Esercitazione Goldfinger...27 MN O T I Z I A R I O ARINAdella Esercitazione GoldfingerAfine giugno i...

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27 NOTIZIARIO M ARINA della Esercitazione Goldfinger A fine giugno i distaccamenti operativi del G.O.I. e due plotoni di combat support del 1° Reggimento della Brigata Marina San Marco hanno sviluppato, nel Mare Adriatico, un addestramento congiunto che aveva come tematica principale le operazioni marittime su piattaforme metanifere. L’esercitazione denominata Goldfinger ha permesso di mantenere ed accrescere la collaborazione operativa tra i due reparti contribuendo allo sviluppo di tecniche, tat- tiche e procedure congiunte per le operazioni in ambiente maritime inteso nella sua sfera più ampia. L’esercitazione si è svolta approfondendo la sinergia ope- rativa tra G.O.I., G.O.S., Brigata Marina, reparti di volo e unità navale. Il pieno supporto operativo e logistico è stato fornito dalla nave anfibia San Giusto, utilizzata anche come sede di comando e controllo. I due plotoni del 1° Reggimento San Marco, infatti, oltre ad aver avuto occasione di addestrarsi al supporto alle forze speciali in operazioni su piat- taforme, durante la stessa finestra addestrativa hanno anche ini- ziato ad approfondire le capacità necessarie per compiere boar- ding nei confronti di unità navali non-cooperanti. Il ruolo ricoperto dai plotoni di combat support del San Marco è di follow on force, cioè di forze convenzionali alta- mente specializzate che, a seguito dell’intervento delle forze speciali, garantiscono un adeguato supporto tattico allo svolgimento di particolari operazioni, sia in scenario terrestre che maritime. Il plotone C.S. è un progetto iniziato 2 anni fa per volontà del capo di Stato Maggiore della Marina. I Plotoni sono stati coadiuvati nell’addestramento da incursori del G.O.I. che hanno reso possibile un notevole e specifico accre- scimento professionale mediante la condivisione di un ba- gaglio di conoscenze ed esperienze di grande valore. Grazie allo svolgimento di questa specifica attività adde- strativa, in stretta collaborazione con i distaccamenti ope- rativi del G.O.I. e che ha visto anche una collaborazione con un nucleo E.O.D. del G.O.S., è stato possibile garantire il raggiungimento della piena capacità operativa per il Se- condo Plotone combat support nonché permettere il man- tenimento di quella già acquisita dal Primo Plotone combat sup- port, il quale partecipava alla sua seconda Goldfinger. Addestramento intenso per le unità delle Forze Speciali e dei plotoni combat support del San Marco Operatori del secondo plotone combact support e G.O.I. cominciano il movimento tattico a seguito di rilascio tramite barbettone sull’helipad della piattaforma. (foto di Raffaele Muolo).

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27N O T I Z I A R I OMARINA

della

Esercitazione Goldfinger

Afine giugno i distaccamenti operativi del G.O.I. edue plotoni di combat support del 1° Reggimentodella Brigata Marina San Marco hanno sviluppato,

nel Mare Adriatico, un addestramento congiunto cheaveva come tematica principale le operazioni marittimesu piattaforme metanifere.L’esercitazione denominata Goldfinger ha permesso dimantenere ed accrescere la collaborazione operativa trai due reparti contribuendo allo sviluppo di tecniche, tat-tiche e procedure congiunte per le operazioni in ambientemaritime inteso nella sua sfera più ampia.L’esercitazione si è svolta approfondendo la sinergia ope-rativa tra G.O.I., G.O.S., Brigata Marina, reparti di volo eunità navale. Il pieno supporto operativo e logistico èstato fornito dalla nave anfibia San Giusto, utilizzata anchecome sede di comando e controllo.I due plotoni del 1° Reggimento San Marco, infatti, oltread aver avuto occasione di addestrarsi al supporto alle

forze speciali in operazioni su piat-taforme, durante la stessa finestraaddestrativa hanno anche ini-

ziato ad approfondire lecapacità necessarie

per compiere boar-ding nei confronti

di unità navali non-cooperanti.Il ruolo ricoperto dai plotoni di combat support del SanMarco è di follow on force, cioè di forze convenzionali alta-mente specializzate che, a seguito dell’intervento delleforze speciali, garantiscono un adeguato supporto tatticoallo svolgimento di particolari operazioni, sia in scenarioterrestre che maritime.Il plotone C.S. è un progetto iniziato 2 anni fa per volontàdel capo di Stato Maggiore della Marina. I Plotoni sonostati coadiuvati nell’addestramento da incursori del G.O.I.che hanno reso possibile un notevole e specifico accre-scimento professionale mediante la condivisione di un ba-gaglio di conoscenze ed esperienze di grande valore. Grazie allo svolgimento di questa specifica attività adde-strativa, in stretta collaborazione con i distaccamenti ope-rativi del G.O.I. e che ha visto anche una collaborazionecon un nucleo E.O.D. del G.O.S., è stato possibile garantireil raggiungimento della piena capacità operativa per il Se-condo Plotone combat support nonché permettere il man-

tenimento di quella già acquisitadal Primo Plotone combat sup-

port, il quale partecipava allasua seconda Goldfinger.

Addestramento intenso per le unità delle Forze Speciali e dei plotoni combat support del San Marco

Operatori del secondo plotone combact support e G.O.I. cominciano il movimento tattico a seguito di rilascio tramite barbettone sull’helipaddella piattaforma. (foto di Raffaele Muolo).

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Mar Adriatico, 23 giugno 2015. Operatori del PrimoPlotone combat support si apprestano a saturare i livelli inferiori della piattaforma a seguito di link upcon operatori del G.O.I. già presenti sulla stessa. (foto di Raffaele Muolo).

Sono consapevole delle responsabilità del mio ruolo e

ogni sforzo continua e continuerà ad essere rivolto nel tenere alto il

nome del San Marco in ogni contesto in cui ne è richiesto l’intervento.

Sulla base dei nostri valori fon-danti guardiamo le sfide future pronti a cogliere ogni occasione

che comporti una crescita professionale e l’implementazione

di nuove capacità operativeIl comandante del I Reggimento San Marco, capitano di vascello Massimiliano Grazioso

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N O T I Z I A R I OMARINAdella

Incontriamo il comandante del 1º reggimento San Marco Massimiliano Grazioso

Cosa direbbe a un giovane ra-gazzo o ragazza che intraprendela carriera in Marina affinchéaspiri ad entrare a far parte dellafamiglia del San Marco?Essere uomo o donna del San Marcoè un privilegio per pochi che implicaspesso sacrifici e difficoltà per sestessi e per i propri cari. A tutti co-loro che ambiscono a fregiarsi delLeone Alato dico: affrontate il vostrocammino professionale con pas-sione, solo così potrete superare ledure prove e le difficoltà che incon-trerete.Oggi lei è il comandante di unodei Reparti più prestigiosi delleForze Armate Italiane. Che sensa-zioni prova ad essere il coman-dante di questo Reparto d’elite ecosa si aspetta per il futuro delReparto? Essere il comandante del 1 reggi-mento San Marco è per me motivodi estremo orgoglio, il coronamentodi anni di lavoro dedicati alla compo-nente anfibia sia nei teatri operativisia presso gli organi centrali dellaMarina, sempre al fianco di uoministraordinari. Sulla base dei nostri va-lori fondanti guardiamo le sfide fu-ture pronti a cogliere ogni occasioneche comporti una crescita professio-nale e l’implementazione di nuovecapacità operative. Ultima tra questeè proprio quella relativa allo sviluppodel Supporto al Combattimento(Combat Support) in Operazioni diForze Speciali; creando infatti il bi-nomio GOI/Brigata Marina SanMarco, in un futuro prossimo, la no-stra Forza Armata acquisirà una ca-pacità altamente operativa, prontaad ogni sfida che si presenterà. Sicu-

ramente questa opportuntà ci daràla possibilità di accrescere il nostrobagaglio professionale avendo comepunto di riferimento il Gruppo Ope-rativo Incursori, la più bella realtà delnostro comparto Difesa. Mi auguroche l’Italia apprezzi i nostri sforzi ericonosca in noi un punto fermo sucui poter sempre contare anche conpochissimo preavviso. Tecniche di addestramento, la rin-corsa a materiali e tecnologia, masoprattutto la motivazione delpersonale. Quanto contano que-sti aspetti per il Fuciliere di Ma-rina? Gli scenari operativi moderni e lenuove minacce che ci prepariamo adaffrontare attraverso il duro adde-stramento quotidiano comportanoun continuo adeguamento del Com-battente in termini di tecniche, tatti-che e procedure. I nostri sforzi sonoinoltre rivolti alla ricerca e speri-mentazione delle migliori armi, equi-paggiamenti e mezzi per poteresprimere al massimo le nostre po-tenzialità in un’ottica duale, ovverosia in ambienti operativi classici sia insupporto alla cittadinanza italiana.Sono convinto, e lo ripeto a mestesso e ai miei uomini, che ciò checontraddistingue il nostro Reparto èsempre stata la considerazione chediamo all’elemento umano con lesue peculiarità, la sua forza d’animoe la determinazione nel perseguirela missione assegnata anche in situa-zioni degradate. Ciò ha rappresen-tato in passato e rappresenterà infuturo un punto fermo del nostroessere e ci consentirà di continuarea servire l’Italia con la stessa pas-sione ed efficacia negli anni a venire.

Mar Adriatico, 25 giugno 2015. Fucilieri di Marina del 1º Rgt. San Marco in assetto “boarding team”. (Foto di Raffaele Muolo).

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