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Dirigente scolastico dell’Istituto comprensivo Giovanni Paolo II di Salerno
Il PDM: monitoraggio triennale, con gli esiti delle prove parallele, del processo “risultati
scolastici”
di Maristella D.R.Fulgione
L’azione di miglioramento e di ricerca di qualità, alla quale tutte le scuole devono ricondursi
risponde a quell’attenzione sociale e culturale che si registra negli ultimi anni e che vede tutti
coloro che a vario titolo sono coinvolti fortemente responsabilizzati sui temi dell’autovalutazione
e della valutazione nel desiderio di superare quell’autoreferenzialità che per molto tempo ha
caratterizzato le istituzioni scolastiche. In particolare l’introduzione del Sistema Nazionale di
Valutazione (DPR 28 marzo 2013 n. 80) e l’approvazione della Legge 107/15 hanno posto alle
scuole la necessità di dotarsi di un progetto triennale (Piano dell’offerta formativa triennale) che
deve avere come punto di partenza il RAV (Rapporto di Autovalutazione che rende conto delle
risorse disponibili, dei risultati che la scuola ha ottenuto e degli obiettivi di miglioramento). Il
modello di valutazione introdotto in Italia nel 2013 prende in considerazione i processi chiave
della scuola rilevando, mediante un sistema articolato di misurazioni, le informazioni che
permettono di tenere sotto controllo il servizio erogato (processi educativi e organizzativi e il
contesto di riferimento) e i risultati raggiunti in relazione agli obiettivi che l’istituto scolastico si
è dato. La condivisione del modello di valutazione (fra tutte le scuole del sistema) permette di
misurare la performance di ogni istituto scolastico nella sua evoluzione temporale (valutazione
diacronica) e nel confronto strutturato con altre scuole per evitare l’autoreferenzialità
(valutazione sincronica).
Il SNV pone al centro del processo il Rapporto di Auto Valutazione (RAV) predisposto da un
team interno che prende in considerazione gli esiti scolastici (successo formativo, competenze
di base, equità degli esiti e risultati a distanza), il contesto e le risorse della scuola, i processi
relativi alle pratiche educative (scelte curricolari, progettazione della didattica e valutazione,
sviluppo delle relazioni fra pari, inclusione, integrazione e differenziazione continuità e
orientamento) e l’ambiente organizzativo (specificità della scuola, direzione; controllo
strategico, gestione delle risorse strutturali e finanziarie e sviluppo professionale).
Per ognuna di queste aree di analisi il SNV ha proposto alcuni strumenti di indagine (questionario
scuola, questionari rivolti a studenti, docenti e genitori) per selezionare un sistema articolato di
indicatori che hanno consentito ad ogni istituto di darsi una valutazione per ognuno degli
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elementi citati tali da permettere di individuare gli obiettivi di miglioramento per il successivo
triennio.
In ciascuna delle aree nelle quali sono stati suddivisi i principali processi della scuola (didattici
e organizzativi) è stata fatta una lettura interpretando i dati raccolti e i relativi benchmark per
territorio e tipologia di istituto. La lettura sinottica degli indicatori ha consentito ai DS di
individuare i punti di forza e debolezza e, a partire da questa analisi, sono stati scelti alcuni
obiettivi di miglioramento. Questi, costituiscono il punto di partenza per definire un piano di
miglioramento triennale, coerente con il PTOF, al termine del quale si dovranno verificare i
risultati raggiunti in relazione agli obiettivi prefissati, per riprogettare il triennio successivo.
Questa lunga premessa è servita a stabilire il punto di partenza comune di questa scuola che in
qualità di capofila di rete con altre 4 istituzioni scolastiche, Università, Ente no profit, e docente
consulente PDM dell’ Indire facente parte della rete ha realizzato un progetto “Migliori…amo”
finanziato dall’USR Campania coerentemente alla nota del Dipartimento per il Sistema educativo
di istruzione e di formazione Direzione Generale per gli Ordinamenti scolastici e la valutazione
del sistema Nazionale di istruzione Ufficio IX del 13 ottobre 2016.
Il progetto “Migliori…amo” ha quindi visto protagonisti le seguenti 5 scuole:
ISTITUTO RUOLO STATALE PARITARIO
IC GIOVANNI PAOLO II DI SALERNO SCUOLA CAPOFILA X
DIREZIONE DIDATTICA IV CIRCOLO
“MATTEO MARI” SA
Partner X
DIREZIONE DIDATTICA III CIRCOLO
SARNO
Partner X
DIREZIONE DIDATTICA GIFFONI
VALLE PIANA
Partner X
SCUOLA PARITARIA “AGAZZI” Partner X
In collaborazione con
DENOMINAZIONE ENTE
TIPOLOGIA ACCORDO
FINALITA’
UNISA
Dip.Scienze Umane, Filosofiche e
dell’Educazione
Protocollo di intesa (siglato
dal 2013)
Ricerca educativa, ricerca-azione,
formazione
Fondazione Carisal Manifestazione di interesse Organizzazione non profit, Settori
d'intervento: Educazione, istruzione e
formazione
INDIRE – elenco dei consulenti
PDM
Docente interna scuola
capofila
Consulenza
SIRQ
(Scuole in rete per la Qualità)
Associazione culturale
Accordo Formazione per i NIV di ogni istituzione
scolastica
Dirigente scolastico dell’Istituto comprensivo Giovanni Paolo II di Salerno
accreditata presso il MIUR per
la formazione professionale
Il progetto ha previsto di realizzare una Ricerca Azione per condividere un approccio condiviso
alla progettazione e attuazione del Piano di miglioramento e, pur nella peculiarità degli obiettivi
specifici di ciascuna Istituzione Scolastica, un monitoraggio dei percorsi attivati, la realizzazione
di un prodotto e dei /risultati ottenuti.
La rete che si è costituita tra le scuole per la presentazione di questo specifico progetto è nata dal
comune intendimento di migliorare nell’ambito dell’area PROCESSI, le pratiche gestionali e
organizzative in considerazione della realtà di contesto nelle quali gravitano le istituzioni
scolastiche che non è ad alto rischio di dispersione e gli esiti INVALSI non sono sensibilmente
preoccupanti ma è anche vero che un modello organizzativo positivo determina apprendimenti
efficaci degli studenti. I gruppi di miglioramento istituiti presso ogni scuola avevano già
evidenziato la necessità di soffermarsi su strumenti di comunicazione istituzionale più appropriati
e condivisi all’interno e all’esterno della scuola al fine anche di monitorare i risultati a distanza
per i quali nessuna delle scuole coinvolte si è era fino ad allora attivata in modo sistemico. La
collaborazione con i partner è stata ritenuta significativa nella misura in cui le professionalità
coinvolte hanno rappresentato risorse in grado di coinvolgere il personale individuando le
opportune strategie e strumenti attraverso la ricerca sul campo per perseguire in modo ottimale
gli obiettivi previsti nel PDM di ogni singola istituzione scolastica. Ogni singola scuola ha
collaborato finanziariamente in modo commisurato alle proprie risorse finanziarie prevedendo
nel FIS un riconoscimento economico ai docenti coinvolti e, ancor più, l’accesso al fondo per la
valorizzazione del merito.
L’idea progettuale è sorta dal confronto tra i dirigenti scolastici delle cinque scuole in rete che,
seppur con modalità diverse, hanno individuato quale principale elemento comune riconducibile
ai RAV e al PdM delle proprie scuole l’ORGANIZZAZIONE intesa come la ricerca di idonee
pratiche gestionali ed organizzative, per agire in maniera efficace sulla complessità del sistema
scuola. In senso più ampio per motivi diversi l’autoreferenzialità del sistema scuola ancora
presente nelle nostra istituzioni scolastiche determinava un freno al processo di miglioramento e
una sensibile difficoltà ad aprirsi a modalità innovative, nel senso più ampio del termine sia a
livello didattico che organizzativo, con ricadute sugli apprendimenti dei giovani di oggi.
Incoraggiare quindi la riflessione dell’intera comunità scolastica attraverso una progettazione
delle azioni che introducesse nuovi approcci al miglioramento scolastico, basati sulla
Dirigente scolastico dell’Istituto comprensivo Giovanni Paolo II di Salerno
condivisione di percorsi di innovazione, promuovendo la conoscenza e la comunicazione anche
pubblica del processo di miglioramento. Con il supporto del Dipartimento di Scienze Umane,
Filosofiche e dell’Educazione dell’UNISA e di professionalità nell’ambito della fondazione
Carisal si è inteso sperimentare strumenti e modelli che rilevassero l’efficacia delle pratiche
educative e didattiche e quello delle pratiche gestionali ed organizzative, prevedendo interventi
di reindirizzamento delle azioni di miglioramento previste. Nei RAV e PDM, di tutte le scuole
coinvolte in rete, attraverso una lettura più attenta era emersa la poca attenzione data alle modalità
di documentazione dei processi e la necessità di individuare una” buona prassi” di monitoraggio
degli stessi. Il coinvolgimento in itinere dell’Associazione culturale accreditata presso il MIUR
per la formazione professionale “SIRQ” (Scuole in rete per la Qualità) che supporta
principalmente gli Istituti nei processi di autovalutazione, miglioramento e rendicontazione
sociale, secondo il SNV, promuovendo iniziative per il miglioramento, corsi per il personale
della scuola e la P.I. e ricerche per la diffusione della qualità dei servizi formativi.ha
rappresentato un significativo valore aggiunto alla progettualità messa in essere. Si è inteso
quindi procedere ad individuare come priorità, la condivisione di un manuale di monitoraggio e
di riesame del Piano di Miglioramento elaborato dalla rete SIRQ progettista del disciplinare del
Marchio SAPERI, per la qualità e l’eccellenza delle scuole.
L’azione innovativa del progetto si è rilevata nel coinvolgimento di partner provenienti da diversi
contesti tutti impegnati nella riflessione di uno strutturato processo di riflessione sulla didattica
e su tutte le azioni trasversali presenti nella scuola teso alla pianificazione e al suo miglioramento.
L’assenza di un modus operandi di “sistema” ha rappresentato un punto nevralgico per cui è nata
la necessità di individuare una pratica gestionale e organizzativa che consentisse di elaborare un
modello per la rilevazione e analisi dei risultati di processo. Ne consegue la chiarezza per le
comunità scolastiche di aprirsi tra loro condividere prassi organizzative, gestionali, didattiche.
In tal modo si è voluto interessare maggiormente tutta la comunità scolastica. La ricerca sul
campo ha previsto il coinvolgimento prioritario dei componenti dei gruppi di miglioramento
costituiti presso ogni scuola. L’uso delle ICT e dei nuovi social ha rappresentato uno strumento
efficace di comunicazione e organizzativo in tempo reale, nonché strumento privilegiato per la
somministrazione di questionari e interviste a tutte le componenti coinvolte a diverso titolo.
Il progetto è stato monitorato attraverso strumenti di carattere docimologico secondo criteri
misurabili, osservabili e accessibili con la raccolta di dati in termini anche quantitativi rilevando
il coinvolgimento di tutti gli attori del progetto e degli stakeholder.
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L’elaborazione, a latere, di un format del bilancio sociale in collaborazione con la Rete di 54
scuole territoriale LiSaCa territoriale ha rappresentato altresì un valore aggiunto significativo alle
attività progettuali anche alla luce che tutte le scuole coinvolte hanno partecipato e ottenuto il
marchio SAPERI.
Considerata l’ambiziosità del progetto e i vari elementi interconnessi tra loro è di più facile
comprensione rappresentare graficamente il progetto messo in essere:
L’esperienza ha dimostrato che il punto nevralgico dei progetti di miglioramento consiste nel
passaggio dall’analisi dello stato di fatto a quello auspicato. Il progetto è stata una “scommessa”
su quanto di ciò che si è auspicato si pensa di raggiungere. E’ proprio il passaggio dall’analisi
dei dati all’individuazione dei problemi sui quali “centrare” il Piano di Miglioramento il punto
più critico dell’intero processo.
Le risultanze di questo progetto hanno permesso di individuare una prassi che consentisse di
monitorare in modo sistematico le attività messe in essere in ogni istituzione scolastica per il
raggiungimento degli obiettivi indicati nel PDM. .
Il Manuale di monitoraggio e di riesame del Piano di Miglioramento adottato e rivisitato
nell’ambito del progetto Migliori…amo di titolarità dell’IC Giovanni Paolo II di Salerno ha
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rappresentato lo strumento principe nella presentazione di questo lavoro. Attraverso le sue schede
si è inteso tracciare l’attività svolta da NIV della scuola in merito alla priorità individuata in fase
di autovalutazione (RAV) relativa agli esiti degli studenti intervenendo sugli esiti dei risultati
scolastici.
Priorità e Traguardi
Nella scuola, dall'analisi dei dati degli esiti e dei risultati scolastici, si è evidenziato una
eterogeneità di valutazione tra sezioni e classi. Si rende quindi necessario elaborare prove di
verifica comuni anche intermedie e finali. Tali prove consisteranno in compiti autentici valutati
secondo criteri condivisi con rubriche di valutazione.
Nel piano di miglioramento della scuola denominato “Se vogliamo, possiamo” si è proceduto
quindi ad organizzare, sulla base delle criticità rilevate nel RAV, l’attività scolastica secondo
criteri di efficienza e di efficacia, promuovendo interventi di miglioramento ed assicurando la
qualità dei processi formativi, nonché la collaborazione delle risorse culturali, professionali,
sociali ed economiche del territorio. A tal fine sono stati adottati provvedimenti di gestione e
valorizzazione delle risorse umane e professionali, garantendo la valenza formativa delle azioni
promosse. Attraverso l’azione di autovalutazione l’Istituzione ha provveduto alla rilevazione di
priorità nella prospettiva di miglioramento delle azioni; con l’auspicio di coinvolgere in modo
continuo e attivo, nell’ambito degli incontri programmati, le parti interessate nei processi, per
ottenere informazioni di ritorno, eseguire azioni di monitoraggio, misurazione, analisi, riesame e
ESITI DEGLI
STUDENTI
DESCRIZIONE
DELLA
PRIORITA'
(max 150
caratteri spazi
inclusi)
DESCRIZIONE DEL TRAGUARDO (max
150 caratteri spazi inclusi)
1) Risultati
scolastici
Alzare i livelli di
apprendimento degli alunni
rilevando gli esiti con prove
di verifica comuni tra
classi
parallele.
Monitorare gli esiti raffrontando i
risultati a breve, medio e lungo termine.
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rendicontazione al fine di garantire un’ elevata Custumer Satisfaction e verificare che i risultati
e gli esiti dei processi siano coerenti con la strategia e realizzino la mission e la vision
dell’Istituto. Da qui la promozione di un’azione di pianificazione sistematica ed integrata tesa a
migliorare il funzionamento complessivo dell’organizzazione, che prenda spunto dai punti di
forza, si focalizzi sull’eliminazione dei punti di debolezza dell’organizzazione e sostenga
appropriate azioni di miglioramento.
Il Piano di Miglioramento quindi ha previsto sia la realizzazione di azioni inerenti l’elaborazione,
somministrazione, valutazione di prove comuni disciplinari, i cui risultati sono monitorati a
livello d’istituto, sia il monitoraggio dei risultati a distanza per prevenire l’insuccesso scolastico,
intervenendo sulla continuità in fase di orientamento, nonché lo sviluppo delle competenze di
cittadinanza anche mediante il coinvolgimento delle famiglie (questi ultime due priorità non sono
in tale sede monitorate). Tutto il percorso di miglioramento prevede, inoltre, azioni di formazione
rivolte al personale docente per la promozione e l’incremento dell’utilizzo delle tecnologie nella
didattica, così da sfruttare le opportunità offerte dalle ICT e dai linguaggi digitali, per supportare
nuovi modi di insegnare, apprendere, valutare.
Dal PDM:
Aree di miglioramento
Tabella n.3 Priorità, traguardi di lungo periodo
ESITI DEGLI
STUDENTI DA
MIGLIORARE
Obiettivi Priorità
1 2
Risultati
scolastici
Alzare i livelli di apprendimento degli alunni rilevando gli
esiti con prove di verifica comuni tra classi parallele. I
risultati degli esiti dovranno migliorare del 3% rispetto al
dato di partenza.
1
Tabella n.4 Obiettivi e priorità di miglioramento
AREA DI
PROCESSO
Obiettivi di processo Priorità
1 2
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Curricolo,
progettazione
e valutazione
Elaborare e somministrare prove periodiche
(iniziali, intermedie e finali) di verifica comuni.
Elaborare ed utilizzare griglie di valutazione
comuni
1
…………………………….
…………………………………
4. INDICATORI - VALORI INIZIALI E ATTESI
Esiti/Processi Indicatori Valori iniziali Valori attesi
Dopo il
I anno
Dopo il
II anno
Dopo il
III anno
Risultati
scolastici
Valutazione
in itinere dei
traguardi
legati agli esiti
Omogeneità tra i dati d’Istituto
e entro tre anni con una
riduzione di un terzo dello
scarto tra le classi già a partire
dal corrente anno scolastico con
un miglioramento del 3%.
1% 2% 3%
Estrapolando dal Manuale di monitoraggio e di riesame la Tabella con i soli dati di questa
specifica area di miglioramento il NIV ha proceduto a pianificare
TABELLA 3. RISULTATI ATTESI E MONITORAGGIO
Nella colonna "Indicatori di monitoraggio" esprimere un elemento su cui basare il controllo periodico del processo in atto. L'indicatore dovrebbe essere un valore misurabile o comunque accertabile in modo univoco.
AREA DI PROCESSO
N
OBIETTIVI DI PROCESSO ELENCATI
RISULTATI ATTESI
INDICATORI DI MONITORAGGIO
MODALITÀ DI RILEVAZIONE
Curricolo progettazione e
valutazione
1
Priorità 1 Adozione di modalità
comuni per la valutazione delle
competenze chiave e di cittadinanza
degli studenti
Prove comuni di
rilevazione delle
competenze di
cittadinanza
Prove disciplinari in
tutte le classi
Piani di lavoro
disciplinari
(dipartimenti) e
Segretaria
didattica
(programmazioni
didattiche per
ambiti disciplinari)
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TABELLA 4. OBIETTIVI-AZIONI
AREA DI PROCESSO
Curricolo
progettazione e valutazione
Obiettivi di
processo elencati
Caratteri
iinnovativi
dell'obiettivo
Caratteri iinnovativi
Valutazione degli effetti positivi e negative delle azioni
Azioni
previste
EFFETTI POSITIVI
all'interno
della scuola a
MEDIO
termine
EFFETTI
NEGATIVI
all'interno
della scuola a
MEDIO termine
EFFETTI
POSITIVI
all'interno
della scuolaa
LUNGO termine
EFFETTI
NEGATIVI
all'interno
della scuolaa
LUNGO termine
Adozione di modalità comuni
perla valutazione delle
competenze chiave e di
cittadinanza degli studenti
Garantire
continuità del
percorso
scolastico
Comma 7
punti a, b,c,
Definire le
procedure e
gli strumenti
per la
valutazione e
certificazione
delle
competenze
(anche quelle
di
cittadinanza)
Adottare
criteri
uniformi di
valutazione
delle
competenze
Resistenze a passare dalla progettazione per contenuti a quello per competenze
Affidabilità nella certificazione
delle competenze
Rischio di adattamento a prassi formali
senza modificare il proprio modo di progettare la didattica
TABELLA 5. DIAGRAMMA DI GANTT
AZIONE/ATTIVITA' PIANIFICAZIONE DELLE ATTIVITA' 2016/19
set ott nov dic gen feb mar apr mag giu lug
CURRICOLO - PROGETTAZIONE E VALUTAZIONE . Definire le procedure,
elaborazione di prove parallele
per classi parallele e gli
strumenti per la valutazione e
certificazione delle competenze
anche quelle di cittadinanza
X X X
Riunione dei
Gruppi
discplinari
X X X
Realizzazione
X X X
Raccolta dati
X X X
Analisi dei dati X X
Presentazione al
DS per riesame X X X
Valutazione e
proposte di
miglioramento X X
Tanto premesso, il nucleo interno di valutazione del comprensivo Giovanni Paolo II a giugno del
corrente anno ha inteso rilevare se, nell’ambito dei “Risultati scolastici” , il valore atteso -pari ad
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un miglioramento del 3%-, fosse stato raggiunto monitorando gli esiti con la somministrazione
delle prove parallele introdotte dall’anno scolastico 2015/16. Il valore iniziale è stato individuato
nel perseguire l'omogeneità tra i dati d’Istituto e, entro tre anni, la riduzione di un terzo dello
scarto tra le classi già a partire dall’anno 15/16. I dati sono stati elaborati distintamente per i due
ordini di scuola.
I dati hanno evidenziato che per le ultime tre classi della scuola primaria nella quasi totalità dei
casi esaminati, si registra un incremento degli esiti dei test finali rispetto a quelli iniziali. In
particolare nella classe quarta di due Plessi si rileva un decremento degli esiti, seppur minimo.
Nella secondaria il campione di alunni, oggetto di monitoraggio, ha evidenziato nel triennio un
incremento degli esiti, che nel complesso diventa più significativo nelle classi seconde.
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Per verificare l’attendibilità dei valori medi esaminati è stata calcolata la deviazione standard che
risulta minore di 1 per tutti i campioni. Tale valore indica che tutte le classi monitorate sono
vicine ai valori medi. E’ stata calcolata la variazione percentuale che indica di quanto varia in
percentuale il valore iniziale rispetto a quello finale.
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Per la secondaria si passa da un valore pari al 4% di differenza percentuale tra il valore medio
del test iniziale e quello finale al termine del I anno a un valore del 10% al termine del triennio
con un incremento complessivo del 6%
Infine per entrambi gli ordini di scuola si è proceduto a verificare la crescita degli esiti scolastici
in riferimento alle prove parallele.
Nella primaria è stata calcolata la differenza percentuale tra il valore medio iniziale registrato in
classe terza e il valore finale registrato in terza al termine del I anno, in quarta al termine del II
anno e in quinta al termine del III anno. Si passa da un valore di 7.9% di differenza percentuale
tra il valore medio del test iniziale e quello finale al termine del I anno a un valore di 11.9% al
termine del triennio con un incremento complessivo del 4%.
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Per la secondaria si passa da un valore pari al 4% di differenza percentuale tra il valore medio
del test iniziale e quello finale al termine del I anno a un valore del 10% al termine del triennio
con un incremento complessivo del 6%.
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Per entrambi gli ordini si è registrato un incremento superiore al 3%
I risultati scolastici della scuola primaria e secondaria sono coerenti all’andamento degli esiti in
italiano e matematica restituiti dall’INVALSI con “risultati buoni” rispetto all’effetto scuola pari
alla media della Regione e della macroarea di appartenenza e alla media nazionale.
SCUOLA PRIMARIA
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Considerato che, nel corrente anno scolastico, si dovrà procedere alla conclusione delle attività
del PDM avviato nel triennio, da questa prima analisi si può affermare che lo stesso rappresenta
per tutta la comunità scolastica del comprensivo un primo traguardo di un percorso condiviso
anche con l’esterno e che ha messo in campo nuove competenze valorizzando le specificità
professionali di ognuno perfezionate con attività formative significative.