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Dirigente scolastico dell’Istituto comprensivo Giovanni Paolo II di Salerno Il PDM: monitoraggio triennale, con gli esiti delle prove parallele, del processo “risultati scolastici” di Maristella D.R.Fulgione L’azione di miglioramento e di ricerca di qualità, alla quale tutte le scuole devono ricondursi risponde a quell’attenzione sociale e culturale che si registra negli ultimi anni e che vede tutti coloro che a vario titolo sono coinvolti fortemente responsabilizzati sui temi dell’autovalutazione e della valutazione nel desiderio di superare quell’autoreferenzialità che per molto tempo ha caratterizzato le istituzioni scolastiche. In particolare l’introduzione del Sistema Nazionale di Valutazione (DPR 28 marzo 2013 n. 80) e l’approvazione della Legge 107/15 hanno posto alle scuole la necessità di dotarsi di un progetto triennale (Piano dell’offerta formativa triennale) che deve avere come punto di partenza il RAV (Rapporto di Autovalutazione che rende conto delle risorse disponibili, dei risultati che la scuola ha ottenuto e degli obiettivi di miglioramento). Il modello di valutazione introdotto in Italia nel 2013 prende in considerazione i processi chiave della scuola rilevando, mediante un sistema articolato di misurazioni, le informazioni che permettono di tenere sotto controllo il servizio erogato (processi educativi e organizzativi e il contesto di riferimento) e i risultati raggiunti in relazione agli obiettivi che l’istituto scolastico si è dato. La condivisione del modello di valutazione (fra tutte le scuole del sistema) permette di misurare la performance di ogni istituto scolastico nella sua evoluzione temporale (valutazione diacronica) e nel confronto strutturato con altre scuole per evitare l’autoreferenzialità (valutazione sincronica). Il SNV pone al centro del processo il Rapporto di Auto Valutazione (RAV) predisposto da un team interno che prende in considerazione gli esiti scolastici (successo formativo, competenze di base, equità degli esiti e risultati a distanza), il contesto e le risorse della scuola, i processi relativi alle pratiche educative (scelte curricolari, progettazione della didattica e valutazione, sviluppo delle relazioni fra pari, inclusione, integrazione e differenziazione continuità e orientamento) e l’ambiente organizzativo (specificità della scuola, direzione; controllo strategico, gestione delle risorse strutturali e finanziarie e sviluppo professionale). Per ognuna di queste aree di analisi il SNV ha proposto alcuni strumenti di indagine (questionario scuola, questionari rivolti a studenti, docenti e genitori) per selezionare un sistema articolato di indicatori che hanno consentito ad ogni istituto di darsi una valutazione per ognuno degli

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Dirigente scolastico dell’Istituto comprensivo Giovanni Paolo II di Salerno

Il PDM: monitoraggio triennale, con gli esiti delle prove parallele, del processo “risultati

scolastici”

di Maristella D.R.Fulgione

L’azione di miglioramento e di ricerca di qualità, alla quale tutte le scuole devono ricondursi

risponde a quell’attenzione sociale e culturale che si registra negli ultimi anni e che vede tutti

coloro che a vario titolo sono coinvolti fortemente responsabilizzati sui temi dell’autovalutazione

e della valutazione nel desiderio di superare quell’autoreferenzialità che per molto tempo ha

caratterizzato le istituzioni scolastiche. In particolare l’introduzione del Sistema Nazionale di

Valutazione (DPR 28 marzo 2013 n. 80) e l’approvazione della Legge 107/15 hanno posto alle

scuole la necessità di dotarsi di un progetto triennale (Piano dell’offerta formativa triennale) che

deve avere come punto di partenza il RAV (Rapporto di Autovalutazione che rende conto delle

risorse disponibili, dei risultati che la scuola ha ottenuto e degli obiettivi di miglioramento). Il

modello di valutazione introdotto in Italia nel 2013 prende in considerazione i processi chiave

della scuola rilevando, mediante un sistema articolato di misurazioni, le informazioni che

permettono di tenere sotto controllo il servizio erogato (processi educativi e organizzativi e il

contesto di riferimento) e i risultati raggiunti in relazione agli obiettivi che l’istituto scolastico si

è dato. La condivisione del modello di valutazione (fra tutte le scuole del sistema) permette di

misurare la performance di ogni istituto scolastico nella sua evoluzione temporale (valutazione

diacronica) e nel confronto strutturato con altre scuole per evitare l’autoreferenzialità

(valutazione sincronica).

Il SNV pone al centro del processo il Rapporto di Auto Valutazione (RAV) predisposto da un

team interno che prende in considerazione gli esiti scolastici (successo formativo, competenze

di base, equità degli esiti e risultati a distanza), il contesto e le risorse della scuola, i processi

relativi alle pratiche educative (scelte curricolari, progettazione della didattica e valutazione,

sviluppo delle relazioni fra pari, inclusione, integrazione e differenziazione continuità e

orientamento) e l’ambiente organizzativo (specificità della scuola, direzione; controllo

strategico, gestione delle risorse strutturali e finanziarie e sviluppo professionale).

Per ognuna di queste aree di analisi il SNV ha proposto alcuni strumenti di indagine (questionario

scuola, questionari rivolti a studenti, docenti e genitori) per selezionare un sistema articolato di

indicatori che hanno consentito ad ogni istituto di darsi una valutazione per ognuno degli

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elementi citati tali da permettere di individuare gli obiettivi di miglioramento per il successivo

triennio.

In ciascuna delle aree nelle quali sono stati suddivisi i principali processi della scuola (didattici

e organizzativi) è stata fatta una lettura interpretando i dati raccolti e i relativi benchmark per

territorio e tipologia di istituto. La lettura sinottica degli indicatori ha consentito ai DS di

individuare i punti di forza e debolezza e, a partire da questa analisi, sono stati scelti alcuni

obiettivi di miglioramento. Questi, costituiscono il punto di partenza per definire un piano di

miglioramento triennale, coerente con il PTOF, al termine del quale si dovranno verificare i

risultati raggiunti in relazione agli obiettivi prefissati, per riprogettare il triennio successivo.

Questa lunga premessa è servita a stabilire il punto di partenza comune di questa scuola che in

qualità di capofila di rete con altre 4 istituzioni scolastiche, Università, Ente no profit, e docente

consulente PDM dell’ Indire facente parte della rete ha realizzato un progetto “Migliori…amo”

finanziato dall’USR Campania coerentemente alla nota del Dipartimento per il Sistema educativo

di istruzione e di formazione Direzione Generale per gli Ordinamenti scolastici e la valutazione

del sistema Nazionale di istruzione Ufficio IX del 13 ottobre 2016.

Il progetto “Migliori…amo” ha quindi visto protagonisti le seguenti 5 scuole:

ISTITUTO RUOLO STATALE PARITARIO

IC GIOVANNI PAOLO II DI SALERNO SCUOLA CAPOFILA X

DIREZIONE DIDATTICA IV CIRCOLO

“MATTEO MARI” SA

Partner X

DIREZIONE DIDATTICA III CIRCOLO

SARNO

Partner X

DIREZIONE DIDATTICA GIFFONI

VALLE PIANA

Partner X

SCUOLA PARITARIA “AGAZZI” Partner X

In collaborazione con

DENOMINAZIONE ENTE

TIPOLOGIA ACCORDO

FINALITA’

UNISA

Dip.Scienze Umane, Filosofiche e

dell’Educazione

Protocollo di intesa (siglato

dal 2013)

Ricerca educativa, ricerca-azione,

formazione

Fondazione Carisal Manifestazione di interesse Organizzazione non profit, Settori

d'intervento: Educazione, istruzione e

formazione

INDIRE – elenco dei consulenti

PDM

Docente interna scuola

capofila

Consulenza

SIRQ

(Scuole in rete per la Qualità)

Associazione culturale

Accordo Formazione per i NIV di ogni istituzione

scolastica

Dirigente scolastico dell’Istituto comprensivo Giovanni Paolo II di Salerno

accreditata presso il MIUR per

la formazione professionale

Il progetto ha previsto di realizzare una Ricerca Azione per condividere un approccio condiviso

alla progettazione e attuazione del Piano di miglioramento e, pur nella peculiarità degli obiettivi

specifici di ciascuna Istituzione Scolastica, un monitoraggio dei percorsi attivati, la realizzazione

di un prodotto e dei /risultati ottenuti.

La rete che si è costituita tra le scuole per la presentazione di questo specifico progetto è nata dal

comune intendimento di migliorare nell’ambito dell’area PROCESSI, le pratiche gestionali e

organizzative in considerazione della realtà di contesto nelle quali gravitano le istituzioni

scolastiche che non è ad alto rischio di dispersione e gli esiti INVALSI non sono sensibilmente

preoccupanti ma è anche vero che un modello organizzativo positivo determina apprendimenti

efficaci degli studenti. I gruppi di miglioramento istituiti presso ogni scuola avevano già

evidenziato la necessità di soffermarsi su strumenti di comunicazione istituzionale più appropriati

e condivisi all’interno e all’esterno della scuola al fine anche di monitorare i risultati a distanza

per i quali nessuna delle scuole coinvolte si è era fino ad allora attivata in modo sistemico. La

collaborazione con i partner è stata ritenuta significativa nella misura in cui le professionalità

coinvolte hanno rappresentato risorse in grado di coinvolgere il personale individuando le

opportune strategie e strumenti attraverso la ricerca sul campo per perseguire in modo ottimale

gli obiettivi previsti nel PDM di ogni singola istituzione scolastica. Ogni singola scuola ha

collaborato finanziariamente in modo commisurato alle proprie risorse finanziarie prevedendo

nel FIS un riconoscimento economico ai docenti coinvolti e, ancor più, l’accesso al fondo per la

valorizzazione del merito.

L’idea progettuale è sorta dal confronto tra i dirigenti scolastici delle cinque scuole in rete che,

seppur con modalità diverse, hanno individuato quale principale elemento comune riconducibile

ai RAV e al PdM delle proprie scuole l’ORGANIZZAZIONE intesa come la ricerca di idonee

pratiche gestionali ed organizzative, per agire in maniera efficace sulla complessità del sistema

scuola. In senso più ampio per motivi diversi l’autoreferenzialità del sistema scuola ancora

presente nelle nostra istituzioni scolastiche determinava un freno al processo di miglioramento e

una sensibile difficoltà ad aprirsi a modalità innovative, nel senso più ampio del termine sia a

livello didattico che organizzativo, con ricadute sugli apprendimenti dei giovani di oggi.

Incoraggiare quindi la riflessione dell’intera comunità scolastica attraverso una progettazione

delle azioni che introducesse nuovi approcci al miglioramento scolastico, basati sulla

Dirigente scolastico dell’Istituto comprensivo Giovanni Paolo II di Salerno

condivisione di percorsi di innovazione, promuovendo la conoscenza e la comunicazione anche

pubblica del processo di miglioramento. Con il supporto del Dipartimento di Scienze Umane,

Filosofiche e dell’Educazione dell’UNISA e di professionalità nell’ambito della fondazione

Carisal si è inteso sperimentare strumenti e modelli che rilevassero l’efficacia delle pratiche

educative e didattiche e quello delle pratiche gestionali ed organizzative, prevedendo interventi

di reindirizzamento delle azioni di miglioramento previste. Nei RAV e PDM, di tutte le scuole

coinvolte in rete, attraverso una lettura più attenta era emersa la poca attenzione data alle modalità

di documentazione dei processi e la necessità di individuare una” buona prassi” di monitoraggio

degli stessi. Il coinvolgimento in itinere dell’Associazione culturale accreditata presso il MIUR

per la formazione professionale “SIRQ” (Scuole in rete per la Qualità) che supporta

principalmente gli Istituti nei processi di autovalutazione, miglioramento e rendicontazione

sociale, secondo il SNV, promuovendo iniziative per il miglioramento, corsi per il personale

della scuola e la P.I. e ricerche per la diffusione della qualità dei servizi formativi.ha

rappresentato un significativo valore aggiunto alla progettualità messa in essere. Si è inteso

quindi procedere ad individuare come priorità, la condivisione di un manuale di monitoraggio e

di riesame del Piano di Miglioramento elaborato dalla rete SIRQ progettista del disciplinare del

Marchio SAPERI, per la qualità e l’eccellenza delle scuole.

L’azione innovativa del progetto si è rilevata nel coinvolgimento di partner provenienti da diversi

contesti tutti impegnati nella riflessione di uno strutturato processo di riflessione sulla didattica

e su tutte le azioni trasversali presenti nella scuola teso alla pianificazione e al suo miglioramento.

L’assenza di un modus operandi di “sistema” ha rappresentato un punto nevralgico per cui è nata

la necessità di individuare una pratica gestionale e organizzativa che consentisse di elaborare un

modello per la rilevazione e analisi dei risultati di processo. Ne consegue la chiarezza per le

comunità scolastiche di aprirsi tra loro condividere prassi organizzative, gestionali, didattiche.

In tal modo si è voluto interessare maggiormente tutta la comunità scolastica. La ricerca sul

campo ha previsto il coinvolgimento prioritario dei componenti dei gruppi di miglioramento

costituiti presso ogni scuola. L’uso delle ICT e dei nuovi social ha rappresentato uno strumento

efficace di comunicazione e organizzativo in tempo reale, nonché strumento privilegiato per la

somministrazione di questionari e interviste a tutte le componenti coinvolte a diverso titolo.

Il progetto è stato monitorato attraverso strumenti di carattere docimologico secondo criteri

misurabili, osservabili e accessibili con la raccolta di dati in termini anche quantitativi rilevando

il coinvolgimento di tutti gli attori del progetto e degli stakeholder.

Dirigente scolastico dell’Istituto comprensivo Giovanni Paolo II di Salerno

L’elaborazione, a latere, di un format del bilancio sociale in collaborazione con la Rete di 54

scuole territoriale LiSaCa territoriale ha rappresentato altresì un valore aggiunto significativo alle

attività progettuali anche alla luce che tutte le scuole coinvolte hanno partecipato e ottenuto il

marchio SAPERI.

Considerata l’ambiziosità del progetto e i vari elementi interconnessi tra loro è di più facile

comprensione rappresentare graficamente il progetto messo in essere:

L’esperienza ha dimostrato che il punto nevralgico dei progetti di miglioramento consiste nel

passaggio dall’analisi dello stato di fatto a quello auspicato. Il progetto è stata una “scommessa”

su quanto di ciò che si è auspicato si pensa di raggiungere. E’ proprio il passaggio dall’analisi

dei dati all’individuazione dei problemi sui quali “centrare” il Piano di Miglioramento il punto

più critico dell’intero processo.

Le risultanze di questo progetto hanno permesso di individuare una prassi che consentisse di

monitorare in modo sistematico le attività messe in essere in ogni istituzione scolastica per il

raggiungimento degli obiettivi indicati nel PDM. .

Il Manuale di monitoraggio e di riesame del Piano di Miglioramento adottato e rivisitato

nell’ambito del progetto Migliori…amo di titolarità dell’IC Giovanni Paolo II di Salerno ha

Dirigente scolastico dell’Istituto comprensivo Giovanni Paolo II di Salerno

rappresentato lo strumento principe nella presentazione di questo lavoro. Attraverso le sue schede

si è inteso tracciare l’attività svolta da NIV della scuola in merito alla priorità individuata in fase

di autovalutazione (RAV) relativa agli esiti degli studenti intervenendo sugli esiti dei risultati

scolastici.

Priorità e Traguardi

Nella scuola, dall'analisi dei dati degli esiti e dei risultati scolastici, si è evidenziato una

eterogeneità di valutazione tra sezioni e classi. Si rende quindi necessario elaborare prove di

verifica comuni anche intermedie e finali. Tali prove consisteranno in compiti autentici valutati

secondo criteri condivisi con rubriche di valutazione.

Nel piano di miglioramento della scuola denominato “Se vogliamo, possiamo” si è proceduto

quindi ad organizzare, sulla base delle criticità rilevate nel RAV, l’attività scolastica secondo

criteri di efficienza e di efficacia, promuovendo interventi di miglioramento ed assicurando la

qualità dei processi formativi, nonché la collaborazione delle risorse culturali, professionali,

sociali ed economiche del territorio. A tal fine sono stati adottati provvedimenti di gestione e

valorizzazione delle risorse umane e professionali, garantendo la valenza formativa delle azioni

promosse. Attraverso l’azione di autovalutazione l’Istituzione ha provveduto alla rilevazione di

priorità nella prospettiva di miglioramento delle azioni; con l’auspicio di coinvolgere in modo

continuo e attivo, nell’ambito degli incontri programmati, le parti interessate nei processi, per

ottenere informazioni di ritorno, eseguire azioni di monitoraggio, misurazione, analisi, riesame e

ESITI DEGLI

STUDENTI

DESCRIZIONE

DELLA

PRIORITA'

(max 150

caratteri spazi

inclusi)

DESCRIZIONE DEL TRAGUARDO (max

150 caratteri spazi inclusi)

1) Risultati

scolastici

Alzare i livelli di

apprendimento degli alunni

rilevando gli esiti con prove

di verifica comuni tra

classi

parallele.

Monitorare gli esiti raffrontando i

risultati a breve, medio e lungo termine.

Dirigente scolastico dell’Istituto comprensivo Giovanni Paolo II di Salerno

rendicontazione al fine di garantire un’ elevata Custumer Satisfaction e verificare che i risultati

e gli esiti dei processi siano coerenti con la strategia e realizzino la mission e la vision

dell’Istituto. Da qui la promozione di un’azione di pianificazione sistematica ed integrata tesa a

migliorare il funzionamento complessivo dell’organizzazione, che prenda spunto dai punti di

forza, si focalizzi sull’eliminazione dei punti di debolezza dell’organizzazione e sostenga

appropriate azioni di miglioramento.

Il Piano di Miglioramento quindi ha previsto sia la realizzazione di azioni inerenti l’elaborazione,

somministrazione, valutazione di prove comuni disciplinari, i cui risultati sono monitorati a

livello d’istituto, sia il monitoraggio dei risultati a distanza per prevenire l’insuccesso scolastico,

intervenendo sulla continuità in fase di orientamento, nonché lo sviluppo delle competenze di

cittadinanza anche mediante il coinvolgimento delle famiglie (questi ultime due priorità non sono

in tale sede monitorate). Tutto il percorso di miglioramento prevede, inoltre, azioni di formazione

rivolte al personale docente per la promozione e l’incremento dell’utilizzo delle tecnologie nella

didattica, così da sfruttare le opportunità offerte dalle ICT e dai linguaggi digitali, per supportare

nuovi modi di insegnare, apprendere, valutare.

Dal PDM:

Aree di miglioramento

Tabella n.3 Priorità, traguardi di lungo periodo

ESITI DEGLI

STUDENTI DA

MIGLIORARE

Obiettivi Priorità

1 2

Risultati

scolastici

Alzare i livelli di apprendimento degli alunni rilevando gli

esiti con prove di verifica comuni tra classi parallele. I

risultati degli esiti dovranno migliorare del 3% rispetto al

dato di partenza.

1

Tabella n.4 Obiettivi e priorità di miglioramento

AREA DI

PROCESSO

Obiettivi di processo Priorità

1 2

Dirigente scolastico dell’Istituto comprensivo Giovanni Paolo II di Salerno

Curricolo,

progettazione

e valutazione

Elaborare e somministrare prove periodiche

(iniziali, intermedie e finali) di verifica comuni.

Elaborare ed utilizzare griglie di valutazione

comuni

1

…………………………….

…………………………………

4. INDICATORI - VALORI INIZIALI E ATTESI

Esiti/Processi Indicatori Valori iniziali Valori attesi

Dopo il

I anno

Dopo il

II anno

Dopo il

III anno

Risultati

scolastici

Valutazione

in itinere dei

traguardi

legati agli esiti

Omogeneità tra i dati d’Istituto

e entro tre anni con una

riduzione di un terzo dello

scarto tra le classi già a partire

dal corrente anno scolastico con

un miglioramento del 3%.

1% 2% 3%

Estrapolando dal Manuale di monitoraggio e di riesame la Tabella con i soli dati di questa

specifica area di miglioramento il NIV ha proceduto a pianificare

TABELLA 3. RISULTATI ATTESI E MONITORAGGIO

Nella colonna "Indicatori di monitoraggio" esprimere un elemento su cui basare il controllo periodico del processo in atto. L'indicatore dovrebbe essere un valore misurabile o comunque accertabile in modo univoco.

AREA DI PROCESSO

N

OBIETTIVI DI PROCESSO ELENCATI

RISULTATI ATTESI

INDICATORI DI MONITORAGGIO

MODALITÀ DI RILEVAZIONE

Curricolo progettazione e

valutazione

1

Priorità 1 Adozione di modalità

comuni per la valutazione delle

competenze chiave e di cittadinanza

degli studenti

Prove comuni di

rilevazione delle

competenze di

cittadinanza

Prove disciplinari in

tutte le classi

Piani di lavoro

disciplinari

(dipartimenti) e

Segretaria

didattica

(programmazioni

didattiche per

ambiti disciplinari)

Dirigente scolastico dell’Istituto comprensivo Giovanni Paolo II di Salerno

TABELLA 4. OBIETTIVI-AZIONI

AREA DI PROCESSO

Curricolo

progettazione e valutazione

Obiettivi di

processo elencati

Caratteri

iinnovativi

dell'obiettivo

Caratteri iinnovativi

Valutazione degli effetti positivi e negative delle azioni

Azioni

previste

EFFETTI POSITIVI

all'interno

della scuola a

MEDIO

termine

EFFETTI

NEGATIVI

all'interno

della scuola a

MEDIO termine

EFFETTI

POSITIVI

all'interno

della scuolaa

LUNGO termine

EFFETTI

NEGATIVI

all'interno

della scuolaa

LUNGO termine

Adozione di modalità comuni

perla valutazione delle

competenze chiave e di

cittadinanza degli studenti

Garantire

continuità del

percorso

scolastico

Comma 7

punti a, b,c,

Definire le

procedure e

gli strumenti

per la

valutazione e

certificazione

delle

competenze

(anche quelle

di

cittadinanza)

Adottare

criteri

uniformi di

valutazione

delle

competenze

Resistenze a passare dalla progettazione per contenuti a quello per competenze

Affidabilità nella certificazione

delle competenze

Rischio di adattamento a prassi formali

senza modificare il proprio modo di progettare la didattica

TABELLA 5. DIAGRAMMA DI GANTT

AZIONE/ATTIVITA' PIANIFICAZIONE DELLE ATTIVITA' 2016/19

set ott nov dic gen feb mar apr mag giu lug

CURRICOLO - PROGETTAZIONE E VALUTAZIONE . Definire le procedure,

elaborazione di prove parallele

per classi parallele e gli

strumenti per la valutazione e

certificazione delle competenze

anche quelle di cittadinanza

X X X

Riunione dei

Gruppi

discplinari

X X X

Realizzazione

X X X

Raccolta dati

X X X

Analisi dei dati X X

Presentazione al

DS per riesame X X X

Valutazione e

proposte di

miglioramento X X

Tanto premesso, il nucleo interno di valutazione del comprensivo Giovanni Paolo II a giugno del

corrente anno ha inteso rilevare se, nell’ambito dei “Risultati scolastici” , il valore atteso -pari ad

Dirigente scolastico dell’Istituto comprensivo Giovanni Paolo II di Salerno

un miglioramento del 3%-, fosse stato raggiunto monitorando gli esiti con la somministrazione

delle prove parallele introdotte dall’anno scolastico 2015/16. Il valore iniziale è stato individuato

nel perseguire l'omogeneità tra i dati d’Istituto e, entro tre anni, la riduzione di un terzo dello

scarto tra le classi già a partire dall’anno 15/16. I dati sono stati elaborati distintamente per i due

ordini di scuola.

I dati hanno evidenziato che per le ultime tre classi della scuola primaria nella quasi totalità dei

casi esaminati, si registra un incremento degli esiti dei test finali rispetto a quelli iniziali. In

particolare nella classe quarta di due Plessi si rileva un decremento degli esiti, seppur minimo.

Nella secondaria il campione di alunni, oggetto di monitoraggio, ha evidenziato nel triennio un

incremento degli esiti, che nel complesso diventa più significativo nelle classi seconde.

Dirigente scolastico dell’Istituto comprensivo Giovanni Paolo II di Salerno

Per verificare l’attendibilità dei valori medi esaminati è stata calcolata la deviazione standard che

risulta minore di 1 per tutti i campioni. Tale valore indica che tutte le classi monitorate sono

vicine ai valori medi. E’ stata calcolata la variazione percentuale che indica di quanto varia in

percentuale il valore iniziale rispetto a quello finale.

Dirigente scolastico dell’Istituto comprensivo Giovanni Paolo II di Salerno

Per la secondaria si passa da un valore pari al 4% di differenza percentuale tra il valore medio

del test iniziale e quello finale al termine del I anno a un valore del 10% al termine del triennio

con un incremento complessivo del 6%

Infine per entrambi gli ordini di scuola si è proceduto a verificare la crescita degli esiti scolastici

in riferimento alle prove parallele.

Nella primaria è stata calcolata la differenza percentuale tra il valore medio iniziale registrato in

classe terza e il valore finale registrato in terza al termine del I anno, in quarta al termine del II

anno e in quinta al termine del III anno. Si passa da un valore di 7.9% di differenza percentuale

tra il valore medio del test iniziale e quello finale al termine del I anno a un valore di 11.9% al

termine del triennio con un incremento complessivo del 4%.

Dirigente scolastico dell’Istituto comprensivo Giovanni Paolo II di Salerno

Per la secondaria si passa da un valore pari al 4% di differenza percentuale tra il valore medio

del test iniziale e quello finale al termine del I anno a un valore del 10% al termine del triennio

con un incremento complessivo del 6%.

Dirigente scolastico dell’Istituto comprensivo Giovanni Paolo II di Salerno

Per entrambi gli ordini si è registrato un incremento superiore al 3%

I risultati scolastici della scuola primaria e secondaria sono coerenti all’andamento degli esiti in

italiano e matematica restituiti dall’INVALSI con “risultati buoni” rispetto all’effetto scuola pari

alla media della Regione e della macroarea di appartenenza e alla media nazionale.

SCUOLA PRIMARIA

Dirigente scolastico dell’Istituto comprensivo Giovanni Paolo II di Salerno

SCUOLA SECONDARIA

Dirigente scolastico dell’Istituto comprensivo Giovanni Paolo II di Salerno

Considerato che, nel corrente anno scolastico, si dovrà procedere alla conclusione delle attività

del PDM avviato nel triennio, da questa prima analisi si può affermare che lo stesso rappresenta

per tutta la comunità scolastica del comprensivo un primo traguardo di un percorso condiviso

anche con l’esterno e che ha messo in campo nuove competenze valorizzando le specificità

professionali di ognuno perfezionate con attività formative significative.