tangeri e cittàimperiali, dalle dune di Merzougaalle Gole dell’Alto Atlante, dallekasbah di montagna a MarrakechPartenza da Roma e Milano – 28settembre 2015 – 11 giorniQuota di partecipazione da Romae Milano – 30/35 partecipanti -Euro 1.490,00 - Soci ANLA, fami-liari e aggregati – € 1.440,00Tasse aeroportuali (definitive) –Euro 170,00. Hotel 4 e 5 stelle –Pensione completa – accompa-gnatore dall’Italia

PORTOGALLO E SPAGNA, L’anima dei due Paesi e del loro popolopartenza da Roma e Milano – 28 settembre 2015 – 10 giorniLisbona; Sintra, storici borghi lungo il tragitto fino a Fatima; Coimbra; Guimaraes; Braga; Santiago de Compo-stela; Valenza do Minho; Porto.Quota di partecipazione – 30 partecipanti - Euro 1.370,00 Soci AnLA, familiari e aggregati – € 1.320,00Tasse aeroportuali (definitive) – 150,00 - Hotel 4 stelle - Pensione completa - Accompagnatore dall’Italia

Venti dal mondo sostituisce:Layout 2 30/03/15 16:16 Pagina 22

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Èun’Associazione no profit costi-tuita nel 1998 – fra i fondatori,Anla provinciale Milano con Et-tore Tiacci, oggi nostro consi-

gliere nazionale, e divenuta, dal 2012,Associazione di Promozione Sociale. La sua storia prende vita nel 1996, pres-so la Società Umanitaria a Milano (sededell’Associazione, antica istituzione mi-lanese e oggi importante centro educa-tivo, formativo e culturale), quando unGruppo di Lavoro sotto il nome di “Pro-getto Nestore” ottiene un finanziamentodall’Unione Europea nell’ambito delProgramma Socrates (European UnionSocrates Adult Education Program) perlo svolgimento di alcune attività forma-tive e di ricerca. Il nome dell’Associazione racchiude lamissione che dal 1998 a oggi i soci por-tano avanti: accompagnarci nella fasedi vita dopo il lavoro, densa di cambia-menti, alla ricerca di nuovi equilibri, ra-gioni di vita e progetti, in previsione di un invecchiamentoattivo.Esempio concreto di quest’obiettivo è proprio il “vecchio sag-gio” Nestore, il più valoroso tra i sovrani greci che, sotto laguida di Agamennone, assediarono Troia. Nestore, con il suoequilibrio dispensò consigli ai Greci durante il conflitto e ri-mase nella storia come il più famoso fra gli Achei per il suocoraggio.Apolitica, aconfessionale, senza scopi di lucro, l’AssociazioneNestore opera mediante gruppi di lavoro per affrontare temid’interesse generale e specifico, e per tutte le attività si avvale

della collaborazione volontaria dei soci che contribuiscono conquote e con contributi finanziari legati ai progetti che attiva.Essere preparati, essere partecipi ed essere informati sonole tre caratteristiche che l’Associazione pone al centro dellapropria finalità: solo valorizzando le esperienze e le capacitàacquisite nell’arco della vita è possibile costruire una nuovaprogettualità che mantenga in equilibrio noi stessi con lasocietà civile che ci circonda; stare assieme e aprirsi ai bi-sogni sociali e al volontariato; apprendere e fare ricerca co-stante per un invecchiamento attivo e propositivo ai problemispecifici della terza età.

OCIETÀSASSOCIAZIONE NESTORE

Per conoscere più da vicino l’Asso-ciazione Nestore, dialoghiamo conAlberto di Suni, già dirigente dellaSnia Viscosa ed ora Consulente,eletto nel Consiglio Direttivo del-l’Associazione dal 7 maggio 2013.

Perché “Nestore” e cosa significa oc-cuparsi del delicato periodo che inter-corre “dal lavoro al pensionamento”?Nestore era l’antico Re di Pilo citatonell’Iliade, noto per la saggezza e per ilbuonsenso, e a lui ha guardato l’Asso-ciazione per darsi un nome nel ’98 quan-do si costituì in seguito alla volontà dichi avevano visto in pratica un modellosimile nel Paesi del Nord, Gran Bretagnae Scandinavia in primis. Costoro rite-nevano importante che nella “dismissio-ne” delle persone dal lavoro ci fosse un“corso di accompagnamento” che soste-nesse i “pensionandi” in una fase deli-cata della vita e in più che questo soste-

gno ci fosse anche nel passaggio dalvecchio al nuovo, dalla persona che la-sciava alla persona che subentrava. Quando Nestore nacque, le cose eranopiù semplici: era tutto più chiaro, c’eraun’età di pensione, c’era un pensiona-mento, c’era un passaggio. Adesso lecose si sono molto più complicate: chiva in pensione prima, chi dopo, c’è an-che un certo disinteresse delle aziendetutto sommato a passaggi dal vecchio alnuovo, molte volte il personale ormaiquiescente viene mandato via senza nes-suna remora, il giovane molte volte nonsubentra, viene concordato lo stipendio,la liquidazione e via …. Tutto questo si

Dal 1998 accompagna i soci ad un invecchiamento attivo

Studio e intervento sulla transizione dal lavoro al pensionamento

di Alberto Spirandeo e Rosamaria Aurizi

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è anche complicato perché la vita si èallungata. Io ci sono passato alla fineanni ‘90, anelavo alla pensione, ancheperché avevo qualche problema con lasocietà dove ero, vivevo da solo; io so-no andato via come un treno, mi pia-ceva, stavo sveglio anche di notte, fa-cevo quello che volevo ma dopoqualche mese ho cominciato a sentireun pigolio, a stare male, ho cercato didarmi da fare, avevo ripreso un pocoDante, la Divina Commedia, le confe-renze, ho ripreso un poco lo sport, iltennis …. però erano tutti, non dicopalliativi ma dei “contorni”. Se mi con-sente un paragone culinario, mi man-cava il piatto forte, mi mancava la bi-stecca… Evidentemente avevo ancorabisogno di andare avanti a lavorare.Ho trovato, casualmente, nell’autunnodel 2000 un amico che mi ha parlatodi questa attività in maniera un pocovaga ed imprecisa e mi son detto: “Pro-viamo”. Ho cominciato e, dico semprein metafora, ho trovato la bistecca. Ioqui spendo gran parte della settimanasenza limiti di orario con un piccologruppo di persone - io sono un consi-gliere – mentre la vice presidente Fio-rella Nahum è il motore dell’Associa-zione. Io mi occupo della partechiamiamola operativa in senso volon-taristico, dell’accoglienza: tutte le per-sone che si accostano per la prima vol-ta a Nestore passano da me mentreFiorella è colei che operativamente di-segna le strategie. Il nostro Presidenteè Amos Nannini, ed è anche il presi-dente della Società Umanitaria. Noisiamo ospiti dell’Umanitaria in tutto eper tutto, ma si tratta di attività com-pletamente separate, perché noi ci oc-cupiamo della transizione dal lavoroalla pensione mentre loro fanno con-ferenze, mostre, e soprattutto hanno laFondazione Humaniter, “Centro di so-cialità, cultura e tempo libero”, unaspecie di università della terza età. Nel-la fase della vita “dopo il lavoro” cisono delle grosse opportunità: quandoparlo con le persone cerco di trasmet-tere questa positività che nel mio caso

porta a dire una frase che spesso lasciaun po’ perplessi: io ho avuto una vitacredo media, un po’ buona, un po’ no,con dolori e con gioie, posso però direche i 15 anni che ho passato in Asso-ciazione Nestore non li cambierei connessun quindicennio precedente. E’un’affermazione un po’sempliciotta manon banalissima. Non sono qui a ven-dere un prodotto, sono qui a testimo-niare qualche cosa che cerco poi di tra-durre in uno scambio nel colloquio chefaccio continuamente con le persone.Tra le varie iniziative che avete incantiere, ci parli dell’iniziativa “Io cisto! Obiettivo volontariato 2015”Qualche anno fa abbiamo anche isti-tuito un corso: l’età s/terza che ha alcentro l’invecchiamento che coinvolgela quarta - quinta età come si vuolechiamare, e fatalmente il fine vita, peròil tutto con un collegamento con il pas-saggio alla pensione. Il corso a cui leifa riferimento spiega che cosa è il vo-lontariato, come funzionano le organiz-zazioni di volontariato, che non sonocosì facili… Io pensavo che il passag-gio fosse molto più bello e più facilema le Associazioni non stanno tutte lìad aspettarci… Noi ci distinguiamoperché per noi l’accoglienza è moltoimportante, molto attenta, molto per-cepita. Siamo a disposizione dell’even-tuale socio. Per quello che riguarda ilcorso le dico: si guarda a che cosa fare,quali strumenti utilizzare, e come inpratica muoversi lungo un percorso divolontariato, che può essere anche lun-go. Milano offre come in nessun altro

posto in Italia una gamma di possibilitàdi volontariato enorme, di tutti i tipi.Molte volte la gente chiama dicendoche non vuole assistere il malato: que-sta è solo una parte, un aspetto del vo-lontariato che si traduce in assistenzaviva, ma c’è di tutto. Qui da noi si trovauna preparazione al volontariato, diamouna prima accoglienza a gente che vie-ne qui un po’ titubante, un po’ impauritae ho avuto anche casi di persone chesfioravano la depressione, quindi sonostato anche sulle difensive per evitareche Nestore si prendesse delle respon-sabilità che non le competono. Uniti silavora, il corso è nei giorni 14/16/21aprile dalle 9.30 alle 13.30 e dalle 14,30alle 16: tre incontri che verranno com-pletati da un colloquio di orientamentoper meglio mettere a punto il progettodi ciascuno. Per la parte economicachiediamo di base per l’Associazionecinquanta euro all’anno, poi per i varicorsi ci sono dei contributi, in partico-lare questo è di quaranta euro per per-sona. Stiamo mettendo a punto altri cor-si per l’autunno.Quali sono i rapporti con Anla? Con l’Anla c’è un rapporto affettuoso,perché è stata per anni un nostro sociocollettivo. Ci chiamava al bando chepraticamente facevamo solo noi essen-do un’attività di nicchia, che mi risultinon c’è nessuna Associazione che fac-cia una attività così specifica e l’Anlaera tra i nostri collaboratori. A noi pia-cerebbe moltissimo che l’Anla si riav-vicinasse visto il percorso già fatto in-sieme.

Qui da noi si trova una preparazione al volontariato. Uniti si lavora

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AVORODagli archivi di Esperienza

Ldi Annalisa Gatti

Un uomo che ha lavorato tutta una vita può da an-ziano ritrovarsi con la busta della spesa vuota? Una cosa inaccettabile. Il merito è stato premiato? E’

stato riconosciuto ed apprezzato il sacrificio di un tempo? Com’èpossibile che oggi come allora lo Stato possa dimenticare il cit-tadino anziano? Non è forse lui che dedicando la sua vita al la-voro con volontà e sacrificio, ha costruito e donato competenzee sempre lui vera scuola per i giovani? Poi lo si “dimentica”conun libretto di pensione che non difende dalla possibilità di vita?Di vita dignitosa?

Leggiamo ancora Esperienza, 15 febbraio 1958 « Fino ad un passato poco lontano il mantenimento del pensio-nato era perlopiù assicurato nell’ambito della famiglia; ma ilprolungamento della durata della vita, la diminuzione del numerodei figli, il rilassamento della solidarietà dei congiunti, hannosensibilmente diminuito la possibilità di una convivenza in fa-miglia. Perciò si sono rese necessarie nuove forme di assistenzaper gli anziani, il cui mantenimento può tuttavia essere assicuratosoltanto a spese di una quota della attività produttiva di chi an-cora lavora. Ma l’umanità reclama che il problema dell’assi-stenza degli anziani sia risolto con una maggiore e migliorecomprensione dei bisogni fisici e psicologici dell’uomo, giuntoal tramonto della vita. Bisogna evitare che la noncuranza deibisogni fisici, dei piccoli desideri e dei bisogni spirituali dellavecchiaia portino a stati di angoscia e desolazione.»

Leggiamo ancora : «Fondamentale l’inserzione degli anziani nella vita effettiva delcorpo sociale, assicurare ad una parte della popolazione anziana

un impiego lavorativo, (essendo di evidente importanza, sia neiriguardi dell’individuo che nei confronti della collettività) direstituire una quale indipendenza economica. La rigida appli-cazione del collocamento a riposo ad una determinata età co-stituisce un danno gravissimo individuale e collettivo. La massadi anziani sprovvisti di mezzi e coperti di assegni di vecchiaiainsufficienti va diventando sempre più folta. La collettività saràcostretta a provvedere ad un sempre maggiore numero di anzianie la possibilità generale di far fronte a questo impegno diventeràsempre minore»

L’Anla ha da sempre come obiettivo di fondo la tutela dei piùavanti in età, in ogni ambito, perché essi possano non sentirsimai soli, perché la busta della spesa sia sempre piena, possanosentirsi parte e contribuire alla costruzione del bene comune.Questa è la nostra “ragione sociale”. In questa epoca di crisi cisentiamo sempre di più chiamati a continuare e rinnovare unimpegno che negli anni non è mai venuto meno. n

1958... LE NOSTRE RESPONSABILITÀNELLA GARA DELLA VITA

Le nostre responsabilità nella gara della vita.Questo titolo in evidenza nel n.4 di Esperienza, anno 1958, non poteva non catturare l’attenzione. Leggiamo: « Il dovere del padre è di provvedere all’avvenire dei giovani. E’ la prima forma della sicurezza sociale. Il doveredegli anziani in questo momento è di essere degli educatori, di essere dei correttori verso i giovani. La vita è gara e quando sen-tiremo gli aspetti del Mercato Europeo, sarà gara sul serio, sarà capacità competitiva. E’ chiaro che se la vita è gara è anchegiusto chiedere per il bisogno di tutti ed è anche giusto premiare il merito. Perché attraverso il premio del merito si determinal’emulazione. La natura dell’uomo va premiata se si assoggetta al sacrificio, che fa da se stesso scuola di volontà. Dobbiamochiedere allo Stato, ma non perché lo Stato possa essere una specie di pozzo dei Miracoli. La stessa produzione sociale è validase sostenuta da un’armatura economica, perché il momento in cui (e qui molti lo hanno provato), il libretto di pensione rimaneinalterato nelle cifre ma diminuisce il volume dei cibi nella borsa della spesa, è inutile avere il libretto che non difende dallapossibilità di vita. Perciò non crediamo nel miracolismo dello Stato. Lo Stato è buono se i cittadini che lo immedesimano sonobuoni, lo Stato vale se i cittadini valgono, ed è soprattutto dalla volontà essi che dipende l’avvenire. Perciò salutiamo nell’anzianatocoloro che hanno saputo muoversi nella gara della vita.”

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l Per quanto riguarda il primo avveni-mento a noi vicino, l’Ostensione dellaSindone, il Comitato organizzativo ren-de noto che le prenotazioni hanno rag-giunto quota 820mila e, a confermadell’interesse suscitato dalla Sindone,giungono da ogni parte del mondo: dallaCina a Trinidad & Tobago, dal Sudafricaall’Argentina, dal Qatar agli EmiratiArabi e, naturalmente dai Paesi Europei(quasi 2mila dalla sola Polonia) e datutt’Italia. Tra i giorni più richiesti i sa-bati e le domeniche, mentre maggiore èla disponibilità in quelli feriali. Il Co-

mitato organizzatore dell’ostensioneconsiglia, soprattutto ai torinesi e achi non giunge da troppo lontano, diprenotare la visita proprio nelle gior-nate non festive. Per vedere la Sindonele prenotazioni possono essere effet-tuate via internet attraverso la pagina“Prenota la tua visita” all’indirizzowww.sindone.org, via telefono chia-mando il numero 011.5295550 e, dal-l’apertura dell’ostensione, presso il bo-okshop di piazza Castello.

l Per quanto riguarda l’Expo, a tre mesidall’evento – era fine gennaio scorso –il commissario Giuseppe Sala ha di-chiarato all’Ansa: “Ad oggi per l’Exposono stati già venduti 8 milioni di bi-glietti, dei quali 5 milioni all’estero.Praticamente, a 100 giorni dall’inizio,è come se avessimo già venduto un terzodei biglietti che dobbiamo vendere”.

Agli inizi dell’anno il New York Timesha inserito il capoluogo lombardo al pri-mo posto nella classifica dei 52 postiimperdibili al mondo nel 2015 grazieall’Expo e la Lonely Planet ha citatoMilano nella lista dei luoghi da nonmancare. Per quanto riguarda l’accessoall’Expo, uno dei modi più semplici peracquistare un biglietto d’ingresso perl’Esposizione Universale è attraverso lasezione dedicata sul sito ufficiale,http://www.expo2015.org/it davveroesaustivo e completo con molte sezionida visitare e a cui rimandiamo per ogniulteriore informazione. In alternativa ibiglietti possono essere acquistati pressoExpo Gate (Piazza Cairoli, Milano) o iRivenditori Autorizzati. Come ben spie-ga il sito da cui traiamo le seguenti in-formazioni, il biglietto per Expo Milano2015 può essere di vari tipi: a data fissao aperta; serale; per una singola giornata

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DOMENICA 19 APRILE, A TORINOle porte della cattedrale di San Gio-vanni saranno riaperte e inizieràl’Ostensione della Santa Sindone cheper 67 giorni, fino al 24 giugno, offriràa centinaia di migliaia di pellegrinil’opportunità di vedere e venerare ilTelo che, secondo la tradizione cat-tolica, avrebbe avvolto il corpo di Gesùdopo la deposizione dalla croce.

VENERDÌ 1 MAGGIO, A MILANOsi aprirà la grande Esposizione Uni-versale di cui parliamo nelle pros-sime pagine e su cui ancora in se-guito torneremo.

Tre avvenimenti che, al di là dei loro contenuti su cui non

ci soffermiamo in questa sede,segneranno in maniera

tangibile la vita del nostroPaese ri-proiettandolo

su di un piano internazionale.

Ad essi abbiamo voluto dedicare la nostra copertina riunendoli

in un collage sullo sfondo del tricolore, ad indicare quanto

la loro buona riuscita, come eventi, possa giovare

all’intero Paese.

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oppure per più visite. Data aperta: ilbiglietto è valido per un giorno a sceltae per tutta la giornata, dal 1° maggio al31 ottobre. Il 1° Maggio l’accesso po-trebbe essere limitato in termini di ca-pienza per questioni di sicurezza. Datafissa: il biglietto è valido per una dataspecifica e per tutta la giornata, dal 1°maggio al 31 ottobre. Biglietto serale:coloro che preferiranno godere degli even-ti e dell’offerta gastronomica organizzatiall’interno del Sito Espositivo in orarioserale potranno acquistare il biglietto peraccedere a Expo Milano 2015 a partiredalle 19. Biglietto 2 giorni consecutivi:permetterà di visitare Expo Milano 2015dal 1° maggio al 31 ottobre a un prezzopiù vantaggioso. Nel caso dei biglietti adata fissa la prima data determina anchela seconda che è consecutiva, mentre peri biglietti a data aperta, si potrà sceglierein un secondo momento il primo giornodi ingresso in quanto il secondo sarà ob-bligatoriamente quello suc-cessivo. Carnet 2/3 gior-ni: chi vorrà visitarel’Esposizione Universale indue o tre giorni con la libertàdi scegliere date non necessaria-mente consecutive potrà acquistareun carnet da 2 o 3 ingressi.

l Per quanto riguarda il Giubileo dellaMisericordia, fatto salvo l’aspetto spiri-tuale, è davvero prematuro parlare di cifredi affluenza di pellegrini perché ancoranon conosciamo completamente le mo-dalità attuative. Ci sarà come nel Giubileo della Reden-zione del 1983 la possibilità di celebrarloanche nelle singole diocesi? Né è lecito effettuare paragoni, in quantoi tempi erano profondamente differenti,con quanto accadde nell’ultimo AnnoSanto, quello del 2000, quando a Romasi registrarono circa 25 milioni di arrivi,circa il 20% in più rispetto all’anno pre-cedente, e in tutta la penisola, secondodati Istat riportati da TTG Italia, gior-nale specializzato dedicato ai professio-nisti del turismo, si registrarono nellestrutture ricettive 78 milioni e 747milaarrivi.

In ogni caso, i tre eventi saranno un pos-sibile volano per il nostro Paese che a benvedere, è un “museo a cielo aperto”. Innessuna altra nazione al mondo troviamola medesima concentrazione di capolavorid’arte, di monumenti storici, di testimo-nianze spirituali di valore altissimo, dis-seminati per l’intera penisola. Una nazio-ne è vero, che si permette di lasciarechiuso da anni un monumento unico almondo come il Mausoleo di Augusto, inpieno centro di Roma, e che arranca cer-cando di salvare il salvabile di questo im-menso patrimonio culturale di cui siamodotati. Abbiamo una storia, che affonda le ra-dici in un passato greco e latino su cui siè innestata la presenza cristiana. In Italiagenerazioni di pellegrini prima e succes-sivamente di pellegrini e di turisti nei tem-pi recenti hanno solcato gli antichi cam-mini diretti verso quella o questa meta ingrado di assicurare loro un beneficio spi-rituale. Questa silenziosa presenza è statamotore nei secoli di opere d’arte comepure il mecenatismo dei Papi, la magnifi-cenza delle corti rinascimentali, l’egemo-nia delle Signorie, il patrimonio degli an-tichi Stati Italiani e così via. Una migliorevalorizzazione può essere possibile anchegrazie all’eccellenza tecnologica delle no-stre imprese – basta guardare l’elenco deipartner di Expo per vedere ciò di cui sia-mo capaci – che hanno compreso comela sfida per un futuro da protagonisti passiper la qualità. Qualità tecnologica in pri-mis ma, parimenti importante, anche am-bientale e nutrizionale.

Abbiamo tre magnifiche opportunità per far conoscere

al mondo il Sistema Italia. Non sprechiamole.

MARTEDÌ 8 DICEMBRE A ROMAverrà aperta la Porta Santa in SanPietro in Vaticano per l’inizio del Giu-bileo della Misericordia che si con-cluderà domenica 20 novembre 2016.

L’ITALIA, LA TUA OPPORTUNITÀ di Antonello Sacchi

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di Carmelo Arpesella

Un evento non commerciale, nonuna fiera quindi, che si inseriscenel filone storico delle grandimanifestazioni iniziate nel 1851

con la prima Esposizione Universale diLondra. Fino al 31 ottobre 140 Paesi e Or-ganizzazioni internazionali cercheranno disensibilizzare l’opinione pubblica attraver-so la vetrina mondiale di Milano sul pro-blema e sull’opportunità dell’alimentazio-ne, mettendo in mostra la miglioretecnologia al riguardo. Si parla di alimen-tazione e il pensiero corre alle NazioniUnite e al loro quotidiano impegno controla malnutrizione nel mondo. José Grazia-no da Silva, il direttore generale dell’Or-ganizzazione delle Nazioni Unite per l’Ali-mentazione e l’Agricoltura, FAO, che hasede a Roma, ha recentemente sottolineatocome questa Esposizione Universale offrala possibilità di mobilitare l’opinione pub-blica sulla necessità urgente di rendere l’eli-minazione della fame e della malnutrizionepilastri centrali del programma di sviluppoglobale: “In FAO ci siamo impegnati a ga-rantire il diritto al cibo e la sicurezza ali-mentare e la nutrizione per tutti. Questa èla bandiera sotto la quale stiamo marciandoe questo dovrebbe essere il vessillo di Expo2015”. Discorsi di principio che necessi-tano sicuramente di una concretizzazioneurgente al fine di non sottovalutare il fe-

nomeno della malnutrizione. “La malnu-trizione è la prima causa di malattia nelmondo,” ha detto Graziano da Silva, ag-giungendo: “Se la fame fosse una malattiacontagiosa, l’avremmo già curata. Cosa cisi aspetta da questo grande appuntamento?In vista di Expo Milano 2015, il Governoitaliano lavora per presentare la ‘Carta diMilano’, l’atto d’impegno che l’Italia pro-porrà al mondo e che potrà essere sotto-scritta da cittadini, istituzioni, imprese eassociazioni, definendo gli impegni perciascuno. Il documento verrà consegnatoal segretario generale dell’ONU, Ban Ki-moon, durante la sua visita a Milano ilprossimo 16 ottobre. Per la realizzazionedella ‘Carta di Milano’ è operativo un ta-volo di lavoro presieduto dal Ministro dellepolitiche agricole con delega all’Expo,Maurizio Martina, con il coordinamento

scientifico del Prof. Salvatore Veca di LabExpo che abbiamo intervistato nel nr.11_12/2014 proprio sul tema di Expo e nelnumero 1/2015 sul terrorismo. “Sarà il no-stro contributo – commenta il MinistroMartina – alla discussione internazionalesui prossimi Obiettivi del millennio del-l’Onu. L’Italia vuole essere protagonistadel dibattito su un tema chiave come la si-curezza alimentare e il diritto al cibo… Persei mesi a Milano ci saranno gli Stati ade-renti ma anche, per la prima volta nellastoria delle Esposizioni, le organizzazioninon governative. Un ruolo da protagonistelo avranno ovviamente le imprese insiemealle scuole, ai cittadini, al mondo dell’uni-versità, alle associazioni. Una occasioneunica per tutti noi. Dobbiamo essere al-l’altezza di questa sfida. ‘Le idee di Expo’serve a tutti noi a rendere evidente chel’anima di questa Esposizione è nel mes-saggio più dirompente che possiamo dare.” Nel 1992 la popolazione mondiale era po-co più di 5 miliardi e un miliardo era vit-tima della fame. Oggi la popolazionemondiale è significativamente cresciuta,poco più di sette miliardi e per fortunanella sua globalità il numero di personenon in grado di sfamarsi adeguatamenteè sceso di circa duecento milioni. Ma ibenefici di una migliore nutrizione sonomal distribuiti: in Africa la fame avanza.

AVOROL

NUTRIRE IL PIANETA,

Si comincia. Finalmente. Dopo interminabili

polemiche e previsioni più o meno attese

(o disattese), il 1 maggio apre i battentil’Esposizione Universale di Milano, il più grandeevento mai realizzato

sulla nutrizione dell’uomo

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Oltre a ciò, le sfide che segnano la nostraepoca recano in se cifre drammatiche: 161milioni di bambini sotto i 5 anni hanno isegni del rachitismo, per una cronica sottoalimentazione, 51 milioni di bambini sottoi 5 anni sono acutamente denutriti, oltre500 milioni di adulti sono obesi, due mi-liardi di persone non hanno una nutrizionesufficiente e quasi un miliardo e mezzo èsovrappeso. Come sottolineato dalla Faolo scorso novembre, le sfide dell’alimen-tazione richiedono maggiori investimentie la diffusione di una più sana cultura delcibo oltre che della reale attenzione ditutti i governi.Da un lato un laboratorio di idee per dareal nostro Pianeta un futuro sostenibile.Dall’altro una grande vetrina dove saran-no presenti, e potranno essere gustati, imigliori piatti del mondo e le eccellenzegastronomiche delle nazioni mentre finoal 31 ottobre il capoluogo lombardo el’area Expo vedranno un susseguirsi dieventi, manifestazioni, convegni, mo-stre… Entriamo nel dettaglio.

IL TEMA“Come garantire a tutti cibo sano? Come cibo e salute sono in relazione negli stili divita, nelle attività motorie, nel benessere delle persone? Come lo sfruttamento delle ri-sorse e la sostenibilità ambientale possono convivere? In che modo la salubrità delcibo deve influenzare le scelte di produzione dell’energia e l’uso delle risorse naturali?”Ma soprattutto… “È possibile assicurare a tutta l’umanità un’alimentazione buona,sana, sufficiente e sostenibile?” Sono le domande che nei documenti di Expo ricorronocontinuamente. Questo è stile di questa Esposizione Universale che, in epoca internet,deve essere ripensata profondamente se vuole ancora essere un punto di riferimento omantenere intatta la sua capacità attrattiva. Solo esponendo l’eccellenza nei metodi enelle tecniche alimentari, solo approfondendo le dinamiche di investimento e confron-tandoci sulla tutela delle risorse naturali, dall’acqua al Pianeta stesso, è possibile far sìche l’Expo 2015 raggiunga il suo obiettivo, sia cioè un punto di svolta nel complessorapporto fra l’uomo, i suoi simili e la Terra su cui viviamo. Emerge dunque il ritrattodi un nuovo tipo di Expo, non solo celebrativa e dimostrativa ma “collaborativa”,luogo di confronto e di dialogo fra operatori del settore della comunità. Certamente ilrischio che si tratti di discorsi retorici è sempre alto e dietro l’angolo, ma c’è qualcosain più: la consapevolezza, ormai acquisita in larga parte della popolazione mondiale,che il futuro, il progresso, l’innovazione o è “sostenibile” o non è tale, anzi non puòesserci futuro. Le nostre giovani generazioni lo hanno ben compreso, costrette a misu-rarsi in un contesto sociale e lavorativo profondamente diverso dal passato. Lo stiamocomprendendo tutti nella qualità dell’aria che respiriamo, dell’acqua che beviamo, delcibo che mangiamo. “Expo Milano 2015 punta a mantenere lo spirito di positivafiducia nel progresso umano che ha caratterizzato la storia delle Esposizioni Universalie a rappresentare con entusiasmo quell’energia vitale che il cibo da sempre porta con

sé: gesto supremo di ospitalità e rito, emblema dellacomunità che si riunisce, per celebrare la vita e rinno-vare la propria unità, in un reciproco scambio di cono-scenze e informazioni” viene ribadito. A noi il compitodi vedere, osservare, riflettere e impegnarci, ognunoper il proprio ambito, perché questo non rimanga un’in-tenzione.

ENERGIA PER LA VITA

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ITINERARI TEMATICILa riflessione sul tema Nutrire il Pianeta, Energia

per la Vita si sviluppa lungo cinque percorsi tematici che collegano le aree e gli spazi del Sito Espositivo

IL FUTURO DEL CIBOQuale sarà il cibo del domani? Quale la dieta dei nostrifigli? Il primo passo per rispondere è quello di far co-noscere le tecnologie, le scoperte scientifiche, i tra-guardi della ricerca di oggi che sono la base di partenzaper la formazione del capitale umano del domani, at-

tento sia all’ottimizzazione delle filiereagroalimentari sia alla qualità dei prodottiche finiscono sulle nostre tavole.

CIBO SOSTENIBILE = MONDO EQUO

Come si può responsabilizzare l’Uomoaffinché mantenga uno sviluppo equili-brato tra la produzione del cibo e losfruttamento delle risorse? Expo Mila-no 2015, dedicata al tema del cibo edella nutrizione, è la piattaforma di di-scussione dalla quale lanciare i nuoviobiettivi per un millennio sostenibile,dove da un lato sia salvaguardata labiodiversità, dall’altro, tutelati saperi,tradizioni e intere culture.

IL GUSTO È CONOSCENZANutrirsi è certamente un atto neces-sario, ma può essere anche uno deipiù gioiosi per l’uomo. E, soprattutto, ilpiacere del palato diventa strumentodi conoscenza: i sapori e gli odori dellecucine internazionali raccontano la sto-ria e le culture delle società del Pianeta.Un itinerario a cavallo tra manifesta-zioni culturali e degustazioni diffuse,dove oltre ai prodotti finiti trovino po-sto anche le tecniche di conservazionedei cibi, le diverse modalità di cottura,e le altre invenzioni finalizzate a modi-ficare o mantenere i sapori.

ABBONDANZA E PRIVAZIONE: IL PARADOSSO

DEL CONTEMPORANEOContraddizioni nel cibo e nella sua di-sponibilità: una parte della popolazionemondiale vive in condizioni di sotto-nu-trizione e mancato accesso all’acqua po-tabile, un’altra parte presenta malattie fi-siche e psicologiche legate alla cattiva/eccessiva nutrizione e allo spreco. Pos-sono scienza, educazione, prevenzione,cooperazione internazionale, ingegneriasociale e politica ambire al superamentodi questo doloroso paradosso?

STORIA DELL’UOMO, STORIE DI CIBO

Arti, mestieri, tecniche d’insediamento,commerci, ma anche gli aspetti degra-danti della colonizzazione e dello sfrut-tamento raccontano la storia dell’uo-mo nella sua evoluzione. Ancora piùinteressante l’interpretazione di questitemi attraverso la storia del cibo: letecniche di coltivazione, allevamento,trasformazione e mutazione degli ali-menti evidenziano le caratteristichedella dieta degli individui.

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I PAESI SONO: Afghanistan, Albania,Algeria, Angola, Arabia Saudita, Argenti-na, Armenia, Austria, Azerbaigian, Ba-hrain, Bangladesh, Belarus, Belgio, Benin,Bolivia, Bosnia-Erzegovina, Brasile, Bru-nei Darussalam, Bulgaria, Burundi, Cam-bogia, Camerun, Capo Verde, Cile, Cina,Colombia, Comore, Congo, Costa d’Avo-rio, Croazia, Cuba, Dominica, Ecuador,Egitto, El Salvador, Emirati Arabi Uniti,Eritrea, Estonia, Etiopia, Federazione Rus-sa, Francia, Gabon, Gambia, Georgia,Germania, Ghana, Giappone, Giordania,Grecia, Grenada, Guatemala, Guinea,

Guinea Bissau, Guinea Equatoriale, Haiti,Honduras, India, Indonesia, Iraq, Irlanda,Israele, Italia, Kazakhstan, Kenya, Kuwait,Kyrgyzstan, Libano, Liberia, Lituania, Ma-dagascar, Malaysia, Maldive, Mali, Malta,Marocco, Mauritania, Messico, Microne-sia, Moldova, Monaco, Mongolia, Monte-negro, Mozambico, Myanmar, Nepal, Ni-ger, Nigeria, Oman, Paesi Bassi, Pakistan,Palau, Palestina, Panama, Paraguay, Pe-rù, Polonia, Qatar, Regno Unito, Repub-blica Araba Siriana, Repubblica Ceca, Re-pubblica Centrafricana, RepubblicaDemocratica del Congo, Repubblica De-

mocratica Popolare Laos, Repubblica diCorea, Repubblica Dominicana, Repub-blica Islamica dell’Iran, Repubblica Unitadella Tanzania, Romania, Ruanda, SaintLucia, Saint Vincent e Grenadine, San Ma-rino, Santa Sede, Sao Tomé e Principe, Se-negal, Serbia, Seychelles, Sierra Leone,Slovacchia, Slovenia, Sovrano Ordine diMalta, Spagna, Sri Lanka, Stati Unitid’America, Sudan, Svizzera, Tagikistan,Thailandia, Togo, Tunisia, Turchia, Tur-kmenistan, Ucraina, Uganda, Ungheria,Uruguay, Uzbekistan, Vanuatu, Venezuela,Vietnam, Yemen, Zambia, Zimbabwe

I PARTECIPANTI UFFICIALIL’evento è localizzato a Milano, nel settore nord-ovest e occupaa pieno regime una superficie di circa 1,1 milioni di metri qua-drati, comprendente parte del territorio delle città di Pero e Rho:Expo 2015 rappresenta impegni e responsabilità che investonotutto quanto il Paese, come testimonia il coinvolgimento al mas-simo grado nella società Expo 2015 S.p.A. che ha la responsa-bilità di organizzare e gestire l’evento Expo Milano 2015. I socisono: Governo della Repubblica Italiana (Ministero dell’Eco-nomia e delle Finanze); Regione Lombardia; Comune di Milano;Provincia di Milano; Camera di Commercio Industria Agricolturae Artigianato. L’importanza dell’Expo 2015 è sancita dal numero di partecipantiufficiali: 145 Paesi rappresentanti il 94% della popolazione mon-diale; 3 Organizzazioni internazionali, Onu - Organizzazionedelle Nazioni Unite, Ue - Unione Europea e Cern - Organizza-zione Europea per la Ricerca Nucleare; 13 Organizzazioni dellasocietà civile, ActionAid, Alliance2015/Cesvi, Caritas, FamigliaSalesiana DBN/VIS, Fairtrade International, Fondazione Triulza,Inter Press Service, Lions Clubs International, Oxfam, Save theChildren, WWF WAA-AMIA/CONAF, ESO/ONDA; 5 Padi-glioni Corporate: China Corporate United Pavilion, KIP Inter-national School, New Holland Agriculture, Vanke, JooMoo, Fe-deralimentare, Coca-Cola. Come stabilito dalle regole del BIE

(Bureau International des Expositions a cui oggi aderiscono 160Paesi), i Partecipanti alle Esposizioni Universali si distinguonoin Ufficiali e Non Ufficiali: i Partecipanti Ufficiali sono tutti iPaesi e le Organizzazioni Internazionali che accettano l’invitoinviato dal Governo della Nazione ospitante l’Esposizione; men-tre i Partecipanti Non Ufficiali possono essere una pluralità disoggetti, istituzionali e non, che vengono autorizzati a parteciparedirettamente dall’Organizzatore di ogni singola Esposizione.

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di Giorgio Grosso

EMPO LIBEROAppunti di viaggioT

LA CITTÀ VERTICALE

New York sorprende sempre, soprattutto per le sue dimensioni e i suoi nu-meri, tutti esagerati, tutti fuori dal comune: l’altezza e la densità dei suoigrattacieli, la moltitudine di persone che affolla come un muro compatto lestrade del centro, la lunghezza esagerata delle limousine di lusso, le esten-sioni smisurate dei grandi magazzini, i pelouche giganti e il pianoforte chesi suona con i piedi da Shwartz, il negozio di giocattoli sulla 5° Avenue (60thstreet), l’entità mostruosa del debito pubblico che - in continua crescita -viene ostentata nelle insegne luminose come fosse un trofeo, come unostraordinario successo.

UN MORSO ALLA MELA

New York è un enorme cantiere a cieloaperto, a conferma della sua vocazionead essere una città in continuo cambia-mento e, di conseguenza, una realtà unpo’ caotica, rumorosa e costantementenell’emergenza.Anche se Federico Rampini, mettendolaa confronto con Shangai, la definisce unacittà dell’800, New York mantiene intattotutto il suo fascino di megalopoli mo-derna. Meno presuntuosa di Londra, essacostituisce un mondo a sé rispetto al restodegli Stati Uniti. Qui sembra attutito quelsenso di provinciale e di autoreferenziale

che costituisce - secondo me - il principaledifetto di molte città americane.Siamo rimasti a New York una quarantinadi giorni in un piccolo appartamento, se-guendo una scelta di stanzialità che stasempre più consolidando il nostro mododi vivere le vacanze, Natale e Capodannocompresi. Giusto per capire un po’ megliola città, per respirare un po’ più a fondola vita quotidiana dei suoi abitanti; in que-sto caso confermando una giusta osser-vazione maturata fra amici: New York èuna città da vivere prima ancora che davisitare.

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l Verso le 5 del pomeriggio, quando gliuffici chiudono e si moltiplicano le emo-zioni dello shopping, diventa quasi im-possibile procedere per linea retta lungole grandi Avenue che corrono da Nord aSud. Gli urti e gli “scontri” fra le personesono frequenti e non c’è spazio per com-plimenti: se dovete attraversare la stradao entrare in un negozio fatelo senz’altro agamba tesa e lasciate pure la cortesia acasa. La situazione è così caotica che qual-cuno spesso si improvvisa regolatore deltraffico pedonale.In questo caos umano fatto di migliaia divolti anonimi incorniciati dal cavetto delle

cuffie ove tutti ascoltano i loro iPod o iloro cellulari e sembrano pensare solo aifatti propri, c’è un trucco che vi può sal-vare.Tirate fuori la cartina di Manhattan efingete di discutere con vostra mogliesulla direzione da prendere. Come d’in-canto tutte le cuffiette spariscono e tutti oquasi si offrono di aiutarvi, chiedendovisubito dopo da dove venite. Il nome “Ita-lia” li sorprende divertiti e manca pocoche vi abbraccino. Naturalmente è que-stione di un minuto, giusto il tempo di ri-mettersi le cuffie e, per voi, di attraversarefinalmente la strada.

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BREAKFASTl Se non avete a disposizione la “marmellata jet-lag”, suggerisco qualcosa di intimoe locale. Ve ne propongo un paio fra i tanti. A Soho, provate il Mercer, nell’ambitodell’omonimo alberghetto (si fa per dire): simpatico, con tavolini di zinco, ottimo ser-vizio. Va bene anche per il lunch, al piano di sotto.Per chi si trovasse dalle parti di Midtown raccomando The Russian Tea Coffee (150West 57th street). Atmosfera rarefatta e un po’ surreale da Belle Èpoque, in una salapiena di stucchi dorati e samovar. Grande selezione di thè, eccellenti muffins caldi.Non ti stupiresti di vedere la Principessa Anastasia seduta su uno dei divani semicircolaridi pelle rossa, intenta a sorseggiare regalmente il suo thè preferito. Attenzione: oraripiuttosto limitati.

JET LAGl Abbiamo comperato una confezione dicranberry del Wisconsin, attirati dal colorebrillante delle bacche rosse. Non sappiamodi cosa si tratti (forse mirtillo rosso ameri-cano), ma certo il gusto è molto aspro eacido: praticamente immangiabile.Per i primi giorni il jet-lag si fa sentire edè difficile ritrovare in fretta il ritmo biolo-gico giusto. Sono le quattro del mattino esi è ormai esaurito l’effetto del sonniferoche mi sono imposto per “forzare” l’ade-guamento del mio organismo all’orologioamericano. Un colpetto di un mestolo dilegno su una pentola mi fa capire che miamoglie è già in cucina. Anche lei non dor-miva e così alle tre ha pensato di appro-fondire meglio questa questione dei cran-berries. Ne è uscita una marmellatastraordinaria dall’impasto giusto e dal sa-pore stimolante che ci terrà compagnia pertutto il nostro soggiorno. La “marmellatajet-lag”.

LA GENTE

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I commessi di Whole Foods, la grandecatena di supermercati bio con tutte leprelibatezze del mondo, sono macchineperfette. Quando arrivi alla cassa (non èfacilissimo!) ti chiedono subito “Comeva?”. Ma non si aspettano la tua rispostaperché in realtà sono stati programmatiin questo modo e della tua salute nongliene importa nulla. Ho provato a con-traccambiare chiedendo a mia volta “Ame bene e a te come va?”. Mi guarda stu-pito, non è preparato ad una contromossadi questo tipo. “Fine” sussurra, ma non èper niente convinto. In un solo caso ungiovanotto si è messo a ridere divertito emi ha dato il cinque; ma doveva essere inprova.Pesano la frutta (non come da noi che cela dobbiamo pesare noi stessi, prima),contano e classificano le mele (ogni mela,ogni patata è contrassegnata da un codicea barre), chiudono le confezioni di lam-poni con elastici e ripongono loro stessigli acquisti dentro due sacchetti, uno den-tro l’altro, non importa se tu compri solo

un rametto di rosmarino. Due sacchetti,per evitare che si rompano: sono stati pro-grammati così.

Stiamo andando da Macy’s con la me-tropolitana. Mi guardo intorno: accantoa me un signore vistosamente barbutoche legge avidamente il Corano, sedutoun ragazzo magro di colore con il clas-sico cappellino da baseball che ascoltamusica con le sue cuffiette, due ragazzedal viso e dai tratti orientali si alzanooffrendo il posto a sedere a mia moglie,una donna grassissima - anch’essa dicolore - con la borsa della spesa, con-centrata come gli altri ad ascoltare mu-sica, due ragazze con i capelli copertida un velo nero parlano fra di loro men-tre compulsano freneticamente i lorocellulari. Poi ancora una coppia brunache parla con accento sudamericano, ungiapponese imbronciato, un ebreo orto-dosso con il cappello nero e i riccioliostentati che ne fuoriescono.

MUOVERSIl Fatevi subito la pay-per-ride la cartaprepagata a scalare valida per la metro-politana e per il bus. Il costo della cartaè di 1 dollaro, ma vi permette di circo-lare liberamente su tutti i mezzi pubblicisenza code e senza impicci. Le macchi-nette per ricaricare danno le istruzionianche in italiano e se ci mettete 20 dol-lari, ti restituiscono il dollaro della carta.La metropolitana di New York è la piùantica del mondo (e si vede) e la più vastacon quasi 500 stazioni e ben 26 linee. Su-perate con fiducia il primo impatto e tuttele leggende sui pericoli e i rischi che vihanno raccontato: via Pré, a Genova, chefrequento sempre con gioia e totale tran-quillità, è molto più pericolosa.I taxi vanno bene per le corse brevi:devo ammettere che occorre un po’ diprofessionalità per fermare con dignitàla yellow cab in mezzo alla strada; al-l’inizio si è un po’ timidi e impacciati,il braccio non è alzato nella maniera de-cisa e sicura richiesta dal ruolo e lastessa mano è orientata in modo noncorretto e le dita sembrano atteggiatepiuttosto ad una generica benedizione;quando la macchina si ferma esultiamotroppo tradendo la nostra origine stra-niera.Ricordatevi la mancia: una opzione chenon è una opzione, una cortesia che inrealtà è un obbligo.Alla fine gli spostamenti a piedi risul-tano i più facili e quelli che ti consentonodi scoprire i mille angoli segreti dellacittà. Naturalmente non sono i più ripo-santi e - per quanto ovvio - è fondamen-tale la disponibilità di buone scarpe co-mode.

In meno di due metri quadrati, un crogiuolo di razze,di lingue, di fedi, di pensieri, di speranze, di colori.

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I MISTERI DI NEW YORKl Per molti aspetti New York è una cittàmisteriosa.Ricordate la scena iniziale di Taxi Dri-ver, quando Robert De Niro avvia la suaauto in una nuvola di fumo che esce dasottoterra, emergendo dalle fenditure deitombini quasi come evocasse le fiammedell’Inferno?Dove e come nascono quei fumi? Comevengono incanalati? Perché non esconodirettamente lassù in alto dai comignoli,come tutti i fumi del mondo?Domande che anche per i newyorchesirestano senza risposta e che giustificanoipotesi inquietanti e alimentano leg-gende metropolitane da far accapponarela pelle. Così viene logico pensare alleviscere della grande città come adun’immensa caldara di un vulcano checonsuma la roccia e la terra rendendoleincandescenti come fossero lava. Il fumoche si sprigiona vaga libero e selvaggiosenza alcuna canalizzazione né controllonella pancia della città, in un immenso

ambiente irrespirabile e perennementeaffogato nella nebbia dei vapori, fino aquando - finalmente - trova sfogo nellefenditure dei tombini o nelle griglie de-stinate a convogliare l’acqua piovana.Talvolta, per sfogare la pressione spa-ventosa dei fumi, viene posizionato untubo dove capita, anche - se non sopra-tutto - in mezzo alla strada quasi a sfi-dare un traffico già di per sé folle e cao-tico.Ma la leggenda metropolitana non siferma qui. Nel girone infernale del sot-tosuolo della città è lecito immaginarela presenza di animali micidiali e terri-bili, come iguane, serpenti e coccodrilli,stravaganti regali di Natale alla moda efiniti nei gabinetti e da qui nelle fognequando sono diventati troppo ingom-branti.C’è da credere che i newyorchesi ab-biano pensato e costruito i loro gratta-cieli così alti proprio per prendere le di-stanze da questo inferno sconosciuto,invivibile ed inesplorato.

l Il rumore di fondo della città, in qualsiasi ora del giorno odella notte, sono le sirene. Le sirene di New York - dei pompieri,delle ambulanze, della polizia - sono il suo respiro, la sua im-pronta, quella per cui la riconosceresti fra mille. Modulate cia-scuna su frequenze e tonalità diverse, sembrano annunciare piùlo stato d’animo di chi guida piuttosto che l’effettiva urgenzadel trasposto.In effetti sembrerebbe poco verosimile che in ogni strada e inogni ora ci sia una casa che brucia o banditi che fuggono colbottino dopo aver rapinato una banca. Mi sono fatto la convin-zione che le sirene vengano collocate dovunque come fosse unimmenso set, a girare la loro parte nel film quotidiano dellaGrande Mela.Così il ruolo di co-protagonista dello spettacolo quotidiano sa-

rebbe così ambito che pare che anche ai mezzi della NettezzaUrbana sia stato recentemente riconosciuto il diritto di azionareuna propria sirena, per il momento solo monotonale: anche loro,nel loro piccolo possono vantare le loro urgenze.E i taxi? Oh, quelli fanno per conto loro: pigiano il clacsonall’impazzata come nelle migliori tradizioni partenopee. Sem-pre, anche con la strada sgombra, proprio come la polizia o leambulanze.Che lo facciano per tenere alta e vigile la mia tensione anche dinotte, in una città che, per definizione, non deve dormire mai?

Eh sì, New York non sarebbe New Yorksenza il concerto continuo, assordante,

petulante delle sirene e del suo traffico.

LA CITTÀ CHE NON DORME MAI

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LA CITTÀ VERTICALEl C’è poco da dire: così come l’architrave o lapietra angolare hanno una loro paternità ben precisa,i grattacieli sono stati inventati qui e bisogna rico-noscere a questa città tutta la dignità di chi ha avutoil coraggio di tentare soluzioni nuove e ardite perfarci vivere la propria società. Visti dall’alto, peresempio dall’82° piano dell’Empire State Building(visita scontata, ma assolutamente obbligatoria),sembrano un gigantesco gioco del LEGO.Tornando sulla terra, per me uno dei punti miglioriper godersi la sparata dei grattacieli è dalla ParkAvenue guardando verso Sud: si vedono d’infilatale costruzioni splendenti della General Electric,della Union Carbide, della American Brands perimpattare infine con quello che era il grattacielodella Pan Am che, inaspettatamente interrompe laAvenue. Se ci si sposta un poco, nella Lexington,ecco che occhieggia quell’autentico capolavoro diArt Deco che è il Chrysler Building con tutto il fa-scino intatto degli anni trenta.Sono proprio i grattacieli più antichi quelli che mipiacciono di più; sono quelli che comparivano nellecartoline color seppia dei nostri emigranti, ma scin-tillavano già di speranza e di fiducia nel futuro. Amio parere la Statua della Libertà è più bello vederladalla costa, per esempio dalla bella passeggiata pe-donale che costeggia l’Hudson a Battery Park. Mase volete proprio andarci (magari al nobile scopodi visitare Ellis Island) allora sì che avete la piùstraordinaria vista dei grattacieli di Manhattan vistida Sud, sormontati, tutti, dall’immenso FreedomTower costruito sulle ceneri delle Torri Gemelleche, con i suoi 534 metri è il più alto grattacielod’America (non è vero, mentre scrivo ne stannocompletando uno ancora più alto, il cosiddettoObelisco di Park Avenue, in una gara verso l’altoche non avrà mai fine).La sera vi aspetta il River Café, un ristorante moltoelegante e dai prezzi astronomici letteralmente ap-poggiato al pilone portante del Ponte di Brooklyn,lato terraferma. Accontentatevi di un drink versole sette di sera e godetevi lo spettacolo dell’accen-sione delle luci dei grattacieli. E’ l’avvio delle pu-lizie degli uffici che nel giro di qualche minutofanno risplendere Manhattan come un fantasticopresepe, come uno strepitoso convegno di stelle.E a proposito del Ponte di Brooklyn, non poteteassolutamente mancare la passeggiata pedonaleche lo percorre in tutta la sua lunghezza. Lo spetta-colo della riva Est di Manhattan, al mattino o altramonto, è davvero emozionante, forse il più bellodi tutti. La sera dalla selva dei grattacieli della 6°Avenue, si staccano isolati ed eleganti l’Empiresplendente nelle sue luci rosso, verde e oro e ilChrysler che fa brillare come pietre preziose le ge-niali finestre ad arco degli ultimi piani.

I GRATTACIELI DI NEWYORK SONO NEW YORK

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HAPPY HOURCala la sera a New York

ed inizia la festal In qualsiasi giorno dell’anno nessunorinunzia a quella mezz’oretta chiassosaed alcolica che ti stordisce liberandotidallo stress della giornata e introducen-doti allegramente nelle promesse dellaserata.Provate a salire al 54° piano dell’Hyattdi Times Square (135 West 45th street).Dalla terrazza, con il vostro vesper frale mani, sembra di toccare le cime deigrattacieli dirimpetto. Il diadema delChrysler brilla nella notte finalmentevis-à-vis, senza dover inarcare la schienae strabuzzare gli occhi. Il traffico e lagente, laggiù sulla Brodway, sembranogiocattoli e formichine.

I PREZZI? STELLARI! MA TU SEI GIÀ FRA LE STELLE

C’è un posto che nessuno conosce, salvobeninteso gli intenditori e gli esploratorimetropolitani.Non c’è insegna, non c’è una luce, nonc’è nemmeno un numero civico. In cimaad una scala si spinge con un po’ di ap-prensione un portone anonimo e si entranella storia. La leggenda racconta chequesto locale (Café Centrale, ma ingergo speakeasy o blind pig) sia statouno dei pochi a restare segretamente at-tivo durante il proibizionismo e questospiega la mancanza di riferimentiesterni.L’ambiente è carico di suggestioni e gra-zie alla riservatezza dell’ubicazione, nonsi deve fare a pugni per conquistare untavolo. Il martini viene servito una partein un bicchierino ed un’altra parte inuna piccola caraffa affogata nel ghiaccio,per non far salire nemmeno di un gradoil fascino freddissimo del mio cocktailpreferito.E visto che la dose è generosa e mi hamesso di buon umore, ho deciso darviqualche indizio per raggiungere il CaféCentrale. Cercate il ristorante Joe Allen(326 West 46th street, ne riparleremofra un attimo) e salite la breve scala sullasinistra. Chiedete pure di me.

l Tutte le grandi città del mondo hannoil loro caratteristico odore.Manhattan la riconosci da lontano: sal-siccia e hot-dog arrostiti all’aperto inquei numerosissimi baracchini ambu-lanti che usano come combustibile unamiscela dall’odore tanto greve e insop-portabile che non può non lasciare ilproprio indelebile segno sulla salsiccia

e sull’hot-dog appena citati.Se proprio non sapete resistere alla tenta-zione, cercate di sostare sopravvento ri-spetto a questi infernali bracieri per noncorrere il rischio di stramazzare al suolotramortiti, prima di essere serviti.Eppure pare si sia andata formando coltempo una classifica speciale per questiristorantini ambulanti, parallela a quellastellata della Guida Michelin, ma ugual-mente seguita e apprezzata da tanti operaidelle strade o giovani manager rampantiche vedono nel baracchino la soluzioneveloce alla banale esigenza della alimen-tazione quotidiana.E visto che siete in caccia di emozioni edi gusti esotici, provate a visitare il grandesupermercato di Mott street in pienaChinatown (spiegazioni in mandarino):rane verde smeraldo grosse come polli etestuggini col carapace morbido. Rane etestuggini rigorosamente vive. Per ripren-dervi, proseguite sulla stessa strada finoa Shanghai Café (n° 100) e ordinate iloro famosi ravioli di carne di maiale,erba cipollina e verdure, cotti al vapore.Leggerissimi e deliziosi: 11 dollari in duecompreso il thè.

▲11 SETTEMBRE

l Ho ancora una foto in bianco e nero di quando sono salito molti anni fa sul terrazzoin cima alla Torre Sud. Ricordo gli slogan promozionali che invitavano per salire invetta alle Torri Gemelle, del tipo “It’s hard to be down when you’re up!”. Mai un mes-saggio pubblicitario si sarebbe dimostrato così tragicamente profetico!Un salto a Ground Zero bisogna farlo. Bisogna sostare qualche minuto a guardare ilgrande velo d’acqua che scorre sulla pietra sino al profondo dell’abisso e che si tra-sforma, prima che ve ne rendiate conto, in lacrime nei vostri occhi.Non fate fotografie: lasciate che l’immagine di quel buco profondo di angoscia e dismarrimento se la porti a casa il vostro cuore. E solo lui.

MANGIARE

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La carne è da sempre il piatto forte diNew York. Ci sono molte Steak-house incittà, ma se volete il top vi consiglio ilvecchio ma sempre valido Peter Luger(178 Broadway, Brooklyn) dove i came-rieri, tutti alti e calvi con una vistosa pa-rannanze alla vita, sembrano membri dellagang di Al Capone in libera uscita, oppureKeens (72 West 36th street) dove, nono-stante io non ami molto la carne, affondidolcemente il coltello nella costata dimanzo straordinariamente ricca di consi-stenza e di sapore. Prenotare per tempo; iprezzi sono adeguati alla qualità.Vi avevo lasciato qualche istante fa alCafé Centrale. Accanto alla scala senzainsegne, entrate da Joe Allen, celebre ri-storante di buona qualità, specializzatonel dopoteatro. Mentre il cameriere miinforma che sono seduto sulla sedia a suotempo riservata a Frank Sinatra (il chemoltiplica per due l’entità della manciache avevo programmato) noto che le pa-reti del ristorante sono tappezzate da lo-candine di spettacoli teatrali. Ma atten-zione! Non spettacoli qualunque, ma soloquelli che hanno fatto flop, quelli cancel-lati dopo pochi giorni, gli insuccessi in-somma: una collezione davvero rara.

Ma alla fine, visto che abbiamo la fortunadi possedere un appartamento, la cosa mi-gliore è cenare a casa, grazie anche al for-nitissimo Whole Foods a 100 metri danoi che provvede a tutto. Avocado delGuatemala come antipasto, bistecca delMontana con insalata fresca di New York(già, a New York hanno scoperto gli ortie il fascino del “chilometro zero”), tritticodi patate (rosse, verdi e bianche, quasiuna festa nazionale) della California elamponi del Messico.Per la cena di Capodanno “capriccio” disushi, aragoste del Maine, mirtilli e cilie-gie del Cile e come dolce la babka diDean & De Luca una scoperta strepitosache vi raccomando fortemente. Da bereuna miracolosa bottiglia di Sauvignon delCollio che ci fa vibrare l’animo e le pa-pille. Evviva!

MUSICACosa sarebbe New York senza la musica? Una città senza colore,

forse insipida e un po’ noiosa.Dovunque - e sopratutto qui a New York - la musica

è il condimento di tutte le nostre emozioni.

l Qui è presente, in contemporanea, tutta la linea generazionale della musica delmondo, concatenata in uno stretto rapporto di parentela, come da padre in figlio:gospel, jazz, soul, blues, rock, pop. Tutte espressioni che possono trovare nel musicalla loro splendida fusione ed esaltazione.Anche il più breve soggiorno a New York impone quindi necessariamente almeno unaserata di jazz, per la quale non c’è che l’imbarazzo della scelta. Provate un concerto diWynton Marsalis al Jazz at Lincoln Centre (di cui è anche direttore artistico) oppureal dizzy-coca cola che è lì accanto; oppure una serata al celebre Blue Note (131 West3rd street) nel Village. Oppure ancora, se amate ambienti raffinati con annesso spuntinoper la cena, il Carlyle (35 East 76th street) dove, se avete prenotato per tempo (diciamoalmeno 6 mesi prima) potete anche stringere la mano al vecchio Woody Allen che siesibisce lì con il suo clarinetto quasi tutti i lunedì.Se amate cose più tradizionali, senza trascurare i piaceri del palato, cercate la domenicauna delle tante proposte di Brunch & Gospel che New York offre. Io vi propongoGizzy’s (Lenox 310, ad Harlem), un piccolo scantinato diventato celebre per la decinadi ragazzi che cantano davvero bene e per le sublimi polpette dello chef.Ma se siete in cerca del vero gospel, quello non a pagamento, quello cantato perla gente nera del quartiere che la domenica indossa l’abito della festa e il cappellino

bianco, allora seguitemi nella grandesala a forma di teatro con comode pol-trone di velluto rosso del Brooklyn Ta-bernacle (17 Smith street - Brooklyn).Mentre il coro intona “Oh happy day”,una signora si alza dalla sua poltronacon le mani levate al cielo, come rapita,come in trance. Presto altre donne e uo-mini si uniscono a lei e tutti fondono leloro voci con quelle del coro là sul pal-coscenico. Allora capisci quanto quelcanto tocchi l’anima e il cuore dellagente. Finisce che cantiamo anche noi, abbrac-ciati a tutti gli altri e battiamo il cinquecon gioia e con tanta emozione.

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Carla Gennari, Ferruccio Ghilardi, JacopoGhinassi, Giovanni Ghisolfi, Rosa Cristi-na Giachero, Maria Giannetti, Maria Lui-gia Giannone, Francesco Giordana, Giam-piero Giorgi, Franco Gisolini, AntonelloGoi, Vitaliano Grillo, Enrica Guaglio Cac-cia, Matilde Guglielmino Valentini, An-gela Gullì, Emanuele Insinna, Gloria Ita-liano, Nadia Kudlizka, Giuseppe Lanave,Francesco Lantero, Giulio Lastrica, CarloLege, Gioacchino Leone, Giovanni Lica-ta, Giovanni Lombardo, Nazzareno Ma-cellari, Rinaldo Egidio Maggioni, LidiaMana, Francesco Mandrino, GiuseppeManueddu, Maria Pia Marchetti Battistini,Giuseppina Matis Albezzano, LoredanaMedugno, Giampaolo Morandi, GiuseppeMorici, Maria Teresa Mosconi, AngeloMovizzo, Giuseppe Murialdo, Ursel Na-hrendorf Porro, Raffaele Nicotera, Gio-vanni Nizzola, Guglielmo Paglialunga,Marcello Pagliari, Silvana Panno, Mauro

Paone, Carlo Paschetta, Francesco Paz-zagli, Giovanni Picciurro, Franco Pimpi-nella, Silvio Pisanello, Carlo Plez, Giu-seppe Polonio, Athos Porcu, Giorgia PortaScarta, Giovanni Proserpio, GiovannaProspero, Luisa Puttini Hall, Maria TeresaQuintavalle, Vincenzo Raccioppoli, Fer-dinando Raffaele, Iolanda Recchia Gar-rapa, Adriana Robba, Maria Rocco, Ar-mando Roncone, Marinella RosinBeltramini, Rigoletto Rospetti, AntonioRossetto, Giulia Rossi Bonafini, MariaAnna Rutili, Carla Sansoni, Ciro Scarpati,Paola Schimenti, Giuseppe Sciutto, Gio-vanni Sica, Valter Siciliano, Dionisio Si-coli, Giacleto Simoncelli, Walter Sinis,Eleonora Sollinger, Domenico Sorbara,Ilaria Spadoni, Luciano Stoppa, SergioTardelli, Leandro Tinaglia, Lucia Vannoni,Stelio Vianello, Michele Vingiani, MarcoVisconti, Mario Vota, Franco Zoja, Ro-molo Zucchello, Luciano Zudini

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ELENCO DEI PARTECIPANTI AL CONCORSO

Il Concorso Prosa&Poesia edizione 2015 entra nella sua fase forse più delicata, l’esame degli elaborati giunti nelrispetto delle regole, cioè spediti entro la mezzanotte del 28 febbraio 2015. Come potete notare dalle foto, si è in-sediata ufficialmente la Giuria, composta per l’edizione in corso da Paola Lucarini, Diego Zandel e GuglielmoCarretti che sono ora impegnati in un attento e puntuale lavoro di osservazione, riflessione e confronto sugli

elaborati inviati. Il tema, lo ricordiamo, è “riconoscere il tesorodel Vissuto proprio ed altrui”. Pubblichiamo qui i nomi deipartecipanti al Concorso, ringraziandoli fin da ora per l’at-tenzione e l’impegno da loro profuso: la vicinanza alla nostraAssociazione passa anche attraverso alcuni gesti semplici ecoinvolgenti quali la partecipazione alle nostre iniziative. Almomento, senza svelare troppo quanto stiamo preparando,possiamo dire che l’orientamento prevalente è quello di ce-lebrare con un apposita manifestazione nella seconda metàdi settembre il Concorso e i vincitori in ognuna delle categorie– Prosa, Poesia e Racconti Aziendali – ma sull’argomento esulla determinazione dei premi ritorneremo presto.

“Riconoscere il Tesoro del Vissuto proprio e altrui”

CONCORSO NAZIONALE ANLA PROSA POESIA edizione A OSSAPRRO

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Concorso P&P:Layout 1 30/03/15 16:36 Pagina 40

Questo è il titolo e il senso del-l’ultima fatica editoriale (insenso cronologico) di Edoar-do Boncinelli, scienziato e di-

vulgatore scientifico ben noto ai lettoridi Esperienza e ai tesserati Anla, e di Ga-leazzo Sciarretta, divulgatore scientificoe Presidente dell’Accademia delle Scien-ze di Verona. “Il cammino dell’uomo puòessere studiato anche in ambiti specificidel suo ingegno, nell’arte, nella filosofiao nelle scienze. Questo libro propone unachiave molto stimolante attraverso cui ri-capitolare la storia dell’umanità: quellache vede l’essenza del nostro generenell’essere artefice” spiegano di due au-tori. “Homo faber fortunae suae”, l’uo-mo è artefice del suo divenire, questol’antico motto latino attribuito a AppioClaudio Cieco. I due autori hanno volutomettere l’accento sul fare, sull’attitudinedell’uomo a “saltare gli ostacoli” perchéè profondamente vero che il bisognoaguzza l’ingegno e che alla base di moltescoperte c’è la naturale esigenza di risol-vere un problema. “Diventare artefice”scrivono gli autori nella quarta di coper-tina “ha significato per la nostra speciecambiare le regole del grande gioco dellavita, non subire passivamente le circo-stanze, prendere in mano il proprio de-

stino”. Boncinelli eSciarretta hanno cosìtracciato la storiadell’uomo artefice,così potrebbe essertradotto l’homo faberdel titolo, perché pro-fondamente convintiche la necessità del fa-re ha spinto l’uomo amigliorare le sue con-dizioni di vita, “aiu-tando gli uomini nella loro eterna lottacontro la fame, la fatica, le intemperie,le malattie e il dolore”. Dunque questolibro celebra non tanto i Leonardo o i Mi-chelangelo quanto le schiere di anonimicontadini, muratori, scalpellini, manova-li… che nei secoli seppero costruire lepiramidi, edificare le cattedrali del me-dioevo, inventare nuove e più redditizietecniche di coltivazione. Certo il riferi-mento compiaciuto dei due autori è al dis-corso scientifico in senso stretto, “l’ope-rato [degli homo faber] deve soddisfaredue fondamentali requisiti: perseguireobiettivi concreti e sottoporsi alla veri-fica dei fatti; ciò basta e avanza!”. Ber-nardo di Chartres – e con lui la sapienzadel Medioevo - soleva dire che “Siamonani sulle spalle di giganti”, ma come

tali vediamo più lontano:l’enorme accumulo di co-noscenza ha determinatouna specificità del sapere euna specializzazione diffu-sa ma il beneficio è enormein quanto è più facile giun-gere a un miglioramentodella qualità della vita gra-zie al sapere di chi ci hapreceduto. Perché dunquededicare un libro all’homofaber? Scrivono gli autori

che è pur vero chechi fa è in grado dicapire e di saperequanto sia impor-tante il saper fare,ma oggi le decisioni“gravide di conse-guenze” anche nelnostro Paese – e gliautori citano le scel-te relative alle poli-tiche energetiche,alle biotecnologie eall’opportunità diapplicare determi-nati protocolli sa-nitari, sono forte-

mente influenzate da chi urla più forte,da chi parla e non da chi sa e fa. Ecco loscopo del testo: rafforzare la fiducia nelmetodo scientifico come strumento perconoscere come funziona il mondo, in-vitare a consultare fonti qualificate pri-ma di pronunciarsi e considerare la com-petenza come parametro fondamentaleper le decisioni. Allora Boncinelli eSciarretta potranno considerare “rag-giunto lo scopo”.

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di Sante Ravazzoli

ULTURACHOMO FABER

Edoardo BoncinelliGaleazzo Sciarretta

Homo faberEd. Baldini & CastoldiPag. 288 euro 17,00

La storia la scrivono i vincitori…e se fosse possibile un’altra

lettura della storia cheprescinda da vincitori e vinti?

Una lettura che ponga insecond’ordine le dispute

dottrinali, filosofiche, politiche eeconomiche e che prediliga solo

ed esclusivamente le tappedell’ingegno umano? Una storia

di progresso, di conquista, discoperta e di attuazione. Una

storia del fare. Una storiadell’homo faber.

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di Antonello Sacchi

ULTURACIL SAPERE DELL’UOMO

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Vi sono luoghi dove più che al-trove si ha la percezione di farparte di una storia più grande.Luoghi dove sembra possibile

cogliere il senso della vita da un punto divista differente. Le biblioteche, ambientidi raccolta, conservazione, fruizione delsapere che l’uomo nei secoli ha prodotto,sono alcuni di essi. La Biblioteca Apo-stolica Vaticana, senza fare torto ad altreparimenti importanti, ha un fascino par-ticolare dettatale dall’essere la “Biblio-teca del Papa”, cioè essere parte diquell’Istituzione che da oltre duemila an-ni è punto di riferimento per miliardi dipersone nel mondo. Una Biblioteca nata per ricapitolare, cu-stodire, trasmettere alle generazioni futurequanto l’uomo ha scritto, dipinto, creato,al fine di aiutare ognuno di noi, senzadistinzione di fede o cultura, nella suapersonalissima ricerca della Verità. Visono custoditi tesori di altissimo valorespirituale e culturale, di scienza e di arte,che sono messi a disposizione degli stu-diosi di tutto il mondo per lo studio,l’approfondimento, anche la scoperta ola riscoperta di materiale inedito o nonancora compreso completamente. Quinon si conserva alcun segreto né si dàspazio alle suggestioni da romanzo dicappa e spada: opera invece una comu-nità di studiosi che cerca di conservarecon le migliori tecniche oggi note au-tentici capolavori del sapere umano chehanno secoli di storia, il cui accesso puòessere problematico anche solo per lecondizioni del manufatto, libro o  codiceminiato o altro capolavoro che sia. I nu-meri parlano chiaro: oggi – il dato è re-lativo, vi sono sempre nuove acquisi-zioni - la Biblioteca Vaticana custodisceun ricchissimo patrimonio composto dicirca 80.000 manoscritti e 100.000 do-cumenti d’archivio, 1.600.000 libristampati, più di 8.900 incunaboli,300.000 tra monete e medaglie,150.000 fra stampe, disegni e matrici,e oltre 150.000 fotografie.

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▲Viaggio nella Biblioteca Apostolica Vaticana che da secoli al servizio dei Papi

raccoglie documenti e testi antichi per tramandare ai posteri il sapere e le conoscenze degli uomini di ogni epoca.

La Biblioteca Apostolica ha aperto le sue porte a noi di Esperienza: un percorso affascinante nella storia e nella cultura attraverso i secoli

Il salone Sistino

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GLI INIZILa Biblioteca Apostolica Vaticana affondale sue radici nella storia della Chiesa, cheper tanti secoli coincide con la storia dellacultura: dal sec. IV è attestato lo Scriniumdella Chiesa Romana, che serviva tantoda biblioteca quanto da archivio. Dallafine del sec. VIII compare la figura delBibliothecarius. Non dobbiamo pensareal Vaticano come ora lo conosciamo: ilmondo allora era diverso e profonda-mente insicuro, i Saraceni nelle loro scor-rerie risalirono il Tevere e misero a ferroe fuoco Roma, saccheggiando la vecchiabasilica di San Pietro, nel 846, episodioche spinse papa Leone IV a costruire lacinta muraria che porta il suo nome. IPapi allora risiedevano non in Vaticanoma al Laterano. La lista più antica deilibri conservati nel tesoro pontificio è statacompilata nel 1295 durante il pontificatodi Bonifacio VIII (1294-1303) e descrive443 codici. La situazione di disordine sca-turita alla morte di papa Caetani e la “cat-tività avignonese” del papato disperseroqueste raccolte. Ad Avignone GiovanniXXII (1316-1334) cominciò la costitu-zione di una nuova biblioteca che, par-zialmente entrata nel sec. XVII nella col-lezione della famiglia Borghese, ritornònel 1891 alla Santa Sede.

LA BIBLIOTECA APOSTOLICA VATICANA Ideatore e fondatore della BAV – acroni-mo della Biblioteca Apostolica Vaticana– è l’umanista Tommaso Parentucelli,originario di Sarzana (Sp), papa NiccolòV (1447 – 1455): egli volle che i codici la-tini, greci ed ebraici, che passarono dai 350ereditati dal predecessore Eugenio IV aicirca 1.200 presenti al momento della suamorte, fossero aperti alla consultazione ealla lettura degli eruditi, gestiti da GiovanniTortelli. Se Niccolò V fu il fondatore, ilsuccessore Sisto IV, originario di una fra-

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Nel tuo ruolo, puoi aiutarci a conoscere un po’ di più questo mondo?Io lavoro qui da 18 anni e ancora oggi mi meraviglio di quello che trovo in Bibliotecanel mio reparto. Ti dico che la Grafica è un settore che in passato era consideratominore perché la Biblioteca è formata da tre dipartimenti principali: Manoscritti, Stam-pati e Gabinetto Numismatico. Innanzitutto quello dei manoscritti, che è quello per cui è nota in tutto il mondo perchéabbiamo un “Patrimonio dell’Umanità”, in termini di manoscritti di latini, greci, arabi,ebraici soprattutto… Spesso uno non pensa che questa sia una biblioteca umanisticache nasce nel ‘400 con l’intento di raccogliere tutto il sapere e tutta la conoscenzaumana in ogni campo. Non è una biblioteca religiosa, ma è una biblioteca che raccogliediversi aspetti del sapere umano e in questo i Pontefici sono sempre stati un passoavanti a tanti altri regnanti perché si son sempre resi conto che dovevano conoscerele diverse culture e tutti gli aspetti della conoscenza umana. Dal 400 inizia a esserciuna collezione stabile prima di manoscritti, poi, quando arriva Gutenberg con l’inven-zione della stampa, anche di stampati. Noi abbiamo una raccolta di incunaboli straor-dinaria.Quello che posso dirti dalla mia esperienza diretta, studiando un po’ la storia della bi-blioteca e le collezioni, è che qui hanno sempre comprato il meglio che si poteva averee cercato di stare al passo con i tempi. Chiaramente ci son stati anche dei momentibui. Io non amo la parola eccellenza e quindi non la userò, ma davvero hanno voluto ilmeglio che si poteva avere sul mercato nei diversi settori. Questa è una Biblioteca, èla sua caratteristica. Abbiamo avuto bibliotecari e prefetti che negli anni hanno compratouna quantità di manoscritti siriaci, etiopici impensabili dal di fuori. Uno pensa chequesta è una biblioteca di Bibbie, di teologie e di Chiesa: no, è una biblioteca umanisticae te lo dimostra il tipo di utenza che viene qui. La BAV è una biblioteca non aperta al pubblico ma solo per ragioni conservative.. nonpossiamo essere una biblioteca nazionale con tutti gli studenti che vengono. È una bi-blioteca che deve necessariamente selezionare i suoi ingressi per ragioni conservativedel materiale preziosissimo che abbiamo. Però negli ultimi 30 anni abbiamo incre-mentato il web: abbiamo progetti di conversione retrospettiva dei cartacei che giàsono online dagli anni ‘90 ma soprattutto abbiamo avviato dei processi di digitalizzazionedei manoscritti, processo enorme in termini di spese non soltanto di progettazione,ma di scansione di ogni pagina, di conservazione del materiale, e preservazione deidati digitali all’interno. L’obiettivo è quello di mettere tutto online per rendere disponibilequesto materiale. Qui le cose sono nascoste solo perché non abbiamo il materialeumano e scientifico per poterle analizzare! 500 disegni hanno aspettato 80 anni peressere catalogati - ora sono tutti online con le immagini scaricabili, con tutte le de-scrizioni - purtroppo solo perché non c’era personale a disposizione per studiarlo.Gli Stampati: un altro mondo, 40 km di scaffalature, oltre un milione e seicentomilastampati di altissima qualità. Noi abbiamo oltre 8 mila incunaboli cioè i libri stampatidalla nascita della stampa all’anno 1500 che rende la Vaticana unica.Anche questi incunaboli sono biblioteche di biblioteche… se tu vedi la compo-sizione dei fondi degli stampati, comprendi come davvero, è una biblioteca dibiblioteche e ogni biblioteca implica 5.000, 10.000, 15.000 volumi a stampa e avolte lo stesso volume lo trovi in diversi esemplari, ma è questo che rende

Barbara Jatta dal 1996 è Responsabile del Gabinetto delle Stampe della Biblioteca Apo-stolica Vaticana presso la quale è anche Membro della Commissione Mostre, della Com-missione Accessioni, della Commissione Acquisti e della Commissione delle Cataloga-zioni. L’8 settembre del 2010 il Santo Padre Benedetto XVI l’ha nominata Curatoredelle Stampe presso la BAV. La sua grande passione per l’arte unita alla sua simpaticacomunicativa, in linea con l’accoglienza dimostrata dalla Biblioteca Apostolica Vaticanaa noi di Esperienza, ci aiuta ad entrare nella realtà di questa Istituzione che non cela se-greti ma conserva per tramandare.

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zione di Celle Ligure (Sv), fu colui checon la bolla Ad decorem militantis Eccle-siae del 15 giugno 1475, stabilizzò la BAVcon un sostegno economico definito chedesse stabilità e conferendo a BartolomeoSacchi, detto il Platina, il titolo di biblio-tecario. Il Platina, immortalato con papaDella Rovere nel celeberrimo affresco diMelozzo da Forlì, fu deteminante nell’or-ganizzare la raccolta dei testi, ampliare lasede aggiungendo una nuova sala alle tregià presenti con ingresso dal cortile dettodei Pappagalli e prospetto sul cortile delBelvedere. Le quattro aule erano la Biblio-theca Latina e Bibliotheca Graeca, Biblio-theca Secreta (per manoscritti non a direttadisposizione dei lettori, ivi compresi alcunicodici di pregio), Bibliotheca Pontificia(per gli archivi e i registri papali), questedue ultime riservate al personale. Il materiale archivistico durante il ponti-ficato di Paolo V (1605-1621) divenneparte di un’istituzione separata, l’ArchivioSegreto Vaticano. La BAV crebbe anchegrazie all’azione illuminata di papi comesan Pio V (1566-1572) che vi fece entrarele carte dello Scisma avignonese: neppureil Sacco di Roma ad opera dei Lanziche-necchi (1527) danneggiò particolarmentela Biblioteca.

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Monsignore, oggi la Biblioteca Apostolica Va-ticana in quale modo svolge il suo compito alservizio dei pontefici e della Chiesa?È al servizio dei Papi perché di per sé è la biblio-teca del Papa che fin dalla sua fondazione l’havoluta a servizio della cultura, dell’umanità.Di fatto i suoi fruitori sono studiosi, ma la Bi-blioteca è aperta a tutti per fare ricerche, perutilizzare i nostri materiali e non ha mai fattodiscriminazioni di tipo ideologico, religioso, ter-ritoriale o altro. È a servizio della cultura perché

conserva e mette a disposizione. Oggi la tecnologia ci offre un valido supporto grazie alla digitalizzazione dei materiali,soprattutto per quel che concerne manoscritti e incunaboli: la loro unicità – anchel’incunabolo con certe annotazioni è paragonabile in questo senso al manoscritto –rende necessaria la digitalizzazione che ha due evidenti benefici. In primo luogo iltesto diventa più facilmente consultabile direttamente sul proprio computer, graziealle tecniche di consultazione elettronica, e in secondo luogo, diminuisce la necessitàdi avvicinare l’originale, operazione pur necessaria nello studio - se uno studioso è at-tento e preciso è possibile che a un certo punto debba fare un controllo sul manufattoperché ci sono degli elementi che solo la visione fisica del testo può mettere in luce -ma che ha insita il rischio di originare conseguenze traumatiche per il materiale. Un altro beneficio della digitalizzazione è il fatto di fissare in un’immagine ad alta

Mons. Cesare Pasini guida la Biblioteca Apostolica Vaticana come Prefetto dalgiugno 2007. Sacerdote milanese, dal 1985 al 2007 è stato “Dottore” e “Vice-Prefetto” di un’altra storica e importante istituzione, la Biblioteca Ambrosiana.

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LA NUOVA SEDEGregorio XIII (1572-1585) decise unanuova sede per la BAV ma fu il successoreSisto V (1585-1590) a commissionare ilprogetto all’architetto Domenico Fonta-na che fra il 1587 e il 1589 edificò il nuo-vo edificio sulle scalee divisorie tra il Cor-tile del Belvedere e quello detto ora dellaBiblioteca. Nel piano più alto fu decoratala grande aula a due navate, il Salone Si-stino, lunga 70 metri e larga 15. La grandesala è colpita dalla luce romana in ogniora del giorno e fu per secoli la più grandeaula di studio d’Europa, utilizzata comesala di consultazione fino al sec. XIX. IlSalone Sistino venne affrescato da più ar-tisti diretti da Giovanni Guerra, di Mo-dena, e da Cesare Nebbia, di Orvietomentre a Federico Ranaldi, primo cu-stode della BAV, si deve l’ideazione delciclo iconografico.

unica la biblioteca vaticana per gli studiosi. Quando gli studiosi ci chiedono delle cosedi cui purtroppo non troviamo corrispondenza nel nostro archivio, noi diciamo che al-l’attuale stato degli studi abbiamo questo e quello, ma non vi possiamo dire di bibliotecheche ancora non abbiamo scandagliato perché siamo pochi. Siamo 110 circa.

È veramente un tesoro in via di scoperta. È stato raccolto moltissimo nei secoli, maci possono essere nuove scoperte?Assolutamente sì. Recentemente abbiamo scoperto dei manoscritti cinesi e giapponesiche documentano tutta una parte della storia cristiana della Cina di alcuni secoli e ad-dirittura c’è tutta una delegazione di cinesi e giapponesi che vengono qui per docu-mentarli, sono migliaia di manoscritti. Non si sa bene come siano arrivati, ma nel la-boratorio di restauro ci sono 15 giapponesi e una decina di cinesi che stanno analizzandoe catalogando. C’è una collaborazione con l’università di Pechino e una ditta giapponese,un esperto per ogni settore che ci sta aiutando. So per certo che Papa Francesco tienein modo particolare al progetto giapponese. Ti faccio un altro esempio: il lavoro sui di-segni Bernini, lavoro di cui me ne sto occupando personalmente, è paradossale; tuvenivi nella Biblioteca online, digitavi disegni Bernini e non ne trovavi nessuno.Perché? Perché li trovavi pubblicati singolarmente, ma non c’era un corpus di collezioneperché non c’era la forza materiale per crearlo, adesso piano piano ce ne stiamo oc-cupando, uscirà un volume importante.Altro grande reparto è il Medagliere Vaticano. Dalle monete antiche, greche o romanededuci la storia di un popolo. Chiaramente noi abbiamo la più grande collezione almondo di medaglistica pontificia, anche se molta della numismatica precedente ci fuasportata ma comunque molte cose sono poi rientrate ed è comunque un medaglierericchissimo

Un bene può essere prezioso dal punto di vista materiale e/o dal punto di vista spiri-tuale. In questo tesoro unico qual è la cosa più preziosa che avete?Un manoscritto papiraceo che per la prima volta reca insieme il testo in greco scrittodel Vangelo di Luca e Giovanni, quindi la testimonianza che i Vangeli erano conseguenti,che risale alla fine del secondo secolo forse inizio del terzo. Ci è stato donato da un be-nefattore americano che l’ha comprato per una cifra spropositata, milioni di dollari, dauna collezione svizzera che l’aveva da tanti anni.Dal mio punto di vista, da storica dell’arte, posso dirti che sono davvero in imbarazzo:abbiamo i disegni di Botticelli per la DivinaCommedia, stanno qui i primi schizzi cheAlessandro VII e Bernini fanno insieme perPiazza San Pietro, o i progetti di Borrominiper l’altare di San Giovanni in Laterano;abbiamo dei disegni di Raffaello, dei poemidi Michelangelo, scritti e pensati da lui. Poi abbiamo gli ambienti, bellissimi, il Sa-lone Sistino con straordinari affreschi cheancora oggi è oggetto di studio e di investi-gazione. Ho in questa sala una quadreria bellissima:è arrivata insieme a un dono di una biblio-teca di manoscritti, di stampe, di disegni edi quadri, e dato che la parte con-sistente erano stampe e dipinti,li hanno portati nel Gabinetto del-le Stampe che oggi si chiama Ga-

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Civitas Vaticana

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DAL XVII AL XVIII SECOLONel secolo XVII si iniziò l’aggregazione diintere biblioteche creando appositi fondichiusi di manoscritti e stampati: la bibliotecaPalatina di Heidelberg (1623), la bibliotecadei duchi di Urbino (1657) e la raccoltadella regina Cristina di Svezia (1690).Nel 1738 venne inaugurato il Medagliere,con l’acquisto della raccolta di medaglioniromani e greci del card. Alessandro Albani,allora la maggiore esistente dopo quelladel re di Francia. Nel 1755 per volere diBenedetto XIV, il bolognese ProsperoLambertini, venne aperta al pubblico laprima sala del Museo Sacro dove conflui-rono oggetti appartenenti all’antichità cri-stiana provenienti in larga misura dalle ca-tacombe romane. La separazione dellaparte profana da quella sacra, nel 1767,diede origine al Museo Profano: dal 1999i due musei sono confluiti nei Musei Vati-cani. Nel 1785 Pio VI volle realizzare idea-re il Gabinetto delle Stampe.

I SECOLI XIX - XXNel 1798-1799, a seguito di quanto stabilitodal trattato di Tolentino, opere d’arte di stra-ordinario valore lasciarono Roma alla voltadella Francia e così anche nel 1809, durantel’occupazione napoleonica. Andò così per-duto il Medagliere fino a quel punto costi-tuito. Sotto Napoleone la Vaticana divenneBiblioteca Imperiale e raccolse le biblio-teche degli Ordini religiosi. Gran parte dellespoliazioni subite vennero successivamentesanate dal Congresso di Vienna. Nel corsodel sec. XIX ricordiamo la figura luminosadel cardinale bibliotecario Angelo Mai cheriuscì a recuperare almeno in parte il fino

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definizione il manoscritto: da oggi in avantiquell’ immagine mi conserva la visionedel manoscritto anche se nel giro di cento,mille anni potesse subire un degrado co-me accade ad esempio a proposito deimanoscritti a inchiostro ferro gallico, ingenere scritti nel 1500/1600, che avendoquesta componente nell’inchiostro ten-dono a un certo punto ad intervenire sullacarta, persino a bucarla.

La BAV è biblioteca, non solo ecclesia-stica ma abbraccia ampia parte delle at-

tività e dei “saperi” umani. Quali sono le prossime mete a cui la Biblioteca Aposto-lica Vaticana tende in questo suo duplice servizio, alla Chiesa e all’uomo?Questa Biblioteca non è prettamente teologica o filosofica: essere a servizio dellaChiesa non significa stringersi all’interno soltanto di un ambito della cultura. È statala realtà stessa di una biblioteca umanistica nata nel sec. XV a far sì che essa siaaperta a tutti gli ambiti della cultura, dall’architettura alla medicina, e poi aperta atutte le lingue dal mondo precolombiano dell’America, all’Europa andando poi finoal mondo dell’Asia lontana , le varie lingue europee man mano che nascono a partirenaturalmente dal latino e il greco ma aggiungendo tutte queste lingue dell’areamediterranea , il copto, l’etiopico, l’armeno, il siriaco, l’arabo, il turco. Le linguesono le più svariate fino ad arrivare al cinese e giapponese. Questo è il senso del-l’universalità.L’Umanesimo nasce come riscoperta dell’uomo, riscoperta perché c’è sempre unaricchezza umana che non viene perduta, e la riscoperta dell’uomo significa due coseche vengono perfettamente assunte in questa biblioteca: l’uomo è al centro e la ri-cerca sull’uomo è una ricerca sul capire , capire la storia attraverso i frammenti ole indicazioni, capire l’uomo attraverso le domande che si pone.Questo significa che l’uomo cerca frammenti di verità, cerca la verità e la trova at-traverso frammenti: tutti questi frammenti hanno bisogno di essere collegati fraloro e la ricerca e lo studio è mettere a disposizione quanto si è trovato e sottoporrea confronto i risultati in uno spirito di armonia e concordia, o almeno dovrebbe es-serlo: questo è il percorso e lo spirito umanistico che impregna la ricerca di tutti gliambiti culturali e che, in qualche modo, impregna lo studio di chi viene a studiarequi. Direi che la missione che la BAV oggi ha è quella di continuare a ricordare chela cultura è universale e che essa è espressione dello spirito umano.Il fatto di avere questi beni qui raccolti, di metterli a disposizione e di digitalizzarli, maanche di attirare le nuove generazioni a comprendere il tesoro culturale che è qui dautilizzare, direi che è un bel seme per il futuro. Non è un seme facile da porre perchéoggi c’è tanto altro che attira e in un certo senso fa concorrenza… Allo stesso tempo èun seme che quando viene proposto in modo buono e in contesto di ascolto reciproco,viene più che mai compreso.Con gli studiosi di oggi creiamo un contatto che da un lato è fatto di regole e indicazioniprecise - ti consegno il manoscritto nel modo giusto e negli orari giusti - ma che dal-l’altro è anche di conforto a persone che trovano nella Biblioteca Apostolica Vaticanacon quella consuetudine allo studio e al valore del testo che altrimenti faticano atrovare nel mondo d’oggi. Il nostro accompagnare questi studiosi, nei limiti che la Bi-blioteca ci impone, diventa una sorta di sostegno che rispetta i tempi e le regole dellaricerca scientifica. Oggi nelle ricerche si rischia di agire in fretta: la buona ricerca nonrincorre slogan o mode perché effimeri, non costruiti sulla documentazione. La casa

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ad allora perduto De re publica di Cicerone,cosa gli valse anche la celebrazione poeticadi Giacomo Leopardi, interessato comun-que a entrare a far parte degli studiosi dellaVaticana. Leone XIII (1878-1903) che siavvalse dell’opera del gesuita Franz Ehrlecome prefetto, volle aprire la biblioteca aun pubblico più ampio di ricercatori e sto-rici, mantenendola certamente luogo di con-servazione ma rendendola sempre più cen-tro di studi: sotto il salone Sistino vennecosì creato un ambiente di circa 1000 mq.Nel 1892 fu aperta l’attuale sala di consul-tazione degli stampati, dove furono collocatinumerosi volumi a diretta disposizione de-gli studiosi, e furono stabiliti nuovi orari diapertura. Questo periodo vide anche la fon-dazione del Laboratorio di restauro emolti nuovi ingressi: nel 1894 la raccoltadi Giovanni Battista De Rossi, il famosoarcheologo vaticano; nel 1896 la bibliotecadella Pia Casa dei Catecumeni; nel 1902 laBiblioteca Barberini. Sempre nel 1902entrò a far parte della Vaticana la biblioteca,manoscritta e a stampa, della Congrega-zione di Propaganda Fide, un nucleo dellaquale, il Fondo Borgiano, ricco di mano-scritti del Vicino e dell’Estremo Oriente,era stato raccolto dal card. Stefano Borgia(1731-1804). Nel 1923 giunse la bibliotecaChigiana e, più tardi, l’archivio annesso;nel 1926 la biblioteca Ferrajoli.

PIO XI, UN PREFETTO DELLA BIBLIOTECA DIVENTA PAPANel 1922 viene eletto papa il milaneseAchille Ratti, che era stato successore diFranz Ehrle come prefetto della Biblioteca,e la BAV ne beneficiò ulteriormente. Nel1927 le antiche scuderie, sul lato destrodel Cortile del Belvedere rispetto all’in-gresso della Biblioteca, vennero trasfor-mate in magazzino dei libri stampati, ca-paci di ospitare 250.000 libri. Negli stessianni, a Palazzo Barberini, un finanziamentodel Carnegie Endowment for Interna-tional Peace e la collaborazione della Li-brary of Congress di Washington per-misero la compilazione di un nuovoschedario completo dei libri stampati. Nel1932 la raccolta grafica della Bibliotecavenne trasferita nell’ambiente contiguo con

binetto della grafica e questi di-pinti li ho catalogati.

Hai una responsabilità altissi-ma all’interno di un’istituzioneche evoca proprio la storia del-l’umanità, un’istituzione eccle-siastica. Come vivi da donna,da studiosa, da laica questa re-sponsabilità?Mi sento sempre inadeguata,non lo dico per falsa modestia...i primi anni mantenevo un bas-so profilo, sentivo il peso di unaresponsabilità troppo grande... Come donna sono stata moltoprivilegiata, sono stata la terzadonna assunta qui in Biblioteca

diciotto anni fa e quindi era veramente un ambiente molto maschile e quindi, se vuoi,un po’difficile all’inizio... ma ho avuto la straordinaria personalità del Cardinal RaffaeleFarina – Bibliotecario dal 2007-2012 - che ogni tanto mi diceva “Barbara mi sa che bi-sogna assumere più donne”. Noi donne siamo più organizzate... Negli anni fai espe-rienza, impari gli ambienti e acquisti sicurezza sulla collezione.

Oggi come la Biblioteca Apostolica può essere aiutata?Abbiamo molti progetti in mente, ma non tutti riusciamo a realizzarli. Vi faccio unesempio: abbiamo una climatizzazione per il deposito dei manoscritti, non ne abbiamoaltrettanto per i 40 e oltre km di scaffalature degli stampati. Questo è il prossimoobiettivo di ricerca di aiuto per farlo perché non possiamo lasciare gli incunaboli a unclima non ottimale di conservazione. I nostri obiettivi futuri sono la digitalizzazione, laclimatizzazione, la conservazione e il restauro. La conservazione è il nostro obiettivoprincipale, che sia materiale, che sia digitale, che sia proprio degli ambienti. Purtropponon riusciamo sempre ad avere i fondi necessari per andare avanti su tutti i progetti equindi abbiamo bisogno di supporti.Abbiamo varie onlus negli Stati Uniti, una società che ci aiuta in Giappone. Negliultimi due anni abbiamo fondato una società di aiuto che si chiama Digita Vaticanacon dei dirigenti di aziende che ci aiutano nella digitalizzazione di questo grandepatrimonio, principalmente dei manoscritti ma anche incunaboli e io spingo per idisegni, anche quelli pezzi unici, e anche stampe molto preziose che abbiamo. Ab-biamo uno dei grandi gabinetti delle stampe e della grafica, disegni stampe e foto-grafie, più importanti al mondo. Tanti altri reparti hanno bisogno, dal medagliereper catalogarle, agli stampati, alle biblioteche importanti, ad esempio quella delCardinal Mai. A volte ci tocca rifiutare delle acquisizioni di Biblioteche intere perchénon siamo in grado di gestirle, di tenerle e mi piange il cuore. Abbiamo anche unascuola di biblioteconomia che abilita 48 bibliotecari ogni anno di altissimo livello.Sono laureati, diamo loro un anno di formazione. Abbiamo pensato con il Vicediret-tore della scuola Antonio Manfredi di far fare un tirocinio ai migliori che serva a noie a loro, ma dobbiamo cercare fondi per poter dare ai migliori un anno di stage re-tribuito all’interno. Quindi l’aiuto potrebbe essere o indirizzato alla formazione deigiovani, o indirizzato alla conservazione che potrebbe essere digitalizzazione, con-servazione degli ambienti oppure proprio restauro dei documenti, siano manoscritti,disegni o stampe.

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l’appartamento Borgia nell’angolo sud-orientale del Cortile del Belvedere, odiernasede del Gabinetto delle Stampe. L’annosuccessivo entrò in BAV anche la colle-zione dell’archeologo inglese ThomasAshby con 7000 stampe e 11000 disegni.Durante la seconda guerra mondiale, laBiblioteca, che rimase chiusa per circa unanno accademico (13 luglio 1943-2 otto-bre 1944), ospitò varie collezioni librarie,religiose e no, che correvano gravi pericolidi distruzione, tra le quali la bibliotecadell’Abbazia di Montecassino.Nel 1940, durante il Pontificato di PioXII (1939-1958), giunse alla Vaticana laraccolta dell’Archivio del Capitolo di S.Pietro, che, insieme agli altri vari archivigiunti in precedenza, andò a costituire laSezione Archivi della Biblioteca, apertaalla fine degli anni Settanta. Nei primianni Cinquanta venne realizzata la mi-cro-filmatura della maggior parte dei ma-noscritti; il lavoro durò fino al 1957. I mi-crofilm si trovano alla Pius XIIMemorial Library di Saint Louis.Nel 1981 fu fondata l’associazione Ame-rican Friends of the Vatican Library,per stimolare interesse e sostegno interna-zionali all’Istituzione; l’associazione so-stiene la Biblioteca finanziando pubblica-zioni scientifiche e progetti. Tra il 1982 il1984, con il sostegno economico delle dio-cesi della Repubblica Federale Tedesca, fucostruito il nuovo deposito dei manoscritti,sotto il cortile interno della Biblioteca. Nel1985, con il Prefetto Leonard E. Boyle,la catalogazione elettronica sostituì defi-nitivamente quella cartacea, con riconver-sione negli anni successivi dei dati presentinelle schede manoscritte e dattiloscritte nelcatalogo elettronico. Nel settembre 2002 èstata aperta al pubblico una nuova sala diconsultazione dei periodici, con il materialepiù importante a disposizione negli scaffali.Nel novembre 2006 la BAV ha acquisitoil papiro Hanna (noto come BodmerXIV-XV) donato a Benedetto XVI daFrank Hanna III: scritto attorno al 200,è il più antico manoscritto che trasmetteinsieme due Vangeli, quelli di Luca e diGiovanni.Sito internet www.vaticanlibrary.va

costruita sulla sabbia…Giustino martire usa l’im-magine dei semi del Ver-bo, dove Verbo è il Logos:l’antica cultura aveva deisemi del Verbo, non il Lo-gos intero, e tuttavia ave-va dei semi preziosi. Quelprincipio, espresso inmaniera teologica dalmartire e filosofo è ilprincipio dell’Umanesi-mo e della ricerca. Rima-ne vero che non esistonodue verità, ma solo una,un solo Logos. La ricercaporta verso un’unica di-rezione. Come dice SanPaolo tutto ciò che è giu-sto, vero e buono portaad un’unica direzione…

Cosa significa oggi esse-re Prefetto di un’Istitu-zione così importante,Prefetto e sacerdote?Significa essere in un’Istituzione nella quale c’è collaborazione e uno spirito moltobello di appartenenza, anche quindi sentire l’importanza della missione che hai equesto fa mettere le radici nell’Istituzione, fa sì che le persone che qui operano nonfanno semplicemente un lavoro ma condividono un percorso, una missione culturalein cui credono. Sono persone di differenti competenze, di differenti responsabilità,però nell’insieme c’è questo clima, questa percezione, questa condivisione… Per cuiessere Prefetto significa valorizzare, accogliere, far fruttare questo.Il valore della BAV come Istituzione lo si percepisce anche quando si viene qui dastudiosi: ti affascina nella sua conduzione, nell’ordine, nei beni che ti danno da con-sultare.. però quando poi arrivi come Prefetto ti accorgi ancora di più di una tradizioneche ha portato in questa Istituzione delle convinzioni, delle chiarezze, delle esperienze,delle competenze di cui puoi benissimo usufruire.Essere Prefetto significa anche raccogliere tutte quelle realtà, quei valori e queipercorsi di cui abbiamo parlato e cercar di condurli innanzi insieme. Significa anchela fatica del fare unità, portare i pesi complessivi, organizzativi, amministrativi diun’istituzione grossa, culturale, in un momento in cui queste realtà sono più fragili.Un po’ come in tutte le cose della vita, dal cominciare a condurre una famiglia, alcondurre un’iniziativa, o un’azienda, se sei credente, tu sai che queste cose sono al-l’interno di qualcosa di più grande e quindi tu non fai affidamento sulla tua competenzae capacità, ma devi attingere ad una Provvidenza più grande che ti sostiene. Essere sacerdote permette di guardare la cultura con uno sguardo che io ritengopiù ampio, non settoriale, che inoltre ti permette di accostare il personale del-l’istituzione come persone.. persone che non solo condividono un progetto cultu-rale, ma persone che spesso condividono anche un percorso di fede in manieramolto bella e quindi in qualche modo permette di aiutarsi, sostenersi, in un climacondiviso di fede.

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de Il Cruscante

Achi non è capitato di entrare inlibreria e non ricordare esatta-mente il titolo del libro che sivuole acquistare? Il più delle

volte si ricorre all’aiuto del libraio, citandole cose che si ricordano: il nome dell’au-tore, oppure quello della casa editrice, op-pure ancora il titolo sia pure incompleto,oppure infine l’argomento. Certo la cosasi fa disperata quando magari il titolo ègiusto, ma senza alcun altro elemento nonserve a nulla: esempio classico, Tutte lepoesie. Ogni libraio vive quotidianamentesituazioni del genere, e ora Sperling &Kupfer ha pubblicato il compendio delleloro esperienze in un ‘florilegio’ raccoltoa cura della società Grandi & Associati eintitolato con uno di questi errori: Il ba-rone rampicante. In questo caso, il libraionon avrà avuto soverchie difficoltà a con-segnare al cliente Il barone rampante diItalo Calvino, e altrettanto facilmentevenderà il libro di Colleen McCulloughUccelli di rovo a chi gli aveva chiestoun’edizione economica di Uccelli di rogo.Si troverà invece in seria difficoltà alladomanda di un libro sui Cd Rom, per for-tuna immediatamente seguita dalla spie-gazione: un libro sugli zingari. Molti gliequivoci sul Ritratto di Dorian Gray, ca-polavoro di Oscar Wilde. Ecco alcune del-le richieste concernenti questo libro: Il ri-tratto di Doris Day, il risotto di DorianGray, Il ritratto di Miriam Gray, Il rattodi Dorian Gray di Orson Welles, e infineIl ritratto di Christian Dior. Qualche per-plessità alla richiesta se il libreria c’è an-cora Il diavolo veste a Praga per la con-taminazione tra il titolo di un film disuccesso e una delle ultime opere di Um-berto Eco, mentre abbastanza facile il ri-ferimento a due testi di Vasco Pratolini:Le ragazze di San Frediano di Vasco Bra-ciolini e Il mantello di Natascia, di cuiperaltro era indicato correttamente il co-gnome dell’autore. Ognuna di queste ri-chieste farà certamente sorridere, e non

vuole comunque prendere in giro la catti-va memoria di parecchi di noi; si trattacomunque di errori comuni, che ciascunlettore può segnalare ai curatori della rac-colta, inviando quanto ascoltato alla pa-gina Facebook “Barone rampicante”, perarricchire la serie di citazioni contenutenelle 268 pagine di questo delizioso ta-scabile. Se poi qualcuno storcerà il naso,

e riterrà che questo libretto nonsia utile neppure per un ripassodella propria memoria letteraria,vorrei consolarlo con un testouscito all’inizio di quest’anno:La grande bellezza dell’italiano.Il libro è pubblicato da Laterzae scritto da Giuseppe Patota, or-dinario di storia della lingua ita-liana nell’Università di Siena-Arezzo. Letterato e linguista difama, l’autore ha finora pubbli-cato un centinaio di testi scien-tifici, didattici o divulgativi de-dicati alla lingua italiana, allasua storia e al suo insegnamento.Di questo lavoro ha espressa-

mente scritto: “La grande bellezza dellalingua italiana, e dei classici – Dante, Pe-trarca e Boccaccio – che per primi le han-no dato forma, è qualcosa di cui tutti do-vrebbero godere. Per questo ho scritto illibro che avete in mano”. Il “tutti” cui fariferimento non riguarda infatti soltantogli italiani, ma anche gli stranieri. Unesempio: Thomas Mann fa dire a un suopersonaggio che l’italiano è la linguadegli angeli. Si tratta della lingua in-ventata nel Trecento appunto da Dante,Petrarca e Boccaccio, i quali rappresen-tano coi loro capolavori “il momento difondazione di un modello linguistico alungo ritenuto insuperato”. Giuseppe Pa-tota - è scritto nel risvolto di copertina– “riscopre per noi la bellezza della lin-gua inventata e usata dal grandi del no-stro Trecento, illustrandone le opere esvelandone i segreti. Scopriamo così,pagina dopo pagina, un Dante capace ditendere l’italiano come se fosse un ela-stico, fino all’estremo della sua capacitàespressiva, un Petrarca che domina i nu-meri e il sistema binario al pari di ungenio dell’informatica, un Boccacciostraordinario prestigiatore linguisticoche estrae meraviglie verbali dal cilindrodel suo Decameron”.

ULTURALa nostra linguaCL’ITALIANO, LINGUA DEGLI ANGELI

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Forse non tutti sono a conoscenzache il grande filosofo tedesco sisia occupato di musica e non solodal punto di vista filosofico, ma

anche pratico e con una competenza piùche amatoriale. Nella Germania dell’800era tradizione assai diffusa che in casapropria si tenessero i cosiddetti “concertiin salotto” frequentati, a seconda del luo-go in cui quest’ultimi venivano organiz-zati, anche da musicisti di chiara fama.Nietzsche nacque in una famiglia di pa-stori protestanti nella quale la tradizionemusicale era ben radicata, testimonianza,questa, dovuta all’attività musicale delnonno materno David Oehler che sovente,anch’egli, svolgeva nella propria abita-zione. Il piccolo Fritz, così tutti lo chia-mavano, non ricevette mai una tradizio-nale educazione musicale, ma nonostanteciò, determinate situazioni psicologichelo portarono a sperimentare il suo “vissu-to” attraverso i primi tentativi di compo-sizione facendo della musica un mezzoper esprimere la propria interiorità. Nietzsche era un bambino fragile, sensi-bile, attirato dalla solitudine, cullato edavvolto da figure femminili protettive,condizioni che lo spinsero a porsi al centrodell’attenzione affinché coloro che lo cir-condavano si accorgessero di lui. Questasete d’amore e di considerazione si ma-nifestarono nelle prime composizioni, nel-lo scrivere una poesia o nel fare un dise-gno, creazioni che divennero un mezzoda lui concepito come “dono” di chi si of-fre, un atteggiamento di chi pensa di es-sere rappresentato nella sua interezza dauna “creazione” capace a riflettere il più

chiaro messaggio indirizzato ad un precisodestinatario. Per lunghi anni Nietzschecontinuerà a concepire le sue composi-zioni come “doni musicali” avendo tro-vato in essi la giusta strada per mantenersial centro del suo nucleo familiare ed ex-tra-familiare. La musica, nel corso della sua vita oc-cupò un posto di primaria importanzaed in particolar modo, quella destinataal pianoforte. Nietzsche darà il megliodi sé attraverso la piccola forma musi-cale, la breve pagina nella quale, soven-te, si celano anche riferimenti filosofici.Di notevole rilievo fu l’amicizia con Ri-

chard Wagner, intellettualmente moltofeconda ma bruscamente interrotta dopootto anni per cause ancora del tutto a noisconosciute o poco certe. Da questa ami-cizia corroborata fin da principio dallafilosofia di Schopenhauer, dalla forteammirazione per la tragedia greca e lametafisica della musica, letta e discussada entrambi in diverse occasioni, Nietz-sche ricevette forti stimoli che lo porta-rono ad esprimere nuovi concetti sullamusica, tutte tappe che sfoceranno nellasua prima opera filosofica “La nascitadella tragedia”, dedicata allo spiritodella musica in Grecia, opera nella qualel’autore, ambisce a far convivere lo Spi-rito Apollineo, divinità che simboleggiale arti figurative e la ratio umana, conlo Spirito Dionisiaco, elemento dell’ir-razionale, della musica e dell’ebbrezza,fondamenti da lui ritenuti indispensabili

per la produzione artistica,proprio come l’elemento ma-schile e quello femminile so-no necessari per la riprodu-zione. Per Nietzsche fare musica hasempre significato abbando-narsi al puro istinto mediandoil meno possibile il flusso del-le sue emozioni. La critica at-taccò duramente la sua opera(che consta di circa 74 com-posizioni di vario genere, mapoche portate a termine) inquanto priva di regole egrammatica, ma nonostanteciò, essa rimase l’unico modoper comunicare con il mondoesterno, un piccolo barlumedi razionalità, quando la folliadecise di impadronirsi diquello straordinario e polie-drico personaggio che è Frie-drich Nietzsche.

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di Umberto Zanarelli

ULTURAMusicaCSAPEVATE CHE NIETZSCHE

SCRIVEVA MUSICA?

La vita senza musica è semplicemente un errore,

uno sforzo, un esilio

F. Nietzsche

Dio ci ha dato la musica in primo luogo per indirizzarci verso l’alto.La musica raduna in sé tutte le virtù, sa essere nobile e scherzosa,

sa rallegrare e ammansire l’animo più rozzo con la dolcezza delle suenote melanconiche, ma il suo compito principale è guidare i nostri pensieriverso l’alto, così da elevarci, da toccarci nel profondo.

“”

Nietzschte 51:Layout 1 30/03/15 16:45 Pagina 51

PIERO DELLA FRANCESCA. Il disegno tra arte e scienza

Cento opere che vedranno accantoal Maestro di Sansepolcro, i grandiprotagonisti della teoria e dellapratica del disegno prospettico earchitettonico dei secoli XV-XVI:Lorenzo Ghiberti, Leon BattistaAlberti, Ercole de’ Roberti, Do-menico Ghirlandaio, GiovanniBellini, Francesco di Giorgio, Al-brecht Dürer, Antonio da Sangalloil Giovane, Baldassarre Peruzzi,Amico Aspertini, Michelangelo, emolti altri.I suoi interessi sono matematici egeometrici mirabilmente espressinei trattati che ci ha lasciato:l’Abaco, il Libellus de quinquecorporibus regularibus, il De Pro-specitva pingendi e il da poco sco-perto Archimede. Ed è proprio suquesti preziosi testimoni dell’ope-ra scritto-grafica di Piero, in speciesul De prospectiva pingendi, chela mostra di Palazzo Magnaniprende corpo. Per l’occasione sarà riunito a Pa-lazzo Magnani – fatto straordina-rio, per la prima volta da mezzomillennio – l’intero corpus graficoe teorico di Piero della Francesca:i sette esemplari, tra latini e vol-gari, del De Prospectiva Pingendi(conservati a Bordeaux, Londra,Milano, Parigi, Parma, ReggioEmilia) i due codici dell’Abaco(Firenze), il Libellus de quinquecorporibus regularibus (Città delVaticano) e Archimede (Firenze).

Data fine: 14 giugno 2015Orari: dal martedì alla domenicae festivi 10.00 – 19.00; sabato10.00 – 22.30; lunedì solo per lescuoleAperture straordinarie: 25Aprile 2015, 1 maggio 2015, 2giugno 2015 Orari Basilica di San Prospero: mercoledì, giovedì, venerdì, sabato 10.00 /12.00; domenica 16.00 / 18.00

Pacchetti turisticiL’Evento è inserito nei pacchettituristico-culturali realizzati diconcerto con l’Assessorato Cul-tura della Regione Emilia-Roma-gna e APT Servizi che prevedonola visita alla mostra, a I Balconidi Piero della Francesca nelMontefeltro (Emilia-Romagna eMarche) e ai luoghi pierfrance-scani del progetto interregionaleTerre di Piero (Emilia-Romagna,Marche, Toscana, Umbria).Per informazioni e prenotazio-ni: Palazzo Magnani – biglietteriaTel. 0522 454437 – 444446 [email protected]

LACUS IUTURNAE. LA FONTANA SACRA DEL FORO ROMANO

Tornano ad essere visibili al pub-blico sette sculture legate al conte-sto del lacus Iuturnae, la fonte diGiuturna situata nel Foro romano.Tra le più importanti nell’anticaRoma, le sue acque erano ritenutesalutari. È il Tempio di Romolo cheaccoglierà dal 6 marzo e fino al 20settembre questo prezioso grupposcultoreo conservato nell’Antiqua-rium forense, da molti anni chiusoal pubblico e il cui restyling è incorso. Il gruppo scultoreo è com-posto dai Dioscuri, i due divini fra-telli, con i rispettivi cavalli e l’arache sui quattro fronti riporta im-magini legate alla loro leggenda,insieme ad una ieratica statua diApollo e al puteale in marmo bian-co del pozzo della sorgenteData Fine: 20 settembre 2015Prenotazione:Facoltativa Luogo: Roma, Foro Romano -Tempio di RomoloIndirizzo: P.zza S. Maria Nova,n. 53Orario: 8.30- 15 Telefono: 06 67232680 E-mail: [email protected] web: http://archeoroma.beniculturali.it

MATISSE. ARABESQUEProposta dalle Scuderie del Qui-rinale, promossa dal Ministero deiBeni e delle Attività Culturali edel Turismo, da Roma Capitale -Assessorato alla Cultura, Creati-vità, Promozione Artistica e Tu-rismo, la mostra è organizzata dal-l’Azienda Speciale Palaexpo incoproduzione con MondoMostree catalogo a cura di Skira editore.In esposizione oltre cento operedi Matisse con alcuni capolavoriassoluti - per la prima volta in Ita-lia - dai maggiori musei del mon-do: Tate, MET, MoMa, Puškin,Ermitage, Pompidou, Orangerie,Philadelphia, Washington solo percitarne alcuni.Arabesque, vuole restituireun’idea delle suggestioni chel’Oriente ebbe nella pittura di Ma-tisse: un Oriente che, con i suoiartifici, i suoi arabeschi, i suoi co-lori, suggerisce uno spazio più va-sto, un vero spazio plastico e offreun nuovo respiro alle sue compo-sizioni, liberandolo dalle costri-zioni formali, dalla necessità dellaprospettiva e della “somiglianza”per aprire a uno spazio fatto di co-lori vibranti, a una nuova idea diarte decorativa fondata sull’ideadi superficie pura.

Data Fine: 25 giugno 2015 Costo del biglietto: 12,00 euro; riduzioni: 9,50 Prenotazione: facoltativa Luogo: Roma, Scuderie del Quirinale Indirizzo: Via XXIV Maggio, 16Orario: dalla domenica al gio-vedì dalle 10.00 alle 20.00; ve-nerdì e sabato dalle 10.00 alle

22.30. L’ingresso è consentito fi-no a un’ora prima dell’orario dichiusura Telefono: 0639967500 -0639967200 E-mail: [email protected] web: http://www.scud-eriequirinale.it

BAROCCO A ROMA. LA MERAVIGLIA

DELLE ARTIFondazione Roma Museo-Palaz-zo Cipolla presenta la mostra Ba-rocco a Roma. La meraviglia del-le arti.L’esposizione offre al pubblicoquasi 200 opere: dipinti, sculture,disegni, medaglie e oggetti. Tra icapolavori più ricercati troviamoi bozzetti del Bernini per le statuedi ponte Sant’Angelo e per l’Estasidi Santa Teresa (Museo Ermitagedi San Pietroburgo), Ritratto diCostanza Bonarelli del Bernini(Museo Nazionale del Bargello),Atalanta e Ippomene di Guido Re-ni (Museo di Capodimonte),Trionfo di Bacco di Pietro da Cor-tona (Musei Capitolini), SantaMaria Maddalena penitente diGiovan Francesco Barbieri dettoil Guercino (Musei Vaticani), IlTempo vinto dalla Speranza e dal-la Bellezza di Simon Vouet (Mu-seo Nacional del Prado).

Data Fine: 26 luglio 2015 Costo del biglietto: 12,00 euro;riduzioni 10,00 euro Prenotazione: facoltativa Luogo: Roma, Fondazione Ro-ma Museo, Palazzo Cipolla Indirizzo: Via del Corso, 320Orario: Lunedì ore 15.00 / 20.00dal martedì al giovedì e domenicaore 10 / 20.00 venerdì e sabato10 / 21.30 la biglietteria chiudeun’ora prima Telefono: 066786209 E-mail: [email protected] web: http://www.mostra-baroccoroma.it

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ULTURA AppuntamentiC

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ITALIA: FASCINO E MITO.Dal Cinquecento

al contemporaneoIn occasione di Expo 2015, il Mi-nistero dei Beni, delle AttivitàCulturali e del Turismo, con il so-stegno di Regione Lombardia, havoluto realizzare la grande mostraItalia: Fascino e mito. Dal Cin-quecento al contemporaneo, pro-dotta da Consorzio Villa reale eParco di Monza, Skira Editore eCultura Domani.La mostra celebra il mito dell’Ita-lia nell’immaginario collettivodell’Europa attraverso i secoli.L’Italia simbolo di gusto, codifi-cato sotto l’insegna del “belloideale”, che avrà diverse manife-stazioni lungo il corso dei secolinella storia della pittura, dellascultura, delle arti decorative edell’architettura internazionali.Un progetto che permetterà ai vi-sitatori di comprendere come ilnostro Paese sia stato vissuto e in-terpretato nell’epoca moderna daipiù importati artisti stranieri, qualesoggetto tra i preferiti e fonte diispirazione.

Data Fine: 06 settembre 2015 Costo del biglietto: mart. a ven.:12,00 euro - sab/dom: 15.00 euro;Riduzioni: da mart. a ven.: 10.00sab/dom: 13.00 euro Prenotazione: facoltativa; Telefono prenotazioni: 199 15 1140. Prenotazione obbligatoria peri gruppi, facoltativa singoli.Url prenotazione:http://www.fascinoemito.itLuogo: Monza, Villa Reale diMonzaIndirizzo: Viale Brianza, 1

Orario: Martedì, mercoledì, gio-vedì, sabato e domenica: 10.00-19.00 Venerdì: 10.00-22.00. Labiglietteria chiude un’ora prima Telefono: 199151140 Sito web: http://www.fasci-noemito.it

LO STUDIOLO DEL DUCA.Il ritorno degli Uomini

Illustri alla Corte di UrbinoDopo quasi quattrocento anni vie-ne ricomposto uno dei luoghi piùemblematici del Rinascimentoitaliano, in una mostra unica. Unamostra mai realizzata prima d’orapermette presso la Galleria Na-zionale delle Marche di restituireal pubblico lo Studiolo del Ducanella sua veste originaria, prece-dente cioè allo smembramentoseicentesco dei dipinti, che com-pletavano la decorazione di que-sto microcosmo intellettuale tantodenso di significati e messaggi,con la raffigurazione dei cosid-detti Uomini illustri: filosofi, poe-ti, scienziati, uomini di ingegno,dottori della Chiesa del lontanopassato o contemporanei,  chia-mati a raccolta dal Duca per ispi-rarlo e guidarlo.

Data Fine: 04 luglio 2015 Prenotazione: facoltativa Luogo: Urbino, Galleria Nazio-nale delle Marche, Sala dei Ban-chetti Indirizzo: Piazzale Duca Federico, 13 Telefono: 0722 2760 E-mail: [email protected]

ALLE ORIGINI DEL GUSTO.IL CIBO A POMPEI

E NELL’ITALIA ANTICAL’idea di una mostra ad Asti sul-l’alimentazione nel mondo anticosi ispira alle linee guida dell’Expo2015 di Milano: “Nutrire il Pia-neta. Energia per la Vita”.Un’impostazione innovativa eoriginale basata sull’incontro fraarcheologia e tecnologia dove lericostruzioni delle attività e delleconsuetudini alimentari dei Ro-mani focalizzeranno, di volta involta, situazioni singolari relati-ve alle altre importanti civiltàche si sono sviluppate sul terri-torio italiano: dai Greci agliEtruschi, fino agli Italici. Le co-noscenze sulla produzione e sul-la cucina romana, e in parte an-che greca ed etrusca, sono vastee basate su fonti di natura mol-teplice: letterarie, archeologiche,paleo-ambientali.

Data fine: 5 luglio 2015 Da martedì a domenica dalle 9.30alle 19.30; lunedì chiuso ad ec-cezione di lunedì 6 aprile. La chiusura della biglietteria èprevista un’ora prima.Costo del biglietto: 10,00 euro Luogo: Asti, Palazzo Mazzetti Indirizzo: Corso Vittorio Alfieri,357Telefono: 0141 530403 Prenotazione: facoltativa Info: 199.15.11.21 (dall’estero 02.89096942)E-mail: [email protected] web:http://www.palazzomazzetti.it

POTERE E PATHOS. BRONZI DEL MONDO

ELLENISTICOPalazzo Strozzi a Firenze saràla prima sede della grande mo-stra Potere e pathos. Bronzi delmondo ellenistico concepita erealizzata in collaborazione conil J. Paul Getty Museum di LosAngeles, la National Gallery ofArt di Washington e la Soprin-tendenza Archeologia della To-scana. La rassegna vedrà infattiriuniti, per la prima volta a Fi-renze, alcuni tra i maggiori ca-polavori del mondo antico, pro-venienti dai più importantimusei archeologici italiani e in-ternazionali come il Museo Ar-cheologico Nazionale di Firen-ze, il Museo Nacional del Pradodi Madrid, il Museo Archeolo-gico Nazionale di Napoli, il Bri-tish Museum di Londra, il Me-tropolitan Museum of Art diNew York, la Galleria degli Uf-fizi di Firenze, il Museo Archeo-logico Nazionale di Atene, ilMuseo Archeologico di Hera-kleion (Creta), il Kunsthistori-sches Museum di Vienna, il Mu-seo Archeologico di Salonicco,il Musée du Louvre di Parigi, iMusei Vaticani.

Data Fine: 21 giugno 2015Costo del biglietto: 10,00euro; riduzioni: 8,50 euro Prenotazione: facoltativa Luogo: Firenze, Palazzo Strozzi Indirizzo: Piazza StrozziOrario: tutti i giorni (compresii festivi) con orario 10.00-20.00e tutti i giovedì fino alle 23.00.La biglietteria chiuderà un’oraprima dell’orario di chiusura. Telefono: 0552776461 E-mail: [email protected] web:http://www.palazzostrozzi.org/

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ENESSEREMedicinaB

LA QUALITÀ DEL SONNO PEGGIORACON L’ETÀ?Che cosa c’è di vero che invecchiandosi dorme meno e meno bene. Quasi tutti,forse suggestionati dalla tradizione, sonoconvinti che in effetti a primavera qual-cosa cambi per il sonno. Ora, però, gliscienziati hanno trovato una spiegazionescientifica, razionale e perfino compren-sibile: il nostro cervello effettua unasorta di cambio di stagione e, come unperfetto computer, sarebbe impegnatoin un’azione di smaltimento di vecchiememorie non più utilizzabili. Facendoquesto, vengono assorbite delle energiestraordinarie e questo assorbimento pro-voca una sonnolenza che, arrivata lasera, si trasforma in un piacevole sonno.Piacevole anche perché – se è vero cheè questa ripulitura del cervello a causarequesto fenomeno – il cervello ci lasciain pace, rinviando ad altri momentidell’anno l’accumulo di ansie e paurevarie che, se non c’è niente da fare, ser-vono solo a rovinarci, inutilmente, lavita. In un altro studio condotto su circa156 mila cittadini americani (poi pub-blicato sulla rivista «Sleep») i ricercatorihanno esplorato la prevalenza dei di-sturbi legati al sonno, tenendo conto del-l’anagrafe e valutando lo stato di salute,il sesso e l’umore. Risultato: ad ecce-zione della mezza età, che si confermaun momento difficile anche per dormirebene, la qualità del sonno continua a mi-gliorare nel corso della vita, fino agliottant’anni. L’insonnia degli anziani èpiù legata allo stile di vita che all’età.

LO STILE DI VITALa natura in primavera di sveglia daltorpore invernale e riprende la sua atti-vità e anche per il nostro organismo èun momento di passaggio e di risveglio.La parola d’ordine è alleggerirsi, ossi-genarsi e depurarsi, Attenzione, però, anon vestirsi subito leggeri al primo te-pore primaverile, i malanni di stagione

di Mario Lizza

Ebbene sì, è sempre stato così, in questo mese si cominciano ad assaporareuna brezza e un tepore così piacevoli che inducono maggiormente al relax eal sonno… anche se, a volte, il tempo tarda a stabilizzarsi dando ragioneall’altro detto “non esistono più le mezze stagioni”!Proprio perché è il mese primaverile per eccellenza (mentre marzo è ancorameteorologicamente un po’ pazzerello), quando la natura esplode con i suoiodori e sapori, riprendendo la sua attività aprile è celebrato con più di un pro-verbio. I contadini si augurano che questo mese sia per lo più caratterizzatoda un dolce tepore e non dal caldo o, peggio, dal freddo che rovinerebbe i rac-colti. È necessario che le gemme si schiudano lentamente ai primi timidi raggidel sole, senza alcuna forzatura: “Aprile temperato non è mai ingrato”. Lostesso termine “Aprile” viene da “aperit”, che in latino significa “aprire, farsbocciare”. Non sono rare le piogge leggere e i brevi temporali, e per questogli anziani agricoltori sono soliti profetizzare: “Aprile piovoso, Maggio ventoso,anno fruttuoso”. Con i primi tepori l’organismo si riattiva, come pure la mu-scolatura (intorpidita dal freddo invernale), ed anche a livello ormonale si ve-rifica un risveglio. Il corpo tende ad assecondare il ritmo della luce, visto chele giornate si allungano e il sole tramonta più tardi. Mentre per molte personequesto cambiamento è quasi automatico e avviene senza grossi traumi (almassimo con una lieve sensazione di stanchezza), per altre succede che si vaa dormire stanchi per svegliarsi più apatici, più svogliati e in preda ad unacerta stanchezza (astenia, dicono i medici, cioè mancanza di forze, dal greco“stenos”). Per alcuni il cambio di stagione è un momento difficile, in cui l’or-ganismo stenta ad adattarsi ai nuovi ritmi del sonno e della veglia, e questocapita soprattutto agli anziani e a chi ha particolari disturbi o patologie in atto.

APRILE, DOLCE DORMIRE!

SPECIALE SONNO

Medi-psico 54-57:Layout 1 31/03/15 15:01 Pagina 54

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sono sempre in agguato. Gli antichi nonsi sbagliano mai: “Per tutto Aprile nonti scoprire, di Maggio adagio adagio,di Maggio non ti fidare, di Giugno faiquel che ti pare”.Sicuramente è importante stare piùtempo all’aria aperta: se possiamo, perqualche ora durante la settimana allon-taniamoci dalla città e inoltriamoci inmezzo ai campi e nei prati ormai am-mantanti dal tenero verde primaverile eandiamo a cercare le erbe spontanee chela natura ci da.

E PER CONTINUARE CON IL RELAX...Possiamo andare a caccia di alcune erbeselvatiche, così potremo unire l’utile aldilettevole, facendo del movimento, re-spirando aria più pulita, riposando mentee spirito.Asparago selvatico – Si trova un po’ intutta Italia negli incolti e nei pressi deiboschi. A primavera si raccoglie il tu-rione, verde e sottile, cioè il germoglio,più piccolo del tipo coltivato, ma piùricco di vitamine e minerali. Depurativoe diuretico, è apprezzato per il gusto in-tenso e leggermente amarognolo.Cicoria selvatica – Diffusa in prati ecampi, ha le foglie profondamente incisee fiori azzurri. Le foglie tenere sono ot-time nell’insalata, quelle più dure vannocotte, possibilmente insieme ad altreerbe perché piuttosto amarognole. Ric-che di minerali e vitamine, sono dige-stive, depurative e rigeneranti per lapelle.Tarassaco – Chiamato anche Dente dileone per la forma dentata delle sue fo-glie, è diffuso negli incolti. Ha un grossofiore giallo che a maturazione si tra-

sforma in un soffione. Diuretico e de-purativo, è alleato del fegato e della cir-colazione. Ricco di calcio, potassio evit. C, ha un gradevole sapore amaro-gnolo ed è ottimo in insalata, da solo ocon altri “semplici”.Ortica – Vive in campiincolti e radure bo-schive di tutta la peni-sola. Umile e trascu-rata, la pungente orticaè una pianta dallecento virtù. Provvistadi clorofilla (sostanzaanticancerogena, antia-nemica e antiossi-dante) contiene anchevit. E, ferro, calcio,manganese, potassio,ecc. Depura, regola lefunzioni intestinali, stimola la dige-stione: si può consumare in umido, nelleminestre, nelle torte salate, nei ravioli,nei risotti. Non esagerare, per evitarequalche difficoltà a urinare,Esiste anche una ortica bianca, priva dipeli urticanti con fiori bianchi. È usatacontro le emorroidi. Malva – È un’erba dolce, con morbidefoglie e fiorellini dal tipico colore vio-laceo. È emolliente, antinfiammatoria,lassativa, ricca di calcio e betacarotene(precursore della vit. A): con le sue mu-cillagini rinfresca l’intestino e con orzoo riso allevia le ulcere dello stomaco.

Sono tante altre le erbe utili al nostroorganismo, compreso il papavero (cal-mante) e per chi volesse approfondirneil riconoscimento esistono dei corsi chesi possono trovare su Internet, cercandocorsi per riconoscere erbe spontanee.Se invece sono un pigro inguaribile, al-meno sfruttiamo la possibilità di saliree scendere le scale a piedi (vedi Espe-rienza n. 10/2014), prendiamo il carrellodella spesa e andiamo a piedi a fare laspesa nel mercatino più vicino: qui, ac-quisteremo le buone verdure di sta-gione, biete, carciofi, carote, cavolfiori,cavoli, cicorie, fave, finocchi, insalatevarie, porri, radicchi, ravanelli, rucola,sedani, spinaci, ecc. Chi soffre di coliche renali deve stareattento a non esagerare con gli spinaci,perché sono ricchi di acido ossalico checombinandosi col calcio può dare ori-gine all’ossalato di calcio, un sale inso-lubile che tende a precipitare sottoforma

di cristalli e ad accumularsi nelle vieurinarie (calcoli renali).Non dimentichiamo poi che noci, man-dorle, nocciole, cioè la frutta col guscio,va consumata nella giusta quantità gior-nalmente, o quasi, in tutte le stagioni,non solo a Natale.Pigro o no, sportivo o no, è importantebere molta acqua, a piccoli sorsi, anchefino a due litri al giorno. Chi può, appena può, dovunque sia, evi-tano per quanto possibile le strade piùpiene di traffico, inforchi una bicicletta,anche vecchia, e pedali pedali … Ma neriparleremo.

Affrontiamo nei due articoli seguenti un tema cruciale per il benessere di tutti i giorni: la qualità del sonno.Cerchiamo di capirne di più per stare sempre meglio grazie anche all’ausilio dei nostri esperti.

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Il grande drammaturgo inglese ci ricordache il sonno non porta benefici solo alnostro corpo, ma anche alla nostra anima.Dunque quanti e quali problemi può por-tare con sé un cattivo sonno, sia al nostrocorpo che alla nostra mente?

Il sonno è una componente essenzialedella salute, funzionale al funzionamentodell’organismo ed al mantenimento delbenessere, che influenza la qualità di vitadegli individui e pertanto deve essere in-coraggiato. Dalla qualità del sonno dipende quantouna persona si sente energica, attiva epronta per un nuovo giorno; essa includenumerosi aspetti qualitativi e quantitativi.

Se il sonno è di-sturbato si

possono verificare disordini nei senti-menti, pensieri e motivazioni. I sintomifisici e cognitivi di chi ha una scadentequalità del sonno possono andare dallastanchezza alla perdita di concentrazionee memoria, alla fatica, alla scarsa tolle-ranza al dolore e ancora all’ansia, nervo-sismo, pensieri irrazionali, allucinazioni,perdita di appetito, costipazione e maggiorpredisposizione agli infortuni. Sappiamoanche che i disturbi del sonno causanotensione, ritardo nella guarigione delle fe-rite, aumento del dolore e amplificano ledifficoltà della vita quotidiana. FrankBahr lo descrive come un evento naturaleche ha la funzione fisiologica e psicolo-gica di attivare il processo ristorativo eriparatore del corpo. E’dimostrato, infatti,che un aumento dell’attività mentale emo-tiva e fisica o momenti di stress o di ma-lattia portano ad una maggiore necessitàdi sonno.

Il sonno subisce nume-rosi variazioni con ilpassare degli anni: simodifica in qualità e inquantità, si adatta allostile di vita del soggetto,al suo stato di salute, alsuo fabbisogno e allasua psiche. Se in mediauna persona adultadorme 7/8 ore, nell’an-ziano si assiste ad unadiminuzione quantita-tiva delle ore di sonno:

oltre i sessant’anni il fabbisogno puòessere di circa 5/6 ore di riposo e spessodiminuiscono ulteriormente con l’avan-zare della vecchiaia. Generalmente ilfabbisogno di sonno nelle persone an-ziane diminuisce perché, con l’avanzaredell’età, la fase di sonno profondo tendead accorciarsi; inoltre calano i dispendidi energia, perché aumenta il tempo adisposizione per potersi concedere unristoratore sonnellino diurno che va asommarsi alla quota di sonno necessaria.Un’altra causa dei risvegli notturni deglianziani è la necessità più frequente diandare al bagno che si manifesta soprat-tutto a partire dai 65 anni d’età. A volteperò, quando si studia il sonno negli an-ziani, non ci si trova di fronte solo asemplici iposonnie, spesso dovute al-l’incidenza di malesseri fisici, di doloriposturali, di artrosi fisiologiche, di dif-ficoltà digestive, respiratorie, cardiache,a turbe metaboliche e farmacologiche,ma iniziano a manifestarsi veri e proprisintomi di insonnia. I disturbi del sonnocoinvolgono circa il 30% della popola-zione.

di Francesca Curcio

IL SONNO NELLA TERZA ETÀ

ENESSEREPsicologiaB

”“

William Shakespeare nel Macbeth scriveva

Il sonno è balsamo dell’anima stanca

e nutrimento principedel banchetto della vita.

Oltre il 60% dei soggetti anzianisoffre di insonnia,

che si manifesta con difficoltà ad addormentarsi,

frequenti risvegli durante la notte e risveglio precoce

al mattino.

SPECIALE SONNO

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L’INSONNIA SENILE È DOVUTA A:Abitudini scorrette: l’anziano tende atrascorrere molto tempo a letto, fa fre-quenti sonnellini diurni e non pratica al-cuna attività fisica; questi tre comporta-menti possono peggiorare contempora-neamente la qualità e la quantità del riposonotturno.Disturbi organici: problemi cardiaci, re-spiratori, gastroenterici e urologici, non-ché alcune patologie tipiche dell’invec-chiamento (morbo di Parkinson, demenzasenile, sindrome delle gambe senza ri-poso, apnee notturne) interrompono e di-sturbano il sonno della persona anziana,causandole anche delle preoccupazioni diordine psicologico (molti anziani hannopaura di addormentarsi perché temono disentirsi male nel sonno e di morire).Assunzione di farmaci: per curare lemolte patologie, spesso croniche, che af-fliggono gli anziani, è talvolta necessarial’assunzione di più farmaci che, da soli ocombinati, possono portare degli effetticollaterali e interferire con il normaleritmo sonno-veglia.Molti anziani sono comunque a rischio peri disturbi del sonno che possono esserecausati da molti fattori come il ritiro o lemodificazioni delle attività sociali, la mortedel/la partner o di amici stretti, l’aumentodell’uso di farmaci, l’esistenza di malattieconcorrenti e le alterazioni dei ritmi circa-diani. La classificazione internazionale deidisturbi del sonno non prevede per l’an-ziano l’esistenza di sindromi specifiche,mentre sono ovviamente maggiori le inci-denze dei disturbi di sonno associati a ma-lattie degenerative del SNC (es. il morbodi Alzheimer), a malattie cardiovascolari,a problemi respiratori, ad artriti, a sindromidolorose, a malattie prostatiche nell’uomoe frequenti cistiti nelle donne. La risoluzione dei problemi di insonnia èancora più importante nel caso dei pa-zienti anziani, perché questo disturbo nepeggiora la già compromessa funzionesociale e il rendimento psicofisico.Anche in assenza di altre patologie, infatti,la persona anziana tende spesso a consi-derarsi (a causa dell’attuale modo di pen-sare della società) “inutile” ed emarginata,ed i disturbi del sonno ne aumentano lostato depressivo e il calo dell’umore.

Tuttavia un cattivo sonno non deve es-sere considerato un sintomo inevitabiledella vecchiaia che avanza. Al contrariosemplici regole, se rispettate, possonoaiutare a migliorare il riposo notturno erenderlo più duraturo:l Limitare il tempo passato a letto aquello effettivamente necessario per dor-mire e alzarsi subito quando ci si sveglia:anche nel caso in cui il risveglio avvenissemolto presto al mat-tino, alzarsi subitosenza cercare di re-cuperare il sonno chemanca rimanendo aletto, perché così fa-cendo si ottiene esat-tamente l’effettocontrario.l Mantenere un orario di sonno più re-golare possibile, sia per l’orario di addor-mentamento che per quello del risveglio.l Limitare il sonno del mattino anche sesi è dormito poco di notte.l Cercare di regolare il ritmo sonno/ve-glia in modo da svegliarsi non prima dellesette di mattina. A questo scopo è oppor-tuno ritardare il momento in cui andare aletto, restando svegli più a lungo del solitoed evitare di andare a letto se non si hasonno: il sonno nonpuò essere “forzato”.l Rispettare orari re-golari per i pasti.l Prestare atten-zione all‘alimenta-zione: evitare pastipesanti la sera (questi

rendono difficile la digestione e ritardanol’addormentamento); evitare l’uso inap-propriato e l’abuso di farmaci ipnotici(sonniferi); evitare il consumo di caffeina,di alcol e di tabacco nelle ore serali.l Fare esercizio fisico durante la giornata,evitando, al contrario, le ore serali per at-tività fisiche intense. Uno studio di qual-che tempo fa aveva evidenziato come le

persone, che riman-gono dinamiche an-che con l’avanzaredell’età, dormonomeglio rispetto aquelle che invecetendono a ridurre leattività quotidiane.Per questo è impor-

tante organizzare le proprie giornate in-serendo sempre dei momenti per leggere,per fare sport e incontrare gli amici.l Controllare attentamente l’ambientedella camera da letto: rumore, tempera-tura, umidità e luminosità sono fattori cheinfluiscono molto sul sonno.l Limitare i “pisolini” durante il giorno,e non effettuarne in orari troppo avanzatinel pomeriggio poiché questi influiscononegativamente sul sonno della notte. Seproprio non fosse possibile, limitate ladurata del riposino ad un massimo di 60minuti. Dormendo di giorno accorciamoinfatti la durata del riposo notturno.l Evitare di addormentarsi la sera dopocena davanti alla TV.l Evitare di usare illetto per guardare latv, mangiare, lavo-rare o studiare.l Trascorrere piùtempo possibile al-l’aria aperta perchéla luce del giorno haeffetti positivi anchesul sonno notturno. In questo modo si ri-mane attivi e svegli durante il giorno e cisi sente più stanchi quando arriva l’ora didormire.

RICORDIAMOCI DI RIPOSARE BENE PER VIVERE BENE!

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GRECIA CLASSICA E METEOREPartenza da Roma e Milano – 3/10 ottobre 2015 – 8 giorniAtene; Corinto; Epidauro; Nauplia; Micene; Olympia; Delfi; Kalambaka e leMeteore; Atene; Capo Sounion; 3 isole del Golfo Saronico in mini-crocieraQuota di partecipazione – 30 partecipanti - da Roma Euro 1.190,00 - da Milano Euro 1.290,00 Riduzione soci Anla, familiari e aggregati – Euro 40,00Tasse aeroportuali – incluse nella quota di partecipazioneHotel 4 stelle - Pensione completa - Accompagnatore dall’Italia

CINA AUTENTICA E SORPRENDENTEPartenza da Roma e Milano 17 ottobre 2015 - 12 giorniPechino – Datong – Taiyuan – Pingyao – Xi’an – Guilin - Yangshuo; Villaggio DaxuQuota di partecipazione 15 partecipanti Euro 3.280,00 Soci Anla, familiari e aggregati – Euro 3.230,00Tasse aeroportuali Euro 410,00Hotel 4 stelle - Pensione completa- Accompagnatore dall’Italia

AFRICA AUSTRALE: SUD AFRICA E ZIMBAWE Cascate Vittoria e safari fotografico in riserva privataPartenza da Roma e Milano 19 ottobre 2015 – 15 giorniCittà del Capo; la riserva naturale del Capo di Buona Speranza; la GardenRoute; la laguna di Knysa; Mpumalanga e la Panoramic Route; Il parco Kru-ger e “Olifants Valley”; il foto-safari in 4 X 4 con esperti ranger; Pretoria;Soweto; Cascate Victoria e navigazione sullo ZambesiQuota di partecipazione – 15/20 partecipanti - Euro 4.300,00Soci AnLA, familiari e aggregati– Euro 4.240,00Tasse aeroportuali (al 20 marzo2015) – Euro 650,00Hotel e lodge 4 stelle - Pensionecompleta - Accompagnatoredall’Italia

PERÙ: il sogno Inca, le cultureprecolombiane e la magia delleAnde Partenza da Roma e Milano 9 novembre 2015 - 16 giorniDai miti degli Inca fino alla sto-ria dei Conquistadores. Lima;isole Ballestas; le misterioselinee di Nasca; Arequipa; il lagoTiticaca; Cuzco; la Valle Sacradegli Inca la Vallata del Rio Uru-bamba, per terminare con lasplendida e misteriosa MachuPicchu.Quota di partecipazione da Roma e Milano 20/25 partecipanti – Euro 3.690,00Soci Anla, familiari e aggregati –Euro 3.640,00Tasse aeroportuali internazionali(definitive) Euro 510,00 - Pensione completa hotel 4/3 stelle - accompagnatore dall’Italia

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Venti dal mondo sostituisce:Layout 2 31/03/15 15:05 Pagina 58

NELL’ORTO E NEL GIARDINO CON LA LUNA

Arriva il mese delle fioriture, della rinascita della natura e dello spirito. Aprile lasciaalle spalle l’inverno, guarda avanti, si disseta agli improvvisi acquazzoni che rigenerano,si scalda nei giorni di sole, ritrova il respiro della terra. Si fanno i lavori sul balcone, nel-l’orto e nel giardino. E ogni tanto ci si riposa, nell’attesa gioiosa delle feste di primavera.

NELL’ORTO - Attrezzi alla mano, orto, balcone o magari semplice davanzale, è tempodi dedicare le dovute attenzioni ai nostri ortaggi. Pronti quindi con la Luna crescentea seminare in semenzaio tutti gli ortaggi da raccogliere in estate, dall’anguria aicetrioli, alle melanzane. E ancora peperoni, peperoncini, zucche, zucchine. Procedereanche alla semina in piena terra di fagioli e fagiolini. Con la Luna calante vangare esarchiare il terreno quando è asciutto. Seminare in piena terra bietola da coste, caroteprecoci e tardive, cipolle, indivia riccia, lattuga, ravanelli, sedano da coste, spinaci. Insemenzaio cavolini di Bruxelles, cicoria, indivia riccia. Trapiantare all’aperto i tuberipregermogliati di patata, cipolla colorata e scalogno.NEL GIARDINO - Anche nel giardino ci attende la Luna crescente per seminare lespecie annuali a fioritura estiva, come agerato, amaranto, celosia, nasturzio, tagete everbena; mettere a dimora bulbi e rizomi a fioritura estivo-autunnale (anemone, ci-clamino, dalia, giglio, iris, muscari, ranuncolo). Preparare inoltre le fioriere per tra-piantare aster, begonia, garofano, petunia, surfinia, zinnia. Iniziare la manutenzionedel prato con i primi tagli e le risemine delle zone eventualmente danneggiate. Con laLuna calante rinvasare le piante in vaso o rinnovare il terriccio. Eliminare i polloni neirosai. Accorciare i gerani. Continuare a potare le specie arbustive.

PANSÉ, LA BELLA VIOLA DEL PENSIERO

La Pansé o viola del pensiero è fioreperenne o annuale/biennale molto dif-

fuso proprio per la piacevolezza delle suecorolle, ma sempre meno presente neigiardini. Le varietà perenni hanno i fioripiù piccoli delle annuali e biennali. Si pos-sono mettere a dimora sia in ottobre chein primavera, perché non hanno assolutamente problemi con le basse temperature.Meglio però sistemarle a mezz’ombra, perché nei mesi estivi corrono il rischio diessere scottate dai raggi del sole delle giornate più calde.

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Hanno detto...Le margherite sono il mio fiore

preferito, perché una di loro mi ha confidato che la mia donna

mi ama. Anche se lei voleva che rimanesse un segreto.

Marcel Proust

ALMANACCOBARBANERA

LE NOSTRE RUBRICHE

In vigore dal 1762

DICE IL PROVERBIO...IN APRILE METTONO LE FOGLIE

ANCHE IL MANICO E IL BADILE

Si sa, aprile è il mese in cui la naturasi “apre”, rinasce. Di questo risve-

glio, nei proverbi troviamo tantissimeconferme, alcune espresse anche confantastici paradossi, come nel nostrocaso in cui è la fioritura di oggetti ina-nimati a ricordarci che in aprile tutto,ma proprio tutto, riesce a verdeggiare.Con il tema della rinascita, il proverbioripropone il miracoloso perpetuarsi dellavita che coinvolge ogni essere. E riesceanche a rendere, con la sintetica sem-plicità dei detti popolari, il fenomenopoetico

ASTRONOMIALA PASQUA È... MOBILE!

Ènoto come la data della Pasqua possacadere ogni anno fra il 22 marzo e il

25 aprile. Un fatto che la rende diretta-mente responsabile della volubilità di tuttele altre feste cosiddette “mobili”. Di cuiforse c’è chi si domanda il perché. Tuttacolpa dalla Luna! Per unificare infatti lediverse regole che i primi cristiani si eranodati a proposito del calcolo della data dellaPasqua, il Concilio di Nicea stabili nel325 che la ricorrenza dovesse essere ce-lebrata la domenica successiva al pleni-lunio dopo l’equinozio di primavera. Aconti fatti quindi, come anche un prover-bio ricorda, «Di marzo ai ventidue vienla Pasqua più bassa, d’aprile ai venticin-que ci arriva e mai li passa». Ed è un po’una sorpresa ogni anno, tanto più che dalladata della Pasqua dipendono poi quelladell’Ascensione, della Pentecoste, delCorpus Domini, e pure di Carnevale eCeneri. Poi ci sono ebrei e ortodossi checalcolano la data con calendari differentiche possono non farla coincidere con lanostra. Così quest’anno la Pasqua ebraicasi celebrerà sabato 4 aprile. Subito dopo,il 5, avremo la cattolica, il 12 l’ortodossa.

BENESSERE CON LA NATURA - Aloe vera: fontana di giovinezza

“Pianta del miracolo”, gli antichi Egizi ricorrevano all’aloe vera per la cura dellapropria bellezza. Le truppe di Alessandro Magno la impiegavano invece come ci-

catrizzante delle ferite, uso ancora oggi destinato al gel fresco. Originaria dell’Africacentro-meridionale, è una pianta grassa ora acclimatata anche nel Mediterraneo e untempo il suo succo era abitualmente usato dalle mamme per togliere il “vizio” del ditoin bocca ai bimbi. Il gel estratto dalle foglie contiene i principi attivi che conferisconoall’aloe proprietà digestive e lassative. In cosmetica gli oli estratti entrano nella prepa-razione di creme per proteggere la pelle dalle radiazioni solari e per contrastare glieffetti delle punture degli insetti. La pianta si utilizza inoltre come componente grade-volmente amara in liquori ed elisir. Ottima la tintura composta in parti uguali di aloe,china, genziana e rabarbaro: 20 gocce, prima dei pasti, hanno funzione digestiva.

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Iniziamo con l’intervista a MariaRita Parsi, psicoterapeuta,scrittrice, docente, presidentedella Fondazione MovimentoBambino Onlus e membro delComitato Onu per i diritti deibambini. Autrice di numerosi sabbie pubblicazioni, fra le sue operesegnaliamo Amarli non basta,scritto con Angela Gangeri, ch@t tiamo scritto con Elena Di Ruzza eRoberta Rizzo, I quaderni delledonne, Manuale anti ansia pergenitori scritto con Elena Mora,SOS Pedofilia scritto con ClaudioCamarca, Il pensiero bambino,Fragile come un maschio, Cuore dimostro, L’alfabeto dei sentimenti.

Nella sua esperienza di psicoterapeutauna famiglia dove coesistano dei rap-porti consolidati nonni/genitori e figliche risvolti ha in termini emotivi edumani?L’armonia tra nonni, genitori e figli èuna garanzia della solidità e della conti-nuità degli affetti. Laddove tra nonni,genitori e figli regna questa sinergia,questa economia dell’amore, dagli adultii bambini imparano anzitutto a rispetta-re, onorare e amare gli anziani. L’armo-nia dei rapporti molto spesso deriva an-che dalla tendenza che certi nonni hannoa voler recuperare con i nipoti gli errorie le mancanze che hanno contraddistin-to, in passato, il rapporto con i propri fi-gli. Essi, infatti, possono essere stati ge-nitori troppo severi, rigidi, intransigentio, al contrario, troppo permessivi, ina-deguati, non contenitivi. Quei nonni, al-lora, che riconoscono di essere stati pocodisponibili o di aver avuto poco tempoo poche attenzioni per i propri figli, at-traverso i nipoti possono riscattarsi edesprimere a pieno il loro senso di ma-ternità e di paternità. La fortuna, poi, peruna famiglia che cresce in armonia coni nonni è anche quella di ricevere, attra-verso di essi, una straordinaria inizia-zione alla vita, anche nei suoi aspetti più“naturali”: a contatto con i nonni, i bam-

bini per primi possono fare esperienzadi cosa siano l’alba e il tramonto, ossianascere, crescere e maturare fino ad ar-rivare al decadimento fisico, alla malat-tia e alla morte. Nonni e nipoti: qual è il valore edu-cativo dei nonni e quale l’esperienzache vivono i nipoti che hanno la for-tuna di conoscere e vivere questo rap-porto?I nonni sono coloro che vengono da lon-tano e vanno, per primi, ad indagare ol-tre la vita; sono i vecchi da rispettare peressere rispettati da vecchi; sono il pas-sato che vive nel presente ed i bambinisono il presente che vedrà il futuro. Peri bambini, i nonni sono i dinosauri delcuore: testimoniano la continuità dellavita; essi rappresentano le radici delleradici. Attraverso di loro, i bambini pos-sono conoscere la storia dei loro genitoried appassionarsi ad essa: che infanziahanno avuto, come e con quali valori so-no cresciuti … Spetta in primis ai geni-tori, allora, riconoscere il valore di que-

sta catena relazionale e favorire i rap-porti tra i propri figli e i nonni. Ancheladdove questi ultimi sono i suoceridell’uno o dell’altro genitore, quello deinonni deve poter rimanere un “territoriofranco”, sgombro da conflitti e rancori.La figura dei nonni, assai spesso, fungeanche da “riserva affettiva”, da “portosicuro”: nei nonni, infatti, i bambini sirifugiano allorquando mamma e papà,per varie ragioni (ad esempio quando inatto ci sono separazioni dolorose e dif-ficili), non sono in grado di contenerli,aiutarli, capirli e dare loro tempo e at-tenzione.La ricerca condotta dal Censis in col-laborazione con la nostra Associazioneha dimostrato la grande importanzadegli anziani nella tenuta del sociale.Essi aiutano in casa, sono un concretosostegno economico per le giovani ge-nerazioni in famiglia, fanno volonta-riato. Questo cambiamento, dovutoalle condizioni della società attuale,come è percepito nelle famiglie oggi? I “nuovi” nonni – attivi, vitali, impegnati– sono una risorsa preziosa per la vitafamiliare e sociale. Il loro supporto èmolto importante e lo è ancora di piùnelle “emergenze”, quando, ad esempio,in una situazione di disagio familiare piùo meno grave, il punto affettivo costi-tuito dai genitori vacilla o, addirittura,viene meno. I nonni, infatti, arrivano as-sai spesso a sostenere e a contenere ildolore dei nipoti proprio quando la per-dita di punti di riferimento stabili – qualila coppia genitoriale e, insieme, l’inte-grità familiare – rischia di compromet-tere il loro benessere psicologico.

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di Elena Grazini

La prima copertina di Esperienza del 2014 portava un titolo significativo: “Ripar-tiamo dalla famiglia”. Sulla scorta di questo slogan, che è quanto di più vero e con-creto possa esserci in quanto la famiglia è alla base della società, inauguriamo inquesto numero una nuova rubrica che dedichiamo ai rapporti familiari, osservandolisotto differenti punti di vista, alla luce della complessità della società attuale.

NONNI GENITORI & FIGLI

LE NOSTRE RUBRICHE

LA CONTINUITÀDEGLI AFFETTI

MariaRita Parsi 61:Layout 1 30/03/15 16:51 Pagina 61

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IN TAVOLALE NOSTRE RUBRICHE

VIAGGIO IN AQUITANIA

La Confraternita dei Dogi, cheho l’onore di presiedere, è statainvitata al Capitolo della Con-frérie de Saint Romain, in

Aquitania, presso Libourne, città vici-na a Bordeaux. Per rendere più diver-tente la trasferta, abbiamo deciso di no-leggiare un pulmino ed effettuare iltrasferimento in due tappe: Mestre - An-necy / Annecy - Libourne, pianificandoil ritorno più a Sud: Libourne - Antibes/ Antibes - Mestre. Giunti nel pomerig-gio del 27 Febbraio a Saint - Romain,piccolo Centro a 7 km. da Libourne, sia-mo stati subito coinvolti nella festa. LeConfraternite erano arrivate da tutta Eu-ropa: Belgio, Spagna, Portogallo, Italia

e varie Regioni Francesi, in tutto più diottanta associazioni, duecentocinquantapartecipanti. 1Il cerimoniale del Ca-pitolo prevedeva dueimportanti avvenimen-ti: il gemellaggio conla Confradìa del Vinode Rias Bàixas, e conla nostra ConfraternitaVeneziana dei Dogi.Tutto si è svolto comeda programma: dall’accoglienza nellapiazza con balletti dell’eroico gruppofolcloristico di Bordeaux (dato il freddoe l’umidità presenti in loco) che balla-vano in maniche di camicia. 2 Santa

Messa solenne e suggestiva, nella Chiesadel Paese, con canti religiosi e l’innodella Confrérie, visita al Castello la Ri-

viére 3, poi nellaPiazza principaledella Città di Li-bourne la cerimoniadi presentazione deifesteggiati, presentiSindaco e Presidentedel Consiglio Regio-nale. 4Alla sera, nel

Salone delle Feste della Città, l’investi-tura a Cavaliere di Saint Romain per iprescelti, tra i quali il nostro Gran Mae-stro (esperto in Eno- culinaria, commis-sario stragiudiziale Europeo per le con-

UNA BELLA ESPERIENZA DI UNITÀ E FRATERNITÀ FRA I POPOLI

di Lando Arbizzani

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troversie in campo alimentare) ed il sot-toscritto. 5Più tardi la cena di gala, con balli edesibizioni del locale gruppo folcloristico,festa prolungata fino a notte inoltrata.Altre cerimonie la Domenica, giro incentro a Bordeaux e cena alla “Maisondu Pays”, lo spirito di fratellanza e lagioia di stare insieme aumentavano diora in ora.Lunedì, viaggio e visita alla CentraleNucleare di Blays, 6 un sofisticato mo-stro tecnologico con quattro reattori da900 Megawatt, dove ho avuto modo dicontrollare il livello delle radiazioni conun mio personale strumento, trovandoun valore di fondo addirittura più bassodi quello rilevato normalmente a Trevi-so. Nel pomeriggio ricognizione alla Cit-tadella di Blays, progettata nel 1600 dal-l’architetto Vauban, a difesa dell’estuariodella Gironda 7, principale di tre forti-ficazioni che bloccavano l’ingresso nelfiume, largo tre chilometri, ai vascellinemici.Alla sera scambio di omaggi e saluti, almattino successivo partenza per Antibes,pernottamento e via verso casa, con so-ste a Montecarlo e Mentone 8.Ciò che più mi ha colpito è la costante

presenza delle Autorità locali e Regio-nali, che riconoscono ufficialmente leConfraternite come importanti strumentidi diffusione della Cultura Eno - Culi-naria, mettendo a disposizione anche le“Maison du Pays”, grandi saloni dovesi svolgevano le cerimonie. Il sostegnodella politica alle Confrerìes Francesi ètotale, la produzione dei vini Bordolesi,che in gran parte vengono commercia-lizzati all’estero, è un elemento fonda-mentale per l’economia della Regione,pertanto l’opera di divulgazione e di rap-presentanza di esse viene valorizzata.Altro aspetto da non sottovalutare è ilsenso di appartenenza, Nazionale ed Eu-ropea; nella Cerimonia più importantesono stati eseguiti gli Inni Nazionali el’Inno Europeo, con attenta partecipa-zione di tutti i presenti (la Marsiglieseed il nostro Inno Nazionale sono statianche accompagnati dal canto dei rela-tivi Confratelli). Avendo avuto modo diassaggiare vini e cibi locali, ci siamoresi conto che i nostri prodotti non sonosecondi a nessuno, ma le altre Nazionisanno efficacemente promuovere e com-mercializzare meglio le loro produzioni.Anche se con qualche difficoltà... lin-guistica, ci siamo confrontati con rap-

presentanti di altre Confraternite, osser-vando che da parte loro in prevalenzac’era interesse per i nostri paesaggi piùche per quanto da noi prodotto. Credopertanto sia necessario farci rispettare econoscere meglio, per quello che siamoe per quello che facciamo e anche per letracce che la nostra civiltà ha lasciato inmolti Paesi dell’Europa. Le strade dirittedell’Aquitania, tracciate dai Romani, ac-quedotti e resti millenari incastrati negliedifici moderni, oppure restaurati e va-lorizzati (vedi il Foro e l’Anfiteatro diArlés), testimoniano il nostro passato.La stessa cosa vale in campo Eno - Cu-linario: “Parmesan” ingannevole Parmi-giano che con il nostro non ha niente incomune, e “Prosecco” fatto con acqua ezucchero in qualche pseudo Cantina so-no casi emblematici. Non possiamo poidimenticare il gap incombente nel set-tore industriale. Resta vivo il ricordo dell’accoglienza edella simpatia dimostrateci dagli orga-nizzatori e da molti confratelli, un viag-gio lungo tremila chilometri (da Est aOvest e ritorno) che è valso le fatichedella guida, una bella esperienza di unitàe fraternità fra i popoli dell’Europa, forsepiù sentita alla base che dai vertici.

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ENIGMISTICALE NOSTRE RUBRICHE

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di Ermete Trismegisto

ORIZZONTALI1 L’indimenticabile Signor Spock; 9 Lafondò Giovanni Agnelli; 13 Film di LuisBuñuel del 1953; 14 Il marinaio prota-gonista di fantastiche avventure in Me-dio Oriente; 15 La è un’idrovora; 16 Al-lontanato dal suo incarico; 20 Fondatoredi Troia; 21 Azienda Servizi alla Persona;22 Figlio di Dedalo; 23 Fiume dell’ Eu-ropa centrale; 24 Coda; 25 La squadradi calcio di Carrara; 28 Franando diedeorigine alla tragedia del Vajont 29 An-tonio Zappi ne fu l’ultimo amministra-tore delegato; 30 La Giovanna eroinadi Francia; 32 Vaso panciuto di terra-cotta; 34 Il cardinale arcivescovo di Fi-renze; 35 Il VI latino; 36 Teatro dellaCapitale; 39 Certificazione obbligatoriaper la partecipazione a gare d’appaltoper l’esecuzione di appalti pubblici; 40Cosenza; 41 Poesia di Joseph RudyardKipling; 42 Torino; 43 Introduce un’ipo-tesi; 44 Manovra navale; 48 Nuvole; 51

I preziosi di casa; 52 Ente Anonimo; 54Arezzo; 55 Infatti… ai tempi di Cesare!;56 Nota Bene; 57 Una fibra; 60 Diniego;61 In latino si legge e; 62 Bevande rin-frescanti di tipo analcolico e di originevegetale; 63 Dignità personale; 65 Unitàdi misura della pressione; 66 Cremona;67 Ancona; 68 Una delle bevande piùantiche prodotte dall’uomo; 70 Uso ec-cessivo di qualcosa; 73 Il libro di … èun libro di preghiera; 75 L’imperatoreche regnò con il nome di Marco AurelioAntonino; 76 Il nome de… L’allenatorenel pallone;

VERTICALI1 Incantevole borgo del Golfo dei Poeti;2 Utilizzata per la propulsione sia in am-bito nautico che in ambito aeronautico;3 Uno dei più popolari formati per la di-stribuzione di contenuti Web; 4 Genereche comprende i grandi albatri; 5 Unitàdi misura del momento meccanico; 6

Istituto Biblico Italiano; 7 La suacapitale è Bamako; 8 Dentista; 9Fenomeno di emissione radiativa;10 Ostacoli; 11 Ascoli Piceno;12Il suo Frontone risale al 150 a.C.;15 Palermo; 17 … Attack film sa-tirico del 1996 di Tim Burton; 18Una bellissima spiaggia della Sar-degna; 19 Può esserla l’opera; 26Società Autostrada Tirrenica; 27Scavata dall’acqua; 28 Opera li-rica di Giacomo Puccini; 31 L’an-tica Kroton; 33 Piccolo torrente;34 Benevento; 36 InterpretaRocky; 37 Trieste; 38 Mammiferodell’ordine dei carnivori dalproverbiale riso; 41 Sondrio; 45Tormento per il male commesso;46 Capannone… a Nizza; 47Obi-Wan di Guerre Stellari; 49Altro nome dell’Adansonia; 50Andare in spagnolo; 53 Padredella Chiesa e vescovo di Lione;58 Preposizione semplice; 59 AlSerio è aeroporto di Bergamo; 61Una volta era un lago molto va-sto; 64 L’unità di misura dell’en-ergia e del lavoro; 66 Simbolochimico del rame; 69 Ravenna;

71 Bologna; 72 Oristano; 74 Cabrioletdell’Alfa Romeo agli inizi degli anni ‘90.

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CRUCIVERBA

SOLUZIONE DEL N. 2-3

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Cruciverba 64-65 pag:Layout 1 31/03/15 15:25 Pagina 64

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MEDIO

DIFFICILE

CRUCIPUZZLE

SUDOKU

REBUS

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ADESTE FIDELESALEPPOASPIDEASSIEMEASSOASTAAZIENDACACTUSCARESTIACERACERTOSINOCLAMORECOMFORTCONODEROGA

DIREEGOELEMOSINAEREERICEESTETICAGENERATOINSONNENAVINERONONOTAORESTEPARETI

PARITAPOTEREPOTENZAPRORETTORERICCISTEPSTOPSCITOCTRESETTETRENOZIIZOOM

di Lucy

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Cruciverba 64-65 pag:Layout 1 30/03/15 16:55 Pagina 65

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di Guglielmo CarrettiFILATELIA

LE NOSTRE RUBRICHE

Ifrancobolli nell’immagi-nario collettivo si sono at-testati su un’immaginestereotipata, definiti den-

telli, rettangolini; è assodatoche per incollarli sulle bustevanno inumiditi o leccati, e,comunque, il materiale di cuisono fatti è sempre riferito allacarta, magari con procedure distampa diverse, con formatidiversi anche se, oltre ai primirettangoli, si sono poi avuti iquadrati , i triangoli e perfinoqualche cerchio, evitando poianche la dentellatura ; negliultimi tempi si sta molto dif-fondendo l’emissione di au-toadesivi, forse per evitare agliutenti la tradizionale leccata.Ma poi la voglia di differen-ziarsi, di produrre qualcosa disempre più originale, è riuscitaa soppiantare in casi particolarianche la carta.

In questo l’Italia ha fatto lasua buona figura emettendo,ad esempio, nel 2001 un fran-cobollo per celebrare la pro-duzione della seta nella cittàdi Como; la particolarità delfrancobollo è che il materialesu cui è stato stampato è unlembo di seta di formato taleche può essere utilizzato siacome francobollo sia comebusta già affrancata di un bi-glietto da visita; particolare an-che il valore, dell’importo inu-suale di € 2,68. Molto belloanche il francobollo dell’8 ot-tobre 2004 del valore di €2,80 e realizzato in merlettodi colore ecru, completamentelavorato ad ago ed ispirato alPoint de Gaze (è un punto dimerletto particolare), frutto diuna collaborazione tra l’Isti-tuto Poligrafico e Zecca delloStato con il Gruppo Tessile Ar-naldo Caprai.

E’ stata particolarmente attivapoi la Svizzera nel cercare so-luzioni originali: un francobol-lo è realizzato con un rettan-golo di merletto di S. Gallo, unaltro è stampato su una sfo-glietta di compensato per de-dica all’industria del legno;ambedue sono del valore di 5frs. Ma è l’Austria che si di-stingue per emissioni esclusivecome il foglietto del 2004 de-dicato ai gioielli Swaroskj (duefrancobolli da 3,75 frs) e quello

sempre da 3,75 frs del 2008 al-la Coppa UEFA che recano ri-spettivamente sei e quattro cri-stalli su ogni francobollo e ilpiù recente – 20/3/2014 - edanche il più impensabile, suuna minuscola porcellana (frs3,90). In questo caso ci solleti-ca la curiosità di conoscere segli addetti postali abbiano avu-te disposizioni di non procede-re all’annullo del francobollocon i consueti timbri di metal-lo, di solito da loro utilizzati

con particolare veemenza. C’èda pensare che verrà utilizzatosoltanto per collezione.Abbastanza singolare è ancheil francobollo australiano chericorda le pietre preziose e sulquale è riportata in alluminiola rosa sfaccettata di un dia-mante.La voglia di essere originali siè estesa abbastanza ma lo spa-zio non ci consente esporre al-tri esempi. Lo faremo in qual-che prossimo numero.

ITALIA

SVIZZERA AUSTRALIA

AUSTRIA

FRANCOBOLLI DIVERSIDAL CONSUETO

francobolli 66:Layout 1 30/03/15 16:57 Pagina 66

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