Esami di stato_lezione_arangio_12112013

64
FACOLTA’ DI INGEGNERIA CIVILE E INDUSTRIALE Ciclo di seminari di preparazione per l’Esame di Stato di abilitazione alla professione dell’ Ingegnere . Seconda Edizione. Ingegneri settore civile e ambientale, industriale e dell’informazione. Martedì 5 Novembre 2013 Martedì 12 Novembre 2013 Martedì 19 Novembre 2013 Dicembre, data da definire Evento Gratuito Aula 1 “La Sapienza” Università di Roma Facoltà di Ingegneria San Pietro in Vincoli Via Eudossiana 18 (Metro Cavour o Colosseo) Prenotazione obbligatoria. Per poter partecipare all’incontro, dovrà essere effettuata la prenotazione inviando un’email a: [email protected] Il materiale didattico - informativo inerente il corso sarà disponibile sul sito nei giorni successivi allo svolgimento dello stesso nella sezione formazione ->atti dei seminari. L’ Ordine degli Ingegneri della Provincia di Roma, in collaborazione con la Facoltà di Ingegneria Civile e Industriale dell’ Università di Roma “La Sapienza”, organizza quattro giornate di preparazione all’ Esame di Stato per il conseguimento dell’ abilitazione professionale di ingegneri nei Settori Civile e Ambientale, Industriale e dell’Informazione. I seminari tratteranno argomenti di natura professionalizzante, relativi alla deontologia ed all'etica professionale, al ruolo dell'ingegnere nella realizzazione delle opere pubbliche e private, di impianti tecnologici e industriali, alla normativa tecnica, ai problemi di sicurezza, alla responsabilità civile e penale che la professione di ingegnere comporta. Parte della docenza è individuata dall’Ordine e comprende ingegneri professionisti esperti nelle diverse discipline, altra da docenti delle Facoltà di Ingegneria Civile e Industriale e di Ingegneria dell’Informazione Informatica e Statistica della Sapienza, questi ultimi, in particolare, per lo svolgimento di lezioni dedicate all'illustrazione delle tipologie di temi proposti per le prove scritte dell'Esame di Stato.

description

Ciclo di seminari di preparazione per l’Esame di Stato di abilitazione alla professione di Ingegnere organizzato dall'Ordine degli Ingegneri della Provincia di Roma. Intervento sull'attivita' dell'Ingegnere per la realizzazione delle strutture tenuto dall'Ing. Stefania Arangio il 12 novembre 2013 presso la Facolta' di Ingegneria della Sapienza

Transcript of Esami di stato_lezione_arangio_12112013

Page 1: Esami di stato_lezione_arangio_12112013

FACOLTA’ DI INGEGNERIA

CIVILE E INDUSTRIALE

“Ciclo di seminari di

preparazione per l’Esame di

Stato di abilitazione alla

professione dell’Ingegnere”.

Seconda Edizione.

Ingegneri settore civile e

ambientale, industriale e

dell’informazione.

Martedì 5 Novembre 2013

Martedì 12 Novembre 2013

Martedì 19 Novembre 2013

Dicembre, data da definire

Evento Gratuito Aula 1

“La Sapienza” Università di Roma

Facoltà di Ingegneria San Pietro in Vincoli

Via Eudossiana 18

(Metro Cavour o Colosseo)

Prenotazione obbligatoria.

Per poter partecipare all’incontro, dovrà essere

effettuata la prenotazione inviando un’email a:

[email protected]

Il materiale didattico - informativo inerente il

corso sarà disponibile sul sito nei giorni successivi

allo svolgimento dello stesso nella sezione

formazione ->atti dei seminari.

L’ Ordine degli Ingegneri della Provincia di

Roma, in collaborazione con la Facoltà di

Ingegneria Civile e Industriale dell’ Università

di Roma “La Sapienza”, organizza quattro

giornate di preparazione all’ Esame di Stato per il

conseguimento dell’ abilitazione professionale di

ingegneri nei Settori Civile e Ambientale,

Industriale e dell’Informazione.

I seminari tratteranno argomenti di natura

professionalizzante, relativi alla deontologia ed

all'etica professionale, al ruolo dell'ingegnere nella

realizzazione delle opere pubbliche e private, di

impianti tecnologici e industriali, alla normativa

tecnica, ai problemi di sicurezza, alla

responsabilità civile e penale che la professione di

ingegnere comporta.

Parte della docenza è individuata dall’Ordine e

comprende ingegneri professionisti esperti nelle

diverse discipline, altra da docenti delle Facoltà di

Ingegneria Civile e Industriale e di Ingegneria

dell’Informazione Informatica e Statistica della

Sapienza, questi ultimi, in particolare, per lo

svolgimento di lezioni dedicate all'illustrazione

delle tipologie di temi proposti per le prove scritte

dell'Esame di Stato.

Page 2: Esami di stato_lezione_arangio_12112013

Programma:

Prima Giornata: Martedì 5 Novembre 2013

Ore 17:15-17:30

Saluti iniziali:

Prof. Ing. Fabrizio Vestroni Preside della facoltà di Ingegneria della Sapienza

Ing. Manuel Casalboni Vicepresidente dell’Ord degli Ingegneri di Roma

Ore 17:30-19:00

- La responsabilità civile dell''ingegnere civile e

ambientale.

- La responsabilità penale dell''ingegnere civile e

ambientale

- La sicurezza nei luoghi di lavoro

Ing. Manuel Casalboni

Ore 19:00-19:45

- La sicurezza antincendio.

Ing. Adolfo Fazzari

Seconda Giornata: Martedì 12 Novembre 2013

Ore 17:15-18:15

- La professione e l’Ordine Professionale.

- Deontologia ed etica professionale.

Ing. Alessandro Balzan Mariotti Posocco

Ore 18:15-19:00

- L’attività professionale ed i rapporti con il

Committente

- La legislazione tecnica e gli standard.

Ing. Alessandro Tirocchi

Ore 19:00-19:45

- L’attività dell’ingegnere per la realizzazione

delle strutture.

Ing. Stefania Arangio

Terza Giornata: Martedì 19 Novembre 2013

Ore 17:15-18:00

- L'attività dell'ingegnere per la realizzazione delle

opere pubbliche.

Ing. Tullio Russo

Parte pratica:

Ore 18:00-19:45

Gestione delle prime due prove scritte per i tre

settori.

Docenti della Facoltà di Ingegneria

Quarta Giornata: Dicembre, data da definire

Ore 17:15-19:45

Gestione della prova orale e della quarta prova

scritta per i tre settori.

Docenti della Facoltà di Ingegneria

Evento Gratuito Aula 1

“La Sapienza” Università di Roma

Facoltà di Ingegneria San Pietro in Vincoli

Via Eudossiana 18

(Metro Cavour o Colosseo)

Page 3: Esami di stato_lezione_arangio_12112013

1/611/61

Attività dell’Ingegnere per

la realizzazione delle strutture

Ing. Stefania Arangio

[email protected]

[email protected]

Ciclo di seminari di preparazione per l’Esame di Stato di abilitazione alla professione di Ingegnere

1

Page 4: Esami di stato_lezione_arangio_12112013

2/612/61

Indice

1. Normativa tecnica delle costruzioni

2. Progetto strutturale e relazione di calcolo

3. Direzione lavori

4. Certificazione dei materiali

5. Collaudo statico

6. Prove di carico

7. Denuncia delle opere strutturali

8. Responsabilità del progettista: un esempio

2Ing. Stefania ArangioAttività dell’Ingegnere per la realizzazione delle str utture

Page 5: Esami di stato_lezione_arangio_12112013

3/613/61

Indice

1. Normativa tecnica delle costruzioni

2. Progetto strutturale e relazione di calcolo

3. Certificazione dei materiali

4. Prove di carico

5. Collaudo statico

6. Denuncia delle opere strutturali

7. Direzione lavori

8. Responsabilità del progettista: un esempio

Page 6: Esami di stato_lezione_arangio_12112013

4/614/61

Quadro normativo a livello europeo

Il quadro normativo europeo è caratterizzato da due famiglie di norme:

• Norme di prodotto: (Norme armonizzate – Enh, o Benestari TecniciEuropei – BTE) che “armonizzano” le norme degli stati membri perquanto riguarda le caratteristiche richieste ai materiali e prodotti dacostruzione;Costituiscono il riferimento per la marcatura CE sui prodotti dacostruzione (secondo Direttiva 89/106/CE)

• Norme di progetto delle opere: Eurocodici strutturali, non cogenti,che richiedono per la loro compiuta applicazione dell’elaborazione dispecifiche premesse e appendici nazionali

4Ing. Stefania ArangioAttività dell’Ingegnere per la realizzazione delle str utture

Page 7: Esami di stato_lezione_arangio_12112013

5/615/61

Eurocodici strutturali

1975 Sulla base dell’art. 95 del Trattato CE (avvicinamento delle legislazioni) la Commissione delle Comunità Europee decide di attuare un programma di azioni nel settore delle costruzioni

Armonizzazione delle specifiche tecnicheEUROCODICI STRUTTURALI

Confronto e integrazione di diversi approcci, tecnologie, usi e materiali

1992 Pubblicazione dei primi Eurocodici sperimentali (indicati con la sigla ENV)

1998 - 2006 Eurocodici sperimentaliENV

EurocodiciNorme Europee EN

5Ing. Stefania ArangioAttività dell’Ingegnere per la realizzazione delle str utture

Dopo un periodo transitorio, la completa entrata in vigore come standard europeo era prevista per Marzo 2010. A Marzo 2013 sono state approvatele appendici nazionali italiane.

Page 8: Esami di stato_lezione_arangio_12112013

6/616/61

Eurocodici strutturali: contenuti

Eurocodice Contenuto

UNI EN 1990 Criteri generali di progettazione strutturale.

Stabilisce i principi e requisiti per la sicurezza. Introducel’approccio agli stati limite e il metodo dei coefficienti parziali.

UNI EN 1991: EC 1 Azioni sulle strutture

UNI EN 1992: EC 2 Strutture in cemento armato

UNI EN 1993: EC 3 Strutture in acciaio : edifici, generalità, fuoco, strutture sottili,acciaio inossidabile, strutture piane, unioni, fenomeni di fatica,ponti

UNI EN 1994: EC 4 Strutture miste acciaio- calcestruzzo : edifici, generalità, fuoco,ponti

UNI EN 1995: EC 5 Strutture in legno : edifici, generalità, fuoco, ponti

UNI EN 1996: EC 6 Strutture in muratura : muratura armata e non, fuoco, esecuzione

UNI EN 1997: EC 7 Geotecnica , fondazioni e opere di sostegno

UNI EN 1998: EC 8 Strutture in zona sismica

UNI EN 1999: EC 9 Strutture in alluminio

6Ing. Stefania ArangioAttività dell’Ingegnere per la realizzazione delle str utture

Page 9: Esami di stato_lezione_arangio_12112013

7/617/61

Organizzazione e collegamenti tra gli Eurocodici

EN 1990

EN 1998EN 1997

EN 1991

EN 1992 EN 1993 EN 1994

EN 1995 EN 1996 EN 1999

Basi della Progettazione strutturale

Azioni sulle costruzioni

Progettazione e particolari costruttivi

Progettazionegeotecnica e sismica

7Ing. Stefania ArangioAttività dell’Ingegnere per la realizzazione delle str utture

Page 10: Esami di stato_lezione_arangio_12112013

8/618/61

Struttura delle NTC 2008

CAPITOLO 2:SICUREZZA E PRESTAZIONI

ATTESE

CAPITOLO 9:COLLAUDO STATICO

CAPITOLO 10:REDAZIONE DEI

PROGETTI STRUTTURALI

ESECUTIVI E DELLE RELAZIONI DI

CALCOLO

CAPITOLO11: MATERIALI E

PRODOTTI PER USO STRUTTURALE

III III IV

CAPITOLO 3:AZIONI SULLE COSTRUZIONI

CAPITOLO 4: COSTRUZIONI

CIVILI E INDUSTRIALI

CAPITOLO 5: PONTI

CAPITOLO 6: PROGETTAZIONE

GEOTECNICA

CAPITOLO 7: PROGETTAZIONE PER

AZIONI SISMICHE

CAPITOLO 8:COSTRUZIONI

ESISTENTI

La Norma è articolata in 12 Capitoli

8Ing. Stefania ArangioAttività dell’Ingegnere per la realizzazione delle str utture

Page 11: Esami di stato_lezione_arangio_12112013

9/619/61

Relazione tra NTC ed Eurocodici

Cap. 1 – Oggetto“Circa le indicazioni applicative per l’ottenimento delle prescritte prestazioni,per quanto non espressamente specificato nel presente documento, ci si puòriferire a normative di comprovata validità e a altri documenti tecnici elencatinel Cap. 12. In particolare quelle fornite dagli Eurocodici con le relativeAppendici nazionali costituiscono indicazioni di comprovata validità eforniscono il sistematico supporto applicativo delle presenti norme.”

Cap. 12 – Riferimenti tecnici“Per quanto non diversamente specificato nella presente norma, si intendonocoerenti con i principi alla base della stessa, le indicazioni riportate neiseguenti documenti:- Eurocodici strutturali pubblicati dal CEN, con le precisazioni riportate nelle

Appendici Nazionali o, in mancanza di esse, nella forma internazionale EN;- Norme UNI EN armonizzate i cui riferimenti siano pubblicati su GazzettaUfficiale dell’Unione Europea;

- Norme per prove, materiali e prodotti pubblicate da UNI.”

9Ing. Stefania ArangioAttività dell’Ingegnere per la realizzazione delle str utture

Page 12: Esami di stato_lezione_arangio_12112013

10/6110/61

Progettazione prestazionale e prescrittiva

APPROCCIOPRESTAZIONALE

Sono definiti accuratamente i requisiti di progetto, dichiarando i livelli di sicurezza necessari

Il progettista sceglie tra diversi strumenti e materiali per il raggiungimento delle prestazioni prefissate

Verifica dell’effettivo raggiungimento delle prestazioni con modellazione numerica o sperimentale

APPROCCIO PRESCRITTIVO

I livelli di sicurezza e le prestazioni attese non sono richiesti esplicitamente al progettista; sono sottointesi nelle norme

Non è prevista una verifica diretta della sicurezza ma solo una garanzia indiretta per aver fatto le cose come prescritto

10Ing. Stefania ArangioAttività dell’Ingegnere per la realizzazione delle str utture

Verifica della QUALITA’ dell’opera

Page 13: Esami di stato_lezione_arangio_12112013

11/6111/61

Progettazione prestazionale e prescrittiva

START

APPLICAZIONE DI REGOLE

PRESTABILITE E TECNICHE

PREDEFINITE

END

START

DEFINIZIONE E DISANIMA DEGLI OBIETTIVI

END

INDIVIDUAZIONE DELLE SOLUZIONI ATTE A RAGGIUNGERE GLI

OBIETTIVI

ATTIVITA’ DI MODELLAZIONE E MISURA

GIUDIZIO DELLE PRESTAZIONI RISULTANTI

Si

No

APPROCCIOPRESTAZIONALE

APPROCCIOPRESCRITTIVO

11Ing. Stefania ArangioAttività dell’Ingegnere per la realizzazione delle str utture

Page 14: Esami di stato_lezione_arangio_12112013

12/6112/61

Gestione della qualità (1/2)

75

50

25

15

1390

Manutenzione

Demolizione e riciclo

Specifiche di progetto

0

ProgettazioneRealizzazione

Utilizzo e manutenzione

Manutenzione

Risanamento

Etá

CICLO DELLA QUALITA’

12Ing. Stefania ArangioAttività dell’Ingegnere per la realizzazione delle str utture

Page 15: Esami di stato_lezione_arangio_12112013

13/6113/61

Gestione della qualità (2/2)

Fasi del ciclo della qualità Attività

Concezione (Conception)

Definizione dei livelli di prestazione per i lavori di costruzione e icomponenti strutturaliSpecifiche di progettoSpecifiche per l’impresa

Indicazioni preliminari per la realizzazione e la manutenzione

Scelta dei soggetti intermedi con appropriate qualifiche

Progetto (Design)

Definizione dei criteri per la definizione della qualità di materiali,componenti e sotto-strutture

Conferma della accettabilità e del raggiungibilità delle prestazioni

Definizione delle eventuali prove (prototipi, in situ, etc.)

Specifiche dei materiali

Appalto – Contratti (Tendering)Analisi dei documenti di progetto e dei requisiti prestazionali

Accettazione dei requisiti da parte dell’impresaAccettazione del contratto da parte del cliente

Esecuzione

Controllo del processo e del prodottoCampionamento e proveCorrezione di eventuali errori in corso d’operaCertificazione del lavoro nel rispetto delle prove indicate nelladocumentazione di progetto

Completamento dei lavori Verifica delle prestazioni della costruzione realizzata (collaudo, etc.)

Uso e manutenzione

Monitoraggio delle prestazioni

Ispezioni per l’identificazione di eventuale deterioramento

Studio dei problemiCertificazione del lavoro

Risanamento (o demolizione) Come sopra13

Page 16: Esami di stato_lezione_arangio_12112013

14/6114/61

NTC 2008 - Principi fondamentali (Cap. 2)

Le opere e le componenti strutturali devono essere progettate, eseguite,collaudate e soggette a manutenzione in modo tale da consentirne la previstautilizzazione, in forma economicamente sostenibile e con il livello di sicurezzaprevisto dalle vigenti NTC.

La sicurezza e le prestazioni di un opera o di una parte di essa devonoessere valutate in relazione agli stati limite che si possono verificare durantela vita nominale.

Requisiti:

• Sicurezza nei confronti degli stati limite ultimi (SLU)

• Sicurezza nei confronti degli stati limite di esercizio (SLE)• Robustezza nei confronti delle azioni eccezionali : capacità di evitare

danni sproporzionati rispetto all'entità delle cause innescanti quali incendio,esplosioni, urti

14Ing. Stefania ArangioAttività dell’Ingegnere per la realizzazione delle str utture

Page 17: Esami di stato_lezione_arangio_12112013

15/6115/61

NTC 2008 – Costruzioni civili e industriali (Cap. 4)

15Ing. Stefania ArangioAttività dell’Ingegnere per la realizzazione delle str utture

Progetto strutturale di costruzioni nuove

Nel Capitolo 4 delle NTC definiscono, per i diversi materiali considerati, lecaratteristiche loro richieste, i relativi metodi di analisi, le verifiche, sia globaliche locali, che occorre effettuare per accertare il rispetto dei diversi stati limitefissati dalla norma, le indicazioni sui particolari costruttivi e sulle modalitàesecutive, le specifiche relative alla resistenza al fuoco ed ai carichi eccezionali.

4.1. Costruzioni in c.a. e c.a.p.

4.2. Costruzioni in acciaio

4.3. Costruzioni miste acciaio-calcestruzzo

4.4. Costruzioni in legno

4.5. Costruzioni in muratura

4.6. Costruzioni in altri matreriali

Le prescrizioni aggiuntive legate alla presenza di azioni sismiche sono riportatenel Capitolo 7 .

Page 18: Esami di stato_lezione_arangio_12112013

16/6116/61

NTC 2008 – Progettazione per azioni sismiche (Cap. 7)

Le indicazioni contenute nel Capitolo 7delle NTC integrano e non sostituisconoquelle riportate nel Capitolo 4.

Sono considerati 4 stati limite:SLE:Stato Limite di Operatività (SLO): la costruzione non deve subire danni ed interruzioni d'uso significativi;Stato Limite di Danno (SLD): a la costruzione subisce danni tali da mantenersi immediatamente utilizzabile pur nell’interruzione d’uso di parte delle apparecchiature.

SLU:Stato Limite di salvaguardia della Vita (SLV): la costruzione conserva una parte della resistenza e rigidezza per azioni verticali e un margine di sicurezza nei confronti del collasso per azioni sismiche.Stato Limite di prevenzione del Collasso (SLC): la costruzione conserva ancora un margine di sicurezza per azioni verticali ed un esiguo margine di sicurezza nei confronti del collasso per azioni orizzontali

16Ing. Stefania ArangioAttività dell’Ingegnere per la realizzazione delle str utture

Page 19: Esami di stato_lezione_arangio_12112013

17/6117/61

NTC 2008 – Progettazione per azioni sismiche (Cap. 7)

Le costruzioni soggette all’azione sismica, non dotate di appositi dispositivi,devono essere progettate agli stati limite ultimi in modo tale che garantiscano uncomportamento strutturale dissipativo e duttile evitando rotture fragili e laformazione di meccanismi instabili imprevisti.

Si fa ricorso ai procedimenti tipici della gerarchia delle resistenze :qualora sussista la possibilità di rotture alternative, deve sempre avvenire primaquella caratterizzata da meccanismo duttile.

17Ing. Stefania ArangioAttività dell’Ingegnere per la realizzazione delle str utture

Page 20: Esami di stato_lezione_arangio_12112013

18/6118/61

NTC 2008 - Costruzioni esistenti (Cap. 8)

18Ing. Stefania ArangioAttività dell’Ingegnere per la realizzazione delle str utture

La valutazione della sicurezza e la progettazione degli interventi su costruzioniesistenti devono considerare che:

- La costruzione riflette lo stato di conoscenze al tempo della sua realizzazione;- La struttura può essere stata soggetta ad azioni, anche eccezionali, i cui effetti

non siano totalmente manifesti;- Le strutture possono presentare degrado e/o modificazioni significative rispetto

alla situazione originaria.

Classificazione degli interventi :

• Interventi di adeguamento atti a conseguire i livelli di sicurezza delle normecogenti;

• Interventi di miglioramento atti ad aumentare la sicurezza strutturaleesistente, senza necessariamente raggiungere I livelli di sicurezza delle NTC;

• Riparazioni o interventi locali che interessino elementi isolati.

Gli interventi di adeguamento e miglioramento devono essere sottoposti acollaudo statico

Page 21: Esami di stato_lezione_arangio_12112013

19/6119/61

NTC 2008 – Livelli di conoscenza e fattori di confidenza

19Ing. Stefania ArangioAttività dell’Ingegnere per la realizzazione delle str utture

Page 22: Esami di stato_lezione_arangio_12112013

20/6120/61

NTC 2008 – Aggregati edilizi

Nell’analisi di un edificio facente parte di un aggregato edilizio occorre tenere conto delle possibili interazioni derivanti dalla contiguità strutturale con gli edifici adiacenti.

(Borri & De Maria, 2009)

E’ necessario individuare l'unità strutturale oggetto di studio, evidenziando le azioni che su di essa possono derivare dalle unità strutturali contigue.

20Ing. Stefania ArangioAttività dell’Ingegnere per la realizzazione delle str utture

Page 23: Esami di stato_lezione_arangio_12112013

21/6121/61

NTC 2008 – Aggregati edilizi

Nel calcolo e nella modellazione strutturale è fondamentale considerarel’eventuale presenza di azioni spingenti dovute ad archi e volte di unitàstrutturali adiacenti.

(Da Molinaro S., 2013)21

Page 24: Esami di stato_lezione_arangio_12112013

22/6122/61

Indice

1. Normativa tecnica delle costruzioni

2. Progetto strutturale e relazione di calcolo

3. Certificazione dei materiali

4. Collaudo statico

5. Prove di carico

6. Denuncia delle opere strutturali

7. Direzione lavori

8. Responsabilità del progettista: un esempio

Page 25: Esami di stato_lezione_arangio_12112013

23/6123/61

Progetto strutturale esecutivo (NTC - Cap. 10)

Contenuti :- Relazione di calcolo strutturale : illustrazione dell’opera, normative,

descrizione del modello strutturale e geotecnico, valutazione della sicurezza edelle prestazioni, risultati presentati in conformità alla C10.2/e

“Particolare cura andrà svolta nello sviluppare le relazioni di calcolo…sia aifini di facilitare l’interpretazione e la verifica dei calcoli, sia ai fini di consentireelaborazioni indipendenti da parte di soggetti diversi”(NTC, 10.1)

- Relazione sui materiali (sottoposti alle prove sperimentali di accettazione);

- Elaborati grafici, particolari costruttivi ;

- Piano di manutenzione della parte strutturale dell’ opera ;

- Relazioni specialistiche (geologica, geotecnica, modellazione sismica)

Normativa di riferimento

- T.U dell’edilizia DPR 380/2001- Codice dei contratti pubblici DLgs 163/2006 e relativo regolamento di attuazione- NTC 2008

23Ing. Stefania ArangioAttività dell’Ingegnere per la realizzazione delle str utture

Page 26: Esami di stato_lezione_arangio_12112013

24/6124/61

Esempi…da non seguire!

Tensione limite 97,5 kg/cmq

Per ogni opera va garantito il livello disicurezza previsto dalle NTC

Page 27: Esami di stato_lezione_arangio_12112013

25/6125/61

Analisi e verifiche svolte con l’ausilio di codici di ca lcolo (10.2)

“Il progettista dovrà controllare l'affidabilità dei codici utilizzati everificare l'attendibilità dei risultati ottenuti, curando che la presentazionedei risultati stessi sia tale da garantirne la leggibilità , la correttainterpretazione e la riproducibilità ”.

Risoluzione di schemi strutturali noti per il

giudizio motivato di accettabilità dei risultati N

T Mdeformata

Page 28: Esami di stato_lezione_arangio_12112013

26/6126/61

NCR= =1078,32 KN20

2

L

EIπ

Validazione del codice di calcolo: Esempio 1

Carico critico elastico

26Ing. Stefania ArangioAttività dell’Ingegnere per la realizzazione delle str utture

Page 29: Esami di stato_lezione_arangio_12112013

27/6127/61

Validazione del codice di calcolo: Esempio 2

λ=11451562

λ=11455304

λ=11455000

I forma critica

27Ing. Stefania ArangioAttività dell’Ingegnere per la realizzazione delle str utture

Page 30: Esami di stato_lezione_arangio_12112013

28/6128/61

Indice

1. Normativa tecnica delle costruzioni

2. Progetto strutturale e relazione di calcolo

3. Direzione lavori

4. Certificazione dei materiali

5. Collaudo statico

6. Prove di carico

7. Denuncia delle opere strutturali

8. Responsabilità del progettista: un esempio

Page 31: Esami di stato_lezione_arangio_12112013

29/6129/61

Direzione lavori

Il direttore dei lavori è la figura professionale fiduciaria del committenteche svolge la propria attività nella fase di realizzazione dell’opera allo scopodi:

- controllare lo svolgimento regolare dei lavori;

- Controllare l'esecuzione a perfetta regola d'arte in conformità ai relativiprogetti e contratti;

- è il garante nei confronti dell'amministrazione comunaledell’osservanza e del rispetto dei contenuti dei titoli abilitativiall'esecuzione dei lavori.

Gli obblighi e le responsabilità del Direttore dei lavori sono individuati nelD.P.R. n. 380/2001 (Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentariin materia di edilizia) (art. 29, comma 2)), e al Titolo VIII del D.P.R. n.207/2010 (Regolamento di attuazione del D.lgs. 163/2006 sui contrattipubblici)

29Ing. Stefania ArangioAttività dell’Ingegnere per la realizzazione delle str utture

Page 32: Esami di stato_lezione_arangio_12112013

30/6130/61

Direzione lavori

Obblighi del Direttore dei lavori (dal DPR 380/2001) (1/ 2)

- ha la specifica responsabilità dell'accettazione dei materiali , sulla baseanche del controllo quantitativo e qualitativo degli accertamenti ufficiali dellecaratteristiche meccaniche di questi;

- verifica periodicamente il possesso e la regolarità da partedell'appaltatore della documentazione prevista dalle leggi vigenti inmateria di obblighi nei confronti dei dipendenti;

- cura la costante verifica di validità del programma di manutenzione , deimanuali d'uso e dei manuali di manutenzione, modificandone eaggiornandone i contenuti a lavori ultimati;

- notifica all’impresa ordini di servizio, che contengono le istruzioni occorrenti agarantire la regolarità dei lavori;

- redige , in contraddittorio con l’impresa, il verbale di consegna , dal qualedecorre il termine per l’ultimazione dei lavori;

- ordina all’impresa eventuali sospensioni dei lavori qualora circostanzespeciali impediscano in via temporanea che i lavori procedano utilmente aregola d'arte e, non appena possibile, redige il verbale di ripresa;

Ing. Stefania ArangioAttività dell’Ingegnere per la realizzazione delle str utture

Page 33: Esami di stato_lezione_arangio_12112013

31/6131/61

Direzione lavori

Obblighi del Direttore dei lavori (dal DPR 380/2001) (2/ 2)

- dispone le variazioni al progetto approvato , previa approvazione dellastazione appaltante; promuove la redazione di una perizia suppletiva divariante;

- predispone relazioni su eventuali sinistri a persone e cose ;- redige e firma i libretti delle misure, il registro di contabilità, gli stati

d'avanzamento dei lavor i e il conto finale;- verifica il giornale dei lavori ed eventualmente aggiunge osservazioni,

prescrizioni e avvertenze;- redige il certificato di ultimazione dei lavori;- qualora accerti da parte dell'appaltatore grave inadempimento alle

obbligazioni di contratto tale da compromettere la buona riuscita dei lavori,invia al responsabile del procedimento una relazione particolareggiata,formulando le contestazioni ed assegnando termine per la risoluzione delleproblematiche evidenziate

Ing. Stefania ArangioAttività dell’Ingegnere per la realizzazione delle str utture

Page 34: Esami di stato_lezione_arangio_12112013

32/6132/61

Indice

1. Normativa tecnica delle costruzioni

2. Progetto strutturale e relazione di calcolo

3. Direzione lavori

4. Certificazione dei materiali

5. Collaudo statico

6. Prove di carico

7. Denuncia delle opere strutturali

8. Responsabilità del progettista: un esempio

Page 35: Esami di stato_lezione_arangio_12112013

33/6133/61

Materiali per uso strutturale (Cap. 11 – NTC 2008)

I materiali e prodotti per uso strutturale devono essere:

• identificati a cura del produttore ;• qualificati sotto la responsabilità del produttore ;• accettati dal Direttore dei Lavori .

Tre classi di materiali:

A. Con marcatura CENel caso in cui esista la norma armonizzata UNI EN…- All. ZA)

B. Con attestato di qualificazione Per i materiali per cui non sia disponibile una norma armonizzata. Leprocedure di qualificazione sono contenute nelle norme.

B. Materiali e prodotti innovativi . Il produttore dovrà essere in possesso di un Certificato di Idoneità Tecnica all’impiego rilasciato dal Servizio Tecnico Centrale del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici. Potrà pervenire alla marcatura CE in conformità a Benestare Tecnici Europei (ETA)

33

Page 36: Esami di stato_lezione_arangio_12112013

34/6134/61

Marcatura CE

La Marcatura CE attesta la conformità del prodotto alla Direttiva suiprodotti da costruzione e indica:

• che i prodotti rispondono alle pertinenti norme nazionali ditrasposizione delle Norme Armonizzate i cui riferimenti siano statipubblicati sulla Gazzetta Ufficiale delle Comunità Europee (GUUE)

oppure

• che rispondono ad un Benestare Tecnico Europeo (EuropeanTechnical Approval – ETA)

34Ing. Stefania ArangioAttività dell’Ingegnere per la realizzazione delle str utture

Page 37: Esami di stato_lezione_arangio_12112013

35/6135/61

Qualificazione di alcuni prodotti strutturali

(Tabella da Ing. Venturi, 2011)

35Ing. Stefania ArangioAttività dell’Ingegnere per la realizzazione delle str utture

Page 38: Esami di stato_lezione_arangio_12112013

36/6136/61

Indice

1. Normativa tecnica delle costruzioni

2. Progetto strutturale e relazione di calcolo

3. Direzione lavori

4. Certificazione dei materiali

5. Collaudo statico

6. Prove di carico

7. Denuncia delle opere strutturali

8. Responsabilità del progettista: un esempio

Page 39: Esami di stato_lezione_arangio_12112013

37/6137/61

Collaudo statico (Cap. 9 – NTC 2008)

37Ing. Stefania ArangioAttività dell’Ingegnere per la realizzazione delle str utture

Il collaudo statico riguarda il giudizio sul comportamento e le prestazionidelle parti dell’opera che svolgono funzione portante .

Va eseguito in corso d’opera quando vengono posti in opera elementistrutturali non più ispezionabili, controllabili o collaudabili a seguito delproseguire della costruzione.

Le opere non possono essere poste in esercizio prima del collaudo statico.

Adempimenti

Tecnici: al fine di formulare un giudizio sulla sicurezza estabilità dell’opera nel suo complesso e sulla rispondenza airequisiti prestazionali indicati in progetto

Amministrativi: volti ad accertare l’avvenuto rispetto delleprescrizioni tecniche necessarie ad assicurare la pubblicaincolumita’ e delle procedure previste dalle NTC

Page 40: Esami di stato_lezione_arangio_12112013

38/6138/61

Collaudo statico (Cap. 9 – NTC 2008)

38Ing. Stefania ArangioAttività dell’Ingegnere per la realizzazione delle str utture

Il collaudatore è tenuto ad effettuare:

- Ispezione dell’opera nelle varie fasi costruttive e confronto con i progettiesecutivi strutturali;

- Esame dei certificati delle prove sui materiali (numero dei prelievi ecompatibilità dei risultati);

- Controllo dei verbali delle eventuali prove di carico fatte eseguire dalDirettore dei Lavori;

- Esame dell’impostazione generale della progettazione dell’opera , deglischemi di calcolo e delle azioni considerate;

- Esame della relazione a struttura ultimata del Direttore dei lavori;

- Svolgimento di ulteriori accertamenti, studi, indagini :

- Prove di carico;- Prove sui materiali messi in opera anche con metodi non ditruttivi;- Monitoraggio programmato di grandezze significative del

comportamento dell’opera.

Page 41: Esami di stato_lezione_arangio_12112013

39/6139/61

Indice

1. Normativa tecnica delle costruzioni

2. Progetto strutturale e relazione di calcolo

3. Direzione lavori

4. Certificazione dei materiali

5. Collaudo statico

6. Prove di carico

7. Denuncia delle opere strutturali

8. Responsabilità del progettista: un esempio

Page 42: Esami di stato_lezione_arangio_12112013

40/6140/61

Prove di carico (NTC 2008 – 9.2)

Le prove di carico dovranno identificare la corrispondenza delcomportamento teorico e quello sperimentale .

Sono prove di comportamento delle opere sotto le azioni di esercizio.Devono essere svolte in modo tale da indurre le sollecitazioni massime diesercizio per combinazioni caratteristiche (rare).

E’ importante una interpretazione critica dei risultati sperimentali acquisiti

Valutazione della prova di carico :

- Le deformazion i devono essere proporzionali ai carichi ;

- Durante la prova non si devono produrre fessure, deformazioni o dissestiche compromettano la sicurezza;

- Valori bassi della deformazione residua dopo la prima applicazione delcarico;

- Deformazione elastica minore di quella massima calcolata.

40Ing. Stefania ArangioAttività dell’Ingegnere per la realizzazione delle str utture

Page 43: Esami di stato_lezione_arangio_12112013

41/6141/61

Collaudo e prove di carico: il caso di una struttura str ategica

41

Page 44: Esami di stato_lezione_arangio_12112013

42/6142/61

Prove di carico: esempio

0

6

12

18

24

30

36

42

48

54

60

66

72

0,0 20,0 40,0 60,0 80,0 100,0 120,0

media

tiro

[to

n]

Allungamento [mm]

Collaudo di un tirante di ancoraggio

Tiro di esercizio= 60t

∆L

Nmax = 72t

42

Fasi della prova:

1. Carico fino a 72 t (1,2*60t)2. Scarico e misurazione dell’allungamento residuo ∆L3. Ricarico fino al tiro di esercizio (60t)

Page 45: Esami di stato_lezione_arangio_12112013

43/6143/61

Prove di carico: esempio

Prove di carico sui solai

43Ing. Stefania ArangioAttività dell’Ingegnere per la realizzazione delle str utture

I solai vengono caricati su un’area limitata. La larghezza della striscia di caricodovrebbe interessare almeno tre travetti contigui.Il carico di prova viene applicato gradualmente ed ad intervalli regolari

http://www.geoconsultlab.it/caricosolaio/

Materassicon acqua

Prova a spinta

Sensori per la deformazione

Solaio da testare

Page 46: Esami di stato_lezione_arangio_12112013

44/6144/61

Prove e controlli sui materiali

Prove non distruttive sul calcestruzzo in situ

44Ing. Stefania ArangioAttività dell’Ingegnere per la realizzazione delle str utture

Scopi

- Controlli per edifici per i quali non si hanno dati sull’esecuzione dellestrutture e sulle caratteristiche dei materiali impiegati;

- Controllo degli interventi di consolidamento strutturale;

- Controlli di strutture in corso d’opera ;

- Controllo di strutture danneggiate da incendi, esplosioni, eccesso di carichi.

- Controlli periodici delle deformazioni .

Tipologie di prove

- Metodi meccanici (sclerometro, Pull-out, sonda Windsor, microcarotaggio)

- Metodi acustici (ultrasuoni, tomografia, caratterizzazione dinamica)

- Metodi chimici (profondita’ di carbonatazione, analisi dello ione-cloro)

- Metodi elettromagnetici ( radiografia, radar)

Page 47: Esami di stato_lezione_arangio_12112013

45/6145/61

Prove e controlli sui materiali

Controlli non distruttivi sulle strutture in acciaio

45Ing. Stefania ArangioAttività dell’Ingegnere per la realizzazione delle str utture

- Esame visivo secondo le UNI 10011;

- Controllo chimico che accerti la composizione dei materiali;

- Controllo del serraggio dei bulloni con chiave dinamometrica;

- Controllo della corretta esecuzione delle saldature (Metodo dei liquidipenetranti, metodo magnetico, metodo ultrasonico, metodo radiografico).

Controlli sulle strutture in muratura

Servono per conoscere la consistenza del tessuto murario, le sue condizioni lecaratteristiche meccaniche e identificare le cause di degrado .

- Metodi non distruttivi :

- Metodo sonico e ultrasonico

- Termografia

- Metodi semi-distruttivi

- Martinetti piatti

Page 48: Esami di stato_lezione_arangio_12112013

46/6146/61

Indice

1. Normativa tecnica delle costruzioni

2. Progetto strutturale e relazione di calcolo

3. Direzione lavori

4. Certificazione dei materiali

5. Collaudo statico

6. Prove di carico

7. Denuncia delle opere strutturali

8. Responsabilità del progettista: un esempio

46Ing. Stefania ArangioAttività dell’Ingegnere per la realizzazione delle str utture

Page 49: Esami di stato_lezione_arangio_12112013

47/6147/61

Denuncia delle opere strutturali

Quando bisogna effettuare il Deposito al Genio Civile?

Riferimenti normativi:

• Legge n.64/1974

• Legge Regionale n. 4/1985

• D.P.R 380/2001

• Legge Regionale n. 21/2009

(Il D.M. 14/01/2008 e’ attuativo delle sopracitate leggi)

47Ing. Stefania ArangioAttività dell’Ingegnere per la realizzazione delle str utture

Page 50: Esami di stato_lezione_arangio_12112013

48/6148/61

Vecchio modulo per il deposito (Comune di Roma) 1/2

Progettista architettonico

Progettista strutture - geotecnica

Direttore dei lavori

Geologo

Page 51: Esami di stato_lezione_arangio_12112013

49/6149/61

Vecchio modulo per il deposito (Comune di Roma) 2/2

Elenco documenti Normativa di riferimento

Tipologia edilizia Sistemi costruttivi

49Ing. Stefania ArangioAttività dell’Ingegnere per la realizzazione delle str utture

Page 52: Esami di stato_lezione_arangio_12112013

50/6150/61

S.I.T.A.S: Sistema Informatico Trasparenza Autorizz azioni Sismiche

Il sistema S.I.T.A.S. è un nuovo strumento per l'informatizzazione delleprocedure tecnico-amministrative per l'edificazione nei comuni dellaRegione Lazio classificati a rischio sismico.

Obiettivo :- semplificazione e ottimizzazione dell'iter procedurale attraverso la

dematerializzazione della documentazione cartacea (deposito dellepratiche tramite Internet – uso congiunto PEC e firma digitale);

- l'automazione dei processi lavorativi;- verifica in tempo reale delle fasi di lavorazione;- trasparenza degli atti amministrativi;- riduzione degli errori e dei costi di gestione.

Il sistema S.I.T.A.S. consente l'inserimento delle richieste diautorizzazione sismica e della documentazione allegata tramite Internet .

Dal 01/01/2013 le richieste di autorizzazione sismica devono essere inoltrateesclusivamente tramite procedura informatica utilizzando il S.I.T.A.S.

S.I.T.A.S.

Page 53: Esami di stato_lezione_arangio_12112013

51/6151/61

Procedura di deposito con il S.I.T.A.S.

• Iscrizione al S.A.C. (Sistema di accreditamento) come:a.Privato cittadinob.Professionistac.Rappresentante Legale di Azienda/Ented.Costruttoree.Funzionario di Pubblica Amministrazione

• Inoltro pratiche tramite l’Upload Manager

http://www.regione.lazio.it/binary/rl_infrastrutture/tbl_contenuti/Presentazione_Sitas.swf

Dal sito dellaRegione Lazio

Page 54: Esami di stato_lezione_arangio_12112013

52/6152/61

Indice

1. Normativa tecnica delle costruzioni

2. Progetto strutturale e relazione di calcolo

3. Direzione lavori

4. Certificazione dei materiali

5. Collaudo statico

6. Prove di carico

7. Denuncia delle opere strutturali

8. Responsabilità del progettista: un esempio

Page 55: Esami di stato_lezione_arangio_12112013

The Swiss Cheese Model

Arangio S., Bontempi F., Crosti C., Modelli generali per la spiegazione causale di collassi strutturali, IF CRASC, Pisa, Novembre 2012

Page 56: Esami di stato_lezione_arangio_12112013

FAILURE

The Swiss Cheese Model

Arangio S., Bontempi F., Crosti C., Modelli generali per la spiegazione causale di collassi strutturali, IF CRASC, Pisa, Novembre 2012

Page 57: Esami di stato_lezione_arangio_12112013

55/6155/61

Collasso di una costruzione facente parte di un aggrega to edilizio

55Ing. Stefania ArangioAttività dell’Ingegnere per la realizzazione delle str utture

A B

Demolizione di A senzaconsiderare gli effetti su B Collasso di B

Page 58: Esami di stato_lezione_arangio_12112013

ASPETTI STRUTTURALI /PROGETTUALI

ASPETTI REALIZZATIVI / SICUREZZA SUL LAVORO

ATTIVITA' DIDEMOLIZIONE

NON ADEGUATA

MANCATAVIGILANZA

AMMINISTRAZIONI

MANCATOCONTROLLO

DIREZIONE LAVORI /RESPONSABILE SICUREZZA

IN FASE DI ESECUZIONE

PIANO DI DEMOLIZIONENON ADEGUATO /

MANCANZA PROGETTODI DEMOLIZIONE

ESTESA

COMPRENSIONE DEL SISTEMA STRUTTURALE

ESISTENTE(AGGREGATO EDILIZIO)

INSUFFICIENTE

PROGETTO CARENTE

MANCATORISPETTO

NORMETECNICHE

COSTRUZIONI

ASPETTI AUTORIZZATIVI /AMMINISTRATIVI

PRATICA EDILIZIA

PRATICA URBANISTICA

INIZIOCROLLO

t

1

2

3

Timeline e snodo causale

Aspetti autorizzativi e amministrativi

Aspettistrutturali/progettuali

Aspetti realizzativi e sicurezza sul lavoro

Intervento di demolizione ericostruzione di un edificiofacente parte di un aggregatoedilizio

Page 59: Esami di stato_lezione_arangio_12112013

ASPETTI STRUTTURALI /PROGETTUALI

ASPETTI REALIZZATIVI / SICUREZZA SUL LAVORO

ATTIVITA' DIDEMOLIZIONE

NON ADEGUATA

MANCATAVIGILANZA

AMMINISTRAZIONI

MANCATOCONTROLLO

DIREZIONE LAVORI /RESPONSABILE SICUREZZA

IN FASE DI ESECUZIONE

PIANO DI DEMOLIZIONENON ADEGUATO /

MANCANZA PROGETTODI DEMOLIZIONE

ESTESA

COMPRENSIONE DEL SISTEMA STRUTTURALE

ESISTENTE(AGGREGATO EDILIZIO)

INSUFFICIENTE

PROGETTO CARENTE

MANCATORISPETTO

NORMETECNICHE

COSTRUZIONI

ASPETTI AUTORIZZATIVI /AMMINISTRATIVI

PRATICA EDILIZIA

PRATICA URBANISTICA

INIZIOCROLLO

A. Costruzione esistenteB. Aggregato edilizio

Purtroppo, i crolli nella regione Puglia non appaio no infrequenti e lo stesso isolato aveva avuto una grave crisi str utturale

con ordine di sgombero (edificio con affaccio su Via De Leon).

Tale circostanza, sicuramente nota all’Ufficio Tecni co, avrebbe potuto suggerire ai funzionari dell’Ufficio

un’attenzione maggiore di quella usualmente richiest a, rammentando ai professionisti proponenti che ci si trovava

ad operare in un edificio esistente in muratura all’interno di un impianto strutturale di fatto uni co

1

Viene trascurata l’interazione con gliedifici adiacenti

Page 60: Esami di stato_lezione_arangio_12112013

ASPETTI STRUTTURALI /PROGETTUALI

ASPETTI REALIZZATIVI / SICUREZZA SUL LAVORO

ATTIVITA' DIDEMOLIZIONE

NON ADEGUATA

MANCATAVIGILANZA

AMMINISTRAZIONI

MANCATOCONTROLLO

DIREZIONE LAVORI /RESPONSABILE SICUREZZA

IN FASE DI ESECUZIONE

PIANO DI DEMOLIZIONENON ADEGUATO /

MANCANZA PROGETTODI DEMOLIZIONE

ESTESA

COMPRENSIONE DEL SISTEMA STRUTTURALE

ESISTENTE(AGGREGATO EDILIZIO)

INSUFFICIENTE

PROGETTO CARENTE

MANCATORISPETTO

NORMETECNICHE

COSTRUZIONI

ASPETTI AUTORIZZATIVI /AMMINISTRATIVI

PRATICA EDILIZIA

PRATICA URBANISTICA

INIZIOCROLLO

A. Costruzione esistenteB. Aggregato edilizio

Purtroppo, i crolli nella regione Puglia non appaio no infrequenti e lo stesso isolato aveva avuto una grave crisi str utturale

con ordine di sgombero (edificio con affaccio su Via De Leon).

Tale circostanza, sicuramente nota all’Ufficio Tecni co, avrebbe potuto suggerire ai funzionari dell’Ufficio

un’attenzione maggiore di quella usualmente richiest a, rammentando ai professionisti proponenti che ci si trovava

ad operare in un edificio esistente in muratura all’interno di un impianto strutturale di fatto uni co

Le ripercussioni del non aver considerato

con diligenza e perizia l’edificio da demolire

come inserito di fatto in un aggregato edilizio

hanno comportato superficialità e

negligenza nello sviluppo degli

aspetti relativi alle fasi di demolizione.

Il piano di sicurezza e coordinamento appare

insufficiente, come lo è il piano di

demolizione da inserire al suo interno.

12

Il piano di demolizionenon e’ appropriato

Page 61: Esami di stato_lezione_arangio_12112013

ASPETTI STRUTTURALI /PROGETTUALI

ASPETTI REALIZZATIVI / SICUREZZA SUL LAVORO

ATTIVITA' DIDEMOLIZIONE

NON ADEGUATA

MANCATAVIGILANZA

AMMINISTRAZIONI

MANCATOCONTROLLO

DIREZIONE LAVORI /RESPONSABILE SICUREZZA

IN FASE DI ESECUZIONE

PIANO DI DEMOLIZIONENON ADEGUATO /

MANCANZA PROGETTODI DEMOLIZIONE

ESTESA

COMPRENSIONE DEL SISTEMA STRUTTURALE

ESISTENTE(AGGREGATO EDILIZIO)

INSUFFICIENTE

PROGETTO CARENTE

MANCATORISPETTO

NORMETECNICHE

COSTRUZIONI

ASPETTI AUTORIZZATIVI /AMMINISTRATIVI

PRATICA EDILIZIA

PRATICA URBANISTICA

INIZIOCROLLO

A. Costruzione esistenteB. Aggregato edilizio

Purtroppo, i crolli nella regione Puglia non appaio no infrequenti e lo stesso isolato aveva avuto una grave crisi str utturale

con ordine di sgombero (edificio con affaccio su Via De Leon).

Tale circostanza, sicuramente nota all’Ufficio Tecni co, avrebbe potuto suggerire ai funzionari dell’Ufficio

un’attenzione maggiore di quella usualmente richiest a, rammentando ai professionisti proponenti che ci si trovava

ad operare in un edificio esistente in muratura all’interno di un impianto strutturale di fatto uni co

Le ripercussioni del non aver considerato

con diligenza e perizia l’edificio da demolire

come inserito di fatto in un aggregato edilizio

hanno comportato superficialità e

negligenza nello sviluppo degli

aspetti relativi alle fasi di demolizione.

Il piano di sicurezza e coordinamento appare

insufficiente, come lo è il piano di

demolizione da inserire al suo interno.

La stessa inadeguatezza

, a livello di omissione,

è ravvisabile da parte

delle istituzioni e

degli attori cui è

delegata la vigilanza.

12

3

Inadempienze dellevarie figure preposte al

controllo

Page 62: Esami di stato_lezione_arangio_12112013

ASPETTI STRUTTURALI /PROGETTUALI

ASPETTI REALIZZATIVI / SICUREZZA SUL LAVORO

ATTIVITA' DIDEMOLIZIONE

NON ADEGUATA

MANCATAVIGILANZA

AMMINISTRAZIONI

MANCATOCONTROLLO

DIREZIONE LAVORI /RESPONSABILE SICUREZZA

IN FASE DI ESECUZIONE

PIANO DI DEMOLIZIONENON ADEGUATO /

MANCANZA PROGETTODI DEMOLIZIONE

ESTESA

COMPRENSIONE DEL SISTEMA STRUTTURALE

ESISTENTE(AGGREGATO EDILIZIO)

INSUFFICIENTE

PROGETTO CARENTE

MANCATORISPETTO

NORMETECNICHE

COSTRUZIONI

ASPETTI AUTORIZZATIVI /AMMINISTRATIVI

PRATICA EDILIZIA

PRATICA URBANISTICA

INIZIOCROLLO

A. Costruzione esistenteB. Aggregato edilizio

Purtroppo, i crolli nella regione Puglia non appaio no infrequenti e lo stesso isolato aveva avuto una grave crisi str utturale

con ordine di sgombero (edificio con affaccio su Via De Leon).

Tale circostanza, sicuramente nota all’Ufficio Tecni co, avrebbe potuto suggerire ai funzionari dell’Ufficio

un’attenzione maggiore di quella usualmente richiest a, rammentando ai professionisti proponenti che ci si trovava

ad operare in un edificio esistente in muratura all’interno di un impianto strutturale di fatto uni co

Le ripercussioni del non aver considerato

con diligenza e perizia l’edificio da demolire

come inserito di fatto in un aggregato edilizio

hanno comportato superficialità e

negligenza nello sviluppo degli

aspetti relativi alle fasi di demolizione.

Il piano di sicurezza e coordinamento appare

insufficiente, come lo è il piano di

demolizione da inserire al suo interno.

La stessa inadeguatezza

, a livello di omissione,

è ravvisabile da parte

delle istituzioni e

degli attori cui è

delegata la vigilanza.

appare dirimente l’utilizzo di un mezzo meccanico di

una certa grandezza (terna) e l’eliminazione dell’ultimo contrafforte, costituito da un muro

perpendicolare (a quello in comune fra l’edificio da

demolire e l’edificio crollato), di fatto lavorante

come contrafforte, all’esterno di una volte a botte la cui spinta non è

stato più possibile equilibrare.

12

3

4

Attività di demolizione invasiva

CROLLO

Page 63: Esami di stato_lezione_arangio_12112013
Page 64: Esami di stato_lezione_arangio_12112013

ASPETTI STRUTTURALI /PROGETTUALI

ASPETTI REALIZZATIVI / SICUREZZA SUL LAVORO

ATTIVITA' DIDEMOLIZIONE

NON ADEGUATA

MANCATAVIGILANZA

AMMINISTRAZIONI

MANCATOCONTROLLO

DIREZIONE LAVORI /RESPONSABILE SICUREZZA

IN FASE DI ESECUZIONE

PIANO DI DEMOLIZIONENON ADEGUATO /

MANCANZA PROGETTODI DEMOLIZIONE

ESTESA

COMPRENSIONE DEL SISTEMA STRUTTURALE

ESISTENTE(AGGREGATO EDILIZIO)

INSUFFICIENTE

PROGETTO CARENTE

MANCATORISPETTO

NORMETECNICHE

COSTRUZIONI

ASPETTI AUTORIZZATIVI /AMMINISTRATIVI

PRATICA EDILIZIA

PRATICA URBANISTICA

INIZIOCROLLO

responsabilità

tempo

Profilo di responsabilità

Arangio S., Bontempi F., Crosti C., Modelli generali per la spiegazione causale di collassi strutturali, IF CRASC, Pisa, Novembre 2012

62