Erba medica - Associazione Studenti di Agraria IAAS … · mesi invernali Semina Dipartimento di...

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Erba medica Medicago sativa L.

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Erba medica

Medicago sativa L.

Dipartimento di Agraria, Università di Sassari

– L’erba medica è tradizionalmente considerata la pianta foraggera per eccellenza

– rispetto alle altre specie da prato poliennale presenta notevoli vantaggi circa

– la produttività, la longevità, la capacità di ricaccio, la facilità di conservazione, il valore nutritivo del foraggio e l’azione miglioratrice sulle proprietà chimiche e fisiche del terreno

– La medica presenta una elevata capacità di adattamento a diverse condizioni ambientali e, nel corso dei secoli, si sono differenziati “tipi” distinti caratterizzati da diverso comportamento nei riguardi della resistenza al freddo e della sensibilità al fotoperiodo

Erba medica (Medicago sativa L.)

Dipartimento di Agraria, Università di Sassari

– Ordine delle Rosales

– famiglia delle Leguminosae

– sottofamiglia delle Papilionaceae

– tribù delle Trifolieae

– genere Medicago

– al genere Medicago appartengono moltissime specie

tra le quali M. sativa è la più importante

Caratteri botanici

Dipartimento di Agraria, Università di Sassari

– Pianta perenne

– Apparato radicale

– fittonante

– molto robusto

– può raggiungere alcuni metri di profondità

– Steli

– eretti o sub-eretti

– originatisi dalla parte basale della pianta, detta corona, che in buone condizioni di vegetazione raggiungono i 90-100 cm di altezza

– cavi più o meno angolosi

– glabri più o meno ramificati

– con nodi basali molto ravvicinati

Caratteri botanici

Dipartimento di Agraria, Università di Sassari

– Foglie

– alterne

– trifogliate

– con la fogliolina mediana inserita su un picciolo più lungo di quello delle laterali

– Fiori

– numerosi

– riuniti in racemi che si dipartono dal fusto in posizione ascellare

– presentano una piccola brattea alla base del peduncolo

– corolla di colore violetto più o meno intenso che può sfumare fino ad un azzurro molto pallido e può presentare variegature di varia tonalità

Caratteri botanici

Dipartimento di Agraria, Università di Sassari

– Frutto

– è un legume avvolto a spirale per 2-4 volte

– a maturazione deisce lasciando cadere il seme

– Seme

– colore giallo olivastro

– più o meno reniforme

– con ilo visibile e con una leggera protuberanza in corrispondenza della radichetta embrionale

– Peso di 1000 semi:

– 1,8-2,2 grammi

– un grammo contiene mediamente 500 semi

Caratteri botanici

Dipartimento di Agraria, Università di Sassari

– In genere il ciclo biologico della medica viene diviso in:

– Stadio vegetativo

– Stadio di apparizione dei bottoni fiorali

– Stadio di fioritura

– Stadio di maturazione dei semi

– Data la forte variabilità esistente sia tra gli steli di una stessa pianta sia tra piante diverse, questa suddivisione risulta poco precisa.

– Più precisa è la scala di Kale e Fick (1981), formata da 10 stadi e riferita al valore medio di tutti gli steli presenti nella copertura

Biologia

Dipartimento di Agraria, Università di Sassari

– Germinazione

– L’erba medica è in grado di germinare entro un ampio intervallo di temperatura

– temperatura media ottimale per una rapida emergenza:

25 °C

– temperature limiti:

5 °C e 35 °C

– Sviluppo vegetativo

– Al termine della fase di germinazione prende avvio il cosiddetto “accrescimento contrattile” che determina un ingrossamento del diametro, accompagnato dall’accorciamento, dell’ipocotile e della parte superiore della radice.

– Per effetto di questo fenomeno i primi 2-3 internodi (tutti molto corti) vengono trascinati

Biologia

Dipartimento di Agraria, Università di Sassari

– Germinazione

– L’erba medica è in grado di germinare entro un ampio

intervallo di temperatura

– temperatura media ottimale per una rapida

emergenza:

25 °C

– temperature limiti:

5 °C e 35 °C

Biologia

Dipartimento di Agraria, Università di Sassari

– Sviluppo vegetativo

– Al termine della fase di germinazione prende avvio il cosiddetto “accrescimento contrattile” che determina un ingrossamento del diametro, accompagnato dall’accorciamento, dell’ipocotile e della parte superiore della radice.

– Per effetto di questo fenomeno i primi 2-3 internodi (tutti molto corti) vengono trascinati verso il basso e possono essere portati anche al di sotto della superficie del terreno

– Contemporaneamente, all’ascella delle prime foglie si differenziano delle gemme dalle quali si sviluppano delle ramificazioni a comportamento rizomatoso, con nodi basali molto ravvicinati, che danno luogo agli steli

Biologia

Dipartimento di Agraria, Università di Sassari

– Sviluppo vegetativo

– L’insieme delle porzioni basali dello stelo principale e delle ramificazioni di cui sopra rappresentano la “corona” sulla quale, già alla fine della prima stagione vegetativa, si differenziano altre gemme avventizie dalle quali si svilupperanno altri steli alla successiva ripresa vegetativa

– La corona di una vecchia pianta di medica, soprattutto se allevata sufficientemente spaziata, può essere molto ramificata e può raggiungere un diametro di circa 15-20 cm

– La corona e la radice della pianta di medica svolgono importanti funzioni di deposito delle sostanze di riserva

Biologia

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– Sviluppo vegetativo

– Le gemme della corona vengono normalmente mantenute dormienti dalla presenza degli steli

– per mezzo di un controllo di tipo ormonale che si protrae fino a che gli steli stessi continuano ad accrescersi attivamente

– ogni volta che la loro crescita si arresta (fioritura o sfalcio) un certo numero di gemme della corona interrompe lo stato di dormienza e sviluppa nuovi steli (ricaccio)

Biologia

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– Sviluppo vegetativo

– Le componenti della produzione di una pianta da

foraggio sono:

– Numero di piante/unità di superficie

ottimale: 400 p m-2

– Numero di steli/pianta

tra 4 e 7

– Peso medio dei singoli steli

Biologia

Dipartimento di Agraria, Università di Sassari

– Sviluppo riproduttivo

– La fase riproduttiva

– ha inizio con la formazione di una protuberanza di tessuto meristematico in prossimità dell’apice vegetativo

dal quale si originano i primordi fiorali che daranno luogo all’infiorescenza

– l’apice vegetativo nel contempo

rimane attivo e differenzia nuove foglie e nuovi primordi fiorali

– lo stelo continua ad allungarsi

mettendo in evidenza un tipo di accrescimento chiaramente indeterminato

Biologia

Dipartimento di Agraria, Università di Sassari

– I fattori ambientali maggiormente coinvolti nello sviluppo della medica sono

– temperatura

– fotoperiodo

– Lo sviluppo è più veloce in estate

– quando sia la temperatura che il numero di ore di luce giornaliera sono maggiori

– Mediamente il periodo vegetativo

– viene ridotto di circa tre settimane

– passando da 17 a 32 °C di temperatura dell’aria

Biologia

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– Temperatura

– Temperature ottimali per l’accumulo di sostanza secca:

– 15-25 °C diurni

– 10-20 °C notturni

– al di sotto dei 5 °C e al di sopra dei 30 °C l’intensità della fotosintesi decresce rapidamente

– Dotazione idrica del terreno

– L’umidità del terreno ottimale per la coltura

– è pari a circa il 60-70% dell’a.d.m.

– La medica è sensibile al ristagno idrico, qualora questo si verifichi durante la stagione vegetativa

Esigenze ed adattamento ambientale

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– Terreno

– si adatta bene a qualsiasi tipo di suolo

– purché profondo e ben drenato

– preferisce terreni di medio impasto, tendenzialmente argillosi, profondi e ricchi di calcio scambiabile

– pH

– la medica è la leguminosa foraggera più sensibile all’acidità del terreno

– pH ottimale è compreso tra 6,5 e 7,5

– Affinché la medica sia in grado di manifestare appieno la propria potenzialità produttiva è necessario che il terreno sia caratterizzato da elevata fertilità, con una buona dotazione di fosforo e potassio assimilabili.

Esigenze ed adattamento ambientale

Dipartimento di Agraria, Università di Sassari

– È considerata coltura miglioratrice

– perciò viene inserita negli avvicendamenti tipici delle nostre zone come una coltura da prato triennale o quadriennale

– che segue un cereale autunno-vernino

– che precede una sarchiata o un altro cereale a paglia

– La medica non deve seguire se stessa

– in quanto questo porta ad un cattivo insediamento della coltura

– ad un precoce diradamento delle piante

– ciò è dovuto ad un insieme di cause diverse indicate con il termine di “stanchezza del terreno”

Avvicendamento

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– Il seme dell’erba medica è decisamente piccolo e le fasi di germinazione-emergenza della coltura sono le più delicate

– in queste fasi la coltura può essere facilmente soffocata dalle piante infestanti

– Inoltre, la pianta risente negativamente di eventuali eccessi idrici nei primi 70-100 cm di terreno

– Tutto ciò impone la necessità di effettuare delle lavorazioni principali e secondarie del terreno particolarmente accurate per quanto riguarda il tipo, la modalità, ma soprattutto l’epoca di esecuzione, per il conseguimento di un letto di semina idoneo a garantire una tempestiva ed adeguata emergenza della coltura, un sufficiente grado di aerazione sottosuperficiale ed un tempestivo sgrondo delle acque in eccesso

Lavori preparatori del terreno

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– Lavorazioni tradizionalmente adottate sono:

– Aratura a 35-45 cm

– o aratura superficiale + ripuntatura

– o solo ripuntatura

– in ambienti poco piovosi per la semina a fine estate-inizio autunno, in terreni profondi e di buona struttura

– Erpicatura

– anche più di una

– Leggera rullatura

– qualora il letto di semina si presenti troppo soffice

Lavori preparatori del terreno

Dipartimento di Agraria, Università di Sassari

– In linea generale, poiché le condizioni operative, di terreno e di clima possono risultare anche molto diversificate,

– le operazioni di preparazione del letto di semina devono di volta in volta adattarsi ai diversi casi

– ma la finalità resta quella di ottenere un letto di semina

– sgombro da malerbe

– sminuzzato quanto basta perché si possa verificare un buon contatto fra seme e terreno

– garantire così un adeguato assorbimento idrico

Lavori preparatori del terreno

Dipartimento di Agraria, Università di Sassari

– Per ottenere buone produzioni di foraggio

– è determinante la disponibilità di P e K

– ma può assumere notevole importanza anche quella di

– S, Fe, Zn, Mn e B, che sono indispensabili per l’accrescimento

– La richiesta di elementi nutritivi

– è intensa e costante durante tutto il ciclo vegetativo della coltura

– in quanto la pianta è sempre in accrescimento molto attivo e ad ogni taglio vengono asportati consistenti quantitativi di elementi nutritivi

Concimazione

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– Azoto

– La medica instaura un rapporto di simbiosi con il rizobio Sinorhizobium meliloti

– che penetra nelle radici subito dopo l’affrancamento delle piantine e forma sulle radici stesse dei tubercoli, essenziali per la fissazione azotata

– Per un’appropriata nutrizione azotata della medica è necessario e sufficiente che si verifichino le condizioni affinché il rapporto simbiotico si instauri, si mantenga e sia adeguatamente efficiente

Concimazione

Dipartimento di Agraria, Università di Sassari

– Fosforo

– La capacità di utilizzazione del P da parte della coltura è decisamente bassa

– Le quantità da somministrare in terreni mediamente dotati è pari

– 140-160 kg ha-1 di P2O5 da distribuire in presemina

– Negli ambienti agropedoclimatici favorevoli per la medica

– per ottenere livelli produttivi elevati è vantaggiosa una somministrazione annuale

di 40-50 kg ha-1 di P2O5 da aggiungersi a quella di impianto

Concimazione

Dipartimento di Agraria, Università di Sassari

– Potassio

– La concentrazione di questo elemento è particolarmente elevata nella pianta giovane pertanto, quanto più intenso è il ritmo di sfruttamento del medicaio, tanto maggiori saranno i livelli di K richiesti

– Asportazioni

– circa 250 kg ha-1 per anno

– La definizione di una corretta concimazione potassica

– deve essere realizzata basandosi sulle indicazioni fornite dalle analisi del terreno e della pianta

– tenendo conto dell’avvicendamento colturale e dell’esperienza diretta a livello aziendale

Concimazione

Dipartimento di Agraria, Università di Sassari

– Nell’ambito della scelta del concime è bene ricordare

– che nella concimazione di impianto l’impiego di KCl può risultare dannoso per la coltura

– Nella concimazione di copertura del prato

– si ricorre spesso all’impiego di concimi complessi

– a bassissimo titolo di N e ad alto titolo di P2O5 e K2O

con i quali sono possibili distribuzioni più uniformi e tempestive rispetto ai singoli concimi semplici

Concimazione

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– Nell’Italia centro-settentrionale

– l’epoca di semina più adatta per la coltura è quella primaverile

– Nell’Italia centro-meridionale e in generale negli ambienti in cui la primavera si presenta particolarmente siccitosa

– la semina può essere effettuata a fine estate-inizio autunno

– La semina autunnale

– deve essere tempestiva

– perché la pianta, prima di interrompere la sua fase vegetativa per il sopraggiungere dei primi freddi, deve aver raggiunto uno sviluppo tale (soprattutto a livello dell’apparato radicale) da poter superare senza danni i mesi invernali

Semina

Dipartimento di Agraria, Università di Sassari

– Quantità di seme da distribuire:

– mediamente da 20-25 a 35-40 kg ha-1 di seme

– Profondità di semina ottimale:

– 1-1,5 cm

– La semina può essere effettuata

– a file

– consente una migliore uniformità nella profondità di interramento del seme

garantendo una più pronta e completa emergenza

– nonché un discreto risparmio di seme

– a spaglio

Semina

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– Risponde bene all’irrigazione

– in condizioni di scarso rifornimento idrico naturale ed in terreni con scarsa riserva utilizzabile

– I consumi idrici unitari della coltura

– sono variabili in funzione del clima

– sono maggiori nei climi più caldi

– Ha una elevata capacità di sfruttamento delle riserve idriche profonde

Irrigazione

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– Le migliori condizioni per l’accrescimento della coltura si hanno quando

– l’acqua nella zona radicale è compresa fra il35% e l’85% dell’a.d.m.

– Tali limiti dipendono dall’entità della riserva idrica facilmente utilizzabile:

in terreni poco profondi o in quelli caratterizzati da bassa capacità di trattenuta, dove la tensione dell’acqua cambia con maggiore rapidità, l’intervallo di umidità di cui sopra si restringe notevolmente e l’intervento irriguo dovrà essere eseguito quando l’umidità del terreno è circa al 50% dell’a.d.m

– È comunque da tenere presente che il momento ideale per l’irrigazione sembra essere il periodo che segue immediatamente la raccolta

Irrigazione

Dipartimento di Agraria, Università di Sassari

– Lo stadio vegetativo ottimale per il taglio

– fioritura iniziata da qualche giorno

– quando circa il 10% del medicaio è in fioritura

in questo modo si realizza il miglior compromesso

tra quantità e qualità del foraggio

capacità di ributto e longevità del medicaio

– Nell’anno di semina la produzione è scarsa

– la piena produttività si raggiunge al 2° anno

– si mantiene fino al 3° anno

– poi comincia a declinare per progressivo diradamento

Raccolta

Dipartimento di Agraria, Università di Sassari

– Nel corso dell’anno il medicaio fornisce il suo prodotto in parecchi tagli:

– da un minimo di 2 nel caso di clima e terreno aridi

– a 4-5 in condizione irrigua

– Un buon prato di medica rimane produttivo per 3-4 anni

– riuscendo a fornire rese complessive di foraggio affienato

– di circa 30 t ha-1 se in coltura asciutta

– di oltre 40 t ha-1 se in coltura irrigua

Raccolta

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– Un fieno di medica di ottima qualità

– ha un contenuto di proidi grezzi del 18-22% (sulla s.s.)

– un valore nutritivo pari a circa 0,6 UF per kg di s.s.

– Le forme di utilizzazione più comuni dell’erba medica sono rappresentate

– dal fieno

– dall’insilato

– dalla farina di medica disidratata

– Dal punto di vista qualitativo il fieno presenta rispetto al foraggio fresco

– una diminuzione del contenuto proteico

– un aumento del contenuto in fibra

– dovuto alla perdita di foglie durante la fienagione

Caratteristiche qualitative ed utilizzazione

Dipartimento di Agraria, Università di Sassari

– Il contenuto proteico e in fibra dell’insilato è simile a quello del foraggio verde

– in quanto la tecnica di conservazione prevede che l’insilamento venga fatto quando il prodotto è parzialmente essiccato

– quindi le perdite di prodotto in campo sono molto contenute

– d’altro canto, si possono verificare delle alterazioni dovute a fermentazioni indesiderate durante la conservazione

Caratteristiche qualitative ed utilizzazione

Dipartimento di Agraria, Università di Sassari

– La composizione della farina di medica disidratata

– è praticamente identica a quella del foraggio verde

– a patto che la trasformazione del prodotto sia tempestiva

– Altro vantaggio di questa forma di utilizzazione

– che consente di rendere la raccolta quasi completamente indipendente dalle condizioni meteorologiche

Caratteristiche qualitative ed utilizzazione