ESAME DI STATO Anno Scolastico 2012-2013 DOCUMENTO …Dall¶anno scolastico 2010/2011, il riordino...

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1 Istituto Accreditato presso la Regione Veneto DGR 133 del 22/02/2012 Indirizzi quinquennali Servizi Commerciali Ambiti: commerciale, comunicazione, turistico Opzione: Promozione commerciale e pubblicitaria Servizi Socio sanitari (succursale) I.S.I.S.S. Indirizzi triennali - IeFP Operatore amministrativo segretariale Operatore ai servizi di promozione ed accoglienza:indirizzo servizi del turismo ESAME DI STATO Anno Scolastico 2012-2013 DOCUMENTO DEL CONSIGLIO DI CLASSE Classe V sez. D DIPLOMA DI TECNICO DEI SERVIZI SOCIALI Affisso allAlbo in data 15 maggio 2013

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1

Istituto Accreditato presso

la Regione Veneto

DGR 133 del 22/02/2012

Indirizzi quinquennali

Servizi Commerciali

Ambiti: commerciale, comunicazione, turistico

Opzione: Promozione commerciale e pubblicitaria

Servizi Socio sanitari (succursale)

I.S.I.S.S.

Indirizzi triennali - IeFP

Operatore amministrativo – segretariale

Operatore ai servizi di promozione ed

accoglienza:indirizzo servizi del turismo

ESAME DI STATO

Anno Scolastico 2012-2013

DOCUMENTO DEL CONSIGLIO DI CLASSE

Classe V sez. D

DIPLOMA DI TECNICO DEI SERVIZI SOCIALI

Affisso all’Albo in data 15 maggio 2013

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INDICE

1. PROFILO DELL’INDIRIZZO pag. 3

1.1 Descrizione della scuola e del contesto ambientale pag. 3

1.2 Finalità dell’indirizzo e percorso scolastico pag. 4

1.3 Articolazione del tempo scuola: alternanza scuola lavoro pag. 6

2. PROFILO DELLA CLASSE pag. 9

2.1 Composizione del consiglio di classe pag. 9

2.2 Elenco alunni pag. 9

2.3 Elenco candidati esterni pag. 9

2.4 Presentazione della classe pag. 10

3. LINEE PROGRAMMATICHE pag. 12

3.1 Obiettivi didattici del consiglio di classe: competenze trasversali pag. 12

3.2 Criteri metodologici generali e strategie comuni pag. 12

3.3 Strumenti di verifica e criteri di valutazione pag. 13

3.4 Recupero pag. 13

3.5 Attività extracurriculari programmate e realizzate pag. 14

3.6 Moduli pluridisciplinari pag. 15

ALLEGATO 1

Relazioni e programmi delle singole discipline

Italiano

Storia

Inglese

Matematica

Psicologia

Diritto ed economia

Cultura medico sanitaria

Tecnica amministrativa

Educazione fisica

Religione

ALLEGATO 2

Simulazione dell’esame di stato

Calendario delle simulazioni

Testi delle prove di simulazione svolte

- Testo della simulazione della 1^ prova

- Testo della simulazione della 2^ prova

- Testo della simulazione della 3^ prova

Griglie di valutazione usate

FIRME DEI COMPONENTI DEL CONSIGLIO DI CLASSE

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1. PROFILO DELL’INDIRIZZO

1.1 DESCRIZIONE DELLA SCUOLA E DEL CONTESTO AMBIENTALE

L’Istituto “Fabio Besta” nasce con R.D. 26.3.1925, n. 463 come Regia Scuola Commerciale. Con

D.P.R. del 10 luglio 1960, n.1948 la R. Scuola Tecnica Commerciale venne sostituita dall’Istituto

professionale di Stato con lo scopo di preparare personale idoneo all’esercizio delle attività di

ordine esecutivo nei vari settori del commercio. Due gli indirizzi didattici: addetto alla segreteria ed

addetto alla contabilità d’azienda.

Dal 1 settembre 2003, l’Istituto si è arricchito di un nuovo indirizzo, associando la sede dell’Istituto

professionale di Stato per i Servizi Sociali di Treviso, che già vantava una decennale esperienza

nella formazione di Operatori addetti all’Assistenza ed Esperti in attività Ludico-Espressive.

L’Istituto Fabio Besta si è così trasformato definitivamente in un Istituto Statale d’Istruzione

Secondaria Superiore di importanza strategica per il contesto sociale, economico e culturale del

Trevigiano, dimostrando altresì una dinamicità attenta alle esigenze di rapido cambiamento della

società contemporanea.

Dall’anno scolastico 2010/2011, il riordino dei cicli nella scuola secondaria di secondo grado, ha

portato alla soppressione delle qualifiche professionali e al passaggio dal sistema 3 anni + 2 a quello

quinquennale con unico esame di stato a conclusione del ciclo di studi. In questo periodo di

transizione, l’Istituto vede al suo interno la presenza di due percorsi: quello riguardante il vecchio

ordinamento, destinato ad esaurirsi con lo slittamento delle classi terminali e quello relativo al

nuovo curricolo avviato nell’anno scolastico 2010-2011. Gli allievi che concludono il percorso di

studi quest’anno conseguiranno il titolo previsto dal vecchio ordinamento.

L’impianto formativo del vecchio ordinamento è strutturato in:

- due bienni: uno comune ai settori Commerciale e Turistico, uno per il Sociale (classi I e II);

- tre distinti monoenni di qualifica (classe III) per i settori Economico-Aziendale, Turistico e

Sociale;

- tre bienni post-qualifica (classi IV e V) distinto in Tecnico dell’Impresa Turistica, Tecnico della

Gestione Aziendale (con indirizzo Informatico e Linguistico) e Tecnico dei Servizi Sociali.

Gli stage effettuati durante il III anno ( 2 settimane nei nidi per l’infanzia e 2 settimane in casa di

riposo per il Sociale) affiancano il percorso teorico e permettono all’allievo di sviluppare le

competenze professionali necessarie per un inserimento qualificato nella realtà economica e

produttiva.

L’offerta formativa si articola in un’area di istruzione generale, comune a tutti i percorsi, e in aree

di

indirizzo. L’area di istruzione generale ha l’obiettivo di fornire ai giovani la preparazione di base,

acquisita attraverso il rafforzamento e lo sviluppo degli assi culturali, che caratterizzano l’obbligo di

istruzione: asse dei linguaggi, matematico, scientifico-tecnologico, storico-sociale.

Le aree di indirizzo, presenti sin dal primo biennio, hanno l’obiettivo di far acquisire agli studenti

competenze spendibili in vari contesti di vita e di lavoro, mettendo i diplomati in grado di assumere

autonome responsabilità nei processi produttivi e di servizio e di collaborare costruttivamente alla

soluzione di problemi.

L’Istituto accoglie alunni provenienti prevalentemente dalla provincia di Treviso e da alcuni comuni

della provincia di Padova e Venezia, con un accentuato fenomeno di pendolarismo. Numerosi sono

gli alunni stranieri iscritti e significativa è la presenza di allievi con certificazione e con DSA.

Nell’anno scolastico 2011/2012 l’ISISS Besta diventa Ente di formazione accreditato presso la

Regione Veneto (DGR 133 del 22/02/2012).

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1.2 FINALITÀ DELL’INDIRIZZO E DEL PERCORSO SCOLASTICO

PROFILO PROFESSIONALE

Il curricolo per la formazione del Tecnico dei Servizi Sociali è strutturato in modo da sviluppare

nell’allievo le capacità di riconoscere la complessità dello stato di bisogno delle persone. La sua

attività si rivolge a singoli e/o gruppi appartenenti alle diverse fasce d’età (minori, adulti, anziani)

normodotati o in condizioni di svantaggio psicofisico o sociale.

É un operatore la cui professionalità è finalizzata sia a prevenire il disagio e l’emarginazione sociale

sia a promuovere lo sviluppo delle potenzialità personali di crescita culturale, sociale e relazionale.

Opera in istituzioni pubbliche e private preposte a sviluppare attività di vita comunitaria sia

occasionale che permanente, collaborando con gli altri ruoli delle strutture in cui lavora (assistente

sociale, educatore, sociologo, psicologo, pedagogista, medico, ecc…).

La figura professionale può essere pertanto impiegata:

in servizi residenziali e territoriali per anziani (strutture protette, case di riposo, centri

diurni);

in servizi per minori (case di vacanza, centri ricreativi diurni, centri di aggregazione

giovanile);

nei servizi e nei progetti attivati dagli enti locali che abbiano finalità di prevenzione primaria

nell’ambito della tossicodipendenza;

nei servizi indirizzati ad utenza adulta handicappata;

in servizi sul territorio con funzioni di aggregazione sociale;

in attività diverse, dal “socio-assistenziale”, quali progetti di educazione/animazione

ambientale o turistica, attraverso il raccordo con appositi percorsi nei relativi comparti.

Tutto ciò prevede senso critico oltre che capacità di recepire il cambiamento e di adattarsi ad

esso. Tale figura dovrà, quindi, essere in grado di:

agire nelle strutture pubbliche e private del territorio a sostegno delle comunità, al fine di

salvaguardare l’autonomia personale e l’integrazione sociale dei cittadini, allo scopo di

evitare o ridurre i rischi di isolamento e di emarginazione;

sviluppare il massimo di autonomia e di autosufficienza di ogni soggetto, soprattutto

attraverso il coordinamento e l’integrazione con gli altri operatori dei servizi sociali;

agire a sostegno del singolo o della famiglia, delle comunità istituzionali e non;

programmare gli interventi adatti a risolvere le problematiche dell’utente e verificarne

l’efficacia;

individuare gli ambiti pubblici e privati del territorio idonei a fronteggiare lo stato di

bisogno;

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STRUTTURA DEL PIANO DI STUDIO DEL BIENNIO TERMINALE

MATERIE CLASSE IV CLASSE V

Area comune ore ore

RELIGIONE 1 1

ITALIANO-STORIA 6 6

LINGUA STRANIERA 3 3

MATEMATICA ED INFORMATICA 3 3

EDUCAZIONE FISICA 2 2

Area d’indirizzo

PSICOLOGIA GENERALE ED

APPLICATA

5 5

DIRITTO ED ECONOMIA 3 3

TECNICA AMMINISTRATIVA 2 2

CULTURA MEDICO SANITARIA 5 4

TOTALE 30 30

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1.3 ARTICOLAZIONE DEL TEMPO-SCUOLA: ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO

Il Riordino dell’Istruzione Tecnico - Professionale obbligatorio dall’a.s. 2010/11 prevede, in

sostituzione della Terza Area, un’Alternanza Scuola Lavoro obbligatoria di 132 ore tra il quarto

anno e il quinto anno.

Il Collegio Docenti dell’Istituto “F. Besta” ha ritenuto che le 132 siano insufficienti, rispetto ai

precedenti corsi di Terza Area che prevedevano 600 o 1000 ore, a seconda della specializzazione,

per fornire una adeguata preparazione professionale agli studenti e permettere l’integrazione con il

territorio e il mondo lavorativo.

Il progetto di ASL ha organizzato i contenuti e le modalità di attuazione in modo da aumentare le

competenze e le abilità degli allievi sia a livello teorico che pratico, accrescendo così il valore del

diploma quinquennale.

Le lezioni teoriche sono state realizzate dai docenti delle discipline di indirizzo: cultura medico

sanitaria, psicologia, metodologie operative, dalla prof.ssa di Elementi di storia dell’arte, dalla

responsabile della sicurezza e dagli esperti di informatica. Le attività pratiche in struttura e le

attività teoriche sono state effettuate al di fuori dell’orario di lezione (per gli studenti) e di servizio

(per gli insegnanti). Ogni studente nel periodo di attività pratica è stato assistito da due tutor, uno

interno alla scuola ed uno in struttura.

Gli obiettivi formativi

L’esperienza maturata nel corso degli anni dal nostro Istituto si è sempre orientata alla costruzione

delle competenze necessarie per organizzare ed attuare interventi adeguati alle esigenze socio-

sanitarie di persone e comunità al fine di promuovere la salute ed il benessere bio-psico-sociale

dell’utente con cui si deve relazionare il futuro operatore. Al termine del percorso scolastico lo

studente dovrà essere in grado di:

1. partecipare alla rilevazione dei bisogni socio-sanitari del territorio attraverso l’interazione

con soggetti istituzionali e professionali;

2. rapportarsi ai competenti Enti pubblici e privati anche per orientare l’utenza verso idonee

strutture;

3. intervenire nella gestione dell’impresa sociosanitaria e nella promozione di reti di servizio

per attività di assistenza e di animazione sociale;

4. applicare la normativa vigente relativa alla privacy e alla sicurezza sociale e sanitaria;

5. organizzare interventi a sostegno dell’inclusione sociale di persone, comunità e fasce deboli;

6. interagire con gli utenti del servizio e predisporre piani individualizzati di intervento;

7. individuare soluzioni corrette ai problemi organizzativi, psicologici e igienico-sanitari della

vita quotidiana;

8. utilizzare metodi e strumenti di valutazione e monitoraggio della qualità del servizio erogato

nell’ottica del miglioramento e della valorizzazione delle risorse.

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Stage: obiettivi e organizzazione

I soggetti coinvolti (Consiglio di classe, Coordinatore, Tutor scolastico, Tutor aziendale e Segreteria

didattica) compiono tutte le operazioni necessarie ad individuare l’abbinamento “alunni – aziende”.

L’allievo/a viene assegnato alle mansioni di prima destinazione che, se possibile, saranno sottoposte

a rotazione in modo che egli possa svolgere, nel periodo di permanenza in struttura, mansioni

diverse.

Gli obiettivi da raggiungere durante lo stage sono i seguenti.

1. Acquisizione di una metodologia di lavoro: lo studente verrà chiamato a collaborare nella

gestione di progetti e attività, eseguirà attività applicando le fasi metodologiche del processo di

lavoro; collaborerà alla programmazione, organizzazione e verifica delle attività.

2. Capacità di osservazione: l’allievo/a verrà accompagnato nello sviluppo di abilità di

osservazione/rilevazione dei bisogni, delle risorse e delle condizioni di rischio della persona e

dell’ambiente di vita.

3. Capacità relazionali: il ragazzo/a interverrà nella promozione della comunicazione tra persone e

gruppi, anche di culture e contesti diversi, attraverso linguaggi e sistemi di relazione adeguati.

Lo studente acquisirà prima in fase teorica e applicherà poi durante lo stage, adeguate modalità

per stabilire e mantenere relazioni professionali con la persona assistita, la famiglia e l’équipe.

4. Esecuzione di tecniche ed interventi di assistenza alla persona di specifico carattere socio-

sanitario: l’allievo/a dovrà contribuire a promuovere stili di vita rispettosi delle norme igieniche,

della corretta alimentazione e della sicurezza, a tutela del diritto alla salute e del benessere delle

persone.

5. Garantire l’igiene e la sicurezza ambientale: lo studente verrà invitato ad adottare

comportamenti per prevenire le infezioni e per promuovere la sicurezza negli ambienti di lavoro.

6. Utilizzazione di tecniche di animazione sociale, ludica e culturale con realizzazione di azioni,

in collaborazione con altre figure professionali, a sostegno e a tutela della persona in difficoltà e

della sua famiglia al fine di favorire l’integrazione e migliorare la qualità della vita.

7. Utilizzazione di strumenti informatici per la registrazione di quanto rilevato sul campo; raccolta,

archiviazione e trasmissione di dati relativi alle attività professionali svolte ai fini del monitoraggio

e della valutazione degli interventi e dei servizi.

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Attività teorica svolta

Le lezioni teoriche si sono svolte nel mese di maggio del IV anno scolastico e in un periodo

compreso tra i mesi di settembre e novembre del V anno scolastico . Viene di seguito riportata una

tabella riassuntiva.

Argomenti 4aD

Pianificazione di interventi personalizzati: fasi di progettazione, analisi di casi,

individuazione di obiettivi, attività, metodologie e criteri di verifica. (Metodologie

operative prof.ssa Squizzato)

7

Riconoscere le diverse figure professionali e gli strumenti di verifica del lavoro.

(Metodologie operative prof.ssa Squizzato) 7.5

Cooperative learning: approfondimento dei criteri di lavoro in gruppo con modalità

cooperativa (Psicologia prof.ssa Pignorio) 2.5

Norme sulla sicurezza in ambito lavorativo (Responsabile sicurezza prof.ssa Buffolo) 2.5

Comunicare efficacemente e comunicare in gruppo. Simulazioni di ascolto attivo. La

lettura animata. (Psicologia prof.ssa Cialini e prof.ssa Casagrande) 12

Documentare il proprio lavoro e redigere una relazione del proprio operato.

Introduzione a Power Point ed Excell (Psicologia prof.ssa Pignorio, Tecnica

amministrativa prof. Vergari)

5

Norme di primo soccorso (Cultura medico sanitaria prof.ssa Giovansana) 3

Ore totali IV anno 39.5

Argomenti 5aD

Rielaborazione dello stage. Analisi del problema, individuazione dei bisogni, vincoli

e risorse (Metodologie operative prof.ssa Squizzato) 14

Attività grafica del bambino. Laboratorio di animazione delle fiabe (Psicologia

prof.ssa Cialini e prof.ssa Casagrande) 6

La normativa tecnica per la progettazione dei nidi. I micronidi e tagesmutter. Analisi

e la decodifica degli spazi. Studio degli arredamenti, dei materiali e dei colori. Gli

spazi esterni e le aree di gioco. (Elementi di Storia dell’arte prof.ssa Quarto)

6

Ore totali V anno 26

Ore totali 65.5

Attività in struttura

Gli allievi hanno effettuato 160 ore presso nidi o scuole materne: 120 ore a giugno e 40 ore durante

la prima settimana di settembre 2012.

Verifica dell’attività

Al termine dell’esperienza pratica in struttura ogni allievo ha predisposto una relazione sull’attività

svolta. Tenendo conto della valutazione dei tutor aziendali, della relazione elaborata e

dell’andamento nelle lezioni teoriche, viene formulata la valutazione delle competenze acquisite per

ogni studente.

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2. PROFILO DELLA CLASSE

2.1 COMPOSIZIONE DEL CONSIGLIO DI CLASSE

DOCENTE DISCIPLINA IN SERVIZIO NELLA

CLASSE DALL’A.S.

Prof.ssa Visotto Elena Religione a.s. 2011/2012

Prof.ssa Bin Paola Italiano e storia a.s. 2011/2012

Prof.ssa Borghesi Barbara Inglese a.s. 2011/2012

Prof.ssa Monastero Silvia Matematica a.s. 2012/2013

Prof. Altomari Giuseppe Diritto ed economia a.s. 2011/2012

Prof.ssa Meneguz Catia Tecnica amministrativa a.s. 2012/2013

Prof.ssa Santamaria Meri (coordinatrice) Cultura medico sanitaria a.s. 2012/2013

Prof.ssa Silvestri Isabella (segretaria) Psicologia a.s. 2012/2013

Ciulli Lorenza Rappresentante degli alunni

Shukaj Marigona Rappresentante degli alunni

Sig.ra Cremonese Graziella Rappresentante dei genitori

Sig.ra Vecchiato Vannia Rappresentante dei genitori

2.2 ELENCO DEGLI ALUNNI

N. COGNOME E NOME ANNO DI NASCITA

1 Baldo Irene 1994

2 Ciulli Lorenza 1993

3 Colombo Monica 1993

4 Diakitè Hawa 1993

5 Gola N’Guetta Elodie 1992

6 Michielan Nicola 1993

7 Notarangelo Mariele 1993

8 Parisotto Karen 1993

9 Pavan Valentina 1994

10 Rapisarda Rita Francesca 1994

11 Sarlo Cristina 1994

12 Shukaj Marigona 1993

13 Siaka Bomo Carine 1994

14 Tempestini Rossella 1992

15 Trevisson Jacopo 1993

16 Valeri Alissa 1993

17 Vicini Marta 1992

2.3 ELENCO DEI CANDIDATI ESTERNI ASSEGNATI ALLA CLASSE

1 Vecchiato Martina

2 Vendramin Veronica

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2.4 PRESENTAZIONE DELLA CLASSE

Anno scolastico 2011/1012

La composizione della classe IV D nasce dalla fusione delle classi 3^B (2 alunni), 3^C (2 alunni)

3^D (6 alunni) ed è frutto di un ulteriore smistamento seguito alla formazione delle classi quarte,

operato in data 24 settembre 2011, per comporre classi funzionali ai corsi regionali

professionalizzanti. Inoltre si aggiungono altri due alunni di diversa provenienza: un’allieva

lavoratrice inserita in data 3 ottobre ed un alunno che ha superato l’esame di idoneità e proveniente

dal liceo scientifico “Duca degli Abruzzi”.

La coesione della classe è migliorata nel corso dell’anno così pure la partecipazione all’attività

didattica che, fino al primo quadrimestre, era poco evidente e ristretta ad un numero esiguo di

allievi. Interferenze di ordine personale o familiare hanno abbassato il livello del profitto che è

risultato al di sotto delle potenzialità ad esclusione di un piccolo gruppo che si è dimostrato

motivato. Alla fine del quarto anno due allievi non sono stati ammessi alla classe successiva, i

restanti lo sono stati, senza riportare alcun debito formativo, come emerge dal quadro di seguito

riportato.

RISULTATI DELLO SCRUTINIO ALLA FINE DEL IV ANNO

Alunno religione italiano storia matem Ingle dirit Tecn

amm.

psicologia Cultura

med.san.

Ed.fisic

a

condotta

Baldo 7 7 6 8 7 9 9 8 7 9

D’Aloi

Diakitè 7 7 9 7 7 7 7 7 8 9

Gola 6 7 7 6 6 6 7 7 7 9

Michielan MM 7 8 8 6 8 6 8 7 8 9

Notarangelo 6 6 6 6 6 6 6 6 7 9

Pavan MM 6 8 7 8 6 9 7 7 7 9

Pietropaolo

Rapisarda MM 7 8 7 7 7 7 7 7 7 9

Sarlo 6 6 7 7 6 6 6 6 7 8

Shukaj 7 6 8 7 6 6 7 6 7 8

Siaka 6 7 7 6 6 6 7 7 7 9

Tempestini 7 7 7 7 6 8 8 7 8 9

Trevisson 6 7 7 6 6 7 6 7 8 9

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Anno scolastico 2012/2013

La classe è formata da 17 allievi di cui 12 provengono dalla IV D, tre alunne di questo istituto

ripetono la classe quinta, un’alunna proviene dalla IV A ed una proviene dalla III B dopo aver

superato l’esame di idoneità.

La composizione del Consiglio di classe è cambiata rispetto al precedente anno scolastico per

molte discipline ad eccezione di religione, diritto, educazione fisica ed inglese.

Per quanto riguarda italiano e storia va sottolineato che la prof.ssa Bin, docente della classe già

dallo scorso anno, si è assentata per maternità a partire dal 1 dicembre 2011 ed è rientrata nel mese

di febbraio 2013, all’inizio del secondo quadrimestre. Infatti, durante quest’anno scolastico,

l’insegnante è stata sostituita da due diversi docenti dei quali la prima è stata nominata solo a metà

del mese di ottobre.

L’avvicendamento dei docenti, iniziato lo scorso anno, è in parte responsabile di una certa

demotivazione che è stata riscontrata a fasi alterne nei due anni scolastici; a ciò vanno aggiunti

problemi di natura fisica e disagi personali che hanno condizionato il rendimento per alcuni alunni.

Pertanto la concentrazione, la costanza nell’impegno e la partecipazione alle attività svolte in classe

si sono mantenute altalenanti per la maggior parte degli allievi.

Per quanto riguarda il profitto generale si evidenzia un gruppo, abbastanza esiguo, di alunni che

hanno lavorato con serietà e si sono rivelati capaci di rielaborare con una certa autonomia i

contenuti appresi e per questo hanno raggiunto complessivamente risultati discreti.

Il resto della classe, invece, si è applicato spesso al di sotto delle proprie possibilità acquisendo una

preparazione generale sufficiente permanendo in qualche disciplina carenze individuali legate ad

uno studio frammentario, condotto in maniera superficiale e finalizzato solo alla verifica.

Per alcuni allievi la frequenza non è stata regolare nel primo quadrimestre e non sempre imputabile

a problemi di salute, è migliorata comunque nel secondo quadrimestre dopo alcuni richiami

effettuati dal Consiglio di classe. I rapporti all’interno della classe non sono stati sempre rispettosi ,

mentre la relazione con i docenti e la disponibilità al dialogo educativo sono migliorate nel

secondo quadrimestre.

Ad un alunno i docenti hanno concesso durante l’anno scolastico la possibilità di utilizzare lo

stampato maiuscolo nella stesura delle prove di verifica scritta per consentirgli di esprimere al

meglio le proprie capacità.

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3. LINEE PROGRAMMATICHE

3.1 OBIETTIVI EDUCATIVI E DIDATTICI DEL CONSIGLIO DI CLASSE:

COMPETENZE TRASVERSALI

All’inizio dell’anno scolastico il Consiglio di classe ha individuato i seguenti

- obiettivi formativi comportamentali :

educare al rispettoso e leale rapporto con gli altri;

educare al rispetto dell’ambiente in cui si vive e delle regole della vita scolastica, attraverso

il controllo del proprio comportamento verbale e motorio;

promuovere il senso di responsabilità e riconoscimento del proprio dovere;

promuovere la discussione costruttiva delle proposte;

programmare autonomamente il proprio impegno su un arco di tempo ampio;

assolvere con puntualità e continuità ai propri doveri scolastici.

- obiettivi cognitivi e didattici trasversali

Acquisire una certa padronanza del linguaggio nel suo patrimonio lessicale e strutturale

come strumento per la comprensione e l’interpretazione dei contenuti disciplinari.

Utilizzare in modo consapevole un linguaggio tecnico appropriato nei contesti comunicativi

delle varie discipline.

Comprendere il testo individuandone i punti fondamentali e migliorare la capacità di sintesi.

Migliorare le capacità di analizzare logicamente e criticamente i contenuti per porre

opportuni collegamenti interdisciplinari.

Acquisire le capacità di individuare i termini di un problema per proporre soluzioni

diversificate.

Saper utilizzare materiali diversi per costruire opportuni approfondimenti.

3.2 CRITERI METODOLOGICI GENERALI E STRATEGIE COMUNI

I docenti sono ricorsi ad una molteplicità di strategie tra loro integrate: la lezione frontale, la

discussione organizzata, l’attività di gruppo, la ricerca personale, le tecnologie informatiche.

Lo studio delle discipline è stato sostenuto da continui riferimenti all’esperienza quotidiana ed ai

più frequenti vissuti per consentire agli studenti di valutare gli aspetti teorici e pratici di una

problematica.

Il Consiglio di classe ha perseguito gli obiettivi precedentemente indicati adottando le seguenti

strategie:

Ogni docente, nel proprio ambito disciplinare ha utilizzato diverse strategie di

insegnamento atte a facilitare la comprensione dei contenuti e dei concetti chiave, a costruire

scalette e schemi, a riflettere sull’errore.

Nel momento della spiegazione, ciascuno si è impegnato ad essere chiaro ed esauriente, a

rendere gli studenti partecipi, a farli riflettere, ad esprimersi e ad interagire.

Obiettivi, contenuti e metodologia sono stati chiaramente esplicitati.

Sono stati illustrati i criteri di valutazione.

Gli elaborati sono stati corretti in tempo utile affinchè la correzione potesse essere un

momento formativo.

Il carico settimanale, ove possibile, è stato distribuito nel modo più equilibrato possibile.

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3.3 STRUMENTI DI VERIFICA E CRITERI DI VALUTAZIONE

Tipi di prove

Al fine della valutazione, nelle diverse discipline, sono state utilizzate varie tipologie di prove di

verifica:

strumenti per la verifica formativa:

- controllo a campione e periodico di elaborati svolti a casa, quaderni ed esercitazioni;

- domande, esercizi, test per verificare le abilità acquisite nel corso e/o alla fine delle unità

didattiche e/o dei moduli;

- monitoraggio costante dell’atteggiamento e delle eventuali difficoltà incontrate dagli

allievi nello svolgimento delle attività didattiche.

strumenti per la verifica sommativa:

- colloqui e verifica orali;

- prove scritte strutturate, semi-strutturate, a domande aperte;

- saggi scritti, relazioni, temi;

- prove pratiche;

- prove di ascolto;

- ricerche.

Criteri di valutazione

La valutazione ha tenuto conto dei seguenti elementi:

- risultati delle verifiche (definiti sulla base delle conoscenze disciplinari, correttezza

espositiva, capacità di analisi e sintesi, abilità di rielaborazione);

- i progressi compiuti rispetto la situazione di partenza;

- l’impegno dimostrato nello studio;

- i livelli di partecipazione ed interesse evidenziati in classe;

- la motivazione ed il coinvolgimento nel processo educativo.

3.4 RECUPERO

Il recupero è stato di tipo curriculare in tutte le discipline e si rinvia alle relazioni delle singole

discipline per le specifiche strategie di recupero.

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14

3.5 ATTIVITA’ EXTRACURRICULARI PROGRAMMATE E REALIZZATE

Nel corso del biennio, gli allievi hanno partecipato a diverse attività extracurriculari organizzate

dall’Istituto o dal Consiglio di classe. Tra le attività che hanno coinvolto la classe, si segnalano

conferenze, uscite legate al progetto orientamento, interventi di esperti.

Nell’ultimo anno scolastico la classe ha partecipato alle seguenti iniziative.

DATA ARGOMENTO SEDE

24 ottobre 2012 “L’infanzia che lavora e combatte”.

La realtà colombiana spiegata dai

suoi protagonisti

Fondazione Zanetti Treviso

22 novembre 2012 Job Orienta Verona (alcuni alunni)

4 dicembre 2012 “Così ho riscritto il mio futuro” .

Incontro con un ex bambino soldato

Fondazione Zanetti Treviso

12 gennaio 2013 “C’era una volta il lavoro sicuro per

tutta la vita …… .ansia e disagio

all’ingresso nel mondo delle

competenze”. Incontro con i relatori

Piva, Grillo, Chies, Sanguin

Treviso

20 febbraio 2013 “Se ti abbraccio non avere paura” .

Incontro con l’autore Fulvio Ervas

Treviso

21 febbraio 2013 Orientamento sui corsi di laurea Padova ( alcuni alunni )

26 febbraio2013 “Tutela dell’incolumità personale in

caso di aggressione”. Incontro con

il relatore Diego Gobbo

Treviso

7 marzo 2013 Educazione alla legalità: rischi

annessi all’abuso di alcool e

sostanze psicotrope. Incontro con

un esperto dell’Arma dei

Carabinieri

Treviso

09 aprile 2013 “Un approccio olistico

all’alimentazione “. Incontro con il

relatore Sergio Marcellin

Treviso

07 maggio 2013 “Utilizzo del respiro per gestire

l’ansia”. Incontro con il relatore

Sergio Marcellin

Treviso

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15

ALLEGATO 1.1

RELAZIONI E PROGRAMMI DELLE SINGOLE DISCIPLINE

PROGRAMMA DI ITALIANO classe 5Dtss a.s. 2012-13 Prof.ssa PAOLA BIN

RELAZIONE

La classe, fin dalla quarta, presenta un gruppo di ragazzi poco

volenterosi, ma con buone capacità. Il lavoro domestico non viene

eseguito con una certa regolarità e sicuramente non c’è stato un impegno

costante, ma hanno capacità per l’approfondimento personale e la

rielaborazione critica e la capacità di fare dei collegamenti.

Si distinguono due gruppi essenziali: il primo che presenta abilità buone

e risultati soddisfacenti, il secondo che rimane sulla sufficienza, per

poco impegno e alcune difficoltà metodiche.

In relazione alla programmazione curricolare, in seguito ad una

valutazione soggettiva, sono stati conseguiti a livello accettabile gli

obiettivi fondamentali. Qui di seguito si raggruppano per conoscenze,

competenze e capacità.

Conoscenze

- conoscere gli elementi essenziali di un testo argomentativo(saggio o

articolo), di un’analisi letteraria, di un tema storico e di ordine

generale.

- Conoscere i caratteri di un periodo le/o movimento letterario.

- Conoscere la poetica degli autori proposti.

Capacità

- dimostrare capacità di analisi e sintesi, logico-espressive e di

sviluppo critico delle questioni proposte

- identificare aspetti in comune e divergenze tra le diverse

manifestazioni artistiche

- proporre confronti tra le diverse poetiche degli autori.

Competenze

- saper costruire un testo delle varie tipologie in forma corretta e nel caso

della tip. A saper proporre un’adeguata analisi.

- saper cogliere i modelli culturali che caratterizzano un’epoca.

- saper parafrasare i testi scelti.

CONTENUTI DISCIPLINARI ESPOSTI PER:

1. Modulo Le tipologie testuali della prova di italiano

2. Modulo Le correnti letterarie tra 800 e 900 e i contesti storici

3. Modulo La produzione in prosa: romanzi e novelle

4. Modulo La lirica

5. Modulo L’incontro con il teatro

Ore effettivamente svolte dal docente nell’intero anno scolastico: circa

120

METODOLOGIE

È stata utilizzata la lezione frontale, lezioni partecipate, lettura e analisi

di opere svolta in classe, discussione.

MATERIALI DIDATTICI Il libro di testo adottato è stato il seguente: Cataldi, Angioloni, Panichi,

La letteratura e i saperi. Dal secondo Ottocento a oggi, Palumbo

Editore. Durante le vacanze natalizie i ragazzi hanno letto

individualmente tre opere narrative.

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PUNTO DI RIFERIMENTO DEL LAVORO E RICADUTE:

Risorse:un gruppo interviene in modo appropriato in classe proponendo

delle discussioni legate all’attualità.

Carenze: un gruppo minore presenta delle difficoltà di scrittura

abbastanza gravi.

TIPOLOGIE DELLE PROVE DI VERIFICA UTILIZZATE Sono state utilizzate prove scritte, verifiche orali, test oggettivi come

previsti dalla terza prova.

A disposizione della Commissione è depositato in segreteria un esempio

di simulazione di prima prova svoltasi il giorno 11 aprile.

PROGRAMMA

TESTI ADOTTATI Cataldi, Angioloni, Panichi, La letteratura e i saperi, Dal secondo Ottocento a oggi, Palumbo Editore.

MODULO 1: Le tipologie testuali della prova di italiano Tempi: 14 ore

OBIETTIVI CONTENUTI TESTI METODOLOGIE VERIFICHE

Conoscenze L’ analisi testuale: Materiale fornito dal docente Lezioni frontali e partecipate Prove di verifica scritte

> conoscere gli elementi essenziali Il testo argomentativo: Letture domestiche

di un testo argomentativo elementi costituenti ed esemplifica- Interrogazioni informali sulle

> conoscere la diversità tra articolo zioni diverse tipologie

di giornale e saggio breve

> conoscere le differenti modalità Il tema di ordine generale:

operative richieste dalle diverse elementi costituenti ed esemplifica-

tipologie testuali zioni

Competenze L’ articolo di giornale:

> saper costruire un testo argomen- tipologie ed esemplificazioni

tativo e informativo-argomentativo

in forma corretta Il saggio breve:

> saper leggere, analizzare e commen tipologie ed esemplificazioni

tare un testo letterario e non lette-

rario

> saper selezionare e utilizzare la do-

cumentazione data

> saper raccogliere e organizzare le

informazioni in modo chiaro e or-

ganico

> saper elaborare e argomentare una

propria tesi

Capacità

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OBIETTIVI CONTENUTI TESTI METODOLOGIE VERIFICHE

> dimostrare sufficienti capacità di

analisi e sintesi

> mostrare attitudine allo sviluppo

critico delle questioni proposte

> dimostrare capacità logico-espres-

sive sufficientemente chiare e or-

ganiche

MODULO 2: Le correnti letterarie fra 800 e 900 e i contesti storici Tempi: 20 ore

OBIETTIVI CONTENUTI TESTI METODOLOGIE VERIFICHE

Conoscenze MANZONI E IL ROMANZO I PROMESSI SPOSI, l’incontro coi Lezioni frontali Confronti con la classe

> conoscere gli elementi che concor- STORICO bravi,

rono alla nascita di un periodo let- p. 390. Letture commentate in classe Prove semistrutturate

terario e individuare i suoi presup- Gertrude, p. 401

posti storici, scientifici e filosofici L’innominato, p. 411 Letture domestiche

Competenze L’età del REALISMO in Europa VERGA, Nedda, p. 97 Lezioni partecipate

> saper cogliere, attraverso la cono- I fondamenti filosofici: il Rosso malpelo, p. 105

scienza di autori e testi, le linee POSITIVISMO e la sua critica; Prefazione ai Malavoglia, p. 128

di una prospettiva storica NATURALISMO e VERISMO. La tempesta sui tetti del paese, p. 137

> saper riconoscere i modelli cultu- La roba, p. 152

rali che caratterizzano una determi- La morte di Mastro don Gesualdo,

nata epoca, nonché le specifiche p. 156

tematiche e poetiche SIMOBOLISMO, Ch. BAUDELAIRE, Corrisondenze,

DECADENTISMO p. 183

Capacità e le nuove forme letterarie L’albatro, p. 181

> identificare aspetti in comune e dell’Irrazionalismo. Perdita d’aureola, p. 20

divergenze tra le diverse manife-

stazioni artistiche Il FUTURISMO F.T.MARINETTI, Manifesto del

Futurismo, p. 332

MODULO 3: La produzione in prosa: romanzi e novelle Tempi: 35 ore

OBIETTIVI CONTENUTI TESTI METODOLOGIE VERIFICHE

Conoscenze IL ROMANZO DEL 900 Lezioni frontali Discussioni in classe

> conoscere gli elementi principali

della poetica degli autori poposti G.D’ANNUNZIO: la produzione Da Il piacere: Letture dei testi e analisi della Prove semistrutturate

letteraria fra crisi e mistificazione > Andrea Sperelli, l’eroe struttura, dello stile e dei contenuti

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OBIETTIVI CONTENUTI TESTI METODOLOGIE VERIFICHE

Competenze dell’estetismo, p. 260 Produzione e stesura di testi scritti

> saper leggere il testo come prima > La conclusione del Piacere, p. 263 Letture domestiche

forma di interpretazione

> saper riconoscere l’ossatura narra- L.PIRANDELLO: maschere e Da L’umorismo: Lezioni partecipate

tiva che sostiene un testo lettera- personaggi; l’opposizione tra vita > Il sentimento del contrario, p. 410

rio: individuare gli elementi e forma Da Il fu Mattia Pascal:

riguardanti narratore, punto di > Pascal porta i fiori alla propria

vista, voce, spazio, tempo, tomba,p. 420

personaggi Da Uno, nessuno e centomila:

> saper utilizzare i metodi e gli > La vita non conclude, p. 423

strumenti fondamentali per Dalle novelle:

l’interpretazione del testo > Il treno ha fischiato, p. 427

> saper ricondurre il testo ad un

preciso contesto storico-culturale I.SVEVO: la figura dell’inetto e le Da Senilità:

innovazioni strutturali del romanzo > Inettitudine e senilità, p. 461

Capacità

> utilizzare le competenze acquisite Da La coscienza di Zeno:

per approntare confronti tra le > Lo schiaffo del padre, p. 470

diverse forme letterarie > Lo scambio di funerale, p. 482

> acquisire un interesse verso una

lettura più specificatamente P.LEVI e l’obbligo della memoria Da Se questo è un uomo:

“letteraria”, rapportando il testo > Il viaggio, p. 833

alle proprie esperienze e alla pro- > I sommersi e i salvati, p. 830

pria sensibilità Da La tregua:

> Il sogno del reduce del Lager,

p. 836

MODULO 4 : La lirica Tempi: 40 ore

OBIETTIVI CONTENUTI TESTI METODOLOGIE VERIFICHE

Conoscenze Lezioni frontali Esercitazioni in classe

> conoscere gli elementi principali

della poetica degli autori proposti G.D’ANNUNZIO: panismo ed Da Alcyone: Letture commentate e parafrasate Prove semistrutturate

estetismo in una lirica fonosimbolica > La pioggia nel pineto, p. 272 in classe

Competenze > La sera fiesolana, p. 268

> saper parafrasare i testi scelti indivi-

duando elementi precipui di conte- G.PASCOLI: fonosimbolismo e Il fanciullino, p. 221

nuto e forma antropomorfismo nella poesia del Da Myricae:

> saper riconoscere i modelli culturali “fanciullino” > Lavandare, p. 225

che caratterizzano una determinata > X agosto, p. 227

epoca, nonché le specifiche temati- > Novembre, p. 230

che e poetiche

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19

OBIETTIVI CONTENUTI TESTI METODOLOGIE VERIFICHE

Da I canti di Castelvecchio

> Il gelsomino notturno, p. 235

Capacità

> identificare aspetti in comune e G.UNGARETTI: la parola-isola e Da Allegria :

divergenze tra le diverse manife- la ricerca dell’Assoluto > In memoria, p. 564

stazioni artistiche > I fiumi, p. 568

> riconoscere e distinguere aspetti > San Martino del Carso, p. 572

comuni e diversità principali negli > Soldati, p. 573

autori studiati > Natale, p. 574

> Veglia, p. 577

U.SABA: la calda vita e la poesia Da Il Canconiere:

onesta > A mia moglie, p. 594

> Città vecchia, p. 597

Da Ernesto:

> La confessione alla madre, p. 618

E.MONTALE : il male di vivere, il Da Ossi di seppia :

correlativo oggettivo e l’ansia meta- > Meriggiare pallido e assorto, p. 637

fisica > Non chiederci la parola, p. 639

> Spesso il male di vivere ho

incontrato,p. 642

Da Le occasioni:

> La casa dei doganieri, p. 649

MODULO 5 : L’ incontro con il teatro Tempi: 5 ore

OBIETTIVI CONTENUTI TESTI METODOLOGIE VERIFICHE

Conoscenze L.PIRANDELLO: il gusto per il Da Sei personaggi in cerca d’autore: Visione di rappresentazioni teatrali Interrogazioni

> conoscere gli elementi principali “grottesco” e il “teatro nel teatro” > Finzione o realtà?, p. 442

del rinnovamento del teatro Lezioni frontali Discussioni in classe

pirandelliano Da Enrico IV:

> La vita, la maschera, la pazzia, Letture in classe

Competenze p. 447

> saper individuare i cambiamenti

prodotti dal teatro pirandelliano

Capacità

> saper utilizzare le conoscenze per

un approccio personale al teatro

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Gli Studenti

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

Il docente

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

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ALLEGATO 1.2

RELAZIONI E PROGRAMMI DELLE SINGOLE DISCIPLINE

PROGRAMMA DI STORIA classe 5Dtss a.s. 2012-13 Prof.ssa PAOLA BIN

RELAZIONE

La classe, fin dalla quarta, presenta un gruppo di ragazzi poco

volenterosi, ma con buone capacità. Il lavoro domestico non viene

eseguito con una certa regolarità e sicuramente non c’è stato un impegno

costante, ma hanno capacità per l’approfondimento personale e la

rielaborazione critica e la capacità di fare dei collegamenti.

Si distinguono due gruppi essenziali: il primo che presenta abilità buone

e risultati soddisfacenti, il secondo che rimane sulla sufficienza, per

poco impegno e alcune difficoltà metodiche.

In relazione alla programmazione curricolare, in seguito ad una

valutazione soggettiva, sono stati conseguiti a livello accettabile gli

obiettivi fondamentali. Qui di seguito si raggruppano per conoscenze,

competenze e capacità.

Conoscenze

- conoscere con sufficiente chiarezza le cause e le conseguenze delle

rivoluzioni e dei vari periodo politici.

- Conoscere i fenomeni demografici, economici, politici esaminati.

- Conoscere gli elementi essenziali dei due conflitti mondiali: le cause,

i protagonisti, le conseguenze.

Capacità

- Saper utilizzare le conoscenze e le competenze acquisite per

interpretare le situazioni storiche attuali.

Competenze

- saper operare validi collegamenti tra i vari ambiti della società, in

particolar modo tra politica ed economia.

- saper riconoscere le cause economiche del conflitto.

CONTENUTI DISCIPLINARI ESPOSTI PER:

1. Modulo Dal risorgimento ai primi governi storici

2. Modulo L’Europa e l’Italia agli inizi del Novecento

3. Modulo Le guerre mondiali

4. Modulo I totalitarismi in Europa tra le due guerre

Ore effettivamente svolte dal docente nell’intero anno scolastico: circa

60 ore.

METODOLOGIE

È stata utilizzata la lezione frontale e le lezioni partecipate.

MATERIALI DIDATTICI

Il libro di testo adottato è stato il seguente: Stumpo, Cardini, Onorato,

Fei, Le forme della storia. Dalla società industriale alla globalizzazione,

Le Monnier Scuola

PUNTO DI RIFERIMENTO DEL LAVORO E RICADUTE:

Risorse: un gruppo della classe partecipa attivamente alla lezione con

interventi anche inerenti all’attualità che sono di buon aiuto alla classe.

Carenze: un gruppo minore presenta delle difficoltà espressive e di

collegamento.

1. TIPOLOGIE DELLE PROVE DI VERIFICA UTILIZZATE

Sono state utilizzate verifiche orali e test oggettivi come previsti dalla

terza prova.

Page 22: ESAME DI STATO Anno Scolastico 2012-2013 DOCUMENTO …Dall¶anno scolastico 2010/2011, il riordino dei cicli nella scuola secondaria di secondo grado, ha portato alla soppressione

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PROGRAMMA

TESTI ADOTTATI Stumpo, Cardini, Onorato, Fei, Le forme della storia, Dalla società indistriale alla globalizzazione, Le Monnier Scuola

MODULO 1: Dal Risorgimento ai primi Governi Storici Tempi: 14 ore

OBIETTIVI CONTENUTI STRUMENTI METODOLOGIE VERIFICHE

Conoscenze > I moti del ‘20, del ‘30 e del ‘48 Manuale Lezioni frontali e partecipate Interrogazioni

> conoscere con sufficiente chia- > Le guerre di indipendenza

rezza le cause e le conseguenze > La Destra storica Schemi e mappe prodotte dal docente Esercitazioni in classe Prove semistrutturate

delle rivoluzioni. > La Sinistra storica

Letture domestiche

Discussioni in classe

Competenze

> saper operare opportuni e validi

collegamenti tra i vari ambiti della

società, in particolar modo tra

politica ed economia

Capacità

> saper utilizzare le conoscenze e le

competenze acquisite per inter-

pretare coerentemente le situazio-

ni storiche attuali

MODULO 2: L’ Europa e L’Italia agli inizi del Novecento Tempi:16 ore

OBIETTIVI CONTENUTI STRUMENTI METODOLOGIE VERIFICHE

Conoscenze Società e cultura tra Manuale Lezioni frontali e partecipate Interrogazioni

> conoscere con sufficiente chia- industrializzazione e Belle Époque

rezza i fenomeni demografici, eco- (pp. 4-20) Schemi e mappe prodotte dal docen- Esercitazioni in classe Prove semistrutturate

OBIETTIVI CONTENUTI STRUMENTI METODOLOGIE VERIFICHE

nomici e politici esaminati, anche > La seconda rivoluzione industriale; te

in rapporto alle nuove istanze invenzioni e trasformazione della Letture domestiche

scientifiche e ideologiche città, la nascita dei mass-media Discussioni in classe

> La Belle Époque

Page 23: ESAME DI STATO Anno Scolastico 2012-2013 DOCUMENTO …Dall¶anno scolastico 2010/2011, il riordino dei cicli nella scuola secondaria di secondo grado, ha portato alla soppressione

23

Competenze La crisi della Vecchia Europa

> saper operare opportuni e validi (pp. 26-51)

collegamenti tra i vari ambiti della > Il nazionalismo tra ideologia e

società, in particolar modo tra politica

politica ed economia > Le nuove sfide internazionali:

dal colonialismo all’ imperialismo

Capacità >La questione balcanica e il

problema delle nazionalità

> saper utilizzare le conoscenze e le L’Italia nell’età giolittiana

competenze acquisite per inter- (pp. 58-69)

pretare coerentemente le situazio- >Il decollo industriale italiano

ni storiche attuali >Le lotte sociali e la crisi di

fine secolo

>Il riformismo di Giolitti

> La nascita del Partito Socialista-

Italiano

> La crisi del sistema giolittiano e

la guerra di Libia

MODULO 3: Le guerre mondiali Tempi:16 ore

OBIETTIVI CONTENUTI STRUMENTI METODOLOGIE VERIFICHE

Conoscenze > La prima guerra mondiale Manuale Lezioni frontali e partecipate Interrogazioni

> conoscere i contenuti essenziali (pp. 78-100):

dei grandi conflitti mondiali; le cause e occasione del conflitto, Schemi e mappe prodotte dal docente Esercitazioni in classe Prove semistrutturate

cause, i protagonisti, le conse- le posizioni politiche internazionali,

guenze il meccanismo delle alleanze, Letture domestiche

il ruolo dell’Italia Discussioni in classe

Competenze > la conferenza di Parigi e i trattati Organizzazione del materiale in

> saper riconoscere le cause econo- di pace, i 14 punti di Wilson, mappe concettuali

miche e politiche del conflitto I nuovi assetti territoriali

> saper riconoscere l’ importanza - le relazioni internazionali dopo Lettura di carte storiche

delle decisioni politiche in merito La Grande Guerra (pp. 140-161)

alle sorti del mondo > Gli Stati Uniti negli anni Venti e

Trenta

Capacità > La seconda guerra mondiale

> saper riconsiderare questi stessi (pp. 248-

meccanismi alla luce dei conflitti 267): cause, conseguenze, diversità

del nostro presente storico con il primo conflitto

Il ‘43: l’anno della svolta

La Resistenza in Italia ed Europa

> La conferenza di Yalta e la

conclusione della guerra

(pp. 328-336)

Page 24: ESAME DI STATO Anno Scolastico 2012-2013 DOCUMENTO …Dall¶anno scolastico 2010/2011, il riordino dei cicli nella scuola secondaria di secondo grado, ha portato alla soppressione

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MODULO 4: I totalitarismi in Europa tra le due guerre Tempi : 14 ore

OBIETTIVI CONTENUTI STRUMENTI METODOLOGIE VERIFICHE

Conoscenze > Il Fascismo in Italia (pp. 174-200) : Esercitazioni in classe Prove semistrutturate

> conoscere i caratteri essenziali Mussolini conquista il potere

delle linee politiche ed economi- La dittatura fascista Schemi e mappe prodotte dal docente Letture domestiche

che del periodo nell’ambito italia- Dal liberismo allo statalismo Discussioni in classe

no ed estero La politica interna fascista Organizzazione del materiale in

La politica estera del Fascismo mappe concettuali Interrogazioni

Competenze >Il Nazismo in Germania Lettura di carte tematiche

> saper riconoscere la valenza (pp. 211-216):

economica e sociale delle scelte La crisi della Repubblica di Weimar

politiche Hitler al potere

Lo stato nazionalsocialista

Capacità Le radici ideologiche

> saper utilizzare le competenze La politica di espansione

acquisite per riconsiderare, in > Lo stalinismo in Urss (pp. 208-210)

maniera più critica, alcune situa-

zioni del presente

Gli Studenti

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

Il docente

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

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25

ALLEGATO 1.3

RELAZIONI E PROGRAMMI DELLE SINGOLE DISCIPLINE

PROGRAMMA DI INGLESE classe 5Dtss a.s. 2012-13

Prof.ssa: BARBARA BORGHESI

RELAZIONE

Obiettivi disciplinari raggiunti:

In relazione alla programmazione curricolare sono stati conseguiti i seguenti obiettivi in

termini di:

Conoscenze: Una parte della classe ha faticato a raggiungere un livello di conoscenza dei contenuti

disciplinari al di sopra della sufficienza, così come hanno risposto con difficoltà alla richieste di

identificare i rapporti con altre discipline e porre in relazione conoscenze tratte da contesti diversi

realizzando collegamenti intra e interdisciplinari. In generale la maggior parte degli alunni dispone

di conoscenze superficiali relative ai contenuti affrontati e al lessico specifico settoriale a causa di

uno studio non adeguato, scarso impegno e partecipazione non propositiva, ma anche di lacune

pregresse che sono state oggetto di recupero in itinere pressochè costante. Solo un piccolo numero

di allievi hanno raggiunto un livello di conoscenza disciplinare discreto.

Competenze: Per la gran parte della classe lo stimolo verso l’acquisizione di metodi di lettura e di

comprensione di testi specifici settoriali non ha raggiunto l’obiettivo di elaborazione autonoma

dell’argomento ma quello di cogliere i concetti chiave del testo affrontato. Una minima parte degli

alunni ha acquisito gradualmente competenze metodologiche ed è in grado di analizzare un testo in

modo sufficientemente autonomo ma non sempre critico. Nel complesso gli alunni hanno

dimostrato nel corso dell’intero anno scolastico scarsa collaborazione, studio domestico alterno e/o

inadeguato e un interesse finalizzato alle verifiche. Una piccola parte ha saputo superare i propri

limiti nell’apprendimento della disciplina con un impegno costante che ha portato al

raggiungimento di livelli più che sufficienti. Per la maggior parte manifestano scarso interesse per

la rielaborazione personale e alcune allieve hanno diffuse lacune grammaticali, lessicali e

sintattiche. Sanno riportare gli argomenti studiati in modo efficace e appropriato, adeguato al

contesto solo due o tre allievi il cui impegno purtroppo ha subito una battuta d’arresto a causa di

motivi personali e/o familiari o di salute che hanno interferito nell’andamento scolastico in modo

piuttosto evidente.

Capacità: capacità di analisi e sintesi, saper affrontare e risolvere problemi, analizzare e

interpretare informazioni non note sono limitate nella gran parte della classe a causa di lacune

pregresse di ordine morfo-sintattico, grammaticale e lessicale e di un mancato allenamento

derivante da un impegno domestico non sempre costante e poco approfondito.

1. I contenuti disciplinari sono stati esposti per unità didattiche e moduli come da

programmazione depositata in segreteria.

2. Metodologia: L’approccio metodologico è stato di tipo comunicativo. Particolare attenzione è

stata posta sull’attivazione di strategie di comprensione in un contesto di integrazione delle

abilità. Si sono alternate lezioni frontali e lavoro individuale e di gruppo con esercizi di tipo

oggettivo (quesiti a scelta multipla, quesiti a risposta singola, vero/falso, cloze test, esercizi di

abbinamento e completamento, traduzioni) in preparazione ai test.

3. Materiali didattici: Libri di testo, eserciziario, materiale audioregistrato.

4. Tipologia delle prove di verifica utilizzate: si sono alternati esercizi di tipo soggettivo

Page 26: ESAME DI STATO Anno Scolastico 2012-2013 DOCUMENTO …Dall¶anno scolastico 2010/2011, il riordino dei cicli nella scuola secondaria di secondo grado, ha portato alla soppressione

26

(quesiti a risposta aperta, stesura di brevi paragrafi su argomenti noti) a colloqui orali volti

alla valutazione del raggiungimento degli obiettivi e alla preparazione al colloquio conclusivo

dell’esame di stato.

5. A disposizione della Commissione sono depositati in segreteria gli elaborati di simulazione di

terza prova , una pre-simulazione e le prove di verifica effettuate durante l’anno.

GIUDIZIO COMPLESSIVO SULLA CLASSE

(impegno, frequenza, partecipazione, rapporti interpersonali, eventuali problemi disciplinari).

La frequenza è stata abbastanza regolare (ad eccezione di un allievo) ed i rapporti interpersonali

positivi. L’impegno durante l’anno è stato più costante nel primo quadrimestre con una flessione

negativa verso la fine anno. Gli allievi hanno partecipato alle lezioni in modo poco propositivo e

hanno dimostrato alcune difficoltà nella rielaborazione dei concetti anche a causa di un impegno

domestico limitato con conseguente scarsa padronanza dei contenuti.

I risultati positivi sono stati raggiunti spesso all’interno di “binari” ben tracciati in cui gli studenti si

sentivano più sicuri. Nonostante un costante lavoro di motivazione e di rielaborazione collettiva dei

contenuti della disciplina e dei documenti proposti allo stato attuale si evidenzia una certa difficoltà

dovuta a scarsissima motivazione allo studio in particolare di alcuni alunni. Si registra quindi una

maggiore difficoltà proprio in vista dell’obiettivo finale .

PROGRAMMA

TESTI ADOTTATI General English: dal testo di P. Radley/D: Simonetti, Horizon 2, ed. Oxford-La Nuova Italia

Functions

Unit 24: using make, do, get, talking about facts, describing processes

Unit 25: talking about health and fitness, talking about past habits, comparing ability

Unit 26: getting things done, asking for and giving advice, talking about illness

Unit 28: imagining different situations, making wishes, talking about emotions

Microlingua: dal testo di Bellomarì/Valgiusti, Caring for People, ed Zanichelli:

MODULO B – CARE FOR THE ELDERLY

Ripasso:

Unit 7 - Health and Old Age

1. Ageing and ailments

2. Diseases

3. Healthy eating (Doc. F – What is the best diet?)

4. Physical activity (Doc. G – The benefits of physical activity for older people)

Extension Unit 7. : Diabetes

MODULO C - PEOPLE WITH SPECIAL NEEDS AND FAMILIES AT RISK

Unit 9 - Facilities for People with Special Needs

1. A Residential Home for People with Special Needs

2. Day Centres (services and activities)

3. Staff

Unit 10 - Disabilities

1. Down’s Syndrome (Doc. A- definition, B - how do they develop and what health problems

are often observed, C – education and vocational opportunities for people with D.S.)

2. Autism (Doc. D – definition and typical autistic behaviours, appropriate jobs for autistic

people)

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3. Other Physical and Mental Disabilities (Cerebral palsy, Epilepsy, Mental retardation,

Duchenne muscular dystrophy)

Unit 11 - Mental Health

1. Anxiety Disorders and Somatoform Disorders (Doc. B - Anxiety disorder or neurosis 1 ,

Doc. C - Anxiety disorder or neurosis 2 – Phobias – Obsessive-compulsive disorder, Doc. D

– Somatoform disorder)

2. Schizophrenia (Doc. E – definition, Doc. F – Symptoms)

3. Depression

Unit 12 - Families at Risk

1. Teenage Problems (Doc. A, Doc. B - Anorexia and Bulimia, Doc. C – Drinking, Doc. D –

Drug addiction, warning signs of drug abuse)

2. Child Abuse (Doc. E, Doc. F – Advice for childcare providers)

Gli Studenti

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

Il docente

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

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ALLEGATO 1.4

RELAZIONI E PROGRAMMI DELLE SINGOLE DISCIPLINE

PROGRAMMA DI MATEMATICA classe 5Dtss a.s. 2012-13

Prof.ssa SILVIA MONASTERO

RELAZIONE

In relazione alla programmazione curricolare sono stati conseguiti i seguenti obiettivi in termini di:

Il programma è stato svolto seguendo la programmazione di dipartimento e tenendo conto dei livelli

di partenza della classe.

Gli studenti della classe 5^D provengono da classi quarte diverse, e taluni hanno iniziato a

frequentare l’ISISS Besta non dal primo anno.

Fin da subito è risultata evidente quanto eterogenea fosse la preparazione degli alunni nell’ambito

della materia. Pertanto, nel cercare di portare avanti il maggior numero di studenti si è deciso di

svolgere solamente il programma minimo. Ciononostante solo un terzo della classe riesce a

conseguire livelli accettabili di profitto, la restante parte dimostra notevoli lacune in campo

algebrico, tali da compromettere talvolta l’apprendimento di nuovi contenuti. Inoltre, molti degli

studenti hanno la tendenza ad imparare a memoria, perdendo di vista il significato di quanto

espongono. Questo fa sì che gli alunni non riescano a svolgere anche semplici esercizi se si cambia

di poco la struttura della richiesta.

La valutazione degli elaborati in presenza di numerosi errori di calcolo letterale e numerico è

particolarmente difficile: nella correzione si è cercato di distinguere gli errori determinati dal

mancato apprendimento dei nuovi contenuti da quelli dovuti a lacune pregresse, dando minor

importanza a questi ultimi.

Il Docente, basandosi sulla sua esperienza e professionalità, stabilisca un indice di gradimento del

lavoro degli studenti effettuato sul percorso didattico svolto.

La valutazione (scegli una voce Soggettiva\Oggettiva), Soggettiva

risulta: (scegli una voce) parzialmente accettabile.

1. CONTENUTI DISCIPLINARI ESPOSTI PER:

● Unità di apprendimento e/o

● Moduli e/o

● Percorsi formativi ed

● Eventuali approfondimenti

U.D.A. – Modulo – Percorso Formativo – Approfondimento

Le ore settimanali previste per la materia sono 3.

Alla data del 10/05/2013 sono state svolte 81 ore di lezione, escludendo quelle cedute per assemblee

di classe, conferenze, partecipazione di parte degli alunni ad attività di orientamento. A queste si

prevede di aggiungere almeno altre 10 ore entro la fine dell’anno scolastico, da utilizzare per

consolidare il programma svolto e per verifiche sommative con domande simili alla terza prova.

Si allega al presente documento il programma svolto nei dettagli.

Ore effettivamente svolte dal docente nell’intero anno scolastico 91

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2. METODOLOGIE (Lezione frontale, gruppi di lavoro, processi individualizzati, attività di

recupero-sostegno e integrazione, ecc.):

Le lezioni sono state svolte seguendo alternativamente le seguenti metodologie:

- lezione frontale;

- lezione dialogata;

- risoluzione dei problemi/esercizi alla lavagna;

- correzione degli esercizi svolti dagli alunni;

- analisi e commento degli errori più comuni e la conferma delle procedure corrette;

- spiegazioni suppletive ed esercizi guidati come azione di rinforzo per l’acquisizione degli

argomenti trattati in particolare per gli allievi in difficoltà;

- utilizzo di tabelle riassuntive per le principali regole introdotte;

- un linguaggio formale adeguato al livello di comprensione degli allievi;

- insegnamento graduale in termini di difficoltà di linguaggio ed esercizi proposti.

Sono state svolte ore di recupero curriculari al termine del I quadrimestre a beneficio degli studenti

con insufficienza nel I quadrimestre e di ripasso per quelli che avevano ottenuto un esito positivo.

Tenuto conto del livello di partenza della classe lo sviluppo degli argomenti dal punto di vista

teorico è stato ridotto al minimo, scegliendo di spendere molto più tempo nell’applicazione pratica.

3. MATERIALI DIDATTICI (Testo adottato, orario settimanale di laboratorio, attrezzature, spazi,

biblioteca, tecnologie audiovisive e/o multimediali, ecc.):

Testo adottato: “Lineamenti di Analisi” di Bergamini-Trifone-Barozzi ed. Zanichelli

3 ore settimanali.

Non sono state svolte ore di laboratorio per dedicare maggior tempo allo svolgimento degli esercizi

nel tentativo di recuperare competenze nel calcolo algebrico.

4. PUNTO DI RIFERIMENTO DEL LAVORO E RICADUTE:

Risorse:

Programmazione disciplinare concordata a livello di dipartimento.

La programmazione trasversale del consiglio di classe in merito agli obiettivi educativi ha portato

discreti frutti: nonostante gli studenti non siano mediamente molto studiosi, si può affermare che

sono in grado di porsi correttamente in relazione tra di loro e con i docenti e sono rispettosi delle

regole.

Carenze

3 ore settimanali sono poche per raggiungere obiettivi mediamente sufficienti, soprattutto per

studenti con lacune pregresse e abituati, anche per il particolare indirizzo della scuola, a modalità di

lavoro cooperativo.

5. TIPOLOGIE DELLE PROVE DI VERIFICA UTILIZZATE

Specificare: (prove scritte, verifiche orali, test oggettivi come previsti dalla terza prova, prove

grafiche, prove di laboratorio, ecc.):

Sono state svolte prove scritte e orali.

Alcune prove scritte contenevano solo esercizi da svolgere o a completamento, mentre le ultime

prove scritte sono state svolte simulando domande da terza prova con spazio di 10 righe assegnato,

in genere ogni domanda conteneva una piccola richiesta teorica e un esercizio di applicazione, di

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lunghezza tali da poter essere svolti nello spazio assegnato.

Nelle verifiche orali si è richiesto di enunciare teoremi, di dare definizioni, di svolgere esercizi e di

descrivere procedimenti risolutivi.

È stata svolta una simulazione di terza prova coinvolgendo anche matematica i cui risultati sono

stati alquanto deludenti

A disposizione della Commissione sono depositati in segreteria i seguenti esempi delle prove e delle

verifiche effettuate:

Testo della simulazione di terza prova effettuate il 23/04/2013

PROGRAMMA

TESTI ADOTTATI “Lineamenti di Analisi” di Bergamini-Trifone-Barozzi ed. Zanichelli

Richiami:

disequazioni di primo e secondo grado e di grado superiore al secondo

disequazioni intere e fratte

sistemi di disequazioni

Funzione reale di variabile reale

funzioni, funzioni numeriche, funzioni definite per casi

dominio di funzioni razionali intere e fratte e classificazione delle funzioni

funzioni pari e funzioni dispari

funzioni monotone crescenti e decrescenti

Limiti

Intervalli

Intorno di un punto (completo, circolare, intorno destro e intorno sinistro, intorno di infinito)

Definizione topologica di limite lxfxx

lim0

UxfxVxxFVlFU 00 :)( con 0x e l finiti o infiniti

Limite destro e limite sinistro

Rappresentazione grafica di limiti

Asintoti verticali

Asintoti orizzontali

Enunciati dei teoremi di unicità del limite, teorema della permanenza del segno

Le funzioni continue e il calcolo dei limiti

Operazioni sui limiti: limite di una somma di due funzioni, limite del prodotto di due funzioni,

limite della funzione reciproca, limite del quoziente di due funzioni

Forme indeterminate: ,

,

0

0

Esercizi svolti solo con funzioni razionali fratte o definite per casi formate da funzioni

polinomiali.

Definizione di funzione continua in un punto

Enunciato del teorema dell’esistenza degli zeri

Punti di discontinuità di una funzione e loro classificazione

Asintoti: ricerca degli asintoti verticali e orizzontali ricerca degli asintoti obliqui

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Derivata delle funzioni di una variabile

Definizione di derivata di una funzione in un punto

Significato geometrico di derivata.

Calcolo di derivate in un punto facendo uso della definizione (funzioni razionali intere e fratte)

Calcolo di derivate facendo uso delle regole di derivazione (derivate di funzioni polinomiali e

razionali fratte)

Le funzioni crescenti/decrescenti e le derivate

Calcolo degli intervalli di crescenza e decrescenza di una funzione razionale intera/fratta

Calcolo della retta tangente ad una funzione in un punto

Definizione di punto stazionario

Ricerca e classificazione di punti stazionari

Studio di una funzione razionale intera e fratta e suo grafico probabile

Dominio ed eventuali simmetrie

Intersezioni con gli assi cartesiani

Segno di una funzione

Studio dei limiti agli estremi del dominio

Determinazione degli asintoti

Intervalli di crescenza, decrescenza della funzione mediante lo studio del segno della derivata

prima.

Gli Studenti

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

Il docente

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

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ALLEGATO 1.5

RELAZIONI E PROGRAMMI DELLE SINGOLE DISCIPLINE

PROGRAMMA PSICOLOGIA classe 5Dtss a.s. 2012-13

GENERALE ED APPLICATA

Prof.ssa SILVESTRI ISABELLA

RELAZIONE

PROFILO DI INGRESSO DELLA CLASSE

La classe, che si conosce dal corrente anno scolastico, si è dimostrata educata ed attenta anche se

non particolarmente motivata ad apprendere i nuovi contenuti disciplinari. E’stato necessario perciò

sollecitare gli interventi, e la riflessione sulle tematiche affrontate anche grazie ad attività di

cooperative learning durante le quali gli studenti suddivisi in piccoli gruppi hanno elaborato al

computer schemi riassuntivi e tabelle di una parte del programma per poi esporlo a turno alla classe.

In questa fase si sono distinti alcuni studenti per l’impegno domestico e le prestazioni raggiunte

mentre permane in qualcuno uno stato di indolenza e di superficialità nello studio che risente sia di

problematiche familiari o di salute ma anche del clima generale di rassegnazione nei confronti delle

prospettive future (mondo del lavoro, università).

PROFILO D’USCITA DELLA CLASSE

Nel corso del secondo quadrimestre la classe ha seguito con una discreta costanza e maggiore

motivazione le tematiche proposte, anche se raramente è stata in grado di far interagire le

conoscenze pregresse con quelle nuove. Le capacità espositive non sempre risultano adeguate ad

una classe terminale, in quanto tendenti ad un registro colloquiale e alla sintesi.

In qualche studente permangono difficoltà di comprensione e di acquisizione dei concetti dovute

sia a lacune pregresse, sia ad un’attenzione selettiva ed un impegno non sempre adeguati. Dalle

valutazioni scritte ed orali è emerso quanto segue: qualcuno manifesta un ritmo di apprendimento

lento, difficoltà di esposizione dei contenuti e carenze nel linguaggio specifico,spesso dovute ad

uno studio superficiale ed incostante, mentre altri si distinguono per le ottime prestazioni raggiunte

grazie ad un impegno costante , attitudini personali e capacità di rielaborazione critica. Durante il

secondo quadrimestre è stata effettuata una simulazione di seconda prova con esiti nella media

buoni.

SVOLGIMENTO DEL PROGRAMMA

Il programma, rispetto al piano di lavoro annuo, è stato svolto in modo

soddisfacente x abbastanza soddisfacente parzialmente insoddisfacente insoddisfacente

METODI E STRATEGIE

Esposizione analitica, esemplificazioni; all’inizio della lezione ricostruzione sintetica per reti e

nodi concettuali degli argomenti già affrontati. Al fine di valorizzare le diverse modalità di

apprendimento e gli stili cognitivi degli studenti, ogni lezione è stata opportunamente predisposta in

modo tale da fornire sia stimoli uditivi (lezione frontale), sia visivi (rappresentazione grafica delle

conoscenze attraverso schemi riassuntivi e mappe concettuali). Gli argomenti sono stati presentati

inizialmente inserendoli nella mappa concettuale degli studenti; i quali, avendo chiarito

collettivamente in classe la terminologia e le tematiche fondamentali, sono riusciti a comprendere e

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memorizzare i contenuti proposti dall’insegnante in modo più utile e significativo (non mnemonico

- passivo).

VERIFICA E VALUTAZIONE

Prove orali in itinere; VERIFICHE SOMMATIVE scritte: test di verifica a risposta chiusa e/o

aperta,valutazione della pertinenza degli interventi effettuati nel corso della discussione. Sono state

effettuate due prove scritte ed una orale per quadrimestre, inoltre una simulazione di seconda prova

nel secondo quadrimestre.

RECUPERO, POTENZIAMENTO, ECCELLENZA Il recupero degli alunni risultati insufficienti alle singole verifiche si è svolto in modo curricolare

attraverso ulteriori approfondimenti e successive valutazioni positive. (orali e scritte)

COMUNICAZIONE E COLLABORAZIONE PROFESSIONALE (dare un giudizio sui

seguenti ambiti:

clima di classe e rapporti con gli allievi

soddisfacente x abbastanza soddisfacente parzialmente insoddisfacente insoddisfacente

collegialità: Consiglio di Classe

x soddisfacente abbastanza soddisfacente parzialmente insoddisfacente insoddisfacente

collegialità: Dipartimento

soddisfacente x abbastanza soddisfacente parzialmente insoddisfacente insoddisfacente

interazione formativa con i genitori

soddisfacente x abbastanza soddisfacente parzialmente insoddisfacente insoddisfacente

PROGRAMMA

TESTI ADOTTATI “Psicologia per il tecnico dei servizi sociali” di M.Bernardi e A. Condolf

1) I MINORI

- Caratteristiche e bisogni del minore anche con riferimento alla società attuale

Tipologie di problemi:

● minori stranieri

● trascuratezza grave

● maltrattamento emozionale

● abuso sessuale

● disagio giovanile

Indicazioni di lavoro:

● interventi di sostegno alla genitorialità

● interventi per la prima infanzia con la famiglia

● animazione estiva

● centri aggregativi

● lavoro di strada

● Affido

● Adozione

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2) L’ETA’ ANZIANA

- Gli aspetti demografici della vecchiaia

- L’età anziana e i cambiamenti:

● fisici

● cognitivi

● affettivi e della personalità

● sociali

- Tipologie di disagio:

● malattia e disabilità

● non autosufficienza e suoi aspetti sociali

● le demenze

● la confusione mentale

● il morbo di Parkinson

● i disturbi psichiatrici in età anziana

● il malato terminale

- Indicazioni di lavoro:

● assistenza domiciliare integrata

● ospedalizzazione a domicilio

● day hospital geriatrico

● centro diurno

● strutture residenziali

● case albergo

● residenze sanitarie assistenziali; strutture protette per non autosufficienti

3) LA DISABILITA’

- Definizione di disabilità:dall’ICDIH all’ICF

- Disabilità e: società, scuola, lavoro, famiglia, sessualità

- Tipologie di disabilità:

● ritardo mentale e sua classificazione

● sindrome di Down: caratteristiche fisiche e psicologiche

● disabilità visiva, uditiva e motoria

- Indicazioni di lavoro per l’integrazione

- Servizi residenziali e semiresidenziali

4) IL DISAGIO PSICHICO

- Normalità e patologia

- I disturbi psichici secondo il DSM

- Altra classificazione: le reazioni anomale, le nevrosi, le psicosi, i problemi di personalità

- I fattori eziopatogenetici:

● aspetti biologici

● aspetti psicologici

● aspetti socio-culturali

- I disturbi psichici:

● ansia

● fobia

● attacchi di panico

● disturbi ossessivo compulsivi

● ossessioni e compulsioni

● la depressione

● la schizofrenia

● disturbi bipolari

- Modelli psicopatologici (psicoanalitico,comportamentista,umanistico-esistenziale,cognitivo)

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- Le psicoterapie (psicoanalisi, umanistico-esistenziale ,cognitiva)

- I servizi (legge180, servizi ospedalieri)

Gli Studenti

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

Il docente

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

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ALLEGATO 1.6

RELAZIONI E PROGRAMMI DELLE SINGOLE DISCIPLINE

PROGRAMMA DIRITTO classe 5Dtss a.s. 2012-13

ED ECONOMIA

Prof.ssa ALTOMARI GIUSEPPE

RELAZIONE

CONTESTUALIZZAZIONE

La classe è composta da n.17 alunni, di cui n. 3 ripetenti dell’anno scolastico precedente.

La gran parte degli alunni hanno evidenziato un atteggiamento serio e responsabile nell’affrontare

quest’ultimo anno scolastico dimostrando un comportamento corretto nei confronti dell’insegnante,

un accettabile interesse per la materia anche se l’impegno domestico non è stato sempre costante.

PROGRAMMA

TESTI ADOTTATI Il testo adottato è: DIRITTO ED ECONOMIA,- S. Crocetti , Ed. Tramontana.

MODULO 1 – IMPRENDITORE ED IMPRESE

L’imprenditore

L’impresa

Classificazione delle imprese. Impresa privata e impresa pubblica.

Dimensione dell’impresa. Il piccolo imprenditore, l’artigiano.

Impresa familiare

Imprenditore agricolo e commerciale

MODULO 2 – L’IMPRENDITORE COMMERCIALE

Lo statuto dell’imprenditore commerciale

La capacità per l’esercizio dell’ impresa

Il regime di pubblicità

I collaboratori dell’imprenditore

Le procedure concorsuali: il fallimento.

MODULO 3 – L’ AZIENDA

Nozione d’azienda

I segni distintivi dell’azienda:ditta,insegna,marchio.

MODULO 4 – LA SOCIETA’

L’impresa collettiva

Il contratto di società

Capitale e patrimonio sociale. Le azioni ed il loro valore.

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I tipi di società

Soggettività e personalità giuridica

Società di persone e società di capitali

I vari tipi di società di persone:.

Le società di capitali

La riforma del diritto delle società di capitali

La struttura organizzativa della s.p.a. dopo la riforma

MODULO 5 – LE SOCIETA’ MUTUALISTICHE

Le società mutualistiche in genere

Le società cooperative

Le cooperative a mutualità prevalente

La disciplina delle cooperative

Le cooperative sociali

Le mutue assicuratrici

MODULO 6 – I RAPPORTI ECONOMICI INTERNAZIONALI

Le caratteristiche del commercio internazionale.

Ciclo di vita di un prodotto.

La politica commerciale.

Le organizzazioni economiche internazionali: WTO,OCSE,G8.

L’Unione europea. Il cammino dell’unificazione. Gli organi dell’Unione europea.

Gli Studenti

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

Il docente

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

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ALLEGATO 1.7

RELAZIONI E PROGRAMMI DELLE SINGOLE DISCIPLINE

PROGRAMMA CULTURA classe 5Dtss a.s. 2012-13

MEDICO SANITARIA

Prof.ssa SANTAMARIA MERI

RELAZIONE

La classe ha mantenuto un comportamento educato e rispettoso nel corso dell’anno per cui si è

instaurato un rapporto equilibrato con l’insegnante che ha garantito un clima sereno in classe.

Nel primo quadrimestre la frequenza è stata non sempre regolare per alcuni alunni e non sempre le

assenze erano legate a motivi di salute; invece nel secondo quadrimestre la situazione è migliorata e

l’interesse e la partecipazione sono state discrete.

Purtroppo l’atteggiamento positivo non si è tradotto in un’altrettanta positiva disponibilità al lavoro,

poiché l’impegno nello studio non è stato costante e piuttosto diffusa si è rivelata l’abitudine ad

applicarsi solo in prossimità delle verifiche. Da ciò ne consegue che la visione della disciplina è

alquanto settoriale, pertanto viene a mancare l’abitudine a collegare i vari argomenti e ad esporre in

maniera articolata quanto è stato studiato.

Si discosta da questo quadro così delineato un gruppo ristretto di alunni che ha dimostrato buona

volontà, un efficace metodo di studio che ha permesso di conseguire risultati discreti e in qualche

caso buoni. Il resto della classe ha raggiunto un profitto complessivo solo sufficiente e per quasi

tutti decisamente al di sotto delle proprie capacità

In relazione alla programmazione curricolare sono stati raggiunti, seppur a diversi livelli, i seguenti

obiettivi in termini di:

Conoscenze;

- significato di metabolismo, principi alimentari, necessità nutrizionali nelle varie età,

- errata alimentazione come causa di patologie, ruolo preventivo di una sana alimentazione,

- caratteristiche delle più diffuse patologie senili,

- aspetti fondamentali della prevenzione,

- apparati riproduttori, la gravidanza, i rischi ed i controlli da effettuare,

- concetto di malattia ereditaria, le modalità di trasmissione, alcune malattie ereditarie.

Capacità:

- identificare caratteristiche e funzioni degli alimenti,

- riconoscere i comportamenti a rischio negli stili alimentari,

- individuare le strategie e gli strumenti più opportuni ai fini della prevenzione,

- individuare i parametri di valutazione dello stato di salute funzionale,

- riconoscere i fattori eziologici delle malattie che portano a disabilità.

Competenze:

- saper utilizzare le conoscenze per riconoscere, distinguere e mettere a confronto le diverse

patologie per individuare i bisogni del malato e le strutture coinvolte nella prevenzione,

nell’assistenza e nella cura di specifici casi clinici;

- contribuire a promuovere stili di vita rispettosi delle norme igieniche, della corretta alimentazione

a tutela del benessere della persona.

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Metodologie

Si è cercato di motivare gli allievi esplicitando il progetto didattico complessivo (finalità, obiettivi,

metodi di valutazione, contenuti disciplinari) e di stimolare la partecipazione durante le lezioni. In

particolare sono state utilizzate: la lezione frontale, la lezione dialogata per verificare la

comprensione degli argomenti e il recupero curricolare degli argomenti più complessi.

Materiali didattici

Libro di testo, riviste e testi specializzati, appunti forniti dall’insegnante.

Strumenti di verifica e criteri di valutazione

Gli obiettivi della disciplina sono stati accertati con verifiche scritte (test a scelta multipla, test a

completamento di frasi, questionari a risposte aperte, didascalie di figure) ed orali.

La valutazione si è basata su:

- conoscenza e comprensione dei contenuti,

- capacità logiche di analisi, sintesi e di collegamento,

- abilità nell’esposizione,

- partecipazione ed impegno nello studio.

Ore di lezione effettuate: n° 122 (calcolate al 15 maggio)

PROGRAMMA

TESTI ADOTTATI Testo adottato: A. Bedendo “Cultura medico sanitaria” Poseidonia Scuola Vol.1 e Vol.2

Mod.1: Elementi di scienza dell’alimentazione

Apparato digerente: anatomia e fisiologia

Principi alimentari: protidi, glucidi, lipidi, vitamine, sali minerali, acqua (aspetti chimici,

fonti alimentari, funzioni nell’organismo)

Digestione dei protidi, glucidi, lipidi

Definizione di caloria

Il metabolismo totale

Dieta equilibrata

Dieta mediterranea e la piramide alimentare

Dieta nelle diverse fasce d’età: infanzia, età adulta, età senile

Celiachia

Mod.2: La senescenza

I principi su cui si basano le teorie dell’invecchiamento

Le principali modificazioni fisiologiche correlate all’età

Malattie a diffusione sociale: ipertensione, aterosclerosi ed arteriosclerosi, cardiopatie

ischemiche, patologie cerebrovascolari, malattia di Alzheimer e morbo di Parkinson, tumori,

diabete mellito (cause, fattori di rischio, sintomi, terapia)

Mod. 3:Apparati riproduttori, sviluppo embrionale, gravidanza, parto, allattamento

Apparati riproduttori: anatomia e fisiologia

Il ciclo mestruale

Meiosi e gametogenesi

Fecondazione e sviluppo embrionale

Annessi embrionali: placenta, sacco e liquido amniotico

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I fattori di rischio in gravidanza, infezioni del complesso TORCH

Mezzi e strumenti diagnostici per la prevenzione in gravidanza: ecografia, amniocentesi,

villo centesi

Parto, prevenzione neonatale: test di Apgar, cure neonatali, screening neonatali

Malattia emolitica neonatale

Allattamento naturale

Divezzamento

Mod.4: La diversa abilità

Fattori eziologici prenatali, perinatali e postnatali

Classificazione delle malattie genetiche

Eziopatogenesi, aspetti clinici delle seguenti patologie: Sindrome di Down,Sindrome di

Edward, Sindrome di Patau, Sindrome di Turner, Sindrome di Klinefelter, Distrofia

muscolare di Duchenne, fenilchetonuria, galattosemia, fibrosi cistica.

Gli Studenti

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

Il docente

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

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ALLEGATO 1.8

RELAZIONI E PROGRAMMI DELLE SINGOLE DISCIPLINE

PROGRAMMA DI TECNICA classe 5Dtss a.s. 2012-13

AMMINISTRATIVA

Prof.ssa MENEGUZ CATIA

RELAZIONE

Ore di lezione effettuate nell’anno scolastico 2012-13: n° 88 ore su n° 98 ore previste dal piano di

studi (ore effettive calcolate al 15 maggio)

Obiettivi realizzati : E’ importante premettere che l’insegnamento di questa disciplina ha un forte

carattere strumentale rispetto a diritto ed economia. Il numero limitato di ore a disposizione, due ore

settimanali nel quarto anno e tre nel quinto, e la “novità” della disciplina rispetto al percorso

didattico effettuato fino in terza non possono certamente consentire un’acquisizione dettagliata ed

approfondita dei contenuti.

MODULO A - L’AZIENDA: FUNZIONI, GESTIONE, RILEVAZIONI E BILANCIO

(tempi: settembre – gennaio) Conoscere il concetto di azienda e le sue classificazioni; la gestione, i suoi settori e i suoi aspetti.

Conoscere il concetto di equilibrio monetario ed economico; il concetto di ciclo economico,

tecnico e monetario.

Conoscere il concetto di patrimonio, la sua struttura, la correlazione tra fonti e impieghi, il

concetto di reddito e la sua determinazione.

Conoscere il concetto di bilancio d’esercizio (composizione, clausole generali, principio della

prudenza e della competenza economica), il concetto di bilancio sociale (composizione,

funzioni)

Conoscere il concetto e le caratteristiche delle aziende del “terzo settore”

Saper redigere il prospetto delle fonti e degli impieghi e saper individuare le aree gestionali cui

appartengono le principali operazioni d’impresa.

Saper individuare le manifestazioni finanziarie ed economiche di alcune operazioni di gestione e

saper classificare e rappresentare gli elementi del patrimonio.

Saper compiere una prima analisi della struttura finanziaria e patrimoniale dell’azienda.

Saper determinare il reddito di esercizio con il metodo analitico (differenza tra costi e ricavi) e

sintetico e saper individuare le principali fonti di finanziamento e le loro caratteristiche.

Capacita’: Saper risolvere semplici casi applicando le conoscenze

MODULO B – L’AMMINISTRAZIONE DEL PERSONALE

(tempi: febbraio – aprile) Conoscere i diritti e i doveri del lavoratore e del datore di lavoro.

Conoscere le diverse tipologie di contratto, conoscere le varie forme di retribuzione e i libri

obbligatori del personale.

Conoscere gli elementi della retribuzione, anche differiti.

Conoscere gli adempimenti del datore di lavoro nei confronti del lavoratore, degli enti

previdenziali e dell’amministrazione finanziaria.

Conoscere le componenti del costo del lavoro.

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Saper leggere una semplice busta paga e saper leggere un modello F24.

Saper identificare i componenti del TFR e le possibili destinazioni previste dalla normativa.

Saper individuare gli elementi essenziali dei contratti di lavoro analizzati.

Capacita’: Saper risolvere semplici casi applicando le conoscenze

MODULO C - CARATTERISTICHE GENERALI DEI TITOLI DI CREDITO

(tempi: maggio – giugno) Conoscere le caratteristiche generali dei titoli di credito

Conoscere le caratteristiche delle cambiali tratta e delle cambiali pagherò e le caratteristiche

degli assegni bancari e degli assegni circolari

Conoscere l’istituto giuridico della girata e conoscere l’atto di protesto e l’azione esecutiva

Saper leggere e redigere semplici titoli di credito;

Gli obiettivi sopra elencati non sono stati raggiunti in modo omogeneo dalla classe come risulta

dalle valutazioni dei singoli allievi.

Relazione della classe

La classe composta da 17 alunni non ha dimostrato particolare interesse per la disciplina. Il loro

corso di studi particolarmente incentrato su problematiche di ordine medico-sociali, le porta ad

avere delle difficoltà nell’approccio alla materia. Le lezioni sono state improntate su casi specifici,

per poter dare alla classe l’idea dell’importanza quotidiana delle conoscenze proposte. Lo studio

personale casalingo non è stato sempre presente, comportando così delle valutazioni medie non

sempre sufficienti. Alcuni allieve hanno raggiunto una preparazione discreta, ma, la maggioranza ha

saputo arrivare solo ad una preparazione sufficiente e a volte superficiale, nonostante i solleciti e i

ripetuti inviti ad un lavoro più proficuo. Nonostante le difficoltà di ordine lessicale, un paio di

allieve hanno cercato di approfondire le varie tematiche con attività di ricerca personali ottenendo

così delle buone conoscenze da spendere in vari contesti. La classe mediamente però, non ha

lavorato con continuità, dimostrando un disinteresse verso qualunque argomento proposto.

PROGRAMMA

TESTI ADOTTATI Astolfi & Venini “Tecnica Amministrativa” - Tramontana

MODULO A: L’AZIENDA: FUNZIONI GESTIONE E RILEVAZIONI U.D. 1 - Il sistema azienda e le sue operazioni

U.D. 2 - La gestione aziendale e i suoi aspetti;

U.D. 3 - Il Patrimonio aziendale l’analisi della struttura finanziaria e patrimoniale ;

U.D. 4 - Il reddito d’impresa e la sua determinazione;

U.D. 5 - La rappresentazione dell’azienda con il bilancio d’esercizio;

U.D. 6 –L’attività e il patrimonio delle aziende di erogazione;

U.D. 7 - Il bilancio sociale

MODULO B: L’AMMINISTRAZIONE OPERATIVA DEL PERSONALE U.D.. 1 - Il contratto di lavoro dipendente e le fonti giuridiche del lavoro;

U.D. 2 - La retribuzione e la busta paga - Gli Istituti Previdenziali;

U.D. 3 – L’apprendistato ed il costo del lavoro

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MODULO C: I TITOLI DI CREDITO U.D. 1 - I titoli di credito

Metodi di insegnamento:

(lezione frontale, lavoro di gruppo, insegnamento individualizzato, problem solving ecc.).

Lezione frontale; lezione dialogata; discussione di argomenti proposti dal docente al fine di

stimolare l’attenzione, favorire il coinvolgimento attivo degli alunni e abituarli al dialogo;

esercitazioni guidate; discussione di tracce in preparazione della prova d’esame. Ricerche

individuali e di gruppo su specifici argomenti

Lo svolgimento del programma nelle classi quarte e quinte “Tecnico della gestione sociale”

necessita di una strategia di intervento che deve porsi obiettivi anche di semplificazione per quanto

attiene gli aspetti più marcatamente “tecnici” della disciplina. La comprensione dei contenuti, la

capacità di rielaborare e utilizzare gli stessi sono state sviluppate attraverso un approccio interattivo

che consenta lo sviluppo delle capacità di problematizzazione ed il potenziamento delle capacità

linguistiche più che l’acquisizione di regole “tecniche” di calcolo e rilevazione.

Assume quindi particolare rilievo la discussione guidata all’interno della classe, la riflessione sui

concetti specifici, la valorizzazione delle capacità comunicative al fine di superare un approccio

che, diversamente, rischierebbe di configurarsi come tradizionalmente “contabile”.

Mezzi e strumenti di lavoro

(sussidi didattici utilizzati)

Libro di testo, Codice Civile, fotocopie per gli approfondimenti, articoli di giornale.

Strumenti di verifica

(con riferimento alle tipologie previste dalla normativa sul nuovo esame di stato e n° verifiche

effettuate complessivamente)

Verifiche scritte strutturate e semistrutturate a risposta aperta (quesiti a risposta semplice) e a

risposta chiusa (a scelta multipla, Vero/Falso e a collegamento), esercitazioni pratiche, problemi a

soluzione rapida, temi, semplici casi. Colloqui orali. Nel corso dell’anno sono state effettuate finora

complessivamente 6 verifiche scritte e tre interrogazioni.

Attività di recupero:

Il recupero è stato curricolare durante l’anno scolastico,

Gli Studenti

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

Il docente

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

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ALLEGATO 1.9

RELAZIONI E PROGRAMMI DELLE SINGOLE DISCIPLINE

PROGRAMMA DI EDUCAZIONE classe 5Dtss a.s. 2012-13

FISICA

Prof.ssa FABIO FIORINI

RELAZIONE

PROGRAMMA

Teoria

Relazione tra pratica sportiva e salute.

Pratica

* Potenziamento organico generale: corsa a ritmo regolare, esercizi a corpo libero individuali e a

coppie dei pricipali distretti muscolari, anche con l’uso di piccoli e grandi attrezzi.

* Esercizi di equilibrio, agilità e coordinazione, anche con l’uso di piccoli e grandi attrezzi.

* Esercizi per la tonificazione della muscolatura del rachide con l’integrazione di spiegazioni

teoriche per migliorare la postura. Esercizi di rilassamento della muscolatura cervicale.

* Piccoli attrezzi: esercizi di sensibilizzazione e esercizi specifici.

* Grandi attrezzi (spalliera, parallele, quadro svedese): esercizi di sensibilizzazione e esercizi

specifici.

* Giochi di squadra: Pallavolo: esercizi sui fondamentali e partita.

* Giochi individuali: Badminton: sensibilizzazione mano/racchetta, servizio semplice, principali

colpi, lavoro con rete.

* Semplici progressioni su base musicale.

* Acrogym: lavoro a coppie per il raggiungimento di posizioni standard, piramidi a numero

variabile.

Gli Studenti

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

Il docente

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ALLEGATO 1.10

RELAZIONI E PROGRAMMI DELLE SINGOLE DISCIPLINE

RELIGIONE classe 5Dtss a.s. 2012-13

Prof.ssa VISOTTO ELENA

RELAZIONE FINALE

Sviluppo della programmazione

La classe, disponibile al dialogo educativo, ha lavorato con interesse e impegno; ha partecipato

all’attività scolastica positivamente.

La programmazione è stata svolta regolarmente, alcuni argomenti sono stati affrontati in maniera

sintetica.

In relazione alla programmazione curricolare sono stati conseguiti i seguenti obiettivi

● Saper impostare correttamente il problema etico in riferimento alle tematiche della vita,della

persona, della coppia, del lavoro, del bene comune;

● Possedere una conoscenza e una consapevolezza oggettiva e sistematica dei contenuti e delle

esigenze della fede cristiana;

● Essere capaci di leggere in modo critico la realtà e la cultura contemporanea alla luce delle

proprie conoscenze in campo religioso e in un confronto costruttivo tra Cristianesimo,

umanesimi contemporanei e altre forme religiose;

● Possiede una conoscenza di base del documento biblico (e una conoscenza minimale di altri

testi della Tradizione cristiana) e i principali criteri di una corretta esegesi del testo.

Grado di preparazione raggiunto dagli alunni

Il livello di preparazione può essere considerato complessivamente buono.

Contenuti disciplinari esposti per unità di apprendimento

Il progetto di vita

Il dialogo interreligioso

Il Cristianesimo

Religioni e storia dell’uomo nel XX secolo

Ore effettivamente svolte dal docente nell’intero anno scolastico : 30

Metodologie

Lezione frontale, lezione dialogata,discussione con brani, articoli, questionari, esercitazioni guidate

individuali o a gruppi, attività di recupero, sostegno, integrazione.

Materiali didattici

Libro di testo in adozione Appunti integrativi Fotocopie Pubblicazioni teologiche Sussidi

audiovisivi e multimediali.

Tipologie delle prove di verifica utilizzate

Prove scritte: domande aperte, questionari, lavoro di gruppo o di coppia

Verifiche orali

Criteri di valutazione

Nell’IRC si valutano, l’impegno, l’interesse, la partecipazione.

Ogni blocco tematico è stato sviluppato tenendo conto dell’interesse presentato dagli allievi per lo

specifico argomento utilizzando le discussioni in classe, offrendo ad ognuno la possibilità di

esprimere idee e conoscenze per favorire la maturazione del senso critico e un’apertura al confronto

costruttivo.

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PROGRAMMA

Il progetto di vita

La ricerca di salvezza e di felicità

Il futuro dell’uomo e della storia

Il dialogo interreligioso

I temi condivisi dalle religioni

Religioni, culture, dialogo

Le religioni e la pace

Religioni e futuro

Il Cristianesimo

La figura di Dio nella storia

L’immagine di Gesù nella filosofia, nella cultura e nelle religioni

Gesù Cristo il Risorto, vincitore della morte

Chiesa e Chiese. Ecumenismo

Religioni e storia dell’uomo nel XX secolo

Religioni e nuovi movimenti religiosi

L’uomo e la donna nella Bibbia, in coppia e in famiglia

Il lavoro

Gli Studenti

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

Il docente

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

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ALLEGATO 2

SIMULAZIONE DELL’ESAME DI STATO

Calendario delle simulazioni

Nel corso dell’anno sono state effettuate le seguenti simulazioni per le tre prove scritte previste per

l’esame di stato.

Prima prova 11 aprile 2013 Prova conforme a quella

somministrata negli esami di stato

Seconda prova 18 aprile 2013 Tema

Terza prova 23 aprile 2013 Tipologia B

Per quanto riguarda la terza prova che coinvolge potenzialmente tutte le discipline dell’ultimo anno,

il Consiglio di classe, tenuto conto del curriculum di studi, delle materie oggetto della prima e

seconda prova scritta, che sono state escluse, ha effettuato una simulazione che ha interessato le

seguenti discipline: inglese, diritto, cultura medico sanitaria e matematica.

E’ stata utilizzata la tipologia B che prevede quesiti a risposta singola liberamente formulata dal

candidato e contenuta nei limiti dell’estensione stabilita in un numero massimo di dieci righe e con

uno schema strutturato in dodici quesiti per 4 materie ( 3 domande per materia).

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Pag. 1/7 Sessione ordinaria 2010

Prima prova scritta

Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca

P000 - ESAMI DI STATO CONCLUSIVI DEI CORSI DI STUDIO DI ISTRUZIONE

SECONDARIA SUPERIORE

PROVA DI ITALIANO (per tutti gli indirizzi: di ordinamento e sperimentali)

Svolgi la prova, scegliendo una delle quattro tipologie qui proposte.

TIPOLOGIA A - ANALISI DEL TESTO

Primo Levi, dalla Prefazione di La ricerca delle radici. Antologia personale, Torino 1981

5

Poiché dispongo di input ibridi, ho accettato volentieri e con curiosità la proposta di comporre anch’io

un’«antologia personale», non nel senso borgesiano di autoantologia, ma in quello di una raccolta,

retrospettiva e in buona fede, che metta in luce le eventuali tracce di quanto è stato letto su quanto è stato

scritto. L’ho accettata come un esperimento incruento, come ci si sottopone a una batteria di test; perché

placet experiri e per vedere l’effetto che fa.

10

Volentieri, dunque, ma con qualche riserva e con qualche tristezza. La riserva principale nasce appunto dal

mio ibridismo: ho letto parecchio, ma non credo di stare inscritto nelle cose che ho letto; è probabile che il

mio scrivere risenta più dell’aver io condotto per trent’anni un mestiere tecnico, che non dei libri ingeriti;

perciò l’esperimento è un po’ pasticciato, e i suoi esiti dovranno essere interpretati con precauzione.

Comunque, ho letto molto, soprattutto negli anni di apprendistato, che nel ricordo mi appaiono stranamente

15

lunghi; come se il tempo, allora, fosse stirato come un elastico, fino a raddoppiarsi, a triplicarsi. Forse lo stesso

avviene agli animali dalla vita breve e dal ricambio rapido, come i passeri e gli scoiattoli, e in genere a chi

riesce, nell’unità di tempo, a fare e percepire più cose dell’uomo maturo medio: il tempo soggettivo diventa

più lungo.

Ho letto molto perché appartenevo a una famiglia in cui leggere era un vizio innocente e tradizionale,

20

un’abitudine gratificante, una ginnastica mentale, un modo obbligatorio e compulsivo di riempire i vuoti di

tempo, e una sorta di fata morgana nella direzione della sapienza. Mio padre aveva sempre in lettura tre libri

contemporaneamente; leggeva «stando in casa, andando per via, coricandosi e alzandosi» (Deut. 6.7); si

faceva cucire dal sarto giacche con tasche larghe e profonde, che potessero contenere un libro ciascuna.

Aveva due fratelli altrettanto avidi di letture indiscriminate; i tre (un ingegnere, un medico, un agente di

25

borsa) si volevano molto bene, ma si rubavano a vicenda i libri dalle rispettive librerie in tutte le occasioni

possibili. I furti venivano recriminati pro forma, ma di fatto accettati sportivamente, come se ci fosse una

regola non scritta secondo cui chi desidera veramente un libro è ipso facto degno di portarselo via e di

possederlo. Perciò ho trascorso la giovinezza in un ambiente saturo di carta stampata, ed in cui i testi

scolastici erano in minoranza: ho letto anch’io confusamente, senza metodo, secondo il costume di casa, e

30

devo averne ricavato una certa (eccessiva) fiducia nella nobiltà e necessità della carta stampata, e, come

sottoprodotto, un certo orecchio e un certo fiuto. Forse, leggendo, mi sono inconsapevolmente preparato a

scrivere, così come il feto di otto mesi sta nell’acqua ma si prepara a respirare; forse le cose lette riaffiorano

qua e là nelle pagine che poi ho scritto, ma il nocciolo del mio scrivere non è costituito da quanto ho letto. Mi

sembra onesto dirlo chiaramente, in queste «istruzioni per l’uso» della presente antologia.

Primo Levi (Torino 1919-87) è l’autore di Se questo è un uomo (1947) e La tregua (1963), opere legate alla

esperienza della deportazione, in quanto ebreo, nel campo di Buna-Monowitz presso Auschwitz, e del lungo e

avventuroso viaggio di rimpatrio. Tornato in Italia, fu prima chimico di laboratorio e poi direttore di fabbrica. A

partire dal 1975, dopo il pensionamento, si dedicò a tempo pieno all’attività letteraria. Scrisse romanzi, racconti,

saggi, articoli e poesie.

A proposito di La ricerca delle radici, Italo Calvino così scrisse in un articolo apparso su «la Repubblica»

dell’11 giugno 1981: «L’anno scorso Giulio Bollati ebbe l’idea di chiedere ad alcuni scrittori italiani di

comporre una loro «antologia personale»: nel senso d’una scelta non dei propri scritti ma delle proprie letture

considerate fondamentali, cioè di tracciare attraverso una successione di pagine d’autori prediletti un paesaggio

letterario, culturale e ideale. […] Tra gli autori che hanno accettato l’invito, l’unico che finora ha tenuto fede

all’impegno è Primo Levi, il cui contributo era atteso come un test cruciale per questo tipo d’impresa, dato che

in lui s’incontrano la formazione scientifica, la sensibilità letteraria sia nel rievocare il vissuto sia

nell’immaginazione, e il forte senso della sostanza morale e civile d’ogni esperienza».

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Pag. 2/7 Sessione ordinaria 2010

Prima prova scritta

Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca

1. Comprensione del testo Dopo una prima lettura, riassumi il contenuto informativo del testo.

2. Analisi del testo 2.1 Quali sono per Levi le conseguenze degli «input ibridi» (r. 1) e dell’«ibridismo» (r. 7)?

2.2 Spiega le considerazioni di Levi sul «tempo soggettivo» (r. 13).

2.3 Perché si leggeva molto nella famiglia di Levi? Spiega, in particolare, perché leggere era «una sorta di

fata morgana nella direzione della sapienza» (r. 17).

2.4 Soffermati su ciò che Levi dichiara di avere ricavato dalle sue letture (rr. 24-29). In particolare, spiega

l’atteggiamento di Levi nei confronti della «carta stampata» (r. 26).

2.5 Esponi le tue osservazioni in un commento personale di sufficiente ampiezza.

3. Interpretazione complessiva ed approfondimenti

Proponi una tua interpretazione complessiva del brano e approfondiscila con opportuni collegamenti al libro da

cui il brano è tratto o ad altri testi di Primo Levi. In alternativa, prendendo spunto dal testo proposto, proponi

una tua «antologia personale» indicando le letture fatte che consideri fondamentali per la tua formazione.

TIPOLOGIA B - REDAZIONE DI UN “SAGGIO BREVE” O DI UN “ARTICOLO DI GIORNALE”

(puoi scegliere uno degli argomenti relativi ai quattro ambiti proposti)

CONSEGNE

Sviluppa l’argomento scelto o in forma di «saggio breve» o di «articolo di giornale», utilizzando, in tutto o in parte, e nei modi che ritieni opportuni, i documenti e i dati forniti.

Se scegli la forma del «saggio breve» argomenta la tua trattazione, anche con opportuni riferimenti alle

tue conoscenze ed esperienze di studio. Premetti al saggio un titolo coerente e, se vuoi, suddividilo in paragrafi.

Se scegli la forma dell’«articolo di giornale», indica il titolo dell’articolo e il tipo di giornale sul quale

pensi che l’articolo debba essere pubblicato. Per entrambe le forme di scrittura non superare cinque colonne di metà di foglio protocollo.

1. AMBITO ARTISTICO - LETTERARIO

ARGOMENTO: Piacere e piaceri.

DOCUMENTI

«La passione li avvolse, e li fece incuranti di tutto ciò che per ambedue non fosse un godimento immediato.

Ambedue, mirabilmente formati nello spirito e nel corpo all’esercizio di tutti i più alti e i più rari diletti,

ricercavano senza tregua il Sommo, l’Insuperabile, l’Inarrivabile; e giungevano così oltre, che talvolta una oscura

inquietudine li prendeva pur nel colmo dell’oblio, quasi una voce d’ammonimento salisse dal fondo dell’esser loro

ad avvertirli d’un ignoto castigo, d’un termine prossimo. Dalla stanchezza medesima il desiderio risorgeva più

sottile, più temerario, più imprudente; come più s’inebriavano, la chimera del loro cuore ingigantiva, s’agitava,

generava nuovi sogni; parevano non trovar riposo che nello sforzo, come la fiamma non trova la vita che nella

combustione. Talvolta, una fonte di piacere inopinata aprivasi dentro di loro, come balza d’un tratto una polla viva

sotto le calcagna d’un uomo che vada alla ventura per l’intrico d’un bosco; ed essi vi bevevano senza misura,

finché non l’avevano esausta. Talvolta, l’anima, sotto l’influsso dei desiderii, per un singolar fenomeno

d’allucinazione, produceva l’imagine ingannevole d’una esistenza più larga, più libera, più forte, «oltrapiacente»;

ed essi vi s’immergevano, vi godevano, vi respiravano come in una loro atmosfera natale. Le finezze e le

delicatezze del sentimento e dell’imaginazione succedevano agli eccessi della sensualità.»

Gabriele D’ANNUNZIO, Il piacere, 1889 (ed. utilizzata 1928)

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Pag. 3/7 Sessione ordinaria 2010

Prima prova scritta

Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca

Sandro BOTTICELLI Pablo PICASSO Henri MATISSE Nascita di Venere, circa 1482-85 I tre musici, 1921 La danza, 1909-10

«Piacer figlio d’affanno;

gioia vana, ch’è frutto

del passato timore, onde si scosse

e paventò la morte

chi la vita abborria;

onde in lungo tormento,

fredde, tacite, smorte,

sudàr le genti e palpitàr, vedendo

mossi alle nostre offese

folgori, nembi e vento.

O natura cortese,

son questi i doni tuoi,

questi i diletti sono

che tu porgi ai mortali. Uscir di pena

è diletto fra noi.

Pene tu spargi a larga mano; il duolo

spontaneo sorge: e di piacer, quel tanto

che per mostro e miracolo talvolta

nasce d’affanno, è gran guadagno. Umana

prole cara agli eterni! assai felice

se respirar ti lice

d’alcun dolor: beata

se te d’ogni dolor morte risana.» Giacomo LEOPARDI, La quiete dopo la tempesta, vv. 32-54,

1829 (in G. Leopardi, Canti, 1831)

«Volti al travaglio

come una qualsiasi

fibra creata

perché ci lamentiamo noi?

Mariano il 14 luglio 1916» Giuseppe UNGARETTI, Destino, in Il Porto Sepolto, 1916

«Il primo sguardo dalla finestra il mattino

il vecchio libro ritrovato

volti entusiasti

neve, il mutare delle stagioni

il giornale

il cane

la dialettica

fare la doccia, nuotare

musica antica

scarpe comode

capire

musica moderna

scrivere, piantare

viaggiare

cantare

essere gentili.» Bertolt BRECHT, Piaceri, 1954/55, trad. di R. Fertonani,

(in B. Brecht, Poesie, trad. it., 1992)

«Il piacere è veramente tale quando non si rende conto né delle proprie cause né dei propri effetti. (È immediato,

irrazionale). Il piacere della conoscenza fa eccezione? No. Il piacere della conoscenza procede dal razionale ed è

irrazionale.» Andrea EMO, Quaderni di metafisica (1927-1928), in A. Emo, Quaderni di metafisica 1927-1981, 2006

«I filosofi ed i sinonimisti vi spiegano con paziente sollecitudine la differenza precisa che passa fra la giustizia, la

bontà e il dovere; ma voi stessi potete persuadervi che essi fabbricano un mondo di carta pesta. Ciò che è giusto è

buono, ciò che è dovere è giustizia, e ciò che si deve fare è ciò che è giusto e buono. Ma non vedete voi il circolo

eterno del cosmo, la volta infinita del cielo che non comincia in un alcun luogo e mai non finisce? Studiate il cer-

chio, perché in verità vi dico che la sua geometria morale abbraccia la storia del mondo. Le gioie della giu-

stizia e del dovere esercitano la più benefica influenza sulla felicità della vita e, rendendoci calmi e soddisfat-

ti nel presente, ci preparano un avvenire felice. Chi possiede maggiori ricchezze di fortuna, di mente e di

cuore, ha anche maggiori doveri da esercitare; ma tutti gli uomini, purché abbiano soltanto un’individualità

morale, devono essere giusti e buoni, e devono quindi rendersi degni di gustare queste gioie sublimi.» Paolo MANTEGAZZA, Fisiologia del piacere, 1992 (1ª edizione 1854)

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Prima prova scritta

Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca

2. AMBITO SOCIO - ECONOMICO 0

ARGOMENTO: La ricerca della felicità.

DOCUM ENTI

«Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di

lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.

È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà

e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di

tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.» Articolo 3 della Costituzione della Repubblica Italiana

«Noi riteniamo che sono per sé stesse evidenti queste verità: che tutti gli uomini sono creati eguali; che essi sono

dal Creatore dotati di certi inalienabili diritti, che tra questi diritti sono la Vita, la Libertà, e il perseguimento della

Felicità.» Dichiarazione di indipendenza dei Tredici Stati Uniti d’America, 4 luglio 1776

«La nostra vita è un’opera d’arte – che lo sappiamo o no, che ci piaccia o no. Per viverla come esige l’arte della

vita dobbiamo – come ogni artista, quale che sia la sua arte – porci delle sfide difficili (almeno nel momento in cui

ce le poniamo) da contrastare a distanza ravvicinata; dobbiamo scegliere obiettivi che siano (almeno nel momento

in cui li scegliamo) ben oltre la nostra portata, e standard di eccellenza irritanti per il loro modo ostinato di stare

(almeno per quanto si è visto fino allora) ben al di là di ciò che abbiamo saputo fare o che avremmo la capacità di

fare. Dobbiamo tentare l’impossibile. E possiamo solo sperare – senza poterci basare su previsioni affidabili e

tanto meno certe – di riuscire prima o poi, con uno sforzo lungo e lancinante, a eguagliare quegli standard e a

raggiungere quegli obiettivi, dimostrandoci così all’altezza della sfida.

L’incertezza è l’habitat naturale della vita umana, sebbene la speranza di sfuggire ad essa sia il motore delle

attività umane. Sfuggire all’incertezza è un ingrediente fondamentale, o almeno il tacito presupposto, di qualsiasi

immagine composita della felicità. È per questo che una felicità «autentica, adeguata e totale» sembra rimanere

costantemente a una certa distanza da noi: come un orizzonte che, come tutti gli orizzonti, si allontana ogni volta

che cerchiamo di avvicinarci a esso.» Zygmunt BAUMAN, L’arte della vita, trad. it., Bari 2009 (ed. originale 2008)

«Nonostante le molte oscillazioni, la soddisfazione media riportata dagli europei era, nel 1992, praticamente allo

stesso livello di 20 anni prima, a fronte di un considerevole aumento del reddito pro capite nello stesso periodo.

Risultati molto simili si ottengono anche per gli Stati Uniti. Questi dati sollevano naturalmente molti dubbi sulla

loro qualità e tuttavia, senza entrare nel dettaglio, numerosi studi provenienti da altre discipline come la psicologia

e la neurologia ne supportano l’attendibilità. Citiamo solo la critica che a noi pare più comune e che si potrebbe

formulare come segue: in realtà ognuno si dichiara soddisfatto in relazione a ciò che può realisticamente ottenere,

di conseguenza oggi siamo effettivamente più felici di 20 anni fa ma non ci riteniamo tali perché le nostre

aspettative sono cambiate, migliorate, e desideriamo sempre di più. Esistono diverse risposte a questa critica. In

primo luogo, se così fosse, almeno persone nate negli stessi anni dovrebbero mostrare una crescita nel tempo della

felicità riportata soggettivamente. I dati mostrano invece che, anche suddividendo il campione per coorti di

nascita, la felicità riportata non cresce significativamente nel tempo. Inoltre, misure meno soggettive del

benessere, come la percentuale di persone affette da depressione o il numero di suicidi, seguono andamenti molto

simili alle risposte soggettive sulla felicità e sulla soddisfazione. Ma allora cosa ci rende felici?» Mauro MAGGIONI e Michele PELLIZZARI, Alti e bassi dell’economia della felicità, «La Stampa», 12 maggio 2003

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Pag. 5/7 Sessione ordinaria 2010

Prima prova scritta

Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca

«Il tradimento dell’individualismo sta tutto qui: nel far creder che per essere felici basti aumentare le utilità.

Mentre sappiamo che si può essere dei perfetti massimizzatori di utilità anche in solitudine, per essere felici

occorre essere almeno in due. La riduzione della categoria della felicità a quella della utilità è all’origine della

credenza secondo cui l’avaro sarebbe, dopotutto, un soggetto razionale. Eppure un gran numero di interazioni

sociali acquistano significato unicamente grazie all’assenza di strumentalità. Il senso di un’azione cortese o

generosa verso un amico, un figlio, un collega sta proprio nel suo essere gratuita. Se venissimo a sapere che

quell’azione scaturisce da una logica di tipo utilitaristico e manipolatorio, essa acquisterebbe un senso totalmente

diverso, con il che verrebbero a mutare i modi di risposta da parte dei destinatari dell’azione. Il Chicago man –

come Daniel McFadden ha recentemente chiamato la versione più aggiornata dell’homo oeconomicus – è un

isolato, un solitario e dunque un infelice, tanto più egli si preoccupa degli altri, dal mo-mento che questa

sollecitudine altro non è che un’idiosincrasia delle sue preferenze. [...] Adesso finalmente comprendiamo perché

l’avaro non riesce ad essere felice: perché è tirchio prima di tutto con se stesso; perché nega a se stesso quel valore

di legame che la messa in pratica del principio di reciprocità potrebbe assicuragli.» Stefano ZAMAGNI, Avarizia. La passione dell’avere, Bologna 2009

3. AMBITO STORICO - POLITICO 0 ARGOMENTO: Il ruolo dei giovani nella storia e nella politica. Parlano i leader.

DOCUM ENTI

«Ma poi, o signori, quali farfalle andiamo a cercare sotto l’arco di Tito? Ebbene, dichiaro qui, al cospetto di

questa Assemblea e al cospetto di tutto il popolo italiano, che io assumo, io solo, la responsabilità politica, morale,

storica di tutto quanto è avvenuto. (Vivissimi e reiterati applausi — Molte voci: Tutti con voi! Tutti con voi!) Se le

frasi più o meno storpiate bastano per impiccare un uomo, fuori il palo e fuori la corda; se il fascismo non è stato

che olio di ricino e manganello, e non invece una passione superba della migliore gioventù italiana, a me la colpa!

(Applausi). Se il fascismo è stato un’associazione a delinquere, io sono il capo di questa associazione a

delinquere! (Vivissimi e prolungati applausi — Molte voci: Tutti con voi!)» Benito MUSSOLINI, Discorso del 3 gennaio 1925

(da Atti Parlamentari – Camera dei Deputati – Legislatura XXVII – 1a sessione – Discussioni – Tornata del 3 gennaio 1925

Dichiarazioni del Presidente del Consiglio)

«Diciamo le cose come stanno. I giovani che vengono al nostro partito devono essere stabilmente conquistati ai

grandi ideali del socialismo e del comunismo, se non vogliamo che essi rimangano dei «pratici», o, peggio, dei

politicanti. Essi devono acquistare la certezza – volevo dire la fede – che l’avvenire e la salvezza della società

umana sta nella sua trasformazione socialista e comunista, e questa certezza deve sorreggerli, guidarli, illuminarli

in tutto il lavoro pratico quotidiano. […] Quanto alle grandi masse della gioventù, quello cui noi aspiriamo è di

dare un potente contributo positivo per far loro superare la crisi profonda in cui si dibattono. Non desideriamo

affatto staccare i giovani dai tradizionali ideali morali e anche religiosi. Prima di tutto, però, vogliamo aiutarli a

comprendere come si svolgono le cose nel mondo, a comprendere il perché delle lotte politiche e sociali che si

svolgono nel nostro paese e sulla scena mondiale, e quindi il perché delle sciagure della nostra patria e della triste

sorte odierna della sua gioventù. Tutto questo non si capisce, però, se non si riesce ad afferrare che quello a cui

noi assistiamo da due o tre decenni non è che la faticosa gestazione di un mondo nuovo, del mondo socialista, che

si compie suscitando la resistenza accanita di un mondo di disordine, di sfruttamento, di violenza e di corruzione,

il quale però è inesorabilmente condannato a sparire.» Palmiro TOGLIATTI, Discorso alla conferenza nazionale giovanile del PCI, Roma, 22-24 maggio 1947

(da P. TOGLIATTI, Discorsi ai giovani, Prefazione di E. Berlinguer, Roma 1971)

«Il potere si legittima davvero e solo per il continuo contatto con la sua radice umana, e si pone come un limite

invalicabile le forze sociali che contano per se stesse, il crescere dei centri di decisione, il pluralismo che esprime

la molteplicità irriducibile delle libere forme di vita comunitaria. I giovani e i lavoratori conducono questo

movimento e sono primi a voler fermamente un mutamento delle strutture politiche ed un rispettoso distacco; i

giovani chiedono un vero ordine nuovo, una vita sociale che non soffochi ma offra liberi spazi, una prospettiva

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Pag. 6/7 Sessione ordinaria 2010

Prima prova scritta

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politica non conservatrice o meramente stabilizzatrice, la lievitazione di valori umani. Una tale società non può

essere creata senza l’attiva presenza, in una posizione veramente influente, di coloro per i quali il passato è

passato e che sono completamente aperti verso l’avvenire. La richiesta di innovazione comporta naturalmente la

richiesta di partecipazione. Essa è rivolta agli altri, ma anche e soprattutto a se stessi: non è solo una

rivendicazione, ma anche un dovere e una assunzione di responsabilità. L’immissione della linfa vitale

dell’entusiasmo, dell’impegno, del rifiuto dell’esistente, propri dei giovani, nella società, nei partiti, nello Stato, è

una necessità vitale, condizione dell’equilibrio e della pace sociale nei termini nuovi ed aperti nei quali in una fase

evolutiva essi possono essere concepiti.» Aldo MORO, Discorso all’XI Congresso Nazionale della DC, 29 giugno 1969

(da A. MORO, Scritti e discorsi, Volume Quinto: 1969-1973, a c. di G. Rossini, Roma 1988)

«L’individuo oggi è spesso soffocato tra i due poli dello Stato e del mercato. Sembra, infatti, talvolta che egli

esista soltanto come produttore e consumatore di merci, oppure come oggetto dell’amministrazione dello Stato,

mentre si dimentica che la convivenza tra gli uomini non è finalizzata né al mercato né allo Stato, poiché possiede

in se stessa un singolare valore che Stato e mercato devono servire. L’uomo è, prima di tutto, un essere che cerca

la verità e si sforza di viverla e di approfondirla in un dialogo che coinvolge le generazioni passate e future. Da

tale ricerca aperta della verità, che si rinnova a ogni generazione, si caratterizza la cultura della Nazione. In effetti,

il patrimonio dei valori tramandati e acquisiti è sempre sottoposto dai giovani a contestazione. Contestare,

peraltro, non vuol dire necessariamente distruggere o rifiutare in modo aprioristico, ma vuol significare soprattutto

mettere alla prova nella propria vita e, con tale verifica esistenziale, rendere quei valori più vivi, attuali e

personali, discernendo ciò che nella tradizione è valido da falsità ed errori o da forme invecchiate, che possono

esser sostituite da altre più adeguate ai tempi.» GIOVANNI PAOLO II, Lettera enciclica Centesimus annus nel centenario della Rerum novarum, 1° maggio 1991

(da Tutte le encicliche di Giovanni Paolo II, Milano 2005)

4. AMBITO TECNICO – SCIENTIFICO 0 ARGOMENTO: Siamo soli?

DOCUMENTI

«Alla fine del Novecento la ricerca dell’origine della vita sulla Terra era pronta a riprendere il cammino, ora

pienamente integrata fra gli obiettivi dell’esobiologia [= Studio della comparsa e dell’evoluzione della vita fuori

del nostro pianeta], con un piccolo gruppo di biologi che continuavano a perseguire entusiasticamente la ricerca

dell’universalità e uno status di pari dignità con le scienze fisiche che una biologia universale avrebbe portato con

sé. In questa ricerca, però, essi si sarebbero dovuti scontrare con i biologi evoluzionisti, molto pessimisti sulla

morfologia, se non sulla stessa esistenza degli extraterrestri, che smorzavano, quindi, le aspirazioni di chi cercava

di estendere i principi della biologia terrestre, con tanta fatica conquistati, all’universo nel suo complesso o di

incorporare tali principi in una biologia più generale.» Steven J. DICK, Vita nel cosmo. Esistono gli extraterrestri?, Milano 2002 (ed. originale 1998)

«Gli UFO: visitatori non invitati? In conseguenza delle pressioni dell’opinione pubblica, negli anni passati, furono

condotte diverse indagini sugli UFO soprattutto da parte dell’aeronautica americana, per appurare la natura del

fenomeno. [...] La percentuale, tra i presunti avvistamenti dei casi per i quali non è stato possibile addivenire a una

spiegazione, allo stato attuale delle nostre conoscenze, è molto bassa, esattamente intorno al 1,5 - 2%. Questa

piccola percentuale potrebbe essere attribuita in gran parte a suggestioni o visioni, che certamente esistono. [...]

Sono numerose le ipotesi che possono spiegare la natura degli UFO. Si potrebbe, per esempio, pensare che

all’origine di un certo numero di avvistamenti vi siano, in realtà, fenomeni geofisici ancora poco conosciuti,

oppure velivoli sperimentali segreti, senza tuttavia escludere del tutto la natura extraterrestre. La verità è che noi

non possiamo spiegare tutto con la razionalità e le conoscenze. [...] A quanto sembra, logica e metodo scientifico

non sembrano efficaci nello studio degli UFO per i quali qualsiasi spiegazione è insoddisfacente e/o troppo

azzardata.» Pippo BATTAGLIA - Walter FERRERI, C’è vita nell’Universo? La scienza e la ricerca di altre civiltà, Torino 2008

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Pag. 7/7 Sessione ordinaria 2010

Prima prova scritta

Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca

«Se fosse possibile assodare la questione mediante una qualche esperienza, io sarei pronto a scommettere tutti i

miei averi, che almeno in uno dei pianeti che noi vediamo vi siano degli abitanti. Secondo me, perciò, il fatto che

anche in altri mondi vi siano abitanti non è semplicemente oggetto di opinione, bensì di una salda fede

(sull’esattezza di tale credenza, io arrischierei infatti molti vantaggi della vita).» Immanuel KANT, Critica della ragione pura, Riga 1787 (1a ed. 1781)

«Come si spiega dunque la mancanza di visitatori extraterrestri? È possibile che là, tra le stelle, vi sia una specie

progredita che sa che esistiamo, ma ci lascia cuocere nel nostro brodo primitivo. Però è difficile che abbia tanti

riguardi verso una forma di vita inferiore: forse che noi ci preoccupiamo di quanti insetti o lombrichi schiacciamo

sotto i piedi? Una spiegazione più plausibile è che vi siano scarsissime probabilità che la vita si sviluppi su altri

pianeti o che, sviluppatasi, diventi intelligente. Poiché ci definiamo intelligenti, anche se forse con motivi poco

fondati, noi tentiamo di considerare l’intelligenza una conseguenza inevitabile dell’evoluzione, invece è

discutibile che sia così. I batteri se la cavano benissimo senza e ci sopravviveranno se la nostra cosiddetta

intelligenza ci indurrà ad autodistruggerci in una guerra nucleare. [...] Lo scenario futuro non somiglierà a quello

consolante definito da STAR TRECK, di un universo popolato da molte specie di umanoidi, con una scienza ed

una tecnologia avanzate ma fondamentalmente statiche. Credo che invece saremo soli e che incrementeremo

molto, e molto in fretta, la complessità biologica ed elettronica.» Stephen HAWKING, L’universo in un guscio di noce, Milano 2010 (ed. originale 2001)

«La coscienza, lungi dall’essere un incidente insignificante, è un tratto fondamentale dell’universo, un prodotto

naturale del funzionamento delle leggi della natura, alle quali è collegata in modo profondo e ancora misterioso.

Ci tengo a ripeterlo: non sto dicendo che l’Homo sapiens in quanto specie sia inscritto nelle leggi della natura; il

mondo non è stato creato per noi, non siamo al centro del creato, né ne siamo la cosa più significativa. Ma questo

non vuol dire neanche che siamo completamente privi di significato! Una delle cose più deprimenti degli ultimi

tre secoli di scienza è il modo in cui si è cercato di emarginare, rendere insignificanti, gli esseri umani, e quindi

alienarli dall’universo in cui vivono. Io sono convinto che abbiamo un posto nell’universo, non un posto centrale,

ma comunque una posizione significativa. […] Se questo modo di vedere le cose è giusto, se la coscienza è un

fenomeno basilare che fa parte del funzionamento delle leggi dell’universo, possiamo supporre che sia emersa

anche altrove. La ricerca di esseri alieni può dunque essere vista come un modo per mettere alla prova l’ipotesi

che viviamo in un universo che non solo è in evoluzione, come dimostra l’emergere della vita e della coscienza

dal caos primordiale, ma in cui la mente svolge un ruolo fondamentale. A mio avviso la conseguenza più

importante della scoperta di forme di vita extraterrestri sarebbe quella di restituire agli esseri umani un po’ di

quella dignità di cui la scienza li ha derubati.» Paul C.W. DAVIES, Siamo soli? Implicazioni filosofiche della scoperta della vita extraterrestre, Roma-Bari 1998 (1a ed. 1994)

TIPOLOGIA C - TEMA DI ARGOMENTO STORICO 0

Ai sensi della legge 30 marzo 2004, n. 92, “la Repubblica riconosce il 10 febbraio quale «Giorno del ricordo» al

fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo

dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine

orientale”. Il candidato delinei la “complessa vicenda del confine orientale”,

dal Patto (o Trattato) di Londra (1915) al Trattato di Osimo (1975), soffermandosi, in particolare, sugli eventi

degli anni compresi fra il 1943 e il 1954.

TIPOLOGIA D - TEMA DI ORDINE GENERALE 0

La musica — diceva Aristotele (filosofo greco del IV sec. a.C.) — non va praticata per un unico tipo di beneficio

che da essa può derivare, ma per usi molteplici, poiché può servire per l’educazione, per procurare la catarsi e in

terzo luogo per la ricreazione, il sollievo e il riposo dallo sforzo.

Il candidato si soffermi sulla funzione, sugli scopi e sugli usi della musica nella società contemporanea.

Se lo ritiene opportuno, può fare riferimento anche a sue personali esperienze di pratica e/o di ascolto musicale. _____________________________________

Durata massima della prova: 6 ore. È consentito soltanto l’uso del dizionario italiano.

Non è consentito lasciare l’Istituto prima che siano trascorse 3 ore dalla dettatura del tema.

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SIMULAZIONE ESAME DI STATO - SECONDA PROVA – A.S. 2012/2013

Indirizzo: TECNICO DEI SERVIZI SOCIO-SANITARI

Tema di : PSICOLOGIA GENERALE E APPLICATA

NOME:_________________________________ COGNOME:____________________________

DATA __________

IL CANDIDATO SVOLGA UNA TRACCIA A SCELTA

1) Anziano

Il candidato operi una riflessione:

- sui principali cambiamenti fisici, cognitivi, socio-affettivi degli anziani

- sull’ipotesi di considerare la famiglia come risorsa terapeutica fondamentale ed

interlocutore privilegiato per il mantenimento del benessere dell’anziano malato e non

- sulle strategie da attivare per recuperare la resistenza all’aiuto dimostrata da alcune

famiglie e sulle risorse psicologiche finalizzate al recupero e allo sviluppo delle

potenzialità presenti nel nucleo familiare

2) Disabile

La presenza di esigenze di tipo riabilitativo non deve far sottovalutare la residua capacità del

disabile di compiere scelte poiché questo rappresenta il requisito essenziale per realizzare uno stile

di vita significativo, personale e soddisfacente.

Il candidato, in qualità di tecnico dei servizi socio-sanitari, scegliendo una tipologia di disabilità,

individui attività ricreative e tecniche riabilitative idonee affinché l’handicap non limiti la capacità

discrezionale del soggetto e il gruppo faciliti l’integrazione del soggetto disabile all’interno della

comunità

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SIMULAZIONE ESAME DI STATO - TERZA PROVA – A.S. 2012/2013

MATEMATICA

NOME:_________________________________ COGNOME:____________________________

DATA __________

Descrivi i punti di discontinuità di 1^ specie e classifica gli eventuali punti di discontinuità delle

seguenti funzioni.

a.

y 2x

x 3; b.

y 2x 3 se x 1

4 x2 se x 1

Calcola gli eventuali asintoti (vert./orizz./obl.) della seguente funzione

y x 2 3

x 1

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Del seguente grafico di funzione determina: dominio, codominio, intersezioni con gli assi, segno,

limiti/asintoti, crescenza/decrescenza, massimi e minimi.

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SIMULAZIONE ESAME DI STATO - TERZA PROVA – A.S. 2012/2013

PROVA: INGLESE

NOME:_________________________________ COGNOME:____________________________

DATA __________

Answer the following questions:

1. What are the symptoms and the definition of schizophrenia?

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2. What do you know about cerebral palsy?

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3. What are the most common eating disorders and how can they be treated?

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SIMULAZIONE ESAME DI STATO - TERZA PROVA – A.S. 2012/2013

DIRITTO ED ECONOMIA

NOME:_________________________________ COGNOME:____________________________

DATA __________

Rispondere in max 10 righe alle seguenti tre domande:

1. Spiegare chi è l’imprenditore commerciale.

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2. Descrivere i presupposti del fallimento

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3. Spiegare il principio della porta aperta nella società cooperativa

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SIMULAZIONE ESAME DI STATO - TERZA PROVA – A.S. 2012/2013

CULTURA MEDICO SANITARIA

NOME:_________________________________ COGNOME:____________________________

DATA __________

1. Descrivere la struttura della placenta e precisarne anche le funzioni.

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2. Descrivere la struttura chimica delle proteine e indicare in quali alimenti sono contenute.

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3. Indicare quali sono i danni che si possono verificare a carico dei vasi sanguigni nel corso degli

anni e come si possono prevenire .

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________________________________________________________________________________

________________________________________________________________________________

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SIMULAZIONE ESAME DI STATO - PRIMA PROVA – A.S. 2012/2013

GRIGLIE DI VALUTAZIONE

NOME:_________________________________ COGNOME:____________________________

DATA __________ PUNTEGGIO ATTRIBUITO punti ___ / 15

TIPOLOGIA A: ANALISI E COMMENTO DI UN TESTO LETTERARIO

OPERAZIONI RICHIESTE AL

CANDIDATO

DESCRITTORI PUNTEGGIO VOTO

Comprensione del testo

Comprende correttamente il testo

0-3 (2)

Individuazione delle strutture formali

Conosce le strutture formali del testo

0-3 (2)

Contestualizzazione del testo

Contestualizzazione l’autore e la poesia

(conoscenza)

0-4 (3)

Stesura di un componimento personale

Argomenta coerentemente un giudizio

critico

0-3 (2)

Competenza e padronanza linguistica

Usa correttamente il linguaggio specifico

0-2 (1)

NOTE..………………………………………………………………………………………………..

.………………………………………………………………………………………………………..

.………………………………………………………………………………………………………..

TIPOLOGIA B: SVILUPPO DI UN ARGOMENTO STORICO – POLITICO / SOCIO –

ECONOMICO / ARTISTICO – LETTERARIO / TECNICO – SCIENTIFICO

OPERAZIONI RICHIESTE AL

CANDIDATO

DESCRITTORI PUNTEGGIO VOTO

Produzione di un testo di tipo argomen-

tativo / narrativo / espositivo / descritti-

vo (saggio breve o articolo di giornale)

Comprende correttamente il testo

0-3 (2)

Utilizzo dei documenti

Utilizza adeguatamente i documenti for-

niti

0-1 (1)

Argomentazione delle tesi affrontate

Rimane aderente alla traccia

0-2 (1)

Argomenta in modo coerente

0-3 (2)

E’ capace di esprimere giudizi critici

0-3 (2)

Competenza e padronanza linguistica

Usa correttamente il linguaggio specifico

0-2 (1)

NOTE..………………………………………………………………………………………………..

.………………………………………………………………………………………………………..

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.………………………………………………………………………………………………………..

TIPOLOGIA C: SVILUPPO DI UN ARGOMENTO A CARATTERE STORICO

OPERAZIONI RICHIESTE AL

CANDIDATO

DESCRITTORI PUNTEGGIO VOTO

Interpretazione e commento delle situa-

zioni o fenomeni storici relativi all’ar-

gomento

Conosce i contenuti relativi all’argomen-

to proposto

0-4 (3)

Rimane pertinente alla traccia

0-4 (3)

Individuazione dell’incidenza degli e-

venti considerati nel più ampio conte-

sto storico

Esprime capacità critiche e di collega-

mento dei fattistorici

0-4 (2)

Competenza linguistica di tipo storio-

grafico e padronanza linguistica

Usa correttamente il linguaggio specifico

0-3 (2)

NOTE..………………………………………………………………………………………………..

.………………………………………………………………………………………………………..

.………………………………………………………………………………………………………..

TIPOLOGIA D: TRATTAZIONE DI UN TEMA SU UN ARGOMENTO DI CARATTERE

GENERALE

OPERAZIONI RICHIESTE AL

CANDIDATO

DESCRITTORI PUNTEGGIO VOTO

Conoscenza adeguata degli aspetti fon-

damentali del dibattito culturale sulla

questione affrontata

Conosce l’argomento affrontato

0-4 (3)

Rimane aderente alla traccia

0-1 (1)

Attitudine allo sviluppo critico delle

questioni affrontate

Argomenta in modo opportuno sull’argo-

mento 0-3 (2)

Autonomia di giudizio critico

Esprime giudizi critici personali

0-4 (2)

Padronanza linguistica

Usa correttamente il linguaggio specifico

0-3 (2)

NOTE..………………………………………………………………………………………………..

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Page 63: ESAME DI STATO Anno Scolastico 2012-2013 DOCUMENTO …Dall¶anno scolastico 2010/2011, il riordino dei cicli nella scuola secondaria di secondo grado, ha portato alla soppressione

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SIMULAZIONE ESAME DI STATO - SECONDA PROVA – A.S. 2012/2013

GRIGLIE DI VALUTAZIONE

PROVA SCRITTA DI PSICOLOGIA GENERALE ED APPLICATA

NOME:_________________________________ COGNOME:____________________________

OBIETTIVI

INDICATORI

Inadeguato

Sufficiente

Adeguato

Forma:

Competenza

Ortografia, correttezza

morfosintattica

0 - 1

2

3

Espositiva

Proprietà lessicale, uso del

linguaggio specifico

0 - 1

2

3

Organizzazione del testo

Aderenza alla consegna

Chiarezza, organicità, coerenza

Completezza delle informazioni

0 - 1

2

3

Contenuti

Livello delle conoscenze

0 - 1

2

3

Rielaborazione

Analisi, sintesi, collegamenti

Apporto personale

1

2

3

NOTE…………………………………………………………………………………………………

………………………………………………………………………………………………………..

………………………………………………………………………………………………………..

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Punteggio: Punti…………….su 15

Page 64: ESAME DI STATO Anno Scolastico 2012-2013 DOCUMENTO …Dall¶anno scolastico 2010/2011, il riordino dei cicli nella scuola secondaria di secondo grado, ha portato alla soppressione

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SIMULAZIONE ESAME DI STATO - TERZA PROVA – A.S. 2012/2013

GRIGLIE DI VALUTAZIONE

NOME:_________________________________ COGNOME:____________________________

INDICATORI

DESCRITTORI

Punteggio

ai diversi

livelli

Punteggio

massimo

Conoscenze:

- Argomenti relativi

alle discipline

- Completezza del

contenuto

nulle Non conosce nessuno degli argomenti proposti

0

6

scarse Conosce in modo confuso solo qualche argomento

1

Gravemente

insufficiente

Conosce gli argomenti in modo frammentario e

disorganico

2

insufficiente Conosce in modo incerto gli elementi fondamentali

della disciplina

3

sufficiente Conosce gli argomenti fondamentali della

disciplina

4

discreto/buono Conosce gli argomenti in modo ampio e completo

5

ottimo Conosce gli argomenti in maniera analitica e

approfondita

6

Competenze:

- Rispetto della

consegna

- Correttezza del

linguaggio specifico

- Coesione, varietà e

ricchezza

espressiva

- Soluzione dei

problemi proposti.

nulle Non dimostra di possedere le competenze richieste

0

6

scarse Non comprende i temi e gli argomenti proposti; non

sa applicare le minime conoscenze

1

gravemente

insufficiente

Comprende con difficoltà le tematiche proposte e

applica le nozioni acquisite in modo approssimativo;

commette errori gravi e numerosi

2

insufficiente Comprende con difficoltà le tematiche proposte

trattandole solo parzialmente; commette errori gravi

3

sufficiente

Comprende le tematiche proposte e le tratta in

modo sostanzialmente corretto usando un

linguaggio tecnico sufficientemente corretto

4

Discreto/buono Sa elaborare le tematiche proposte con correttezza

5

Ottimo

Sa elaborare autonomamente le tematiche proposte

con varietà, ricchezza e correttezza espressiva

6

Capacità:

- Analisi e sintesi

- Organizzazione e

rielaborazione

- Contestualizzazione

- Rigore logico

insufficiente Tratta le tematiche in modo stentato e scorretto; presenta

difficoltà di analisi 1

3

sufficiente

Tratta le tematiche in modo sostanzialmente lineare;

si rilevano elementi di analisi e di sintesi; rielabora in

modo semplice

2

buono/ottimo

Tratta le tematiche con collegamenti ed in modo completo,

esprimendo valide capacità di analisi, di sintesi e di

rielaborazione

3

Punteggio ottenuto Punteggio

massimo

CONOSCENZE 6

COMPETENZE 6

CAPACITA’ 3

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PUNTEGGIO TOTALE 15

FIRME DEI COMPONENTI DEL CONSIGLIO DI CLASSE

Prof.ssa Visotto Elena Religione

Prof.ssa Bin Paola Italiano e storia

Prof.ssa Borghesi Barbara Inglese

Prof.ssa Monastero Silvia Matematica

Prof. Altomari Giuseppe Diritto ed economia

Prof.ssa Meneguz Catia Tecnica amministrativa

Prof.ssa Santamaria Meri (coordinatrice) Cultura medico

sanitaria

Prof.ssa Silvestri Isabella (segretaria) Psicologia

Prof. Fiorini Fabio Educazione fisica

Sig. ra Ciulli Lorenza Rappresentante

degli alunni

Sig. ra Shukaj Marigona Rappresentante

degli alunni

Sig. ra Cremonese Graziella Rappresentante

dei genitori

Sig. ra Vecchiato Vannia Rappresentante

dei genitori