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Laboratorio di Progettazione architettonica 3
Esercitazione 2
Rapporto figura sfondo e sua applicazione nell’analisi urbana.
Un diagramma figura-sfondo descrive una tecnica grafica di mappatura utilizzata per illustrare la
relazione tra spazio costruito e non costruito nel territorio e nella città: gli edifici sono visualizzati
come massa, corpo distinto e definito mentre gli spazi aperti, pubblici e non, formati da strade,
parchi, piazze e vuoti sono rappresentati come sfondo unitario e indistinto. Nella pianificazione
urbana, questo semplice ma potente strumento di rappresentazione viene utilizzato per esplorare
relazioni mutue tra parti, tra forme e funzioni : configurazioni misurabili nella continuità indistinta
dello spazio aperto. Un modo di rappresentare la realtà teso a semplificare, a ridurre la complessità
in diagrammi schematici, che lasciano in evidenza sono gli indizi più significativi per spiegare
differenze e somiglianze: lo scheletro portante della sintassi della forma urbana.
Percezione e contrasti oppositivi
A questa descrizione base generale dobbiamo però associare un elemento per noi importante:
ovvero la morfologia del luogo, l’orografia. Non è possibile comprendere e spiegare la struttura
della città ( la sua forma e i suoi spazi , tipologia e morfologia) in assenza della relazione tra costruito
e l’andamento del suolo ( orografia, topografia e geologia).
Nei grafici che seguono, ad eccezione della pianta di Roma disegnata da Giovan Battista Nolli (1748),
degli studi di topografia antica di Luigi Canina (1840c.a.) e della Carta Fisica del Suolo di Roma
disegnata da Gian Battista Brocchi nel 1820, nessuna delle mappe rappresentate pone in evidenza
e interesse conoscitivo su questo tema così decisivo per spiegare il fenomeno urbano e l’incontro
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tra cultura e natura. Sembra che l’interesse di molti architetti e urbanisti sia indirizzato sulla
comprensione della forma in quanto tale e sul rapporto allargato ad un contesto che la comprende.
Una propensione a vedere il processo di trasformazione ( architettonica e urbana) sottraendo
elementi caratterizzanti e concreti della realtà a favore di una visione più astratta, formalistica e
concettuale.
È la teoria della Gestalt che indaga sul piano scientifico il rapporto tra percezione e comprensione,
che ci indica una via d’analisi e d’interpretazione del territorio e della forma urbana; a fronte di ciò
sembra che nelle sue applicazioni non emerga un interesse sul rapporto che regolamenta la
reciprocità di combinazioni tra la topografia e la morfologia, tra forma del suolo e l’assetto
tipologico. Riteniamo che questo binomio debba ritrovare la sua piena centralità nel percorso
d’ideazione del costruito. (Gestalt: … Orientamento della psicologia moderna secondo la quale la
percezione di una situazione globale deve essere considerata come totalità strutturata, che segue leggi
proprie, e non come somma o giustapposizione di singoli elementi . Vedi tra gli altri R. Arneheim , La dinamica
della forma architettonica, Milano 1981, e soprattutto Arte e percezione visiva Milano 1962. Entrambi i libri
sono scaricabile dalla rete).
Le immagini di riferimento che seguono si possono distinguere in tre categorie:
• Opere grafiche di artisti ( E. Chillida, A. Burri, G. Capogrossi, J. Albers, solo per citarne
alcuni), che sperimentano attraverso tecniche varie composizioni (collage, disegni, sculture
,ecc.), in grado di esaltare contrasti e opposizioni: ovvero la dialettica che si realizza tra
materie ( solida/porosa; levigata/scabrosa; trasparente/opaca; pesante/ leggera; ecc.),
forme (; ordinata/libera; astratta/organica; ) e colori : figure che si confrontano nel campo
indefinito dello sfondo.
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Eduardo Chillida (San Sebastián, 10 gennaio 1924 – San Sebastián, 19 agosto 2002)
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Alberto Burri (Città di Castello, 12 marzo 1915 – Nizza, 13 febbraio 1995)
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Giuseppe Capogrossi (Roma, 7 marzo 1900 – Roma, 9 ottobre 1972)
Josef Albers (Bottrop, 19 marzo 1888 – New Haven, 26 marzo 1976
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• Iconografie destinate allo studio del fenomeno geologico, topografico ed antropico in
cui la relazione tra caratteri della forma del suolo e forme della città mette in evidenza i
nessi oggettivi che regolano l’apparire sensibile dei fenomeni reali.
Giovanni Battista Nolli (1701- 1756)
Una dei più conosciuti esempi di rappresentazione urbana regolamentata dal rapporto figura-
sfondo è quella della Grande Pianta di Roma disegnata nel 1748 da Giambattista Nolli. Questa
cartografia permette di esplorare la trama dei tessuti urbani della Roma del XVIII secolo costituita
dalla combinazione tra edilizia residenziale , spazi aperti e emergenze monumentali; quest’ultime
sono descritte come spazialità aperte, fruibili e connesse allo spazio pubblico ( piazze e strade).
Per le nostre finalità è importante rilevare che la descrizione della trama edilizia ( che è studio della
forma della città e dei diversi tipi edilizi (residenziali, palaziali, chiesastici, conventuali, monumentali
e archeologici), si accompagna la descrizione della topografia e dell’uso del suolo ( agricolo, orti,
vigne, giardini, ecc. ).
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Luigi Canina ( 1795 – 1856)
Luigi Canina ( archeologo) in questo studio di analisi inter-scalare del territorio -in cui si evidenziano
le concatenazioni tra elementi geomorfologici e topografia del sito archeologico di Tusculum nel
complesso del lago di Albano (1848-56), si descrive l’assetto della giacitura del monumento antico
come derivazione della forma del luogo: il sito è il fondamento imprescindibile di ogni
trasformazione antropica e la rappresentazione a tre diverse scale delle immagini concatenate (dal
territorio al sito archeologico passando per una descrizione intermedia) ne dimostra pienamente
le ragioni.
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Gian Battista Brocchi (1772-1826)
In questa prima carta fisica del suolo di Roma ,redatta nel 1820 dal geologo Brocchi, l’assetto
topografico del territorio romano prende piena rilevanza rispetto alla descrizione della morfologia
urbana : colori e forme ci riconducono scientificamente alla natura primordiale del luogo. L’assetto
del suolo costituito dall’alternanza di depressioni ed emergenze -a seguire la modellazione
topografica del territorio-, prende ulteriori qualità descrittiva attraverso l’ identificazione delle
caratteristiche materiche dei suoli, che ci riconducono alla natura geo-morfologica del territorio.
Valli, pianori, acclività, zone umide e secche descrivono l’assetto naturale, addomesticato
dall’azione dell’uomo, in cui si presentano i grandi assi e le emergenze monumentali che dominano
il paesaggio della città.
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Camillo Sitte 1843 – 1903
A cavallo del XX secolo, la rappresentazione della città era ancora uno strumento per illustrare la
complessità dello spazio come luogo d’incontro con la natura. Camillo Sitte ha studiato,
ridisegnato e confrontato, gli spazi pubblici della città storia in tutta Europa.
Il suo libro L'arte di costruire città contiene approfonditi studi di morfologia urbana, che illustrano
le regole di formazione della città .
• Schemi, ideogrammi, diagrammi, mappature sono destinati allo studio del
fenomeno territoriale ed urbano. Grafici rigorosamente in bianco e nero, astratti e
concettuali, sono destinati a studiare la natura complessa e interrelata dello spazio urbano
contemporaneo. Uno strumento di lettura che attraverso il confronto tra parti diverse della
città, dei quartieri, degli spazi aperti (morfologia e tipologia edilizia e densità, vuoti urbani
, funzioni, uso del suolo, viabilità ecc. ), apre verso la comprensione della struttura dello
spazio urbano, dei criteri d’organizzazione funzionale delle cose e delle persone.
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Rapporto tra l’assetto quadrata e regolare della città storica (il centro di Parma ) e l’equilibrio
compositivo di figure architettoniche del centro urbano di Saint-Dié, ( Le Corbusier , Saint-Dié,
France, 1945) luogo dove grattacieli, edifici in linea spezzata s’incontrano nella planarità delle vaste
distese di campagna verde. Gli edifici residenziali allineati lungo il bordo fanno da “cornice” rigida
agli edifici istituzionali, dei servizi, delle attività terziarie disposti a dominare lo spazio pubblico.
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Colin Rowe, Collage City 1983
Il grafico (una chiara rappresentazione eseguita con la tecnica della figura sfondo), descrive
attraverso una concezione astratta, la forma della città contemporanea: si compie un’ estrema
semplificazione della rappresentazione della complessità della città.
Alle forme del costruito differenziate per densità, carattere, organizzazione e tessuto edilizio si
contrappongono gli invasi stradali, gli slarghi e gli spazi indifferenziati e “vuoti”! ( ma sono
veramente vuoti?). La città contemporanea composta di pezzi accostati l’un l’altro ormai si distanzia
dall’utopia del “progetto totale” ordinato e unitariamente riconoscibile. La città si basa sulla
frammentazione e la ricomposizione a collage.
: “ … L'una (parte) è quasi tutta bianca, l'altra quasi tutta nera; l'una un accumulo di solidi in un
vuoto in gran parte non manipolato, l'altra un accumulo di vuoti in un solido in gran parte non
manipolato; e, in entrambi i casi, il suolo promuove una categoria di figure completamente diversa
- un nuovo oggetto, nell'altro spazio. " Colin Rowe, Collage city 1982
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Robert Venturi & D.S Brown: learning from Las Vegas 1972
Alla fine degli anni '60, la crisi del modernismo raggiunge un punto critico. Il desiderio di un
ripensamento è attraversato da un profondo interesse per i luoghi, i contesti, il passato. Mentre
studiosi e architetti stanno ripensando l'immagine della città, parallelamente si sono sperimentati
nuovi metodi analitici e strumenti grafici. Il diagramma figura/ sfondo diventa lo strumento
pedagogico perfetto per affrontare la collisione tra l'architettura modernista e la complessità della
città della contemporaneità.
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Robert Venturi & Denise Scott Brown : learning from Las Vegas 1972 .
L.Canina : Piana topografica dell’antica via Latina 18
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“Las Vegas is to the Strip what Rome is to the Piazza.”
Koetter, F., Rowe, C. (1978). Collage City. Boston: MIT Press. Venturi, R. (1972). Learning from Las Vegas. Cambridge, MA: MIT Press.
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Il sistema del verde e degli spazi aperti
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Il sistema della viabilità
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La densità
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L. Kahn , Piano per Philadelphia
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A.Rossi, la città analoga
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R. Kolhaas OMA, Parco della Villette
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