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ER 04 RELAZIONE TECNICA IMPIANTI

MECCANICI PROGETTO ESECUTIVO

STUDIO LENZI E ASSOCIATI Via Riva Reno, 63 40122 Bologna Tel: +39.051.229118 Fax: +39.051.263775 [email protected]

Commessa: 13-001 ISTITUTO ZOOPROFILATTICO BOLOGNA Pag.: --. 1 di 16

N° rev. Data: Motivo della revisione Redatto: Controllato Approvata 0 18.06.2014 Prima Emissione MC-FDL PC GL 01 30.07.2014 Seconda Emissione MC-FDL PC GL

RELAZIONE IMPIANTI MECCANICI

INDICE 1. Premessa Pag. 2 2. Impianto di riscaldamento invernale e condizionamento Pag. 4 3. Suddivisione zone impiantistiche Pag. 6

3.1 Stabulario e Laboratorio biologico di classe 3 Pag. 6 3.2 Necroscopia Pag. 9 3.3 Aree e locali di pertinenza per uffici, sale riunioni e laboratori classe 1 e 2 Pag. 10

4. Impianto di regolazione Pag. 12 5. Circuito radiatori – UTA Pag. 13 6. Impianto idrosanitario Pag. 14 7. Attività laboratoriale Pag. 13 8. NORMATIVE DI RIFERIMENTO Pag. 15

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1. PREMESSA La presente relazione illustra in sintesi gli impianti meccanici in progetto di realizzazione per la nuova sede dell’IZSLER di Bologna; in particolare questi impianti riguarderanno:

• Impianto di riscaldamento invernale e condizionamento estivo a espansione diretta

tipo VRF ad alta efficienza energetica ( COP di 4,38 e un EER di 4,19 ) a 3 tubi con

sistema di recupero calore e possibilità di funzionamento in riscaldamento e

condizionamento contemporaneo senza inversione di ciclo, a servizio di base tutti i

locali in cui la nuova sede si articola;

• sottocentrale di scambio termico per connessione a rete di teleriscaldamento HERA

(frullo), per produzione acqua calda sanitaria, e alimentazione della batteria calda

dell’impianto di ventilazione meccanica (impianto che può funzionalmente essere

considerato di Backup in regime invernale)

• impianto di ventilazione meccanica controllata a servizio di tutti i locali

• impianto di termoregolazione automatica – comandi locali semplificati e comando

avanzato centralizzato tipo ILON controllabile da qualsiasi dispositivo collegato alla

rete LAN/Internet

• impianto idricosanitario a servizio, delle utenze civili (uffici), dei laboratori e degli

ambienti “speciali” quali gli stabulari e le necroscopie;

• Impianto distribuzione acqua tecnica

Gli impianti sopra citati, sono previsti in conformità con l’articolazione degli spazi e degli

usi presenti nella nuova sede dell’IZSLER

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Più in dettaglio il nuovo complesso impiantistico sarà suddiviso nelle seguenti aree:

1) Area in progetto di realizzazione a completamento totale suddivisa funzionalmente in :

- Reception, uffici, sala riunioni, laboratori generici;

- Stabulario e Laboratorio biologico di classe 3;

- Necroscopia;

- Piano interrato con locali tecnici, depositi e spogliatoi

2) L’area a disposizione per futuri ampliamenti, prevista al piano secondo non prevede la

realizzazione di alcun tipo di impianto meccanico.

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2. IMPIANTO DI RISCALDAMENTO INVERNALE E CONDIZIONAMENTO

L’impianto principale per la climatizzazione di tutti i locali sarà di tipo VRF (Variable

Refrigerant Flow) sistema a gas ad espansione diretta a tre tubi con la possibilità di

erogare simultaneamente raffrescamento e riscaldamento. Il sistema VRF risulta

caratterizzato da importanti caratteristiche di flessibilità in grado di soddisfare anche le

esigenze più particolari e di offrire prestazioni di massimo livello di prestazione energetica

grazie a dei COP pari a 4,38 e EER pari a 4,19 (taglia da 11 E 14 HP utilizzate).

la prestazione energetica complessiva dell’edificio anche grazie alle suddette efficienze,

raggiungerà livelli superiori a quanto previsto dalla vigente normativa regionale (Delibera

Giunta Regionale n.1366/2011 Regione Emilia Romagna “Proposta di modifica della Parte

Seconda - Allegati - della delibera dell'Assemblea Legislativa n. 156/2008” e s.m.i.).

Le unità terminali saranno di tipo Casset integrate a controsoffitto o di tipo Split a parete

ove non sia presente il controsoffitto. ( rif. locali interrati)

L'unità selettrice di flusso, grazie alla sua compattezza garantisce una straordinaria

flessibilità in ogni applicazione, base per poter soddisfare il mantenimento costante delle

temperature di progetto in qualsiasi periodo dell’anno contemporaneamente in ogni locale.

In considerazione dei non trascurabili carichi termici elettrici interni legati alle attività

laboratoriali, si è previsto si possa verificare, in modo non controllato temporalmente e

spazialmente all’interno dei diversi laboratori condizioni, che richiedano la climatizzazione

anche in periodo di clima freddo.

Oltre alle suddette caratteristiche il sistema ha la caratteristica di reagire velocemente alle

eventuali richieste di portare a temperature diverse i locali per le modificate condizioni

interne.

Sinteticamente le condizione termoigrometriche e di comfort interno di progetto sono le

seguenti:

• inverno: 20°C – 50% UR;

• estate: 26°C – 50% UR;

• rinnovo aria: non inferiore quanto previsto dalla UNI10339:1995;

• velocità residua dell’aria: secondo UNI10339:1995 e comunque non superiori a 0,15 m/s.

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Nei locali bagni ciechi non dotati di apertura all’esterno, è assicurata l’estrazione continua

attraverso ventilazione meccanica pari un numeri di ricambi minimo pari a n > 2 mc/hmc.

I locali bagni vengono infatti mantenuti in depressione essendo i punti di ripresa delle

immissioni effettuate nei corridoi.

Di seguito viene riportato il riassunto delle portate estratte dai blocchi bagni ad ogni piano.

INTERRATO

ESTRAZIONE LOCALI SERVIZI CIECHI

Volume dei locali 27.44 mc

Portata aria di estrazione in continuo >2 vol./h

Portata aria di estrazione in continuo 310 mc/h

TERRA

ESTRAZIONE LOCALI SERVIZI CIECHI

Volume dei locali 45.15 mc

Portata aria di estrazione in continuo >2 vol./h

Portata aria di estrazione in continuo 300 mc/h

PRIMO

ESTRAZIONE LOCALI SERVIZI CIECHI

Volume dei locali 28 mc

Portata aria di estrazione in continuo >2 vol./h

Portata aria di estrazione in continuo 150 mc/h

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3.SUDDIVISIONI ZONE IMPIANTISTICHE

Come già citato in precedenza, gli impianti di climatizzazione sono articolati sulla base

delle varie utenze e destinazioni d’uso; in particolare saranno suddivisi in tre sottoimpianti

principali corrispondenti alla aree richiedenti prestazioni simili. Sostanzialmente la

porzione impiantistica che si differenzia prestazionalmente è costituita dall’impianto di

ventilazione meccanica.

Le suddette aree sono :

1) Stabulario e Laboratorio biologico di classe 3; 2) Necroscopia. 3) Aree e locali di pertinenza per uffici, sale riunioni e laboratori classe 1e2 3.1 Stabulario e Laboratorio biologico di classe 3 La zona Stabulario , risulta ubicata al piano interrato , sulla proiezione del laboratorio

biologico Classe 3 sito al piano primo con cui è collegato a mezzo di montacarichi.

Le condizioni termoigrometriche e di comfort interno di progetto saranno le seguenti:

• inverno: 20°C – 50% UR;

• estate: 26°C – 50% UR;

• rinnovo aria: 12 vol/h- di molto superiore alla UNI10339:1995; per la garantire

prestazioni superiori di Qualità dell’aria per la presenza di cavie e potenziali agenti

patogeni, uso non previsto in tale norma.

• velocità residua dell’aria: secondo UNI10339:1995 e comunque non superiori a 0,15 m/s.

Nel laboratorio BSL3 , nello stabulario e nella necroscopia, sarà mantenuta una

depressione rispetto agli ambienti circostanti pari ad una pressione in range da 7.84 Pa a

14.71 Pa.

Nel caso specifico saranno installati dei pressostati differenziali sui ventilatori dell’ U.T.A.

per controllare che il valore venga mantenuto.

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La regolazione di tale pressione avverrà tramite serrande di regolazione installate sui

canali, agendo sulla portata immessa ed estratta, tarerà il raggiungimento del valore

desiderato.

Più nello specifico nelle zone identificata con un segno meno sulla tavola EIM02 dovrà

essere mantenuta una depressione pari a 7.84 Pa; nelle zone identificate con due segni

meno nella medesima tavola dovrà essere mantenuta una depressione pari a 14.71 Pa.

Saranno serviti da una UTA dedicata denominata UTA 1 , avente caratteristiche di elevata

prestazione energetica e funzionale, dovendo essere attiva H24, le caratteristiche

prestazionali di dettaglio sono riportate nella relativa scheda tecnica del capitolato speciale

di appalto e pi oltre nella presente

In periodo invernale essendo dotata di batteria ad acqua alimentata dalla rete

teleriscaldamento HERA, a tutti gli effetti può essere considerato come impianto di Bakup

parziale per il mantenimento delle condizioni di temperatura. Condizioni che in

funzionamento normale vengono affinate dall’impianto a espansione diretta a servizio

dell’intero stabile presente con unità split o casset a soffitto in ogni locale principale.

In periodo estivo le condizioni di temperatura di progetto e la deumidificazione vengono

garantite dalle unità a espansione diretta, l’UTA provvederà al solo ricambio d’aria con

reintegro pretrattato grazie al recuperatore a flussi incrociati in alluminio.Le caratteristiche

prestazionali di dettaglio dell’impianto VRF sono riportate nella relativa scheda tecnica del

disciplinare impiantistico.

L’aria primaria verrà immessa e ripresa direttamente all’interno dei singoli locali mediante

una rete aeraulica realizzata con canalizzazioni in PAL, con portate tali da mantenere, in

via generale, i singoli ambienti in leggera depressione rispetto ai corridoi ove verrà solo

immessa aria a compensazione delle richieste dei singoli locali.

Le UTA saranno complete di un sistema di regolazione autonomo a bordo macchina che

permetterà di gestire le unità a punto fisso di mandata in temperatura, umidità in periodo

invernale e portate indipendenti ripresa/aspirazione.

Per la zona di livello biosicurezza 3, è stata valutata l’installazione del filtro HEPA canale

di ripresa, prima della dell’ingresso dell’UTA.

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Gli impianti dovranno comunque operare con l’obiettivo specifico di garantire il

“CONTENIMENTO DINAMICO”, affinché gli ambienti BL3 e locali accessori vengano

tenuti in costante pressione negativa rispetto agli ambienti limitrofi.

Il controllo delle pressioni verrà assicurato da un sistema automatico di gestione a

microprocessore collegato a specifiche sonde di pressione differenziale situate nei locali

controllati, che dovrà essere interfacciato al sistema di regolazione e di supervisione di

tutto il sistema BL3.

I laboratori BL3 dovranno essere progettati per garantire, in condizioni di funzionamento

ordinario e straordinario la sicurezza che nessun materiale potenzialmente contaminato

possa fuoriuscire dallo stesso.

Il layout per la disposizione interna dovrà essere realizzato in ottemperanza alle normative

vigenti, dovrà garantire :

Realizzazione di “air-locks” con porte a chiusura automatica ed interbloccate in modo tale

che si apra una sola porta alla volta, per l’ingresso ai laboratori;

i locali BL3 che i relativi “air- locks” dovranno essere mantenuti permanentemente in

depressione rispetto alla pressione atmosferica ed agli ambienti limitrofi per impedire

scambi di quantitativi di aria tra aree a contenimento ed aree non a contenimento. Le

depressioni saranno del tipo “a scalare”

3.2 Principi di funzionamento degli impianti

Da una serie di terminali integrati nei controsoffitti, verranno distribuiti flussi d’aria filtrata

con efficienza H14, in accordo alla EN 1422 (maggiore del 99,995% MPPS), in modo da

garantire l’adeguato numero di ricicli/ora, e quindi un efficace lavaggio di tutti gli ambienti.

L’aria inviata da ciascuna Unità di Trattamento Aria, dopo aver attraversato i locali, verrà

completamente espulsa dal gruppo di espulsione previa filtrazione assoluta. È

indispensabile che tutta l’aria espulsa venga filtrata in modo assoluto dai filtri posti in

contenitori di sicurezza (di tipo “canister”) atti a consentire l’estrazione dei filtri senza

venirne a contatto (sistema BAG IN/BAG OUT).

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3.2 Necroscopia

La Necroscopia , risulta ubicata al piano terra , ad una quota leggermente inferiore rispetto

al rimanente solaio . risulta collegata al piano primo a mezzo di montacarichi.

Le condizioni termoigrometriche e di comfort interno di progetto saranno le seguenti:

• inverno: 20°C – 50% UR;

• estate: 26°C – 50% UR;

• rinnovo aria: 12 vol/h- di molto superiore alla UNI10339:1995; per la garantire

prestazioni superiori di Qualità dell’aria per la presenza di cavie e potenziali agenti

patogeni, uso non previsto in tale norma.

• velocità residua dell’aria: secondo UNI10339:1995 e comunque non superiori a 0,15 m/s.

Saranno serviti da una UTA dedicata denominata UTA 2 , avente caratteristiche di elevata

prestazione energetica e funzionale, dovendo essere attiva H24, le caratteristiche

prestazionali di dettaglio sono riportate nella relativa scheda tecnica del disciplinare

impiantistico.

In periodo invernale essendo dotata di batteria ad acqua alimentata dalla rete

teleriscaldamento HERA, a tutti gli effetti può essere considerato come impianto di Bakup

per il mantenimento delle condizioni di temperatura. Condizioni che in funzionamento

normale vengono affinate dall’impianto a espansione diretta a servizio dell’intero stabile

presente con unità split o cassette a soffitto in ogni locale principale.

In periodo estivo le condizioni di temperatura di progetto e la deumidificazione vengono

garantite dalle unità a espansione diretta, l’UTA provvederà al solo ricambio d’aria con

reintegro pretrattato grazie al recuperatore a flussi incrociati in alluminio. Le caratteristiche

prestazionali di dettaglio dell’impianto VRF sono riportate nella relativa scheda tecnica del

disciplinare impiantistico.

L’aria primaria verrà immessa e ripresa direttamente all’interno dei singoli locali mediante

una rete aeraulica realizzata con canalizzazioni in PAL, con portate tali da mantenere, in

via generale, i singoli ambienti in leggera depressione rispetto ai corridoi ove verrà solo

immessa aria a compensazione delle richieste dei singoli locali.

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Le UTA saranno complete di un sistema di regolazione autonomo a bordo macchina che

permetterà di gestire le unità a punto fisso di mandata in temperatura, umidità in periodo

invernale e portate indipendenti ripresa/aspirazione.

3.3 Aree e locali di pertinenza per uffici, sale riunioni e laboratori classe 1 e 2

Tutti i rimanenti locali del nuovo ampliamento, sono stati considerati a richiesta di

prestazioni analoghi.

Le condizioni termoigrometriche e di comfort interno di progetto saranno le seguenti:

• inverno: 20°C – 50% UR;

• estate: 26°C – 50% UR;

• rinnovo aria: 2 vol/h- superiore alla UNI10339:1995, in considerazione dell’esigua

presenza di personale attualmente previsto, prevedendo potenziali incrementi di

personale. Si è considerato di trattare tutti i locali in modo analogo, per aumentare la

flessibilità, in previsione di future modifiche di destinazione d’uso dei locali.

• velocità residua dell’aria: secondo UNI10339:1995 e comunque non superiori a 0,15 m/s.

Saranno serviti da una UTA dedicata denominata UTA 3 , avente caratteristiche di elevata

prestazionalità energetica , le caratteristiche prestazionali di dettaglio sono riportate nella

relativa scheda tecnica del disciplinare impiantistico.

In periodo invernale essendo dotata di batteria ad acqua alimentata dalla rete

teleriscaldamento HERA, a tutti gli effetti può essere considerato come un impianto di

supporto minimo per mantenimento di condizioni di temperatura di base. Condizioni che in

funzionamento normale vengono soddisfatte dall’impianto a espansione diretta a servizio

dell’intero stabile presente con unità split o casset a soffitto in ogni locale principale.

In periodo estivo le condizioni di temperatura di progetto e la deumidificazione vengono

garantite dalle unità a espansione diretta, l’UTA provvederà al solo ricambio d’aria con

reintegro pretrattato grazie al recuperatore a flussi incrociati in alluminio. Le caratteristiche

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una rete aeraulica realizzata con canalizzazioni in PAL, con portate tali da mantenere, in

via generale, i singoli ambienti in leggera depressione rispetto ai corridoi ove verrà solo

immessa aria a compensazione delle richieste dei singoli locali.

Le UTA saranno complete di un sistema di regolazione autonomo a bordo macchina che

permetterà di gestire le unità a punto fisso di mandata in temperatura, umidità in periodo

invernale e portate indipendenti ripresa/aspirazione.

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4. IMPIANTO DI REGOLAZIONE

Le singole unità casset/split saranno dotate di comandi locali (uno per singolo ambiente)

semplificati, che permettono :

• Controllo temperatura .

• Gestire l'ON/OFF, modalità e velocità ventilatore.

• Impostazione della temperatura.

• Posizione del deflettore dell'unità interna.

• Procedura di test di verifica del corretto funzionamento

Una unità avanzata centralizzata tipo BUS- ILON controllabile da qualsiasi dispositivo

collegato alla rete LAN/Internet, permetterà il controllo funzionale completo dell’intera

struttura (compresa la remotizzazione degli eventuali allarmi tecnici)

Le UTA avranno completa autonomia funzionale e potranno eventualmente essere

interfacciate al controllo ILON per avere remotizzazione di allarmi .

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5. CIRCUITO RADIATORI - UTA A servizio dei locali WC, Atri e corpi scale è previsto il raggiungimento della temperatura di

progetto con l’utilizzo di radiatori aventi valvole termostatiche autonome per il controllo

puntuale della temperatura, alimentato dallo stesso circuito che alimenta le batterie calde

delle UTA.

Per quanto riguarda le caratteristiche dei radiatori previsti si riportano i dati in tabella:

DESCRIZIONE RADIATORE

ALTEZZA mm PROFONDITA’ mm

LUNGHEZZA ELEMENTO Mm

RESA TERMICA W DT 50 °C PER ELEMENTO

80/2000 2042 80 80 293

Per quanto riguarda le loro caratteristiche sono riassunte nella tabella sottostante e

riportate integralmente negli allegati:

Unità di trattamento aria

ZONA POTENZA kW Batt. Riscald.

Portata ventilatore m3/h

UTA 1 Lab. 3 e stabulario 27,38 3000

UTA 2 Necrologia 41,08 4500

UTA 3 Uffici e laboratori 59,33 6500

E’ sempre previsto il controllo della temperatura di andata dell'acqua di tale circuito in

funzione della temperatura esterna (compensazione) con valvola a 3 vie posta sul primario

acqua calda subito dopo lo scambiatore HERA;

La sonda esterna è posta su parete a nord ed in ombra. In prima approssimazione devono

essere impostati

i seguenti valori:

- temperatura esterna - 6°C temperatura andata acqua calda + 80°C

- temperatura esterna + 15°C temperatura andata acqua calda + 40°C

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ER 04 RELAZIONE TECNICA IMPIANTI

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STUDIO LENZI E ASSOCIATI Via Riva Reno, 63 40122 Bologna Tel: +39.051.229118 Fax: +39.051.263775 [email protected]

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Tali valori potranno essere modificati durante il funzionamento della prima stagione

invernale per meglio adeguarli all'inerzia termica dell'edificio.

6. IMPIANTO IDROSANITARIO A servizio, delle utenze servizi igienici, dei laboratori e degli ambienti “speciali” quali gli

stabulari e le necroscopie è stato dimensionato un impianto di adduzione acqua sanitaria

che ha come con fonte di approvvigionamento l’acquedotto pubblico di Hera S.p.a.

E’ previsto il trattamento generale con addolcitore centralizzato per diminuire la durezza

tipicamente elevata della zona , a non più di 25 °F per protezione della intera rete

impiantistica e degli utilizzatori finali.

La produzione di acqua calda sanitaria ( portata max. punta 250 lit./min. a 50°C) è affidata

ad un bollitore vetrificato di 1000 litri porcellanato con serpentino di scambio interno da

75Kw, che utilizza il fluido primario dell’edifico riscaldato della rete di teleriscaldamento

HERA, la rete sarà dotata di circuito di ricircolo sanitario con pompa elettronica

temporizzata per lo spegnimento in periodo notturno.

Tale metodologia di produzione dell’acqua sanitaria consente il soddisfacimento di picchi

di richiesta di produzione, mentre la disinfezione antilegionella è affidata ad un sistema

con skid di dosaggio a volume.

E’ prevista la realizzazione di una rete idraulica completamente indipendente in P.P. per la

distribuzione di acqua Osmotizzata ultrapura a uso laboratoriale, (gli impianti di produzione

sono esclusi dalla progettazione e fornitura)

7. ATTIVITA’ LABORATORIALI Per quanto riguarda le attività di laboratorio svolte all’interno dell’Istituto è importante

sottolineare che si tratta di laboratori di biosicurezza di livello1 o 2,sulla base della

classificazione degli agenti patogeni maneggiati prevista dal D. Lgs 81/2008, All. XLVI.

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Soltanto al piano primo è previsto un laboratorio con un livello di biosicurezza 3,

trattando in livello di sicurezza analogo la Necroscopia e lo stabulario . Sono pertanto stati

realizzati in tali ambienti accessi tramite filtro con porte che potranno essere interbloccate.

I due filtri sono dotati di doccia di emergenza e lavaocchi e sono dimensionati in modo da

poter accogliere arredi per la vestizione e svestizione dell’operatore in ingresso e uscita.

All’interno dei laboratori, o subito a margine con il corridoio sono previsti cavedi verticali

per le canalizzazioni di espulsione sfocianti in copertura delle piccole proboscidi aspiranti

(per le quali non è previsto specifico reintegro in considerazione delle limitatissime portate)

e di una unica cappa chimica. Per la quale sarà onere dell’”apparecchiatura cappa”

prevedere ventilatore di espulsione e reintegro bilanciati e con presenza di un

recuperatore di calore di efficienza minima 50%

I laboratori sono inoltre dotati di cabine di biosicurezza a flusso laminare verticale, con

funzionamento a ricircolo senza espulsione in copertura, che non modificano quindi i livelli

di pressione/depressione dei locali.

8. NORMATIVE DI RIFERIMENTO

Per la realizzazione dell’impianto con classificazione di biosicurezza “PCL 3”,

dovranno essere osservati gli orientamenti impiantistici, in accordo alle indicazioni

contenute nelle sottoelencate normative e/o disposizioni:

Normativa relativa al contenimento biologico

• NORMATIVA UNI EN 12128/2000 CONCERNENTE I LIVELLI DI

CONTENIMENTO DI LABORATORI DI RICERCA ED AREE DI RISCHIO.

• DPR 206 - 12 APRILE 2001 CONCERNENTE L’IMPIEGO CONFINATO DI

MICRORGANISMI GENETICAMENTE MODIFICATI.

• LABORATORY BIOSAFETY MANUAL (3TH EDITION) PUBBLICATO DALL’OMS

(EDIZIONE ITALIANA AIRESPSA 2005)

Normativa relativa ai microorganismi geneticamente modificati

• Decreto Ministero Sanità del 25/9/2001 recante ”Recepimento della Decisione della

Commissione 2000/608/CE del 27 settembre 2000, sulle note orientative per la

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valutazione del rischio di cui all’Allegato III della Direttiva 90/219/CEE sull’impiego

confinato di microrganismi geneticamente modificati”.

• Decreto Ministero Sanità del 2/5/2001: nuove tariffe per le notifiche di impianti ed

operazioni relative al decreto su citato.

Gli impianti sono progettati e realizzati nello scrupoloso rispetto delle normative

internazionali e/o raccomandazioni vigenti in materia ed in particolare:

• UNI 10339 (giugno 95) per gli impianti di climatizzazione

• Legge 10 per il contenimento dei consumi energetici

• UNI EN 1822 per il grado di filtrazione del’aria

• prescrizioni ASHRAE per le apparecchiature aerauliche e la distribuzione dell’aria

• CEI 02 – per gli impianti e componenti elettrici

• IES – RP CC006.02 (Recommended Practice for testing of CleanRoom) per i

collaudi e la convalida della Cleanroom

Normativa relativa alla sicurezza

• D.M. 22 Gennaio 2008 n°37 concernente il riordino delle disposizioni in materia di

attività di installazione degli impianti all’interno degli edifici

• D.L. 81/08 Attuazione dell’articolo 1 della legge 3 agosto 2007 n.123 in materia di

tutela della salute e della sicurezza e della salute dei lavoratori sul luogo di lavoro